The Hunger Crossover Games

di Lady_Fulton
(/viewuser.php?uid=994819)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- 12 distretti, 12 Fandom ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- 12 Distretti, 12 Fandom ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- 12 distretti, 12 Fandom ***


 

Capitolo 1

 

Era un grigio giovedì sera qualunque, fuori pioveva, e una giovane scrittrice annoiata sedeva davanti il computer e fissava il soffitto.

Negli ultimi tempi il flusso creativo era calato, sentiva che al suo racconto mancava un pezzo importante. Improvvisamente ebbe un'idea: ritrovare l'ispirazione scrivendo qualcosa di nuovo, diverso e molto più divertente.

Che cosa sarebbe successo unendo dei personaggi tanto amati dal pubblico, che apparentemente non hanno nulla in comune?

La scrittrice si strofinò le mani e cominciò a scrivere di getto; quello sarebbe stato uno spettacolo epocale e aveva tutte le intenzioni a farne parte in prima persona.

“Che gli Hunger Crossover Games abbiano inizio!” esclamò la scrittrice, direttamente da dentro al racconto.

 

Treno dal Distretto 12 (Sword Art Online)

Kazuto riusciva ancora a sentire l'odore dei buonissimi panini che Asuna era solita preparare, quando si svegliò.

La scrittrice l'aveva prelevato nel periodo in cui era ancora intrappolato in SAO e infatti si stupì non poco quando si accorse di essere in un letto non suo, che per di più si trovava su un treno in movimento.

Ma la cosa più stupefacente era il fatto che non fosse più nel gioco che lo aveva intrappolato per tanto tempo.

Il suo primo pensiero andò ad Asuna, era da poco che si erano sposati nel gioco e lui non fu affatto sorpreso nel rendersi conto di non volerla perdere. Sperò con tutto se stesso che fosse anche lei su quel bizzarro treno, così si mise a cercarla. Con suo grande sollievo e felicità la trovò nelle cucine intenta a preparare una succulenta colazione.

“Asuna dove siamo?” chiese il ragazzo stropicciandosi gli occhi.

“Kirito! Ti sei svegliato! A dire il vero non lo so, ma sono sicura che non siamo più dentro SAO, lo capisco dal tatto...” rispose Asuna afferrando la mano del suo sposo “Senti? E' diverso che nel gioco”.

A quel contatto Kazuto arrossì violentemente e subito si accorse di una cosa a cui non aveva dato molta attenzione fino a quel momento “Asuna... quindi è la prima volta che ci vediamo nel mondo reale”

Asuna annuì e anche lei arrossì appena, anche se cercò di non darlo a vedere. Stava per ribattere qualcosa quando apparve la cordiale ideatrice di questi Hunger Games, ovvero la scrittrice in persona, alle spalle del ragazzo di cui Asuna si era innamorata.

“Salve Kazuto, Salve Asuna” disse cercando di apparire il più calma possibile, anche se non riusciva a trattenere tutta l'emozione che aveva dentro di sé.

“Vedo che avete un'aria smarrita e non vi biasimo, dopo tutto quello che vi è successo e sopratutto quello che deve ancora succedere...”

I due ragazzi erano più confusi che mai e appena la scrittrice se ne accorse si affrettò a spiegare la situazione.

“Perdonatemi, partiamo dal principio. Io sono la Scrittrice e possiamo affermare che tutto questo sia mio” disse trattenendo a stento una risatina “vi ho portati qui per partecipare a quello che possiamo chiamare, beh, un gioco”

Un brivido di freddo percorse la schiena di Kirito, ormai consapevole che lui ed Asuna erano caduti dalla padella alla brace.

“Che tipo di gioco?” chiese il ragazzo deglutendo.

“Per certi versi molto simile a quello dove vi trovavate prima” rispose la scrittrice con un ghigno che non faceva presagire nulla di buono “Al termine della corsa il treno si fermerà a Capitol City e da lì verrete portati in una arena. Nell'arena avrete due possibilità: uccidere o essere uccisi”

Asuna strinse d'istinto la mano del ragazzo affianco a lei.

“Ovviamente non dovete assolutamente preoccuparvi, siete forti e sopravviverete, almeno credo” continuò la scrittrice sorridendo.

Vedendo che l'atmosfera stava diventando tesa, la giovane aggiunse: “Per i vincitori il premio sarà un desiderio. Potrà essere qualsiasi cosa, e la esaudirò. Per vincitori ovviamente si intende gli ultimi a restare vivi.”

Seguì un silenzio imbarazzante che venne rotto da Asuna: “Se moriamo qui, moriamo anche nel nostro mondo?”

“Purtroppo sì, ora se mi scusate devo proprio andare. Il distretto 11 mi aspetta!”

Dopo che fu scomparsa Kazuto era molto confuso, ma era certo che avrebbe fatto di tutto pur di proteggere la dolce ragazza tra le sue braccia, anche se era consapevole del fatto che sapesse badare benissimo a se stessa.

 

Treno dal Distretto 11 (Agents Of Shield)

L'agente Leopold Fitz fu sorpreso di non trovare accanto a lui la brillante biochimica Jemma Simmons , ma non se ne preoccupò più di tanto finchè al suo posto non trovò qualcun'altro. Cosa ci faceva un uomo nel suo letto? Si alzò di scatto e così facendo svegliò anche la persona che occupava il posto dove, la sera prima, era sdraiata la sua fidanzata.

Stava per urlare quando si accorse di chi fosse l'uomo “Capo? Che cosa ci fa nel mio letto?”

L'agente Phil Coulson, che stava per porgli la stessa domanda, venne interrotto dall'irruenza con la quale la scrittrice fece la sua comparsa accanto a loro.

“Leo, Phil. E' un piacere finalmente conoscervi.” affermò la ragazza trattenendo a stento l'eccitazione.

Proseguì spiegando loro il perché si trovassero lì e le regole di quel bizzarro gioco.

Notando il silenzio tombale che aveva suscitato, la scrittrice si affrettò ad esclamare: “Tra poco sarete a Capitol, preparatevi e buona fortuna!”

Appena fu scomparsa, i due agenti si fissarono per un paio di secondi, poi Fitz scivolò a terra tenendosi la testa tra le mani.

Coulson, dal canto suo, si rammaricò di avere al suo fianco quel, seppur geniale, ragazzo, anziché l'agente Melinda May, conosciuta meglio come “La Cavalleria”.

 

Treno dal Distretto 10 (Once Upon A Time)

Quando Emma Swan si svegliò, rimase stordita dalle urla incessanti della sua amica Regina Mills..

“Cosa succede Regina?” chiese preoccupata la giovane Salvatrice scattandò in piedi. La scrittrice le aveva prelevate in un punto di transizione da una serie all'altra, quindi non sapeva che pericolo aspettarsi...

“Siamo stata sequestrate, ecco cosa succede!” rispose furente la strega porgendo a Emma un volantino.

La scrittrice, infatti, si era velocemente stufata di dover ripetere a tutti le regole del gioco, così le aveva scritte su alcuni opuscoli che aveva disseminato per tutto il treno.

“Ma ti assicuro che quando la vedo l'arrostisco con una bella palla di fuoco!” continuò inveendo sulla povera scrittrice.

“Salve! Sono arrivata il prima possibile!” esclamò la scrittrice comparendo accanto a Emma, ignara del profondo odio che Regina già covava nei suoi confronti.

“Tu...” sibilò la Regina Cattiva a denti stretti prima di scagliare un globo infuocato addosso al corpo esile della scrittrice.

Immediatamente, però, la scrittrice apparve in un altro punto della sala.

La scena si ripeté un paio di volte quando la bionda amica di Regina le bloccò la mano dicendo “Calma Regina, così non risolveremo nulla... ascoltiamo cosa ci deve dire...”

“Grazie mille, Emma. Allora, ero venuta per dirvi che tra poco sarete a Capitol, quindi di preparavi... Inoltre volevo ricordarvi che non potete in alcun modo scappare” esclamò ammiccando verso Regina “Vi auguro buona fortuna! Ora, se mi volete scusare, il distretto 9 mi aspetta!”

Appena la scrittrice se ne fu andata Regina riprese a lanciare palle infuocate, distruggendo quasi tutta la sala sotto lo sguardo rassegnato dell'amica bionda.

 

Treno dal Distretto 9 (The Last Of Us)

Joel fu svegliato da un sobbalzo del treno. Aveva appena sognato la sua Sarah che, come aveva notato molti mesi prima, gli ricordava incredibilmente Ellie. Ellie... Dov'era Ellie? E dov'era lui?

Adesso che ci faceva caso non si trovava nel suo letto, si trovava in un mezzo che da troppo tempo non aveva più usato. Tutti i treni ormai erano o abbandonati oppure, se appartenevano al governo, erano stati fatti saltare da attacchi delle Luci e viceversa.

Si alzò e si mise a vagare nel treno e, per fortuna, trovò la ormai quindicenne Ellie sul vagone ristorante; anche se lei era di spalle, Joel non poté fare a meno di notare che si stava abbuffando.

“Ellie? Tutto ok?” chiese l'uomo che ormai aveva preso la ragazza sotto la sua ala protettrice.

“Joel! Cazzo, questa roba è buonissima! Si sto bene, ma su cosa siamo?” chiese a sua volta la ragazza con la bocca ancora piena.

“E' un treno, prima che succedesse il gran casino era il mezzo che usavamo di più, dopo la macchina” rispose sapendo che non aveva mai visto il mondo a cui era abituato lui ventun anni prima.

Cominciò a fare colazione anche lui, dopo aver letto il volantino che aveva trovato Ellie sul tavolo.

Avrebbe dovuto uccidere. Non che avesse avuto mai problemi a farlo, ma con gli Infetti o banditi era diverso. Comunque sapeva che per proteggere Ellie ci sarebbe riuscito, su questo non aveva alcun dubbio.

Ancora assorto nei suoi pensieri non si accorse della scrittrice che faceva la sua comparsa nella carrozza.

“S-salve!” disse con voce tremante la scrittrice, che era ancora scossa dall'incontro con Regina anche se aveva cercato di non darlo a vedere davanti alla strega.

“Brutta stronza! Lasciaci andare!” esclamò con rabbia Ellie appena si accorse della presenza della donna che li aveva trascinati in quella follia.

“Ellie, per favore, non essere volgare o mi costringerai a censurarti.” disse la giovane scrittrice in imbarazzo.

La ragazza si limitò a sbuffare, mentre Joel si risvegliava dal suo precedente torpore.

Accortasi del clima pesante che si era creato la scrittrice concluse velocemente “Bene! Tra poco sarete a Capitol... Buona fortuna!”

Detto questo scomparve lasciando una Ellie furiosa e un Joel immerso nei suoi pensieri.

 

Treno dal Distretto 8 (Supernatural)

Buio. Dolore. Sam Winchester si ritrovò a contorcersi mentre uno degli incubi, ormai soliti, lo torturava nel sonno. Aveva un pessimo presentimento, così decise di aprire gli occhi per controllare se il fratello maggiore fosse nel letto accanto al suo. Fu talmente sollevato quando lo trovò lì, che quasi non si accorse che la loro solita camera di un Motel era stata sostituita da una sontuosa camera da letto, la cui oscillazione tradiva il fatto che fosse in movimento.

“Dean, Dean, svegliati.” sussurrò mentre scuoteva leggermente la schiena del fratello, non volendo rischiare di allertare possibili assalitori.

Sentendo il tono allarmato del fratello il giovane cacciatore si alzò di scatto: “Sammy, cosa suc-” si interruppe quasi subito essendosi accorto di non trovarsi nella camera della sera prima.

Sam, muovendosi in punta di piedi, stava raggiungendo la porta dello scompartimento, quando fece alle loro spalle la sua comparsa la scrittrice.

“Ciao Sam e Dean!” esclamò la ragazza sorridendo.

Entrambi sussultarono e accortasi della confusone che aveva creato, porse ad entrambi un volantino.

“Bene ora che siete al corrente di tutto vi auguro buona fortuna! O forse sarebbe più opportuno dire buona caccia!” concluse ammiccando.

Detto questo scomparve.

Ci fu un lungo silenzio tra i due, quando Sam decise di esprimere il pensiero di entrambi ad alta voce:“Questi giochi saranno tutto tranne che una caccia. Uccidere una persona e uccidere un demone, o qualsiasi altra creatura malvagia, non sono la stessa cosa.”

“Lo so, Sammy, ma se dovrò scegliere tra noi e loro, sceglierò noi” asserì Dean lasciando Sam ancora più preoccupato.

 

Treno dal Distretto 7 (NCIS)

Leroy Jetro Gibbs, da bravo Marines qual'era, ancora prima di aprire gli occhi si accorse di essere su un mezzo in movimento, quindi si mise a pensare un modo per capire dove fosse, senza allertare chiunque lo avesse catturato.

“Oh, ben svegliato Jetro!” esclamò Donald Mallard rovinando ogni piano che aveva escogitato fino a quel momento.

“Oh non essere sorpreso Jetro... il tuo respiro si è fatto più irregolare...” si affrettò a spiegare l'anziano medico legale dopo aver visto la faccia stupefatta dell'amico.

“Ducky dove siamo?” chiese Gibbs mantenendo la sua solita aria distaccata.

“Domanda alquanto interessante Jetro, sono certo che trovai le informazioni contenute in questo depliant estremamente esaustive” rispose il dottor Mallard porgendo a Gibbs un volantino.

“Oh grazie Ducky, ci ho messo molta cura!” esclamò sorridendo la scrittrice appena comparsa a fianco degli agenti del NCIS.

Gibbs si limitò ad alzare lo sguardo verso di lei prima di tornare a leggere l'opuscolo, mentre Ducky sussultò per la sorpresa. Nessuno dei due sembrava voler iniziare una conversazione, così la scrittrice continuò “ Sono venuta per augurarvi buona fortuna e per dirvi che tra poco arriverete a destinazione...”

Dopo un lungo silenzio imbarazzante la scrittrice si dileguò.

Ducky chiese allora all'amico “Cosa hai intenzione di fare, Jetro?”

“Cercheremo di salvare quelle persone, come sempre” rispose Gibbs lasciando, però, il gentiluomo inglese ancora interdetto sul da farsi.

 

 

Treno per il Distretto 6 (Jessica Jones)

“Jessica...Jessica...forza svegliati” disse, scuotendo la spalla della sua amica, una giovane conduttrice radiofonica.

“Lasciami in pace, Trish... non vedi che sto smaltendo una sbronza?” rispose Jessica ridacchiando nervosamente davanti alla parola sbronza.

“Jessica, non sto scherzando, alzati... non siamo nel tuo appartamento” continuò preoccupata l'amica.

“Ah no? E dove mi hai portato? Dagli Alcolisti Anonimi?” esclamò con la faccia ancora sommersa nel cuscino.

“Jess, siamo in una specie di gioco... ti prego svegliati”

Questa volta, la giovane detective, decise finalmente di alzarsi, più che altro per far tacere Trish.

Appena le sembrò lucida, Trish porse a Jessica il volantino che aveva precedentemente trovato.

Quando ebbe terminato di leggere, il volto di Jessica si fece un misto di angoscia e preoccupazione.

Dopo aver fissato il vuoto per un tempo che era parso interminabile all'amica, Jessica si alzò di scatto e cominciò a vagare per il treno.

“Jess, dove stai andando? Jess, fermati! Dobbiamo parlarne”

L'amica sembrava non sentirla, continuando, come se niente fosse, a frugare nel vagone ristorante “Perché il gin non c'è mai quando serve?”

Aveva appena stappato una bottiglia di vodka, quando apparve al suo fianco la scrittrice.

“Salve!” esclamò la giovane col suo solito tempismo.

L'atmosfera non era delle migliori, infatti Jessica continuava indifferente a bere dalla bottiglia, mentre Trish aveva preso a fissare la scrittrice con uno sguardo di rimporovero. Quest'ultima, quindi, cercò di fare il più in fretta possibile.

“Sono venuta a controllare che foste sveglie e al corrente di tutto, perciò vi auguro buona fortuna!” e si dissolse in una nube di fumo.

“Jess, cosa dobbiamo fare?”

La super eroina posò la bottiglia, si asciugò la bocca con il dorso della mano e rispose in un sol soffio

“Combattere.”

 

ANGOLINO DELL'AUTRICE

Ciao a tutti!

Questa era una storia che avevo cominciato a scrivere molto tempo fa, e per mancanza di tempo ed ispirazione avevo abbandonato.

Qualche tempo fa mi è ricapitata sotto mano e ho deciso di rivederla, migliorarla e continuarla.

Se siete qui perché avevate letto i vecchi capitoli vi sarete accorti dei cambiamenti, ma l'idea di fondo rimane sempre la stessa.

Detto ciò, spero che questo primo capitolo possa avervi incuriosito, nel prossimo finirò la presentazione dei personaggi.

Vi invito a lasciare una recensione con ciò che vi è piaciuto e ciò che migliorereste, sono sempre aperte a ogni critica costruttiva.

Un bacio, Lady Fulton

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2- 12 Distretti, 12 Fandom ***


Capitolo 2

Treno dal distretto 5 (Stranger Things)

“Ancora cinque minuti, mamma” sussurrò Dustin con il viso ancora nel cuscino.

“Henderson, anche se ormai sembra così, non sono tua madre” esclamò Steve affianco al suo letto.

Dustin impiegò un po' di secondi per realizzare di chi fosse quella voce, ma, appena se ne accorse, saltò in piedi.

“Steve, cosa sta suc-” si interruppe, accorgendosi di non trovarsi nella sua camera.

“Non dare di matto, ma siamo su un treno... in un altro mondo”

“Questo vuol dire che siamo...” cominciò a chiedere con la sua iconica zeppola.

“nel Sottosopra?” aggiunse quasi bisbigliando.

“Peggio” concluse afflitto Steve mentre gli porgeva un volantino e al contempo si passava una mano tra i capelli perfettamente in ordine.

“Salve!” esclamò la giovane scrittrice appena apparsa, mentre osservava quasi in estasi la folta chioma di Steve.

“Brutta puttana, riportaci a casa!” esclamò contrariato il giovane nerd appena si accorse della presenza della responsabile del loro rapimento.

“Perché in questa storia sono più volgari i bambini degli adulti?” sospirò sconsolata la scrittrice.

“Insomma Dustin, datti un contegno... alla fin fine siamo in fascia protetta” concluse sempre lei ammiccando verso un punto non ben meglio precisato.

Dustin, nonostante fosse sempre più confuso, stava per ribattere ma venne zittito dalla velocità con cui la scrittrice augurò loro buona fortuna e subito dopo sparì.

“Steve, come faremo?” chiese preoccupato Dustin.

Steve, che stranamente era rimasto in silenzio fino a quel momento, gli rispose con determinazione e fermezza

“Penserò io a proteggerti”

 

Treno dal Distretto 4 (Gravity Falls)

“DIPPEEEER....” urlò entusiasta Mabel.

Dipper si alzò di scatto pronto ad ogni possibile attacco fisico da parte di Mabel, invece la ragazza si limitò ad entrare in fretta nella stanza dov'era il fratello- che solo in un secondo momento si accorse non essere la sua- tenendo per mano uno strano uomo vestito da cameriere, che a sua volta portava tra le braccia una montagna assurda di cibo.

“Dipper lui si chiama Micheal, o almeno credo, non è un gran chiacchierone” esclamò Mabel, ancora sprizzante di felicità, indicando il senza-voce accanto a lei.

“Mabel non c-credo che lo zio Stan sia contento di avere un estraneo in casa, come ha fatto ad entrare?” disse titubante il gemello che ancora non si era accorto di come stavano le cose.

“Ma noi non siamo a casa... ecco, tieni!” disse porgendogli un volantino.

I due gemelli, seppur tali, non potevano essere di stato d'animo più diverso: Dipper era terrorizzato, mentre Mabel era euforica “Dai Dip, non fare quella faccia! Ci divertiremo un mondo! Vero Micheal?” chiese al povero cameriere che aveva quasi perso anche l'udito a causa delle urla continue della dodicenne.

“Buongiorno!” esclamò sorridendo, come al solito, la scrittrice che ora si trovava accanto alla ragazza dal maglione rosa.

“Piacere, io sono Mabel!” esclamò ancora più felice di potersi fare una nuova amica. Solo quando si accorse di chi fosse la giovane appena apparsa, il suo entusiasmo sembrò affievolirsi.

Dipper, intanto, sembrava essere meno spaventato. Insomma, come poteva una ragazza, che sembrava così dolce e carina, lasciare che qualcuno morisse davvero? Eppure, sentiva che qualcosa di inquietante si nascondeva sotto il sorriso della scrittrice... Così si ritrovò a pensare al suo libro che, come c'era da aspettarsi, non aveva con sé.

“... e buona fortuna!” concluse la scrittrice. Immerso com'era nei suoi pensieri, Dipper, era riuscito a cogliere solo quell'ultima frase della giovane donna, che subito dopo scomparve.

Quando si girò per chiedere alla sorella di cosa avessero parlato, lasciò perdere, Mabel ormai si stava ingozzando con le cose che aveva fatto portare da Micheal.

 

Treno dal Distretto 3 (Teen Wolf)

Lydia si svegliò urlando.

Aveva appena avuto un incubo terribile, aveva visto morire tutti i suoi amici. O forse, non erano veramente loro? Adesso che ci ripensava non erano facce conosciute, eppure le sentiva come amiche.

Stiles irruppe nella stanza urlando in modo che a lui sembrava virile, brandendo e roteando una lampada che a prima vista sembrava molto antica.

“Lydia, ti ho sentita urlare... stai bene?” chiese il ragazzo con un tono molto più apprensivo del necessario.

“Era solo un incubo ma, Stiles... dove siamo?” chiese lei appena resasi conto di non trovarsi nella sua stanza.

“Ah si, quello” esclamò lui, cominciando a rovistare dentro alla sua tasca.

Dopo un minuto buono che cercava, si rese conto che la camera era disseminata di depliant, così ne porse uno alla giovane ragazza di fronte a lui.

“Buongiorno ragazzi!” esclamò la scrittrice entrando dalla porta, con un'enorme coppa di gelato panna e fragola in mano.

Lydia, appena capì di chi si trattava, veicolò una delle sue urla da banshee nella sua direzione e, con loro grande sorpresa, la scrittrice non vacillò minimamente.

“Scusatemi ragazzi se mangio, ma tutte queste visite si stanno facendo estenuanti” continuò lei come se nulla fosse.

“Non è possibile” disse con voce strozzata il giovane Stilinski.

Lydia era quasi sorpresa quanto l'amico, ma cercava di non darlo a vedere.

“Allora vi auguro buona fortuna!” esclamò la scrittrice, appena ebbe finito il suo gelato.

Appena fu scomparsa, Stiles prese a girare in tondo cercando di capirci qualcosa.

Lydia, nel mentre, si era fatta molto pensierosa e infatti anche Stiles finì per accorgersene.

“Lydia, a cosa stai pensando?”

“Ho un brutto presentimento...” cominciò lei ripensando al sogno di quella notte.

“Ho paura che moriranno in molti”

 

Treno dal Distretto 2 (New Girl)

“Schmidt, svegliati!” quasi urlò Jessica Day mentre schiaffeggiava il povero amico.

“Non ho rubato io le tue mutandine, Cece” farfugliò lui ancora ad occhi chiusi, mentre si alzava di scatto.

“Jess, cosa ci fai nella mia camera?” chiese sempre lui, sorpreso di ritrovarsi davanti l'amica.

“Aspetta, ma questa non è la mia camera. Cos'è? Un altro degli scherzi di Winston? Quel ragazzo non ha il senso della misura.”

“Schmidt, tieniti forte. Siamo in un altro mondo!” esclamò entusiasta Jessica.

“Okay, questa volta Winston ha proprio esagerato.” constatò Schmidt.

Jessica si limitò a porgere all'amico uno di quei volantini che aveva trovato nel treno, con un sorriso decisamente preoccupante.

“Ma che cosa ci trovi di bello?!” esclamò il giovane ebreo con la voce che si era fatta improvvisamente stridula.

“Io lo trovo emozionante” rispose con tono quasi offeso Jessica.

“Okay, ammetto che la parte in cui devi uccidere la gente non sia il massimo, però se ci pensi, è come se fossimo stati rapiti dagli alieni” si affrettò a spiegare la Day.

“E come potrebbe essere questa una cosa positiva?!” continuò ad alterarsi sempre di più Schmidt.

“Ciao ragazzi!” esclamò la scrittrice apparsa di fianco a Schmidt.

“Cosa succede? Sono sporca di gelato?” chiese sempre lei in seguito al silenzio che aveva suscitato.

“Riportaci a casa” chiese quasi supplicante Schmidt.

“Purtroppo non è possibile, ora se mi volete scusare il prossimo distretto mi aspetta” concluse e poi svanì.

Jessica, che sembrava avesse perso un po' del suo entusiasmo iniziale, cominciò a vagare per il treno, seguita a ruota da uno stizzito Schmidt.

 

Treno dal Distretto 1 (La Casa de Papel)

Tokyo fu svegliata da un sobbalzo del treno, il che non era strano perché quando la scrittrice l'aveva prelevata si trovava proprio su un treno.

Stava per riaddormentarsi quando sentì delle grida in lontananza.

“C'è qualcuno?” chiedeva una voce a lei familiare.

Tokyo saltò in piedi e uscì dalla sua stanza; una volta in corridoio si rese conto che quello non era il treno sul quale era salita la sera prima.

Stava avanzando con attenzione quando, al fondo del vagone, vide la persona di cui aveva riconosciuto la voce, quindi le corse incontro.

“Nairobi, che cosa sta succedendo?” chiese Tokyo preoccupata.

Nairobi, visibilmente sollevata dal vedere l'amica, le porse un volantino.

“Cazzo” disse a denti stretti Tokyo, sbattendo un pugno contro il tavolo.

“Purtroppo mi sto abituando a questo linguaggio” constatò la scrittrice da dietro Nairobi.

Quest'ultima si girò di scatto e cercò di tirarle un pugno, che però fendette solo l'aria. La scrittrice,infatti riapparve al fianco di Tokyo, ridacchiando.

“Lo trovi divertente?” le chiese Tokyo con aria di sfida.

La scrittrice si schiarì la voce e disse, prima di scomparire, “Avete ragione, devo rimanere professionale. Sono venuta per dirvi che tra poco sarete a destinazione. Buona fortuna!”

Le due amiche si guardarono per un secondo e poi dissero in coro

“Ci serve il Professore”

 

ANGOLINO DELL'AUTRICE

Ciao a tutti!

Ecco a voi il secondo capitolo e la fine della presentazione dei tributi.

Spero che vi piaccia, mi farebbe molto piacere se voleste recensire la mia storia, anche le critiche costruttive sono ben accette!

 

La scrittrice decise di chiamare per condurre il programma un uomo che ormai aveva un bel po' di esperienza nella conduzione di giochi pericolosi.

“A tutto reality l'isola!” esclamò lui che non si era ancora accorto di non trovarsi più sull'isola di Wawanakwa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3852660