KH x RWBY

di Feder122
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro tra le luci e le oscurità ***
Capitolo 2: *** Team JNRK ***
Capitolo 3: *** Il potere dell'invidia ***
Capitolo 4: *** Adam ***
Capitolo 5: *** Addestramento ***
Capitolo 6: *** Gli occhi d'argento ***
Capitolo 7: *** L'assalto al covo delle zanne bianche ***
Capitolo 8: *** S.D.C. ***
Capitolo 9: *** "Sono loro quelli che contano" ***
Capitolo 10: *** I quattro cavalieri ***



Capitolo 1
*** L'incontro tra le luci e le oscurità ***


Sulle facce dei membri del gruppo di Ruby si poteva ancora leggere lo sconforto per lo scontro appena concluso. Tra tutte le situazioni critiche in cui si erano trovati fino a quel momento, questa era quella che gli aveva ricordato, più di tutte, che non erano affatto invincibili. No, erano soltanto delle ragazzine che non avevano mai veramente completato il loro addestramento, accompagnate da un ubriacone che attirava sventure, un ragazzino campagnolo totalmente inesperto in fatto di battaglie e una vecchia che li rallentava. Anche se sentire il racconto di Maria sulla sua giovinezza li aveva portati a rivalutarla un pochino. Inoltre, erano stati separati da Ren, Nora e Jaune, dei quali ignoravano la sorte dopo che si erano separati sul treno. Come ciliegina su questa sgadevole torta, colui che consideravano il loro più grande alleato, Ozpin, si era rivelato un bugiardo e un manipolatore.

Ruby, Weiss, Blake, Yang, Oscar e Qrow erano spaesati, arrabbiati e confusi, perduti in una tundra che pullulava di Grimm.

Ovviamente, in mezzo a tutti quei musi lunghi, la prima ad abbozzare un sorriso e a dire qualcosa di ottimistico fu Ruby.
“Quindi...tu potresti insegnarmi a controllare il potere degli occhi d'argento!”

“Certo mia cara.” Rispose lei sorridendo. “Ma ti avverto: l'aiuto che ti potrò dare si limita a delle semplici dritte, la tua capacità di dominare questo potere dipende esclusivamente da te.”
“Va bene, mi impegnerò al massimo!” Esclamò Ruby stringendo i pugni e sfoggiando finalmente un sorriso carico di determinazione. E i motivi per festeggiare aumentarono quando controllò sul suo telefono il segnale e notò che finalmente c'era una tacca. Si stavano avvicinando a Jaune e al suo team, si stavano avvicinando alla civiltà! Ma improvvisamente, Yang inchiodò. Tutti vennero sbalzati via dal carretto di legno dove erano seduti e quando portarono lo sguardo davanti a loro per urlare: “Yang, che ti salta in mente?!” Tutti capirono cosa le era saltato in mente.
“Che...che razza di Grimm sono quelli?!” Chiese Oscar, a cui iniziarono a tremare leggermente le gambe, mentre si guardava intorno e impugnando il suo bastone con entrambe le mani.
A sbarrargli la strada c'erano tredici creature umanoidi, con un corpo nero e muscoloso e un paio di corna viola sopra la testa. Quelle creature fluttuavano e impugnavano una strana spada dalla lama azzurra e l'elsa color oro.

“Non ne ho mai visti di questo tipo.” Affermò Qrow.
“Neppure io.” Commentò Maria.
“Cosa?! Ma allora...è possibile che...AHHHH!” Oscar cominciò ad urlare dal dolore.
“Sta...riprendendo il...contro...” e prima ancora che potesse finire la frase, i suoi occhi avevano cambiato colore.

“Ragazzi, dovete scappare! Questi nemici sono invincibili, di nome e di fa....”
Yang lo interruppe: “Chiudi la bocca Ozpin! Abbiamo smesso di seguire ciecamente i tuoi ordini!” E la ragazza si scagliò contro i misteriosi nemici. Uno di loro bloccò il pugno della bionda con la propria lama, per poi conficcare la spada nel terreno e sparire nel nulla. Improvvisamente, Yang si trovò circondata, all'altezza della vita, da delle strane fiamme viola. Distratta dalle fiammelle, venne colpita dalla spada di un altro degli invincibili e già stordita dal colpo, ella cadde a terra dopo che il cerchio si fu chiuso intorno a lei. Ruby le corse immediatamente incontro, Weiss e Blake sguainarono le loro spade e Ozpin si voltò verso Qrow, imponendogli di mantenere la calma, ma egli si era già scagliato contro i nemici che avevano ferito sua nipote. Dopo che un suo affondo venne bloccato, egli trasformò la sua spada in una falce e uccise con tre colpi una di quelle creature. Quando un'altra di esse fece comparire anche attorno al suo corpo quelle strane fiamme viola scuro, Qrow fece un balzo all'indietro subito prima che esse entrassero in contatto con il suo corpo.
“Per favore ragazzi, ascoltatemi!” Urlò Ozpin. “Vi giurò che non ho più alcuna intenzione né di mentire né di avere segreti!”
“Ma tu sapevi di queste creature...e non ce ne hai mai prlato...” rispose Ruby con lo sguardo abbassato e un tono abbattuto, impugnando saldamente crescent rose.
“Signorina Rose...non vi ho parlato degli heartless perché ero convinto che fossero stati spazzati via da questo mondo.”
“Beh, a quanto pare ti sbagliavi.” Rispose Blake con un tono passivo aggressivo.
“Prima li hai chiamati invincibili...è per questo che ne ho eliminati due ma ne conto ancora tredici?” Chiese Qrow mentre parava gli attacchi nemici.
“Esattamente. Gli invincibili sono un sottoinsieme di una razza chiamata heartless, creature che popolavano la terra ai tempi della mia prima vita.” Uno degli invincibili attaccò ripetatumante Ozpin, che schivò i primi attacchi, per poi parare un fendente nemico dall'alto. Mentre i due erano in una situazione di stallo, l'uomo riprese la sua spiegazione.
“Il dio della distruzione non comandava i grimm, c'erano queste creature a portare il caos nel mondo, ma quando l'umanità venne spazzata via e ricreata, comparvero i grimm. Il dio dell'oscurità abbandonò il pianeta e queste creature, originate da lui, non comparvero mai più.”
“Non che non aprezzi una bella lezione di storia...” commentò Weiss mentre sparava agli heartless “...ma ti dispiacerebbe arrivare in fretta alla parte in cui ci spieghi come sbarazzarci di loro.”
“C'è un motivo se vi avevo detto di scappare finché c'era la possibilità!” Rispose Ozpin eliminando uno degli invincibili, che poi ricomparve pochi metri più indietro rispetto a dove era stato sconfitto. “Se queste creature vengono eliminate da armi convenzionali come le nostre tornano all'oscurità che le ha generate. L'unico modo per farle sparire è eliminarle con delle armi speciali, chiamate keyblade. Ai miei tempi, gli eserciti e le corti reali pullulavano di maestri del keyblade, ma spariti gli heartless, nessun umano riusci più a impugnare una di quelle armi, incluso me.”
“In parole povere...” disse Yang riuscendo finalmente ad alzarsi in piedi “...siamo circondati da creature che non possiamo eliminare in alcun modo.”

A questo punto, i nostri eroi iniziarono a combattere nella speranza di riuscire ad aprirsi un varco. Tutti mantenevano un silenzio di tomba, rotto solo dal rumore che producevano le armi. Ma anche se le loro labbra non si muovevano, la loro mente era pervasa da pensieri negativi.
“Se soltanto fossi come Jaune.” Pensava Ruby. “Lui sarebbe sicuramente in grado di ideare una strategia per farci uscire da questa situazione.”
“Se soltanto avessi dato retta ad Ozpin.” Pensava Yang. “Ci hanno circondato per colpa della mia testardaggine.”
“Se soltanto fossi ancora forte come una volta.” Pensava Maria. “Adesso non sono altro che un peso morto.”
“Se soltanto...” pensò Ozpin per poi schiaffeggiarsi da solo. “No! I pensieri negativi aumenteranno l'oscurità nel mio cuore e questo significherebbe...” ed improvvisamente, il numero dei nemici aumentò.
“Dannazione!” Esclamò Ozpin, distendendo il proprio braccio. “Se soltanto...fossi ancora in grado di...”
Una fonte di calore sfiorò la testa di Ozpin e quest'ultimo vide i due palle di fuoco, una rossa e una viola. Subito dopo, due persone gli passarono accanto, uno era un ragazzo alto e di corporatura robusta, l'altro arrivava a malapena alle ginocchia del primo. Il ragazzo si scagliò immediatamente contro gli heartless, mentre il nano si bloccò un attimo e si guardò intorno.
“State tutti bene?” Chiese questo strano personaggio, che sembrava un bambino con la faccia di un topo. Ma a catturare l'attenzione di Ozpin non fu il suo aspetto, bensì la sua arma, una chiave gigante dall'impugnatura dorata.
“Stiamo bene, soltanto un po' affaticati.” Rispose Blake.
“Ma voi chi sareste?” Chiese Qrow.
“Credo di dover rimandare le presentazioni.” Rispose il topo, per poi recarsi a dare man forte al suo amico. Insieme, i due nuovi arrivati fecero rapidamente piazza pulita. Appena il ragazzo dai capelli argentei ebbe eliminato l'ultimo degli invincibili, la sua gigantesca arma grigia sparì ed egli si voltò verso Ruby e i suoi amici.
“Quelle creature...” iniziò, con l'intento di spiegare loro cosa fossero.
“Sappiamo già tutto, grazie dell'aiuto ragazzino.” Disse Qrow avvicinandosi al giovane guerriero e stringendogli la mano.
“Non c'è di che.”
“Vi siamo debitori.” Aggiunse Ruby. “Se possiamo fare qualcosa per sdebitarci, ditecelo pure.”
“Signorina Rose, io per primo sono riconoscente a questi giovani per averci salvati, ma non credo che possiamo offrirgli qualsivoglia aiuto in questo momento.”
“Oh...hai ragione. Era una proposta stupida...” Ruby abbassò lo sguardo, imbarazzata.
Il ragazzo dai capelli argentei sorrise e disse: “Sai, mi ricordi tanto un mio vecchio amico. Io mi chiamo Riku e lui è Topolino. Piacere di conoscervi.”
“Il piacere è nostro. Io mi chiamo Ozpin. Dunque...voi provenite da un altro mondo, dico bene?”
Lo stupore comparve sul volto di Ruby e delle sue amiche. Qrow si mise le mani in tasca e afferrò la sua fidata bottiglia.
“Oz, se hai bevuto la mia birra di nascosto, giuro che...”
“No.” Lo interruppe Topolino. “Il tuo amico ha ragione. Tuttavia, soltanto noi e gli altri guardiani della luce dovremmo essere a conoscenza dell'esistenza di altri mondi. Tu sei per caso un signore del keyblade?”
“Sono oramai passati molti decenni dall'ultima volta che ho visto o impugnato una spada a forma di chiave. Purtroppo nel nostro mondo quelli come voi sono...storia antica.”
Riku a questo punto chiese: “Da come parli, sembra che tu abbia più anni di quelli che dimostri.”
“Invero, ho assistito al susseguirsi di innumerevoli ere, rinascendo ogni volta in un corpo diverso. Anni fa ero conosciuto come Ozma.”
Topolino spalancò la bocca dallo stupore.
“Lei è il maestro Ozma!?”
“Mi conosci?”
“Sono il pupillo di Yen Sid.”
“Davvero? Sono lieto di fare la tua conoscenza.” Disse Ozpin mostrando sorriso abbozzato.
Qrow si intromise: “E chi sarebbe questo Jessie?”
“Yen sid...” lo corresse Ozpin “...era un giovane mago che conobbi durante i miei viaggi. Lo presi sotto la mia ala e gli insegnai tutto quello che sapevo. Ero certo che fosse stato spazzato via insieme a tutti gli altri dopo la mia morte.”
“Non so cosa sia successo in questo mondo,” intervenne Topolino “ma il maestro Yen Sid mi ha raccontato che, quando era giovane, andò in missione in un altro mondo e che quando tornò nel luogo da cui veniva, quel luogo era...cambiato. Non mi ha mai spiegato di preciso cosa volesse dire, ma quando parla del suo mondo, diventa sempre molto malinconico, perciò non gli ho mai chiesto spiegazioni dettagliate. Comunque, il mio maestro ha trovato un'altra sistemazione.”
“Capisco...è una gioia che almeno lui si sia salvato. Tuttavia, c'è un altro quesito che necessita di una risposta. Com'è possibile che gli heartless siano tornati?”
“Stiamo investigando a riguardo. La nostra teoria è che nel vostro mondo sia arrivata una strega di nome Malefica.”

“Malefica eh?” Disse Ozpin. “Questo nome non mi è famigliare.”

“Non mi stupisce.” Commentò Riku. “Trai i tanti emissari dell'oscurità, Malefica è un pesce piccolo. Abbiamo già eliminato i membri dell'Organizzazione tredici, che rappresentavano la più grande minaccia per la pace dei mondi e tutti gli alleati di Malefica sono stati sconfitti anni fa dal mio amico Sora.
“Capisco...beh giovanotti, se le cose stanno così, temo che dovrò chiedervi di sbarazzarvi di Malefica il più in fretta possibile. Questo mondo sta già affrontando una grande minaccia e i nostri guerrieri non hanno le risorse per affrontare gli heartless. E ovviamente, noi vi aiuteremo a uccidere la strega prima che l'esistenza degli heartless diventi di dominio pubblico.”
“Ancora ti ostini a mantenere segreti Oz!?” Sbraitò Qrow, per poi afferrare l'ex amico per il colletto della camicia e sollevarlo. “Appena arriveremo in città, ci metteremo in contatto con James e gli diremo di armare gli eserciti con quei cosi a forma di chiave, in qualche modo...sono stato chiaro?!” Ruby si avvicinò, intenta a calmare suo zio, ma prima che potesse aprire bocca, notò che Riku aveva già posato una mano sulla spalla di Qrow.
“Adesso calmati. Probabilmente hai un buon motivo per urlargli contro, ma il maestro Ozma ha ragione. Gli heartless possono essere generati in due modi: dai poteri oscuri di gente come Malefica oppure dai cuori delle persone.”
“Quando un cuore cede all'oscurità,” continuò Topolino “esso diventa un heartless. Non avviene spesso che qualcuno venga inghiottito dall'oscurità, ma se il panico si diffondesse, la paura potrebbe spingere molti nel baratro.”
“Ma oramai gli heartless saranno già comparsi in molte città, non possiamo insabbiare tutto.”
“I paesani non saranno mai in grado di distinguere gli heartless dai grimm e i cacciatori avranno il buon senso di non diffondere il panico, ne sono sicuro.” Disse Ozpin. “Adesso, ti dispiacerebbe mettermi giù?”
Senza dire una parola, Qrow mollò la presa e lasciò andare Ozpin. Quest'ultimo allora si voltò verso Riku e Topolino.
“Devo informarvi che anche noi siamo nemici di una strega. Il suo nome è Salem e temo che andrebbe d'accordo con Malefica. Salem è immortale e se si alleasse con una donna capace di controllare creature imbattibili per gli abitanti di questo mondo, sarebbe la fine. Spero solo che non si siano già incontrate...”
 

Ma proprio in quello stesso momento, in un luogo molto lontano da quello in cui si trovavano Ruby e gli altri, le due streghe si stavano stringendo la mano.

“Sarà un piacere collaborare con te, sono sicura che il tuo piano avrà successo.” Disse Salem.
“Molto bene. In tal caso, permettimi di mostrarti la strada per il mondo di cui ti ho parlato.” Rispose Malefica sorridendo.

 
 

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Capitolo 2
*** Team JNRK ***


Ehiiii, fratellino...è mattina!”

“Uhhh...” 
Jaune ebbe molte difficoltà ad alzarsi dal letto. Sin dal giorno in cui Beacon era caduta, il ragazzo aveva preso l'abitudine di allenarsi fino a tarda notte, ma negli ultimi giorni aveva aumentato drasticamente il ritmo. Il suo gruppo e quello di Ruby erano stati separati e anche se aveva piena fiducia nella promessa della sua amica, non poteva non essere preoccupato per lei. E soprattutto, non poteva non essere arrabbiato con sé stesso. Sul quel treno, giorni prima, avrebbe voluto offrire a Ruby il suo aiuto, ma non lo aveva fatto, consapevole che sarebbe stato inutile nel migliore dei casi e dannoso nel peggiore, in quella circostanza. Ironicamente, il suo fisico era a pezzi per il troppo allenamento e stava cercando di imporre a Jaune di tornare a letto, ma il fatto stesso di provare quella stanchezza fu ciò che lo convinse ad alzarsi in piedi, mosso dalla frustrazione che i suoi limiti gli causavano.
“La prossima volta...” ripeteva il ragazzo a sé stesso mentre si vestiva. “...sarò abbastanza forte da combattere al tuo fianco.”
“E quel giorno ti accontenterai di combattere al suo fianco, o vorrai qualcosa... di più?” Chiese una voce femminile alle spalle di Jaune, il quale si voltò e vide la sua amica Nora, appoggiata al lato della porta. La provocazione della ragazza non bastò a mettere in imbarazzo Jaune, che sorrise a sua volta, sfoggiando una grande sicurezza.
“Appena si presenterà l'occasione giusta, lo vedrai.”
“Wow, l'amore può davvero trasformare un ragazzino in un uomo.” Commentò Nora, per poi voltarsi. Ma, prima di andarsene, la ragazza aggiunse: “Però assicurati di non avere la zip dei pantaloni aperta quando le canterai una serenata.”
E il biondo, questa volta rosso in faccia, abbassò lo sguardo.


 

Arrivato in cucina, Jaune vide sua sorella Saphron intenta a prepare la colazione con l'aiuto della sua compagna.
“Buongiorno a tut...” prima ancora che potesse finire il saluto, il ragazzo si ritrovò stretto nell'abbraccio di sua sorella maggiore, che con una mano gli cinse la vita, con l'altra iniziò a pizzicargli la guancia.
“Wohh! Come mai questa dimostrazione d'affetto? Aspetta...non sto dimenticando una qualche data importante, vero?!”
“Ma no, sciocco! Nora e Ren mi hanno parlato di tutte le tue imprese e mi sono sentita piena d'orgoglio!” 
Il ragazzo si liberò delicatamente dalla morsa di Saphron e si sedette al tavolo.
“Beh, è più giusto dire che mi sono impegnato a non essere d'intralcio per gli altri.”
Il suo amico Ren gli mise una mano sulla spalla e gli rispose: “Jaune...trovare la forza di impegnarsi è di per sé una grande impresa, soprattutto quando si parte con un enorme svantaggio rispetto a tutti gli altri.”
“Esattamente.” Aggiunse sua sorella, porgendo una tazza di caffé e un piatto stracolmo di cibo al ragazzo. “E poi, so che sei stato separato dalla ragazza che ti piace, quindi volevo confortarti un pochino.”
“Cosa?! Nora, le hai...”
“Certo che le ho raccontato della tua cotta per Ruby.” Rispose la ragazza sorridendo. 
Jaune rivolse il suo sguardo verso Saphron e disse: “Sorella adorata...non è che tu...”
“Ho già scritto a tutte e sei le nostre sorelle. Vogliono sapere tutti i dettagli.”
“Oh no...” Jaune si mise le mani tra i capelli “...ok, devo assolutamente spegnere il telefono, prima che...”
Una musica interruppe il giovane. 
When you walk away
You don't hear me say
PLEASE, OH BABY, DON'T GO.

Saphron ridacchiò. “Dovresti rispondere. Sono sicura che non vedono l'ora di sentirti.”
“Ahhh...e io che pensavo di aver già raggiunto il picco dell'imbarazzo per oggi!”
A questo punto, Saphron si sedette accanto a lui. La ragazza sorrise di nuovo, ma questa volta in una maniera meno maliziosa.
“Jaune, non vogliono prenderti in giro. Vogliono sentire la voce del loro fratellino e dargli coraggio. Erano tutte preoccupatissime dopo quello che è successo alla tua scuola.”
Jaune sospirò.
“Già...che stupido che sono. A volte penso davvero di non meritare l'affetto che tutti mi dimostrano.” 
“Non è per niente vero.” Disse sua sorella mentre si rialzava in piedi. “E comunque...” a questo punto, sul suo volto comparve nuovamente un ghigno “...ho detto loro anche di prenderti un po' in giro.”
“Ahhhh, sei terribile...” rispose Jaune sorridendo e premendo il tasto per accettare la chiamata.

La conversazione con le sue sorelle fu ricolma di risate e spensieratezza. Purtroppo, quelle risate vennero presto soffocate da delle urla di terrore provenienti dalle strade.
Jaune, Ren e Nora corsero fuori per controllare cosa stesse succedendo.
In mezzo alla folla di persone che scappavano in preda al panico, i tre non poterono non notare un gruppo di grimm simili a degli orsi, affiancati da alcune creature che loro non avevano mai visto, la cui pelle nera come la pece era attraversata da lunghe vene azzurre. Questi mostri avevano degli occhi gialli e delle lunghe antenne.
“Quei grimm sono...strani.” Commentò Ren estraendo le sue armi e strizzando gli occhi per osservare meglio i mostri sconosciuti.
“Non abbiamo tempo per identificarli.” Rispose Nora impugnando con entrambe le mani il suo martello.
“Nora ha ragione. Guarda, stanno circondando una ragazza, dobbiamo aiutarla!”
I tre cominciarono a correre verso la damigella in pericolo, rimanendo scioccati quando questa fece comparire dal nulla una strana arma con cui colpì una delle creature misteriose, la quale, poco dopo, sparì nel nulla. A questo punto, i giovani aspiranti cacciatori si aprirono un varco nel cerchio che si era creato intorno a quella sconosciuta, eliminando tre dei grimm e due delle creature sconosciute. Adesso che l'avevano raggiunta, poterono osservare meglio la ragazza. Ella aveva gli occhi azzurri, i suoi capelli rossi le scendevano di poco sotto le orecchie e indossava una felpa rosa con dei tratti neri. Sarebbe potuta sembrare un'adolescente qualunque, se non fosse stato per la sua arma particolarmente singolare: un'enorme chiave di color giallo oro, con delle decorazioni a forma di fiore sulla punta. Questa arma le permise di sbarazzarsi facilmente delle creature misteriose, anche se, notò Jaune, non era particolarmente efficace contro i grimm. Inoltre, Jaune si accorse che quegli strani mostri, quando venivano eliminati da lui, sparivano per poi ricomparire immediatamente. All'inizio pensò che quell'arma misteriosa fosse l'unica in grado di elimnarli, ma quando erano Nora e Ren a farli fuori, quegli strani esseri sparivano definitivamente. Appena il combattimento fu concluso, la misteriosa ragazza finalmente parlò.
“Vi ringrazio per avermi aiutata.” Disse sorridendo e chinando leggermente il capo. “E devo anche scusarmi per tutti i problemi che sto causando. Quelle creature son qui per causa mia. Lascerò immediatamente la città.”
E la ragazza si voltò, intenta ad allontanarsi. Fu Ren a fermarla, parlandole con il suo solito tono calmo, il quale celava però un'ombra di preoccupazione.
“Aspetta, uscire dalla città è pericoloso. Il prossimo centro abitato è oltre una tundra che pullula di grimm e la ferrovia è fuori uso.”
“Ma gli heartless sono sulle mie tracce, tutti i cittadini saranno in pericolo finché rimango qui.”
“Il mio amico ha ragione.” Intervenne Jaune. “Vieni con noi e spiegaci cosa erano quegli...heartless, giusto? Troveremo una soluzione insieme.”
“Ma...”
“Non preoccuparti per noi, se ne arriveranno altri sapremo trattarli come si deve!” Esclamò Nora mentre faceva roteare il suo martello.
Dopo qualche secondo di esitazione, la giovane sorrise nuovamente: “Vi ringrazio. Io mi chiamo Kairi, piacere di conoscervi.”
“Il piacere è nostro. Io mi chiamo Jaune, lei è Nora e lui si chiama Ren.”

I tre accompagnarono la ragazza che avevano appena conosciuto a casa di Saphron, la quale corse dal fratello e dai suoi amici per sapere cosa fosse successo. Jaune rispose: “Beh, questa ragazza ce lo spiegherà.” 
Saphron e Kairi si presentarono e la prima invitò la seconda ad entrare.
“Dunque...come vi ho detto, quei mostri si chiamano heartless. Sono controllati da una strega di nome Malefica che vuole catturarmi. Qualche ora fa, Malefica è arrivata sull'isola dove vivo. Era insieme ad un'altra donna, di nome Salem. Ho provato ad affrontarle, ma sono dovuta scappare sulla mia nave e sono arrivata qui. Presto potrebbero raggiungermi, per questo devo assolutamente andarmene da qui, non voglio coinvolgervi nei miei problemi; potreste...” il tono di Kairi era diventato progressivamente più malinconico.
“Ti sbagli.” Le rispose Ren.
“Non sappiamo niente di questa Malefica, ma Salem è una nostra nemica.” Spiegò Jaune.
“Esattamente! Conosci il detto, no? L'amico del mio nemico lo schiaccio con il mio martello!”
“Quello che Nora vuole dire...” le spiego Jaune “...è che siamo dalla tua parte.”

Inizialmente, Kairi si mostrò ancora dubbiosa, ma alla fine accettò.
“Allora...spero di non esservi d'intralcio.” E la ragazza abbassò la testa. 
“Visto il modo in cui roteavi quel'arma, non peso che ci causerai problemi! A proposito, ma dove l'hai messa?”
“Già, appena la battaglia è finita non ce l'avevi più!”
Kairi distese il suo braccio destro e fece comparire la sua arma. Di fronte allo stupore dei presenti, ella spiegò: “Questo è un keyblade. Soltanto con il potere di quest'arma si possono eliminare gli heartless, che sono i cuori delle persone che sono state divorate dall'oscurità e soltanto il keyblade ha il potere di restituire quei cuori alla luce. Se li si uccide con un'altra arma, i cuori rimangono intrappolati e generano nuovi heartless.”
“Quindi, se ho capito bene...” intervenne Ren “...gli heartless che poco fa abbiamo eliminato noi tre sono ancora intrappolati nell'oscurità e presto torneranno.”
“Esattamente.”
Jaune a questo punto si intromise chiedendo: “Ma...gli heartless che eliminavo io ricomparivano, mentre quelli eliminati da Nora e Ren non lo facevano!”
“Questo...temo di non saperlo spiegare.” 
Kairi cominciò a riflettere su questa curiosa circostanza, mentre Nora e Ren iniziarono a fissare le proprie armi.
“Non mi sembrano delle chiavi.” Commentarono i due innamorati in coro.
Kairi si alzò in piedi di scatto e con tono preoccupato affermò: “Deve esserci lo zampino di Malefica!”
“E forse, anche di Salem.” Aggiunse Jaune, anche lui visibilmente preoccupato.
“So che mi avete detto che la foresta è troppo pericolosa, ma dobbiamo andarcene da qui immediatamente. Tutti gli abitanti di questa città potrebbero venire trasformati in heartless dai poteri di Malefica!”
Jaune guardò sua sorella negli occhi per qualche secondo e poi disse: “Va bene, andiamocene.”
Saphron cercò di protestare, ma suo fratello la abbracciò, la ringraziò per l'ospitalità che gli aveva offerto e le garantì che non gli sarebbe successo niente.

I quattro ragazzi uscirono di casa e Jaune disse a Kairi: “Prima hai parlato di una nave, giusto? Potremmo prendere quella e scappare per mare.”
“In teoria non mi è concesso farvici sali...” prima che potesse finire la frase, Kairi si nascose rapidamente dietro Jaune, approfittando della stazza di quest'ultimo. 
“Kairi, che stai...”
“Shh...guardate davanti a voi.”
Il trio di amici seguì il consiglio di Kairi. Jaune, Ren e Nora notarono immediatamente un personaggio a dir poco singolare. Era un individuo (non erano certi di poterlo definire “una persona”) dalla stazza enorme, con un mento a dir poco ingombrante e definirlo semplicemente “grasso” sarebbe stato un eufemismo, se non addirittura un complimento. Anche i suoi vestiti erano assai originali: egli indossava una strana tuta blu e rossa che sembrava un'armatura.
“Stai parlando di quello strano...” iniziò a dire Jaune, senza riuscire però a descriverlo.
“Uomo-cane ciccione?” Disse Nora senza alcuna esitazione.
“Perché non sei stupita?” Chiese Jaune.
“Lui si chiama Pietro.” Gli spiegò Kairi. “Si tratta del braccio destro di Malefica.”
“Ed è così forte da farti paura?” Chiese il biondo estraendo la sua spada.
“No, è un buono a nulla.” Rispose Kairi, rassicurando Jaune ma deludendolo allo stesso momento “Però, se mi vede, sguinzaglierà decine di heartless contro di noi e contro i cittadini; lui ama combattere in maniera sleale.”
“Ho capito. Nora, Ren, in fila indiana dietro di me. Kairi, aggrappati al mio braccio destro e indossa il cappuccio.”
I quattro passarono accanto a Pietro, marciando come soldati. Nora lo salutò sorridendogli e lui, visibilmente disorientato, contraccambiò il saluto. Di fronte a questa scena, Kairi ebbe l'impulso di scoppiare a ridere, ma non lo fece per non farsi sentire. Appena il quartetto si fu allontanato dal buffo nemico, Kairi iniziò a ridere di gusto e disse: “Jaune, sei un genio.” 
“Eh, grazie. Diciamo che ho i miei momenti.”
“Dunque...” li interruppe Ren “...ci stavi dicendo che non possiamo salire sulla tua nave.”
“Al diavolo quella regola, la sicurezza dei civili è al primo posto. Spero solo che Riku e Topolino non si arrabino troppo. Seguitemi.”

Dopo che ebbero camminato un po', i quattro arrivarono in una zona disabitata della città e il gruppo di Jaune rimase esterrefatto di fronte a quella che Kairi aveva definito la sua nave, che si rivelò essere una strana navicella di colore rossa e gialla. Kairi si girò verso i suoi nuovi amici e fece loro un occhiolino.
“Mi raccomando, non dovete raccontare a nessuno quello che sto per mostrarvi.”

 

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Capitolo 3
*** Il potere dell'invidia ***


“Rubyyyy!!! Stai ferma un secondo!” Urlò Yang, mentre sua sorella sfruttava la sua sbalorditiva velocità per fare un giro turistico della città di Argus. Riku si avvicinò a Yang e le chiese: “Per caso, è la prima volta che tua sorella visita una grande città?”
“Affatto...” rispose Yang sospirando “...ma i suoi occhi si riempiono di meraviglia ogni volta che visita un posto che non ha mai visto. Le voglio bene, ma è talmente avventurosa che a volte valuto l'idea di tenerla al guinzaglio.”
“Wow...” commentò Riku “...più la osservo e più rivedo in lei il mio amico Sora.”
“Scommetto che sarebbero andati molto d'accordo.” Commentò Topolino.
“Come mai non lo avete portrato con voi?” Chiese Blake. “Malefica potrà anche non essere un grande problema, ma contro Salem non basterà letteralmente tutto l'aiuto del mond...anzi, dei mondi. Uno di voi due non potrebbe andare a chiamarlo?”
Riku e Topolino abbassarono entrambi lo sguardo e le loro espressioni divennero più malinconiche. Fu Riku a spiegare loro la situazione:
“Purtroppo non è possibile. Sora è sparito da molti mesi e oramai...temiamo il peggio.”
“Oh, scusatemi.” Le orecchie di Blake si piegarono. “Non volevo essere inopportuna.”
“Non preoccuparti. Piuttosto, cerchiamo di recuperare Ruby e trovare gli altri vostri amici.”
“Già...e facciamo in fretta.” Commentò Qrow. “Qui tira una brutta aria.” 
“Cosa te lo fa credere?” Chiese Oscar.
“Questo posto non è mai stato così deserto. Deve essere successo qualcosa, si sono tutti chiusi in casa.”
“Conosci qualcuno di fidato a cui possiamo chiedere informazioni ehm... Qrow, giusto?” Chiese Riku.
“Avrò fatto il giro di tutti i bar di questo posto almeno due volte.” Rispose Qrow fieramente.
“E questo cosa c'entra?”
“Ascoltami, Raiku...”
“Riku.”
“...Riku; quando crescerai, impererai che i baristi sono tra gli informatori più efficienti che esistano. Seguitemi.”
Così Qrow iniziò a guidare il gruppo tra i vicoli della città.
Intanto, Ruby si era allontanata abbastanza da non accorgersi del cambio di rotta del suo gruppo e stava ammirando la zona. 
“Wow, qui c'è almeno un negozio adatto a ognuna delle mie amiche! Weiss adorerà quel negozio di vestiti, Blake impazzirà quando vedrà quella libreria, spero solo che lo zio non noti il negozio di liquori...OH MIO DIO IN QUEL POSTO VENDONO ARMI, ANDIAMOCI INSIEME YANG!”

Ma dopo essersi voltata, Ruby realizzò: “Ah già, voi non avete la super velocita. Eheheh...”
A questo punto, la ragazza cominciò ad osservare più attentamente la città e notò qualcosa di strano: la maggior parte dei negozi avevano la luce accesa e la porta aperta, ma erano vuoti.
“Ma...che cosa è successo? Sembra che tutti siano scappati di corsa.”
Ruby iniziò a camminare a passo d'uomo, impugnando saldamente crescent rose e osservando la zona con maggiore attenzione rispetto a prima. Non c'era anima viva per le strade e Ruby, immersa nel silenzio più totale, cominciò a chiedersi se anche Jaune, Ren e Nora si fossero barricati all'interno di qualche edificio. Dopo essersi aggirata per le strade deserte per un po', la ragazza vide finalmente delle persone. Si trattava di soldati, i quali si erano tutti radunati intorno a un gruppo di grimm morti. La ragazza si avvicinò ad uno dei soldati e chiese: “C'è un'emergenza grimm in città?”
“Davvero non hai notato tutto quel trambusto di poco fa?”
“Io e i miei amici siamo appena arrivati.”
“Capisco. Sembra che tu sappia combattere, ma è meglio se non vai in cerca di guai fino a nuovo ordine. Non si tratta solo di grimm, ci sono anche delle creature non identificate, stando a quanto dicono i testimoni.”
“Devono essere gli heartless.”
“I che?”
“Ehm, cioè...corro a cercare i miei amici, grazie delle informazioni!”
Ruby usò la sua velocità per andarsene ed evitare altre domande. Dopo essersi allontanata dalla zona dove aveva incontrato i soldati, arrivò fino a un vicoletto che collegava due strade principali e notò che c'era qualcuno proprio in mezzo a una di queste. Si trattava di un uomo veramente strano, simile a un cane antropomorfo, con un ventre veramente molto ingombrante. Per qualche motivo, egli si stava guardando intorno.
“Oddio, poverino.” Pensò Ruby. “Deve aver perso di vista qualcuno mentre tutti scappavano. Oh, guarda, Nora lo sta salutando. Mi auguro che la persona che cerca stia be...NORA!?”
Ruby non riusciva a credere ai suoi occhi, aveva finalmente ritrovato la sua scalmanata e rumorosa amica Nora, insieme al riflessivo e taciturno Ren e a Jaune. Ma un quesito le impedì di saltare addosso ai suoi tre amici per abbracciarli: chi era quella ragazza che stava appiccicata a Jaune?! Rimanendo nascosta al lato della strada, Ruby si abbassò per poterle vedere il volto, che era coperto da un cappuccio. Scoprire quanto fosse carina quella ragazza, per qualche motivo, la irritò. A questo punto, la giovane con gli occhi argentei aveva deciso di andare a chiamare sua sorella e gli altri, ripetendosi che lo stava facendo perché voleva che la riunione di gruppo fosse quanto più gioiosa possibile.
“Non è giusto che io li riabbracci prima di tutti gli altri.” Sussurrò la ragazza posando una mano sul proprio petto e voltandosi. Adesso stava camminando nel vicolo buio, lasciandosi alle spalle la strada illuminata dove stavano camminando i suoi amici, allontanandosi da lei, così come lei si stava allontanando dal loro.
Ruby stava procedendo a testa bassa, ma alzò lo sguardo quando davanti a lei comparvero delle fiamme verdi, che la portarono a fare un passo all'indietro.
“Oh cielo cara, sono veramente affranta per il tuo cuore spezzato.”
Una donna pallida, alta e con un abito nero emerse da quello strano fuoco.
“Chi sei?”
“Il mio nome è Malefica.”
Immediatamente, Ruby puntò la sua falce contro la strega.
“Tesoro, abbassa pure quell'arnese. Non sono qui per combattere.”
“Infatti, tu sei qui per portare il caos e l'oscurità in questo mondo.”
“E per quale motivo desideri ostacolarmi?”
“Ma è ovvio! Ciò che fai è sbagliato!”
“E cosa ci sarebbe di sbagliato nelle mie azioni?”
“Il fatto che vuoi far cadere le persone vittima dell'oscurità!”
“Ma tesoro mio, la domanda rimane la stessa: cosa c'è di male? L'oscurità concede potere e il potere porta alla felicità.”

“Nessuno sarebbe mai felice di trasformarsi in un mostro!”
“Sciocchezze tipicamente ripetute da chi è terrorizzato del buio. Se soltanto riuscissi a scacciare il primordiale terrore dell'oscurità che si annida nel tuo cuore, potresti avere tutto ciò che desideri. L'oscurità è potente ed è presente in ogni cuore, perché dovresti resisterle quando ti tenta? Non importa di quanti amici ti circondi, non importa quanto disperatamente ti aggrappi alla luce, l'oscurità non allenterà mai la presa sul tuo cuore. E quando invece sarà la luce a farlo, cadrai nella disperazione più nera. L'unico modo per evitarlo è avventurartici volontariamente. Un saggio fece lo stesso anni or sono e ne trasse solo benefici.”
“Sarò onesta, stai sprecando i tuoi discorsi complicati con me.”
“Il tuo cuore capisce perfettamente a cosa mi riferisco. Ammetto che in te c'è una potentissima luce, ma ti è bastato vedere il ragazzo che ti piace tenere sottobraccio un'altra ragazza per cadere nello sconforto totale. Sei stata forzatamente separata delle persone che amavi più di una volta e adesso non ne puoi più, non negarlo.”
Improvvisamente, il braccio con cui Ruby stava impugnando crescent rose iniziò a tremare.
“Come immaginavo.” Commentò Malefica sorridendo. “Quando esci dalla tua gabbia di finte certezze, il tuo spirito combattivo viene meno.”
La strega iniziò ad avvicinarsi a Ruby, che sembrava ancora intenta a combattere, ma la sua mente era ancora intrappolata nel discorso che aveva appena ascoltato.
“Adesso, mia cara, permettimi di mostrarti i piaceri dell'oscurità.”
Ruby strinse la sua falce con tutta la forza che aveva in corpo, ma una sensazione di disagio indescrivibile le impediva di essere presente a se stessa. Malefica allungò il proprio braccio verso Ruby, quando quest'ultima sentì alle sue spalle il proprio nome che veniva urlato da delle voci familiari.

“Ruby!!! Allontanati da lei!”
Riportata alla realtà, la ragazza puntò la sua falce verso il terreno e sparò, sfruttando il contraccolpo per indietreggiare. Nel mentre, Yang e Riku le passarono accanto e attaccarono contemporaneamente Malefica, che usò i suoi poteri per evitare l'attacco levitando verso l'alto. Intanto, arrivarono anche Qrow, Weiss, Blake, Oscar e Maria, attratti dal rumore.
“Stai bene?” Chiesero Qrow e Weiss in coro.
“Sì, siete arrivati prima che iniziassimo a combattere. Piuttosto, fate attenzione, quella è Malefica.” Spiegò loro Ruby mentre puntava la sua falce verso il cielo, da dove Malefica osservava la scena con un'aria stranamente compiaciuta. La strega era salita sopra il tetto di uno degli altissimi edifici che bloccavano i raggi del sole.
“Ah, Riku, ne è passato di tempo. Ammettilo, hai sentito la mia mancanza. Rimembri ancora i bei vecchi tempi?” Chiese la strega, sorridendo in modo provocatorio.
“Certo che sì.” Rispose Riku puntandole contro il suo keyblade. “Ricordo bene quanto fui stupido a fidarmi di te e a diventare una tua pedina. Ripensarci mi fa venire il voltastomaco. Ma devo ammettere di avere anche un bel ricordo di quel periodo.”

“Ovvero?”
“Quando ti ho pugnalata al cuore!” Esclamò il ragazzo prima di mettersi a correre sulla parete dell'edificio per raggiungere la strega. Tuttavia, ella urlò: “Antimaza!” e il corpo di Riku divenne improvvisamente più pesante. Il ragazzo si sforzò di continuare a correre, ma la sua carica rallentò progressivamente fino ad arrestarsi e a farlo cadere a terra. Gli altri gli si avvicinarono per controllare le sue condizioni. Yang lo aiutò a rialzarsi.
“Tutto apposto?”
“Sì, sto bene, grazie.”
Malefica iniziò a ridere.
“Incredibile, non sei cambiato per niente. Continui a strisciare per terra, in un luogo dove la luce non può raggiungerti, mentre cerchi di arrampicarti per godere del dolce abbraccio dei raggi del sole insieme a coloro che ami. Invece, non fai altri che farli sprofondare.”
Malefica sollevò il suo scettro e Riku capì immediatamente cosa voleva fare, quindi saltò verso l'alto.
“Tundaza!”
“Ref..”
“Reflexa!”
Il tuono scagliato da Malefica contro il gruppo si infranse contro una barriera magica. Riku aveva cercato di castare l'incantesimo che gli avrebbe permesso di proteggere tutti, ma era stato anticipato da un altro mago. Sul tetto dell'edificio posto esattamente di fronte a quello dove si trovava Malefica si ergeva Topolino.
“Tsk, il re impiccione arriva per salvare la situazione all'ultimo momento, come suo solito.”
“Malefica, finora ti ho ignorata perché avevo faccende più importanti da sbrigare, ma non intendo più tollerare le tue azioni!”
“Non so di cosa tu stia parlando. Mi sono limitata a mostrare a quella ragazza quanto sia magnifica la via dell'oscurità.”
“Se le hai torto anche solo un capello...” la minacciò Qrow, venendo però bruscamente interrotto dalla strega, la quale rispose: “Tranquillo, zotico. Le ho semplicemente dimostrato che è una persona molto peggiore di quanto lei stessa non comprenda.”
Sentendo gli insulti rivolti a sua sorella, Yang sparò dei proiettili contro Malefica, la quale castò Reflex per rispedirli alla mittente. Quando vide Yang venire colpita e cadere a terra, Qrow fissò Malefica e disse: “Ok, è ufficiale, mi sono già rotto il cazzo di te.”
Il portatore di sventure, dunque, si trasformò in uccello e volò fino ad arrivare al fianco di Topolino. Nel mentre, Malefica agitò la mano sinistra, rivolta verso il terreno. Riku avvertì i suoi amici urlando: “Tenetevi pronti, heartless in arrivo.”
“Roger!” Urlarono tutti in coro.
Alcuni di quegli heartless avevano la forma di scimmiette dal pelo giallo e marrone, altri sembravano delle piccole viverne dal corpo grigiastro.
Intanto, Qrow e Topolino erano alle prese con Malefica. La capacità di Qrow di trasformarsi in un uccello gli permetteva di evitare facilmente i meteoriti scagliati da Malefica e di raggiungerla in fretta quando ella provava ad allontanarsi per scagliare un incantesimo contro i suoi avversari. Topolino si stava occupando invece degli heartless evocati da Malefica nel tentativo di ostacolare il suo avversario. Per quanto riguarda la battaglia nel vicolo, gli heartless stavano cadendo come mosche sotto i colpi del keyblade di Riku, che con l'aiuto dei suoi alleati stava facendo piazza pulita senza troppi sforzi.
“State tutti bene?!” Chiese il ragazzo dai capelli argentei.
“Mai stata meglio, questi sono delle mezze calzette!” Urlò Yang, che in preda alla foga si scagliò contro uno dei mostri a forma di viverna, lo afferrò per la coda e lo usò per schiacciare alcune delle scimmie.
“Yang, ricordati che solo Riku può eliminarli definitivamente!” Urlò Weiss. Ma i quattro heartless uccisi da Yang non ricomparvero. Prima che uno qualunque dei membri del gruppo potesse far notare la cosa, ecco che tutti dovettero ricominciare a combattere. Tuttavia, dopo la mossa di Yang, i combattenti che non impugnavano un keyblade decisero di provare ad eliminare gli heartless, riuscendoci. L'unica che, per tutta la durata dello scontro, continuò a vedere quei mostriciattoli ricomparire subito dopo averli fatti fuori, fu Ruby.
Malefica, oramai messa alle strette, decise di allontanarsi dal luogo dello scontro. Fluttuando, la strega arrivò esattamente sopra le teste dei nostri eroi. Quando Topolino e Qrow saltarono e cercarono di attaccarla contemporaneamente, la strega castò un Reflexa e li fece cadere a terra.
“Dunque, cara Ruby, quanti heartless hai eliminato?”
“Ti conviene smettere di infastidirla!” Urlò Yang.
“Non so cosa tu abbia in mente di fare con lei, ma non ti permetterò di trasformarla in un tuo burattino come hai fatto con me!”
Le minacce dei suoi avversari fecero sorridere Malefica.
“E poi, a che gioco stai giocando? Perché non gli hai mandato contro gli stessi heartless dell'altra volta?” Chiese Qrow.
“Davvero non capisci? Io ero impegnata a combattere con te e con il sorcio, non mi sarei certo potuta occupare dei pesci piccoli.”
Sentendo la risposta della strega, Qrow abbassò lo sguardo e si mise immediatamente in guardia, ma non riuscì a difendersi. Mentre tutti gli altri stavano ancora fissando Malefica, il portatore di sventure sentì l'acciaio di una lama dietro la schiena. Rapidamente, prima ancora che la sua vittima potesse urlare dal dolore, lo spadaccino misterioso cercò di colpire a sorpresa anche Riku, ma Oscar si frappose tra i due. Blake, grazie alle sue orecchie, riuscì ad accorgersi un istante prima di tutti gli altri cosa stesse succedendo. Anche lei si mise in guardia, ma la consapevolezza di cosa stesse succedendo la fece tremare di paura. Ironicamente, non fu la persona che le fece provare tanto timore ad attaccarla, bensì un heartless comparso improvvisamente alle sue spalle. Il misterioso aggressore preferì comunque cercare di colpire Topolino, il quale riuscì a parare il colpo del nemico. Prima che qualcuno dei presenti riuscisse a colpirlo, egli si allontanò.
“Fate tutti attenzione!” Urlò Topolino, iniziando a combattere contro il misterioso heartless che aveva attaccato Blake. Tutto ciò che i nostri eroi riuscirono a notare fu una silhouette maschile che si allontanò a velocità inaudita. Ruby si guardò intorno e vide Qrow, Blake e Oscar a terra. In un impeto di rabbia, la ragazza si mise in ginocchio, sbatté violentemente le mani a terra ed iniziò ad urlare a pieni polmoni. Appena i suoi occhi cominciarono a brillare, Maria urlò: “Ruby, non farlo! Ci ucciderai tutti!”
Riku non aveva il quadro completo della situazione, ma il suo istinto gli suggerì cosa fare. Il ragazzo raggiunse velocemente Ruby e si mise in ginocchio, poggiando entrambe le mani sulle sue spalle.
“Ruby, mantieni la calma, staranno tutti bene. Malefica sta cercando di farsi strada all'interno del tuo cuore spingendoti nella disperazione, non devi permetterglielo!”
Per tranquillizzare ulteriormente la ragazza, Riku alzò il braccio destro, fece comparire il suo keyblade ed urlò: “Energiga!”
I tre feriti riuscirono a rialzarsi e Ruby, accorgendosene, tornò alla normalità. Guardando in alto, tutti notarono che Malefica era sparita. Topolino aveva eliminato l'heartless comparso dal nulla e dell'uomo che aveva teso loro l'imboscata non c'era più nessuna traccia. Tutti si avvicinarono a Ruby, ancora visibilmente sconvolta. Riku la aiutò a rialzarsi e la ragazza disse: “Malefica...sapeva del mio potere, deve averglielo detto Salem. Ha cercato di sfruttarlo per farmi uccidere tutti voi. Scusatemi.”
“Beh, quello che conta è che tu sia riuscita a mantenere il controllo.” Disse Oscar per rassicurarla.
“Già, devo ringraziare Riku per questo. Ma come facevi a sapere del potere degli occhi d'argento?”
“Non so di cosa tu stia parlando.” Rispose Riku. “Ma quando ho notato che Malefica era scappata invece di sfruttare la situazione per finirci, ho capito che aveva un altro piano. Ho pensato che, prima del nostro arrivo, ti avesse turbata con le sue parole col preciso scopo di controllarti. Lo ha fatto anche con me, quando ero poco più giovane di te. Piuttosto...” e Riku spostò il suo sguardo su Oscar “...dovresti ringraziare anche lui. Se non mi avesse protetto, non sarei riuscito a fare niente.”
“Beh...” rispose timidamente il ragazzino di campagna “...il realtà non è propriamente me che dovreste ringraziare.”
“Ozpin ha preso il controllo?” Chiese Qrow.
“No. Sapeva che mi sarei ribellato, quindi ha preferito parlarmi. Mi ha detto di guardarmi intorno invece di concentrarmi su Malefica.”

“Ok, quindi, ricapitoliamo: Malefica, in qualche modo, ci ha spiati, ha aspettato che Ruby fosse da sola per cercare di farle il lavaggio del cervello, poi ha cercato di sfruttare il potere degli occhi d'argento a suo vantaggio. Inoltre, ha un alleato di cui non conosciamo l'identità, abbastanza bravo a celare la sua presenza da riuscire a tenderci un'imboscata. Inoltre, questo tizio può generare gli heartless. Manca qualcosa?” Chiese Qrow, prima di tirare fuori la sua bottiglia colma d'alcol e dimezzarne il contenuto in pochi secondi.
“No, è un riassunto perfetto.” Rispose Riku. “Quando lavoravo ancora con lei, Malefica mi aveva dato il potere di controllare gli heartless. Probabilmente ha raccattato qualche disperato di questo mondo e lo ha reso un suo servitore. Adesso dobbiamo rispondere a due quesiti: chi era quell'uomo? E come mai alcuni di voi sono stati in grado di eliminare gli heartless questa volta?”

Riku, nel tentativo di dare una spiegazione, si estraneò dalla realtà per riflettere; tuttavia, dopo qualche secondo di riluttanza, si udì una voce femminile tra i membri del gruppo.
“Io...io penso di sapere chi fosse quel tizio.”

 

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Capitolo 4
*** Adam ***


“Blake, ne sei sicura?” Chiese Yang.
“Non l'ho visto in faccia, però...quella velocità, quella spada, sembravano le sue. E poi...non può essere una coincidenza che quegli heartless sembrassero tutti degli animali.”
“Adam...speravamo che almeno di lui non ci saremmo più dovuti preoccupare!” Esclamò la bionda, colpendo con tutte le sue forze il muro.
“Chi sarebbe questo tizio?” Chiese Riku.
Visibilmente a disagio, Blake si ammutolì e abbassò lo sguardo. 
“Non devi parlarcene adesso se non te la senti.” La confortò Topolino.
“No, avete il diritto di sapere, visto tutto l'aiuto che ci state dando.”
La ragazza-gatto respirò profondamente e raccontò Riku e Topolino del suo passato con Adam.
“Santo cielo, quello che ci hai appena raccontato è terribile!” Esclamò il re dei mondi Disney.
“Mi dispiace. Se soltanto non avessi abbandonata Adam...”
“NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO!” La interruppe Yang. “Adam è l'unico responsabile delle proprie azioni e tu hai fatto benissimo ad abbandonare quel bastardo!”
“Yang ha ragione.” Aggiunse Topolino. “Hai soltanto seguito la strada che il tuo cuore ti ha indicato. Adam non può controllare le tue emozioni.”
“Vi ringrazio ragazzi.”
“Inoltre, sentire la tua storia mi ha appena permesso di capire cosa sta succedendo.”
“Di che stai parlando?”
“Dello strano comportamento degli heartless. Malefica non si è limitata a farli comparire dal nulla, li ha plasmati sfruttando le vostre emozioni negative.”
“Cosa vorresti di...” Oscar si interruppe improvvisamente. “...oh, lascia perdere, anche Ozpin c'è arrivato.”
“Che ne diresti di spiegarlo anche a noi?” Propose Weiss.
“Beh, io lo so soltanto perché lo sa Ozpin, non è che lo capisca proprio alla perfezione. Secondo lui, Malefica potrebbe aver perfezionato il controllo della magia oscura al punto tale da essere in grado di sfruttare l'oscurità nei nostri cuori come una sorta di...campo di forza genera heartless.”
Ruby si avvicinò a Weiss e le chiese: “Tu che sei intelligente, hai capito quale sarebbe la parte comprensibile?”
“Non credevo che l'avrei mai detto, ma forse ho capito persino meno di te.”
“Pensate al vostro primo incontro con gli heartless.” Intervenne Topolino. “Eravate stanchi, stressati e arrabbiati. Un heartless è un cuore privato della luce, il cui corpo è fatto di pura oscurità. Se viene eliminato ma non liberato, il cuore andrà in cerca di altra oscurità per ottenere una nuova forma. In quel caso, gli heartless non hanno dovuto cercare molto. Durante la battaglia di poco fa, invece, eravate molto più rilassati e né gli heartless né i poteri di Malefica sono riusciti a farsi strada fino al vostro cuore. Gli heartless che avete eliminato riappariranno comunque, ma non qui e adesso.”
“Quindi, è colpa mia se tutti gli heartless che ho sconfitto sono tornati immediatamente...” disse Ruby, desolata.
“No, è stata Malefica a turbarti. Non essere troppo dura con te stessa, o farai esattamente il suo gioco.”
“G-giusto...hai ragione, Riku.”
“Allora, l'heartless che mi ha colpita alle spalle da dove è spuntato?”
“Quando ero piccolo, Malefica mi diede il potere di controllare gli heartless. Probabilmente, ad Adam ha spiegato anche come sfruttare le emozioni negative per farli comparire dal nulla.”
“Se fosse così sarebbe un grosso problema." Commentò Blake. "L'obiettivo di Adam è sempre stato quello di controllare gli esseri umani tramite il terrore. Se adesso ha questo potere, sicuramente lo sfrutterà per creare un nuovo esercito personale. Un esercito a cui nessuno potrà opporsi.”
“Nessuno tranne noi, dico bene?” Chiese Riku.
“Dici benissimo.” Rispose Ruby. “Ragazzi, da adesso la nostra priorità sarà fermare Adam. Cercherò di usare la mia velocità per raggiungerlo.”
“Non penso sia una buona idea.” La ammonì Weiss. “Sei stanca, esattamente come tutti noi. Se ci gettiamo all'inseguimento adesso potremmo non farcela.”
“Ma...”
“Weiss ha ragione.” Aggiunse Blake. “E poi, non c'è bisogno di corrergli dietro, lo conosco abbastanza bene da sapere dove si sta nascondendo. Ci conviene riposarci fino a domani e poi partire per il covo, o meglio, l'ex covo delle zanne bianche.”
“Sei sicura che sia andato lì?”
“Fidati, Adam vive nel passato. Ce lo vedo proprio, seduto sul trono che un tempo era di mio padre, mentre parla di dominare e distruggere gli umani con un branco di mostri fatti di pura malvagità. Sarò onesta, quell'uomo è terrificante.”
“Però, ogni secondo che aspettiamo è un secondo che Adam potrebbe sfruttare per trasformare in heartless degli innocenti!”
“Ruby ha ragione!” Esclamò Yang.
“Oh, invece ha torto marcio.” Rispose Qrow. “Non so se ci avete fatto caso, ma noi nove siamo letteralmente l'unica speranza per l'umanità. Ogni volta che mettiamo a rischio la nostra vita, rischiamo di lasciare il mondo senza protezione.”
“Quindi vorresti permettergli di fare i suoi comodi?!” 
“Sì Yang, se alla fine ci permetterà di sconfiggerlo, allora sì!”
Vedendo lo sguardo di disapprovazione che gli stavano rivolgendo le sue nipoti, Qrow capì di doverle convincere in un altro modo. Dunque, egli respirò profondamente e con tono pacato disse: “Sentite, capisco come vi sentite, ma purtroppo non potete più permettervi di agire senza riflettere, non siete più matricole in addestramento. Molti di noi sono troppo importanti per mettere la vita di qualche civile sopra alla loro. Pensateci: se Ruby morisse? Addio al potere degli occhi d'argento. Se la vecchietta morisse? Perderemmo l'unica persona in grado di insegnare a Ruby a controllare il suo potere? Se Riku e Topolino morissero? Non riusciremmo mai a sbarazzarci degli heartless una volta per tutte.”
“Zio, capisco il tuo punto di vista, ma essere un cacciatore significa prote...”
“Essere un cacciatore significa fare la scelta giusta, anche quando è quella più infelice.”
Alla risposta secca di Qrow seguì il silenzio più totale. Tutti, soprattutto i membri più giovani del gruppo, sapevano che il portatore di sventure aveva ragione, ma il pensiero di lasciare Adam libero di agire, anche se solo per poco tempo, li tormentava. Ruby e Blake sembravano quelle più frustrate. Perciò, Weiss cercò di tirarle su di morale.
“Ehi, che ne dite se intanto non ci occupiamo della faccenda per cui siamo venuti qui sin dal principio.”
“Oh, giusto.” Disse Blake. “Con tutto ciò che è successo nelle ultime ore, avevo totalmente rimosso dalla mia mente Jaune, Ren e Nora. Sarà un piacere rivederli.”
“Eheheh, già...anche io...” disse Ruby, con la vergogna che letteralmente si leggeva sul suo volto.
“Sorellina, che cosa non ci hai detto?”
“N-niente.”
“Wow, sei la peggiore bugiarda che io abbia mai conosciuto.” Commento Weiss.
“Vi giuro che non sto mentendo!”
“Riku, tu che ne pensi?”
“Eh? Che c'entra Riku adesso?”
“Riku può sentire l'odore dell'oscurità e di conseguenza, anche quello di tutte le emozioni negative.”  *
“Prima ho sentito l'odore di una forte oscurità a me familiare e di una più debole che stava pian piano crescendo, alimentata dall'invidia.” Riku ispirò con il naso. “L'invidia di una ragazza innamorata, più precisamente.”
“Ehi, smettila di annusarmi!”
“E tu non dirlo come se fossi un mani...” Riku si interruppe quando sentì una musica proveniente tasca della giacca.
"Scusate, devo rispondere."
Yang si voltò verso sua sorella. “Ruby, spiegaci cosa è successo.” Le disse Yang, con un tono minaccioso ma allo stesso tempo non privo di affetto e preoccupazione.
“Beh, io...ho visto Jaune. Era insieme a Ren e Nora, ma c'era anche un'altra ragazza con loro. Jaune la teneva sotto braccio e io...vedendoli...ecco...”
“Hai fatto dietro-front e hai incontrato Malefica.”

“Sì...”

“Ho capito, non preoccuparti. Ci penso io.” Disse Riku, per poi rimettere in tasca il proprio gummifono. In seguito, il ragazzo chiese a Ruby: “Sapresti descrivermi la ragazza che hai visto insieme al tuo amico?”
“Era vestita di rosa. Non sono riuscita a vederla bene in faccia, ma aveva gli occhi azzurri ed era alta all'incirca come me.”
“Riku, pensi che sia...”
“Sì Topolino, è lei. Naminé mi ha appena chiamato per dirmi che Kairi ha lasciato le isole del destino senza dirle niente.”
“Ma per quale motivo questa Kairi è venuta qui?” Chiese Ruby.
“Se può tranquillizzarti, non penso che avesse intenzione di rubarti il ragazzo.”
“Eh? No, non è questo mi preoccupava! Lo giuro...”
“Comunque sia: siamo tutti d'accordo che la mossa migliore per adesso è recuperare le forze, giusto?”
Tutti annuirono.
“Perfetto. Topolino, andiamo a prendere la gummiship.”
“La che?” Chiese Oscar. 
“La navicella che usiamo per spostarci tra i mondi. Dovremo fare un po' di viaggi, ma per questa sera siete tutti ospiti a casa mia.”


 


 

“Wow, questa navicella è incredibile!” Esclamò Nora mentre saltellava avanti e indietro per il minuscolo abitacolo della gummiship, impossibilitata a trattenere l'entusiasmo. “Mi stai dicendo che esistono altri mondi e che tu sei una sorta di eroina che lotta per proteggere la pace e l'ordine in di ogni mondo, MIO DIO NON CI POSSO CREDERE!”
“Nora, sono esterrefatto tanto quanto te, ma adesso calmati.”
“Oh, il mio Ren è sempre troppo figo per meravigliarsi di qualcosa.” Rispose Nora sedendosi sulle gambe del fidanzato.
“Effettivamente Ren, devi riconoscere che è incredibile.” Commentò Jaune. “Immagina la faccia di Ruby e degli altri quando glielo racconteremo.”
Sentendo le parole di Jaune, Kairi, con un filo di voce, chiese: “I vostri amici...vi stavano cercando, non è vero? Mi dispiace che li abbiate abbandonati a causa mia, non dovevate...”
“Kairi, tu non li conosci.” La rassicurò Jaune, sorridendole. “Se ti avessimo lasciata da sola, non penso che ce lo avrebbero mai perdonato. Ci riuniremo quando sarà il momento giusto.”
“Piuttosto, dove stiamo andando? Vuoi tornare nel tuo mondo?” Chiese Ren.
“No, Malefica e Salem potrebbero tornare lì a cercarmi. Andrò a trovare degli altri amici.”

 

*in quanti ricordavate la capacità di Riku di “odorare” l'oscurità in KH Chain of Memories? Da quello che so, nella versione giapponese Riku usa un termine che ha sia il significato di “odorare” sia quello di “percepire”, intendendo ovviamente il secondo, ma nella versione internazionale usarono il primo e la cosa sembrò talmente ridicola ai fan che venne cancellata dai giochi successivi. In ogni caso, il mio grande amore per il titolo uscito su game boy advanced mi ha spinto a far tornare questa singolare abilità di Riku e in una dimostrazione di rispetto verso il doppiaggio e l'adattamento inglese, che è famoso per essere tutto tranne che perfetto, ma a cui tutti i giocatori, me compreso, sono affezionati, manterrò il termine annusare. 

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Capitolo 5
*** Addestramento ***


Nora saltò giù dalla gummiship nell'esatto istante in cui il pannello superiore si aprì, seguita a ruota da Ren, Jaune e Kairi.

“Wooooow! Guarda Ren, questo posto è così...simile alla città dove siamo cresciuti.”
“Già. Eppure, in realtà non siamo neanche più a Remnant, da non credere.”
“Certo che è davvero uno spettacolo per gli occhi. Dimmi, come si chiama questo mondo?” Chiese Jaune a Kairi, la quale rispose: “Questo, ragazzi...è il giardino radioso. Seguitemi, le persone che voglio presentarvi non vivono molto lontano da qui.”

Dopo una breve camminata, i quattro arrivarono di fronte ad un imponente edificio, circondato da una cinta muraria. Superata la fortificazione, si trovarono un giardino stracolmo di alberi e di altri edifici, grandi quanto delle case normali ma minuscoli se comparati alla mastodontica costruzione che circondavano.
“La villa che vede appartiene ad Ansem, l'uomo che governa questo mondo. Le case più piccole, invece, sono gli alloggi dei suoi apprendisti.”

“Governa da solo un intero mondo? Deve essere un uomo incredibile.” Commentò Ren, per poi venire contraddetto da una misteriosa voce alle sue spalle: “Giovanotto, non mi conosci, per questo sopravvaluti.”
I quattro si voltarono e videro un uomo biondo, oramai prossimo alla vecchiaia, che indossava un camice da laboratorio.

“Signor Ansem, buona sera.” Disse Kairi chinando il capo.
“Quindi è lui...oh piacere di conoscerla. Il mio nome è Jaune.”
“Io invece mi chiamo Ren. Lieto di conoscerla.”
“Ed io sono Nora. Come va?”
“Il piacere è mio. Perdonatemi se ho origliato la vostra conversazione, non era mia intenzione. Ho semplicemente visto la giovane Kairi insieme a delle facce nuove mentre passeggiavo ed ho pensato di venire a presentarmi.”
“Si figuri. Piuttosto, dovremmo essere noi a scusarci. Kairi ci ha spiegato che normalmente non ci sarebbe concesso essere qui.”
“Ti dirò, giovane Ren. Il mio compito è quello di assicurarmi che tutti gli abitanti di questo mondo seguano le leggi per preservare la pace e la prosperità del mio popolo; tuttavia, io stesso, anni fa, ho osato superare certi limiti, quindi non ho alcun diritto di rimproverarvi. Inoltre, sono fermamente convinto che ci sia un motivo valido per cui siete qui.”
“Malefica è tornata in attività.” Spiegò Kairi. “Ha trovato una potente alleata di nome Salem, in un mondo molto lontano.”
“Salem e Malefica vogliono rapire Kairi, per qualche motivo.” Continuò Jaune. “Siamo dovuti scappare da Remnant, il nostro mondo, per evitare di mettere in pericolo le persone che ci abitano. Purtroppo, le cose che sappiamo finiscono qui.”
“Il nostro mondo è allo stremo delle forze, già costretto ad affrontare una grande minaccia. Non sappiamo neanche noi fino in fondo come dovremmo agire, ma una cosa la sappiamo per certo: vogliamo impedire a Malefica di rapire Kairi.” Aggiunse Ren.
“Capisco. So che il mio amico Topolino si è recato insieme al suo fido compagno Riku in uno dei tanti mondi che non avevamo mai visitato per investigare su una improvvisa rottura dell'equilibrio.”
“Equilibrio?”
“Un mondo in cui esistono sia guerrieri della luce che guerrieri dell'oscurità è detto equilibrato, in quanto la lotta tra le due forze segue il suo naturale corso. I possessori del keyblade hanno il dovere di assicurasi che i due piatti della bilancia siano sempre alla stessa altezza, impedendo all'oscurità di inghiottire la luce.
Prego, seguitemi.” 
Ansem il saggiò si voltò ed iniziò a camminare. Seguito dai quattro ragazzi, egli entrò nella sua fortezza.

“Dunque, analizziamo la situazione attuale: voi quattro siete nel mirino di Malefica e Salem, non sapete quale sia il loro obiettivo e di conseguenza non avete idea di come agire. Corretto?”
“Dobbiamo anche risolvere un mistero sugli heartless.” Disse Jaune.
“Beh, le mie conoscenze potrebbero venirti in aiuto.”
“Prima di arrivare qui, abbiamo combattuto tutti e quattro contro un gruppo di heartless. Kairi ci ha spiegato che senza un keyblade, un heartless può essere eliminato ma non liberato, però, per qualche motivo, Ren e Nora riuscivano a farli sparire, mentre quelli che eliminavo io si rigeneravano.”
“Curioso.”
“Da quanto ho capito, i keyblade non sono delle armi vere e proprie, ma più una specie di manifestazione della forza del cuore di un individuo. Possibile che Ren e Nora hanno il potenziale per utilizzarne uno?”
“Beh, sarebbe una fantastica notizia se avessimo trovato altri due giovani in grado di impugnare un keyblade, ma l'esperienza mi ha insegnato che bisogna gioire dell'ipotesi migliore solo dopo aver scartato tutte quelle peggiori.”
“E quale sarebbe l'ipotesi peggiore?”
Alla domanda del ragazzo, Ansem arrestò immediatamente la sua camminata, insieme ai quattro giovani.
“Jaune, la risposta potrebbe non piacerti. Se un heartless ricompare subito dopo essere stato ucciso, è perché riesce a manifestarsi sfruttando l'oscurità che fuoriesce dai cuori di chi l'ha eliminato. In passato, molti guerrieri valorosi sono caduti vittima degli heartless generati dalla loro stessa oscurità. Non posso dirlo con certezza, ma ho il forte sospetto che tu stia affrontando un periodo buio della tua vita e che non ti sia possibile controllare le tue stesse emozioni.”
Jaune rimase in silenzio, ammutolito di fronte ad una verità che aveva sempre nascosto per non far preoccupare i suoi amici, ma che non aveva la forza di negare.
“Beh...tutto ciò che sono riuscito a realizzare nella mia vita lo devo all'unica persona che abbia mai creduto in me. Si trattava di una ragazza incredibile: era forte, coraggiosa e gentile, insomma quella persona che ti dà l'impressione di essere troppo perfetta per avere dei problemi. Quando io ho avuto bisogno di aiuto, lei si è fatta in quattro per me, anche dopo che io l'ho allontanata. Quando invece lei ha avuto bisogno di aiuto, prima che me ne accorgessi era già troppo tardi.”
“Jaune, lo sai che non è stata colpa tua.” Disse Ren nel tentativo di consolare l'amico.
“Sì, ma so anche che non riuscirò mai a lavare via questa macchia dal mio passato e...per qualche strano motivo, anche se soffro tantissimo per questo, penso sia giusto così. Sono stato un pessimo amico e un pessimo leader e vivo nel terrore di fallire nuovamente, ma allo stesso tempo...sento di dovere continuare per questa strada, anche se non sono affatto degno di definirmi un guerriero.”
“Quale terribile esperienza devi aver vissuto, ne sono affranto! Ma nelle tue parole, anche se probabilmente tu per primo non te ne rendi conto, c'è la prova del tuo valore. Tu sfrutti la paura di sbagliare per evitare di commettere degli errori, accetti la sofferenza della tua perdita invece di cercare di scacciarla per non perdere i ricordi importanti della tua vita. Te lo ripeto: Jaune, io non ti conosco, ma guardandoti, vedo un grande guerriero.”
“La...la ringrazio.”

Ansem riprese a camminare tra i corridoi.

 


“Allora, adesso entrate tutti nella stanza alla vostra destra, se non vi spiace.” Disse il saggio dopo essersi arrestato.

I quattro ragazzi notarono una porta di ferro accanto a loro e la aprirono. Dietro di essa, trovarono una stanza piena di strumenti e macchinari per allenarsi, tutte poste intorno ad un ring che occupava il centro della stanza. All'interno di esso, due ragazzi stavano combattendo: uno era moro, alto e stringeva tra le mani una spada la cui elsa sembrava l'impugnatura di una pistola; l'altro era biondo, sfiorava il metro e sessanta ed impugnava un keyblade al contrario. C'erano anche due ragazze che li stavano guardando combattere.
“Ventus, Leon, mi dispiace interrompere il vostro allenamento, ma ho bisogno della vostra assistenza. Yuffie, Aqua, apprezzerei se vi avvicinaste anche voi.”
I due ragazzi, seguiti a ruota dalle loro amiche, si avvicinarono immediatamente.
“Ragazzi, conoscete già Kairi. Loro invece sono Jaune, Nora e Ren.” Ed il saggio spiegò loro ciò che i tre avevano raccontato a lui poco prima.
“Dunque alla fine Malefica ha deciso di agire.” Commentò Leon.
“Esatto, per questo loro quattro si addestreranno insieme a voi.”
“Hm? Dobbiamo addestrarci?” Chiese Jaune.
“Ritengo che vi sarà utile. Non sappiamo quali saranno le prossime mosse dei nostri nemici, perciò l'unica soluzione è essere pronti a tutto.”
Ventus guardò i nuovi arrivati e sorrise calorosamente.
“Se a voi sta bene, per noi sarà un piacere allenarci tutti insieme.”
“Infatti, aiutarvi è il nostro dovere.” Aggiunse Aqua.
“Se ce la fate, possiamo anche iniziare subito.” Disse Leon, prima di voltarsi e tornare sul ring.
“Vedo che non perde tempo in chiacchiere.” Commentò Nora.
“Beh, lui è uno di poche parole. Allora, ve la sentite?” Chiese Yuffie sorridendo. 
I quattro si guardarono in faccia a vicenda e poi dissero in coro: “Certamente.”
“Leon, Aqua, li affido a voi. Io contatterò un amico e gli chiederò di venire a darvi una mano.”

Mentre Kairi e gli altri si allenavano, Riku aveva accompagnato tutto il suo gruppo alle isole del destino, tranne Oscar e Topolino, i quali, sotto richiesta di Ozpin, si erano recati alla torre di Yen Sid.
Prima di aprire la porta della stanza in cui si trovava il potente mago, Ozpin disse al suo ospite: “Oscar, per piacere.”
“Sì, prendi pure il controllo. Solo, per piacere...d'ora in poi, avvertimi sempre prima di farlo, ok?”
“Come desideri.”
Una volta entrato, Topolino esordì immediatamente: “Maestro, non crederà a ciò che sto per raccontarle.”
“Topolino, buona sera.” Lo salutò Yen Sid, per poi posare il proprio sguardo sul corpo di Oscar. “Maestro, quale piacere e sollievo è rivederla.”
“Cosa!?”
All'esclamazione esterrefatta di Topolino, seguì un sorriso calmo e cordiale di Ozpin.
“Anche se...in quel corpo, non percepisco a tutti gli effetti la sua anima. Non è esattamente quello che era un tempo, ma allo stesso tempo non può che essere lei.”
“Beh, devi sapere che...” ed egli iniziò la lunga spiegazione sulle sorti del mondo da cui i due venivano.
“Capisco. Avevo oramai perso la speranza di vedere Remnant tornare al suo antico splendore, ma tutto dipende dal giudizio del dio della creazione.”
“Esattamente, ma per assicurarci che il suo giudizio sia positivo, dovremo sconfiggere Salem e nessuno di noi ne sarebbe in grado. Pur avendoci concesso una seconda possibilità, il dio della creazione non ci riteneva degni di conservare i nostri antichi poteri. Io stesso conservo a malapena una minuscola frazione della magia che possedevo una volta. Soltanto tu conservi ancora le capacità di un umano della nostra epoca. Sono venuto qui per chiederti di condividere le tue conoscenze dell'arcano con le nuove generazioni di guerrieri, ovvero Topolino e i suoi amici.”
“Ma come possiamo assicurarci che quelle conoscenze verranno usate saggiamente, permettendo al dio della creazione di giudicarci positivamente?”
“Non possiamo. Tuttavia, possiamo avere fiducia nella bontà che risiede nel cuore dei nostri pupilli. Io non l'ho fatto e me ne sono pentito.”
“Quindi...ci sono cose che non mi ha insegnato, maestro Yen Sid?”
"Molte, per non dire innumerevoli, Topolino. Spero che non mi porterai rancore: mi fidavo di te, ma temevo dell'uso che ne sarebbe stato fatto se troppi avessero ottenuto quelle abilità”
“Yen Sid, se non ritorneremo sui nostri passi, non saranno soltanto i guerrieri dell'oscurità ad uscirne indeboliti, ma anche quelli della luce. Il futuro sarà sempre incerto e le tragedie arriveranno a prescindere da ciò che faremo per evitarle, ma se riusciremo a circondarci di persone degne di fiducia, allora potremo affrontare tutto ciò che il futuro ci riserverà. Non te lo ordino in quanto tuo maestro, te lo chiedo in quanto tuo amico: permetti a questi giovani eroi di riparare ai disastri avvenuti per causa mia.”
Dopo qualche secondo di riluttanza, Yen Sid rispose: “Non posso negare che Topolino ed i suoi amici si siano dimostrati degni di fiducia. Gli insegnerò volentieri tutto ciò che so, questa volta per davvero. Anche se, temo che il tempo non sia abbastanza.”
“Effettivamente, c'è un tizio di cui dobbiamo occuparci immediatamente.” Rispose Topolino.
“In tal caso, per adesso addestrerò soltanto alcuni di voi.”



 

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Capitolo 6
*** Gli occhi d'argento ***


Riku fece atterrare la gummiship sulla riva delle isole del destino. Il primo a scendere fu Qrow, che passò dalla sua forma di volatile a quella umana.
“Sapete, quando Ozpin mi ha dato questo potere, non credevo che l'avrei mai dovuto usare per occupare meno spazio in una navicella.”
Riku scese a sua volta e rispose: “Beh, era l'unico modo per fare un viaggio solo.”
I membri del team RWBY uscirono dall'abitacolo della gummiship, con Yang che teneva Maria sulle spalle. Soltanto Oscar e Topolino rimasero a bordo.
“Noi andremo a incontrare Yen Sid. Ci vediamo tra poco ragazzi.”
Il gruppo guardò la navicella decollare e sparire nel cielo. Abbassarono tutti lo sguardo solo quando udirono la voce di una ragazza.
“Riku, bentornato. Chi sono i tuoi amici?”
“Oh, ciao Naminé. Te li presento: loro sono Ruby, Weiss, Blake, Yang, Qrow e Maria. Mi stanno dando una mano con quella missione di cui ti avevo parlato questa mattina.”
“Piacere di conoscervi.”
“Kairi non è ancora tornata?”
“No. Tu hai notizie di lei?”
“A quanto pare ha incontrato alcuni amici di queste ragazze e adesso è con loro. Ma perché ha scelto di andarsene a zonzo per i mondi proprio adesso?”
“Perché? Cosa sta succedendo?”
“Oh, ecco...non...lascia perdere...nulla di veramente preoccupante, solo qualche scocciatore che fa casino in altri mondi, tranquilla.”
“Dal tuo tono, non mi sembra che...”
“Stai tranquilla, il ragazzone è solo stanco, la giornata è stata stressante.” La interruppe Yang sorridendo.
“Oh...perdonatemi." Naminé abbassò la testa "Non era mia attenzione essere inopportuna.”
“Ma figurati! E poi, Riku ha ragione: ti posso assicurare che Kairi è in una botte di ferro insieme ai nostri amici.”
“Che sollievo. Venite con me, vi accompagno a casa nostra.”
Naminé si volto ed iniziò a camminare, seguita da tutti gli altri.
“Ti ringrazio, Yang.” Sussurrò Riku. “Io sono negato con le parole e spesso finisco per farla preoccupare.”
“Quando vuoi.”
Naminé condusse il gruppo fino ad un molo dove erano ormeggiate delle zattere.
“Dovremo navigare un pochino per arrivare a casa nostra. Spero che nessuno soffra il mal di mare, eheh.” Disse Riku cercando di fare una battuta, ma fallendo poiché il suo tono era stato privo di qualsiasi tipo di vitalità. Egli rimase poi silenzioso come una tomba mentre scioglieva i nodi che legavano le zattere al molo e anche durante tutto il tragitto. Sulla sua zattera salirono Maria, Qrow e Naminé, mentre il team RWBY li seguì su un'altra imbarcazione. Il ragazzo dai capelli argentei continuò a remare con le labbra sigillate e lo sguardo spento.
“Certo che Riku è proprio un tipo strano.”
“Weiss, non è carino!”
“Ruby, guardalo! Fino a mezz'ora fa era il ragazzo più spavaldo del mondo!”
“Io lo capisco.”
“Blake, lo conosciamo da un giorno, come fai a...”
“Lo so, però...ha perso da poco una persona a cui teneva ed una sua amica potrebbe essere in pericolo. Poi quella Naminé...sembra così indifesa, sono sicuro che Riku farebbe di tutto per proteggerla. E inoltre...ha detto di aver servito Malefica in passato. Sono sicura che il senso di colpa ancora lo tormenti.”
“Già, comincio a vedere delle somiglianze tra voi due.” Commentò Yang.

 

L'atmosfera si alleggerì con il passare dei minuti. Il gruppo arrivò a casa di Riku, Oscar e Topolino tornarono e il ragazzo dai capelli argentei invitò a tutti a mettersi comodi in attesa della cena, per poi sparire in cucina.
Da quando il treno era deragliato, il gruppo di Ruby non era più riuscito a godersi un momento di spensieratezza come quello. Naminé raccontò ai suoi ospiti alcune delle passate avventure di Sora, Riku e Kairi, per poi ascoltare le storie di Ruby e degli altri. Yang sfidò Qrow a braccio di ferro, proponendogli di scommettere il poco alcol che l'uomo aveva con sé. Per tutta la durata della sfida, che venne vinta da Yang, Ruby fece il tifo per entrambi. Oscar raccontò ciò che Yen Sid aveva deciso riguardo al loro addestramento e tutti ne furono contenti.
“Quindi, niente più segreti?” Chiese Ruby guardando Oscar, ma rivolgendosi ovviamente ad Ozpin.
“Ha la mia parola, signorina Rose.”
“Un momento, preside Ozpin?! Quando ha preso il controllo?”
“Ahahahah, Ruby, ero io. Com'era la mia imitazione?”
“Terribile. Ma tanto basta per fregare Ruby.”
“Wow, così fredda e spietata che Winter sarebbe fiera di te.” Commentò Qrow.
“Lo pensi davvero?!” Esclamò Weiss con uno sguardo e una voce simili a quelli di una bambina eccitata per aver ricevuto un complimento.
“Come non detto...devi ancora farne di strada prima di diventare come lei.”
Weiss sbuffò, provocando una risata generale, che venne interrotta da Riku, il quale entrò nella stanza con un enorme scodella piena di pasta in una mano e dieci scodelle nell'altra.
“Signore e signori, buon appetito.”
Inizialmente, Riku sembrava nuovamente allegro, ma la sua espressione tornò malinconica quando Naminé gli fece la domanda che lui sperava con tutto il cuore di non sentire. “Quindi...domani partirete nuovamente?”
“Sì...come ti ho detto, non sta succedendo nulla di particolarmente grave, ma preferiamo agire subito.”
“Sì, lo capisco...” Disse Naminé con un filo di voce e lo sguardo rivolto verso il terreno.
Yang sussurrò all'orecchio di Riku: “Ehi, non ammutolirti adesso, dille che ci metterai poco.”
“Uh? Ah, non preoccuparti, ce la sbrigheremo in fretta!”
Riku non parlò in modo molto convincente ed il silenzio calò sulla tavola. Fu Blake a romperlo:
“Ah, comunque...sai che sei proprio bravo a cucinare?”
“Beh, in realtà sono un principiante se comparato a Naminé.”
“Oh, non è per niente vero.” Rispose la ragazza sorridendo e arrossendo leggermente. “Sora...lui si che era davvero bravo.”
“Già, lui era capace di fare veramente tutto...” Disse Riku sospirando e alzando lo sguardo verso il soffitto.
Dopo che tutti ebbero finito di mangiare, Riku si alzò e portò tutti i piatti e le posate in cucina. Appena il ragazzo iniziò a lavare le stoviglie, Qrow entrò in cucina e lo interruppe.
“Lascia fare a me.”
“No, siete miei ospiti. Non sareste neanche in questo guaio se...”
“I guai sono il mio pane quotidiano, uno in più non è certo un problema. E poi, perché sarebbe colpa tua? Perché non sei riuscito ad eliminare Malefica? Non mi pare molto sensato come ragionamento.”
“Hai ragione. La verità è che...sono sempre stato il tipo che ama fare tutto da solo, quindi mi sembra di avervi trascinato nei miei problemi.”
“Riku, vai a divertirti con gli altri ragazzi della tua età e soprattutto con quella ragazzina bionda. Sono certo che essere un guardiano della luce o come vi fate chiamare voi ti porti via un sacco di tempo che potresti passare con lei. Anche io ho amato una ragazza quando ero giovane e guardandovi rivedo me e lei. Anche se i miei sentimenti per Summer erano a senso unico...e lei non rimaneva a casa ad aspettarmi...e difatti fu lei a partire senza dirmi niente, lasciandomi indietro...insomma, forse non avevamo esattamente lo stesso tipo di rapporto che avete tu e Naminé, ma il punto è...che anche io ho passato talmente tanto tempo nell'oscurità da pensare di non essere destinato a raggiungere la luce, ma non avevo capito che bisogna sempre godere del bene che la vita ci offre, perché le cose possono peggiorare in un istante. Da quando l'ho persa, anche se abbiamo passato tanti bei momenti insieme, ogni volta che penso a lei non riesco a non pensare anche a quanto altro tempo avrei potuto passare in sua compagnia.”
“Wow, non credevo che fosse così facile comprendere i miei pensieri...”
“Beh, come ti ho detto, mi ricordi un po' il me di venti anni fa. Adesso fila e lascia a me i piatti, prima che cambi idea.”
“Ti ringrazio, Qrow.” E dicendo queste parole, Riku uscì dalla cucina e raggiunse gli altri, accorgendosi che Ruby e Maria non c'erano più.

La vecchietta e la sua giovane allieva erano sedute sul bordo del molo. Il sole era oramai sparito al di sotto del mare e l'unica illuminazione era offerta dalle stelle.
“So che sei stanca e che vorresti andare a divertirti con i tuoi amici, ma...”
“Lo so, gli occhi d'argento hanno la priorità.”
Maria sorrise.
“Ci metteremo poco, te lo prometto.”
“Allora...cosa devo fare per sparare laser dagli occhi? Esistono degli esercizi di meditazione, oppure...”
“Come non detto, ci vorrà più del previsto.”
Ruby arrossì per l'imbarazzo.
“Beh, l'unica spiegazione che io abbia mai ricevuto è stata: gli occhi d'argento sono una caratteristica estremamente rara. Cosa altro devo scoprire?”
“Tanto per cominciare: quando è che quel potere si attiva?”
“Beh, sono riuscita ad usarli ieri, quando volevo proteggere te ed il mio team.”
“Esatto. Gli occhi d'argento derivano dal potere di preservare la vita. Il dio della creazione amava le sue creature, per questo ha sofferto quando gli si sono rivoltate contro, ma poi ha deciso di dare loro una seconda possibilità. Stai iniziando a capire?”
“Uhhh...gli occhi d'argento sono un dono da parte del dio della creazione?”
“Vorrei che fossi più convinta quando dai le risposte giuste, ma quello che conta è che tu ci sia arrivata; con il tempo ti sbarazzerai delle insicurezze e imparerai anche a credere nelle tue capacità. Tornando alla mitologia: il dio della distruzione creò i grimm per spazzare via dalla faccia della terra le creazioni di suo fratello e quest'ultimo diede agli umani un'arma per proteggere la propria razza e tutto il creato, qualcosa che solo poche persone con un cuore puro e generoso avrebbero potuto utilizzare. Purtroppo, proprio perché il desiderio di preservare la vita deve essere autentico e superare ogni altro pensiero nella tua mente, potrai esercitarti solo sul campo di battaglia.”
“Pensi che questo potere mi permetterà di sconfiggere Salem?”
“Questo non posso saperlo. Ciò che so è che tu hai ancora le idee molto confuse su tutta questa storia.”
“Uh? Cosa intendi?”
“Probabilmente sei ancora troppo giovane per capirlo. Poniti queste domande: distruggere Salem significherebbe spazzare via il male dal mondo? Si può davvero eliminare il male dal mondo? E soprattutto, se la risposta alle prime due domande fosse sì: c'è davvero bisogno di farlo? Non pensi ci sia qualcosa di più importante e che rispecchi meglio la natura degli occhi d'argento?”
Vedendo l'espressione confusa di Ruby, Maria sorrise e disse: “Voglio che inizi a riflettere su tutto ciò che ti ho detto, ma...” e la vecchietta posò il suo sguardo su una finestra, attraverso la quale si vedevano gli amici di Ruby che si divertivano “...quella riflessione può anche iniziare domani.”
“Oh, ok. Grazie per aver condiviso con me la tua conoscenza.” Disse Ruby chinando leggermente il capo.
“Però, qualcosa non torna. Ho usato il potere degli occhi d'argento per la prima volta quando ho visto Phyrra morire. In quel momento avevo già capito che la sua vita non poteva più essere preservata e ho sentito soltanto una fortissima...sete di sangue.”
“Ruby, tu sai che la luce genera le ombre, giusto?”
“Certo....però non so cosa centri con il mio potere.”
Sigh, voi giovani siete davvero senza speranza. Pensa a quel fauno che affronterete domani: ha vissuto una realtà terribile e adesso combatte con tutte le forze per eliminarla. A volte le nostre buone intenzioni ci corrompono e portano conseguenze catastrofiche, perché il bene ed il male non sono soltanto avversari, sono anche fratelli gemelli.”
“Quindi, quella volta...l'oscurità ha preso possesso del mio cuore e ho usato il mio potere per distruggere, anche se quel potere dovrebbe essere usato per proteggere la vita?”
“Precisamente.”
“M-me ne vergogno tantissimo!”
“Non dovresti.”
“Ma...anche poco fa, dopo l'imboscata di Adam, se non fosse stato per Riku...vi avrei...”
“Ruby, secondo te perché un bambino piange dopo aver rotto un giocattolo?”
“Perché ci era affezionato.”
“Esattamente. Allo stesso modo, tu hai sofferto quando hai pensato di aver perso per sempre i tuoi amici. Certo, perdere la calma è stato un errore, ma anche una prova dell'affetto che provi per loro.”
“Quindi...questo sarebbe un altro esempio di luce che genera l'oscurità?”
“Precisamente.”
“Non permetterò mai più che accada!”
“Risposta sbagliata! Mi sto stufando di doverti spiegare tutto! Per loro natura, le emozioni non possono essere controllate da nessuno. Avere un qualche talento non ti rende una creatura perfetta o infallibile, basta guardare come mi sono ridotta per capirlo. Anche se sei un'eroina, avrai sempre bisogno di qualche amico che ti stia accanto nei momenti critici. Perciò: anche se sai che commetterai ancora tanti sbagli in futuro...”
“...Potrò sempre contare sull'appoggio dei miei amici.”
“La lezione è finita.”

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Capitolo 7
*** L'assalto al covo delle zanne bianche ***


(Per chi non ricorda i nomi degli heartless, metto qui la descrizione del loro aspetto.)
Powerwild e Bouncewild: heartless che somigliano a delle scimmie.
Wyvern: hanno un corpo grigio, ricordano delle viverne, ma non sono troppo più grandi di un essere umano.
Acquatank e torpedo: heartless simili a dei pesci.
Ossi viventi: ricordano dei dinosauri, ma anche loro di dimensioni ridotte rispetto agli animali da cui sono ispirati.
Sciamani: heartless con il corpo simile a quello di un babbuino. Indossano una maschera tribale.
 
Il covo delle zanne bianche aveva l'aspetto di un castello. In mezzo alla vasta fitta serie di alberi troneggiava quell'enorme edificio con altissime mure difensive, sulle quali dei Powerwild e dei Bouncewild marciavano avanti e indietro, mentre un gruppo di Wyvern volava in cerchio attorno al castello e le acque del fossato che circondava le mura pullulavano di Acquatank e Torpedo.
I nostri eroi osservavano quel luogo stando in piedi sui rami più alti di alcuni degli alberi.
“Quindi...qualcuno ha un piano?” Chiese Ruby.
“Cercare di arrampicarsi sulle mura sarebbe un suicidio, ci arriverebbero addosso immediatamente.” Commentò Riku.
“Forse tutti insieme potremmo aprire una breccia nel muro, ma anche in quel caso verremmo circondati.” Aggiunse Yang.
Qrow alzò la testa e osservò i Wyvern.
“Purtroppo questa volta non posso fare affidamento sulla mia capacità di trasformarmi. Quegli affari mi vedrebbero arrivare facilmente.”
“Che stupida che sono stata!” Urlò Ruby, per poi sbattere la testa contro il tronco dell'albero su cui era appollaiata. “Jaune riuscirebbe sicuramente a inventarsi qualcosa! Come mi è saltato in mente di nascondermi e lasciarlo andare?!”
“Ruby, se Jaune sentisse quello che hai appena detto ti risponderebbe di concentrarti sul problema attuale, invece di farti tormentare da uno stupido sbaglio che hai commesso.” La riprese Weiss.
“Già...hai ragione! Sarò io a pianificare l'attacco, datemi un po' di tempo!”
“Oh cielo, mi sarei dovuta portare qualcosa da leggere.”
“Weiss! Per una volta che ti eri comportata da brava migliore amica...”
“Io ho un mazzo di carte con me!” Urlò una voce alle spalle di Ruby, proveniente da un altro albero.
“Yang, non ti ci mettere anche tu!”


Dopo circa venticinque minuti, Ruby esclamò: “Ho trovato! Avvicinatevi...” e dopo che ella ebbe illustrato la sua idea agli amici, Oscar commentò: “Potrebbe effettivamente funzionare.”
“E per idearlo ci hai messo...” disse Yang, venendo però interrotta da Riku.
“Meno di mezz'ora. Weiss, Yang, mi dovete dei soldi.”
“Cavolo!”
“Avevate scommesso su...”
“Adesso basta perdere tempo. Ruby, dopo di te.”
“Non sperate che me ne dimenticherò.”
La ragazza dal mantello rosso usò la sua velocità per arrivare fino ai piedi delle mura della fortezza e correre ripetutamente avanti e indietro difronte all'entrata principale.
“Ehi, mostriciattoli, sono qui!” Urlò la ragazza, sfruttando tutta la potenza delle proprie corde vocali.
Tutti i Powerwild e i Bouncewild che erano di guardia sulle mura si radunarono e attaccarono Ruby contemporaneamente, ma, prima ancora che potessero toccare terra, vennero colpiti dall'enorme spada del famiglio di Weiss, che li eliminò. Subito dopo, Riku e Topolino scagliarono contemporaneamente Tundaza contro il fossato. L'acqua fece da conduttore per il potente attacco di tuono, che bastò a sterminare gli Acquatank e i Torpedo. Dopo che il famiglio di Weiss ebbe distrutto l'enorme entrata della fortezza, i Wyvern, udendo il frastuono, si gettarono in picchiata contro gli invasori, venendo però colpiti dai proiettili dei membri del team RWBY e di Qrow, a cui si unirono le magie castate da Topolino e Riku. Entrati nel cortile del quartier generale delle zanne bianche, i nostri eroi scoprirono che Adam non aveva lasciato gli heartless di guardia soltanto sopra le mura difensive. Vedendo che tutti i suoi compagni si preparavano a combattere, Oscar chiese: “Non ci conviene andare direttamente da Adam?”
“Se ci precipitiamo da lui adesso, questi heartless ci inseguiranno e verremo circondati.” Rispose Qrow.
“Però, se restiamo qui troppo a lungo, manderanno i rinforzi da dentro e verremo circondati ugualmente.” Commentò Weiss.
“Dividiamoci.” Propose Riku.
“Buona idea!” Rispose Topolino. “Io rimarrò qui. Blake, Qrow, Ruby, datemi una mano!”
Ruby e Qrow estrassero immediatamente le loro armi, mentre Blake sembrava avere molto meno spirito combattivo. Vedendo la faccia dell'amica, Yang le posò una mano sulla spalla e disse: “Blake deve assolutamente andare da Adam. Resterò io qui.”
Topolino si voltò verso le due ragazze e osservò i loro volti. “Sì...lo capisco. Blake, ricorda: Adam potrà offuscare la tua mente con una nebbia di dubbi, ma se ascolterai il tuo cuore, la luce illuminerà sempre il tuo cammino.”
“Spaccagli il culo anche da parte mia!” Urlò Yang, alzando al cielo il suo braccio meccanico.
“Ci sono...due tipi di persone.” Commentò Weiss. “Forza Blake, andiamo.”
 
 
Blake sapeva con assoluta certezza dove si trovava Adam e stava facendo da guida ai suoi amici tra i vari corridoi del covo delle zanne bianche.
“Dobbiamo raggiungere la sala del trono. Si trova all'ultimo piano.” Spiegò loro indicando le scale.
Per il gruppo non fu difficile eliminare gli heartless a forma di scimmia che cercarono di ostacolarli durante la loro ascesa, ma i problemi iniziarono quando, arrivati nel corridoio dell'ultimo piano, trovarono tre Ossi Viventi a sbarrare loro la strada. Dietro a questi possenti heartless c'erano anche degli Sciamani. Gli ossi viventi si scagliarono contro i loro avversari e Riku bloccò la loro carica con reflex. Weiss, Blake e Oscar attaccarono i due mostri, ma i loro colpi non ebbero un grande effetto.
“Dobbiamo sbarazzarci di quelli dietro, li potenziano.”
Weiss e Blake si guardarono attorno. Il corridoio era largo, ma i due heartless a forma di dinosauro rendevano impossibile il passaggio. Tuttavia, tra le teste degli Ossi Viventi e il soffitto c'era abbastanza spazio per permettere a Weiss di passare, saltando sui suoi sigilli come se fossero delle piattaforme. Blake la seguì a ruota, sfruttando la sua agilità per saltare sulla testa e poi sul corpo dei nemici. Mentre Riku e Oscar tenevano occupati gli Ossi Viventi, Weiss e Blake eliminarono facilmente gli Sciamani. Ma proprio quando le due ragazze ebbero finito, il corridoio si riempì di varie specie di heartless, che circondarono Riku e Oscar. Le due giovani cacciatrici ebbero l'impulso di andare ad aiutare gli amici, ma, prima che potessero muoversi, Riku urlò: “Andate avanti, vi raggiungeremo presto!”
“Ma...” Disse Blake, venendo però interrotta da Riku.
“Fidatevi di me!”
Weiss evocò il suo famiglio e si voltò, dicendo a Blake di indicarle la strada per la sala del trono. Le due ragazze iniziarono a correre, lasciando indietro Oscar e Riku. I due erano schiena contro schiena, con le armi alzate che impugnavano saldamente.
“Oscar, se pensi di non farcela, potre...”
“Ehi, guarda che in teoria io sono il maestro del maestro del tuo compagno d'armi, non trattarmi come un incapace.”
“Allora vediamo di cosa sei capace.” Rispose il ragazzo dai capelli argentei, sorridendo e scagliandosi contro i nemici.
 
Intanto, Weiss e Blake erano quasi arrivate all'entrata della sala del trono.
“Weiss, posso farti una domanda.”
“Sentiamo.”
“Pensi che tutti quegli heartless siano stati attratti dalla mia oscurità e che Riku ci abbia allontanate per questo?”
“Sarò onesta Blake: è molto probabile.”
“Immaginavo...”
“Ma è anche comprensibile. Sappiamo quello che significa per te combattere Adam, specialmente in questo posto. Nessuno può fartene una colpa se stai soffrendo e quindi vedi di non essere tu stessa a farlo. Riku e Oscar staranno bene e presto ci raggiungeranno insieme al gruppo di Ruby.”
“Già, siamo arrivate fin qui perché tutti ci stanno guardando le spalle in questo momento.”
“Esattamente. Ed il modo migliore per ripagarli è sconfiggere Adam.”
“Beh, oramai siamo arriva...”
Le due ragazze si arrestarono quando notarono che le porte della stanza erano spalancate. Istintivamente, Weiss e Blake si misero in guardia e iniziarono a guardarsi intorno, convinte che Adam le volesse attaccare di sorpresa una seconda volta. Tuttavia, Blake riuscì a sentire dei rumori provenienti dalla sala del trono.
“Qualcuno sta combattendo lì dentro. Che siano Ruby e gli altri?”
“Andiamo a scoprirlo.”
E quando le due ragazze entrarono nella sala del trono, scoprirono che Adam era effettivamente impegnato in un duello. Ciò che le lasciò esterrefatte fu l'identità dell'altro individuo nella stanza: era un ragazzo, alto biondo, con una coda dello stesso colore dei suoi capelli.
“Su...” Prima che Blake potesse finire di parlare, Weiss le mise una mano davanti alla bocca e la trascinò al lato della porta.
“Capisco che tu sia eccitata di rivedere il tuo fidanzatino scimmia, ma non penso che distrarlo nel mezzo di un combattimento all'ultimo sangue sia una buona idea.”
“Hai ragione...però dobbiamo aiutarlo.”
“Lo aiuteremo. Che ne dici di mostrare ad Adam quanto può essere efficace un attacco a sorpresa fatto come si deve?”
“Ok, nascondiamoci dietro una di quelle colonne e aspettiamo il momento giusto.”
“Pensi che riusciremo a non farci notare?”
“Non preoccuparti.” Rispose Blake, posando poi il proprio sguardo sul suo ex fidanzato. “Adam è sempre stato ossessionato dall'idea di eliminare chiunque lo ostacoli, quando combatte non pensa ad altro che al suo avversario. Ed essere inebriato dall'oscurità non lo aiuta sicuramente ad ampliare i suoi orizzonti.”
“Molto comodo. Al mio tre entriamo, ok? Uno, due, tre!”
Nella sala del trono c'erano due fila di colonne. Weiss e Blake si posizionarono dietro due di esse, la prima a sinistra dei due combattenti, la seconda alla loro destra, entrambe in attesa del momento migliore per attaccare. Le due ragazze poterono osservare per la prima volta di cosa poteva essere capace un uomo in grado di controllare l'oscurità a suo piacimento. La spada di Adam, quando si scontrava con il bastone di Sun rilasciava una potente onda d'urto, quando non colpiva nulla emanava uno strano gas, nero come la pece. Tuttavia, entrambe queste abilità non sembravano sortire alcun effetto sul giovane fauno.
“Perché...con tutte le ferite presenti nel tuo cuore, come è possibile che l'oscurità non riesca ad insinuarcisi!? La luce che emani è talmente forte da riuscire addirittura ad indebolire gli heartless. Non posso permettere che uno come te esista!”
Adam tentò di colpire Sun con un affondo fulmineo, che il ragazzo deviò.
“Amico, avrai ripetuto la parola oscurità almeno cinque volte da quando sono arrivato, mi farai diventare pazzo!”
Adam indietreggiò e puntò la spada contro il suo avversario.
“Come immaginavo, non sai neanche in cosa ti stai cacciando.”
“Allora illuminami tu. E voglio la versione breve.”
“Come desideri. Sin da piccolissimo, ho subito le angherie degli esseri umani. Dire che mi trattavano come uno schiavo sarebbe inappropriato; facevano fatica anche solo a considerarmi un essere vivente. Giorno dopo giorno, la mia frustrazione cresceva e il mio desiderio di essere trattato da quegli sporchi esseri umani come un loro pari lasciava posto al sogno di ribaltare la situazione, così da trattarli allo stesso modo in cui venivamo trattati io e la mia famiglia. Pensavo che un mondo in cui noi fauni avremmo dominato e schiavizzato gli umani sarebbe stato il mondo perfetto, ma poi ho incontrato due donne che mi hanno mostrato quanto la luce mi stesse ancora accecando. Non era la conquista il destino che gli esseri umani meritavano, bensì lo sterminio. Per questo devo eliminare quelli come te, che con i loro stupidi ideali di pacifismo e uguaglianza porterebbero i miei subalterni lontani dalla via della mia giustizia.”
“Pensavo di aver chiesto la versione breve.”
“Piccolo imbecille, tu sei indegno di appartenere alla gloriosa razza dei fau...”
Adam dovette interrompersi per parare un attacco di Sun, il quale, subito dopo, trasformò il suo bastone in due nunchaku e aggirò Adam, per poi sparargli. Lo spadaccino si spostò appena in tempo per evitare il proiettile e cercò di colpire Sun con un fendente, che però andò a vuoto. Prima che Adam potesse ritirare la spada, Sun bloccò la sua lama con uno dei suoi nunchaku.
“Sai, effettivamente sono riuscito a capire qualcosa grazie al tuo discorso: saranno anche stati gli umani a farti soffrire in passato, ma adesso sei tu stesso che scegli di rimanere intrappolato in quel passato e di continuare a soffrire.”
“Sei uno stolto. La tua ferma convinzione che il domani sarà più luminoso è una sciocca illusione, nient'altro che il sogno di un bambino ingenuo. Io non mi occupo di sogni, io mi occupo della realtà. E la realtà si trova solo nel passato e nel presente.”
Adam riuscì a liberare la sua arma dalla presa dell'avversario e afferrò la sua spada con entrambe le mani, portando l'impugnatura vicino al volto. Sun si mise in guardia, pronto a parare l'attacco del nemico. Blake e Weiss invece si prepararono ad attaccare Adam.
“Muori.”
Quella parola fu per le due ragazze il segnale che stavano aspettando. Weiss e Blake attaccarono contemporaneamente Adam alle spalle. Ma appena le due furono per lui a portata di spada, egli fermò il suo assalto e roteò su sé stesso, cercando di colpirle entrambe con un rapido fendente. Tuttavia, Blake riuscì a impedire che lei e Weiss venissero colpite, andando addosso all'amica per spostarla dalla traiettoria dell'attacco nemico. Sun raggiunse le due ragazze e le aiutò a rialzarsi.
“State bene?”
“Sì.” Risposero le due in coro.
“Bene. Ammetto di essere molto stupito e confuso, ma...” e il ragazzo si voltò, giusto in tempo per parare un affondo di Adam, che subito dopo indietreggiò, evitando di venire colpito da Weiss e Blake.
“...è meglio rimandare le presentazioni, su questo siamo d'accordo.”
“Adam...guarda cosa sei diventato.” Disse Blake con tono affranto e quasi empatico. “Hai trasformato in bestie prive di senno gli uomini che combattevano per te. Le zanne bianche credevano con tutto il cuore nella tua causa e tu li hai privati della loro anima!”
“Tu...tu...”
Blake si preparò ad essere attaccata dal suo ex. Non era un colpo fisico quello che si aspettava di ricevere, bensì un assalto psicologico che l'avrebbe fatta sprofondare nella disperazione.
“Sono pronta a tutto. Sun e Weiss sono al mio fianco, tutti gli altri mi stanno guardando le spalle e presto arriveranno per darci manforte. Nessun insulto o minaccia di Adam riuscirà a...”
“Tu...chi eri, esattamente?”
Blake rimase spiazzata. Quella domanda le sembrò per un attimo uno scherzo, oppure una provocazione, ma il leader delle zanne bianche non era mai stato una persona spiritosa, questo Blake lo sapeva bene.
“L'oscurità che emani...mi ha permesso di accorgermi della tua presenza, ma...non riesco ad identificarti.”
“C-cosa stai dicendo?”
“Ormai la sua mente è totalmente annebbiata.” Ipotizzò Weiss. “Adam ha scelto di vivere per sempre nell'odio e di ricordare soltanto la sofferenza che ha provato nel corso della sua vita. Evidentemente, il ricordo del vostro amore era un ostacolo ai suoi occhi.”
“Io...io...io non ci posso credere! Adam, sono io, Blake! Ci siamo amati! Abbiamo combattuto fianco a fianco! Per anni ho sofferto pensando al tempo che avevamo trascorso assieme! E mentre io ero distrutta dal senso di colpa per i crimini che ti avevo aiutato a commettere e persino per averti abbandonato, tu mi hai dimenticata come se nulla fosse!?”
Adam rimase in silenzio. Di fronte alle urla di Blake, l'espressione del fauno rimase impassibile, fredda e distaccata.
“Rispondimi! Mi rifiuto di credere che tu abbia dimenticato il nostro passato! Criticami, insultami, odiami quanto ti pare, ma non sputare su tutto il mio dolore come se non significasse nulla!”
In meno di un battito di ciglia, Adam scattò in avanti e arrivò faccia a faccia con Blake,
“Io estinguerò qualsiasi luce.”
Il fauno sollevò la spada.

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Capitolo 8
*** S.D.C. ***


La lama oscura di Adam affondò facilmente nella carne di
Blake; fin troppo facilmente, pensò il fauno, abbastanza da fargli capire di non aver colpito davvero la giovane cacciatrice, ma una sorta di immagine residua. La ragazza, che lo aveva aggirato, cercò di colpire Adam alle spalle, ma il fauno riuscì a parare il colpo. Blake continuò ad attaccare, ma Adam riusciva e deviava i fendenti della ragazza con facilità. Quando anche Weiss, che si trovava alla sua destra, partì alla carica con un affondo, Adam cercò di evitarlo spostandosi a sinistra, ma venne fermato da Sun, che lo colpì con un pugno in pieno volto. Adam barcollò e fece un balzo all'indietro, così la spada di Weiss non affondò nella sua carne, bensì colpì una superficie metallica, spezzandola in due.
Finalmente, Weiss, Blake e Sun poterono vedere il volto del loro avversario. I tre rimasero senza parole di fronte ai suoi occhi: quello destro era minuscolo, un puntino azzurro al centro di un'iride nera come la pece, simile ad una pallina immersa in un lago dalle acque oscure. L'occhio sinistro era in uno stato persino peggiore, inscrutabile dietro uno strano simbolo rosso, che riportava tre lettere: S.D.C.
Dopo aver visto quell'acronimo, Weiss cercò di dire qualcosa, ma le uniche parole che uscirono dalla sua bocca furono: “Tu...eri...”
“Cosa c'è, principessa? Improvvisamente ti sei ricordata quante persone hanno sofferto per colpa tua?”
“Tu sei l'ultimo che può giudicare!” Urlò Sun.
“E soprattutto, Weiss non ha mai fatto del male a nessun fauno.” Aggiunse Blake. “Anzi, combattendo contro di te ha sostenuto gli interessi della nostra razza molto più di quanto tu potrai mai fare, lurido bastardo!”
E dopo aver urlato una lunga serie di insulti, Blake si scagliò contro il suo ex fidanzato con la spada sguainata e gli occhi iniettati di odio e istinti omicidi. Il rumore della lama di Blake che si infrangeva su quella di Adam diventò più forte, colpo dopo colpo. Ogni fendente e ogni affondo era accompagnato da un'esclamazione della ragazza, che era quasi sempre una singola parola: “Muori!”
Mentre Blake continuava ad attaccare aggressivamente e senza sosta, Oscar e Riku entrarono nella stanza, seguiti a ruota dal gruppo di Ruby.
In quel momento, Adam contrattaccò.
Le spade di coloro che un tempo erano stati amanti si scontrarono, generando una potentissima onda d'urto che fece tremare l'intera stanza. Stupita, Ruby esclamò: “Non ho mai visto Blake combattere così bene! Forse, potrebbe persino sconfiggere Adam da sola!”
“Ti sbagli...se continua così, significherà la fine per lei e grossi guai per tutti noi.” Rispose Riku materializzando il suo keyblade, mentre teneva gli occhi fissi sul combattimento.
“Dobbiamo fermare il combattimento immediatamente, Blake è ad un passo dal cadere nell'oscurità!” Aggiunse Topolino.
“Cosa ve lo fa credere?” Chiese Yang, visibilmente preoccupata.
“Beh...neanche noi ne siamo certi. Io sono fortemente legato all'oscurità, così come Topolino è fortemente legato alla luce. Queste sono cose di cui, semplicemente, ci accorgiamo, o meglio, che sentiamo.”
“Io penso di capire cosa intendono.” Intervenne Weiss. “Voi siete arrivati solo ora e non l'avete visto, ma Blake in questo momento è estremamente simile a...”
“...a com'era Adam mentre combatteva contro di me.” Concluse Sun.
“Eh?” Disse Ruby.
“Dopo te lo spiegheranno con più calma, ma adesso non è il momento di mettersi a pensare!”
“Yang ha ragione.” Disse Sun con lo sguardo rivolto verso Topolino e Riku. “Diteci cosa possiamo fare per aiutarla!”
“Ben poco.” Rispose Topolino stringendo i pugni e guardando a terra. “Tutto ciò che possiamo fare è combattere al suo fianco, ma non so se basterà. Possiamo sostenerla in qualunque modo pensate sia più opportuno, ma Blake deve trovare da sola la forza di resistere all'oscuri...ma che fine hanno fatto tutti?”
“Yang e Sun si sono precipitati appena hai parlato di combattere al suo fianco. Ruby si è mossa subito dopo. Mentre loro tre aiutano Blake, Riku resta nelle retrovie per usare la magia curativa in caso di bisogno.” Spiegò Weiss. 
“Ah...capisco. Ottimo.”
“Non...pensate che dovremmo intervenire anche noi?” Chiese Oscar.
“No, se lo attaccassimo in troppi ci ostacoleremmo a vicenda. E poi...non vorrei portare sfortuna come mio solito, ma direi che la vittoria ormai è nostra.”
“Beh, avviciniamoci comunque e teniamoci pronti.”
“Agli ordini, maestà.” Commentò Qrow, scattando rapidamente verso il gruppo, seguito da Weiss, Topolino e Oscar. 
Quando la squadra fu al completo, Adam si ritrovò letteralmente con le spalle al muro, con Blake che gli puntava una lama contro il collo e altre otto persone erano pronte a fermarlo se avesse provato a scappare. 
Per sua fortuna, Adam non aveva alcuna intenzione di fuggire. 
Per sua sfortuna, non riuscì a nascondere un ghigno soddisfatto mentre Blake alzava la spada al cielo, col preciso intento di colpirlo a morte, dando a tutti la possibilità di intuire cosa Adam desiderasse.
La lama di Blake iniziò a scendere, ma si fermò subito, per poi scivolare via dalle mani della ragazza e cadere a terra. 
Adam non riusciva a capire cosa fosse successo.
Blake era davanti a lui, pronta ad eliminarlo. Quello sarebbe dovuto essere il gesto che avrebbe spinto definitivamente la ragazza tra le braccia dell'oscurità e che avrebbe permesso a entrambi di rinascere come heartless. Invece, adesso Blake era sparita nel nulla.
O almeno, era sparita dalla vista di Adam.



“Basta così, lo hai sconfitto.” Le sussurrò Sun, dopo averla abbracciata.
In quell'istante, quando la ragazza scelse di gettare la spada per aggrapparsi a Sun, entrambi diventarono invisibili per Adam, pur essendo esattamente di fronte a lui.
“Co...cosa significa?! Come avete fatto a sparire?! Che sta..”
Il fauno venne interrotto da un montante di Yang, che lo stese e lo fece svenire.
“Cosa c'è, improvvisamente sei diventato cieco?” Chiese la bionda, sputandogli addosso.
“Effettivamente è proprio così.” Rispose Riku. “Quell'occhio...non riuscirebbe mai a vedere niente che non sia ricolmo di oscurità.”
“Prima...” disse Blake, ancora aggrappata a Sun, con le lacrime che le accarezzavano le guance e la voce rotta dai singhiozzi “...ha detto che il suo sogno era di essere trattato dagli umani come un loro pari, ma...che che poi ha cambiato idea. Vivere nella speranza...vedendo che, giorno dopo giorno, i suoi sogni venivano costantemente infranti...era troppo doloroso per lui...quindi la vendetta è diventata la sua ragione di vita...mentre l'odio e il risentimento erano...il suo carburante...”
Yang guardò Adam, ancora steso a terra e privò di sensi, poi spostò lo sguardo sul suo braccio meccanico.
“Malgrado tutto...provo una certa pena nei suoi confronti.”
“Allora poniamo fine alle sue sofferenze.” Disse Qrow.
“Zio, sta zitto! Blake è ancora qui!”
“Yang, ascoltami: è fantastico che la tua amica non sia caduta in...qualsiasi folle piano Adam volesse attuare, ma se vuoi aiutarla, devi anche assicurarti che quello psicopatico non possa più riprovarci. Sarà come fare una puntura: le farà male in quel momento, ma è l'unico modo per distruggere ciò che la sta divorando dall'interno.”
“Tu...hai ragione. Però, stiamo parlando di eliminare un uomo che è già stato sconfitto, sia fisicamente che moralmente. Mi ha letteralmente strappato una parte di me...e soprattutto, ha fatto soffrire terribilmente Blake, però...non penso di poterlo fare.”
“Beh, non c'è problema. Sono io l'adulto del gruppo, quindi...”
“Lo farò io.” Affermò Weiss senza esitazione, interrompendo Qrow.
“Cosa? Weiss, perché?!”
“Ruby, guarda il suo volto. Il suo occhio destro è diventato incapace di vedere la luce a causa del marchio che ha sull'occhio sinistro.”
“ Ma Weiss,” insistette Ruby “non è colpa tu...”
“So benissimo che mio padre è il vero colpevole, infatti. Ho intenzione di ripulire il nome della mia famiglia, non lo faccio certamente per purificare il mio animo.”
Dopo aver sentito cosa Weiss aveva intenzione di fare, Qrow si frappose tra Weiss e Adam.
“Weiss...tu sai cosa succede ai cadetti più talentuosi dell'esercito di Atlas?”
“Eh? Da dove salta fuori questa domanda?”
“Rispondimi e basta.”
“I cadetti particolarmente capaci seguono un programma di addestramento speciale, sotto la guida di un tutore personale. Ma questo cosa...”
“Che tu ci creda o no, c'è stato un periodo della mia vita in cui bevevo più del doppio rispetto ad adesso. Dopo aver perso una persona cara, lasciai il mio lavoro di insegnate e spesi tutti i miei soldi in alcol e donne. Quando decisi di riprendermi e reinserirmi nella società, oramai rimasto senza soldi e senza dignità, Ozpin volle aiutarmi, ma ovviamente non poteva mettere un ubriacone psicologicamente instabile a insegnare a dei ragazzini. Non sarei mai stato un bravo istruttore stando dietro una cattedra, ma, secondo lui e secondo James, ero perfetto per guidare dei giovani adulti sul campo di battaglia. E dopo tanti idioti arroganti, convinti di poter fare di tutto solo perché sapevano impugnare decentemente una spada, incontrai Winter. Sai...c'è un enorme differenza tra i cacciatori e i militari: vuoi sapere qual'è? Un cacciatore elimina i grimm e si crede un supereroe. Un soldato uccide altri esseri umani e si sente un mostro. Ma per tua sorella non era così. Tuo padre cercò di usare la sua influenza per far scalare a Winter i ranghi dell'esercito, tutto in nome degli interessi della vostra famiglia. Ma lei preferì partire dal basso, perfettamente consapevole della fatica, degli orrori e dei traumi che la sua scelta avrebbe comportato. A dire la verità, tutto ciò la rendeva in parte felice, quando l'alternativa era essere trasformata in una semplice marionette di Jacques Schnee, vittima dei suoi giochetti psicologici. Quello che sto cercando di dirti è che...io sono sicuramente l'ultima persona al mondo che può dirti di non fare cazzate di cui ti pentirai un futuro, ma penso di doverti avvertire: stai seguendo le orme di tua sorella, nel bene e nel male, qualunque sia la dannatissima differenza tra i due!”

“Zio...quello era il tuo modo di dire a Weiss di non uccidere Adam?”
“Assolutamente no, Ruby. Il mio obiettivo non era né scoraggiarla né incoraggiarla, solo assicurarmi che scegliesse cosa fare avendo una consapevolezza assoluta.”
Weiss strinse con forza l'elsa della sua spada, ancora chiusa nel fodero.
“Io...”
La ragazza guardò il volto di Adam.
“...io...voglio essere come mia sorella. Le mani insanguinate danno più soddisfazione di quelle pulite.”
Ma prima che Weiss potesse avvicinarsi ad Adam, Riku la fermò. Improvvisamente, il fauno cominciò a ridere.
“AHAHAHAHAHAH”
Il suo corpo iniziò a emanare uno strano gas violaceo, mentre sotto di lui comparve una pozzanghera nera. Lentamente, il fauno iniziò ad affondare nel pavimento.
“La prossima volta che vuoi eliminare il tuo avversario, evita di perderti in chiacchiere, principessa.”
E Adam sparì nel nulla.
“Co...cosa è appena successo?” Chiese Ruby.
“Quello era un corridoio oscuro; viene usato da gente come Malefica per spostarsi da un mondo all'altro.” Spiegò Topolino.
“Quindi adesso Adam è a piede libero in un altro mondo!?”
“Sì, ma possiamo stare tranquilli. Quando ha aperto il portale, ho sentito un odore inconfondibile, quello del reame dove l'oscurità regna sovrana.”
“E...quindi, adesso è confinato lì o qualcosa del genere?” Chiese Sun.
“In teoria, gli basterebbe attraversare un corridoio oscuro per tornare, ma quel posto è pieno di illusioni che possono facilmente ingannare la mente e tentare il cuore, soprattutto quelli di uno come lui. Non credo che riuscirà mai ad andarsene e probabilmente non vorrà neanche farlo.”
“Cosa te lo fa credere?”
“Non possiamo esserne sicuri, ma ho la sensazione che il soggiorno nel reame dell'oscurità sarà di suo gradimento. Accetterà i finti piaceri che gli verranno offerti come se fosse lì per fare una lunghissima, macabra vacanza.”
“Allora...abbiamo vinto?” Chiese Ruby.
“Sì, per oggi.”
“Per oggi?” Chiese Sun. “Vuol dire che in futuro dovrete sostenere altre battaglie come quella di oggi?”
“Esattamente. Per caso, vuoi darci una mano?”
“Più di ogni altra cosa al mondo.”
“Sun, non puoi!” Si intromise Blake. “Oggi ci sei stato di grande aiuto, ma non puoi abbandonare il tuo team e la tua scuola.”
“Io...non posso più aiutarli in alcun modo.”
“Cosa stai dicendo? Tutti contano su di t...”
“Blake, forse non mi sono spiegato bene. Le zanne bianche ci hanno attaccati alcuni giorni fa.”
“C-che hai detto?! E come stanno Neptune...il tuo team...i tuoi compagni...”
“Beh, sono venuto qui da solo...”
“Che tragedia...”
“Non preoccuparti. Quel giorno abbiamo perso molto, ma ci è rimasto tanto altro da proteggere. La tragedia avvenuta alla Beacon è stata la fiamma che, quel giorno, ha alimentato il loro spirito combattivo. Adesso, sono loro ad essere la fiamma che alimenta il mio spirito.”
Tutti, in particolare Blake, rimasero stupiti e ammirati dalla capacità di Sun di sorridere dopo aver dato loro una notizia del genere.
“Ora che ci penso...” disse improvvisamente Weiss “...mentre combattevate, Adam ha detto delle cose strane sul tuo conto.”
“Ah sì? Beh, era uno psicopatico totale, non so se valga la pena badare a tutti i suoi vaneggiamenti.”
“Lo so, ma ci sono due sue affermazioni che non riesco a levarmi dalla testa. Prima di tutto ha detto che non c'era modo di permettere all'oscurità di dominare il tuo cuore, o qualcosa del genere. La seconda è che la tua presenza indeboliva gli heartless. Riku, Topolino, voi ne sapete qualcosa?”
“No, non ho mai sentito parlare di una persona capace di indebolire gli heartless. L'oscurità può divorare e distruggere il cuore di chiunque, persino quello di Malefica. Certo, esistono sette persone il cui cuore è fatto di sola luce, ma dovrebbero essere tutte ragazze.”
“Aspetta un attimo...Yen Sid mi parlò di qualcosa del genere quando ero ancora un novellino. Disse che, durante il mio addestramento, avrei scoperto se ero uno dei quattro...quattro...dannazione, com'era? Ce l'ho sulla punta della lingua. I quattro...”
“I quattro cavalieri lucenti.”
“Sì, quello!”
A svelare il mistero era stato Ozpin, attirando su di sé l'attenzione di tutti. Egli aggiunse: “Sembra che potremo contare su un nuovo potente alleato. Purtroppo, questo significa anche che la situazione è veramente critica.”
Topolino disse: “Yen Sid non mi ha mai rivelato chi fossero questi quattro cavalieri, siccome è venuto fuori che io non ero uno di loro. Potrebbe spiegarmelo lei, gran maestro Ozma?”
“Uh, è finalmente il momento delle spiegazioni?!” Chiese Sun. “Potreste cominciare dall'inizio?

 

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Capitolo 9
*** "Sono loro quelli che contano" ***


Premesse:
1)Questo capitolo inizia il giorno dopo l'arrivo di Jaune, Nora, Ren e Kairi al giardino radioso, cioè contemporaneamente alla battaglia tra il gruppo di Ruby e Adam.
2)Ho un vago ricordo di un dialogo di Kingdom Hearts in cui viene detto che nella foresta segreta possono entrare solo due persone alla volta, ma non avendo trovato nulla sulla wiki, non seguirò questa regola.

 


 

“Dopo aver osservato attentamente il vostro allenamento di ieri pomeriggio,” disse Ansem il saggio, con gli otto ragazzi che lo ascoltavano “ho deciso di dividervi in questo modo: i primi ad allenarsi saranno Jaune, Leon, Kairi e Ventus. In seguito sarà il turno di Aqua, Ren, Nora e Yuffie. Avete qualche domanda?”
“Come mai dobbiamo per forza allenarci quattro alla volta?” Chiese Ren.
Fu in quel momento che il misterioso individuo arrivato poco prima prese la parola. Era un uomo anziano con una lunga barba, che indossava un vestito celeste.
“Grazie ai miei strabilianti poteri magici, verrete trasportati in un luogo dove la concezione del tempo perde ogni significato. Tuttavia, aumentando il numero di persone, diminuirà anche la durata dell'incantesimo.”
“Ci sono altri dubbi che vorreste vi fossero chiariti?” Chiese Ansem il saggio.
“No.” Disse Leon a nome di tutti e quattro.
“Perfetto. Merlino, prego.”
Il mago schioccò le dita e Jaune, Leon, Kairi e Ventus videro l'ambiente circostante mutare totalmente in un istante. Le pareti dello studio di Ansem sparirono, sostituite da una fitta e rigogliosa vegetazione. Tuttavia, i quattro erano nella stessa identica posizione in cui si trovavano prima dello schiocco di dita e Merlino era ancora davanti a loro.
“Benvenuti nella foresta segreta, ragazzi. Un giorno qui dentro corrisponde esattamente a mezz'ora in qualsiasi altro mondo e voi avrete tutta la mattina per allenarvi. Potete cominciare subito, ammesso che non siate troppo stanchi per il viaggio, eheheh.”
“Io sono pronto!” Esclamò Jaune, per poi voltarsi verso i suoi compagni. “Chi vuole cominciare?!”


Il sole tramontò, accompagnato dal rumore di Jaune che si sfracellava contro il suolo. Leon abbassò la propria arma e disse: “Che delusione. E dire che eri così entusiasta questa mattina...”
“Dai Leon, vacci piano...”
“Malefica non ci andrà piano con lui.” Rispose Leon avvicinandosi a Jaune e aiutandolo a rialzarsi. “Non dico che dovresti ricominciare dalle basi, ma...”
“Lo so...” lo interruppe Jaune con un tono abbattuto e lo sguardo abbassato “...purtroppo, la mia debolezza è il prezzo che devo pagare per essere stato disonesto in passato. Ma adesso, sto cercando di recuperare il tempo perduto, perché ho degli amici da supportare.”
“E cosa ti fa credere che quegli amici abbiano bisogno del tuo supporto? Ho visto come combattono gli altri due, possono cavarsela benissimo anche senza di te. Anzi, se continui così, sarei sempre una zavorra per loro.”
Se Jaune si era sentito a terra prima, l'ultimo commento di Leon lo aveva definitivamente steso.
“Leon, piantala!” Lo rimproverò Kairi.
Prima che la ragazza potesse consolare Jaune, Leon le disse: “Se lo tratti come un bambino, peggiorerai la situazione. Forza, datemi una mano a montare le tende.”

Timeskip di due giorni.

Il rumore della spada di Jaune e del keyblade di Kairi che si incrociavano veniva soffocato dalle parole di Leon, che si ripetevano in continuazione nei pensieri di Jaune.

Cosa ti fa credere che i tuoi amici abbiano bisogno del tuo aiuto? Se continui così, sarai sempre una zavorra per loro.”
“Gli avrei dovuto rispondere: che cosa ne sai tu? Hai idea di quanto mi impegno ogni giorno per non rimanere indietro? Hai idea di quanto...”
I pensieri del ragazzo si interruppero quando egli venne disarmato. Lui e Kairi rimasero in silenzio per un momento. La ragazza dai capelli rossi lo stava guardando con occhi carichi di dispiacere.
“Ti faccio pena, non è vero?”
“Uh? Certo che no...”
Jaune non riuscì a trattenere una risata nervosa.
“Me lo sarei dovuto aspettare. Il mio peggio è patetico, il mio meglio è penoso.”
Il cavaliere guardò a terra e inizio a fissare con malinconia la sua spada. Vicino ad essa c'erano Leon e Ventus, che avevano interrotto allenamento. Uno di loro aveva uno sguardo che sembrava irritato, infastidito da ciò che stava vedendo. L'altro aveva la stessa identica espressione di Kairi.
“Non la raccoglierò. Avrei dovuto appenderla al chiodo quando ho sbloccato la mia semblance. Non sono un guerriero, sono un guaritore. Il mio compito dovrebbe essere quello di correre su e giù per il campo di battaglia e curare i feriti.”
“Jaune...” disse Kairi, con il tono di voce di una mamma che voleva consolare il figlio appena caduto dalla bici “...devi essere tu a scegliere qual è il tuo ruolo in battaglia, non la tua semblance.”
“Ti sbagli, Kairi. La semblance è lo stadio più concreto dell'aura, che è letteralmente una manifestazione dell'anima. Secondo molti, la semblance influenza il carattere delle persone e decide come andrà la loro vita.”
“Sei tu che ti sbagli, Jaune.” Lo riprese Ventus. “Ognuno di noi può scegliere il suo ruolo nella vita. Tu sostieni che il tuo destino sia già scritto, ma la verità è che stai solo scegliendo di arrenderti.”
Notando che le parole di Ventus fecero apparire un bagliore negli occhi del cavaliere, Leon afferrò la spada di Jaune e gliela tese.
“Se vuoi abbandonare tutto, ti basta andare a cercare Merlino. Ma sappi che farlo significherà vanificare tutto il tuo impegno e anche quello di Pyrrha.”
“Tu come sai di...”
“Basta chiacchiere. Scegli.”
Jaune era confuso. Certo, il fatto che Leon sapesse di Pyrrha era assurdo, ma, tra tutte le cose che gli aveva detto, questa era quella che lo tormentava di meno. Difatti, Jaune era spaesato soprattutto perché non sapeva se gli convenisse impugnare nuovamente quella spada. Una parte di lui voleva allungare il braccio, un'altra voleva voltarsi e allontanarsi da quel posto. Ma quando iniziò seriamente a considerare l'idea di abbandonare tutto, gli tornarono in mente le parole di Ansem.
Tu sfrutti la paura di sbagliare per evitare di commettere degli errori, accetti la sofferenza della tua perdita invece di cercare di scacciarla per non perdere i ricordi importanti della tua vita.”

“Neanche tra migliaia di anni vanificherò gli sforzi di Pyrrha.” Rispose il cavaliere afferrando la sua arma.
In seguito, Jaune sfidò Leon a un duello ed egli accettò. Anche se il biondo aveva finalmente ritrovato molta della sua determinazione, le parole di Leon continuavano a echeggiare nella sua testa insieme a quelle di Ventus. Tuttavia, non gli sembravano più un enorme macigno sullo stomaco. Piuttosto, Jaune pensava che entrambi gli stessero dicendo qualcosa che lui non riusciva ancora a comprendere.
A fine giornata, prima che i quattro andassero a dormire, Jaune disse:
“Leon, non mi hai ancora spiegato come fai a sapere di Pyrrha.”
“E non intendo farlo.”
“Oh, andiamo!”
“Vai a dormire. Da domani gli allenamenti diventeranno molto più tosti.
“Che ne dici di una scommessa?” Insistette Jaune. “Se domani riesco a batterti, mi dirai tutto.”
“Ci sto.” Rispose seccamente Leon, per poi voltarsi di scatto ed entrare nella sua tenda.
“Sbaglio o ha...sorriso quando l'ho sfidato?”

 

 

La mattina seguente, Jaune tentò in tutti i modi di sconfiggere Leon, ma senza successo. Ad un certo punto, il biondo ebbe un'idea.
“Ehi Leon...” propose Jaune, cercando di trattenere il fiatone. “...che ne diresti di fare un due contro due?”
“Come immaginavo, non puoi vincere senza qualcuno che ti tenga la mano. Ventus, Kairi, aiutatelo entrambi.”
“Ma Leon, tre contro uno...”
“Posso farcela.”
Ed effettivamente, Leon dimostrò di poter tenere testa, anche se con molte difficoltà, a Jaune, Kaire e Ventus.
Ad un certo punto, Leon aggirò sia Ventus sia Kairi e si scagliò contro Jaune. Il cavaliere bloccò la spada del suo avversario con il proprio scudo e Leon, invece di indietreggiare, colpì Jaune con la mano sinistra e gli fece perdere l'equilibrio.
“Hai visto? Chiedere aiuto ai tuoi amici non era la soluzione. Perché hai voluto farlo?”
“Perché penso che sia il modo migliore per sfruttare le mie capacità. Non ho la presunzione di credere che potrò sempre dare un aiuto vitale a chiunque, ma se sono migliorato è stato solo grazie all'aiuto di Pyrrha, quindi è giusto che mi impegni al massimo per...”
“Dacci un taglio, mi stai facendo perdere la pazienza.”
Leon puntò la sua gunblade contro Jaune.
“Seriamente, se ti sento ripetere la parola aiuto anche solo un'altra volta, premo il grilletto e quello che succede, succede.”
“Mi spieghi qual è il tuo problema!?”
“Dovrei essere io a chiedertelo. Jaune, tu non sei Pyrrha e non devi comportarti come lei soltanto per lavare via un assurdo senso di colpa ingiustificato. L'altruismo è una grande qualità, ma deve essere alimentata da un sentimento genuino, non da uno stupido complesso di inferiorità.”
Jaune realizzò improvvisamente cosa non riusciva a capire delle parole di Ventus e Leon. Il biondo sorrise e disse:
“Eheheh, va bene. Ventus, Kairi, grazie dell'aiuto. Lo finirò da solo.”
“Finalmente ti sento parlare da uomo.” Commento Leon.
Kairi e Ventus fecero sparire i loro keyblade.
“Non capisco cosa sia cambiato.” Commentò Kairi.
“Devi sapere che, da quando la sua amica Pyrrha è morta, Jaune si è convinto di dover diventare come lei. Non poteva perdonarsi per non essere riuscito a sdebitarsi con lei, quindi ha cercato di migliorarsi in tutti i modi per proteggere le persone che aveva ancora al suo fianco. Sicuramente era un intento nobile, però...con il tempo è diventato una sorta di ossessione. Ren e Nora ci hanno raccontato di avergli sentito dire: mi sta bene morire, se riesco a fargli guadagnare tempo. Sono loro quelli che contano. In pratica, era imprigionato in quel ruolo, convinto di non poter aspirare a diventare altro.”
“Sembra...terribile. Non riesco a credere di non essermi accorta di cosa stesse passando. Per fortuna sembra essersi sbloccato da quella convinzione.” Commentò Kairi, osservando le armi di Jaune. Adesso, esse brillavano di luce propria. Quando Jaune attaccò il suo avversario con un affondo che non andò a segno, un proiettile fatto di luce colpì Leon al petto, facendolo cadere a terra.
“Aveva detto che la sua semblance fosse un messaggio da parte dell'universo per dirgli di smettere di combattere. Si direbbe che Jaune non abbia interpretato bene quel messaggio.”
Jaune si avvicinò a Leon e gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi.
“Ti ringrazio. Adesso capisco cosa volevi dirmi il primo giorno: i miei amici non hanno bisogno di qualcuno che si prenda cura di loro come Pyrrha ha fatto con me. Finora, stavo sputando sulla sua memoria e sui suoi insegnamenti senza neanche rendermene conto.”
“Se non altro lo hai finalmente capito.”
“Adesso, puoi dirmi come facevi a sapere di Pyrrha?”
“Non è ovvio? Me lo hanno detto Ren e Nora. La sera in cui siete arrivati, Ansem il saggio ha richiamato nel suo ufficio loro due, me e Ventus. Ha chiesto a Nora e Ren di raccontarci ciò che era successo e poi ci ha chiesto di aiutarti a superare il tuo trauma.”
“Capisco. Effettivamente, adesso mi sento in pace con me stesso, grazie ancora. Inoltre, finalmente anche io posso sparare, che soddisfazione! Anche se non mi è ben chiaro come ci sono riuscito...”
“E soprattutto, la tua mira è da migliorare, mi hai quasi mancato da meno di un metro di distanza.”
“Mai una volta che riesca a gioire di qualcosa per più di dieci secondi...”
“Jaune...” disse Kairi, che si era avvicinata al ragazzo biondo, insieme a Ventus. “...sono sicura che riuscirai a padroneggiare al meglio le tue nuove abilità.”
“Già. Abbiamo ancora una settimana per scoprire quali sono le tue nuove abilità.” Aggiunse Ventus.




Quando Jaune, Kairi, Leon e Ventus uscirono dalla foresta per lasciare il secondo gruppo, Leon passò accanto a Ren e Nora e gli disse: “Ha superato ogni vostra previsione.”
Ren e Nora guardarono Jaune sorridendo, per poi sparire nel nulla.
Tornato nella sua stanza, Leon si sedette sul letto e disse: “Sora, ci avevi visto giusto.”
 

*Alla torre di Yen Sid

“Sora! Ansem il saggio è venuto da noi e ci ha spiegato cosa sta succedendo, come hai potuto pensare di andare a combattere senza di noi?!” Esclamò un'imbronciata Yuffie, che era arrivata a bordo di una gummiship insieme al taciturno Leon. La ragazza ninja sorrise e riprese la parola: “Anche se non siamo maestri del keyblade, ti daremo tutto il nostro supporto. Ovviamente, parlo anche a nome di Aerith e Cid.”
Sentendo l'affermazione della sua amica, Sora sorrise.
“Yuffie, neanche io sono un maestro del keyblade. In realtà, più della metà dei guardiani della luce non lo sono. C'è un altro motivo per cui non posso portarvi con me.”
“E quale sarebbe?” Chiese Yuffie incuriosita, mentre teneva le braccia conserte.
“Tanto per cominciare, questa non è la vostra battaglia. Dieci anni fa, quando il giardino radioso divenne la fortezza oscura, Malefica vi ha derubati della vostra infanzia e siete stati costretti a combattere contro gli heartless fin da piccoli. Adesso avete di nuovo la vostra casa e dovete godervi la tranquillità che vi siete meritati.”
“Ma a maggior ragione, dobbiamo aiutarti a eliminare quel vecchio per proteggere il giardino radioso e tutti gli altri mondi!”
Sora sorrise nuovamente.
“Sai Yuffie, fino a poco tempo fa credevo fermamente che la luce fosse destinata a trionfare sull'oscurità, sempre e comunque.”
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?” Chiese Leon.
“Sentire le storie di Lea, Aqua e Ventus. Xeahnort è proprio come ero io prima di conoscerli: dà per scontato che grazie a lui l'oscurità prenderà il sopravvento.” Sora si interruppe un attimo e posò il suo sguardo sull'infinito numero di stelle che illuminavano il cielo. “Ma la verità è che la lotta tra la luce e l'oscurità esiste da molto prima di noi e continuerà anche dopo che non ci saremo più. Se io e gli altri guardiani moriremo, si farà avanti qualcun altro capace di combattere Xeahnort al posto nostro.” E il ragazzo guardò nuovamente i suoi amici. “In quel caso, potrò contare sul fatto che ci sarete voi ad aiutarlo a muovere i primi passi in questa battaglia, proprio come avete fatto con me.”
Senza dire una parola, Leon si avvicinò a Sora ed estrasse dalla propria tasca tre oggetti: una moneta kupo, una cintura cosmica ed una spilla di topolino.
“Non ho intenzione di perdere la pazienza con un altro ragazzino testardo come te. Questi equipaggiamenti sono un regalo da parte del comitato di restauro, fanne buon uso.”
Leon si voltò dicendo: “Stammi bene Sora.
Yuffie, muoviamoci.”
“Eh? Ehi, Leon, aspetta un attimo!” Urlò la ragazza mentre l'amico si allontanava. “Tu sei venuto qui per regalargli quegli oggetti e basta?! Come facevi a sapere...”
“Intuito.” La interruppe il ragazzo.
“Ma allora perché mi hai fatto venire con te e mi hai lasciato fare tutto quel discorso sul combattere al fianco di Sora!?”
“Se te lo avessi spiegato io, non mi avresti dato retta, come al solito. Adesso muoviamoci, Ansem il saggio ha bisogno di noi; si è raccomandato di tornare subito.”
“Ma...ohhhh, ok!”
“Ci sono problemi al giardino radioso?” Chiese Sora.
“Continuamente. Dopo tutto questo tempo, la presenza di Malefica si fa ancora sentire. Ci sono giorni in cui non facciamo altro che combattere. Piuttosto: mi spieghi che cos'era quel discorso da uomo maturo di poco fa?! Vedi di non diventare come Leon, intesi?”
“Yuffie, abbiamo del lavoro da fare, muoviti.”
“Ecco, appunto...”
Yuffie sospirò, poi guardò Sora e gli disse: “Fatti valere domani. Dopo la tua vittoria festeggeremo tutti insieme, ci stai?” Propose Yuffie, mentre salutava il suo amico per l'ultima volta.

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Capitolo 10
*** I quattro cavalieri ***


“Certo che il tuo pupillo poteva anche metterlo al piano terra il suo studio.” Commentò Qrow mentre tutto il gruppo saliva le scale.
“La prossima porta è l'ultima.” Lo rassicurò Ozpin.

E come l'uomo aveva annunciato, aperta la porta tutti si ritrovarono in una stanza circolare, al cui interno trovarono ad attenderli Yen Sid, seduto alla sua scrivania.
“Piacere di conoscervi ragazzi. Il maestro di Ozma mi ha parlato di tutti voi.”

“Dunque è lui il mago di cui mi avete parlato?” Chiese Sun, gli occhi fissi sull'anziano dalla lunghissima barba. In seguito, il fauno iniziò a guardarsi intorno. “E poi, questo sarebbe seriamente un altro mondo?”
“Lo so che sono tante rivelazioni tutte in una volta. Se hai bisogno di tempo per...”
“Non preoccuparti Blake. Piuttosto, ci sono ancora delle cose che devono spiegarci.” Disse Sun voltandosi verso Ozpin. “Chi sono questi quattro cavalieri lucenti? E perché pensate che io sia uno di loro?”
“E perché siamo dovuti venire fin qui per sentire questa spiegazione?” Aggiunse Ruby.
“Se avrete la pazienza di ascoltarmi, chiarirò ogni vostro dubbio. Inizierei dai cavalieri lucenti: suppongo che, ad eccezione di Riku e Topolino, conosciate tutti la fiaba delle quattro fanciulle, giusto?”
“Quella che racconta di quattro ragazze che fanno visita a un vecchio eremita e lo guariscono dalla depressione, giusto?” Chiese Sun.
“Esattamente. Inverno, primavera, estate e autunno aiutarono il vecchio eremita, in un periodo in cui egli si era ormai smarrito nell'oscurità, a ricordare che la vita riserva una gioia per ogni dolore. Ispirato dalla generosità di queste giovani donne, il mago passò loro i suoi straordinari poteri e le quattro promisero di tornare da lui una volta all'anno per fargli compagnia.”
“Ho sempre pensato che questa storia fosse un mito inventato dagli umani per spiegare l'alternarsi delle stagioni.” Commentò Blake.
“Chi può dirlo? Tutto ciò che sappiamo per certo è che a Remnant vivono quattro fanciulle che sono in grado di passare i loro incredibili poteri ad altre giovani donne; il resto è mitologia, le cui origini sono sconosciute. Comunque sia, le fanciulle originali, un giorno, incontrarono quattro spiriti.”
“Giustamente, a questo punto mancavano solo i fantasmi.” Commentò Qrow.
“Chi erano questi spiriti?” Chiese Weiss.
Finalmente, Yen Sid parlò.
“Non si sa. Persino ai miei tempi, questo mito era già considerato antichissimo e se ne conoscevano solo pochi frammenti. Tutto ciò che sappiamo per certo è che questi quattro spiriti sono fortemente legati a estate, primavera, inverno e autunno. Costoro rinascono all'interno dei cuori di quattro di quattro giovani guerrieri, scegliendo quando e dove reincarnarsi seguendo criteri che a noi sfuggono. I loro vassalli ricevono un potere strabiliante, pagando il prezzo di doverlo usare per combattere per una causa talmente più grande di loro che li schiaccerà e li divorerà. Inoltre, i quattro cavalieri sono in grado di emanare una luce invisibile a occhio nudo, che però può disintegrare gli heartless.”
A questo punto, Ozpin riprese la parola:
“Se, durante la battaglia con Adam, Sun era soltanto in grado di indebolirli, vuol dire che l'anima di uno dei quattro cavalieri si è da poco risvegliata in lui e la luce che egli emana è ancora fioca. Inoltre, anche se era solo una credenza popolare, un tempo si raccontava che ognuno dei quattro cavalieri fosse legato a una delle quattro fanciulle, la quale gli avrebbe permesso di risvegliare i suoi pieni poteri.”
“Combattere per una causa che mi schiaccerà e mi divorerà...” disse Sun, guardando per un attimo Blake, per poi posare il proprio sguardo su Yen Sid.
“Quindi, adesso dovrei cercare di risvegliare i miei poteri e trovare la fanciulla dell'autunno.”
In quel momento, le bocche di tutti si spalancarono.
“Come sai che quella a cui sei legato è proprio la fanciulla dell'autunno?” Chiese Topolino.
“Non lo so. Ho iniziato la frase e...mi è venuto spontaneo dirlo.”
“Sun...la fanciulla dell'autunno era Cinder, ma mia madre l'ha sconfitta ed entrambe sono sparite nel nulla. Non possiamo sapere se Cinder sia ancora viva o se Raven l'abbia uccisa.” Spiegò Yang.
“Quindi le ipotesi sono due: o il potere della fanciulla dell'autunno è stato trasferito a una ragazza di cui non sappiamo assolutamente niente, oppure...”
“...oppure Raven è riuscita a mettere le sue mani anche su quello, diventando la prima donna della storia in grado di fare una cosa del genere.” Completò Ozpin.
“Allora, devo trovare tua madre e convincerla a risvegliare i miei poteri, se può farlo.”
“Non sarà facile. Vive in una tribù che si sposta continuamente, terrorizzata dall'idea di essere rintracciata da Salem. E anche se la trovassimo, non ci ascolterebbe mai. E la parte peggiore è che non sono certa che Cinder sia morta, quindi non possiamo essere sicuri che cercare lei sia la cosa giusta da fare.”
“Quindi, ricapitolando: abbiamo dalla nostra soltanto uno dei quattro cavalieri, i cui poteri sono ancora assopiti.” Disse Blake. “La fanciulla della primavera ci odia e non siamo certi né dell'identità nella della locazione di quella dell'autunno. I tre cavalieri e le due fanciulle rimaste sono la nostra unica speranza.”
“Come se non bastasse, non abbiamo indizi su dove siano gli altri tre cavalieri mancanti...” commentò Riku.
“Per fortuna, ciò che hai appena detto è solo parzialmente vero.” Lo corresse Ozpin. “Ho ragione di credere che uno degli ex-studenti della Beacon avesse, assopito dentro di sé, il potere di uno dei quattro cavalieri. Purtroppo, egli non ha mai confermato i miei sospetti durante la sua permanenza nella mia scuola.”
“Chi sarebbe questo ragazzo?” Chiese Ruby.
“Si tratta di Jaune Arc.”
“Che hai detto?! Quante altre co...”
“Vi giuro che non ci saranno altre sorprese.”
“Ma perché non ce lo hai mai...”
“Il risveglio dei poteri dei cavalieri è un processo che non può essere forzato da nessuno oltre che dalla fanciulla a lui legata. Inoltre, come ho detto, all'epoca i miei erano dei meri sospetti, che si sono tramutati in certezze soltanto durante la battaglia tra il signor Arc e Cinder.”
“Come hai fatto a capirlo?” Chiese Ruby.
“All'inizio pensavo, o meglio speravo, che se il signor Arc si sarebbe rivelato il cavaliere legato alla fanciulla dell'autunno, il cui potere sarebbe stato ereditato da Pyrrha Nikos. Purtroppo, il fato aveva altri piani e il potere della fanciulla dell'autunno è passato a Cinder.”
“E quindi?”
“Dovete sapere che i quattro cavalieri non possono alzare le loro spade contro la fanciulla a cui sono legati senza perdere tutte le loro forze. Se il signor Arc non avesse avuto il potere di uno dei quattro cavalieri dentro di sé o se avesse avuto quello del cavaliere legato alla fanciulla dell'autunno, sarebbe sicuramente morto. Invece, in quell'occasione, egli è riuscito a combattere al massimo delle sue potenzialità ed ha addirittura ottenuto la sua semblance.”
“Però, dopo quella battaglia, avresti anche potuto parlarne almeno con lui.” insistette Yang.
“Sì, avrei potuto e dovuto farlo, ma come sapete avevo il brutto vizio di trattarvi come pedine. Non posso fare altro che scusarmi.”
“Al diavolo i rimproveri e le scuse, dobbiamo trovare assolutamente Jaune e la fanciulla a cui è legato!” Esclamò Ruby, con un secondo fine che fu immediatamente chiaro a tutti i suoi amici.
“Poco fa,” intervenne Yen Sid “ho ricevuto la chiamata di un uomo di nome Ansem. Stando a ciò che mi ha detto, il giovane che risponde al nome di Jaune Arc si trova attualmente al giardino radioso, il luogo che Ansem governa, insieme a tre suoi amici.”
“Perfetto, possiamo andare da lui e farci dire a quale fanciulla è legato!” Esultò Yang.
“Le novità sui cavalieri non sono finite.” Aggiunse Yen Sid. “In questo periodo, si è verificato un evento alquanto singolare: per la prima volta nella storia, i quattro cavalieri si sono reincarnati in contesti diversi per sventare minacce differenti.”
“Maestro, sta dicendo che...”
“Esattamente: due dei quattro cavalieri hanno combattuto al vostro fianco impugnando dei keyblade. Uno di loro è il deceduto Sora. Non sappiamo ancora se e quando l'anima del cavaliere dentro di lui si reincarnerà nuovamente. Mentre l'altro...”
“Sono io.” Disse la voce di un nuovo arrivato che era rimasto sull'uscio della porta senza mai palesarsi, la cui presentazione sbalordì tutti. In particolare, Riku sembrò piuttosto turbato, prima quando riconobbe quella voce e poi quando si voltò ed ebbe la conferma definitiva di chi avesse parlato.
Un ragazzo biondo, alto all'incirca quanto Weiss, che indossava una giacca bianca e aveva uno strano ciondolo a forma di x.
“Roxas, ti ringrazio per essere venuto.”
“Ok, gli ultimi giorni sono stati letteralmente la fiera dell'assurdo, ma a tutto c'è un limite.” Commentò Qrow. “Davvero ti aspetti che creda che questo nanerottolo sia uno dei quattro eroi leggendari che ci aiuteranno a sconfiggere Salem e Malefica? Ma ce li ha almeno tredici anni?”
“In teoria, ne ho compiuti da poco due.” Affermò Roxas.
“Cosa?”
“Cosa?”
“Cosa?”
“Ve lo spiegheremo con calma più tardi...” Sospirò Riku.
Roxas ignorò lo stupore di tutti e guardo Yen Sid.
“Ansem mi ha contattato e spiegato la situazione. Vi darò una mano, ma ad una condizione...”
“Vorrà tenere Xion al sicuro da tutta questa storia.” Pensò Riku.
“...voglio che sia Xion a ereditare i poteri della fanciulla della primavera”
“Cosa?!” Urlò Riku, facendo saltare tutti i presenti, esclusi Yen Sid e Roxas. “Tu VUOI che Xion venga coinvolta in tutto questo?! Credevo che volessi proteggerla dopo che...dopo che...”
“Dopo che TU ci hai eliminati entrambi?” Chiese Roxas, parlando con un tono piatto ma che riusciva comunque ad essere aggressivo. “Sì. Io amo Xion e non vorrei mai che le capitasse niente di male, ma se c'è una cosa che ho imparato grazie a te è che non potrò proteggerla sempre e comunque, perciò voglio che ottenga il potere della fanciulla della primavera.”
“Aspetta un attimo.” Lo interruppe Qrow. “I poteri magici delle fanciulle non possono essere ereditati dalla prima che passa. Se la tua fidanzatina ha bisogno di una guardia del corpo, allora non è tagliata per questo compito.”
Xion sa badare a se stessa, ma io sono comunque deciso a fare di tutto per tenerla al sicuro. Non è una cosa che devo fare, è una cosa che voglio fare.”
“Lo capisco...” Disse Riku, visibilmente rattristato.
“La tua determinazione mi piace...” commentò Yang avvicinandosi a Roxas “...ma se vuoi il potere della fanciulla della primavera, la tua amica dovrà strapparlo dalle mani del cadavere di Raven.”
“Yang, non è vero. Potrebbero anche convincere Raven a...” iniziò a dire Weiss, interrompendosi a metà della frase. “Pensi che ti starebbe bene se uccidessero tua mad...”
“Raven NON è mia madre.” Commentò seccamente Yang.
“Nessuno qui è imparentato con quella donna.” Aggiunse Qrow.
L'atmosfera era diventata improvvisamente molto pesante. Persino Sun, che non sapeva nulla di nessuna di queste storie, capì che era necessario allentare la tensione. Il fauno si avvicinò a Roxas e gli tese la mano: “A quanto pare, combatteremo fianco a fianco per un bel po' di tempo. Piacere di conoscerti Roxas, il mio nome è Sun.”
“Piacere.” Rispose Roxas stingendogli la mano.
“Effettivamente, se tutto andrà come pianifico, in futuro vi riunirete.” Disse Yen Sid. “Ma adesso, dovrò dividere questo cospicuo gruppo in tre, poiché tre sono i nostri obiettivi: risvegliare i poteri di Sun, riunirci con il gruppo di Jaune e ottenere il potere della fanciulla della primavera.”
“Dovremmo anche raggiungere Atlas, ma non penso sarà un problema adesso che abbiamo una navicella che ci permette di viaggiare tra i mondi.” Commentò Ruby.
“Signorina Rose...raggiungere Atlas è stata la parte più semplice del nostro viaggio. Mantenere la pace in quel posto sarà quella difficile.”
“Oh...” Commentò Ruby.
“Sai Oz, sarebbe fantastico se, una volta tanto, potessi aprire la bocca per darci una buona notizia.”
“Allora, chi dovrebbe andare dove?” Chiese Blake.
“Con me verranno anche i miei amici Axel e Isa, perciò non c'è bisogno che qualcuno di voi...”
“In verità, giovane Roxas...” Lo interruppe Ozpin. “...penso che sarebbe meglio se Riku e Yang venissero con te. Non metto in dubbio la tua forza o quella dei tuoi amici, ma non si è mai troppo prudenti contro una donna che potrebbe avere i poteri di ben due fanciulle.”
“Andrò anche io con...”
“No Qrow, la tua presenza sarà necessaria ad Atlas. Riponi la tua fiducia in questi ragazzi e lascia che si occupino di questa faccenda.”
Qrow si limitò ad annuire, ma dentro di sé pensò: “Hai ragione Oz, è il momento che questi ragazzini facciano i conti con il loro passato. Non possiamo fargli da mentori per sempre.”
“Dunque: il gruppo di Roxas si metterà sulle tracce di Raven.” Continuò Ozpin. “Dovrete scoprire se ella possiede i poteri della fanciulla dell'autunno.”
“In tal caso, spedirò Sun da voi.” Spiegò Yen Sid.
“Aspetta, non dovrei andare anche io con loro? Cosa me ne faccio di questo potere se rimane dormiente dentro di me?” Chiese Sun.
“Il potere di un cavaliere non dipende solo dalla benedizione della fanciulla a cui è legato. La fanciulla dell'autunno ti permetterà di raggiungere il tuo massimo potenziale, ma almeno un scintilla di quel potere devi riuscire a controllarla da solo. Perciò, resterai qui e seguirai il mio addestramento.”
“Va bene.”
Blake, leggermente imbarazzata, si rivolse a Yen Sid. “Quindi...pensa che Sun avrà bisogno di un compagno di allenamento?”
“Non pens...” iniziò a dire Yen Sid, venendo quasi subito interrotto da Yang, che esclamò: “Non penso potrebbe farne a meno, dico bene Ozpin?”
“Ha assolutamente ragione, signorina Xiao Long.” Rispose Ozpin accennando un sorriso e guardando Yen Sid. Di nuovo, Qrow pensò: “Questo bastardo era proprio tagliato per fare il preside. Sa perfettamente cosa fare per far crescere i ragazzi.”
“Allora...” riprese la parola Yen Sid “...penso che il resto di voi possa andare al giardino radioso e poi tornare a Remnant e raggiungere Atlas.”
 

 

 

Intanto, al giardino radioso, il tempo a disposizione di Ren, Nora, Aqua e Yuffie stava per scadere. Ansem il saggio stava attendendo il ritorno dei quattro ragazzi, quando la porta del suo studio venne aperta.
“Kairi, Jaune, vi ringrazio per essere venuti.”
“Di cosa voleva parlarci?” Chiese Jaune.
“Riguarda il vostro addestramento.” Rispose il saggio, guardando il cavaliere biondo negli occhi. “Come penso voi stessi abbiate compreso, i giorni che avete passato nella foresta erano mirati principalmente ad assicurare la tua crescita piuttosto che quella dei tuoi compagni. Ma adesso, gli insegnamenti che potevo offrirti sono finiti, è arrivato il momento che il tuo cammino di formazione continui lontano dal giardino radioso.”
Ansem spostò il suo sguardo sulla ragazza dai capelli rossi.
“E penso che la presenza di Kairi sarà per te un aiuto non indifferente.”
“Capisco. Va bene! Appena Ren e Nora saranno tornati...”
“In realtà, è necessario che voi due partiate immediatamente e soprattutto da soli.”
“Potrebbe dirci il motivo?” Chiese Kairi.
“Potrei, ma questo mi renderebbe un pessimo insegnante. Per favore, fidatevi di me e raggiungete immediatamente la navicella con cui siete venuti. Ho impostato le coordinate della vostra meta sulla gummiship, non dovrete fare altro che attivare i motori.”
I due ragazzi, seppur riluttanti, porsero i loro saluti ad Ansem e lasciarono il suo studio. Appena Jaune ebbe chiuso la porta alle sue spalle, Ansem il saggio estrasse un gummiphono dalla sua tasca.
“Lei sa di star facendo una scommessa molto pericolosa, vero maestro Ansem?”
“Esporci a grandi rischi è l'unico modo per ottenere grandi risultati.”
“Lo so bene, però giocare con i sentimenti di quei ragazzi...”
“Terra, capisco bene perché tu non voglia aiutarmi a separare quei due dai loro amici, ma ti prego di credermi quando ti dico che lo sto facendo per il loro bene.”

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