La chimica non fa per me

di Lucy_susan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La formazione degli emiacetali ***
Capitolo 2: *** Alogenazione degli areni ***



Capitolo 1
*** La formazione degli emiacetali ***


La formazione degli emiacetali

Ciao a tutti! Spero di trovarvi bene nonostante l'impazzimento della quarantena e il coronavirus.
Questo testo è uscito in un momento di disperazione mentre tentavo di imparare qualcosa dagli appunti confusionari ed incomprensibili presi a lezione di chimica organica. Premetto che non sono mai stata brava in questa materia e non mi è mai piaciuta, ma "purtroppo" me la sono sempre trovata tra i piedi.
Questa volta però ho voluto averla vinta io e ci ho creato sopra due storielle niente male (secondo me, poi dovrete dirmelo voi).
Quindi auguro a tutti gli studenti che si sono trovati davanti allo sconforto (come me-.-') di poter almeno sorridere davanti a questi scritti:)
Vi mando un'abbraccio e buona lettura,
Lu_Sue;P

La formazione degli emiacetali

“Carbonili” urla il capitano sopra il clamore di elettroni impazziti ed energia pronta ad esplodere, “pronti all’attacco!”
Un esercito di molecole guidate da un’anidride si prepara al combattimento contro gli alcoli.
“Fate attenzione agli ossigeni e se venite colpiti cercate in ogni modo di evitare gli idrogeni. Questa è la mia ultima raccomandazione: una volta che la reazione è avvenuta sarà difficile tornare indietro quindi evitatelo in ogni modo.”
Tutti i soldati sono d’accordo e in contemporanea serrano le linee e fissano il nemico.
L’anidride si rivolge agli alcoli che stanno avanzando minacciosi.
“Sarà un piacere combattere al vostro fianco.”
Tutti abbassano gli elmi.
I soldati sono in fibrillazione, ma il capitano non dà ancora il segnale.
L’esercito scalpita, sono tutti pronti e non riescono a restare fermi.
Gli alcoli oltrepassano la linea di non ritorno e un grido si alza al di sopra di ogni altro:
“All’attacco!”
Tutti i carbonili si riversano nel campo di battaglia come un’unica massa.*
I due schieramenti si scontrano e, con un clangore di elettroni, mille legami si spezzano. Molti idrogeni si perdono catturati dagli alcoli, elettroni impazziti si spostano da un atomo all’altro non sapendo cosa stabilizzare.
I carbonili combattono strenuamente per non essere sopraffatti, ma gli assalitori sono in numero troppo maggiore.
Tutta la buona volontà delle molecole svanisce circondata da idrogeni liberi e doppietti di ossigeni.
Dopo una lunga battaglia quello che rimane sono soltanto emiacetali e qualche idrogeno senza un compagno.
Il silenzio cala minaccioso.
Come risvegliate da un lungo sonno, le nuove formate si muovono nella soluzione senza capire esattamente ciò che è successo.
Ci sono resti di molecole più grandi che si lasciano trasportare inattivi dalla corrente, idrogeni che cercano i loro padroni e alcoli disfatti dalla battaglia.
Nel loro nuovo corpo, con un gruppo radicalico in più sono spaesate e questa sensazione di ignoranza le irrita alquanto. Si aggirano sospettose con sguardo concentrato come cercando qualcosa di perso.
La prima che capisce ciò che sta succedendo si ripiega su sé stessa a formare una forma ciclica. Le richiede un certo sforzo, ma grazie ad una base di passaggio riesce a liberarsi di un idrogeno e a formare un legame per chiudere il cerchio.
Le altre se ne accorgono e notano che l’emiacetale ciclico è più stabile e ora più sereno.
Non tutte possono formare la loro struttura ciclica perché l’ambiente è acido, però sanno che possono trasformarsi nei loro cugini più completi: gli acetali.
Grazie agli idrogeni che navigano nella soluzione liberi formano l’ossonio, il quale è più propenso a reagire con gli alcoli che hanno partecipato alla battaglia e che stanchi dalla lotta non possono opporsi.
E così ecco formati gli acetali che liberano un idrogeno e si rilassano finalmente completi.

*Noticina dell'autore:
Adesso, prima che mi lapidiate o impariate qualcosa di sbagliato faccio una piccola precisazione: il fatto che i carbonili si riversino sul campo di battaglia può sembrare che indichi che il substrato siano gli aldeidi, ma non è così. I carbonili sono molto reattivi e non vedono l'ora di "combattere", ma sono loro il substrato quindi tecnicamente sono gli aldeidi che si riversano sul campo di battaglia.
Chiedo venia, ma non sapevo come renderlo e mi sembrava che non filasse bene scritto in altro modo.
Vi prego abbiate pietà.

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Capitolo 2
*** Alogenazione degli areni ***


Alogenazione degli areni

Ed ecco qui la mia seconda storia. È stata dura scegliere che finale darle perché ne avevo pensato un altro che mi sembrava altrettanto valido, però grazie ad un'amica ho optato per quello che leggerete.
Se avete qualche consiglio sulle prossime sono a vostra disposizione, farò del mio meglio:)
Buona lettura a tutti!
Lu_Sue;P

Alogenazione degli areni

In un substrato di benzene una coppia di bromo viveva felicemente sposata.
Beh, in effetti forse non più molto felicemente visto quello che stava da poco succedendo.
L’arrivo del bromuro di alluminio aveva lanciato una nuova moda: avere più compagni contemporaneamente tenendosi però stretti l’alluminio. Infatti, senza di lui le cose non funzionavano e alla fine si rimaneva di nuovo in due come all’inizio.
Per questo motivo bromo-uno sosteneva che la tradizione fosse importante e che era sbagliato volere avere più di una relazione, soprattutto dato il fatto che alla fine sarebbe finita comunque.
Bromo-due, al contrario, propendeva per il rinnovamento. In fondo era stanco di vedersi girare intorno sempre gli stessi elettroni da tutta una vita e voleva cambiare.
Bromo-uno gli aveva consigliato di cambiare atomo se proprio i suo elettroni non gli piacevano, ma lui non l’avrebbe certo aiutato ad andare con un alluminio.
I due bromo avevano litigato tanto, ma nessuno dei due aveva mai deciso di fare veramente un passo così ampio come andarsene.
Quel momento, però, doveva arrivare ed entrambi lo temevano, ma non potevano fare a meno di desiderarlo: tutta questa tensione che avevano accumulato li stava mettendo a dura prova.
Alla fine esplosero. Ci furono urla e rumori. Alcuni vicini testimoniarono in seguito di aver visto bromo-uno cacciare bromo-due e tirargli dietro i suoi elettroni, ma nella fretta lo videro lasciare anche uno dei suoi.
Bromo-due non dovette aspettare molto per trovare un alluminio e altri tre atomi di bromo pronti ad accoglierlo. Lui accettò volentieri e forse anche un po’ per ripicca, ma non dimenticò mai il suo bromo-uno e ogni volta che poteva aspettava il passaggio di quell’elettrone lanciato via per sbaglio che gli ricordava la sua vita passata.
Bromo-uno, lasciato solo e spoglio di un elettrone, piangeva vagando senza meta nel substrato, tenendosi ben lontano dagli odiati bromuri di alluminio.
Gli avevano tolto il suo bromo-due, li avevano costretti a litigare e ora lui si trovava solo e triste.
Questo bromo solitario non era però destinato a passare inosservato. Un benzene del substrato si svegliò al passaggio dello ione bromo-uno a causa dei suoi singhiozzi.
Si separò dal resto dei benzeni e lo chiamò:
“Ione bromo!”
L’atomo non lo sentì tanto era preso da ciò che era appena successo.
“Atomo di bromo senza un elettrone” provò di nuovo.
Bromo-uno sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri e si accorse che qualcuno lo stava cercando.
Sperava fosse il suo bromo-due, ma sapeva benissimo di non poterci contare.
Si girò, ma non vide nessuno.
“Sono qui” disse il benzene, “proprio di fronte a te.”
Bromo-uno a stento riuscì a distinguere la molecola di benzene che aveva parlato. Nonostante fosse molto grande, si mimetizzava nella soluzione tanto che per individuarla del tutto lo ione si dovette sforzare e rimanere concentrato durante tutta la durata della loro conversazione per non perderla di vista.
Bromo-uno si poté finalmente sfogare con qualcuno su quanto era accaduto e il benzene lo stette ad ascoltare per tutto il tempo.
Alla fine del monologo gli fece una proposta:
“Vieni con me. Legati a me e saremo felici insieme.”
Forse per la situazione appena conclusa, forse perché il benzene sembrava così disponibile, forse perché in fondo anche lui ne aveva abbastanza dei suoi soliti elettroni, il bromo accettò.
Il benzene gli cedette un elettrone da uno dei suoi doppi legami formando lo ione arenio, solo uno stadio di passaggio prima di poter essere stabili e neutri insieme.
Il benzene lasciò libero un idrogeno riformando il legame sigma perso in precedenza e potè dedicarsi completamente al suo bromo che non aveva più bisogno di distinguersi perché era unico.

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