Di un ragazzo prodigio e della progressive house

di AlessiaDettaAlex
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Years ID ***
Capitolo 2: *** Calling Backstage ***
Capitolo 3: *** If I Lose Myself vs. Heroes (Alesso Mashup) ***
Capitolo 4: *** Under Pressure (Alesso Remix) ***



Capitolo 1
*** Years ID ***


Disclaimer: raccolta scritta senza finalità di lucro e senza la pretesa di conoscere e rappresentare la realtà di quello che pensa e prova Alesso. Sono solo le impressioni curiose di una fan sfegatata che ha il vizio di rimuginare troppo sui dj set, le interviste e le canzoni del suo dj preferito.


Di un ragazzo prodigio e della progressive house

1. Years ID
 
Il ragazzo si tira indietro i capelli con una mano, nel tentativo di calmare i nervi eccessivamente tesi. Ha ventuno anni e un buon numero di esibizioni live alle sue spalle, ma per il giovane dj è ancora come se fosse la prima volta: il momento migliore è quando sta davanti alla console, il peggiore è esattamente l’attimo prima. E purtroppo, al secondo non si sfugge mai.
Fa un profondo respiro, chiude gli occhi: visualizza il volto pacifico di Sebastian Ingrosso, che ha sempre affettuosamente considerato una sorta di fratello maggiore; il sorriso bonario che l’uomo si porta dietro sembra volerlo rassicurare: va tutto bene, Alessandro, ricorda che sei un ragazzo prodigio!, gli direbbe se fosse qui.
Un ragazzo sfrontato, lo corregge mentalmente. Gli sfugge un sorriso ripensando alla sfacciataggine con cui per farsi un nome aveva spedito un CD con le sue demo direttamente nella cassetta della posta del trio leggendario degli Swedish House Mafia: Sebastian avrà certamente pensato che avesse una gran bella faccia tosta, per essere un diciannovenne alle prime armi.
Ed è proprio mentre quel ricordo sembra finalmente fargli dimenticare l’agitazione che sente il suo nome venire annunciato. Le prime note, già famosissime, di “Years” risuonano tra il pubblico e tutti gridano a perdifiato; allora il ragazzo salta tutti insieme i pochi gradini che lo separano dal palco e finalmente fa la sua trionfale apparizione.
Ormai ci è abituato, ma ogni volta che tocca la console è come se diventasse esattamente ciò che è nato per essere: i suoi occhi si illuminano ed esistono solo il suo pubblico e la sua progressive house. Una costellazione di cartelli e striscioni si leva in alto mentre la musica incalza, ora il suo nome d’arte è sulla bocca di tutti: Alesso.



 
Glossario sintetico
ID: nelle tracklist di un dj set (= l'esibizione live di un dj), si mette ID accanto a tracce di cui manca qualche informazione (autore, titolo), ma anche accanto a tracce sperimentali, che il dj "testa" sul pubblico durante un dj set.
Sebastian Ingrosso: dj producer ormai ultratrentenne, membro della Swedish House Mafia, che è stato un po' il talent scout e il maestro di Alesso nel lontano 2010.

La canzone apparsa nel titolo di questo capitolo è "Years", capolavoro di Alesso del 2011: https://www.youtube.com/watch?v=qWLLqKU0rNw

Note di Alex
No, evidentemente non c'è fine alla gran quantità di sezioni che posso colonizzare. Beh!
Ogni capitolo è ispirato a qualcosa di visto/letto su Alesso, poi ho solo fatto galoppare la fantasia! Questa flashfic è emersa dalla visione di un suo dj set del 2013 al Tomorrowland, quando era ancora sbarbato e carico come una mina quando si esibiva (nei dj set attuali mi sembra attualmente un po' meno entusiasta).
Enjoy!

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Capitolo 2
*** Calling Backstage ***


Di un ragazzo prodigio e della progressive house
 
2. Calling Backstage
 
Il primo stadio della produzione di una nuova hit è sempre l’immancabile cassa in quattro quarti.
Da lì la rosa delle opportunità è pressocché infinita, sta ai due dj produttori scegliere che cosa vogliono trasmettere: entrambi sono davanti ai propri portatili, col software sotto mano e le cuffie nelle orecchie. Sebastian ogni tanto spia il suo giovanissimo allievo e collega, curioso di sapere che cosa tirerà fuori dal cilindro. Dopo aver passato un po’ di tempo a smanettare sulla sua traccia, Alesso si gira togliendosi le cuffie.
«Ti va di ascoltarla? Non mi convince molto questa base»
«Passa qua!»
Sebastian sta in silenzio per qualche secondo con un’aria seria, poi finalmente sfoggia un caloroso sorriso.
«Direi che è un buon inizio, lavoriamoci su! Vedi, in questo punto potresti inserire uno strumento di questo tipo...» dice mentre comincia a girare manopole e sistemare la base.
Alesso balza sulla sedia con un’idea che gli brilla negli occhi.
«Sì, esatto! E se ci intrecciassimo una linea vocale che fa tipo così?» e comincia a cantare una melodia abbozzata come sentendosela germogliare in testa.
Sebastian ride.
«Bravo, ragazzo! E dopo il build-up...» evidenzia una porzione della traccia sul computer «facciamo partire il drop con la ripresa del tema!»
«No, Seb!»
«No?»
«Il build-up secondo me deve durare una battuta in più e aggiungerei un riverbero in questo punto...» corregge il setting del maestro e butta giù la sua ipotesi, «e solo dopo può esplodere il drop»
Il risultato finale, ammette Sebastian, è già piuttosto strabiliante.
«Per iniziare è un ottimo lavoro!»
I due si guardano, si tirano contemporaneamente in piedi e cominciano a ballare, immaginandosi folle in delirio che ascoltano il pezzo dalle casse. Quando la traccia ancora incompiuta si arresta, scoppiano a ridere come ragazzini. Allora Sebastian, dopo aver dato tre pacche sulle spalle di Alesso, gli propone una pausa sigaretta fuori dallo studio.
«Ne vuoi una?» chiede porgendogli il pacchetto.
Ma il più giovane rifiuta e predilige una bottiglia di birra; sembra perso nella musica, ha lo sguardo distante e un sorriso sognante incastonato sulle labbra.
«Hai un gran dono, sai?»
«Non saprei che farmene se non avessi avuto te come insegnante» replica Alesso.
«Naturalmente, e tu hai ancora da imparare, ma sei sulla strada giusta. Ci metti il cuore: nella musica serve soprattutto quello. Non puoi pretendere che il pubblico si emozioni se non sei tu il primo a emozionarti con quello che crei»
Alesso fa un sorso dalla bottiglia e ripensa al suo primo incontro con l’elettronica, quando aveva appena sedici anni. Non ha dubbi su ciò che gli fa provare questa musica.
«Lo terrò a mente, Seb. Grazie!»
«Grazie a te» gli risponde l’amico col suo solito sorriso rilassato.
Rimangono in silenzio ancora qualche minuto, ma Alesso non vede già l’ora di tornare a lavorare alla canzone.
«Dai, ricominciamo! Facciamoli ballare come non hanno mai ballato!»
«L’hai detto, Ale!»
E mentre nello studio continuano a scrivere la storia della musica elettronica, sul balcone rimangono solo un mozzicone finito e una bottiglia semi vuota.




 
Glossario sintetico
Drop: 
la parte centrale di una canzone house, quella in cui si salta e si balla coi bassi al massimo, in cui la musica sembra "esplodere" con la ripetizione del tema principale.
Build-up: la parte che precede il drop, quella ha lo scopo di caricarti e creare il climax verso il drop stesso.

La canzone apparsa nel titolo di questo capitolo, protagonista della flashfic, è "Calling (Lose My Mind)", scritta in collaborazione con Sebastian Ingrosso. Allego il video musicale che include alcune belle scene del backstage della canzone da cui ho preso ispirazione per la scena scritta: 
https://www.youtube.com/watch?v=9G1I16gJBvU

Note di Alex
Vederli lavorare e ballare insieme in quel video è stato così rivelatorio che ho dovuto scrivere questo pezzo. La scena finale in cui Ingrosso abbraccia Alesso e poi lo lancia sul palco con delle gran pacche sulla schiena rende molto bene l'idea del rapporto maestro-allievo quasi fratello maggiore-minore che mi piace un sacco.
Alla prossima!

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Capitolo 3
*** If I Lose Myself vs. Heroes (Alesso Mashup) ***


Di un ragazzo prodigio e della progressive house
 
3. If I Lose Myself vs. Heroes (Alesso Mashup)
 
Bello, talentuoso, giovane, ricco.
Salta a ritmo di musica da dietro la sua console, mentre ai suoi lati scoppiano dei fuochi d’artificio: luci di mille colori illuminano le migliaia di persone che si trovano davanti a lui. Quante saranno? Alesso sorride provando a contarle mentalmente: cinquemila, ottomila, forse diecimila.
La prossima canzone in entrata è “If I Lose Myself” e il dj prevede un successo plateale. Tutti iniziano a cantare, un oceano di flash si accende davanti ai suoi occhi.
«Siete pronti? Voglio vedere le mani!» grida prendendo il microfono.
La canzone arriva al suo climax e Alesso in quel preciso istante si sente un leone. Quello è il momento in cui non gli importa di farsi ventiquattro ore di aereo a settimana per raggiungere le località del globo più disparate e far ballare la gente con la sua musica, non gli importa di fare centinaia di esibizioni all’anno e poi dormire qualche ora a notte. Sente i brividi inseguirsi sulle sue braccia ed è sicuro di provare le stesse emozioni di tutte le persone che ha difronte.
L’ultimo drop della canzone fa scatenare e sognare il pubblico ancora un’altra volta, poi lascia il posto al riposo delle ultime note.
«Siete incredibili! Grazie infinite!»
Siamo alle battute finali del suo dj set e sa di averli completamente in pugno: quando uscirà da lì avrà decine di nuovi contratti per spot pubblicitari, un sacco di intervistatori pronti a scrivere articoli su di lui, centinaia di fan che tenteranno di strappargli una foto o un autografo.
Come una volta gli aveva preannunciato Sebastian, ha lasciato un segno, sta lasciando un segno indelebile nella storia recente della musica elettronica: e vuole che questo segno sia ben visibile a tutti, come una stella incisa in eterno sulla Walk of Fame.
«Grazie ancora! Il mio nome è Alesso e voi siete fantastici! Grazie!»
Lo ripete sempre, il suo nome, a ogni fine set.
Come se qualcuno ormai se lo potesse dimenticare.


 
Per questo capitolo nel titolo abbiamo ben due canzoni, la prima delle quali è la mia canzone edm preferita in assoluto, un capolavoro, a mio parere; il remix della canzone degli One Republic, "If I Lose Myself", portata al massimo delle sue potenzialità dalla mano sapiente di Alesso. Ne vale davvero la pena: https://www.youtube.com/watch?v=dLa_ryRjC7M
La seconda è un'originale di Alesso invece, pure molto bella, "Heroes (We Could Be)": https://www.youtube.com/watch?v=fVEo74CwiG4

Note di Alex
Questo che ho provato a dipingere è un Alesso al massimo della esplosiva sua fama, nei gloriosi anni tra il 2013 e il 2015. Uno spaccato di vita quasi quotidiana, di uno che ha fatto della musica e della festa la sua ordinarietà. Curiosità: ogni esclamazione che gli ho fatto dire è uscita veramente dalla sua bocca, ho solo preso dai suoi dj set, tagliuzzato, ridistribuito e tradotto!
Grazie di essere passati!
See ya!

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Capitolo 4
*** Under Pressure (Alesso Remix) ***


Di un ragazzo prodigio e della progressive house
 
4. Under Pressure (Alesso Remix)
 
Alesso si guarda allo specchio dei servizi igienici dell’hotel e la prima impressione è che non si riconosce. Quel giovane uomo di ventotto anni non gli somiglia, ma tra le ciocche sudate di capelli lunghi e la barba fine, qualcosa gli ricorda che è sempre lui, solo con una faccia più matura e più stanca.
Si guarda allo specchio e parla alla faccia che tutti vogliono avere nei loro spot, che ogni donna vorrebbe accarezzare, che ogni uomo vorrebbe essere; faccia che sembra finta, da quanto è irreale. Bello, talentuoso, giovane, ricco.
Ma inspiegabilmente stanco.
Appoggiate sul lavabo ci sono alcune riviste di musica elettronica: al loro interno campeggiano titoloni che lo riguardano: “Alesso si fa sedurre dall’ondata pop”, “Il famoso produttore svedese affonda insieme all’elettronica”, “Fine dell’era progressive house? Alesso perde la bussola”. La progressive house è data per morta. Non è più il 2013, tutti ripetono come un mantra. Bisogna rinnovarsi e allora lui l’ha fatto, ha cambiato casa discografica e manager: ma i giornalisti se la prendono con lui, i fan se la prendono con lui. Con uno scatto del braccio fa cadere a terra le riviste.
Bello, talentuoso, giovane, ricco.
Si asciuga delle gocce di sudore che gli imperlano la barba da quando è sceso dal palco. Ha passato tutta l’esibizione concentrato a tenere gli occhi aperti, concentrato a trovare la via di mezzo necessaria tra quello che il pubblico vuole e quello che lui aveva voglia di fare, di sperimentare; si è quasi dimenticato di sorridere per sessanta minuti di fila. Non riesce a ricordare quando ha smesso di sorridere davanti alla console. Secondo i giornalisti dal 2015, secondo lui da qualche parte tra un volo e l’altro nel mezzo della sua frenetica vita.
Pensa al suo percorso fino ad oggi: ama ancora la sua musica. Stavolta sì, sorride mentre ci pensa: pensa alle nuove suggestioni a cui è sottoposto, al suo nuovo ambiente musicale; sta scoprendo nuove vie, è contento di farlo e continuerà a farlo, non si può certo rimanere ancorati a un genere unico per tutta la vita! Si evolve, si cresce, si matura, e lui lo sta facendo.
Foto di concerti perfetti, di vacanze da sogno, di jet privati, pasti luculliani e bottiglie di champagne permeano il suo profilo Instagram, il profilo di un uomo felice e realizzato.
Alla fine quindi qual è il problema? Gli account social vanno bene, le vendite vanno bene, i live vanno bene. Qualcuno si lamenta, ma non esiste un pubblico che non lo faccia. Cosa manca?
Quando suoni non sorridi più!
E perché?
Non lo sa neanche lui, perché.


 
 
La canzone del titolo di questo capitolo è "Pressure (Alesso Remix)" un altro capolavoro della prog house firmato da Alesso. E' un pochino più spinta e meno "pop" di altri suoi successi, ma una vera pietra miliare per gli amanti del genere: https://www.youtube.com/watch?v=SU88c0f5-h0

Note di Alex
Questo è l'ultimo capitolo di questa raccolta, ufficialmente (ma non nego di poterla riaprire o fare una nuova raccolta se ne avrò l'ispirazione).
Come per gli altri capitoli, ho cercato di attenermi il più possibile a interviste ufficiali, articoli reali e al sentire comune dei fan (tra cui ci sono chiaramente anche io); per finire condito dal fatto che per davvero nei dj set degli ultimi due anni almeno, questo ragazzo ha smesso di sorridere e divertirsi come lo si vede fare nei video più vecchi. Ho provato - molto poveramente - a intepretare questo suo cambiamento connettendolo anche al suo cambio di genere musicale che ha operato nel 2016/2017 ed è tutt'ora (circa) in vigore, insieme alla pioggia di critiche che veramente gli arrivano da tutti i posti, di gente che decide a prescindere che musica lui deve fare.
Come vedete, ho comunque lasciato aperta la domanda alla fine, proprio per sottolineare che è tutto frutto delle mie speculazioni e probabilmente non sapremo mai cosa veramente gli passa nel cuore!
Spero vi piaccia quest'ultimo capitolo!
Saluti,
Alex

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