Alessitimia e sentimento

di camillavaamare
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 6 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


6

1.BUFFI CAPPELLI

Los Cabos è una città nella Bassa California, in Messico. Vengono moltissimi turisti a vedere le spiagge bianche e per il divertimento nel mare.

Los Cabos è la città con più criminalità al mondo, infatti gli sbirri devono arrestare un capo del Cartello, ma per riuscirci devono chiedere aiuto ad Isaac. È l'alleato più improbabile che hanno!

Isaac Montreal fa l'investigatore criminologo. Crede nella logica e vive con Ramon Gonzàlez.

Ramon a differenza di Isaac è un bibliotecario tontolone. Ama sognare e leggere storie romantiche.

Isaac viene rapito da bambino e il sequestratore dopo quasi un anno lo libera, perché lui non prova più nessuna eccitazione a tenerlo prigioniero. La polizia ha smesso di cercare Isaac, in quanto lo credevano morto.

Isaac dopo il rapimento finisce in psichiatiria, gli viene diagnosticata l'alessitimia. Non riesce più a descrivere i sentimenti che prova. Suoi e neanche degli altri. Dopoché lascia l'ospedale, per provare qualcosa inizia ad sniffare l'eroina; gli da euforia e serenità.

Isaac tratta male Ramon, lui all'inizio si offendeva; poi capisce che non può farne a meno. Lo fa con chiunque gli parli. La sua famiglia durante una litigata tra Iaac e Ramon, gli spiega della malattia. Da quel giorno prova ad aessere più paziente, ma a volte vorrebbe sbattergli quella sua testaccia vuota contro la parete! Isaac indifferente a qualsiasi sentimento, dice qualsiai coa gli venga in mente fregandosene se l'altra persona con cui sta parlando possa sentirsi ferita. La convivenza con Ramon è difficile, in quanto lui proviene dal Perù. Tra Messicani e Peruviani non scorre buon sangue, si detestano da secoli... per Ramon vivere nella città peggiore del mondo è molto pericoloso, se sapessero da dove proviene potrebbero provare ad ucciderlo. E chi controllerebbe, Isaac? Nessuno. Tuttavia, Ramon non sa che lui è lo stesso bambino creduto morto.

Isaac e Ramon vivono a San Charbel in un piccolo appartamento sull'oceano.

È mattina prsto ed Isaac seduto sulla sdraio nel balcone ascolta gli ccelli cinguettare, i rumori stradali e le persone ce si svegliano.

"Devo andare presto al lavoro. Ti ho lasciato del chilaquiles nel frigo."

"No. Vengo subito a mangiare con te."risponde annoiato Isaac alzandosi per raggiungerlo. La chilaquiles è fatta da: tordillas, pollo, cipolle, salsa di pomodoro, uova e formaggio.

Dopoché finiscono la colazione, Isaac saluta l'amico ed esce in strada; passeggia osservando le persone. Il sole caldo gli fa togliere la maglietta.

Isaac salito sull'autobus raggiunge il quartiere malfamato in cerca di qualche spacciatore.

"La prego, signore mi dia dei peso Messicani. Mi servono per mangiare."supplica speranzosa la ragazza, Isaac cammina ignorandola finché non raggiunge una avanderia. Dentro vedono droga.

Isaac si avvicina al bambino che scrive premendo veloce i tasti della tastiera del PC sul bancone.

"Benvenuto, signore. La accompagno da Ivan."dice ansioso il bambino smettendo di scrivere per portarlo dallo spacciatore. Isaac guarda l'uomo che mangia della frutta.

I Cartelli usano adolescenti e bambini per lavorare. Nessuno si oppone, neanche la polizia! Il Governo Messicano cerca di combattere questi gruppi usando l'esercito. E loro si organizzano con dei sicari. Li pagano per uccidere le famiglie dei soldati. Spesso nella guerra tra il Governo e le bande, vengono uccisi gli innocenti.

"Vorrebbe assaggiare delle banane? Le prepara io figlio. La mia famiglia ha una fattoria da due generazioni. Abbiamo più di 250 banani."spiega gentile l'uomo offrendogli uno spiedino con infilzato i pezzi di frutta.

La platanos fritos è fatta da: banane fritte con crema e formaggio.

"No, grazie. Non ho molta fame. Vorrei comprare dell'eroina da respirare."

"Ok. Costa 10 peso Messicani. Bello il vostro cappello. È buffo."commenta allegro Ivan facendo preparare della droga dentro delle bustine.

"La ringrazio. Amo ndossare degli strani cappelli. Devo andare. Buongiorno."risponde impassibile infilandosi la droga nella tasca dei jeans.

Isaac una volta a vcasa nasconde la droga dietro alla foto di famiglia appesa al muro.

Isaac siede sulla sdraio e guarda i filmati sul tablet degli anni prima del rapimento. A volte, riesce ad avere dei sentimenti. In quei momenti si sente bwne. È stupendo risentirsi umano ed uguale agli altri.

Isaac guarda il filmato, ha sempre amato i cappelli buffi. Sente Ramon entrare e a a preparare la cena. Lui essedo sempre libero alla sra cucina per entrambi.

È stata la gente della psichiatria ad insegnare l'indipendenza al ragazzo.

Ramon siede sulla poltrona di vimini a leggere un libro,intanto la brezza marina gli scompiglia i capelli.

Isaac finito di apparecchiare il rtavolo chiama l'uomo per mangiare.

Ramon chiacchera insieme ad Isaac sul suo lavoro, lui ascolta con attenzione.

Isaac con gli anni ha imparato ad emulare l'emozione, per riuscire a non venire escluso.

Ramon dopocena accende la TV, nel frattempo Isaac esce di nuovo a passeggiare per Los Cabos. Le persone lo fissano incuriosite dal suo cappello.

Molto preto la vita noiosa di Isaac verrà sconvolta dal delitto di un drogato.

Riuscirà Isaac a risolvere l'intricato delitto e ar arrestare il colpevole? Se ci riesce renderà Los Cabos un posto migliore! Carlos gliene sarà sempre grato.

Isaac non sa ancora che grazie a questo delitto scoprirà di non ssere solo.

Isaac deve risolvere il caso, nel frattempo i Cartelli contiuano ad uccidersi.

Alle organizzazioni crimnali non interessa chi verrà ucciso, chiunque è sacrificabile.

Isaac non è assolutamente disposto ad accettare che per colpa di queste persone engano uccisi degli innocenti. Anche lui ha una morale, seppur tutta sua! Non o accetta. Per questo, la polizia chiede aiuto ad Isaac: è incorrutibile. Farà qualsiasi cosa gli dicano. Non lo fa per potere, ricchezza o fama.

Isaac cerca di aiutare le persone a modo suo.

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Capitolo 2
*** 2 ***


6

2.I RAGAZZI DEL MURETTO

La sera seguente, Isaac si sveglia accaldato... fa cldo. In queste notti c'è molta umidità. E le persone boccheggiano senza sapere come rinfrescarsi. Isaac; mentre si lava riflette sull'amicizia / relazione con Ramon. Il nostro è un rapporto strano ed incredibile a cui non so dare una spiegazione. Come dovrei chiamarlo? Amore? Aicizia? Affetto? Ammirazione? Non lo so. E' un indovinello dentro l'enigma dell'amore. Isaac dopo essersi lavato smette di pensare a Ramon.

Isaac ancora accaldato va in spiaggia. La brezza marina gli scompiglia i riccioli rinfrescandolo un po'... cammina lento girovagando. La sabbia alla luce della luna sembra bianca, risplende sotto i piedi dell'uomo. È scalzo. Indossa dei pantaloni tirati fin sopra le ginocchia per non farli bagnare. Cammina solo sul bagnasciuga. Sente il suono delle onde. Fissa l'oceano scuro... solo un matto uscirebe durante la notte nelle strade dei Cartelli; ma lui non ha mai creduto di essere mentamente sano. Anzi sa che lo non lo è.

Isaac impassibile guarda il cielo, poi gira. Sembra aver preso una decisione; quando la suoneria del telefono lo ferma. Irritato ascolta quel suono fastidioso. Infila una mano in tasca per farlo smettere. Lo schermo ha il nome dell'investigatore Carlos. Non è niente di buono.

“Buonanotte, Carlos. Cosa succede? Perché, non mi lasci stare? Stavo girovagando per la spiaggia.”

“C'è stato un altro omicidio. Vorrei che venissi a Camino Viejo. Subito.”dice stanco Carlos prima di spegnere la telfonata. Isaac, sveglia Ramon.

Da San Charbel a Camino Viejo ci mettono 10 minuti con l'auto, Isaac deve parlare insieme ai bambini che vivono per strada. Li paga: ascltano tutto e glielo dicono.

“Perché, hai voluto che venissi con te? Non so niente di delitti...”

“Perché... caro il mio... Ramon... ci vuole qualcuno che scriva. Io, non voglio scrivere e guardare. Come posso fare etrambe le cose?”dice raggiungendo Carlos e Ramon sbuffa contrariato. I poliziotti lo guardano irritati, spaventati o preoccupati; lui non sa stare zitto.

“Forza. Allontanatevi. Fategli controlare il corpo con tranquillità.”ordina impaziente Carlos spingendo i poliziotti lontano dal cadavere. Lui, a differenza dei colleghi ha una fiducia totale i Isaac. Quel suo carattere lo rende quasi crudele, non dsanno della malattia.

Isaac esamina il corpo e le tasch, in una di queste c'è un biglietto con scritto dei numeri.

“Questo? Non l'avevate visto, scommetto. Giusto? A cosa vi servono gli occhi?”dice mostrando un foglio ed i poliziotti lo guardano irritati,intanto Ramon scrive gli appunti e scatt una foto del biglietto.

“Non puoi tenerti la foto! È una prova! Eliminala dal telefono! Subito!”esclama scandalizzato un poliziotto e Carlos lo guarda torvo.

“Certo. Ed è esattamente ciò che farò. Come pensi di fermarmi? Dimm.”

“Basta! Può tenerla solo se promette di non diffonderla su qualche sito!”

“Certo. Adesso, me ne torno a casa. È l'01.45 e vorrei edormire.”aggiunge stanco Isaac prima di andarsene suito da Ramon... tornati a casa dormono.

La mattina seguente Isaac sisveglia presto per l'eccitazione di un nuovo caso.

Ramon ed Isaac dopo aver mangiato copiano gli indizi sul quaderno. Adesso, arriva un momento molto difficile: insegnare a quel tontolone la differenza tra crimine e reato.

“Il crimine è meno grave del reato minore. E reo significa criminale...”ripete incerto Ramon e l'altro sbuffa annoiato, lo guarda con superbia.

“No. Il crimine è più gravedel reato minore. Quante volte devo ripeterlo?”

“Non puoi cercarti un altro aiutante? Tutti questi temini mi confondono.”

“Sì. Hai ragione. Sei incapace. E non mi servi a niente. Ho bisogno di una persona che ricordi dei termini molto semplici.”risponde impassibile alandosi per prendere un cornetto nel congelatore.

“Molto bene. Allora... me ne torno nella mia polverosa biblioteca. Ciao...”dice offeso Ramon osservando l'uomo leccare la crema del gelato.

Isaac, inserisce l'annuncio sul sito; dopo alcune ore riceve 350 richieste. Alla sera a malincuore ved che (per i suoi standard di altissimo livello) l'unico accettabile è Ramon. Più o meno... Isaac non sapendo come scusarsi va in libreria a comprare un libro rosa, entre apparecchia arriva Ramon ed ignorandolo ntra nella sua stanza; poi Isaac serve la frittata con il riso.

“VIENI! È PRONTA LA CENA! RAM! FORZA! SBRIGATI! HO FAME E STA DIVENTANDO FREDDO!”urla spazientito al coninquilino dalla sala. Ramn siede ed accende la TV sul telegiornale. Sente le notizie: Un uomo del Cartello è stato uccisoquesta notte. La polizia pensa che sia stata l'ennesima guarra tra organizzazioni rivali per il erritorio.

Ramon disattiva il volume della TV er rispondere al telefono, l'altro inizia a mangiare.

“Sì. Domani sera, sono libero. Possao uscire se hai vglia. Finisco di lavorare alle 19.30.”dice allegro prima di chiudere la chiamata.

“Ho preso questo libro. Voglio scusarmi con te, per averti dao dell'idiota.”spiega timido Isaac spingendo il libro verso l'amico, Ramon gli sorride commosso.

“Oh... quanto sei carino. Questo è l'ultimo libro della saga che mi manca... grazie.”agiunge aprendolo per sfogliarlo. Quando vuole, Isaac sa essere gentile... certo; non gli viene naturale come al resto della gente.

Ramon dopocena esausto va subito a dormire, nel frattempo Isaac fa degli schemi con la terminologia della criminologia. Scrive: PSICOLOGIA GIUDIZIARIA: STUDIA L’UOMO NON IN QUANTO REO, MA COME ATTORE NEL PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO.

POLITICA PENALE: NON TEORIA UNICA, MA PENSIERI SU QUALI STRUMENTI-MEZZI USARE PER COMBATTERE I CRIMINI.

CRIMINALISTICA: INSIEME DELLE TECNOLOGIE CHE VENGONO UTILIZZATE PER L’INVESTIGAZIONE CRIMINALE.

CRIMINOLOGIA: STUDIO DELLE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE E COMPORTAMENTALI DEL REO.

CRIMINE È UTILIZZATO SOLO PER ATTI GRAVI MENTRE PER REATI MINORI VENGONO CHIAMATI ATTO ILLEGALE. CON DISONESTÀ SI INDICA UN COMPORTAMENTO PROIBITO, MA ANCORA MENO GRAVE E STIGMATIZZATO.

REATI: OGNI AZIONE PERSEGUIBILE PENALMENTE: SI DISTINGUONO DELITTI E CONTRAVVENZIONI.

CRIMINALE: È IL REO ED HA NATURALE ACCEZIONE NEGATIVA E SI RIFERISCE A REATI GRAVI.

REO, CRIMINALE E DELINQUENTE SONO LA STESSA COSA: AGISCE CONTRO UNA NORMA CODIFICATA.

DIRITTO PENALE: È LA DEFINIZIONE DEL DELITTO. OGGETTO DI STUDIO. DIRITTO PENITENZIARIO: STUDIA LE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE CHE GUIDANO LA FASE ESECUTIVA DEL PROCEDIMENTO PENALE.

Isaac finisce di scrivere e guarda i numeri scritti sul biglietto, dopo aluni minuti ha un'idea: sono le coordinateper una consegna di droga!

Isaac raccoglie pistola e fucile, poi raggiunge il molo dove avverrà la consegna. L'uomo scarica al camion lecasse per metterle nel carrello, poi sfreccia lontano.

I ragazzi aprono le casse stto lo sguardo attento di Ivan, Isaac li raggiunge.

“Vai via. Ci tieni alla vita, vero? Cosa vuoi fare con quella pistola?”chiede divertito Ivan, mentre i ragazzi cntrollano la drga.

“Mi hai rapito e questa è la mia vendetta. Da quel giorno ono cambiato.”dice indifferente prima di sparargli, il corpo morto cade nell'acqua.

Isaac raccoglie le armi che sono insieme alla droga, poi torna a casa.

I cittadini rubano le armi ai narcotrafficanti, invece prima era la polizia a dargliele. Spsso ili sbirri sono corotti od hanno paura, per cui non fanno niente.

Ivan aveva spedito un secondo biglietto con dei numeri sbagliai, quindi Carlos li aveva sehguiti.

Isaac chiama la polizia per avvisarli che le casse della droga sono al molo.

La malattia aiuta Isaac a commettere gli omicidi senza farsi distrarre dai sentimenti. Li fa e... basta. Ivan non doveva sottovalutarlo.

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Capitolo 3
*** 3 ***


6p

3.3... 2... 1...

Le strade di Los Cabos sono quasi vuote, gli unici a girare sono i soldati e la polizia. Devono cercare chi ha sparato ad Ivan, in realtà gli sono grati, perché così non devono perdere tempo a cercarlo. Le insegne dei negozi illuminano di colori asettici la strada. Isaac si sveglia e guarda l'ora proiettata sul muro, è stata sua nonna a d avergli regalato quell'orologio a led.

Isaac guarda il peperoncino Carolina Reaper apeso alla pianta con paura. Ivan, lo torturava facendoglielo mangiare. Vuole superare questa fobia, anche perché il suo rapitore è morto... non ha senso avere ancora paura.

Ricordo di Isaac

Ivan mi ha liberato... non so perché. Giro per la strada disorientato.

"Ti sei perso, mio caro? Vuoi aiuto?"domanda curioso il poliziotto avvicinandosi.

"Devo anare a casa... il mio rapitoe mi ha liberato... pui aiutarmi?"spiego stravolto e lui mi fa rinchiudere all'Hospital Psiquiátrico Mente Tranquila! Dopo tutto qullo che Ivan ha fatto, come ho potuto credergli?! Nessuno, vuole aiutarmi... sono solo. Completamente... già, perché... tutti credono che sono morto! O... forse... mi vedono come l'ennesimo orfano abbandonato, credo. Non lo so.

L'infermiere mi porta dentro una stanza. Ho paura che vogliano rinchiudermi, ancora.

"Aspetta la psicologa Mancebo. Stai seduto su quel divano senza toccare niente."ordina spazientito l'uomo prima di andarsene. Guardo nervoso la stanza. Ci sono tante cianfrusaglie sui ripiani, un divano nero, due tavolini traballanti con tanti quaderni sopra e mquette grigia. Mi alzo per toccare la matita che è dentro il tazzone.

Arriva la donna e siede sulla sedia. Mi sorride gentile.

"Ciao. Sono Renata. E sarò la tua psicologa, per tutto il tempo che resterai qua. Hai voglia di dirmi come ti chiami? Siediti dove vuoi."

"Isaac... a me non serve una psicologa. Io, voglio andare dalla mia famiglia... chiamali."protesto contrariato andando verso la porta.

"Ci andrai appena starai meglio. Te lo prometto. Intanto, possono venire loro a trovarti."spiega tenera accarezzandomi. Al suo contatto cerco di indietreggiare, all'inizio sussulto impaurito poi provo a fidarmi.

"Hai voglia di dirmi del tuo rapimento? Vuoi? Se preferisci facciamo un'altra volta."

"Mi teneva dentro una stanza. E come tortura dovevo mangiare del cibo con il peperoncino."

"Come si chiama questa persona? Lo sai? Hai sentito qualche nome?"chiede comprensiva prendendomi la mano.

Isaac non riuscendo più a dormire si alza. Senza fare rumore indossa i vestiti e sale sull'auto per andare alla centrale della polizia.

Isaac da San Charbel a Calle Miguel Hidalgo ci mette 20 minuti. L'ingorgo lo innervosisce, per cui tenta di tranquillizarsi accendeno la radio. A quell'ora nelle strade c'è molto traffico. Cerca l'ufficio di Carlos. Dopo averlko trovato ci si fionda dentro noncurante che sta parlando con un uomo. Isaac siede sulla sedia ed entrambi lo guardano irritati, lui finge di non vederli e sitema la maglietta.

"Isaac, ci hai interrotti. Stavamo parlando. Perché,non bussi? Come può la tua ente geniale non capire un concetto così semplice?"domanda esasperato Carlos osservando l'amico, Isaac gli sorride.

"Perché... caro.. Carli... ho una mente troppo brillante! Non riesce a ricordarsi!"

"A dopo, capo... la lascio... con lui... si diverta..."aggiunge accigliato l'uomo prima di andarsene.

"Vuoi ua brioche? Ne ho prese due, prima di venire al lavoro. Sono calde. E non chiamarmi Carli."

"Certo, Carli! Non ho fatto colazione! Allora?! Hai trovto il colpevole che ha sparato a quel tizio del Cartello?! O c'è qualcuno da interrogare?!"

"Non c'è nessuno da interrogare... credo sia stato l'ennesimo omicidio tra narcotrafficanti. Niente di cui preoccuparsi..."aggiunge calmo Carlos inzuppando la brioche nel caffè, mentre fanno colazione arriva una donna con un pacco postale.

"E' arrivato questo pacco da un suo ammiratore segreto,signor Montreal."spiega dubbiosa la donna posandolo sulla scrivania, poi svelta li lascia.

"Un ammiratore segreto?! Grande! Quindi?! Che fai?! Non sei curioso di sapere chi lo manda?!"

"Sinceramente, no... voglio primafinire la colazione... e poi ci penso."commenta indifferente Isaac mangiandol'ultimo boccone di brioche, intanto Carlos si alza per scartare il pacco; quando vede il realo è deluso.

"Ok... è uno scherzo, vero? Chi mai manderebbe un piatto di pasta con aglio, olio e peperoncino?"chiede confuso aprendo la vaschetta, l'intenso odore fa innervosire Isaac; il quale reagisce lanciandola dalla finestra spalancata.

"SEI SICURO CHE NON C'E' NESSUN BIGLIETTO?! È IMPOSSIBIE! DEVE PER FORZA ESSERCI!"

"Vuoi calmarti?! Sei fuori ditesta?! O cosa?! Che ti è venuto in mente?! Hai lanciato un piatto dalla finestra!"

"Deve esserci... ne sono sicuro... per forza. Qualcuno... sa del mio passato..."spiega ostinato creando disordine sulla scrivania dell'amico. Dalla porta enra la donna del pacco.

"Non voglio disturbare, ancora. Ma c'è un uomo che vorrebbe parlarle."

"D'accordo... fallo entrare..."risponde stanco Carlos sistemando i fogli che Isaac ha incasinato.

"No, non ha capito. Deve andare in prigione. L'uomo, è kla."spiega dispiaciuta all'uomo e lui annuisce, la donna se ne va. Carlos insieme ad Usaac si recano in prigione; una guardia li accompagna nella mensa dove l'uomo ammanettato aspetta.

"Buongiorno, signori. Spero abbiate ricevuto il mio pacco con la pasta..."

"Isaac, stai calmo... non fare come prima. Respira, ok? Fermo... no muoverti."

"CHI TI HA DETTO DI MANDARLO?! PARLA! SOLO ALCUNE PERSONE CONOSCONO LA MIA FOBIA!"

"Non lo so. È stato yun bambino. Voleva farle uno scherzo. Ha detto che sarebbe stata una scena divertente. Solo questo."spiega tranquillo l'uomo facendo tintinnare le manete sul tavolo, a quel suono; Isaac sussulta.

"Mi faccia capire... un bambino sconosciuto le chiede di fare uno scherzo e lei lo fa. Perché?"

"Mi stavo annoiando, signor Monteal. E sembrava una cosa spiritosa. Ecco, tutto."

"Meglio andare, Isaac... torniamo alla nostra indagine che è meglio..."aggiunge infastidito Carlos prima di andare alla porta. Isaac segue l'amico, ma l'uomo lo ferma.

"Il bambino ti aspetta nella sala giochi vicino al tuo condominio alle 16.30."mormora ansioso lasciando il baccio di Isaac. Quello rsponde annuiendo e raggiunge Carlos.

Una volta a casa, Isaac scrive sul foglio della pasta al peperoncino e del babino; li apene sulla bacheca. Poi prepara il pranzo.

Isaac finita la bistecca inseriscei proiettili nella pistola, poi va alla sala giochi.

Il bambino ed Isaac si guardano sospettosi... poi quello esce nel cortile e lui lo segue estraendo la pistola. Entrambi si frmano uno davanti all'altro.

Isaac riconosce il bambio che sta per farsi esplodere! Era quello della lavanderia.

Il bambino aspetta che scadano quei 10 secondi rimasti, poi entrambi saranno morti. Isaac si allontana correndo, infine spara al bambino facendolo esplodere. Mancano 26 persone da uccidere, quando finirà la vendetta aarà terminata. Ad Isaac non interessa se sono donne, uomini o bambini. Se fanno parte di questo gruppo gli spara.

Quel bambino è solo la conseguenza, l'aveva ucciso perché non devono esserci testimoni. Vuole sparare al capo. È ossessionato dallavendetta.

Ad Isaac nion interessa se i suoi delitti verranno visti dal capo come una provocazione. Quella persona gli ha robvinato la vita oltre che il cervello! Nessuna persona sospettare di Isaac. È asempre perso nel suo mondo.

Isaac non si fermerà mai.

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Capitolo 4
*** 4 ***


6

4.RISORSE UMANE

Isaac sta camminando sulla spiaggia, vede le persone mangiare sotto gli ombrelloni del bar. Altri arrivano con le borsoni. Tanti bagni alle 06.30 sono già aperti. Isaac siede sulla sedia all'ombra di ua palma.

Isaac scrive sul quaderno: NEI SERIAL KILLER L'AMIGDALA E' RIDOTTA DEL 18% RISPETTO UNA PERSONA SANA, PER QUESTO UCCIDONO SENZA RIMORSO. L'AMIGDALA E' LA PARTE DELL'EMPATIA.

I SERIAL KILLER ESSENDO ORDINARI CERCANO INTENSE EMOZIONI UCCIDENDO, MA LE CAUSE PRINCIPALI SONO: L'EDUCAZIONE E LE RELAZIONI SOCIALI.

IL KILLER HA 6 FASI: 1.FASE AURORALE, L'ASSASSINO INIZIA A PERDERE IL CONTATTO CON LA REALTA'. SVILUPPANO FANTASIE MALATE CHE DEVONO SODDISFARE CON DROGA OD ALCOOL. DIVENTANO ASOCIALI. 2.FASE DI PUNTAMENTO, L'ASSASSINO CERCA UN POSTO ADATTO E DELLE VITTIME CHE CORRISPONDANO ALLA SUA FANTASIA. 3.FASE DI SEDUZIONE, IL KILLER CERCA DELLE VITTIME DA SEDURRE. 4.FASE DI CATTURA, LA VITTIMA È IN TRAPPOLA. VIENE RINCHIUSA O FATTA SVENIRE. IL KILLER SA DI AVERE LA SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO E CHE ORA PUÒ UCCIDERE. 5.FASE OMICIDIARIA, SPESSO PRIMA DEL DELITTO L'ASSASSINO: TORTURA. OFFENDE. O STUPRA. ALL FINE UCCIDE. ALCUNI FISSANO IL CADAVERE, ALTRI NO. 6.FASE TOTEMICA, L'ASSASSINO RUBA DEGLI OGGETTI O PARTI DEL CORPO; PER AVERE L'ILLUSIONE DEL CONTROLLO. DOPO IL DELITTO ARRIVA LO SCONFORTO, IN QUANTO LA FANTASIA DELL'ASSASSINO NON SI È AVVERATA; DECIDONO DI MIGLIORARE COMMETTENDO UN ALTRO OMICIDIO. MA PRIMA DIVENTANO DEPRESSI E PROVANO A SUICIDARSI... NON SPESSO. QUALCHE VOLTA I SERIAL KILLER USANO INTERNET PER CERCARE LE VITTIME.

Isaac, soddisfatto torna a casa. C'è l'amico che beve il latte di cocco sotto al condizionatore.

"Sei matto? Fa freddo. Non voglio curarti perché hi il raffreddore."

"Non stresare. Ok? Mi sono girato tutta ntte nel letto. Faceva troppo caldo... anche ora."risponde irritato Ramon sfilandosi la maglietta, Isaac senza rispondere posa iil quaderno sulla scrivania sotto la bacheca dell'indgine; strappa i fogli l abbandona insieme ad alra roba.

"Nontoccar niente del tavolo. Lascia tutto come lo vedi. In questo disordine so dove cercare."

"Se non metti in ordine lo faccio, io... quando torno. E deve andarti bene."replica stufo ed Isaac lo guarda inespressivo. Poi suona il telefono.

"C'è stato un altro omicidio. Vieni al General Hospital nella saladelle autopsie. Invece di me, ci sarà Ruben."spiega dubbioso Carlos prima di chiudere la chiamata.

"Forza, vieni con me. C'è stto un altro delitto. E questa volta fai come ti dico."dice allegro mettendo il cappello, intanto Ramon finisce di bere e lo segue.

Ramon ed Isaac giunti all'obitorio vengono accolti da Ruben, li guarda torvo.

"Il capo, ha voluto che ti spiegassi cosa è successo alla ragazza uccisa..."

"Non serve. Lo capirò da solo, appena vedrò il cadavere. Grazie dell'aiuto."

"Meglio! Non ti avrei sopportato un secondo più del necessario! Ciao!"esclama infastidito Ruben prima di andarsene. Ramon ed Isaac si guardano. Entrati nell'obitorio trovano una donna piegata sul cadavere del bambino esploso. Non proprio. C'è solo una mano.

"Ciao, Paz. Cosa mi dici del bambino? Sei riuscita a capire chi è?"

"E' Pascual Tasis. Non sono riuscita a fare l'autopsia... ma ho preso leimpronte digitali."

"Ho dimenticato il quaderno... scusami."dice mortificato Ramon toccandosi le tasec del pantalone.

"Se vuole può prendere quei fogli vicino al carrello. A me, non servono."

"La ringrazio. Sono un po' distratto... in questi giorni."spiega imbarazzato appoggiandosi al pulsante della luce, opo averla accea con il gomito notano una scritta sulla mano di Pascual. Leggono: SE RISOLVI QUESTO INDOVINELLO AVRAI UN INDIZIO: IN TANTI POSTI L'HAI INCONTRATO, MA QUANDO E' PICCOLO NE HAI PAURA.

"L'assassino ha usato la luce UV... a quale scopo? Non ha senso..."

"Non lo so. Devo tornare a casa... e pensare. Ti chiamo quando avrò un'idea..."aggiunge serio Isaac prendendo il quaderno dalla mano dell'amico.

"D'accordo. Sono contenta, se lo fai. Isi... allora, apetto la tua telefonata..."dice allegra Paz, ma lui è prso nel suoi pensieri e non sente cosa dice.

Isaac guida sul ponte e si ferma a vedere le crepe sui piloni. Non ci fa caso.

Isaac davanti al cancello incontra uno dei bambini che paga. Non lo vede ed inciampa urtandolo.

"Dovrebbe parlare con Roberto Pardo. È lui a controllare il quartiere dove compra la droga."

"Ti ringrazio. Tieni. 15 peso Messicani. E cercate sempre di ascoltare."

"La ringrazio. È sempre molto gentile. Arrivederci. Ed alla prossima."aggiunge felice prima di andarsene.

Isaac siede sul divano. Ti trascinerò nella mia follia... non so in che modo. Sono sicuro che capiterà. Perché, come puoi amare una persona senza sentimenti? Medita arreso Isaac. Non si accorge che Ramon è nella stessa stanza.

"Forse... l'indovinello si risolve con la parola... letto? Amaca? Imbuto?"

"È il ponte! Dobbiamo andare vicino al centro commerciale! Chiama Carlos e digli di portare quegli scemi che lavorano per lui! Forza!"esclama euforico Isaac saltellando per l'entusiasmo, Ramon si stupisce nel vederlo in queso modo... di solito è tutto tranne che così. Ramon avvisa Carlos, intanto Isaac saltella dapertutto rischiando più volte di cadere.

Ramon guida al ponte e si ferma vicino l'auto della polizia.

Isaac sceso dall'auto raggiunge Carlos, il vento è così forte da piegare i cartelli della segnaletiva.

"Blocca il ponte. I piloni stanno per rompersi. Sono crepati. Vedi?"ordina calmo indicando le grandicrepe sul cemento. Carlos si avvicina preoccupato.

"Dovremmo bloccare tutto il traffico, per una stupida intuizione?!isaac, lo vedi divertente?!"

"Zitto, Ruben! Forza! Avanti obbedite! Fate come dice, Isaac! Sbrigatevi!"esclama furioso Carlos zittendolo, poi si rivolge ai colleghi e quelli eseguono. Quando la strada viene sgomberata notano una scritta, non l'avevano vista perché era nascosta dalle auto.

Tutti leggono l'indirizzo sulla strada, Isaac corre da Roberto. Sta per esserci un violeno temporale.

Roberto sta leggendo il giornale, Isaac lo interrompe fregandosene delle sue occhiattaccie. Quelli che sono con lui tirano il bambino di qualche ora prima, Isaac estrae la pistola e lo stesso fanno loro.

Il bambino terrificato osserva Isaac e la pistola che punta contro quello che lo tiene prigioniero.

Isaac spara a Roberto e lo stesso fanno loro con il bambino. È morto.

Isaac fugge dalla spartoria per tornare da Ramon! Ha compiuto la vendetta. È quasi a metà. Si lav le mani nel lavandino della cucina, per nascondersi dal coninquilino. Se vedesse il sangue i agiterebe.

Per Isaac essendo poco abituato ai sentimenti è una strana sensazione.

Ramon per Isaac è quello che una persona normale chiamerebbe amico.

I cittadini iniziano ad ammirare Isaac (non sanno che lui) per gli omicidi dei narcotrafficanti.

Domani sera... per Isaac, c'è la prova più diffcile: incontrare i genitori di Ramon.

Per Isaac è molto difficile parlare con degli sconosciuti... fa fatica.

Il capo del Cartello si sta organizzando per distruggere Isaac! È qusi pronto.

La guerra ra i narcotrafficanti ed Isaac porterà Los Cabos nella confusione. In tutto questo, Carlos non può fare altro che aspettare. E lo stesso Ramon.

L'amoe di Isaac per il suo amico, forse riuscirà a sbloccarlo un po'.

Ramon si sforza a stare vicino ad Isaac, ma non è mai facile; con una persona come lui.

Isaac si sforza ad essere meno robotico, almeno cn quella persona che lo sopporta senza dire niente! Subisce le sue fissazioni pazientemente.

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Capitolo 5
*** 6 ***


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6.L'AMORE CHE NON MERITO!

Un altro pomeriggio infernale è finito ed Isaac gira per i quartieri degradati annoiato... no sa cosa fare. Nel suo girovagare nota un cadavere, le persone troppo occupate non se ne accorgono.

Isaac sviene. E si risveglia nello stesso posto, ma è notte. Intontito siede sul gradino di un negozio sprangato. Ha e mani insanguinate e lo stessto i vestiti. Dalla finestra del palazzo vicino esce odore di uova fritte, sente lo stomaco brontolare; ma è troppo sconvolto per ascoltarlo.

Isaac tornato a casa va subito in bagno per lavarsi. È impressionato da quel sangue, ha paura che non sia il uo... l'acqua pare risvegliarlo dall'apatia. Senza un mtivo logico si mette a ricordare gli anni dell'università, quand ha conosciuto Paz.

Ricordo di Isaac

Saluto la mia famiglia e salgo sull'autobus. Sto tornando a scuola dopo le vacanze estive. È l'ultimo anno, poi finirò questo tormento.

Siedo sotto un albero a guardare l'oceano, quando mi si avvicina una ragazza. Non la noto. Sono perso in qualche mio pensiero... vabbè. Prendo dallo zaino la vaschetta con gli spagheti ed inizio a mangiare.

“Isaac? È il tuo nome, vero? Perché, sei sempre da solo? Non ti ho mai visto parlare con un'altra persona.”

“Non mi piacciono le persone. Preferisco starmene con i miei libri.”

“Mi stai dicendo che non hai neanche un amico? No. Dai. Come fai? È bello avrne.”

“Sì. Mi chiamo Isaac. Non riesco a capire le persone, per questo. Qual è il to nome?”

“Paz. Allora... se posso, vorrei essere tua amica...”aggiunge timida e io la guardo imbarazzato.

“Hai dei capelli come degli spaghetti... sottili. Sono belli. Rossi...”

“Spaghetti... perché, mi offendi? Non sono sottili... uso sempre delle creme...”

“Era un complimento. Non volevo offenderti. Mi dispiace. Scusa. Amo gli spaghetti, vedi?”dico ansioso a Paz mostrandole la vaschetta.

“Sei strano. Però mi stai simpatico. È un complimento... sincro... e srano...”

“Oh... grazie. Anche te sei simpatica... hai voglia di stare un po' con.. me?”

“Certo. Però, vieni nella mia stanza. Sta per piovere.”aggiunge sorridente prendendomi il piatto. La guardo perplessa e mi alzo pure io.

“E' solo nuvoloso. Vedrai che non pove. Preferisco stare con te, quca.”dico imbanbolato guardando il cielo, appena finisco la frase sento delle gocce sui capelli.

Paz richiusa la vaschetta, svelta si mette a correre; vuole la seguo.

“DAI! FERMATI! RIDAMMI QUELLA VASCHETTA! È LA MIA CENA! FINISCILA DI CORRERE!”

“NO! VIENI A PRENDERMI! SU! IMPEGNATI A CORRERE! FORZA! QUANTO SEI LENTO!”

“FERMATI! DAI! QUANTO SEI VELOCE?! CORRI TROPO! STO PER SVENIRE QUA!”

“QUANTO ESAGERI! TI MANCANO POCHI METRI! SU! SFORZATI! E AVRAI LA TUA VASCHETTA!”

“Eccomi... ci sono arrivato... dammela. Forza. Fammela finire...”dico irritato strappandole dalla mano la vaschetta e lei mi sorride guardandomi mangiare.

“Non smeti mai di mangiare? Ti stai ingozzando come se non mangassi da giorni.”

“Che c'è? Cosa? Ho fame... mi piace mangiare... a te, no?”domando stupito e lei mi trascina nella sua stanza. Le ragazze mi guardan curiose.

“Dobbiamo uscire... divertitevi. Ci vediamo dopo, Paz.”dice sorridente una delle ragazze.

Io non merito l'amore della mia amica. Quando saprà la verità scapperà. Non posso fare nulla.

Isaac vedde nello specchio il riflesso di Ramon e sussulta, era pero nei ricordi.

“Ti senti bene, Is? Sei... decco.. perso... puoi parlarmene. Se vuoi...”dice preoccupato Ramon. Suona il telefonao di Isaac e lui risponde senza entusiasmo.

“Ciao, mamma. È un po' di giorn che non ti sento. Come stai? Hoda fare.”

“Vorrei vederti. Hai voglia di venire a cena, adesso? È un po' tardi.”

“Un po' tardi, dici? S9ono le 22.30. Se facessimo un altro giorno, magari?”

“Ma no. Non abbiamo ancora cenato. Tranquillo. Faccio una cosa veloce.”

“D'accordo, mamma. Tra dieci minuti arrivo. Ciao...”risponde infastidito Isaac prima di chiudere la chiamata. Asciugato il viso si veste. E l'amico continua a guardarlo ansioso. Crede che gli stia nascondendo qualcosa.

“Non so cosa dirti...quando vorrai parlarmene sai dove cercarmi...”

“Aspetta... vorresti venire dalla mia famiglia? Mi annoirei meno...”

“D'accordo! Certo! Perché, o?! Ci vengo volentieri! Spero che ci sia tanto cibo!”esclama ecciato Ramon facendogli un sorrisone, poi lo lascia sistemarsi.

Isaac vallunga il collo fuori dalla finestra, pensava di avere sentito qualcuno chiamarlo. Confuso rimette la testa dentro, poi va in sala. Vedendo che piove indossa l'impermeabile e lamico gli sorride.

“Cosa ci fai vestito elegante? È solo una cena con i miei genitori...”

“Non è elegante... stamattina mi soo vestito in questo modo. Eri sparito... esci sempre presto.”aggiunge dispiaciuto Ramon e lui continua a sistemre il colletto del cappello.

Isaac e Ramon giunti davanti alla villetta vengono salutati festosi da Rolando e Perla.

“Ciao! Devo andare un attimo a controllare la pizza! Torno subito!”esclama ansosa Perla scomparendo in cucina. C'è odore di bruciato.

“Ciao, papà... vedo che mamma non è cambiata per niente. Continua ad essere la solita.”commenta perplesso Isaac e Rolando gli offre un uovo con la maionese.

Ramon si diverte insieme alla famiglia di Isaac, quando tornano a casa suona un telefono... entrambi addormentati li controllano per vedere chi chiama alle 02.30.

“Vieni all'obitorio. Per favore...”dice disperata Paz, Isaac all'inizio è confuso. Viene raggiunto da Ramon.

“Chi ti sta chiamando? Sono le 02.30... metti giù quel telefono...”

“Devo andare. È Paz... credo che stesse piangendo. Non so, perché. Ma voglio saperlo.”risponde crudele Isaac cercando iàl fucile nel posto dove l'aveva lasciato, non trovandolo impazzisce a cercarlo. Ramon lo trova e l'amico glielo strappa dala mano. Scende la scala talmente veloce che quattro o cinque volte rischia di ammazzarsi inciampando!

Isaac mentre guida vrso l'ospedale immagina tutti i motivi, per cui Paz stesse piangendo al telefono. La sua mete è piena di paranoie.

Isaac parcheggia l'auto in un posto a caso, sta per scendere; quando due soldati gli rubano il fucile! Cerca di riprenderselo... ma loro ammanettano Isaac. Lo portano nella stessa stanza di Paz... si guarda intorno confuso.

I soldati sono meravigliati dallo sguardo inespressivo con cui vengoo fissati da Isaac, anche Paz non capisce come possa essere tranquillo. Sono stati appena rapiti dai soldati! E lui resta immobile.

I soldati posano il fucile vicino al carrello che Paz usa per sezionare quei corpi.

Isaac guarda i raggi lunare entrare dalla fnestrella dell'obitorio pazientemente.

Il soldato vicio la porta esce un attimo, dunque l'altro libera Isaac e gli dà l'arma, gi spara e Paz lo guarda tra lo sconcertato e il meravigliato. Quando arrivano anche gli altri del gruppo liuccide.

Issac libera Paz e scappano dall'obitorio. Tornano da Ramon, li sta aspettando ansioso.

Isaac decide di ospitare Paz, finché non saranno pronti i documenti falsi; aveva aiutato Carlos ad arrestare un falsario. È stato anni fa.

Isaac deve parlarci, ma per farlo dovrà girare con Ramon per i ghetti della città.

Ramon è un pasticione, quindi nessuno sospetterebbe il vero motivo del loro girovagare.

Paz appena avrà i documenti partirà per il Portogallo e nessuno dei narcotrafficanti la cerchrà.

Isaac e l'amico, però non possno ire niente a nessuno di quello che stanno per fare.

Non solo l'esercito, ma anche la polizia è corrotta.: dalla paura o per altro.

Paz quando era diventata amica di Isaac, non sapeva del casino in cui si sarebbe trovata.

Per le persone che incontrano Isaac è solo strano, ma niente di più.

Ramon la prima vota che aveva visto Isaac pensava crudele, ma il suo appartamento costava poco.

Isaac è convinto di non meritare il loro aore... perché lui lo dà a volte e vede quanto soffrono.

La guerra dei narcotrafficanti contro Carlos continua a peggiorare.

I cittadini decidono di aiutare l'esercito e la polizia sparando ai narcotrafficanti.

La famiglia di Isaac non sa della doppia vita del figlio. E mai lo deve sapere.

Isaac dopo aver liberato l'amica dai narcotrafficanti aumenta la droga.

Paz ha il terore di chiedere ad Isaac se si sta drogando con qualche allucinogeno.

Ramon è inansia che deve girare per i ghetti, ogni giorno ci sono dellesparatorie.

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