Mi viene da piangere

di Soul Mancini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Naomi ***
Capitolo 2: *** Giulia ***
Capitolo 3: *** Thomas ***



Capitolo 1
*** Naomi ***


Naomi
 
 
 
 
Non faccio in tempo a uscire dalla piscina che vengo sommersa da applausi e grida d’approvazione; gli occhi mi si riempiono dei flash delle macchine fotografiche.
Corro a recuperare il mio telo blu scuro e mi ci avvolgo, cercando di placare i leggeri brividi, ma in realtà sono talmente euforica che non sento il freddo; le gocce mi si asciugano sulla pelle grazie all’aria afosa di inizio luglio.
“Grande Nao, altra meritatissima vittoria!” esclama il mio allenatore, materializzandosi accanto a me e lasciandomi un’affettuosa pacca sulla spalla.
Sorrido felice e l’asciugamano mi cade di dosso; non mi curo di raccoglierlo, mi sfilo la cuffia e libero i lunghi capelli corvini.
In men che non si dica, i miei genitori sono accanto a me: mia madre ha gli occhi lucidi e mi abbraccia commossa, mentre mio padre mi guarda con orgoglio e attende pazientemente il suo turno.
“Amore, ci dai un sacco di soddisfazioni” mormora mia madre, stringendomi forte a sé, senza curarsi del fatto che ho il costume e la pelle ancora umidi.
Ricambio l’abbraccio, raggiante. Sono davvero contenta di rendere felici i miei genitori ed essere così coccolata.
Quando mia madre mi lascia andare, mi fiondo tra le braccia di mio padre e lui mi accarezza affettuosamente la schiena, poi mi circonda le spalle con un braccio e mi stringe a sé, facendomi voltare verso il pubblico come a volermi mostrare, esporre come un trofeo. “È uscita dalle scuole medie col massimo dei voti e adesso vince un’altra gara di nuoto! Ma dove la trovo, una figlia così?”
Gli occhi mi si inumidiscono, ma cerco di sorridere ancora e non mostrarmi troppo emozionata: la rete televisiva locale ci sta sicuramente riprendendo per fare un servizio su di me, devo mantenere un contegno.
Ancora stretta al fianco di mio padre, osservo mamma che rovista nella sua borsetta in cerca di un pacco di fazzoletti. Alla fine non ce l’ha fatta, si è commossa, ma come darle torto? È un momento davvero importante e delicato.
Alle sue spalle scorgo Giulia e Thomas, i miei due gemelli: la prima mi sorride debolmente e si sistema gli occhiali sul naso coi suoi soliti movimenti maldestri, mentre il secondo schiva abilmente il mio sguardo e muove qualche passo avanti e indietro, come se fosse nervoso e non vedesse l’ora di andarsene. Storco il naso davanti al suo nuovo crestino biondo, devo fargli presente che è orribile.
Non capisco perché quei due non riescano mai a gioire dei miei successi, perché non si complimentino con me. È come se ci tenessero a rovinare i miei bei momenti.
Il mio allenatore, che si trova sul palchetto accanto al Sindaco della città, mi fa cenno di avvicinarmi: devo andare a ritirare il mio premio.
Mio padre scioglie l’abbraccio e mi accarezza i capelli con dolcezza. “Vai.”
Bacio sulla guancia sia lui che mia madre, prima di correre verso la scaletta retrostante al palco.
 
 
 
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È stato davvero difficile trovare la giusta idea per questo contest, credetemi. Alla fine ho deciso di approfondire non solo un mio OC già esistente (Giulia), ma anche raccontare della sua famiglia.
Giulia infatti, che in questa flash appare solo marginalmente, è già apparsa insieme a Vittoria (la sua compagna di banco) in alcune mie drabbles, quindi alcuni di voi la conosceranno già.
Il nome di Naomi non è scelto a caso: vuol dire “gioia”, “delizia”… e come vedete, è l’orgoglio dei suoi genitori.
Nelle prossime due flashfics vi farò conoscere gli altri due gemelli, già non vedo l’ora *-*
 

 

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Capitolo 2
*** Giulia ***


Giulia
 
 
 
 
Naomi posa lo sguardo su di me, come se per la prima volta da quando siamo qui si fosse accorta di avere due fratelli. Le sorrido debolmente, ma la verità è che sto morendo dentro.
Thomas, al mio fianco, cammina avanti e indietro e sembra intenzionato a creare un solco sul pavimento.
Gli lancio un’occhiataccia. “La smetti? Mi stai infastidendo.”
“A me infastidisce essere qui, volevo stare a casa a giocare alla Play” brontola il mio gemello.
Sospiro e mi passo una mano sulla fronte: non posso biasimarlo, provo le stesse emozioni, anche se le manifesto in maniera meno diretta.
Il cuore mi balza nel petto quando vedo Naomi baciare sulla guancia mamma e papà prima di andare a ritirare il suo trofeo sul palchetto allestito a un lato della piscina. I miei genitori la seguono con lo sguardo, gli occhi appannati per l’emozione e due enormi sorrisi sulle labbra.
Sono così orgogliosi di lei.
Naomi è un’eccezionale noutatrice agonistica, vince un sacco di gare, e inoltre trova anche il tempo di studiare, dato che è uscita dalle scuole medie col massimo dei voti.
A differenza mia. Io sono riuscita a ottenere soltanto un 8. E nessuno mi dà dei premi per i miei disegni, a nessuno interessa la mia arte e il mio sogno di diventare una fumettista. Non ottengo nessun riconoscimento, quindi sono costretta a vivere nell’ombra di mia sorella.
Mi viene quasi da piangere a vedere Naomi che stringe la mano al Sindaco mentre le viene consegnato l’ennesimo trofeo da esporre in salotto e un sorriso le illumina il volto così simile al mio.
“Tesoro, fai le foto!” Mia madre mi giunge accanto e mi dà un colpetto sul braccio, facendomi sobbalzare.
Trattengo uno sbuffo e porto fuori il cellulare, pronta a scattare.
Certo, tutti gli obbiettivi devono essere puntati su di lei, ancora e ancora. Non basta la telecamera della televisione regionale.
Scaccio quei pensieri, sono decisamente troppo cattivi; in fondo voglio bene a Naomi e non posso permettere che questa gelosia rovini il nostro rapporto.
Mentre sto per scattare l’ennesima foto, Thomas mi si piazza davanti di proposito per ostacolarmi.
Ridacchio. “Dai, togliti!”
Lui sogghigna a sua volta e mostra il dito medio all’obbiettivo.
“Thomas! Siamo in un luogo pubblico, abbiamo le telecamere addosso!” lo rimprovera mamma indignata.
“E allora?” ribatte lui in tono di sfida, incrociando le braccia al petto.
Sospiro e sollevo una mano in una tacita richiesta di darci un taglio. Non è il caso di metterci a litigare in questo momento.
Anche perché Naomi sta scendendo dal palco con fare impettito, sotto lo sguardo ammirato e sognante dei miei genitori.
E ora bisogna fare festa, ancora una volta Naomi ha fatto faville.
 
 
 
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Non ho tanto altro da dire, faccio solo una domanda a chi conosceva già il personaggio: cosa ne pensate di Giuli prima che entrasse al liceo? ^^
Grazie a tutti coloro che hanno recensito la prima flash e che decideranno di passare anche qui ♥
 
 

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Capitolo 3
*** Thomas ***


Thomas
 
 
 
 
Tengo lo sguardo fisso sul mio cellulare, ostentando completo disinteresse, e ogni tanto getto un’occhiata alla grande vasca in cui si sta svolgendo la gara. L’odore del cloro mi dà la nausea, quest’ambiente nella sua interezza mi dà la nausea.
I miei genitori che fanno il tifo sfrenato per Naomi mi danno il voltastomaco.
“Sta vincendo anche stavolta” afferma Giulia, seduta alla mia destra.
Sollevo lo sguardo e la vedo con la testa leggermente piegata di lato e le dita sottili che torturano una ciocca di capelli. Nei suoi occhi verdi, così simili ai miei, non leggo neanche un briciolo di euforia.
“Spero che non vinca” commento, tornando a scorrere la home di facebook.
La sento sospirare, poco prima che un boato si propaghi tutt’attorno a noi.
Non ci credo, Naomi ha vinto di nuovo. Ora sta uscendo dalla piscina e tutti la acclamano, mentre i miei genitori sono già balzati in piedi e si dirigono allegramente ad abbracciare la loro figlia preferita.
Del resto lei dà così tante soddisfazioni…
Vorrei stare stravaccato su questa sedia a bighellonare col cellulare fino all’ora di andar via, non ho nessuna intenzione di assistere al commovente momento della cerimonia.
“Andiamo?” mi riporta alla realtà Giulia, mettendosi in piedi e rivolgendomi uno sguardo complice.
“Vai tu, io non ne ho voglia.”
“Thomas…”
Mi mordo il labbro inferiore. Che ne sa lei della mia situazione? Dice di essere dalla mia parte, ma la verità è che almeno lei sta nel mezzo.
È uscita dalle scuole medie, mentre io sono stato bocciato e dovrò ripetere la terza. Ovvio, chi poteva essere la delusione della famiglia se non io?
Lei disegna, ha una passione, ha un motivo di orgoglio, mentre io sono solo uno spaccone che chiede i soldi a mamma e papà per farsi uno stupido crestino biondo.
L’ho fatto nella speranza di non assomigliare troppo a queste persone che non definirei nemmeno famiglia.
“Lo so che sei arrabbiato, ma fallo per me, per favore” mi implora Giulia con un sospiro, sistemandosi nervosamente gli occhiali sul naso.
So che odia i litigi. È sempre così tranquilla e dolce, mia sorella.
Per lei lo faccio, per lei mi alzo e raggiungiamo insieme i miei e Naomi, che intanto si prodigano in un mare di disgustose smancerie.
Mi viene da ridere e da piangere contemporaneamente quando vedo la mia gemella con quel sorriso soddisfatto sul viso. Sa di essere una diva, sa di essere amata e ce lo sbatte in faccia.
Comincio a passeggiare avanti e indietro e mi fisso le sneakers luride. Se mia madre mi rivolgesse ogni tanto qualche sguardo, si accorgerebbe delle mie pessime condizioni e mi rimprovererebbe.
“È uscita dalle scuole medie col massimo dei voti e adesso vince un’altra gara di nuoto! Ma dove la trovo, una figlia così?” sento dire a mio padre mentre stringe Naomi a sé.
Certo, che brava figlia…
Sollevo per un attimo lo sguardo e incrocio quello di Naomi, schifosamente tronfio.
Sento il sangue ribollire.
 
 
 
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Chi mi segue fin dagli albori (?), sa che tanti miei personaggi si chiamano Tommaso/Thomas/Tom/Tommy, quindi perché creare un altro OC con questo nome? Semplice: ho scoperto che Thomas vuol dire “gemello”, e quale nome più adatto da assegnare a uno dei tre gemelli?
Spero vi sia piaciuto anche lui e spero di essere riuscita a far emergere le diversità tra i tre personaggi, che vivono questo momento – la vittoria di Naomi – in tre modi completamente diversi.
Ho provato a fare un esperimento: la seconda flashfic non racconta esattamente lo stesso momento della prima, o meglio non nella sua interezza, ma riprende anche la parte subito successiva; viceversa, la terza racconta il momento subito precedente e poi si ricollega alla prima. Spero di non aver combinato un pasticcio, non volevo dare quell’impressione di ridondanza ai lettori e mi auguro che per il contest vada bene ugualmente ^^
Grazie a tutti per aver supportato questo progettino e alla giudice per aver indetto questo interessantissimo contest, grazie a tutti e alla prossima!!! ♥
 
 

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