Son of the Sannin- by Ander Arias( no scambi)

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una famiglia non convenzionale ***
Capitolo 2: *** Bevute di Mezzanotte o Gli Uchica sono strani, strani, strani ***
Capitolo 3: *** Quando un rospo ama una lumaca ***
Capitolo 4: *** Il problema Hyuga o Le abilità innate non sono un sostituto per il controllo della rabbia ***
Capitolo 5: *** La ragazza dagli occhi bianchi o Ehi, Naruto si è fatta un'amica! ***
Capitolo 6: *** Effetto farfalla o credi nel fato? ***
Capitolo 7: *** Venti del deserto o Perchè trasformare i tuoi bambini in armi non è fico ***
Capitolo 8: *** La calma prima della tempesta o elementi elementari ***
Capitolo 9: *** L'attacco degli Uchica-prima parte: Primo sangue o Sharingan vs Byakugan o Sharingan vs Ino-Shika- Cho ***
Capitolo 10: *** Il colpo di stato degli Uchica parte 2: Demoni o Sharingan vs Sannin ***
Capitolo 11: *** Il colpo degli Uchica, parte 3 o Sharingan vs Sharingan ***
Capitolo 12: *** Il colpo di stato, parte 4: Ripresa o Cominceremo a ricostruire Konoha? ***
Capitolo 13: *** Giorni all'accademia, parte 1 o Andare a una scuola ninja non è divertente come sembra ***
Capitolo 14: *** Giorni all'accademia, parte due o Chi ha detto che essere un ninja sia facile? ***
Capitolo 15: *** L'inizio del viaggio come ninja o cosa vuol dire che non siamo ancora ninja? ***
Capitolo 16: *** Prima missione di rango C, parte prima: Scontro nei campi di riso o cosa potrebbe andare storto? ***
Capitolo 17: *** Prima missione di rango C, parte 2: Il suono del terrore o Il ritorno di un vecchio amico ***
Capitolo 18: *** Prima missione di rango C, parte 3: La tana del serpente o Genin e rango A non si mescolano bene ***
Capitolo 19: *** Prima missione di rango C, parte 4 o Arrivederci al Paese del riso ***
Capitolo 20: *** Problemi coi jinchuriki o Il demone volpe è uno stronzo ***
Capitolo 21: *** Gli esami iniziano o Siamo davvero eccitati per un esame? ***
Capitolo 22: *** Gli esami continuano o Chiare, fresche e dolci acque ***
Capitolo 23: *** Preliminari, prima parte o Molto più che ferire i sentimenti ***
Capitolo 24: *** Preliminari, parte 2 o Il campo di battaglia è il posto migliore dove incontrare nuova gente ***
Capitolo 25: *** L'allenamento continua o Il mio jutsu è migliore del vostro ***
Capitolo 26: *** Fine dell'allenamento o Nuovi jutsu, nuovi sentimenti ***
Capitolo 27: *** Battaglia per diventare chuunin, parte prima o Fuoco, Ghiaccio, Fulmine e... cibo? ***
Capitolo 28: *** Battaglia per diventare chunin, seconda parte o Gatti, tanuki e coleotteri ***



Capitolo 1
*** Una famiglia non convenzionale ***


                                                                                        Son of the Sannin

                                                                       Una famiglia non convenzionale

                                                                                                 o

                                                                             Volpi, Rane e Lumache

Jiraya stava in fronte ai cancelli di Konoha, contemplando il luogo che era stato casa sua per tanto tempo. Questo fino a quando il tradimento di Orochimaru e l'esilio auto imposto di Tsunade resero impossibile per l'Eremita dei rospi continuare a viverci.Non ebbe mai più una casa permanente da quel momento in poi, girovagando da una città all'altra, facendo le sue ' ricerche' e avendo avventure di una notte con donne bellissime e facili da conquistare. Ritornava sporadicamente solo per fare una visita al suo amico e studente, Minato Namikaze. Erano passati tre mesi dall'ultima di queste visite. Avevano parlato a proposito del libro fallito di Jiraya,' La leggenda dei ninja coraggiosi', e di come Minato voleva chiamare il suo primogenito come il protagonista del libro, Naruto. Nel frattempo, Jiraya scrisse la sua prima novel erotica,' Il paradiso della pomiciata', che divenne un best seller in pochissimo tempo, ingrossando il suo già largo conto in banco. Aveva programmato di tornare alla nascita del bambino per portare qualche regalo. Infatti era sulla strada per Konoha, quando un messaggero ninja arrivò da lui e gli diede le tragiche notizie, dicendogli che la sua presenza era richiesta al villaggio. Leggendo la lettera con tutti i dettagli, all'inizio pensò che fosse uno scherzo di pessimo gusto, ma aveva stampato il segno dell'Hokage. E ora, stando proprio in fronte a quelle porte, realizzò che non era uno scherzo come aveva sperato. Persino dall'esterno, Jiraya poteva dire che Konoha era stata vittima recentemente di un attacco devastante, che fu confermato nel momento in cui l'Eremita dei rospi entrò nel villaggio. Le strade erano praticamente vuote. Edifici distrutti a destra e a manca. Tracce di fumo provenienti ovunque. Il cielo grigio sembrava riflettere il cupo e tetro umore in cui il villaggio sembrava essere. Senza indugio, Jiraya andò verso la torre dell'Hokage.

                                                                                                            ******

Hiruzen Sarutobi era nel suo vecchio ufficio, presto ancora una volta ufficialmente mentre guardava con mente assente fuori dalla finestra, temendo per il futuro di Konoha. Un ANBU apparve dietro di lui.

“ Hokage- sama, Jiraya-sama è qui come avete richiesto.”.

“ Ditegli di entrare, per favore.”.

“ Come volete.”, disse l'Anbu prima di sparire in una nuvola di fumo. Qualche secondo dopo, l'Eremita dai capelli d'argento entrò nell'ufficio. Hiruzen non potè che sorridere un po',vedendo il suo vecchio studente.

“ Ciao, Jiraya, è bello rivederti, perfino se in terribili circostanze. Com'è stato il tuo viaggio fino a qui?”, l'Hokage chiese sedendosi.

“ Non per essere maleducato, ma non importa molto ora. E' vero, sensei, Minato e Kushina sono davvero morti?”, Jiraya chiese, cercando di nascondere l'ansia nella sua voce.

“ Sì”. Jiraya avvertì lo sguardo di Sarutobi, sospirò e impreco. Guardò il suo vecchio maestro un'altra volta e fece una richiesta.

“ Posso... vedere i corpi?”.

“Ho paura non sia possibile.”.

“ E perchè no? Non posso neanche dire addio al mio ultimo studente rimasto in vita?”, esplose l'Eremita sbattendo i pugni sul tavolo.

“ Non è possibile perchè non ci sono corpi- spiegò l'Hokage- quando Minato sigillò il Kyubi dentro Naruto...beh, non so esattamente cosa sia successo, ma qualunque cosa abbia fatto, distrusse sia il suo corpo che quello di Kushina. Quando arrivammo, l'unica cosa rimasta era il piccolo Naruto che piangeva.”.

“ Dov'è Naruto ora? Sta bene?”.

“ Naruto sta bene. E' possibilmente una delle poche persone uscita da questo casino illese.”. Disse Hiruzen.

“ Non so se chiamerei avere un demone sigillato dentro di lui 'illeso', sensei”, appuntò Jiraya.

“ Vero, scusa la mia mancanza di tatto. Per rispondere alla tua prima domanda, è di sotto. Un gruppo di ninja medici si sta prendendo cura di lui. Ed è la ragione per cui ti ho chiamato.”.

“ Perchè sono il suo padrino.”.

“ Esatto. Secondo le volontà di Minato e Kushina, hanno lasciato tutto a Naruto; tutte le loro proprietà, compresa la casa e altro, come il patrimonio, che verrà gestito dal suo tutore legale fino a quando fino a quando non sarà maggiorenne. E stando alle loro volontà, questa persona sei tu.”.

“ Capisco.”. Un inconfortabile silenzio seguì la risposta laconica di Jiraya.

“ Perciò...devo supporre che sei d'accordo sul diventare il tutore legale di Naruto e crescerlo fino ai diciottanni? Nel caso possiamo anche dargli un altro tutore.”. Jiraya non trovava l'offerta tentatrice. Aveva deciso molto tempo prima di non accasarsi mai. Che si sarebbe lanciato nei piaceri della vita, viaggiato il mondo e goderselo per quanto possibile. Prendersi cura di un bambino l'avrebbe reso impossibile. Sarebbe dovuto stare in un luogo stabile- probabilmente Konoha, siccome né il sensei, né gli anziani avrebbero permesso che il Kyubi stesse fuori dal villagio, permettendo ad altre nazioni di prenderlo- e avrebbe avuto come priorità i bisogni di Naruto più di ogni cosa. No, la prospettiva di diventare un padre single non era molto allettante. Ma se non si fosse preso lui cura di Naruto, chi l'avrebbe fatto? Quasi nessuno nel villaggio sarebbe voluto rimanere vicino al bambino dopo l'assalto del Kyubi nel villaggio. E sapeva che alcuni avrebbero provato a trasformarlo in un'arma, privandolo di un'infanzia. No, aveva una responsabilità morale verso Naruto. Nessun altro lo avrebbe preso e cresciuto come un normale bambino tranne lui. Jiraya imparò preso quanto si sbagliasse. Stava per dare al suo sensei una risposta, quando urla dall'esterno dell'uffcio attirarono l'attenzione di entrambi.

“ Miss, sono dispiaciuto, ma l'Hokage ha un incontro proprio ora. Non potete disturbarlo.”, disse una voce maschile, che Jiraya riconobbe come l'ANBU di prima.

“ Sai chi sono? Sono sicura che il sensei avrà tempo per una dei suoi vecchi studenti!”. Urlò una voce femminile che Jiraya riconobbe troppo bene.

“ Oh, non mi aspettavo sarebbe venuta così presto.Nè che sarebbe venuta affatto.”. Disse Sarutobi, visibilmente preoccupato.

“ Che ci fa qui?”, chiese Jiraya, altrettanto preoccupato.

“ Vedete, anche l'altro ospite dell'Hokage è uno dei suoi vecchi studenti e-”.

“ COSA?! LEVATI DI MEZZO!”.

                                                                                                                 BOOM!

Jiraya e Sarutobi sussultarono e sperarono entrambi che il pover ANBU non si sono fatto troppo male. La porta dell'ufficio si aprì di scatto, e una bionda molto prosperosa entrò in fretta e furia. Fissò i suoi occhi su Jiraya e ringhiò. Quindi guardò l'Hokage con rabbia.

“ Oh, Kami, lo sapevo! Stai per farlo!”.

“ Tsunade, ferire i miei ANBU e irrompere nel mio ufficio in quel modo non è una cosa molto appropriata da fare.”, disse calmo Hiruzen.

“ Può essere, sensei, ma sono venuta qui per impedirti di fare un grosso errore!”, disse Tsunade furiosamente.

“ E quest'errore sarebbe..?”.

“ Lasciare un bambino sotto le cure di questo...questo...maniaco!”, concluse Tsunade, indicando Jiraya.

“ Sto bene, Tsunade-hime, grazie per aver chiesto”, disse il diretto interessato impassibile, guadagnandosi un'altro sguardo dalla vecchia compagna di squadra.

“ Capisco. Suppongo tu abbia in mente un miglior candidato.”, chise Hiruzen, intrigato.

“ Avete dannatamente ragione! Io stessa sarei un tutore molto meglio di quest'autore porno!”.

“ Certo, ma non hai nessuna base legale per la custodia di Naruto. Io sono il suo padrino e Minato ha lasciato Naruto sotto le mie cure, nel caso qualcosa dovesse accadere a lui e a Kushina.”, controbettè Jiraya.

“ Sì, ce l'ho! Naruto è la mia famiglia.”.

“ Sì, come no. E io sono il pronipote dell'Eremita dei sei sentieri.”.

“ E' vero, coglione! Kushina era un'Uzumaki, proprio come Mito, mia nonna. Sono l'unica famiglia di Naruto e perciò ho un diritto maggiore per essere il suo tutore.”.

“ Anche se ammetto di non essere molto esperto quando si tratta di paternità, sono abbastanza sicuro che prendersi cura di un bambino costi soldi. Parecchi soldi. E l'ultima volta che ho controllato, eri cacciata da un bel po' di creditori.”.

“ So che Minato aveva un bel po' di soldi sul suo conto. Posso usarli per i bisogni di Naruto.”.

“ Sì, se non fai esplodere di nuovo un casinò!- disse furioso Jiraya rivolgendosi al suo vecchio maestro- Sensei, non puoi davvero lasciare Naruto nelle mani di questa giocatrice compulsiva!”.

“ Ho esperienza nell'allevare bambini! Ho cresciuto Shizune da quando era piccola, ed è venuta su bene!- urlò Tsunade al suo Sensei prima che potesse rispondere- persino con i miei difetti, è impossibile che sia peggiore di Jiraya!”.

“ Basta, ho sentito abbastanza!- urlò Hiruzen, sbattendo le mani sul tavolo- avete entrambi buone argomentazioni, e sono sicuro potremmo raggiungere un compromesso.”.

“ Che tipo di compromesso?- chiese Tsunade- custodia congiunta?”.

“ Non esattamente. E' chiaro che volete il meglio per Naruto, perciò perchè non lo crescete insieme? Potete coprire le debolezze altrui, e sono sicuro lui beneficierà parecchio se avrà entrambi a prendersene cura.”.

“ Ma...questo significa che dovremmo vivere insieme...”, disse Jiraya, non gradendo la direzione in cui stavano andando le cose.

“ Sì, ovviamente.”.

“ Ma non siamo una coppia! Cosa dovremmo fare, pretendere di essere una coppia felice per l'amore di Naruto?”, protestò Tsunade.

“ Non dovrete pretendere niente. Per stare più tranquilli, potete pensare di essere l'uno dell'altro come compagni di stanza con un interesse in comune. O compagni di squadra in una missione a lungo termine.”, disse Hiruzen, sperando che la sua soluzione avrebbe accontentato entrambi i Sannin.

“ Non so se questo incontro non l'abbia reso abbastanza chiaro, ma io e Tsunade-hime non siamo esattamente in rapporti amichevoli.”, appuntò Jiraya.

“ Sì, ho visto. Ma c'è stato un tempo in cui vi sareste presi un kunai alla gola per l'altro. Ho fede che risanerete la vostra relazione, almeno per il bene di Naruto.”, rispose Hiruzen.

“ Non è cosi semplice, Sensei.”, controbattè Tsunade e l'Hokage sospirò.

“ Non ho mai detto fosse facile. Ascoltate, sono a conoscenza delle vite che avete condotto una volta lasciata Konoha, e francamente mi avete preoccupato. Da quello che ho visto, tutto quello che avete fatto è stato provato a scappare dai vostri demoni, indulgendo in piaceri effimeri per trovare conforto. Ma posso dire nessuno di voi due è stato felice, per quando proviate a negarlo- si interruppe un momento- Abbiamo tutti perso qualcuno a noi caro. Io stesso ho perduto la mia amata moglie e molti vecchi amici pochi giorni fa, eppure sono qui, prendendo il mantello dell'Hokage ancora una volta. Non sto dicendo che siamo tutti uguali e che dovreste ignorare il dolore, ma... da quanto avete lasciato il villaggio? Sei anni? Forse di più? Penso sia ora per voi di incominciare ad andare oltre. Potete pensare a questa come un'opportunità. Un nuovo inizio. Una possibilità per fare qualcosa di grande. Non pensate sia tempo di smettere di girovagare per il mondo senza meta sprecando le vostre vite in piaceri vani, e fare di nuovo qualcosa di produttivo? Entrambi volete prendervi cura di Naruto. In questo caso, mostratemi di esserne degni. Mostratemi di essere capaci di non permettere ai vostri demoni di impedirvi di risanare la vostra amicizia. Mostratemi che i grandi e potenti Sannin, i ninja che ho aiutato a plasmare sono ancora qui, invece della giocatrice d'azzardo e del pervertito di fronte a me.”. Un profondo silenzio seguì il discorso di Sarutobi, entrambi i Sannin volevano replicare, ma erano semplicemente incapaci di farlo. Non trovavano le parole giuste. Si guardarono l'un l'altro, sperando di trovare una risposta che evitasse loro di ammettere che il loro sensei aveva ragione, ma fu inutile. Jiraya sospirò sconfitto, non trovando nessuna via per uscirne.

“ Ok...accetto...accetto di crescere Naruto insieme. Cosa ne dici, Hime?”, Tsunade alzò le mani in sua difesa.

“ Va bene, se questo è quello che devo fare per stare con la mia unica famiglia...ma non metterti strane idee in testa! Capito?!”, Jiraya ripetè il gesto della bionda.

“ Ehi, non ho detto niente! E vedrai che posso essere un perfetto gentleman.”.

“ Meglio per te.”.

“ Finalmente è deciso- disse l'Hokage, soddisfatto, alzandosi dalla scrivania- ora vorreste vedere Naruto?”. Non ci fu bisogno di rispondere, Sarutobi guidò i due al piano terra dove un'adolescente veniva istruita dai ninja medici su come tenere il piccolo Naruto. Ai suoi piedi c'era un maialino con addosso una giacca marrone e una collana di perle.

“ Vedo che hai già conosciuto Naruto, Shizune.”, disse Tsunade vedendo la sua apprendista.

“ Oh, Tsunade-sama! Avete ottenuto la custodia di Naruto?”, disse l'interessata, sorridendole.

“ Eh, più o meno.”.

“ Più o meno? Cosa significa?”.

“ Ho ottenuto custodia congiunta con Jiraya- replicò Tsunade indicando il compagno- noi...vivremmo insieme d'ora in poi.”.

“ Oh, siete il maestro Jiraya- chiese Shizune- Sono onorata di conoscervi! Tsunade- sama mi ha parlato moltissimo di voi!”.

“ Shizune!”, urlò Tsunade.

“ Davvero? E' bello da sentire. E cosa a detto a mio proposito?”, chiese Jiraya con un ghigno da pervertito.

“ Cancella quel sorrisetto dalla tua faccia, pervertito! La prima cosa che faremmo sarà stabilire delle regole in modo da poter vivere...tollerandoci. Afferrato?”.

“ Ovviamente, Hime. Sai che non farei niente per farti innervosire.”.

“ Felice di sentirlo. Perciò, ci muoveremo nella vecchia casa di Minato?”.

“ Non penso sia una buona idea.”, s'intromise Hiruzen.

“ Perchè?”.

“ Minato aveva un sacco di nemici che fremerebbero dal vendicarsi su suo figlio, perciò credo dovremmo tenere segrete l'esistenza, la parentela di Naruto e il suo stato di Jinchuriki un segreto al di fuori delle mura di Konoha. Perciò penso sarebbe meglio vendere le proprietà di Minato e Kushina per comprare una nuova casa per voi quattro. E dovremmo anche dare a Naruto il cognome di sua madre.”.

“ Ma, sensei, Naruto ha diritto di sapere suoi suoi genitori. Disononeremo la memoria di Minato e Kushina.”, disse Jiraya protestando con calma.

“ Non hai tutti i torti, Jiraya. In questo caso potrete dire a Naruto che i suoi genitori erano potenti ninja che morirono durante l'attacco del Kyubi, ma tenete segreti i loro nomi. Stessa cosa dicasi per la volpe.”.

“ Scusate, sensei, ma sono in disaccordo anche con questo. Non potete tenerglielo nascosto, considerando che il resto del villaggio lo sa.”, disse ancora Jiraya.

“ E' per la sua protezione.”.

“ Come il non sapere rigurdo il mostro sigillato dentro di lui dovrebbe proteggerlo esattamente?”, chiese Jiraya non proccupandosi di nascondere il suo scetticismo.

“ Ascoltate, voglio che Naruto viva una vita normale. E' quello che i suoi genitori avrebbero voluto. Porta un fardello pesante sulle sue spalle, ma non dovrebbe ancora saperlo. Per questo motivo, instaurerò una legge che impedirà di nominare il Kyubi, pena l'esecuzione immediata.”.

“ Permettetemi di dirvi che questa è un'idea monumentalmente stupida- controbattè ancora Jiraya, facendo incavolare Sarutobi per la sua sfacciataggine- la vostra soluzione consiste nell'ignorare il Kyubi. Possiamo ignorarlo, ma non farlo sparire, e ognuno lo sa. Impedire di parlarne proteggerà sotto qualche aspetto Naruto, ma non farà dimenticare che la volpe è ancora dentro di lui, né impedire di vederlo come una bomba pronta a esplodere.”.

“ Anche se sia vero, come potrebbe Naruto avere una vita normale?”.

“ Guardando in faccia la realtà, è impossibile- s'intromise Tsunade, sorprendendo i due- ma non è una cattiva cosa. Normale non significa felice. Io e Jiraya ci assicureremo che la sua infanzia sia piena il più possibile.”.

“ Grazie per l'aiuto, Hime.”, ringraziò Jiraya, sorridendo.

“ Sto solo dicendo la verità.”.

“ Ma se la sua generazione sapesse che ha dentro di sé il demone volpe, potrebbero non vederlo e giudicarlo come dovrebbero. Gli sarà quasi impossibile farsi degli amici.”, controbattè Sarutobi.

“ Ditemi, sensei, pensate che qualcuno permetterà ai suoi figli di avvicinarsi a Naruto conoscendo cos'ha dentro? Così, almeno potranno giudicare Naruto da soli, ma se sono incapaci di distinguere il prigoniero del carceriere, allora non ne varrà la pena.”, disse Jiraya.

“ Sembri molto sicuro di te, Jiraya. Sicuro questo non ci ritorcerà contro?”.

“ Mentirei se dicessi di essere al cento per cento sicuro, ma penso sia la migliore opzione. Abbiamo fede nella nuova generazione. Ci hai sempre insegnato l'importanza di proteggerla, in questo caso non dovremmo avere un po' di fiducia?”. Sarutobi ponderò le parole dell'allievo. Gli crebbe lentamente un sorriso, e preso si mise a ridere per il divertimento dei suoi studenti.

“ Pensare che uno dei miei studenti avrebbe usato i miei insegnamenti contro di me...sì, hai provato le tue ragioni, Jiraya. Non ci sarà nessuna legge speciale riguardo Naruto. Sarete incaricati della sua protezione e del suo benessere, e avremmo fede che sarà accettato tra i suoi compagni. E c'è una possibilità che torniate tra i ranghi dei ninja di Konoah?”. Chiese, sperando che il ritorno dei due Sannin alzasse il basso morale degli altri ninja.

“ Spiacente, ma no. Sono tornata per prendermi cura della mia unica famiglia di sangue rimasta, non per essere un'assassina e ricordare memorie dolorose.”, affermò Tsunade.

“ Sto con lei. Sono uno scrittore ora. Addestrerò Naruto quando sarà il tempo.”, aggiunse Jiraya.

“ Ma pensate al bene che potreste fare. Konoha è nella sua ora più buia, C'è bisogno di voi.”, li pregò quasi in ginocchio l'Hokage.

“ Ecco la mia controposta. Prenderò un lavoro all'ospedale e allenerò persino i futuri medici. Ma non tornerò mai sul campo di battaglia.”, concluse Tsunade. Hiruzen fu d'accordo, girandosi poi verso Jiraya.

“ Se c'è una missione che nessun'altro può fare, potrete chiamarmi- fu l'offerta dell'Eremita- e anche la mia rete di spie è al vostro servizio.”.

“ Grato di avervi di nuovo con noi, anche se a questi termini. E sono felicissimo che siate tornati a Konoha, anche se in queste circostanze.”. Disse Hiruzen, contento di tutto cuore.

“ Quindi è deciso. Quindi quando ci muoviamo?”, chiese Tsunade, impaziente.

                                                                                                          Tre settimane dopo

Tsunade e Jiraya non avevano molti bagagli e speravano di poter muoversi presto nella loro nuova casa. Però ci volle un po' di tempo prima che la nuova famiglia di Naruto potesse accasarsi. Con i soldi di Minato presero una casa a due piani, che ebbe bisogno di un po' di restauro dopo l'attacco del Kyubi e nel frattempo dovettero sistemarsi in un ospizio per chi aveva perso la propria casa. Infine, dopo settimane di duro lavoro, poterono trasferirsi e Jiraya prese diritti per decorare la cameretta di Naruto. Nonostante le rumorose proteste di Jiraya, dovette farsi da parte e lasciare l'Eremita al suo lavoro. Il fatto che avese chiuso la porta con un lucchetto e impedito a chiunque di entrare fino a fine lavori fu abbastanza da far scattare un allarme nella testa della bionda.

“ Ecco, finito- disse Jiraya, aprendo la porta a Tsunade, preparata al peggio- che ne pensi?”. Tsunade dovette ammettere che non era male come se l'aspettava, I muri erano stati decorati con immagini di foreste e monti con rospi sorridenti, pupazzi a forma di rospo, una scrivania e un armadio con rospi incisi.

“ Sebbene trovi eccessivi la quantità di rospi, almeno hai avuto abbastanza gusto da non metterci poster di ragazze mezze nude.”, disse Tsunade approvando.

“ Quelli ci saranno per quando crescerà- disse Jiraya, investito poi dall'istinto omicida della bionda- cioè, volevo dire, no di certo! Posso essere un pervertito, ma so ci sono cose non adatte ai bambini.”.

“ Bene.”. Spesero il resto della giornata comprando cibo, vestiti per bambini, pannolini e altri omogeneizzati. Finirono quand'era notte ed esausti, misero Naruto nella culla, quindi andarono a dormire. Ma mentre Tsunade e Shizune caddero addormentate quasi subito, Jiraya rimase sveglio, chiedendosi in continuazione la stessa domanda.

' Sarebbe cambiato niente se ci fossi stato la notte dell'attacco?”. Basandosi sui dettagli avuti dall'Hokage, continuò a immaginarsi i possibili scenari, torturandosi sulla possibilità di aver potuto salvare almeno uno dei genitori di Naruto.

' Finiscila, Jiraya. Non potevi sapere sarebbe successo. L'unica cosa che puoi fare ora è prenderti cura di Naruto al meglio delle tue possibilità.”, si disse il Sannin. Quindi si alzò e andò nella cameretta di Naruto, assicurandosi di non fare nessun rumore, quindi si affacciò sulla culla.

“ Ehi, piccolo, come stai?- disse in un sussurro e Naruto cambiò posizione nel sonno- non ti preoccupare, so che dovrai affrontare parecchio, ma l'incubo è già finito. Tsunade- hime e io ci prenderemo cura di te, e ci assicureremo che tutto vada bene.- Continuò a guardare il bambino che dormiva- E posso dirti un segreto? Non dirlo a Tsunade e Shizune, perchè si arrabbierebbero sul serio, ma ho piani per te, grandi piani. Quando avrò finito con te, sarai il più grande pervertito che Konoha abbia mai visto, hahahaha! Ti insegnerò tutto quello che so, nessuna ragazza potrà resistere al tuo fascino! Sarai una leggenda seconda solo a te. Oh, e sarai anche un grande ninja. Immagino sia altrettanto importante.”.

                                                                               ***********

Salve a tutti, probabilmente i lettori che mi conoscono avranno intenzione di strangolarmi, visto che invece di aggiornare e/o pubblicare le mia di storie, mi metto a tradurre la fic di un altro(col suo permesso), ma non ho potuto resistere. Questa fic è una delle migliori del fandom inglese, piena di azione, fluff, introspezione e persino qualche elemento au che non guasta mai. Cercherò di tradurla nei miei ritagli di tempo libero dalle altre storie, dallo studio e dagli esami, mi auguro che vi appassioni come ha appassionato me.

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Capitolo 2
*** Bevute di Mezzanotte o Gli Uchica sono strani, strani, strani ***


                                                                            Bevute di Mezzanotte o Gli Uchica sono strani, strani, strani
 
                                                                                     Sei mesi dopo l'attacco del Kyubi

Sia Jiraya che Tsunade erano ninja eccezionali. Del tipo che appariva solo una volta ogni qualche generazione. Entrambi si erano diplomati all'accademia a un'età in cui la maggior parte dei bambini non poteva legarsi le scarpe, diventarono Chunin prima della pubertà e Jonin prima dei sedici anni. Da quel punto in poi, i due Sannin, e il loro compagno traditore Orochimaru portarono a termine una miriade di missioni pericolose. Se c'era un compito con un alto rischio di morte, loro l'avrebbero completata senza ricevere un singolo graffio. Se c'era una missione che appariva impossibile, loro la facevano sembrare alla portata di un semplice Genin. Non avevano mai smesso di migliorarsi nelle loro abilità specifiche. Jiraya divenne un rinomato maestro di sigilli e uno dei pochi praticanti di Senjutsu viventi. Tsunade diventò uno dei migliori ninja medici il mondo abbia mai conosciuto. Ed entrambi diventarono ninja incredibilmente potenti, superati da pochi e ammirati da molti. Eppure, nonostante tutte le abilità che avevano imparato e affinato nelle loro vite, niente potè prepararli per l'orrore che fu prendersi cura di un bambino.

Naruto piangeva un sacco, spesso senza ragione e in momenti totalmente casuali( sebbene lo facesse spesso di notte). Doveva essere guardato costantemente, oppure sarebbe scomparso in qualche modo, solo per riapparire fuori casa misteriosamente. Avrebbe provato a prendere tutto quello che era a portata, e spesso avrebbe provato a mangiarlo. Una delle poche cose capaci di calmare Naruto ogni volta che aveva un umore lacrimevole, era Tsunade tenendolo contro il proprio petto. Jiraya scherzava, dicendo che i seni di Tsunade avrebbero avuto naturalmente un effetto calmante su ogni uomo, a qualsiasi età. Eppure sembrava meno di uno scherzo mentre la Principessa delle lumache allattava Naruto, e il piccolo Jinchuriki non avrebbe lasciato andare le tette. Il fatto che il bambino fosse positivamente euforico ogni volta che slacciava la sua camicetta non era per niente un buon segno.

“ Questo è male... non hai neanche un anno, e già Jiraya ti sta corrompendo.”, disse Tsunade dopo la prima volta che accadde. E poi, sarebbe stato qualcos'altro, visto che lo stomaco di Naruto era un pozzo senza fondo. Avrebbe mangiato un sacco, e non sarebbe mai stato soddisfatto. Voleva sempre di più, e ogni volta che il suo cibo era negato, avrebbe avuto una crisi di pianto. Ognuno cercava di capire dove diavolo il suo piccolo corpo tenesse tutto quel cibo. Guardando il lato positivo, era facile nutrire Naruto, anche un po' costoso. Oggi era uno dei due giorni di riposo di Tsunade dopo un lungo turno all' ospedale. Avrebbe speso la giornata dormendo, ma né Jiraya né Shizune erano lì, perciò doveva guardare Naruto, che aveva appena calmato da una delle sue crisi di pianto a caso. Emise un sospiro di sollievo quando sentiì la porta principale aprirsi.

“ Tsunade- Sama, sono tornata.”, disse Shizune entrando. Stava indossando una giacca verde comune tra i Chunin e i Jonin di Konoha sopra i suoi soliti vestiti. Una protezione per la fronte era legata attorno alla sua testa. A differenza di Jiraya e Tsunade, era interessata a unirsi ai ninja di Konoha. Shikaku Nara, l'attuale comandante dei Jonin di Konoha, assieme ad altri parigrado, aveva testato le sue abilità per per deciderne il rango, e avevano deciso fosse abbastanza abile per essere una Chunin. Inoltre era un abile medico, qualcosa di cui Konoha aveva un disperato bisogno. Tutti speravano che la presenza di Tsunade nel villaggio avrebbe risolto il problema.

“ Bene, perchè ho bisogno che tu prenda un po' di omogeneizzati. Stavo per andare io, ma sai come fa Naruto quando andiamo fuori ed è affamato', rispose la donna.

“ Cosa? E che è successo a tutto il cibo che ho preso prima di andare in missione?” chise Shizune, incredula. Tsunade la guardò in un modo che diceva ' hai davvero bisogno di chiedere?'. Senza chiedere ulteriormente, Shizune annuì e andò a prendere il cibo molto necessario. Tsunade si chiede cosa Jiraya stesse facendo. Considerando che l'Eremita dei rospi lasciava raramente casa- Tsunade gli aveva proibito qualsiasi 'ricerca', quindi poteva usare solo la sua immaginazione per scrivere i suoi libri erotici- sperava che potesse prendersi cura del bambino mentre lei si fosse fatta un meritato sonnellino. Ma sfortunatamente per la scommettitrice leggendaria, un Anbu apparve, dichiarando che l'Hokage richiedeva la sua presenza. Ovviamente, una simile coincidenza sfortunata. Sembrava che il fato stesse conspirando contro di lei. Contemporaneamente, nella residenza degli Hyuga, un neonato starnutì.

                                                                                                                                ***

“ Sai, Sensei, non mi aspettavo di essere chiamato in azione così presto. Sei sicuro che questa missione sia qualcosa che nessun'altro ninja, eccetto me, può fare?”, l'Eremita chiese, scettico. Una volte che l'Hokage ebbe attivato tutti i sigilli per la privacy, rispose.

“ Sì, senza dubbio. Sei il miglior cercatore di informazioni questo villaggio abbia mai visto. Se qualcuno può risolvere questo mistero, sei tu.”.

“ Fammi indovinare: pensi che la fuga del Kyubi da Kushina non fosse un incidente?- azzardò Jiraya- perchè sappiamo tutti che fosse una possibilità.”.

“ Infatti, e abbiamo usato le giuste contromisure. Ma no, non è per quello che siamo giunti alla conclusione che c'era qualcuno dietro l'attacco.”.

“ Illuminami quindi.”. “ Dopo che il Kyubi è stato...contenuto, abbiamo recuperato i corpi di mia moglie, Biwako, che è stata la levatrice, e degli Anbu che avevamo stazionato lì. L'autopsia ha rivelato ferite inflitte da armi ninja.”.

“ Non me l'avresti dovuto dire molto prima?”, chiese Jiraya.

“ Forse, ma non volevo richiamarti in azione troppo presto. Vedi, c'è stata un'altra investigazione in questi mesi, condotta da Danzo e la sua squadra di Anbu.”. Jiraya sussultò a sentire quel nome. Danzo era conosciuto per essere un estremista, spesso ingannando orfani per ingrandire i ranghi della sua organizzazione, aveva un occhio molto critico sulla politica conciliatioria di Hiruzen con gli altri villaggi e non aveva mai nascosto di voler diventare Hokage più di qualsiasi altra cosa. Fortunatamente, non aveva mai avuto abbastanza supporto per soddisfare tale ambizione.

“ Capisco. Hanno trovato qualcosa?”, se Jiraya stava chiedendo questo, c'erano due possibilità: o non avevano trovato niente, o avevano trovato qualcosa che a Sarutobi non piaceva, e voleva una seconda opinione. Il super pervertito pregò per la prima, ma proprio come con Tsunade, il fato conspirava contro il Sannin.

“ Sì- disse Sarutobi, sospirando- Danzo e io abbiamo discusso gli avvenimenti di quella notte. Stando ai vari testimoni che ha interrogato, il Kyubi non ha somplicemnte distrutto le mura del villaggio, è apparso improvvisamente nel centro del villaggio, in una nuvola di fumo.”.

“ Questo suona spaventosamente simile alla Tecnica del richiamo.”, notò Jiraya.

“ Infatti.”.

“ Ma...evocare il Kyubi?! L'unica persona a cui posso pensare capace di una cosa simile è Madara Uchica. Ed è stato morto per decenni.”.

“ Forse aveva un apprendista. Qualcuno che allenò sul come controllare le Bestie?”.

“ Sembra un po' esagerato. Sappiamo tutti che Madara lasciò il villaggio da solo, e provò ad attaccarlo da solo. Non si è mai sposato, né ha avuto nessun figlio che potesse vendicarne la morte.”.

“ Comunque, Danzo ha deciso che Madara fosse un buon punto di partenza. Ha fatto alcune scoperte interessanti. Oltre ad Hashirama-sensei, anche Madara aveva un modo per controllare le Bestie. Pensiamo fosse il suo Sharingan. Vedi, lo Sharingan di Madara non era normale. Apparentemente, era riuscito a sviluppare una versione più forte, che gli garantì poteri straordinari.”.

“ Perciò? Madara era un ninja incredibilmente potente, che aveva molte abilità uniche, come Hashirama. Questo non significa che possano essere replicate dai suoi familiari, come i discententi di Hashirama non hanno ottenuto l'Arte del legno.”.

“ Il problema è, che può essere replicato. Vedi, quest'abilità, lo Sharigan ipnotico, è un potere che qualsiasi Uchica può ottenere, ma molto pochi lo fanno, a causa dell'alto prezzo. Se ciò che Danzo ha scoperto è vero, il prerequisito per risvegliare questo Sharingan è uccidere con le tue mani qualcuno che ami. Gli Uchica amano la battaglia, ma neanche loro andrebbero così lontano per ottenere il potere.”.

“ Ma Danzo crede uno di loro l'abbia fatto.”.

“ Esatto.”.

“ Persino se fosse vero, qual'è il punto di lanciare il Kyubi nel mezzo del villaggio? Cos'ha guadagnato questa persona? Aspetta... per favore, non dirmi che Danzo pensa l'intero clan sia dietro l'attacco!”.

“ Tristemente, lo pensa.”.

“ Stupido fanatico monocolo- borbottò Jiraya, grato che Danzo non fosse Hokage, il che che avrebbe solo peggiorato di molto la situazione- questa ipotesi è stupida sotto ogni punto di vista.”.

“ Lo so. Ecco perchè ha ordinato agli Uchica di stare nelle retrovie e aiutare i civili. Non voleva nessun Uchica vicino al Kyubi.”.

“ Naturalmente, un ladro crede che tutti rubino- commentò Jiraya, privo di dubbi su cosa Danzo avrebbe fatto col potere di domare la bestia- devi fermare Danzo. Gli Uchica sono già abbastanza irritabili senza qualcuno a punzecchiarli con un bastone.”.

“ Ecco perchè ti ho chiamato, Jiraya. L'unico modo per fermare Danzo è avere abbastanza evidenza per discretitare la sua investigazione. E non posso pensare a nessuno migliore di te per raccogliere queste informazioni.”.

“ Mentre sono onorato che tu pensi così altamente delle mie abilità, non sono onnisciente. Questo richiederà tempo.”.

“ Lo so. Mentre lavorerai, terrò Danzo molto stretto al collare.”.

“ Perfetto- confermò Jiraya, dirigendosi verso la porta- Oh, e un'ultima cosa.”.

“ Hmmm?”.

“ Sapete che se lavoro su questo, avrò meno tempo per scrivere, ritardando di molto il prossimo volume di 'Icha Icha', vero?”. Sarutobi restò ammutolito dallo shock, i suoi occhi sbarrati dal terrore. Ma tale terrore fu vissuto poco, e il suo volto si rilassò presto, lasciando spazio a un triste sorriso.

“ A volte dobbiamo fare sacrifici per un bene superiore, Jiraya, non importa quanti dolorosi siano.”.

                                                                                                                           ***

Shizune era in un mercato vicino casa, prendendo le richieste di Tsunade. Dopo aver trovato gli omogeneizzati preferiti di Naruto, lo prese in un unico colpo per evitare altre escursioni, sebbene non potè chiedersi quanto sarebbe durato. Avrebbe dovuto insegnare al bambino il significato della parola moderazione.

“ Err...scusi, signorina.”, disse una voce dietro Shizune. La kunoichi corvina si girò, trovando un ragazzo che la guardava, sui cinque o sei anni. Aveva capelli neri abbastanza lunghi da essere messi in una coda, profondi occhi neri, e indossava una maglietta nera, con sandali e pantaloni dello stesso colore. Sembrava un Uchica.

“ Sì, posso aiutarti?”, chiese Shizune, usando il suo sorriso migliore.

“ Ha davvero bisogno di tutti quegli omogeneizzati? Ne servono un pò anche a me, se non è chiedere troppo.”.

“ Ce ne sono ancora qui.”.

“ Sì, ma quello è l'unica marca che mio fratello mangia senza fare i capricci.”, disse il moro.

“ Oh, posso capire totalmente- commentò Shizune, ridacchiando- immagino non fosse molto carino da parte mia prenderlo tutto. Quanto ne vuoi?”.

“ Due confezioni dovrebbero bastare.”. Shizune annuì e diede le suddette al ragazzo.

“ Ecco.”.

“ Grazie, signorina.”.

“ Il mio nome è Shizune.”.

“ Itachi.Itachi Uchica.”, si presentò a sua volta il ragazzo, confermando l'ipotesi di Shizune.

“ Piacere di conoscerti, Itachi-kun. Tuo fratello è fortunato ad avere un fratellone simpatico e premuroso come te a prendersi cura di lui.”. Itachi arrossì un po'.

“ Grazie.”. Entrambi si diressero alla cassa, il ragazzo decise di continuare a parlare.

“ Sa, quel bambino dev'essere veramente grande, se mangia così tanto.”, commentò, guardando il cestino di Shizune.

“ Ecco la cosa divertente, è così piccolo! Tsunade-sama ha detto che un giornò scoprirà dove va tutto quel cibo, visto che è sempre affamato e non diventa mai grasso!”.

“ Tsunade-sama- ripetè Itachi, colpito improvvisamente dalla rivelazione- aspetta un minuto, il bambino di cui parli è quello in cui è sigillato il demone volpe?”. L'umore di Shizune si oscurò all'improvviso, e si chiese se potesse rispondere. Ma comunque, quasi tutto il villaggio sapeva già dei tuotori di Naruto, mentire sarebbe stato inutile.

“ Sì, lo è.”.

“ E...com'è?”, Itachi chiese con genuina curiosità.

“ Che intendi?”.

“ Ha qualcosa di diverso dagli altri bambini?”.

“ Niente che abbia notato. Fidati, è come chiunque altro.”.

“ I miei genitori non hanno detto niente, ma ho sentito altri adulti dire che è pericoloso, e che dovremmo stare lontani da lui.”.

“ Non ha senso! Naruto è un normale bambino come chiunque altro! Solo perchè ha un demone sigillato dentro di lui, questo non fa di lui pericoloso! Il sigillo del Quarto farà in modo che il Kyubi non veda la luce del sole per molto tempo.”.

“ E allora perchè portare Jiraya-sama e Tsunade-sama per prendersi cura di lui?”. A Shizune non piaceva la direzione che il discorso stava prendendo.

“ Che intendi con 'portare'?”.

“ Dicono che l'Hokage ha dovuto richiamare i leggendari Sannin per tenerlo sott'occhio e essere sicuro che non distrugga Konoha di nuovo.”. Shizune era livida di rabbia. Da dove erano usciti quei pettegolezzi? Le persone non sapevano che Jiraya fosse il padrino del bambino e Tsunade la sua sola parente rimasta in vita? Era ovvio che nessuno dei due avesse sentito di tali voci, altrimenti avrebbero fatto qualcosa a riguardo. Ricordò la prima volta che aveva fatto una passeggiata con Naruto in passeggino. Le persone le urlarono di stare lontane da loro, che li stava mettendo in pericolo portando quella 'cosa' fuori dalla sua 'gabbia'. Inizialmente provò a ignorarli e cambiare strada, ma il trattamento non cambiò. Come potevano avere paura di un bambino innocente?

La volta successiva, Tsunade venne con loro e il comportamento degli abitanti fu lo stesso appena misero piede fuori casa. Fu un errore fatale, solo i lamenti di Shizune fermarono Tsunade dal distruggere il quartiere, ma comunque qualcuno finì in ospedale. Da allora, l'abuso verbale si fermò, ma le cose non cambiarono così tanto. Ogni volta che uscivano, le persone avrebbero semplicemente cambiato strada o ritornavano a casa. Qualcuno mormorava parole che la kunoichi non potè sentire, ma immaginare, e lanciavano sguardi freddi. Temeva Naruto avrebbe avuto dei problemi a farsi degli amici. Ma comunque questo era un nuovo scenario per lei, sapeva cosa la maggior parte degli adulti pensava di Naruto, ma ora parlava a un bambino senza genitori presenti. Era un'occasione d'oro per scoprire cosa altri bambini pensavano di lui e cancellare certi pregiudizi.

“ E' una bugia. Tsunade-sama e Jiraya-sama si prendono cura di Naruto perchè entrambi avevano legami molto importanti con i suoi genitori. Se non fosse per quello, Naruto sarebbe in un orfanotrofio o in una casa famiglia. Non ha bisogno di essere tenuto sott'occhio. Come ti ho detto, il sigillo del Quarto farà in modo che il Kyubi non ritorni per molto tempo.”. L'espressione di Itachi non cambiò.

“ Capisco. Se lei vive con lui e non ha paura che il Kyubi ritorni...non dovrei averne paura neanch'io.”.

“ Esatto! Sono così felice tu l'abbia capito.”, disse Shizune, sollevata. Forse c'era speranza dopotutto! Dopo aver pagato, Itachi e Shizune presero strade separate.

“ Arrivederci, Shizune-san. E' stato un piacere incontrarla.”.

“ Stesso per me, Itachi-kun. Spero possiamo incontrarci ancora presto!”. Ora il medico era di un umore molto migliore. Itachi sembrava un bambino molto intelligente e simpatico, peccato fosse troppo grande per essere compagno di giochi con Naruto. Se solo avesse potuto incontrare dei bambini come lui, magari lei non si sarebbe dovuta preoccupare fosse cresciuto senza amici. Comunque, il contrario sembrava pù plausibile ora, forse Jiraya-sama aveva ragione sul fidarsi dlla nuova generazione.

                                                                                                                       ******

Tsunade stava già rimpingiando di aver speso tutto il pomeriggio dormendo, visto che arrivata la notte, era troppo sveglia per dormire. Si muoveva continuamente nel letto cercando di trovare una posizione confortevole, buttandosi nel cuscino più volte, aprì la finestra per fare entrare aria fresca, la chiuse quando la stanza si fece troppo fredda, fino a quando non prese a pugni il cuscino dalla frustazione. Magari il suo migliore amico da quando era diventata adulta sarebbe stato di qualche aiuto. Si alzò, indossò una veste e andò in salotto. Anche Jiraya era lì, anche lui sveglio, e anche con il loro migliore amico: una bottiglia di sake.

“ Come mai alzata così tardi?”, chiese.

“ Potrei chiederti la stessa cosa.”, ribattè Tsunade.

“ Vero, ma ho chiesto per primo.”. Tsunade brontolò.

“ Ok, va bene, non potevo dormire, e ho pensato un po' di sake potesse aiutare. Perciò potresti versarmene un pò ora? E riguardo te?”.

“ Sarutobi- sensei mi ha dato una missione rompi scatole che potrebbe richiedere anni per finire, e se fallisco la relazione di Konoah con gli Uchica andrà a quel paese- affermò Jiraya versando del sake con attenzione nella coppa di Tsunade-pensavo che tu avessi dormito come un giro, considerando il carico di lavoro settimanale.”.

“ Ho speso tutto il giorno dormendo, perciò deve aver rovinato il mio ciclo.”, rispose Tsunade, svuotando la coppa in un colpo. Jiraya la riempì senza una parola dalla bionda.

“ Lo hai sentito?”, chiese l'Eremita.

“ Sentito cosa?- ribattè Tsunade, pensando qualcuno volesse entrare in casa loro- non sento niente.”.

“ Esatto. Naruto non ha pianto dal tramonto. Penso sia la prima volta.”.

“ Non me n'ero accorta. Ed eccoci qui, incapaci di dormire nella prima notte silenziosa da quando ci stiamo prendendo cura di quel moccioso.”.

“ Non sei mai stata qualcuna che apprezza l'ironia.”.

“ Oh, apprezzo l'ironia. Quando succede a qualcun altro.”.

“ Hehehe, sei una ragazza intelligente, vero?- rise Jiraya- a proposito, posso chiederti una cosa, Hime?”.

“ Non sono abbastanza ubriaca per quello.”.

“ Wow, silenziato persino prima di chiedere. Ma non intendevo quello. Hai mai immaginato la tua vita diventare così?”. Tsunade riflettè sulla domanda. La risposta era decisamente 'no'. Sin da quando era giovane, la sua visione del futuro era sposarsi con Dan Kato, che sarebbe diventato Hokage, col suo fratellino Nawaki che sarebbe stato il suo successore. Avrebbero avuto almeno due bambini. Lei si sarebbe ritirata dal servizio attivo e avrebbe lavorato all'ospedale, sia guarendo i pazienti, che forgiando le nuove generazioni di medici. Ma il fato aveva piani diversi per lei. Le vite di Dan e Nawaki furono distrutte davanti ai suoi occhi. Incapace di convivere con così tanta morte accanto a lei, decise di andarsene da Konoha e viaggiare alla cieca per il mondo. Smise di pensare al futuro e si focalizzò sul presente. Ma le poche volte che pensò al futuro, si immaginò di morire sola o in un vicolo dopo aver bevuto troppo.

Ma... di nuovo a Konoha, allevando un bambino insieme a Jiraya? No, quello non incrociò mai la sua mente. Ascoltare il destino dei genitori di Naruto risvegliò una scintilla dentro Tsunade che la Sannin pensava si fosse estinta. Aveva fallito nel salvare Dan e Nawaki, ma avrebbe fatto del suo meglio per assicurare la sicurezza di Naruto. Eppure qualcosa che all'inizio apparì come una sorta di missione di espiazione autoimposta accanto a Jiraya si rivelò essere abbastanza...piacevole . Prendersi cura di Naruto era un lavoro sfiancante, ma Tsunade lo considerava molto soddisfacente. E mentre vivere con Naruto non l'attirava per niente, l'Eremita dei rospi era un coinquilino molto migliore di quanto si aspettasse. In tutti quei mesi, non aveva violato una sola regola che gli aveva imposta. Sembrava quasi come ai vecchi tempi.

“ No- rispose finalmente- non che mi lamenti. Non ho concluso così tanto dopo aver lasciato il villaggio. Sento di star facendo di nuovo qualcosa con la mia vita. Immagino la vecchia scimmia avesse ragione, vero? Cosa riguardo te?”. Come Tsunade, anche Jiraya aveva i suoi sogni. Sognava di sposare Tsunade e magari avevere una coppia di mocciosi con lei. Avrebbero vissuto in una grande casa. La sua reputazione come scrittore avrebbe sorpassato persino quella come ninja. Le persone lo avrebbero adorato e chiesto copie autografate. Avrebbe convinto Orochimaru ad abbandonare i suoi malefici metodi e tornare a Konoha. Come Tsunade, Jiraya non pensò al futuro, neanche una volta, siccome era troppo spaventato per pensarci. La sua vita fu segnata da fallimenti e piccole conquiste. Finora, la sua vita era stata un ciclo di 'ricerche' per i suoi libri e guadagnare qualche soldo, che avrebbe speso in alcool e donne, quindi cominciare il prossimo libro.

Eppure era lì, sotto lo stesso tetto di Tsunade, senza essere in una relazione con lei e prendendosi cura di un bambino che non era suo- o di Tsunade-, era una fortuna che Jiraya apprezzasse l'ironia. E ora, non si sentiva così spaventato di fronte al futuro. Il pensiero che Tsunade e Naruto sarebbero stati parte di esso aveva calmato il suo animo tormentato.

“ No, ma persino se essere un viaggiatore balordo libero dalla responsabilità di essere padre era qualcosa mi sarebbe piaciuto parecchio... essere qui con te e allevare il figlio di Minato è un bel cambiamento.”.

“ A proposito, come sta venendo il nuovo libro?”.

“ Più lento del solito, tra il ritorno al dovere e te che mi proibisci le ricerche.”.

“ Non succederà. Fino a quando vuoi continuare a vivere qui e crescere Naruto.”.

“ Non ho detto niente!”.

“ No, ma lo stavi pensando!”.

“ Sei stata tu a chiedere del libro. E non sapevo leggessi nel pensiero ora. Sei anche in parte Yamanaka, oltre che Senju e Uzumaki?”.

“ Non ho bisogno di poteri mentali per sapere cosa stai pensando. Sei sempre stato un libro aperto.”.

“ Capisco. Sono una lettura interessante, comunque?”.

“ Quando ti comporti come si deve, di sicuro.”. Jiraya rise, ma non disse niente. Continuarono entrambi a bere fino a quando Tsunade non portò di nuovo nel discorso un argomento valido.

“ Cosa pensi Orochimaru stia facendo ora?”, l'altro quasi si strozzò col sake.

“ Avanti, Hime. Stavamo avendo un bel momento e tu lo rovini nominando quel serpente traditore?”.

“ Penso che tu e io non abbiamo la stessa definizione di 'un bel momento'. E considerando stiamo parlando del nostro futuro e delle nostre vite, penso sia adatto parlare di lui. Era un nostro compagno di squadra.”.

“ Non me lo ricordare. Beh, da quello che so, probabilmente quella serpe sta tagliando il cadavere di qualche povero bastardo in un vano tentativo di comprendere 'il naturale ordine dell'universo' o cazzate simili.”.

“ Sai, è triste lui sia l'unico la cui vita sia divenuta come voleva. Non sembra avere rimpianti o altro. Magari se fossimo diventati nunekin invece di ritirarci saremmo stati felici.”.

“ Fidati, Orochimaru è tutto, meno che felice, Voleva diventare Hokage, e gli è stato negato. E si è imbarcato in una folle ricerca per l'immortalità che finirà in disastro, semplicemente perchè è troppo spaventato di morire. L'unica cosa che mi impedirà di apprezzare la sua morte sono tutte le vite innocenti che porterà con sé.”.

“ Lo sai, non devi dirlo per farmi sentire meglio. O farti sentire meglio.”.

“ Non lo dico per quello! Beh, forse un po'. Quando sei giù, vedere altre persone giù, specie nemici che odi, può essere una piccola consolazione. Ma so tutto quello che ho detto è vero.”.

“ Pensi...lo rivedremo ancora?”.

“ Temo di sì. Penso non abbandonerà mai il rancore verso Konoha e sensei, tornerà per la vendetta. Forse non ora, ma prima o poi nel futuro. Ne sono certo.”.

“ Beh, è un pensiero molto edificante.”.

“ Di nuovo, sei stata tu a chiedere.”.

“ Sì, menzionare Orochimaru non è stata una buona idea.”.

“ Eh, è ok. L'alcool può avere quest'effetto. A proposito, altro sake?”.

“ Penso passerò- disse Tsunade, agitando la mano, guadagnandosi un'occhiata da Jiraya- non mi guardare in quel modo! Mi piacerà bere, ma so quando è abbastanza. Penso tornerò a letto.”.

“ Sì, è una buona idea.”, confermò Tsunade. Si aspettava la donna confondere le sue parole e dire che non l'avrebbe invitato nel suo letto, ma tale commento non arrivò.

“ Sai... penso dovremmo fare questo più spesso. Almeno quando non possiamo dormire.”.

“ Dovrò comprare più sake, quindi. Buonanotte, Hime.”.

“ Buonanotte, Jiraya.”. Magari fu l'alcool, o magari fu la chiacchierata cuore a cuore, ma sia Jiraya che Tsunade si sentivano meglio riguardo sé stessi, e riuscirono ad addormentarsi abbastanza velocemente. E sarebbero rimasti a dormire fino al mattino, se qualcuno non si fosse svegliato improvvisamente.

“ WAAAAAAAAAAH!”. Il pianto di Naruto rieccheggiò in tutto il vicinato.

“ Odio così tanto quel bambino....”, borbottò Tsunade alzandosi.

Felice di rivedervi, scusate tutto il tempo che la traduzione ha richiesto, ma ho avuto una dose madornale di impegni. Per ora i capitoli sono per lo più chiacchiere, ma fidatevi, a breve ci saranno degli scontri leggendari...e se pensate che questo au sarà solo un Naruto che ha vissuto con dei genitori amorevoli e dove niente è andato storto, oh, quanto vi sbagliate! Ora devo andare a studiare per un'esame di domani, a presto.

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Capitolo 3
*** Quando un rospo ama una lumaca ***


                                                                                                                                   Capitolo 3
                                                      Quando un rospo ama una lumaca o perchè le profezie sono sempre così criptiche?

                                                                                                       Due anni dopo l'attacco del Kyubi

Se uno straniero avesse viaggiato a Konoha, non sarebbe stato in grado di dire che due anni addietro fosse una catastrofe che causò così tanti danni e prese così tante vite. I lavori di ricostruzione erano già finiti. La maggior parte delle persone avevano finito il lutto per chi avevano perso e continuavano le loro vite. Sfortunatamente, ciò non significava che gli abitanti accettassero il piccolo Naruto. Le persone si allontanavo spesso quando uno dei suoi tre tutori lo portasse fuori per una passeggiata, spesso mormorando. Mentre nessuno era abbastanza stupido da rischiare la furia dei Sannin, dicendo ad alta voce le loro opinioni sul piccolo biondo, non potevano neanche essere costretti a mostrare simpatia per lui. Mentre l'Eremita dei rospi e la Principessa delle lumache erano oltraggiati dallo scoprire attraverso Shizune di essere visti come i carcerieri di Naruto, invece che come i suoi genitori adottivi, dovettero ammettere non era qualcosa di illogico o stupido da credere.

Entrambi i Sannin spendevano molte delle loro bevute serali discutendo come fermare la paura della popolazione verso Naruto. Parlando di Naruto, prenderesi cura di lui divenne un compito persino più difficile una volta che il picccolo Jinchuriki imparò come camminare. Nonostante le sue gambette corte e grassoccie, il bambino era incredibilmente veloce, sempre correndo da una stanza all'altra, mai prendendosi un momento per fermarsi. L'unico modo per fermarlo era che qualcuno giocasse con lui. E il suddetto qualcuno sarebbe stato tremendamente esausto dopo un'ora o due. Nonostante questo, c'era sempre qualcuno disposto a giocare con Naruto. Il bambino aveva un talento per illuminare l'animo di chiunque spendesse più di qualche minuto con lui, e i pochi momenti in cui tutti e tre gli adulti erano presenti allo stesso tempo erano i più divertenti e piacevoli, e gli unici in cui il biondo si sarebbe addormentato per primo. E questo sarebbe stato uno di quei giorni. Dopo aver finito il suo turno di notte all'ospedale, Tsunade si diresse a casa con un sorriso sulle labbra. Shizune era tornada di recente da una missione fuori dal villaggio, mentre Jiraya non si sarebbe dovuto incontrare con le sue spie fino a domani. L'intera famiglia sarebbe stata insieme, ma si fermò quindi sulla via dopo aver realizzato le implicazioni di quello che stava pensando.

“ Aspetta... sono felice che Jiraya sia a casa ad aspettarmi? E ho pensato a lui come famiglia?”. Durante il tempo che avevano vissuto insieme, i due Sannin non solo ripararono la loro relazione, ma diventarono ancora più vicini di quando erano compagni di squadra. Le notti che spendevano bevendo e parlando dei loro problemi non solo erano un buon mezzo per sfogarsi, but per rendersi più familiari l'uno con l'altro. Stava diventando più vicina del pervertito albino. Cazzo, aveva anche tenuto fede alla sua parola e non aveva neanche più fatto qualcosa di pervertito, almeno in sua presenza. Ma ciò non significava che stesse sviluppando sentimenti per Jiraya, vero? Tsunade spinse quei pensieri via nel momento in cui casa sua fu in vista. Era tempo per un divertente pomeriggio con Naruto!

“ Hey, tutti quanti, sono a casa!”, disse il ninja medico, entrando in casa.

“ Bene, stavamo aspettando proprio te.”, rispose la voce di Jiraya. Tsunade fu sorpresa di vederlo non con Shizune e Naruto, come si aspettava( i due giocavano con i suoi giocattoli poco lontano), ma con due rospi che indossavano mantelli neri: uno era verde, aveva sopracciglia cespugliose grigie, mentre l'altra era giallo verdognola, aveva una testa viola bulbosa e spesse labbra dello stesso colore.

“ Credo che tu conosca già Fukasaku e Shima, i due grandi rospi Eremiti.”, disse l'uomo, indicando i due.

“ E' bello rivederti dopo così tanti anni, Tsunade- chan”, disse Fukasaku.

“ Sei diventata una donna deliziosa,non è vero?”, aggiunse Shima.

“ Fukasaku- sama, Shima- sama, è un onore incontrarvi ancora- li salutò Tsunade educatamente, chinando la testa-, posso chiedere il motivo della vostra visita?”.

“ Il grande saggio dei rospi ha chiesto di vedere sia te che Jiraya-chan. Ora che sei finalmente tornata, dobbiamo tornare subito al Myoboku.”, rispose Shima.

“ Viaggieremo con la tecnica del richiamo inversa.”, aggiunse il marito.

“ Aspettate un minuto, non ho un contratto con voi! Come mi porterete lì?”.

“ Non preoccuparti, abbiamo una soluzione. Per favore, dammi la mano”, rispose Fukasaku. Tsunade si avvicinò al vecchio rospo, obbedendo. Fukasaku canalizzò il suo chackra sulla mano della donna.

“ Arte Eremitica: Sigillo del rospo!”, disse illuminandosi di una luce blu. Tsunade sentì un formicolio sul palmo dell mano, dove si trovava il Kanji per 'Olio', simbolo del Myoboku, già presente sul coprifronte di Jiraya.

“ Quello è un sigillo che ti permetterà di essere evocata dai rospi, così come evocare tutti i rospi che vuoi. Durerà solo un giorno prima di sparire, ma per il nostro viaggio sarà più che abbastanza.”, spiegò l'Eremita.

“ Ok, siamo pronti ad andare.”, si pronunciò Shima, iniziando il processo d'evocazione col marito. In meno di un secondo, Tsunade e Jiraya non erano più nel loro salotto, e si trovarono nel mezzo del Myoboku. Mentre Jiraya era già stato qui diverse volte, Tsunade spese qualche minuto esplorando le immediate vicinanze, meravigliata dalla bellezza della patria dei rospi. Il luogo era pieno di piante e funghi giganteschi. Bellissimi fiori che non aveva mai visto prima, di cui neanche conosceva l'esistenza, molteplici fiumi e correnti lungo le montagne e diverse statue di rospi. Eppure, per qualche ragione, Tsunade lo trovò stranamente familiare. La Principessa delle lumache realizzò che da lì Jiraya prese ispirazione per la cameretta di Naruto.

“ Perciò, cosa pensi della nostra casa, Tsunade-chan?”, chiese Shima.

“ E'...incredibile. L'energia naturale di questo luogo è semplicemente travolgente. C'è così tanta vita.”.

“ Secondo te è meglio della foresta Shikkotsu?”.

“ Ma, non chiedergli una cosa simile. Non vedi che la metti in difficoltà?”, intervenne Fukasaku arrabbiato.

“ Oh,Pa, non invitiamo così spesso invocatori diversi dai nostri qui e volevo un paragone.”.

“ Ehhhh... non userei 'migliore' o 'peggiore', solo diverso.”, rispose Tsunade, pensando di dare una risposta soddisfacente. Comunque, non avrebbe parlato male delle lumache solo per accontentare i suoi ospiti.

“ Perciò avete detto che il Grande Saggio voleva vederci?”, interruppe Jiraya, cercando di farli tornare ai loro affari.

“ Oh, sì, hai ragione. Andiamo, non facciamo aspettare oltre Gamamaru-san”, confermò Fukasaku facendo strada. 

“ Come se quel vecchio strambo non si fosse già dimenticato che voleva parlare con loro.”, commentò Shima. Mentre si dirigevano dal leader spirituale dei rospi, Fukasaku pensò fosse una buona occasione per menzionare un certo argomento col loro evocatore e saltò sulla sua spalla.

“ Jiraya-chan, visto che sei di nuovo qui, non pensi sarebbe una buona occasione per concludere il tuo allenamento.”.

“ Eh...magari un'altra volta- rispse imbarazzato- sono un po' impegnato ora.”.

“ Sempre con quella scusa.”.

“ Hey, mi sto prendendo cura di un bambino ora, dammi un po' di respiro.”.

“ Ti sei preso cura di un bambino per gli scorsi dieci anni?”.

“ Non ne ho bisogno, ho già padroneggiato il senjutsu.”. Fukasaku tossì di rimando.

“ Abbiamo idee molto diverse su cosa significa 'padroneggiare' il senjutsu. Hai bisogno di me e Ma per entrare in quella forma. E il tuo controllo dell'energia naturale può ancora migliorare non poco.”.

“ Sentite, finirò il mio allenamento, solo non ora. Devo pensare a Naruto, prima di tutto.”.

“ Capisco, Jiraya- chan, ma non rimandare troppo. La differenza tra la modalità eremitica incompleta e quella completa potrebbero fare la differenza tra la vita e la morte.”. Dopo un breve viaggio, il quartetto arrivò dal saggio Gamamaru, che sedeva in una pozza. Tsunade guardò l'enorme rospo di fronte a lei. Giudicando da rughe, borse sotto gli occhi e verruche, doveva essere molto vecchio. Alcuni dicevano fosse così vecchio da aver incontrato lo stesso Eremita dei sei sentieri, sebbene fossero solo voci.

“ Gamamaru-sama, Jiraya-chan e Tsunade-chan sono qui, come da voi richiesto.”, annunciò il rospo.

“ Onorevole saggio.”, si presentarono i due Sannin allo stesso tempo, inchinandosi a lui.

“ Ah, vedo. Bene, abbiamo molto di cui parlare.”, disse il rospo, ogni parola molto lentamente. I due shinobi aspettarono impazientemente il messaggio di Gamamaru per diversi minuti, ma il grande e anziano rospo non disse altro.

“ Gamamaru-sama?”, chiese Fukasaku.

“ ZZZZZZZZ....”.

“ SVEGLIATI, VECCHIO RIMBAMBITO!”, urlò Shima, sorprendendo Jiraya, Tsunade e Fukasaku, ma apparentemente risvegliando Gamamaru.

“ Uh, è già ora di pranzo?”, chiese il suddetto, risvegliandosi e guardandosi attorno lentamente.

“ Uh, Gamamaru-sama, volevate parlare con Jiraya-chan e Tsunade- chan, ricorda?”, disse Fukasaku ancora una volta, sperando di mettere tutto a posto.

“ Ah, sì. Ascoltate, piccoli miei, perchè c'è un futuro turbolento davanti a voi e al girino di cui vi prendete cura.”, disse l'anziano. La preoccupazione di Tsunade si alzò non poco per quelle parole.

“ Non mi interessa cosa mi accadrà, cosa accadrà a Naruto?”.

“ Il piccolo Naruto avrà una dura strada davanti a sé. Farà grandi cose... e incontrerà terribili nemici. Dovrete proteggerlo da questi nemici fino a quando non potrà prendersi cura di sé stesso.”.

“ Lo faremo, grande saggio.”, rispose Jiraya con determinazione. Tsunade annuì concordando.

“ Ho visto... Konoha in fiamme. Divisa contro sé stessa. Amici diventeranno nemici. Figli combatteranno i loro padri. E dietro il fuoco... un demone con un occhio solo. State attenti a lui, questo demone andrà in cerca di Naruto. Dovrete proteggerlo a tutti i costi. Non ho altro da dire, ora tornate a casa e meditate sulle mie parole.”, concluse Gamamaru, prima di addormentarsi nuovamente. Jiraya e Tsunade si guardarono l'un l'altro, mentre le loro menti processavano le parole di Gamamaru, e cosa potessero fare per essere sicuri tutto andasse bene.

                                                                                                                        *****

Mezz'ora dopo, Jiraya e Tsunade furono rispediti a casa. Con loro grande sorpresa, trovarono Naruto a piangere come un ossesso, mentre Shizune provava invano a confortarlo.

“ Che succede? Perchè stai piangendo, Naruto?”, chiese Jiraya, accigliandosi. Sentendo la sua voce, Naruto si girò, e lo vide. Smise di piangere, e il suo triste broncio si trasformò nel più luminoso sorriso che ebbero mai visto. Si ripulì dalle lacrime, saltò via dalla presa di Shizune e corse ad abbracciarli.

“ Siete tornati!”, urlò Naruto, mentre veniva preso da Jiraya.

“ Che succede, Shizune?”, chiese Tsunade, mettendo le mani sui fianchi.

“ Vi ha visti sparire in una nuvola di fumo, e ha pensato ve ne foste andati per sempre. Ho provato a spiegargli che sareste tornati presto, ma non mi ha creduto.”, spiegò la giovane Kunoichi.

“ Oh, il mio povero piccolo! Naturalmente l'ha pensato, ce ne siamo andati senza dirgli arrivederci!- disse la donna, prendendolo dalle braccia di Jiraya- perdonami, tesoro, prometto che non lo faremo più, ok?”.

“ Ok!”, rispose Naruto, mettendo le braccia attorno al collo di Tsunade.

“ Bene, è abbastanza, chi è pronto per la sera dei giochi?”, chiese Jiraya, con tutti d'accordo.

                                                                                                                                         *****

Dopo una divertente e vivace serata di giochi, Shizune e Naruto andarono a dormire. Tsunade e Jiraya ci provarono, ma non poterono. Entrambi non potevano smettere di pensare agli avvertimenti di Gamamaru riguardo non solo Naruto, ma tutto il mondo. Come al solito, erano in salotto, con qualche bottiglia di sake.

“ Così, Naruto è in pericolo a causa di un 'demone con un occhio solo'. Significa che dovremmo stare attenti a ogni persona che incontriamo con un solo occhio? Perchè perderlo è abbastanza comune nel nostro tipo di lavoro- commentò Jiraya, svuotando la sua coppa-, la mia prima scelta sarebbe Danzo, il leader della Radice.”.

“ L'unica persona con un occhio solo che conosco è Kakashi. Magari stava parlando di lui?”, chiese Tsunade.

“ Kakashi ha due occhi, anche se ne usa solo uno la maggior parte del tempo. Poi è un bravo ragazzo, non farebbe mai del male a Naruto. E' stato uno studente di Minato, dopo tutto.”.

“ E un grande fan dei tuoi libri.”.

“ E un grande fan dei miei libri, sì. Ma non lo difendo per quello, Hime.”.

“ Lo so, ti stavo solo prendendo in giro. Quel vecchio ranocchio non poteva essere un po' più specifico riguardo questo demone da un occhio solo? Qualche indizio in più oltre alla mancanza di un occhio sarebbe stato molto utile.”.

“ Primo, Gamamaru è un rospo, non una rana. Mai chiamare rana un rospo, non la prendono molto bene. E secondo, Gamamaru non ha il contesto delle sue visioni, perciò tutto quello che può fare è interpretarle al meglio delle sue abilità.”.

“ Beh, quella sua visione mi ha messo sul chi vive. Ci ha detto che Naruto è in pericolo, ma non ha detto che tipo di pericolo, non possiamo difenderlo da tutto. Voglio dire, non possiamo rinchiuderlo nella sua camera o simili.”.

“ Anche se lo facessi, troverebbe un modo per uscire, lo fa sempre- commentò Jiraya, facendo ridere Tsunade-, ma non è niente di nuovo. I suoi genitori, soprattutto Minato, avevano parecchi nemici, che amerebbero avere una vendetta attraverso Naruto. E ha un altro bersaglio sulla schiena per essere il Jinchuriki del Kyubi.”.

“ Persino peggio, dunque.”.

“ Mi preoccupa anche la parte di Konoha in fiamme. Pensi qualcuno pianifichi di attaccarci?”.

“ Non lo escluderei. Ci stiamo ancora riprendendo dall'attacco del Kyubi, che ha danneggiato le nostre forze. Spero la nostra presenza serva da deterrente per qualsiasi villaggio voglia invaderci.”.

“ Me lo auguro. Non avremmo più il Lampo Giallo, ma il nome dei Sannin può ancora inspirare paura nei nostri nemici.”.

“ E quella parte riguardo agli ' amici che diventeranno nemici'... pensi saremmo traditi dai nostri alleati.”.

“ Per quello che so, il nostro attuale alleato è Suna, ma persino con le nostre recenti perdite, mancano i numeri e la forza per dichiararci guerra. Almeno da soli. Magari potrebbero allearsi con un altro dei tre grandi villaggi, ma lo trovo improbabile.”.

“ Persino in quel caso, sarebbe una buona idea rafforzare i nostri legami con loro. Fà loro una visita, manda un po' di sake al Kazekage, roba simile.”.

“ Il sake sembra essere la tua risposta a tutto.”.

“ Perchè funziona! Voglio dire, ricordi quando siamo tornati qui, come non potessimo spendere cinque minuti senza urlarci l'un l'altro?”.

“ A dire il vero, eri soprattutto tu ad urlare.”, rispose Jiraya con un largo sorriso mentre si versava altro sake nella sua coppa vuota.

“ Eppure, quando abbiamo cominciato queste serate di bevute, tutto divenne molto più facile. Ora sono persino felice di vedere che sei a casa quando ritorno dal lavoro! Se non è una prova del miracoloso potere riconciliatore del sake... Oh!Oh!OHHH! NATURALMENTE!”, proclamò Tsunade, mentre il suo viso si curvava in un'enorme ghigno.

“ Cosa?”.

“ Ecco come possiamo far accettare Naruto a tutti! Deve solo bere con ogni abitante del villaggio!”.

“ Wow, persino in questo stato, posso vedere quanto quell'idea faccia schifo.”. Il sorriso di Tsunade sparì.

“ E perchè, cervellone?”.

“ Beh, non so tanto di bambini, ma l'alcol non è veramente tossico per loro? Dobbiamo aspettarea circa sedici anni prima che possa farlo. E anche allora...dovrà bere parecchio per avere l'amicizia di tutto il villaggio.”.

“ Accidenti, non ci avevo pensato- commentò Tsunade, dondolando sulla sua sedia, e bevendo ancora-oh,beh, sono sicuro possiamo pensare a qualcosa. Ho solo bisogno di più...ispirazione, hehe.”.

“ Hey, Hime, non pensi ne abbiamo avuto abbastanza? Magari dovremmo andare a letto!”.

“ Deciderò io quando ne avrò avuto abbastanza! Ora continua a versare, devo dimenticare quella dannata predizione da quel dannato ranocchio!”.

“ Rospo.”.

“ Quello che è!”.

                                                                                                                                       *****

“ Tsunade-sama! Siete sveglia? Forza, dovete svegliarvi, o farete tardi in ospedale!”. La voce di Shizune svegliò la bionda Sannin. La luce del sole cadde sui suoi occhi come fossero stati pugnalati da daghe ardenti. Il che non fece nulla per alleviare il mal di testa che cominciò a sentire. Potè giurare la sua testa stava per esplodere da un momento all'altro.

“ Sì, sono sveglia- disse con un grugnito appena udibile- e smettila di urlare così tanto!”. La principessa delle lumache provò ad alzarsi dal letto, ma non potè. Qualcosa le impediva di muoversi. Ulteriori ispezioni rivelarono fosse un braccio piuttosto largo, e definitivamente maschile. Seguì il braccio con i suoi occhi, e proprio come temette era attaccato a un uomo. Un uomo nudo. Un uomo con capelli bianchi che conosceva abbastanza bene. Mentre dormiva, c'era un largo ghigno sulla sua faccia. Considerando il fatto che anche Tsunade era nuda, non ci voleva un genio per realizzare cosa fosse successo la notte scorsa, persino se lei non se lo ricordava. Non che volesse ricordare, comunque. Voleva urlare, ma la sua gola estremamente secca potè solo tossire.

' Quando cazzo ho bevuto la notte scorsa?!', si chiese la donna terrorizzata. Coprendo il suo corpo nudo con la coperta, Tsunade provò a spingere l'Eremita dei rospi svegliato.

“ Jiraya! Jiraya! Jiraya!”, disse la donna mentre colpiva l'albino, ogni volta con più forza. Jiraya aprì gli occhi lentamente, sbattendoli ripetutamente fino a quando si abituarono alla luce attuale. Grugnì, massaggiandosi la testa con una mano, vittima della sbornia proprio come la sua compagna di bevute. Guardò quindi Tsunade, e il suo viso si trasformò in un sorriso.

“ Buongiorno, Hime.”, disse come nulla fosse. Poi, piano piano, gli elementi più terribili della situazione gli divennero chiari,. Realizzando cosa fosse successo, guardò la forma nuda di Tsunade con gli occhi spalancati, mentre la faccia diventava totalmente rossa.

“ WHOA! Che diavolo?! Com'è successo-”.

“ Fidati, provo lo stesso. Ne parleremo dopo- e non fare errori, ne parleremo- ora va fuori prima che qualcuno ci scopra!”, disse Tsunade, in preda al panico.

“ G-giusto!”, sbottò Jiraya prendendo velocemente i suoi vestiti dal pavimento e vestendosi. Tsunade procedette a fare lo stesso.

“ Tsunade-sama, alzatevi subito dal letto!- proclamò la voce di Shizune dall'altro lato della porta- persino a Konoha, devo ancora essere quella responsabile.”.

“ Sono sveglia! Mi serve giusto qualche minuto per essere pronta! Ma non entrare!”.

“ E cosa vi sta impegnando così tanto?”, chiese Shizune aprendo la porta ed entrando, solo per essere omaggiata con l'immagine della sua mentore e di Jiraya mezzi nudi, tentando di ricoprire l'altra metà il più possibile. Entrambi i Sannin le sorrisero con aria mortificata, lei cacciò fuori un ' EEEP!' e uscì in fretta, sbattendo la porta.

“ Ok! Ok! Non ho visto niente! Prendete... tutto il tempo che vi serve!”.

                                                                                                                             *****

Dire che la colazione quel giorno fu imbarazzante sarebbe stato un enorme eufemismo. Mangiarono tutti senza dire una parola, Shizune diede da mangiare a Naruto, mentre evitava di guardare i due Sannin di fronte a lei. Tsunade, comunque, non potè più sopportare il silenzio, e aprì bocca.

“ Shizune, cos'hai appena visto...”.

“ Non erano affari miei- disse lei, come fosse un dato di fatto- siamo tutti adulti qui. Solo... ditemelo prima, così non incorreremo più in...situazione sfortunate.”, concluse la giovane kunoichi, senza voltare la testa per guardare la sua maestra. Questa volta Jiraya provò a parlare.

“ Ascolta, Shizune, Tsunade- Hime e io non siamo-”.

“ Pensate dovremmo parlarne davanti a Naruto?”, interruppe di nuovo Shizune. Entrambi i Sannin guardarono il biondino, intento a godersi felicemente il cibo e ad ignorare la conversazione di fronte a lui. Avrebbero potuto tranquillamente parlare di Minato e Kushina e avrebbe posto altrettanta attenzione. Ma comunque, dovettero ammettere che Shizune aveva ragione, non era roba da discutere di fronte a un bambino così piccolo.

“ Ora, se mi scusate, oggi sono di guardia ai cancelli.”, concluse Shizune dopo aver finito di dar da mangiare a Naruto e mangiato la sua colazione, andandosene.

“ Err, penso andrò anch'io. Non voglio far attendere il mio contatto. Con un po' di speranza, avrò delle novità sull'attacco del Kyubi- s'intromise Jiraya, chiaramente morendo dalla voglia di uscire da quella casa- ti occupi tu di Naruto?”.

“ Uh, sì. Lo lascierò nella saletta dell'ospedale-rispose Tsunade- perciò...ci vediamo dopo?”.

“ Ok, quindi...a più tardi.”.

                                                                                                                                   *****

Shizune sperava che se si fosse concentrata sul lavoro, forse avrebbe rimosso l'immagine di Jiraya e Tsunade nudi nello stesso letto, ma la guardia alle porte era così noiosa e priva d'eventi che non potè distrarsi con nient'altro. Attraverso i due anni che lei e la donna avevano passato sotto lo stesso tetto di Tsunade, aveva notato che la loro relazione diventava più vicina poco a poco. Durante le prime settimane litigavano in continuazione e provavano ad evitarsi il più possibile. Se Jiraya era in salotto, il medico non ci sarebbe entrata fino a quando lui non l'avesse lasciato per primo. Se Tsunade e Shizune stavano cenando nella sala da pranzo, Jiraya avrebbe aspettato finissero prima di mangiare. Le uniche occasioni in cui erano insieme era quando spendevano del tempo con Naruto. Poi, i litigi diventarono sempre meno frequenti fino a sparire completamente. I due divennero capaci di sostenere conversazioni civili, e sembravano tollerarsi abbastanza al punto da smettere di evitarsi, come si fossero abituati alla presenza altrui, e gli piacesse. Un giorno che Shizune non era riuscita a prendere sonno, aveva sentito voci provenire dal soggiorno, riconoscendole come quelle dei due Sannin. Imparò poi che ogni volta che non potessero dormire, si alzavano e si prendevano un drink.

Poi questa divenne una tradizione, con entrambi svegli fino a tardi senza necessariamente soffrire di insonnia, parlando e bevendo. Ma persino con quanto la loro relazione fosse migliorata, Shizune non avrebbe immaginato neanche in un milione di anni che avrebbero finito per... dormire insieme. Dopo la morte di suo zio Dan, Shizune non aveva mai visto il suo maestro provare il minimo interesse per il genere maschile di nuovo. Grazie alla sua bellezza e... generoso paio di risorse, Tsunade attraeva molti uomini, che finiva per rifiutare a volte senza neanche guardarli. Quelli che prendevano male il rifiuto in genere finivano in ospedale.

“ Bene, i vostri documenti sembrano in ordine. Spero vi godiate il vostro soggiorno a Konoha!”, disse a un mercante che aveva appena oltrepassato i cancelli. Tornò quindi alla sua iniziale linea di pensiero. Aveva sentimenti ambigui verso gli... shockanti eventi del mattino. Da una parte voleva togliersi quell'immagine dalla mente. Tsunade era la cosa più vicina che avesse a un genitore, e nessuno voleva pensare ai suoi genitori che facevano sesso. Ma dall'altra parte... si sentiva felice che qualcuno apparentemente fosse capace di rompere la barriera emozionale, che la bionda Sannin aveva eretto accanto a sé nel corso degli anni. Meritava di essere felice.

“ Ahem, mi scusi”, chiese una voce che strappò via Shizune dalla sua trance. Sbattè gli occhi, e vide un Jonin davanti a lei, aveva capelli castano scuro raccolti in una coda e un pizzo.

“ Oh, scusi, cosa posso fare per lei?”, chiese Shizune all'uomo.

“ Il mio nome è Yuki Minazuki, sensei del team 2. Il mio team sta per fare la sua prima missione fuori dal villaggio”, spiegò lui.

“ Bene- disse lei, scrivendo quanto detto da Minazuki- ho bisogno del nome dei vostri Genin, per favore.”.

“ Certo. Sono Shinko Inari, Tenma Izuno e Itachi Uchica.”. Shizune fu sorpresa quando sentì l'ultimo nome, quindi guardò ai Genin che stavano aspettando qualche metro dietro il loro sensei. Vide un bambino sui dieci o undici anni con capelli grigi a punta, una semplice maglietta blu e pantaloni neri. Accanto a lui stava una ragazza della stessa età con lo stesso colore di capelli, raccolti in due codine curve, una maglietta marrone che lasciava scoperta la pancia, pantaloncini blue e un cappuccio. E infine c'era un altro ragazzino, molto più piccolo degli altri due, che Shizune riconobbe come il bambino che aveva incontrato in drogheria un anno prima, e che aveva visto qualche altra volta quando faceva una passeggiata.

“ Itachi- kun? Sei davvero tu?”, chiese Shizune.

“ Oh, salve, Shizune- san.”, rispose lui salutandola.

“ Sei già un genin?- domandò lei con gli occhi spalancati. Itachi annuì- Però... quanti anni hai?”.

“ Sette e mezzo.”.

“ Ma... sei così piccolo.”.

“ Beh, Itachi è piuttosto talentuoso- rispose Yuki- sono stato sorpreso quando mi hanno detto che sarebbe stato il novellino dell'anno della sua promozione.”. Shizune rimase senza parole. Non solo questo bambino si era diplomato cinque anni prima del genin medio, ma farlo come il migliore della sua classe era qualcosa di incredibile. Certo, sapeva che Tsunade e Jiraya si erano diplomati a sei anni, ma non si era mai aspettata di incontrare un altro talento dello stesso calibro.

“ Stiamo andando alla nostra prima missione di rango C, non è grandioso?”, disse Itachi, illuminandosi.

“ Ora, se è tutto in ordine, mi piacerebbe continuare con la nostra missione, per favore.”, continuò Yuki.

“ Oh, sì, certo. Buona fortuna qui fuori. Mi dirai com'è andata quando tornerai indietro, Itachi-kun.”, rispose la Kunoichi salutando il team.

“ Grazie, Shizune-san, e sì, lo farò.”, rispose Itachi, ricambiando il saluto.

“ Immagino non si esageri quando si parla della forza degli Uchica. Mmm... mi domando se sotto gli insegnamenti di Tsunade-sama e Jiraya- sama, Naruto sarà capace di diplomarsi così presto.”.

                                                                                                                             *****

La notte cadde nuovamente su Konoha. Mentre Shizune e Naruto si addormentarono, Jiraya e Tsunade stavano avendo la loro consueta sessione di bevute notturne. Con l'eccezione di due principali differenze: per prima cosa erano seduti alle due estremità del divano del salotto, in un imbarazzante tentativo di mettere quanta più distanza tra l'uno e l'altro. E secondo, non c'era sake, Nonostante l'immortale adorazione dei due Sannin per il bruciante infuso, non volevano ripetere quanto successo la scorsa notte. Jiraya si si schiarì la gola.

“ Quindi... com'è stata la tua giornata, hime?”.

“ … buona. Oggi è venuta una donna incinta che ha dato alla luce tre gemelli.”, rispose Tsunade, senza guardarlo.

“ Oh, tre gemelli. Non è qualcosa che si vede tutti i giorni- rispose Jiraya- e come sta andando con la tua emofobia?”.

“ Anche quella bene. La terapia funziona. Sto facendo qualche progresso, anche se lentamente. Il mio terapista dice che dovrei essere capace di operare di nuovo in due anni.”.

“ Questo... questo è grandioso da sentire.”.

“ E... riguardo te? Com'è andato l'incontro con quella spia?”.

“ Bene, immagino. Ha condiviso con me alcune informazioni su un nuovo gruppo di mercenari che sembra essere a caccia delle Bestie con la coda. Dovrò investigare maggiormente in futuro.”.

“ Buono a sapere che ci stiamo avvicinando a... OH, FANCULO!”, urlò Tsunade, alzando le braccia al cielo. Fortunatamente, non svegliò i due belli addormentati al piano di sopra.

“ ...e' qualcosa che ho detto?”.

“ No. E'...questo! Voglio dire, siamo quarantenni e siamo qui, comportandoci come una coppia di adolescenti emotivamente incapaci! Avere una piccola chiacchierata in un patetico tentativo di ignorare cos'abbiamo fatto la scorsa notte!”.

“ Vuoi parlarne?”.

“ Ovvio che no voglio. Ma prima di parlare- disse Tsunade camminando verso la dispensa, prendendo due coppe e qualche bottiglia di sakè- prendiamo un drink.”. Versò il sake ed entrambi bevvero in un colpo solo.

“ Perciò, ti senti meglio?”, chiese Tsunade.

“ Sì, immagino, ma andrei con un altro bicchiere.”, rispose Jiraya, venendo accontentato dalla donna.

“ Bene, Jiraya, ora voglio che tu risponda onestamente a questo. Ti piaccio ancora?”. Jiraya sospirò mentre mandava giù il secondo bicchiere di sakè. Tsunade si sarebbe aspettata un sì o un no come risposta, ma neanche il Sannin conosceva l'estensione dei suoi sentimenti verso la sua vecchia compagna di squadra.

“ Io... non lo so... penso di sì.”.

“ Pensi? Forza, Jiraya, prova un po' di più. Prendi un altro drink se ti serve.”.

“ Lo so che un tempo mi piacevi, e ho provato a dimenticare i miei sentimenti sin da quando ho capito non eravamo fatti per stare insieme, e pensavo di essere andato avanti. Poi... è successa parecchia merda, e improvvisamente sto crescendo un bambino insieme a te. Pensavo prendersi cura di Naruto sarebbe stato come fare una missione, ma vederti ogni giorno, le nostre chiacchieratae notturne, essere i genitori di Naruto... penso abbia riacceso quei sentimenti.”.

“ Capisco...”.

“ E riguardo te, Tsunade? Ti sei trovata attratta da me d'improvviso? Perchè so benissimo non c'è nessun uomo in questo mondo che può ingannarti, figuriamoci forzarti, a condividere il letto con lui.”.

“ Io... non sono sicura. Ma immagino sarei un' ipocrita se non ti dessi una vera risposta dopo averti forzato a darmene una. Non so quando è accaduto, ma improvvisamente ho cominciato ad avvicinarti a te ogni giorno di più. Non so se fosse solo affetto o... qualcosa di più? A essere onesti, ho avuto un casino emozionale da quando ho lasciato Konoah.”. Jiraya ridacchiò.

“ Posso comprendere.”.

“ Jiraya, le regole che ho fatto quando abbiamo iniziato a vivere insieme...”.

“ Cosa, ne ho rotto qualcuna?”.

“ No, ed è quello che mi sorprende di più. Non hai fatto nessuna delle tue ' ricerche' o altra roba da pervertiti mi aspettavo tu facessi. Speravi di vincere qualche punto con me rispettando le mie regole?”.

“ No. Ascolta, Tsunade, cos'è successo ieri mi ha sorpreso tanto quanto te.”.

“ Quindi perchè hai deciso di seguire quelle regole?”.

“ Forse non ho provato più ad entrarti nelle mutande, ma non ho mai smesso di pensare a te. So di non essere la persona più facile con cui vivere, ecco perchè ho deciso di sopprimere i tratti meno ammirabili di me per renderti la vita facile. Lo meritavi.”.

“ Io... beh, grazie per questo. So di non essere neanch'io una facile coinquilina. Guardando indietro, sono stata una totale stronza per te quando ci siamo trasferiti. Sai, avresti potuto mettere anche tu qualche regola per me.”.

“ Eh, è ok. Non l'ho trovato necessario.”.

“ Davvero? Non c'era niente che volevi io smettessi di fare?”.

“ Un paio di cose, ma abbastanza piccole da non meritare una regola. Per di più quelle offese non sono difficili da ignorare quando chi offende è così bella da vedere.”, disse Jiraya con un largo ghigno, lanciando a Tsunade uno sguardo deviato. Lei tossì e gli diede un pugno sulla spalla.

“ Vedi? Ecco di cosa stavo parlando. Stavi andando così bene, e ora devi rovinare tutto.”.

“ Andiamo, non ti piacerei se cambiassi ogni cosa su di me, giusto?”.

“ Mi piaci di più quando non sei un pervertito.”.

“ AHAH! Hai ammesso che ti piaccio!”. Tsunade sgranò gli occhi, stupefatta.

“ L'ho fatto?- dopo qualche secondo di silenzio, lasciò che un piccolo sorriso sul suo volto- immagino di averlo fatto. Non c'è nessun punto nel negarlo.”.

“ Perciò... che facciamo ora? Avremmo un appuntamento o cosa?”.

“ A dire il vero... prendiamola con calma, ok? Potrei aver ammesso di avere qualche sentimento per te, ma devo ancora mettere i miei pensieri in ordine prima di poter proseguire oltre.”.

“ Va bene. Ho aspettato questo momento per decenni. Posso aspettare un po' di più.”.

“ Buono a sapersi. Per ora, potremmo avere un appuntamento, ma ci sono un po' di bottiglie di sake che hanno un appuntamento con i nostri reni.”, commentò Tsunade mentre versava più sake per lei e per Jiraya. Spesero il resto della serata chiacchierando amabilmente mentre bevevano, come fecero la scorsa notte.

                                                                                                                                              ******

Shizune si svegliò il mattino dopo come al solito. Dopo essersi vestita, ando versò la camera di Tsunade.

“ Tsunade- sama, siete sveglia? E' tempo di alzarsi- disse dopo aver bussato alla porta, ma non ci fu risposta. Bussò di nuovo- Tsunade-sama?”. Temendo il peggio, la giovane Chunin aprì piano la porta, e dopo aver raccolto il coraggio, osò guardare dentro. Ma con sua grande sorpresa, la stanza era vuota, e il letto era fatto. Tsunade non si svegliava mai prima di lei.

“ Oh, beh, immagino ci sia una prima volta per tutto.”, commentò lei scendendo le scale. Ma raggiungendo il soggiorno, vide qualcosa di molto peggio dell'immagine del mattino precedente, che le fece anche realizzare perchè il letto era fatto. Tsunade non aveva affatto dormito nel suo letto.

“ OH, GRANDI KAMI- urlò Shizune dal terrore- QUELLO E' L'UNICO DIVANO CHE ABBIAMO!”.

Salve a tutti, spero che il capitolo e l'inizio di questa ship vi siano piaciuti. Le cose continueranno a evolversi ulteriormente per tutto il mondo ninja, generalmente in meglio, ma non mancheranno eventi a dir poco devastanti per chiunque. Cercherò di tradurre il prima possibile, ma ho i miei propri progetti a cui pensare. A presto.

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Capitolo 4
*** Il problema Hyuga o Le abilità innate non sono un sostituto per il controllo della rabbia ***


                                                                                                                               Capitolo 4

                                             Il problema Hyuga o Le abilità innate non sono un sostituto per il controllo della rabbia

                                                                                            Tre anni dopo l'attacco del Kyubi

Ci misero un po' di tempo, ma Tsunade e Jiraya furono capaci di risolvere i loro problemi, e decisero di darsi una chance. Le cose furono lente all'inizio, proprio come Tsunade voleva, ma presto divennero più confortevoli l'uno con l'altro e la loro relazione si mosse più veloce di chiunque si aspettasse, e un anno dopo aver reso la loro relazione nota a Shizune e Naruto, decisero di sposarsi. Per la sanità mentale di Shizune, decisero anche di limitare qualsiasi attività remotamente collegata al sesso alla loro camera da letto. La ragazza aveva un talento innato per trovarli a farlo, se si può chiamarlo talento. Anche se Tsunade e Jiraya volevano una piccola, intima cerimonia, con i loro amici e parenti più vicini, alla fine divenne un enorme evento grazie a quanti volessero testimoniare la loro unione. Dopo la fine del matrimonio, ci furono due giorni consecutivi di festa per tutta Konoah, e sarebbero stati di più se Sarutobi non avesse usato gli Anbu per convicere tutti( specialmente altri ninja) a ritornare ai loro soliti doveri.

I due Sannin viaggiarono in un villaggio nel Paese delle terme, che era un villaggio ninja come Konoha, ma fallì per la mancanza d'abilità dei suoi ninja, e fu convertita in un resort per turisti, che ebbe molto più successo. Dopo una settimana e mezzo, Naruto era elettrizzato per il ritorno delle sue figure genitoriali,. Aveva pregato e pianto perchè lo portassero con loro, volendoci quasi tre ore perchè smettesse. Nel momento in cui la porta si aprì, Naruto saltò immediatamente dal divano- Shizune l'aveva lavato quattro volte dopo l'incidente- e corse verso la porta.

“ Mamma! Papà! Siete tornati!”, urlò Naruto abbracciando la gamba di Tsunade.

“ Beh, stavo per chiedere se ti fossimo mancati, ma immagino non ci sia alcun bisogno.”, ridacchiò Tsunade chinandosi per abbracciare Naruto.

“ Bentornati, voi due! Com'è stato il vostro viaggio?”, chiese Shizune.

“ Non sarebbe potuto andare meglio! Il tempo era perfetto, il cibo delizioso, il servizio niente male... ma tutto impallidisce di fronte alla meravigliosa compagnia.”, rispose Jiraya, prendendo Tsunade accanto a lui e baciandola.

“ Ugh, non vi siete divertiti abbastanza? Non ho bisogno di altri traumi.”.

“ Shizune ha ragione, Jiraya. Almeno aspetta fino a stanotte.”, rispose Tsunade spingendo via gentilmente Jiraya.

“ Nessuna promessa”, disse lui con uno dei suoi ghigni brevettati.

“ Quello che mi ha sorpreso di più è come in quel posto sembra essere sempre estate. Un giorno scoprirò come fanno ad avere un micro clima simile.”.

“ Mi avete preso un regalo?”.

“ Il tuo compleanno è stato neanche due mesi fa! Hai già avuto i regali.”, disse Tsunade, mani sui fianchi. Quindi gli occhi di Naruto cominciarono a inumidirsi, e la donna sospirò, roteò gli occhi e prese una scatola incartata da sotto la sua giacca.

“ Tieni, mocciosetto.”, Naruto prese velocemente la borsa e la scartò, rivelando un set di shuriken e kunai giocattolo.

“ Sì! La mia prima roba da ninja.”, gongolò il bambino, aprendolo.

“ Abbiamo pensato che magari ora potessi cominciare ad allenarti con le basi. Entrerai in accademia tra un paio d'anni, dopo tutto”, gli disse Jiraya, arruffandogli i capelli. Naruto non disse niente, prese semplicemente il regalo e si buttò in camera per giocare con i suoi nuovi giocattoli.

“ Oh, vorrei chiunque potesse essere felice con così poco- disse Jiraya vedendo il figlio adottivo correre per le scale, rivolgendosi poi a Shizune- successo qualcos'altro mentre eravamo via, Shizune?”.

“ Attualmente, sì. Sono stata promossa a Jonin speciale!”, rispose felice, addirittura saltando dalla gioia.

“ Congratulazioni! Lo meritavi davvero!”, rispose Jiraya, dandole una pacca sulla spalla.

“ Diavolo, merita di essere una vera Jonin!- aggiunse Tsunade, un po' arrabbiata- domani andrò a fare una chiacchierata con quella vecchia scimmia per essere sicura che-”.

“ Per favore, non fatelo. Non voglio tutti a pensare che abbia ottenuto la mia promozione solo grazie a voi. Poi, Hokage-sama ha detto che se continuo a lavorare duro, posso diventare un jonin officiale entro l'anno prossimo.”.

“ E' fantastico! Andiamo, dobbiamo mangiare fuori per festeggiare.”, suggerì Jiraya.

“ Non è necessario. Poi, dopo il viaggio non avreste bisogno di riposare un po' prima?”. Tsunade si accigliò.

“ Davvero, Shizune, sembrò COSI' vecchia?! La mia trasformazione non sta funzionando bene?”.

“ Ok, ok, mangiamo fuori! Preparerò Naruto mentre voi due disfate le valigie.”, concesse Shizune andando di sopra.

“ E mostra più entusiasmo, dannazione! Stiamo andando a celebrare la TUA promozione!”.

                                                                                                                                        *****

Il giorno dopo, Jiraya fu chiamato all'officio dell'Hokage da un ANBU. Il sannin albino si aspettava già cosa il suo vecchio mentore avrebbe chiesto, e non gli sarebbe piaciuta la risposta. Dopo aver aspettato per qualche minuto, un Anbu gli disse di entrare. Hiruzen lo stava già aspettando.

“ Bentornato, Jiraya. Prendi una sedia. Dimmi, com'è stata la tua luna di miele?”. Beh, decisamente non si aspettava chiedesse quello.

“ Eh, è stato bello, abbiamo avuto una bellissima vacanza qui. Potremmo tornarci per qualche anniversario.”, rispose.

“ Buono a sapersi. Anche se sono felice che due dei miei studenti abbiano trovato la felicità l'uno con l'altro, immaginerai che non è la ragione per cui ti ho chiamato qui. Come sta andando la tua investigazione?”, già, questo era più prevedibile.

“ A essere sinceri, non ho trovato niente che possa esonerare gli Uchica dall'attacco del Kyubi. Però ho scoperto di un gruppo che cerca informazioni sulle bestie codate. Si fanno chiamare Akatsuki.”, spiegò Jiraya.

“ Hmmm, questo è qualcosa di preoccupante. Cos'hai sentito riguardo questo gruppo?”.

“ Non molto, oltre che sono un gruppo mercenario di recente formazione. Sono riusciti a farsi conoscere molto nello scorso anno grazie al loro alto tasso di successo e prezzi bassi. Molti villaggi, sia maggiori che minori, stanno perdendo vari clienti a questo gruppo.”. Hiruzen si agitò, mettendo una mano sotto il mento.

“ Dobbiamo tenere questo gruppo sotto stretta sorveglianza.. Hanno provato ad attirare il Jinchuriki di un altro villaggio?”.

“ Da quanto ne so, no.”.

“ Buono. Informeremo gli altri villaggi sulle nostre scoperte. Magari non è niente, ma non si è mai troppo cauti.”.

“ Uh, non penso crederanno a una parola di quello che potremmo dire, e penseranno li stiamo ingannando. Con l'eccezione di Suna, le nostre relazioni con gli altri villaggi, sia maggiori che minori, non è esattamente buona. E Suna non mi dà comunque buone vibrazioni.”.

“ Al momento, questo potrebbe cambiare presto. Stiamo preparando un' alleanza con Kumogakure.”. Jiraya non potè che sgranare gli occhi dallo shock.

“ Siete serio?!”, fu sul punto di urlare chinandosi verso Sarutobi.

“ Senza dubbio. Il Raikage ha mandato qualche giorno fa una piccola ambasciata. Vogliono segnare un trattato d'alleanza.”.

“ Sento puzza di bruciato. Hai letto il trattato?”.

“ L'ho fatto, e i loro termini sembrano ragionevoli. Nè io né il concilio pensiamo ci siano ragioni per non firmare.”.

“ Capisco.”.

“... ma non pensi debba firmare. Vero, Jiraya?”.

“ Esatto. Voglio dire, non posso darti una ragione specifica. E' più come... una sensazione. Non trovistrano che quel collerico bastardo che è il Raikage voglia improvvisamente un'alleanza con noi? Odora di marcio.”.

“ Pensavo lo stesso, Jiraya, ma se non imariamo a lasciare indietro le passate trasgressioni e fare uno sforzo per formare legami con i nostri vecchi nemici, sarà impossibile ottenere la vera pace. Magari il Raikage ha finalmente trovato la ragione. Inoltre, questo potrebbe beneficiare il nostro protetto.”.

“ Beneficiare Naruto? Come?”.

“ So che Kumogakure ha due Jinchuriki. Entrambi hanno domato la loro bestia codata, e possono usare i loro poteri senza rischi. Se questo va come si deve, magari condivideranno il metodo di allenamento che hanno usato per compiere una tale impresa. Minato voleva che Naruto usasse il potere del Kyubi, se non fosse stato il caso avrebbe usato un sigillo diverso.”.

“ Se questo è il caso, spero di sbagliarmi. Naruto dev'essere il più forte possibile, e quest'allenamento sarebbe inestimabile.”.

“ Inoltre, abbiamo bisogno di altri alleati oltre a Suna se l'Akatsuki è la minaccia che tu credi che sia. E con Kumo e Suna al nostro fianco, magari possiamo convincere Iwa e Kiri a unirsi. Puoi immaginarlo, Jiraya? Tutti i cinque villaggi, finalmente uniti?”. Sarutobi sembrava visibilmente eccitato alla prospettiva, come vedesse il culmine del lavoro di una vita.

“ E' una grande visione, sensei. Ma con i ninja di Kiri più sanguinari che mai, e considerando quanto Iwa ci odi, è improbabile che avvenga.”.

“ Improbabile non vuol dire impossibile, mio vecchio allievo. Chiunque avrebbe detto che anche sposare Tsunade era 'improbabile, eppure guarda cos'è successo. Fino a quando c'è speranza per un miracolo, dovremmo lottare per esso con tutta la nostra forza, non credi?”.

“ Immagino tu abbia ragione.”.

“ Incalza con l'Akatsuki. Ho il presentimento che il misterioso assalitore che ha rilasciato il Kyubi fosse parte del gruppo. Con abbastanza fortuna, potremmo trovare abbastanza prove da esonerare gli Uchica.”.

“ A proposito, come stanno andando?”, l'espressione dell'Hokage si rabbuiò.

“ Non bene, tristemente. Sembra esserci stata una fuga di informazioni, e hanno scoperto di essere sospettati per l'attacco del Kyubi, i miei ANBU stanno sentendo voci tra la popolazione degli Uchica come traditori. Come puoi immaginare, Fugaku- san non era per niente lusingato.”.

“ Questo non va per niente bene. Gli Uchica coveranno sempre più risentimento, e questo li farà solo sembrare più sospettosi negli occhi di Danzo.”.

“ Ecco perchè la tua investigazione è così importante, Jiraya. Ho deciso di essere gentile e permetterti di passare un po' di tempo solo con Tsunade, ma è ora di tornare al lavoro. Abbiamo bisogno di informazioni sull'attacco, e ne abbiamo bisogno il più presto possibile.”, concluse con decisione.

“ L'Akatsuki sembra essere la migliore pista. Continuerò su quella.”.

“ Bene. Sei dismesso, ora devo segnare un trattato.”.

                                                                                                                              *****

Sfortunatamente per il Terzo, le sue speranze di pace vennero distrutte. La stessa notte della firma del trattato, un ninja mascherato provò a rapire la figlia di tre anni di Hyashi Hyuga, Hinata. Hiashi uccise il rapitore prima che potesse addirittura uscire dal quartiere Hyuga, ma si rivelò essere l'ambasciatore di Kumo. Ora era chiaro che il trattato era solo una farsa per infiltrarsi a Konoha e prendere uno Hyuga. La risposta del Raikage arrivò in fretta nella forma di una lettera furiosa chiedendo che l'assassino, Hyashi Hyuga, fosse portato a Kumo per il giudizio dell'omicidio di un diplomatico, e allo stesso tempo negò qualsiasi accusa di rapimento da parte loro. Rifiutare le richieste sarebbe significato guerra. Ci fu una riunione di emergenza al quartiere Hyuga Oltre ai membri di rango più alto nella gerarchia del clan, come Hyashi e suo fratello Hizashi, capo della casa caddetta, e loro padre, un anziano e precedente capoclan. C'erano anche l'Hokage, Jiraya, Koharu, Homura e Danzo.

“ La nostra priorità è evitare una guerra con Kumo. Non ci siamo ancora ripresi dall'attacco del Kyubi, non possiamo permetterci di andare in guerra così presto, soprattuto non contro un villaggio così forte.”, dichiarò Hiruzen.

“ Abbiamo letto tutti quella lettera. L'unica possibile soluzione è che io venga dato a Kumogakure. Sono stato io a uccidere l'ambasciatore, perciò sono io a dovermi far carico di questa responsabilità.”, dichiarò solennemente Hiashi.

“ Non farlo, Hiashi. Non possiamo permettere che il Byakugan cada nelle mani di quei bastardi.”, disse l'anziano Hyuga.

“ Concordo. Se diamo il Byakugan al nemico, gli daremo un'arma da usare contro di noi. Cosa garantisce che non ci dichiareranno guerra una volta che ti avranno forzato a prodorre abbastanza utilizzatori di Byakugan?”, chiese Danzo.

“ Ecco perchè abbiamo già pensato a una soluzione. Hizashi andrà al tuo posto. Lo uccideremo di fronte al Raikage, e gli daremo il corpo. In questo modo, Kumo non avrà il Byakugan e noi eviteremmo una guerra.- disse il padre di Hiashi, e vedendo la sua reazione continuò- Hizashi ha già dato il suo consenso.”.

“ State davvero pensando di arrendervi alle loro richieste? Uno di loro commette un crimine contro il nostro villaggio, e NOI siamo quelli a doverli ripagare? Che razza di messaggio manderemmo agli altri villaggi, che permettiamo a chiunque di scavalcarci impunemente?”, Koharu commentò con rabbia.

“ Sono d'accordo col consigliere Utatane. Konoah non deve mai inchinarzi di fronte a potenziali nemici”, aggiunse Danzo.

“ Non posso credere a cosa sto per dire, ma concordo con Danzo- continuò Jiraya, ricevendo uno sguardo neutrale da Danzo- questo potrebbe costituire un precedente pericoloso. Quando gli altri villaggi sentiranno di questo, cosa gli impedirà di fare richieste idiote sotto minacce di guerra?”.

“ Ma non possiamo permetterci di andare in guerra- s'intromise Homura- persino se vincessimo, dopo saremmo così indeboliti da essere una preda facile persino per i villaggi minori.”.

“ A dire il vero, penso la minaccia di guerra del Raikage sia solo un bluff.”, disse il Sannin.

“ Cosa vi rende così sicuro, Jiraya- sama?”, chiese Hiashi.

“ Abbiamo appena ucciso uno dei loro ninja di rango più alto in una missione diplomatica. Questa è una scusa abbastanza valida per entrare in guerra, e almeno una delle precedenti guerre è iniziata per molto meno. Se realmente volevano la guerra, la quarta grande guerra ninja sarebbe già stata dichiarata.”.

“ Hai qualche idea, Jiraya?”, chiese l'Hokage.

“ Infatti ce l'ho, sensei. Rispondiamo al loro bluff con uno nostro. Credo che siccome né io né Tsunade siamo tornati ufficialmente al servizio attivo, probabilmente non sanno che siamo tornati a Konoha. Mostriamogli che due dei leggendari Sannin sono tornati in affari, e vediamo se sono così disponibili a dichiararci guerra.”.

“ Questa è una scommessa pericolosa, Jiraya. Anche se tu e i tuoi compagni di squadri avevate una reputazione terrificante durante la seconda guerra, non è una garanzia che possa intimidire il Raikage.”.

“ Immagino che dopo aver vissuto con Tsunade così tanto tempo qualcosa di lei sia passato a me, hehe- disse Jiraya con una risatina- fortunatamente, avrò più fortuna di lei.”.

“ Mi piace il tuo piano, Jiraya. E' bello vedere che dopo tutte le idee pacifiste di cui Hiruzen ha riempito la tua testa, sei ancora capace di un po' di spietatezza.”, gli disse Danzo. L'albinò inarcò un sopracciglio, poi rabbrividì. Un complimento da Danzo, non si era mai sentito così sporco.

“ Hokage- sama, qual è la vostra decisione, quindi?”, chiese Homura. Il suddetto chiuse gli occhi, e ponderò le sue opzioni per qualche minuto, fino a quando non raggiunse a una decisione.

“ Seguiremo il piano di Jiraya. Manderò una lettera chiedendogli di incontrarmi su terreno neutrale. Una volta lì, tenteremo il nostro bluff.”.

                                                                                                                                             *****

La settimana successiva, l'Hokage e il gruppo composto da Jiraya, Tsunade, Hiashi Hyuga, Shikaku Nara, Kakashi Hakate e Shibi Aburame si dirigevano verso il Paese delle terme, che sarebbe servito da terreno neutrale dove l'incontro avrebbe preso luogo. Diversi chuunin stavano portando il corpo decapitato dell'ambasciatore su una barella, insieme agli altri due ninja venuti con lui.

“ Ugh, non avevano in mente donne della mia taglia quando hanno progettato queste dannate giacche piatte.”, brontolò Tsunade, provando a chiudere la sua giacca sopra il suo enormeseno, prima di arrendersi finalmente.

“ Se fosse stato un uomo a farlo, posso garantire l'avrebbe fatto. Tutti gli uomini hanno in mente donne delle tue dimensioni a un certo punto nelle loro vite- disse Jiraya con un ghigno pervertito, prima che Tsunade gli diede uno sguardo omicida- non farmi quella faccia, sto solo constatando un fatto.”. Entrambi indossavano la tipica uniforme da Jonin.

“ Non posso credere di averti permesso di farmi unire a questa cosa. Avevamo lasciato questa merda indietro.”, protestò Tsunade.

“ Rilassati, Hime- sussurrò Tsunade mettendole una mano sulla spalla- non stiamo andando a combattere, solo a mettere un po' di paura nelle loro ossa. Sarà finito prima che tu te ne accorga.”. Decise di non dire che Hiruzen indossava la sua armatura da battaglia sotto la veste da Hokage. Anche lui sperava che l'incontro si risolvesse senza combattere, ma non si può mai essere abbastanza sicuri, specialmente con qualcuno così facile all'ira come A.

“ Meglio che sia vero.”, rispose Tsunade in un tono minaccioso. Il Byakugan di Hiashi localizzò il Raikage e i suoi accompagnatori, che erano già al punto di incontro, una radura tra una foresta e un fiume. Ognuno istintivamente prese mano alle armi, anche se si sarebbe dovuto combattere. Dopo qualche altro minuto di cammino, tutti gli altri li videro.

“ Ha portato più persone di noi.”, commentò Tsunade dando un'occhiata al gruppo di ninja di Kumo.

“ Pensa alla qualità, non alla quantità. Vedi il tipo con la sciarpa e gli occhiali da sole, e la bionda con la treccia? Oltre al Raikage, dovresti pensare soprattutto a quei due.”.

“ Fammi indovinare, sono i Jinchuriki di Kumo?”.

“ Esatto.”.

“ Il Raikage ha portato i pesi massimi, non mi piace.”.

“ Hey, così abbiamo fatto noi. Inoltre, questo conferma le mie teorie. Anche A vuole indimidirci. Ora dipende tutto da chi riuscirà a impaurire l'altro per primo, sensei o lui.”. Notando il gruppo dell'Hokage avvicinarsi, i ninja di Kumo camminò verso di loro. Entrambe le fazioni stettero a una distanza di sicureza l'uno dall'altro.

“ Perciò, sei finalmente venuto, Hokage, e hai portato l'assassino con te. Bene, daccelo, e possiamo già finire.”, disse il Raikage, la sua voce traboccante d'impazienza.

“ Non così velocemente, Raikage- dono. Siamo al corrente delle vostre condizioni per terminare questa disputa. Ne ho discusso con i miei consiglieri, e abbiamo deciso di ignorarle.”.

“ COSA?!- ruggì il Raikage- sai che questo significa guerra, vero?!”.

“ Non ho ancora finitno. Ora sentirete i MIEI termini: non solo ritirerete le vostre richieste, ma vi scuserete con Hiashi- san, il capo del clan Hyuga, per aver tentato di rapire sua figlia proprio qui, e proprio adesso. E come gesto di buona volontà, vi restituiremo il corpo dell'ambasciatore, in modo che possa ricevere un degno funerale, insieme ai due ninja venuti insieme a lui. Come potete vedere, nessun male è stato loro fatto mentre erano sotto la nostra custodia.”. A sembrava livido. Stava rilasciando così tanto istinto omicida che i ninja di Konoha raggiunsero istintivamente le loro armi. L'Hokage, comunque, rimase impassibile. Il Raikage poi sembrò calmarsi, e rise.

“ So cosa stai cercando di fare, Hokage. Mi hai quasi imbrogliato per un secondo, ma ho visto attraverso la tua trappola. Non sono i veri Jiraya e Tsunade. Comunque, devo darti credito per lo sforzo.”.

“ Scusatemi?”, Sarutobi inclinò la testa, genuinamente perplesso.

“ Dici ai tuoi subordinati di annullare la trasformazione. Non sono i veri Jiraya e Tsunade, ti stanno solo mettendo in imbarazzo.”, l'uomo più anziano inclinò un sopracciglio.

“ Non so di cosa tu stia parlando. Quelli sono i veri Jiraya e Tsunade.”.

“ Oh, per favore. Il tipo che interpreta Jiraya ci sta mettendo un po' di sforzo, ma l'impostora di Tsunade sembra una ventenne, mentre dovrebbe essere molto più vecchia!”.

“ CHI STAI CHIAMANDO VECCHIA, MOSTRO DI STEROIDI!”, urlò Tsunade provando ad attaccare il Raikage. Fortunatamente Jiraya riuscì a trattenerla.

“ Calmati, Hime. Ignoralo, non vale il tuo tempo.”, le sussurrò all'orecchio.

“ Beh, se pensate stia bluffando, perchè non controllate voi stesso le loro identità?”, chiese Hiruzen.

“ Vedo il tuo bluff, Hokage. e lo svelerò. Darui, vieni qui.”, gridò A. Un uomo dalla pelle scura con strani capelli biondi che ricoprivano il suo occhio sinistro, non più vecchio apparentemente di un diciottenne, che portava una grande spada nera sulla schiena, si fece avanti.

“ Sì, boss?”.

“ Controlla se questi due sono i veri Jiraya e Tsunade, o impostori come sospetto.”.

“ Ok.”, disse il ragazzo con calma, e andò verso Jiraya. Mise le mani sulle sue spalle e canalizzò un'ondata di chackra dentro il suo corpo. Essa avrebbe dovuto disperdere la trasformazione e genjutsu, se Jiraya ne stesse usando uno. Comunque l'eremita dei rospi rimase identico. Darui guardò il Raikage senza la calma di prima.

“ Uh, mi dispiace, boss, ma quest'uomo non è sotto nessun jutsu di trasformazione.”. Il Raikage stava tremando dalla furia.

“ Ora la donna!”. Darui andò verso Tsunade, ed esitò un po' prima di metterle una mano sulla spalla. Oltre a guardarla con uno sguardo omicida, la donna stava proiettando un'enorme quantità di istinto omicida, come a dire ' prova a mettere le mani su di me, ti sfido'. Comunque Darui era un ninja dedito al dovere, e non permise alla rabbia di Tsunade di mettersi contro gli ordini del suo boss. Ripetè il processo, e Tsunade cominciò a sembrare molto più vecchia.

“ AH, LO SAPEVO!”, urlò il Raikage trionfante. Ma il suo trionfo fu vissuto brevemente quando Tsunade non cambiò oltre. Era ancora Tsunade, solo con qualche ruga.

“ Beh, sei contento ora?”, chiese minacciosa Tsunade a Darui, che saltò indietro spaventato.

“ Boss, anche questa donna sembra essere Tsunade. Scusate per aver annullato il vostro... trattamento di bellezza, Tsunade- san.”. La sannin grugnì e riattivò rapidamente la trasformazione. Darui ritornò al fianco del suo boss prima che lei potesse prenderlo.

“ Da quando quei due sono tornati a Konoha?!”, gridò il Raikage, più arrabbiato che mai.

“ Tre anni fa, poco dopo l'attacco del Kyubi, Il villaggio aveva bisogno di aiuto, e loro hanno ascoltato la nostra chiamata. Infatti, si sono sposati non troppo tempo fa, e hanno un figlio adottivo.”, rispose calmo Hiruzen.

“ Ho anche delle sue foto, volete vederle? E' così carino quando prova a cavalcare il nostro maialino.”, menzionò Jiraya.

“ Jiraya, per favore. Naruto è sempre carino.”, lo corresse Tsunade.

“ Comunque, ora che l'identità dei miei studenti non è più un problema, possiamo tornare al motivo principale della nostra presenza qui?”, chiese Hiruzen, non curandosi di nascondere un sorrsio. Stringendo i denti, il Raikage analizzò le sue opzioni. Il suo piano per ottenere il Byakugan stava cadendo a pezzi, e non vedeva nessun modo per salvarlo. Il suo piano per intimidire non funzionava, e sembrava che l'Hokage aveva realizzato che le sue minacce di guerra erano solo quello, minacce. Se Kumo fosse andata in guerra contro Konoha, A era sicuro avrebbero potuto vincere. Ma sarebbe stata una vittoria molto costosa, ora che i due Sannin erano tornati tra i ranghi del villaggio. E comunque non voleva iniziare una guerra. Per quando gli facesse male ammettere, non c'era nessun altra via che arrendersi.

“ Va bene, Hokage... io... io acconsento alle tue richieste.”, disse l'uomo, quasi sputando quelle parole. Il sorriso dell'Hokage si allargò.

“ Lieto di vedere tu possa vedere la ragione, Raikage- dono. Hiashi- san, per favore, fatti avanti.”. Il capo degli Hyuga camminò verso di loro. Aveva il mento alzato, e la sua faccia mostrava un ghigno di superiorità.

“ Beh, Raikage- dono? Sto aspettando”, disse con un tono quasi di presa in giro.

“ Da parte mia e di tutta Kumogakure, chiedo perdono per le azioni del nostro rappresentante verso il vostro villaggio. Per favore, accettate le nostre scuse.”. A sembrava come fosse in una vera agonia. Darui si chiese come mai il suo boss, e chiunque altro a dire il vero, avesse così tanti problemi a chiedere scusa. Dopotutto, era davvero così difficile dire due parole?

“ Scuse accettate, Raikage- dono. Spero questo incidente non accada di nuovo.”.

“ Bene, ora che tutto è stato sistemato, dovremmo tornare ai nostri rispettivi villaggi, e provare a dimenticare questo incidente sia mai accaduto.”, concluse Hiruzen.

“ Un momento!- s'intromise Jiraya andando verso i ninja di Kumo- sarebbe una vergogna se tornaste a casa a mani vuote dopo essere venuti qui, perciò potete avere questo!”, gli passò un libro.

“ Icha Icha...Violence?”, chiese il Raikage, tremando di rabbia mentre guardava l'interno del libro. Tutti gli altri ninja di Konoha si ritrovarono un'enorme goccia di sudore sulla fronte.

“ Esatto! Il secondo volume della mia serie di successo che entrerà nei negozi il prossimo mese, ma voi potete avere una copia gratis, e autografata dal sottoscritto!”.

“ Cos'è questo... smut? Pretendi di accontentarmi con del porno scritto male?!”, ruggì A.

“ Ehi, il termine corretto è letteratura per adulti con scene erotice, e per lo stile di scrittura...”.

“ Guarda cosa faccio al tuo stupido libro!”, disse il Raikage mentre gettava con rabbia il libro a terra.

“ NOOOOOOO!”, il tempo rallentò improvvisamente per Jiraya quando il suo amato librò cadde a terra con abbastanza forza da rompersi per l'impatto. Ma poi accadde un miracolo, e un paio di mani scure presero il libro prima che potesse toccare terra.

“ Sì! Salvo!”.

“ B! Cosa diavolo stai facendo?”, il ninja che aveva salvato il libro era quello con sciarpa e occhiali da sole, uno dei Jinchuriki.

“ Avanti, fratello, non essere così monello, il libro che hai buttato è abbastanza bello(1)!”. Ora fu il turno dei ninja di Kumo di sudare. Il Raikage comunque, non era in vena di litigare con suo fratello.

“ Beh, se ti piace così tanto, puoi averlo- disse il Raikage, per poi rivolgersi al resto dei suoi ninja- chiunque altro, raccogliete la vostra roba, stiamo tornando al villaggio!”. Jiraya quindi andò verso il fratello del Raikage.

“ Lieto di sapere che ci sono miei fan fuori dalla terra del fuoco- disse tendendogli la mano- mi chiamo Jiraya, ma probabilmente hai già sentito parlare di me.”.

“ Killer B mi chiamo, ed essere fantastico è il mio svago!- rispose l'uomo- il tuo libro è sublime, ma manca di rime fighe!”.

“ Uh, grazie, lo terrò in mente per il prossimo libro. Piuttosto, volevo chiederti un favore”- chiese il sannin, e B annuì. Questa era una mossa rischiosa, poiché si davano informazioni pericolose a un villaggio straniero, ma la possibilità era troppo ghiotta per ignorarla- anche Konoha ha un Jinchuriki. Pensi che quando sarà abbastanza grande potresti allenarlo a controllare il suo demone?”.

“ Mi piacerebbe, amico, ma non so se potrò, perchè vedi, mio fratello deve dire sì”.

“ Capisco... beh, comunque dovevo provare. Goditi il libro quindi.”. Killer B non poteva essere più felice. Non solo aveva avuto il nuovo volume di Icha Icha gratis, settimane prima che fosse in vendita, ma Tsunade non aveva neanche notato che lui aveva fissato le sue tette per tutto il tempo. I Kami benedicano chiunque abbia inventato gli occhiali da sole.

                                                                                                             *****

Pochi giorni dopo, il gruppo dell'Hokage tornò a casa, sollevati che avessero evitato una guerra e che non dovessero dare un'abilità innata a un villaggio nemico. E seppure la sua faccia fosse stoica come sempre, Hiashi era uno dei più felici. Suo fratello stava già aspettando per lui all'entrata del quartiere.

“ Bentornato, fratello. Immagino il viaggio sia stato un successo?”, Hizashi provò a chiedere.

“ Senza dubbio. Grazie al piano di Jiraya e alla determinazione di Hokage. sama, credo abbiamo evitato un possibile disastro.”, rispose l'altro.

“ Lieto di sentirlo. Andiamo, sono certo Hikari-sama e Hinata- sama stanno morendo dalla voglia di vederti di nuovo.”. Camminarono nel cortile principale, dove alcuni ragazzi e ragazze della casata principale si stavano allenando nel Pugno Gentile, sotto lo sguardo di un anziano.

“ Hizashi, durante tutto il tempo che sono stato via c'è stato qualcosa nella mia mente di cui non mi sono potuto liberare. Eri davvero disposto a morire in mia vece?”.

“ Anche tu eri disposto a morire per evitare una guerra.”, rispose Hizashi.

“ Ma sono stato io a uccidere il ninja di Kumo. E Kumo voleva me. Poi, non hai risposto alla mia domanda.”, disse il gemello più vecchio.

“ Sì. Sì, lo ero.”.

“ Ma... perchè? Pensavo odiassi la casata principale.”.

“ E la odio, non ti sbagliare. Ma questo non significa io odi te. Sei mio fratello e ti voglio bene, casata principale o no. E sarei capace di morire per te, proprio come tu moriresti per Hikari o Hinata. Non è abbastanza?”.

“ Morirei anch'io per te, lo sai, casata cadetta o no.”.

“ Preferirei non lo facessi. Non voglio avere la tua morte sulla mia coscienza- finì Hizashi- andiamo, smettiamo di parlare di morte, abbiamo evitato una guerra, il Byakugan è salvo, e nessuno di noi deve morire.”.

“ Già, immagino tu abbia ragione. E' successo qualcosa d'interessante mentre ero fuori dal villaggio?”.

                                                                                                                         *****

Allo stesso tempo il Raikage e i suoi uomini tornarono al villaggio, anche se il loro umore era molto meno allegro, per ovvie ragioni. Mentre A non era un uomo che indulgeva spesso nell'alcool, ora avrebbe voluto un po' di sake, almeno per dimenticare gli ultimi giorni. Ricordò di avere ancora un po' di bottiglie che il Damyo gli aveva dato quando era stato nominato Raikage. Aprendo la porta del suo ufficio, vide c'era già qualcuno. Per essere precisi, il qualcuno che aveva cominciato tutto questo casino. Un ragazzo con poco curati capelli bianchi, pelle pallida, e i suoi occhi chiusi per qualche ragione.

“ Già di ritorno, Raikage- dono?- le labbra del ragazzo formarono un mezzo sorriso- e immagino il tuo piano di riserva sia fallito.”. A sbattè la porta, e camminò verso l'intruso, tremando dalla furia.

“ Che stai facendo qui?!”.

“ Volevo controllare i progressi della missione, ecco tutto. Ma persino se non avessi detto niente, immaginavo sarebbe stata un fallimento. Perciò, hai fallito nel catturare la principessa del Byakugan, e fallito nel procurarmi un paio di Byakugan puri. Deludente.”. Il volto del Raikage si deformò rabbiosamente, e prese l'altro per l'orlo della sua veste.

“ Attento a ciò che dici, moccioso! O scoprirai che la mia rabbia è tutto meno che deludente!”.

“ E' così che Kumo tratta i suoi clienti?”, chiese lui, non perdendo la sua calma. “ E' così che Kumo tratta chi fa incazzare il Raikage! E guardami negli occhi mentre ti parlo!”.

“ Temo di non poterlo fare, a causa di certe... circostanze- rispose lui, aprendo gli occhi, rivelando due orbite vuote, una visione che terrorizzò persino A, che lo rilasciò subito d'istinto- persino se hai fallito la missione da ogni punto di vista, puoi tenere il pagamento. Spero di trovare qualcuno che possa aiutarmi nei miei obbiettivi.”. E così, sparì improvvisamente, come se non fosse mai stato lì.

                                                                         
“ Ora ho davvero bisogno di bere.”.

                                                                                                                                      *****

Dopo, quella notte, Jiraya e Tsunade erano a letto, nelle braccia dell'altro, provando a dormire. La principessa delle lumache cominciò a ridacchiare, che si trasformò in una crisi di risate.

“ Posso sapere cosa trovi così divertente, Hime?”, chiese Jiraya.

“ Solo... non posso credere tu abbia pubblicizato il tuo libro proprio in quel momento!- rispose Tsunade tra le risate- voglio dire, stavamo provando a fermare una guerra, e tu hai provato a vendergli del porno. E' stato così surreale!”.

“ Non è porno, è letteratura per adulti con scene erotiche! Quante volte devo ripeterlo- si lamentò Jiraya- poi, il Jinchuriki era un fan dei miei libri, e l'ho quasi convinto ad allenare Naruto.”. Tsunade improvvisamente si girò verso di lui, e lo guardò con gli occhi spalancati.

“ Davvero? Perchè se Naruo imparasse come usare il chackra del Kyubi allora-”.

“ Sfortunatamente, aveva le mani legate. Ha bisogno prima del permesso del Raikage, e dubito possa accadere così presto. Comunque pianifico di insegnargli io stesso a usare il chackra del Kyubi.”.

“ Davvero. Sai come farlo?”.

“ Sì, ho raccolto alcune pergamene sulle bestie codate e i Jinchuriki, e ho degli indizi che potrebbero essere utili.”.

“ Spero tu possa insegnargli. Naruto deve avere tutto l'aiuto che possiamo dargli.”.

“ Naruto diventerà un ninja forte, proprio come i suoi genitori. Lo vedrai quando crescerà.”. Quindi si baciarono, e si addormentarono in pochi minuti. Se solo fossero rimasti svegli qualche minuto in più, avrebbero notato che il cristallo sul ciondolo di Tsunade aveva iniziato a brillare con una chiara, pallida luce.

(1) Con le rime faccio schifo.

Buonsalve a tutti, spero che il capitolo che avete appena letto vi sia piaciuto. Gli eventi stanno cominciando a muoversi e anche se per un pò sembra che tutto vada bene, credetemi, tra poco ci sarà un autentico massacro. Non sono sicurò quando potrò pubblicare la traduzione del prossimo capitolo, perchè devo cominciare a tradurre anche la mia fanfiction su RWBY e sono impegnato in un altro crossover, scritto insieme all'amico Xephi, ' Super Hero Taise- Kamen Rider x Moon Infinity: La leggenda di Diablo', per non parlare degli esami. Se qualcuno di voi ha tempo e voglia, lo legga e nel caso recensisca(come dice l'autore di Son of the Sannin, il carissimo Ander Arias, ' le recensioni mi fanno FELICE, FELICE, FELICE!). A presto.

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Capitolo 5
*** La ragazza dagli occhi bianchi o Ehi, Naruto si è fatta un'amica! ***


                                                                                                Capitolo 5

                                                                              La ragazza dagli occhi bianchi o Ehi, Naruto si è fatta un'amica!

                                                                                       Sei anni dopo l'attacco del Kyubi

Erano passati tre anni dall'incidente con Kumogakure, conosciuto come 'l'affare Hyuga', in ui fortunatamente, non ci fu niente che minacciò la stabilità di Konoha, e avrebbe potuto continuare la sua ripresa dall'attacco del Kyubi. Questo non significa che niente d'importante accadde, parecchie, al contrario. Tra queste vale la pena menzionare i nuovi membri della famiglia Senju. Poco dopo l'incontro con il Raikage, l'umore di Tsunade divenne persino peggiore, ebbe nausee mattutine, e la sua fame salì vertiginosamente. Dopo aver fatto qualche test, fu confermato che era senza dubbio incinta. Anche se non tutti reagirono alla notizia con gioia e giubilio.

                                                                                                                           Flashback

“ Shizune, dove diavolo è il mio sake?”, ruggì Tsunade mentre guardava tutti i cassetti in casa, cercando il suo migliore amico.

“ L...l'ho nascosto!”, rispose la kunoichi tra i balbettii.

“ HAI FATTO COSA?!”.

“ L'ho fatto per il vostro bene!”.

“ Shizune, abbiamo già parlato di questo! Sono abbastanza matura da-”.

“ Non intendo quello! Tsunade- sama, siete incinta ora, non potete bere alcool, o potrebbe danneggiare il bambino!”. Tsunade rimase in silenzio quando le parole di Shizune cominciarono a entrarle nella mente. Nove mesi senza il suo migliore amico ad aiutarla durante i dolori della gravidanza? Cadde in ginocchio.

“ NOOOOOOOO!”, il suo urlo angosciato fu sentito in tutte le Terre ninja.

                                                                                                                    Fine Flashback

Contemporaneamente, il cristallo sul cristallo di Tsunade, che apparteneva al primo Hokage e che si diceva possedesse il suo chackra, cominciò ad illuminarsi. Molto sottilmente all'inizio, ma molto più luminuso mentre la gravidanza avanzava. Ed emetteva una luce più forte quando si avvicinava alla pancia di Tsunade. E la sorpresa non finì qui, Tsunade diede alla luce due gemelli.

                                                                                                                 Flashback

Tsunade era in un letto d'ospedale, tenendo due neonati avvolti in delle coperte, con ciascun braccio. Al suo fianco c'erano Jiraya, Shizune e Naruto.

“ Perciò, avete pensato a come chiamarli?”, chiese Shizune.

“ Sì, la ragazza è Kaida.”, rispose Jiraya.

“ E il bambino è Hakane”, disse Tsunade.

“ Posso tenere un bambino? Posso? Per favore? Per favore? Per favore?!”, chiese Naruto, saltando.

“ Ok, ma sta attento, e tienilo stretto, chiaro?”, disse Tsunade passando Hakane al biondino.

“ Lo so, non sono stupido- ribattè lui tenendo il piccolo, che pesava più di quanto si aspettasse- Ehi, sono Naruto, il tuo fratellone!”. Shizune, intanto, teneva Kaida.

“ Sono perfetti, non è vero?”.

“ Senza dubbio, ho aspettato nove mesi per questo momento- disse Tsunade, guardando ai suoi figli, sorridendo dolcemente, poi guardò all'allieva- Shizune, portami il mio dannato sake.”.

                                                                                                                        Fine flashback

Si scoprì che il ciondolo reagiva anche vicino ai gemelli. Nessuno potè capire perchè, ma sapevano che significava qualcosa. Poco dopo la nascita dei gemelli, Naruto compì quattro anni, e i due Sannin decisero fosse ora di iniziare il suo addestramento da ninja, almeno le basi. Si sarebbe unito all'accademia ninja entro due anni, e lo volevano il più preparato possibile. Il biondino non sarebbe potuto essere più felice. Comunque, questa felicità non durò a lungo quando invece di imparare justu fighi o almeno qualche tecnica di taijutsu, tutto quello che Tsunade e Jiraya gli insegnarono furono esercizi di controllo del chackra, sigilli e taijutsu di base. L'allenamento di Naruto consisteva per lo più nel praticare semplici calci e pugni contro un piccolo manichino d'allenamento ammortizzato, allenarsi nei sigilli, ed eseguire esercizi che consistevano nel tenere una foglia sulla fronte facendovi circolare il chackra.

Ogni volta che completava l'esercizio, Jiraya e Tsunade gli dicevano semplicemente che la prossima volta avrebbe dovuto tenerla più a lungo. Sfortunatamente per loro, la soglia d'attenzione di Naruto era nonesistente, e riusciva a malapena a concentrarsi su un compito che riteneva noioso o per niente figo, non importa quante volte i Sannin gli dicessero che doveva padroneggiare le basi prima di potergli insegnare la roba più 'fica'. Ci sarebbe voluto un anno e mezzo( anche se per Naruto fu molto più lungo) che potè imparare il suo primo jutsu.

                                                                                                                       Flashback

“ Bene, Naruto, tua madre e io abbiamo deciso che il tuo controllo del chackra è abbastanza buono per insegnarti il tuo primo jutsu.”, disse Jiraya.

“ YA! Finalmente”, urlò Naruto, gli occhi simili a stelle, mentre agitava i pugni saltando in aria.

“ Per mostrarti come questo jutsu funziona, devi attaccarmi per primo, quindi mostrami il tuo colpo peggiore.”.

“ Ok!”, disse Naruto facendo qualche passo indietro. Quindi caricò contro Jiraya e saltò per colpirlo con un calcio volante.

“ CALCIO DEL DRAGONE DALLA FURIA FICHISSIMA!”. Naruto notò a malapena il padre adottivo fare una serie di sigilli, e un secondo dopo che il piede di Naruto atterrò sul petto di Jiraya, il Sannin albino sparì in una nuvola di fumo, lasciando un ceppo al suo posto.

“ Cosa?”.

“ Credo sia qualcosa si possa chiamare 'fico', giusto?”, disse Jiraya da dietro di lui. Naruto si girò, tremante.

“ Come hai fatto?”.

“ Questo just è chiamato Tecnica di sostituzione del corpo. Sostituisci il tuo corpo con un altro oggetto nel momento in cui vieni colpito. Non solo è molto utile per evitare un colpo fatale, ma è anche perfetto per preparare un'imboscata ad un nemico che non sospetta niente.”.

“ WHOA! Per favore, insegnami come farlo!”.

“ Prima devi imparare a fare velocemente i sigilli. La sequenza è tigre, cinghiale, toro, cane e serpente. Lo ripeteremo fino a quando non sarai abbastanza veloce. Poi...”.

                                                                                                                          Fine flashback

Dopo aver praticato la tecnica per mesi, Naruto non l'aveva ancora padroneggiata. Aveva ancora qualche problema con i sigilli. Ma questo non lo mandava giù. Dopotutto, la maggior parte dei bambini non imparava quella tecnica fino all'accademia, così avrebbe avuto un vantaggio. Inoltre, oggi era un buon giorno. Era la prima volta che vedeva la neve a Konoha, e aveva avuto un combattimento a palle di neve molto divertente con la sua famiglia. Poi, dopo pranzo, andò ad iscriversi all'accademia, e ora era sulla strada di casa per dirlo ai suoi genitori. Era così eccitato di diventare un vero ninja!

“ I tuoi occhi sono così inquietanti!”.

“ Uh?”, mormorò Naruto, guardandosi attorno per trovare la fonte della voce. Poteva dire fosse di un ragazzo della sua età.

“ Sono sicuro tu sia un mostro!”, disse un'altra voce. Naruto sentì un brivido lungo la schiena. Mostro. Ricordò la discussione che aveva avuto coi suoi genitori qualche settimana prima del suo sesto compleanno.

                                                                                                         Flashback

“ Naruto, ascolta, avrai presto sei anni, io e tua madre abbiamo deciso sia tempo che tu conosca alcune cose importanti”, cominciò Jiraya, mettendo una mano sulle spalle del bambino. Era decisamente serio, in contrasto col suo solito atteggiamento.

“ Vogliamo tu le impari da noi piuttosto che da qualcun altro”, Tsunade aveva lo stesso umore del marito.

“ E' qualcosa di male che ho fatto?”, chiese Naruto, naturalmente preoccupato.

“ No, no, naturalmente no- lo rassicurò Tsunade in tono dolce- è solo... beh, è che noi... tu”.

“ Non siamo i tuoi veri genitori.”, affermò Jiraya. Narutò fu scioccato.

“ JIRAYA!”, Tsunade urlò all'uomo, che tremò.

“ Che c'è? Ci stavi mettendo davvero troppo!”.

“ Non importa. Ascolta, Naruto, sai cosa accadde quasi sei anni fa?”.

“ Sì, un demone volpe chiamato Kyubi attaccò Konoha, e il quarto Hokage lo uccise, ma morì nel processo.”.

“ Vedi, Naruto, non è totalmente vero- disse Jiraya, guardando gli occhi di Naruto- il Kyubi era veramente troppo potente per essere ucciso in quel modo. Neanche da qualcuno forte come il uarto. Il meglio che potè fare fu sigillare la bestia dentro qualcun altro. E quel qualcuno... eri tu, Naruto.”.

“ COSA? E perchè il quarto l'avrebbe fatto? E chi sono i miei veri genitori allora? Aspetta, significa che il demone volpe mi farà del male?”.

“ Ovviamente no! Il sigillo che mantiene il demone imprigionato dentro di te è molto forte e proteggere chiunque, incluso te stesso. Poi, neanche tu sospettavi ci fosse un demone dentro di te fino a quando non te l'abbiamo detto, giusto? Non sospettavi ci fosse qualcosa di sbagliato?”, gli disse Tsunade con un tono rassicurante.

“ No...”.

“ Per rispondere alla tua prima domanda...la ragione per cui il quarto ti scelse è perchè possiedi uno speciale tipo di chackra che aiuterà a tenere il Kyubi prigioniero. Se avesse scelto qualcun altro, il demone sarebbe scappato e continuato a far danni. Credeva anche che un giorno avresti potuto usare il potere del Kyubi per fare del bene.”.

“ C-capisco- mormorò Naruto- sentendosi sul punto di piangere- ecco perchè quando vado fuori, le persone mi evitano, e gli adulti dicono ai loro bambini di non starmi vicino? Perchè sono veramente spaventati del Kyubi?”. Entrambi i Sannin annuirono tristemente.

“ E per rispondere alla tua seconda domanda... tuo padre era il quarto Hokage stesso- disse Jiraya, lasciando Naruto senza parole e in lacrime- tua madre era Kushina Uzumaki, l'ultimo membro conosciuto del clan Uzumaki. Ecco perchè tuo padre voleva ricevessi il suo cognome invece del proprio, essendo nato da una famiglia di pescatori senza nome.”.

“ Perciò mio padre morì combattendo il Kyubi... e mia madre?”.

“ Anche lei morì durante l'attacco. Molte persone morirono. E persone che hanno perso qualcuno di prezioso per loro di accuseranno erroneamente per le azioni del Kyubi. Ma non lasciare che questo di influenzi, Naruto.”. Naruto scoppiò a piangere. Era troppo per il suo piccolo cuore. Jiraya e Tsunade fecero tutto quello che potevano e abbracciarono il figlio adottivo, che pianse per quasi venti minuti.

“ Ascolta, Naruto, so che potresti essere arrabbiato con noi per non avertelo detto prima.”, cominciò Jiraya, senza smettere di abbracciarlo.

“ Ma ti vorremo sempre bene, e saremmo sempre qui fino a quando avrai bisogno di noi.”, aggiunse Tsunade. Dopo aver pulito le lacrime dagli occhi e il moccio dal naso, Naruto parlò di nuovo.

“ N-non vi preoccupate... non sono arrabbiato... e... non mi interessa di cosa dicono le altre persone. Voi non mi considerate un mostro, ed è quello che importa. E se pensano ancora che lo sia... proverò che si sbagliano! Diventerò il più grande ninja mai esistito! Diventerò Hokage, proprio come mio padre!”. Naruto si sentì in colpa per chiamare padre un completo sconosciuto di fronte alle persone che lo crebbero, ma a loro non sembrò importare. Per un momento, quando Naruto proclamò i suoi sogni, Tsunade vide il suo fratellino Nawaki e il suo primo amore Dan in Naruto. Fu preoccupata che la strada di Naruto lo avrebbe portato al loro stesso destino, ma una parte di lei la rassicurò che non sarebbe stato il caso. Che Naruto avrebbe avuto successo dove altri hanno fallito, che avrebbe dovuto avere fede in lui.

“ Naturalmente ce la farai, piccolo.”, lo incoraggiò dolcemente Tsunade.

“ Yeah, gli mostrerai chi è il boss.”, continuò Jiraya.

“ Grazie, err... anche se non siete i miei veri genitori... posso comunque chiamarvi mamma e papà?”. Questa volta furono i Sannin a scoppiare in lacrime.

                                                                                                                  Fine flashback

Seguendo la voce Naruto vide un trio di ragazzi circondare una ragazzina della sua età, che aveva capelli blu scuro e occhi bianchi. Era sul punto di piangere.

“ Sì, il mostro del Byakugan, giusto?”, chiese uno dei ragazzi. La ragazza non ce la fece più, e cadde sulle sue ginocchia, piangendo. Quella visione vergognosa fece ribollire il sangue di Naruto dalla rabbia.

“ Hey, fermatevi!”, gridò Naruto correndo verso di loro.

“ Uh, che vuoi, cretino?”, chiese uno dei bambini.

“ Ehi, conosco questo bambino! E' il demone volpe!”, disse un altro.

“ Ovvio, il bambino demone difenderebbe la bambina demone, giusto?”, lo prese in giro il primo.

“ Non sono un demone, e neanche lei! Sono Naruto Uzumaki, il futuro Hokage!”.

“ Futuro Hokage? Ah!”, rise il terzo bambino.

“ Sai, i miei genitori mi hanno detto di stare lontano da te, che sei pericoloso. Ma ora che ti vedo, non sembri affatto pericoloso. Infatti, sembri un buono a nulla.”.

“ Andiamo, insegniamo a questo moccioso demone a non immischiarsi con persone più forti!”, disse il primo ragazzino preparando i pugni. La ragazza dai capelli blu trattenne il fiato quando il primo pugno toccò la faccia di Naruto. Lui non si mosse neanche.

“ Chiami quello un pugno? Mia madre colpisce molto più forte di così.”. Con un movimento veloce, Naruto allontanò il pugno del bambino attaccandolo in faccia a sua volta, facendolo cadere a terra.

“ Ah, prendi questo!”, esultò il biondino. Comunque non vide gli altri due bulli venire da lui. Uno di loro lo colpì nella gola, mentre l'altro lo spinse nella neve. Naruto provò a respirare e afferrò il suo stomaco dolorante, poteva sentire gli altri tornare. Improvvisamente, ricordò qualcosa che Jiraya gli aveva detto durante l'allenamento.

' Guardati intorno e cerca di usare l'ambiente a tuo vantaggio.'. C'era molta neve, che avrebbe potuto usare.

“ Ehi, si sta alzando. Penso che voglia essere picchiato ancora!”, rise uno dei bulli. Il più veloce possibile, Naruto si girò e lanciò un po' di neve nelle loro facce. Il lanciò fu abbastanza accurato da colpire i bersagli.

“ I miei occhi!”, urlarono entrambi all'unisono, mettendo le mani sugli occhi. Prendendo vantaggio della loro cecità temporanea, Naruto prese il più largo dei due bulli e lo buttò contro il più piccolo, col risultato di farli cadere entrambi a terra. Uno di loro si alzò più velocemente di quanto il jinchuriki avesse pensato, e gli diede un pugno in faccia. Lui rispose attaccando la gola, e lo calciò velocemente sul suo amico caduto.

“ SEI MORTO!”. Naruto si voltò per vedere il bullo che aveva colpito prima caricarlo, armato con un grosso ramo. Il suo istinto gli urlò di schivare, ma decise di provare qualcos'altro e fece cinque sigilli. Quando il bullo colpì l'altro col ramo, questi sparì in una nuvola di fumo, lasciando neve al proprio posto.

' Sì, ha funzionato!”.

“ Che diavolo, sa usare il ninjutsu?!- esclamò il bullo arrabbiato, ma anche shockato, guardandosi intorno- dov'è andato?!”.

“ CALCIO DEL DRAGONE DALLA FURIA FICHISSIMA!”, urlò Naruto saltando sul bambino dal ramo dove si era appena teletrasportato, calciandolo in faccia e mettendolo ko.

“ Ne hai già avuto abbastanza, o ne vuoi ancora? Perchè posso continuare a lungo, se vuoi!”. Decidendo ne avevano avuto abbastanza, i bulli si alzarono e scapparono via.

“ E pregate che non vi veda più a far piangere una ragazza- urlò Naruto vedendo i tre bulli sparire dalla sua vista- specialmente una ragazza cieca!”. Quindi andò dalla suddetta ragazzina, che non si era mossa da quando il combattimento era iniziato.

“ Ehi, stai bene?”.

“ S- sì, grazie- disse la bambina dai capelli blu- ma... mmm... non sono cieca.”.

“ Davvero?- chiese Naruto, un po' shockato. Si mosse verso di lei, facendola arrossire- ho visto i tuoi occhi e pensato... oh, scusa!”, disse imbarazzato massaggiandosi la nuca.

“ E tu? Hai un occhio nero e il naso sanguinante.”, notò la ragazza, preoccupata.

“ Questo? Ah, non è niente! Mamma è un medico e lo guarirà in un istante, eheh!-La ragazza fissò Naruto senza proferir parola- Beh, devo andare! Come hai appena visto, sono un ninja! Mi sono appena iscritto all'accademia e devo dirlo ai miei genitori! Ci vediamo!”, disse il biondino andandosene di gran lena.

“ A- aspetta!”, disse Hinata, ma Naruto era già troppo lontano. Hinata maledì la sua indecisione, c'erano così tante cose di cui voleva parlare con lui. Non aveva chiesto il suo nome- anche se lo aveva sentito- e lei non gli aveva detto il suo. Ma aveva detto di essere un ninja ed di essersi iscritto all'accademia, Sembrava avere la sua stessa età, così forse sarebbero stati nella stessa classe. Quei bulletti l'avevano chiamato ' demone volpe'. Era forse il bambino col Kyubi sigillato dentro di lui? Ricordava alcuni adulti del clan che se mai avessero incrociato le loro strade, avrebbe dovuto evitarlo a tutti i costi, che era pericoloso, e un mostro. Ma l'aveva difesa da non uno, ma tre bulli, e tutti in una volta. Come poteva qualcuno così disenteressato e gentile essere un mostro? Un certo sentimento che la giovane mente di Hinata non identificò nacque dentro di lei. Per qualche ragione, sentì il bisogno di vedere di nuovo quel ragazzo.

                                                                                                                                              *****

                                                                                                                             Qualche mese dopo

Al negozio di dango, Shizune stava pranzando con Itachi, e due suoi compagni di clan. Il primo era Shisui, un ragazzo poco più vecchio di Itachi e poco più giovane di Shizune, con capelli grigio scuro e occhi neri, comuni tra gli Uchica. L'altro era un bambino della stessa età di Naruto, sempre con capelli neri a papera e gli stessi occhi neri. Era Sasuke, il fratellino di Itachi. Anche se Shizune si sentiva fuori posto, essendo l'unica non Uchica, Itachi insisteva sulla sua presenza. Non poteva esattamente dire quando, ma lei e Itachi erano diventati amici durante gli ultimi anni. Si allenavano anche insieme qualche volta, e la kunoichi l'aveva preparato ad aiutarsi per gli esami di selezione dei chuunin. Il ragazzo li aveva invitati a uno dei suoi posti preferiti per festeggiare la sua prima missione completata come leader del team. La ragazza aveva difficoltà a credere che bambino appena undicenne fosse diventato chuunin così velocemente, quando la maggior parte dei suoi coetanei non si erano neanche diplomati all'accademia.

“ Perciò, dicci, Itachi,- e sii onesto- eri spaventato durante la missione?”, chiese Shizune.

“ Beh, mentirei se dicessi non lo ero. Forse un po'.”, rispose lui.

“ Solo un po'? Ragazzi, quando ho guidato la mia prima missione, ero un fascio di nervi incapace di dormire. Ma comunque, non fu così terribile come sembra.”, commentò Shisui ridendo.

“ Ma Itachi- niisan ha completato un sacco di missioni pericolose, perchè dovrebbe essere spaventato?”, domandò Sasuke.

“ Sasuke, quando sei il leader di un team, cambia tutto. Non solo sei responsabile del successo della missione, ma anche che tutti i tuoi compagni di squadra tornino a casa vivi, e possibilmente, senza arti mancanti.”, spiegò il cugino.

“ Ma se devi prenderti cura dei tuoi compagni di squadra... non significa siano un peso per te? Quindi perchè Itachi non è andato in missione da solo?”.

“ Perchè certe missioni non possono essere compiute da un solo ninja- rispose Shizune- se devi aprire una porta rafforzata da dei sigilli di protezione, di serve un maestro di fuinjutsu per disattivarli. In una missione di ricerca e soccorso, avrai bisogno di un sensitivo e probabilmente un medico. E a volte è un problema di numeri, poiché a volte due o più ninja dovranno essere in più posti contemporaneamente. Capito, Sasuke- kun?”. L'Uchica più giovane annuì.

“ Shizune- san ha ragione. Essere un potente ninja di suo è giusto, ma ci saranno volte in cui il tuo potere non basterà e avrai bisogno dell'aiuto di altri.”, aggiunse Shisui.

“ A proposito, com'è l'accademia?”, chiese Itachi.

“ Eh, va bene, immagino. Insegnano roba che già conosco, perciò è un po' noiosa. Almeno, la pratica di taijutsu e di lancio è interessante.”, disse Sasuke alzando le spalle.

“ Sai, anche mio... fratello minore è in accademia- menzionò Shizune- si chiama Naruto. L'hai incontrato?”.

“ Naruto? Ha capelli biondi a punta, è super rumoroso e dice ogni cinque secondi che diventerà Hokage?”. Shizune ridacchiò.

“ E' una descrizione piuttosto accurata. Immagino tu l'abbia incontrato quindi.”.

“ L'ho incontrato. Per qualche ragione gli piace sedersi dietro di me. E nessuna offesa per Jiraya- sama e Tsunade- sama, ma considerando i suoi genitori, pensavo fosse più forte.”.

“ Beh, possiamo dire che Naruto ha dei problemi a concentrarsi. Il suo corpo si muove molto più velocemente del suo cervello. Ma ci stiamo lavorando.”, disse la ragazza, ridendo.

“ Sembra un tipo interessante. Magari potresti diventare suo amico.”, suggerì Shisui.

“ Infatti stavo per portarlo al parco. Vuoi unirti a noi, Sasuke- kun?”.

“ Eh, passo. Itachi ha promesso di allenarmi quando sarebbe tornato. Magari un altro giorno.”, rispose il bambino con un gesto della mano.

“ Andiamo, piccolo, sono sicuro che ti divertirai. C'è più nella vita che allenarsi.”, insistette Shisui.

“ Eh, va bene, non voglio venga contro la sua volontà. Come ha detto, magari un altro giorno. Farò meglio ad andare, Itachi-kun, ancora congratulazioni per la missione. Shisui-san, Sasuke- kun, è stato un piacere conoscervi.”.

“ Il piacere è stato mio, Shizune- san- rispose Shisui, per poi girarsi verso Itachi una volta che se n'era andata- amico, quella tua amica è davvero carina. Sai se ha un fidanzato?”.

                                                                                                                                         *****

Proprio come Hinata aveva predetto, lei e Naruto erano nella stessa classe. Comunque, la terribilmente timida ragazza non potè raccogliere la confidenza per parlargli di nuovo. E purtroppo, Naruto non la notò mai. Non solo si era dimenticata di lei, era come se per lui non esistesse! Ma nel profondo sapeva non aveva nessuno da incolpare se non sé stessa. Lo seguiva diverse volte dopo la scuola. In genere andava a un negozio di ramen chiamato Ichiraku, a volte tornava a casa, e altre ancora a un campo di allenamento dove uno dei suoi genitori lo aspettava già. La sorpresa di Hinata fu più grande quando scoprì che i suoi genitori erano Jiraya e Tsunade, due dei leggendari Sannin ed eroi della Seconda grande guerra ninja che apparivano nei libri di storia.

Hinata aveva anche notato che, ogni volta che Naruto andava al parco a giocare con altri bambini, i loro genitori li portavano via, lasciando il povero jinchuriki a giocare da solo. Pensavano seriamente fosse un mostro? Non vedevano era un ragazzino come chiunque altro? Un giorno Naruto arrivò al parco con un maialino e sua... sorella maggiore? E i bambini che non se ne andavano da soli venivano presi dai loro genitori. Hinata voleva realmente andare a giocare con Naruto, davvero, ma nel momento in cui fece un passo avanti la sua timidezza cronica si manifestò a piena potenza e la paralizzò. Serviva qualcuno che le desse una piccola spinta. Fortunatamente per lei, stava vedendo quel qualcuno.

                                                                                                                              *****

Shizune sospirò vedendo tutti i bambini lasciare il parco, non prima che diversi genitori lanciassero sguardi infuriati a lei e al suo fratellino, mentre Naruto crollava triste. Questo succedeva davvero troppo spesso.

“ Non ti preoccupare, Naruto, non abbiamo bisogno di loro. Che vuoi fare?”, chiese la mora, provando a nascondere il suo fastidio e rimanere ottimista.

“ Le altalene!”, urlò correndo verso quelle. Non c'era bisogno di chiedere se voleva che lo spingesse. Shizune si aspettava che ora che Naruto aveva cominciato l'accademia, avrebbe potuto farsi qualche amico della sua età, ma non era successo. Infatti sia lei che i Sannin erano preoccupati dalla sua condotta. Il ragazzo ignorava spesso il professore che spiegava qualcosa in cui non era interessato, lamentandosi ad alta voce quanto 'noiose' fossero le lezioni e chiedendo che insegnassero 'qualche jutsu figo'. Si vantava anche di quanto fosse forte per la sua età e come sarebbe diventato Hokage- fortunatamente non rivelò mai chi erano i suoi genitori biologici- e spesso sfidava gli altri ragazzi, specialmente Sasuke, a duelli uno contro uno, e adorava fare scherzi, sia agli studenti che ai compagni di classe. Era obbio che aveva disperatamente bisogno di un amico della sua età, in quel modo non avrebbe dovuto provare costantemente quando 'fantastico' era a chiunque

. Improvvisamente Shizune sentì qualcosa. Un rumore proveniente dagli alberi dietro il parco. Anche se non era un sensitivo, i suoi sensi erano abbastanza acuti da percepire che qualcuno gli stava osservando.

“ Naruto, devo usare il bagno. Ti lascio da solo con TonTon per qualche minuto, ok?”.

“ Certo, prenditi il tuo tempo, neechan!- rispose il biondino felice, mentre Shizune spariva con la Tecnica del trasferimento istantaneo, stupendolo- immagino dovesse davvero andarci!”.

                                                                                                                                   *****

Hinata fu un po' spaventata quando la sorella maggiore di Naruto sparì in quel modo, non aveva esattamente capito cosa gli aveva detto. Ora lui era lì, tutto solo. L'occasione perfetta per andare a parlargli. Ma anche così, Hinata non aveva abbastanza coraggio da andare così. Le serviva un modo per attirare la sua attenzione, perchè facesse lui il primo passo.

“ Ahem.”, disse una voce dietro di lei.

“ EEEEP!”, gridò Hinata shockata voltandosi e vedendo Shizune guardarla con le bracia incrociate davanti al petto.

“ I tuoi genitori non ti hanno insegnato che fissare le persone è maleducato?”, chiese lei.

“ Mi dispiace! Err, io... ummm... non intendevo... eh.”, balbettò la bambina, le sue frasi un incomprensibile casino. Shizune la guardò meglio.

“ Ehi, Naruto disse che aveva salvato una ragazza con occhi strani da un gruppo di bulletti il giorno in cui si era iscritto. Eri tu?”.

“ N- naruto- kun ha detto che i miei occhi sono strani?”, disse Hinata mortificata. Shizune si maledì per aver usato l'infelice scelta di parole di Naruto, invece di qualcosa più sensibile.

“ Uh... sono certa non fosse un insulto- la rassicurò- non hai risposto alla mia domanda. Che ci fai qui?”.

“ Io... beh... i-io volevo... ringraziare Naruto- kun per avermi salvata da quei tre bulli.”, Shizune non potè sopprimere un sorriso.

' Tre? Non erano dieci, Naruto. E grossi come Jiraya- sama?”.

“ Perciò perchè non lo fai, invece di fissarlo da lontano?”, Hinata arrossì, avvertendo lo sguardo.

' Oh, capisco, questa ragazza è troppo timida per parlargli direttamente. Vediamo se posso fare qualcosa'.

“ Perciò qual è il tuo nome? Io sono Shizune Kato.”.

“ H- hinata Hyuga. Piacere di conoscervi, Shizune- san.”.

“ Solo Shizune va bene- disse il ninja medico, sorridendo- dimmi, Hinata, ti piacerebbe fare qualcosa per Naruto come ringraziamento?”.

“ S-sì, certo!”, rispose la Hyuga.

“ Guarda Naruto. Di cosa pensi abbia più bisogno ora?”. Hinata guardò Naruto dondolarsi triste, la risposta era ovvia.

“ G- gli servirebbe un amico con cui giocare.”, borbottò.

“ Corretto. Ora sai cosa fare.”.

“ C- COSA?”. Questa donna si aspettava che andasse così a giocare con Naruto? Semplicemente? Era pazza? Shizune le sorrise.

“ Andiamo, posso vedere nei tuoi occhi che vuoi giocare con lui più di qualsiasi cosa.”.

“ S- sì, m- ma...”.

“ O posso dirgli che lo stavi spiando senza neanche salutarlo.”.

“ PER FAVORE, NO! Ok, ok, lo farò!”, quasi urlò la Hyuga, estremamente frustrata.

“ Quindi farai meglio a sbrigarti. Non penso Naruto resterà molto a lungo se si annoia.”. Hinata annuì e deglutì. Andò verso Naruto, abbastanza silenziosa da non farsi scoprire troppo presto, non voleva pensasse fosse qualche stalker inquietante. Dopo essere arrivata a distanza di sicurezza, lasciò perdere la sicurezza e camminò normalmente. O normalmente per quanto potè. Comunque, il bambino era troppo preso dai suoi pensieri per notarla.

“ C- ciao.”, salutò Hinata con un gesto della mano. Il suo gesto improvviso strappò Naruto dalla sua riflessione, e lui si girò verso di lei, sorridendo.

“ Oi, salve!”, Hinata arrossì incredibilmente. C'era qualcosa di così onirico in quel sorriso. Forzandosi a mantenere la calma, si presentò.

“ Hinata!”. Naruto girò la testa confuso.

“ Cosa?”. Hinata era così arrabbiata a sé stessa. Aveva sparato il suo nome in quel modo? Era consapevole di non essere la persona più socievole o eloquente, ma quello era troppo.

“ Intendo... il mio nome è Hinata Hyuga... come ti chiami?”, chiese timida, anche se conosceva la risposta.

“ Sono Naruto Uzumaki, il futuro Hokage!- annunciò lui orgoglioso- sembri familiare, ci siamo già incontrati?”.

“ Siamo compagni di classe... n- non mi hai mai visto prima?”.

“ No, scusa. Comunque, ci sono un sacco di persone in classe. Ricordo solo le persone che si siedono vicino a me.”. Hinata sentì un po' di dolore sentendo che Naruto non fosse neanche al corrente che stavano nella stessa classe, ma sapeva era anche colpa sua per non avergli parlato prima. Se stava sempre per conto suo e non parlava mai, se non interpellata, come poteva apettarsi lui l'avrebbe riconosciuta?

“ Mi hai anche aiutata contro quei bulli che mi stavano insultando mesi fa...”, disse Hinata rigirandosi i pollici.

“ Oh, sei QUELLA ragazza- disse Naruto realizzando- ti hanno imbarazzata ancora? Perchè se l'hanno fatto li picchierò ancora di più.”, rispose rumorosamente colpendosi il palmo.

“ No, va bene, nessuno mi ha dato problemi da allora...a proposito, cosa stai facendo?”.

“ Beh, sono venuto qui per giocare con altri bambini, ma nessuno vuole farlo con me, e giocare da soli diventa noioso in fretta. Perciò sto aspettando che Shizune- neechan torni dal bagno per tornare a casa.”. La Hyuga decise era il tempo di fare la sua mossa. Il suo cuore stava battendo così forte avrebbe giurato che stava per uscire da un momento all'altro dalla sua bocca.

“ Oh... err... posso giocare io con te fino a quando non torna?”, chiese Hinata, arrossendo più che mai. Non poteva credere di averlo fatto. Gli occhi di Naruto si spalancarono, illuminati di gioia, e la sua bocca si allargò in un grande sorriso.

“ Vuoi giocare con me?! Davvero?! Ma io...”.

“ Si, lo so, il nove code. Ma non credo che avere un demone dentro di te ti renda a tua volta un demone... un demone non mi avrebbe difeso da quei bulletti.”. “ Perciò vuoi essere mia amica? Sul serio?”, Naruto chiese, ancora incredulo. Hinata annuì e il suo sorriso si allargò ulteriormente. Aveva finalmente un amico! Per un momento pensò sul perchè se quella ragazza voleva essere sua amica ed era sua compagna di classe, non gli aveva mai parlato prima, ma era troppo felice per pensarci.

“ Perciò... a cosa stai giocando?”. “ Alle altalene! Non sai come giocare su un altalena?- Hinata scosse la testa- allora dobbiamo rimediare! Avanti, siediti qui!-Hinata fece quanto detto, e si sedette sull'altalena vuota accanto- ora devi muoverti avanti e indietro. Aiutati con le gambe.”. Hinata provò diverse volte, ma era incapace di muovere l'altalena.

“ Non funziona... mi dispiae, Naruto- kun...”, disse lei triste.

“ Va bene, posso spingerti io!”. Prima che la moretta potesse dire alcunchè, Naruto scese dalla sua altalena e cominciò a spingere Hinata. La timida Hyuga sentì un nodo allo stomaco sentendo come il dondolio andava- Naruto spingeva a tutta forza- ma allo stesso tempo non potè che divertirsi un mondo con questo semplice gioco. Non ricordava quando aveva avuto una giornata così bella fin'ora.

“ Bene, ora che hai abbastanza spinta, prova a mantenerla da te! Ricorda, usa le tue gambe per metterci più forza”, disse Naruto tornando sull'altalena e unendosi a lei. Shizune scelse quel momento per tornare.

“ Ehi, Naruto- kun, sono tornata!”, disse la giovane kunoichi.

“ Shizune- neechan!”-urlò Naruto saltando dalla sua altalena ancora a mezz'aria, e atterrò sui suoi piedi di fronte a lei. La sua gioia era così grande che non aveva realizzato che la ' pausa bagno' di Shizune era durata quasi un'ora- non ci crederai! Mi sono fatto un'amica! Hinata, vieni qui!”.

“ Davvero? E' grandioso, Naruto- kun!”, disse Shizune con finta sorpresa. Fortunatamente, Naruto era abbastanza ingenuo da crederci. La sua gioia, comunque, era molto reale.

“ Salve, Shizune- san. Voglio dire, Shizune. Sono Hinata Hyuga.”, disse Hinata, inchinandosi rispettosamente.

“ Ed è pure nella mia stessa classe, in accademia! Significa che possiamo vederci ogni giorno!”, disse il biondino, saltando dalla gioia.

“ Sono così felice per te, Naruto- kun!- commentò Shizune, arruffandogli i capelli- ma si sta facendo tardi, torniamo a casa?”.

“ Così presto? Ma voglio giocare ancora con Hinata!”, protestò Naruto.

“ V- va bene, Naruto- kun, possiamo vederci anche domani. Infatti, dovrei tornare a casa, non vogli o far preoccupare i miei genitori.”.

“ Guastafeste. Ok, ci vediamo domani, Hinata!”, disse lui andando via con Shizune.

“ Ci vediamo domani, Naruto- kun!”, rispose Hinata tornando al quartiere Hyuga. Avrebbe sempre ricordato quel giorno come il migliore della sua vita. Non solo si era fatta il suo primo amico e si era divertita a giocare con lui, ma poteva dire di aver fatto a sua volta Naruto felice. Si era persino dimenticata delle sue preoccupazioni sulla salute in declino di sua madre dopo la nascita di Hanabi. Non vedeva l'ora di dire ai suoi genitori di Naruto Qui si fermò.

Quasi tutto il villaggio evitava Naruto a causa del Kyubi. I suoi genitori avrebbero disapprovato della loro amicizia? Il pensiero la terrorizzava, non voleva perderlo. Ma dall'altra parte... era sicura una volta che avessero incontrato Naruto, avrebbero visto quanto gentile e divertente era- per non dire forte- e non avrebbero avuto nessun motivo per obbiettare.

Salve, spero che il capitolo e l'inizio della Naruhina vi siano piaciuti(ovviamente ce ne vorrà prima che diventi una ship ufficiale, ma tranquilli, Ander non ha maciullato il pairing come Kishimoto). Buon lavoro e a presto.

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Capitolo 6
*** Effetto farfalla o credi nel fato? ***


Effetto farfalla o credi nel fato?

Jiraya era puntuale come sempre per il suo incontro con l'Hokage riguardo l'investigazione del Kyubi. Però, stavolta c'era qualcosa di diverso. La prima differenza, più difficile da notare, era lo sguardo eccitato che aveva in faccia. Era ottimo, significava che il Sannin aveva raggiunto un traguardo importante nella sua ricerca. Il che avrebbe potuto spiegare la seconda differenza, Inoichi Yamanaka e Anko Miratashi dietro di lui.

“ Ce l'ho, sensei!- dichiarò entusiasta l'uomo- ho la prova definitiva che discolperà gli Uchica, e indicare il vero colpevole dell'attacco del Kyubi!”.

“ Queste sono ottime notizie, Jiraya. Non solo potremmo mettere fine ai sospetti di Danzo del clan, ma potremmo finalmente chiudere il capitolo più oscuro di Konoha”, rispose Sarutobi prendendo una boccata dalla sua pipa.

“ Anko, mostragli il rapporto.”, chiese Jiraya. La ragazza annuì e passò all'Hokage una cartella con vari files dentro. Hiruzen li lesse, e gradualmente, il suo umore si rabbuiò mentre l'espressione divenne più grave. Una volta concluso guardò l'allievo.

“ Perciò pensi che il responsabile dell'attacco fosse... Orochimaru?”.

“ Ascolti, Hokage- sama, so che sembra costruito sul momento, ma mettendo tutte le prove insieme ha perfettamente senso.”, spiegò celermente la ragazza.

“ Illuminatemi quindi.”, Jiraya si schiarì la gola e cominciò a spiegare.

“ Ho investigato quel misterioso gruppo di mercenari, l'Akatsuki, per gli ultimi quattro anni. Come vi ho detto prima, erano interessati nei Biju, e spesso assumevano ninja traditori tra i loro ranghi. Indovini chi c'era tra di loro? Il serpente bastardo stesso.”.

“ Jiraya- sama ha portato un ninja traditore senza nome al settore Torture e Investigazioni un paio di mesi fa. La mia squadra e io abbiamo controllato la sua mente, facendo delle scoperte interessanti- continuò Inoichi- la prima, come detto da Jiraya, fu che Orochimaru è parte dell'Akatsuki. Ho potuto vedere vari ricordi non solo indossare la divisa dell'organizzazione, un mantello nero con nuvole rosse, ma avere incontri con vari membri. Ma non ha mai incontrato più di un membro per volta.”.

“ La seconda è che Orochimaru ha creato un proprio villaggio da qualche parte, 'Otogakure', o qualcosa di simile- aggiunse l'ex allieva del Sannin- ritengo dovremmo trovare quel posto il prima possible prima che si trasformi in un grosso problema.”.

“ Mentre queste scoperte sono indubbiamente importanti, non riesco a vedere la connessione tra Orochimaru e il Kyubi.”, commentò l'Hokage.

“ Non vede, sensei? E' ovvio che Orochimaru era un membro dell'Akatsuki prima di andarsene da Konoha. Oltre alle proprie ambizioni, voleva diventare Hokage per aumentare le risorse dell'organizzazione e avere accesso al Kyubi. Ma le cose non sono andate come sperava, disertò e un anno dopo, quando il sigillo di Kushina era più debole, ritornò, si infiltrò nel luogo ove si trovava uccidendo le guardie, la prese e rilasciò il Kyubi.”. Anko si intromise nuovamente.

“ Ci pensi, Hokage- sama, Orochimaru era l'uomo perfetto per il lavoro. E' un ottimo infiltratore, conosce Konoha dentro e fuori meglio di chiunque altro, ed è abbastanza forte per competere con il più potente dei nostri ANBU.”.

“ Dopo aver distrutto Konoha, avrebbe dato il Kyubi all'Akatsuki, prendendo due piccioni con una fava. Ma ancora una volta, non contò sull'intervento di Minato, che probabilmente lo sconfisse e sigillò il Kyubi dentro Naruto, fermando i suoi piani. E ora sta costruendo un nuovo villaggio in modo da creare un'armata e provare nuovamente a distruggere il villaggio e reclamare il Kyubi.”.

“ Mentre queste sono deduzioni ragionevoli, c'è ancora il mistero di come Orochimaru abbia potuto mettere il Kyubi sotto controllo. E' risaputo che i normali genjutsu, non importa quanto potenti, difficilmente funzionino sui demoni, e che gli unici due uomini capaci di controllarli erano Hashirama- sensei e Madara, ninja di molto superiori a Orochimaru.”.

“ Si sa che stava sperimentando con le cellule di Hashirama- sama, e sappiamo che ha avuto almeno un successo nella forma di Tenzo. E se quello stronzo avesse finalmente perfezionato il processo e ottenuto il potere del primo Hokage?”, suggerì Anko.

“ Una teoria terrificante, ma improbabile. Se avesse avuto il potere di Hashirama- sensei così a lungo, l'avrebbe già usato contro di noi- controbattè il Terzo- mentre avete fatto tutti un lavoro encomiabile, temo non sia abbastanza per mettere pubblicamente gli Uchica oltre ogni sospetto- Anko imprecò sottovoce, Jiraya guardò il pavimento e Inoichi rimase neutrale- ma avete fatto un buon lavoro con questa investigazione. Questa 'Otogakure' è qualcosa che necessita ulteriori investigazioni. Inoichi, tu e il resto della divisione TeI dovreste continuare a estrarre tutte le informazioni riguardanti il problema che potete dal prigioniero. Voglio aggiornamenti giornalieri.”.

“ Sì, Hokage- sama!”, Inoichi e Anko risposero all'unisono, lasciando poi l'ufficio.

“ Jiraya, abbiamo bisogno solo di un altro pezzo per finire il puzzle: il modo usato per controllare il Kyubi. Se puoi scoprirlo, possiamo concludere l'investigazione e indicare Orochimaru come il colpevole dell'attacco.”.

“ Lo farò, sensei. Non mi fermerò ora che siamo così vicini a finire.”, confermò Jiraya.

“ Nel frattempo, utilizzerò le informazioni che hai raccolto per fermare Danzo dall'infastidire il clan Uchica. Sei congedato.”.

“ Un'altra cosa, sensei.”, menzionò Jiraya.

“ Mhh?”.

“ Le mie indagini sull'Akatsuki e i Jinchuriki mi hanno portato a... interessanti scoperte tangenziali.”.

“ E sarebbero?”.

“ Suna ha creato un Jinchuriki?”. Hiruzen inarcò un sopracciglio.

“ Hai qualche informazione?”.

“ Sì, il suo nome è Gaara, ed è il più giovane figlio del Kazekage. Sembra stia facendo del suo meglio per mantenere lo stato di Gaara un segreto, ma il ragazzo ha parecchio problemi a mantenere il suo demone sotto controllo, e queste cose non si possono nascondere facilmente. Presumo sia il risultato di un pessimo sigillo. Per di più stiamo scoprendo solo ora di questo. Solo i Kami sanno quanto questo bambino sia stato un Jinchuriki.”.

“ Ancora notizie preoccupanti. Sapevo che Suna aveva il Monocoda sotto controllo, ma non che fosse sigillato in una persona. Se hanno deciso di creare un Jinchuriki ora... non voglio pensare alle implicazioni.”.

“ Sappiamo che Suna è il più debole dei cinque grandi villaggi ninja. Magari hanno deciso di usare il loro demone per apparire forti, sia ai nemici che a potenziali clienti.”.

“ Persino in quel caso, non è qualcosa che possiamo permetterci di sopravvedere. Jiraya, preparati per un viaggio a Suna. Una volta che tutto è sistemato, controllerai il Jinchuriki e soprirai le ragioni dietro la sua creazione. Suna è nostra alleata e odierei pensare stiano complottando contro di noi, ma non si può mai essere troppo sicuri.”.

“ Capito, sensei.”.

                                                                                                                                  *****

“ Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”. Shizune saltò in tempo per evitare la palla di fuoco, che esplose contro il terreno qualche metro da lei. Il suo avversario era un ragazzo con capelli corvini tenuti in una coda e occhi neri, con addosso la giubba dei Chunin di Konoha sopra la maglietta. Suddetto avversario prese vantaggio della polvere alzata dalla palla di fuoco e corse verso di lei a una velocità impossibile. Due kunai si scontrarono l'uno contro l'altro ripetutamente, riempiendo l'aria con taglienti rumori metallici. Shizune saltò all'indietro, e mentre era a mezz'aria, lanciò una serie di senbon all'avversario dal suo sparaaghi da polso. Il ragazzo saltò a sua volta per evitarli, e usò un altro kunai per parare quelli che non potè evitare. Appena Shizune toccò il terreno, sentì il suono di shuriken venirle contro. Le stelle metalliche colpirono il loro bersaglio, che sparì in una nuvola di fumo lasciando un tronco.

Prendendo rapidamente la sua arma dal tronco, il giovane avversario di Shizune si guardò intorno, provando a trovare la ragazza. Le sue orecchie avvertirono un fischio tagliente che segnalò una raffica di senbon in arrivo. Attivando lo Sharingan, il giovane ninja lanciò dei kunai che fermò il movimento dei proiettili e li fece cadere a terra. Shizune riapparve subito dietro l'Uchica, formando una serie di sigilli.

“ Arte dell'acqua: Muro d'acqua!”. Le sue guance si riempirono, fino a quando non espulse dalla bocca un forte flusso d'acqua contro l'Uchica, che improvvisamente si trasformò in uno stormo di corvi, che volarono in diverse direzioni. Shizune formò rapidamente un'altra serie di sigilli e gridò 'Kai!', facendo sparire lo stormo. Sapendo dov'era Itachi, si girò rapidanmente per colpire con un calcio alto, rapidamente parato dal braccio di lui. Il ninja medico e l'Uchica si scambiarono calci e pugni, fino a quanto Shizune non lo fece scivolare. La castana lo atterrò rapidamente, evitando il contatto visivo.

“ Penso sia finita.”, dichiarò, puntando un kunai alla gola del ragazzo.

“ Immagino di sì.”, le concesse Itachi. Shizune si rimise il kunai in tasca, e lo aiutò a rimettersi in piedi.

“ Bello sparring, Itachi- kun.”.

“ Grazie, Shizune- san. Stavolta sono riuscito a resistere senza usare lo sharingan per cinque minuti!”, disse il ragazzo orgoglioso.

“ Sono sicuro saranno dieci minuti la prossima volta!”,rispose la kunoichi, sorridendo.

“ Eh, non sono ancora sicuro. Non riesco a batterti neanche con lo sharingan.”.

“ No, ma lo farai. Stai migliorando a un ritmo molto rapido, che non è una sorpresa, considerando quanto rapidamente hai guadaganto una promozione! Sono sicuro diventerai un jonin molto prima di me, ah.”.

“ Già...”, disse pigramente il ragazzo, grattandosi la nuca.

“ Per di più posso dire che oggi non eri totalmente concentrato.”.

“ Davvero? Pensavo di essere concentrato come sempre...”.

“ Itachi- kun, non puoi mentirmi. Posso vedere che qualcosa ti preoccupa. Puoi dirmi cos'è?”, la domanda di Shizune incontrò il silenzio quando il prodigio degli Uchica guardò l'erba sotto di lui e si sedette. La ragazza si sentì in colpa per obbligarlo a parlare di qualcosa con cui non era per niente a suo agio. Si sedette accanto a lui

” Scusa, Itachi- kun, non era affar mio chiedere. Se è qualcosa di personale...”.

“ Shizune- san, qualcuno ti ha mai obbligato a fare qualcosa che non volevi?”. Shizune fu sorpesa dalla questione, e si chiese se il corvino avesse qualche problema coi genitori.

“ Beh... no. Sono fortunata che non mi sia mai successo.”.

“ B- beh, è che...”, Itachi borbottò un po'. Non aveva parlato di questo con nessun altro, neanche Shisui, suo cugino e migliore amico. Però, c'era qualcosa su Shizune e il suo comportamento amichevole che rendeva più facile parlare con lei di problemi personali,” I miei vogliono che diventi un ANBU.”.

“ E tu non vuoi.”, concluse Shizune.

“ Esatto. So che tipo di missioni fanno gli ANBU, e non voglio fare quello, non ancora per lo meno.”, mentre era tecnicamente vero, Itachi lasciò fuori l'altra, moltro più importante ragione per cui non voleva entrare nel corpo.

“ Beh, direi che gli Anbu beneficerebbero parecchio di qualcuno del tuo talento, Itachi-kun. Sono sicuro verrai promosso capitano in breve tempo- rispose la ragazza, facendo sospirare di nuovo il giovane shinobi- comunque, se non è quello che pensavi di fare... hai altre idee?”.

“ Beh, stavo pianificando che, dopo essere diventato jonin, avrei chiesto per una squadra di genin da allenare. Mi è sempre piaciuta l'idea di essere un insegnante. Beh, non un insegnante dell'Accademia, ma... un insegnante da campo, capisci cosa voglio dire?”.

“ Sì, penso di fare lo stesso una volta promossa.”.

“ Sono sicuro sarai una maestra incredibile, Shizune- san.”.

“ Riguardo il tuo problema... non so cos'altro potrei dirti che parlare coi tuoi genitori, ed essere sicuro sappiano come ti senti. Se ti vogliono realmente bene- e sono sicura lo facciano- capiranno e ti lascieranno scegliere il tuo cammino.”. Stettero così qualche minuto, l'uno accanto all'altro. Una brezza gentile cominciò a soffiare.

“ Non so se funzionerà, ma proverò a parlare con loro. Grazie per il consiglio, Shizune- san.”, disse Itachi alzandosi.

“ Prego, Itachi- kun. Stessa ora domani?”.

“ Ho paura di no. Sono stato assegnato a una missione fuori dal villaggio.”.

“ Oh, peccato. Ora dove posso trovare un degno sparring partner che non mi lasci tutta dolorante? Seriamente, non allenarti mai con Tsunade- sama. Quella donna non si trattiene mai, neanche con i suoi bambini.”. Itachi ridacchiò.

“ E' il miglior medico del mondo, no? Non si trattiene perchè ti sistemerà dopo. Comunque devo andare, ci vediamo dopo.”, salutò ritornando al quartiere degli Uchica.

                                                                                                                               *****

Nel frattempo, l'altra primogenita di un altro capo clan stava tornando a casa. Hinata stava ancora sorridendo ricordando il litigio tra Naruto e l'insegnante di storia riguardo la seconda grande guerra ninja. Naruto insisteva che il loro libro di testo fosse sbagliato, dicendo che i suoi genitori erano veterani della suddetta guerra, e la loro versione della battaglia non coincideva col libro. Hinata aveva il presentimento che i Sannin, per quanto indubbiamente abili e potenti, avessero esagerato il loro supporto durante la guerra. Comunque c'era qualcosa che scaldava il cuore nel vedere Naruto così veemente la reputazione dei suoi genitori. Hinata si stava ora pentendo di non aver parlato prima con Naruto. Dopo quel pomeriggio nel parco, Naruto si sedette accanto a lei invece che al suo solito posto dietro Sasuke Uchica.

Però mentre amava la sua compagnia, il biondino aveva la brutta abitudine di interrompere le lezioni quando non attiravano la sua attenzione, che poteva essere un po' fastidioso. Un giorno, Hinata chiese educatamente a Naruto di smettere di interrompere l'insegnante mentre spiegava le basi controllo del chackra. Apparentemente, le conosceva di già, e voleva fare altro. Aveva paura il ragazzo avrebbe preso la richiesta come un tradimento e non sarebbero più stati amici, ma la sua reazione sorprese la Hyuga.

“ Cosa? Oh, scusa, Hinata, non pensavo fossi così interessata. Starò zitto ora.”, rispose felice. Tutti furono stupefatti dall'incredibile gesta di Hinata nel convincere l'iperattivo Uzumaki a stare in silenzio. Il maestro lo definì un miracolo. Ora ogni volta che Naruto non voleva ascoltare la lezione, seguiva spesso l'esempio di Shikamaru e faceva un sonnellino. A differenza di quest'ultimo, a volte russava così forte che l'insegnante di turno gli lanciava contro il cancellino della lavagna. Dopo la lezione, Naruto e Hinata andavano al parco a giocare insieme. Le persone avrebbero mormorato sul 'bambino demone' giocare con l'erede degli Hyuga, ma nessuno di loro prestava loro attenzione. Erano troppo impegnati a divertirsi. Altre volte l'avrebbe invitata a casa sua. Ogni volta giocavano con i fratellini di due anni di Naruto, Hagane e Kaida.

La mora pensava che prima o poi avrebbe potuto portare Hanabi, visto che erano solo un anno più grandi di lei. Solitamente, i quattro erano sotto l'occhio di Jiraya e Shizune. Tsunade sarebbe arrivata molto più tardi, finito il turno all'ospedale. Tutti e tre erano molto gentili ed educati con lei, e facevano del suo meglio per farla sentire la benvenuta. Comunque, oggi non era uno di quei giorni. Naruto era con sua madre al campo d'allenameto tre, così senza niente da fare, Hinata aveva deciso di tornare a casa per passare un po' di tempo con Hanabi fino alla pratica con suo padre per il pugno gentile. In quel momento realizzò che nonostante fosse stata a casa di Naruto tante volte, non gli aveva mai chiesto di venire da lei.

In ogni caso, la sua amicizia con Naruto era un segreto per tutto il clan. Stava ancora pensando come dire a suo padre che aveva fatto amicizia col 'bambino demone' che tutti temevano ed evitavano. Una brutta sorpresa attendeva la piccola Hyuga, comunque. Entrata nel quartiere Hyuga, lo trovò stranamente deserto. Nessun ragazzo ad allenarsi, nessun membro della casa cadetta a vigilare... aveva un brutto presentimento. Dopo aver lasciato zaino e scarpe all'ingresso, iniziò a chiamare per i suoi genitori, o chiunque altro. Finalmente trovò un altro compagno di clan: Ko Hyuga, un membro della casata principale che vegliava su di lei ogni volta che i suoi genitori erano occupati.

“ Oh, Hinata- sama, vedo che sei tornata.”, la salutò l'uomo con tono malinconico.

“ Che succede, Ko? Dove sono tutti?”, chiese la bambina, preoccupata.

“ Hinata- sama... qualcosa di brutto è successo... a sua madre.”, cominciò l'uomo. La pelle di Hinata divenne persino più pallida.

“ M-amma? Cos'è successo alla mamma?”, chiese andando in panico. Ko le prese la mano e la portò davanti alla camera da letto dei suoi genitori, dove la maggior parte degli Hyuga, di entrambe le casate, aspettavano ansiosi. Dopo aver dato alla luce Hanabi, La madre di Hinata non era più stata la stessa. Soffriva spesso, mangiava molto poco( e troppo spesso avrebbe finito per vomitare) e si sentiva perennemente esausta. Avevano chiamato un dottore che le descrisse alcune medicine. Sembrarono funzionare all'inizio, ma i sintomi tornarono, e peggioravano ogni giorno. L'erede del clan aveva paura che qualcosa del genere succedesse prima o poi.

“ Sa che Hikari- sama si è sentita molto male in questi mesi. Sembra stia andando ancora peggio. Hiashi- sama ha chiamato il medico di famiglia per controllarla. Possiamo solo aspettare di vedere cosa può fare.”. Non dovettero aspettare molto per gli urli arrabbiati di Hiashi.

“ Che significa avete fatto tutto ciò che potevate?! Ci dev'essere qualcosa che potete fare per salvarla!”.

“ Gliel'ho già detto, Hiashi- sama, i sintomi sono troppo avanzati! Mi avreste dovuto chiamare prima!”.

“ Ti avevamo già chiamato! Le tue medicine non hanno fatto niente per farla stare meglio!”.

“ Mi dispiace, Hiashi- sama, ma ho fatto tutto quello che ho potuto. Posso prescirverle degli antidolorifici per rendere gli ultimi giorni di sua moglie più sopportabile.”.

“ ESCI DALLA MIA VISTA!”, gridò Hiashi. Il medico se ne andò, e la maggior parte degli Hyuga cominciò a mormorare tra di loro. Hinata era sul punto di scoppiare in lacrime.

“ Rimani forte, Hinata- sama. E' quello che Hikari- sama avrebbe voluto.”, le disse Ko, a sua volta vicino al pianto. La bambina sentì il suo mondo farsi a pezzi. No, questo era troppo crudele. Ora che le cose cominciavano a migliorare per lei, avrebbe perso sua madre? Tutto perchè quel dottore non si era accorto il suo stato era peggiore di quanto pensasse. Se Tsunade avesse trattato sua madre, allora...

“ Riguardo Tsunade-sama? Possiamo chiamarla per controllare mamma?”, chiese speranzosa.

“ L'abbiamo già cercata. Non era all'ospedale, e non c'è nessuno a casa sua. Non sappiamo dove sia ora.”. Il volto di Hinata si rattristò vedendo sparire l'ultima speranza di sua madre. Fino a quando non si ricordò perchè la donna non era né all'ospedale, né a casa.

“ Ko, so dov'è Tsunade- sama!”.

“ Lo... sai?”.

“ Sì! Vieni, dobbiamo sbrigarci!”.

                                                                                                                                   *****

Al campo di allenamento, Naruto era sdraiato sull'erba, respirando pesantemente, con ferite lungo tutto il corpo. Ogni centimetro di questi era in agonia estrema.

“ Avanti, moccioso, non abbiamo ancora finito col riscaldamento!”, disse Tsunade con vigore calciandogli leggermente i fianchi.

“ Puoi... abbassare... un po'... la brutalità... per favore?”, chiese Naruto tra uno spasmo e l'altro.

“ Quando diventerai un ninja e andrai fuori dal villaggio troverai nemici disposti a uccidere, e che non si tratterranno. Perciò rispondermi, perchè io dovrei risparmiarmi? Sarei una cattiva maestra se non ti insegnassi come si deve”, spiegò la donna, mani sui fianchi mentre guardava il figlio adottivo.

“ Mi piacerebbe alzarmi... ma non posso sentire le mie gambe... o altro.”, balbettò questi giurando che non avrebbe più chiamato noiosi la meditazione e gli esercizi di manipolazione del chackra di Jiraya noiosi. Tsunade sospirò e roteò gli occhi. Si abbassò su Naruto e mise una mano sul suo petto, che si illuminò di una brillante luce verde. Presto, una piacevole sensazione circolò nel suo corpo, cancellando lentamente ma efficacemente il dolore. Mentre non era scomparso totalmente, era ora sopportabile.

“ Sei davvero un buono a nulla, lo sai? Cosa penserebbe il Quarto se ti vedesse lamentarti per un po' di duro allenamento? Non diventerai Hokage così presto se non costrusci un po' di tolleranza al dolore- lo rimproverò Tsunade guarendolo- meglio ora, ragazzino?”.

“ Sì, grazie, mamma.”.

“ Non aspettarti vada leggero con te tutto il tempo. Ok, continuiamo. Mettiti in una posizione base di taijutsu e prova a schivare...”.

“ NARUTO-KUN!”, squillò una voce. Sia Naruto che Tsunade si girarono verso la sua fonte, vedendo Hinata e uno Hyuga adulto correre verso di loro.

“ Oh, Hinata! Felice di vederti! Sei venuta per un po' d'allenamento con mamma e me?”, chiese il ragazzo, sorridendo all'idea. I due nuovi arrivati annasparono per avere un po' d'aria. Erano tutti e due rossi e sudavano, avendo corso non stop per parecchio.

“ Tsunade- sama, deve venire con noi, è un'emergenza!”, la pregò Ko.

“ Hei, calma! Che sta succedendo?”, chiese il medico.

“ E'- e' mia madre, è molto malata, e il nostro solito dottore non p- può far niente per f-farla sentire meglio!”, spiegò l'erede del casato nuovamente sul punto di piangere. Naruto rimase a bocca aperta in preda all'orrore, rivolgendosi alla madre.

“ Mamma, devi aiutare Hinata! Per favore!”.

“ Va bene, va bene! Solo fatemi tornare a casa prima per prendere medicine e strumenti.”, rispose Tsunade.

                                                                                                                                      *****

Arrivò presto la sera. Arrivata, Tsunade tecnicamente cacciò Hiashi via dalla sua stanza( siccome non voleva disturbi mentre trattava pazienti in condizioni critiche), e spese lì le ore successive. Questo non fermò il capoclan e molti altri Hyuga dal radunarsi di fronte alle porte chiuse. Hinata sedeva nel corridoio vicino alla camera, con Naruto al suo fianco, provando a consolarla al meglio delle sue abilità.

“ Mamma è il miglior medico che esista! Guarirà tua madre in tempo record, vedrai!”, lei non disse niente, si limitò ad annuire e pregare qualsiasi divinità esistente che sua madre sopravvivesse. A quel punto realizzò qualcosa: era la prima volta Naruto entrava in casa sua. Per di più, tutto il clan Hyuga, incluso suo padre, ora sapeva che era amica del biondino. Ma niente di questo le importava più. Sua madre era l'unica cosa che le interessava al momento. Finalmente, dopo varie ore che sembravano giorni, un'esausta Tsunade uscì dalla stanza, immediatamente circondata dai presenti. Un'occhiataccia fu abbastanza per fare un po' di spazio.

“ Bene, ho buone notizie e cattive notizie. Quale volete sentire prima?”, chiese.

“ Le... buone notizie.”, rispose Hiashi, provando del suo meglio per nascondere la disperazione.

“ Tua moglie è fuori pericolo ora, vivrà.”, un coro di sospiri di sollievo riempì il palazzo, quello di Hiashi il più rumoroso.

“ Visto, Hinata? Tua mamma starà bene.”, disse Naruto a un'egualmente sollevata Hinata.

“ E' molto debole ora, ma se seguite le mie istruzioni, starà bene in qualche mese.”, aggiunse il medico.

“ E le cattive notizie...?”, chiese nuovamente Hiashi.

“ Il suo utero era oltre ogni cura. Non potrà più avere figli.”, annunciò Tsunade. La notizia fu seguita da vari mormorii.

“ Se starà bene, non importa.”.

“ Hiashi, tua moglie era afflitta da un'infezione che ho rintracciato nel suo utero. In uno stato molto avanzato. Due giorni più tardi, e sarebbe stato impossibile salvarla. Ci sono state delle complicazioni alla nascita della tua secondogenita?”.

“ Sì, ma i dottori dicevano che sarebbe stata bene!”, protestò il capoclan.

“ Evidentemente quei dottori hanno mancato qualcosa. Comunque, non c'è ragione di tenere un risentimento. Tornerò ogni settimana per controllare i suoi progressi. Se non posso per qualsiasi ragione, Shizune mi sostituirà. Ecco cosa deve fare tua moglie se vuole riabilitarsi...”. Dopo aver concluso la spiegazione, Tsunade e Naruto furono scortati ai cancelli del quartiere. Era tardi e curare Hikari così a lungo aveva lasciato il medico totalmente esausta. Pregò Jiraya non fosse dell'umore per il sesso. Oh, chi stava prendendo in giro, il bastardo pervertito era SEMPRE dell'umore per il sesso. Oh, beh, almeno aveva una buona ragione per atterrarlo.

“ In nome dell'intero clan Hyuga, la ringrazio, Tsunade- sama. Quello che ha fatto stasera non sarà mai dimenticato.”, disse Hiashi solennemente inchinandosi alla donna.

“ Sì, grazie, Tsunade- sama.”, ripetè Hinata imitando l'inchino.

“ Eh, va bene, stavo solo facendo il mio lavoro. Poi, i nostri figli sono amici, giusto?- rispose Tsunade con una risatina, prima di sbadigliare- ragazzi, dopo questo credo potrei dormire per una settimana. Spero non ci siano emergenze domani all'ospedale. Vieni, moccioso, l'ora di andare a dormire è già passata.”.

“ Arrivo! Ci vediamo domani, Hinata!”, salutò Naruto agitandole una mano.

“ Vieni, Hinata, anche tu dovresti andare a dormire.”, commentò Hiashi riportando dentro la figlia.

“ Posso vedere mamma prima?”, chiese la bambina.

“ Hinata, tua madre ha bisogno di riposare ora. Potrai vederla domattina.”.

“... va bene allora.”, si arrese lei. Dopo quanto era successo, voleva assicurarsi la madre stesse bene con i suoi occhi. Ma sapeva suo padre aveva ragione.

“ A proposito, non mi avevi detto eri amica con quel ragazzo”, commentò Hiashi in un tono stranamente preoccupato.

“ Err... s-scusa, p- padre, è-è che...”, balbettò Hinata, incapace di formare una sentenza coerente.

“ Avevi paura non ti avrei lasciato essere amica col ragazzo che conteneva il novecode?”, domandò l'uomo, ricevendo un assenso.

“ A- altri genitori dicono ai loro b- bambini di stare lontani da Naruto, e pensavo che tu...”.

“ L'avrei proibito solo se il ragazzo avrebbe dimostrato di essere una cattiva influenza per te, e per ora, non sembra essere il caso.”.

“ Perciò ti va bene se siamo amici?”.

“ Fino a quando non mi darà ragione di non fidarmi di lui e si comporti come si deve, sì. E lascerò perdere per ora, ma non tenermi più segreti, va bene?”, rispose stoico Hiashi. Hinata annuì nuovamente, prima di sospirare sollevata. Non solo non aveva perso sua madre, ma la sua amicizia con Naruto era salva al momento. Non avrebbe avuto problemi a dormire quella notte.

Nel frattempo, Hiashi non poteva fare a meno di pensare a Naruto e come la sua presenza aveva effetto il Clan. Non fosse stato per lui, né Jiraya né Tsunade fossero tornati al villaggio, e l'Hokage non avrebbe mai provato a intimidire il Raikage, con Hizashi sacrificato per placare Kumogakure. E ora sua moglie sarebbe morta, se non fosse stato per Tsunade, per di più sua figlia aveva fatto amicizia col figlio adottivo di lei. Si chiese se avesse dovuto lasciare che Hinata si avvicinasse prima al ragazzo. Ora non poteva farsi un'esatta opinione di Naruto considerando gli doveva la vita della moglie. Non gli aveva mai pensato così tanto, e l'idea di Hinata come sua amica non gli aveva mai attraversato prima la mente.Mentre gli Hyuga erano uno dei clan più tradizionali di Konoha, Hiashi non era un uomo superstizioso.

Aveva sentito varie persone, persino tra i parenti, che Naruto avrebbe portato sfortuna e disgrazie a chiunque gli sarebbe stato vicino. Sicuramente il rischio che il demone si liberasse era molto reale, non importa quanto piccolo, ma il bambino come un portatore di malasorte era semplicemente ridicolo. E ora, sembrava l'opposto fosse vero

. La presenza di Naruto aveva salvato la vita di due delle persone che amava di più, diventando per di più il primo e unico amico di sua figlia. E anche se i suoi progressi nel Pugno gentile erano più lenti di quanto desiderasse, magari avrebbe potuto convincere Naruto nel farle unire al suo allenamento con i Sannin. Ma per qualche ragione, Hiashi non potè liberarsi dal pensiero che tutta questa buona fortuna aveva un prezzo attaccato a essa, e che un giorno qualcuno gli avrebbe chiesto di pagare.


Salve a tutti, ragazzi, scusate l'assenza dal fandom, ma una seccatura chiamata 'sessione d'esami', mi ha tenuto lontano dalla scrittura per un bel pò, fortunatamente ne sono uscito con due esami in meno da sbrigare e ora spero di recuperare il tempo. Mi auguro il capitolo vi sia piaciuto, contiene il primo combattimento della saga(sebbene solo d'allenamento) e cominciano ad apparire i primi elementi dark. Pensavate che questa fosse una storia basata solo sulla dolcezza di Jiraya e Tsunade che crescono un Naruto OP a merda? Ah, poveri sciocchi, considero questa storia la migliore del fandom inglese per un motivo ben preciso: tutto avviene in equilibrio, se qualcosa andrà meglio, altro andrà a puttane... su vasta scala. Detto questo, auguri di buon anno a tutti i lettori, se trovate il tempo magari passate anche sulla mia storia 'Super Hero Taisen', scritta a quattro mani insieme all'amico Xephil, o sull'account evil65, dove io e vari altri autori scriviamo in comune.

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Capitolo 7
*** Venti del deserto o Perchè trasformare i tuoi bambini in armi non è fico ***


 

Venti del deserto o Perchè trasformare i tuoi bambini in armi non è fico


 

Sette anni dopo l'attacco del Kyubi


 

“ Siamo arrivati?”.


 

“ No.”.


 

“ Siamo arrivati?”.


 

“ No.”.


 

“ Siamo arrivati?”.


 

“ No!”.


 

“ Siamo arrivati?”.


 

“ NO! SMETTILA DI CHIEDERLO!”, gridò Jiraya infuriato. Tra il caldo e il costante chiacchiericcio di Naruto, avrebbe che sarebbe uscito fuori di testa in qualsiasi momento. In quel momento notò qualcosa lontano e incrociò gli occhi per vedere meglio. Si girò verso Naruto, e gli disse: “ Sì, siamo arrivati Sunagakure è dietro quelle dune.”.


 

“ Finalmente!”, fece Naruto alzando le braccia in aria. Il caldo era oppressivo, e la sua sete stava diventando insopportabile. Ma dopo due giorni infernali faticando in un oceano di sabbia, il loro viaggio era finito. Dopo molto, molto tempo, e molto, molta insistenza col Kazekage, Sarutobi era finalmente riuscito a convincerlo ad accettare la visita di un'ambasciatore da Konoha, in modo da rafforzare l'unione tra i due villaggi e 'aiutare' col problema del Jinchuriki.


 

Mentre l'intenzione di aiutare era genuina- altrimenti Sarutobi non avrebbe mandato il miglior esperto di sigilli vivo di Konoha come rappresentante- l'Hokage aveva altri obbiettivi più egoistici per tale azione, più precisamente valutare la possibile minaccia rappresentata dal Jinchuriki e come il Kazekage pianificava di usarlo. Jiraya richiese di portare Naruto in missione, credendo che avere un Jinchuriki della stessa età di quello di Suna avrebbe aiutato a connettere con lui. Koharu and Homura si opposero violentemente, siccome significava non solo portare Naruto fuori dal villaggio pur non essendo un ninja, ma anche in un altro villaggio. Sarutobi comunquè fu d'accordo col ragionamento di Jiraya, d'altronde se fosse successo qualcosa Naruto avrebbe avuto un Sannin a prendersi cura di lui.


 

Anche Tsunade si oppose all'idea di suo marito, ma per motivi differenti. Sentiva che Naruto fosse troppo giovane per un simile viaggio, per i pericoli che avrebbe dovuto affrontare, oltre a perdere giorni all'accademia. Jirya spese un'ora intera convincendo la principessa delle lumache che Naruto sarebbe tornato a casa senza un graffio, e che avrebbe lavorato ancora più duro per rimediare ai giorni di scuola persi. Naruto era eccitatissimo del viaggio. Non era mai stato fuori dalle mura di Konoha e moriva dalla voglia di vedere il mondo esterno. Rimase meravigliato dalle lussureggianti foreste del Paese del fuoco- alla cui vista Naruto si chiese perchè si chiamasse così invece che 'Terra delle foreste', pensando che il nome avrebbe avuto senso solo in caso d'incendio, spingendo Jiraya a pregarlo per non rendere il nome più letterale- e dall'acquo paesaggio del Paese dei fiumi. Però quando raggiunsero il Paese del vento...


 

“ Questo dovrebbe essere il Paese del caldo insopportabile.”. Ma fortunatamente arrivarono all'apertura nel mezzo di un largo muro di pietra che era l'entrata del villaggio, custodito da un paio di Chuunin di Suna. Dopo averne verificato l'identità, garantirono loro l'accesso al villaggio. Il piazzale formato dalla spaccatura era all'ombra, avendo una temperatura molto più bassa, cosa che entrambi i nativi di Konoha apprezzarono molto.


 

Naruto si prese qualche minuto per contemplare il villaggio di fronte a lui. Era composto principalmente di edifici rettangolari, sferici o conici fatti di argilla- Jiraya spiegò al ragazzo che in clima così caldi quel materiale era facile da modellare e si induriva in fretta, per di più pur non essendo molto resistente aiutava a mantenere l'interno fresco- e non c'era una vegetazione comune come nel suo paese natale. Nel mezzo del deserto- gli spiegò nuovamente Jiraya- nessuna pianta poteva vivere qui, la maggior parte erano tenute in dei giardini. Si diressero immediatamente alla casa del Kazekage, un'enorme edificio sferico col kanjii di 'vento' sulla parte frontale, nel mezzo del villaggio. Proprio come la torre dell'Hokage a Konoha, non era solo il luogo di lavoro del capovillaggio, ma funzionava anche da residenza sua e della sua famiglia, se avessero deciso di vivere qui.


 

Mentre Suna sembrava veramente diversa da Konoha, l'atmosfera era praticamente identica: bambini giocavano nelle strade, mercanti vendevano le loro merci, i civili si dirigevano ai loro soliti lavori, qualche ninja sorvegliava le strade e altri guardavano tutto dai tetti. Naruto immagino che in fondo, i villaggi ninja erano identici.


 

*****


 

Residenza del Kazekage


 

Jiraya e Naruto erano seduti su un divano in una larga stanza in attesa del Kazekage, che, stando al Jonin che li aveva fatti entrare, sarebbe arrivato a breve.


 

“ Perciò, dimmi, Naruto, che pensi di Suna?”, chiese l'uomo, non impaurito da risposte prive di tatto, essendo soli.


 

“ Mhh, è ok, immagino, ma preferisco Konoha. Fa veramente caldo qui, e non c'è neanche un minimo di verde.”, rispose il bambino senza peli sulla lingua. Jiraya aveva immaginato che Naruto non avrebbe gradito troppo il posto. Fin da piccolissimo, gli erano sempre piaciute le piante. Adorava giocare nel loro giardino di casa quando non si stava allenando, e aveva persino un angolo in cui stava facendo crescere alcune piante. Comunque, poteva anche essere il fatto che finora era cresciuto in un posto con albari a perdita d'occhio, e il contrasto era piuttosto stridente.

“ Sei già stato qui prima?”, chiese il biondino.

“ Sì, diverse volte. Ma il posto è cambiato a malapena dall'ultima volta che sono stato qui. Beh, vedo qualche nuova linea governativa, ma tutto qui.”, menzionò Jiraya.


 

“ Conosci il Kazekage?”.


 

“ Temo di no. Ho incontrato qualche volta il suo predecessore durante la Terza guerra, ma tutto qui. Poi scomparve misteriosamente.”.


 

“ Stano. Pensano tu avessi qualcosa qualcosa a che fare con quel fatto?”.


 

“ Fortunatamente no.”. La porta si aprì, e apparve un'altra Jonin, una donna sulla ventina con segni viola sulle guancie.


 

“ Jiraya-san, Kazekage-sama la sta aspettando nel suo ufficio.”.


 

“ Era ora. C'è un posto dove Naruto può aspettare mentre parlo col Kazekage?”.


 

“ Sì, Kazekage- sama ha detto che Naruto- kun può passare il tempo con i suoi figli. Lo porterò da loro.”, si offrì la jonin.


 

' Bene, in questo modo Naruto potrà avvicinarsi al Jinchuriki.'- pensò Jiraya- bene, Naruto, io ci metterò un po' di tempo, perciò si paziente, e fa il gentile con i figli del Kazekage.”.


 

“ Certo, papà.”, annuì Naruto mentre guardava l'albino andarsene.


 

“ Vieni pure con me, Naruto- kun”, gli disse la jonin, offrendogli la mano.


 

“ Ok, ehm...”.


 

“ Maki, il mio nome è Maki.”, rispose lei, con un piccolo sorriso.


 

“ Ok, Maki! Io sono Naruto Uzumaki! Ma lo sai già, giusto? Eheh!”.


 

“ Sei davvero un bambino vivace. Sono certa non avrai problemi a fare amicizia coi figli del Kazekage.”.


 

“ Lo spero.”.


 

*****


 

Jiraya entrò nell'officio del Kazekage, trovando questi, Rasa della sabbia dorata, già in sua attesa, seduto alla scrivania con un grugno in faccia. Il Sannin provò il suo sorriso migliore, e si sedette sull'unica sedia libera.


 

“ Kazekage- dono, è un piacere incontrarla.”, cominciò l'albino, il più cordiale possibile. Ma mentalmente stava imprecando. Era veramente bravo in missioni d'infiltrazione e raccolta d'informazione, ma discussioni diplomatiche non rientravano nel suo arsenale di talenti. Doveva misurare le parole con attenzione per non causare un incidente internazionale. Konoha aveva già schivato uno shuriken con Kumo, l'ultima cosa che voleva era provocare involontariamente Suna e far alleare i due villaggi contro la sua patria.


 

“ Jiraya dei Sannin. Mentre ho sempre voluto incontrare una leggenda vivente, ' piacere' non è la parola che userei. Sappiamo entrambi perchè sei qui, e nessuno a parte i miei ANBU stanno ascoltando, perciò puoi tralasciare i convenevoli e procedere col nocciolo della questione.”.


 

“ Come desidera, Kazekage- dono- rispose Jiraya in tono neutrale- come scritto nella lettera dell'Hokage, vorrei conoscere le ragioni dietro la creazione di un Jinchuriki, così cosa avete in mente di fare con lui.”.


 

“ Cos'è, avete paura che lo useremo contro Konoha?- chiese Rasa, inarcando un sopracciglio- dovrei preoccuparmi di una guerra preventiva?”.


 

“ Sappiamo entrambi che non accadrà, quindi basta con la recita, Rasa.”, disse tagliante Jiraya, e subito imprecò sottovoce. Non solo aveva parlato al Kazekage in maniera molto irrispettosa, ma si era rivolto a lui col titolo invece che col nome. Giudicando dalla sua espressione, Rasa non l'aveva presa bene.


 

“ Recita? Non sono io quello che sta recitando, Jiraya. Dalla fine della guerra Suna ha perso sempre più clienti da Konoha, incluso il Damyo del vento stesso. La scomparsa del terzo Kazekage ha trasformato il villaggio in un casino. Le diserzioni sono diventate quotidiane. Gli attacchi di banditi ai carri di rifornimenti sono incrementati fin troppo. E quando faccio un tentativo di recuperare parte della nostra forza perduta, Konoha mi forza a rappresentare un emissario domandando informazioni sui nostri affari interni. Saremo potuti essere alleati durante l'ltima guerra, ma non avete fatto molto per noi quand'è finita.”.


 

“ Hey, non ce la cavavamo troppo bene neanche noi. Devo ricordarle che il Kyubi ci ha attaccati neanche dieci anni fa?”.


 

“ Sei stai provando a farmi sentire dispiaciuto per Konoha, finiscila. Ti stai solo mettendo in imbarazzo.”. Jiraya represse il bisogno di urlare in faccia all'uomo, e respirò pesantemente.


 

“ Non ho alcuna intenzione di farlo. Le preoccupazioni dell'Hokage risiedono esclusivamente nelle sue intenzioni col Jinchuriki, e la sua posizione verso Konoha.”.


 

“ Questa è la prova di cui avevo bisogno per sapere che stavo facendo la cosa giusta. Vedi? Prima che la notizia che avessimo un Jinchuriki si diffondesse, a nessuno importava di noi. Ma dopo quanto successo abbiamo il così grande villaggio di Konoha chiedere delle nostre intenzioni. Bene, Jiraya, puoi tornare a casa e dire questo all'Hokage: farò tutto quello che serve per fare di Suna un villaggio forte, e se Konoha, o qualsiasi altro villaggio, si mette sulla mia strada, saranno distrutti.”.


 

“ Questo è un bluff. Jinchuriki o no, manchate della forza per dichiararci guerra.”, dichiarò crudo Jiraya.


 

“ Da soli, forse. Ma trovare alleati per sconfiggervi non sarà così difficile. Ho sentito cos'è successo con Kumo, sai. E anche i villaggi minori non amano così tanto Konoha.”. Jiraya cominciò a sudare a litri. Questo era proprio quello che voleva evitare. Fortunatamente l'incontro non era finito, e il Kazekage non aveva sentito cosa Konoha voleva offrire.


 

“ Hai confuso le mie parole, Kazekage. Konoha non desidera entrare in nessuna guerra con te. Vuole solo una garanzia che la nostra alleanza resti salda.”. Rasa inarcò un sopracciglio, e guardò il Sannin con uno sguardo divertito.


 

“ Bene. Vuoi sentire le mie richieste o avete già qualcosa in mente?”.


 

“ La seconda. Vorrei sentisse cosa l'Hokage mi ha permesso di negoziare. Come qualche segreto di classe S che nessuno all'infuori di Konoha conosce.”. Il Kazekage si spinse verso Jiraya.


 

“ Hai la mia attenzione.”.


 

“ Prima di tutto, anche Konoha ha avuto un Jinchuriki, contenente il Kyubi, per qualche anno. Un bambino della stessa età di tuo figlio.”.


 

“ Perciò siete riusciti a ottenere qualcosa da quel casino. Ok, dimmi qualcosa su di lui.”.


 

“ E' il bambino biondo che ho portato con me.”. Un silenziò di tomba seguì quell'affermazione. Gli occhi del Kazekage si spalancarono così tanto che Jiraya avrebbe giurato sarebbero caduti dalle orbite.


 

“ Perciò hai infiliato il Jinchuriki del demone più forte nel mio villaggio, senza che ne fossi a conoscenza.”.


 

“ Credo di averlo fatto.”.


 

“ Ed è nello stesso edificio in cui mi trovo.”.


 

“ Corretto.”.


 

“ Nella stessa stanza dei miei figli.”.


 

“ Si fidi, le garantisco che né lei, né i bambini o qualsiasi altro cittadino di Suna sono in pericolo.”. Rasa rimase sorprendentemente calmo.


 

“ Sai che questa non è una buona idea per migliorare la relazione tra i nostri villaggi, non è vero, Jiraya?”.


 

“ Mi creda, avevo le mie ragioni per portare qui quel bambino.”.


 

“ E sarebbero...?”.


 

“ Aiutare suo figlio.”.


 

“ Scusa se non ti credo, Jiraya.”.


 

“ Può credere quello che vuole. Senta, so che il bambino ha problemi a tenere la bestia sotto controllo, ecco perchè l'Hokage ha mandato me invece di qualcuno con vere abilità diplomatiche. Posso dire che chiunque abbia fatto il sigillo, ha fatto un lavoro abbastanza merdoso. Vuole il caso io sia uno dei migliori esperti di sigilli al mondo, e se mi permette di dare un'occhiata a suo figlio, posso crearne uno che contenga il demone come si deve. Può considerarlo un dono da Konoha come segno della nostra buona volontà.”.


 

“ Un'offerta tentatrice, Jiraya, ma come posso sapere che non è una scusa per avvicinarsi al mio Jinchuriki?”.


 

“ Il fatto che abbiate il Jinchuriki di Konoha tra le vostre grinfie. Che è anche mio figlio adottivo. Pensa mi permetterei di rischiare la sua vita?”.


 

“ Un ninja dovrebbe essere disposto a sacrificare tutto, inclusi coloro che ama, per completare i suoi obbiettivi e distruggere i propri nemici. Ecco perchè non ho avuto rimorsi nel trasformare mio figlio in un Jinchuriki.”.


 

“ Quello è un pensiero cupo. Ma in ogni caso, non dovevo portare qui Naruto. Infatti ho preso un enorme rischio facendolo. Ma l'ho fatto perchè per entrambi i nostri figli incontrare qualcun'altro contenente un demone, per di più potrà vedere la differenza tra un sigillo che può contenere appena una bestia con le code, e uno che può tenerla prigioniera in maniera appropriata.”. Il Kazekage si mise il mento sulle mani, e guardò intensamente il Sannin.


 

“ Ho bisogno di pensarci. Avrai la mia risposta domani mattina. Nel frattempo, sia tu che quel ragazzino starete qui, farò preparare la vostra stanza. Sei congedato.”.


 

“ Grazie, Kazekage- dono. Sono certo deciderà cos'è meglio per tutti.”, disse Jiraya alzandosi e lasciando l'ufficio.


 

*****


 

Mentre l'incontro aveva luogo, Maki portò Naruto in una grande stanza con un lungo tavolo, un po' di divani, qualche disegno da colorare e un paio di libri. I due occupanti si girarono verso Naruto nel momento in cui entrò. Una era una bambina alta, con occhi azzurri e i capelli biondi raccolti in due codini. L'altro era un ragazzo con occhi castani a punta e occhi neri, un po' più basso dell'altra.


 

“ Naruto- kun, questi sono Temari- sama e Kankuro- sama, due dei figli del Kazekage. Temari- sama, Kankuro- sama, questo è Naruto, figlio dell'emissario di Konoha.”. Naruto andò verso i due bambini e a una certa distanza offrì loro la mano, presentandosi con una frase ben provata.


 

“ Ciao! Sono Naruto Uzumaki! Felice di conoscervi!”. Fu la ragazza, Temari, a rispondere per prima, prendendogli la mano e dandogli una forte stretta.


“ Felice di conoscerti, Naruto. Benvenuto nel nostro villaggio.”, lo salutò cordialmente.


 

“ Vi lascerò soli. Se doveste aver bisogno di me per qualsiasi ragione, sarò qui fuori.”, disse Maki prima di andarsene. Un silenzio imbarazzante cadde dopo la sua partenza e Naruto pensò fosse sua responsabilità romperlo. E l'avrebbe rotto bene.


 

“ Perciò, chi di voi è il Jinchuriki?”, chiese innocentemente, totalmente ignaro della sua sfacciataggine. Temari e Kankuro per poco non si strozzarono alle parole del biondino.


 

“ C-come lo sai?”.


 

“ Mio papà me l'ha detto, è la ragione per cui siamo venuti, sapete. Mi ha detto che il Jinchuriki era il figlio del Kazekage, quindi immagino sia tu, giusto?”, chiese indicando Kankuro.


 

“ Attualmente il Jinchuriki è nostro fratello Gaara.”, chiarì Temari.


 

“ Dov'è quindi?”, chiese il bambino di Konoha.


 

“ Ora come ora, lo vediamo a malapena. Spende la maggior parte del tempo con nostro zio Yashamaru. Lo aiuta a controllare i suoi poteri.”. Quanto detto da Temari era tecnicamente un segreto di classe S, ma considerando Naruto sapeva già di Gaara, non c'era motivo di nasconderlo.


 

“ Peccato, morivo dalla voglia di incontrare qualcuno come me.”, commentò Naruto, un po' deluso. Temari e Kankuro rischiarono di strozzarsi ancora di più stavolta. Kakuro sembrava sul punto d'avere un attacco di cuore.


 

“ Non dirmi hai anche tu un mostro dentro...”.


 

“ CHE DIAVOLO?! E CI HANNO LASCIATO QUI SOLI CON TE?!”, gridò Kankuro inferocito.


 

“ Kankuro!”, lo sgridò Temari con tono infantile. La porta si aprì con un tonfo e Maki entrò con un kunai in mano.


 

“ Ho sentito un urlo, è tutto ok?”.


 

“ Sì, Maki- san, tutto bene a parte mio fratello, che è sempre un idiota.”, spiegò Temari colpendo Kankuro sulla nuca. Maki annuì, e se ne andò nuovamente.


 

“ Eh, va bene, mi capita abbastanza spesso. Ma non preoccupatevi, il novecode non uscirà molto presto. Eheh- rassicurò Naruto toccandosi la pancia- ed è perchè siamo qui, papà ha detto che può fare un miglior sigillo per Gaara in modo che possa controllare i suoi poteri.”. Entrambi i fratelli lo guardarono persino più shockati di prima.


 

“ Davvero- chiese Temari, i suoi occhi illuminati da un fascio di speranza- può farlo?”. Naruto annuì con un sorriso.


 

“ Sarebbe un dono dal cielo. Non solo Gaara controlla sempre peggio quel mostro, ma anche la sua mente vacilla.”, disse Kankuro.


 

“ Già, magari sarà persino capace di dormire.”, commentò Temari.


 

“ Cosa, non può dormire?”, chiese confuso Naruto. Temari scosse la testa.


 

“ Se si addormentasse, anche solo per un momento, il mostro prenderebbe possesso del suo corpo e partirebbe in una furia omicida. Solo il suo potere mantiene Gaara funzionante a malapena mentre è permenentemente sveglio. Ma come ha detto mio fratello, non fa niente per aiutare la sua psiche.”.


 

“ Speriamo tuo padre convinca il nostro a dare un occhiata al sigillo e sistemarlo in qualche modo.”, aggiunse Kankuro.


 

“ Comunque, mentre aspettiamo... che volete fare?”, chiese la biondina. Gli occhi di Naruto girarono per la stanza, fino a vedere delle bambole di legno su un tavolo.


 

“ Ehi, Temari, sono tue queste bambole?”.


 

“ A dire il vero, sono di Kankuro.”.


 

“ Sul serio, giochi con le bambole?”, esclamò Naruto trattenendo appena le risate.


 

“ Non sono bambole, sono MARIONETTE!”, rispose Kankuro con rabbia prendendo i giocattoli dalle mani di Naruto.


 

“ A me sembrano bambole, solo più noiose. Però hanno un sacco di parti mobili.”.


 

“ Ti mostrerò la differenza tra una bambola e una marionetta- ruggì Kankuro prima di attaccare dei fili alle dita. Fece quindi stare le marionette in piedi e combattersi- Visto? Richiede molta abilità e concentrazione, ma i risultati parlano da soli.”.


 

“ Woaaa, è così fico- disse Naruto, gli occhi fissi sulle marionette- perciò ti stai allenando per diventare un artista?”.


 

“ Mi sto allenando per diventare un ninja, così come i miei fratelli.”.


 

“ Sono anch'io un ninja!- affermò Naruto fiero- ma cos'hanno a che fare le marionette con essere un ninja?”.


“ Anche l'uso di marionette è un'arte ninja, esclusiva di Suna! Alcuni dei ninja più letali di questo villaggio erano proprio marionettisti!”. Comunque, Naruto continuò a guardarlo stranito.


 

“ Capiresti meglio se vedessi un vero marionettista ninja. Le loro marionette sono grandi come un adulto, e pieni di armi letali. Quelli di mio fratello non sono diversi da un semplice artista di strada.”, gli disse Temari.


 

“ Beh, devo incomincare da qualche parte, no- protestò Kankuro- utilizzerò delle vere marionette prima che tu te ne accorga!”.


 

*****


 

Accademia di Konoha


 

Anche senza lo Sharingan, Sasuke non ebbe problemi a schivare il pugno diretto alla sua faccia, e con un veloce movimento, colpì con un calcio basso la gamba dell'avversario facendolo cadere sulla schiena. Quindi il moro mise un piede sul nemico sconfitto.


 

“ Vincitore, Sasuke Uchica!”, dichiarò l'insegnante che osservava il combattimento, un uomo grasso alto e dalle spalle larghe di nome Daikoku Fumeno. Le fangirl di Sasuke- che includevano tutte le ragazze della classe a parte Hinata- esplosero in una serie di rumorosi applausi mentre ripetevano incessantemente il suo nome. Per quelli vicino a loro, era quasi come avere uno stormo di gabbiani nelle orecchie.


 

Persino Sasuke non capiva perchè fossero così esaltate. Certo, aveva vinto, ma aveva combattuto contro qualcuno che telegrafava i suoi attacchi un mese in anticipo. Persino un bambino cieco avrebbe vinto contro un avversario così indegno.


 

“ Non posso credere di dirlo, ma comincia a mancarmi Naruto. Sarà anche rumoroso e fastidiso, ma almeno mi faceva lavorare per le mie vittorie.”, commentò l'Uchica. Era passata quasi una settimana dalla partenza dell'Uzumaki, e improvvisamente le lezioni di Taijutsu erano diventate incredibilmente noiose. Nessuno dei suoi avversari durava più di dieci secondi. Daikoku si grattò la testa, sperava davvero che il combattimento durasse un po' di più.


 

“ Emh... qualcuno altro vuole combattere con Sasuke?”. La questione incontrò il silenzio e Daikoku si rivolse a Sasuke con un'espressione di scusa.


 

“ Mi dispiace. Dovremmo far combattere altre persone per il momento.”.


“ Io voglio combattere con lui!”, chiese una voce squillante, facendo rimanere tutti a bocca aperta.


 

“ Hinata, cosa vuoi fare- urlò Sakura incredula- non puoi combattere un ragazzo!”.


 

“ Non... posso?”.


 

“ Non facciamo combattere spesso i ragazzi contro le ragazze, ma non c'è niente scritto nella pietra al ragazzo. Intendo, dovrete combattere prima o poi ninja del sesso opposto, perchè non cominciare ora?- commentò l'insegnante, prima di rivolgersi a Sasuke- ti va bene?”.


 

“ Passo, non colpirò una ragazza.”, rispose l'Uchica.


 

“ Che problema c'è, Uchica, paura che una ragazza ti faccia il culo?”, lo prese in giro Kiba.


 

“ Beh, tu non hai voluto combattere con me, perciò so che tu hai paura io ti faccia il culo. Quella ragazza ha più coraggio di te.”, ribattè Sasuke, facendo ringhiare l'Inuzuka.


 

“ Hinata, perchè vuoi combattere con Sasuke? Se vuoi farlo ora, sono certo una delle tue compagne sarà felice di essere tua avversaria.”, domandò Daikoku.


 

“ N-Naruto- kun combatte sempre Sasuke p- perchè Sasuke- san è forte, e p-puoi m-migliorare solo combattendo avversari forti. V- voglio diventare anch' io p- più forte.”. Hinata non aveva mai sentito il bisogno di combattere Sasuke. Anche se era veritiera su quanto detto, si allenava soprattutto con Naruto nelle ore fuori dall'accademia. Però, lui non c'era al momento.


 

“ Va bene, Hyuuga, avrai il tuo combattimento. Non potrà essere peggio degli ultimi tre scontri.”. Sbuffò Sasuke mettendosi nella sua solita guardia, mentre Hinata assunse la posa del Pugno gentile. Sasuke guardò la sua avversaria, l'unica ragazza della classe che non era una fangirl sua, ma di Naruto. Anche se in effetti il termine fangirl era piuttosto ingiusto. La mora e Naruto avevano un'amicizia genuina. Parlavano, ridevano, ed erano lì l'uno per l'altro. L'Uchica sospettava anche che avesse una cotta per l'Uzumaki, ma non si interessava molto a quel genere di cose.


 

Prima che il combattimento iniziasse. Hinata attivò il Byakugan. Sasuke sentì un pizzico di gelosia. Tutti gli Hyuga risvegliavano la loro abilita innata raggiunta una certa età, eppure lui non aveva ancora ottenuto lo Sharingan. Il fatto suo fratello l'aveva attivato quand'era più piccolo di lui non aiutava.


 

“ Bene, cominciate!”, esclamò l'insegnante tagliando l'aria con un cenno della mano. Sasuke e Hinata corsero l'uno verso l'altro scontrandosi nel mezzo, scambiando una serie di calci e pugni. Per i primi secondi bloccarono tutti i colpi fino a quando Sasuke non vide un'apertura da parte di Hinata e le diede un calcio scagliandola via.


 

“ Hinata, puoi continuare?”, chiese l'insegnante. Hinata annuì in risposta e ancora una volta si lanciò contro Sasuke. Questi si aspettava che essendo lei l'erede di un potente clan specializzato nel taijutsu, sarebbe stata una degna avversaria, ma no. Il suo gioco di gambe era pigro, i suoi attacchi deboli, e aveva problemi a concentrarsi. Dopo un paio di colpi, Sasuke la colpì nuovamente con un colpo alla gola. E ancora una volta, si alzò.


 

Sembrava che quello che la Hyuga mancava in puro talento, compensava con la pura determinazione. Sembra che con tutto quel tempo speso insieme, Naruto l'avesse influenzata non poco. Questa volte, essendo Sasuke più confidente, Hinata riuscì a colpirlo sulla spalla, facendola sentire come fosse in fiamme.


 

' Questo è il Pugno gentile?- pensò l'Uchica, trattenendo il dolore- Questa ragazza è più pericolosa di quanto sembri, devo finirla in fretta.'. Si mise sulla difensiva, non permettendo a nessun colpo di palmo infernale di prenderlo. Non dovette aspettare molto affinchè Hinata rivelasse un'apertura, e dare il colpo di grazia. La colpì con una rapida serie di pugni tra i reni, e concluse con un potente calcio che la spedì nuovamente al tappeto.


 

“ Ok, penso sia abbastanza. Vincitore, Sasuke Uchica!”, dichiarò Daikoku. Ancora una volta la folla di fan di Sasuke ruggì violentemente. Sasuke le ignorò andando da Hinata e tendendole la mano. La ragazza lo guardò per un momento, quindi afferrò la mano per ritornare in piedi.


 

“ Buon combattimento. Sei persino riuscito a colpirmi una volta.”. Lo intendeva come un complimento sebbene qualcuno avrebbe potuto prenderlo come una presa in giro.


 

“ Huu... grazie, Sasuke- san- rispose Hinata- sapevo di non poterti sconfiggere, ma se a-avessi potuto colpirti una volta sarebbe già significato qualcosa.”.


 

“ Beh, è stato sicuramente più di quanto il resto dei miei avversari è riuscito a fare.”, sbuffò il moretto, guardando storto la folla dietro di lui.


 

“ Ok, penso fosse abbastanza per voi due- dichiarò Daikoku- ora il sigillo della riconciliazione.”. Mentre Naruto era molto restio a fare tale segno con Sasuke- non che questi fosse meno colpevole. Hinata non ebbe nessun problema. Dopo aver chiuso le dita, tornarono al loro posto.


 

“ Bene, ora chi vuole mostrare le sue abilità? Mi servono due volontari.”.


 

*****


 

Ore dopo Sasuke era sulla via verso casa, sperando di potersi allenare con Itachi. Le cose non andavano bene a casa di recente. Itachi e i loro genitori si lanciavano in argomenti che non poteva comprendere appieno, ma le parole 'onore', 'dovere', 'clan', 'famiglia' e 'vergogna' erano usate da entrambi le parti in causa. Dopodichè, avrebbe lasciato il quartiere e non sarebbe tornato fino al tramonto.


 

Comunque, sembrava che questo non fosse uno di quei giorni, visto che Itachi lo aspettava già all'uscita del quartiere. Stava portanto uno zaino, e dietro di lui c'era una valigia. Per qualche motivo, Sasuke aveva un presentimento molto brutto su quell'immagine.


 

“ Sasuke, ben tornato. Speravo saresti arrivato presto.”, lo salutò Itachi in tono neutrale.


 

“ Nii- san, cosa stai facendo con quei bagali? Stai andando da qualche parte?”, chiese il bambino, spaventato dalla possibile risposta.


 

“ Temo di sì, Sasuke. Ho avuto un altro litigio con mamma e papà, il peggiore fin'ora... mi hanno disonorato. Non sono più Itachi Uchica, solo Itachi.”.


 

“ C- COSA?!”, urlò il moretto, non potendo credere alle parole del fratello.


 

“ Volevo solo vederti prima di partire. Volevo sapessi questo da me piuttosto che dai nostri genitori. E soprattutto, volevo dirti arrivederci.”.


 

“ Ma non puoi andartene- ripetè Sasuke- andiamo a parlare con mamma e papà! Sono sicuro che qualunque cosa sia successa, possiamo aggiustarla!”. Itachi sorrise dolcemente al suo fratellino.


 

“ Fratellino mio, ancora così innocente... purtroppo la ragione del mio esilio è troppo complessa perchè tu possa capirla.”.


 

“ .. Ma... cosa farai ora?”.


 

“ Ho già preso un appartamento. Ti porterò lì per fartelo vedere quando avrò finito. Ora devi essere forte, Sasuke. Continua a lavorare sodo per essere un ninja come hai fatto finora. Rendimi fiero di chiamarti fratello.”.Sasuke non disse niente, stette solo lì a piangere. Itachi lo strinse in un abbraccio, quindi si alzò orgogliasamente e prese il suo bagaglio per lasciare il posto che aveva chiamato casa per tutta la vita. Sasuke stette lì per diversi minuti a guardare suo fratello sparire, immobile. Poi ritornò a casa. Non salutò i suoi genitori come al solito, non chiese neanche spiegazioni sul perchè avessero esiliato Itachi dal clan.


 

Si limitò ad andare in camera sua e chiudersi dentro. Si buttò sul letto e pianse fino a quando non finì le lacrime e cadde addormentato.


 

*****


 

Residenza del Kazekage, mattina successiva


 

Poco dopo che Jiraya e Naruto si svegliarono, Maki entrò nella loro camera per riferire che il Kazekage li aveva invitati a fare colazione con la sua famiglia e informò che anche Gaara ci sarebbe stato.


 

Buona notizia.”, disse Jiraya confidente, cominciando a vestirsi.


 

Cosa, papà?”, chiese Naruto.


 

Il Kazekage è molto protettivo nei confronti di Gaara, considerando che non era coi suoi fratelli, e ha un baby sitter personale. Il fatto sia disposto a presentarlo significa che si fida di noi fino a un certo punto, e magari accetterà la mia offerta di sistemare il sigillo. Se tutto va come pianificato, non solo aiuteremo quel povero bambino, ma assicureremo l'alleanza con Sunagakure.”.


 

*****


 

Nel frattempo, nella sala da pranzo, Rasa e i due figli maggiori stavano attendendo l'arrivo degli ospiti e di Gaara.


 

Quindi, papà, pensi davvero che quell'uomo possa riparare il sigillo di Gaara?”, chiese Temari speranzosa.


 

Non sono confortevole con l'idea, ma sembra essere la miglior soluzione fin'ora Gaara a molti problemi a controllare il demone. Se questo Naruto di cui parlate è una prova delle abilità di sigillo di quell'uomo... a proposito, siete sicuri fosse un Jinchuriki?”.


 

Ci ha mostrato il suo sigillo, sembrava autentico. Solo i Jinchuriki ce l'hanno.”, rispose Kankuro.


 

Beh, presto scopriremo la verita.”, concluse Raasa. La porta si aprì rivelando Jiraya e Naruto scortati da Maki. Dopo aver ricevuto i loro ringraziamente, la Jonin se ne andò.


 

Perciò, che c'è per colazione? Sono affamato! Avete del ramen qui?”.


 

Chi diavolo mangia ramen a colazione?”, chiese Kankuro disgustato.


 

Dovete scusare Naruto, va piuttosto fuori controllo a stomaco vuoto.”, disse Jiraya, ridendo nervosamente mentre si sedeva accanto a Naruto.


 

Jiraya, questi sono Temari e Kankuro, i miei figli maggiori- disse Raasa indicando i due bambini, prima di soffermare lo sguardo su Naruto- e immagino questo sia il Jinchuriki, giusto? Tuo figlio Naruto.”.


 

Yup, sono io! Ricordatelo, perchè quando il vecchio si ritirerà sarò il nuovo Hokage!”. Raasa non potè sopprimere una risata.


 

Il ragazzo ha ambizioni piuttosto grandi. Troppo grandi, direbbe qualcuno.”. Prima che l'Uzumaki potesse rispondere, la porta si aprì di nuovo, rivelando un bambino dai capelli rossi accompagnato da un adulto. Apparentemente dell'età di Naruto, aveva profonde occhiaie attorno agli occhi azzurri. L'uomo- sia Jiraya che Naruto immaginarono fosse il baby sitter di Gaara- aveva occhi viola, capelli color sabbia ed altezza nella media.


 

E siamo finalmente tutti qui.”, disse Rasa.


 

Scusi per il ritardo, Kazekage- sama.”, disse l'uomo dirigendosi verso il tavolo assieme a Gaara.


 

Va bene, Yashamaru. So che prendersi cura di Gaara non è un lavoro facile. Fortunatamente, uno dei nostri ospiti potrà rendere questo compito più facile. O così dice.”, rispose questi educatamente osservando la possibile reazione di Jiraya.


 

Perchè quella donna si chiama Yashamaru? Non è un nome maschile? E chi è a proposito quella donna? Non dicevate che vostro zio si stava prendendo cura di Gaara?”, chiese Naruto. Temari e Kankuro poterono trattenere a malapena le risate mentre Raasa gli riservò un'occhiataccia infastidita. Yashamaru si limitò a sorridere.


 

Ho un nome da uomo perchè sono un uomo. E sì, sono lo zio di Gaara. Ma il mio aspetto mi fa scambiare a volte per una donna. E' già successo prima.”.


 

COSA, SEI UN UOMO!- gridò Naruto prima di rivolgersi a Temari- tu sei una ragazza, giusto?”.


 

Ovvio, non sembro una ragazza?!”, chiese questa visibilmente offesa.


 

Beh, anche questo tipo.”, rispose Naruto indicando Yashamaru, facendo ridere Kankuro ancora più forte. Jiraya si sbattè la mano in fronte, Naruto era l'incubo di ogni ambasciatore. Fortunatamente per lui, neè Rasa né Yashamaru lo stavano prendendo seriamente.


 

Gaara- ricominciò Rasa rivolgendosi al figlio minore- questi sono Jiraya e Naruto. Sono venuti da Konoha per vederti.”. Gaara guardò prima Jiraya con occhi impassibili, e poi Naruto.


 

Capisco.”,fu tutto quello che disse.


 

Noti qualcosa riguardo quel ragazzino?”, chiese Rasa, aspettando pazientemente la risposta del figlio. Il rosso si diresse verso Naruto. A prima vista non c'era niente di notevole in lui, a parte la sua iperattività e allegria. Poi... poi sentì un brivido.


 

Padre... c'è... qualcosa dentro questo bambino... qualcosa che a mamma non piace... vuole ucciderlo.”, commentò cupo. Naruto per poco non saltò dalla sedia.


 

Ehi, che diavolo ho fatto a tua madre?”, protestò.


 

Così è vero, tuo figlio è un jinchuriki- disse il Kazekage, quasi affascinato- eppure sembra così... normale.”.


 

Ovviamente sono normale! Potrò avere un demone dentro di me, ma non cambia chi sono!”.


 

Le ho già detto che Naruto è la differenza tra un buon sigillo e uno scadente.”, rispose Jiraya.


 

Può utilizzare il potere del demone?”, chiese ancora l'uomo.


 

Sì, ma non gli insegnerò a farlo fino a quando non sarà più grande.”.


 

Una decisione sciocca. Affinchè un jinchuriki raggiunga il suo potenziale, dovrebbe imparare a controllare quel potere il più presto possibile.”.


 

Ha ancora problemi a controllare il suo chackra, non voglio correre rischi inutili e metterlo in pericolo.”.


 

Come ti pare- concluse Raasa con un cenno della mano- perciò se aggiusti il sigillo, Gaara potrà usare il potere del demone senza perdere il controllo, giusto?”.


 

Esattamente.”.


 

In questo caso hai il mio permesso di procedere.”.


 

Eccellente. Questo è tutto quello che mi serve per iniziare il processo. Prima, una stanza sicura in cui lavorare, poi...”.


 

*****


 

Molte ore dopo


 

La procedura era stata dura ed stancante, per lo più perchè uno scudo di sabbia sarebbe apparso a volte interferendo col lavoro. Sebbene Gaara dicesse, 'indottrinato' dallo zio, che era lo spirito di sua madre a proteggerlo. Per di più, Jiraya aveva dovuto lavorare con due Jonin di Suna a osserverlo. Chiese loro di andarsene, ma non avrebbero mai lasciato il figlio del Kazekage, nonché jinchuriki del villaggio da solo con un ninja straniero.


 

Dopo molto lavoro, l'eremita aveva replicato il sigillo quadrangolare di Naruto su Gaara, rimuovendo anche quello vecchio che a malapena conteneva il demone. Tutti uscirono dalla stanza, e un chunin li scortò in una stanza dove Rasa, i suoi figli, Yashamaru e Naruto li aspettavano.


 

Tutto finito. E' stato un successo.”, annunciò Jiraya sorridendo. Comunque Gaara rimanette impassibile.


 

Grandioso! Sapevo ce l'avresti fatta, papà!”, lo acclamò Naruto.


 

E' una notizia fantastica, senza ombra di dubbio.”, concordò Yashamaru sorridente, mentre Rasa si avvicinò al suo ultimogenito.


 

Non posso più sentire mamma, ma a parte questo... mi sento bene.”, rispose calmo il bambino.


 

Capisco. Facciamo qualche test e vediamo se il lavoro di Jiraya è buono quanto lui proclama, ok?- gli chiese il padre- mettiti sul divano. Userò un genjutsu per farti dormire.”.


 

Ma mi hai detto che non avrei mai dovuto dormire...”, rispose Gaara.


 

Lo so. Ma se il nuovo sigillo funzionerà a dovere, non avrai problemi.”, spiegò Rasa, indicando il divano. Il rosso annuì e fece quando richiestogli, addormentandosi quando fu colpito dal genjutsu. Dopo cinque minuti niente era ancora successo, e neanche dopo dieci.


 

E' fantastico! Gaara dorme e il demone non ha fatto niente. Jiraya- san, sei incredibile!”, squillò Temari, completamente esaltata.


 

Non mi stanco mai di sentirlo.”, commento l'albino, confidente, Rasa quindi smosse Gaara fino a quando non si svegliò.


 

Padre... stavo dormendo... è successo qualcosa?”, chiese un po' preoccupato.


 

Niente, il sigillo ha funzionato. Ma voglio tu faccia un'ultima cosa per me. Va alla porta, per favore.”, rispose l'uomo. Gaara obbedì ed eseguito si rivolse al padre.


 

Cosa dovrei...”, fu interrotto quando il Kazekage gli lanciò diversi kunai. Il bambino alzò istintivamente le braccia a difesa e per sua fortuna un muro di sabbia si formò tra lui e le lame, proteggendolo da qualsiasi danno. Divenne pallido dalla paura, mentre Raasa sembrava felice e chiunque altro era shockato.


 

... che diavolo?”, chiese Naruto con un sussurro.


 

Bene, ha ancora la sabbia. La tua parola era veritiera, Jiraya.”, disse l'uomo, soddisfatto.


 

Hai lanciato un kunai in faccia a tuo figlio...- sussurrò il sannin, stupefatto al punto da passare al tu. Ma lo shock si trasformò in pura rabbia- HAI LANCIATO UN KUNAI IN FACCIA A TUO FIGLIO! CHE DIAVOLO C'E' DI SBAGLIATO IN TE?!”,


 

Dovevo assicurarmi Gaara avesse ancora accesso al potere del demone”, rispose il Kage, la voce completamente priva di rimpianto.


 

E se non fosse successo? L'avresti ucciso!”.


 

Ma non l'ho fatto. Smettila di sbraitarci sopra. E' nel passato.”.


 

Nel passato...? E' SUCCESSO PROPRIO ORA!”,le lamentele di Jiraya vennero ignorate.


 

Il sigillo ha funzionato come hai promesso, e a nome del mio villaggio ti ringrazio per questo. Puoi tornare a casa e dire all'Hokage che non ha niente da temere. Suna e Konoha rimarranno alleati nel futuro prossimo.”. Jiraya guardò storto il Kazekage, maledicendolo a denti stretti.


 

Naruto, va a fare i bagagli. Ce ne andiamo domattina.”.


 

Cosa, così presto? Ma siamo stati qui solo due giorni, e ho conosciuto a malapena Gaara!”.


 

Naruto, siamo venuti qui per fare un lavoro, che ora si è concluso. Non c'è più niente per noi, dobbiamo tornare. Poi, ho promesso sia all'Hokage che a tua madre che saremmo tornati il più presto possibile.”.


 

Oooook...”, rispose il biondino, triste.


 

*****


 

Ancora una volta, Naruto e Jiraya furono invitati a cenare col Kazekage e la sua famiglia. Jiraya declinò l'invito, ma incoraggiò il figlio ad andare per spendere almeno un po' di tempo con i bambini, soprattutto Gaara. Rasa concluse velocemente di mangiare e lasciò la stanza, dicendo di avere ancora delle cose da fare, lasciando soli i bambini sotto la vista di alcuni Jonin.


 

Ringrazia tuo padre da parte mia per cos'ha fatto per me. E' bello sapere che non farò più del male alle persone involontariamente.”, disse Gaara.


 

Lo farò- rispose Naruto con la bocca piena di cibo- sei il benvenuto da noi!”.


 

A proposito, visto che sei come me... le persone... ti trattano in maniera diversa?”.


 

In maniera diversa? Oh, capisco cosa vuoi dire... se si comportano come se fossi sul punto di impazzire e uccidere chiunque?- chiese l'Uzumaki, ricevendo un assenso dall'altro- tristemente sì. Stesso per te?”.


 

Sì.”.


 

Cosa? Ma sei il figlio del Kazekage, dovrebbero darti più rispetto!”. Vero, anche Naruto era il figlio di un Kage, ma nel suo caso lo sapevano pochissimi, in quanto segreto di classe S. La parentela di Gaara era dominio pubblico.


 

Attualmente non importa molto. Riescono solo a vedere il potenziale pericolo che rappresenta. Anche se non posso biasimare nessuno, ci sono stati alcuni incidenti quando Gaara ha perso il controllo.”, spiegò Temari.


 

E' una fortuna tu e tuo padre siate venuti. Ora forse possiamo convincere le persone che Gaara non farà più del male a nessuno.”, aggiunse Kankuro.


 

Eh, temo le loro opinioni non cambieranno molto. Se questo villaggio è almeno un po' simile al mio, continueranno a evitare Gaara come la peste. E' quello che fanno a me almeno.”, rispose Naruto un po' triste. L'altro jinchuriki lo guardò pensoso.


 

Capisco. Tu come affronti quest'atteggiamento?”.


 

Onestamente a volte voglio urlargli contro. Fargli capire che non hanno niente da temere da me. Che qualunque cosa sia successa a Konoha sette anni fa non succederà di nuovo- spiegò l'Uzumaki, un po' di rabbia evidente dalle sue parole. Poi sorrise- Ma non tutti sono così. Ho mamma e papà, Shizune, Hagane e Kaida- Chan, e Hinata... fino a quando saranno con me, non mi importa cosa penseranno gli altri.”.


 

Quindi dovrei smetterla di provare a cambiare l'opinione di tutti su di me?”, chiese Gaara.


“ Cosa? No, ovviamente no! Meriti di essere rispettato. Solo... non sentirti troppo male se non lo fanno ora. Se ti sentirai mai deluso, dovresti stare vicino le persone cui piaci. Tuo padre è un po' uno stronzo- sbottò Naruto, prima di realizzare cos'aveva detto e rivolgersi ai tre fratelli- senza offesa.”.


 

Nessuna offesa.”, lo rassicurò Kankuro accompagnata da un assenso di Temari.


 

E se nostro padre ha un problema con questo, beh, ce la vedremo noi con lui.”, disse convinta la ragazza.


 

Grazie, a entrambi, significa... significa molto per me.”, le rispose il fratello minore, ricevendo un sorriso da Naruto.


 

A proposito, Gaara, cos'era tutto quel discorso a proposito di tua 'madre'? Avevo capito morì quand'eri nato...”.


 

Lo zio disse che la sabbia che mi protegge è lo spirito di mia madre. A volte sento voci nella testa che mi spingono a punire coloro che mi offendono in qualche modo... ma da quando tuo padre ha rinforzato il sigillo, non le sento più.”. Naruto ricordò una conversazione coi suoi genitori di quando aveva quattro anni. Gli avevano detto che se avesse mai sentito una voce nella testa, avrebbe dovuto riferiglielo immediatamente.


 

Non dissero altro, lasciando il figlio abbastanza confuso. Divenne molto più chiaro quando scoprì la verità sul Kyubi.


 

Purtroppo... non era tua madre, ma il mostro dentro di te.”.


 

Oh...”, commentò Gaara rammaricato.


 

Ma questo non significa tua madre non sia con te! I miei mi hanno detto che siccome i miei veri genitori sono morti per proteggermi, i loro spiriti mi osserveranno per sempre, proteggendomi in vie misteriose. Sono sicuro che anche tua madre proteggerà te e i tuoi fratelli.”, spiegò frettoloso Naruto.


 

Questo... è un pensiero confortante. Non avevo mai pensato che la mia vera madre avrebbe voluto facessi del male agli altri.”.


 

Ovviamente no! Persone come noi esistono per proteggere altri da questi mostri. Ed è quello che farò quando crescerò. Diventerò Hokage perchè tutti sappiano che sto proteggendo il mio villaggio.”.


 

Sembra bello. Forse anch'io diventerò Kazekage.”.


 

E sarai il miglior Kazekage di sempre.”.


 

E ti aiuteremo, fratellino.”, disse Temari, accompagnata da Kankuro. I quattro bambini continuarono a parlare e ridere fino a quando non fu ora per tutti di andare a dormire. Durante il viaggio di ritorno a Konoha, Naruto disse a Jiraya quanto si era divertito insieme ai fratelli della sabbia(come li aveva soprannominati). In quel momento Jiraya capì che l'alleanza tra Konoha e Suna sarebbe durata per molti anni grazie agli sforzi di Naruto.


 


 

*****


 

Konoha


 

Itachi, precedentemente conosciuto come un Uchica, studiò la sua nuova casa, un appartamento di tre stanze consistenti in una camera da letto, una piccola cucina e un bagno. Era un largo passo dalla sua accogliente casa nel quartiere degli Uchica, ma era abbastanza per lui. Avendo così poco con lui, non ci volle quasi niente per sistemarsi. Ma mentre aveva fatto missioni di livello A e B a iosa, era senza denaro.


 

Quando sei parte di un grande clan, tutti i soldi delle missioni vanno nel fondo generale. Il capoclan, o un tesoriere designato, l'avrebbe usato per coprire le necessità di tutti, come cibo, acqua, elettricità ed attrezzature ninja. Gli adulti avevano una piccola paga da usare come volevano, per lo più per regalare qualcosa ai figli.Ovviamente Itachi non aveva avuto niente dal fondo, necessitando di un piccolo prestito dalla banca di Konoha.Fortunatamente la sua reputazione come prodigio fu una garanzia sufficiente, permettendogli cibo, acqua e il primo mese d'affitto, ma i soldi sarebbero finiti presto e per pagare il debito doveva fare in fretta missioni ben pagate, che non sarebbe stato un problema per l'Hokage.


 

Sdraiato sul letto, Itachi non potè non chiedersi se aveva fatto la cosa giusta. Magari avrebbe potuto fare di più per convincere i suoi genitori a mollare le ostilità con gli alti ranghi di Konoha. Sarebbe potuto diventare un Anbu e usare la sua posizione come mediatore. Ma esausto abbandonò presto i suoi pensieri e cadde in un sonno profondo, incapace però di abbandonare il pensiero che qualcosa di terribile sarebbe accaduto a breve.


                                                                                                          *****


Scusate l'attesa enorme, ma ho ancora un'infinità di progetti, un paio dei quali anche in comune, a cui pensare e con la sessione primaverile(passata con successo fortunatamente) non ho avuto sempre il tempo o la passione necessaria a scrivere e/o tradurre. Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto, quando lo lessi la prima volta ho adorato la pucciosaggine di Naruto con i suoi nuovi amichetti ed ero sorpreso dalla quantità di sorprese che Ander fosse capace di portare all'universo che tutti conosciamo. Cambiamenti che come il caro Itachi anticipa, non saranno sempre così allegri. Chi ha letto l'originale ovviamente stia zitto. Buon lavoro e a presto, se qualcuno di voi legge anche RWBY Grand Order o Super Hero Taisen mi farò sentire con uno dei due prima di fine mese. Ah, come avete notato a un certo punto il formato cambia. Errore di Open Office, non so come spiegarlo e chiedo scusa se da fastidio, ero veramente troppo pigro per cambiare e ammetto che un pò mi piaceva. Buona pasqua in ogni caso!

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Capitolo 8
*** La calma prima della tempesta o elementi elementari ***


 

 

 

La calma prima della tempesta o elementi elementari


 

Otto anni dopo l'attacco del Kyubi


 

Era un caldo sabato mattina. I fiori sbocciavano, gli uccellini cantavano e il cielo era blu. Così mentre aspettava per la sessione d'allenamento con uno dei suoi genitori, Naruto si dedicava a uno dei suoi hobby preferiti oltre all'allenarsi e mangiare ramen: il giardinaggio. Shizune gli aveva preso dei semi dal negozio degli Yamanaka, e li stava piantando nel suo spazio personale.


 

Ad aiutarlo c'erano i suoi fratelli di quattro anni, Hagane e Kaida. Entrambi avevano ereditato i capelli bianchi a punta di Jiraya e gli occhi marroni di Tsunade. Anche se Hagane li teneva corti, mentre sua sorella aveva codine similmente alla madre.


 

Bene, ora che avete messo i semi nella buca, copritela ancora col terreno.”, li instruì Naruto.


 

E poi cosa, nii-san?”, chiese Kaida.


 

Vieni ogni giorno a innaffiare i semi. In qualche settimana spunterà una pianta con bellissimi fiori.”.


 

Awww, ma io volevo vedere i fiori ora.”, si lamentò Kaida.


 

Forse se li innaffiamo di più, cresceranno più veloci.”, propose Hagane.


 

Bella pensata, ma non funziona in questo modo, eheh. Aspettate qui, vado a prendere l'acqua- disse Naruto andando a prendere un innaffiatoio, che fece quasi cadere dallo stupore- CHE DIAVOLO?!”. Di fronte a lui c'erano Hagane e Kaida sorridenti con un mucchietto quasi cresciuto di rose bianche.


 

Guarda, nii- san! Ho detto ai fiori di sbocciare subito, e l'hanno fatto.”, la ragazzina disse orgogliosa.


 

Però, e' quasi come il primo Hokage!”, gridò Naruto, incredulo.


 

Chi?”, chiesero i gemelli all'unisono.


 

Il primo Hokage, il vostro bisnonno! Aveva il potere di far crescere le piante super velocemente, ma nessuno dei suoi figli aveva ereditato quel potere. Forse ce l'avete fatta.”.


 

Davvero? E così figo, potrò far crescere altri fiori!”.


 

Forse ho anch'io quel potere!”, pensò Hagane provando a copiare la sorella.


 

Devo dirlo a mamma e papà!- disse eccitato il biondino correndo dentro casa- MAMMA! PAPA'! VENITE! NON CI CREDERETE MAI!”. Ignorò totalmente le proteste dei Sannin mentre li trascinava, insieme a Shizune, nel cortile, dove i due bambini provavano a far crescere altre piante.


 

Naruto, per favore, posso camminare da sola!”, esclamò Tsunade.


 

Cos'è successo di così importante da innervosirti tanto?”, chiese invece Jiraya.


 

Guardate QUELLO!”, gridò Naruto indicando le rose.


 

Sono delle belle rose, ma dubito siano il motivo per cui ci hai trascinati qui.”, commentò Tsunade.


 

Non intendo questo. Ho piantato quelle rose cinque minuti fa, e Kaida le ha fatte crescere!”.


 

Intendi dire che ha potere sulle piante? Come il primo Hokage?”, chiese Jiraya.


 

ESATTO- esclamò Naruto- forza, sorellina, mostraglielo!”. Kaida annuì e provò a fare crescere un altro po' di rose.


 

Forza! Crescete, crescete, crescete!- provò puntando le braccia sul terreno senza effetto- ma ha funzionato proprio ora!”. Jiraya scosse la testa.


 

Forza, Naruto, devono averti fatto uno scherzo! Anche se quel cespuglio non c'era primo, non è possibile che abbiano l'Arte del legno.”.


 

No, ho quel potere, e ve lo mostrerò! Crescete!”, ordinò l'albina, provando a canalizzare il potere che era sicura di possedere.


 

Forza, sorellina, so che puoi farcela!”, la incoraggiò Hagane mettendole una mano sulla spalla. In quel momento, qualcosa dentro Kaida cambiò. Sentì un'incredibile forza scorrerle dentro e quasi involontariamente la canalizzò nelle braccia. Un'altro cespuglio crebbe, il doppio di prima. Il ciondolo di Tsunade brillò così intensamente da potersi paragonare al sole in quel momento. Le mascelle dei tre adulti presenti caddero a terra, e i loro occhi si aprirono così tanto da uscire quasi dalle orbite per lo stupore. Rimasero bloccati fino a quando Naruto non li riscosse.


 

N- non posso crederci!”, blaterò Tsunade, quasi sussurrando.


 

Tsunade- sama... questo è... è.”, disse Shizune col cuore in gola. Anche Jiraya era shockato, ma poi fece un largo sorriso.


 

Ahah, l'avete visto? I miei geni sono così buoni da aver risvegliato un'abilità innata perduta!”.


 

Jiraya...- sibiliò Tsunade, ignorando il commento- hai sentito qualcosa quando Hagane ha toccato Kaida, non è vero?”.


 

Sì, qualcosa di simile all'energia naturale- rispose l'uomo prima di rivolgersi alla figlia- Kaida, cos'hai sentito quando tuo fratello ti ha toccato?”.

“ Piena d'energia, e così forte! Come se avessi dormito per un'intera settimana. E' stato incredibile.”, rispose la ragazzina.


 

“ Hagane, tesoro, dammi la tua mano.”, chiese Tsunade inginocchiandosi davanti al figlio minore. Questi obbedì e il ciondolo della donna brillò nuovamente. Nessuno dei presenti era un sensitivo, ma avvertirono comunque il chackra di Tsunade crescere in maniera esponenziale all'improvviso, sottoforma di un'aura blu attorno a lei. Jiraya notò nuovamente quella presenza di energia naturale, svanito appena le mani si separarono. Tsunade quindi si alzò, il viso quasi infervorito.


 

“ Quando Hagane mi ha toccato, ho sentito le mie riserve crescere esponenzialmente, credevo non sarei riuscita a controllarle.”.


 

“ Aspetti un minuto, abbiamo tutti toccato Hagane un sacco di volte. Perchè l'abbiamo notato solo ora?”, chiese Shizune.


 

“ Non lo so... forse era dormiente fino a quando qualcosa non l'ha svegliato?”, ipotizzò Jiraya.


 

“ Come cosa?”.


 

“ Come... Kaida che fa crescere quelle piante?- domandò Naruto- nel senso, mi avevate detto che i gemelli hanno una connessione invisibile di qualche tipo. Se Hagane non potesse risvegliare il suo potere fino a quando lei non l'ha fatto?”.


 

“ E' una possibilità- affermò Jiraya- a proposito, Tsunade, penso ci sia una ragione del perchè il tuo ciondolo brilla così tanto quando si avvicina ai bambini.”.


 

“ E' possibile che il chackra del primo Hokage influenzi i bambini sin da quando sono stati... err... concepiti?”, chiese Shizune.


 

“ E' una teoria interessante, ma dovremmo scoprire se è vera o no. Controllerò il limite delle loro abilità. Per il momento non voglio che nessuno sappia di questo, chiaro?”.


 

“ Cosa?! Ma Kaida ha appena risvegliato un'abilità innata che credevamo perduta, e anche Hagane ha qualche potere fantastico. Dobbiamo dirlo all'Hokage almeno!”, protestò Naruto. Shizune intervenne.


 

“ Naruto- kun, tieni presente che il potere del primo Hokage è stato cercato da molte persone. Se ci fossero voci che i bambini di Jiraya- sama e Tsunade- sama hanno ottenuto quel potere, sarebbero in grave pericolo. Lo capisci?”.


 

“ Sì, Shizune- san, non ci avevo pensato.”, ammise Naruto, grattandosi la nuca.


 

“ Il che significa che voi due non dovrete usare i vostri poteri fuori da questa casa e senza la supervisione di un adulto, chiaro?”, ordinò Tsunade ai figli. Kaida protestò.


 

“ Ma-”.


 

“ Niente ma, Kaida.”, affermò Tsunade con tono ferreo, che non ammetteva repliche.


 

“ Va bene, mamma.”, ammise la ragazza dai capelli bianchi sconfitta.


 

“ Voi due verrete con me per qualche controllo. Jiraya, perchè non alleni un po' Naruto?”.


 

*****


 

Campo d'allenamento numero tre


 

“ Naruto, guardiamo il tuo repertorio di tecniche. Prima la tecnica della clonazione.”, comandò Jiraya. Naruto obbedì, formando i segni e canalizzando il chackra.


 

“ Tecnica della clonazione!- esclamò il biondino prima che quattro copie perfette apparvero al suo fianco- YAI!”.


 

“ Mhh, quella tecnica ti ha dato qualche problema, ma sembra il tuo controllo del chackra sia migliorato molto- commentò il Sannin- ora trasformazione.”. Fatti sparire i cloni, Naruto annuì nuovamente e si trasformò in Shizune.


 

“ E infine, tecnica della sostituzione.”. Ancora una volta Naruto formò i sigilli, ma più velocemente, e sparì a qualche metro di distanza, con una roccia al suo posto.


 

“ Eccellente- commentò Jiraya soddisfatto girandosi verso il figlio- questi sono le tre tecniche necessarie per diplomarsi all'accademia. Come puoi vedere, una passeggiata quando hai un insegnante fantastico come me.”.


 

“ Aspetta, questo significa che posso già diplomarmi?”, chiese Naruto con gli occhi luccicanti.


 

“ Ho detto che queste tecniche sono necessarie per passare, non che sono l'unica cosa di cui hai bisogno. Ma sì, dovresti essere pronto tra un paio d'anni.”.


 

“ Sì, prendi questa, Sasuke! Mi diplomerò due anni prima di te!”.


 

“ Whoa, non entusiasmarti. Non salterai nessun anno d'accademia.”.


 

“ Cosa, ma perchè? Se so già cosa insegnano all'accademia, andarci è uno spreco di tempo.”.


 

“ Hai un punto a favore, ma non posso insegnarti tutto quello che l'Accademia fa. Matematica, fisica, biologia e geografia non possono sembrare utili per un ninja all'inizio, ma lo sono. Ecco perchè la scuola è importante. Se non fosse il caso, non ti manderei lì. Per di più, sto cercando di convincere l'Hokage per rendere il curriculum un po' più corposo. Insomma, un ninja ha bisogno di più delle tre tecniche di base, non insegnano neanche a camminare sugli alberi! Inoltre ti insegnerò altre abilità che richiederanno del tempo.”.


 

“ Sarebbero...?”.


 

“ Sigilli, qualche ninjutsu avanzato, disperdere le illusioni, e se possibile controllare il chakra del kyubi. E' il mio obbiettivo farti avere un minimo di maestria su queste abilità prima di diventare genin.”.


 

“ Capito! Ma non importa quanto tu mi lanci contro, o quanto difficile diventi la scuola, supererò tutto!”, esclamò Naruto stringendo i pugni.


 

“ Ragazzo, il sacro fuoco è qualcosa che ogni insegnante vuole vedere nei suoi studenti- sorrise Jiraya- ok, ragazzo, ora che mi hai mostrato di cosa sei capace potrò soddisfare una delle tue richieste.”.


 

“ SI'! Ninjustu elementali!”.


 

La settimana precedente Sasuke- che era diventato incredibilmente seccante rispetto all'anno scorso.- mostrò a tutti che aveva imparato la tecnica della palla di fuoco suprema. Sebbene fosse molto lontano dal perfezionarla, Naruto doveva ammettere che era molto fica. Da giorni perciò, Naruto pregava i genitori di insegnarli tecniche elementali. E ora la differenza tra lui e Sasuke sarebbe diminuita ancora. Jiraya gli diede quindi una piccola carta marrone rettangolare.


 

“ Questa è carta di limo. E' usata per determinare le affinità elementali. Canalizzi il chackra dentro la carta, e la scopri dipendentemente da come reagisce, per esempio- Jiraya inserì energia nell'oggetto e cominciò a bruciare- la mia affinità è fuoco, perciò brucia. E' l'elemento più comune nella terra del fuoco, da cui il nome. Ora-”.


 

“ Dammi, dammi!”, fece il bambino prendendo rapidamente la carta dalle mani di Jiraya. Canalizzò il suo chackra, e la carta si tagliò in due: “ Oh, dammene un'altra. Credo questa si sia rotta.”.


 

“ Calmati, Naruto! La carta non si è rotta, ma si è tagliata in due. Significa che hai un'affinità per il vento, che è la più rara delle varie affinità, persino nel paese ononimo.”.


 

“ Fantastico! Ho un'affinità rarissima, mentre Sasuke ha il fuoco come tutti!- esultò Naruto, prima di ricordarsi che anche Jiraya utilizzava il fuoco- Eh, papà, non intendevo...”.


 

“ Tranquillo. Va bene essere eccitati, ma ricorda che avere un'affinità rara ha i suoi svantaggi.”.


 

“ Davvero? Tipo?”.


“ Siccome ci sono così poche persone col vento, pochi potranno insegnarti, e altrettanti creeranno nuove tecniche. Credo l'unico altro utilizzatore del vento sia uno dei figli di Sarutobi- sensei. Gli chiederò di insegnarti un po' della roba avanzata. Ma al momento fermiamoci sulle basi- il Sannin camminò fino a un albero e prese una foglia dai rami, quindi la passò a Naruto- usa il tuo chackra per tagliare la foglia in due, proprio come hai fatto col foglio.”.


 

“ Perchè?”, domandò il bambino, deluso. Jiraya sospirò.


 

“ Tua madre e io te l'avremmo detto un milione di volte. Prima di passare alla 'roba figa' come la chiami con tanta eloquenza, devi imparare le basi. Questo esercizio ti aiuterà a impastare il chackra del vento. Ti aspettavi che ti avrei già insegnato a creare un tornado o simili?”.


 

“ Beh, sì. Sasuke può sparare palle di fuoco, mi serviva qualcosa del genere se voglio batterlo.”.


 


 

“ Non sarebbe una buona idea.”.


 

“ E perchè no?”.


 

“ Perchè gli elementi funzionano come sasso, carta, forbice. Proprio come nel gioco certi elementi sono forti contro alcuni e deboli contro gli altri. Nel tuo caso, il vento è forte contro il fulmine, ma debole contro il fuoco. Provando a contrattaccare le tecniche di Sasuke col vento, le renderai solo più forti.”.


 

“ COSA?! Allora non batterò mai Sasuke!”, si lamentò Naruto sedendosi a terra.


 

“ Non dirlo, puoi anche imparare tecniche d'acqua, se vuoi.”.


 

“ Ma hai detto che la mia affinità è il vento...”


“ Sì, ma significa che le tue tecniche d'aria saranno più potenti, consumeranno meno chackra e saranno più facili da imparare. Puoi imparare jutsu da tutti i cinque i elementi di base, pensa come a usare il tuo braccio. Il tuo braccio destro è dominante, ma non significa tu non possa usare il tuo braccio sinistro, semplicemente usi il destro per comodità.”.


 

“ Allora insegnami tecniche d'acqua!”.


 

“ No, devi imparare prima tecniche della tua affinità. Fatto quello, puoi imparare abilità per contrastare gli elementi contro cui sei debole. Per esempio, dopo aver masterizzato il fuoco, ho imparato la terra, che è il rimedio all'acqua.”.


 

“ Capisco... cavolo, è molto più complicato di quanto mi aspettassi.”, realizzò Naruto grattandosi la nuca.


 

“ Ovvio che lo sia. Secondo te perchè non voglio che tu ti diplomi prima? Perchè ti voglio preparato a tutto.”.


 

“ A proposito, tu hai il fuoco, che affinità hanno mamma e Shizune- chan?”.


 

“ Tua madre ha il tuono, mentre Shizune usa l'acqua. E siccome Kaida ha l'arte del legno, composta da terra e acqua, queste sono le sue affinità.”.


 

“ Aspetta, è possibile avere più di un'affinità?”.


 

“ Sì, ma escludendo delle abilità innate, sono estremamente rare. Persino più degli utilizzatori del vento. Ora sbrigati, non ti insegnerò altri jutsu fino a quando non taglierai in due quella foglia.”.


 

“ Giusto!”, rispose Naruto convinto, fissando la foglia nella sua mano e canalizzando il chackra.


 

*****


 

Nel frattempo, poco fuori dalle foreste di Konoha, due figure stavano avendo una discussione, nascoste dalle fitte frasche. Entrambi erano adolescenti dai corti capelli neri che portavano il coprifronte di Konoha, uno aveva pure il simbolo degli Uchica sulla schiena.


 

“ Perciò, Shisui, come stanno andando le cose?”, chiese la prima figura.


 

“ Era come temevi, Itachi. Si va oltre una voce, il clan sta davvero preparando un colpo di stato. Non so quando avverrà, ma sicuramente presto. Molto presto.”, gli rispose cupo Shisui. L'ex Uchica imprecò sottovoce.


 

“ Il nostro tempo è al limite. Come va l'indagine condotta da Jiraya- sama?”.


 

“ Persino se scoprisse il colpevole dietro l'attacco del Kyubi, non servirebbe a niente. Il danno è stato fatto nel momento in cui Danzo ci ha messo sotto sorveglianza. Temo niente possa fermare l'attacco.”.


 

“ Se davvero accadesse, sarebbe un invito agli altri villaggi a dichiararci guerra. Cosa facciamo?”.


 

“ Ho già un piano. C'è un incontro per tutti gli Uchica all'altare di Naka. Credo Fugaku- sama renderà la cosa ufficiale, e rivelerà il suo piano. Quello che non sa, però, e che io sarò lì e userò il mio Kotoakatsumi su di lui, convincendo lui e il clan a ricostruire i ponti col villaggio. Ho già l'approvazione dell'Hokage.”, spiegò speranzoso lo shinobi dai capelli corvini, ma Itachi era troppo preoccupato per essere convinto così facilmente


 

“ Pensi funzionerà? Se ti prendono, morirai sul posto.”.


 

“ Sono certo che funzionerà. Poi non posso morire senza aver prima convinto Shizune- chan a concedermi un appuntamento.”, aggiunse pronto Shisui con una risatina, rincuorando l'amico.


 

“ Credo sarà su di lei che dovrai usare il Kotoakatsumi- scherzò prima di tornare serio- ma sta attento. Se funziona ci vedremo al mio appartamento per discutere sulla prossima mossa.”.


 

“ Va bene. A più tardi, Itachi.”, si congedò Shisui prima di sparire.


 

“ In bocca al lupo, Shisui. Spero vada tutto bene.”. Purtroppo i due Uchica non potevano sapere che qualcun altro, dotato di Sharingan, aveva ascoltato tutta la loro conversazione.


 

*****


 

Poco dopo aver concluso l'allenamento di Naruto, Jiraya incontrò un ANBU che gli disse l'Hokage aveva richiesto la sua presenza per una missione importante. Senza perdere tempo, arrivò all'ufficio del vecchio maestro attraverso una finestra.


 

“ Jiraya, usare la porta ti infastidisce tanto?”, chiese Hiruzen in tono impassibile.


 

“ Scusi, sensei, ma aveva detto che era urgente.”, rispose il Sannin entrando nell'ufficio.


 

“ Bene, siediti- cominciò Sarutobi prima di sospirare- Jiraya, non c'è più bisogno che tu continui la tua investigazione.”, disse sorprendendo non poco l'altro.


 

“ Cosa? Perchè?”.


 

“ Ho paura non serva più a niente. Stando alle mie fonti, il clan Uchica ha pianificato un colpo di stato per gli ultimi anni, che accadrà in settimana.”. Il Sannin non poteva credere a tali parole e si alzò inviperito.


 

“ E perchè stiamo qui a far niente? Dobbiamo impedire che avvenga!”.


 

“ Ho già un piano, Jiraya, non preoccuparti. Ho eseguito i miei preparativi per essere sicuro il colpo non avvenga.”. Jiraya non era del tutto convinto, ma decise di dare fiducia all'uomo che l'aveva addestrato e non insistere.


 

“ Capisco. L'ANBU che mi ha mandato parlava di una missione.”.


 

“ Infatti. Vedi, negli ultimi mesi la richiesta di missioni di rango A o S è aumentata incredibilmente.”.


 

“ Non capisco perchè sia un problema. Più soldi nelle casse del villaggio.”.


 

“ Vero, ma credo ci sia qualcosa dietro. Questa quantità di missioni così pericolose non è mai stato registrato in tempo di pace. Una missione di rango S indica una minaccia di rango S. Se ci sono così tante missioni di quel livello... beh, puoi fare l'equazione. E alcune di esse riguardavano uomini vestiti di nero, con nuvole rosse a decorarne i mantelli.”.


 

“ Akatsuki.”.


 

“ Esatto. Hanno già iniziato la loro mossa, qualunque essa sia. Il tuo compito è scoprire il loro obbiettivo.”.


 

“ Pensa la loro intenzione sia di portare i nostri migliori ninja fuori dal villaggio per ucciderli con più facilità?”.


“ E' una delle possibilità, ma non l'unica.”.


 

“ Bene, mi incontrerò con alcune delle mie spie e vedrò cosa sanno. Riceverà a breve un mio rapporto.”, concluse Jiraya prima di sparire in una nuvola di fumo. Nel frattempo Hiruzen sapeva di non aver completamente convinto Jiraya riguardo il fallimento del colpo di stato. A essere onesti, anche lui restava preoccupato, ma si fidava di Shisui. Aveva visto le sue abilità in azione, e confidava ce l'avrebbe fatta.


 

Eppure, il terzo Hokage non poteva allontanare il presentimento di aver appena visto per l'ultima volta l'Eremita dei rospi.


 

*****


 

Naruto ci aveva messo due ore e si era sforzato fino al limite, ma aveva finalmente tagliato quella dannata foglia in due. Quando aveva chiesto al padre se ora poteva imparare delle tecniche di vento, questi aveva riso e detto che prima avrebbe dovuto tagliarla in meno di dieci secondi. Di questo passo non avrebbe mai superato Sasuke!


 

Comunque, Naruto sapeva come risollevarsi l'umore: un po' di Ramen con la sua migliore amica. Ora, se un bambino qualunque fosse entrato nella residenza Hyuga, sarebbe stato cacciato dai membri della casata cadetta ai cancelli. E se il biondino ci avesse provato qualche anno prima, non l'avrebbero neanche lasciato avvicinare.


 

Ma quando tua madre salva la moglie del capoclan da morte sicura... diciamo che gli Hyuga cominciano a dimostrare un po' di rispetto.


 

“ Buongiorno, Naruto-san. Venuto a incontrare Hinata- sama?”, lo salutò una delle guardie dall'aspetto vagamente effemminato.


 

“ Ciao, Tokuma! Sì, torno dall'allenamento e pensavo d'andare da Ichiraku. E volevo chiedere a Hinata se vuole unirsi.”.


“ Si sta allenando con Hiashi- sama, ma dovrebbero finire presto. Se vuoi puoi andare a guardarli.”


 

“ Lo farò. Grazie, Tokuma.”, salutò ancora il biondino entrando nella residenza. Dopo aver chiesto qualche indicazione, arrivò al dojo. Lì vide Hinata, vestita con una lunga camica blu scuro e pantaloncini lunghi fino alle ginocchia, combattere contro un altro Hyuga, un ragazzo( sebbene dopo aver incontrato Yashamaru Naruto non era più sicuro di niente) apparentemente più vecchio e abile di lei. La presenza dell'Uzumaki fu notata dai genitori di Hinata, e Hikari gli fece cenno di sedersi accanto a lei.


 

“ Buongiorno, Hikari- san.”, salutò lui sedendosi.


“ Benvenuto nella nostra casa, Naruto- kun. Sei qui per vedere mia figlia?”, domandò la donna con tono dolce.


 

“ Sì, volevo chiederle se voleva mangiare un po' di Ramen con me da Ichiraku, ma vedo che è impegnata ora.”,


 

“ Sta quasi finendo. Sono sicuro le farebbe piacere mangiare con te.”. Hinata aveva perso la concentrazione quando Naruto era entrato nel dojo, arrossendo quando lui le aveva sorriso. Questa distrazione le fece abbassare la guardia su un lato e permettere all'avversario di atterrarla con un preciso colpo di palmo.


 

“ Non ti distrarre! In un vero combattimento, se ti distrai muori. Forza, alzati e carica ancora una volta contro Nejii!”, la rimproverò Hiashi.


“ S-sì. padre”, balbettò Hinata dirigendosi contro il ragazzo. Ancora una volta si scambiarono colpi, ma stavolta Hiashi notò che gli attacchi della figlia erano più focalizzati e aggressivi. Come se improvvisamente uno sparring fosse diventato un incontro tra la vita e la morte. Eppure l'unica cosa differente era la presenza di Naruto. Aveva così tanta influenza su Hinata?


 

“ Però, quel... ragazzo colpisce duro.”, commentò l'Uzumaki tra sé e sé.


 

“ Senza dubbi. Nejii- kun ha parecchio talento. Qualcuno crede che in qualche anno diventerà il più forte Hyuga in vita, sorpassando anche mio marito- gli rispose Hikari- ma non dirglielo, ha già un certo ego.”.


 

“ A proposito, è un ragazzo?”, domandò dubbioso Naruto, facendo ridere leggermente la matriarca degli Hyuga.


 

“ Sì, lo è. Ti sembra una ragazza?”.


 

“ Beh, è che ho incontrato un po' di uomini che sembravano donne. E parecchi erano Hyuga.”.


 

“ Vero, diversi Hyuga sono un po' effemminati. Non tutti possono avere i lineamenti virili del mio Hiashi.”, rispose la donna, prima che con lo stupore di tutti Hinata riuscì finalmente a colpire il prodigio del clan.


 

“ Vai, Hinata! Prendilo a calci in culo!”, la incoraggiò Naruto sottovoce. L'ultima volta che aveva tifato a voce alta, era stato rimproverato dai padroni di casa per quasi mezz'ora.


“ Penso ti porterò qui ogni volta che Hinata-chan deve allenarsi. E' molto più motivata quando ci sei.”, osservò Hikari, ovviamente deliziata dai progressi della figlia.


“ Ovviamente. Anch'io combatto meglio quando i miei amici tifano per me.”. Pochi minuti dopo Hiashi dichiarò chiuso il match e Naruto potè andare a parlare con l'amica.


 

“ Hey, Hinata, continua così!”, si congratulò, facendo arrossire la giovane ereditiera.


 

“ G- grazie, Naruto- kun.”.


 

“ Stavo andando da Ichiraku, ti va di venire?”. La moretta non rispose e guardò il padre, che riflettè per qualche secondo.


 

“ Va bene, ma tua madre ti accompagnerà.”, affermò neutrale, ma fermo.


 

“ Avanti, Hiashi, qual è il peggio che potrebbe...”, protestò Hikari.


 

“ Hikari, non lascerò la nostra bambina di otto anni sola con un ragazzo- chiarì quasi sputando l'ultima parola, seppur ignato di tutte le volte in cui i due erano stati soli- perciò o un adulto andrà con lei, o non andrà.”.


 

“ Va bene, caro- rispose Hikari roteando gli occhi- Naruto- kun, aspetta che Hinata- chan si faccia una doccia e si cambi d'abito.”.


 

*****

Poco dopo, le due Hyuga e Naruto erano al suo preferito ristorante di ramen.


 

“ Bene, due ciotole di pollo per le signore, e cinque porzioni di miso per il nostro cliente preferito- annunciò Ichiraku mettendo il cibo sul tavolo- godetevi il cibo!”.I tre ringraziorono e Naruto cominciò a mangiare come se dipendesse della sua vita.


 

“ Piccolo, come fai a mangiare così tanto e non mettere su grasso?”, chiese Hikari guardandolo incuriosito( e forse un po' gelosa).


 

“ Perchè lo brucio tutto allenandomi il più possibile! Ho bisogno d'energia per diventare Hokage- proclamò orgoglioso Naruto finendo la prima ciotola- specialmente ora che sto imparando jutsu elementali.”.


 

“ D- davvero? So che q-quelle tecniche sono molto a- avanzate.”, commentò Hinata mangiando il suo ramen.


 

“ Decisamente. Vengono di solito insegnati ai chunin, carica assegnata tra i quindici e sedici anni. Hai solo otto anni, e neanche diplomato.”, concordò Hikari.


“ Ecco quanto sono fantastico!- disse fiero Naruto con un sorriso furbetto- e qual è il suo elemento, Hikari- san?”.


 

“ A dire il vero, il clan Hyuga non usa ninjutsu tradizionali, ma solo la nostra arte marziale, il pugno gentile. Credo la mia affinità sia l'acque, non sono sicuro su Hinata.”.


 

“ Potremmo scoprirlo presto. Papà vuole parlare con l'Hokage riguardo l'insegnare tecniche elementali all'accademia.”, menzionò Naruto.


 

“ L'accademia, Non è un po' troppo presto? Insomma, non tutti i bambini hanno la fortuna di essere addestrati da due Sannin, Naruto- kun.”, menzionò Hikari ricordando quel fattore non poco importante.


 

“ Non lo so, mio padre dice che gli standard sono diminuiti parecchio rispetto ai suoi tempi. A proposito, sapeva che lui e mamma si sono diplomati a sei anni?”.


 

“ Sono leggende viventi, me l'aspettavo.”.


“ M- mamma- la interruppe Hinata- pensi io potrei i- imparare del ninjutsu elementale?”, la donna la guardò stupita.


 

“ Perchè?”.


 

“ Beh, n- non sono così b-brava col Pugno gentile, così potrei avere qualcos'altro s-su cui fare affidamento.”.


 

“ Non vedo perchè no. Anche se non usiamo ninjutsu tradizionali, non sono proibiti- concesse Hikari, prima di tornare più seria- ,ma non voglio tu abbandoni il tuo solito allenamento. Tuo padre e io ci aspettiamo ancora che tu padroneggi le nostre arti marziali fino a un certo punto. Puoi ampliare il tuo arsenale con qualsiasi tecnica tu ritenga adatta, ma non devono essere un rimpiazzo per il Pugno gentile, chiaro?”.


 

“ S- sì, mamma.”, confermò Hinata ricevendo un sorriso dalla madre.


 

“ Bene allora. Credo comunque che il ninjutsu tradizionale ti darà meno problemi, specie con un controllo del chackra al tuo livello.”.


 

“ Hey, in quel caso potrebbe anche imparare nijutsu medici. Mamma dice serve un grande controllo del chackra.”. Aggiunse Naruto.


 

“ Penso Hinata abbia già le mani piene con tecniche elementali e il Pugno gentile.”, dovette controbattere Hikari, nonostante il suo comprensibile rispetto per i medici.


 

“ Beh, i miei genitori dicono che un ninja è un maestro di molte abilità. Ecco perchè oltre a ninjutsu e taijutsu, imparerò tecniche di sigillo. E ho sentito papà parlare di qualcosa chiamato senjutsu, sebbene non so cosa sia. Tutto quello che serve comunque è la volontà.”.


 

“ E' bello vedere che pur essendo così giovane, pensi così tanto al tuo futuro, Naruto- kun. Quel tipo di vista è raro in bambini della vostra età.”.


“ E mamma voleva proprio provare a convincere uno Hyuga nell'imparare la medicina. Diceva qualcosa riguardo le abilità del Byakugan nell'analizzare il corpo.”.


 

“ Ancora non hai tutti i torti, ma dipende tutto da cosa Hinata vuole fare.”, rispose Hikari voltandosi poi verso la figlia.


 

“ P- per ora... penso proverò il n- ninjutsu elementale, poi forse penserò a q- quello medico.”, rispose la bambina.


 

“ Perfetto! Uno di questi giorni puoi venire ad allenarti con me e papà?”, chiese Naruto.


 

“ Certo, può raggiungervi appena conclude le sue pratiche d'arti marziali.”, rispose Hikari con somma felicità della figlia.


 

“ Yah, vedrai, Hinata, diverrai una padrona degli elementi in pochissimo tempo.”.


 

*****


 

Giunta la sera, l'intero clan Uchica si riunì all'altare di Naka col favore dell'oscurità. Soltanto tre membri mancavano: il disonorato Itachi Uchica, suo cugino Shisui e Sasuke, addormentato e felicemente ignaro degli eventi da incubo che stavano per accadere.


 

C'erano diverse casse in giro. Alcune erano aperte, rivelando armi, giacche da chuunin nere col simbolo degli Uchica e coprifronte con la stessa effigie. Alcune delle casse formavano un piccolo trono per il capo clan, Fugaku Uchica. Quando cominciò a parlare, tutti i suoi compagni smisero di chiacchierare tra loro e gli prestarono la massima attenzione.


 

“ Miei fratelli, è un piacere vedervi qui riuniti in questo sacro luogo. Da tempo immemore il clan Uchica è stato uno dei più potenti in tutte le terre ninja, una forza inarrestabile contrastata solo da propri clan. Il nostro potere, però, non era privo di prezzo. Eravamo destinati a una vita di incessante lotta. Ecco perchè Madara Uchica scelse di unirsi al clan Senju e fondare Konoha. Questo ci diede la pace, ma anch'essa ebbe il suo costo- si fermò un attimo affinche le proprie parole attecchissero nei propri compagni di clan, che ripresero a discutere sotto voce- fin da allora siamo stati cittadini di seconda classe. Abbiamo dovuto vivere isolati dal resto del villaggio, senza poter raggiungere qualche posizione di vero potere. Come ninja ligi al dovere e leali abbiamo sopportato. Ma essere accusati dell'attacco da parte del Kyubi è stata l'ultima goccia!- gridò a squarciagola, venendo presto imitato dagli altri Uchica concordi- Allearsi con Hashirama Senju è stato un errore, un errore che Madara realizzò, così come facemmo noi troppo tardi. Ma con l'eccezione della morte, non c'è nessun errore che non possa essere corretto ed è quello che faremo. Ci prenderemo Konoha! Gli altri clan dovranno inchinarsi dinanzi a noi!”.


 

Le parole di Fugaku ancora una volta furono accolte con urla d'incoraggiamento, ancora più rumorose delle precedenti.


 

“ Alcuni di voi penseranno che è un piano suicida. E normalmente lo sarebbe. Ma stanotte abbiamo un'opportunità che non possiamo lasciarci scappare. Qualcuno mi contattò anni fa, e mi offrì i mezzi per prendere il villaggio. Questa persona ha grandi risorse che ha messo a nostra disposizione. Ha creato un clima di tensione e caos nella Terra del fuoco, obbligando l'Hokage a mandare quasi tutti i suoi migliori Jonin fuori dal villaggio. Non ci sono quasi ninja d'elitè a proteggere il villaggio. In questo modo, anche grazie ai rinforzi datici dal nostro alleato, vinceremo in due giorni!”, nuovamente il capoclan ricevette inni e grida d'assenso, ma non tutti erano convinti.


 

“ Fugaku- sama, chi è quest'alleato di cui continuate a parlare?”, chiese un ninja.


 

“ Già, è il leader di un'altro villaggio? Da lì arriveranno i rinforzi?”, chiese un'altro Uchica.


 

“ Credo di poter rispondere io.”, intervenne una voce lugubre, mettendo in allerta tutti i presenti, alcuni dei quali attivarono lo Sharingan per capire da dove provenisse. Accanto a Fugaku, si formò una sorta di distorsione simile a un vortice trasparente, da cui si formò una figura. Un uomo vestito con un mantello nero decorato da nuvole rosse e un'armatura. Il suo volto era nascosto da una maschera dipinta con fiamme nere, un unico foro che mostrava un occhio rosso.


 

“ Miei fratelli. questo è l'alleato di cui vi ho parlato- spiegò Fugaku prima di rivolgersi al nuovo venuto- perchè non ti presenti?”.


 

“ Ovviamente- disse lui- il mio nome è Madare Uchica, e sono venuto per aiutarvi a prendere ciò che è vostro di diritto.”.

                                                                                                                       *****

Salve a tutti, spero di non avervi fatto attendere troppo, eventi indipendenti dalla mia volontà mi hanno fermato. Mi scuso anche se ci sono errori di traduzione o grammatica che vi faranno storcere il naso, non  ho avuto il tempo per rivedere tutto e vorrei pubblicare almeno due capitoli di RWBY prima di fine mese. Comunque questo è il capitolo in cui tutto comincia ad andare storto, la saga in cui le cose cominciano davvero a cambiare e due cosette da chiarire:1) Anche Ander nella sua versione si è scusato per quest'improbabile elemento, ma qua Sasuke è l'unico bambino del clan Uchica. Non voleva avere troppi possessori di Sharingan intorno e non poteva pensare che nel canon Itachi abbia ucciso dei bambini. E ammetto, conoscendo il personaggio, che la cosa sembra difficile pure a me... probabilmente Tobi aveva pensato al lavoro più sporco;2) Tobi qui fa già parte dell'Akatsuki. Buon lavoro e a presto con tutti, se passerete sulle mie altre storie sarà un grandissimo onore.

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Capitolo 9
*** L'attacco degli Uchica-prima parte: Primo sangue o Sharingan vs Byakugan o Sharingan vs Ino-Shika- Cho ***


L'attacco degli Uchica-prima parte: Primo sangue o Sharingan vs Byakugan o Sharingan vs Ino-Shika- Cho

 

Era la fine di un'altra bella e quiete giornata a Konoha. Il sole cominciava a tramontare, e i suoi abitanti si preparavano per le solite attività serali. Hiruzen aveva appena finito il suo lavoro d'ufficio, e si stava rilassando leggendo nella sua camera.

 

Shikaku Nara, Inoichi Yamanaka e Choza Akimichi erano alla loro taverna preferita per qualche drink, ricordare i bei tempi, lamentarsi delle rispettive moglie e vantarsi dei figli. Anko miratashi era al suo locale preferito per un po' di sake e riempirsi la bocca col suo cibo preferito.

 

Anche Iruki e Mizuki erano in un bar, col secondo provando( e fallendo miseramente) a flirtare con una kunoichi lì presente, mentre l'amico tentava di ricordargli che si sarebbe dovuto sposare in qualche settimana.

 

Kurenai era impegnata a casa col bucato.

 

Yugao Uzuki e Hayate Gekko erano a un appuntamento per festeggiare il loro primo anniversario.

 

Nel quartiere Hyuga, Hizashi stava finendo alcune pratiche riguardo le finanze del clan, mentre Hikari giocava con le bambine. Hiashi e Neji si stavano allenando su richiesta del secondo.

 

Nel suo appartamento, Itachi osservava il villaggio e si chiedeva perchè non aveva ancora ricevuto notizie da Shisui. Pregava per la sua sicurezza.

 

Alla residenza Senju, Tsunade stava insegnando ad Hagane e Kaida come giocare a poker, mentre Shizune e Naruto preparavano la cena. La prima inoltre rese molto chiaro al bambino che se aveva già avuto ramen a colazione e pranzo, non avrebbe potuto averlo per cena.

 

Il quartiere Uchica invece era completamente vuoto se non per una persona, Sasuke Uchica, addormentato nel suo letto dopo un durissimo allenamento col padre. Non poteva sapere che Fugaku lo voleva a letto il prima possibile per tenerlo lontano da quanto stava per succedere.

 

*****

 

Alle porte del villaggio, due Chuunin stavano finendo la loro guardia. Uno di loro era grosso, aveva capelli neri a punta e un naso piatto. L'altro era un uomo magro con una benda sull'occhio sinistro e una bandana in testa.

 

“ Il sole sta tramontando. E' ora di chiudere i cancelli, giusto, Bekko?”, chiese il secondo.

 

“ Immagino di sì, Iwana, ma i nostri sostituti non sono ancora arrivati.”, rispose quello chiamato Bekko.

 

“ Oh, chi se ne importa, è colpa loro se sono in ritardo. Chiudiamo le porte e andiamo, ho la gola secca.”, disse nuovamente l'uomo, ma dopo un po' non sentì alcuna risposta dal suo compagno. Girandosi lo vide steso sul terreno e senza vita.

 

“ Mi dispiace, ma i cancelli rimarranno chiusi per il resto della serata.”, disse una voce fredda dietro lo shinobi. Questi si girò solo per farsi tagliare la gola con incredibile rapidità. L'ultima cosa che l'uomo vide furono un paio di occhi rossi che gli guardarono dentro l'anima. L'Uchica quindi formò alcuni sigilli e sparò una palla di fuoco nel cielo.

 

Pochi minuti dopo centinaia di criminali, mercenari e ninja traditori di basso rango nascosti nelle foreste accanto a Konoha lasciarono il posto e corsero verso il villaggio. Non ci volle molto affinchè gli shinobi si trovassero soverchiati da tale orda proveniente apparentemente dal nulla.

 

*****

 

Nel frattempo, dentro una sezione della Radice, Danzo si dirigeva in una certa stanza accompagnato dalle sue guardie del corpo più fidate, Torune Aburame e Yamanaka Fuu.

 

“ Tutto è stato preparato per l'operazione, Danzo- sama. I medici la stanno già aspettando.”, menzionò il secondo dei due.

 

“ Eccellente. Riguardo i sigilli?”, domandò l'anziano.

 

“ Anch'essi preparati, saranno applicati dopo l'operazione. Grazie a essi nessuno potrà rimuovervi lo sharingan”, spiegò Torune servizievole come sempre.

 

“ Bene, voglio finisca il prima possibile- affermò il ninja ombra aprendo la porta della sala operatoria- cosa?!”.

 

Danzo si aspettava i due medici della Radice a dargli il benvenuto e ordinargli di mettersi sul tavolo operatorio per cominciare. Invece erano sul pavimento, privi di vita in una pozza del loro stesso sangue. Sul tavolo c'era un uomo vestito con un mantello nero decorato da nuvole rosse. Teneva in mano un barattolo contenente uno sharingan.

 

“ Ehi, che succede? Spero non sia un problema, ma ho bisogno di quest'occhio, perciò lo confischerò al momento- disse l'uomo, come fosse una discussione normale- e se fosse un problema, cazzi vostri. La vita funziona così.”.

 

“ Fuu, Torune, uccidete quest'uomo e prendete l'occhio!”, disse Danzo, con voce ferma, ma non prima di panico. I due sfoderarono i tanto e si diressero verso l'obbiettivo.

 

“ Mi piacerebbe stare qui a giocare, ma sono impegnato. Posti dove andare, persone da uccidere, sono sicuro che capirete.”, disse l'uomo mascherato prima che i due potessero raggiungerlo, sparendo in un vortice.

 

“ Trovatelo, non può essere troppo lontano!”, gridò Danzo, ora disperato

 

*****

 

Iruka e Mizuki stavano combattendo un paio di ninja quasi identici, con addosso mantelli blu scuro, respiratori, coprifronte di Kirikagure e guanti dotati di lame collegati da una catena con varie punte.

 

“ Ho sentito parlare di questi tizi, i fratelli demoniaci. Hanno lasciato il villaggio dopo un colpo di stato, e vogliono riprovarci.”, disse Iruka.

 

“ Buono a sapersi, ma quanto sono forti?”, chiese Mizuki.

 

“ Il Bingo li descrive come Chuunin di livello di B, perciò dovrebbero essere alla nostra portata più o meno- rispose l'altro- dovrebbero essere bravi nelle imboscate, ma deboli nello scontro diretto.”.

 

“ Lascia che ti mostri quanto quel tuo libro si sbaglia! Vieni, Mezu!”, disse uno dei due prima di caricare assieme al fratello. Mizuki saltò in aria lanciando il suo Fuma Shuriken sulla catena dei due per fermare il loro assalto. I due premetterono un pulsante per staccare la catena e combattere singolarmente. I loro guanti si scontrarono contro kunai e shuriken in una pioggia di scintille.

 

Mentre le armi dei due ninja traditori erano letali e incutevano timore, impedivano loro di formare sigilli. Avevano provato a formarli con una mano sola, ma erano ancora molto lontani dalla meta. Uno dei due ninja quindi lasciò la guardia aperta, tutto quello che serviva a Iruka per lanciarlo contro il fratello, per poi cominciare un jutsu.

 

“ Illusione demoniaca: Copertura della notte!”. Il duo di Kirikagure cadde presto preda della tecnica illusoria finendo a terra e addormentandosi. L'insegnante non perse tempo e li legò con la loro stessa catena.

 

“ Mph, fratelli demoni le mie palle.”, commentò Mizuki, guardando i due nemici svenuti, e girando un kunai col dito.

 

“ Mizuki, dietro di te!”, l'avvertì il compagno. Il chunin albino saltò in tempo per schivare un attacco da dietro, opera di un Uchica. Iruka formò nuovamente dei sigilli.

 

“ Arte dell'acqua: Pistola d'acqua!”, gridò prima di sparare un potente getto contro il nuovo arrivato, che finì contro un muro finito. Mizuki lo finì mettendogli una lama nel fianco.


“ Perchè diavolo gli Uchica combattono al fianco di questi tizi? Dovrebbero essere dalla nostra parte!”, chiese frustrato.

 

“ Sembra siano stati loro ad assumerli.”, osservò cupo Iruka.

 

“ Che intendi?”.

 

“ Ho sentito alcune voci riguardo gli ANBU che tenevano d'occhio il clan, perchè sembrava occupato con strani affari. Stavano pianificando questo. E hanno preso un bel po' di carne da cannone.”.

 

“ Fantastico, proprio fantastico. E dove sono tutti i Jonin? Il tuo amico Kakashi ci farebbe comodo.”

 

“ Se n'è dovuto andare per una missione a lungo termine. Non so niente degli altri.”, Mizuki cominciò a riflettere, prima di scocchiare le dita.

 

“ Ok, quindi ecco cosa faremo. Non sappiamo il risultato, quindi ci nasconderemo e a battaglia finita ci uniremo a chiunque abbia vinto.”, di fronte a quel discorso pragmatico quanto insensibile, la mascella di Iruka toccò quasi terra, mentre si avvicinava infuriato all'amico.

 

“ COSA?! Proprio ora che il villaggio è nei guai? Che hai in testa?!”.

 

“ E' la soluzione più intelligente. Che succederebbe se gli Uchica vincessero? Come ninja di Konoha , non ci faranno semplicemente tornare al nostro lavoro. E schierandoci con gli Uchica, se Konoha vincesse saremmo giustiziati per tradimento.”.

 

“ Ecco perchè dobbiamo combattere, perchè gli Uchica non vincano!- gridò Iruka, sempre più infuriato verso il collega- abbiamo bisogno di ogni uomo.”.

 

“ No, fino a quando le acque non si calmano, è ognuno per sé.”, rispose Mizuki prendendo il suo shuriken gigante e lanciando verso l'incredulo chunin. Questi si girò per schivare, lasciando che l'arma si infilasse proprio nel petto di un bandito pronto ad attaccarlo.

 

“ Cosa?”, domandò il castano.

 

“ Questa era l'offerta della casa. Non aspettarti che salvi ancora il tuo sedere- disse severo Mizuki riprendendosi lo shuriken dal cadavere- ora sii intelligente per una volta nella tua vita e trovati un nascondiglio.”.

 

Detto questo, sparì sotto gli occhi dell'ormai ex- amico. Iruka sospirò, decidendo che il miglior piano era trovare altri ninja isolati per coprirsi l'un l'altro.

 

*****

 

Contemporaneamente, nel suo appartamento, Itachi stava lavando i piatti ignaro del chaos che regnava nel villaggio. Pianificava di meditare per un'oretta e poi andare a dormire, l'Hokage gli aveva dato una missione di rango A per il giorno successivo. Le cose non andavano così male per l'ex-Uchica.

 

Aveva ancora un debito abbastanza grosso con la banca, ma stava risparmiando diversi soldi per le prime necessità, l'affitto e il suddetto debito, rimanendo con una piccola somma per le future emergenze. Avrebbe potuto usarne un po' per decorare l'appartamento. Il motivo principale per cui non aveva ancora portato lì Sasuke era perchè non voleva fargli vedere un posto così spoglio. Un bussare alla porta lo distraette dai suoi pensieri.

 

“ Arrivo!”, rispose subito Itachi, ma la persona dall'altra parte continuò a bussare come se provasse a rompere la porta Non che ci volesse molto, ma il ninja preveriva rimanesse intatta:” Ho detto che arrivo! Dov'è l'incendio?!”, scherzò aprendo la porta e sussultando quando si trovò di fronte uno Shisui malconcio, ricoperto di lividi e tagli, oltre che privo dell'occhio sinistro.

 

“ Per risponderti... in tutta Konoha.”, disse prima di collassare.

 

“ SHISUI!”.

 

Mezz'ora dopo, il povero Uchica riposava sul letto di Itachi.Il ragazzo non era un ninja medico, ma aveva preparazione nel pronto soccorso, potendo curare le ferite senza troppi problemi. Fortunatamente non erano molto gravi( eccetto l'occhio mancante, ovviamente).

 

“ Ti ho sistemato al meglio delle mie possibilità, spero sia abbastanza. Penso tu abbia delle costole rotte e un braccio fratturato, quindi non muoverti. Ora dimmi cos'è successo.”. Shisui sospirò.

 

“ Quel bastardo di Danzo, ecco cos'è successo- continuò a spiegare notando la confusione di Itachi- mentre cercavo di svolgere il mio lavoro, mi ha trovato e accusato di voler usare il Kotoakatsumi su lui el l'Hokage. Mi ha fatto pestare dai suoi, ma sono riuscito a tenermi almeno un occhio. E non è neanche la parte peggiore- si interruppe un attimo, mentre Itachi, per quanto stoico, promise di farla pagare al monocolo- Il colpo di stato sta avvenendo mentre parliamo. Sono venuto qui combattendo e disperdendo le mie tracce.”.

 

' E' successo per colpa mia- pensò Itachi ora pallido come un lenzuolo- ho scelto la via facile invece di restare per migliorare le cose. Non avrei dovuto ascoltare Shizune- san... no, lei non ha colpa, non le avevo detto tutto. Sono l'unico in colpa. E pertanto sono l'unico che deve, e può, sistemare tutto.'.

 

“ Itachi- chiese Shisui, strappando l'amico dai suoi pensieri- che cosa facciamo?”.

 

“ Noi?”.

 

“ Sì, ti aspetti che resti qui mentre il nostro clan riduce Konoha in cenere?”.

 

“ Non c'è un noi, Shisui. Starai qui mentre io mi occupo di tutto.”, affermò Itachi aprendo l'armadio e cominciando ad attrezzarsi sotto lo sguardo shockato di Shisui.

 

“ Non puoi lasciarmi qui! Almeno prendi l'altro occhio! Danzo vuole ancora il mio sharingan e non posso difendermi!”, come a enfatizzare le sue parole provò a strapparsi l'occhio da solo, ma la mano di Itachi fermò la sua.

 

“ Sta bene dove sta. Tu resta qui e riposati.”.

 

“ Non puoi essere serio. Pensi di andare lì da solo? Non hai alleati al momento, ti andranno tutti contro appena vedranno il tuo sharingan!”.

 

“ Non saranno un ostacolo. Prometto che nessuno morirà inutilmente, di sicuro non io- rassicurò Itachi mettendosi la casacca da jonin- metterò diversi ninjutsu per disorientare qualsiasi inseguitore. Se quando torno non sei qui e non ti hanno ucciso o imprigionato, rimedierò personalmente alla prima ipotesi.”, chiarì con tono serio come mai prima d'allora.

 

“ Non puoi essere serio.”, disse semplicemente Shisui abbandonando la testa sul cuscino.

 

“ Ti lancierò da una rupe. Come suona?”.

 

“ Bah, ci sono modi peggiori per morie.”.

 

“ E' tutto, me ne sto andando. Ma non preoccuparti, manderò anche qualcuno di cui mi fido a custodirti. Se non dovessi farcela... prenditi cura di Sasuke per me.”, concluse cupo Itachi.

 

“ Non serve tu me lo chieda. Ma cerca di tornare vivo. Non so regolarmi coi bambini.”. L'ultima risposta di Shisui fece ridere l'altro, che se ne andò per la sua strada.

 

*****

 

Hiashi Hyuga stava cenando con moglie e figlie. Era un momento che si godeva il più possibile, essendo una delle poche occasioni da spendere con tutta la famiglia, escluso il fratello. Certo, spendeva diverso tempo ad allenare le ragazze, ma contrariamente a quanto si credeva, amava anche i rari momenti di rilassamento. D'altronde, quello di capoclan era un lavoro stancante e in cui non si dovevano aspettare ringraziamenti.

 

“ Perciò, com'è andato il tuo allenamento con Jiraya- sama e Uzumaki- san, Hinata?”, chiese alla sua primogenita.

 

“ M- molto bene, padre- rispose gentilmente- la mia affinità è il f-fulmine. Anche se devo fare q- qualche esercizio di controllo del chackra, prima di imparare nuovi jutsu.”.

 

“ Fulmine, interessante. E' un buon elemento da usare con armi da taglio, peccato non ne usiamo nessuna.”, osservò l'uomo.

 

“ M- magari potrei usarlo col Pugno gentile?”, propose Hinata, guadagnandosi uno sguardo di interesse misto a stupore dai genitori.

 

“ Combinare il chackra elementale col nostro stile? E' qualcosa di mai visto!”, esclamò ancora Hiashi.

 

“ Penso sia una buona idea. Darebbe alle tue tecniche più potere.”, notò Hikari.

 

“ Comunque Hinata dovrebbe padroneggiare prima il pugno gentile per pensare a tali modifiche.”, controbattè il marito, prima che un membro della casata cadetta entrasse all'improvviso.

 

“ Hiashi- sama, dovete venire a vedere! E' una catastrofe!”, urlò facendo scattare il capoclan sugli attenti.

 

“ Che sta succedendo?”.

 

“ Gli Uchica si sono rivoltati contro il villaggio!”. Hikari emise un mugolio di shock, mentre Hinata, pur non capendo quelle parole, realizzò non si trattava di niente di buono.

 

“ E non è la parte peggiore. Decine di loro sono qui chiedendovi di venire fuori!”.

 

“ Bene, andrò a vedere cos'è questa buffonata! Hikari, prenditi cura delle bambine in mia assenza.”.

 

*****

 

Dieci minuti dopo Hiashi giunse nell'atrio della residenza, dove diversi dei suoi parenti, incluso Hizashi, fronteggiavano in posizione di guardia gli Uchica.

 

“ Sono Hiashi Hyuga, capo della casata principale del clan Hyuga. Qual è il significato di questo?”, domandò guardando tutti quegli uomini armati fino ai denti, tra cui era presente anche un'individuo mascherato con un mantello nero decorato con nuvole rosse. Non era però il leader, lasciando il posto a un uomo più corpulento che prese la parola.

 

“ Hiashi Hyuga, tu e tutto il tuo clan siete stati giudicati una minaccia a Konoha. Arrendetevi e venite con noi, o dovremmo usare la forza.”.

 

“ Verremo sicuramente con voi, appena ci mostrerete un ordine d'arresto col sigillo dell'Hokage.”, rispose fermo lo Hyuga.

 

“ L'Hokage non governa più Konoha. La polizia militare è adesso l'autorità più alta del villaggio. Ora ordina ai tuoi compagni di arrendersi, è l'ultimo avvertimento.”, controbattè Uchica.

 

“ Ora ascolterai il mio avvertimento, Uchica. La terra sotto i tuoi piedi appartiene al clan Hyuga. Se tu e quei traditori dei tuoi fratelli non uscirete dalla nostra proprietà entro dieci secondi, vi porteremo fuori di qui dentro una bara.”.

 

“ La prenderò come una risposta ostile. Attaccate!”, all'ordine diversi Uchica formarono dei sigilli mentre altri presero i loro shuriken.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica delle fiamme della fenice!”. Un bombardamento di attacchi infuocati e shuriken si precipitò sugli Hyuga, che rimasero al loro posto. Ma se gli Uchica pensavano di distruggerli così, si sbagliavano di grosso.

 

“ Palmo del vuoto!”, urlarono diversi uomini sparando onde d'urto che bloccarono buona parte dei proiettili fiammeggianti.

 

“ Rotazione del paradiso!”, gridarono invece i membri della casata principale bloccando gli ultimi attacchi con una rotazione energetica, a seguito del quale metà degli assalitori decise di caricare.

 

“ Squadra cremisi e del sangue, restate qui! Squadra tornado e tempesta, entrate nel quartiere e uccidede chiunque si opponga!”.

 

“ Sì, Nakamura- taichou!”, risposero metà degli uomini. Fortunatamente anche Hiashi aveva sentito quegli ordini e non l'avrebbe mai permesso. Usando il byakugan, trovò il fratello e lo raggiunse mentre questo fermava il cuore di un Uchica con un colpo ben centrato al petto.

 

“ Hizashi! Devi tornare dentro per difendere Hikari e i bambini!”, ordinò il capoclan.

 

“ Siamo nel mezzo di una battaglia, e non lascerò il tuo fianco, è mio dovere!”, rispose il fratello minore.

 

“ Il tuo dovere è obbedirmi! E se hai bisogno di copertura, te la fornirò io! Ora vai!”, comandò ancora Hiashi prima di ingaggiare due Uchica. Dando un'ultima occhiata al fratello, Hizashi fu costretto a obbedire ed entrò dentro la residenza.

 

*****

 

“ Shikaku Nara, Inoichi Yamanaka, Choza Akimichi Siete stati dichiarati una minaccia per il villaggio, e dovete venire con noi. Se vi opporrete all'arresto, risponderemo con la forza.”, annunciò Mikoto Uchica a tre degli uomini più influenti di Konoha.

 

Shikaku si guardò intorno. Sei Uchica, guidati dalla loro matriarca, avevano circondato lui e compagni dopo uno scontro con un gruppetto di mercenari che stavano saccheggiando un negozio.

 

 

“ E' uno scherzo, Mikoto- san?- chiese irritato il capoclan dei Nara- perchè se lo è, hai dei gusti piuttosto dubbi.”.

 

“ Vero. Siete la polizia, non dovreste occuparvi dei ratti che hanno infestato il villaggio all'improvviso?”, domandò a sua volta Choza.

 

“ Choza... credo siano stati gli Uchica a portare questi criminali. Non stanno combattendo l'uno contro l'altro.”, gli rispose Inoichi.

 

“ Beh, cos'è la vostra risposta?”, chiese Mikoto, il tono un mix di sarcasmo e autorità. E pensare si conoscevano tutti e quattro fin dall'infanzia. Shikaku sospirò drammatico.

 

“ Che seccatura- disse prima di formare dei sigilli- Tecnica dell'imitazione dell'ombra.”. Diversi tentacoli d'ombra emersero da quella di Shikaku e si diressero verso la donna, che saltò prima d'essere presa e in aria formò i sigilli.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”, urlò prima di sparare una sfera fiammeggiante al Nara, costretto a muoversi e cancellare il jutsu.

 

“ Separateli! Non solo sono jonin, ma il loro gioco di squadra è nientemeno che leggendario!”, ordinò la matriarca ai suoi uomini.

 

“ Sì, Mikoto- sama!”, risposero gli altri Uchica.

 

“ Si surpassano due a uno. Inoichi, puoi fare qualcosa?”, chiese Shukaku all'amico biondo.

 

“ Ci sto lavorando!- rispose prima di completare la sua tecnica- Tecnica del disturbo mentale!”. Due Uchica sul punto d'attaccarlo si fermarono, rendendosi conto di non avere il controllo dei loro corpi, e si presero a pugnalate l'un l'altro con orrore nel loro sguardo

 

“ Ottimo lavoro, ora tocca a me- affermò Choza, canalizzando il chackra nel suo corpo, diventando via via più grande- Tecnica dell'espansione, proiettile umano!”, rotolò quindi sui due Uchica, mentre i loro quattro compagni riuscirono a mancare lo stesso doloroso fato. Mikoto non perse tempo e prese una radio.

 

“ Qui è Mikoto Uchica, richiedo rinforzi contro tre Jonin ribelli! Siamo a Matabi Street, passo!”.

 

“ Ribelli? Non siamo noi quelli che cercano di conquistare Konoha, grazie tante!”, contrabattè Shikaku riattivando la tecnica di prima, precedendo un gruppetto di chunin Uchica che si unirono al loro capo.

 

“ Altre persone? Che seccatura- disse Shikaku, prima di rivolgersi al compagno più corpulento- Choza, puoi occupartene tu?”.

 

“ Puoi contarci! Tecnica dell'espansione!”, Choza si ingigantì di diverse volte e usò il suo bo per sbarazzarsi di mercenari e Uchica come se stesse pulendo il pavimento. Non fu comunque facile, gli avversari erano ancora più veloci di quanto si aspettasse e le sue nuove dimensioni lo rendevano un facile bersaglio per palle di fuoco e shuriken.

 

“ Questo dovrebbe terneli impegnati mentre io e Inoichi ci occupiamo di Mikoto.”.


“ Ti sfido, Nara!”, urlò un altro Uchica saltando sull'uomo dandogli però la perfetta occasione per bloccarlo con le sue ombre.

 

“ Grazie per l'assistenza, Uchica- san. Ora muori.”, disse nuovamente il corvino. Un braccio uscì dalle ombre per strangolare lo sfortunato Uchica. Nel frattempo Inoichi stava per prendere il controllo di altri nemici, quando sentì avvicinarsi diversi chackra.

 

“ Ragazzi, altri nemici in avvicinamento.”, avvertì i compagni.

 

“ Da dove?”, domandò Shikaku cercando di afferrare gli Uchica rimasti con la sua ombra.

 

“ Ore cinque! Controlla i soffitti!”.

 

“ Choza, ci hai sentito?”.

 

“ Sì, li vedo ora!”, gridò l'uomo muovendosi per intercettarli.

 

“ Vedo se posso mettere fuori gioco Mikoto, è pur sempre la leader- disse Inoichi, attivando il suo jutsu preferito sugli Uchica impegnati con Shikaku- Tecnica della disturbazione del corpo!”. Ancora una volta i due shinobi furono distolti dal loro corrente obbiettivo e si mossero contro Mikoto, che fece del suo meglio per batterli senza doverli uccidere o far loro troppo male.

 

“ Shikaku, ora!”, urlò Inoichi, e grazie alla distrazione che aveva offerto, il Nara riuscì a prendere il capo nemico nella sua ombra.

 

“ Tecnica dell'imitazione dell'ombra, successo. Ancora una volta.”, disse con un piccolo sorriso... che però anche Mikoto stava portando.

 

“ Nei tuoi sogni.”, disse leggermente sadica prima di sparire in una nuvola di fumo, al suo posto un bidone della spazzatura.

 

“ Inoichi, rintracciala!”, ordinò Shikaku al capoclan degli Yamanaka, che riuscì a trovarla subito... esattamente dietro di lui. Provò a voltarsi per attaccarla, ma la matriarca degli Uchica fu abbastanza rapida da ficcargli un kunai nella schiena, calciarlo via e allontanarsi subito.

 

“ ARGHHH!”, urlò l'uomo dal dolore cercando di rimuovere istintivamente l'arma.

 

“ Inoichi!”, lo chiamò Shikaku preoccupato.

 

“ Non preoccupatevi, è solo un taglio superficiale. La giacca mi ha protetto. Provate a rimuovere il kunai se potete.”, rassicurò lui, ma Mikoto aveva un sorriso raggelante e Shikaku impallidì quando realizzò la sua mossa. Inoichi non poteva vedere che attaccato al kunai vi era attaccata una carta esplosiva. A un segno della shinobi, seguito da una potente esplosione, la vita di Inoichi Yamanaka giunse al termine.

 

Per un secondo il tempo si fermò per Shikaku e Choza, alla vista del loro migliore amico e compagno di squadra da sempre, esplodere ingloriosamente. Quando fu nuovamente possibile vedere, rimase solo il suo corpo immobile e rovinato.

 

“ Questo è il destino di chi si oppone ai nuovi padroni di Konoha. Sarò comprensiva e vi darò la possibilità di arrendervi. Continuate a combattere e subirete la stessa sorte del vostro amico.”, disse loro Mikoto, il tono gelido come non mai.

 

Choza in tutta risposta rilasciò un urlo selvaggio e cominciò a colpire tutti i ninja a portata di mano, non interessato agli edifici che poteva rompere. Shikaku fu meno appariscente e distruttivo, lanciando solo uno sguardo gelito e omicida a Mikoto.

 

“ Quello è stato un errore.”, disse semplicemente, ricevendo un segno di sfida dalla donna. Molti Uchica e mercenari saltarono sul Nara da diverse direzioni, armi alzate per ucciderlo. Cosa che il Nara non avrebbe permesso. Con un rapido sigillo, tentacoli solidi di pura oscurità paralizzarono i suoi assalitori in aria prima che una serie di lance della stessa materia li impalarono sul posto e quindi caddero immobili a terra.

 

“ Tu sei la prossima. Tecnica dell'unione dell'ombra.”, altri tentacoli si originarono dall'ombra di Shikaku dirigendosi verso Mikoto, che seppur lontana dal suo massimo riuscì a schivarla saltando sui lati e sui tetti, prima di prendere diversi shuriken.

 

“ Arte del fuoco: Tempesta di shuriken fiammeggianti!”. Le stelle metalliche presero fuoco nel momento in cui furono lanciate costringendo Shikaku e cancellare la sua tecnica per schivare, ma fu troppo lento. Diverse armi superarono la sua vesta penetrando nella sua carne.

 

“ Un altro fuori gioco!- esultò Mikoto entusiasta, venendo però delusa dalla sparizione del corpo- cosa, un clone ombra?!”. La donna provò a cercare il vero Shikaku, ma scoprì di non potersi muovere. Con la coda nell'occhio vide un filo attaccado alla sua ombra e l'avversario scese in quel momento da un tetto.

 

“ Un clone... quando l'hai fatto? Non ti ho tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo!”, chiese infuriata Mikoto. Avrebbe volentieri pestato i piedi per terra se si fosse potuta muovere.

 

“ Decisamente non l'hai fatto. Improgliare lo sharingan è difficile, ma tutt'altro che impossibile. Per risponderti, ho usato il fumo dell'esplosione per coprirmi.”.

 

“ Cosa? Ma... come?”.

 

“ Nel momento in cui ho visto quel sigillo, ho capito che Inoichi era già morto. Tutto quello che potevo fare era vendicarlo, e ho sviluppato un piano per farti abbassare la guardia. E ora... devi pagare. Tecnica dello strangolamento dell'ombra!”, disse Shikaku alzando le mani.

 

Mikoto Uchica, fino a pochi giorni prima una delle donne più dolci e gentili di Konoha, vide una mano nera risalire lungo il suo corpo fino al collo, e in meno di un minuto il suo mondo diventò nero.

 

*****

 

Dopo aver preso Nejii, Hizashi trovò Hikari e le figlie di lei nella sala da pranzo, proprio dove Hiashi aveva detto si trovavano. Dopo aver riferito quanto stava accadendo, le guidò alle uscite d'emergenza dell'edificio. Quando il capo della casata cadetta vide molti Hyuga combattere contro gli Uchica- e in fin troppi casi perdere- voleva davvero aiutarli, ma fu costretto a rinunciare e continuò a eseguire gli ordini.

 

“ Cosa faremo quando usciremo da qui, padre?”, chiese Nejii impaurito.

 

“ Proveremo a cercare aiuto. Non preoccuparti, Nejii, ce la faremo.”, gli rispose l'uomo, ma sfortunatamente per i tre Hyuga, due Uchica, un jonin e un chunin, arrivarono per bloccar loro la strada.

 

“ Tutti i membri del clan Hyuga sono sotto arresto! Arrendetevi o useremo la forza.”, disse lo shinobi di rango più alto.

 

“ Osereste attaccare dei bambini, mostri?”, ruggì Hikari tenendo stretta Hanabi.

 

“ Non ci sarà bisogno di far male a nessuno se verrete pacificamente con noi.”, le rispose il chunin, più diplomatico. Ma Hizashi preferì agire, colpendo proprio l'Uchica più giovane sul petto e atterrandolo. Il suo compagno rispose prendendo la katana per tagliarlo in due. Lo Hyuga si abbassò giusto in tempo, perdendo solo un po' di capelli, ma l'altro nemico si era rialzato e aveva formato diversi sigilli.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della fenice!”, gridò, lanciando diverse palle di fuoco al pallido shinobi. Hikari però, veloce quanto il cognato, lasciò andare Hikari e si mise davanti a lui roteando.

 

“ Rotazione celeste!”, annunciò trasformandosi in una trottola di chackra luminoso, parando con facilità l'attacco incendiario:” Non osate ignorarmi. Mi sarò anche ritirata, ma ero una jonin.”.

 

“ Grazie, Hikari- sama, permettetemi di concludere- le fece segno Hizashi concentrando le sue energie-Tecnica delle sessantaquattro chiusure!”, l'uomo quindi colpì ripetutamente i due avversari nei loro punti più delicati dicendo il numero di attacchi fino ad arrivare a sessantaquattro.

 

Incapaci di resistere, i due Uchica caddero a terra per l'esaurimento del chackra. Anche se l'attacco non fu sufficiente a ucciderli o chiudere tutti i loro punti di circolazione, li avrebbe messi ko a sufficienza da permettere ai cinque Hyuga di scappare.

 

“ Madre, dov'è nostro padre? Non viene con noi?”, domandò Hinata in quel momento, venendo abbracciata dalla madre insieme ad Hanabi.

 

“ Vostro padre sta affrontando gli Uchica che hanno assaltato casa nostra. Non preoccuarti, cara, è forte e starà bene.”, disse Hikari col tono più rassicurante che potè. Mentre scappavano dalla casa in fiamme, Hizashi guardò indietro per guardare quel macabro spettacolo, e si chiese se Hiashi ce l'avrebbe effettivamente fatta a scappare.

 

*****

 

Tornando nell'atrio, la battaglia era finalmente finita. La zona era piena di cadaveri, sia Uchica che Hyuga. Solo due uomini erano ancora in piedi, Hiashi e Ko Hyuga, nonostante fossero esausti e ricoperti di piccole ferite. Il patriarca si guardò intorno e nonostante gli anni di esperienza con spettacoli simili, dovette resistere all'urgenza di vomitare. Neanche le battaglie durante la terza grande guerra ninja l'avevano shockato così tanto come vedere così tanti cadaveri provenienti dal suo clan.

 

“ Hiashi- sama, sta bene?”, gli domandò Ko porgendogli un braccio, ma il clan riuscì a ricomporsi.

 

“ Sì, Ko. Vieni, sento ancora gli scontri continuare. Dobbiamo salvare quante più persone possibile.”, disse prima di sentire uno strano gemito provenire dall'altro.

 

“ ARGH!”, urlò Ko con del sangue proveniente dalla sua bocca. Guardando in basso vide una katana trapassargli il petto. Cadendo a terra rivelò il suo assalitore, l'uomo mascherato vestito di nero.

 

“ Su, Hiashi, va a salvare il tuo clan. Quel che è rimasto almeno- prese in giro il capoclan prima di calciare il corpo di Hiashi- ma prima dovrai essere capace di salvare te stesso.”, Hiashi non disse niente e si mise in posizione di guardia.

 

“ Pagherai, assassino. Ma avevamo entrambi il Byakugan attivato. Come hai fatto a sorprenderci?”.

 

“ Beh, potrei dirtelo, ma perderei il mio principale vantaggio, non pensi?- disse sardonico prima di ritirare l'arma e formare sigilli così velocemente da spaventare l'avversario- Arte del legno: Tecnica della lancia di legno.”.

 

“ Cosa?!”, disse Hiashi, sconvolto dal nome della tecnica, ma riuscì a salvarsi grazie al suo istinto, schivando con difficoltà diverse radici appuntite che provarono a impalarlo. Attraverso il byakugan vide altre radici circondarlo e fu costratto a una rotazione celeste, trasformandosi in una sfera blu che vanificò l'attacco.

 

“ Davvero niente male- commentò l'uomo mascherato- che ne dici di questo? Arte del fuoco: Tecnica della raffica di fiamme.”. Una raffica di grosse palle di fuoco si diresse su Hiashi, che ne schivò alcune e distrusse le altre con un Palmo del vuoto. Continuò a comunque a dirigersi sul suo nemico, sempre immobile e disposto a parlare:” Impressionante! Immagino voi Hyuga non esageriate quando vi vantate del vostro potere.”.

 

“ Se pensi quello fosse impressionata, guarda questo. Sei dentro il mio campo di divinazione, Tecnica delle sessantaquattro chiusure.”,gridò Hiashi attaccando a ripetizione l'Uchica, ma ogni attacco sembrava inutile, semplicemente passando attraverso l'uomo mascherato.

 

“ Beh, immagino non fosse troppo impressionante.”, disse quello sbadigliando.

 

“ Cos'è questo trucco? Un genjutsu? Ovviamente, è impossibile tu possa usare l'Arte del legno.”.

 

“ Un genjutsu? Bella pensata, ma se lo ffossi prova a spiegare questo.”. Improvvisamente , a una velocità quasi impercettibile, l'uomo riprese la propria katana e la infilò nel petto di Hiashi.

 

“ Questo ti sembra un genjutsu, Hiashi- sama?!- disse prima di rimettere l'arma nel fodero e prendere un coltello- oh, Hiashi, che bellissimi occhi hai! Spero non ti dispiaccia se li prendo- guardandosi attorno vide tutti i cadaveri di Hyuga- al diavolo, li prendo tutti. Queste occasioni non capitano tutti i giorni!”.

 

Un'inquietante melodia si diffuse così su quel campo di battaglia mentre quell'assassino continuava a prendere gli occhi dei morti.

 

*****

 

Nel frattempo, Hiruzen era ancora ignaro del chaos che affliggeva il villaggio da lui governato. Stava tranquillamente leggendo un libro nella sua stanza alla torre, quando un ANBU con la maschera da tigre entrò affannato.

 

“ Hokage- sama, è una catasfrofe!- urlò in preda al panico- il clan Uchica ha sta attaccando il villaggio!”. Hiruzen lanciò il libro e si rivolse all'ANBU stravolto.

 

“ Cosa?! Quand'è successo?”.

 

“ Non siamo sicuri, ma crediamo sia successo al tramonto. Hanno un'armata di mercenari e criminali ad aiutarli.”.

 

“ Qual è la situazione attuale?”.

 

“ Gli Uchica e i loro alleati hanno preso il dipartimento di Tortura e investigazione, il quartiere degli Hyuga, l'ospedale, la voliera e i quartieri di alcuni clan minori.”.

 

Hiruzen fece del suo meglio per non farsi prendere dal panico e analizzare la situazione. Cos'era successo a Shisui Uchica? Gli altri Uchica avevano previsto il suo piano? Questa sembrava l'unica spiegazione logica. Non c'era comunque tempo per capire cos'era andato storto, poteva solo rimediare e limitare il problema dei morti.

 

“ Voglio che tu e tutti gli altri ANBU della torre andiate a liberare l'ospedale, è la vostra priorità numero 1. Poi dovete proteggere i civili. Io resterò qui e cercerò di far ragionare Fugaku.”.

 

“ Ma, Hokage- sama, non possiamo lasciarvi senza protezione in un momento simile!”, protestò lo shinobi.

 

“ Metti in discussione i miei ordini?!”, ringhiò Hiruzen, facendo quasi saltare l'ANBU, disabituato a tali dimostrazioni di rabbia.

 

“ Ovviamente no. Riferirò agli altri i vostri ordini, Hokage- sama. Buona fortuna...”, disse questi prima di sparire. Una volta solo l'Hokage prese un foglio di carta e dell'inchiostro per scrivere. Una volta finito sigillò la pergamena e con qualche sigillo la fece sparire in una nuvola di fumo. Quindi si prese una boccata di pipa.

 

“ Quindi, è cosi che finisce... perchè, anche se ho vissuto così a lungo, sento di non aver ancora fatto abbastanza?- si chiese prima di prendere una foto con la sua moglie deceduta e i loro figli, ancora adolescenti all'epoca- almeno sembra ti rivedrò presto, Biwako- chan.”.

 

*****

 

Itachi guardò il villaggio di fronte a lui dal tetto del suo appartamento. Edifici in fiamme brillavano sotto il cielo nottturno, la cui quiete era disturbata da urla ed esplosioni. Non ci mise molto a vedere Uchica, mercenari e criminali combattere con i ninja di Konoha. Il ninja si morse il pollice e fece alcuni sigilli.

“ Tecnica del richiamo!”. Da una nuvola apparve un corvo grande il doppio di Itachi, che ricevette un'occhiata curiosa.

 

“ Buonasera, Itachi- san. E' bello rivederti, ma sembri stressato, che succede?”.

 

“ Buonaserata anche a te, Kurokaze- san. E sì, c'è qualcosa di sbagliato, molto sbagliato. Quello che temevo è finalmente successo. Gli Uchica stanno cercando di prendere Konoha con la forza.”.

 

“ Capisco- disse il corvo dopo aver visto l'autentica guerra in corso- come posso aiutare?”.

 

“ Mi serve che tu guardi Konoha dal cielo, cercando tutti i gruppi più grandi di Uchica. Concentrati sopratutto su quelli che sembrano in vantaggio. Lascia i più deboli per dopo.”.

 

“ Consideralo fatto, Itachi- san.”, disse Kurokaze prima di dividersi in uno stormo di corvi molto più piccoli che si sparpagliarono per il villaggio, tranne uno posatosi sulle spalle di Itachi.

 

“ Vorrei usassi due tuoi cloni anche per vigilare sul mio amico Shisui Uchica, che è in casa mia, e su Sasuke, che dovrebbe essere nel suo letto.”, concluse quindi il moro. Controllando un'ultima volta il suo equipaggiamento, prese la sua spada e saltò dall'edificio per tagliare un Uchica al momento dell'atterraggio.

 

Così facendo aveva già scelto il suo lato della barricata, e non c'era possibilità di tirarsi indietro. Non che a Itachi importasse, siccome si considerava prima un ninja di Konoha e solo dopo un Uchica. Avrebbe protetto il villaggio e i suoi abitanti a ogni costo, persino se fosse significato combattere la sua famiglia. Doveva fermare il colpo di stato a ogni costo, e c'era solo un mezzo per farlo.

 

Un massacro.

Salve a tutti, ragazzi, spero che come al solito questa traduzione vi sia piaciuta. Finalmente si entra nel vivo nell'azione con quella che credo sia una delle saghe più dark mai fatte per una fanfiction di Naruto. Alcuni di voi probabilmente sono rimasti stupiti dal ruolo di Mikoto, ma tenete presente che lei è pur sempre una ninja, deve aver indurito il suo cuore per anni in modo da sopravvivere. Spero di farmi risentire entro fine mese, a presto.

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Capitolo 10
*** Il colpo di stato degli Uchica parte 2: Demoni o Sharingan vs Sannin ***


Il colpo di stato degli Uchica parte 2: Demoni o Sharingan vs Sannin

 

Anko Miratashi fischiò felicemente quando tolse il kunai da due ninja traditori di Kumo che aveva appena ucciso. Si erano vantati così tanto dei propri crimini atroci e di come avrebbero conquistato Konoha per gli Uchica, ma alla fine, quello che l'evocatrice di serpenti sperava fosse una bella sfida si era rivelato molto deludente. Oh, almeno era stato un buon riscaldamento.

 

Finito, Anko saltò su un edifico e diede uno sguardo alle battaglie che ancora continuavano intorno a lei. Imprecò quando vide che nessun Uchica era coinvolto. Aveva sentito così tante persone diventare isterica alla notizia della loro rivolta, e ora non ne appariva nessuno? La chuunin aveva sempre voluto misurare le sue abilità contro un Uchica, e questa era la migliore occasione che le si fosse mai presentata davanti.

 

Improvvisamente, qualcosa catturò la sua attenzione. Ai confini del ponte Naka, tre ninja di Konoha combattevano un tizio con un'enorme spada, incapaci di colpirlo. Finalmente si arresero e scapparono, ma l'uomo rimase al suo posto per qualche ragione. Non era un Uchica, ma magari avrebbe dato una sfida migliore di quei criminali senza nome.

 

Saltando sui tetti, Anko arrivò in fretta al ponte e atterrò davanti al nuovo avversario, che la guardò con indifferenza. L'uomo era alto, molto muscoloso, corti capelli neri a punta e niente sopracciglia. La parte più bassa della sua faccia era coperta da una maschera, come Kakashi. Teneva un coprifronte di Kirikagure e brandiva con una mano sola una spada assurdamente grande. L'aspetto dell'uomo, unito all'incredibile istinto omicida che emanava avrebbe fatto scappare la maggior parte delle persone, ma reso solo Anko più eccitata.

 

“ Ehi, maschione oscuro, alto e bellissimo! Ti va un po' di compagnia?”, chiese andando verso di lui con un ghigno bastardo.


“ Fai come vuoi, ma se ti avvicini troppo al ponte sei morta.”, disse il misterioso shinobi sbattendo la spada al terreno per un maggior effetto drammatico. Anko, comunque, non si spaventò.

 

“ Perchè?”.

 

“ Gli Uchica mi hanno chiesto di proteggere il ponte. Nessuno con un coprifronte di Konoha potrà passare.”.

 

“ Ah, sì, gli Uchica. Ho provato a cercarne uno, ma non ho avuto fortuna. Magari tu e la tua spada che compensa ovviamente qualcosa potrete rimediare.”, disse sardonica Anko correndo verso di lui. Il ninja di Kiri alzò la spada.

 

“ Vediamo se durerai più di quegli sciocchi che hanno provato a sfidarmi.”. Anko provò ad attaccarlo col kunai, ma ogni colpo venne parato da quella spada enorme. Indietreggiò per lanciargli contro vari pugnali, ma anch'essi vennero bloccati. Fortunatamente, Anko aveva qualcosa che non si poteva fermare normalmente, e formò diversi sigilli.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del drago di fuoco!”, annunciò sputando un enorme drago fiammeggiante contro lo spadaccino.

 

“ Mossa poco saggia- commentò questi calmo rispondendo con altri sigilli- Arte dell'acqua: Tecnica del drago d'acqua!”. L'arte del fiume si alzò in un'altissima colonna, che prese rapidamente la forma di un drago, che con un ruggito si lanciò contro la tecnica di Anko. Entrambe le creature elementali si scontrarono l'una contro l'altra, ma il drago di Zabusa sorpassò facilmente quello di Anko, che fu schiantata contro un muro dall'enorme costrutto d'acqua.

 

“ Urgh...”, grugnì la kunoichi tossendo dell'acqua. Terrorizzata, vide il ninja di Kiri già a mezz'aria, pronto a tagliarla.

 

“ Muori.”, disse secco lo spadaccino mentre abbassava la spada. Fortunatamente per Anko, la spada non colpì lei, ma un altro kunai, in mano a un'altra shinobi dai lunghi capelli neri. Avvantaggiata dalla sorpresa del nemico, la nuova arrivata lo calciò via prima di atterrare e andare da Anko.

 

“ Anko! Stai bene?”.

 

“ Sì. Grazie, Kurenai.”.

 

“ Grazie al cielo mi hai riconosciuta. Ho perso il conto delle volte in cui mi hanno scambiata per un'Uchica e mi hanno attaccata.”, si lamentò Kurenai.

 

“ Beh, a essere onesta i tuoi occhi rossi somigliano a uno sharingan- commentò la ragazza, guadagnandosi un'occhiataccia dalla Yuuki- ehi, non guardarmi così, è vero.”.

 

“ Comunque, che stavi facendo qui?”.

 

“ Pensavo di potermi occupare di questo tizio da sola, ma ho morso più di quanto potessi masticare.”.

 

“ Anko, sai chi è quest'uomo?- chiese Kurenai, con un tono che faceva presumere fosse una domanda retorica- è Zabuza Momochi, un traditore di Kirikagure, e uno dei sette spadaccini della nebbia. Tentò di detronizzare il Mizukage, ma fallì. Ovviamente avrebbe preso parte a un altro colpo di stato.”.

 

“ Vedo che hai fatto i compiti- le disse Zabuza piuttosto onorato- e sì, immagino di non poter non simpatizzare con compagni rivoluzionari che provano a far cadere un governo corrotto. Sebbene la fortuna promessami dagli Uchica è comunque un buon incentivo.”.

 

“ Sta attento, Anko. Il nostro nemico è un jonin, uno forte. Per di più non attacca civili a caso e non deruba negozi come gli altri mercenari presenti. L'hanno messo a custodire il ponte che porta alla torre dell'Hokage, con un fiume a provvedere tutta l'acqua necessaria per le sue tecniche.”, spiegò rapidamente Kurenai all'amica, rialzatasi.

 

“ Beh, è certamente forte come sembra. Peccato il tuo fidanzato non sia qui, potremmo avere bisogno di un jonin a nostra volta.”, rispose questi facendo arrossire l'altra.

 

“ Di che parli? Asuma non è il mio fidanzato!”.

 

“ Ho mai menzionato Asuma?- chiese Anko con un ghigno terribilmente irritante, intensificando il rossore di Kurenai- ma va bene, sai che significa- domandò ancora, con la bruna che la guardava stupita- se battiamo questo tipo, potremmo diventare a nostra volta jonin.”.

 

“ Anko... il villaggio sta attraversando una delle sue peggiori tragedie sin dall'attacco del Kyubi... e tu pensi alle promozioni?!”, chiese Kurenani incredula incredula, guadagnando una scrollata di spalle dall'altra.

 

“ Che vuoi, mi sento ottimista. E comunque siamo sopravvissuti quella volta. Questo non è niente in confronto.”.

 

“ Vero, ma avevamo il Lampo giallo quella volta.”.

 

“ Quindi dovremmo combattere ancora più duro per compensare.”, concluse Anko mettendosi in posizione di guardia, imitata dall'amica.

 

“ Quindi mi combatterete- commentò Zabuza guardando i due nuovi avversari-non apparite sul mio Bingo, quindi immagino siate entrambe chunin, rango B al massimo. Non dovrei avere problemi a uccidervi, ma per sicurezza- disse minaccioso formando un sigillo- Arte dell'acqua: Tecnica dei cloni d'Acqua!-Quattro masse d'acqua emersero dal fiume per prendere la forma di Zabuza, inclusa la spada- Molto meglio. Cominciamo?”.

 

I quattro cloni caricarono le avversarie, due contro Anko e due contro Kurenai. Quest'ultima capì che erano solo una distrazione affinchè il loro creatore potesse ucciderle da dietro. Non che lei fosse d'accordo. Formò qualche sigillo e prese due kunai prima di attaccare i due assalitori, mentre Zabusa osservava la battaglia. Al momento gli sembrava che proprio Kurenai fosse quella con più problemi e la designò come prima vittima. Utilizzò la tecnica del trasferimento istantaneo per apparirle dietro la schiena e bastò un colpo di Mannaia decapitatrice per finirla.

 

“ Kurenai!”, urlò Anko, pur non smettendo di combattere i cloni dell'assassino.

 

“ Una andata, ne resta un'altra... cos...?- Zabusa balbettò realizzando che dalla ferita della kunoichi non usciva sangue e improvvisamente il suo corpo si trasformò in diversi serpenti che si avvolsero attorno all'uomo- Che diavolo?! Ovviamente, un dannato genjutsu!- combattendo quelle bestie striscianti, riuscì a formare un sigillo- Liberazione!”.

 

Con un'ondata di chackra, tutto tornò normale. Zabuza era ancora al suo posto, ma i suoi cloni erano spariti e i suoi avversari l'avevano laccerchiato, ognuna con un kunai puntato al petto. All'ultimo secondo lo shinobi riuscì a afferrare entrambe le braccia prima d'essere sgozzato, venendo però esposto ai loro calci, che lo spedirono a terra.

 

“ Ah! Quello deve averlo sentito!”, esultò Anko.

 

“ Peccato abbia visto attraverso il mio genjutsu. Due secondi in più e sarebbe morto.”, osservò Kurenai. Ma Zabuza si stava arrabbiando. Come osavano quelle due prenderlo in giro?! Formò quindi dei sigilli ad altissima velocità.

 

“ Ho sprecato troppo tempo per voi! Arte dell'acqua: Tecnica dell'onda distruttrice!”. Un'enorme onda si alzò dal fiume dietro i tre combattenti per schiantarsi sulle due kunoichi, schiantandosi rumorosamente al suolo. Mentre lo spadaccino era sicuro la tecnica sarebbe bastata per ucciderle, fu altrettanto sicuro di sentire qualcuno urlare 'Tecnica del richiamo'. E infatti, appena l'acqua si ritirò, vide un'enorme serpente arrotolato su qualcosa.

 

Questi si srotolò per rivelare Anko e Kurenai, bagnade da capo a piedi, ma altrimenti illese.

 

“ Serpenti... ditemi, una di voi ha qualcosa a che fare con Orochimaru?”, domandò Zabusa, trasformando la solita espressione allegra di Anko in una maschera di furia.

 

“ Non osare neanche pronunciare quel nome in mia presenza!”, l'uomo sorrise sotto la maschera.

 

“ Nervo scoperto, vero?”. Il serpente sembrò reagire alla rabbia di Anko, e si lanciò su Zabuza a fauci aperte. L'avversario saltò a sua volta sull'animale alzando la spada e con un rapido colpo orizzontale pose fine allo scontro, facendo sparire l'essere in una nuvola di fumo. Kurenai vedendo il risultato preparò un'altra tecnica.

 

“ Illusione demoniaca: Mondo della degradazione!”. Nel momento in cui lo spadaccino atterrò, scoprì di non poter muovere le gambe. Con suo sommo orrore, cominciarono a sciogliersi come gelato sotto un sole cocente. Capendo si trattava di un altro genjutsu, utilizzò ancora una volta la Liberazione prima che anche le sue mani si sciogliessero. Ancora una volta le due kunoichi di Konoha erano vicine ad attaccarlo

 

Era totalmente sicuro non erano parte del genjutsu, quindi perchè non l'avevano attaccato mentre era ancora alla loro mercè? La risposta venne sottoforma di un'ondata d'istinto omicida dietro di lui. Zabuza alzò rapidamente la spada per bloccare due katane che l'avrebbero infilzato non avesse reagito in tempo. Gli utilizzatori di quelle spade erano un uomo dai capelli castani con una giacca da chunin di Konoha, e una donna dai capelli viola vestita da ANBU, ma senza maschera. Entrambi vennero spinti indietro da Zabuza.

 

“ Oh, i piccioncini si sono uniti alla festa!- salutò Anko, guardando i due- Yugao, Hayate, com'è andata la serata?”.

 

“ Beh, diciamo che è stato diverso da quanto avevo in mente- rispose Yugao irritata- siamo dovuti tornare a casa e cambiarci, visto che non avrei potuto combattere con un abito da sera.”.

 

“ Quello non è Zabuza, il Demone della nebbia?”, chiese invece Hayato tra un colpo di tosse e l'altro.

 

“ Sì, fa parte dei mercenari degli Uchica. Vi va di darci una mano?”, domandò Kurenai rimettendosi in posizione di guardia, imitata dai due amici che alzarono le spade.

 

“ Certo, con quattro di noi non dovrebbe essere un problema.”, affermò Yugao.

 

“ Non confondere qualità con quantità, cretina Proprio come dieci uomini stupidi non ne fanno uno intelligente, dieci mezze tacche non fanno un vero guerriero. Siete tutti inferiori a me!”, affermò Zabuza vanaglorioso.

 

“ Se sei così forte, perchè non ci hai già ucciso? Kurenai e io ti abbiamo già combattuto per un po' e siamo ancora qui. Le possibilità sono ancora più in nostro favore. Fai un favore a tutti quanti e arrenditi!”, gli ordinò Anko.

 

“ Il Demone della nebbia non si arrende mai!- gridò ancora Zabuza formando un sigillo- Vediamo cosa può fare la superiorità numerica contro questo! Tecnica del velo di nebbia!”. Improvvisamente una fitta nebbia coprì il campo di battaglia, gettando Kurenai nel panico. Questa era la tattica preferita di Zabuza, accecare i suoi avversari e ucciderli in silenzio subito dopo. Il Demone della nebbia aveva deciso di combattere seriamente.

 

“ Oh, questo non farà bene alla mia asma- si lamentò Hayate tossendo ancora. Comunque, alzò la spada in posizione difensiva- Yugao, traccialo!”.

 

“ Ci sto già pensando!”, disse la ragazza, ma pur essendo una sensitiva, l'intera nebbia era impregnata del chackra del loro avversario. Fortunatamente, il suddetto chackra era molto più concentrato in un certo punto: “ Kurenai, dietro di te!”.

 

La mora si girò in tempo per bloccare col kunai un colpo diretto alla sua gola. Il suo dello scontro fu abbastanza per segnalare la posizione di Zabuza ad Hayate, che saltò sul nemico.

 

“ Arte del fuoco: Lama infuocata!”. La spada del chunin fu avvolta da fiamme che dispersero subito la nebbia e trovarono immediatamente Zabuza, che dovette ignorare Kurenai per evitare gli attacchi fiammeggianti. Sfortunatamente per lui, non si rese conto che Anko si stava avvicinando.


 

" Tecnica del serpente nascosto!"


 

Un serpente emerse dalla manica di Anko e morse Zabuza al collo. Il suo veleno lo paralizzò rapidamente, fino a quando l'ex ninja di Kiri non perse il controllo del suo corpo e cadde al suolo immobile, ponendo fine anche alla tecnica.


 

" Ce l'abbiamo fatta, abbiamo sconfitto uno dei sette spadaccini della nebbia!" Kurenai esultò.


 

"Oh, sì, posso sentire quell'attestato da jonin tra le mani! Forza, team estrogeno!" Anko esultò a sua volta battendo i pugni, ma non tutti erano d'accordo.


 

"Ehi, ho aiutato anch'io!", proteestò Hayate prima di mettersi a tossire.


 

"Forza, team estrogeno, più Hayate!”,Yugao camminò fino al corpo di Zabuza e gli controllò il polso.


 

"E' ancora vivo. Anko, quel veleno era letale?"


 

" Solo una tossina paralizzante. Sarà fuori gioco per due giorni. Immagino che lo porterò in ufficio per prendergli un po' di informazioni utili. Non capita di catturare uno spadaccino della nebbia tutti i giorni!"


 

" Buon piano. Dovremmo nascondere il suo corpo mentre pensiamo al resto degli Uchica e dei loro uomini."


 

"Capito. Conosco un posto che-AHHHHHHH!", urlò Anko all'improvviso prima di portarsi una mano sul collo. Kurenai corse subito da lei per controllarla


 

"Anko! Che succede?"

" Il segno maledetto... sta bruciando." rispose la chunin, visibilmente in preda al dolore. Kurenai e i due compagni strabuzzarono gli occhi terrorizzati capendo cosa significava.


 

" Questo... significa."


 

" S-sì... quel traditore bastardo è qui."

Residenza Senju

"Tsunade Senju. Tu, tuo marito e tuo figlio siete stati dichiarati una minaccia al villaggio, e verrete con noi. Se resisterete all'arresto, dovremmo-"

BOOM!

"AAAAAARGGGH!"

" Scusa, stavi dicendo qualcosa?" chiese Tsunade innocente.

Mentre la donna si occupava di due Jonin e due Chunin –ora uno solo– mandati a catturare lei e Naruto, Shizune si stava occupando di mettere i bambini al sicuro.

Naruto e i gemelli la guardarono rimuovere una tenda dal salotto, e formare un sigillo. Improvvisamente apparve una porta, che Shizune aprì prima di segnalare ai tre di andare dentro.

"Questo è un rifugio che Tsunade-sama e Jiraiya-sama hanno costruito dopo aver ascoltato la profezia di un rospo del Myoboky. Jiraiya-sama l'ha riempito con ogni tipo di sigillo protettivo, perciò è praticamente impossibile aprirla dall'esterno se non si tratti di Jiraiya-sama, Tsunade-sama o me. E' anche impossibile da localizzare, persino con un Byakugan o lo Sharinagan. C'è abbastanza acqua e cibo da durare un mese per sei di noi, perciò vi dovrebbe durare molto più a lungo. C'è anche un bagno. E soprattutto: anche se, no, soprattutto se ci sentiste chiedervi di uscire, NON USCITE. Vi prenderemo quando questa follia sarà finita. Chiaro?- spiegò ansiosa la sorella maggiore ai tre bambini, che annuirono all'unisono- ora entrate e non abbiate paura. Vi prometto che tutto andrà bene", li riassicurò con un sorriso forzato, insicura se avrebbe potuto mantenere quella promessa.

" Tu e mamma starete bene, Shizune-neechan?" chiese Hagane.

" Ovviamente, tesoro. Vostra madre è la donna più forte del mondo, nessuno può farle del male. Specialmente col mio aiuto."

"Yeah, mamma è super forte! Mi sono allenato continuamente con lei e non ha nessun limite! Gli unici al suo livello sono papà e l' Hokage!" aggiunse Naruto. Shizune non potè non chiedersi se la sua sicurezza fosse vera o se stesse provando a calmare i fratelli minori. Entrambi i casi, era la cosa giusta da fare.

"Naruto-kun, seil il maggiore, perciò dovrai prenderti cura dei tuoi fratelli mentre Tsunade-sama e io siamo occupate, capito?"

Naruto annuì coraggiosamente prima di entrare nel rifugio insieme ad Hagane e Kaida. I rumori della battaglia lontana furono le ultime cose che sentirono. Shizune quindi chiuse la porta e con un ultimo sigillo questa sparì nuovamente, quindi rimise la tenda al suo posto.

Dando un ultimo sguardo al rifugio invisibile e chiedendosi se fosse vissuta abbastanza da vedere ancora i suoi fratelli, Shizune andò ad aiutare la madre adottiva.

Torre dell' Hokage

Una squadra di otto uomini comandata da Fugaku Uchiha squad fece irruzione nella residenza del capovillaggio, solo per trovarla deserta. Avanzando al primo piano, lo trovarono a sua volta disabitato, stessa cosa per il secondo. Fugaku annusò una trappola.

"Kenichi, trova l' Hokage, ora!" il capo degli Uchica ordinò a uno dei suddetti.

"Sì, Fugaku-sama!- Kenichi, il sensitivo, formò un sigillo e chiuse gli occhi. Espandendo i suoi sensi, non trovò nessuno nell'edificio fino a quando non raggiunse l'ultimo piano- Trovato, è sul tetto!"

" Quanti ANBU ha con sè?"

" Al momento...nessuno, Fugaku-sama. Sembra essere solo..."

"Cosa? Non è possibile, sarà una trappola!"

"A meno che gli ANBU non abbiano modi per ingannare un sensitivo, l' Hokage è da solo. Cosa facciamo, Fugaku-sama?"

" La vecchia scimmia ci stava aspettando. Ha evacuato l'edificio , e probabilmente ha mandato gli ANBU a proteggere civili. In ogni caso, questo rende il nostro lavoro molto più facile. Tutti sul tetto! Ma non abbassate la guardia, potrebbe essere una trappola!"

"Yes, Fugaku-sama!" all Uchihas replied in unison.

Fuori dalla Residenza Senju

Con un giro al collo, Tsunade uccise l'ultimo degli Uchiha mandati a uccidere la sua casa. Aveva un po' di tagli e bruciature, ma niente non potesse sistemare in una manciata di minuti.

"Shizune, va a prendermi un po' di sigilli, ora!" Tsunade ordinò alla kunoichi, che annuì e tornò poco dopo con diversi rotoli. Tsunade cominciò a mettere gli Uchiha morti dentro di essi, e ordinò all'apprendista di fare lo stesso.

" So che il corpo di un ninja è molto prezioso, specialmente di un Uchiha... ma cosa pensate di fare con essi, Tsunade-sama?"

"I o? Niente. L' Hokage deciderà come li useremo."

" Entro stanotte non ci sarà più nè un Hokage, né un villagio.," disse una voce proveniente apparentemente dal nulla.

Di fronte alle due ninja mediche, un uomo mascherato apparve da uno strano vortice. Tsunade riconobbe immediatamente lo stile del mantello, e non potè non guardare atterrita l'unico buco nella maschera, che rivelava uno sharingan. L'avvertimento di Gamamaru le risuonò in testa.

Attenta al demone da un occhio solo

"Sei un membro dell' Akatsuki!" urlò la Sannin.

"Oh, hai sentito della nostra organizzazione? Immagino che i ninja di Konoha abbiano fatto i loro compiti. Non che importi molto.", rispose il ninja mascherato.

" Cosa vuoi?" Shizune chiese già pronta a impastare il chackra.

"Finire cosa ho iniziato otto anni fa. Reclamare ciò che è mio di diritto, e usarlo per distruggere Konoha."

" Aspetta un minuto... stai dicendo di essere l'uomo responsabile dell'attacco del Kyubi?"domandò Tsunade incredula.

" Esattamente.", rispose l'uomo col tono di chi si stava vantando di una partita a carte ben riuscita.

"Quindi è per questo che gli Uchiha si stanno ribellando? Per mettere le mani sul demone? Non posso credere che per una volta Danzo ci abbia visto giusto."

"Oh, no, sei terribilmente in errore. Sarò anche un Uchica, ma ho smesso di pensare al clan molto tempo fa. Sono solo miei strumenti in un piano molto più grande. Con questo colpo di stato, Konoha e gli Uchica si distruggeranno a vicenda, mentre io metto le mani sul Kyubi. Tutti vincono."


 

Tsunade strinse i denti infuriata. Stava per rispondergli male quando il cristallo sul suo ciondolo cominciò ad emanare una luce pallida.


 

"Cosa...?"


 

"Oh, curioso. Non sono un esperto di gioeilleria, ma hai un cristallo interessante. Pensò prenderò anche quello. Ma prima, il Jinchuriki," disse l'uomo avanzando verso la casa.

" Se vuoi Naruto, dovrai passare sul mio corpo!" affermò Tsunade in tono di sfida saltando davanti al nemico.

"Ti assicurò che non sarà un problema."

Tsunade mormorò qualcosa sotto i denti, e diresse un pugno alla maschera dell'uomo. Ma sorprendentemente, l'attacco gli passò attraverso come un'illusione.

"Cosa?"

Shizune sparò una raffica di senbons dal suo dispositivo da polso, ma ebbero lo stesso effetto.

"Non puoi far niente per fermarmi. Non sprecare energie nel tentativo. O prova pure, non farà differenza."

“ Chi sei?", gli chiese ancora Shizune.

" Il mio nome è irrilevante, ma se desideri, puoi chiamarmi Tobi- rispose l'Uchica entrando in casa- immagino che il bambino sia al piano di sopra, giusto?"

Tobi si teletrasportò al piano superiore, e ispezionò due stanze da letto apparentemente di bambini senza trovare niente. Infastidito, controllò il resto della casa senza trovare alcun indizio. Il suo Sharingan controllò ogni centimetro senza trovare segni di chackra, ma potè sentire che il Jinchuriki era qui... da qualche parte...nascondendosi...

Imprecando, Tobi si teletrasportò fuori, dove Tsunade e Shizune lo attendevano.

"Dov'è il Jinchuriki?" chiese arrabbiato, bagliori rossi dal suo occhio.

" In un posto sicuro dove tu e quelli dove te non potrete mai trovarlo- rispose Tsunade – quel piccolo Sharingan non riesce a trovarlo?"

" MENTI!- contrabattè il moro- E' qui, posso sentirlo, anche se non posso vederlo o raggiungerlo. E se non posso farlo... forse le vostre grida lo convinceranno a uscire coi suoi piedi."

" Una gara di urla, quindi? Sento sarai tu a vincere.", afferml Tsunade confidente, mentre scrocchiava le nocche.

" Non hai idea di chi stai affrontando, Sannin- disse Tobi formando una serie di sigilli- Arte del legno: Grande lancia di legno!"


 

Larghe e resistenti radici si strinsero attorno a Tsunade e Shizune al punto che quasi scordarono come respirare. Shizune scappò usando un Trasferimento istantaneo, ,a Tsunade rimase immobile per lo stupore.

" Tu... come puoi usare le tecniche di mio nonno...?", chiese incredula e incapace di ignorare lo shock. Quest'uomo era imparentato coi Senju in qualche modo? Tanto più che il suo ciondolo reagiva a lui proprio come ai suoi figli.

" Come ho detto, non sai niente riguardo a me o cosa posso fare. Ecco perchè combattermi è una decisione da folli,. rispose Tobi armandosi di katana.

"Tsunade-sama, non stia lì! Si muova! Possiamo capire dopo come usa l' Arte del legno, ma al momento dobbiamo stare in vita.", Shizune gridò alla donna, mentre Tobi si dirigeva contro la suddetta con chiare intenzioni.


 

" Ora muori!"

Le parole di Shizune riuscirono a smuovere dalla sua trance Tsunade che usando la sua famosa forza potenziata dal chackra, ruppe le sue catene lignee. Tobi si fermò all'ultimo secondo e saltò all'indietro per evitare un possibile contrattacco..

" Perdonami, Shizune. Cerca di capire che è stato uno shock. Ma sto meglio ora- Tsunader assicurò prima di togliersi l' haori- distruggiamo questo tizio."

"Right!" Shizune concordò per poi lanciare tre senbons a Tobi, che gli lasciò passare attraverso di sé come prima.

Tsunade si diresse subito verso l'avversario, che non fece nessuno sforzo per schivare, e lo bersagliò di pugni. Ma proprio come gli aghi di Shizune , i pugni della donna passavano attraverso il ninja.


 

“ Cos'è? Un genjutsu?"

Tobi ghignò sotto la maschera.


 

"Quello Hyuga ha detto la stessa cosa. E proprio come lui capirai quanto ti sbagli- disse l'uomo mascherato prima di lasciare Tsunade senza fiato con un rapido pugno alla gola, seguito da un calcio alla testa- quello sembrava un genjutsu?- Shizune gli scagliò contro altri senbon, ma il risultato non cambiò- Già provato, aspettavi che funzionasse ora?"


 


 

" Ok, da questo non puoi difenderti!- Shizune affermò saltando su di lui- Nebbia velenosa!"


 

Le guancie della ragazza si gonfiarono, prima che sparasse dalla bocca un soffio di vapore viola che circondò Tobi. Questi comunque volò via dalla nuvola di veleno e riprese lakatana.

" Penso mi occuperò prima di te!", dichiarò preparando un fendente diagonale.

Fortunatamente per Shizune, l'attacco non arrivò mai perchè Tsunade riuscì a prendere la gamba di Tobi, e lo sbattè ripetuttamente sul terreno prima che sfuggì dalla presa e velocemente si allontanò dalla principessa delle lumache. Shizune quindi riatterrò accanto alla maestra.

"Tsunade-sama, l'ha colpito!" urlò gioiosa.

" Ah, questo è il suo punto debole- commentò Tsunade, nuovamente fiduciosa nelle sue possibilità di vittoria- puoi diventare intangibile quando vuoi, ma per attaccarci, devi restare corporeo? In questo caso, dobbiamo solo sincronizzare i nostri attacchi.". Comunque Tobi non ci mise molto a rimettersi in piedi.

" Sei una stronza intelligente. Ma questo non cambia nulla, è stato solo un errore di giudizio. Non mi toccherai ancora."

" Devo ammettere che sei piuttosto duro se puoi resistere ai miei colpi. La maggior parte delle persone non potrebbe più muoversi."

" Ho già stabilito che non sono come chiunque altro. Ora vediamo quanto puoi sopportare prima di rivelarmi dov'è il Jinchuriki", minacciò Tobi sparendo in un vortice roteante.

"Shizune, sta in guardia!" Tsunade avvertì l'allieva, che rispose con un cenno. E tobi non ci mise molto a rivelarsi.


 

" Arte del legno: Grande lancia di legno!"

Nuovamente, tantissime radici emersero dal terreno e provarono a impalare o bloccare le due kunoichi. Tsunade le distrusse a suon di pugni, mentre Shizune sparò decine di aghi avvelenati che le fecero appassire in pochi secondi.Quell'attacco era comunque un diversivo. Quando Shizune fu troppo impegnata con le radici, Tobi apparì dietro di lei con un braccio a circondarle il collo.

" Lo spettacolo finisce qui. Tsunade, dimmi dove nascondi il Jinchuriki o la ragazza morirà." dichiarò l'Uchica, nuovamente in possesso di parte della sua calma.

"Tsunade-sama, non lo faccia!-Shizune pleade-è tangibile ora, ha una chance per attaccare!"

"Non lo farei se fossi in te. Credi non la uccederei e poi non eviterei l'attacchio?- chiese Tobi sardonico. Tsunade rimase qui, esitanet. Perdendo la pazienza, fece la sua decisione-I see. Say goodbye to this woman then."

La lama di Tobi attraversò il petto di Shizune, che rilasciò un gemito di dolore.

"NO!" urlò Tsunade mettendosi le mani sulla bocca.

"Visto?! Questo è quel che succede quando ti opponi a qualcosa che non puoi sconfiggere. Cosa-" Tobi fu interrotto Shizune che si trasformò in una nuvola di nebbia viola-COSA?".

Lo shinobi mascherato saltò all'indietro per evitare la nebbia, ma ne respirò inavvertitamente un po'.


 

" Clone di veleno. Astuto, vero?" domandò la vera Shizune apparendo dietro Tobi.


 

"Cosa? Hai creato un clone? Non ho mai tolto gli occhi da voi due, come siete sfuggite al mio Sharingan?" protestò il moro tra colpi di tosse.

" Mentre ispezionavi casa nostra."

" Aspetta...Ho combattuto un clone tutto il tempo?", chiese lui attonito, la sua incredibilità crescente ogni secondo assieme alla tosse.

"Hai colpito qualche volta Tsunade-sama, ma mai sul mio clone. Sarebbe potuto durare ore senza danni. E giudicando dalla tua tosse, la tua maschera non filtra i gas. Quello che ho appena usato è un veleno ad azione rapida che distruggerà i tuoi polmoni fino a quando non potrai più respirare. Sei già morto."

" Non essere così arrogante!- ruggì Tobi prima di tossire ancora- nessuno può uccidere questo corpo!"

" Già, immagino che tu abbia mischiato i tuoi geni con quelli di mio nonno, ottenendo grande resistenza ai veleni e l'Arte del legno-Tsunade gli rivolse un ghigno-ma vediamo quanto bene puoi combattere quando respiri a malapena!"

Sia Tsunade che Shizune assaltarono Tobi. La Sannin gli diede un calcio in faccia, seguita da un attacco di Shizune coi suoi kunai. Entrambe passarono attraverso il membro dell'Akatsuki, che provò ad attaccare con un fendente molto più lento di prima Tsunade, che non ebbe problemi a schivare. Shizune sparò un'altra raffica di senbon, evitati con un salto all'indietro.

" Il tuo respiro sta diventando più pesante. Anche se dovessi sopravvivere il veleno di Shizune, non sopravviverai ai miei pugni."

"STA ZITTA!- Tobi gridò arrabbiato formando rapidamente sigilli- Arte del legno: Grande lancia lignea!"

Nuove radici emersero dal terreno dirette a Tsunade. La principessa ghignò ancora una volta per poi alzare un piede.

" Calcio celeste del dolore!" Tsunade calciò il terreno con così tanta forza che le radici si ridussero in migliaia di pezzettini e il loro padrone fu scagliato indietro-E potrai anche avere l'abilità innata di mio nonno, ma non sei neanche lontanamente al suo livello."

Entrambe le donne attaccarono Tobi da posizioni opposte, ma sparì nuovamente in un vortice.

" Un'altra imboscata. Bene, sta diventando disperato."

" Forza, codardo, mostrati!" urlò Shizune.

" Come desideri", l'accontentò Tobi riapparendo dietro Tsunade.

La bionda Sannin immediatamente si voltò per colpire l'avversario, che si frantumò in schegge di legno.


 

" Un clone di legno...?" Improvvisamente, una katana trapassò la sua pancia, che si ricoprì di sangue sotto gli occhi orripilati di Shizune.

"TSUNADE-SAMA!" .

"Immagino tu non sia un clone, vero, stronza?- disse Tobi pieno d'odio prima di calciare Tsunade nella schiena e formare sigilli a ripetizione- Arte del fuoco..."

Prima che potesse finire, un colpo di tosse lo interruppe. Riconoscendo la sua unica chance, Tsunade concentrò quanto più chackra possibile sui suoi pugni, rialzandosi e sferrando un colpo devastante a Tobi. Non ebbe il tempo per schivare e si beccò il pugno sulla spalla destra, rompendosela completamente, perdendo il braccio e venendo schiantato contro il muro.

"Ugghhh...- grugnì Tobi, provando a rialzarsi- Quello... faceva male..."

" Come puoi essere ancora vivo...?" gli domandò Tsunade.

" Potrei...chiederti...la stessa cosa..."

"Arrenditi, mostro! Tsunade-sama ti ha preso per bee! Tra quell'attacco e il mio veleno, non hai possibilità di vincere!" gli intimò Shizune.

" Forse hai ragione...ma ricorda le mie parole...prima o poi...il Kyubi sarà mio...questo mondo di bugie e disperazione... sparirà..." Tobi disse sparendo nell'ultimo vortice.

Tsunade tossì del sangue. Shizune velocemente corse dalla sua insegnante, per controllare la ferita allo stomaco e vide la grande quantità di sangue che ne fuoriusciva.

" Forza, Shizune... sai cosa fare..."

" Sì. Per prima cosa fermare l'emorraggia.” disse Shizune attivando il Palmo mistico sulla ferita, chiudendola lentamente.

" Fortunatamente ho superato la mia paura del sangue..." Tsunade scherzò debolmente.

"Tsunade-sama, non parlare!"

" Non dirmi cosa fare..."

" Non ha perso la sua attitudine. Immagino sia una buona cosa. Ma davvero, non parli."

Comunque la donna ascoltò la kunoichi, e non sprecò energie parlando. Mentre veniva salvata dalla morte incombente, non potè non pensare a quell'uomo. Quindi si ricordò cosa Jiraiya le aveva detto riguardo l'Akatsuki.

Orochimaru e quest'uomo, Tobi, erano parte della stessa organizzazione, che apparentemente voleva il Kyubi, e le Bestie, per chissà quale nefasto progetto. Orochimaru aveva fatto esperimenti sulle cellule di Hashirama per ottenere i suoi poteri,e Tobi era sicuramente uno delle sue cavie. Fortunatamente non era ancora al livello del primo Hokage.

Restava però un pensiero terrificante. E se Orochimaru avesse perfezionato la manipolazione genetica? Il pensiero del Sannin rinnegato con quei poteri era già terribile, se avesse costruito un'armata...

Infine, avrebbe voluto avvertire tutti riguardo l' Akatsuki sulla manipolazione degli Uchica, affnchè nessuno dovesse ancora morire. Ma sapeva era giò troppo tardi, specie nelle sue condizioni. Tutto quello che poteva fare era pregare per la fine di quest'incubo e fare del proprio meglio per evitare altre perdite.

Inabi Uchiha e i suoi compagni, Yashiro and Tekka were sul tetto della stazione degli Jonin. Diversi ninja di Konoha avevano tentato di riprendere l'edificio, ma il trio d' Uchiha riuscì a respingere gli assalitori. L'ultimo attacco era stato un'ora prima, facendo pensare ai tre che si fossero arresi dal riprendere la stazione.

" Sta diventando noioso- Yashiro commentò- Questo posto è al sicuro, possiamo andare altrove?"

" Hai sentito Fugaku-sama, dobbiamo custodire la stazione. Ci brucerebbe vivi se disobbedissimo.", rispose Tekka .

" Devo concordare con Tekka, per quanto vorrei combattere ancora- Inabi continuò- è stato troppo facile. Forse non saremmo dovuti essere così prudenti e aspettare che la maggior parte degli Jonin fossero lontani."

" Beh, niente può paragonarsi alla forza degli Uchica. Sarei voluto andare col team di Masaki, dovevano combattere Tsunade”, si lamentò Yashiro.

In quel momento, tutte le loro radio cominciarono a mandare un segnale. Inabi prese la sua.

" Qui Inabi Uchiha. Chi è?"

"Qui, Naoki Uchiha, richiedo rinforzi! Quel traditore di Itachi è apparso e ha sterminato la mia unità!"

"Naoki, calmati e dacci la tua posizione!"

" Sono-AAAAAAARRGGH!"

"Naoki? Naoki?- Inabi gridò preoccupatp, distruggendo la radio-DANNAZIONE! Sapevo Fugaku-sama avrebbe dovuto spedire quel marmocchio in una cella!"

"Itachi sta venendo qui, e ci sta dando la caccia. Cisa facciamo?", chiese Yashiro.

" Non è ovvio? Gli daremo la caccia prima che faccia altri danni."

“ Riguardo gli ordini Fugaku-sama?", si oppose Tekka.

" Questo è più importante. Se qualche ninja di Konoha ninja prendesse la zona mentre siamo assenti, possiamo riprenderla. La squadra di Naoki doveva sorvegliare l'ospedale, se siamo abbastanza veloci possiamo intercettarlo."

"Oh, lasciate di già? Scusate, ma non penso accadrà" li interruppe una fredda, ma morbida voce.

I tre Uchica si voltarono e videro un uomo estremamente pallido con lunghi capelli neri e un mantello dello stesso colore, decorato con nuvole rosse.

"Orochimaru!?" Inabi urlò incredulo.

" E' tornato villagio?", si chiese Tekka.

“ Perchè è vestito come Madara-sama?" Yashiro domandò a sua volta.

"Madara? Così vi ha detto? Kukuku...quel bambino ha qualche delusione di grandezza." Orochimaru disse con una risata.

" Che stai facendo qui? Sei parte dei mercenari di Madara-sama? So per certo che non sei un alleato di Konoha." Inabi said.

"Vero. Ma essere nemico dei vostri nemici non mi rende un alleato, come state per scoprire. Dovreste sentirvi onorati, voi tre siete stati selezionati per aiutare la mia ricerca sui ninjutsu. Verrete volontariamente, o devo usare la forza?"

"Yashiro, Tekka, dobbiamo occuparci di questo lunatico prima di prendere Itachi," Inabi dichiarò con un cenno dei due compagni.

" Sembra avremo un degno nemico dopo tutto." Yashiro concordò con una luce negli occhi.

" Con la forza allora? Sarà divertente." disse con la bocca trasformata in un sorriso orribile.

Attivando lo Sharingan, gli Uchiha si diressero su Orochimaru. Yashiro e Tekka impalarono Orochimaru con le loro katana da angoli opposti, mentre Inabi saltò su di lui formando sigilli.

"Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!"

Gli altri due Uchiha saltarono ai lati prima che la palla di fuoco colpisse il bersaglio, avvolgendolo di fuoco.

“ Altro che 'leggendario' Sannin." Inabi disse deluso.

Comunque, sparite le fiamme, videro solo un clone di fango di Orochimaru. Quando il trio si accorse dell'inganno, fu troppo tardi. Tre serpenti apparirono li presero per il collo alzandoli a mezz'aria.

" Non male- si congratulò il vero Orochimaru dietro di loro, con una manica da cui uscivano i tre serpenti- siete giovani, forti e con uno Sharigan maturo. Sarete perfetti!"

I serpenti morsero le loro vittime al collo, mettendoli ko prima di tornare doverano venuti. Orochimaru quindi si morse le dita e formò cinque sigilli.

" Tecnica del richiamo!"

Da una nuvola di fumo, un gigantesco serpente grigio appearve. Orochimaru schioccò le dita, and tre ninja vestiti dello stesso colore appervero.

" Portate questi corpi al punto d'incontro. Trattateli con cura. Non penso avrete problemi, ma manderò Hebiroshi con voi come scorta."

"Sì, Orochimaru-sama!" tre ninja risposero all' unisono prima di prendere i corpi e andare via assieme al serpente.

Il Sannin stava per andarsene, ma sentendo una certa presenza decise di restare e aspettare. Dopo dieci minuti, la presenza atterrò di fronte a lui. Era una donna con capelli viola a punta.

"Orochimaru. Avrei dovuto immaginare fossi tra la merda che gli Uchiha hanno portato con loro."

" Lieto di rivederti , Anko-chan- Orochimaru la salutò sinistro- Anche se ti sbagli, non faccio parte dell'attacco. Infatti stavo per lasciare prima di incontrati."

" Col cazzo che te ne andrai!" Anko urlò arrabbiata, prendendo un kunai.

" Anko-chan, salvati dall'imbarazzo. Pensi di sconfiggermi da sola?"

" Cosa ti fa credere che sia sola?"

In quell'istante Kurenai, Yugao e Hayate apparvero attorno a lui.

"Vedo hai portato qualche amico con te. Intelligente, ma futile. Il risultato sarà lo stesso."

"SILENZIO!" urlò Anko assaltando Orochimaru e infilando il kunai nel suo collo. Ma l'uomo cominciò a sciogliersi nell'esatto momento- Un clone? MERDA!"


 

Nel frattempo, all'altro lato del villagio, Fugaku Uchiha e il suo team d' elite team avevano scalato la torre dell' Hokage fino al tetto. Proprio come il loro sensore aveva detto, l' Hokage stava qui, completamente solo, contemplando il villagio sopraffatto da chaos e distruzione.

" Godendo spettacolo, Hokage-sama?" Fugaku chiese a Hiruzen, che si voltò verso di lui.

"Ah, Fugaku-san, ti stavo aspettando. Hai portato un bel gruppo con te."

"Non puoi sperare di sconfiggere Hokage con un lavoro a metà. Questi uomini sono il meglio che il clan Uchiha può offrire."

"Il meglio, dici?- Sarutobi chiese, agitando la testa mentre studiava il team di Fugaku-Allora perchè non hai portato Itachi con te? Penso sia un certo prodigio."

Fugaku strinse i denti al nome del figlio rinnegato, ma non abboccò all'esca. Doveva essere calmo per finire il lavoro.

" Se ci stavi aspettando, sai perchè siamo qui. Vuoi combattere, arrenderti o parlare? Evita l'ultima opzione, per favore, non sono dell'umore per le tue lezioni."

" Penso tu sia vecchio abbastanza per riceverne, Fugaku-san. Ti farò una semplice domanda. Perchè questo? Vuoi essere Hokage così tanto?"

" Non prendermi per idiota, Hiruzen- Fugaku rispose, puntando un dito accusatorio all'uomo- sarai vecchio, ma abbastanza ragionevole per capire di cosa parlo."

" Ho paura di no. Ti chiedo di illuminarmi prima che altro sangue sia versato- vedendo il cipiglio di Fugaku, aggiunse-Ti assicuro che non sto prendendo tempo per qualsiasi cosa abbia pianificato. Sapevo che stavate arrivando da un'ora, qualsiasi trappola sarebbe già scattata."

" Se è vero, sei un idiota per non averla messa."

"Già, sono stato chiamato così. Credo Danzo mi abbia definito ' sciocco idealista '. Ma non posso cambiare ormai. La ragione per cui non ho preparato una trappola è perchè volevo risolvere questo in maniera pacifica."

"Bene, alla tua maniera- Fugaku sbuffò-siamo stanchi. Stanchi di essere isolati dal resto del villagio. Negati da ogni posizione di potere. Di essere i cani da combattimento di Konoha, tenuti in gabbia quando non dobbiamo combattere, e tenuti a dei guinzagli. Ma questo finirà ora. Ci libereremo dei collari e dalle gabbie. Lo Sharingan non è la tua piccola arma con cui giocare. I Senju volevano il nostro potere, ma non noi, e si assicurarono che restassimo leali, ma non una minaccia. E le cose non cambiarono. Sei il pupillo dei primi due Hokages. E il Quarto uno studente di uno dei tuoi studenti. Un buon sistema affinchè solo quelli indottrinati dalle idee dei Senju accedano a posizioni di potere. Mantenere lo status quo e fermare ogni cambiamento, per quanto necessario."

"E' una bugia e lo sai- Sarutobi rispose arrabbiato, pur dovendo ammettere che Fugaku non avesse tutti i torti- Entro pochi anni, Itachi sarebbe stato un ottimo Quinto. Ha sia la forza che la saggezza per essere degno del titolo.”.Fugaku grugnì incredulo.


 

"Troppo tardi, Hiruzen. Non ci crederei anche non sapendo del tuo piccolo piano."

"Piccolo piano? Di che parli?"

"Naruto. Che somiglia così tanto al Quarto. Cresciuto da due dei tuoi studenti, una dei quali nipote di Hashirama e l'altro maestro di Minato. E qui il meglio: quanto quel bambino si vanti del suo futuro di Hokage. Tanti bambini hanno grandi ambizioni, ma quel bambino sembra così sicuro sull'essere Hokage, come se qualcuno gliel'avesse promesso. Dimmi, Hirzuen, Chi potrebbe avergli dato l'idea? Non è solo un problema di essere Hokage. Even se mio figlio o altri miei parenti avessero la posizione, sarebbero solo una marionetta, tenendo la poltrona calda fino a quando il vero candidato potrà ottenerla. Mentre tu e gli altri tenete i fili dalle ombre. Ma non accadrà. Questo villagio è nostro e ce lo riprenderemo."

"Fugaku-san, pensaci. Anche se uccidessi me e i miei consiglieri, diventando i nuovi signori di Konoha, nessuno vi accetterebbe, specialmente chi avesse perso qualcuno in questa battaglia. Konoha sarebbe gettata in una guerra civile, come con Kirigakure. E a differenza di Kirigakure, non abbiamo difese naturali per fermare gli villaggi dall'invaderci."

"I cittadini temeranno il nostro potere, non si ribelleranno."

"Chi governa con la paura, è più sciocco di idealisti senza speranza come me. Chi vive sotto la paura, non aspetta altro che liberarsi da quel giogo."

" Ho sentito abbastanza- Fugaku interruppe Hiruzen-La dinastia dei Senju e dei loro discepoli finisce stanotte. Arrenditi e vivi qualche anno in più, o combatticie muori."

Il viso del vecchio Hokage si trasformò in un triste sorriso. Con un veloce movimento, si tolse le vesti da Hokage rivelando un'armatura da battaglia.

"Immagino conoscessi già la mia risposta.”, Sarutobi assunse la posizione di guardia. Gli Uchica fecero altrettanto.

" Se pensavi di combatterci, perche mandare via gli ANBU? Con loro al tuo fianco avresti avuto qualche speranza di sopravvivere.”, gli domandò un'ultima volta Fugaku

"Gli ANBU stanno aiutando persone che hanno più bisogno d'aiuto rispetto a un uomo anziano, ma tutt'altro che indiveso. Un buon Hokage mette il bene del villagio sopra il proprio. Se tu o il resto del tuo clan l'aveste capito, avreste potuto diventarlo."

"Non fare errori, Hiruzen. Non sono Orochimaru. Faccio questo per il bene del mio clan, non per qualche senso di ambizione personale- Fugaku chiarì prendendo la sua spada- Tutti pronti ad attaccare! Stanotte i corvi festeggieranno sulla carne di Hokage."

" Che tu mi uccida o no, Fugku-san, rimpiangerai questa decisione."

                                                                                                                     ********

Salve a tutti, spero il capitolo vi piaccia. Sto aggiornando in fretta e furia per mancanza di tempo per sistemare. A presto.


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Capitolo 11
*** Il colpo degli Uchica, parte 3 o Sharingan vs Sharingan ***


Il colpo degli Uchica, parte 3 o Sharingan vs Sharingan

 

Dopo trenta minuti che sembrarono ore, Tsunade era finalmente fuori pericolo, pur avendo perso un sacco di sangue e sentendosi molto debole. Dubitava di poter combattere ancora, ma non per questo era inutile.

 

“ Tsunade- sama, come si sente?”, le domandò Shizune aiutandola a rimettersi in piedi.

 

“ Molto meglio grazie a te.”.

 

“ Dovrei... prendere i bambini?”.

 

“ Assolutamente no. Resteranno nel rifugio fino a quando le cose non si calmeranno. E poi abbiamo altro lavoro da fare- disse bagnandosi le dite col sangue della sua ferita- Tecnica del richiamo!- Da una nuvola di fumo apparve un'enorme lumaca bianca col dorso blu-Katsuyu, il villaggio è sotto attacco. Ho bisogno che tu trovi i feriti per curarli- istruì Tsunade- ma ignora gli Uchica. Sono loro i responsabili.”.

 

“ Capito, Tsunade- sama.”, rispose la signora delle lumache prima di dividersi in decine di copie di sé stessa e spargersi lungo il villaggio.

 

“ Tsunade- sama, è sicura di farcela? La rete di guarigione ha bisogno di parecchio chackra, e voi siete stata ferita quasi a morte.”, disse Shizune, preoccupata dai limiti che Tsunade era disposta a superare per difendere il villaggio.

 

“ Lo so, ecco perchè userò una parte del tuo chackra, se sei d'accordo.”.

 

“ Ovviamente sì! Ma comunque, in uno stato simile un simile uso di chackra potrebbe significare la sua morte.”.

 

“ Non morirò oggi, Shizune. Pensi che ti lascerei sola con i bambini e Jiraya?- rise debolmente la bionda-Forza, abbiamo un villaggio da salvare.”. Le due donne quindi si sedettero l'una di fronte all'altra e unirono le mani , dirigendo le proprie energie verso Katsuyu.

 

*****

 

Durante la sua lunga vita, Hiruzen aveva assistito a una miriade di battaglie, soprattutto durante le due Grandi guerre ninja. Alcune vinte, alcune perse, in tutte era riuscito a scappare vivo. Contro ninja degli altri villaggi maggiori o minori, o clan indipendenti. Diavolo, aveva combattuto perfino la più forte delle bestie con la coda ed era sopravvissuto per raccontarolo, cosa che solo Hashirama Senju era riuscito a fare prima.

 

Paradossalmente, furono tutte queste battaglie a trasformare l'Hokage in un uomo il cui scopo erano pace e comprensione, obbiettivi che aveva instillato nei suoi allievi con vari gradi di successo e un singolo devastante fallimento. Perchè nessun uomo o donna avrebbe voluto passare cosa il terzo Hokage aveva affrontato. E ne era uscito relativamente bene, a differenza di Danzo Shimura, che si era trasformato in un individuo calcolatore e privo d'emozioni.

 

Non era neanche la prima volta che lui o i suoi predecessori combattevano un traditore. Aveva già combattuto il suo vecchio studente Orochimaru quando i suoi terribili esperimenti vennero alla luce( e ancora oggi si chiedeva se non avesse dovuto ucciderlo), mentre Hashirama aveva combattuto contro Madare molti anni prima.

 

Ma anche in quei casi, Orochimaru e Madara erano solo individui con una smodata ambizione. Questa era la prima volta che un intero clan si rivoltava contro Konoha. Una parte di lui ricordò l'avvertimento di Tobirama- sensei riguardo il pericolo costituito dagli Uchica, ma un'altra non potè fare a meno di chiedersi se non avesse potuto fare di più per riparare i legami tra il clan e il resto del villaggio.

 

E ora, circondato dal loro patriarca e diversi ninja elitè, sapeva che sarebbe morto. Non aveva paura della morte in sé, avendo preso molte missioni quasi suicide, ma il pensiero che il villaggio avrebbe passato un'altra crisi così presto lo terrorizzava.

 

Per di più, a differenza dei suoi predecessori e del suo successore, pur morendo sempre combattendo sempre nemici del villaggio, erano nemici interni.

 

“ Prima di cominciare, ho un'ultima domanda- disse fermo l'Hokage- cos'è successo a Shisui Uchica?”.

 

“ Shisui? Perchè chiedi- chiese a sua volta l'uomo, confuso- Era un tuo agente?”.

 

“ Sì, aveva un piano per fermarti, ma non l'ho visto dall'ultima volta che abbiamo parlato. L'avete trovato?”.

 

“ Non eravamo al corrente del tradimento di Shisui, ma vista la sua amicizia con Itachi non è una sorpresa. Per risponderti, l'ultima volta che abbiamo visto Shisui, stava parlando con alcuni ANBU.”.

 

“ ANBU? Non può essere... a meno che... Danzo, cos'hai fatto?”, si lamentò Hiruzen realizzato quanto successo.

 

“ Mphh, non puoi neanche controllare i tuoi subordinati. E' incredibile il villaggio sia durato così a lungo, ma non preoccuparti, Hiruzen. Una nuova età dell'oro sta per cominciare, appena ci saremmo liberati delle reliquie del passato!- affermò Fugaku formando rapidamente dei sigilli- Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”.

 

L'uomo sputò un'enorme palla di fuoco a Hiruzen, ma la rapidità del vecchio Hokage tradiva la sua età e schivò il proiettile fiammeggiante con un salto di lato. Ma due Uchica lo stavano già aspettando, le katane sguainate e pendenti sulla sua testa. Con dei rapidi sigilli e a grande sorpresa dei due ninja, un bastone apparve tra le mani dell'uomo a bloccare il loro colpo. Avvantagiato dalla l'oro confusione, il ninja più anziano li disarmò e li colpì in faccia.

 

Altre tre Uchica gli saltarono addosso lanciandogli contro una raffica di shuriken.


“ Dietro di te, una pioggia di shuriken!”, urlò il bastone, sorprendendo diversi Uchica.

 

“ Arte della Terra: Cupola di roccia!”, esclamò l'Hokage, ricoprendosi istantaneamente con una spessa barriera rocciosa che lo riparò dall'attacco.

 

“ Presto, rompete quella cupola!”, ordinò Fugaku.

 

“ Arte del Fulmine: Tecnica del tuono possente!”, gridò una Jonin unendo le mani sopra la testa, brillando d'elettricità pura. Rapida, puntò il braccio verso il nascondiglio dell'Hokage sparando una raffica di saette che fecero saltare la roccia con facilità. Sarutobi fu comunque rapido a saltare via, prendendo una pergamena da cui uscì un enorme shuriken. Lo lanciò per poi formare alcuni sigilli.

 

“ Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!”. Il singolo proiettile si moltiplicò per venti, che vennero schivati da tutti gli Uchica con un'unica eccezione, finita impilata al muro.

 

' Una giù, vediamo se riesco a fare qualche altro tiro fortunato.', pensò Hiruzen atterrando e vedendo un altro avversario intento a formare sigilli.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della raffica di fiamme!”.

 

Come stelle in miniature, diverse sfere gialle apparvero attorno allo shinobi, e con un gesto le diresse contro l'Hokage. Questi corse con incredibile rapidità per schivarle e poi raggiunse l'assalitore per colpirlo con la staffa. Saltò di lato per schivare, ma con sua immensa sorpresa, un braccio ricoperto di pelo bianco uscì dall'arma per afferrare il suo collo. Con uno 'scrunch', il povero Uchica entrò nel mondo dei più.

 

“ Attenti a quel bastone! E' il re delle scimmie, Enma, troppo pericoloso- esclamò Fugaku per avvertire i compagni- Nuovo piano, lo combatterò direttamente! Voi offritemi copertura!”.

 

Il patriarca corse verso Hiruzen, la katana sguainata nel tentativo di ucciderlo. I due uomini si scontrarono ripetutamente, colpendosi e parando gli attacchi l'uno dell'altro. Ogni volta che gli altri Uchica vedevano un'apertura, attaccavano l'Hokage con attacchi infuocati o armi da lancio, prendendo il bersaglio più di una volta purtroppo.

 

 

Una palla di fuoco al momento sbagliato colpì Fugaku, costringendolo a ritirarsi e lasciando un po' di spazio per respirare ad Hiruzen. Spazio che avrebbe usato saggiamente. I suoi predecessori avevano creato un'illusione per combattere gli Uchica.

 

“ Arte dello Yin: Tecnica dell'oscurità profonda!”, esclamò l'Hokage prima che la torre venisse ricoperta da un manto di tenebre. Neanche lo sharingan avrebbe potuto vedervi attraverso, ma a causa delle sue riserve di chackra Hiruzen avrebbe potuto tenerlo attivo solo per qualche secondo.

 

“ Kenichi, rintraccia subito l'Hokage!”, ordinò Fugaku al suo miglior sensore.

 

“ Già fatto, è dietro- HACK!”, urlò a sua volta l'uomo prima di venire colpito alle spalle. Hiruzen era abbastanza intelligente da colpire il sensore per primo dopotutto.

 

“ KENICHI!”, gridò un'altro Uchica segnalando la sua posizione all'Hokage, che silenziosamente giunse dietro di lui e gli ruppe il cranio. In quel momento però Hiruzen si ritrovò incapace di mantenere il jutsu, portando nuovamente la luce sul campo di battaglia e dando a Fugaku la disgustosa visione degli Uchica morti.

 

 

“ Anche a quest'età sei un figlio di puttana molto resistente, te l'hanno mai detto?”, commentò il capoclan, dandò un ringhio a Hiruzen.

 

“ Diverse volte, è parte del lavoro.”, rispose il vecchio guerriero concedendosi una risata.

 

“ Pensare che hai già ucciso quattro dei miei uomini.”, disse ancora Fugaku scrollando la testa.

 

“ Sei l'unico da incolpare per le loro morti.”.

 

“ Lo so, ecco perchè sarò sicuro di vincere.”.

 

*****

 

Stanza sotterranea di casa Senju

 

Naruto non potè non essere impressionato dalla previdenza che i suoi genitori avevano dimostrato preparando quel rifugio. Era un'unica singola stanza grande quanto i due piani della loro casa. C'erano diverse casse piene di cibo inscatolato e acqua, così come medicinali e qualche mobile. Più, come detto da Shizune, un bagno con grandi riserve di carta igienica.

 

I muri invece erano totalmente ricoperti di sigilli. Ne riconobbe alcuni, per lo più di protezione, in modo da aumentare la resistenza e annullare i ninjutsu. E altri che bloccavano i suoni dall'interno, sebbene Naruto e due gemelli potessero ancora sentire cosa stava succedendo fuori. E ovviamente molti altre tecniche volti a nascondere il luogo che neanche il biondino riconobbe. Sebbene avesse sentito da Shizune che neanche il Byakugan e lo Sharingan potessero vederci attraverso.

 

Gli era stato detto che, sia per la sua parentela che per il suo stato come jinchuriki, molti avrebbero provado a fargli del male o rapirlo, e per questo gli serviva protezione. Ma questo... che tipo di minaccia avrebbe portato alla creazione di quel rifugio? I suoi genitori erano al corrente di cosa sarebbe accaduto? E se sì non perchè non avevano fatto niente per impedirlo?

 

Naruto aveva fin troppe domande. Doveva parlare coi suoi genitori appena le cose si fossero calmate. Ma fu strappato dai suoi pensieri quando una mano tirò il bordo della sua maglietta. Era Kaida, con uno sguardo molto preoccupato.

 

“ Naruto- niisan... Mamma e Shizune- neechan staranno bene?”, chiese l'albina. Anche Naruto aveva avuto i suoi dubbi. Aveva sentito grida, oggetti che si rompono, esplosioni e altro ancora, prima di lasciar spazio al silenzio. Era comunque a conoscenza di quanto sua madre e sua sorella maggiore fossero forti, si rifiuteva di credere che fossero morti. Per lo più, doveva essere forte per i suoi fratelli.

 

“ Certo che stanno bene! Mamma è la donna più forte di tutti i tempi!- disse Naruto, usando il suo sorriso – dovreste vederla mentre combattiamo, con un solo pugno rompe un albero! Potete immaginare qualcuno capace di ferirla- Kaida e Hagane scossero la testa davanti al suo ottimismo- Esatto!”.

 

“ Gia... penso che tu abbia ragione.”, ammise la bambina, seppur ancora poco convinta. Naruto s'innervosì, doveva assolutamente fare qualcosa affinchè i gemelli distogliessero la mente sul cosa stava succedendo fuori.

 

“ Ehi, perchè non cerchiamo qualcosa per passare il tempo? Sono sicuro che mamma e papà abbiano messo qualche gioco da tavolo o simili, cerchiamo.”.


“ Ok!”, gridarono Kaida e Hagane all'unisono prima di dividersi per fare più in fretta. La prima guardò nell'armadio, trovando solo abiti di riserva di taglie diverse. Naruto provò nelle casse, ma trovò solo provviste. Hagane invece trovò qualcosa d'interessante.

 

“ Guardate questo!”, urlò prima di essere raggiunto dai due compagni di 'prigionia'. Di fronte a loro c'era una scatola piena di vari oggetti: pergamene, qualche libro, vestiti più vecchio e strumenti ninja usati. La cosa che più colpì lo sguardo di Naruto fu un album di fotografie già aperto. Lo prese e tirò fuori le fotografie, guardate con curiosità anche dai due gemelli.

 

“ Quello è papà.”, disse nuovamente il maschietto più giovane di casa Senju. La prima foto mostrava infatti un Jiraya molto più giovane accanto a tre ragazzi. I primi due non saltavano molto all'occhio, ma il terzo attirò subito l'interesse di Naruto: un ragazzo con occhi azzurri e capelli biondi.

 

“ Nii- san, quel bambino ti assomiglia molto- notò Kaida, dando voce ai pensieri del fratello adottivo- lo conosci?”. Naruto si ricordò che Jiraya aveva detto di essere stato il sensei di suo padre, il quarto Hokage, e che l'avrebbe allenato per superare anche lui. Un triste sorriso si formò sul suo volto.

 

“ Sì, ho una mezz'idea.”, disse malinconico prima di mettere la foto sul resto della pila per guardare la successiva. Un uomo dai capelli castani dietro tre ragazzini, di cui uno dai capelli bianchi, l'altro dai lunghi capelli neri e l'ultima coi capelli biondi raccolti in codine.

 

“ Chi sono?”, domandò Hagane, causando un risolino in Naruto.

 

“ Oh, andiamo, non dirmi che non riconoscete i vostri genitori.”, gli occhi dei gemelli si allargarono dalla sorpresa.

 

“ Sono mamma e papà? Non ci credo!”, esclamò Hagane.

 

“ E chi è l'altro? Fa paura.”, disse invece Kaida puntando al giovane moro. Jiraya e Tsunade non parlavano quasi mai di Orochimaru. Tutto quello che Naruto sapeva, oltre al suo nome, era che i tre Sannin avevano avuto un enorme litigio anni prima.

 

' Un'altra cosa che dovrò chiedere a papà, immagino'.

 

“ E chi è quell' uomo?”, chiese Kaida facendo ridere Naruto ancora una volta.

 

“ Forse non lo riconoscete così, ma è il vecchio Hokage in persona!”.

 

“ Davvero? Ma... perchè non indossa il suo cappello?”.

 

“ L'Hokage non indossa il capello tutto il tempo. Voglio dire, noi ci cambiamo d'abito, no?”.

 

“ Ma ogni volta che vedo l'Hokage, indossa sempre il cappello.”.

 

“ Forse non era ancora Hokage all'epoca?”, ipotizzò Naruto, seppur erroneamente. Il trio continuò a guardare una foto dopo l'altra, per lo più di Jiraya assieme a qualcun altro. Quella che catturò di più l'attenzione di Naruto f una dove appariva con altri tre bambini: uno dai capelli arancioni, uno dalla chioma rossa e l'ultima era una ragazzina dai capelli cobalto.

 

' Papà non mi aveva neanche detto di essere stato il sensei di un altro team. Diavolo, dubito di poter ricordare tutte le cose che devo chiedergli.'.

 

“ Ehi, guardate questo libro!”, esclamò improvvisamente Hagane prendendo un grosso volume. Naruto impallidì subito alla scoperta. Aveva scoperto di recente cosa Jiraya aveva scritto per ingrossare a tal punto il suo conto in banca. Quanto letto disgustò il povero jinchuriki al punto a far diminuire non di poco il suo rispetto nei confronti del padre adottivo.

 

“ Non toccarlo!”, gridò prendendo il libro dalle mani del fratello.

 

“ Dai!”.

 

“ Mi dispiace, ma non è un libro per bambini! Solo per i pervertiti.”, insistette Naruto disgustato, prima di venire confuso dal titolo del libro appena lo notò: ' La leggenda dei ninja coraggiosi'.

 

' Strano, non sembra come gli altri libri di papà.', pensò, eppure il nome di Jiraya era decisamente sulla copertina. Naruto decise di vedere se avesse ragione o no e aprì una pagina a caso. Non era affatto roba erotica, ma l'avventura di un ninja chimato... Naruto.

 

“ Nii- san, stai leggendo il libro anche se hai detto che non era per bambini!”, protestò Kaida distogliendolo dai suoi pensieri.

 

“ Scusa... pensavo fosse un altro genere di libro. Ma sembra a posto, volete lo legga per voi?”.

 

“ SI'!”, gridarono i gemellini all'unisono. Si sedettero su uno dei divani insieme a Naruto, che tornando all'inizio trovò una dedica scritta a mano proprio da Jiraya.

 

' Questo libro è dedicato al mio figlioccio Naruto. Sì, i tuoi genitori hanno amato tanto il libro da chiamarti come il suo protagonista. Buffo, no?

 

Comunque, spero ti piaccia quanto è piaciuto a loro, e che ti ispiri a diventare un grande ninja. Migliore del personaggio principale, e sicuramente migliore di me.

 

Con affetto, il tuo padrino Jiraya.'

 

Naruto sorrise finendo di leggere il messaggio. Ora voleva davvero leggere quella storia- e si chiese perchè Jiraya non gliel'avesse mai mostrata prima. Avrebbe davvero dovuto scrivere tutte le sue domande.

 

“ Ok, cominciamo- disse prima di recitare la prima pagina ad alta voce- Naruto Murasabi saltò di albero in albero cercando il suo nemico. C'era solo un obbiettivo nella sua mente: proteggere la propria casa, Shuku, a qualsiasi costo. Prendendo un kunai, si preparò a...”.

 

 

*****

 

“ Dannato traditore! Spero che tu marcisca...”

 

SHINK!

 

L'ultimo Uchica nella zona era stato ridotto al silenzio dalla katana di Itachi. Con questa, erano quattro le squadre che l'Anbu aveva massacrato. Tre intente a combattere ninja di Konoha o custodire zone già conquistate e un'altra mandata a ucciderlo quando le novità sul suo intervento si erano diffuse.

 

Nessuno di loro si era avvicinato a sconfiggere il prodigio degli Uchica, ma non di meno Itachi cominciava a sentirsi stanco. Prese un farmaco da guerra dalla tasca per poi ingerirla, sentendo tornare un po' della sua forza, ma era consapevole di non poter combattere da solo quanto rimaneva del clan. E prendere un altro farmaco poteva avere effetti collaterali, in certi casi istantanei.

 

“ Era l'ultima squadra nel distretto. Ne ho scoperto un'altra intenta a combattere vicino all'accademia”, informò il corvo sulla spalla di Itachi, che si incamminò.

 

“ Shisui e Sasuke?”.

 

“ Stanno bene, non si sono mossi da dove li hai lasciati.”,disse il corvo, per poi interrompersi ed emettere un verso preoccupato.

 

“ Che succede, qualcuno li ha trovati?”, domandò Itachi preoccupato che qualcosa fosse successo alle due persone cui era più vicino.

 

“ No, ma uno dei miei cloni ha trovato l'Hokage. Sta combattendo tuo padre e altri Uchica sulla torre. Non sembra stia vincendo.”.

 

“ Ci vado subito!”, esclamò subito Itachi passando da un tetto all'altro più veloce che potè: ' Spero di arrivare in tempo.'.

 

*****

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del fuoco della fenice!”.

 

I quattro Uchica rimasti avevano circondato Hiruzen per bersagliarlo da ogni parte con tecniche infuocate. Schivare non era possibile, ma fortunatamente non era l'unica opzione dell'anziano shinobi.

 

“ Arte della terra: Cupola multipla di roccia!”

 

Pietre apparvero improvvisamente a mezz'aria e come prima si riunirono attorno all'umo ripetutamente fino a formare vari strati protettivi. Mentre questi venirono sommersi dal fuoco, all'insaputa di Fugaku l'Hokage preparava la sua prossima tecnica.

 

“ Arte della terra: Tecnica dell'anello mortale!”. La barriera si frantumò in decine di schegge che volarono verso i quattro Uchica impalandoli. Fugaku e altri riuscirono a salvarsi con un Trasferimento istantaneo, ma un terzo venne preso come i suoi altri confratelli.

 

“ Distruggete la sua protezione prima che possa usare ancora quella tecnica!”, ordinò Fugaku. I due Uchica rimasti annuirono e bersagliarono l'Hokage di kunai con attacchati pergamene esplosive. Ancora una volta Hiruzen riuscì a fuggire in tempo dall'esplosione e a formare un nuovo attacco.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del drago di fiamme!”, ruggì l'Hokage, sputando un torrente di fuoco bianco dalla bocca. Sfortunatamente per lui, Fugaku riuscì a copiare l'attacco con lo Sharingan.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del drago di fiamme!”. I due attacchi si scontrarono in un vortice di fiamme biancastre spingendo entrambi i contendenti fino a quando la forza di Sarutobi non sembrò prevalere. Sfortunatamente per quest'ultimo, non era una battaglia uno contro uno, e i due ultimi Uchica rimasti lo attaccarono con raffiche di Shuriken e soffi di fuoco. Imprecando, saltò per schivare, pur venendo sfiorato da alcuni shuriken e ricevendo qualche ustione dalle fiamme di Fugaku.

 

Quando atterrò per di più perse l'equilibrio e finì in ginocchio, respirando pesantemente.

 

“ Sai, Hiruzen, sono certo che se avessi tenuto qualche ANBU al tuo fianco saresti sopravvissuto. Ma questo finisce ora.”, commentò Fugaku, pur guardando il vecchio Hokage quasi ammirato.

 

“ Perchè così sicuro, Fugaku? Ho già ucciso metà della tua strada, cosa mi fermerebbe

 

“ Per cominciare, la tua età. Sei forte, ma non potrai resistere ancora a lungo. Sei sulla settantina, no? Hai pochissimo chackra e ti abbiamo tolto molto sangue, diventando sempre più lento. Per concludere sei sotto un genjutsu, e i miei uomini ne stanno approfittando.”, concluse il capoclan annullando il genjutsu. Sarutobi si ritrovò improvvisamente due katana, in mano agli ultimi due compagni di Fugaku. Il suo bastone sparì in una nuvola di fumo, sentì le sue ultime forze svanire e cadde al suolo con un tonfo senza nemmeno poter proferire le sue ultime parole.

 

“ Sei stato un grande avversario, Hiruzen Sarutobi. I libri di storia ricorderanno la tua incredibile resistenza, te lo prometto.”.

 

*****

 

“ Itachi- san... odio dirti che l'Hokage è morto.”, riferì uno dei cloni di Kurokaze a Itachi, ancora intento a correre verso la torre.

 

“ DIAMINE!- imprecò il ninja dai capelli corvini. Se solo avesse avuto qualche minuto in più...- quanti uomini ha mio padre?”.

 

“ Due. Sei disposto ad affrontarlo, Itachi? Anche con quei farmaci, non sei proprio in forma.”.

 

“ Sì. Se ha combattuto l'Hokage, dev'essere messo peggio di me. E senza un leader le squadre rimanenti si arrenderanno o verranno disperse facilmente.”.

 

“ Vedo che hai già preso la tua decisione. Posso aiutarti in qualche altro modo?”.

 

“ Non per questo, Kurokaze- sama, ma grazie. Continua a vegliare su Shisui e Sasuke fino alla fine di questa follia.”.

 

“ Come vuoi, Itachi- san. Buona fortuna.”, disse il corvo prima di andare via. Nel frattempo Itachi non potè non pensare cosa avrebbe detto a Sasuke alla fine di tutto. Dopotutto, stava andando a uccidere loro padre. Anche se era per salvare le vite degli abitanti di Konoha, temeva che Sasuke non l'avrebbe vista in quel modo.

 

' No, non devo pensarci. Senza la giusta concentrazione, morirò. Ed è anche colpa mia per non aver agito prima. Perdonami, Sasuke.', pensò il moro. Una volta nelle vicinanze della torre, prese diversi shuriken in entrambe le mani. Arrivato alla finestra saltò e lanciò sul padre e compagni una pioggia di metallo. Fugaku era riuscito a scorgere Itachi e attivato lo sharingan, deflettè i proiettili con la sua katana.

 

Gli altri due Uchica, stanchi e feriti dalla battaglia, oltre che distratti dalla loro apparente vittoria, avevano la guardia abbassata e non ebbero la stessa fortuna. Itachi quindi atterrò di fronte al padre.

 

“ Guarda chi si fa vedere- commentò Fugaku incollerito- ma è troppo tardi, figliolo. Il vecchio regime è giunto al termine.”.

 

“ Per salvare l'Hokage forse, non per porre fine a questa follia. Mi sono già occupato di metà del clan, quella rimanente è sotto le cure delle forze di Konoha. Spiacente, padre, ma hai già perso. Ora ti ucciderò... per aver iniziato questa insurrezione, per aver ucciso l'Hokage e per aver causato le morti di così tanti ninja!”. Il volto di Fugaku divenne una maschera di rabbia.

 

“ Ragazzo insolente. Sapevo che eri un ribelle, ma tale tradimento provenire dal sangue del mio sangue... Ti avevo esiliato perchè credevo ti servisse solo un po' ti tempo per mettere i pensieri in ordine, ma sono stato troppo tenero. Avrei dovuto metterti in cella e buttare via la chiave.”.

 

 

“ Non sono un traditore, padre. La mia lealtà è sempre rimasta al villaggio. Sei stato tu a cominciare una rivolta che danneggerà entrambe le parti in causa. Perchè l'hai fatto?”.

 

“ Perchè? Perchè?! L'ho fatto per te, moccioso ingrato. E per Sasuke. Volevo dare al clan un futuro migliore! Gli Uchica morirebbero sotto la continua oppressione di Konoha... ma tu ci hai appena condannato tutti.”.

 

“ Non scaricare su di me le tue azioni. Questo scempio non sarebbe mai finito bene per nessuno, mi sono limitato ad accelerare l'inevitabile ed evitare perdite inutili. Non avessi fatto altrimenti, Konoha avrebbe sofferto una guerra civile ancora peggiore. Rimpiango solo di non aver agito prima.”.

 

“ Se non posso avere Konoha... allora Konoha non avrà più lo Sharingan. Radurrò i sopravvissuti e ricominceremo altrove, creeremo addirittura il nostro villaggio. Il clan Uchica avrà un'altra chance.”.

 

“ Hai ragione, il clan avrà altre possibilità. Ma non sotto il tuo comando- affermò determinato Itachi alzando la katana- il tempo delle parole è finito. E' giunto il momento che tu paghi per i tuoi crimini.”.

 

“ No, è tempo che corregga i miei errori! Non ti permetterò di mettere in pericolo il futuro del nostro... no, del MIO clan!”. Padre e figlio si diressero l'uno contro l'altro guardandosi negli occhi. Una volta nel proprio raggio d'azione, incrociarono le lame. Itachi mirò alla gola di Fugaku, e questi al suo collo, riuscendo a colpire per primo. Il giovane si fermò all'istante nel momento in cui la sua carne venne attraversata dalla spada del genitore.

 

“ Mi dispiace, figlio mio.”, disse quest'ultimo lasciando cadere una singola lacrima. All'improvviso sentì gli occhi bruciare, come se il suo Sharingan stesse diventando qualcos'altro... Ma in quel momento il corpo di Itachi si trasformò in uno stormo di corvi che volarono in ogni direzione, prima che una spada emergesse a sua volta dal petto di Fugaku, trapassandogli il cuoro.

 

“ E' a me che dispiace.”, rispose Itachi, a sua volta in lacrime.

 

Mentre la vita abbandonava lentamente il corpo dell'ormai ex patriarca degli Uchica, un enorme senso di rammarico vi prese il posto, facendo scivolare via tutta la sua rabbia e il suo odio verso Konoha. Con cuore e mente ormai chiari, Fugaku potè finalmente vedere le cose come stavano, capendo che sia Hiruzen che Itachi avevano ragione.

 

' Perchè soltanto nella morte trovo la verità?', pensò mesto l'uomo.

 

“ Itachi... prenditi cura di Sasuke.”.

 

“ Lo farò, padre.”. E così, Fugaku Uchica lasciò il mondo dei vivi. Itachi lasciò andare la katana, che cadde insieme al corpo che aveva appena dilaniato. Itachi cadde a sua volta preso da un pianto disperato. Tutta la rabbia, il rimpianto e le altre emozioni che aveva trattenuto fino a quel momento non potevano più essere contenute. Il suo lutto fu interrotto quindi dallo stesso dolore che Fugaku aveva passato prima di morire, come un bruciore terribile.

 

Ricordò così una discussione riguardo una possibile evoluzione dello sharingan, causata dalla perdita di una persona cara. Aveva appena risvegliato il Magenkyo Sharingan.

 

“ Urghh...”. Un improvvio grugnito interruppe l'agonia di Itachi, che voltandosi si accorse che proveniva dall'Hokage.

 

“ Hokage- sama, siete vivo?!- esclamò avvicinandosi a Hiruzen, che diede come unica risposta un piccolo movimento- Va bene, risparmiete le energie finchè non troverò aiuto!- disse rapido prima di mordersi il dito e formare dei sigilli- Tecnica del richiamo!”.

 

Da una nuvola di fumo, Kurokaze apparve nuovamente.

 

“ Così presto? Che succede, Itachi- san?”, domandò il corvo prima di notare il moribondo shinobi accanto al suo partner.

 

“ Trova un medico, subito! Non abbiamo molto tempo!”.

 

“ Volo!”, rispose il corvo dirigendosi verso il centro di Konoha senza perdere tempo in domande inutili. Dopo pochi minuti, con grande sorpresa di Itachi, Kurokaze tornò con una grossa lumaca tra gli artigli.

 

*****

 

Il sole cominciò a sorgere da est. Mentre Shizune e Tsunade continuavano a canalizzare il chackra nella rete di guariginone, furono sorpresi di vedere una lumaca arrivare verso di loro.

 

“ Tsunade- sama! Shizune- San! Il colpo di stato è finito, nessuno combatte più e abbiamo guarito tutti.”, annunciò la piccola creatura.

 

“ Sono ottime notizie. Grazie ancora dell'aiuto, Katsuyu- sama!- affermò Shizune, finalmente con un'espressione lieta dopo quella notte di tragedia- Forza, Tsunade- sama, dobbiamo portarla all'ospedale!”, disse alla donna più anziana, decisamente conciata male, che però alzò una mano per interromperla.


“ Controlla i bambini... prima.”. Shizune annuì poco convinta e rientrò in casa, scoprendo con enorme sollievo che la porta segreta era ancora intatta. Sloccò i sigilli ed entrò ricevendo una visione così dolce che per poco non si fece scappare uno stridulo.

 

I tre bambini erano addormentati sul divano, Naruto al centro con i due gemellini che tenevano la testa sulle sue spalle e circondati da un braccio ciascuno. Il biondino aveva anche un libro aperto in grembo.

 

' Naruto ha fatto del suo meglio per far stare calmi i suoi fratellini- pensò commossa il medico, sorridendo- sarebbe quasi un crimine svegliarli.'. Ma fu comunque costretta a farlo. I quattro uscirono così dalla casa, trovando il cielo mattutino sconvolto dal fumo e... Tsunade svenuta.

 

“ Tsunade- sama!”.

 

“ MAMMA!”.

 

“ E' ancora viva- li tranquillizzò il clone di Katsuyu- ma ha bisogno subito d'aiuto, ha quasi esaurito il chakra.”. Shizune annuì.

 

“ Ragazzi, aiutetami, dobbiamo portarla all'ospedale.”.

 

 

*****

 

Sasuke si svegliò come al solito quella mattina, si vestì ed uscì dalla propria stanza, ma trovò la casa stranamente silenziosa. Il giovane Uchica capì che stava succedendo qualcosa di strano.

 

“ Madre? Padre?”, chiese senza ricevere risposta. Il che confermò i suoi sospetti, Fugaku e Mikoto si alzavano sempre un'ora prima di lui. Trovò il piano terra completamente vuoto, ma un rumore lo fece tornare di sopra, trovando Itachi che entrva da una finestra. Che fu la sorpresa più inquietante della giornata. Non che non fosse felice di vedere suo fratello, ma era totalmente ricoperto di sangue e con la faccia totalmente rossa, visibilmente stanco. E per di più tremava.

 

“ Itachi? C- che ci fai qui?”.

 

“ Sasuke... andiamo di sotto. Devo dirti una cosa importante.”.

 

Quella mattina Sasuke risvegliò il suo Sharingan.

 

*****

 

Grazie agli sforzi di Itachi e Tsunade, il colpo di stato fu fermato al sorgere del sole, salvando centinaia di persone da morte certa. Tra di essi Hiruzen Sarutobi, che seppur ferito allo stremo riuscì a sopravvivere grazie al clone di Katsuyu portato da Kurokaze fino all'arrivo dei medici.

 

Diversi messaggeri vennero mandati ai jonin fuori dal villaggio, in modo che tornassero per aiutare la ricostruzione. I pochi Uchica sopravvissuti a Fugaku, dal canto loro, preferirono morire combattendo che arrendersi, consci che sarebbero stati comunque giustiziati per alto tradimento. I mercenari al loro servizio preferirono arrendersi o scappare. Quelli con assassini confermati vennero giustiziati e gli altri spediti in galera.

 

Un funerale di massa fu tenuto in onore di tutti i caduti, sia ninja che civili. Tra le varie morti confermate quella notte, le più importanti furono quelle di capiclan come Inoichi Yamanaka e Hiashi Hyuga. Naruto fece del suo meglio per confortare Hinata, che spese l'intera cerimonia piangendo insieme a madre e sorella. La sua tristezza finì per contagiare Naruto, che si mise a piangere pur non conoscendo così tanto Hiashi.

 

Riconobbe anche tre compagni di scuola: Shikamaru, Choji e Ino. Il trio stava piangendo a sua volta davanti alla tomba di Inoichi. Comprese la ragazza, che aveva perso il padre, ma non capì perchè anche Shikamaru e Choji stavano piangendo così tanto. Non poteva sapere che i loro clan erano strettamente legati, e Inoichi si era sempre comportato da zio con i due.

 

Ci fu un altro funerale, dopo quello principale, tenuto in memoria di Fugaku e Mikoto Uchica. Ad attendervi furono solo gli ultimi tre Uchica rimasti: Itachi, Shisui e Sasuke.

 

*****

 

Alla fine dell'attacco, c'era un'aria di terrore nell'aria di tutta Konoha, non dissimile da quando il Kyubi aveva colpito otto anni prima. La mancata morte di Hiruzen fu un duro colpo a tutta la popolazione, ninja in primis. Non solo per quando fosse amato e rispettato, ma anche perchè a differenza del suo successore, ucciso( come almeno si credeva) da una bestia furiosa, il terzo Hokage era stato quasi ucciso dal capo di uno dei clan più rispettati di Konoha.

 

In molti non sapevano cosa sarebbe successo nel vicino futuro. Perdere gli Uchica era solo la punta dell'iceberg. Il clan Hyuga, il più numeroso fino a poco fa, aveva perso quasi il quaranta del cento dei propri membri, e in generale Konoha aveva perso il trenta per cento dei ninja attivi, per lo più chunin e jonin speciali.

 

Queste perdite, accompagnate dalla perdita dell'Hokage, fece sorgere il timore di un attacco da parte di altri villaggi che prendessero vantaggio dalla situazione. Tutti poterono solo pregare che ciò non avvenisse e che un nuovo Hokage venisse scelto presto affinchè Konoha tornasse alla sua precedente gloria.

 

 

*****

Due giorni dopo

 

Jiraya corse lungo le sale dell'ospedale, temendo il peggio. L'eremita dei rospi aveva avuto un terribile dejà vu quando un messaggero gli aveva consegnato le notizie sul colpo di stato degli Uchica e sulle condizioni critiche dell'Hokage. Informazioni già preoccupanti di loro, ma venne informato anche di come Tsunade si era ridotta fornendo energia alla sua rete di guarigione, non era messa molto meglio del loro sensei.

 

Aveva perso il suo allievo preferito otto anni prima, ora avrebbe potuto perdere il maestro che considerava come il padre che non aveva mai conosciuto. Non avrebbe resistito anche alla morte di sua moglie.

 

Arrivato nella sezione giusta, controllò le porte numero per numero fino a trovare la stanza giusta. Entrò sbattendo le ante e fu enormemente sollevato dal vedere la sua vecchia compagnia di squadra, sposa e madre dei suoi figli viva e apparentemente in salute. Anche Naruto, Shizune e i gemelli erano con la donna, ma non si accorse di loro fino a un secondo dopo.

 

“ PAPA'!”, urlò Naruto.

 

“ Oh, guarda chi è tornato- disse Tsunade con un debole sorriso prima che Jiraya corse ad abbracciarla facendo sentire la sua affettuosa forza su ogni muscolo martoriato del suo corpo- AH! NON COSI' FORTE!- gridò trattenendo il dolore- Mi hanno impalato, sai.”.

 

“ Scusa, scusa- disse Jiraya interrompendo l'abbraccio e allontanandosi- Ma quando mi hanno detto cos'è successo, ho temuto il peggio.”.

 

“ Già, immagino. Ma hanno annunciato che ci vorrà qualche settimana prima che possano dimettermi. Urrà.”, commentò ironica la principessa delle lumache. Jiraya provò a sorridere per consolarla, e notò qualcosa di strano sulla sua fronte. Il sigillo che usava di solito sembrava differente, più grosso e con angoli storti. Sembrava un disegno mal fatto.

 

“ Tsunade, che è successo al tuo sigillo?”.

 

“ Idea di Kaida. Diceva di essere dispiaciuta perchè 'ho perso il mio diamante'.”.

 

“ Così le ho fatto uno nuovo- affermò orgogliosa la piccola tenendo in mano un pastello viola- e lei ne ha fatto uno a me!”. In quel momento Jiraya vide il diamante sulla fronte della figlia. Non potè che ridacchiare alle dolci idee di Kaida.

 

“ Jiraya, puoi mettere alcuni sigilli isola rumori? Vorrei parlarti in privato.”, lo interruppe Tsunade.

 

“ Tsunade- sama, vuole che porti fuori i bambini?”, chiese Shizune dopo che Jiraya ebbe ricoperto i muri di ideogrammi.

 

“ Sì, grazie, portali a mangiare qualcosa. Ne hai bisogno anche tu- rispose la bionda dottoressa, rimanendo così sola col marito- Jiraya, dopo che io e Shizune abbiamo sconfitto gli Uchica mandati ad 'arrestarci', qualcun altro è apparso- Un uomo mascherato con un mantello dell'Akatsuki, che possedeva uno sharingan e poteva usare anche l'arte del legno.”.

 

“ COSA?!- esclamò il sannin attonito- ma questo è...”.

 

“ E non è la parte peggiore. Ha ammesso senza problemi di essere responsabile dell'attacco della volpe. Il colpo di stato era un suo piano per impossessarsi di Naruto.”.

 

Anche per uno degli shinobi più potenti del mondo, questo era troppo, Jiraya era semplicemente senza parole. Sapeva che dietro le ultime disgrazie di Konoha ci doveva essere qualcuno di molto potente, ma questo era oltre ogni previsione. Non poteva non preoccuparsi per Naruto con un uomo del genere sulle sue tracce. Il suo figlioccio doveva diventare più forte. Diavolo, tutto il villaggio doveva diventare più forte. Fortunatamente qualcuno stava per dargli i mezzi necessari a tale impresa.

 

Qualcuno bussò alla porta. Jiraya disattivò i suoi sigilli e Tsunade diede il permesso di entrare, dando il benvenuto nella stanza ad un ANBU con la maschera da orso.

 

“ Jiraya- sama, il consiglio degli anziani richiede la sua presenza alla torre.”, disse semplicemente il nuovo venuto, e causando un grugnito dell'albino, visibilmente seccato.

 

“ Uff, mi domando cosa quei vecchi bacucchi vogliano ora.”.

 

“ Sarutobi- sensei non può più svolgere il suo ruolo, non è ovvio? Vogliono che tu prenda il suo posto.”, gli disse Tsunade.

 

“ Ahahah! Io Hokage, gran bella battuta, hime- rise di tutto cuore Jiraya- avevo proprio bisogno di un bello scherzo. Comunque verrò a trovarti più tardi.”, concluse per poi dare un bacio sulle labbra alla moglie e lasciare la stanza.

 

*****

 

Torre dell'Hokage

 

“ Oh, Kami! Non stavate scherzando!”, esclamò Jiraya di fronte ai vecchi bacucchi sovra citati. Per essere più precisi Homura Mitokado e Koharu Utatane, precedenti compagni di Hiruzen e suoi consiglieri una volta ritiratisi dal servizio attivo come ninja.

 

“ Ti sembra che stiamo scherzando?”, rispose Homura incrociando le braccia, visibilmente infastidita.

 

“ Beh, voi sembrate non conoscere nemmeno il significato della parola divertimento, ecco perchè è stato ancora più shockante.”, commentò il sannin, facendo inarcare un sopracciglio ai due.

 

“ Ascolta, Jiraya, abbiamo perso due Hokage in meno di dieci anni, oltre a tutti gli altri ninja. Abbiamo bisogno di un nuovo leader il prima possibile e tu sei il nostro miglior candidato.”, chiarì Koharu.

 

“ Andiamo, farei schifo come Hokage. Ci dev'essere un candidato migliore di me.”, insistette l'albino.

 

“ Danzo a sua volta ci ha chiesto di dargli supporto.”.

 

“ Un miglior candidato che non sia un sociopatico.”.

 

“ Ascolta, non vogliamo darti il nostro supporto perchè ci piaci o perchè pensiamo saresti un grande Hokage. Lo faremo perchè è quello che Hiruzen vorrebbe.”, aggiunse Homura.

 

“ So che Sarutobi- sensei aveva molta fede in me come ninja, ma al punto da diventare Hokage? Lo trovo difficile da credere, a meno che non si sia svegliato dal coma e ve l'abbia detto.”. Trattenendo l'impulso di dare un pugno sul naso a Jiraya, i due gli misero davanti una pergamena.

 

“ L'abbiamo trovata sulla scrivania di Hiruzen. Dovresti leggerla.”. Seppur scettico, Jiraya cominciò a leggere, trovandosi di fronte il testamento del suo vecchio insegnante.

 

' Se stai leggendo questo, con tutta probabilità sono morto, per mano di Fugaku Uchica o un suo compagno. Anni fa, avemmo il sospetto che almeno un Uchica fosse responsabile dell'attacco del Kyubi.

 

Qualcuno pensò l'intero clan fosse responsabile. Fui in disaccordo e cominciai l'investigazione per esonerarli. Ciònonostante la cosa venne resa pubblica. I nostri concittadini persero fiducia negli Uchica, che a loro volta cominciarono a provare rancore verso tutto il villaggio. Provai il mio meglio per risolvere la cosa pacificamente, ma fallì. E anche adesso, non riesco a pensare ad altra soluzione se non far massacrare il clan. Ma non avrei potuto fare una cosa simile e dormire sereno la notte.

 

Ciò non cambia il fatto che ho deluso questo villaggio. Forse non avrei mai dovuto riprendere il titolo di Hokage senza essere riuscito a destreggiarmi meglio nella terza grande guerra. Pensavo fosse un'occasione per rimediare ai miei errori, e ne ho fatti ancora di più. Avrei dovuto nominare Tsunade o Jiraya appena sono tornati per prendersi cura del figlio di Minato, Naruto.

 

Comunque adesso correggerò uno dei miei sbagli. Jiraya, Tsunade. So che state leggendo questo. Entrambi avete la combinazione di saggezza, forza ed esperienza senza i miei anni a ostacolarvi. Penserete sia troppo per voi, ma ho fiducia in entrambi. Konoha ha bisogno di voi più che mai.

 

E se gli anni spesi qui non hanno riacceso il vostro amore per il villaggio... fatelo almeno per Naruto. Tenete il villaggio unito fino a quando non sarà pronto per guidarlo, penso ci sia qualche verità nei proclami di quel mocciosetto.

 

Sento Fugaku e i suoi uomini avvicinarsi, perciò mi affretterò. Per prima cosa, non perdete la speranza e lasciate che la volontà del fuoco continui a bruciare in voi. E' la chiave affinchè Konoha si riprenda dopo questa notte. Secondo, so per certo che almeno due Uchica non sono responsabili per questi eventi, non li perseguitate( insieme a qualsiasi altro non responsabile) e non date loro le colpe dei loro fuorviati parenti. Infine, dite ai miei figli e nipoti che li ho amati più di qualsiasi altra cosa. Io e Biwako continueremo a vegliare su di loro dall'altro mondo.

 

Hiruzen Sarutobi, terzo Hokage di Konoha'.

 

I due consiglieri guardarono con attenzione come l'espressione di Jiraya cambiò leggendo la lettera, specialmente la parte che riguardava lui e Tsunade.

 

“ Come dice la lettera, tua moglie è un altro candidato. Ma sarà bloccata all'ospedale per qualche altra settimana. E non possiamo aspettare tanto.”.

 

“ Inoltre da quando è diventata primario, il numero di ninja medici è aumentato considerevolmente insieme alla loro abilità. Farle dirigere anche il villaggio sarebbe controproducente da quel punto di vista.”.

 

“ State parlando come se non facessi altro che stare a casa a scrivere. Lavoro anch'io per il villaggio, sono responsabile della nostra rete di spie, per la miseria!”.

 

“ Vero. Ma puoi delegare ad altri tale ruolo, o allenarli a raccogliere informazioni. Ma un medico del calibro di Tsunade non può restare semplicemente in ufficio.”. Jiraya sbuffò sonoramente, cominciava a pentirsi di essere tornato. Prendersi cura di Naruto era una cosa, ma essere Hokage? Neanche in un milione di anni. L'idea che però Danzo prendesse il ruolo... sarebbe stato un incubo divenuto realtà, come minimo. Capendo di non avere altra scelta, sospirò:” E va bene, sarò il nuovo Hokage.”.

 

“ Eccellente, daremo l'annuncio nel pomeriggio.”.

 

*****

 

Poche ore dopo, Jiraya si stava preparando alla cerimonia e senza mezzi termini non si era mai sentito così nervoso. Eccetto forse il giorno del suo matrimonio, ma stava comunque sposando una sola donna. Questo era come sposarsi con l'intero villaggio. Homura e Koharu stavano radunando la popolazione mentre Shizune lo aiutava a sistemarsi la veste. C'erano anche i suoi figli, elettrizzati dall'occasione.

 

“ Allora, come ti sembro?”.

 

“ Imponente, Jiraya- sama.”, lo rassicurò Shizune facendolo però sospirare.

 

“ Shizune, sto ancora cercando di capire che tipo di relazione tu e Tsunade- hime avevate, ma lascia perdere gli onorifici, va bene? Jiraya va più che bene.”, le spiegò il sannin, cosa che aveva voluto fare da lungo tempo.

 

“ Considerando che stai per diventare Hokage, dubito che accadrà così presto.”, rispose la mora con un sorrisetto, facendo sbuffare il povero Jiraya, prima di essere interrotto dall'ultimo annuncio.

 

“ E senza ulteriori preamboli, vi presento il quinto Hokage.”.

 

“ Era la sua chiamata, Jiraya- sama. Vada e li impressioni.”, disse ancora Shizune, dandogli una botta sulla spalla.

 

“ Forza, papà, puoi farcela.”, lo incitò Hagane.

 

“ Siamo qui con te.”, fece Kaida d'accordo col fratello.

 

“ Sarai il secondo miglior Hokage di sempre.”, commentò invece Naruto, confondendo il padre.

 

“ E chi sarebbe il primo? Ah, ho capito che intendevi.”, rispose l'uomo carezzando la testa del biondino, che ridacchiò. Jiraya uscì quindi sul balcone della torre trovandosi davanti tutti gli abitanti di Konoha, chiaramente in attesa del suo discorso. Decise di non farli aspettare oltre.

 

“ Cittadini! Normalmente l'elezione di un nuovo Hokage è motivo di festeggiamenti, ma comprendo che nessuno qui è dell'umore per festeggiare. Il nostro villaggio ha appena passato uno dei nostri momenti più bui. Genitori hanno perso i loro figli, e figli hanno perso i loro genitori. Io vi chiedo però di non farvi consumare dall'angoscia e dal rimpianto! Abbiamo già passato tragedie simili non molto tempo fa, e siamo tornati in forze senza problemi, stavolta non sarà differente. Il mio maestro non è qui per aiutarci, ma la sua volontà del fuoco continuerà a proteggerci! Egli vorrebbe che voi torniate a condurre le vostre vite con serenità e io onorerò il suo ultimo desiderio, lavorando il più duramente possibile per onorare la sua eredità! E così farete voi, affinchè coloro che vogliono attaccarci sappiano cosa li aspetta, che possiamo resistere a tutto!”.

 

Alla fine del suo discorso, tutte le persone presenti applaudirono rumorosamente, e i figli(adottivi e non) di Jiraya gli sorrisero ammirati.

 

' E' sempre stato un grande oratore. Peccato che Tsunade- sama non sia qui per vederlo, l'avrebbe amato', pensò Shizune.

 

*****

 

Base di Orochimaru, Paese del riso

 

Dopo diverso tempo, Obito riapparve dal suo tipico vortice roteante, coi vestiti lacerati, la maschera rotta, varie ferite e un braccio mancante. Sembrava essere passato sotto un branco di elefanti inferociti.

 

“ Bentornato, Obito- kun- lo salutò Orochimaru ironico- Sembra che Tsunade- hime ti abbia fatto un po' di feste, vero? Prima Minato e ora lei. Devi scegliere meglio le tue battaglie.”.

 

“ Zitto- disse il ninja con tono neutro buttando via la maschera- e prepara il tavolo operatorio.”.

 

“ Già, hai veramente bisogno di cure.”.

 

“ Sai. Orochimaru, se non avessi bisogno di te, ti avrei ucciso molto tempo fa.”, rispose il moro, reso molto meno calmo dalle prese in giro dello scienziato pazzo.

 

“ Se lo dici tu- disse questi senza abbandonare il suo ghigno strafottente- trovato qualcosa di valore?”. Obito prese tre pergamente e li lanciò a Orochimaru, che li aprì con i suoi occhi ambrati non dissimili da quelli di un bambino che scartava i regali. Il primo 'pacco' conteneva un paio di Byakugan, il secondo un barattolo pieno fino all'orlo e l'ultimo un singolo Sharingan.

 

“ Niente male. C'è una ragione per cui due Byakugan sono separati dagli altri?”.

 

“ Sì, appartenevano a Hiashi. Puoi prenderti gli altri se lo desideri, ma quelli mi servono.”. Orochimaru avrebbe voluto chiedere di più, ma sapeva che non ci sarebbe stata risposta. Poco male, avrebbe scoperto i suoi piani da solo prima o poi.

 

“ A proposito, come vanno le modifiche sul corpo? Qualche miglioramento.”.

 

“ Ho avuto meno problemi a usare l'Arte del legno, ma non riesco a metterci tutta la potenza che vorrei.”.

 

“ Piccoli passi, Obito- kun, piccoli passi. Non sempre la scienza avanza con la velocità che vorremmo. Ecco perchè cerco di aumentare la mia durata vitale.”.

 

“ Allora rendi il potenziamento del mio corpo una priorità. Almeno fino a quando vorrai il materiale genetico di Hashirama.”.

 

“ Ferisci i miei sentimenti, amico mio. Comunque cosa preferisci, il Byakugan o lo Sharingan?”.

 

“ Il secondo.”.

 

“ Ti manca averne due? Personalmente avrei scelto il Byakugan per la versatilità.”.

 

“ Ho le mie ragioni. Ora prepara quel dannato tavolo.”. Ovviamente Obito non avrebbe detto a nessuno dell'Akatsuki riguardo le abilità dell'occhio di Shisui. La fiducia non è qualcosa che si trova in un'organizzazione composta quasi esclusivamente da criminali. Pochi minuti dopo comunque, l'Uchica era legato al tavolino con Orochimaru che gli rivolgeva uno sguardo quasi sadico. Se solo tutte le sue cavie avessero lo stesso 'entusiasmo' di Obito.

 

“ Bene, comincierò con l'occhio, poi col resto del tuo corpo. Anestetici?”.

 

“ Dovresti già saperlo.”.

 

“ Niente anestesia allora- commentò il ninja serpente prendendo il bisturi- comunque lasciami dire che farà parecchio male. Ma saprai anche questo, no?”.

 

“ Risparmia le chiacchiere. Non sento più dolore.”.

 

“ Mi chiedo cosa risponderebbe il nostro leader.”, rispose Orochimaru preparandosi a creare l'ennesimo abominio della natura in quell'antro circondato d'orrori.


Salve a tutti, scusate per il possibile ritardo. Spero di aver reso bene le battaglie rispetto alla versione inglese, non ho avuto tempo per modificare molto. Per quelli di voi che seguono le mie altre storie, spero di farmi sentire almeno un altro paio di volte prima della sessione di settembre. A presto.

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Capitolo 12
*** Il colpo di stato, parte 4: Ripresa o Cominceremo a ricostruire Konoha? ***


Il colpo di stato, parte 4: Ripresa o Cominceremo a ricostruire Konoha?

 

La prima legge passata da Jiraya non fu ricevuta bene, ma si aspettava comunque quella reazione. Su trattava di una legge che impediva la discrimazione di chiunque solo per l'appartenenza a un certo clan. Sebbene fosse estesa a tutti i clan, si capì che Jiraya l'avesse diffusa in particolare per difendere gli ultimi tre Uchica, in particolare da chi aveva perso qualcuno durante la battaglia.

 

Infatti, appena la notizia che Itachi, Shisui e Sasuke erano ancora vivi si diffuse, una folla inferocita si diresse verso di loro con l'intenzione di distruggere per sempre i 'demoni dagli occhi rossi'. Fortunatamente, gli Anbu si mossero rapidamente e dispersero la folla prima che potessero fare del male a qualcuno. Jiraya non potè non pensare che senza di lui e Tsunade, simili idioti avrebbero potuto tentare lo stesso con Naruto. Potevano decisamente capire perchè Hiruzen voleva istituire una legge riguardo il Kyubi.

 

Jiraya ebbe un incontro con Shisui e Itachi riguardo il futuro del clan, che divenne più... interessante di quanto si aspettasse. Shisui lo informò riguardo come Danzo l'avesse fermato dall'impedire l'attacco per rubare il suo Sharingan ipnotico. Pur ordinando di controllare la base di Danzo, non trovarono l'occhio e ovviamente lui negò tutto. E considerando che l'anziano era stato tra i primi a sostenere la dubbia fiducia degli Uchica, la popolazione non prese molto bene lo schieramento di Jiraya con loro.

 

Shisui, essendo il più vecchio con ventidue anni sulle spalle, fu nominato dall'eremita come nuovo capoclan. La sua prima azione fu, come d'aspettarsi, annullare l'esilio di Itachi. Donò anche buona parte delle prorietà del clan a Konoha( incluso l'intero quartiere degli Uchica), come risarcimento per l'accaduto, chiedendo solo una nuova casa in cui vivere. Jiraya diede loro una casa a quattro piani vicino al cancello sud, che Shisui vide come la speranza di un nuovo inizio per la sua famiglia.

 

Ovviamente, le cose erano ben lontane dalla perfezione per il più giovane dei tre Uchica.

 

“ Sasuke?”, chiese Itachi, di fronte alla stanza del fratello minore, non osando entrare nonostante la porta aperta. La nuova camera di Sasuke era piuttosto grande, ma aveva solo un armadio, un tavolino e un letto, sul quale era seduto guardando la finestra: “ Mi chiedevo... vorresti venire ad allenarti con me?”. In passato, il piccolo moro sarebbe saltato dalla gioia non appena Itachi l'avesse invitato ad allenarsi, ma in quel momento reagì a malapena.

 

“ Capisco, non sei in vena. Dopo vuoi andare a mangiare qualcosa, tutti e tre insieme?- ancora una volta Sasuke non si mosse. Itachi decise di non insistere per quanto volesse il suo fratellino tornare come prima- va bene... se vuoi parlare sono disponibile?”, chiese sperando in una risposta che non arrivò, quindi scese nel salotto, al momento occupato solo da un paio di divani e Shisui.

 

“ Progressi?”, chiese quest'ultimo all'amico, che scosse la testa triste.

 

“ Ancora niente, ma non posso biasimarlo. Come puoi reagire quando tuo fratello uccide tuo padre e più di metà del tuo clan?”, disse sconsolato l'ANBU, allargando le braccia in segno d'impotenza.

 

“ Non preoccuparti, prima o poi capirà che hai fatto la cosa giusta. Ha solo bisogno di tempo per aggiustarsi i pensieri. Una volta fatto si aprirà a te.”.

 

“ Sembri molto sicuro.”.

 

“ Avanti, Itachi, tuo fratello bacia il terreno su cui cammini. Si riprenderà prima o poi.”, insistette ancora Shisui, facendo del suo meglio per sorridere ad Itachi.

 

“ Ma niente sarà più come prima. Sasuke non potrebbe passare attraverso un'esperienza simile senza venirne influenzato. Senza contare quanto il resto di Konoha ci odi.”.

 

“ Lavoreremo per migliorare le cose! So quanto sia terribile quello che abbiamo passato, ma Sasuke non si riprenderà se il suo fratellone non sarà il primo a farlo.”.

 

“ E perchè tu sei così allegro? Il bastardo che ti ha fregato l'occhio l'ha fatta franca, dovresti essere furioso.”, notò quindi Itachi, leggermente insospettito dal buon umore decisamente fuori luogo di Shisui, che trasformò il suo sorriso rassicurante in un ghigno.

 

“ E lo sarei... se la dottoressa più carina di Konoha non mi avesse concesso un appuntamento.”.

 

“ Shizune ha accettato un appuntamento con te?! Ha perso una scommessa o cosa?”, commentò Itachi inarcando un sopracciglio, mentre l'altro incrociò le braccia.

 

“ Sai, Itachi, normalmente ti avrei ucciso per questo battuta, ma significa che hai ancora un po' di senso dell'umorismo... e quindi per te c'è speranza.”.

 

“ A proposito, ho ricevuto la risposta di Nekoba. E' d'accordo con spostarsi al villaggio.”, cambiò argomento Itachi.

 

“ Ottimo, abbiamo bisogno di tutti gli alleati possibili al momento.”.

 

“ Ha detto di farlo soprattutto per Tamaki, una città abbandonata non è posto per lei. Forse si iscriverà all'accademia.”.

 

“ Ancora meglio, a Sasuke non farebbe male un'amica in più. Non mi sembra se ne sia fatti molti, senza offesa”, commentò Shisui.

 

“ E' vero, purtroppo. Era più impegnato col proprio allenamento, e considerava fare amicizie una perdita di tempo.”, commentò Itachi.

 

“ Mhh, un po' di amici lo aiuterebbero ad attraversare questa merda.”, concluse Shisui prima che l'altro Uchica si ricordasse di un piccolo dettaglio.

 

“ Shisui, hai pensato a un trapianto d'occhi? Ora ci saranno decine di Sharingan a disposizione.”.

 

“ Shizune mi ha chiesto la stessa cosa. E preferisco non avere l'occhio di qualcun altro nell'altra orbita. Mi arrangerò con un occhio fino a quando non recuperò l'altro.”.

 

“ Potrebbe non accadere mai.”.

 

“ E così sia.”.

 

*****

 

Hiruzen aprì lentamente gli occhi. Si sentiva incredibilmente debole. No, debole non era la parola giusta... si sentiva vuoto. Come se il cervello non riconoscesse il resto del corpo. Eppure alcune sensazioni erano familiari, dovevano essere l'effetto dei medicinali somministratigli, tra cui antidolorifici. E guardandosi intorno, s'accorse effettivamente di essere in una stanza d'ospedale. E davanti al suo letto si trovava un uomo dai capelli bianchi con uno sguardo tagliente come daghe.

 

“ Ti ci è voluto parecchio per riprenderti, vecchia scimmia.”, gli spiattellò in faccia Jiraya. Poteva dire che il tono del suo allievo era arrabbiato, sebbene più per una causa di preoccupazione che collera.

 

“ E' questo il modo ti parlare al tuo Hokage e sensei, Jiraya?”, chiese debolmente il capoclan dei Sarutobi con una risatina.

 

“ Lo sarebbe, se tu fossi ancora Hokage. Saluta pure il tuo nuovo boss. E sarai tu a dire alla tua famiglia quanto li ami.”, disse passando all'uomo una pergamena, che una volta letta gli fece strabuzzare gli occhi, riconoscendo il proprio testamento.

 

“ Come fai ad averla? Il sigillo si sarebbe dovuto spezzare con la mia morte.”.

 

“ Sei morto. Per tre minuti. Grazie ai Kami per i nostri medici- gli rispose Jiraya, prima che il suo volto si trasformasse in una maschera di furia- Ma cosa pensavi a mandar via gli ANBU prima di affrontare tutti quegli Uchica da solo?”.

 

“ Come ho detto a Fugaku- san, io posso difendermi da solo, altre persone no- ribattè Hiruzen incredibilmente calmo- A proposito, che gli è successo?”.

 

“ Morto, ucciso dal suo marmocchio. Così come buona parte del clan.”. Hiruzen imprecò sottovoce alla tragica notizia. Anni di lavoro per stabilizzare il villaggio e quella strage ne era il risultato.

 

“ Questo è... catastrofico, per lo meno. Uchica sopravvissuti?”.

 

“ Tre, per quanto ne sappiamo: i due figli di Fugaku e Shisui. Che tra l'altro afferma che su tuo ordine avrebbe utilizzato uno strano genjutsu per fermare l'attacco,a uno dei suoi occhi è stato rubato da Danzo. Ne sapevi niente?”, domandò Jiraya e l'uomo più anziano sospirò.

 

“ Sì, Shisui era il mio asso nella manica per fermare tutto senza spargere sangue. E Fugaku mi ha confermato di aver visto Shisui con alcuni ANBU. Questo conferma tutto.”.

 

“ Ho già controllato le basi di Danzo senza trovare niente e lui afferma che Shisui stia mentendo. Quanto ti ha detto Fugaku però potrebbe permetterci di arrestarlo.”.

 

“ Dubito che la testimonianza di un Uchica conti molto al momento, soprattutto uno morto. Limitati a tener d'occhio Danzo. Lo controlleremo fino a quando non farà un errore e sarà il momento adatto a prenderlo.”.

 

“ Va bene. Ora devo tornare alla torre, ho una montagna di documenti e quei due bacucchi dei tuoi vecchi compagni di squadra non vedono l'ora di criticarmi.”.

 

“ Ah, il lavoro d'ufficio... ecco qualcosa che non mi mancherà.”, osservò Hiruzen dando all'allievo un sorriso sornione molto familiare, che Jiraya ricambiò.

 

“ Spero che tu ti goda il cibo dell'ospedale, ne avrai ancora per qualche settimana. Ti farò visita quando posso.”.

 

*****

 

I prossimi giorni furono un inferno per Jiraya. Tra incontri, relazioni con altri villaggi, approvare missioni e quant'altro era sicuro sarebbe diventato pazzo da un momento all'altro. Poteva sentire la voce di Sarutobi ridere di lui dall'ospedale. L'incontro di quella giornata era però qualcosa che attendeva con più piacere.

 

Di fronte a lui stavano un ragazzino dall'aspetto androgino( l'aveva anche scambiato per una ragazza prima d'essere corretto)della stessa età di Naruto e un uomo adulto molto muscoloso tenuto in catene da due ANBU.

 

“ Zabusa Momochi, sei molto lontano dal Paese dell'acqua. Fallito il tuo attacco a Kirikagure, speravi di riprovarci qui?”, cominciò Jiraya incrociando le mani sotto il mento.

 

“ Non ho interesse in Konoha, era solo un lavoro. Non sapevo comunque tu fossi tornato qui, nientemeno come Hokage.”, replicò calmo Zabusa, per niente intimidito dalla situazione.

 

“ La mia promozione è recente, e causata da come i tuoi datori di lavoro abbiano messo fuori gioco il mio vecchio capo. Ora avrei già mandato la tua testa a Yagura per aver aiutato gli Uchica, ma il bambino con te potrebbe cambiare le carte in tavola.”.

 

“ Ah, sì, per l'Arte del Ghiaccio. Vuoi aumentare le abilità innate di Konoha. Haku è persino più utile di quanto mi aspettassi.”, disse Zabusa con una risata. Quelli della sezione Torture e Investigazione avevano scannerizzato la sua memoria, e quindi gli ANBU avevano trovato il bambino in una tenda poco fuori dal villaggio. Apparentemente Haku era l'ultimo dsopravvissuto del suo clan dopo la purga attuata nel Paese dell'acqua. L'opportunità era troppo buona per lasciarla andare.

 

“ Perciò, il demone della nebbia, i fratelli demoni, lui è il bambino demone o qualcosa del genere?”, chiese Jiraya, prima di pentirsi della battuta. Alcuni abitanti del villaggio usavano ancora quel soprannome per Naruto.

 

“ Lo sarà quando l'avrò cresciuto a dovere.”.

 

“ Sei una delle ultime persone che mi aspetterei a prendersi cura di un bambino, Zabusa.”.

 

“ Haku ha poteri che vorrei usare per raggiungere i miei scopi, non vuoi fare lo stesso? Forza, Jiraya, smetti di girarci intorno e dicci cosa vuoi.”.

 

“ E' Hokage- sama per te- chiarì Jirarya rilasciando un po' di istinto omicida- Il piano è che tu vada in prigione, mentre Haku frequenterà la nostra accademia. Diplomatosi, ammesso non ci siano incidenti, tu sarai fuori sulla parola per estinguere il tuo debito con Konoha attraverso varie missioni. Fatto questo, entrambi sarete liberi di andarvene senza nessun problema.”.

 

Ovviamente Jiraya non lo disse ad alta voce, ma sperava che Haku si affezionasse al villaggio e decidesse di non partire con Zabusa, che capì comunque questa parte del piano.

 

“ Se rifiutassi?”.

 

“ Saresti giustiziato all'istante e darei Haku a una mia conoscenza che lo trasformerà nel nostro burattino. Giunto all'età adatta, dovrà poi avere bambini con varie donne di Konoha per darci altri utilizzatori dell'Arte del ghiaccio. La scelta è anche tua, ragazzino, che dici?”, domandò nuovamente Jirya rivolto al ragazzino. Haku stava tremando è guardo il suo mentore negli occhi. Il demone della nebbia si limitò ad annuire, gesto imitato dal bambino.

 

“ Va bene, farò ciò che volete, ma non fate del male a Zabuza- sama.”.

 

“ Lui andrà in prigione, e anche se non è un posto sicuro, confido la sua reputazione lo aiuterà non poco- disse Jiraya prima di fare un cenno con la mano, lasciando entrare una donna dai capelli viola e un moro in preda a una brutta tosse- questi sono Hayato Gekko e Yugao Uzuki, si sono offerti di prendersi cura di te mentre starai qui. Ti tratteranno bene.”. Haku guardò dubbioso i suoi nuovi tutori. Sembravano brava gente, ma la tristezza nel suo cuore non svanì.

 

“ Potrò andare a visitare Zabusa- sama?”.

 

“ Se i tuoi nuovi custodi ti daranno il permesso, potrai visitarlo tutti i martedì e venerdì per quarantacinque minuti. Altre domande?.”

 

“ No, è tutto, Hokage- sama.”.

 

“ Forza, Haku- kun, ti mostreremo la tua nuova casa. Ti piacerà vivere con noi.”, disse Yugao prendendo la mano del bambino di Kiri.

 

“ Sono certo che lo farò, Yugao- san.”, rispose cordiale questi, pur avendo i suoi dubbi.

 

*****

 

Mentre Naruto camminava verso la residenza Hyuga, una parte di lui gli urlava continuamente di voltarsi indietro. Il clan era stato tra i più danneggiati dopo l'attacco, non erano probabilmente dell'umore per ricevere gente. E se anche fosse stato il caso, non era sicuro che Hinata avrebbe voluto vederlo. Però lui doveva incontrarla, per assicurarsi che stesse bene e perchè sapesse che lui era lì per lei. Vedendo finalmente l'entrata, sospirò.

 

' Facciamola finita', pensò prima di dirigersi verso il cancello, come al solito custodito da Tokuma Hyuga. Il fatto che uno dei pochi Hyuga che conoscesse oltre a Hinata ce l'avesse fatta migliorò il suo umore e andò a salutarlo.

 

“ Ehi, Tokuma, posso entrare?”, chiese grattandosi la testa e ricevendo un sorriso dall'uomo.

 

“ Ovviamente, Naruto- san, sei sempre il benvenuto qui. Sei qui per incontrare Hinata- sama?”.

 

“ Sì, era ancora molto depressa al funerale e vorrei vedere come sta. Se avrà voglia di vedermi...”.

 

“ Non preoccuparti, Hinata- sama ha avuto la reazione che ci aspettavamo, ma sono convinto che sarebbe felicissima di vederti oggi.”.

 

“ Spero tu abbia ragione, comunque non la farò aspettare.”, concluse il bambino prima di entrare nella residenza. Girando tra le sale potè notare che il luogo era decisamente più vuoto del solito. Ricevette saluti dai pochi Hyuga che incontrò, ma non risposero a nessuna domanda su Hinata, fino a quando uno non lo informò che era nel dojo. Andando lì lo trovò però vuoto.

 

“ Stai cercando qualcuno?”, disse una voce dietro Naruto. Voltandosi trovo il ragazzo con cui l'amica si allenava in genere... Nejii, se non ricordava male.

 

“ Sì, Hinata, sai dov'è?”.

 

“ Hinata- sama ha appena finito d'allenarsi, si sta facendo un bagno. Considerando quanto ama lavarsi, credo dovrai aspettare una mezz'ora prima che sia presentabile.”, spiegò il ragazzo con tono neutrale.

 

“ Va bene. Tu sei Nejii, giusto?”.

 

“ Esatto.”.

 

“ Perso qualcuno durante l'attacco?”, chiese all'improvviso Naruto sorprendendo Nejii con la sua sfacciataggine. Ma in effetti quando sentiva i parenti parlare del biondino, era una delle caratteristiche più citate. Aveva fatto una certa impressione la prima volta che entrò nella residenza.

 

“ No, se escludiamo Hiashi- sama. Ma non siamo mai stati vicini, perciò non mi ha fatto molto effetto.”.

 

“ Neanch'io ho perso qualcuno. Immagino siamo stati entrambi più fortunati di Hinata.”.

 

“ Non è stata fortuna, era il destino.”.

 

“ Destino? Pensi che il papà di Hinata fosse destinato a morire?”, s'accigliò Naruto.


“ Non lo penso, ne sono sicuro.”, insistette Nejii, sicuro della sua affermazione.

 

“ Cazzate, se fosse stato davvero predestinato ad andarsene, avrebbe potuto fare qualcosa per impedirlo.”,

 

“ Non intendo che sapevo Hiashi- sama sarebbe morto, ma che la sua perdita era stata decisa da forze oltre il nostro controllo, senza che potessimo fare niente.”.

 

“ Cioè?”.

 

“ Permettimi di fare un altro esempio, sai della divisione del nostro clan?”.

 

“ Hinata mi ha spiegato a grandi linee la storia del sigillo. Sto cominciando a studiarli a proposito.”.

 

“ Ha specificato anche che oltre a sigillare il Byakugan se morissi, un membro della casata principale può infliggermi del dolore?”.

 

“ Ma... perchè dovreste permettere una simile schifezza?”, rispose Naruto facendo sospirare l'altro ragazzo.

 

“ Perchè non possiamo fare niente a riguardo. Mio padre e Hiashi- sama erano gemelli, ma in quanto fratello maggiore lui divenne il capo clan mentre papà entrò nella casa cadetta, segnando anche tutti i suoi futuri figli, incluso me. Durante l'attacco degli Uchica, i membri della casa cadetta hanno protetto chiunque non potesse combattere e li hanno aiutati a scappare, mentre buona parte della casata principale è rimasta a combattere, perdendo molti più membri. Se mio padre fosse stato il primogenito, sarebbe morto al posto di Hiashi- sama. Capisci ora?”.

 

“ Pensò di sì, ma non credo assolutamente a questa stronzata del destino. Vuoi dire che è già stato deciso se diventerò Hokage o no?”.

 

“ Sì, ma non mi preoccuperei fossi in te. Tuo padre adottivo è appena diventato Hokage, come lo è stato il suo sensei. Il fato sembra sorriderti da questo punto di vista.”.

 

“ Idiozie! Papà è diventato Hokage perchè ha lavorato sodo per essere un grandissimo ninja, non per qualche stupido destino.”, urlò Naruto, ora sentendosi toccato da vicino da quel discorso.

 

“ Credi a quello che vuoi, non cambieranno le cose. Comunque dovresti aver finito di aspettare.” disse Nejii indicando la direzione dietro Naruto, che voltandosi vide Hinata vestita coi suoi soliti abiti.

 

“ Naruto- kun?”.

 

“ Hinata- sama, Naruto è venuto per vederla.”, disse Nejii con un piccolo inchino.

 

“ Grazie per avergli tenuto compagnia, Nejii nii-san.”.

 

“ Visto che non avete più bisogno di me me ne andrò.”.

 

“ Quindi, come va, Hinata- chan?”, le domandò Naruto, ora un po' più a suo agio senza la presenza opprimente del cugino dell'amica.

 

“ Bene, più o meno. Sto cercando di essere forte. Grazie per interessarti, significa molto per me.”.

 

“ E' a questo che servono gli amici- la incoraggiò Naruto con uno dei suoi sorrisi contagiosi- per qualsiasi cosa devi solo chiedere.”.

 

“ Già averti qui aiuta molto. Per curiosità, di cosa stavi parlando con Nejii? Giurerei di aver sentito qualcosa sul nostro sigillo.”.

 

“ Sì, ne stavamo parlando. Perchè continuate a indossare quella merda?”, domandò Naruto, inquietando un po' Hinata. Sperava davvero che non cominciasse a vedere in maniera negativa lei e il suo clan solo per quello.

 

“ E' una tradizione vecchia di generazioni, sebbene non la renda minimamente giusta. Se dovessi diventare capo clan, farò del mio meglio per abolirlo. Non ha creato altro che attriti e miseria, specialmente ai membri della casata cadetta come Nejii.”.

 

“ E' per questo che sembra uno stoccafisso?”.

 

“ Sì, è una persona gentile, ma l'organizzazione del nostro clan e il sigillo l'hanno peggiorato non poco. Anni fa non smetteva mai di sorridere.”.

 

“ Allora quando diventerò Hokage, ti aiuterò a demolire questa stupida tradizione.”

 

“ Davvero? Sarebbe grandioso, Naruto- kun.”.

 

“ A proposito, con tuo padre... non più tra noi, chi prenderà il ruolo di capo clan, tua madre?”.

 

“ Sì, fortunatamente la pensa come me, magari possiamo cambiare le cose insieme. Tsunade- sama come sta invece?”.

 

“ Sta bene, una katana nel petto non è abbastanza per metterla fuorigioco. Qualche settimana e starà bene.”.

 

“ E' bello sentirlo. La perdita di Tsunade- sama sarebbe stato un brutto colpo per tutti.”, disse sollevata la mora.

 

“ Ti andrebbe di andare a trovarla? Si annoia da morire all'ospedale, le piacerebbe tantissimo vederti.”.

 

“ Ovviamente, Naruto- kun. Dammi il tempo di indossare qualcosa di meglio.”, concluse Hinata sorridendogli.

 

*****

 

Fuori da Konoha, due figure femminili dai capelli rossi si avvicinavano al villaggio. La più giovane, sui nove anni, indossava gli occhiali.

 

“ Guarda, Karin, siamo finalmente arrivati.”.

 

“ Perchè pensi sarà diverso dal solito, mamma?”.

 

“ Perchè qui vive un'Uzumaki, bambina mia. Tsunade Senju, uno dei leggendari sannin. Ci proteggerà.”.

 

“ Come può essere un'Uzumaki se si chiama Senju?”.

 

“ Perchè discende dal nostro clan. Avanti, ci aiuterà a farci una casa a Konoha.”.

 

“ Spero tu abbia ragione, mamma. Sono stanca di continuare a fuggire.”.

 

*****

 

Iruka nel frattempo stava entrando nell'ufficio di Jiraya, intento a leggere qualcosa.

 

“ Mi ha chiamato, Hokage- sama?”.

 

“ Sì, Iruka, siediti pure. Vedi, sto cercando di fare un cambiamento piuttosto grosso al curriculum dell'accademia.”.

 

“ Di quanto grande stiamo parlando?”.

 

“ Io e Tsunade abbiamo trovato il programma dell'accademia piuttosto... carente. Sebbene quasi tutti gli studenti riescano a diplomarsi, coloro che superano il vero esame sono appena il 33%, e di questi solo una manciata riprova a essere ninja, il resto va in delle scuole per civili. E' uno spreco delle nostre risorse per l'accademia. Ecco perchè ho intenzione di fari vari cambiamenti.”. Iruka impallidì, temeva di sapere cosa Jiraya aveva intenzione di fare.

 

“ Jiraya- sama, per favore, non tagli il budget. Siamo in pochi, e lavoriamo il più duro possibile.”.

 

“ Calma, calma, Iruka- lo interruppe l'albino alzando una mano a difesa- Non mi riferivo assolutamente a tagli nel budget, lasciami finire.”.

 

“ Scusatemi, Hokage- sama. Sono ancora scosso dall'attacco.”.

 

“ Immagino, ma ora puoi rilassarti. Io e Tsunade- hime abbiamo pensato a un metodo che permetterà a tutti i diplomati di diventare veri ninja.”, spiegò Jiraya dando alcuni documenti al chunin, che dopo aver letto il nuovo programma per ogni anno mostrò un'espressione piuttosto dubbiosa al capo villaggio. Non aveva esagerato parlando di grossi cambiamenti.

 

“ Siete sicuro di voler introdurre tutto questo? Sarei anche d'accordo con il controllo avanzato del chackra, ma le tecniche elementali non potrebbero essere un po' troppo per gli studenti?”.

 

“ Perchè? Naruto sta già perfezionando la sua prima tecnica di vento, e Sasuke conosce già la palla di fuoco suprema.”.

 

“ Non è la stessa cosa, Hokage- sama. Sasuke è stato addestrato fino a poco tempo fa da uno dei più potenti clan del villaggio, mentre Naruto ha sia lei che Tsunade- sama. Altri bambini non sono così avvantaggiati.”.

 

“ Lo considero un complimento, ma mi stai sopravvalutando. Posso insegnare a Naruto cose che altri Jonin non possono, ma ci sono comunque cose che qualsiasi chunin può insegnare. Conosci delle tecniche elementali, no?”.

 

“ Sì, Hokage- sama, me la cavo con fuoco e acqua.”.

 

“ Allora sei già qualificato per insegnarli.”.

 

“ Penso ancora che stia alzando troppo gli standard.”.

 

“ Ovviamente, siamo ninja se tu no non te lo fossi dimenticato. Manderemo questi ragazzini in situazioni tra la vita e la morte. Ho fatto del mio meglio affinche Naruto possa proteggersi dopo il diploma, ma ora le vite di tutto il villaggio sono sulle mie spalle, quindi darò loro lo stesso riguardo che darei ai mei figli. Il curriculum attuale è una barzelletta, gli unici jutsu insegnati sono quelli di base, che qualsiasi insegnante determinato può impartire. Eppure sono oggetto di studio solo all'ultimo anno. Nessuna sorpresa il test dei jonin sia fallito da così tante persone.”.

 

“ Concordo col suo ragionamento, ma dovremmo comunque eliminare degli argomenti per implementare quelli nuovi.”.

 

“ Già pensato. Credo che l'accademia dia troppa importanza alla teoria e ignori la pratica. Matematica e Geografia sono importanti, però avete due corsi sul funzionamento del chackra senza dare nessun esercizio sul suo controllo. Stessa cosa riguardo i genjutsu. Penso di fare queste modifiche dall'anno prossimo in poi, quindi hai tutto il tempo per parlarne coi tuoi colleghi.”.

 

“ Li informerò appena possibile, Hokage- sama.”.

 

“ Bene, sei congedato.”. Iruka si inginocchiò e lasciò solo il capovillaggio. Non l'aveva detto ad alta voce, ma temeva che i suoi colleghi non avrebbero preso così bene delle riforme così radicali. Per di più sentiva di aver dimenticato qualcosa, ma non riusciva a collegare.

 

*****

 

Appena uscito, l'Iruka incontrò una kunoichi dai capelli neri che riconobbe come Tsubaki, la fidanzata di Mizuki. Questo gli ricordò che non aveva rivisto l'amico dopo che questi era andato a nascondersi e potè accorgersi che l'amica era preoccupata quanto lui.

 

Ecco cosa si era dimenticato! Con tutto il chaos degli ultimi giorni, non aveva detto a Jiraya di Mizuki. Fortunatamente era ancora in tempo per tornare indietro.

 

“ Iruka, posso parlarti?”.

 

“ Certo, che ti serve?”.

 

“ Riguarda Mizuki... nessuno sa dove sia. Tu sei l'ultimo ad averlo visto. Che gli è successo, sono stati gli Uchica?”.

 

“ Beh, durante la battaglia... ci siamo separati.”.

 

“ Cosa?! E perchè?”.

 

“ Abbiamo sentito dei criminali che attaccavano civili su strade diverse, così ci siamo separati per essere più veloci. Ma una volta finito non l'ho più trovato- vedendo le speranze di Tsubaki cadere, le diede una pacca per consolarla- ma se fosse morto avremmo comunque trovato il corpo. Sono sicuro che sia da qualche parte sano e salvo.”.

 

“ Hai ragione, sarò ottimista. E' quello che Mizuki avrebbe voluto.”.

 

“ Brava. Ricordati che se ti serve qualcosa io sono disponibile.”.

 

“ Grazie, Iruka. Ora devo andare.”.

 

Guardando la ragazza andarsene, Iruka non potè non chiedersi quando avesse veramente mentito. Voleva pensare che Mizuki fosse vivo, ma allora dove diavolo era? Non avrebbe comunque potuto rispendere a quelle domande da solo, meglio andare a riferire l'accaduto a Jiraya- sama.

 

*****

“ Hokage- sama! E' successa una catastrofe!”, urlò un ANBU buttatosi a capofitto nell'ufficio del sannin.

 

“ Calmati innanzitutto. E definisci terribile. A meno che qualcuno non sia morto, sono certo che possiamo rimediare.”.

 

“ Abbiamo fatto un'inventario, e mancava il rotolo delle tecniche proibite! Devono averlo rubato durante l'attacco!”.

 

“ Cosa?! Rapidi, voglio tutti gli ANBU disponibili a cercare quel rotolo!”.

 

“ Sì, Hokage- sama!”, rispose l'uomo prima di sparire. Jiraya grugnì rumorosamente e si mise una mano sulla fronte. Non era Hokage da neanche un mese e già era successo qualcosa di così terribile. Sapeva che quel rotolo poteva essere un'arma incredibilmente pericolosa nelle mani sbagliate, e nel profondo sapeva che il ladro doveva essere già lontano.

 

*****

 

Molto lontano da Konoha

 

Mizuki stava camminando in una stretta strada circondata da alberi, col rotolo proibito sulla schiena. Durante la battaglia si era infiltrato nella torre, dove quel vecchio sciocco dell'Hokage stava combattendo solo gli Uchica, e aveva preso il bottino. Lasciare il villaggio era stato facile.

 

Sapeva che tra tutti i lavori di ricostruzione e i lutti, ci sarebbe voluto del tempo prima che si accorgessero del furto. Pochi giorni erano tutto quello che gli serviva.

 

Mizuki sentiva solo una piccola punta di rimorso per le sue azioni guardando indietro, ma anch'esso sparì rapidamente.

 

“ Konoha è praticamente sul suo letto di morte. Un ninja del mio calibro non ha niente da fare lì.”, disse prima di gettare a terra il suo coprifronte, tagliando tutti i suoi legami col proprio luogo d'origine.


                                                                                                                        *****

Salve a tutti, spero di non essere troppo in ritardo e che il capitolo vi sia piaciuto. Buon lavoro e a presto a tutti i lettori, spero che la vostra estate prosegua bene.

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Capitolo 13
*** Giorni all'accademia, parte 1 o Andare a una scuola ninja non è divertente come sembra ***


Capitolo 13

 

Giorni all'accademia, parte 1 o Andare a una scuola ninja non è divertente come sembra

 

Nove anni dopo l'attacco del Kyubi

 

Fortunatamente per gli abitanti di Konoha, i danni causati dall'attacco degli Uchica non furono tremendi come quelli causati dal Kyubi. Dopo poche settimane il villaggio tornò a funzionare normalmente nonostante avesse delle forze un po' più deboli. Jiraya fece comunque del suo meglio per farlo sembrare forte di fronte alle altre nazioni.

 

Tra le istituzioni che avevano ripreso servizio c'era anche l'accademia. Già all'inizio dell'anno le riforme ideate da Jiraya cominciavano a fare effetto. In particolare diversi ragazzini, per lo più da famiglie civili, non avevano superato l'esame. C'erano comunque almeno tre nuove facce a risolvere il problema.

 

“ Ben tornati all'accademia, ragazzi. Prima di cominciare abbiamo tre nuovi alunni. Perchè non vi presentate?”. La prima a farsi avanti fu una ragazza dai corti capelli rossi e gli occhiali.

“ Piacere, mi chiamo Karin Uzumaki. Non sono stata qui molto tempo, ma mi piace per ora, e voglio essere una grande ninja.”.

 

“ Ehi, sono anch'io un Uzumaki- gridò Naruto agitando la mano- Dove sei stata tutto questo tempo?”.

 

“ Non interrompere, Naruto, dopo la lezione potrete parlare quanto vuoi. Chi è il prossimo?”. Questa volta parlò una ragazza coi lunghi capelli castani.

 

“ Ciao, mi chiamo Tamaki e adoro i gatti. Vivevo con mia nonna in una città abbandonata, ma pensava fosse meglio spostarsi e ovviamente voglio essere una ninja.”. La ragazza sentì uno strano grugnito di risposta. Non seppe da dove venisse, ma quasi tutti realizzarono fosse stato Kiba. Prima che potesse dire qualsiasi cosa, l'ultimo nuovo arrivato si presentò.

 

“ Salve, mi chiamo Haku Yuki. Mi sono trasferito dal Paese dell'acqua perchè quelli come me non erano molto graditi lì- s'introdusse il moro, senza menzionare la propria relazione con Zabuza come consigliatogli dai suoi nuovi tutori- Sembrate brave persone, spero andremo d'accordo.”. Shino alzò una mano.

 

“ Sì, Shino?”.

 

“ Vorrei chiedere qualcosa ad Haku, se per lui va bene.”.

 

“ Lui?”, chiedero molti increduli.

 

“ Sono certo che Haku risponderà a qualsiasi domanda tu abbia su di lui.”, disse l'insegnante, e Haku annuì.

 

“ La mia domanda non riguarda il suo sesso. Volevo chiedere se ha un'abilità innata, visto che 'quelli come lui' non erano benvenuti nel Paese dell'acqua.”.

 

“ Sì, posseggo l'Arte del ghiaccio.”, rispose il ragazzino con tono neutrale, per nascondere la propria preoccupazioni.

 

“ Qui nessuno ti darà problemi per quest' abilità. Potete andare pure a sedervi.”, lo tranquillizzò Iruka. Tamaki prese un posto dietro l'annoiato Shikamaru. Haku si mise in prima fila e Karin si sarebbe seduta tra Hinata e Naruto, se qualcun altro non avesse preso la tua attenzione, per la precisione Sasuke. E fortunatamente c'era un posto dietro accanto a lui, che prese senza indugio. Naruto sbuffò quando lui, la sua famiglia, venne scelto al posto del suo rivale di sempre, che si mise pure a sospirare.

 

Sasuke si limitò a sospirare mentre Sakura rivolse uno sguardo tagliente alla rossa.

 

“ Meglio che tu ti sieda da qualche altra parte, Karin- le disse Ino- so cosa ti ha attirato di Sasuke, ma viene da un clan di traditori e assassini. Meglio che tu ti metta accanto a Naruto, è pur sempre la tua famiglia.”. Sasuke non sembrò reagire agli insulti di Ino, ma Sakura lo fece al posto suo.

 

“ Smettila, Ino. Sasuke non aveva niente a che fare col colpo di stato e lo sai.”.

 

“ E tu piantala di difenderlo. Sasuke ha perso il suo clan, sai che roba. Avrebbero dovuto pensarci prima di attaccare il villaggio!”.

 

“ Basta così! L'attacco degli Uchica è stato uno dei momenti più oscuri nella storia del villaggio, ma coltivare sentimenti del genere non aiuterà.”, le interruppe Iruka prima di cominciare la lezione.

 

Haku cominciò a capire perchè gli era stato consigliato di non parlare di Zabuza, ma Tamaki non ne venne influenzata. La sua famiglia era sempre stata grande alleata del clan Uchica, e avrebbe continuato a supportare Sasuke. Il suo bell'aspetto aiutava anche.

 

 

*****

 

Jiraya stava lavorando diligentemente come al solito nel suo ufficio. Persino con l'aiuto delle sue copie, sembrava quelle scartoffie non sarebbero mai finite. Gli mancava davvero il tempo prima della nomina, che usava per stare coi figli, o passando un po' di tempo di qualità con la moglie. Sbuffando decise di prendersi una pausa( sebbene i cloni continuassero a lavorare) e cominciò a finire i disegni per il prossimo volume di Icha Icha. I progressi erano stati lenti e detestava far attendere i suoi leali fan.

 

Ma c'era qualcosa sulla scrivania che catturò la sua attenzione: il suo primo romanzo. Mentre disegnava, i suoi pensieri si diressero all'incontro avuto col proprio figlioccio qualche mese fa.

 

Inizio Flashback

 

Qualcuno bussò alla porta dell'ufficio.

 

“ Entrate pure!”, disse Jiraya, più che lieto di avere una piccola scusa per riprendere fiato. Con sua grande sorpresa, entrò Naruto, allargando il sorriso sul suo volto:” Naruto, lieto di vederti qui! Venuto a salutare il tuo vecchio?”.

 

“ Più o meno. Vorrei farti qualche domanda cui solo tu puoi rispondere.”, chiarì Naruto mostrando il suo solito sorriso.

 

“ Sono qui per questo. Problemi all'accademia? O è una ragazza? Oh, dimmi che è una ragazza.”.

 

“ Non è quello!”, contestò il biondino prima che nominasse qualche scenario assurdo, ora con le guancie rosse, prima di prendere un libro dalla tasca e passarla al padre, che lo guardò sorpreso.

 

“ Dove l'hai trovato?”.

 

“ Nel rifugio. Ed è molto meglio dei libri che scrivi di solito. Perchè non ce ne hai mai parlato?”.

 

“ Capisco. Diciamo che me ne sono dimenticato. Era il mio primo romanzo e fu un flop. Tu e i tuoi genitori siete stati gli unici recensori positivi.”.

 

“ Chi ti ha criticato era un idiota.”, commentò Naruto seccato.

 

“ E poi... questo libro mi ricordava troppo di Minato. Della vita che non potrà mai avere, grazie al Kyubi e a quel bastardo mascherato che ha quasi ucciso Tsunade- hime. Pensavo mi fosse passata, ma il dolore è ancora qui.”.

 

“ Oh, scusa, papà. Non volevo farti star male.”, rispose il biondino guardando il volto triste del padre, che cambiò subito espressione.

 

“ Non ti preoccupare figliolo, anch'io sarei stato curioso. Trovato qualcos'altro nella scatola?”.

 

“ Niente di troppo interessante a parte qualche fotografia, ma ho paura di chiedere.”.

 

“ Non averne. Che fotografie?”.

 

“ Beh, qualcuna del tuo vecchio team... un paio dei miei genitori naturali... e una con tre ragazzi che non ho riconosciuto. Chi erano?”.

 

“ Due ragazzi coi capelli rossi e arancioni, con una ragazza dalla chioma blu? Erano un trio di orfanelli che ho trovato dopo una battaglia ad Amegakure durante la seconda guerra ninja. Ho insegnato loro per un paio d'anni come sopravvivere e combattere, poi ci siamo separati.”.

 

“ Che gli è successo?”.

 

“ L'ultima volta che ho sentito parlare di loro, avevano formato un movimento di liberazione e stavano per affrontare Hanzo. Temo che ormai siano qualche metro sottoterra da molto tempo.”.

 

“ Nessuna sorpresa volessi dimenticare quella scatola.”.

 

“ E' un po' la scatola dei fallimenti. Ma non c'è alcun bisogno di scusarsi. Io, il maestro che sopravvive ai suoi allievi.”.

 

 

“ Ma non succederà a me. E comunque hai fatto un sacco di cose buone, papà. Sei l'Hokage, no?”.

 

Jiraya non potè non rallegrarsi all'ottimismo del figlio. In fin dei conti la sua vita non era stata così male, dopo decenni di combattimenti. Aveva sposato la donna dei suoi sogni, stava crescendo tre splendidi bambini(due dei quali avevano abilità innate, seppur i loro genitori ne fossero privi) e seppur involontariamente, era diventato il nuovo leader di Konoha.

 

“ Penso che tu abbia ragione, Naruto. Forse anche questo libro merita una seconda occasione.”.

 

Fine flashback

 

Jiraya fu distratto dai suoi pensieri quando qualcuno bussò alla porta. Ordinò di entrare e si ritrovò davanti Itachi.

 

“ Desiderava vedermi, Hokage- sama?”, chiese il ragazzo prima che gli fosse offerta una sedia.

 

“ Prima di tutto, so quanto hai sacrificato per il villaggio. Se la mia proposta ti sembrerà troppo esagerata, non aver paura di rifiutare.”.

 

“ Se fosse il caso non sarei mai diventato un ninja, tanto meno un jonin. Che deve chiedermi?”.

 

“ La tua dedizione è ammirevole. Come sai, ero il principale informatore di Sarutobi- sensei, e avevo costruito una fitta rete di spie. Non avendo più il tempo materiale per incontrarli, vorrei fossi tu ad occupartene.”.

 

“ Lo consideri fatto.”.

 

“ Sei sicuro? Tieni presente che staresti lontano dal villaggio per molto tempo. Sasuke ha bisogno di te.”.

 

“ Grazie per la preoccupazione, ma non è un problema. Sasuke è un po' indisposto a stare con me di recente. Forse dovrei dargli un po' di spazio, e questo lavoro è l'occasione giusta.”.

 

“ Bene, Itachi, allora ci incontreremo domani alle cinque. Per ora sei congedato.”.

 

*****

 

Poco dopo, all'ora di pranzo, Naruto e Hinata si godevano i rispettivi pasti e la propria compagnia sulla panchina, guardando nel frattempo altri bambini che facevano la stessa cosa o giocavano. Con grande dispiacere del jinchuriki, Karin non aveva mai lasciato il fianco di Sasuke.

 

“ Fa proprio schifo. Ritrovo finalmente un membro del mio clan, e deve attaccarsi a quell'idiota.”, si lamentò il biondino.

 

“ Sono certa che Karin sarà più che felice di conoscerti, Naruto- kun. Aspetta il momento giusto per presentarti.”, provò a consigliarlo Hinata, ma non si calmò molto.

 

“ Ma che ha perchè tutte gli ronzino attorno? Sembra quasi che ora che Ino ha lasciato il suo ruolo di fangirl, qualche entità superiore abbia mandato Karin per prenderne il posto.”, continuò a lamentarsi Naruto causando un risolino nella compagna.

 

“ Beh, a qualcuna piacciono sia il suo aspetto che la sua forza.”, gli spiegò lei.

 

“ Sono veramente grato che tu non gli giri attorno. Non sopporterei di perdere anche te.”, commentò nuovamente Naruto, facendo arrossire Hinata stavolta.

 

“ N- non preoccuparti, Naruto- kun. Sono tua amica e resterò sempre al tuo fianco.”.

 

“ Andiamo a conoscere i nuovi ragazzi? Sono da fuori Konoha, dubito che abbiamo già degli amici.”.

 

“ Non vedo perchè no. Sembrano tutti e tre ragazzi simpatici.”.

 

“ Che ne pensi di Tamaki?”, suggerì Naruto osservando il cortile in cerca della suddetta.

 

“ Anche a me piacciono i gatti. Potrei cominciare così una discussione?”, pensò ad alta voce Hinata, ma con sommo disappunto dell'altro, Tamaki si era già avvicinata al solito primo della classe.

 

“ Oh, anche lei sbava per Sasuke, che palle!”.

 

“ Allora Haku? Sembra piuttosto solo.”.

 

“ Scometto che se fosse una ragazza sarebbe già con Sasuke. A proposito, sai che suo padre ha aiutato gli Uchica?”, chiese Naruto ad Hinata.

 

“ Davvero?”, sussultò lei.

 

“ Papà pensava di giustiziarlo, ma l'ha solo messo in prigione a patto che Haku diventasse un ninja.”

 

“ C- capisco.”.

 

“ Forse non dovremmo parlargli.”.

 

“ N- no, non dovremmo giudicare gli altri per azioni di cui non sono responsabili.”. Grazie al sigillo della casata cadetta, Hinata era ben consapevole di cosa significasse essere accusata. Alcuni dei suoi parenti le riservavano sguardi di puro odio, e sussurravano quando pensavano che non sentisse. Fortunatamente, con gli anni le cose erano migliorate. Finito di mangiare quindi, i due bambini andarono da Haku, che a sua volta aveva divorato il proprio pranzo.

 

“ Ciao, Haku! Io sono Naruto Uzumaki e questa è la mia amica Hinata Hyuga!”, salutò entusiasta Naruto.

 

“ C- ci piacerebbe essere tuoi amici, possiamo sederci?”, domandò Hinata, ricevendo una calda espressione da Haku.

 

“ Certo, un po' di compagnia non mi dispiacerebbe.”.

 

“ Grande!”.

 

“ Hai detto di avere un'abilità innata, giusto? Ne ho anch'io una, ma funziona in modo diverso.”, cominciò Hinata.

 

“ Davvero? Di che si tratta?”.

 

“ E' il Byakugan. Mi permette di vedere attraverso gli oggetti e le persone a 360 gradi, incluso il sistema circolatorio.”.

 

“ Interessante. Come ho detto ho l'Arte del ghiaccio, combina acqua e vento. Guarda.”, disse il ragazzino canalizzando il chackra e creando una palla di neve.

 

“ Così fico.”, commentò Naruto affascinato da quel potere.

 

“ Dici sul serio?”.

 

“ Certo, perchè dovremmo mentire?”, fece Hinata.

 

“ E' che nel mio paese ho avuto tanti problemi. Delle persone volevano anche uccidermi”.

 

“ E' così che hai perso i tuoi genitori?”, domandò nuovamente la mora, prima di maledirsi per aver toccato un argomento così sensibile. Per fortuna Haku non si offese.

 

“ Sì, i nostri vicino ci attaccarono un giorno come niente fosse.”, spiegò lui, omettendo però che suo padre fu a capo della folla inferocita.

 

“ E poi hai incontrato Zabuza.”, concluse Naruto come fosse un dato di fatto, sorprendendo il suo androgino amico.

 

“ Come lo sai?”.

 

“ Mio padre è l'Hokage. Mi dice un bel po' di cose.”, rispose orgogliosamente il jinchuriki. Cosa vera solo in parte, mentre Jiraya gli parlava di varie cose un po' private, i segreti più importanti gli erano comunque tenuti nascosti.

 

“ Non parlare di Zabuza- sama con nessuno, per favore. Potrebbe causarmi guai.”.

 

“ Non ti preoccupare. Il tuo segreto è al sicuro con noi. Vero, Hinata?”, domandò Naruto all'amica, che annuì'.

 

“ A proposito, hai anche tu un'abilità innata?”.

 

“ No sono un jinchuriki. Un...”.

 

“ So cos'è un jinchuriki. Anche il quarto Mizukage lo è.”, tagliò corto Haku, rendendo però felicissimo Naruto.

 

“ Così fico. Se lui è un Kage, allora...”.

 

“ Non è figo!”.

 

“ Q- qual è il problema, Haku- kun?”, chiese timorosamente Hinata.

 

“ E' la ragione per cui le persone come me sono detestate. Ha rovinato tutta Mizukagure, ecco perchè Zabuza- sama voleva deporlo- spiegò rapidamente il giovane Hyuga, perdendo tutta la sua calma, ma ricomponendosi subito( non era comunque a conoscenza dell'ambizione di Zabuza di essere il prossimo Mizukage)- Scusate per lo scatto, non volevo coinvolgervi. E tranquillo, Naruto, non odio tutti i jinchuriki per le colpe di uno solo.”.

 

“ Non preoccuparti. Quando diventerò Hokage, gli metterò un po' di sale in zucca affinchè tu possa tornare a casa.”, lo rassicurò Naruto col suo solito ghigno.

 

“ Grazie, lo apprezzo molto.”, sospirò Haku, seppur consapevole che no nsarebbe mai stata così facile.

 

“ A proposito, mi piacerebbe vedere quanto sei forte.”.

 

“ Ti va uno sparring?”.

 

“ Certo.”.

 

*****

 

Più tardi, Naruto salutò i due amici e tornò a casa. Mentre in genere era però felice di tornare a casa, ora non gli piaceva più molto. Jiraya aveva cominciato ad addestrarlo nel fuinjutsu ed era noioso. Il sannin aveva comunque insistito che era l'eredità culturale di Naruto( qualunque cosa significasse) e visto che era molto più utile di quanto sembrasse, per quanto poco praticato, Naruto aveva deciso di affrontare l'allenamento per farsi i propri sigilli esplosivi e molto altro ancora.

 

“ Ehi, Naruto- kun!”, chiamò una voce femminile che strappò dai suoi pensieri il piccolo jinchuriki.

 

“ Oh, Karin- neechan.”, salutò lui una volta trovatosi davanti l'ultima membro conosciuto del clan Uzumaki.

 

“ Scusa se prima ti ho ignorato così. Ero... distratta.”.

 

“ Sì, è abbastanza comune con Sasuke.”.

 

“ Quindi sei un Uzumaki?”.

 

“ Da parte di mia madre.”.

 

“ Capisco, io e mia madre credevamo di essere gli ultimi rimasti. Viaggiando in continuazione da un posto all'altro non ne abbiamo mai visti altri.”.

 

“ Fortunatamente ci sbagliavamo entrambi.”.

 

“ Già, siamo venuti qui perchè sapevamo che Tsunade era nipote di un'Uzumaki e pensavamo ci avrebbe protetto.”.

 

“ E' mia madre adottiva, sai. Si è presa cura di me accanto a papà. Pensavo l'abbia fatto proprio perchè è imparentata con la mia madre naturale.”.

 

“ Ti piacerebbe venire a casa mia dopo? Sono certo che a mamma piacerebbe incontrare un altro membro della famiglia.”.

 

“ Solo se ricambierete la visita.”.

 

“ Sembra divertente.”.

 

*****

 

Qualche mese dopo

 

Naruto e il resto dei compagni si trovavano al momento al campo d'allenamento numero diciassette, pieno d'alberi e quindi molto utilizzato per simulazioni di guerriglia. Il loro insegnante indossava una bandana blu che gli ricopriva tutta la testa e aveva due occhiali da sole simili a Shino.

 

“ Salve, ragazzi, mi chiamo Ebisu e nel prossimo periodo vi insegnerò vari esercizi per il controllo del chackra. E' importantissimo per giovani ninja in allenamento come voi. Senza non potreste eseguire ninjutsu o altre tecniche. Per esempio, quanti di voi potrebbero scalare quest'albero?- quasi tutti alzarono le mani, tempo di mollare la bomba- e quanti ci riuscirebbero senza mani?”.

 

“ E' impossibile!”, gridò un ragazzo dopo diversi bisbigli confusi.

 

“ E' molto possibile, guardatemi- disse prima di canalizzare il chackra sui piedi e scalare l'albero come se la gravità non avesse effetto su di lui- dovete raccogliere il chackra sulla pianta dei piedi. Però troppo chackra e sarete spinti via dall'albero, mentre troppo poco non ve lo farà scalare. Buon lavoro.”.

 

“ Sarà faicilissimo!”, proclamò Naruto, camminando sull'albero senza problemi e attirando l'attenzione di molti.

 

“ Come ci sei riuscito al primo tentativo?”, domandò Kiba.

 

“ Mia madre me l'ha già insegnato, con metodi molto più estremi.”.

 

 

Flashback

 

Dopo diversi tentativi, non senza sforzo, Naruto era finalmente riuscito a completare l'arrampicata.

 

“ Ce l'ho fatta, mamma! Uh?”, disse Naruto orgoglioso, prima di sentire una strana sensazione di calore. Tsunade aveva infatti svuotato una bottiglia d'alcool alla base dell'albero e gli aveva dato fuoco:” CHE DIAVOLO?!”, urlò terrorizzato.

 

“ Arrampicarsi è facile con abbastanza pratica, restare nello stesso posto non tanto- spiegò calma la sannin, ignorando le proteste del figlio adottivo- dovrai stare così per cinque minuti, il fuoco serve a motivarti.”.

 

 

Fine flashback

 

“ Alla fine mi ha dovuto comprare un paio di pantaloni nuovo- concluse Naruto grattandosi il sedere, ancora affetto da un po' di dolori fantasma- ma il mio controllo del chackra è aumentato parecchio!”.

 

Dopo il biondino, Haku completò l'esercizio in pochissimo tempo grazie al suo allenamento con Zabuza. Hinata raggiunse la cima dell'albero dopo quasi un'ora di tentativi. Anche Shino, Sakura e Ino non ebbero troppi problemi, mentre con gran divertimento di Naruto, Sasuke stava avendo vari problemi. Al suo primo tentativo era stato molto rapido, ma via via aveva rallentato.

 

Era una bella visione guardare il 'prodigio' superato da una delle sue fangirl. Gli altri stavano avendo ancora più difficolta. A fine lezione, Ebisu si congratulò con chi aveva padroneggiato la tecnica e diede consigli a chi non ci riuscì. Una settimana dopo comunque, tutti avevano imparato a scalare.

 

*****

 

Ufficio dell'Hokage

 

Sin da quando Jiraya aveva introdotto le sue modifiche all'accademia, diverse persone erano venute a lamentarsi per il numero sempre maggiore di studenti che non potevano passare all'anno successivo e mollavano. Erano per lo più genitori furiosi, quasi sempre civili, che pretendevano di tornare al vecchio programma. A volte insegnanti stufati dal lavoro extra di dover spiegare argomenti più complicati ad alunni che non capivano.

 

Ma era la prima volta che un jonin chiedeva un'incontro riguardo quest'argomento. L'uomo in questione aveva capelli neri a caschetto, sopracciglia importanti e un fisico imponente anche per un combattente del suo calibro, oltre a una tuta da ginnastica sotto la giacca ufficiale, oltre a scaldamuscoli arancioni. Aldilà dell'aspetto bizzarro, Maito Gai era uno degli uomini più forti di Konoha, sicuramente il loro miglior specialista di taijutsu.

 

“ Gai, non credo che ci siamo parlati sin da quando ho preso questa posizione. A che devo la visita? Non capisco come tu possa avere problemi con la mia riforma.”.

 

“ Vede, ho incontrato l'altro giorno uno degli studenti. Piangeva a dirotto, il suo sognò è diventare un ninja e ora gli sembra impossibile. Per qualche motivo non può usare ne genjutsu né ninjutsu. Capirà il problema.”.

 

“ Credo di sì. Forse il destino di quel ragazzo non è diventare un ninja, ce ne sono diversi che devono ritirarsi dopo gravi infortuni. Non è un caso così diverso.”.

 

“ Per favore, Hokage- sama, gli dia una possibilità. Anch'io potevo usare a malapena genjutsu e ninjutsu per parecchio tempo, focalizzandomi sul corpo a corpo. Credo che quel ragazzino possa seguire il mio esempio diventato uno specialista di taijutsu. Le sue fiamme della giovinezza potrebbe splendere ancora più ardenti delle mie!”.

 

“ Comprendo la tua preghiera, Gai, davvero. Ma non posso cambiare nuovamente l'accademia. Il ninjutsu è una parte importante dell'essere ninja. Quindi a meno che il ragazzo non raggiunga un taijutsu sufficiente a compensare...”.

 

“ Lo consideri fatto, Hokage- sama!”.

 

“ Cosa?”.

 

“ Stavate dicendo che deve compensare le sue mancanze con taijutsu eccezionale, vero? Lo allenerò finchè le sue arti marziali surpassino qualsiasi studente dell'accademia mai esistito!”.

 

“ Ok, puoi prenderlo sotto la tua ala, ma assicurati di non trascurare i tuoi doveri.”.


“ Non si preoccupi, sarebbe veramente anti giovanile! Grazie, Hokage- sama, le assicurò che non se ne pentirà.”, dichiarò allegro Gai prima di lasciare Jiraya ai suoi doveri.

 

*****

 

Qualche settimana dopo

 

Questa volta Ebisu portò i suoi allievi al campo d'allenamento numero diciannove, che consisteva in un grosso lago. Erano tutti in costume da bagno per necessità.

 

“ Bene, tutti avete completato l'esercizio d'arrampicata sull'albero e spero abbiate continuato ad esercitarvi. E' ora del livello successivo- annunciò prima di cominciare a camminare sull'acqua sotto lo sguardo ammirato dei ragazzi- sarà più difficile. Sull'acqua dovrete creare un costante flusso di chackra, invece di una quantità fissa. Per ora camminate dieci metri sul lago e tornate indietro.”.

 

“ Tu l'hai già fatto, Naruto- kun?”.

 

“ No, è persino più difficile di quanto sembri.”.

 

“ Beh, Ebisu- sensei l'ha già fatto sembrare abbastanza difficile.”.

 

“ E' comunque più duro di quanto sembri. Per fortuna mamma non può incendiare l'acqua- sorrise Naruto, prima di assumere un'espressione di terrore puro- per ora.”.

 

A differenza dell'esercizio sugli alberi, nessuno fu capace di camminare sull'acqua ai primi tentativi. I migliori caddero dopo due o tre metri e ci vollero altre due settimane per padroneggiare quest'abilità, che per di più non era la fine della lezione. Una volta che tutti riuscirono a camminare correttamente sulla superficie del lago, Ebisu rivelò il vero scopo: scontri di taijutsu sul lago.

 

“ Un ninja deve prepararsi a combattere ovunque. A volte dovrete combattere su un lago, un fiume o persino in alto mare, Così migliorerete ulteriormente il vostro controllo del chackra. Chi vuole andare per primo?”.

 

Naturalmente Naruto e Sasuke furono quelli che cominciarono, con Ebisu che fece da arbitro.

 

“ Via!”.

 

“ Preparati a una sfilza di calci in culo.”, disse Naruto con un ghigno bastardo verso il rivale, che si limitò a grugnire.

 

“ Forza, Sasuke- kun!”, gridò Sakura.

 

“ Vai, Naruto!”, incitò invece Ino con grande sorpresa del suddetto, che immediatamente caricò verso Sasuke con un pugno al volto. L'Uchica riuscì a schivare e prendendo vantaggio della guardia aperta, colpì Naruto in gola. L'attacco distrusse il suo controllo del chackra, facendolo affondare, ma il jinchuriki come al solitò torno in piedì dopo pochi secondi.

 

“ Come potete vedere, è difficile restare sulla superficie e combattere al tempo stesso, ma vi verrà naturale. Pronto a continuare?”.

 

“ Puoi scommetterci gli occhiali che lo sono.”, rispose Naruto, non muovendo lo sguardo da Sasuke.

 

“ Allora continuate.”. Ancora una volta Naruto corse verso l'avversario con la stessa tecnica di prima. Sasuke si preparò nuovamente a schivare il colpo, ma invece ricevette un calcio ai fianchi e stavolta fu lui a perdere l'equilibrio.

 

“ Ah, che ne pensi, idiota?”, sghignazzò il bambino.

 

“ Naruto, questi sono scontri amichevoli, non essere rude col tuo avversario.”, lo rimproverò Ebisu, senza però interrompere il match. I vari scontri finivano a volte in favore di Naruto, altri in favore di Sasuke, fino a quando questi non attivò lo Sharingan e riuscì finalmente a mettere ko Naruto. Ebisu pose fine allo scontro e chiese se qualcun altro volesse battersi contro Sasuke. Solo uno alzò una mano.

 

“ Penso di potercela fare”, disse Haku dirigendosi verso il compagno di classe, che mantenne attivo lo Sharingan.

 

“ Iniziate!”. Proprio come Naruto, Haku si diresse a tutta velocità verso Sasuke con l'intenzione di colpire, ma a metà strada saltò in mezz'aria per poi atterrare dietro l'avversario e colpirlo alle gambe con un calcio basso. Sasuke perse l'equilibrio, ma senza cadere in acqua, e cominciò una lunga serie di calci e pugni contro Haku, impegnato a schivare.

 

“ Quegli occhi...”, disse Haku a un certo punto.

 

“ Mai visto uno Sharingan?”.

 

“ Mi riferivo ai tuoi occhi, non alla tua abilità innata. Sono gli stessi che avevo io, gli occhi di chi è arrabbiato contro il mondo intero. Che ti è successo?”. Ovviamente era più una questione di cordialità, Haku era ben consapevole di cosa fosse successo agli Uchica.

 

“ Non sono affari tuoi!”, gridò Sasuke lanciando un potente calcio all'addome di Haku, che riuscì comunque a restare in equilibrio sull'acqua dopo un volo di diversi metri.

 

“ Puoi anche dirmelo, sai già di me. Sono stato tradito da persone che pensavo mi volessero bene e ho perso la mia famiglia.”.

 

“ Ti ho detto di STAR ZITTO!”, gridò ancora Sasuke, quasi selvaggio, colpendo il compagno alla mascella con tanta brutalità da spedirlo in acqua stavolta.

 

“ Ok, è abbastanza. Haku, Sasuke, andate ad asciugarvi. Chi altri vuole provare?”, chiese Ebisu guardando gli altri studenti.

 

“ Io!”, si propose Sakura.

 

“ Brava, Sakura. Chi si offre di combatterla?”.

 

“ V- vado io.”, rispose Hinata timidamente.

 

“ Bene, mettetevi l'una di fronte all'altra e... cominciate!”.

 

Entrambe le kunoichi assunsero la loro guardia. Hinata attivò il Byakugan, mentre Sakura attaccò per prima. Proprio come Naruto e Sasuke, la rosata provò a colpire il viso solo per essere deflessa quando l'altra si curvò all'indietro. Hinata quindi diede un potente colpo allo stomaco di Sakura distruggendo il suo controllo del chackra, per quanto buono.

 

“ Cavolo, quanto fa male!”, si lamentò Sakura massaggiandosi la pancia.

 

“ Scusa, Sakura!”.

 

“ Tranquilla, era uno scontro d'allenamento dopo tutto. Ma come hai fatto a curvarti così, sei fatta di gomma?”.

 

“ Il Pugno gentile richiede m- molta elasticità.”.

 

Dopo il suo primo incontro col Pugno gentile, Sakura decise di pianificare meglio i suoi attacchi successivi, mettendosi sulla difensiva, e prolungando il combattimento. Hinata continuò ad attaccarla, venendo schivata o bloccata, con Sakura che aspettava l'occasione di contrattaccare. Sfortunatamente, venne colpita nuovamente prima della suddetta.

 

Dopo altri cinque minuti e un'ultimo colpo, Sakura fu costretta ad arrendersi. Tamaki quindi si offrì volontaria di combattere Hinata. Tornata sulla terra ferma però, Sakura si sentì umiliata come non mai. Sperava di impressionare i suoi compagni, specie Sasuke, con le sue abilità, ed era passata per un'idiota. Non riusciva a credere per di più che una ragazza dolce e timida come Hinata potesse essere così forte.

 

Comunque, era solo un contrattempo. Restava ancora la miglior kunoichi della classe, niente l'avrebbe cambiato. O così pensava.

 

*****

 

Mentre Tamaki e Hinata combattevano, Naruto fu avvicinato da Shikamaru.

 

“ Non capisco proprio perchè tu combatta sempre Sasuke. Ti sconfigge sempre.”.

 

“ Non mi ha battuto così facilmente. Almeno fino a quando non ha usato lo Sharingan. Senza siamo praticamente alla pari.”.

 

“ E continuerà a usarlo, per di più non prendi nessuna contromisura.”.

 

“ Non ti sto seguendo.”, rispose Naruto, confuso dal ragionamento.

 

“ Sasuke ti ha sconfitto, perchè dopo che ha attivato lo Sharingan, non hai cambiato la tua strategia. Se quella che usi non funziona più, cambia piano. E' strategia di base.”.

 

“ Grazie del consiglio. Tu invece pensi di poter battere Sasuke?”.

 

“ Oh, no. Non ho la forza o le abilità per resistere più di qualche minuto con lui.”.

 

“ Non ascoltarlo, Naruto. Pensa che il cervello sia tutto, ma una strategia non salverà sempre da un pugno in faccia. Essere rapido e forte sì.”.

 

“ Vorrei dirti quanto ti sbagli, ma non varrebbe lo sforzo.”.

 

“ La prossima volta, combatterò io Sasuke, e lo surclasserò in forza e rapidità.”.

 

“ Ma se puoi toccarlo a malapena.”.

 

“ E' il passato, mia madre mi ha allenato ancora più duramente. Appena avrò il mio cane, Sasuke non avrà possibilità.”.

 

Shikamaru si limitò a roteare gli occhi.

 

*****

 

Ospedale di Konoha

 

Dopo diverse settimane di ricovero, Hiruzen era finalmente pronto per lasciare l'ospedale. Non si era comunque ristabilito completamente, tutt'altro. Era stato costretto su una sedia dai dottori, al momento spinta da Tsunade, e convinto a non fare sforzi inutili.

 

“ Quant'è bello essere fuori da quel luogo infernale!- esultò l'ormai vecchio Hokage, felice come non si sentiva da molto- avessi saputo che il cibo lì era così terribile ci avrei pensato secoli fa! Devo decisamente parlarne con Jiraya.”.

 

“ Temo che mio marito abbia impegni più pressanti al momento. Ma concordo, devo dire più spesso a Shizune quanto apprezzi la sua cucina.”, rispose Tsunade ridendo.

 

“ Sei arrabbiata di non esserti potuta candidare?”.

 

“ Cosa? No! Le persone penseranno che sia fantastico essere Kage, ma so benissimo che si tratta solo di diventare burocrati glorificati. Se Naruto lo sapesse, dubito vorrebbe la posizione.”.

 

“ Andiamo, non era così male.”.

 

“ Sai, comincio a pensare che volevi me o Jiraya a rimpiazzarti nel momento esante in cui siamo tornati a casa.”.

 

“ Non negherò che l'idea mi abbia attraversato la mente, ma Naruto aveva bisogno di voi più del villaggio, e sapevo che avreste comunque rifiutato. Credevo di comunque potervi cedere il posto appena lui si fosse diplomato. Tristemente le cose non sempre seguono i nostri piani.”.

 

“ Ho veramente paura di cosa succederà allora. Dovrà andare a fare missioni con solo i suoi compagni e il sensei a proteggerlo.”.

 

“ Non vorrai mica tenerlo nel tuo bunker tutto il tempo?”.

 

“ Primo, non prendere in giro il bunker, è stato molto utile per proteggere Naruto e i gemellini quando quel maniaco da un occhio solo è arrivato. E secondo, so che non potrò sempre proteggere Naruto, ma non posso non preoccuparmi per lui.”.

 

“ Comprensibile, dopo essere stata la sua tutrice legale per tanti anni.”.

 

“ Madre. Non ho passato anni a pulire vomito, raccogliere pannolini e notti insonni solo per considerarmi la sua 'tutrice legale', grazie.”.

 

“ Senza dubbio. Poi hai detto che il vostro assalitore era anche dietro la liberazione del Kyubi?”.

 

“ Esatto. Aveva lo Sharingan E l'Arte del legno. Il suo teletrasporto spiega come abbia potuto sorpassare tutte le difese. Se penso potrebbe apparire in pieno giorno per prendere Naruto...”.

 

“ Non lo farà.”.

 

“ Cosa glielo fa pensare?”.

 

“ Entrambe le volte in cui ha provato a prendere il Kyubi ha dovuto aspettare il momento giusto. Prima la nascita di Naruto, e poi la rivolta degli Uchica. Non si teletrasporterà in pieno giorno nel villaggio, per di più dovrebbe sapere dov'è Naruto. E sono certo che le sue spie, se ne ha, non arrivino così lontano.”.

 

“ Spero tu abbia ragione. Comunque non abbasserò la guardia.”.

 

“ Mai detto che tu debba.”.

 

Mentre Tsunade spingeva la sedia di Hiruzen lungo il villaggio, diversi cittadini e ninja fecero all'uomo le congratulazione del suo ricovero e auguri di una buona pensione. L'affetto di tutte quelle persone fecero realizzare a Hiruzen che non aveva avuto molto tempo per godersi il villaggio che proteggeva. Ma avrebbe continuato a proteggerlo in ogni caso.

 

“ A proposito, sensei, cosa farà ora che si è ritirato?”, domandò Tsunade legittimamente curiosa.

 

“ Non sono sicuro. Al momento credo che aiuterò Jiraya come consigliere.”.

 

“ Sono sicura che la tua saggezza ed esperienza gli saranno molto utili. Col tuo aiuto il suo carico di lavoro- il medico si interruppe avendo appena realizzato una cosa e grugnì- lo aiuterai affinchè abbia più tempo per scrivere i suoi libri da pervertiti, vero?”. Hiruzen sorrise innocentemente al suo tono critico.

 

“ Tsunade, sai da quanto sono vedovo? Dal giorno in cui Naruto è nato. Sarò vecchio, ma ho i miei bisogni.”. La donna curvò il labbro in un'espressione di disgusto.

 

“ Grazie per l'immagine mentale, sensei.”. Hiruzen si limitò a ridere innocentemente.

                                                                             *****


Salve a tutti, spero di non essere troppo in ritardo e che il capitolo vi piacerà. A presto.

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Capitolo 14
*** Giorni all'accademia, parte due o Chi ha detto che essere un ninja sia facile? ***


Capitolo 14

 

Giorni all'accademia, parte due o Chi ha detto che essere un ninja sia facile?

 

Undici anni dopo l'attacco del Kyubi

 

Erano passati ormai due anni da quando il programma dell'accademia era stato ampliato. Diversi studenti non erano riusciti a tenere il passo con le lezioni e si erano spostati alle scuole pubbliche, lasciando solo dodici studenti: gli eredi dei vari clan, Tamaki, Karin, Haku e Sakura.

 

Quest'ultima era l'unica a non essere nata da una famiglia di ninja- tecnicamente neanche Tamaki aveva una famiglia umana, ma era stata comunque allenata da gatti ninja- ma quest non le diede problemi all'inizio. Era pur sempre la miglior kunoichi della classe.

 

La sua posizione non durò a lungo. Quando le materie si spostarono sempre più dalla teoria( in cui continuava a eccellere) alla pratica, i suoi voti cominciarono a calare. Era ancora brava nel controllo del chackra e in quelle classi che utilizzavano i libri, ma il resto era un casino. Se la cavava bene col lancio di kunai e shuriken, ma prendere bersagli in movimento era troppo difficile per lei. Aveva anche padroneggiato i jutsu di livello è, ma quelli di rango D furono molto più complicati.

 

 

Le corse a ostacoli erano un incubo, ma le pratiche di taijutsu erano la parte peggiore. Proprio come Naruto aveva scelto Sasuke come suo rivale, Sakura aveva fatto lo stesso con Hinata. Ma mentre il divario tra i due ragazzi diminuiva, Hinata aveva sempre meno difficoltà a sconfiggere la compagna.

 

 

Avendo capito che l'erede degli Hyuga era troppo per lei, Sakura sfidò la sua vecchia amica Ino, ma con gli stessi risultati. Per di più, mentre Hinata si tratteneva, Ino mostrava un certo lato sadico nel far male a Sakura. Tamaki era specializzata a sua volta nel corpo a corpo, non l'avrebbe mai sconfitta. Finora era riuscita a battere solo Karin, che riuscì comunque a batterla dopo poco tempo.

 

 

Ino rimpiazzò persino il suo soprannome di 'fronte spaziosa' con ' sacco rosa'. I suoi genitori suggerirono che forse non era tagliata per essere una kunoichi, ed avrebbe dovuto provare un'altra carriera. Quello che proprio non sopportava era lo sguardo di Sasuke. Lo sguardo di disdegno che non la riconosceva minimamente. Era così terribile.

 

 

Finora aveva eccelso con pochissimo sforzo, non si allenava neanche a casa. Cominciò ad allenarsi di più, ma gli esercizi e le ore di studio in più non aiutarono molto. Un giorno, dopo un altro umiliante match, non ce la fece più e scappò. Non aspettò neanche la fine della campanella e non prese il suo zaino. Corse incurante di tutte le persone in cui sbattè, fino ad arrivare in un parcò privo di bambini, dove si sedette sotto un albero.

 

' Forse hanno ragione, non sono fatta per questo- pensò piangendo- Hinata ha il Byakugan, Tamaki i suoi gatti, Ino le tecniche del suo clan e Karin è una sensitiva con abilità guaritrici. Che posso fare io?'.

 

“ Stai bene?”, chiese una voce dietro di lei. Sakura si pulì gli occhi e si girò, trovandosi davanti Naruto, Karin e Hinata. Quest'ultima aveva anche il suo zaino.

 

“ Come mi avete trovato?”.

 

“ Sensitiva.”, chiarì Karin indicandosi gli occhi.

 

“ Sakura, sei scappata ancor prima che le lezioni finissero, cos'è successo?”, chiese Naruto sedendosi dietro di lei.

 

“ Che ti importa?”, gli rispose Sakura rude, facendo sussultare il biondino.

 

“ Non è un modo di parlare a qualcuno che cerca di aiutarti, sai?”, le rispose Karin, estremamente offesa dal tono usato sul cugino.

 

“ Sembri parecchio arrabbiata. E' per quel match?”, domandò comunque questi, più che altro preoccupato da Sakura, che fece un largo sospiro prima di spiegare tra i singhiozzi.

 

“ Non è per quello. Ero la migliore kunoichi della classe, poi tuo padre ha cambiato tutto, e sono in fondo alla classifica.”.

 

“ Ehi, non incolparlo perchè ci vuole più forte.”, rispose Naruto con un'espressione veramente incavolata.

 

“ Facile a dirsi per te, hai due ninja leggendari ad allenarti. Tutti hanno qualcuno che li alleni, ma non me”.

 

“ Oh, mia madre conosce un po' di tecniche mediche e jutsu del nostro clan, ma fa schifo con qualsiasi altra cosa.”, controbattè ancora Karin.

 

“ Allora perchè sei così brava nel taijutsu?”.

 

“ Naruto si è offerto d'aiutarmi.”.

 

“ Ma siete comunque cugini.”, insistette Sakura, prima che Naruto la interruppe.

 

“ Puoi comunque allenarti con noi se ti va.”, proclamò guadagnandosi uno sguardo stupito da Sakura.

 

“ D- davvero? Ma non siamo parenti.”.

 

“ Neanche Hinata, e ci esercitiamo insieme da anni.”, le rispose Naruto, sperandola di convincerla finalmente.

 

“ Ma i clan non addestrano solo i propri membri?”.

 

“ Il più delle volte, ma non è proibito aiutare altri. Mica ti riveliamo tecniche segrete o altro.”.

 

“ Perchè volete aiutarmi? Non siamo amici, ci parliamo a malapena.”.

 

“ Perchè diventerò Hokage, e dovrò pensare a tutto il villaggio. Poi non posso vedere una ragazza così intelligente così.”.

 

“ Ed è ovvio che ti serve aiuto.”, aggiunse Karin aggiustandosi gli occhiali.

 

“ Naruto- kun diceva che ci avrebbe insegnato q- qualcosa per persone con un buon controllo del chackra. Ti va di unirti a noi?”, le domandò Hinata dandole un piccolo sorriso d'incoraggiamento che diede l'effetto sperato. Infatti Sakura ricambiò e si alzò in piedi.

 

“ Davvero? Sarebbe fantastico.”.

 

“ Allora ci vediamo al campo d'allenamento numero tre.”, concluse Naruto andandosene insieme a Karin, mentre Hinata ridiede la borsa alla compagna.

 

“ Hai dimenticato questo.”.

 

“ Oh, grazie.”.

 

“ Ah, se posso chiedere... perchè hai deciso di diventare una kunoichi?”, domandò l'erede degli Hyuga, sperando di non andare troppo nel profondo.

 

Sakura ci pensò attentamente, non riuscendo proprio a ricordare la ragione. La prima risposta che le venne in mente fu 'per impressionare Sasuke', ma aveva incontrato il moro solo dopo. La vera ragione... era uno stupido sogno infantile.

 

“ Non ricordo.”, disse nella speranza di finire il discorso.

 

“ E perchè vuoi continuare a esserlo?- chiese Hinata dopo aver riflettuto ancora- diventare ninja è solo l'inizio del viaggio. Io voglio essere una kunoichi per migliorare il mio clan, ma qual è il tuo obbiettivo?”.

 

' Impressionare un ragazzo che è già più forte di quanto io lo sarò mai.', pensò mesta la rosata.

 

“ E' per Sasuke- san?”, azzardò la mora. Sakura, vedendosi scoperta, saltò in aria.

 

“ E anche se fosse? Tutti sappiamo che vuoi essere più di un amica per Naruto!”, rispose facendo arrossire Hinata, grata che comunque Naruto non l'avesse mai capito.

 

“ Non è il punto. E a differenza tua, non trascuro il mio allenamento per impressionarlo.”.

 

Sakura assunse un'espressione torva, per la tristezza, non per rabbia. Era vero, quanto tempo Sakura ci aveva messo a scegliere nuovi vestiti e acconciature che avrebbe potuto usare per allenarsi? Hinata si rese conto di essere andata troppo oltre e si scusò.

 

“ Scusa, non volevo.”.

 

“ N- no è vero, sono un casino come ninja. Ho solo girato intorno a Sasuke mentre tutti voi diventavate più forti.”, ammise la rosata combattendo le lacrime.

 

“ Non è troppo tardi. Sei molto intelligente, e hai il miglior controllo del chackra tra noi.”, controbattè la Hyuga riuscendo a far sorridere nuovamente l'amica.

 

“ Lo pensi davvero?”.

 

“ Devi solo pensare a come dirigiere la tua forza.”.

 

“ Allora metterò tutta me stessa nel diventare una ninja anche senza clan. Grazie, Hinata. E ti aiuterò anche a migliorare il tuo guardaroba, sarai la ragazza di Naruto in pochissimo tempo.”.

 

La faccia di Hinata divenne praticamente una nuova sfumatura di rosso.

 

“ C- COSA?!”.

 

“ Oh, andiamo, non freghi nessuno con la recita da 'bimba innocente'. Non inganni nessuno tranne Naruto”, la prese in giro l'altra.

 

“ Che problema c'è coi miei vestiti?”, domandò la mora guardandosi.

 

“ Per cominciare il tuo giubbotto. Perchè lo indossi? Non fa neanche freddo.”.

 

 

Flashback

 

Nel quartiere Hyuga, Hinata si stava allenando con sua madre, come ogni giorno per migliorare il suo Pugno gentile. Ma a un certo punto Hikari smise di attaccare e guardò silenziosamente la figlia.

 

“ C'è qualche problema?”.

 

“ Niente, amore, solo dovremmo prenderti presto un reggiseno. Non mi aspettavo saresti cresciuta così presto.”.

 

Hinata divenne improvvisamente rossa, e si coprì il petto con le mani.

 

Fine Flashback

 

“ Mi piace questo giubbotto.”.

 

“ Come ti pare. Grazie ancora per i consigli e per avermi ridato lo zaino, a dopo.”, concluse Sakura andandosene.

 

*****

 

Nel frattempo, dall'altra parte di Konoha.

 

“ Non hai nessun diritto di farlo!”, urlò arrabbiato Sasuke.

 

“ Ho tutto il diritto di farlo! Vattene prima che chiami gli ANBU!”, gridò un uomo di mezza età ancora più infuriato.

 

Dopo il colpo di stato, gli ultimi tre Uchica erano diventati degli emarginati. Le persone li avrebbero guardati storti, mormorando insulti( a volte sentiti quando pensavano altrimenti) e trattarli con assoluta cattiveria. Sasuke aveva fatto del suo meglio per ignorarli, ma era la prima volta che gli riservavano così tanta ostilità.

 

Il ragazzo aveva notato che quasi tutti i suoi vestiti cominciavano a stargli stretti, così era andato a fare rifornimento. Ma quando entrò in negozio, il commesso non ci mise due secondi a cacciarlo via.

 

Mentre i due argomentavano, vennero presto circondati da una numerosa folla, di cui alcuni membri cominciarono a lanciare pesanti insulti al bambino. Non ci volle molto affinchè una coppia di ANBU venne per riportare l'ordine.

 

“ Che succede?”, chiese uno di loro con la maschera da falco.

 

“ Oh, grazie ai Kami siete qui. Portate questo piccolo demonio via dal mio negozio!”, ordinò il negoziante puntando il dito a Sasuke.

 

“ Non potete farlo, quell'uomo mi ha cacciato via senza ragione!”, protestò quest'ultimo.

 

“ Nessuna ragione? Sei un Uchica, è l'unica ragione che mi serve!”

 

“ Capisco- disse l'altro ANBU, con addosso una maschera da orso, mettendo una mano sulla spalla di Sasuke- non preoccupatevi, sistemeremo tutto.”.

 

Tutti si aspettavano che i due scinobi avrebbero portato via Sasuke, ma con loro enorme sorpresa il primo ANBU sbattè il negoziante contro un muro e l'ammanettò.

 

“ Che diavolo state facendo!”.


“ Hai confessato di aver rifiutato servizi a un ninja di Konoha solo per il suo clan. Per questa infrazione sei in arresto.”.

 

“ Mia moglie è stata uccisa da quei bastarti con gli occhi rossi. Voi e gli Hokage ve ne pentirete, non vi aspetterete che viviamo fianco a fianco!”.

 

“ Rilasciatelo, non ha fatto niente di male!”, protestò uno dalla folla, venendo presto imitato.

 

“ Infatti, prendede l'Uchica e uccideteli tutti prima che ci tradiscano tutti!”.

 

“ Basta così, disperdetevi o sarete arrestati con lui!”, ordinò chiaro l'ANBU con la maschera da orso. Le persone quindi se ne andarono per riprendere le loro attività, ma quando l'uomo provò a chiedere a Sasuke se fosse ok, vide che se n'era già andato.

 

*****

 

Più tardi Sakura si diresse ai campi d'allenamento, trovando già i due Uzumaki e Hinata ad attenderla di fronte a un'enorme roccia.

 

“ Ci siamo tutti, possiamo anche cominciare.”, cominciò entusiasta Naruto.

 

“ Naruto, senza offesa, ma non ti aspetterai davvero che ci rivolgiamo a te come Sensei?”, fece invece Sakura, ancora lievemente scettica.

 

“ Tranquilla, tanto sarei un sensei di merda fino a quando diventerò più forte. Per questa tecnica comunque devi concentrare il chackra sui pugni e rilasciarlo. Guardate!”, spiegò il biondino facendo quanto detto e colpendo una roccia dietro di lui, lasciando una piccola crepa.

 

“ E' incredibile!”, gridò Karin.

 

“ Fa male?”, domandò invece Hinata, un poco preoccupata per l'amico.

 

“ No, basta coprire la mano con un velo di chackra. E il vostro è molto migliore del mio, perchè non provate?”.

 

La prima ad obbedire fu Karin, che seguì le istruzioni. Canalizzò il chackra nella mano e colpì il masso, creando una crepa ancora più grande di quella di Naruto. Ma a differenza sua si strinse la mano in preda al dolore.

 

“ Ah, hai detto che non faceva male!”.

 

“ Ti sei protetta la mano?”, ricordò il biondino ricevendo risposta negativa. La prossima fu Hinata, che però mostrò qualche dubbio.

 

“ Naruto- kun, va bene se la uso? Insomma, hai detto che è una tecnica segreta di Tsunade- sama.”

 

“ Non è un problema, mamma mi ha dato il permesso per farlo. Basta che me lo chiediate se volete insegnarla ad altre persone- disse Naruto sorridendo, prima di assumere un'espressione più dura- Sasuke innanzitutto, non voglio che abbia altri metodi per farmi il culo.”.

 

“ Se volesse farlo, gli basterebbe copiarlo con lo Sharingan. Ma non lo farà, lui preferisce ninjutsu e le armi ai pugni.”, ricordò Sakura con sommo orrore del jinchuriki.

 

“ Bene. Forza, Hinata, mostrami che sai fare”. La mora obbedì ed eseguì tutti i passi, inclusa la protezione e colpì a piena potenza. Ottenne un risultato ancora migliore di Karin senza farsi del male.

 

 

“ Complimenti, Hinata, davvero ben fatto.”, si congratulò Naruto.

 

“ G-grazie, spero di poterlo combinare col Pugno gentile.”, disse la ragazza. Stava già provando a combinare lo stile di famiglia con la manipolazione degli elementi. Aggiungendo la manipolazione degli elementi, il risultato sarebbe stato devastante.

 

“ Tocca a me!”, s'intromise Sakura, eseguendo la solita procedura e colpendo il masso.

 

“ WOW!”, gridarono tutti non appena videro che la ragazza aveva praticamente infilato il suo intero pugno nella roccia provocando una crepa grossa il doppio delle compagna.. Neanche lei ci credeva.

 

“ Santa merda... è stato fantastico.”. Scioccata, Sakura ritirò il pugno e guardò il suo operato per quasi un minuto fino a quando le sue labbra non si curvarono in un enorme sorriso.

 

“ Eheh, voglio proprio vedere cosa farà ora Ino col suo 'sacco rosa'.”, disse prima di esibirsi in una sonora risata.

 

“ Naruto, pensi che sia impazzita per il potere?”, chiese Karin piuttosto preoccupata.

 

“ Nah, è solo la gioia di avere una nuova tecnica, sparirà presto.”, rispose l'Uzumaki guardando Sakura fare continui buchi nel masso.

 

“ E... se non sparisse?”, domandò Hinata spaventata.

 

“ SI'! SI'! SONO SAKURA L'INARRESTABILE, L'INVINCIBILE! TREMATE E DISPERATEVI! IL VOSTRO DESTINO E' GIUNTO! MUAHAHAHAH!”, continuò a gridare passando dalla roccia in frantumi ad alcuni alberi.

 

“ Papà dice che il Paese della luna è un bel posto in cui vivere.”, disse nuovamente Naruto, ora sinceramente spaventato.

 

Fortunatamente come da lui previsto, Sakura non impazzì e crollò a terra appena esaurì il chackra. Dopo che si riprese e che si furono salutati, tornarono tutti a casa. Passando davanti al fiume, Naruto vide Sasuke, che si limitava a guardare i riflessi del tramonto sull'acqua.

 

L'Uchica non era mai stata la persona più amichevole di Konoha, ma da dopo il colpo era diventato praticamente asociale. Parlargli era come conversare con un muro, e aveva la brutta abitudine di picchiare chi insisteva in quei tentativi.

 

Naruto poteva comunque capire cosa stava attraversando. Sasuke aveva perso tutta la sua famiglia in una sola notte, e la reputazione di un clan così potente era ora in frantumi. Itachi se la cavò in parte, grazie ai testimoni sui suoi combattimenti e al fatto che aveva prestato soccorso al terzo Hokage. Sasuke e Shisui erano però diventati dei fuoricasta nel villaggio, ma se il nuovo capo clan poteva ignorare le mali lingue, il ragazzino non aveva ancora la maturità per sopportare così tanto, decidendo di isolarsi dal mondo.

 

In genere l'Uzumaki lo ignorava non sapendo cosa fare. Ma visto che aveva aiutato Sakura, fare lo stesso con Sasuke non era forse oltre le sue capacità.

 

 

“ Ehi, Sasuke!”. Il suddetto non si girò neanche a guardarlo.

 

“ Vattene, idiota, non ho voglia di combattere.”.

 

“ Non voglio combattere, solo parlare.”.

 

“ Non voglio neanche parlare.”.

 

“ Sai, sei stato piuttosto rompi da... sai.”, fece Naruto grattandosi il braccio e guardando in entrambe le direzioni.

 

“ E pensi di potermi aiutare?”.

 

“ Certo che posso!”.

 

“ Ok, Dimmi, hai perso tutta la tua famiglia in una sola notte, con nessuno che puoi incolpare per le loro morti, e le persone vogliono farti pagare?”.

 

“ Temo di no.”.

 

“ Allora non abbiamo niente di cui parlare.”.

 

“ Ma so cosa significhi essere incolpati per cose di cui non hai responsabilità.”.

 

“ Come?”.

 

“ Ti sei scordato che ho il Kyubi dentro di me? Tante persone mi temono, perchè temono che potrei perdere il controllo e distruggere Konoha. Altri mi temono per chi hanno perso anni fa, anche se sono solo il suo contenitore. Mamma dice che devono sfogare la loro rabbia su qualcosa, e io sono il bersaglio più semplice. E' la stessa cosa che sta succedendo a te.”.

 

“ E non hai mai voglia di farglia pagare.”.

 

“ A volte sì, ma ho ancora la mia famiglia e i miei amici a trattenermi. E anche tu.”.

 

Sasuke guardò il terreno, sentendosi veramente in colpa per come aveva trattato Itachi e Shisui, sebbene volessero solo aiutarlo. Avrebbe dovuto rimediare in qualche modo.

 

“ Perchè me lo stai dicendo? Vuoi essere mio amico all'improvviso?”, chiese non alzando lo sguardo.

 

“ Sì, se hai un problema chiamami.”.

 

“ Ci penserò. Devo andare a casa ora.”, Naruto lo guardò allontanarsi. Era andata comunque meglio di quanto si aspettasse.

 

*****

 

Molti mesi dopo

 

E ancora una volta, l'anno scolastico si concluse. Naruto e i suoi compagni riuscirono a passare l'esame su ogni campo, anche i jutsu di rango E. Questo significava che sarebbero passati all'anno successivo, quasi pronti a diventare veri ninja. Dopo le congratulazioni di Iruka, i dodici bambini presero gli zaini e si diressero verso l'uscita. Il figlio dell'Hokage era come al solito accompagnato da Hinata e Haku.

 

“ Ehi, oggi papà inizierà a insegnarmi qualcosa di nuovo. Volete unirvi a noi?”.

 

“ Mi piacerebbe, ma a casa festeggieremo il diploma di Nejii. Comunque non vedo l'ora di uscire con voi nelle prossime settimane libere.”.

 

“ Come sapete che Nejii è passato? L'esame è stato solo ora.”.

 

“ Nejii- niisan è un genio, ho seri dubbi che non ce l'abbia fatta. Il suo proposito era diventare la recluta dell'anno.”.

 

“ Tu che dici, Haku?”.

 

“ E' venerdi, posso andare a trovare Zabuza- sama. Un'altro anno, e sarà fuori dalla prigione. Sarà per un'altra volta.”.

 

“ E che cavolo, allora- CHE DIAVOLO?!”. Appena usciti dall'edificio, i tre studenti videro la più strana delle visioni: il sole stava tramontando nonostante fosse appena pomeriggio, e sentivano il rumore delle onde nonostante la spiaggia più vicina fosse a duecento chilometri da Konoha.

 

“ Questo è... inusuale.”, osservò Haku.

 

“ Non sembra essere un genjutsu, il mio Byakugan non ci vede attraverso.”, disse invece Hinata dopo aver attivato la sua abilità oculare. Fu in quel momento che sentirono due voci provenire dall'interno dell'edificio.

 

“ E' stato grazie a lei se ho potuto diplomarmi, Gai- sensei!”.

 

“ No, sei stato tu a fare tutto il duro lavoro! Io ti ho solo aiutato!”.

 

“ Gai- sensei!”.

 

“ Lee!”.

 

“ Gai- sensei!”.

 

“ Lee!”.

 

“ Gai- sensei!”.

 

“ Lee!”.

 

“ Ok, andiamocene prima che le cose diventino ancora più strane.”, propose Naruto andandosene. Haku e Hinata non persero tempo a imitarlo.

 

*****

 

Prigione di Konoha

 

Haku era seduto su un tavolo assieme ai suoi tutori legali, Yugao e Hayate. Dall'altra parte si trovava Zabuza nella sua uniforme e regolarmente bloccato.

 

“ Buon pomeriggio, Zabuza- sama. Come sei stato dall'ultima volta che ci siamo visti?”.

 

“ Come al solito. Il cibo è spazzatura, la compagnia ancora peggiore e non posso iniziare una rissa che mi mettono in cella d'isolamento. A parte questo, sto bene.”.

 

“ Finirà presto. L'anno prossimo diventerò un ninja, e sarai fuori in prova.”.

 

“ Questo se Jiraya mantiene la sua parola.”.

 

“ Osi dubitare la parola dell'Hokage?”, gli rispose Yugao battendo i pugni sul tavolo.

 

“ Fidati, ragazza, il fatto che sia un Kage non gli fa guadagnare la mia fiducia.”. Hayate si schiarì la gola.

 

“ Non so come siano le cose a Kirikagure, ma ti assicuro che a Konoha manteniamo la nostra parola.”.

 

“ E' solo che so quanto a voi piacciano le abilità innate, e quella di Haku è molto potente. Non vorrei ci costringessero a restare.”.

 

“ Come Hayate ha detto, qui le cose sono diverse. Fa come ti diciamo e non ci saranno problemi.”.

 

“ Va bene. Comunque, Haku, ti trattano bene?”.

 

“ Sì, mi sono fatto qualche amico all'accademia, mentre Yugao e Hayate- san continuano a trattermi bene. E posso usare i miei poteri senza problemi. Konoha è un bel posto.”, raccontò Haku con un bel sorriso.

 

“ E' bello sapere che almeno uno di noi si sta godendo questo posto.”.

 

“ Ma la mia fedeltà verso di te non è cambiata.”.

 

“ Lieto di sentirlo.”, commentò Zabuza mostrando i suoi denti affilati. I due quindi continuarono a parlare dell'addestramento del giovane( cui il ninja di Kiri continuava a dire che avrebbe fatto un lavoro molto migliore) e delle ultime novità carcerarie fino a quando l'orario di visita non finì e i tre tornarono a casa.

 

“ Sai, Haku- kun, non ho mai capito come un ragazzo così gentile possa essere talmente leale a un criminale del calibro di Zabuza.”, osservò Yugao, non riuscendo più a stare zitta sull'argomento.

 

“ Ve l'ho detto, Zabuza- sama mi ha salvato da...”.

 

“ Lo sappiamo, ma continua a parlarti come se non avessi sentimento... non ti da fastidio?”.

 

“ E' un piccolo prezzo da pagare rispetto alla mia situazione precedente.”.

 

“ E io e Yugao? Non siamo stati dei buoni genitori?”, chiese Hayate.

 

“ Ma certo, e vi sarò sempre grato per come vi siete presi cura di me.”.

 

“ Eppure sceglieresti Zabuza a noi.”, osservò il ninja leggermente irritato.

 

“ Senza dubbio.”.

 

“ Ma perché? E' questo che non capiamo.”, chiese Yugao quasi disperata.

 

“ Perchè è stato il primo a cui importasse di me, è grazie a lui che sono qui. Ecco perchè mi sento in debito con lui e non potrò mai ripagarlo.”.

 

“ Gli vuoi bene?”.

 

“ Sì, è la persona più importante per me.”.

 

“ E pensi che lui ricambi?”.

 

“ Non lo so, penso di sì.”, rispose piatto Haku, ancora dubbio della cosa.

 

“ Vuoi che lui ti voglia bene?”.

 

“ E' irrilevante.”.

 

“ Non hai risposto.”.

 

“... Sì.”, disse nuovamente il ragazzo, forzando le parole.

 

“ Allora perchè non glielo dici la prossima volta.”.

 

“ Ci penserò. Ora possiamo parlare d'altro, per favore?”.

 

“ Giusto, scusaci. Vuoi mangiare a casa o preferisci andare fuori?”.

 

*****

 

Campo d'allenamento numero tre

 

“ Naruto, questo è il tuo ultimo anno all'accademia. Farò in modo che una volta uscito, tu sia abbastanza bravo per essere un chunin. Mostrami cosa sai fare.”, spiegò Jiraya. Lui e il figlioccio spesero mezz'ora facendo un po' di sparring, accompagnato dai consigli dell'uomo su cosa Naruto doveva migliorare.

 

Dopodichè chiese una dimostrazione di nijutsu. Naruto fece senza problemi quelli di rango E( aveva anche imparato a fare la Tecnica della sostituzione senza sigilli) e quindi le sue poche tecniche di vento.

 

“ Allora?”.

 

“ Piuttosto bene. Nessuna sorpresa con un insegnante fantastico come me, sono l'Hokage dopo tutto. Ma anche tua madre ha aiutato.”, disse l'eremita dei rospi leggermente sarcastico, prima che Naruto realizzasse qualcosa.

 

“ Ehi, aspetta, non dovresti essere alla torre dell'Hokage? Come fai ad avere tanto tempo libero per addestrarmi?”.

 

“ Ah, te ne sei accorto. Per risponderti non sono il vero Jiraya, ma un clone. Il vero me sta lavorando come dovrebbe.”.

 

Per chi se lo chiedesse, il vero Jiraya era in una stanza segreta lcontinuando il prossimo Icha Icha. A svolgere il suo lavoro ci pensavano altri cloni.

 

“ Un clone? Ma... posso toccarti.”.


“ Perchè sono un clone ombra? Non solo sono solido, ma possiedo tute le abilità e conoscenze dell'originale, che inoltre riceve i miei ricordi quando vengo distrutto.”.

 

“ E' così fico! E quanto sei resistente?”.

 

“ Generalmente basta un colpo per distruggere uno di noi, ma nel caso di Jiraya niente meno che una pugnalata può mandarci via.”.

 

“ Capisco. L'originale sente anche il dolore delle sue copie?”.

 

“ No, riceve solo i ricordi.”.

 

“ Ok, allora fammi provare qualcosa.”, disse Naruto tirando fuori un kunai.

 

“ Ehi, piccolo non...”, ma fu troppo tardi, il ragazzino lo pugnalò e dieci minuti dopo apparve un altro clone del Sannin, visibilmente arrabbiato:” Non farlo mai più.”.

 

“ Insegnami quel jutsu, per favore!”.

 

“ E' una tecnica proibita che può essere insegnata solo ai Jonin. Ma considerando le tue riserve di chackra non sarà un problema.”.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, gridò Naruto prima che quindici sue copie apparvero da altrettante nuvole di fumo.

 

“ Cazzo, figliolo, hai parecchio chackra, ma questo è davvero troppo. Neanch'io posso fare più di sei cloni.”.

 

“ Posso farne di più se vuoi.”.

 

“ No, così va bene. Ma ora avrei voluto insegnartelo prima. Questo accelerà il nostro allemento di parecchio. Ricordi cosa ho detto sul riottenere i loro ricordi.”.

 

“ Aspetta... potrei fare imparare a cinque dei miei cloni cinque diversi jutsu, e tutto nel tempo che mi serve per impararne uno?!”. Naruto sorrideva come se fosse il suo compleanno.

 

“ Esatto!”.

 

“ Oh, questo sarà fantastico. Diventerò il più grande ninja di sempre. Insegnami qualcosa!”.

 

“ Mi piace il tuo entusiasmo, ragazzo, mi ricordi tuo padre. Ti insegnerò un jutsu che è una tradizione di famiglia. Ti piacerebbe evocare un animale in battaglia?”.

 

*****

 

Svariati mesi dopo

 

E finalmente cominciò un nuovo anno d'accademia, dove ci sarebbero stati, grazie ancora alla riforma di Jiraya, corsi opzionali per la specializzazione degli studenti.

 

Corso di ninjutsu medico, ospedale di Konoha

 

“ Benvenuti nella mia classe. Sono Tsunade Senju e come potete immaginare vi insegnerò le arti mediche. Presentatevi pure e ditemi perchè siete interessati all'argomento.”, cominciò il primario di Konoha davanti alla sua classe di cinque studenti. Sakura alzò la mano per prima.

 

“ Mi chiamo Sakura Haruno. So che il ninjutsu medico richiede intelligenza e controllo del chackra, che io posseggo. Voglio assicurarmi di essere utile ai miei compagni.”.

 

“ Mi chiamo Ino Yamanaka, penso anch'io di possedere le qualità necessarie. Inoltre i ninja sono conosciuti soprattutto per uccidere, ma voglio mostrare quanto la vita sia importante.”.

 

“ Mi chiamo Karin Uzumaki. Ho già un fattore rigenerante e una capacità guaritrice, quindi credo beneficerei parecchio dal corso.”.

 

“ Mi chiamo Hinata Yuga. Posseggo il Byakugan, che potrebbe essere usato in molti modi. Come Ino- san ha detto, noi ninja dovremmo aiutare in vie diverse dall'omicidio.”.

 

“ Non hai idea quanto avrei voluto uno Hyuga come studente. Ma quasi tutti voi pensate al Pugno gentile e basta. Non credere comunque che il Byakugan sia sufficiente per essere un buon ninja medico.”.

 

“ Ovviamente no.”.

 

“ Mi chiamo Shino Aburame. Come Karin ho già delle conoscenze mediche. Ma richiedono gli insetti del mio clan e so che non tutte le persone desidererebbero essere guarite così. E avendo una certa conoscenza di anatomia, ritengo di poter imparare normali tecniche mediche.”.

 

“ Lieto di aver qualcuno con un cromosoma Y in classe. Non so perchè, ma la maggior parte degli uomini non vogliono avere niente a che fare con la medicina. Ora che abbiamo finito con le introduzioni comunque, incominciamo col Palmo mistico. E' la tecnica di base e quella che userete di più. Quel cretino di mio figlio, con un controllo del chackra mediocre e nessuna attitudine medica, l'ha imparato in due settimane. Mi aspetto voi ci mettiate una. Andate a pagina sette, e leggete...”.

 

Corso di infusione del chackra, campo d'allenamento diciotto

 

“ Benvenuti, sono Hayate Gekko e sarò il vostro insegnante. Non mi aspettavo tante persone.”, disse un giovane jounin speciale davanti a una classe che conteneva solo Naruto, Sasuke, Haku e Tamaki.

 

“ Si aspettava meno di quattro persone?”, chiese il primo.

 

“ Per chiarire, l'anno scorso ho avuto solo una studentessa, Ten Ten. Tornando a noi, vi spiegherò come infondere il chackra in armi per aumentarne la forza e dar esse nuovi attributi- lanciò un kunai nel mezzo di un bersaglio- ora guardate cosa succede quando vi inserisco il chackra- un altro kunai brillò di luce cianotica prima di causare varie crepe nel bersaglio- se usate il chackra elementale, potete anche ricoprirla di fuoco o elettricità. Prendete qualsiasi arma avete e cominciate, ci vorrà qualche tentativo, quindi non abbattetevi.”.

 

Corso di ninjutsu elementale

 

Come gli insegnanti si aspettarono, il corso di manipolazione degli elementi fu quello che attirò più studenti. Tutti a dire il vero. Iruka era il responsabile e stava dietro delle scatole, ognuna segnata da un'etichetta con scritto sopra uno degli elementi principali.

 

“ Lieto di vedervi tutti qui, visto che mi conoscete possiamo anche saltare le presentazioni. Sapete cos'è questa?”.

 

“ Una carta sensibile al chackra.”, spiegò Naruto.

 

“ Bravo. Qualcun altro conosce le basi della manipolazione degli elementi? Dietro di me ci sono delle scatole con vari jutsu di rango D e C. Analizzate la natura del vostro chackra e poi prendetevene un po'.”.

 

Shikamaru, Choji e Tamaki avevano come affinità fuoco. Karin, Kiba e Shino ebbero la terra e Ino l'acqua.

 

“ Iruka- sensei, penso di avere un problema.”, disse Sakura avvicinandosi all'insegnante.

 

“ Che succede?”.

 

“ La mia carta fa qualcosa di strano. Può darmene un'altra?”. Iruka fu confuso dalla richiesta, ma le diede comunque un'altro foglio di carta. A contatto col chackra della ragazza, il piccolo pezzo di pergamena prima s'inumidì e quindi divenne un cumulo di polvere.

 

“ Però...”, disse Iruka, visibilmente impressionato.

 

“ Qual è il problema?”.

 

“ Non ci sono problemi, Sakura, tutt'altro. Significa che hai due diffinità, che è molto raro per chi non ha abilità innate.”.

 

“ Due affinità? Oh, sì!”, esclamò Sakura trionfante.

 

“ Bene, ora che ognuno conosce la propria affinità, vi insegnerò gli esercizi di base.”.

 

*****

 

I giorni diventarono settimane, le settimane mesi e prima che qualcuno se ne accorgesse, arrivò la fine dell'anno scolastico insieme all'esame finale, consistente come al solito di una parte scritta e una pratica. I ragazzi avrebbero dovuto mostrare tecniche diverse dai tre jutsu di base, in genere le tecniche del loro clan. Karin in particolare stupì tutti con una tecnica che le permetteva di creare potenti catene.

 

Tutti passarono senza problemi. La posizione di recluta dell'anno, contesa tra Sasuke e Haku, andò all'Uchica, mentre Hinata divenne la miglior kunoichi. Iruka si congratulò con tutti i suoi studenti e diede loro i coprifronte col simbolo del villaggio. Disse loro di tornare il giorno dopo per assegnare i team.

 

All'uscita vennero tutti accolti dalle loro famiglie. Jiraya e Tsunade purtroppo furono troppo impegnati per venire, ma Shizune e i gemellini non mancarono di esserci per il fratello.

 

“ Congratulazioni, Naruto, sapevamo che ce l'avresti fatta!”, disse felice Shizune dandogli una pacca sulla spalla.

 

“ Non vedo l'ora di mostrare il coprifronte a mamma e papà! Sembra figo, vero?”.

 

“ Posso vederlo?”, chiese Hagane.

 

“ Voglio vederlo anch'io!”, gridò Kaida di rimando.

 

“ Io ho chiesto prima!”.

 

“ Ma io piaccio di più a Naruto!”.

 

“ Bugie! Naruto preferisce me!”.

 

“ Basta, voi due! Ora andremo a mangiare insieme per festeggiare in un posto speciale.”, li interruppe Shizune con un'enorme sforzo di volontà.

 

“ DA ICHIRAKU!, propose Naruto senza minima sorpresa da parte dei tre.

 

“ Ho detto 'speciale', non un posto dove vai ogni giorno.”.

 

Intanto anche Hinata mostrava il suo coprifronte a Hikari e Hanabi.

 

“ L'intero clan è fiero di te, Hinata! Sei addirittura la miglior kunoichi.”, si congratulò la matriarca degli Hyuga stringendo le guance della figlia.

 

“ Hinata- neechan, posso vedere il tuo coprifronte?”, la pregò Hanabi con occhi da cucciolo di prim'ordine cui Hinata non potè resistere.

 

“ Certo, Hanabi- chan, avrai il tuo in pochissimo tempo.”.

 

Anche Sakura stava mostrando il sudato premio ai suoi genitori.

 

“ Visto? Sono una vera ninja, e la seconda classificata per di più!”, proclamò orgogliosa.

 

“ Siamo fieri di te, tesoro.”.

 

Per quanto la rosata fosse felice però, non potè fare a meno di notare un certo moro che mostrava il coprifronte ai suoi ultimi parenti in vita.

 

“ Recluta dell'anno, eh? Proprio come tuo fratello.”, si congratulò Shisui arruffando i capelli del cugino, che allontanò la sua mano.

 

“ Devo restaurare l'onore del nostro clan. E per cominciare mostrerò al villaggio di cosa sono fatti gli Uchica.”, per quanto severo fosse con sé stesso, era bello vedere Sasuke felice dopo tanto tempo.

 

Ovviamente, anche Yugao e Hayate non mancarono di congratularsi con Haku.

 

“ Impressionante, figliolo. Peccato non sia stata tu la recluta migliore, ma sti cazzi.”.

 

“ Grazie. Se possibile possiamo andare dall'Hokage? Finalmente potrà rilasciare Zabuza- sama.”.

 

“ Non serve, moccioso- disse una voce dietro la piccola famigliola, che vide Zabuza camminare verso di loro col suo vecchio outfit- Sorpreso di vedermi?”.

 

“ ZABUZA- SAMA! Sei finalmente libero.”, gridò Haku saltando addosso all'ex nukenin.

 

“ Che diavolo?!”, esclamò l'uomo alzando le mani.

 

“ Ehi, grandone, perchè non ricambi l'abbraccio? Forse ti piacerà.”, suggerì Hayate. Lo spadaccino della nebbia, per quanto imbarazzato, seguì il consiglio e si trovò stranamente felice.

 

' Che diavolo mi sta facendo questo posto...'.

 

*****

 

Luogo sconosciuto

 

In una zona sotterranea decorata con moltissime statue di serpenti, tre uomini stavano tenendo una discussione.

 

“ Dimmi, Mizuki- san, perchè vorresti unirti alla mia umile organizzazione?”, chiese Orochimaru all'albino che aveva abbandonato Konoha pochi anni prima. Questi era in ginocchio, sopraffatto dal potere dell'uomo che avrebbe potuto dargli tutto o porre fine per sempre alle sue ambizioni.

 

“ Perchè credo siamo simili, Orochimaru- sama. Entrambi al di là di una semplice moralità e non ci fermiamo a niente per raggiungere i nostri scopi. E abbiamo lasciato Konoha quando concluse la sua utilità per noi.”. Orochimaru sorrise maligno.

 

“ Hai un certo coraggio, Mizuki, paragonandoti a un genio come me.”. L'ex chuunin trattenne un groppo in gola. Doveva rimediare al suo errore, SUBITO.

 

“ Mi riferivo solo al nostro modo di pensare.”. Orochimaru represse una risata, divertito da come l'idiota cercava di impressionarlo. Aveva già deciso cosa fare, sapendo che la carne di cannone e i topi da laboratorio non era mai abbastanza.

 

“ E perchè dovremmo prenderti? Abbiamo degli standard.”.

 

“ Ecco perchè ho un regalo che credo le piacerà.”, rispose Mizuki aprendo la sua borsa. Vedendone il contenuto, gli occhi di Orochimaru s'illuminarono.

 

“ Ah, così avevi tu quel rotolo?”.

 

“ Preso durante l'insurrezione.”.

 

“ Immagino fosse troppo complicato per te. Ci hai messo quattro anni a portarmelo”.

 

“ Emhh.”.

 

“ Non importa.”.

 

“ Non mi punirà?”.

 

“ No, Mizuki- san, ora sei un ninja di Otokagure. Ti occuperai di addestrare le nuove reclute.”.

 

“ Sarà un piacere lavorare per lei.”.

 

*****

Tsunade emise un sospiro di sollievo quando potè finalmente tornare a casa dopo una lunga giornata all'ospedale. Non le era piaciuto minimamente perdere il diploma di Naruto, ma non poteva interrompere un'operazione. Andò subito in giardino dove vide i gemelli fare uno scontro d'allenamento con Shizune, ma le saltarono addosso non appena la videro.

 

 

“ MAMMA!”.

 

“ Naruto è un ninja ora!”.

 

“ Lo sapevo!”.

 

“ Perchè tu non hai una bandana?”, chiese Kaida.

 

“ Era scomoda. Dov'è Naruto?”, domandò ora la donna, un po' a disagio.

 

“ Nella sua stanza.”.

 

“ Era un po' arrabbiato che né tu, né papà vi siate fatti vedere.”.

 

“ Andrò a vederlo per dargli il suo regalo.”.

 

“ Intendi?”, chiese Shizune, ricevendo un assenso dalla maestra.

 

*****


“ Entra.”, disse semplicemente Naruto appena qualcuno bussò alla porta. Sapeva chi fosse.

 

“ Ciao- disse timidamente Tsunade appena entrò- scusami per aver perso il tuo giorno speciale, Naruto.”.

 

“ Va bene, so perchè siete entrambi impegnati.”.

 

“ Ora sei un ninja, come ti senti?”, chiese la donna sedendosi sul letto accanto al figlio.

 

“ Uguale a ieri.”.

 

“ Sei nervoso? Presto comincierai con le missioni.”.

 

“ No, assolutamente.”, rispose Naruto con un ghigno malizioso.

 

“ Sono lieto che tu sia fiducioso nelle tue capacità, ma non diventare arrogante.”, gli ricordò Tsunade.

 

“ Tranquilla, mamma.”. La donna continuò a guardare in silenzio il ragazzino, che non smise mai di sorriderle.

 

 

“ Qui ho un regalo per te, per congratularmi.”, disse infine togliendosi il ciondolo e mettendolo sul collo di Naruto. Il suo entusiasmo sparì, sostituito dall'incredulità.

 

“ Il ciondolo del primo Hokage... perchè?”.

 

“ Non ti piace.”.

 

“ Ovvio che sì, ma perchè non darlo ad Hagane o Kaida? Sono... i tuoi veri figli.”. L'espressione di Tsunade s'induri, prese l'Uzumaki per le spalle e lo costrinse a guardarla negli occhi.

 

“ Naruto, non sono stata io a darti alla luce, ma resto tua madre, chiaro?”.

 

“ Grazie, mamma.”, disse Naruto, incapace di proferire altro.

 

“ Assicurati di rendere fiero il villaggio.”.

 

“ Puoi scommetterci che lo farò!”.

 

 

*****

Il giorno dopo all'accademia

 

' Jiraya- sama aveva ragione, i ragazzi sono molto più preparati', pensò Iruka guardando con orgoglio i suoi vecchi studenti. Erano seduti ai loro soliti posti per l'ultima volta. Il moro era stato preoccupato che la riforma di Jiraya avrebbe creato un macellaio, e molti bambini se n'erano andati. Ma quei dodici avevano perseverato fino alla fine e ce l'avevano fatta.

 

“ Salve a tutti, ora che siete diplomati, passerò a formare i team. Rispetto al passato si baseranno sulle vostre abilità per formare team specializzati. E ora, cominciamo con le assegnazioni...”.


                                                                                                        *****

Salve a tutti, spero di non avervi fatto attendere troppo e che il capitolo sia di vostro gradimento. Sono stato di fretta in questo periodo, quindi certe parti saranno state tradotte alla buona o eliminate, vedrò di rimediare coi prossimi. A presto e grazie a chiunque segua e soprattutto recensisca!

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Capitolo 15
*** L'inizio del viaggio come ninja o cosa vuol dire che non siamo ancora ninja? ***


Capitolo 15

 

L'inizio del viaggio come ninja o cosa vuol dire che non siamo ancora ninja?

 

Ognuno ascoltò con attenzione il loro ex insegnante mentre rivelava chi sarebbe stato il compagno di chi nei prossimi anni.

 

“ Bene, per prima la squadra d'assalto: Naruto Uzumaki, Haku Yuki e Hinata Hyuga!”.

 

“ OH, SI'!”, gridò Naruto abbracciando i suoi compagni.

 

' Sono nello stesso team di Naruto- kun... non posso credere quanto sia fortunata.', pensò Hinata, per niente infastidita dal braccio del biondino.

 

“ Naruto, basta- lo interruppe Iruka, prima di riprendere- Squadra medica:Karin Uzumaki, Sakura Haruno e Sasuke Uchica.”.

 

“ Vai! Sono con Sasuke- kun!”, gridò Sakura prima di guardare storta Karin.

 

' Una volta avrei ucciso per essere nello stesso team di Sasuke, ora mi sento fortunata a non essere con lui. Sakura, quando capirai quant'è pericoloso?', pensò Ino guardando i due nuovi membri della squadra medica. Sasuke alzò la mano terrorizzato però.

 

“ Professore, dev'esserci un errore. Non solo non sono un medico, ma non esiste che io le sopporti tutte e due. Una forse, ma DUE!”.

 

“ Ti assicuro che non ci sono errori, Sasuke, il tuo sensei ti spiegherà ogni cosa. Comunque... squadra animale: Kiba Inuzuki, Tamaki e Shino Aburame!”.

 

“ Sono col sacco di piscio? Chiedo di essere spostata ad un altro team!”, pretendette Tamaki rivolgendo a Kiba uno sguardo di disgusto.

 

“ Dovresti essere onorata di trovarti nel mio stesso team, apprendista di una donna gatto.”, gridò di rimando Kiba. Shino sospirò.

 

' A pensarci bene, sono lieto che ora siate il problema di qualcun altro.', fu invece il pensiero del povero Iruka, che si tenette il naso e si sbrigò a proclamare l'ultima squadra.

 

“ E infine squadra tattica: Shikamaru Nara, Choji Akimichi e Ino Yamanaka!- Shikamaru e Choji sbatterono il cinque senza neanche guardarsi- queste sono le squadre, se avete problemi andate a parlarne con l'Hokage! O con il vostro jonin, arriveranno tutti a breve.”, concluse Iruka prima di lasciare i ragazzi soli.

 

Pochi minuti dopo infatti, entrò una donna dai capelli neri che Naruto e Sasuke conoscevano molto bene.

 

“ Shizune nee- chan- la salutò calorosamente Naruto- sei una sensei?”. La kunoichi gli sorrise di rimando.

 

“ Sì, pensavo sarebbe stata una bella esperienza.”.

 

“ Sei la nostra sensei?”.

 

“ No, purtroppo. E' vietato per un jonin prendere un team con parenti. Ma non preoccuparti, conosco la tua jonin e sono sicuro ti piacerà. Ora devo andare, ragazzi della squadra medica, con me!”. I tre nuovi genin si alzarono e seguirono la mora fuori dall'accademia.

 

' Ovviamente il secondo miglior medico di Konoha avrebbe preso la squadra medica.', pensò Sasuke. Subito dopo arrivarono due jonin in contemporanea. Un uomo abbrozzanto con corti capelli a punta e una barbetta castana, e una donna dai lunghi capelli corvini con occhi rossi che sarebbero passati facilmente per uno sharingan.

 

“ Squadra tattica, con me.”, disse l'uomo.

 

“ Squadra d'assalto, con me.”, aggiunse la donna. I nuovi gruppi se ne andarono lasciando soli la squadra animale

 

Un'ora dopo

 

“ Penso si siano dimenticati di noi.”, si lamentò Kiba, Akamaru concordò abbaiando.

 

“ Forse il sensei si è dimenticato di noi?”, ipotizzò Tamaki.

 

“ In ritardo sarebbero quindici o venti minuti. Gli altri jonin sono arrivati dopo dieci minuti, noi siamo qui da un'ora.”.

 

“ Suggerisco di aspettare ancora. E' un jonin, dovrebbe essere abbastanza serio da meritare il suo rango. Confido abbia i suoi motivi per non essere arrivato in tempo.”, consigliò Shino.

 

Due ore dopo

 

Ormai Tamaki dormiva sul banco e Kiba grugniva infastidito.

 

“ Dove diavolo è questo tizio?!”.

 

“ Comincio a credere che o il nostro sensei si sia scordato di noi, o l'Hokage abbia dimenticato di riferirgli del suo team. In entrambi i casi, è una terribile mancanza dal sensei o dall'Hokage.”, disse Shino, per una volta persino il suo calmo atteggiamento era turbato dall'irritazione.

 

In quel momento entrò un uomo dai capelli bianchi sparati in aria.

 

“ Yo.”, salutò l'uomo con incredibile noncuranza dell'orario.

 

“ SEI IN RITARDO!”, urlò di rimando Kiba, ignorando il fatto che il nuovo arrivato fosse di due gradi superiore, e svegliando anche Tamaki.

 

“ Oh, scusate. E' passato tanto tempo da quando ero uno studente e mi sono scordato di come arrivare qui. Immagino che voi siate la squadra animale, giusto?”, domandò l'uomo dando ai tre un sorriso da un occhio solo.

 

“ Essendo l'unico team rimanente, direi di sì.”, rispose Shino.

 

“ Venite con me. E scusatemi ancora per l'inconveniente, prometto che non accadrà più.”.

 

Tutti e tre i ragazzi ebbero il presentimento che fosse un'immensa bugia.

 

Campo d'allenamento numero dieci

 

Shikamaru, Choji e Ino erano seduti sull'erba, guardando il loro barbuto insegnante, che li aveva informati d'ora in poi si sarebbero allenati in quel luogo.

 

“ Bene, ragazzi, prima di cominciare parlatemi un po' di voi, giusto per darmi un'idea su cosa lavorare. Io mi chiamo Asuma Sarutobi. Mi piace allenarmi, uscire con gli amici e giocare a shogi. Odio i bulli e chi non prende seriamente i doveri di un ninja. Il mio sogno è farmi un nome, sposare una bella ragazza e iniziare una famiglia.”.

 

“ Ha già qualcuno in mente?”, domandò Ino, un'immenso sorriso formatosi sulla sua faccia.

 

“ Non penso di dovervelo dire.”, disse semplicemente Asuma con nonchalanche. Ma il sorriso di Ino si fece ancora più largo.

 

“ Oh, allora l'ha già scelta! E' la tipa che è venuta con lei, vero?”.

 

' Diamine, avessi saputo che era così fissata col gossip, sarei stato zitto.'.

 

“ Perchè non parli un po' di te? Così saremmo pari.”.

 

“ Ovviamente. Mi chiamo Ino Yamanaka, erede del clan Yamanaka. Mi piacciono lo shopping e le chiacchiere, mentre detesto i traditori e gli assassini. Sogno di diventare una grande kunoichi per guidare il mio clan e tenere Konoha al sicuro.”. Asuma si ricordò che Ino aveva perso il padre durante il colpo di stato. Anche se non aveva menzionato nessuno, non era difficile immaginare a chi si riferisse con 'traditori e assassini'.

 

“ Se lavorerai duro, sono certo che raggiungerai il tuo sogno.”, disse il castano e si rivolse quindi a Choji, ancora intento a mangiare delle patatine.

 

“ Io mi chiamo Chojii Akimichi. Adoro mangiare, e mentre ho i miei piatti preferiti non mi dispiace provare cose nuove. Odio chi giudica solo dalle apparenze. E voglio diventare un grande ninja come mio padre.”.

 

“ Beh, dovresti moderare un po' il cibo per diventarlo.”, scherzò il jonin guadagnandosi un'occhiataccia dall'allievo, che non smise comunque di mangiare, e si rivolse a Shikamaru.

 

“ Mi chiamo Shikamaru Nara. Mi piace giocare a Shogi e guardare le nuvole. Detesto... beh, qualsiasi cosa che richieda sforzo fisico. I miei sogni per il futuro... sono avere una vita senza preoccupazioni e magari una famiglia.”.

 

“ Interessante, potremmo giocare a volte. Magari riuscirei anche a liberarti da quella tua pigrizia- scherzò Asuma, guadagnandosi il primo sguardo di sfida del Nara- Comunque, noi quattro saremmo la squadra tattica. Il nostro compito sarà occuparci per missioni che altre squadre specializzate non possono prendere: cattura, ricognizione, occuparsi di nemici che richiedono più della forza bruta per andare al tappeto e così via. Non è una coincidenza siate stati scelti per questo ruolo, i membri dei vostri clan sono stati nello stesso team per generazioni e lo sapete. Inoltre, nonostante quanto abbia detto Iruka, non siete ancora genin. Vi serve la mia approvazione prima di essere considerati veri ninja. E per darvela devo testarvi.”,

 

“ Che genere di test sarà, Asuma- sensei?”, domandò Chojii.

 

“ Un semplice scontro con me. Il lavoro di squadra delle vostre famiglie è leggendario, e devo assicurarmi che sia all'altezza anche oggi.”, spiegò rapidamente Asuma e i suoi tre allievi si prepararono allo scontro.

 

Campo d'allenamento numero nove

 

Proprio come la squadra tattica, Sakura, Karin e Sasuke stavano osservando la loro nuova sensei, seduti su una panchina fatta su un albero caduto. Anche Shizune aveva proposto di cominciare con delle presentazioni.

 

“ Il mio nome è Shizune Kato. Adoro la medicina, aiutare gli altri e gli animali carini. Detesto gli ubriaconi e gli scommettitori. Il mio sogno è diventare una grande ninja e omaggiare la leggenda di Tsunade- sama. Ora tocca a voi.”, disse rapidamente la donna con un caldo sorriso. Sakura si schiarì la gola.

 

“ Mi chiamo Sakura Haruno. Mi piacciono i ragazzi carini e la medicina. Odio le persone che giudicano gli altri senza neanche conoscerli e voglio dimostrare di poter essere una grande kunoichi anche senza provenire da un clan.”, la rosata aveva guardato Sasuke mentre parlava, ma lui non reagì. Karin ricominciò subito senza aspettare il via libera, non le era andato giù di essere stata preceduta.

 

“ Mi chiamo Karin Uzumaki. Mi piacciono i profumi, la medicina e la mia casa. Odio i maleducati. Il mio sogno è riportare il mio clan alla sua antica gloria, e diventare abbastanza forte affinchè nessuno possa far del male a me o alla mia famiglia.”.

 

Shizune le diede un'espressione incoraggiante e si rivolse quindi verso Sasuke, che sbuffò.

 

“ Mi chiamo Sasuke Uchica. Mi piaccono l'allenamento e le lunghe passeggiate. Odio chi osa far del male alle persone cui tengo. Il mio sogno è diventare il più potente ninja che questo villaggio abbia mai visto, oltre che restaurare l'onore del mio clan.”.

 

“ Grazie, ora posso spiegare il ruolo del team- chiese Shizune, prima che l'unico maschio presente alzasse la mano- sì, Sasuke?”.

 

“ Questa è una squadra medica. Voi tre siete medici, ma non io. Il mio posto non dovrebbe essere di Ino o Hinata? Io appartengo decisamente alla squadra d'assalto o quella tattica, ci dev'essere un errore.”.

 

“ Jiraya-sama pensava l'avessi detto. Non c'è stato nessun errore, permettimi di spiegarti e capirai perchè sei qui invece di... una squadra più focalizzata sul combattimento.”.

 

“ Ha la mia attenzione.”.

 

“ Come potrete immaginare, i medici sono l'obbiettivo primario dei nemici. Ed essendo spesso impegnati a guarire chi ne ha bisogno, non potranno difendersi- Sakura e Karin immaginarono una loro versione in miniatura guarire un paziente, solo per essere trovati da un ninja nemico e uccise- In caso d'attacco, perderemmo sia un dottore che il paziente, tu devi assicurarti che non succeda.”.

 

“ Quindi sono una guardia del corpo?”, chiese l'Uchica.

 

Sakura e Karin ripeterono lo stesso scenario mentale, solo che questa volta vennero salvate da Sasuke e litigando per le sue attenzioni, il loro paziente morì.

 

“ Esatto. Ma sappiate che non siete ancora genin ufficiali. Dovrete affrontare un test per vedere se siete degni del team. Fallite e vi rimanderò in accademia.”, disse Shizune causando un piccolo shock nei suoi allievi, presto dissipato.

 

“ Non ho paura di un altro esame.”, affermò calmo l'Uchica.

 

“ Sasuke- kun ha ragione, qualunque cosa lei abbia in mente ce la faremo.”, stabilì Sakura determinata, e Karin annuì concordo.

 

“ Come dice lei.”.

 

“ Bene. Vedete la foresta dietro di me? C'è un manichino per gli esercizi curativi. Trovatelo, curatelo e portatelo qui, io vi attaccherò di tanto in tanto. Ma tranquilli, mi tratterrò.”, disse Shizune, e i tre corsero subito nella foresta.

Campo d'allenamento numero sette

 

Anche Kakashi chiese ai suoi studenti di presentarsi.

 

“ Perchè non si introduce per primo?”, suggerì Tamaki.

 

“ Immagino sia giusto. Mi chiamo Kakashi Hatake, ho molti cose che mi piacciono o non mi piacciono... preferisco non parlarne con voi. E ho sogni come chiunque altro.”.

 

“ Ah, non solo è tremendamente in ritardo, ma non ci dice niente a parte il suo nome.”, si lamentò Kiba. Akamaru concordò esasperato.

 

“ Mi scusi, Kakashi-sensei, ma come può aspettarsi che le diamo informazioni su di noi se lei non fa lo stesso? La fiducia va in due direzioni. Non può chiederci di fidarsi di lei, se non fa lo stesso.”.

 

Kakashi guardò il giovane per qualche secondo, elaborando la sua risposta piuttosto complessa.

 

“ Quanti anni hai?”.

 

“ Dodici, ma non vedo cosa c'entri.”. Tamaki si alzò per spiegare.

 

“ Credo che Kakashi- sensei creda parli in maniera molto matura per la nostra età.”.

 

“ Non c'è assolutamente nessun problema nel mio modo di parlare, al contrario di quanto altri ragazzi dicano.”. Kakashi sospirò.-

 

“ Ok, allora. Mi chiamo Kakashi Hatake. Adoro i libri, i cani e allenarmi. Detesto chi abbandona i compagni. Il mio sogno... credo sia rimediare a tutti gli errori del mio passato e onorare le persone che ho deluso. Contenti, ora?”.

 

“ Che errori?”, chiese Tamaki sporgendosi curiosa.

 

“ Chi hai deluso?”.

 

“ Mi dispiace, è tutto quello che otterrete da me al momento. Non forzate la fortuna. Kiba, tocca a te.”.

 

“ Mi chiamo Kiba Inuzuka e questo è il mio migliore amico, Akamaru. Mi piacciono i cani, le corse e la carne. Non mi piacciono i gatti e voglio arrivare più lontano di qualsiasi Inuzuka, forse al titolo di Hokage!”.

 

“ Interessante. Tamaki, resti solo tu.”, disse semplicemente il sensei.

 

“ Mi chiamo Tamaki. Mi piace giocare coi gatti, scalare luoghi alti e comprare vestiti nuovi. Odio i cani, sopratutto se abbaiano appena ti avvicini, mentre voglio creare il mio clan e diventare una famosa ninja.”.

 

“ Buona introduzione. Ora che abbiamo finito...”.

 

“ Credo di non essermi ancora presentato.”, interruppe Shino.

 

“ Oh, scusa. Non mi sento molto in forma oggi.”, disse nuovamente Kakashi in tono un po' troppo gioviale.

 

“ Mi chiamo Shino Aburame. Mi piaccono l'entomologia, la medicina e la natura. Odio le persone che uccidono gli insetti senza alcuna ragione. Il mio sogno è trovare nuove specie d'insetti e migliorare il campo dell'entomologia.”.

 

“ Bene, ora che abbiamo finito, potete immaginare il tema della nostra squadra. Kiba ha il suo cane, Shino i suoi insetti e... Tamaki, dove sono i tuoi gatti?”, domandò alla giovane kunoichi, che già se l'aspettava.

 

“ Non stanno con me tutto il tempo. Aiutano la nonna, ma posso richiamarli con la tecnica del richiamo.”.


“ Interessante, così giovane e con un contratto?”.

 

“ Anche Naruto ne ha uno coi rospi. E sebbene tu sia il nostro leader, non hai nessun animale con te?”.


“ Anch'io uso la Tecnica del richiamo. Comunque, da tempo immemore i ninja hanno usato compagni animali in battaglia. Per quanto uno shinobi diventi forte, ci saranno sempre abilità che non potrà avere. Di conseguenza vari clan, inclusi gli Inuzuka, hanno cominciato ad allevare i loro animali e modificare il loro stile di combattimento per includerli in esso. La nostra squadra affronterà missioni dove ninja umani non sarebbero sufficienti, come ricerca, accompagnare altri team e così via. Ci sono domande? No? Bene, in questo caso sappiate che non siete ancora genin.”.

 

“ Ma se ci siamo appena diplomati!”, esclamò Shino.

 

“ Diplomarsi da solo il permesso per prendere il vero test per diventare genin. Se fallite, tornerete all'accademia.”.

 

“ Non può farlo!”, aggiunse Kiba alzando i pugni.

 

“ Fidatevi, posso. Ora procediamo, sapete cosa sono queste?”, chiese il jonin tronfio prendendo due campanelle.

Campo d'allenamento numero otto

 

Come gli altri tre team, i nuovi genin guardarono la loro sensei con grande trepidazione.

 

“ Guarda un po', quest'anno avremmo ben due squadre a maggioranza femminile. E' bello vedere più donne prendere la via del ninja- disse questa prima di rivolgersi a Naruto in particolare- considerando che sei stato allenato dalla più forte kunoichi che sia mai vissuta, dubito avrai problemi a essere l'unico maschio- questi però si mise a ridere-, con grande confusione di Kurenai ho detto qualcosa di divertente, Naruto?”.

 

“ Sì, sensei, mi scusi.”, disse il biondino soffocando le risate.

 

“ Kurenai- sensei, io sono un ragazzo.”, spiegò Haku. Kurenai lo guardò a occhi sbarrati e le sue guancie assunsero un certo rossore

 

“ Oh, mi dispiace, sono stata ingannata dal tuo aspetto.”, si scusò rapidamente, ma Haku la tranquillizzò.

 

“ Non è un problema, Kurenai- sensei. Mi capita spesso di essere scambiato per una ragazza, i miei vestiti non aiutano.”.

 

' Nessuna sorpresa che non sia arrabbiato, allora. Non posso credere però di essermi confusa.', pensò la donna.

 

“ E' più comune di quanto pensi. A Suna incontrai un altro uomo un po' effemminato.”, commentò Naruto.

 

“ Ok, dimentichiamocene e proseguiamo. Io sono Kurenai Yuki, mi piace andare a bere con gli amici. Odio chi mi sottovaluta solo perchè sono una donna. Il mio sogno è diventare forte quanto Tsunade- sama o alemno arrivarci vicino. Chi vuole presentarsi?”.

 

“ Io, io!- gridò Naruto agitando le mani come un ossesso- Mi chiamo Naruto Uzumaki. Mi piacciono il ramen, imparare nuovi jutsu e il giardinaggio. Odio l'attesa per il ramen e i maleducati. Il mio sogno è diventare il miglior Hokage di sempre!”.

 

“ Uh, e io pensavo di essere ambiziosa. A chi tocca?”.

 

“ A me. Mi chiamo Haku Yuki. Mi piacciono Zabusa- sama, Hayate- san, Yugao- san, i miei amici e Konoha in generale. Odio chi giudica le persone per cose oltre il loro controllo. Non mi interessa essere scambiato per una ragazza, ma sta diventando fastidioso. Il mio sogno è aiutare Zabusa a distruggere la tirannia del Mizukage e riportare la pace nel Paese dell'acqua.”.

 

Kurenai fu molto attenta alle parole del castano. La sua lealtà per lo spadaccino rinnegato era un po' preoccupante, ma aveva comunque affermato quanto gli piacesse vivere a Konoha. Decise di non pensarci per il momento, e si rivolse all'ultimo membro rimasto del team.

 

“ M- mi chiamo Hinata Hyuga. Adoro- guardò Naruto arrossendo, ma lui non se ne accorse- il giardinaggio e uscire con gli amici. Odio anch'io i maleducati e voglio diventare una grande kunoichi, per poi succedere a mia madre e guarire la scissione nel nostro clan.”.

 

Kurenai sorrise ai tre studenti e tornò a spiegare.

 

 

“ Perfetto, ora che abbiamo finito con le presentazioni, vi spiego il nostro ruolo. Come dice il nome, saremo un'unità offensiva: Haku userà il suo ninjutsu, Hinata il taijutsu e Naruto un mix di entrambi, mentre io ricorrerò al mio genjutsu. Abbastanza semplice, direi.”.

 

“ Quando comincieremo con le missioni?”.

 

“ Prima sappiate che non siete ancora veri genin. Dovrete passare un'ultimo test, se fallite si ritorna all'accademia.”. Naruto ci mise qualche secondo a processare le parole di Kurenai, la sua reazione fu quindi esplosiva quanto prevedibile.

 

“ COSA?!”.

 

' Se non passo il test... Zabuza tornerà in prigione?', pensò Haku spaventato.

 

“ Ehi, non fate quelle facce. Ho visto i vostri profili dell'Accademia e dovrebbe essere facilissimo per voi.”.

 

“ Che test sarà, Kurenai- sensei?”, chiese Hinata, nascondendo la preoccupazione.

 

“ Lieta che tu abbia chiesto- la jonin prese una pergamena, da cui uscì un'armatura con due bersagli sul retro e sul davanti della corazza, e l'indosso- avete tre ore per colpire uno dei bersagli con qualsiasi tipo di colpo. Io userò solo il taijutsu, chiaro?”.

 

“ Dobbiamo colpirla?”, chiese Haku dopo aver alzato una mano.

 

“ No, solo i bersagli. Basta un colpo e passerete tutti e tre. Se non ci sono altre domande, cominciate”, dopo aver fatto un altro sigillo, Kurenai sparì nel nulla.

 

“ Che diavolo?”, esclamò un Naruto molto confuso.

 

“ Credo fosse un genjutsu...”, suggerì Hinata.

 

“ Sembra di sì. Forza, dobbiamo passare l'esame.”, disse Haku prendendo una manciata di senbon.

 

“ Ma dov'è andata?”, fece Naruto guardandosi attorno.


“ Direi tra gli alberi. Hinata, attiva il tuo Byakugan.”, rispose ancora Haku.

 

La ragazza annuì, e attivò la propria arte oculare.

 

*****

 

Come teorizzato da Haku, Kurenai si stava nascondendo su un altissimo albero. Era un po' delusa che i suoi nuovi studenti non si fossero accorti che avesse già lanciato un'illusione mentre parlavano, ma d'altronde non erano ancora abituati a quel genere di attacchi. Per buona che fosse la riforma di Jiraya, l'accademia si concentrava ancora più sul come difendersi dai genjutsu che come usarli.

 

Comunque avrebbe insegnato lei quell'arte ai ragazzi. Naruto doveva ancora raffinare il controllo del chackra, ma Haku e Hinata erano perfetti. Sebbene la Hyuga avrebbe avuto troppo poco tempo, dovendo anche studiare medicina.

 

Un suono tagliente, che Kurenai identificò come uno shuriken, la strappò dai suoi pensieri. Balzò via prima che le stelle metalliche si fissassero nel legno, e atterrò in una piccola radura, dove i tre studenti la circondarono rapidamente.

 

“ Mi avete trovato più presto di quanto pensassi.”, ammise con un ghigno.

 

“ E' stato facile, col Byakugan di Hinata- rispose Naruto formando un sigillo- e questo lo renderà ancora più facile: Tecnica dei cloni ombra- dodici copie apparvero in tutta la radura- PRENDETELA!”.

 

Armati di kunai, tutti i Naruto si lanciarono contro la donna, armata a sua volta con due pugnali. Si scontrò più volte con i cloni in arancio, tagliandoli mentre schivava i loro colpi. Alcune copie che erano rimasti indietro, presero altri shuriken e la bersagliarono, prendendo però un loro compagno che Kurenai aveva usato come scudo umano. Dopo pochi minuti, la tecnica fu neutralizzata.

 

Haku decidette fosse il suo turno di attaccare, e lanciò dei senbon all'insegnante, che li parò col suo kunai. Vide però Hinata pronta a colpirla, e l'afferrò per il polso sbattendola quindi contro Naruto.

 

Haku cominciò una serie di sigilli, ma Kurenai fu di fronte a lui prima che potesse finire. Con un calcio alla gola, lo svuotò di tutta l'aria che l'aveva in corpo, e così come Hinata, lo prese per il polso e lo lanciò contro un albero.

 

“ Un attacco così disorganizzato. Dovrete fare meglio di così se non volete tornare in accademia.”.

 

I tre infatti, una volta rialzatisi decisero di fare un miglior piano.

 

“ Qualcuno ha un'idea?”, chiese Haku.

 

“ Hinata dovrebbe distrarla con un attacco frontale, noi due andremo ai lati.”, spiegò Narut, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da Hinata.

 

“ P- perchè io?”.

 

“ Perchè sei la migliore in taijutsu. Mentre la tieni occupata, Haku può usare i suoi aghi e le tecniche di ghiaccio, mentre io ricreerò i miei cloni.”.

 

“ Ti copriremo affinchè ti possa avvicinare a lei.”, insistette Haku. La mora guardò i sue due nuovi compagni, entrambi le stavano dando completa fiducia. Avrebbe voluto protestare, ma una parte di lei la spinse a provare, convinta di farcela.

 

“ Ce la farò.”, rassicurò la giovane Hyuga riattivando i suoi occhi. Trovò Kurenai in una piccola radura. Il posto perfetto per un'imboscata. Quasi troppo perfetto, ma non vide nessuna trappola. Forse era una vera provocazione. Decisero di prendere il rischio e attaccare, Haku fu il primo, arrivato da Kurenai prese una pergamana contenente dell'acqua e liberò una pozzanghera ai suoi piedi, quindi formò i sigilli adatti.

 

“ Arte del ghiaccio: Aghi perforanti.”. Sfruttando l'acqua di svariate pozzanghere, diverse lancie si diressero verso la jonin, che schivò con salti mortali dando a Naruto l'occasione che aspettava.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”. Kurenai si trovò nuovamente circondata da cloni vestiti d'arancio, ognuno dei quali la bersagliò con una tempesta di shuriken. Kurenai schivò abilmente e rispose al fuoco distruggendo la maggior parte dei cloni.

 

“ Così avventato. Se fossero stati i tuoi compagni invece di semplici cloni.”, commentò Kurenai delusa occupandosi delle ultime copie rimaste.


“ Hinata, ora!”, gridò l'ultima rimasta prima di sparire. La Hyuga saltò dal suo nascondiglio tra gli alberi atterrando di fronte a Kurenai, con cui cominciò a scambiare colpi. Grazie al supporto di Haku e Naruto, in breve la donna fu costretta alla difensiva.

 

Notando un'apertura, Kurenai colpì nuovamente Hinata alla gola e scattò verso Naruto, intento a lanciare più shuriken. Stava per rivolgere la propria attenzione ad Haku, ma con la coda nell'occhio vide Hinata formare sigilli e in pochi secondi le sue mani si ricoprirono d'elettricità. Così armata si lanciò sulla jonin.

 

 

“ Arte del fulmine: Palmo tonante!”.

 

' Ha combinato il Pugno gentile con l'arte del fulmine. Questi ragazzi sono davvero incredibili.', pensò Kurenai schivando i colpi di Hinata. Purtroppo per lei, non notò Naruto intento a fare un'altra tecnica.

 

“ Arte del vento: Ciclone rotante!”. Il biondino formò uno spazio a cono tra le mani da cui si generò un piccolo vortice e per quanto chackra Naruto ci mise, non riuscì a farlo forte quanto voleva. Il cono d'aria riuscì comunque a spingere via Kurenai di diversi metri, distraendola abbastanza affinchè Hinata potesse prenderla sulla spalla, sia chiudendo uno dei suoi punti di pressione, sia intorpidendola con l'elettricità.

 

“ AHHHH!”, strillò la jonin cadendo in ginocchio e afferrandosi la spalla.

 

“ ORA!”.

 

Haku saltò da dietro lanciando una serie di senbon all'illusionista. Questi provò a scappare più veloce che poteva, ma due tra le munizioni del moro riuscirono a prendere il loro bersaglio.

 

“ C'e l'abbiamo fatta”, esultò Naruto alzando un pugno in aria, presto imitato dai compagni. Kurenai si tolse quindi l'armatura, confermando che era stata presa da due senbon, e raggiunse il trio di genin, dove Hinata cominciò a guarirle la spalla.

 

“ Congratulazioni, avete passato il test. Sapevo che non avreste avuto così tanti problemi.”, si congratulò orgogliosa.

 

“ E' stato merito di Hinata. Te l'avevo detto che ne eri capace.”, disse Naruto dando un colpo alla spalla di Hinata.

 

“ E' stato un lavoro di squadra... p- poi è stato Haku a dare il colpo di grazia.”, disse la Hyuga rossa come sempre.

 

“ Ha ragione, ce l'avete fatta perchè avete lavorato come un team.”.

 

“ Quindi lo scopo del test era solo capire l'importanza del gioco di squadra? Ma lo conoscevamo già!”, si lamentò Naruto.

 

“ Non solo. Finora avete sempre combattuto in situazioni controllate. Ora sapete cosa vi aspetterà fuori dal villaggio: nemici rapidi che non si fermeranno davanti a niente pur di uccidervi.”.

 

“ Che facciamo ora quindi?”, domandò Haku.

 

“ Per oggi abbiamo finito, prendetevi il resto della giornata libera. Domani prenderemo una missione di mattina, pranzeremo e ci alleneremo qualche ora nel pomeriggio. Il weekend sarà libero da missioni e allenamento, ma non smettete di allenarvi. Ci vedremo domani alle nove.”.

 

*****

 

Torre dell'Hokage, qualche ora dopo

 

Jiraya era seduto alla scrivania, osservando i quattro nuovi team accompagnati dai rispettivi sensei e Iruka.

 

“ La squadra tattica ha la mia approvazione. Dobbiamo sistemare alcune loro abitudini, ma ho fede che sorpasseranno addirittura i loro genitori.”, informò fiero Asuma.

 

“ Anche la squadra medica viene approvata. Ognuno conosce il suo ruolo e sebbene al lavoro di squadra serva qualche rifinitura, diventeranno in breve una grande risorsa per Konoha.”, riferì allegra Shizune.

 

“ La squadra animale ha passato il test, sebbene con molta difficoltà. Necessiteranno di molto lavoro.”.

 

“ Anche la squadra d'assalto è più che pronta. Hanno molto talento e nessun problema a lavorare come squadra.”. Jiraya sorrise soddisfatto e si rivolse ad Iruka.

 

“ Che ti dicevo? Per la prima volta nella storia di Konoha il vero esame ha un tasso d'approvazione del cento per cento.”.

 

“ I risultati parlano da soli, Jiraya- sama. La sua riforma è stata davvero geniale.”, concordò il chunin.

 

“ E' stato grazie anche a te e ai tuoi colleghi. Avete fatto un grandissimo lavoro nell'insegnare a questi ragazzi. Oh, non vedo l'ora cominci l'esame di selezione dei chunin.”.

 

“ Mancano solo tre mesi, siete sicuro? Per straordinari che siano, dubito possano ottenere abbastanza esperienza in così poco tempo.”.

 

“ Abbi un po' di fede, Iruka, potrebbero soprenderti un'altra volta. Se non c'è altro da discutere, siete tutti congedati- tutti se ne andarono lasciando il posto a due Anbu, che portavano con sé un uomo che Jiraya non vedeva da quattro anni- Bene, Zabuza, sembra che a parte qualche rissa nel tuo primo anno, il tuo comportamento sia stato eccellente.”.


“ Buono a sapersi, non è stato facile sopprimere il mio istinto omicida.”, ridacchiò lo spadaccino.

 

“ Ora che Haku è a tutti gli effetti un ninja di Konoha, puoi diventarlo anche tu e cominciare a pagare il debito verso di noi- i due ANBU diedero all'assassino un'uniforme da jonin- non è obbligatorio, ma sarebbe meglio se tu indossassi almeno parte della nostra uniforme- con riluttanza Zabuza indossò il coprifronte e la giacca- ah, e credo questa sia tu.”, concluse dandogli una pergamena. Aprendola, gli occhi di Zabuza strabuzzarono quando trovò la fidata Mannaia decapitatrice nuovamente tra le proprie mani.

 

“ L'hai tenuta per tutti questi anni? Pensavo l'avessi già venduta ad altri villaggi, o almeno data o a un tuo ninja.”.

 

“ Konoha non ha una grande tradizione di combattimento con la spada, sarà molto più utile nelle tue mani. Ora sei pronto a lavorare come un cane per il villaggio?”.

 

“ Sì, ma prima rispondi a questa domanda. Sei preoccupato che una volta uscito dal villaggio, me ne andrò senza tornare?”.

 

“ Ho preso delle precauzioni. C'è un sigillo su di te che solo io posso sciogliere, l'abbiamo messo mentre dormivi. Una volta attivato, ti causerà un attacco di cuore.”.

 

“ E ti aspetti che io ti creda.”.

 

“ Allora non ti dispiacerà che io faccia questo- rispose Jiraya alzando una mano, e improvvisamente lo spadaccino cadde in ginocchio tenendosi il petto, si sentiva come se una mano invisibile stesse provando a distruggergli il cuore- Come hai appena sperimentato, posso ucciderti quando voglio con un gesto. Per di più il sigillo risponde solo al mio chackra. E dubito tu possa trovare un maestro di sigilli paragonabile a me. Mi permette persino di trovare la tua posizione approssimativa, non hai modo di scappare. Comunque lo toglierò non appena il tuo periodo 'in prova' sarà finito. Pronto quindi per la tua prima missione?”.

 

“ Direi... di sì.”.

 

“ Bene, eccola.”.

 

“ Una missione di rango C? E' uno scherzo?!”.

 

“ Se fosse uno scherzo ti staresti rotolando dalle risate sul pavimento. Oltre a essere un talentuoso scrittore, un grande seduttore e un ninja spaccaculi, sono un'ottimo commediante. E' un test. Sei stato in prigione per quattro anni e devo stabilire il livello delle sue abilità.”.

 

“ Ero in prigione perchè TU mi hai spedito lì!”, gridò Zabuza puntando un dito all'Hokage.

 

“ Dettagli, dettagli. Gufo, porta il cliente.”, disse Jiraya con nonchalance.

 

“ Subito, Hokage- sama.”, annuì l'ANBU, tornando un minuto dopo col suddetto cliente. Era un uomo molto avanti negli anni con degli occhiali, sandali e una camicia piuttosto dismessi, oltre a una bottiglia di sakè tra le mani.

 

“ Zabuza, questo è Tazuna- san, costruttore di una certa fama. Dovrai scortarlo fino al suo villaggio e proteggerlo finchè lui e i suoi uomini non avranno finito il ponte su cui stanno lavorando.”.

 

“ Dubito che questo tizio possa persino costruire un ponte giocattolo.”, commentò scettico Zabuza guardando il nuovo arrivato, che non sembrò comunque insultato. Jiraya proseguì quindi a concludere le presentazioni.

 

“ Tazuna- san, ti presento una delle nostre reclute più recenti. Sarai al sicuro finchè c'è lui vicino.”. Tazuna squadrò attento l'ex ninja di Kiri. Non riusciva a decidere se fosse più spaventato del riccone che voleva già la sua testa o della guardia del corpo appena assegnatagli.

 

“ Beh, vedo che l'Hokage non scherzava mentre mi prometteva un po' di muscoli... fai davvero paura.”, commentò senza nascondere un certo cenno di paura.

 

“ Grazie.”, disse semplicemente Zabuza, ignaro che non fosse un complimento.

 

“ Beh, dovete andare. Buona prima missione, Zabuza.”, salutò Jiraya agitandogli la mano come un bambino. L'ex ninja di Kirigagure si limitò a ringhiargli contro, trascinandosi dietro un Tazuna molto spaventato.

                                                                                                                                        *****

Salve, ragazzi, spero che questo capitolo vi piaccia com'è piaciuto a me quando lo lessi, Naruto e gli altri affronteranno sfide sempre più dure. Non so quando tornerò qui perchè credo passerò i prossimi giorni a pensare a RWBY Grand Order e Super Hero Taisen. Tra l'altro qualcun altro ha visto Joker? Io ci sono stato sabato scorso e ho sbavato dall'inizio alla fine. Come dicono in molti, tra cui la mia amica Elara Vlad Tepes( altra autrice che vi consiglio) non si parla davvero del Joker fino all'ultima mezz'ora scarsa, ma all'uomo che è diventato il Joker. Si può parlare quindi di un film sulle origini nel senso più stretto della parola.

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Capitolo 16
*** Prima missione di rango C, parte prima: Scontro nei campi di riso o cosa potrebbe andare storto? ***


Capitolo 16

 

Prima missione di rango C, parte prima: Scontro nei campi di riso o cosa potrebbe andare storto?

 

Negli scaffali di casa Senju, accanto a vari vasi, libri e decorazioni, c'erano ora due foto. Una del team di Kurenai( con Naruto che aveva il suo solito enorme sorriso) e una del team di Shizune( in cui il povero Sasuke mostrava un'espressione del genere 'uccidetemi', dovuta alle costanti attenzioni delle compagne di squadra).

                                                                                                                      

 

Era una tradizione per le varie squadre fare una foto il loro primo giorno insieme, come un ricordo sia per gli studenti che per il sensei. Tsunade spese qualche minuto guardando le due foto dopo essersi svegliata. Quella di Naruto le ricordava il primo giorno del team Sarutobi, sebbene all'epoca le immagini fossero ancora in bianco e nero. Shizune invece l'aveva fatta pentire di non aver preso un team di genin da allenare. Jiraya ne aveva parlato come una magnifica esperienza.

 

Certo, aveva allenato Shizune, ma il loro periodo insieme era stato tutto meno che normale.

 

“ Mamma? La colazione è pronta!”, avvertì Kaida dalla cucina.

 

“ Arrivo!”.

 

L'intera famiglia, con l'eccezione del già partito Jiraya, si sedette allegramente al tavolo per mangiare e prepararsi per la giornata.

 

“ Quindi, oggi sono i vostri primi giorni rispettivamente come un vero ninja e come una sensei. Come vi sentite?”, domandò Tsunade dopo aver dato un morso al suo pane tostato.

 

“ Non vedo l'ora di avere la mia prima missione! Papà ha detto che è qualcosa di adatto per le mie abilità.”, esclamò un'entusiasta Naruto.

 

Ci fu uno scambio quasi telepatico tra i due ninja medici. Una scintilla di pietà negli occhi di Shizune, mentre la madre adottiva sembrava sadica più che mai.

 

' Dovremmo dirglielo...'

 

' No, deve scoprirlo come chiunque altro'.

 

“ Beh, andrò a incontrare la mia squadra.”, disse nuovamente il biondino una volta finita la colazione.

 

“ Dicci com'è andata.”, lo salutò Tsunade.

 

“ Che cavolo, Naruto nii- san va già in missione e noi siamo ancora all'accademia.”, si lamentò Kaida mettendo i gomiti sul tavolo.

 

“ Fidati, Kaida, non vorresti decisamente essere al posto di Naruto. Ora devo andare anch'io, non voglio far aspettare il mio team. Già mi odieranno quando scopriranno in cosa consiste la loro prima missione.”, le disse Shizune mettendo il suo piatto nel lavandino prima di incamminarsi.

 

“ Mamma, che c'è di sbagliato con le loro missioni?”, domando Hagane una volta che la sorella maggiore fu fuori portata. Tsunade per poco non si strozzò con una risata.

 

“ Tesoro, faresti prima a chiedere cosa non ci sia di sbagliato.”.

 

*****

 

Una volta riunitosi al campo d'allenamento, il team di Kurenai si diresse all'accademia, dove si trovava la bacheca delle missioni. Tutti e tre i genin erano molto entusiasti di prendere una missione, specialmente Naruto, e discussero allegramente tra loro sull'oggetto della loro prima missione. La loro maestra non disse niente, si limitò a guardare gli incarichi con uno sguardo divertito.

 

Scelto finalmente un incarico, si diressero all'ufficio di Jiraya. C'erano anche Iruka e Hiruzen.

 

“ La squadra d'assalto è già pronta a spaccare i culi!- urlò Naruto euforico- forza, papà, dacci qualcosa di degno della nostra miticità!”. Jiraya gli diede un grosso sorriso, vagamente inquietante.

 

“ Adoro il tuo entusiasmo, Naruto, ti porterà lontano- rise, con un tono che inquietò vagamente il ragazzo. Intanto passò a Kurenai una pergamena- Qui ci sono tutti i dettagli, mi aspetto che finiate entro oggi.”.

 

“ Entro oggi? Dev'essere una missione molto facile.”, notò Haku.

 

“ O magari sa che siamo tanto bravi da finirla in un giorno.”.

 

“ Quindi, Kurenai- sensei, cosa riguarda la missione?”, domandò infine Hinata.

 

*****

 

Un'ora dopo l'intera squadra stava tinteggiando una casa. Nessuno dei tre sembrava particolarmente contento.

 

“ Sapete, non avrei mai creduto che qualcuno assumesse un'intera squadra di ninja per tinteggiare una casa.”, commentò Haku, mettendo nuovamente il pennello nel secchio di vernice.

 

“ Neanch'io. Mi aspettavo ci avrebbero dato qualcosa di poco impegnativo il primo giorno, ma non... così”, concordò Hinata. A differenza dei suoi studenti, Kurenai stava solo guardando.

 

“ Non lamentatevi. Anch'io ho dovuto fare queste missioni quando ero un genin.”.

 

“ Quindi è un rito di passaggio? Ma comunque perchè un ninja dovrebbe fare questo tipo di lavori?”, chiese ancora Haku.

 

“ Se volete a saperlo, chiedete all'Hokage. Le richieste che accettiamo vengono classificate in base al rischio e alla difficoltà. In quanto genin appena diplomati, vi aspettano ovviamente i compiti più facili, per lo più all'interno del villaggio.”, spiegò l'insegnante.

 

“ Ma comunque perchè l'Hokage le accetta? E' uno spreco della nostra formazione e del nostro talento.”, si lamentò ancora lo Yuki.

 

“ Per di più non possiamo diventare più forti così.”, disse Hinata.

 

“ Per migliorare il vostro lavoro di squadra e far sapere ai civili che siamo qui per proteggerli- Kurenai si voltò quindi verso Naruto, che nonostante si fosse lamentato inizialmente della missione, era rimasto zitto appena cominciato a lavorare- Tra l'altro complimenti, Naruto, pensavo che ti saresti lamentato di più.”.

 

“ Eh, sarà anche uno spreco, ma mi da tempo per pensare.”, rispose il jinchuriki. Kurenai emise un sospiro di sollievo.

 

“ Bene, e a cosa stai pensando se posso chiedere?”.

 

“ Il modo in cui mi vendicherò di papà. Pensa sarebbe troppo bruciare la torre dell'Hokage?- tutti si girarono a guardarlo con la faccia trasformata in una maschera di assoluto terrore- va bene, va bene.”.

 

*****

 

Ufficio dell'Hokage, qualche giorno dopo

 

Ancora una volta Jiraya e Zabuza si trovarono l'uno di fronte all'altro, il secondo dotato di una grossa borsa che non aveva alla partenza.

 

“ Dimmi tutto.”.


“ La missione è proseguita senza incident, escludendo alcuni missioni omessi dal cliente.”, cominciò Zabuza. L'Hokage inarcò un sopracciglio.

 

“ Spiegami, per favore.”.

 

“ Tazuna non aveva detto che un certo Gato lo volesse morto. Il ponte in costruzione avrebbe intralciato i suoi affari o qualcosa del genere, così continuava a mandarci contro i suoi scagnozzi. All'inizio ero felice di avere qualcun'altro da uccidere, ma non erano neanche ninja!”.

 

“ Ma avevi detto che non ci sono stati incidenti.”.

 

“ Niente incidenti di cui non potessi occuparmi. Ma appena abbiamo finito quel coglione si è presentato con un'armata in un patetico tentativo di spaventarmi. Stanno dormendo tutti con i pesci.”.

 

“ Lieto di sapere che la prima missione si è conclusa senza difficoltà.”.

 

“ Ovviamente, ma avrei preferito un po' più di sfida. Quel Gato era abbastanza ricco da combrarsi tanti ninja. Lascia che te lo dica, fossi stato assunto io, Tazuna sarebbe morto prima di mettere un solo piede a casa.”.

 

“ Non ho dubbi. A proposito, che c'è in quella borsa?”, domandò infine Jiraya, visto che il suo sottoposto non aveva ancora detto niente.

 

“ Un piccolo compenso. Dopo aver ucciso Gato ho svuotato casa sua. Spero aiuti la mia retribuzione.”, disse l'assassino aprendo la borsa sulla scrivania e rivelando diversi rotoli di banconote.

 

“ Non mi riferivo a un debito monetario, ma aiuterà. Dubito sia comunque tutto quello che Gato avesse.”.

 

“ Infatti è solo una frazione di quanto aveva il bastardo. Ho perso il resto per strada.”, ammise Zabuza come fosse una cosa logica. Jiraya lo guardò storto.

 

“ L'hai perso? Hai del coraggio a mentirmi in faccia.”. L'altro uomo sorrise sotto la maschera.

 

“ Non hai prove che stia mentendo.”.

 

“ Ti ricordo che abbiamo un clan di telepati a Konoha, ma fortunatamente per te ho problemi più importanti a cui pensare di questi soldi- concluse Jiraya. D'altronde Zabuza aveva portato almeno un po' di soldi al villaggio- Ora sei congedato, ti chiamerò per la prossima missione.”.

 

“ Non vedo l'ora. Ma spero qualcosa di più adatto alle mie abilità.”, salutò l'ex ninja di Kiri prima di andarsene.

 

*****

 

I giorni successivi non cambiarono molto, la squadra d'assalto continuava a ricevere missioni che sbrigava in giornata( occuparsi di bambini, giardinaggio e simili) e poi andava ad allenarsi. Ovviamente non erano gli unici a fare quel tipo di missioni, anche le altre tre squadre se ne occupavano.

 

La squadra animale riuscì a completare una missione letteralmente dopo averla presa: riuscì a prendere Tora, il gatto della moglie del Damyo, in un minuto grazie alla Tecnica del richiamo di Tamaki, che sarebbe stata richiesta a ogni nuova fuga.

 

Dopo aver finito la loro routine d'allenamento, Shizune congedò il proprio team e raggiunse Shisui al ristorante dove si erano dati appuntamento allo Yainiku Q. Una volta ordinato, cominciarono a fare un po' di conversazione.

 

“ Allora, come sta andando il tuo team, Shizune- sensei?”, chiese l'Uchica in tono provocatorio.

 

“ Come ci si aspetta quando cominci con le missioni di rango D. Continuano a lamentarsi di non essere stati addestrati per questo.”, rispose il ninja medico.

 

“ Sasuke ti ha dato molti problemi.”, domandò ancora Shisui chinandosi in avanti.

 

“ Si lamenta come tutti del fatto sia uno spreco di talento, ma fa ciò che deve.”.

 

“ Siamo andati tutti attraverso quell'inferno, ora è il suo turno di soffrire.”, disse Shisui prendendosi un pezzo di pane. La ragazza si mosse a disagio sulla sua sedia.

 

“ A dire il vero non ne ho mai fatta una.”. Shisui per poco non si strozzò col suo cibo.

 

“ COSA?! E' stato perchè eri l'apprendista di Tsunade- sama? Che favoritismo del cavolo!”, si lamentò strofinandosi l'occhio.

 

“E calmati- rispose Shizune alzando le mani a mò di difesa- E' perchè ho lasciato Konoha subito dopo il diploma. E credimi, ho fatto roba brutta quanto quelle missioni, se non peggio.”.

 

“ Dubito potessero peggio di inseguire quel dannato gatto per mezzo villaggio.”. Stavolta fu Shizune a chinarsi in avanti, e guardò di sbieco il fidanzato.

 

“ Un giorno andrai a bere con Tsunade- sama. Ma non berrai, no, dovrai ascoltarla blaterare per ore e poi convincerla ad andarsene quando ha bevuto decisamente troppo. Dovrai quindi trascinarla via e portarla a letto. Allora ti rimangerai le tue parole.”. Shisui in tutta risposta ghignò.

 

“ Per adesso l'unica cosa che mangerò è questa bistecca. A proposito, Sasuke ha incontrato i tuoi fratellini oggi e mi ha parlato di un incidente. Che è successo?”.

 

“ Oh, la nostra ultima missione di rango D. Lui e gli altri stavano facendo i baby sitter a casa mia.”.

 

Flashback

 

Shizune aveva deciso di lasciare i bambini soli con i ragazzi mentre faceva un po' di spesa. Tornata trovò Sasuke e Hagane seduti pigramente sul divano.

 

“ Sono tornata- salutò rientrando- Nessun incidente mentre ero fuori?”.

 

“ Tutto bene finora.”, rispose Sasuke. Shizune però guardò il suo fratellino, che era troppo fermo.

 

“ Hagane- kun, che stai facendo?”.

 

“ E' un gioco che mi ha insegnato Sasuke.”, disse conento il bambino, attento a non muoversi.

 

“ Che tipo di gioco?”.

 

“ Devo fare fermo e zitto il più possibile. Posso parlare solo se qualcun altro mi chiede qualcosa, come adesso.”.

 

“ Sasuke..”, sibilò Shizune al suo studente.

 

“ Ehi, lui si sta divertendo.”, rispose Sasuke fintamente offeso.

 

“ Dove sono le ragazze?”, chiese Shizune sospirando.

 

“ Fuori con Kaida. Voleva fare un po' di sparring.”.

 

“ E perchè tu non hai accettato? Ti piacciono i match di allenamento.”.


“ Ma con persone da cui posso imparare qualcosa, non ragazzine.”. La sensei si diresse quindi verso il giardino, da cui provenivano le voci di Sakura, Karin e Kaida.

 

“ Sei molto brava, Kaida- chan.”, disse la seconda.

 

“ Allora guardate questo. Arte del legno: Tecnica della crescita rigogliosa!”, rispose orgogliosa la più piccola di casa Senju.

 

“ Oh, che carina, imita il primo Hokage. Ma POR...”, gridò Sakura mentre l'intera casa subiva strane scosse. Shizune si pietrificò dal terrore, e correndo vide le sue studentesse sospese in aria da radici avvolte attorno al loro corpo. Avevano un'espressione tra il terrificato e l'arrabbiato, mentre Kaida sembrava contentissima.

 

“ Kaida- chan, cosa ti abbiamo detto sull'usare l'Arte del legno?”, disse severa Shizune alla sorella minore.

 

“ Volevo mostrar loro il mio potere.”.

 

“ Hai comunque violato una regola e messo i miei genin in pericolo.”.

 

“ L'avevo controllato stavolta.”.

 

“ Questa volta?”, chiesero all'unisono le due genin. Il cipiglio di Shizune si allargò e Kaida chinò la testa dalla vergogna.

 

“ Per favore, Shizune nee- san, non dirlo a mamma.”.

 

“ Chiedo che questa diventi una missione di rango A.”, gridò un'infuriata Sakura.

 

“ Sottoscrivo.”, aggiunse la compagna di sventure.

 

Fine Flashback

 

“ Ora Sasuke mi sta pregando di fargli combattere Kaida, ma non lascerò che accada almeno fin al suo diploma.”, disse Shizune con una risatina.

 

“ Sasuke può essere piuttosto testardo, potrebbe trovare un modo.”, osservò Shisui.

 

“ E ovviamente non dire nulla sui poteri di Kaida. Se delle voci arrivassero agli altri villaggi...”.

 

“ Il rapimento di Hinata sembrerebbe uno scherzo a confronto- concluse il ragazzo- Non ti preoccupare, starò zitto.”.


“ E' bello poter contare su di te.”.

 

“ E Hagane?”.

 

“ No, in compenso è molto affine con l'energia naturale e può amplificare i poteri altrui.”, spiegò Shizune, e il suo accompagnatore rilasciò un fischio.

 

“ Impressionante. I geni di Jiraya e Tsunade sono incredibili per produrre due piccoli mostri così.”, disse ricevendo poi un pugno nel braccio da Tsunade.

 

“ Non chiamare i miei fratelli mostri.”, lo avvisò, ma Shisui si limitò a ridere.

 

“ Era in senso affettuoso. Poi tu sei l'unica davvero normale lì dentro.”. Shizune sospirò.

 

“ Shisui, spendi una settimana in quella casa e capirai che qualcuno deve essere normale.”.

 

 

*****

 

Per festeggiare la loro decima missione, Kurenai portò i suoi tre studenti a Shushuya, uno dei suoi ristoranti preferiti. Ma nonostante le loro intenzioni, i genin non sembravano dell'umore per festeggiare. Probabilmente pensavano che dieci missioni di rango D non fossero poi così importanti.

 

“ Perciò, Kurenai- sensei... quando avremmo una vera missione?” domandò Naruto tambureggiando le dita sul tavolo.

 

“ Queste sono vere missioni- lo contraddisse la sua sensei- Tutte le missioni sono importanti e necessarie per le casse del villaggio. Non pensare siano al di sotto di te.”.

 

“ Ma sono uguali ai lavoretti che faccio a casa!- protestò ancora l'Uzumaki- i miei fratellini vanno ancora all'accademia e potrebbero farle senza problemi.”.

 

“ Devo concordare con Naruto. In Kirikagure dei genin si occupano già di omicidi.”, aggiunse Haku, che rispetto all'amico si mostrò più controllato.

 

“ E danno anche la caccia a chi possiede abilità innate.”, rispose duramente Kurenai, irritando non poco l'allievo. Sapeva che era un colpo basso, ma lo credeva necessario.

 

“ Sì, perchè non possiamo uccidere qualcuno?”, pregò Naruto.

 

“ Naruto!”.

 

“ Solo un pochino.”.

 

“ Come puoi uccidere qualcuno solo un pochino?”, domandò Hinata a nessuno in particolare.

 

“ Il punto è, siamo sempre la squadra d'assalto, non degli imbianchini, dei dog sitter o che so io.”. Kurenai si massaggiò le tempie. Aveva sperato di calmare la propria squadra, ma era evidente che il problema sarebbe solo andato peggiorando se non avesse fatto qualcosa.

 

“ Domani chiederò per una missione di rango C, ok?”, domandò sperando si accontentassero. Il sorrisone di Naruto fu una risposta sufficiente.

 

“ Davvero?!”, gridarono insieme tutti e tre i ragazzi.

 

“ Sì, non ero sicura, ma credo siate ormai pronti. Comunque non significa che smetteremo di fare le missioni di rango D.”, aggiunse severamente la donna.

 

“ Non è un problema con qualcosa di più entusiasmante in mezzo.”, disse Haku.

 

“ Dovrò comunque giudicare la vostra performance, non esaltatevi tanto. Ma sono comunque certo che non mi deluderete”.

*****

Il giorno dopo il team Kurenai era nuovamente andato a chiedere una missione, Jiraya aveva preparato diversi documenti tra cui scegliere.

 

“ Lieti che siate tornati, ho qualche missione che vi aspetta.”, disse l'albino con un ghigno snervante. Naruto avrebbe giurato che si stava godendo il loro tormento. Stava per dirgli qualcosa, ma Kurenai lo fermò prima che potesse fare qualcosa di stupido.

 

“ Penso la mia squadra sia pronta per una missione di rango C, Hokage- sama.”. Jiraya la guardò stupito.

 

“ Sicura? Si sono diplomati neanche un mese fa.”.

 

“ Credo che le loro abilità siano più che adatte per una missione simile.”.

 

“ Almeno un po' di tempo per raffinare il loro lavoro di squadra.”, insistette ancora il sannin.

 

“ Non hanno nessun problema a lavorare insieme se la situazione lo richiede.”.

 

“ Se quel che dici è vero, c'è un gruppo di banditi che sta causando troppi problemi- spiegò l'uomo passandogli una pergamena- sono nel Paese del riso, qui ci sono tutti i dettagli. Trovate quei criminali e consegnateli alle autorità competenti.”.

 

“ Finalmente qualcosa di degno delle mie capacità.”, esultò Naruto alzando un pugno in aria.

 

“ Non essere troppo sicuro di te, potrebbero essere comunque una minaccia. Andate a prepararvi e poi ci ritroveremo ai cancelli entro un'ora.”, avvisò Kurenai.

 

“ Sì, Kurenai- sensei!”, dissero i tre genin all'unisono prima di andarsene. Jiraya in quel momento si sdraiò sulla sedia sospirando rumorosamente, atto che venne notato dal suo più fidato consigliere, nonché ex maestro.

 

“ Problemi, Jiraya?”, domandò Hiruzen, chiamandolo col suo nome non per mancanza di rispetto, ma per il senso di familiarità che condividevano. L'eremita dei rospi per lui era pur sempre uno studente.

 

“ Non mi aspettavo questo giorno arrivasse così presto.”, rispose preoccupato l'albino. Sarutobi ridacchiò.

 

“ Ah, mi ricorda le prime missioni di Asuma.”.

 

“ Non sarei così preoccupato se fosse un normale bambino. Ma Naruto ha un enorme bersaglio sulla schiena, è il jinchuriki del Kyubi. Se Tsunade- hime ha ragione, qualcuno ha fatto incazzare un intero clan solo per catturarlo, e ora avrà a proteggerlo solo i suoi compagni e la sua insegnante.”.

 

“ Non puoi proteggerlo per sempre. Sei stato tu a dirmi di avere fiducia nella prossima generazione, ora tocca a te averla.”.


“ Non so come contraddirti, e lo odio più di qualsiasi altra cosa. Tsunade- hime mi ucciderà quando lo saprà.”, sbuffò l'Hokage, stringendo i denti.


“ Non sottovalutarla, si sarà preparata.”.

 

“ Può essere comunque molto emotiva. Non sai quanto sia contento che ospiteremo noi i prossimi esami di selezione dei chunin.”, sospirò nuovamente Jiraya.

 

*****

 

Ospedale di Konoha

 

Tsunade era nel suo ufficio compilando alcuni documenti, quando qualcuno bussò alla porta. Con sua grande sorpresa era Naruto.

 

“ Naruto, non che mi dispiaccia vederti, ma che ci fai qui. Non sei malato, vero?”, domandò la principessa delle lumache. Ma sarebbe stato strano, Naruto non si era mai ammalato.

 

“ Oh, no- rispose il ragazzino- papà mi ha finalmente dato una missione di rango C. Dovremmo sistemare un gruppetto di banditi nel Paese del riso. Dovremmo metterci una settimana, più o meno.”.

 

Tsunade impallidì a quelle parole. Perchè Jiraya gli aveva dato una missione del genere così presto? Avrebbe dovuto aspettare almeno un altro mese. Probabilmente loro figlio l'aveva finalmente convinto, si era lamentato per giorni affinchè smettesse di dargli missioni di rango D. In ogni caso suo marito non avrebbe mai accettato se la sensei di Naruto non fosse certa che lui e compagni fossero ormai pronti. Doveva smetterla di essere così iperprotettiva.

 

“ Sembra grandioso. Ma sta attento. Ricorda che ci sono ancora persone che ti cercano”, disse la donna dando al figlio un sorriso forzato.

 

“ Starò bene. Non posso morire prima di diventare Hokage.”, affermò Naruto determinato. Stavolta Tsunade fece un sorriso più sincero e lo abbracciò lieta.

 

“ Lo so, renderai me e tuo padre fierì.”. Il biondinò ricambiò abbraccio e sorriso, quindi se ne andò.

 

*****

 

Fortunatamente il Paese del riso era molto vicino a Konoha, e il gruppo potè andare molto velocemente, non dovendo scortare nessuno. Kurenai predisse che sarebbero arrivati verso le cinque del pomeriggio. Prima di attraversare il confine però, decise di fare una pausa in uno dei luoghi più importanti della storia di Konoha.

 

“ Benvenuti alla Valle della fine- disse allargando le braccia verso le due enormi statue di Madara e Hashirama intente a formare un sigillo. Per il resto la vallata era solo un'enorme terra grigia e desolata- Probabilmente ricordate questo posto dalle lezioni di storia, ma pensavo vi sarebbe piaciuto vederlo di persona.”.

 

Molte persone si riferivano alla valle come 'il luogo dell'ultimo duello tra Hashirama e Madara', ma sarebbe stato p iù corretto ' un prodotto del duello tra Hashirama e Madara'. La maggior parte dei civili, a volte anche ninja, aveva problemi a credere che solo due persone potessero ridurre un luogo in un simile stato.

 

“ Strano, mi sembra di essere già stato qui.”, commentò Naruto osservando le due statue.

 

“ Perchè, Naruto?”.

 

Il biondino stava per rispondere, ma qualcosa in gola lo bloccò. Un misto di rimorso, rabbia e tristezza. Ma non le sentiva come sue, era come appartenessero a qualcun altro. Qualcuno con cui condivideva il corpo.

 

“ Credo... Lui fosse qui.”.

 

Kurenai sbarrò gli occhi, sapendo benissimo a chi il suo studente si riferì, e per un istante fu tentata di annullare la tensione.

 

“ Lui... ti parla?”, chiese preoccupata mordendosi le labbra.

 

“ No, ma lo sento. Come s... sinc...”.

 

“ Sincronizzarsi.”, chiarì Hinata.

 

“ Succede spesso?”, chiese ancora la jonin.

 

“ No, è la prima volta. Credo che questo posto lo faccia arrabbiare per qualche motivo.”, spiegò il ragazzino. Kurenai pensò bene alle sue parole e ordinò di finire il prima possibile per poi andarsene. Non voleva influenzare il Kyubi più del necessario.

 

“ Se senti qualcosa di strano, dillo a me, ok?”.

 

“ Non si preoccupi, sensei.”.

 

*****

 

Neanche un'ora dopo aver visitato la Valle della fine, il gruppo arrivò al villaggio, Sawa Town. Come la maggior parte delle altre città in quella nazione, era una piccola città agricola circondata da campi di riso. Gli abitanti indossavano per lo più abiti da contadino e cappelli larghi per difendersi dal sole. C'erano meno di cinquecento abitanti. E la maggior parte erano bambini o persone oltre i quaranta. Nessun adolescente o adulto tra i venti e i trenta.

 

La presenza dei quattro ninja non passò inosservata tra i contadini. La maggior parte era felice di vederli, ma altri mormorarono riguardo l'età dei tre genin, chiedendosi come potessero proteggerli. Ad approcciare per primo il quartetto di Konoha fu un uomo sulla trentina dai capelli neri e con una benda sull'occhio.

 

“ Benvenuti, stranieri, a Sawa Town. Siete i ninja di Konoha?”, salutò l'uomo con un lieve inchino.

 

“ Sì, io sono Kurenai Yuhi e questi sono i miei studenti. Naruto Uzumaki, Hinata Hyuga e Haku Yuki”, disse la Jonin indicando i suoi studenti non appena li presentava.

 

“ Lieto di avervi qui. Io sono il sindaco, Ryo Yuhara. Venite a casa mia e vi informerò su tutto.”.

 

*****

Il gruppo si accomodò nella casa del sindaco. Una donna incinta che immaginarono fosse la moglie di Ryo servì loro del tè.

 

“ Grazie, Emi.”, disse l'uomo alla moglie, che ricambiò con un assenso.

 

“ Sarò nel giardino se avete bisogno di me.”, disse prima di andarsene.

 

“ Ryo- san, ha detto che il villaggio è già stato attaccato molte volte. Prima del prossimo assalto, abbiamo bisogno di più informazioni possibili.”.

 

“ Chiedete quello che volete, e cercherò di rispondere come posso.”.

 

“ Quanti sono?”.

 

“ In genere tra i quindi e i trenta. Usano ogni genere di arma: spade, asce, lance...”, spiegò esauriente Ryo.

 

“ Hanno mai usato il ninjutsu?”, chiese ancora Kurenai.

 

“ No, non hanno neanche dei coprifronte a indicare il loro villaggio d'origine. ”, rispose nuovamente il sindaco indicando i loro coprifronte.

 

“ Potrebbero essere degli indipendenti, ci sono vari clan non affiliati. Sono gli ultimi rimasugli dell'era degli stati combattenti, diversi tra loro in mancanza di clienti diventano disperati e si danno al saccheggio.”.

 

“ Non usano comunque ninjutsu di alcun tipo.”, chiarì nuovamente l'uomo.

 

“ Posso fare una domanda- intervenne Haku. Entrambi gli adulti annuirono- Ho visto solo bambini e persone di mezz'età. Dove sono i coetanei di Kurenai- sensei?”. Sentendo la domanda Ryo assunse un'espressione più scura.

 

“ A volte, quando non abbiamo abbastanza soldi o cibo, quei criminali prendono alcuni dei nostri.Sempre compresi tra i diciott'anni e i trentacinque .”.

 

“ Sapete che fanno con loro?”, chiese ancora Kurenai.

 

“ Non lo so e non voglio pensarci- ammise l'uomo- pensavamo volessero reclutarli, ma non abbiamo visto più nessuno.”.

 

“ Avete tentato di difendervi?”, chise ancora Naruto. Ryo gli sorrise mesto.

 

“ Ragazzino, questo è un paese di contadino Nessuno di noi saprebbe come difendersi da qualcosa di così organizzato. Saremmo più numerosi, ma nessuno vuole morire combattendo.”.

 

“ Che fa il Damyo? Non dovrebbe assicurarsi che questi attacchi smettano?”, domandò Hinata.

 

“ Dovrebbe, ma per qualche motivo non ha fatto niente. Questa nazione è sempre stata pacifica, al di là di un normale tasso di criminalità, di cui le guardie si occupavano regolarmente. Ma negli ultimi anni questi attacchi si sono moltiplicati in tutte le città e i villaggi. Tutti quelli che sono andati alla capitale non sono tornati. Probabilmente sono cadute vittime in qualche imboscata ancora prima di arrivarci.”, spiegò tristemente Ryo, scatenando la rabbia di Kurenai.

 

“ E' inaccettabile, il ruolo di un sovrano è difendere i suoi sudditi. Una volta finito, andremmo alla capitale e vedremmo di scoprire cosa sta succedendo”. Il volto di Ryo si illuminò.

 

“ Davvero? Sarebbe incredibilmente generoso da parte vostra. Non è neanche incluso nella missione.”.

 

“ E' questo che differenzia i ninja dai mercenari. Chiediamo di essere pagati, ma facciamo del nostro meglio per rendere il mondo un po' migliore.”.

 

“ Fortunatamente mio cognato ha consigliato di assumere shinobi dal Paese del fuoco, non essendoci villaggi ninja vicino. Però, lei sembra una combattente capace, mentre i suoi studenti avranno al massimo tredici anni.”, disse il sindaco, sperando di non mancare di rispetto ai tre ragazzi.

 

“ Un ragionevole dubbio, ma non si faccia ingannare dalla loro età. Sono stati addestrati come ottimi ninja, vi mostreranno le loro abilità al prossimo attacco.”.

 

“ A proposito, attaccano in una certa data o a caso?”, domandò Haku.

 

“ Quasi sempre la prima settimana del mese.”, rispose Ryo. Il gruppetto realizzò che mancava pochissimo.

 

“Attaccheranno a giorni, non abbiamo molto tempo. Fortunatamente non ci sarà bisogno di fare trappole o altri preparativi. Se non vi dispiace, avremmo bisogno di riposare un pò. Dove possiamo stare?”.

 

“ Alla locanda di Baiko. E' la migliore... nonché l'unica.”, rispose il sindaco con una speranzosa risata.

 

*****

 

La proprietaria della locanda, Baiko, fu abbastanza generosa da farli fece stare gratis, in quanto salvatori del villaggio, ma dovettero comunque pagare per la cena( doveva comunque sfamare la sua famiglia). Non urtava il fatto che fossero i primi clienti da parecchio.

 

Era abbastanza piccola, un edificio a due piani, il primo a metà tra una taverna e un ristorante, mentre il secondo teneva le camere da letto. Naruto divideva la sua con Haku, mentre Hinata stava con la loro insegnante.

 

Il mattino successivo fecero colazione insieme fino a quando il sindaco non si gettò dentro.

 

“ Kurenai- san, sono arrivati!”, gridò Ryo correndo dentro. I quattro ninja si alzarono scossi.

 

“ Stia calmo. Noi arriveremo a minuti, lei cerchi di togliere più persone possibili dalla strada- disse al capo villaggio, che annuì, prima di rivolgersi agli studenti- E voi, ragazzi, state attenti, non saranno ninja, ma mancare d'attenzione in battaglia può ucciderti.”.

 

“ Sì, Kurenai- sensei.”, dissero i tre amici all'unisono.

*****

 

“ Sì, questa è perfetta, la prendo.”, sghignazzò uno dei banditi prendendo una ragazzina, il cui padre si fece avanti nel tentativo di salvarla.

 

“ Non mia figlia, mostro!”, esclamò disperato aggrappandosi alla gamba del criminale.

 

“ Zitto, vecchio, o stanotte dormirai due metri sottoterra.”.

 

I quattro ninja si diressero subito verso i banditi, disgustati dal loro operato. Alcuni trascinavano a forza persone dalle loro case, altri fracassavano negozi per prendere beni e soldi.

 

“ Fanculo, stronzi. Fermatevi o ci penseremo noi.”, gridò Naruto appena fu a portata d'orecchio.

 

“ Oh, un bambino con una bocca più larga di lui.”, rise un bandito calvo dalle larghe spalle.

 

“ Dovremmo insegnarli cosa succede a chi non rispetta gli anziani.”, disse un altro prendendo la sua spada.

 

“ Chi diavolo ti credi di essere?”, domandò un'altra della banda, una delle poche donne.

 

“ Naruto Uzumaki, futuro Hokage. Questi sono Haku ed Hinata. Lasciate andare quelle persone o vi faremo il culo.”. Ci fu un attimo di silenzio mentre i banditi processavano quelle parole, seguito poi da una risata, che in breve si trasformò in un coro di scherno verso il giovane shinobi, che digrignò i denti dalla furia.

 

“ Naruto, lascerai che ridano di te?”, domandò Kurenai con un sorriso quasi sadico.

 

“ Mai! Tecnica dei cloni ombra!- esclamò Naruto dopo aver formato i sigilli, venendo subito circondato da decine delle sue copie- CARICATE!”. L'armata di copie si lanciò contro il gruppo di predoni, talmente stupiti che non poterono neanche reagire.

 

“ Difendetevi, idioti!”, gridò il loro capo mentre veniva pestato da tre copie.

 

“ Il moccioso è un ninja.”.

 

“ Hinata- san, non possiamo lasciare tutto il divertimento a Naruto.”, disse Haku cominciando a canalizzare il chackra.

 

“ Giusto- disse la Hyuga buttandosi sul primo avversario, ricoprendo le mani di elettricità- Arte del fulmine: Tecnica delle sessantaquattro chiusure folgoranti!”. Dopo lo shock iniziale i banditi avevano cominciato a respingere i cloni di Naruto, ma erano così concentrati su di lui che non si accorsero della ragazza, che li eliminò uno dopo l'altro. Haku non fu da meno, e dopo aver formato i suoi sigilli espirò profondamente.

 

“ Arte del ghiaccio:Respiro dell'inverno.”. Il moro sputò dalla bocca un enorme cono di vento gelido che ricoprì di brina chiunque ci finì attraverso. Due degli avversari saltarono in aria lanciando diversi kunai, ma Naruto contrattaccò all'istante con una delle sue tecniche.

 

 

“ Arte del vento: Vortice roteante!”. Il jinchuriki unì le mani per creare un vortice che fermò sia i proiettili sia coloro che li avevano lanciati. Una voce però interruppe lo scontro.

 

“ BASTA!- gridò uno dei banditi rimasti indietro, intento a spingere un pugnale contro la gola di una bambina- Arrendetevi o la ragazza muore!”.

 

“ Io vedo solo un sacco di farina!”,gli rise contro Naruto.

 

“ Cosa?”. L'uomo guardò confuso il suo ostaggio, scoprendo che al suo posto c'era proprio un sacco di farina. Rivolgendo lo sguardo agli avversari, vide che la bambina era ora tra le braccia di Hinata e prima che potesse reagire Haku lo mise ko.

 

I pochi criminali rimasti decisero saggiamente di svignarsela sotto gli occhi orgogliosi della squadra d'assalto, mentre gli abitanti del villaggio cominciarono a esultare a squarciagola.

 

“ Ora sono ancora più arrabbiato con mio papà per non averci dato prima missioni così.”, scherzò Naruto.

 

“ Non sarà stato un omicidio, ma molto meglio di raccogliere erbacce.”, commentò Haku.

 

“ E abbiamo anche aiutato delle persone, non dovranno temere più nessuno.”, concluse Hinata.

 

 

*****

 

Un'ora dopo

 

Kurenai riunì il suo team dopo aver sistemato tutto il casino fatto dai banditi prima che scappassero.

 

“ Andrò a parlare col Damyo. Quei banditi non vi hanno dato problemi, quindi dovreste riuscire a difendere la città senza problemi. Dovrei tornare in meno di tre giorni.”, spiegò rapidamente la mora ai suoi genin,

 

“ Non si preoccupi, Kurenai- sensei, terremo la città sicura fino al suo ritorno. Giusto, ragazzi?”, chiese Naruto ai compagni, che annuirono senza indugio.

*****

 

Rifugio dei banditi

 

I pochi sopravvissuti si inchinarono a una figura oscurata.

 

“ In genere non avete così tanti problemi a prender provvisti e soggetti per i test. Che è successo? I paesani ne hanno avuto abbastanza e hanno deciso di ribellarsi?” , chiese questo misterioso interlocutore con voce maschile, non nascondendo un certo divertimento.

 

“ Peggio. Hanno assunto dei ninja. Erano solo ragazzini, ma... non siamo neanche riusciti a colpirli.”, spiegò uno degli uomini terrorizzato.

 

“ Bene, manderò qualcuno più qualificato di voi. E siccome non avete preso nuove cavie per Orochimaru- sama... prenderete il loro posto.”.

 

I banditi s'impallidirono. Provarono a scappare, ma il loro mondo si fece nero prima ancora di potersi alzare.

                                                                                                                     *****

Salve a tutti, spero di non essere in ritardo e che il capitolo sia di vostro gradimento. Nei prossimi giorni lavorerò a Grand Order e non so quando arriverà il prossimo, ma prometto prima di Natale. A presto, mi scuso per eventuali errori di forma o grammaticali, non ho avuto il tempo di correggere.

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Capitolo 17
*** Prima missione di rango C, parte 2: Il suono del terrore o Il ritorno di un vecchio amico ***


Capitolo 17

 

Prima missione di rango C, parte 2: Il suono del terrore o Il ritorno di un vecchio amico

 

Quando il team Kurenai era arrivato a Sawa Town, il piccolo villaggio era stato sopraffatto dalla tristezza. Le persone appena si parlavano e si concentravano solo sul problema del momento, temendo la morte venisse da un momento all'altro a prendere i loro cari. Niente di inusuale considerata la loro situazione.

 

Ora sembrava un posto completamente diverso. Le persone si salutavano allegramente e rumorosamente. I bambini giocavano per strada. Diavolo, persino il sole sembrava più splendente.

 

I tre genin si trovavavno su un piccolo prato verde davanti un fiume. Hinata e Haku stavano combattendo contro alcuni cloni di Naruto mentre quello vero stava leggendo pergamente di fuinjutsu. Ora era capace di creare sigilli esplosivi o capaci di contenere vari oggetti, ma voleva andare oltre.

 

Fuinjutsu elementale

 

Questo tipo di sigilli sono estremamente legati al ninjutsu elementale, richiedendo una grande padronanza di esso. Permettono di rinchiudere una grande quantità di un certo elemento in una pergamena( quindi estremamente utile per gli utilizzatori di terra ed acqua) per poi rilasciarla quando necessario.

 

Componenti:

 

  1. Un kajii rappresentante l'elemento usato.

 

  1. Una matrice standard.

  2. Un filtratore standard per il chackra.

 

Il kanjii dev'essere infuso con chackra elementale, gli altri componenti anche con energie di diverso tipo.

 

 

Possono anche essere messi su armi per incanalarvi meglio il chackra elementale. Più resistente l'arma, meglio il sigillo terrà. Un filratore di chackra potrebbe essere necessario affinchè i vostri nemici non usino le vostre stesse armi contro di voi.

 

Improvvisamente arrivarono i ricordi dei suoi cloni distrutti, distraendo il biondino dalla lettura. Alzò gli occhi dal libro per guardare i suoi compagni, che ricambiarono impazienti.

 

“ Di già? Voi ragazzi siete tosti., non sono durati neanche cinque minuti- formò i sigilli, creando sei cloni in un colpo solo- forse questi saranno una sfida migliore.”.

 

“ Penso il vero Naruto sarebbe una sfida migliore, non credi?”. , suggerì Haku.

 

“ Sicuri di poter occuparvi del vero me? Va bene, poi non dite che non vi avevo avvertito.”, rise il genin dirigendosi verso i due mentre il suo clone prendeva il suo posto a studiare.

 

“ Tra l'altro Kurenai- sensei mi ha detto di lavorare con alcuni genjutsu di basso livello.”.

 

“ Che sono inutili per la maggior parte contro il Byakugan.”, spiegò Hinata.

 

“ Ok, andiamo.”, disse Naruto scrocchiando il collo e mettendosi in posizione di guardia.

 

Lo scontro cominciò, due verso uno. Mentre tutto era permesso, i tre compagni si stavano trattenendo. Naruto stava usando solo sei cloni, Hinata il suo normale Pugno gentile e Haku si limitava su genjutsu e senbon. La prima illusione fece venire gravi vertigini al biondino. Il secondo gli fece immaginare d'essere avvolto da radici. Nonostante fosse un'illusione non potè muoversi fino a quando non l'annullò.

 

Il combattimento durò qualche altro minuto, durante il quale si avvicinarono sempre più al fiume senza accorgersene. E infine Naruto colpì Hinata nella gola con più forza del necessario, spingendola nell'acqua.

 

“ EEP!”, urlò la Hyuga cadendo nell'acqua gelida, subito soccorsa dai due compagni, saltati nel fiume. Per fortuna non era molto profondo, ma quando l'aiutarono a rialzarsi era tutta zuppa.

 

“ Hinata, mi dispiace.”, disse Naruto aiutandola a rialzarsi.

 

' Le mani di Hinata sono così morbide... ma perchè lo sto pensando?'.

 

“ N- non è un problema, sono cose che capitano- disse l'erede degli Hyuga prima di guardare il proprio vestiario- ma i miei vestit sono tutti umidi.”.

 

“ Posso aiutarti, Hinata, dammi la tua felpa- disse Haku, venendo accontentato. Stese la mano sui vestiti fradici e l'acqua cominciò a raccogliersi sotto forma di gocce tra le sue mani- ci vorrà qualche minuto, stenditi al sole intanto.”.

 

Ascoltando il suo compagno di squadra, Hinata si sedette accanto su un albero caduto.

 

“ Scusa ancora, non volevo buttarti in acqua.”, le disse Naruto posandosi accanto a lei.

 

“ T- tranquillo, non mi hai fatto niente.”.

 

“ Per fortuna. Dovrei trattenermi di più, non voglio far male a nessuno durante i nostri sparring.”. Il biondino non si accorse che Hinata si stava avvicinando lentamente a lui, con la sua figura visibile attraverso la maglietta bagnata. Realizzandolo, arrossì violentemente e si allontanò un po'.

 

“ Naruto- kun?”.

 

“ Ehh, vuoi ti porti una coperta?”, si offrì il ragazzo.

 

“ Sì, grazie.”.

 

' Cosa mi sta succedendo?', si domandò Naruto andando verso il suo zaino.

 

 

 

 

*****

 

Dopo diverse ore di corsa e salti tra infiniti prati d'erba, Kurenai vide una città in lontananza e decise fosse ora di riposarsi prima di continuare il viaggio. Il suo stomaco cominciava a brontolare e le sue gambe si sentivano stanche. Era decisamente ora di una piccola pausa.

 

Ma più si avvicinava, più la specialista d'illusioni capiva che qualcosa non andava. Prima di tutto, non avvertì alcun suono avvicinandosi, il che significava che non c'era nessuno. Supposizione confermata dalla mancanza di contadini a lavorare i campi di riso. Finalmente arrivata, le sue paure vennero confermate.

 

La città era completamente in rovina. Metà delle case erano state bruciate e le altre erano comunque molto danneggiate, c'erano vetri e pezzi di legno sparsi ovunque insieme ad attrezzi agricoli, oltre a pozze di sangue. Ma mancava di qualcosa.

 

Nonostante l'onnipresente distruzione di cui era stata preda la citta, non si vedevano corpi da nessuna parte. Se gli assalitori fossero stati semplici banditi come quelli affrontati giorni prima, Kurenai dubitava si sarebbero occupati dei corpi.

 

Improvvisamente, un rumore la strappò ai suoi pensieri. Prese un kunai e si mise in posizione di guardia.

 

“ Chi c'è qui?”, domandò la Jonin, senza aspettarsi qualcuno così stupido da rispondere. E infatti nessuno rispose. Però chiunque stesse seguendo Kurenai, si lasciò scappare un rumore, più che sufficiente a scoprire la sua posizione. Silente come la brezza notturna, Kurenai si lanciò in una delle case meno danneggiate scardinando la porta.

 

“ Per favore, non mi faccia del male.”. Kurenai si rilassò non appena vide una donna di mezz'età con addosso vestiti abbastanza malconci seduta nell'angolo di fronte a lei. Abbassò la sua arma, ma la tenne in mano nel caso fosse una trappola.

 

“ Si calmi, non ho intenzione di farle del male- disse avvicinandosi alla donna, che continuò a tremare- Mi chiamo Kurenehai Yuki, ninja di Konogakure, chi è lei?”. La povera sopravvissuta finalmente fece contatto visivo con Kurenai e smise di tremare.

 

“ M- mi chiamo Kimi... non mi farà del male, vero?”.

 

“ Penso di aver già risposto- rispose la jonin aiutando l'altra a rialzarsi- lei può dirmi cos'è successo? Si prenda tutto il tempo che le serve.”, aggiunse vedendo quanto Kimi continuava a tremare. Prese una sedia e fece cenno all'altra di sedersi, per poi condividere persino un po' del suo pranzo pensando che uno stomaco soddisfatto avrebbe aiutato. Dopo pochi minuti infatti Kimi fu pronta a spiegare tutto.

 

“ E' cominciato tutto mesi fa... gruppi di banditi che si moltiplicavano come ratti. Inizialmente attaccavano solo le nostre carovane o altri viaggiatori. Poi vennero qui chiedendo cibo e soldi... a volte hanno persino rapito qualcuno dei nostri... il sindaco ne ebbe abbastanza e ci ha convinto a combattere. Fu un errore, quando uscimmo dal nostro rifugio, non c'era nessuno ed era tutto in rovina.”.

 

Kurenai aveva ascoltato con attenzione le parole della donna, la situazione era praticamente identica a quanto avvenuto con Sawa Town. Capì che era più di qualche banda di banditi senza freni, ragione in più per parlare col damyo.

 

“ Come siete sopravvissuti?”.

 

“ M- io marito mi ha nascosto nel ripostiglio coi nostri nipoti. Siamo rimasti lì per due giorni fino a quando non ho avuto il coraggio di uscire per vedere se era sicuro. Temevo fossi venuta a finire il lavoro.”, disse Kimi cominciando a piangere.

 

“ Ascolti, Sawada Town è a pochi chilometri da qui. Può essere pericoloso, ma impacchetti quello che può, prenda i suoi nipoti e si metta in cammino. Se parte subito dovrebbe arrivare prima di sera. I miei studenti difendono quel villaggio, quindi dovrebbe essere al sicuro.”.

 

“ Ma non possiamo viaggire da soli, è troppo pericoloso.”, protestò la donna.

 

“ Nessun bandito sarà più in zona, non c'è più niente per loro. E con così tanto spazi aperti non potranno tendere imboscate. Pensi ai suoi nipoti.”.

 

“ E' vero, ed è troppo pericoloso rimanere qui. Lei è una ninja, giusto, non può accompagnarci?”.

 

“ Sfortunatamente no. Sto andando alla capitale per chiedere al damyo perchè permette che così tanti banditi girino per queste terre senza controllo.”. Kimi quindi si fece forza e ripulì le lacrime dal proprio viso.

 

“ Capisco, immagino dovrò essere coraggiosa per i bambini. Grazie comunque per il tuo aiuto, Kurenai- san.”.

 

“ E' stato un piacere, ma ora devo tornare al lavoro, se non le dispiace.”.

*****

 

Qualche ora dopo

 

Kurenai tirò un sospiro di sollievo quando vide in lontananza le mura della capitale del paese, sperò non ci volesse molto per avere udienza col capo di stato. Ma proprio come con la città precedente, si fermò prima di arrivare realizzando che c'era qualcosa di molto sbagliato. Era la stessa atmosfera silenziosa della città distrutta vista poco fa.

 

Ma non aveva senso. Le piccole citta erano preda facile per i banditi, mancando di una difesa ben organizzata. Ma la capitale aveva enormi mure a difenderla e letteralmente centinaia di guardie. Se anche tutte le bande del paese si fossero unite sotto un unico stendardo, non avrebbero scalfito a malapena le difese.

 

Ma l'evidenza era innegabile. Le porte erano state scardinate completamente. Il suo istinto le disse di andarsene, soltanto la morte l'avrebbe aspettata in quella città. Ma c'erano troppe domande che necessitavano di una risposta. Ed era comunque una jonin, che diamine, non aveva ottenuto quel rango scappando quando la situazione si faceva dura.

 

Entrando, le sue paure furono confermate nuovamente: gli edifici erano ridotti a nient'altro che macerie. Odore di legno bruciato le invase le narici. Vetri rotti e pietre sparse ovunque. Ma stavolta c'erano enormi ammassamenti di corpi lungo le strade.

 

Non potè non ripensare alla notte in cui il Kyubi aveva attaccato. Ma questo era persino peggio, l'altra volta quanto meno delle persone erano sopravvissute. Decise comunque di cercare per possibili superstiti e possibilmente una spiegazione su cosa diavolo stava succedendo in quel paese.

 

' Perchè qualcuno attaccherebbe questo posto? Il Paese del riso è una nazione di contadini. Non è ricca, e possiede pochissimo valore strategico- pensò Kurenai osservando quel disastro- ma il peggio è che qualcuno sia riuscito a realizzare un attacco del genere e tenerlo segreto al resto del mondo. L'Hokage deve sapere di quanto sta succedendo.'

 

Un rumore improvviso la distrasse. Sarebbe potuto essere un sopravvissuto, ma fidandosi dei propri istinti da Jonin Kurenai prese un kunai.

 

“ Guarda chi c'è, qualche merdina di Konoha che si impiccia dei nostri affari.”, disse un'arrogante voce maschile.

 

“ Facciamole vedere cosa succede quando giri troppo lontana da casa.”, aggiunse un'altra voce.

 

“ Sono contento sia apparsa, cercare i rimasugli stava diventando noioso.”, concluse una terza. Kurenai seguì le voci e vide quattro uomini su un tetto, con addosso una divicia grigia e nera. Avevano delle bandane a ricoprir loro la bocca e un coprifronte di cui la donna non riconobbe il simbolo.

 

I quattro ninja saltarono dagli edifici e circondarono Kurenai, che potè finalmente vedere la loro effice: una nota musicale, ma non sapeva di villaggi che usassero quel simbolo.

 

' Una nota? Anko mi aveva detto che Orochumaru stesse creando un villaggio chiamato Otokagure. Potrebbero essere i suoi lacchè.'

 

“ Non sapevo ci fossero villaggi ninja in questo paese. Chi siete?”, domandò cauta.

 

“ Prima di tutto facciamo noi le domande. Ma per quanto hai chiesto... beh, le cose cambiano. Non c'èra un villaggio ninja, ma ora c'è.”, rispose viscido uno dei quattro.

 

“ Siete stati voi a causare tanta distruzione?”.

 

“ Che ti abbiamo detto riguardo il fare domande, puttana di Konoha? Sei nel nostro territorio, quindi verrai con noi. Il nostro boss passerà una bella giornata con te.”, disse uno degli altri ninja afferrandole il braccio. I riflessi di Kurenai si attivarono subito e infilò la mano che l'aveva toccata col proprio kunai. L'assalitore urlò tenendosi il braccio ferito e retrocesse. Gli altri tre si avvicinarono a Kurenai, che cercò di mettere distanza tra sé stessa e i suoi assalitori.

 

“ Che volete fare in queste terre?”, domandò parando i colpi di kunai dei quattro.

 

“I morti non hanno il diritto di parlare.”, gridò uno degli uomini bersagliandola di shuriken.

 

Le armi raggiunsero il loro bersaglio, ma la donna sparì in una nuvola di fumo lasciando al suo posto un tronco. Kurenai riapparve dietro l'avversario che l'aveva attaccata e lo colpì duramente nella schiena.

 

“ E' il simbolo di Oto, vero? Servite Orochimaru.”. Gli ultimi due ninja sussultarono, facendole capire che la sua ipotesi era corretta. Ma non era abbastanza per confermare i suoi dubbi, le servivano più informazioni.

 

“ Avanti, è una sola, dovremmo batterla.”, osservò uno dei ninja rimanenti frustrato.

 

“ Attacchiamola da tutti i lati, non potrà fare molto.”, suggerì il suo compagno.

 

“ Urlare le vostre strategie ai quattro venti non è molto adatto a un ninja- li canzonò Kurenai- chiunque vi abbia addestrato ha fatto un pessimo lavoro. Sempre che lui sia stato addestrato, si intende.”.

 

“ STA ZITTA!”, gridò irato uno dei suoi nemici. Kurenai pensò di creare un paio di cloni ombra, ma decise che non servisse a niente. Pur essendo attaccata da diversi lati, non ebbe problemi a evitare i loro lentissimi fendenti.

 

“ Questo sta diventando fastidioso, sapete. Eppure le mie domande sono molto semplici- commentò Kurenai saltando indietro e formando dei sigilli- se non avete intenzione di parlare, nessun motivo per prolongare questa farsa. Illusione demoniaca: Annegamento.”.

 

I quattro non seppero dire come, ma all'improvviso la città fu trasportata sul fondo dell'oceano. Si strinsero il collo alla disperata ricerca d'aria fino a quando non persero conoscenza per la mancanza d'ossigeno.

 

Nella realtà, Kurenai guardò tranquillamente il proprio genjutsu affliggere iil quartetto fino a quando non svenirono. Decise di inspezionarli per vedere se avessero qualche altro indizio su quanto successo o almeno sul misterioso villaggio da cui provenissero. Fu una ricerca senza risultati, trovò solo armi, un po' di provviste e un kit di pronto soccorso.

 

“ Niente, li porterò al villaggio, forse Anko scoprirà qualcosa prima che diventi un problema troppo grosso. Però... nessun ninjutsu, taijutsu e combattimento armato mediocre, e nessuna abilità nel riconoscere o annullare genjutsu. Se questo è il massimo che Otokagure può creare, non dovremmo preoccuparci troppo.”.

 

“ Non giudicarci tutti solo per la performance di quegli idioti- fece una nuova voce allertando la kunoichi, che si girò trovando un altro ninja dotato di un armatura simile alle divise di Konoha. Dedusse fosse un chunin o un jonin- D'altronde non avrebbero dovuto provare a combattere un jonin. Vero, Kurenai Yuki?”.

 

La donna guardò il nuovo arrivato con cautela.

 

“ Come fai a sapere chi sono?”.

 

“ Chiunque con un bingo riconoscerebbe la dama delle illusioni di Konoha. Quegli occhi cremisi sono un segno di morte.”, rispose lo shinobi indicandole il viso.

 

“ E pensi di potermi affrontare da solo?”, domandò Kurenai rimettendosi in posizione da combattimento. Il suo avversario sorrise maligno.

 

“ Chi ha detto che sono solo?”.

 

La terra cominciò a tremare, inizialmente impercettibile, poi sempre più ogni secondo che passava. Uno degli edifici crollò completamente rivelando un gigantesco serpente grigio che si fondò su Kurenai a fauci aperte. Lei riuscì a liberarsi dallo shock e saltare via prima che cascasse a terra, le sue zanne infilate nel cemento. Non gli diede comunque riposo e riprovò ad attaccare.

 

La jonin saltò all'indietro per atterrare sul suo dorso. Lanciò una manciata di Kurenai e shuriken alla testa dell'animale. Questi sibilò dal dolore, ma non sembrò aver fatto molto danno.

 

Un doloroso calcio alla nuca ricordò a Kurenai che il serpente non era il suo unico avversario. Il ninja di Oto formò numerosi sigilli e diverse lame fatte di chackra apparvero sopra la sua testa.

 

“ Lame volanti taglia teste.”.

 

La tecnica si diresse contro Kurenai, costretta a schivare con una serie di giravolte. Due delle lame riuscirono a fare tagli superficiali. Approfittando di quell'assalto, il serpente provò di nuovo a prenderla in bocca. Sapeva di non poter resistere contro due nemici così forti da sola, né poteva essere in più posti contemporaneamente. Creò un sigillo.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, disse evocando un solo clone. Questi e l'originale saltarono in direzioni diverse per evitare il serpente. Il mostro si diresse sulla copia, così la vera Kurenai si diresse verso l'uomo formando vari sigilli.

 

“ Arte della terra: Tecnica delle lame di pietra!”, esclamò prima di posare la mano sul terreno. Diverse stalattiti emersero dal terreno, obbligando lo shinobi a saltare diverse volte per salvarsi. Quando gli spuntoni di pietra apparvero anche dietro di lui, saltò sul tetto di un edificio semi distrutto. Nel frattempo Kurenai aveva già creato un'altra serie di sigilli.

 

“ Arte della terra: Tecnica delle lame volanti!”. I pali creati da Kurenai si alzarono in aria minacciosamente, puntando in direzione del nemico, già pronto ad evitarle o bloccarle. La jonin di Konoha fece un altro sigillo... e i suoi proiettili improvvisati si girarono per mirare al serpente.

 

La bestia, ancora intenta a inseguire il clone, non realizzò cosa stava succedendo fino a quando la sua carne non fu perforata dalla roccia. Sibilò dal dolore, e sparì in una nuvola di fumo.

 

' Un serpente evocato... la conferma che Orochimaru sia dietro questo orrore... queste terre sono sotto il suo controllo ora. Devo tornare il più presto possibile a Sawa Town, i ragazzi sono in pericolo.'.

 

“ Ora ho tutte le informazioni che mi servivano. Il tuo villaggio è stato fondato da Orochimaru, proprio come i nostri rapporti dicevano, sebbene non fossimo a conoscenza della sua locazione.”.

 

“ Sei una tipa intelligente, ma non posso farti scappare con informazioni così importanti.”, disse il ninja con una risata.

 

“ Mi avresti mai lasciata andare?”, domandò Kurenai rimettendosi in guardia.

 

“ No, ma ora ho altri motivi per non farlo.”.

 

“ In questo caso buona fortuna nel dire a Orochimaru che hai perso una spia.”, scherzò Kurenai sparendo nel terreno.

 

“ NO- gridò l'uomo prima di preparare un altro jutsu- Lame sotterranee!”. Sbattè la mano sul terreno formando varie lame sottoterra che corsero verso Kurenai tagliando roccia e terra come fossero pinne di squalo che tagliavano l'acqua. Ma la jonin sparì prima che il le spade di chackra potessero tagliarla.

 

“ Scandagliate l'area, non può essere andata lontana. Trovatela e uccidetela!”.

 

Kurenai però si era già lasciata dietro la capitale distrutta e si stava dirigendo verso Sawa Town a tutta velocità. Non si preoccupava dell'essere seguita, sebbene in una terra ostile ninja nemici sarebbe potuti apparire ovunque, ma era troppo preoccupata a pensare cosa sarebbe successa ai propri allievi se non fosse tornata in tempo.

 

“ Naruto, Haku, Hinata... state attenti.”.

 

*****

 

Il giorno dopo, Sawa Town

 

 

“ Ragazzi, spero la sensei torni presto, mi sto annoiando a morte.”, si lamentò Naruto, con le mani poste dietro la nuca. I tre genin avevano già finito il loro addestramento mattutino, e avevano deciso di fare una passeggiata. Avevano speso i primi due giorni esplorando la città e conoscendone gli abitanti, ma era un posto così piccolo che non ci avevano messo molto tempo. E già una città di contadini e agricoltori non era molto interessante per cominciare.-

 

“ Le cose sono state abbastanza... quiete dopo che abbiamo sconfitto i banditi, ma lo preferisco di gran lunga alle missioni di rango D.”, disse Haku.

 

“ Sono comunque certa che Kurenai- sensei tornerà presto, ha detto non sarebbero serviti più di tre giorni per organizzare la difesa contro i banditi.”, aggiunse Hinata.

 

“ Puoi sempre allenarti col tuo fuinjutsu, no?”.

 

“ Eh, ho finito le mie riserve più velocemente di quanto pensassi. E non sono esattamente il tipo che impara solo dalla teoria. Ma sto facendo progressi con i sigilli di vento.”, rispose Naruto mentre camminava.

 

“ Di che si tratta, Naruto- kun?”.

 

“ Assomiglia alle carte esplosive, solo che invece di esplodere, rilascia una sferzata di vento. O almeno dovrebbe, ma devo ancora migliorare il mio fuinjutsu.”.

 

“ Interessante, puoi farlo anche per altri elementi?”, domandò Haku.

 

“ Sì, ma prima dovrei padroneggiare il suddetto elemento. Le esplosioni sono facili, basta un po' di chackra, per gli altri serve il chackra elementale. Mi accontendo del vento per ora.”, spiegò il biondino.

 

“ Forse potremmo aiutare- propose Hinata- io e Hinata usiamo elementi diversi. Potremmo aiutarti a fare sigilli di fulmine e ghiaccio?”. Naruto sorrise alla proposta della compagna.

 

“ Questo è geniale. Potrebbe funzionare. Sì, farò il lavoro manuale, poi vi mostrerò come infondere il chackra nel materiale. Ci penseremo tornati a Konoha.”.

 

Improvvissamente il gruppetto di ninja vide un contadino dall'aria terrorizzata correre verso di loro.

 

“ Ninja- sama, per fortuna vi ho trovati.”, gridò l'uomo cadendo ai loro piedi prima che Haku potesse aiutarlo a rialzarsi.


“ Si calmi e ci dica cos'è successo.”.

 

“ Un trio di punk ci ha attaccato ai campi. Non so cosa sia successo agli altri, ma per favore, aiutateci.”.

 

“ Un trio di punk? Altri banditi?”, gli chiese Naruto.

 

“ No credo fossero ninja, indossavano un coprifronte come il vostro e avevano strani poteri.”. Hinata si incupì.

 

“ Altri ninja? In questo caso questa dovrebbe diventare una missione di rango C. Eravate già stati attaccati da degli shinobi?”.

 

“ No, solo altri banditi come quelli che avete già incontrato.”.

 

“ Avanti, che ci facciamo ancora qui? Quelle persone hanno bisogno del nostro aiuto.”, affermò Naruto.

 

“ Ma non sappiamo quanto sono forti questi ninja! Se fossero più forti di noi, andremo incontro alla nostra fine!”, ribattè Haku, comportandosi come sempre da voce della ragione.

 

“ Non lascerò morire quelle persone!- ripetè Naruto, prima di rivolgersi al contadino- Ci porti dove siete stati attaccati.”.

 

Haku sospirò, non voleva affrontare il nemico senza informazioni, ma non c'era verso di convincere Naruto. Meglio andare tutti insieme a questo punto.

 

“ Va bene, Naruto, sono con te. Hinata?”. La Hyuga si limitò ad annuire, così il gruppo si diresse ai campi di riso. Vi arrivarono pochi minuti dopo, trovando solo tre contadini legati nel mezzo del campo.

 

“ Eccoli,per fortuna sono vivi- esclamò il loro compagno correndo a liberarli, ma fu fermato da Naruto- che stai facendo?”.

 

“ Non corra così, sento odore di trappola. Hinata, vedi niente?”.

 

La mora attivò il suo Byakugan per ispezionare i dintorni.

 

“ Ci sono diversi esplosivi attorno agli ostaggi. Se uno solo si attiva, una reazione a catena li ucciderà..”.

 

 

“ Sembra ci stessero aspettando.”, osservò Naruto prendendosi il mento.

 

“ Ci sono tre ninja nascosti nell'erba.”, aggiunse Hinata.

 

“ Niente male, come c'era da aspettarsi da una Hyuga. Avessimo saputo che c'eri anche tu, avremmo preparato una trappola più elaborata.”, disse una voce maschile mentre i suddetti ninja si rivelavano. Erano due ragazzi e una ragazza. Uno aveva la faccia ricoperta di bende al di là dell'occhio sinistro, vestito con un pesante cappotto e un guanto di metallo sul braccio sul braccio destro.

 

L'altro aveva capelli neri a punta e una camicia beije con strisce su cui era scritto il kanji per morte.

 

La ragazza aveva lunghi capelli neri tenuti da un fiocco violetto con abiti militari.

 

“ Chi diavolo siete?”, domandò Naruto puntandogli contro il dito.

“ Facciamo noi le domande, visto che siete nel nostro territorio.”, rispose il secondo ragazzo.

 

“ Il vostro territorio? Ma il Paese del riso non ha un villaggio ninja.”, osservò Hinata.

 

“ Permettetevi di illuminarvi quindi- disse il tipo bendato- Primo, non c'era un villaggio ninja. Secondo, questo non è più il Paese del riso, ma il Paese del suono, appartiene a Otokagure.”.

 

“ E allora perchè state attaccando queste persone? Se siete ninja di queste terre, dovresti proteggerli.”, gridò indignato Naruto.

 

“ Basta con le vostre stupide domande. Zeku, Dosu, ammaziamo questi novellini!”, sbottò la corvina dell'altro trio.

 

“ Concordo, Kin. Andiamo.”.

 

All'assalto di quei tre misteriosi ninja, i membri della squadra d'assalto si misero subito nella loro solita posizione di combattimento.

 

“ Dobbiamo allontanarci dagli ostaggi, o rischiamo di attivare i sigilli esplosivi.”, affermò Hinata, ricevendo un segno d'assenso dai compagni.

 

“ Creerò un clone per rimuoverli e liberare gli ostaggi.”, sussurrò Naruto. Intanto Zaku si era avvicinato ai tre avversari puntandoli col palmo della mano.

 

“ Fendenti taglia teste!”. Una lama di vento tagliente venne sparata ai genin. In tutta risposta Naruto formò vari sigilli.

 

“ Ah, un altro manipolatore del vento? Facciamo una sfida. Arte del vento: Tecnica della grande tempesta.”. Il jinchuriki creò un potente colpo d'aria che si scontrò con l'attacco nemico.

 

“ Tocca a me- s'intromise Haku- Grazie per avermi dato un campo di battaglia così vantaggioso. Arte del ghiaccio: Tecnica dei mille aghi.”. Utilizzando l'acqua nei campi, il giovane Yuki creò vari aghi di ghiaccio che volarono contro i tre ninja del suono. Sfortunatamente Dosu aveva già preparato un contrattacco.

 

“ Ruggito vibrante!”, gridò dirigendo un'ondata di vibrazioni contro i proiettili di Haku riducendoli in frantumi prima che potessero colpire il bersaglio designato. Dopodichè corse verso Haku col braccio davanti alla propria faccia. Hinata lo intercettò prima che potesse raggiungere il compagno e provò a bloccarlo col Pugno gentile.

 

Se però la risaia offriva un vantaggio ad Haku, era uno svantaggio per la ragazza poiché non poteva usare le sue tecniche di fulmine senza il rischio di urtare gli ostaggi o i compagni di squadra, obbligandola a usare lo stile più classico in cui non era così adeguata.

 

I suoi colpi di palmo vennero schivati o bloccati dal guanto metallico di Dosu, fino a quando non vide un'apertura per dare un pugno alla Hyuga. Questi riuscì a schivare grazie alla sua flessibilità piegandosi all'indietro. Ma conclusa la manovra fu colpita da un senso di nausea e dovette piegarsi sulle ginocchia per vomitare.

 

“ Hinata!”, esclamò Naruto, ancora intento a scambiare colpi di vento con Zaku.

 

“ Cosa, m- ma io...?”.

 

“ Hai schivato il mio attacco? Sì, ma non potevi evitare le onde sonore generate dal mio guanto melodico.”, spiegò Dosu, il suo ghigno nascosto dalla maschera.

 

“ Haku, difendi Hinata!”. Haku annuì all'ordine di Naruto e preparò rapidamente una tecnica.

 

“ Arte dell'acqua: Muro d'acqua!”. L'acqua intorno a Hinata si innalzò fino a nasconderla completamente con un vortice roteante

 

' Quella barriera durerà un minuto, speriamo le basti per guarire.'.

 

Sfortunatamente, impegnato com'era a proteggere la compagna, Haku non vide arrivare il calcio volante di Kin finchè non fu troppo tardi. Il ninja del ghiaccio volò per diversi metri, atterrando di schiena con uno splash.

 

“ Scusa, sorella, non c'è tempo per annusare le rose.”, rise la kunoichi di Oto prendendo alcuni senbon.

 

“ Sono un ragazzo.”, spiegò il moro per la millesima volta rialzandosi.

 

“ Davvero? Non che importi visto che tra poco sarai un cadavere.”.

 

Con Hinata nascosta dietro il suo muro d'acqua, e Kin impegnata con Haku, Dosu decise di dare una mano a Zaku. Naruto lo notò e sapendo che schivare i pugni non sarebbe stato abbastanza, si preparò.

 

“ Tecnica dei cloni ombra.”. Molteplici cloni apparvero di fronte all'originale, ma la maggior parte furono distrutti dalle onde sonore di Dosu.

 

' Diamine, due contro uno... contro attacchi ad area i miei cloni non serviranno a molto... mi servirà qualcosa di più duro.', pensò Naruto mordendosi il pollice e formando altri sigilli.

 

“ Tecnica del richiamo!”. Da una nuvola di fumo apparve un rospo delle dimensioni di un uomo adulto. Aveva la pelle verde con numerose rughe, la pancia gialla e occhi dello stesso colore, oltre che un'armatura da samurai un po' troppo piccola.

 

' Gamazaku è il rospo più forte che posso evocare. Spero basti a occuparsi di questi stronzi.'.

 

Il rospo in armatura si guardò intorno prima di concentrarsi sui nemici del suo evocatore e quindi sullo stesso.

 

“ Naruto?”.

“ Gamakazu, mi serve il tuo aiuto per sbarazzarmi di questi punk. Posso contare su di te?”, chiese supplicante il ragazzo, ricevendo un sorriso dalla sua evocazione.

 

“ Certo, quel buono a nulla di Jiraya a malapena mi chiama ormai, quindi sono più che disposto per un bel combattimento.”. Zaku rise sonoramente.

 

“ Oh, divertente, pensi davvero che evocare una rana cicciona ti aiuterà a combatterci?”. Gamazaku ringhiò.

 

“ Primo, non sono una rana, ma un ROSPO, ricordatevelo bene! E secondo, voglio vedere se riderete tanto quando iavrò staccato le vostre braccia e vi avrò obbligato a mangiarli. Naruto, andiamo- il biondino saltò sul dorso della sua evocazione, prima di discendere sugli avversari- Arte dell'acqua: Tecnica del proiettile d'acqua!”, concluse sparando contro i due shinobi varie boccate d'acqua.

 

Zaku sorrise confidente, non impressionato dall'affermazione del rospo o dalla sua tecnica. Rispose con le sue lame di vento sotto una forma più concentrata che fermò l'acqua. Ma come Naruto sperava, lo lasciò vulnerabile e creò all'istante varie copie che scesero sull'avversario.

 

“ Ruggito vibrante!”, gridò nuovamente Dosu mirando ai cloni. I più furono distrutti, ma per sfortuna del duo di Oto, né Naruto né Gamakazu. Il primo ne approfittò lanciando uno shuriken per poi eseguire una nuova tecnica.

 

 

“ Tecnica della moltiplicazione degli shuriken!”. Quell'unico proiettile si moltiplicò in trenta, obbligando Zaku e Dosu a saltare per evitare quella pioggia di morte. Il bendato usò il guanto per bloccarne alcuni, ma Zaku non fu così fortunato e si ritrovò alcuni shuriken infilati nel braccio.

 

“ Zaku, stai bene?”.

 

“ AARGH! Stronzo, me la pagherai!”, esclamò il suddetto togliendosi le armi dal braccio. Nel frattempo Haku stava ancora combattendo Kin. Senbon volavano in ogni direzione, con alcuni che mancavano il bersaglio, altri che si deflettevano a vicenda e altri che prendevano la parte designata.

 

Il ragazzo di Konoha fu fortunato e prese con tre proiettili King nella spalla destra. Avrebbe dovuto toglierseli se voleva continuare a usare quel braccio. Questo avrebbe dato tempo al ragazzo di formare sigilli, ma appena ci provò le sue mani si fusero l'una con l'altra.

 

“ Cosa sta succedendo?”, si chiese riprovando senza successo. Provò a guardarsi attorno e vide che tutto sembrava stranamente sfocato. Tentò di muoversi e cadde di faccia.

 

“ Siete appena caduti vittima del mio genjutsu. Divertiti a scappare.”, gli ghignò contro Kin. L'avversario provò ad annullare l'illusione, ma ancora le sue mani si fusero, ma in realtà non le stava neanche avvicinando, il suo senso della direzione era sballato tra le altre cose.

 

“ Ultime parole?, bimbo carino”.

 

“ Tecnica delle sessantaquattro chiusure!”. Sentendo quelle parole Kin impallidì e fece appena in tempo a voltarsi per vedere un'Hinata furiosa pronta ad attaccarla. Tentò di parare, ma fu troppo tardi. La scarica di colpì la lasciò senza chackra e obbligandola a cadere sulle ginocchia esausta. Hinata la ignorò e corse verso Haku, annullando l'illusione di cui era prigioniero e attivando il Palmo mistico.

 

“ Stai bene?”, chiese lo Yuki.

 

“ Non dovrei chiederlo io?”, notò Hinata..

 

“ Insomma, ma mi sto riprendendo. Grazie”.

 

“ Dovrei ringraziarti io per avermi dato la copertura necessaria. Aiutiamo Naruto? Sta combattendo contro due nemici da solo. Ma il suo clone ha rilasciato gli ostaggi, nessun bisogno di trattenersi.”. Le labbra di Haku si deformarono in un ghigno molto insolito.

 

“ In questo caso... Arte del ghiaccio: Tecnica delle lance assassine!”. L'acqua attorno Zaku e Dosu si solidificò into enormi stalattiti che si diresse contro i due. Dosu le distrusse con le proprie onde sonore, ma quando ebbe finito Haku e Hinata si erano già riuniti allo scontro, che Kin era svenuta, e che il compagno si era separato da lui.

 

“ Arrendetevi, siete inferiori di numero e i vostri ostaggi sono già scappati!”, gli intimò Naruto pieno di rabbia. Il ninja bendato s'irritò, non poteva che concordare con le sue parole. Ma questa era la prima battaglia del suo team contro altri ninja, non poteva permettere finisse con una sconfitta, a Otokagure non c'era spazio per i deboli. Fu però qualcun altro a fare quella decisione per lui.

 

“ Ho visto abbastanza.”, disse una nuova voce, che precedette l'arrivo di Mizuki con la divisa di Oto accanto ai tre genin.

 

“ Mizuki- sensei?”, esclamarono Naruto e Hinata, stupiti di rivederlo dopo quattro anni.

 

“ Che? No, è il nostro sensei, puttana.”, gridò Zaku alla Hyuga.

 

“ Penso andassero alla scuola in cui Mizuki- sensei insegnava prima di unirsi al nostro villaggio. Quante sono le possibilità che avvenisse?”, commentò Dosu, ancora una volta sorridente sotto le bende.

 

“ Traditore di merda! Non solo hai mollato Konoha, ma hai pure dato loro il rotolo proibito! Aspetta che mio padre lo sappia!”, gridò Naruto, il suo sangue che ribolliva nelle vene. Mizuki gli ghignò contro.

 

“ Perchè avvenga, dovete prima tornare al villaggio e mi assicurerò che non avvvenga, moccioso demone. Voi tre avete fatto abbastanza, andatevene.”, concluse rivolto alla sua squadra.

 

“ Ma...”, protestò Zaku.

 

“ Non discutete i miei ordini, non ho bisogno d'aiuto per questo trio di mocciosi. Anzi, aspettavo da tempo un'opportunità come questa, per collaudare il potere datomi da Orochimaru- sama.”.

 

“ Non so che poteri ti abbia dato, ma non funzionerà.”, lo contraddisse Naruto mentre Dosu prendeva il corpo incosciente di Kin e corse via insieme a Zaku mentre i genin di Konoha si riprepararono al combattimento.

 

“ Una Hyuga senza sigillo, un possessore dell'Arte del ghiaccio e il jinchuriki del Kyubi. Se vi porterò da Orochimaru- sama, la mia ricompensa sarà incredibile.”, disse maligno Mizuki mentre la sua pelle veniva ricoperta da marchi a mezza luna.

                                                                                                                     *****

Salve a tutto il fandom di Naruto, spero il capitolo vi piaccia, avvertitemi se ci sono errori di qualsiasi genere. A presto, buon Natale e felice anno nuovo.

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Capitolo 18
*** Prima missione di rango C, parte 3: La tana del serpente o Genin e rango A non si mescolano bene ***


Capitolo 18

 

Prima missione di rango C, parte 3: La tana del serpente o Genin e rango A non si mescolano bene

 

Mizuki stava in fronte ai tre genin( più un rospo) con un ghigno malevolo. Hinata sussultò avvertendo le sue energie.

 

“ I- il suo chackra...”, sussurrò Hinata portandosi una mano alla bocca.

 

“ Che ha?”.

 

“ E' come se ci fosse un secondo tipo di chackra a scorrere dentro di lui. Un'energia oscura e opprimente.”, spiegò la Hyuga terrorizzata.

 

“ Quello che vedi, piccola Hyuga, non è che una frazione del potere di Orochimaru- sama... più che sufficiente a spazzarvi dalla faccia della terra.”.

 

“ Zitto! Saremo noi a prendere a calci il tuo culo da traditore, quindi ti obbligheremo a ridarci la pergamena che hai rubato anni fa.”, gli gridò contro Naruto puntandogli un dito accusatorio. L'albino rise.

 

“ Vedo che sei il solito chiacchierone, Naruto. Immagino che nessuno ti abbia dato le botte che meritavi. Sarò più che lieto di rimediare.”.

 

“ Mi piacerebbe vederti provare. Gamazaku, andiamo!”, esclamò il biondino saltando sul dorso del rospo.

 

“ Eccomi!- disse questi saltando in aria mentre formava sigilli insieme al suo evocatore- Arte dell'acqua: Tecnica dei proiettili acquatici!”.

 

“ Arte del vento: Vortice dirompente!”.

 

Il ninja di Oto saltò all'indietro per evitare le due tecniche, che causarono un'enorme esplosione d'acqua.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!- due copie apparvero accanto a Mizuki- ora posso darvi tutta l'attenzione che meritate- i cloni lanciarono i loro enormi shuriken mentre l'originale eseguì un'altra tecnica- Tecnica della moltiplicazione degli shiruken!”.

 

Con orrore dei tre genin, decine di enormi shuriken volarono senza di loro, ma Haku formò a sua volta la propria tecnica.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica della barriera di ghiaccio!”. Un muro di ghiaccio si solidificò dall'acqua, proteggendo la squadra d'assalto dalle stelle metalliche, ma il loro assalto lo distrusse in breve. Mizuki non aveva ovviamente voglia di dar loro tregua e tornò all'attacco.

 

“ Arte della terra: Tecnica del drago di roccia!”. Un drago di roccia emerse dal terreno e aperte le fauci sparò una raffica di proiettili di fango ai tre amici.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del fiato del drago!”, esclamarono i cloni dell'ex insegnante, sputando un vortice di fuoco che incendiò le palle di fango. Haku però fu nuovamente veloce da eseguire una nuova tecnica.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica del muro d'acqua!”. Un'altra barriera, stavolta del tutto liquida, si formò nuovamente davanti ai tre genin bloccando la maggior parte dei proiettili. Di quelli ancora integri se ne occupò Gamazaku.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica dei proiettili acquatici!”, gridò il rospo sputando uno sbarramento di missili liquidi che bloccarono gli ultimi proiettili incendiari.

 

“ Forza, dobbiamo batterlo prima che tiri fuori qualche altro jutsu! Andiamo, Hinata!”, chiamò Naruto correndo insieme all'amica.

 

“ Haku- kun, dacci un po' di copertura!”, disse la ragazza all'amico, che annuì unendo le mani.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica dei diecimila aghi mortali!”. Anche se non esattamente mille, Haku creò comunque una moltitudine di senbon, diretti contro Mizuki. Provò a schivare con i suoi cloni, ma alcuni degli aghi presero il loro bersaglio. Le copie sparirono mentre l'originale si trovò diversi aghi di ghiaccio nella spalla. Naruto e Hinata ne approfittarono per ingaggiarlo corpo a corpo.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, una decina di copie apparvero accanto a Naruto, dirigendosi subito contro Mizuki. Persino ferito però, fu più che capace di resistere a quell'assalto con un impressionante misto di abilità e forza. Ma si era dimenticato di Hinata.

 

“ Tecnica delle trentadue chiusure!”, esclamò correndo verso l'obbiettivo e colpendolo più volte, ma prima di arrivare a sedici Mizuki la prese per il polso e con forza enorme la scaglio contro i cloni di Naruto, spariti non appena ricevettero il colpo.

 

“ Hinata, stai bene?”, domandò Naruto, corso dalla compagna per assicurarsi che stesse bene e per aiutarla a rialzarsi.

 

“ Sì, ma è molto più forte di quanto sembri, e il suo secondo chackra potenzia il suo fisico. Per fortuna ho chiuso qualcuno dei suoi tenketsu.”, spiegò la mora.

 

“ Grazie, Hinata. La prossima volta farò in modo che tu possa affondare tutti i trentadue colpi.”, la rassicurò Naruto.

 

“ Col cazzo che ci sarà una prossima volta, stupidi mocciosi! Non pensavo di dover ricorrere al secondo livello del segno maledetto, ma se insistete col farmi incazzare.”, disse arrabbiato Mizuki. I tatuaggi sulla sua pelle si estesero e si illuminarono, trasformando l'uomo in qualcosa di totalmente diverso. Sembrava essere diventato una sorta di mantide umanoide, con tanto di due braccia aggiuntive che terminavano con lame ricurve. Hinata vide con orrore come il secondo chackra aveva assorbito completamente le energie naturali di Mizuki.

 

“ Che cazzo?!”, esclamò Naruto vedendo la nuova forma del suo ex insegnante.

 

“ Ora, marmocchi, preparatevi a sentire il potere di Orochimaru- sama!”. Mizuki corse verso Hinata dirigendo le lame alla sua gola. Fortunatamente la ragazza fu capace di saltare all'indietro dandogli allo stesso tempo un calcio in faccia e Naruto rispose creando altri cloni che mandò contro il mostruoso ninja, che li distrusse facilmente con le sue braccia aggiuntive.

 

“ Naruto, Hinata, levatevi di lì!”, gridò Haku. Mentre Naruto fu tentato di chiedere il perchè, si limitò ad obbedire insieme ad Hinata. Il duo saltò in direzioni opposte mentre Haku e Gamazaku lanciarono i rispettivi jutsu a Mizuku.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica della pistola d'acqua!”.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica del respiro invernale!”.

 

Il rospo sputò dalla bocca un getto d'acqua che venne congelato dal respiro di Haku. Mizuki però non fu molto impressionato e si formò a sorridere per poi formare vari sigilli.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della fiamma maledetta!”, rispose sparando dalla bocca un' enorme fiamma bluastra che respinse l'attacco combinato di Haku e Gamazaku vaporizzando allo stesso tempo un intero campo di riso. Il rospo sparì in una nuvola di fumo quando il calore fu troppo anche per lui, mentre Haku dovette usare la Tecnica della sostituzione per lasciare al suo posto un tronco, subito ridotto in cenere.

 

“ Bastardo...”, disse atterrando vicino ai suoi compagni.

 

“ Che ne pensate dei miei poteri? Questo non è qualcosa che potete ottenere restando a Konoha. Quel posto non fa altro che tenere indietro i grandi. E' la ragione per cui Orochimaru- sama se n'è andato, e per cui voi morirete qui!”, disse Mizuki ridendo sguaiatamente.

 

La squadra d'assalto si riunì rapidamente mentre il folle ninja si dirigeva verso di loro. Hinata e Haku erano praticamente esausti, mentre Naruto aveva poche ferite. Il loro avversario, per loro immenso dispiacere, era appena scalfito.

 

“ Voi ragazzi avete un piano? Io ho il chackra rimasto giusto per due o tre jutsu.”, li informò Haku.

 

“ Posso tenere il Byakugan ancora attivo per appena qualche minuto, ma glio occhiali cominciano a farmi male.”, rispose Hinata col fiatone.

 

“ Quel segno maledetto ha pompato per bene Mizuki. Hinata, pensi di poter chiudere tutti i suoi tenketsu avvicinandoti abbastanza? Quello dovrebbe metterlo fuori gioco.”, osservò Naruto dopo aver dato un'occhiata al loro mostruoso nemico.

 

“ Non sono mai riuscita a fare più di trentadue colpi, non funzionerebbe.”.

 

“ Ma potrebbe indebolire Mizuki abbastanza da permetterci di finirlo.”, disse Haku.

 

“ Dobbiamo provarci. Hinata, io e Haku lo terremo occupato il tempo che tu possa avvicinardi e chiudergli i tenketsu.”, decise Naruto dando una pacca incoraggiante a Hinata.

 

“ C- ci proverò.”, rispose timida, e il trio si avvicinò a Mizuki che portava un orribile ghigno.

 

“ Ancora voglia di combattere? Patetico, dovreste imparare quando arrendervi.”, rise Mizuki sprezzante. Naruto ringhiò e unì le mani per eseguire la sua tecnica preferita.

 

“ Non è ancora nato l'uomo o la donna che mi farà arrendere! Tecnica dei cloni ombra- dietro il giovane shinobi apparvero dieci copie- Prendetelo!”.

 

Mizuki assunse una posizione di guardia di fronte a quella piccola armata. Ma proprio quando fu sul punto di perforarne uno con le sue lame, tutti saltarono in direzioni opposte, lasciando uno spazio da cui Haku potè sparare una raffica di senbon.

 

“ Avrai bisogno di più che qualche stuzzicadenti per fermarmi.”, gridò il ninja senza neanche rimuoverli dal suo corpo.

 

“ Che ne dici di questi?”, dissero i cloni, prendendo grossi shuriken all'unisono e lanciandoli contro Mizuki. Quest'ultimo riuscì a schivarli grazie alla sua nuova velocità e usò le braccia extra per parare quelli che non potè schivare, ma aprì completamente la sua guardia ad Hinata, che scattò contro di lui.

 

“ Tecnica delle trentadue chiusure!”.

 

“ Di nuovo? Non ti permetterò di farlo!”, ruggì Mizuki provando ad afferrarla nuovamente per il polso.

 

“ E noi non ti permetteremo di fermarla- esclamò Haku canalizzando il chackra- Arte del ghiaccio: Tecnica dei diecimila aghi mortali.”. Ancora una volta la mantide umanoide fu costretta a usare tutte e quattro le braccia per difendersi dalla scarica di aghi ghiacciati, dando piena libertà a Hinata per attaccarlo.

 

“ Due colpi! Quattro! Otto! Sedici! Trentadue!”, gridò continuamente la Hyuga fino ad arrivare all'ultimo colpo, talmente potente da spingere Mizuki indietro di diversi metri. Naruto usò quindi due cloni per spingerlo ancora e guadagnare un po' di momentum, per finirlo con un fortissimo calcio volante che lo spinse ancora più indietro. Dopo un attimo di silenzio nella speranza che il loro fosse stato sconfitto, il Byakugan di Hinata si disattivò e lei cadde in ginocchio. Naruto corse al suo fianco.

 

“ Hinata, stai bene?!”, domandò preoccupato.

 

“ Sì, solo un po' stanca. N- non avevo mai provato a usare il Byakugan così a lungo.”, rispose lei ansimando.

 

“ Sei stata fantastica, sapevo che ce l'avresti fatta!”, disse il biondino dandole una pacca sulla spalla con enorme piacere della ragazza.

 

“ L- lo pensi davvero?”, domandò la Hyuga arrossita.

 

“ Già, non fosse stato per te...”, le rispose Haku prima di essere interrotto dalla lama di Mizuki, infilata nel suo stomaco. Il mostruoso ninja ritrasse quindi l'arto e spinse via il genin. Naruto e Hinata non poterono che guardare impotenti mentre il loro ex insegnante sghignazzava.

 

“ Pensavate davvero che una mossa così patetica mi avrebbe finito?”, domandò in tono crudele prima di muoversi verso Naruto.

 

“ No!”, gridò Hinata prima di muoversi per intercettare l'attacco, ma fu incapace di fermarlo e Mizuki la spinse via violentemente. Naruto non riuscì a reagire, Mizuki gli infilò un ginocchio nello stomaco e proseguì con un doloroso calcio al viso, facendo atterrare Naruto sulla schiena.

 

“ Devo ammettere che la stronzetta Hyuga mi avrebbe lasciato a pezzi e quasi senza chackra, ma per mia fortuna ora sono più che umano, eh eh. Beh... meglio che finisca il lavoro.”, disse sadico l'uomo muovendosi verso Hinata. Naruto si sforzò di alzarsi, ma tra il carico emozionale e la stanchezza dopo una battaglia così prolungata, non riusciva a muovere un dito.

 

E' così che finisce? La nostra prima missione fuori dal villaggio... tutti e tre uccisi da un traditore?'. Il jinchuriki non si era mai sentito così arrabbiato. Sia per essere battuto da un uomo così orribile, sia per la sua incapacità di proteggere gli amici. Come sarebbe potuto diventare l'Hokage e proteggere l'intero villaggio se non fosse mai riuscito a difendere i suoi compagni? Tsunade e Jiraya l'avevano sempre avvertito riguardo la dura realtà della vita di un ninja, ma non gli aveva mai dato troppo peso fino ad ora.

 

Sentendo i passi di Mizuki nell'acqua capì che la fine era sempre più vicina. Se solo avesse avuto il potere di salvare i propri compagni come un vero Hokage...

 

' Naruto...', disse una voce gutturale nella testa del ragazzo.

 

' Uh?'.

 

' Sento il tuo odio... la tua rabbia... Mizuki... vuoi farlo pagare per ciò che ha fatto, vero?'.

 

' Chi sei?'.

 

' Non importa. Ciò che importa è Mizuki. Vuoi ucciderlo per ciò che ha fatto ai tuoi amici e al tuo villaggio, no?'.

 

' Sì, certo che voglio.'.

 

' Allora- uno strano calore cominciò a crescere dentro Naruto- prendi il mio potere e uccidilo! Uccidi chiunque stia sulla tua strada! Arrenditi alla tua rabbia, lascia conoscere al mondo l'odio e dipingi di rosso le acque di questo paese!”.

 

Un'aura rossa circondò Naruto, diventando ogni secondo più luminosa.L'acqua attorno a lui cominciò a bollire. Il giovane ninja avvertì il dolore delle ferite e nei muscoli recedere sempre più, rimpiazzato da pura energia. Il suo corpo si alzò da solo, come fosse sollevato da mani invisibili.

 

“ L'unica cosa che finirà oggi... E' LA TUA VITA!”, gridò ferale a Mizuki. Gli occhi del ragazzino erano ora rossi con la pupilla assottigliata, le linee sul suo volto erano diventate più spesse, e anche i suoi canini si erano ingrossati. L'aura feroce che l'avvolgeva cresceva di secondo in secondo. Ciònonostante Mizuki non sembrava intimidito.

 

“ Finalmente mostri la tua faccia, demone, ma non cambierà niente. Conosco i limiti dei tuoi poteri e stai solo rimandando l'inevitabile.”. Naruto non rispose, si limitò a correre verso l'avversario, pronto a dargli un pugno in viso. Il ninja di Oto fu abbastanza veloce da bloccare il suddetto pugno, ma non nel fermare il calcio di Naruto al suo stomaco. Lo obbligò a piegarsi in avanti e il jinchuriki ne approfittò colpendolo alla mascella e spedendolo indietro di diversi metri.

 

“ TU SEI MORTO! MI HAI SENTITO? MORTO!”, ruggì seguendolo ancora. Quando Mizuki riuscì ad alzarsi Naruto era nuovamente alla portata delle sue braccia. Provò a impalarlo con le lame inferiori, ma Naruto le afferrò a mani nude e non sembrò essere impensierito affatto dal sangue che uscì da esse. Quindi, con un'impressionante dimostrazione di forza le staccò.

 

“ ARGH! FIGLIO DI PUTTANA!”, gridò Mizuki in preda al dolore. Naruto provò a impalarlo con le sue stesse lame, ma lasciò la guardia scoperta al calcio pieno d'odio dell'avversario, venendo respinto all'indietro. Provò a rialzarsi, ma Mizuki non gli diede tempo per respirare e lo calciò di nuovo, continuando fino a quando l'aura rossa non svanì:“ Lo ammetto, ho sottovalutato il potere del Kyubi, ma quel demone sarà storia non appena di avrò ucciso.”.

 

 

Il malvagio ninja alzò le lame rimanenti per finire Naruto, ma prima che potesse porre vita alla sua vita, una macchia rossa e bianca si pose davanti al ragazzo calciando Mizuki dritto al viso.

 

 

“ Non osare toccare i miei studenti, mostro.”.

 

Il malvagio shinobi si rialzò pulendo il sangue dalla sua bocca rotta e vide la sua assalitrice, una donna attraente dai capelli corvini. Ci mise qualche secondo a realizzare chi fosse.

 

“ Kurenai? Oh, naturalmente non lascerebbe mai uscire da soli dei mocciosi. Immagino tu sia la loro sensei.”.

 

“ Esatto, e non li toccherai fino a quando sarò qui. Ma come conosci il mio nome?”.

 

“ Oh, andiamo, Kurenai. So che non eravamo molto vicini, ma dovresti ricordarmi. Eravamo pur sempre compagni di classe.”.

 

“ Compagni di classe? Cosa st.... Mizuki, sei tu?!”, domandò la jonin, stupefatta da quella rivelazione.

 

“ Bingo! Sapevo che eri una di quelle intelligenti, come ricompensa ti risparmierò il dover vedere i tuoi studenti morire uccidendoti per prima.”, rise Mizuki.

 

“ Mi piacerebbe vederti trovare, traditore!”.

 

“ Farò molto più che provare. Arte del fuco: Tecnica della fiamma maledetta!”.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica dell'onda selvaggia.”.

 

Kurenai sputò un largo getto d'acqua dalla sua bocca. Le due tecniche elementali si scontrarono creando una coltre di nebbia. La fiamma di Mizuki però perse lentamente potere lasciando strada alla tecnica dell'avversaria, che lo travolse in pieno. Provò a rialzarsi nuovamente, ma un'ondata di dolore lo avvolse non appena ci provò.

 

' Che sta succedendo al mio porco, dov'è andato tutto il potere? Il segno maledetto, Kabuto mi aveva detto di non esagerare. L'ho usato troppo a lungo.'. Disattivò il segno maledetto ritornando alla sua forma umana e cancellando il dolore, ma non la stanchezza. Non aveva speranze contro una jonin ben riposata.

 

“ Hai spezzato il cuore della povera Tsubaki, sai, feccia?- disse Kurenai, camminando verso di lui con un kunai sguainato- Ma non preoccuparti, appena torneremo a Konoha potrà rompere come si deve con te. Prima che tu venga condannato per tradimento, s'intende.”.

 

Nonostante le probabilità a sfavore, Mizuki si permise di sorridere portando una mano alla sua borsa degli attrezzi.

 

“ Potrei morire un giorno, ma non oggi. E non sarà per tua mano, Kurenai. Questa terra appartiene a Orochimaru- sama e chi osa metterci piede morirà in un modo o nell'altra. Addio.”. Lanciò una bomba di fumo e sparì in una coltre. Kurenai pensò di seguirlo, ma aveva problemi più urgenti cui pensare.

 

Due ore dopo

 

Naruto aprì gli occhi, sbattendoli più volte prima che si adattassero alla luce. Prima di controllare dove fosse, ripensò a quel poco che ricordava, Mizuki sul punto di uccidere lui e i suoi compagni.

 

“ Hinata! Haku!”, urlò istintivamente, ma qualcuno gli prese la mano.

 

“ Tranquillo, Naruto, stanno bene quando te.”, lo rassicurò Kurenai. Il ragazzo si accorse di essere in un letto, lo stesso che aveva occupato nelle ultime notti. Non lontano da lui si trovava Haku, ancora addormentato. Ai suoi fianchi si trovavano Kurenai e Hinata, molto sollevate di vederlo in forze.

 

“ Che è successo?”, chiese.

 

“ Kurenai- sensei è apparsa e ha fatto scappare Mizuki, quindi ci ha portato qui.”, spiegò rapida Hinata.

 

“ Poi Hinata ha curato te e Haku. Lui aveva ferite molto serie, ma è fuori pericolo per ora. Fortunatamente Hinata è già stata addestrata al ninjutsu medico. Tsunade sapeva di cosa parlava quando ha proposto che ogni squadra avesse un ninja medico.”.

 

“ Già, mamma è fantastica- sorrise Naruto, prima di tornare più serio-sensei, cosa succederà al villaggio? Il signore del Paese del riso ha accettato di aiutarci?”.

 

Kurenai e Hinata si scambiarono un'espressione piuttosto cupa, e la donna rilasciò un sospiro.

 

“ Temo non ci sarà nessun aiuto. Un nuovo villaggio ninja, Otokagure, ha conquistato la nazione. La capitale è completamente in rovina e disabitata a parte alcuni razziatori. Così come altri villaggi. Sawa potrebbe essere l'ultima cittadina rimasta e appena circorleranno voci su questo, altri shinobi si fionderanno qui.”.

 

“ E cosa faremo se Mizuki tornasse per concludere il lavoro? Non possiamo proteggere tutte queste persone.”, affermò Hinata timorosa.

 

“ Non c'è altra scelta, dovremmo scortare tutti gli abitanti verso il Paese del fuoco e difenderli da qualsiasi attacco lungo la via.”. Naruto per una volta perse la sua determinazione di fronte alla risposta della sua sensei.

 

“ Mizuki ci ha dato troppi problemi ed era un solo. Cosa faremo se mandassero altri spaventosi ninja mutaforma?”.

 

“ Vorrei chiedere aiuto, ma l'unico modo per farlo sarebbe mandare un uccello messaggero, e ci vorrebbe troppo tempo per arrivare a Konoha.”.

 

“ Però... c'è un modo per mandare un messaggio direttamente a Konoha.”, la contraddisse Naruto, guadagnandosi un'occhiata dubbiosa dall'insegnante.

 

“ Spiegami, Naruto.”.

 

“ Scriva prima il messaggio, poi dirò tutto.”, insistette lui provando ad alzarsi, prima che Hinata lo spinse nuovamente sul materasso.

 

“ Naruto- kun, Mizuki ti ha ridotto malissimo, prima devi riposare.”, protestò ricevendo solo un sorriso dal ragazzo.

 

“ Va tutto bene, mi riprendo abbastanza in fretta dalle ferite. Papà dice che a causa del Kyubi, quindi immagino ci sia qualcosa di buono nell'avere una volpe intrappolata nel mio stomaco.”.

 

“ Va bene, ma non esagerare.”. Pochi minuti dopo Kurenai aveva finito il messaggio per Jiraya e lo porse a Naruto, che dopo essersi morso il dito formo una serie di sigilli.

 

“ Tecnica del richiamo.”. Si formò una nuvola di fumo da cui apparve un rospo, per lo più rosso con marchi blu sugli occhi e attorno alla testa, con un paio di occhiali che gli penzolavano dal collo.

 

“ Ciao, Naruto, che posso fare per te?”, salutò il nuovo arrivato.

 

“ Kosuke, devo mandare un messaggio a papà, è importante. Siamo in una situazione di vita e di morte.”.

 

“ Consideralo fatto.”, disse nuovamente la creaturina prendendo il rotolo e sparendo in un'altra nuvola di fumo. Dopo qualche minuto Kurenai parlò.

 

“ Naruto, non per sottovalutare te o le tue evocazioni, ma sicuro che porterà il messaggio in tempo?”.

 

“ Sono sicuro che papà lo stia già leggendo.”, la rassicurò confidente Naruto facendole inarcare un sopracciglio.

 

“ Così veloce? Hanno un modo per teletrasportarsi a Konoha?”.

 

“ Attualmente sì, sul monte Myoboku c'è una pozza che i rospi possono usare per raggiungere direttamente Konoha. Quindi una volta cancellata l'evocazione Kosuke è potuto tranquillamente tornare a casa e da lì andrà alla torre dell'Hokage.”.

 

“ Molto utile. Per fortuna Hokage- sama ti ha dato accesso al contratto prima che ti diplomassi.”, commentò Hinata.

 

“ Ha detto di voler farmi mettere in contatto ogni volta che potevo con lui e mamma. Pensavo che fossero un po' iperprotettivi, ma non avevano tutti i torti.”. Ovviamente Naruto non l'avrebbe mai ammesso di fronte a Jiraya e Tsunade.

 

*****

 

Konoha, bacheca delle missioni

 

Jiraya stava consegnando gli ultimi compiti della giornata ai vari team di genin. Dopodichè sarebbe tornato alla torre per continuare la sua quotidiana dose di dolore e miseria conosciuta come lavoro d'ufficio. Quando la porta si aprì per l'ennesima volta, l'eremita vide entrare Asuma coi suoi ragazzi. Il jonin sembrava piuttosto allegro, Shikamaru aveva la sua solita espressione menefreghista, Chojii mangiava un pacchetto di patatine e Ino aveva un viso irritato.

 

“ La squadra tattica, lieto di vedervi. Qui per una missione, immagino?”, domnadò Jiraya pur conoscendo la risposta.

 

“ Immagina bene, Hokage- sama.”, rispose Asuma.

 

“ I tuoi Genin non sembrano così ansiosi, però.”.

 

“ Devono imparare che essere un ninja significa doversi sporcare le mani anche quando non ne hai voglia. Prima lo capiranno, meglio è. Cos'ha per noi, quindi?”.

 

“ Vediamo... una casa che dev'essere tinteggiata... una consegna di medicine a un villaggio qui vicino.. o una disinfestazione d'erbacce.”, elencò rapido l'Hokage prima d'essere interrotto da Ino.

 

“ Queste missioni fanno schifo, non c'è qualcosa di meglio? Come prendersi cura dei suoi bambini, avevo promesso a Kaida di provare nuove acconcicature con lei.”.

 

“ E Hagane è un buon avversario per lo shogi. Non mi ha mai sconfitto, ma la sfida diventa ogni volta sempre più difficile.”, disse Shikamaru.

 

“ Scusate, ma i miei ragazzi hanno già un'altra squadra di babysitter.”, li informò Jiraya. Ino imprecò sottovoce. Fece per chiedere quale team se ne stesse occupando quando Kosuke apparve sulla scrivania di fronte all'Hokage con un messaggio tra le braccia.

 

“ Jiraya, messaggio urgente da Naruto! Dice che è una questione di vita o di morte.”. Jiraya prese subito il messaggio e cominciò a leggere col viso che si faceva sempre più scuro, allarmando anche Asuma. Ino si ricordo che a capo della squadra d'assalto c'era Kurenai, ben più che amica col proprio insegnante.

 

“ Hokage- sama, cosa dice il messaggio? Kurenai e il suo team stanno bene?”.

 

“ Brutte notizie. Ricordate Otokagure, il villaggio di Orochimaru che abbiamo provato a trovare negli ultimi anni? Beh, Kurenai l'ha trovato.”.

 

“ COSA?!”, gridò l'erede dei Sarutobi.

 

“ Evacueranno la città prima che arrivino gli scagnozzi di Orochimaru, ma non possono farlo da soli e hanno richiesto rinforzi.”.

 

“ Rinforzi che sono qui davanti a lei!”, dichiarò Asuma, sorprendendo i tre studenti. Jiraya sospirò e si prese la punta del naso.

 

“ Asuma, so che tu e Kurenai siete... vicini, ma capirai bene che non posso mandare un gruppo appena diplomato in una missione potenzialmente di rango A.”.

 

“ Perchè no? Sono ancora in erba, ma hanno del poteziale. E io sarò con loro tutto il tempo. Ha sempre alzato gli standard dell'accademia per preparare meglio gli studenti a questo tipo di situazioni, no? E se ancora non è sicuro, può sempre mandare più persone con noi.”.

 

Jiraya riflettè attentamente su cosa fare. Dopo l'insurrezione degli Uchica i loro numeri si erano ridotti drasticamente, con chunin e jonin costantemente in missione, pochi ninja di alto rango erano disponibili. Prima che potesse organizzare migliori supporti, il team di Asuma doveva andare.

 

“ Va bene, ma non sarete soli. Preparatevi e andate al cancello nord tra un'ora, lì incontrerete la vostra scorta.”.

 

“ Grazie, Hokage- sama- disse Asuma inchinandosi prima di rivolgersi ai tre genin- Voi tre, tornate a casa e prendete ciò che vi servirà per un viaggio di una settimana.”.

 

Uscendo dall'edificio, Chojii diede voce ai pensieri di tutti.

 

“ Una missione di rango A. Non è un po' troppo per noi?”.

 

“ Considerando che dovremmo combattere ninja del livello di Asuma- sensei sì- rispose Shikamaru- Che seccatura.”.

 

“ Folle sarebbe la parola che userei.”, lo corresse Ino.

 

“ Non siate così cupi, fino a quando seguirete le mie istruzioni tutto andrà bene.”, tentò di rassicurarli il loro sensei. Intanto Jiraya aveva convocato alla scrivania due Anbu.

 

“ Ordini, Hokage- sama?”, chiese uno di loro, dalla maschera d'uccello.

 

“ Andate alla sezione tortura e irrogazioni per prendere la nostra esperta di Orochimaru. E appena Itachi Uchica tornerà dalla sua missione, ditegli che devo parlargli di argomenti della massima importanza.”.

 

*****

 

Il giorno dopo Kurenai e il sindaco, Ryo, stavano supervisionando l'evacuazione degli abitanti, il cui umore era a dir poco pessimo. Come c'era da aspettarsi, in molti si opposero al lasciare le case dove le loro famiglie erano cresciute per generazioni, ma finalmente ragionarono. Non che la cosa piacesse loro.

 

“ Meglio di quanto mi aspettassi, se continuiamo così dovremmo lasciare entro domani pomeriggio.”, osservò Kurenai. Ryo sospirò pesantemente.

 

“ E pensare che quando vi ho assunto ci preoccupavamo solo di qualche bandito senza controllo. Non avrei mai pensato ce ne saremmo dovuti andare.”.

 

“ Queste persone sono ciò che importa, Ryo- san. Ma pensate a questa come una situazione temporanea. Una volta occupatici di Orochimaru, potrete tornare senza problemi.”, tentò di rassicurarlo Kurenai. Non aiutò molto l'uomo, ma fece almeno un tentativo di sorridere.

 

“ Immagino abbia ragione. Se penso che mio figlio non nascerà qui.”.

 

“ Si riprenda. La sua gente ha bisogno di lei più che mai.”.

 

“ Immagino tu abbia ragione. Devo essere forte sia per la mia famiglia che per la gente nel villaggio.”.

 

“ Vi aiuteremo a superare i confini senza problemi- rassicurò l'insegnante prima di vedere Naruto aiutare alcuni abitanti del villaggio- sei un clone, vero?”.

 

“ Esatto.”.

 

“ Sai dov'è l'originale- la copia scosse il capo- allora, Naruto, quando sentirai questo, voglio che ci incontriamo sul campo di riso dove hai combattuto Mizuki, dobbiamo parlare di qualcosa d'importante.”, disse prima di dare alla copia un colpo che lo fece subito sparire.

 

*****

 

Pochi minuti dopo, Naruto e Kurenai si trovavano sul luogo del loro primo incontro con i ninja di Oto.

 

“ Di cosa mi deve parlare, Kurenai- sensei?”, domandò Naruto un po' nervoso mentre si grattava il braccio. Vedendo quant'era stressato, la donna gli sorrsise.

 

“ Non preoccuparti, non è nulla di grave. Ma se non ne parliamo subito, temo potrebbe diventarlo.”.

 

“ E sarebbe...?”, chiese ancora Naruto con un groppo in gola.

 

“ Quando sono arrivata allo scontro con Mizuki, non sono riuscita a vederlo, ma c'era un'aura attorno a te. Un chackra arancione potente e maligno apparso dopo che Mizuki aveva preso la mano del combattimento. Non devo spiegare a cosa mi sto riferendo, vero?”.

 

“ Il Kyubi.”, capì subito il giovane ninja.

 

“ Naruto, ti assicuro che non sono arrabbiata, ma devo saperlo. Ci sono state volte prima di questa missione in cui hai usato il suo potere?”. Naruto scosse la testa.

 

“ Mai, papà voleva insegnarmi a farlo, ma dopo l'insurrezione è diventato Hokage e non ha più avuto molto tempo per pensarci.”.

 

“ Capito, ora dimmi cos'è successo quando combattevi Mizuki e hai attivato il chackra del Kyubi.”.

 

“ E' tutto un po' confuso, avevo la testa nel pallone in quel momento.”, rispose Naruto grattandosi la nuca.

 

“ Per favore, sforzati.”.

 

“ Ero arrabbiato a Mizuki, e frustrato perchè non poevo salvare i miei amici.”.

 

“ E cos'è successo poi?”.

 

“ Penso di aver sentito una voce.”.

 

“ Che cosa ti ha detto?”.

 

“ Non lo ricordo. E' la verita, non ricordo niente.”.

 

“ Ci torneremo dopo, che altro è successo?”.

 

“ Volevo Mizuki morto, come ho detto è ancora confuso. Il mio corpo si è mosso praticamente da solo, ma non mi importava. Strano, eh?”.

 

“ No. Senti, se ti sentissi ancora in quel modo dimmelo. Appena questa pazzia sarà finita ne parleremo con Jiraya- sama.”. Naruto si guardò i piedi per qualche secondo, quindi i suoi occhi azzurri incontrarono lo sguardo scarlatto di Kurenai.

 

“ Va bene. Che facciamo per il momento?”.

 

“ Continua ad aiutare tutti a caricare la loro roba. Se tutto va bene ce ne saremmo andati prima del prossimo attacco e i rinforzi arriveranno per aiutarci lungo la strada.”.

 

“ Ok.”.

 

 

 

Quando i due tornarono al villaggio trovarono una sorpresa ad aspettarli, specie per Kurenai. Erano arrivati cinque nuovi ninja, due dei quali lei conosceva molto bene.

 

“ Asuma? Anko?”.

 

“ Ehi, guarda chi ha finalmente deciso di mostrarsi- disse Anko dirigendosi esuberante verso la maestra delle illusioni- Prima missione fuori città, e hai bisogno di rinforzi. Che fortuna del cazzo, ragazza mia.”. Kurenai s'accigliò.

 

“ Non è la mia prima missione fuori Konoha, Anko.”.

 

“ Intendevo come una sensei, ma non volevo insultarti.”. In quel momento Asuma finì di parlare con Ryo e andò a salutare la collega.

 

“ Per fortuna siamo arrivati in tempo.”, la salutò allegro. Kurenai gli sorrise di rimando, togliendosi una ciocca di capelli dagli occhi.

 

“ Decisamente, non mi aspettavo venissi. Ci sono anche i tuoi allievi?”.

 

“ Più siamo, più ci divertiamo, no?”.

 

“ Questa è una missione di rango A. Sono sorpresa che l'Hokage ti abbia permesso di portarli.”.

 

“ Tranquilla, siamo venuti soprattutto per aiutare con l'evacuazione. Se comincierà un combattimento ne staranno fuori. Per ora aiuteranno soprattutto con i lavori pesanti.”, la rassicurò il Sarutobi. Anko intervenne.

 

“ Complimenti intanto per aver trovato la tana di Orochimaru. Non l'abbiamo mai cercato qui perchè pensavamo non ci fosse niente che gli interessasse. Immagino ci sbagliassimo.”.

 

“ Sappiamo che è in queste terre, ma non conosciamo l'esatta posizione. Manderemo delle spie non appena il casino sarà finito.”. Mentre gli adulti parlavano, Ino aveva cominciato una discussione ben più frivola con i suoi compagni.

 

“ Avete visto come Asuma guardava Kurenai? Stanno decisamente insieme, ma per qualche motivo non vogliono ammetterlo.”.

 

“ Ti sembra il momento di parlarne? Basandoci sulle nostre informazioni, potremmo finire a combattere un jonin.”, notò Shikamaru, guadagnandosi un'occhiata storta dalla biondina.

 

“ Sei davvero un guastafeste, lo sai?”.

 

“ Devo concordare con Shikamaru. Hinata, Naruto e Haku sono quasi morti combattendo ninja di Oto. Per fortuna stanno bene.”, commentò Chooji.

 

“ Ah, voi ragazzi non sapete più divertirvi. A proposito, dove sono?”.

 

“ Haku si sta ancora riprendendo alla locanda, mentre Naruto e Hinata stanno dando una mano in giro. Perchè non vai ad aiutarli?”, le rispose Kurenai. Shikamaru sbuffò.

 

“ Non importa dove andiamo, non ci libereremo mai delle missioni di rango D. Che seccatura.”.

 

“ Sbrigati e andiamo, pigrone.”, lo rimproverò Ino, andando a trovare i suoi vecchi compagni d'accademia.

 

*****

 

Luogo sconosciuto, Paese del riso

 

Dopo aver ricevuto il permesso dal suo occupante, Kabuto entrò nello studio di Orochimaru. Come il ninja medico si aspettava, il suo sensei stava studiando il rotolo proibito. In questi casi ordinava di non disturbarlo a meno che non fosse veramente necessario. Kabuto sperò questo fosse abbastanza importante.

 

“ Che novità mi porti, Kabuto?”, domandò il sannin dei serpenti in tono neutrale, ma che lasciava vedere la sua irritazione.

 

“ Orochimaru- sama, le spie sono tornate.”.

 

“ E?”. Kabuto s'aggiustò gli occhiali e si schiarì la gola.

 

“ Stando al loro rapporto, le persone di Sawa Town stanno preparando un'equavazione. Pianificano di attraversare il confine e stabilirsi nel Paese del fuoco. Konoha ha mandato un'altra squadra per aiutare.”.

 

“ Che tipo di rinforzi?”, domandò ancora Orochimaru.

 

“ Cinque persone, due jonin e tre genin. Stando alle descrizioni, si tratta di Anko Miratashi e Asuma Sarutobi.”. Il malefico shinobi s'irrigidì sentendo l'ultimo nome e si rivolse a Kabuto sogghignando perfido.

 

“ Perciò Anko- chan è qui? Questo rende il tutto anche migliore.”.

 

“ Pianifica di ingaggiarli lei stesso?”.

 

“ Esattamente, sarà un'ottima prova per i mei nuovi occhi.”, rispose felice.

 

Con questa macabra anticipazione, gli occhi di Orochimaru risplendettero di rosso, rivelando due Sharingan pienamente sviluppati.

                                                                                                                                      *****

Primo aggiornamento del 2020, spero che vi abbia soddisfatto e mi auguro di tornare il prima possibile. Buon anno nuovo :)

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Capitolo 19
*** Prima missione di rango C, parte 4 o Arrivederci al Paese del riso ***


Capitolo 19

 

Prima missione di rango C, parte 4 o Arrivederci al Paese del riso

 

Dopo aver salutato i loro amici, la squadra tattica cominciò ad aiutare i cittadini coi loro bagagli. Con sei armi in più e i cloni di Naruto, finirono poche ore prima del tramonto. Siccome sarebbero partiti il mattino successivo, restava solo da decidere cosa fare nel frattempo.

 

“ Forse dovremmo allenarci, nel caso arrivassero i ninja di Oto.”, propose Naruto.

 

“ Da quanto ho sentito sei appena uscito vivo dal tuo ultimo combattimento, poi hai aiutato continuamente col carico, e hai ancora energia per allenarti?- domandò incredulo Shikamaru- mi stanco solo a sentirti.”.

 

“ Forse è per questo che è così energetico, assorbe la stamina di chi gli sta intorno.”, azzardò Choji. Ino rise.

 

“ Se così fosse, non funzionerebbe comunque su Shikamaru perchè lui non ha energie. Però concordo, domani sarà un giorno molto duro e avremmo bisogno di tutto l'aiuto possibile.”.

 

“ Sono d'accordo anch'io, non mi sono neanche ripresa del tutto dalla battaglia con Mizuki...”, disse Hinata, dovendosi sforzare per non dire sensei.

 

“ A proposito, non riesco davvero a credere che si sia unito a un altro villaggio, figurarsi uno creato da Orochimaru. E pensare che era il nostro istruttore.”.

 

“ Forse lo vedremo ancora, se decidesse di finire il lavoro.”, disse Choji.

 

“ Pff, se quel lurido traditore oserà mostrare ancora la sua brutta faccia, sarò IO a finire il lavoro.”, esclamò Naruto colpendosi i palmi. Dal modo in cui parlò, era chiaro che voleva Mizuki tornasse.

 

“ Intanto non abbiamo ancora deciso cosa fare prima di andare a letto.”, ricordò Shikamaru.

 

“ Perchè non un po' di turismo culinario? E' la prima volta che esco da Konoha e voglio vedere che mangiano in altri paesi.”, propose ancora l'erede degli Amichiki.

 

“ Ci sono giusto due ristoranti in tutta la città, e sono chiusi per l'evacuazione.”, lo deluse Naruto.

 

“ Possiamo comunque andare a cena- intercedette Hinata, ben a conoscenza dell'amore per il cibo di Choji, il cui umore migliorò subito- perchè non ci andiamo ora?”.

 

“ Giusto. Andremo alla locanda, così controlleremo anche Haku.”.

 

Mentre si dirigevano verso la locanda, il gruppetto si divise in ragazzi e ragazze. Anche se sarebbe stato più corretto dire che Ino aveva preso Hinata per il braccio allontanandola dai ragazzi, intenti a chiacchierare.

 

“ Ok, Hinata, non abbiamo praticamente parlato da quando ci siamo diplomate. Dimmi tutto.”.

 

“ T- tutto cosa?”, domandò la Hyuga. Ino sorrise maligna.

 

“ Tutto riguardo lo stato della tua relazione con Naruto- disse come fosse la cosa più ovvia- sappiamo tutti che sei cotta di lui da anni. Immagino che non abbiate fatto molti progressi, ma ormai avrai superato il passaggio del 'solo amici'.”.

 

Hinata divenne estremamente rossa e gesticolò nervosa mentre pensava a una risposta.

 

“ E- ecco...”, sussurrò incerta, il che fu più che abbastanza per la fanatica di gossip di fronte a lei.

 

“ Ancora niente? Avanti, Hinata, devi fare il primo passo prima che qualche altra donna provi a prendertelo! Non è il mio tipo, ma è abbastanza carino ed è il figlio di due sannin, il che intrementerà il numero di ragazze che lo inseguono.”.

 

“ Ma Naruto è solo un amico, non so se gli piacerei in quel modo.”, protestò la timida Hyuga. Ino girò un braccio attorno alle sue spalle e avvicinò pericolosamente il volto al suo.

 

“ Cazzate. Sei una bellissima ragazza e Naruto è un idiota a non notarlo. Riusciremo a far entrare la verità in testa a quell'idiota biondo.”.

 

“ Ehi, chi sarebbe questo idiota biondo?!”, gridò il suddetto idiota indignato. Ino purtroppo non aveva realizzato il volume del loro discorso e quanto Naruto fosse vicino. Per fortuna non aveva sentito l'intero discorso.

 

“ N- nessuno. Stavamo parlando di un cugino di Ino che continua a infastidirla.”, rispose subito Hinata. Shikamaru e Choji capirono subito che era una bugia, ma il loro amico jinchuriki non se ne accorse.

 

“ Ti credo, Hinata, non parleresti mai male di me alle spalle.”, rispose Naruto con un sorriso prima di tornare alla conversazione con gli altri. Hinata sospirò malinconica, la fede del ragazzo era confortante in genere, ma la fece sentire anche peggio per avergli mentito.

 

“ Non posso credere di avergli mentito in quel modo.”.

 

“ Beh, sono stata io a chiamarlo un idiota, non tu- la rassicurò Ino prima di sogghignare- ma significa già che si fida di te.”.

 

“ Ino, c'è qualcosa che posso fare per lasciarti abbandonare l'argomento?”, domandò esasperata la Hyuga, riuscendo solo ad allargare il ghigno della genin.

 

“ Assolutamente niente.”.

 

*****

 

Residenza dei Senju, Konoha

 

Arrivato a casa, Jiraya vide che Tsunade era già lì. Dopo averla salutata, andò dritto al punto e le parlò del messaggio di Naruto. Come previsto, la donna praticamente esplose. Considerando però che la loro casa era ancora in piedi, la reazione non fu... catastrofica come l'eremita dei rospi aveva temuto.

 

“ Naruto esce per la sua prima missione fuori dal villaggio, e incappa nel covo segreto di Orochimaru- gridò Tsunade mettendosi le mani tra i capelli- sapevo che non avrei mai dovuto dargli quel dannato ciondolo!”.

 

 

“ Amore, non potevamo sapere cosa sarebbe successo. E poi ho già mandato i rinforzi, starà benissimo.”, provò a rassicurarla Jiraya.

 

“ Hai mandato un'altra squadra di reclute e la vecchia pupilla di Orochimaru. I kami sanno quanti ninja ha sotto il suo comando.”, contrabattè la donna.

 

“ La ribellione degli Uchica ha ridotto le nostre forze più del previsto, era il meglio che potessi mandare al momento.”, dovettè puntualizzare Jiraya, seccato quanto preoccupato.

 

“ Non il meglio, avresti potuto mandare me.”, rispose ancora Tsunade inarcando il suo cipiglio. Jiraya s'irritò.

 

“ Amore, non possiamo ignorare le nostre responsabilità ogni volta che Naruto sarà di fronte al pericolo. La vita di un ninja è pericolosa, lo sappiamo. E siamo necessari qui.”.

 

“ Lo so... ma non posso fare a meno di preoccuparmi. E' ancora un bambino.”, replicò preoccupata il ninja medico strofinandosi le braccia.

 

“ Lo sono anch'io. Ma ho qualcosa per alleviare la tua ansia.”, affermò l'Hokage srotolando una mappa sul tavolo raffigurante le nazioni ninja. Con un sigillo apparvero svariati simboli, la maggior parte concentrati dentro Konoha.

 

“ Cosa sono?”, domandò Tsunade incuriosita.

 

“ Sigilli che ho messo su certe persone per mostrarle su questa mappa in ogni momento- spiegò l'uomo indicando i puntini luminosi, finendo su uno nel Paese del riso- questo è Naruto, ed essendo il sigillo collegato alla sua forza vitale sappiamo che è ancora vivo.”.

 

“ Perciò Naruto sta bene- disse sollevata Tsunade, prima di allarmarsi- ehi, su quante persone hai messo il marchio? Spero di non essere una di loro.”, l'eremita dei rospi però rise.

 

“ Tranquilla, Hime. L'ho messo solo su Naruto, Hagane, Kaida e altre persone di cui ancora non mi fido totalmente.”, rise Jiraya, tranquillizzando la moglie giusto un po'.

 

“ Perciò per ora nostro figlio è al sicuro. Ma la situazione potrebbe cambiare in ogni momento.”.

 

“ Per quanto ne so, sta tornando a Konoha insieme agli altri. E non appena tornerà, ho intenzione di mandare uno dei nostri jonin più potenti.”.

 

“ Intendi Itachi?”, domandò Tsunade, ricevendo un no con la testa.

 

“ Non era disponibile inizialmente purtroppo, ma ha quasi finito la sua missione insieme al resto della squadra. Ho mandato loro un messaggio affinche si dirigano subito verso il Paese del riso. Son ANBU, dovrebbero bastare”.

 

“ Se lo dici tu.”. Vedendo quanto fosse ancora dubbiosa, Jiraya le diede un piccolo bacio sulla guancia.

 

“ Avanti, hime, abbi fede in Naruto. Sono certo che tornerà domani sera e rideremo di quanto eravamo spaventati.”.

 

“ Ok, cercherò di non essere troppo preoccupata.”, annuì Tsunade.

*****

 

Sawa Town, il mattino dopo

 

I due jonin e la jonin speciale erano svegli già due ore prima che il sole si alzasse, Asuma anche di più avendo preso l'ultima ronda notturna. Svegliarono i loro sei genin e ordinarono di fare lo stesso coi civili, per cominciare l'evacuazione il prima possibile. I ragazzi fecero quanto detto loro, ma ci volle comunque un'ora per preparare tutti. Con un ultimo malinconico sguardo a Sawa Town, i suoi ex abitanti furono pronti ad andarsene.

 

La squadra tattica fu messa alla testa della carovana come sentinelle. La squadra d'assalto nel mezzo, con i cloni di Naruto e il Byakugan di Hinata per evitare ulteriori minacce. I veterani erano più indietro, dov'era più probabile che fossero cominciati gli attacchi.

 

L'atmosfera era molto tesa, non solo da parte dei civili. I nove ninja sapevano di essere in un territorio ostile e che non sarebbero stati al sicuro finchè non avessero raggiunto il Paese del fuoco. Anko decise di cominciare una conversazione, sia per alleggerire l'aria che per scoprire quanto possibile su Orochimaru.

 

“ Quindi, Kurenai, che hai visto esattamente nella capitale?”,.

 

“ La città era completamente rasa al suolo. C'erano segni di scontro, ma sembrava più il lavoro di un enorme animale che di un'armata di ninja.”, ricordò Anko, ancora scossa dalla visione.

 

“ Mhh, ricorda in maniera disgustosa il lavoro di un serpente evocato- suppose la kunoichi- probabilmente Manda, il loro re. Orochimaru non si è mai guadagnato il suo rispetto e deve soddisfarlo con continui sacrifici. Immagino l'abbia chiamato per soddisfarlo con tutte le persone nella capitale, prendendo due piccioni con una fava.”.

 

“ Bastardo- ringhiò Asuma- quelle persone non hanno mai avuto una speranza, vero?”.

 

“ Sembra di no. Queste potrebbero benissimo essere le ultime persone libere del Paese del riso.”, osservò triste Kurenai.

 

“ Ehi, hai fatto un grande lavoro.”, provò a consolarla Anko.

 

“ Quanto manca al confine con il Paese del fuoco?”, domandò Asuma.

 

“ Un paio d'ore al massimo, ma non escluderei che Orochimaru ci abbia lasciato una trappola proprio lì. O che insegua fin nell'entroterra.”, affermò Anko, ben conoscendo la passione del suo vecchio sensei per le trappole.

 

“ Sarebbe un suicidio. Orochimaru sarà anche pazzo, ma sa benissimo che fare una cosa simile significherebbe dichiararci guerra.”, notò Kurenai, venendo però contraddetta dalla compagna d'armi.

 

“ Beh, voi siete entrati prima nel suo territorio.”.

 

“ Perchè abbiamo ricevuto una richiesta da una dei suoi villaggi- protestò rumorosamente l'esperta di genjutsu- se Orochimaru davvero vuole usarlo come scusa per dire che l'abbiamo invaso...!”.

 

“ KURENAI- SENSEI!”, esclamò la voce di Naruto, o meglio, uno dei suoi cloni, che si fermò davanti ai tre jonin ansimando.

 

“ Naruto, che succede?”.

 

“ Hinata ha visto avvicinarsi un serpente enorme.”. Anko, Asuma e Kurenai si scambiarono tre sguardi molto preoccupati.

 

“ Quant'è lontano?”.

 

“ Il limite visivo del Byakugan è un chilometro, quindi ci vorrà qualche minuto prima che arrivi.”, chiarì il biondino. Kureanai riflettè.

 

“ Naruto. Anko, Asuma e io penseremo al serpente. Tu e gli allievi di Asuma proteggerete la carovana. Potrebbe essere un modo per distogliere la nostra attenzione, quindi se vi attaccano mandate subito un segnale.”.

 

“ Shikamaru conosce qualche jutsu di fuoco, dovrebbero bastare.”, disse il maestro del ragazzo.

 

“ E' tutto chiaro?”.

 

“ Proteggere la carovana, chiamare se abbiamo bisogno di aiuto.”, ripetè Naruto.

 

“ E proteggetevi anche l'un l'altro.”, aggiunse la sua sensei, prima che la terra cominciasse a tremare e lei si mettesse in guardia insieme ai colleghi.

 

“ Sta arrivando.”.

 

La terra si spaccò e ne emerse un enorme serpente, obbligando i ninja a saltare indietro mentre preparavano un sigillo dpo l'altro.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della grande fiamma!”. Asuma emise un grande getto di fuoco contro l'avversario.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del drago di fuoco!”. Anko creò fiamme che presero la forma di un drago.

 

“ Arte del vento: Tecnica della grande esplosione!”. Muovendo le braccia Kurenai creò forti raffiche di vento che si unì alle tecnice di Asuma e Anko per incrementarne il potere distruttivo. Una volta colpito, il serpente gigante urlò di dolore mentre le sue scaglie prendevano fuoco. Per salvarsi dovette gettare via la propria pelle e ritirarsi, quindi due figure atterrarono sulla sua testa.

 

“ Kukuku... spettacolo impressionante. Credo siate abbastanza per mettere alla prova le mie nuove abilità.”.

 

Il sangue di Anko congelò nel sentire quella voce. In cima all'animale bruciato si trovava Orochimaru con addosso il vestito nero a nuvole rosse dell'Akatsuki, che sorrideva maligno alla vecchia allieva. Accanto a lui c'era un ragazzo dai capelli d'argento e con gli occhiali cui nessuno fece caso.

 

“ Orochimaru?”, domandò uno shockato Asuma.

 

“ Sapevo che aveva conquistato queste terre, ma non avrei mai immaginato avesse deciso di mostrarsi in prima persona.”, sussurrò Kurenai, intenta a cercare di non tremare troppo. Sapeva che quello di fronte a loro era un nemico leghe avanti. Anko, vedendo lo stato dei due amici, cercò di riscuoterli.

 

“ Non abbiate paura di lui, è quello che vuole. Nel profondo non è così forte.”. Orochimaru si limitò a ridacchiare.

 

“ Non così forte? Ferisci i miei sentimenti, Anko- chan- disse formando un ghigno malevolo- l'ultima volta che ci siamo incontrati avevo i tempi stretti, ma ora ho tutta la libertà del mondo. E sono curioso di vedere quanto tu sia cresciuta.”.

 

“ Orochimaru- sama, cosa facciamo riguardo i genin e i civili?”, chiese il suo lacchè.

 

“ Occupati di loro, Kabuto. Uccidere meri civili e genin non è un buon modo per provare i miei nuovi poteri.”.

 

“ Sì, signore.”, disse Kabuto saltando dal serpente e dirigendosi verso la carovana. Kurenai provò a fermarlo, ma Orochimaru corse davanti a lei in un battito di ciglia, circondando lei e gli altri assieme al suo serpente.

 

“ Purtroppo non posso lasciarvi interferire con la missione di Kabuto. Ma se tenete al bene dei vostri studenti, non dovrebbe essere una buona motivazione per battermi?- rise maligno il sannin dei serpenti- ma tutta la motivazione del mondo è inutile senza il potere e l'abilità adeguati ad accompagnarla.”.

 

“ Non dobbiamo batterlo, solo creare un'apertura per aiutare i nostri allievi.”, suggerì Asuma.

 

“ Per quanto mi piacerebbe una buona conversazione, credo abbiamo parlato abbastanza.”, affermò il loro nemico, preparandosi allo scontro così come il suo serpente gigante.

 

“ Concordo, ma prima pareggerò il campo di battaglia. Tecnica del richiamo!”, lo corresse Anko mordendosi il dito. Da una nuvola di fumo apparve un'altro serpente. Sebbene non fosse grande quanto quello di Orochimaru, entrambi furono piuttosto sorpresi di vedere un loro simile. I due animali si guardarono e annuirono come avessero raggiunto un mutuo accordo prima di sparire in altre due nuvole di fumo, confondendo non poco Asuma e Kurenai.

 

“ Molto intelligente, Anko- chan.”, si complimentò Orochimaru con la vecchia studentessa seppur il suo sorriso strafottente non cambiò.

 

“ Anko, cos' hai fatto?”, domandò Kurenai.

 

“ Semplice, due animali della stessa tribù non possono combattersi. Se degli evocatori sono in conflitto, le evocazioni si rifiuteranno di venire fino alla fine dello scontro. E siccome Orochimaru può evocare serpenti molto forti, gli ho tolto un vantaggio importante.”.

 

“ Il tuo costante sottovalutare le mie abilità era interessante all'inizio, ma ora è irritante. E' ora che vi mostri l'enorme differenza tra le nostre abilità- commentò il moro prima di formare nuovi sigilli-Tecnica dell'ombra della serpe!”.

 

Una miriade di serpi infuriate fuoriuscì dalle maniche del ninja per dirigersi contro il trio di Konoha, i cui membri saltarono in tempo per evitare le zanne velenose.

 

' Diamine, il bastardo può ancora usare i jutsu basati sui serpenti. Ma posso fare lo stesso.', pensò Anko mentre spazzava via i serpenti. Asuma non perse tempo nel rispondere a sua volta.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica delle cenere brucianti!”. Emise dalla bocca una fitta coltre di cenere che ricoprì completamente il suo avversario. Un ultimo sigillo causò un'esplosione che avvolse qualsiasi cosa dentro la nuvola, ma il sannin scappò quasi indenne.

 

“ Spada di Kusanagi!- gridò prima di espellere un serpente dalla bocca che gli diede la suddetta spada- Uccidervi sarà un buon modo per far incazzare il mio sensei.”.

 

Asuma dovette tirare fuori i suoi pugnali per bloccare un attacco di quella spada, cui seguirono molti altri che forzarono Asuma sulla difensiva a causa dell'approccio aggressivo di Orochimaru. Fortunatamente Anko e Kurenai non stettero a guardare.

 

La kunoichi dagli occhi cremisi prese un kunai per mano e assalì il leader di Oto con diversi fendenti. La Kusanagi però tagliò le sue armi come burro e lei stessa evitò a malapena la leggendaria katana.

 

Anko si accorse della sua guardia aperta e gli lanciò contro uno shuriken infuso di chackra infuocato. Prima che il proiettile potesse raggiungere Orochimaru, la kunoichi attuò un altro jutsu.

 

“ Tecnica degli shuriken infuocati!”. Il primo shuriken si moltiplicò in molte altre lame che si diressero sul loro obbiettivo, che però vide l'attacco in tempo e con velocità incredibile puntò la Kusanagi nel terreno per formare un'altra tecnica.

 

“ Arte del vento: Barriera d'aria!”. Un tornado si creò dal nulla avvolgendo il sannin e proteggendolo da ogni danno. Dopo aver spedito via gli shuriken ed estinto le loro fiamme, il vento scagliò via anche i ninja di Konoha.

 

“ Diamine.”.

 

“ Oh, temevo di dovervi uccidere senza poter sperimentare i miei nuovi poteri. Lieto che non sarà il caso.”, diss il ninja in un modo quasi orgasmico.

 

“ Come hai visto il mio attacco? Sapevo fossi veloce, ma era troppo per i tuoi standard.”, domandò Anko dopo essersi rimessa in piedi.

 

“ Perchè questi occhi possono vedere ogni cosa, mia cara Anko.”, disse lui sadico.

 

La kunoichi non capì inizialmente, ma poi notè che gli occhi dell'uomo serpente erano diventati rossi con tre tomoe. Impallidì, il loro nemico in qualche modo aveva ottenuto lo sharingan. Le loro chance di sopravvivenza si attenuavano sempre di più.”

 

 

*****

 

“ Arte del vento: Tecnica dell'uragano!”.

 

Kabuto evitò facilmente l'attacco di Naruto e osservò i sei rivali con un ghigno strafottente.

 

“ Se è il meglio che sapete fare, risparmiatevi i guai e arrendetevi subito.”, li prese in giro senza neanche degnarsi di assumere la sua guardia. Dopo che Hinata l'aveva visto arrivare, i due team avevano deciso di combatterlo tutti assieme, mentre i numerosi cloni di Naruto avrebbero portato gli esuli al sicuro. Non sembravano esserci altri nemici nelle vicinanze, quindi sarebbero dovuti essere al sicuro fino ai confini del Paese del fuoco.

 

Ora come avrebbero fatto a sconfiggere questa minaccia a quattr'occhi? Non erano ancora sicuri sul come risolvere il problema.

 

“ Arrendermi? Non è ancora nato quello che mi farà arrendere- annunciò fiero Naruto prima di formare dei sigilli- Tecnica dei cloni ombra!”. Una decina di cloni gli apparve incontro per buttarsi contro Kabuto, il cui sorriso crebbe ulteriormente.

 

“ Sembrate essere un gruppetto divertente. Sono certo che Orochimaru- sama non si arrabbierà se allungo lo scontro per divertirmi un po'.”, disse ingaggiando i cloni. Mentre era occupato Haku prese una pergamena da cui uscì una pozzanghera d'acqua. Contemporaneamente Shikamaru pensava a un piano, sapendo che i cloni del compagno non avrebbero trattenuto Kabuto a lungo.

 

“ Ok, questo tipo sembra forte quanto i nostri insegnanti, dobbiamo stare attenti. Naruto e Chojii sono i nostri migliori combattenti corpo a corpo, noi li supporteremo da dietro- spiegò - abbiamo il vantaggio del numero e dobbiamo sfruttarlo al massimo. Attaccando da ogni angolo potremmo riuscire a infliggere qualche colpo.”.

 

Purtroppo mentre spiegava la sua dubbia strategia, l'ultima copia fu distrutta.

 

 

“ Ok, vediamo... dovrei assicurarmi di neutralizzare il jinchuriki, la Hyuga e lo Yuki senza troppi danni- disse Kabuto voltendosi poi verso la squadra tattica- voi sembrate l'ultima incarnazione della formazione Ino- Shika- Cho. Visto che i vostri corpi sono abbastanza ordinari, Orochimaru non sarà così arrabbiato se uso meno tatto con voi.”.

 

“ Naruto- kun, penso sarebbe una buona idea chiamare rinforzi.”, disse Hinata. Sebbene la squadra tattica non capì cosa intendesse, Naruto annuì e si morse il dito, sperando che Gamazaku fosse abbastanza forte da cambiare gli equilibri della battaglia.

 

“ Tecnica del richiamo!”. Purtroppo per i sei genin, dalla nuvola di fumo che conseguì apparve un rospo molto più piccolo di quello con cui avevano combattuto giorni prima.

 

“ Ciao, sono Gamatatsu, grazie per avermi evocato. Hai degli snack per caso?”, domandò il giallo e grassottello rospo evocato da Naruto, che in preda all'orrore si strinse la testa tra le mani.

 

“ AAAARGH?! DOV'E' GAMAZAKU?!”.

 

' Naruto- kun non ha evocato il rospo che voleva?- si chiese Hinata preoccupata, notando in quel momento che c'era qualcosa di strano nell'amico- la sua rete del chackra sembra irregolare. Forse Mizuki gli ha fatto qualcosa.'.

 

“ Perciò non volevi evocarmi? Oh, che peccato.”, commentò il deluso Gamatatsu.

 

“ Sono certo che Naruto- Kun non volesse offenderti. Ma stiamo combattendo un nemico molto forte e ci serve un rospo capace di aiutare.”, gli disse Hinata gentile come sempre.

 

“ Beh, non ho mai combattuto finora. Ma sono stato allenato, potrei aiutare.”.

 

“ Meglio te che niente.”, gli concesse Naruto, trovandosi quindi l'evocazione in spalla, e si girò verso Kabuto pronto ad affrontarlo di nuovo.

 

“ Vediamo come Konoha addestra i suoi genin ora. Comincierò da te, Nara.”, disse minaccioso al pigro moretto, che preparò la sua tecnica.

 

“ Ovviamente doveva mirare a me che primo, che seccatura. Tecnica del controllo dell'ombra.”.

 

La sua ombra si estese verso quella di Kabuto formando una larga linea, ma l'albino si limitò a spostarsi di lato continuando a correre. L'ombra quindi si divise in numerosi fili che tentarono ancora di prendere l'ombra del braccio destro di Orochimaru, ma lui continuò a schivare abilmente e in breve ingaggiò in corpo a corpo il genio pigro di Konoha.

 

“ Deludente. Ora muori!”, disse creando lame di chackra con cui tentò di sgozzare Shikamaru. Ma il Nara si ritrovò protetto da una barriera di ghiaccio e Chojii ne approfittà per afferrarlo e saltare via.

 

“ Assomigliano agli scalpelli di chackra di mamma e Shizune- osservò Naruto- Ragazzi, non lasciate che vi tocchi, può causare danni all'interno.”.

 

“ E' la mia occasione- gridò Hinata buttandosi verso Kabuto- Arte del fulmine: Tecnica del palmo folgorante!”.

 

Le mani della mora si infusero d'elettricità statica con cui provò a colpire Kabuto una volta avvicinatasi abbastanza. Riuscì a parare il colpo e tentò un contrattacco che lei bloccò a sua volta, dando tempo ad Haku.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica dei proiettili perforanti!”.

 

Vari frammenti di ghiaccio piovvero sul ninja di Oto, che ne frantumò alcuni e ne schivò altri. Ma gli altri genin non intendevano dargli un attimo di respiro.

 

“ Proiettile umano travolgente!”.

 

“ Arte del vento: Tecnica del'uragano!”.

 

Ancora una volta Kabuto riuscì appena a schivare l'enorme massa di carne che Chojii era diventato, così come la tecnica di vento eseguito da Naruto. Così facendo perse di vista Shikamaru, ed era proprio quello che lui voleva, intrappolando il nemico con la propria ombra.

 

“ Tecnica del controllo dell'ombra, riuscito!”. Purtroppo la gloria fu vissuta poco poiché l'occhialuto avversario cominciò a liberarsi in fretta.

 

“ Le mie congratulazioni per avermi preso, Nara, ma questo patetico jutsu non basterà a contenermi.”.

 

“ Allora forse questo basterà- esclamò Ino- Tecnica dell'urlo mentale!”.

 

Proprio come suggerito dal nome, Kabuto sentì un terribile urlo dentro la sua testa. Tentò istintivamente di portare le mani alle orecchie per fermarlo, ma la tecnica di Shikamaru glielo impedì.

 

“ Ragazzi, attaccatelo con tutto quello che avete!”, ordinò il Nara. Haku, Naruto e Hinata non persero tempo nel preparare le rispettive tecniche.

 

“ Arte del vento: Pistola del rospo!”. Gamatatsu sparò un grosso getto d'acqua che venne spinto ulteriormente in avanti da un colpo di vento di Naruto.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica del colpo perforante!”, esclamò Haku creando una lancia di ghiaccio.

 

“ Palmo del vuoto!”, disse invece Hinata creando una potente onda d'urto con un movimento del palmo.

 

“ E ora tocca a me- aggiunse Shikamaru preparando il suo nuovo jutsu- Arte del fuoco: Tecnica del filo esplosivo!”.

 

L'erede del clan Nara sputò un piccolo getto di fuoco che si propagò sul filo d'ombra e corse fino a Kabuto. A quel punto gli attacchi dei quattro si unirono in un'enorme esplosione.

 

“ Wow! Siete stati grandi, ragazzi!”, esultò Ino alzando un pugno in aria, ma il suo entusiasmo non fu condiviso da Hinata, che vide cosa successe veramente tramite il Byakugan.

 

“ Ha usato in qualche modo la Tecnica della sostituzione del corpo- avvisò la Hyuga utilizzando il Byakugan sul terreno- Haku, è sotto di te!”.

 

Lo Yuki riuscì a balzare giusto in tempo prima che Kabuto potesse afferrargli le gambe.

 

“ Devo ammettere che voi mocciosi siete più forti di quanto mi aspettassi- ammise il ninja uscendo dal terreno- ma la finiremo qui.”.

 

“ Concordo.”, lo interruppe una voce femminile. Improvvisamente un albero crebbe dietro Kabuto coi rami che si avvolsero attorno ai suoi arti immobilizzandolo completamente.

 

“ Cosa, l'Arte del legno?- disse stupito il ninja prima di realizzare- No, è un genjutsu.”.

 

“ Molto bravo a realizzarlo, ma non ti sarà di nessun aiuto.”, disse Kurenai apparendo dal nulla.

 

“ Che ci fai qui? Non è possibile che tu e i tuoi compagni abbiate già sconfitto Orochimaru- sama!”, ringhiò Kabuto tentando inutilmente di liberarsi.

 

“ No, purtroppo non ce l'abbiamo fatta. Ma vedo che i nostri Genin non avevano bisogno di aiuto.”.

 

“ Grazie, Kurenai- sensei!”, disse un rosso Naruto.

 

“ Che facciamo con lui?”, domandò invece Hinata.

 

“ Sembra essere un ufficiale di Orochimaru, quindi avrà informazioni importanti. Lo porteremo al villaggio per interrogarlo. Tranquillo, non farà male, al tuo risveglio sarai in una cella.”.

 

“ Col cavolo!”, esclamò Kabuto colpendo la donna nello stomaco e una volta libero sparì in una nuvola di fumo.

 

“ Kurenai- sensei, sta correndo a un centinaio di metri di distanza in quella direzione! Se si sbriga può raggiungerlo!”, informò Hinata.

 

“ No, è quello che vuole. Dobbiamo andare ad aiutare Anko e Asuma.”, contrabattè la jonin rialzandosi.

 

“ D- dovremmo andare con lei?”, chiese una spaventata Ino.

 

“ No, Orochimaru è troppo potente per voi. Ritornate dai rifugiati, ormai dovrebbero essere vicini al confine.”.

 

“ E voi? Se Orochimaru è davvero forte come dite?”, protestò Chojii, ricevendo un caldo sorriso dalla donna.

 

“ La tua preoccupazione è toccante, Choji, ma tranquillo. Possiamo prenderci cura di noi stessi. Ora andate.”.

*****

 

Come membro dei Sannin, Orochimaru era considerato tra i più potenti ninja Konoha avesse mai avuto. Jiraya era un genio del duro lavoro che non si arrendeva mai mentre Tsunade veniva da un'antica e potente dinastia di shinobi, ma Orochimaru era un prodigio. Intelligente, forte e senza pietà. Pochi osavano combatterlo.

 

Lo Sharingan era una delle più terribili abilità innate esistenti, persino senza considerare lo Sharingan ipnotico. Con un singolo sguardo, il possessore avrebbe potuto copiare jutsu senza l'addestramento necessario e predirre i movimenti avversari con incredibile precisione.

 

Perciò chiunque avrebbe concordato che affrontare Orochimaru in possesso dello Sharingan era un assoluto suicidio. Il suicidio di un povero idiota.

 

Asuma Sarutobi non si era mai sentito così idiota nella sua vita. La sua divisa presentava vari tagli che avevano raggiunto la sua pelle, le sue armi erano state distrutte( fortunatamente teneva sempre due lame di riserva) e le sue riserve di chackra si stavano rapidamente esaurendo.

 

Non poteva stare sulla difensiva per sempre. Sapeva che se voleva una speranza di sopravvivere doveva cominciare ad attaccare. Forse Anko avrebbe potuto fornirgli un'apertura, visto che stava formando dei sigilli. Ma guardando la compagna, Orochimaru riuscì a causargli l'ennesimo taglio sulla spalla.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del fiato del drago!”. Anko sputò dalla bocca una corrente di fuoco dalla forma di un drago che Orochimaru schivò abilmente come fosse una semplice seccatura. Asuma saltò indietro e preparò a sua volta un contrattacco ignorando il dolore.

 

“ Arte del vento: Tecnica della nuvola di polvere.”.

 

Anko sentì due voci esclamare il nome della tecnica, e capì d'avere ragione quando entrambi i contendenti sputarono una sferzata di polvere che si scontrò contro l'altra nel mezzo. Purtroppo l'attacco di Orochimaru era più potente e spedì indietro Asuma, che fortunatamente non era solo.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del fiato del drago!”. La tecnica di Anko si unì a quella dell'amico, creando un vortice fiammeggiante che assaltò senza pietà Orochimaru, costretto all'ultimo a usare la Tecnica della sostituzione.

 

“ Non male, come aspettarsi dal figlio di Sarutobi- sensei.”.

 

“ Ha... ha copiato la mia tecnica!”, disse stupefatto Asuma, ora a conoscenza di come si sentivano i nemici di Kakashi.

 

“ Lo sharingan è davvero utile, vero?- disse Orochimaru sardonico- non vedi davvero il mondo se non attraverso questi occhi. Non che voi vedrete molto nel futuro prossimo.”.

 

“ Asuma! Anko!- gridò Kurenai affannata- i civili e i genin hanno già oltrepassato il confine. Dobbiamo sbrigarci!”.

 

“ Giusto! Asuma, ti serve aiuto?”.

 

“ Le mie spalle fanno male da morire, ma credo di farcela.”, affermò l'uomo preparandosi alla fuga.

 

“ Che carini, pensano di poter fuggire dal loro predatore. Pensate di riuscirci con questi occhi?”, domandò Orochimaru trasformando il suo sorriso malevolo in un ringhio feroce.

 

“ Lo Sharingan è tutt'altro che invincibile e te lo proveremo, traditore bastardo.”, esclamò Anko prendendo due bombe fumogene dalla sua borsa degli attrezzi, usandole per creare una grossa nube di fumo. Sapeva che Orochimaru doveva comunque vedere i suoi avversari per usare lo Sharingan. Lo disgustava sapere che una mera bomba fumogena fosse sufficiente a rendere inutili i suoi occhi.

 

“ State solo ritardando l'inevitabile.”, disse comunque divertito e cominciò a correre trovando in breve la sua prima vittima, Asuma, che era il più lento a causa delle sue ferite. Probabilmente aveva anche detto a Kurenai e Anko di lasciarlo indietro per qualche stupido senso di cavalleria.

 

Le pallide mani di Orochimaru provarono a formare una tecnica che però non si concluse mai grazie a una tempoesta di kunai e il suo Sharingan incontrò un'altra coppia di occhi rossi.

 

Era stata tutta una trappola con Sarutobi come esca, quindi anche Anko non era lontana, ma non avrebbe cambiato il risultato. Siccome Asuma sembrava molto attaccato a Kurenai attaccò quest'ultima per attirare anche la sua ex allieva. Che come previsto gli lanciò contro un'altra raffica di kunai non appena tentò un altro jutsu.

 

Orochimaru imprecò mentalmente, quello scontro si stava prolungando fin troppo. Se avesse potuto evocare i suoi serpenti, la caccia sarebbe già finita. Ma non era un'opzione fino a quando Anko fosse rimasta in vita, Sarebbe dovuta morire, anche se i suoi partner non gli avrebbero permesso di toccarla.

 

Ancora una volta il sannin cambiò il suo obbiettivo aspettandosi una risposta da Asuma o Kurenai. Ma non venne, e Anko approfittò del tempo usato per lanciare una tecnica di vento per allungare la distanza tra loro.

 

“ Continuate a correre, posso vedere il confine.”, disse Asuma per incoraggiare le ragazze.

 

“ Pensate che un mero confine tra nazioni possa fermarmi? Simili trivialità non mi interessano e voi non vedrete la prossima alba.”.

 

 

 

“ Quelle forse no, ma noi sì- disse una voce improvvisa- Arte del legno: Tecnica della prigione lignea!”.

 

L'inseguimento di Orochimaru fu fermato da pilastri di legno che formarono un largo e duro muro di fronte al sannin. Diversi ANBU atterrarono sulle pareti, circondando il loro obbiettivo.

 

“ Oh, che paura!”.

 

“ Così, hai deciso di mostrare la tua faccia per la prima volta in dieci anni. E' stato il tuo primo errore, Orochimaru.”, disse il leader della squadra, un uomo dai capelli castani con addosso una maschera da gatto.

 

“ Kukuku- rise maligno il sannin, ben sapendo chi fosse quell'uomo nonostante la maschera- chi si rivede, la mia vecchia cavia da laboratorio. E' bello sapere che stai facendo questo uso del mio dono.”.

 

“ Il tuo cosiddetto dono ha causato la morte di più di cinquanta bambini, ed è solo la punta dell'iceberg- contrabattè l'ANBU formando nuovi sigilli mentre i suoi compagni sfoderavano le spade- Arte del legno: Tecnica dei legacci di legno.”.

 

Altre radici emersero dal terreno stringendo gli arti di Orochimaru come( ironicamente), serpenti attorno alla preda. Allo stesso tempo metà degli shinobi presenti saltarono nella gabbia con le armi sguainate. Eppure il sannin non sembrava affatto spaventato.

 

“ Immagino non ci sia modo che possa liberarmi, vero?”. Alla domanda il capitano del gruppo sorrise dietro la maschera.

 

“ Esatto.”.

 

“ Allora sarà meglio che mi congedi con una ritirata strategica. Arrivederci.”. Improvvisamente il prigioniero si sciolse in una pozza di fango tra l'ira degli agenti. Questi stavano per inseguirlo, ma il loro leader li fermò con un gesto.

 

“ Lasciamolo andare, seguendolo ci prenderebbe uno a uno. Portiamo i civili al sicuro.”.

 

Gli Anbu seguirono subito gli ordini del loro capitano.

 

*****

 

Ore dopo i ninja arrivarono a Konoha. La vista dei cancelli fu un regalo per tutti, Kurenai non potè evitare di emettere un sospiro di sollievo.

 

“ Non avrei mai pensato di essere così felice nel rivedere il villaggio- commentò l'esausta jonin- prima missione e incappiamo in Orochimaru.”.

 

“ Sono certa che altri ninja hanno avuto problemi simili nella loro prima missione. E' il nostro modo di vivere.”,le rispose Anko prima che l'amica lanciasse un'occhiata omicida ai suoi genin.

 

“ E voi, se vi azzardate ancora a lamentarvi delle missioni di rango D, giuro che vi userò come manichini per testare i miei genjutsu più potenti, chiaro?”.

 

Hinata e Haku annuirono terrorizzati, ma Naruto non mancò di controbattere.

 

“ Ehi, volevamo solo un po' di divertimento in più, nessuno di noi voleva combattere ninja di rango S.”.

 

“ A proposito- lo interruppe Shikamaru- sensei, sapeva che avremmo affrontato ninja di tale calibro? Anche noi siamo usciti per la prima volta dal villaggio.”. Asuma sospirò, cercando di sopprimere il suo senso di colpa.

 

“ Sì, ma intendevo tenervi il più lontano possibile dagli scontri. Voi avreste dovuto scortare i civili mentre noi facevamo il grosso del lavoro. Non potevamo aspettarci che Orochimaru stesso sarebbe venuto.”.

 

“ Ma ne siamo usciti tutti vivi, ed è ciò che conta. Vivere per spaccare culi un altro giorno!”.

 

“ Considerando chi dovevamo combattere, non mi aspettavo fossi così allegra, Anko.”.

 

“ Tendo a pensare in maniera positiva. Se non ci riuscissi non potrei più alzarmi dal letto. E poi mi affido al desiderio di far pagare quel bastardo con le mie mani un giorno.”.

 

La discussione si concluse lì, i ragazzi tornarono a casa mentre gli adulti si diressero da Jiraya per fare rapporto.

 

*****

 

Residenza dei Senju

 

“ Sono a casa- gridò felice Naruto una volta rientrato- Mamma? Shizune- neechan? Kaida? Hagane?”.

 

“ Naruto, sono così felice che tu sia tornato!”, esclamò Tsunade felice andando ad accogliere il figlio adottivo.

 

“ Non è niente, mamma. So che la missione è andata un po' sottosopra, ma niente d'irreparabile.”, rispose il giovane shinobi con un sorriso. La madre si sedette sul divano e gli fece a sua volta cenno di sedersi.

 

“ Forza, dimmi tutto, è stata pur sempre la tua prima missione fuori dal villaggio.”.

 

“ Ok, dunque, dopo un giorno di viaggio siamo arrivati in questa cittadina...”.

 

La storia di Naruto cominciò in maniera innocente, ma prese una via piuttosto cupa già all'arrivo di Mizuki, il che implicava anche che Orochimaru fosse in possesso del rotolo proibito. Ma quanto venne dopo fu persino peggio.

 

“ Aspetta, Orochimaru in persona è venuto a combattervi?!”, domandò la donna in preda all'orrore.

 

“ Sì, Kurenai- sensei, Asuna e Anko l'hanno tenuto. Per di più ha ottenuto uno Sharingan in qualche modo, come Kakashi.”.

 

“ COS'HA Orochimaru?”, domandò ancora la sannin, vicina all'iperventilazione. Il fatto che Naruto fosse sopravvissuto era nientemeno che un miracolo.

 

“ Dai, mamma, ti ho già detto che è andato tutto bene. Gli ANBU sono arrivati in tempo per mandarlo via.”.

 

“ Lo so, ero solo preoccupata per te. E' stata la tua prima missione fuori dal villaggio e hai dovuto affrontare uno dei peggiori ninja traditori del continente. Ma sia tu che i tuoi compagni siete tornati senza un graffio. Però quanto mi hai detto riguardo Orochimaru e Otokagure è... preoccupante, quantomeno. Tuo padre dovrà prendere misure serie, o questo problema ci esploderà in faccia.”.

*****

 

Ufficio dell'Hokage

 

Nel frattempo Anko, Asuma e Kurenai avevano dato il loro rapporto, praticamente identico alla storia di Naruto, ma molto più ricca di dettagli.

 

“ Perciò non solo Orochimaru ha lo Sharingan, ma possiede un suo paese- sbuffò il sannin albino- non ci può mai essere una pausa.”.

 

“ Cosa facciamo, Hokage- sama?- domandò Anko- se posso dire la mia ce ne dovremmo occupare il prima possibile, o Otokagure diventerà una minaccia troppo grande da gestire.”.

 

“ Condivido la tua idea, ma non sarà facile. Orochimaru potrebbe chiedere aiuto ad altri villaggi usando come scusa un nostro tentativo di impedire a un villaggio emergente di svilupparsi con la nostra superiore forza militare, e il conflitto potrebbe diventare una guerra enorme. Dobbiamo dimostrare che è una minaccia per tutti prima di prendere azioni contro di lui.”, spiegò seccato l'Hokage. Anko sbuffò sottovoce, ma si sforzò di restare calma.

 

“ Che suggerisce di fare quindi?”.

 

“ Manderemo spie a cercare informazioni. Una volta ottenute abbastanza sceglieremo il nuovo corso d'azione. Voi intanto avete bisogno di riposo, rilassatevi pure per il resto della giornata.”.

 

“ Sì, Hokage- sama.”, dissero i tre jonin all'unisono mentre Jiraya si voltò pensoso verso la finestra.

 

' Perciò le voci erano vere. Hai creato un tuo villaggio, Orochimaru. Se vuoi la guerra tra di noi, sarò più che lieto di accontentarti. Batterti al tuo stesso gioco sarà molto soddisfacente'.

 
                                                                                                            *****

Salve a tutti, mi scuso per il ritardo, ma la sessione è stato un assoluto incubo, spero che il capitolo vi abbia soddisfatto e che possa farmi risentire presto. Intanto vi avviso che assieme alla mia cara amica Elara Vlad Tepes ho iniziato una nuova storia, Sangue di Re. Consigliata a tutti i fan di splatter, buon erotismo e del fantasy in generale. A presto.

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Capitolo 20
*** Problemi coi jinchuriki o Il demone volpe è uno stronzo ***


 

 

Capitolo 20

 

Problemi coi jinchuriki o Il demone volpe è uno stronzo

 

“ Papà, posso chiederti qualcosa?”, domandò Naruto. Jiraya gli si rivolse quasi non curante.

 

“ Dimmi pure.”.

 

I due stavano seduti all'ombra di un albero, dopo un'oretta di intenso allenamento. Quella volta Jiraya era venuto di persona invece di creare un clone e Hiruzen haveva preso il suo posto.

 

“ Qual è il tuo cognome?”.

 

“ Che domande, Senju.”, rispose l'Hokage come fosse ovvio, facendo sbuffare Naruto.

 

“ Intendevo il tuo cognome prima di sposarti, A proposito, perchè hai preso il nome di mamma? E' perchè è una Senju?”.

 

“ Sì, in parte. Ma la ragione principale è che non ho mai avuto un cognome.”, disse il sannin con una risatina.

 

“ E la tua famiglia?”.


“ Esatto. Perchè questo nuovo intereste in me, Naruto?”.

 

“ Mi sono accorto di conoscere molto sulla famiglia di mamma, soprattutto grazie ai libri di storia, e pochissimo sulla tua, anche perchè non ne hai mai parlato.”.

 

“ Ehi, non hai mai chiesto. Poi un uomo ha diritto a un po' di mistero, no? Poi credo che prima della tua nascita la mia vita non sia così interessante.”.

 

“ Come puoi dirlo? Sei un sannin, hai allenato il mio padre biologico, lasciami decidere se è interessante o meno.”, protestò ancora Naruto, obbligando il padre ad arrendersi. Jiraya si schiarì la gola e cominciò a narrare la tutt'altro che interessante, a suo dire, storia di com'era diventato un ninja.

 

“ Cinquant'anni fa, le terre ninja cominciarono la prima grande guerra. Sarutobi, all'epoca studente del secondo Hokage, faceva parte di una squadra con quest'ultimo come leader. Si trovavano in una piccola città il cui nome è ormai dimenticato dov'erano soliti nascondersi e sanare le proprie ferite prima di tornare a Konoha. Fino ad allora, si erano nascosti piuttosto bene, ma in qualche modo i nostri nemici scoprirono che il villaggio ci stava aiutando e lo ridussero in macerie. Quando il sensei e i suoi compagni vi tornarono, trovarono un terribile massacro con un solo superstite: un bambino di neanche un anno coi capelli bianchi. Sensei prese quel bambino e lo portò a Konoha dove crebbe in un orfanotrofio. Quando compì cinque anni seppe del suo villaggio distrutto, dei genitori che non avrebbe mai conosciuto, e di essere stato salvato da un ninja. Decise quindi di diventare egli stesso un ninja.”.

 

“ E quel ninja eri tu, vero?”, chiese ancora Naruto eccitato. Jiraya rise.

 

“ Piuttosto ovvio no? Ora sai perchè fino a qualche anno fa non avevo un cognome. E anche se l'avessi avuto, non potevo certo far abbandonare a Tsunade- hime il proprio, considerando l'importanza che i Senju hanno avuto sia a Konoha che nell'intero mondo ninja.”.

 

“ E io? Non avrei dovuto prendere anch'io il cognome dei Senju?”, chiese ancora il giovane ninja, ma Jiraya negò.

 

“ No, gli Uzumaki erano un clan troppo importante prima della caduta di Uzushiogakure. E avevi bisogno di qualcosa che ti collegasse a Minato e Kushina. Sono certo che renderai il nome del tuo clan di nuovo famoso.”.

 

“ E riguardo...?”, provò ancora Naruto prima di essere interrotto.

 

“ Basta domande, ora dobbiamo parlare di un argomento molto più serio.”, disse Jiraya alzandosi torreggiando sul figlio, che assunse un'espressione cupa, ben conscio a cosa l'uomo si stava riferendo.

 

“ Il Kyubi.”.

 

Flashback

 

Asuma, Kurenai e Anko avevano fatto rapporto come da dovere all'Hokage, ma la jonin dagli occhi rossi aveva chiesto di poter restare per faccende private.

 

“ Hokage- sama, c'è qualcosa di cui vorrei parlarle. Mi fido di Anko e Asuma, ma meglio la cosa rimanga tra noi.”, disse Kurenai. Jiraya annuì e le fece cenno di sedersi prima di formare un sigillo.

 

“ Ho attivato i sigilli d'isolamento. Niente di ciò che dirai lascerà questa sala.”. Kurenai si prese qualche secondo per prepararsi mentalmente a spiegare tutto.

 

“ Ecco, c'è stato un... incidente inaspettato durante la missione.”.

 

“ Intendi un altro?”, domandò ironico Jiraya.

 

“ Sì, brutta scelta di parole. E' che prima di arrivare a Sawa Town ci siamo fermati alla Valle della fine. Naruto diceva che il Kyubi era inquieto.”, raccontò Kurenai sorprendendo non poco l'uomo di fronte a lei.

 

“ Ripeti un attimo?”.

 

“ Al Kyubi non piaceva quel posto. Per evitare problemi ce ne siamo andati subito e ho deciso di parlargliene appena tornati.”.

 

“ Hai fatto bene, Kurenai. Non preoccuparti, controllerò il sigillo di Naruto e non c'è di che preoccuparsi.”, rassicurerò Jiraya, venendo però interrotto dalla sottoposta.

 

“ Non ho finito, durante lo scontro con Mizuki ne ha usato il potere. Non al punto da trasformarsi, ma abbastanza per cambiarlo, e non in meglio. Era molto più violento, direi quasi ferale.”.

 

L'Hokage si tirò indietro nella sedia, riflettendo.

 

“ Supponevo sarebbe successo. Minato ha usato il Sigillo quadrangolare perchè Naruto potesse accedere al potere del Kyubi, altrimenti l'avrebbe bloccato completamente. Il problema è che il demone può influenzare Naruto fino a un certo punto. Per quanto so degli altri Jinchuriki, sono influenzati dalle loro emozioni. Mizuki stava facendo del male ai suoi amici, doveva essere molto arrabbiato.”.

 

“ Sì, era decisamente il caso.”, confermò la jonin, non potendo dimenticare il disastro visto al suo ritorno dalla capitale.

 

“ Avevo rimandato l'allenamento di Naruto nell'usare questo potere prima per le mie paura di cosa gli sarebbe potuto succedere, poi sono diventato Hokage. Temo di non poter più rimandare.”.

 

“ A proposito, avrei dovuto chiedervelo quando sono diventata la sensei di Naruto. Cosa devo fare in queste situazioni?”.

 

“ A meno che tu non sia esperte in tecniche mentali o di sigillo, non c'è molto che tu possa fare. Creerò un sigillo per bloccare l'energia del Kyubi se Naruto perdesse ancora il controllo.”.

 

“ Grazie, Hokage- sama.”.

 

“ C'è qualcos'altro di cui vuoi discutere- domandò Jiraya, ma Kurenai scosse la testa- in questo caso sei congedata.”.

 

 

Fine flashback

 

“ Bene, Naruto, ho rimandato fin troppo a lungo. Oggi proveremo a controllare il chackra del Kyubi.”, disse Jiraya a un sorpreso Naruto.

 

 

“ Davvero?”.

 

“ Sì, non c'è altra scelta considerando quanto mi ha detto Kurenai. Ma tranquillo, ho già preso le contromisure necessarie.”, rassicurò l'uomo.

 

“ Cosa facciamo quindi?”.

 

“ Prima cosa, siediti di fronte a me.”.

 

“ Ora?”, domandò ancora il biondino una volta che fu seduto davanti al padre.

 

“ Chiudi gli occhi, respira lentamente e rilassa ogni muscolo nel tuo corpo. Raccogli tutto il chackra che puoi, ma non forzarlo, lascialo scorrere. Svuota la tue testa di ogni pensiero a parte il nove code, quindi dirigi il tuo chackra verso di lui.”.

 

La voce di Jiraya cominciò a farsi sempre più distante mentre Naruto si sentì addormentare pur stando sveglio. Era una sensazione stranissima, specie quando pensò di essere alzato nonostante non si fosse mai rimesso in piedi. Confuso, aprì gli occhi.

 

Per suo grande shock, era in quella che sembrava un'enorme fogna. Il terreno era completamente zuppo, eppure i piedi del ragazzo erano ancora asciutti. Non c'era niente di davvero importante in quel posto a parte un enorme cancello.

 

Naruto si avvicinò con cautela. La distanza tra le sbarre era sufficiente per potervi entrare, ma non voleva farlo. Specie perchè sentiva qualcosa ringhiarvi, e cercò di abituarsi alla luce per capire cosa fosse.

 

“ Salve, c'è qualcuno qui?”, chiese timidamente lo shinobi. La risposta fu un cupo rombo, seguito da due occhi rossi luminosi che sembrarono guardarlo dritto nell'anima.

 

“ Oh, guarda chi è venuto a farmi una visita.”, disse una voce cavernosa che Naruto trovò familiare. Si chiarì la gola e parlò.

 

“ Sei... il Kyubi?”.

 

“ Le tue abilità di osservazione sono impressionanti, immagino tu sia un prodigio tra i suoi simili.”, rispose sardonico il demone rivelandosi nella sua possanza. Era un'immensa volpe dal pelo rosso arancio, con occhi penetranti dello stesso colore e una moltitudine di code che si muovevano dietro di lui.

 

Naruto capì subito che il mostro lo stava prendendo in giro, ma decise di ignorarlo e continuò la discussione.

 

“ Lo prenderò per un sì. Cos'è questo posto?”.

 

“ La tua piccola mente umana è incapace di comprendere la vera natura della mia prigione. Considerala una dimensione in miniatura creata dal tuo chackra.”.

 

“ Una dimensione tascabile... dentro di me?”, ripetè confuso Naruto, non riuscendo effettivamente a comprendere del tutto il concetto.

 

“ Sono onorato che tu sia venuto a cercarmi dopo tutti questi anni- disse ancora la volpe, terribilmente sarcastica-... ma perchè sei qui?”.

 

Al biondino venne un groppo in gola. Voleva chiedere al Kyubi di prestargli ancora il suo potere quando necessario, ma non sapeva come approcciare l'argomento. La visione della più potente di tutte le bestie con le code, persino chiusa dietro quei cancelli, era troppa per lui.

 

“ Volevo... ringraziarti per avermi aiutato l'ultima volta.”, cominciò sperando che l'adulazione aiutasse un poco. La gigantesca vole sbuffò.

 

“ Tieni la tua gratitudine per chi la merita, moccioso. Le mie intenzioni erano tutt'altro che altruiste.”.

 

“ E perchè mi avresti dato i tuoi poteri se non volevi aiutarmi?”.

 

“ Era nel mio interesse che tu restasti vivo.”, affermò il demone. E sebbene fosse parzialmente la verità, non era che un minimo pezzo.


“ Cioè?”.

 

“ Il mio chackra erode poco a poco il sigillo posto sul tuo corpo, e le tue emozioni sono così forti che potrò prendere sempre più spesso il sopravvento su di te- pensò maligna la creatura, non che lo avesse detto al suo carceriere- Poi immagino tu non sia venuto solo a ringraziarmi, vero?”.

 

Naruto imprecò mentalmente, le sue intenzioni erano così ovvie?

 

“ N- no, ma... visto che il tuo potere è così utile, potresti prestarmelo ancora in futuro per salvare la mia vita o quella dei miei compagni?”.

 

Il Kyubi dovette fare del suo meglio per trattenere la rabbia. La richiesta di Naruto aveva toccato i bottoni giusti, e lui lo capì subito. Certo, fare come lui chiedeva avrebbe accelerato la fuga del demone, ma questi aveva comunque un immenso orgoglio, e non si fece problemi a dire la sua.

 

“ Sempre la stessa cosa, il mio potere! Ascoltami bene, umano, io non sarò il vostro schiavo! Mai più!”.

 

“ Che vuol dire mai più?”.

 

“ Niente che ti riguardi, vattene!”.

 

“ Andarmene?! Questo posto è fatto col mio chackra,decido io chi viene e chi va.”. La volpe ridacchiò.

 

“ Preferisci che io me ne vada? Bene, rilascia il sigillo e non mi vedrai mai più.”.

 

“ Oh, che intelligenza- ribattè Naruto- Non ti permetterai mai di uccidere liberamente degli innocenti.”.

 

“ Nessuno di voi è innocente, sto facendo al mondo un piacere liberandomi della tua schifosa specie. Non siete che una piaga su questo mondo.”.

 

“ Non stiamo andando da nessuna parte.”, sospirò Naruto capendo che non si andava da nessuna parte.

 

“ L'hai realizzato solo ora? Come ho detto, possiedi davvero una mente privilegiata.”.

 

“ Puoi piantarla col sarcasmo? E' fastidioso.”.

 

“ Proprio come te. E non ho avuto molto divertimento negli ultimi decenni, quindi assecondami un po'.”.

 

“ Ok, ho provato a essere gentile, ora basta. Prenderò il tuo chackra con la forza.”.

 

“ AHAHAHAH, QUESTA E' BUONA! Lieto di provare quando vuoi, piccoletto.”.

 

“ Papà mi ha detto che altri Jinchuriki possono farlo, non so perchè io non ci sia mai riuscito. Prestemo vedremo chi ride.”.

 

“ Per adessono sono io. A presto, moccioso.”, lo salutò il Kyubi. Naruto fu sul punto di contraddirlo quando il terreno gli sparì sotto i piedi e cadde nel vuoto.

 

“ AHHHH!”, gridò a squarciagola pensando che fosse la sua fine finchè qualcuno non lo prese per le spalle e parlò con la voce di Jiraya.

 

“ Naruto, calmati, sono qui.”.

 

“ Uh?”, chiese Naruto confuso, accorgendosi di essere ancora assieme al padre, preoccupatissimo, nello stesso campo dove si trovavano prima.

 

“ Naruto, stai bene?”.

 

“ C- che è successo?”.

 

“ Volevo farti la stessa domanda. Eri seduto immobile fino a quando non hai cominciato a urlare come se avessi visto il diavolo in persona.”.

 

“ Perchè ho visto il diavolo in persona. O almeno la cosa più vicina, la volpe.”.

 

“L'hai davvero vista in un solo secondo?”, domandò il sannin stupefatto dall'affermazione.

 

“ No, abbiamo parlato per qualche minuto- rispose ironico il biondino prima di realizzare- Quanto tempo è passato qui?”.

 

“ Praticamente niente, come avete fatto a parlare in così poco?”.

 

“ Dal mio punto di vista è passato diverso tempo.”.

 

“ Dev'essere un effetto delle dimensioni tascabili.”.

 

“ Come ciò che viene messo in una pergamena e rimane lo stesso anche quando viene tirato fuori?”.

 

“ Sì. Quindi che hai scoperto da questa visita al tuo coinquilino?”, domandò Jiraya sinceramente curioso. Non capitava tutti i giorni di incontrare un demone secolare.

 

“ Che il Kyubi è uno stronzo.”.

 

*****

Ospedale di Konoha

 

Mentre Naruto aveva una conversazione col suo sgradevole ospite peloso, Ino e Hinata lasciarono l'ospedale dopo una delle loro lezioni di medicina con Tsunade. Sakura e Karin avrebbero avuto un'ulteriore classe, che permetteva loro di fare progressi molto più velocemente rispetto alle colleghe.

 

Con Shino in missione, le due eredi avevano avuto l'insegnante tutta per loro, ed erano certe che in breve sarebbero arrivate al livello di Sakura e Karin.

 

O almeno era ciò che pensava Ino fin quando Hinata non le ricordò che anche loro avrebbero avuto Tsunade per loro, oltre che Shizune.

 

“ Urghh, che schifo! Il divario tra me e fronte spaziosa si farà sempre più grande! Proprio come la sua fronte!”.

 

“ Questo perchè Sakura- san si sta sforzando il più possibile per diventare un medico. Noi dobbiamo anche pensare alle tecniche dei nostri clan.”.

 

“ Giusta osservazione, ma non la rende più sopportabile.”.

 

“ Solo perchè Sakura ci sorpassa in un solo campo non significa che sia una miglior Kunoichi di noi. Siamo ancora più abili in taijutsu e ninjutsu, no?”, osservò Hinata, che comunque non era interessata se qualcuno la sorpassava in un'ipotetica classifica.

 

“ Ancora buona osservazione.”, concedette Ino. La Hyuga quindi si schiarì la gola. A differenza della compagna non era una ficcanaso, ma c'era qualcosa su lei e Hinata che la incuriosiva e voleva approcciare l'argomento.

 

“ Ino- san, scusa se te lo chiedo, ma cos'è successo tra te e Sakura? Mi ricordo che eravate inseparabili al primo anno.”.

 

Il viso di Ino si incupì, confermando le ipotesi di Hinata, che però sospettava ci fosse più di quanto credeva.

 

“ Le persone dovrebbero stare attente a quelli silenziosi. Vi comportate come se non foste neanche qui, ma ascoltate e vedete tutto, vero?”.

 

“ Beh, è questo il marchio di un ninja, no?”, domandò Hinata con un sorriso.

 

“ Terza giusta osservazione in un giorno, oggi sei infuocata, ragazza mia. Beh, sì, fronte spaziosa e io eravamo migliori amiche una volta, cominciando da quando la difendei da altre ragazze che la prendevano in giro per la suddetta fronte. Non lo sopportai e andai in suo soccorso.”.

 

“ E poi?”.

 

“ Come sai abbiamo cominciato a litigarci le attenzioni dello stesso ragazzo, che neanche ricambiava. Non potevamo essere amiche e rivali al tempo stesso, quindi la nostra amicizia è finita.”.

 

“ Ma a te non piace più Sasuke- kun, giusto?”.

 

“ Esatto! Ma Sakura continua a stargli dietro. Non posso essere amica di qualcuno che ama il figlio dell'assassina di mio padre.”.

 

“ Mi sembra... un po' sleale. La sua situazione è molto simile a quella di Naruto- kun.”.

 

“ Che vuoi dire?”.

 

“ Dentro Naruto è sigillato il Kyubi. Molti lo incolpano ancora per i danni causati dal suo attacco, altri pensano che diventerà malvagio a causa della sua influenza... ma niente di quello che il demone ha fatto è stata colpa di Naruto.”.

 

“ So che vuoi dire. Ma ogni volta che vedo Sasuke, il simbolo del suo clan o lo Sharingan non posso fare a meno di pensare alla notte dell'insurrezione.”.

 

Hinata le mise una mano sulle spalla.


“ E' stato così anche per me, Ino. Non ti sto dicendo di perdonare subito Sasuke- kun, ma almeno non giudicarlo in questo modo.”.

 

“Ok, ma non aspettarti che sia gentile con lui o simili.”.

 

“ Ora che questo problema è risolto, pensi che tu e Sakura possiate seppellire l'ascia di guerra?”.

 

“ Non è così facile, Hinata. C'e tanto cattivo sangue da ripulire... e poi perchè improvvisamente sei così interessata alla mia amicizia con fronte spaziosa?”.

 

“ Perchè prima di conoscere Naruto- kun non avevo amici neanche nel mio clan. Non so cosa farei se mi trovassi nella vostra situazione, e non voglio veder finire così un'amicizia così bella.”.

 

Ino sospirò.

 

“ Ma non posso semplicemente andare da Sakura e chiederle di mettere da parte gli ultimi cinque anni di sfuriate.”.

 

“ Forse lei si sente come te.”, ribattè Hinata.

 

“ Forse, ma per il momento non voglio fare questo passo.”.

 

“ Ovviamente, non voglio costringerti a fare niente che tu non voglia.”.

 

“ Comunque- cominciò la biondina guardando il cielo, prima di riscuotersi- oh, devo andare, o farò tardi agli allenamenti di Asuma- sensei.”.

 

“ Va bene, devo andare anch'io.”.

 

“ E la prossima volta parleremo di qualcosa di privato della TUA vita!”, minacciò Ino puntando un dito alla Hyuga, che sapeva fin troppo bene a cosa si stesse riferendo.

*****

 

Takikagure

 

Anche la squadra animale di Kakashi aveva preso la sua missione di rango C, dovendo scortare il giovane leader di Takikagure a casa. Non accadde niente di importante, neanche un attacco da parte di bambini, e i cinque ninja arrivarono al villaggio senza alcuna ferita.

 

Dopo il loro ben svolto lavoro, Kakashi voleva tornare subito a Konoha, ma i suoi studenti l'avevano pregato di restare almeno un giorno per vedere meglio il villaggio e conoscere altri ninja. Un po' anche per rimediare alla noia della missione. Non vedendo nessun problema nel dar loro un giorno di libertà, Kakashi aveva permesso loro di visitare tranquillamente il villaggio.

 

Taki era un piccolo villaggio costruito vicino a un fiume, a sua volta circondato da un delta con un grande albero proprio al centro. Le sue fronde erano abbastanza fitte da bloccare il cielo, neanche gli alberi giganti della Foresta della morte erano così grandi.

 

Gli alberi erano una barriera naturale per il villaggio e lo nascondevano. Si poteva accedere solo da un passaggio nascosto dietro una cascata, rendendo Taki l'unico villaggio nascosto davvero nascosto.

 

Non ci volle comunque molto al gruppo di genin per rimpiangere la loro richiesta, siccome non c'era niente da fare lì'. E rimpiansero ancora di più lamentarsene. Su insistenza di Kakashi, Shibuki diede loro una missione di rango D: raccogliere la spazzatura nel fiume.

 

“ Qualcuno mi può spiegare come siamo finiti a fare un'altra missione di rango D? Avevamo chiesto di scortare Shibuki per smettere con quelle.”, si lamentò Tamaki buttando una lattina vuota sulla riva del fiume.

 

“ Penso sia una punizione per il nostro comportamento. Prima insistiamo per restare, poi ci lamentiamo.”, ipotizzò Shino, non a tortò.

 

“ Ah, un'altra lezione nascosta da imparare, vorrei che Kakashi non fosse un enigma con le gambe. Perchè per una volta non va dritto al punto.”., disse incazzato Kiba, ripensando al loro vero esame da genin, che consisteva nel prendere alcune campanelle dall'uomo. Sarebbe servito a testare il loro gioco di squadra, ma essendoci solo due campanelle uno studente sarebbe dovuto tornare in accademia, cosa che di suo avrebbe reso più difficile lavorare insieme.

 

Alla fine passarono quando Kakashi finse di dare loro una seconda possibilità, per vedere se Shino e Tamaki avrebbero condiviso il loro cibo con Kiba( che aveva cercato di rubare il bento altrui e venne pertanto legato a un albero), cosa che fecero.

 

“ Beh, indossa continuamente una maschera, credo gli piaccia essere misterioso.”, affermò Tamaki.

 

“ E come lui ha detto, siamo ninja, non possiamo sempre cercare l'ovvio. Si deve scavare sempre più a fondo e...”, disse Shino interrompendosi improvvisamente con sorpresa dei due compagni.

 

“ Shino, tutto bene?”, domandò ancora Tamaki

 

“ L'avete sentito?”, domandò l'Aburame. Nessuno capì a cosa si stesse riferendo, finche sia la ragazza gatto che Kiba non sentirono uno strano ronzio. Sembrava quello di un insetto, ma molto più rumoroso. E sebbene Shino fosse molto esperto di insetti, inclusi quelli giganti, non aveva mai sentito questo suono.

 

“ Sembra si stia avvicinando.”, osservò l'Aburame, alquanto entusiasta nonostante il suo tono stoico come sempre.

 

Un'ombra improvvisa passò sopra il gruppetto, che alzò lo sguardo stupefatto. Non era un insetto, ma una ragazza con ali che spuntavano dalla schiena, e la videro dirigersi verso il grande albero al centro del villaggio.

 

 

 

“ Cos'era?”, chiese Kiba, mentre Shino era rimasto senza parole.

 

“ Shino?- lo chiamò Tamaki, capendo cosa gli stava passando per la testa- Se vuoi va a cercare quella ragazza, io e Kiba faremo la tua parte.”.

 

“ Hei!”, si lamentò ancora l'Inuzuka, non volendo che si parlasse a nome suo. Ma Shino si riscosse dal suo stupore.

 

“ No, sarei un pessimo ninja e compagno di squadra se vi obbligassi a fare il mio lavoro, anche se voglio scoprire di più su quella ragazza.”.

 

“ Shino interessato a una ragazza? Incredibile. Comunque vari pure, tanto ormai abbiamo già praticamente finito.”, disse stavolta Kiba rimangiandosi le parole, sapendo che questa era un'occasione irripetibile.

 

“ Grazie, non lo dimenticherò.”.

 

*****

 

Konoha, campo d'allenamento numero dieci

 

La squadra tattica si era allenata per tutto il pomeriggio, e ora i quattro membri si stavano riposando sotto un albero in attesa di riprendere. Chojii stava mangiando i suoi snack preferiti, Shikamaru guardava le nuvole come al solito e Ino si stava sistemando le unghie, finchè non alzò la testa di scatto.

 

“ Ino, che c'è?”, le chiese Chojii.

 

“ Il mio senso gossip pizzica... come se un ragazzo che conosciamo abbia sviluppato una cotta su una ragazza cha ha appena incontrato.”.

 

“ Puoi avvertire le relazioni? Che seccatura!”, si lamentò Shikamaru.

 

“ Penso spaventoso sia la parola più adatta.”, concordò il suo paffuto amico.

 

*****

 

Non ci volle a Shino per ritrovare la misteriosa ragazza con le ali, trovandola seduta felicemente sulla base di un albero a fissare il cielo. La studiò brevemente. Aveva più o meno la sua età, con capelli color menta, pelle scura e occhi arancioni. Indossava una maglietta a maniche corte che arrivava fino allo stomaco, protetto da una cotta di maglia a scaglie di pesce.

 

Sulle gambe teneva shorts dello stesso tipo, sottostanti una gonna. Sul braccio teneva, similmente a Shikamaru, un coprifronte col simbolo di Taki, quindi doveva essere una ninja del villaggio.

 

Dopo un po' d'indecisione, Shino decise di presentarsi.

 

“ Ciao.”, disse laconico avvicinandosi. La ragazza fu sorpresa all'inizio, ma poi gli sorrise e ricambiò il saluto.

 

“ Oh, salve, sei nuovo? Non ricordo di averti mai visto.”.

 

“ Infatti, mi chiamo Shino Aburame e vengo da Konoha. Sono venuto in missione col mio team per scortare il leader di Taki.”, rispose il giovane shinobi prima che gli venisse offerta la mano.

 

“ Mi chiamo Fu e sono di questo villaggio, ma immagino tu l'abbia già capito.”.

 

Shino ricambiò la stretta, notando che nonostante la corporatura esile, Fu era molto forte.

 

“ Piacere, Fu.”.

 

“ Ah, non per fare la maleducata, ma questo è il mio posto segreto, come l'hai trovato?”, domandò la verdolina.

 

“ Ti ho visto volare in questa direzione e ti ho seguito.”, spiegò ancora Shino.

 

“ Quindi hai visto una bella ragazza e l'hai seguita così? Che stalker che sei.”, scherzò la ragazza dandogli un piccolo pugno nella spalla.


“ Non lo faccio con tutte le ragazze che vedo.”, si difese l'Aburame.

 

“ Oh, qualcosa di me ha attirato la tua attenzione? Posso sapere cosa?”.

 

“ Le tue ali. Scusa se sono troppo diretto, ma potresti mostrarmele?”.

 

“ Non ti preoccupare, non è un problema, puoi anche toccarle- disse la giovane shinobi voltandosi e mostrando le ali da insetto verd arancio che le spuntavano dai fianchi- ti piacciono? Puoi anche toccarle se ti va.”.

 

“ Preferisco di no. Come le hai avute però?”, domandò ancora Shino cercando di non arrossire. Fu in risposta ritirò le ali, sembrando improvvisamente più cupa mentre si strofinava le braccia.

 

“ Mi piacerebbe molto dirtelo, ma Shibuki mi ha ordinato di non rivelarlo a nessuno fuori dal villaggio.”.

 

“ Capisco, puoi almeno dirmi se posso impararlo?”.

 

“ Scusa, Shino, credo sia un'abilità unica per me.”, ridacchiò la giovane.

 

“ Ah, quindi è un'abilità innata, capisco perchè il vostro leader non voglia si diffonda. Scusa per l'insistenza.”, disse veramente dispiaciuto l'entomologo, ma il sorriso di Fu crebbe più che mai.

 

“ Tranquillo, sei il primo a interessarsi così alle mie ali, quindi è un vero onore. Per ricambiare posso farti fare un volo, solo dall'alto puoi vedere quant'è bella Taki.”.

 

“ No, preferisco... EHI!”, fu interrutto l'Aburame prima di essere afferrato dalle forti braccia della ragazza e sollevato di peso in aria.

 

“ So che molte persone hanno paura di volare, ma sono certa che ti divertirai.”, rassicurò Fu.

 

Shino fu troppo spaventato per protestare o urlare.

 

*****

 

Campo d'allenamento numero otto

 

“ Arte del vento: Tecnica del tornado!”.

 

Un vortice si formò attorno a Naruto similmente alla sua barriera di vento, con la differenza che si estese verso l'esterno.

 

“ Ottimo lavoro, Naruto- si complimentò Kurenai- continua a lavorare e lo renderai più grande a ogni tentativo.”, disse prima di rivolgersi a Hinata, intenta a preparare la propria tecnica.

 

“ Arte del fulmine: Tecnica della saetta!”. Una miriade di scariche elettriche si propagò dalle dita della Hyuga, bruciando l'erba e spaccando buona parte del terreno.

 

“ Non male, Hinata, ora hai un'arma per la lunga distanza.”, disse ancora Kurenai volgendosi poi verso Haku.

 

“ Arte illusoria: Prigione di ghiaccio!”.

 

La jonin si ritrovò bloccata da un blocco di ghiaccio che lasciò esposta solo la sua testa, ma il genjutsu durò solo pochi secondi prima che Haku stesso lo annullasse.

 

“ Allora?”, domandò il criocineta, curioso dal risultato della sua performance.

 

“ Impressionante, ma non capisco perchè hai modificato la versione originale.”, commentò l'insegnante, che gli aveva passato il suo Albero illusorio della morte.

 

“ Perchè il ghiaccio è più adatto a me. E credo sia un buon metodo per confondere i miei nemici, non distingueranno tra le tecniche reali e quelle finte.”.

 

“ Ottima osservazione, Haku, applaudo la tua inventiva- si complimentò Kurenai- sapete, avevo le mie riserve all'inizio, ma credo che siate pronti.”.

 

“ Pronti per cosa, Kurenai- sensei?”, chiese Hinata.

 

“ Una missione pericolosa? Per favore, ditemi che è una missione pericolosa.”, pregò Naruto con tutto il cuore

 

Kurenai ridacchiò lieta. L'ultima esperienza non aveva scoraggiato Naruto dal voler fare missioni molto difficili. Ma in fondo non aveva combattuto Orochimaru, l'onore era ricaduto su lei, Anko e Asuma.

 

“ Anche meglio, Naruto, gli esami di selezione dei chunin. Si terranno entro un paio di settimane e se passate sarete promossi a pieno titolo.”, informò il suo entusiasta allieva.

 

“ Decisamente è molto meglio!”.

 

“ Però la decisione di partecipare è vostra, ma non penso vogliate perderveli, vero?”.

 

“ Anche i nostri compagni parteciperanno?”, domandò Hinata. Kurenai si strinse nelle spalle.

 

“ Dipende da loro e dai rispettivi sensei. Potrebbero pensare che non siano pronti o che loro non vogliano partecipare. Comunque vi raccomanderò all'incontro istituito da Hokage- sama.”.

*****

 

Residenza dei Senju

 

Era alquanto raro vedere tutti i componenti di casa Senju cenare insieme, considerando i numerosi impegni dei capo famiglia. Ma quella sera era un'eccezione, che capitava a fagiolo siccome Naruto voleva annunciare la sua partecipazione agli esami.

 

“ Ehi, papà, Kurenai- sensei ha detto che gli esami di selezione dei chunin arriveranno presto, giusto?”.

 

“ Già, e avranno luogo qui, quindi sarà mio dovere assicurarmi che tutto si svolga senza problemi.”, confermò il sannin. Tsunade si schiarì la gola.

 

“ Kurenai ha detto che vi raccomanderà?”.

 

“ Puoi scommetterci che lo farà- rispose eccitato il jinchuriki- non vedo l'ora che comincino, mostrerò a tutti quanto sono diventato forte dopo l'accademia.”.

 

“ Non pensare che siano come gli esami che hai affrontato solo tre mesi fa, le persone muoiono cercando di ottenere quella promozione.”.

 

“ Beh, ho una missione di rango S all'attivo, significherà qualcosa- commentò Naruto, prima di vedere il terrificante sguardo della madre- ovviamente continuerò a stare molto attento.”.

 

Il volto severo della donna si trasformò in un dolce sorriso, prima di ricordarsi un'altra cosa e si rivolse alla sua apprendista.

 

“ Shizune, che pensi di fare riguardo la tua squadra? Li nominerai?”. Shizune annuì.

 

“ Sono diventati molto più forti da quando li ho presi, e anche il loro gioco di squadra è molto migliorato. Sakura e Karin non litigano neanche così tanto ormai.”.

 

“ Dici che Sasuke è più forte di me?”, le domandò un indispettito Naruto. Shizune lo guardò comprensiva.

 

“ Beh, è difficile dirlo, siete entrambi molto forti. Dubito di poter dare un vincitore senza vedervi combattere.”.

 

“ C'è una soluzione facile per fortuna! Sfiderò domani Sasuke.”, ruggì determinato.

 

Jiraya scosse la testa.

 

“ Naruto... dovresti smetterla di essere così ossessionato dal battere Sasuke. Una rivalità può essere una buona motivazione per crescere, ma non la sola.”. Tsunade rise a squarciagola e gli diede un piccolo pugno.

 

“ Senti chi parla, tu eri fissato col sconfiggere Orochimaru e me quando eravamo genin.”.

 

Jiraya le lanciò uno sguardo tutt'altro che divertito.

 

“ Quella era una questione di principio, e comunque alla fine vi ho superati entrambi.”.

 

Tsunade lasciò cadere la forchetta, infuocando lo sguardo nei confronti del marito.

 

“ Scusami, questo quando sarebbe successo? Sono ancora molto più forte di te.”.

 

Shizune cominciò a sudare copiosamente, girando rapidamente gli occhi da un genitore all'altro. Non le piaceva dove la situazione stava andando, se avessero cominciato a combattere la casa sarebbe finita in macerie.

 

Kaida e Hagane dal canto loro stavano tifando silenziosamente per il loro preferito.

 

“ Vuoi scommettere, amore mio?”, domandò ancora l'albino. La moglie si limitò a ridacchiare e continuò a mangiare.

 

“ Mi piacerebbe, ma non voglio umiliarti di fronte ai bambini mentre stiamo avendo una cena così simpatica.”,

Jiraya decise di non insistere più del dovuto, ma c'era un altro problema di cui doveva occuparsi e si rivolse al figlio.

 

“ Comunque, Naruto, perchè così determinato nel battere Sasuke? E' perchè era il più forte dei tuoi compagni di classe? Haku aveva ricevuto la nomina a pari merito.”.

 

“ Non solo- rispose il ragazzo- è quella sua aria da ' sono così figo e forte, voi siete inferiori a me'.”.

 

“ Beh, Sasuke è un ragazzino complicato- s'intromise Shizune- non vuole far del male a nessuno, è la sua maniera di... gestire il proprio trauma. Ovviamente perdere così tanti membri della sua famiglia l'ha affetto molto negativamente e il modo in cui le persone lo trattano non aiuta. Ma ci stiamo lavorando, ha solo bisogno di un'influenza più positiva.”.

 

“ Beh, anche Hinata ha perso suo padre e non si comporta come Sasuke.”, insistette Naruto, mettendo il broncio.

 

“ Naruto- kun, ognuno ha un suo modo di comportarsi con le sue perdite e tragedie. Ed è ingiusto aspettarsi che ognuno gestisca la cosa allo stesso modo.”, lo rimproverò Shizune.

 

“ Non sarebbe così male se le ragazze non si comportassero come se lui fosse la cosa più interessante del mondo.”. Tsunade sorrise maligna e si avvicinò al figlioccio.

 

“ Oh, quindi è questo il problema. Forse qualche ragazza che ti piace ha una cotta su Sasuke?”. Per poco Naruto non si strozzò col suo cibo.

 

“ Cosa?! ASSOLUTAMENTE NO!- gridò prima di diventare rosso- ma non sarebbe male essere popolare quanto lui, le ragazze sembrano adorare il terreno su cui cammina e lui sembra fregarsene.”.

 

“ Naruto nii- san, che dici di Hinata- san? E' molto carina.”, lo interruppe Kaida.

 

“ Già, e non le interessa Sasuke.”, concordò Hagane. Naruto divenne bluastro guardando i mostri che avevano preso il posto dei suoi fratelli.

 

“ CHE?! MA HINATA E' UN'AMICA!, gridò tornando rosso per la gioia della madre.

 

“ Oh, guardalo, è tutto rosso! Adorabile.”, disse divertita mentre i gemelli cominciarono a cantare.

 

“ Naruto e Hinata, seduti sotto un'albero a baciarsi!”.

 

Per quanto Jiraya avrebbe voluto unirsi al divertimento, decise di dare un po' di respiro a Naruto.

 

“ Cambiamo argomento, va bene? Naruto non è a suo agio, alla sua età le ragazze sono un argomento delicato.”.

 

“ Qual è il problema con la mia età?”.

 

“ Niente, solo si sta avvicinando il tempo di una certa discussione. Non ti devi preoccupare.”, disse sornione l'eremita, confondendo ancora di più Naruto.

 

 

*****

 

Taki, mattino successivo

 

La squadra animale era pronta per tornare a Konoha. Alla fine era stata una bu ona idea rimanere, dovette ammettere Kakashi. Un ex jonin di Taki, Suien, aveva deciso di attaccare il villaggio per prendere l'Acqua dell'eroe, un elisir che incrementava il potere di chiunque la bevesse, anche se spesso con un costo fatale.

 

I genin del team riuscirono a bloccare gli scagnozzi di Suien dal rapire civili da usare come ostaggi, mentre Kakashi e Shibuki si occuparono di lui in prima persona, e cadde sotto la Lama del fulmine del ninja copia.

 

“ Grazie davvero, avete fatto più di quanto vi avevamo chiesto.”, disse Shibuki prendendo la mano di Kakashi.

 

“ Nessun bisogno di ringraziarci, eravamo solo nel posto giusto al momento giusto. Poi quei cretini non potevano essere una grande minaccia a un villaggio ninja.”, rispose Kakashi grattandosi la nuca. Mentre i due uomini continuavano a parlare, Fu stava salutando Kiba, Shino e Tamaki.

 

“ E' un peccato voi dobbiate andarvene così presto. Shibuki non mi lascia quasi uscire perchè è troppo pericoloso, e non ci sono molti ragazzi della mia età in giro.”, disse triste la ragazza.

 

“ Puoi sempre scriverci, no?”, suggerì Tamaki.

 

“ O possiamo visitarti noi, Konoha non è così lontano da Taki.”, aggiunse Kiba.

 

“ Come hanno detto i ragazzi, fai del tuo meglio per stare in contatto.”, concluse Shino. Commossa, Fu li prese tutti e tre in un abbraccio spacca ossa.

 

“ Oh, siete così teneri, vi voglio bene- disse prima di sussurrare all'orecchio dell'Aburame- però potremmo rivederci prima di quanto tu pensi.”.

 

 

*****

 

Ufficio dell'Hokage

 

Jiraya era nel suo ufficio a sbrigare le solite scartoffie, quando qualcuno bussò alla porta. Era Hiruzen, visibilmente preoccupato e con una pergamena tra le mani. Jiraya interruppe il suo lavoro e fece cenno al vecchio sensei di parlare.

 

“ Jiraya, abbiamo un messaggio da Kumo.”.

 

L'attuale Hokage si allarmò. Non aveva sentitò niente da Kumo dopo il tentato rapimento di Hinata quasi nove anni prima. Cosa volevano stavolta?

 

“ Cosa dice, sensei?”.

 

“ Riguarda i prossimi esami di selezione dei chunin. Vogliono spedire qui diverse squadre.”.

                                                                                                                                      *****

Salve a tutti, mi auguro come sempre di non avervi fatto aspettare troppo per questo capitolo, che segna l'entrata in scena di un personaggi che avrà un grande peso più avanti in diverse situazioni: la carinissima Fu. L'attacco a Taki di cui si parla è narrato in qualche Oav che non ho mai visto e di cui anche Ander si è lamentato non poco. Ma tornando a noi, spero la storia continui a piacervi e prometto di continuare ad aggiornarla abbastanza regolarmente, nel frattempo restate il più possibile al sicuro fino a fine emergenza. Anch'io sono abbastanza seccato dalla situazione perchè mi ha bloccato uni ed esami, ma ho almeno la fortuna di vivere in campagna e pertanto posso uscire abbastanza regolarmente senza farmi fermare dalla polizia. A presto.

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Capitolo 21
*** Gli esami iniziano o Siamo davvero eccitati per un esame? ***


 

 

Capitolo 21

 

Gli esami iniziano o Siamo davvero eccitati per un esame?

 

Mancavano due giorni agli esami di selezione dei chunin, e tutti i partecipanti di Konoha avevano incrementato non poco il loro regime d'allenamento. Anche se non così comune, le persone morivano cercando di ottenere questa promozione.

 

Nessuno di loro prese missioni per potersi preparare in tutta tranquillità. E siccome la maggior parte delle squadre stava ancora facendo missioni di rango D, quasi tutti i genin e i rispettivi sensei erano libere di sbarazzarsene, anche se temporaneamente.

 

Dopo un'intensa mattina di allenamento, la squadra Kurenai stava mangiando da Ichiraku, e una volta finito sarebbero tornati ad allenarsi. Aspettando le loro ordinazioni, Naruto parlò.

 

“ Perciò, Kurenai- sensei, sia onesta. Siamo pronti per l'esame?”, domandò Naruto.

 

“ Come ho detto prima, se non avessi pensato che lo foste, non vi avrei raccomandato. State migliorando a un ottimo ritmo. Come mai questi dubbi, Naruto? Ripensamenti?”, domandò a sua volta Kurenai, conoscendo bene la risposta. Infatti Naruto si offese subito.

 

“ Ovviamente no, sono solo un po' nervoso. Mamma e papà mi hanno descritto il loro e sembra sia parecchio difficile.”.

 

“ A proposito, com'era l'esame ai suoi tempi. L' ha passato l'esame al primo tentativo, Kurenai- sensei?”, chiese Haku.

 

“ Al secondo. E non voglio fare la pessimista, ma non demoralizzatevi se non riuscite a diventare chunin la prima volta, pochissimi ci riescono.”.

 

“ Quanti anni aveva?”, domandò Hinata.

 

“ Dodici al mio primo esame e tredici quando sono stata promossa.”, rispose la jonin dopo averci pensato qualche secondo.

 

“ Quindi più o meno alla nostra età. C'è anche un esame per scegliere i jonin?”, domandò ancora Naruto, sentendosi nuovamente più deciso.

 

“ Sei ambizioso, eh, Naruto? Prima diventa chunin, poi si parlerà del prossimo passo.”.

 

“ Oh, non può dircelo?”, insistette il ragazzo e Kurenai pensò che non c'era niente di male nel dirglielo.

 

“ Un jonin in genere dovrebbe manipolare almeno due tipi di chackra, avere un taijutsu sopra la media e qualche abilità nel genjutsu, ma ci sono eccezioni.”.

 

Hinata sapeva che la maggior parte dei suoi parenti rientravano nelle suddette eccezioni, siccome ben pochi Hyuga imparavano il ninjutsu elementare o a lanciare illusioni. Ma le loro abilità corpo a corpo e il loro potere rimediava considerevolmente.

 

“ Sembra parecchio.”, osservò sorpresa.

 

“ Ovvio, essere forti non è l'unico requisito per essere jonin, servono anche grande serietà, dedizione e acume. C'è anche il rango di jonin speciali per quelli che sono quasi pronti a esserlo, ma non hanno ancora raggiunto tutti i requisiti. Probabilmente passerete anche voi per quella fase.”.

 

“ E la sua specialità era il genjutsu, vero?”, suppose Haku.

 

“ Beh, non era molto difficile da immaginare.”, sorrise la kunoichi.

 

“ Ecco i vostri piatti!”', annunciò Ayame, la figlia di Teuchi e cameriera, posando i piatti di fronte ai propri clienti, con somma delizia di un certo biondino.

 

Dopo aver finito di mangiare e qualche altra chiacchiera, il gruppo tornò ad allenarsi. Kurenai aveva deciso che il giorno successivo si sarebbero riposati, quindi meglio sfruttare quanto più possibili le ore di luce rimaste. Ma uscendo dal ristorante, Naruto si scontrò con qualcuno.

 

“ Oh, scusa!”, disse immediatamente.

 

“ Guarda dove vai, cretino... aspetta, Naruto?”, domandò la persona in cui il genin si era imbattuto, un ragazzo vestito di nero da capo a piedi con un cappuccio con orecchie da gatto, uno strano pacco sulla schiena e il volto ricoperto da tinture di guerra.

 

“ Ci conosciamo?”, domandò il genin grattandosi la testa.

 

“ Oh, dai, so che è già passato qualche anno, ma non credevo mi avresti dimenticato così presto.”.

 

“ Come può riconoscerti con quel cappuccio inquietante e il trucco?”, disse una voce familiare che Naruto riconobbe vagamente. Apparteneva a una ragazza piuttosto alta coi capelli biondi raccolti in due codini. Indossava un abito da kunoichi azzurro piuttosto coprente con calze a rete e dietro la schiena portava un grosso ventaglio.

 

“ Temari?”, ipotizzò Naruto guardando la nuova arrivata.

 

“ Esatto.”, rispose con un gentile sorriso la kunoichi.

 

“ Diavolo, sei così alta.”, commentò sorpreso e un po' intimidito il biondino. Temari si strinse nelle spalle.

 

“ Eh, mi limito a mangiare le mie verdure.”.

 

“ Quindi tu sei... Kankuro?”, domandò ancora al ragazzo di prima, che roteò gli occhi seccato.

 

“ Non posso credere tu mi abbia riconosciuto per processo di eliminazione.”.

 

“ Che ti aspettavi con quel trucco?”, fu la nuova punzecchiatura al marionettista, che si infastidì ancora di più.

 

“ Queste sono pitture di guerra, servono a terrorizzare i miei nemici.”.

 

“ Non mi sembrano così spaventose.”, affermò un Naruto tutt'altro che impressionato.

 

“ Perchè sai che a creare paura sono forza e abilità, non qualche segno sul viso.”, spiegò una voce maschile più monotona rispetto a quelle che l'avevano preceduta, di proprietà di un ragazzo dai capelli rossi che Naruto riconobbe immediatamente, raggiando di gioia nel vedere l'altro jinchuriki.

 

“ Gaara, è bellissimo vederti.”, cominciò prima di venire interrotto da un finto colpo di tosse dei compagni.

 

“ Naruto, non ci presenti ai tuoi amici?”, disse Kurenai. Immaginando che Naruto conoscesse quei ragazzi di Suna aveva dato loro il tempo per salutarsi, ma non poteva scordarsi della sua squadra, e infatti rimediò subito.

 

“ Oh, scusa. Quelli sono Haku e Hinata, i miei compagni di squadra, con la nostra insegnante, Kurenai. Ragazzi, questi sono Gaara, Temari e Kankuro, li ho incontrati anni fa a Suna.”.

 

Tutti si scambiarono presentazioni e saluti.

 

“ Immagino siate qui per gli esami, giusto?”, domandò Kurenai.

 

“ Esatto, signora.”, rispose Temari, intristendo un poco Naruto che realizzò.

 

“ Perciò potremmo doverci combattere a vicenda...”.

 

“ Non saranno i soli. Anche i nostri amici parteciperanno.”, gli ricordò Haku.

 

“ Nel mondo dei ninja queste cose non contano molto, bugie e tradimento sono all'ordine del giorno. Comunque con tutti gli shinobi dagli altri villaggi, le possibilità che combattiate sono abbastanza basse.”, commentò comunque Kurenai non a torto. Gaara prese la parola, con un tono più determinato rispetto a prima.

 

“ Non ho niente contro di te, Naruto, ma voglio affrontarti per vedere chi è davvero il più forte.”.

 

“ Certamente, e se non ci capiterà l'occasione nel torneo, possiamo sempre avere un piccolo sparring prima che tu te ne debba andare.”, disse Naruto al suo amico dai capelli rossi.

 

“ In entrambi i casi, aspetterò quel momento con ansia.”.

 

“ E' stato bello incontrarvi, ma dobbiamo correre a sistemare i nostri bagagli. A dopo.”, salutò infine Temari.

 

“ Anche noi dobbiamo tornare al nostro allenamento. Spero vi piaccia Konoha.”.

 

“ Naruto, chi erano?”, domandò Kurenai una volta che le loro nuove conoscenze furono fuori dal loro campo visivo.

 

“ I figli del Kazekage.”, rispose Naruto come fosse una cosa da niente.

 

“ Non li avevo mai visti, ma conoscevo i loro nomi. Non tutti i genin hanno amicizie così in alto.”, commentò la sua insegnante.

 

“ Beh, la cosa è reciproca, mio padre è l'Hokage.”, appuntò il ninja.

 

“ Vero.”.

 

*****

 

Cancello nord di Konoha

 

Quattro ninja che indossavano i coprifronte di Kumo si avvicinarono alle porte di Konoha. A guidarli c'era un uomo dalla pelle scura piuttosto muscoloso con occhiali da sole e una sciarpa bianca. Dietro di lui cerano due ragazze e un ragazzo, tutti sui tredici anni.

 

Una delle ragazze, scura come l'uomo, aveva capelli rossi e occhi dorati, mentre l'altra aveva lunghi capelli biondi e una pelle più chiara. Il loro compagno, sempre scuro, aveva corti capelli biondi e occhi neri, si stava succhiando un lollipop.

 

“ Karui? Sembri teso, qualche problema?”, chiese la ragazza dalla pelle chiara.

 

“ Sarebbe più corretto chiedere cosa non è il problema, T. Stiamo andando a Konoha, sai cos'è successo neanche dieci anni fa.”, affermò la rossa, Karui.

 

“ Già, potremmo essere spediti in galera, scavare un tunnel per scappare. E senza strumenti dovremmo usare le nostre mani, che cadranno a furia di...”, si lamentò il biondino preoccupato.

 

“ E basta, Omoi- lo interruppe T- il Raikage ha già mandato un messaggio del nostro arrivo, non ci faranno niente.”.

 

“ Comunque non posso credere che A- sama ti abbia permesso di venire qui con solo tre genin, sensei.”, cambiò argomento il suddetto Omoi, la cui meraviglia era condivisa dai compagni, che ben sapevano il Raikage era piuttosto severo col fratello adottivo.

 

“ Killer B aveva bisogno di rilassarsi, ecco perchè ha chiesto un bel viaggietto al suo fratellino! E pensavo fosse una buona idea farvi combattere nuovi avversari in questi esami. Oh, yeah!”, canticchiò il jinchuriki muovendo frenetico le mani, un gesto strano cui i suoi allievi si erano ormai abituati.

 

Era stata sua l'idea di affrontare gli esami a Konoha. Inizialmente A non ne voleva sapere niente visti i rapporti burrascosi dei suoi villaggi, ma alla fine aveva acconsentito. Diversi consiglieri erano anche stati d'accordo con B per riparare lentamente la diplomazia con Konoha.

 

“ Oh, siamo quasi arrivati.”, disse Omoi, prima di essere fermati insieme ai compagni dalle due guardie.

 

“ Alt- li fermò uno dei due, con un cerotto sul naso- chi siete e cosa siete venuti a fare a Konoha?”.

 

Killer B fece un passo avanti con atteggiamento baldanzoso.

 

"Yo Yo, salve gente Sono Killer B, vengo da Kumo ma questo lo potete vedere. Siamo agli esami, siamo forti e per la fama vogliamo competere. Ehi yo, voi che mi guardate, iniziate pure a pregare I miei ragazzi sono forti, e a voii, si voi, vi faranno tremare. Yoo"(1)


 

Sentendo quella bizzarra canzone, le due guardie si guardarono a vicenda con un moccolone alla fronte.


 


 

“ Quello che il nostro sensei sta cercando di dire è che siamo venuti per gli esami di selezione dei chunin, credo siate già stati informati del nostro arrivo.”., spiegò Karui prima che le cose diventassero ancora più strane.


 

Le due guardie controllarono la lista, vedendo che effettivamente sarebbe dovuto arrivare un team da Kumo. Si chiesero se Jiraya avesse fatto la scelta giusta a permetterlo, dai tempi del secondo Hokage i loro villaggi non erano mai andati d'accordo.


 

“ Bene, fatemi controllare i vostri passaporti.”, ordinò l'altra guardia. Il suo collega ricevette i passaporti dei tre genin che sembravano in regola, ma ci fu un problema con quello di B.


 

“ Questo non è il tuo passaporto, è una foto con la tua firma.”, disse mostrando il documento ricevuto, che era solo una fotografia dello shinobi mentre faceva pose rap.


 

“ Ehi, i miei fan morirebbero per avere qualcosa del genere!”, protestò il suddetto puntando un dito contro i due chunin.


 

“ Apprezzo il regalo, ma non potete entrare senza un passaporto.”, insistette educatamente la guardia. Killer B imprecò sottovoce e cercò nelle sue tasche fino a trovare il passaporto. Aveva sempre la stessa fotografia, ma fu ritenuta valida.


 

“ E' tutto in ordine, siete i benvenuti fino a quando dureranno gli esami. Se volete prolungare la vostra presenza, dovete parlare con l'Hokage.”.


 

Dopo un piccolo ringraziamento, i quattro ninja di Kumo entrarono a Konoha. Però lì vedere gente dalla loro terra non era esattamente roba di tutti giorni e si trovarono in breve oggetto di diversi sguardi, non di rado anche carichi d'odio da chi ricordava le precedenti guerre.


 

“ Mi sento a disagio.”, disse T avvicinandosi di più ai due amici.


 

“ Forza, non possiamo permettere loro di intimidirci.”, disse Karui cercando di mostrarsi forte.


 

“ Non è facile, siamo in territorio nemico.”, insistette però Omoi, facendo capire a B che il suo intervento era necessario.


“ Forza, siete ninja, per l'amore dei Kami! Non potete mostrarvi fragili in una simile situazione.”, li rimproverò lo spadaccino, facendo abbassare le teste degli studenti dalla vergogna. In fin dei conti erano anche rappresentanti del loro villaggio, non potevano far sfigurare Kumogakure.


 

“ E poi non siamo gli unici forestieri, ho visto gente da Amekagure, quelli saranno messi anche peggio di noi.”, ricordò Karui. Con quell'ultimo commento T e Omoi recuperarono un po' di confidenza. La rossa si augurò che non la perdessero, o non sarebbero andati molto lontano negli esami e avrebbero affrontato l'ira del Raikage.

 

 

*****

Sobborghi di Konoha, Caffè

 

' Come osa mostrare quel simbolo in pubblico?'.

 

' E pensare che l'Hokage li protegge.'.

 

' Non mi stupirei se lo pugnalassero alle spalle.'.

 

' Quelle ragazze non si preoccupano?'.

 

' Diamine, il loro sensei si vede con uno di loro.'.

 

“ Sasuke, ignorali.”, disse Shizune all'allievo, ben sapendo cosa stesse pensando mentre tutti sparlavano del suo clan.

 

“ Sto facendo del mio meglio, Shizune- sensei, ma non è semplice.”.

 

“ So anch'io cosa stai passando. Ogni volta che esco con Shisui riceviamo occhiatacce e ci sono persone che sparlano alle nostre spalle.”.

 

“ Hai anche il mio supporto, Sasuke- kun.”, disse Sakura prendendo la mano del compagno in maniera abbastanza ovvia.

 

“ E anche me!”, aggiunse Karin, lanciandole uno sguardo omicida. Sasuke si limitò a sospirare.

 

“ Allora, ragazzi, gli esami iniziano tra meno di due giorni, come vi sentite?”.

 

“ Pronti a spaccare culi, Shizune- sensei.”, disse ancora Sakura entusiasta.

 

“ A proposito, visto che Shisui sarà nello staff, può dirci qualcosa su cosa succederà?”, chiese Karin speranzosa di ricevere almeno qualche altro consiglio.

 

“ Mi dispiace, Karin, Shisui non è autorizzato a parlarne, neanche con me. Sarebbe favoritismo.”.

 

“ Quindi anche se è il tuo ragazzo non puoi estorcergli niente? Che schifo.”, commentò l'Uzumaki incrociando le braccia. Shizune sospirò.

 

“ Beh, se useranno lo stesso sistema delle precedenti edizioni, posso dirvi che si dividerà in tre parti: il primo serve a osservare le vostre abilità generali, il secondo è una prova di sopravvivenza e l'ultimo è un torneo a eliminazione diretta. Ma potrebbero comunque modificare il programma.”.

 

“ Meglio che niente.”, commentò Sakura.

 

“ Ho provato a chiedere qualcosa a mio fratello, ma ha detto che devo prenderli alla cieca proprio come ha fatto lui.”, mentionò invece Sasuke, sempre a braccia conserte.

 

“ Ehi, vi ricordo che vi troverete spesso in situazione simili. Questi esami servono a giudicare le vostre risorse di fronte ai continui imprevisti.”.

 

“ Beh, almeno sappiamo che gli altri team non avranno un vantaggio su di noi.”, disse Karin.

 

“ Solo quelli che prendono l'esame per la prima volta. Altri l'hanno provato più volte, quindi avranno almeno qualche idea di cosa aspettarsi. E per di più hanno più esperienza di noi.”, la contraddisse Sakura, prima che Sasuke ribattesse a sua volta.

 

“ Se hanno fallito così tante volte nel diventare chunin non possono essere così forti.”, disse arrogante prima di essere rimproverato da Shizune.

 

“ Sasuke, questa maniera di pensare può ucciderti. Affronta ogni combattimento come se l'avversario fosse più forte di te, altrimenti ti aspetterà un destino molto peggiore di fallire un esame.”.

 

“ Lo vedremo.”.

*****

 

Torre dell'Hokage, primo giorno d'esami

 

Il mattino successivo tutti le squadre partecipanti si riunirono alla torre dell'Hokage, cui davanti si trovava un enorme podio. Molti erano arrivati prima, infatti la squadra di Kurenai trovò molte facce amiche.

 

“ Ehi, Shikamaru, Chojii, Ino!”, gridò Naruto salutando tutta la squadra tattica.

 

“ Oh, ragazzi, che c'è?”, domandò Shikamaru.

 

“ Lieto di vedervi.”, disse Chojii ricambiando il saluto.

 

“ Perchè hai detto il mio nome per ultimo?!”, si lamentò Ino, venendo ignorata.

 

“ Pronti per gli esami?”.

 

“ No, ma questi due non possono prenderlo da soli, quindi dovrò fare la mia parte.”, disse Shikamaru col suo solito tono seccato.

 

“ Farai meglio a svolgerla bene! Non ho la minima intenzione di risultare peggiore del team di fronte spaziosa.”, lo sgridò Ino.

 

“ Considerando quanto duramente Asuma- sensei ci abbia allenato, sono certo non accadrà.”, disse un ottimista Choji.

 

“ Ah, continua a sognare, Ino.”, disse una nuova voce femminile che precedette l'arrivo della squadra medica.

 

 

“ Lieta che tu non sia scappata, Sakura- disse la Yamanaka con una gioia estremamente falsa, ricevendo uno sguardo di sfida- avrò modo di batterti personalmente.”.

 

“ Come stavo dicendo, Ino, continua a sognare. Non succederà finchè avrò Sasuke- kun al mio fianco. E anche Karin.”, aggiunse all'ultimo dopo aver notato lo sguardo tagliente della rossa.

 

“ Certo, con quell'ass...- cominciò la Yamanaka prima di vedere lo sguardo di Hinata, che fu sufficiente a bloccare il suo insulto- già, Sasuke sembra forte. Sarà un piacere battervi tutti e tre.”.

 

Le due kunoichi furono sorprese dall'improvvisa cortesia di Ino, così come Sasuke, che però nascose meglio il sentimento. Shikamaru e Haku, più osservatori rispetto agli altri, notarono il modo in cui Ino aveva guardato Hinata e dedussero che quest'ultima centrasse qualcosa.

 

“ Anch'io voglio combattere con te, Sasuke- disse Naruto battendosi il petto- spero anche tu ti sia allenato duramente, o la mia vittoria non avrà senso.”.

 

“ Combattevamo sempre all'accademia, e non mi hai mai sconfitto. Anche se sei sempre stato l'unico a darmi filo da torcere, quindi ricambio il sentimento.”, rispose Sasuke con un ghigno, prima che un'altra voce si intromise.

 

“ E io vi batterò entrambi!”.

 

Voltandosi Naruto e Sasuke videro un ragazzo coi capelli a scodella neri, sopracciglia molto folte e vestito con una tuta verde.

 

“ Uh... chi sei?”, domandò curioso all'appena proclamato rivale.

 

“ Oh, scusate, mi chiamo Rock Lee. Uso solo il taijutsu e voglio provare a tutti di poter provare a tutti di poter essere lo stesso un grande ninja. Ecco perchè voglio sfidare il prodigio degli Uchica e il figlio dei sannin.”, si presentò determinato il giovane assumendo una posizione da combattimento . Ma prima che uno scontro potesse prendere luogo, qualcuno colpì lì sulla nuca.

 

“ Lee! Vuoi farci squalificare prima degli esami? Non puoi combattere ora!”, lo sgridò una ragazza coi capelli castani raccolti in due dango.

 

“ Scusami, Tenten, ma sono troppo eccitato dal vedere i due migliori ninja di questa generazione mostrare la loro rivalità!”.

 

A tutti venne un moccolone vedendo le maniere eccessivamente teatrali di Lee.

 

“ E' sempre così?”, domandò Shikamaru.

 

“ A dire il vero oggi sembra alquanto rilassato.”, chiarì Tenten con un imbarazzato sorriso di scuse.

 

“ Tsk, che seccatura, come se non avessimo già un pazzo iperattivo. Senza offesa, Naruto.”.

 

“ Nessuna offesa per cosa?”, domandò confuso il biondino.

 

“ Comunque è un piacere conoscervi. Quando anche il nostro ultimo compagno di squadra arriverà, la squadra della giovinezza sarà al completo.”, affermò ancora fiducioso l'artista marziale.

 

“ Lee, in qualunque modo tu e il sensei insistiate non è il nome della nostra squadra.”, protestò Tenten.

 

“ Avanti, Tenten, ammetterai anche tu che squadra della giovinezza è un nome migliore di team combattimento ravvicinato, che per di più ti esclude.”.

 

“ Per caso il vostro ultimo compagno è Nejii Hyuga?”, domandò Hinata.

 

“ Sì, come lo sai?”.

 

“ Sono sua cugina, mi parla spesso di voi. Comunque sono Hinata Hyuga, è un grande piacere conoscervi.”, si presentò la mora con un lieve inchino.

 

“ Il piacere è nostro. E non essere così formale, Hinata.”, le disse Tenten.

 

“ E' nella sua natura.”, disse un'altra voce maschile molto più calma di Lee, anticipando l'arrivo di Nejii.

 

“ Ben arrivato, quasi non riuscivo più a sopportarlo.”, lo salutò Tentent.

 

“ Scusa se sono rimasto indietro, non volevo farmi coinvolgere da Lee. Sospettavo sarebbe successo appena visti Naruto e Sasuke.”.

 

“ Per fortuna ha finito.”.

 

“ Già, ma temo abbia ricominciato con qualcun altro.”.

 

“ Sakura, il mio nome è Lee. Per favore, concedimi un appuntamento!”.

 

Il cervello di Sakura era così confuso che si era paralizzato, Karin invece stava ridendo quasi fino al punto da soffocare.

 

“ Emhhh... mi dispiace, Lee, ma non ti conosco ancora così bene.”, dovette ammettere la rosata.

 

“ Non importa, lavorerò duro finchè non sarò degno del tuo affetto, Sakura- san.”.

 

“ Avanti, Sakura, questo ragazzo sembra incredibile.”, disse Karin prendendo l'amica per la spalla, continuando a ridere.

 

“ Vuoi lo faccia solo per avere Sasuke- Kun tutto per te.”, la rimbeccò Sakura.

 

“ Beh, Sasuke- kun è ovviamente fuori dalle tue possibilità, quindi perchè non dai a Lee una chance?”.

 

“ Perchè non gli dai TU una chance se è così incredibile?”.

 

“ Perchè lui ha una cotta su di te e odio mettermi in mezzo al vero amore.”, la prese per il culo Karin. Mentre le due ragazze continuavano a litigare, anche l'ultima squadra di Konoha arrivò.

 

“ Oh, siamo gli ultimi ad arrivare.”, si lamentò Kiba.

 

“ Sembra che Kakashi- sensei ci abbia contagiato- disse Tamaki prima di vedere un certo Uchica- ehi, Sasuke, pronto a trionfare in questi esami?”.

 

“ Mhh.”, rispose il suddetto.

 

“ Fai così quanto vuoi, Uchica, niente ti fermerà da un pienamente meritato calcio in culo.”, gli disse Kiba, ricevendo un guaito concordante di Akamaru.

 

“ Kiba, come sempre can che abbaia non morde. Ma se potrò tapparti quella bocca fastidiosa, sarò più che lieto di accontentarti.”, gli rispose Sasuke sardonico, costringendo Shino a intervenire.

 

“ Meglio preoccupardsene dopo, tanto non ci combatteremo per questa parte dell'esame.”.

 

“ Mphf.”, sbuffò Kiba, non condividendo le parole dell'Aburame.

 

“ Ha ragione, lo sai.”, gli disse Tamaki, causando una reazione molto infastidita.

 

“ Ovviamente ti alleeresti con lui, se significa stare contro di me.”, ribattè furioso, inarcando un cipiglio della domatrice di gatti.

 

“ Senti, piccolo bastardo, la mia vita non gira attorno a te, posso decidere la maggior parte delle mie decisioni senza pensarti.”.

 

“ Questo è un brutto comportamento quando lavori in squadra.”, la contraddisse ancora Kiba.

 

“ Per questo ho detto maggior parte.”, chiarificò la ragazza.

 

“ SHINO!”, li interruppe un'altra voce, femminile e incredibilmente felice. Una scia verde e bianca precipitò dal cielo come una meteora, atterrando proprio in mezzo alla squadra animale. Ma non era una meteora, bensì una ragazza che i tre genin avevano conosciuto molto bene.

 

“ F- FU!”, balbettò sorpreso Kiba.

 

“ Sono così lieta di avervi trovati prima dell'inizio degli esami.”, disse lei girandosi eccitata tutt'attorno, trovando tante facce nuove.

 

“ Ciao anche a te, Fu.”, le rispose calmo l'Aburame, non sorpreso quanto gli altri dall'arrivo della kunoichi.

 

“ Non sapevo avessi così tanti amici, Shino, me li presenti?”, disse quest'ultima mettendo un braccio attorno al collo di Shino, facendolo sussultare non poco.

 

“ Infatti, moriamo dalla voglia di sapere chi è questa ragazza così interessata a te.”, intervenne Ino sorniona, sentendo i suoi sendi da gossip andare in tilt.

 

“ Mi chiamo Fu, vengo da Taki e sono qui sia per diventare una kunoichi migliore che per farmi nuovi amici. Se volete, potete anche toccare le mie ali”.

 

“ Oh, Shino, diavoletto. Chi si aspettava che dietro un'aria così quieta si nascondesse un simile seduttore?”, rise ancora la Yamanaka.

 

“ N- non è come pensi.”, la contraddisse il povero entomologo, desiderando di potersi sotterrare.

 

“ Ci siamo incontrati una settimana fa durante una missione a Takikagure. A proposito, Fu, dove sono i tuoi compagni di squadra?”.

 

“ Oh, non saranno lontani- disse Fu volendo continuare il suo piccolo tour dei compagni di Shino prima di vedere Naruto... sentiva qualcosa di familiare in lui, come un parente perduto da tempo- tu.”.

 

“ Emh, io?”, chiese incerto il biondino notando l'intensità con cui Fu lo stava fissando.

 

“ Tu... hai qualcosa di familiare...”, disse la giovane camminando verso il biondino, prima d'essere interrotta.

 

“ Fu!”, gridò uno di due uomini col coprifronte di Takikagure che le corsero incontro.

 

“ Sai quanto ci hai fatto preoccupare? Che ti è venuta in mente di girare sola in un villaggio stranier?”, domandò furioso l'altro, castano e ben coperto dalla sua giacca. L'altro era più smilzo, coi capelli violacei.

 

“ Su, volevo solo salutare Shino e i suoi amici.”, si lamentò Fu.

 

“ Fu, hai promesso a Shibuki- sama di essere attenta! Pensa ti succedesse qualcosa di male!”.

 

“ Lo so, mi dispiace- sospirò la ragazza abbassò triste il capo- ciao, ragazzi, è stato bello rivedervi. Spero ci potremmo incontrarci ancora.”.

 

“ Sarà un piacere.”, la salutò Tamaki agitando la mano. Akamaru abbaiò piano nell'orecchio del suo padrone.

 

“ Ragazzi, secondo Akamaru il chackra di quei tipi è molto oltre quello di un normale genin. Meglio stare attenti.”, avvertì Kiba, ricevendo un assenso da chi aveva notato che quei due sembravano molto più grandi di Fu. In quel momento partì l'ultimo annuncio.

 

“ Attenzione, il primo esame sta per cominciare.”.

 

Tutti i ninja presenti si rivolsero verso il podio, dov'era apparso un uomo dai capelli neri.

 

“ Salve a tutti, io sono Shisui Uchica e sarò l'esaminatore in questa prima prova.”.

 

' Un Uchica, proprio la mia fortuna.', pensò Ino roteando gli occhi.

 

 

“ Prima di tutto, qualsiasi team iscritto, ma non presente sarà immediatamente squalificato- cominciò lo shinobi prima che un gruppo di suoi compagni che si trovavano sulla torre dell'Hokage saltassero accanto a lui, tutti con addosso una versione gialla dell'uniforme di Konoha- ognuno di questi ninja possiede una pergamena che dovete prendere. Non combatteranno, si nasconderanno e basta, ma non potete né ucciderli, né utilizzare una forza eccessiva. Ora vi saranno distribuite delle radioline per tenervi in contatto coi vostri compagni di squadra, le ritornerete a fine esame. Ci sono domande?- diverse mani si alzarono in aria, facendo sospirare il povero Uchica- no, nessuno nasconderà la pergamena nel proprio retto.”, rispose facendo abbassare più di metà delle mani.

 

 

“ Da quanto vedo non ci sono abbastanza pergamene per tutti.”, osservò un altro ragazzo di Konoha.

 

“ Esatto, questo esame è strutturato per ridurre il numero dei partecipanti.”, spiegò Shisui prima che Kankuro alzasse la mano a sua volta.

 

“ Quindi possiamo anche prendere la pergamena di un altro team?”.

 

“ No, non solo una squadra passerà non appena prende la pergamena, ma combattere tra voi è strettamente proibito. E non pensate di ingannarmi, ho occhi ovunque.”.

 

“ Già, a parte su metà della tua faccia.”, scherzò un incauto genin. Shisui lo sentì subito e con un sigillò arrivò davanti a lui con la Tecnica del trasferimento istantaneo, guardandolo nella maniera più minacciosa possibile.

 

“ Qual è il tuo nome, ragazzino?”.

 

“ M- maseo...”.

 

“ La squadra di Maseo è eliminata- stabilì fermo l'Uchica, rendendo il ragazzo vittima degli sguardi omicidi dei suoi compagni- se qualcun' altro vuole ridurre il carico dei propri rivali, non deve fare altro che insultarmi.,irritarmi o infastidirmi Chiaro?- lo shinobi fece senno ai suoi sottoposti di partire, quindi creò quattro cloni ombra- Bene, cominciamo la festa.”, disse prima di partire.

 

 

*****

 

La squadra tattica di Asuma aveva già individuato uno dei portatori di pergamene e lo stava inseguendo.

 

“ Il mio senso da gossip tintinna impazzito. Un'altro ragazzo che conosciamo ha sviluppato una cotta su qualcuno appena conosciuto.”, disse Ino.

 

“ Tu e il tuo stupido gossip, pensa ad altro- rispose seccato Shikamaru- poi è ovvio si tratta di Rock Lee.”.

 

“ Non Lee, qualcun altro.”, chiarì la Yamanaka. Nel frattempo anche il team di Kurenai aveva trovato un custode di pergamene grazie al Byakugan di Hinata.

 

“ Che cosa pensi di quella Tenten?”, domandò Haku a caso.

 

“ Non lo so, sembra simpatica.”, rispose Naruto indifferente. Hinata annuì concorde.

 

“ Non le ho parlato molto, ma mi ha fatto una buona impressione. Perchè chiedi, Haku- kun?”.

 

“ Oh, niente.”, disse lo Yuki alquanto rosso.

 

*****

 

Così cominciò la caccia alle pergamene. Molti pensarono sarebbe stata una missione facile, anche se solo metà delle squadre sarebbe passata in ogni caso.

 

Un genin di Konoha lanciò una raffica di shuriken al suo obbiettivo, che sparì istantaneamente. Le stelle metalliche avrebbero rotto una finestra se un ANBU non fosse arrivato in tempo per fermarle. Shisui apparve subito.

 

“ Hai causato danni eccessivi. Team Tadaki di Konoha espulso.”, disse stentoreo. L'Uchica non stava infatti scherzando quando aveva detto di avere occhi ovunque. Diversi ninja, Hyuga in particolare controllavano gli esaminati per assicurarsi che tutto proseguisse secondo le regole e avvisavano Shisui quando una squadra passava o doveva essere espulsa.

 

Cosa che accadde a tutti coloro che volontariamente o meno ruppero le regole stabilite da Shisui.


“ Avete messo civili in pericolo. Team Oeki di Suna espluso!”.

 

“ Troppa forza contro un portatore di pergamena. Team Kuro di Konoha espulso!”.

 

“ Troppi danni. Team Kaede d Ame espulso!”.

 

“ Avete attaccato un altro team. Team Hiroshi di Konoha espulso!”.

 

Con così tanta competizione eliminata, le squadre rimaste trovarono molto più facile completare il loro lavoro. Kankuro stava inseguendo un altro chunin, che non sapeva anche Temari lo stesse attendendo al momento giusto.

 

“ Tecnica del grande vento!”, esclamò la ragazza creando una forte raffica di vento che mandò l'uomo in aria, dove un bozzolo di sabbia si formò accanto a lui lasciando libera solo la testa. La pergamena uscì quindi dal suo nascondiglio e venne recuperata da Gaara.

 

“ Team Baki da Suna, passato!”, disse Shisui apparso improvvisamente sul posto per verificare prima di sparire di botto.

 

*****

 

Kiba stava correndo a quattro zampe con Kiba dietro di lui, rincorrendo un ninja lungo una strada stando ben attenti a non colpire dei civili. Tamaki gli saltò di fronte obbligandolo a cambiare strada e l'Inuzuka tentò di lanciargli un kunai che venne afferrato a mezz'aria per essere poi rimandato a mittente. Tuttavia l'arma si divise in decine di insetti che tornarono verso di lui.

 

“ Ahh! Che diavolo sono questi insetti?! Levatemeli di dosso!”, urlò il povero chunin.

 

“ Posso dire ai miei insetti di lasciarti stare, se ci consegni la pergamena.”, gli disse Shino, apparso proprio in quel momento accanto all'uomo.

 

“ Squadra animale di Kakashi, promossa.”, annunciò ancora Shisui. Tamaki e Kiba sbatterono il cinque, mentre il loro compagno fece un piccolo sorriso.

 

 

*****

 

Anche Sasuke stava cercando la propria pergamena, inseguendo uno shinobi su vari tetti. Fermatosi un istante, chiamò le due compagne alla radio.

 

“ Karin, l' obbiettivo arriverà tra poco. Sta attenta.”.

 

“ L'ho avvertito proprio ora, Sasuke- kun, non preoccuparti.”, rispose l'Uzumaki. Mentre il portatore di pergamena stava saltando l'ennesimo tetto, diverse catene lo bloaccarono a mezz'aria lasciandolo alla mercè della forza di gravità e a una sicura morte dolorosa, se Sakura non l'avesse afferrato prima che toccasse il terreno per evitare un uso eccessivo di forza.

 

“ La pergamena, ora.”, intimò Sasuke dopo che Karin ebbe bloccato l'uomo con un kunai alla gola. Questi sospirò e diede loro l'agognato premio. Shisui apparì subito.


“ Squadra medica di Shizune, passata”, disse semplicemente.

 

“ Ottimo lavoro.”, disse Sasuke alle compagne, che divennero subito rosse.

 

*****

 

Un'altro chunin stava scappando da due ninja di Taki in una zona boscosa. Pensava di averli seminati quando fu afferrato e trascinato in aria da due braccia femminili eppur molto forti.

 

“ Che diavolo?!”, urlò il ninja.

 

“ Ti piace la vista? A me di sicuro- disse sardonica Fu- che ne dici se ti lascio atterrare in cambio della pergamena?”.

 

All'uomo non era permesso attaccare gli esaminati, quindi non potè che sospirare e dare la pergamena. Purtroppo nel prenderla Fu lasciò andare la sua povera preda e riuscì quasi per colpo di culo a prenderlo a un metro dal suolo.

 

“ Team Fu di Taki, passato.”, disse ancora Shisui.

 

“ YEAH!”, esultò Fu, lasciando cadere per sbaglio l'altro esaminatore di faccia e costringendosi a scusarsi per quanto possibile.

 

*****

 

C'era una cosa che Shisui aveva tralasciato di dire. Gli esaminatori che avevano perso la loro pergamena sarebbero rimasti in gioco per farsi inseguire inutilmente da altri team fino a quando non avrebbero scoperto il loro errore.

 

Fortunatamente la squadra Gai aveva Nejii che poteva scoprire qualsiasi inganno col suo Byakugan.

 

“ Tenten, mi sto avvicinando alla tua posizione.”, annunciò Rock Lee, intento a inseguire uno degli esaminatori ancora forniti.

 

“ Sono in posizione- rispose la castana vedendo il suo obbiettivo arrivare, e non esitò a formare i suoi sigilli- Prigione di lance!”.

 

Tenten srotolò un'altra pergamena sull'esaminatore, facendogli cadere addosso una pioggia di lance che si infilarono nel terreno attorno a lui. Fu sul punto di prendere in giro la ragazza per averlo mancato, ma si accorse di essere in trappola.

 

“ La pergamena.”, gli intimò Lee arrivato sul posto.

 

“ Non ce l'ho, me l'hanno fregata dei ragazzi di Ame.”.

 

“ Sta mentendo, è nella tasca destra.”, lo contraddisse Nejii. Tenten controllò senza indugi trovandola e Shisui apparve subito.

 

“ Squadra combattimento ravvicinato, passata.”, disse sbrigativo per la gioia dei ragazzi.

 

“ Forza, andiamo a vedere quanti sono passati.”, annunciò allegra Tenten correndo via insieme agli altri.

 

“ Ehi, non lasciatemi qui.”, si lamentò però il povero chunin ancora intrappolato.

 

*****

 

La squadra d'assalto stava inseguendo un altro esaminatore, che Naruto stava guidando verso una trappola mentre Hinata osservava i progressi dell'amico.

 

“ Haku- kun, l'obbiettivo si sta avvicinando a te e Naruto- kun. La trappola è pronta?”.

 

“ Li vedo. Quell'uomo cadrà nella mia trappola tra tre, due, uno...”, annunciò Haku mentre il chunin scivolò su qualcosa cadendo sul suo sedere

 

“ Ghiaccio...?”.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica della prigione gelata”, annunciò lo Yuki dopo aver formato vari sigilli, imprigionando l'uomo in una prigione di ghiaccio da cui presero la pergamena.

 

“ Team Kurenai, pass.... WHOO!”, gridò Shisui dopo essere scivolato a sua volta.

 

“ Emh... passeremo comunque?”.

 

*****

 

Alcuni esaminatori, con o senza pergamena, cominciarono a notare che c'erano sempre meno squadre a cercarli e troppo rilassati caddero preda di nuove trappole.

 

“ Tecnica del controllo dell'ombra!”, disse Shikamaru, usando il classico jutsu della propria famiglia per bloccare il chunin appena scoperto. Questi corse il più possibile per schivare il filo d'ombra, ma il Nara trovò rapidamente altre ombre di cui approfittare. Dopo un lieve inseguimento l'esaminatore si imbattè in Ino e Chojii, che aveva ingigantito le mani per sbatterlo a terra. Provò a saltare via, ma si ritrovò bloccato.


“ Come mi hai preso senza che me ne accorgessi?”, domandò tentando senza successo di muovresi.

 

“ Guarda la mia ombra.”, gli rispose Chojii, le cui braccia proiettavano un'enorme ombra utilizzata da Shikamaru.

 

“ Ora Ino, si gentile.”. La Yamanaka utilizzò una sua tecnica sull'esaminatore, che lasciò andare la pergamena, facendo apparire come sempre Shisui.

 

“ Squadra tattica, passata.”.

 

*****

 

La prova terminò un'ora prima del tempo limite, quando l'ultimo team senza scroll fu espluso per l'uso eccessivo di forza. Tutti quelli che avevano riuscito nell'impresa si trovavano di nuovo di fronte al podio di Shisui, che iniziò il suo discorso lieto di vedere tante facce familiari tra i venti team su cinquantadue passati.

 

“Le mie congratulazioni per essere arrivati fin qui. Molti pensano che la pura forza sia la sola cosa necessaria a un ninja, scordendo che controllarla è ben più importante. Potreste dover catturare un prigioniero vivo per le informazioni che possiede, o combattere dentro il vostro villaggio senza ferire i civili. Persone che combattono senza limitarsi quando necessario non meritano di essere chunin. Voi avete mostrato di poter lavorare fuori dagli schemi, risolvendo un problema con la mente. Ora procederete alla seconda parte. Vi presento il nuovo esaminatore, Zabusa Momochi.”.

 

I genin cominciarono a mormorare tra loro, chiedendosi chi fosse questo nuovo esaminatore e dove fosse. La risposta fu un'enorme spada caduta dal cielo che infilzò il podio prima che il suo proprietario vi cadesse davanti, un enorme uomo vestito di bianco con la bocca coperta che rilasciò un'intensa ondata di istinto omicida.

 

“ Salve, Marmocchi, il mio nome è Zabusa Momochi. Chi di voi pensa di essere già un chunin solo per aver completato la prima prova verrà parecchio deluso. Il mio test separerà i deboli dai forti, spingendovi oltre ogni limite. Riposatevi per quanto possibile e presentatevi domani al campo d'allenamento numero trentanove. Portatevi provviste per almeno una settimana e le pergamene raccolte oggi, dovrete impare la dura realtà del mondo dei ninja. E' tutto.”.

 

*****

 

Sera. Residenza Senju

 

L'intera famiglia Uzumaki- Senju stava cenando unita per festeggiare la fine della prima prova. Sia la squadra di Naruto che quella di Shizune erano state promosse, un'impresa niente male considerando che più di metà dei partecipanti erano tornati a casa. Entrambi sapevano comunque che il peggio doveva arrivare.

 

“ Quindi Naruto nii-san è un chunin, ora?”, domandò Kaida, venendo risposta dal fratello gemello, intento a divorare le proprie verdure.

 

“ No, ha solo passato la prima prova, c'è molto altro da fare.”.

 

“ E' comunque sulla buona strada. Questi esami separano il grande dal mediocre, e fortunatamente tende al primo.”, osservò lieta Tsunade.

 

“ A proposito, quanti dei tuoi compagni di classe sono riusciti a passare?”, chiese invece Jiraya, curioso di quali modifiche avessero portato i suoi cambiamenti.

 

“ Tutti.”, lo informò il figlioccio, rendendolo felice come una pasqua.

 

“ Ah, lo sapevo, con la mia riforma le nuovi generazioni di genin saranno i migliori ninja di Konoha. Sono un Hokage fantastico!”, esultò gagliardo l'eremita dando il cinque a Naruto e Hakane mentre le donne di casa roteavano gli occhi.

 

“ A proposito, perchè hai permesso a Zabusa di essere un esaminatore?”, domandò però l'Uzumaki, che aveva visto di sfuggita l'assassino con Haku un paio di volte, ma vederlo comportarsi così era tutt'altra cosa.

 

“ Aveva idee interessanti. Gli esami a Kiri sono più brutali e pensavo potessimo prendere in prestito giusto qualche dettaglio.”.

 

“ Jiraya, spero tu non stia pianificando di trasformare il nostro villaggio in un'altra nebbia insanguinata.”, affermò fredda Tsunade rimproverando il marito che però mise le mani a mò di difesa.

 

“ Per niente. Semplicemente visto che i nostri ninja sono diventati più forti serviva una sfida più all'altezza e così ci assicureremo meno ninja stranieri passino alla fase finale.”.

 

“ Comunque, che pensi degli esami finora? Facili, difficili?”, chiese ancora Shizune al fratello adottivo.

 

“ Non è stato difficile come credessi, ma i veterani hanno detto che la prima parte è sempre la più facile, e Zabusa mi ha inquietato un po'.”, ammise quest'ultimo con un piccolo brivido. Tsunade gli diede un piccolo colpetto incoraggiante sulla guance.

 

“ Avanti, piccolo mio, pensavo che dopo gli scagnozzi di Orochimaru questo non fosse molto impegnativo.”.

 

“ Già, immagino tu abbia ragione.”, le rispose il ragazzo.

 

“ Questo è lo spirito!”.

 

“ E poi non tutti hanno la fortuna di essere stati addestrati da un ninja fantastico come me- disse borioso Jiraya prima di ricevere un'altra occhiataccia dalla moglie- o da tua madre.”.

 

“ In ogni caso sono sicura ci renderai fieri.”, concluse quest'ultima.

                                                                                                                                      *****

1) Avuto qualche problema a riportare le rime in italiano, quindi ho chiesto aiuto alla sempre disponibile Elara, che mi ha fatto questo motivetto.

                                                                                                                                     *****

Salve a tutti, ragazzi, come al solito spero di non avervi fatto aspettare troppo e che la traduzione sia di vostro gusto, se non l'ho già detto questi esami saranno meno frenetici del canon e allo stesso tempo molto di più. Mi auguro inoltre che stiate tutti bene e che finita l'emergenza possiate tornare alla solita vita. Buona pasqua intanto.

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Capitolo 22
*** Gli esami continuano o Chiare, fresche e dolci acque ***


Capitolo 22

 

Gli esami continuano o Chiare, fresche e dolci acque

 

Il campo di allenamento numero trentanove era un enorme lago pieno di navi, alcune in legno e altre d'acciaio. Erano i resti della flotta di Konohakagure, usata nelle lotte contor Kiri o altri nemici marittimi. Il quarto Hokage decide di dismetterla dopo la Terza grande guerra dando la maggior parte delle navi ad aziende private, noleggiandone altre quando fosse stato necessario. Alcuni si opposero, ma l'eccessivo costo della manutenzione convinse i più.

 

Quel luogo era attualmente usato per allenarsi nelle battaglie in alto mare ed era conosciuto come ' il cimitero delle navi'. Molti ninja, abituati alla solida terra, erano in difficoltà una volta circondati da così tanta acqua. Ragione principale per cui Zabusa l'aveva scelto come scenario del secondo esame.

 

 

“ Bene, marmocchi, ascoltatemi bene- cominciò lo spadaccino roteando la mannaia per aggiungere un certo effetto- penserete di essere già chunin dopo aver superato il test dell'Uchica. Il mio compito è darvi un bella iniezione di realtà, perchè siete ancora lontanissimi. Come sapete questo è il Cimitero delle navi, ma prima che cominciamo, avete portato tutti le vostre pergamene?”.

 

Ogni squadra presente mostrò la propria pergamena, qualcosa che infastidì alcuni dei partecipanti.

 

“ Che seccatura, speravo qualche squadra si dimenticasse la pergamena, lasciandoci la vita più facile.”, si lamentò Shikamaru.

 

“ Un paio di squadre in meno non faranno molta differenza.”, osservò Ino roteando seccata gli occhi.

 

“ Ora aprite le pergamene. Esse sono delle mappe di questo luogo, la x indica uno scrigno che dovrete recuperare per accedere all'ultima prova. Anche in questo caso ci sono meno scrigni che squadre per ridurre il numero di partecipanti. Questa volta però potrete sia combattere altri team, che ucciderli se necessario. Preso lo scrigno, portatelo alla gigantesca nave in mezzo al lago. Avete tre giorni per concludere la prova, e il team dovrà essere al completo quando porterete lo scrigno. Una volta firmato un documento per esonerare Konoha da qualsiasi responsibilità legale, potrete prendere una piccola barca per navigare. Se viene distrutta dovrete trovare altri metodi, come camminare sull'acqua. Se non sapete farlo... beh, essere voi fa schifo.”.

 

Alcuni genin, che ancora non sapevano camminare sull'acqua, deglutirono spaventati. I partecipanti provenienti da Konoha sorrisero avendolo già imparato anni prima. Comunque, una volta che furono tutti in posizione, l'esame cominciò.

 

*****

 

Hinata studiò la mappa mentre Naruto e Haku dirigevano la barca.Apparentemente il loro scrigno era nella parte nord est del lago. Essendo partiti dalla riva sud est, avrebbero quasi sicuramente incontrato dei rivali e avrebbero dovuto combattere per esso. Avvicinandosi, una nebbia sempre più fitta li avvolse fino al punto in cui non poterono vedere quasi niente.

 

“ Da dove viene tutta questa nebbia?”, chiese Naruto, un po' inquietato dalla situazione.

 

“ Penso di saperlo.”, commentò Haku prima di fare un cenno a Hinata, che attivò il suo Byakugan e si spaventò non poco.

 

“ E' infusa di chackra, anch'io ho problemi a guardarci attraverso.”.

 

“ Com'è possibile?”, disse stupito Naruto. Per quanto ne sapeva lui, a differenza dello Sharingan, il Byakugan poteva vedere attraverso ogni cosa. Solo alcuni sigilli potevano limitarlo.

 

“ Questa non è normale nebbia, ma la Tecnica del velo di nebbia di Zabusa- sama. E non sarà l'unica trappola che ha preparato”, spiegò Haku.

 

“ Come ce ne sbarazziamo?”, domandò Hinata.

 

“ Del vento o del fuoco dovrebbero andare bene, ma conosco anch'io questo jutsu e dovrei poterlo indebolire. ”, spiegò Haku guardando l'orizzonte.

 

*****

 

La squadra medica era già sbarcata sulla nave che indicava la loro mappa, cercando lo scrigno sulla poppa.

 

“ Karin, avvertito qualcuno?”, domandò Sasuke alla compagna, che attivò il suo jutsu.

 

“ Vedo un paio di team, ma sono troppo lontani per essere una minaccia, almeno penso.”, rispose l'Uzumaki.

 

“ Tu pensi?”, domandò Sakura dubbiosa.

 

“ La nebbia interferisce con le mie abilità, ma ci vorrà di più per annullarle completamente.”, spiegò Karin incrociando le braccia.

 

“ Basterà trovare lo scrigno prima che si facciano vedere.”, disse Sasuke facendo un cenno alla ragazza, che formò un paio di sigilli.

 

“ Tecnica dei cloni ombra.”, annunciò creando alcune copie, grata che Naruto le avesse insegnato una tecnica così utile. Due copie della rossa restarono sul ponte, mentre il resto del gruppo si sparpagliò per trovare il loro obbiettivo, che fu localizzato dopo poco tempo da Sakura.

 

“ Sicure sia quello che stavamo cercando?”, domandò Sasuke.

 

“ Beh, è l'unica cosa splendente su questa nave e per di più ha il simbolo di Konoha sopra.”.

 

“ Immagino sia il nostro obbiettivo quindi. Andiamocene.”, disse Karin avanzando per prenderlo prima che Sakura le afferrasse il braccio.

 

“ Aspettate, è troppo ovvio metterlo qui. Dev'esserci qualche trappola.”.

 

“ Concordo. Karin, manda un clone.”.

 

La ragazza annuì usando ancora una volta la tecnica insegnatale dal cugino. Una sua copia camminò verso lo scrigno, pestando però un interruttore che le scatenò addosso una tempesta di kunai da ogni direzione. L'orginale sbattè gli occhi una volta vedendo il macabro spettacolo e un'altra ricevendo i ricordi della sua copia.

 

“ Sarà sicuro ora?”.

 

“ Mandane un altro, meglio esser certi.”. Come previsto da Sasuke, anche il nuovo clone e il suo successore incapparono in nuove trappole. Ma quando le trappole sembrarono finite, la squadra medica dovette occuparsi di un problema ben peggiore.

 

“ Merda!”, esclamò Karin, inquietando i due compagni che sapevano un ninja sensitivo non si spaventava per niente.

 

“ Che succede?”, domandò Sakura, messa subito all'erta.

 

“ E' arrivata un'altra squadra, credo di Taki, e si sono occupati facilmente dei miei cloni. Stanno venendo qui.”.

 

“ Dobbiamo sbarazzarci di loro prima che arrivino qui.”, rispose Sasuke, prendendo una pergamena e sigillandovi il baule.

 

“ Avete un piano?”, domandò Karin posizionandosi di fronte alla porta in attesa che i nuovi avversari arrivassero.


“ Sakura e io li terremo a bada, tu ci offrirai copertura.”, spiegò l'Uchica con immensa gioia di Sakura e seccatura dell'altra compagna.

 

“ Non vale, perchè tu puoi combattere con lui?”, si lamentò la rossa.


“ Perchè lei è una migliore combattente corpo a corpo, e tu puoi aiutarci coi tuoi cloni.”, spiegò Sasuke, facendo sorridere ancora di più Sakura.

 

“ Ok.”, sospirò Karin arrendendosi. Facendo il più silenzio possibile, la squadra medica tornò sul ponte sperando di prendere l'avversario di sorpresa. In effetti Sasuke notò due shinobi senza essere visto a sua volta e pensando fosse finita per loro gli lanciò contro due shuriken.

 

Il rumore delle due stelle volanti avvisò il duo di shinobi, ognuno dei quali prese un kunai per deflettere i proiettili. Visto il fallimento dell'imboscata Sakura e Karin saltarono al fianco di Sasuke.

 

“ Non c'è bisogno di combattere, dateci lo scrigno e ce ne andremo.”, disse uno dei due ninja, un uomo alto con capelli neri ricci.

 

“ Non c'è nessuno scrigno, abbiamo già controllato dappertutto.”, disse Sasuke sperando che ci cascassero.

 

“ Ci prendete per idioti? Anche a Taki ci sono le pergamente per contenere oggetti.”, rispose l'altro.

 

“ E la nostra mappa indica che ce n'è uno su questa nave.”.

 

“ Karin, trova Fu- sussurrò Sasuke all'Uzumaki, che annuì- Ormai non c'è più bisogno di nascondervelo, ma se volete lo scrigno, dovrete prenderlo dalle nostre mani morte.”.

 

I due shinobi si diedero uno sguardo ghignante.


“ Fidati, non sarà un problema. Fu!”. Qualcosa cadde dal cielo in picchiata costringendo i membri della squadra medica ad abbassarsi per non essere colpiti. Pensarono dal rumore che fosse un insetto gigante, ma era completamente diverso.

 

“ E'... una ragazza?”, domandò Karin guardando sorpresa la ragazza alata che per poco non li aveva presi.

 

“ E sta volando?”, aggiunse Sakura, altrettanto shockata.

 

“ Ciaooo- salutò invece incredibilmente allegra la kunoichi volante- Scusate, ma dovremmo combattere, spero non ci impedirà di diventare amici.”.

 

“ E' vera questa tizia?”, domandò Sasuke che non gradiva così tanto quell'atteggiamento.

 

“ Ora ricordo, l'avevo vista parlare col team di Shino.”, disse Karin.

 

“ Siete amici di Shino, no? Allora siete anche amici miei.”, disse Fu ancora più felice.

 

“ Fu, concentrati, per ora sono avversari.”, le ricordò un compagno di squadra. Lei sbuffò e formò alcuni sigilli roteando gli occhi.

 

“ Ok, capito. Tecnica della polvere nascosta.”. La ragazza sputò di fronte alla propria squadra un largo muro di polvere che riflesse i raggi solari accecando gli avversari. Neanche lo Sharingan di Sasuke potè vederci attraverso, lasciando agli avversari il tempo di preparare le loro mosse.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica degli shuriken d'acqua.”.


“ Tecnica della moltiplicazione degli shuriken.”.

 

Una gigantesca raffica di shuriken, sia d'acqua che di metallo si abbattorono sui tre genin di Konoha, ma per fortuna l'Uchica sapeva cosa fare.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema.”. Usando quando più chackra potè, Sasuke formò una potente sfera infuocata che disperse la nebbia dorata e annullò gli attacchi.

 

“ Sasuke, sta attento!”, gli gridò Sakura. Grazie all'avvertimento Sasuke potè prepararsi all'assalto di uno dei due shinobi avversari in uno scontro serrato di kunai, ma si accorse con la coda dell'occhio che anche l'altro era vicino venendo fermato però da Sakura. Mentre i quattro stavano combattendo a ritmo serrato, Fu decise di aiutare ancora i propri compagni.

 

“ Arte del vento: Tecnica del vortice selvaggio.”, esclamò prima d'essere interrotta da un'altra tecnica.

 

“ Catene adamantine.”, gridò Karin creando svariate catene dalla sua schiena che si avvolsero alle gambe della kunoichi di Taki. Poi con forza sorprendente lo sbattè sul pavimento e corse verso di lei canalizzando chackra nel suo pugno. Per sua enorme sorpresa Fu riuscì ad afferrare il pugno venendo semplicemente spinta indietro.

 

“ Però, sei davvero forte. Dove nascondi questi muscoli?- domandò prima di ricevere una risposta sottoforma di secondo pugno, preso altrettanto facilmente- Anche se si può dire lo stesso per me.”.

 

Anche Sasuke e Sakura continuavano ad avere problemi coi rispettivi avversari.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del fuoco della fenice!”, Sasuke sputò una larga quantità di palle di fuoco contro uno dei ninja di Taki, che schivò i vari attacchi prima di formare alcuni sigilli.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica del muro acquatico!”, esclamò creando una barriera liquida attorno a sé e al compagno.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica del drago marino!”', annunciò quest'ultimo, trasformando la loro protezione in un grosso drago che si lanciò sui due genin di Konoha, costretti a separarsi per evitare l'attacco.

 

“ Questi tipi sono forti, non riesco a credere siano dei genin!”, commentò Sakura ansimando pesantemente. Entrambi gli avversari si irrigidirono sentendo quelle parole. E qualsiasi tentativo di nascondere la loro reazione fu vanificato dallo Sharingan.

 

“ Perchè non sono genin.”, affermò Sasuke, che aveva decifrato l'arcano.

 

“ Noi siamo genin, altrimenti perchè staremmo partecipando a quest'esame?”, argomentò uno dei due uomini. Karin lo smentì subito.

 

“ Stanno mentendo, il loro chackra fluttua fin troppo.”.

 

“ Puoi riconoscere le bugie?”, domandò stupito l'altro ninja da Taki.

 

“ Vantaggi di essere un ninja sensitivo.”.

 

“ Beh, i tuoi poteri in questo caso sono decisamente sbagliati.”, le rispose il moro.

 

“ Perciò se l'Hokage controllasse i vostri documenti, non troverebbe niente di sospetto, giusto?”, domandò Sasuke con un ghigno. I due uomini sussultarono un'altra volta, rendendo chiaro il loro inganno.

 

“ Non potete più mentirci, le vostre reazioni vi hanno tradito.”, disse Karin arrabbiata. I due ninja si guardarono per svariati secondi prima di decidere cosa fare.

 

“ Ok, ragazzino, in realtà siamo jonin.”, confessò uno dei due.

 

“ E cosa ci fate qui?”, domandò ancora l'Uchica.


“ Fu è ancora una genin, e le serviva protezione.”, disse semplicemente l'altro.

 

“ Cosa? Ma... questo è barare alla massima potenza!”, affermò un'indignata Sakura. Lui sospirò seccato grattandosi il collo.

 

“ Lo è, ma restiamo le sue guardie del corpo. Non posso darvi troppi dettagli, ma mandarla in missione senza scorta sarebbe stato troppo pericoloso.”.

 

“ Se dev'essere coccolata così tanto, non merita di essere una ninja. Tantomeno una chunin.”, commentò Sasuke alquanto irritato dal quel tipo di favoritismo.

 

“ Non è coccolare. Non capireste.”.


“ Ma è l'ultima portatrice di un'abilità innata o cosa?”, chiese Karin, pensando fosse un caso simile al suo. I due shinobi si guardarono ancora una volta.

 

“ Qualcosa di simile.”.

 

“ Ok, ora non solo vi lasceremo in pace, ma vi accompagneremo alla nave principale. In cambio non ci riporterete. Fu non vorrà farvi del male e non vogliamo creare inutile tensione tra i nostri villaggi.”, propose uno dei due uomini con grande sorpresa del trio.


“ Anche gli altri team di Taki stanno imbrogliando?”, domandò Karin.

 

“ No, sono tutti legittimi, l'unica eccezione è questa squadra a causa di Fu.”.

 

“ Sasuke- kun, cosa dovremmo fare secondo te?”, domandò Sakura al compagno.

 

“ Accettiamo, abbiamo tutto da vincere e nulla da perdere. Una scorta sarebbe molto apprezzata con questa nebbia.”, rispose calmo il moro.

 

“ Così facilmente? Non credete possa essere un trucco per farvi abbassare la guardia?”, domandò sospettoso il compagno di Fu stupito da tanta fiducia.


“ Siete jonin, se avreste voluto ucciderci, saremmo già morti.”.

 

“ Siete ragazzi intelligenti, avremmo dovuto cercare di nasconderci meglio.”, disse Kegon con un sorriso.

 

“ La prossima volta trattenetevi un po' di più e sopprimete il vostro chackra.”, suggerì l'Uchica.

 

“ Sbrighiamoci, dobbiamo trovare anche noi uno scrigno.”.

*****

 

Anche la squadra d'assalto aveva trovato il proprio scrigno nel mezzo dell'atrio della nave su cui erano sbarcati.

 

“ C'è un sigillo sotto lo scrigno, dev'esserci una trappola.”, disse Hinata.

 

“ Ci penso io- disse Naruto, controllando con cautela il meccanismo con un clone, sebbene alla fine non accadde niente- beh, cautela inutile.”.

 

“ Non è mai male stare attenti.”, notò saggiamente Haku.

 

“ Sbrighiamoci di andare alla nave prima che arrivino altri ninja.”.

 

I tre shinobi fecero per andare via, prima che un bizzarro suono li interruppe. Voltandosi videro Zabuza in persona, che aveva appena distrutto il clone di Naruto.

 

“ Zabusa- sama?”, domandò stupito lo Yuki.

 

“ Avete abbassato la guardia quando credevate non ci fosse più pericolo. Deludente.”, li criticò il jonin con tono piuttosto divertito.

 

“ Quella trappola ha evocato l'esaminatore? Che cazzata!”, gridò Naruto seccato mettendosi in guardia.

 

“ Sta zitto, biondino. Un ninja dovrebbe saper affrontare l'inaspettato.”, lo avvertì Zabuza puntandogli contro la fidata mannaia.

 

“ Dobbiamo scappare subito.”, disse Hinata spaventata.

 

“ Lo so, ma questo posto è troppo stretto per combattere, e Zabusa- sama ci può trattenere qui facilmente.”, disse Haku non meno timoroso.

 

“ Allora... Tecnica dei cloni ombra.”.

 

Improvvisamente tutta la stiva si riempì di copie di Naruto. La maggior parte spinse Zabuza contro il muro mentre uno lanciò lo scrigno all'originale.

 

“ Andiamo!”, disse Haku allontanandosi assieme ai compagni, arrivando poco dopo sul ponte dove cercarono di riprendere fiato.

 

“ Sbrighiamoci, prima che Zabusa- sama distrugga i tuoi cloni!”, esclamò Hinata, sebbene Naruto non sembrasse preoccupato.

 

“ Dai, sarà anche forte, ma non esiste che...”, non finì di parlare che lo spadaccino saltò davanti a loro con un ghigno malevolo sotto la maschera.

 

“ E' stato divertente, avete altri di quei cloni?”.

 

“ Puoi scommetterci!”, gli gridò Naruto tutt'altro che indebolito, sebbene Haku non condividesse lo stesso spirito.

 

“ Non possiamo batterlo. Uno deve tenerlo occupato mentre gli altri corrono via.”.


“ Ma dobbiamo essere in tre sulla nave per essere promossi. E comunque, se è così forte, non ci metterà molto a sconfiggere chi resta per poi inseguire gli altri. Dobbiamo restare e combattere.”.

 

“ Questo è lo spirito, Hinata! Andiamo!”, le fece eco Naruto mollando lo scrigno sul pavimento. Orde di suoi cloni si buttarono su Zabuza da ogni direzione. L'uomo li distrusse tutti con un singolo fendente della sua enorme spada, ma il fumo diede l'occasione a Hinata di attaccare non vista, le sue mani avvolte da scintille elettriche.

 

“ Arte del fulmine: Tecnica dei palmi elettrici!”, esclamò tentando di attaccare il rapidissimo avversario, che la spinse indietro mentre Haku tentava la sorte con una serie di sigilli.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica delle zanne volanti di ghiaccio!”.

 

Varie lance di ghiaccio volarono verso Zabuza, che ancora si affidò alla sua spada per evitare l'attacco e Naruto provò ad approfittarne.

 

“ Arte del vento: Tecnica del tornado!”, annunciò Naruto creando un vortice che lo spinse oltre la nave.

 

“ Dubito questo basterà a batterlo.”, osservò Hinata, e a confermare le sue parole l'uomo riemerse dall'acqua saltando senza un graffio.

 

“ Non male, vediamo come ve la cavate con questa. Arte dell'acqua: Tecnica dell'onta travolgente!”, esclamò manipolando l'acqua per formare una potente onda da lanciare contro il trio.

 

“ Quel tipo è pazzo!”, grido Naruto terrorizzato, ma Haku

 

“ Naruto- kun, Hinata- chan, statemi vicino.”, intervenne Haku facendo vari sigilli, riuscendo a creare per tempo una cupola di ghiaccio che li protesse.

 

“ Molto bene, Haku, vedo che Konoha non ti ha rammollito troppo.”, disse Zabuza soddisfatto dalla mossa del suo apprendista.

 

“ Beh, se ti è piaciuto quello che ne dici di questo trucchetto?”, domandò Naruto saltando fuori dal suo rifugio insieme ad Haku lanciando una raffica di kunai e senbon. Zabuza fece per parare ancora con la sua spada, ma la trappola scattò in quel momento.

 

“ Hinata, ora!”, gridò Haku. Zabuza non fece in tempo a parare una potente corrente elettrica che bloccò il suo corpo lasciandolo alla merce delle armi dei due ragazzi, venendo infilzato nel petto e con somma sorpresa degli avversari si trasformò in una pozza d'acqua.


“ C- cos'era?”, domandò Naruto confuso.

 

“ Credo fosse uno dei cloni acquatici di Zabuza- sama. Dovevo aspettarmelo, non ci avrebbe mai affrontati di persona.”, disse Haku.

 

“ Hinata, non hai notato che era un clone?”,domandò il biondino alla sensitiva del gruppo.

 

“ Scusa, Naruto- Kun, il Byakugan non distingue tra copie e originali.”.

 

“ Neanch'io l'avevo capito. A differenza delle tue copie, quelle d'acqua hanno solo una parte del potere dell'originale. Normalmente il dieci percento, ma questo era più forte.”.

 

“ Comunque ora dovremmo andare.”.

 

Gli altri due ragazzi annuirono e andarono via.

*****

 

Altre due squadre, una di Konoha e l'altra da un villaggio straniero, stavano combattendo per uno scrigno.

 

 

“ Tecnica del controllo dell'ombra!”, esclamò Shikamaru, estendendo la propria ombra contro quella dell'avversario, l'unica kunoichi dell'altra squadra, armata con un enorme ventaglio. E al momento era incapace di attaccare perchè la tecnica del Nara la obbligava a fuggire.

 

 

“ Dannazione, Temari, perchè non ti sbarazzi di quel microbo?”, si lamentò Kankuro

 

“ E fa tu qualcosa, Kankuro. Non è che tu stia surclassando il tuo avversario.Perchè non usi il...?”, ribattè la kunoichi seccata. Suo fratello stava combattendo Ino manovrando le proprie marionette da una delle vele, ma l'erede degli Yamanaka si stava rivelando più tosta del previsto.

 

“ Non voglio che la mia arma segreta venga scoperta prima del tempo.”, rispose il marionettista.

 

“ Come ti pare.”, sbuffò la biondina.

 

“ Choji, come va col rosso?”, domandò ad alta voce Shikamaru all'amico. L'Akimichi stava combattendo il ragazzino coi capelli rossi che comandava muri di sabbia, che assorbivano qualsiasi pugno. Il misterioso genin non tentava neanche di muoversi.

 

“ Non molto bene!”, ansimò il ragazzo, riuscendo appena a muoversi dopo l'ennesimo tentativo. Gaara quindi fece un cenno sparandogli contro diversi proiettili di sabbia. Chojii riuscì a saltare evitandone la maggior parte, che però bucarono la nave in più punti.

 

“ Il tipo è molto pericoloso, non sembra neanche che si stia sforzando. Ino, va ad aiutare Choji.”, ordinò Shikamaru, sapendo che le tecniche acquatiche dell'amica sarebbero state di grande effetto contro la sabbia.

 

“ Subito!”, rispose la biondina prima di essere bloccata da Kankuro.

 

“ Non credo proprio! ”. La ragazza si trovò avvolta da fili luminosi che le impedirono di muoversi. Provenienti dalle mani dell'avversario.

 

“ Diamine.”, borbottò provando a strattonarsi, ma la presa era troppo forte.

 

“ Come vedi scappare è impossibile, sei troppo strettta.”.

 

“ Lo vedremo!- contrabattè Ino mentre Kankuro la trascinava a sè- Tecnica del capovolgimento spirituale!”.

 

Il mondo di Kankuro si fece nero e Ino si trovò a osservare il proprio corpo. Lo mise in un nascondiglio sicuro e corse dai propri compagni di squadra.

 

“ Tecnica della falce del vento!”, esclamò Temari creando una forte corrente che il suo nemico non riuscì a schivare. Ma si ricordò fortunatamente di avere altre tecniche elementali oltre a quelle del suo clan. E il fuoco batteva il vento.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!- esclamò Shikamaru sparando una potente sfera fiammeggiante, che però venne rispedita al mittente dalla tecnica di Temari- Merda!”.

 

“ Sei duro, devo ammetterlo, ma non... UGH!”, disse preparando il suo attacco finale prima di essere colpita alle spalle. Dietro si trovava Kankuro, ironicamente manipolato come una marionetta, che dato un colpo al suo collo aiutò Shikamaru a rialzarsi.

 

“ Ino?”, domandò il Nara ricevendo un assenso.

 

“ Se volete aiutarmi, sarebbe un buon momento per farlo.”, gridò Chojii schivando una frusta di sabbia. Ino/Kankuro guardò lo scontro e preparò dei sigilli.

 

“ Spero funzioni anche in un corpo diverso- si augurò Ino- Arte dell'acqua: Tecnica del proiettile marino!”.

 

Dalla bocca di Kankuro partirono potenti getti d'acqua che impattarono sul muro di sabbia, che una volta inumidita divenne molto più pesante e difficile da usare.

 

“ Temari non sarà felice quando si sveglierà.”, commentò Gaara.

 

“ Non lo sarà conoscendo il tipo, è il tipo di ragazza che urla guai. Ti consiglio di arrenderti, sembri molto forte, ma sei in minoranza numerica e Ino può bloccare la tua sabbia.”, gli suggerì Shikamaru.

 

“ Dici il vero, ma non sono così indifeso, specie quando tengo un tuo compagno come ostaggio.”.

 

“ Ostaggio? Di che parli... OH, MERDA!”, gridò il moro vedendo la testa di Ino spuntare da un bozzolo di sabbia galleggiante.

 

“ Quella tecnica di possessione è davvero impressionante, ma ha troppi punti deboli. Lasciate andare mio fratello e dateci lo scrigno, poi ce ne andremo in pace.”.

 

Shikamaru strinse i denti, sapendo che Ino sarebbe potuta essere stritolata subito, lasciando lui e Chojii incapaci di completare l'esame.

 

“ Va bene, hai vinto.”, ammise senza che l'espressione dell'avversario cambiasse mentre Ino riportava sé stessa e Kankuro dalla normalità. Chojii gli passò con espressione mesta il baule.

 

“ Urgh... che è successo?”, chiese Kankuro cominciando a rialzarsi con aria assonnata.

 

“ Prendi Temari e andiamo alla nave, abbiamo vinto.”, gli rispose il fratello col suo solito tono.

 

“ Abbiamo... vinto?”, domandò ancora il marionettista massaggiandosi le tempie.

 

“ Sì, ma non grazie a te. Ora sbrighiamoci.”, ripetè Gaara lasciando andare Ino. Quando lei si fu riunita con gli altri, si lamentò di quanto successo.

 

“ Che schifezza. Cosa facciamo ora?”.

 

“ Trovare un altro scrigno. Ma non sappiamo quali navi possono averne uno, e molti saranno già stati presi per di più.”, osservò Chojii.

 

“ Non essere così pessimista, possiamo ancora passare- lo incoraggiò Shikamaru- Ino, usa le tue abilità sensoriali per trovare due squadre che stanno combattendo.”.

 

“ Perchè proprio due che combattono?”, domandò la biondina.

 

“ Perchè così saremmo quasi sicuri che c'è uno scrigno e quando saranno entrambe stanche potremmo prenderlo.”, spiegò il moro con una puntina di cattiveria nella voce.

 

“ O possiamo rintracciare un team che si sta dirigendo alla nave e rubarglielo lì.”, aggiunse Chojii con un'opzione ancora più allettante per i due amici.

 

“ Bella pensata, Choji. Vediamo chi riusciamo a trovare per primo.”.

 

*****

 

Poco dopo la squadra d'assalto arrivò alla nave, che presentava tantissime bandiere come spiegato da Zabuza. La poppa era praticamente vuota al di là di qualche casse a loro volta vuote e di Zabuza stesso, che custodiva l'entrata. Con cautela, i tre genin si diressero verso di lui col baule bene in vista.

 

 

 

“ Guarda guarda chi abbiamo qui. E' stato difficile prenderlo?”, domandò l'ex ninja di Kiri strofinandosi il mento. Naruto lo squadrò attentamente.

 

“ Sei quello vero o un altro clone?”, domandò Naruto. L'uomo si limitò a ghignare sotto la maschera.

 

“ Ah, avete combattuto il mio clone? Ne avevo sentito qualcuno sparire prima.”.

 

“ Non hai risposto alla mia domanda.”, insistette Naruto. Zabuza sbuffò.

 

“ Sono quello vero. Pensavate che avrebbero messo un clone a supervisionare gli esami?”.

 

“ A proposito, siamo passati?”, domandò ancora il ragazzino. Lo spadaccino prese tre braccialetti con scritto finalista.

 

“ Tenete queste come prova che avete concluso il test.”.

 

“ SI'! Un'altra prova e saremo chunin!”, esultò il jinchuriki.

 

“ Non esultare troppo, ragazzino, ma comunque i miei complimenti. Ora andate a mangiare qualcosa.”, disse Zabuza aprendo le porte della nave. Un chunin accolse i tre ragazzi scortandoli alla loro cabina, comune a tutte le squadre col loro nome assieme al simbolo del villaggio d'appartenenza.

 

Erano solo piccole stanze con un paio di letti e un armadio.

 

“ Non proprio un resort, ma basterà per oggi.”, disse Naruto stringendosi nelle spalle.

 

“ Vero, ma tanto ci dormiremo e basta.”, osservò Haku,e la sua rivelazione fece diventare rossa Hinata.

 

“ Un m- momento... dovremmo dormire tutti e tre insieme?!”, chiese con un tono altissimo della voce, ma i due compagni non tardarono a calmarla.

 

“ Tranquilla, io e Naruto ti lascieremo tutto lo spazio che ti serve e ci comporteremo decentemente.”.

 

“ Giusto. Comunque sono affamato, chi mi accompagna alla mensa?”, domandò Naruto dopo aver sentito lo stomaco brontolare.


“ Vengo io, Naruto- Kun, ho un po' di fame anch'io.”, gli disse Hinata, ora molto più calma.

 

“ Idem.”.

 

Così il team Kurenai si diresse alla mensa dove videro con loro sorpresa altre due squadre già intente a mangiare: la squadra animale e tre ragazzi da Kumo.

 

“ Oh, già due squadre qui? Speravo fossimo arrivati per primi.”, commentò Naruto un po' deluso.

 

“ Guarda chi si vede, vi siete presi il vostro tempo.”, gli rispose tronfio Kiba, intento a mangiare con Shino e Tamaki.

 

“ Non è una gara, Kiba.”, disse con un po' di risentimento il biondino incrociando le braccia.

 

“ Disse quello che voleva arrivare primo.”.

 

“ Beh, ha ragione, arrivare primo o secondo non ci darà dei vantaggi.”, disse Haku cercando di aiutare l'amico, ma Shino non fu d'accordo.

 

“ Sono in disaccordo, Haku- kun. Prima si completa la prova, meglio si possono dimostrare abilità e forza.”, spiegò logico come sempre.

 

“ O la fortuna. Noi abbiamo trovato due squadre che si stavano affrontando.”, intercedette però Tamaki spezzando una lancia a favore della squadra d'assalto.

 

“ Comunque, stando a quanto dice mia sorella, l'ultima fase è quasi sempre un torneo. Con quello potremmo stabilire il miglior ninja. Cioè io.”, disse ancora Kiba ricevendo un guaito concorde da Akamaru.

 

“ Nei tuoi sogni, cagnaccio.”, gli rispose pungente Naruto, decidendo di interrompere quella gara di testosterone e andare a vedere cosa c'era da mangiare, purtroppo mancava il ramen per suo enorme dispiacere. Mezz'ora dopo, quando arrivò il team Shizune, pensò di consolarsi prendendo un po' in giro Sasuke, ma decise di non ripetere la figuraccia.

 

“ Ciao, ragazzi.”, salutò Karin avvicinandosi al team del cugino.

 

“ Com'è andato l'esame?”, domandò quest'ultimo facendole spazio.

 

“ Non male, diciamo di aver avuto fortuna coi nostri avversari.”, commentò Sakura.

 

“ Tu hai combattuto qualcuno di forte, Naruto?”.

 

“ Un clone di Zabuza, alquanto seccante.”.

 

“ Il nostro era pieno di trappole, ma le abbiamo disabilitate coi miei cloni. Grazie di avermi insegnato quella tecnica.”.

 

“ Utilissimo, vero? Comunque devo andare dai miei compagni, a dopo.”.

 

Le due ragazze andarono a prendere qualcosa da mangiare, ma notarono che Sasuke era stato ancora più silenzioso del solito, non aveva detto una parola dal loro scontro con la squadra di Taki. Era quasi come se non fosse lì.

 

“ Sasuke, sei anche più silenzioso del solito. Tutto bene?”, gli domandò Sakura.

 

“ Sto solo pensando.”.

 

“ Puoi dirci su cosa ti stai arrovellando?”, riprovò la rosata il più educatamente possibile.

 

“ Quella Fu, voglio scoprire cos'ha di tanto importante da richiedere la protezione di due Jonin, specie se dovessimo incontrarci nel torneo. Karin, che hai sentito nel suo chackra?”.

 

 

“ Era troppo potente per essere una genin, è quasi al livello di Naruto. Darò un'occhiata migliore la prossima volta.”.

 

“ Se ci sarà, dipende se passeranno.”, notò Sakura.

 

“ Con quei due in squadra sarà promossa di sicuro alla fase finale.”, ribattè Sasuke.

 

“ A proposito, perchè hai promesso di mantenere il segreto? Sei preoccupato da Fu, ma non da due jonin?”, domandò confusa Sakura.

 

 

“ Le squadre diventano inutili per l'ultima prova, siamo ognuno per conto nostro, Fu inclusa. Le sue guardie del corpo probabilmente usciranno dalla competizione.”, spiegò l'Uchica basandosi sulle sue deduzioni, ma la rosata non era ancora del tutto convinta.

 

“ E se non succedesse?”.

 

“ Allora li denunceremo all'Hokage.”, affermò fermo Sasuke. Poco dopo arrivò anche il team Baki da Suna, e Naruto corse a salutare i suoi amici.

 

“ Ce l'avete fatta!”, cominciò felicissimo dando il cinque a Gaara.

 

“ Avevi dubbi?”, gli domandò confidente Kankuro.

 

“ A proposito, conosci un ragazzino con i capelli neri ad ananas, uno obeso coi capelli castani e una ragazzina coi capelli biondi?”, gli domandò però Temari.

 

“ Sì, sembrano Shikamaru, Ino e Chojii. Non li avete uccisi, vero?”.

 

“ No, stanno bene, abbiamo deciso di non uccidere nessun ninja di Konoha nel caso fossero tuoi amici . Ma temo che potrebbero non passare la prova.”, lo rassicurò subito la ragazza. Naruto sospirò.

 

 

“ Peccato, speravo di rivederli. Abbiamo affrontato insieme una missione molto pericolosa e saremmo morti senza di loro.”, disse il biondino un po' intristito dalla notizia.

 

“ Tranquillo, erano in gamba e non ho dubbi che potranno riprovare tra qualche mese.”, gli disse ancora Kankuro, ricordando com'era stato fregato da Ino.

 

“ E probabilmente noi dovremmo affrontarci nelle finali...”, si ricordò Naruto, strofinandosi la nuca con tono imbarazzato. Gaara gli diede un ghignò più determinato dal solito.

 

“ Personalmente lo spero, voglio vedere quanto sei diventato forte.”, affermò guardando con uno sguardo molto intenso il giovane shinobi.

 

“ Non sarai deluso, Gaara.”, gli disse Naruto con un altro piccolo ghigno.

 

*****

 

Il primo giorno non arrivò nessun'altra squadra. Tranne mangiare alla mensa o allenarsi in una stanza apposita, non c'era molto da fare. Le squadre già promosse si riunivano ogni tanto per parlare, specialmente i team di Taki e Suna coi loro amici di Konoha. Finalmente all'ora di pranzo arrivò la squadra Gai.

 

“ Uff, guardate quanta gente è arrivata prima di noi. E sono così tanti novellini”, si lamentò Tenten.

 

“ Lo so, è così antigiovanile. Come punizione farò cento giri attorno a Konoha sulle mani con un masso sulla schiena. E se non ce la dovessi fare...”, esclamò Lee pieno d'ardore prima d'essere interrotto da Nejii.

 

“ Prima concentriamoci sul prossimo round, non c'è bisogno di concentrarci su certe sottigliezze.”.

 

Lee fu sul punto di rispondergli prima di notare una certa ragazza dai capelli rosa tra la folla, seduta tra i suoi compagni di squadra, e andò da lei così velocemente che Tenten e Nejii pensarono avesse usato la Tecnica del trasferimento istantaneo.

 

“ Oh, Sakura- San, sono così felice che anche tu sia passata- disse il giovane artista marziale prendendole la mano- Ma non è una sorpresa col tuo talento e la tua forza, pari solo alla tua bellezza.”.

 

La rosata cominciò a sudare, cercando di trovare una risposta gentile, ma che restasse un no deciso.

 

“ S- sei molto gentile, Lee.”, disse cercando di togliere via le mani mentre Karin sorrideva maligna.

 

“ Sasuke- kun, credo dovremmo lasciarli soli, non credi?”, domandò l'Uzumaki a un confuso Sasuke.

 

“ Cosa?”, domandò questi confuso prima di essere trascinato via. Tutti immaginarono correttamente che Sakura fosse più arrabbiata di Sasuke e Karin soli che essere lasciata sola con Lee.

 

“ Ehi, dove state andando?!”.

 

“ E poi io e te potremmo aver bisogno di un po' di tempo da soli.”.

 

“ COSA?!”, gridarono all'unisono Sasuke e Sakura, che prese la compagna iniziando un lungo litigio mentre i cugini Hyuga si congratulavano a vicenda e Lee tentava di riprendere le attenzioni dell'amata.

 

“ Complimenti per essere arrivati prima di noi, Hinata- sama.”, disse Nejii col suo solito tono da galant'uomo.

 

“ Sono anch'io felice per te, Nejii nii-san.”, le sorrise la ragazza.

 

“ Come se avessimo lasciato indietro un gruppetto di novellini. Senza offesa.”, disse Tenten orgogliosa prima di darle un'espressione più umile, ma Hinata non si offese.

 

“ Nessun problema.”, disse anche Haku.

 

“ Però ora preferirei non avessimo finito così presto. Mi sto annoiando a morte.”, affermò un seccato Naruto.

 

“ Attento a cosa desideri, ogni ora che passa le speranze di passare il test si riducono, e non erano tanto alte per cominciare.”, gli disse Nejii. Haku in quel momento si schiarì la gola, voleva stare un po' da solo con Tenten e quella era il momento adatto.

 

“ Tenten, posso chiederti una cosa?”.

 

“ Dimmi.”, disse lei gentilmente.

 

“ Se non sei stanca ti andrebbe di allenarti con me?”, propose il giovane ninja del ghiaccio, e lei gli sorrise lieta sebbene un po' confusa.

 

“ Sarei lieta di farlo dopo. Perchè proprio io però e non uno dei miei compagni di squadra, o dei tuoi?”.

 

“ Da quanto ne so sei una combattente a medio raggio come me e poi ho già combattuto fino alla nausea coi miei compagni. Sarebbe bello cambiare prima della prova finale.”.

 

“ Buona idea, combatto a malapena con chi non si specializza nel corpo a corpo, e non mi dispiacerebbe un cambio. Nejii, ti unisci a noi?”, domandò al compagno di squadra, che stava guardando il litigio della squadra medica con l'aggiunta di Lee.

 

“ Dopo, prima dovrò salvare Sakura da Lee.”.

 

Appena la maestra d'armi se ne andò, Haku sospirò di sollievo solo perchè un Naruto con un sorriso diabolico si avvicinasse.

 

“ Hai per caso una cotta per Tenten?”, domandò come se fosse più un dato di fatto. Haku gli diede un'occhiataccia prima di calmarsi.

 

“ E' molto carina, ma sarebbe meglio conoscerla meglio prima di tentare qualsiasi cosa. E uno sparring è la mossa migliore.”.

 

“ Bravo, ma non farti distrarre troppo. C'è un'ultima prova e dobbiamo stare al cento per cento.”, gli disse l'amico in tono quasi genitoriale.

 

“ Tenten è una ninja da più tempo di noi, quando parlavo di allenarci lo intendevo davvero e la sua esperienza ci sarà utile- spiegò lo Yuki prima di guardare Naruto e Hinata con un piccolo ghigno- forse anche voi due dovreste allenarvi un po'.”.

 

 

“ Perchè no? Ti va, Hinata?”, annuì Naruto prima di rivolgersi alla compagna.

 

“ C- certo, Naruto- kun.”, disse la chiamata in causa, arrossita appena meno del solito.

 

*****

 

A cena arrivò un'altra squadra, avente come membro una certa ragazza dai capelli verdi.

 

“ Salve a tutti, la squadra Fu è qui!”, annunciò Fu col suo solito entusiasmo alle squadre che stavano cenando, tra cui trovò alcune facce familiari.

 

“ Fu, siamo qui!”, chiamò Tamaki agitando la mano per invitarla al tavolo del team Kakashi, cosa che lei accettò molto volentieri. Si sedette con loro assieme a Kegan e Yoro, che però stettero praticamente zitti mentre i quattro adolescenti chiacchieravano allegramente.

 

“ Quando siete arrivati?”, domandò curiosa la kunoichi.

 

“ Praticamente dall'inizio, abbiamo trovato uno scrigno molto facilmente e l'abbiamo portato subito qui.”, narrò orgogliosa Tamaki prendendo un po' della sua zuppa, e Fu narrò a sua volta.

 

“ Che culo! Noi abbiamo combattuto un altro team di Konoha che ci ha costretti alla ritirata, temevamo di non trovare un altro baule in tempo, ma non avrei mai lasciato l'esame così facilmente dopo aver fatto amicizia con così tante persone.”.

 

“ Lieti ce l'abbiate fatta nonostante tutto.”, le disse Shino, felice di averla accanto, e Fu ricambiò.

 

“ Non sarebbe stato altrettanto divertente se fosse stato facile, no?”.

 

“ Beh, se fosse facile, significherebbe che sei molto più abile del necessario.”, commentò Kiba. Nel frattempo la squadra medica aveva notato l'arrivo di Fu e aveva deciso di agire.

 

“ Karin, Fu è qui. Sai cosa fare.”, disse secco Sasuke. Karin fece un sigillo attivando la sua tecnica di percezione sulla ragazza. Come si aspettava, il suo chackra era incredibilmente forte, ma notò che era qualcos'altro a renderlo così, una seconda fonte di chackra. Ricordò alla discussione che aveva avuto con Naruto riguardo i jinchuriki, forse ne aveva trovato un'altra?

 

“ Penso di aver scoperto qualcosa. Credo che la ragazza sia una jinchuriki.”.

 

“ Non è una buona notizia.”, osservò Sasuke mettendosi il mento sulle mani.

 

“ Non sarà così terribile, neanche Naruto è poi così forte. Cioè, è forte, ma non al livello di te, Sasuke- Kun. Non ti ha mai colpito.”, disse invece Sakura cercando di consolare il moro.

 

“ Lei non è Naruto, sarebbe problematico pensare altrimenti. Potrebbe avere altri assi nella manica oltre alle sue ali.”, spiegò l'Uchica mentre Karin sussultò.

 

“ Oh oh.”.

 

“ Non mi piace quel suono.”, disse preoccupata la rosata.

 

“ Ho trovato un altro ragazzo molto simile a Naruto e a quella ragazza. Il tipo coi capelli rossi da Suna.”.

 

“ Urgh, quante persone hanno un demone dentro di loro? Pensavo che Naruto fosse l'unico.”, si lamentò Sakura. Sembrava che quegli esami diventassero più difficili di minuto in minuto.

 

*****

 

L'ultimo giorno di esami, come i precedenti, non fu molto entusiasmante. Nonostante l'allenamento intenso e il buon cibo offerto, i genin cominciavano a diventare impazienti.

 

Hinata e Naruto erano di nuovo nella stanza d'allenamento, facendo un po' di sparring. La Hyuga stava usando solo il Byakugan e le sue tecniche di tuono, mentre il compagno si limitava ai cloni. Sarebbe stato necessario perfezionare il più possibile queste tecniche per il torneo.

 

La mora aveva iniziato molto bene, distruggendo un clone dopo l'altro, ma la sua resistenza era diminuita sempre più, con una difesa che cominciava a mostrare aperture.

 

“ Hinata, stai bene?”, domandò Naruto dopo un po'. L'amica non ce la fece più e cadde di sedere sul pavimento.

 

“ Ho usato parecchio chackra, devo solo riposarmi un po'.”, rispose Hinata ansimando tra un respiro e l'altro, il suo grazioso volto madido di sudore. Naruto fece sparire gli ultimi cloni e le sorrise grattandosi la testa.

 

“ Scusa, dimenticavo che non tutti hanno la mia resistenza.”, si scusò passandole una bottiglietta d'acqua.

 

“ Sono anche le mie riserve di chackra, sono tremendamente piccole. Dovrò cercare di allargarle un bel po'.”, disse lei scolandosi tutta la bottiglietta.

 

“ Potrei condividerne un po' con te.”, propose l'Uzumaki, ma la ragazza scosse la testa.

 

“ Non è così facile, devi essere un tipo compatibile con me.”, spiegò chiarendo il perchè.

 

“ Perciò se non fossimo compatibili...”.

 

“ Potresti farmi molto male. Una delle basi del mio stile è appunto immettere il nostro chackra nel nemico perchè sarebbe di rado compatibile.”.

 

“ E come possiamo sapere se siamo compatibili o no?”, domandò Naruto, intrigato dalla possibilità.

 

“ Solo tentando.”, gli disse la Hyuga.

 

“ E... vuoi provare?”.

 

“ Non mi dispiacerebbe. Riuscire a scambiarci il chackra sarebbe molto utile in combattimento.”, rispose Hinata porgendo la mano a Naruto.

 

“ E se ti facesse male?”, domandò ancora lui dubbioso. Hinata gli sorrise dolcemente.

 

“ Non preoccuparti, ne scambieremo giusto una piccola parte per evitare complicazioni.”.

 

Preparandosi, Naruto riuscì a sentire il chackra di Hinata come un sensitivo, e in effetti l'energia della ragazza era diversa dalla propria. Stava per interrompere il contatto temendo di ferire la ragazza quando si ricordò che Tsunade gli aveva spiegato come modificare il chackra per adattarlo a quello di Katsuyu creando la rete di guarigione. Forse poteva farlo anche lui.

 

Prese una piccola parte di chackra e la modificò per accordarsi a quella di Hinata prima di passargliela.

 

“ Hinata, stai bene?”, domandò vedendo la strana espressione di lei al contatto.

 

“ Ha... ha funzionato, siamo compatibili.”, disse lei felice stringendo la mano dell'amico.

 

“ Beh, non proprio. Il tuo chackra era molto diverso dal mio, ma sono riuscito a manipolarlo perchè coincidessero.”.

 

“ Ce l'hai fatta? E' qualcosa di incredibile.”, si complimentò la mora.

 

“ Grazie. Ne vuoi ancora? Ho ancora tanta energia e potrei ripristinare del tutto le tue riserve.”.

 

“ Ok, fallo ancora. Ma attento, non voglio esagerare.”.

 

Col permesso, Naruto riprese la mano dell'amica e ripetè il processo con molta più facilità finchè le sue riserve non furono al massimo.

 

“ Come ti senti?”.

 

“ Incredibile. E' come se non avessi mai davvero usato il mio chackra.”, disse Hinata euforica sentendo l'energia che le scorreva in corpo.

 

“ Che figata, ora posso ricaricare te e Haku anche in missione.”.

 

“ Attento a non esagerare, non vogliamo sopravvivere di elemosina.”.

 

“ A proposito di Haku, pensi avrà fortuna con Tenten?”, domandò Naruto dopo qualche secondo di confortevole silenzio in cui si era seduto insieme a Hinata.

 

“ Non lo so, forse.”, rispose lei, conoscendo molto poco Tenten.

 

“ Spero ce la faccia, è una delle uniche tre ragazze, oltre a te e Ino, che non corre dietro a Sasuke. A proposito, Hinata... c'è qualche ragazzo che ti piace?”.

 

“ COSA?!”, domandò la ragazza con un tono quasi indignato e il suo viso talmente rosso che del vapore uscì dalle orecchie.

 

“ Scusa, è che la maggior parte dei nostri amici pensano già a qualcuno, e pensavo anche tu avessi un ragazzo che ti interessa.”.

 

“ Io... eh... oh... uh.”, balbettò la mora incerta su cosa dire, certa che sarebbe svenuta a momenti.

 

“ Quindi sì. Tranquilla, non chiederò chi è, persino io so rispettare la privacy altrui.”.

 

“ G- grazie.”.

 

“ Chiunque sia questo ragazzo, sono comunque certo che sarebbe fortunatissimo ad averti al suo fianco.”, disse ancora Naruto, sebbene per qualche ragione non fosse così d'accordo con l'idea di un ragazzo per Hinata. Gli andava bene che Haku ci provasse con Tenten, quindi perchè non era lo stesso con Hinata?

 

*****

 

Quando sembrò che solo sette team sarebbero passati alla fase successiva, la squadra tattica riuscì ad arrivare, col fastidio di alcuni che volevano meno competizione. Haku, Hinata e Naruto furono comunque molto felici di vederli.

 

La mattina successiva gli otto team furono raduna nella stiva, riammodernata come un'arena, con tanto di spalti e uno schermo al plasma. Di fronte ai ventiquattro genin c'erano Zabuza, l'Hokage, Tsunade, Shisui, i jonin delle varie squadre( a parte quella di Fu) e altri controllori. Zabuza fece qualche passo avanti.

 

“ Complimenti per aver superato questa parte, ma sappiate che il peggio deve ancora venire.”, disse appena più cordiale del solito.

 

“ Non può neanche congratularsi senza fare una minaccia. Quel tipo ha dei problemi.”, commentò Kiba mentre Jiraya prendeva il posto dell'assassino.

 

“ Grazie, Zabuza. Ragazzi, dovreste essere molto fieri di voi. Siete passati voi su duecento genin, ma come possiamo sapere che non avete semplicemente approfittato delle abilità dei vostri compagni? Lo scopriremo in un torneo uno contro uno- disse per poi spiegare brevemente la natura degli esami nel sostituire una vera guerra e mostrare le abilità degli studenti a Kage e Damyo- però siete passati in troppi, ci vorrebbe un'eternità per concludere un torneo con ventiquattro partecipanti. Il vostro numero sarà dimezzato attraverso delle eliminatorie- fece un cenno verso lo schermo che si si accese- i nomi che appariranno saranno i primi contendenti.”.

                                                                                                     *****

Salve a tutti, spero che il capitolo vi piaccia e che domani potrete tornare a stare fuori quanto volete. Segnalatemi qualsiasi errore grammaticale, a presto.

 

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Capitolo 23
*** Preliminari, prima parte o Molto più che ferire i sentimenti ***


Capitolo 23

 

Preliminari, prima parte o Molto più che ferire i sentimenti

 

“ Permettetemi di presentarvi l'esaminatrice di questa nuova parte. Yugao Uzuki, immagino alcuni di voi la conoscano già.”, cominciò Jiraya anticipando l'arrivo di una giovane chuunin dai capelli viola, che si schiarì la gola.

 

“ Supervisionerò sia queste preliminare che le finali vere e proprie. Lo scontro finisce quando u no dei contendenti è messo ko, muore, si arrende o io indico un vincitore. Domande?”.

 

“ Che succede in caso di doppio ko?”, domandò Sasuke.

 

“ Entrambi i contendenti vengono eliminati. Se non ci sono più domande possiamo cominciare.”, affermò la donna prima di attivare il maxi schermo.

 

 

Tenten vs Omoi

 

“ Evvai!”, esclamò felice la maestra d'armi del team Gai avanzando verso l'arena mentre la piattaforma su cui si trovavano gli spalti venne alzata.


“ Spero che non mi sconfigga al primo attacco.”, commentò il sempre ansioso ragazzo di Kuomo, ricevendo una spinta dai propri compagni.

 

“ Bene, tutti a parte i due contendenti fuori di qui.”, istruì Yugao, facendo sgombrare rapidamente il ring.

 

“ Tenten è fortunata, avrei voluto essere io il primo a combattere.”, commentò Lee.

 

“ Non ti preoccupare, Lee, avrai presto la tua occasione, ora pensa a tifare per la tua compagna.”, fu il leggero rimprovero di Gai.

 

“ Giusto, sensei! Forza, Tenten, mostra a tutti le fiamme della tua giovinezza.”, esclamò il ragazzo. Tenten gli sorrise un po' imbarazzata prima di rivolgere lo sguardo a Tsunade, ricordando una dolorosa memoria dagli anni precedenti.

 

Flashback

 

Tenten era nell'ospedale di Konoha, studiando assieme ad altri studenti sotto la supervisione di Tsunade. Lei era l'unica ragazza dall'accademia e aveva scoperto la medicina fosse molto più difficile di quanto si aspettasse. Aveva comunque un buon sentimento riguardo l'ultimo test preso... almeno finchè non ne vide il risultato.

 

“ Cosa?”, esclamò delusa la castana, vedendo solo otto domande corrette sulle cinquanta cui aveva risposto.

 

“ Tenten, questo è il terzo test di fila che fallisci.”, disse Tsunade con uno sguardo abbastanza deluso. Non era molto felice di fare quel discorso, ma Tenten ne aveva bisogno.

 

“ Lo so, ma le assicurò c he lavorerò più sodo che mai per superare il successivo.”, rispose ottimista la ragazza.

 

“ Tenten, non è questione di provare o fallire, qui hai azzeccato otto risposte su cinquanta. Odio dirlo, ma temo che la medicina non sia per te.”, disse Tsunade cercando di usare il massimo tatto.

 

“ Ma io volevo essere come lei, Tsunade- sama. Lei è stata la mia ispirazione a diventare una kunoichi.”, protestò ancora Tenten.

 

“ Ne sono molto onorata, ma temo che questa non sia la tua vocazione. Ho visto i tuoi voti e sempre già una kunoichi promettente, devi solo trovare la tua vera vocazione o sprecherai solo il tuo tempo qui. Mi sono spiegata?”, provò ancora a convincerla gentilmente la sannin.

 

E Tenten sapeva che era nel giusto. La medicina era un'abilità essenziale, un singolo errore sul campo di battaglia poteva avere conseguenze terribili. Forse avrebbe dovuto pensare a qualcos'altro finchè era in tempo.

 

“ Va bene, Tsunade- sama, prenderò un altro corso.”, concesse infine cercando di non piangere e Tsunade le posò una mano sulla spalla.

 

“ Brava, piccola. So riconoscere il talento e sono certa che farai grandi cose.”.

Fine flashback

 

' Questa è la chance di mostrare a Tsunade- sama quanto sono davvero forte', pensò Tenten.

 

“ Omoi non può perdere lo scontro, farà vedere la sua forza alla ragazza con cui è contro, e vedrà che scappare è la miglior via, YEAH!”, cantò Bee. Tutti osservarono il jonin con sguardi imbarazzati, ma lui sembrò non importarsene.

 

' Mhh, strano che il Raikage abbia mandato uno dei suoi jinchuriki. Meglio tenerlo d'occhio.', pensò Jiraya, ma la sua concentrazione tornò presto su Tenten e Omoi.

 

“ COMINCIATE!”, esclamò Yugao facendo un gesto di taglio con la mano e poi saltando indietro. Senza perdere tempo Omoi sfoderò la propria katana e si diresse contro la rivale, che prese da una pergamena un'altra katana unita a uno shoto. Le tre lame si scontrarono più volte con forti rumori riempiendo l'aria di scintille.

 

“ Sono lieta tu sia il mio avversario, non combatto un altro spadaccino da troppo tempo.”, disse la ragazza, spingendo le due armi contro la spada dell'avversario spingendolo indietro.

 

“ Lo rimpiangerai. Kumo è la casa dei migliori spadaccini delle terre ninja- disse minaccioso Omoi cominciando con rapidi affondi, prima di eseguire alcuni sigilli- e ora proverai il loro potere. Arte del fulmine: Tecnica della spada fulminante.”.

 

La katana dell'albino venne percorsa da un potente fiotto d'elettricità. Tenten tentò di bloccare un successivo assalto verticale, ma con sua enorme sorpresa le sue armi vennero tagliate come burro.

 

“ Cosa?!”, esclamò stupefatta vedendo quel potente assalto, rotolando via per evitarlo.

 

“ Ancora felice di combattere contro di me?”, domandò sarcastico il genin da Kumo, ricevendo un sorriso confidente da Tenten.

 

“ E' solo un contrattempo, devo solo passare al mio stile da medio raggio- disse determinata la ragazza prendendo altre pergamene- Tempesta d'acciaio!”.

 

Una moltitudine di shuriken e kunai si diresse contro Omoi, che schivò e blocco gli attrezzi con non poca difficoltà guadagnando comunque alcune ferite e procedette a formare nuovi sigilli.

 

 

“ Posso combattere anch'io a medio raggio. Arte del fulmine: Tecnica della saetta!”, gridò sparando una lunga serie di fulmini contro Tenten, che con sua grande sorpresa venne però sostituita in una nuvuola di fumo da un kunai. Prima di poter comprendere cosa fosse successo, Omoi si trovò Tenten accanto a lui ricevendo un doloroso pugno sulla mascella.

 

 

“ Che diavolo era?”, chiese uno stupito Kiba. Senza indugiare Tenten prese una kusarigama e cominciò un nuovo assalto. Omoi sapeva di non aver tempo per nuovi ninjutsu e prese solo un paio di kunai per difendersi.

 

Tenten girò più volte su sé stessa in un incontro di lame finchè non riuscì ad avvolgere la palla chiodata della sua arma attorno alla caviglia del ragazza. Questa quindi gli diede un altro calcio al mento, facendolo cadere come un albero secco e concluse puntando la lama della kusarigama alla gola di lui.

 

“ Dillo.”, intimò la maestra d'armi con tono determinato.

 

“ Mi arrendo.”, dovette concedere quest'ultimo, ricevendo quindi una mano dalla kunoichi per rialzarsi.

 

“ Tenten è la vincitrice!”, annunciò fiera Yugao. Tenten esultò dalla gioia e corse verso i propri compagni, che la accolsero felici mentre anche Omoi tornava sugli spalti.

 

“ Complimenti, sostituirsi a un kunai è stato un bel trucco.”, disse il giovane spadaccino.

 

“ Grazie, mi dispiace tu non possa accedere alle finali.”.

 

“ No problema, proverò la prossima volta.”, disse lui calmo sebbene Karui non fosse daccordo.

 

“ Non ci credo, hai il primo scontro e perdi così.

 

“ Ehi, che posso farci? Quella tipa era forte e mi ha preso di sorpresa.”.

 

“ Bella scusa.”.

 

“ Sei stata bravissima, Tenten, ti stavi davvero trattenendo contro di me.”, si complimentò a sua volta Haku avvicinandosi alla vincitrice.

 

“ Grazie, Haku, in genere riservo i miei migliori trucchi per quando sono necessari.”, gli sorrise lei.

 

“ Il prossimo round sta per cominciare.”, li interruppe Nejii osservando lo schermo, che mostrò i prossimi nomi.

 

Tamaki vs Kengon

 

“ Bene, tempo di spaccare un po' di culi.”, disse felice Tamaki saltando nell'arena.


“ Sta attenta, secondo Akamaru quel tipo è molto più forte di un normale genin.”, l'avvertì Kiba.

 

“ Tranquillo, ho un piano.”, disse lei confidente guardando il compagno di Fu avanzare.

 

“ Cominciate!”, ordinò l'arbitro quando i due contendenti furono l'uno di fronte all'altro. La ragazza di Konoha saltò subito indietro mordendosi il dito e formando dei sigilli.

 

“ Tecnica del richiamo!”.

 

Accanto a lei, avvolti da una nuvola di fumo apparvero due gatti bipedi ricoperti da un kimono rosso e blu con alcune protezioni.

 

“ Quelli sono... gatti?”, domandò Kengon indietreggiando, visibilmente spaventato.

 

“ Gatti ninja, non ti faranno mica paura?”, lo prese in giro la ragazza mettendosi i suoi guanti artigliati.

 

“ No, ma... ACHOO!- starnutì il jonin- non possò stargli vicino per... ACHOOO!”.

 

“ Allergico ai gatti? Immagino non sia il tuo giorno fortunato.”, rise Tamaki vedendo quel penoso spettacolo.

 

“ Tamaki- chan, cosa vuoi che facciamo?”, domandarono la gatta col kimono blu.

 

“ Denka, Hinka, strapazzatelo per bene.”, ordinò lei con un ghigno malevolo. Le sue evocazioni sparirono in un lampo, e l'avversario si ritrovò istantaneamente catapultato in un mondo di dolore.

 

“ No, per favore, NOOOO!”, gridò il povero Kengon mentre saette rosse e blu apparvero più volte al suo corpo, ricoprendolo di svariati tagli, coi suoi continui starnuti a ostacolare i vani tentativi di difendersi.

 

“ Ora di finirla. Croce tagliente!”, esclamò la ragazza correndogli davanti con le armi illuminate di chackra azzurro, chiudendole a x sull'uomo che cercò di bloccare con un kunai, venendo però sbalzato via dall'impatto.

 

“ Mi arrendo, sbrigati a togliermi questi affari di dosso! Etciù!”, pregò il povero shinobi crollando a terra.

 

“ Vincitrice Tamaki!”, annunciò Yugao.

 

“ Bel lavoro, ragazzi.”, si congratulò Tamaki dando dei dolcetti ai suoi gatti.

 

“ E' stato un piacere, chiamaci quando vuoi.”, risposero loro sparendo.

 

“ Una ninja che evoca gatti che combatte contro un avversario allergico a essi, quante sono le chance?”, domandò Shikamaru sarcastico.

 

“ Sarebbe come se io combattessi qualcuno che usa del cibo.”, rispose Chojii.

 

“ Dubito che qualcuno del genere esista.”, gli fece notare Ino.

 

“ Eh, non mi dispiacerebbe però. Vorrei avere la fortuna di Tamaki.”.

 

“ Non sapevo fossi allergico ai gatti.”, disse Yoro dopo che Kengon fu tornato dai compagni.

 

“ E non lo sono, ma era un buon mezzo per non farsi scoprire. Pensa anche tu a un modo per perdere in una maniera ragionevole.”.

 

“ Bene, tempo di cominciare il terzo incontro.”, disse Yugao battendo le mani mentre partiva un altra roulette sullo schermo.

Shikamaru Nara vs Temari

 

“ Perchè proprio lei?”, si lamentò Shikamaru.

 

“ La conoscete?”, domandò Asuma ai suoi due allievi rimasti mentre il Nara si trascinava di malavoglia nell'arena.

 

“ Ci siamo scontrati nella seconda fase, la sua squadra era molto forte.”, rispose Choji.

 

“ Suo fratello non così tanto. O almeno, ha rifiutato di usare una certa tecnica per non farcela vedere, quindi non so dire.”, disse Ino osservando il marionettista.

 

“ Aveva tecniche del vento molto forti che neanche Shikamaru è riuscito a contrastare.”.

 

“ Niente male. Ma Shikamaru è molto intelligente, troverà un modo per metterla in difficoltà nonostante lo scarto di forza.”, commentò il Sarutobi mentre i due finalmente si ritrovarono faccia a faccia. Shikamaru aveva la sua solita espression apatetica, mentre Temari sembrava molto determinata.

 

“ Sono felice di incontrarti di nuovo, non mi piace lasciare un lavoro a metà.”, disse lei posando a terra il suo ventaglio gigante.

 

“ Almeno uno di noi è felice.”, rispose seccato il moro.

 

“ Oh, tranquillo. Siamo entrambi amici di Naruto, non ti farò troppo male.”, disse ancora la ragazza sorridendo con una piccola vena sadica, che fece roteare gli occhi del rivale.

 

“ Fantastico, ora mi sento molto meglio.”.

 

“ Pronti?- chiese Yugao prima di ricevere un assenso- cominciate!”.

 

All'annuncio Temari non perse tempo nel sfoderare la sua arma per le sue devastanti tecniche, ma Shikamaru fu più veloce e preparò la sua mossa preferita.

 

“ Tecnica del controllo dell'ombra!”, esclamò forzando l'avversaria a saltare indietro per non essere presa dalla sua ombra.

 

' Diamine, non posso scappare da nessuna parte!', pensò prima di trovare una soluzione, lanciando una bomba di fumo con un sorriso trionfante. Bloccato dal fumo, Shikamaru dovette annullare la sua tecnica.

 

“ Il tuo jutsu è inutile senza poter vedere i tuoi avversari, vero?”, disse con un tono sardonico.

 

“ Vero, ma questo fumo verrebbe disperso dalle tue stesse tecniche di vento. Hai creato una strategia senza pensare a come ti avrebbe ostacolato.”, commentò il ragazzo.

 

“ Ho pensato anche a quello! Tu sei un combattente a medio raggio, giusto? Considerando le tue tecniche. ”, ribattè la biondina.

 

“ Anche tu, no?”, ribattè il moro, osservandola con attenzione, analizzandola.

 

“ Sì, ma io mi sono addestrata nel corpo a corpo.”, disse confidente Temari.

 

“ Sì, le tue maniere l'hanno già mostrato. Virili come le tue braccia.”, scherzò Shikamaru.

 

“ Solo perchè ho braccia forti non vuol dire siano virili.”, ribattè la biondina, sparendo con enorme sorpresa del ragazzo per poi riapparirgli di fronte tentando un fortissimo colpo di ventaglio. Il pigro genio riuscì però a schivare e prese un paio di kunai per parare il colpo successivo, ma venne schiantato via.

 

Lo schianto successivo fu quasi peggio, riuscì appena a mantenere il terreno di fronte alla forza di Temari. E avendola misurata bene stavolta, capì che c'era solo una cosa da fare. Saltò indietro lasciando che Temari colpisse l'aria e alzò una mano.

 

“ Mi arrendo.”, disse infine il Nara.

“ Davvero?”, chiese sconvolta la kunoichi.

 

“ Sei troppo forte per me.”, disse semplicemente Shikamaru, che assieme all'avversaria tornò agli spalti per il sollievo dei fratelli di lei.

 

“ Per fortuna Temari ce l'ha fatta.”.

 

“ Finora tutti i match sono stati maschi contro femmine, che hanno vinto. Sono lieta che ci siano tante buone kunoichi quest'anno.”., disse Kurenai.

 

“ Sembra che però il vincitore del prossimo match sarà comunque un maschio.”, le rispose Tsunade.

Sasuke Uchica vs Neji Hyuga

 

Entrambi i prodigi camminarono al centro dell'arena. I genin di Konoha furono lieti che si sarebbero combattuti a vicenda, così non li avrebbero avuti in mezzo alle finali.


“ Forza, Sasuke, puoi farcela.”, lo incitò Sakura.

 

“ Mostra a tutti quanto sei fantastico.”, continuò Karin.

 

“ Oh, speravo di combattere io con loro.”, si lamentò Lee, ricevendo un'occhiataccia da Tenten.

 

Gli adulti avevano un'opinione diversa però.

 

“ Peccato non sia successo nelle finali, questo tipo di scontro avrebbe portato parecchia audience.”, disse Jiraya tenendo le braccia conserte, ma Tsunade lo consolò.

 

“ Non sottovalutare gli altri genin, Jiraya, non ho dubbi daranno un grande spettacolo.”.

 

“ Dicono tu sia tra i più forti genin di Konoha. Buono a sapersi, non volevo accedere alle finali solo per aver avuto la fortuna di combattere contro una mezza tacca.”, commentò Sasuke.

 

“ Presto rimpiangerai queste parole, Uchica, la fortuna non c'entra niente.”, rispose lo Hyuga mettendosi in guardia.

 

“ COMINCIATE!”, ordinò Yugao. Entrambi i ragazzi attivarono le loro arti oculari e si scontrarono una prima volta corpo a corpo. Nejii attaccò costantemente coi propri palmi mentre Sasuke tentava di defletterli con non poca difficoltà e alla fin saltò indietro.

 

“ Ben poche persone possono competere contro uno Hyuga nel corpo a corpo. Immagino tu abbia combattuto qualche utilizzatore del Pugno gentile.”.

 

“ Più o meno. So cosa queste tecniche possono fare e non ho certo intenzione di farmi colpire.”, affermò Sasuke, facendo ridere l'avversario.

 

“ Immagino tu abbia combattuto contro Hinata- sama, ma il divario tra noi due è troppo grande per darti un vero vantaggio solo basandoti su di lei.”.

 

“ Mi ha permesso comunque di dedurre alcuni dei vostri punti deboli. Come l'impossibilità di combattere da lontano. Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”.

 

Il moro sputò verso Nejii un'enorme palla di fuoco che fu schivata con facilità soprendente, venendo seguita da uno scatto verso il responsabile. Sasuke venne colpito ben due volte prima di prendere due kunai e contrattaccare.

 

“ Pensi davvero di aver capito tutto. L'arroganza dev'essere un tratto ereditario negli Uchica, d'altronde hanno tentato di distruggere tutto il villaggio.”, disse Nejii con un certo tono di superiorità, ma l'avversario mantenne il controllo sulle proprie emozioni, sebbene con non poche difficoltà dopo quel commento.

 

“ Sta attento a ciò che dici, o potresti pentirtene.”, disse freddo Sasuke aumentando la presa sui propri kunai, ma lo Hyuga non smise di provocarlo.

 

“ Tenti di spaventarmi, Sasuke? D'altronde forse ti sto sottovalutando, sono stati i tuoi familiari a farmi sentire il vero terrore.”.

 

“ Secondo avvertimento...”, lo avvertì nuovamente il giovane shinobi, sentendo il proprio autocontrollo sparire mentre digrignava i denti. Sugli spalti gli spettatori guardavano incuriositi, chiedendosi se ci fosse qualche risentimento tra i due o di più.

 

“ Che sta facendo il moccioso?”, domandò Tsunade inquieta.

 

“ Immagino cerchi di far incavolare Sasuke per fargli commettere degli errori.”, le rispose il marito, guardando la cosa con sguardo critico.

 

“ Lo sta sottovalutando. Il destino del nostro clan è un argomento molto delicato per lui.”, disse Shisui preoccupato, tenendosi pronto a intervenire se necessario.

 

“ Non dimenticherò mai quella notte. Fiamme dappertutto, l'odore dei morti, le urla e io terrorizzato mentre mio padre mi portava al sicuro insieme a Hikari- sama, Hinata e Hanabi. Dov'eri tu quella notte, in salvo nel tuo letto ignaro di tutto?”, concluse Nejii, completando la sua opera nel distruggere ogni limite Sasuke ancora avesse.

 

Scattò rapido contrò lo Hyuga, che rimettendosi in guardia ghignò pensando a quanto fosse stato facile metterlo in trappola. Scoprì però ben presto che quella furia non era semplice da fermare come si aspettava. Gli attacchi dell'Uchica erano rapidi e forti, rendendo difficile bloccare finchè non riuscì a prendere vantaggio di un piccolo errore colpendolo al petto e facendogli cadere il kunai.

 

“ Bene, io non mi prendo più alcuna responsabilità...”, sibilò freddo il ragazzo dopo aver sputato del sangue, facendo ribollire il proprio chackra.

 

“ Il tuo istinto omicida è molto forte, ma inutile contro di me.”, gli disse confidente Nejii. Sasuke lanciò un urlo terrificante e si lanciò ancora contro di lui. Lo Hyuga sapeva che al primo errore dell'altro avrebbe vinto e si preparò a colpirlo nuovamente al petto... solo perchè il suo Byakugan lo avvertisse che Sasuke era dietro di lui.

 

Venne colpito con forza nella schiena e prima che potesse rialzarsi, un altro potente calciò lo scaraventò indietro. Riuscendo a rimettersi in piedi, vide diversi shuriken venirgli incontro. Riuscì a schivarli, ma non notò i fili a essi attaccati e si ritrovò intrappolato.

 

“ Il chackra di Sasuke sta diventando più oscuro. Non mi piace la direzione che sta prendendo questo scontro.”, affermò spaventata Karin.

 

“ Tranquilla, sono certa che Sasuke saprà controllarsi.”, disse Shizune, sperando che fosse davvero il caso.

 

“ Vuoi vedere quanto gli Uchica possono diventare cattivi? Bene! Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”, esclamò Sasuke lanciando un potente getto di fuoco contro l'avversario immobile. Nejii riuscì all'ultimo secondo a mettere abbastanza forza sulle stringhe per liberarsi e nel tentativo di contrattaccare si lanciò su Sasuke per colpirlo alla mascella, ma il ragazzo sparì in una nuvola di fumo.

 

“ La Tecnica del trasferimento istantaneo, com...?”, domandò Nejii prima di ricevere un brutto colpo venendo spedito indietro e ricevendo altri violenti colpi da un furioso Sasuke.

 

La squadra dello Hyuga era preoccupatissima, persino Gai aveva perso il suo solito sorriso. Hinata gemette orrificata, coprendosi gli occhi per non guardare.

 

“ Non l'ho mai visto così arrabbiato e carico d'odio.”, commentò terrorizzata Sakura.

 

“ Che c'è, stronzo, spaventato dall'Uchica grande e cattivo?”, domandò il ragazzo irato dando un pugno nello stomaco di Nejii.

 

“ Bene, penso di aver visto abbastanza.”, disse Yugao cercando di terminare lo scontro, ma Sasuke prese altri due kunai.

 

“ Se ne vuoi ancora sarò più che felice di accontentarti.”, disse con una malcelata vena di sadismo nella voce.

 

“ Sasuke, fermati!”, gridò Shizune prima che l'allievo cercasse di infilzare Nejii, venendo fermato per tempo da una saetta grigia che aveva attraversato l'intera stanza. Riaprendo gli occhi, vide Shisui che lo bloccava con la lama di Yugao a pochi centimetri dai suoi occhi.

 

“ Basta, Sasuke!”, disse il capo clan serio come di rado prima d'allora.


“ Come puoi aiutarlo?! Ha insultato il nostro clan!”, gridò il genin provando a liberarsi senza successo.

 

 

“ Ho sentito tutto, e comunque non si merita più di quanto tu abbia già fatto. Hai già vinto, vai oltre e disonorerai il nostro clan addirittura di più.”.

 

“ Vincitore dello scontro, Sasuke Uchica.”, annunciò semplicemente Yugao mettendo via l'arma mentre il povero Nejii veniva soccorso dai suoi compagni di squadra.

 

“ Come sta?”, domandò Lee preoccupato.

 

“ Non bene.”, rispose Tenten guardando le ferite dell'amico. Giunse però un aiuto in una forma inaspettata.

 

“ Forse posso aiutarvi. Alzategli la testa- disse Karin, giunta all'improvviso. Decidendo di fidarsi, i due giovani fecero quanto detto e l'Uzumaki alzò una manica- mordimi il braccio.”.

 

Posando i denti sulla carne di Karin, Nejii sentì un flusso di energia scorrergli in corpo, restaurando il suo chackra e curando le ferite. Sentendo il dolore sparire, alla fine fu capace di stare in piedi.

 

“ Grazie, ma perchè mi hai aiutato?”.

 

“ E' il mio dovere di medico, ma puoi considerarlo anche le mie scuse per il massacro di Sasuke. Va comunque in infermeria, questo è solo un rimedio temporaneo.”, lo avvertì Karin, e i tre ragazzi si diressero subito in infermeria. Anche Sakura stava pensando alle ferite del compagno di squadra. Guarirlo era in genere qualcosa che le piaceva molto fare, ma non c'era molto spazio per la gioia al momento.

 

“ Sasuke- kun...”, cominciò lei timidamente.

 

“ Non chiedere...”, la interruppe lui sul nascere con un tono estremamente freddo.

 

“ Ti senti meglio comunque?”, continuò lei timidamente.

 

“ Sì, g- grazie.”, disse lui con uno sbuffo mentre lo schermo rivelava i prossimi contendenti.

 

 

 

Naruto Uzumaki vs Sakura Haruno

 

“ Finalmente il mio turno!”, esultò Naruto sbattendo i pugni.

 

“ Buona fortuna, Naruto- kun.”, gli augurò Hinata.

 

“ Sakura non è l'avversario peggiore che poteva capitarti, ma non abbassare la guardia, chiaro?”, si raccomandò invece la sensei.

 

“ Non si preoccupi, ho una nuova tecnica che dovrebbe aiutarmi non poco.”, disse confidente il ragazzo.

 

“ Non permettergli di cominciare una battaglia troppo lunga. Naruto ha molta più resistenza e chackra di te, ma tu hai un miglior controllo. Usa la cosa a tuo vantaggio.”, si raccomandò invece Shizune all'allieva.

 

“ Lo farò, sensei.”, annuì questa determinata prima di dirigersi sul ring, cominciando una gara di sguardi determinati con Naruto, gli occhi di entrambi accesi dalla determinazione con Yugao in mezzo a loro.

 

“ Pronti? Cominciate!”, annunciò la donna, e Naruto saltò subito indietro eseguendo la sua tecnica preferita.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, esclamò creando vari doppioni che circondarono l'avversaria. La rosata rispose con pugni potenziati dal chackra schivando quando necessario.
 

“ Yaahhh!”, gridò Sakura colpendo le copie una dopo l'altra mentre Naruto riceveva le loro memorie nell'istante in cui venivano distrutte.

 

“ Sei diventata molto più forte. Combatterti corpo a corpo non è un'opzione.”, commentò il ragazzo rimettendosi in guardia.

 

“ Grazie per avermi insegnato questa tecnica, si sposa perfettamente col mio controllo del chackra. Non è che ora rimpiangi di averlo fatto, vero?”, disse Sakura sardonica e soddisfatta, ma Naruto scosse la testa.

 

“ Per niente. Se non ti battessi ora, non sarei degno di passare oltre”.

 

“ Ben detto, continuiamo!”, disse ancora la ragazza scrocchiando le nocche e lanciandosi sull' avversario, ben conscio che un singolo colpo ben mirato avrebbe potuto porre fine allo scontro. Sakura di suo pensava che la sua super forza sarebbe stata sufficiente a vincere, ma le avrebbe mostrato quanto si sbagliava e saltò indietro creando altre copie.

 

“ Prendetela!”, ordinò loro creando un nuovo assalto.

 

“ Molto intelligente, farmi stancare a furia di attacchi dai tuoi cloni. Ma sei un illuso se pensi che te lo lascerò fare.”, disse la ragazza muovendosi tra l'orda di Uzumaki distruggendone alcuni e cercando di mirare all'originale, finchè non incanalò più energia nelle braccia.

 

“ Uh?”, domandò stupidamente il biondino.

 

“ Sei mio!”, esclamò determinata la rosata affondando il pugno nello stomaco di Naruto, svuotandolo di tutta l'aria che aveva in corpo sorridendo trionfante, prima che il malcapitato sorridesse con confusione di lei e sparisse in una nuvola di fumo causandole un urlo shockato prima di vedere un'altro gruppo di copie( probabilmente contenenti l'originale) che si lanciò su di lei con un kunai, obbligandola a usare la stessa arma per parare la raffica di fendenti.

 

“ Come ha fatto a ingannarla?”, domandò Karin impressionata.

 

“ Naruto ha usato la Tecnica della sostituzione con uno dei suoi cloni, salvandosi a una rapidità impressionante.”.

 

“ Non le sarà facile superare quel tipo di difesa.”, commentò Sasuke, sapendo che Naruto era una delle poche persone con sufficiente chackra da usare quell'abilità più volte di fila.

 

“ Non sottovalutarla, Sakura ha molte risorse.”, le disse Shizune, certa che l'allieva avesse altro in mente. Quando infatti Naruto colpì l'avvesaria dopo che questa, intenta a disperdere un clone dopo l'altro o a bloccare i colpi, lasciò il fianco aperto, il suo kunai si infranse sulla pelle di lei. Sakura sorrise e ne approfittò per afferrare la copia usandolo come una mazza per sbarazzarsi delle altre.

 

“ COSA?!- esclamò stupefatto il biondino originale guardando la carneficina- non puoi aver usato la tecnica di rafforzamento per indurire la pelle, neanche mamma riesce a farlo.”.

 

“ Si chiama Tecnica della pelle di ferro. L'ho modificata un po' perchè non si noti e si attivi appena si viene colpiti.”, spiegò Sakura facendo diventare la sua pelle di un colore marroncino e i suoi capelli color argento.

 

 

“ Non male come protezione.”, disse ammirato Naruto.

 

 

“ Sono un ninja medico, sul campo di battaglia sarei il primo bersaglio. Devo avere un modo per difendermi.”.

 

“ Quanto dura?”, chiese ancora il ragazzo, non ricevendo ovviamente l'informazione che voleva.

 

“ Non aspettarti che te lo dica. E come sopra, non ti permetterò di allungare questo duello.”.

 

“ Buona fortuna, ho molto più chackra di te e non puoi fermarmi dal creare cloni.”, ribattè Naruto creando altri doppi di sé stesso.

 

“ E' qui che ti sbagli, Shizune- sensei mi ha insegnato un buon contrattacco. Tecnica della nebbia velenosa!”, esclamò la rosata sputando una larga nuvola di veleno violaceo. Naruto saltò subito via per evitarlo, sentendo alcune tossine entrare nel suo organismo procurando una sensazione di bruciore ovunque.

 

“ Urghh.”, esclamò formando un sigillo per spazzare via la nuvola con una delle sue tecniche, ma la voce di Sakura lo interruppe.

 

“ Non pensare di usare una tecnica di vento per disperdere il veleno o finirà addosso agli spettatori. Certo, non li ucciderà, ma fa un male cane.”, lo avvertì con un certo ghigno in faccia, imitato presto da Naruto.

 

“ Ho un'altro metodo per liberarne. Shizune nee-san ti ha detto che questo gas è molto infiammabile?'

 

 

“ Certo, questo lo rende anche buono per creare esplosioni sul momento, ma tu non conosci tecniche di fuoco che io sappia.”.

 

“ Vero, per fortuna esistono queste piccole meraviglie chiamate carte bomba.”.

 

“ … merda.”, fu tutto ciò che potè dire Sakura prima che una carta bomba attaccata a un kunai fece esplodere il gas, col conseguente fumo spazzato via da una tecnica di vento.

 

“ E' ora di finirla.”, disse Naruto scrocchiando nuovamente le nocche, ma Sakura non era ancora disposta ad arrendersi.

 

“ Ti sarai anche liberato dal gas, ma non hai metodi per scalfire la mia pelle impenetrabile.”, disse stizzita rimettendosi in guardia, ricevendo come risposta un ghigno sfottente dell'avversario.

 

“ Ho qualcosa che potrà superare anche la tua difesa.”.

 

“ Pff. Avessi avuto una tecnica così potente l'avresti già usata.”, disse la ragazza, stando comunque attenta alle sue mosse.

 

“ Non pensavo ti meritassi di subirla. Puoi essere un po' stronza a volta, ma per la maggior parte del tempo sei simpatica.”, commentò Naruto alzando le braccia, irritando Sakura.

 

“ Stai implicando che sia debole?!” Forza, fa del tuo peggio!”, lo incitò lei.

 

“ Di cosa sta parlando, Jiraya? Mi viene in mente solo una tecnica che può superare la difesa di Sakura e dubito che tu gliel'abbia insegnata.”, domandò una confusa Tsunade al marito, che ne sapeva meno di lei.

 

“ No, credo sia qualcosa che gli è venuto in mente da sè.”.

 

“ Boh, ne parla come fosse una tecnica di rango A.”, rispose il medico, con la sua curiosità condivisa da tutti gli spettatori.

 

 

“ Spero che tu possa perdonarmi, Sakura. Tecnica dell'harem Uchica!”, esclamò Naruto sorprendendo tutti. Venne avvolto da svariate nuvole di fumo finchè non circondarono anche Sakura. Ma invece di trovarsi davanti copie del biondino, vide tantissimi Sasuke.

 

Sakuke nudi. Le loro intimità coperte solo da minuscole nuvolette e messi per di più in una posa sexy mandando alla giovane Haruno piccoli baci e battute provocanti.

 

Le reazioni sugli spalti furono miste. Alcune ragazze dell'età di Ino avevano un rivolo di sangue che colava dal naso. La maggior parte dei maschi inarcò un sopracciglio. Le donne, soprattutto Tsunade, Shizune e Kurenai sentirono un misto di furia e disappunto. Non molto comunque comparato alla rabbia infernale provata dall'Uchica.

 

Sakura dal canto suo poteva appena muoversi, potendo solo guardare quella beltà col cervello in brodo di giuggiole. Alla fine un fiotto di sangue la spedì a razzo contro il soffitto, con conseguente caduta sul pavimento. Yugao la controllò subito, scoprendo che era ancora viva e vegeta aldilà dell'espressione ebete sul viso.

 

“ Vincitore... Naruto Uzumaki.”, annunciò la kunoichi dai capelli viola senza troppo entusiasmo. Il suddetto esultò felice facendo sparire i Sasuke e corse dai suoi compagni, felici per la vittoria a differenza di Kurenai.

 

“ Una vittoria ben meritata, ma dovremmo parlare a fondo di quella tecnica.”, disse severa all'allievo, che scrollò le spalla.

 

“ Ehi, se Sakura si lasciasse distrarre così in battaglia, dubito meriterebbe di essere una chunin.”.

 

“ Vero, ma avrei preferito usassi metodi più classici per sconfiggerla. Non funzionerà così tutto il tempo.”.

 

“ Pensavo fosse una buona idea per batterla senza farle del male. Evocare un rospo sarebbe stato troppo.”.

 

Hinata si domandò se fosse riuscita a resistere alla visione di tanti Naruto nudi, ma decise di lasciare la questione in un angolo oscuro della sua mente.

 

Nel frattempo Sakura, fatta rianimare, tornò sugli spalti.

 

“ Ed ecco andare via la mia opportunità di diventare chunin.”, si lamentò lasciandosi andare sulla ringhiera.

 

“ Tranquilla, potrai ritentare tra sei mesi.”, la consolò Shizune pattandole la spalla senza troppo successo mentre apparvero altri due nomi sullo schermo.

 

 

 

Chojii Akimichi vs Yoro

 

“ Forza, Chojii, so che puoi farcela.”, disse Asuma per incoraggiare l'allievo mentre entrava nell'arena.

 

' Oh, come farò a perdere contro questo tizio e farlo sembrare vero?', si domandò esasperato Yoro nel vedere l'avvesario, che non sembrava così minaccioso a prima vista.

 

“ COMINCIATE!”, annunciò Yugao una volta che i due contendenti furono l'uno di fronte all'altro.

 

“ Tecnica dell'espansione parziale!”, esclamò Chojii ingigantendo un braccio e tentò di colpire Yoro come fosse una mosca. L'uomo schivò facilmente saltando via e lanciando un singolo shuriken.

 

“ Tecnica dei cloni degli shuriken!”, esclamò creando varie copie dei propri proiettili. L'Akimichi usò l'arto ingrossato per proteggersi, procurandosi solo alcune ferite trascurabili.

 

“ Urghh!”, digrignò comunque facendo finta di essersi fatto più male di quanto sembrasse.

 

' Beh, sembra non dovrò fingere troppo.', pensò Yoro.

 

“ Non male, ragazzino, ma ti servirà ben altro.”, disse sorridendo all'avversario.

 

“ Questa è solo una delle tecniche del mio clan, ho ben altro a disposizione.”.

 

“ Mostramele, allora.”, disse il jonin rimettendosi in guardia.

 

“ Con piacere. Tecnica dell'espansione!”, esclamò il giovane genin trasformandosi con sorpresa dell'avversario in un grosso pallone con arti abbozzati. Ritirando questi ultimi, rotolò contro Yoro ad alta velocità per travolgerlo e ricevette come contrattacco un grosso getto d'acqua che lo rallentò non poco.

 

Ma lo scopo di Yoro era farsi eliminare e quindi indebolì gradualmente la propria tecnica finchè la velocità di Chojii non ebbe la meglio sbattendolo a pochi centimetri dal bordo del ring con un forte urlo di dolore. Aveva decisamente sottovalutato la forza di Chojii, col compenso di essersi guadagnato la pietà di molti spettatori.

 

 

 

 

“ Arbitro, non posso continuare.”, affermò rimettendosi appena in piedi, spingendo Chojii a tornare al suo aspetto normale.

 

“ Chojii Akimichi è il vincitore.”, dichiarò Yugao. Il giovane shinobi esultò e tornò dai propri compagni mentre Yoro veniva portato via dai ninja medici.

 

“ Complimenti, Chojii!”, si congratulò Ino.

 

“Bello sapere che almeno uno di noi arriverà alle finali.”, disse Shikamaru.

 

“ Ehi, stai insinuando qualcosa?”, si lamentò offesa la compagna di squadra.

 

“ No, no, tranquilla.”.

 

“ Per la loro età, quei tipi di Taki sono piuttosto deboli.”, commentò però Haku.

 

“ In che senso?”, gli chiese Naruto.

 

“ Beh, sembrano forti, ma non hanno dato chissà che scontro. E sia Tamaki che Chojii non sono esattamente tra i più forti della nostra classe.”.

 

“ Beh, uno ha avuto la sfortuna di finire contro creature a cui era allergico.”, s'intromise Hinata.

 

“ Peccato che non ci siano persone allergiche ai rospi, ma d'altronde non ci sarebbe gusto nel vincere così.”, concluse Naruto limitandosi a vedere le prossime battaglie.

 

“ Non male finora. Con l'eccezione della figlia di Rasa, tutti i finalisti sono di Konoha.”, osservò Jiraya.

 

“ Sono felice che Naruto abbia sconfitto Sakura, ma spero che almeno uno dei miei allievi arrivi alle finali. Il mondo deve vedere meglio l'utilità dei ninja medici.”, proseguì Tsunade.

 

“ Non ho dubbi che ce la faranno, Sakura ha solo trovato un brutto avversario.”, la consolò il marito.

 

“ Bene, mi stavo stancando di aspettare.”, disse Gaara con un sorrisetto.

                                                                                                                              *****

Salve a tutti, spero che il capitolo vi abbia soddisfatto. I prossimi aggiornamenti saranno un pò incerti visto che starò con i miei ancora per un pò, spero di risentirvi presto. Buona estate intanto.

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Capitolo 24
*** Preliminari, parte 2 o Il campo di battaglia è il posto migliore dove incontrare nuova gente ***


Capitolo 24

 

Preliminari, parte 2 o Il campo di battaglia è il posto migliore dove incontrare nuova gente

 

Tutti guardarono i nuovi contendenti con espressione ammutolita

 

Shino Aburame contro Gaara

 

“ Questa è un po' una seccatura.”, disse Shikamaru.

 

“ Cavolo, povero Shino- continuò Chojii- neanche tutti e tre insieme abbiamo potuto battere quel ragazzo e ora dovrà affrontarlo da solo.”.

 

“ In bocca al lupo, amico.”, gli disse Kiba mettendogli una mano sulla spalla.

 

“ Faremo il tifo per te.”, lo incitò Tamaki, sorridendogli simpatetica prima che il moro scendesse nell'arena assieme a Gaara.

 

“ Cominciate!”, ordinò Yugao tagliando l'aria. Per prima cosa Shino mise molta distanza tra sé e il rosso per poi allargare le braccia per evocare sciami di insetti che disgustarono non pochi spettatori. Ma Gaara rimase immobile e in breve la moltitudine di insetti sbattè contro una barriera di sabbia.

 

Shino provò a dividere i propri accoliti in più gruppi, a per ognuno di essi si formarono altri scudi che li bloccarono. Tentò con tre kunai, ma il risultato non cambiò.

 

“ Gaara è intoccabile, come farà Shino a prenderlo?”, domandò Naruto.

 

“ Dovrà trovare un punto debole e approfittarne.”, disse Kurenai pragmatica.

 

“ Se quella sabbia ce l'ha. Temo Shino non abbia niente per perforarla.”, disse Haku, un po' dispiaciuto per l'amico e anche alquanto scettico.

 

“ Ogni jutsu ha un punto debole, non dimenticatelo.”, disse più severa Kurenai. Accanto a lei, Hinata attivò il Byakugan per analizzare la sabbia di Gaara.

 

“ Sembra che sia infusa di chackra, ma non un tipo normale.”.

 

“ Dev'essere quello del suo demone- notò Naruto- Shino ha proprio trovato il suo avversario peggiore possibile.”.

 

Il genin di Suna intanto aveva deciso di concludere il match.

 

“ Arte del vento: Shuriken di sabbia!”, esclamò Gaara lanciando una lunga serie di proiettili di polvere. L'Aburame riuscì a evitarne la maggior parte, ma si beccò comunque alcuni tagli e purtroppo per lui era solo l'inizio.

 

Con un altro sigillo, Gaara formò cinque tentacoli di sabbia che si avventarono sul moro forzandolo alla difensiva.

 

“ Diamine, non solo quella roba è impenetrabile, ma fa anche parecchio male. Sono lieto di non doverlo combattere.”, disse Kiba preoccupato per l'amico.

 

“ Shino è comunque molto forte e intelligente, troverà un modo...”, lo contraddisse Tamaki prima d'essere interrotta.

 

“ Arbitro, desidero arrendermi.”, disse Shino rassegnato facendo partire alcuni gemiti di stupore dalla folle, anche se non era molto sorprendente vista la forza di Gaara. Yugao lo guardò serio.

 

“ Sicuro?”.

 

“ Assolutamente. Non ho modi per vincere, quindi meglio non perdere tempo.”.

 

“ In questo caso il vincitore è Gaara.”.

 

“ Se non sbaglio è il ragazzino che tu e Naruto avete aiutato qualche anno fa, giusto?”, domandò Tsunade a Jiraya mentre i due genin tornavano sugli spalti. Jiraya annuì guardando attento l'oggetto del loro interesse.

 

“ Sì, tremo al pensiero di cosa sarebbe successo non avessi sistemato il sigillo. Quella delusione di padre che ha di certo non avrebbe aiutato.”.

 

“ Mi chiedo come se la caverebbe Naruto contro di lui.”, commentò la donna.

 

“ Potrebbero affrontarsi nelle finali e in quel caso dovrò accelerare l'allenamento di Naruto.”.

 

Quando i due contendenti ebbero ricevuto le congratulazioni e il conforto dei propri compagni, l'attenzione tornò allo schermo per vedere chi avrebbe combattuto.

 

 

 

Hinata Hyuga vs T

 

“ Prendilo a calci, Hinata!”, esclamò Naruto per incoraggiare l'amica.

 

“ L- lo farò.”, disse lei facendo un grosso respiro prima di entrare.

 

“ Interessante. Hinata è stata quasi rapita da Kumo anni fa e ora sta per combattere un loro ninja. Quante opportunità c'erano?”, si domandò Kurenai , mentre anche T si preparava per il duello.

 

“ Farai meglio a non perdere come questo cretino, chiaro?”, la minacciò Karui riferendosi alla figuraccia di Omoi.

 

“ Tranquilla, ho tutto sotto controllo.”, rassicurò la compagna.

 

“ T metterà subito uno spettacolo grandioso, a chiunque guarderà la testa esploderà e il villaggio orgoglioso sarà, YEAH!”, cantò eccitato Bee putando le dita sull'allieva,

 

“ Grazie, sensei, farò del mio meglio.”, disse lei prima di andare verso Hinata.

 

“ Cominciate!”, ordinò Yugao dando inizio alla battaglia. Le ragazze presero una posa da combattimento e dopo qualche secondo di studio Hinata prese l'iniziativa per prima, cominciando con una lunga serie di colpi coi palmi diretti al petto. T la bloccò prendendole il polso con una mano e provò a colpirla con l'altra, ma la Hyuga ribattè con la stessa mossa e dopo un breve scontro entrambe le kunoichi saltarono all'indietro.

 

“ Te la cavi bene. Non molti possono contrastare il Pugno gentile al primo incontro con esso.”, commentò ansimante.

 

“ Ho fatto i miei compiti. Pure tu te la cavi bene e sei anche carina.”, disse l'altra genin sorprendendo non poco Hinata, che arrossì.

 

“ C- carina?”, domandò col suo solito balbettio mentre T continuava.

 

“ Già, non molte ragazze portano così bene i capelli corti. E poi cosa usi per avere una pelle così...?”.

 

“ Piantala di flirtare, T!”, urlò Karui dagli spalti.

 

“ Giusto, Karui. Scusa, Hinata- chan, ma dovrò rompere il tuo bel faccino.”.

 

 

' Carina? Hinata- chan? Questa ragazza è...?”, si domandò la Hyuga prima che T formasse un'altra serie di sigilli.

 

“ Arte del tuono: Lampo abbagliante!”, esclamò creando un'abbagliante luce che travolse gli occhi dell'avversaria.

 

“ AAAAARGH! I MIEI OCCHI!”, esclamò dolorante la Hyuga portandosi le mani al Byakugan ora disattivato. T fece un sorrisetto di vittoria e prese una manciata di kunai. La vista di Hinata però tornò prima del previsto e una serie di tecniche ben previste le permisero di deviare i coltelli.

 

 

' E' una combattente a lungo raggio. Se voglio vincere, devo avvicinarmi il più possibile.', pensò facendo qualche passo indietro. Si lanciò contro T tentando di colpirla al petto, ma lei saltò per tempo prima di formare vari sigilli.

 

 

“ Arte del tuono: Tecnica dello scudo elettrico!”, esclamò la genin di Kumo, ricoprendo il proprio corpo di elettricità statica e anche senza il proprio Byakugan attivo, Hinata capì che non doveva toccarla.

 

“ Quella roba fa parecchio male, vero?”, domandò muovendosi con cautela.

 

“ Già. Sono la specialista di combattimento a distanza e cure della squadra, quindi il sensei mi ha insegnato questo jutsu per ovviare ai miei punti deboli.”.

 

“ Sei una kunoichi con molte risorse.”, si complimentò Hinata pensando alla prossima mossa.

 

“ Grazie, è bello quando le mie abilità vengono riconosciute.”, disse lieta la mora.

 

“ Ma comunque non servirà a molto alla lunga.”, disse confidente l'artista marziale rimettendosi in posa. T rispose con un gesto di sfida.

 

“ Davvero? Allora vieni a provare per conto tuo.”, disse avvicinandosi a Hinata, che in tutta risposta diede due potenti colpi prima alla mascella e poi al suo stomaco senza soffrire alcun danno.

 

“ COSA?!”, esclamò Karui vedendo quell'offensiva..

 

“ Mostrale chi è il boss, Hinata!”, gridò Naruto, incoraggiando l'amica a colpire ancora più duro T, il cui scudo non era più attivo.

 

“ C... come hai?- domandò T cercando di difendersi dai successivi attacchi, notando le scintille attorno alle mani di Hinata- cosa?! Usi anche tuo l'Arte del fulmine? Ma gli Hyuga non usano il ninjutsu!”.

 

“ Non sono la tipica Hyuga. E scusami, ma è ora di porre termine allo scontro!”, disse lei caricando nuovamente il proprio chackra. T ringhiò e tentò di ricreare la propria tecnica accecante, ma non fu abbastanza veloce.

 

“ Arte del... URGH!”.

 

“ Otto trigrammi: Tecnica delle sedici chiusure!”, annunciò la ragazza enumerando un colpo dopo l'altro finchè T non cadde piena di ferite a terra incapace di muoversi.

 

“ T non può più continuare, la vincitrice è Hinata Hyuga!”, annunciò Yugao dopo aver controllato il polso della sconfitta. Hinata sospirò di sollievo e Karui sbuffò seccata, ma entrambi i rumori furono sommersi dalle grida entusiaste di Naruto. La compagna di squadra tornò da lui mentre i medici portavano via T.

 

“ Sapevo che ce l'avresti fatta, Hinata!”, si congratulò felice il biondino facendo arrossire l'amica.

 

“ G- grazie. Era un'avversaria molto forte.”.

 

“ Stando a quanto ha detto non era neanche una combattente diretta. Kumo è diventata molto più rigorosa nell'addestrare i propri genin.”, intervenne Kurenai.

 

“ Il tipo che Tenten ha sconfitto non sembrava così forte.”, osservò Naruto.

 

“ Perchè era un combattente a corto raggio, nelle possibilità di Tenten. Se lei fosse stata una specialista della lunga distanza non credo avrebbe vinto.”, disse ancora l'insegnante. Il genin annuì e si rivolse ad Haku.

 

“ Beh, ora tocca a te. Devi esserci anche tu alle finali.”.

 

“ Tranquillo, non ho in mente di perdere.”, gli sorrise l'amico.

 

“ Ci sono pochi candidati rimasti. Forse Haku sarà il prossimo a combattere.”, osservò la Hyuga rivolgendo lo sguardo ai due nuovi nomi, venendo però delusa.

 

 

 

Kiba Inuzuka vs Karin Uzumaki

 

“ Forza, Akamaru, sembra che abbiamo uno scontro facile.”, disse confidente l'Inuzuka scendendo nell'arena.

 

“ E questo che significherebbe?”, domandò infastidita Karin, sentendosi non poco insultata dall'affermazione dell'avversario.

 

' Meglio insegnare a Kiba a non sottovalutare più l'avversario.', si appuntò Kakashi con uno sbuffo mentre Shizune si raccomandò all'allieva.

 

“ Gli Inuzuka in genere si muvono veloci e colpiscono con forza. Non lasciare che si avvicini, tieni d'occhio i suoi movimenti e non farti accecare.”, spiegò rapida il ninja medico.

 

“ Non si preoccupi, sensei, la renderò fiera.”, disse sorridente Karin, prima di scendere nell'arena dove Yugao si assicurò fossero pronti.

 

“ Cominciate!”, annunciò, venendo seguita istantaneamente da un sigillo di entrambi i contendenti.

 

“ Arte dell'imitazione animale: Stile a quattro zampe!”.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, esclamò l'Uzumaki circondandosi di quattro copie mentre Kiba si mise a quattro zampe, ottenendo dei lineamenti più ferali venendo avvolto da un lieve velo di chackra.

 

“ Pensi mi impressioni? Sono solo più avversari da colpire! Vai, Akamaru!”, esclamò Kiba lanciandosi all'attacco col suo fedele cane. Le quattro ragazze presero ciascuna un kunai preparandosi allo scontro, prima di vedere anche Kiba armeggiare con la sua borsa degli attrezzi, rivelando ordigni che esplosero riempiendo l'arena con una coltre fumogena.

 

' Bombe di fumo?', pensò la ragazza, che comunque capiì facilmente la strategia del ragazzo: avvantaggiarsi col proprio fiuto mentre lei non poteva vederlo o sentirlo, avendo allenato le sue abilità di stealth. Ma anche lei aveva sensi che andavano oltre la vista e riuscì a bloccare gli attacchi di Kiba e Akamaru, e due colpi ben piazzati spinsero la coppia fuori dalla nuvola.

 

“ Cosa, sei riuscita a vedermi?”, domandò infuriato il ragazzo.

 

“ Sono una sensitiva, cretino, accecarmi è inutile!”.

 

“ Ok, non volevo usarlo, ma devo vincere a tutti i costi.”, sbuffò di nuovo lui prendendo qualcos'altro dal suo marsupio e lanciandolo ad Akamaru, che divenne rosso.

 

“ Hai dato al tuo cane un farmaco da guerra?”, chiese Karin stupita mentre Kiba prendeva un farmaco a sua volta.

 

“ Ed è solo l'inizio. Vieni, Akamaru- ordinò il ragazzo al proprio cane, che saltò sulla sua testa prima che facesse alcuni sigilli - Arte dell'imitazione animale: Tecnica della copia bestiale.”, annunciò trasformando il suo cane in una copia di sé stesso. Karin si limitò ad aggiustarsi gli occhiali.

 

“ Sai che posso ancora capire chi è chi, giusto? I chackra di animali e persone sono molto diversi, anche se il tuo clan è una piccola eccezione.”.

 

“ Non sto cercando di ingannarti, ma di ridurti in frattaglie! Tecnica delle zanne vorticanti!”, esclamò l'avversario lanciandosi contro le quattro copie trasformandosi in potenti trivelle che vanificarono qualsiasi difese del quartetto prima di dirigersi contro l'originale, che riuscì appena a schivare.

 

' Diamine, dovevo proprio sottovalutarlo? Forza, Karin, ci dev'essere qualcosa da fare... ma sì!', pensò dopo diversi graffi prendendo a sua volta delle bombe di fumo. E per quanto fosse incredibile l'olfatto di Kiba, era difficile usarlo quando ruotava a una simile velocità senza neanche poter vedere, obbligandolo a fermarsi.

 

“ Sei veloce a pensare, ma stai solo ritardando l'inevitabile.”, disse sardonico all'avversaria.

 

“ Lo pensi davvero?”.

 

“ Sì. Sono più veloce e forte di te, e quando finirai le bombe fumogene non potrai più nasconderti.”, disse presuntuoso il ragazzo cane.

 

“ Oh, ma io ho un ottimo nascondiglio. Un sacco di persone pensano che essere un sensitivo significhi solo essere bravi a trovare le persone, scordando le applicazioni più pratiche. Ora dimmi, tieni di più a diventare un chunin o al tuo cagnolino?”, domandò ancora la rossa. Quando il fumo si diradò vide con sommo orrore che Karin teneva Akamaru stretto tra le braccia, con un kunai fin troppo vicino al suo collo.

 

Rimasto senza parole, si rese conto di essere stato fregato. Non poteva chiedere supporto né sorprendere l'avversaria. C'era solo una possibilità.

 

“ Hai vinto. Arbitro, mi arrendo.”.

 

 

“ La vincitrice è Karin Uzumaki!”, annunciò Yugao mentre Karin lasciava libero Akamaru, che saltò nelle braccia del padrone.

 

“ Dai, sei stato grande.”, lo consolò lui mentre Karin esultava dalla gioia.

 

“ Ho vinto, ho vinto, ho vinto!”, esclamò saltellando verso gli spalti.

 

“ Fantastico, Karin, sapevo ce l'avresti fatta!”, le disse orgogliosa Shizune.

 

“ Lo sappiamo, l'abbiamo visto.”, mormorò invece Sakura roteando gli occhi.

 

“ Dici così solo perchè non sei stata figa quanto me- le rispose l'Uzumaki con una linguaccia prima di rivolgersi al compagno- Mi hai visto, Sasuke- kun?”.

 

“ Hai sentito Sakura, no? Stavamo guardando.”, disse lui col solito tono piatto e Sakura ricambiò la linguaccia.

 

“ Sono felice Karin nee- chan abbia vinto. Il clan Uzumaki continua a rompere culi.”, disse felice Naruto prima di osservare i nomi dei nuovi contendenti

 

 

Ino Yamanaka vs Karui

 

“ Finalmente!”, disse Ino scendendo nell'arena.

 

“ Buona fortuna, Ino!”, la incitò Choji.

 

“ Stessa cosa.”, aggiunse Shikamaru.

 

“ Non posso permettermi di perdere. Se almeno uno non arriva alle finali, A- sama ci brucerà vivi. Per fortuna la biondina non sembra chissà che.”, disse un po' ansiosa Karui guardando la Yamanaka. Omoi però non era d'accordo.

 

“ Attenta, forse sta cercando di apparire meno pericolosa di quanto sia. E potrebbe avere chissà quale abilità innata super fica.”.

 

“ Non essere una sciocca, o ti frantumerò la calotta. Karui non perderà, la sua nemica non finge, è troppo cringe. YEAH!”, cantò Bee in un tentativo di incoraggiare l'allieva.

 

“ Grazie, sensei. Non perderò.”, ringraziò questa dirigendosi verso Ino, squadrandola per bene.

 

“ Cominciate!”, annunciò secca Yugao. Karui non perse tempo e sfoderò la sua katana per poi dirigersi contro Ino, che contrattaccò sorridendo con una bomba fumogena. Accecando completamente l'avversaria, ne approfittò quindi per confonderla ulteriormente.

 

“ Tecnica dell'urlo mentale!”.

 

“ Urghh.”, esclamò Karui, che sentì come un centinaio di voci le stessero urlando in testa e facendo cadere la propria arma barcollò all'indietro.

 

“ Ti piace? Non ha molto raggio, ma fa il suo dovere di tenerti lontana da me, visto che sembri una combattente ravvicinata.”.

 

“ Immagino che tu sia una specialista dalla lunga distanza. Molto furba, ma come T ha dimostrato ci siamo allenati per eliminare le nostre debolezze.”, ribattè lei prendendo alcuni shuriken, ma Ino non sembrò preoccuparsi.

 

“ Uh, usi shuriken, sai che roba.”.

 

“ Ora ti spaventeranno sul serio. Arte del fulmine: Tecnica degli shuriken folgoranti!”, disse lei infondendo le proprie armi con un flusso di elettricità a catena, che Ino riuscì comunque ad evitare.

 

“ E' il meglio che hai?”.

 

“ Oh, neanche per sogno.”, sorrise Karui, ripetendo l'attacco con molti più proiettili, che formarono una sorta di ragnatela di fulmini. Ino cercò di saltare nel boco più grande, ma sbagliò i tempi e venne folgorata.

 

Cercò di rimettersi in piedi convincendosi che era solo un po' di dolore ai muscoli, ma Karui fu più rapida e pose la lama della sua spada al collo della biondina e un tentativo di liberarsi fu anullato da un potente calcio.

 

“ Mi arrendo.”, gemette Ino capendo di aver detto, e Yugao annunciò la fine dell'incontro.

 

“ Vincitrice, Karui.”.

 

“ Non male. Hai combattuto con ferocia e coraggio.”, disse la rossa aiutando Ino a rimettersi in piedi.

 

“ Grazie, ma non mi sarebbe dispiaciuto vincere.”.

 

“ Allenati, il prossimo esame andrà meglio.”.

 

Ricevendo le rispettive congratulazioni o condoglianze dalle proprie squadre, le due ragazze guardarono incuriosite chi sarebbero stati i prossimi combattenti.

 

Kankuro vs Fu

 

“ Finalmente!”, commentò il marionettista.

 

“ Sì, è il mio turno!”, esultò la kunoichi.

 

“ Quindi dovrò combattere Rock Lee. Purtroppo so poco e niente di lui.”, si lamentò Haku.

 

“ Per quanto ne so non può usare ninjutsu e genjutsu, ma solo il corpo a corpo.”, disse Hinata.

 

“ Quindi dalla lunga distanza starai bene.”, aggiunse Naruto.

 

“ Non so, sembra un tipo duro.”, disse ancora lo Yuki guardando Lee, che sembrava concentratissimo sullo scontro, così come Naruto.

 

“ Per ora sono interessato a Kankuro, voleva diventare un marionettista.”.

 

“ Cominciate!”, ordinò come sempre Yugao. I due contendenti si studiarono per lunghi secondi prima di sfoderare la prima mossa. Kankuro rivelò un'enorme marionetta umanoide con tre occhi rossi, e lo attaccò subito a sé con dei fili di chackra.

 

“ Osserva il potere dei marionettisti di Suna.”, disse facendo sparare alla propria arma una raffica di senbon, che Fu evitò grazie alle sue ali con qualche giravolta.

 

“ Carino.”, commentò guardando la creatura meccanica.

 

“ Pensi di potergli scappare? Illusa.”, disse Kankuro facendo saltare Karasu perchè afferrasse Fu.

 

“ Pensò di sì. Tecnica della polvere illusoria- disse lei circondandosi con una grossa nube di polvere dorata. Dovendosi coprire gli occhi, Kankuro fece deviare la sua marionetta e Fu ne approfittò per colpire- E ora... URAGANO DI TAKIKAGURE!”, disse dando un potentissimo pugno al moro con un conseguente ' crack'. Ma le sembrava di aver colpito del legno più che carne e ossa, infatti la faccia di Kankuro cominciò a cadere rivelando lo stesso Karasu.

 

“ Presa!”, disse il vero Kankuro, facendo afferrare all proprio manichino la Fu in un abbraccio a quattro braccia, sperando che decidesse di arrendersi.

 

“ Parli troppo per essere un ninja.”, gli disse Fu.

 

“ Sì sì, ti arrendi o no?”.

 

“ Neanche per scherzo.”, replicò liberandosi dalle quattro braccia della marionetta, che si staccarono.

 

“ Cosa diavolo ti danno da mangiare?!”, esclamò uno stupefatto Kankuro. Neanche i ninja adulti riuscivano a liberarsi dalla presa dei suoi giocattoli.

 

“ Scusa per avertelo rotto.”.

 

“ Non sei capace di romperlo.”, ribattè Kankuro riattaccando le braccia al corpo principale coi suoi fili.

 

“ Però, comincia a piacermi il tuo pupazzo. Posso prenderlo?”, disse la ragazza insetto, infastidendo l'avversario.

 

“ Non... oh, cacchio! Ridammelo!”, gridò quando anche Fu creò dei propri fili di chackra che attaccò a Karasu.

 

“ Mhh, è più difficile di quanto sembri.”, disse Fu mentre combatteva con Kankuro per il controllo di Karasu.

 

“ Ovvio, ci vogliono anni per usare un singolo pupazzo... eh, marionetta.”, disse arrabbiato lui prima di caricare l'avversaria.

 

“ Allora userò le vecchie maniere.”, commentò semplicemente la ragazza caricando a sua volta e sferrando un fortissimo colpo al viso del ragazzo, spendendolo via roteando.

 

“ Mi arrendo.”, disse una volta caduto a terra, incapace di muoversi oltre.

 

“ Vincitrice, Fu!”, annunciò Yugao e Fu saltò in aria felice mentre i medici portavano via Kankuro.

 

“ Niente male.”, disse Naruto, un po' dispiaciuto per l'amico.

 

“ Come diavolo fa a essere così forte, usa la tecnica di Tsunade?”, chiese uno stupito Haku.

 

“ Ci penseremo dopo. Buon lavoro, Haku.”.

 

 

 

Rock Lee vs Haku Yuki

 

“ Non posso credere ci sia voluto tanto per il nostro scontro- disse Lee stringendo le nocche- avessi dovuto aspettare un altro po' le mie fiamme della giovinezza mi avrebbero bruciato dall'interno.”.

 

“ Se può consolarti credo abbiano voluto tenere il meglio per ultimo. Ora rendici fieri!”, gli disse Gai.

 

“ Siete pronti?- chiese Yugao ricevendo una risposta affermativa- in questo caso cominciate.”.

 

' Non solo vi renderò fiero, Gai- sensei, impressionerò anche Sakura- chan con la forza della mia giovinezza.', pensò il giovane artista marziale, mentre anche Haku rifletteva.

 

' Meglio non gli faccia troppo male, è pur sempre un amico di Tenten. Ma che dico, la conosco appena.'.

 

I due genin si scontrarono ad alta velocità, con Haku che ricevette un brutto colpo al viso, ma riuscì ad afferrare il polso avversario per poi spedire via Lee, che vide una pozza d'acqua apparire ai suoi piedi.

 

“ Sei veloce. Non molti genin riescono a contrastare la mia rapidità.”, commentò Lee, sapendo che quell'acqua doveva essere apparsa da qualche pergamena.

 

“ Non sono molto forte, quindi migliorare la mia velocità era essenziale.”, disse Haku, sapendo che Lee doveva essersi già accorto della sua mancanza di stamina.

 

“ Bene, vediamo se vincerà il tuo ghiaccio o le mie fiamme della giovinezza.”.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica dei cloni liquidi!”, esclamò Haku formando i suoi primi sigilli, circondandosi con copie create dal liquido versato prima.

 

“ Bel trucco, ma so già chi è quello vero.”, disse però Lee usando il suo Vento della foglia contro il ninja del ghiaccio, che esplose in vari spruzzi d'acqua.

 

“ Naruto, grazie per avermi mostrato il trucco.”, fece Haku, che aveva usato lo stesso trucco dell'amico. Quindi lui e i suoi cloni bersagliarono Lee con vari senbon, che ne schivò la maggior parte pur ritrovandosene alcuni nei punti di pressione. Ancora una volta raggiunse un Haku dandogli un pugno solo per ricoprirsi d'acqua. Gli altri due tentarono di circondarlo, ma con una rapidità impressionante il ninja verde distrusse l'ultima copia e poi diede un pugno al vero Haku.

 

“ Penso sia la fine.”, disse preparandosi ad attaccarlo di nuovo.

 

“ Non potrei essere più d'accordo.”, rispose Haku formando un sigillo e mentre Lee correva si ritrovò avvolto da un lieve, ma fastidioso strato di ghiaccio, che poi divenne un fitto blocco.

 

“ Urgh.”, grignò capendo che quel ghiaccio si era formata dall'acqua che era finita sui suoi vestiti.

 

“ Dovevi fare più attenzione ai miei cloni. Arrenditi, hai perso.”, cercò di convincerlo Haku avvicinandosi a lui, ma il ragazzo desistette.

 

“ Mai, sarebbe antigiovanile.”.

 

“ Dovresti essere come minimo un jonin per liberarti, è impossibile per te..”.

 

“ Impossibile significa solo che nessuno ci è mai riuscito prima.”, ribattè nuovamente Lee, che dopo un profondo sospiro venne avvolto da una potente aura verde. Il suo livello di chackra aumentò non poco e il ghiaccio cominciò a spaccarsi.

 

“ Non può...”.

 

“ Portale dell'inizio, apriti!”, gridò Lee spaccando il ghiaccio in migliaia di frammenti, sorprendendo molti spettatori.

 

“ Gli hai insegnato ad aprire le Otto porte?!”, domandò uno stupefatto Kakashi a Gai, che sorrise soddisfatto.

 

“ Esatto, mio caro rivale!”.

 

“ Sai che sono troppo pericolosi per essere insegnati a un genin!”.

 

“ Lee si è dimostrato più che capace di sopportare il rinculo e soprattuto conosce i propri limiti.”, rassicurò il ninja, facendo preoccupare Kurenai, che era in ascolto.

 

“ Haku è nei guai.”.

 

“ Kurenai- sensei, cosa sono le Otto porte?”, domandò Hinata, preoccupata dall'espressione della sensei.

 

“ Sapete delle parti del corpo che regolano il nostro chackra, vero? Aprendoli è possibile ottenere un grande aumento di forza e velocità, ma la stamina si esaurisce rapidamente.”.

 

“ Quante porte può aprire Lee?”, chiese Naruto a Gai, sperando che Haku non si facesse troppo male se Lee era davvero così forte.

 

“ Cinque, impressionante per la sua età.”, rispose entusiasta il jonin e facendo quasi venire un infarto alla povera Kurenai.

 

“ Haku, finisci lo scontro il prima possibile!”, ordinò all'allievo sebbene Gai tentasse di diminuire i suoi timori.

 

“ Tranquilla, Kurenai, Lee sa che questo non è un duello fino alla morte e si tratterrà come da protocollo.”.

 

“ Bellissimo riscaldamento, è ora di fare sul serio.”, disse determinato Lee nell'arena sbattendo i pugni prima di dirigersi contro Haku, che scivò a malapena.

 

' Le sue abilità fisiche sono aumentate in maniera assurda. Se mi colpisce, è finita.', pensò il moro cercando di trovare una strategia definitiva mentre intanto prendeva tempo schivando e deviando i suoi colpi.

 

“ Cerchi di capire chi di noi si stancherà prima? Andiamo.”, esclamò ancora l'altro contendente, gettandosi contro Haku finchè a questi non venne un'idea.

 

“ Tecnica del velo di nebbia!”, annunciò creando una fitta nebbia su tutto il campo, fermando gli attacchi di Lee e rincuorando un po' Kurenai, che sperò l'allievo fosse riuscito a prendere l'altro di sorpresa ed entrambi i genin passarono diversi secondi pianificando la loro prossima mossa.

 

Alla fine un sibilo avvertì Lee di un trio di senbon dietro la sua testa e li bloccò con un kunai prima di correre contro Haku, che schivò per tempo. Provò un'altra raffica di aghi bloccati da altrettanti kunai che si diressero poi verso di lui e il suono dei suoi passi mentre schivava avvertì finalmente Lee.

 

“ Vento della foglia!”, gridò prendendo il rivale dritto al petto e spedendolo via, disperdendo la nebbia.

 

“ Comincio a vederla brutta.”, disse Naruto vedendo la situazione del compagno.

 

“ Abbi fede in lui, ha ancora una carta da giocare.”, lo contraddisse Kurenai.

 

“ I miei complimenti, Haku, la tua abilità e le tue tattiche sono impressionanti. Se vuoi continuare, non ti fermerò.”, disse Lee avvicinandosi allo Yuki, che infatti non demorse e formò un'altro sigillo.

 

“ Ho ancora un'ultimo trucco.”, disse intrappolando nuovamente Lee in un blocco di ghiaccio.

 

“ Tutto qui? Sono deluso.”.

 

“ Prova a liberarti allora.”.

 

Lee accettò la sfida e tentò di rompere il ghiaccio come prima, ma scoprì che era diventato molto più duro e quindi aprì un'altra Porta... o almeno ci provò.

 

“ Porta della guarigione, apriti! APRITI!”, esclamò più volte il ragazzo cercando di liberarsi, ma sembrava inutile..

 

“ Meglio che ti fermi prima di farti del male.”, disse Haku e alla fine Lee non potè che abbassare il capo inerme. D'altronde per quanto Gai gli avesse insegnato a credere nelle proprie abilità, gli aveva anche insegnato quando arrendersi.

 

“ Ti riconosco la vittoria, Haku Yuki.”, concesse all'altro con tono umile.

 

“ Spero di poterti offrire presto la rivincita.”, gli disse Haku, che ammirava davvero la sua determinazione.

 

“ Sicuro di volerti arrenderti?”, domandò Yugao.

 

“ Sì.”.

 

“ Bene, quindi Haku Yuki è il vincitore dell'ultimo match.”.

 

Haku cadde a terra sfinito e Yugao si diresse da lui per congratularsi.

 

“ Haku- san, mi tireresti fuori da questo blocco?”, domandò però un ancora immobile Lee.

 

“ Oh, dimenticavo.”, ridacchiò il castano e toccò appena la fronte dell'avversario, che si ritrovò improvvisamente libero.

 

“ Era un genjutsu?!”, esclamò quasi shockato.

 

“ Già, se te ne fossi accorto avrei sicuramente perso.”.

 

“ Mi allenerò ancora di più perchè non succeda nuovamente. E se succederà farò cento giri attorno al villaggio con un masso enorme sulla schiena!”, disse il giovane artista marziale cominciando a piangere, scordando qualsiasi sentimento di rabbia e sorridendo.

 

“ Farò lo stesso per non restare indietro.”, assicurò Haku prima di dirigersi dai compagni che gli fecero mille feste.

 

“ Sei stato grande.”.

 

“ Complimenti, Haku.”.

 

“ Grazie, ma sono anche stato fortunato. Si fosse accorto del genjutsu...”.

 

“ La fortuna non c'entra, ringrazia la tua abilità.”, lo contraddisse Kurenai mentre anche Lee andava dalla propria squadra.

 

“ Gai- sensei, scusatemi per averla delusa. Accetterò qualsiasi punizione riteniate adeguata.”, disse nuovamente in lacrime al suo maestro.

 

“ IDIOTA!”, esclamò l'insegnante dando un possente pugno alla mascella del ragazzo, attirando le attenzioni dei presenti.

 

“ Gai- sensei...”, disse Tenten quasi spaventata.

 

“ Non è la tua sconfitta a vergognarmi, ma la mia dimenticanza nell'insegnarti come difenderti dai genjutsu- disse Gai prendendo la mano di Lee- hai mostrato a tutti i risultati del tuo duro lavoro. Certo, non sarà la tua ultima sconfitta, ma hai comunque tenuto duro fino all'ultimo con cuore saldo. Non c'è vergogna finchè combatti con orgoglio.”.

 

“ Oh, Gai- sensei, perdonatemi per aver pensato di portarvi vergogna!”, disse un Lee col volto umido per le lacrime abbracciando l'insegnante mentre con sorpresa di tutti l'arena si trasformò in una spiaggia con onde che si infrangevano sulla riva.

 

“ E' tutto ok, Lee.”.

 

“ Gai- sensei!”.

 

“ Lee!”.

 

“ Bene, basta!- esclamò Jiraya, interrompendo i due assieme all'illusione. Congratulazione a tutti i vincitori!”.

 

“ Che scendano tutti.”, ordinò Yugao venendo subito accontentata.

 

“ L'ultima fase dell'esame sarà un torneo e si concluderà quando avremo un vincitore.”.

 

“ E il vincitore diventerà chunin?”, chiese Haku.

 

“ No, ci saranno vari fattori a deciderlo. L'Hokage deciderà alla fine in base alle vostre performance. Potreste già guadagnare una promozione al primo round.”.

 

 

“ Cosa, l'Hokage deciderà se divento chunin o no?”, esclamò Karui indignata.

 

“ Spiegato male, scusatemi. L'Hokage penserà alle promozioni di Konoha, voi sarete giudicati dai rispettivi capo villaggio.”.

 

“ Non sarebbe leale da parte mia decidere anche per gli stranieri, no? Comunque anche i round delle finali saranno scelti in maniera casuale, proprio ora.”.

 

 

 

Primo match: Sasuke Uchica vs Haku Yuki

 

Secondo match: Chojii Akimichi vs Karui

 

Terzo match: Naruto Uzumaki vs Temari

 

Quarto match: Hinata Hyuga vs Tamaki

 

Quinto match: Tenten vs Gaara

 

Sesto match: Karin Uzumaki vs Fu

 

Haku e Sasuke si guardarono l'un l'altro, cercando di nascondere le rispettive reazioni. Karui sorrise confidente a Choji, che sembrò un po' nervoso. Naruto e Temari, desiderosi di confrontare le proprie abilità, si scambiarono uno sguardo più amichevole. Hinata rivolse un'espressione amichevole a Tamaki.

 

Tenten sembrava un po' spaventata da Gaara, che dal canto suo era indifferente. Karin rivolse a Fu uno sguardo determinato quasi all'impossibile, ma la mulatta si limitò a salutarla allegra.

 

 

“ Non c'è modo di creare una rivalità epica con questa tizia.”.

 

“ Bene, una barca vi riporterà sulla terra ferma, avrete un mese di tempo per prepararvi. I campi di allenamento quattordici, sedici e diciotto sono stati riservati rispettivamente a Suna, Taki e Kumo. In bocca al lupo a Taki.”, concluse Jiraya mentre tutti i nuovi contendenti uscivano, ansiosi di mettersi nuovamente alla prova.

                                                                                                                  *****

Salve a tutti, spero che la vostra estate stia proseguendo bene e che il capitolo non sia troppo raffazzonato. A presto.

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Capitolo 25
*** L'allenamento continua o Il mio jutsu è migliore del vostro ***


Capitolo 25

 

L'allenamento comincia o Il mio nuovo jutsu è migliore del vostro

 

Ristorante di Ichiraku

 

La squadra d'assalto stava festeggiando la propria promozione, che Teuchi decise di ricompensare con una prima porzione gratuita per tutti.

 

“ Grazie, vecchio.”, disse Naruto felice vedendo il proprio ramen, che cominciò subito a mangiare.

 

“ Ma solo una ciotola oggi. Con quel pozzo che hai al posto nello stomaco è un miracolo che non siamo finiti in bancarotta.”, gli disse Ayame severa, guadagnandosi una risata da tutti, incluso l'Uzumaki.

 

“ A proposito, perchè non c'è anche la vostra sensei?”, domandò Teuchi, incuriosito dall'assenza di Kurenai, che non mancava di tenere a bada l'appetito di Naruto.

 

“ E' andata con gli altri jounin per festeggiare tra loro. E' un po' arrabbiata di non poterci addestrare per le finali, ma controllerà i nostri progressi di tanto in tanto.”.

 

“ Perchè non può aiutarvi.?”, domandò la cuoca.

 

“ Io mi allenerò con mio padre, Hinata con sua madre e Haku con Zabuza.”, spiegò Naruto.

 

“ Kurenai- sensei è una grande insegnante, ma conosciamo persone che possono addestrarci meglio nei rispettivi campi di specializzazione. Penso che comunque le chiederò comunque di addestrarmi di più nel genjutsu.”, continuò Haku con più dettagli.

 

“ Temo non sarà molto utile contro Sasuke, il suo Sharingan può già oltrepassare la maggior parte delle illusioni.”, le rispose però Hinata, intenta a cominciare la sua seconda porzione.

 

“ Lo so, ma se vinco non sarà certo il mio unico avversario. Contro Chojii e gli altri sarebbero molto utili.”, notò lui. D'altro canto lr illudioni gli avevano dato la vittoria contro Lee, che l'aveva surclassato non di poco. Era naturale voler approfondire quella nuova arma.

 

“ Come ti senti riguardo al combatterlo?”, domandò Naruto al compagno di squadra, ben conscio che Sasuke sarebbe stato parecchio competitivo.

 

“ Un po' preoccupato. Ha sempre vinto all'accademia e anche se so come combatte, in questo mese sarà addestrato da Itachi e Shisui. Quei due sono tra i più forti ninja di Konoha.”.

 

“ Beh, tu ti allenerai con uno dei sette spadaccini della nebbia. Zabuza- san è parecchio forte.”, lo rincuorò il biondino.

 

“ Oh, non dubito certo delle abilità di Zabuza- sama. Ma devo stare attento a non fare arrabbiare Sasuke, o rischio grosso.”, rispose ancora lo Yuki ripensando al massacro subito da Nejii. Naruto, avendo pensieri simili, rabbrividì.

 

“ Urgh... giurerei che avrebbe ucciso Nejii se Shisui non l'avesse fermato. Spero che Shizune- nee l'abbia calmato. Se ci riprova con te, tranquillo, gliela farò pagare.”, disse ancora il giovane Uzumaki.

 

“ Tranquillo, non devi vendicarmi o simili. Però sono un po' geloso di Hinata, Tamaki non è così terribile.”.

 

 

“ Di certo non farò l'errore di sottovalutarla. Il suo stile è caotico e imprevedibile.”, controbattè Hinata, che preferiva non peccare di hubris.

 

“ Sono certo che ce la farai.”, la incoraggiò il biondino.

 

“ Tu sembri conoscere bene la ragazza di Suna, che dici?”.

 

“ Temari? L'ho vista combattere solo ieri, ma sembra essere molto più abile di me nelle tecniche di vento, quindi non sono un'opzione. Papà probabilmente mi insegnerà qualcosa.”.

 

“ Poi... c'è la possibilità che dovremmo combatterci l'un l'altro.”, notò Haku.

 

“ Ce ne preoccuperemo quando arriverà il momento.”.

 

*****

 

Non molto lontano, Sasuke stava tornando a casa. Dopo aver ascoltato per quelle che sembravano ore i rimproveri di Shisui e Shizune, Karin aveva proposto di andare a festeggiare insieme le rispettive vittorie. Aveva declinato prima che Sakura potesse protestare. Non era dell'umore di festeggiare, desiderava solo andare a farsi una doccia, mangiare, dormire e scordare quella giornata.

 

Ma arrivato a casa ebbe una piccola sorpresa.

 

“ Ciao, fratellino, è un piacere sapere che ce l'hai fatta.”, disse una voce familiare proveniente dall'alto, precedendo Itachi che saltò giù da un tetto.

 

“ Itachi?”, domandò sorpreso il più piccolo di casa Uchica, prima di sorridere al fratello.

 

“ Lieto che ancora ti ricordi di me. Scusami per esserci stato poco di recente. Però so che sei passato, congratulazioni.”, disse questi arruffandogli i capelli.

 

“ Scusa anche me. E' stata... una giornata strana. E le finali sono solo tra un mese.”, disse un po' nervoso il ragazzo, non mancando di ripensare al duello con Nejii.

 

“ Bene, comincia ad allenarti, perchè ti allenerò come non ti sei mai allenato prima.”.

 

“ Aspetta, mi addestrerai tu?”, disse Sasuke, nuovamente sorpreso( e onorato) dalla prospettiva.

 

“ Certo, o preferisci qualcun altro?”, domandò ironico l'ANBU, sorridendo.

 

“ No, è solo che... hai davvero il tempo?”.

 

“ L'Hokage mi deve un po' di ferie arretrate, tranquillo.”.

 

“ Davvero? E' fantastico!”, esclamò felice Sasuke, sebbene Itachi potè dire già all'inizio che c'era qualcosa di strano in lui.

 

“ Lieto di averti rallegrato, sembravi strano. Successo qualcosa nel tuo match?”.

 

“ Ecco...”.

 

“ Non devi dirmi niente, tranquillo. Mangia qualcosa, dormi e domani mi dirai tutto. Qualsiasi cosa sia successa, possiamo aggiustarla.”.

 

Sasuke dubitava fosse così semplice, ma preferì non contraddire il fratello maggiore per cominciare un nuovo litigio.

 

*****

 

Contemporaneamente, gli insegnanti dei cinque team arrivati in finali stavano festeggiando a modo loro.

 

“ Ai nostri genin! Possano le loro vittorie essere veloci e decisive!”, esclamò Asuma alzando il suo bicchiere, venendo imitato dai quattro colleghi.

 

“ Trovo quasi divertente che con l'eccezione di Tenten tutti i genin passati siano dei novellini.”, disse Kakashi, divertito eppur soddisfatto dalle abilità dei suoi colleghi.

 

“ La nuova generazione aveva tanto potenziale. C'erano gli eredi di vari clan e la riforma di Jiraya- sama ha fatto il suo dovere.”, gli rispose Shizune.

 

“ Penseresti comunque che l'esperienza oltrepassi il potenziale. Gli altri team di Konoha sono passati appena alla seconda fase.”, commentò ancora l'Hatake.

 

“ Anche la fortuna conta qualcosa. Comunque questo è un segno delle loro scarse abilità come genin, o delle scarse abilità dei loro insegnanti.”, s'intromise Kurenai.

 

“ Ovviamente lo diresti, sei l'unica il cui team è passato per intero.”, le rispose scherzoso Asuma.

 

“ Ce l'avrebbero fatta anche i miei studenti se Sakura non avesse dovuto affrontare Naruto. Quel ragazzino è una bestia, tra qualche anno ci lascerà nella polvere.”, aggiunse Shizune, ovviamente fiera del fratello adottivo.

 

“ Come ho detto anche la fortuna è un fattore importante, Shizune- chan.”, ribattè sardonica Kurenai, ricevendo una linguaccia come risposta.

 

“ La parte interessante comunque deve ancora venire- intervenne Gai- voi che programmi di allenamento avete?”.

 

Tutti lo guardarono con uno sguardo indignato, sebbene lui stesse innocentemente aspettando una risposta col suo solito sorriso smagliante.

 

“ Gai, ti aspetti davvero che rispondiamo? Alcuni dei nostri studenti dovranno combattersi a un certo punto.”, gli fece notare Kakashi e l'artista marziale ne fu non poco offeso.

 

“ Avanti, Kakashi, mi conosci da anni. Sarebbe molto antigiovanile per me usare a mio vantaggio quello che mi direte. Volevo solo scambiarci consigli e quant'altro.”.

 

“ Beh, io dal canto mio non avrò molto da fare. Ognuno dei miei studenti si allenerà con la propria famiglia, mi limiterò a controllare i loro progressi.”, disse Kurenai un po' seccata dalla prospettiva.

 

“ In questo caso posso chiederti un favore?”, le domandò Shizune, cominciando a parlare sottovoce.

 

“ Io farò lo stesso. Chojii si allenerà soprattutto con i sui genitori, ma vedrò di passargli qualche trucco.”, affermò ancora Asuma ordinando l'ennesimo drink.

 

“ Io sono fortunato, dovrò allenare Tamaki per tutto il tempo, e immagino tu farai lo stesso con Tenten.”, aggiunse Kakashi sempre rivolto a Gai.

 

“ Certamente, ma non lascierò di certo Nejii e Lee a sé stessi. Manterrò le loro fiamme della giovinezza brillanti come sempre.”, replicò entusiasta il jonin.

 

“ Dovresti comunque pensare di più a Tenten, dovrà pur sempre combattere nel primo round.”.

 

“ Già, il figlio del Kazekage è molto problematico. Per fortuna Choji non dovrà affrontare un jinchuriki già al primo round.”, disse sollevato Asuma. Quel commento fece sobbalzare Shizune, che si ricordò di una cosa.

 

“ Penso anche la ragazza di Taki, Fu mi sembra, sia una di loro.”.

 

“ Naruto sospettava un po' di lei, come l'hai capito?”, domandò Kurenai.

 

“ Karin. Ha analizzato il suo chackra. Ed è' troppo forte per una comune genin.”.

 

“ C'è anche il jounin dei team di Kumo, per fortuna non può combattere.”.

 

“ A me sembra strano il Raikage abbia permesso che suo fratello venisse senza supervisione.”, osservò Asuma, ricevendo risposta da Kurenai.

 

“ Dubito sia solo.”.

 

“ Pensi ci siano spie di Kumo tra noi?”, chiese sospettoso il Sarutobi.

 

“ Ci sono, ma si limiteranno a controllare Killer Bee.”.

 

“ Meglio stare attenti in ogni caso.”.

 

“ E' parte della descrizione del lavoro.”, osservò infine Shizune.

 

*****

 

Il giorno dopo, campo d'allenamento numero tre

 

Naruto e Jiraya erano già arrivati al loro abituale campo di allenamento per cominciare a preparare il ragazzo alle finali incombenti. L'Hokage era molto fiero del figlio adottivo, che sembrava anche più confidente del solito. Non per niente era uno dei pochi arrivati a quel punto su cento genin.

 

“ Sei stato bravo finora, ma dovrai fare ben altro per impressionare i giudici.”, spiegò all'allievo per riportarlo il necessario coi piedi per terra. Naruto in tutta risposta roteò gli occhi.

 

“ Lo so, l'hai spiegato alla fine delle preliminari- rispose il biondino seguito da una risata dell'uomo- a proposito, sei il mio vero papà o un clone ombra?”.

 

“ Sono quello vero, ho chiesto a Sarutobi- sensei di sostituirmi per questo mese per allenarti al meglio. Ora, la tua prima avversaria sarà Temari, che è molto brava coi jutsu di vento...”, cominciò il Sannin prima di venire nuovamente interrotto.

 

“ Quindi i miei non sono un'opzione. Ma non sarà comunque la mia unica avversaria. Cominciamo?”, disse ancora un'impaziente Naruto, a cui la successiva spiegazione non fece troppo piacere.

 

“ Sarà l'unica se perdi, ma non ho dubbi che ce la farai. Comunque resta una combattente a lungo raggio, a distanza ravvicinata dovresti avere il vantaggio.”.

 

“ Ok, mi avvicino abbastanza e la colpisco con forza. Puoi insegnarmi qualche jutsu utile allo scopo?”.

 

“ Te ne insegnerò uno, ma innanzitutto devi migliorare le tue tecniche più importanti: i tuoi cloni e le tue evocazioni.”.

 

“ Già fatto. Ho invocato rospi piuttosto forti negli ultimi tempi.”.

 

“ Intenzionalmente?”, domandò sospettoso Jiraya, ricevendo come risposta una grattata imbarazzata alla nuca.

 

“ Giuuusto... quindi mi serve comunque una nuova tecnica?”.

 

“ Guarda bene la mia mano- disse il Sannin alzando le dita, all'interno delle quali si formò una sfera di chackra blu-... E AMMIRA!”.

 

Il potente shinobi si lanciò su un masso poco distante e l'impatto con la sfera di energia vorticante la distrusse in migliaia di frammenti per la somma meraviglia di Naruto, che guardò Jiraya con occhi spalancati.

 

“ CHE FIGATA! COS'ERA?!”.

 

“ Il Rasengan, una tecnica inventata proprio da tuo padre.”, spiegò l'Hokage, soddisfatto di aver ottenuto l'effetto desiderato. Anche se era abbastanza facile con Naruto.

 

“ Fantastico, con quello niente potrà fermarmi.”, esultò stringendo le mani, immaginando di poter colpire qualsiasi nemico con quella nuova mossa.

 

“ Calma, ragazzo mio. Essere chunin non è una questione di potere puro. Ma ti aiuterà di certo. Crea venti cloni per ora.”, gli disse il padre facendo apparire sei cloni con un sigillo.

 

“ Posso farne anche di più.”, appuntò Naruto, che non mancò però di obbedire.

 

“ Nah, bastano tre Naruto per ogni me. I vari gruppi si alleneranno in varie aree in cui devi migliorarti, come le evocazioni.”.

 

“ E io?”, domandò Naruto appena le sue copie si divisero, formando dei gruppetti coi rispettivi Jiraya.

 

“ Imparare il Rasengan comincia per tre stadi. Comincia con questi.”, disse l'uomo prendendo una pergamena da cui uscirono vari palloncini d'acqua.

 

“ Palloncini d'acqua?”, domandò confuso Naruto prendendone uno in mano.

 

“ Lo so, è strano. Comincia a lavorare.”.

 

*****

Residenza Hyuga

 

“ Più veloce, Hinata! La rapidità è essenziale per il Pugno gentile!”, istruì Hikari guardando la figlia combattere contro Nejii in un rapidissimo duello, intervenendo quando c'era qualcosa da migliorare.

 

“ Sì, madre!”, disse la ragazza, aumentando il ritmo dei colpi senza che facesse molta differenza per Nejii. Su ordine della capo clan, pochi minuti dopo passò lui all'attacco, aumentando via via la velocità finchè la cugina non venne atterrata.

 

“ Bene, per oggi è abbastanza.”, disse calma Hikari, bloccando i due ragazzi.

 

“ Madre...?”, domandò Hinata un po' spaventata dalla sua reazione.u

 

“ Seguitemi fuori- disse ancora venendo seguita fuori in giardino dove riprese il suo discorso-ti ho fatto combattere con Nejii per analizzare meglio le sue abilità. Devi ancora migliorare molto, ma credo che tu possa già imparare una tecnica molto importante del nostro clan. Tecnica della rotazione celeste!”, gridò cominciando a roteare su sé stessa creando una cupola di energia bianca.

 

“ Impressionante!”.

 

“ Con questa tecnica, roteando ad alta velocità e rilasciando il chackra da tutti i punti di pressione, puoi ottenere una difesa quasi impenetrabile. Non è facile da imparare, ma se ti applichi potresti usare una versione basica prima degli esami.”.

 

“ Non sarai delusa, mamma.”, le disse Hinata, decisa a non deludere la madre e il resto del clan. Nejii però era confuso.

 

“ Hikari- sama, se posso, perchè avete bisogno di me per insegnare questa tecnica a Hinata- sama?”.

 

“ Non ti ho portato qui per essere il mio assistente, Nejii- kun. Anche tu imparerai questo jutsu.”, disse la matriarca a sorpresa del nipote.

 

“ Sicura mi sia permesso? Sono solo un membro della casa cadetta in fondo.”, disse il ragazzo, pur non ammettendo di aver cominciato a studiare certe tecniche segrete di suo.

 

“ Beh, innanzitutto il compito della casa cadetta è proteggere quella principale. Poi io sono il capo clan e la mia parola è legge. Ora, osservate bene, muovetevi così...”, disse la donna ricominciando ad addestrare i due genin.

*****

 

Campo d'allenamento numero nove

 

Le ragazze della squadra medica erano ovviamente al loro solito campo di addestramento. Sasuke era ovviamente con la sua famiglia, quindi Shizune avrebbe dedicato la maggior parte del suo tempo a Karin.

 

“ Shizune- sensei, una domanda.”, disse la suddetta squadrando la compagna di team.

 

“ Dimmi, Karin.”.

 

“ Allenerete sia Sakura che me? Non per offenderla, ma al momento ho bisogno io di più attenzione.”, domandò l'Uzumaki, guadagnandosi una linguaccia della rosata.

 

“ Non per questo la farò poltrire per un intero mese. E poi che razza di insegnante lascerebbe i suoi studenti senza attenzioni?”, rispose Shizune, con l'ultima parte rivolta a nessuno in particolare.

 

Poco distante Kakashi starnutì.

 

“ Però Karin non ha tutti i torti, può allenarci in contemporanea?”, notò Sakura dubbiosa, venendo subito rassicurata dalla sua sensei.

 

“ Nessuna di voi deve preoccuparvi, ho già chiamato un'amica che penserà a Sakura. Immagino conosciate già Kurenai Yuuki, la sensei di Naruto.”, disse, venendo subito seguita da una nuvola di fumo che nascose per pochi secondi l'esperta illusionista.

 

“ Salve a tutti- salutò allegra la mora prima di rivolgersi a Sakura- pronta per l'allenamento?”.

 

“ Farò del mio meglio, ma scusi la scortesia, non dovrebbe pensare ai suoi allievi?”, domandò la rosata.

 

“ Mhh, ognuno di loro si sta allenando con insegnanti più adeguati, quindi ho molto tempo libero questo mese.”, spiegò Kurenai, chiaramente non molto felice di non poter stare vicino ai suoi allievi in quel momento così importante per le loro carriere.

 

“ Cosa mi insegnerà?”, chiese ancora Sakura incuriosita.

 

“ Illusioni per lo più, credo ti saranno molto utili in futuro visto il livello del tuo controllo del chackra.”, le disse l'insegnante, facendola sorridere. L'Haruno amava molto i complimenti sulle sue abilità.

 

“ Già, e per questo che ho deciso di diventare un ninja medico.”.

 

“ Bene, mettiamoci a debita distanza. Magari poi ci riuniamo per un incontro d'allenamento?”, propose Shizune, lieta che l'allieva avesse legato in fretta con la temporanea insegnante.

 

“ Certamente. Vieni ora, Sakura, hai molto da imparare.”, disse Kurenai a Sakura, che lesta si girò per seguire la donna.

 

*****

 

Campo di allenamento degli Uchica

 

Sasuke si ritrovò incapace di schivare l'ennesimo pugno alla propria faccia, rotolando fino al pavimento. Pur limitandosi al taijutsu per il momento, Itachi e Shisui non si stavano affatto trattenendo.

 

 

“ Avanti, abbiamo appena iniziato.”, disse il maestro spionistico di Konoha incrociando le braccia mentre il fratello minore si rialzava massaggiandosi la mascella.

 

“ Va bene, ma stavolta uso lo Sharingan.”.

 

“ No.”, disse fermo Itachi.

 

“ Oh, avanti, qual è il punto di avere uno Sharingan se non posso usarlo?”, si lamentò il giovane shinobi.

 

“ Qual è il punto di imparare il corpo a corpo se abbiamo i kunai? Qual è il punto di avere i kunai se abbiamo gli shuriken? Qual è il punto di usare gli shuriken se abbiamo il ninjutsu?- gli fece notare Itachi- lo Sharingan è uno strumento molto utile, ma non dovrà mai sostituire i tuoi altri sensi.”.

 

“ Ma comunque lo userò sempre in un vero combattimento.”, disse ancora Sasuke, obbligando Shisui a intervenire.

 

“ Ma a volte non avrai il chackra per usarlo, e se sei troppo abituato a combattere con esso, i tuoi riflessi ne risentiranno. Itachi intende che pur essendo un utile strumento, non potrai farvi sempre affidamento.”.

 

“ E' come allenarsi coi pesi.”, aggiunse l'Itachi.

 

“ E per di più prima o poi i tuoi avversari troveranno un modo per contrastarlo, lasciandoti senza difese.”.

 

“ Com'è possibile contrastare lo Sharingan?”, chiese scettico Sasuke.

 

“ Anche una bomba di fumo è sufficiente, noi Uchica non possiamo vedere attraverso la materia.”.

 

“ E il tuo avversario conoscerà di sicuro la Tecnica del velo di nebbia, considerando chi è il suo maestro.”, intervenne Shisui, ricordando più che bene la fama di Zabuza prima e dopo che diventò un nukenin.

 

“ Oh, andiamo!”, disse esasperato Sasuke alzando le mani in aria.

 

“ Per concludere, niente Sharingan fino alle finali. Forza, ricominciamo- disse Itachi aiutandolo a rialzarsi- non ci fermeremo finchè non sarai riuscito a colpirmi.”.

 

Sasuke sospirò e si mise in guardia, tentando l'ennesimo assalto contro il fratello.

 

*****

Campo di allenamento numero ventotto

 

Quasi tutti i campi d'addestramento a Konoha avevano qualcosa di particolare. C'erano paludi, campi pieni di bestie mortali e così via. Il campo numero ventotto normalmente aveva solo un piccolo fiume per chi voleva esercitarsi nell'Arte dell'acqua. Ma quel giorno possedeva anche una fitta coltre di nebbia, dentro al quale un giovane genin armato di aghi cercava il proprio bersaglio.

 

Li lanciò infine pensando di aver scoperto il nascondiglio del suddetto, ma fu deluso dal suono dei senbon che caddero a terra.

 

“ Cosa?”, esclamò prima che un kunai apparve accanto alla sua gola, e Haku non potè che alzare le mani in segno di resa.

 

“ Se fosse stato un vero combattimento, saresti morto.”, disse severo Zabuza, dissipando la nebbia.

 

“ Vero. Anche se penso i giudici non permetteranno un omicidio durante gli esami, quindi non preoccupatevi di questo, Zabuza- sama.”, gli disse Haku voltandosi. Ma lo spadaccino scosse la testa.

 

“ Konoha ti ha fatto rilassare troppo, Haku. Pensa a ogni situazione come un problema di vita o di morte.”.

 

“ Ricordo ancora bene la battaglia nel Paese del suono. Abbiamo dovuto affrontare un sannin e alcuni dei suoi migliori sottoposti.”, disse Haku senza però convincere il suo amato insegnante.

 

“ Phh, Orochimaru è poca cosa paragonato al Mizukage. Se non stiamo attenti quando torneremo nel Paese dell'acqua, uno di noi due potrebbe morire.”.

 

“ Sapete che non permetterò mai che ciò avvenga. Vi salverò prima che chiunque possa ferirvi.”, ribattè lo Yuki.

 

“ E' questo il problema, Haku. Moriresti senza aver fatto niente di utile al di là di salvarmi. Certo, essere promossi in questo villaggio è inutile, ma il torneo sarà un buon metodo per testare le tue abilità. Se riesci a battere quell'Uchica sarai un passo più vicino a essere un alleat davvero utile nel liberare la nostra casa.”, spiegò Zabuza con un tono che poteva essere quasi definito orgoglioso. Il ragazzo inarcò un sopracciglio.

 

“ Alleato, non strumento?”, domandò stupito. L'uomo spostò lo sguardo.

 

“ Alleato strumento, è la stessa cosa. Non perdiamo tempo, hai un meno di un mese per prepararti.”, disse ricreando la nebbia e obbligando Haku ancora una volta ad allenarsi senza usare i propri occhi.

 

 

 

*****

 

Sobborghi di Konoha, alcuni giorni dopo

 

Dopo aver finito di mangiare e prima di continuare il suo allenamento, Naruto decise di fare una piccola passeggiata per rilassarsi. Stava imparando il Rasengan troppo lentamente per i suoi gusti, anche con l'aiuto dei cloni.

 

Sia Hinata che Haku erano impegnati col loro allenamento, per quanto gli sarebbe piaciuto vederli. Probabilmente avrebbe fatto giusto due passi prima di tornare dal padre per la lezione del giorno. Finchè qualcosa non interruppe i suoi pensieri fermandolo nel mezzo della strada. Aveva sentito una sorta di presenza, che lo attirava, e ovviamente decise di seguirla incuriosito.

 

Seguendo quella strana presa sensoriale, arrivò in un piccolo bar quasi vuoto. Tra i pochi clienti, Naruto riconobbe un omone dalla pelle scura intento a scrivere su un taccuino come il sensei dei ragazzi di Kumo.

 

Se non ricordava male, era anche il jinchuriki del demone a otto code.

 

' Ecco perchè riesco a sentirlo. Immagino che il Kyubi volesse ritrovare uno dei suoi vecchi amici'.

 

' Pensi voglia associarmi a qualcuno di quei microbi?', rispose il diretto interessato sorprendendo non poco Naruto.

 

' Non sono i tuoi simili? O li odi proprio come gli umani?'.

 

' Sai così poco di me e ti metti a fare certe assunzioni, moccioso?'.

 

' Ma c'è almeno qualcosa che ti piace?'.

 

' Un massacro di tanti membri della tua specie, adoro le loro urla.'.

 

' Sei senza speranza, ma forse riuscirò a correggere la tua attitudine.', sospirò Naruto scuotendo la testa.

 

' Prova pure.', sogghignò la volpe mentre il ragazzo andava da Killer Bee a presentarsi.

 

“ Salve, sono Naruto Uzumaki.”, disse allegro all'uomo, che prese una tazza di sake senza dargli apparentemente molto peso. Dandogli mentalmente del maleducato, il genin riprovò un'altra volta.

 

“ Vattene, non vedi che sono occupato?”, disse infine il jonin seccato.

 

“ A far cosa? Stai scrivendo una canzone? Bell'hobby.”, domandò il ragazzino dopo aver dato un'occhiata al taccuino di Bee, ricevendo un'occhiata dal suddetto.

 

“Killer B non è un principiante, e se dici così assaggerai il mio montante. Le rime sono il mio motto E io te lo dico, ti faccio fuori in quattro e quatrotto!”, rappò rapidamente confondendo il povero Naruto.

 

“ Ok, che permaloso.”, non potè che commentare il ragazzo incrociando le braccia.

 

“ Che vuoi, moccioso? Non vedi che sono occupato?”, domandò infine seccato l'uomo.
 

“ Andrò direttamente al punto... so che sei un jinchuriki.”, disse finalmente Naruto dopo aver preso un profondo respiro. D'altronde era la prima volta che incontrava un jinchuriki adulto e preferiva farselo amico.

 

“ Pensi di essere saggio e vuoi un premio, yoh?”.

 

“ E so anche che hai già il controllo del tuo demone. Vorrei chiederti di insegnarmi.”, domandò il ragazzino, sperando davvero di essere esaudito. Killer B lo guardò nuovamente ripensando a una discussione di diversi anni prima.

 

' Ah, dev'essere il ragazzino di cui Jiraya mi ha parlato tanti anni fa.'.

 

“ Scusami, ragazzo, ma ho già persone da allenare, prenderne altre sarebbe un dolore.”, dovette dire infine. Naruto sospirò, ma doveva aspettarselo, era comunque il figlio di un leader nemico. Non volendo insistere oltre se ne andò.

 

' Complimenti, campione.', disse sardonico il Kyubi.

 

' Sta zitto, palla di pelo!', ringhiò l'Uzumaki. Dopo qualche minuto passato a sbollire il nervoso, decise di fare qualcosa di produttivo e tornò ad allenarsi nel solito modo.

 

*****

 

Sera, residenza Senju

 

“ Da quanto tempo è che non lo facciamo?”, domandò Jiraya prendendo un sorso di alcool.

 

“ Non riesco davvero a ricordarmelo onestamente, tra lavoro e famiglia.”, rispose Tsunade facendo lo stesso. I due coniugi avevano approfittato di una sera di libertà per riesumare le loro serate dedicate al sake.

 

“ Ecco perchè non volevo diventare Hokage. Sarutobi- sensei non sarà più capace di combattere per un po', ma non ti servono grandi abilità da ninja per il lavoro d'ufficio.”, commentò l'eremita dei rospi finendo la propria tazza e riempiendosela di nuovo.

 

“ Mhh, ritengo abbia ricevuto il diritto a un po' di riposo nei suoi ultimi anni. Ha regnato più di tutti gli altri quattro Hokage messi assieme.”.

 

“ Perchè non prendi mai le mie parti?”, disse Jiraya fintamente offeso. Tsunade in tutta risposa fece un ghigno sprezzante.

 

“ Lo farò quando avrai una posizione valida. Tanto lui non ha preso il tuo posto di recente?”.

 

“ E' solo temporaneo affinchè possa allenare Naruto come si deve. E per sua stessa ammissione non sa più che fare nel suo tempo libero. Al contrario di quanto Koharu e Hamura affermino, fare il consigliere non è così totalizzante.”.

 

“ A proposito, procedono bene i progressi di Naruto?”, domandò ancora la sannin.

 

“ Molto meglio di quanto pensassi persino con l'aiuto dei cloni ombra. Posso addestrarlo in più tecniche per volta. Persino il rasengan.”.

 

“ Dici sul serio? Gli stai insegnando una tecnica di rango A?”.

 

“ Pensavo gli servisse un po' più di pura potenza. E poi era una delle tecniche inventate da Minato. Adatto, non credi?”.

 

“ Sarei d'accordo, ma sei convinto che possa già gestire quel jutsu?”.

 

“ Prima comincia, prima imparerà a controllarlo. Per ora sta padroneggiando bene le basi. Ma comunque gli ho detto di tenerla come ultima risorsa.”.

 

“ A proposito, oggi ho deciso di introdurre i bambini alla manipolazione degli elementi. Specialmente Kaida vista la sua abilità innata. Per fortuna abbiamo Tenzo.”.

 

“ Ah, me n'ero quasi dimenticato, che padre degenere- ridacchiò Jiraya, annotandosi mentalmente di parlare di più coi figli- com'è andata?”.

 

“ Bene, ma è successo qualcosa di strano con l'affinità di Hagane.”, disse Tsunade, cominciando a raccontare gli eventi del pomeriggio.

 

 

 

*****

 

Campo di allenamento numero quattro, poche ore prima

 

Kaida stava di fronte a un ANBU privo di maschera, che aveva detto di chiamarsi Tenzo. Sembrava avere per qualche motivo l'Arte del legno come lei, pur non essendo un Senju. Aveva chiesto a Tsunade il perchè e lei aveva detto che eran informazioni classificate. Alla chiesta di cosa significava classificato, la donna aveva risposto di zittirsi e cominciare l'addestramento.

 

“ L'Arte del legno è un'unione di acqua e terra. Te la cavi già bene col manipolare le piante, ma provato singolarmente con le altre due?”, domandò lo shinobi.

 

“ Beh, l'Arte del legno è molto più fica di entrambe.”, rispose semplicemente la bambina.

 

“ Vero, ma non sarai comunque capace di utilizzarlo al suo massimo potenziale se prima non avrai masterizzato a dovere gli elementi che lo compongono. Ecco perchè lavoreremo prima su di essi.”.

 

“ Oh, ma io voglio imparare a usarlo ora.”, si lamentò l'albina gonfiando le guance e incrociando le braccia.

 

“ Lo immagino, ma ci sono comunque cose che l'Arte della terra e l'Arte dell'Acqua possono fare che la tua abilità non può. Quindi oltre a facilitarne l'apprendimento sarai anche molto più versatile. Per di più l'Arte del legno è molto diversa da altre abilità innate.”.

 

“ In che modo?”, domandò curiosa l'albina.

 

“ A differenza di lava o ghiaccio, le piante sono vive. Non stai semplicemente combinando due elementi, stai creando forme di vita. Ecco perchè gli utlizzatori tendono ad avere una grande forza vitale e perchè devi imparare a controllare partendo dalle basi. Pronta?”, spiegò infine l'ANBU e sebbene un po' riluttante, Kaida annuì.

 

Poco lontano Tsunade stava pensando al suo primogenito maschio.

 

“ Bene, Hagane, è ora di iniziare col ninjutsu elementale. Te la cavi bene con le cure, ma ti servirà qualcosa di più se vuoi difenderti come si deve e non sei pronto per imparare la mia tecnica della superforza. Prendi questo.”, disse passando ad Hagane un foglio di chackra spiegandogli come usarlo. Frettoloso, il giovane Senju lo prese e vi infuse una buona quantita di chakra, ma con grande sorpresa della madre si trasformò in un pezzo di roccia.

 

“ E' diventato pietra, cosa significa?”, domandò il ragazzo.

 

“ Dev'essere difettosa, tieni questa.”, disse la donna passandogli un altro foglio, che fece la stessa fine.

 

“ Mamma, sto facendo qualcosa di sbagliato?”, domandò Hagane notando la preoccupazione sullo sguardo della madre.

 

*****

 

“ E tutti gli altri fogli sono diventati di pietra. Cosa significa secondo te?”, domandò il ninja medico al marito.

 

“ Mi viene in mente qualcosa che ha effetti simili, l'energia naturale.”, disse questi dopo lunghi secondi di riflessione.

 

“ Aspetta, pensi che la sua affinità non sia solo un elemento, ma la natura stessa? E' impossibile!”.

 

“ Non nel mondo in cui viviamo. Hagane ha già mostrato l'abilità di amplificare i poteri altrui, e assomigliava molto all'energia naturale di un eremita. Appena possibile gli farò fare alcuni test.”.

 

“ Nel frattempo che faccio senza conoscere la sua affinità primaria?”, sospirò Tsunade.

 

“ Ci sarà comunque un elemento con cui se la caverà. Comincia con acqua o terra, visto che anche Kaida li sa usare.”.

 

“ O lo faccio continuare con le tecniche curative. E' già bravo quasi quanto lo ero io alla sua età.”.

 

“ Forse sto esagerando, ma è possibile che Hagane sia il primo portatore di una nuova abilità innata. Diamine, non solo i miei geni sono stati abbastanza forti da risvegliare un potere raro come l'Arte del legno, ma ne hanno creata una nuova!”, rise di gusto l'Hokage, guadagnandosi un'occhiataccia da Tsunade, che si alzò finito l'ultimo bicchiere.

 

 

“ Sì, continua a pensarlo. Intato vado a dormire. In vena di sesso?”, domandò sardonica. Jiraya rise ancora e si alzò per baciarla.

 

“ Devi proprio chiederlo?”, chiese con un enorme sogghigno.

 

“ Sì, domanda stupida.”, disse la sannin roteando gli occhi, ma ricambiando l'allegria del suo sposo.

 

*****

 

Locazione sconosciuta

 

In una caverna sotterranea si trovava un enorme bozzolo, pulsante come un cuore umano. Da esso provenivano vari capillari collegati ad altrettanti Zetsu bianchi, ognuno impegnato a fare vari sigilli. Quella stanza era il segreto più custodito dell'Akatsuki.

 

Soltando due membri la conoscevano e potevano accedervi, in modo che nessuno( colleghi inclusi) scoprisse cosa c'era dentro. Quella era la prima visita dei membri di cui sopra da più di un anno.

 

Tobi, conosciuto anche come Madara, emerse da un portale vorticante assieme a Zetsu. L'Uchica si tolse la maschera, non essendoci rischio che qualcuno vedesse il suo volto, e camminò verso l'enorme massa ignorando gli Zetsu per ispezionarla.

 

“ Quanto ci metterà ad aprirsi?”, domandò al suo Zetsu.

 

“ Un anno, forse tre.”, disse questi.

 

“ Ancora? Sono già passati dieci anni, non c'è un modo per accelerare tutto?”, si lamentò lo shinobi.

 

“ Obito- sama, questo è un processo delicato. Un errore e dovremmo dover ripetere tutto, o peggio.”.

 

“ Uff, l'altro si è aperto un mese fa, perchè questo ci mette tanto?”, disse chiaramente irritato Tobi.

 

“ Quello era un test con un individuo molto meno potente, per assicurarci che funzionasse. Ma tanto abbiamo ancora tutto il tempo.”, disse ancora Zetsu nel tentativo di rilassarlo, ma ovviamente lui non era d'accordo, avendo una differente visione del quadro generale.

 

“ No, abbiamo fallito più volte nel recuperare il Kyubi e ora Konoha sa di noi. E non esiteranno a condividere le informazioni con gli altri villaggi, alleati o non.”.

 

“ Ti preoccupi troppo di loro. Il colpo degli Uchica li ha indeboliti parecchio.”.

 

“ Sottovalutarli è un errore che ho già fatto due volte, non ce ne sarà una terza. E per di più non sono così fiducioso riguardo Orochimaru. Diventa sempre più incontrollabile.”.

 

“ Pensa che il serpente possa essere un ostacolo?”, domandò ancora la bizzarra creatura.

 

“ Avrei dovuto occuparmene prima, di certo non avrebbe mai dovuto creare il suo villaggio.”.

 

“ Ce ne occupiamo?”.

 

“ Nah, ci serve ancora purtroppo. E avrà fatto preparativi per quando decideremo di sbarazzarcene.”.

 

“ Quindi?”, domandò Zetsu, ansioso di ricevere istruzioni.

 

“ Beh, ci sono tanti altri che vorrebbero Orochimaru morto, no?”, chiese Tobi con un malefico ghigno, imitato dal suo servitore.

 

“ Bene, ci penserò subito.”.

 

“ Bravo, ma prima assicurati che il nostro onorato ospite si senta a suo agio.”, disse Tobi rimettendosi la maschera addosso e sparendo nel suo vortice.

                                                                                                                       *****

Salve a tutti, spero che il capitolo vi sia piaciuto. Sono dispiaciuto di dire che assieme al prossimo capitolo di RWBY Grand Order( escludendo Super Hero Taisen se Xephil tornasse presto) saranno gli ultimi aggiornamenti per quest'anno. Sono molto vicino alla laurea, ma i prossimi esami saranno piuttosto impegnativi e devo studiare a dovere. Spero l'anno prossimo di tornare in grande stile.

Vi rimando però alle storie del mio amico Anone su Webnovel o Tapas: in particolare su quest'ultimo, con John: King of beasts, ha bisogno di molti followers per avere una fonte di guadagno più stabile, ha avuto molti problemi negli ultimi anni e probabilmente si moltiplicheranno a breve. Vi chiedo se possibile di dare una mano a questo ragazzo nel vostro piccolo iscrivendovi alle sue storie.

Grazie e buona lettura, a presto.

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Capitolo 26
*** Fine dell'allenamento o Nuovi jutsu, nuovi sentimenti ***


Capitolo 26

 

Fine dell'allenamento o Nuovi jutsu, nuovi sentimenti

 

Campo d'allenamento numero 3

 

“ Rasengan!”, esclamò Naruto dopo aver canalizzato un forte fiotto di chackra nel braccio. Una sfera vorticante di energia azzurra si formò sopra la sua mano, crescendo via via fino a quando si bloccò, ma Naruto continuò a immettervi il proprio chackra.

 

“ Forza, Naruto, ce l'hai quasi fatta.”, lo incitò orgoglioso Jiraya.

 

“ E'... troppo... difficile.”, grugnì il biondino sentendo la sfera quasi sfuggirgli di mano.


“ Stai andando alla grande. Non contenere quella forza, lasciala scorrere liberamente.”, lo incoraggiò il padre.

 

“ Più facile a dirlo che a farsi.”, ribattè ancora Naruto, perdendo la concentrazione e venendo sbalzato via dalla conseguente esplosione in una nuvola di polvere. Jiraya corse subito da lui aiutandolo a rialzarsi e pulendolo un po'.

 

“ Naruto, stai bene?”.

 

“ Sì, sto bene... ora riprovo.”, disse il biondino prima di tossire.

 

“ Prima hai bisogno di un po' di riposo, stiamo lavorando da stamattina.”, gli ordino Jiraya sedendosi sotto l'albero indicando il posto accanto a lui. Naruto ubbidì riluttante.

 

“ Diamine.”, disse però spalmandosi all'ombra delle fronde.

 

“ Non rammiserarti, ragazzo. Io ci ho messo sei mesi a impararlo. Tu hai iniziato ad esercitarti da una settimana e ti manca tanto così.”, lo rincuorò Jiraya, ma Naruto non sembrò apprezzare molto.

 

“ Sì, ma perchè ho usato le mie copie.”.

 

“ Come ho fatto io.”, gli ricordò l'Hokage.

 

“ E ancora non riesco a farlo con una mano sola.”.

 

“ Quello viene col tempo, avevo anch'io quel problema.”, dovette ripetergli l'altro.

 

“ Immagino tu abbia ragione.”, disse ancora il ragazzo dandogli un breve accenno di sorriso e passarono i successivi minuti in un pacato silenzio. Jiraya notò che però c'era qualcos'altro dietro. Naruto non era mai così silenzioso di propria iniziativa, almeno che lui se ne ricordasse.

 

Doveva avere qualche pensiero pesante in testa, e Jiraya capì che non c'entrava né col Rasengan né con l'imminente esame.

 

“ Figliolo, c'è qualcosa che non va?”, chiese con tono comprensivo. Naruto si riscosse dai suoi pensi eri e gli rivolse uno sguardo confuso.

 

“ No, tutto bene, pensavo solo a... roba.”.

 

“ Sai che puoi dirmi tutto, vero? E che mentirmi non è esattamente facile.”, ribattè un Jiraya ben poco convinto incrociando le braccia.

 

“ Sì, ma... non è niente di cui ti devi preoccupare.”, insistette Naruto e Jiraya decise di accontentarlo.

 

“ Va bene.”, disse semplicemente posando il capo sull'albero. E pochi minuti dopo, come previsto, il figlio ritrovò la voglia di parlare.

 

“ Tu e mamma eravate nello stesso team, giusto?”, domandò tanto per il genin.

 

“ Confermo.”.

 

“ E... quando hai capito che ti piaceva?”, domandò nuovamente Naruto con un po' d'imbarazzo.

 

Jiraya si prese il mento tra le mani, cercando di ricordare quei tempi ormai così distanti.

 

“ Difficile dirlo. Non riesco a trovare un momento preciso in cui è cominciato. A pensarci ora mi viene da dire da sempre.”.

 

“ Oh, non sei così vecchio.”, rise il figlio dandogli un pugnetto sulla spalla.

 

“ Grazie, ma d'altronde col passare degli anni certi ricordi tendono a sbiadire. Non dirmi che c'è finalmente una ragazza che ti piace?”.

 

“ Onestamente non ne sono sicuro.”.

 

“ Fammi indovinare, Hinata. Non dicevi che era solo un'amica per te?”. Naruto sospirò grattandosi i capelli.

 

“ In parte è questo il problema. Io e Hinata ci conosciamo da anni. E' bella, gentile... tutto quello che avrei mai potuto volere in un'amica. Ora però sto cominciando a vedere altri tratti di lei. E rende parlarci complicato quando una volta avrei potuto dirle ogni cosa.”.

 

“ Mhh, mi sembra la classica cotta da teenager.”, commentò il sannin, innoversendo senza volerlo il ragazzo.

 

“ E che dovrei fare? Chiederle di uscire o aspettare?”, domandò questo abbandonando il busto sul tronco dell'albero.

 

“ Per adesso non fare niente. Finito l'allenamento prometto ti aiuterò come possibile.”, lo rassicurò nuovamente il padre. Naruto gli sorrise e si rialzò più allegro.

 

“ Grazie, farò come dici. A proposito, perchè mi hai messo in team con lei?”.

 

“ Andavate molto d'accordo, ed è ciò che serve in un team. Uniti all'Arte del ghiaccio di Haku eravate perfetti per la squadra d'assalto. O avresti preferito andare altrove?”.

 

“ No, solo curiosità. Se non fossi stato amico con loro però con chi mi avresti messo?”.

 

“ Non è detto che la squadra sarebbe cambiata, è una questione di abilità e attitudine. Di certo non ti avrei messo con Sasuke. Siete troppo competitivi l'uno verso l'altro. Se cominciaste a litigare troppo durante una missione, un compagno rischierebbe di venire ferito o peggio. Fortunatamente in questi casi ogni sensei con un minimo di buon senso sistema in fretta le divergenze tra i propri studenti, o quantomeno ci prova. Ai miei tempi litigavo sempre con Orochimaru e Tsunade per decidere chi fosse il capo squadra.”, spiegò come meglio potè l'uomo.

 

“ Fammi indovinare, mamma vinceva sempre?”, domandò Naruto con tono scherzoso.

 

“ Certe cose non cambiano mai, eh? Comunque certe persone, anche se dotate di grande iniziativa e pensiero indipendente, agiscono meglio sotto gli ordini di qualcun altro. Poi ovviamente c'è chi è fatto per essere un leader e chi può scambiare i due ruoli a seconda della situazione.”.

 

“ Diamine, hai dovuto pensare a tutto questo prima di formare le nostre squadre?”, chiese nuovamente Naruto, il volto alquanto impressionato.

 

“ Già, altrimenti a quest'ora ci sarebbero stati disastri in ogni missione.”.

 

“ Essere Hokage richiede molto più di quanto pensassi.”.

 

“ Secondo te perchè quasi ogni sera torno tardi a casa? E' un lavoro che richiede un'immensa dedizione. Immagina essere fidanzato o il capo di una squadra, ma la tua fidanzata o la tua squadra consistono nell'intero villaggio- rispose con un po' forse troppa veemenza Jiraya- Ecco perchè non ero interessato al lavoro all'inizio. Lo vuoi ancora a proposito?”.

 

 

“ Certo, non ho intenzione di ritirarmi proprio ora.”, ribattè determinato il genin, rimettendosi in piedi con un balzo.

 

“ Lieto di vedere che la tua determinazione è intatta. Forza, torniamo ad allenarci.”.

 

 

 

*****

 

Quartiere degli Hyuga

 

Come al solito nelle ultime settimane, Nejii e Hinata erano intenti a combattere sotto l'attento occhio di Hikari. Rispetto alle volte precedenti però, considerando cos'era a rischio per Hinata durante la selezione, i due ragazzi stavano combattendo molto più aggressivamente. La madre di lei era quindi lì per assicurarsi che nessuno si facesse male.

 

Mentre Hinata non aveva ancora raggiunto il livello di Nejii, quest'ultimo si accorse come fosse ben più forte e veloce rispetto a come ricordava. In passato non gli piaceva allenarsi con lei per la scarsa sfida offertagli, ma era decisamente migliorata rispetto all'accademia.

 

Però era un po' geloso di non poter diventare chunin per il momento. Ma aveva dovuto concordare col proprio insegnante quando questi disse che avrebbe potuto sconfiggere Sasuke se non avesse tentato una tattica così antigiovanile.

 

Ma non riuscì proprio a resistere. Comparato ad altri Hyuga, aveva perso poco durante l'insurrezione, ma questo nulla toglieva al terrore che provò quella notte. E voleva che Sasuke provasse la stessa paura, pur sapendo che non avesse nulla a che fare con la morte dei suoi parenti e di Hiashi. La rabbia era indubbiamente un'arma a doppio taglio, di cui gli Uchica avevano perfezionato l'uso per generazione. Non aveva speranze di battere il rivale al suo stesso gioco.

 

“ Bene, penso sia abbastanza per oggi- disse infine la matriarca facendo fermare i due genin- entrambi siete migliorati tantissimo, ma Nejii, ti sei lasciato andare un po' troppo.”.

 

“ Domando scusa, Hikari- sama, ma ho bisogno di migliorare il più possibile per portare onore al clan, specie dopo la mia disastrosa sconfitta.”, si scusò il ragazzo. Hikari lo guardò comprensiva.

 

“ Posso capirlo, ma sei ancora ferito dopo lo scontro con Sasuke. Prendi la cosa in maniera più rilassata almeno fino a quando le tue ferite non guariranno completamente.”.

 

“ Seguirò il suo consiglio, Hikari- sama.”.

 

“ Bene. Tu invece, Hinata, sei migliorata molto, ma so che puoi fare di più. In particolare, dovrai essere più rapida per impressionare i giudici.”, disse poi Hikari alla figlia, che annuì.

 

“ Farò del mio meglio, mamma.”, rispose determinata.


“ Bene, per questo pomeriggio abbiamo finito, potete riposarvi e godervi la serata come volete.”, sorrise quindi Hikari.

 

“ Se ci cerca, Hikari- sama, volevamo fare una passeggiata al villaggio prima di cena. A dopo.”, disse quindi Nejii allontanandosi con Hinata.

 

“ A dopo, mamma.”, salutò lei.

 

Durante le precedenti settimane, Hikari aveva insegnato loro alcune delle tecniche più importanti del clan. Nejii riuscì a padroneggiarle con relativa facilità, ma Hinata stava ancora avendo alcuni problemi. A sua difesa stava comunque cercando di migliorarsi in altre aree, principalmente il ninjutsu medico e l'Arte del fulmine.

 

 

Nejii non poteva che essere un po' invidioso. Fosse stato ammesso al torneo, era certo avrebbe guadagnato la promozione indipendemente dal suo prossimo avversario. D'altro canto Hinata si era classificata e aveva anche concluso una missione di rango S, eppure Hikari non era certa l'avrebbero promossa. Il fato era una padrona crudele, ma Nejii lo sapeva già.

 

“ Il fato non ha avuto nulla a che fare con quella battaglia, è stata solo colpa mia.”.

 

“ Nii- san? C'è qualche problema?”, domandò Hinata, che aveva sentito la riflessione del cugino, che rimase però stoico come sempre.

 

“ Non è niente, Hinata- sama. Desidera fare qualcosa in particolare? Andare a trovare Naruto?”.

 

La ragazza arrossì non poco, con un effetto amplificato dal suo pallore naturale.

 

“ Sì,, è troppo che non ci vediamo, ma assieme ad Haku- kun abbiamo deciso di non allenarci insieme fino alla finale per mantenere le cose leali.”.

 

“ Buona decisione, è ciò che dovreste fronteggiare spesso in missione.”.

 

“ Ma credo andrò comunque a trovarli, non ho voglia di passare questo mese in completo isolamento. Non pensi?.”, chiese lei poi ridendo un po'.

 

“ Ha ragione ovviamente- disse Nejii sorridendole di rimando- ci vedremo nel pomeriggio. Buona giornata.”.

 

Dopo che i due si separarono, il ragazzo si chiese cosa fare nel proprio tempo libero. Frose poteva andare a trovare Tenten. Si sentiva un po' in colpa per non averla aiutata fin'ora con l'allenamento, la la maestra d'armi gli aveva assicurato che non era un problema. Andare a vedere i suoi progressi e incoraggiarla era il minimo che avrebbe potuto fare.

 

Durante la strada per il solito campo d'allenamento, fu distratto da un lampo rosso ai lati del suo campo visivo. Girandosi si accorse che era Karin, la compagna di Sasuke che l'aveva guarito dopo essere stato picchiato dal suddetto. E non l'aveva neanche ringraziata a dovere. Meglio rimediare.

 

“ Hei.”, esclamò lo Hyuga attirando l'attenzione di Karin, che lo guardò sorpresa.

 

“ Oh, Nejii, giusto? Come stai?”.

 

“ Bene, grazie. Sei impegnata con qualcosa per caso?”, domandò cortesemente Nejii e lei scrollò le spalle.

 

“ Sono in pausa pranzo prima di riprendere l'allenamento con Shizune- sensei. Posso fare qualcosa per te?”.

 

“ Volevo solo ringraziarti per avermi aiutato. Secondo i medici qualsiasi cosa tu abbia fatto mi ha evitato settimane in ospedale.”, disse lui, facendola sorridere.

 

 

“ Grazie. In genere non permetto a tutti di mordermi, ma siccome è stato un mio compagno di squadra a ridurti in quello stato, pensavo fosse mio dovere rimediare.”.

 

 

“ Se posso ricambiare in qualsiasi modo dimmi pure.”. Karin scosse la testa.

 

“ Non ce n'è alcun bisogno, grazie.”, rassicurò.

 

“ Lasciami almeno offrirti il pranzo.”, insistette lo Hyuga. Karin ci mise qualche secondo a processare quelle parole, arrossendo come la sua chioma.

 

Anche se si considerava attraente e aveva tentato di farsi notare da Sasuke per molto tempo, questa era la prima volta che un ragazzo le chiedeva un appuntamento. E avrebbe comunque continuato a pensare a Sasuke, ma anche Nejii era il suo tipo di ragazzo. Quindi...?

 

“ V- va bene... Dove vorresti andare?”, domandò infine l'Uzumaki.

 

“ Non dovrei chiederlo io? Comunque c'è un posto di Onomayaki a due passi, se ti piacciono.”.

 

E così Karin andò al suo primo appuntamento. O almeno quello che pensava fosse un appuntamento.

 

Nel frattempo Hinata continuava a cercare Naruto. Normalmente non si sarebbe preoccupata di trovare Naruto, ma non poteva andare al suo solito campo di allenamento o avrebbe rischiato di vedere un nuovo jutsu, che sarebbe stato barare.

 

Fortunatamente sapeva che prima o poi sarebbe andato al ristorante di Ichiraku, e siccome era ora di pranzo...

 

“ Ciao, Hinata!”, lo salutò il biondino, seduto al suo posto preferito puntuale come un orologio.

 

“ Ciao, Naruto- Kun!”, ricambiò la Hyuga sedendosi accanto a lui e salutando anche Ichirakue Hayame, notando varie ciotole già vuote.

 

“ Una porzione di Ramen al pollo come al solito?- domandò Hayame prima di ricevere conferma- te la porto subito.”.

 

“ Sono felice di vederti, non ci siamo praticamente visti questo mese.”, commentò Naruto.

 

“ Eh, tra le finali e le mie lezioni di medicina non sono stata molto disponibile. Mi è dispiaciuto molto non poter vedere così spesso te e Haku.”, affermò la mora, anche se al momento le andava bene Haku non fosse con loro. Anche se non lo avrebbe detto ad alta voce.

 

“ Mhh, scommetto che Zabusa gli sta facendo fare qualche regime di addestramento infernale. Fortunatamente tra poco saremo tutti e tre chunin e riavremo la nostra routine quotidiana.”.

 

“ Temo di no. Anche se uno solo di noi fosse promosso, avrebbe molti più doveri. Ma non sarà comunque così diverso.”.

 

“ Già, mica possono metterci in team diversi.”, affermò tranquillo il biondino. In quel momento Ayame arrivò con l'ordine di Hinata, che cominciò a mangiare.

 

“ Mhh, ci voleva.”.

 

“ Fatto qualcosa di interessante durante l'allenamento? Imparata qualche tecnica fica- disse Naruto prima di darsi una sberla in faccia- Oh, scusa! Volevo solo parlare ed era la prima cosa che gli era venuta in mente.”.

 

In realtà era la seconda, ma non l'avrebbe ammesso. Hinata comunque lo rassicurò con un sorriso.

 

“ Tranquillo, è una curiosità naturale. Immagino che anche tu abbia lavorato a qualcosa di nuovo.”.

 

Gli occhi di Naruto si allargarono a quell'osservazione.

 

“ E tu come lo sai?!”.

 

“ L'ho solo immaginato, è una cosa abbastanza logica. Praticamente tutti stanno provando a imparare nuove tecniche prima della finale. Tu in particolare.”, gli spiegò Hinata facendolo ridere un po'.

 

“ Già, mi conosci bene.”. Hinata arrossì.


“ Quando conosci qualcuno così a lungo...”.

 

 

La frase fu interrotta a metà. Hinata non era poi così sicura a volte sul conoscere bene Naruto. Cosa reciproca a dire il vero.

 

“ Hinata, sei... preoccupata per le finali?”, azzardò l'Uzumaki vedendo la sua espressione.

 

“ Beh, sì- ammise lei senza troppa vergogna- le nostre promozioni sono a rischio e soprattutto dovremmo combattere di fronte a migliaia di persone. Mi piacerebbe avere la tua confidenza.”.

 

“ A dire il vero anch'io sono un po' spaventato.”, disse l'altro con un sospiro.

 

“ COSA?!”, domandò Hinata come se le avesse appena detto di voler cambiare sesso.

 

“ Beh, l'hai detto anche tu che è difficile restare calmi riguardo un test del genere.”, precisò un poco imbarazzato Naruto. Hinata scosse la testa.

 

“ No, non intendevo che devi essere determinato a tutti i costi. Solo pensavo saresti stato più ottimista tra l'addestramento e i tuoi genitori...”.

 

“ Ecco, i miei genitori sono una parte del problema.”, disse Naruto alzando un po' la voce.


“ Che intendi dire? Avete litigato?”.

 

“ No- disse Naruto scuotendo la testa- è qualcosa che non ho notato fin quando Lee non mi ha lanciato una sfida, ma ho una certa reputazione nel villaggio.”.

 

“ Beh, è normale. Sei tra i più forti genin di Konoha e stai per affrontare l'esame di promozione.”.

 

“ Sì, ma molta di quella reputazione è dovuta ai miei genitori!”, si lamentò il biondino.

 

“ Ma non è vero!”, gridò Hinata indignata.

 

“ Sì, invece- insistette lui alzando le braccia esasperato- i miei genitori sono ninja famosissimi. Anzi, autentiche leggende! Pensi che senza di loro sarei dove sono ora?”.

 

Hinata si girò nervosamente le dita.

 

“ A questo non posso rispondere, ma comunque Tsunade e Jiraya- sama ti hanno solo aiutato a sviluppare il suo potenziale. Eri già bravo di tuo.”.

 

“ Grazie, Hinata. Ma sono comunque preoccupato di essere ancora il ' figlio dei sannin' e non voglio rovinare la loro reputazione dal non venire promosso. E se succede, molti accuseranno papà di fare favoritismi.”.

 

Hinata guardò nuovamente l'amico processando quanto aveva detto.

 

“ Beh, la mia opinione potrebbe essere di parte, ma capisco un po' come ti senti.”.

 

“ Davvero?”, domandò Naruto senza capire( come al solito).

 

“ Naruto, sono l'erede del clan Hyuga, uno dei più potenti di Konoha- spiegò lei con un sospiro- ancora molti dei miei parenti pensano che non sia degna di succedere ai miei genitori e che finirò per imbarazzarci nella finale.”.

 

“ COSA?! Questo è ridicolo!”, esclamò Naruto ora infuriato a chi osasse dire tali scemenze. Hinata si limitò a sorridere comprensiva.

 

“ Purtroppo non c'è niente che possa fare a parte allenarmi il più possibile per provare che hanno torto. E' quello che faresti tu, no?”.

 

“ CERTO!- gridò nuovamente Naruto saltando in aria- una volta padroneggiato il Rasengan proverò a tutti di cosa sono capace!”.

 

“ Rasengan?”, domandò incuriosita la ragazza. Naruto si paralizzò dopo aver realizzato il suo errore.

 

“ DIAMINE! Ho appena rivelato il mio asso nella manica.”, disse dandosi un colpo sulla fronte.


“ Tranquillo- disse Hinata roteando gli occhi bianchi- con un nome del genere non posso capire subito che tipo di jutsu è. Ma se vuoi posso farti vedere quello a cui sto lavorando.”.

 

“ No, questo è stato un mio erroere e sarebbe sleale- disse Naruto scuotendo la testa- mostramelo durante le finali.”.

 

“ Grazie.”, gli sorrise lei.

 

“ Per di più c'è qualcos'altro cui sto lavorando, ma non lo userò al torneo.”, affermò poi Naruto, usando un tono volutamente più sul misterioso.

 

“ Di che si tratta?”, domandò Hinata incuriosita. Naruto prese quello che sembrava un normale kunai, ma osservandolo meglio l'altra notò alcuni sigilli sull'impugnatura.

 

“ Guardali col tuo Byakugan.”.

 

La Hyuga fece come richiesto e sotto lo sguardo della sua abilità innata quei sigilli scintillarono grazie al potente chackra di Naruto.

 

“ L'hai infusa col tuo chackra. A che scopo?”.

 

“ L'idea generale è di combinare il Bisturi di chackra con la canalizzazione del chackra in certi tipi di metallo- spiegò Naruto- creando una lama di energia che dovrebbe tagliare quasi tutto.”, concluse facendo fluire le proprie energie nell'arma per formare una lunga spada di luce bianche.

 

“ Bellissima- disse Hinata meravigliata- mi ricorda i pugnali di Asuma- san.”.

 

“ Sì, l'ispirazione viene anche da lì, ma a lavoro finito saranno molto meglio.”.

 

“ Da solo?”, domandò Hinata stupita da quell'inventiva. Naruto annuì.

 

“ Mi è venuta l'idea studiando il fuinjutsu e ho intenzione di creare altre armi oltre a questa. Non solo saranno estremamente taglienti, ma non si romperanno mai.”.

 

“ E' un peccato non sarà finito per l'esame, sarebbe stato spettacolare.”, affermò Hinata ridando l'arma a Naruto che la rimise nella sua borsa.

 

“ Sì, papà mi ha detto di rimandare fino a quando non avremo finito e concentrarmi sull'allenamento. Spero di farcela per la prossima missione.”.

 

“ In bocca al lupo in questo caso, non vedo l'ora di vederla in azione.”.

*****

 

Campo d'allenamento numero nove

 

Dopo diverse settimane, la squadra medica potè finalmente allenarsi insieme, pur non potendo mostrare le loro mosse più forti nel caso di Sasuke e Karin. Sakura fu più che felice di mostrare i propri progressi nel genjutsu.

 

Inizialmente combatterono l'uno contro l'altro mentre sotto gli occhi degli adulti, quindi affrontarono Shisui mentre Itachi e Shizune guardavano.

 

Shisui si limitava a un po' di taijutsu e altre tecniche di basso livello, per la frustazione dei tre genin, che fecero comunque del loro veglio per offrirgli un buon combattimento.

 

“ Sai, è parecchio che non facciamo qualcosa insieme.”, osservò Itachi.

 

“ Beh, tra i miei impegni con Shisui e il lavoro come sensei...”.

 

“ E io sono il nuovo capo spia del villaggio e posso stare fuori a lungo. Siamo vittime delle circostanze.”.

 

“ Ancora sicuro sia stata una buona idea prendere questo lavoro dopo l'insurrezione? Sasuke- kun avrebbe potuto aver bisogno di te.”. Itachi sospirò alla domanda dell'amica.

 

“ Non voleva l'assassino di suo padre attorno. Aveva bisogno di spazio e gliel'ho dato, ma temo che il nostro rapporto non tornerà mai come prima.”.

 

“ E non migliorerà se sarai assente per il resto della sua vita.”, obbiettò ancora la ragazza.

 

“ Non hai tutti i torti, ma non posso licenziarmi così, questo lavoro è importante per Konoha. E poi non è solo. Ha sia Shisui che te.”.

 

“ Non possiamo sostituirti e lo sai.”, lo rimproverò severa Shizune.

 

“ Non vi chiedo di sostituirmi- chiarì Itachi alzando le braccia, inalzando involontariamente il tono della voce- solo di stargli accanto e ricordargli che c'è qualcun altro che gli vuole bene.”.

 

Shizune scosse la testa.

 

“ Sasuke sa già che io e Shisui ci saremo per lui. Ma non sa cosa pensare di te. Però offrirgli di allenarlo per qualche settimana è già un buon inizio.”, gli disse poggiandosi una spalla.

 

“ Grazie. Anche per averlo addestrato finora, hai fatto un ottimo lavoro.”, rispose lui sinceramente grato.

 

“ Ho fatto quanto ho potuto. Sakura e Karin sono più il mio genere in quanto aspiranti medici, ma non c'era molto che potessi fare per chi segue una via più offensiva.”, disse un po' imbarazzata la Senju. Itachi sorrise e guardò Sasuke coordinarsi con le compagne di squadra per superare le difese di Shisui, per nulla comunque intenzionato a perdere,e dare un colpo deciso.

 

“ Il compito di un sensei non è solo insegnare a combattere. Sono una guida. Mio fratello credeva solo nella forza individuale e ora riesce a lavorare senza problemi con Sakura e Karin.”.

 

“ Questo sì, è stato il mio miglior risultato. Credevo ci avrebbero messo molto più tempo a lavorare insieme quando abbiamo iniziato.”, disse ottimista Shizune.

 

“ Non vedo l'ora di assistere al torneo, sperando il fiasco delle preliminari non si ripeta.”, commentò Itachi, sentendo poi un ringhio dalla ragazza.

 

“ Farà meglio a non provarci!- esclamò prima di fare un profondo respiro e calmarsi- ma non succederà, gli ho fatto un bel discorsetto sul cosa è accettabile in un simile scontro.”.

 

“ Nel caso ricordagli che riprovandoci disonorerebbe ancora di più il clan.”, affermò Itachi, che comunque confidava in Sasuke.

 

“ Temo che facendolo troppo spesso, finirà per risentire Konoha. Confido che farà la cosa giusta.”.

 

“ Sasuke farà sempre la cosa giusta. Assumendo sappia qual è la cosa giusta.”.

*****

 

Campo d'allenamento numero dieci

 

La maggior parte dei genin che non erano arrivati in finale erano gelosi dei vincitori. Quella promozione avrebbe garantito niente missione di rango D per un po' , una paga migliore e in generale un migliore status nel villaggio.

 

Shikamaru Nara non era uno di loro. Non voleva diventare un chuunin troppo velocemente. E gli piacevano le missioni di rango D, le trovava rilassanti. Per di più avrebbe dovuto allenarsi di più lasciando meno spazio al guardare le sue amate nuvole. Per non nominare le missioni più pericolose, la battaglia contro Orochimaru gli sarebbe bastata per molto tempo.

 

Insomma, Shikamaru era molto felice dello stato attuale delle cose e non desiderava nessuna promozione. Avrebbe tranquillamente guardato le nuvole per molto altro tempo se non fosse stato interrotto.

 

 

“ Perchè non sono sorpresa di vederti sprecare il tuo tempo in questo modo?”, disse improvvisamente una voce femminile. Alzandosi, il Nara vide dietro di lui la ragazza che l'aveva sconfitto alle preliminari.

 

“ E' un piacere rivederti anche per me...”, cominciò senza però riuscire a ricordare il suo nome. Troppo faticoso.

 

“ Temari.”, sbuffò lei roteando gli occhi.

 

“ Giusto. Qualche motivo per cui sei venuta da me invece di allenarti? Il tuo primo avversario è tra i più forti genin di Konoha.”.

 

Non che a Shikamaru fregasse molto della performance di Temari alle finali, e lei lo sapeva, ma non valeva la pena discuterne. L'onesta brutalità per lei era il mezzo migliore in questi casi.

 

“ Volevo combattere contro di te.”, affermò lei semplicemente, sorprendendo non poco il Nara, che si alzò oltraggiato da tale ragione per interrompere il suo hobby preferito.

 

“ Ripeti un attimo.”, richiese incerto di aver sentito bene. Temari in tutta risposta incrociò le braccia e indurì lo sguardo.

 

“ Mi hai sentito, voglio combattere un'altra volta con te.”, ripetè lei con un tono estremamente serio.

 

“ Posso capire ti avessi battuto, ma abbiamo già appurato due volte che puoi prendermi a calci in culo quando vuoi.”, commentò seccato Shikamaru, ma la ragazza non sembrò cambiare idea, a giudicare dalla sua espressione.

 

“ Non erano veri combattimenti. La prima volta ci siamo interrotti quando la tua compagna ha posseduto mio fratello e la seconda ti sei arreso prima di poter davvero cominciare. Eri così convinto che avresti perso?”.

 

“ Sono una persona pragmatica. Ho analizzato le possibilità di vincere e perdere, e anticipando le mie probabilità ho deciso di risparmiare il tempo di entrambi. Perchè continuare se era chiaro non avrei potuto vincere?”, chiese di rimando Shikamaru.

 

“ Per far vedere a tutti che hai comunque dato tutto ciò che avevi?”, fu la risposta di una perplessa Temari, che fece sorrise leggermente il ragazzo.

 

“ Molto divertente, avresti dovuto fare la comica. Lieto di averti conosciuto, Temari.”, disse prima di sdraiarsi di nuovo cercando di ignorare la kunoichi, che sbattè più volte un occhio incapace di spportare quella provocazione. Senza farsi troppi complimenti, afferrò Shikamaru per l'orlo della camicia e lo portò all'altezza del proprio viso.

 

“ Pensi di liberarti di me così facilmente?Non me ne andrò fino a quando non avremo combattuto di nuovo. Quindi alzati e lotta, con impegno.”.

 

“ Non hai il tuo ventaglio da guerra però.”, protestò Shikamaru sperando di svignarsela. Effettivamente Temari aveva lasciato la sua arma all'hotel, ma non si scoraggiò.

 

“ Pff, non ne ho bisogno, posso combattere benissimo col taijutsu.”.

 

“ Già, con le tue braccia da maschiaccio che potrebbero piegare l'acciaio.”.

 

“ Solo perchè le mie braccia sono forti non significa siano da maschiaccio- rispose Temari guardandolo male- ora combatti!”.

 

“ No.”, disse fermo l'erede dei Nara.

 

“ Allora ti farò il culo fino a quando non risponderai.”.

 

“ Lo farai davvero?”, domandò Shikamaru con un sorriso sarcastico e Temari si rese conto che non c'era davvero alcun punto nel combattere qualcuno che non aveva la minima intenzione di difendersi.

 

“ AAAARGH, SEI IMPOSSIBILE! Non ho la minima idea di come tu sia potuto arrivare così lontano negli esami.”

 

 

“ Sembri nervosa. Posso suggerire qualcosa per calmarti?”, le chiese il Nara come se nulla fosse.

 

“ Per esempio? Guardare le nuvole?”, domandò sarcastica la kunoichi.

 

“ Ehi, prova almeno.”, disse il moro sdraiandosi nuovamente sull'erba.

 

“ No, grazie- disse Temari non muovendosi dal proprio posto, ma poco dopo fu anche lei accanto a Shikamaru- ti odio.”.

 

“ Oh, poco, ma sicuro.”, disse Shikamaru incapace di sopprimere un mezzo sorriso. Temari grugnì e dopo qualche secondo d'imbarazzante silenzio si sedette accanto a lui.

 

“ Quindi come funziona?”.

 

“ Guardi le nuvole finchè non trovi una forma particolare. Per esempio quella- disse dopo averne visto una un po' bitorzoluta- sembra una tartaruga.”.

 

“ E lo fai spesso?”.

 

“ Ogni volta che non gioco a shoji. Ti piace?”.

 

“ Lo trovo stupido. Ma ammetto che è rilassante.”, dovette ammettere la kunoichi.

 

“ Visto? Dovresti farlo più spesso.”, le consigliò Shikamaru.

 

“ Mhh, le nuvole sono molto rare nel Paese del vento. E non avrei comunque molto tempo.”.

 

“ Una miglior ragione per farla ora, no?”, domandò ancora il ragazzo. Temari scrollò le spalle.


“ Beh, non mi farà male rilassarmi ancora un po' prima di tornare ad allenarmi.”.

 

“ Vuoi ancora combattere con me?”.

 

“ Sì, ma non credo sarebbe uno scontro soddisfacente come pensavo. Ci penseremo un'altra volta.”.

 

“ Pensa al peggio e non sarà mai deluso?”, sospirò Shikamaru, guadagnandosi una strana occhiata dalla biondina.

 

“ Sei un tipo strano, te l'hanno mai detto?”, gli chiese e lui si strinse nelle spalle, passando il resto del pomeriggio con lei a guardare le nuvole in pace e relax.

*****

 

Dopo il pranzo con Hinata, Naruto si sentiva estremamente bene, considerando vecchi e nuovi sentimenti, e tornò al campo d'allenamento per addestrarsi ancora col padre.. Improvvisamente sentì una forte presenza attirarlo. Qualcosa molto simile a Killer B, ma non era il jonin di Kumo.

 

“ Potrebbe essere Gaara?”, si chiese ad alta voce cercando la fonte di quella sensazione. Dopo pochi minuti si trovò in una strada piuttosto occupata dove però risaltava una ragazza dai capelli verdi che sembrava cercare qualcosa a propria volta. Naruto la ricordò come un'amica della squadra animale da Taki.

 

E anche una Jinchuriki, assumendo suo padre avesse ragione. Comunque anche Fu lo notò e gli venne incontro.

 

“ Ciao.”, salutò lei agitando la mano.

 

“ Salve- disse un po' più timido il ragazzo, augurandosi non fosse come Killer B- Naruto Uzumaki. Tu sei Fu, giusto?”.

 

“ Esatto. Sai, avevo bisogno di parlare con qualcuno, ma non ho avuto molte occasioni.”, ridacchiò lei.

 

“ E' un piacere conoscerti. Sono sempre contento di incontrare nuovi jinchuriki.”, dissse Naruto, lieto di aver trovato una persona così simpatica, che in quel momento fece un'espressione molto sorpresa.

 

“ Aspetta... anche tu sei un jinchuriki?”, domandò a bocca aperta.

 

“ Non te ne eri accorta?”, domandò Naruto prima che lei cominciasse a ridere.

 

“ Sto scherzando, ho avvertito da parecchio il potere della tua bestia. Anche se quella sensazione potrebbe essere il mio stomaco, non mangio niente da stamattina. Conosci un buon ristorante?”.

 

“ Certo. Ichiraku ti darà il meglio della cucina di Konoha. E' vicino ai cancelli.”.

 

“ Mi faresti compagnia allora? Il cibo è sempre più buono mangiato in compagnia.”.

 

“ Mi piacerebbe, ma ho appena mangiato. Poi c'è una ragazza che mi piace e se ci vedesse insieme...”, rispose il biondino grattandosi la fronte ripensando a Hinata.

 

“ Potrebbe farsi idee sbagliate, sì. Immagino, anch'io sono interessata a qualcuno del tuo vilaggio.”.

 

“ Shino, giusto?”.

 

“ Chi?”, domandò Fu inclinando la testa. Naruto fu tentato di sbattersi una mano in faccia.

 

“ Quello con occhiali scuri e il cappotto, molto misterioso?”.

 

“ Oh, scherzavo ancora, come se potessi dimenticare il mio primo amico.”, ridacchiò ancora fu, sorprendendo però Naruto.

 

“ Non avevi davvero amici prima di incontrarlo?”, chiese shockato.

 

“ Non ci sono molti ragazzi a Taki- spiegò Fu seccata- e per di più quasi tutti devono 'tenermi al sicuro', come fossi una bambola di porcellana. Shino e i suoi compagni sono stati i primi a non trattarmi così.”.

 

“ Conosco la sensazione, anche i miei genitori sanno essere un po' iperprotettivi. Mia madre stava per piangere quando le dissi della mia prima missione fuori dal villaggio- commentò Naruto ripensando a quel momento, prima di fare un altro tentativo con Fu- E... hai un po' di autorità sul tuo demone?”.

 

“ No, Lucky Chomei fa quel che Lucky Chomei vuole.”, disse lei scuotendo la testa.

 

“ Lucky Chomei?”, ripetè Naruto confuso.

 

“ L'eptacoda si fa chiamare così. Dice di essere molto fortunato perchè ha sette code, ma considerando la sua attuale situazione dubito sia il caso, eh eh. Tu chi hai?”.

 

“ Aggiungi altre due code.”.

 

“ Ah, la volpe. Quella è una stronza.”, commentò la ragazza di Taki.

 

“ Eufemismo del secolo- concordò Naruto- sapevi degli altri due jinchuriki al villaggio?”.

 

“ Il tipo con gli occhiali da Kumo e quello inquietante da Suna, giusto?”.

 

“ Gaara non è così inquietante. Un po' riservato e silenzioso, ma molto simpatico quando lo conosci. Killer B non lo capisco proprio però, e detto da me è qualcosa.”, ribattè il genin. Fu quindi fece spuntare due ali verdi da insetto sulla schiena e cominciò a fluttuare.

 

“ Beh, grazie della conversazione, Naruto, non vedo l'ora di provare quel Ramen di cui parlavi.”.

 

*****

 

Locazione sconosciuta, da qualche parte nel Paese del fuoco

 

Due gruppi di ninja stavano di fronte. Uno indossava maschere da animali e mantelli non diversi dagli Anbu di Konoha, mentre l'altro aveva divise scure meno riconoscibili. I due leader avanzarono mentre la scorta di entrambi rimase indietro nel caso l'altra parte tentasse qualche scerzo.

 

“ Immagino tu abbia qualcosa di importante da dirmi, Danzo, per aver chiesto questo incontro.”, disse sardonico Orochimaru. Danzo restò imperturbabile, neanche il ninja dei serpenti poteva scuoterlo.

 

“ Con gli esami di selezione dei chunin così vicini, la sicurezza è molto stretta. Un messaggero sarebbe stato scoperto presto. E volevo parlarti proprio di questo.”, spiegò in breve.

 

“ Non sembra mi porterai buone notizie, a giudicare dal tuo tono.”, sogghignò l'altro moro, venendo nuovamente ingnorato da Danzo.

 

“ Ci saranno sia il Raikage che il Kazekage. Con loro presenti non puoi colpire.”, provò a ragionare danzo.

 

“ Ho pianificato tutto per più di un anno, non posso rinunciare ora!”, esclamò Orochimaru con un tono più freddo mentre Danzo manteneva la solita calma.

 

“ Non te lo chiederò, ma dovremmo rimandare di un paio di settimane.”.

 

“ Eri stato tu a dire che attaccare durante gli esami sarebbe stata l'opzione migliore.”, protestò il leader di Oto.

 

Già, attaccare durante gli esami era stata un'idea di Danzo. Le finali erano un grande evento, persino il damyo sarebbe venuto ad assistere. Con tutta la sicurezza concentrata sullo stadio, le mura sarebbero state più sguarnite. Ma con altri due Kage presenti non sarebbe stata un'opzione, anche perchè l'avrebbero visto come un atto di guerra verso i rispettivi villaggi. E l'unico motivo per cui Jiraya non aveva già ordinato di attaccare Otokagure era perchè non aveva ancora dimostrato agli altri paesi che fosse una minaccia.

 

“ Sì, ma senza nuove forze non possiamo combattere tre Kage. E so che non hai preso nuovi alleati.”, affermò ancora una volta Danzo, sapendo che altri villaggi non l'avrebbero aiutato e che i membri dell'Akatsuki erano più impegnati coi jinchuriki.

 

“ Vero, ma ho comunque gli attrezzi per garantire la nostra vittoria.”.

 

“ Insisto comunque nel rimandare. Aspettare un paio di settimane in più non è chissà che ormai.”.

 

“ Non è così semplice, dovrò ridisegnare il metodo per superare le difese.”, sbuffò l'uomo serpente.

 

“ E la nuova arma che hai sviluppato? Potrebbe aiutarci?”, suggerì Danzo, ma Orochimaru preferiva tenersi il suo asso nella manica in un'altra occasione.

 

“ Forse, ma perderemo il fattore sorpresa.”.

 

“ Allora ti manderò un messaggero al momento adatto. Se non c'è altro da discutere me ne andrò.”, terminò Danzo facendo per girarsi verso i suoi uomini prima di essere interrotto dal sannin.

 

“ A dire il vero prima che tu vada vorrei soddisfare una curiosità personale.”.

 

“ Chiedi pure, sarò felice di rispondere.”.

 

“ Perchè mi stai aiutando? Dici di voler proteggere Konoha, eppure offri il tuo supporto a chi intende distruggerla.”.

 

“ Già, sembra che le mie azioni non abbiano molto senso, vero?”, domandò lo shinobi permettendosi quasi un sorriso.

 

“ Suppongo lo abbiano nella tua mente contorta.”, affermò Orochimaru con un ghigno.

 

“ Noi ninja portiamo innumerevoli ferite, spesso dobbiamo anche tagliare arti per impedire che un'infezione si propaghi. E Konoha è infetta dall'ideologia di Hiruzen e dei tuoi vecchi compagni.”.

 

“ Quindi vuoi sbarazzarti di loro.”.

 

“ Non solo. Hiruzen e Jiraya non fanno altro che indebolire il villaggio con le loro politiche verso i nostri nemici. Sono troppe controllati dalle loro emozioni, persino Hiruzen ha permesso ai suoi sentimenti per te di non ucciderti quando ne ebbe l'occasione. E non agì contro gli Uchica finchè non fu troppo tardi- spiegò Danzo con un tono sempre più empio- ridurrò Konoha in fiamme, e poi un nuovo villaggio più forte, spietato e senza paura risorgerà dalle sue ceneri.”.

 

“ Alcuni direbbero che sei una minaccia quanto me.”, commentò Orochimaru.

 

“ Come diceva Tobirama- sama ogni ninja deve fare dei sacrifici. Tu potresti persino avere un posto nel mio nuovo villaggio.”, rispose semplicemente l'altro. Il ninja dei serpenti però scosse la testa.

 

“ Grazie, ma preferisco essere indipendente. Sperando di non interrompere così la nostra collaborazione.”, disse con una risata.

 

“ Fin quando continuerà a essere utile.”, affermò nuovamente il leader della Radice, fermo come sempre nella sua convinzione secondo cui gli shinobi non erano altro che strumenti. Cosa che Orochimaru condivideva.
 

“ A proposito, come vanno le modifiche che ho fatto al tuo corpo?”.

 

“ Non ho ancora potuto provarle in battaglia, ma si stanno dimostrando funzionali- disse l'uomo flettendo entrambe le braccia- Konoha invero beneficerebbe del tuo genio.”.

 

“ Mi spiace, ma preferisco essere l'unico a poter beneficiare del mio genio. Considera comunque la mia curiosità soddisfatta.”.

 

“ Allora dobbiamo andare entrambi, non voglio farmi scoprire.”, concluse Danzo saltando via assieme ai propri sottoposti mentre Orochimaru fece lo stesso, avendo i propri piani a cui pensare. Quando dovettero fermarsi per riposare, si allontanò dal bivacco per un piccolo incontro e un vortice a mezz'aria gli si formò davanti, facendone uscire un uomo mascherato.

 

“ Com'è andata?”, domandò il nuovo arrivato.

 

“ Immagino tu lo sappia già.”, affermò sardonico il leader di Otokagure.

 

“ Vero, ma voglio vedere se le nostre versioni coincidono. Perchè non indossi l'uniforme però?”.

 

“ Non volevo attirare troppo l'attenzione.”.

 

“ Sono quasi certo che Danzo sappia già che sei uno di noi.”, commentò Obito.

 

“ Appunto, quasi. Non ho voglia di confermare i suoi sospetti- disse Orochimaru col solito ghigno che innervosiva chiunque conoscesse- cosa posso fare per te ora?”.

 

“ Parlare della tua invasione a Konoha, potrebbe essere la miglior occasione per prendere il Kyubi.”.

 

“ La terza volta è quella buona? Cosa ti fa pensare di aver successo questa volta?”, disse nuovamente il moro irritando non poco Obito, che mantenne comunque la calma.

 

“ Ho realizzato i mieii errori. Questa volta non cercherò di prendere Naruto con la forza, lo faremo venire con noi di nostra spontanea volontà.”, rispose l'Uchica col proprio ghigno malevolo.

 

Omake

 

Naruto si era appena allontanato da Killer B, triste che non gli avrebbe insegnato a controllare i suoi poteri.

 

“ Immagino preferisca scrivere pessime canzoni su donne mature con le tette enormi...”, borbottò a voce alta prima che una lampadina si accese nella sua testa e si sfregasse le mani soddisfatto. Pochi minuti dopo tornò al bar dove aveva lasciato B, trovandolo ancora là. L'uomo nel vederlo roteò gli occhi infastidito.

 

“ Non ti avevo detto che.... EHHHHI!”.

 

“ Salve, bellissimo.”, disse una calda voce femminile. Naruto non era infatti tornato solo.

 

Tsunade l'aveva accompagnato portando con sé un abito nero che mostrava non poca pelle, incluso il suo generosissimo petto. A tale vista, B divenne incapace di formare frasi coerenti. Tsunade gli si avvicinò con sguardo seducente.

 

“ Mhh, scrivi canzoni? C'è ben poco che trovi più sexy di uomini che sappiano cantare.”.

 

“ S- sì, sì...”, disse lui con lo sguardo sempre fisso sulle curve del medico mentre questa gli tastava i muscoli.

 

“ E sembri così forte- disse con un tono di voce che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi chiunque- gli uomini duri mi fanno sciogliere.”.

 

“ Sono parecchio forte.”, disse lui quasi con un sospiro stendendo il braccio pompato mentre lei emise un risolino.

 

“ Ma sai cosa trovo ancora più sexy di uomini forti che sanno cantare?- domandò posando le braccia sotto il seno- uomini che sanno insegnare ai jinchuriki come controllare i loro poteri.”.

 

“ Posso fare anche quello!”, esclamò il jonin mentre Tsunade portò una mano ai capelli di Naruto. Entrambi misero sul volto il loro miglior sorriso.

 

“ Davvero? Se allenassi mio figlio allora mi renderesti mooooolto felice.”.

 

In un istante Naruto si ritrovò trascinato via da un eccitato Killer B.

"Avanti moccioso, non c'è tempo da buttare. Quelle tette, quelle tette non mi possono aspettare? Lo senti? Lo senti si, è il mio cazzo e mi chiede di smanettare", cantò a rotta di collo il wrestler.

" Ehi, stai parlando di mia madre!", rispose Naruto irritato però.

 

 

Tsunade, guardando divertita i due correre, annullò la sua trasformazione e si mise al bancone coi suoi soliti vestiti.

 

“ Ragazza mia, neanche la menopausa ti può battere. Un bel boccale di sake per me.”, ordinò autoritaria al barista.

                                                                                                                  *****
Salve a tutti, lieto di tornare con questa storia dopo una lunga pausa. Spero che questa traduzione alla buona vi abbia appassionato assieme allo sviluppo delle coppiette. Nei prossimi tempi sarò un pò impegnato, ma confido di darvi spesso nuovi capitoli. Nel frattempo buon 2021, vi auguro un anno più noioso del precedente, ma meno distruttivo sotto altri punti di vista.


Inoltre vi consiglio una fic che io , sto scrivendo insieme all'autrice Rose du Vermbrandt sull'account evil65, 'Sangue di Re', adatta ai fan di Berserker e dello splatter in generale. E vi chiederei anche di passare su un'autore di Webnovel, Anone, che scrive benissimo e ha bisogno di un pò più valuta dal sito( tutto legale e gratuito, tranquilli. Webnovel fornisce gratis ciò che gli serve). A presto e ancora auguri immensi per quanto rimane per questo natale e per il 2021.

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Capitolo 27
*** Battaglia per diventare chuunin, parte prima o Fuoco, Ghiaccio, Fulmine e... cibo? ***


Battaglia per diventare chuunin, parte prima o Fuoco, Ghiaccio, Fulmine e... cibo?

 

Stadio di Konoha

 

Quattro ninja di Taki camminarono verso lo stadio del villaggio ospite. Tra essi Shibuki, leader di Takikagure, le sue guardie del corpo e ovviamente Fu.

 

“ Qui ci separiamo, Fu. Buona fortuna, non vedo l'ora di osservare i tuoi progressi.”, disse il capo villaggio alla ragazza, che ridacchio.

 

“ Anch'io non vedo l'ora di vedermi in azione.”.

 

“ Scherzi a parte, sono orgoglioso di te. Taki non ha grandi numeri, abilità innate o ninja particolarmente famosi. Ma non ho dubbi tu ci darai grande fama e gloria.”.

 

“ Farò del mio meglio, Shibuki, non intendo deluderti.”, disse ben più seria la ragazza alata.

 

“ Di certo non mi farai incavolare come riesci di solito. E ricordati di non usare...”.

 

“ Sì, lo so, a meno che non sia un'emergenza. Ora va, devi incontrarti coi capi degli altri villaggi.”, gli ricordò ancora la ragazza, entrando nell'arena mentre Shibuki e le sue guardie, dopo un'ultimo sguardo di incoraggiamento, presero una strada diversa.

 

*****

 

“ Hokage- sama, possiamo dare il via al torneo non appena darete l'ordine.”, disse Itachi. Era arrivato un po' in anticipo insieme a Jiraya, che aveva ovviamente supervisionato la preparazione per tutto e stava ora osservando l'arena, ormai in procinto di riempirsi.

 

“ Riguardo i nostri ospiti?”, domandò laconico il sannin.

 

“ Sono tutti arrivati.”.

 

“ Allora accompagnali ai posti d'onore, ci vedremo lì.”.

 

“ Sì, signore.”, disse Itachi prima di sparire. Jiraya l'aveva scelto come guardia del corpo per l'evento in quanto uno dei ninja più forti e leali del villaggio. L'altra guardia, Zabuza, per quanto forte non era così leale ma l'Hokage aveva dei metodi per tenerlo in riga.

 

Dirigendosi ai posti per i Kage, avvertì i suoi sigilli segnalare l'arrivo di Naruto e dei suoi figli. D'altronde Tsunade non l'avrebbe mai fatto squalificare solo per essere in ritardo.

 

' Forza, ragazzo mio, va vedere a tutti di cosa sei fatto.', pensò ansioso di vedere l'allievo mettersi alla prova. Quando Rasa si unì a lui sugli spalti, non fu esattamente felice di vederlo, ma non potè che fare buon viso a cattivo gioco.

 

“ Ben arrivato, Kazekage- dono. Fatto buon viaggio?”, domandò cortesemente mentre Rasa osservava il nuovo abbigliamento del ninja incontrato anni prima.

 

“ Quindi è vero che sei il nuovo Hokage.”, disse l'uomo con tono piatto, senza aggiungere altri commenti prima che Jiraya gli fece cenno di sedersi.

 

“ Sono molto curioso di vedere i nostri figli combattere, tu che ne pensi?”.

 

“ Spero solo che non imbarazzino Suna, ma dubito accadrà considerando come li ho addestrati.”, disse ancora Rasa sedendosi mentre le guardie si mettavano ai suoi fianchi. Jiraya riconobbe una donna con segni viola sul volto, ma non conosceva il suo nome.

 

' Beh, tua figlia avrà dei problemi visto che fronteggierà Naruto.', pensò mentalmente Jiraya, che dovette poi accogliere un uomo che detestava ancora più del Kazekage.

 

“ Ci incontriamo di nuovo, Jiraya.”, disse secco A con un suono simile a un ringhio. Jiraya odiava essere cortese con questo stronzo, ma non voleva dare problemi a Konoha col capo di un vilaggio forte come Kumo.

 

“ Spero in circostanze migliori, spero. E mi auguro troviate il nostro villaggio ospitale.”, fu la sua semplice risposta cui A fece eco con un mugugnio.

 

“ Me ne andrò a fine torneo, quindi non credo saprò rispondere con precisione.”, disse prima di mettersi sulla sedia più lontana da Rasa assieme alle proprie guardie, uno spadaccino dalla pelle scura e un biondino un po' effemminato. Jiraya si domandò se ci fosse qualche rivalità tra i due Kage. Sebbene il cattivo sangue tra i rispettivi villaggi non mancasse, non c'era nulla di particolarmente recente per quanto ne sapesse tra loro personalmente. Forse gli stronzi tendono ad allontanarsi a vicenda, tutto lì.

 

Intanto arrivò l'ultimo ospite, fortunatamente più socievole dei precedenti.

 

“ Jiraya- sama, è un onore essere qui.”, disse educatamente Shibuki entrando nel padiglione, sorprendendo però Rasa e A.

 

“ Che ci fa qui? Non è un Kage.”, si lamentò il primo dei due.

 

“ Shibuki- san è il leader di un villaggio alleato e sarà trattato col rispetto che merita anche se non è un Kage. Amico mio, siediti pure.”, disse comunque Jiraya all'uomo, che si mise accanto a Rasa nonostante l'ostilità dimostratagli. A era troppo spaventoso per i suoi gusti.

 

“ Zabusa, i partecipanti sono pronti?- domandò dunque allo spadaccino, che annuì- allora possiamo cominciare.”, commentò prima di alzarsi per osservare la folla trepitante.

 

“ Signori e signore, ovunque veniate, lieto di vedervi per quest'occasione. Vi auguro un grande spettacolo e avviso di fare le vostre scommesse prima dell'inizio degli scontri o non saranno valide. In bocca al lupo a tutti i genin, vedete di offrirci un grande spettacolo.”.

 

 

*****

 

Nel frattempo Tsunade, assieme a Shizune, Hagane e Kaida, stringeva tra le braccia i fogli delle scommesse come fossero i suoi bambini.

 

“ Il moccioso vincerà se sa cos'è meglio per lui, ho scommesso tutti i miei risparmi su di lui.”, disse la donna a denti stretti. Shizune roteò gli occhi, sebbene trovasse quella fiducia toccante.

 

“ Bene, ora l'hai maledetto.”.

 

“ Avanti, Shizune, dovresti sapere che Naruto è una scommessa sicura.”, provò a rassicurarla Tsunade.

 

“ Sicura comunque che scomettere tutto sia una buona idea?”, domandò comunque il ninja medico, che apprezzava tra i vantaggi di Konoha il totale controllo dei propri soldi.

 

“ Se non lo facessi, significa che non ho abbastanza fiducia in lui, diventando così una cattiva madre. Così mostro a Naruto e chiunque altro quanta fede abbia nelle sue abilità. E' sostanzialmente il mio dovere di madre scommettere tutto su di lui.”, disse quindi la principessa delle lumache con sguardo quasi maniacale, guadagnandosi un'occhiata preoccupata da Shizune.

 

“ Però... Tsunade- sama, tutta la ginnastica mentale che ha fatto per giustificare questa cazzata deve averle fatto venire un crampo al cervello.”. Tsunade ringhiò sottovoce una parola che shockò la figlia.

 

“ Mamma, non puoi dire QUELLA parola!”, esclamò Kaida.

 

*****

 

I dodici genin si misero di fronte a Yugao Uzaki, arbito delle finali.

 

“ Mi conosciete già dalle preliminari, quindi passiamo alle cose importanti. Haku Yuki, Sasuke Uchica, siete i primi. Mettetevi al centro dell'arena mentre gli altri vanno nel box dei partecipanti.”, disse secca la kunoichi. Avrebbe voluto dare i propri auguri al figlio, ma doveva restare neutrale.

 

“ Il primo scontro dell'esame di selezione dei chunin, tra Haku Yuki e Sasuke Uchica può cominciare.”, disse tagliando l'aria con la mano per poi mettersi in disparte e lasciare soli i due genin.”.

 

“ Fagli vedere chi sei, Haku!”, esclamò Naruto al compagno, imitato da Hinata.

 

“ Farò del mio meglio, ragazzi.”, rispose lo Yuki.

 

“ Il tuo meglio non sarà abbastanza per battermi,” disse invece uno strafottente Sasuke.

 

“ VAI, SASUKE!”, gridò entusiasta Sakura dagli spalti.

 

“ Speriamo che questa volta sappia come comportarsi- commentò Shizune, seduta tra l'allieva e Shisui- anche se vincesse, non so se i giudici apprezzerebbero un'eccessiva brutalità.”.

 

“ Tranquilla, questa volta si conterrà, sa cos'è in gioco. E così il nostro clan riguadagnerà un po' di reputazione.”, la rassicurò il fidanzato, sebbene la jounin non fu del tutto tranquilla. I due genin comunque cominciarono a studiarsi e Haku notò che Sasuke portava con sé una spada.

 

Si chiese perchè aggiungere qualcosa di totalmente nuovo a questo punto invece di focalizzarsi sui suoi punti di forza. Comunque il match avrebbe deciso se era arroganza o no e intanto gli lanciò contro un buon numero di senbon, che però Sasuke ricordava bene dal round dell'avversario e Rock Lee.

 

Attivando lo Sharigan, prese un kunai per deflettere quei proiettili e correre verso Haku, raggiungendolo grazie a un fiotto di chackra nelle gambe prima che potesse aprire una pergamena.

 

“ La prendo io se non ti dispiace.”, disse l'Uchica afferrando il rotolo per poi indietreggiare con l'intento di attivarlo, ma fu distratto dal rumore di acqua corrente. Haku aveva già preparato diverse altre pergamene e una pozzanghera si era formata ai suoi piedi.

 

“ Questa dovrebbe bastare per i miei jutsu.”, disse soddisfatto lo shinobi. Sasuke ringhiò e lanciò via la pergamena.

 

“ Questo non cambia niente e lo sai!”.

 

“ Ecco una teoria che mi piacerebbe confutare- commentò confidente lo Yuki, che fece alcuni sigilli- Arte del ghiaccio: Mille aghi mortali!”.

 

Parte dell'acqua si trasformò in decine di proiettili di ghiaccio che si diressero contro Sasuke, costretto a usare una delle sue tecniche.

 

 

 

 

Arte del fuoco: Tecnica della palla di fuoco suprema!”, esclamò il moro sputando una sfera fiammeggiante che sciolse l'attacco di Haku, ma spegnendosi prima di poterlo raggiungere. La folla esultò per quella dimostrazione di potere.

 

“ Arte del ghiaccio? Pensavo il clan che la possedeva si fosse estinto!”, esclamò A.

 

“ Da quando Konoha ha una kunoichi con quel potere?”, domandò un non meno stupito Rasa.

 

 

“ Haku è un ragazzo- rispose Jiraya con un largo sorriso- comunque sapete come si dice. La spazzatura di un uomo è il tesoro di un altro. Se il Paese dell'acqua non voleva ninja con abilità innate, Konoha è più che felice di dar loro supporto.”, concluse sardonico con grande ira di A. Quando era partita la caccia ai ninja dei clan di Kirikagure, lui aveva sperato di salvare alcuni superstiti senza troppo successo, fallendo nell'individuarli o arrivando dopo che avevano già avuto la loro macabra morte. Inutile dirlo, era alquanto invidioso della fortuna dell'albino, ma Rasa sembrava ancora più perplesso.

 

“ In questo caso... sapevo di averti riconosciuto. Tu sei Zabuza, il demone della nebbia.”, disse rivolto al suddetto nukenin, che ghignò sotto la maschera.

 

“ Lieto che un Kage mi abbia riconosciuto senza una lista dei ricercati. Vuoi un autografo?”.

 

“ Che cosa significa, Jiraya?!”.

 

“ Zabuza ha un certo debito con Konoha, e lo ripaga con servizi verso di noi. Tranquilli, non è un pericolo per nessuno dei presenti.”.

 

“ Lo sai che è ricercato per aver ucciso sette dei nostri ninja?”.

 

“ E' vero?”, domandò Jiraya allo spadaccino, che scrollò le spalle.

 

“ Forse, la mia memoria non è così buona. Di certo non tengo il conto di chi uccido.”, disse senza particolare interesse mentre l'Hokage si rivolgeva nuovamente al collega.

 

“ Sono certo troveremo un accordo. Nel frattempo si goda il match, questi sono due tra i nostri migliori genin.”.

 

“ Arte del ghiaccio: Tecnica della lancia perforante!”, esclamò in quel momento Haku creando un giavellotto di ghiaccio e lanciandolo contro Sasuke, che riutilizzò la Tecnica della palla di fuoco suprema. Ancora una volta la tecnica dello Yuki venne disfatta, ma Sasuke si trovò a fronteggiare tre sue copie una volta che la nebbia si disperse.

 

Ognuno di essi lanciò una serie di senbon al ragazzo, che li deflettè con la propria katana, correndo verso di loro prima che potessero preparare la seconda raffica.

 

“ Non te lo permetterò!”, gridò gettandosi sui tre ninja, che risposero a loro volta col corpo a corpo. La spada di Sasuke, ora avvolta da un lieve alone bluastro, tagliò il primo clone in un'esplosione d'acqua, che il moro fu abbastanza furbo da evitare per poi ripetere il processo assicurandosi di non restare bagnato.

 

Fu sul punto di dirigersi verso il vero Haku, canalizzando ancora più chackra nella katana, ma un'altra spada, fatta solo di ghiaccio, lo bloccò prima che potesse farsi strada nella carne dell'avversario. Con una destrezza non indifferente Haku riuscì quasi a disarmare Sasuke per poi spingerlo indietro con rapidissimi fendenti.

 

“ Da quando sai usare una spada in quel modo?!”, domandò stupito l'Uchica, che sapeva di Haku come uno specialista di ninjutsu dalla lunga distanza.

 

“ Tutte le mie figure genitoriali sono abili spadaccini. Non è ovvio che mi abbiano insegnato qualcosa sull'argomento?”, rispose Haku. Più in là, pur riuscendo a nasconderlo, Yugao sorrise orgogliosa. Comunque, conscio di non poter sconfiggere Sasuke in un combattimento ravvicinato, il criocineta saltò all'indietro per formare vari sigilli.

 

“ Arte dell'acqua: Tecnica del velo di nebbia!”, disse creando un vasto banco di nebbia che bloccò la visuale degli spettatori, alcuni dei quali si lamentarono della bloccata visibilità.

 

“ Molto intelligente, ma non basterà, hai fatto un errore madornale.”, disse confidente Sasuke.

 

“ E sarebbe?”, domandò Haku dando già una direzione da seguire.

 

“ Il punto di questi esami è impressionare gli spettatori. Cosa vedranno con questa tecnica?”.

 

“ Vero, ma posso sempre mostrare ciò che posso fare nel prossimo incontro. Dubito il mio prossimo avversario possa essere peggiore di te.”, rispose nuovamente lo shinobi da una direzione diversa, stupendo Sasuke per la sua velocità. Sebbene quel jutsu non fosse veramente utile senza una tecnica rapida e precisa per uccidere, Haku era certo che con la nuova mossa sviluppata assieme a Zabuza avrebbe vinto.

 

Un fischio avvertì Sasuke di nuovi senbon diretti verso di lui e vennero bloccati dalla sua katana prima di dover schivare altri aghi da una direzione differente.

 

' Non ha senso, Haku non è così veloce. A meno che non stia utilizzando la Tecnica del movimento istantaneo, che avrebbe disturbato la nebbia.'.

 

Un'altra raffica di senbon interruppe i suoi pensieri e una volta bloccati formò nuovamente dei sigilli, sperando la sua nuova idea funzionasse. La Palla di fuoco che creò diminuì un po' la nebbia, ma tornò in breve fitta come prima.

 

“ Zabuza- sama migliorò questa tecnica dopo aver incontrato qualcuno capace di disperderla- spiegò Haku- meglio finire lo scontro prima che le mie energie si esauriscano. Arte del ghiaccio: Mille aghi mortali!”.

 

Nonostante i riflessi di Sasuke nel parare l'ennesima ondata di senbon, non potè impedire a un buon numero di essi di fininire nella sua carne, specialmente negli arti.

 

“ Impressionante che tu sia ancora in piedi, avevo sottovalutato la tua resistenza.”.

 

Sentendo nuovamente i fischi annunciatori di morte, Sasuke dovette pensare in fretta e con un salto potenziato dal chackra, Sasuke si salvò per l'ennesima volta prima di procedere col contrattacco.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della fiamma della fenice!”.

 

Una larga serie di palle di fuoco colpì il terreno risultando in altrettante esplosioni. Neanche la nebbia poteva rigenerarsi al ritmo con cui le fiamme la dissipavano e quando Sasuke tornò a terra la sua visuale era nuovamente libera.


“ Mi complimento con te, Sasuke. Ma non sei comunque vicino a battermi.”, disse comunque Haku, la cui immagine era riflessa in uno specchio di ghiaccio.

 

“ Cos'è?”.

 

“ Il jutsu definitivo del mio clan. La Tecnica dello specchio demoniaco. Sono lieto di testarlo contro uno come te.”, disse Haku, che aveva imparato a usare quell'arma grazie alle pergamene del suo clan trovate da Zabuza per allenarlo a dovere. Sasuke, non ancora intimidito, alzò la katana prima di essere circondato da vari specchi quando Haku fece un gesto. Su ognuno di essi venne riflessa la sua immagine e in breve l'Uchica si ritrovò oggetto di una brutale scarica di botte.

 

Mentre gli spettatori non potevano capire cosa stava succedendo, grazie allo Sharingan Sasuke sapeva che Haku si spostava a velocità incredibile da uno specchio all'altro. Tentò di afferrarlo, ma era troppo lento paragonato all'altro genin.

 

“ Come fai a muoverti così velocemente?!”.

 

“ Ti aspetti davvero che risponda?”.

 

A ogni tentativo di bloccare l'avversario, altre ferite apparivano sul corpo di Sasuke, che capì di dover distruggere gli specchi. Riuscendo finalmente a schivare un attacco eseguì una nuova Palla di fuoco suprema. Sputò la sfera fiammeggiante su due specchi vicini, ma con suo sommo orrore resistettero.

 

“ Bel tentativo, ma ti servirebbe un calore simile al sole per scioglierli. Assaggia il potere del clan Yuki!”, esclamò eccitato Haku continuando il suo assalto mentre anche i Kage osservavano con vari gradi di soddisfazione.

 

“ Impressionante, non credete?”, commentò Jiraya.

 

“ Se lo dici tu.”, disse più apatico Rasa. Così come A, non era particolarmente interessato a un duello tra due ninja di Konoha. Cosa che il padrone di casa sapeva bene.

 

“ Haku non ci metterà molto a sconfiggere Sasuke. Checchè ne dica lui, il mio allievo è il miglior talento di questa generazione.”, commentò invece Zabuza con un tono non poco orgoglioso.

 

“ Non sottovalutare mio fratello, Zabuza- san. Sasuke non manca di assi nella manica e ha superato le preliminari grazie ad abilità e forza. Senza offesa, ma Haku ha avuto bisogno di un po' di fortuna.”, ribattè Itachi.

 

“ Ti sembra che questo sia un colpo di fortuna?”, domandò lo spadaccino facendo un gesto verso il ripetuto assalto ad opera del suo pupilolo.

 

“ Aspetta e vedrai.”.

 

Infatti Sasuke, dopo l'ennesima raffica di colpi, riuscì a comprendere a grandi linee il pattern avversario e potè evitare alcuni attacchi. Comunque era sul punto di crollare se non avesse trovato un modo per batterlo a giudicare dai numerosi lividi.

 

' Non pensavo di doverlo usare così presto, ma non ho scelta.'.

 

“ Arte del fuoco: Corpo incendiario!”, esclamò avvolgendosi con una fitta aura infuocata, il suo semplice calore costrinse Haku ad annullare il proprio attacco.

 

“ Ti piace? Ho preso ispirazione dal tipo di Kumo sconfitto da Hinata. Non puoi toccarmi e soprattutto posso sciogliere il tuo ghiaccio.”, esultò l'Uchica, ma Haku non aveva intenzione di mollare. Cominciò a scagliare raffiche di senbon, intercettate dalla katana di Sasuke, in attesa che il suo chackra si esaurisse. Ma Sasuke aveva un'altra mossa da testare.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica della nova distruttrice!”.

 

L'alone di fiamme che avvolgeva Sasuke si espandè rapidamente a diventare una potente conflagrazione che Haku non riuscì ad evitare, venendo scagliato via con diverse scottature addosso. Concluso l'attacco, Sasuke aveva perso la sua protezione di fiamme, ma vedendo Haku cercare di tornare negli specchi si fiondò contro di lui avvolgendo la sua arma con un nuovo ardente falò.

 

Lo Yuki generò rapidamente una nuova spada di ghiaccio, riuscendo inizialmente a bloccare l'assalto per poi contrattaccare, stanco che fosse. Ma dopo un breve scambio di colpi, Sasuke riuscì a disarmarlo. Il moro non potè che cadere a terra sfinito.

 

“ Ti arrendi?”, domandò empio Sasuke.

 

“ Sì.”, dovette concedere Haku chinando il capo. Yugao sospirò, triste nel vedere il figlio adottivo perdere, ma non c'era niente che avrebbe potuto fare a parte consolarlo dopo.

 

“ Il vincitore dell'incontro è Sasuke Uchica.”, annunciò la kunoichi, dando il via a una serie di acclami e fischi. Sebbene Sasuke non cercasse l'approvazione generale, era confortato di sapere che almeno qualcuno stesse tifando per lui. Sotto istruzioni di Yugao intanto andò al box dei partecipanti mentre Haku veniva preso in custodia da alcuni medici. Il match successivo sarebbe iniziato dopo dieci minuti.

 

 

*****

 

“ Grazie al cielo ha vinto senza infierire- disse Shizune con un sospiro di sollievo- d'altronde Haku non è il tipo da insultare i suoi avversari.”.

 

“ Rilassati, non si è neanche fatto toccare troppo dai booo.”, le disse Shisui.

 

“ A proposito, cos'era quella tecnica?”, domandò Sakura.

 

“ Qualcosa che Sasuke ha inventato negli ultimi giorni. Voleva più potenza di fuoco, ma alcuni dei nostri jutsu erano troppo avanzati. Gli ha permesso di vincere, ma il costo in chackra mi preoccupa un po'.”.

 

“ Immagino. Dovrei anch'io aumentare un po' il repertorio. A parte le mie tecniche di potenziamento non ci sono armi molto potenti.”.

 

Kurenai poco lontano, non era molto contenta del risultato del match.

 

“ E la prima sconfitta della giornata va alla squadra d'assalto- sospirò mesta- forse non dovevo sperare che Haku rompesse l'ininterrotta fila di vittorie di Sasuke.”.

 

“ Non giudicarti così male- la consolò Asuma con un braccio sulle spalle- Naruto e Hinata sono ancora in gioco, mentre Sasuke non ha avuto esattamente vita facile.”.

 

“ Non hai tutti i torti, anche se è comunque dura da digerire.”.

 

“ Io intanto sono un po' preoccupato per Choji. Si è allenato col suo clan, quindi non so quanto sia diventato forte. E quella ragazza da Kumo ha già eliminato una dei suoi compagni.”.

 

I suddetti compagni sedevano una fila sotto il loro sensei, altrettanto ansiosi di vedere l'amico combattere.

 

“ Se Chojii non riesce a vendicarmi, gliela farò pagare cara.”, sibilò Ino.

 

“ E dai, non è che quella ragazza ti abbia fatto chissà che.”, contrabbattè Shikamaru, solo per zittirsi quando vide lo sguardo assassino della Yamanaka.

 

*****

 

“ Ah, speravo proprio che Haku vincesse, ora non potrà diventare chunin. Almeno potrò provare a battere io Sasuke.”, si lamentò Naruto.

 

“ Forse può farcela, ha combattuto molto bene. E potrebbe averci facilitato le cose, dubito che Sasuke- kun rigenerà tanto presto il chackra usato per quella tecnica.”, disse invece Hinata. In quel momento Sasuke arrivò ricoperto di ferite e si diresse da Karin, chiedendole bruscamente di guarirlo.

 

“ Ti seccherebbe chiedere ' per favore' almeno una volta?”, domandò l'Uzumaki, guadagnandosi un'occhiata da tutti come se avesse cresciuto una seconda testa.

 

“ Karin, potresti per cortesia, curarmi?”, domandò Sasuke, privo dell'energia per litigare.

 

“ Era così difficile?”, chiese ancora Karin creando un'alone di energia verde per chiudere le ferite del compagno di squadra.

 

“ Karin nee- san.... ha dato una lezione a Sasuke?”, boccheggiò intanto Naruto.

 

“ Sono sorpresa quanto te.”, gli rispose Tamaki. Hinata aveva una mezza idea per cos'era successo a Karin, ma rimase in silenzio. Chojii e Karui intanto si alzarono.

 

“ Beh, devo andare. Spero che Ino la pianti di chiedermi di vendicarla.”.

 

“ Attualmente anche tu dovrai essere vendicato.”, disse la spadaccina di Kumo.

 

“ Non ascoltarla, sarai grande.”, disse Naruto all'amico, che ricevette degli auguri anche da Hinata.


“ Grazie, farò del mio meglio.”.

 

*****

 

Siccome Karui era l'unica ninja di Kumo ad aver raggiunto le finali, A era molto ansioso di vederla in azione, ma non rimase particolarmente colpito dal suo avversario.

 

“ Jiraya, quel barilotto sarebbe davvero l'avversario di Karui?”.

 

“ A prima vista gli Amichiki non sembrano così impressionanti. Ma ti assicuro che c'è un motivo se sono tra i clan più forti di Konoha.”.

 

“ Mhh, dubito che sarà anche solo un riscaldamento per lei.”.

 

Nonostante lo scetticismo del Raikage, i due genin si misero l'uno di fronte all'altro e Yugao diede il segnale di inizio scontro.

 

“ Pronto a perdere, lardone?”, domandò Karui, decisa a usare tutta la propria velocità per non farsi schiacciare. Chojii fu tentato di rispondere per le rime, ma Asuma e suo padre avevano fatto del loro meglio per insegnarli a non perdere il controllo.

 

' Chojii, so che certi insulti ti colpiscono molto a fondo. Ma se desideri diventare un chunin, non puoi lasciarti offendere così. Impara a controllare la tua rabbia.', gli aveva detto Choza.

 

“ Non ci scommetterei.”, disse il ragazzo, emanando un certo istinto omicida mentre si metteva in guardia.

 

“ Tecnica dell'espansione parziale.”.

 

Le braccia di Choji si allargarono e provò a schiacciare Karui sotto il suo pugno, ma la kunoichi schivò abilmente e prese la katana per contrattare con rapidità. Ma con sua grande sorpresa, altrettanto rapidamente Choji roteò per lanciarla via come fosse una mosca.

 

' Diamine, mi ha fatto credere d'essere molto più lento di quanto fosse.', pensò la rossa prima di rialzarsi mentre l'avversario faceva un altro sigillo.

 

“ Tecnica dell'espansione!”, disse trasformandosi in un grosso pallone umano con la testa infilata sotto i vestiti. Cominciò a rotolare rapidamente contro Karui, che schivò il più possibile aspettando che esaurisse il chackra. Più volte, mancato il bersaglio, Choji si girava per ritentare, stancando via via la kunoichi.

 

' Diamine, come può questo ciccione avere tanta energia?', pensò frustata, cosa di cui Choji si accorse.

 

' Bene, si sta stancando. Ora di ricorrere alla mia arma segreta.'.

 

“ Arte del fuoco: Tecnica del carrarmato fiammeggiante!”.

 

Come con Sasuke, un alone di fiamme avvolse il corpo dell'Amichiki, che divenne ancora più veloce e distruttivo. Karui imprecò, cominciando a cercare un metodo per fermare quel mostro.

 

“ Ancora convinto che il match sarà così facile?”, disse Jiraya, soddisfatto da quella carta nascosta.

 

“ Bah, sono ancora convinto che Karui vincerà.”, brontolò l'altro Kage. Anche i genin nel box non erano meno impressionati.

 

“ Però, Hinata, sembra che Choji abbia copiato la tua idea di unire tecniche segrete ed elementali.”, commentò Naruto.

 

“ Mi sorprende che nessun altro ci abbia già pensato.”, risponde la mora. Secondo lei, l'aveva fatto solo perchè non era abbastanza brava col normale Pugno gentile, ma Naruto non sarebbe stato d'accordo.

 

' Chissà se dovrei provare a farlo anch'io col Rasengan.', pensò il biondino prima di tornare a tifare per l'amico, che aveva ingigantito nuovamente le sue braccia forzando Karui a un incessante schivare che l'avrebbe presto stancata. Ma Karui non aveva intenzione di perdere e dopo l'ennesimo salto all'indietro prese diversi shuriken.

 

“ Vediamo come te la cavi con la tecnica che ha steso la tua amica.”, disse canalizzando un forte fiotto di elettricità nelle sue armi e lanciandole per formare una rete di fulmini. Choji però non sembrò preoccupato.

 

“ Per fortuna papà aveva un rimedio. Tecnica della miniaturizzazione!”.

 

Con sorpresa di Karui, il suo avversario cominciò a restringersi, non dovendo neanche muoversi per schivare la raffica di stelle per poi sparire dalla sua vista.

 

“ Dov'è?!”, chiese nervosamente, ricevendo risposta dal basso.

 

“ Proprio qui!”, disse Choji, ora incredibilmente piccolo e sistemato tra i piedi della ragazza, che sorrise maligna.

 

“ Buon metodo per schivare i miei shuriken, ma ti lascia troppo scoperto.”, affermò tentando di schiacciarlo, ma in quello stato l'Amichiki si rivelò incredibilmente agile e sfruttò la cosa a proprio vantaggio per schivare e contrattaccare, lanciandosi contro l'occhio di Karui.

 

“ AHI, IL MIO OCCHIO!”, esclamò la kunoichi, ripetendo l'urlo quando l'avversario le colpì senza pietà anche l'altro occhio per immensa soddisfazione di una certa persona.

 

 

“ Sì, beccati questo, stronza!”, gridò Ino dalle tribune mentre Choji tornava normale, intendendo approfittare della temporanea cecità di Karui.

 

“ Tempo di finirla.”, disse ingigantendo ancora una volta i suoi pugni per l'ultimo colpo, ma Karui era decisa a non mollare.

 

“ Non credo proprio. Arte del fulmine: Tecnica del bagliore accecante!”, esclamò trasformandosi in una lanterna vivente che accecò una buona parte degli spettatori, a meno che non tenessero gli occhi chiusi o avessero degli occhiali da sole. Quando l'Amichiki potè vedere di nuovo, Karui aveva con sé un clone ombra con cui unì le mani.

 

“ Arte del fulmine: Tecnica della trasmissione elettrica!”, annunciarono all'unisono creando un fulmine tra di loro con cui probabilmente intendevano tagliare in due il ragazzo.

 

“ Tecnica dell'espansione!”, esclamò Choji ingigantendo nuovamente le braccia e riuscendo con difficoltà ad afferrare le due Karui.

 

“ Presa. Ora vediamo chi di voi è il clone.”, disse cominciando a stringerle, ma con suo sgomento entrambe le kunoichi sparirono rilasciando in lui una forte corrente elettrica. Così paralizzato, la vera Karui ebbe tutto il tempo di saltare fuori da un masso di cui Choji non si era accorto e correre verso di lui canalizzando altra elettricità nella sua spada.

 

Questa penetrò senza problemi la carne del genin, canalizzando in lui un altro forte fiotto di elettricità che lo fece urlare dal dolore finchè non potè più sopportarla e cadde a terra.

 

“ Choji Amichiki non può più combattere. La vincitrice è Karui.”, annunciò Yugao dopo aver controllato i segni vitali di Choji. Karui sbuffò, pur avendo vinto era a dir poco esausta e non esattamente illesa.

 

' Dovrò lavorare di più per avere quella promozione.', pensò tornando al box dei partecipanti, rispondendo con un dito medio agli insulti della folla.

 

*****

 

“ Ah, ve l'avevo detto che Karui non avrebbe perso.”, disse A euforico.

 

“ Non c'è dubbio, quella ragazza è molto talentuosa, ma ha dovuto lavorare parecchio per vincere.”, ribattè Jiraya.

 

“ Bah, l'unica cosa che contano sono i risultati.”.

 

“ Per una volta devo concordare col Raikage.”, disse Rasa.

 

' Ovvio commento per qualcuno che pensa ai suoi figli come armi.'

 

*****

 

“ E la seconda sconfitta della giornata va alla squadra tattica.”, commentò Asuma, triste ma fiero per la tenacia dell'allievo. Kurenai gli mise una mano sulla spalla.

 

“ Ora sai come mi sento.”.

 

“ Sì, ma Choji era il mio unico allievo a partecipare. Tu hai ancora Naruto e Hinata. Spero che facciano risaltare Konoha.”.

 

*****

 

La delegazione di Kumo consisteva degli unici spettatori che avevano applaudito alla vittoria di Karui.

 

“ Fortuna che ha vinto, non credo avrei sopportato la rabbia del Raikage Se si fosse infuriato....”, disse Omoi con un piccolo brivido, non volendo pensare ai suoi pessimistici scenari.

 

“ Karui è molto forte, chi dice il contrario ha convinzioni storte. Tutti i suoi nemici dovrebbero scappare, perchè è stata addestrata da un figo come me, YEAH!”, canticchiò invece Killer B.

 

*****

 

Shikamaru si allontanò saggiamente di un paio di posti da Ino, che stava fumando di rabbia.

 

“ Accidenti a te, Choji. Volevo portarti a un buffet libero se avessi vinto.”, disse la biondina tra i denti.

 

“ Credo che in questo caso il tuo portafoglio abbia evitato una fine orribile.”.

 

“ Lo so, continuo a ripetermelo per non correre a strangolarlo.”.

 

****

 

Essendo l'unica partecipante da Kumo, nessuno si congratulò con Karui. Non che le importasse. Si limitò a prendere uno specchio per controllare le ferite al viso mentre metteva le mani anche su un kit medico.

 

“ Mhh, quel ragazzo non si è risparmiato.”, commentò sistemandosi l'occhio e sperando che i prossimi scontri sarebbero durati il più possibile per darle il tempo di riprendersi. Tutti gli occhi quindi si spostarono su Naruto e Temari.

 

“ Pronto a combattere?”, domandò la ragazza.

 

“ Sono nato pronto.”, disse confidente Naruto saltando in piedi.

 

“ Spero solo duri più a lungo di testa ad ananas.”.

 

“ Shikamaru dici? Carino come soprannome Ma comunque non sarai tu a vincere.”.

 

“ Lieta di sapere che tu sia motivato. Qualunque sia il risultato, sarà uno scontro da ricordare.”, disse Temari mettendosi il proprio ventaglio in spalla.

 

“ Buona fortuna, Naruto- kun.”, disse Hinata al compagno, che le fece un cenno di ringraziamento.

 

“ Grazie, non che comunque la fortuna serva quando sei forte come me.”.

 

“ Ma un po' non fa mai male, vero?”, chiese sardonica la mora prima che i due ragazzi si dirigessero ai loro posti.

 

*****

 

“ Vai, Naruto nii- san!”, gridò Hagane dagli spalti, presto imitato dalla sorella, che esultò quando il biondino fece loro un gesto di saluto.


“ Ci ha visti!”, esclamò Kaida.

 

“ Sarà meglio che il marmocchio vinca se sa cos'è meglio per lui.”, ringhiò Tsunade tenendosi stretti i propri biglietti.

 

“ Tsunade- sama...”, cercò inutilmente di calmarla Shizune.

 

“ Sai quanti soldi sono a rischio?”.

 

“ Non è che Naruto l'abbia obbligata a scommettere su di lui.”.

 

*****

 

“ Mhh, è il turno dei nostri figli di combattere, Jiraya.”, disse Rasa, improvvisamente molto più interessato.

 

“ Definitivamente un match che non mi perderei per nulla al mondo.”.

 

“ Forse cambierai idea quando Temari umilierà il tuo ragazzo.”.

 

“ Non sottovalutarlo, Naruto è incredibilmente forte per un genin.”.

 

“ E Temari è già una chunin per diritto, è probabilmente la ninja più forte della sua generazione. Aspetta e vedrai.”, disse Rasa, molto sicuro di quanto diceva. E i suoi figli, altrettanto interessati dallo scontro, condividevano il pensiero.

 

' Un branco di ragazzi nudi non ti basterà per batterla, Naruto.', pensò Kankuro prima che Yugao desse il via al duello.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, disse Naruto non appena gli fu dato il via libera. Due cloni apparvero accanto a lui mentre prendeva un paio di kunai e lo afferrarono per lanciarlo contro Temari, che sorrise e parò l'attacco col suo ventaglio spedendolo indietro di qualche metro.

 

“ Siccome sono una combattente dalla lunga distanza credevi che avvicinandoti mi avresti messo in difficoltà? Mi deludi molto, Naruto.”, disse scuotendo la testa per proseguire con rapidi colpi del ventaglio come fosse una mazza, dando di tanto in tanto qualche calcio che Naruto parò come poteva.

 

' E la mia prima strategia va a farsi benedire.', si lamentò il ragazzo mentre Temari incanalava il proprio chackra nel ventaglio, accompagnando ogni colpo con una forte raffica di vento, creando infine un potente tornado che lo spedì indietro di vari metri.

 

“ Ti piacerebbe. Spero che tu non abbia finito. Sarei delusa di scoprire che Shikamaru è lo standard dei genin di Konoha.”, disse sardonica la kunoichi mentre l'avversario si rialzava.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, esclamò nuovamente Naruto creando stavolta un numero molto maggiore di cloni che formarono un cerchio attorno a una non impressionata Temari.

 

“ La quantità non ti aiuterà a battere la qualità.”.

 

“ La quantità ha la propria qualità.”, ribattè il biondino ordinando alle proprie copie di attaccare, cosa che fecero con un belluino grido di battaglia

 

' Intelligente, Naruto. Anche i miei attacchi ad area hanno il loro punto cieco, quindi pensi di poterli evitare così. Ma non hai ancora vinto.', pensò l'obbiettivo di quel piccolo esercito saltando in aria e notando però con orrore che una parte delle copie era rimasta al loro posto preparando kunai e shuriken. Al successivo ordine dell'originale lanciarono i loro proiettili e se la ragazza fosse stata meno abile, sarebbe probabilmente diventata un puntaspilli.

 

“ Tecnica del taglio della donnola!”, disse creando una potente ventata d'aria che la spinse verso l'alto, oltre la portata di quella raffica di metallo. E prima che i cloni potessero ricaricare e lanciare, lei planò sul suo ventaglio come fosse una tavola da surf portandosi ancora a debita distanza.

 

“ Credo ora tocchi a me attaccare. Arte del vento: Tecnica dell'uragano!”, esclamò creando la più potente raffica fino a quel momento, colpendo con tanta forza che tutti i Naruto sparirono in una nuvola di fumo tranne l'originale.

 

“ Ora capisco perchè Shikamaru non aveva così tanta voglia di combatterti.”, disse questi.

 

“ Per favore, dimmi che non stai già pensando di arrenderti.”.

 

“ Oh, no, la sfida si fa interessante. Hai davvero spazzato via le mie aspettative.”, rise lui.

 

“ Bel gioco di parole. E intendo, schifoso.”, rispose Temari con espressione più cupa.

 

*****

 

“ Non dovresti essere un po' più interessato? Naruto sta combattendo la ragazza che ti ha sconfitto.”, disse Ino a Shikamaru, che osservava impassibile il duello.

 

“ Non voglio che Naruto mi vendichi- spiegò il Nara, ignorando lo sguardo omicida che gli venne rivolto- voglio che vinca in quanto genin di Konoha, ma chiunque sia il mio avversario è irrilevante per me.”.

 

“ Oh, avanti. Dov'è il tuo orgoglio?”, disse esasperata Ino.

 

“ A casa, assieme al cazzo che me ne frega di qualsiasi vendetta.”.

 

*****

 

Naruto intanto , deciso a non perdere, aveva creato un'altra squadriglia di cloni.

 

“ Credi che le tue copie siano la soluzione per tutto?”, chiese ironica Temari.

 

“ Saresti sorpresa. Arte del vento: Tecnica del vortice!”, rispose il biondino creando un potente vortice con le mani cui Temari rispose con la sua mossa preferita. I due attacchi di vento si scontrarono proprio nel mezzo e quello di Naruto stava perdendo terreno nonostante il chackra che riceveva. Come proprio da piano.

 

“ Ora!”, disse ai suoi cloni, che lanciarono altri kunai attorno all'avversaria, che notò all'ultimo momento delle pergamente esplosive. All'ennesimo ordine di Naruto esse si attivarono creando un grande muro di fuoco che si abbattè tutta su Temari, che trovò solo un metodo, per quanto stupido, di salvarsi.

 

“ Arte del vento: Tecnica del taglio d'aria!”, disse sventolando nuovamente la sua arma contro la massa di fiamme in avvicinamento. Questa divenne ancora intensa ma si divise in due, permettendo alla kunoichi di sfruttare quel piccolo e temporaneo spazio per salvarsi. Ma nonostante quella contromisura e lo strato di chackra usato per difendersi dal fuoco, era chiaramente in un brutto strato.

 

Prima che potesse riprendere fiato, tre cloni la bloccarono in un brutale corpo a corpo.

 

“ Piaciuta quella variante dei sigilli esplosivi? Il capo li ha modificati con l'aiuto di un utilizzatore dell'Arte del fuoco.”, disse uno dei tre dandole un forte calcio, che dovette poi schivare un pugno diretto al viso. Lo scontro non era di per sé così difficile, ma le scottature rendevano ogni movimento molto doloroso.

 

Attaccando per l'ennesima volta col proprio ventaglio( cosa che la fece quasi svenire) creando un ampio cerchio di vento, Temari riuscì a battere anche quelle copie, ma il resto degli avversari saltò subito in aria.

 

“ E' ora di finirla. Bomba aerea Uzumaki!”, gridò Naruto venendo lanciato in aria da due cloni per poi essere afferrato da altri due che la lanciarono contro la ragazza. Lei non riuscì a schivare il calcio seguente, che aveva guadagnato forza a sufficienza per sbatterla contro il muro. Tentando d rialzarsi, ricadde a terra sfinita e Yugao, dopo aver accertato le sue condizioni, nominò Naruto vincitore.

 

Lui rispose con baci agli applausi della folla mentre due medici portavano Temari in infermeria. Rasa invece si buttò nella propria sedia, schifato.

 

“ Sapevo che mi avrebbe deluso.”, borbottò. Jiraya fu sul punto di vantarsi della vittoria del figlio, ma d'altronde la kunoichi aveva provato di essere un'avversaria potente.

 

“ Non fare così, ha dato uno scontro molto duro a Naruto. Dovresti essere fiero di lei.”.

 

“ Chi se ne importa di quanto duro fosse lo scontro. Ha comunque perso e non ho motivo per essere fiero. Spero che Gaara non porti altrettanta vergogna al nostro villaggio.”.

 

Jiraya si limitò a scuotere la testa. Era un miracolo che quello stronzo avesse cresciuto tre figli relativamente sani. Intanto anche il resto della sua famiglia stava esultando per la vittoria di Naruto.

 

“ Sì, sapevo che avrebbe vinto.”, disse felice Kaida.

 

“ Anche se non è stato facile, quella ragazza sapeva il fatto suo- disse Shizune, comunque non meno fiera, prima di rivolgersi a Tsunade- lei che ne pensa?”.

 

Il ninja medico per tutta risposta cominciò a farsi strada nella folla, gridando rudemente per spostare gli spettatori mentre stringeva i propri biglietti.

 

“ Oh, sapevo che quel marmocchio mi avrebbe resa riccha!”, disse felice mentre Shizune si sbatteva una mano in faccia.

 

“ Diamine, temevo che anche Naruto avrebbe perso.”, fu invece il commento di una sollevata Kurenai. Asuma annuì.

 

“ Quella ragazza dev'essere almeno alla pari con un chunin medio. Nessuna sorpresa Shikamaru abbia perso.”.

 

“ Vero, senza offesa. Ora tocca a Hinata, spero ce la faccia anche lei.”.


“ Contro una degli allievi di Kakashi. Sarà molto interessane.”, disse quindi il Sarutobi prendendosi una sigaretta.

 

*****

 

I compagni di Naruto non persero tempo a complimentarsi quando tornò ai box.

 

“ Naruto- kun, ce l'hai fatta.”, disse felicissima Hinata.

 

“ Ci sono mai stati dubbi a riguardo? E l'ho fatto senza dover usare le mie mosse migliori”, rispose fiero il ragazzo.

 

“ Lasciami curarti a proposito.”, disse la ragazza illuminando le mani con un alone verde che lasciò Naruto interdetto.

 

“ Ma hai ora il tuo scontro, non dovresti sprecare chackra per me.”.

 

“ Oh, ci vorrà un istante.”, disse lei ignorando la lamentela e chiudendo i vari graffi.

 

“ Congratulazioni, Naruto.”, s'intromise Gaara, che i due non avevano praticamente sentito arrivare.

 

“ Grazie... uh, mi dispiace per tua sorella.”.

 

“ Non preoccuparti, è una ninja e conosce i rischi. Comunque la tua forza è degna di ammirazione.”.

 

“ Non vedo l'ora di osservare anche le tue abilità. Lo scontro con Shino è stato troppo breve.”.

 

“ Già, dovrò mettere su un bello spettacolo.”, disse il rosso sedendosi. Quando Hinata ebbe finito, si guardò per qualche istante con Naruto, come se avessero qualcosa da dirsi. Ma alla fine non dissero una parola finchè Yugao non venne a prenderla.

 

“ Bene, Hinata, mostra a tutti quanto sei diventata forte.”, disse imbarazzato Naruto.


“ S- sì, certo, mi sono allenata tantissimo per questo.”.

 

“ Non sei stata l'unica- disse Tamaki- ma non sei allergica ai gatti, vero?”.

 

“ No.”.

 

“ Bene, vincere due match di fila per una cosa simile sarebbe una noia mortale. Pe me e gli spettatori.”.

 

 

“ Tranquilla, chiunque vinca sono certa sarà un grande match.”, disse allegra la Hyuga, ricevendo un sorriso dall'avversaria.

 

“ Ah, non ci sono dubbi. Io comincio ad andare, tu goditi pure qualche altro minuto col tuo ragazzo.”, disse ironica prima di allontanarsi. Naruto e Hinata divennero rossi pomodoro a quell'affermazione e nuovamente finirono in uno scomodo silenzio.

 

“ Hinata...?”, disse poco dopo il biondino.

 

“ Sì?”.

 

“ Ancora buona fortuna.”, concluse lui, facendo tornare Hinata al solito colorito pallido.

 

“ Grazie, Naruto- kun.”, rispose dirigendosi verso l'arena.

                                                            **********

Salve, grazie a tutti per aver letto, spero sia di vostro gradimento e di poter tornare presto. Lieto di poter dire inoltre che io e Rose/ Scarlett Queen siamo tornati col nuovo capitolo di Sangue di Re. Ogni commento e consiglio è ben accetto.

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Capitolo 28
*** Battaglia per diventare chunin, seconda parte o Gatti, tanuki e coleotteri ***


“ E' il turno di Hinata nee- san di combattere!”, esclamò eccitata Hanabi sul posto riservatole in precedenza dalla madre assieme a molti altri, occupati dalla suddetta Hikari e da altri importanti membri del loro clan, tra cui Nejii e Hizashi. In molti non erano vicini all'attuale erede, ma vederla procedere nell'arena eccitò tutti.

 

“ Era ora, spero che il nostro allenamento dia i suoi frutti.”, disse Hikari, ansiosa di vedere la figlia in azione.

 

“ Non mi sembra che l'avversario di Hinata- sama sia così forte. Dovrebbe vincere abbastanza facilmente.”, disse Nejii.


“ Spero che tu abbia ragione, ma non si sa mai. Sottovalutare un nemico è qualcosa di molto pericoloso, come il tuo ultimo scontro dovrebbe averti insegnato.”, rispose la matriarca degli Hyuga. Il ragazzo ebbe un sussulto nel ricordare la sua precedente umiliazione. Fortunatamente Hinata era stata l'unico membro del clan a vedere Sasuke colpirlo brutalmente, anche se non rendeva il ricordo meno doloroso.

 

“ Non è un errore fare una previsione dello scontro, finchè si tiene la guardia alzata. E concordo con la vostra lezione, Hikari- sama, ma come Nejii credo che vostra figlia vincerà.”, s'intromise Hizashi.

 

“ Spero sia vero. Ho molte speranze per lei.”, disse la donna posando un ventaglio sul suo petto, osservando con un po' d'ansia l'inizio del duello.

 

*****

 

Tamaki e Hinata si fronteggiarono nel mezzo dell'arena, e non appena Yugao diede il segnale d'inizio, la prima formò rapidamente alcuni sigilli.

 

' Non posso permetterle di evocare i suoi gatti.', pensò Hinata attivando il Byakugan e procedendo ad attaccare. Tamaki dovette interrompere la tecnica per bloccare il primo attacco, ma la mora vide qualcosa al limite del campo visivo e si accorse che erano due gatti. Con una frazione di secondo per reagire, la Hyuga riusci a girarsi per bloccare un calcio del gatto maschio, Denga, per poi colpire Hina ricevendo però un brutto graffio.

 

“ Come hai fatto? Avevo bloccato la Tecnica del richiamo!”, esclamò portandosi a distanza di sicurezza per guarirsi.

 

“ Erano già nello stadio, sapevo non mi avresti permesso di evocarli.”, disse Tamaki mettendosi gli artigli.

 

' Mi ha fatto pensare di volerli evocare ed erano già qui. Non sarà la kunoichi più forte delle presenti, ma è molto intelligente. Devo stare attenta.', pensò Hinata mentre l'avversaria assumeva una posizione di combattimento assieme ai due gatti.

*****

 

“ E' la ragazza di cui parlava?- domandò Fu avvicinandosi a Naruto. Lui annuì con un piccolo sorriso- è carina, e sembra brava. Non mi sorprende che ti piaccia.”.

 

“ Se solo io gli piacessi.”, sospirò il biondino, beccandosi un'occhiataccia dall'altra jinchuriki.

 

“ Stai scherzando, spero?- disse quasi furiosa ricevendo uno sguardo confuso da Naruto- avanti, è pazza di te, si vede lontano un miglio.”.

 

“ E come lo sai?”.

 

“ Come ti guarda per dirne una- rispose la ragazza come fosse un dato di fatto- ringrazia i kami per le tue abilità da ninja o non andresti lontano con quella testa vuota.”, concluse sfregando le nocche sui capelli di Naruto, che la spinse via.

 

“ Oh, non è così facile, sai? Siamo amici fin da piccoli, i primi l'uno dell'altro. Adoravo come andavano le cose. Ma ora la vedo con occhi diversi, se mi confessassi, le cose non sarebbero in ogni caso mai come prima. E se poi dovessimo lasciarci?”, disse preoccupato. Fu lo guardò più comprensiva stavolta e gli mise una mano sulla spalla.

 

“ E' vero, le cose cambieranno. Ma potrebbero anche essere migliori. Forzare le cose a restare come sono è da sciocchi. Io penso che entrambi vogliate andare oltre, e vi consiglio di seguire il corso più naturale, non combatterlo. Anche se le cose andassero male sono certo che non smetterete di essere amici. Se Hinata si arrendesse tanto facilmente, non sareste mai stati tali, giusto?”.

 

“ Sai, sei molto più intelligente di quanto sembri...”, disse Naruto dopo qualche istante di processione per quelle parole. Fu rise.

 

“ Già, le persone dicono spesso che mi distraggo troppo facilmente, perdendo il filo del discorso e... di cosa stavamo parlando?”, domandò dopo che il suo sguardo era diventato vacuo per un istante.

 

“ Della tua intelligenza?”.

 

“ Ah, sì. Sono super intelligente e dovresti definitivamente seguire il mio consiglio. Soprattutto, a fine scontro dai un grandissimo bacio a Hinata.”.

 

“ Forse prima dovrei dirle come mi sento.”.

 

“ Già, buona idea.”.

 

I due quindi tornarono a tifare, Naruto per Hinata e Fu per Tamaki.

 

*****

 

“ Arte del fulmine: Palmo fulminante!”, esclamò Hinata canalizzando un forte fiotto di elettricità nelle mani, che si illuminarono di saette azzurre prima di provare a colpire Tamaki, che saltò elegantemente indietro.

 

“ Immagino dovrò evitare le tue mani scintillanti.”, commentò sardonica.

 

“ Anche le tue tue mani non sono esattamente adatte alle carezze.”, ribattè Hinata schivando un'artigliata dell'avversaria. Grazie alla visione periferica del Byakugan vide un altro gatto avvicinarsi, ma lo bloccò con un calcio ben piazzato. Grazie ai continui sparring con Naruto era abituata a combattere molti avversari in contemporanea, ma a differenza dei cloni ombra quei gatti non sparivano con un colpo.

 

La Hyuga si ritrovò i tre nemici saltarle addosso da diverse direzioni e saltò di lato sperando che si colpissero a vicenda. Ma la loro agilità era tale che atterrarono senza problemi per poi dirigersi nuovamente su di lei. Riuscì a spingere via uno dei due felini, ma l'altro le morse il braccio.

 

Hinata emise un verso di dolore tentando di liberarsi dalla presa, ma Tamaki ne approfittò per tentare l'ennesimo attacco con gli artigli, riuscendo però a tagliarle l'abito grazie a un rapido movimento di lato.

 

“ Mi piaceva davvero questo cappotto.”, si lamentò la mora togliendosi l'indumento assieme all'assalitore.

 

“ Mia nonna vende vestiti, sono certa ti darà qualcosa di carino. Poi voi Hyuga non siete ricchi sfondati?- domandò Tamaki prima di lanciarsi nuovamente all'assalto- Anello mortale di ferro!”.

 

Una volta avvicinatasi abbastanza, la kunoichi cominciò a roteare estendendo le braccia. Prima che Hinata potesse contrattaccare, Denka e Hina le bloccarono il campo visivo.

 

“ Non dimenticarti di noi.”, l'allertò Hina, venendo fortunatamente scagliata via con un Palmo del vuoto. Denka riuscì però a ferirle nuovamente il braccio.

 

“ I gatti mi piacevano, ma una volta finito lo scontro credo mi diventeranno piuttosto antipatici.”.

 

“ Dovresti ammirarli per la loro abilità e intelligenza. Artiglio a trivella!”, ribattè Tamaki roteando su stessa a mezz'aria in maniera simile alle Zanne perforatrici di Kiba.

 

“ Muro del vuoto!”, esclamò Hinata mettendo in avanti le mani e creando una forte onda d'urto a propria difesa. Tamaki si ritrovò respinta all'indietro e fu soccorsa da Denka e Hina.

 

 

“ Umh, non male- disse la ragazza rialzandosi- ma dev'esserle costato parecchio chackra- è ora di contrattaccare.”.

 

*****

 

Il team di Tamaki stava guardando lo scontro con grande attenzione.

 

“ Non pensavo Hinata fosse così forte, credevo che Tamaki avrebbe avuto vittoria facile.”, commentò Kiba.

 

 

“ Proprio come pensavi che avresti sconfitto facilmente Karin?”, domandò severamente Kakashi. L'Inuzuka spostò lo sguardo, rosso in volto.

 

“ Hinata può essere quieta e timida, ma non dimenticare da quale clan proviene. Anche se in effetti Tamaki ha usato solo le mosse di base del suo arsenale.”, osservò Shino.

 

“ Già, finora ha analizzato le abilità dell'avversaria, ma starà per usare tutta la sua forza. Però forse anche Hinata potrebbe avere un asso nella manica.”.

 

*****

 

“ Ora proverai il potere del ninjutsu felino.”, disse Tamaki allargando le braccia e venendo avvolta da un'intenso alone di chackra. Con un'incredibile rapidità si portò davanti a Hinata, che potè solo mettersi in posizione di guardia, guadagnando piccoli graffi a ogni schivata.

 

“ Scatto felino!”, esclamò la kunoichi buttandosi ancora una volta contro Hinata,c he stavolta riuscì a schivare quel fortissimo attacco solo per finire tra le grinfie di Denka e Hina, che non mancarono di lasciarle profondi graffi.

 

Il processo si ripetè più volte, con la Hyuga che poteva solo continuare a difendersi da quegli assalti.

 

' Se non faccio qualcosa, mi sconfiggerà. Devo prenderla in un momento di vulnerabilità.', pensò Hinata trovando finalmente uno spazio per formare alcuni sigilli.

 

“ Arte del fulmine: Tecnica della saetta!”.

 

La mora formò scariche elettriche sulle dita, sparandole direttamente su Tamaki, che mostrò ancora la sua agilità schivando facilmente per poi passare all'attacco coi due compagni.

 

*****

 

“ Hinata- sama è troppo sulla difensiva, continuando così potrebbe perdere.”, commentò Nejii, osservando attentamente il duello della cugina.

 

“ Ah, che futura capo clan. Rischia di perdere contro una kunoichi senza cognome che si affida a dei gatti.”, rise sopra di lui un membro della casata principale, presto imitato da altri membri.

 

“ Hinata nee- san vincerà, piantatela di fare i corvi del malaugurio.”, li rimbeccò Hanabi, mentre Hikari osservava nervosamente.

 

“ Forza, Hinata, so che puoi farcela.”.

 

*****

 

“ Denka, Hina, finiamo il duello.”, disse Tanaki intensificando il chackra che l'avvolgeva. I suoi gatti annuirono e si mossero in direzioni opposte mentre Hinata pensava a un contrattacco.

 

' E' la fine. Non ho modo di difendermi. Se solo avessi padroneggiato la Rotazione celeste.'.

 

Nejii era riuscito a imparare quella tecnica senza problemi e dunque gli aveva chiesto aiuto. Quand'era inciampata su sé stessa, lui aveva detto che non era abbastanza veloce. La discussione quindi era proseguita sull'unione tra il Pugno gentile e l'Arte del fulmine, pensando che la chiave fosse usarla per adattare lo stile del clan a lei.

 

Aveva comunque tentato di imparare la rotazione celeste nel solito modo, quindi era troppo tardi per aggiungervi ora il fulmine. O forse no?

 

Proprio mentre Hinata stava ponderando la cosa, i suoi tre avversari la attaccarono da tre direzioni, costringendola a una scelta.

 

“ O la va o la spacca.”, pensò formando altri sigilli e ricoprendosi con un forte strato di elettricità, per coi cominciare a roteare più velocemente di quanto avesse mai fatto prima. Appena prima dell'attacco, rilasciò tutta l'energia accumulata mediante i propri tenketsu.

 

“ Non è...”, sussurrò Tamaki vedendo quella fortissima scarica voltaica diventare sempre più grande.

 

“ Rotazione celeste!”, esclamò la ragazza, che invece di diventare una cupola di chackra blu, rilasciò potenti onde d'urto in ogni direzione assieme ad altre saette. L'impatto, per lo stesso stupore della Hyuga, fu talmente forte da scagliare Tamaki e i suoi gatti contro i muri dell'arena.

 

Mentre Hinata interrompeva la tecnica, barcollando come ubriaca, Yugao andò a controllare Tamaki. Era un po' bruciacchiata e svenuta, ma ancora viva.

 

“ Tamaki non può continuare. Hinata Hyuga è la vincitrice dello scontro!”, annunciò la donna dai capelli viola mentre arrivavano i medici a prendere la sconfitta. Poi però si accorse che anche Hinata non si muoveva.

 

“ Ehi, piccola stai bene?”, domandò dandò un colpetto alle guance della mora, che si riscosse.

 

“ Eh, ho perso?”, domandò ansimante.

 

“ No, hai vinto, anche se hai perso parecchio chackra. Non mi hai sentito prima.”.

 

“ Mi sento un po' confusa.”, ammise Hinata, sentendo una sorta di mal di testa mentre Yugao la riaccompagnava al box.

 

*****


“ Kurenai, gliel'hai insegnato tu quello?”, domandò Asuma alla fidanzata, non meno stupita e incredibilmente fiera.

 

“ No, dev'essere qualche tecnica del suo clan.”.

 

“ Nah, gli Hyuga non fanno cose del genere. Credo sia farina del suo sacco, anche se molto improvvisata sul momento.”.

 

“ Forse già abbastanza per garantirle una promozione.”, disse speranzosa Kurenai incrociando le dita.

 

*****

 

“ Mamma, che cos'era?”, domandò Hanabi, incredula come molti di coloro che avevano assistito a quella manifestazione di potere.

 

“ Ne so meno di te, piccola mia. Credo che in qualche modo Hinata abbia combinato la Rotazione celeste coi suoi poteri elementali”, rispose Hikari.

 

“ Comunque è stato fantastico, dopo il torneo deve assolutamente insegnarmelo!”.

 

“ Concordo che era impressionante, anche se mancava di controllo.”, disse però Hizashi. Nejii annuì concorde.

 

“ Ne avevamo discusso qualche tempo fa. Credo che abbia usato il chackra del fulmine per aumentare il più possibile la sua velocità, senza però pensare a come l'intero jutsu sarebbe cambiato, da cui deriva il caos improvviso. Hinata- sama, decisamente non manchi di risorse.”.

 

*****

 

Naruto ovviamente non perse tempo nel congratularsi con Hinata nel momento in cui arrivò.

 

“ Wow, Hinata, è stato incredibile.”, esultò il biondino.

 

“ Grazie...”, disse debolmente lei mollandosi nella panchina.

 

“ Davvero, non vedo l'ora arrivi il momento del nostro round.”.

 

“ Lieto di saperlo, Naruto- kun, ma non credo sarò una grande sfida. Sono sfinita.”.

 

“ Per quello c'è rimedio. Ti darò un po' del mio chackra.”.

 

“ Sei sicuro? Non...”, protestò un po' la mora prima di essere interrotta.”.

 

“ Niente discussioni. Tu mi hai già guarito più di una volta, e voglio combatterti nel pieno della forma. Non preoccuparti per le mie riserve, si rigenereranno in fretta.”.

 

Hinata alla fine assentì con un sospiro e senti il potente chackra di Naruto scorrere in lei, guarendo lentamente le varie ferite lasciate da Tamaki.

 

“ Il mio scontro sta per iniziare- li interruppe Gaara- spero che stavolta possiate osservare meglio le mie abilità.”.

 

“ In bocca al lupo, Gaara!”, gli disse il compagno Jinchuriki, non smettendo di curare Hinata. Tenten, l'avversaria del rosso, non era però molto tranquilla.

 

“ Speriamo che l'addestramento di Gai- sensei sia abbastanza.”, si augurò prima che Naruto si rivolgesse anche a lei.

 

“ A proposito, Tenten, Haku mi ha detto di farti gli auguri da parte sua se fosse stato eliminato. Se sai cosa voglio dire...”; disse con un sorriso più malizioso.

 

“ Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando.”, rispose la kunoichi scuotendo la testa ed entrando nell'arena.

 

“ Naruto, quello è stato molto carino da parte tua- disse Hinata al compagno di squadra, che le sorrise- ma non farlo mai più, è orribile da guardare.”.

 

*****

“ Ho sentito che suo figlio, Kazekage, è molto forte, come ci si aspetta dal suo status. Sono curioso di vederlo combattere.”, commentò Jiraya.

 

“ Già, spero che non mi faccia vergognare come sua sorella.”, rispose Rasa col solito tono freddo.

“ A che status vi riferite?”, domandò sospettoso A.

 

“ E' il figlio di un Kazekage. Anche suo padre era il Raikage, quindi può immaginare che aspettative sono poste su di lui.

 

*****

 

L'atteggiamento di Gaara e Tenten non sarebbe potuto essere più diverso. La kunoichi era già agitata e ondeggiava nervosamente i fianchi, mentre il suo avversario era tranquillissimo. Nel momento in cui Yugao annunciò l'inizio del match, un fiume di sabbia uscì dalla sua giara.

 

TenTen saltò indietro, ma il rosso non fece alcun tentativo di chiudere la distanza tra loro.

 

“ Vediamo quanto è davvero dura quella sabbia- affermò la kunoichi prendendo una pergamena- Tecnica della tempesta d'acciaio!”.

 

Dalla pergamena uscì una lunga serie di armi che si abbattè su Gaara, protetto però da una barriera di sabbia mentre formava dei sigilli.

 

“ Arte del vento: Shuriken di sabbia!”, creando vari proiettili che spedì contro la rivale, abbastanza veloce da schivarli di striscio pur venendo ferita a una gamba, lasciandole sfuggire un gemito di dolore.

 

' Meglio impegnarsi di più.', pensò Tenten, prendendo una staffa metallica da un altro rotolo e mettendosi in posizione di combattimento, e Gaara lo prese come un invito ad attaccare, creando un altro getto di sabbia.

 

“ Tempesta di sabbia!”, disse allargando l'attacco in un vero torrente dalla grande velocità. Tenten mantenne la sua concentrazione ed evitò il colpo all'ultimo per poi saltare addosso a Gaara con la propria arma, venendo bloccata da una barriera di sabbia.

 

“ Presa.”, disse trionfante il ragazzo preparandosi al contrattacco, ma con sua grande sorpresa , Tenten sembrò svanire. Prima che potesse cercarla, un poderoso colpo lo prese direttamente nella nuca, appena attutito da un cuscinetto di sabbia, ma abbastanza forte per farlo rotolare a terra. Dunque Tenten riapparve per colpirlo nelle costole e con una velocità impressionante continuò a muoversi intorno a lui colpendolo ancora e ancora finchè il ragazzo non riuscì a creare un tornado di sabbia per spingerla via.

 

*****

Nei posti riservati ai Kage, Rasa era senza parole.

 

“ Come riesce una ragazza così normale a combattere così contro Gaara?”.

 

“ I nostri genin sono pieni di risorse, non crede.”, domandò sardonico Jiraya.

 

Nejii non era meno stupito del Kazekage.

 

“ Da quando Tenten è così veloce?”, si domandò mentre altrove Lee e Gai guardavano entusiasti.

 

“ L'allenamento da i suoi frutti!”, commentò eccitatissimo il primo. Gai annuì, non meno impressionato dai progressi dell'allieva.

 

“ Già, abbiamo davvero risvegliato le sue fiamme della giovinezza! Ora neanche quella sabbia può tenere il passo con la sua velocità.”.

 

“ E non ha neanche usato il suo asso nella manica.”.

 

*****

 

Tenten guardò la tempesta a difesa di Gaara. Dubitava sarebbe svanito molto presto, quindi doveva essere lei a romperlo e l'avrebbe fatto con un nuovo rotolo.

 

“ Pioggia di fuoco!”, esclamò scagliando su Gaara una nuova serie di Kunai e armi con attaccate vari esplosivi, che esplosero con un gesto della castana riempiendo di fiamme il ring. Quando si dissiparono parte della sabbia era diventata vetro e il tornado era stato rimpiazzato da una cupola di sabbia attorno al quale galleggiava un occhio fatto della stessa sostanza.

 

“ Quello è un occhio? Immagino lo usi per vedere fuori dalla cupola.”, mormorò Tenten sostituendo il bastone con una coppia di spade, buttandosi contro l'avversario per tagliare la sua protezione. Ma una volta avvicinatasi la cupola si trasformò in una mano di sabbia che per poco non la prese, e ogni dito divenne dunque un drago col chiaro intento di morderla, obbligandola a un continuo schivare.

 

' Ah, quindi era questa la tua strategia- pensò la maestra d'armi- vediamo che riesci a fare quando la tua difesa si rompe!'. Atterrando in uno spazio a lei più consono, incrociò le braccia, venendo avvolta da un'aura verde che si intensificò gradualmente mentre la polvere cominciava a fluttuare.

 

“ Porta dell'apertura!”.

 

*****

Nejii quasi sputò un polmone.


“ Gai- sensei le ha insegnato come aprire le Otto porte? In effetti potrebbero essere l'unico modo per sconfiggere Gaara.”, disse mentre Lee e Gai tremavano dall'orgoglio. Tecnicamente era facile aprire gli Otto cancelli che regolavano il flusso del chackra una volta che sapevi come aprire il primo. Il problema era sopportare il contraccolpo ricevuto dal fisico. La prima volta, dopo aver sperimentato il grande aumento di potere, Tenten aveva avuto bisogno di un giorno intero per tornare a muoversi.

 

Pertanto, oltre al migliorare le sue solite abilità con le armi e il tiro, la ragazza si era unito al maestro e a Lee nel loro intenso esercizio quotidiano, in modo da diventare più resistente, veloce e forte. Fino al punto da resistere al potere della Porta dell'apertura, anche se aveva rifiutato di impare il Loto frontale per personalizzare la nuova tecnica.

 

*****

“ Vediamo se la tua difesa resiste a questo, Gaara.”, disse la ragazza prendendo un kunai che avvolse con un'intensa aura bianca. Lo lanciò con tanta forza e velocità che riuscì a bucare la cupola del ninja di Suna prima di uscire dall'altra parte, lasciandolo quasi shockato mentre dietro di lui il proiettile rilasciava un forte impatto.

 

' Ha superato la mia barriera?!', si chiese Gaara, sudando copiosamente mentre Tenten prendeva altri otto kunai in cui infuse il proprio chackra. Li lanciò con un sorriso sadico e ancora una volta la cupola ricevette diversi buchi.

 

' Se continua a superare le mie difese, dovrò cominciare a muovermi!', pensò Gaara saltando via dal suo rifugio e cominciando a correre, creando poi un enorme braccio di sabbia. Lo agitò una prima volta, ma Tenten riuscì a sparire nel nulla. Intuendo un attacco alle spalle, il rosso girò rapidamente l'arto e stavolta riuscì a scagliarla via, pur non facendo molti danni.

 

“ Puoi scappare, ma non puoi nasconderti dalle mie fiamme della giovinezza!- esclamò la kunoichi ritornando a correre, prima di assumere un'espressione stranita- ehi, perchè l'ho detto?”.

 

Nonostante la sua gaffe, non smise di bersagliare il rivale con quanto aveva, obbligendo a schivare nonostante le minori abilità fisiche o deflettere i proiettili con la sabbia. Gradualmente, notò che l'aura bianca di Tenten si faceva più fievole e cominciava a rallentare.

 

' Devo rispondere anch'io al fuoco, questa è la mia occasione.', pensò formando dei sigilli.

 

“ Tomba del deserto!”.

 

Un'esplosione di sabbia si formò proprio sotto i piedi di Tenten. Nonostante un tentativo di fuga, diversi tentacoli di sabbia presero le sue gambe, espandendosi fino a intrappolarla in un bozzo.

 

' Diamine, mi ha fregato, che posso fare?- pensò impaurita dimenandosi nella sua prigione di sabbia- non ho ancora imparato a padroneggiarlo, ma non posso fare altrimenti!'.

 

L'aura che avvolgeva la ragazza si rafforzò nuovamente, diventando almeno il doppio di prima.

 

“ Porta della guarigione!”, esclamò riuscendo a liberarsi con un'esplosione di forza e separando la distanza che la separava da Gaara in un istante, colpendolo dritto al naso. Prese dunque due delle spade lanciate prima, correndo con una linea di luce verde dietro di lei.

 

' Non ho ancora padroneggiato questa tecnica, ma se Hinata ce l'ha fatta, forse...'., pensò canalizzando il suo chackra nelle armi.

 

“ Armatura di sabbia.”, disse invece Gaara coprendosi con un duro strato di polvere mentre Tenten cominciò a ruotare su sé stessa.

 

“ Tempesta furiosa di lame!”, esclamò trasformandosi ina mortale trottola diretta verso l'avversario. Questi riuscì a spostarsi per tempo con la sua sabbia, ma la ragazza ritentò con la stessa tecnica.

 

“ Arte del vento: Ruggito del deserto!”, esclamò dunque Gaara, lanciandole contro un potentissimo getto di sabbia. Nonostante la pressione, Tenten vi tagliò attraverso senza neanche essere rallentata e riuscì a procurare diversi tagli al rivale, seppur protetto dalla sua corazza.

 

' Devo rompere quello strato di sabbia.', si disse Tenten, tornando a rotare su sé stessa, ma dal basso verso l'alto come una motosega. Vedendo quel movimento tagliente, Gaara ricorse alla sua massima difesa.

 

“ Scudo di Shukaku!”, esclamò materializzando una statua simile al Monocoda, alto circa tre volte lo stesso Gaara e con uno strano cappello.Tenten ci si scagliò contro cominciando a tagliare con grande scongerto del ragazzo di Suna, ma con suo sollievo finì per rallentare dopo pochi secondi e alla fine dovette indietreggiare.

 

“ Aprire un altro Cancello sarebbe devastante- sussurrò abbassandosi sulle ginocchia- arbitro, mi arrendo. Tenterò la prossima volta.”.

 

Yugao annuì e chiamò i ninja medici, mentre Gaara si avvicinò alla sconfitta.

 

“ Non mi aspettavo un avversario così forte già al primo round, dovresti essere orgogliosa.”, disse ammirato porgendole una mano, opportunatamente presa.

 

“ Grazie. Prima o poi mi daresti un rematch?”, disse l'ancora ansimante maestra d'armi, prima di perdere i sensi.

 

 

 

 

 

*****

 

“ Devo ammettere, Jiraya, che le abilità di quella ragazza mi hanno sorpreso, ma era destinata a perdere contro Gaara sin dall'inizio.”, affermò Rasa, soddisfatto del risultato.

 

“ Hai molte speranze per tuo figlio. Ma Tenten non è neanche la più forte kunoichi di Konoha. Sasuke o Naruto potrebbero battere Gaara.”, contrabattè Jiraya incrociando le mani.

 

“ Ne dubito, nessun Genin può battere mio figlio.”, afffermò il Kazekage.

 

“ Sembri molto fiducioso.”.

 

“ Non senza motivo. Non importa chi sia il suo avversario, Gaara vincerà.”, insistette Rasa, concentrandosi sul prossimo duello. Poco più in basso Lee e Gai commentavano tristi la dimostrazione della compagna.

 

 

“ Ha avuto la sfortuna di combattere contro una difesa impressionante. Oh, se solo avesse avuto un altro po' di tempo per perfezionare l'uso delle Otto porte.”, disse Gai contrito.

 

“ Anche se la sua nuova tecnica era davvero impressionante, è riuscita a manovrarla molto bene per essere la prima volta.”, disse invece Lee, ammirato dall'inventiva della maestra d'armi.

 

“ Vero, ha comunque dato tutto il possibile. Forse è già abbastanza per essere promossa.”, concluse ottimista l'insegnante. Intanto Gaara era già tornato al box dei partecipanti.

 

“ Qual è la tua impressione, Naruto?”, domandò al compagno jinchuriki.

 

“ Impressionante, non vedo l'ora di combattere contro di te e collaudare il mio jutsu.”, rispose questi con tono entusiasta.

 

“ Beh, sono certo di poter sconfiggere chiunque qui finchè non sarà il momento di incontrarci.”, disse Gaara sedendosi.

 

“ Non è così impossibile considerando quanto sei forte, ma io lo sono ancora di più.”, ammise il biondino con un sorriso.

 

“ Come mia sorella può testimoniare.”, aggiunse Gaara, causando una risata generale.

 

****

 

“ Ultimo round di questo girone, eh? Sono molto curioso.”, disse Shisui. Accanto a lui Shizune sospirò.

 

“ E Karin dovrà affrontare la jinchuriki di Taki. Perchè deve succedere a tutti i miei allievi?”.

 

“ A Sasuke non è successo. Comunque Karin è migliorata molto, sono certo se la caverà.”.

 

“ Grazie, ma dubito il suo avversario abbia passato questo mese dormendo.”.

 

“ Beh, Karin sembrava molto sicura di sé.”, s'intromise Sakura.

*****

 

“ Aspettavo davvero con ansia lo scontro di Fu.”, disse Shibuki dalle spalti. Rasa sbuffò.

 

“ Immagino che tu sia molto fiero che possa affrontare un ninja di uno dei cinque grandi villaggi, vero?”.


“ Con tutto il dovuto rispetto, Kazekage- dono, Takikagure non sarà uno dei villaggi maggiori, ma non è un buon motivo per sottovalutarci.”, si difese il capo di Taki, che non voleva permettere a nessuno di bullizzarlo attraverso un semplice titolo. Con sua grande sorpresa e graditudine, A intervenne a suo favore.

 

“ Concordo, vediamo il duello prima di giudicare.”, disse secco il wrestler, causando anche un piccolo sorriso ironico sul volto di Jiraya.

 

“ Grazie, Raikage- dono.”.

 

*****

 

“ Uff, perchè devo essere sempre l'ultima a combattere? Sembra quasi si dimentichino di me.”, si lamentò Fu, spalancando le ali.

 

“ Già, spesso si dimenticano anche di Shino. Altra cosa che avete in comune.”, commentò Naruto.

 

“ A proposito, grazie per avermi indicato Ichiraku. Ho mangiato benissimo, anche se i miei amici erano un po' infuriati sul conto che ho accumulato.”.

 

“ Lo so, miglior posto al mondo.”, disse sognante Naruto.

 

“ Poi magari andiamo a mangiare insieme per festeggiare. Beh, augurami buona fortuna.”, disse alzandosi in volo. Karin divenne rossa.

 

“ Ehi, Naruto è mio cugino, dovrebbe augurare buona fortuna a me.”.

 

“ Davvero? Allora puoi unirti a noi. Ma dovrete pagare voi perchè ho finito tutti i miei soldi l'ultima volta.”.

 

“ Eh?”.

 

“ Non sapevo cosa ordinare, e ho ordinato un piatto di tutto. Mi è piaciuto e ho ordinato un'altra porzione d'ogni cosa. Io e i miei compagni abbiamo i portafogli vuoti.”, ammise imbarazzata la kunoichi di Taki, alzandosi in volo per cercare il team di Kakashi.

 

“ Ciao, ragazzi, spero che tiferete per me anche se affronterò una vostra compagna.”, disse una volta trovati e ricevuti i loro saluti.

 

“ Siccome è stata Karin a battermi, non avevo comunque intenzione di tifare per lei.”, commentò Kiba con un ringhio.

 

“ Avrai tutto il nostro supporto.”, la rassicurò Shino.

 

“ Anche se non conterei sul volume delle incitazioni di Shino.”, scherzò il compagno.

 

“ Oh, già sapere che è dalla mia parte significa molto per me.”, disse allegra la ragazza.

 

“ Fu, non per fare il maleducato, ma non dovresti tornare nell'arena?- le fece notare Kakashi- Yugao e sembra impaziente.”.

 

“ Oh, giusto. A dopo!”, concluse la kunoichi scuotendo la testa e atterrando nell'arena. Nel frattempo anche Karin si era messa a cercare due persone, che trovò facilmente grazie alle sue abilità da sensitiva. La prima era sua madre, a cui mandò un saluto con la mano. L'altro era Nejii, tra le prime file.

 

 

 


“ Nejii, augurami buona fortuna!”, disse agitando allegramente la mano verso di lui. Normalmente il ragazzo si sarebbe limitato a un cenno, ma a quella distanza non sarebbe stato notato, quindi dovette ricambiare con lo stesso saluto, cosa che non passò inosservata alla sua famiglia.

 

“ Quella ragazza sembra esserti molto vicina, chi è?”, gli chiese Hizashi. Nejii deglutì, vagamente imbarazzato.

 

“ E' una compagna di Sasuke Uchica. Dopo che mi ha pestato, lei mi diede le prime cure. Senza di lei, non mi sarei ripreso tanto in fretta.”.


“ Capisco.”, disse semplicemente il padre, sebbene Hikari non fu altrettanto soddisfatta.

 

“ Tutto qui?”, domandò incredibilmente curiosa, avvertendo qualcosa di più nell'Uzumaki.

 

“ No, qualche giorno fa le ho anche offerto il pranzo. E ammetto di apprezzare la sua compagnia.”, confessò quindi Nejii. Lei sorrise sorniona .

 

“ Oh, quindi state insieme.”, disse battendo le mani.

 

“ Neji nii- san ha una ragazza!”, lo prese in giro Hanabi.

 

“ N- non è vero.”, disse Nejii diventando rosso pomodoro. A Hikari venne voglia di schiaffeggiarlo, per essere un genio poteva essere incredibilmente ingenuo.

 

“ Non appena torniamo a casa, Nejii- kun, dobbiamo fare una bella discussione.”, affermò la capoclan, lasciando il nipote a dir poco esterrefatto mentre il nuovo scontro stava per cominciare.

 

“ Che l'ultimo round del primo girone, tra Karin di Konoha e Fu di Taki, cominci!”, esclamò Yugao prima di saltare via in disparte. Karin formò subito dei sigilli.

 

“ Tecnica dei cloni ombra!”, esclamò evocando quattro copie, il massimo per lei. Assieme ai rinforzi, circondò l'avversaria, che non sembrò spaventata.

 

“ Ti sei scordata che posso volare? Circondarmi è inutile.”, affermò lei alzandosi in volo.

 

“ Oh, me l'aspettavo. Tecnica delle catene adamantine!”.

 

Le cinque ragazze alzarono le mani, sparando altrettante catene di chackra, più semplici da controllare rispetto a quando evocate sulla schiena, oltre che meno costose in termini di energia. Fu imprecò più volte mentre le catene la sfioravano, finchè la sua caviglia non venne afferrata da una di esse, riportandola a terra.

 

“ MEEERDA!”, gridò ancora Fu prima Karin e copie la sbattessero al terreno attraverso la propria forza potenziata dal chackra.

 

“ Bel lavoro, ragazze.”, esultò Karin complimentandosi coi propri cloni. Ma con sua sorpresa Fu si rialzò dall'appena formato cratere con una manciata di graffi e un po' di confusione.

 

“ C.... che brutalità? Continuiamo?”, domandò allegra. Il suo atteggiamento noncurante fece incavolare ancora di più Karin, che la puntò teatrale.

 

“ Prendetela!”, ordinò. Ogni clone prese due kunai, lanciandosi all'assalto, ma Fu fece lo stesso e senza particolari problemi li distrusse uno a uno.

 

“ Divertente, ma vediamo come te la cavi con questa. Arte del vento: Tecnica dell'uragano selvaggio!”, disse creando un potente vortice che spinse all'indietro Karin, che rispose con un suo jutsu.

 

“ Arte della terra: Tecnica del muro di roccia!”, esclamò sbattendo le mani a terra e materializzando un alto muro che bloccò il vortice... ma non Fu, che lo spaccò con un singolo pugno per poi avvicinarsi alla rossa.

 

' L'ha fatto apposta per intimidirmi. Questa ragazza non è stupida come sembra.', credette Karin preparandosi all'impatto.

 

' Ah, mi sono rotta un'unghia colpendo il muro. Avrei dovuto volarci sopra.', pensò seccata la kunoichi.

 

*****

 

“ Quella ragazza è molto forte, Shibuki.”, si complimentò Jiraya, osservando il coraggio e la forza di Fu.

 

“ Già, è una ragazza molto speciale.”, sorrise il leader di Taki. Jiraya gli rispose con un tono più sardonico, appena un sussurro nell'orecchio.

 

“ Non si direbbe sia stata aiutata da due jonin, vero?”. Shibuki impallidì.

 

“ Hokage- dono... sono certo che...”.

 

“ Goditi il combattimento, per ora. Ne parleremo a fine esami.”, affermò l'Hokage con un finto sguardo di rassicurazione, tornando a concentrarsi sullo scontro in atto.

 

Una volta abbastanza vicina, Fu preparò un'altro pugno. Karin riuscì a bloccarlo e fece lo stesso col seguente, mettendoci tutta la sua forza finchè l'avversaria non potè liberarsi. La fece quindi roteare fino a lanciarla in aria, dove però aprì le ali per dirigersi di nuovo contro di lei.

 

“ Oh, merda- esclamò schivando di poco la meteora verde che si schiantò a terra. Nuovamente la ragazza uscì dall'impatto senza danni- Ma che ti danno da mangiare?”.

 

“ Ho mangiato un sacco di ramen questa settimana, ma credo abbiamo già avuto questa discussione- affermò la ragazza prima che il suo stomaco brontolasse- umh, sembra che il ramen al peperoncino non vada molto d'accordo col mio stomaco.”.

 

“ Allora mi servirà più potenza di fuoco.”, affermò Karin prendendo un kunai cui era attaccato una pergamena esplosiva, lanciandola ai piedi di Fu. Schivò la conflagrazione solo perchè Karin ne lanciasse altri tre in rapida successione. Quando tentò di rimettersi in volo, l'Uzumaki creò un gran numero di catene, avvolgendole attorno alle gambe della jinchuriki per tentare di riportarla a terra.

 

Ma Fu lottò con quanta forza aveva, spingendo nella direzione opposta per non finire di nuovo a terra. La sfida di forza proseguì per diversi minuti, finchè alla kunoichi di Taki non venne in mente un'altra folle idea, cominciando ad abbassarsi di quota.

 

Karin sorrise pensando di averla finalmente stancata, ma con suo orrore Fu stava solo volando verso di lei a tutta velocità coi pugni in avanti. La povera ragazza non riuscì a muoversi per tempo e ricevette in pieno l'impatto. Quando il seguente polverone si diradò, tutti videro Fu seduta sullo stomaco di Karin, che perdeva sangue dalla fronte, mentre i suoi occhiali rotti giacevano poco distante. Era chiaro che non fosse più capace di combattere, quindi Yugao chiamò i ninja medici e dichiarò Fu vincitrice.

 

La jinchuriki si buttò in una danza della vittoria, incurante del didegno degli spettatori locali, infastiditi dalla seconda sconfitta di fila da parte di uno straniero contro un ninja di Konoha. I loro fischi non fiaccarono la danza di Fu, che continuò finchè Yugao non la rimandò ai box.

 

“ Uff, non pensavo qui ci fossero leggi contro la danza.”, disse mogia tornando a sedersi.

 

“ Immagino fosse chiedere troppo che entrambi i miei genin vincessero.”, si lamentò Shizune, abbandonandosi sui braccioli.

 

“ Dai, Karin ha combattuto molto bene- la rincuorò Tsunade- e inoltre uno dei medici è proseguita fino alle fasi avanzate, anche se non è della tua squadra.”.

 

“ Sono felice per Hinata, ma non so quanto potrà fare contro Naruto- kun.”.

 

“ Pensate che Naruto nii-san riuscirà a combatterla.”, domandò Hagame.

 

“ Nah, è pazzo di lei. Si tratterrà.”, rispose Kaida.

 

“ E Hinata? Anche lei si tratterrà?”, chiese di nuovo il fratello.

 

“ Forse? Non l'ho mai vista molto aggressiva, specie contro Naruto.”, rispose incerta l'albina, ancora inesperta sulle questioni di amore. Hagame sbuffò e si mise la mano sul mento.

 

“ Allora sarà un incontro noioso.”.

 

*****

Tenten aprì gli occhi, non capendo dove si trovasse. Ricordava solo lo scontro con Gaara e di essersi arresa dalla stanchezza. E ora era in un letto, piena di bende. Provò a rialzarsi, ma un'ondata di dolore attraversò tutto il suo corpo.

 

“ Ugh.”, si lamentò, attirando l'attenzione dell'altro occupante dell'infermeria.

 

“ Attenta, eri ridotta molto male quando sei arrivata.”, disse questi, accanto a lei. Voltandosi vide Haku, ridotto in uno stato non molto migliore. Non molto distante c'erano anche Choji, Temari e Tamaki, apparentemente addormentati.

 

“ Haku? Da quanto sono qui?” , domandò la ragazza cercando di mettersi comoda.

 

“ Circa venti minuti. Lo stadio ha tremato un paio di volte, immagino l'ultima ti abbia svegliato. Come stai?”, chiese lo Yuki, ricevendo in risposta un grosso sospiro.

 

“ Ero così vicina a vincere, ho danneggiato il mio corpo in maniera quasi irreversibile. E non è servito a niente, Gaara è quasi impossibile da sconfiggere.”.

 

“ Ti capisco, affrontare Sasuke è stato un incubo. Forse con la mia affinità per l'acqua ce l'avresti fatta.”.

 

“ Io ho il tuono, ma non ho mai lavorato molto sul chackra elementale.”, rispose Tenten, lasciando dunque spazio a qualche secondo di silenzio, prima che Haku parlasse di nuovo.

 

“ Ehi, Tenten- chan? C'è qualcosa che volevo dirti alla fine del torneo, ma siccome siamo qui soli non credo ci sia bisogno di rimandare.”.

 

“ Che vuoi dirmi?”.

 

“ Beh, sei gentile, intelligente, forte. Mi piaci.So che non ci conosciamo così tanto, ma vorresti uscire con me di tanto in tanto?”.

 

“ Davvero ti piaccio?”, domandò stupefatta la maestra d'armi, sentendo le farfalle nello stomaco. Fino ad allora si era concentrata solo sulla sua carriera di ninja, non interessandosi ai ragazzi e non ricevendo interesse da loro( cosa che solo adesso la infastidiva un pò).

 

“ Scusa se sono troppo diretto, ma sono stanco di tenermi tutto dentro.”, disse il ragazzo, muovendosi nel suo lettino, con un volto un po' affannato per lo scontro e la confessione.

 

“ Ora capisco perchè Naruto mi aveva dato i tuoi auguri.”, ridacchiò Tenten.

 

“ Cosa ti ha detto?”.

 

“ Non importa. Ammetto che mi hai preso di sorpresa, ma sono molto felice. Dammi giusto un po' di tempo per pensarci.”.

 

“ Aspetterò molto volentieri.”.

 

“ Non ti aspettare però che ti dica di sì. Mi hai preso molto di sorpresa.”.

 

“ Lo so, prenditi solo tutto il tempo che ti serve.”.

 

“ Già, meglio se dormo un po'.”.

 

“ Seguirò il tuo esempio. Non vedo l'ora di scoprire chi ha vinto.”, disse Haku, riabbandonandosi al proprio riposo, molto più tranquillo.

 

“ Anche se non credo che sarò capace di dormire dopo questa bomba.”, scherzò Tenten prima di chiudere gli occhi.

*********

Perdonate l'ennesimo ritardo, visto che non mi faccio sentire da... gennaio? Forse ancora prima? Comunque, gli ultimi esami e la laurea, specie vista la situazione in Sicilia, mi hanno obbligato a lasciare questa traduzione da parte per concentrarmi su altro. Non sono certo se potrò consegnare presto gli altri capitoli, ma sono lieto intanto di dire che la storia originale si è conclusa in maniera esemplare. Spero stiate tutti bene, a risentirci.

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