La vera bellezza si trova nel cuore

di LadyDraycott
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Chiusa nella torre più alta, si guardò al grande specchio infisso sulla parete.
Dov’era finita la sua bellezza?
Spariti i morbidi capelli scuri, la carnagione fresca e rosea, il viso incantevole dal profilo purissimo, le mani piccole e ben disegnate… Al suo posto, si ergeva una tigre  bianca, dalle dimensioni ragguardevoli e dai denti micidiali.
Solo i suoi occhi erano rimasti immutati, ambrati e scintillanti, dolci come un tempo. Come in quel tempo lontano in cui cavalcava per il bosco in sella a Philippe, con le chiome al vento e la felicità nel cuore.
Prima che quella maledizione cambiasse la sua vita per sempre.
In uno scatto di rabbia, distrusse lo specchio con una zampata poderosa, e rimase a guardare la sua immagine ora deformata, sorda al dolore pungente delle schegge di vetro conficcate nella carne e cieca di fronte al sangue che gocciolava sui cocci.
Le lacrime, fedeli compagne nella sua sventura, iniziarono a scorrerle sul muso, perdendosi nei meandri della pelliccia bianca.
Il giorno del suo ventunesimo compleanno era sempre più vicino, e lei stava ormai perdendo ogni speranza.
Chi avrebbe mai potuto spezzare l’incantesimo?
Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Il vecchio eremita cieco chiamò il giovanotto intento a spaccare la legna “Adam! Adam!”. Il ragazzo si fermò, deterse il sudore dalla fronte, indossò la camicia che aveva abbandonato su un ramo vicino e si avvicinò all’eremita. “Ditemi padre, avete bisogno di qualcosa?”. “No ragazzo mio, ma puoi smettere il tuo lavoro. Non credo di vivere abbastanza a lungo da poter consumare tutta questa legna”. “Ma cosa dite padre…” si adombrò il giovane. “No figliolo, sono sicuro delle mie parole. Ho vissuto tanto a lungo in questo mondo che posso lasciarlo senza rimpianti”. Tese la mano verso il giovane, che la strinse affettuosamente tra le sue. “Sei un bravo ragazzo Adam, sono contento di averti conosciuto, ti ho voluto bene come un figlio…”. “E io vi ho amato come un vero padre, non avrei potuto desiderarne uno migliore…” lo interruppe Adam, parlando a voce bassa. “…ti ho insegnato tutto ciò che so, e spero che farai tesoro delle mie parole, come io ricorderò sempre le tue. Sei un giovane intelligente, non dimenticherò mai ciò che mi hai detto quando persi l’uso della vista”. “Lo ricordo anche io, padre: non vi servono gli occhi per vedere il cuore degli uomini, e per vedere il mondo potete usare gli odori, i sapori, i rumori…” Il vecchio sorrise: “Hai reso felici gli ultimi anni della mia vita, e di questo non ti ringrazierò mai abbastanza. Prendi questo in mio ricordo” aggiunse, sfilandosi un bell’anello con un rubino e infilandolo all’anulare destro di Adam “e non perderlo mai. Ora và, ragazzo mio, è giunto il momento di separarci. Trova la tua strada, e sii felice”. Detto ciò, il vecchio eremita chiuse gli occhi, e abbandonò la testa sul petto. Adam gli strinse la mano l’ultima volta, poi si avvolse in un lungo mantello nero e si allontanò, andando in direzione del bosco. Se si fosse voltato indietro, avrebbe visto che l’eremita era sparito, e la pietra su cui era seduto, prima in ombra, era inondata da un raggio di sole. Dopo parecchie ore di cammino, il bosco era immerso in una fitta oscurità. ‘Sarà meglio fermarsi e cercare un riparo’ pensò il giovane ‘posso sempre arrivare domani mattina al villaggio, per cercare lavoro’. Ma non aveva finito di formulare il pensiero che sentì un ululato in lontananza, seguito da un ringhio minaccioso a pochi passi da lui. Adam non aveva mai avuto paura dei lupi, l’eremita gli aveva insegnato a non temere gli animali e a rispettarli, ma la belva di fronte a lui era così grossa e irosa che fu colto dal panico; cercò di retrocedere lentamente, ma accidentalmente pestò un ramo con lo stivale, spezzandolo con un colpo secco. Il lupo gli si avventò contro facendolo cadere e sbattere il capo contro una radice sporgente. Prima di perdere i sensi, sentì (o l’aveva forse immaginato?) un ruggito molto più forte e potente, che non aveva mai sentito fare da nessun animale. Avvertì il grosso lupo scappare con un guaito, mentre un bagliore bianco si avvicinò a lui. Riuscì solo a distinguere due occhi ambrati, lucenti come le stelle. Poi fu il buio.

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