University Life

di Alexys_Tenshi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We do it toghether ***
Capitolo 2: *** Matricole ***
Capitolo 3: *** Primo giorno di lezione ***



Capitolo 1
*** We do it toghether ***


Autore: Alexys_Tenshi (sito)/Killuale 94 (forum)
Personaggi: Sasori, Deidara
Tipo di coppia: shonen-ai
Genere: Slice of Life
Rating: Verde
Prompt: 1.Scelta facoltà(a scelta).
Avvertimenti: //
Note: AU, Raccolta

Storia partecipante a “Vita Universitaria Challenge” indetta da Sangochan88 nel forum di efp

NdA: Ciao Fandom di Naruto! Sono tornata con una nuova raccolta a tema universitario. Ovviamente i personaggi non possono che essere Sasori e Deidara, con l'entrata in scena di Hidan in qualche (certo) capitolo. Non ho un'idea chiara per tutti i capitoli di questa raccolta, quindi aggiornerò molto saltuariamente (perché anche la mia vita universitaria mi uccide). Un appunto: la Tōkyō Geijutsu Daigaku esiste davvero e cercherò di essere più precisa possibile (sempre con la benedizione del tempo) nella localizzazione dei vari luoghi.

Alexys

 
University Life.
 
A Sil,
perché questo "mitico trio" ci ha davvero fatto perdere la testa.

 

We do it together
 
La musica rock riempie il silenzio della camera da letto di Sasori. Il ragazzo, chino sulla scrivania, si porta la penna blu tra le labbra e continua a leggere l’ultimo paragrafo di quel noiosissimo capitolo di letteratura. Dovrebbe spegnere il computer per concentrarsi meglio? Molto probabilmente. Eppure non lo fa e non lo farà mai.
La porta viene spalancata e Sasori si spaventa. Deidara entra nella sua stanza senza salutarlo e lancia lo zaino di scuola sul letto. Ha i capelli legati nella solita coda alta, gli occhi puntati in quelli di Sasori, un sopracciglio alzato e un livido proprio sulla mascella.
“Chi è stato?” domanda il ragazzo dai capelli rossi senza scomporsi troppo.
“Non lo so. Un ragazzo della scuola tecnica, a giudicare dalla divisa” risponde Deidara prendendo una delle immancabili sigarette dal pacchetto che porta sempre nella tasca dei jeans.
Sasori gli indica con la mano di aprire la finestra.
Il tempo scorre, la playlist rock che Sasori ha creato continua ad andare avanti e Sasori chiude il libro prima di allungare le braccia verso Deidara, in piedi accanto alla finestra, per abbracciarlo.
“Sei arrabbiato?” mormora con il viso schiacciato sul suo fianco.
“No. Stavo solo pensando a cosa fare con quell’odiosa domanda per l’università” risponde tutto d’un fiato, lanciando lontano la sigaretta ormai spenta. La vede atterrare sull’asfalto e decide di chiudere la finestra.
“Perché non andiamo a Tokyo? Sai benissimo che possiamo affittare un appartamento e vivere tranquillamente lì.”
Deidara sospira e osserva il cielo che inizia a macchiarsi di arancione.
“Non posso lasciare mia madre da sola.” Come potrebbe lasciare l’unica persona che si è presa cura di lui? È davvero in grado di lasciarla? Di andare lontano senza di lei?
La mano calda di Sasori si poggia sulla sua guancia e Deidara torna a vivere il presente.
“Tua madre non dirà mai di no quando gli chiederai il permesso per realizzare i tuoi sogni.”
“Tokyo sembra un luogo irraggiungibile…” Sasori lo guarda, si perde nei suoi occhi chiari e sulle sue labbra, pensando che questo lato fragile di Deidara sta apparendo troppo spesso in superficie.
“Ci sono io, non devi preoccuparti” gli risponde alla fine. Si alza dalla sedia e si avvicina al viso del ragazzo, lasciando un bacio veloce sulle labbra prima di tornare alla scrivania. Cambia la playlist e sorride.
“Deidara, tu hai studiato per l’interrogazione di domani?” domanda puntando l’indice verso il libro di scuola.
Deidara scoppia in una fragorosa risata e gli risponde con un “certo che no!” prima di iniziare a ballare al ritmo della musica.
 
Il professore sfoglia i vari fogli che riempiono gran parte della scrivania. È arrivato il momento dell’anno più difficile per gli studenti che dovranno lasciare la scuola superiore e leggere tante scelte, idee e sogni diversi per ognuno di loro è come aprire uno spiraglio nel loro cuore.
Quando i fogli di Deidara e Sasori arrivano sotto i suoi occhi, cerca di reprimere un sorriso per mantenere intatta la sua ‘faccia seria’ da professore. “Finalmente quei due ragazzi si sono decisi… e come sempre continueranno il loro percorso di vita insieme.” Sulle preferenze universitarie spunta il nome della Tōkyō Geijutsu Daigaku.

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Capitolo 2
*** Matricole ***


N.d.A: Sono tornata con questa raccolta! Sì, non credevo avrei aggiornato (infatti ho scritto questa sciocchezza in dieci minuti), ma sono un po' giù e volevo scrivere qualcosa di leggero. Spero che qualcuno seguirà ancora questa raccolta.
Ah, Hidan non so ancora dove posizionarlo (se fargli fare un'università oppure no) se avete consigli li accetto volentieri. In più, ho usato il "metodo" della mia università, la foto per il badge puoi sceglierla da solo.

Alexys

Storia partecipante a “Vita Universitaria Challenge” indetta da Sangochan88 e alla [College!AU - multifandom] I'm not drunk!  indetto da Yuma.B sul forum di efp con il prompt "Matricole" per entrambi.

Matricole

 
Non gli sembra vero, quando escono dalla sede dell’università, di essere finalmente diventati delle “matricole”. Deidara osserva la foto sul badge che gli hanno appena consegnato in segreteria: ha la lingua fuori e fa l’occhiolino.
“Ci mancava solo il simbolo Love con la mano e saresti stato un perfetto artista rock” borbotta Sasori osservando la foto del suo ragazzo.
“Tu quale hai inserito?” domanda allora l’altro allungando il collo per sbirciare il badge di Sasori.
La sua foto è semplice – anche troppo, sembra quasi una delle marionette che si diverte a creare il rosso – il viso quasi inespressivo e i capelli ordinati.
“Sempre il solito ragazzo composto” commenta infine Deidara passando un braccio attorno alle spalle di Sasori che ridacchia.
Camminano lungo le vie trafficate di Tokyo per raggiungere il loro appartamento – che condividono con un altro ragazzo, Hidan, un tipo davvero singolare – parlando dell’inizio delle lezioni e dei corsi che hanno deciso di frequentare.
“Matricola sembra davvero una parola orrenda. È come mettere un cartello con scritto ‘puoi prendermi in giro/trattarmi con sufficienza’… ma gli farò vedere io chi vincerà!” urla Deidara sventolando in aria il piccolo tesserino.
“Basta che non finisci anche qui per picchiarti con tutti come alle superiori” sospira Sasori, ripensando a tutte le volte che lo aveva trovato con qualche livido e doveva pulirlo dal sangue secco. In realtà Deidara non era cattivo, solo che… si scaldava troppo facilmente.
 
Aprono la porta dell’appartamento e trovano Hidan in cucina con uno strano libro tra le mani – Deidara pensa ancora che sia di stregoneria. Quando il ragazzo dai capelli chiarissimi si accorge di loro salta letteralmente dalla sedia.
“Bentornate matricole! Questa sera festeggiamo il vostro ingresso nel girone infernale del primo anno di università!” urla prima di prendere delle birre dal piccolo frigo.
Deidara ride e accetta subito l’offerta del coinquilino, facendo scontrare le lattine e bevendo un lungo sorso. Sasori fa un piccolo sorso e decide saggiamente di mangiare qualcosa, perché sicuro della grande dose di alcool che ci sarà quella sera e non ha molta voglia di bere a stomaco vuoto.
“Alle nuove matricole! Possa Jashin vegliare su di voi!” annuncia Hidan.
“Grazie ma… prima o poi dovrai spiegarci bene chi o cosa è questo Jashin” risponde Sasori. Deidara annuisce prima di riprendere a bere.
Matricole. Non gli sembra vero.

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Capitolo 3
*** Primo giorno di lezione ***


Note: Torno dopo una vita su questa raccolta. Sasori e Deidara mi mancano tantissimo e mi sento in colpa ad abbandonarli per troppo tempo (ma la real life continua a "stressarmi" quindi si scrive poco). Avrei voluto di più per questo capitolo ma come sempre scrivo di getto e non controllo mai. Slice of Life e cose brevi - potrebbe essere il titolo delle mie raccolte visto che sono tutte così.
Spero che qualcuno leggerà questo capitoletto della raccolta.

Alexys
A Sil, come ogni anno ecco la tua storia.
Tantissimi auguri cuoricino, ti abbraccio fortissimo!

 

 

Primo giorno di lezione

 
La porta scorrevole lo porta nell’aula dove seguirà il corso di ‘Scultura 1’. Una decina di tavoli riempiono la maggior parte della stanza, lungo le pareti chiare sono posti tutti i materiali – classificati per categoria – e ordinati sugli scaffali. La luce del sole entra dalle finestre ed illumina un mezzo busto che è stato abbandonato su uno dei tavoli centrali. La figura di una donna stava prendendo forma e poi, chissà perché, il progetto sembra essere stato abbandonato.

“Sasori spostati!” urla Deidara facendosi avanti per entrare nell’aula.

Il biondo gli passa un braccio attorno le spalle e sposta il compagno verso una delle postazioni laterali accanto le finestre.

“Non vedo l’ora di creare qualcosa con l’argilla! Magari potrei iniziare con un uccello, o la faccia appena sveglia di Hidan e…” Deidara viene fermato da Sasori che gli stringe una spalla per farlo calmare.

“Non urlare Deidara, contieni la tua infinita adrenalina” risponde sospirando.

L’unica paura di Sasori al momento è che Deidara possa far esplodere tutto come suo solito.
Dei ragazzi entrano in aula e li salutano con un cenno del capo. I due ricambiano e si siedono sugli sgabelli in attesa dell’arrivo del professore.
 

Come sospettato dal rosso, Deidara si sta annoiando a questa prima lezione. Ovviamente il professore ha preferito iniziare il corso con una lezione teorica ed ora è intento a mostrare slides sui vari tipi di materiale che utilizzeranno durante l’anno.

Sasori sta prendendo diligentemente appunti, che poi passerà a Deidara visto che quest’ultimo preferisce scarabocchiare il suo quaderno invece di ascoltare il professore. Sasori allunga per un attimo lo sguardo sul foglio del ragazzo e sorride quando si accorge che in un angolo c’è un bozzetto del suo viso.

“Per oggi è tutto ragazzi, ci vediamo domani alle 10:00 sempre in quest’aula” annuncia il professore sorridendo alla sua nuova classe. Spegne il computer e riordina i fogli per metterli nella borsa.

Deidara si stiracchia e chiude con uno scatto il quaderno.

“Ora dobbiamo andare a…”

“Storia dell’arte antica” mormora Sasori controllando sul telefono il pdf con tutti gli orari.

“Speriamo sia interessante” borbotta Deidara pronto ad uscire con lo zaino sulla spalla destra e mezzo aperto.

“Per te sarà sicuramente noioso perché non potrai creare nulla” gli dice Sasori prima di salutare educatamente il professore ed uscire dall’aula.

“Sasori, non è colpa mia! Io ho bisogno di creare! Voglio le mie mani sempre impegnate e…”

“Va bene, lo so. Ora per favore sbrigati o faremo tardi”.

I due giovani aumentano il passo, sperando che la professoressa non sia già in aula. Il loro primo giorno sembra procedere davvero bene.

L’importante è che Deidara non faccia a botte con nessuno.

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