Casa Cassfrez

di Jack Cassfrez
(/viewuser.php?uid=1090152)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un risveglio traumatico ***
Capitolo 2: *** Le porte sono cattive persone ***
Capitolo 3: *** Amore fraterno e smart ubriache ***
Capitolo 4: *** Il trauma dei bagni pubblici ***
Capitolo 5: *** Gli alberi si aggirano furtivi ***
Capitolo 6: *** Delirio in autostrada ***



Capitolo 1
*** Un risveglio traumatico ***


Avete mai notato che il detersivo ha un colore bellissimo?
Io no, ma andiamo avanti.

Dalius' POV

Mi sveglio in una pozza di candeggina. Ho fame. Guardo la candeggina molto languidamente, ma lei mi risponde di no. Ci resto male. I miei vestiti hanno uno strano odore ma me ne sbatto altamente e mi alzo, rischiando di scivolare.
Mi ritrovo alla ricerca della colazione in una cucina leggermente in disordine: piatti per terra, tavoli e sedie sottosopra, il frigo aperto pieno di lampade e un cane nel lavandino.
"Ehi Culo, cosa ci fai nel lavandino?" grido per poi girarmi verso il salotto, dove sul divano trovo mio fratello Jack, sotterrato da una montagna di vestiti, non so bene di chi. Gli chiedo cosa cazzo stia facendo e risponde che si sta allenando a morire. Alzo le spalle e gli lancio un tostapane trovato da qualche parte.
Continuo la ricerca di qualcosa di commestibile. C'è il tappeto persiano appeso sull'appendiabiti, le tende sono finite giú dalla finestra e la porta d'ingresso è sfondata. Un secchio, appeso al lampadario mezzo rotto, mi cade in testa. Sclero e lo lancio in corridoio.
Da come è messa questa stanza, non so se temere di più per la situazione del resto della casa o per sapere cosa è successo ieri sera qua.
Scavalco una sedia e mi addentro nel corridoio pieno di quadri. Mi chiedo da dove vengano, ieri sera non c'erano. La prima porta a destra è semi aperta e si possono scorgere vagamente un lavandino mezzo staccato dalla parete e un getto d'acqua continuo dove dovrebbe trovarsi il water. C'è un tipo con capelli blu elettrico disteso per terra con le mani congiunte che piange. Chiudo la porta e continuo la mia ricerca, magari le mie sorelle hanno dei biscotti nascosti da qualche parte.
La prima stanza a sinistra ha la porta mezza scardinata. Entro. Mi trovo davanti il letto matrimoniale obliquo e mezzo appoggiato al muro, senza lenzuola e sporco di viola. Mi giro e trovo il letto a castello mezzo distrutto. Dal letto più alto pende mia sorella Melanie a testa in giù, con la tavoletta del cesso al collo. Continua a mancare la tazza. Sulle pareti ci sono scritte in coreano fatte con un pennarello verde. Non voglio sapere, vado alla stanza dopo.
Una porta chiusa a chiave sulla sinistra. La sfondo ed entro. Ci sono tre cani che corrono in cerchio e il soffione della doccia aperto al massimo fuori dalla finestra. Ci sono candele accese un po' ovunque. Alzo le spalle ed esco.
Entro nell'ultima stanza in fondo al corridoio. Sul letto dorme mia sorella Jennie abbracciata alla tazza del cesso. Trovata. Abbasso lo sguardo e vedo decine di flaconi di detersivo svuotati interamente per terra e sulla pareti.

La ricerca della colazione è fallita, ma sicuramente la scorsa serata è stata a dir poco interessante.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Le porte sono cattive persone ***


Jennie's POV

Vengo svegliata da una luce sparafleshata in faccia. Apro gli occhi e mi ritrovo Dalius che mi punta una torcia dritto negli occhi. La prendo e la lancio dalla finestra.
Mi alzo, poggiando la tazza del cesso a terra e accarezzandola. Mi rivolgo a mio fratello "bro, sai che non sono razzista verso il detersivo, ma perché è ovunque? Abbiamo una lavastoviglie invisibile che vomita qua dentro?". Non fa in tempo a rispondere che si sente un tonfo provenire dal salotto. "Cosa è successo?" grida Dalius.
"La mia maglia è caduta" sentiamo rispondere.
"Sembrava più pesante di una maglia" dico. Jack appare dal corridoio "beh sì, c'ero io dentro".
Melanie arriva "Hey ragazzi, che è successo ieri sera?". Alziamo tutti le spalle contemporaneamente e ci dirigiamo in cucina, dove Dalius prende il cane fra le mani e lo alza in aria, parlando mezzo in falsetto "Culo, cos'è successo ieri sera? Tu sai sempre tutto, parla bello!". 
Gli do del cretino e vado a sfondare la porta del bagno, che arriva addosso al tipo per terra. La appoggio sul muro e tiro su il tipo. Dice di chiamarsi Kevin. "Sei sobrio?"  gli chiedo.
"Moderatamente funzionale" risponde. Lo spingo in cucina dagli altri, dove annuncio che ho fame. "Voglio ficcarmi un kebab giú per la gola!~"Canticchia Kevin a voce dannatamente alta.
Annuiamo e ci buttiamo fuori dalla finestra perché le porte sono inutili. Ci mettiamo in mezzo alla strada, dove saliamo sulla prima auto che passa, buttando fuori il guidatore, partendo alla ricerca del kebab alle cinque di mattina.
Mi metto alla guida, con accanto a me Dalius; dietro ci sono Melanie e Jack, mentre Kevin è chiuso nel bagagliaio perché canta. Partiamo verso l'avventura, prendendo tutte le strade che troviamo. Ci fermiamo davanti ad un supermercato ed entriamo.
"Ma io volevo il kebab!"
Melanie si blocca "Aspe- tu chi sei?" 
"Kevin" 
"E da dove esci?" chiedo io.
"Dal vostro bagno" 
"Oh, okay. Dividiamoci. Io, Belli Capelli e il ritardato che parla con i cani di qua. L'emo boy e Capelli Blu di là. Fra mezz'ora esatta ci vediamo alla cassa 11. Via via via!"  Grido come se fossero una mandria di bufali.
"Jennie ti ha dato chel ritardato!" sussulta Dalius indicando Jack, "ovviamente io sono Belli Capelli, quindi Melanie è... emo boy?".
"Ma sei scemo? Sono io emo boy, idiota. Santa Elisabetta, Melanie ha dei capelli favolosi e tu parli con Culo. Secondo te chi è chi?" risponde scazzato Jack.
Dalius esita "ma io..." per poi mettersi a piangere e correre via. Io e Melanie lo seguiamo, lasciando gli altri due soli soletti.
Ci troviamo nel reparto cereali. Prendo le due scatole più sbrilluccicose e colorate che trovo e mi giro, trovandomi Melanie in cima allo scaffale e mio fratello che cerca di tirala giù prendendola per una caviglia. Ce la fa, ma con lei cade anche lo scaffale che gli arriva addosso.
Alzo le spalle e vado a cercare il latte, ma un carrello sparato a massima velocità mi taglia la strada. Guardo meglio e noto che dentro ci sono Jack e Kevin tutti incastrati. Prendo il latte e torno dallo scaffale caduto.
I miei adorabili fratellini sono riusciti a liberarsi ma ora si stanno prendendo a pedate, così li trascino a prendere le ciambelle. 
In lontananza si sente uno schianto, probabilmente un carrello.
Finiamo di fare la spesa, in un modo o nell'altro, e ci mettiamo a fare colazione su un tavolo fuori. I miei cereali prendono fuoco e li lancio da qualche parte.
Risaliamo in auto, stavolta con Jack alla guida (con un' espressione tale e quale a chi un volante non lo ha neanche mai visto) e io al posto del passeggero. Appena mette in moto, mio fratello grida "chissà come ho fatto!" e partiamo. Ora che ci penso, nessuno ha fatto scuola guida qui.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Amore fraterno e smart ubriache ***


Jack's POV

Afferro il volante e spingo al massimo l'acceleratore. Curvo a caso, finendo in un bosco, e mi rimane il volante in mano. Lo riattacco col potere degli arcobaleni e mi destreggio fra gli alberi.
Mi giro per vedere se i miei fratelli e Capelli Blu stanno bene e li vedo abbracciati fra loro gridando. Ah, amore fraterno. Jennie non dice niente invece, penso sia svenuta. Alzo e le mie bellissime spalle e riguardo la strada giusto in tempo per investire qualcosa.
Mi fermo un attimo, sfondo il finestrino per vedere cosa è successo. Noto per terra una sdraio mezza spiaccicata, un tavolo da caffè rovesciato e una tenda storta. Chissà chi è l'idiota che ha combinato 'sto casino.
Dalla tenda esce un vecchietto che inizia a gridare cose a caso. Salto fuori dal finestrino e gli ribalto la tenda, che ora è sottosopra. Mi ringrazia. Entra nel bagaiaio e io torno a guidare.
Faccio zig zag tra gli alberi, tirando sotto qualcosa ogni tanto, credo, ma alla fine arriviamo al limitare del bosco. Rotoliamo giú, finendo in autostrada. Vediamo una smart in mezzo alle macchine che salta un autobus. Ah, amore fraterno.
Dall'autobus esce una mucca che si avvicina alla nostra auto. Le chiedo informazioni per il centro commerciale, e mi indica la strada. Mi chiede se vogliamo andare sullo skateboard con lei, annuisco e sale sul tetto. Ripartiamo.
Dopo qualche incidente stradale e posti di blocco ignorati bellamente, arriviamo nel parcheggio del centro commerciale. Parcheggio in doppia fila verticale e scendiamo, aiutando anche la mucca e il vecchietto.
Jennie si è ripresa e ci trascina in un negozio di vestiti. Prende qualche vestito a caso e ce li infila di prepotenza. Il vecchietto ora ha un capello rosa con i fiori, la mucca ha una felpa rossa e blu che gli da un'aria da figo, Kevin ha un tutú rosa shocking che gli mette in evidenza le curve, Dalius ha una camicetta rosa salmone e io ho una gonna di toulle viola. Mi nascondo in un angolino piangendo.
Jennie e Melanie fanno shopping sfrenato per tutti per almeno 7 ore e sono tutti soddisfatti. Ho cercato di strangolarmi qualche volta, per cui ora sono legato.
Dalius ripete ogni due secondi che odia fare shopping, ma continua a lisciarsi la camicetta, sistemarsi i leggins con la fantasia a balene turchesi e ammirare le nuove scarpe verdi acido coi tacchi, sussurrando "fa-vo-lo-so!". Io, ormai rassegnato, mi ritrovo con una giacca di pelle lilla, la gonna viola e degli stivali con le borchie. Il vecchietto ha preso solo il cappello (beato lui), la mucca ha preso anche una collana da rapper dorata; Kevin ha il tutú e degli stivali alti bianchi; Melanie ha un cappello da cowboy, un vestito bianco a fiori e sandali romani. Jennie ha una felpona larga da emo e dei pantaloni in pelle attillati. La invidio a morte.
Il vecchietto sale in groppa alla mucca, ci salutano e partono all'avventura così, sullo skateboard, sfondando qualche vetrina e saltando giú dalle scale. Ah, amore fraterno. Mi mancheranno.
Kevin mi fa rotolare su per le scale prendendomi a calci e ci ritroviamo tutti sul tetto. C'è un elicottero, così ci saliamo. Nel farlo inciampo su Capelli Blu e non so come ora siamo legati assieme. Ci caricano nei posti dietro assieme a Jennie che continua a lamentarsi su qualcosa come un terzo incomodo, non ho capito. Dalius è al posto del passeggero e Melanie prende i comandi. 

Sarà un viaggio molto corto, immagino.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il trauma dei bagni pubblici ***


Melanie's POV

Prendo il comando dell'elicottero e inizio a premere dei pulsanti facendo la conta. Afferro quello che sembra un joystick e lo muovo un po' a caso; tiro una leva e ci alziamo in volo.
Vado su e giù e il trabiccolo ondeggia un po'. Faccio qualche giro della morte per allenamento. Sento qualche grido provenire dai miei fratelli e sorelle (e Kevin, perché mi ricordo della sua esistenza, mh) ma me ne sbatto le palle.
Un piccione entra dal finestrino e mi dice che devo scendere perché sto dando fastidio alle prove di volo acrobatico dei gabbiani. Jennie lo caccia con un calcio rotante e le batto il cinque con il piede. Per sbaglio giro male il coso dei comandi e Kevin e Jack finiscono fuori dall'elicottero. (S)fortunatamente Jennie li tiene grazie alla corda con cui sono legati.
Do una testata ai comandi, ma loro si incazzano e si spegne tutto. Precipitiamo in acqua. Nuotiamo fino alla spiaggia, dove troviamo un prete, un DJ e un rapinatore che ci gridano "alzate le mani! Mani in alto!". Jack si stacca una mano e butta un pugno ai tre. Se la riprende e rimette.
Scappiamo saltando sopra i tre ed entriamo nel bagno pubblico della spiaggia. Evitiamo un treno di passaggio e ci nascondiamo nel bagno delle donne.
"Ayo Kevin" dafuq. Da un cesso compare una tipa. Dice di essere il demone del cesso e di essere venuta per riprendersi Kevin, che si rivela il demone del detersivo. Lui la manda a cagare e lei gli tira addosso un kebab e scompare.
"Ecco perchè c'era tanto casino ieri sera, un'evocazione demoniaca fa tanto bordello" "sì, ma eravamo anche ubriachi, quindi metà e metà". Alzo le spalle e mangio i pezzi di kebab rimasti sulla maglia di Kevin, che si incazza e mi tira una testata. Vomita detersivo e pulisce il pavimento dal resto del panino.
"Scusatemi giovanotti, avete visto la mia borsa?" una vecchietta compare alla porta. Gliela lanciamo, lei la rotola in aria, incastra la borsa al ventilatore e si tira su, girando in senso orario gridando qualcosa del tipo "baciatemi il culo, stronzetti!". Mi offendo e le salto addosso. Dopo qualche giro diventiamo migliori amiche.
Kevin ci lancia del detersivo e ci fa scivolare. Cado di culo sulla vecchietta, povera, che si inginocchia con faccia triste lamentandosi di essere morta.
Sentiamo delle sirene in lontananza e aspettiamo. Dopo circa 10 minuti un'ambulanza sfonda la parete e tira sotto la vecchia. Un paramedico scende e le chiede come si sente. Lei risponde di essere morta, così la mettono su una barella e la portano via.
Appena l'ambula se ne va, tre macchine della polizia sfondano le altre tre pareti, circondandoci. Ci dicono di mettere le mani in alto. Jack grida qualcosa che somiglia a "PUT YOUR HANDS UP!", così Dalius da una testata a un agente. Che cretini.
Gli agenti ci arrestano e ci fanno entrare nelle auto. Dalius e Jennie in una, Jack e Kevin in un'altra e io da sola. Festeggio, mi distendo sui sedili dietro e mi metto a dormire. Ah, che comodi.
Mi risveglio che siamo in centrale. Sono triste. Dormivo così bene. Ci chiudono in una cella in attesa del processo. Sputo nell'occhio a un carcerato a caso che si stacca una gamba e me la lancia. La arco.
Me la infilo in tasca e niente, ci mettiamo a giocare.
"Ho fatto 7! Così sono 40 punti e ho fatto scala reale!" 
"Ah sì? E io ti assegno un +4! Eliminato!"
"Oh no, hai affondato la mia corazzata!"
"Evoco pikachu in posizione di difesa e uso pistolacqua direttamente sui tuoi lifepoints! Scacco matto, stronzetto!"
"E io uso l'asso di briscola e faccio scopa!"
"Tombola!"
Già, stavamo giocando a Twister.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Gli alberi si aggirano furtivi ***


Dalius' POV

"Passiamo subito alle accuse. I fratelli Cassfrez sono accusati per disturbo alla quiete pubblica, furto d'auto, guida senza patente, incendio doloso, danni a proprietà privata, rapimento, uso improprio del potere dell'arcobaleno, famigliarizzazione con mucche parlanti, stile osceno, furto di elicottero, molestie a un piccione, disturbo di prove acrobatiche di gabbiani, violenza contro un elicottero, incitamento alla sommossa, effrazione, omicidio e resistenza all'arresto. Inoltre qua c'è scritto che avete evocato un demone! Gli imputati hanno qualcosa da dire?"
"Sì. L'omicidio è colpa di Kevin" rispondo.
"Chi diavolo è Kevin?"
"Il demone"
"Ah, scusa. Bene ora anche lei è sotto inchiesta"
"Dio digitale terrestre!"
"Ora anche blasfemia"
Guardo male Kevin e gli tiro un calcio da sotto il tavolo. Purtroppo era dalla parte opposta, per cui credo di aver procurato qualche livido a tutti gli altri. Uops.
"Avete un avvocato?" chiede il giudice abbassandosi gli occhiali (probabilmente finti) in modo secs.
"Certo che ce l'abbiamo! Mica siamo idioti!" rispondo gesticolando.
"Bene, dov'è?"
"In vacanza in Moldavia ovviamente!" dice Jennie tutta allegra "l'ho aiutato io ad organizzarla!".
Melanie e Jack fanno un facepalm contemporaneamente e Kevin cade dalla sedia. Sbatto la testa sul tavolo.
"Come pensate di difendervi allora?"
"Con uno scudo?" risponde Jack.
Il giudice gli lancia il martello in fronte e Jack si triggera. Torna a noi.
"Allora? La vostra difesa?"
C'è un momento di silenzio, seguito poi da un tonfo proveniente dalla porta principale. Un altro ancora, poi le porte si spalancano, rivelando una donna sulla cinquantina, ispanica, bassetta e rotonda. "Dios mios! Sono caduta due volte sul quel maldito hijo de puta de un tappeto!" si mette a gridare.
"Con tutto il dovuto rispetto, ma lei chi cazzo è?" domanda il giudice.
"Yo soy Carmela, la zia di sti cohones qua. Sono qui per difenderli"
"Zia Carmelita!" gridiamo in coro.
"Silenzio, con voi faccio i conti dopo, niños" ci risponde minacciosa puntandoci l'indice contro.
Il giudice allora ripete tutta la lista delle accuse. Mi addormento circa a metà. Vengo svegliato da Carmela che grida "puto cerdo, vi lascio soli una settimana e fate tutto sto casino?"
"Ci... dispiace?" provo a dire.
"Mentirosso!" urla mia zia e mi inizia a picchiare con una ciabatta.
Jennie e Melanie giocano a morra cinese per passare il tempo e Jack continua a tirare testate a Kevin, che gli tira i capelli.
Il giudice si prende la testa fra le mani borbottando che odia il suo lavoro.
Dopo qualche minuto di bordello, l'avvocato accusatore tira una manata sul tavolo, rompendolo "signor giudice faccia qualcosa! Siamo in un tribunale!"
"Ne sono consapevole, mi faccia finire la partita a majong"
"Il tre rosso va sul sette nero, ne sono sicuro" gli consiglio.
"Stai scherzando spero, faccio prima a mettere la regina in D-4" mi risponde scocciato.
"No, le dico che farebbe tria se spostasse quel acciderbolina di 3 di spade e mangiasse quella dama"
"Basta! Mi sono stufato!" grida lanciando in aria la lampada "vi dichiar-"
La parete viene sfondata da un camion dell'immondizia. Dalla parte del guidatore esce Carmela e grida "daje movimiento!". Lancio il tavolo all'avvocato accusatore e corriamo verso la zia. Saliamo tutti dietro e partiamo, non prima di aver fatto saltare un idrante, che finisce addosso al giudice.
Ripartiamo così all'avventura, liberi come gli alberi che si aggirano furtivi.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Delirio in autostrada ***


Jennie's POV

Stiamo giocando tutti insieme appassionatamente a baseball nel retro del camion mentre Carmela guida. Io lancio le castagne, Melanie le colpisce con l'ombrello, Dalius cerca di prenderle al volo con la bocca. Kevin aveva provato a giocare, ma Jack gli era collassato sopra senza che lui potesse fare niente. È in astinenza da the, ma sinceramente non ce ne frega più di tanto.
Di punto in bianco Carmela curva e sbanda un po' a caso, tornando poi in carreggiata, gridando "puta cabina azulNo puedes aparecer en el medio del camino como estePuta madre!".
"Zia che cazz?" le grido.
"Oi linguaggio! Calmatevi tutti, stronzetti, penso di aver seminato la pula- ah no ci hanno trovati" risponde Carmela, con un sottofondo di sirene.
"Prendi la tangenziale!" urlo a mia zia "così Dalius può andare a lavorare mentre noi scappiamo dalla polizia!" "Imbocco l'autostrada" risponde l'infame.
"Evvai! Niente lavoro oggi!" esulta Dalius.
"Scostumato!" grida Melanie tirandogli una testata.
Prendo una pigna e la lancio contro la polizia. La pigna esplode e tre macchine finiscono in aria con triplo salto mortale carpiato all'indietro. Grido "diesci!" e torno a giocare a baseball. Una castagna colpisce in testa Melanie che stramazza a terra e cade addosso a Jack, immobilizzando completamente Kevin.
Imbocchiamo l'autostrada demolendo qualche casello e un paio di ponti.
"Alla vostra destra" annuncio guardando il paesaggio caldo "potete ammirare un raro esemplare di foresta in fiamme. Ringraziate Mary per lo spettacolo".
"Ma chi? Ma io non capisco" dice Dalius.
"Ma no idiota, quella è colpa dei tuoi cereali" mi informa Jennie.
"Uops"
"hobisognoditè" borbotta Jack.
"Sì lo so, anche io bisogno di te" risponde Kevin.
"Necessita teina, coglione" gli lancio uno scottex.
"Theeee theeeeeee theeee" si lamenta l'inglese depresso "ThEeEeEeEeE" canticchia "THEEEEHEHEHEHEH".
Gli ficco sette bustine di the il gola per farlo stare zitto e controllo a che punto è la polizia. Saluto il poliziotto armato che trovo davanti a me e lo butto giù dal camion con una lampada, lanciandola poi alla macchina più vicina che esplode. Mi metto gli occhiali da sole girandomi gridando "YEAAAHHHH".
Vedo un albero volarci contro. Carmela sbanda evitandolo e l'albero tronca (eheh) altre due macchine della polizia. Aiuto i miei fratelli ad alzarsi da terra, Jack si rannicchia in un angolo e rimane a fissare il vuoto con ancora le sette bustine in bocca. Lo copriamo con una bandiera inglese così forse si calma un po'. Forse. Meh, vedremo.
Mi giro e non faccio in tempo a vedere tutte le macchine, le jeep, i fuoristrada e gli elicotteri della polizia che ci inseguono che Carmela tira fuori un telecomando e lo lancia contro gli elicotteri gridando "bella ragazzi!", facendoli cadere sulle jeep e macchine, facendo cadere il ponte con tutti i veicoli in fiamme. I fuoristrada finiscono fuori strada e vanno nella foresta in fiamme. 
"Ciao ciao" li saluto con al manina.
"Ci siamo liberati della pula! Siamo liberi! Hola caballerosMira el dito!" annuncia Carmela facendo il terzo dito fuori dal finestrino. Esultiamo tutti insieme allegramente mettendoci a saltellare e rotolare per terra. Nella foga, mi lancio giù dal camion. Cazzo, credo di aver sbagliato qualcosa.
Rotolo in mezzo alla strada e non mi fa molto bene credo. Sento i miei fratelli gridare e porconare, accompagnati dalle grida della zia "ah, hija de puta, vuelve aqui!". Svengo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3899754