La via che conduce in Cielo - nine years after

di Sarah Shirabuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Patèras ***
Capitolo 3: *** Litigio ***
Capitolo 4: *** Scoperta ***
Capitolo 5: *** Pericolosi presagi ***
Capitolo 6: *** Il ritorno di Chrono ***
Capitolo 7: *** Verità e menzogna ***
Capitolo 8: *** Attacco sull'Olimpo ***
Capitolo 9: *** Premonition ***
Capitolo 10: *** Dubbi e battaglia ***
Capitolo 11: *** I dodici Olimpi ***
Capitolo 12: *** La sfida di Ares ***
Capitolo 13: *** Kanon ***
Capitolo 14: *** Proposta inattesa ***
Capitolo 15: *** Promessa e lacrime ***
Capitolo 16: *** Odysseus ***
Capitolo 17: *** Un attacco deciso ***
Capitolo 18: *** Apollo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sono passati circa nove anni dagli ultimi eventi: la battaglia con Chrono è stata dura e difficile ma in fine, con massima sorpresa di tutti i presenti il Re dei Titani ha dichiarato la sua resa, deponendo le armi e tornando probabilmente sull'Olimpo od ai Campi Elisi, o chissà in quale altro luogo inaccessibile agli umani. Ma prima di andarsene il Signore dei Titani ha fatto due doni molto particolari ai presenti: oltre al Misopethamenos, potere proprio anche alla Dea Athena, ha rallentato il tempo dei Cavalieri e del resto del gruppo: in questo modo anche l'invecchiamento fisico sarà molto più lento nel corso del tempo, se non appena percettibile agli occhi di chiunque. Quando Seiya, passato lo sbigottimento ha chiesto spiegazioni su questo dono e perchè fosse stato dato loro, Chrono è stato abbastanza evasivo: disse solamente che ne avrebbero avuto bisogno e che ci sarebbe ancora stato bisogno di loro in futuro, dei Cavalieri della Giustizia. Ha affidato Iris ed il piccolo Jareth a Subaru chiedendogli di prendersi cura di loro in sua assenza ed ovviamente l'altro ha accettato. Circa sei mesi dopo Iris ha dato alla luce il piccolo Jareth, che crescendo diventa sempre più la copia del padre fisicamente e caratterialmente: è un bimbo molto schivo e chiuso e preferisce sempre rimanere da solo. Le novità naturalmente, non sono finite: Athena ha in fine investito Saga della carica di Gran Sacerdote, proprio come predetto da Ponto. E a proposito di Ponto e del fratello Iperione, anche loro hanno deciso di rimanere sulla Terra: da prima Iperione avrebbe voluto seguire Chrono, ma lui gli ha letteralmente ordinato di rimanere sulla Terra e di vivere la sua vita, liberandolo da quelle " catene " che ancora li legavano e chiedendo ed ottenendo il perdono di entrambi i fratelli per quanto successo in passato. Subaru ed Iris si sono in fine sposati e, dopo la nascita di Jareth i due hanno avuto due bellissimi gemelli: Carol e Liam. I piccoli hanno circa sei anni e crescendo diventano sempre più la copia del padre seppur la dolcezza sia quella tipica della madre. Al momento nei piccoli non è emerso nessun lato oscuro, come invece da prima Iris temeva dati i precedenti nella sua famiglia. Tuttavia non ha abbassato la guardia: resta sempre all'erta in caso dovesse succedere qualcosa di anomalo, ma Subaru l'ha più volte rassicurata invitandola a stare tranquilla: la maledizione è spezzata ed i bimbi non l'hanno ereditata. Macaria è ormai una giovane ragazza di quindici anni: ha lunghi capelli corvini ed occhi del colore di un profondo lago. E' sempre molto protettiva verso il quattordicenne fratello Saga, ed anche un pò gelosa quando le ragazzine iniziano a corrergli appresso come - a suo dire - oche starnazzanti. Il giovane erede di Tea e Crystal ha ora quattordici anni ed è da poco stato investito del titolo di Cavaliere di Cigno.  Dopo la battaglia anche Tea ha dato alla luce il suo piccolo Ferith, che ora ha circa otto anni e mezzo ed è coccolato da tutti quanti: il bimbo sfoggia i capelli biondi del padre ma gli occhi della stessa tonalità di quelli della madre e, praticamente da quando è nato asserisce di ricordare chiaramente il volto del nonno materno e di essere sicuro di assomigliargli molto. Da prima si pensava fossero solo fantasie di un bimbo, eppure Demetra rimane turbata ogni volta che sente quelle parole: forse sa qualcosa che gli altri ignorano, ma per ora preferisce tenerlo per sè anche se questo da un pò fastidio a Tea, che invece vorrebbe sapere se ciò che dice Ferith ha a che fare con il suo padre naturale. Anche i figli di Shun e Nemes sono cresciuti e diventati un meraviglioso uomo ed una bellissima donna di rispettivamente, ventitre e ventuno anni. Crescendo dimostrano di assomigliare molto lei al padre e lui alla madre. Il ragazzo è a sua volta diventato Cavaliere di Andromeda come un tempo fu per il padre, per la gioia di tutti quanti. Anche per Satoshi ci sono delle importanti novità: è diventato Cavaliere della Fenice come fu un tempo il padre, sotto il duro allenamento proprio di quest'ultimo. Quei nove anni sono stati un pò turbolenti per l'ora venticinquenne figlio di Ikki e Pandora: tre anni dopo la fine dello scontro con Chrono ha avuto un violento litigio con Shura e solo l'intervento di Kayuki ha evitato una rissa tra il Cavaliere di Gemini e quello di Phoenix. Già, Kayuki: come starà ora la figlia di Sirio e Fiore di Luna, si chiede il giovane dalla chioma corvina? Il ragazzo è seduto su una poltrona di villa Heinstein dove lui, la sorella ed i genitori vivono e non può fare a meno di riflettere: sembrava che per Kayuki le cose proseguissero bene, dopo la tremenda battaglia con Chrono infatti aveva riavuto il suo amato Shura al suo fianco. Poco tempo dopo i due si sposarono e le loro nozze furono coronate dall'arrivo di tre meravigliose figlie: le gemelle Violate e Kelly e, circa due anni dopo, Beth. Ma poco prima della nascita della terzogenita Shura sparì: decise di tornare a vivere al Gran Tempio ed abbandonò la sua famiglia. Kayuki lo giustifica dicendo che ha avuto le sue buone ragioni e che lei lo ama ancora e continuerà ad aspettare il suo ritorno. Per Satoshi invece, questo rappresenta solo una fuga dalle sue responsabilità: se voleva allenarsi per diventare più forte, se era così devoto alla Dea Athena ed alla battaglia avrebbe potuto evitare di sposarsi e mettere su famiglia, pensa nervoso il cavaliere di Phoenix che, stanco di restare seduto decide di alzarsi dalla poltrona. Una ragazza all'incirca tredicenne lo raggiunge di li a poco. " Fratellone, cosa fai ancora sveglio? ". Chiede: è infatti notte fonda, circa le due e trenta. Il giovane si volta di colpo verso di lei, quasi come fosse spaventato. Ovviamente si quieta nel giro di un istante per poi sorridere appena.

" Sorellina! Dai, vieni qui a farmi compagnia ". La invita il giovane. La ragazza lo guarda per poi avvicinarsi a lui, osservando le stelle in cielo al di fuori dalla finestra. 

" Quanto sono belle ". Sussurra semplicemente Cassandra. Il fratello la guarda per poi annuire, accarezzandole dolcemente i capelli. 

" Hai ragione, stasera le stelle brillano in un modo davvero particolare e sono bellissime ". Constata semplicemente il Cavaliere della Fenice. 

Anche qualcun altro è impegnato ad osservare il meraviglioso cielo stellato, e quel qualcuno è proprio Subaru: il Cavaliere di Scorpio è seduto sull'erba del proprio giardino, pensieroso: ripensa alla battaglia disputata nove anni prima contro Chrono, ormai gli è inevitabile ogni tanto ripensare al Signore dei Titani: è come se una strana connessione si fosse creata tra loro. Porta una mano accanto al cuore, sospirando. " Dove sarai adesso, Chrono? Che starai facendo? Ti avranno perdonato per i tuoi crimini? ". Chiede più a sè stesso e ben consapevole che nessuno risponderà. In quel momento qualcuno gli si avvicina abbracciandolo da dietro, e lui riconosce immediatamente di chi si tratta.

" Ciao, papà! ". Fa il piccolo. Subaru si volta sorridendogli dolcemente, per poi scompigliargli un pò i capelli. 

" Ehi birbante, ma cosa fai sveglio a quest'ora? ". Chiede, per poi proseguire. " Scommetto che hai fatto disperare ancora la mamma, eh? ". Ride un pò mentre il piccolo dalla chioma blu gli salta letteralmente in braccio, ridendo.

" Non è vero, io sono un bravo bambino! E' il fratellino Liam che la fa disperare, e anche la sorellina Carol ". A quella risposta anche Subaru ride un pò coccolando il piccolo di otto anni e mezzo.

" Ah, non ne dubito: ma hanno avuto un ottimo insegnante, eh? ". Chiede fingendosi serio mentre il vimbo si appoggia a lui. Una nuova voce fa voltare sia Subaru che il bambino.

" Jareth, e menomale che dovevi essere a letto a, com'è che dicevi? Sorvegliare la sorellina ed il fratellino ". Sorride dolcemente la fanciulla, raggiungendoli. Il bimbo la guarda con un sorriso smagliante. 

" Mamma! ". La chiama mentre lei si avvicina, sedendosi accanto al marito. 

" Ciao mia bellissima moglie ". Fa Subaru ridendo un pò e contagiando la moglie, che ride a sua volta. 

" Ciao anche a te, mio bel marito ". I due si danno un bacio sotto lo sguardo contrariato di Jareth, che fa una leggera smorfia.

" Bleah! Io non farò mai queste brutte cose, che schifo! ". Fa con l'innocenza tipica di un bimbo della sua età. Subaru lo osserva per poi scompigliargli i capelli.

" Staremo a vedere, mio piccolo e giovane figliolo ". Lo canzona. Tutti e tre volgono ancora una volta lo sguardo al cielo: per il momento la pace sembra essere finalmente sovrana ad Athene così come nel resto del mondo. 


Salve amici, come state? Ed ecco la terza parte di " il figlio di Hades - una nuova guerra sacra " e di " The Awakening - Seven Years After ", che vi invito a leggere per conoscere meglio gli OC. Come vi sembra il prologo? La pace sembra regnare sulla Terra, ma sarà duratura? Il piccolo Jareth è cresciuto, Iris è ora sposata con Subaru. ma chi ha letto la seconda parte, ricorderà le parole enigmatiche di Chrono: una nuova minaccia incombe, ma di chi si tratta? Coraggio amici, aspetto pareri e recensioni :) Intanto vi lascio il link della prima e seconda parte. Baci

Il figlio di Hades- una nuova guerra Sacra:
 https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3813696&i=1
The Awakening - Seven years after: https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3822229&i=1
 

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Capitolo 2
*** Patèras ***


E' una notte piovosa ad Athene: i lampi illuminano il cielo, il rimbombo dei tuoni lo squarciano. Una donna è ancora sveglia nonostante la tarda ora: era riuscirta a prendere sonno, ma i pensieri le hanno impedito di proseguire a dormire ed anzi, le hanno causato sogni confusi che non hanno fatto altro che turbarla. Osserva il temporale e ne è quasi affascinata: a dire il vero è sempre stato così, sin da quando era una bambina amava mettersi accanto alla finestra ad osservare i lampi ed udire i tuoni. Da bimba credeva addirittura che, quando un tuono squarciava il cielo, fosse in realtà il suo papà che voleva comunicare con lei. " Ah, quando si è bambini si hanno così tante fantasie... ". Mormora solamente la donna, osservando l'ennesimo lampo. Occupata com'è nei suoi pensieri non si rende conto che la madre, ospite sua e del marito per qualche tempo, è sopraggiunta in salone. La donna osserva la figlia qualche istante per poi prendere parola. 

" Tea ". La chiama, rivelando che quella donna altre non è che Tea. L'incarnazione di Persefone si volta verso di lei per poi fare un mezzo sorriso. 

" Mamma, ma cosa fai sveglia a quest'ora della notte? ". Chiede emntre un tuono squarcia il silenzio. Demetra le si avvicina per poi posarle una mano sulla spalla.

" Lo chiedo io a te: cosa ci fai qui? Non dovresti essere a letto a dormire? ". Chiede. La giovane scuote il capo per poi rispondere a quella domanda.

" Mi è passata la sonno: incubi e pensieri non mi hanno permesso di continuare a dormire, poi si è scatenato il temporale ed ho voluto venirlo ad osservare ". Ammette. La mora, che con il passare degli anni non sembra affatto essere stata toccata dagli effetti del tempo osserva per un istante la figlia.

- Ha gli occhi di lui.. .-. Pensa, per poi prendere parola riscuotendosi dai suoi pensieri. " Proprio come da bimba, eh? Ricordo che sgattaiolavi fuori dal tuo lettino, aiutata da Shura, e insieme vi mettevate alla finestra ad osservare ogni temporale che si scatenava ". Ricorda tristemente il figlio perduto, ex Cavaliere della Decima Casa. Tea nota lo sconforto della madre e la abbraccia.

" Oh, non fare così: sono sicura che lui ci è sempre accanto, sai? Io lo so: sono o non sono la Dea della morte? ". Ride un pò e contagia anche la madre, che decide di proseguire il suo discorso.

" Credo fossi l'unica bimba in tutta Athene che adorava i fulmini ed i lampi, sai? Tutti i bimbi della tua età li avrebbero temuti, ma tu... ". Si ferma mentre la figlia risponde al suo quesito, dopo aver riflettuto come a trovare le giuste parole. 

" Non lo so, ma mi sento come se papà mi parlasse tramite questo forte rumore proveniente dal Cielo. Sciocco, eh? ". Ride pensando di essere sciocca, mentre Demetra la guarda.

" Tesoro, sono sicura che papà ti è sempre accanto, ma non ha nulla a che fare con tuoni e cose simili ". Fa, mentre Tea scuote il capo capendo che la madre parla di Anditrione, suo padre adottivo,

" No mamma, io non parlo di papà Anfitrione ". Demetra deglutisce nervosa mentre la figlia prosegue la frase. " Parlo di mio padre, il mio vero padre: colui che mi ha generata. Non so spiegarti questa sensazione, ma... ". Demetra si volge di scatto e nervosa verso di lei, interrompendola. 

" Ora basta parlare di lui: quell'uomo non è tuo padre, seppur ti abbia generato: il tuo solo padre era ed è Anfitrione, il mio amato sposo. Del padre tuo e di tuo fratello, anzi: di colui che vi ha generato, non voglio più sentir parlare ". Tea osserva la reazione della madre e decide finalmente di affrontare quello spinoso argomento, incrociando le braccia. 

" Perchè ti arrabbi ogni volta che parlo del mio padre biologico? Perchè non mi dici chi è? Era così orribile da... ". Demetra la interrompe ancora una volta.

" Basta, Tea! Per favore! ". Solo ora si rende conto di avere alzato la voce con la figlia ed abbassa lo sguardo. " S... scusa, è che... oh Dei, mi dispiace, non avrei dovuto alzare la voce ". Ammette. Tea sta per dirle qualcosa ma un bimbo dai capelli biondi entra nel salone, strofinandosi gli occhi e reggendo tra le mani il peluches regalatogli da zia Saori e zio Seiya: un dolce pupazzo a forma di Sagittario, esattamente il segno di cui lo zio è cavaliere. 

" Mamma... ". Mormora il bimbo. Tea si inginocchia per poi fargli cenno di avvicinarsi. 

" Ferith, amore mio. Cosa fai qui a quest'ora? ". Chiede. Il piccolo si avvicina e si butta tra le braccia della mamma, sconsolato. 

" Ho sognato una cosa strana: ormai tutte le notti è la stessa cosa. Sogno il nonno che mi porta via fa un brutto posto, e mi tiene con lui fino a quando qualcuno non mi manda sulla Terra ". Tea guarda perplessa il piccolo: non è la prima volta che le dice di sognare una cosa del genere. Demetra si avvicina al nipotino ponendogli una mano sulla spalla, dopo che lui e tea hanno sciolto l'abbraccio. 

" Tesoro, probabilmente il nonno Anfitrione ti vuole dire che ti è sempre accanto. Non essere triste per quel sogno, eh? ". Fa, ma il piccolo scuote energicamente il capo.

" No, nonna: non era il nonno Anfitrione, non era come lui! Era bellissimo, aveva uno scettro in mano ed era vestito di bianco! La sua chioma era brillante come il sole ed i suoi occhi... mmmh... i suoi occhi... ". Porta una mano al mento riflettendo un momento, per poi guardare la madre. " Si! I suoi occhi erano come quelli della mamma! ". A quelle parole Tea rimane quanto meno perplessa, e ricollega ciò che ha detto il figlio ad una visione che ebbe appunto anni prima, quando Giapeto stava per ucciderla. Vide proprio un uomo come colui che Ferith ha descritto così minuziosamente. 

" Non è possibile... ". Mormora mentre Demetra scuote il capo.

" No, tesoro ti stai sicuramente sbagliando: il nonno Anfitrione aveva gli occhi verdi ed i capelli neri. Sono sicura che ti sei solo lasciato abbagliare dalla luce che magari veniva dal Paradiso in cui si trova, ma era lui che ti ha parlato ". Ancora una volta Ferith scuote il capo energicamente.

" No! Ti dico che aveva la chioma di luce, nonna! Aveva uno scettro bellissimo, e mi ha detto che sarebbe sempre stato con me, e che presto anche la mamma lo conoscerà, e... ". Demetra ha per la prima volta una reazione brusca a quelle parole.

" Adesso basta, Ferith! Smetti con queste stupidaggini una volta per tutte! Ti ho detto che il tuo solo nonno era Anfitrione, per favore smettila con questa storia del sogno! ". Il bimbo pare rimanerci malissimo: i suoi occhi si allagano di lacrime mentre Tea passa lo sguardo dal figlio alla madre, shoccata: ma che le prende? Di solito è sempre dolce e gentile con tutti, cos'è che provoca tale atteggiamento? Il piccolo tira su con il naso mentre Demetra si accorge solo ora di ciò che ha fatto: ma è ammattita, si chiede? Come ha potuto gridare contro il nipotino e dirgli quelle brutte cose? " F.. Ferith, io... ". Sussurra, ma il piccolo la guarda con uno sguardo che inevitabilmente le ricorda quello di un altro uomo.

" Sei cattiva, ti odio! Brutta! ". Grida il bambino per poi correre alla porta, uscendo di casa. In tutto ciò Tea è rimasta sconvolta: ma cosa prende a sua madre? Perchè è così nervosa quando si parla di suo padre? 

" Ferith! Torna indietro! ". grida la mora, ma è tardi: il nipotino è già corso fuori sotto la pioggia. Demetra guarda la figlia agitata. " Scusami, io... io non so cosa mi sia preso, non volevo! ". Si giustifica, ma per la prima volta la figlia si arrabbia con lei. 

" Ascoltami bene, mamma: non me ne importa niente se gridi con me, se sei nervosa per non so quale ragione ogni volta che si parla di mio padre. La cosa non mi sta bene, ma la risolveremo noi. Ma non ti permetto di comportarti così con mio figlio, siamo intese?! ". Si arrabbia e, come se il cielo reagisse a quel sentimento un fulmine squarcia il silenzio che cala nella stanza. La giovane incarnazione di Persefone alza un dito per poi parlare. " Ora io andrò a cercare mio figlio, poi io e te chiariremo questa storia! ". Sentenzia e, senza dare tempo all'altra donna di reagire tea afferra il mantello di Crystal e lo usa come riparo, per poi correre in giardino a cercare il figlio. 

Ferith corre a rifugiarsi in giardino sotto la pioggia, piangendo. " La nonna è antipatica! ". Si innervosisce. Una misteriosa figura fa la sua improvvisa comparsa di fronte al piccolo: indossa un mantello e, dopo essersi avvicinato porge una mano al piccolo.

" Alzati, non restare li a terra ". E' un tono quasi dolce il suo. Ferith pare riconoscere la voce e si fida istintivamente, afferrando quella mano ed alzandosi da terra.

" Tu... tu sei... ". Quando conclude la frase l'uomo annuisce, e lui lo abbraccia buttandolo quasi a terra. " Nonno! Ma sei un sogno? ". Chiede. L'altro gli accarezza amorevolmente i capelli per poi rispondergli.

" Sono qui solo per questa notte, poi dovrò tornare al luogo a cui appartengo. Ma non volevo e non potevo rinunciare a vedere il mio nipotino speciale ". Ammette mentre si toglie una sorta di pendaglio. Facendo ciò fa cadere il cappuccio, rivelando di essere proprio l'uomo che sta nei sogni del piccolo erede di Crystal e Tea. " Se sono qui, è per darti un regalo. Fa attenzione ". Pone il pendaglio al collo del bimbo, che lo guarda esterefatto: è una collana a forma di fulmine! 

" Wow! E' bellissima, grazie! ". Lo abbraccia il bimbo. L'uomo misterioso ricambia l'abbraccio per poi guardarlo: il piccolo sembra essere una sua copia ringiovanita e tornata fanciullo. " Nonno, ma perchè non puoi restare qui? La mamma sarà ontenta di vederti. O hai paura che la nonna si arrabbi? ". Chiede. Il misterioso uomo lo osserva ancora una volta per poi accarezzargli il volto, prendendolo in braccio. 

" Io non posso restare qui, lo sai già: ancor prima che nascessi sei stato nel luogo a cui io appartengo, non lo ricordi? Il sogno che fai non è altro che un ricordo ". Gli svela mentre il piccolo rimane incredulo. Eppure è come se sapesse già questa cosa. 

" Ma allora tu sei... ". La frase è interrotta: Tea arriva in giardino seguita da Demetra, che porta le mani alla bocca sconvolta. L'altra rimane invece pietrificata: chi è costui? E cosa ci fa con in braccio suo figlio?

" Chi sei tu?! Lascia subito mio figlio! ". Grida alterata la bruna. Ferith la ferma scuotendo il capo e stringendosi a quell'uomo.

" No! No, non fargli male! Lui è il nonno! ". Un fulmine, il tempo pare fermarsi. Demetra è quasi pietrificata, Tea è in totale shock.

" P... p... papà? ". Chiede solamente. Lui la osserva: il suo viso è ben visibile ma ovviamente, per Tea è sconosciuto: solo in una visione lo vide, prima di ciò non ha memoria del volto o dell'identità del genitore. Diverso è per Demetra, che avanza di qualche passo.

" Tu! Perchè sei qui? Perchè sei sulla Terra? Non è questo il luogo a cui appartieni! ". Attratto dal baccano anche Crystal esce di casa: nota moglie e suocera sconvolte, quell'uomo con in braccio il figlio. Ma non avverte cosmi ostili. 

" Tea, Demetra! ". Le chiama, ma la moglie non pare quasi sentirlo: aspetta la risposta dell'uomo di fronte a sè. Risposta che non tarda ad arrivare. 

" Sono giunto in questo luogo per incontrare mia figlia ed il mio nipotino: non puoi tenermi lontano da lei per sempre, Demetra. Le devi rivelare la verità, e devi farlo questa notte stessa ". In seguito guarda Tea e sul suo volto pare quasi sorgere l'ombra di un sorriso. " Persefone. Anzi no, Tea: quanto sei cresciuta dall'ultima volta che ti ho stretta tra le braccia ". Crystal abbraccia la moglie che sbatte le palpebre sconvolta: da prima dalla sua bocca non esce una sillaba, in seguito tuttavia riesce a dire poche frasi sconnesse.
" Tu sei mio... mio... ". L'uomo mette a terra Ferith per poi guardarlo intensamente, il picolo stringe il ciondolo che il nonno gli ha donato. 

" Sono qui per avvertirvi: due minacce incombono sulla terra. Una l'avete già affrontata, ma l'altra è di una potenza devastante, superiore allo stesso Chrono. Dovete prepararvi: la battaglia decisiva inizierà a breve ". Sentenzia risoluto, per poi guardare un'ultima volta la figlia. " Prenditi cura di quel bambino, figlia mia. E tu, Demetra: ti consiglio di rivelare a Tea tutta la verità, se non vuoi che sia io stesso a farlo. Hai un'ultima possibilità, non si può più rimandare. Riflettici molto attentamente ". Detto questo si volta per poi scomparire nella notte, così com'è giunto: nel nulla assoluto. Crystal guarda la moglie. 

" Tesoro, ma quell'uomo chi era? ". Chiede. Lei lo guarda sconcertata, le lacrime si confondono con la pioggia.

" Quell'uomo è mio padre ". Sentenzia. La risposta lascia di sasso Crystal.

" Tuo... tuo padre? Ma lu... lui è... ". Tea annuisce per poi concludere la sua frase.

" Morto, si: ma i morti non possono manifestarsi in questo modo, e quell'entità non veniva dagli Inferi o me ne sarei accorta, se chi che sia fosse scappato dal mio regno. Quindi, mamma... ". Demetra si volta verso di lei mentre la figlia la guarda risoluta. "... dimmi la verità: di chi sono figlia veramente? E perchè Anfitrione decise di crescermi pur sapendo che non ero sua figlia? Perchè accettò me e mio fratello come fossimo figli suoi? E non cercare di tergiversare: esigo la verità! ". Crystal stringe la moglie mentre Ferith gli si avvicina, sfoggiando al collo il pendaglio a forma di fulmine. Demetra abbassa lo sguardo e stringe i pugni: non vuole rivelare a Tea l'identità di suo padre, non vuole perchè sa che quell'uomo la farebbe soffrire esattamente come ha fatto con lei. 

Sull'Olimpo, stesso istante. 

L'eterno giovane dalla chioma blu osserva l'altro uomo appena sopraggiunto: sta appoggiato ad una colonna a braccia incrociate e lo osserva attentamente, per poi prendere parola. " Non posso credere che sia andato davvero da lei ". Sentenzia. L'altro lo guarda mentre i suoi vestiti ritornano quelli di sempre e mentre si libera di quelle fittizie spoglie mortali che era stato costretto ad adottare per scendere sulla Terra. 

" Beh, l'avete visto: si, l'ho fatto. Sono andato da lei ed ho dato un ultimatum a Demetra. Converrete con me che non c'è più tempo per i se e per i ma: Tea ha il diritto di conoscere la verità ". L'altro annuisce per poi spostarsi dalla colonna e raggiungendo l'altro, che si è seduto alla propria postazione. 

" E tu pensi che quella testarda cederà così, su due piedi? Si vede che non la conosci ". Sentenzia. " Ma a parte Demetra... ". Lascia la frase a metà mentre l'altro uomo lo guarda per poi rispondergli. 

" Iris sta bene, padre ". Ammette rivelando di essere niente poco di meno che uno dei figli di Chrono. " E' sposata ed ha dato alla luce il piccolo Jareth ed altri due bellissimi bambini: è andata proprio come volevate voi ". I due si guardano per un momento senza ulteriori parole, mentre colui che si è rivelato essere Chrono osserva in una sfera di cristallo, stess asfera nella quale anche l'altro osserva. 

" E' nervoso e molto agitato: presto quei sigilli si romperanno ". Mormora, ed è vero: la creatura che lui e l'altro uomo stanno osservando si agita furiosamente, il suo sangue cade a terra dai suoi polsi e dalle sue mani, feriti nel tentativo di liberarsi. 

" Dobbiamo prevenire una simile catastrofe: sappiamo bene che è più potente persino di voi, e che se si liberasse... ". Si ferma l'altro uomo. 

" E' già libero, non dirmi che non lo hai notato anche tu. Già nove anni fa, lui ed i suoi Angeli erano in azione. E già nove anni fa si è manifestato. Il fatto che ci siano i sigilli non funge da garanzia per nulla: potrebbe già essere rinato ". Chrono fissa in quella sfera per poi toccarla, senza dire più una parola. 

La creatura pare tuttavia sapere di essere osservato, od osservata.

" So che mi guardi, maledetto parricida... tu... che hai ucciso il tuo divino padre e ne hai usurpato il trono... ". Riesce a parlare, unica cosa che gli è concessa: il suo cosmo è represso irrimediabilmente e lui non è altro che uno spirito: uno spirito che tuttavia soffre per le ferite e per i sigilli. " Chrono! ". Chiama a gran voce il Re dei Titani, agitandosi. " Chrono! Vieni qui, maledetto! Vieni qui, dove i tuoi stessi figli ti relegarono e dove tu a tua volta relegasti tuo padre! ". Continua a chiamarlo per poi ridere sinistramente. " La mia vendetta sarà spietata, non riuscirete ad evitare che si compia ". Ghigna cinico, per poi calmarsi un momento e mantenendo quel ghigno: ripensa a nove anni prima e pare piuttosto compiaciuto. " Oh, mio prezioso... ". Sussurra solamente e pensando ad una persona in particolare. " Mio amato, prezioso ragazzo... ". Prosegue: non si sa chi sia nè a chi e che cosa si riferisca, ma pare essere un'entità molto potente e pericolosa. 


Salve amici, come va? Ecco il secondo capitolo, che ne dite? Dunque, Ferith continua a sognare il nonno e questi, dopo un piccolo litigio del bimbo con la nonna, si è in fine palesato a lui e non solo, anche alla figlia ed a Demetra e Crystal: ha regalato al piccolo un ciondolo molto particolare ed ha avvertito che due minacce incombono, tra cui una già affrontata in passato. In seguito scopriamo che è uno dei figli di Chrono, e che i due stanno tenendo d'occhio una creatura che pare in attesa di liberarsi e vendicarsi: pur essendo solo spirito è sotto i sigilli ed il suo cosmo represso, eppure la sua ira e sete di vendetta non cessano. Chi sarà mai? Lo scopriremo presto. Un abbraccio, alla prossima!

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Capitolo 3
*** Litigio ***


La pioggia cade incessante, ma ciò non pare turbare le due donne che ora si stanno guardando seriamente: Tea punta lo sguardo in quello della madre e viceversa. Crystal tiene in braccio il figlio che a sua volta stringe il ciondolo a forma di fulmine come fosse il più prezioso dei tesori e, per un bimbo della sua età, potrebbe anche esserlo riflettendoci bene. La mora è la prima a prendere parola dopo la frase della figlia, che pretende di sapere la verità su suo padre. " Tea, ti prego: questa notte è già stata lunga e difficile. Puoi dimenticare quell'uomo e tornare in casa, insieme a tuo marito e tuo figlio? ". Chiede, ma la fanciulla scuote il capo.

" No! Voglio che tu parli, mamma! Sono stanca dei tuoi segreti! Voglio sapere chi era quell'uomo che si è presentato nel mio giardino! Voglio sapere chi era mio padre, è così difficile capirlo per te?! ". Chiede esasperata l'incarnazione di Persefone. Demetra scuote il capo energicamente. 

" Ti farà soffrire così come ha fatto con me! Non è come ti vuole far credere! E' solo un egoista, un subdolo ed un narcisista che pensa solo a sè stesso, non gli importa di altro che di lui stesso! Credimi, credimi se ti dico che è meglio che tu non ne sappia nulla ". Fa semplicemente la donna. A quella frase Tea pare alterarsi ancora di più e, come se il cielo reagisse ancora una volta al suo stato d'animo un fulmine cade poco distante da li, facendo sussultare Crystal. 

" Non si tratta di te, si tratta di me! Non mi importa che cosa ti ha fatto mio padreper farsi odiare, mi importa che ha salvato la vita del mio Ferith e due volte la mia! Ed io voglio sapere il suo nome, e chi sia veramente! ". Demetra la interrompe a metà frase, alzando a sua volta la voce.

" E' stato Chrono a riportarti in vita nove anni fa! Dov'era lui? Dov'era tuo padre?! Non ha fatto nulla! Nè per te nè per nessun altro! Dov'era quando tuo fratello si è sacrificato nel conflitto alle didici case? Dov'era quando Hades ha fatto di te la sua sposa?! Non c'era! Non devi nulla a quell'uomo, per ciò dimenticalo! ". Si esaspera la Dea della messi e, per la prima volta da quando è sulla Terra il suo potere si manifesta e, a causa del suo malumore il giardino appassisce. Crystal lo nota e rimane sbigottito: che sta accadendo? Per un secondo ha avvertito un cosmo divino ma non ha capito da dove venisse. Imputa l'appassire del prato all'umore della moglie, che è la Dea della morte. Pensa che magari anche quel cosmo veniva da lei e così scuote il capo, cercando di non farci caso. 

" Quando Giapeto mi ha quasi uccisa, quando ero tra la vita e la morte, fu mio padre a farmi coraggio: mi disse di tornare nel mondo dei vivi, che non era tempo per me di raggiungerlo. In seguito Ferith mi ha raccontato di quel sogno ricorrente, ma noi sappiamo che per chi come lui è un semi Dio, le coincidenze non esistono: quella che ha ogn notte mio figlio è una visione. Mio padre è intervenuto quando Astraeus mi pugnalò, cercando di uccidere mio figlio. Tu dici che è un egoista, un narcisista che pensa solo a sè stesso: non so se sia vero, ma a me ha dimostrato tutt'altro ed ho il diritto di sapere il suo nome! Lo esigo, mamma! ". E' determinata, il suo sguardo è così simile a quello dell'uomo che Demetra tanto detesta. Vedendolo la donna si innervosisce ancora una volta e, gesticolando con le mani risponde alla figlia. 

" Non puoi pretendere sincerità da me, quando tu fosti la prima bugiarda con tuo figlio, o hai dimenticato? Hai nascosto a Shura di chi era figlio, ed in seguito gli nascondesti l'esistenza di sua sorella Iris! Hai rischiato di fargli perdere la vita, sedici anni fa! ". Si ferma di scatto, tappandosi immediatamente la bocca mentre Crystal interviene nella discussione. 

" Basta così! Ne sono rimasto fuori per rispetto, ma non accetto che diciate queste cose a mia moglie, Demetra: come potete rinfacciarle questo passato così doloroso? ". Chiede. La donna scuote il capo: il genero ha ovviamente ragione. 

" Tesoro, perdonami ti prego: è che questa situazione mi innervosisce, e... ". Fa per prendere la mano della figlia ma lei la scosta bruscamente: i suoi occhi bruciano d'ira, così simili se non identici ad un cielo in tempesta. 

" Non mi toccare ". Sibila alterata la Dea della Morte, un nuovo fulmine cade poco distante. " Non mi toccare e soprattutto, non venirmi a cercare: se non vuoi essere tu a parlare, sarò io a trovare le risposte che cerco! Sono sicura che le troverò anche senza di te ". E' furiosa e sembra che persino il temporale ne risenta, aumentando la propria intensità. 

" Tesoro, ma che dici? Dove vuoi andare? ". Chiede Crystal. Lei lo guarda qualche istante per poi baciare la fronte di Ferith. 
" Andrò a cercare ciò che questa donna non vuole darmi: andrò alla ricerca di mio padre, e se serve scomoderò tutti gli Dei dell'Olimpo per trovarlo ". Fa per poi avviarsi senza dare tempo a nessuno di reagire. Demetra fa per seguirla ma la figlia usa il suo potere divino e scompare in un lampo viola, senza dire a nessuno dove sia diretta. 

" No, ti prego... no, non puoi incontrare quell'uomo! ". Scoppia in lacrime la donna mentre Crystal la guarda sconcertato: perchè una tale reazione? Cosa nasconde Demetra, al punto da non volere che la figlia ritrovi il padre? " Ti farà soffrire, come ha fatto in passato con me... ". Lascia la frase a metà la Dea delle messi per poi portare una mano al petto, accanto al cuore che sente essere come impazzito per l'agitazione che prova. 

Tea ricompare nel punto in cui voleva: a dire il vero ha ascoltato quella sorta di voce interiore che le ha detto dove sarebbe dovuta andare. " Il Tempio di Zeus ". Sussurra solamente l'incarnazione di Persefone, trovandosi di fronte al Tempio del Dio della folgore e padre di tutti gli Dei. " Bene, comincerò proprio da lui: gli chiederò un aiuto per scoprire la verità. Come ho detto, sono disposta a scomodare tuti gli Dei dell'Olimpo per scoprire cosa mi nasconde mia madre ". Parla a sè stessa ovviamente. Sta per entrare ma dei passi la fanno desistere: si volta e rimane sorpresa da chi si trova davanti. " Ma... Subaru! ". Fa, sorpresa: tutti si aspettava di vedere ma non certo il genero. Il ragazzo la guarda stranito: evidentemente nemmeno lui si aspettava di vederla in quel luogo. 

" Tea? Cosa fate qui? ". Chiede: il suo sguardo sembra strano, quasi perso. La Dea della morte gli si avvicina perplessa.

" lo chiedo io a te: dovresti essere a casa con Iris, Jareth, Liam e Carol: è notte fonda ". Fa la donna. Lui scuote il capo un pò confuso per poi portarvi una mano. 

" Non è niente, ero solo uscito per... per cosa? ". Chiede più a sè stesso: il suo sguardo punta ad un altro tempio, o meglio alle rovine di esso: il tempio di una divinità quasi dimenticarta, ma non da lui a quanto pare. " Ricordo solo di essermi addormentato, ma non come sono giunto qui ". Amemtte, per poi proseguire. " Ma non è nulla: forse sono solo sonnambulo ". Sdrammatizza ridendo un pò, ma si vede che non è sincero. 

" Sei sicuro che stai bene? A me non sembra... ". Fa la bruna, ma lui la interrompe. 

" State tranquilla: sto bene. E non voglio indagare sul perchè siate qui, se non volete dirmelo ". Tutto ciò è ancora più strano, pensa Tea: a dire il vero, tutto in Subaru è piuttosto strano quella notte. Si è coperto con il mantello ed è giunto fino in quel luogo a piedi, e senza nemmen osapere come, così almeno ha detto lui. In oltre non le chiede nemmeno cosa faccia lei in quel luogo, o meglio: lo ha chiesto ma è come se la risposta non gli interessasse. " Facciamo così: aspetterò qui, poi torneremo a casa insieme una volta che avrete chiesto ciò che dovete al Sommo Zeus. Perchè suppongo siate qui per pregarlo,no? ". Chiede cordiale come sempre. Lei lo guarda ancora più sorpresa, ma lui insiste. " Non voglio che a causa mia modifichiate i vostri piani iniziali: fate ciò che dovete, prendetevi tutto il tempo. Io aspetterò qui ". La rassicura. Tea esita un istante ma alla fine decide di entrare al Tempio del Padre degli Dei. Il sorriso del turchino si muta in un ghigno, una volta rimasto solo. Porta una mano accanto al cuore, precisamente dove fu colpito da Chrono nove anni prima. " Sento il tuo potere, mia preziosa: detieni il potere di uno dei Tre Grandi, eh? ". Sussurra mentre il suo sguardo si fa sinistro per qualche momento. " Davvero molto, molto interessante ". Sussurra il figlio di Milo e Tisifone. In seguito il suo sguardo torna normale e lui, nuovamente preda dell'emicrania si porta accanto all'entrata del Tempio in cerca di un riparo dalla pioggia e non ricordando minimamente di aver pronunciato quella frase. 

Al vecchio Tempio, nel frattempo.

Hakan, Demet e l'altro ragazzo sono riuniti. Colui che pare essere il loro capo espande il proprio cosmo per un pò per poi cadere in ginocchio, esausto: non può abusare in quel modo del proprio potere, eppure continua a farlo a dispetto di tutto. E lo fa solamente per lui. " Allora? ". Chiede preoccupata Demet. Hakan le fa eco di li a poco, avvicinandosi a sua volta.

" Dicci cos'è successo: tu solo puoi metterti in contatto con il nostro sovrano, dicci: come sta? ". Chiede. Il ragazzo dalla chioma bionda si alza da terra, aiutato da Demet. 

" Sta male: sta soffrendo l'indicibile, ma la buona notizia è che la sua collera ed il suo desiderio di vendetta sono solo aumentati, in questi ulteriori nove anni ". Sentenzia mentre la bionda lo aiuta ad andare a sedersi contro ciò che resta di una colonna. " Ha detto che devo, anzi: che dobbiamo riunire tutti i suoi Angeli al più presto, ed eliminare chi nei tempi del Mito gli fece quello sgarbo. E mi ha anche chiesto di punire quei patetici Cavalieri e tutti coloro che li appoggiano, compresa Athena stessa ". Hakan si fa finalmente avanti e risponde a quella frase, annuendo mentre riflette qualche istante. 

" E' comprensibile: vorrà sbarazzarsi della stirpe di colui che gli ha fatto tanto male e che lo costringe a patire l'indicibile, impedendogli di rinascere con un nuovo corpo o di ridestarsi nel proprio ". Demet annuisce alle parole del moro mentre il biondo sospira pesantemente, recuperando le forze.

" Ha detto anche di risparmiare il suo prezioso ragazzo: non so perchè, ma se lo ha ordinato non ci resta che obbedire ". Gli altri due annuiscono incerti: perchè un simile ordine? La voce del loro capo li riscuote dai loro pensieri. " Chiamate Hope ed iniziamo a cercare i rimanenti Angeli: dobbiamo attaccare quanto prima ". Ordina risoluto. Hakan e Demet annuiscono, ben consapevoli che la battaglia sta finalmente per iniziare. 

Nelle profondità degli abissi, nello stesso istante. 

Il Ragazzo apre gli occhi di scatto: i suoi sette generali sono riuniti al suo cospetto e sua madre è accanto a lui. " Lo avverto ". Sentenzia. Sorrento lo guarda un momento mentre Dragone del Mare prende parola. 

" Perdonate, mio signore: ma cos'è che sentite? Come mai ci avete riuniti? ". Chiede. Il giovane dalla chioma blu si alza dal proprio trono per poi prendere parola.

" Hektor, Dragone del Mare: vi ho riuniti perchè ho avvertito il cosmo di una divinità crudele e molto potente: voglio che siate la difesa di questo regno e della mia persona ". Sentenzia. Sorrento rimane sorpreso e prende parola di li a poco. 

" Ma signore, si tratta di Athena? ". Chiede. L'altro scuote il capo per poi prendere il proprio tridente in mano, rispondendo alla domanda del sottoposto.

" No, Sorrento: non si tratta di Athena, ma di un altro Dio. Il suo cosmo è aggressivo ed ostile, per questo voglio che vi poniate alle vostre colonne e le difendiate, a qualsiasi prezzo ". Ordina. I sette annuiscono risoluti. 

" Si, Divino Nettuno ". Fanno risoluti. Lui gli da il via libera con un cenno ma, prima che se ne vada chiama l'ultimo dei Generali che stava per abbandonare la sala. 

" Dragone del Mare ". Lo chiama. L'altro si volta, per poi fare per inginocchiarsi, ma l'altro lo ferma con un cenno della mano. Stessa mano che gli pone sulla spalla, risoluto. " Difendi quella colonna a tutti i costi: sai bene chi la presidiava, giusto? ". Chiede mentre l'altro annuisce risoluto a sua volta. 

" Certo, mio signore: so quanto siate legato al ricordo di quella persona ". Ammette. La reincarnazione di Nettuno lo guarda per alcuni momenti per poi annuire.

" Puoi andare ". Lo congeda. Una volta rimasti soli sua madre gli pone una mano sulla spalla con amore, per poi accarezzargli il viso con dolcezza. 

" Combatterò anche io per proteggerti, a qualsiasi prezzo ". Lo rassicura. Lui annuisce per poi abbracciarla. 

" No, madre: non voglio che voi perdiate la vita per me, vi prego. Mi siete rimasta solo voi a questo mondo, fate il modo di continuare a rimanere al mio fianco ". Probabilmente è la sua parte umana che ora parla, la parte di un ragazzo giovane e ancora molto fragile che non ha mai conosciuto il padre. La donna dalla chioma bionda annuisce per poi ricambiare l'abbraccio. 

" Anche se non ti ha conosciuto, ho promesso a tuo padre che ti avrei protetto da ogni male: sta tranquillo, non intendo farmi uccidere, qualunque nemico si presenti ". Il ragazzo annuisce mentre stringe più forte la madre, quasi temendo che qualcuno possa portargliela via. 

" Vi voglio bene, madre ". Sussurra mentre lei risponde. 

" Te ne voglio anche io... ". Dice il nome del ragazzo con dolcezza e malinconia allo stesso tempo. A quanto pare non solo Zeus, ma anche Nettuno teme il nuovo e terribile nemico.


Salve amici, ed eccomi con il cpaitolo tre! Tea litiga con la madre, e furiosa decide di cercare il padre per conto suo. Al Tempio di Zeus tuttavia, incontra Subaru in strane condizioni: cosa sarà accaduto al giovane figlio di Milo e Tisifone? Intanto incontriamo anche il nuovo Nettuno, già comparso nella seconda parte: ordina la difesa del suo regno percependo un cosmo ostile. Intanto, anche Hakan, Demet ed il loro capo fanno nuovamente la loro comparsa pronti a muovere battaglia ad Athena. Per scoprire cosa accadrà, vi invito  acontinuare a seguirmi. Un abbraccio, al prossimo capitolo! 

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Capitolo 4
*** Scoperta ***


Nello stesso istante, nel cuore della notte una picola di circa otto anni è seduta su una sedia ed osserva fuori dalla finestra,triste: un braccio è posato al davanzale così come l'altro gomito, l'altra mano posata al di sotto il mento come a volersi sorreggere il viso. I suoi splendidi occhi azzurri scrutano il cielo come fosse alla ricerca di una costellazione precisa, anche se le nuvole potrebbero coprirla: in fondo ha smesso di piovere da pochissimo tempo. Ad un certo punto la piccola sembra spazientirsi e da un leggero pugno sul marmo del davanzale. " Basta! Non devo pensarci più ". Borbotta alterata: non si accorge che da un pò una persona la sta osservando in silenzio. La stessa persona le si avvicina per poi toccarle la spalla. La bambina si spaventa: teme sia un attacco da qualche strano nemico anche se ormai sono anni che sono in pace, ed espande leggermente il proprio cosmo, sviluppatosi sin dalla più tenera età e che talvolta riesce a dominare. 

" Tesoro, sono la mamma: sta tranquilla ". Le sussurra dolcemente la donna e, capendo di essere al sicuro la piccola sospira sollevata ed abbassa il proprio cosmo, che torna a livelli normali fino a scomparire. 

" Mamma, scusami! Mi sono spaventata ". Borbotta la piccola dalla chioma bruna. La donna sorride per poi sedersi e facendole cenno di sedersi sulle sue ginocchia. Lei lo fa per poi abbracciarla dolcemente. 

" Sta tranquilla: te l'ho detto, non è una brutta cosa che impari a sviluppare il tuo cosmo ". Sorride la mora per poi coccolarla dolcemente. La bambina scuote energicamente il capo mentre la madre prosegue il discorso. " Sai, assomigli tantissimo a papà alla tua età, o poco più: aveva solo undici anni quando riuscì a padroneggiare il proprio cosmo ". Ammette. La piccola scuote con energia il capo per poi prendere parola. 

" Non è vero! Io non gli somiglio per nulla, sono uguale a te! ". Fa decisa. La donna sospira pesantemente mentre le accarezza il viso.

" Kelly, tesoro mio... ". Mormora per poi baciarle la fronte. La bambina prosegue la frase. 

" Io non so nemmeno che viso abbia, mio padre: ci ha abbandonate, a me, te e le sorelline. Non gli voglio bene ". La donna cerca di calmare la figlia: invece, a dispetto delle sue stesse parole Kelly assomiglia in modo impressionante al padre. Non solo nell'aspetto ma anche nel carattere, e questo è innegabile. 

" Amore mio, ascolta la mamma adesso ". Inizia il discorso mentre Kelly si volta verso di lei. " Tuo padre è un Cavaliere D'Oro, come sai già. Ed i Cavalieri D'Oro sono devoti alla Dea Athena, la devono proteggere da ogni pericolo: ti ho già parlato anche di questo, no? ". La bambina la osserva attentamente mentre ascolta la madre parlare, e questa riprende a farlo di li a poco. " Ecco, vedi: lui ha deciso di proteggerla rimanendo al Gran tempio. Vuole diventare più forte per poter sconfiggere un eventuale nuovo nemico, come non riuscì a fare con Chrono. Ti ho parlato di quella battaglia, no? ". Chiede colei che si rivela essere Kayuki. Kelly annuisce.

" Si, mi hai detto che papà perse la vita per poi riaverla solo a fine battaglia. Però... ". Il suo sguardo si incupisce nuovamente mentre scuote il capo con energia. " Anche zio Demetrios e zio Defteros sono Cavalieri D'Oro così come il nonno Sirio, ma sono rimasti a casa con la loro famiglia! Perchè lui è andato via? E' colpa mia? ". Chiede per poi iniziare a singhiozzare e stringendo forte la mamma. A quelle parole anche Kayuki fatica a trattenere le lacrime. 

" Ma no tesoro mio: no, non è colpa tua, non devi più pensare queste brutte cose ". Le bacia il capo per poi stringerla forte a sè, ripensando a suo marito per qualche istante. " Shura ". Mormora semplicemente: non lo da a vedere ma la lontananza fa soffrire anche lei, e non poco." Mi manchi così tanto... ". Lascia cadere la frase, senza terminarla. E con lo sguardo cerca anche lei di intravedere in cielo la costellazione dei Gemelli.

Anche qualcun altro sta pensando agli eventi che acacddero poco prima della nascita di Beth, terzogenita di Kayuki e Shura. Quel qualcuno è proprio lui: il Cavaliere di Gemini. 

Il giovane dalla chioma corvina è seduto su una roccia ad osservare il cielo e le varie costellazioni, non riuscendo a prendere sonno: è piuttosto inquieto, e non è solo il presentimento nefasto che lo accompagna da alcuni giorni, non è solo il suo sangue divino che gli ribolle nelle vene come stesse andando a fuoco. Ripensa alla sua famiglia, alla moglie ed alle sue tre bellissime figlie: Violate, Kelly e Beth. La terzogenita a dire il vero, non riesce quasi a ricordarsela: l'avrà vista si e no una volta e da lontano, da quando è venuta al mondo la piccola non lo ha mai più rivisto mentre con Violate e Kelly è rimasto solo per il primo anno di vita. Sorride appena per poi dar voce al suo pensiero. " Chissà come sono cresciute le mie figlie? ". Chiede più a sè stesso e non aspettandosi certo che qualcuno gli risponda. Tuttavia dei passi lo fanno sussultare. 

" Se lo vuoi sapere, perchè non vai da Kayuki e le incontri? Sono sicuro che a tua moglie farà piacere rivederti, ed anche alle tue bambine farà piacere conoscere finalmente il loro padre ". Shura si volta verso chi ha parlato per poi sorridere amaramente. 

" Fratello, non ti avevo sentito arrivare: anche per te è una notte difficile? ". Chiede. L'altro annuisce mentre si siede accanto a lui. 

" Si: in fondo, se tu sei il figlio di Hades io sono il nipote di Crio. Credo che il nostro sangue divino ci stia avvertendo di qualcosa di importante, per questo siamo così agitati ", Ammette. Shura annuisce per poi guardare il cielo.

" Pensi che una nuova minaccia stia per giungere non solo in Grecia, ma in tutto il pianeta? Credi che la Terra sia di nuovo in pericolo? ". Chiede. L'altro posa l'elmo a terra per poi annuire e guardando nella stessa direzione del gemello. 

" Non lo so, sei tu quello delle intuizioni ". Scherza colui che si rivela essere Demetrios, Cavaliere d'Oro di Cancer. " Seriamente: credo che i nostri presentimenti non vadano ignorati ". Ammette. L'altro annuisce per poi rispondergli. 

" Credi dovremmo parlarne con il Gran Sacerdote? ". Chiede, per poi terminare la frase. " O con la Dea Athena? ". Demetrios riflette un istante, la sua chioma mossa dal vento che si è alzato solo ora. 

" E se parlassi io con il Gran Sacerdote e tu tornassi da tua moglie? Così magari, potresti parlare anche con Lady Saori ". Propone. Shura lo guarda un momento quasi sorpreso, per poi ghignare.

" Molto furbo, fratello. Savvero, molto furbo ". Fa, per poi tornare serio. " Però credo che parlerò io al Gran Sacerdote e tu a Lady Saori: non voglio tornare a casa, non ora almeno ". Confessa mentre l'altro sbuffa, scuotendo il capo.

" Testardo che non sei altro ". Borbotta dandogli un leggero pugno in testa. " Le perderai in questo modo, ne sei consapevole? ". Chiede mentre il gemello sbuffa senza dargli una risposta e riflettendo: forse il fratello ha ragione, ma per ora non se la sente di ritornare a casa.

Arriva finalmente un nuovo giorno ad Athene.

Demetra non è riuscita a chiudere neppure un occhio: continua a ripensare non solo alla comparsa del padre di Shura e Tea, ma anche al litigio che ha avuto con quest'ultima: la figlia assomiglia incredibilmente a quell'uomo anche se lei si rifiuta di accettarlo, è un dato di fatto che abbia molte caratteristiche tipiche del padre. La donna non può fare a meno di pensare a quel giorno, la nascita della sua bambina. E a quando la sua piccola aveva pochi giorni di vita ed il figlio aveva poco più di due anni, e lei fuggì dall'Olimpo per rifugiarsi sulla Terra dove, qualche tempo dopo sposò Anfitrione: un uomo umano del quale si era già innamorata da quando era ancora una dei Dodici Olimpi, ma per varie ragioni non potè sposare. Nascose i suoi figli agli occhi degli Dei e li fece crescere come fanciulli normali, o meglio dire ci provò: il suo Shura divenne Cavaliere di Capricorn e perse la vita, la sua Tea divenne la sposa di Hades e si scoprì essere l'incarnazione di Persefone. Ironico, pensò Demetra all'epoca: rinascere ancora una volta da quel padre meschino che ai tempi del mito non esitò ad abbandonarla, che se non fosse stato per lei e per la collera che aveva riversato sulla Terra non avrebbe esitato a lasciarla negli Inferi. Non che in questa vita sia stato differente: ha abbandonato Tea, ha abbandonato la sua creatura ed ha permesso che andasse incontro ad un destino crudele. Non l'ha mai protetta, così come non lo ha mai fatto con Shura: dov'era lui quando loro figlio perse la vita nel conflitto alle dodici case? Non è mai stato presente nella vita dei figli, ed ora pretenderebbe di farle credere che ha sempre amato Shura e Tea, e pretenderebbe che lei dica la verità? A che scopo? Per perdere magari l'affetto di sua figlia? No: no, non lo farà. Non parlerà, non racconterà la verità a Tea. 

Tea che nel frattempo è tornata dal Tempio di Zeus: non ha voluto parlare con la madre e si è ritirata nella sua stanza. Ha voluto ricevere solamente Saori, la quale si trova ora nella sua stanza assieme a lei. l'incarnazione di Athena è seduta sul letto e tiene le mani della sorella nelle proprie, sbigottita. " Come? Stai scherzando? ". Chiede. Tea tuttavia scuote il capo per poi prendere parola.

" No, te lo giuro: quell'uomo comparso di fronte a me era davvero mio padre. Teneva in braccio ferith e mio figlio si è istintivamente fidato di lui. Dice che è l'uomo che ha visto nelle sue visioni. Non ho dubbi: era proprio il mio vero padre ". Sospira pesantemente per poi riprendere parola. " Purtroppo mia madre non mi vuole confessare il suo nome, ma giuro che io l oscoprirò: proprio ieri notte sono stata al Tempio di Zeus, anche se purtroppo non ho ottenuto le risposte che cercavo, per ora ". Athena guarda la sorella ancora incredula alle sue parole.

" Al Tempio di Zeus? ". Chiede sorpresa per poi riprendere parola. " Sta tranquilla, vedrai che scopriremo ben presto chi è veramente quell'uomo. Ti aiuterò io a sapere la sua identità ". Tea annuisce per poi sospirare pesantemente. 

" Ha donato a Ferith un ciondolo a forma di folgore. Aveva lunghi capelli lucenti e degli occhi... ah, difficile descriverli: era come se fossero del colore di un cielo in tempesta, così uguali ai miei ". Athena trasale a quella descrizione ed in seguito impallidisce. " Athena? Va tutto bene? Sei impallidita ". Fa Tea, posandole una mano sulla spalla. 

" Tea, ascoltami: io credo di saperlo ". fa un sospiro profondo per poi prendere nuovamente parola, mentre la sorella la guarda accigliata.

" Ma sai che cosa? ". Chiede semplicemente la Dea della morte. Athena rimane in silenzio qualche istante per poi decidersi a confessare ciò che ha intuito, in base alla descrizione che le ha dato Tea e ricollegando il simbolo del ciondolo a forma di fulmine che è stato donato a Ferith.

" Erano sospetti che già nutrivo: quando Giapeto ti colpì quasi a morte, ricordi? ". Chiede mentre Tea annuisce: ricorda perfettamente. " Dicesti di aver visto tuo padre. Che aveva la chioma del colore dei raggi del sole, che sorreggeva un maestoso scettro ed era vestito di bianco. E dicesti che fu lui a farti forza, a dirti di tornare sulla Terra. Che non era ancora la tua ora, ricordi? ". Chiede. Tea annuisce ancora una volta sempre più confusa.

" Si, ma cosa c'entra ora quella visione? ". Chiede. Athena esita un istante per poi rispondere a quella domanda. 

" Sorella mia, c'è un solo Dio che corrisponde a tale descrizione ma soprattutto, il cui simbolo principale è una folgore. Uno soltanto ". Ribadisce la Dea della Giustizia. Tea la guarda stranita: si, conosce l'identità di tale Dio ovviamente, ne ha sentito parlare. 

" No, figurati: non può essere lui mio padre, è impossibile ". Fa semplicemente la bruna, alzandosi dal letto e posandosi una mano sulla fronte. 

" Tea, non ignorare la realtà, ti prego di riflettere: so che è shoccante, però è così. Tua madre ti ha nascosto un'importante verità ". Sentenzia. Tea tiene la mano sulla fronte un pò shoccata: sa bene che le parole della divina sorella sono esatte, purtroppo sua madre le ha mentito. Le ha nascosto una verità molto importante ma che ora, con l'aiuto di Athena, sta scoprendo in tutta la sua durezza. " Sorella mia, credo che ...". Tea si volta di scatto verso Saori mentre questa conclude la frase. " ... credo che tu sia la figlia di uno dei tre Grandi dell'Olimpo. Ed escludendo Hades, ne rimangono solamente due ". La bruna crede che ben presto avrà un mancamento: cade seduta sul letto e sbianca in viso, lo sguardo pressochè shoccato: dunque è così! Lei è niente poco di meno che la figlia di uno dei tre Grandi dell'Olimpo, di uno dei tre Dei più antichi! E se si esclude Hades, che le ha dato un figlio anni prima, gli altri candidati sono solo due. E forse, sia lei sia Athena hanno capito chi sia. 


Salve miei cari amici, come va? Eccomi con il nuovo e fiammeggiante capitolo: che ne dite? Abbiamo visto Shura al Gran Tempio, e non pare affatto intenzionato a tornare a casa dalla sua famiglia. Come mai? Cosa sarà successo per fargli abbandonare moglie e figlie in questo modo? Intanto Kelly, la sua secondogenita, sembra non voler più avere a che fare con il padre, che pensa la odi. Riuscirà il nostro Gemini a ricongiungersi con consorte e prole? Scopriremo il motivo del suo allontanamento? C'entra Satoshi in tutto ciò? Come sappiamo infatti, i due ebbero un diverbio prima della partenza di Shura. Intanto Tea ed Athena si riuniscono, ed insieme giungono ad una conclusione: Tea è figlia di uno dei tre Grandi dell'Olimpo, di uno degli Dei più antichi. Se si esclude Hades, rimangono candidati solo Zeus e Nettuno. Si scoprirà il mistero delle origini di Tea? Lo sapremo nel prossimo capitolo! Un abbraccio, a prestissimo! 

 

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Capitolo 5
*** Pericolosi presagi ***


Kayuki è a casa, da sola: Kelly, Violate e Beth sono insieme a sua madre Fiore Di Luna, che desiderava tanto trascorrere del tempo con le nipotine così come suo padre, Sirio. La fanciulla dalla chioma corvina è rimasta da sola a riflettere sul suo matrimonio: sono anni che questa situazione va avanti. Suo marito è alla Terza Casa e non intende tornare, praticamente non sa nemmeno che viso abbia ora la piccola Beth ed ha visto si e no due volte Violate e Beth. Kelly soffre parecchio la lontananza dal padre ed è arrivata a pensare che sia colpa sua, che lui se ne sia andato perchè la odia. Niente di più sbagliato, pensa la primogenita del Cavaliere di Libra. La corvina sbuffa pesantemente per poi alzarsi: deve chiarire la situazione in un modo o nell'altro. E' stanca di rimanere in attesa, è ora di agire e deve farlo subito: senza alcuna esitazione afferra il cappotto per poi uscire di casa. Cammina così velocemente da non accorgersi di qualcuno che cammina nella sua stessa direzione, qualcuno con il quale quasi si scontra. " Kayuki! ". La chiama semplicemente il giovane dalla chioma corvina. La ragazza lo guarda qualche istante.

" Oh, Satoshi! Scusami, non ti avevo proprio visto, ti ho urtato? ". Chiede. Il ragazzo fa cenno di no per poi posarle le mani sulle spalle.

" Ehi, che cos'hai? Ti vedo un pò nervosa ". Le chiede, ed è vero: la ragazza non se n'è quasi resa conto ma è evidente che sia nervosa, data la sua destinazione. Tuttavia scuote il capo per poi rispondere alla domanda. 

" Come? Ma no, che dici? Non sono nervosa ". Fa la mora. Il Cavaliere della Fenice la osserva decisamente poco convinto ed accigliato. 

" Perchè mi menti? Dove stavi andando con tanta fretta? ". Le chiede. La ragazza abbassa lo sguardo qualche istante ma non gli da una risposta, ed a quell'atteggiamento lui inizia a capire. " Kayuki, ne abbiamo già parlato, ti prego! Non farti del male ". Cerca di convincerla mentre lei si scosta bruscamente da lui. 

" E' mio marito, il padre delle mie figlie! E lo amo più della mia stessa vita! Ricorda che questa situazione non l'ha voluta lui, ma l'abbiamo creata noi. Quindi, ora lasciami andare a risolvere, ti prego ". E' calma nella voce ma in realtà il suo sguardo fa intendere che non ammette la minima replica. 

" Già, non l'ha voluta lui ". Mormora solamente e con sarcasmo il figlio di Ikki e Pandora, ripensando inevitabilmente a tutto ciò che è successo prima della definitiva partenza di Shura: al loro litigio, a quello che ha avuto lui con Kayuki ed alla conseguente decisione di tornare al Gran Tempio, senza nemmeno aspettare la nascita della terzogenita. " Ok, questa situazione non l'avrà voluta lui però dov'è adesso? Perchè invece di risolvere la cosa è scappato al Gran Tempio e nemmeno si è degnato di venire a far visita alla sua ultimogenita quando ancora era in fasce? Dov'è adesso lui, Kayuki? ". Chiede poi il moro. La ragazza pare spazientirsi a quelle frasi.

" Adesso smettila! Non so nemmeno perchè sto dando retta a queste stupidaggini: è una cosa tra me e mio marito, e tra noi soltanto. Cerca di restarne fuori, prima di creare altri guai ". Lo ammonisce per poi avviarsi verso il Gran Tempio: a che guiai si riferisce non è dato saperlo, ma devono avere a che fare con l'improvvisa decisione di Shura di tornare al Gran Tempio, abbandonando moglie e figlie.

Dopo diverso tempo la figlia di Sirio e Fiore Di Luna giunge alle porte del Santuario di Athene, un pò nervosa: fino a quando è stata per strada la convinzione non l'ha mai abbandonata: sa che deve affrontare Shura e parlargli una volta per tutte. Ma ora che è li tale convinzione l'ha abbandonata ed ha lasciato posto solo alla paura: e se reagisse male? E se fosse ancora arrabbiato e non la volesse vedere? Non è un'ipotesi così utopia, pensa la giovane. La corvina si porta una mano al viso per poi sospirare pesantemente. " Forza, Kayuki: devi farlo ". Si sprona ad alta voce per poi schiarirsi la voce ed avanzare di qualche passo: dovrà chiedere a Kiki il permesso di oltrepassare la sua casa, giungere a quella del Toro per poi in fine arrivare a quella di Gemini, quella presidiata da suo marito. Una volta giunta alla prima casa è Kiki ad accoglierla con un largo sorriso. 

" Kayuki! Santissimi Dei, ma quanto tempo era che non ci vedevamo? ". Chiede mentre la ragazza si avvicina sorridendo a sua volta ed abbracciando l'amico. 

" E' da un pò in effetti: come stai? ". Chiede la ragazza mentre l'arancione risponde alla domanda, una volta sciolto l'abbraccio. 

" Ora sto bene: mi godo il periodo di pace che si è creato dopo la sconfitta di Chrono, anche se mi ha lasciato una bella cicatrice ". E ride anche se in realtà è vero: dallo scontro con i Titani, Kiki ha rimediato una bella cicatrice sul braccio. Nulla di serio, a suo dire non è importante: in fin dei conti, poteva anche andargli peggio. " Ma tu dimmi: cosa ci fai qui? E' un sacco di tempo che non ci vedevamo ". Chiede il Cavaliere della Prima Casa. Kayuki sospira pesantemente per poi riprendere parola di li a poco.

" Dovrei parlare con mio marito: Shura è tornato alla Terza Casa già molti anni fa, suppongo tu lo sappia ". Ammette la figlia di Libra. Aries annuisce per poi portarsi una mano sotto al mento per riflettere un momento. In seguito prende parola.

" Avete litigato? Perchè è tornato qui? ". Chiede semplicemente l'arancione. Kayuki sospira pesantemente ancora una volta.
" Diciamo che è una lunga storia: va avanti da tanto, troppo tempo. E' ora di chiarire ". Spiega decisa la corvina. Kiki annuisce pensieroso. 

" Capisco ". Fa solamente il fratello di Mur, per poi spostarsi e facendo cenno a Kayuki che può proseguire. " Allora, non ti trattengo oltre: ma quando avrai risolto tutto, voglio che passiate da me come ai vecchi tempi! Soprattutto tu, che mi devi ancora far conoscere le tue bambine! ". Kayuki sorride un pò per poi porre una mano sulla spalla del Cavaliere della Prima Casa.

" Ma certamente, te le farò sicuramente conoscere ". Fa, per poi salutare l'amico e dirigersi verso la seconda casa. Kiki sospira pesantemente: in verità aveva sentito da Shura che il matrimonio con Kayuki era entrato in crisi, ma per delicatezza ha preferito non rendere nota la cosa e fingere di essere all'oscuro di tutto. 

" Shura, ti prego: non fare lo sciocco e parla con tua moglie. Non rovinare il tuo matrimonio per una stupidaggine ". Sussurra solamente il ragazzo dalla chioma arancione. 

Intanto Kayuki è riuscita a passare la Casa del Toro, dato che non è una nemica e comunque la casa è al momento incustodita. Giunge finalmente all'entrata della terza, quella di Gemini. Sospira un pò agitata per poi farsi forza ed entrare. " Shura? ". Lo chiama, ma nessuna risposta giunge. " Shura, sono io: so che sei qui ". Fa ad alta voce la fanciulla. Nulla, ancora una volta nessuno risponde. Sta per avanzare ma si ferma di colpo: avverte il cosmo di suo marito, allora è vero che c'è. Ed ha anche capito dove sia: con passo veloce si avvia in tale direzione, fino a trovarlo: è seduto su una roccia e guarda dritto davanti a sè. I suoi lunghi capelli corvini mossi dalla leggera brezza, l'elmo posato accanto a lui. Ironico, pensa Kayuki: potrebbe essergli passata affianco anche poco prima, ma non lo ha minimamente notato. " Shura ". Lo chiama con un pò più di decisione. Lui si sente chiamare e così si volta verso di lei. Notando chi sia tuttavia non pare felice come ci si aspetterebbe, tutt'altro: porta nuovamente lo sguardo a guardare di fronte a sè per poi rispondere al richiamo della corvina. 

" Che diavolo ci fai qui? Il Gran tempio non è un luogo turistico ". Commenta con una vena sarcastica. La ragazza deglutisce per cercare di non rispondere con voce tremante ed in seguito risponde a quell'affermazione. 

" Non vuoi nemmeno abbracciarmi? Non ci vediamo da anni, ed è così che mi accogli? ". Chiede semplicemente la figlia di Libra. Lui si volta verso di lei e per qualche momento rimane in titale silenzio. In seguito risponde alla sua domanda. 

" E come altro dovrei accoglierti, scusa? ". Chiede freddo. Lei stringe i pugni: sapeva non sarebbe stato facile, lo sapeva fin dall'inizio. 
" Non lo so, magari chiedendomi delle bambine?! Delle nostre figlie! Ti ricordo che non hai nemmeno mai visto il volto di Beth, la nostra ultimogenita! ". Sbrocca Kayuki, stanca di quell'atteggiamento da parte di lui. Sentendola alzare la voce lui la fissa con sguardo tagliente. 

" Ok, va bene: come stanno le bambine? ". Chiede come a prenderla in giro. " Fammi indovinare un pò: mi odiano ". Afferma come se lo sapesse, come se ne avesse l'assoluta convinzione. " Eh, normale dopo tutto: sono anni che non mi vedono, cosa potrebbero pensare? ". Kayuki lo guarda stringendo sempre più i pugni, quasi a farli sanguinare e tanto da farsi sbiancare le nocche delle dita. 

" Stupido! Non ti odiano, ma gli manchi... ci manchi, a tutte e quattro! Potresti mettere da parte l'orgoglio per qualche momento e parlare come due persone civili?! ". Chiede esasperata la mora. Shura si alza per poi raccogliere l'elmo da terra. 

" Io non ho niente da dirti: se vuoi puoi andartene, una casa più avanti c'è mio fratello che sicuramente sarà molto più felice di me di vederti. Se vuoi farti un giro turistico al Gran tempio, fa pure. Ma esci dalla mia casa ". C'è astio mal celato nelle sue parole: evidentemente deve essere successo qualcosa di grave per indurlo a comportarsi in quel modo con la moglie. Fa per sorpassarla ma lei lo afferra violentemente per il braccio, strattonandolo ed obbligandolo a fermarsi: sarà pur una donna, però possiede il Cosmo ed è pur sempre la figlia del Cavaliere di Libra. 

" Smettila di fare il bambino! Non puoi restare arrabbiato con me in eterno, è ora di chiarire questa situazione! Io ti amo, le bambine hanno bisogno di te, ma non lo capisci?! ". Si libera di tutto quanto la corvina: avrebbe voluto dirgli queste cose molti anni fa, ma non ne ha mai trovato il coraggio fino a questo momento. " Ti prego, torna a casa. Torna da noi... ". Mormora la corvina. Lui pare esitare un pò: per un momento sente anche lui qualcosa simile al dispiacere impadronirsi di lui, ma è solo un istante: ricaccia le lacrime indietro mentre scuote violentemente il capo e si libera dalla presa di lei.

" Ho altro a cui pensare: te l'ho detto, hai il permesso di passare questa casa, va da Demetrios, va da chi ti pare ma lasciami in pace! ". Sbrocca anche lui. La giovane sente di non potersi più trattenere, le lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi anche contro la sua volontà: avrebbe voluto mostrarsi forte ma non ci sta riuscendo, non dopo quelle parole così fredde. 

" Io ti amo! Ti amo, ed anche le nostre figlie ti amano! Ti prego, torna da noi! ". Continua la fanciulla mentre lui si volta verso di lei esasperato.

" Parleresti così anche se Beth fosse risultata essere sua figlia?! Dimmi: se le cose fossero andate diversamente, se Beth fosse stata sua figlia, saresti venuta a cercarmi o a quest'ora saresti con lui? Rispindi! ". Nessuna risposta da parte di lei, che abbassa solo lo sguardo. Shura scuote il capo. " Lo vedi? Lo vedi perchè non posso tornare a casa da te? Dici di amarmi, ma i tuoi atti dimostrano il contrario ". Continua con tutta l'amarezza che sente. 

" Ma Beth è tua figlia! Tua, mia e tua! E' la nostra bambina, e nemmeno sa che faccia abbia suo padre! Vuoi davvero fargliela pagare per un mio errore? ". Chiede la figlia di Libra. Shura pare sfinito da questa conversazione ed appoggia il gomito ad una colonna, appoggiando a sua volta la fronte sul braccio.

" Ti prego, ti prego! Smettila, non ne posso più ". Mormora solamente Gemini rimanendo di spalle. Lei gli si avvicina lentamente e, vedendo che stavolta non si sposta lo abbraccia da dietro, stringendolo forte a sè e cingendogli la vita con le braccia. 

" No, non la smetterò fino a quando non tornerai da noi: io ti amo. Ti amo più della mia stessa vita. Possiamo uscirne insieme, ti prego non allontanarti di nuovo dalla tua famiglia ". Silenzio, totale silenzio. La ragazza insiste e prosegue il discorso. " E so che anche tu mi ami: il nostro amore non è cancellato, nonostante il duro colpo che ha subito il nostro matrimonio possiamo farcela, insieme ". Commenta semplicemente la corvina. Lui ripensa a tutti gli eventi e si volta di scatto verso di lei, afferrandola per le spalle: il suo sguardo pare bruciare. A quello scatto lei sussulta: quello sguardo le fa malissimo, vi legge tutta la sofferenza che lei stessa ha provocato, anni prima in un momento di debolezza che non sarebbe mai dovuto verificarsi. " Perdonami.. .". Sussurra istintivamente lei, portando una mano sul viso di lui. " Perdonami, ti prego: per un figlio di Hades l'odio è pericoloso, lo sai anche tu. Torna da noi, dalla tua famiglia... ". Non finisce la frase: lui stringe la presa sulle sue spalle per poi baciarla, lasciandola di sasso. Ovviamente passato lo stupore la giovane ricambia subito quel bacio. Rimangono così per qualche istante, fino a quando non è lui che lentamente si stacca da lei, guardandola e scuotendo il capo. 

" Non posso... non posso, Kayuki, non adesso. E' più forte di me ". Commenta solamente il Cavaliere della Terza Casa per poi lasciare la presa sulle spalle di lei ed allontanandosi di alcuni passi, dandole le spalle. " Non ti odio, va bene? Non potrei mai odiarti, ma è una cosa più forte di me: non riesco a perdonare ciò che tu e... e lui avete fatto ". Sussurra mentre il ricordo del torto subito torna a farsi strada in lui. Lei scuote il capo per poi avvicinarsi, abbracciandolo nuovamente da dietro.

" E io continuerò ad insistere, fino a quando non sarai riuscito a perdonarmi. Ti amo, e so che anche tu mi ami: non permetterò che il nostro amore venga distrutto, non di nuovo. Non dopo tutto ciò che abbiamo passato insieme ". Fa con determinazione la giovane erede di Sirio, stringendo la presa per qualche minuto per poi lasciare libero suo marito di voltarsi verso di lei. La donna ricambia lo sguardo. 

" Non ti arrendi mai, eh? ". Constata semplicemente Gemini mentre lei annuisce determinata. 

" Dovresti conoscermi, ormai ". Commenta. Ma mentre sta per rispondere alla frase della moglie, Shura avverte un cosmo molto potente così come la figlia di Libra. Improvvisamente lo stesso Gran Tempio trema e, senza pensarci troppo su la giovane si fionda tra le sue braccia spaventata. " Ma che succede?! ". Chiede in allarme la figlia di Sirio. Shura l stringe istintivamente a sè per evitare che le accada qualcosa.

" Non ne ho idea, ma avverto un cosmo di una devastante potenza ". Le risponde semplicemente lui per poi stringerla maggiormente. " Accidenti, lo sapevo che stava per succedere qualcosa di grosso ". Mormora, ripensando al dialogo avuto con il gemello proprio la notte precedente. 

Al Tempio in rovina, nel frattempo.

Il biondo ghigna soddisfatto mentre gli altri compagni lo osservano: le due donne bionde ed il giovane dalla chioma corvina si interrogano a vicenda con lo sguardo per poi puntare lo sguardo su di lui. " Cosa succede? ". Chiede ad un certo punto Hakan. Il giovane si volta verso di lui ansimando per lo sforzo. 

" Ce l'ho fatta: ho distrutto un'altra folgore ". Ghigna vittorioso. " Ben presto potrò riportare tra noi il nostro signore, e con un pò di fortuna non sarà il solo a risorgere ". Ride sadicamente mentre la nuova arrivata dalla chioma bionda prende parola decisamente stupefatta. 

" Cos'hai detto? ". Chiede semplicemente mentre l'altro ghigna sadicamente. 

" Ti sto dicendo che presto, molto presto rivedremo il nostro amato signore. E stavolta, nessuno strafalcione ". Mantiene il proprio ghigno sadico, sicuro che stavolta il suo piano andrà in porto.


Nello stesso istante, in un luogo sconosciuto.

L'urlo di Gaia riecheggia in tutto il sinistro luogo e lui, ancora imprigionato dalle catene di folgore pare sentirla chiaramente: il suo spirito è sempre più debole, ed ora che la folgore si è distrutta pare quasi sparire. Ma non è il momento: purtroppo il sigillo sul suo cosmo è ancora presente e gli provoca un immane dolore, che di riflesso pare percepire anche la Dea Madre. " Gaia, continuerai a gridare per tutta l'eternità? Soffri ancora nonostante siano passati tutti questi anni? ". Chiede pur sapendo bene che nessuno gli risponderà. Fa per muoversi ma ancora una volta la folgore lo trattiene, provocandogli un indicibile dolore. Il suo grido è udibile fino all'Olimpo mentre i suoi occhi dello stesso colore del cielo fissano gelidi di fronte a lui. " Chrono... ". Sibila solamente, per poi gridare nuovamente tutto il suo odio. " Chrono! Avanti vigliacco, fatti vedere! So che ci sei, so che sei risorto! So che mi sentite, tu e quell'altro parricida! Me la pagherete, tutti! La mia vendetta distruggerà la Terra e l'Olimpo, per sempre! ". Lo stesso luogo trema a causa della collera di quell'entità misteriosa che pare avercela in particolar modo con il signore dei Titani. " Non mi terrete a lungo separato dal mio prezioso. Non avete il potere di farlo, non più. Presto, molto presto vi spazzerò via tutti! ". Continua a minacciare mentre il luogo continua a tremare a causa della sua furia. 

Il terremorto è percepito anche sull'Olimpo, naturalmente. Una giovane donna dalla chioma rossa si avvicina al biondo, preoccupata. " Zeus, lo senti? ". Chiede, per poi proseguire. " Avverto il suo cosmo aggressivo nonostante sia sigillato: cosa può significare? ". Chiede preoccupata.

" Pare avercela particolarmente con nostro padre, anche se in realtà so che ci odia tutti quanti: Olimpi, Titani, umani. A lui non importa nulla, a lui importa solo distruggerci tutti ". Ammette. A concludere la sua frase è proprio Chrono. 

" Certo che percepiamo il suo Cosmo: si sta risvegliando ". Sentenzia mentre entrambi i suoi figli lo guardano. Lui sorregge la Megas Drepanon ora rigenerata dopo il tremendo scontro di nove anni prima contro Athena ed i Cavalieri dello Zodiaco. 

" Come? Ma non era morto in maniera definitiva? Non erano stati posti i sigilli sul suo Cosmo ed il suo corpo? ". Chiede preoccupata la donna. Chrono riflette un istante per poi darle una risposta. 

" Anche sul mio corpo e sul mio cosmo erano stati posti non uno, ma quattro sigilli: quelli di Athena, Zeus, Hades e Nettuno. Eppure sono riuscito a ridestarmi. Beh certo, non da solo ". Zeus guarda prima colei che si rivela essere Hera, la sua sposa, ed in seguito il padre. 

" Volete dire che qualcuno sta aiutando quell'essere a ridestarsi? Ma chi sarebbe così folle? ". Chiede il Padre degli Dei. Suo padre rimane in silenzio qualche istante mentre osserva nella sfera di cristallo di Zeus quell'entità che continua ad agitarsi furiosa, come un leone in gabbia. 

" I suoi Angeli. Lo stanno aiutando a ridestarsi passandogli il loro Cosmo, ed in questo momento i sigilli sono troppo deboli per reggere. Sono destinati a spezzarsi. Dobbiamo prepararci ad una nuova battaglia ". Sentenzia. Hera si siede sul proprio trono preoccupata, Zeus cammina nervoso senza riuscire a trovare soluzione. L'unico a prendere in mano la situazione è proprio Chrono. " Non resterò con le mani in mano, non permetterò che colga Iris ed i Cavalieri dello Zodiaco impreparati ". Conclude risoluto. Il figlio lo guarda per poi prendere parola. 

" E cosa volete fare? ". Chiede semplicemente. L'altro lo guarda qualche istante, deciso. 

" Dobbiamo parlare con Athena e Nettuno, e dobbiamo farlo immediatamente ". Zeus sta per rispondere, ma un nuovo e potente terremoto fa sussultare persino lui e gli altri presenti. 

" E per quanto riguarda Hades? ". Chiede semplicemente Zeus, per poi proseguire. " Il potere dei Tre Grandi è incompleto senza di lui, lo sapete ". Conclude, ma Chrono scuote il capo. 

" Ma io non ho mai detto che ne avremo fatto a meno ". Fa deciso e determinato, mentre Zeus guarda in volto prima la moglie ed in seguito il padre: cos'abbia in mente il signore dei Titani non è dato saperlo, ma per indurlo a scendere in campo deve essere qualcosa di molto importante, così come deve essere grave la minaccia che ha percepito. 


Salve cari amici, come va? Ed eccomi con un nuovo e stavolta più lungo capitolo, che ne dite? Vediamo Satoshi cercare di far desistere Kayuki dall'andare da Shura, per evitarle una nuova sofferenza. Ma la ragazza pare determinata ed affronta finalmente suo marito, scoprendo che il motivo per cui se n'è andato era la dubbia paternità di Beth, poi risultata essere sua figlia. Kayuki tuttavia non pare volersi arrendere ma, mentre le cose sembravano andare meglio ecco un potente terremoto. Un terremoto percepito persino sull'Olimpo: un'entità maligna si agita in un luogo oscuro. prigioniero delle folgori anche se uno dei suoi fedeli servitori è riuscito ad infrangerne una. Chi sia l'entità non è dato saperlo, ma pare legato in modo quasi ossessivo al " suo prezioso ". Chrono ha rivelato a sorpresa di voler parlare con Athena e Nettuno, e che non si farà a meno del potere di Hades. Cosa vogliano dire le sue enigmatiche parole tuttavia, non è al momento dato saperlo. Che ne pensate? Coraggio, ditemi la vostra! Appuntamento al nuovo capitolo, un abbraccio! 

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Capitolo 6
*** Il ritorno di Chrono ***


Shura e Kayuki si ritrovano abbracciati: dopo il violento terremoto infatti, la ragazza si è istintivamente precipitata tra le sue braccia e lui, preoccupato per la sua incolumità l'ha stretta a sè così forte che, seppur per un solo momento, alla giovane figlia di Fiore di Luna pare di essere tornata a molti anni prima quando ancora le cose tra loro andavano bene. I due si guardano qualche momento e così intensamente che pare non ci sia nemmeno bisogno di parole. In seguito il Cavaliere di Gemini si riscuote dai suoi pensieri e molla la presa sulla fanciulla, lasciandola libera. " Stai bene? ". Chiede solamente. Lei annuisce mestamente: ecco, è di nuovo tornato freddo e distaccato come poco prima che arrivasse quel terremoto. Il Cavaliere della Terza casa annuisce epr poi proseguire il proprio discorso. " Molto bene: in tal caso credo andrò dal Gran Sacerdote e gli racconterò dei sospetti miei e di Demetrios su tutta questa vicenda. Tu ritorna a casa, come hai detto le piccole sono da sole ed hanno bisogno di te ". Quelle parole sono così fredde che per un secondo la giovane sente come una sorta di nodo alla gola, come se da un momento all'altro dovesse scoppiare in lacrime, tuttavia non lo fa. Non scoppia in lacrime ma si avvicina di qualche passo al marito, per poi stringere con forza la presa sul suo braccio coperto dalla sua armatura. 

" Hanno bisogno di entrambi, Shura: hanno bisogno del loro padre e della loro madre! Hanno bisogno di conoscerti, di passare del tempo con te. Ti prego, pensaci! Non puoi perdere le tue figlie per il tuo orgoglio ". Fa semplicemente la figlia di Sirio e Fiore di Luna. Tuttavia il giovane si libera gentilmente seppur deciso dalla presa della donna. 

" Non insistere: non è cambiato nulla tra di noi. Cerca di non forzarmi la mano, finirai solo per ottenere l'effetto contrario. Ora, ti prego: vai da Demetrios e ritornate insieme dalla Dea Athena, così che mio fratello le possa esporre i suoi dubbi su questa vicenda ". Detto questo fa per andarsene ma lei inizia seriamente ad arrabbiarsi: senza dire una parola gli si avvicina di corsa, afferrandolo violentemente per il braccio per poi costringerlo a voltarsi verso di lei. 

" Allora dillo, avanti! Dimmi che non mi ami più! Di che vuoi abbandonare me e le piccole, avanti! Dillo! ". Grida, stanca: se non lo convincerà con le buone pensa, lo farà con le cattive. Ma riporterà suo marito a casa, riporterà alle sue figlie loro padre, a tutti i costi. A quelle parole anche Shura pare spazientirsi: senza dire nulla afferra violentemente Kayuki per le spalle, dopo essersi liberato dalla sua presa. La fa indietreggiare fino a farla finire spalle al muro per poi fissarla intensamente: in quegli occhi così meravigliosi sembra scatenarsi una violenta tempesta. 

" Smettila! Smettila di forzarmi, smettila di cercare ragioni quando non ne hai, Kayuki! Tu! Tu e soltanto tu sei la responsabile di questa situazione! Tu e quell'altro che si definiva mio amico! ". Stringe la presa mentre lei lo guarda allo stesso modo: occhi negli occhi, tempesta contro tempesta. 

" Allora fallo: sfogati! Picchiami, grida tutto il tuo odio! Ma dopo cerca di tornare ad essere l'uomo che ho sposato! Torna ad essere il Cavaliere che amo, il padre delle mie bambine, colui che sconfisse Hades ai Campi Elisi! ". La ragazza è determinata, forse come non lo è mai stata prima di quel momento. A quelle parole Shura sembra perdere le staffe. 

" Ah si?! Vuoi che mi sfoghi?! Vuoi sentire tutto il mio disprezzo per ciò che mi avete fatto?! ". Sbrocca infuriato. Kayuki chiude gli occhi dopo aver annuito: si aspetta di ricevere un pugno od uno schiaffo, o qualcosa di simile. Ma così non è: il Cavaliere della Terza Casa ferma il proprio pugno ad un millimetro dalla moglie, che apre gli occhi ansimando spaventata: credeva l'avrebbe colpita davvero, stavolta. Il cosmo di Shura era diventato aggressivo e violento, intriso di disperazione e rabbia. Ma ora si è fermato e, fermando un attacco portato a tale velocità ha finito per ferirsi la mano. Lei lo guarda ancora spaventata per poi riprendersi, posandogli una mano sul viso. Lui non fa nulla: alcune gocce del suo sangue cadono a terra mentre il suo sguardo è puntato su di lei. 

" Shura... ". Sussurra solamente la mora. Lui la guarda intensamente e senza scostare la sua mano dal proprio viso. In seguito le afferra il volto tra le mani. 

" Stai zitta ". Mormora solamente e, senza darle tempo di fare altro la bacia. Tuttavia non è un bacio dolce e tenero come di solito la giovane è abituata a ricevere: è violento, pieno d'odio, come se in quel momento suo marito le stesse scaricando addosso tutta la sua rabbia per quanto accaduto. Una rabbia tenuta nascosta per tanti, troppi anni, ma che ora sta esplodendo in tutta la sua furia. Ah si, pensa la fanciulla? E' questo dunque il suo " gioco "? Il suo modo di sfogarsi e farle capire come si sente? Bene: anche lei si adatterà. Anche lei sfogherà i suoi sentimenti nello stesso modo. Passati i primi momenti di sbigottimento afferra violentemente i capelli di lui, con una tale forza che lo ammette, non credeva di possedere. In seguito ricambia il bacio con la stessa passione, con la stessa disperazione, con la stessa rabbia. Tutti sentimenti che si uniscono e mescolano tra loro.  Nesusno dei due interrompe quel bacio, lui la stringe maggiormente a sè mentre lei continua a stringere con forza i suoi capelli. Ad un certo punto è lui ad interrompere il contatto riprendendo un pò di fiato, lo stesso fa lei. " Vattene... ". Mormora solamente il figlio dell'Imperatore degli Inferi. " Vattene adesso, o... ". Non finisce la frase: lei fa un cenno di diniego con il capo e portando le mani sul suo viso. 

" No, non stavolta. Non ti permetterò di allontanarmi come facesti anni fa ". Sussurra semplicemente la figlia di Libra, per poi proseguire. " Io ti amo ". Mormora per poi venire zittita nuovamente da un secondo bacio. Entrambi si sono perfettamente resi conto di come finirà questa notte, come però sanno che questo non riaggiusterà di colpo il loro matrimonio: certe ferite sono ancora aperte, purtroppo è difficile rimarginarle. 

La piccola bimba dalla chioma bionda dorme serena nel proprio letto e tra il suo fratellino ed il fratello maggiore, che la abbraccia amorevolmente come volesse proteggerla. I loro genitori li osservano qualche istante: la donna dalla chioma turchina sorride dolcemente. " Guardali: guarda come cercano di proteggere la sorellina, nonostante siano ancora dei bambini ". Sorride mentre il marito annuisce per poi stringerla in un abbraccio.

" Vero: Liam e Jareth adorano la loro sorellina. Ed io adoro la mia bella mogliettina ". Ride un pò mentre le da un bacio sul collo, facendo ridere a sua volta colei che si rivela essere iris. 

" Dai, che se continuiamo a fare baccano li sveglieremo ". Ride un pò, per poi proseguire la frase mentre guarda il marito. " Andiamo anche noi a riposare? E' stata una giornata molto lunga ". Ammette la fanciulla mentre lui annuisce, prendendola in braccio in stile principesco. 

" Agli ordini, principessa! ". Ride ancora mentre lei si aggrappa al suo collo per non cadere.

" Sei tutto matto, sai? Ma è per questo che ti amo tanto ". Sussurra mentre entrambi escono dalla stanza per permettere ai tre piccoli di riposare. 

Dopo nemmeno venti minuti il piccolo Jareth si desta dal suo sonno alquanto stordito: non sa spiegarsi come mai ma sente il desiderio di uscire di casa ed andare in giardino. Si alza lentamente dal letto e senza accorgersi che anche la sorellina ha aperto i suoi meravigliosi occhi color cielo. Guarda il fratello, che nel frattempo ha infilato cautamente le scarpe cercando di non fare rumore. Guarda in seguito sul comodino e rimane sorpreso: ma quella sabbia? Strano: prima non ce n'era traccia. Eppure pensa, è così bella: sembra fatta di diamanti. La afferra tra le mani per poi lasciarla scivolare: senza rendersi conto ne fa finire buona parte sulla sorellina. Carol, accortasi che il fratello si stava voltando ha chiuso in fretta gli occhi e finto di stare ancora dormendo. Jareth rimane fermo qualche istante per poi riflettere ad alta voce. " La sabbia adamantina, che bella! ". Fa il piccolo, anche se non è dato sapere come faccia a conoscere la sabbia del Tempo. " Allora, vuol dire che lui è davvero qui! ". Senza indugiare apre la porta della propria camera. Per un solo momento il corpo di Carol è avvolto da una strana luce bianca, che lei non nota. La sabbia sparsa da Jareth è scomparsa e la piccola decide: seguirà il fratello. Di chi stava parlando, si chiede? Chi starà aspettando con tanta premura? La bambina salta giù dal letto e, dopo aver infilato le proprie ciabatte segue in gran segreto il bimbo dalla chioma blu. 

Jareth giunge finalmente in giardino: il piccolo pare piuttosto confuso. " Uffa, se la mamma mi scopre ancora fuori a quest'ora mi punirà ". Sussurra semplicemente. Si avvicina ad un albero mentre intravede una figura dietro ad esso: indossa un cappuccio ed è quindi difficile riconoscerlo. Eppure Jareth sembra fidarsi istintivamente. " Ma allora sei stato tu a chiamarmi! ". Fa solamente mentre corre in direzione di tale figura, come se lo conoscesse da sempre. Questa si inginocchia per arrivare all'altezza del piccolo per poi prenderlo in braccio. 

" Mamma mia come sei diventato grande ". Sussurra solamente. Il piccolo gli toglie il cappuccio come se volesse accertarsi della sua identità e, una volta visto di chi si tratta il suo sguardo si illumina di gioia. 

" Papà! ". Fa solamente mentre getta le braccia al collo del giovane che si rivela essere niente poco di meno che Chrono: evidentemente non è la prima volta che fa visita a Jareth, dato che il piccolo sembra conoscerlo molto bene. " Che bello, finalmente sei arrivato! ". Continua il bimbo dalla chioma blu. Chrono lo guarda qualche istante e, lo deve ammettere, il bambino è proprio la sua fotocopia. Gli accarezza i capelli con la mano libera per poi prendere parola. 

" Non hai detto nulla alla mamma, vero? ". Chiede mentre Jareth scuote il capo con decisione. 

" No no! Non ho aperto bocca ". Fa per poi fare il segno della bocca cucita e facendo ridere un pò l'altro. 

" E bravo il mio piccolino ". Sussurra. Jareth sta per dire qualcosa ma dei passi lo fanno tacere: una piccola dalla chioma bionda tiene tra le mani la propria bambola mentre guarda esterefatta la scena. 

" Ma... allora tu... ". Sussurra incredula, la bambola cade a terra. " Tu sei il papà di Jareth! ". Fa come se anche lei conoscesse Chrono da sempre. La cosa in effetti lo lascia sorpreso da prima, in seguito posa a terra Jareth per poi inginocchiarsi per arrivare all'altezza della bimba. 

" Euribia? ". Chiede solamente: la bambina infatti pare essere la fotocopia di Euribia, figlia di Ponto e Mnemosyne morta proprio per mano del Re dei Titani. La piccola lo guarda sorpresa per poi scuotere il capo. 

" No! Il mio nome è Carol, e sono la figlia di Subaru ed Iris ". Sorride dolcemente per poi porgere la mano, come a presentarsi. Il Signore del Tempo rimane un pò interdetto: è venuto sulla Terra per il figlio, ed ora si trova davanti la figlia del suo grande amore e di colui al quale la affidò. Beh, pensa: se ci bada in effetti, la piccola è molto simile alla madre anche se ha gli inconfindibili occhi del padre. Incuriosito prende in braccio la piccola e la guarda dritto negli occhi. 

" Ma tu sai chi sono io? ". Chiede. La bambina annuisce per nulla intimorita, come se davvero lo conoscesse da una vita.

" Certo che si! La mamma e papà mi parlano spesso di te! ". Ammette per poi arrossire come solo una bimba potrebbe fare. " Però mi hanno mentito! Sei più bello di quello che mi hanno detto ". Fa una pausa mentre posa la mano sul viso del Re dei Titani, come volesse accertarsi che sia veramente li con loro. " Tranquillo, non dirò nulla alla mamma! Sarà il nostro segreto ". Chrono la guarda, se possibile ancor più sorpreso: è come se quella bambina gli leggesse nel pensiero! 

" Sei una brava bambina, sai? ". Mormora solamente lui mentre la piccola annuisce.

" Si, ma tu mi devi promettere che quando sarò grande diventerai mio marito! ". Fa con tutta l'innocenza che i bimbi possiedono. In seguito gli da un bacio sulla guancia per poi riprendere parola. " Promesso? ". Chiede. Jareth osserva la sorellina e lo stesso fa Chrono, che le risponde di li a poco. 

" Vedremo, vedremo ". Fa vagamente. Carol annuisce soddisfatta, anche se non ha ottenuto una risposta esattamente affermativa. Jareth le si avvicina e la abbraccia dolcemente. 

" Sorellina, non devi dire niente a nessuno: la mamma potrebbe arrabbiarsi, va bene? ". Chiede. Carol annuisce per poi guardare a sua volta il bimbo.

" Si, ma la prossima volta chiama anche me se incontri il tuo papà, va bene? ". Chiede, ed a quella scena persino Chrono non può fare a meno di ridere un pò: riesce a rivedere in Carol tutti gli atteggiamenti della madre. Si inchina nuovamente per poi abbracciare entrambi: non è sulla terra solo per far visita al figlio, purtroppo. Il motivo è anche un altro e ben più serio: la minaccia che ha avvertito deve essere debellata quanto prima, ma per farlo è necessario avere quanto meno il potere di Hades. E chi meglio dei figli del Re degli Inferi e di Tea lo può aiutare? In effetti, ora è lei a detenere il potere di Hades racchiuso nella falce della Morte, e solo lei può annullare il sigillo. Però vuole mettere al sicuro il figlio e, dato che è presente, la cosa coinvolgerà anche Carol. Senza dire nulla fa comparire nelle sue mani la sabbia Adamantina. In seguito fa cenno a Jareth e Carol di allungare le mani, cosa che fanno. Nei loro palmi si posiziona la sabbia del colore dei diamanti mentre Chrono riprende parola di li a poco. 

" Ascoltatemi bene, bambini: non dovete mai dimenticare, qualunque cosa succeda io vi proteggerò. Non permetterò a nessuno di farvi del male, e grazie alla Sabbia Adamantina saprò sempre dove trovarvi e se sarete in pericolo. Dovete custodirla in un luogo segreto e sicuro, va bene? ". Chiede. I piccoli paiono piuttosto esterefatti, ma in seguito annuiscono obbedienti. " Bravi piccoli ". Sussurra solamente il padre di Zeus, per poi abbracciarli un'ultima volta e riflettendo: deve portare a termine la missione per cui è sceso sulla Terra. Deve procurare a Zeus il potere di Hades e convincere Nettuno a collaborare, solo così si potrà sperare di avere una via d'uscita. Perchè questa battaglia, lui lo sa, sarà molto più dura e cruenta e soprattutto, molto difficile da vincere.

Ta daaan! Salve a tutti amici, come state? Eccoci al sesto capitolo! Allora: vediamo Shura e Kayuki avere un confronto seguito da un risvolto inaspettato: potrà la passione di una notte riuscire a sanare le ferite di anni ed anni? O non sarà abbastanza? Intanto vediamo Chrono tornare finalmente sulla Terra ed incontrare Jareth. E a sorpresa anche Carol: la piccola assomiglia molto sia ad Euribia che ad Iris, e con l'innocenza tipica di una bimba ha quasi estorto a Chrono la promessa di sposarla, quando sarà diventata grande. Il signore dei Titani ha dato una protezione sia al figlio che a Carol e si prepara a risvegliare il potere di Hades: cosa vorrà fare? Noi tutti sappiamo che solo Tea detiene tale potere, o al massimo gli eredi del signore degli Inferi. Cosa accadrà? Nettuno accetterà la collaborazione? Vedremo nei prossimi capitoli. Baci!

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Capitolo 7
*** Verità e menzogna ***


Tea e Saori escono finalmente dalla camera della fanciulla dai capelli bruni, ed in salotto trovano Demetra insieme a Seiya ed a Crystal. Kouga, Diana, Ferith, Macaria e Saga Jr sono usciti in giardino ed hanno lasciato i più grandi da soli a parlare: i due Cavalieri D'Oro non hanno chiesto alla madre di Tea il motivo della lite tra lei e la figlia, anche se per Crystal è piuttosto evidente: riguarda sicuramente la ricomparsa del padre della più giovane. Crystal sta per dire qualcosa incuriosito dall'intera vicenda, ma improvvisamente le due donne fanno la loro comparsa in salone. " Tesoro, stai bene? ". Chiede semplicemente il Cavaliere di Aquarius alla moglie. Tea annuisce ma, dopo alcuni istanti guarda Saori come a dirle di parlare lei per prima. L'incarnazione di Athena capisce ed annuisce per poi prendere parola di li a pochi istanti. 

" Tea sta bene, è solo confusa ". Precisa e, a quella frase, Demetra guarda altrove per poi andare verso la finestra e guardando fuori da essa. " Mi ha raccontato dell'incontro con colui che si è detto essere suo padre ". Continua la frase la Dea. La donna dalla chioma nera si volge di scatto verso la figlia e la sua migliore amica, che nel frattempo decide di proseguire il discorso. " E mi ha descritto perfettamente quell'uomo. Mi ha detto ciò che ha regalato a Ferith e da quel momento non ho più avuto dubbi sulla sua identità ". Constata. Demetra sembra scattare a quelle parole e scuote energivamente il capo.

" No, no! Per favore, non proseguite questo discorso, Divina Athena: il padre della mia Tea era solo ed unicamente Anfitrione, il mio defunto sposo. Quell'uomo... ". Si ferma un momento come se stesse cercando le giuste parole, che trova di li a poco. " ... quell'uomo mentiva, sicuramente ". Sentenzia. Athena la guarda un momento per poi scuotere gentilmente il capo.

" No, Demetra: voi sapete che non è così. Che motivo avrebbe avuto quella persona per mentire? E poi: uno dei tre Dei più antichi non si scomoda per una sciocchezza. Non scende sulla Terra se non ha un motivo veramente importante, e questo sicuramente lo era ". Demetra la guarda, come se rifiutasse di ammettere che ciò che dice Athena corrisponde a verità. Scuote con enfasi il capo ancora una volta. 

" Ho detto di no! No, non so i motivi per i quali quella Divinità sia sulla Terra, e non so perchè abbia mentito! Ma non è il padre di mia figlia! Non è il padre di Tea e Shura! E questo è tutto ". Trema nervosa, la sua stessa voce è incrinata. Seiya e Crystal osservano la scena attoniti ma in seguito riprendono parola. 

" Aspettate, Divinità? ". Chiede sorpreso il marito di Saori. La moglie annuisce ma la voce di Demetra interrompe ogni possibile nascente discorso.

" Per favore, sono stanca di questa storia! Non capisco figlia mia, perchè tutto un tratto tu voglia conoscere tuo padre: anche se è scomparso prematuramente, Anfitrione... tuo padre ti ha dato tutto l'amore possibile, a te e a tuo fratello. E anche a me ". Precisa per poi proseguire la frase. " Non cercare chi non è degno del tuo amore ". Sentenzia. Ma a quelle parole la reincarnazione di Persefone sembra agitarsi nuovamente: innervosita sbatte con forza le mani sul tavolo li vicino e guarda la madre alterata. 

" Perchè continui a mentirmi?! Menzogne su menzogne, e tutto per nascondermi una verità che io so già! So il nome di mio padre, mamma! Ma lo voglio sentire dalla tua bocca! Ti è così difficile essere sincera con tua figlia?! ". Sbrocca: vuole che sia sua madre a dirle la verità, darle la possibilità di spiegarle come andarono le cose. " Io ho voluto bene ad Anfitrione, e non rinnegherò mai ciò che ha fatto per me. E' stato un padre adottivo esemplare e resterà sempre nel mio cuore, ma io devo sapere! Quell'uomo... il mio vero padre è rientrato nella mia vita e sicuramente c'è una ragione, ma per scoprirla devo prima sapere il motivo per il quale ne uscì alla mia nascita! Riesci a comprenderlo?! ". Demetra scuote ancora una volta il capo non volendo rivelare quel nome, non volendolo pronunciare: non che non si senta pronta a raccontare la verità, tuttavia non vuole che Tea conosca il nome di suo padre per non farla soffrire, anche se sembra che ormai la fanciulla sappia tutto. Crystal e Seiya rimangono attoniti nel vedere come la donna abbia alzato la voce contro la madre, ma non osano intervenire: in fin dei conti è una cosa tra madre e figlia, pensano. Loro non hanno il diritto di mettere lingua in alcun modo. Tea si calma un momento per poi riprendere parola. " Non parli, eh? Non ne hai il coraggio o ritieni ancora che io sia la bimba debole di un tempo, troppo fragile da non poter affrontare la verità? ". Chiede con un pizzico di amarezza. " Ti ricordo che ho partorito il figlio di Hades, che l'ho protetto da sola per undici anni. Ho affrontato una battaglia interiore tremenda, per riuscire a convivere con il mio lato divino senza venirne sopraffatta. Ho affrontato il Signore degli Inferi ed i Titani, sono tornata dalla morte per due volte! Ed una volta proprio grazie a lui: a colui del quale ti rifiuti di parlare ". A quelle parole Demetra risponde finalmente alla figlia.

" Solo perchè ti ha salvata, ciò lo esime dalle sue colpe? Dov'era lui quando morì tuo fratello? Dov'era quando tu pativi le pene dell'inferno, quando Hades ti scelse come madre di suo figlio?! Quando Astraeus venne posseduto dal Dio degli Inferi e ti prese con la forza, e durante la fuga tua e di tuo figlio, dov'era colui che tu chiami padre? Non si è mai presentato una volta da te, mai! Ed ora torna nella tua vita pretendendo che ti riveli tutta la storia, ma non lo farò, mi dispiace! Non lo farò, ed un giorno mi ringrazierai per averti tenuta lontana da lui ". Abbassa lo sguardo la mora: in realtà più di ogni altra cosa, è il rancore a spingerla a tacere: quella Divinità non è mai stata presente nella vita dei figli, anzi ha permesso addirittura la morte di Shura. Non merita l'affetto di Tea ora, non merita di conoscere la figlia. La stessa figlia che guarda la madre decisamente delusa dal suo atteggiamento di chiusura.

" Va bene, allora lo dirò io ". Fa semplicemente mentre stringe i pugni ed alza lo sguardo, stessa cosa che fa la madre. I loro occhi si incontrano finalmente, mentre la reincarnazione di Persefone prende coraggio incoraggiata dalla divina sorella, che le pone una mano sulla spalla ed annuisce per darle forza: sa bene che questo momento doveva arrivare ma che non è affatto facile, nè per Demetra e men che meno per Tea. I due Gold Saint aspettano con trepidazione: anche loro, specialmente Crystal che si è trovato faccia a faccia con lui vorrebbero scoprire l'identità del padre di Tea, e se lei lo sa è ormai tempo che lo riveli. La donna fa un profondo sospiro per poi pronunciare poche e concise parole. " Mio padre è Zeus, vero? ". Chiede a bruciapelo alla madre, che viene colpita da quelle parole come da una freccia scoccata in pieno petto: sbianca di colpo mentre si appoggia al davanzale. 

" Come... tu... come fai a... a saperlo? ". Mormora mentre balbetta quelle parole in uno stato di totale confusione e spiazzata. " Non l'hai mai visto, allora come... ". Mormora ancora una volta e credendo quasi di sentirsi male. La figlia pare stanca del tergiversare della madre e la guarda con quegli occhi così belli ma nei quali ora sembra scatenarsi una furiosa tempesta. 

" Ti ho fatto una semplice domanda! Mamma, devi solo dire si o no! E' Zeus mio padre, è così?! ". Chiede stanca delle bugie della donna e del suo temporeggiare. L'altra rimane colpita: non c'è dubbio che la figlia abbia ereditato lo sguardo del padre, lo ha sempre saputo dopo tutto: Tea è più simile a lui di quanto lei voglia ammettere. Abbassa lo sguardo un momento per poi alzarlo, riprendendosi un momento dallo shock iniziale. 

" Si: tuo padre, colui che ti ha generata è Zeus ". Sentenzia. A quella conferma è Tea che quasi si sente male e, se non fosse per Saori che la sorregge sarebbe finita a terra. Porta una mano chiusa a pugno proprio accanto al cuore, quel cuore che ora sembra impazzito tanto batte. Per un secondo il suo respiro sembra quasi essere mozzato, gli occhi trasmettono tutto il suo shock. " Tesoro, perchè? Perchè mi hai costretta a dirti questa verità? ". Sussurra semplicemente sua madre. Fa per avvicinarsi ma la figlia la invita a starle lontana con un cenno della mano. 

" Scusate... ho bisogno di riprendermi: non preoccupatevi per me. Tornerò quando mi sarò schiarita le idee ". Mormora. Si allontana da Saori per poi guardarla con gratitudine, in seguito saluta distrattamente Seiya ed il marito, sui cui volti si è dipinta nel frattempo un'espressione shoccata. 

" Tea, dove vai? Non andartene, ti prego ". Fa sua madre, ma ancora una volta la figlia si allontana da lei e la guarda con ira.

" No, ti prego: non ti avvicinare a me o potrei dirti cose delle quali potrei pentirmi ". Sussurra. Detto questo va alla porta da cui esce: finalmente pensa, un pò d'aria. Era come se in casa le mancasse l'ossigeno: stare vicina a sua madre l'arebbe portata a dire cose delle quali si sarebbe pentita di sicuro: a prescindere da tutto pensa, aveva il dovere di raccontarle la verità, per quanto dura fosse! Lei è figlia di un Dio: ora si spiega moltissime cose per le quali per anni cercò risposte. Si allontana per quanto le è possibile, non volendo al momento incontrare nessuno che conosce ma preferendo metabolizzare il proprio dolore e le scoperte appena fatte da sola. Dopo diverso tempo perso a camminare in una direzione che forse nemmeno si è accorta di aver preso la bruna alza lo sguardo: il maestoso tempio si erge di fronte a lei. Lei, le quali ginocchia non sembrano più volerla reggere in piedi facendola letteralmente cadere su esse. " Padre... ". Mormora solamente per poi iniziare a piangere, liberandosi di tutto il dolore e di quel peso opprimente che non sembra volerla lasciare da molto tempo. Porta entrambe le mani davanti a sè come se anch'esse la dovessero sorreggere per evitare di farla finire quasi sdraiata a terra. In un certo senso pensa, ora capisce come si sentì Shura quando scoprì di essere il figlio di Hades. Un'aquila sta silenziosamente osservando la scena anche se da prima la fanciulla non si accorge minimamente del volatile, appollaiato su una colonna del tempio. Questo le vola intorno improvvisamente ed un paio di volte per poi allontanarsi, e lei lo osserva sconcertata. " Non è possibile... ". Mormora solamente: conosce il Dio il cui simbolo è proprio l'aquila e, sapendo che non è usuale vedere tale uccello nei cieli di Athene, riesce forse ad intuire altro. " Non può essere... ". Ripete solamente. L'aquila si appollaia nuovamente su una colonna per poi stridere, come se stesse invitando la ragazza ad entrare nel Tempio: il Tempio di Zeus, a cui la giovane è giunta quasi senza rendersi conto. 

Sull'Olimpo, nel frattempo. 

La donna dalla chioma rossa si siede sul proprio trono e sospira pesantemente, sorreggendo nella mano destra il proprio scettro. " E così è andato da lei, in fine ". Fa: non c'è disprezzo nelle sue parole, solo una velata malinconia. Un'altra figura si palesa al suo fianco per poi prendere parola. 

" Era destino che accadesse, mia cara: e non solo perchè quella ragazza è la reincarnazione di Persefone, ma anche perchè è sua figlia. Anche noi Dei a volte siamo un pò umani, anche se non vogliamo ammetterlo: abbiamo dei sentimenti che ci spingono a fare determinate cose, ed evidentemente ora lui vuole incontrarla ". Parole enigmatiche quelle dell'altro Dio, che sembra molto in confidenza con la rossa. Questa annuisce per poi rispondere a quella frase, sorridendo appena. 

" Lui? Con sentimenti umani? ". Chiede. In seguito sospira nuovamente per poi osservare la scena dalla sfera di cristallo del marito. " Mi auguro tu abbia ragione, Apollo: in quanto Dea della famiglia, mi dispiacerebbe che facesse soffrire la sua stessa figlia ". Ammette, non solo rivelando che il nome dell'altro Dio è niente poco di meno che Apollo, Dio del Sole e figlio di Zeus. 

" Chissà come Demetra prenderà la cosa? ". Chiede poi il Dio delle arti alla donna dalla chioma rossa, colei che s è rivelata essere niente poco di meno che Hera, sposa di Zeus e Dea del matrimonio e della famiglia. 

" Temo molto male ". Constata semplicemente la rossa mentre continua ad osservare in quella sfera. Apollo torna a sedersi alla propria postazione restando per il momento in silenzio. " Eppure, se penso alla minaccia che presto dovremo affrontare vedo come unica soluzione un'alleanza, almeno tra i tre Grandi. Anche se manca pur sempre il potere di Hades ". Mormora preoccupata. Eppure non può fare a meno di ripensare alle parole di Chrono: ha detto che non faranno a meno del potere di Hades, ma che cos'abbia in mente non è dato saperlo. 

" Ma Hades ha avuto dei figli con quella donna, e questi sono ancora sulla Terra ". Risponde Apollo mentre Hera annuisce. " Forse, il suo potere non è andato del tutto perduto ". Conclude il Dio del Sole, mentre Hera riflette: che sia questo il piano di suo padre? Purtroppo non le è ancora dato saperlo.

Tea entra nel Tempio di Zeus, confusa: si è fatta forza e, dopo essersi alzata da terra si è asciugata le lacrime: la curiosità si è fatta strada in lei. Quell'aquila ha attirato e non poco la sua attenzione, lo deve ammettere. L'ha vista entrare nel Tempio ma ora non la vede più, ma com'è possibile si chiede? Come può essere che un volatile svanisca così, nel nulla? " Insomma, dove sei? ". Fa la fanciulla rimanendo a bassa voce: è in un Tempio, non può certo mettersi a gridare pensa. " Avanti, vieni fuori: non ti faccio niente ". Continua sperando di ritrovare l'uccello in questione, uccello che tuttavia non si palesa da nessuna parte. La fanciulla sbuffa. " Ma dove si sarà cacciato? ". Mormora. Sta per dire qualcosa ma, prima che possa proseguire la sua frase un'improvvisa ventata d'aria gelida la investe mentre un tuono squarcia il cielo. " Oh miei Dei, ci mancava il temporale... ". Mormora la bruna. Avanza di qualche passo ma l'aria gelida la investe nuovamente mentre improvvisamente tutte le torce presenti si accendono. La ragazza sgrana gli occhi incredula. " Ma che sta succedendo? ". Si chiede confusa. 

" Segui i segni... ". Una voce, ne è certa: è una voce quella che le ha sussurrato quella frase. Una voce maschile, non ha dubbi in merito. Scuote il capo confusa e decide di andare dove la porta l'istinto. Avanza di diversi passi fino a giungere in un'imponente stanza: in essa le fiaccole sono tutte accese ed illuminano un unico punto: l'imponente statua di Zeus. Tea rimane sconcertata: prima l'aquila che scompare, ora le fiaccole si accendono da sole e, ocntorno a tutto ciò si è scatenato un violento temporale. Lo stridere di un'aquila fa alzare lo sguardo alla ragazza: nulla, non vede niente. Il volatile sembra non essere presente, eppure lo ha perfettamente sentito stridere. Mentre ha lo sguardo puntato verso il soffitto dei passi la fanno sussultare. " Ti stavo aspettando, Persefone. Anzi, meglio dire Tea, no? E' così che ti chiami ". Sentenzia quella voce. La donna abbassa lo sguardo di colpo e deve ammettere, si spaventa non poco: chi è costui? Com'è entrato nella stanza se è sicura, nessuno l'ha seguita? E cosa più importante, come fa a conoscere la sua natura divina?

" Chi siete voi per preoccuparvene? ". Chiede solamente la bruna. Un tuono la fa sussultare mentre colui che osserva l'imponente statua del Dio della folgore posa una mano su essa per poi sospirare pesantemente. 

" Eppure è strano: sei giunta qui, al Tempio di Zeus. Sei di fronte alla sua statua, ti ha guidato un'aquila, ma non mi sai riconoscere? ". Chiede. La donna sente quasi il cuore fermarsi tanta è la sorpresa e, come se il tempo reagisse al suo stato d'animo i tuoni si fanno sempre più forti. 

" Non può essere, no... è impossibile ". Commenta semplicemente la bruna. L'uomo misterioso la osserva un momento per poi avvicinarsi senza problemi a lei: sono a poca distanza l'uno dall'altra e in lei quel senso di soggezione aumenta, eppure c'è altro: c'è malinconia, c'è gioia, c'è rabbia. Sono tutti sentimenti mescolati, sentimenti che non le permettono di muovere un passo ma la fanno solo respirare affannosamente come se avesse corso mille miglia e più. " Non puoi essere tu ". Mormora. Lui rimane in silenzio un momento per poi portare una mano al cappuccio.

" Forse adesso mi riconoscerai? ". Chiede, per poi abbassarlo e rivelare la sua identità: una lunga chioma lucente, occhi così uguali a quelli di lei che ormai non ha più dubbi in merito all'identità di quell'uomo: indietreggia come se ne fosse spaventata e porta una mano alla bocca, sconcertata. 

" Z... Zeus? ". Chiede incredula: mai nella vita si sarebbe immaginata di incontrarlo nuovamente, ma è certa di non stare sognando: Zeus, il padre degli Dei è di fronte a lei: ha assunto una temporanea forma umana e la sta guardando: per la prima volta lo sguardo di padre e figlia si incontra. 

" Si, sono io: Zeus. Tuo padre ". Precisa da subito mentre lei indietreggia di altri due passi e quasi finisce a terra per la sorpresa. " L'ultima volta che ci siamo visti è stato qualche tempo fa, quando incontrai mio nipote nel tuo giardino ". Prosegue il discorso mentre lei non sa bene cosa fare: inchinarsi? Rimanere in piedi? Parlare? Stare zitta? Non lo sa, pensa. 

" Cosa ci fate qui sulla Terra? ". Chiede istintivamente, per poi proseguire sempre con la voce tremante un pò di paura e un pò di emozione: desiderava conoscerlo, certo. Ma ora ne è quasi intimorita, e d'altronde è una cosa normale pensa: si trova di fronte ad uno dei Tre Grandi dell'Olimpo nonchè signore degli Dei tutti. Lui fa un passo indietro a sua volta per poi annuire. 

" Sono qui per te: è tempo che ti riconduca con me al posto che ti appartiene: l'Olimpo ". Sentenzia e, senza aggiungere altro un'intensa luce avvolge la stanza, il rombo del tuono succede un lampo e la giovane reincarnazione di Persefone deve coprirsi gli occhi per evitare di rimanere letteralmente acciecata. Quando riesce a riaprirli nuovamente nota che suo padre ha recuperato il proprio vero aspetto: i lunghi capelli brillano come fossero fatti della luce stessa di una folgore, nella mano destra sorregge il proprio scettro ed indossa la propria Kamui. 

" Sull'Olimpo? Cosa... ". Mormora solamente la ragazza per poi scuotere il capo, quasi credendo di aver capito male. Ma lui prosegue la frase senza la minima esitazione. 

" Si: molto presto l'umanità intera dovrà affrontare una tremenda minaccia, di portata superiore ad Hades ed ai Titani. Una divinità Primigenia in cerca di vendetta e che si risvegliarà molto presto. Sarai in pericolo se rimarrai qui, ed io non posso permetterlo. Quindi Tea, ora farai ritorno sull'Olimpo ". Sentenzia, e l'ultima frase ha quasi il suono di un ordine. Lei scuote il capo sconvolta. 
" Se è vero ciò che dite, io non posso abbandonare la Terra e la gente che amo, mio marito, i miei figli, i miei amici, Athena... non posso lasciarli soli ". Sentenzia. Zeus la guarda un momento per poi prendere parola. 

" Ma non hai menzionato tua madre ". Constata mentre lei abbassa lo sguardo a quella frase. " Tea, Demetra ti ha mentito per tutta la vita: come credi potrebbe tenerti al sicuro? E' forse riuscita a tenerti al sicuro dalla minaccia di Hades? O è forse riuscita a tenere al sicuro tuo fratello? A me non sembra ". Sentenzia risoluto il padre degli Dei. La ragazza lo guarda mentre, al solo pensare a sua madre ed alle sue menzogne di una vita una lacrima le riga il viso. 

" Io... io... ". Mormora solamente mentre finalmente lui fa la sua mossa: fa qualche passo in direzione della figlia per poi porgerle la mano e guardandola intensamente. 

" Vieni con me: sarai più al sicuro sull'Olimpo che sulla Terra. Agli umani penserà Athena, com'è sempre stato suo desiderio. Io devo proteggere l'Olimpo ma prima di tutto, devo proteggere te, una delle mie figlie. Come tua madre non mi ha mai permesso di fare ". Rincara la dose mentre Tea lo guarda sconcertata: come sarebbe? Demetra ha sempre detto che il padre suo e di Shura si allontanò spontaneamente da loro, ora lui le dice che fu la madre a tenerlo lontano? Incerta allunga a sua volta la propria mano: deve sapere. Deve conoscere la verità, pensa. E' come se quella luce che ha avvolto la stanza la chiamasse: non sente più il suono violento dei tuoni, non vede più i lampi nè sente più la pioggia scrosciare al di fuori del Tempio. Un'altra lacrima scende dai suoi occhi, ma ciò che ha deciso di fare non è ancora dato saperlo. 


Salve gente, ed eccomi qua con il capitolo sette! Che ne dite? Ho preferito dedicarlo totalmente al confronto tra Tea e sua madre ed all'incontro della giovane con suo padre. Ebbene, Zeus scende sulla Terra per portare via con sè la figlia: cosa farà lei? Accetterà di seguire il padre, che pare il solo a volerle raccontare la verità? O rimarrà sulla Terra ad affrontare la nuova minaccia? Voi che dite? Aspetto il vostro parere, intanto vado a scrivere il capitolo otto! Baci, al prossimo capitolo! 

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Capitolo 8
*** Attacco sull'Olimpo ***


Demetra è assieme a Crystal e a Seiya e Saori: la donna pare essere sconvolta e d'altra parte è comprensibile: il litigio con la figlia è stato forte come solo pochi altri lo sono stati. E' vero, le ha omesso delle cose molto importanti ma lo ha fatto solamente per il suo bene, perchè desiderava proteggerla. Ma a quanto pare pensa, ha fallito clamorosamente: Tea e suo padre si sono già reincontrati una volta, e la figlia è andata a cercare risposte probabilmente proprio al Tempio di Zeus. Al contempo tuttavia, la mora è sollevata: sa benissimo che Zeus non scenderà più sulla Terra, d'altronde è risaputo che i tre Grandi non si scomodano a scendere tra i mortali per delle sciocchezze: solo un motivo serio potrebbe portare nuovamente il Dio della folgore tra gli uomini. Il genero le si avvicina e la vede piuttosto abbattuta, così le pone una mano sulla spalla. La donna sussulta per poi accorgersi di chi si tratta e sorridere amaramente. " Oh, Crystal... sei tu ". Fa semplicemente la mora. Il Cavaliere dell'undicesima casa annuisce per poi prendere parola. 

" Si, sono io: e scommetto è Tea il vostro pensiero principale, vero? ". Chiede. La mora annuisce mentre il giovane riprende il discorso dopo qualche momento perso probabilmente a cercare le giuste parole. " Tutti siamo rimasti quanto meno sconvolti alla rivelazione su chi fosse il padre di Tea, quindi posso solo immaginare come si debba sentire lei ora. Vedrete che quando si sarà calmata tornerà e chiarirete la situazione ". La incoraggia il biondo. Demetra sorride tristemente per poi annuire.

" Sei un bravo ragazzo, Crystal: credevo che dopo la rivelazione che ho fatto, ti saresti infuriato anche tu con me per aver mentito per tutti questi anni, invece... ". Si interrompe mentre il genero scuote il capo. 

" Ammetto che sono shoccato, ma non mi sento di giudicarvi senza conoscere le motivazioni che vi hanno indotta ad allontanare Tea e Shura da loro padre. E non vi forzerò a parlarne ora: quando e se lo vorrete sarete voi a parlarne ". Demetra annuisce. Fa per dire qualcosa ma Macaria fa la sua comparsa nella stanza di li a poco. " Macaria, tesoro. Credevo fossi insieme a Saga e Ferith ". Fa il giovane Aquarius. La ragazza scuote il capo per poi avvicinarsi e, proprio come quando era una bimba lui la fa sedere sulle proprie ginocchia. " Ehi, cosa c'è che non va? Ti vedo turbata ". Le chiede mentre lei fa cenno di no con il capo. 

" No, non sono turbata. Però avverto qualcosa, dei cosmi anomali che si stanno muovendo sulla Terra ". Ammette semplicemente la fanciulla dalla chioma corvina. Il padre e la nonna la guardano sorpresi mentre Demetra le si avvicina per poi prenderle le mani tra le proprie. 

" Cosa intendi dire tesoro? ". Chiede semplicemente. Macaria abbassa lo sguardo qualche istante per poi prendere parola. 

" Il cosmo di Nettuno e di Zeus, li avverto chiaramente: il signore dei Cieli è sulla Terra, ed il signore dei mari si è ridestato da un pò dal suo sonno ". Ammette mentre Crystal e Demetra rimangono sbigottiti. " Non mi sbaglio: sento il potere di Hades che è in me agitarsi, come fosse entrato in sintonia con quello degli altri due Grandi ". Crystal guarda la suocera qualche istante per poi prendere in braccio Macaria, scuotendo il capo ed accarezzandole i capelli. 

" Coraggio tesoro, adesso cerca di non pensarci più: che ne dici se ti porto dai tuoi fratelli e rimani un pò con loro? Sono sicuro che a Ferith farà piacere giocare con te ". La ragazza annuisce: in quel momento si sente come una bimba indifesa. " Forza allora, andiamo ". Sorride gentilmente Crystal per poi guardare Demetra. " Io torno subito ". La donna nnuisce e, una volta rimasta sola non può fare a meno di riglettere sulle parole di Macaria: sa che il potere divino della nipote è sigillato, allora come mai percepisce i cosmi di Nettuno e Zeus sulla Terra ed avverte come se il potere che è celato in lei entrasse in sintonia con essi? La donna scuote il capo con enfasi: non ci deve pensare, si sta sicuramente facendo dei problemi inutili e senza senso. Ma un fulmine improvviso la fa sussultare, mentre il cielo si addensa di nere nubi. " Zeus... ". Sussurra solamente colei che in verità è la Dea delle messi e delle stagioni, alzandosi di scatto e stringendo leggermente i pugni come se avesse intuito o percepito qualcosa. 

Tea giunge in un luogo a lei sconosciuto: è luminoso e le trasmette un senso di pace che mai ha sentito prima d'ora. I suoi vestiti sono cambiati: da quelli di una comune donna mortale si sono tramutati in un lungo e bellissimo abito bianco che lascia parzialmente scoperte le braccia, i polsi adornati da due bracciali dorati mentre una corona di narcisi adorna il suo capo. " E così è questo, l'Olimpo? ". Chiede un pò sorpresa la ragazza: dopo tutto ha sempre vissuto da mortale, non avrebbe mai osato pensare che un giorno sarebbe giunta addirittura sull'Olimpo. 

" Si, è l'Olimpo: casa tua ". Le risponde colui che è di fianco a lei e che si rivela essere niente poco di meno che Zeus: in fine a quanto pare, la figlia ha deciso di seguirlo sull'Olimpo. Eppure il viso del Re degli Dei non mostra alcuna felicità, come se in realtà fosse ancora pensieroso e preoccupato per qualcosa. " Tea, devi ripensare alla tua decisione ". Afferma dopo un pò ed arrestando il suo passo. Il suo sguardo incontra finalmente quello della figlia, che scuote il capo di li a pochi istanti. 

" Mi avete portata qui sull'Olimpo ed io ho accettato di seguirvi, ma solo per sentire le vostre spiegazioni. Le spiegazioni che mia madre si rifiuta di darmi sulla mia nascita e sui motivi che l'hanno spinta ad allontanare me e mio fratello da voi. Ma al di là di questo, io non desidero abbandonare la mia famiglia: se è vero che ci dovrà essere una nuova lotta, allora voglio essere al fianco di mio marito e della mia famiglia fino alla fine. Non voglio fuggire come una codarda ". Spiega la reincarnazione di Persefone, ed è vero: quasi prima che lei potesse esprimere un consenso od un diniego suo padre l'ha condotta sull'Olimpo, e lei ha deciso di non opporsi ma solamente per una ragione: poter scoprire la verità sulla sua nascita, la verità che Demetra si ostina a nasconderle. 

" Dimentica quella storia: non permetterò mai che torni sulla Terra e che ti metta in pericolo. Dopo tutto sei mia figlia: non sarò riuscito a proteggere tuo fratello, ma con te non fallirò ". Sentenzia invece risoluto il Re degli Dei. " Tua madre ha tenuto te e Shura lontani da me, vostro padre. E questo è stato il risultato: tu sei stata vittima del re degli Inferi, Shura è morto ". Sentenzia. Tea sospira pesantemente: mentre suo padre è tornato a sedersi sul proprio trono lei è rimasta immobile di fronte a lui e con sguardo risoluto. 

" Non credo sia totalmente colpa di mia madre: perchè non siete mai intervenuto? Sapevate di me e Shura, e sapevate cosa ci stava succedendo. Ma ci avete lasciati in balia degli eventi. Mia madre ha commesso degli errori, ma scaricare tutta la colpa su di lei è eccessivo ". Commenta decisa la reincarnazione di Persefone per poi riprendere il discorso di li a poco, dopo una breve pausa. " Però voglio sapere perchè mi allontanò da mio padre e mi nascose la mia natura di semi Dea; se lo avessi saputo, se il mio potere fosse stato attivo sin dalla nascita forse avrei potuto evitare tante sofferenze sia a me stessa che alle persone che amo... ". Mormora per poi sospirare pesantemente e riflettere: è vero, chissà come sarebbe andato lo scontro con Hades se lei non fosse stata sopraffatta dal suo potere divino? Se solo avesse saputo gestirlo, avrebbe forse potuto evitare la possessione di suo figlio e molte altre cose? " Io non so più che cosa pensare, di tutti e due ". Commenta in fine la fanciulla per poi portarsi una mano al viso e cercando di fare ordine nei suoi pensieri. 

" Non so perchè tua madre abbia allontanato te e Shura da me e dal vostro luogo di nascita. So solamente che ci ha tenuti separati in tutti questi anni, non avrei potuto intervenire anche se lo avessi voluto: devi credermi. Nessuno può sapere la mia sofferenza di tutti questi anni: ho visto mio figlio morire, ho visto le sofferenze di mia figlia e non ho mai potuto fare niente per evitarlo. Almeno, fino a questo momento. Questo momento in cui la minaccia è troppo grande perchè io me ne stia con le mani in mano, non importa ciò che dice Demetra ". Sentenzia. Tea lo guarda un pò perplessa e ancor più confusa di prima.

" Di che minaccia andate parlando? La nominate da quando mi avete portata qui, dite che sarebbe più pericolosa di Chrono ed Hades. Ma di chi si tratta? ". Chiede la bruna. Zeus rimane in silenzio qualche momento per poi in fine decidere di prendere parola, rispondendo alla figlia. 

" Si tratta di un Dio primordiale, una Divinità primigenia il cui unico obiettivo è spazzare via tanto la Terra quanto l'Olimpo, non risparmiando Dei e uomini, indistintamente: vuole ricreare il suo antico regno sulle ceneri del mio, di quello che ho creato per gli Dei e per gli uomini dopo aver sconfitto mio padre ai tempi del mito. E' una divinità maligna e che non si fermerà di fronte a niente e nessuno, che non avrà nessuna pietà. Per questo ti chiedo nuovamente: rimani qui, sull'Olimpo. Rimani al sicuro e lascia che ti protegga come non ho mai potuto fare ". Conclude il proprio discorso il signore degli Dei. A Tea scorre un brivido lungo la schiena: dalle parole del padre, colui che devono combattere è davvero di gran lunga più pericoloso di Chrono ed Hades messi insieme. La ragazza scuote il capo ancora una volta per poi fare un lieve sorriso. 

" Sono felice di avervi ritrovato, padre. Ma è tempo che io torni sulla Terra ed affronti qualsiasi minaccia si pari sul mio cammino: non posso lasciare sola mia sorella Athena in un momento come questo, non sarebbe giusto. Non dopo ciò che lei ha fatto per me, senza contare che sulla Terra c'è tutta la mia famiglia ". Zeus sta per rispondere alla figlia ma un terremoto lo fa desistere. In seguito un fanciullo biondo entra nella sala per poi inchinarsi con rispetto nonostante si noti chiaramente la sua ansia.

" Mio signore! Mio signore, una catastrofe! La folgore... un'altra folgore è stata spezzata, il sigillo su quella Divinità sta cedendo! Ormai quello di Chrono è spezzato e manca veramente poco perchè anche le ultime folgori siano distrutte, la situazione è critica! ". Posa il proprio scudo a terra allarmato mentre Zeus si alza dal proprio trono e lo osserva attentamente. 

" Tu ed Ares dovete prepararvi a proteggere l'Olimpo: presto i suoi Angeli saranno qui ". Sussurra: avverte anche lui qualcosa di strano, dei cosmi ostili e potenti che si avvicinano. 

" Come ordinate, ma per i sigilli? Cosa dobbiamo fare? ". Chiede. Ma non ha tempo di udire la risposta: un più potente terremoto scuote la stanza: Tea si deve aggrappare ad una colonna mentre suo padre indossa immediatamente la propria Kamui. 

" Sono già qui... ". Sibila il padre degli Dei mentre quattro figure fanno la loro comparsa: due fanciulle e due giovani, di cui il capo sembra essere colui che sfoggia una chioma bionda ed un ghigno crudele. Le loro armature sono del colore del cielo e tra le mani tengono le loro armi: quattro spade gemelle. " E così siete rinati ". Commenta il Re degli Dei con un pizzico di sarcasmo: di certo non si farà vedere spaventato di fronte ai nemici, è pur sempre il sovrano degli Dei, il capo dei dodici Olimpi! 

" Divino Zeus, è da parecchio tempo che non ci vediamo ". Ghigna il giovane biondo, per poi proseguire. " Il nostro signore vi manda i suoi saluti e vi ringrazia per la meravigliosa vacanza passata nel Tartaro ". E' palesemente ironico e sarcastico. Sta per attaccare ma qualcuno para il suo attacco: la giovane lo guarda con ira mentre la sua falce contrasta la spada del misterioso nemico. 

" Chiunque voi siate, non posso permettervi di fare ciò che vi pare in questo luogo puro e incontaminato: vi rispedirò da dove siete venuti ". Anche lei sta indossando la propria Kamui ed ha uno sguardo risoluto. 

" Oh, ma guarda: la reincarnazione di Persefone ha fatto ritorno sull'Olimpo? ". Chiede il biondo forse un pò sarcastico. il suo tono non piace a Tea, che alterata lancia un fendente che il nemico riesce comunque a contrastare. " Molto bene, con una Dea in più sarà uno scherzo ultimare il piano e portare il nostro signore al totale risveglio ". ghigna risoluto il biondo. Tea non sta a domandarsi il senso della sua frase e si prepara allo scontro: affianca il padre che impugna la propria folgore, non solo simbolo del suo potere ma anche una potente arma distruttiva, capace di colpire indistintamente Dei e uomini. 

" Non sarà facile se costoro sono chi penso io ". Commenta semplicemente il fratello di Hades e Nettuno per poi prendere nuovamente parola e guardando la figlia. " Resta fuori dallo scontro: non voglio che ti feriscano ". Fa semplicemente, ma lei scuote il capo risoluta. 

" Siamo insieme in questa battaglia: lo avete detto voi stesso, queste persone minacciano sia l'Olimpo che la Terra, e l'Olimpo è il mio luogo natale così come la Terra è casa mia. Non resterò con le mani in mano, nonostante i vostri ordini ". Conclude la frase la donna mentre stringe tra le mani la sua falce deicida. A quanto pare, padre e figlia sono destinati a combattere per la prima volta fianco a fianco. 

Nello stesso istante, in un punto sconosciuto del Tartaro. 

Un'altr afolgore si spezza facendo gridare di dolore il misterioso individuo, che nonostante sia puro spirito al momento sanguina comunque come avesse un corpo fisico. Il suo sivino sangue cade a terra e da esso fioriscono fiori che in seguito appassiscono e si riducono in cenere. L'entità in questione ansima pesantemente per poi ghignare. " Il mio potere sta tornando... ". Sussurra solamente mentre con uno strattone libera un braccio dalla Folgore Divina che lo imprigiona. " Manca davvero poco, mio prezioso. Manca poco e saremo finalmente una cosa sola ". Continua il proprio monologo. " lascia solo che i miei Angeli spezzino le ultime folgori, a quel punto sarò da te e resteremo per sempre insieme. E non solo il parricida, ma anche tutta la sua divina progenie pagheranno per ciò che mi è stato fatto ". Il grido di una donna interrompe quel monologo mentre lui, che rivela avere una lunga chioma turchina, volge lo sguardo in direzione di tale grido: in una sorta di bara di cristallo una donna continua a gridare, un grido di disperazione mista a dolore. " Ah, Gaia: a quanto pare, sentirò ancora per poco la tua voce. Dammi il tempo di risorgere e porrò fine alle tue sofferenze, una volta per tutte ". Ghigna nonostante le rimanenti folgori lo facciano ancora comunque soffrire molto, ma certamente non è un dolore paragonabile al precedente: il suo spirito è ormai quasi invisibile, segno che la suia reincarnazione è quasi totale e completa. Ma in chi stia rinascendo o chi sia, non è dato saperlo.


Ciao amici, come state? Ed eccomi qui con il capitolo otto, che ne pensate? Tea ha lasciato che suo padre la conducesse sull'Olimpo, ma solamente per scoprire le proprie origini. In seguito è intenzionata a tornare a casa ma, proprio quando stava per farlo ecco i misteriosi nemici attaccare l'Olimpo. Zeus e Tea sono per la prima volta fianco a fianco, riusciranno a combattere insieme ed a contrastare i nemici? Intanto la misteriosa entità continua ad agitarsi e scopriamo che è collegato a Gaia, e che intende sicuramente uccidere la Dea della Terra una volta rinato totalmente. Ma in chi avrà deciso di rinascere? E chi sarà? Molte domande sono senza risposta, che ben presto tuttavia potrebbe giungere. Quindi se vi va continuate a seguirmi! Un bacio, alla prossima!

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Capitolo 9
*** Premonition ***


Il giovane dalla chioma rossa osserva nella sua sfera di cristallo: sono trascorsi molti anni da quando, assieme al fratello ha deciso di rimanere sulla Terra e vivere come un essere umano, ma non per questo ha rinunciato ai propri poteri. In fin dei conti pensa, è lui che controlla e comanda il destino. Improvvisamente qualcosa lo fa sussultare mentre la sfera di cristallo si illumina: è come se stesse cercando di trasmettergli qualcosa che lui suppone essere una visione. Si concentra al massimo ed espande il proprio cosmo per poi posare le mani sulla sfera, che continua a rimenere luminosa mentre nella mente dell'eterno giovane si fa strada una sorta di premonizione. 

Devono essere trascorsi molti anni da quello presente.

Una bella fanciulla dai capelli biondi ed un fanciullo dalla chioma turchina si avvicinano ad un giovane dalla chioma blu. " Fratello ". Lo chiama solamente lei. Colui che ha la chioma blu li osserva qualche istante per poi prendere parola.

" Sorella, fratello: mi dispiace. So che giorno è oggi, e... ". ma viene interrotto dall'abbraccio dei due, che lo stringono così forte da quasi fargli male.

" Tu come stai? Sappiamo quanto eri legato a lui, nonostante... ". Si fermano mentre il blu ricambia il loro abbraccio, sospirando pesantemente. 

" Io sto bene ". Sussurra, senza accorgersi che qualcuno li sta osservando senza farsi notare. La donna tiene le braccia incrociate e sorride dolcemente. 

" Guardali: guarda come si vogliono bene, nonostante tutto. E' così bello vederli uniti e solidali l'uno con l'altro ". Sussurra, mentre colui che le è accanto le cinge la vita con un braccio per poi guardarla. 

" So come ti senti: oggi è l'anniversario della sua morte, dopo tutto ". Sussurra mentre lei si appoggia a lui con lo sguardo velato di tristezza. 

" Dieci anni: sono già trascorsi dieci anni da quando è morto, ma fa ancora così male... ". Mormora. Lui le bacia il capo per poi accarezzarle il viso. In seguito decide di tirarla un pò su di morale e di cambiare argomento: non gli piace vederla così triste ed abbattuta.

" Lo avresti mai detto? Io e te, insieme di nuovo a vivere sulla Terra ". Fa mentre lei finalmente sorride un pò per poi scuotere il capo. 

" Ah, lo ritenevo praticamente impossibile oramai. Invece eccoci qui, noi due ed i nostri cinque bellissimi figli ". Prima che la giovane possa proseguire nuovamente la frase infatti, due bimbe perfettamente uguali li raggiungono correndo. 

" Mamma! Papà! ". Gridano solamente. I due le guardano per poi inginocchiarsi, aspettando le due bimbe che nel giro di pochi istanti si fiondano una tra le braccia della madre ed una tra quelle del padre. Entrambi le prendono in braccio baciando loro la fronte. 

" Rea, tesoro: ti sei nuovamente sporcata il vestito? ". Chiede la donna mentre nota il vestito della piccola tutto sporco di fango. La piccola mette il broncio mentre stringe le sue manine al collo della madre, prendendo parola di li a poco.

" E' stata la sorellina! Mi ha spinta lei nel fango ". Fa mentre l'altra piccola si volta di scatto e le fa una linguaccia.

" Non è vero, bugiarda! Tu hai spinto me nel fango! ". Protesta a sua volta mentre, dopo qualche momento passato a ridere sotto ai baffi suo padre la interrompe. 

" Zira, non si fanno le linguacce: cosa ti ho detto in proposito? ". Chiede. La piccola dalla chioma blu abbassa lo sguardo per poi prendere parola. 

" Che una Dea non si comporta in questo modo, Ma è stata Rea ad iniziare! ". Protesta nuovamente mentre sua madre si avvicina a loro, ridendo per le espressioni buffe delle due gemelline. 

" Su, smettete di litigare adesso: è l'ora del bagnetto per entrambe ". Sentenzia. Le due piccole annuiscono mentre si appoggiano entrambe ai genitori, calmandosi e smettendo immediatamente di litigare. 


La visione si interrompe bruscamente mentre nella sfera compare una crepa. Il rosso rimane shoccato da ciò che ha appena visto. " Cosa... non è possibile, questa visione non può avverarsi in alcun modo ". Mormora. Ma una voce alle sue spalle lo fa da prima trasalire. 

" Si avvererà, Ponto ". Sentenzia rivelando che l'uomo dalla chioma rossa altri non è che Ponto. " Sai benissimo che le tue visioni sono sempre veritiere: anche per questa non farà eccezione, si avvererà ". Fa qualche passo avanti uscendo dall'ombra. Il fratello lo guarda per poi sospirare sollevato: lo credeva un nemico.

" Iperione ". Lo chiama per nome: colui che si rivela essere Iperione giunge al suo fianco per poi guardarlo. L'altro prosegue la frase di li a poco. " Ma è impossibile che si verifichi una tale possibilità, e questo lo sai anche tu. Lui... ". L'altro gli fa un cenno di diniego con il capo per poi interromperlo con un cenno del capo ed osservandolo con sguardo penetrante.

" Lui è nuovamente sulla Terra: ha avvertito la stessa cosa che abbiamo percepito noi qualche giorno fa, e probabilmente vuole avvertire non solo Athena ed i suoi Cavalieri, ma anche la donna a cui tiene... la donna che ama ". Incrocia le braccia mentre Ponto osserva la sfera ormai crepata: passa un dito su quella crepa ma senza tagliarsi e non potendo fare a meno di essere sorpreso: se quella persona è nuovamente sulla terra, la sua visione potrebbe non essere così utopica.

Nel frattempo, in un altro luogo di Athene.

Il giovane dalla chioma turchina ha un sonno piuttosto agitato mentre un inquietante sogno si fa strada nella sua mente. 


Non sa spiegare nemmeno lui dove si trovi: è un posto buio e tetro. Dietro e di fianco a lui ci sono molte persone incatenate da folgori ed altri potenti sigilli. Gridano, ma lui non pare sentirli: è come se fosse caduto in una sorta di trance. Avanza di alcuni passi e giunge di fronte alla persona che gli interessa: questa lo fissa intensamente. Un braccio è libero così come la gamba sinistra, la gamba destra e l'altro braccio invece sono ancora incatenati da delle potenti folgori. Il ragazzo nota a terra parecchio sangue e deglutisce. " Mio prezioso... ". Sussurra solamente la misteriosa entità. Lui lo guarda: ora il suo sguardo è mutato, non pare più in trance ma piuttosto shoccato.

" Chi sei tu? E che cosa vuoi da me? ". Chiede. L'altro respira pesantemente per qualche istante per poi proseguire la frase. 

" Come chi sono? Non ti ricordi di me? ". Chiede mentre il ragazzo lo guarda più confuso che mai. " Tu mi hai ceduto il tuo corpo, moltissimi anni fa. Ma la mia rinascita non è ancora completa, perchè al corpo manca ancora il pezzo del mio spirito che è rimasto sigillato da queste folgori ". Le folgori gli fanno provare nuovamente un dolore indicibile e lo fanno gridare. Il ragazzo di fronte a lui sussulta per poi avvicinarsi repentinamente, come se una forza aliena lo spingesse a questo. " Fa male! Fa male! ". Grida su tutte le furie quell'entità. Il ragazzo pone le mani sulle folgori e tira con tutte le sue forze, cercando di spezzarle. 

" Basta! Basta, lasciatelo stare! ". Protesta: nel mondo normale non si sarebbe mai comportato così e lo sa, ma in questo mondo onirico non può farne a meno, come se una forza invisibile lo guidasse, come se in lui qualcosa lo spingesse a pronunciare tali parole ed a compiere determinati gesti. Si ferisce entrambe le mani ed il suo sangue scorre lungo la folgore che, entrandovi in contatto si spezza: ora anche l'altra mano di quell'anima misteriosa è libera. Il ragazzo ansima: si è sforzato troppo per un giovane mortale come lui. L'entità lo osserva intensamente. 

" Mio amato, prezioso ragazzo ". Fa solamente, per poi costringerlo a girarsi e posando una mano insanguinata sul suo viso. " Unico tra tutti i mortali, io ho scelto te. Non permettere che chi ci vuole far del male ci divida. Usa il tuo potere, liberami! Liberami e lascia che del resto mi occupi io, poi saremo entrambi felici. Quando tutto quanto sarà finito, quando avremo trionfato finalmente su chi osò farmi questo, allora potremo vivere la nuova vita che ci attende. Diventerai un Dio ". Gli sussurra quell'ultima frase all'orecchio, ed il giovane avverte sensazioni contrastanti: frenesia, paura, stupore. Una sensazione che si irradia dallo stomaco in tutto il corpo, caldo e freddo si alternano e lui non capisce più cosa prova. 

" B.. Basta! Perchè io? Te lo ripeto: cosa vuoi da me? ". Chiede. L'altro non distoglie lo sguardo da lui per poi sporcargli il viso di sangue. 

" Non hai capito? ". Chiede e, per la prima volta in vita sua il giovane si spaventa a morte: quello sguardo gli da i brividi, e come se in esso leggesse sentimenti ed emozioni a lui sgraditi. " Voglio te, il mio prezioso ". Conclude la frase l'entità. " Ti renderò Dio, avrai l'immortalità. Sarai il mio braccio destro, insieme domineremo sui Cieli e sulla Terra. Solo tu ne sei degno. Ma per arrivare a questo, ora ho bisogno di te ". Posa la mano insanguinata sul petto del ragazzo, il quale dopo nemmeno un secondo cade in ginocchio mentre un'aura azzurra lo circonda. 


Il ragazzo si desta di soprassalto e, dato lo scatto improvviso lo stesso è per la moglie. " Subaru ". Lo chiama semplicemente. Lui ansima come avesse compiuto chissà quale sforzo mentre lei gli posa una mano sulla spalla. " Tesoro, tutto bene? ". Chiede. Lui si riscuote dai suoi pensieri e, dopo aver posato una mano su quella della moglie fa un cenno affermativo con il capo.

" Si, Iris: non temere. Ho solo avuto un incubo ". Ammette per poi guardarla intensamente. " Abbracciami ". Fa e, senza darle il tempo di rispondere è lui stesso che si fionda tra le sue braccia. Da prima lei ne rimane quanto meno sorpresa: suo marito non è mai stato un tipo espansivo, ma deve ammettere che questo slancio d'affetto non le dispiace. Posa una mano tra i suoi lunghi capelli turchini e glieli accarezza dolcemente.

" Cerca di non pensarci troppo: sarà stato solo un incubo di poco conto ". Lo rassicura per poi chinarsi a baciargli dolcemente il capo mentre lui posa la testa sul grembo di lei per qualche istante. " Era così sconvolgente? ". Chiede. Subaru annuisce solamente: certamente, è stato sconvolgente. Da un lato si è quasi sentito " corteggiato " da un'anima misteriosa di cui non conosce nulla, ma che nove anni prima lo aiutò a rinascere dalla morte. Dall'altro lato era come se quel sogno fosse dannatamente reale, e la cosa non gli è piaciuta. " Vuoi parlarne? ". Chiede semplicemente Iris, per poi proseguire. " Magari... ". Ma non finisce la frase: lui decide di dare un taglio netto a tutti quei pensieri così assurdi e disparati. Con un movimento rapido afferra i polsi di lei per poi bloccarla sotto di sè, guardandola intensamente. 

" Non voglio più parlare di incubi, non ora ". Sussurra mentre lei lo guarda da prima stupita ma annuendo in seguito. 

" E dimmi mio bel marito, cosa vuoi fare allora? Io proporrei di dormire: sono solo le due e mezza del mattino ". Fa la turchina, ma lui la osserva qualche istante per poi avvicinare il viso a quello di lei.

" Io avrei in mente dei piani migliori, se anche la mia bella moglie mi vuole assecondare ". Risponde per poi scostarle i capelli di lato, baciandole il collo. " Che ne dice della mia idea, madame? ". Arriva a sussurrarle all'orecchio, mentre lei rimane da prima sorpresa da tanta audacia. In seguito decide di annuire seppur arrossendo un pò, come fosse la prima volta che si trova in tale situazione. 

" Dico che l'idea del mio bel marito è approvata ". Risponde a sua volta. I due si guardano alcuni istanti per poi unire le loro labbra in un bacio carico di passione e sentimento. E anche per quella notte, i due diventano nuovamente una cosa sola, senza sapere che tra qualche tempo una vecchia conoscenza tornerà nelle loro vite.     


Salve amici, come va? Scusatemi per il ritardo ma ho avuto un pò da fare. Comunque ecco il capitolo nove, che ve ne pare? Due persone hanno avuto una visione ed un sogno, che ne pensate? Che idea vi siete fatti? Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vorrete continuare a leggere e seguirmi, molti colpi di scena ci attendono. Molto presto infatti, una vecchia conoscenza entrerà nelle vite di Iris e Subaru! Per sapere chi, dovrete continuare a seguirmi. Un abbraccio, a prestissimo con il capitolo dieci!

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Capitolo 10
*** Dubbi e battaglia ***


Nello stesso istante sull'Olimpo infuria la battaglia. 

Tea affianca per la prima volta il padre e, lui con la propria folgore e lei con la propria falce stanno tenendo saldamente testa agli avversari. Da parte sua colui che pare essere il capo degli avversari li guarda entrambi con un ghigno, pulendosi in seguito le labbra dal sangue che esce dalla contusione provocatagli da Zeus, che lo ha fatto volare contro una parete scagliandogli contro una folgore. " Siete solo degli illusi se pensate di avere una sola possibilità di annientare il mio signore ". Fa ad un certo punto il biondo mentre le due cmpagne ed il compagno d'armi lo affiancano, sospendendo temporaneamente l'attacco. Anche padre e figlia ne approfittano per riprendere un pò di forze ma senza mai abbassare la guardia: non conoscono praticamente niente dei nemici, la loro potrebbe essere una trappola per poi coglierli di sorpresa ed attacarli nuovamente. 

" Il tuo signore è già stato annientato una volta, e credimi se ti dico che stavolta subirà la stessa sorte per mano mia ". Commenta determinato il padre degli Dei mentre la figlia lo osserva confusa: lui sa dunque chi sia il nemico? Come mai non glielo rivela? Non ha tempo di chiedere nulla in effetti: il capo degli avversari fa un passo avanti per poi puntare lo sguardo su di loro. A Tea corre istintivamente un brivido lungo la schiena, come se avesse riconosciuto quello sguardo. Scuote il capo mentre l'altro ghigna in sua direzione per poi riprendere parola. 

" Il mio signore riprenderà il posto che gli compete, mio caro Zeus. Dovresti saperlo, dato che tu stesso hai avuto un'esperienza simile: un padre spodestato dal proprio figlio e rinchiuso nel Tartaro, covando per anni ed anni sentimenti di odio e vendetta, se mai dovesse riacquistare la libertà... ". Ma interrompe la frase a metà: il padre degli Dei lancia una potente saetta in sua direzione, furioso. 

" Non avverrà mai! ". Fa innervosito. La saetta sfiora l'altro che, pur essendo stato colto di sorpresa dall'attacco afferra la propria spada ed infrange la folgore con una fiamma blu per poi ghignare compiaciuto. 

" Otterremo il potere di voi, i tre Grandi. Ed a quel punto, il Divino Urano sarà inarrestabile e potrà tornare in questo mondo ". Ride sadicamente mentre Tea sbianca di colpo: ha forse detto Urano? No, pensa: no. Ci deve essere senza dubbio un errore, è uno scherzo: ha sentito padlare di Urano il Dio Primigenio, figlio e sposo di Gaia e padre dei Titani ed altri potenti Dei. Zeus sta per scagliare un'altra folgore, ma in una risata sadica i quattro nemici scompaiono in un fulmine blu, mentre la saetta si infrange contro una colonna, disintegrandola. 

" Maledetti! Me la pagherete! ". Fa innervosito il Padre degli Dei, per poi tornare ad affiancare la figlia. " Stai bene? Ti hanno fatto del male? ". Chiede mentre lei fa un cenno di diniego e scuote il capo.

" Padre... ". Lo chiama semplicemente mentre il suo sguardo rimane fisso davanti a lei. " Ho capito bene? Quell'uomo ha forse detto che...? ". Si ferma portando una mano accanto al cuore, shoccata. L'altro sospira pesantemente per poi annuire, posandole una mano sulla spalla.

" Si: il nostro nemico figlia mia, è Urano: il signore dei Cieli e creatore della Terra, assieme alla Dea Gaia che era sia sua madre che sua sposa ". Spiega. Tea sente di potersi sentir male da un momento all'altro: le forze sembrano abbandonarla e, se non fosse per il padre che la sorregge sarebbe senza dubbio finita a terra. 

" Cosa? U... Urano? Ma non era...? ". Si ferma: ogni parola sembra morirle in gola e non volerne uscire. 

" Si: era morto ". Sentenzia perentorio il biondo: sia la sua Kamui che quella della figlia tornano nei propri totem una volta che il pericolo pare essere cessato, ed ora i due indossano i loro divini abiti. " Però, proprio come fu per Chrono i sigilli hanno un tempo limitato: Urano fu cacciato nel Tartaro da mio padre, quando lo spodestò e ne prese il posto. Lo incatenò a saette divine e pose il suo sigillo. Anni dopo, quando io presi a mia volta il posto di regnante dei Cieli posi anche il mio sigillo: rafforzai le folgori, è vero. Ma non mi accorsi che in realtà, Urano ed i suoi Angeli stavano già tramando per prendersi la loro vendetta ". Spiega il Sommo Zeus. Tea lo guarda confusa per poi prendere parola di li a poco.

" Aspettate! I suoi Angeli? Volete dire quei quattro che ci hanno appena aggrediti e minacciato di prendere il vostro potere? Perchè attualmente, siete solo voi l'unico dei Tre Grandi rimasti in vita ". Sentenzia la giovane reincarnazione di Persefone ancor più confusa di prima. " In oltre, se i sigilli di Chrono ed il vostro lo trattengono, come farebbe urano a tornare? ". Conclude la frase. Il padre torna a sedersi sul suo trono per poi spiegarle la situazione. 

" Sta trasferendo il suo spirito nel suo attuale corpo ospite: si incarnerà in un essere umano grazie al potere dei Tre Grandi. Il mio, quello di Hades che tu stessa detieni, e quello di Nettuno ". Rivela. Vedendo lo stupore sul volto della fanciulla l'uomo riprende parola di li a poco. " Ebbene, Nettuno è nuovamente libero: si è destato dal suo sonno e si è reincarnato a sua volta. Mentre tu figlia mia, tu detieni il potere di Hades e non sei la sola: Macaria e Shura,  anche loro detengono il suo potere ". I due si guardano mentre Tea abbassa lo sguardo. 

" Quindi, le minacce sono due? Il nuovo risveglio di Nettuno ed Urano? ". Chiede. Zeus tuttavia scuote il capo: si alza per poi porre le mani sulle spalle della figlia, che sentendosi toccare alza in fine lo sguardo. 

" No: dovrete convincere la reincarnazione di Nettuno a combattere sul vostro stesso fronte. Dovrete andare al Tempio sottomarino e parlare con lui: avrà percepito sicuramente il risveglio degli Angeli di Urano, non vi negherà il suo aiuto ". Tea fatica ad elaborare tutte quelle informazioni mentre Zeus riflette: suo padre è sulla Terra e dice di avere un'idea per ottenere prima di Urano il potere di Hades. Ma che cos'avrà in mente? I suoi pensieri sono interrotti: avverte la confusione e l'agitazione della figlia, e dopo tutto pensa è anche comprensibile. " Mi chiedo solo chi sia il giovane destinato ad ospitare in sè l'anima di Urano? ". Pensa ad alta voce Zeus. Ed a Tea sovviene un ricordo: quella notte quando si recò al tempio di Zeus, trovò sulla sua strada Subaru piuttosto confuso. E comincia a riflettere: che sia solo una mera coincidenza? Forse no. Il padre degli Dei la guarda un momento per poi prendere nuovamente parola. " Ti permetterò di avvertire la tua famiglia, ma non di combattere questa battaglia: il tuo posto è qui, sull'Olimpo insieme a tuo padre ed ai tuoi fratelli e sorelle. Non ti lascerò tornare sulla Terra ". Sentenzia: la paura di perdere la figlia lo fa sembrare più umano che un potente Dio, in questo momento. Tea lo guarda a sua volta, risoluta: se deciderà di sottostare o meno a queste regole, non è ancora dato saperlo.

Nello stesso istante, sulla Terra.

Sono passati alcuni giorni dagli ultimi eventi: Iris e Subaru sono assieme ai figli, tuttavia il figlio di Milo e Tisifone pare piuttosto inquieto. La moglie se ne accorge e gli posa una mano sulla spalla. " Amore, cosa c'è? Ti vedo inquieto ". Fa semplicemente la figlia di Saga e Tea. Subaru si riscuote dai propri pensieri e sfoggia un lieve sorriso in direzione della moglie.

" Oh no mia cara, non c'è nulla al di fuori dell'ordinario. Stavo solamente pensando ad una cosa ". I due sposi giungono in giardino e, mentre i figli si divertono a giocare spensierati la fanciulla risponde alla frase del marito. 

" Ah si? E a che cosa pensavi? ". Chiede semplicemente. Lui la prende amorevolmente tra le braccia per poi accarezzarle i capelli. 

" Liam, Carol e Jareth sono ormai grandi: che ne diresti di dar loro un fratellino o una sorellina? ". Chiede. Iris lo guarda un pò sorpresa: deve ammettere che alle volte, anche lei ha pensato che desidererebbe un altro bimbo ma non ne ha mai parlato con Subaru. A quanto pare, ora lui l'ha anticipata.

" Beh, perchè no? ". Chiede semplicemente, arrossendo un pò in viso. " E' passato tanto tempo dalla nascita di Carol e Liam e spesso loro e Jareth ci hanno chiesto di dargli un fratellino o una sorellina. E noi abbiamo ancora tanto amore da donare, quindi...". Subaru interrompe il discorso della moglie, ed entusiasta le da un bacio. Sta per dire qualcosa ma sente un'improvvisa fitta al capo. " Subaru? Tutto bene? ". Chiede la donna. Lui annuisce per rassicurarla.

" Come? Oh si amore, sto bene: sarà che stanotte ho dormito poco ". Fa con un pizzico di malizia, riferendosi alla notte precedente e facendo avvampare la ragazza dall'imbarazzo. I due si mettono poi a ridere ma una fitta attraversa nuovamente il capo di Subaru. 


" Non ti ama ". Una voce: una voce che lui pare riconoscere bene. " Non ti ama, mio prezioso: il suo cuore apparterrà sempre e solo a Chrono, il parricida. Tu sei il suo sostituto, ma le cose sono destinate a mutare ". Subaru si guarda intorno piuttosto spaesato, ed Iris nota la sua confusione. 

" Subaru, cosa c'è Dici di star bene, ma ti vedo sempre più turbato: cosa inquieta il tuo animo? ". Chiede semplicemente. Lui la guarda intensamente poi, come spinto da una forza maggiore inizia a parlare. 

" Iris, tu mi ami davvero? ". Chiede mentre lei lo guarda decisamente incredula: ma che gli prende tutto un tratto? Prima era felice e progettavano di avere un nuovo figlio, ora questa domanda assurda? L'azzurra scuote il capo.

" Non capisco il perchè di questa domanda: sai benissimo che il mio cuore ti appartiene ". Fa semplicemente lei, mentre di rimando lui si alza in piedi e riprende parola. 

" Ma non ho il tuo amore! Il tuo amore, Iris! Quello appartiene a... ". Si blocca, non avendo il coraggio di proseguire: si morde leggermente il labbro e si da dello stupido. Perchè ascolta quella voce? Perchè ha dovuto fare questa scenata? Non lo sa, sa solo che è come se una forza aliena l'avesse spinto ad agire così. La moglie intanto si alza a sua volta e decisamente offesa dal suo atteggiamento.

" Ti ho sposato! Ti ho dichiarato i miei sentimenti, ti ho scelto come padre di Jareth e ti ho dato due figli! E tu dici che non hai il mio amore? ". Chiede: quando mette quello sguardo è la copia sputata del padre, senza ombra di dubbio. " Forse dovresti riflettere meglio prima di parlare. e... ". Sta per concludere la frase ma lui la abbraccia forte, riprendendosi.

" Scusa, a volte non so ciò che dico. E' che ti amo così tanto, che ho paura di perderti... ". Sussurra solamente il turchino. Mentre Iris sta per rispondergli seppur un pò confusa dal suo atteggiamento, la loroattenzione viene attirata da Jareth: il bambino si è alzato di scatto da terra seguito da Liam e Carol. 

" Jareth, Carol, Liam! Venite qui, non allontanantevi ". Li ammonisce la madre. Tuttavia i piccoli non sembrano ascoltare le raccomandazioni materne: si allontanano fino ad arrivare al cancello, facendo per uscirne. Subaru ed Iris si alzano a loro volta da terra e li raggiungono: la ragazza prende Jareth mentre Subaru trattiene Carol, di conseguenza anche Liam si ferma ed osserva i genitori. " Ragazzi, vi ho detto di non allontanarvi! ". Li ammonisce la madre. A questo punto Carol inizia a protestare.

" Ma lui ci ha chiamati! Mamma, per favore! Lasciaci andare! ". Si agita la bimba. Subaru guarda la figlia sorpreso.

" Ora basta! Di chi stai parlando? Qui non c'è nessuno ". La rimprovera il padre, ma lei continua ad agitarsi. Subaru sta per spazientirsi ma una presenza fin troppo familiare lo fa desistere: una brezza gelida si leva improvvisamente mentre una misteriosa figura fa la sua comparsa davanti ai presenti.

" Non c'è bisogno che rimproveriate i bambini: loro hanno solo fatto ciò che gli ho chiesto. Dovevano attrarvi sin qui, per poter favorire il nostro incontro ". Spiega. Quella voce, pensano i due sposi: dove l'hanno già udita? " Sono passati tanti anni dal nostro ultimo incontro ". Conclude la frase la misteriosa figura appena comparsa sulla scena. Subaru si fa avanti di li a poco.

" Si può sapere chi sei? ". Chiede solamente per poi pietrificarsi: i loro sguardi si incontrano ed un brivido freddo corre lungo la sua schiena. " Tu...? Ma... ma non è possibile... ". Mormora incredulo il turchino. Anche Iris sembra riconoscere di chi si tratta. La misteriosa figura li osserva entrambi per poi riprendere parola di li a poco.

" Dopo tanti anni, nemmeno io pensavo che un giorno sarei mai ritornato sulla Terra. Purtroppo, dopo gli ultimi avvenimenti non ho avuto altra scelta ". Sentenzia. In seguito nota le espressioni dei due e ride un pò. " Ah, ma forse siete rimasti confusi nel vedermi con questo cappuccio: rimedierò subito ". Detto questo e con un'abile mossa di mano fa cadere il proprio cappuccio, rivelando così i suoi occhi ora tornati azzurri, mentre i lunghi capelli sono rimasti blu come quando diede loro battaglia molti anni orsono. 

" Papà! ". Fa ad un certo punto Jareth, sfuggendo al controllo della madre e correndo ad abbracciare il nuovo arrivato. Stessa cosa fanno di li a poco Liam e Carol.

" Chrono! Sei tornato! ". Fa la piccola stupendo i genitori: come fa la bimba a conoscere colui che si trova ora di fronte a loro? Come fa a conoscere Chrono, il signore dei Titani e del Tempo? Lui si inginocchia per arrivare all'altezza dei bimbi e, dopo aver abbracciato Liam e Jareth prende in braccio Carol, che a sua volta avvolge le braccia intorno al suo collo con dolcezza. " Che bello! Sei tornato! ". Sorride dolcemente la piccola. 

" Non è possibile, ma tu... ". Iris pare shoccata: si porta le mani alla bocca confusa ma allo stesso tempo emozionata. " Credevo che fossi sull'Olimpo e non volessi più tornare sulla Terra...". Si avvicina di un passo come a voler capire se si tratta di un sogno o della realtà: il suo antico amore è di nuovo sulla Terra, ancora non può crederci. Anche Subaru riflette: inevitabilmente le parole della misteriosa entità che lo tormenta gli tornano in mente: che sia così? Che Iris sia ancora innamorata di Chrono? Che abbia ripiegato con lui quando non ha potuto avere il Signore del Tempo? Ed ora che è ritornato, cosa accadrà? Scuote il capo: no. No, non deve dar retta a questi dubbi senza fondamento.


" Ti porterà via i tuoi figli, ti porterà via Iris! Lei non ti ama, mio prezioso. Solo io... solo io ti amo infinitamente ". Quella voce, di nuovo! " Io ti amo, tu devi tornare da me ". Continua incessantemente quella litania, e solo la voce della moglie lo riporta alla realtà. 

" Subaru! ". Lo chiama con enfasi la moglie. Lui si riprende immediatamente mentre si avvicina al Signore del Tempo. 

" Chrono, non credevo che un giorno ci saremmo mai rivisti ". Ammette, per poi fare un sorriso. " Sono contento che sia tornato ". Conclude, ed è vero: è felice che Jareth abbia incontrato il padre, ed è anche felice che i suoi bambini abbiano fatto la conoscenza di Chrono. Tuttavia non può fare a meno di domandarsi, così come Iris, come mai i bimbi sembrano già conoscerlo? Al momento decide di non fare domande.

" Purtroppo non sono qui per una visita di cortesia ". Ammette mentre sia Iris che Subaru lo guardano sorpresi. " Sono qui per avvertirvi: una nuova e pericolosa minaccia incombe sulla Terra. Mai come ora gli esseri umani e questo pianeta sono stati in un così grave pericolo ". Sentenzia. I due sentono il sangue gelare nelle vene: di che minaccia si tratterà mai? Per il momento, non gli è ancora dato saperlo.


Salve amici, come va? Scusate il mostruoso ritardo, ma in questo periodo sono stata molto occupata con le flashfiction. Che dire? Abbiamo assistito alla prima battaglia padre/figlia di Tea e Zeus: il signore degli Dei e sua figlia fianco a fianco nello scontro con i seguaci del nuovo nemico, di cui scopriamo il nome: Urano, signore dei Cieli e padre di Chrono e fratelli. Preoccupato per le sorti della figlia, il padre degli Dei sembra rifiutarsi di farla tornare sulla Terra: come reagirà Tea a questa sorta di " ricatto " da parte del ritrovato padre? Nel frattempo Chrono torna sulla Terra, mentre la misteriosa voce continua ad insidiare Subaru: asserisce di amarlo e che Chrono gli porterà via ogni cosa. Cosa accadrà ora? Cosa dovrà dire il Signore dei Titani alla sua antica amata ed al marito? Lo sapremo nel prossimo capitolO! Baci, alla prossima!

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Capitolo 11
*** I dodici Olimpi ***


Tea osserva stranita il padre: da prima crede di aver capito male ma in seguito non ha più dubbi: le ha proprio detto che non la lascerà ritornare sulla Terra. La ragazza deglutisce per poi prendere finalmente parola. " Come dite? Ma la battaglia contro Urano sta per iniziare! La mia famiglia non conosce il pericolo, io devo avvisarli! Io devo aiutare Athena a proteggere la Terra! ". Fa risoluta la Dea delle stagioni. Zeus non proferisce parola ma al suo posto parla un'altra persona. 

" Nessuno può disobbedire al volere del Divino Zeus. Nememno tu, sorella mia ". Sentenzia colui che ha fatto la sua comparsa nella sala: un uomo. Un uomo dai capelli rosso fuoco e dalle bianche vesti, una cintura dorata nel cui mezzo spicca una figura: il sole. L'uomo si inchina rispettoso. " Padre mio, Apollo è giunto al vostro cospetto come avete richgiesto ". Sentenzia. Tea sta per rispondere: sunque quell'uomo è il famoso Apollo, signore del Sole e delle Arti? Uno dei suoi tanti fratellastri, pensa la fanciulla. Una seconda figura fa la sua comparsa: ha dei meravigliosi e lunghi capelli color verde pallido che sembrano essere quasi baciati dalla luna, di cui ella stessa è sovrana. Sulle sue spalle un arco dorato, nella sua mano sinistra una freccia. 

" Il mio gemello ha ragione, sorella mia: se nostro padre ha deciso che non devi tornare sulla Terra, avrà le sue ragioni. Non ti resta che obbedire al suo volere ". Sentenzia per poi inchinarsi a sua volta. Tea rimane esterefatta nel riconoscerla: quella Dea è senza dubbio Artemide, Dea della caccia e della Luna. 

" Non posso restare qui: non posso, anche se questo ordine proviene direttamente dal Sommo Zeus ". Sentenzia risoluta Tea, che si è ripresa dall'iniziale sorpresa nell'incontrare i fratellastri, o meglio due di essi: i gemelli Dei del Sole e della Luna. " Ho una famiglia da proteggere, dei doveri da assolvere. Non mi sono mai torata indietro, nè con Hades e men che meno con Chrono. Perchè... ". Altri passi, gli ennesimi precedono una voce alquanto seccata. 

" Sembra proprio che tu non voglia comprendere la situazione, sorella ". Sentenzia quasi irritato: ha lunghi capelli grigi ed i lineamenti che vagamente ricordano quelli del lato malvagio di Saga, Arles. La sua spada non è sguainata ma Tea avverte subito la potenza del nuovo arrivato: ha un cosmo molto vasto ed aggressivo a differenza degli altri due. I suoi occhi identici a quelli del padre la scrutano minacciosi. " Vuoi in fine obbedire al Sommo Zeus con le buone, o preferisci che ti ci costringa io con le cattive? Non pensare: il legame di sangue non mi farebbe desistere nemmeno per un momento ". A differenza degli altri due rimane in piedi, orgoglioso. " Padre, come mai questa convocazione? Se era per farci conoscere la vostra nuova figlia, a cui Persefone ha deciso di cedere i propri poteri... ". Lascia la frase in sospeso mentre Zeus lo guarda severamente. 

" Ares, abbi rispetto per tua sorella ed inginocchiati come tutti i tuoi fratelli: sei di fronte a tuo padre, nonchè Re degli Dei ". Lo rimprovera duramente il signore della Folgore. " Qui nessuno darà una lezione a nessuno ". Sta per dire altre cose ma finalmente una quarta figura fa la sua comparsa: indossa un bellissimo abito rosa, che aderisce perfrttamente al suo snello corpo. I suoi biondi capelli sono raccolti in un'elaborata acconciatura e la scollatura a V presente sul seno lascia poco spazio all'immaginazione.

" Ares, fratello mio: non è necessario far infuriare nostro padre. O attaccare nostra sorella, seppur solo a parole ". Puntualizza la donna, incrociando le braccia sotto al seno ed osservando Tea per poi sorridere leggermente. " Il mio nome è Afrodite, e sono la figlia di Zeus e di Dione ". Si presenta la donna mentre Tea inizia a preoccuparsi: che ci fanno i suoi fratelli in quel salone? Le sorprese per la fanciulla sono destinate a continuare di li a poco. Finalmente anche hermes fa la sua comparsa e, come Afrodite si inchina al cospetto di Zeus.

" Potente Zeus, ho richiamato i vostri figli come da voi richiesto ". Fa mentre il padre degli Dei annuisce. 

" Molto bene ". Si compiace per poi riprendere parola. " Siete qui per un motivo: ho deciso di tenere vostra sorella qui, sull'Olimpo. La battaglia contro Urano si avvicina ed io non voglio che ne venga coinvolta: non è ancora pronta ad affrontare un Dio di tale portata. Sicuramente la sua famiglia ne sarà informata, Athena ed i suoi Cavalieri sapranno difendere la Terra come hanno sempre fatto. Ma abbiamo un problema: Demetra ". Tea sente il sangue gelarsi nelle vene: cosa c'entra ora sua madre? Perchè suo padre asserisce che sarebbe un problema? La bruna vorrebbe parlare, ma le parole le muoiono in gola. " Demetra tenterà sicuramente di riprendere Tea e porterà con sè i Cavalieri dello Zodiaco ed Athena: non si fermerà, tenterà con ogni mezzo di giungere in questo luogo. E qui entrate in gioco voi: voi difenderete i sei Templi attorno all'Olimpo: quello di Marte, di Venere, di Mercurio, della Luna, del Sole ed in fine io presidierò l'ultimo, ovvero quello in cui siamo ora: Giove. Impediremo che portino via vostra sorella, con ogni mezzo. Ma non eliminerete nè i Cavalieri, np Athena o Demetra: avranno una battaglia da affrontare ".Si riferisce senza dubbio alla lotta contro Urano. Tea fa per dire qualcosa ma il padre,accortosi che sta per fare un passo avanti ed espandere il suo cosmo lancia una folgore che la getta a terra mentre, in un sol movimento la spada di Ares si pianta ad un millimetro dal suo viso. Il fratello la osserva malignamente, per poi ghignare.

" Attenta sorella mia: non darmi motivo di levare la spada su di te. La voglia non mi manca di certo ". Sibila sadicamente mentre lei ricambia il suo sguardo con stizza. Fa per alzarsi ma le folgori l'hanno letteralmente bloccata. 

" Mi dispiace figlia mia, di essere arrivato a tanto: ma Demetra ci ha tenuti lontani troppo a lungo, non permetterò in alcun modo che ci divida nuovamente. E soprattutto non permetterò che tu metta a rischio la tua vita per gli esseri umani: lascia che sia tua sorella a salvare l'umanità, com'è sempre stato sin da prima del tuo avvento ". Fa perentorio il biondo. Tea rimane letteralmente sconvolta: non ha potere di distruggere la folgore che la tiene prigioniera, in oltre le velate minacce del fratello la inquietano decisamente. Cosa deve fare? Non può restare in quel luogo, anche se è il luogo in cui è stata concepita ed è nata. Ma d'altra parte non può fare nulla per liberarsi, non allo stato attuale almeno.

Ad Athene, stesso istante. 

Demetra è inquieta: sua figlia è scomparsa da giorni. Saga Junior tiene tra le braccia il piccolo Ferith, Crystal è piuttosto agitato mentre Macaria non proferisce parola. " Dove può essere Tea? ". Chiede il Cavaliere di Aquarius. Demetra sospira pesantemente per poi guardarlo.

" Secondo te? Crystal, sei un uomo intelligente: dovresti intuire chi è stato a portarsi via Tea. L'uomo che è rientrato nella sua vita come un fulmine a ciel sereno ". Stringe i pugni la mora mentre Crystal impallidisce di colpo.

" Vi riferite al Sommo Zeus? Suo padre? ". Chiede. Demetra annuisce emntre Seiya, che fin ora è rimasto in silenzio prende parola e guarda in volto Saori. 

" Saori, tu credi che possa essere plausibile una cosa simile? ". Chiede. La Dea della Giustizia pare riflettere per poi annuire con il capo. 

" Mio padre è imprevedibile: non è da escludere che abbia condotto Tea sull'Olimpo, anche se ne ignoro i motivi ". Ammette decisamente preoccupata. Demetra esita un momento per poi in fine riprendere parola di li a poco, risoluta.

" Allora la andremo a riprendere ". Sentenzia. Saori la guarda sorpresa: Demetra non è una Dea, per tanto non può nemmeno pensare di mettere piede sull'Olimpo. A meno che... i pensieri della lilla vengono bruscamente interrotti proprio da Demetra, la quale riprende parola. " Cavalieri, Athena: è tempo che anche voi sappiate la verità sul mio conto. Quella verità che mi sono tanto ostinata a nascondere per anni, finendo solo per provocare questo guaio ". Sentenzia risoluta. Un cosmo gentile ma molto forte si spande in tutta villa Thoole: Saori è la prima ad avvertirlo ed i Cavalieri subito dopo di lei. L'aspetto di Demetra muta: da donna di mezza età torna ad essere quasi una ragazza, un'eterna giovane. Nelle sue mani si materializza uno scettro sovrastato da una spiga dorata mentre una luce abbagliante costringe i presenti a coprirsi il viso qualche istante. Crystal è il primo a riscuotersi da quel torpore ma il suo volto si tramuta in una maschera di sorpresa. 

" Ma quella è... ". Sussurra: una meravigliosa Kamui si è materializzata al fianco di Demetra, il cui totem rappresenta una donna con le braccia leggermente allargate e che dovrebbe sorreggere nella mano sinistra lo scettro che ora sta nella mano della madre di Tea. La Kamui entra subito in sintonia con la padrona e, avvertendone il cosmo si scompone per poi ricoprire il suo corpo. " Demetra! Ma voi siete... ". Crystal è incredulo, Demetra lo guarda mentre il suo cosmo è ora ben percettibile. 

" E' così: non avrei mai voluto che questo mio segreto riemergesse, ma non ho alternative se voglio riprendermi mia figlia. Io sono Demetra, una dei dodici Olimpi e Dea delle Messi ". Ammette. Athena deve sorreggersi al braccio del marito, stranita: nessuno se lo aspettava, ma anche Demetra si è rivelata essere una potente divinità. Ed ora ha un sol oscopo: ritrovare la figlia e ricondurla a casa con sè. 

Salve amici, come state? Ecco il capitolo 11! Perdonatemi se è un pò corto, ma ha introdotto dei nuovi personaggi: conosciami i fratellastri di Tea, ovvero Hermes ( già comparso diverse volte), Artemide, Apollo, Afrodite ed Ares. Questi Dei saranno preposti alla difesa dei templi che circondano l'Olimpo, ed inaspettatamente Zeus ordina loro di non far giungere sull'Olimpo i Cavalieri dello Zodiaco ed Athena. Demetra rivela la sua natra divina e, convinta che la figlia sia stata rapita da Zeus intende recuperarla: cosa succederà? Quali saranno le reali intenzioni del Padre degli Dei? Sarà avversario od alleato dei nostri eroi e della Dea Athena? E gli altri suoi figli? Cosa faranno? Lo sapremo a breve! Intanto, gli Angeli di Urano tramano nell'Ombra. Dopo Zeus, chi attaccheranno? Chi detiene il potere di Hades, o quello di Nettuno? Seguitemi e lo saprete! Ci si sente al prossimo capitolo, baci!

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Capitolo 12
*** La sfida di Ares ***


I presenti sono rimasti quanto meno sconvolti: Demetra ha indossato a sorpresa la sua Kamui di fronte a tutti loro e rivelato di essere non solo una Dea, ma anche una dei mitici dodici Olimpi! Ha esternato il sospetto che sia stato Zeus a rapire Tea per poterla tenere con sè sull'Olimpo. L'antico gruppo di eroi e le loro famiglie sono ora riuniti a Villa Thoole: Kayuki è abbracciata dalla madre mentre le nipotine si aggrappano alle gonne della nonna e di Saori. La Dea Athena prende tra le braccia la piccola Beth pur essendo ancora comprensibilmente sconvolta: non si sarebbe mai aspettata che Demetra si rivelasse essere una Dea! " Immagino di avervi sconvolti ". Sentenzia ad un certo punto la donna notando lo stupore sui visi dei presenti. Sospira pesantemente per poi iniziare finalmente a spiegare le sue ragioni. " Non volevo ingannarvi, ma sono stata costretta dalle circostanze a non rivelare la mia identità: se lo avessi fatto, Zeus mi avrebbe trovata. Mi sono nascosta sulla Terra proprio per evitare che trovasse me o i nostri figli, e... ". Sta per proseguire ma ha un sussulto: avverte un cosmo. Un cosmo di una vastità immensa, che ha percepito solo circa nove anni prima. Anche Athena lo percepisce e si interroga così con il marito. 

" Seiya! Avverti anche tu questo cosmo così vasto? ". Chiede. Sagitter annuisce per poi guardare in viso la lilla.

" Può appartenere solo a quell'uomo. Ma se n'era andato nove anni fa! Com'è possibile che ora... ". Sta per proseguire ma un'intensa luce abbaglia i presenti, nessuno escluso. Sono costretti a coprirsi il viso e gli occhi per evitare di rimanere abbagliati e, quando finalmente possono riaprire gli occhi e controllare cosa sia successo notano tre figure ed altre tre più piccole. Crystal è il primo che riese ad intravedere qualcosa e rimane stupito. 

" Subaru, Iris! Come mai avete usato il vostro potere per giungere qui? Avreste potuto raggiungerci come le altre volte con il metodo tradizionale, ci avete spaventati ". Li ammonisce. Jareth si avvicina a colui che è il suo secondo nonno e sorride dolcemente, tirando il mantello ad Aquarius ed attirando la sua attenzione. 

" Ma non siamo da soli! Questo non è il potere di papà Subaru, ma quello del mio vero papà! ". Saori, che nel frattempo può nuovamente vedere così come gli altri presenti sgrana gli occhi sconvolta: non può credere ai suoi occhi! Beth si stringe a lei un pò impaurita: non conosce quell'uomo e teme voglia farle del male. 

" Signora Saori! Chi è lui? ". Chiede indicando l'eterno giovane dalla lunga chioma blu. Sentendo le sue parole è ora Carol a prendere parola: la piccola è ancora in braccio al nuovo arrivato e sorride a trentadue denti. 

" Te lo dico io chi è! Il mio futuro marito, Chrono! Mi ha promesso che quando sarò grande mi sposerà! ". Ha un sorriso furbo molto simile a quello del padre ma anche al nonno paterno, Milo. Lo stupore lascia il posto ad una lieve risata da parte del figlio di Scorpio, che scompigliando i capelli alla figlia la canzona un pò. 

" Ma tu sei ancora una bimba! Non devi pensare alle nozze, ma a stare sempre con la tua mamma, il tuo papà ed i fratellini ". Iris tiene invece in braccio il piccolo Liam e si guarda intorno. 

" Scusate, ma dov'è mia madre? ". Chiede dopo un pò di tempo, non notando la presenza della madre. Demetra si fa avanti e prende parola, spiegandole la situazione. La ragazza rimane sbigottita nel vedere la nonna ammantata di quella bellissima armatura. " Nonna? Ma cosa...? Voi indossate...? ". Demetra sta per rispondere ma, notando la difficoltà della figlia è Chrono a prendere parola. 

" Ironico: mia figlia è fisicamente più vecchia di me: non mi sarei mai aspettato un giorno, che un tale episodio si verificasse ". Commenta. Iris rimane letteralmente shoccata mentre Demetra fa una lieve riverenza. 

" Padre, suppongo non siate qui per una visita di cortesia: cosa vi porta sulla Terra dopo nove anni di assenza? ". Chiede. In effetti pensano tutti i presenti, anche loro vorrebbero sapere la motivazione della discesa di Chrono sulla Terra, dopo che nove anni prima se n'era andato affidando Jareth ed Iris a Subaru. Il Titano del Tempo osserva tutti i presenti per poi prendere parola. 

" Sono qui per avvertirvi: una nuova e pericolosa minaccia incombe sulla Terra. Una minaccia che voi non potete nemmeno immaginare: il risveglio di un Dio primigenio che ha il solo scopo di sopprimere umani e Dei tutti, per ricreare il suo mondo ideale popolato dai soli pochi eletti da lui scelti ". Demetra rimane seria: è come se avesse capito di chi si tratta. " Ed è per questo Demetra, che Zeus sta trattenendo Tea sull'Olimpo: teme di perderla e non vuole che le accada qualcosa di male ". Spiega brevemente, spaendo esattamente quali sono le intenzioni del figlio. A prendere parola è ora Saori, che fa un passo avanti per poi parlare. 

" Però noi l'abbiamo sempre protetta: da te, da Hades. Sempre, in ogni circostanza l'unione ci ha permesso di sopraffare i nemici. Perchè stavolta, mio padre dubita che riusciremmo a proteggere mia sorella? E non poensa alla Terra? Tea è una preziosa alleata per la difesa del genere umano, specie se come dite, una nuova minaccia incombe ". Sentenzia risoluta la Dea Athena. Chrono la osserva qualche momento: non è cambiata rispetto a molti anni prima, lo deve ammettere. E' sempre la fiera e risoluta Dea della Giustizia che affronta ogni pericolo ed ogni situazione con determinazione. 

" Zeus non si fida di voi, Athena: dopo quanto accaduto con me ed ancora prima con Hades, ritiene che non sareste in grado di proteggere sua figlia a dovere. Vuole essere lui a farlo, ed è molto agguerrito in questo. Però non sono qui per parlare di Zeus: c'è una cosa che dovete sapere. Una cosa importante che... ". Si ferma di scatto: un cosmo opprimente e molto ostile si sta espandendo seguito da alcuni altri, meno potenti ma comunque di notevole forza. "... cosa ci fa qui sulla Terra? ". Sibila solamente il Re dei Titani. Anche Saori avverte una presenza molto opprimente e pericolosa, un Cosmo differente da quello di Chrono poco prima: è come se fosse rivolto contro di loro. 

" State giù! ". Grida ad un certo punto la Dea Athena, gettando d'istinto a terra le piccole Violate e Kelly e tenendo stretta a sè Beth mentre una barriera si pone a difesa. Una luce rossa distrugge la porta d'ingresso mentre Myloch accorre trafelato. 

" Milady! Signore! State bene?! Cos'è successo?! ". Chiede il fedele maggiordomo ai suoi padroni, Seiya e Saori. Sagitter lo nota e gli risponde, guardandolo.

" Myloch! Porta al sicuro i più piccoli e le ragazze, presto. Qui ci pensiemo noi ". Ordina al Maggiordomo. Myloch annuisce: si renderà utile senza protestare, anche se vorrebbe restare a dare una mano, timoroso che possa accadere qualcosa ai suoi signori. Ma in fine per fortuna il buonsenso prevale in lui: Ferith, Jareth, Carol, Kelly, Liam, Beth e Violate lo seguono di buon grado seppur la primogenita di Shura e Kayuki sia un pò restia a lasciare sola la madre. Seiya e Sirio la rassicurano rapidamente e le assicurano che saranno loro a proteggere la sua mamma.

" Non temere tesoro, ci siamo noi a proteggere la mamma ". La rassicura Seiya. La bambina annuisce un pò ramamricata. 

" Grazie Seiya, so che tu ed il nonno Sirio siete molto più bravi di papà e che proteggerete la mia mamma ". Sussurra per poi seguire rapidamente Myloch. Le parole della piccola sono come una pugnalata per Kayuki: di questo passo pensa, Kelly odierà suo padre ed il loro rapporto sarà compromesso per sempre. Ma cosa può fare lei se lui non vuole tornare? Cosa può fare se nemmeno dopo la loro notte di passione ha voluto dare una nuova occasione al loro matrimonio?

" Niente... ". Sussurra solamente la primogenita di Libra. In quel momento delle figure si materializzano di fronte ai presenti: un cosmo vastissimo li costringe tutti in ginocchio, a mala pena Chrono riesce a resistere. A Saori cade a terra lo scettro di Thoole mentre il marito cerca con tutte le forze di mettersi in piedi. 

" Rivelati! ". Ordina infuriato il Cavaliere di Sagitter. Anche Kouga cerca vanamente di alzarsi. 

" Vigliacco! Non nasconderti! Hai forse paura?! ". Lo sfida apertamente Pegasus: chiunque sia pensa, se non esce allo scoperto non lo potranno affrontare nè sapere quanto è forte, nè se sia effettivamente nemico o no. E se si trattasse della minaccia di cui parlava Chrono prima? Mille domande frullano nella mente del bruno, mille domande che ben presto ammutoliscono alla vista di un nuovo arrivato: indossa una Kamui rossa ed argento, maestose ali ne sanciscono la Divinità. Tra le mani tiene una spada, i suoi occhi brillano di luce scarlatta mentre i suoi argentei capelli sono mossi dal vento provocato dal suo solo lieve spostamento: un singolo passo. Un passo in avanti mentre altre figure stanno in ginocchio dietro di lui, ma evidentemente pronti all'attacco. Athena si fa forza e si alza da terra mentre l'altro la osserva con scherno. 

" E così è questa l'umanità che ti accingi a proteggere, Athena? Questa sarebbe la feccia che vive su questo pianeta? Feccia che nemmeno riesce a resistere al mio cosmo in minime parti? ". Continua a schernire sia la donna che i presenti. Chrono pare riconoscerlo ma ancora non proferisce parola, ma l'attenzione dell'altro si sposta proprio su di lui. " E voi? Come mai siete qui? Volete proteggere chi nove prima cercaste di eliminare? Volete scendere davvero a questo livello? ". Chiede cinicamente mentre, spazientito da tutti quegli epiteti poco carini Crystal scatta in piedi, riuscendo a recuperare le forze dopo che anchelui era stato costretto in ginocchio dal nuovo arrivato. 

" Come osi parlare così?! Sei forse tu colui che vuole distruggere la Terra e di cui parlava Chrono?! ". Chiede alterato, per poi attaccare con ira. " Per il Sacro Aquarius! ". Grida mentre il potente attacco si scaglia in direzione dell'avversario. Questo non si scompone minimamente mentre una delle figure inginocchiate scatta in difesa di colui che si rivela essere il suo signore: una lama di fuoco vaporizza l'attacco avversario mentre il Guerriero si pone davanti a colui che pare una Divinità. 

" Non oserai levare il braccio sul Divino Ares, Cavaliere di Athena! ". Sentenzia mentre rivela così il nome del nuovo arrivato: Ares, Dio della Guerra e fratellastro di Tea ed Athena. Crystal non pare tuttavia intenzionato ad arrendersi.

" Ares?! ". Chiede per poi tornare risoluto come poco prima. " Non mi importa chi tu sia! Se sei qui per minacciarci, io ti sconfiggerò! ". Sentenzia mentre anche gli amici si uniscono a lui: sia Sirio che Ikki, Shun e Seiya si uniscono ad Aquarius e lanciano un potente attacco combinato in direzione della Divinità. Ares non pare esserne intimorito, anzi si potrebbe evincere dal ghigno che la cosa lo diverta. 

" Mio signore! ". Fa il suo precedente difensore, ma l'altro scuote il capo e mantiene quel ghigno sadico.

" Non intervenite, miei Berseker: spazzerò via questi patetici umani... ". L'attacco si dirige verso di lui a gran velocità, la sua potenza non è indifferente. Ma il Dio non pare turbato affatto. "... in un secondo! ". Conclude e, con un sol movimento della spada fa volare i cinque eroi contro la parete, che si distrugge nei vari punti d'impatto. Athena non ha nemmeno il tempo di reagire o soccorrerli: Ares si è già spostato dalla sua visuale e, con un sadismo innato afferra per i capelli Crystal che è ancora stordito a causa della botta presa. 

" Vorrei spaccarti la faccia in questo momento, cavaliere di Aquarius. Ma se lo facessi, mio padre si infurierebbe: mi ha ordinato di non ammazzarvi, anche se non sai che voglia avrei di farlo ". Sentenzia e, detto questo lancia l'uomo nuovamente a terra sollevandolo come se fosse fatto di semplice cartapesta. 

" Tuo... tuo padre? ". Chiede Seiya. L'attenzione di Ares si sposta ora su di lui mentre prende nuovamente parola.

" Si, mio padre: il Sommo Zeus. Mi ha mandato a portarvi un suo messaggio ". Sentenzia il Dio della Guerra per poi proseguire senza ulteriori indugi. " Urano sta per risvegliarsi: dovrete affrontare una battaglia senza precedenti. La Terra non sarà più un luogo sicuro, per questo hadeciso di condurre mia sorella sull'Olimpo: non si fida di voi e teme che non sapreste proteggerla. Sinceramente, non apisco perchè si dia tanta pena per lei ". Commenta acido. Nei presenti lo sconcerto regna sovrano: Urano? Il Signore del Cielo, il potente Dio Primigenio? 

" Ha ragione: era Urano la minaccia di cui volevo parlarvi. Il suo risveglio è imminente, le folgori ed il mio sigillo, che lo tenevano incatenato nel Tartaro, si stanno spezzando ". Spiega brevemente il Signore dei Titani. Ares riprende parola di li a poco, guardando i Cavalieri con un moto di disgusto.

" Ed è per colpa vostra se sta accadendo, in particolare di Athena: non mi stupisce che Zeus non si fidi di voi ". Accusa i presenti senza mezzi termini, per poi proseguire il discorso. " Annientando Hades, parte degli Inferi è andata distrutta. Il Tartaro è rimasto esposto, l'efficacia di quel luogo e dei sigilli posti si è indebolita. Presto Urano sarà rinato a nuova vita, usando un corpo mortale in attesa di aver distrutto la Terra e l'Olimpo. Quando lo avrà fatto ed avrà il potere dei Tre Grandi, sarà praticamente inarrestabile e potrà utilizzare il suo vero corpo ". Il suo sguardo si sposta su tutti i presenti e si sofferma su Crystal mentre un sorriso di scherno si dipinge sul volto della Divinità. " Certo che mia sorella ha dei pessimi gusti: si è andata a scegliere un patetico ed inutile umano come sposo, un uomo che nemmeno sa difenderla da eventuali nemici. Provo quasi pena per lei ". Continua a provocare Crystal: non sarà li per combattere, ma pare che il biondo gli stia tutt'altro che simpatico. Non che con gli altri presenti sia differente, eppure per lui pare avere particolare risentimento. 

" Maledetto, come osi! ". Si irrita Crystal. Demetra gli posa gentilmente una mano sulla sua chiusa a pugno, scuotendo il capo. 

" Non dargli soddisfazione, ti sta solo provocando. Lascialo perdere: se è vero che ha l'ordine di non ucciderci, non oserà fare altro se non parlare a vanvera ". Ares osserva la zia e non perde il suo ghigno sadico e strafottente allo stesso tempo. 

" Parlare a vanvera, dite? Io ho dimostrato che non parlo mai a sproposito, e voi? Potete dire lo stesso? Dite che volete riprendere Tea, ma riuscirete a farlo? ". Chiede enigmatico. " Fosse per me, non la vedreste mai più. Ma mio padre è troppo magnanimo e vi vuole dare una possibilità: dovrete scalare i Templi che conducono alla cima dell'Olimpo, ed ovviamente sconfiggerne i relativi Dei Guardiani. Se ci riuscirete, potrete riavere con voi Tea. In caso contrario, vi arrenderete senza causare noie: avete una battaglia da affrontare, un nemico molto forte e pericoloso ". Detto questo il suo sguardo torna puntato su Crystal, che stringe i pugni in preda all'ira.

" Quando verrò a riprendermi mia moglie, giuro che ti darò una bella lezione, che ti farà perdere quell'aria arrogante e prepotente! E' un giuramento ". Minaccia il biondo. Ares non pare intimorito e prosegue la frase. 

" Lo dicevo io, che mia sorella aveva pessimi gusti in fatto di uomini: oltre che stupido e debole, sei pure folle e credi di potermi dare una lezione? Se è così, alzeremo la posta in palio ". Lo provoca: non si sa se faccia sul serio o meno ma prosegue il discorso di li a poco. " Tu cercherai di darmi una lezione, io cercherò di spedirti nel Tartaro. Se ci riuscirò, se ti spedirò nel Tartaro, da quel momento tu a moglie mi apparterrà per sempre, senza possibilità di ritorno. Hai il fegato di accettare? ". Chiede risoluto il Dio della Guerra. Athena guarda il suo Cavaliere e scuote il capo.

" Non accettare, non lo fare. Ares è troppo potente, ti prego di ragionare... ". Ma il Cavaliere la interrompe scuotendo il capo, deciso.

" Athena, non posso: non posso rifiutare la sfida, che ne sarebbe del mio onore di Cavaliere? Io vincerò: darò una lezione a costui e riporteremo a casa Tea ". A quelle parole Ares lo deride sarcasticamente. 

" Certo: posso già considerarla mia, allora. Un vile umano non potrà nemmeno sfiorare me, Ares, il Dio della Guerra. Ti aspetto al Tempio di Marte, con un biglietto di sola andata per il Tartaro ". E, con una sadica e cinica risata scompare seguito dai suoi Berseker. Crystal rimane con i pugni stretti ed in preda alla collera: nemmeno Astraeus gli fece provare una tale ira, deve ammetterlo. Ma di una cosa è sicuro: riporteranno a casa Tea sana e salva, a qualsiasi prezzo. In oltre pensa, c'è la minaccia di Urano: come potranno fermare una Divinità di tale portata? Avranno un minimo di speranza di annientarlo? Ed in chi si reincarnerà? In tutto ciò, l'unico ancora in silenzio è Subaru. E di questo, anche Chrono si è accorto. 


Salve amici, come va? Perdonatemi per il ritardo nell'aggiornare, cercherò di essere più presente d'ora in poi. Come vi avevo annunciato, questa parte della trilogia sarà la più lunga: la prima parte si preannuncia essere una scalata all'Olimpo per riavere Tea, pur avendo Zeus dato l'ordine tassativo di non eliminare nè Athena ed i Cavalieri nè nessun altro. Ares scende sulla Terra assieme ai suoi Berseker e lancia una sfida a Crystal, che pare particolarmente detestare: se il Cavaliere lo vincerà al Tempio di Marte da lui presidiato, potrà andare a riprendere Tea. In caso contrario la donna sarà sua per sempre,e  Crystal gettato nel Tartaro. Riuscirà il giovane Aquarius a dare al nemico la lezione che merita? Ed in tutto ciò, che posizione prenderà Nettuno? Lo sapremo a molto breve, quindi continuate a seguirmi! Alla prossima!

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Capitolo 13
*** Kanon ***


Nei presenti regna la più totale ed assoluta confusione: il primo a prendere parola è Seiya che, dopo aver passato qualche istante in silenzio osserva l'amico dalla chioma bionda ed inizia il proprio discorso. " Crystal ". Lo chiama mentre l'altro, come scosso da chissà quale pensiero si volta in sua dorezione e lo guarda in attesa che prosegua la frase. " Andremo immediatamente a recuperare tua moglie: anche se l'avversario dosse il Sommo Zeus in persona, non ti lasceremo mai solo in questa missione ". Iris annuisce determinata: certo, anche lei non starà con le mani in mano. Sua madre è tenuta prigioniera, o almeno così ha fatto intendere Ares: il loro compito è salvarla. 

" E noi verremo assieme a voi: non possiamo permettere che tengano mia madre prigioniera, anche se non è a scopo di farle del male ". Sentenzia. Subaru annuisce risoluto ma una nuova voce interrompe il ragazzo ancor prima che possa proferire verbo. 

" No! ". Tutti si voltano verso chi ha pronunciato quell'unica parola mentre Subaru finalmente parla, quasi incredulo.

" Come sarebbe a dire, no? Chrono, tu che sei il Signore dei Titani hai forse paura di affrontare Zeus ed i suoi figli? ". Chiede sorpreso. L'altro che si rivela essere Chrono prende parola nuovamente mentre riserva all'altro uno sguardo tagliente. 

" Subaru, io sono il padre di Zeus: credi veramente che mio figlio possa intimorirmi? ". Chiede. L'altro lo guarda come a chiedergli cosa sia allora il motivo del suo rifiuto tanto categorico. Chrono sospira pesantemente per poi proseguire la propria frase di li a poco. " E' vero: dobbiamo salvare Tea, e lo faremo. Ma saranno Athena ed i suoi Cavalieri a fronteggiare la scalata all'Olimpo. Noi dobbiamo occuparci di un'altra altrettanto importante questione ". Ammette. Notando lo stupore negli sguardi dei presenti spiega le sue motivazioni nel dettaglio: incrocia le braccia come stesse in attesa di trovare le giuste parole, che a quanto pare sembrano arrivare di li a poco. " Urano sta lentamente recuperando la forza: sicuramente, cercherà di impossessarsi del potere dei Tre Grandi per la sua definitiva rinascita. Sappiamo che il potere di Hades è detenuto da Tea e da Macaria, oltre che ovviamente da Shura. Zeus probabilmente è già alcorrente dei piani di Urano, dato che ha subito egli stesso un attacco da parte dei suoi Angeli. Ma c'è chi invece, è ancora nella totale ignoranza e per cià è un bersaglio estremamente facile per Urano e soprattutto, per i suoi Angeli ". I presenti sembrano riflettere: di chi va parlando il Signore del Tempo? Improvvisamente è la stessa Athena a sussultare.

" Avevo avvertito la sua presenza sulla Terra, ma credevo che dopo averlo sigillato non... ". Sa bene di chi sta parlando così come lo sa anche Chrono, che annuisce alle parole della Divina Nipote.

" Ebbene: è vero, il tuo sigillo era forte e lo ha imprigionato per molto tempo. Ma sin dalla prima battaglia con Hades vi aiutò, donandovi le armature divine ed impossessandosi nuovamente del giovane destinato ad ospitare la sua anima. Julian Kedives ". A quel nome tutti trasalgono: ricordano bene. Ricordano come Nettuno, seppur prigioniero dell'anfora Sacra di Athena, li avesse aiutati nello scontro con Hades donando loro le armature d'oro che oggi appartengono a loro, facendole giungere fino agli Elisi. 

" Aspetta! Aspetta, stai forse parlando di... ". Seiya si blocca mentre Chrono annuisce, concludendo la propria spiegazione e guardando in volto il dorato Cavaliere.

" Si, Seiya: una donna ha dato alla luce un bimbo poco dopo lo scontro con il Signore dei Mari. Un bimbo che portava su di sè il peso di un destino divino: lui sarebbe stato il futuro corpo ospite del Dio Nettuno. Lui avrebbe dovuto risvegliarlo al momento opportuno, ma stavolta non è per dare battaglia ad Athena: probabilmente, anche mio figlio sapeva bene che Urano si stava muovendo ed ha pianificato la propria nuova rinascita, seppur a distanza di così poco tempo dall'ultimo conflitto ". Saori rimane incredula a quella frase per poi portarsi una mano alla bocca.

" Eppure, nonostante tutto in fine io e la mia famiglia siamo in ottimi rapporti con Julian Kedives e la sua attuale moglie. Hanno avuto dei figli, ma non ci hanno mai detto che uno di loro fosse il predestinato ad ospitare in sè l'anima di Nettuno, come il padre prima di lui ". Suppone infatti, che sia il figlio di Julian il nuovo corpo ospite del Signore dei Mari, che solitamente rinasce solo nella famiglia Kedives. Eppure Chrono contraddice ancora una volta le convinzioni della nipote.

" Non poteva dirtelo, perchè seppur suo figlio sia destinato ad essergli molto vicino, egli non è la reincarnazione di Nettuno. Stavolta, non ha scelto un Kedives per rinascere a nuova vita ". Detto ciò si volta verso Iris, che ancora è stupefatta e ricambia stranita quello sguardo. " Il nuovo Nettuno appartiene alla tua famiglia, Iris. Ed è il figlio di... ". I presenti rimangono sconvolti, per un momento Iris sente che potrebbe avere un mancamento: quella persona è il padre del nuovo Signore dei Mari? " Dobbiamo dividerci, se vogliamo che Tea torni da noi ma non lasciare la Terra scoperta agli attacchi degli Angeli di Urano: mentre Athena ed i suoi Cavalieri si recheranno ad affrontare Zeus ed i suoi figli, noi andremo ad informare il Gran Sacerdote di quanto sta accadendo. In fin dei conti, si tratta di un suo familiare ed è tempo che sappia la verità ". Sussurra. Athena pare essere d'accordo ma non dice nulla, lasciando che sia l'eterno giovane a proseguire. " Una volta avvertito il Gran Sacerdote, noi altri assieme a Gemini, Aries e Cancer ci recheremo al Tempio Sottomarino. Li avvertiremo Nettuno di quanto sta accadendo e del pericolo che corre, deve essere preparato alla difesa per quando gli Angeli di Urano lo attaccheranno. Dopo di che, gli proporremo un'alleanza: cercheremo di convinverlo a combattere assieme a noi. In fin dei conti, questa è la guerra di tutti quanti noi: mai come ora, la Terra è stata così in pericolo ". Sentenzia. Athena annuisce mentre tutti quanti si riprendono dall'iniziale sorpresa nello scoprire di chi sia figlio il nuovo Nettuno.

" Molto bene ". Fa di li a poco Athena, risoluta. " Miei Cavalieri, andiamo: dobbiamo assolutamente recuperare Tea e far capire a mio padre che siamo degni di fiducia. Così forse, anche lui acconsentirà ad aiutarci. Se anche Nettuno accetterà e detenendo il potere di Hades con noi, metteremmo gravemente i bastoni tra le ruote ad Urano e potremo per lo meno ritardarne la rinascita. In oltre, potremo così indagare su chi sia il giovane destinato ad ospitare in sè la sua anima ". Subaru sente le gocce di sudore freddo cadere dalla sua fronte, sbianca di colpo mentre indietreggia di un passo. Sembra teso e nervoso, una leggera emicrania torna a farsi sentire. Chrono se ne acorge: pur non dicendo nulla per ora, incrocia le braccia con fare indagatore e fissa intensamente l'azzurro. 

" Tu... tu, cosa celi nel tuo animo, Subaru di Scorpio? ". Sibila solamente il Re dei Titani. Iris si accorge del malessere del marito e gli si avvicina, allarmata. 

" Amore? Tutto bene? ". Chiede. Lui la guarda per poi annuire rapidamente, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.

" Oh si, solo che ammetto di essere un pò spaventato per questa nuova missione. Ma è tutto passato: ce la faremo. Riusciremo a sconfiggere Urano e salveremo la Terra, senza dubbio ". Fa con risolutezza. Iris annuisce mentre Chrono non distoglie quello sguardo: potrà ingannare la moglie pensa, ma non di certo lui.

Nello stesso istante, regno sottomarino. 

Il giovane dalla chioma blu apre gli occhi di scatto: il suo tridente saldamente impugnato nella mano mentre lui ancora è seduto sul proprio trono. " Lo avverto... ". Mormora. Tethys lo guarda per un momento per poi prendere parola di li a poco.

" Cosa turba il tuo animo, figlio mio? Cosa ti ha fatto trasalire? ". Chiede premurosa. Il giovane guarda dritto davanti a sè per poi alzarsi: il suo mantello è mosso da un leggero fruscio così come la sua lunga chioma. 

" Avverto un Cosmo: un Cosmo che mi disturba parecchio, oppressivo e molto aggressivo. Non mi piace ". Sentenzia. " Qualcosa si sta muovendo... ". Parole enigmatiche le sue: parole che tuttavia non piacciono alla donna. Si avvicina a sua volta mentre posa una mano sulla spalla del ragazzo: ovvio che solamente lei potrebbe permettersi di toccarlo in tal modo, lei che ne è la madre. Un altro giovane lo osserva: era stato convocato proprio dal suo signore che, percependo quel cosmo anomalo aveva deciso di parlarne con il suo braccio destro. 

" Divino Nettuno, non pensate sia il caso di prepararci alla difesa? Se come dite, questo cosmo è aggressivo, potreste essere voi l'obiettivo del proprietario, non credete? ". Chiede. Tethys osserva i due ragazzi mentre il figlio sospira semplicemente.

" No, Hektor: al momento non mobiliterò i sette generali. Credevo che Athena fosse una minaccia, ma non sento il suo cosmo ostile nei miei confronti. E se lei non mi attacca, non credo che altri lo faranno. Suppongo sia solo una mia sensazione e null'altro ". Fa per proseguire ma la madre scuote il capo in allarme.

" Ascolta figlio mio, ho già perso tuo padre: fa che non debba perdere anche te. Ti prego, dai retta ad Hektor e poni i generali a difesa delle colonne. Fallo per me, te ne supplico ". Parla apertamente e senza mezzi termini. L'altro si limita a guardare una parete: fa male. Fa male anche solo sentire la parola padre, pensa. La madre gli prende le mani tra le proprie poco prima di proseguire il discorso. " Kanon, per favore: dammi retta finchè siamo in tempo ". Lo chiama per nome, rivelando che è lo stesso di suo padre: ebbene, è così. Nettuno si è reincarnato nel figlio di Kanon e Tethys. Pee questo Chrono ha detto ad Iris che il nuovo Nettuno fa parte della sua famiglia: è niente poco di meno che il nipote di Saga, figlio dello scomparso gemello! Ma questo, almeno per ora il Gran Sacerdote di Athene non lo sa. 


Salve a tutti miei fans, come va? Perdonate il capitolo un pò corto, cercherò di rimediare nel prossimo. Che dite? Nuovi colpi di scena si stanno delineando: il nuovo Nettuno è il figlio di Kanon e Tethys, qualcuno di voi se lo aspettava? Sorpresa :D Ora resta da scoprire chi sia il padre di Hektor, anche se probabilmente, in molti già lo avranno intuito. Beh, che dire? Chrono ha svelato la nuova minaccia e non solo: ha deciso di scendere nel regno di Nettuno per proporgli un'alleanza. Come reagirà il Signore dei Mari? Intanto Athena ha avuto la stessa idea per Zeus, ma il padre accetterà mai di allearsi con lei? Lo scoprirete nei prossimi capitoli! 

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Capitolo 14
*** Proposta inattesa ***


Nello stesso momento, al Gran Tempio.

Il giovane Cavaliere riflette sugli ultimi eventi ocorsi nella sua vita: gli amori, le perdite, le delusioni, le gioie. Gioie? Quando ha provato gioia per l'ultima volta, si chiede? Tanto, troppo tempo fa: ultimamente prova solo risentimenti e delusione, un peso sul cuore che non scompare e non accenna ad andarsene per nessun motivo. Nemmeno dopo quanto accaduto solo qualche giorno prima riesce a scordare quanto certe persone gli abbiano fatto male e lo abbiano fatto soffrire. Vorrebbe solo buttarsi sul letto e dormire, non pensare a nulla e scordare anche il mal di testa che non accenna ad andarsene ma non può: sente una forza a lui sconosciuta. Una forza che già è penetrata nella Casa da lui presieduta. " Fatti vedere, è un ordine ". Fa solamente, per poi proseguire la frase di li a poco e per nulla intimorito. " E dimmi come hai fatto a penetrare nella mia casa: avresti dovuto oltrepassare quelle precedenti e non credo che i custodi te lo avrebbero permesso ". Una risata: una risata sembra inenrvosirlo ulteriormente. 

" Sai qual'è la maledizione dei Cavalieri appartenenti alla tua costellazione, non è vero? ". Una voce: una voce maschile che pare conoscerlo piuttosto bene a giudicare da come gli parla. " Uno buono ed uno malvagio: un lato oscuro contro un lato buono, è sempre stato così. Credi che npn essere il figlio o discendente di un ex Cavaliere di Gemini ti esima da questa maledizione, Shura di Gemini? ". La voce lo chiama per nome e rivela che il tempio a cui si è introdotto è il terzo, quello dei Gemelli presieduto da Shura. Il giovane si guarda intorno: ma che scherzo è mai questo, si chiede? Il Gran Tempio è permeato dal Cosmo di Athena, nessun nemico può oltrepassare la barriera e teletrasportarsi dove vuole senza superare le Case dello Zodiaco. Eppure non ha percepito il cosmo di Kiki spandersi: non ha lottato contro alcun nemico, come si spiega allora l'intrusione del nemico? Perchè sicuramente, di un nemico si tratta. Improvvisamente tuttavia, il moro sussulta. 

" La via secondaria... ", Mormora, ma certo! Come ha fatto a non pensarci prima? Deve essere passato per la via secondaria, la via che conduce fino al Tempio di Athena senza necessariamente passare le dodici case. " Maledetto, rivelati! ". Ordina il Cavaliere: era già di cattivo umore, essere beffato dal nemico ha solo contribuito ad alterarlo maggiormente. Una nuova risata precede alcune parole. 

" Oh no, non sei affatto esente dalla maledizione di Gemini, caro Shura: il tuo lato divino e quello umano, quelli sono il tuo bene ed il tuo male. Il tuo lato buono contro il tuo lato oscuro, lato oscuro con il quale hai condiviso la tua vita intera, o mi sbaglio? ". Shura si guarda intorno spazientito: ma dove si cela il nemico? 

" Se non ti riveli, io giuro che... ". Sibila. Dei passi lo fanno ammutolire: dei passi che precedono una potente luce viola, luce dalla quale emerge un uomo: ammantato di un'armatura di colore blu, lunghi capelli corvini ed occhi azzurri. " E tu chi diavolo sei?! ". Fa semplicemente il Cavaliere di Gemini pronto alla difesa. Fa per attaccare il nemico. " Cosa fai qui alla Terza Casa? Se sei un nemico, sappi che non avrò pietà! Avevo giusto bisogno di sfogarmi un pò! Esplosione... ". Fa per attaccare ma, con un solo movimento della mano l'altro lo immobilizza. " Maledizione! Non riesco a muovermi, è come se... ". Shura non riesce più a muovere un muscolo nonostante ci provi con tutta la sua volontà. L'altro sogghigna soddisfatto per poi riprendere parola di li a poco.

" Ti ho immobilizzato, Gemini: non ti muoverai fino a quando io non deciderò il contrario ". Ghigna. L'altro si ribella ancora una volta ed ovviamente in vano. " Il mio nome è Hakan, e sono un Angelo di Urano. Sono qui per conto del mio signore e padrone ". Si avvicina all'altro che npn può fare a meno di rimanere sconvolto ed agghiacciato a tale rivelazione. 

" U... Urano?! Ma cosa... Urano il Signore dei Cieli?! Il padre di Chrono e degli altri Titani, morto per stessa mano del figlio e chiuso nel Tartaro?! Come... ". Hakan gli si avvicina compiaciuto della confusione creata nell'avversario. Gli afferra saldamente il mento con una mano e lo costringe a guardarlo. 

" Il mio signore sta per essere risvegliato, e lo deve anche a te. A te, che sconfiggendo Hades e distruggendo parte degli Inferi hai, assieme alla Dea Athena, esposto il Tartaro ed indebolito i sigilli sulle creature in quel luogo imprigionate. Insomma, puoi quasi ritenerti uno dei fautori del risveglio del mio signore e padrone ". Ghigna mentre Shura tenta vanamente di liberarsi dalla sua presa. 

" Non è vero! Non... io non c'entro nulla, lasciami stare! ". Grida su tutte le furie, ma il cosmo rivale blocca il suo ancor prima che lo possa espandere. 

" Non sono qui per parlare del mio signore, comunque: il tempo stringe. Urano ha fretta di rinascere, ma per farlo gli serve il potere dei Tre Grandi. Tu detieni quello di Hades in te, per questo mi ha mandato a farti una proposta ". Sentenzia. Shura smette di agitarsi: una proposta? Ma che va dicendo, quel folle? Crede veramente che accetterà un patto con lui o con il suo signore? 

" Ho l'impressione che voi Angeli di Urano siate proprio sciocchi, così come il vostro signore: come potete credere che accetterò qualsivoglia patto con voi? ". Chiede strafottente il Cavaliere della Terza Casa. La cosa manda in bestia Hakan che, con una scintilla d'ira negli occhi colpisce l'avversario facendolo volare contro una parete. 

" Sento molto odio nel tuo cuore, Shura di Gemini: sento rabbia, delusione, voglia di rivalsa su chi un tempo credevi amico ed ha in fine finito per tradirti. Ti chiedi a cosa sia servito salvare il mondo da Hades e Chrono, se in fine questo stesso mondo ti ha tradito ". Gli si inginocchia di fronte mentre l'altro, passato il primo momento di stordimento fa per mettersi seduto. " Dico bene? ". Conclude la frase mentre l'altro lo osserva: occhi negli occhi, Shura è sconvolto: come fa? Come fa costui a leggere fino in fondo al suo cuore? " Ho una proposta per te da parte del Divino Urano: diventa uno di noi. Diventa uno dei suoi Angeli, dagli parte del potere che gli serve per rinascere. In cambio, chi ti ha fatto soffrire pagherà il suo affronto e proteggerai chi ami: il mio signore sa essere magnanimo, non toccherà le persone a cui i suoi Angeli tengono ". Shura lo guarda tra il furioso, lo stupito e lo shoccato: lui? Lui un Angelo di Urano? Il Cavaliere di Gemini al servizio di un Dio Primigenio e spietato? La sua decisione rimane avvolta nel più totale mistero. 

Nello stesso istante, altrove. 

La Dea Athena è partita, assieme ai suoi cinque fedelissimi Cavalieri: la meta è il Tempio di Giove sull'Olimpo, dove Zeus tiene ancora con sè Tea. Per raggiungerlo tuttavia, dovranno sconfiggere gli Dei che presiedono ai templi del Sole, della Luna, di Marte, di Mercurio e di Venere. Solo sconfiggendone gli Dei custodi potranno passare al Tempio successivo. Sconfiggere, non eliminare: dovranno solo dimostrare di essere degni di passare. Crystal non può fare a meno di riflettere: quella canaglia di Ares gli ha lanciato una sfida non indifferente e sa bene che farà di tutto per mantenere il suo proposito: mandarlo nel Tartaro e prendere Tea per sè. Aquarius sa bene che non dovranno uccidere i figli di Zeus: forse pensa, gli altri saranno leali. Ma si potrà dire lo stesso del Dio della Guerra? Lui sarà leale? Lui si limiterà a sconfiggere il suo avversario, o farà di tutto per ucciderlo trasgredendo così gli ordini paterni? Anche Athena sta pensando la stessa cosa: dopo tutto, Ares è sempre stato un ribelle: non gli è mai piaciuto obbedire agli ordini nemmeno se questi provenivano dal Signore degli Dei in persona. Si è sempre ribellato al suo arbitrio, ha sempre avuto poco rispetto tanto per umani quanto per divinità: se voleva qualcosa, donna od oggetto che fosse, semplicemente se lo prendeva anche al costo di usare la forza. Ha sempre calpestato misericordia e compassione, e questo spaventa un pochino Saori: e se volesse dimostrare il suo potere su Crystal, la sua inutilità e la sua fragilità di semplice uomo, usando e facendo del male alla stessa sorella? Non osa pensarci: è vero che Tea è una Dea ed è pur vero che Zeus la protegge. Ma il padre degli Dei si fida ancora di Ares, potrebbe decidere anche di lasciargli la custodia della figlia. " Che gli Dei non vogliano ciò... ". Sussurra solamente la lilla mentre Seiya, sentendo le sue parole, le si avvicina.

" A cosa pensi, Saori? ". Chiede. Athena esprime così le sue preoccupazioni al marito pur stando attenta a non farsi sentire da Aquarius. 

" Seiya, temo per Tea: mio padre si fida di Ares, ma noi abbiamo visto chiaramente che npn gli importa nulla degli ordini. Io temo che le possa far del male, solo per dimostrare il suo potere su Crystal e fargli capire la sua inutilità di uomo. In oltre, se devo essere sincera mi spaventa quella sfida che gli ha lanciato: dobbiamo fare il modo di non lasciare che Aquarius combatta da solo contro Ares. Potrebbe essere tutto un suo piano per conseguire la vittoria ". Sentenzia. Seiya la guarda qualche istante in apprensione per poi prendere èarola di li a poco. 

" Ma Zeus stesso gli ha ordinato di non ucciderci. Andiamo, non trasgredirà mai gli ordini ". Sussurra. Athena però scuote il capo. 

" Oh mio caro, si vede proprio che npn conosci mio fratello. Ti chiedo solo di stare in guardia, va bene? Non voglio accada nulla nè a Crystal nè a mia sorella, men che meno a voi altri Cavalieri. Promettimi che usciremo vincitori da questo scontro, e che riporteremo Tea a casa ". Sussurra la Dea della Giustizia. Il marito le prende le mani tra le proprie. La guarda intensamente per alcuni ed interminabili istanti, per poi darle un bacio carico di sentimento. Ovviamente la giovane Dea ricambia il bacio e, una volta interrotto lui le sorride.

" Stai tranquilla: andrà tutto bene ". Le accarezza dolcemente il viso mentre lei annuisce, un pò più rincuorata dalle parole del marito. 

" Bene: allora andiamo, il Tempio del Sole ci aspetta ". Sentenzia risoluta e ritrovando la sua forza: il Tempio del Sole è davanti a loro ed il Dio che lo presiede è in trepidante attesa dei suoi prossimi avversari. 


Salve miei cari, come va?  Ed eccomi con un capitolo nuovo e ricco di colpi di scena: Hakan si è introdotto al Tempio dei Gemelli ed ha proposto a Shura di allearsi ocn gli Angeli di Urano, facendo leva sulla sua attuale situazione sentimentale e non. Cosa farà il giovane erede di Hades? Cederà o resisterà? Intanto Athena ed i cinque Cavalieri a lei più fedeli giungono ai templi divini che condurranno a quello di Giove, presieduto da Zeus. Athena è preoccupata per le eventuali mosse di Ares, ne avrà motivo? Il Dio della Guerra avrà davvero intenzioni malevole verso i Cavalieri e verso la sorella? Il primo Tempio da superare è quello del Sole: riusciranno i protagonisti a superarlo? Lo sapremo nei prossimi capitoli!

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Capitolo 15
*** Promessa e lacrime ***


Shura avverte il potere di Hakan indebolirsi: ora pensa, potrebbe muoversi liberamente. Come mai il nemico avrà abbassato la guardia, si domanda? E soprattutto perchè lui non reagisce? Potrebbe alzarsi e dargli una lezione, potrebbe ma non lo fa: rimane in quella posizione e riflette sulla singolare proposta fattagli dall'avversario per conto del suo signore: diventare un Angelo di Urano. Indebolire le schiere di Athena togliendole uno dei suoi dodici difensori dorati e passare dalla parte del nemico. " Avanti, Gemini ". La voce del moro lo disturba e lo distoglie dai suoi pensieri, voce che prosegue di li a poco il proprio discorso. " Questo mondo ti ha tradito, credi davvero che gli esseri umani meritino ancora la tua protezione? Vuoi proteggere la donna che ti ha fatto del male ed il suo sporco amante? ". Chiede Hakan con un ghigno. Shura si porta le mani alle orecchie in un moto di disperazione. 

" Sta zitto, maledizione! Non ti voglio sentire! ". Grida il Cavaliere della Terza Casa. hakan pare spazientirsi a quel gesto.

" Insomma! Vuoi fare lo zerbino di quella donna per sempre?! Sei o non sei il figlio di Hades?! Avanti! Non dovresti nemmeno pensarci su, dovresti solo accettare la proposta ed unirti a noi! ". Fa con tono aggressivo. Shura scuote ancora il capo.

" Smettila! Io ho superato questa fase! Io non sono malvagio, non lo sono! Non mi unirò a voi sgherri di Urano solamente perchè sono stato tradito! ". Fa determinato. Hakan sta per parlare ma una risata riecheggia per tutto il palazzo. Il moro ghigna mentre Shura si guarda intorno: che sia un nuovo nemico, si chiede?

" Fatti vedere, bastardo!! ". Grida mentre ancora una volta, la risata sembra prenderlo in giro. 

" Lascia parlare me, mio Angelo. A quanto pare, il Cavaliere di Gemini è ancora un pò confuso e gli serve una mano per capire quale sarà la retta via da seguire. Vero, Shura? ". Shura non risponde ma si guarda intorno: no. No, stavolta non vede nessuno, il nemico non si trova al palazzo di Gemini anche se a quanto pare, gli sta parlando tramite il Cosmo.

" Mio signore, è un onore essere al vostro cospetto ". Sibila il vice capo degli Angeli di Urano, inchinandosi rispettoso. Shura rimane atterrito: ma di cosa parla? Ha detto mio signore, significa che chi ha parlato è...?

" Urano! ". Pronuncia solo quel nome il giovane Cavaliere. Una risata precede un tocco gelido: è come se qualcuno lo abbracciasse da dietro e lo stringesse in una gelida e forte presa ferrea. 

" Oh si, avverto la tua forza e la tua collera: quella collera che ti infiamma e ti rende vivo, la stessa collera che sentivo scorrere nel mio amato, prezioso ragazzo ". Sussurra quella voce a lui sconosciuta: una voce calma ma gelida, una voce che gli da i brividi, brividi che nemmeno Hades gli ha mai provocato in sofferti anni di tormento. Il tocco si sposta accanto al cuore e, nonostante l'armatura il Cavaliere percepisce il gelo in lui. " Ti faccio rabbrividire, mio caro? Oh, non devi: io non ti farò del male. Io voglio il tuo bene. Il bene tuo e del mio prezioso ". E' come se qualcuno gli sussurrasse quelle frasi all'orecchio. Dall'altro lato è come se la mano libera gli avesse scostato i capelli dal viso, accarezzandolo come farebbe una madre con il proprio bimbo. " Oh povero tesoro mio, avverto la tua sofferenza. Ti hanno fatto tanto male, vero? Lui che era il tuo migliore amico, e lei che invece era la tua sposa. Non hanno rispettato il sacro vincolo che ti univa a lei, lo hanno calpestato e sono passati sopra ai tuoi sentimenti. Ed ora pretenderebbero che tutto si sistemi come se nulla fosse, che li perdonassi. Mi disgustano ". Commenta, l'ultimo commento pare decisamente detto con più sentimento. 

" Loro... loro mi... mia moglie con il mio migliore amico! Mi hanno tradito! ". Lacrime di sangue iniziano a scendere dai suoi occhi, alcune ciocche di capelli a mutare da nere ad argentee. " Fa male! Fa male e non riesco a guarire questa ferita. Io... io... ". Lo stesso tocco pare asciugargli quelle lacrime, lo spirito dietro di lui ha preso la forma di un giovane dalla lunga chioma azzurro cielo, ammantato della propria divina Kamui.

" No mio diletto, non devi piangere per loro: devi solo accettare la mia proposta. Accetta, Shura! Accetta! "- Lo incita. Il Cavaliere di Gemini è combattuto: si volta verso quella Divinità e finalmente le scorge le fattezze, rimanendone letteralmente ammaliato: nemico o meno, deve ammettere che in bellezza non è secondo a nessun altro degli Dei da lui visti. 

" Non posso! Non posso, io sono un Cavaliere di Athena... io... ". Sta ancora male: gli fa male il petto come se lo stesso cuore duolesse e sanguinasse, nonostante la notte d'amore con lei non riesce a perdonare il tradimento di Kayuki e di Satoshi, il tradimento che scoprì poco prima della scoperta della nuova gravidanza della moglie e che mise addirittura in dubbio la paternità della bimba che la figlia di Sirio e Fiore di Luna portava in grembo. In fine la piccola Beth risultò essere figlia di Shura, ma lui se ne andò per far ritorno al Gran Tempio, tagliando i ponti con moglie e figlie, figlie con le quali non ha a tutt'ora un rapporto e che avrà visto si e no poche volte in tutta la loro vita. " Dimmi, se accetterò di seguirti, questo dolore svanirà? ". Chiede quasi arrendendosi. " Potrò vendicarmi di quella donna e di colui che tanto mi stanno facendo male? Io la amavo... forse la amo ancora, ma ho solo voglia di darle una lezione per ciò che mi ha fatto patire. Puoi permettermi di farlo? ". Urano annuisce semplicemente: non sembra lo stia prendendo in giro, tutt'altro. 

" Si, hai la mia parola: salverai le persone che ami e distruggerai chi odi, o prenderai la vendetta che preferisci. Sarai il mio Angelo, Shura di Gemini. Risveglieremo definitivamente il potere di Hades che scorre in te, e a quel punto sarai invincibile ". Suona come una promessa. Shura piange ancora lacrime di sangue, i capelli stanno mutando e diventando argentei. Guarda Urano qualche istante per poi in fine comunicare la sua decisione. 

Nello stesso istante Kayuki avverte una forte fitta al cuore, così forte che è costretta ad inginocchiarsi a terra. La madre le si approssima preoccupata. " Tesoro! Kayuki, ti senti male?! ". Chiede. La ragazza porta le mani al ventre: ha nausea e sente un forte dolore anche in quella zona, come avesse ricevuto un potente colpo che quasi le ha mozzato il fiato.

" M... Mamma... non riesco a respirare... ". Sussurra solamente la figlia di Libra. Fiore di Luna si alza e corre a prendere un bicchiere d'acqua alla figlia. Torna trafelata in salone e glielo porge di fronte alle labbra. Kayuki trema e sente ancora quei dolori al ventre e la forte nausea, una sensazione sgradevole si impadronisce di lei mentre cerca di bere un pò d'acqua. 

" Tesoro mio, cerca di tranquillizzarti. Che cos'è successo? ". Chiede Fiore di Luna. La figlia porta entrambe le mani al ventre mentre una forte fitta la scuote nuovamente. 

" S.. Shura... io sento che gli è successo qualcosa... ". Suda freddo, sta male. La madre la aiuta ad alzarsi per poi farla distendere sul divano.

" Amore mio, sei pallida come un fantasma. Sei sicura sia solo un presentimento? ". Chiede. Kayuki annuisce, eppure le fitte e la nausea si impadroniscono nuovamente di lei e le impediscono di alzarsi.

" Amore mio... ". Sussurra solamente la mora, ripensando a come abbia tradito colui che chiama amore mio ed al male che gli ha fatto. A quei pensieri, inevitabilmente alcune lacrime scendono dai suoi occhi: non ne può più. Vorrebbe solamente che suo marito tornasse a casa e costruisse un rapporto con le loro bimbe, prima che inizino ad odiarlo. Vorrebbe salvare il loro matrimonio prima che per loro sia tardi. E lo promette: non si arrenderà. Lotterà per lui al costo di perdere la vita, ma non lascerà che il loro amore cada nelle Tenebre. 

Demetra ha deciso di seguire Athena ed il suo gruppo: non può permettere che affrontino da soli i figli di Zeus e lui stesso, conosce la potenza del fratello e sa quanto può essere implacabile se si tratta di - come crede lui - proteggere chi ama. In un certo senso, sta agendo per il bene di Tea: sbaglia il modo ma le intenzioni sono buone, pensa la Dea delle Messi mentre raggiunge Saori ed i Cavalieri. Ikki si volta verso di lei sorpreso. " Demetra! Voi qui? ". Chiede. La donna annuisce mentre tra le mani sorregge il proprio scettro, risoluta. 

" Non avrei mai potuto permettere che affrontaste Zeus da soli: mio padre e gli altri sono diretti al Tempio sottomarino. Con il potere di un Titano sarà molto facile giungere fino a quel sacro luogo, voi invece siete soli. E' vero che Athena è una potente Dea, ma nopn basterà: i figli di Zeussanno essere implacabili, specialmente Ares. Avrete bisogno di aiuto, in oltre non crediate che me ne tornerei a casa sapendo mia figlia nei pasticci ". E' risoluta come non mai, non c'è che dire. Saori la guarda qualche istante per poi avvicinarsi a lei. Le pone entrambe le mani sulle spalle mentre Seiya le sorregge lo scettro di Nike. 

" Demetra, siete sicura? Saranno battaglie dure seppur non mortali, ve la sentite? ". Chiede. Demetra annuisce guardando la divina nipote.

" Tu hai fatto tanto per mia figlia e per la Terra, Athena: in tutti questi anni, mentre tu ed i tuoi Cavalieri combattevate io rimanevo inerme e nascosta, in attesa degli eventi. Ora ti prego, permettimi di aiutarvi e ripagarvi per tutto ciò che avete fatto anche per me, seppur indirettamente, ma soprattutto per mia figlia. Dimostreremo a Zeus che siamo in grado di proteggere Tea e la Terra, e magari lo convinceremo ad aiutarci contro Urano ". Le parole di Demetra fanno sorridere Saori, nel quale sguardo si può leggere una nota d'orgoglio per le parola della divina zia.

" E sia, dunque: il Tempi odel Sole presieduto da Apollo è di fronte a noi. La prima battaglia sta per avere inizio ". Gli altri annuiscono, pronti allo scontro con il Dio del Sole. 


Salve miei cari amici, come state? Eccomi con il nuovo capitolo, cos ane dite? Shura pare profondamente scosso dal tradimento della moglie e di Satoshi: a quanto pare il figlio di Ikki ha avuto una storia con la figlia di Sirio, tanto da mettere in dubbio la paternità della piccola Beth. Per questo Shura se n'è andato ed è tornato al Gran Tempio. Urano gli fa una proposta che lui sembra quasi voler accettare, ma lo farà? Intanto Demetra raggiunge Athena per aiutare lei ed i Cavalieri nello scontro con  Apollo, custode del primo Tempio. Kayuki si sente male e la madre la deve soccorrere: la fanciulla vuole lottare per il suo amore, ma riuscirà a salvare il suo matrimonio? Lo sapremo presto! 

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Capitolo 16
*** Odysseus ***


La piccola Kelly si è appena addormentata: la nonna Fiore di Luna ha detto a lei ed alle sorelline che la mamma si è sentita poco bene e così le ha messe a letto ella stessa. La piccola Beth, nella sua innocenza di bimba ha chiesto se la mamma stia aspettando un fratellino. Kelly le ha risposto un pò sgarbatamente dicendole che no, mamma non può aspettare un nuovo fratellino perchè loro padre le ha abbandonate da anni, non gli importa nulla di loro. Fiore di Luna ha rimproverato la nipotina: non deve dire queste cose. Se papà non c'è ha i suoi buoni motivi, però non deve mai dubitare dell'amore che prova per la mamma e per le sue bimbe. La piccola Kelly ha a quel punto stretto i pugni e scosso il capo, piangendo silenziosamente mentre la nonna si è inginocchiata e l'ha abbracciata dolcemente, cercando di quietarla. Ma quella scena non può che ripassare nella mente di Kayuki: la fanciulla era presente al momento in cui la figlia ha avuto quel lieve crollo, ha visto quanto fosse arrabbiata con suo padre. Lei cerca di fare di tutto per non farglielo odiare, ma quanto riuscirà? Per quanto tempo riuscirà ad evitare che Kelly odi suo padre? E lui? Quando farà ritorno a casa? E soprattutto, lo farà? L'avrà tradita in questi anni di lontananza? La mora riflette: se lo avesse fatto, non lo biasimerebbe per nulla. Porta una mano al ventre ed una alla fronte, sospirando: non ha energia per alzarsi dal letto, è come se le fosse stata prosciugata improvvisamente tutta la forza e lei veramente non ne comprende la ragione. I suoi pensieri vengono interrotti da un leggero bussare: credendo si tratti semplicemente della madre la mora sospira pesantemente per poi prendere parola. " Avanti! ". Fa solamente, aspettandosi che da quella porta entri semplicemente Fiore di Luna, o al massimo Diana o Cassandra o Saga a controllare come stia, ma la sorpresa si impadronisce di lei non appena nota chi sia entrato. Il suo cuore sembra quasi perdere un battito. " T.. Tu che ci fai qui? ". Chiede solamente. Chi è appena entrato la guarda qualche istante per poi sospirare a sua volta pesantemente, inginocchiandosi accanto a lei.

" Come stai? Tua madre ha detto che ti sei sentita poco bene, oggi ". Sussurra solamente il giovane dalla chioma corvina. La ragazza esita un momento per poi rispondere alla sua domanda. 

" Ti ringrazio, però sai anche tu che non dovresti essere qui, non dovremmo restare da soli: lui potrebbe tornare, e se ci vedesse... ". Lacrime: altre lacrime scendono dagli occhi della giovane. " Perchè? Perchè abbiamo dovuto rovinare tutto? Io ero felice, lo amavo! Lo amo, ma ormai è tardi. Lui non tornerà, sono solo un'illusa ". Singhiozza silenziosamente la figlia di Libra. Dopo qualche istante il suo sguardo si posa su colui che non smette di guardarla per un solo momento. " Satoshi, perchè quella notte non mi sono tirata indietro? Tu eri libero, ma io ero già una donna sposata! Non avrei dovuto cedere. Se solo avessi resistito, allora lui sarebbe ancora qui. Kelly non lo odierebbe, Beth e Violate non soffrirebbero... oh Dei, è colpa mia! ". Continua a piangere:aveva un gran bisogno di sfogarsi, ma con la madre non è riuscita a farlo. Colui che si rivela essere Satoshi si limita a sedersi sul letto accanto a lei, per poi prenderla tra le braccia e stringerla forte a sè.

" Basta, basta! Sono stanco di vederti soffrire così per lui: tu e le bambine non vi meritate un simile trattamento, qualunque sia la tua colpa. Se Shura ti amasse veramente, saprebbe come superare e perdonare quel tuo momento di debolezza, e soprattutto se amasse le sue figlie non le avrebbe abbandonate. Invece è solo un egoista ". Parole dure che scuotono l'animo di Kayuki. La ragazza smette di piangere come se le fosse stato ordinato e guarda seriamente l'altro.

" Non parlare così di lui, non siamo nella posizione di dargli dell'egoista: noi due, io e te con il nostro tradimento abbiamo ottenuto di trasformarlo in ciò che è ora. Eppure, solo qualche settimana fa sembrava quasi che... ". Si ferma. Phoenix la guarda, capendo che quella sera in cui cercò di dissuaderla in fine Kayuki non lo ascoltò e si recò alla Terza Casa. " A te posso dirlo, vero? Non mi giudicherai? ". Chiede la fanciulla. Lui la guarda inclinando di lato la testa, perplesso.

" Andiamo, sembra quasi che tu non mi conosca! Sai che puoi parlarmi di tutto. Riguarda quella sera in cui ti sei recata alla Terza Casa? ". Chiede. Kayuki arrossisce un pò per poi annuire: nonostante ciò che è successo sente di potersi confidare con lui, persino più che con la madre. La metterebbe in imbarazzo infatti, parlare di certe cose con Fiore di Luna.

" Ecco, si: quella notte, c'è stato un motivo per cui non sono rincasata ". Arrossisce vistosamente la figlia di Libra. Satoshi arrossisce a sua volta mentre intuisce il prosequo della frase. " Il fatto è che dopo quella notte d'amore, dopo che mi ha protetta in seguito a quel terremoto... beh insomma, speravo sarebbe tornato. Invece a quanto pare, la ferita del suo cuore non è ancora guarita ". Satoshi la osserva incredulo, rossissimo in viso.

" Voi... beh, voi due avete... oh insomma, credo di aver capito che avete fatto. Mi stupisce che dopo ciò, non sia tornato a casa con te e soprattutto, per le piccole: davvero non gli importa nulla di loro? Davvero quella notte npn è significata nulla per lui? ". Chiede: certo non gli piace parlare di queste cose, ma lei ha chiesto di confidarsi e lui non glielo può nè vuole negare. " Kayuki, perchè mi parli di questo proprio ora? ". Chiede poi. La donna rimane rossissima in viso.

" Si: è vero, c'è stata una notte d'amore tra noi. Ma la rabbia era ancora così forte in lui, l'ho percepito chiaramente. Sapevo che non sarebbe cambiato nulla tra di noi, ma ho voluto lo stesso andare fino in fondo: mi mancava da morire, come l'aria che respiro ". Ammette. " Oh scusa, forse non dovrei parlarne proprio con te. Sono un'idiota ". Fa la mora, ma lui scuote il capo per poi porle una mano sulla spalla. 

" No, continua pure: se serve a farti stare meglio, sfogati pure senza indugi ". Fa semplicemente il figlio di Ikki e Pandora. Lei lo guarda con gratitudine, annuendo.

" Grazie ". Sussurra solamente, per poi proseguire. " Il fatto è che i malesseri non sono iniziati oggi, Satoshi: si sono presentati poco tempo dopo quella notte. Fitte, nausea. E... ". E' imbarazzata e si nota chiaramente, eppure pensa, vuole sia lui il primo a sapere dei suoi recenti sospetti. " Ecco, so che non dovrei parlare di questo con un ragazzo ma voglio tu sia il primo a saperlo, in caso i miei sospetti trovino conferma ". Sussurra in totale imbarazzo lei. Lui la guarda ad occhi spalancati e deglutisce nervoso.

" S.. su, avanti! Kayuki parla, mi stai facendo preoccupare ". Mormora solamente il moro. La ragazza annuisce trovando nuovamente la propria risolutezza. 

" Io... insomma, io ho un ritardo! ". Esclama chiudendo gli occhi e portando le mani al petto. " Credo... io credo di essere incinta, anche se non ho ancora fatto alcun test ". Fa poi la mora. Lui rimane agghiacciato qualche istante per poi scuotere il capo, confuso.

" E.. e allora fallo, per l'amor di Athena! Fallo e togliemoci questo dubbio, no? ". Chiede solamente. La ragazza lo osserva un momento.

" Non è che mi aspetteresti qui? Fino a quando non lo sapremo, per lo meno? Mi imbarazza parlarne a mia madre o a qualcun altro, con te invece è stato tutto spontaneo ". Ammette. Lui annuisce per poi prendere le mani di lei tra le proprie.

" Certo che ti aspetto qui, non temere. Ce la fai ad alzarti? ". Chiede. Kayuki annuisce: seppur barcollando prova a mettersi in piedi, per poi dirigersi verso il bagno. 

Qualche tempo dopo, Kayuki esce dal bagno pallida in viso, così pallida da confondersi con la camicia da notte che indossa. Satoshi la osserva, la fanciulla tiene ancora in mano il test di gravidanza ed è sconvolta. " Allora? Kayuki, che dice il test? ". Chiede in apprensione il giovane. Lei sbatte le palpebre un paio di volte, per poi porgergli il test.

" G.. guarda tu stesso ". Mormora per poi sedersi sul letto, sconcertata e portando le mani al ventre. Satoshi osserva le due linee ben visibili: il test parla chiaro. Anche lui si siede sul letto sentendo quasi di svenire.

" Oh cielo! ". Fa solamente, mentre lei annuisce. " Kayuki, sei incinta! Aspetti un bambino! ". Fa solamente Phoenix. Lei annuisce: i suoi sospetti hanno trovato conferma. E' in attesa del quartogenito suo e di Shura! Piangerebbe di gioia ma una sensazione strana la pervade. La stessa sensazione che avverte il Cavaliere della Fenice: percepisce un cosmo. Uno strano cosmo, non pare aggressivo o per lo meno, non tale da volerli uccidere. Ma è un nemico, pensa: si sente chiaramente che non appartiene ad Athena. " Sta giù! ". Fa solamente il moro prima di buttare la fanciulla sul letto ed evitare che i vetri dati dall'improvvisa rottura della finestra la travolgano. La ragazza rimane sconcertata. 

" Satoshi! Satoshi, tutto bene? ". Fa in allarme. Lui annuisce mentre estrae dal braccio un frammento di vetro. " Oh Cielo, ma tu sei ferito! ". Sta per dire altro ma una risata precede una voce sconosciuta. 

" Fossi in te, mi preoccuperei più per me stessa che per lui ". Una ventatagelida precede l'entrata in scena di un nuovo e misterioso nemico: ha lunghi capelli argentei ed occhi color ambra, vestito di blu e bianco. Non indossa un'armatura al momento, perchè? Se ha intenzioni ostili, perchè presentarsi senza una protezione? 

" Tu! Chi diavolo sei?! ". Fa solamente Satoshi. Il nuovo arrivato lo osserva malamente per poi prendere parola di li a poco.

" Sta zitto, volgare traditore: non sei tu il motivo della mia visita ". Detto questo la sua attenzione viene spostata su Kayuki, che pur indietreggiando continua a percepire una strana e familiare sensazione. " Kayuki, giusto? La moglie di Shura di Gemini ". La osserva gelidamente mentre lei deglutisce preoccupata.

" Chi lo sta chiedendo? Chi sei tu per preoccupartene? ". Chiede semplicemente la mora. L'altro la osserva, seriamente e sempre gelidamente. 

" Il mio nome celeste è Odysseus, e sono un Angelo di Urano. Ed ora tu verrai con me ". Quelle parole gelano il sangue nelle vene di Kayuki? Odysseus? Un Angelo di Urano? Cosa vorrà da lei? E' destinata a scoprirlo molto presto, mentre la sensazione nostalgica e familiare continua a permanere in lei. Il perchè e da dove provenga tuttavia, è ancora ignoto. 


Salve amici miei, come va? Eccomi qui con il nuovo capitolo, che ne pensate? Perdonatemi se è corto Xd Ebbene, Kayuki scopre di essere incinta: ve lo avevo detto, che la notte con Shura non era accaduta per caso. La giovane decide di confidare questo segreto per primo a Satoshi, che ne rimane letteralmente sconcertato. Ma la felicità dura ben poco: un nuovo personaggio si palesa: Odysseus, un Angelo di Urano. Non sembra voler eliminare i due, quanto interessato a Kayuki che ha minacciato di portare via. Lo farà? Chi sarà? Come mai pare conoscere Shura? Lo scoprirete presto! Continuate a seguirmi se vi va, un abbraccio ed ala prossima!

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Capitolo 17
*** Un attacco deciso ***


" Il mio nome celeste è Odysseus, e sono un Angelo di Urano. Ed ora tu verrai con me ". Quelle parole gelano il sangue nelle vene di Kayuki, che istintivamente porta le mani al petto come fosse un segno di protezione. L'altro la osserva gelidamente mentre fa un solo passo verso di lei. Istintivamente la ragazza, che era precedentemente caduta sul letto, si alza ed indietreggia. 

" Sta... sta indietro ". Sussurra solamente per poi proseguire di li a poco. " Se osi farmi del male, mio marito te la farà pagare! ". Fa, riflettendo: nonostante i diverbi è più che sicura che Shura correrebbe in suo aiuto se mai fosse in pericolo. Tuttavia la risata sprezzante dell'altro la fa tremare di paura: perchè sembra così sicuro di sè? L'Angelo di Urano incrocia le braccia per poi rispondere a quella frase. 

" Io non credo che Gemini giungerà in tuo soccorso, mia cara ed ingenua ragazzina ". Kayuki trema spaventata mentre Odysseus prosegue la sua frase di li a poco. " Gemini è morto ". Quelle tre parole fanno sgranare gli occhi a Satoshi di sorpresa e sgomento: morto? Ma cosa sta dicendo quel folle? " O meglio, molto presto il mio Signore assorbirà tutta la sua forza per rinascere. Questa è la punizione che si è meritato dopo aver rifiutato di eseguire i suoi ordini e di unirsi a lui come Angelo di Urano. Un vero sciocco, eh? ". La provoca per poi scoppiare in una fragorosa risata. Kayuki si alza di scatto mentre le lacrime allagano nuovamente i suoi occhi, scuotendo il capo. 

" Non è vero! No! Lui... lui non è morto, io me ne sarei accorta! Lo avrei sentito! Il nostro legame è indissolubile, avrei percepito se lui... se lui... ". Inizia a piangere disperatamente e per istinto porta le mani al ventre: effettivamente, anche se non vuole dirlo in quei giorni è stata veramente malissimo e le forze non accennavano a tornare. Lei ha imputato tutto ciò ai sintomi della gravidanza, ma se così non fosse? Se fosse vero ciò che Odysseus ha detto, e tutto il suo malessere fosse in realtà stato un presentimento della morte del suo amato? O comunque un segnale che le faceva presagire che lui è in pericolo? Senza che se ne renda conto Odysseus le si avvicina di un altro passo sotto lo sguardo furioso di Satoshi. 

" Tu! Sei stato tu ad ucciderlo?! Sei stato tu a far del male a Gemini?! ". Chiede: sente odio. Sente tanto odio in sè. Un odio smisurato che cresce al solo pensiero che Shura possa non essere più in questo mondo. Oltre al fatto di far soffrire Kayuki, oltre al fatto che la creatura che la giovane porta in grembo potrebbe non conoscere mai suo padre, c'è un'altra ragione che lo spinge ad essere furente, ragione alla quale tuttavia non sa dare un nome. Senza aspettare ulteriori risposte si mette in posizione per poi lanciare un poderoso attacco in direzione del nemico. " Giuro che me la pagherai cara! Ali della Fenice! ". Grida, lanciando il colpo che un tempo fu del padre in direzione del rivale. L'altro si volta di scatto verso di lui e, con una velocità sorprendente si para in traiettoria con il colpo di Satoshi e, con un solo cenno della mano lo dissolve come fosse neve al sole. Phoenix sgrana gli occhi sconvolto: com'è possibile? Come ha potuto costui riuscire a fermare il suo colpo in un battito di ciglia? " Maledetto bastardo... ". Sibila. Fa per attaccare nuovamente ma, altrettanto velocemente Odysseus gli si avvicina arrivandogli ad un millimetro di distanza. I due si guardano dritto negli occhi mentre l'Angelo di Urano afferra il mento dell'altro tra due dita senza la minima difficoltà, immobilizzandolo. Una cascata ambra pare tuffarsi in un oceano azzurro per qualche interminabile istante, poi è l'argento che prende parola. 

" Pensavo fossi felice della scomparsa di Gemini: non era ciò che volevi, quando molto tempo fa gli rubasti la moglie e mandasti all'aria il suo matrimonio? ". Chiede semplicemente, avvicinando il viso al suo orecchio in modo che solo lui senta. " Ah, ma forse la realtà è un'altra! Davvero interessante ". Commenta solamente. L'altro vorrebbe ribellarsi e reagire ma è come se ogni centimetro del suo essere fosse immobilizzato da una forza aliena. No, pensa: no, non è una forza aliena ma è il sinistro potere di quell'uomo a tenerlo inchiodato sul posto. Riflette: volendo potrebbe reagire, allora perchè non lo fa? Perchè non riesce a mettere sufficiente impegno ed allontanare quel nemico? Perchè desidera sentire il prosequo della sua frase? La voce del suo avversario interrompe bruscamente i suoi pensieri. " Non è la bella Kayuki l'oggetto del tuo desiderio, vero? Ti sei disperatamente aggrappato a lei, credevi di amarla solamente per la vostra forte amicizia. Ma no, non è amore: la persona che desideri, la persona per cui il tuo cosmo arde è un'altra. E credo proprio di sapere di chi si tratta: l'ho capito subito, dalla tua reazione appena ho detto che Gemini era morto ". Satoshi sgrana ancora una volta gli occhi come se una lama lo avesse colpito in pieno petto. " E' proprio colui che ora ti odia più di chiunque altro, lui è l'oggetto di questo desiderio così bruciante ". Posa la mano libera sul petto del giovane Cavaliere di Phoenix che, pur cercando di liberarsi dalla sua presa come se si fosse accorto solo ora di esservi imprigionato, avverte una scarica di adrenalina pura attraversargli il corpo. 

" Cosa stai dicendo, dannato?! ". Chiede su tutte le furie, ma la sua reazione non fa che confermare le parole dell'altro che ghigna compiaciuto. 

" Scommetto che se in questo momento te lo trovassi davanti, faresti tutt'altro che prenderlo a pugni. Quella volta fu solo il risultato della tua frustrazione, lo hai colpito perchè sapevi di non poterlo avere. E così ti sei convinto di amare Kayuki, ti sei fatto del male, hai fatto male a lei ed anche a lui. Hai distrutto il loro matrimonio, ma in realtà non è stato per Kayuki che lo hai fatto. Lo hai fatto solo per Shura ". Senza dire altro Odysseus da una forte spinta all'altro che, preso di sorpresa quasi cade a terra ed è ora libero dal controllo dell'altro, che nel frattempo fa un salto all'indietro sogghignando. " Ed ora, lui è quasi certamente morto. E se non lo è, lo sarà presto. Che pena ". Lo provoca. Quelle parole mandano in bestia Satoshi: senza pensarci su due volte si scaglia nuovamente contro il rivale, cercando di colpirlo con tutte le sue forze.

" Sta zitto, dannato! Finiamola con questa pagliacciata! ". Detto questo si prepara a lanciare un nuovo attacco in direzione dell'argento. " Ali della Fenice! ". Grida. Ma ancora una volta il suo attacco risulta vano, il suo pugno viene fermato dalla mano di Odysseus che sogghigna malefico. 

" Tutto qui ciò che il grande Cavaliere della Fenice sa fare? Davvero molto, molto deludente! ". Detto questo il suo sguardo si illumina di luce folle mentre il giovane dalla chioma argentea stà per scagliare un attacco, il primo in quella serata. Kayuki avverte il cosmo nemico espandersi a dismisura.

" Satoshi, attento! ". Grida. Satoshi si prepara alla difesa, Odysseus all'attacco. Tuttavia senza un'apparente ragione l'Angelo di Urano cade a terra, in ginocchio e con le mani sul capo. 

" No... no... ". Mormora sentendo una forte emicrania. " Non voglio... ". Mormroa. Apre gli occhi di scatto: ora non sono ambra, ma del colore bellissimo di un profondo lago. Kayuki e Satoshi rimangono shoccati nel vedere quegli occhi tanto belli: come mai il loro nemico sembra soffrire? " Non voglio più soffrire... basta.. ". Mormora solamente. Lacrime di sangue cadono dai suoi occhi mentre il dolore al capo aumenta sempre più. Si alza di scatto di li a poco, guardando con ira entrambi gli " avversari ". Poi l'attenzione si sposta su Kayuki. " Stavolta ti è andata bene, ma ricorda: non sarò così generoso la prossima volta che ci incontreremo. Ti assicuro che verrai via con me, non mi importa quanti ostacoli si pareranno sul mio cammino: li annienterò uno ad uno ". Ghigna eppure si vede che stà ancora soffrendo. Kayuki trema: le sembra di conoscere quegli occhi. Lo stesso vale per Satoshi, che comunque non fa in tempo a dire nulla: il loro avversario scompare così com'è giunto e li lascia nel più totale ed assoluto sconcerto. Il figlio di Ikki si precipita dalla fanciulla. 

" Kayuki! Kayuki, stai bene? ". Chiede. Lei annuisce e si aggrappa al suo braccio, per evitare di finire a terra: la debolezza è tornata a farsi sentire. La ragazza annuisce anche se effettivamente è impallidita. 

" Satoshi... quell'uomo aveva gli occhi di... ". Il Cavaliere di Phoenix annuisce per poi aiutare la fanciulla a sdraiarsi. Eppure le parole di quell'Angelo non riesce proprio a levarsele dalla testa. E se in fondo, avesse ragione lui? Decide di non pensarci più, non per ora almeno. Un solo pensiero scorre nella sua mente: se è vero che Urano ha in ostaggio Shura, lo deve salvare ad ogni costo! 

I Cavalieri dello Zodiaco e le Dee Demetra ed Athena sono giunti di fronte al Tempio del Sole: grazie al potere divino delle due donne hanno potuto raggiungere l'Olimpo senza la minima difficoltà tuttavia, quando hanno fatto per dirigersi al Tempio di Giove, una potente barriera li ha ben presto sbalzati ad alcuni metri di distanza: non possono ignorare gli altri Templi, è necessario che affrontino gli Dei che li presiedono e riescano per lo meno a metterli al tappeto. " Questo è il Tempio del Sole: il Tempio presieduto da Apollo ". Sentenzia ad un certo punto Athena. Seiya annuisce per poi rispondere alle parole della moglie. 

" Hai ragione, ma mi chiedo dove sia il Dio del Sole? Che abbia lasciato il suo Tempio incustodito? ". Chiede, ma ben presto le sue parole vengono smentite: una fiamma sta per investire i presenti e, di lì a poco e tra essa, compare una figura ammantata di una scintillante armatura: varia dall'oro al rosso cremesi, formendo dietro le spalle del padrone quasi una corona solare. L'uomo dalla chioma rossa si materializza di fronte ai presenti, ed il suo cosmo costringe tutti in ginocchio. Persino Athena fatica per un momento a sorreggere il proprio scettro, colta evidentemente di sorpresa. Solo l'intervento di Demetra che la sorregge evita che l'arma scivoli dalle mani della nipote. Le due donne sono le sole a rimanere in piedi, i Cavalieri cercano di reagire vorrebbero alzarsi da terra tuttavia, a causa del potente cosmo avversario, non ne hanno la possibilità. 

" Così siete voi, i Cavalieri di Athena. E vedo che ci siete anche voi: zia, sorella ". Scruta le due donne ed in seguito i Cavalieri. 

" Apollo ". Lo chiama a sua volta Athena, riconoscendo all'istante il fratello. Il Dio del Sole sogghigna malignamente per poi prendere parola. 

" A meno che non vogliate subire una sonora sconfitta, tornate immediatamente sulla Terra: penseremo noi ed il Divino Zeus ad occuparci della sicurezza di Persefone, voi dovete pensare ad affrontare la nuova minaccia che incombe sul vostro pianeta ". Sentenzia perentorio l'uomo. A prendere parola è questa volta Ikki: a fatica riesce a muoversi nonostante il cosmo opprimente del Dio di fronte a lui, cercando di mettersi in piedi. 

" Zeus ha rapito Tea contro la sua volontà, e ti assicuro che noi Cavalieri e la Dea Athena faremo tutto quanto è in nostro potere per riportarla dalle persone che ama! Il suo posto è sulla Terra, accanto alla sorella ed alla sua famiglia! ". Tuona deciso il Cavaliere di Leo. Apollo lo osserva qualche momento per poi, con un solo cenno della mano, abbassare lievemente la forza del suo Cosmo e permettendo così ai Cavalieri di ritornare a reggersi in piedi. 

" Il tuo cosmo è molto aggressivo: ha la forza di un dirompente fuoco, e la cosa mi interessa non poco. E sia: lascerò passare gli altri, ma non te. Sarai il mio avversario, Ikki del Leone. Vediamo se i tuoi pugni saranno abbastanza forti da riuscire a colpire me, Apollo, il Dio delle arti e del Sole ". Sentenzia, facendo comparire la propria spada dorata che immediatamente è intrisa del Cosmo del Dio a cui appartiene: un cosmo di colore rosso e di una potenza a dir poco devastante. 

" Ikki! Non possiamo lasciarti da solo contro costui, lascia che rimaniamo ad aiutarti, te ne prego ". Tenta di convincerlo Sirio, tuttavia Leo scuote il capo con enfasi.

" No: costui ha lanciato a me la sua sfida, ed io l'ho raccolta: andate, presto! Abbiamo altri sei Templi da superare, ed intanto che noi siamo qui a combattere Urano si sta ridestando. Avanti, andate! Portate via Tea da qui e tentate di convincere Zeus ad aiutarci! ". Fa l'uomo dalla chioma blu, mentre il suo cosmo dorato si eleva e contrasta con quello rosso e potente dell'avversario. Athena fa un cenno affermativo con il capo per poi osservare i suoi Cavalieri e la Dea Demetra. 

" Coraggio, Ikki ha ragione: dobbiamo raggiungere mio padre quanto prima, il tempo stringe. Sono sicura che il nostro compagno non deluderà le nostre aspettative ". E guarda risoluta il proprio Cavaliere, il quale ricambia lo sguardo per poi prepararsi ad affrontare il rivale, mentre il resto del grippo sorpassa velocemente il Tempio del Sole, dirigendosi in gran rapidità al successivo: il Tempio di Plutone. Chi sia a presiederlo data l'assenza di Hades tuttavia, non è dato a saperlo. 

Il giovane dalla chioma corvina addenta l'ultimo chicco d'uva, come se nulla stesse accadendo e come se non si stesse preparando ad una battaglia. Indossa la propria divina Kamui e sogghigna compiaciuto. " Bene: vedo che Apollo vi ha lasciati passare. Ma con me non ve la caverete facilmente, ve lo assicuro ". Il discorso precede una fragorosa risata, mentre l'uomo misterioso si prepara ad accogliere i propri avversari. 

Salve, eccoci qui con un nuovo capitolo: perdonate il ritardo, ma purtroppo non ho potuto aggiornare prima di oggi. Dunque, cosa mi dite? Vediamo Odysseus, un nuovo e spietato Angelo di Urano, aggredire sia Satoshi che Kayuki: chi sarà in realtà il nuovo arrivato? Quale sorte è toccata a Shura? Intanto Ikki decide di affrontare da solo Apollo: riuscirà nostro Cavaliere ad aver ragione di un Dio così potente? Chi risiederà al Tempio di Plutone? Rimanete con me e lo saprete! Un abbraccio, alla prossima! 

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Capitolo 18
*** Apollo ***


Ikki ed il suo avversario si fronteggiano con lo sguardo per alcuni ed interminabili istanti: i loro cosmi sono molto potenti seppur, naturalmente, quello del Dio sia molto più forte rispetto a quello del Cavaliere di Athena. E' proprio il figlio di Zeus a prendere parola per primo. " Ikki del Leone, ti avverto per l'ultima volta: se mi affronti potresti farti molto male, rinuncia al tuo folle proporito e ritirati ". Sentenzia risoluto il rosso. Ikki a quelle parole non può fare a meno di lasciarsi sfuggire una lieve risata. 

" Dovresti aver capito ormai, che non mi spaventa minimamente confrontarmi con un avversario più potente di me, sia pur egli un Dio ". Commenta. Il Dio si lascia andare un lieve ghigno compiaciuto: sapeva che avrebbe ricevuto questa risposta. 

" Con le tue parole mi liberi da ogni obbligo: da questo momento però, non garantisco più per la tua incolumità ". Si prepara all'attacco, lo stesso fa Ikki. 

" Nemmeno io posso garantire per la tua, Dio del Sole ". Ribatte beffardo il cavaliere dalla chioma blu. Entrambi gli avversari aspettano qualche momento, in seguito lo scontro prende vita con un primo e potente attacco che i due uomini dirigono l'uno verso l'altro. 
Zeus è seduto sul proprio trono: pare essere piuttosto tranquillo, tuttavia il boato poco distante che percepisce lo fa sussultare. " Oh: a quanto pare, lo scontro è iniziato al Tempio del Sole ". Sentenzia mentre, nella mano destra, impugna il suo maestoso scettro. " Sono sicuro che Apollo darà una bella lezione a chi osa sfidare il Sommo Zeus ". Hera lo guarda qualche istante per poi incrociare le braccia, contrariata. 

" Non mi sono congeniali questi metodi, lo sai benissimo: sulla Terra, Urano si sta già muovendo. Nostro padre sta andando da Nettuno e noi, invece di collaborare, attacchiamo Athena ed i suoi Cavalieri. Dimmi, marito mio: perchè lo fai? ". Chiede la donna. Lui si limita ad alzarsi dal proprio trono: la sua lunga chioma bionda ed il proprio mantello bianco sono mossi da una leggera brezza. 

" Dovresti saperlo: non mi fido di Athena e dei suoi Cavelieri. Hanno rischiato che Hades, mio padre e molte altre divinità distruggessero la Terra. Non sono riusciti a proteggere mia figlia quando divenne la sposa di Hades, non fecero null'altro che attendere gli eventi in silenzio ". Sentenzia, per poi voltarsi verso la moglie e finalmente puntare lo sguardo in quello di lei. " Non permetterò che dei bambiocci, seppur Cavalieri di Athena, mettano nuovamente a repentaglio la vita di mia figlia. E lo stesso devo dire di Athena: sarebbe stata sua incombenza proteggere la sorella e la Terra, ma nella realtà dei fatti non è stato così. E' vero che per ora la Terra è salva, tuttavia... ". Si ferma mentre la moglie scuote il capo: non crede assolutamente alle parole del marito o meglio, sente che manca una buona parte delle spiegazioni che lei gli ha chiesto. 

" Perchè mi menti, Zeus? Perchè non mi dici come mai hai voluto che i Cavalieri ed Athena affrontassero i tuoi figli? ". Chiede. Il Padre degli Dei le da nuovamente le spalle, osservando in direzione del Tempio del Sole. 

" A tempo debito, Hera: a tempo debito, tutto ti sarà più chiaro ". Sentenzia, poco prima di lasciare la Sala del Trono con una confusa Hera che non può fare a meno di osservare il punto nel quale il marito ha lasciato la Sala mentre i pensieri più disparati invadono la sua mente di Regina degli Dei. 

Sulla Terra intanto, Chrono ed il suo gruppo sono giunti al Gran Tempio. Iris sospira profondamente per poi guardare i compagni. " Siete sicuri che debba essere io a dirgli tutto? ". Chiede. Chrono la osserva qualche istante per poi far cenno di sì con il capo. 

" Si: sei sua figlia, questa cosa riguarda anche la vostra famiglia. E' giusto che lo sappia da te, anche se noi saremo lì con te ". Le risponde. Iris fa un cenno affermatico con il capo per poi osservare Subaru qualche istante. 

" Tesoro? Tu sei sicuro di riuscire a spiegare la situazione agli altri Cavalieri D'oro e convincerli ad aiutarci, nel modo che abbiamo concordato? ". Chiede: ricorda di aver visto il marito impallidire e quasi svenire per diverse volte. E' ovvio pensa, la tensione lo fa sentire poco bene e forse ha bisogno di un sostegno. Il Cavaliere di Scorpio annuisce seppur, pur cercando di nasconderlo, stia nuovamente sudando freddo e sentendosi sempre peggio. 

" Certamente: spiegherò la situazione a tutti quanti, Kiki, Shura e Demetrios verranno con noi al Tempio Sottomarino mentre gli altri saranno preposti alla difesa del Gran Tempio e del Gran Sacerdote. Tranquilla, li convincerò ". Sorride mentre Iris lo nota: è impallidito nuovamente. Cerca di non far trasparire di aver intuito che Subaru non sta troppo bene e fa un cenno affermativo con il capo, seppur poco convinta di doverlo lasciare solo. Ma sa di non avere alternativa così, di lì a poco, il gruppo si divide ed il Cavaliere dell'ottava casa rimane solo.
Si siede sui gradini che conducono alla Casa dell'Ariete, sfinito come se avesse percorso mille miglia. " Non... non ce la faccio più... ". Ansima, suda freddo e trema. Improvvisamente un tocco gelido lo fa sussultare: cosa gli accade, si chiede? Ora ha pure le allucinazioni ad occhi aperti. " Chi sei...? ". Chiede mentre, di lì a poco, una voce gli risponde. 

" Manca ancora così poco, mio prezioso: manca poco e finalmente, io e te potremo ricongiungerci ". Sentenzia la misteriosa ed agghiacciante voce, che gela all'istante il sangue nelle vene del Cavaliere della chioma turchina. 

" Ti prego, basta: lasciami stare. Io non ho nulla a che fare con te ". Sussurra debolmente. 

" Subaru... ". E' quasi un sussurro, lui non ha forza di rispondere ma sente come se il suo cuore, a cui porta una mano chiusa a pugno, si fosse fermato di colpo. " Subaru!! ". Un potente grido lo riscuote, ricordi confusi si fanno strada nella sua mente: sangue, una falce che gli trapassa il corpo, o meglio: lo trapassa a colui che pare il suo sosia! Il sangue gli esce dalla bocca e finisce a terra, un ghigno che solo lui vede ed in seguito, alcune parole.


Il Cavaliere di Scorpio riapre gli occhi sconvolto: era svenuto sui gradini che conducono alla Casa dell'Ariete senza neppure rendersene conto, pensa. Quando e come sia accaduto, e soprattutto perchè, non gli è dato sapere. Ma ciò che lo turba maggiormente è ciò che ha visto e sentito: per un solo istante avverte una potente fitta accanto al cuore, come se fosse realmente stato colpito a morte con quella falce. Poi si rialza, pallido in viso. " Coraggio, Subaru: devi andare, devi avvertire i tuoi compagni. Non c'è tempo per i tentennamenti o gli svenimenti, sei un Cavaliere di Athena! ". Si sprona. Non sa che uno spirito dal ghigno cinico e crudele lo sta osservando, ghignando sadicamente. 

" Un Cavaliere di Athena, eh? Ancora per poco ". Sibila solamente lo spirito, poco prima di scomparire in una ventata gelida e mentre Subaru, affaticato, si dirige verso la Prima Casa dove ad accoglierlo è Kiki: immediatamente l'uomo si rende conto dello stato del compagno di battaglia, così lo invita ad appoggiarsi a lui e lo conduce all'interno della propria casa. 

" Subary! Cosa ti è successo? Sei molto pallido e stai sudando freddo! ". Fa in allarme l'arancione, portando una mano sulla fronte dell'amico per sentirne la temperatura e sincerarsi che non abbia la febbre. Subaru sospira pesantemente: lentamente si sta riprendendo ma questa volta, deve ammettere, gli risulta più difficile delle altre volte. 

" Tranquillizzati Kiki, non ho nulla. Ti prego di non dir nulla ad Iris e agli altri, non voglio alalrmarli inutilmente ". Chiede. Koko esita un momento, tuttavia in seguito annuisce. 

" Va bene, ma dimmi: cosa ti porta alla Casa dell'Ariete? ". Chiede, mentre Subaru lo guarda, cercando di spiegare la situazione all'amico senza confonderlo ulteriormente. 

" Vedi, la situazione sulla Terra è mutata: un nuovo nemico, superiore ad Hades e Chrono e qualsiasi divinità abbiate affrontato, si sta ridestando. Ma non è il solo: anche il Dio Nettuno pare essere rinato e, alla luce dei fatti, è indispensabile convincerlo ad aiutarci prima che sia troppo tardi ". Spiega seppur, dentro di lui, una sinistra sensazione non lo abbandoni. " Chrono ha deciso di aiutarci: verrà con noi Cavalieri D'Oro ed Iris al Tempio Sottomarino, parleremo con il nuovo Nettuno e gli faremo capire che non gli siamo ostili, ma che abbiamo una battaglia comune da combattere. Stavolta, non è Athena la sua avversaria ". Kiki lo osserva per poi sgranare gli occhi, sconcertato: allora era giusto il suo presentimento, giustificato il suo turbamento: un nuovo e potente nemico ha fatto la propria comparsa sulla Terra, ma chi sarà mai?

" Ma chi è questo potente nemico, dimmi? E soprattutto: dove si trova la Dea Athena? ". Chiede, per poi proseguire di lì a poco. " Non dovrebbe accompagnarci lei al Tempio del Dio del Mare? ". Chiede ancora piuttosto stupefatto: in chi si sarà mai insidiato Nettuno, per rinascere a nuova vita? E come ha fatto a tornare tanto rapidamente, a distanza di qualche anno dal conflitto che lo ha visto coinvolto contro Athena? 

" La Divina Athena e Leo, Virgo, Libra, Sagitter ed Aquarius stanno affrontando Zeus, sull'Olimpo ". Sentenzia Scorpio, lasciando Kiki di sasso. 

" Zeus?! Il Signore degli Dei? ". Chiede sbigottito. Subaru annuisce per poi continuare il proprio discorso. 

" Ha rapito Tea, così la Divina Athena ha deciso, insieme ai suoi Cavalieri, di andare a salvare la sorella. E non solo: cercheranno di convincere il Divino Zeus a collaborare con noi ". Spiega. Kiki pare aver bisogno di sedersi un momento: tutte quelle notizie richiedono qualche istante per essere assimilate, ma il fratello di Mur ha già deciso: naturalmente farà tutto quanto è in suo potere per collaborare in questa nuova e tremenda battaglia, qualunque sarà il suo compito. 


Salve amici, come state? Eccomi qui con un nuovo capitolo di questa storia. Mentre Ikki fronteggia Apollo il gruppo comandato da Subaru sta scalando le dodici case, per convincere i Cavalieri d'Oro a collaborare nella battaglia contro Urano ed informare il Gran Sacerdote Saga dell'identità del nuovo Nettuno. Spero che questo capitolo vi piaccia e che vorrete continuare a seguirmi e dirmi che ne epnsate, un abbraccio ed alla prossima! 

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