One Direction for Hogwarts!

di cussolettapink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** First Day ***
Capitolo 3: *** Truth ***
Capitolo 4: *** Reject ***
Capitolo 5: *** Play Dirty ***
Capitolo 6: *** A Sad Day ***
Capitolo 7: *** Letters ***
Capitolo 8: *** Hogsmeade ***
Capitolo 9: *** Is someone picking on you? ***
Capitolo 10: *** Truth go out ***



Capitolo 1
*** Prologue ***





Prologue:

Hailey si trovava sull’Hogwarts Express quando le arrivò per la prima volta una sensazione allo stomaco, sensazione che interpretò come ansia per l’ultimo anno, quello dei M.A.G.O.


In quel momento ancora non sospettava che quell’anno le avrebbe stravolto la vita, facendole conoscere persone che mai avrebbe pensato di poter frequentare e aprendogli gli occhi su quanto la distinzione tra case fosse solo un’inutile faida volta a dividere quelle persone che magari, se appartenenti alla stessa casata, avrebbero potuto diventare grandi amici o qualcosa di più.

Quel giorno era nello scompartimento insieme a Liam, il suo migliore amico. Erano una cosa rarissima: Hailey, Grifondoro e cacciatrice della squadra di Quidditch insieme a lui, il Tassorosso più dolce e comprensivo del mondo che trovava le partite fin troppo violente, portandolo ad assistere solo a quelle in cui giocava la ragazza e a non sostenere neanche le partite dei suoi compagni.

Sapeva che con lui avrebbe potuto sempre parlare di tutto, di tutto tranne che di una dolorosa parte del suo passato.

La vergogna e il dolore erano tutti freni che le impedivano di raccontare a lui o alla sua migliore amica Hermione cosa era successo ormai dodici anni prima.

“Ehi Hailey!” la salutò Louis, altro Grifondoro e uno dei battitori migliori della squadra. Louis e lei erano diventati amici non appena erano stati presi in squadra, ormai tre anni prima.

“Muller? Ti stanno bene i capelli così!” si aggiunse anche Harry Styles, il cercatore, affacciandosi nello scompartimento. Pure con lui era nata una bella amicizia, anche se con entrambi si trattava quasi sempre di parlare di strategie di gioco.

“Grazie capitano, le selezioni per i nuovi saranno tra due giorni giusto?” chiese, sorridendo al pensiero di tornare a volteggiare sulla sua fantastica Nimbus 2000.

“Esattamente, vedi di non mancare! Mi fido del tuo giudizio!” sorrise lui, per poi trascinare Louis nella cabina in cui si erano radunati tutti i compagni.

“Hailey io sul serio non capisco cosa ci trovi in quello sport! Una massa di ragazzi che rincorrono delle palle e che se ne danno di santa ragione! Non vi capirò mai” commentò Liam non appena i ragazzi si furono allontanati.

“Dovresti provare prima di parlare, o almeno non avere paura anche solo di salire su una scopa!” aggiunse guardando il ragazzo “quando mi libero in volo mi sento dannatamente felice, il vento che mi sferza i capelli annulla tutti i pensieri e in quel momento non ho altro a cui pensare se non concentrarmi su quella porta in cui lanciare la pluffa”.

Decidendo per il bene di entrambi che il Quidditch era un argomento delicato viste le diverse posizioni in proposito, decise di smettere di parlare di sport e di rilassarsi, prendendo un libro e iniziando a leggere.

Il viaggio era quasi arrivato al capolinea, la ragazza impiegò qualche secondo in più a infilare la divisa per guardarsi allo specchio che era presente nella cabina.

I lunghi capelli neri le scendevano fin sotto il seno, gli occhi scuri osservavano la sua figura che spariva sotto la divisa, con quel mantello che nascondeva le forme a tutti gli studenti di Hogwarts. Grazie agli allenamenti la ragazza aveva un corpo in salute e in perfetta forma.

“Hailey ti muovi? Devo cambiarmi anche io!” le urla del castano la distrassero, facendola sbrigare nel finirsi di preparare e aprendo poi la cabina, che per la prima volta in sette anni era riuscita ad avere tutta per lei e Liam.


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Angolo Autrice:
Questa storia è - di proposito - in cantiere da veramente moltissimo. Mi sono detta che avrei iniziato a postarla solo nel momento in cui avrei concluso le altre in corso e, visto che sto finendo in questi giorni l'epilogo di "Campus", ho deciso di cominciare a postare questa storia, magari anche per alleviare la quarantena di qualcuno di voi!
Che dire, vorrei davvero sapere cosa ne pensate e conoscere i vostri pareri (magari con una piccola recensione!)
Saluti,
Liz

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Capitolo 2
*** First Day ***





Chapter 1 – First day

“Allora Payne, pensi che quest’anno riuscirai a dichiararti ad Hermione?” chiese lei con un sorrisetto, vedendo il castano arrossire di colpo.

“Shh zitta! Vuoi che ti senta tutto il treno? Lo sai che Hermione sta con Ron Weasley, ti ho scritto un gufo per dirti che lo avevo scoperto proprio a inizio estate!”

“Lo so, ciò non toglie che è con noi due che passa interminabili ore in biblioteca, potresti sempre farti avanti!”

“Lo sai che gli andava dietro già da qualche anno, non ho proprio possibilità ora che ci si è fidanzata!”

“E allora rimani a mangiarti il fegato Payne, hai perso un’occasione!” lo rimbeccò, guardandolo in un misto tra rimprovero e affetto, vedendo la tristezza sul viso del castano.

“La prossima volta che ti piacerà una ragazza, vai da lei immediatamente e confessale quello che provi!”
“Muller come siamo sagge, mangiato pane e saggezza a colazione? Per un Grifone dire qualcosa di sensato è quasi un miracolo!” una voce, che riconobbe fin troppo bene, portò la ragazza a girarsi verso l’entrata della cabina.

“Malik, mi sembrava strano che questo viaggio finisse senza vedere la tua brutta faccia”.

La ragazza dovette ammettere a se stessa che definire Zayn Malik brutto era quasi un’eresia. Lui e Draco Malfoy erano, insieme al suo capitano Harry Styles, i ragazzi più ambiti dell’intera scuola.

Neanche il fatto che i primi due fossero delle viscide serpi serviva a scoraggiare le ragazze di Tassorosso e Corvonero, che continuavano a sospirare non appena uno dei due imboccava un corridoio.

Solo le Grifondoro erano restie a lasciarsi andare ad apprezzamenti sui due Serpeverde, un po’ perché avevano un bel vedere con i loro compagni Harry Styles e Louis Tomlinson, un po’ perché era nel loro sangue da grifoni non voler avere niente a che fare con le serpi.

“Muller vuoi iniziare con le tue rispostacce fin dal primo giorno? Iniziamo bene quest’anno. Sappi che sarò molto meno gentile degli anni passati”

Dal terzo anno infatti la ragazza e il bel moro avevano intrapreso una dura e continua battaglia, armata fino all’ultima battutina velenosa. Al contrario di molti compagni – di entrambe le casate – non erano mai andati su dispetti più pesanti, cosa che invece era successo un paio di volte durante il loro sesto anno.

“Zayn andiamo, lascia perdere questi sfigati e andiamo a prendere le valigie, tra poco si scende dal treno e non dovrò più condividere l’aria con questi pezzenti”.

Si intromise Draco, facendo segno al moro di seguirlo.

Quando scese dal treno, vide in lontananza Hermione Granger e Ron Weasley tenersi per mano.

L’amicizia di Hailey con Hermione era nata durante le tante ore passate a studiare per i G.U.F.O. , quando in biblioteca si ritrovarono allo stesso tavolo per ripassare pozioni.

“Hailey! Liam!” una voce attirò la loro attenzione, distogliendoli dal magico trio.

Un ragazzo biondo e con due magnifici occhi azzurri si stava precipitando verso di loro, con un sorriso in volto.

“Niall!” sorrise lei, andando ad abbracciare un altro dei suoi carissimi amici.

“Ehi, da quanto tempo” esordì Liam. Al contrario di Hailey, che non frequentava nessuno dei suoi amici durante l’estate, il castano e il biondo si erano continuati a frequentare durante il periodo estivo.

“Già, la settimana scorsa forse? Scusatemi se non vi ho raggiunto prima ma sono stato placcato dalla squadra, beata te che sei riuscita a scappare!”

“Styles lo sa che non mi deve coinvolgere in quelle rimpatriate fuori dal campo della squadra! Parlate solo di Quidditch o di quale scherzo fare alle serpi, non li reggo!” scherzò lei, prendendo a spingere il suo baule.

Una volta arrivati nella sala grande, ognuno prese il proprio posto e rimasero in silenzio ad ascoltare o a esultare a tutti i nuovi arrivati nelle varie case.

Liam era stato nominato Caposcuola Tassorosso, quindi aveva da accompagnare i ragazzi del primo anno al dormitorio. Il Caposcuola di Grifondoro era Hermione, mentre Hailey e Niall erano stati nominati prefetti. Ciò li escludeva dall’accompagnare i primini al dormitorio ma non dalle ronde notturne, che sarebbero iniziate tra due giorni.

Durante il secondo anno, erano state apportate diverse modifiche ai vari compiti di questi due ruoli: Se infatti prima erano i prefetti a dover accompagnare gli studenti nei proprio dormitori, questo compito era passato al Caposcuola. Inoltre, mentre prima tra prefetti non ci si poteva togliere punti a vicenda, da quel momento era diventato possibile (gli unici esclusi rimanevano solo i quattro Caposcuola, che potevano subire la perdita di punti solo dai professori). Di norma erano i Caposcuola a organizzare le varie ronde notturne ma, a seguito di un problema creato da un Caposcuola due anni prima, questo compito era passato alla professoressa McGranitt, che comunicava i vari turni ai responsabili delle case. I prefetti possono togliere punti anche quando non sono in ronda ma esclusivamente nel raggio di Hogwarts, nel caso accada qualcosa al di fuori della scuola (come per esempio nelle gite ad Hogsmaede), solo i Caposcuola hanno il potere di punire i trasgressori, dovendo tuttavia riportare il tutto al professore responsabile.

Aveva visto i vari corsi che seguiva quell’anno e il giorno dopo sarebbe stato molto impegnativo, partendo dalla prima ora in cui aveva pozioni insieme alle serpi.

Come immaginato, neanche il primo giorno grifoni e serpi si diedero pace.

Neville Paciock, uno dei bersagli preferiti per gli scherzi, aveva fatto esplodere il suo calderone dopo che qualcuno aveva infilato un’erba velenosa nella sua pozione.

“Dio, sono tutti così infantili” commentò Hermione, in un momento in cui sia lei che la ragazza si erano avvicinate alla dispensa delle erbe.

“Non me ne parlare, hai visto Hazza? Sta cercando di fare lo stesso con il calderone di Malfoy. Almeno puntasse a qualcuno meno sveglio, le serpi ne sono piene! Malfoy che è il migliore di tutto il corso ti pare che non si accorge di una cosa del genere?”

“Styles! Cosa diamine stai facendo?” alzò la voce Zayn, bloccando la mano del riccio sospesa a mezz’aria sopra il calderone che apparteneva a lui e Malfoy.

“Dieci punti in meno a Grifondoro, siete partiti bene non c’è che dire. Quest’anno la coppa delle case ve la sognate se partite con un meno dieci punti” commentò Piton, rispedendo Harry verso il suo banco.

 

“Non li sopporto davvero” esclamò per la centesima volta la mora quel giorno. I grifoni avevano perso altri venti punti, a fronte dei trenta che era riuscita a racimolare Hermione durante la lezione.

Quella sera, dopo la cena nella sala Grande, si era ritirata sulla torre di astronomia ad ammirare le stelle.

Fin da quando era piccola la ragazza aveva sempre avuto una grande passione per le stelle e per le varie costellazioni, merito del padre che le aveva trasmesso quell’amore quando era piccola.

“Muller, sapevo che ti avrei trovato qui, sei davvero monotona” una voce distrasse la ragazza dai suoi pensieri.
“Malik, quale piacere. Rovinarmi la giornata non ti basta? Ora anche la digestione?” commentò lei, girandosi per affrontare il moro.

“Sai che la mia gioia più grande è darti fastidio, di che ti stupisci dopo tutti questi anni?” fece retorico lui “ma non temere, quest’anno ho trovato un modo davvero originale per farlo”.

“Sarebbe?” chiese la ragazza, incrociando le braccia al petto e fissando malamente il moro.

“Basterà ricattarti, visto che ora conosco il tuo segreto”.

La castana si pietrificò all’istante, aveva immediatamente capito di cosa parlasse il ragazzo che le stava di fronte.

“Non è possibile che te l’abbia detto” commentò solo, rimasta sconvolta dalla notizia.

“Infatti non me l’ha detto nessuno, l’ho semplicemente scoperto. Chissà cosa penserebbero i tuoi cari grifoncini se lo sapessero… già, chissà” con un sorrisetto maligno, 

Zayn si voltò agitando una mano in segno di saluto “sarà molto divertente quest’anno, ne sono sicuro”.

“Cavolo, sono finita”.


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Angolo autrice!

Ebbene si, eccomi già qui con il primo capitolo! Avendone tanti già pronti, non sono riuscita a resistere!
Spero che questa storia vi piaccia e che vogliate continuare a seguirla!
Saluti,
Liz

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Capitolo 3
*** Truth ***




Chapter 2 –Truth


“Hailey si può sapere cosa ti prende oggi?” commentò Ron addentando l’ennesima fetta di carne di quella sera.

“Niente, non ho niente. Perché non fate altro che chiedermelo?” commentò la ragazza esasperata, visto che prima del ragazzo già Hermione, Liam e perfino la professoressa McGranitt le avevano chiesto cosa avesse, visto che era palesemente distratta.

“Andiamo, per essersene accorto perfino Ron” Hazza ricevette un’occhiataccia dal rosso, portandolo ad alzare le mani in segno di resa “scusa amico, non era propriamente un insulto lo sai vero?” ridacchiò, tornando a guardare l’attenzione di quel pranzo.

“Non ho nulla, mi avete fatto passare perfino la fame con la vostra curiosità!” sbattendo le mani sul grande tavolo in legno massello, la ragazza si alzò e si diresse al di fuori della sala Grande.
 
 


“Spero che sia una cosa urgente, ti ho sempre detto di darmi appuntamento qui solo se si tratta di vita o di morte, cugina” un ragazzo raggiunse Hailey nella torre di astronomia.

Stessa situazione, diverso ragazzo.

“Certo che sì! Prima di tutto, come hai potuto permettere che Malik scoprisse il nostro segreto? Seconda cosa, come hai fatto a essere così cretino da lasciare che accadesse?!”

“Piano con le parole tigre, non ricordo ti averti mai permesso di parlarmi con tutta questa confidenza”

“Andiamo Draco! Sono tua cugina! Ricordi il primo anno? Proprio in questo preciso luogo abbiamo promesso che nessuno avrebbe mai scoperto che siamo parenti. Come hai potuto lasciare che accadesse?”

“Muller, smettila di parlarmi con questo tono. Zayn l’ha scoperto perché ha passato una settimana al Manor e per caso siamo finiti nella stanza con gli arazzi di famiglia.

Non aveva notato nulla e poi ha fatto caso al cognome di tua madre, secondo te esistono tanti Muller in Inghilterra?”

Alzando gli occhi al cielo e sbuffando, la ragazza capì che ormai il danno era stato fatto.

“Ha detto che vuole ricattarmi, ne sai nulla?”

“Non lo so e non mi interessa. Zayn comunque può rompere le scatole ma non rappresenta un pericolo, al contrario dei tuoi amichetti che quest’anno stanno davvero esagerando. Servirà qualche scherzo fatto per bene da noi maestri per rimettervi in gira”.

“Parlare con te è davvero stimolante cugino, non c’è che dire”.

Una volta abbandonata la nota di acidità, la ragazza si prese due secondi prima di fare una domanda al biondo.

“Come stanno zia e zio?”

Il ragazzo, non aspettandosi una domanda del genere, rimase un secondo interdetto.

“Cosa te ne può importare di come stanno? Non mi sembra tu abbia mai avuto un gran legame con loro”

“Come sempre sei delicatissimo, scusami se al mondo ho quattro parenti e tre di loro siete tu, tua madre e tuo padre. Fai finta non ti abbia chiesto nulla e cerca di contenere Zayn, non possiamo certo lasciare che altre persone lo scoprano no? Chi lo sentirebbe zio Lucius se accadesse! Oh aspetta, visto che non mi rivolge la parola da quando ho sei anni, penso proprio che toccherebbe a te” il sorrisetto della ragazza, marchio inconfondibile dei Malfoy, diede molto fastidio a Draco.

“Non commettere errori e non succederà nulla. Ora vado, abbiamo rischiato già troppo”.

Senza aggiungere una parola, il biondo si voltò per poi andarsene.
 
Prendendo un profondo respiro, anche la mora lasciò la torre di astronomia, pronta a tornare nel suo dormitorio.
 

Il giorno seguente la ragazza era di vedetta insieme a un prefetto Corvonero. Stavano controllando il terzo piano quando le scale decisero di cambiare.

“Senti Muller, io continuo per di qua e tu torni al terzo piano ok? Così finiamo prima e possiamo tornarcene in camera. Domani ho pozioni con le serpi e non voglio rischiare di essere troppo distratto come il tuo amico Paciock” il corvo ghignò, alludendo alla distrazione nota a tutta Hogwarts del Grifondoro.

“Vai pure Stone, ci penso io qui” disse, decidendo di non dare adito alle parole del corvo.

Stava perlustrando il corridoio quando dei rumori provenienti da una delle aule la distrassero.

“Lumos” chiamò, facendo scaturire dalla sua bacchetta una luce in grado di irradiare l’intera stanza.

“Chi c’è? Sono Hailey Muller, prefetto Grifondoro. Chiunque tu sia, non dovresti trovarti qui”

“Davvero Muller? Ne sei sicura?” quella voce, inconfondibile per la ragazza, confermarono i suoi dubbi quando cominciò a distinguere la figura di Zayn Malik seduto comodamente sulla cattedra di quell’aula in disuso.

“Malik cosa ci fai qui? Non dovresti dare il buon esempio visto il tuo essere un prefetto dei Serpeverde?” continuando a illuminarlo con la bacchetta, la donna si avvicinò al ragazzo.

“Muller, questo è il mio posto di relax, ti pregherei di non disturbarmi più” continuò lui, con addosso un sorrisetto davvero irritante per la castana.

“Se non torni subito nel tuo dormitorio comincerò a far perdere tanti di quei punti alle tue care serpi che ti lasceranno fuori dal dormitorio per una settimana”

“Forse ci confondi con quei babbei dei tuoi compagni, la nostra lealtà è molto più forte di quella di cui vi vantate voi” nel mentre che parlava, il moro si era avvicinato alla ragazza, affrontandola con lo sguardo nonostante si trovasse ancora sotto la mira della bacchetta di quest’ultima.

“Dieci punti in meno a Serpeverde” professò la mora, sorridendo malignamente e continuando a tenere sotto tiro il moro.

“Parlando di lealtà, chissà cosa ne penserebbero i tuoi cari e onesti compagni se sapessero che sei la cugina del Re delle serpi”

“Neanche Draco vuole che si sappia, usa la tua lealtà per rispettare il suo volere invece che minacciare me”

“Oh, dove sarebbe il divertimento allora?” il moro si avvicinò, fino a posare una mano sulla bacchetta della castana e facendogliela abbassare.

Accorciando ancora di più le distanze, arrivò a pochi centimetri dal volto di Hailey sfiorando con le labbra il suo orecchio.

“Ora esci da questa aula e mi lasci rilassare, ok?”

La ragazza rimase per qualche minuto in silenzio e immobile, non aspettandosi una così improvvisa vicinanza con il ragazzo che l’aveva presa in giro fin dal loro primo incontro.

“Malik, sono un prefetto e se ti dico di tornare nel tuo dormitorio, tu ci torni” parlò a denti stretti, cercando di far trasparire tutta la serietà delle sue parole.

“Hailey, Hailey, Hailey… alla fine sono solo un bravo e onesto prefetto che ha confuso i turni di ronda, invece che stasera sono di turno con un Tassorosso domani. Può capitare no? Come ti dicevo, starei molto attenta a minacce e simili visto che conosco il tuo segreto”.

“Vai al diavolo Malik, vedi di non farti trovare mai più qui” la mora strinse forte la bacchetta tra le dita e poi tornò nei corridoi, lasciando il moro con un sorrisetto soddisfatto in volto.



“Muller, ma quanto ci hai messo per controllare un piano?” le chiese il Corvonero, tornato da un bel pezzo dalla sua perlustrazione.

“Stone, ho dovuto controllare un’aula perché mi sembrava di aver sentito un rumore. Continuiamo?”

La ragazza si avviò verso il prossimo corridoio, quando ad un tratto si accorse di non essere seguita. Il ragazzo era infatti rimasto fermo nel bel mezzo del corridoio e continuava a guardare la bacchetta che rigirava tra le mani.

“Stone? Ci sei?”

“Muller… no, niente. Lascia perdere. Continuiamo la ronda” si arrese il ragazzo, superando Hailey e dirigendosi verso l’ultimo corridoio da controllare.
 
Quando la ronda terminò, i due ragazzi si separarono.

La castana, invece che tornare direttamente al suo dormitorio, deviò per la torre di Astronomia.

C’era un qualcosa, in quel luogo, che le trasmetteva pace e serenità come nessun altro posto riusciva.

Appoggiata contro una colonna stava contemplando il cielo scuro e portatore di una prossima tempesta quando un miagolio la distrasse.

Abbassando gli occhi, si ritrovò un gatto nero che la fissava.

“E tu cosa ci fai qui? Sei scappato da qualche dormitorio?” le chiese lei, quasi aspettandosi una risposta.

Si avvicinò cauta, avendo paura che il gatto potesse soffiarle o graffiarla.

“Che occhi che hai…” contemplò, rimanendo per un secondo abbagliata dalla bellezza di quel marrone scuro.

Sempre cautamente, si avvicinò al gatto fino a posargli una mano sulla testa, prendendo ad accarezzarlo.

“Pensavo che ai gatti non piacesse il brutto tempo, sei strano eh? Beh, rimani pure qui a guardare il cielo incupirsi allora” sempre accarezzando il gatto, la mora tornò a guardare il cielo buio e tetro.

“Mi rilassa sai gatto? Trovo che perdersi nell’oscurità sia il miglior modo per lasciar uscire i pensieri negativi da dentro se stessi e per lasciar entrare la luce, un po’ come quando dopo la tempesta arriva la luce del sole”.

La ragazza era perfettamente cosciente di aver formulato il pensiero più profondo della giornata con testimone solo un gatto, nonostante quello si sentì capita e compresa perché sorridendo guardò il suo nuovo amico a quattro zampe.

“Ora devo andare a dormire, domani ho lezione con le serpi velenose e non posso certo permettermi errori di distrazione” si interruppe un attimo, guardando nuovamente il felino “non è che appartieni a un Serpeverde vero? Sembri troppo buono e tranquillo per essere di qualcuno di loro”.

Il gatto nero continuava a fissarla, beandosi delle carezze che la castana gli stava riservando.

“In ogni caso, spero di rivederti presto gatto… quale sarà il tuo nome? Spero non qualcosa di ridicolo come Fuffy o Kitty”. Un miagolio più aggressivo fece fermare un attimo la castana dal fare le coccole al felino, guardandolo attentamente “ti sei davvero offeso? Non è che sei davvero di una Serpe? Così orgogliosi” quasi scoppiò a ridere, nella solitudine di quella serata stava passando dei momenti bellissimi con un animale che non sapeva neanche se avrebbe di nuovo visto.

“Beh, sperando di non crearti troppa confusione, penso che ti chiamerò Shadow” allo sguardo confuso del micio, sul viso della mora si aprì un sorriso ancora più grande

“Che c’è? Non ti piace? Beh o ti chiamo Shadow o ti chiamo Fuffy, fai la tua scelta” dandogli un piccolo buffetto sul muso – cosa che portò il gatto a scuotere il muso per liberarsi dal fastidio – la castana si alzò.

“Deciso, ti chiamerai Shadow da stasera… spero davvero di vederti di nuovo, sei un buon amico” sorridendo, salutò il gatto e tornò verso le scale, diretta al suo dormitorio.
 
 
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Angolo autrice:
Buonasera a tutti! Iniziamo sempre di più a conoscere i personaggi della nostra storia, cosa ne pensate? Il "segreto" di Hailey (o almeno, una parte del segreto) è uscito fuori, una cosa di cui sono a conoscenza solo Hailey, Draco e ora il nostro Zayn!
saluti,
Liz

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Capitolo 4
*** Reject ***




Chapter 3 – Reject

Era appena terminato il secondo allenamento dei Grifondoro e Hailey si era diretta insieme a Ginny a fare una doccia ristoratrice. Durante il primo incontro erano stati selezionati i nuovi componenti della squadra e confermati i ruoli avuti fino all’anno prima:

Harry Styles era il cercatore, l’unico incaricato di trovare il boccino d’oro e porre fine alla partita.

Ron Weasley era stato confermato nuovamente come portiere.

Hailey, Ginny Weasley e un nuovo ragazzo erano i cacciatori, incaricati di mandare la Pluffa negli anelli della squadra avversaria e Louis e Niall erano invece i battitori, incaricati di proteggere i cacciatori e il cercatore dai bolidi.

Delle urla provenienti dallo spogliatoio maschile distrassero le due ragazze, che una volta terminata la doccia si erano fermate a parlare mentre si rivestivano.

“MALEDETTE SERPI!” La voce del loro capitano le portò a correre fuori, trovandosi davanti i cinque ragazzi appartenenti alla squadra completamente colorati di viola, capelli compresi.

Indecise tra lo scoppiare a ridere o infuriarsi per lo scherzo fatto ai propri compagni, entrambe rimasero in silenzio mentre ascoltavano tutti gli epiteti poco gentili che i ragazzi stavano mandando ai Serpeverde.

“Almeno hanno avuto la decenza di non entrare in uno spogliatoio femminile” commentò la rossa, apprestandosi a salutare tutti.

“Hailey, eccoti qui, ti stavo aspettando per andare in biblioteca” quel dolcissimo Tassorosso, nonché migliore amico della castana, aveva atteso pazientemente che la ragazza finisse gli allenamenti per poter andare insieme.

Hailey si domandò più volte come nel corso degli anni non fosse caduta nel fascino del ragazzo, praticamente perfetto sotto ogni punto di vista.

Si rispose da sola quando lui la strinse a se, facendogli sentire una protezione fraterna che non aveva mai avuto, essendo figlia unica.

“Andiamo Liam, la tua dolce Hermione ci starà aspettando” pizzicandogli un fianco, la ragazza si divertì a mettere in imbarazzo il povero tasso che al solo sentir pronunciare quel nome arrossì.

Avevano quasi imboccato il corridoio della biblioteca quando entrambi si sentirono sollevare di colpo da una forza misteriosa.

“Ma cosa diamine succede?!?” gridò la castana, tentando di afferrare la sua bacchetta per sferrare un contro-incantesimo ma finendo solamente per farla cadere a terra.

“Liam! Prendi la bacchetta e tiraci giù!”

“Vorrei, ma non posso! L’ho lasciata in dormitorio sapendo che tanto dovevamo solamente studiare un’oretta” si scusò il castano, accorgendosi piano che stava finendo non solo sospeso in aria, ma anche a testa in giù.

“Ragazza hai delle belle gambe, dovresti scoprirle un po’ di più” un ragazzo, accerchiato da altri tre, si avvicinò ai due ragazzi che ora si trovavano sospesi a mezz’aria e sotto sopra.

Lo sguardo di tutti era rivolto verso la gonna della ragazza, che a fatica stava cercando di tenersi attaccata alle gambe per non farla scivolare e scoprire tutta la sua parte inferiore.

“Siete dei vermi, non delle serpi! Questo va ben oltre i soliti scherzi! Cosa pensate di fare?!?” nonostante sembrasse solo rabbia quella che animava la ragazza, la verità era che internamente si stava sentendo umiliata e denigrata come non mai.

Vide avvicinarsi un’altra coppia di ragazzi che indossavano la divisa di Serpeverde e per un attimo temette che a distanza di pochi minuti l’intera casata si sarebbe riunita sotto di loro per umiliarli.

Quando riconobbe le due figure che si stavano avvicinando, volle quasi sotterrarsi o volare fino al piano superiore.

Draco e Zayn erano ormai a pochi passi dal gruppo e praticamente sotto di loro e nessuno dei due accennò a dire anche solo una parola, nonostante un solo loro gesto avrebbe fermato i giochi.

“Perché mai Draco dovrebbe aiutarmi? Non ci parlavamo da quasi un anno prima del nostro incontro l’altra sera… e Malik? Posso solo sperare che almeno se ne vadano e non continuino a godersi lo spettacolo” pensò tristemente la mora, cominciando a sentire gli occhi leggermente lucidi.

Un’altra cosa che la stava infastidendo era la brutta sensazione che si prova quando si sta troppo tempo a testa in giù, portandola ad avere i primi accenni di mal di testa.

“Da quanto tempo stanno così?” chiese Draco, lanciando una fugace occhiata alla cugina.

“Da qualche minuto Malfoy, sei arrivato giusto in tempo per lo spettacolo”

“Come se potessero interessarmi un Tasso e una Grifona” commentò lui, portando le mani in tasca e continuando a camminare per il corridoio.

Al biondo non era sfuggito però quella breve occhiata che la cugina le aveva mandato, di pura disperazione e una palese richiesta di aiuto.

“Comunque, Madama Pince stava venendo verso questa direzione, quindi vedete di non farci perdere punti inutilmente” concluse, prima di voltare la testa e proseguire a camminare.

“Grazie!” commentò la serpe che stava ancora tenendo sospesi i due ragazzi, facendoli scendere neanche troppo delicatamente dopo pochi secondi.

“Tu brutto-“ la ragazza appena scesa a terra aveva preso la bacchetta, che ora impugnava contro il ragazzo.

“Sei a conoscenza del fatto che hai appena appeso a testa in giù un prefetto e un Caposcuola? Cinquanta punti in meno a Serpeverde per aver mosso atti di bullismo all’interno dell’istituto. Ora vattene prima che inizi a ricordare le schifose parole che mi hai rivolto e decida di toglierne altri cinquanta!” la voce gelida ma severa e ferma portò il ragazzo a sbiancare, non essendosi accorto fino a quel momento di cosa aveva fatto.

Una volta che i ragazzi si furono allontanati Hailey tornò vicino a Liam, che era stato in silenzio per tutto il tempo. Il castano si reggeva forte la testa e continuava a aprire e chiudere gli occhi.

“Liam! Ti senti male? Vuoi che ti porti in infermeria?”

“Tranquilla Hailey, va già molto meglio. Mi dispiace essere stato così inutile” tenendosi ancora la fronte, il ragazzo si alzò e sorrise debolmente all’amica. “Vado nel dormitorio a riposare prima di cena, non preoccuparti” dando un veloce abbraccio alla ragazza, Liam si voltò diretto verso la casa dei Tassorosso.

  
Quella sera in sala Grande tutto sembrava essere tornato alla normalità. La ragazza stava chiacchierando con Hermione e Niall quando vide i due amici ammutolirsi e fissare una figura alle sue spalle.

Girandosi, riconobbe come prima cosa la divisa Corvonero che il ragazzo in questione indossava. Per seconda, che la persona in quel momento davanti a lei era Hugh Stone, il prefetto con cui aveva fatto la ronda di guardia la sera prima.

Si voltò un attimo verso il tavolo Corvonero e si accorse che metà di loro li stavano fissando.

“Stone, posso esserti utile?” chiese, girandosi con il busto per fissare il Corvo.

“Muller, ieri volevo chiederti una cosa, una cosa che intendo chiederti adesso!” alzando leggermente la voce, il ragazzo aveva attirato l’attenzione anche di metà tavolo rosso e oro e anche quello dei tassi, che si trovava alla loro destra. Solo le serpi a quel punto mancavano all’appello per rendere quella conversazione studiata da tutta la sala Grande.

Non fece in tempo a pensarlo, che anche qualche divisa argento e verde cominciò a voltarsi, un po’ perché il vociare della sala era diminuito e un po’ perché la corporatura di Stone, insieme ai colori nero e blu che stonavano con tutto l’oro e il rosso che aveva intorno, attiravano immediatamente l’attenzione.

Tornando a concentrarsi sull’oggetto dell’attenzione di tutti, Hailey attese che riprendesse a parlare.

“Chiedimi allora” cercò di incoraggiarlo lei, più che altro per togliersi tutti quei fastidiosi occhi di dosso.

“La prossima settimana ci sarà un’uscita a Hogsmade e vorrei che tu ci venissi con me! Anzi, vorrei che tu facessi tutto con me perché mi interessi e voglio essere il tuo ragazzo!”.

Il silenzio che seguì quella frase fu così tombale che perfino il tavolo dei professori si azzittì, seguendo attentamente quell’improvviso intrattenimento.

Hailey era rimasta completamente pietrificata, non sapendo cosa poter rispondere a una domanda del genere. Conosceva a mala pena il ragazzo, per puro miracolo sapeva il suo nome.

“Stone io… non ti conosco neanche si può dire! Come faccio a piacerti se neanche tu mi conosci?”

“Beh, quello non importa, sei bella e mi piaci!” parlò lui, facendo finalmente capire alla mora che sicuramente non era il suo carattere a interessare al Corvo.

“Beh, se la metti così allora devo darti un rifiuto secco.” Parlò lentamente, cercando di far capire al Corvo che non ci sarebbero state speranze “Neanche a dire che ti interesso davvero, come fai a basarti solo sull’estetica? Le persone come te non mi interessano, mi dispiace”.

“Come ti permetti?” sbottò il ragazzo, perdendo ogni singola traccia di imbarazzo – o finto imbarazzo – e guardando duramente la castana.

“Mi permetto eccome, puoi allontanarti adesso? Stavo parlando con i miei amici prima che ci interrompessi” una risata sguaiata da parte del tavolo dei Grifondoro e dei Tassorosso portò il ragazzo ad allontanarsi di corsa. Le serpi sorridevano maligne, in modo molto più controllato delle prime due citate. Il tavolo completamente silenzioso era invece quello dei Corvonero, che la fissavano con odio.

“Ecco, non bastava avere le Serpi contro per puro istinto di rivalità, ora avrò anche i corvi!” si lamentò lei, cercando comprensione nei suoi amici.


 
“Muller, fai strage di cuori eh? Anche se non riesco a spiegarmi come sia possibile” Zayn le si era avvicinato una volta usciti entrambi dalla sala Grande.

“Malik, oggi sono davvero di cattivo umore, non cominciare anche tu che oggi ne ho le scatole piene di tutti!”

“Aggressiva eh” fece lui alzando le mani in alto, come a simulare un gesto di resa “va bene, ti lascerò stare per oggi ma non prenderci l’abitudine. Comunque complimenti, hai davvero delle belle gambe” concluse sorridendo, ricordando quando aveva visto la Grifona appesa a testa in giù.

“Vai a quel paese Malik!” rispose urlando, separandosi dalla Serpe e allontanandosi.

 
____________________________________________
 
Angolo autrice:
Buona Pasqua a tutte!
Dopo qualche giorno di inattività, eccomi qui con un nuovo capitolo! Ce ne sono ancora altri già pronti, quindi a breve aggiornerò!
Vi sta piacendo come sta procedendo la storia?
saluti,
Liz

 

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Capitolo 5
*** Play Dirty ***




Chapter 4 – Play Dirty

“Attenzione signori e signore! La prima partita del torneo di Quidditch si sta rivelando una delle più sanguinolente degli ultimi anni! Si direbbe proprio che le due squadre stiano riversando tutta la loro energia e grinta in questa partita! Ma vediamo ora Malfoy schivare per poco il boccino d’oro, che invece si libra in aria e sfugge anche alla presa di Styles. Nel mentre i cacciatori di entrambe le squadre stanno accumulando parecchi incontri ravvicinati con i bolidi! Sembra proprio che i battitori oggi non riescano a proteggere la propria squadra! Ed ecco l’ennesimo colpo alla Muller, che perde quota velocemente fino a fermarsi a pochi metri dal campo”

La ragazza aveva nella testa la voce di Dean Thomas, che da bravo telecronista stava descrivendo quella partita con i Serpeverde.

La rivalità e l’aggressività che si stava riversando in quella partita era a dei livelli allucinanti, la ragazza aveva preso così tanti colpi dai bolidi da aver perso quota già almeno un paio di volte nella prima ora di partita.

“Muller attenta!” alzando lo sguardo, fece a mala pena in tempo a portarsi il braccio all’altezza del viso che un bolide la colpì, causandole un dolore lancinante al braccio e facendole perdere l’equilibrio fino a farla cadere dalla scopa e finire a terra, che per fortuna si trovava giusto un paio di metri sotto di lei.

Il fischio che segnava una pausa fermò il gioco, mentre i ragazzi rosso-oro si avvicinavano alla mora.

“Tu! Sei sospeso per il resto della partita!” urlò Madama Bumb, l’arbitro della partita, al Serpeverde che aveva appositamente indirizzato il bolide contro la ragazza già ferita.

Hailey si stava tenendo il braccio, mordendosi il labbro fino quasi a farlo sanguinare per quanto dolore le provocava. Subito si avvicinò Madama Chips -  l’infermiera -  per curarla.

Si era rotta un osso del braccio, tanto era stato potente il colpo ricevuto.

Sotto ordine di Madama Chips fu costretta ad andare in infermeria per riposarsi, nonostante con un semplice incantesimo le era già stato sistemato l’arto.

Prima di uscire dal grande campo che ospitava le partite lanciò uno sguardo ai suoi compagni augurandogli di battere i loro rivali. Senza volerlo, lo sguardo gli cadde su un paio di occhi scuri che la continuavano a fissare.

Ovviamente nessuno dei Serpeverde si era avvicinato a lei. Ciò nonostante, due di loro in particolare continuarono a fissarla fino a quando non uscì dal campo.

Il pomeriggio passò lento, allietato solo dall’arrivo di Liam e poi da alcuni compagni di squadra che volevano comunicarle che la partita era stata vinta dai Grifoni.

Liam ovviamente si era presentato in infermeria una decina di minuti dopo il suo arrivo, rimanendo a farle compagnia per almeno un’oretta

Finalmente verso le 20,00 Madama Chips la dimise, permettendole di andare a cenare.

Fu subito accolta dai suoi amici, che le fecero tornare il buonumore.

Quella sera era Niall a dover fare la ronda, insieme a un Tassorosso che la mora non conosceva.

Dopo aver dato la parola d’ordine al ritratto della signora Grassa, poté accedere ai dormitori rossi e oro.

“Sai Hay, Malfoy ha sospeso il ragazzo che ti ha lanciato il bolide per anche la prossima partita, nonostante Madama Bumb lo avesse sospeso solo per quella di oggi. Praticamente giocherà solo nella partita con i Corvonero a fine anno, perdendosi quella contro i Tassorosso”.

Ogni casata infatti giocava tre partite ufficiali all’anno, una contro ogni squadra. Le amichevoli invece erano molto più frequenti, tanto che si sarebbe trovata a giocare nuovamente contro le Serpi tra meno di una settimana.

La notizia che le riportò l’amica la sorprese molto, cercò però di non dare molta importanza all’informazione appena avuta, dandosi spiegazioni che nulla centravano con lei.

La ragazza quel giorno si sentiva tremendamente distratta, cosa che la portò a sgattaiolare alla torre di astronomia una volta che tutti i suoi compagni ebbero lasciato la sala comune.

Mentre stava salendo l’ultima rampa di scale, si ritrovò il viso alla stessa altezza di Shadow, il gatto nero incontrato qualche sera prima.

“Ma ciao amico mio, stavi andando via?” osservò lei sorridendo divertita, vedendo come il gatto si trovasse in cima alle scale come se fosse in procinto di lasciare la torre.

“Rimani un po’ a farmi compagnia? Che ne dici?” prendendolo in braccio, si avvicinò a una piccola rientranza che lei utilizzava per sedersi e si mise il gatto sulle gambe, accarezzandolo e fissando il cielo fuori.

“Oggi è stata una giornata serena, con un bel tempo parecchio insolito per la stagione. Nonostante questo la mia giornata è stata nera, lo sai?” prendendo il silenzio del gatto come un invito a continuare, la ragazza proseguì “Questa mattina abbiamo giocato contro i Serpeverde. Ho perso il conto di quanti bolidi mi abbiano colpito, mi sento ancora tutta indolenzita. Inoltre sai Shadow… questi giorni non sono affatto facili per me”

Fermandosi un attimo dal coccolare il gatto, la mora rimase immobile a fissare l’orizzonte, sentendo già gli occhi pizzicare.

Un miagolio la fece tornare in sé, abbassando lo sguardo sul suo piccolo amico a quattro zampe.

“Scusa Shay, non voglio intristirti, non sono proprio il tipo”. Ridacchiando per l’assurdità della conversazione – assurda quasi quanto l’interlocutore con cui la stava affrontando – Hailey si alzò in piedi e cominciò a passeggiare per la torre, beandosi la leggera brezza che si stava alzando.

“Domani pioverà sicuramente, si sente nell’aria” annunciò, tornando verso il gatto.

Un gufo planò proprio in quel momento davanti alla ragazza, cosa che portò il gatto nero a pararsi davanti all’animale soffiando.

“Tranquillo Shay, tutto ok” cercò di calmarlo Hailey, slegando al contempo il messaggio dalla zampa del gufo per poterlo liberare subito.

Una volta aperto il messaggio, calde lacrime iniziarono a caderle dal viso.

“Sapevo fosse lui… l’unico problema è che non trova mai la forza di farlo dal vivo ma solo attraverso questi messaggini…” .

Una volta lasciata un’ultima carezza sul muso di Shay, la mora si alzò in piedi.

“Oggi non è proprio serata, probabilmente non lo sarà neanche domani ma almeno non sarò tutta intorpidita per colpa dei bolidi… ci vediamo Shay”.

 
Si attardò un pochino di più sopra le scale – che ovviamente amavano cambiare – e si ritrovò nei corridoi vicini alla Sala Grande, i più centrali in confronto al castello e equidistanti da tutte e quattro le casate.

“Ma tu guarda, ci sono davvero un sacco di prefetti in giro stasera”.

Una voce la distrasse, portandola a girarsi di corsa verso quella fonte di rumore.

“Niall? Sei tu?” chiese, una volta riconosciuta la chioma bionda dell’amico.

“Per tua fortuna sì, si può sapere cosa ci fai qui in giro a quest’ora? Meno male che ti ho trovato io e non Missy! Altro che Tasso, quella è una Serpe mancata! Dovevi vedere come ha tolto punti a chiunque fosse fuori dal dormitorio anche solo dopo un minuto dal coprifuoco! Davvero, davvero intransigente. Passa per la prima scala qui sulla destra e poi fatti quel paio di corridoi al terzo piano, dovresti riuscire ad evitarla e ad arrivare in dormitorio”.

“Grazie biondo, sei un amico” sorridendo, la mora si voltò e cominciò a camminare velocemente, chiedendosi mentalmente a chi si riferisse l’amico quando ha detto che c’erano un sacco di prefetti in giro quella sera.

Quasi senza rendersene conto, al secondo corridoio che stava percorrendo si interruppe.

Fissava la porta dove tre giorni prima aveva beccato Malik e, dondolandosi sui talloni, si domandò se fossero affari suoi entrare per
controllare se ci fosse.

Facendosi coraggio, girò il pomello della porta e entrò, tenendo alta la bacchetta.

“Sul serio tasso? Hai deciso di darmi il tormento? Ormai i venti punti alla mia casata li hai tolti, non sei soddisfatta?”

“Malik, non sono Missy. Tu comunque avendo già fatto perdere dei punti a Serpeverde dovresti tornartene in dormitorio”.

La voce lo fece subito scattare, facendolo avvicinare alla flebile luce che fuoriusciva dalla bacchetta della ragazza.

“Ma tu guarda, neanche tu dovresti essere qui però giusto? Oggi è Horan di turno, non di certo tu”.

“Sono tornata in infermeria perché quei gorilla dei tuoi compagni me ne hanno suonate di santa ragione, sono giustificata”

“Ah si? E dimmi, che strada fai dalla torre di Astronomia all’infermeria? Perché giurerei di averti visto prima. Avevo il dubbio di aver visto male ma ora ne ho la certezza”.

“Cosa io sia andata a fare lì non sono affari tuoi. Comunque non dovrem-“

“Chi c’è? Sono Missy Lyin, prefetto Tassorosso e ti ordino di uscire fuori se non vuoi che alla tua casa vengano tolti cinquanta punti immediatamente!”

“Di nuovo no! Vieni qui, muoviti!”.

La ragazza ebbe a mala pena il tempo di rendersi conto che una mano la stava strattonando che si ritrovò nascosta in un piccolo spazio tra un armadio delle dispense, il muro e il corpo del Serpeverde che la teneva ferma con un braccio intorno alla vita.

“Non so te, ma non voglio far perdere altri punti ai miei compagni, quindi fai silenzio” le sussurrò lui in un orecchio, causandole più brividi di quanti le piacque ammettere.

“Missy sicuramente avrai sentito male, queste aule sono deserte”. La voce di Niall si sovrappose a quella del Tasso. Probabilmente, credendo che si trattasse solo dell’amica, stava tentando di evitare che venisse scoperta.

“Mah Horan, non ne sono sicura, voglio controllare meglio”.

“Lyin ti prego, finiremo la ronda domani mattina se ti metti a ispezionare tutto. Andiamo, forza”.

Arrendendosi, il tasso e il biondo lasciarono l’aula in disuso, lasciando i due respirare.

Hailey si rese conto di essere ancora appiccicata a Zayn, con le mani sul suo petto.

Si rese conto anche che la cosa era molto piacevole, cosa che non avrebbe mai sospettato. Probabilmente tutti gli allenamenti di Quiddicth avevano portato a degli ottimi risultati.

“Muller, sbaglio o ci stai prendendo gusto a starmi appiccicata?”

“Mai nella vita Malik, che schifo” si allontanò di corsa dal ragazzo, alzando la bacchetta come a voler rimarcare più distanza.

“Beh schifo proprio non direi, vista la faccia da ebete che avevi mentre mi stavi spalmata addosso”.

“Ma sentilo! Io spalmata addosso a te! Al massimo è il contrario! Serviva nasconderci in quel posto minuscolo? Probabilmente eri tu che mi volevi appiccicata a te!” contrattaccò lei, sorridendo soddisfatta per essere riuscita a trovare una risposta.

“E se fosse esattamente come hai detto?”

La risposta del moro la destabilizzò completamente, portandola a sgranare gli occhi dalla sorpresa.

“Wow Muller, è così facile farti fessa? Ci credo che non sei finita tra i Corvonero!” ridacchiando in quel modo unico che è caratteristico delle Serpi, il ragazzo si prese gioco della Grifona senza pudore.

“Malik, stavo solo cercando di trattenere il conato che mi era salito, non farti strane idee”.

“Certo, come no. Comunque andiamo adesso, prima che quella svitata torni! Non posso pensarci che tra una settimana ci sarò io in turno con lei” sbuffando, il ragazzo anticipò Hailey fuori dal corridoio.

“Beh, io domani ho il turno di ronda con un Corvonero, direi che posso lamentarmi molto più di te! Per fortuna non sarà Stone ma l’altro prefetto”.

“Oh già, il tuo patetico ammiratore! Beh, a presto Grifoncina” la schernì lui.

“Non chiamarmi Grifoncina, infima serpe!”

“Ouch, come soffro” con tono melodrammatico e il sorrisetto sempre in viso, il moro si allontanò dalla ragazza dirigendosi verso i sotterranei.

 
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Angolo Autrice:
Buongiorno a tutti!
Eccoci qui con un nuovo capitolo, fatemi sapere che cosa ne pensate!
Saluti,
Liz

 

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Capitolo 6
*** A Sad Day ***







Chapter 5 – A sad Day


Quella grigia mattinata sembrava adattarsi benissimo all’umore della Grifona.

Gli intorpidimenti per la partita del giorno prima erano – per fortuna – completamente guariti, rimaneva però qualcosa che la turbava profondamente.

Erano appena finite due ore interminabili di Storia della Magia con le Serpi, cosa che aveva peggiorato ulteriormente l’umore della castana.

L’attendeva un’ora di Pozioni con i Corvi, che dall’accaduto con Stone la guardavano quasi peggio di quanto facevano le serpi.

“Ma io dico, si può essere tanto infantili?” commentò Hermione, affiancandola durante la preparazione della pozione.

“Non me ne parlare, sembra che io abbia fatto un torto a tutta la casata. E dire che dovrebbero essere loro quelli intelligenti! Ho semplicemente rifiutato un invito a uscire, non è certo colpa mia se mi è stato fatto davanti a tutta la sala grande e ora è lo zimbello di tutta la scuola”.

“Ma sentila! Ti senti chissà chi?” commentò una ragazza Corvonero, che in quel momento si trovava dietro le due ragazze per prendere anche lei una cosa dall’armadio delle dispense.

“Non mi sento nessuno, ho solo espresso la situazione come è accaduta. Il tuo compagno è stato indelicato e per nulla galante, non vedo come avrei dovuto accettare il suo invito dopo quella pseudo dichiarazione!”

Si difese la ragazza, sentendosi in inferiorità numerica visto che la Corvonero era affiancata da altre due ragazze della stessa casata.

“Tornate subito a posto o sarò costretto a togliere venti punti a entrambe le case, muovetevi” la severità e autorità di Piton erano indiscutibili, motivo per cui tutti tornarono ai propri posti.

Le ore passarono lente e inesorabili. Avrebbe volentieri fatto a meno del giro di ronda quella sera ma era stato il turno di Niall il giorno prima e non aveva il coraggio di chiedergli un cambio. Maledisse la McGranitt per quei turni, era stata terribile: c’erano Prefetti o Caposcuola che ancora non ne avevano fatto uno e lei era già al suo secondo, con la stessa casa con cui aveva fatto il primo.

Ringraziò il cielo che non si trattasse nuovamente di Stone, sperava le capitassero meno turni possibili con il Corvo dopo il modo in cui si erano lasciati in Sala Grande ormai giorni prima.

Decise di non pensarci e si incamminò verso il punto di ritrovo, per organizzare i vari giri.

Senza rendersene conto, chiese di controllare l’ala del castello in cui c’erano le aule in disuso.

Si disse mentalmente che il motivo era sperare di beccare nuovamente Malik fuori orario, in modo da potergli togliere altri punti.
 

Quasi come se lui se lo aspettasse, si fece trovare comodamente seduto su quella che un tempo era la cattedra del professore di quell’aula.

“Malik! Possibile che tu non sia mai nel tuo dormitorio? Sarò costretta a togliere dei punti a Serpeverde questa volta!”

“Muller, devo davvero ricordarti che conosco il tuo segreto? Sei così debole di memoria?” domandò lui, poggiando i piedi sulla cattedra, chiaro segno di quanto gli importasse essere stato sorpreso dalla Grifona.

“Questa è una mancanza di rispetto verso il ruolo che ricopro! Se quando siamo nei corridoi vuoi rompermi sei libero di farlo ma ora sto facendo la ronda di guardia come prefetto e se becco uno studente fuori dalla classe, sono costretta ad ammonirlo!”

“E sentiamo, lo faresti anche se beccassi uno dei tuoi amichetti rossi e oro?”

“Certamente, bisogna essere onesti” rispose subito lei, non capendo dove il moro volesse andare a parare.

“E sentiamo, che ne penserebbe Silente se gli andassi a raccontare che proprio ieri, quando non eri un austero prefetto, sei stata coperta dal tuo compagno? Horan potrebbe venir rimosso dal suo incarico se si venisse a conoscenza del fatto che ha certe preferenze nei confronti dei suoi compagni. Posso perdere cinquanta punti, lui può perdere il posto”.

“Non essere meschino Malik! Ti è stato comodo che Niall ieri ci difendesse! E comunque, ti ricordo che sei un prefetto anche tu! Tu che dovresti dare il buon esempio sei stato beccato innumerevoli volte fuori dalla tua sala comune da diverse persone, non pensi che lo perderesti anche tu il tuo ruolo di prefetto?”

“Sicuramente, però a me non importa niente anzi, se mi si risparmiasse questa rogna delle ronde sarei anche più contento. Il tuo caro irlandesino invece ha bisogno dei crediti come prefetto giusto? Fossi in lui mi concentrerei meno sul Quiddich e più su Pozioni, qualche giorno fa ho sentito il pessimo voto che ha preso con Piton e anche oggi a Storia della Magia è stato abbastanza penoso”. Il ghigno che il moro aveva in viso, quello di chi sapeva di avere il coltello dalla parte del manico, non accennava a diminuire.

“Malik sei davvero un… un… ahh non so neanche più perché perdo tempo con te! Venti punti in meno a Serpeverde!” declamò la ragazza, vedendo il sorriso dal volto del moro sparire.

“Davvero non ti importa niente del fatto che io possa rovinarti? Il fatto che Draco sia tuo cugino potrebbe farti fare piazza pulita intorno, i Grifoni probabilmente ti caccerebbero anche dalla squadra”.

“Non sono così cretini o infimi come voi serpi! Sono miei amici!” rispose lei, sapendo quanto però nelle parole del moro ci fosse un fondo di verità.

Quell’anno la rivalità tra case aveva raggiunto dei livelli altissimi, ora anche Grifoni e Corvi non si potevano vedere.

“Da quanto ho visto sull’arazzo al Malfoy Manor, è tuo padre a essere imparentato con i Malfoy, non ti ha insegnato un po’ di spirito di sopravvivenza?”

In quel momento fu come se mille lame avessero colpito nel medesimo istante il cuore di Hailey, che strinse forte la presa sulla bacchetta.

“Se mio padre fosse ancora vivo, sono sicura me lo avrebbe insegnato. A quanto pare non sai proprio niente su di me, quindi evita di sparare sentenze. Ora vattene prima che tolga altri dieci punti a Serpeverde”.

Girando i tacchi, la ragazza uscì più veloce che poté da quell’aula, diventata ad un tratto troppo stretta per tutte le emozioni che l’avevano investita.

Ricordare il padre, proprio in quel giorno particolare, l’aveva fatta sprofondare in un turbinio di tristezza infinita.

La ronda continuò senza intoppi, aveva incrociato un paio di volte il suo ‘collega’ Corvo e ora stava finendo di ispezionare l’ultimo corridoio – quello vicino alla torre di Astronomia e uno dei più isolati di tutta la scuola – quando sentì una mano afferrarle il polso con cui teneva la bacchetta, facendogliela cadere a terra.

“Ma che succed- Stone! Cosa diamine ci fai tu qui?!?” quasi urlò lei, un po’ spaventata dall’esser stata afferrata e un po’ turbata da quell’interruzione così brusca.

“Hailey Muller, io ti amo! Non rifiutarmi!” lo strano odore che circondava il Corvo la fece scattare.

“Stone, ti sei preso mica una pozione d’amore? Cosa stai combinando? Lasciami immediatamente”. Cercò di parlare lentamente, senza farlo agitare.

Se era riuscita a riconoscere bene la pozione, la ragazza sapeva che era un tipo molto pericoloso di filtro d’amore: la persona sotto il suo influsso non si sarebbe fermato di fronte a nulla pur di stare con la persona amata.

“Non ho preso nulla amore mio, ora baciami!” la veemenza con cui le si avvicinò la fecero barcollare, tanto che finì incastrata tra il muro e il corpo possente del Corvonero.

Nonostante non facesse parte della squadra di Quiddicth, il ragazzo aveva un corpo forte e allenato; Hailey difficilmente sarebbe riuscita a staccarselo di dosso senza l’uso della bacchetta ma purtroppo questa ancora giaceva a terra a qualche metro da loro, quindi tentò di far ragionare il ragazzo.

“Stone ascoltami bene: Sei sotto l’influsso di un filtro d’amore, qualcuno deve averti fatto uno scherzo. Sono un prefetto in ronda, tu sei uno studente fuori dal dormitorio dopo l’orario, stai rischiando tanto a rimanere qui. Torna alla torre dei Corvi e farò finta che non sia successo nulla, ok?”

“Non se ne parla! Voglio stare con te! Per sempre! Baciami!”

“Levati immediatamente! Non voglio!” cercando di allontanarsi quanto più possibile nonostante fosse ancora costretta tra le sue braccia, la ragazza cercò di divincolarsi dalla presa ferra del ragazzo che di contro continuava ad avvicinarsi sempre di più.

“Per favore… lasciami, mi stai cominciando a far male” parlò lei con un filo di voce, visto che la presa sui polsi con cui il ragazzo la stava bloccando al muro non accennava a diminuire ma anzi, si stava facendo sempre più forte.

“Pietrificus Totalus” una terza voce si unì ai due ragazzi e in un secondo Hailey non sentì più il peso del corpo del Corvonero, che ora si trovava immobile di fronte a lei.

Girando il viso, la ragazza sorprese Zayn con ancora la bacchetta estratta, che continuava a tenere sotto incantesimo Stone.

“Malik ma cosa… cosa ci fai qui?”

“Ero deciso a fartela pagare per i punti tolti, vedo che però stasera ne hai già passate abbastanza. Porto Stone in infermeria, sperando che riescano a farlo tornare idiota come sempre” praticando un incantesimo di lievitazione, il moro sollevò in aria il corpo immobile del corvo e si voltò, pronto ad andarsene. Prima di imboccare il corridoio però si fermò un attimo “Tu stai bene? Vuoi venire in infermeria anche tu?”

“N-no io sto bene però… vengo comunque con te, dobbiamo spiegare quel che è successo a Madama Chips”.

“Sei sicura di poterlo affrontare?” chiese lui, con più riguardo di quanto si sarebbe aspettata.

Non ricevendo risposte da Hailey, il moro si voltò “Muller ci penso io a lui, tu rimani qui e cerca di calmarti, non preoccuparti”. Senza aggiungere altro, si allontanò dalla torre di astronomia.

La mora rimase lì per ancora cinque minuti, prima di tornare al punto di incontro con l’altro corvo e terminare la ronda.

Una volta finito, deviò il suo tragitto per andare alle aule in disuso: sperava di poter ringraziare il moro per quanto fatto quella sera e voleva anche sapere cosa aveva raccontato per spiegare la situazione.

Sentendosi più delusa di quanto le sarebbe piaciuto ammettere, quando non trovò il moro sentì la tristezza prendere possesso del suo corpo nuovamente; a una pessima giornata ora si aggiungeva anche la preoccupazione per la sorte del ragazzo.

Si diresse nuovamente verso la torre di astronomia, sperando di trovare conforto in quello strano gatto che in così poco si era fatto spazio nel suo cuore.

“Ehi Shadow? Ci sei? Mi hai abbandonato anche tu stasera?” chiese, guardandosi intorno.

“Shadow? Chi sarebbe?” una voce a lei ben nota si fece sentire, rivelando poco dopo la persona a cui apparteneva.
 

 
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Angolo Autrice:
Eccomi qui con un altro capitolo della nostra avventura nel mondo di Harry Potter!
Che ne pensate? Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
Saluti,
Liz

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Capitolo 7
*** Letters ***





Chapter 6 – Letters

“Draco, cosa ci fai qui?”

“Dimentichi che sono il compagno di stanza di Zayn? Ho saputo cosa è successo con Stone e so che giorno è oggi. Volevo… sapere come stavi”

Quella era forse la prima volta che il ragazzo dimostrava affetto verso la cugina da così tanti anni che Hailey rimase per qualche secondo immobile, non riuscendo a ragionare su quanto stesse accadendo.

“Ho ricevuto il tuo messaggio, ieri sera” disse solo, ricordandosi il messaggio che le era stato recapitato dal gufo.

“Sai quanto il consolare o lo stare accanto a una persona siano terribilmente distanti dalle caratteristiche di noi Malfoy, figuriamoci se poi si parla di un Serpeverde nei confronti di una Grifondoro però… raramente ci sono parentele tra casate, quindi direi che possiamo anche dirci che è tutto giustificato”

“Possiamo Draco? Sei sempre stato tu a negare la nostra parentela, anche se comunque nessuno ha mai sollevato dubbi o ci ha fatto pensare di esser stati scoperti. Certo, tutto fino a quando non hai deciso di portare i tuoi amichetti serpenti a casa tua e di lasciare il mio cognome in bella vista”.

“A proposito di questo… mia mamma qualche giorno fa mi ha spedito un pacco”.

“E quindi?” chiese lei, non capendo la connessione.

“Erano degli oggetti di tuo padre, li ha ritrovati un elfo domestico che stava rassettando le mansarde del Manor. Pare che, nelle estati in cui era giovane e veniva al Manor per stare con mio padre, avesse trovato questa stanza segreta e ci avesse portato dei suoi affetti personali. Il Manor d’altra parte è così grande che sono passati anni prima che qualcuno se ne rendesse conto”

“Dove si trova questa scatola?” chiese lei, guardandosi intorno e sentendo il cuore cominciare a batterle forte.

“E’ lì, ora ti lascio… immagino avrai voglia di guardarla da sola…” il biondo la superò e senza proferir parola si incamminò per la strada.

“Draco… grazie” pronunciò lei, sentendo il biondo arrestarsi.

 
“Ma cosa ci fai tu qui?” sentì chiedere invece Malfoy, facendola voltare.

Il ragazzo si era fermato in cima ai gradini e stava fissando Shadow, che in quel momento stava salendo le scale verso la torre.

“Draco? Conosci quel gatto? Non mi dirai che è davvero di qualcuno di Serpeverde!” chiese la mora, rimanendo confusa nel vedere come i due si fissavano.

“Draco?” chiese nuovamente lei, non ricevendo risposta.

“No che non è dei Serpeverde, noi usiamo animali ben più puri e eleganti di uno stupido gatto! L’ho riconosciuto solo perché una volta si è messo a inseguire il mio gufo”.

“Davvero? In effetti ho notato che Shay ha un’avversione particolare per i gufi”. Ragionò lei, ricordando come anche ieri avesse subito aizzato gli artigli verso il povero gufo del cugino.

“Shay eh? Beh, vi lascio allora. Ti consiglio di tornare a letto cugina, tra quattro giorni avrete un’amichevole con noi Serpeverde e non intendo difenderti un’altra volta solo perché ti diverti a fare le ore piccole”.

“Mi sembravi troppo gentile stasera, sono felice di notare che è tornato tutto normale”

La mora si voltò, non notando il leggero sorriso che spuntò sul viso del biondo che questa volta si incamminò davvero verso i sotterranei dopo aver lanciato l’ennesima occhiataccia verso il gatto nero.

Tornando a concentrarsi sulla scatola, la mora fissò quel piccolo pacco che racchiudeva gli ultimi ricordi del padre.

“Shay, oggi è davvero una giornata terribile… oggi è l’anniversario della morte del mio papà sai? Si è suicidato tredici anni fa mentre si trovava ad Azkaban” tirò su col naso, notando come il gatto si stava lentamente avvicinando a lei “ogni singolo anno, non ne ha mai mancato uno, Draco mi invia un bigliettino. Oggi è stata la prima volta che si è fatto vivo, vedi che alla fine devo ringraziare quel cretino di Stone per questo?” chiese quasi a se stessa, distraendosi nel momento in cui sentì il gatto soffiare.

“E’ proprio vero quando si dice che i gatti certe cose le percepiscono, non sai nulla di Stone eppure soffi al sentirlo nominare, sei proprio intelligente piccoletto” accarezzò lo scuro muso del gatto, continuando a fissare la scatola che si trovava ai suoi piedi.

“Ci siamo, devo aprirla”.

Quello che rivelò la scatola fu un insieme di vecchi giochi per maghi, di quelli che andavano probabilmente di moda parecchi anni fa.

La distrasse però una busta, visibilmente più recente del resto del materiale che ormai doveva avere qualche decennio.

Quando la aprì, da dentro di essa uscirono tre pergamene differenti, una che si vedeva essere più recente e due più consumate.

Decise di partire dalla prima, riconoscendo la scrittura di sua zia Narcissa.


“Hailey,
so benissimo che non ci sentiamo da molto, ci tengo a dirti però che chiedo costantemente tue notizie a Draco. Purtroppo sai bene come la posizione di tuo zio Lucius ci impedisca di poter riallacciare i rapporti con te e tua madre. Ricordo quando da piccola ti portavano qui al Manor e giocavi col mio piccolo Draco (nd, non dirgli che l’ho chiamato piccolo, tuo cugino è diventato permaloso come o più del padre). Nonostante non ti veda da anni, sono sicura che tu sia diventata una bellissima donna, forte e indipendente. So quanto questa giornata per te sia dolorosa e sono felice nel mio piccolo di poterti dare le due lettere che hai trovato allegate a questa e che spero potranno portarti un po’ di gioia. La lettera più consumata è una specie di pagina di diario di tuo padre, dei tempi in cui frequentava Hogwart e passava le estati al Manor insieme a tuo zio. La seconda invece è più recente, risale a un mese prima che accadesse… l’incidente al Ministero. Nonostante tutto quello che al tempo dissero di tuo padre, Marcus era un uomo brillante e per cui nutro tutt’ora una grande stima. Tra un mese sarà il tuo compleanno giusto? Spero di riuscire a mandarti tramite Draco un piccolo pensiero, ora ti lascio alla lettura.
Con affetto,
Zia Narcissa.”


La ragazza non si accorse di aver cominciato a piangere fino a quando Shay non iniziò a strofinare il suo piccolo muso contro il suo braccio, nel chiaro tentativo di consolarla.

Prendendo un enorme respiro, aprì il foglio più consumato, quello relativo all’infanzia del padre.


“Caro Diario,
questa pagina non farà parte del compito che quella megera ci ha assegnato per le vacanze, voglio usarla per raccontarti un po’ di cose. E’ vero, all’inizio trovavo questo compito inutile e da babbani ma devo ricredermi, è utile avere un pezzo di carta in cui riversare tutte le emozioni e i pensieri. Lucius mi prenderebbe troppo in giro se lo scoprisse, quindi terrò questo foglio e altri giochi a cui ancora non sono pronto a dire addio qui sopra, sperando che non li scopra mai nessuno. Oggi io e Narcissa abbiamo discusso di nuovo, non capisco perché quella biondona debba venire al Manor con me e Lucius solo perché sono promessi sposi! Voglio dire, manca ancora un sacco di tempo al matrimonio, lo lasciasse vivere!”

La ragazza si interruppe, notando come invece ora stava sorridendo dalla grande forza che il padre riusciva a trasmettere anche attraverso un pezzo di carta.

“Nonostante questo, ammiro molto il loro amore e spero un giorno di trovare anche io una persona così speciale. Per il ballo di Halloween ho chiesto alla cugina di Narcissa, Bellatrix, di accompagnarmi. Ti confesso però che c’è solo un ragazza che mi sarebbe piaciuto portare al ballo: Isabell Muller. Isabell è semplicemente bellissima, ci siamo incontrati una volta in biblioteca mentre stavo litigando con un tema di rune antiche quando all’improvviso è entrato nel mio campo visivo decisamente troppo rosso e oro! Lei, perfetta per me, è ahimè una Grifona, con che coraggio potevo invitarla al ballo? Lo so diario, lo so, sono un perfetto idiota.
Ora vado prima che Lucius inizi a cercarmi, a presto!
Marcus”


 
La ragazza piegò nuovamente la pergamena e fece un enorme sospiro, tornando tristemente all’amara verità e ricordando per l’ennesima volta che l’autore di quelle parole purtroppo non c’era più.

“Shadow che dici? Sarò in grado di leggere anche questa? Ho così tante emozioni al momento da sentirmi quasi male”.

Il gatto aveva però smesso di strusciarsi sul suo braccio – come a consolarla -  e la fissava dritta negli occhi, come a volergli trasmettere coraggio per affrontare quell’ultima sfida.

“Se tu fossi un ragazzo, mi sarei innamorata perdutamente di questo tuo sguardo sai? Immagino farai una scia di cuori infranti quando ti incontri con le altre gattine della scuola” ridendo, la mora lasciò un’ultima carezza al gatto prima di aprire l’ultimo foglio, che fin dalla prima frase le fece perdere più di un battito.


“A Hailey, la mia bellissima figlia.
Tesoro mio, temo proprio che se stai leggendo questa lettera vuol dire che non ci sono più. Il mio desiderio più grande è di sapere che la tua vita andrà sempre bene, che sarai sempre circondata dall’amore di tua madre e dei tuoi amici, quell’amore che purtroppo io non potrò darti. Sono così arrabbiato con me stesso per non aver colto prima i segnali di quello che sta per accadere, sono consapevole che sempre più spesso perdo il controllo delle mie azioni e della mia magia. I medimaghi continuano a visitarmi e a dire che non ho niente e questa cosa mi manda fuori di testa perché so di star lentamente impazzendo e il fatto che la nostra medicina non lo riconosca mi porta a pensare che finirò per essere scambiato per un esaltato. Mi dispiace molto se il mio cognome ti porterà problemi.

Tempo fa, per un compito al quinto anno, una professoressa ci obbligò a tenere un diario. Trovavo quell’idea ridicola ma allo stesso tempo decisi di farlo, portando avanti il diario anche dopo la consegna del compito. Ovviamente, tuo padre non avrebbe mai ammesso di averlo preso sul serio, quindi mi beccai anche una S. Qui però figlia mia, voglio che tu un domani possa leggere quanto io ti ami immensamente. Ormai hai cinque anni, sei una bambina meravigliosa e già so che diventerai una donna altrettanto magnifica. Purtroppo so che io di questo futuro non ne farò parte e non sai quanto la cosa mi distrugga. Sono sicuro che complotterei con tuo cugino Draco per farti tenere d’occhio e… mi raccomando, non farmi scherzi! Vedi di entrare nei Serpeverde altrimenti tuo zio Lucius chi lo sente? Mi hai capito tesoro? Non fare come tua mamma che ha scelto i tipi oro tutti strani, vai dalle Serpi!
Scherzi a parte, per quanto io sappia quanto già ora i rapporti tra le case siano aspri (e temo proprio che andando avanti si faranno sempre peggio), nelle serpi potrai trovare un tipo di lealtà che, parlando ora seriamente, non ho mai visto nelle altre casate (più buone forse di primo acchitto ma pronti a pugnalarti alle spalle). Ciò nonostante, qualsiasi sarà il tuo futuro sono sicuro che sarà roseo. Prenditi cura di tua madre, siete due donne magnifiche e so che riuscirete a cavarvela anche senza di me.
Con amore,
Tuo padre”

 


 
_________________________________________________________


Angolo autrice:
Ci siamo, un altro capitolo (molto importante) è stato ormai pubblicato!
La storia comincia a delinearsi sempre di più!
Spero che vogliate farmi sapere con una recensione cosa ne pensate
Saluti,
Liz

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Capitolo 8
*** Hogsmeade ***








Chapter 7 – Hogsmeade

Quella mattina tirava un piacevole venticello. Erano ormai passati tre di giorni dal triste anniversario della morte del padre di Hailey.

La ragazza era riuscita a nascondere a tutti – tranne che a suo cugino e al suo caro compagno Shadow – il malessere che l’aveva colta. Stone il giorno dopo non si era presentato alle lezioni e anche la ragazza non riuscì a incontrare Malik, avendo tutte le lezioni in comune o con i Tassi o con i Corvi.

Se tornava a pensare a quella giornata, provava così tante emozioni distinte da sentirsi quasi male: una giornata iniziata male per la triste data era peggiorata ancora di più quando c’era stata l’aggressione di Stone – non sapeva ancora se il ragazzo aveva preso quel filtro di sua spontanea volontà o se era stato un pessimo scherzo da parte di qualcuno – e anche dalle strane emozioni che l’avevano colte quando in suo soccorso era comparsa una delle Serpi più adorate della scuola. La serata a leggere le lettere e quel breve momento col cugino poi erano state la goccia che aveva fatto traboccare il vaso alla ragazza, che aveva passato tutta la serata a piangere stringendo Shadow al petto.

Si distrasse dai suoi pensieri quando un esaltato Liam comparve al suo fianco.

“Hailey, è oggi vero? Non mi sembra possibile che stia per accadere!” il castano sembrava un bambino a cui avevano appena regalato un cucciolo, tanta era la gioia che l’aveva colto nel pregustarsi un’intera giornata a Hogsmeade insieme alla sua migliore amica e a Hermione, la ragazza per cui aveva una cotta secolare.

“Liam per l’amor del cielo calmati, sembri un cretino con questa faccia” lo rimbeccò lei sorridendo, trovando tuttavia adorabile la gioia del castano.

I ragazzi della squadra di Quidditch avevano infatti rinunciato alla gita per allenarsi in vista dell’amichevole con le serpi che si sarebbe disputata il giorno seguente.

Hailey però si era allenata molto duramente in quegli ultimi giorni da sola, un po’ per riprendersi dai vari colpi presi durante l’ultima partita e un po’ perché aveva un disperato bisogno di scaricare l’ansia e la tristezza di quei giorni così particolari, motivo per cui il loro capitano l’aveva esclusa da quell’allenamento extra.

“Ragazzi eccomi, scusate il ritardo! Hay, potevi anche avvertirmi che stavi uscendo!” Hermione si stava avvicinando ai due ragazzi sorridendo, causando un mancato battito al povero cuore del tasso.

“Scusami Herm, avevo dato appuntamento a Liam e non volevo che aspettasse da solo” si giustificò semplicemente lei, prendendo a incamminarsi verso l’uscita da Hogwarts.

Hogsmaede era stata completamente presa d’assalto dagli studenti, tanto che per ogni negozio che visitavano trovavano file immense; probabilmente la causa era da ricercarsi nel ballo che ci sarebbe stato due settimane più tardi, ballo in cui era richiesto l’abito elegante.

“Che ne dite di andare a prenderci qualcosa?” propose Liam, porgendo un braccio a testa a entrambe le ragazze.

Hailey sorrise, immaginando quanto quel gesto dovesse essergli costato una gran dose di coraggio.

Tutti e tre erano ben consapevoli di creare scalpore, visto quanto i colori del ragazzo stonassero con quelli delle due ragazze.

Alla fine avevano optato per un burrobirra, che Liam era andato galantemente a ordinare per tutto il gruppo mentre loro avevano preso posto a sedere.

“Sono tutti così concentrati sulla propria casata che vedere un Grifondoro e un Tassorosso a braccetto sembra un’eresia! Sarei curiosa di vedere le loro facce se al posto di Liam ci fosse stato una Serpe, avrebbero avuto la bocca così spalancata da toccare terra!” scherzò Hermione.

“Granger per carità risparmiami certe immagini. Solo il pensiero di un mio compagno vicino a voi mi fa risalire l’ottima burrobirra che sto bevendo” si udì ad un tratto la voce di Draco Malfoy, che si rivelò seduto nel tavolo dietro il loro.

“Malfoy, ti auguro di strozzartici con quella Burrobirra e tranquillo, nessuno sano di mente si metterebbe mai vicino a voi Serpi, si sa quanto siete velenosi”. Nonostante la battutina, Hermione era sempre stata più che tollerante con tutte le casate e non nutriva alcun odio particolare verso i Serpeverde. L’astio verso il biondo era infatti dettato dal fatto che il ragazzo eccellesse in Pozioni e avesse preso più “E” di lei.

“Muller e tu? Sei d’accordo sul fatto che siamo velenosi? Ti avvicineresti mai a me o a Draco?” si intromise Zayn, fissando la mora con sguardo di sfida. Sapeva bene infatti quando la Grifona volesse tener nascosta la sua parentela con Malfoy.

“Ovviamente sì, mi trovo pienamente d’accordo”.

“Me ne ricorderò allora la prossima volta che sarai inseguita da un certo prefetto Corvonero” concluse enigmatico, mandando in confusione Draco e Hermione che nulla sapevano di quanto era accaduto quella sera in cui i due ragazzi si erano ritrovati a stretto contatto nascosti nell’aula in disuso per non farsi beccare da Missy Lyin.

Se però Draco poteva capire lo strano avvicinamento che i due avevano avuto ultimamente - dato anche dal fatto che il moro avesse scoperto il loro segreto – Hermione si ritrovava più confusa che mai, non capendo quella strana complicità che non si era accorta fosse nata tra Hailey e Zayn Malik.

“Eccomi qui con le burrobirre! Ragazze, tutto ok?” si intromise Liam, accorgendosi subito dell’aria gelida che era venuta a crearsi intorno a quei due tavoli.

“Payne, sei davvero un tesoro con le tue care AMICHE sai? E dimmi, speri che la Granger si accorgerà di quanto le muori dietro facendo il finto macho?” parlò Malik, notando compiaciuto come le orecchie del castano avessero cominciato a tendere verso il rosso.

“Malik, non dire cavolate” si intromise subito Hailey, preoccupata che qualche reazione dell’amico lo avrebbe fatto tradire.

“Che c’è Muller? Ti rode perché il tenero Tasso piace a te? Hai pessimi gusti, lasciatelo dire” sembrava che Zayn volesse aggiungere altro quando invece si azzittì e cominciò a fissare la porta d’entrata del locale.

Nel bar infatti era appena entrato Stone, dirigendosi a passo di carica verso la Grifona.

“Muller, devo parlarti”.

“Cosa vuoi Stone? Sono impegnata” rispose lei piccata, non riuscendo a non provare un odio fortissimo nei confronti del Corvo per come l’aveva trattata, seppur sotto un siero d’amore.

“Non era una domanda, ho bisogno che tu venga con me adesso” insistette lui.

Consapevoli che in quel momento nessuno stesse prestando attenzione a loro, le due Serpi rimasero in silenzio ma si scambiarono uno sguardo d’intesa, ben consci di cosa il Corvo era stato capace di fare.

“Payne sul serio? Fai il macho con noi e poi non difendi la tua amichetta contro gli spasimanti?” parlò Draco, sperando che l’intervento di Liam non rendesse necessario il loro.

Hermione, da sempre un’ottima osservatrice, stava guardando le reazioni e i comportamenti di tutti per cercare di costruire un puzzle dentro la sua testa, che al momento aveva ancora troppi tasselli fuori posto.

“Malfoy, non ho bisogno che nessuno mi difenda, sono pienamente capace di farlo da sola. Stone, andiamo fuori di qui ma sappi che avrò la bacchetta a portata di mano per tutto il tempo, ti conviene non fare brutti scherzi” chiarì lei.

“Hay ora mi sembra di esagerare, comunque se ti senti più sicura io o Liam potremmo accompagnarti” parlò Hermione, vedendo come l’amica fosse insolitamente tesa, in modo troppo differente dall’ultima volta in cui aveva avuto a che fare con lo spasimante più chiacchierato di Hogwarts.

“Non serve Herm, non preoccuparti. Finite pure le vostre Burrobirre in tranquillità, lasciatemi qualche stuzzichino e sarò di ritorno prima ancora che vi accorgiate della mia assenza” sorridendo, la castana si alzò dal tavolo e uscì fuori dal locale in compagnia del Corvo.

Le sue serpi, che erano rimasti in silenzio ad osservare gli ultimi scambi di battute tra le due Grifone, tornarono a girarsi verso il proprio tavolo e a finire le bibite ordinate.

 

“Stone avanti, cosa vuoi?” parò diretta lei, non volevo passare troppa compagnia insieme al ragazzo.

“Volevo un momento per parlare in tranquillità con te, al di fuori delle mura della scuola: Madama Chips mi ha detto che ha dovuto sciogliere un incantesimo di pietrificazione e che l’unica spiegazione avuta da Malik, che casualmente si trovava con te oggi, è che mi ha trovato sotto l’effetto di una pozione che vagavo per i sotterrai e che non riusciva a farmi ragionare lucidamente e quindi mi ha pietrificato. Però io ho dei flash, ricordo benissimo che mi trovavo alla torre di Astronomia - quindi dall’altra parte del castello rispetto ai sotterranei – e che c’eri anche tu! Cosa è successo poi? Perché tu e Malik sembrate coinvolti in qualcosa che mi è successo?”

“Stone, spero tu stia scherzando! Ti sei fatto rifilare una maledetta pozione d’amore e mi sei saltato addosso! Preferivi davvero che Malik dicesse questo a Madama Chips?!” i toni usati dal Corvo, che si trovava completamente dalla parte del torto, avevano urtato non poco la ragazza.

“IO saltato addosso a te?! Mi viene da pensare che questo sia tutto un trucchetto tuo e di quell’infima Serpe per fregarmi! Che c’è? Avermi rifiutato non ti dava più divertimento? Ti infastidiva il fatto che la gente avesse già cominciato ad andare avanti per i fatti propri e volevi tornare a essere al centro del mondo? Che palo che ho schivato, non vorrei mai una ragazza come te al mio fianco!”

“Stone sei ridicolo! Stai facendo tutto da solo! Né io né Malik ti abbiamo rifilato niente! Dovresti concentrare tutte queste energie che usi nel crederti il centro del mio mondo nel trovare chi è stato a farti quel maledetto scherzo! Ora, se permetti, me ne torno dai miei amici” girandosi di scatto, la mora si lasciò alle spalle il Corvonero, che tutto sembrava tranne che convinto della versione data dalla ragazza.

 
Abbandonato quell’assurdo episodio, i ragazzi continuarono a vagare per Hogsmeade, fermandosi di tanto in tanto ad ammirare i vari negozi.

“C-c-caposcuola Liam?” una voce si intromise nella discussione che i tre ragazzi stavano avendo, rivelando poi la persona a cui apparteneva.

“Elizabeth, quante volte devo dirtelo che basta Liam?” sorrise il castano, non accorgendosi del rossore che aveva fatto nascere sulle guance della ragazza.

Hermione e Hailey si guardarono, scambiandosi uno sguardo d’intesa. Entrambe sapevano che Liam aveva un carattere d’oro e che aveva molte ammiratrici, il problema era che a volte lui era così ingenuo in queste cose da non rendersene neanche conto.

“Liam, scusami se ti disturbo ma un gruppo di Tassorosso sta litigando con dei Serpeverde e, anche se sono un Prefetto, non intendono darmi ascolto. Potresti venirmi ad aiutare a farli calmare?”

“Ma certo, arrivo subito” si girò verso le due amiche e le salutò con una mano “tanto si era fatta ora di tornare, andate pure avanti senza di me”.

“Liam, sicuro di non volere una mano?” parlò Hermione, pur sempre un Caposcuola come il ragazzo.

“Tranquilla Herm, sono sicuro che riuscirò a risolvere tutto quanto immediatamente” parlò, come a volersi far bello di fronte alla sua cotta.

Peccato che una frase del genere avesse scaturito emozioni nella ragazza sbagliata, pensò Hailey guardando lo sguardo sognante che aveva Elizabeth.

Aveva notato la ragazza l’anno precedente, quando era stata scelta come Prefetto Tassorosso.

“Non mi dispiacerebbero come coppia sai? Li vedrei bene” parlò Hermione, incamminandosi verso la carrozza e non immaginando quanto la castana trovasse divertente tutto quel triangolo che si era andato a creare.

 
_______________________________________________
 
Angolo autrice:
Eccoci qui con un nuovo capitolo, scusatemi tanto per il ritardo, sono stati periodi un pò movimentati!
Spero che il capitolo vi piaccia
Saluti,
Liz

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Capitolo 9
*** Is someone picking on you? ***





Chapter 8 – Is someone picking on you?


Il giorno seguente si disputò l’amichevole con i Serpeverde.

La ragazza si sentiva più carica che mai, pronta a giocare nel miglior modo possibile per far pentire le Serpi del modo in cui avevano giocato la partita “ufficiale”.

Per il conteggio dei punti volto a vincere la Coppa del Quidditch infatti, quella partita non aveva alcun valore.

Hailey giocava con tutta la forza in suo possesso, evitava i bolidi con maestria lì dove non arrivavano a proteggerla i difensori. Aveva già portato parecchi punti alla sua quadra e non si era risparmiata qualche occhiata divertita e soddisfatta verso il cugino, che di contro incitava i giocatori verde e argento a giocare al meglio e a non farsi sconfiggere “da dei ridicoli grifoncini”, a suo dire.

A un certo punto il punteggio della partita era cambiato. La situazione era di 270 punti per le Serpi e 250 punti per i Grifoni quando si udì il grido vittorioso del capitano Grifondoro – Harry Styles – che era riuscito a prendere il boccino d’oro e a porre fine alla partita.

Tutte piccole macchie rosse e oro cominciarono a volteggiare per lo stadio, festeggiando la vittoria appena ottenuta.

“Ecco Malfoy, questo si chiama vincere!” Urlò Louis contro il capitano Serpeverde, che insieme alla sua squadra stava già planando a terra nella direzione degli spogliatoi.
 


Dopo la doccia, il capitano dei Grifoni annunciò un piccolo party nella sala comune per festeggiare la vittoria ottenuta in campo.

Hailey si trovava in giardino con Hermione a discutere di una particolare pozione che avrebbero dovuto preparare il giorno seguente a lezione quando furono interrotte da due affannati Grifoncini del primo anno.

“Caposcuola Hermione! Alcuni Serpeverde del quinto anno stanno lanciando delle fatture orcovolanti contro la nostra classe! Eravamo appena usciti dalla lezione della professoressa Sprite quando ci hanno accerchiato e cominciato a far lievitare gli zaini con i libri!”

“Herm, vengo con te a sistemare questa situazione, è semplicemente ridicolo!”.

Non appena arrivarono, trovarono la professoressa Sprite che aveva già egregiamente sistemato la situazione. Nonostante fosse una donna bonaria e sempre tranquilla, non sopportava le ingiustizie.

“Caposcuola Granger! Per fortuna che l’ho trovata!” si udì un altro Grifone del primo o secondo anno “i serpeverdi stanno infastidendo dei miei compagni nel cortile”.

“Ma cosa si sono messi in testa oggi? Voglio forse farmi impazzire!?” Urlò Hermione, spaventando anche il primino che era corso per chiedere aiuto.

“Basta a tutti! Mi avete stancato! 50 punti in meno a Serpeverde e se scopro qualcuno di voi dare fastidio nuovamente ai primini, parlerò direttamente con il vostro direttore di casa!” urlò la bella riccia, fermando con un incantesimo dei primini che ancora stavano volteggiando per aria.

“Siete proprio delle serpi!” urlò anche Hailey, quando questi fecero per andarsene condendo il tutto con gesti contro le due grifone, intervenute a rovinargli il divertimento.

“Senti un po’ chi parla, a volte il marcio non si trova solo in loro, non sei d’accordo?” .

Hermione e Hailey si voltarono, guardando due ragazzi con la divisa dei Corvonero guardare la seconda in modo storto.

“Hai qualcosa da dire? Fai pure, ma fallo in faccia e non alle spalle, Corvo.” Rispose piccata Hailey, avendo ormai capito quanto i corvi si fossero offesi per la risposta data al loro compagno.

“Muller, non fare troppo l’eroina, potresti trovarti in difficoltà se ti trovassi da sola…”.

Quelle parole fecero impietrire la ragazza. Aveva avuto come la sensazione che quella battutina fosse ben mirata all'episodio avvenuto la notte passata nella torre di Astronomia con Stone.

“Dimmi il tuo nome! E dimmi subito anche cosa stai insinuando così potrò andare a fare rapporto anche per te! OGGI NE HO PER TUTTI, SIETE AVVISATI!” Urlò la ragazza, per fare in modo che tutto il cortile potesse sentire il suo avvertimento “Questa scuola non tollera il bullismo, le minacce o tutto ciò che gli somiglia!”.

I due ragazzi si dileguarono in fretta e furia. Una volta che la folla in cortile si fu dispersa, Hermione prese per il braccio l’amica, facendola allontanare da tutti e andando verso un albero per sedersi sotto l’ombra creata dalla foglie, sia per far calmare l’amica sia per poterle parlare in tutta calma.

“Amica mia, mi spieghi che ti prende? Sono un paio di giorni che hai i nervi a fior di pelle. Non mi sono scordata la tua reazione verso Stone ad Hogsmeade e anche come sei scattata appena quei due corvi hanno parlato. Sono la tua migliore amica” la grifona sorrise dolcemente, decidendo poi di alleggerire la situazione “inoltre non dimenticare che sono la strega più brillante della mia generazione, certe cose le capisco anche se non me ne parli”

“Ahah oh Herm, mi fai morire quando fai così, sei davvero una buona amica. Ti spiegherò tutto… anche se ti chiedo di non uscirtene con Ginny, con Ron, con Potter o con nessun altro”.

“Parola mia, ora parla”.

“Allora, sai bene che io e Malik proprio non ci sopportiamo no? Possiamo però dire di avere un rapporto di pseudo tolleranza. Qualche sera fa, mi trovavo alla torre di Astronomia e stavo per terminare il mio turno da Prefetto. Mentre ero lì da sola mi si è avvicinato Stone e diciamo che ha cercato di… di….” Dirlo ad alta voce, si rese conto la ragazza, era molto più difficile. “Ha cercato di baciarmi e non so assolutamente cosa altro, era sotto effetto di un filtro d’amore molto potente e presa alla sprovvista ero rimasta senza bacchetta”

“Oh cielo!” gridò Hermione, sconvolta da cosa l’amica avesse dovuto passare.

“E’ stato tremendo Herm, per fortuna Malik era nei dintorni e mi ha salvato. Pensa, lo avevo già beccato prima e gli avevo anche tolto dei punti” le scappò una risatina.

“Mi dispiace che hai dovuto affrontare tutto questo da sola”. Le disse sinceramente l’amica, dispiaciuta per tutta la vicenda. L’abbracciò forte e poi insieme le due ragazze si avviarono verso la loro sala comune.

Il giorno seguente, si teneva una lezione molto particolare di Difesa contro le Arti Oscure del professor Lupin. La classe era divisa tra Grifondoro e Corvonero, che dividevano quell’orario.

“Salve ragazzi. Sedetevi che iniziamo subito. Vi dico già da subito che la lezione di oggi potrà essere difficile per alcuni di voi. Tratteremo di Mollicci. Un molliccio (boggart) è una creatura magica che può assumere le sembianze di ciò che spaventa di più il mago che lo avvicina. Nessuno conosce l'aspetto di un molliccio quando è solo. Si tratta, inoltre, di un non-essere non-mortale.” Terminò di spiegare il professore.

“Ma guarda, miss mondo è tra di noi. Dicci Muller, farai altre stragi di cuori? La tua paura è forse che nessuno si dichiari e tu rimanga senza qualcuno da insultare?” chiese un Corvo sorridendo maligno.

La ragazza dovette ammettere che fino a quel momento non aveva mai notato quanto i Corvi sapessero essere antipatici.

Uno dopo l’altro, i ragazzi furono messi in fila per aspettare il proprio turno.

“Ascoltatemi bene ragazzi” continuò il professore “Nutrendosi delle paure delle vittime, i mollicci temono le risate; per questo motivo l'arma più efficace contro di loro è l'incantesimo Riddikulus che trasforma il molliccio in qualcosa di divertente. So bene che questo argomento doveva esser affrontato al vostro terzo anno, riguardando indietro i programmi del mio predecessore mi sono accorto che questa lezione non era mai stata fatta e ho pensato bene di rimediare”.

Dopo diverse persone – e le risate dei più di fronte ai vari Mollicci trasformati – arrivò il turno di Hailey.

“Ok Muller, è il tuo turno. Quando sei pronta rilascerò il molliccio, va bene?” chiese tranquillo il professore.

“V-va bene” fece la ragazza, un po’ spaventata da cosa quella creatura si sarebbe potuta trasformare.
 
Una nuvola si levò dal baule dove era tenuto il molliccio.

Un grido disumano si udì prima ancora che la maggior parte dei ragazzi potè capire che proveniva dal fumo nero. Piano piano una figura sempre più somigliante a Hailey si manifestò davanti ai presenti. La ragazza rappresentata dal molliccio aveva però occhi scavati nel viso, una specie di tuta di contenimento e continuava solo a urlare.

“Non farò la sua fine!”
“Non voglio impazzire!”

Urla come queste continuavano a riempire l’aula. La ragazza era impietrita con lo sguardo su quella proiezione di se stessa, la sua paura più grande era di impazzire come era successo al padre e arrivare a suicidarsi.

Il professor Lupin la scansò con decisione e urlò “Riddikulus!” al suo posto, facendo trasformare in polvere quella figura terrificante che aveva ammutolito tutta la classe.

“Granger, accompagna Muller in infermeria. Il molliccio aveva accumulato una potenza disarmante, era sfuggito al controllo. Ragazzi, riprenderemo con chi è rimasto la prossima lezione, ora aprite il libro a pagina 360 e iniziate a leggere il capitolo “L’incantesimo che Confonde: come usarlo e perché non usarlo. Confundo.”



 
****************************

Angolo Autrice:
Eccoci qui! Scusatemi enormemente per il ritardo, come saprete tutti non è un periodo molto facile per nessuno!
Che dire, entriamo sempre di più nella psicologia della nostra protagonista e assistiamo anche a dei comportamenti molto spiacevoli da parte delle nostre Serpi e dei Corvi.
Mi piacerebbe avere un vostro parere a proposito della storia, spero vogliate lasciare una recensione!
Saluti,
Liz

 

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Capitolo 10
*** Truth go out ***






Chapter 9 - Truth go out

Hailey si riposò tutto il pomeriggio nell’infermeria, con la compagnia di Hermione che aveva addirittura saltato una lezione per poterla assistere e starle accanto.

“Herm, penso che questa sia la più grande dimostrazione d’affetto che tu mi abbia mai fatto in sette anni che ti conosco” rise la Grifona, coinvolgendo l’amica.

“Non dire idiozie, eri più bianca di Nick quasi senza testa, come avrei potuto lasciarti sola dopo l’esperienza con quel molliccio?”

Il ripercorrere nella mente le scene appena vissute riportarono la mora nella tristezza più totale, aveva provato una serie di emozioni così forti da averla destabilizzata davvero molto.

Una volta ripresa, insieme all’amica andarono in Sala Grande per pranzare.

Il pranzo passò tranquillamente, anche se Hailey non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che qualcosa stesse per accadere.
 
 


La ragazza poco dopo la cena aveva sentito il bisogno di dirigersi alla torre di Astronomia, per guardare il cielo e rilassarsi.

“Hailey! Ti sto cercando da mezz’ora per tutto il castello! Guarda!” L’arrivo di Liam portò subito una sensazione di  agitazione nel cuore della castana, che fissava il foglio che il ragazzo teneva in mano.
 
“MARCUS MULLER, IMPIEGATO DEL MINISTERO, UCCIDE UN UOMO E FERISCE ALTRI IMPIEGATI E COLLEGHI, Si indaga sulla vicenda mentre l’uomo viene subito portato e rinchiuso ad Azkaban!”.

Questo era il titolo di un articolo che purtroppo conosceva fin troppo bene.

Qualcuno doveva aver collegato, in qualche modo, la sua paura con quello che era successo tredici anni fa.

“Hailey che significa? Io e un prefetto della mia casa eravamo nel cortile e all’improvviso un gruppo di corvi hanno cominciato ad appendere questi fogli ovunque! Li abbiamo subito tolti ma poi ho notato che erano stati affissi anche per alcuni corridoi nella direzione della Sala Grande!”.

“Andiamo a vedere chi è stato!” la ragazza saltò in piedi, correndo insieme all’amico per i corridoi che portavano al cortile principale della scuola.
 

“Eccola” “Pss, quell’articolo parla di suo padre” “Sembra che abbia avuto un momento omicida e abbia ucciso un uomo, non si sa cosa sia successo” “Era pazzo, chi ce lo dice che non lo sia anche lei?”.

Queste erano le voci che provenivano più o meno da ogni parte del cortile. Alcuni avevano avuto la decenza di abbassare la voce una volta notato l’arrivo della protagonista di quei chiacchiericci, altri invece avevano continuato senza alcuna riserva.

“Ecco la nostra psicopatica!” urlò Stone, facendosi largo tra un gruppetto di corvi che sorridevano sornioni.

“Stone, sono davvero senza parole! Sei riuscito a cadere così in basso?!” urlò la castana, stringendo forte la bacchetta tra le mani.

“Cosa vorresti fare eh? Uccidermi come ha fatto tuo padre con quell’uomo? Dovresti esser allontanata subito dalla scuola!”.

“Fidati che non hai idea di quanto vorrei schiantarti in questo momento ma mio padre o i suoi problemi non  hanno nulla a che vedere con questo!” continuò lei, fissando il ragazzo che negli ultimi giorni le stava davvero rovinando la vita.

“Vallo a dire a chiunque è stato presente oggi alla lezione di Difesa contro le arti Oscure! Sei pericolosa e pazza! Ti porterò dritta da Silente e chiederò che tu venga espulsa!” la bacchetta del ragazzo si sollevò, puntandola contro la ragazza.

“Stone non azzardarti a minacciarmi! Posa quella bacchetta immediatamente!”.

Nel cortile ormai si era raggruppato metà corpo scolastico.

“Calmatevi tutti!” urlarono all’unisolo Hermione e Liam, in qualità di Caposcuola.

“Stone, posa immediatamente la bacchetta. 50 punti in meno a Corvonero per aggressione verbale a una tua compagna” dichiarò Hermione.

“E 50 punti in meno a Corvonero per l’aver appeso questi fogli per tutta la scuola. L’unico che verrà portato da Silente sarai tu. Ora abbassa la bacchetta, non vorrei essere costretto a tirarla fuori anche io”.

“Ti fai difendere dai tuoi migliori amici Caposcuola, Muller? Non vali nulla!”

“Piantala Stone! Piantala davvero, stai diventando ridicolo! Hai una cattiveria in corpo spaventosa e questa cosa inizia a spaventarmi. Comincio quasi a pensare che ti sia preso la pozione d’amore da solo quella sera!” urlò Hailey, facendo qualche passo avanti e poi girandosi verso i suoi due amici.

“Ragazzi, posate le bacchette. Non voglio crearvi problemi e non voglio che siate voi a correre rischi, ora sicuramente si calmer-“ Hailey non fece in tempo a terminare la frase che tutto accadde in pochi secondi.

“Cruc-“ “Stupeficium!”.

Stone venne schiantato diversi metri indietro e cadde a terra, svenuto.

La cosa che però stupì tutto il cortile riunito era CHI avesse scagliato l’incantesimo offensivo: Draco Malfoy.

Stone, livido di rabbia per esser stato offeso una volta di troppo, appena la ragazza si era voltata per parlare con i suoi amici aveva agitato la bacchetta pronto a scagliare una Maledizione senza Perdono contro di lei.

Draco, presente come buona parte del corpo studentesco alla discussione tra le Grifona e il Corvo, era intervenuto tempestivamente schiantando il ragazzo.

“Sia chiaro” parlò Draco, rompendo il silenzio irreale che era sceso ovunque. “Hailey Muller è mia cugina e come tale d’ora in poi verrà trattata da me e da tutti i Serpeverde. Chiunque abbia qualcosa da dire sul suo conto dovrà fare i conti con me. Ora smammate tutti! Qualcuno porti quel cretino in infermeria prima che decida di mandarcelo in condizioni ancora più gravi”.

Se prima il silenzio sembrava quasi pesare,  ora pesava decisamente quanto un macigno.

“Hailey stai bene?” parlò Hermione, chinandosi vicino all’amica che si era abbassata sulle ginocchia, troppo provata da tutte le emozioni appena vissute.

Nel momento in cui Stone aveva cominciato a pronunciare la Maledizione senza Perdono aveva sentito una sensazione orribile su tutta la schiena, sensazione che ora sembrava averle tolto ogni minimo grammo di energia.

“Ehi tu, dammi una mano” disse Liam a un Grifondoro che stava lì vicino a loro.

“Scordatelo. Gia ascoltare un Tassorosso è ridicolo, farlo poi per aiutare una imparentata con un Serpeverde come Malfoy poi! Mi taglio la mano piuttosto!” esclamò un ragazzo, raccogliendo anche diversi consensi dai ragazzi intorno a lui.

“Chiedere aiuto a Cormac McLaggen è tempo perso, fidati” parlò Hermione, ricordando ancora come si era comportato durante gli incontri al LumaClub di Lumacorno l’anno prima.

Insieme, i due Caposcuola aiutarono Hailey ad alzarsi e con lei andarono verso l’ufficio di Silente, pronti a raccontare cosa fosse appena successo.

 
Il mattino seguente, nella Sala Grande, sembrava che nessuno riuscisse a parlare di altro se non di quello che era accaduto la sera prima.

Hailey aveva notato come alcuni dei suoi compagni non l’avessero salutata, compreso un suo stesso compagno di squadra.

“Mi sembra ridicola tutta questa storia, non ti parlano perché sei imparentata con Malfoy? Se avessi qualcuno da guardare storto non saresti certo tu! Può inventarsi quello che vuole con Silente e gli insegnanti, ma sappiamo tutti quale incantesimo stava per scagliare! Non capisco perché non lancino un “Prior Incantatio” sulla bacchetta di Stone per verificare l’ultimo incantesimo lanciato”.

“Herm calmati, sono giorni che i Corvonero mi guardano storto, ho fatto l’abitudine alle occhiatacce. Casa in più, casa in meno, quale vuoi che sia la differenza?” scherò Hailey, nascondendo il disagio che la stava attanagliando.

 
Una volta terminata la colazione, le due Grifone si alzarono e andarono verso la classe della prima lezione della giornata.

All’improvviso uno spintone fece sbilanciare Hailey, che cadde a terra.

“Chi è stato?!” urlò Hermione, che purtroppo non era riuscita per tempo a vedere chi fosse stato a dare uno spintone all’amica.

“Muller, dammi la mano ti aiuto ad alzarti”. Una mano comparve nel campo visivo della ragazza, che l’accettò e iniziò ad alzarsi.

“Graz-Zabini?!”  La ragazza quasi urlò. Non che Blaise Zabini avesse mai cercato lo scontro con lei, però era una di quelle persone che semplicemente non da corda a nessuno che non rientri nel suo campo di amici.

“In persona, mademoiselle” sorrise, prima di chinarsi e lasciarle un bacio sulla mano.

Hailey arrossì, colpita comunque dalla bellezza del corvino e dal gesto così poco usato ai tempi moderni.

“Blaise, ora non esagerare” disse solo Draco, passando accanto a Blaise e proseguendo dritto senza degnare di uno sguardo la cugina.

“Au revoir, Hailey” disse Blaise, prima di allontanarsi con Draco verso la classe dove avrebbero avuto la prima lezione.

“Ok, forse questa è la cosa più assurda che io abbia mai visto. Blaise Zabini che ti fa il baciamano rimarrà per sempre stampato a ferro e fuoco nei miei ricordi”. Commentò Hermione, ancora incredula per la scena a cui aveva appena assistito.



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Angolo Autrice:
Buonasera a tutti! Prima di tutto vorrei dedicare questo capitolo a Silvia, la mia sostenitrice numero uno in questa storia e più fedele commentatrice! Grazie mille per tutto il supporto!
Per secondo, voglio dirvi che ci dirigiamo verso il culmine della storia, piano piano entreremo sempre più nella trama e spero che vogliate farmi sapere cosa ne pensate!
Saluti,
Liz

 

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