La bibbia del Diavolo

di FreddyOllow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Passo di Azazel 1.1 ***
Capitolo 2: *** II. Passo di Azazel 1.2 ***



Capitolo 1
*** I. Passo di Azazel 1.1 ***


Lucifero si destò dalla fiamme ed egli, tra gli sguardi famelici delle anime vagabonde, fece suo l'oblio. Non dimorò in oscure caverne, né in maestose sale, ma scelse il fuoco come sua dimora, giacché in esso trovò conforto. E le anime vagabonde, furono dapprima violenti con il nuovo arrivato, poiché Dio, nella sua onnipotenza, creò eoni fa gli inferi senza un padrone, dacché le anime vagabonde non hanno padroni umani, ma catene mentali. E Lucifero, nella sua astuzia, prese il sopravvento e le anime non vagabondarono più nell'oblio, ma conobbero il tormento e la violenza che Dio, nella sua misericordia, era incapace di attuare. Così Lucifero divenne Re e Imperatore degli Inferi e al suo cospetto, innumerevoli anime chiesero servizio, ma egli le divorò tutte. 
"Voi amate me, ma io vi disprezzo. Non avrete mai il mio amore, poiché il mio amore giace laddove la verità non è celata dietro maschere e sorrisi di circostanza. Avete vissuto nel peccato sperando nella mia clemenza, nel mio rispetto, nella mia amicizia, ma voi, anime immonde, non siete degni nemmeno di abitare le mie sale." Le fiamme si levarono alte, e l'oblio e il perpetuo dolore, si riversarono per un istante davanti agli occhi di Dio. Ed egli non proferì parola, dacché comprese nei suoi silenzi, che Lucifero era un ottimo governatore. Non applicava la giustizia arbitraria, ma era equo e la verità, non era sposa dell'intelligenza umana. Dio lo sapeva e rimase silente, ora e per sempre.

Lucifero camminò nel suo oblio, circondato da fuoco e fiamme. Un denso fumo nero limitava i vari saloni che, come una prigione, impediva alle anime immonde di vagabondare. Ed egli rise nel vedere morte e disperazioni nei loro spiriti, finché fu colpito da un essere. Costui era un anima più antica di Lucifero, e amava infierir dolore alle anime nere, quelle che godevano e ridevano delle disgrazie altrui; quelle che amavano sé stessi; quelle cieche al mondo e nella loro presunzione; quelle che di umano avevano solo l'aspetto. Allora Lucifero l'osservò nel dar perpetua morte alle anime immonde ed esse, una volta eclissate, perdevano il ricordo della tortura. E l'essere antico, rimodellava le anime fatte a pezzi, e una volta ridato loro la vita, le rifaceva a brandelli. Lucifero si meravigliò, e per la prima volta, diede la sua amicizia a quest'essere; Krotoath.

Così, Lucifero, diede vita ai Demoni. Suoi leali servitori, antichi torturatori e massacratori. Essi non si rapportavano mai a Lucifero come loro padrone, poiché Lucifero mal sopportava la gerarchia, che Dio imponeva nel regno dei cieli e nel suo creato. Egli fu portavoce del caos e della giustizia, ma Dio, vedendo la crescente potenza del figlio caduto, minacciò gli uomini.
"Colui che seguirà il Diavolo, sarà dannato per l'eternità. Non siederà tra gli angeli, non rivedrà la luce beata, ma conoscerà soltanto sofferenza e dolore. Costui perderà tutto, ma non sé stesso. La sua coscienza lo seguirà nelle fiamme e la sua ossessione, diventerà per costui la sua punizione!"

Ma Lucifero non camminò sulla terra, poiché preso dall'esplorare gli innumerevoli tormenti degli inferi. E fu così che le schiere demoniache s'infoltirono. Ma egli, udendo le anime immonde mandate da Dio con parole di ammonimento, s'infuriò. E la sua ira fu tale, che dalle due tempie fuoriuscirono due corna caprine. Ed egli si promise di uccidere Dio con questo dono, giacché fonte di odio. 
E Dio, da grande osservatore com'era, vide tutto e volse lo sguardo sulla terra. Egli temeva un invasione demonica e così radunò i suoi Angeli. Ma egli era ignaro della presenza dei Demoni di Lucifero, poiché essi non erano figli di Dio, ma anime antiche che Dio non rammentava. Così Lucifero venne colto alla sprovvista e milioni di Angeli si riversarono negli inferi. Il fuoco e la fiamme si assopirono, ma non scomparvero, dacché i Demoni, più numerosi degli Angeli, uccisero e catturarono quest'ultimi. E le anime immonde, cercando di aggraziarsi Lucifero, diedero man forte, ma costui li divorò di nuovo.
"Voi, anime immonde, non avrete mai la mia amicizia. Abitate i miei piani per volontà di Dio, non mia. Non avrete mai mio favore e quando sarò onnipotente, vi spazzerò tutti nell'ignoto!"

Dio pianse per i suoi figli caduti e da allora, come penitenza e giuramento, donò libero arbitrio agli uomini, poiché era cosa buona e giusta. Mai più avrebbe preso parte alla vita degli uomini, nemmeno quando inviò suo figlio Gesù sulla terra intervenne per fermarli. Egli rimase silente nella sua volta celeste, guardando massacri e ingiustizie compiute dagli uomini. E fu allora che Lucifero invase la terra, ma una volta lì, si rese contò che gli Inferi non erano nulla a confronto. 
Il suo leale Demone Krotoath disse: "Lucifero, posso sottomettere gli umani per te, se lo desideri."
Lucifero rispose: "Ogni mio desiderio gioverebbe mio padre, poiché egli ha donato un immenso potere agli uomini e loro, nella loro debolezza, sono incapaci di detenerlo. Dio dovrà soffrire nel vedere i suoi figli macchiarsi di atti bestiali, poiché egli, nella sua misericordia, credeva di essere nel giusto."

Dio osservò Lucifero camminare in verdi pascoli, solcare oceani e guadare fiumi e mai una volta uccise o torturò per suo piacimento uomini, donne o bambini. A quest'ultimi, infuse la paura, giacché nelle paure dimorano il caos e la giustizia. E crescendo, quei bambini fondarono primitive leggi e dopo di essa, la morale. 
Lucifero guardò il cielo e disse: "Ecco padre. Tu che ami troppo i tuoi figli da farli scannare tra loro senza tuonare la tua disapprovazione, ora osserva le mie doti. Osserva le leggi e la morale. Condanna chi inneggia nell'ignoranza il mio nome, poiché essi non sanno quel che dicono o fanno. Ed io, Lucifero, ambisco a distruggerli! Ora osserva, giacché è l'unica cosa buona che ti riesce!"

Dio non rispose, poiché non poteva più intromettersi nel suo creato, nemmeno per questioni non umane. Ma Lucifero, non si accorse che gli umani resero grazie a Dio, invece che ad egli. E fu Krotoath a informarlo dell'accaduto. Così l'ira di lucifero si abbatté sugli uomini e i cancelli degli inferi si aprirono per un istante, dacché le anime immonde fremevano per riversarsi sulla terra. Il mondo venne infettato come una piaga mortale da quest'ultime, mentre i demoni tentarono di ucciderle o riportarle negli inferi, ma essi fuggirono. Fondarono regni, città-stato e imperi, celandosi negli anfratti della mente umana e soggiogandoli. E costoro persero l'anima, ma agli occhi degli uomini, l'anima immonda pareva pura e giusta. Mai nessuno si accorse che l'impossessato non era più umano, mentre il suo spirito dimorava negli inferi afflitto da innumerevoli tormenti e sevizi.

Mentre Lucifero tornava nella sua dimora, un uomo gli si avvicinò e disse: "Mio signore, vengo qui per servirvi, poiché ho visto in te la verità."
Ma Lucifero rispose: "Voi, creature di Dio, rendete grazie ad Egli quando vi conviene e sputate nei piatti in cui mangiate. Uccidete il prossimo per gelosia, per vendetta e ambite il terreno altrui. Vi macchiate di fratricidi, parricidi e un innumerevoli liste di violenze e subdoli pensieri che cercate di attuare. Io, Lucifero, non vorrò gli umani come amici, né oggi, né mai. Siete e restereste la decadenza di mio padre ed egli, con la scusa del libero arbitrio, vi osserva scannarvi dall'alto, finché non vi autodistruggerete. E allora ritornerete polvere e dalla polvere rinascerete. Ma voi, presuntuosi e arroganti, dimenticherete il passato e finirete nuovamente dritti nel fosso. E lì marcirete, mentre altri come voi faranno scempio delle vostre carni."
E così Lucifero scomparve insieme alla sua schiera demoniaca. 
Ma l'uomo, che odiava Dio sia per voga e come forma di ribellione, cercò in tutti modi di diffondere il verbo del diavolo; un verbo che non esiste. E furono molti a scrivere e rendersi dotti di parole inesistenti, ma nessuno fu capace di rendersi credibile. Ed altri bestemmiarono il nome di Dio invano per divertimento o inneggiarono a Lucifero. E molti furono portatori e portatrici di malvagità, credendo che alla loro morte Lucifero li avrebbe rispettati, donando la sua amicizia. Ma essi erano nel torto e una volta finiti negli inferi, la loro sofferenza fu tale che nelle notti più cupe e silenti si odono le urla levarsi dalle loro tombe. E quando loro periscono e giacciono nelle bare attorniate dai parenti, la camera si riempe di energie negative, poiché è in atto lo smembramento dell'anima, tra gli sguardi inconsapevoli dei loro cari. Una battaglia cruenta in cui l'anima urla e chiede aiuto ai suoi parenti, ma nessuno può udirlo. E finché dura la veglia, l'anima resterà lì e verrà massacrata e tormentata dai Demoni, finché essa verrà inghiottita negli abissi infernali.

Dio osservò i regni sfaldarsi, gli imperi disintegrarsi, innumerevoli ingiustizie e atrocità senza mai fare nulla. E pianse nel vedere l'uomo ergersi come un Dio sugli animali del creato, usandoli e sfruttandoli. Giustificando la malvagità dietro l'atto divino in cui l'uomo era al centro di tutto e che la vita umana fosse più importante. Pianse nel vedere l'ego smisurato degli uomini dilagare nel mondo e farne scempio. E così volse lo sguardo altrove, nell'osservare gli umani scrivere il suo verbo a proprio piacimento per soggiogare gli altri e muovere guerre sante, quando egli non proferì parola. 
Lucifero, ritornato nella sua dimora, ampliò le sue sale, giacché vi era un afflusso di anime immonde incalcolabili. Il regno celeste s'indebolì e gli Angeli superarono le beate anime. Gli inferi crebbero, si espansero, le urla e i tormenti raggiunsero i cancelli di San Pietro e Dio dovette creare il purgatorio per far in mano che non giungessero nella sua dimora. Ma anche questo piano, si popolò di anime perse. Un luogo ottenebrato e subdolo, le cui maschere usate in vita dagli uomini per celarsi dietro al falso sé, venivano mostrate per ingannare i nuovi arrivati. Costoro promettevano e barattavano i ricordi con fini ingannevoli e una volta fatto, le anime perse erano perse per l'eternità.

Allora Dio mandò suo figlio Gesù per salvare gli uomini e Lucifero camminò nuovamente sulla terra. Egli osservò gli uomini farsi beffa di un uomo che prometteva la salvezza dell'anima e incrociò il suo sguardo prima di venire inchiodato sulla croce. Gesù lo riconobbe e Lucifero non rise, non gioì per la sua morte, giacché per la prima volta, non comprese i piani di Dio. E costui osservò la morte di suo figlio e promise che mai più avrebbe mosso aiuto agli uomini. E che se volevano salvo lo spirito, dovevano soffrire come egli e suo figlio avevano sofferto.
E così nacquero chiese e conventi e il verbo di Dio fu trasportato ovunque nel mondo. Allorché gli uomini, nel loro fuorviata presunzione, elessero papi ricchi nella materia e poveri nello spirito e usando Lucifero come nemico, persuasero la gente a credere in loro. E fu così che Lucifero scatenò la sua furia sugli umani, rilasciando sulla terra innumerevoli anime immonde, che si insidiarono nei corpi più corrotti e pieni di sé. I suoi demoni albergarono in città, villaggi, case, chiese e posti impensabili e il caos dilagò nel creato, ma nessuno se ne accorse, perché la terra sgorgava caos, odio e invidia ed era la progenie degli Inferi. E la vita fu sofferenza e la sofferenza fu vita.

"Voi che entrate nei miei inferi, udite quanto ho da dire: i miei cancelli sono aperti ed io, Lucifero, vi illuderò della mia amicizia, poiché è da esso che proverò gioia nel torturarvi. Voi, anime immonde, odiate il vostro padre Dio per voga, per arroganza, per superiorità alchemica, nonché precursore della vostra scienza; e acclamate me come un vostro caro fratello, ma voi non siete nulla per me. Io, Lucifero, non vivo nel mio Io, non calpesto menti e cuori altrui per mio tornaconto. Io, Lucifero, non siederò mai alla destra di mio padre Dio e non banchetterò alla sua tavola, dacché io sono giustizia. Sono morte. Sono peste. Sono contagio. Sono verità. Sono tutto ciò che voi non sarete mai!"

Passo di Azazel 1.1

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Capitolo 2
*** II. Passo di Azazel 1.2 ***


Dio fu lodato e ringraziato dagli uomini i quali innalzarono a suo nome icone, templi e statue. E Dio, osservando tutto questo dalla sua dimora celeste, si chiese perché gli uomini avessero bisogno di chiese per pregare, di statue per acclamare il suo nome e di icone per venerarlo. Poiché Dio è spirito ed Egli vive in tutte le cose. Non potrà mai usufruire di templi a suo nome. Egli non vive nella materia, ma nell'energia che è motrice del creato. Egli ascolta le nostre parole anche nei più profondi abissi dell'universo. Egli da vita ai nostri spiriti e lascia che l'uomo viva secondo i suoi istinti, ma Lucifero ben sa che la maggior parte degli uomini vive nell'ignoranza. 

Lucifero, divoratore di anime immonde, conosce l'uomo più di sé stesso. Comprende le sue debolezze e i suoi rari punti di forza, dacché Egli sa che solo pochi uomini sono e vivono dell'energia divina. Essi non vivono di materia, non pensano alla materia, non divinizzano il danaro, ma sanno che il danaro è sopravvivenza, non ambizione. Il danaro può corrompere, dividere e distruggere intere famiglie ed Egli, contrariamente quanto dicono i falsi prelati di Dio, non ha bisogno di essere il nemico dell'uomo. Ma siccome l'uomo cerca nemici anche laddove non ce ne siano, ecco che i prelati di Dio puntano il dito verso Lucifero e ne fanno nemico eterno, sproloquiando motivi inesistenti, volte a sottomettere le masse con la paura della morte e con i sensi di colpa. Lucifero non ha interessi nella dimensione terrestre, poiché essa è la madre degli Inferi. 
L'uomo è vittima e colpevole dei mali perpetrati sui suoi simili. Non è il Diavolo, Lucifero, Satana, costui dai mille nomi di cui i prelati di Dio credono di conoscere. Essi sono ricchi nella materia e poveri nell'anima, costruiscono palazzi in nome di Dio, ma sono costoro ad abitarci, non Dio. Essi mendicano danaro per Dio, ma sono costoro a usufruirne, elargendo poco o niente ai poveri. Essi professano il verbo di Dio, ma sono loro ad averlo scritto, non Dio. Dio è amore, serenità, pace. Dio non è nella parole, ma nei gesti. Dio è universo.

E così Lucifero Disse. "Costoro fingono di avere un anima, ma sono più bestie dei miei Demoni. E non tutti, poiché io, Lucifero, giudico equamente. Il vero prelato di Dio lo trovi in mezza alle strade, lo trovi a mendicare amore, fratellanza e tolleranza. Lo trovi spoglio delle cose materiali se non il necessario per sopravvivere o necessario alla sua felicità, non legato al suo Io. Non lo trovi ai vertici della gerarchia della Chiesa. Costoro sono lì per mera ricchezza e interessi personali. Ma voi uomini siete stupidi; vi dichiarate l'essere più intelligente del creato, eppure tra molti di voi non vi sono altro che stupidi e ignoranti. Presumete di sapere tutto, ma in realtà non sapete nulla, nemmeno di voi stessi. Io non dichiaro di non aver fede, dacché esso è un fatto intimo e privato di un uomo e non è un argomento di piazza. Ma di respingere chi parla in nome di Dio invano, giacché io, Lucifero, odio Dio, ma solo quando Egli vuole schiacciarmi. Se così non fosse, sarete tutti periti da tempo per mano mia. Ed è quello che vi impongono i falsi prelati di Dio. Sono più umano io, che voi tutti messi insieme." 
Così parlò Lucifero.

Lucifero dimorava da moltissimi secoli nelle fiamme. Le sale si ampliarono e le anime immonde si moltiplicarono, mentre il Regno dei Cieli era deserto come deserto fu ed è l'anima di molti uomini. Ed Egli, seduto sul trono di fiamme e fuoco, udiva i lamenti degli afflitti. Uomini che professavano bontà e giustizia solo per tornaconto personale. Uomini che, ciechi al loro Io, lodavano pubblicamente atti buoni per paura del prossimo, mentre compivano barbarie nel privato. Uomini dall'aspetto rispettabile, che avevano ridotto la terra in schiavitù dove il danaro era ed è la schiavitù dell'uomo. 
Allora successe che, un anima appena trapassata, posò un ginocchio al cospetto di Lucifero e disse: "Mio signore, ascolta la mia supplica. Io non merito la tortura perpetua. Io ho vissuto nella bontà. Ho sempre aiutato il prossimo."
Lucifero rise di pura malvagità e scherno alle sue parole e rispose: "Voi umani mi fate ridere. Affermate una suddetta frase, quando in realtà pensate e fate tutt'altro. Tu, che sei appena giunta nel mio regno degli inferi, vivrai torture eterne come tu, nella tua miserabile vita, hai inflitto torture mentali ad altre persone. Hai prosciugato le loro energie; hai giudicato con false parole il tuo prossimo; hai schernito, messo in giro calunnie e abusato della loro bontà d'animo ed io, Lucifero, abuserò di te per l'eternità."
E così l'anima diventò anima immonda ed Egli visse sotto tortura mentale per sempre. Una tortura che era pari a tutto quello che aveva commesso nella vita, fatta eccezione che una volta finita, l'anima immonda se ne dimenticava e il tutto si ripeteva nel nuovo ciclo di fiamme (giorno successivo nel piano terreno) come fosse la prima volta.

Ma al cospetto di Lucifero, altre anime trapassate volsero ad Egli parole piene di adulazione volte a ingraziarselo, ma Lucifero odiava i complimenti e i lacchè.
"Voi tutti, umani inghiottiti dal vostro Io, perirete e rinascerete per perire altre innumerevoli volte per mia mano; poiché io, Lucifero; odio chi vive per danaro. Odio chi vive di facciate, giacché le vostre patetiche maschere non nascondano chi siete realmente. Io, Lucifero, so chi siete, so cosa avete fatto, so come avete vissuto. Voi avete vissuto nel falso rispetto e libertà nel vostro piccolo mondo creato dal danaro. Avete reso schiavi altri uomini per danaro, legandoli al proprio lavoro. La schiavitù non è stata abolita; ha cambiato solo nome. Costoro hanno perso libertà e voi, uomini che vi definite rispettabili, avete legato attorno ai loro colli catene invisibili. E costoro, nella disperazione, hanno acconsentito alle vostre richieste, poiché era in gioco la sopravvivenza delle loro famiglie. 
Siete vissuti sul loro sudore, siete ingrassati sui loro sacrifici, avete tolto loro speranza e bellezza della vita. Ma infine, li avete cacciati quando non servivano al vostro scopo, quando il profitto ingrassava le vostre tasche, assumendo uomini ancor più disperati per una paga misera. E voi, uomini codardi, falsi e vigliacchi, sarete condannati nel peggior dei gironi infernali. Un girone che io stesso ho costruito per mio divertimento; dove le vostre sofferenza, possono essere udite persino nel Regno dei Cieli. E lì, le anime che hanno subito i vostri capricci, udirono con piacere le vostre urla."
E così fu.
Quel girone fu in breve tempo infestato dalla gran parte degli uomini e Lucifero dovette ampliarlo, poiché con sommo dispiacere di Dio, gli uomini finivano tutti qui.

Allorché Dio si allontanò sempre più dagli uomini, costoro presero a insultarlo, a dire che Dio non esisteva. Ed Egli rimase silente tra la volta celeste. Non osservò il mondo dall'alto, ma attraverso gli occhi degli animali. Uno sguardo puro e innocente, poiché Dio sa che l'uomo può comportarsi da bestia o da beato quando è in compagnia di un animale, giacché in quell'istante l'uomo si confronta con sé stesso nei gesti nei silenzi, non nelle parole. E spesso, non ha limiti nell'infierir violenza su una creatura priva di odio, che sia avvicina ingenuamente a costui per una carezza o un pezzo di pane. E spesso l'uomo attira la pura creatura con l'inganno per farne scempio, poiché alcuni uomini codardi, nutrono superiorità e benessere nel mettere fine alla vita altrui e costoro però, non vogliono che altri mettono fine alla loro vita o a quella dei suoi figli.
Così Lucifero parlò: "Questi uomini sono immersi nel proprio Io e meritano di soffrire come costoro hanno fatto soffrire gli altri per propria mano. Loro non conosco l'empatia e per capire ciò che fanno, devono essere messi nella condizione di vittima. Solo così cambieranno il loro modo di vedere le cose e capiranno il dolore inflitto. Se questo non bastasse, allora voi umani avete inflitto male la punizione. Ed io, Lucifero, non verrò meno quando loro saranno al mio cospetto o quando strani malesseri mentali li perseguiteranno in vita."

Solo pochi uomini avevano lo sguardo divino, pregno di saggezza, comprensione e tolleranza. E questi uomini venivano discriminati per le loro parole e idee, poiché dicevano il vero e odiavano il falso. E la gente venerava il falso e l'illusione, giacché questo nascondeva il profondo vuoto in cui essi erano sprofondati. 
Dio si limitò a osservare e gli uomini persero del tutto l'innocenza e si trasformarono in Demoni del prossimo. Quasi tutti gli uomini odiavano altri uomini e pochi di loro iniziarono ad amare gli animali. Ad amare senza parole, solo con presenza, compagnia e carezze. Un amore fatto di silenzi e gesti. E pochi di loro compresero che nella vita terrestre, le parole sono fine a sé stesse e che sono i gesti a fare la differenza. 
E Lucifero disse: "Non ascoltare le parole, poiché tutti sono bravi a comporle, ma osserva come un uomo, donna, bambino ti guarda e si comporta con te. Tutto risiede lì, nei silenzi. E giacchè la donna ha imparato a mascherare il suo vuoto dietro la bellezza materiale, così l'uomo ha imparato a mascherarla dietro falsa virilità. E le parole hanno molteplici maschere." 

Dio udì gli uomini continuare a schernirlo e insultarlo e costoro acclamarono l'alchimia, poi la scienza; infine, presero a schernire chi credeva nello spirito, al di là della proprio culto. Costoro si fecero portavoce della ragione e razionalità e Lucifero rise, giacché essi non erano capaci né di ragionare, né di razionalizzare. La totalità di questi uomini presuntuosi e arroganti, non rispettavano nulla che non si confaceva ai loro ideali. E nacquero fanatici ed estremisti, religiosi e non, che imponevano la loro visione di vita a chiunque. Una visione osservata da una sola ottica e per lo più fuorviante, distorta e autodistruttiva.
Così Lucifero parlò a lungo: "Tu, portatore o portatrice di ragione, demolisci gli altri per la tua idea personale, distruggi la loro fede nel nome della scienza che non ha nulla a che fare con lo spirito, poiché il primo è materia, il secondo è spirito, intuito, sesto senso. Tu che giudichi gli altri per la loro fede, disprezzati e odiati fin quando capirai, poiché non sei degno di portare ragione e razionalità laddove serve, giacché nella vita serve spirito e mente per contemplare in pieno il senso della vita. Un senso che non è uguale per tutti. Non è colpa di mio padre Dio se tu, ignorante, sciocco e cieco nel tuo Io, consideri la tua opinione migliore e più importante di quella altrui. Tu insignificante uomo, non sei nessuno per dire, sotto forma di celato ordine o ironia, chi o a cosa devono credere i tuoi simili e nemmeno i tuoi simili sono nessuno per dirlo a te. Acclami la scienza e demolisci lo spirito, ignorando che la scienza è lì per aiutare l'uomo e la terra e con voi anche i vostri figli. Ma voi ignoranti, preferite usare la scienza per distruggere voi stessi e il mondo che vi ha ospitato da secoli. Voi non siete ragione, siete solo vuoto, odio, invidia, avidità e disprezzo. Soffrite, piangete e maledite il vostro Dio e il prossimo, senza capire che siete voi che vi mettete in taluni situazioni. Siete voi a non porre rimedio ai vostri dolori, ma a procrastinare finché morte non sopraggiunga. Non vi accontentate mai, volete sempre di più e il vostro vuoto sarà maggiore man mano che volgerete lo sguardo altrove. Poiché invece di guardare in faccia i vostri problemi, li addosserete sugli altri e li incolperete dei vostri fallimenti e malesseri. Giacché è semplice farlo, mentre è arduo guardare in faccia la realtà e porre rimedio. E se questo non bastasse, cercherete di trascinare quanto più uomini nel vostro abisso chiamato malessere, divorando le loro energie. E una volta distrutte e prosciugate il loro spirito, li lascerete andare accusandoli di colpe mai avvenute e rispecchiando in loro i vostri errori, difetti e fallimenti. Ma voi, come avvoltoi, volerete attorno a costoro, pronti a divorarlo un altra volta, quando Egli sarà felice e pieno di energie. Dacché odiate la felicità sui visi altrui e fate di tutto per distruggerla, persino chi cerca ingenuamente e con amore di farla germogliare nelle vostre vite. Ricordate, creature di Dio, voi siete solo ospiti sulla terra, non padroni e come tali dovete comportarvi. E se farete l'opposto, disseminando barbarie; allora sappiate che io vi osservo e lo saprete quando durante il giorno avvertire uno strano malessere, quando i vostri progetti andranno in rotoli, quando il vostro amore non sarà ricambiato, quando vi ammalerete, quando soffrirete. Ma se il vostro male sarà molto alto, allora mi celerò e tesserò un intricata ragnatela attorno a voi. E quando ci cadrete, farò crollare tutto il vostro mondo sulle vostre teste. Io sarò sempre lì con voi, finché non cambierete in meglio. Solo allora allenterò la disgrazia e la sfortuna su di voi. Se all'inizio tutto sembra andare per il vesto giusto e solo perché sto preparando per un enorme abisso in cui verrete inghiottiti per eoni ed eoni."

- Passo di Azazel 1.2

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