Scritto per l'event del gruppo Facebook We Are Out For Prompt del 20/3/2020-22/3/2020.

Prompt di Elena Fanti:“Non sai che uccidere è un peccato mortale?” “Intendi che è “un peccato mortale” o “un peccato, mortale”?”

-Siete stata voi- Zoe fece istintivamente un passo indietro -L’avete ucciso. Il vostro stesso padre! Non sapete che uccidere è un peccato mortale? -

Astra si voltò. Sul suo volto era dipinto un sorriso spontaneo. Nessuno avrebbe mai detto che appena qualche giorno prima quella quattordicenne avesse ucciso per la prima volta intenzionalmente.

-Intendi che è “un peccato mortale” o “un peccato, mortale”? –

L’ancella scosse il capo e osservò incredula la giovane. -Non siete più voi, mia signora. Avete perduto il senno-

La principessa riprese, ignorando le parole dell’altra:-Perché io non sono una mortale. In me scorre sì lo stesso sangue che un tempo scorreva nel corpo di… quello, ma anche l’icore della grande Ecate. Metà umana, metà dea. Quindi, come vedi, posso permettermi di uccidere chi lo merita. Sarei un’ingrata se non utilizzassi i doni di mia madre, e se solo ti sforzassi di comprendermi, capiresti che l’ho fatto per una causa più che giusta. Ora tutto sarà migliore, e un giorno, non troppo tardi, mi libererò di tutto ciò che mi lega a… mio "padre". Dimenticherò le sofferenze del passato. In me scorrerà solo icore dorato. Vedrò imperi e monti nascere a sgretolarsi-

-Ora peccate di hybris-

-Oh, no- replicò Astra – Semplicemente, riesco a vedere le mie potenzialità-

Scritta per l'event del gruppo Faceboolk We Are Out FOr Prompt del 20-22 marzo 2020 con proroga al 23.

Prompt di Yuki Efp: "Perché tutto ciò che è intorno a me esplode?"

Nota dell'autrice: Credo di dover lavorare ancora molto sull'aspetto (non sempre presente nella storia che ho in mente) di questo personaggio che viene presentato in questo breve testo. Mi sembra troppo cliché, per ora.

La piccola Astra, rannicchiata sull’erba e tremante, guardò sua madre.

-Perché tutto quello che è intorno a me esplode? – chiese.

A Ecate sembrò più una supplica che una domanda.

-Non mi piace quando succede. Mi fa paura. Fa paura anche agli altri. Papà si arrabbia sempre quando distruggo qualcosa, e allora anch’io mi arrabbio con me, perché non faccio mai niente di buono- ora la povera bimba stava singhiozzando -Quello che ho fatto a quel signore…-

La dea prese sua figlia tra le proprie braccia, e lei vi si abbandonò, continuando a piangere.

Le accarezzò delicatamente i capelli ricci, tentando di calmarla.

-Tesoro, quello che possiedi è un dono stupendo. Devi solo imparare, tutto qui. Devi capire come controllarlo e impedire che le tue emozioni lo influenzino. E devi ricordare che creare è bello, ma distruggere può essere necessario-