Vecchi stralci di storie d'amore

di Rose Heiner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***
Capitolo 6: *** Capitolo VI ***
Capitolo 7: *** Capitolo VII ***
Capitolo 8: *** Capitolo VIII ***
Capitolo 9: *** Capitolo IX ***
Capitolo 10: *** Capitolo X ***
Capitolo 11: *** Capitolo XI ***
Capitolo 12: *** Capitolo XII ***
Capitolo 13: *** Capitolo XIII ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIV ***
Capitolo 15: *** Capitolo XV ***
Capitolo 16: *** Capitolo XVI ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVII ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVIII ***
Capitolo 19: *** Capitolo XIX ***
Capitolo 20: *** Capitolo XX ***
Capitolo 21: *** Capitolo XXI ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXII ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXIII ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Capitolo I
-Dove corri?-
Sulla bici, stretti stretti,
dolci e matti.
-Dove vuoi.-
In fuga dal nostro primo spettacolo,
che tanto Shakespeare ci protegge.
Abbiamo appena trasformato
Sogno di una notte di mezza estate
in follia di fine primavera.
Sei curioso, sconosciuto,
che hai gli occhi veri di uno
che ride di cuore e mi tira via,
proprio quando cominciavo
a sentire il palco soffocarmi.
Sei  curioso, sconosciuto,
credo che da oggi sarai
il mio migliore amico.

***

-Dovresti trovarmi un soprannome, sai? Così quando mi chiami so che sei tu.-
-Oh, sono di già così importante, baby boy?-
-Adesso non esageriamo.-
-Sì, lo so, ti adoro anch’io, Oscar. E soprannome sia

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II
Del tuo nome
abbandonerò quella o altezzosa
in strada, dietro i nostri passi incerti,
nella custodia della tua chitarra,
nel vecchio rullino della canon.
Tu per me sarai Scar,
ed io per te sarò Rho,
Rho per Rose,
Rho per rhodòn,
rosa pungente,
rosa spina,
rosa che non vorresti cogliere
né vuole essere colta.
Io per te sarò Rho,
rosa del mattino
e tu per me sarai Scar,
semplicemente Scar,
vento selvaggio.
 
***
 
- Sai come essere insopportabile. Sono indecisa.-
-Tra?-
-Tra il tenere a te e il disprezzarti.-
-Oh, quanto sarebbe banale se cominciassi a innamorarti di me, hun?-
-Non ti preoccupare, non mi piacciono mai le storie scontate. Avremo un finale inaspettato.-
 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III
Antipatico
,
pensa la mia testa,
stupido,
urlano i miei libri,
arrogante,
ti sussurro contro
mentre te ne stai a ridere
con i tuoi amici sfrenati
e mi lanci queste occhiate
troppo rumorose,
così che tutti sappiano
che adesso esiste un noi
fra di noi.
Eppure, folle,
bisbiglia il mio cuore,
folle da tenerselo stretto.

***
 
-So troppo poco di te, baby boy.-
-Che vuoi sapere? Non sono così interessante come pensi tu. Sono affascinante, sì, ma non misterioso.-
-Meh, io non scommetterei neanche sull’affascinante...-
-Ehi!-

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Capitolo IV
Ridi
e non mi guardi
quando ti sfiorano i ricordi
del negozio di fotografia
bruciato in una notte
e di tuo papà,
che è lontano,
“ma là in America lavora
e noi qui ce la si fa.”
Ridi
e non mi guardi
quando hai voglia di distrarti
e giochi, bimbo,
col mio sole caldo sulla pelle,
 col prato dolce che ci accarezza.
Adesso vieni qui, sì?
Accanto a me.
Ti va se ti  racconto di me?
 
 
***

- Scar ...-
-E’ il tuo turno adesso,  hun.-
-Sei forte, Scar..-
-Nah... solo affascinante. Avanti! Tocca a te.-
-Va bene, va bene. Che vuoi sentire, baby boy?.
 

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Capitolo V
Mi stringi forte la mano
mentre ti racconto
di un’amica
e di un’estate insieme,
mentre ti dipingo
i suoi ricci
e i suoi capricci gelosi,
mentre mi sussurra piano
“Credo proprio di amarti.”
e mi graffia le braccia
per farmi restare.
Mi stringi forte la mano
ma, Scar, sto per affogare,
 non riesco a respirare.
Scar, ti prego,
tienimi a galla, tienimi su.
non ti sento più.
Mi stringi forte la mano
e  ho le tue labbra miti sotto le dita
e il tuo respiro caldo nel palmo.
Che follia,
non so cosa mi fai,
ma adesso mi sembra di nuotare
dove prima era inevitabile annegare.

***
 

 
 -Sono qui, vicino a te, Rho. Sono qui.-
-Ti dispiace se rimaniamo così?-
-Neanche un po’.-

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Capitolo 6
*** Capitolo VI ***


Capitolo VI
Blue martini,
blu le luci della pista,
gli spasmi della disco,
blu i tuoi occhi fieri,
che fai? Mi cerchi?
Non mi piace questo posto
di fumo e fiato corto,
chi sono le ragazze?
Sono zero stoffa,
solo pelle e bocca.
A me piace
quando facciamo i finti romantici
e  scusa Elvis
se Fly me to the moon
ce la balliamo tutta,
occhi negli occhi
ridendo come pazzi.
A me piace
quando c’è American Idiot alla radio
e -Abbassa i finestrini!-
che questa città
ce la giriamo tutta,
tanto l’America è lontana
e noi non ci arriviamo.
Ma non mi piaci tu
in questo alticcio blu,
che fai? Mi cerchi?
Ti avvicini con un Blue martini.
Mi sto annoiando,
finalmente andiamo via?
Oh, vedo, hai compagnia.

***
 
 
-Quello è Gabri! Siamo come fratelli, vi dovete conoscere!-
-Scar, aspetta! Non andare di nuovo... via.-

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Capitolo 7
*** Capitolo VII ***


Capitolo VII
Lontano dalla musica
fuma la noia
nella sigaretta bagnata di pioggia
il tuo migliore amico.
Uh, bad boy,
classico spezzacuori,
questo mi è chiaro, Scar.
-Sola soletta?-
mi fa il solletico con gli occhi,
un invito a giocare.
Il fatto è che tu
ti diverti e non ci pensi
e che lui
mi stuzzica e non lo sa
che io sono abituata
ad avere tutti gli assi
e la ragione dalla mia.
Gli sorrido,
cattivo ragazzo,
grandi avventure.
 
***
 

-Sola soletta?-
-E anche molto annoiata. Hai la moto tu, vero?-
-Beccato. Vuoi che ti accompagni da qualche parte?-

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Capitolo 8
*** Capitolo VIII ***


Capitolo VIII
Sono passata per Vancouver
e poi Roma
e ancora Shangai.
Sono già al verde, Scar,
forse il Monopoly non fa per me.
Tocca a Gabri tirare
e al suo sorriso sfacciato,
-Stai tranquilla, tesoro,
che adesso vinciamo.-
Sembri stupito, sai di sorpresa:
 -Da quando in qua giocate insieme?-
Ridi
con i riccioli cioccolato che
ti fanno ombra
sugli occhi.
Ridi
ma un pensiero pungente
ti fa ombra
sul cuore.
Rido
e un po’ mi dispiace
che il timore che hai
non fa nessun’ombra
sul mio umore.

***

 
-Non credo di aver mai visto Gabri perdere onestamente senza provare a barare. Oggi voi sembravate molto... affiatati.-
-A Monopoly? Ma va', Scar, alla fine hai vinto come sempre. Di che ti lamenti? -
-E  voi due... avete perso insieme.-

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Capitolo 9
*** Capitolo IX ***


Capitolo IX
Simili agli dei
voi scherzate
e mi lasciate
ad osservare il vostro gioco
da bambini,
col pallone e gli spintoni,
da fratelli.
E mentre Saffo,
non ape e non miele,
giace da sola in un letto
e soffre e desidera,
io dico che Eros
mi ha plasmato
volubile di cuore
perché non so chi amo di più
ma forse tra voi due
non voglio scegliere affatto.

***
 -Be’, se tu e Gabri andrete d’amore e d’accordo il giorno del Comicon come avete fatto oggi, potreste anche evitare di essere arrestati per rissa e pericolo pubblico, sai?-
-Oh, il Comicon... è il mese prossimo, giusto. Hai comprato tre biglietto, vero?-
-Ovvio, hun. Perché non ne avrei dovuti comprare tre? Scar? Scar, perché mi guardi così?-
 
 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo X ***


Capitolo X
Sai quando cadi
in sogno
e ti risvegli
solo e soldato?
Sai quando uno schiaffo
ti cancella il sorriso
e secco il dolore ti scopre
in viso stupito?
Io sto così,
silenzio e spavento,
sotto al tuo sguardo di sale.
-Te ne vuoi andare?-
Eppure giuri di tornare.
Basta, bocca bugiarda,
non vedi il veleno che versi,
mentre mi mormori e menti?

***
 
-Non dici niente?-
-Non so che dire.-
-Sembri delusa.-

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Capitolo 11
*** Capitolo XI ***


Capitolo XI
E’ che hai il sorriso pronto
quando si tratta di andare,
prendere e partire.
Non ci pensi a me?
Io notti bianco latte,
tu zainetto stretto al petto,
Canon color corallo al collo.
Neanche un po’?
Come farò
con questo vagabondo cuore tuo?

***

 -Gabri lo sa?-
-Davvero? Anche adesso dobbiamo parlare di Gabri? Non hai altro da dirmi?-
-Che vuoi che ti dica, Scar? Buon viaggio? Vai e divertiti? Salutami tuo padre in America? Non so che dire, non voglio dire niente!-

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Capitolo 12
*** Capitolo XII ***


Capitolo XII
E così
te ne vai,
arrabbiato,
con passo deciso
verso il tuo aereo
e sali e sparisci.
Non ti giri a guardare.
Forse volevi che ti dicessi
con una carezza
“Scar, aspetta, resta...”
Ma io,
che ancora bruciano i graffi,
ho imparato a mie spese
che l’amore è
essere liberi
e con dolcezza
liberare.
E così
te ne vai.
Non ti giri a guardare.

***
 
-Stai bene?-
-Sì. Andiamo via di qui, Gabri. Quest’aeroporto è opprimente.-

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Capitolo 13
*** Capitolo XIII ***


Capitolo XIII
Io e lui
siamo bravi a sfrecciare
sull’asfalto e odorare di guai.
Io e lui
siamo bravi a recitare
gli innamorati, quelli dannati,
che chissà come si sono trovati,
ma nel club ballano da paura
e ridono e gridano e sfidano.
Io e lui
siamo bravi, bravissimi,
e tutto il mondo sembra
convinto che sia vero.
 Io e lui
stasera usciamo, ma tu
che sei solo e orgoglioso,
tu che non vuoi,
ma hai già composto il numero,
tu stasera chiama.
Dimmi, è davvero tutto così grande
lì a New York?

***
  
-Sei pronta? Aspetti una chiamata?-
-No, no, nessuna chiamata. Per favore mi aspetti fuori, Gabri? Cinque minuti e arrivo.-

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Capitolo 14
*** Capitolo XIV ***


Capitolo XIV
Dicono che
chi è severo con sé
sia miele per gli altri.
E io impasto paziente
panna e pensieri,
-non mi aspetto da te
più nessuna attenzione-
frutti di bosco,
profumo di frasche.
Dolce la distrazione
di uno squillo insolente:
-Pronto?-
La tua voce.
Un guizzo alla bocca.
Il sapore delle fragole.
***
 

 
-Ce ne hai messo di tempo per farmi uno squillo, eh?-
-Anche per me è un piacere sentirti, Rho. Grazie sempre.-
-E’ un piacere sentirti, Scar. Lo è sempre stato.-

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Capitolo 15
*** Capitolo XV ***


Capitolo XV
Da quando non ci sei
c’è un cielo ad acquerelli
e il suono cristallino di risate
e notti profumate di lavanda
e il tocco gentile di un vento.
Eppure non capisco come:
io non trovo il senso,
io sento la testa sott’acqua,
io vedo tra la nebbia.
Da quando non ci sei
non è altro che
insensata nebbia marina.

***
 

 
-Anche la linea prima ha deciso di cadere per tutte le sciocchezze che mi dici!.-
-Ah ah, molto divertente, Scar, davvero troppo... ma sentilo com’è curioso di me! Ti manco così tanto, baby boy? O ti senti solo in colpa perché tu sei lì a divertirti con qualche bella americana e la tua migliore amica è qui, sola, casta e pura? Eh?-

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Capitolo 16
*** Capitolo XVI ***


Capitolo XVI
Dici che è un giochetto,
che è solo la curiosità.
Vuoi sapere che aspetto ha
quello con cui passeggio
e quante volte
m’ha baciato
e ancora, com’è stato?
Insegui le nuvole,
ti risponderei,
ma queste idee le peschi
tra le stelle?
Hai un’immaginazione...
chissà.. eppure...
dimmi, quant’è bella
tutti i giorni
la ragazza che incontri
per le scale?
Ti sorride, vero?
Ti piacciono i suoi occhi?
Oh, magari li conosco anch’io
questi astri fulgidi
di gelosia.

***
 
 
 -Babe, oggi esce il nuovo film, quello che volevi vedere. Passo a prenderti alle otto, come l’ultima volta?-

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Capitolo 17
*** Capitolo XVII ***


Capitolo XVII
Stasera
fai un po’ più di rumore
dentro i miei pensieri.
Stasera
non ho voglia di dormire,
scusa se ti penso,
scusa, Gabri, se ci penso,
proprio il cinema non mi va,
magari alla prossima, sì?
Stasera
dovresti proprio smetterla
di mancarmi,
guarda che figure mi fai fare.
Ring ring,
on no, il telefono,
e anche stasera
finiremo a sussurrarci
dolci sciocchezze
fino a crollare.

***

 
-Pronto? Hun?-
-Ciao, baby boy.-

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Capitolo 18
*** Capitolo XVIII ***


Capitolo XVIII
-Preferisci Scar a telefono
che chiunque altro tra i piedi.-
La butta lì,
mi spezza la lingua
e non so perché
parla di te e me.
Una smorfia,
no, Gabri, non è vero!
Il solletico,
ci spingiamo, giochiamo.
Saltare sulle lenzuola,
le piume tra i capelli,
e, mentre non ci sei,
scoprire quanto può far male
cercarti e trovare solo il mare.
-Mi dispiace.-
E lui ride,
perché d’amore vive.
Ride,
ride e mi perdona:
il peggior paziente
è colui che finge
d’esser sano, dice.
Così io.
E questo sembra divertirlo molto.
 
***
 
-Non vedo perché debba dispiacerti. E’ una cosa naturale.-
-Mi dispiace dare quest’impressione sbagliata.-
-Oh, che testa dura. E va bene, va bene... poi vedremo. Tanto fra poco torna, no?-

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Capitolo 19
*** Capitolo XIX ***


Capitolo XIX
Ho tessuto questi mesi paziente.
Con l’ago ti ho augurato
di restare dove sei
e vivere per sempre felice,
mentre sulla tela il filo
luccicava le braccia di Ulisse
strette attorno a Penelope.
Ma adesso che so
che stai tornando,
le mie mani ferme
si rifiutano di lavorare,
i miei occhi stanchi
non trovano riposo
e ho un cuore in petto
che grida, che stride, che morde,
che srotola i giorni
di restante distanza
fino al momento in cui
davanti a me starai
con quel tuo sorriso
ferino.

***
 
-Ma è sicuro? Non è che poi cambi idea? Mi devo preparare.-
-Ti devi fare bella per me? Lo capisco, tesoro.-
-No, mi devo preparare psicologicamente. Visto che adesso tornerai a stressarmi dal vivo ogni giorno.-
-Ah, vedo che hai intenzione di uscire con me ogni giorno.-

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Capitolo 20
*** Capitolo XX ***


Capitolo XX
Piccolo ramingo,
oggi torni da me.
E va bene, sorridi
alla ragazza dietro di te.
Morditi le labbra,
che l’oceano visto da un aereo
è troppo affascinante
per non fotografare,
ma la Canon l’hai scordata
sepolta nello zaino.
Piccolo ramingo,
che hai le Notti di Van Gogh
negli occhi e non lo sai,
sbrigati ad atterrare,
che già una volta
te ne sei andato
e mi ha lasciato.
Piccolo ramingo,
oggi non riesco bene
ad avercela con te.
Oggi torni da me.

***
 

 -Sicuro che l’atterraggio è previsto fra cinque minuti, Gabri?-
-Sicurissimo... dovremmo vederlo a momenti.-

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Capitolo 21
*** Capitolo XXI ***


Capitolo XXI
Ho imparato a distinguere
i singhiozzi della linea caduta
dai tuoi silenzi dispettosi.
Ho imparato a carpire
i tuoi gesti vivaci
e le tue espressioni di vetro
dal telefono stanco.
Ho imparato a riconoscere
il tuo respiro sottile
e mi è sembrato una musica
più piacevole del rock
che ci ostiniamo ad ascoltare.
E ho pensato che
quello fosse mozzafiato.
Ma non ti avevo ancora sentito
chiamare il mio nome
con l’emozione in gola
e i ritagli di cielo sulle guance
che ti porti dietro da ore.
Come adesso.
Che mi guardi da lontano.
E tieni le braccia aperte
per farmi volare.
 
***
 
  
-Rho!-
-Scar!- 

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Capitolo 22
*** Capitolo XXII ***


Capitolo XXII
Hai detto a Gabri
“Vai, ti raggiungo fra un po’.“
Poi hai detto a me
“Lascia che ti guardi ancora per un po’.”
Abbiamo di nuovo un’alba
da consumare
e tante altre storie
da raccontare.
E sopra di noi
c’è un cielo gocciolante
di  piccole stelle bianche:
Ridono,
ma tu non le senti, Scar,
si rincorrono nel blu
e si spingono giù.  
Mi dicono che c’è uno scivolo,
grande come al lunapark,
che le conduce
dritte da te.
E io ci credo.
Altrimenti dimmi perché
ogni volta che mi guardi
ti luccicano gli occhi.

***

 
-Avevi detto a Gabri che sarebbero stati al massimo dieci minuti.-
-Non vuoi sapere cosa ti ho portato dall’America?-
-E tu non vuoi proprio smetterla di tentarmi, vero?-

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Capitolo 23
*** Capitolo XXIII ***


Capitolo XXIII
E’ un’edizione piccola,
vecchia,
tenera,
sgualcita
e a colori.
Ed è la cosa più dolce
che mi potessi regalare.
A pagina novantasei
c’è una nostra polaroid.
L’hai messa lì,
al mio capitolo preferito,
proprio quando
il piccolo principe
scopre di amare la rosa.
Ed insieme le nostre dita
si sfiorano
e scivolano via
su queste pagine lucide.
 
***
 
 
-Oh! Il piccolo principe! Scar, grazie mille!-
-Ci assomigliamo.-
-Tu ed io? Al principe e alla rosa, dici? Ma loro erano innamorati!-
-Sì, belli ed innamorati.-
-Oh... Scar...-

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