Mi dici smettila di scrivere
poesie d’amore
che ci stai sempre male
Io ti ringrazio intanto di chiamarle poesie
poi
dopodiché
passando al secondo punto
volendo continuare volendo
ti chiedo con cortesia
di farti i fatti tuoi
come si suol dire
ecco
e di farti amare in pace
che hai parlato già troppo
fermo là
silenzio

Magari mi sono immaginata tutto
capisco sempre male
sai
in fila per la faciloneria
io ero la prima
e ho preso la mia grossa razione
perché avevo capito male
 
Scusami
che dico
è che pensavo
che meraviglia
la tua voce
sul mio collo
sembra il respiro di Dio
che ha trovato tempo
per me

Sono stanca di essere
la figlia
l’amante
la sorella
l’amica
la confidente
 
Amami in un urlo di vita
nel sole e con la terra
sotto gli occhi dei vicini
che curiosi ci guardano
e ti applaudono via la paura

Possa io

dimenticare il tuo nome

venga il giorno

in cui io non cerchi più il tuo fianco

mai più

io desideri la tua parola

come qui

così altrove

dammi però oggi

la tua assenza

e riprenditi i tuoi ricordi

così io rivendicherò i miei

non farti più vedere

liberami

da tutto

questo

male

Amen

Non c’è discorso ch’io possa seguire
per più di una manciata di minuti
ti sposti da una stanza all’altra
della mia mente
non ti accomodi mai
ma siediti pure
bevi qualcosa
sarai stanco
è un grande palazzo buio
questo
in cui si brancola senza uscita

Stringo gli occhi e li riapro
per sapere se è vero –
perché non mi sembra vero
che io sia potuta finire
in questo privilegiato angolo dell’universo
che ti ospita
con tutto ciò che comporta
il tuo respiro
le tue mani calde
la tua carne che mi chiama –
ed ecco che
il tempo di svegliarmi
sei già lontano.

Hai le labbra di mia madre
e le braccia di mio padre
 
forse ti amo perché
mi hai restituito il candore
della mia infanzia
 
era un ricordo
freddo e sbiadito
 
sono nata soltanto adesso
 
se mai sono nata

Ed io
sarò sempre un’empia maledetta
perché vedo Dio
nell’uomo che amo
ed è il suo corpo
e solo quello
che mi sento di venerare
tempio di tutta la grazia del mondo.

Quella sera
mi sono sentita
come le amanti clandestine
che lasciano il letto caldo
alle vere padrone di quei cuori
e fuori dal letto
ho cercato un posto
che non fosse il tuo fianco liscio
e ho trovato solo
questa stanza vuota
che comunque ha il tuo profumo
e il mio viso
la forma delle tue mani
 
Per quanto tempo
saprò stare qui?

Ricordi com’era
quando non avevo capito male
il bacio nella tua mano
era il mio
l’orchestra suonava il nostro amore
le arpe tutte
il battito dei nostri cuori
i violini
le tue dolci ninna nanne
e quella musica
oh com’era nostra
Ricordi?
 
Cielo
come potresti ricordarlo
È stato in qualche tempo
fra il sonno e la veglia

IL PIANTO DEI POETI (CIOE’ POESIA DI CHI PIANGE OGNI SERA)
 
Ma che vita è
quella che non posso vivere al tuo fianco?
Che senso ha? Cosa vuol dire?
Ma chi la porta avanti? Ma chi la vuole?
Ma che se ne vada
e lontano se riesce
Ma dico io
Ma a nessuno dispiace
che a noi va così?
Ma nessuno ci vede?
Ma a noi chi ci pensa?
Ti prego pensami
quando hai il tempo
pensiamoci a turno
se non vuoi sprecarlo
Oh io ti regalerei tutto il mio
se lo volessi
Tutti i miei anni
se vuoi
li lancio in aria
e da lì pioveranno su di te
mio fiore
Oh te ne prego
pensami
pensami

Quindi
se ho ben capito
funziona che più grande
è la portata della felicità
più grande
è la portata del dolore
Che angoscia
la matematica dell’amore
che tristezza
Volevo solo due minuti
in più
per le tue mani
e nient’altro

Ieri è venuto a sedersi accanto a me

non ha detto ciao

ha detto solo che non importa il peso e la materia

che non importa il rimpianto e la paura

che non importa ciò che importa

A me ha fatto ridere

l’ho trovato impertinente

l’ho trovato insensato

l’ho trovato e mi ha trovata

e io non pensavo di essere persa

Allora ho aperto una stanzetta del mio cuore

la migliore che ho trovato

e gli ho detto

qui c’è il letto

qui c’è il bagno

qui ci sono gli asciugamani puliti

non abbiamo il bidet purtroppo

non siamo mica francesi

E lui ha riso

ha detto strano

un albergo con una sola stanza

E io ho detto

Non sapevo di starti aspettando

non sapevo se saresti arrivato

Allora siamo andati a dormire

ognuno nella propria stanza

la prima notte è giusto così

ma la seconda

pensavo

la seconda lascio la porta aperta 

dal cuore al letto è un secondo

E questo sono sicura l’abbia detto già qualcuno

qualche volta

Così
la mattina dopo ho preparato la colazione 

ho messo un fiore in un vaso

ho messo un fiore sul vestito

mi sono messa il vestito con su il fiore

mi sono messa un profumo che sapesse di fiori

e sono entrata

di lui nemmeno l’ombra

Solo il cuscino

aveva 

la delicata forma del suo viso

allora l’ho preso

l'ho portato al petto

e ho pianto