Tua..Fino all'ultimo battito

di Selian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

18 anni appena compiuti.
E forse la mia condanna non mi permetterà nemmeno di raggiungere i 20.

Un anno in carcere e poi..l'esecuzione.

La mia lucidità, o capacità di "intendere e di volere" come ha detto la giuria d'accusa, ha vacillato per 5 minuti..

5 DANNATISSIMI MINUTI che mi hanno condannata a morte.

Ma non mi pento di ciò che ho fatto, almeno mia sorella è libera ora.
Ha solo 12 anni, ma è fin troppo grande per la sua età..
Ora avrà una vita decente..

Le nostra vite sono cambiate otto anni fa.
Nostra madre ci lasciò, fuggì con un'altro uomo.
Più giovane, più bello, più ricco e più..incosciente..

Neanche una settimana dopo e ci trovammo al loro funerale, morti in un incidente stradale..
La macchina sembrava che fosse di alliminio, per quanto si era accartocciata..

La celebrazione fu fatta a bare chiuse, e così non potei dare l'ultimo saluto a mia madre..
La mia pazza, bellissima mamma..

Capivo benissimo perchè avesse abbandonato papà, ma il motivo per cui non ci portò con lei ancora non lo comprendo..
E mi brucia da morire..

Papà..era impazzito dopo che lo aveva abbandonato..
Era sempre stato estremamente geloso, impazziva per ogni sguardo che gli altri uomini le lanciavano..

E lei si era stancata delle urla, degli insulti, degli schiaffi..
Si era abbandonata con un altro uomo, che le sembrava l'unica via d'uscita..

Forse era impazzita anche lei..

Ed ora, per la pazzia dei miei genitori, pagherò io..
Per il loro comportamento verso me e mia sorella..

Mio padre era diventato un'alcolizzato, violento..
Io dovevo lavorare per mantenere la famiglia..

Dovetti abbandonare la scuola a 13 anni, e da allora ho subito, ho sopportato, ho represso la rabbia ed il dolore per gli schiaffi ricevuti senza motivo, solo perchè ho gli stessi occhi grigi di mia madre..

Ma alla fine sono esplosa..

Ed in 5 minuti l'ho ucciso.
So che ne basterebbero di meno, ma credo che la pazzia che lo ha caratterizzato, ha raggiunto anche me..

Ho riempito quell'uomo di calci fino a quando non ho visto il sangue sgorgare in terra..
Sulla testa, sul petto, sulla pancia, ovunque riuscissi a trovare uno spazio libero, senza sosta, senza reprimere la forza..
Ho usato tutta quella che avevo in corpo..

Mi ha fatto diventare un'assassina, alla fine c'è riuscito a rovinarmi la vita completamente..
Ha colpito il mio punto debole, che per quanto l'avessi difeso, per quanto avessi subito anche per lei senza lamentarmi, ha sopportato in silenzio, sempre..

La mia sorellina, ha subito la più brutta delle violenze da quello che un tempo era nostro padre..

Lei, così piccola, così fragile, così indifesa, era stata toccata da quelle schifose mani..

E da lì non ci ho visto più..
Ed ora sono quì, in CARCERE, a scontare una pena che so di meritarmi, perchè ho ucciso..
Ma non un uomo, no, quello non era un uomo, era una bestia..

Ma continuo a non pentirmi di ciò che ho fatto..
Ho solo un rimpianto, quello di abbandonare la mia piccola Lily, la mia piccola sorellina ad una vita solitaria..

- Ehi, begli occhioni, è l'ora di uscire..- disse Jason, la MIA guardia..
Già, mi sono anche meritata una guardia personale..

Ormai sono una persona importante.
Le guardie mi chiamano scherzosamente "Bloody Mary"..
Simpatici vero?

E così mi portò nel "cortile" assieme a gli altri carcerati..

Questa prigione è un pò "particolare" in fatti di esecuzioni..
Come dire..la vecchia e cara sedia elettrica, e le vecchie e care iniezioni di cianuro, sono state riposte nel dimenticatoio a prendere polvere..

Ma come, non lo sapete?
I vampiri sono a capo del mio penitenziario, come in quelli della maggior parte del mondo..
Ed i licantropi (come anche altri vari tipi di demoni) sono le "guardie carcerarie"..
Almeno nel mio carcere era così..

Beh, lo so, anche io, quando mi dissero che esistevano non ci volevo credere..

Poi quando mi presentarono al "boia", che oltre ad essere quello era anche il capo della prigione, mi ricredetti.
Era un ragazzo, non so quanti anni potesse avere, al massimo uno più di me..

Mi guardò, con fare curioso, facendo pendere la testa a destra e poi a sinistra arcuando un sopracciglio..
Ciò che mi colpì però è che era totalmente opposto all'idea che io mi ero fatta di un vampiro..

Li ho sempre immaginati con lunghi canini a sporgere in modo osceno dalle labbra, occhi rossi ed espressione famelica..insomma, un mostro.
Mentre lui, era quel che di più simile ad un ragazzo normale potessi trovarvi..
Era alto, dalla carnagione color pesca scuro, ed i capelli color biondo cenere..
Nel complesso era un ragazzo come tanti..

- Salve signorina O'Connel- disse con la sua voce profonda..

- Salve- risposi più per educazione che per obbligo - Dunque, per quand'è prevista la mia esecuzione?- chiesi di getto..
Meglio toglierselo subito questo cerotto..

- Il giorno è da destinarsi- rispose secco

Accidenti, un pò acidello, eh?

- Bene, ma quando sarà il giorno vorrei vedere qualche ora prima mia sorella, non chiedo altro..- risposi scrollando le spalle..

L'ultimo desiderio non era ancora stato abolito, no?

- Daccordo, possiamo accordarti questo desiderio..anche se credo sarà la prima volta in cui una minorenne entrerà in un penitenziario..-
rispose con un mezzo sorriso, come a darmela vinta..

Ma se credeva che avessi finito si sbagliava di grosso..

- Ok, ed avrei una domanda da porle..l'ultima..- aggiunsi quando lo vidi ruotare gli occhi, stalunato..

- Dica..- disse con una malcelata irritazione nel tono della voce.

- Vorrei sapere in cosa consisterà la mia esecuzione..- dissi guardandolo in viso, tranquilla, come se gli stessi chiedendo che ore fossero..

- Come?- chiese stupito..

- Ha capito benissimo..- risposi facendo un ghigno, alzando il labbro superiore sinistro..

Rimasero un'attimo sconcertati tutti i presenti in quella stanza..
Sapevo di trovarmi un vapiro di fronte e due licantropi alle mie spalle, ma in quel momento volevo sapere..

E lui, di tutta risposta, scese dalla sedia della scrivania su cui era seduto, lasciò perdere la montagna di scartoffie che stava riempiendo e con inumana velocità mi si piazzò perfettamente di fronte, con le mani a stringere i braccioli della mia sedia di legno antico..

Ma ciò che in quel momento più contava per me, era avere i suoi occhi piantati nei miei..
Erano così belli..
Rossi, ma non come credevo io, di un rubino sbiadito bellissimo..

Ciò che provai in quel momento fu come se mille e più catene mi stritolassero e allo stesso tempo mi cullassero con lui..
Mi sentivo così estasiata..

- Questa viene chiamata "preludio del buio"..ti piace, vero Mary?- mi disse con una voce che traboccava miele da ogni angolo della sua bocca..

- Si..mi piace..- risposi con un tono di voce che neanche io credevo di possedere..

Poi, improvvisamente finì tutto..

- Bene, ora hai avuto un assaggio della tua morte..puoi andare..- disse rivolto di spalle a me con la voce profonda di prima..

Se la morte è così dolce vorrei che arrivasse presto, pensai..

Dopo le guardie mi accompagnarono alla mia cella..

- Certo begli occhioni, che se riesci a sconvolgere così Samuel Cross, non immagino cosa potresti fare quì dentro!- disse una delle mie guardie..

Era giovane anche lui, al massimo un paio di anni più di me..
Aveva la carnagione color caramello e due occhi grandi e luminosi color castano chiaro, come i capelli..

- Che?- chiesi sinceramente curiosa..
Cos'avevo fatto?

- Hai sconvolto Samuel! Da non crederci! Sono quasi duecento anni che lo conosco, e non l'ho mai visto così scosso!- disse sorridendo di scherno..
- E come avrei fatto?- domandai alquanto confusa..duecento anni?

- Come "e come avrei fatto?" ?! Avevi una voce assurda! E con tutti quegli ormoni in circolo poi!- disse battendomi una mano sulla spalla sinistra..

- Certo, se quello mi manda in estasi che colpa ne ho io?- dissi arrossendo un pò incrociando le braccia..

- Bene bene..comunque ora rientra in cella..- disse spingendomi aldilà delle sbarre..

Da quel giorno mi sono fatta un "amico"..
O almeno qualcuno con cui chiacchierare ogni tanto..

All'interno della prigione sono l'unica donna, e la cosa mi mette un pò a disagio, ma comunque niente di grave, è per questo che mi sono meritata Jason..

Chissà cos'altro mi attenderà nel mio breve futuro..

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Commentateeeeeeee, almeno mi direte se devo continuarla o meno!!!!
The_Last_Vampire

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Sette mesi che sono rinchiusa.
Sette mesi estranea al mondo.
Sette mesi di dolcissima tortura..

Samuel mi sta facendo impazzire..

Almeno una volta alla settimana nel trascorrere dei mesi mi ha fatta convocare nel suo ufficio, e mi ha fatto provare quello che chiama "Preludio Al Buio"..
Secondo Jason, non è solo quello il motivo, ma io preferisco non credere ad altre opzioni..

Sono pur sempre una condannata a morte, no?
Non posso immaginarmi un futuro con lui, i baci e le dolci parole sussurrate a fior di labbra..

O almeno sapevo che NON l'avrei dovuto fare..
Dio, come hai potuto creare questa mia solitaria tentazione..

Sa ferirmi con infinita dolcezza, con quei suoi sguardi di ghiaccio e fuoco, ed io lo adoro..
Adoro tutto di lui, a partire da quel che sa farmi provare, a quel che è..

La pelle, così chiara e scura allo stesso tempo, quel pesca scuro opaco, causato dalla sua natura di vampiro, che infonde in me la tentazione di morderla ed assaporarla..
Quel modo di muoversi, così sinuoso e prepotente, sa incantarmi con la danza invisibile del suo corpo, che si figura solamente nella mia mente..

In vita deve essere stato di carnagione color bronzo, ma la trasformazione in essere immortale ha modificato il suo colore originario in quello attuale..

Ma è così bello..
Così dannatamente perfetto e pericolosamente bello..

Quel suo viso, così squadrato ed armonico, sa essere fonte di inquietudine nei miei sogni..
Quelle labbra così maledettamente allettanti, che sembrano esser fatte di caramello fuso, create per essere morse..

Quel sorriso così perfetto, eppure così malinconico, ma allo stesso tempo sensuale ed ammiccante..
E' stato capace di ammaliarmi ed intrappolarmi al primo gesto, sguardo, parola..

In questi mesi sono capitati i momenti di intimità tra di noi, ma tutto finiva con un brusco taglio alla mia mente da quelle sensazioni, e con un rientro in cella immediato..

La volta che mi è rimasta più impressa è stata quella di circa due mesi fa..

FLASHBACK

°° Come al solito ero diretta da lui..
Per l'ennessima volta avrei sperimentato la mia morte..
Non è che abbia un gran che di emozionante, mi faccio praticamente drogare la mente dalla voce del mio assassino..

Busso ed entro senza chiedere il permesso..
Ormai ho già fatto la bambina cattiva, no?
Allora tanto vale completare l'opera e farmi mettere in castigo trionfalmente!

E lui è lì, che mi fissa con sguardo stralunato..
Forse l'avevo disturbato?
Era lui che mi aveva fatto chiamare!

- La carcerata Mary O'Connell a rapporto signore- dissi assumendo il saluto militare..
- La smetta signorina- disse smorzando subito il mio entusiasmo..

Lo so, non dovrebbe piacermi un vampiro, che oltre tutto è il mio giustiziere, e che oltretutto mi odia..
Ma ormai è diventato un'ossessione per me..

- Bene, la smetto..- dissi mettendomi a sedere sulla solita sedia..

Quella mattina mi era sorto un dubbio..
Perchè chiama SOLO me per fare queste prove?

Voglio chiederglielo, chissà che mi risponderà lui..
Ma quando alza lo sguardo nuovamente verso di me, il mio cervello decide di prendersi una pausa..

- Bene, iniziamo?- chiese con cortesia..

- Si- è stata la mia unica risposta..
.
.
.

- Ok, ora possiamo anche smetterla- disse improvvisamente lui..

Ormai eravamo al terzo quarto d'ora di sperimentazione, la più lunga fin ora..
Ed è stato bellissimo, così seducente, eccitante ma anche così dolce e doloroso..

Ormai sono sua..
Non c'è affermazione più vera, sono completamente sua..
Mi ha imprigionato nella sua ragnatela incantata, come una vittima scrificale offerta ad un dio della morte, sono felice di perdere la mia vita per mano sua..

Ero sulla sedia a riprendermi dal mio stato di incoscenza manovrata dalla sua voce, quando improvvisamente disse quelle parole..

- Ora puoi andare...........Mary, oleandro bianco..-

Parole dolci, sussurrate al vento, cercate di essere celate alle mie orecchie, ma così nitide ora nella mia mente..

Il cuore prese a martellarmi in petto, la salivazione era al minimo ed un brivido caldo si diffuse in tutto il mio corpo..

Cosa stavano a significare quelle tre parole?

Poi arrivò Jason, a riportarmi nella mia cella..
Tutt'ora sono alla ricerca del significato di quelle misteriose parole..°°

Fine FLASHBACK

Devo smettere di pensare a questo, saranno state dettate dal momento..
Devo scacciare quelle parole dalla mia mente, ma ormai vi sono impresse a fuoco..

Io morirò, devo capirlo che non sono più una ragazza normale..
IO MORIRO', quindi basta..

Immersa nei miei pensieri sono uscita dalla mia cella, e mi stanno conducendo da lui per l'ennesima "seduta spiritica" come avevamo preso a chiamarla scherzosamente io e Jason..
Lo so che il nostro comportamento non dovrebbe essere così intimo, ma lui sa cosa mi è successo, ha letto tutti i documenti a riguardo, ed ha anche voluto sapere la versione orale, da me, in una delle tante giornate in cella..
E mi ha capita, ha provato compassione per me, per la mia vita, per la mia Lily..

Per me è stato troppo doloroso, in certi momenti sono anche rimasta zitta per non piangere, ma lo ripeto, io non sono pentita.. Sono semplicemente amareggiata verso me stessa..
Non avrei dovuto farlo, ho solamente rovinato la vita a mia sorella più di quanto già non fosse..

Scaccio i miei pensieri con un violento scossone di capo e busso sull'enorme porta in legno dell'ufficio del direttore Cross..

- Avanti- sentì l'invito dall'altra parte della porta- Prego, entra Mary..- continuò la sua voce, aveva un non so che di diverso dalle altre volte, in un certo senso..

- Beh, allora, begli occhioni..ci vediamo dopo..- disse tranquillo Jason allontanandosi da me dopo avermi fatto l'occhiolino e dato una pacca sulla spalla..

Ma che gli prende?
Mah, demoni, chi li capisce..

- Eccomi Samuel..- risposi all'invito di poco prima..

Ormai ci chiamiamo per nome, non è altro che un modo informale per darci un saluto..non c'è nulla di male in tutto ciò..no?

Spero proprio di si..non posso permettermi di innamorarmi in questo momento..
In questo mio ultimo periodo di vita..

Quante volte mi sono ripetuta questa frase?
Tante, troppe..

- Ti aspettavo, allora, sei pronta?- disse tranquillo aldilà della sua scrivania..

Basta, ormai sono più di un paio di mesi che ho un groppo in gola, ma ogni volta che sento questa frase il cervello mi va in pappa.. Ora voglio sciolgiere questo singolo anello, prima che diventi una catena..

- Ecco, prima veramente dovrei chiedere una cosa..- ammisi guardandolo dritto in quegli occhi rubino..

- Dimmi..?- chiese con tono sinceramente curioso..

Ecco, è il momento..

- Dunque, io vorrei sapere perchè mi sta facendo fare tutta questa sessione di sedute per provare questa specie di pre-morte..- dissi ostentando tranquillità, ma in realtà avevo il cuore in gola per due motivi totalmente opposti..

Una parte di me sperava che rispondesse che fosse una semplice scusa per vedermi..
L'altra invece che fosse perchè non vedeva l'ora di sbarazzarsi di me..

Ma nessuna delle due fu accontentata..

- Semplice routine, niente di particolare, lo devo fare quando ho una morte così vicina nel tempo, anche se non so ancora quando essa avverrà..- risposta secca, tagliente, ma non per il tono usato, bensì per la sincerità che pregnava così fortemente quelle parole..

Mi sentì una sciocca per aver pensato a delle sciocchezze simili..

- Capisco..- risposi semplicemente con tono neutro..
Nella mia breve vita ho imparato a mentire, dovevo nascondere le mie vere emozioni al mondo esterno per non soffrire ulteriormente..

- Beh, allora cominciamo?- chiese cortese come al solito, ed io asserii semplicemente con il capo..

Provai nuovamente quella sensazione di estrema libertà e di totale dipendenza da lui..
Le catene erano tornate e credo che ormai siamo al punto di non ritorno..

Erano tornate per restare..
Ma ora erano solo molto più dolci e protettive..
.
.
.

- Ehm, Samuel, posso chiederti un'altra cosa?- dissi appena riacquistata la lucidità..

- Oggi hai molte domande..come mai?- chiese di nuovo chino sulla sua scrivania a compilare fogli su fogli..

- Semplice curiosità..ecco, vorrei sapere perchè una volta mi hai chiamata oleand..-
- Vai in cella- non mi permise di finire, interruppe la frase al momento cruciale..

- Ma io..- provai a continuare.
- Non hai sentito? Tornatene in cella- disse brusco, non aveva più usato quel tono dal nostro primo incontro..

- Ma..-
- HO DETTO TORNA IN CELLA, CAPITO INSULSA UMANA?-
Un urlo, una frase che sapeva mi avrebbe ferita..

Non credo di aver più pianto per una persona da quando mi hanno divisa da mia sorella dopo quel che avevo fatto..
Ma lui ha aperto in me una ferita infetta che credo non guarirà più..
So di essere diversa da lui e di essere inutile..
Sono solo carne da mecello adesso..

- Ok, vado..scusa..- dissi con gli occhi lucidi

Uscii velocemente dalla stanza, non volevo piangere di fronte a lui, non potevo..
Io non provavo nulla per lui..
Niente di niente..
NIENTE!

Uscendo sbattei contro il grande petto di Jason, che vedendomi così mi accompagnò velocemente in cella, dopo aver lanciato uno sguardo nell'ufficio di Samuel..

Ora sono sdraiata sul lettino della mia cella a compiangermi per la mia stupidità..
Per essermi innamorata del mio carnefice..

- Mary, c'è una visita per te- disse Jason aldilà della porta di metallo- Ora la faccio entrare- continuò..

Chi può essere?

- Mary..- la sua voce..cosa..?

- Sa-Samuel?- dissi ancora scossa dai miei silenziosi singhiozzi..

- Si, sono io, posso venire da te?- chiese con la sua solita voce accomodante..

- Ce-certo, vieni- risposi asciugando l'ultima lacrima sfuggita ai miei occhi..

I passi si fecero più vicini, e sentii lo scricchiolio della cella di ferro..

Era entrato..
Avvertivo la sua presenza alle mie spalle, fredda, inquietante..

Mi girai e quel che vidi..non credo di averlo mai visto sul volto di qualcuno rivolto a me..
Era..pentimento?

- Io devo..parlarti..- aveva un tono di voce diverso, come quello di questa mattina, che avevo sentito aldilà della porta del suo studio..

- Quello che dovevi dire l'hai detto mi pare..- dissi fredda, cattiva, non volevo che mi vedessero debole..

In quel momento accadde qualcosa che non credevo avrei mai visto..lui stava..piangendo?

Ma non erano lacrime normali, erano di..sangue?!
Sta lacrimando sangue?

- Ma cos..-
- Ti chiedo perdono..- concluse con il viso rigato, era una visione straziante, non aveva nulla a che fare con una sensazione che si può provare nel vedere un essere umano piangere..

Era come vedere qualcosa di proibito e di bellissimo, provare qualcosa di commovente e dolorosamente opprimente al petto..
Era sofferenza estatica allo stato puro..

- Ma perchè stai piangendo?- chiesi sussurrando con un tono di voce un pò più dolce del solito..
- Perchè io..- continuò, poi si fermò..

Si stava avvicinando..
Era molto più alto di me, nonostante fossi alta oltre il metro e settanta..

Sembrava in difficoltà con le parole, non l'ho mai visto così in sette mesi che l'ho conosciuto..cosa doveva dirmi?

Poi continuò con il tono che usa durante i nostri incontri..

-Io devo..devo dirti che..io..ti ho mentito.
Non è una semplice routine quella che io compio nel farti provare la pre-morte, anzi, in realtà mi è SEVERAMENTE vietato..-
disse avvicinandosi a me..poi continuò-..è un MIO espresso ordine farti condurre da me e di farti fare queste "sedute spiritiche" scortata da Jason..un mio vecchio e caro amico..

Io..
Io in realtà ti faccio condurre da me perchè..

Mi sono innamorato di te, Mary-


Stupore, l'unica cosa che posso provare ora è stupore..
Possibile che si..fosse innamorato di me?

- Come..?- chiesi rimanendo incatenata in quel limbo di piacere che creava con la sua magia..

- Mi sono infatuato di te, piccolo oleandro bianco, il tuo profumo, il tuo sguardo fiero e combattivo, la tua tenacia contro la morte, la tua voce, così dura alle volte, ma così sensuale e dolce..credo proprio di essermi innamorato, per la prima volta nella mia longeva esistenza, di qualcuno, e quel qualcuno è una mia carcerata condannata a morte..
Ed io sono proprio il suo carnefice..

Quale destino può essere più infausto?-


L'ultima frase fu un sussurro, mi liberò dall'incantesimo della sua voce, passando il naso freddo dal mio orecchio alla mia mascella sospirando pesantemente poi posando le sue labbra fredde e morte sulle mie calde e vive..

- Anche io sono innamorata di te..- un sussurro, una frase proibita, qualcosa che non dovevo dire ma che ho detto..
Qualcosa che non dovevo fare ed ho fatto..

Ma nemmeno di questo riesco a pentirmi..
Perchè l'avvicinarmi alla morte mi ha anche avvicinata a lui..
Gli regalerò la mia vita, dato che non mi apparterrà più..

Ed un'altro bacio ci travolse mischiando le mie lacrime alle sue..
Acqua e sangue..
Io e lui, solamente io e lui..

E lì tutto smise di avere un senso..

Anche se so che questo attimo di felicità non durerà per sempre..

Anzi, finirà ancor prima di quanto credessi..

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Bene, ed ecco il 2° capitolo ^^
Spero che sia di vostro gradimento ^^

RINGRAZIAMENTI:

vigife: Spero che l'evolversi della situazione ti sia piaciuta! ^^ ti ringrazio molto per aver commentato!!

ale_9038: Ciao!! ^^ mi fa piacere che ti piace la storia, stavolta è un pò più triste rispetto a twin soul, ma comunque sarà in un certo modo simile!! L'amore impossibile è sempre il più desiderato e combattuto..Al prossimo commento, ci conto!! Baci

Norine: Spero di aver risposto in modo soddisfacente alla tua domanda nel capitolo ^^ baci

P.s: La storia avrà al massimo 5 o 6 cap, sarà abbastanza corta..ma intensa ^^
P.p.s: Grazie anche solo a chi legge, ma mi farebbe piacere un commento per sapere se la storia piace ^^

Baci T_L_V

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

"L'inferno è solo il paradiso visto dalla parte opposta"
(Il nome della Rosa - Umberto Eco)

Può non essere vera quasta frase che rispecchia la mia vita?

Ciò che sembra buono è cattivo.
Mentre ciò che si presenta cattivo in realtà non lo è..

C'è verità più certa nella mia realtà?

E' quel che mi viene in mente guardando il volto del mio angelo addormentato, illuminato in parte dalla luce candida della luna..
Così bello e così pericoloso da sembrare cattivo, ma in realtà è ciò che di meglio mi potesse capitare..

Giocare con i suoi lunghi capelli biondo cenere, passare le dita sulle sue dolci labbra, guardare i suoi occhi rossi e perdermici dentro, sentire il suo corpo freddo accanto al mio, sentirmi così protetta nel suo abbraccio..
Amo tutto di lui..

Sono tre mesi ormai che siamo amanti..
No, non posso definirlo il mio ragazzo, non possiamo stare insieme..
Sarebbe un disastro..

Perchè dite?
Semplice, lui è il mio carnefice ed io la preda al macello..
Ma credete che si possa far male alla persona che ami?
Figuriamoci ucciderla..

E lui, oltretutto, è anche la punta di diamante del penitenziario..
Come potrebbero reagire le autorità se sapessero che si è innamorato di una condannata a morte?
Della sua condannata a morte?
No, non possiamo renderla pubblica..

Ma a me va bene lo stesso, mi basta averlo accanto.

Ormai sono dieci mesi che sono imprigionata quì, ed ancora nessuna comunicazione sul giorno della mia esecuzione..
Perchè?

- A cosa pensi?- chiese la sua voce sonnacchiosa, proveniente dall'incavo del mio collo..
Ecco i mille brividi che ho ogni volta che la sua voce invade il mio essere..

- A..nulla..- cercai di sviare, non mi piaceva l'espressione addolorata che fa ogni qual volta parlo di quello a cui stavo pensando..
Della mia morte per mano sua..

- Bugiarda..- sussurrò nuovamente contro la mia pelle, baciandomi il collo e mugugnando soddisfatto dell'effetto sortito..
Mmmm, lo adoro sempre più..
Giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto io lo amo sempre più..
E' diventato la salvezza dalla mia oscurità..

- Allora? Io sto aspettando..- continuò a lasciarmi dei piccoli baci sul mio collo..
-Te l'ho detto, a nulla..- risposi io cercando di risultare convincente, con la sua lingua che lasciava scie di fuoco sulla mia giugulare..

E' la mia passione..
E' tutto per me..

- Sei una pessima attrice, sai?- disse nuovamente, sussurrando nelle mie orecchie, sprigionando tutta la sensualità della sua voce contro i miei timpani, ormai in estasi da tale vibrazione..

- Mi impegnerò di più..- biascicai a fatica..
La sua voce era troppo per i miei ormoni..

- E se ti allenassi io..?- sussurrò nuovamente con voce roca..

In quel momento mi girai ad osservarlo, si era posizionato alla mia sinistra poggiato sul gomito destro con il busto girato verso di me, ed aveva gli occhi di un rosso vivo abbagliante puntati nei miei..
Capì dal suo sguardo cosa volesse intendere, e mi sentivo pronta, ormai ero sua..

Si posizionò sopra di me, lentamente..
Avvertiva la mia agitazione, ma anche la mia voglia di lui..

E così potei finalmente averlo solo per me..
Ed io, ora, ero completamente sua..

Ci unimmo, fondendo le nostre anime in una sola, per ore in quella lunga e calda notte, dolcemente, delicatamente, passionalmente..
Perfetti..eravamo un incastro perfetto..
Gustando il nostro amore appena nato, e rendendolo il più romantico e passionale delle nostre vite..
Che così diverse, così simili, si unirono in una danza vecchia quanto il mondo..

Ora mi sento completa..
Per metà adesso sono sua, e per metà ora lui e mio..
E questo nemmeno la morte potrà cambiarlo..
Mai, ora e per sempre..
Solo noi, mio amato immortale..
Sei mio..
Sono tua..
Tua..Fino all'ultimo battito..
.
.
.

Un raggio arrivò a colpire il mio viso, facendomi rotolare verso sinistra, dove speravo di trovarvi Samuel..
Speranza vana..
Il posto che la scorsa notte aveva occupato il mio vampiro era vuoto..

Sospirai delusa, sapevo che non poteva esporsi al sole, gli causava delle tremende piaghe sulla pelle alla minima esposizione..
E tutte le mattine, in questi tre mesi, mi risvegliavo sola..

Ma questa volta c'era qualcosa di diverso..

Ci eravamo amati, entrambi per la prima volta, insieme..
Ed era stato così dolce, eppure allo stesso tempo così passionale..

Mi svegliai positiva per la prima volta in dieci mesi..
Mi misi a sedere e stiracchiai le braccia verso l'alto..
Ero esausta, ma felice..

Mi girai verso la sedia dove erano i miei effetti personali..
Solamente la mia tuta arancione..
Ma stavolta c'era una sorpresa!

Sopra la sedia che di solito ospitava solamente i miei abiti, ora aveva anche una dolce sorpresa per me..

Samuel..

Mi alzai dal letto e vi trovai sopra una vassoio con un brick di thè freddo ed un croissant al cioccolato..
Quel vampiro sa proprio come farmi innamorare..

Alzai la mia tazzina per versarvi il liquido al limone, quando un foglio scivolò a terra, piegato in quattro per poter entrare bene sotto la porcellana..
Lo guardai confusa..cos'era?

Mi abbassai e lo raccolsi, tenendolo in equilibrio sul palmo della mia mano..
Poi, decisa, lo aprii..

Quello che vi lessi mi fece traboccare di felicità e malinconia allo stesso tempo..
Avrei voluto ringraziarlo di persona..

" Buondì mio piccolo oleandro..
E' stato un buon risveglio?
Il mio no, perchè non eri accanto a me..

Spero che la colazione che ti ho fatto consegnare da Jason sia di tuo gradimento..
E' una colazione del buongiorno, ho letto in molti libri che a voi donne piace, vero?
Ti piace?
Spero di si..

Ma, purtroppo, è anche una colazione per farmi perdonare.."


- Cosa deve farsi perdonare?- chiesi a me stessa con un leggero stato d'ansia..

"Oggi non ci sarò, mi hanno convocato per un colloquio i miei superiori..
Scusami..
Vorrei non doverci andare, ma ne sono costretto data la mia posizione..

Spero che al mio ritorno potremmo passare del tempo assieme mia piccola fata..
Buon appetito e buona giornata mio oleandro bianco..

Il tuo amato immortale,
Samuel.."


Lo hanno..convocato?
.
.
.
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.
.

- Buongiorno signorino Cross- mi salutò il generale ideatore di questa strana legge..
Parlo di quella di mettere noi vampiri a capo dei penitenziari..

Ad eseguire morti macabre ad assassini e altra feccia umana..
Ma non alla mia Mary, lei no, non meritava la pena che le hanno dato..

Non voglio essere io ad eseguire la sua condanna, ma non voglio nemmeno che qualcun'altro tocchi il suo candido corpo oltre me..
Le morti che vengono eseguite da noi vampiri sono le più dolci e al contempo le più malsane che un essere umano possa aver partorito dalla sua mente perversa..

Noi prima facciamo cadere in ipnosi le nostre vittime..
Di cui Mary ora ha subito solo un'assaggio, non è il vero e proprio "Preludio al Buio", è solamente la parte più bella ed umanamente sopportabile..

Ma poi, quello che siamo obbligati a fare..
E' orrendo..
E detto da un vampiro, essere freddo e assassino quale sono, risulta alquanto bizzarro..

Dopo l'ipnosi, imprigioniamo la mente del condannato, provocando forti convulsioni a causa del dolore immaginario che provochiamo..
E all'ultimo..gli stappiamo il cuore.

E' una stupida messinscena che fa godere di piacere qual dannato generale..
Maledetto assassino..

- Buongiorno a lei Generale Freaser..- risposi freddamente, odiavo quell'uomo- Potrei sapere l'onore di tale convocazione?- chiesi curioso..
Cosa voleva da me?

- Prima di tutto si sieda, signor Cross..- disse con un ghigno beffardo in volto inicandomi di accomodarmi..

Guardai di sbieco la sedia di fronte alla scrivania del suo ufficio..
Poi sospirai e mi sedetti..

- Ebbene?- chiesi nuovamente alquanto spazientito..

- Con calma, non abbiamo alcuna fretta..eppoi credo che quello che le dirò non sarà molto gradevole per lei..- e riecco quel dannato ghigno..
Se non fosse stato che lui aveva trovato il modo di comandare su di noi, a quest'ora l'avrei già ucciso con le mie mani..

Continuai a fissarlo con aria neutra, ma so che riusciva a capire quanto mi stessi innervosendo..
Aveva la capacità di essere veramente irritante questo stupido umano..

Non riusciva ad incutere nemmeno timore con la sua costituzione bassa e tarchiata..
Stempiato e con occhiali spessi come fondi di bottiglia..
Era perennemente sudaticcio e nervoso, oggi invece era la calma fatta persona..

Probabilmente quello che mi avrebbe detto veramente non mi avrebbe fatto piacere..

- Dunque signor Cross..sono venuto a conoscenza di una fatto estremamente grave avvenuto nel suo penitenziario..- disse poggiandosi pesantemente allo schienale della sua poltrona ed unendo le mani in una presa ferrea- E lei sa quanto io odi gli avvenimenti spiacevoli..- continuò osservando distratto le sue mani, parlando con voce calma..

No, non poteva aver scoperto di Mary e me..gli unici a saperllo eravamo io, lei e Jason..
E nemmeno lui può essere stato, è un mio vecchio amico, non mi tradirebbe mai..

No, decisamente deve essere qualcosa che era sfuggito alla mia attenzione..per forza..

- Certo che lo so- risposi affermativamente- Cos'è mai capitato di così spiacevole?- chiesi nascondendo la strana ansia che mi stava iniziando ad attanagliare lo stomaco..

Ora mi stava fissando negli occhi..
E capii che lui sapeva..

- Oh, lei sa cosa intendo..non è vero?- domandò ridendo sguaiatamente, con quella risata nervosa da far accapponare la pelle..

Deglutì lentamente..
Ci aveva scoperti..

Mi avrebbero costretto a giustiziarla..

- Bene, vedo che ha capito a cosa stavo alludendo..ormai tutti i colleghi del consiglio sono a conoscenza della sua infatuazione per la carcerata Mary O'Connell..ora le opzioni indette dal consiglio sono due: la prima è che lei giustizi la condannata con le sue mani, la lettera del giudice è quì nel cassetto, la data può essere decisa da lei stesso, ma entro lo scadere di questo anno, cioè tra esattamente..- abbassò lo sguardo sul calendario da tavolo che aveva appoggiato sulla scrivania-..Tra esattamente quattro mesi..e la seconda è che lei venga trasferita in un altro carcere e comunque giustiziata..a lei la scelta signor Cross..- continuò osservandomi in quel suo modo orrendamente irritante aldilà dei suoi occhiali, che non smettevano un attimo di scivolargli sul piccolo naso all'insù..

E ora?
Qualunque scelta faccia lei dovrà morire..
La mia unica opzione è..
.
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.
.
.
.

- Ufffff, chissà dove sarà Samuel adesso..- dissi guardando aldilà della finestra sbarrata della mia cella..
Mi manca..
Vorrei vederlo, abbracciarlo, baciarlo..

Oddio, sembro una quattordicenne in preda agli ormoni!
Però so che anche se prima o poi morirò, lo farò col sorriso sulle labbra..

Amore mio, dove sei?
.
.
.
.
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- Daccordo allora signor Cross..arrivederci..- disse sogghignando quel dannato porco..

Ormai avevo preso la mia decisione e non sarei tornato indietro..

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Bene, ed ecco anche il 3° cap XD sto andando come un treno con questa storia XD
Ed ecco i Ringraziamenti a chi commenta:

ale_9038: Ecco il nuovo cap..
Poverini, lo so, alle volte penso che proprio gliela tiro la sfiga addosso a qst povere anime..
E pensare che io so come va a finire..povera te T_T
Comunque se hai msn possiamo sentirci lì se ti va ^^ il mio contatto è coppo.ari@hotmail.it ^^
Al prossimo commento ^^ Baci!!!

vigife: Purtroppo i tuoi timori si sono rivelati fondati..
Spero ti sia piaciuto il cap, alla prossima ^^ Baci

Commentate please!!!!

Baci T_L_V

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Domani sarà una settimana che Samuel si fa negare..
Cosa diavolo starà succedendo?
Possibile che fosse sempre così impegnato?

Dove mai sarai, mio dolce immortale?
.
.
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.

- Non posso crederci Samuel! Tu stai dubitando di me! Sono duecento anni che ci conosciamo e DUBITI DI ME accusandomi di essere una spia?! Non posso crederci, davvero! Ma ti hanno fatto il lavaggio a quel cervello polverizzato?!- sbottò improvvisamente Jason, alzandosi dalla sedia e distruggendone un bracciolo, che ora era in pezzi nella sua mano destra.

Posso capire la sua frustrazione, ma ora non era il momento per le sviolinature da "migliori amici"..
Non era più il tempo.
Non più.

- Non ho detto questo..- ribadii tranquillo
So che non è stato lui, ma lo stesso voglio esserene convinto..

- Oh, si che l'hai detto! L'hai detto eccome!! "Jason, ne hai parlato tu al generale di me e Mary?" ?! Come dovrei prenderla?! Questa è un'accusa bella e buona!- continuò a sbraitare facendo avanti e indietro per la stanza con un'espressione ferita.

So di ferirlo con quest'affermazione, ma io devo capire come diavolo è potuto accadere.
Come diavolo ha fatto quell'incapace del generale a sapere di me e Mary?

Poi improvvisamente si fermò, aveva un'espressione sorpresa, come se si fosse ricordato un particolare importante.

- Aspetta..- iniziò a dire- Tu hai più visto la mia guardia in seconda? Leon, l'hai più visto?- chiese improvvisamente scioccato..
- No, ha dato le dimissioni circa una sett..- mi fermai.
E capii..

- Non vorrai dirmi che è stato lui?- chiesi improvvisamente, con voce profonda..
Se era stato lui a denunciarci, nessuno mi avrebbe trattenuto dallo staccargli la testa con le mie mani.
Nessuno.

- Io non dico nulla, ma mi pare alquanto strano che proprio il giorno prima della tua convocazione dal generale "supremo"- aggiunse facendo il segno delle virgolette con le mani- Leon abbia dato le sue dimissioni?- chiese con espressione saccente.
Aveva capito tutto.
Ed anche io..

Quel dannato era un'infiltrato del generale, e gli riferiva ogni mio spostamento strusciando nell'ombra.
Maledetti, maledetti idioti.
Possano marcire nelle fiamme dell'inferno.

Abbassai lo sguardo sulle mie mani giunte, posate sul legno di ciliegio della mia scrivania.
Le stritolai tra di loro, immaginando che tra di esse vi forrero le teste di quei due dannati.
Un sorriso sadico invase le mie labbra..

Poi tirai un sospiro stanco, e mi buttai pesantemente sullo schienale della mia poltrona passandomi una mano nei capelli, nervoso..
Alzai lo sguardo verso Jason.
Era stanco quanto me, non ne poteva più di questi sotterfugi tra umani..

Sono esseri subdoli e meschini, perfino peggio della mia razza.

- Perdonami Jason..Perdonami..- chiesi a bassa voce perdono al mio più vecchio e caro amico.
Come avevo potuto dubitare di lui?
Come?

- Non preoccuparti..non posso dire di capirti, ma non posso nemmeno immaginare come tu possa sentirti..
Costretto ad uccidere la tua amata..
Credo non ci sia la condanna più dura da accettare..
E non puoi nemmeno opporti- disse sedendosi pesantemente sulla sedia di prima- Quindi ti perdono, credo che anche io sarei diventato così sospettoso, se fosse capitato a me..- concluse poggiando la testa sul palmo della mano sinistra.

Già, non posso oppormi al generale.
Ha il controllo sui nostri corpi e sulle nostre volontà, mediante un incantesimo che si fece fare anni fà da uno di noi..
Cazzo..

- Ora che hai intenzione di fare? Quale delle due opzioni sceglierai?- chiese tristemente Jason..

- Ho già scelto..e l'unica mia opzione praticabile mi induce a doverla lasciare..- conclusi con un singhiozzo.
Era la seconda volta che piangevo in vita mia, e come la prima volta, è accaduto per il mio piccolo oleandro bianco..

Mi piaceva chiamarla così, con il nome del mio fiore preferito.

La mia piccola fata, sarebbe morta per mano mia, nel mio penitenziario.
Il generale aveva pilotato la mia scelta, sapeva che non l'avrei lasciata andare in un altro penitenziario, ed allora aveva optato per due scelte per me impossibili..

Ed alla fine ho dovuto scegliere quella più "indolore" per Mary e me..
Ma a quel maledetto non era bastato rovinarmi l'anima, no, mi aveva imposto di lasciarla, per non doverla far trasferire..
Porco, dannato bastardo..

- C-Come?- chiese scioccato Jason, non mi aveva mai visto piangere..

Le mie lacrime di sangue, le lacrime destinate alla mia ninfa, ora stavano cadendo sulle mie mani, sui miei polsi, sul pavimento, facendo un rumore assordante ad ogni goccia.
Scorrendo silenziosamente e dolorosamente sulla mia pelle fredda.
Morta.
Il rumore di un silenzio che avrei dovuto celare alla mia dolce anima mortale..
.
.
.
.
.
.

- Mary?- chiese Jason aldilà della porta di metallo della mia cella.

- Si?- risposi curiosa, non mi aveva mai chiamata per nome, ma sempre begli occhioni- Dimmi, che c'è?-

- Esci, sei desiderata da Samuel..- continuò con una voce afona, senza la solita nota di vitalità che la caratterizzava..

Cosa stava succedendo?
Sentii un brivido freddo percorrere la mia spina dorsale.

Per tutto il tragitto restò silenzioso, con un espressione talmente seria che mi provocò molta inquietudine.

Arrivata di fronte alla porta esitai.
Avevo paura, una terribile paura..
Un orrendo presentimento..

Poi mi feci coraggio, bussai ed entrai..

Ciò che mi accolse fu per me peggio di un pugno dritto nelle costole..

Samuel..mi stava guardando con un'espressione fredda, la stessa espressione che aveva la prima volta che ci siamo visti.
Perchè?

- Samuel, volevi vedermi?- chiesi con un velo di paura a trasparire dal tono della voce.

- Si- parola secca, tono duro, afono..
Perchè?
Già sapevo che non sarebbe stata una bella visita..

- Ehm, bene, sono quì, ti ascolto..- continuai sempre più nervosa

Il suo viso non traspariva emozioni, solo indifferenza.

- E' arrivata- due parole che credevo non avrei mai sentito.
Ormai il mio mondo era con lui, non esisteva più un carcere, una condanna, la mia morte, nulla, solo noi due.
Ma mi sbagliavo..

- ..- non risposi, non sapevo cosa dire, solo delle calde lacrime uscirono dai miei occhi.
Ma non per la mia morte, no..erano rivolti a lui i miei pensieri, a quell'essere freddo che ora aveva le sembianze del mio amato.

- Bene, e dunque, a questo punto..è il caso che io e te..non ci vediamo più..- disse semplicemente

Cosa?
No, non può parlare sul serio.
No..
NO!!!

- NO!!! Perchè?! Ho fatto qualcosa di male? Ti prego, no, restami accanto fino alla fine, lo avevi promesso..me..lo avevi..promesso..- calde e dolorose lacrime lasciavano scie salate sul mio viso..

Menzogna..continuavo a ripetere nella mia mente..
E' stata tutta una menzogna ciò che c'è stato tra noi..?

- Mi spiace..credevo che avendoti dato la gioia di un amore, forse avresti accettato meglio la tua sentenza..ma a quanto vedo non è stato così, ho solo complicato la situazione..scusami..- finì con uno sguardo neutro, freddo, incastrando quegli occhi di rubino, un tempo caldi e affettuosi, nei miei..
Ora spenti, per sempre..

Avevo ricevuto la mia condanna e la fine di una menzogna chiamata amore in un solo giorno..

Oggi, sono morta due volte.

Svenni poco dopo tra il velluto che ricopriva la sedia antica su cui ero seduta.
Stavo cadendo in un baratro oscuro, senza fondo..

La mia anima era dispersa, sola, infreddolita..
Aveva trovato te, la sua ancora di luce, ma tu l'hai abbandonata nuovamente a se stessa..
Non aspettava altro che le tue braccia..

Samuel..

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RINGRAZIAMENTI:

ale_9038: Ecco il tanto desiderato quarto cap..spero ti piaccia ^^ anche se credo mi ammazzerai dopo ^^"
Baci T_L_V

_New_Moon_: Ciao ^^ grazie dei complimenti ^^ ho seguito il tuo consiglio, ho messo meno puntini..dici che ora potrebbe andare??? XD
Grazie per aver commentato! Al prossimo cap!
Che forse sarà l'ultimo. Mi disp, ma questa storia l'ho sognata e mi è venuta corta T.T sorry..
Comunque spero che ti piaccia lo stesso ^^
Baci

vigife: Ecco il 4° cap, spero ti sia piaciuto..Samuel purtroppo è stato costretto come vedi..
Lo so, sono sadica XD..
Al prox Cap!!!

Al prossimo allora, e scusate se questo è corto, ma deve lasciare un pò di suspance ^^..
Forse sarà l'ultimo..chissà..dipenderà dai commenti! XD

XDDDD Esprimete la vostra opinione!!!
Per me è importante sapere se scrivo qualcosa che piace!!!
Esprimete esprimete please!!!!!

Baci T_L_V

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Vivere è difficile.
Combattere, sempre, ogni giorno, contro tutto e tutti.
Mostrando i denti e tirando fuori le unghie.
Sempre..

Morire è facile.
Smettere tutto.
Smettere di combattere, smettere di mostrarti forte, anche se in realtà basterebbe un soffio di vento a mandare in frantumi il tuo cuore.
Smettere e basta..

La mia vita è sempre stata un continuo combattere.
Contro mio padre, contro la vita, contro me stessa..

Ed alla fine, a cosa mi hanno portato le mie lotte contro la nebbia?
Questi miei pugni tirati al vento?
Alla morte.
Una morte che è arrivata proprio quando credevo di aver vinto per la prima volta..

Sono nella mia cella, a piangere le mie ultime lacrime..
Meno di tre giorni e sarò un essere inanimato, freddo, senza vita.
Senza sogni, senza speranze..
Senza amore.

Credevo di essere stata amata dalle persone che hanno fatto parte della mia vita..
Da mia madre, e mi ha abbandonato.
Da mio padre, e mi ha seviziata per tutta la mia adolescenza..

Ho stupidamente creduto che anche Samuel mi amasse.
Ma era solo la realtà di un'illusione..
Credeva di farmi del bene..

Ma come diavolo ha potuto pensarlo?!
Farmi credere di essere amata, ammaliarmi con la sua voce, fare l'amore con me come se non fosse stato altro che dello squallido sesso..

Io lo amo, amo quell'essere freddo e insensibile, amo il suo essere vampiro, amo il suo essere uomo..

Ed a quest'essere io ho donato me stessa, completamente.
Credendo scioccamente di essere ricambiata.

Stupida.
Stupida che non sei altro.
Illusa.

Stupida bambina illusa..

Stringo le braccia intorno al mio corpo, cercando di nascondermi, sparire da quel buco nero che è stata la mia vita.
Cercando di contenere il mio dolore che, come se fosse un vulcano, cercava di esplodere in me, distruggendomi..

Ritiro ancor di più le ginocchia contro il mio petto, ora scosso da singhiozzi violenti, diventando sempre più piccola nella mia posizione fetale.
Sento mancarmi l'aria, ma ora non m'importa..

Sono due giorni che non dormo, non tocco cibo, non parlo..
Verso solo le mie povere lacrime, costrette a cadere per una mia illusione..
Voglio solo smettere di pensare, smettere di sognare, smettere di piangere.

Smettere e basta.
.
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.
.

- Samuel, non potete continuare così, entrambi..lei sono due giorni che è chiusa in cella, si rifiuta di uscire, mangiare, parlare..Sta rifiutando di vivere i suoi ultimi giorni!- disse l'ultima frase sibilando con rabbia, poi continuò contro la porta dello studio- E tu..
Tu stai diventando uno zombie! Il tuo corpo non può stare oltre le ventiquattr'ore in assenza di sangue, si debiliterà e inizierà a putrefarsi! Esci da questo dannato studio, cretino di un vampiro! Hai creato tu questo casino, potevi decidere di stare con lei questi ultimi giorni, ed invece no, hai solo peggiorato la situazione!
Ma si può sapere se in quel cervello hai tutte le rotelle apposto o sono polverizzate anche quelle?!
Perchè l'hai lasciata, perchè?!
Hai distrutto le VOSTRE vite, te ne rendi conto?- concluse sbattendo un pugno contro la porta in legno antico, poggiandovi sopra la fronte..

Era stanco Jason, aveva conosciuto una persona, un'amica all'interno di quelle mura, ed ora quella persona stava vivendo il suo ultimo inferno..
La consapevolezza, completamente inesatta, di non essere amata e la sua condanna a morte.

Perchè il mondo si deve accanire sempre contro le persone sbagliate?

- Voglio una risposta, una semplice spiegazione del perchè l'hai lasciata sola..
Perchè..?- chiese con voce stanca a quel suo stupido amico.

Il suo amico, il suo più vecchio amico, come un fratello per lui, stava facendo la più stupida ed insensata delle scelte..
Abbandonare nel momento del bisogno, nel suo ultimo momento, il suo unico amore..
Perchè?

Voleva una risposta, erano due giorni che la vita dei due era assente, amorfa.
Si era stancato di essere all'oscuro del motivo per cui il suo amico aveva condannato a morte per ben due volte, la sua piccola begli occhioni..

- Apri questa dannatissima porta, o giuro che a costo di distruggerla, entrerò lo stesso!- urlò infine, era furioso semplicemente furioso..
Poi la porta si aprì e lui vide ciò che stava distruggendo la vita di entrambi, in una posizione stanca, stremata.

Il vampiro più scemo e più innamorato mai visto.
Ma anche il più distrutto e debilitato.

Lui gli lanciò due sacche di sangue per trasfusioni, che teneva nelle tasche, sopra la scrivania.
- Ringraziami- disse duramente, poi ci ripensò- Anzi no, non ringraziarmi. Ma fai qualcosa di buono per te e per lei. Vai a parlarle.- disse minaccioso..
Non sopportava di vederli in quello stato..

In quello stesso momento Samuel alzò il viso verso quello dell'amico.
Fu una visione a cui avrebbe preferito non assistere..
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.
.

Mi stava guardando con disgusto, ribrezzo, tristezza..
Il mio viso non era più quella maschera perfetta che mostravo al mondo ogni giorno; era smagrito, asciutto, fin troppo pallido.

Ero color ossa.
Ossa che in quel momento stavano sporgendo in modo macabro dalla pelle che iniziava a ritirarsi..
Ero al primo stadio, la debilitazione.

Poi sarebbe giunta presto la scarnificazione, poi, lentamente, la putrefazione..
Ed in fine, quella che noi vampiri chiamiamo "l'ultima morte"..

I miei capelli, sempre di un bel biondo cenere, ora stavano pian piano sbiadendo, i miei occhi, i miei occhi ammaliatori, ora avrebbero solo fatto fuggire chiunque.
Erano estremamente fuori dalle orbite, di un rosso sangue infuocato.

Era la frenesia, l'estremo bisogno di sangue di cui necessitava il mio essere.
Guardai le sacche sulla mia scrivania, con desiderio, malsano desiderio..

Poi chiusi i miei occhi, avevo deciso, non avrei toccato mai più una goccia di sangue..

- Samuel, ti rendi conto che ti stai uccidendo così?- chiese scuro in volto Jason..

Certo che lo sapevo, era stata una mia scelta..
La mia scelta..
Sorrisi sarcasticamente.

- Si, lo so, sono coscente delle mie azioni..- risposi con voce stanca.

- Bene, e allora piantala, non puoi morire per una tua scelta, assumitene la responsabilita nel modo corretto!- Sbottò irritato, sbattendo la mani violentemente sulla scrivania, incrinandone l'antico legno- Ed ora spiegami cosa diavolo stai facendo?! Avevi detto che saresti stato con lei fino alla fine, ne eri innamorato, lo so! Sprigionavi luce e amore da ogni poro, e non osare di venirmi a dire che era tutta una farsa, che non ci casco, ti conosco! Spiegami il perchè! Ormai siete venuti allo scoperto, no? Bene, almeno non avrete dovuto nascondervi come due topi! Perchè l'hai fatto razza di cretino? Ti stai autodistruggendo!- disse urlando contro il mio viso, inespressivo.

Ormai la rigidità mi impediva ogni genere di espressione facciale.
Lo guardai con occhi stanchi, morti..

Poi decisi di rispondergli, ne aveva il diritto..

- ..ne sono stato costretto, il generale mi ha minacciato. Mi disse che l'avrebbe spedita e giustiziata in un'altro penitenziario, se non l'avessi lasciata..-dissi con voce flebile, triste-..io voglio starle accanto fino alla fine, come le avevo promesso..ma non posso farlo standole accanto, le avrei solo peggiorato la situazione..- continuai con voce sempre più debole..

- Sei un cretino! Un emerito cretino! Hai peggiorato la situazione, si! Potevi spiegarle tutto e..- non volli farlo continuare..

- E COME AVREI POTUTO FARE, SENTIAMO?! SE LE AVESSI DETTO CHE L'AVREI DOVUTA LASCIARE PER NON FARLA UCCIDERE DA QUALCUN'ALTRO, COME CREDI SI SAREBBE SENTITA?! TE LO DICO IO COME: SI SAREBBE SENTITA IN COLPA!! SAREBBE STATA MANDATA VIA! LONTANA DA ME! COME SAREBBE POTUTA STARE SECONDO TE?!- dissi di botto, rabbioso, facendo uscire il mostro nascosto in me..-..non posso..non posso- continuai cercando di piangere, ma anche le lacrime erano finite, solo un sibilo sinistro uscì dalle mie labbra.

- No..........Non possono fare questo..No, cazzo!! No, luridi bastardi!! E tu non puoi permetterglielo!! Fai qualcosa!!- urlò distrutto anche Jason. Stava capendo che ero stato messo alle strette e, come me, non voleva capacitarsene..

Costretto a decidere se uccidere con le mie stesse mani il mio oleandro bianco, dopo averla lasciata facendole credere di non essere mai stata amata, o farla uccidere lontana da me, nei suoi ultimi giorni..
Decisi ciò che era la scelta più sensata.
Anche se era stata ugualmente dolorosa e straziante.

Non so con quale forza riuscì a non piangere, non abbracciarla, non baciarla nel momento in cui era così debole e ferita di fronte a me.
Ma dovetti farlo, farle credere che era stata una farsa, farmi odiare, in modo da non farle avere dei rimpianti nel momento della morte.
So fingere bene..

Anche se da tempo stavo pensando ad un'altra alternativa.
Presi in mano una delle sacche di sangue, e la bevvi avidamente.
Avevo preso la mia ultima decisione adesso, e nessuno vi avrebbe potuto interferire..
Non l'avrei detto a nessuno.
Nemmeno a lei..

Mi dispiace, mio piccolo fiore.
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Perchè Dio, perchè..?
Perchè mi hai dato nell'ultimo periodo della mia vita, la mia fonte di vita?

Perchè adesso?
Perchè lui?
PERCHE'?!

E continuo a piangere nel mio letto, leggendo e rileggendo la lettera che mi aveva scritto, quelle righe, le sue ultime parole dolci nei miei confronti ora erano bagnate dalle mie lacrime, che cercavano di lavarle via, per cancellare anche una piccola parte del mio dolore..

Mi sento così stupida, così umiliata.
Mi sono concessa ad un essere così falso e dannatamente idiota..

Lo odio, non voglio più saperne di lui..

..No, non è vero, io lo amo, qualunque sia la sua colpa, lo amo.

Lui è mio..
Ed io sono sua, qualunque sia la sua idea in merito, è così..

Guardai la luna aldilà della mia piccola finestra, l'unico occhio verso il mondo esterno, e dissi finalmente buonanotte al nastro argentato..
Piombai in un sonno stanco e senza sogni, solo una cosa mi era familiare in tutta quell'oscurità..

La solitudine.
.
.
.

Ultimo giorno di prigionia, ultimo giorno di vita..
Il mio ultimo giorno.

Sono ancora sdraiata nel mio letto ad osservare il soffitto, poi giro il mio sguardo sul muro dove vi è l'ombra delle sbarre, e mi misi seduta con convinzione.
Avevo preso la mia decisione..

Per quanto possa farmi male, io voglio rivederlo.
L'avrei rivisto.

- Jason?- chiamai con voce flebile la mia guardia, ma sapevo che mi avrebbe udito benissimo lo stesso.

- M-Mary..?!- disse sorpreso lui aldilà della porta, aprendola immediatamente- Dimmi, hai fame, ti senti male, vuoi dell'acqua?! Cos'hai?!- chiese con tono esageratamente preoccupato, afferrando poi l'inferriata della porta rischiando di piegarne le sbarre..
Scemo di un licantropo!

-..C-calmati Jay, non ho nulla, tranquillo..- dissi guardandolo allibita, poi ci pensai e chiesi..- Se proprio devi, mi servirebbe un bicchiere d'ac..- non mi fece finire, che un'intera bottiglia da un litro mi piombò tra le gambe- Grazie..- risposi leggermente imbarazzata..
L'aveva preparata..

- Dimmi, non è solo questo quel che volevi dirmi..che c'è?- chiese premuroso, inginocchiandosi di fronte a me e fissando i suoi occhi nei miei, mentre prendevo un lungo sorso del liquido.
Riposi lentamente la bottiglia, ormai semi-vuota, alla base del letto e presi coraggio.

- Io..- iniziai con tono basso e tremolante, poi mi schiarii la voce e riniziai- Vorrei vederlo..per l'ultima volta..- chiesi con occhi supplichevoli..

Era l'ultimo favore che chiedevo a qualcuno.
L'ultima preghiera silenziosa, l'ultima chance.

L'ultima.

- C-cosa? Ma stai dicendo davvero?- rispose scioccato Jason.

Non credo se l'aspettasse, non dopo la mia reazione a tutta la situazione..

- Si, ne sono sicura, voglio rivederlo e chiarire..chiarire una volta per tutte..e mettermi l'anima finalmente in pace..- continuai con espressione serena, ma con voce flebile, non credo che il mio tono risultasse molto convincente, perché mi guardo con scetticismo..

Ti prego, Dio..
Non ti ho mai chiesto molto, praticamente nulla, ma ti prego, concedimi almeno di rivederlo.
Solo un'ultima volta.

- Non credo sia una buona idea, Mary..e comunque..non posso..- rispose tristemente, accarezzandomi il volto con la mano destra.

E lì un altro pezzo del mio cuore andò in frantumi..

- Perché? Perché nn puoi?! Perché..?- conclusi tristemente, con voce rotta dalle lacrime che stavano iniziando a scendere, in gocce uniformi, finendo sulla punta del mio naso ed infrangendosi sul pavimento freddo e grigio..

Avevo bisogno di lui, un'estremo bisogno delle sue braccia confortevoli, dei suoi occhi arsi di un fuoco mai spento, dei suoi sorrisi così rari e belli, della sua voce incantevole..

Avevo un disperato bisogno di lui.

Mi guardò con espressione straziata.
Non riusciva a vedermi piangere..
.
.
.

Ero di fronte alla grande porta di legno antico, in silenzio.
Avevo il cuore in gola, mi sudavano le mani, le ginocchia mi parvero fatte di burro in certi momenti..
Bussai tre volte.

- Avanti- una voce afona, diversa da quella che ricordavo.

Come una voce proveniente dall'oltre tomba..

Poi aprì la porta.
E ciò che vidi mi riempi e svuotò il cuore allo stesso tempo..

Samuel, il mio amato Samuel, era seduto sulla poltrona dall'altra parte della stanza, a leggere un libro..
Era così bello, così perfetto..
Eppure così rigido, freddo..

- Mary?- chiese con quella voce profonda che lo caratterizzava, sorpresa.
Era una droga per i miei timpani.

- Si, sono io..volevo vederti un'ultima volta..- risposi agitata, ogni frase, ogni parola che avevo studiato da dirgli, ora era svanita come fumo.

- Vattene, devi andartene, non puoi restare quì.- disse immediatamente, senza farmi parlare ulteriormente..

- Ma veramente io..- provai a parlare, ma mi accorsi dell'occhiataccia rivolta a Jason, dietro di me, che lo osservava con tristezza.

- Lui non c'entra- mi misi in mezzo ai due con le braccia allargate, come a fare da muro- L'ho convinto io, più che altro costretto, quindi non dargli nessuna colpa..- continuai abbassando lentemente le braccia e la testa.
Mi stavo esponendo troppo.

- Non mi interessa, puoi anche averlo pagato, ma ora devi tornare in cella- era nervoso, non gli piaceva l'idea che lo fossi andato a cercare..

Lo guardai dritto negli occhi, quei suoi splendidi occhi, così rossi, così intensi e attraenti..
Me li sarei ricordati anche dopo..essere morta.

Poi mi voltai, dandogli le spalle, ed allora parlai..

- Per quanto possa contare ora..sappi che io ti amo lo stesso, anche se per te non è così..addio, mio amato immortale..- conclusi con voce debole, stanca, delusa, triste..innamorata.

Poi Jason mi prese sottobraccio, mi condusse fuori del portone e mi riportò in cella, dopo aver lanciato lui stesso degli sguardi a Samuel, che non vidi..

Ora non avevo più rimpianti..
.
.
.
.
.
.

Mary era stata lì, nello studio proibito, alla ricerca di risposte, ma ottenne solo un'altra ferita.
Si sarebbe arresa, si vedeva dalle spalle basse, dal corpo rigido, dall'aura esausta e triste che emanava..

Una visione angelica, seppur dolorosa..
La sua piccola mortale lo avrebbe amato anche dopo la morte.

- Ti amo anche io mio piccolo oleandro bianco..- un sussurro che lei non avrebbe potuto sentire, dopo essere uscita dalla porta.

Samuel era ancora seduto nella sua poltrona di pelle nera, quando si accorse di essere nuovamente esploso in un pianto malinconico, nostalgico, triste..innamorato.

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Ed ecco il 5° cap..
Per vostra fortuna (?) non sarà l'ultimo!
Lo faro durare un pò di più (non so quanto XD)..

RINGRAZIAMENTI:

ale_9038: Ecco il 5 cap, l'ho modificato parecchio dalla scorsa volta XD ti piace?
Spero di si!!! Baci baci

vigife: XD a quanto pare nn si sa se finirà come previsto o meno XD
Baci al prox cap

nikoletta89: Grazie mille per i complimenti ^^ ti ringrazio veramente, spero di averti accontentata con questo cap, con spiegazioni aggiunte ^^
Ora hai capito perchè il povero Samuel ha dovuto lasciarla?
Povero ç_ç come tratto male i miei personaggi ç_ç
E non sarà nemmeno l'ultimo cap ^^
Baci e grazie mille per aver commentato ^^

Al prox cap..Commentate!!!

Baci T_L_V

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Questa cella vuota in cui ho vissuto, amato, pianto ora mi appare più fredda che mai.
Le ferite inferte non guariranno più adesso..

La vita mi sta scorrendo tra le dita come sabbia bianca.
Mi sento così amareggiata..

E' una sensazione strana quella che provo, pensando a cosa accadrà.
Provo inquietudine, ma anche ansia, euforia e tristezza, tutte emozioni contrastanti eppure così affini..

Per tanto tempo ho provato ad immaginare la mia morte, da quando mi hanno spedita quì dentro, ma nulla potrà essere paragonato alla realtà.

La mia esecuzione avverrà stasera, esattamente ad un quarto a mezzanotte..
Non capisco perchè così tardi, ma per me sarà indifferente.
Dovrò pur sempre morire, l'ora per me non è importante.

Sono stata convocata, ho una visita.
LA VISITA.

Sarà costretta a vedermi in questo stato.
In questo luogo, per l'ultima volta.

Povera piccola, dopo la mia morte sarà costretta a rimanere in balia degli assistenti sociali.
Ora era ospitata a casa della zia Sally, che ci ha sempre trattate come figlie sue, ma ora neanche lei può nulla contro quegli avvoltoi.
Lei non è veramente nostra zia, ma è stata la nostra salvezza in quegli anni bui..

Mi aprono la porta, e ciò che vedo mi fa provare l'unico rimorso per ciò che ho fatto.
La mia Lily era ad uno dei tanti tavoli bianchi della sala, era tutto talmente bianco in quel luogo da darmi un che di fastidioso agli occhi, come una lampada puntata in viso.

Il suo vestitino di lana bianca risaltava la sua carnagione color miele, unica somiglianza che ci accomunava a nostro padre.
Era cresciuta in quegli undici mesi, si era alzata di qualche centimetro ed avevano iniziato ad assottigliarsi i fianchi.
Era bella e pura, dai lunghi capelli dello stesso colore della carnagione ondulati, come i miei..e gli occhi, questi nostri occhi, così simili, eppure così diversi, grigio-azzurri, limpidi come il cielo in estate.

Ora erano spenti, vuoti, freddi.

Mi stava guardando con sofferenza, provocandomi una stretta al cuore.
Poi si alzò e mi corse incontro, abbracciandomi con forza, come a volersi fondere con me.
Lo ricambiai con altrettanto affetto e struggimento.
Sentivo le sue piccole spalle tremare, il corpo sobbalzare, i singhiozzi soffocati contro il mio petto.

Povera piccola, così giovane e già così stanca della vita.

- Non andare Mary, non lasciarmi sola, non di nuovo..ti prego..- sussurrò tra un singhiozzo e l'altro, mestamente, cercando di sembrare un minimo più forte di quanto già non fosse.
Sapeva di star facendo il suo primo ed ultimo capriccio, ma era anche il più impossibile da accontentare.

Ormai piangeva senza remore, senza nascondere il suo dolore e la sua impotenza di fronte a questa tragica situazione.
Non volevo essere io la causa delle sue lacrime, non doveva più piangere, la mia piccola grande bambina.

- Non ti lascerò Lily, sarò sempre con te, anche se non potrai vedermi, lo sai..sarò sempre dentro ai tuoi occhi, per sempre in te..- dissi baciandola tra i capelli- Devi essere forte piccola mia, perchè devi andare avanti anche per me, devi sorridere, devi tornare ad amare con la semplicità e l'ingenuità tipiche della tua età, devi vivere..me lo prometti? Mi fai questo favore?- chiesi inginocchiandomi di fronte a lei, che ora si premeva i pugni contro gli occhi, in un disperato tentativo di fermare le perle salate che le cadevano dagli occhi.

Poi tirò su col naso, e puntò i suoi splendidi occhi pieni di lacrime nei miei, pieni di amore e rammarico verso quel piccolo cucciolo indifeso, costretto ad affrontare il mondo degli adulti troppo presto.

- Si, te lo prometto..continuerò anche per te..sorriderò per te..vivrò..per..te- e riprese a singhiozzare violentemente, tuffandosi contro di me nuovamente, bagnandomi il collo ed annusando il mio odore per l'ultima volta.
Come i bambini piccoli, quando annusano la propria madre per imprimere il suo odore nella mente, lei stava annusando il mio profumo, per non dimenticarselo.

Io la strinsi a me, baciandole il collo, gli zigomi, le tempie, la fronte, il naso, senza sosta, come a tentare di contenere tutto quel dolore che la stava distruggendo velocemente..

Rimanemmo abbracciate per quelle che ci parvero ore, poi improvvisamente una guardia mi richiamò.

- No! Ancora un pò..per favore..- chiese disperata la mia piccola stella, stringendomi ancora di più a se, ma era tempo per lei di uscire da questo terribile posto, non volevo che avesse ricordi di questo terribile luogo.

Non volevo che avesse questi ricordi.

- Lily, ora devi andare..- dissi staccandola da me, e guardandola con malcelato dolore- Ricorda ciò che ti ho detto..e ricordalo sempre, io ci sarò dentro di te, non ti lascerò mai..ti basterà alzare uno sguardo al cielo, ed io sarò lì sempre, a proteggerti..- continuai mordendomi il labbro inferiore, nel vano tentativo di non piangere.
Tutto inutile, avevo già gli occhi lucidi.

Non devo mostrarmi debole, donerò la mia vita per lei.
Sarà la mia ancora di salvezza nel momento cruciale, sarà il mio ultimo pensiero.
Il più dolce e rassicurante.
Morirò col suo nome sulle labbra, sorridendo.
Finalmente serena.

Venne condotta fuori dalla stanza, mentre rimaneva con gli occhi puntati su di me. Poco prima della porta, però, mi lanciò un bacio con la mano, dicendo- Ti voglio bene sorellina..per sempre..grazie..della..tua..vita..- le ultime parole furono un singhiozzo dietro l'altro, avrebbe avuto questo rimorso per sempre, povero tesoro.

Ti voglio bene anche io, piccolo raggio di sole..
Per sempre.
.
.
.

Sono sdraiata sulla mia branda, a braccia e gambe aperte, ad osservare il soffitto.
E' quasi ora di pranzo, e fa un certo freddo.

Il freddo, una sensazione che mi mancherà, adoro sentire i brividi causati da questa temperatura.
Sospiro per l'ennesima volta.

Respirare, un'altra cosa che mi mancherà.

Adoro questo senso, molto più degli altri.
Sentire il profumo dei fiori in primavera, dell'oceano in estate, della pioggia, dell'erba tagliata, della neve.

Osservo le mie mani, così lunghe ed affusolate, eleganti, come quelle di mia madre.
Piego il polso e il gomito, per sentire i muscoli tendersi e le ossa muoversi.
Forti e sani.
Muovo le dita, ed osservo nuovamente i muscoli dell'avambraccio muoversi leggermente sotto il sottile strato di pelle color miele, obbedienti.

Poi passo la mano sul viso, così morbido e giovane, dalla forma ovale.
Le labbra piene, morbide, dalla forma a bocciolo.
La forma dei miei occhi, ne sono sempre andata fiera, dal taglio felino, identici a quelli di mia madre.
Il naso, leggermente storto, a causa dei miei numerosi "incidenti".
I miei lunghi capelli, che arrivano a toccarmi la vita, ondulati e biondi.

Scendo lentamente verso il collo, teso e sottile dal quale si può sentire lo scorrere del sangue.
Al mio petto, sodo e leggermente abbondante.
Mi soffermo qualche secondo sul battito del mio cuore, forte e ritmico.
Al mio ventre, piatto e muscoloso.

Mi alzo sui gomiti per osservare le mie gambe.

Piego il ginocchio e sento i muscoli tesi e scattanti della coscia, poi piego la caviglia per sentire il muscolo sodo e pieno del polpaccio.

Il mio corpo mi mancherà.
Mi mancherà la sua forza e agilità, la sua capacità di difendersi e la sua capacità di amare, pienamente e completamente.

Lacrime di nostalgia e rammarico cadono lentamente dai miei occhi, scorrendo sulle guancie asciutte e sul mento forte e fiero, cadendo sul letto, provocando delle macchie salate sulla maglietta.

Tiro su col naso, evitando di continuare a piangere, cercando di farmi forza.
Ma il mio punto di forza ha disertato il suo posto, lasciandomi sola, alla mercè del mondo..

Ed un'altra ondata di lacrime invade i miei occhi, gonfiandoli e arrossandoli.

Sono sola adesso.
Solamente io.
.
.
.
.
.
.

Il sangue scorre lento dal mio polso verso il palmo della mano, copioso, denso.
Non appena ce ne fu abbastanza da riempire il calice della mia mano, leccai il taglio facendolo rimarginare immediatamente.
Vi aggiunsi sopra, in piccole dosi, vari tipi di erbe tritate, tra cui edera, ortica e un petalo di rosa rossa.

Poi vi diedi fuoco, facendone scaturire un fuoco color cobalto.
Sta funzionando.

Non appena tutto fu in cenere, quel che ne rimase lo versai in una coppa d'argento.
La mia mano era terribilmente sfigurata sul palmo, ma sarebbe guarita.
Non appena vi versai anche il sangue che avevo esplicitamente chiesto di portarmi, un'altra fiamma, questa volta color vermiglio, scaturì dalla coppa.

La presi con la mano già bruciata, e ne bevvi il contenuto, ustionandomi ulteriormente mano e bocca.

Ora devo solamente aspettare il calare delle tenebre e tutto potrà dirsi finito.

Osservo Jason aldilà della stanza che mi guarda con espressione sconcertata e confusa, un odore acre di pelle bruciata invase l'aria del mio ufficio.

Dovette tapparsi il naso, mal sopporta il nostro odore durante la combustione.
Mi sporsi verso lo specchio d'argento presente nella stanza, osservai il mio viso, ustionato in particolar modo sul labbro inferiore.
L'argento è un metallo a noi difficile da maneggiare, alle volte fatale se usato come arma, ma lo è particolarmente per la specie di Jason, il quale si teneva ben lontano.

La mano è ormai quasi scarnificata, il labbro è ustionato, la mia immagine era qualcosa di molto simile ad una mostro delle fiabe per bambini.
Sorrisi a me stesso.
Il sangue bevuto però stava già facendo effetto sulle ferite, si stavano pian piano rimarginando.

Ero tornato perfetto.
Bene, ora non mi resta che aspettare questa sera.

La mia esistenza ora è sul filo del rasoio adesso, è in bilico per lei, solo per lei.

- Ora che hai finito di giocare al piccolo chimico, vuoi spiegarmi a cosa ti è servito darti fuoco ad una mano?- chiese Jason aprendo la finestra, tenendone le accurate tende di velluto nero e rosso amaranto chiuse al sole.

- Ti posso semplicemente dire che mi è servito- risposi asciutto, chiudendo il libro con le istruzioni che avevo eseguito alla lettera poco fa. Era il libro che ieri Mary mi aveva visto leggere.

Il mio oleandro bianco..
Era così bella.
Così forte.

Così mia..

- Ho leggermente intuito che ti è servito, anche perchè, razza di piromane che nn sei altro, non credo che ti saresti ridotto in quelle condizioni per nulla..- rispose a tono- Eppoi vorrei sapere anche a cosa ti è servita una delle sacche di sangue del generale Freaser..mi avrebbe fatto ribrezzo beverne il sangue..cioè, mi fa ribrezzo comunque, ma credo che più che sangue dovesse sapere di acido nitrico!- disse assumendo un viso nauseato.

Sorrisi involontariamente.
Il suo sangue mi era servito eccome, anche se a causa di quel maledetto incantesimo aveva un sapore orribile.
Troppo acido, e meno dolce e corposo rispetto a quello degli altri.

Ma il gioco valeva la candela.
Iniziavo a sentire il cambiamento che stava subendo il mio essere, la mia anima.
Ghignai cattivo.

Ora sarebbe stato un pareggiamento di conti tra me e lui.

- E' l'ora della vendetta..- sussurrai lugubre osservando la mia mano destra, racchiusa in un pugno.
Mi sarei fatto giustizia, avrei fatto ciò che avrei voluto, e nessuno me l'avrebbe potuto impedire..

L'avrei salvata.

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Che ne dite di questo sesto cap??
Cosa avrà architettato Samuel??
Hehehe lo scopriremo presto!!
Lo so, è corto, ma mi è venuto di getto!!
Scusate, è un pò incasinato probabilmente, e anche bruttino!!!
Scusateeeeeee!!! >___<

RINGRAZIAMENTI:

vigife: Spero che questo cap ti abbia un pò risollevato il morale ^^
Al prox cap ^^

_New_Moon_: Ecco l'aggiornamento, spero ti piaccia ^^
XD non ti preoccupare x la svista XD capita (troppo spesso!) anche a me! XD
Purtroppo per farla durare un pò di più devo accorciare un pò i cap, per non anticipare troppo XD
Al prossimo commento ci conto!
Baci

nikoletta89: XD A quanto pare ci sarà una svolta importante sulla scelta di Samuel..
Ti aspetto al prox cap, grazie di aver commentato!! ^^
Baci

ale_9038: Ciauuuuuuuu ^^
Allora, che dici, ti ho un pò rafforzato con questo cap? XD
Spero di si ^^
Al prossimo cap!!
Baci

Beh, allora al prossimo cap, spero di ricevere commenti, ne sarei felice ^^
Ciaoooooo ^^

Baci T_L_V

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

" Là dove i sussurri persuadono..
Là sei tu, mio amato immortale.."

(Mary, il tuo Oleandro bianco)

Due righe, scritte sul muro spoglio della mia cella.
Due righe per il mio amore perduto.
Due righe per lui..

Guardai le mie mani tremare, appannate dalle lacrime che, copiose, coprivano i miei occhi.
Era da ore che non facevo altro che piangere..
Perchè?

Le ricacciai indietro con convinzione.
Sarei stata forte.
.
.
.
.
.
.

- Vendetta?- chiese Jason appoggiandosi con la schiena al muro, accanto alla finestra.

Un'altro ghigno invase il mio volto, deformandolo.
Il mostro in me ora era libero, niente più catene.

- Esattamente.- risposi, ricomponendomi e sedendomi alla mia scrivania- Eppure dovresti conoscere la magia nera, Jason..- dissi guardandolo di lato, con un sopracciglio alzato ed un mezzo sorriso.

Le sue labbra formarono una "o" muta, collegando i fatti.
Poi sorrise anche lui, perfido.

- Capisco..- disse cattivo, poi si mise seduto sopra la scrivania, osservandomi con occhi maliziosi- Ecco cos'era tutta quella fretta del sangue, e di quelle orrende erbe..Sei un genio, lo sai?- disse ridendo gutturalmente, gettando la testa all'indietro- Siamo LIBERI!!!!- continuò urlando l'ultima parola.

Esatto, avevo annullato la magia che mi teneva incatenato al volere del generale, ma avrei dovuto pagare un certo prezzo.
Non me ne importava nulla, se era per lei, avrei accettato anche di ardere tra le fiamme dell'inferno.

Oltretutto, avendo liberato me stesso, avevo anche liberato Jason, che era sotto il mio influsso.
Ora eravamo tornati ad essere i mostri narrati nelle storie dell'orrore che gli umani temevano più dei loro simili, di loro stessi.

Ora, eravamo noi.
.
.
.
.
.
.

Sono le quattro del pomeriggio, è ora della mia uscita giornaliera, della mia ultima ora d'aria in cortile.
E Jay mi apre la porta, ma c'è qualcosa di diverso in lui..
I suoi occhi sono sempre stati così..scuri?

Poi c'era qualcosa nel suo atteggiamento, nel suo portamento, che era così selvatico, così..animalesco.

Decisi di sorvolare, non volevo tartassarmi di domande adesso.
Appena uscita al sole, mi beai della sensazione del freddo vento che mi sferzava i capelli, inumidendoli.

Poi, involontariamente alzai il viso verso l'ufficio di Samuel, come avevo sempre fatto, da tre mesi a questa parte.

Ciò che mi colpì è che lui era proprio lì, ad osservarmi.
Ed i suoi occhi, si potevano scorgere benissimo nella penombra del suo studio, erano di un cremisi abbagliante..

"La cosa più starordinaria di te..è quando ti guardo e tu mi restituisci lo sguardo..allora tutto quanto diventa non proprio normale perchè mi sento più forte e più debole allo stesso tempo..mi sento emozionata e allo stesso tempo terrorizzata.
La verità è che non so più cosa provo..se non amore."

(Anonimo)
.
.
.
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.
.

Lei mi sta guardando, dal centro del cortile, con quei suoi occhi forti.
Mi scruta l'anima.
So di avere degli occhi abbaglianti in questo momento, intravedo il mio riflesso sfocato alla finestra.
Sono color cremisi, della stessa tonalità di quando sono in balia della frenesia.

Devo calmarmi, oramai mi ero abituato che a bloccarla vi erano le catene mentali del generale, devo tornare a controllarmi.
Ma è così bella, così attraente, così..buona.
Non riesco a distogliere lo sguardo da lei.
Per evitare di distruggere la finestra e piombarmi nel cortile, mi morsi il labbro facendolo sanguinare.
Mossa sbagliata.

Mi voltai immediatamente, tenendo chiuse con le mani le tende dietro di me, poggiandone poi una sul viso a coprirmelo a metà.
Dalla parte opposta vi era l'antico specchio d'argento che vi avevo fatto installare apposta per potermici specchiare, ed il mio riflesso è qualcosa di maledettamente terrificante.

Lì si rispecchia il mostro, l'essere nascosto sotto spoglie mortali, una bestia alata ammantata di nero, con due occhi abbaglianti ed un ghigno perfido a deturparne il viso.
Mi avvicino, mentre la bestia aldilà dello specchio resta immobile, a fissarmi con sguardo divertito.

- Ti stai divertendo, vedo..- gli dissi nella mia lingua..

Continuò a ghignarmi contro, irritandomi.

- Oh, non sai quanto, razza di idiota..- rispose lui con voce proveniente dall'inferno, ridendo in modo orrendo.

Smisi di guardarlo, e con un gesto della mano scacciai quella terribile immagine di me stesso che avevo sottomesso secoli orsono.
Mi ritrovai a guardarmi allo specchio, il me stesso che avevo deciso di essere esternamente, e vidi i segni della frenesia devastare il mio viso.

Il volto era smagrito, malaticcio quasi.
Mi diressi alla mia velocità al tavolo al centro della stanza, sopra vi erano varie sacche di sangue per trasfusione.

Ne afferrai una e la versai in un bicchiere.
Ne bevvi dei sorsi avidi.

La scena sarebbe risultata disgustosa a chiunque..
Sangue che cadeva in terra o che gocciava ai lati della mia bocca finendo all'interno della camicia.
I miei canini che mordevano il bicchiere, incrinandone il cristallo.
I miei occhi divenuti completamente rossi, color sangue.

Il mostro in me era pronto ad agire.
Ma mi ripromisi di attendere la notte, quando sarebbe arrivato quel dannato generale.

Ghignai nuovamente.
Nessuno mi avrebbe trattenuto, nessuno.

"Noi siamo le scelte che facciamo; perciò ogni nostra scelta caratterizza la nostra esistenza.."
(Anonimo)
.
.
.
.
.
.

La sera è il momento della giornata che da sempre preferisco, il tramonto mi trasmette tranquillità, pace.
Quella pace che cerco da sempre.

La cena mi venne servita in cella.
Non potevo uscire.

La mia vita si stava per concludere, e provai una strana ansia all'altezza dello stomaco.
Si era contorto completamente..

Risultato?
Niente appetito.

Mi trovai ad osservare la mia cena.
Era una minestrina di verdure, con un tozzo di pane.

Uno schifo dall'inizio alla fine..
Si stava concludendo proprio male questa giornata.

Allontanai il vassoio, con il mio ultimo pasto, da me e mi portai i ginocchi al petto, stringendoli con le braccia, poggiando la schiena al muro.
La luna non ci sarebbe stata stanotte ad osservarmi, troppo stanca di tutte le morti avvenute sotto il suo cielo.
Povera luna.
.
.
.

- Mary? Vieni, è ora di andare..- disse Jason aldilà dell'inferriata, con sguardo altrove.

Mi alzai dalla mia posizione accovacciata, stiracchiandomi.
Non mi ero accorta di essermi addormentata.

Sbadigliai sonoramente, posandomi una mano davanti la bocca spalancata.

- Che ore sono?- chiesi finendo con l'ennesimo sbadiglio.
Ero tremendamente stanca.

- Sono le undici e mezza, manca un quarto d'ora ancora..mi è stato chiesto di portarti ora..- disse continuando a non guardarmi in viso.
Lo guardai, passandogli accanto, aveva gli occhi lucidi e completamente neri, tutto l'occhio era occupato da una patina nera.

- Ma cos'hai..?- chiesi continuando a guardarlo da poco più in basso, ma non ottenni risposta.

Posò semplicemente i suoi pozzi neri nei miei, provocandomi la sensazione di aver scoperto l'importanza e la bellezza della natura, un'odore di foresta ed erba bagnata invase i miei polmoni, saziandoli.
Non mi trovavo di fronte ad un demone o ad un mostro, ma ad un essere naturale appartenente alla natura.
La natura era parte del suo essere, e lui ne era parte integrante a sua volta.

Rimasi incantata da tali sensazioni, sentendomi come..completa.

Mi accompagnò in silenzio fino alla porta della sala d'esecuzione, non l'avevo mai vista e provai una certa inquietudine durante il breve tragitto.
Ma quando me la trovai di fronte fu tutt'altra sensazione ad invadermi.

Provai paura e pace contemporaneamente.
La stanza era dalla forma ovale allungata, con pavimento e soffitto bianco, mentre al posto dei muri vi era un'intera vetrata con dei posti a sedere al di fuori.
Erano tutti vuoti tranne due.

Su uno vi era seduto Jason, con espressione ansiosa e un pò furente.
Accanto vi era un'ometto di mezza età, stempiato e grassoccio.

Mi fece venire in mente un porcellino d'india.

Aveva un'espressione tutt'altro che triste o furente, sembrava un bambino al circo, in trepida attesa dell'inizio dello spettacolo del domatore di leoni.
Dunque, quello doveva essere uno dei superiori di Samuel..

Ma perchè c'era solo lui?

Lasciai perdere i miei pensieri quando vidi entrare il "leone".
Rimasi incantata da tutta quella bellezza racchiusa in un solo essere.

Indossava abiti eleganti, come se dovesse andare ad un ballo di gala d'inizio ottocento.

Indossava un lungo mantello nero dai ricami in raso rosso.
Un paio di lunghi pantaloni neri, alti fino alla vita, con sopra una vaporosa camicia dalle maniche a sbuffo con ricami in pizzo.
Il colletto alto e stretto, a cingere quel meraviglioso collo.
I capelli legati in una bassa coda, a lasciar cadere qualche ciocca ribelle ondulata davanti allo splendido viso.
Talmente bello da sembrare una visione.

Si tolse l'ingombrante mantello dal grande colletto, e lo gettò in terra in un gesto teatrale.
Rimasi incantata da tanta bellezza, quando poi mi si avvicinò fece un'inchino, portandosi il braccio destro all'altezza del cuore e porgendomi la mano sinistra con espressione tranquilla, perfetta, abbagliante.

Io l'afferrai con la mia mano destra, titubante, insicura.
Quando sentì stringere la mia mano nella sua capì che non sarei più tornata indietro..

" E' spettacolare come tu riesca
a parlare bene al mio cuore
senza dire una parola, tu puoi illuminare il buio.. [..]"

( Ronan Keating - When You Say Nothing At All)

=============================================================================================================

Ed ecco il settimo e penultimo capitolo ^^
Mamma mia, il prossimo sarà parecchio forte in fatto di tema trattato..insomma sarà un pò cruento XD..
Spero che vi piaccia ^^

Al prossimo cap!!!

RINGRAZIAMENTI:

vigife: Mi ha fatto piacere che ti sia piaciuto l'incontro con la sorellina, non hai idea di quante volte l'abbia cambiato XD
Spero che anche questo ti piaccia ^^

ale_9038: XD Tranquilla, mi ha fatto piacere che anche se di fretta tu abbia lasciato il commento ^^
Baci

_New_Moon_: XD spero che con questo capitolo abbia dissolto un pò di tuoi dubbi xDD
Per il lieto fine..chissà?? non posso anticipare nulla xD
Baci al prox cap, che sarà l'ultimo!!

nikoletta89: Ecco il capitolo di spiegazione, spero che anche questo ti sia piaciuto XD
Ora Samuel ha spiegato cosa combinerà..più o meno!! XD
Al prox!!! Baci

Bene, questo era il penultimo cap, ora manca l'ottavo ed ultimo cap!!!
E' un genere che non ho mai provato (Cioè descrivere cose cruente XD), quindi spero che piaccia anche il prox!!!! XD
Ps. La parte in grassetto doveva essere scritta in symbol, ma dato che nn ho il programma adatto me lo da normale T_T scusate >_<

Baciiiiiiiiiiiiiiiiiiii T_L_V

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8

" [..] Ti avevo avuta tante volte,
ma in qualche modo
ti voglio di più..[..]"

( Maroon 5 - She will be loved)

Mi risvegliai dal suo sguardo, in balia del suo essere, quando mi accorsi di stare volteggiando tra le sue braccia.
Stavamo ballando.
Nel mio ultimo quarto d'ora di vita, stavo danzando un valzer con il mio assassino.

- Samuel, cosa stai..- provai a chiedere, quando improvvisamente puntò i suoi magnifici occhi cremisi nei miei.

- Stiamo ballando, non vedi?- rispose cordiale, guardandomi gentilmente.
Mi sentì avvampare.

Da quanti giorni speravo che mi rivolgesse uno sguardo simile?

Improvvisamente mi accorsi di stare ballando attorno al lettino al centro della stanza.
Voltai il mio sguardo aldilà del vetro e vidi Jason farmi un mezzo sorriso, per poi rivolgere lo sguardo al generale alla sua destra.
Era impaziente, mi stava guardando con sguardo folle aldilà della finestra che ci separava.

Non vedeva l'ora che finisse.

Improvvisamente mi sentì afferrare per i fianchi e fatta sedere sul lettino bianco imbottito.
Il cuore mi esplose in petto, agitato, impaurito.
Ero sicura che lui potesse sentirlo, dato che puntò i suoi occhi sul mio petto.
Improvvisamente però si spostarono nei miei.

Poi parlò.

- Mary, per te ho deciso una morte molto diversa da quelle che eseguo di solito- disse con voce calma, gentile, accomodante.

- Come..?- chiesi confusa.

- E' una morte che non ho mai attuato con nessuno, sarai tu la prima..oleandro bianco- sussurrò le ultime due parole nel suo particolare tono, così basso e melodico, ammaliante.

Nessuno oltre me avrebbe potuto sentire quelle parole.
Poi si sporse verso il mio orecchio sinistro e continuò a sussurrare..

- Ti amo davvero, non sono stati una farsa i miei sentimenti per te.
Per tutta la mia vita ed oltre la morte, soltanto te vorrò amore mio..-
finì sprofondando i suoi canini nel mio collo.

Sentì bruciare la pelle a contatto con le sue labbra, con la sua saliva velenosa venire a contatto con il mio sangue, che sgorgava velocemente dalla ferita.

I momenti finirono, non sentì un urlo.
Le visioni che avevo abbandonato dentro di me stavano lentamente scomparendo..
.
.
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.
.
.

Era così bella, così viva..
Sarebbe stata mia oltre il confine della morte.

Quando il generale vide la mia bocca sfiorare il collo di Mary, si fiondò contro il vetro.

- Cosa diavolo stai facendo, maledetto vampiro? Ti avevo ordinato di strapparle il cuore! Non di dissanguarla! Non c'è alcun gusto così!- concluse sbattendo i pugni violentemente.

Continuai imperterrito, bevvi quel sangue succoso e dolce, dall'aroma forte, corposo.
Poi, poco prima di averne prosciugato ogni minima goccia, feci un taglio al mio polso, e vi poggiai sopra le morbide labbra della mia piccola anima mortale.
La sentii ingoiare, prima lentamente e riluttante, poi con gusto.
Improvvisamente aprì gli occhi, non più di quel grigio che li caratterizzava.
Erano di un rosso vermiglio abbagliante..

Li richiuse immediatamente.
Era sempre bellissima.

Quando la feci staccare, il corpo era ormai in preda alle convulsioni.
Mi voltai con gli occhi insanguinati verso il generale, ed allora quel dannato capì.
Sorrisi sadico a quell'ingenuo umano.

Ora avrei avuto vendetta.
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Dolore. Freddo. Caldo. Dolore. Lacrime.

Il cuore pompa troppo velocemente ed irregolarmente, la mente è trapassata da mille chiodi, il corpo sta prendendo fuoco.
Improvvisamente vengo gettata tra il ghiaccio.

Il respiro è corto, affannato.
Mi manca l'aria.
Con il mio ultimo sospiro sto soffocando..

E' questo quel che si prova morendo?
Poi delle labbra si posano sulle mie, ed una strana calma mi pervade, calmando lievemente il dolore.
.
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- No, t-ti prego!! Risparmiami!! N-non uccidermi!!- gridava quel dannato porco, bloccato tra le braccia di Jason.
Ghignai contro il vetro, e vidi il me stesso che stavo reprimendo.

- Bene, a quanto pare hai finalmente deciso qualcosa di sensato! - disse il mostro ghignando, rivolto a me.

- Forse..- dissi scrollando le spalle- Ma sappi che non tornerai mai più in vita..- risposi minaccioso.

Il mostro non sembrava afflitto da tale considerazione.

Poi mi girai verso il mio piccolo fiore, stava tremando, stava soffrendo.
Non potevo vederla in quello stato, così mi sporsi su di lei e le diedi un bacio che parve calmarla.

Distrussi il vetro che ricopriva interamente la stanza con il mio potere, che stava risorgendo lentamente dai meandri del mio cuore.
Ora ero tornato me stesso.

Mi diressi verso quell'insulso umano, e lo fissai negli occhi pieni di terrore, simili a quelli di un topolino in trappola.
Ringhiai, contento di tale effetto sortito.

Ero libero da lui, non poteva nulla su di me.

I miei occhi ora erano spaventosi, interamente neri, con pupilla rossa felina.
Ora, ero il mostro.

Lo presi dalle mani di Jason, afferrandolo per quei pochi capelli che si ritrovava con la mano sinistra.
Stava urlando come una femminuccia, aggrappandosi con le mani al mio polso, cercando di graffiarlo.
Ghignai nuovamente felice.

Alzai l'indice della mano destra, e lo passai lentamente sulla guancia del generale.

- P-prendi il mio sangue, ma non uccidermi!!- urlò in preda al panico.

- Non mi piace il tuo sangue, sa di rancido..- dissi non curante del volto scioccato che fece- Eppoi vuoi togliermi il mio giocattolino? Hai sentito Jason? Vuole togliermi il mio giocattolino..Che cattivone..- conclusi, fintamente triste, passando l'unghia, ormai divenuta un artiglio, sulla vena del collo che sporgeva in maniera invitante.

Jason rise gutturalmente, divertito.

- N-no, ti prego..- continuò piangendo.

Ora era giunto il momento, passai nuovamente la mia unghia sulla vena, stavolta incidendo in profondità.
Gridò per il dolore, ed io ne fui felice.

Osservai le mani, sporche di sangue, ed il mostro prese il sopravvento.

Vidi il sangue gocciare lungo il collo, senza provarne la minima attrazione, solo per la sensazione appagante che mi provocava.
Lo sentivo annaspare, balbettare, piangere, ma non vi diedi importanza.
Anzi, ne fui ancora più appagato.

Poi, stanco di sentire le sue lamentele, afferrai la mascella infilando l'indice e il medio all'interno della bocca mentre il pollice aveva perforato la parte appena inferiore al mento.
Sentì il suo singulto di terrore e dolore.
Tirai senza sforzo, e la mascella volò molti posti dietro ai quali ci trovavamo.

Sentire l'osso scricchiolare e rompersi sotto il mio tocco, fu qualcosa di veramente afrodisiaco.
Sentì il veleno uscire dai miei canini, e lo sputai sul collo del generale, bruciandolo, ormai privo di ogni espressione.

Poi poggiai nuovamente l'indice sulla gola, e da lì feci un taglio netto e profondo, squarciando il pomo d'adamo, udendo l'ultimo rantolo di quel dannato, soffocato poi dal sangue che usciva a fiotti.

Decisi che era ora di tornare ad essere me stesso, e repressi il mostro che aveva preso il sopravvento per troppo tempo.

Un sussurro direttamente dall'inferno invase la mia anima.

- Bravo bambino..- Seguito da una risata agghiacciante.
Avevo permesso che mi possedesse..
Ero stato troppo sprovveduto, sapevo che avrebbe potuto farlo, e che ovviamente ci sarebbe riuscito.

Improvvisamente mi sentì debole, molto debole..
Guardai Mary, che stava subendo la sua trasformazione in essere immortale.
La mia amata immortale..

Non avrei potuto vederla.
Saggiarne la grazia e la bellezza.

Mi sarei spento prima..

Mi avvicinai lentamente e pesantemente al corpo di lei, e la guardai in quella sua espressione ora calma e rilassata.
Le baciai le dolci e rosee labbra.
Per l'ultima volta.

La morte è dolce, se è stato per avere te..
Ti amo, piccolo oleandro bianco..

E mi accasciai al pavimento, con una mano intrecciata nella sua.

Vidi Jason piombare accanto a me, e chiamare il mio nome più volte, preoccupato.

- Prenditi..cura di..lei..- sussurrai poco prima che il silenzio mi invase.
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Una sensazione di torpore colpì le mie labbra, poi più nulla.
Freddo. Caldo. Di nuovo freddo. Silenzio.
Eppoi..la Sete.

Mi svegliai immediatamente a causa di quel bruciore lancinante alla bocca e allo stomaco.
Mi guardai intorno, e vidi un uomo accanto ad un corpo in terra.
Mi misi seduta per osservarlo meglio.

Chi erano?
Poi quando l'uomo si alzò dalla sua posa accovacciata e si girò ricordai tutto.

Un mare di ricordi mi invase gli occhi, mi face male la testa.
Premetti le mani sulla mia nuca ed iniziai ad ansimare per il dolore.

Appena passò, tonai a guardare il volto di Jason, rigato da delle lacrime nere.

- Perchè piangi?- gli chiesi con un filo d'ansia.

- Mary..Lui..non c'è più..- rispose a tratti, a causa dei singhiozzi.

- Chi..chi non c'è più?- chiesi nuovamente, mentre quell'ansia invadeva completamente il mio essere.

- Samuel..- rispose secco, togliendosi, per farmi vedere il corpo steso sotto di lui.

Un nome, un semplice ammasso di lettere che rappresentavano il mio mondo, ora erano immobili nell'aria, morte.

Poi mi accorsi della mano intrecciata alla mia, e la sentì immobile, rigida..
Troppo rigida.

Scesi velocemente dal letto, come se avessi chiuso gli occhi a mi fossi trovata subito accanto al corpo del mio amato.
Come avevo fatto?

Poi mi guardai, riflessa in un frammento di vetro, e capì.
Quello sciocco mi aveva donato l'immortalità..
E voleva andarsene prima di averne visto il risultato.

Mi piegai verso le sue labbra, piangendo lacrime sanguigne, bagnandogli il viso.
Lo baciai, una, due, tre volte, ma non si svegliava.

- Dai, Samuel, non prendermi in giro..svegliati, apri quegli occhi e dimmi che è tutto uno scherzo..dai..ti prego..- le ultime parole furono un singhiozzo strozzato.

No, non potevo averlo perso..
No, non lui.
Non per sempre!!

E piansi, piansi come non avevo mai fatto.
Distrutta, urlando il tuo nome invano, non mi avresti sentito.

" La mia anima era gelida..
Il dolore non s'era manifestato..
Quando te ne sei andato ho affrontato
un rosa nella pioggia..[..]"

( Cradle of filth - Nymphetamine fix)

Improvvisamente qualcosa mi spinse a fare qualcosa che non so se avrebbe funzionato, ma una saggezza sconosciuta che stava nascendo in me diceva mi parlava di un rito che mi avrebbe aiutato.

Presi il viso del mio amato e lo baciai intensamente, poi presi il mio polso destro e lo tagliai.
Presi anche il suo polso destro e lo incisi.
Lo portai sopra il mio e lo feci scolare.
Ve ne caddero pochissime gocce, ma furono abbastanza.

Poi il tutto lo feci gocciare all'interno della sua bocca.
Sperando, pregando, io e Jason eravamo immobili sopra il suo corpo.

Iniziai nuovamente a piangere, ed anche le lacrime finirono sulle sue labbra chiuse.
Nessun movimento, per minuti che parvero ore, e ore che parvero anni.

Poi qualcosa si mosse.
La lingua leccò le mie lacrime sulle sue labbra.

- Ehi, che avete da starmi così appiccicati, volete uccidermi?- disse una voce aldisotto di noi.

Abbassai lo sguardo.

Aveva un'espressione divertita, allegra, felice.
Lo guardai stupita, incredula, emozionata.

Anche Jason aveva ritrovato il sorriso, finalmente.

Mi gettai tra le sue braccia, lo strinsi a me.
Non l'avrei mai più fatto fuggire da me, mai più.

Ora avevo diviso la mia anima a metà con la sua, mediante quell'incantesimo, e saremmo stati legati per sempre.
Ma non fino all'ultimo battito, no..
I nostri cuori morti, battono solo l'uno per l'altro.

Ora sono tua, mio amato immortale..Fino alla fine dell'eterintà.

" Amore, solamente tu sei la vita in mezzo alla morte.."
(Anonimo)

FINE

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E così ecco la fine T.T è la prima storia che scrivo interamente e che concludo T.T
Sono commossa del fatto che sia piaciuta T.T
Ma soprattutto del fatto che sia stata commentata!!!
Vi ringrazio dal più profondo del cuore!!!

RINGRAZIO in particolare chi ha commentato:

• ale_9038
• vigife
• _New_Moon_
• nikoletta89
• elettra225
• Shorten
• Norine

Ringrazio anche chi mi ha solo messo tra i preferiti, per chi l'ha messa tra i seguiti e per chi ha letto semplicemente ^^ mi ha fatto davvero piacere!

Un GRAZIE immenso di nuovo a tutti, con la speranza sempre che il finale sia stato soddisfacente!!!!! ^^

Ho lasciato il finale ad "immaginazione libera" più o meno, non me ne intendo molto di finali XD
Spero anche la vendetta di Samuel sia piaciuta, è la prima volta che scrivo qualcosa di cruento o violento, e mi sn impegnata parecchio!! >.<

La mia nuova storia sarà il SEGUITO di questa ^^ spero verrà seguita anche questa!!!

Un bacione e a presto!!
The_Last_Vampire

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