Some things change di Ivy001 (/viewuser.php?uid=1071053)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cambiamenti radicali ***
Capitolo 3: *** Dolori dal passato ***
Capitolo 4: *** E' arrivato Natale ***
Capitolo 5: *** La vecchia Anna ***
Capitolo 6: *** Un pericolo da scongiurare ***
Capitolo 7: *** Richieste particolari ***
Capitolo 8: *** Ritornare ad amare ***
Capitolo 9: *** Una bufera di neve ***
Capitolo 10: *** Segreti inconfessabili ***
Capitolo 11: *** Il danno è fatto ***
Capitolo 12: *** La verità ***
Capitolo 13: *** Bentornata a casa ***
Capitolo 14: *** La furia della natura ***
Capitolo 15: *** Una voce familiare ***
Capitolo 16: *** L'ora della verità ***
Capitolo 17: *** Lo stesso dolore di otto anni fa ***
Capitolo 18: *** Addio Athohallan ***
Capitolo 19: *** La famiglia riunita ***
Capitolo 20: *** Incontri importanti ***
Capitolo 21: *** The End ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
L'ennesimo
inverno gelido si appresta ad arrivare e con esso lo spirito natalizio,
pronto ad adornare le case e a riempire d'amore e di gioia i cuori di
tutti.
Non
esiste porta adoranata per l'occasione e anche il palazzo è
abbellito a tema.
Per
le strade si possono ascoltare bambini che cantano, adulti che si
consigliano sul pranzo da preparare per la festa, anziani seduti sulle
panche, nei giardinetti dedicati ai defunti sovrani, che raccontano i
loro natali passati. Impossibile non essere contagiati dalla
felicità che il Natale offre.
A
palazzo una bambina, seduta sul letto della sua enorme cameretta,
osserva annoiata i quadri alle pareti. E' così che trascorre
molte delle sue giornate.
"Posso
entrare?" - domanda una voce maschile, dopo aver bussato alla porta.
"Avanti"
- risponde lei, sistemandosi i capelli scomposti e il vestito
stropicciato.
Ad
entrare è un uomo elegante, con indosso abiti reali con lo
stemma di Arendelle.
"Papà!
Cosa c'è?" - chiede la piccola, notando il genitore
sull'uscio.
"Volevo
avvisarti che Tessa e Brigitte hanno allestito la sala e vorremmo ci
aiutassi con l'albero" - le propone, sedendosi accanto alla figlia.
"Se
lo fate soltanto perché ho litigato con mamma poco fa,
sappiate che non mi interessa" - brontola la piccola, nascondendo la
testa sotto il cuscino.
"Aurora,
tesoro, tua madre non voleva bisticciare con te. Sai che è
nervosa ultimamente..."
"Ultimamente,
papà? Ma se è fredda e rigida da quando sono nata"
"Non
è vero, adesso non esagerare" - il tono del genitore diventa
severo e parte subito il rimprovero - "Non mi piace che tu faccia i
capricci. Sei una principessa e devi seguire le regole"
La
rigidità dell'uomo che Aurora ha davanti ai suoi occhi, la
ammutolisce.
Lo
sguardo severo del biondo si ammorbidisce subito dopo e, accarezzandole
con dolcezza i capelli, aggiunge - "Figliola, se pretendiamo che tu
rispetta le regole è perché ti amiamo e vogliamo
che tu cresca nel migliore dei modi. Non sentirti ferita se mi vedi
più austero. Sono pur sempre un re" - a quel punto cerca di
mostrarsi più tenero, dopo la parte di genitore deciso e
autorevole - "Un re che in passato parlava solo alle renne e alle
rocce" - pensa tra sè e sè.
Gli
occhi dei due, dello stesso intenso colore, si incrociano e allo
sguardo segue un sorriso da parte di entrambi che smorza la tensione.
"Adesso
abbracciami e andiamo nel salone degli addobbi" - la solleva e la
prende tra le sue braccia - "Ci attende un albero enorme che
è arrivato direttamente dalla montagna del Nord"
"Olaf
ci darà una mano?" - chiede curiosa la piccola principessa.
"Certo.
Sarà sicuramente con Sven adesso. Non tarderà ad
arrivare. Sai che quando si tratta di giocare e divertirsi non
manca mai!"
-----------------------------------------
E'
tarda sera quando la piccola Aurora viene messa a letto dal suo
papà che, con carezze e dolcezza, le regala momenti di puro
amore.
Una
volta chiusa la porta della sua stanza appuratosi che la piccina dorme,
il re si congiunge alla consorte.
Sa esattamente dove trovarla. Nella sala del trono ad occuparsi di
faccende "da sovrana", come le definisce Olaf.
"Kristoff!
Cosa ci fai qui? Credevo stessi già dormendo" - sono le
prime parole di Anna quando nota il marito. Sfoglia con attenzione dei
documenti su un alleanza economica. Da quando indossa la corona, la
dolce secondogenita di re Agnarr, si è mostrata responsabile
e sempre pronta ad andare incontro alle esigenze del suo popolo. Amata
da tutti, ha stretto forti alleanze politiche. Motivo questo che la
spinge a continuare senza sosta il suo lavoro...anche nelle ore
più tarde.
Bjorgman è fiero della donna che Anna è diventata
negli ultimi dieci anni, da quando Elsa le lasciò il titolo
di regnante di Arendelle. Però la preoccupazione
è che tanto dedita al benessere del regno, la regina non
sembra essere interessata al benessere di sua figlia Aurora.
L'ex montanaro conosce le radici di quel comportamento, causate da un
dolore passato che lui stesso ha patito con sua moglie. Per tale motivo
è deciso a dare alla sua bambina, di soli otto anni, tutto
l'amore che merita e che Anna, inconsapevolmente, non riesce a donarle.
In quei minuti, osserva la sua consorte notandone debolezza fisica e
occhi spenti. Non ha più la passione che la spinge a
muoversi. E' magra, più di quanto già fosse. I
capelli sempre raccolti e mai fuori posto hanno preso il posto della
capigliatura a trecce. Non regala più dolcezza al marito,
nè momenti di intimità. Vive di lavoro, lavoro,
lavoro. Ha perduto la fiducia nella famiglia quando ha perduto la
fiducia in sua sorella maggiore.
"Non
ti sembra che sia ora di coricarti? Sarai esausta" - precisa lui, con
il tentativo di distrarla.
"No,
avviati. Mi ci vorrà del tempo" - risponde la sovrana, senza
distogliere lo sguardo dai documenti.
"Anna
ma è tardi..."
"Vai
ti ho detto" - insiste lei, alzando tono di voce.
E a quel punto Kristoff tocca un argomento delicato, nella
speranza di ritrovare delle emozioni negli occhi di Anna - " Amore,
smettila...per favore, lo so che il tuo è un modo per non
pensare a quanto accaduto otto anni fa"
Sentire
tali affermazioni, pietrifica la giovane donna. Lei però non
si scompone, respira profondamente, e senza replicare torna alle
scartoffie.
"Il
tuo silenzio conferma che ho ragione. E' per lei, vero? E' per Elsa"
Il foglio che Anna aveva tra le mani cade improvvisamente sul tappeto e
la sua reazione è immediata
- "Basta!" - tuona contro Kristoff. Raccoglie il documento da terra e
conclude - "Ti ho detto mille volte che non voglio più
sentire quel nome. Adesso se non ti dispiace chiudo una faccenda
lavorativa importante. Buonanotte" - infastidita,lascia la sala del
trono dirigendosi altrove.
Nella
biblioteca, tra mille libri letti e riletti nel corso della sua
infanzia, ritrova se stessa e con essa i dolori che le dilaniano il
cuore da tanto, troppo tempo.
CIAO
A TUTTI/E. COME MOLTI DI VOI SONO ANDATA AL CINEMA E HO VISTO FROZEN 2.
POTETE IMMAGINARE CHE EMOZIONE E' STATA VEDERLO E DOPO I PIANTI AL THE
END, HO INIZIATO A VIAGGIARE DI FANTASIA E A IDEALIZZARE UN IPOTETICO
SEQUEL.
IL
MIO SARA' AMBIENTATO CIRCA 10 ANNI DOPO L'ACCADUTO DEL SECONDO FILM.
VI
RINGRAZIO IN ANTICIPO E DEDICO QUESTA STORIA AD UNA MIA AMICA, FEISTY
PANST. LETI E' PER TE QUESTA FANFICTION,TI VOGLIO BENE E SEI DIVENTATA
LA SORELLA VIRTUALE CHE NON HO MAI AVUTO. QUANDO CI INCONTREREMO, UN
GIORNO, SPERO PRESTO, AVREMO TANTE COSE DA RACCONTARCI E MOLTE CHE
ABBIAMO CONDIVISO TRAMITE MESSAGGI, FINALMENTE POTREMO DIRLE A VOCE.
BUONA
LETTURA E BACI A TUTTI/E
IVY001
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Capitolo 2 *** Cambiamenti radicali ***
1
Il clima rigido di Arendelle si respira anche a palazzo, dove il freddo
è dato dalla distanza che la regina Anna ha posto tra
sé
e il resto della famiglia.
Ciò che rimane della spensierata e dolce ragazza dai capelli
biondo fragola, le trecce e le lentiggini sul viso, è
un'austera
donna di trent'anni che ha eliminato dal suo castello ogni traccia di
passato che possa ricordarle chi era e cosa ha patito nell'infanzia e
nell'adolescenza.
Alle pareti sono esposti quadri di Agnarr, Iduna, perfino del generale
Mattias, fidato braccio destro della attuale sovrana, di Aurora, delle
nozze di
Kristoff e Anna, di Olaf e Sven in ghingheri
il giorno del fatidico Si dei loro amici. Tutta la vita della regina
è rappresentata con pitture minuziose e quasi reali.
Sconvolge l'assenza di immagini di Elsa, ormai custode della
foresta incantata.
Arendelle ricorda con affetto la giovane dai poteri di ghiaccio,
però non riesce a comprendere i motivi che l'hanno spinta a
chiudere per sempre con il regno.
Fu Anna stessa, dopo un duro momento di depressione, a comunicare al
popolo di dimenticare Elsa perché non sarebbe tornata mai
più.
Quello fu uno shock per tutti. Da allora, Anna si chiuse in se stessa e
si trasformò in un'altra persona.
Cosa può essere mai accaduto di tanto grave da condurre la
attuale regina alla depressione e al mutamento radicale? Quale motivo
di fondo si nasconde dietro la rottura di un legame su cui chiunque
avrebbe scommesso circa l'indistruttibilità?
Kristoff cercò di comprendere la moglie i primi tempi; in
fondo Anna aveva le sue buone motivazioni, pensava lui. Poi la
situazione, anziché placarsi, peggiorò e si
arrivò
al punto di non ritorno: Anna fece rimuovere ogni dipinto o traccia
della parente, impedendo a chiunque di nominare quel nome, specialmente
in presenza di
Aurora. La bambina non doveva assolutamente conoscerne l'esistenza.
Ad oggi, infatti, la principessina è ignara di avere una zia
magica.
Il primo Natale senza Elsa fu un incubo. Olaf e
Sven, abituati a divertire i presenti, rimasero in disparte: Sven nella
stalla, Olaf assieme a lui, Anna e Kristoff seduti attorno ad un enorme
tavolo di vetro, mentre la piccola Aurora, di soli due anni, venne
affidata alla servitù.
Da quel momento in poi, nessuno volle più festeggiare il 25
dicembre.
Almeno fino a quando Aurora non assistette ad una scena madre-
figlio in piazza.. La signora con in braccio il suo bambino gli
canticchiava qualcosa sulla festa e il piccolo entusiasta chiedeva lei
- "Facciamo un albero di Natale? E un pupazzo di neve?"
Quella stessa sera, a cena, propose lo stesso ai genitori. Non
ricevette la risposta sperata - "In questa casa non si festeggia mai il
Natale" - sono le fredde parole di Anna.
"Madre, vi prego" - la supplica.
E da lì le due iniziano a battibeccare e la serata termina
con
Anna che si reca nella sala del trono per sistemare dei documenti e la
piccola Aurora, in lacrime, che si chiude in camera.
Kristoff odia tutta questa situazione e sa che bisogna smuovere
qualcosa per ristabilire la pace in famiglia. Per tale ragione
ordinò che venisse portato a palazzo un pino e che tutte le
sale venissero adornate a festa.
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Anna trascorre tutta la notte in biblioteca. Non si è
accorta che nel castello l'atmosfera è tipicamente natalizia.
Dedita ai suoi pensieri cammina lungo i corridoi, sfogliando documenti,
non prestando attenzione alle decorazioni.
Ma è quando arriva nel salone delle feste che sobbalza,
trovandosi davanti un enorme albero.
Resta di stucco e avverte una sensazione strana che risulta essere un
mix di rabbia verso chi ha disobbedito ai suoi ordini e gioia nel
rivedere qualcosa che in passato amava.
Scruta il pino nei dettagli, girandogli attorno. Ad esso sono state
appese svariate palline, di differenti forme e colori. Poi il suo cuore
sembra fermarsi per un istante.
Nota un particolare che la disturba.
"Questo deve sparire" - afferra una delle decorazioni che ha la forma
esatta di un fiocco di neve.
Lo getta a terra e lo calpesta, sperando si frantumi.
Inutile. Sembra non volersi rompere.
"La sua magia è talmente potente da rendere forte perfino un
misero oggetto di ghiaccio" - commenta, infastidita.
Ricorda bene il momento in cui Elsa lo realizzò e lo appese
ad un ramo del pino.
E le parole della sorella maggiore suonano come un eco nelle orecchie
di Anna.
"Questo è per mio nipote... o mia nipote. Voglio che lo
conservi sempre, così che anche se siamo tutti lontani,
possiamo sentirci vicini in ogni momento" - questo disse la potente
sovrana della Foresta Incantata, il Natale di tanti anni
prima, quando la famiglia al completo attendeva con ansia e gioia
l'arrivo dell'erede.
Una lacrima scivola lenta sulla guancia della regina di Arendelle al
ricordo di quella scena. Poi si ricompone, scuote la testa come a voler
cancellare pensieri nostalgici. Raccoglie l'indistruttibile fiocco di
neve e lo osserva.
"Avevi promesso che non ci saremmo mai più perse. Invece mi
hai distrutto il cuore... di nuovo. Hai portato via, con la forza,
qualcosa che mi apparteneva. Non ti perdonerò mai Elsa.
Mai!" - così dicendo, apre la finestra e getta via l'oggetto
- "Questo è l'addio definitivo" - con gli occhi velati di
immensa tristezza, Anna si dirige nella sua camera.
Sa già che dormirà poco e che i suoi sogni
saranno gli incubi che la tormentano da tempo.
Si corica, volge lo sguardo su Kristoff, già caduto tra le
braccia di Morfeo. Lo osserva e gli sfiora il viso.
"Amore mio, perdona la mia austerità. Non posso lasciare che
le emozioni mi guidino, o rischierei di farmi del male da sola. Ho
dovuto cambiare per impedire ai ricordi di uccidermi" - gli lascia un
lieve bacio sulla guancia, poi chiude gli occhi sperando di
addormentarsi subito, evitando così che il passato la
tormenti ancora una volta.
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Capitolo 3 *** Dolori dal passato ***
1
"Where
the north wind meets the sea
There's a river full of memory
Sleep, my darling, safe and sound
For in this river all is found" - canta una donna dall'aspetto di una
creatura della natura.
La sua voce, melodiosa e dolce, intona la ninnananna della regina Iduna.
"Dormi bene, tesoro" - sussurra poi ad una bambina, dandole un tenero
bacio sulla guancia.
"Buonanotte mamma"
Elsa
si allontana, tornando a se stessa e alla sua libertà. Ogni
volta che
le viene chiesto di ricordare quelle parole e quella musica, le tornano
alla mente ricordi di un passato doloroso e di quanto stia scontando
adesso il suo essere "diversa".
"Bruni?!" - chiama lo spirito del fuoco che in un battibaleno si
presenta al suo cospetto.
Si scambiano uno sguardo che vale più di mille parole. Poi
la salamandra si accoccola tra le sue mani e le regala attimi di
tenerezza infinita.
-------------------------------------------------------
"Dove
stai andando?Non puoi fare questo a me!Non puoi lasciarmi
così" - grida Anna ad una figura vestita di bianco che le
dà le spalle.
"Mi
dispiace,è ciò che va fatto"
"No,
Elsaaaaa"
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"Anna, svegliati! E' stato un brutto sogno. Va tutto bene,
ci sono io
adesso" - è la voce di Kristoff a riportare la regina alla
realtà.
La giovane donna apre gli occhi mostrando la paura sul suo volto cereo.
"Amore, mi hai spaventato. Urlavi come se qualcuno ti stesse facendo
del male"
"Perdonami. Non è da me" - cerca di calmarsi, nascondendo le
mani tremanti sotto le lenzuola.
"Perdonarti? Tesoro, capita a tutti di avere degli incubi" - le
accarezza la guancia. Notando che finalmente la moglie non si scosta,
si avvicina a lei cercando di sfiorarle le labbra.
Purtroppo a quel gesto, la sovrana di Arendelle si scosta,
respingendolo per l'ennesima volta.
"Ti faccio così schifo da disdegnare anche le mie premure?"
- chiede, deluso, Bjorgman.
"Non dire sciocchezze. Non mi sembra il caso ora di metterci a
pomiciare come facevamo tempo fa. Io devo prepararmi, ho molte cose da
fare oggi!" - con tali parole Anna giustifica il
suo strano comportamento e si alza dal letto, indossando la sua
vestaglia di seta.
"Sembra che tu ti sia dimenticata cosa significa amare" - commenta
Kristoff infastidito,dall'ennesimo rifiuto della moglie.
"Come, prego?" - esclama lei, stupita sentendolo parlare con quel tono.
"Hai capito benissimo. Sei un'altra persona. Se non mi ami
più,
dimmelo e facciamola finita perchè io una vita
così non
la voglio" - la durezza di quelle affermazioni spezzano il
già
dolorante cuore di Anna, la quale abbassa il capo e non si pronuncia.
"Chi tace acconsente, quindi! E' questo che vuoi?" - le si avvicina,
bloccandola a pochi passi dalla porta, impedendole l'uscita. Si
ritrovano così faccia a faccia e la regina non
può
distogliere lo sguardo, data l'estrema vicinanza fisica del compagno.
Gli occhi dei due si incontrano e per un istante i ricordi di un amore
forte e vero riaffiorano.
Kristoff studia le espressioni facciali della consorte. Quanto gli
è mancato poterla capire solo fissandola in volto; adora
perdersi negli occhi grandi ed intensi di lei e impazzisce per le
lentiggini che le colorano il nasino delicato.
Anna non lo ammette però anche solo guardare suo marito le
fa battere il cuore all'impazzata. Il suo amore non si
è
spento come ha voluto far credere in quegli anni.
Le farfalle le ballano nello stomaco come accadeva quando aveva
diciotto anni.
Accade tutto in pochi secondi. Il re di Arendelle si fionda sulla
labbra di lei con foga e la giovane non riesce a evitare stavolta il
gesto; le braccia del biondo la cingono con forza,
impedendole
ogni movimento. Lui sa cosa desidera e lo sta manifestando come meglio
crede.
Non bacia così la sua donna da troppo tempo e sente
fortemente la necessità di averla tutta per sé.
Ma quando i due si fermano per ripredere fiato, restano a guardarsi per
altri secondi, quasi interminabili. Ed è Anna a chiudere la
faccenda.
"Lasciami andare Kristoff. Ti prego" - la voce della regina
è tremante; il gesto del suo grande amore l'ha scossa e ha
smosso quel qualcosa che credeva di poter controllare.
"Perchè ti comporti così?" - le domanda lui,
amareggiato.
"Così come?"
"Sai a cosa mi riferisco!"
"No, non comprendo" - finge di non capire e si avvicina alla porta,
pronta per allontanarsi ed allontanare il confronto.
"Smettila di nasconderti dietro una maschera. Io ti conosco bene e so
cosa senti nel cuore. Cosa credi? Che per me sia facile?"
"Kristoff....basta! Fammi andare via" - cerca un modo per arrivare
all'uscita, vista la presenza ingombrante del marito che le impedisce
di fuggire.
"Voglio solo aiutarti"
E a tali parole, Anna alza di scatto il capo e, irrigidendosi,
diventando molto seria, gli dice - "Vuoi davvero aiutarmi? Lasciami in
pace"
Quella durezza, lascia di pietra Bjorgman che con aria abbattuta non
solo dà spazio ad Anna per lasciare la stanza, ma le apre
addirittura la porta.
"Non ti disturberò più, tranquilla!" - conclude.
-------------------------------
Anna trascorre l'intera giornata chiusa nella sala del trono. Non si
unisce ai suoi familiari neppure per pranzo.
Aurora soffre terribilmente l'assenza della madre, tanto da sospettare
che il distacco della regina sia colpa sua.
"Abbiamo litigato ieri e adesso non vuole vedermi più" -
singhiozza la piccola, consolata da Kristoff.
"Non è così, tesoro. Non pensarlo mai. Lei ti ama"
"Non è vero. Mi detesta. Cosa le ho fatto di male?" - piange
disperata, ricevendo l'affetto di Olaf e anche di Sven, che si
accoccola con il muso sulle gambe della piccola.
"E' un momento difficile per la mamma. Le responsabilità di
una regina sono notevoli" - cerca di tranquillizzarla Bjorgman,
mettendo la faccenda sul piano lavorativo.
"Tu sei il re e dovresti avere gli stessi problemi. Perchè,
allora, riesci a coccolarmi e lei no?"
Quelle parole cariche di tristezza, una tristezza che a
quell'età non dovrebbe esistere, toccano il cuore dell'ex
montanaro.
Il sovrano prende in braccio la principessina e la stringe forte a
sè.
"Su di me puoi contare sempre"
"Ti voglio bene, papà" - si accoccola al petto del genitore
e tra una carezza e una parola dolce, si appisola.
Kristoff la stende su un divanetto vicino al camino, coprendole il
corpicino con un coperta.
Si siede accanto ad una finestra e osserva l'esterno. Da quella
posizione è ben visibile il porto e l'immenso mare.
Una lacrima gli riga il viso ricordando il legame che Arendelle ha con
un mare in particolare: quello che collega Anna ad Elsa.
E un flashback gli torna alla mente riaprendo vecchie ferite.
---------------------------
FLASHBACK
"Non puoi pensare di portarla via, Elsa! Non è giusto"
"Kristoff...è così che devono andare le cose.
Accettatelo, per favore e non rendetemi la situazione più
difficile di quanto è già"
Poi le grida disperate di Anna che corre loro incontro.
"Elsa!!Che intenzioni hai?"
"Sorellina, mi dispiace. Non posso fare diversamente"
Quelle parole pietrificano la sorella minore che sente il cuore
fermarsi. Le gambe le cedono e perde i sensi tra le braccia di Bjorgman.
L'ulima scena che la coppia ricorda in quei momenti di panico, di cui
approfittò Elsa per filare via, fu un soffio di vento e il
rumore del mare che segnalavano l'addio della regina della Foresta
incantata e l'inizio della vita infernale dei due innamorati.
---------------------------
Ripensando a quel momento, l'ex montanaro si asciuga il viso bagnato
dalle lacrime. Si alza dalla sedia e raggiunge Aurora ancora
addormentata.
Prende posto al suo fianco e, con delicatezza, la prende in braccio e
la avvolge tra le sue braccia.
"La mia Ineke non è scomparsa. Vive nei tuoi occhi. Forse
è questo che spaventa Anna più di tutto. Piccola
mia, il tuo papà non perderà anche
te...."
Le dà un lieve bacio sulla fronte e trascorre le ore
seguenti, guardando il fuoco del camino spegnersi lentamente.
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Capitolo 4 *** E' arrivato Natale ***
1
FLASHBACK
"Maestà spingete più forte che potete. Ci siamo
quasi" - la levatrice di corte è con Anna al momento del
parto, aiutandola a dare alla luce la sua creatura.
Sono ore cruciali che vedono la giovane regina gridare disperata per il
dolore fisico, mentre Kristoff assieme a sua cognata Elsa soffrono di
momenti di impotenza.
"Ho un potere enorme e non posso evitare questo inferno a mia sorella!"
- dice fissandosi le mani, non riuscendo a darsene pace.
"Se avessi immaginato che avrebbe sofferto così, non avrei
mai pensato di darle un figlio" - aggiunge l'ex montanaro, seduto a
terra con il capo sul muro. Di fronte a lui c'è la porta
della camera dove il tutto sta avvenendo.
Improvvisamente è una delle domestiche a lasciare la stanza
della partoriente e ad unirsi alla famiglia per dare loro notizie.
"Come procede, Lisa? E' nato?" - chiede Elsa, speranzosa.
Lo sguardo basso della donna impensierisce i due ragazzi.
"Allora?" - insiste Bjorgman, invitando la sua inserviente a parlare.
Il terrore comincia a invadere il cuore della regina della Foresta
Incantata. Senza pensarci su, fa da parte la cameriera e spalanca
l'uscio della stanza.
Anna è a letto, sudata e visibilmente esausta..
"ANNA!" - la chiama Elsa, avvicinandosi a lei.
"Sorellina!Ciao, sei rimasta qui tutto questo tempo?"
"Come potevo andare via! Io e Kristoff abbiamo chiesto a Lisa se era
tutto ok. Aveva una faccia sconvolta. Ho temuto il peggio"
"Forse era emozionata" - precisa la levatrice, intromettendosi nella
conversazione. Ha tra le braccia un fagotto avvolo in una coperta
bianca con lo stemma reale di Arendelle.
"Maestà, ecco la vostra principessina" - aggiunge la donna,
porgendo la bambina ad Anna.
"Continua la stirpe delle donne al potere, allora!" - si commuove Elsa.
Le due restano in silenzio a fissare la bellezza della neonata,
identica in tutto e per tutto alla sua giovane mamma.
Kristoff arriva in quel momento, assieme alla domestica. E' emozionato
e gli brillano gli occhi.
"Amore mio" - dice, asciugandosi il viso bagnato di lacrime.
Elsa fa spazio al cognato, tenendosi qualche passo dietro di lui.
Lascia i neo genitori libri di godere quel momento così
speciale e unico .
Dà ordine alle varie domestiche e alla levatrice di lasciare
la coppia da sola con la piccola.
Chiusa la porta alle sue spalle, con il cuore leggero dopo aver visto
sua sorella in salute e aver conosciuto sua nipote, è pronta
a rincasare.
Olaf e Sven arrivano correndo come pazzi proprio allora.
"Come sta Anna? E' nata la sua creatura?" - domanda il pupazzo di neve.
"Si, mamma e figlia stanno benone"
"Lo sapevoooo"" - urla di felicità l'omino magico, in
risposta al verso di sconfitta della renna.
"Sapevi cosa?" - chiede Elsa, confusa.
"Io e Sven avevamo scommesso se fosse un LUI o una LEI"
"Tu e Sven?" - ridacchia la giovane, certa che l'animale non avrebbe
mai potuto parlare e accettare la sfida.
"Mio cognato sperava in un maschio allora" - pensa tra sè e
sè, sorridendo all'immagine di Olaf, Sven e Kristoff insieme
a decidere sul sesso del nuovo erede.
In quel momento, Elsa riceve un segnale dai quattro spiriti che la
invitano a tornare a casa il prima possibile.
"Devo andare adesso" - comunica, mostrandosi alquanto di fretta.
"Ma come? Non puoi andartene. E' Natale"
"Natale" - ripete, nostalgica, la maggiore delle sorelle.
"Esatto! Anna vorrebbe averti qui per festeggiare tutti insieme!"
"Tornerò, è una promessa"
- così dicendo fugge via, svanendo in un
battibaleno, riportata nella sua dimora dalle onde del mare.
-----------------------------------------------------
E' la mattina di Natale quando Anna viene svegliata di sovrassalto da
Olaf che, allegro e canterino, rallegra il castello intero con la sua
voce.
"Buongiorno!" - la saluta, entrando in camera spalancando la porta.
"Olaf!! Insomma... sai che devi bussare!" - lo rimprovera.
"Pardon!Non era mia intenzione infastidirti. Volevo solo dire che oggi
è festa. Niente musi lunghi. Kristoff e Aurora sono
già in salone ad aprire i pacchi" - le comunica, poi si
allontana, dispiaciuto per l'ennesimo comportamento esagerato da parte
della sua ex migliore amica.
Anna, stupita da quanto appena saputo, indossa la sua vestaglia e, dopo
aver sistemato i capelli nel solito e regale chignon, raggiunge i
parenti.
La bambina è sulle spalle dell'adorato padre e si divertono
a cantare Merry Christmas e a saltellare felici.
"Madre!" - esclama la piccola, notando la regina appoggiata alla porta,
intenta ad osservare il quadretto familiare.
Bjorgman si limita ad un cenno con la mano, poi volge lo sguardo
altrove.
E' Aurora, spinta dallo spirito natalizio, ad avvicinarsi alla mamma e
a prenderla per mano conducendola vicino l'albero.
"C'è qualcosa anche per voi" - le dice, sorridente.
"Per me?" - chiede, stupita e grata del gesto - "Chi mi ha comprato un
regalo?" - si guarda attorno. Ci sono alcune domestiche. Loro le
esclude, guadagnano appena il giusto per sfamare le loro famiglie.
C'è Olaf... probabile, pensa Anna. Magari qualche creazione
bizzarra delle sue.
Kristoff non le parla da giorni ed è impossibile che sia
stata idea sua.
Chi resta? Aurora!
"Questo l'ho fatto io, spero vi piaccia" - le rivela la bambina,
porgendole un pacco.
Anna vorrebbe piangere di gioia e stringere a sè sua figlia,
il tesoro più grande della sua vita. Si trattiene e risponde
con un secco "Grazie"
Lo scarta sotto lo sguardo curioso dei presenti e quello entusiasta
della principessina.
"E' un dipinto" - esclama la regina, notando la bellezza di un' opera
d'arte che è visibilmente frutto della mano di una bimba di
otto anni.
"Vi piace? Questi siamo noi" - indica le tre figure rappresentate alla
meglio sulla tela.
"Hai talento" - si complimenta Kristoff, fiero della figlia. La prende
in braccio e l'abbraccia, colmando il vuoto affettivo causato
da Anna.
"Sei bravissima. Non pensavo ti piacesse dipingere" - ne è
sorpresa Anna.
"Lo faccio sempre, madre!" - racconta la piccola, dispiaciuta nel
constatare che per la sovrana di Arendelle è invisibile.
La regnante non sa neppure cosa piace o non piace alla creatura a cui
ha dato la vita.
"Lo appenderò in camera. Ho apprezzato molto il tuo
pensiero" - accenna un timido sorriso.
"Tutto qua? Non abbracci Aurora?" - si intromette Olaf, credendo di
scuotere Anna in qualche modo.
Ottiene una situazione imbarazzante che la sovrana non riesce a
gestire. Infatti il gesto che segue è forzato e
anche le domestiche si accorgono della freddezza di Anna verso la
figlia, nutrendo dispiacere.
Un abbraccio durato giusto il tempo che i due corpi si sfiorassero.
"Ehm... io ora vado. Ho delle faccende da sistemare. Continuate pure" -
cerca di darsela a gambe prima di dove affrontare altri momenti
complicati.
Sempre il pupazzo di neve la trattiene porgendole qualcosa da parte sua.
"Questo invece è il mio dono" - le porge un pacchetto
stropicciato.
Lei lo prende tra le mani e lo apre.
La reazione immediata che ha è di gettare a terra il regalo.
"Hey...se non ti piaceva poterli dirlo. Invece di buttarlo come se
fosse immondizia" - si offende Olaf.
"Dove hai trovato quell'oggetto a forma di fiocco di neve?" - domanda,
sconvolta, Anna.
Kristoff si avvicina sospettoso e riconosce quello che la moglie ha
volutamente lasciato cadere sul pavimento.
Lo raccoglie e lo osserva. Poi posa lo sguardo sulla consorte.
Gli occhi le si riempiono di lacrime e, stanca di trattenersi, scappa
via.
"Madre! Dove andate?" - Aurora è confusa e preoccupata.
"Cosa le prende? Non la capisco più" - commenta il pupazzo
di neve.
"Amico, dove hai trovato questo?" - indaga Bjorgman.
"Confesso! L'ho trovato in giardino. Era a terra, esattamente in
corrispondenza alla finestra di questo salone" - spiega l'omino magico.
"Papà, ma sbaglio o è uguale a quello che abbiamo
usato io e te per abbellire l'albero di Natale?"
"Si, tesoro. E' quello"
"E come mai è stato buttato dalla finestra?" - domanda
sempre più confusa la principessina.
Kristoff, con il cuore a pezzi, avverte il desiderio di consolare la
moglie e di lasciarla sfogare..
Ha capito tutto: Anna ha rivissuto attraverso quel ciondolo il passato
e il legame ormai inesistente con Elsa.
"Torno subito"
"Vengo con voi" - aggiunge la piccina.
"No, figliola. Dacci qualche minuto"
E così raggiunge la consorte, chiusasi, come ormai di
routine, nella sala del trono.
Bussa alla porta e le chiede..
"Posso entrare?"
Non risponde, tanto che Kristoff varca l'uscio anche senza consenso.
"Cosa vuoi?"
"Voglio sapere come stai. Il regalo di Olaf ti ha ricordato tua
sorella... so quanto tu stia male per l'accaduto, però
è bene accettare che le cose non torneranno come una volta.
Devi andare avanti. Per te stessa, per me che ti amo da impazzire e per
Aurora"
Anna non risponde. Ma sono i suoi singhiozzi a spingere Bjorgman ad
avvicinarsi a lei e ad abbracciarla.
"Finalmente piangi in mia presenza! Fallo...sfogati! Liberati di questo
peso. Io sono qui per te"
"Mi sento così stupida" - confessa, piangendo disperata.
"Non lo sei. Sei umana. E in un giorno come questo, il dolore si
riaccende a ricordarci che oggi sarebbe stato il Suo compleanno" -
afferma lui, con tristezza negli occhi.
"Odio questo giorno....odio gli addobbi, odio i regali sotto
l'albero... tutte cose che facevamo quando Elsa era qui, quando ero
incinta, quando..." - poi si zittisce, faticando nel parlare di un
argomento che ha voluto celare per anni.
"Dillo!! Se lo dici, ti sentirai meglio. Inizierai ad accettare che
bisogna voltare pagina" - la consiglia il marito.
"Non ci riesco"
"DEVI"
I due si guardano, condividendo un dolore indicibile.
E' il giovane re ad aggiungere altro - "Aurora le assomiglia ogni
giorno di più. L'ho notato e ho capito che è per
questo che eviti di guardarla negli occhi"
"Sento che provare emozioni di gioia o di allegria, significa tradire
me stessa e l'amore per una figlia che non ho più, che non
ho visto crescere"
"Lo so, ti capisco. Credo che tu debba parlare con Aurora. La sua
dolcezza e il suo sorriso ti aiuteranno ad andare avanti."
"Come hai fatto a superare tutta questa sofferenza, Kristoff?"
"Non l'ho mai superato. Ho imparato a convivere con il dolore" - le
confessa, manifestando le sue fragilità.
"Io non sono pronta a questo" - ribadisce Anna.
"Ok, prenditi i tuoi tempi ma non tenere lontana la bambina. Ti prego.
Dalle amore, ne ha bisogno. E lei te ne regalerà a sua volta"
In quel momento, proprio Aurora arriva e si unisce ai genitori.
"Si può?" - domanda educatamente.
"Vieni avanti tesoro" - la chiama a sé il sovrano.
La prende in braccio, mentre intreccia una mano a quella di Anna.
"Madre, state bene?" - le chiede, timidamente.
La regina accenna un sorriso, poi respira profondamente e alza il capo
trovandosi faccia a faccia con la piccola.
Gli occhi di Aurora sono lame al petto che penetrano lente e fanno
male.
Sempre in quegli occhi Anna legge se stessa e rivede il suo passato: un
passato fatto di porte chiuse in faccia e di affetto negato.
"Sto bene, tesoro" - le risponde.
Quel "tesoro" spiazza la principessina che guarda il padre come a
volergli dire "hai sentito cosa ha appena detto?"
"Posso abbracciarvi adesso?" - la richiesta della piccola viene accolta.
Anna si inginocchia, fregandosene dopo tanti anni, di stropicciare o
sporcare le vesti reali.
"Vieni qui" - le spalanca le braccia e la accoglie a sé.
Aurora non si fa pregare e si getta sulla mamma.
Respira per la prima volta il suo profumo; sente le sue mani calde
accarezzarle i capelli.
"Perdonami per tutto, piccola mia" - a quel punto Anna si libera del
dolore e cede ai sentimenti.
Forse quel Natale non è disastroso come pensava. Forse il 25
dicembre non sarà una data dolorsa da oggi in poi.
-------------------------------------------------
"TANTI AUGURI A TE" - canticchia Elsa alla bambina che spegne, in sua
compagnia, la nona candelina.
"Grazie mamma! Adesso posso sperare che mi porterai oltre la Foresta
Incantata, vero?"
"Si, è arrivato il momento piccola Ineke. Basta Athohallan.
Finalmente ci sposteremo tra i Northuldri"
"Che meraviglia! Non vedo l'ora. Sono felice, hai esaudito il mio
grande desiderio"
"Te lo meriti. Tutti gli spiriti sono d'accordo con me. Meriti di
vivere tra i tuoi simili"
|
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Capitolo 5 *** La vecchia Anna ***
1
"Più a destra, papà" - Aurora aiuta Kristoff a
sistemare il quadro regalato ad Anna per Natale. La piccola dirige il
genitore e la scena vede coinvolto anche Olaf - "Io direi a sinistra,
invece" - dice il pupazzo di neve.
"A destra o a sinistra?"- domanda il giovane re, in piedi su
una sedia, alzando gli occhi al cielo.
"A destra" " A sinistra" - esclamano in coro i due.
Anna osserva la scena e di fronte al buffo momento sorride,
sciogliendosi finalmente da tutto quel ghiaccio che l'ha congelata per
anni.
Ma ecco che i ricordi del passato tornano a balenarle nella mente.
FLASHBACK
"Padre, sono stanca. Posso muovere almeno un braccio?" - chiede la
piccola Anna, a re Agnarr durante la realizzazione del dipinto di
famiglia.
Non riceve risposta. Allora si rivolge all'amata sorella - "Psss Elsa,
a te non fa male nulla?"
"Silenzio" - sussurra Iduna, muovendo appena la bocca.
L'esilarante scena di quattro persone immobili come statue, di cui una
brontolona, termina poco dopo.
"Finalmente" - esulta la principessina minore, sgranchiendosi le gambe
- "Elsa, adesso andiamo a giocare?"
"Principesse, venite a vedere il quadro" - le chiama il re.
"Wow"- esclama estasiata la primogenita.
"Siete una famiglia meravigliosa, maestà" - si complimenta
il pittore.
Iduna arrossisce e ringrazia del complimento.
Poi è Elsa ad aggiungere - "Ne faremo un altro quando saremo
più grandi, vero?"
"Certo, sempre se Anna smetterà di brontolare e di muoversi
in continuazione" - precisa Agnarr, ridendo di fronte alla buffa
espressione della secondogenita.
Quel ricordo rattrista la giovane sovrana di Arendelle che, scuote il
capo come a volerlo rimuovere dai pensieri.
Si distrae subito, grazie ad Aurora.
"Madre, venite qui. Cosa ne pensate? Vi piace il quadro qui?"
Anna avanza verso di loro e osserva la parete.
E' seria e pensierosa mentre studia la posizione di quel dipinto.
"Allora? Ti prego dimmi che è perfetto perchè non
lo sposto per la centomillesima volta" - precisa Kristoff, esausto.
"Dico che..." - si esprime la regina, ma ecco che un flash le piomba
nella mente e ricollega che lì, proprio in quel punto
esatto, dove ora è rappresentato un tenero disegno
infantile, vi era appeso il quadro della famiglia reale. Quello che
vedeva lei e sua sorella maggiore bambine insieme ai genitori.
Avrebbe voluto dire "Toglietelo da lì", invece stavolta,
stranamente, tace.
"E' perfetto" - commenta, allontanandosi subito verso il salone.
Le domestiche hanno addobbato la tavola per il pranzo.
C'è cibo a volontà e l'aria che si respira
è propria del Natale.
Anna si guarda intorno, assaporando la serenità che quel
clima festoso regala.
Non si era accorta di quanto le fosse necessario tutto
ciò.
Come se la rigidità che la caratterizzò per otto
lunghissimi anni, fosse magicamente svanita lasciando spazio alla
malinconia dei ricordi passati.
Seduta accanto al camino, piange. Ormai le lacrime le scivolano lungo
il viso e lei non sa più domarle.
"Tieniti forte, mi raccomando tesoro" - è la voce di
Kristoff, entrato nel salone, con Aurora sulle spalle.
"Papà, fammi girare come hai fatto stamattina. Veloce come
la luce"
E il genitore così tenerone esaudisce la richiesta della
figlia, come se avesse dimenticato che ad Anna certi comportamenti poco
regali non piacciono.
Quando si accorge che sua moglie li sta osservando, si immobilizza e
dalla sua bocca fuoriesce solo un suono - "Ops"
Chiede scusa alla regina facendo scendere la bambina a terra e
sistemando prima il suo vestitino arricciato, poi la sua divisa.
"Come mai avete smesso?"- domanda Anna, spiazzando il marito.
"Credevo che tu...? cioeè... a te non piacevano questi
giochi"
"Tesoro, io da bambina ero scatenatissima. Non esisteva acrobazia che
non sapessi fare"
"Ah si?" - Aurora, sorpresa dall'immagine di sua madre birichina. Le
si siede accanto e la ascolta con attenzione - "Raccontatemi cosa vi
piaceva fare da bambina. Sono curiosa"
"Adoravo i pupazzi di neve più di ogni cosa" - spiega, per
rendersi conto solo dopo di aver toccato un tema delicato e off limits.
"Ma Olaf come mai è un pupazzo di neve magico? Qui non si
pratica la magia"
"Ehm....già!" - Anna cerca aiuto in Kristoff per venire
fuori dalla questione.
Effettivamente la principessina ha sempre avuto quel dubbio
però non lo ha mai esternato per paura delle reazioni della
sovrana.
Ora che le sembra più dolce e aperta, ha raccolto il
coraggio e le ha posto la domanda.
Bjorgman cerca di dare una mano tirando in ballo i suoi vecchi amici
rocciosi.
"E' un regalo dei trolls"
"Un regalo? Per cosa?"
"Per Anna e me. Sapevano la sua passione e le regalarono uno con cui
poter addirittura parlare" - mente il giovane re, riuscendo a
cavarsela alla meglio.
"Allora anche io se chiedo ai trolls un dono unico loro potrebbero
pensare di accontentarmi?"
"Aurora, non si fanno delle richieste senza aspettarsi nulla in cambio"
"Certo, immagino. Il mio desiderio è piccolo, non farebbe
del male a nessuno"
"Figliola, se prometti di fare la brava e di non disobbedire mai, te li
farò conoscere" - afferma Kristoff, accarezzandole i morbidi
capelli.
"Dici davvero? Allora giuro che non vi deluderò"
"Quindi nessun capriccio? prometti di andare a dormire quando diciamo
noi, di vestire come vogliamo noi, di rispettare le regole di palazzo e
di non uscire senza autorizzazione?" - le chiede Anna, sapendo bene che
quelle erano delle imposizioni forti per la bambina.
La minore, infatti, resta a bocca aperta, scioccata da quanto appena
udito. La scena fa ridere i genitori che subito dopo aggiungono -
"Scherzavamo"
"Si, tua madre voleva metterti alla prova"
Aurora tira un sospiro di sollievo e, arrossendo, si rivolge alla
sovrana di Arendelle - "Avrei voluto vedervi così sempre.
Sono felice che ad oggi siete diversa"
Anna accenna un dolce sorriso, di quelli che Kristoff adorava e che da
tempo non vedeva più, e conclude - "Recupereremo i momenti
perduti, piccola mia!"
Poi si alzano entrambe dal divano sul quale si erano sedute e Anna la
prende per mano.
"E' ora di pranzo, prendiamo posto" - afferma poi.
La famiglia, insieme, felice, trascorre il primo Natale in piena
serenità.
Seppure i ricordi e il passato pesano come macigni sul cuore della
giovane regina, lei ha avvertito sensazioni piacevoli stando con i suoi
cari. Se stessa sembra riemergere e con essa la sua vera essenza:
quella di donna allegra, solare, fortemente materna ed affettuosa.
L'immagine di sovrana austera, sempre composta, dedita al protocollo,
non le calza più. In questi anni, ha solo soffocato la vecchia Anna.
Perciò è giunto il momento di tornare a respirare
aria pura.
Come le ha detto suo marito, il dolore non passa, ma ci si
può convivere e la bella regina è intenzionata a farlo.
"Grazie per avermi regalato un Natale diverso da quelli trascorsi" -
sussurra la regina al consorte, quando, a tarda serata, dopo una
intensa e divertente giornata in famiglia, i due si coricano.
"Grazie a te per essere tornata la Anna di una volta. Credevo di averti
perduta per sempre. Invece oggi ho avuto la prova che nulla
è andato perduto. Dovevi solo cercare risposte nel tuo cuore
e capire cosa volevi davvero essere" - risponde Bjorgman,
accarezzandole il viso con dolcezza.
"Ti amo, Kristoff" - si emoziona la giovane, lasciandosi andare
totalmente.
"Anche io" - è la risposta dell'ex montanaro che, con le
lacrime agli occhi, le domanda - "Adesso posso baciarti?"
Anna ridendo annuisce e in un battibaleno le labbra del suo grande
amore si fiondano sulle sue e riassapora emozioni che aveva spento e
che da oggi in poi non sopprimerà più.
Tra un bacio e una carezza, cade la notte e la coppia lascia spazio ai
sogni.
La sovrana, però, dorme poco, troppo agitata dall'adrenalina
dovuta alle sensazioni positive del suo corpo.
Si alza e si dirige verso la stanza dove Aurora dorme.
La osserva, sedendosi sul bordo del letto.
Le accarezza i capelli e la sente respirare profondamente.
Desiderosa di starle vicino, si stende accanto al corpicino della
bambina e chiude gli occhi.
Prima di cadere tra le braccia di Morfeo, intona una ninna nanna
"Where the north wind meets the sea
There's
a river full of memory
Sleep,
my darling, safe and sound
For
in this river all is found"
e in pochi secondi crolla.
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Capitolo 6 *** Un pericolo da scongiurare ***
1
9 ANNI PRIMA...
"E' questa la bambina prescelta?" - domanda una voce femminile ad Elsa.
"Si, è lei! Ho fatto quello che mi è stato
chiesto. Adesso pretendo che mi diate spiegazioni logiche sul
perché ho dovuto strappare mia nipote ad Anna"
"Tutto a suo tempo, mia cara. Sappi che se è a chiedertelo
sono io, tua madre, ci sarà un motivo valido"
"Tu sei lo spirito protettore di Athohallan, questo mi è
chiaro. Sei rimasta qui dopo il naufragio in cui tu e papà
avete perso la vita. Solo che ci sono cose che non capisco"
"Era ciò che andava fatto per il bene di Arendelle, per il
bene di questo luogo di pura magia, per il bene di tutti"
"Come può una creatura tanto indifesa e piccola essere un
pericolo per noi?"
"Non è lei in maniera diretta a recare ostacoli agli spiriti"
"Ah no? E chi allora?"
""Basta con queste domande, Elsa!" - la rimprovera bruscamente la voce
di sua madre.
Quella durezza ammutolisce la ragazza che, seppure incredula non avendo
mai conosciuto quell'indole in Iduna, chiude il discorso.
"Adesso conduci la piccola da me" - le ordina.
La giovane annuisce, volendo evitare la furia dello spirito materno.
Si allontana dal luogo considerato ormai sacro, in quanto sede della
rivelazione della reale natura di Elsa stessa.
Vi rimette piede pochi istanti dopo; tra le sue braccia dorme una
bambina di circa un anno, dai capelli rossicci e le lentiggini.
"Che meraviglia! Finalmente conosco mia nipote" - esclama, entusiasta,
Iduna - "Qual è il suo nome?"
"Ineke" - risponde la fanciulla, osservando la consanguinea, con occhi
colmi di lacrime.
"Un nome particolare, lo ammetto. Potremmo sempre dargliene un'altro"
"No! Ti prego. Lasciale almeno questo legame con i genitori"
"Lei non deve più averne di legami con loro, questo non ti
è chiaro?" - si arrabbia la voce, smuovendo i massi di
ghiaccio sul quale poggia l'intera isola.
"Ok, d'accordo. Allora fallo per me" - la supplica Elsa.
Iduna resta in silenzio, poi accetta.
"Va bene. Ricorda, però...dopo che la avvolgerò
con la mia magia, rimuoverà ogni ricordo. Non
saprà di aver vissuto per un anno ad Arendelle. Non
saprà di essere principessa, penserà che sei tu
sua madre. Insieme le insegneremo ad entrare in relazione con la natura"
"Potrò almeno condurla nella Foresta Incantata quando
sarà più grande?"
"Solo quando ti renderai conto che ogni pericolo è
scongiurato. Non dobbiamo rischiare che salti fuori la
verità di fronte ai suoi occhi, o accadrà una
catastrofe"
A quel punto, Iduna invita Elsa ad avvicinarsi alle pareti luminose,
sulle quali scintillano pezzi di vita passata.
"Adesso adagiala a terra. Allontanati e lasciami operare sulla sua
mente"
La primogenita di Agnarr fa quanto detto e assiste alla scena epica.
Il vento solleva in aria Ineke. L'acqua avanza sottoforma di cavallo e
bagna il viso della bambina, il tutto mentre il fuoco la circonda, come
cerchio di protezione. Infine la terra si presenta trasformandosi in
culla rocciosa, sul quale il corpo della principessina viene sdraiato.
"Ora tocca a te, Elsa!" - la chiama a sé l'essenza invisibile
La giovane avanza e seguendo le indicazioni materne, posa la sua mano
sulla fronte di Ineke.
Un lampo di luce accecante si scatena e costringe la fanciulla a
voltarsi.
Quando il fascio accecante si attenua, Elsa sposta gli occhi sulla
nipote.
Lei è lì, con gli occhi aperti.
La ragazza istintivamente la abbraccia - "Piccina mia, va tutto bene.
Ci sono io qui"
"Mamma" - ecco la risposta della piccina, la sua prima parola, quella
più importante, quella che Anna attendeva da mesi di sentir
fuoriuscire dalla bocca della sua adorata figlia.
Una lacrima riga il volto di Elsa al ricordo della nascita della
piccola. Un momento che difficilmente dimenticherà, quando
gli spiriti la chiamarono urgentemente e le rivelarono che da
lì a pochi mesi avrebbe dovuto portare via quella creatura
dall'amore dei suoi genitori.
Fu un duro colpo per la ragazza, consapevole di dover strappare a sua
sorella minore la sua ragione di vita.
-------------------------------------------
Oggi Ineke ha nove anni. Ha la spensieratezza di una bambina
della sua età, che non ha sofferto per la vita in isolamento
su Athohallan.
Conosce alla perfezione gli spiriti della natura ed è loro
amica. Si diverte a giocare con Bruni, cavalca un pony ghiacciato
frutto della magia di Elsa, e canta ad ogni ora del giorno.
La sua voce così dolce e limpida è identica a
quella di Anna e per Elsa poterla ascoltare è un piacere:
così può mantenere vivo il ricordo di sua
sorella.
Ineke le assomiglia anche fisicamente. I lunghi capelli rossicci, le
buffe lentiggini e gli occhi verde acqua.
Chiunque poteva dire che quella è la figlia della regina di
Arendelle. E' la sua esatta fotocopia.
Fortuna per il quinto spirito che lei e sua sorella si assomigliano. In
questo modo la teoria che Ineke sia stata lei a partorirla è
credibile al cento per cento.
"Che bello, mamma! Stiamo andando nella Foresta Incantata. Non vedo
l'ora. Sono anni che mi racconti di quanto è bello quel
posto" - esulta la bambina, in groppa al cavallo di Elsa.
"Ti piacerà sicuramente. Però ricorda cosa ti ho
detto"
"Si, è la centesima volta che me lo ripeti. Non allontanarti
e rimani sempre accanto a me" - imita la voce della ragazza,
ridacchiando.
"Sciocchina, dai sii seria. Sai che se mi disobbedisci torniamo ad
Athohallan e non ti accontenterò mai più" -
puntualizza la grande.
"Mammina, te lo prometto" - incrocia due dita mostrandole come segnale
di fiducia.
"Bene. E allora tieniti forte, piccola! Ecco lì...guarda
l'orizzonte! Si intravede qualcosa" - le indica un punto in lontananza.
Ineke nota un immenso verde.
"Quelli sono i boschi di cui parlavi?" - domanda, emozionata, la minore.
"Si, tesoro. Vedrai gli alberi, conoscerai delle buffissime renne"
"Le renne? Sono animali?" - chiede. La curiosità di una
bambina che non conosce il mondo se non quello visto tra mura
ghiacciate stringe il cuore della giovane zia.
Trattiene le lacrime, causatele dai sensi di colpa ed annuisce - "Sono
sicura che ti piaceranno"
"Come fai ad esserne certa?"
"Beh...ho un sesto senso" - le risponde. Dopotutto Ineke è
figlia di Kristoff...come può non amare le renne.
-------------------------------------
"Elsa! Sei proprio tu?" - esclama una voce femminile, non appena madre
e figlia arrivano a destinazione.
La fanciulla si volta e riconosce immediatamente la persona in
questione.
"Honeymaren!" - le corre incontro e si abbracciano.
Ineke rimane in silenzio a scrutare il luogo che la circonda. Sembra
una neonata che si affaccia per la prima volta al mondo. Tutto
è così nuovo, così bello,
così straordinario.
Anche le foglie degli alberi, cadute a terra, hanno fascino.
"Lei chi è?" - chiede la northuldra, curiosa.
"Ehm...mia figlia!" - risponde la bionda.
"Tua...che?" - la bella moretta è scioccata da quella
novità, tanto che a prima reazione ride.
"Sei in vena di battute adesso? Non ti facevo tanto spiritosa"
"No, sono seria! Lei è mia figlia"- ribadisce
Elsa, spiazzando definitivamente la bella moretta.
Come è possibile che il quinto spirito abbia potuto dare
alla luce una bambina?
"Ineke, vieni qui" - la ragazza magica chiama la piccola e le
ricorda di essere educata e presentarsi.
Così la principessina si inchina e mostra alla northuldra le
sue origini nobili.
"Wow"- sono le uniche parole che Honeymaren riesce a
pronunciare. E' uno shock enorme sapere che la custode della Foresta
Incantata ha avuto un'erede.
"Adesso portaci da Jelena, ti prego. Vorrei che conoscesse Ineke"
La giovane dalla lunga treccia scura accompagna le neo arrivate dalla
tribù, ancora turbata e sconvolta da quanto appena saputo.
Le rimane un dilemma da risolvere: in dieci anni sola con se stessa su
un isola ghiacciata, con chi può aver mai procreato?
Però la somiglianza è evidente e ciò
basta a convincere la northuldra che Elsa non ha mentito.
Il quinto spirito nel frattempo è felice di notare che la
nebbia di dieci anni prima si è totalmente dissolta e che
ora i popoli vivono sereni.
Ineke e la sua "mamma", mano nella mano, attraversano il bosco per un
lungo tratto. La bambina pone mille domande a Honeymaren che
è colpita da tanto interesse.
"E' la prima volta che vengo qui"- le confessa la bambina.
"Mi stai dicendo che hai vissuto nove lunghi anni isolata
laggiù?" - chiede, ad occhi sgranati, la moretta.
"Già. Questo è il regalo del mio compleanno"
"Si, le avevo promesso che saremmo venute nella vostra foresta. Ineke
ama la natura"
"E allora è la benvenuta. Chi protegge la natura,
è northuldra nel sangue. E se è tua figlia, in
fondo, è normale che sia così" - le sorride
Honeymaren.
Poi ecco che un canto in lontananza attira l'attenzione delle tre.
"Cosa è questo rumore?" - si spaventa Ineke, abituata al
silenzio di Athohallan.
"Piccola, vieni con me" - le prende una mano e la conduce proprio verso
quelle voci.
Una folla di gente siede attorno ad un fuoco acceso e canta una musica
particolare.
Elsa, non trattiene più il pianto. Quanti ricordi le
invadono la mente e il cuore si lascia finalmente andare.
"Mamma ma stai piangendo?"
"Sto bene, tesoro. Segui Honeymaren. Lei è un'amica di cui
puoi fidarti. Ti insegnerà tanto" - la invita a
seguire la ragazza.
E così, Ineke si unisce alla folla, presentata dalla
northuldra come erede della loro custode magica.
Sotto lo sguardo esterrefatto di tutti, e alcuni brusii dei presenti,
la bambina li allieta con la sua voce soave.
"Elsa! Sei davvero tu? - esclama una donna alle spalle della ex regina
di Arendelle.
"Jelena! Si sono io"- la saluta, abbracciandola.
"Sono qui perché cerco delle risposte"
"Riguardo cosa?"
"Sul perchè sono stata costretta ad allontanare mia nipote
da Arendelle"
"Ci sono cose di cui neppure io sono al corrente, mia cara"
"Mi stai dicendo che non sai nulla?" - ne resta delusa.
"Mi dispiace. Purtroppo è qualcosa voluto dai tuoi simili,
non dalla nostra tribù"
"Dagli spiriti? Cosa cercano gli spiriti da Ineke?"
"Un potere, questo è certo"
"Potere? Ma lei è umana"
"Forse è segnata dalla nascita"
"Non ti seguo"
"Esistono persone che nascono con la magia, altre che la sviluppano
successivamente."
"Intendi dire che la bambina può avere un dono come il mio?"
"Forse sì, forse no"- Jelena è vaga e
le sue spiegazioni alimentano tutti i dubbi di Elsa.
Iduna disse che tutto sarebbe stato chiaro nel momento giusto
E quale sarà il momento giusto?
Se la verità è come sostiene l'anziana
northuldra, sua nipote sarà segnata da un destino simile al
suo.
O magari in lei si nasconde altro?
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Capitolo 7 *** Richieste particolari ***
1
"Buongiorno, madre" - sussurra Aurora all'orecchio della regina.
Anna apre gli occhi e mette a fuoco lentamente che davanti a
sé c'è la bambina. Le sorride e si alza dal letto.
"Avete dormito qui tutta la notte?" - domanda, felice di
ciò, la principessina.
La giovane sovrana annuisce, stiracchiandosi.
"Che belli i vostri capelli" - dice la piccola, ammaliata dalla folta
chioma finalmente sciolta.
"Li abbiamo uguali, vedi?" - aggiunge Anna, accarezzando quelli della
figlia.
"A me sono biondi, però. Come quelli di papà"-
precisa, avvicinandosi allo specchio ed osservandosi.
"Direi piuttosto come quelli di tua..." - spontaneamente la nobile sta
per dire "Elsa", ma si zittisce giusto in tempo.
Fortuna che Aurora è distratta e non si accorge di nulla,
troppo presa dal trovare somiglianze con i genitori.
"Ho i tuoi occhi, però. Giusto?" - domanda ancora,
speranzosa di aver ereditato la bellezza della mamma.
Quell'affermazione tocca il cuore di Anna. Lei sa bene a chi assomiglia
la sua piccola.
"Ehm...certo. Forza, alziamoci che tuo padre si starà
chiedendo come mai non sono né a letto né nella
sala del trono" -
"Madre, sappiate che papà starà ancora russando
profondamente"- ridacchia Aurora - "E' abitudine che appena
si sveglia, viene qui e mi dà il buongiorno" - le racconta.
"Davvero?" - esclama, sopresa, la regina. Che dispiacere essere
all'oscuro di fatti che accadono tra quelle mura da ben otto anni. E'
cosciente che il suo estraniarsi dal mondo, l'ha portata ad ignorare
momenti unici vissuti dai suoi stessi cari.
A quel punto le viene in mente un'idea che risvegliano molto della
vecchia Anna.
"Se andassimo a svegliarlo noi?" - le propone giocosamente.
La bambina a bocca aperta accetta, saltellando contenta.
Madre e figlia, mano nella mano e in punta di piedi, raggiungono la
camera.
"Facciamo piano" - sono le ultime parole di Anna, prima di aprire la
porta ed entrare.
Come previsto, Bjorgman dorme ancora beato.
Borbotta qualcosa nel sonno, ma è difficile da comprendere.
"Che sta balterando?" - si domanda la principessina, trattenendo le
risate.
"Neanche Sven lo capirebbe" - aggiunge la sovrana, prendendo il giro il
marito.
Poi prende una vecchia piuma bianca, di quelle utilizzate per la
stesura di documenti.
E' posizionata sulla scrivania, a pochi passi dal letto.
"Che volete fare?" - chiede curiosa Aurora, sempre mantenendo la voce
bassa.
"Se è rimasto il solito omone grande e grosso che soffre il
solletico, non resisterà" - e così, Anna sfiora
la punta del naso di suo marito proprio con l'oggetto che ha in mano.
Kristoff cambia varie espressioni mentre sua moglie continua ad
infastidirlo e a disturbare il suo sonno.
"Ma non si sveglia" - esclama la bambina, trattenendo il più
possibile le risate.
"Shhhh" - aggiunge Anna, portandosi un dito davanti la bocca per
zittire la minore.
Poi, sotto lo sguardo estasiato della piccina, inizia a contare - "
Uno...due.. tre..."
In quel preciso istante, Kristoff spalanca gli occhi e grida
spaventato, trovandosi ai lati del letto moglie e figlia.
La scena è talmente comica che costringe le due artefici
dello scherzo a piegarsi in due dalle risate.
"Siete impazzite?" - esclama l'ex montanaro, rosso come un pomodoro e
alquanto imbarazzato.
"Papà, questo momento è stato epico"
Kris mette un finto broncio. Posa lo sguardo su Anna che finalmente
sembra tornata quella di un tempo.
Per tale ragione, il biondo sorvola e si unisce al gioco.
"Sto per vendicarmi, sappiatelo" - afferra il cuscino e si fionda sulla
moglie, cominciando a colpirla.
"Madre, vi aiuto io" - interviene Aurora, saltando sulle spalle del
padre.
Trascorrono una mattinata allegra, cosa mai accaduta da quando la
bambina è venuta alla luce.
E la sensazione di calore familiare non finisce qui...
"E' il momento di un bel bagno caldo, cosa ne pensi figliola?" -
propone Anna.
"Si, allora dico a Brigitte di riempire la mia vasca"
"Aspetta! Io intendevo insieme ti va?" - l'idea della regina colpisce
piacevolmente la minore che, con un sorriso a trentadue denti, accetta
senza esitare.
Ed è proprio durante quel momento così intimo tra
loro che la giovane sovrana fa una richiesta alla principessina.
"Ho notato che chiami tuo padre "papà"
"Si, perchè? non volete?"
"Ho una richiesta particolare. Spero l'accetterai."
"Dite pure, madre"
"Vorrei mi chiamassi come chiami Kristoff"
"Volete che vi chiami papà?" - esclama, confusa, la piccola.
Anna ride e la schizza con l'acqua, giocosamente - "Vorrei mi chiamassi
mamma. Non voglio più quel distacco tra noi. D'ora in poi mi
darai del Tu. Questo sarà il nostro nuovo inizio"
Aurora apprezza molto la vicinanza di una donna che, fino a due giorni
prima, era fredda come il ghiaccio. Attendeva da tempo questo momento e
finalmente sente di avere una famiglia vera, dove trovare calore,
affetto smisurato e perchè no...anche divertimento.
-----------------------------------------
Elsa e Ineke pernottano nella tenda di Jelena. Hanno trascorso una
giornata fantastica assieme al popolo del Sole e la bambina ha
apprezzato molto la loro compagnia.
Specialmente quella di Penelope, un cucciolo femmina di renna che Ryder
le ha presentato insieme alle centinaia di animali di cui interpreta i
pensieri, creando ilarità tra i suoi simili. Durante la
notte,non riesce a prendere sonno, pensando alle parole della saggia
nortuldra.
Chi può darle risposta? Chi può risolvere i suoi
dilemmi? Possibile che quella innocente bambina di nove anni sia un
problema tanto grave per Arendelle e per la natura stessa?
E' allora che le balza alla mente la soluzione.
"Ma certo" - esclama, lasciando rapidamente l'accampamento. Non prima,
però, di aver dato un tenero bacio sulla fronte della nipote
che dorme serena.
"Dove stai andando, Elsa?" - le chiede una voce alle sue spalle.
"Ehm...Honeymaren, come mai ancora sveglia?"
"Mio fratello ha dimenticato di riconteggiare le renne prima di
coricarsi". E' toccato a me stavolta!"
"Oh, ehm...ok"
"Tu invece?"- domanda, sospettosa la moretta.
"Devo fare una visita importante. Tornerò presto."
"E Ineke? Che le dico se non ti trova?"
"Sarò di ritorno prima che si sveglierà. Stai
tranquilla" - così dicendo, l'abbraccia e corre via.
Sa bene dove andare e anche se ciò manderà in
bestia sua madre e spezzerà l'accordo con i quattro spiriti,
Elsa vuole ed esige spiegazioni.
E solo qualcuno può dargliele.
"Granpapà! So che sei qui! Ho bisogno di te..." - grida, una
volta arrivata nella terra del trolls.
Un rumore assordante di massi la fa sobbalzare ed ecco che il grande
saggio è di fronte a lei.
"Finalmente ci si rivede, mia cara"- la saluta, accennando un
piccolo inchino.
"Mi devi aiutare"
"Sei libera di essere te stessa. Cosa c'è che non va?"
"Lo so che ne sei al corrente. Tu detieni tutto il sapere magico,
quindi sicuramente potrai rispondere ai miei dubbi"
Granpapà la guarda in silenzio. Poi precisa - "Non ti seguo"
"Ho una richiesta particolare. Devi dirmi tutto quello che sai su
Ineke. E' davvero magica come me? Come mai è considerata un
pericolo da scacciare?"
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Capitolo 8 *** Ritornare ad amare ***
1
Anna è nella sua camera da letto, avvolta da un lungo telo
che le asciuga il corpo dopo il bagno caldo.
Aurora, invece, già pronta è uscita da palazzo
per giocare con Olaf a palle di neve.
Ha nevicato quella notte in quantità notevoli,
biancheggiando l'intero regno e confini.
La principessina ha colto al volo l'occasione. E' corsa fuori dalle
mura del castello, ben coperta su raccomandazione materna, e ha portato
con sè l'amico pupazzo.
Kristoff bussa alla porta, nel momento in cui la regina si dedica
attenzioni, in pieno relax. E' seduta sul letto, intenta a cospargere
il suo corpo con un olio dalla fragranza
estremamente dolce, omaggio di una delle terre alleatesi con Arendelle.
Ma lei, dedita ai suoi pensieri, non si accorge di niente, tantomeno
del marito che ha varcato l'uscio.
Bjorgman resta estasiato dalla bellezza di Anna. Erano anni che non la
vedeva con indosso della biancheria di pura seta.
Lei coprì il corpo per ben otto anni, facendo attenzione
anche a non mostrare le gambe o le braccia quando si coricava di fianco
al consorte. Sembrava quasi che nascondendo la sua fisicità
nascondesse anche il suo essere donna, e di conseguenza il suo essere
moglie e madre.
Nessuno doveva guardarla; lei era la regina e chiunque la incrociasse,
marito incluso, doveva come minimo chinare il capo in sua presenza.
Fortuna che Anna ha riacquisito fiducia in se stessa, riaprendosi al
mondo e lasciando che la sua vera indole tornasse a galla.
Il momento intimo di condivisione con Aurora l'ha portata a riscoprirsi
e a riamare anche il suo corpo, curandolo come amava fare anche in
passato.
Adesso è lì, immersa nei suoi pensieri
più lievi. Si accarezza come a volersi scusare con una parte
di se, quella fisica, che aveva trascurato.
Con dolcezza coccola con olii profumati spalle, braccia, gambe, collo,
perfino in decolté, mandando in estati il marito, rimasto ad
osservarla in totale tranquillità.
Non avrebbe mai interrotto quella visione pura di Anna, se non fosse
stato per la regina stessa.
"KRISTOFF!! Cosa ci fai qui?"- esclama voltandosi casualmente proprio
nella direzione del marito. Arrossisce e prende il primo indumento
steso sul letto per coprirsi.
"Amore mio, sei bellissima"- commenta l'ex montanaro, con scarsa
salivazione.
"Quando sei arrivato?" - gli domanda, imabarazzata.
Lui ridacchia, mostrando un acceso rossore sulle gote.
"Dio mio" - esclama lei, celando il volto con le mani - "Ho
sempre la cattiva abitudine di lasciare la porta aperta. Avrei dovuto
girare la chiave"
"Anna. Cosa stai dicendo? Guarda che per me è stata una
scena piacevole..." - commenta, avvicinandosi alla consorte.
"Sciocco. Sai che sto morendo di vergogna, vero?" - evita gli occhi del
suo compagno, che nel frattempo le ha scostato le mani dal volto.
E' pericolosamente vicino alla moglie, tanto che Anna teme che quella
situazione possa sfociare in altro.
"Amore mio, hai vergogna di me? Ma se ti ho vista così mille
volte. Addirittura anche senza intimo" - sostiene Kristoff, in piena
tranquillità.
"Dai, smettila. Piuttosto, puoi uscire dieci minuti. Dovrei vestirmi"
"Come?" - ne rimane spiazzato - "Sono tuo marito. Siamo sposati da
dieci anni ormai. Ti comporti come se avessi ancora diciotto anni e ci
fosse tua sorella qui a dirti di starmi lontana per evitare situazioni
troppo intime pre matrimonio"
Bjorgman esprime il suo stupore citando un ricordo che al momento fa
incupire Anna.
"Scusami, tesoro. Non volevo riaprire vecchie ferite" - le prende una
mano e la intreccia alla sua.
Poi alza gli occhi e incrocia finalmente quelli lucidi di sua moglie.
"Ti amo, lo sai?"
Quella dichiarazione così tenera e pura, fa sorridere la
regina.
In risposta, lei gli dona un candido e lieve bacio a stampo.
"Adesso lasciami sola, per favore" - lo supplica, accarezzandogli il
viso.
"Ok" - risponde l'ex montanaro, un pò deluso nel vedere la
sua donna ancora restia ad avere un contatto fisico con lui.
Lascia la stanza, pronto a dedicare le ore seguenti all'amico Sven,
nella stalla.
Percorre le due rampe di scale che lo conducono all'uscita da palazzo.
In quel preciso istante accade l'impensabile.
"KRISTOFF" - grida Anna.
La sovrana, correndo, avvolta nella sua vestaglia di seta, lo ha
inseguito.
"Che succede?" - domanda lui, confuso.
Non ha molto tempo per chiedere altro, dato che la moglie si fionda
sulle labbra di lui, divorandole.
Le mani del biondo scivolano rapide sulla schiena della giovane.
Senza dirsi nulla, i due si dirigono nella loro stanza.
Kristoff solleva da terra il corpo esile della moglie e lo adagia sul
letto. I suoi abiti sono i primi a cadere sul pavimento. Anna si libera
dei pochi indumenti che ha indossato.
E così, tra le morbide e profumate lenzuola bianche,
casualmente quelle che rivestirono il loro letto la prima notte di
nozze, consumano un sentimento forte e ancora vivo dentro di loro,
tenuto represso per troppo tempo.
In quei minuti di travolgente passione, Anna sente di rinascere.
E' tornata alla vita. E' tornata se stessa. Ha riscoperto il piacere di
amare e di essere amata.
"E' stato memorabile" - sono le parole di Kristoff, fiero della sua
performance e con il cuore a mille.
"Mi è mancato sentirti così vicino" - risponde
Anna, adagiando il capo sul petto marmoreo del marito.
"Vale lo stesso per me, sai?" - la bacia.
"Mi dispiace di averti allontanato. Ero talmente ossessionata dai
ricordi, da dimenticare cosa significasse vivere ed esserci per chi ti
vuole bene"
"Adesso però sei tornata la vecchia Anna, la mia adorata
furia scatenata. Cancelliamo il passato che ci fa tanto male. Godiamoci
il presente e la figlia meravigliosa che abbiamo. Siamo genitori di una
bambina incredibile che merita di vedere una famiglia unita e forte"
"Se solo sapesse che ha una sorella chissà dove...."
"Hey, non pensarci ok? Ineke rimarrà per sempre nei nostri
cuori. E' la nostra primogenita. Ci è stata strappata via
per chissà quale motivo. Però, in questi anni ci
ho riflettuto. Elsa l'ha allontanata da noi forse per proteggerla"
"Proteggerla?" - ripete la regina, inarcando un sopracciglio - "E da
chi? da me e te? i suoi genitori?" - la giovane è ancora
esterrefatta dalle azioni della consanguinea.
"No, tesoro. Da qualcosa di più grande. Se è
stato necessario fare ciò, un motivo di fondo ci
sarà. Tua sorella non ti avrebbe mai recato dolore"
"Evidentemente non ha mai nutrito per me lo stesso affetto che nutrivo
io" - commenta, incupendosi.
"Amore mio, smettila di farti del male pensando tutto ciò.
E' il rancore e il dolore a farti parlare così. Ma in cuor
tuo sei cosciente che Elsa tiene a te"
"Spero per lei che Ineke stia bene e che in questi anni non le sia
accaduto nulla" - in quell'attimo una lacrima le scivola sulla guancia.
Kristoff le sfiora il viso, asciugandolo. Le dà un altro
bacio.
"E se ti facessi una proposta?" - cambia discorso per evitare il pianto
a sua moglie.
"Che tipo di proposta?"- domanda, curiosa, la sovrana di
Arendelle.
"Se dessimo ad Aurora un fratello?"
"Aspetta...che?"
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Capitolo 9 *** Una bufera di neve ***
1
Nella Foresta Incantata, l'alba è sempre un momento di pace
per
i Northuldri. La tribù, infatti, ringrazia la natura per un
nuovo giorno e lo fa inginocchiandosi a terra, con Jelena che accende
il fuoco e Honeymaren che offre al popolo una brocca con
dell'acqua limpida e rigenerante. Anche il vento partecipa,
accarezzando le foglie degli alberi,segnalando la sua presenza.
Quella mattina, la prima per Ineke tra la gente del Sole, il rituale
non si verifica.
La piccola apre gli occhi, svegliata di soprassalto, dal rumore delle
renne che corrono a destra e a manca inseguite da Ryder.
La bambina si stiracchia, guardandosi attorno. La tenda è
vuota.
Preso lo scialle donatole da Honeymaren la sera precedente, mette piede
fuori dal rifugio.
Un particolare attira immediatamente la sua attenzione: un soffice
manto bianco copre la terra.
"E questa?" - sobbalza spaventata. La scruta prendendone un pugno.
"Buongiorno mia cara. Dormito bene?"- le domanda Jelena, avvicinandosi
alla minore.
"Si, grazie. Cosa è questa cosa? Ieri non c'era"
"Neve, tesoro"
"Neve?" - ripete la parola come a volerla memorizzare.
"Non l'avevi mai vista prima di oggi?" - l'anziana Northuldra
è spiazzata, vedendo nella piccina così sorpresa.
Se sua madre anni addietro creò un disastro proprio durante
una calda estate, trasformata in gelido inverno, possibile che Elsa non
le avesse mai mostrato cosa era in grado di fare
con un semplice gesto della mano? Si interroga, perplessa, la donna.
"No, è così morbida. E' bellissima" - gli occhi
di Ineke
mostrano l'emozione tipica di chi vede qualcosa per la prima volta.
Come quando un neonato apre gli occhi alla vita e scorge finalmente il
viso amato della mamma.
Ciò scioglie il cuore di Jelena che le sorride e le dice -
"Non
era previsto,secondo i nostri calcoli, che stanotte nevicasse,
perciò ci ha colto alla sprovvista. Però, se a te
va,
chiamo Honeymaren e Ryder. Loro ti insegneranno a fare un vero e
proprio pupazzo"
"Cosa? Davvero?" - esclama Ineke, ignara in realtà di cosa
potesse mai essere questo pupazzo.
I due ragazzi, ben coperti, fanno indossare abiti pesanti ad Ineke. Lei
non ne ha mai indossati di così caldi. Li fa subito suoi,
sentendosi così bene nei panni di northuldra che, seppure si
sente
di soffocare in quelle vesti, finge di essere a suo agio.
La giovane dalla lunga treccia scura la prende per mano e le spiega
cosa stanno per fare.
Sotto lo sguardo meravigliato e felice della bambina, i due fratelli
creano un vero e proprio pupazzo di neve.
Non ne conoscevano neppure l'esistenza fino a quando non conobbero
Olaf, anni addietro. Adesso sono pratici anche nel crearne uno tutto
loro.
"Ed eccolo qua! Ti presentiamo il nostro nuovo amico" - esclama Ryder,
fiero del lavoro ben fatto.
Ineke a bocca aperta si avvicina, quasi timorosa. Poi, timidamente,
chiede - "Posso toccarlo?"
"Certo che sì. Se ti va possiamo dargli anche un nome" -
risponde Honeymaren - "Mmm, vediamo...come possiamo chiamarlo?!" - ci
riflette su pochi secondi.
Jelena osserva la scena, avvicinandosi, notando tanta gioia
nell'aria. Si è accorta dell'assenza di Elsa,
però
sospetta dove possa essere andata. Ha voluto, per tale ragione,
distrarre la piccola affinché non ponesse loro domande in
merito
alla mancanza della madre.
"Complimenti, ragazzi" - afferma l'anziana, appoggiando una mano sulla
spalla della minore.
In quel momento, tra i tre seguono varie proposte sul nome da dare a
quel buffo omino nevoso.
"Snowflake"
"No, fratello. Come sei banale. Se invece lo chiamassimo Arturo?"
Ryder mostra in viso un chiaro segno di disgusto e boccia l'idea con
una delle sue battute - "Chissà perché hai detto
questo
nome. Se vuoi chiamo il vero Arturo...sarà felice di sapere
che
ti piace e vorresti diventare la sua fidanzata!"
Honeymaren arrossisce e schiaffeggia il braccio di lui.
La situazione è simpatica e perfino una donna seria ed
impeccabile come Jelena si lascia andare ad una risata.
La scena comica che ha distolto Ineke dal pensiero di Elsa, viene
interrotta da una nuova bufera di neve.
"Forza, torniamo al riparo. Prevedo grandi problemi per noi, se non
smette di nevicare" - sostiene l'anziana, correndo mano nella
mano con la bambina.
"Brrr che freddo" - esclama Ryder, scrollandosi di dosso i fiocchi di
neve cadutigli addosso.
"Questa tormenta è talmente forte, che sembra una ribellione
degli spiriti" - sottolinea Honeymaren.
Ma tale osservazione, colpisce Jelena - "Gli spiriti!!" -
riflette ad alta voce.
"Cosa avete detto?"- chiede la piccina non avendo chiaro l'incupimento
della saggia northuldra.
"Ehm nulla tesoro. Piuttosto, io ho da sistemare delle faccende" - fa
per uscire, poi si rivolge ai due ragazzi - "Fate attenzione ad Ineke,
mi raccomando. Ve la affido"
Sotto gli occhi confusi dei tre, Jelena lascia la tenda.
"Cosa diamine stai combinando Elsa!?" - pensa tra sé e
sè, mentre percorre alcuni metri di strada, sfidando una
tempesta nevosa che la Foresta Incantata ha conosciuto poche volte.
----------------------------------------------
"Perdonami amore se con la mia proposta ti ho messa a disagio. Non era
mia intenzione" - si scusa Kristoff, dopo che di fronte alla richiesta
di un altro figlio, Anna si è zittita e ha preso debite
distanze dal consorte.
Lei è di fronte lo specchio, intenta a spazzolarsi i
capelli. Si è rivestita e l'ha fatto nel massimo
silenzio, mentre suo marito la osservava e si pentiva sempre
più di aver parlato troppo. Ora cerca un modo per rimettere
le cose apposto.
"Non ti chiuderai a riccio un'altra volta, vero?"
A tale domanda, la regina accenna un sorriso e finalmente riprende
parola - "Non permetterò che l'Anna austera e fredda torni a
dominarmi. Ho detto addio a questi panni quando ho gettato i miei sul
pavimento poco fa"
Il suo commento sorprende Bjorgman che mai si sarebbe aspettato una
risposta audace.
Con sorriso malizioso le si avvicina, convinto che sia tutto sistemato.
Le cinge la vita, appoggiando il mento sulla spalla di lei.
Inizia a baciarle il collo, con il chiaro intento di voler riprendere
qualcosa che avevano interrotto per colpa sua.
Ma ad Anna ciò non sta bene. Si discosta dal corpo di
Kristoff e riprende - "Hai frainteso cosa volevo dire"
"Allora spiegati perché sinceramente non ti ho capita" -
a quel punto l'ex montanaro siede sul letto e attende
chiarimenti.
"Ho detto addio al dolore che avevo dentro quando mi sono
ritrovata nuda di fronte a te, l'unica persona al mondo che mi ha
sempre accettata così come sono, con o senza veli, con pregi
e difetti...e di difetti ne ho fin troppi, lo sai bene. Mi
sono espressa male probabilmente. Però era questo che
intendevo"
"Amore mio, l'importante è che sei tornata in te...
rischiavo di impazzire sapendoti tanto distante. Ho pensato addirittura
di andare via per sempre dal palazzo" - confessa, chinando il capo
dispiaciuto.
"Davvero?" - esclama lei, voltandosi verso il marito con aria scioccata
- "Non ci credo! Tu avresti abbandonato Aurora sapendola sola con me?"
- il tono di voce della giovane sovrana manifesta un mix di delusione e
incredulità. Il suo Kristoff avrebbe osato tanto?
"Ed è per lei che non l'ho fatto" - aggiunge lui,
tranquillizzando in piccola dose la consorte.
"Ok, meglio per Aurora" - risponde Anna, tornando ai suoi capelli.
"Meglio per Aurora... e meglio per me stesso, aggiungerei" - la prende
per mano invitandola ad alzarsi e a dedicargli un attimo di attenzione.
La regina lo vede inginocchiarsi, esattamente come fece dieci anni
prima nella Foresta Incantata, e il cuore comincia a battere ad un
ritmo incalzante. Le sembra quasi esploderle fuori dal petto.
Però un'osservazione è lecita e la sovrana la
pone al coniuge - "Kristoff, tesoro, noi siamo già sposati"
"Ehm...lo so. Per questo ci tengo che la seconda volta sia ancora
più magica della prima"
"La seconda volta?" - ripete confusa la giovane
"Regina Anna di Arendelle, mi concedi il piacere di diventare mia
moglie... di nuovo?"
Il momento romantico del tenerone Kristoff, viene interrotto
bruscamente.
La finestra della stanza viene aperta da una folata di neve indomabile.
Il regno è colpito dalla potenza distruttrice della natura.
"Accidenti" - esclama Bjorgman, chiudendo il finestrone - "Non
ricordavo una tempesta simile da quando io e te non ci conoscemmo e
andammo alla ricerca disperata di ..." - poi si zittisce, puntando gli
occhi su Anna.
La sovrana è visibilmente preoccupata.
"Amore, scusami non volevo ricordarti tua sorella. Me lo avrai detto
mille volte che non vuoi sentirla nominare ed io puntualmente lo faccio"
"No, Kristoff, ascolta. Non sono in pena per questo"
"Per cosa allora?"
"Aurora!"
"Aurora?"
"E' uscita con Olaf"
"Santo cielo! Ma fuori c'è il finimondo" - il biondo,
scioccato, indossa al volo gli stivaloni invernali e si appresta ad
uscire.
"Ma dove vai da solo?"
"Resta lì, Anna. La trovo e la riporto a casa, promesso"
"No, vengo con te"
"No! Rimani a palazzo"- le ordina duramente, poi fugge via.
Però la regina è nota per la sua cocciutaggine.
Indossata la mantella nera con il cappuccio, lascia il castello alla
ricerca, disperata, di sua figlia.
---------------------------------------
"Elsa basta!!! Smettila...così distruggerai ogni cosa"
"Granpapà, devi dirmi quello che sai. Adesso"
"Le tue minacce non porteranno a niente. Non puoi costringermi a dirti
cose che non posso raccontare"
"L'hai voluto tu allora" - Elsa, disposta a tutto, scaglia l'ennesima
violenta tempesta verso Arendelle.
"Vuoi recare danni a tua sorella? E' questo che vuoi? Rifletti, Elsa.
Così rischierai di perdere chi ami" - il troll cerca di
farla ragionare.
"Ormai l'ho già perduta. Mi avete allontanata dalle persone
care. Avete fatto in modo che Anna mi odiasse per un motivo che neppure
io conosco"- le lacrime della custode di Athohallan, sono di
sofferenza lacerante.
Granpapà a quel punto ha poca scelta.
"Hai vinto"
"Mi dirai tutto?"
"Ciò che ti mostrerò dovrà bastarti,
Elsa! Fammi solo una promessa"
"Quale?"
"Quando verrai a consocenza di questa storia, le tue emozioni saranno
difficili da controllare. Ho timore che tu possa recare danni ancora
più grandi di quelli che hai recato stanotte"
"Sono anni che ho imparato a domare la magia"
"Spero per te e per il bene di tutti che anche stavolta sarà
così. Promettimi che nulla di quanto vedrai verrà
raccontato"
"Promesso" - poi si avvicina al magico amico e lui toccandole la fronte
le mostra un flash di ciò che gli spiritii celano al mondo
umano e che vede come fulcro centrale proprio Ineke.
Come reagirà la natura, e anche Iduna, quando
saprà che il quinto spirito ha voluto cercare risposte che
non doveva cercare? Come si comporterà Elsa stessa una volta
a conoscenza delle reali motivazioni che l'hanno costretta a strappare
sua nipote ad Anna?
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Capitolo 10 *** Segreti inconfessabili ***
La tempesta violenta e distruttiva che ha colpito Arendelle e parte dei
territori ad esso confinanti, si placa inaspettatamente.
E' il momento perfetto per avventurarsi anche nei vicoli più
stretti e cupi del regno: bisogna trovare Aurora!
Kristoff sfida la bufera, alla ricerca di sua figlia, e Anna a sua
insaputa fa lo stesso.
Peccato che lo stiano facendo nel posto sbagliato.
"Tieni gli occhi aperti...vedrai, qualcuno ci troverà" -
parla Olaf, cercando di tenere sveglia la bambina, infreddolita.
I due hanno trovato riparo in quella che sembra a tutti gli effetti una
caverna, umida e buia.
"Ho paura. Che si fa adesso? Papà e mamma si infurieranno.
Non mi faranno più uscire da palazzo" - si preoccupa la
principessina.
Poi un ululato in lontananza fa tremare i due, che si stringono uno
all'altra.
"Anna è più spaventosa di questi lupi, se si
arrabbia" - il buffo pupazzo di neve cerca di sdrammatizzare.
"Dobbiamo andare via da qui" - dice la piccola, afferrando la legnosa
mano di Olaf, facendosi forza della sua compagnia. In fondo
non è sola.
Si incamminano verso l'ignoto, senza sapere dove si trovano
precisamente . Non conoscono la strada del ritorno ma non
perdono la speranza.
Però è proprio Olaf, improvvisamente, ad avere
dei ricordi su dei dettagli di quel luogo.
"Forse so dove ci troviamo" - esclama quando gli si accende una
lampadina - "Seguimi"
La bambina si fida cecamente dell'amico magico e fa come gli dice.
Percorrono vari metri ed ecco che la luce che colpì Aurora
poco prima, motivo che la spinse ad allontanarsi da Arendelle e, di
conseguenza, a perdersi, attira ancora una volta la sua
attenzione. Stavolta è molto vicina e sembra attirarla a
sè...
"Olaf! Guarda.." - gli indica un punto poco distante dalla loro
posizione.
"Di nuovo la luce" - esclama a bocca aperta l'omino di neve.
"Dai, corriamo laggiù. Scopriamo cosa è" -
curiosa come suo solito, la piccola inizia a correre.
----------------------------------------------
"Che significa che non c'è? E quando è uscita dal
palazzo?" - si arrabbia Kristoff, rivolgendosi alle guardie che hanno
appena comunciato al re l'assenza della regina.
"Perdonate, maestà" - si scusa il più giovane dei
presenti.
"Qualcosa non va?" - si intromette il generale Mattias, avendo
constatato la ramanzina del sovrano ai suoi soldati.
"Anna è sparita" - spiega Bjorgman, alquanto scosso.
"Cosa? Ma dove può essere mai andata?" - anche l'uomo si
preoccupa, data la bufera tremenda.
"E anche Aurora è lì fuori, Ho cercato ovunque e
non l'ho trovata. Sono corso qui per chiamare più uomini
possibili. Dobbiamo ampliare le ricerche anche oltre il regno"
"Credete si sia persa?"
"Temo di sì. Organizzate due squadre di ricerca, tenente. Io
andrò a Nord"
"Maestà, vengo con voi. Le troveremo, state
sereno"
E in un battibaleno, più di venti guardie si incamminano in
svariate zone di Arendelle. Altre controllano i confini a Sud. Invece
il giovane sovrano e il fidato braccio destro di sua moglie si
incamminano verso la Montagna del Nord.
"Se Aurora è come sua madre, è
lì che la troveremo" - conclude l'ex montanaro, salendo in
groppa a Sven.
---------------------------------------------
"Aurora!! Dove sei?" - continua a gridare Anna. La voce sta cominciando
ad abbassarsi, difficile poter urlare. A breve diventerà
afona.
Per di più il freddo non è d'aiuto.
La stanchezza sta prendendo il sopravvento.
"Non mollare adesso, Anna" - parla a se stessa. E' determinata a
tornare a palazzo con sua figlia. Riconosce benissimo il posto dove si
trova.
"Querciola Vagabonda" - legge il cartello e un sorriso le accende il
viso.
Che ricordi! Era proprio lì che conobbe Kristoff.
Affrontò ogni paura per trovare sua sorella. A quanto pare,
visto il comportamento della parente, poteva anche evitare di falo.
E a proposito della magica regina di Athohallan...
"Elsa, come ti senti?" - le domanda Granpapà, osservando il
pallore della ragazza.
Non riesce a parlare, persa nei pensieri e nei ricordi di quel flash
piombatole nella mente grazie alla magia del troll.
I suoi occhi comunicano più delle parole. Si riempiono di
lacrime e si posano sul saggio che le risponde al volo - "E' per questo
che doveva restare un segreto. Promettimi che non rivelerai nulla a
nessuno"
"Anna dovrebbe sapere..."
"NO!" - urla lui.
La custode della Foresta Incantata non aggiunge altro. Si limita al
silenzio, mentre cerca affannosamente di controllare la sua magia, con
respiri profondi.
"Come faccio a tornare da Ineke e a guardarla e a vivere con lei come
se non sapessi a cosa è destinata"
"Devi continuare a comportarti come hai sempre fatto. Gli spiriti non
hanno voluto rivelarti nulla proprio perché hai un legame di
sangue con la bambina. Per questo saresti stata condizionata dal tuo
lato umano"
"Non può essere che la sua vita sia stata già
scritta per portarla dove è oggi. Non posso credere che la
natura che ha donato tanto a mia madre regalandole come figlia un
quinto spirito, poi possa privare mia sorella della propria"
"Lo so, mi dispiace. Però c'è sempre un motivo
per tutto. Adesso è meglio se vai"
"Ma ho altre domande"
"Ti ho detto quello che potevi sapere. Adesso, ti supplico...va" - la
invita ad allontanarsi.
E' un bisbiglio di voci a costringere la giovane a scappare, non prima
di aver sussurrato Grazie all'anziano troll.
Pochi istanti dopo, ecco comparire due figure.
"Olaf!! Cosa ci fai qui?"
"Granpapà!" - esclama felice il pupazzo di neve - "Voglio
presentarti la principessina Aurora di Arendelle"
La bambina compare, a passo lento, ed avanza verso l'anziano essere
roccioso che la osserva con attenzione ed incredulità.
Che fortuna, se solo fossero arrivati qualche secondo prima si
sarebbero imabattuti in Elsa.
"Cosa ci fate voi due qui soli soletti con questo tempaccio?" - domanda
loro.
"Ci siamo persi" - spiega la piccola.
"Farò in modo che con la mia magia possiate rincasare in
tutta sicurezza" - con un movimento della mano, Granpapà
illumina la strada da percorrere.
"Arrivederci" - li saluta.
"Aspettate" - lo trattiene la minore - "Io ero così curiosa
di conoscervi. Siete stati la famiglia di mio padre in fondo"
"Già! Per me Kristoff è un figlio"
"Io non ho nonni. Posso considerare voi come tali?" - la richiesta
dolce della principessina tocca il cuore roccioso di
Granpapà che annuisce e riconosce in quella tenerezza sia
Anna che Kristoff stesso. Aurora è l'esatta copia dei suoi
genitori.
Se solo sapesse cosa la vita le ha brutalmente sottratto, la
bontà leggibile nei suoi occhi lascerebbe spazio ad altro.
Pochi minuti più tardi, i due amici mano nella mano stanno
seguendo il tratto di strada illuminata.
"Che strano che il vecchio troll ci abbia liquidati così
presto, non trovi?" - riflette Olaf, perplesso da tale comportamento.
"A me è bastato poterlo vedere di persona. Prima lo
conoscevo solo attraverso i racconti di papà"
La loro chiacchierata viene interrotta da una voce che grida, seppure
con fatica, il nome della principessina.
"Aurora!"
"Ma è Anna!" - esclama Olaf, riconoscendola e facendole
segno.
"Mamma, sono qui"- la chiama la principessina.
Tra le due c'è il ricongiungimento. La piccola si getta tra
le braccia della regina che la riempie di baci.
"Mi hai fatto morire di paura. Non ti allontanare mai più
chiaro?"- il suo è un rimprovero poco riuscito,
per via dei lacrimoni che le scendono sulle guance.
"Dove siete stati?" - chiede, avvolgendo la figlia in una calda
coperta.
"Dal nonno" - risponde la bambina, spiazzando Anna
"Da chi?"
"Granpapà" - precisa il pupazzo di neve.
L'idea che un troll potesse essere nonno di Aurora, fa sorridere la
regina. Però accetta comunque il desiderio della piccola e
le domanda invece...
"Dai trolls? Siete arrivati fino alla loro valle? Come mai?"
"Olaf si ricordava precisamente il posto e così ne abbiamo
approfittato. Ci ha aiutato a trovare la strada giusta verso Arendelle"
- continua a raccontare la minore.
"Bisogna ringraziarlo come si deve"- sottolinea allora Anna.
"Si, invitiamoli a palazzo" - propone Aurora.
"Un giorno lo faremo. Promesso" - poi la sovrana le prende la mano e si
incammina con i due verso casa.
Anna non ha più contatti con il popolo roccioso da quando ha
chiuso le mura non solo di palazzo ma anche del suo cuore.
Adesso però le cose stanno cambiando ed è bene
riallacciare amicizie vere.
-------------------------------------------
"Dove sei stata tutto questo tempo?" - chiede Jelena ad Elsa, vedendola
rientrare nella tenda.
Il viso della giovane non è affatto sereno. Sente di
scoppiare da un momento all'altro.
"Siamo sole. Ineke è fuori con i miei figli,
perciò dimmi... sei stata dai trolls vero?"
"Si. Non sarei mai dovuta andare"
"Ti ho cercata nei dintorni per ore. Ho dedotto fossi tu la causa della
tempesta di neve e volevo fermarti"
"E' stato un modo per ottenere delle risposte da Granpapà"
"E ha funzionato?"
"Sarebbe stato meglio non sapere nulla"
"E' davvero così tragica la situazione?"
La tensione che Elsa sta vivendo comincia a pesarle. La neve comincia a
circondarla, come faceva anni fa quando soffriva fortemente la
solitudine.
"Cosa sta succedendo alla tua magia?" - chiede, spaventata, l'anziana
northuldra.
"Accidenti! Forse abbiamo sbagliato a venire qui. E' meglio tornare ad
Athohallan" - spaventata dal poco controllo sul suo dono, Elsa teme il
peggio.
"Ma è per l'agitazione che la tua magia sta impazzendo?"
"No, è come temevo"
In quel momento un picolo frame le torna alla mente.
Un pezzo fondamentale della storia raccontata ad Elsa attraverso la
magia di Granpapà.
QUANDO LA PRESCELTA SI AVVICINERA' AGLI UMANI, QUANDO COMINCERA' AD
AFFEZIONARSI FORTEMENTE A QUALCOSA O A QUALCUNO, RISCHIERA' DI
SCIOGLIERE IL CUORE DI CRISTALLO CHE HA DENTRO DI SE' E SE DOVESSE MAI
SCIOGLIERSI TOTALMENTE, SAREBBE LA FINE DI TUTTO"
Spaventata da quello che potrebbe accadere, Elsa lascia la tenda alla
ricerca di sua nipote.
Ed eccola lì... Ineke è sola.
O meglio, è con una renna.
"Penelope! Quanto sei bella" - le ripete accarezzandole il muso buffo -
"Sei diventata la mia migliore amica. Ti voglio tanto bene"
A quelle parole, Elsa avverte un indebolimento, e non soltanto fisico.
"Cosa ti prende, cara? Mi sembri sconvolta" - Jelena, avvicinatasi alla
ragazza, è seriamente in pensiero per lei.
"Il mio potere... sta perdendo forza" - confessa, tenendo gli occhi
fissi sulla bambina.
Come deve comportarsi la custode della Foresta Incantata adesso che
è cosciente che è sua nipote a tutelare la sua
magia?
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Capitolo 11 *** Il danno è fatto ***
La
rivelazione su Ineke e quanto a lei collegato,
terrorizza Elsa sul disastro che potrebbe accadere nel mondo magico.
Non
riesce a darsi pace su quello appena scoperto
e per tale motivo decide di lasciare il popolo del Sole prima del
previsto.
“Si
può sapere come mai hai deciso in tutta
fretta di tornare ad Athohallan?” – domanda, per la
centesima volta, Honeymaren
ad Elsa, seguendola mentre sistema le cose di Ineke in una vecchia
sacca.
“E’
il momento di andare via. Tutto qua” –
risponde la custode magica.
“Perché?
Perché vuoi portarla di nuovo laggiù?
E’
sola e senza nessuno che le possa essere amico” –
aggiunge la ragazza dalla
lunga treccia nera.
“Appunto”
– pensa tra sé e sé la ex regina di
Arendelle.
E
in quel momento le parole che le tornano alla
mente sono esattamente quelle del flash di
Granpapà… “Quando
la prescelta si avvicinerà agli umani, quando
comincerà ad
affezionarsi fortemente a qualcosa o a qualcuno, rischierà
di sciogliere il
cuore di cristallo che ha dentro di sé e se dovesse mai
sciogliersi totalmente,
sarebbe la fine di tutto”
Elsa
ignora le ulteriori parole di Honeymaren,
persa tra i pensieri che la costringono a fare ciò che vuole
la natura.
In
cuor suo, da zia quale è, dovrebbe pensare
esclusivamente al bene della nipote. Però è pur
sempre il quinto spirito…deve
tutelare la natura, la magia, il suo mondo…a qualunque costo.
“Restiamo
qui almeno qualche altro giorno, ti
supplico” – la prega Ineke, con occhi colmi di
lacrime, mentre percorrono, mano
nella mano, il tragitto verso il fiume.
“Non
abbiamo neppure salutato, siamo andate via
così. Non è carino” – insiste
la bambina, trovandosi di fronte una barriera
umana, ovvero Elsa e un silenzio che la incupisce oltremodo.
Ma
è pur vero che Ineke è la figlia di Anna e la
cocciutaggine è di famiglia. Perciò continua,
singhiozzante, a chiedere alla
parente di restare.
“Mamma,
io non voglio lasciare questo posto” – in
quel momento, la piccola rallenta il passo fino a fermarsi, sciogliendo
la
presa dalla mano dell’adulta.
Sotto
lo sguardo di rammarico di Elsa, aggiunge –
“ Io sto bene con tutti loro. Non farmi tornare
lì. Ad Athohallan non abbiamo
nessuno. Qui ho trovato un’amica in Penelope”
“Un’amica?”
– ripete la maggiore, manifestando
preoccupazione.
“Si,
la renna di Ryder” – spiega la piccina, con
occhi lucidi – “Io le voglio bene”
In
tale istante dal cielo rimbomba un tuono
fortissimo, che smuove le foglie e fa sussultare la terra sotto i loro
piedi.
Spaventata
dalle circostanze, Elsa si vede
costretta rispondere un secco e deciso “No”
“Perché?”
– piagnucola Ineke.
“Ho
detto di no. Basta insistere. Adesso
sbrigati, ci attende Nokk per tornare a casa” – il
tono di voce della ragazza è
duro e freddo. Ciò spaventa la bambina che non
l’ha mai vista in quello stato.
Sottomessa al volere materno, prende di nuovo la mano del
“genitore” e, con il
cuore a pezzi, si incammina. Questo non prima di aver guardato per
l’ultima
volta quel posto così incantevole che nulla ha a che vedere
con casa sua.
Triste
e con la testa bassa, la bambina sale in
groppa al cavallo, aiutata da Elsa.
Sono
pronte a dire addio alla Foresta Incantata,
quando all’improvviso avvertono delle voci tra gli alberi.
“Aspettate”
– grida Jelena, assieme ad alcuni
membri della tribù.
“Grazie
a tutti per l’ospitalità. Non vi
dimenticheremo mai” – afferma Elsa, mostrandosi
distaccata, per non lasciar
vincere le emozioni che la pervadono.
Però
quelle stesse emozioni che la regina di
ghiaccio domina, sono evidenti sul volto di Ineke.
La
piccola esplode in un pianto disperato quando
scorge tra la folla di gente Ryder che ha accanto l’amica
renna.
“Penelope”
– urla singhiozzante la bambina,
scendendo rapidamente e bruscamente dal cavallo, e correndole incontro.
Il
cucciolo bramisce, come a volerla chiamare.
L’abbraccio
tra l’umana e la renna commuove i
presenti, ma non Elsa.
La
ragazza avverte un indebolimento fisico e posa
subito lo sguardo sulle sue mani.
Non
avverte la potenza dentro di esse e ciò
comincia a preoccuparla.
Deve
fare qualcosa o rischia di far accadere
quanto appena scoperto.
“Zefiro,
vieni in mio soccorso” – si mette in comunicazione
con lo spirito dell’aria che agisce, causando bruschi venti
che costringono i
Northuldri a scappare via.
Di
quel momento di confusione approfitta Elsa.
Prende in braccio Ineke e la allontana.
“No,
mamma. Aspetta” – si dimena la piccina.
“Mi dispiace tesoro. Dobbiamo andare” –
così dicendo, il quinto spirito
sollecita Nokk a correre spedito verso Athohallan.
Elsa
però ha agito tardi.
----------------------------------
“Che
succede al cielo, granpapà?” – chiede un
baby troll al vecchio saggio.
Lui
abbassa gli occhi, amareggiato e commenta – “Sta
per accadere quanto per millenni si è cercato di
evitare”
“Cosa
volete dire?”
“Se
non si agisce subito, arriverà la fine”
----------------------------------
Il
cielo, ormai nero, ha coperto le luci
mattutine.
Il
mare che Elsa e Ineke attraversano sembra appiattirsi
sempre più, come se volesse svanire nel nulla, lasciando che
le onde con la
loro forza cedino il passo ad un piattume.
“Cosa
sta succedendo al Mare del Nord?” – chiede,
stupita, Ineke.
Elsa
stessa non sa spiegarlo.
Cerca
spiegazioni, mettendosi in contatto con lo
spirito dell’acqua. Lui non risponde ma i quattro elementi
parlano tra loro e
la conversazione riecheggia nell’orecchio del quinto spirito.
“La
piccola non doveva incontrare gli umani.
Adesso è troppo tardi”
“Che
si fa ora Zefiro?”
“Bruni,
bisogna che il cuore di cristallo che la
piccola custodisce rimanga intatto, e c’è solo un
modo per evitare ciò”
Elsa
è pronta ad udire e a capirci di più, ma
all’improvviso
tutto tace.
Lo
shock è dipinto sul viso della ragazza, preda
dei sensi di colpa.
Le
lacrime scivolano sulle sue gote e la “figlia”
si accorge subito di questo.
“Tutto
bene mamma? Stai piangendo”
Elsa,
non trattiene il pianto e si sfoga,
abbracciando forte la bambina.
“Dimmi
cosa ti fa stare male”
“Nulla,
promettimi soltanto che non mi lascerai
mai, tesoro”
“Mai!”
– risponde la minore, accoccolandosi al
petto della parente.
Pochi
minuti dopo eccole arrivate ad Athohallan.
“Cosa
succede qui?”- esclama
scioccata Elsa, notando il ghiaccio
in scioglimento.
“ELSA”
– la chiama la voce di Iduna, in
lontananza.
“Madre!”
“Portala
via da qui!”
“Cosa? Ma mi hanno detto di…”
“E’
pericoloso. A questo punto il danno è fatto.
Conduci Ineke ad Arendelle”
“Ad
Arendelle? Ma…”
“Vai,
fai in fretta. Gli spiriti hanno deciso
come agire per salvare la situazione. Bisogna proteggere la
bambina”
“Voglio
la verità. Esigo di sapere cosa rischiamo
tutti”
Il
discorso tra le due avviene via pensiero, così
come è sempre stato da quando la bambina abita lì.
“Porta
Ineke da sua madre. E io ti racconterò il segreto
che si cela dietro a tutto”
Spinta
dal desiderio di sapere come poter aiutare
la magia, il mondo e soprattutto sua nipote, Elsa non esita a
richiamare a sé Nokk.
Lo
spirito dell’acqua non sembra rispondere però.
Dopotutto
il patto stilato da millenni, dal quale
Elsa è stata esclusa, prevede l’appoggio tra i
quattro elementi e nessuno di
loro si alleerebbe con chi ha causato il problema.
“Elsa”
– la richiama Iduna.
“Madre,
come faccio ora?”
“Affidati
alla tua magia. Troverai da sola la
soluzione. Però fa presto. Ogni secondo che passa
è un rischio in più per tutti
noi, Ineke compresa”
Così
la ragazza, con l’ansia alle stelle, e la
paura di perdere chi ama di più, siede a terra sotto gli
occhi confusi della
piccina.
“Ho
trovato” – esclama poco
dopo.
Prende
in braccio la confusissima Ineke e si
avvicina al mare ormai piatto.
Lo
sfiora con un piede trasformando parte di esso
in ghiaccio.
“Affrettati.
Se si accorgessero delle tue
intenzioni, ti scaglierebbero contro tutti e quattro gli
elementi” – le sussurra
Iduna.
“Tieniti
forte tesoro”
“Dove stiamo andando?”
“A
casa” – conclude, iniziando a correre
più
veloce che può.
In
lontananza si avverte la ribellione della
natura.
Nokk
sobbalza dall’acqua ponendosi da barriera
tra Elsa e la riva.
“Va
via, ti prego”
“Non
possiamo permettere che lei ci distrugga
tutti”
“Lei
è solo una bambina”
“No!
E’ molto di più. Così come lo era sua
nonna Ingrid,
così come lo erano tanti dei suoi antenati”
“Chi
è Ingrid?” – si domanda Elsa.
In
quel momento il cavallo d’acqua nitrisce
alzandosi sulle zampe posteriori, come a voler attaccare le due.
Ineke
è terrorizzata e non capisce nulla di quanto
sta accadendo. Lei ha sempre amato Nokk, perché lui vuole
farle del male
adesso?
Ed
ecco che accade qualcosa di magico e di
inatteso.
Un
lampo di luce accecante, immobilizza lo
spirito del mare e permette la fuga delle consanguinee.
Mentre
Elsa corre, stupita da quanto appena
accaduto, si trova ad affrontare anche la tempesta di Zefiro.
La
stessa luce di poco prima torna e blocca anche
il passaggio al fuoco, pronto ad attendere le due a riva.
“Cosa
è questa strana magia?” – domanda Elsa,
confusa.
A
quel punto è Ineke a parlare – “Proviene
da qui”
– indica il suo cuore.
La
piccola ha gli occhi privi di pupille,
totalmente trasparenti e la sua pelle è bianca come il
cristallo.
“Tesoro,
cosa ti prende?” – la scuote,
terrorizzata, sua zia.
Ed
una volta giunte al traguardo, compare di
fronte a loro Granpapà.
“Quando
il suo cuore si scioglie, diventa
talmente forte la magia che lo racchiude da dominare la natura. Hai
visto come
ha controllato e impedito al nemico di attaccarla? E’ questo
il potere contro
cui combattiamo. Un potere che distruggerebbe il mondo
intero” – le spiega il
troll anziano.
“Raccontami
tutto, ti prego”
Così,
con Ineke priva di sensi tra le sue
braccia, il saggio rivela il segreto del cuore di cristallo.
--------------------------------------
“Mamma,
guarda il cielo” – esclama, sconvolta,
Aurora, affacciatasi alla finestra del castello.
Anna
impallidisce trovandosi di fronte una scena
quasi apocalittica.
La
regina lancia un’occhiata complice a suo
marito.
Entrambi
pensano la stessa cosa… “E’ accaduto
qualcosa ad Elsa”
Preoccupati,
lasciano il castello in fretta e
furia.
Accertartisi
che il popolo sta bene, si avviano
verso la valle dei trolls.
Mano
nella mano, percorrono la strada che li
conduce dagli amici magici.
“Dove
è granpapà?” – domanda
Bjorgman.
Uno
delle rocce indicano loro il punto preciso.
Ed
è in quel preciso istante che Anna, riconosciuta
la figura assieme al capo dei trolls, si accascia.
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Capitolo 12 *** La verità ***
Tanti
anni prima…
E’
l’alba e in una catapecchia, a
pochi metri dal regno di Arendelle, una giovane diciottenne viene
aiutata a dare
alla luce il proprio figlio, il tutto mentre all’esterno un
burrascoso vento
batte con forza sulla porta.
“Un’ultima
spinta. Ci sei quasi” - a
parlare è una donna magra e con indosso panni rammendati.
“Non ne
posso più. Tiratelo fuori,
madre” – grida, disperata, la partoriente.
“Ce la
puoi fare, Ingrid. Spingi” – la
sprona l’adulta.
Distrutta,
perché in travaglio da quando
il sole è tramontato, la ragazza dai lunghi capelli biondi e
gli occhi color
nocciola, stringe forte il lenzuolo sul quale è adagiata ed
emette lo
straziante urlo finale.
E’ il
pianto del neonato a comunicarle
che finalmente è fatta.
“E’
un maschio” – comunica la madre,
ripulendo il bambino dal sangue e avvolgendolo in una coperta bianca.
“Portatelo
via, per favore” – sono le
parole di Ingrid che volge lo sguardo altrove pur di non scorgere la
figura
della creatura.
“Sei
sicura? Non è una decisione da prendere
così su due piedi”
“Madre,
ho avuto troppo tempo a
disposizione per scegliere cosa farne. Datelo via”
“Non ha
neppure un nome” – aggiunge la
signora, osservando il pargolo tra le sue braccia.
“Quello
che più vi piace andrà bene”
–
conclude, chiudendo gli occhi con la speranza di addormentarsi e
risvegliarsi
senza avere più il bebè in casa. La neo mamma
invece è preoccupata per la foga
del vento che bussa ancora alla sua porta.
E’ un
chiaro segnale che Zefiro vuole
lanciarle. La natura sa e vuole che la ragazza protegga ciò
che custodisce
dentro di sé. Per tale ragione, è bene disfarsi
il prima possibile del
“problema”.
“Non
posso farlo, figliola. E’ sangue
del nostro sangue” – insiste la nonna stringendo
forte a sé il nipote.
“Allora
se desiderate tanto crescerlo,
sarò io ad andarmene” – replica Ingrid,
alzandosi faticosamente dal letto.
I dolori del post
parto le impediscono
di muoversi e si trova costretta a fermarsi dopo qualche passo.
“Non
fare la bambina. Possibile che
questa missione che ti hanno affidato è più
importante del resto? E’ più
importante di chi ti ama?”
“Madre,
sentite sono stanca di darvi
spiegazioni su tutto ciò che faccio o non faccio. Voglio
essere lasciata in
pace. Libera di potermi allontanare da qui dove ogni cosa
può solo causarmi
danno”
“Anche
il piccolino? Lui ha bisogno di
te”
“Io non di lui! Stanotte dormirà con voi. Non
voglio sentirlo piangere. Domani
sarò io a fare le valigie e a lasciare questa casa ed
Arendelle per
sempre”- queste
sono le ultime parole
che Ingrid rivolge a sua madre.
E ciò
che ha appena detto, accadrà.
All’alba,
la ragazza prende una
vecchia sacca e la riempie di roba.
Affaticata e con la schiena a pezzi, volge un ultimo sguardo al luogo
in cui è
nata e cresciuta.
“Addio
Ineke Bjorgman, madre adorata!
Perdonatemi ma devo fare ciò che è stato voluto
per me dalla natura” –
conclude, per poi svanire nel nulla.
6 anni
dopo…
“Nonna
Ineke, sono Kristoff. Aprimi,
per favore” – bussa alla porta il bambino dai
capelli biondi e gli occhi color
nocciola, accompagnato da una buffissima renna.
Insiste ma
l’anziana non risponde.
“Che
fine avrà fatto?” – si domanda
rivolgendosi all’animale – “Sicuro che
sia in casa?” – dà voce alla renna che
lo guarda stranita.
In quel momento
l’uscio viene aperto.
Non c’è la sua parente ad accoglierlo.
“Signora
Emma, cosa ci fate qui?” –
chiede, confuso, il piccolo.
“Kristoff,
tua nonna non ce l’ha
fatta. Si è sentita male stamane e ci ha lasciati”
– comunica, con gli occhi
colmi di lacrime.
Il momento
peggiore della breve vita
di quel dolce bambino, che rimane paralizzato di fronte a tale
rivelazione.
I giorni che
seguono sono tragici.
Vive di silenzio e compagnia di estranei che, uno alla volta, lo
accolgono
nelle loro case offrendogli pane e acqua.
Per lui, Ineke
era come l’aria. Era il
suo tutto.
Poi un
dì, prende con sé l’amico Sven,
la renna, e lascia Arendelle.
Ciò
che accadrà dopo è storia…
Kristoff si
troverà nel momento giusto
al posto giusto, inconterà i trolls e diventerà
parte della loro famiglia.
Presente…
“Ecco
perché
hanno dato ad Ineke quel nome” – riflette Elsa ad
alta voce, ascoltando con
attenzione alcuni dei ricordi che Granpapà le sta mostrando,
utili per
rivelarle la verità che cerca.
La regina
di Athohallan è ignara che a pochi passi da lei ci sono
proprio Anna e
Kristoff.
“Tesoro,
respira profondamente. Vuoi che torniamo a casa?”
“No,
sto
bene. Rivedere quella che un tempo e’ stata mia sorella mi ha
scombussolata.
Però adesso che posso affrontarla come merita, non mi tiro
indietro”
“Aspetta” – la trattiene Bjorgman.
“Cosa
devo
aspettare?” – replica, nervosa, lei.
“Non
hai
notato che con Elsa c’è anche una
bambina?” – osserva il re di Arendelle.
“Come?”
–
esclama la giovane sovrana, spostando subito lo sguardo verso la
diretta
interessata.
Ed è
allora che la scorge.
Nota una
piccola dai capelli identici ai suoi, con i suoi stessi lineamenti.
“Ineke”
–
afferma, con il cuore a mille.
Si alza,
pronta a corrergli incontro.
Il marito
la blocca per la seconda volta.
“Se
dovessero scappare? Non possiamo rischiare che..”
“Non mi importa delle conseguenze… lei mi ha
sottratto con l’inganno mia
figlia. Ora pretendo di rivederla” – fregandosi di
tutti e tutto, Anna accelera
il passo, raggiungendo in un battibaleno la parente.
La scena
è
memorabile.
Granpapà
sta per svelare la verità alla giovane, quando una figura si
presenta ai due
con aria alquanto arrabbiata.
“Tu?”-
esclama, sorpresa, Elsa riconoscendo sua sorella minore.
Si
ritrovano occhi negli occhi dopo nove anni di lontananza e mille
ricordi
riaffiorano.
I
giochi con la neve, le canzoni della mamma Iduna, i racconti di re
Agnarr, la
morte dei genitori, la separazione e il dolore
che causò, il riavvicinamento e le scoperte
nella Foresta Incantata.
“Guarda
chi si rivede” – risponde distaccata Anna.
Il ricordo
che pesa maggiormente sul suo cuore è la scena della fuga di
Elsa con Ineke,
mentre Anna, incinta di Aurora, gridava disperata tra le braccia di
Kristoff.
“E’
bello
rivederti” – aggiunge la grande.
“Per me
non è lo stesso” – replica
l’altra, ponendosi sulla difensiva. Poi il suo
sguardo si sposta sulla creatura che giace tra le braccia di Elsa.
Il dolore
patito per anni riaffiora e le immagini della separazione dalla bambina
si
insediano nella sua testa, dominandola, come se le dicessero
“Riprenditi ciò
che è tuo. Non può più toglierti tua
figlia adesso che è qui”
E Anna
segue esattamente tale voce interiore, ordinando alla maggiore
– “ Dammela” – distende
le braccia attendendo Ineke.
Elsa,
dispiaciuta per il male recato alla sorella che tanto ama, sa che per
causa di
forza maggiore non dovrebbe accontentarla.
“Ti ho
detto di darmi mia figlia” – le ripete Anna,
mantenendo la calma.
Dopo lunghi
anni di lontananza e un odio forte nei suoi confronti, la regina di
Arendelle
sta trattenendo fin troppo la pazienza.
A quel
punto la primogenita di Agnarr ed Iduna lascia che la seconda possa
stringere a
sé il sangue del suo sangue.
Una
lacrima le riga il viso guardando l’emozione dipinta su
quello di Anna.
La giovane
regina di Arendelle sente il contatto con il corpo di sua figlia e non
riesce a
non piangere.
Ha atteso
così tanto questo momento.
“Mi
dispiace
per tutto, Annie”
“Non
chiamarmi così. Io e te non abbiamo alcun legame
ormai”
“Mi
porterai rancore in eterno? Sorellina, ho dovuto fare quello che ho
fatto per
volere degli spiriti”
“Non mi
interessa. So solo che hai tradito la mia fiducia, mi hai recato anni
di
immensa sofferenza. Hai distrutto la mia famiglia, allontanandomi non
solo da
Ineke ma anche da Aurora”
“Aurora?
Allora anche la tua seconda gravidanza ha portato una
femmina” – aggiunge Elsa,
piacevolmente sorpresa.
“Inutile
che gioisci. Lei non sa e non saprà mai della tua
esistenza”
La rabbia
di Anna distrugge tutte le speranze di Elsa di potersi ricongiungere ai
parenti.
Kristoff
ha assistito alla scena da lontano e, una volta vista sua figlia tra le
braccia
di sua moglie, si avvicina.
“Piccola
mia” – esclama, con gli occhi lucidi, ignorando
totalmente la cognata.
“Kristoff!
Mi odi anche tu vedo…” – commenta la
custode di Athohallan.
“Ragazza,
hanno le loro ragioni” – si intromette
Granpapà.
“Che
scelta avevo? Nessuna! Mi sono ribellata troppo tardi, lo so.
Però adesso sono
qui..Ineke è con loro”
“Lo so,
Elsa. E' difficile per dei genitori accettare questo. Però
è bene che adesso sappiate la motivazione di tutto
ciò” – continua il
vecchio troll.
Invita i
presenti ad ascoltare, seppure i due reali di Arendelle si dedicano
esclusivamente alla loro ritrovata bambina.
“Come
mai
ha questa pelle così chiara? Sembra malata”
– commenta Kristoff, sorpreso da un
pallore eccessivo.
“E’
per
questo che sono qui” – spiega Elsa.
“Cosa
hai
fatto a mia figlia?” – le tuona contro Anna,
calmata subito dopo dal compagno.
“Silenzio
tutti”- li
zittisce Granpapà. – “ Dovete
sapere la verità… e penso che Kristoff in primis
meriti di conoscere le sue
origini”
“Di
cosa
stai parlando?”- domanda
stranito il
biondino.
“Intendo
dire che è bene che tu sappia che il destino segnato per la
tua primogenita era
lo stesso che segnò tua madre”
“Mia
madre? Io non ho mai avuto una madre. Non umana, almeno”
“Ti
sbagli. Da chi puoi essere venuto al mondo altrimenti?”
“Mia
nonna
Ineke mi ha cresciuto. Sua figlia mi abbandonò
perché a suo dire era una
irresponsabile, desiderosa di libertà e
divertimento” – racconta Bjorgman,
quasi infastidito dal ricordo della persona che l’ha messo al
mondo.
“E’
qui
che ti sbagli, ragazzo”
A quel
punto la storia inizia a toccare l’attenzione dei giovani
presenti che,
sedendosi a terra, ponendo le distanze da Elsa, si pongono
all’ascolto.
“E’
giunto
il momento che tra voi torni l’armonia. L’unico
modo è rivelarvi il
segreto del cuore di cristallo”
“Aspetta…che?”
– esclama Anna, confusa.
“Quello
che ha dentro di sé tua figlia, ovvero ciò che ha
costretto tua sorella a
portarla via da Arendelle”
“Si
può
sapere cosa è questa roba? Magia?”
“Esatto,
Kristoff! Si narra di una leggenda circa l’alleanza dei
quattro spiriti della
natura con un quinto spirito… diverso da Elsa.
Ciò accadde secoli e secoli fa. L’accordo
prevedeva l’unione per la difesa reciproca. Per il bene
dell’umanità bisognava però trovare un
tramite che garantisse la loro sopravvivenza. Chi se non
l’essere umano?!
Trovarono una donna dagli occhi cristallini, la carnagione scura, i
capelli
lunghi e rossi che si muovevano ondeggiando con il vento. Fu lei
l’iniziatrice
del loro progetto. Avrebbe dovuto tutelare la natura di generazione in
generazione.
Fu
così
che nacque grazie ad un frammento di ghiaccio il cuore di cristallo. Fu
questa
donna ad introiettarlo dentro di sé e a permettere mediante
una potente magia
che venisse tramandato in eternità.”
“Non
riesco a capire. Cosa c’entra Ineke in tutto
ciò?” – chiede Anna.
“E’
destinata” – risponde Elsa, ormai giunta a
conclusioni.
“Ingrid,
dovette rinunciare a suo figlio per tale ragione. Esattamente come
Ineke, era
destinata” – continua Granpapà
– “Chi custodisce questo cuore di cristallo deve
impedire che esso si sciolga. Ciò accade soltanto se ci si
circonda di amore”
“Cosa?
Ma è
una maledizione!” – esclama scioccata Anna.
“Gli
spiriti
non la vedono così. Loro sanno bene che semmai il cuore
dovesse sciogliersi il
mondo scomparirebbe e con esso anche la magia. Per questo, è
qualcosa di
normale doversi allontanare da chi si ama per evitarlo. Alla natura ci
si sottomette se si vuole vivere”
“La mia
bambina è così piccola e ha già un
compito così ingrato?”
“Si,
Anna
mi dispiace. Io l’ho portata via ma in questi anni, ho
sofferto tenendola
lontana da voi, vedendo che assomigliava sempre di più a te
fisicamente. Per di
più ama le renne come Kristoff. Ma non potevo agire
diversamente”
Bjorgman
però non ha alcuna reazione, lo sguardo perso nel vuoto,
rimugina su quanto
appena udito. Sua madre
non lo odiava. Non l’ha mai fatto. Lui invece
ha nutrito verso di lei un sentimento di astio
profondo… adesso se ne
pente.
“Amore,
tutto bene?” – domanda sua moglie, appoggiandogli
una mano sulla schiena.
Lui annuisce,
poi si rivolge di nuovo a Granpapà.
“Cosa
succede a chi custodisce il cuore di cristallo semmai dovesse
sciogliersi?”
Il troll
sospira. Poi dice – “E’ capitato
più volte che il custode arrivasse a
distruggere tutto, ma la natura puntualmente è intervenuta
drasticamente”
“In che
senso?”
“Se chi
ti
dovrebbe difendere diventa colui che rischia di eliminarti, esso
è il primo a dover
scomparire”
A tali
parole, il cielo risponde con un rumore assordante che fa tremare la
terra. E il terrore appare leggibile sui volti dei giovani nobili che
sentono le ferite passate riaprirsi, a causa del rischio di perdere
ancora una volta la loro amata bambina.
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Capitolo 13 *** Bentornata a casa ***
Aurora
è
assieme alle domestiche da quando i suoi genitori hanno lasciato il
castello
senza spiegazioni.
Qualcosa
la preoccupa, soprattutto per via del cielo che sembra presagio di una
catastrofe.
“Se
giochiamo un po' con Sven? Lui è nella stalla ed
è solo soletto” – propone una
delle cameriere, per distogliere l’attenzione della bambina
dal pensiero dei
parenti.
“Oppure
chiamiamo Olaf” – suggerisce un’altra.
“Non mi
servono distrazioni. Vorrei solo sapere perché mamma e
papà non tornano. Ho un po'
di paura…” – confessa la piccola,
ricevendo subito l’abbraccio della più
anziana delle donne di servizio.
Il pupazzo
di neve arriva, saltellando e canticchiando, proprio in quel momento.
Sembra
tranquillo, e come al solito vive in un mondo tutto suo.
“Hey
principessina, come mai ancora in piedi?” – le
domanda, sorpreso.
“Non ho
sonno” – spiega lei, sedendosi sul divanetto
accanto al camino spento.
“Volete
che vi legga un bel libro? Così vi rilassate e vi
addormentate” – si offre la
più giovane delle domestiche.
“No,
Lisa.
Grazie, aspetterò sveglia” – comunica
Aurora. Tutti sanno quanto è cocciuta la
bambina, esattamente come Anna. Perciò è inutile
insistere.
Le donne
della servità si dedicano alle ultime faccende, sperando di
rivedere i signori
varcare i cancelli di palazzo il prima possibile. La situazione inizia
a
preoccupare anche loro ormai.
Una volta
rimasti da soli, la principessina e Olaf chiacchierano del
più e del meno.
Il pupazzo
le racconta quello che ha combinato durante la giornata. Gli incontri
fatti, le
passeggiate nel regno, circondato da numerosi bambini… poi
si sofferma su un
dettaglio.
“Il
cielo
all’improvviso ha emesso un rumore assordante, la terra ha
tremato per un
istante e tutto è diventato nero” –
racconta, mostrandosi agitato al solo
ricordo.
“Si,
anche
noi ci siamo accorti di questo cambiamento. Infatti poco dopo, i miei
genitori
hanno lasciato il palazzo. Non mi hanno detto dove stavano andando,
però io li
conosco. MI stanno nascondendo qualcosa”
“Tranquilla,
magari si sono impensieriti per il popolo e stanno girovagando di casa
in casa
per accertarsi che stiano bene, tutto qua” –
ipotizza Olaf.
Aurora non
aveva considerato quell’opzione e infatti, trovando in essa
l’unica spiegazione
logica, comincia finalmente a rilassarsi.
“Ora
vai a
letto. Sai che Anna si arrabbia se ti vede ancora in piedi a
quest’ora” – le consiglia
il pupazzo di neve.
La bambina
obbedisce e si avvia per raggiungere la sua camera.
“Notte,
Olaf. Ti voglio bene” – gli dice, poi lo abbraccia
e si congeda.
Non
immagina che presto ci sarà un trambusto al castello che le
impedirà di dormire
sogni sereni.
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“Io non
riesco a crederci” – continua a ripetere a se
stessa Anna, mentre stringe a sé la
primogenita,ancora priva di conoscenza.
“E’
bene
affrettarsi. Granpapà ha detto che la Natura ora
è stata in qualche modo
immobilizzata dalla luce magica di Ineke. Quando lei
riaprirà gli occhi, essa
tornerà in moto e la cercherà ”
– Elsa riporta fedelmente le parole del saggio
troll.
A passo
spedito, i tre percorrono il sentiero che li conduce ad Arendelle.
Durante il
tragitto, le sorelle sono totalmente distaccate l’una
dall’altra.
La
maggiore vorrebbe parlare, però trova davanti a
sé il muro innalzato dalla più
giovane.
Anna non
riesce neppure a guardarla in volto, figurarsi a conversare con chi le
ha
recato un dolore immenso.
Bjorgman
invece pensa e ripensa a sua madre. Di lei non ha neppure
un’immagine, un
ricordo. A detta della sua defunta nonna, era molto bella con i capelli
biondi
come il grano e gli occhi color nocciola. Adesso cerca di disegnarla
nella sua
mente.
E’ Elsa
a
rompere il ghiaccio con suo cognato, sperando che almeno lui abbassi
l’ascia di
guerra.
“Di tuo
padre non sai nulla?” – domanda.
“Lui
lavorava
il ghiaccio. Era un montanaro, proprio come lo ero io”
– risponde il giovane
re.
“Cosa
ti
raccontava tua nonna di lui?”
“A te
cosa
importa?” – si intromette Anna, attaccandola.
“Amore,
per favore…” – la zittisce il compagno,
trovando inopportuno quell’ intervento.
“Anna,
lo
so che mi odi. Hai tutte le ragioni del mondo. Però se
vogliamo salvare Ineke,
dobbiamo superare le ostilità e collaborare”
– aggiunge Elsa.
“Se ti
parlo ancora è soltanto per questa ragione.
Sappilo” – conclude la seconda,
affrettando il passo e distanziandosi dai due di qualche metro.
“Perdonala,
vedrai che con il tempo le passerà” –
dice Bjorgman, dispiaciuto del
trattamento che sua moglie riserva alla giovane.
“Già”
–
risponde Elsa, consapevole che quello difficilmente accadrà.
“Mi
chiedevi di mio padre… ebbene, so poco di lui. Nonna mi
raccontava che i miei
ci fu una forte passione che durò poco. Quando Ingrid
scoprì di essere incinta,
non gli disse nulla perché venne addirittura a sapere che
lui era sposato”
“Caspita! Davvero?”- esclama, scioccata la ragazza.
“Si.
Ora
mi sorge un dubbio. Sapendo che lei non doveva nutrire amore verso
nessuno a
causa del cuore di cristallo, come può essersi innamorata
senza rischiare lo scioglimento”
– riflette Kristoff, perplesso.
“Evidentemente
sapere che lui era sposato deve aver distrutto in poco tempo il
sentimento che
nutriva verso tuo padre. Così si è salvata.
Però dal tuo amore non poteva salvarsi
e abbandonarti era l’unica soluzione” –
sostiene lei, amareggiata dal destino
toccato in sorte ad Ingrid.
“Sta di
fatto che ho dovuto imparare a cavarmela da solo.Se le cose non fossero
andate
così, oggi non avrei sposato Anna. Non avrei due figlie e
non sarei re di
Arendelle”
“Esatto. Il destino ha voluto questo per te”
– gli sorride Elsa, appoggiando
amichevolmente una mano sulla spalla del cognato.
I due si
guardano e si ritrovano in uno sguardo complice.
“Mi sei
mancata” – si commuove il montanaro, abbracciando
quella che è a tutti gli
effetti sua sorella.
“Anche
tu,
spero di potermi ricongiungere anche con Anna”
“Ti
aiuterò io a farlo. Prima però…
dobbiamo salvare Ineke”
“Certo.
Farò di tutto per proteggerla. Nessuno le torcerà
un capello. Giuro” – conclude
la regina di Athohallan.
Poi
riprendono il passo.
Pochi
metri ed eccoli che giungono alla meta.
“Bentornata a casa”
– afferma Bjorgman ad Elsa.
“Arendelle”
– si commuove la ragazza, rivedendo il luogo delle sue
origini: posto di tanto
dolore e di tante gioie.
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“Finalmente
siete tornati. Che fine avete fatto?” – domanda
Olaf, correndo incontro ai
sovrani.
Scorge da
lontano, però, che i due non sono soli.
Kristoff
ha sulle spalle una bambina ed è affiancato da una figura
adulta.
Una donna.
“Ciao
Olaf! Lo vuoi un caldo abbraccio?”
Quella
voce familiare scalda il cuore del pupazzo che esclama, elettrizzato
– “ Elsaaaa!!!”
Anna
prosegue verso la stanza di Aurora, notando che dorme beata nel suo
lettone.
Poi sposta
lo sguardo su Ineke, ancora assopita e riconosce nelle sue due figlie
una
somiglianza allucinante, paragonabile a quella sua e di Elsa.
“Se si
sveglia cosa le diciamo?” – chiede Bjorgman alla
moglie.
“Beh
che
siamo i suoi genitori. Che la amiamo e che nessuno ci
dividerà più” – aggiunge,
decisa, Anna.
“Ehm…ecco
non
è così facile la situazione.
C’è un particolare che ignorate”
– precisa la
regina di ghiaccio, toccando un tema delicato.
“Quale?
Cos’altro
c’è?” – si altera subito la
secondogenita di Agnarr ed Iduna,
portandosi le mani sui fianchi.
“Lei
crede
che sia io sua madre” – rivela la maggiore,
preparandosi a ricevere l’ennesimo
attacco della
sorella minore.
“Cosa
hai
detto?” – e infatti, Anna alza tono di voce,
infuriata come mai prima nella
vita.
“Non
solo
l’hai strappata dalle mie braccia ma le hai anche fatto
credere che fossi tu ad
averla partorita? Ma è assurdo”
“Calmati,
tesoro” – le sussurra Kristoff.
“Calmarmi?
Ti rendi conto che adesso dovrò sopportare che Ineke chiami
“mamma” mia sorella?”
– con gli occhi colmi di lacrime e la rabbia che le ribolle
dentro, Anna corre
via richiudendosi nel suo isolamento, quello che per anni
l’ha cambiata
profondamente.
“Mi
odierà
a vita, lo so” – commenta Elsa.
Kristoff le
cede Ineke ed insegue sua moglie.
Olaf,
scioccato dai racconti della persona che credeva incapace di recare
dolore agli
altri, va via deluso.
Così,
la
ex regina di Arendelle si ritrova sola, un’altra volta, tra
le mura di un
palazzo che per anni ha coperto il suo segreto, tutelandola
dall’esterno.
“Ho
combinato un casino. L’ennesimo” – si
colpevolizza, non riuscendo a darsi pace
per il duro colpo inflitto ai suoi cari.
Poi una
vocina in lontananza la fa sobbalzare, distraendola dai cattivi
pensieri.
“Tu chi
sei?”
Allora
Elsa si volta, lentamente, e a pochi passi da lei
c’è una bambina dai capelli
biondi e l’aria assonnata.
Lo sguardo
è fin troppo familiare. Difficile non capire di chi si
tratta.
“Ehm…
tu
sei Aurora?”
“Si, ci
conosciamo?” – domanda la piccina.
La
principessina nota subito la presenza di una minore come lei e si
avvicina,
incuriosita.
“Chi
siete
e cosa volete? Come mai siete qui nel castello?”
“Ecco
noi…
siamo parenti” – confessa, trovando nella
verità l’unica soluzione.
“Parenti?
Davvero?”-
esclama, piacevolmente sorpresa, la bambina.
A quel
punto, senza porre altre domande, Aurora accarezza la mano di quella
che ignora
essere sua sorella e così Elsa, per un attimo, rivede se
stessa e Anna tempo
addietro.
Il tocco
della principessina risveglia bruscamente Ineke. Il colore della sua
pelle si
normalizza e lo stesso vale per gli occhi.
“Madre,
dove siamo?” –è la prima domanda che
pone.
“Al
sicuro, tesoro” – la abbraccia forte a
sé.
Poi si
volta verso Aurora e la presenta – “Lei
è la principessina di Arendelle”
“Arendelle? Si chiama così questo posto?”
“Si,
vedrai ti piacerà. Ti mostrerò ogni angolo
segreto del castello. Anche i posti
più divertenti” – le propone,
entusiasta, la piccina.
Elsa volta
lo sguardo sul cielo. E’ ancora nero, però si
è innalzato il vento.
“Brutto
segno” – pensa tra sé e sé.
La natura
si è risvegliata. Adesso sì che il pericolo
è alle porte.
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Capitolo 14 *** La furia della natura ***
Granpapà
è
alla valle dei trolls quando avverte la natura risvegliarsi.
Il vento
burrascoso, la terra rumorosa, persino il mare che circonda Arendelle
è in agitazione.
“Prevedo
sciagure…” – commenta, rivolgendosi ai
suoi simili, alquanto spaventati.
Anche Elsa,
preoccupata, scruta la situazione dalla finestra, preparandosi ad ogni
evenienza.
“Hey,
cosa
sta succedendo?” – esclama, con voce tremante, una
delle guardie reali, notando
i lampioni muoversi violentemente, spinti dall’aria.
Alcuni cadono
a terra e da essi fuoriesce fuoco lampeggiante. La gente scende in
strada e il
caos diventa padrone.
“Maestà,
maestà” – grida uno dei soldati,
raggiungendo Anna, chiusa nella sua camera,
intenta a discutere con Kristoff.
“Ti
sembra
questo il modo di entrare nella mia stanza?”-
si irrita la regina, pronta a fargli una ramanzina degna
di nota.
“Fuori
sta
accadendo il finimondo”
“Cosa?”- esclamano in coro marito e moglie,
seguendo senza esitazioni il
soldato.
Nel frattempo,
Aurora, mano nella mano con Ineke, percepisce la paura che si respira a
palazzo
e legge sul volto della parente appena conosciuta, molta confusione.
“Tutto
bene
Elsa?” – le domanda.
“Ehm..certo”
– risponde, trattenendo l’agitazione.
“Mamma,
ti
conosco e capisco che stai mentendo. Dicci la
verità” – insiste la maggiore
delle due.
E’ il
vociare
nei corridoi a chiudere la breve conversazione.
Anna e
Kristoff sono visibilmente tesi.
“Che
succede?” – domanda la regina di Athohallan al
cognato, trattenendolo un
istante.
Lui la
guarda ma non risponde. Le fa intendere che non è il momento
e che presto le
avrebbe raccontato il fatto. Poi ignorando le bambine, per evitare di
incrociare gli occhi di sua figlia maggiore, cedendo alle forti
emozioni del
suo ritorno a casa, Bjorgman affretta il passo e si allontana.
Anche Anna
ha volutamente affrettato il passo per non affrontare la persona che
attende da
troppo tempo.
Le spiegazioni
sarebbero servite a poco però; questo perchè Elsa
ha già chiara la situazione.
La sua
magia può sentire la furia dei quattro spiriti. Sanno che
Ineke è ad Arendelle
e ora vedono nella loro quinta alleata una traditrice.
“Come
hai potuto fare questo?” – tuona
Zefiro, all’orecchio della giovane.
“Ci
fidavamo di te” – ribatte Nokk.
“Si
tratta della mia famiglia” –
replica Elsa, preda delle loro pressioni psicologiche.
“Siamo
noi la tua famiglia ora! Quando
lo accetterai?” – il tono di voce di uno dei
giganti di Terra è talmente
furioso da recare un forte malessere alla custode di Athohallan che si
vede costretta
a sedersi. Respira faticosamente e gli attacchi che rimbombano nella
sua mente
cercano di sfinirla.
“So
cosa volete fare” – aggiunge lei,
faticando ad esporsi.
“Non
puoi importi a noi. Le cose
devono andare in questo modo, è sempre stato
così” – ribatte lo spirito
dell’acqua.
“Volete
indebolirmi e avere Ineke come
preda facile. Non ve lo permetterò”
“Sei
una sciocca. Quando capirai che
sei a rischio anche tu?” – interviene Bruni, fino a
quel momento rimasto in
disparte.
“Amico
mio, almeno tu, abbi pietà. Le
volevi bene. Giocavi spesso con lei”
“Noi
eravamo presenti per controllare
il cuore di cristallo. Non illuderti” – spiega
Zefiro.
La delusione
dilaga dentro Elsa,
sentitasi tradita perfino dalla tenera salamandra di fuoco.
“Non
potete farle del male” –
singhiozza la giovane, coprendosi il volto tra le mani.
“Faremo
ciò che va fatto. PUNTO”
“Non ti
senti bene? Che ti prende?” – si allarma Aurora,
accorgendosi delle stranezze
dell’adulta.
La ragazza
non riesce a trattenere il pianto e si libera, accolta dalle braccia di
Ineke e
dalle carezze di Aurora.
Le due
bambine non comprendono tale reazione e provano ad investigare.
Però le
risposte di Elsa non arrivano.
A
distrarle momentaneamente dalla donna in crisi, è la visione
di divampanti
fiamme provenienti dalla piazza del regno.
“Guardate
lì” – esclama la principessina indicando
un punto dalla finestra.
Si sporge
leggermente per capirne di più, riconoscendo
i soldati che cercano di domare il
fuoco con secchi di acqua.
“Dobbiamo
aiutarli” – propone Ineke, prendendo per mano
Aurora che annuisce.
Elsa,
ancora scossa, turbata dai continui dialoghi che avvengono nella sua
testa, si
alza faticosamente da terra.
“Mamma,
sembri malata”
“Sto
bene,piccola. Stai serena. Adesso scendo in piazza a dare una mano. Voi
promettetemi che mai, dico mai, lascerete queste mura”
“Perchè?”
–
borbotta la secondogenita di Anna, mettendo il broncio.
“E’
pericoloso”
“Uffi,
noi
sappiamo difenderci” – ribatte la piccola.
“Sei
davvero uguale a tua madre, sai?” – nota
l’adulta, accennando un sorriso. Poi,
continuando ad ignorare le pressioni dei quattro spiriti, vacillando
mentre
percorre il lungo corridoio, a causa di una debolezza fisica e magica,
si
unisce alla gente disperata.
“Davvero
dobbiamo rimanere qui dentro senza fare niente?” –
si lamenta Aurora, sedendosi
sul suo morbido
lettone, invitando la
parente a fare lo stesso.
“Che
bella
stanza che hai” – esclama a bocca aperta Ineke,
mettendo da parte per qualche
minuto la faccenda del disastro di Arendelle.
“La tua
come è?” – domanda curiosa la
secondogenita dei reali.
“Ghiacciata”
– si limita a dire la più grande.
“Eh?”
–
dice Aurora, sbattendo, confusa, le lunghe ciglia nere.
La primogenita
scruta ogni angolo di quella camera e fissa anche i quadri alle pareti.
Quanto lusso
e bellezza c’è. Nella sua giovane vita ha sempre
visto ghiacchio, mare… mai
come in quel momento sogna di avere arredamenti colorati e il calore di
candele
che illuminano le pareti.
Il silenzio
che segue ha breve durata. La chiacchierona di palazzo infatti ripete
la sua
voglia di disobbedire.
“Mamma
è stata
chiara. Dobbiamo restare qui”
“Hai sempre seguito le regole tu?” –
chiede, scioccata, la seconda.
Ineke
ridacchia, intuendo invece che per la simpatica principessina le cose
non sono
mai state così.
Un rumore
assordante all’improvviso fa sobbalzare le due.
Il vetro
delle finestre si frantuma, lasciando entrare un vento violento che
spazza via
ogni cosa trova sul suo cammino.
“Seguimi!
Dobbiamo salvarci” – Aurora, tira a sé
l’altra, correndo rapidamente nel
corridoio principale.
Però
Ineke
si sente seguita, avverte che qualcosa di invisibile è alle
sue spalle e vuole afferrarla.
----------------------------------
“Sembra
che il fuoco si è placato, per fortuna”
– comunica Kristoff, esausto, tirando
un sospiro di sollievo.
Ma è
Elsa
a non esserne sicura. Davvero Bruni si è arreso
così presto?
A meno
che…
Sono delle
grida ad attirare l’attenzione di tutti sul palazzo.
“Le
bambine”
– esclama Anna, avanzando a passo svelto verso il castello.
Bjorgman,
alcuni soldati ed Elsa stessa la seguono.
Quando
raggiungono
i corridoi del secondo piano, notano vetri dappertutto, quadri rotti,
foglie
secche sul pavimento, perfino rami di alberi sparsi in giro.
“Qui
è un
disastro” – nota l’ex montanaro.
Per la
prima volta dopo anni di freddezza, le due sorelle si guardano trovando
l’una
nello sguardo dell’altra conforto e sostegno. E il dilemma
che le terrorizza è
solo uno.
“Ineke”
–
esclamano in coro.
“La
natura
non si è arresa come ha voluto farci credere”
– commenta Bjorgman.
“Che
cosa
intendi dire?” – domanda Anna.
“Non
dovevamo lasciarle da sole” – si colpevolizza il
montanaro.
“Credi
che
possa essere accaduto qualcosa a..?” – gli occhi
della sovrana di Arendelle si
riempiono di lacrime e la paura invade il suo cuore, dilaniato da
troppe ferite
passate e presenti.
Ma ecco
una vocina in lontananza che grida…
“Mamma!”
“E’
Aurora”
– esclama, speranzoso, Kristoff.
“Sono
qui”
- da un piccolo nascondiglio nella parete, fuoriesce la principessina,
dai
capelli scomposti e dei graffi sulle braccia.
“Amore
mio”
– le corre incontro la sovrana, abbracciandola forte.
Elsa le
domanda immediatamente – “Ineke dove
è?”
Negli occhi
di Aurora si legge dolore e quindi la conferma al timore più
grande delle
sorelle.
“
L’hanno
presa” – risponde la piccina, piangendo disperata,
accoccolandosi al petto
materno.
Anna resta
immobilizzata, avvertendo una fitta al cuore, paragonabile a quella
devastante
di ben otto anni prima.
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Capitolo 15 *** Una voce familiare ***
Ineke sente una forza trainante
afferrarle il braccio.
La piccola ha paura, non sa spiegare cosa la trascina fuori dalle mura
di
palazzo, mentre le grida di Aurora continuano a ripetere –
“Lasciala stare”
“Aiuto
mamma!” – urla spaventata la bambina magica,
tentando di liberarsi dalla
stretta, ma invano.
Arendelle
è sotto i suoi occhi e la gente è riunita ancora
in strada, terrorizzata dopo
quanto accaduto.
Delle lacrime
scivolano sul volto di Ineke che, inerme, per di più
paralizzata da qualcosa di
invisibile che la tiene in aria, percepisce una ribellione della natura
e non
sa spiegarsi il perché.
“Cosa
vuoi
da me? Dimmelo, ti prego” – chiede lei,
singhiozzando.
Tutto tace
come a voler alimentare le paure di una povera bambina la cui colpa
è stata
quella di essere nata con un destino già scritto e un
compito ingrato.
Il momento
successivo segnerà da lì in poi la vita della
piccina.
Quando
quella strana essenza le fa toccare finalmente terra, la principessina
si rende
conto di trovarsi in un mondo lontano dalla realtà.
“Dove
mi
hai portata?” – domanda, guardandosi intorno.
L’immagine
non è affatto definita, c’è solo tanto
buio.
A questo
seguono delle voci, provenienti dal nulla, che si rivolgono a lei con
distacco.
“Ciao
Ineke. Finalmente ci incontriamo” – parla uno.
“Chi
sei?”
“Chi
siamo, vorrai dire” – la corregge il secondo.
“Mi
volete
fare del male?”
“Vogliamo
raccontarti
la verità” – aggiunge un terzo.
Seguono secondi
di silenzio che vedono la bambina dubitare delle intenzioni di chi
neppure si
mostra.
Però
opporsi non serve a nulla. Così risponde - “Sono
pronta. Vi ascolto. Immagino
vogliate dirmi perché sono qui”
“C’è
qualcosa dentro di te che, in qualche modo, appartiene a noi”
– precisa la
quarta e ultima voce.
“Cosa?
Dentro
di me?”- esclama
sconvolta la bambina,
portandosi istintivamente una mano sul cuore.
“Esatto”
“Vi
sbagliate, io sono una bambina comune, come potrei avere nel mio corpo
degli
oggetti che vi appartegono” – spiega lei, confusa e
impaurita.
“Non
sei
ciò che credi di essere, Ineke. Ed è bene che tu
sappia finalmente la verità.
Forse, solo così, capirai e ti comporterai come è
tuo dovere”
A quel
punto, una folata di vento spinge la piccina in avanti, invitandola a
sedersi.
“Ti
conviene prendere posto. La storia è lunga”
Ineke, con
la salivazione a zero, il battito cardiaco a mille e le mani tremanti,
esegue l’ordine.
Mentre si
accinge ad ascoltare, lancia un’ultima preghiera alla
“mamma”.
“Mammina,
salvami, ho bisogno di te”
-----------------------------------------------------
Il fuoco,
dopo aver dato il meglio di sé, distruggendo tutto il
raccolto del regno e aver
danneggiato case e strutture di Arendelle, si è
definitivamente spento.
Elsa
cammina su e giù per il corridoio, persa nei suoi pensieri,
distante dalla
sorella e dal cognato, mentre cerca di elaborare un piano per salvare
la
nipote.
Anna, invece,
accoccolata al petto del marito, offre conforto ad Aurora che, a sua
volta, piange
tra le sue braccia. La minore è davvero scossa dopo aver
visto una strana magia
trascinare con forza Ineke via dalla finestra.
“Mammina,
non le fanno fatto del male, vero?” – chiede
singhiozzante la piccina
riferendosi alla parente.
Seppure la
regina ha tante lacrime da versare e vorrebbe soltanto sfogarsi, non si
mostra
debole e le risponde – “No, lei sta bene. Vedrai
che la troveremo e la
riporteremo qui. Dobbiamo festeggiare insieme il tuo compleanno
poi”
Il pensiero
del party promessole dai genitori giorni prima, accende una speranza
negli
occhi della principessina che confessa – “Se
potessi spegnere ora le candeline
avrei già un desiderio da chiedere”
“Ah si?
Quale?” – domanda Bjorgman, accarezzandole la
guancia paffuta.
“Non si
dice, papà”
“Penso
che
sia uguale al mio” – commenta Anna, ricevendo
subito il Si della secondogenita.
Il ritorno
di Ineke tra loro…quale sogno se non questo.
Le ore
passano. I sovrani, radunati nella sala del trono, ipotizzano teorie su
teorie
per fermare la natura. Eppure le idee che espongono sono tutte surreali.
“Non
riusciremo mai a vincere il volere dei quattro spiriti”
– si deprime la sovrana
di Arendelle, cedendo per un attimo allo sconforto.
“Amore
non
dire così. Dobbiamo farcela. Nostra figlia conta su di
noi” – la sprona l’ex
montanaro, seduto su una poltrona accanto alla finestra, con la sua
bambina
addormentata tra le braccia.
“E
come?
Stiamo perdendo tempo prezioso. Siamo qui a pensare e pensare, non
sapendo Ineke
dove sia e in quale stato”
“Anna,
partire senza meta e senza un piano fattibile sarebbe da folli. So che
attendere ti crea maggiori ansie ed alimenta le tue paure, ma
diversamente non
possiamo fare” – il tono serio di Elsa ha quasi
l’aria di un rimprovero al
solito comportamento istintivo della sorella minore.
E ovviamente
la giovane regina coglie quelle parole come ramanzina e si ribella. Con
le mani
sui fianchi è pronta a lanciarle addosso la sua ira.
Però
è
proprio in quel momento che accade qualcosa.
Una voce
riecheggia nella stanza ed arriva alle orecchie dei tre adulti.
“Avete
sentito anche voi?” – domanda il biondo, ad occhi
sgranati.
Elsa sa
bene di chi si tratta ed è stranita che quel suono sia stato
udito anche dagli
altri due.
Poi
riaccade di nuovo.
“Non
l’ho
sognato. E’ qualcuno che ci sta chiamando”
– sostiene Anna, sorpresa e confusa.
“E’
la
mamma, Annie” – le rivela la maggiore.
Ciò
spiazza
la secondogenita di Agnarr che non sa se ridere beffarda o se aggredire
verbalmente la consanguinea sulle sciocchezze inventate.
Due secondi
dopo si rende conto che ciò che Elsa dice è la
verità.
“Figliole,
sono io, vostra madre”
Lo shock
costringe
l’attuale regnante a sedersi per evitare svenimenti.
Fissa il
marito cercando in lui chiarimenti logici.
Eppure in
una situazione tanto dura e complicata, a chi verrebbe in mente di
giocarle un
brutto scherzo?Perciò quello che ha appena ascoltato
è realmente il suono della
voce della persona che l’ha messa al mondo.
“Mamma,
ti
sei messa in contatto con noi per via di Ineke, vero?”
– le chiede la
primogenita sotto lo sguardo esterrefatto del cognato e della sorella.
Per loro
infatti non è consuetudine parlare con un defunto. Chi
avrebbe mai immaginato
che Iduna fosse ancora in contatto con Elsa o con il mondo dei vivi.
“Avete
qualche idea per salvare Ineke? -
parla
Iduna.
“Purtroppo
nessuna. Cosa ci consigli di fare?” – insiste Elsa,
sperando nelle teorie del
genitore.
“Dovete
venire qui. Portate Aurora con voi, dobbiamo raccontarle ogni
cosa”
“Come?
Ad
Athohallan? In che modo? Non ho più Nokk con me”
– sostiene il quinto spirito.
“Sei o
non
sei la regina di ghiaccio?” – interviene,
ottimista; Kristoff dando piena
fiducia alla cognata.
Anna,
rimasta in disparte, non si pronuncia ancora turbata dalla voce di
colei che le
è rimasta nel cuore e per la quale ha
sofferto disperatamente.
Infatti
Iduna si accorge del distacco della sua secondogenita e le rivolge
attenzione –
“Annie, tesoro mio. So che è dura per te. Hai
patito così tanto. Desideravi
sposarti e avere me e tuo padre al tuo fianco quel giorno
così come quando hai
partorito che sognavi di avermi accanto a stringerti la mano. Ma sappi
figliola
che io ero lì. Ero con te quando hai detto a Kristoff Si e
quando hai dato alla
luce le tue due bellissime bambine. Sono fiera della donna e della
regina che
sei diventata. Se ho deciso di farmi ascoltare anche da te e da tuo
marito è
perché spero tu possa capire che non è mai troppo
tardi per essere vicini a chi
si ama. Io sto per sparire per sempre assieme ad
Athohallan…”
“No!”
– esclama
terrorizzata la primogenita .
“Si
invece. Perciò ho sentito la necessità di dirvi
addio in tale maniera. Anna non
nasconderti da Elsa. Non lasciare che l’orgoglio ti impedisca
di amarla come
vorresti. Le vuoi bene e ti è mancata, e è qui
con te adesso. Perdonala,
comprendila e vedrai che un giorno, quando sarà, non
rimpiangerai di averla
scacciata dalla tua vita. Perché dopotutto non è
questo ciò che desideri.” –
Iduna piange mentre consiglia sua figlia minore.
Anche Elsa
si commuove, mentre Anna ascolta con attenzione.
Finalmente
dopo dieci anni, si avvicina alla parente e la osserva. I loro occhi
così
simili si ritrovano in un tenero sguardo. Si getta tra le braccia
dell’altra,
superando avversità e rancori.
“Mi sei
mancata tanto” – singhiozza la più
giovane.
“Anche
tu.
Mi dispiace di averti causato tanto dolore. Non volevo”
“L’importante
è esserci ritrovate” – aggiunge la
sovrana di Arendelle.
“E ora
insieme affronteremo la battaglia finale. Ci riprenderemo Ineke e
chiuderemo
per sempre la faccenda con la natura”
Determinate, le due si stringono la mano e si sorridono a vicenda.
Però
resta
un particolare che le ragazze, prese dal momento, hanno ignorato.
“Come
mai
dobbiamo venire fin lì? Non dovremmo cercare dove
è stata nascosta Ineke?” –
domanda, perplesso, Bjorgman.
“Capirete
da soli. Esiste un legame infrangibile, quello dell’amore che
annienta ogni
male. Tua madre, Kristoff, all’epoca fu costretta a
distruggere il rapporto con
te perché saresti stato tu poi la causa dello scioglimento
del cuore di
cristallo. Allo stesso modo Ineke andava allontanata da Arendelle
perché c’era
chi le avrebbe causato lo scioglimento”
“Chi?
Anna?” – domanda Elsa.
“No,
qualcuno che la piccola avrebbe amato ancora di più di sua
madre o di suo padre”
– spiega Iduna.
“Aurora”
–
risponde la regina di Arendelle, posando gli occhi sulla figlia
assopita.
“Sono
certa
che il legame tra le due rivelerà il posto preciso dove
dovrete recarvi. Ma
fate in fretta. Resta poco tempo”
Così
dicendo la voce di Iduna si congeda e i tre restano in silenzio a
guardarsi.
“Che si
fa
adesso?” – chiede l’ex montanaro.
“Quello
che ha detto mamma. Si va tutti ad Athohallan”
“Sai
come
arrivare fin laggiù?”
“Se la
natura è con Ineke non ci creerà fastidi.
Userò la magia del ghiaccio..”
“Speriamo
funzioni” – Kristoff incrocia le dita.
“Funzionerà”
– precisa Anna, fiduciosa – “Deve
funzionare”
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Capitolo 16 *** L'ora della verità ***
“Ecco.
Adesso sai tutto. Spero che accetterai il
compito che ti è stato assegnato dalla
nascita” – a parlare è la voce
dura e rigida di Nokk.
Ineke,
impassibile, non batte ciglio. I suoi occhi rispecchiano lo stato
d’animo che l’attraversa.
Lo sguardo
spento, perso nel vuoto, e le lacrime che le solcano il
viso… un’innocente
bambina divorata da un immenso ed inaspettato dolore.
Ciò in
cui
ha sempre creduto, l’amore che ha ricevuto, le tenerezze
rivoltele, sono mera
finzione.
“Hey,
non
dici nulla?” – la scuote Zefiro, con un colpo di
vento.
Quel gesto
non riceve risposta.
“Non
avremo esagerato a dirle tutto senza mezzi termini?”
– si preoccupa Bruni,
segretamente legato alla piccina che ad Athohallan giocava con lui.
“Torna
in
te, fratello fuoco. Sarà per il calore che emetti che ti
rende più umano
rispetto a noi altri?” – si pronuncia uno dei
giganti di terra.
“Dico
solo
che magari potevi sorvolare il particolare sull’unione tra
Anna e Kristoff” –
aggiunge la salamandra.
“E’
la
verità. Sapete anche voi che se quei due si sono innamorati
è perché abbiamo
spinto i trolls a fare in modo che ciò accadesse”
– ribatte lo spirito
dell’acqua.
“Esatto.
In fondo era già scritto che la nuova custode sarebbe nata
nel regno di
Arendelle e chi meglio della nipote di una nostra sorella”
– sostiene Zefiro.
“Credo
che
Ineke non abbia preso bene questa storia. Non solo ha scoperto di non
essere
figlia di Elsa ma le avete rivelato che la sua nascita è
stata studiata a
tavolino. Se avessimo peggiorato la situazione? Se adesso il dolore
sciogliesse
il cuore di cristallo?”
“Bruni, mi stupisce sentirti dire queste idiozie”
– ridacchia lo spirito della
terra.
“Sembri
aver dimenticato che è l’amore a sciogliere e non
la sofferenza”
“Io sento di nuovo la forza del mio potere”
– comunica Nokk, fiero, spostando
il discorso su di sé.
“A
quanto
pare il nostro intervento è servito anche questa volta per
sistemare la
faccenda. La disperazione ha irrigidito al massimo il cristallo e credo
che
nessuno potrà mai più anche solo scalfirlo. Siamo
salvi” – annuncia Zefiro.
“Che
faremo con Ineke? E’ diventata una statua, guardatela! Quasi
non respira…” – si
impensierisce Fuoco.
“Si
riprenderà, l’importante è esserci
salvati ed aver salvato gli umani”
“Adesso
sarà meglio tornare ognuno al proprio regno”
“Come la mettiamo con Elsa? Lei ci ha traditi”
– è Zefiro a tirare in ballo la
vicenda legata al comportamento scorretto del quinto spirito.
“Lei
serve
all’equilibrio tra i due mondi, perciò metteremo
da parte le asce di guerra.
Confesso che mi sono sentito in colpa quando l’ho attaccata
in mare” – confessa
Nokk, tralasciando un’emozione troppo umana per un elemento
della natura.
“Vedi
che
non sono soltanto io ad essermi affezionato ad un mortale?!”- sorride Bruni, volgendo lo
sguardo sulla
bambina.
“Penso
sia
meglio andare. A presto, fratelli” – conclude il
gigante di terra,
allontanandosi per primo. A lui segue Zefiro.
Il cavallo
d’acqua, prima di congedarsi, nota la salamandra sedersi
sulle ginocchia della
pietrificata Ineke.
“Si
riprenderà, stai tranquillo” – lo
rasserena, poi si tuffa in mare e scompare tra
le onde, tornate ad essere travolgenti e potenti come prima.
In quel
momento Bruni cerca di risvegliare la piccola, rotolandosi sulle sue
gambe come
era solito fare ad Athohallan.
Lo shock
della piccina è tale da impedirle di riprendersi dallo stato
comatoso in cui si
trova.
“Non
sopporto di vederti così. Mi dispiace aver dovuto
distruggere le uniche
certezze che avevi”
Una
lacrima calda e lucente, dello stesso colore del fuoco, cade su una
mano di
Ineke.
Finalmente
qualcosa accade. La piccola scuote la testa, tornando in sé.
La
salamandra sobbalza guardandola di nuovo in salute e saltella felice.
“Cosa
è
successo? Come mai sono qui?”
“Non
ricordi nulla?” – le domanda Bruni.
La minore
si volta, spaesata, alla ricerca della presunta persona che le ha
rivolto
parola.
Sobbalza
quando si accorge che a farlo è stato un esserino piccolo,
dagli occhi grandi e
la lingua lunga e simpatica.
“Allora
quello che è accaduto è vero. Non era un
sogno” – afferma lei, concretizzando
quanto accadutole.
“Sei
destinata ad una missione importante. Dovresti esserne fiera”
“Sono
cresciuta lontana da Arendelle, lontano dai miei veri genitori con una
zia che
si fingeva mia madre, che mi ha strappato dalle braccia di sua sorella
e che mi
ha costretta a vivere lontana da ogni contatto umano. Di cosa dovrei
essere
fiera? Di essere nata perché voi avete deciso che dovessi
nascere?” – la rabbia
e la delusione con le quali Ineke parla e si rivolge
all’amico mostra un
malessere che difficilmente si supera e si accetta.
“Non
avercela con Elsa. Lei doveva farlo. E’ uno spirito come me,
come gli altri…
tutto ciò che si fa è per il bene del
mondo”
“Anche
tenermi nascosto che ho una sorella?” – a quel
punto è impossibile trattenere
il pianto. Un tasto dolente quello riguardante Aurora.
“Quante
volte ho sognato accanto a me una sorella. Mai avrei immaginato che in
realtà
ne avevo una”
“Non
puoi
pensare a lei, ne permetterti di amarla” .- le spiega,
rammaricato, Bruni.
“Come?
Siete pazzi se credete di separarmi da lei di nuovo”
– si volta, desiderosa di
fuggire.
Quel posto
buio, nascosto da ogni occhio umano, sembra non avere via
d’uscita.
“E’
lei il
motivo per cui ti abbiamo portata ad Athohallan. E’ lei il
rischio da
scongiurare”
“Cosa?”
– esclama
lei, guardando ad occhi spalancati l’esserino infuocato.
La
salamandra china il capo, dispiaciuto.
Impossibile
per una bambina di soli nove anni accettare che dovrà vivere
lontana da chi
ama.
“Purtroppo
non esiste soluzione. Potrai stare con me,se ti va. Va evitato il
contatto con
Aurora”
Le lacrime
di Ineke non cessano di sciovolare, mentre la realizzazione di un
futuro di
solitudine forzato comincia a divorarla.
Sente che
dentro di sé qualcosa sta cambiando; forse a causa della
sofferenza atroce che
le scava l’anima e che ha eliminato ogni traccia di gioia
fanciullesca e all’improvviso
una forte fitta al cuore la costringe ad urlare.
“Cosa
succede?” – si allarma la salamandra, mentre Ineke
diventa pallida, con gli
occhi privi di colore, trasparenti come il cristallo.
Le urla
della piccola vengono percepite anche in lontananza.
--------------------------
“Avete
sentito?” – chiede Anna al marito e alla sorella,
mentre sono in viaggio
diretti ad Athohallan.
“No,
chi
era? Di nuovo Iduna?” – domanda Kristoff.
“No,
non
era una chiamata, piuttosto uno strillo”
“Non ti starai suggestionando, sorellina?!”
“Probabilmente”
– sorvola e riprende il tragitto.
Il gruppo
è vicino alla riva del mare quando Elsa accarezza le onde
con un piede
tramutandolo in una lastra di ghiaccio.
“Io non
so
se riesco a camminare. Qui si scivola” – precisa
Bjorgman, arrossendo
imbarazzato.
“Datemi
la
mano. Farò in modo che nulla vi possa accadere”
Con Aurora
in braccio, il giovane re afferra la cognata. Anna, confusa ancora
dallo strano
suono udito poco prima, volge lo sguardo ad Arendelle. Poi si stringe
alla
sorella, dando l’ok per la partenza.
“Non
lasciatemi mai, mi raccomando”
La magia di
Elsa sembra più forte che mai e riesce a superare in piena
facilità anche le
onde più impetuose.
“Hai
detto
che lo scioglimento del cuore di cristallo aveva inciso anche su i tuoi
poteri.
Non mi sembra sia così” – precisa
Kristoff, sorpreso.
“Già,
è
vero” – anche Elsa stessa è perplessa in
merito ed inizia a temere che la
natura abbia vinto su Ineke, indurendole nuovamente il cuore.
I pensieri
l’accompagnano fino all’arrivo alla meta.
“Ecco
Athohallan” – indica ai parenti.
Anna
osserva ad occhi sgranati quel posto e Kristoff si lascia andare ad un
–
“Quanto ghiaccio. Non credevo di vederne tanto, tutto
assieme”
Mettono
piede a terra, avvertendo un improvviso gelo.
“Mia
figlia ha vissuto qui tutto questo tempo?”- domanda
sconvolta. Come può aver sopravvissuto
a temperature tanto basse?
“Questo
freddo deve essere causato da quello che ci anticipava nostra
madre” – precisa
Elsa, non essendosi mai accorta del clima del posto.
“Figliole!
Siete arrivate” – le chiama la donna, invitandole a
raggiungerla.
Percorrono
metri e metri di puro e raggelante ghiaccio.
Tremanti,
stretti l’uno all’altra, mentre Aurora dorme
accoccolata al petto paterno, i
due coniugi si trovano davanti ad una scema incredibile.
Anna sente
il cuore batterle a mille quando vede riflesso in quelle mura il volto
di
Iduna.
“Madre!
Siete davvero voi?” – domanda avanzando verso le
pareti. Le sfiora come a voler
accarezzare l’adorata e perduta mamma.
In quel
momento immagini del suo passato vengono mostrate in rapida
successione. Alcune
restano impresse come a segnare i passaggi più importanti.
Così
la
regina di Arendelle rivive momenti di gioia e dolore, mentre la voce
dell’adulta le parla – “Mi assomigli
così tanto, tesoro mio”
“Mi
mancate tanto” – singhiozza Anna.
“Io
sono
qui adesso. A quanto pare questo posto scomparirà ma non
adesso”
“Come non adesso? Non avevate detto che..?”
“Lo so, Elsa. Deve essere accaduto qualcosa perché
la magia è tornata con più
forza di prima” – racconta Iduna.
“Ecco
perché siamo riusciti ad arrivare subito fin qui”
Le voci,
il freddo, la sensazione di non trovarsi nel suo morbido letto, fanno
si che
Aurora si svegli.
“Dove
siamo?” – domanda spaventata, guardandosi attorno.
Emette un
piccolo grido trovandosi di fronte il volto gigante di sua nonna.
“Ciao
principessina” – la saluta la defunta sovrana di
Arendelle.
“Chi
sei?”
– chiede – “Cosa ci facciamo in questo
luogo, papino?”
“Tesoro,
avrai tutte le risposte che cerchi. Questo è il posto dove
io ed Ineke abbiamo
vissuto” – spiega la zia.
“Ah
si?”- esclama
stupita la bambina,
guardandosi attorno – “Ma non
c’è nulla con cui giocare, né un letto
dove
dormire. Come avete fatto ad abitare qua?”
Le domande
, effettivamente sensate, della minore fanno sorridere i presenti.
Poi è
Iduna a prendere parola – “Se sfiorerai la parete
accanto a te, capirai molte
cose”
La
curiosità della piccola di palazzo è tale da
portarla a fare quanto detto,
senza esitare un solo istante. E in un battibaleno la sua giovane vita
si
palesa di fronte a tutti.
Aurora
osserva la sua storia dal principio.
Vede
immagini di sua madre da bambina, assieme ad una sorella magica. Vede
il giorno
dell’incontro tra i suoi genitori, il loro bacio, il loro
matrimonio, una
gravidanza, una nascita.
“Quella
non sono io” – riflette ad alta voce, sotto gli
occhi preoccupati di Anna e
Kristoff, pronti a darle spiegazioni.
Poi ecco
l’immagine di un’altra gravidanza.
La scena
successiva viene evitata da Anna che si volta per non rivivere la
separazione
da Ineke.
“Te
l’hanno portata via?” – domanda, in
lacrime, Aurora.
Molte cose
sembrano chiarirsi nella mente della piccola che si paralizza quando
comprende
che la neonata che Elsa portò via fu proprio Ineke.
“Tu non
sei la sua mamma!” - commenta,
dispiaciuta delle mille bugie che le sono state raccontate.
“Ineke
è
mia sorella?” – cerca conferma, anche se adesso
tutto è evidente.
Segue il
silenzio, così Aurora insiste alzando tono di voce
“Ineke è mia sorella?” –
grida furiosa, mentre le lacrime le scivolano sul viso. È
arrabbiata con i
genitori e sfoga su di loro la sua sofferenza.
“Amore,
calmati” – interviene Bjorgman.
“No,
non
mi calmo. Ho sempre sognato una sorella con cui giocare, a cui dare il
mio
affetto. Invece una l’avevo e me l’avete
tolta”
“Non
è
come credi” – le spiega la regina di Arendelle, con
aria abbattuta.
“Ho
visto
che Elsa la portava via. Perché?
Perché?”
In quel
momento un grido raggelante viene percepito da tutti.
“Questa
è
lei! E’ Ineke. Posso sentire il suo dolore. E’
uguale al mio. Ci avete tradite”
– singhiozza Aurora.
“Kristoff,
tocca a te. Sfiora le pareti così tua figlia
potrà capire”
L’ex montanaro, alquanto perplesso dalla richiesta, esegue
l’ordine.
L’immagine
che viene mostrata è di una donna che deve separarsi dal suo
bambino.
Poi segue
il momento dell’accordo tra i quattro elementi.
“Un
cuore
di cristallo? Ineke sarebbe la custode?”
“Esatto,
cara. Adesso sai che non possiamo permettere che esso si
sciolga” – conclude
Iduna, dando risposte convincenti alla nipote.
“Sorellina
mia, ovunque tu sia. Vorrei che fossi qui con me adesso”
– sono le uniche
parole che la principessina pronuncia, posando gli occhi sul mare
impetuoso.
Il suo
unico pensiero adesso è rivedere Ineke sapendola sua sorella
di sangue e
abbracciarla per darle amore. Però l’imposizione
voluta dalla natura le vieta
tutto ciò, recandole una sofferenza immensa.
Ma ecco
che una strana magia si sprigiona dall’alto e una luce
accecante invade
Athohallan.
“Cosa
è
stato?” – domanda Kristoff alla cognata.
“Non lo
so. Qualcosa non quadra…” – risponde lei.
È una
voce
alle loro spalle a farli sobbalzare.
“Cosa
ci
fate qui?”
Aurora
è
la prima a correre incontro alla persona comparsa in tale istante.
“Ineke,
sei tu? Sei arrivata tramite magia?” – le chiede
guardandola con ammirazione.
Nota
immediatamente un particolare.
“I tuoi
occhi sono …. Strani!”
“Abbracciami,
ti prego”
“Ehm…non
so se posso farlo”
“Ti
prego,
ti supplico”
Il cuore di
cristallo comanda le emozioni e se in presenza di chi potrebbe
scioglierlo,
agisce controllando la custode e spingendola a fare azioni che non
farebbe.
“No!
Non
farlo” – grida Elsa, provando ad intervenire per
evitare il disastro della
natura.
Troppo tardi.
Le bambine
si stringono forte e la maggiore sussurra alla più piccola
– “Ti voglio bene”
L’amore
dilaga nel cuore di Ineke, portando Athothallan a tremare.
I quattro
spiriti si palesano in quel preciso istante.
“Cosa
avete combinato?”- si infuria Nokk.
“Ineke,
hai disobbedito. Eravamo stati chiari” – tuona
Zefiro.
“Adesso
sarà la nostra fine”-
conclude Terra.
Bruni,
invece, prova una sensazione piacevole. Anche se sente che presto
potrebbe
scomparire, sapere che la sua amica è felice lo rende a sua
volta felice.
Infatti
ciò che è stato evitato per secoli sta per
accadere. La luce che il cuore di
cristallo custodisce esplode con foga, rendendo impossibile la vista a
chiunque.
Quando
tutto si calma, qualche secondo dopo, gli umani riaprono lentamente gli
occhi.
La scena
che appare è Athohallan che lenta si scoglie e una bambina,
in lacrime, aggrappata
ad una statua di ghiaccio.
“No”- grida disperata Anna,
correndo incontro alle
figlie.
Una di
loro, la secondogenita, singhiozza disperata, non volendosi staccare da
ciò che
resta di sua sorella.
|
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Capitolo 17 *** Lo stesso dolore di otto anni fa ***
Una
famiglia, è sempre stato questo il sogno di Anna. Fin da
bambina desiderava
sposarsi e avere tanti bambini ai quali dare il suo amore.
Mai
avrebbe creduto di diventare mamma a soli ventuno anni. Ma non avrebbe
immaginato che una figlia le venisse sottratta, portandola ad odiare
ogni
aspetto della vita familiare.
Ed ecco il
destino crudele…quello che le ha causato tanto dolore,
finalmente le fa
ritrovare un pezzo di cuore, ingiustamente strappatole per otto lunghi
anni.
La
sofferenza invece sembra non voler lasciare spazio alla
serenità. Adesso è
costretta a patire le stesse strazianti pene di quel lontano e,
purtroppo,
indimenticabile giorno.
FLASHBACK
8 anni
prima…
E’
prossimo l’inverno ed Arendelle è pronta ad
adornare case e strade a tema
natalizio. Per di più da quell’anno
c’è un evento aggiuntivo da festeggiare: il
compleanno della primogenita dei sovrani.
La
principessina Ineke avrebbe spento la sua prima candelina assieme ad
Elsa che
si avvicinava ai venticinque.
Anna e
Kristoff sono alle prese con i preparativi, desiderosi di rendere quel
giorno
unico e speciale, affidando temporaneamente alla giovane zia la
custodia della
piccola.
Elsa
trascorre momenti di pura ed immensa tenerezza in compagnia di un
batuffolo dai
capelli rossi e dalle buffe lentiggini che le colorano il nasino e le
guance. Si
diverte a giocare con lei, mostrandole la bellezza della sua magia.
Adora
quando Ineke dimenandosi con le manine le chiede di più.
Sono attimi
che riempiono la sua vita e che costantemente le ricordano di dover
rispettare
il patto sancito con i quattro elementi, mesi prima.
“Devi farlo! Non sottrarti al tuo compito.
Sei il quinto spirito. Agisci come tale, non permettere che il lato
umano decida
per te. In cuor tuo sei consapevole che è necessario agire
per evitare la fine
del mondo magico e di quello mortale” –
le ripetono i quattro elementi.
E’ la
sera
della Vigilia, quando al tramonto del sole, Anna esausta si unisce alla
sorella
e alla figlia.
La regina
di Arendelle ha notato stranezze nella maggiore e ha cercato di
indagare, ma le
occupazioni di quei giorni di fuoco hanno distolto i pensieri da quello
che
potrebbe passare per la testa di Elsa.
Mentre
osserva nipote e zia coccolarsi, sul divano, vicino allo scoppiettante
camino,
nota di nuovo quel velo di mistero negli occhi di sua sorella.
Non vuole
rovinare attimi di pura felicità. Avrebbe interrogato la
consanguinea al
termine delle festività.
L’unica
domanda che le pone è questa…
“Tutto
bene?”
“Ehm…certo.
A te? Dovresti fermarti un attimo. Non ti fa bene affaticarti
così” – è la
prima a cambiare
discorso, spostando l’attenzione
sul pancione ingombrante della sovrana di Arendelle.
“Questa
gravidanza è meno stressante della prima, stai serena.
Questa bambina credo sia
meno agitata di Ineke” – ridacchia Anna,
accarezzandosi il ventre gonfio.
Proprio il
suo grembo è il gioco preferito di Ineke che non esita ad
avvicinarsi e ad
accarezzarlo con dolcezza.
“Bambina?
Sei convinta sia femmina?”
“Sono
sicura di questo. E scommetto che le mie due figlie avranno lo stesso
rapporto
che abbiamo io e te” – sostiene la seconda,
emozionata e grata alla vita per
averle donato in così poco tempo un prossimo bebè.
L’amore
profondo che la sua adorata sorellina nutre nei suoi confronti,
alimenta il
senso di colpa che Elsa stessa nutre ora, cosciente di doverle recare
il dolore
più grande per una madre.
Si
allontana con una scusa, per via della sua coscienza che comincia ad
incidere
sul suo potere.
Non
immagina affatto che ad indebolire la sua magia è altro.
Infatti
Ineke non si allontana un solo istante dal pancione materno. Lo
accarezza,
appoggia il capo su di esso… questo è un chiaro
segnale che Aurora, la bambina
che da lì a qualche giorno sarebbe prematuramente venuta
alla luce, attirava il
cuore di cristallo. Ineke avvertiva una calamita con il bebé
nella pancia.
La Natura
invece sa bene che quella creatura non ancora nata può
causare lo scioglimento
di ciò che per nessuna ragione al mondo andrebbe sciolto.
Per tale ragione, la
discussione degli spiriti torna ad invadere la mente
dell’afflitta Elsa.
“Devi sbrigarti, Elsa! Non abbiamo più
tempo.
Devi farlo!”
“Come? Come posso togliere a mia sorella sua figlia? Mi
odierà”
“Si abituerà. Non vorrai che con la
nostra
fine possa morire anche tutto il resto del mondo,vero?”
La
responsabilità affidatale le sta opprimendo
l’anima da tempo ormai. Da quando
dopo la nascita di Ineke venne urgentemente chiamata dai quattro
spiriti per
ricevere la notizia.
“Hai stretto l’accordo con noi. Ricordalo”
“Ma voi
mi
avete chiesto di tutelare Ineke e il cuore che custodisce. Non di
sottrarla ad
Anna”
“Non
potevamo immaginare che la regina di Arendelle rimanesse incinta di
nuovo e che
la creatura che porta in grembo potesse diventare la causa della fine.
Quindi tocca
a te ora. Approfittane adesso…”
“Ma
domani
è Natale. Sarà il compleanno di Ineke. Creerei
ancora più dolore…”
“Basta scuse, sorella. Sei il quinto
elemento. Con te la bambina crescerà protetta e amata. Sei
sua zia. Non temere,
al momento opportuno Anna capirà e saprà
perdonarti”
Rassegnata
al suo destino, in lacrime, Elsa si dirige verso il palazzo dal quale
si è
momentaneamente allontanata.
Cammina
con il capo basso, pronta ad un’azione tremenda che mai nella
vita avrebbe
anche solo pensato di poter compiere.
Si appresta
ad entrare nella stanza dove la sovrana e sua figlia dormono.
Lenta si
avvicina e volge un ultimo sguardo alla sorella tanto amata.
“Perdonami”
– le sussurra, accarezzandole il viso.
Ineke dorme
di fianco ad Anna, accovacciata al suo pancione.
Impossibile
staccarla da lì. Infatti questo basta alla ragazza di
ghiaccio per tirarsi
indietro.
Ed ecco di
nuovo le voci.
“Agisci!”
Trattenendo
i singhiozzi, Elsa prende in braccio la nipote e fugge via.
Il ciondolo
che la primogenita dei reali stringeva tra le mani cade a terra.
Quello lo
regalò a lei Olaf ore prima.
Il rumore
dell’oggetto scuote Anna che, notando l’assenza del
corpicino di sua figlia, si
sveglia.
Sorpresa
di non trovarla lì, si alza e dalla finestra si accorge di
Elsa, con la nipote
stretta a sé avvolta nel famoso scialle di Iduna.
“Ma
cosa..?” – esclama, confusa e al contempo
preoccupata.
Si avvolge
in una mantella e lascia la camera.
Qualcun
altro ha riconosciuto Elsa aggirarsi in tarda ora con la nipote in
braccio.
“Ma
quella
è mia cognata! Dove sta andando?”-
si
domanda Kristoff, lasciando la stalla insospettito, gettando a terra le
carote
di Sven.
Ultimamente
ha percepito anche lui le stranezze e i turbamenti della sorella
acquisita.
È
sempre
stata “particolare” a suo avviso, però
in quei giorni più del solito.
Adesso sembra
che le sue idee si stiamo concretizzando.
Confuso vedendola
assieme alla principessina, le va incontro.
“Dove
stai
andando?” – chiede, guardandola studiare il
movimento del mare.
Lei
sobbalza quando sente la voce del cognato alle spalle.
E ora? Pensa.
Mai si sarebbe aspettata di essere scoperta.
“Kristoff…
io…”- i suoi occhi parlano da soli e la stretta
che ha sulla bambina impedisce
all’ex montanaro di strappargliela dalle braccia.
“Accidenti
Elsa! Che intenzioni hai? Che ti prende? Sei impazzita?”
– replica esterrefatto.
Lei scuote
la testa e si volta di nuovo verso il mare. È come se
parlasse con lui,
effettivamente cerca di mettersi in contatto con Nokk. E’ lui
che le condurrà
lontano.
Ma ecco
comparire sotto gli occhi di Kristoff il cavallo magico.
“Hey,
aspetta. Che ci fa lui qui? dove stai andando?”
“Lasciaci
andare, ti prego. Non fare domande”
“Lasciarvi
andare? Parli al plurale. Non vorrai mica….? No! Ridammi mia
figlia” – cerca di
sottrarle la piccola, ma Nokk interviene lanciando getti
d’acqua.
“Non
posso”- risponde
Elsa, osservando lo shock sul viso
di Bjorgman.
“Cosa?”
–
esclama il biondo.
“Devo
farlo.
E’ il mio compito. Deve venire via con me”
– confessa la ragazza al re di
Arendelle.
Bjorgman
è
allibito – “Porteresti via Ineke ad Anna?”
Quella
domanda è il dramma che più affligge Elsa che
infatti, con capo basso, ripete -
"Kristoff...è
così che devono
andare le cose. Accettatelo, per favore e non rendetemi la situazione
più
difficile di quanto è già"
Ed
ecco la diretta interessata.
Anna,
ha riconosciuto Nokk e spaventata dall’espressione
della maggiore, teme il peggio.
“Che
state combinando? Fa freddo, riporta Ineke nel castello”
– le ordina Anna.
Lo
sguardo spento di Elsa e le lacrime agli occhi…tutto
è
alquanto allarmante e quando la maggiore sale in groppa al cavallo, con
in
braccio Ineke, dà loro l’addio definitivo.
"Elsa!!Che
intenzioni hai?"
Il
devastante dolore della maggiore si manifesta quando il
pianto prende il sopravvento.
"Sorellina,
mi dispiace. Non posso fare diversamente"
– fiocchi di neve la circondano e anche Ineke ne è
avvolta.
Quelle
parole pietrificano Anna che sente il cuore fermarsi.
Le gambe le cedono e perde i sensi tra le braccia di Bjorgman.
“Aiuto!Aiuto”
-
grida Kristoff, con il corpo della moglie privo di
conoscenza.
Due
uomini li soccorrono immediatamente e altri
chiamano le guardie.
Quando
il giovane re alza la testa, pronto ad
affrontare sua cognata, nota che di essa non c’è
più traccia.
In
lontananza scorge in mare una scia ghiacciata
che pian piano si dissolve.
Nessuna
spiegazione, nessun movente di un gesto
così crudele.
Kristoff
emette un grido agghiacciante, come se
stesse ricevendo una pugnalata al cuore.
E’
questo il giorno che la coppia ricorderà per
sempre e che difficilmente rimuoverà dalla mente.
----------------------------------------------------------------
Ora il corpo
congelato di Ineke, posto di fronte ad una famiglia distrutta e
disperata, è l’unica
certezza che resta alla Natura: si, sono salvati però una
cosa sicura è che la
conseguenza è stata la perdita di una bambina, sacrificatasi
per il bene di
tutti.
Ma ad
Anna, Kristoff, Aurora ed Elsa cosa rimane? Solo immensa e lacerante
sofferenza.
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Capitolo 18 *** Addio Athohallan ***
Nessuno sa
darsi pace per quanto accaduto ad Ineke. Anna si ritiene responsabile
per aver
dato alla luce sua figlia segnata da quello che è, a tutti
gli effetti, un
maleficio.
Kristoff,
al contrario, scarica su di sé e su sua madre tutta la
colpa.
“L’ereditarietà
ha inciso in questa brutta storia e Ingrid ha tramandato a sua nipote
lo stesso
fardello”
Elsa,
rimasta in silenzio fino ad allora, preda di un dolore indescrivibile,
è combattuta
se voler continuare ad essere il quinto spirito e quindi riabbracciare
la sua
libertà, o tornare ad Arendelle rindossando i panni di
nobile, con tutte le
responsabilità che ne derivano. In fondo sente di dover
ripagare la piccola
Ineke per il male recatole. Per scontare la pena, ritornare alla
vecchia vita
sarebbe quanto meriterebbe, pensa tra sé e sé.
Aurora,
accovacciata a terra, accanto a sua sorella, ha il viso pallido e gli
occhi
rossi per via del pianto.
“Qui si
sta sciogliendo tutto. Dovremmo andare via” –
prende parola l’ex montanaro,
faticando nel esporre tale proposta. Conosce Anna. Dirle ciò
significa
invitarla a dire addio ad Ineke per sempre.
“Io
rimarrò con lei” – sostiene, testarda,la
principessina.
“Tesoro,
cosa dici? Athohallan sta svanendo. Questi ghiacci torneranno ad essere
parte
del mare” – le spiega Bjorgman.
“Non mi
interessa”
“Amore
mio, so quanto tu stia soffrendo. Per me è dura dover
lasciare Ineke qui,
destinandola al fondo marino, prima che si sciolga definitivamente. Ma
non
possiamo rischiare che accada qualcosa di male anche a te.”
– spiega Bjorgman.
Quelle
parole dirette ed esplicative su quanto accadrà alla povera
bambina, fanno
piangere disperatamente Aurora che si alza lentamente da terra e si
getta tra
le braccia paterne.
“Sei
congelata. Non possiamo restare qui un minuto di più. Elsa,
ti prego, riportaci
a casa” – la supplica il giovane re.
Elsa
vorrebbe ma nota la totale assenza di Anna, che fissa la statua della
primogenita con lo sguardo perso nel vuoto.
“Hey,
dobbiamo andare” – le si avvicina, posandole una
mano sulla spalla. Tale gesto
sembra riportare la regina al mondo reale.
“Portiamola
con noi” – aggiunge, spiazzando il marito.
“Dove
vorresti metterla? Come trofeo in qualche ala del palazzo?”
– le domanda lui,
manifestando delle ferite interiori che ha sempre volutamente coperto.
Anna lo
guarda comprendendo il discorso del consorte.
Però
è il
suo istinto materno a non voler abbandonare Ineke lì da sola.
“Non me
la
sento di dirle addio…di nuovo, capisci?”
– si sfoga, ricevendo immediatamente
un abbraccio da Kristoff.
“Dobbiamo
farci
forza, supereremo ogni cosa insieme. Non abbandonarmi anche tu, Annie.
Non mi
sono mai sentito così inutile come adesso, un essere umano
che non merita
niente dalla vita. Un padre che ha dovuto vedere sua figlia andare via.
Mi
chiedo se esista una ragione a tutto ciò. È
inammissibile che un figlio muoia prima
di un genitore. Se si perde un genitore ci si definisce orfano, se
perdi un
marito o una moglie allora sei vedovo… noi come dovremmo
definirci? Non esiste
una parola che possa definire chi perde un figlio. Perché è innaturale che
questo accada. Dannazione! E’
innaturale” – Kristoff finalmente apre il suo cuore
e lascia che ogni emozione
emerga, liberandolo da un peso che opprime il suo animo da ben otto
lunghissimi
anni.
Elsa
assiste alla scena con le lacrime agli occhi, poi volge lo sguardo alla
statua
di ghiaccio.
“Mi
sembra
di rivivere un momento del passato” – riflette
sfiorando ciò che resta della
nipote.
Ma proprio
in quell’istante un’idea le balena in testa.
“Aurora,
vieni qui per favore” – la chiama a sé,
mentre la coppia si conforta a vicenda.
“Ormai
non
abbiamo più nulla da perdere, perciò tentar non
nuoce”
“Cosa
dici? Non capisco”
Il quinto
spirito chiude gli occhi e chiama a sé i quattro elementi,
rimasti in disparte
di fronte alla devastazione di una famiglia.
“Che intenzioni hai?”
“Vuoi
usare la piccola per salvare l’altra?”
“Se
dovesse essere un tentativo
inutile? Accenderesti speranze inutili”
“Voglio
provare. Non resta che sperare…. è stato
l’amore a permettermi di liberare Arendelle
da quell’estate gelida e sempre l’amore ha permesso
ad Anna di sciogliersi
quando la colpii con il ghiaccio, forse Aurora può usare lo
stesso mezzo per
salvare sua sorella” – spiega Elsa.
Prende per
mano la nipote e l’avvicina nuovamente alla statua.
“Apriti
con lei, dille ciò che senti, fa finta che Ineke sia viva di
fronte a te”
La principessina
fissa in silenzio la zia. Poi senza porre domande, fa quanto chiestole.
“Ciao
Ineke, o dovrei cominciare a chiamarti sorellina. Suona meglio, non
trovi? Dopotutto
abbiamo lo stesso sangue…”
“Cosa
sta
facendo Aurora adesso?” – domanda Anna ad Elsa.
“L’atto
di
vero amore che può sciogliere ogni cosa”
– le sussurra la maggiore.
“Ho
sempre
sognato una sorella con cui condividere le mie giornate, con cui ridere
insieme, fare il bagno e giocare con le bolle di sapone, una sorella
che mi
consolasse dopo le litigate con la mamma, una sorella che mi insegnasse
ad
usare i pattini. Sai, mamma ne conserva un paio in un vecchio
scatolone. Lei
non lo sa ma io li ho presi più volte e credo addirittura di
averne rotto uno…”
– racconta, accennando una risata al ricordo. Poi riprende
– “Avrei voluto
sapere prima chi fossi, che esistessi. Mi domandavo spesso come mai non
avessi
fratelli. Pensavo che forse non volevano altri figli perché
io ero un fardello
e aggiungere altri fardelli sarebbe stata dura per loro”
“Amore
mio
non è così” – interviene
Kristoff, zittito immediatamente da Elsa che gli ricorda
di non interrompere il momento.
“Mi
sono
ricreduta sulla nostra famiglia, sai? Loro mi amano tanto e amano anche
te. Ora
molte cose si spiegano. Il distacco di nostra madre nei miei riguardi
era solo
dolore. Un dolore causatole dalla separazione da te. Avrei sofferto
anche io
così e in fondo, inconsciamente, l’ho avvertito.
Adesso che ti ho qui, di
fronte a me, volevo solo dirti che Arendelle ti aspetta…
tutti ti aspettano,
anche Olaf e Sven vorrebbero conoscerti. Olaf è un
buffissimo pupazzo di neve e
Sven è la renna di papà. Poi… poi ci
sono io che ti aspetto da tutta una vita” –
singhiozzante e tremante per il freddo che inizia ad incombere sul suo
debole
fisico, Aurora si stringe alla statua ghiacciata e, non notando alcun
miglioramento, le sussurra dal profondo del cuore –
“Io ti voglio bene,
sorellina. Te ne vorrò sempre. Nessuno più ci
separerà. Te lo prometto”
Passano secondi,
minuti, però tutto tace.
Un masso
enorme di ghiaccio cade violento in acqua mettendo tutti in allerta.
“Non
sono
riuscita a salvarla” – afferma, amareggiata, la
bambina.
Elsa è
sorpresa e delusa – “Impossibile che non abbia
funzionato!”.
“E’
ora di
andare” – comunica Kristoff.
Una barca di
ghiaccio viene realizzata dalla custode della Foresta Incantata e
saliti tutti
a bordo, i reali di Arendelle volgono un ultimo sguardo ad Athohallan.
La voce
di Iduna e il suo canto melodioso li accompagnano mentre prendono il
largo.
“Addio
figlie mie! Vi amo” – sono le sue ultime parole.
In quel
preciso istante un lampo di luce, ormai familiare ad Elsa, accende
l’intera
isola.
“Aspettate!
Torniamo indietro” – dice la giovane, invitando il
cognato a remare nel senso
opposto.
Tornano di
nuovo lì, dove ormai è rimasto ben poco della
vecchia Athohallan.
“La
statua
è sparita?” – si preoccupa Anna,
guardandosi intorno.
“Sarà
caduta in acqua?” – chiede spaventata Aurora.
“Non
capisco. E poi quella luce…” – aggiunge
Elsa, spaesata.
Poi
all’improvviso…
“Siete
tornate
a prendermi per fortuna! Credevo volevate lasciarmi qui”
– una voce, quella
voce, alle loro spalle fa sobbalzare tutti.
“INEKE”
–
urlano in coro i presenti.
La bambina
congelata non era più congelata. La sua pelle è
di nuovo rosata e i capelli hanno
detto addio al bianco, tornando del loro bel rosso.
La prima
che Ineke accoglie tra le sue braccia è sua sorella.
“Pensavo
di averti perduta” – singhiozza Aurora.
“Mi hai
salvato la vita. Te ne sarò grata per sempre”
Anna e Kristoff,
rimasti indietro di qualche metro, ancora scossi da eventi fuori dal
normale,
vengono chiamati proprio da Ineke.
Si ritrovano
di fronte gli uni agli altri.
Si fissano
in silenzio, poi è la principessina a parlare –
“Posso abbracciarvi?”
La domanda
più bella che potessero desiderare.
L’immagine
di una famiglia riunita è il dono di un destino mostratosi
crudele fin dal
principio per poi cambiare faccia e regalare loro un’immensa
gioia.
Bruni,
rimasto nei paraggi, saltella felice vedendo Ineke sana e salva.
“Hai
avuto
un’idea brillante cara Elsa!” – le dice
lo spiritello del fuoco.
“L’amore
vince su tutto. Sempre” – conclude, commossa.
La piccola
salamandra vede il gruppo allontanarsi e prima di sparire nel nulla
avverte le
chiamate dei suoi fratelli – “Il
cuore di
cristallo è di nuovo nella bambina, quindi?”
“No, Zefiro! Questa parte dell’accordo
è
stata manomessa secoli addietro da me e Crystel, la mortale nostra
alleata” –
confessa Bruni.
“Cosa?
E noi non sapevamo nulla” –
brontola Nokk.
“Se
avessi cambiato qualcosa non me l’avreste
permesso. Invece ho voluto dare al patto magico qualcosa di puramente
mortale.
L’amore. Il cuore si scioglierà e ghiaccio
diventerà. Un atto d’amore puro
ricevuto da chi il cuore ha sciolto, salverà il mondo dal
capitombolo”
“Ma che
razza di profezia è questa?” –
ridacchia beffardo il gigante di Terra.
“Hey,
non sono mica un poeta io” –
replica imbarazzato lo spirito del fuoco.
“Ben
fatto, fratello. Adesso mi
domando solo una cosa” – chiede Nokk.
“Che
fine ha fatto il cuore?” –
domanda Zefiro allora.
“Vi
racconto tutto per filo e per
segno. Quando siete andati via dopo aver raccontato la
verità ad Ineke, io le
ho svelato il modo per salvarsi”
“Come? Davvero? Perché non l’hai detto
anche a noi? Avremmo agito di
conseguenza”
“No,
non avrebbe avuto senso. Solo l’atto
sincero e spontaneo di un amore puro come quello tra le due sorelle
poteva
essere risolutivo”
“E
quindi? Sei stato tu, Bruni, a
condurre magicamente Ineke ad Athohallan?”
“Si e
ho detto ad Ineke di esigere un
abbraccio da Aurora”
“Ma
così hai rischiato di farla morire
davvero”
“Conosco Elsa e so che sarebbe arrivata alla soluzione. In
fondo è mossa anche
lei dall’amore per la famiglia. Adesso il cuore si
è sciolto ed è tornato a
pulsare in Crystel”
“Ma lei
sarà morta da secoli e secoli,
ormai. Come può essere rientrato dentro un’umana
non più vivente?” – commenta incredulo
Zefiro.
“E’
diventata lo spirito che a noi
serviva”
“Aspetta…
e Elsa? E’ lei il quinto
spirito”
“Le
cose non cambiano, logicamente. Crystel
rimarrà d’ora in eterno l’unica custode
del cristallo. Niente più nascite da
preparare per generare i futuri custodi, niente più
allontanamenti di bambini
dai genitori. Basta dolore. La salvezza del mondo sta
nell’amore tra natura e
mortali. Così facendo tutto si è sistemato”-
conclude Bruni, fiero di sé.
Così
tra i
complimenti e l’euforia dei restanti tre spiriti, Athohallan
svanisce per
sempre e ognuno dei quattro elementi rientra nel proprio regno magico.
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Capitolo 19 *** La famiglia riunita ***
La
famiglia reale di Arendelle torna finalmente a casa, riunita e
riappacificata.
Anna non
contiene la gioia vedendo al suo fianco l’amata bambina a cui
ha dovuto dire
addio troppo presto.
“Abbiamo
tanto tempo da recuperare” – dice la regina alla
primogenita, durante il
tragitto verso il castello. Le tiene la mano con forza, come a voler
impedire
che qualcun altro o qualcos’altro possa nuovamente portarla
via.
Aurora
è
euforica e continua a parlare alla sorella maggiore, raccontandole la
sua vita
e le abitudini che presto condivideranno.
Sembra che
l’arrivo improvviso di un nuovo membro familiare non abbia
scosso oltremodo i
nobili. L’unica invece spaesata è proprio Ineke,
che ha sempre considerato il
suo punto di riferimento Elsa e adesso deve guardare alla vita da altre
prospettive.
Nessuno la
conosce meglio della giovane zia. Riusciranno i suoi veri genitori a
capirla al
volo?,
Effettivamente
Elsa scorge subito dell’imbarazzo nella bambina verso Anna e
Kristoff.
“Credo
che
Ineke si senta fuori posto” – confessa allora al
cognato, approfittando di
alcuni metri di distanza che li separano dal resto del gruppo.
La sua
riflessione
non riceve risposta.
C’è
qualche dilemma interiore che emerge nell’ex montanaro.
“Tutto
bene?” – domanda allora lei.
“Mi
stavo
chiedendo che fine possa aver fatto mia madre” –
confessa, spiazzando la
parente acquisita.
“Mi
dispiace, ma scommetto che, ovunque sia, sta bene e ti pensa ogni
momento del
giorno. Chi meglio di te può capire, ad oggi, cosa significa
essere separati da
chi si ama più di se stessi… un
figlio!” – lo conforta Elsa.
L’idea
che
Ingrid abbia patito la solitudine e che magari stia ancora soffrendo da
sola,
chissà dove, tormenta Bjorgman che non riesce,
così, a godere a pieno del
ritrovamento di Ineke.
Crede che
dopo le pene del passato, chiedere al destino di riabbracciare sua
madre sia
troppo.
Non gli
rimane che accettare l’idea di non conoscere mai Ingrid.
“Eccoci
a
palazzo” – comunica Aurora, saltellante,
trascinando con sé la sorella nella
stalla.
“Hey,
Sven…Olaf, venite fuori. Voglio presentarvi
qualcuno” – grida la bambina,
chiamando gli amici.
“Tesoro,
è
tardi. Staranno riposando. Non si urla così”
– la rimprovera Anna, raggiungendo
le due.
In quel
momento la buffa voce del pupazzo di neve attira l’attenzione
di tutti.
“Finalmente
siete a casa” – corre loro incontro avvinghiandosi
alle gambe della
secondogenita dei sovrani.
Ineke osserva
Olaf in silenzio. Poi un ricordo le torna alla mente e accende in lei
un grande
sorriso.
“Nella
foresta incantata ne abbiamo creato uno identico” –
indica l’omino magico.
“Ciao,
io
sono Olaf e amo i caldi abbracci” – esclama lui,
con il famoso motto di
presentazione.
Aurora invita
sua sorella maggiore ad avvicinarsi senza timore alcuno.
“Vogliamo
diventare amici?” – domanda il pupazzo, ricevendo
l’immediato consenso della
bambina.
Finalmente
Ineke si libera dall’imbarazzo e racconta di momenti
indimenticabili assieme ai
Northuldri ed Elsa è lieta di aver regalato qualcosa di
speciale a sua nipote:
il contatto con persone rimastele nel cuore.
“Vorrei
tornare lì. Ho un’amica che mi aspetta,
sapete?” – rivela la piccola.
“Chi?
Una
bambina della tribù?” – domanda,
incuriosita, Anna prendendo parte alla
conversazione.
“No,
una
renna. Si chiama Penelope”
“Una
renna?” – si stupisce la regina. Poi si volta verso
il marito, ancora preso dai
suoi pensieri.
“Amore
hai
sentito?” – lo chiama Anna.
Lui si
desta per un istante e risponde – “Cosa? Ero
distratto”
“Ineke
ha
una renna per amica. Non ti ricorda qualcuno?” – lo
prende in giro.
Bjorgman
è
piacevolmente colpito da questo particolare e per quei minuti la sua
attenzione
si sposta sulla primogenita, mettendo da parte i dubbi su Ingrid.
“Allora
vorrai conoscere una renna assai speciale. Si chiama Sven”
– le dice Kristoff.
La scena
seguente è meravigliosa: Ineke sobbalza quando si trova di
fronte all’animale
del cuore.
Gli si
avvicina senza alcuna preoccupazione e gli accarezza il muso.
“Come
vorrei che Penelope fosse qui” – confessa
nostalgica.
“Possiamo
sempre andare a farle visita” – propone Anna,
ricevendo l’immediata gratitudine
della figlia che emozionata si getta su di lei.
Elsa
felice come mai prima, vuole regalare ulteriori gioie ai parenti. Dopo
il male
recato loro ingiustamente, vuole recuperare.
Perciò
si
allontana lasciando la famigliola riunita nella stalla e cerca il
contatto
mentale con i quattro spiriti.
“Elsa, che succede? Come mai ci hai chiamati?”
– domanda Zefiro.
“Vorrei
sapere
qualcosa su Ingrid Bjorgman”
- arriva al
punto senza giri di parole inutili.
“Penso che Bruni ti debba rivelare qualcosa
di importante. Scommetto che lui sa bene che fine abbia fatto quella
donna…”
“In che
senso “che fine abbia fatto”? Non sarà
mica…?” – la ragazza si agita, temendo
il peggio.
“No, è viva e vegeta”
– commenta lo
spiritello del fuoco.
“Cosa
devi
raccontarmi di così sconvolgente?” –
chiede Elsa.
Allora la
salamandra le comunica di quanto avvenuto secoli addietro nel momento
dell’accordo stipulato con Crystel. Elsa ascolta in silenzio
e resta sbigottita
da come uno degli elementi della natura abbia ascoltato un lato umano
che non
possiede e abbia salvato la vita a tutti.
“Ti
sarò
per sempre grata di aver disobbedito alle regole” –
si commuove, felice di
sapere che nessuno più dovrà vivere
ciò che ha patito Ineke e tante persone
prima di lei.
Ma a quel
punto un dubbio è lecito – “Se il cuore
adesso è custodito soltanto da questa
Crystel di cui mi parlavi, Ingrid è libera dalla missione,
giusto?”
“Ehm…sì’
Questo
basta ad Elsa per trovare la soluzione ai dilemmi di Kristoff.
“Grazie,
un’ultima richiesta. Sapete dirmi dove posso
trovarla?”
---------------------------------------------------
La
servitù
accoglie la principessina ritrovata con un’immensa tavola
imbandita.
La sala
delle feste, addobbata per festeggiare il compleanno di Aurora,
è il posto dove
si siedono per degustare le pietanze di Lucy, la domestica
più anziana di
Arendelle che vanta capacità culinarie incredibili.
“E’
stato
tutto ottimo, grazie mille” – Ineke si inchina
elegantemente alla cuoca che,
rimane estasiata da tanta educazione.
“Adesso
a
letto, bambine” – comunica Kristoff, prendendo per
mano le figlie e
allontanandosi con loro verso le due camere.
La stanza
destinata alla primogenita è stata chiusa a chiave per otto
anni. Adesso è il
momento di riaprirla.
“Direi
che
sarà piena di polvere, tesoro. E se dormissero con
noi?” – propone Anna,
desiderosa di poter stringere a sé entrambe, tutta la notte.
Kristoff
non ha nulla da obiettare. Quella è la prima sera che
trascorrono come una vera
famiglia, così come sarebbe dovuto essere dal principio.
Sistemate
le bambine nel grande e morbido lettone, la regina si sistema tra le
due e le
accoglie tra le braccia, lasciando che le loro testoline profumate si
accoccolino sul suo seno.
Una
lacrima in quel momento le riga le guance, specialmente
perché mai avrebbe
immaginato di poter tornare a vivere e a godere dell’amore di
entrambe le sue
creature.
“Siete
bellissime tutte e tre” – commenta l’ex
montanaro di fronte a quella scena. Poi
si corica accanto ad Ineke.
“Mamma
ci
canti la canzone della nonna?” – le propone Aurora.
Quando al
sovrana intona quelle parole, la primogenita la segue a ruota, sapendo
alla perfezione
la ninnananna di Iduna.
Poco dopo
tutti si addormentano mentre la luna risplende alta in cielo e riflette
sul
mare che circonda Arendelle, quella notte più calmo e
trasparente del solito.
------------------------------------------
“Chi
è a
quest’ora” – lamenta una donna, ricevendo
una visita inaspettata all’alba.
Apre la
porta trovandosi di fronte una persona sconosciuta, incappucciata.
“Cosa
le
serve?”- domanda.
“E’
lei
Ingrid Bjorgman?” – le viene chiesto.
“Si,
sono
io. Come mi conosce? Lei chi è?”
“Sono
la
cognata di suo figlio Kristoff” – così
dicendo Elsa si mostra alla padrona di
casa.
Quel nome
fa impallidire la signora che è chiaramente la madre
dell’ex montanaro. La somiglianza
è evidente: hanno gli stessi occhi.
“Mi
scusi,ho
da fare” – fa per chiudere la porta ma Elsa la
blocca, mostrandole
subito dopo la sua magia.
“Sono
il
quinto spirito. Immagino che i quattro elementi le abbiamo parlato di
me”
“Lei?
Quindi
è la regina che congelò Arendelle
l’estate di dieci anni fa?”
“A
quanto
pare le voci girano e a lei non sfuggiva questa storia. Comunque
sì, sono io.
Vengo per Kristoff, mio cognato” – ribadisce
ancora.
“Cognato?!
Quindi Kristoff è diventato principe!” –
riflette ad alta voce, sorpresa e
anche fiera del figlio.
“A dire
la
verità è re” – puntualizza
Elsa.
“Aspetti,
come?E’ re?”
“Se mi
fa
entrare le racconto tutto”
Ingrid,
combattuta se aprire le sue porte ad una straniera o cacciarla via, si
mostra
dubbiosa.
Le basta
sentire queste parole per cedere…
“La
bambina di Kristoff ha avuto la sua stessa missione…quella
del cuore di
cristallo”
A quel
punto, la Bjorgman spalanca l’uscio e fa segno ad Elsa di
accomodarsi.
Hanno tanto
da dirsi consapevoli che dopo quella chiacchierata molte cose
cambieranno.
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Capitolo 20 *** Incontri importanti ***
E’
mattino
e i raggi del sole riscaldano la fredda Arendelle.
Il
campanile, posto al centro della piazza, suona accogliendo il nuovo
giorno.
Da quasi
un decennio Anna era solita alzarsi per via del rumore della campana.
Iniziava
la sua routine, evitando di fare colazione assieme al marito o alla
figlia
Aurora. Dopo il bagno caldo e il cambio d’abito si recava
nella sala del trono
e vi si chiudeva fino a quando Lucy giungeva lì a
comunicarle che il pranzo era
pronto. Tutto era un susseguirsi di momenti scanditi con le lancette
dell’orologio. La sua quotidianità consisteva nel
lavorare, mangiare seppure in
porzioni ridotte ( si nutriva solo per evitare mancamenti) dormire la notte, anche se
gli incubi non
rendevano mai il sonno un momento di rilassamento totale.
Quel giorno,
finalmente, dopo quasi dieci anni, Anna dorme beata, niente sogni
angosciosi
durante la notte. Nulla l’avrebbe svegliata se non fosse per
le figlie che,
cominciano a chiacchierare, ancora accoccolate al petto materno.
Si
sussurrano cose che la regina ascolta, fingendo di dormire. Le sente
raccontare
di momenti buffi della loro giovane vita e di quanto fosse bello
essersi
ritrovate amandosi tanto, nonostante si conoscessero poco.
All’improvviso,
tra un discorso e un altro, è la sorella maggiore a tirar
fuori un argomento
inaspettato.
“A te
piacerebbe avere un fratellino?”
La
sovrana, sbalordita, cerca di trattenere lo shock dopo aver udito tali
parole.
“Lo
sogno
da sempre. Pensa che mamma e papà mi hanno domandato cosa
desiderassi per il
compleanno. Volevo una sorella o un fratello”
“Beh
direi
che si è avverato. Eccomi qui” – le
sorride Ineke.
“Già.
Adesso non mi sento più sola” – risponde
teneramente Aurora.
Anna a
quel punto decide di svegliarsi, recitando la parte di chi vi desta
improvvisamente.
“Buongiorno
tesori miei” – le saluta, stringendole forte a
sé, baciando ciascuna delle loro
testoline.
“Mammina,
sei in ritardo. Come mai non salti giù dal letto e corri a
prepararti per la
tradizionale accoglienza dei sudditi nella sala del trono?”
– le chiede la
secondogenita, abituata alla routine della regina.
“Amore
mio, da oggi in poi tante
cose
cambieranno. Soprattutto adesso che vi ho qui entrambe, non mi
allontanerò un
solo istante”
“E le faccende di corte? Chi se ne
occuperà?” – domanda ancora Aurora.
“Vi
ricordo che non sempre il popolo viene a farmi visita. Poi anche vostro
padre è
un sovrano” – puntualizza lei, dando una carezza
sul braccio del marito.
“Lo
svegliamo?” – propone la più piccola
alla sorella maggiore.
“Non mi
sembra carino dargli fastidio. Sta dormendo” –
sostiene Ineke.
“Più
ti
guardo più rivedo in te i modi di fare di Elsa. E pensare
che quando avevi un
anno eri esattamente come me” – afferma Anna,
notando che la piccola, crescendo
con la zia, ha imitato e assimilato il suo temperamento.
Aurora
invece ignorando i loro discorsi si getta sul padre che sobbalza,
destato
improvvisamente da un sogno alquanto piacevole che aveva per
protagonista sua
moglie.
“Hey…ma
siete impazzite?”- borbotta
ancora
assonnato.
Le tre
ridacchiano ed Anna è la prima a prenderlo in giro
– “Sei sempre il solito
bambinone”
Kristoff
arrossisce trovandosi di fronte la consorte più bella e
luminosa che mai.
Resta a
guardarla per minuti senza pronunciarsi, ma limitandosi a sorriderle.
E’
Ineke a
rompere l’attimo di silenzio tra i genitori –
“Io ho fame, chiediamo a Lucy di
prepararci la colazione?”
“Si,
corriamo. Sono sicura che la starà servendo
già” – esclama entusiasta la
secondogenita, afferrando la mano della sorella e scendendo dal lettone.
“Dove
andate? Non ci volete aspettare?” – domanda Anna,
indossando la vestaglia di
seta.
Bjorgman
la trattiene, facendo segno alle piccole di avviarsi.
“Uffa,
ci
tenevo a fare colazione insieme” – sbuffa guardando
le due chiudere la porta,
andando via.
“Amore
mio, hai tutta una vita per farlo. Direi che ora che siamo soli puoi
dedicare
anche qualche minutino a me” – la tira a
sé.
Anna è
sopra il marito, in una posizione piuttosto esplicita, quando Lucy
entra con un
vassoio tra le mani.
“Ops,
scusate” – imbarazzata, chiude immediatamente la
porta.
La coppia
comincia a ridere.
“Povera
donna! Chissà cosa avrà pensato”
– riflette Anna ad alta voce.
“Penserà
che ci amiamo” – spiega ridacchiando Kristoff.
“Dai,
andiamole a chiedere scusa” – fa per alzarsi lei.
Lui la
ferma di nuovo, stavolta gettandola sul letto, sotto il suo ardente
corpo
muscoloso.
“Che
intenzioni hai? Non hai fame a quanto pare”
“Ho
fame
solo di mia moglie” – la provoca, baciandole il
collo.
Sa bene
che quel gesto manda in estasi Anna, la quale, infatti, non resiste.
“Chiudi
a
chiave la porta. Non vorrei entrassero le bambine”
– gli sussurra, mentre si
libera dei pochi abiti che ha addosso.
Così i
due
piccioncini godono di momenti tutti loro, fatti di passione,
intensità e puro
ed immenso amore.
--------------------------------------
Le
principessine sono alle prese con le tradizionali ed abbondanti
colazioni di
cuoca Lucy.
L’anziana,
ancora in imbarazzo per la scena vista, cerca di non pensarci e si
dedica alle
due bambine con premura e affetto.
“Desiderate
altro?” – domanda.
“No,
grazie. Piuttosto, che fine hanno fatto mamma e
papà?” – si chiede Aurora.
“Andiamo
a
vedere come mai sono ancora lì” –
propone Ineke.
“No,
no.
Aspettate” – li trattiene la domestica, consapevole
che i reali sono impegnati
al momento.
“Volete
venire con me in cucina? Così vi mostro qualcosa anzi
qualcuno di speciale”
Ovviamente
Lucy sa quanto la secondogenita dei suoi signori sia curiosa e appunto
è
immediato il suo Si.
Prima che le
tre si allontanino dal salone, qualcuno avanza nella loro direzione.
“Zia
Elsa,
buongiorno”
La giovane
le saluta con un tenero bacio.
“Vorrei
che veniste assieme a me” – le prega.
Afferrata la
mano della loro adorata zia, le due si congedano dalla domestica,
promettendole
che successivamente l’avrebbero raggiunta per conoscere quel
qualcuno speciale
di cui parlava.
Seguono Elsa
fino alla sala dei quadri.
“Vorrei
che foste le prime ad incontrarla” – spiega
l’adulta.
“Incontrare
chi?” – domanda stupita Ineke.
A quel
punto, scorgono vicino alla finestra, una donna con una lunga treccia e
una
mantellina scura.
Le piccole
guardano l’estranea, cercando risposte.
“Eccole,
sono queste le principessine di Arendelle” –
l’ex regina e custode della
foresta incantata si rivolge alla straniera che si volta verso le
piccine.
Ha gli
occhi colmi di lacrime. Proprio quello sguardo e le vibrazioni che la
presenza
di quella donna suscitano in lei, la convincono a fidarsi e ad
avvicinarsi. Le
sfiora il viso asciugandolo dal pianto e continua a fissarla,
studiandola.
“Tu sei
Ineke, vero?”
“Chi sei tu? Come conosci il mio nome? Cosa cerchi da me e
mia sorella?”
La
risposta della signora non è coerente agli interrogativi
della bambina. Infatti
la sua è una riflessione che spiazza le piccole.
“Ha
deciso
di darti il nome di mia madre”
A quel
punto interviene anche Aurora – “ Di cosa sta
parlando?”
“Ineke
Bjorgman, era questo il nome di mia madre, ed io mi chiamo
Ingrid”
“Ingrid?”
– ripete scioccata la primogenita dei sovrani.
“Si,
sono
io quella Ingrid di cui ti hanno parlato, mia cara”
“Sei…sei…
davvero tu? Ma come è possibile? Eri…eri fuggita
per via del cristallo!”
“Se
adesso
tu stai bene e se io sono qua è merito di uno spiritello
infuocato che è andato
contro le regole e ha manomesso l’accordo magico”
“Cosa?”
–
esclamano in coro le principesse.
Elsa,
rimasta in disparte, partecipa per dare alle nipoti le certezze
assolute su
quanto stanno ascoltando.
“Sono
io
che ho cercato Ingrid per raccontarle gli ultimi avvenimenti. Lei, come
te
Ineke, è stata segnata dallo stesso destino. Però
sai di esserti salvata grazie
all’amore immenso che Aurora nutre nei tuoi confronti. Proprio l’amore,
un sentimento tanto potente
e propriamente mortale, è stata la chiave di tutto”
“Wow”
–
esclama la seconda, restando a bocca aperta.
“Il
cristallo ora dove è?” – domanda,
preoccupata, la maggiore tra le due creature.
“E’
custodito
da colei che fu l’iniziatrice di quella che oggi è
stata definita una missione”
“Perciò siamo libere?” –
esulta Ineke, non trattenendo il pianto dalla troppa
gioia.
“Si,
lei è
qui per riprendere ciò che ingiustamente le è
stato tolto. L’amore dei suoi
cari. L’amore di suo figlio”
“Di
nostro
padre!” – aggiunge, sorridente, Aurora.
“Mi
aiuterete,vero?” – le prega e le nipoti annuiscono
subito.
La più
piccola si fionda tra le braccia della ritrovata nonna, emozionata di
aver
allargato la famiglia con un nuovo membro. Ineke si limita,
inizialmente, ad
osservarla, a toccarle i capelli morbidi, ad accarezzarle il viso.
“Ora
sì
che mi sento a casa” – conclude, prima di
stringersi anch’essa al collo della
consanguinea.
La scena
commuove la tenera zia Elsa che, fiera delle bambine e della loro
infinità
bontà, si accinge a chiamare il cognato.
È lui
lo
step più difficile da affrontare.
Sa che
potrebbe reagire male a quell’incontro forzato.
Però è pur vero che Bjorgman
sogna da sempre sua madre e ora che sa effettivamente quanto ha patito
sua
madre che non lo ha mai odiato, magari la accetterà nella
sua vita.
Elsa bussa
alla porta della camera da letto della sorella e del cognato.
Attende
sull’uscio e ad aprirla è una spettinatissima
Anna, avvolta nella vestaglia e
alquanto accaldata.
“Elsa!
Ehm…che ci fai qui?” – esclama,
imbarazzata, la regina.
“Ops.
Scusate, non era mi intenzione interrompervi mentre..”
– arrossisce la
maggiore.
“No,no
tranquilla. Abbiamo finito” – ridacchia Kristoff,
dal fondo della stanza,
ricevendo l’occhiataccia di rimprovero della moglie.
“Potete
raggiungermi nel salone dei quadri, appena possibile? è
urgente”
“Certo”
–
risponde la regina, salutando la sorella.
Chiude la
porta alle sue spalle ed esclama – “Che vergogna!
Non è da sovrani composti
come noi, fare figuracce di questo tipo. Per di più due in
una sola mattinata”
“Dai
amore. Non abbiamo mica fatto qualcosa di male” –
spiega l’ex montanaro,
indossando gli abiti puliti, dopo il bagno caldo mattutino.
-----------------------------------
“Eccoci!
Cosa vuoi dirci di tanto importante?” – chiede
Anna, una volta raggiunta la
parente.
Kristoff,
dietro la moglie, scruta subito una figura estranea che gioca con le
figlie.
“Chi
è
quella persona?” – domanda, sospettoso.
“Ecco,
è
la cosa di cui volevo parlare” – li fa avvicinare
ad Ingrid, la quale sobbalza
nel vedere il giovane re.
“Kristoff!!
Sei tu?” – esclama, portandosi una mano sul cuore.
“Lei
chi
è?” – chiede lui. Gli basta poco per
arrivare alla soluzione.
Gli occhi
della straniera sono identici ai suoi.
“Sei
mia
madre,vero?”
Anna
sconvolta esclama – “Aspetta,che?!”
“Figlio
mio” – singhiozza la signora aprendo le braccia al
ragazzo, in attesa di un suo
abbraccio.
Il sovrano
però indietreggia.
“Ho
bisogno di stare solo. Scusate – così dicendo
corre via, sotto lo sguardo
preoccupato di tutti, figlie incluse.
“Non
l’ha
presa bene” – commenta amareggiata Ingrid.
“Io
sono
Anna, per me è un piacere averla a palazzo”
– si presenta la regina, mostrandosi
dolce verso la sconosciuta della quale sa poco e niente.
“Siete
la
donna che ho sempre sognato per Kristoff. Anche se gli ho dovuto dire
addio
subito dopo la nascita, lo pensavo in ogni attimo della mia giornata.
Immaginavo
come potesse essere diventato. Lo sognavo sposato e con tanti bambini,
felice
di avere una famiglia vera”
“Questa
famiglia vera include anche lei, Ingrid”
“Diamoci
del tu, ti prego. In fondo la regina non sono io, qui”
A sentirla
parlare come una madre che ha patito le sue stesse sofferenze, Anna si
commuove
e la abbraccia forte.
“Io ti
capisco meglio di chiunque altro al mondo. Kristoff deve solo
metabolizzare.
Vedrai che ogni cosa si sistemerà”
Quella
giornata vola velocemente. Bjorgman non affronta il dolore, chiudendosi
nella
stanza o in biblioteca o addirittura nella stalla con Sven, il suo
confidente.
A
comprendere lo stato d’animo di un figlio abbandonato, che
magicamente si trova
a dover stravolgere la propria esistenza perché un genitore
torna sui suoi
passi e gli dice “Hey ciao, sono tua madre”,
può essere soltanto chi ha vissuto
lo stesso, Ineke.
“Posso
entrare?” – domanda al genitore, raggiungendolo
nella stalla.
“Vieni
tesoro” – la invita a sedersi sulle sue ginocchia,
però la bambina preferisce
farlo a terra.
“Non
riesci ancora ad accettarci, vero?”
Ineke non
risponde. China la testa e sposta il discorso su di lui –
“E’ complicato
affrontare circostanze che mai ci saremmo sognati di dover vivere.
Insomma, mi
riferisco ad Ingrid. Non avresti mai creduto di conoscerla”
“No,
ammetto che ho pensato a lei spesso, però non sognavo mica
di trovarla a
palazzo che pretende addirittura che la abbracci come se niente fosse
accaduto.
Che ne è stato del cuore di cristallo? Perché
adesso mi cerca e mi vuole amare
e quando sono nato mi ha scacciato?”
“Sai,
le
domande che ti poni sono lecite. Sono dubbi sorti anche in me. Molti mi
ronzano
ancora nella testa”
A quel punto Bjorgman realizza che la situazione che ha vissuto lui
è identica
a quella di Ineke. L’unica distinzione è che Ineke
aveva Elsa che si fingeva
sua madre, invece il montanaro sapeva che sua madre era fuggita per non
crescerlo.
“Metti
da
parte il tuo orgoglio. Non serve a nulla rivangare il passato, se non a
farsi
ancora più male”
“Come
fai
ad accettare che le tue certezze siano crollate?” –
le domanda il padre.
“Con
l’amore
di chi mi è vicino. Aurora è diventata la mia
ancora di salvezza. Per me lei è
tutto. Mi sta aiutando tantissimo averla accanto. Adesso che anche
Ingrid è con
noi, non mi sento più sola. Chi meglio di lei sa cosa si
prova ad essere
predestinata” – spiega la bambina.
“Sei
così
saggia per l’età che hai!” –
commenta fiero il re di Arendelle, accarezzandole
il capo.
“Lei ti
vuole bene, sei suo figlio. Ora è qui per recuperare il
tempo perso. Dalle questa
occasione. Sono sicura che non te ne pentirai” – le
sorride Ineke, con occhi
lucidi.
“Mi dai
un
abbraccio?”- la
supplica lui, desideroso
del contatto fisico con la sua amata bambina.
Finalmente
Ineke acconsente, sedendosi sulle gambe del padre ed avvinghiandosi al
suo
collo.
I due
piangono insieme, si sfogano e condividono la stessa ingiusta
sofferenza.
Anni di
dolore immenso per due figli allontanati dai propri genitori per volere
di altri.
-------------------------------------------
“Ha
bisogno
di tempo, non è semplice” – Anna
giustifica il marito con Ingrid.
Elsa anche
prende le parti del cognato eppure la sua empatia le fa percepire anche
il
malessere della signora.
“Eccolo”
–
esclama Aurora, indicando il padre sull’uscio della porta.
È con la primogenita
che gli tiene la mano.
“Kristoff!
Figliolo, perdonami. Ti prego” – la Bjorgman si
inginocchia di fronte al
figlio, scongiurandolo di mettere da parte la rabbia.
E’
l’ex
montanaro ad afferrarle il braccio e ad aiutarla a mettersi in piedi
– “Non
voglio vederti mai più prostrarti di fronte a niente e
nessuno” – le dice con
decisione.
“Non ci
sono parole che giustifichino le mie azioni, figlio mio. Lo so, ho
sbagliato.
Ho dovuto cedere al volere di chi dettava leggi sulla mia vita. Ora che
siamo
al corrente di quanto ha fatto Bruni per noi tutti, vorrei
rimediare”
“Aspetta,
a cosa si riferisce?” – si domanda confusa la
regina.
“Long
story sorellina. Vieni con me e te la racconterò”
– le sussurra Elsa e la conduce
fuori.
Anche le
bambine seguono a ruota le due donne, così da lasciare da
soli madre e figlio.
Il silenzio
che regna nella stanza viene interrotto improvvisamente da Kristoff
stesso.
Le parole
della sua primogenita gli rimbombano in testa. Lo
sguardo di sua madre è fisso su di lui ed
ignorarlo è difficile. Cosa deve fare? Come deve comportarsi?
E così
prende una decisione per se stesso e per la sua vita.
“Ora
posso abbracciarti senza rischiare la
fine del mondo?”
Ingrid,
singhiozzante, annuisce e si avvolge al gigante dal cuore grande.
Finalmente
i due si ritrovano, lasciando che i sentimenti vengano a galla e il
passato
cada nel dimenticatoio.
Sarà
quello
un punto d’inizio per costruire assieme il futuro che
entrambi meritano.
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Capitolo 21 *** The End ***
THE END
Kristoff
è
nella camera da letto ed è prossimo a compiere un gesto
speciale per la sua
donna.
I mesi
sono passati veloci dal giorno della riappacificazione e del ritorno in
famiglia sia di Ineke che di Ingrid.
Da quel
giorno tante cose sono accadute: il compleanno delle principessine fu
festeggiato con l’invito esteso all’intero regno.
Anche Elsa spense le candeline
assieme alle nipoti, essendo nate seppure in annate differenti, nello
stesso
periodo.
Anna,
felice come mai prima, lanciò addirittura una bomba durante
il party.
Comunicò
ai
parenti di voler dare ad Arendelle un principino o un’altra
principessina.
Ciò
rese
super contente le bambine che non potevano desiderare altro.
Da quella
sera, i due innamorati si concedevano momenti di ardente passione pur
di
accontentare un desiderio proprio e quello delle loro figlie.
E’
prossima la primavera e Bjorgman non ha dimenticato una proposta che
fece alla
moglie mesi prima, ma alla quale lei non diede mai risposta.
Non immagina
che anche Anna deve dare una comunicazione ai familiari.
“Incinta…sono
incinta!” – ripete, incredula, a se stessa
guardandosi allo specchio dopo aver
ricevuto la piena conferma dal medico.
Si accarezza
il ventre piatto ed immagina nuovamente abiti larghi e comodi ed un
pancione
ingombrante e pesante pronto ad ospitare il prossimo bebè.
Mentre
cerca di contenere la sua emozione, qualcuno bussa alla porta.
“Avanti”
–
dice, asciugandosi le lacrime scivolatele sulle gote rosse.
“Maestà”
–
ad entrare è una delle domestiche –
“Vostra sorella Elsa vorrebbe vedervi ora. Vi
aspetta nell’ala principale”
Così
la
regina si appresta rapidamente a raggiungere la parente.
Lì
sono
presenti anche il resto della famiglia.
Ingrid
chiacchiera con il figlio, mentre le bambine giocano con Olaf.
“Eccomi”
–
esclama, sedendosi sul divano accanto al marito.
“Ho
notizie dai quattro elementi”
comunica
la maggiore.
Sono mesi
che quell’argomento non viene trattato e ciò
impensierisce immediatamente
tutti.
“Cosa
vogliono da noi?”- chiede
Ingrid,
timorosa, stringendo la mano di sua nipote.
“No,
state
tranquilli. Mi hanno chiamata per comunicarmi una
novità”
“Quale?
Su, parla. Non tenerci sulle spine” – aggiunge Anna.
“Athahallan
non esiste più, ormai. La mia nuova casa è la
Foresta Incantata. Andrò a vivere
lì”
“Te ne
vai?” – esclama, delusa, Ineke alzandosi in piedi
stupita.
“Tesoro,
sarò sempre qui. Quando avrai bisogno di me contatterai
Zefiro. Lui continua a
girare da queste parti”
Il dispiacere
è evidente sul volto della bambina. Si sente in qualche modo
abbandonata.
“Amore,
ci
siamo noi qui e poi zia Elsa ha una sua vita” –
interviene la sovrana,
confortando la figlia.
Aurora
resta accanto alla sorella e le dice – “
Così possiamo andare a trovare
Penelope. Sbaglio o volevi andare lì”
Il ricordo
della sua amica renna accende lo sguardo della piccola. Come poteva
essersi
dimenticata di Penny.
“Potrai
venire a trovarla quando vuoi. O sarò io a portarla qui di
tanto in tanto” – le
sorride Elsa, abbracciandola – “Non vi sbarazzerete
di me così presto”
In quel
momento Bjorgman, rimasto in silenzio fino ad allora, apre un discorso
nuovo.
“Io
avrei
una cosa da dire”
Si inginocchia
di fronte alla moglie che ne resta spiazzata.
“Amore,
che cosa fai?” – chiede lei.
“Vorrei
mi
sposassi…di nuovo”
“Ohhhhh”
–
è la reazione immediata dei presenti, sciolti
dall’emozione di fronte a quella
dichiarazione d’amore che si rinnova.
Anna,non
controllando più le lacrime, annuisce e tra i singhiozzi
sgancia la sua bomba –
“ … e io sono incinta”
Cade un
silenzio tombale nella stanza.
Le principessine
si guardano tra loro scambiandosi uno sguardo complice.
“Cosa
hai
detto?” – Kristoff
le chiede di
ripetere.
“Hai
sentito bene. Avremo un bambino”
Tra
l’euforia
della famiglia, i pianti di Ingrid che finalmente può veder
crescere un nipote,
i due sovrani si promettono che, nel giro di pochi giorni, avrebbero
rinnovato
i voti nuziali di fronte ad un intero regno e a due bambine che
potranno
prendere parte fisicamente alla funzione.
Infatti dopo
qualche giorno, la campana di Arendelle suona a festa.
Le
principessine, vestite da gemelle, con indosso un abito a tema
floreale, introducono
l’ingresso della sovrana che, sottobraccio ad Ingrid ed Elsa,
percorre la lunga
navata che la conduce per la seconda volta dal suo vero amore.
“Ti
amo” –
dice lui, baciandola con dolcezza, quella stessa sera.
“Ti amo
anche io. Più della mia stessa vita” –
aggiunge lei, accoccolandosi al petto
marmoreo del consorte.
Finalmente
la vita ha preso la giusta piega.
E la
felicità aumenta il giorno del parto.
“Spingete
maestà. Ci siamo quasi”
“Non ce
la
faccio più” – grida disperata Anna,
mentre stritola la mano del marito al suo
fianco.
“Un’ultima
spinta. Forza forza”
E così
fu.
L’ultimo decisivo sforzo e finalmente viene alla luce un
pargolo dalla bellezza
incredibile.
“E’
maschio” – esclama la levatrice, per la gioia di
papà Kristoff che scoppia a
piangere.
“No,
aspettate… è femmina” –
aggiunge di nuovo la donna.
“Eh?”- esclama scioccata la
coppia.
“Sono
due”
– viene comunicata una notizia sconvolgente.
Quando
Bjorgman lascia la stanza, stordito dalla novità, rivela il
fatto ai parenti.
“Sono
gemelli”
La gioia
è
doppia per la famiglia che decide di dare ai piccoli i nomi dei nonni
defunti.
“Iduna
Ingrid Bjorgman e Agnarr Kristoff Bjorgman”
I neonati
vengono presentati al regno e lo fanno con la collaborazione di Zefiro,
presente durante il battesimo e di Bruni, seduto tra le mani di Elsa.
C’è
un’immensa
gioia ad Arendelle e quando Anna ringrazia il popolo per essere
lì alla
funzione, avverte un soffio di vento e il suono di una voce che le
fischia nell’orecchio.
“Sono
qui
con voi e ci sarò sempre”
È
Iduna,
il suo spirito e la sua dolcezza sono percepibili tramite
l’elemento dell’aria.
Rivolgendo
lo sguardo al cielo, Anna manda un bacio ai defunti genitori.
Adesso
sì
che il suo sogno di bambina si è realizzato. Ha tutto
ciò che desiderava, una
famiglia vera a cui dare amore e dalla quale riceverne.
Se tante si
sono evolute da quando si è sposata ad oggi, può
fortemente sostenere che ciò
che non è mutato è l’affetto per chi la
circonda.
Quello non
cambierà mai.
SONO GIUNTA AL
TERMINE ANCHE DI QUESTA
STORIA. VOGLIO RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE L’HANNO SEGUITA E
APPREZZATA. IL
MIO GRAZIE VA AD UNA GRANDE AMICA FEISTYPANTS, TI VOGLIO BENE LETI.
ORMAI SE
SCRIVO E’ GRAZIE A TE E AL TUO SOSTEGNO. SONO FELICE DI
AVERTI CONOSCIUTA E
SPERO UN GIORNO DI RACCONTARCI FACCIA A FACCIA LE NOSTRE STORIE.
AHAHAHAH
UN BACIO GRANDE E
ALLA PROSSIMA
STORIA.
IVY
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