Lovely horror

di Annapis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Zucca ***
Capitolo 2: *** Fantasma ***
Capitolo 3: *** Dolcetto o scherzetto? ***
Capitolo 4: *** Strega ***
Capitolo 5: *** Scheletro ***
Capitolo 6: *** Casa infestata ***
Capitolo 7: *** Creature fantastiche ***
Capitolo 8: *** Halloween ***



Capitolo 1
*** Zucca ***


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Lovely horror
24 ottobre ZUCCA
- A compra una zucca da decorare, ma B la usa a sua insaputa per farne dei dolcetti.

Quella di decorare le zucche per Halloween é una tradizione che si trascina appresso da quando era bambino, e si sedeva con sua madre al grande tavolo davanti al camino, brandendo un coltellino da burro che non tagliava nemmeno la carta. Sono probabilmente i ricordi migliori che ha della donna; lei che taglia seguendo i suoi infantili ordini e, a lavoro finito, mangiano biscotti al farro fatti in casa fantasticando su quale sarà la loro prossima creazione. Anche dopo la morte di Banchina, Usopp ha continuato a comprare e intagliare zucche, rendendole più spaventose possibili. É uno dei momenti dell'anno in cui sente sua madre più vicina, in cui il suo pensiero é sì un po' doloroso ma principalmente dolce e affettuoso. Nonostante tutti gli impegni che si erano posti ad ostacoli negli ultimi anni, quali scuola, studio e amici, ha sempre decorato almeno una zucca. Ed aveva tutte le intenzioni di farlo anche quest'anno, magari insieme al suo ragazzo, Sanji, con cui aveva appena iniziato a convivere. Aveva perciò comprato la più grande, rigogliosa e arancione che aveva trovato, super eccitato alla sola idea, e l'aveva lasciata nel mobile dicendosi che dopo l'avrebbe proposto al biondo. Il problema? Era passato un giorno e dell'ortaggio non c'era traccia. -Sanji- chiamò, allarmato, chiudendo l'anta del mobile e girandosi a guardare il suo ragazzo proprio mentre questo estraeva dal forno dei piccoli dolcetti rettangolari aranciastri. Gli occhi di Usopp si sgranarono mentre un pensiero orribile ma fin troppo realistico si formava nella sua testa. -Non hai usato la zucca che avevo comprato per decorarla insieme per fare dolcetti, vero?- chiede diretto. Il biondo lo guardò interrogativo, per poi posare il vassoio sul tavolo e accendersi la sigaretta con due semplici movimenti, -Ma certo che no, ho usato quella che abbiamo coltivato fuori al balcone- gli rispose sarcastico. Per un momento, gli mancò la terra da sotto i piedi e dovette aggrapparsi alla sedia accanto a lui per non cadere. -L'avevo comprata per intagliarla- mormora, incredulo. Il cuoco tira una boccata di fumo prima di dire la sua: -Allora avresti dovuto metterci un biglietto sopra- poi, addolcendo il tono, -Ora vieni a mangiare questi prima che si raffreddino- fece, riferendosi ai dolcetti, ma Usopp non sentiva. -Non li voglio i tuoi stupidi dolcetti- gli rispose irritato al secondo richiamo, salvo sentirsi un bambino capriccioso subito dopo. Borbottó uno "scusa" a mezza voce e corse via, senza dare a Sanji tempo per rispondere. Una volta che fu al sicuro, chiuso a chiave nel bagno della loro stanza da letto, appoggiato al lavandino in marmo, si permise di riflettere. Sapeva che non avrebbe dovuto reagire così, dopotutto il suo ragazzo non aveva idea di quello che lo stupido ortaggio significava per lui, non avrebbe mai potuto saperlo e se lo avesse saputo non gli avrebbe mai fatto una cosa del genere. Si lasciò sfuggire un singhiozzo, e guardò con gli occhi lucidi lo specchio, che gli restituiva un'immagine piuttosto patetica di se stesso. "Dio" pensò, "Ora Sanji dovrà odiarmi". Un leggero colpo alla porta lo fece sussultare, seguito da uno più deciso, -Usopp- chiamò la voce del suo ragazzo da fuori, intrisa di preoccupazione, -Possiamo parlare?- continuó, -Anche così-. Lanciando un'ultima occhiata al suo riflesso per accertarsi di non essere ^troppo^ patetico, il moro si affrettó a girare la chiave nella serratura, spalancando la porta e trovandosi davanti lo strano sopracciglio e il timido sorriso del suo ragazzo. -Ehi- chiamò dolcemente, -Posso entrare?-, Usopp annuì prima di darsi mentalmente dello stupido e spostarsi da davanti la porta, -Certo che puoi entrare- fece, la voce un po' roca. Il biondo si sedette rapidamente sul bordo della vasca, invitando il corvino a fare lo stesso. -Sai- iniziò, mentre lui ancora si guardava le mani scure, indeciso su cosa dire, -Io e mamma abbiamo sempre preparato dolci insieme in questo periodo dell'anno- disse, lasciandolo stupito. A Sanji non piaceva parlare di sua madre, e a parte qualche sporiodica frase non molto pensata, non l'aveva mai nominata, mentre si era sempre sfogato con lui su suo padre o sui suoi fratelli, anche se lì la voce tradiva un affetto non indifferente. Dal canto suo, il moro non aveva mai fatto niente per forzarlo, -Sanji, non devi...- ma non finì nemmeno la frase che il cuoco lo interruppe. -C'é stato un momento della mia vita- la voce si spezza un po', -In cui me ne vergognavo-, s'interrompe di nuovo, forse per impedire all'emozione di sopraffarlo e Usopp ha la decenza di non dire niente. -Così lei mi faceva trovare una zucca- ora sta iniziando a capire, e prova un forte dolore al petto, -e finivamo a cucinare insieme senza che nemmeno me ne accorgessi-. A quel punto, si volta a guardare il suo ragazzo, che sorride comprensivo ma ha un velo di colpa negli occhi. -Non volevo-prova a parlare, -Io- ma il biondo lo ferma, accarezzandogli lievemente una guancia abbronzata, quasi non credesse che lui fosse lì davvero, -Non prenderti colpe che non hai, Uso-chan.- lo rammonisce leggermente. Il diretto interpellato abbozza un sorriso e decide che è il momento che anche lui condivida qualcosa. -Io non ero così bravo a i fornelli- cerca di collegarsi alla sua storia, -Così io e mamma decoravamo zucche-, Sanji sgrana gli occhi, ed apre la bocca per dire qualcosa, -Immagino che ognuno abbia le sue tradizioni- ride appena il ragazzo più scuro di carnagione, prima di alzarsi in piedi -Forza, andiamo a mangiare i tuoi dolcetti- lo invita, guardandolo con tanto di quell'amore negli occhi che al biondo manca il fiato. -E domani compriamo un'altra zucca e potrai assistere il grande artista Usopp al lavoro-. Senza pensarci un secondo di più, il cuoco salta in piedi e bacia a stampo l'amato, -Io vorrei tanto assisterti per sempre- gli sussurra poi.

 
 
Note Autrice.
Innanzitutto ringrazio il fandom Fairy peace che ha indetto questa Challenge, a cui la storia partecipa.
Siete fantastiche ragazze, e spero che il banner si veda!
A proposito, grazie Lauri per avermi aiutato, supportato e sopportato. Non ti merito.
Ci tengo poi a specificare che il soprannome Uso-chan viene dalla magnifica Page, che scrive così bene da avermi convertito alla SanUso! Spero non ti dia fastidio che l'abbia usato, in caso elimino subito.
Grazie a chiunque si prenda la briga di leggere e recensire!🎃 

 

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Capitolo 2
*** Fantasma ***



Lovely horror.
25 ottobre FANTASMA
- B si traveste da fantasma. A gli sfila il lenzuolo e scopre che sotto è nudo.

-Sanji?- lo chiama interdetto, senza alzare lo sguardo dal vecchio carillon che stava aggiustando, appena lo sente varcare la soglia dell'ampio salone di casa loro. Il suo ragazzo non fa cenno di aver sentito e solo al terzo richiamo, dopo aver alzato la testa indispettito, il moro scopre che in realtà il biondo è interamente coperto da un lenzuolo bianco, malamente tagliato per dare spazio ad occhi e bocca. Accigliato, Usopp si alza e si avvicina, non riuscendo a nascondere un sorriso. -È il tuo costume per Halloween?- domanda, lasciando non detto il suo parere su quanto sia orribile. Dopotutto, tra i due lui era sempre stato il più creativo. -Sì- gli risponde una voce roca, -Ti piace?- e muove anche un po' le braccia come per farsi ammirare meglio. Il moro si prende qualche secondo per pesare le parole, non volendo ferire il fidanzato, e accarezza leggermente il tessuto appena lavato e che perciò profuma come non mai, poi, colto dall'ispirazione, dice:-Potrebbe essere migliore- e lo tira così forte da farlo cadere. Ha in mente mille cose per trasformarlo nel costume di uno scheletro, e deve andare a prendere la macchina per cucire e il lucido nero pe le scarpe dalla vicina, non fosse che qualcosa lo distrae. Sanji ha un ghigno che quasi gli spacca la faccia in due, e quando Usopp realizza il perché, urla così tanto che lo avranno sentito anche i vicini e non andrà da loro per un bel po' di tempo.
-MA SEI NUDO!? METTITI QUALCOSA ADDOSSO, RAZZA DI CRETINO-.

Il piano non è andato come programmato, pensa Sanji neanche un'ora dopo, un bel bernoccolo tra le ciocche bionde e un paio di mutande infilate di malavoglia, pazienza, ci riproverá più tardi, quando Usopp sarà pervarso dai sensi di colpa.


 
[un applauso a me che mi stavo dimenticando di aggiornare.]

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Capitolo 3
*** Dolcetto o scherzetto? ***


Lovely Horror
26 ottobre DOLCETTO O SCHERZETTO
- A chiede a B “dolcetto o scherzetto?”. 

-Dolcetto o scherzetto?-  gli chiede, gli occhi che brillano e un cioccolatino rettangolare e scuro in mano. Sanji si fa scappare un sorriso divertito; Usopp si sta proprio scatenando questo Halloween e se l'avesse fatto chiunque altro l'avrebbe trovato infantile ma era del suo dolce e bellissimo ragazzo che stavamo parlando. Non era uno qualunque, lui. -Dolcetto- risponde velocemente,  e allunga il collo per mordere il cioccolatino, non fosse che il corvino é più veloce ad infilarselo in bocca e lasciarlo con un pugno di mosche. -Scusa- borbotta, troppo divertito per essere sincero, -Avevo capito scherzetto-. Incapace di prenderlo sul serio, e dopo aver superato lo stupore iniziale, il cuoco trova il modo perfetto per prendersi la sua rivincita. Si spinge ancora più vicino all'altro ragazzo e, poggiandogli una mano sulla guancia mentre con l'altra si regge al bordo del divano, lo bacia. Non è niente di casto; è irruento ed è proprio questo che fa gemere Usopp. Sanji intrufola la lingua nel suo palato, muovendola veloce e padroneggiando su quella del moro, saggiando il cioccolato e il leggero retrogusto alla ciliegia direttamente dalla sua bocca. Quando si staccano, solo uno di loro ha il fiatone e le guance rosse, e non è il biondo. -Però- fa infatti lui, malizioso, -Buono il tuo dolcetto-.



 
[Non sono riuscita a pubblicare ieri quindi rimedio oggi]

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Capitolo 4
*** Strega ***


Lovely horror
27 ottobre STREGA 
-A e B s'incontrano ad una festa in maschera.

Si rigira il bicchiere di plastica rosso appena riempito di ponce tra le mani abbronzate, nervoso. La gente intorno a lui si gode la serata: balla nei loro ridicoli costumi che dovrebbero essere spaventosi ma sono solo inguardabili, canta a squarciagola e si agita, applaudendo al dj improvvisato che finge maestria muovendo i dischi, quando è chairo che è solo un amico di chi ha dato la festa in maschera. A conti fatti, Usopp non sa neanche chi sia stato, lui è stato invitato da Rufy ed è risaputo che gli è sconosciuto il concetto di privacy. In realtà, gli sono sconosciuti un sacco di concetti. Una ragazza dai lunghi boccoli rosa vestita gotica e con un trucco notevole lo urta, si scusa un secondo e scappa via, e ciò gli ricorda che restare fermo davanti al tavolo del buffet non è la cosa migliore. Vorrebbe andare da lui, parlargli, magari chiedergli del suo costume - è piuttosto sicuro sia un cuoco zombie, ma non ne ha la certezza - solo che non ne ha il coraggio. Eppure ha detto a Nami che l'avrebbe fatto, che quella era la sua serata perché, male che vada, lui mica lo sa che quello vestito da stregone é proprio Usopp? L'amico di Rufy, il compagno di corso, il migliore amico gay - anche se lui è bisessuale - di cui parla sempre Nami. Gliel'ha promesso, ma onestamente non crede che lei si aspetti davvero che lo faccia: insomma, sanno tutti che è un codardo, quindi. Ridacchiando in modo piuttosto forzato, il moro si gira, intenzionato ad andare a cercare qualche volto conosciuto tra la folla di universitari mal'assortiti - probabilmente hanno dimenticato come si fa una vera festa -, e lascia il bicchiere intoccato sul tavolo, quando una voce lo richiama. -Ehi, tu!- c'è così tanta gente lì dentro; vampiri, licantropi, zombie e qualcuno si è anche vestito da due o tre personaggi di Star Wars, che la prima volta non pensa stiano chiamando lui, ma quando la voce aggiunge "replica mal riuscita del più grande stregone di tutti i tempi" é piuttosto difficile fraintendere. Si gira, tutto incazzato, un monologo su quanto il suo costume sia il più figo mai realizzato a mano sulla punta della lingua, non solo che un volto conosciuto gli si para davanti e le parole gli muoiono in gola. Questo perché davanti a lui c'è Sanji. Non sa se è la sorpresa o la decenza a zittirlo; quante chance avrebbe in futuro se gli urlasse in faccia ora? -Eh?- è la sua risposta molto intelligente. Il biondo sembra infastidito per un secondo, ma poi una cosa molto simile all'imbarazzo si fa spazio sul suo viso, -Scusa, non sapevo come attirare la tua attenzione- dice, la voce appena roca e il viso piu vicino perché si capisca bene, così vicino che riesce a sentire l'odore della sigaretta che ha fumato poco prima, mischiato alla sua colonia. -Ah- é tutto ciò che gli esce, e cerca di articolare qualcosa di più, beh, accettabile, -È perché?-.
Onestamente, era sicuro che avrebbe balbettato la prima volta che gli avrebbe parlato, ma non c'era nervosismo nella sua voce, solo curiosità. -Sei Usopp, vero?- gli chiede invece il biondo, nascondendo entrambe le mani nelle tasche del pantalone bianco che gli fa da costume. Un bel pantalone tra l'altro, pensa il moro, molto aderente, e gli ci vuole una bella dose di volontà per non fissarlo. -Sì- é un po' sorpreso, non pensava che proprio lui potesse essere uno di quei fortunati le cui crush conoscono i loro nomi. E si stupisce ancora di più quando il suo interlocutore gli sorride, -Perché?- chiede allora, e Sanji é svelto ad afferrarlo per un braccio e tirarlo più vicino. Giura di non aver mai sentito il suo cuore battere così distintamente. -Andiamo in un posto più appartato- ordina, continuando a sorridergli e Usopp non riesce che a seguirlo docilmente verso l'interno della casa. A quanto pare vestirsi da stregone gli ha proprio portato fortuna.


 


[oggi doppio capitolo, sì]

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Capitolo 5
*** Scheletro ***


Lovely horror
28 ottobre SCHELETRO
- A e B hanno una relazione e vanno ad una festa in maschera. B é vestito da scheletro ma non è l'unico, riuscirà A a non confonderlo?

-Ecco il tuo drink- allunga il braccio con il bicchiere di soda perché il suo ragazzo lo prenda, ma non accenna a muoversi. -Perfino il barista mi ha guardato strano- sbuffa. Ciò fa solo girare di spalle il suo ragazzo, che inizia a camminare senza meta apparente.
Allora lo segue, non lasciandosi sfuggire un'occhiata al suo sedere, che il costume bianco e nero evidenzia perfettamente. -Dai, non dirmi che te la sei presa- dice, scompigliandosi la chioma bionda con la mano libera, -Stavo solo scherzando-. Okay, forse l'ha preso un po' troppo in giro, ma era l'unico a prendere un'analcolico a questa festa. Usopp ha solo diciassette anni, quindi tecnicamente non dovrebbe bere, ma qui servono alcolici senza chiedere nessun documento, quindi poteva anche fidarsi di lui è prendere una vodka. Vedendo che non si ferma, ma alza addirittura il passo, si spazientisce e lo afferra per un braccio, facendolo voltare. Neanche il tempo di dire qualcosa, che gli arriva un bicchiere di qualcosa di trasparente e ghiacciato in faccia: -Smettila d'inseguirmi!- gli grida la tizia che ha scambiato per Usopp, allontanandosi in fretta e borbottando qualche insulto. Sanji ci mette qualche secondo prima di realizzare quanto accaduto, e quando lo fa non può che darsi dell'idiota. -Merda- borbotta, sbattendo gli occhi e guardando la camicia bagnata: ci aveva messo un'ora pee sembrare uno zombie così convincente. -Sanji?- lo chiama qualcuno, e questa volta il biondo ha la certezza che sia Usopp: riconoscerebbe la sua voce ovunque. -Che ti è successo?- chiede, squadrandolo da capo a piedi. -Niente di ché- borbotta, sentendosi di buon umore ora che ha trovato il suo ragazzo, -Come ho fatto a pensare che quel sedere fosse il tuo non lo so proprio- borbotta, posandogli un bacio sulla tempia solo per sporgersi e dare una sbirciatina dietro le sue spalle. Il moro ride, ormai abituato alle carinerie - se così si può chiamarle - del suo ragazzo, e lo tira per un braccio strappandogli il bicchiere di mano. -Andiamo- dice, -C'è uno zombie che mi deve un ballo-.

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Capitolo 6
*** Casa infestata ***


Lovely horror
29 ottobre CASA INFESTATA
- A e B vanno con i loro amici ad una casa infestata per festeggiare Halloween, ma B ha paura.

Non era stata un'idea di Sanji, quella di avventurarsi in quella villa decadente, abbandonata da prima che nascesse e che nel corso degli anni era stata la protagonista di tutte le storie dell'orrore dei ragazzini del quartiere, alcune piuttosto banali. Probabilmente la stupidata era venuta ad Ace, e Rufy gli è andato dietro di corsa, trascinandosi tutti gli altri. In sua difesa, c'è da dire che è davvero difficile dire di no al ragazzo, e il suo entusiasmo é incredibilmente contagioso. Così s'erano ritrovati, quell'Halloween, vestiti e truccati nei modi più spaventosi possibili, a vagare per la vecchia villa, piena di ragnatele e cigolante da ogni parte per la mancata manutenzione. Tra un sorso di birra e una chiacchiera, Sanji si stava anchedivertendo, nonostante non ci fosse niente di spaventoso in quella catapecchia, ma lo stesso non doveva pensare Usopp, bianco come un fantasma - giusto per restare in tema - da quando avevano nominato la "casa infestata". -Vuoi uscire?- gli domanda una volta che gli si è avvicinato, abbastanza piano perché nessuno apparte il moro lo senta. -Cosa?- balbetta, -Certo che no! Il grande Sogeking non ha paura di niente!- mente spudoratamente, salvo quasi saltargli in braccio appena a  Nami scappa un piccolo urletto. -È solo un topo, mocciosa, datti una calmata- la rimprovera Zoro, vestito dal fantasma di un samurai, e Sanji sta giusto per cantargliene quattro su come, accidenti, quello non sia il modo di rivolgersi ad una signora, quando Usopp lo tira per un braccio e lo guarda con gli occhi grandi e lucidi e non può fare altro che spingerlo in una delle stanza della grande villa, pregando di beccare una con un letto perché conosce un modo infallibile per fargli passare la paura.

-Comunque c'erano eccome i fantasmi in quella casa!- dice Rufy il giorno dopo, quando sono al loro solito bar a fare colazione. -Ah sì?- borbotta Usopp, impegnato a guardare Sanji dietro i fornelli. -Sì!- si unisce Chopper, -Abbiamo sentito strani rumori tutto il tempo!- 
-Ma voi dove eravate?- domanda poi Rufy, ingenuo come sempre, e ci mettono poco a fare due più due. Il moro quasi so soffoca con la saliva mentre il biondo resta impassibile, -Stavamo cercando i fantasmi- dice la prima cavolata che gli viene in mente, ma tanto sembra bastare ai due, che corrono a infastidire Zoro. Poi passa un bicchiere d'acqua al moro, che dice con voce roca:"Mai più". Il biondo sorride malizioso e si piega a baciargli la punta del naso, -Non negare che ti sia piacupiuto, Uso-chan♡-

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Capitolo 7
*** Creature fantastiche ***


Lovely horror
30 ottobre CREATURE FANTASTICHE
- A è un vampiro e B un essere mortale, come potranno farla funzionare?

-Sei sicuro?- gliel'avrà chiesto una decina di volte solo nell'ultima mezz'ora, ed ha sempre ricevuto la stessa risposta. -Sì- il moro gli sorride da sotto di lui e gli accarezza il volto incredibilmente pallido, scendendo con la mano lungo la spalla fino ad arrivare al braccio per poi intrecciare le dita con le sue. Sanji si perde a guardare la differenza tra le sue mani, che non hanno mai preso neanche un singolo raggio di sole - e come potrebbe, é un vampiro-  e quelle di Usopp, scure e grandi, eppure così morbide. Non sembrano proprio quelle di un ragazzo cresciuto per strada. -Dovrai rinunciare a tutto- gli dice, guardandolo negli occhi, mortalmente serio. -La scuola, le partite di calcetto, gli amici, tuo padre- elenca, pensando a tutte quelle cose di cui non ha nemmeno memoria. Potrebbe sembrare che vuole spaventarlo, eppure vuole solo che sappia a cosa va incontro; non c'è un pulsante per tornare indietro, se dovesse pentirsene. -Lo so- gli dice, -Ma ti amo troppo per non farlo.- Non è la prima volta che glielo dice, o la prima che se lo sente dire in generale, ma è come se lo fosse. Sanji chiude gli occhi un secondo, per riordinare i pensieri, e quando li riapre c'è solo Usopp, così bello e così vivo che gli manca il fiato. -Ti amo anch'io- lo bacia a stampo sulle labbra e su tutto il viso, evitando appositamente il collo, -Okay- si solleva e si permette di guardarlo ancora un volta. Vuole ricordarselo così: innamorato e felice. Sente che la fortuna é dalla sua, questa volta. Sa che non è l'ultima volta che lo vedrà così. -Grazie, Sanji- é l'ultima cosa che sente, poi affronta i canini nel collo scuro e carnoso del suo amante e si sente in pace con se stesso. Non sa se è il sangue umano, che non saggia da parecchio tempo, a fargli quell'effetto, ma gli piace pensare che sia perché sta mordendo l'amore della sua vita. Vuole credere che quello sia il sapore della felicità. Usopp boccheggia un po', cerca aria e si concentra sulla mano del biondo tra i capelli perché fa male, molto più di quanto pensava, ma è piacevole, sa che dopo questo potrà amare liberamente Sanji in eterno. É sicuro che non se ne pentirà mai.

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Capitolo 8
*** Halloween ***


Halloween 
31 ottobre TEMA LIBERO
- Potete trattare qualsiasi argomento, magari un altro simbolo di Halloween che non abbiamo menzionato (es. pipistrelli, gatti neri ecc) oppure semplicemente un momento tra amici/parenti/fidanzati o anche un episodio comico/horror/malinconico ecc. che in qualche modo abbia a che fare con Halloween.

Casa Vinsmoke era sempre ben addobbata ad Halloween come a Natale e ad altre festività, ma tanto non bastava a mascherare la reale anima della grande dimora, abitata da persone fredde e cupe come lei. Sanji la ricorda troppo grande per il suo metro e venti centimetri, troppo austera per i suoi sette anni. Ricorda la moquette rossa su cui lui e i suoi fratelli camminavano, spintonandosi in modo poco amichevole gli uni contro gli altri, anche se solitamente erano i tre a fare squadra contro di lui, con sua sorella che solitamente rideva per poi aiutarlo in silenzio a medicarsi le ferite. La ricorda come un incubo da cui è fortunatamente riuscito a fuggire una volta compiuti sedici anni, uscendo in strada e venendo raccolto da uno scontroso cuoco vedovo e solo, che l'ha preso in casa e l'ha messo a lavorare al suo fianco. Proprio in quel ristorante ha incontrato il suo attuale gruppo di amici, tra cui quello che poi avrebbe scoperto essere l'amore della sua vita, ma a diciassette anni non noti una pelle scura e un' indomabile chioma afro, quanto più una pelle lattea, delle dolci curve e dei capelli setosi. A ripensarci, Sanji si sente così fortunato da far male al cuore, perché prima non aveva niente ed ora ha tutto questo. Una voce infantile lo distoglie da questi pensieri:"Papa" fa, senza riuscire a marcare l'accento, tirandolo per i pantaloni blu scuri che indossa quel giorno, il giorno di Halloween. "Papa" si ripete, attendendo di essere sollevato e di rifugiarsi tra le braccia del cuoco. Questi esegue, prendendo in braccio il figlio dall'improbabile chioma verdastra e la pelle scura, con gli occhi vispi e l'adorabile broncio che tanto gli ricorda il suo Usopp. "Andiamo a fare doltetto o schertetto" gli dice, non riuscendo a pronunciare bene per via del dente mancante. "Si" gli risponde il più grande, posandogli un dolce bacio tra i capelli e avviandosi con lui nella stanza da letto, dove proprio il moro gli aspetta con un adorabile mini costume da lupo mannaro, "Ma prima papà deve vestirti, no, Atzuke?". E mentre gli guarda alle prese con una piccola battaglia e sente le risate felici delle due persone che ama di più al mondo, l'unica cosa che riesce a pensare é che questo sarà l'Halloween migliore del mondo. "Papa!" "Sanji!" lo chiamano contemporaneamente, e di getto si butta tra di loro, aiutando suo marito ad infilare un pantalone peloso al bambino e lasciandoli un veloce bacio sulle labbra. 
"Grazie per avermi dato tutto questo, ma ora muoviamoci a saccheggiare le case e prenderci tutti i dolcetti."





 
note autrice: ora che questa storia è ufficialmente conclusa, mi rendo conto quanto mi mancherà. È stata la prima volta che ho scritto di questi due e mi sono profondamente divertita. Grazie a tutti quelli che hanno letto e al fantastico staff del FairyPièce, che ha sempre le idee migliori!

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