The 75th Hunger Games

di Sasi02
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ultimi svaghi - Prima Parte ***
Capitolo 3: *** Ultimi svaghi - Seconda Parte ***
Capitolo 4: *** Lacrime ***
Capitolo 5: *** Viaggio verso Capitol ***
Capitolo 6: *** Amara verità ***
Capitolo 7: *** Cercasi alleati ***
Capitolo 8: *** Le luci della ribalta ***
Capitolo 9: *** Che le danze abbiano inizio ***
Capitolo 10: *** Attimo di respiro ***
Capitolo 11: *** Trappole ***
Capitolo 12: *** L'ira di una tempesta ***
Capitolo 13: *** Il futuro che desidero ***
Capitolo 14: *** Passato e presente ***
Capitolo 15: *** Illusioni ***
Capitolo 16: *** Arresi e sconfitti ***
Capitolo 17: *** Perché è successo? ***
Capitolo 18: *** La vittoria è mia ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                           
                                

74°Hunger Games, arena.

Katniss Everdeen, Distretto 12
Il corpo di Cato è ormai gettato per terra come un biscotto addentato per metà, gli ibridi sono stati terribili con lui, mi sento un mostro per ciò che è successo, per quello che gli Hunger Games hanno regalato per me e Peeta: soltanto la morte dei nostri compagni.
La me più egoista mi suggerisce di non pensarci, che alla fin fine la sua morte era meritata, quanti tributi avrà ucciso Cato? Cinque? Sette? Forse anche la metà, ha voltato le spalle anche ai favoriti, non pensavo che il ragazzo del distretto 4 potesse morire così facilmente...
quindi i favoriti, alla fin fine, non sono poi così fortunati.
Gli strateghi non vogliono più che la luna lasci questo cielo stellato, preferisco il giorno, ma per adesso voglio tenermi stretto Peeta tra le mie braccia.
è malconcio, ne ha passate tante e Cato ha osato mettermi alla prova, errore costato con la vita.
Io amo questo ragazzo, se fosse necessario sarei disposta a sopravvivere con lui in questa foresta piena di insidie e...
aspetta, a cosa sto pensando? E' impossibile! Sono destinata a separarmi anche da lui, non voglio, non accadrà, non voglio un'altra edizione e non voglio altre vittime, sono stata la protagonista di uno show per Capitol City, sarà necessario che questo sia l'ultimo film che manderanno in onda.
-K-Katniss...- La voce di Peeta riesce a far svanire qualsiasi mio pensiero, istintivamente gli accarezzo il volto, intimandogli con gli occhi di stare in silenzio, per la sua salute.
E' solo una piccola ferita, ma sono preoccupata.
-Sssh...- Appoggio un indice sulle sue labbra screpolate, accipicchia, giorni fa erano così morbide... -Non parlare.- Sembro una disperata, ma deve esserci un modo, deve.
Proprio come se mi avessero letto precedentemente la mente, i miei occhi sono distratti dall'alba che pian piano comincia a mostrarsi.
Cavolo, mi serve un piano, qualsiasi cosa Katniss, cerca.
Una lampadina sembra illuminare dentro la mia mente: la ragazza del distretto 5 è morta a causa di mirtilli velenosi, se io e Peeta minacceremo un doppio suicidio, non ci sarà nessun vincitore e quindi...
mi sento uno schifo al sol pensiero, abbandonare la mamma e Prim, le ho promesso di ritornare presto, cosa penseranno quando mi vedranno..?
Peeta sembra riprendersi pian piano, adesso riesce a respirare regolarmente.
-Peeta, ho un piano. Sono sicura che ne usciremo entrambi vittoriosi in ogni caso.- O almeno spero.
Peeta comincia a fissarmi e per un momento mi sono chiesta se, nonostante tutto, si fidi ancora di me: soltanto il suo cenno col capo riesce a trasmettermi sicurezza.
In qualsiasi situazione lui crede in me, sempre, ed io credo in lui.
Mi avvicino a lui e gli bisbiglio il piano, così gli strateghi non potranno ascoltarci. Bene. Sono pronta.
Ai primi raggi del sole scendiamo dalla cornucopia, posso sentire ancora la puzza del cadavere di Cato, così come il suo terrore mentre quegli ibridi cominciavano ad azzannarlo, non voglio pensarci, adesso devo provvedere alla nostra sopravvivenza, la mia e di Peeta.
Volevo che anche Rue potesse essere qui, ma non sono un'eroina, sono solamente una semplice ragazza che è stata mandata ad ammazzarsi insieme ad altri ventitrè partecipanti.
-Sei sicura che possa funzionare?- Peeta porta i suoi deliziosi occhi azzurri su di me, chissà se i nostri futuri bambini potranno ereditare il suo colore.
Per rassicurarlo mi fiondo dolcemente sulle sue labbra, lasciandogli un dolce bacio di rassicurazione, staccandomi successivamente e poggiare delicatamente la mia fronte alla sua.
Soltanto il mio sguardo di sicurezza riesce a trasmettergli la stessa sensazione, è bello avere una persona che possa amarti e supportare.
Peccato. Mi sarebbe tanto piaciuto vivere insieme a lui, conoscerlo meglio.
Guardiamo i mirtilli che abbiamo raccolto, in quel momento raccolti tra le nostre mani, più le avvicino alle mie labbra e più le dita iniziano a tremare, quindi è questo il sapore della morte? Cavolate, gli altri tributi hanno sofferto ancor di più.
Proprio quando io e Peeta stiamo per lasciare questo mondo, una grande voce risuona nell'arena, intimandoci di fermarci.
-Fermi!- Io e Peeta guardiamo verso l'alto, come se cerchassimo, inutilmente, un megafono o un qualcosa da cui potesse provenire quella voce, ma entrambi abbiamo smesso di tremare, i lati delle nostre labbra cominciano a salire.
E' ancora tardi per sorridere, ma sono felice che...
-Lei non può morire così, è la migliore merce di Capitol City.- Eh...? Che cosa ho ascoltato, di preciso..?
"Lei"? Sta parlando di me? Io sarei una merce?
Non riesco neanche a comprendere per bene il significato di quelle parole che un campo di forza sembra spingermi via da Peeta: la spinta è stata così potente da lanciarmi dritta per terra.
Rialzo a stento lo sguardo, ho perso i mirtilli che ci servivano.
Fu lì che cominciai ad odiare Capitol City, ma soprattutto il presidente Snow...
Davanti a me ritrovo Peeta con un tubo di ferro impiantato all'altezza del cuore, mi rialzo velocemente per raggiungerlo, ma è troppo tardi: i suoi occhi che ho sempre ammesso di apprezzare hanno appena smesso di brillare...
-La vincitrice dei 74°Hunger Games è Katniss Everdeen del distretto 12!- Dopo quell'annuncio iniziai soltanto ad urlare.



Angolo Autore
Salve a tutti! E' da un sacco che non ritorno a scrivere qui su EFP, e, ammetto che ho molta vergogna di ricominciare.
In passato scrissi una storia interattiva, ma il mio vecchio PC smise di funzionare e quindi persi tutti i capitoli...
ma adesso, in fase di quarantena, ho deciso di iniziare una nuova interattiva che possa essere piacevole sia per me che per voi!
E' la prima volta che scrivo una storia in prima persona, ho scritto questo prologo come un'infarinatura: infatti avevo intenzione di allenarmi con la prima persona con una storia privata che sto scrivendo, sempre su Hunger Games.
Iniziamo con le spiegazioni: Katniss sarà la futura mentore della prossima edizione, ovvero quella della memoria, non ci sarà nessuna rivolta e, visto che sarà un'interattiva, l'edizione con i vincitori non si farà.
E' da tanto che non approccio con il personaggio di Katniss, anzi, credo che sia la prima volta che ho scritto su di lei.
In più, ad accompagnare Katniss come Mentore del 12, ci saranno anche Betee dal 3, Finnick dal 4 e Johanna dal 7, e, visto che non ho molta fantasia per i mentori (non so come creerò le 11 capitoline a parte Effie) credo che mi ispirerò a tributi di altre fanfiction interattive, chissà, magari proprio tu che stai leggendo ti ritroverai qui il tuo pg. :P
So che a differenza di molte altre persone non sono bravissimo a scrivere, ma sono intenzionato a migliorare ^^.
ps: so che nel film Peeta ha gli occhi marroni, ma ho deciso di dargli il colore che ha nei libri.

Bando alle ciance, ecco qui la scheda da compilare:

-Nome:
-Cognome:
-Genere:
-Distretto:
-Età (12-18):
-Orientamento (sessuale e/o romantico):
-Aspetto (se volete allegate anche un prestavolto):
-Carattere (per favore non scrivetemi due righette):
-Passato:
-Perché viene scelto per l'edizione?:
-Famiglia e Amici:
-Pregi in arena:
-Difetti in arena:
-Hobby? Paure?:
-Specificare un tipo di carattere che potrebbe attrarre (in amicizia o amore) il vostro tributo:
-Specificare un tipo di carattere che il vostro tributo non potrebbe sopportare:
-Cosa gli piace e non gli piace?:
-Cosa mostrerà agli strateghi nella sessione di allenamento?:
-Quali competenze ha il vostro personaggio/potrebbe apprendere? Che tipo di armi saprebbe usare?:
-Vestito per l'intervista?:
-Cosa ne pensa degli Hunger Games?:
-Porterà qualcosa con sé in arena?:
-Altro (vi lascio campo libero):


So che questa scheda è VERAMENTE lunga, ma voglio rendere i vostri personaggi più simili a come me li manderete, ovviamente molti avranno uno sviluppo/cambiamento, non vuol dire che un tributo che potrebbe essere definito cattivo all'inizio della storia potrebbe esserlo in tutto il corso della storia, per questo, sbizzarritevi quanto più potete!
Spero davvero di ricevere tante iscrizioni o le minime per occupare almeno 17/18 personaggi.
Qui sotto ci saranno i tributi liberi ed occupati! Non preoccupatevi, aggiornerò appena vi risponderò alle recensioni. :P
Bhe, spero di beccarvi tutti in un prossimo -spero- capitolo, a presto!


Distretto 1
Ragazzo Occupato
Ragazza libera

Distretto 2
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 3
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 4
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 5
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 6
Ragazzo Occupato
Ragazza Libera

Distretto 7
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 8
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 9
Ragazzo Libero
Ragazza Libera

Distretto 10
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

Distretto 11
Ragazzo Libero
Ragazza Occupata

Distretto 12
Ragazzo Occupato
Ragazza Occupata

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Capitolo 2
*** Ultimi svaghi - Prima Parte ***


Capitolo 1 - parte uno


Hubert Diatin,  Distretto 1

Il grande giorno è finalmente arrivato, posso sentire l'odore del successo dalle fasi finali dell'arena fino a qui, nella mia stupenda residenza.
Oggi è un giorno molto importante poiché inizieranno i 75°Hunger Games, precisamente la terza edizione della memoria, dove si differenzia da molte altre, ovviamente fa per me, devo ringraziare magari gli angeli divini che mi hanno regalato questa opportunità?
I tributi della scorsa edizione erano solamente due sciocchi: Lux la solita sgualdrina che potrebbe essere notata in ogni angolo di questo distretto di ciarlatani, mentre Marvel rappresentava l'espressione della bugia, bhe, uno come me ha buon'occhio in queste cose.
Cosa penso invece della vincitrice? Se fossimo a scuola le darei il ruolo da raccomandata, portata avanti soltanto per la storia d'amore, per giunta, finita male, tra lei e il suo ex compagno di distretto.
Meritava quello che ha subito, due ribelli di Capitol City sono inaccettabili, tutti devono rispettare le loro posizioni, così come il livello dei ranghi.
Una formica del dodici non potrà mai diventare una fenice dell'uno, non pensate anche voi?
Prendo uno specchio dorato poggiato sulla scrivania, mi mancherà apprendere nuove conoscenze, ma sono nettamente superiore, i professori del distretto sono soltanto degli incapaci se messi al paragone con il sottoscritto, un uomo alpha è sempre perfetto, in ogni cosa, e il mio nome associato ad esso è fondamentale.
"Sei bravissimo Hubert", "Siamo così fortunati ad avere il tributo più promettente del distretto 1", "questa edizione la vincerai sicuramente tu".
Stiamo scherzando? Mi sembra ovvio.
Io sono la reincarnazione dell'essere perfetto e gli Hunger Games hanno bisogno di un tributo come me, mi immagino già lì, al bagno di sangue e sterminare tutti i tributi che mi capitano a tiro, cominciando da coloro che non hanno fede nelle mie capacità.
Solo al pensiero mi sfugge una risatina, il mio sorriso è perfetto e se lo specchio potesse iniziare a parlare sicuramente arrossirebbe dalla vergogna, bhe, sarebbe un oggetto fin troppo fortunato.
I miei capelli biondo platino sono acconciati benissimo per questo evento, io stesso mi sarei vestito in maniera impeccabile se non fosse che, per quest'anno, hanno provvisto tutti i ragazzi dell'uniforme dei tributi. "Uniforme", è praticamente una felpa nera con il numero del distretto stampato sulle spalle e sulla schiena, ovviamente, per quanto riguarda me, ho il numero uno.
Invece a coprirci le gambe abbiamo dei semplici pantaloni lunghi, ma sembrano in qualche modo impermeabili, forse l'arena di quest'anno sarà basata su un'isola? Male male male. I tributi del 4 partirebbero avvantaggiati ed io non voglio, seppure potranno essere degli alleati da prendere in considerazione, così come i tributi del 2, magari ci sarà qualcuno perfetto quanto me? Un Re o una Regina da affiancare al mio trono.
Per carità, avrebbe soltanto l'onore di servirmi lui stesso e fargli vedere che io sono il vero imperatore.
-Cosa vuoi tu?- La mia espressione diventa un lieve disgusto alla presenza della mia sguat- ehm, umile servitrice.
Chi le ha detto di entrare nella mia stanza senza permesso? Quando qualcuno è in bagno a casa tua non bussi? O sei una di quelle pervertite che amano vedere i corpi nudi delle altre persone? Sei una vergogna.
La balia si inchina e mi getta un espressione da chi sa che non può nulla contro il suo interlocutore, ma comunque è vero, non sei niente mia cara.
-Volevo solo informargli che tra mezz'ora inizierà la mietitura.- Si ferma d'un tratto, come se avesse dimenticato il modo di comunicare con una persona.
Questi esseri così vulnerabili sono soltanto un intralcio.
-C'è qualcos'altro?- Le domando fingendo un tono leggermente gentile, alla fin fine lei porta rispetto per me, mi duole ricambiare, seppure non sia salva dal sottoscritto. Non è salvo nessuno.
-Mi scusi signor Hubert, ma il vostro amico è qui fuori da un bel po'. Gli abbiamo riferito di attendere al termine della vostra preparazione, ma è rimasto davanti alla porta per tutto il tempo. Sono un po' inquietata.- A quella rivelazione non posso che poggiare il palmo della mia mano sul mio bellissimo volto: quell'idiota di Pyrite non conosce ancora le buone educazioni o cosa?! Ma perché mi lamento, un cane randagio rimarrà sempre un animale selvatico e privo del senso della ragione.
Congedo velocemente la mia servitrice, la quale ritorna alle sue faccende domestiche, mentre io decido finalmente di uscire dalla mia stanza e incontrare quell'incosciente.
Di solito non mi piace la folla che procrea al distretto 1, ovviamente tutti vogliono festeggiare, ma per me non sono altro che lamentele di un infante capriccioso, odiosi, se fosse per me manderei tutti quei bambocci alla rovina.
Appena esco mi ritrovo il faccino allegro del mio "caro amico", almeno così crede, chi li capisce.
-Buongiorno Hubert, sei pronto per la mietitura?- Razza di demente, chi ti ha dato il permesso di parlarmi in quel modo? Credo di lasciar intravedere il mio fastidio, ma rimedio dopo quasi mezzo secondo, anche se lo avesse notato stupido com'è non se ne sarà neanche accorto.
-Certo, sono onorato di rappresentare il distretto quest'anno.- Ribatto accompagnato dalla mia calma apparente.
E' praticamente l'unica cosa che mi importa in questo momento, selezionarmi ai giochi della fame e vincerli a qualunque costo, in più sono il ragazzo più promettente di tutto il distretto, tutti avranno votato per me, in caso contrario sarò sempre io l'estratto, le mie abili conoscenze mi hanno promesso un biglietto con il mio nome oltre all'oro e alloggio.
Gli unici che meritano rispetto da me sono soltanto gli ex vincitori degli Hunger Games, guerrieri valorosi che hanno dimostrato di essere degni di reincarnare anch'essi la perfezione, ma non mi basta...
io sarò sempre sopra chiunque e sono disposto ad usare anche i miei soliti mezzi sporchi per riuscirci.
Guardo infatti un volantino fisso su un muro a cui sono tanto legato, quel ragazzo era uno dei più promettenti del distretto, chissà chi è stato a farlo fuori... bhe, non ha importanza, perché adesso sono io colui che guiderà questo vascello alla vittoria.
Per tutto questo tempo mi metto in marcia verso la mietitura, ignorando qualsiasi cosa sparasse Pyrite dalla sua bocca insolente, gli concedo al massimo qualche risposta di due/tre parole. Dovrebbe essermi grato soltanto a respirare la mia stessa aria.
Quando arriviamo mi filo subito nella postazione dei diciottenni, gli altri ragazzi sono tutti convinti di essere i nuovi Gloss, ma fatemi un piacere.
Tutti avidi come sono cercano soltanto l'ammirazione, per loro la vittoria non è un premio, ma dimostrare di essere i migliori.
Perché dimostrarlo quando già sai di esserlo? Ho vissuto per diciotto anni in questo distretto e ho assistito a moltissime edizioni degli Hunger Games, alla fine tutti i favoriti volontari si sono rivelati soltanto questo tipo di persone.
Mentre aspettiamo tutti lo scadere del tempo, cerco di scambiare qualche discorso riguardo ai giochi con qualche "possibile" tributo e, infatti, la maggior'parte conferma soltanto i miei precedenti dubbi.
I miei genitori comunque sono stati così amorevoli da non presentarsi neanche alla mietitura, davvero, ottimi, meritano il premio dell'anno. Preferiscono i loro stupidi negozi di lusso anziché all'essere perfetto che hanno dato alla luce, bhe, la perfezione nasce dopo ulteriori esempi difettosi. Non nego che avrei fatto lo stesso al loro posto.
Quando le trombe iniziano a rieccheggiare nell'aria, ci voltiamo tutti verso il palco: cominciano a salire Gloss e Cashmere, quindi saranno loro i nostri mentori, bhe, non avevo dubbi, tutti ormai vogliono essere come i due famigerati fratelli, ma aggiungo che, al contrario della mia persona, le loro uccisioni erano tutte volgari e inguardabili: almeno io dedicherò un po' di raffinatezza ai fortunati che assaggeranno la mia lama.
Subito dopo di loro due, appare la capitolina di turno, quest'anno è ancora la stessa dello scorso, Cressidra. Mi ricordo ancora quanto fosse una cagnolina nei confronti dei due tributi, ripetendo di essere l'orgoglio del distretto.
Hai fallito la scorsa edizione, ma quest'anno hai un vincitore assicurato nella tua lista, ti consiglio di aggiornarla.
Goffamente si avvicina al microfono e comincia con il suo solito spiegone: per quest'edizione degli Hunger Games verranno scelti due tributi direttamente dai distretti, ma aggiunge che, diversamente dalla prima edizione della memoria, ci dovremo aspettare un plottwist.
Non so quanto possa interessarmi, ma fin quando ci sono io possono fare ciò che vogliono per quanto riguarda l'arena.
-Sono in ansia... e se...- Mentre quella sciocca continua di parlare, accanto a me lancio un'occhiata verso il mio cagnolino che comincia a fissare sognante il palco. -E se fossi io il tributo di quest'anno?- Il suo commento riesce a farmi sfuggire una lieve risatina, gli do poi una pacca sulla spalla, non smettendo di sghignazzare: il tuo compito qui è quello della comparsa.
Non gli do nessuna risposta, lui continua ad essere speranzoso, lo leggo nei suoi occhi, i suoi gesti, la sicurezza che ha sul volto.
Sposto nuovamente lo sguardo verso il palco e, dopo un po', finalmente iniziano le estrazioni.
-Spero siate tutti eccitati quanto me!- La capitolina squittisce quando il bestiame risponde al suo starnazzamento; ovviamente il bestiame sono questi poco di buono che mi circondano.
Si avvicina velocemente alla boccia delle ragazze, wow, è un fulmine anche coi tacchi.
Guardo in direzione della postazione femminile, cercando di intravedere in anticipo la fortunata di quest'edizione, magari sarà una preda semplice e facile da abbindolare, un po' come il tipetto al mio fianco.
-Chanel Diaming! Dove sei mia cara?- Un coro di "sì" esplode tra le ragazze ed anche da una piccola folla dei ragazzi, credo di conoscerla.
E' la più popolare della scuola, frequenta il mio stesso istituto e centro di allenamento, come me lei è la più promettente tra le ragazze del distretto, è molto amata dalle ragazze, ma soprattutto dai ragazzi, alcune voci dicono che si è comprata ad un pacificatore per entrare in quest'edizione. Non mi interessa e non voglio sapere se siano bufale o meno.
Chanel cammina verso il palco con aria spavalda e fiera, lanciando delle occhiataccie nella nostra sezione: prima di salire lancia un bacio in nostra direzione.
Abbiamo finito? Le gambe potrai aprirle dopo che finirà tutto questo.
-Adesso conosceremo il tributo maschile che rappresenterà il nostro onorevole distretto!- Esordisce nuovamente il pagliaccio, ma questa volta non posso far altro che sistemarmi per bene, non voglio apparire in modo sgradevole, ci sono le videocamere e da ora in poi saremo sotto i riflettori di tutta Panem, lascerò che la gente impazzisca per il loro nuovo Dio.
La mano pallida della capitolina affonda dentro la boccia di vetro, estraendone fuori il bigliettino e ritornare al centro del palco, con le labbra a pochi centimetri dal microfono.
Il cuore mi batte velocemente, sento davvero di essere al settimo cielo in questo momento, dimostrerò a tutti come bisogna vivere in questa vita contorta da ostacoli e pericoli. Che non tutti i buoni sono sempre i vincitori.
-Hubert Diatin! Fatti avanti dolcezza!- Non mi importa della sua mancanza di rispetto, adesso queste mucche che assomigliano a quelle del dieci mi stanno acclamando, do un ultimo sguardo a Pyrite: anche lui sta applaudendo come un forsennato e noto la stessa felicità che poco prima si concentrava sui suoi occhi, bravo, hai capito che il tuo posto rimane sotto ai miei piedi.
Mi incammino quasi con aria gelida verso il palco, scostando cortesemente la capitolina.
-Grazie, vi ringrazio tutti. Prometto di trionfare per il distretto e mostreremo agli altri che nessuno avrà un potere alto quanto il nostro.- Fingo l'ennesimo discorsetto da favorito per ricevere un acclamazione generale, ovviamente il mio sguardo non perde di vista quella bella videocamera che svolazza per la nostra area.
Mi distanzio poi elegantemente dal microfono, lasciando spazio alla mia compagna di distretto.
Non ascolto il suo discorso: ho già vinto.


Killian Verdian, Distretto 3

Strappo l'ennesima lettera poco piacevole e la getto in un cestino pubblico del distretto, sedendomi poi successivamente sulla panchina accanto e mettermi le mani in tasca, incavolato nero, nascondendo la mia vera preoccupazione.
Quando la finiranno di rompere il cazzo a me e la mia famiglia? Non gli sono bastate le scuse? La motivazione? Proprio per nulla, una persona viscida rimarrà così fino al giorno della sua morte.
Che palle, questa vita è una vera rottura di coglioni.
Tenti di compiere un azione sbagliata per il bene delle persone, ma la tua coscienza ti suggerisce che quello è soltanto il modo sbagliato; allora appena tutto va a gonfie vele e quindi decidi di ritrarre le tue cattive azioni e darci un taglio, questa volta non va bene agli altri e non rispettano le tue decisioni, mandando anche lettere di morte a casa tua. Avrei preferito cento volte baciare la vacca del distretto.
Il messaggio di oggi era diverso, ma ugualmente spaventoso. "Sarai liberato da ogni tuo peccato, i tuoi saldi in conto sono stati risolti". Cosa significa? Non sono un mago o un esper, per cosa hanno inteso?
Nessuno sa delle mie precedenti azioni da villano, quindi escludo fortemente che sia una lettera falsa, non l'ho detto a nessuno, nè ai miei genitori e neanche a Marjory, non voglio che si mettano nei casini per colpa mia, ci sono già fin troppi rischi e persone in ballo, tutto questo per una vita più semplice.
Sono così concentrato nei miei pensieri che la vicina di casa mi ha salutato senza che lo notassi, ma adesso è troppo tardi per contraccambiare, è già andata via, ma non sembra essersi offesa, chissà quanto sia preoccupata anche lei, suo figlio ha diciassette anni, in più so che ha chiesto dei doni in cambio dell'aumento del suo nome alle mietiture, spero che il distretto non lo punisca soltanto per questo, io lo capisco, riesco a comprenderlo perfettamente, in più è anche un mio vecchio amico d'infanzia, ma adesso ho tagliato ogni rapporto con lui.
Punto i miei occhi rossi verso il terreno, muovendo poi una gamba e col piede alzare un po' di polvere, giusto perché mi va.
Non sono per nulla preoccupato, sicuramente quest'anno il figlio del sindaco sarà proposto come tributo del distretto 3, perché? E' ovvio, quel maniaco ha cercato di far esplodere un intero edificio, sicuramente partirebbero con un pazzo ai giochi, di solito la gente impazzisce dopo che ci entra, ma mai quando sta per essere estratto.
Per quanto riguarda le ragazze non so proprio cosa pensare, non ci sono soggetti degni di meritare gli Hunger Games, contrariamente ai ragazzi, qui le ragazze sono molto più calme. Ovviamente parlo per esperienza, non sono una persona molto estroversa, non mi reputo socievole, sono sempre il solito ragazzo che si siede al banco in fondo per non ricevere ulteriori attenzioni, non fraintendetemi, non perché non ne voglia, ma non nutro un interesse specifico nell'iniziare un'amicizia, per quanto riguarda credo che ci siano persone migliori di me.
Pensandoci sorrido inconsciamente, fortunatamente ci sono persone che mi supportano con tutto il cuore: guardo il mio bracciale arcobalenato regalatomi dalla mia migliore amica, Marjory. Tengo tantissimo a lei come mi sta a cuore questo bracciale, lei c'è sempre stata per me ed io farò lo stesso.
Un'ombra sembra coprire la mia visuale, alzo d'istinto la testa e per un momento credevo di essere morto, sapete, quando avete degli affari in sospeso anche una passeggiata diventa rischiosa, ma invece mi ritrovo Marjory stessa.
Lei sorride buffamente e si siede accanto a me.
L'uniforme da tributo non le sta bene, non glielo auguro, merita di rimanere qui e vivere una vita felice, chissà cosa ha intenzione di progettare per il futuro.
-Stai pensando a me?- Mi domanda con una certa curiosità, annuisco alla sua domanda seppure non sia del tutto veritiera, ma comunque devo ammettere che riesce a distrarre le altre persone dai propri pensieri. Oppure sono soltanto io che le degno di attenzioni.
-Secondo te chi ci lascerà oggi? Io non accetto questi giochi, perché le nostre famiglie devono soffrire? La cosa che mi infastidisce è che siamo la merce di Capitol! O almeno, l'anno scorso l'hanno detto a Katniss direttamente in faccia a tutta Panem. Sono frustrata.- Ed eccola lì che parte, sono d'accordo con lei e molte volte abbiamo parlato di quest'ingiustizia, ma se i distretti in passato si sarebbero fatti i cavoli loro a quest'ora non starei temendo per la mia vita, per il mio futuro, per la mia futura moglie e i miei futuri bambini.
-E' ingiusto, lo so, ma personalmente fin quando qualcuno a cui tengo non verrà estratto continuerò a seguire queste regole sadiche.- Appare per un momento un sorriso amaro sul volto della mia amica, ma ci mette poco a riprendersi e pensare che questo sia un pensiero davvero romantico, in un certo senso.
Non so cosa possa trovarci di romantico, ma va bene lo stesso, alla fine è soltanto la verità, se osiamo ribellarci alle regole faremo la fine dei ribelli. E, sinceramente, meglio essere schiavi e lasciati in pace anziché morire per mano di un pacificatore.
-Comunque...- Marjory si alza e sistema la propria uniforme, invitandomi con una mano ad alzarmi. -Dobbiamo andare o faremo tardi.- Termina, sospiro un po' affranto, ma comunque accetto di prendergli la mano ed alzarmi a mia volta, ma appena riesco a posizionarmi accanto a lei un omone grosso mi spintona leggermente, facendomi scontrare contro la mia stessa amica.
Sto per sbraitargli addosso, ma soltanto dalle lunghe spalle lo riconosco: è uno dei tipi che non mi lasciano in pace, cosa vuole adesso?
Lo vedo voltarsi di poco e sorridere in modo inquietante, continuando la sua passeggiata: istintivamente fermo Marjory che, molto probabilmente, voleva fargli una ramanzina.
-Killian?- Mi guarda negli occhi e, per un momento, sembra cominciare a fissare i miei capelli, un bel rosso acceso.
Poggia la sua mano verso il mio capo e lascia cadere una fogliolina verde, da quando era lì, esattamente?
Strizzo gli occhi e prendo per mano la mia amica, recandomi velocemente verso la mietitura: per ora è meglio non farci vedere assieme, soprattutto in loro presenza.
Arrivati, saluto Marjory, la quale si reca verso la sua postazione mentre io mi raggruppo insieme agli altri diciassettenni.
Tutti parlano tra loro, mentre io sono l'unico che se ne sta immobile. Forse, per queste opportunità, era meglio avere un amico, l'ansia di essere estratti è imparagonabile, ma non ho nessun problema, sicuramente il figlio del sindaco farà una brutta fine, se lo merita.
La capitolina e accompagnatrice del tre si fa strada tra i vari mentori, vedo che spinge malamente Beetee, povero, dovresti dargli un senso di riconoscimento e, soprattutto, rispetto, lui è sopravvissuto ad un'arena piena di insidie. Tu in cosa sei sopravvissuta, alla prima ceretta?
Ignoro tutto il discorso che viene ripetuto ogni anno, i miei occhi sono soltanto concentrati su Marjory, anche lei sembra ignorare il discorso della capitolina, anzi, la vedo ridacchiare con alcune amiche. Sono felice che riesca ad essere spensierata in un momento del genere, ma non capisco proprio come faccia.
-Bene, siamo pronti a scoprire il nome della sciacquetta che rappresenterà questo distretto di feci.- Cosa ho appena sentito? La capitolina ha davvero detto questo? Sgarbata e maleducata, spero ci sia il suo nome sopra.
Con nonchalance si avvicina alla boccia delle ragazze.
Ti prego fa sì che non sia Marjory, non lo merita.
-Il tributo che rappresenterà la morta del distretto 3 è... Odette Walker.- La capitolina sbadiglia successivamente, è praticamente annoiata da tutto ciò.
Non conosco la suddetta ragazza, ma la vedo abbastanza serena, posso però scorgere dietro di me una donna che sta iniziando a piangere. Magari è sua madre, ma allora non capisco perché Odette sia così calma, insomma, stai per andare a morire.
Ma comunque sono felice, Marjory non è stata estratta e sicuramente il ragazzo del distretto 3 sarà quell'idiota di Paul.
Punto nuovamente la mia direzione visiva su di lei, anche Marjory è abbattuta dall'elezione della ragazza. Forse era una sua amica o la conosceva? E' abbastanza socievole nella nostra scuola.
-Il tributo morente maschile è Killian Verdian.- Per un momento perdo un battito e sento le vene raggelerare. Sono davvero io? Ha detto davvero il mio nome? Cosa ho fatto per meritarmi questo?
Subito dopo sento le urla di mia madre, che se non fosse per mio padre che la sta trattenendo, seppure lui sia visibilmente scioccato quanto lei, sarebbe già sotto terra.
Deglutisco rumorosamente e avanzo di qualche passo, dall'altra parte scorgo Marjory pietrificata, sta tremando.
Non so proprio cosa dire, entrambi non ipotizzavamo questo finale.
Salgo sul palco accanto alla mia compagna di distretto e qualcosa attira la mia attenzione: proprio ad un paio di chilometri lontano dai miei genitori, gli uomini con cui ho avuto a che fare iniziano a ridersela di brutto. Non posso lasciare il distretto, devo tornare o tutte le persone che amo saranno in pericolo.
Come tabù, prendo per mano la mia compagna di distretto ed alziamo le mani, l'inno parte e una carica di rabbia comincia a crescere sempre più forte dentro di me.
Tornerò e non assicurerò di salvare qualche vittima.


Sheena Deitis, Distretto 4

Le onde del mare sono così tranquille oggi che mi viene voglia di avvicinarmi e accarezzarle come un padrone soddisfatto del proprio docile animale, ma non sembra il momento.
Forse, per la prima volta, mi sento diversa da molte altre persone in questo distretto, amo concordare e avere punti in comune con le altre persone, ma questa volta assomiglio alla ragazza asociale che non vuole per nessun motivo al mondo uscire dalla propria stanza, anche solo per pranzare e cenare. Ecco, mi sento esattamente così alla vista degli Hunger Games, dei giochi che rendono e trasformano le persone in bestie selvaggie.
I miei genitori, per primi, stanno sperando fino all'ultimo granello di sabbia che io sia la fortunata partecipante del distretto quattro: sarebbe un onore, in parte, ma comunque sono dei giochi disposti in un modo assolutamente sbagliato.
In parte dovrei ringraziarli, visto che ormai mi fa piacere allenarmi assieme ad altri ragazzi della mia età, ma un conto è un allenamento, dove i rischi si limitano ad una ferita o ad una storta, ma un altro conto è affrontare l'arena e uccidere per vincere, dimostrare di essere migliori di altri, una battaglia tra distretti per soddisfare Capitol City.
Proprio non riesco a comprendere la situazione, forse sarò strana io, ma molte volte ho pensato di essere nata nel paese sbagliato, forse addirittura nell'universo: immagino una me normalissima, che vive in una città qualunque senza vivere nessun pericolo, magari anche lì una bella casa con vista l'oceano, le mie amate acque, mi mancheranno più di tutte in caso dovrei essere l'estratta.
Sfortunatamente qui chi è bravo viene ricompensato con la morte, apprezzo di essere una favorita e in un certo senso potrei anche vantarmene, ma tra sei favoriti soltanto uno potrebbe spuntarla, anzi, dopo l'ultima edizione non sono da sottovalutare gli altri distretti.
Katniss Everdeen ha completamente ragione, ma è inutile ribellarsi in un mondo dove il giudizio di una persona, messa a confronto con il grande presidente Snow, risulta soltanto un graffietto di poco conto.
Mi volto per l'ultima volta salutando mentalmente l'oceano che tanto sogno di rivedere, è ancora più bello al tramonto, ma quando succede accade qualcosa, e non parlo di quelle scene fighe e memorabili dove i miei capelli castani sono accarezzati dal vento, non sono in un film, questa è la realtà e tutti dovrebbero scendere dalle nuvole, a mio parere, prima che essa possa scomparire.
Davanti a me si palesa Gerald Tryans, è un ragazzo praticamente amato da tutti e tutte: alto, robusto, spalle larghe, capelli castani, corti, e occhi marroni, ogni sua espressione ha sempre un qualcosa che attira gli altri, è praticamente uno dei più belli del distretto.
Non lo conosco al cento per cento, alcune mie amiche mi hanno parlato di lui e di come altre si siano dichiarate, ma sfortunatamente non hanno mai ricevuto risposta, si dice che gli piaccia mantenere in sospeso gli accordi con le sue "fan".
Tutto questo lo trovo alquanto ridicolo, insomma, se non ti piace qualcuno andare dritti al punto e basta, non c'è bisogno della facciata del "ragazzo amato da tutti". Di solito quei stereotipi sono anche fasulli.
Comunque sia, non sono molto in vena di giudicare e forse mi servirebbe in questo momento qualcuno con cui parlare, alla fin fine non conosco la sua, di visione...
-Come mai qui tutta sola?- Mi domanda lui, la sua voce diventa leggermente più profonda del solito. Seriamente? Ci sta provando, forse?
-Stavo giusto per raggiungere la mietitura, tra poco scopriremo gli eletti...- Rispondo sinceramente, lo vedo superarmi e poggiare i suoi gomiti su una delle rocce.
-Il mare è davvero bello, vero?- Lo seguo con lo sguardo e riconosco in quella visione me stessa, proprio come un attimo fa. Lo avrà capito?
-Sì, è un vero peccato che soltanto noi del distretto 4 possediamo una tale meraviglia.- Ammetto, anche se non dovrei impietosirmi per gli altri, perdono davvero una grande occasione.
Lui contraccambia con un semplice "già", girandosi poi dalla mia parte e porgermi la mano.
-Non ci siamo mai presentati, io sono...-
-Gerald, lo so. Io sono Sheena.- Lo interrompo prima che potesse proferire altro, ormai è famoso tra i giovani, possiamo considerarlo come una celebrità in miniatura.
Lui rimane stupito dalle mie parole, l'ho centrato in pieno, ancora una volta mi sono dimostrata ottima.
In tutto ciò gli stringo la mano ricambiando la stretta proposta, ritraendola però successivamente, non voglio che pensino ad altro, non mi piace l'idea di scappare con una folla di ragazze armate di tridente.
-Accipicchia, la mia fama mi precede.- Lo fisso dall'alto in basso, mentre lui porta una mano sulla propria fronte.
Questa volta sono io a rispondere con un semplicissimo "già".
-Cosa c'è? Ci siamo scambiati i ruoli? Allora dovrei correre subito a comprare una parrucca castana e delle lenti a contatto azzurre!- Mentre parla sposta la sua testa da una direzione all'altra e, in un certo senso, strappa in me una piccola risatina.
Sa davvero come intrattenere qualcuno, questo ragazzo, in arena sarebbe perfetto come esca, ma non gli auguro un pugnale o una freccia piantata sulla testa.
-Sei molto più carina quando sorridi.- Continua, mentre sento un po' di calore sul mio volto: non sto arrossendo, giusto? E' impossibile che questo tizio possa far cadere tutti ai suoi piedi come vuole, non voglio fare la loro stessa fine, sono indipendente, io.
-Non ho un giudizio sui casanova, ma comunque credo che questa frase sia stata ripetuta più e più volte.- Gli rispondo incalzandolo nuovamente, ormai sono abituata a capire quando una persona usufruisce fin troppo di una parola, soprattutto azzardando così tanto.
-Sì, ma alla fine dico solo quello che penso. E se dico che sei carina è perché lo penso davvero.- Sento nuovamente le guance diventare rosse, sposto velocemente la testa di lato, chiudendo gli occhi: questa volta mi ha veramente infastidita, chi si crede di essere?
Lui comincia a ridere, forse perché sembro ridicola? Ma insomma, sono imbarazzata, ed ero anche per i cavoli miei, perché è arrivato qui a distruggere il mio territorio.
-Ci vediamo.- Lo liquido velocemente superandolo come una scheggia, mi sono resa conto di aver corso quando arrivo velocemente alla mietitura.
Cavolo, sono in ritardo: mi sistemo velocemente nella mia postazione, salutando qualche amica, posso vedere dietro di me ad una certa distanza che anche Gerald si unisce al proprio gruppo di ragazzi.
Una persona impeccabile non dovrebbe ritardare, mio caro.
-Adesso estrarremo la fortunata del distretto 4!- La capitolina, Frida, è abbastanza simpatica per i miei standard, l'anno scorso si è anche offerta di passare una settimana intera al distretto dopo i giochi. Ha ripetuto molte volte che non si sarebbe aspettata tributi così poco promettenti, al pensiero sospiro silenziosamente: ormai è dura soddisfare gli altri al giorno d'oggi.
Un punto a sfavore è la sua distrazione, vedo che punta sempre lo sguardo su Finnick, il mentore di quest'anno.
Insomma, è fidanzato e prossimamente si sposerà, non mi sembra il caso...
-Sheena Deitis! Fatti avanti cara!- Sheena Deitis? Ma sono io.
Non mi aspettavo minimamente di essere stata selezionata, speravo in ragazze più promettenti o magari in qualche pazza, ma sfortunatamente la ruota gira e questa volta la freccia è ferma su di me.
Cerco di riprendere autocontrollo: schiena dritta e sguardo sicuro, sono pronta.
Avanzo verso il palco, mentre un mare di "congratulazioni" arriva dalle voci festose del popolo.
Perché siete così sadici alla fine?
-Wow, quest'anno avremo una vera e propria sirena. Sei bellissima mia cara.- La capitolina mi fissa da cima a fondo, mi sta squadrando per caso? Invidiosa del mio corpo naturale? Chissà cosa le passa per la mente, alla fine ci sono capitoline bellissime, se non si rovinassero così tanto con questi indumenti e questo trucco eccessivo ne uscirebbero davvero carine.
-Bene, adesso eleggeremo il ragazzo che proteggerà a spada tratta la nostra ragazza!- Non sono un'incapace, per chi mi ha presa?
Frida si avvicina alla boccia dei ragazzi e, ovviamente, lancia un ultimo sguardo a Finnick prima di svelare il nome.
-Il tributo maschile del distretto 4 è Gerald Tyrans!- Le coincidenze della vita, non potevo chiedere compagno perfetto.
Gerald arriva velocemente sul palco, noto con stupore che ottiene più tifo di me e qualche ragazza sta anche piangendo, non so se per l'emozione oppure perché l'unica sana di mente che ha appena capito, forse troppo tardi, che la sua cottarella stia per andare a morire.
Lui, senza alcun preavviso, mi prende la mano e ci stampa su un dolce bacio: ottiene un urlo frenetico da parte di tutti e lo stupore della capitolina.
In un primo momento non so come reagire, ma appena i miei occhi inquadrano la videocamera svolazzare qua e là assumo un sorriso degno da principessina innamorata.
Adesso ci sono dentro e devo fare qualsiasi cosa per attrarre gli sponsor da me, preparatevi, questa volta la ragazza del 4 non si farà sottomettere così facilmente.


Eden Conrad, Distretto 6

-Questa divisa ti sta veramente male, se non mi uccideranno gli Hunger Games sicuramente sarai tu a farlo.- Mi giro nella direzione di Alistair, sta giudicando personalmente le divise del distretto sei, classificando uno ad uno me, Roho e Yasmine, apprezzo che non lo dica con il suo apparente tono da snob saccente, ma sono sicuro che se lo facesse non è la stessa persona per come appare, lui è uno degli esempi di "scavare" fino alla fine per scoprire la vera natura di una persona.
-Stai zitto, non che tu sia migliore di noi.- Roho ribatte silenziosamente, forse si sarà sentito offeso? Chissà, è lo scrigno segreto del nostro quartetto, ogni sua reazione lo rende estremamente carino agli occhi degli altri, ma non vuol dire che sia da sottovalutare, anzi.
In realtà nutro un grande fastidio per le prime parole di Alistair: perché pensa che qualcuno di noi dovrà partecipare agli Hunger Games? Siamo tutti ragazzi per bene, al massimo avremo combinato i nostri pasticci futili da adolescenti, ma c'è gente messa sicuramente peggio, oppure sacrificheranno i soliti figli appartenenti a famiglie ricche, soltanto perché hanno ciò che il distretto non ha: una grande quantità di soldi e soprattutto non temono la fame e la sete, quindi, di conseguenza, la morte.
Proprio ieri un vecchietto ci ha lasciati, fortunatamente hanno acconsentito ad un funerale prima che i giochi potessero partire, delle voci dicono che quell'anziano signore sia proprio il nonno del tributo maschile dell'anno scorso, spero riposino in pace entrambi, magari si saranno incontrati in Paradiso.
-Andiamo Roho, Alistair non era serio. Giusto Eden?- Yasmine riesce a distrarmi e torno subito con i piedi per terra, annuendo velocemente alle sue parole.
Di solito è Roho stesso che ci tiene uniti, forse sarà turbato per i giochi, fin troppo serio anche in questo caso seppure lo apprezzi tantissimo, è normale, è preoccupato per noi e se qualcuno del gruppo dovrà partecipare ai giochi sarà sicuramente un duro colpo, ma non soltanto per noi, anche le nostre famiglie ne risentiranno.
-Alistair non voleva offendermi in alcun modo, anzi, ha ragione: questo completo è una merda.- Non posso che dargli ragioni, non apprezzo i gusti dei capitolini e peccano anche nella più banale delle semplicità.
Alla mia confessione noto che Alistair sorride compiaciuto, mentre Roho abbassa nuovamente il capo, in un secondo ci avviciniamo tutti e tre a lui.
-Noi saremo uniti per sempre, nulla ci separerà.- Inizia Yasmine, riuscendo ad ottenere l'attenzione di Roho, il quale punta adesso la direzione verso Alistair.
-Esatto, poi dovrò essere presente e perseguitarvi, sai che noia una vita senza di me e i miei giudizi fondamentali.- Aggiunge lui, scatenando una risata generale, nonostante appari come una specie di antipatico in realtà è molto simpatico, devo molto ai miei amici.
Prendo successivamente la mano di Roho, la quale viene afferrata anche dagli altri due, ci guardiamo tutti per un istante.
Credo che adesso tocchi a me, bhe, ognuno la sua parte.
-Sei pronto a criticare Capitol nuovamente? O prendere in giro i ragazzi favoriti?- Non lo facciamo con cattiveria, ma prendere tutto col divertimento è l'unica opzione che potrebbe rilassare e divertire un vero spettatore, anche se non approvo questa scelta, ma io non sono nessuno per cambiare le redini della situazione, altrimenti lo avrei già fatto moltissimi anni fa.
Roho scuote il capo strizzando gli occhi, alzandosi e assumere una delle sue pose formali ed educate, da bravo ragazzo quale lui è.
-Basta con questa depressione, dobbiamo recarci alla mietitura.- Consiglia e noi tre non possiamo non concordare, non perché non vorremmo, anzi, eviteremo molto volentieri un evento di questa portata, ma comunque cerchiamo di essere positivi, o almeno, l'ira e la rabbia non sono mai la scelta giusta, per esperienza posso capirlo benissimo.
-Già. I miei genitori mi aspettano lì, tua madre verrà, Eden?- Yasmine si avvicina alla porta di legno per aprirla successivamente, nel frattempo le annuisco semplicemente.
E' buffo il fatto che rimanga con la mia solita espressione indecifrabile, di solito il mio aspetto non mostra ciò che provo realmente, seppure qualche volta ci sia una grossa eccezione, ad esempio come le risate di poco fa, seppur lievi.
Già. In giorni come questi non puoi far altro che riderci su.
Appena usciamo dall'abitazione di Roho, lui ci ha chiesto di prepararci a casa sua, notiamo subito un piccolo trambusto: una ragazza è appena scappata via, mentre in lontananza posso notare altre due ragazze.
Una è alta, molto alta, bionda, mentre l'altra riesco a riconoscerla dalla sua inconfondibile coda di cavallo castana.
Io e il mio gruppo ci avviciniamo a Sophie, la quale sta appena rassicurando molto probabilmente una sua amica piangente, non ricordo precisamente il suo nome.
-Cosa è successo qui?- Roho guarda in direzione della bionda, non sembra cessare di voler piangere e staccarsi dalle braccia di Sophie, la castana stessa non ci mette molto a rispondere.
-Una stronzetta ha appena augurato a Charlotte di essere l'eletta di quest'anno. E' davvero una vipera, insomma, quella lì, Sarah.- Non ho moltissimi amici a scuola, ma sembra di star iniziando a conoscere varie persone adesso, sono legato solamente al mio gruppo e infatti credo di essere l'unico di non capire di cosa stiano parlando.
-Ah, quella lì. E' disgustosa, ma da una che tratta come uno straccio la sua gemella non mi aspetto altro.- Alistair si intromette ed aggiunge un commento acido rivolto alla ragazza di poco fa, quindi ha una sorella gemella, bene, un'altra persona che non conosco e che sinceramente non mi interessava sapere neanche l'esistenza. Da oggi saranno ragazza A e ragazza B.
Sophie è fuoribonda, vorrebbe sicuramente ritornare da quella tizia ma non può, l'unica cosa che detesto di lei è che facilmente cade nell'ira, lascia che la rabbia possa prendere il sopravvento su di lei e questa cosa mi fa imbestialire, seppure in questo momento sembra stia cercando di calmarsi.
Ripeto, nessuno merita un emozione come la rabbia espandersi su tutto il proprio colpo, la ragione va a farsi benedire e ogni cosa che poi dici non è del tutto veritiera, insomma, c'è un rischio di perdere e ferire accidentalmente le persone a cui tieni.
-Sei davvero una brava amica, Sophie, ma credo che adesso dovremmo lasciar stare queste dinamiche e recarci alla mietitura. Sono sicuro che affronterai più tardi Sarah.- Roho riesce facilmente a convincere Sophie, la bionda, che finalmente riesco ad apprendere il suo nome, ovvero Charlotte, distacca il capo dal petto dell'amica e discosta qualche lacrima.
E' davvero fragile se riesce a piangere per un'accusa da parte di una bulletta, poverina.
Quando arriviamo noi ragazzi ci separiamo dalle ragazze: Io, Roho e Alistair ci avviciniamo alla postazione dei diciassettenni, mentre Yasmine, Sophie e Charlotte fanno lo stesso, infatti riesco a notarle da qui, soprattutto la bionda che, da come vedo, risulta seriamente come una delle più alte del distretto.
Oltre la presenza di loro tre, riesco a scorgere la figura di Sarah poco più avanti, accanto a lei inizialmente pensavo ad un clone, ma successivamente la collego alla famosa sorella gemella. Quindi è più piccola di noi? Dall'altezza non sembrava, insomma, cosa succede? Da quando le ragazze sono alte? Proprio non capisco e non vorrei farmi un'idea, in questo momento non ne ho neanche voglia.
La capitolina del distretto 6 è accompagnata da una delle ex vincitrici del distretto 6, Esmeralda Baston, è rimasta ancora la bella guerriera come la descriveva il Distretto.
Ricordo che vinse i suoi giochi rimanendo sé stessa, con una manciata di alleati, sfortunatamente rimase sola fino al festino, ma riuscì a cavarsela benissimo. Alla fine dovette scontrarsi contro la favorita del Distretto 1, Nadya mi sembra si chiamasse, entrambe erano praticamente diventate le protagoniste di quella edizione, ma sfortunatamente un errore fu fatale per la bella favorita, per Esmeralda ovviamente era un opportunità per sopravvivere, o continuarlo a farlo, insomma, non me ne intendo di donne spavalde ed eroiche che amano uccidersi tra loro.
Cynthia, il nome della capitolina, comincia a raccontare la storia della rana e del bue, ripetendo che noi saremo per sempre la rana, mentre Capitol ha la parte del bue.
Bhe, ce li vedo i capitolini in mezzo ad una fattoria.
Non so perché la capitolina ogni anno racconta una storiella per paragonare e discriminare i distretti, facendo risaltare la sua bellissima città, mi disgusta nel profondo, ma non ho ovviamente nessuna reazione se non la mia solita espressione che lascia una grandissima indifferenza.
Comunque, quando il discorso registrato del presidente Snow giunge al termine, le ragazze iniziano a sussultare poiché Cynthia si sta muovendo verso la loro boccia.
-Sophie Clarson! Dove sei?- Dopo l'annuncio di quel nome posso nuovamente sentire in lontananza i singhiozzi di Charlotte.
Sì, proprio la Sophie di poco fa che stava rassicurando la sua amica è stata appena scelta per quest'edizione, quali abilità potrebbe avere? Perché l'hanno scelta? Forse perché si sveglia all'alba e ama allenare il suo fisico per tenersi in forma, è solidale e accecata dalla vittoria, ma andrà davvero bene?
Posso solo immaginare quanto stia godendo Sarah in questo momento, mi sento come uno spettatore, non ho mai avuto un ruolo principale nella mia vita. Credo. Bho, non sono un regista.
Sophie è riluttante, ma comunque riesce a raggiungere il palco, povera, credo sia la prima volta che la vedo quasi sconfitta, ma non in senso competitivo.
-Bene, adesso eleggeremo il tributo maschile!- Senza indugi Cynthia continua il suo teatrino, le dita le cui unghie sono colorate di un vigoroso verde acciuffano il biglietto, e, tornando dal tributo femminile di questa edizione, comincia a pronunciare il nome.
-Eden Conrad!- Canzona il mio nome come se fosse il testo di una lunga playlist.
Sento Roho e Alistair stringere entrambi la mia mano, proprio qualche ora fa parlavamo di ridere sui capitolini e sui favoriti, invece mi sa che da ridere ci sarà ben poco.
Abbozzo ad un sorriso forzato, non mi piace, ma non voglio che saranno tristi anche se questa via è inevitabile.
-R-Ridete guardandomi mentre mancherò ogni bersaglio, va bene?- Cazzo, sto tentennando, come posso aiutare i miei amici se in questo momento mi serve aiuto?
I pacificatori mi accompagnano verso il palco ed è un attimo: sono accanto a Sophie ed entrambi ci guardiamo come due stupidi.
Perché tra tutti siamo stati scelti proprio noi?


Cedric Skylers, Distretto 7

Corro velocemente in direzione del luogo in cui di solito sono abituato a rimanerci per un paio di minuti ogni mattina, spesso lo faccio prima di andare a scuola, ma dato che oggi ci saranno le mietiture riuscirò facilmente a passare inosservato, almeno per un po', dovrei raggiungere il mio gruppetto tra un po'.
Appena giungo al luogo prefissato qualcosa mi assale letteralmente, spingendomi per terra e cominciare a leccare la mia guancia.
-Ehy bello! Mi sei mancato.- Comincio a riempire di coccole uno dei tantissimi cani randagi del distretto, ce ne sono molti e spesso vengono maltrattati, coloro che lo fanno sono soltanto dei coglioni privi di umanità. Parlando di questa bestiolina, lo avevano ferito con una frusta, fortunatamente sono riuscito a rubacchiare qualcosa dall'infermeria del distretto e guarirlo, adesso è come nuovo e scorrazza come un fulmine in ogni angolo di questo distretto.
-Okay, basta leccarmi che il tuo alito non mi convince.- Bhe, è disgustoso, sa un po' di merda, ma comunque sono quasi abituato alle loro feste, quindi questo alito che potrebbe abbattere anche il più grosso dei pacificatori è una tortura a cui devo sopportare se voglio stargli vicino, almeno riesco a lavarli con dell'acqua quando non passa nessuno qui.
Poggio il zaino che ho portato con me a terra, aprendo velocemente la cerniera, ne faccio uscire fuori un piattino di plastica con delle crocchette per cagnolini di media dimensione.
Gli do una carezza sul capo e, senza fare complimenti, si fionda sul suo cibo, una colazione degna per un cane che merita di essere trattato come un maggiordomo.
-Adesso vado, bello, domani ti porto altro cibo.- Dopo aver lasciato e abbandonato il mio cane, perché dai, su, è mio, sgattaiolo fuori, raggiungendo il punto di incontro dove i miei amici mi aspettano con grande pazienza.
Cazzo, di quanto ho ritardato? Sei minuti? Dieci? Non lo so, non ho avuto il tempo necessario per organizzarmi.
Comincio a correre più velocemente che posso, ma scopro soltanto dopo che forse sono in anticipo, forse fin troppo: nessuno dei miei amici è in circolazione e nessuno dei ragazzi è ancora al loro posto, avranno cambiato l'orario? La mietitura sarà saltata? In quel caso me la godrei tantissimo.
Comincio a giocherellare con il piercing che ho sul labbro, effettivamente se qualcuno in questo momento mi vedesse spiccherei tra i ragazzi soltanto per la mia apparenza.
Avete mai visto in uno dei distretti un ragazzo con una cresta? I punk ormai sono la nuova moda del giorno, anzi, credo possano rispecchiare tantissimo anche la mia persona, ovviamente quella apparente.
Forse l'unica persona che potrebbe superarmi è Evelyn. Perché? Pensavo fosse una ragazza e invece uno del mio gruppo di amici scopre che ha un affare in mezzo alle gambe, insomma, ci rimasi male perché aveva il prototipo di una probabile ragazza che mi potrebbe attrarre, ovvero l'esatto opposto della mia persona ed Evelyn lo rappresentava appieno, ma c'è un minuscolo problema: sono etero. Forse me lo merito dopo aver rubato la merenda a molti ragazzi e aver infastidito soltanto per gusto personale quegli sfigati che credono di essere su un piedistallo, dei geni che credono di poter guardarmi dall'alto in basso solo perché hanno un voto più alto del mio.
Cazzate, un numero non valuta la tua persona, ma sfortunatamente per i professori questo vale tantissimo. Io quindi che numero sarei? Numero 5? Numero 6? Giochiamo con l'ironia della sorte e speriamo di diventare numero 7.
-Ma dove diavolo sono finiti?- Mi guardo attorno e non noto nessuna traccia dei miei amici, sembrano come volatilizzati, i ragazzi qui stanno già prendendo posto, guarda caso c'è anche Evelyn ed è nella postazione dei diciassettenni, non pensavo che fosse anche più grande di me. Insomma, la smettiamo? Basta burlarvi di me.
Una ragazzina accompagnata da sua madre riceve tutta la mia attenzione e soltanto a sapere quello che ha dovuto passare mi porta un dolore incredibile agli occhi.
Lydia Harnlod è una dodicenne del nostro distretto, minuta e carina con i capelli a caschetto biondo, fin qui tutto normale se non fosse che è diventata cieca dopo che i suoi occhi si sono infilzati in due rami di un albero, tutto questo a soli dieci anni, quindi, due anni fa.
Mia madre era anche presente durante l'accaduto, stava semplicemente facendo la spesa, mi ha raccontato che il sangue non cessava così come le urla strazianti della bimba. Nutro un lieve rispetto nei suoi confronti, mi viene quasi voglia di mostrare il lato tenero che c'è in me, avvicinarmi ed abbracciarla, perché quello che ha passato non è facile per una mocciosa.
Comunque, mentre vedo che anche Lydia, con l'aiuto di sua madre, prende posto alla mietitura, mando mentalmente a fanculo i miei amici e mi reco nella postazione dei sedicenni.
Ancor'prima della capitolina c'è Johanna Mason, una delle vincitrici del distretto 7, che fa nuovamente la sua scenata: che Capitol deve affondare, i capitolini per primi meritano di essere trapanati fino alla morte e blablabla. Zittitela, per favore.
Per quanto abbia ragione non mi sembra una furbata specificarlo in ogni mietitura, la capitolina infatti sembra imbarazzata da tutto ciò. Non ricordo neanche il suo nome, mi sa che forse si chiamasse Altaria, qualcosa del genere, insomma, nomi impossibili per persone immaginabili, sembrano tutte uscite da un cartone animato.
Come ogni anno dobbiamo tormentarci con il discorso del presidente Snow, limito a mettere le mie mani dentro le tasche e ignorare il tutto: ormai conosco le parole a memoria che potrei prendere il posto di Snow stesso.
Quando la cornacchia smette di parlare, inizia finalmente ad estrarre il tributo femminile e quando pronuncia il suo nome per poco non mi sfugge una bestemmia.
-Lydia Harnold, sei tu la fortunata!- Esclama gioiosa la capitolina, ma appena scorge che l'estratta in realtà sia una dodicenne è che in quel momento sia accompagnata dai pacificatori la cosa la scoraggia un sacco, uno di loro si avvicina al suo orecchio, forse gli hanno specificato che la bambina è cieca.
Aspetta... non dirmi che.
Grandissimi figli di puttana. Sacrificare una bambina cieca agli Hunger Games soltanto per parare il vostro di culo? Ecco perché il distretto è pieno di fecce, onestamente, non avrei mai sacrificato una bambina seppure io tenga alla mia reputazione da cattivo ragazzo. E' inconcepibile anche per uno della mia stazza.
La bambina deve seguire la capitolina che ha afferrato delicatamente la sua mano, adesso sta per estrarre il tributo maschile.
Non mi sorprendo se a questo punto un altro bambino dovrà pagare per questa mer-
-Cedric Skylers, sei il fortunato tributo del distretto 7!- Rimango letteralmente senza parole, che cazzo vuol dire?!
I pacificatori vengono a prendermi, ma io li scosto malamente.
-Non se ne parla! E' impossibile, non lo accetto!- Sbraito contro un intero distretto mentre questi mostri cominciano a prendermi con la forza, provo a dimenarmi seppure riescano a tenermi bloccato, un pacificatore punta la sua mitragliatrice contro di me, mentre Altaria attira la sua attenzione con un cenno della mano.
Posso notare nei suoi occhi l'espressione di una che sta appena vedendo una scrofa essere squartata viva, è disgustosa, mi sento usato.
-Non ci provare, i nostri tributi moriranno soltanto giunti in arena.- Annuncia lei al pacificatore, infatti noto successivamente che abbassa velocemente l'arma.
I suoi occhi freddi come il ghiaccio incrociano i miei che al confronto sono scurissimi.
-Non sembra il caso di richiedere forza fisica, possiamo discuterne pacificamente, non credi?- Di tutta risposta sputo per terra, mossa non geniale visto che uno dei pacificatori mi tramortisce.
L'ultima cosa che sento è l'inno di Panem e delle piccole mani che cercano di trarmi in salvo, fallendo miseramente.


Maya Nelson, Distretto 12

Mi nascondo velocemente assieme a Brian, mi tiene per mano e prima della mietitura abbiamo deciso di passare del tempo nel nostro nascondiglio segreto.
Appena notiamo l'assenza di occhi indiscreti, Brian comincia improvvisamente a prendermi in braccio e mi guarda dritto negli occhi: sono così belli, possono sembrare inespressivi agli occhi degli altri, ma credo che siano i più belli che io abbia mai visto.
Sento di star arrossendo lievemente, lo noto dal suo ghigno malizioso, è sempre stato così, ma mi piace proprio per questo, riesco a sentirmi a suo agio in sua presenza e lascio che soltanto lui può avere l'onore di toccare una dolce e stupenda ragazza come me, ovviamente carina, odio quelle belle, sono delle cornacchie, tutte vanitose, si burlano delle altre soltanto perché madre natura gli dona un espressione da carro armato e...
oh, mi sono di nuovo persa e credo che anche il mio sguardo questa volta non sia puntato su Brian: una farfalla ha appena catturato la mia attenzione, Brian infatti mi mette subito giù. Mi rendo conto solo dopo un po' che non sono più tra le sue braccia, cavolo, ho rovinato un momento che poteva essere romantico, bhe, non che mi importi, ne passeremo tant'altri e ne abbiamo passati già tantissimi!
Lo abbraccio istintivamente, sentendomi profondamente protetta, è come se fosse un cavaliere mentre io la sua dama in pericolo, ovviamente non una di quelle inutili sciacquette, io ho le mie competenze e posso benissimo salvarmi da sola!
Allora perché mi servirebbe un principe? Nono, non va bene, sarebbe una presenza ancora più inutile della classica principessa, Brian non merita questo titolo.
Wow, magari ci scriverò su una storia, avrò l'onore di creare la prima principessa indipendente e diventerò straricca, nuoterò tra i soldi e la causa della mia morte saranno le troppe monete ingerite, sia dalle narici che dalla mia bocca.
Mi sono distratta di nuovo, accipicchia...
che ci volete fare? Sono stupenda, la mia immaginazione è un mondo che nessuno può compatire, spesso temo anche per me stessa...
-Maya, stai bene?- Brian sbadiglia rumorosamente, come al solito, che carino. Annuisco prontamente, non credo sia una domanda riguardo ai giochi, sono sicura che questi sadici manderanno al macello Primrose, la sorella di quella sgualdrina.
La sua storia finita male con Peeta Mellark era davvero romantica, ma lei non mi piace proprio come persona, delle voci dicono che l'hanno vista con un certo Gale al distretto... una vera e propria cagna da combattimento, ed io odio le cagne, amo i gattini!
Mi alzò in punta di piedi cercando nuovamente le braccia di Brian, lui prima di afferrarmi mi acconcia i capelli neri che porto all'altezza delle spalle.
Diversamente da me, lui ha i capelli viola, sono insoliti, ma comunque mi affascinano, Brian non teme le elezioni perché ormai è già un adulto fatto e finito, ma comunque si preoccupa per me.
Gli ho ripetuto mille volte che non sono a rischio, ma non mi ascolta!
Gli do un bacio sulle labbra ricolmo d'amore, avvolgendo le mie esili braccia al suo collo, lo sento ricambiare seppure stia cominciando a palparmi il sedere, infatti arrossisco e mi distacco subito.
-Sei il solito depravato!- Esclamò arrossita, mentre sul volto di Brian ritorna un ghigno di approvazione.
Mi mette nuovamente giù, ci conviene tornare alla mietitura o non verremo accolti benissimo.
Come se mi avesse appena letto nel pensiero, Brian mi porge la sua mano ed io la accetto volentieri, ritornando velocemente al distretto 12.
Dopo aver superato il recinto qualcosa si piazza davanti a noi, o almeno, qualcuno: un ragazzo dai capelli rosso fiammeggiante con una collana di topi squartati ci coglie di sorpresa, cominciando a ridere come un pazzo.
E' lo psicopatico del distretto, Karma qualcosa, che nome insolito.
-Che schifo! Brian, uccidilo.- Credo di essermi calata troppo nei panni della super eroina stavolta, infatti Brian mi lancia un espressione di disapprovazione.
Guardo malissimo Karma e, diamine, che odio! Odio tutto di lui, è un mostro senza cuore, l'unica cosa figa che gli appartiene sono soltanto i suoi occhi, uno diverso dall'altro: il destro è verde, mentre il sinistro azzurro.
Karma maneggia uno dei suoi topi morti con la coda, lanciandolo poi via chissà dove.
-Aaaaah, Maya, Brian, siete pronti per questa edizione? Non vedo l'ora di assistere alle morti dei tributi. Magari li squarteranno vivi! Ah, che eccitazione.- Ma cosa fa? Tra un po' si arrappa soltanto al pensiero, pervertito, maniaco, depravato, odioso, bastardo, cattivo, infame...
-Levati dai piedi.- La voce di Brian mi distrae, pensavo di continuare la mia lista di insulti che è bella lunga, ma invece soltanto nell'ascoltarlo riprendo concentrazione, almeno stavolta.
-Oh? Spero che la tua sorellina venga estratta allora!- Come si permette? Brian rimane, come sempre, visibilmente impassibile, ma sono sicura che dentro di sé vorrebbe riempirlo di pugni.
-Oppure è la tua ragazza? Ah già, forse è incesto? Ma non era lei la puttana del distrett..- Non termina la sua frase che Brian si avvicina e lo afferra per il collo, un'altra cose che noto successivamente sono le mie stesse lacrime.
Sto piangendo.
La mia è una situazione difficile, adesso sono felice, ma comunque non mi piace essere etichettata come strana soltanto perché il mio ragazzo è il mio fratello adottivo, insomma, non abbiamo nessun legame di sangue.
Prima che Brian potesse notarlo, riesco a intravedere dei pacificatori.
-Fratellone, per favore, lascialo o ci rimetterai tu!- Gli scongiuro scuotendogli il braccio, avendo la maggiore età adesso rischierebbe di tutto, anche la galera, mentre Karma... meriterebbe soltanto di stare in un ospedale psichiatrico.
Brian molla con poca cura il rosso, lui tossisce un po': i pacificatori ci notano in tempo e scortano me e lui verso la mietitura, non ho neanche il tempo di salutare Brian che uno dei due mi afferra come una busta della spazzatura. Sono impietrita, di solito sono tutti uomini, mi dimeno infatti come una pazza, ma il pacificatore mi lascia soltanto quando arriviamo al centro del distretto.
E' già iniziato, appena in tempo riesco a recarmi alla fila delle diciassettenni: sono tutte più alte di me, neanche una più bassa, mi potrei confondere facilmente tra le dodicenni se avanzassi di qualche passo. Squadro dalla testa ai piedi una tettona al mio fianco, ma lei neanche mi nota molto probabilmente, ovvio, oltre all'altezza hai questo davanzale che mi copre tutta. Aaaah, sono così invidiosa, lo voglio anche io!
Ammetto di non seguire un cavolo, sono rimasta distratta per tutto il tempo a immaginare cosa mangerò oggi per pranzo, magari delle ali di pollo, sono le mie preferite, potrei andare a caccia insieme a Brian più tardi, oppure quando i pacificatori andranno via potremo finalmente uccidere Karma.
Perché oggi sono fissata con la morte? Prima pensavo alle principesse. Mh, una principessa killer, ottima per la mia storia! La chiamerò Maya!
-Maya Nelson!- Scatto in piedi e, non sapendo cosa dire, urlo un -Presente!-, ma provoco soltanto un silenzio tombale non gradito da nessuno.
Che c'è? Sono una delle poche a frequentare la scuola qui, razza di capre, sbavate dietro altri, anzi, forse non staranno neanche sbavando su di me, ma staranno guardando questa tettona. Che fastidio, guardate me, sono più carina!
La capitolina, Effie Trinket, ripete il mio nome nuovamente, e soltanto adesso mi sono ricordata in cosa mi sono cacciata.
I pacificatori, forse lo stesso di prima, mi trascina sul palco ed io gli mollo un calcio in mezzo alle gambe prima che mi metta giù, mandandolo al tappeto.
Mostro, soltanto Brian può prendermi in braccio.
Effie si avvicina alla boccia dei ragazzi, estraendo un biglietto, questa volta sono davvero curiosa! Magari uscirà fuori il nome di Brian!
Aspetta, ma è maggiorenne, giusto, che peccato. Aspetta... questa è la mietitura, quindi...
-Il ragazzo che rappresenterà il distretto 12 è Karma Nakemare!- Di male in peggio. Ehy, tu, sparami che la concludiamo.
Quel pazzo di Karma si avvicina saltellando verso il palco, regalando ad Effie una collana di topi, inutile dire che ne rimane disgustata. Ti credo, sorella.
-Dai, dammi la mano!- Esclama Karma con un sorriso a trentadue denti, successivamente anche Effie mi consiglia di fare lo stesso. Giusto, l'inno.
-No.- Rispondo semplicemente, prendendo poi il microfono dalle mani di Effie. Lei rimane per un attimo sbalordita, guarda per un momento Katniss, ma lei non sa come risponderle. Tsk, troietta.
-Mi dispiace così tanto andare agli Hunger Games, ammetto di non averlo capito neanche, quindi, considerate l'importanza di quanto me ne freghi di questi giochi. So però che quest'anno i distretti dovranno scegliere i loro tributi e, bhe, per rappresentare la ragazza avete scelto me, grazie mille...- La mia voce è dolce e candida, meritano tutte le approvazioni del mondo, persone migliori non esistono.
Sghignazzo.
-Andate a farvi fottere!- Termino il mio discorso, apparendo sgarbata e poco elegante, oh, che cattiva, ma forse sono stata fin troppo gentile.
Lancio il microfono verso Karma, lui però è talmente stupido che non l'afferra, prendendo un bel colpo in testa.
Che palle, un altro problema da risolvere, ma ehy, sono Maya Nelson e scriverò tantissimi libri, guardiamo i lati positivi!
Ci sono lati positivi?




Angolo Autore

Salve a tutti! Ho scritto la prima parte delle mietiture, la dividerò in due parti! ^^.
In questo primo capitolo assistiamo alle mietiture dei distretti 1, 3, 4, 6, 7 e 12, con i suddetti pov. E' la prima volta che uso la prima persona, ammetto di essere in ansia solo per questo (ed anche per la caratterizzazione di due personaggi, sento di averli trattati male, ma forse è soltanto l'inizio e non posso rivelare tutto al primo capitolo, non ci sarebbe soddisfazione poi :P).
Comunque, le iscrizioni sono CHIUSE, quindi significa che i tributi segnati liberi non saranno più prenotabili, ovvero: le ragazze del distretto 1, 6 e 9 e i ragazzi del 9 e 11, questo però significa che i personaggi che non hanno un compagno di distretto coi pov appariranno un po' meno agli inizi, mi dispiace, ma vorrei dare almeno a tutti lo stesso numero di POV.
Chi deve ancora mandare il tributo ha tempo una settimana da ora in poi (quindi fino al 4 Maggio), se ad allora non avrò le schede il posto tornerà libero e, quindi, i tributi saranno "carne da macello".
Segnalatemi qualsiasi errore e ditemi anche cosa ne pensate, ci ho messo un bel po' a scrivere questo capitolo, ho beccato due volte il mal di testa xD
Mi dispiace molto che alcuni tributi che non hanno avuto il pov siano stati notati poco o niente, ma è abbastanza complicato alla mietitura approfondire per bene il compagno di distretto.

Piccolo fanfact: Esmeralda Baston, mentore del distretto 6, fa parte della mia vecchia interattiva che cancellai, avrebbe vinto infatti lei quella fanfiction, Nadya del Distretto 1 è un altro personaggio partecipante a quella storia, infatti si sarebbero dovute scontrare.
Ho cambiato idea sui mentori, aggiungerò dei personaggi miei - a parte per il distretto 2, dove molto probabilmente ci sarà una OC che già conoscerete-, questo perché sarebbe come rubare un OC a qualcuno e sinceramente non mi piace come gesto.


Qui sotto sono segnati i tributi per ora presentati, in rosso ci sono i tributi che non appartengono a nessuno, attenzione: non vuol dire che essi moriranno tutti al bagno di sangue.
Ci vediamo al prossimo capitolo!


Distretto 1: Rubert Diatin (18 anni) - Chanel Diaming (17 anni)
Distretto 2: ??? - ???
Distretto 3: Killian Verdian (17 anni) - Odette Walker (15 anni)
Distretto 4: Gerald Tyrans (18 anni) - Sheena Deitis (17 anni)
Distretto 5: ??? - ???
Distretto 6: Eden Conrad (17 anni) - Sophie Clarson (17 anni)
Distretto 7: Cedric Skylers (16 anni) - Lydia Harnold (12 anni)
Distretto 8: ??? - ???
Distretto 9: Tributo Maschio - Tributo Femmina
Distretto 10: ??? - ???
Distretto 11: Tributo Maschio - ???
Distretto 12: Maya Nelson (17 anni) - Karma Nakemare (16 anni)

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Capitolo 3
*** Ultimi svaghi - Seconda Parte ***


Capitolo 1 - parte due








Caitlin Rollim, Distretto 2

Non dovrei essere qui, ma se voglio zittire questo ciarlatano allora dovrò mostrargli le maniere forti, come si permette di dire che noi donne dobbiamo soccombere, che l'uomo è il sesso forte mentre la donna quello debole, mi aspettavo queste parole da Victor, appunto, il nome del ragazzo con cui sto scommettendo, ma non pensavo che anche Achille Pelide pensasse lo stesso, lui ha aggiunto anche che nessuna ragazza riuscirebbe a vincere gli Hunger Games.
Sveglia, Enobaria vinse i 62°Hunger Games, così come Katniss Everdeen del 12, o vogliamo parlare di Seeder dell'11? Oppure di Esmeralda del 6, Zaira dell'8, Cecelia del 5? O, non dimentichiamoci di Annie e Cashmere, distretto 4 e 1. Per non parlare di Mags, quella gran donna, vincitrice a soli tredici anni, sempre del distretto 4.
Donne e sesso debole un cavolo, qui il sesso debole tra poco sarà la tua proboscide che non riuscirai più a padroneggiare neanche per urinare.
So che forse mi sto spingendo un po' troppo oltre, ma questa cosa mi da sui nervi, poi cosa significa che io debba essere ignorante soltanto perché sono, come dite voi, una poveraccia del distretto? Allora? La mia famiglia è umile, non come le vostre, che fanno scommesse su di voi rischiando di perdervi, dimenticate di essere umani e di avere qualcosa di più prezioso oltre alla fama ai gioielli?
Io sono contenta anche per un pezzetto di pane.
-Caitlin, ti sembra il caso?- La mia amica, Melody, mi prende per il braccio e mi sposta di qualche chilometro da Victor, non gli stacco gli occhi di dosso neanche per mezzosecondo.
-Dico, so che sei bravissima, ho fiducia nelle tue capacità, ma credi davvero che affrontare quel figlio di puttana in una sfida dimostri che "le donne" sono forti? Insomma, gli stai dando corda, lui ti vuo...- La interrompo piazzandole un indice davanti alle labbra, so che è preoccupata per me, se Victor volesse mi potrebbe spezzare in due, ma fortunatamente non sono un avversario facile da abbattere.
-Capisco la tua preoccupazione, Mel, ma è una scusa per riempirlo di botte. Ho sempre sognato vedere il suo bel faccione coperto di lividi.- Melody sbuffa amareggiata, come se avessi appena detto qualcosa di sbagliato.
Okay, potrei sembrare aggressiva e tendenzialmente non lo sono, per niente, non rientra tra i miei standard, però sapete, quando la rotella parte è difficile fermarla.
Questi sporchi uomini, poi, come osano dire parole di questo tipo? Pensare che in futuro avranno una moglie. Spero in tante pentolate in faccia.
Mi distacco da Melody, lei rimane comunque al mio fianco, mentre raggiungo Victor ed un paio di ragazzi, siamo divisi praticamente in "donne" e "uomini".
-Sei pronta, Rollim?- Il suo tono è minaccioso, ma io non mi lascio abbattere, anzi: senza che nessuno potesse prevederlo, lancio un pugnale verso il bersaglio, centrandolo in pieno. Bingo.
Adesso sono io quella che fa la fighetta, divertente.
-Se devi cambiarti le mutande prima di iniziare, fa pure.- Il suo viso diventa rosso dalla rabbia, se non fossimo in area protetta sicuramente mi avrebbe spaccato la testa, quest'uomo rozzo e pericoloso non merita di vagare in libertà.
Victor si prende un momento prima di tutto per calmarsi, poi per concentrarsi e prendere anche lui uno dei pugnali disponibili, lo vedo mettersi in posizione, cavolo, è molto più perfetta della mia, però posso vantarmene un po' visto che, per quanto riguarda me, non è servita nessuna postazione, ormai sono abituata a lanciare pugnaletti qui.
Prima che lui potesse muoversi, così come tutti i presenti, l'allenatore arriva di fretta e furia.
-Cosa ci fate qui?! Incoscienti, tornate subito alla mietitura!- Ci sbraita contro e posso notare che la sua saliva schizza come una fontanella, che schifo, madonna.
-No, io devo.-
-Non è il momento! Muoversi!- Victor voleva contrastare il possente allenatore, quando vuole capire che non ce la farà mai? Sia verbalmente che in combattimento, l'allenatore è un osso duro, sicuramente uno dei più bravi del distretto.
Avete presente quei tributi che si allenano parecchio con dote particolari, ma non riescono a ricevere il giusto spazio? Ecco, magari quel personaggio è proprio l'allenatore, mi chiedo perché non si sia mai offerto volontario, forse è lento ad alzare la mano.
Victor lo supera infuriato, mentre il suo gruppo di cagnolini lo segue come un osso, Achille si scusa per l'enorme errore commesso, quindi anche un osso duro come Achille è piegabile dall'allenatore? Wow, se avesse degli anni in meno mi ci fidanzerei.
-Questo vale anche per voi signore.- Indica con un indice me ed anche Melody, che si trova alle mie spalle, e, senza ribattere, anche perché miracolosamente non ci ha urlato contro, usciamo anche noi dal centro di allenamento, raggiungendo velocemente la mietitura.
Sorrisi, tifi, urla di gioia, rumori assordanti invadono tutto il distretto, mancherà poco e perderò l'udito.
Gli Hunger Games non mi piacciono, sono dei giochi crudeli ed io stessa non riuscirei mai ad offrirmi volontaria per un anno del genere, ma poi, il meccanismo di quest'anno... di cosa stiamo parlando?
Il Distretto deve selezionare il proprio tributo tramite votazioni, ma sarà super squilibrato per quanto riguarda noi, insomma, decine e decine di ragazzi e ragazze si saranno pubblicizzati pubblicamente.
Sono proprio senza speranze, state praticamente chiedendo a qualcuno di votare per la vostra morte.
Il Distretto 2 è deludente in questi ultimi anni, i tributi sono praticamente degli animali randagi, come, ad esempio, quelli dell'anno scorso, Cato e Clove.
Un po' mi dispiace per la loro morte, Clove è stata così carina ad urlare il nome di Cato nell'invano tentativo che lui la raggiungesse in tempo e la salvasse, possiamo chiamarla una coppia secondaria, a parte gli sfortunati amanti?
Ha mostrato un attimo di fragilità che per un favorito è inammissibile, molti sono morti soffrendo, ma quello...
era veramente spaventata, ma se lo è meritato, non ti saresti offerta volontaria, gli Hunger Games sono un gioco di morte, non un Luna Park dove divertirsi, pensando di ritrovarti Topolino alla fine dei giochi, oppure il castello di una principessa Disney.
Per quanto riguarda Cato, è stato un favorito per eccellenza, come al solito, la sua morte però credo che sia stata una delle più brutte che io abbia mai visto.
Stringo i denti solo al pensiero che gli allenatori vogliano che io partecipi agli Hunger Games, dicono che sono molto brava con i pugnali, soprattutto a lanciarli e, in effetti, è vero, ma non voglio assomigliare ad una Clove 2.0
Innanzitutto siamo diversissime, io sì che ho un corpo da donna, ho i capelli rossi e i miei occhi, che vengono sempre complimentati più del mio intero aspetto, sono blu. E poi ripeto che sono una donna.
No ok, forse sto esagerando, da quando ti pavoneggi, Caitlin? Non ti chiami Favorita numero 2.
Quando ci viene dato il via, seguo Melody nella postazione delle diciassettenni, le evito quasi tutte mentre lei cerca di contenersi, entrambe abbiamo la stessa idea per quanto riguarda gli Hunger Games, è davvero una con la testa sulle spalle, proprio come me, brava Mel, non farti abbattere da queste gallinelle ciclate.
La solita musichetta comincia a partite, almeno ammetto che riesce a mettere un'atmosfera che manda in estasi anche me, io, che sono contro ai giochi.
Capitol City è seriamente un luogo che rende spaventosamente magico tutto ciò che tocca.
L'accompagnatrice del distretto 2, Hellen, si fa strada col vento e mostra a tutti il suo lungo abito da sera, ma dove vuole andare questa? L'unica cosa che mi piace del suo vestito sono le perline della sua collana, ma non me ne intendo di alta moda.
Hellen ottiene l'acclamo annuale, tutti sono ansiosi di scoprire i due nuovi tributi del distretto: a parte lei, posso scorgere la mentore di quest'anno e non riesco a credere ai miei occhi.
E' Brittany Dask, ex vincitrice degli Hunger Games e modella professionista, l'ho già vista in una rivista di moda. Diamine, non pensavo che fosse ritornata in campo, è davvero la più bella del distretto, non riesco a staccare gli occhi dal suo bell'aspetto, o forse si, appena Hellen si muove.
Eccola, sta prendendo il bigliettino, chissà chi sarà la sfortunata di quest'edizione, mi dispiace un po' per questa ragazza, se fosse meno incosciente ed ingenua capirebbe il pericolo che sta affrontando, ma ormai io parlo con i muri in questo distretto.
-La fortunata ragazza che rappresenterà il Distretto 2 è... Caitlin Rollim!- Sgrano gli occhi, sorpresa.
-Prego?- Ripeto intenzionalmente ad alta voce, mentre Melody accanto a me è ancora più sbalodrita.
Cosa è successo? Sono stati gli allenatori? Hanno convinto di truccare tutti i voti? E' una punizione? Cazzo cazzo cazzo cazzo, no!
Devo salire, devo farlo subito o succede un casino, e non parlo di me, ma questi stupidi giocattolini di Capitol avranno anche il coraggio di toccare la mia famiglia ed io non glielo permetto.
Salgo sul palco, pensando che l'unica cosa bella presente sia Brittany.
-Wow, hai un espressione da ribelle, mia cara!- Mi dice la capitolina, studiandomi.
Ehm, no, ho un espressione sconvolta in realtà, ma non sono una ribelle, sono una ragazza che vuole essere lasciata in pace, ma vedo che questo desiderio non è esaudibile.
Lentamente, Hellen va alla boccia dei ragazzi, raggiungendomi dopo poco tempo: se Victor è il tributo maschile giuro che mi ammazzo.
-Invece, il ragazzo che rappresenterà il distretto 2 è... Achille Pelide!- Ah, bene, sono ancora viva.
Anche per lui c'è un grande tifo, credo che abbiano urlato ed esultato anche per me, ma ero rimasta troppo sconcertata.
Bene, cosa farà Achille in arena? Era del team "nessuna donna può vincere gli Hunger Games", e invece guardati, ricoperto da donne.
Non so se optare ad una possibile strategia per farlo fuori oppure allearmi ai favoriti.
Diamine, non ci vuole, sto iniziando a pensare come Capitol City vuole.
E' la fine.



Darlene Nealson, Distretto 5

Prendo un grosso respiro e trattengo l'aria nei polmoni, espirando successivamente e cercare di non congelarmi in questa fredda mattinata, se fa così freddo di mattina non oso immaginare per tutta la durate del giorno cosa dovrò affrontare, le mietiture sono un peso di suo, aggiungere anche questo freddo polare non mi sembra proprio il caso, pensare che mi sto appena lamentando di questo freddino, c'è gente che ha passato le pene dell'inferno, di solito sono proprio inaccontentabile.
Sono fuori da un bel pezzo ed Elenoere ancora non si presenta, insomma, posso almeno entrare o vorresti che muoia congelata qui fuori?
Non so perché mi abbia chiesto di aspettarla proprio per questo giorno, forse dovrà dichiararmi qualcosa di importante?
E se...
oddio.
La mia mente in un nanosecondo pensa alle peggiori delle ipotesi: e se fosse incinta e non trova il coraggio di confessarlo ai suoi? Alla sua età è inaccettabile, ma l'idea di perdere un bambino è un dolore per qualsiasi donna! Aspetta, ma in quel caso chi potrebbe essere il padre? Un ragazzo misterioso? Oppure è un frutto di una sveltina veloce? Non pensavo fosse quel tipo di persona, questa volta sarà davvero dura accettare la realtà, ma dobbiamo prendere tutti le nostre responsabilità e nessuno può far eccezione, vero, Elenoere?
Mi do un ceffone da sola, arrossendo la mia stessa guancia.
Sono una stupida, perché penso a questo? Elenoere non è il tipo, ma sicuramente lo penso perché non accetto questo tipo di mietiture, non quest'anno.
Potrei sembrare altamente egoista, ma credo di essere io il tributo femminile di quest'anno e non capisco perché debba esserlo.
Mio padre è stato accusato mesi fa di omicidio e da allora tutti ci vedono come degli scarti umani, dei demoni pronti a tutto per massacrare le famiglie altrui, ma non è così.
La mia è una delle famiglie più oneste e vere del Distretto, non abbiamo nessun tipo di problema e siamo tutti gentili e buoni con il prossimo, insomma, avete presente quella dolce famigliola che vi accoglie a braccia aperte in caso vi siate persi oppure correte il rischio di un pericolo? Ecco, quella famiglia porta alto il nome dei Nealson, onorevoli.
Finalmente la porta di casa della famiglia di Elenoere si spalanca, sto per rimporverarla, ho aspettato per quasi mezz'ora e ormai le mie gambe stanno per cedere, ma il mio viso incrocia lui, Martin.
Martin Filbert è il mio ragazzo, nonché fratello della mia migliore amica citata più volte, Elenoere, è davvero bello sapere che entrambi vivano nello stesso tetto, alla fin fine la mai migliore amica è anche mia cognata. So che sono molto giovane con i miei quindici anni, ma l'amore non ha una data dove ti bussa alla porta e in un pacco regalo nasconde il principe azzurro che tanto sogni da bambina, anzi, per quanto riguarda, Martin è anche un piccolo ladruncolo in incognito, non apprezzo moltissimo questo suo lato, sono una ragazza che ama l'onestà e soprattutto vuole sempre guardare in faccia alla verità, so come ci si sente vivendo nelle false notizie, ma l'importante è combattere e andare avanti.
Sono abbracciata a lui subito dopo il termine di questi miei pensieri, sicuramente mi avrà vista imbambolata lì ferma davanti alla porta come una stupida, ma forse non ci fa caso visto che mi accoglie con un caldissimo bacio, sento di essermi riscaldata un po' di più, sento meno freddo, l'amore è sempre una sensazione che riesce a riscaldarti il cuore.
-Come sei bella oggi.- Mi fa notare con un certo accento capitolino, imitandoli palesemente, apprezzo che riesca a vedere in me qualcosa di bello anche con questi stracci.
In realtà è figo come completo, ma comunque portano soltanto cattive notizie e noi ne abbiamo già abbastanza. Poi non è rosa. Voglio che sia rosa. Amo il rosa. Forse non ci siamo capiti: amo il rosa, chiaro? Se fosse per me prenderei una bacchetta magica e trasformerei ogni angolo di questo distretto di rosa, magari un rosa shocking.
-Dov'è Elenoere? Voglio proprio vedere che scusa si inventerà.- Domando all'unica persona che in questo momento non penserebbe di chiudermi la porta in faccia, entrando dentro casa sua e salutare con  un certo imbarazzo.
Mi guardo tra le mura di casa, ma non c'è praticamente anima viva.
Martin chiude la porta alle mie spalle e mi copre gli occhi, tenendomi poi la mano e affiancarmi a lui, sento le sue possenti braccia accarezzarmi i fianchi.
-Quando dirò "via" potrai aprire gli occhi, va bene?- Sono emozionata, cosa vogliono fare? Creare bei ricordi in vista dell'eletto? In ogni caso lo apprezzo moltissimo, sono così fiera e fortunata, conosco due persone stupende che darebbero la vita pur di salvare gli altri. Ecco, cosa che farei io in caso quest'anno fosse stato ad estrazione e volontari, mi sarei offerta per Elenoere e mi sarei ripromessa di tornare sana e salva.
Come probabile tributo non sono da sottovalutare, sarò piccolina e molto spesso mi scambiano per una bambina, ma preferirei evitare l'argomento visto che mi infastidisce. Ho le mie tecniche, tutto qui, se necessario sarei disposta ad uccidere. Insomma, è la stessa cosa che stanno cercando di compiere qui al cinque.
Caccio velocemente questi pensieri negativi dalla mia testa, tornando serena: voglio soltanto stare bene adesso e sono sicura che tra un paio di secondi lo sarò.
Infatti, appena prendo contatto con il tappeto della stanza della mia amica, Martin scosta velocemente le mani dai miei occhi e in un baleno mostro le mie iridi scure, sgrano gli occhi per la sorpresa e un urlo di sorpresa fuoriesce dalle mie labbra, sono così felice che corro verso Elenoere e ci abbracciamo più forti che mai.
Riposte sul suo letto, Elenoere ha disposto delle nostre fotografie, da bambine fino all'età attuale: in una è il compleanno di Martin e mi ricordo che qui la mia faccia era sporca di cioccolata; in quest'altra è stata scattata la foto del nostro primo giorno di scuola, in quella accanto invece ci siamo io e Martin che rappresentiamo uno dei nostri tanti momenti romantici, accoccolati amorevolmente.
Anche Martin si aggiunge all'abbraccio e ci stringe entrambe, non mi rendo conto della situazione così allegra che mi emoziona profondamente, infatti riesco subito a scostare qualche lacrima, perbacco, per poco non rovinavo il mio trucco.
-Sappi che ci saremo sempre per te, Darlene. Conosciamo la verità e ben presto verrà a galla. Meriti l'arcobaleno dopo la tempesta.- Questa frase sembra uscita da un film se detta da Elenoere, sarebbe stato ancora più irrealistico se lo avesse menzionato Martin.
Comunque capisco perfettamente a cosa si stiano riferendo: la verità che soltanto in pochi conosciamo, che soltanto i Nealson e i Filbert sappiano che al mondo esiste gente pronta a tutto pur per difendere la propria disgustosa reputazione.
-Dannazzione, dobbiamo muoverci o i capitolini ci ammazzano!- Improvvisamente Martin va in panico, sia io che Elenoere ci voltiamo verso l'orologio e con terrore notiamo che mancano solo dieci minuti all'inizio della mietitura.
Non riesco neanche a realizzare quello che succede dopo, Martin afferra me e sua sorella per il polso, correndo a tutta grinta.
Fortunatamente riusciamo ad arrivare appena in tempo, lasciando Martin alla postazione dei ragazzi, mentre io ed Elenoere ci facciamo strada tra le fila delle quindicenni.
-Oh, che noiosa...- La vedo puntare lo sguardo verso il palco, faccio lo stesso: ah, sta parlando della capitolina e accompagnatrice del distretto 5, Garnet.
Non le sta molto simpatica, è stata parecchio falsa con i tributi della scorsa edizione, forse con tutti. Povera ragazza del 5, è stata ricordata come "Faccia di volpe" e non come lei stessa. Incredibile come gli Hunger Games possano cambiare anche le identità delle persone, ma di cosa mi stupisco? Katniss è la ghiandaia imitatrice, non mi sconvolgerei se un'altra venisse rinominata "Porcellina". Perché? Forse perché esaurirebbe tutte le scorte in una notte, e, molto probabilmente, porcellina sarei proprio io.
-Noi siamo avanzati, quindi salteremo i soliti prologhi non considerati da nessuno!- Annuncia Garnet tutta felice, cosa intende? Forse lo spiegone di Snow? Sarebbe un bene, lo sopporto soltanto da tre anni e non ne posso più, questo sarebbe stato il quarto, ma...
-Darlene Nealson, sei la fortunata che rappresenterà il tributo femmina del distretto 5.- Avrei preferito mille volte lo spiegone ripetuto per cento.
Sono scioccata all'idea di essere stata votata, io, una ragazza come tante, ma prima ci ho pensato parecchio e pensavo che le mie ipotesi potessero cadere in un buco zeppo d'acqua, invece sono divenute realtà. Non mi piace.
Prendo coraggio e un pacificatore mi accompagna verso il palco, la capitolina mi squadra. Sì?
-Ma tu hai dodici anni.- Dice semplicemente.
Cosa? Mi vedi?
-Non è vero. Ho quindici anni, signora.- Puntualizzo, ricevendo un "aaah" come risposta. Elenoere aveva ragione, soltanto dagli occhi questa capitolina sembra una serpe velenosa pronta ad attaccarti in qualsiasi momento.
Guardo verso la postazione dei ragazzi, Martin ha un espressione disperata in volto. Non che io stia meglio, cazzo, sto andando a morire. Hai capito? A morire, non ne uscirò viva, io voglio solo stare con te, Martin, con te ed Elenoere.
Quanto sarebbe stato bello vedere i nostri figli crescere tra le strade del Distretto 5, alla fine non mi dispiaceva...
-Il ragazzo che rappresenterà il tributo maschile del distretto 5 è... Jack Swade!- La capitolina annuncia il nuovo nome, svuotando la boccia di vetro.
Conosco questo nome, è individuabile tra tutti: Jack Swade è un guastafeste che porta soltanto danni al distretto, ama fare i dispetti e compiere scherzi di ogni tipo. Sono contenta di non averci mai avuto a che fare con tipi come lui.
Quando sale un omone alto quanto una montagna sono sbalordita: quindi è lui Jack Swade? Cavolo, lo immaginavo come un marmocchio.
Lo vedo eccitato, stranamente eccitato, saltella sul posto da una parte all'altra e assomiglia sempre di più ad un canguro, o forse ad un coniglio, la cosa che mi attira più di lui è il suo lungo naso, non ne avevo mai visto uno così grosso.
Jack compie un balzo e scappa via con la parrucca dell'accompagnatrice del distretto 5, Garnet urla dopo essere stata vista senza capelli da tutta Panem e Capitol City comperso.
Scappa via inseguendo Jack che intanto se la ride da quando ha acciuffato la parrucca blu della capitolina, intanto l'inno di Panem parte come ogni anno.
Almeno ci sarà da divertirsi in questa avventura sanguiviolenta.


Oscar "Oz" Gray, Distretto 8

-Oplà!- Prendo Henry in braccio, storfinando il mio naso con il suo, il piccoletto però mi morde affettuosamente la guancia sinistra. Che male, questi dentini dovranno proprio fare male, eh piccolo ometto?
Mi è mancato tantissimo mio figlio, in questi giorni ho lavorato davvero sodo e voglio soltanto il meglio per lui.
In un distretto così povero come l'8 ormai è difficile trovare lavoro, sicuramente dopo aver abbandonato qualsiasi tipo di studi, non che mi interessassero, i lavori forzati sono sempre stati i miei preferiti, amo allenarmi e soprattutto riesco a reggere qualsiasi tipo di peso, in più sono soddisfatto del mio quoziente intellettivo ben oltre la media, mi sento come un padre modello, spero possa essere di giusto esempio per te, piccolo mio.
Ha solo due anni, ma comunque sta diventando man mano più pesante, sfortunatamente i bambini crescono e devo abbandonare quello che era un patatino dolce che ripeteva soltanto versi e frasi incomprensibili, chissà, sarà la lingua degli Dèi? Mi sono sempre chiesto cosa accadesse se due neonati iniziassero una conversazione, si capirebbero? Una curiosità che mi ha sempre portato a riflettere, una lingua nativa di cui conosciamo già tutte le parole, ma da bambini siamo tutti innocenti e puri, come se gli insegnamenti che ci danno sono quelli giusti.
Cosa vado a pensare? Hai diciotto anni, Oscar, ed anche se sei fisicamente un ragazzo mentalmente ti vedo già lavorare insieme ai lavoratori onesti del distretto 8. Ho forse perso la mia adolescenza in questo modo? Probabile, ma mio figlio viene sempre prima di tutto, tua mamma sarebbe fiera di te.
Già, Costance... la rivedo nella luna che regna nelle notti di questo cielo, proprio qualche sera fa un raggio di essa abbagliava la mia finestra. Sei per caso tu, Costance? Hai mirato al piccolo appartamento? Devi riposare, hai già sofferto abbastanza, ci sarò io a raccontare di quanto fossi bella, fantastica e soprattutto giovane, sei andata via così presto, come se un uragano ti avesse appena spazzata via, proprio come le erbacce o i fiori...
proprio come le stesse rose di cui mi prendo cura ogni domenica, sai, i tuoi genitori sono ancora molto abbattuti per la tua scomparsa, mi danno stranamente una colpa, incolpano me e tuo figlio, Henry.
Dicono che abbiamo sbagliato tutto. Che ti sei innamorata di un'idiota che mirava soltanto alla tua verginità, dicono che ti abbiamo uccisa, Costance, lo capisci? E' inammissibile.
Henry attira nuovamente la mia attenzione, come può un essere così innocente avere delle colpe? Nessuno dovrebbe averne una sulla morte di Costance, se proprio lo dobbiamo, il colpevole è la vita stessa, ci inganna una vita eterna, invece la morte è sempre dietro l'angolo ad aspettarti, con un cronometro che segna lo scadere del tuo tempo.
Chissà quanti cronometri ci sono in questo momento tra i distretti, tutti uguali per quanto riguarda i tributi di questa edizione? Molto probabilmente sì, ed io spero di non essere uno di loro o sono pronto a interferire. Se proprio dovrei, voglio la rassicurazione del mio bambino.
La porta si spalanca e noto con piacere che la signora Jane, chiamata da noi Janie, sia arrivata.
Lei si prende cura del piccolo Henry quando devo andare via per lavoro, ovviamente non è tutto gratis, la pago, ma vedo che pian piano si sta affezzionando anche lei al bambino. Come biasimarla? E' impossibile non adorare questo pupo.
Alla vista della donna, Henry scuote giocosamente le braccia, sorridendo e mostrando i sue denti da latte, piccoli ed innocenti.
Vivere senza una madre è difficile, per giunta anche i tuoi nonni materni non vogliono saperne più di te, ma non ti preoccupare, ci sono io.
Non sono un tipo che spende moltissime parole, amo riflettere e lasciare che il tempo scorri, ma credo che con Janie sia una delle piccole eccezioni alla regola.
Per oggi le ho chiesto di badare al bambino, così che posso recarmi alla mia ultima mietitura e fuggire poi a lavoro, finalmente non avrò più intoppi inutili, gli Hunger Games non fanno per me, non cerco né la gloria e neanche l'attenzione di 12 distretti più Capitol riposta in me.
Sono felice della mia semplice vita.
-Oh, ma guarda chi abbiamo qui!- Janie allarga le propria braccia ed Henry scende lentamente dalle mie braccia, correndo paffutamente verso la vicina di casa, adesso è tra le sue braccia ed è vittima delle sue labbra screpolate.
Poverina, non ha la nostra stessa fortuna.
-Quindi signor Gray, stasera tornerà presto?- Mi domanda la gentil donna, mentre io nel frattempo mi alzo appena, rimanendo quasi bloccato a metà per un secondo, dopodiché ritorno dritto definitivamente: calmo e composto.
-Prima di cena dovrei tornare, ricorda di non esagerare con i budini oggi, va bene?- Rivolgo quella domanda verso il volto innocente del mio bambino, lui sembra non capire, urlando un "papà".
Sorrido istintivamente e prima che vado via gli stampo un forte bacio sulla guancia, salutando poi Janie e promettendole di tornare presto.
Mentre mi reco verso il centro del Distretto 8, noto una delle probabili candidate del distretto 8, Brooklyn Okafor, accompagnata da qualche suo amico, sicuramente si starà dirigendo verso la mietitura.
So che è una ragazza promettente e, molti, la definiscono "brillante", i miei genitori sotto consiglio di molti hanno consigliato di votare per lei.
Stranamente, il distretto 8 non vuole ribellarsi a queste regole, mandando dei tributi che potrebbero vincere quest'edizione. Sanno che se lo farebbero verrebbero tutti cacciati, infatti io stesso mi adeguerò a queste piccole regole: certo, rischio che mio figlio possa partecipare alle future mietiture, ma non gli farò aumentare le probabilità di ripeschaggio, il mio lavoro e la mia bravura in quello bastano e avanzano.
Comunque cammino fino alla Mietitura proprio dietro il gruppetto di Brooklyn, al contrario di me, loro sono perfettamente degli adolescenti in tutto e per tutto.
Sei vecchio mentalmente Oscar, parte due.
Mi metto velocemente al mio posto, sono letteralmente in fondo alla destra della fila, ci sono un sacco di testoline che non mi lasciano intravedere la capitolina, ma posso scorgere in lontananza il mentore del distretto 8: Zaira Fonter è sicuramente l'umano più inespressivo che io abbia mai conosciuto. Da quando è uscita dalla sua arena è rimasta rintanata nel suo alloggio per tutto l'anno, uscendo dalla sua tana soltanto ai giochi.
Nella sua edizione vinse perché inizialmente sembrava così invisibile e irrilevante che per gli avversari Zaira era già una ragazza morta dentro, ma quello che non conoscevano era il suo lato spietato e sanguinoso, non ha un minimo di fiducia nelle persone e lei stessa si considera apatica da tutto e tutti, molti dicono che nasconde tantissimi segreti, infatti alla sua vittoria sembra che qualcosa accadde al distretto 12, un uomo provò a fuggire, ma sfortunatamente i pacificatori gli spararono. Scoprirono però che Zaira c'entrava qualcosa indirettamente, ma lei non ne fece parola. Anche adesso, seduta nella sua postazione, non sono realmente sicuro se stia respirando o meno.
Al contrario suo, la capitolina, Felicity, sprizza gioia e amore da tutti i pori, non a caso Zaira la odia. Sono come lo ying e lo yang, riescono a completarsi a vicenda.
-Benvenuti tributi del distretto 8 alla settantacinquesima edizione degli Hunger Games, nonchè terza edizione della memoria! Un applauso, su su su!- Felicity è la sola ad applaudire sul palco, è ricoperta di colore giallo con delle emoji sorridenti dalla testa ai piedi, anche il suo nome trasmette felicità, non so se è fatto apposta oppure è tutta una montatura orchestrata da capitol.
Nessuno ricambia al suo applauso, anzi, volti tristi e distrutti sembrano regnare come ogni anno qui alle mietiture dell'8, altri invece rappresentano l'ansia di tutto il distretto: non sappiamo realmente chi potrebbe essere il sacrificio di quest'anno.
Anzi, mi correggo: i due sacrifici.
Sprizzante e allegra, Felicity si avvicina alla boccia delle ragazze, mi sento fottutamente un genio quando nomina il nome della ragazza, seppure non posso far altro che dispiacermi, sono fiero del mio quoziente intellettivo pari a 200.
-Brooklyn Okafor, sorridi insieme a noi e raggiungici!- Nessuno osa dire qualcosa, Brooklyn è obbligata ad andare verso il palco, in questo istante è in un completo silenzio, lo so, è difficile riuscire a formulare qualcosa che non sia tristezza o rabbia in un momento così.
Non vola una mosca, Zaira sbadiglia come se stesse guardando una telenovela spagnola, dai personaggi fin troppo scontati e banali. Non mi piace come donna, sarà un pessimo mentore.
-Nulla da dire?- Felicity avvicina il microfono alle labbra di Brooklyn, ma lei scuote semplicemente la testa. Però, ora che lo noto è veramente bella, non pensavo che l'abbinamento pelle scura e capelli corvini rendessero una donna così affascinante.
Aspetta, ma cosa sto dicendo?! Per me esiste solo Costance, non tradirò mai il suo amore, sia per noi e soprattutto per il bambino che ha messo al mondo.
Mi calmo nuovamente, sospirando a fatica, voglio che tutto finisca il più velocemente possibile.
-Il tributo maschile del distretto 8 è... Oscar Gray!- Sgrano gli occhi e le mie pupille vogliono scappare dall'orbita in questo momento.
Cerco di ricordare per bene le parole, di rendermi conto se tutto questo sia un incubo o meno, sicuramente Henry mi sveglierà con un pizzicotto, ma le mie speranze sono soltanto lanciate al vuoto visto che il tocco del pacificatore, che impone il mio cammino, mi riportano alla cruda realtà.
-Ma... i-io... ho un bambino. Non posso abbandonarlo.- Le parole mi soffocano in gola pian piano, l'idea di abbandonare Henry è inaccettabile!
Il pacificatore mi spintona in avanti e poggia la punta dell'arma sulla mia schiena, sono dei pazzi, completamente matti.
Non hanno ascoltato le mie parole, quindi anche tu che sei dietro questa maschera possiedi il volto di un mostro.
Arrivo sul palco, dove noto la mentore trafiggermi con il suo sorriso da morta, cosa c'è?! Le piace guardare la sofferenza degli altri!? Molto probabilmente sì, l'anno scorso si è fatta grosse risate quando la ragazza dell'8 fu uccisa dai favoriti.
Siamo rovinati e non abbiamo nessuna speranza con un mentore così. L'inno da inizio all'ostacolo più grande della mia vita.


Nylan Shaw, Distretto 10

Guardo per un'ultima volta il pollaio che si trova in uno dei tanti ranch del distretto 10, questo ranch però è speciale, ha un piccolo posticino accanto al mio cuore, una delle poche cose che riescono a rendermi davvero felice e rilassato, sia con me stesso, ma poco con il mondo, ma è pur sempre un passo avanti visto che si parla di me.
Ah, Stacy, gallinella mia, stai attenta e non perderti di nuovo uscendo da casa tua, rischieresti di perderti come l'ultima volta, un poveraccio voleva addirittura mangiarti, non credi che sia un po' troppo presto per morire? Insomma, sei nata qualche mese fa e adesso sei già cresciuta come una gallina matura.
"Matura" è dire poco se ti reputo stupida, ma perché faccio certi pensieri su una gallina? Questo mi ricorda quanto sia solo e mi sta anche bene.
Di solito se si parla di galline si citano le famose pollastrelle del distretto, soprattutto Mike, non resta fermo un minuto a parlare di donne che lo colpirei con una pala dritto in faccia.
E' troppo ingenuo e buono lui, se continua a fare le avance a qualsiasi donna del distretto sicuramente beccherà la volpe furba che lo raggirerà, gli strapperà il cuore e ruberà tutti i suoi averi, filo e per segno, sono proprio una persona positiva.
Non capisce quando fallisce, se una ragazza ti risponde con "non sei il mio tipo" o "lasciami in pace", tu non continui il flirt come se niente fosse, rischieresti soltanto di allontanarla e perderla.
Già. Perderla. E in molti casi è meglio così, Mike.
A proposito, chissà dove si sarà cacciato, sicuramente mentre tornava al ranch per gli ultimi preparativi si sarà imbattuto in una ragazza e le starà facendo la corte, come suo solito.
Odio quando mi chiede di trovarmene una, sai, sarebbe davvero fantastico se con uno schiocco di dita mi innamorassi di qualcuna, tutti i miei problemi in fatto di amore sarebbero risolti, magari mi presti un po' della tua magia, che dici?
Che vergogna, anche i miei stessi pensieri sono acidi, ma da parte di una persona realista come me è sempre meglio.
Mi allontano dal ranch, muovendo qualche passo fin quando non vedo qualcosa in lontananza, precisamente nella fattoria dei Jones.
Quella gente mi disgusta, lì dovrebbe esserci una delle tante ragazze a cui Mike ha fatto la corte -Daisy mi sembra-, è stata portata dal Distretto uno fin dalla sua nascita, pensare che adesso potrebbe vivere nel lusso e forse poteva vivere da favorita.
Meglio così, le mucche e le pecore del dieci sono molto simpatici di quella stupida classe sociale che non fa altro che fissarti tutto il giorno, come se volessero trovare qualcosa di sbagliato in te, ma in realtà sono loro stessi ad essere sbagliati.
Vanitosi, egocentrici, fari puntati su di loro, ormai questi nobili sono dei minions, uno uguale all'altro: i ragazzi possenti e muscolosi che cercano fama e donne, mi potrebbe scappare un ghigno proprio in questo momento, se non fosse per la fortuna di questo mondo, Mike sarebbe proprio così in alte classi sociali, ma ora come ora non saprebbe neanche come prendere una forchetta.
Le ragazze invece? Delle figurine e spesso sembrano la vincita di vittoria da parte dei ragazzi, un po' mi dispiace per loro, ma di solito hanno sempre quel culo all'aria quindi non mi stupirei se fossero contente del loro regalino.
Comunque, noto soltanto adesso che Daisy è rimasta a dormire accanto alle capre o cosa? E' da un paio di giorni che rimane sempre sulla stessa posizione, non sarà per caso morta?
Qualche domanda comincia a farsi sempre più frenetica nella mia mente, ma qualcuno che si lancia letteralmente su di me mi fa precipitare verso il terreno, mentre posso sentire che delle nocche stanno appena strofinando i miei capelli biondi.
Sono già disordinati, rovinali ancora di più e sarà perfetto. Mi piace il mio stile.
La persona "misteriosa" si rialza velocemente, mentre io raccolgo il mio cappello da cowboy che è caduto precedentemente durante l'impatto.
Eccolo qua, è Mike, il don giovanni dei poveri.
Mi prende per una spalla e con l'altra mano beve dell'acqua da una borraccia, che spirito da cowboy, quasi lo invidio, peccato che io abbia certi gusti e di certo non sono rozzi.
-Oi, Nylan, oggi sei occupato.- Sfortunatamente, al contrario mio, Mike è un contadinotto bello e fatto, credo che abbia dimenticato di formulare la domanda stessa.
-No, Mike, devo badare al ranch oggi.- Gli rispondo cercando di semplificare il più possibile, sembra di parlare ad un bambino piccolo.
Mi dispiace un po' mentirgli, non posso dirgli che a causa del mio caratteraccio poco gradito dal distretto e dalle mie nobili origini sarò, forse, il tributo maschio di quest'anno, dai, è palese, chiunque sia passato da queste parti mi evita come la peste, li manderei in quarantena se fossi un virus che mietirebbe panico tra il distretto.
Forse è per il mio sguardo tagliente? Potrei spaventarli in quel modo, ma è la mia faccia, non posso farci niente, a parte la mia mancanza di altezza non ho nulla da invidiare agli altri, anzi, trovalo un bel faccino come il mio.
Mike agita il capo e sembra puntualizzare di nuovo la frase.
-No, tu oggi vieni con me.- Ah, credo ci averlo sottovalutato parecchio, bhe, almeno ho scoperto che il mio unico amico riesce a formulare una frase.
Aspetta, cosa?! Devo pensare al ranch e molto probabilmente non ci penserò neanche io alle gallinelle, visto che sarò sicuramente mandato in un'arena a morire!
Spero, in quel caso, possa portare il mio cappello, ormai è una parte di me. Un po' come il cappello di Woody.
-A fare cosa?- Gli domando inarcando un sopracciglio, lui mi si avvicina nuovamente ed indica due ragazze in lontananza, oh no, sto per prevedere le sue parole ma è troppo tardi.
-Finalmente oggi troverai una ragazza, e non accetto un "no" come risposta, ci ho messo un sacco a convincerle. Le ho detto che sei un ricco straricco e sono corse subito!- E' impazzito, completamente fuori di testa, perché non usi quel tuo minuscolo cervellino una volta tanto!?
Lo spintono malamente via, guardandolo male, ma essendo conosciuto anche per la mia espressione appaio ancora più minaccioso.
Mike deglutisce, lo sento, è agitato, sa di aver sbagliato e che per una volta non sono stato zitto in ordine dei suoi comodi.
-Oh Mike, sei qui!- Una voce delicata e fin troppo femminile spezza il filo di tensione che si era appena innalzato: una delle due ragazze prende Mike sottobraccio, mentre l'altra rimane impassibile a guardarci. -Cosa sta succedendo? State litigando?- Continua la sconosciuta, puntando i suoi occhioni verdi prima su di me, poi su Mike.
Lui è già bello che andato, la preoccupazione è svanita mentre la ragazza sconosciuta comincia a fare la ruffiana.
Ecco, lo avevo presupposto, abbiamo trovato la nostra furba volpe. Ma cavolo, Mike, hai sedici anni, hai una vita davanti!
L'altra non sembra minimamente interessata alla situazione, si limita soltanto a giocherellare con la propria treccia castana. Sembra normale, ma anche lei doveva essersi messa d'accordo, no? Alla fine sono qui per i soldi, hanno ascoltato la bugia di Mike.
-Nono è tutto apposto dolcezza. Stavamo parlando di oggi.- Non ti facevo così opprimente, maledizione.
Sto per ribattere, per dirle che in realtà è tutta una menzogna, che non sono ricco e che vivo semplicemente in una casetta accanto al ranch come quasi tutti gli abitanti di questo distretto, ma Mike mi precede, inizialmente mi guarda con un'aria minacciosa, poi ritorna a sorridere.
In effetti, se i suoi appuntamenti con le ragazze rischiano di saltare e, soprattutto, renderlo una brutta persona davanti a loro, Mike si infuria parecchio, ma decido di restare in silenzio, ci ho riflettuto: passo ogni giorno nella mia pelle ad essere scartato dal mio distretto stesso, far scappare Mike mi porterebbe soltanto alla solitudine e, una vita da solo, è enormemente triste.
-Volevo presentarvi. Nylan, lei è Judith.- Guardo in direzione della ragazza dagli occhi verdi e i capelli corvini, ha qualche nodo verso le punte. Non baderà molto al suo aspetto. -Lei invece è Cassandra.- Sposto lo sguardo verso la ragazza silenziosa che, di ricambio, compie un cenno con la mano.
E' l'unica a non aver spicciato parola, anche lei come me viene oppressa dalla sua amica? Aspetta, io non vengo oppresso da Mike, diamine.
Gli voglio bene e credo di essere sincero con lui.
Credo... non sa che mi piacciono anche i ragazzi. Forse questo è un test della fiducia che rimpongo in lui?
-Ragazze, lui invece è Nylan Shaw. Ci sa fare con le mucche e le pollastrelle.- Do una gomitata a Mike dopo il suo commento poco gradevole, nonostante Judith si lasci scappare una risatina, mentre Cassandra rimane rigida.
Sicuramente per questa famosa uscita mi toccherà sopportare Cassandra. Almeno è silenziosa, se dovrò parlare mi ascolterà volentieri, forse ci ricaverò un'amica, oppure si rivelerà una stronza sociopatica priva di qualsiasi tipo di empatia verso gli umani, magari in questo momento ci vuole morti, vuole mangiarci come la carne alla padella.
-Ciao Nylan, spero diventeremo grandi amici.- Afferma Judith spavalda, è più sicura di quanto pensassi.
Afferro la sua mano e la stringo, lei contraccambia e mi sorride semplicemente, quando mi distacco anche Casssandra fa lo stesso.
Mike mi si avvicina al suo orecchio, questa volta sembra un po' dispiaciuto, ma tenta di nasconderlo. Cosa avrà da dirmi, adesso?
-Cassandra è muta.- Soltanto questo. Mi sento un po' in colpa, ecco perché non decide di aprire bocca, mi dispiace.
Saluto anche Cassandra e almeno con lei provo a sorridere, ma non si smuove. E' un cumolo di cemento forse?
Noto comunque che i ragazzi che si trovano ancora qui cominciano ad andare verso il centro del Distretto 10, anche Daisy, la tizia del fienile, segue in fila gli altri ragazzi. Quindi esiste.
-Andiamo così potremo festeggiare la nostra conoscenza!- Esclama Mike in un grido di "festeggiamento", ricevendo l'ennesima risata, forse finta, di Judith.
Non so, non mi convince questa ragazza.
I due si incamminano verso la mietitura, mentre Cassandra rimane qui insieme a me. Forse Mike gli avrà detto di starmi vicino.
Sono un po' imbarazzato, lo ammetto, in più è davvero carina ora che la guardo meglio, i suoi lineamenti sono dolci, ma al tempo stesso lascia intravedere un intrapendenza impressionante. Chissà se...
Ah, ma a cosa pensi?! Sarebbe ingiusto per Cassandra essere un tributo, non le auguro questa fine.
-Dai, andiamo anche noi.- Tento di nascondere ogni sintomo di gentilezza, magari Judith ha mentito, ma lei potrebbe conoscere le mie cattive voci, forse mentalmente mi sta lanciando delle maledizioni. Una strega?
Deciditi Nylan: sii gentile o sprezzante.
Dopo un po' arriviamo alla mietitura, mi divido da Cassandra, finalmente, apprezzo il silenzio, ma comunque è imbarazzante camminare con qualcuno senza intraprendere un discorso, soprattutto se questa persona ti fa sentire in soggezione.
Mi avvicino alla fila sei sedicenni, pensare che tra qualche mese compierò diciassette anni, sto crescendo pian piano, potrebbe lasciarmi una lacrimuccia se fossi interessato da questo: il solito muffin ogni anno.
Eccole qua, io non la chiamo mietitura, ma è un circo!
Il circo del distretto 10 è fiero di presentarvi l'animale più idiota della capanna: la capitolina e accompagnatrice Teffie! Sì, avete capito bene, dopo il successo di Katniss anche il suo mentore ubriacone e la sua accompagnatrice bomboniera hanno avuto tantissimi ringraziamenti. Teffie, di cui vero nome è "Cosmo", si è imbestialita così tanto per la vittoria del 12, uno dei distretti insieme al 10 e al 9 con pochissimi vincitori, che ha cominciato ad invidiare Effie, così tanto da essere la sua imitazione tarocca.
-Benvenuti benvenuti! Sono Teffie, l'accompagnatrice del Distretto 10! Spero di eleggere due romanticoni!- Ma che cazzo.
Tu potrai imitare Effie, volente o non volente, ma noi non saremo mai un'imitazione di Katniss e Peeta.
Teffie imita la camminata di Effie, recandosi verso la boccia delle ragazze.
Anche il colore dei suoi vestiti è diverso dall'anno scorso, è un indaco, forse per accoppiarsi al rosa dell'accompagnatrice del 12.
-La fortunata ragazza del distretto 10 è... Daisy Jones!- La ragazza delle capre, è stata estratta lei, perché? Un po' sono sollevato che Cassandra sia salva, poveretta. Per Judith no, furba com'è potrebbe anche vincere.
Daisy sta tremando sul palco, ma posso intravedere un sorrisetto sulle sue labbra, sembra un misto di tristezza per l'essere scelta e felicità per...
mi sforzo con tutte le mie forze per capirlo, ma non comprendo, forse è qualcosa che non posso captare, un emozione che non avrò mai provato.
La capitolina esulta eccitata: comincia a chiamare Daisy "Katnip". Non capisco quali problemi affliggano questa donna...
ve l'ho detto, siamo in un circo, ma l'attrazzione principale siamo noi.
Dopo il suo giochetto si reca verso la boccia dei ragazzi: prendo un grosso respiro, cosciente di essere io l'estratto di quest'anno.
Seguo il labiale di Teffie, o dovrei chiamarla Cosmo, alla perfezione.
-Il ragazzo che rappresenterà il distretto 10 è... Nylan Shaw!- Lo sapevo, eccomi.
Non ho bisogno neanche di un pacificatore per salire, guardo uno ad uno con disprezzo gli abitanti del distretto. Siete contenti? Vi siete liberati di me.
Affianco Daisy non smettendo di disprezzare ancora una volta queste capre ignoranti: prendo per mano la mia compagna e alzo le braccia.
-Ecco a voi i tributi del Distretto 10! Possa la fortuna essere sempre a vostro favore.- Una copiona di prima classe.
Prima di abbassare le braccia punto un dito medio rivolto a tutti, lasciandomi scortare via.


Rose Green, Distretto 11

Mi guardo allo specchio mentre mia madre raccoglie i miei morbidi capelli scuri, racchiudendoli in due lunghe trecce.
Sento le sue mani delicate cingermi il petto, mentre mi lascia un dolce bacio sulla fronte.
Voglio tanto bene alla mia mamma, mi ha rassicurata che non sarò il tributo di quest'anno, non ho capito come funziona nonostante mi abbia rassicurata così tanto.
Un ragazzo e una ragazza vengono votati dal distretto stesso e, chi ha più punti, parteciperà agli Hunger Games.
E' davvero una cosa cattiva e spregevole! Adesso vogliono mettere i distretti contro sé stessi e non è giusto, io non andrò mai contro i miei genitori, né contro i miei amici.
Poi... perché? Due anni fa la mia sorellona venne scelta alla sua prima mietitura, la mamma ripete sempre che non verrò mai scelta, ma ho sempre un dubbio indelebile nella mia mente.
Quando l'abbraccio di mamma mi scioglie, stringo con una mano il pantalone di questa felpa, vorrei tornare al mio bellissimo vestitino bianco da giardiniera.
Credo che i fiori siano una delle cose più belle di tutto il mondo, sono colorati, vivaci, le api amano il loro polline, ne ricavano il miele, a me piace il miele, è così dolce!
-Rose... Rose?- Mia madre farfuglia qualcosa, credo di essere entrata nel mio mondo bambinesco, di nuovo.
-Scusa mamma.- Mi dispiace così tanto di non averla ascoltata, mi sono soltanto persa nei miei pensieri.
So che mamma non si preoccupa di questo, anzi, molto probabilmente ci riderà su oppure dirà che l'immaginazione, la fantasia, è l'unico posto dove posso essere al sicuro. Libera come desiderava Violet.
Gli Hunger Games hanno portato via la mia sorellona, oggi iniziano le mietiture e...
scoppio a piangere, di nuovo, non riesco a cancellare l'immagine di mia sorella che viene rapita e torturata dai favoriti, avrà passato tre giorni di inferno. Cosa avrà sentito nel frattempo? Dolore? Paura? Rabbia? Si sentiva pian piano morire?
La mamma mi abbraccia di nuovo ed io verso nuovamente le mie lacrime sul suo petto, affondando sul seno materno.
Scusa mamma, scusa se sono così debole e fragile, è più forte di me, voglio diventare più grande, ma non ci riesco. Forse perché sono ancora piccola, dici?
Mi prende il volto tra le mani, carezzandomi nuovamente con le mani scure, la nostra pelle è così simile, da piccola pensavo fosse cioccolato...
-Non piangere bambina mia... non piangere...- E' inutile, mamma, stai piangendo anche tu, hai la visione di Violet uccisa dalle favorite, vero? Ricordo come ti sentivi, come si sentiva papà, e soprattutto il dolore che stavo cominciando a provare io, a dieci anni, nell'assistere alla morte di mia sorella.
Quanti anni potrebbe avere adesso? Quattordici? Quindici? Abbiamo la stessa età adesso...
La porta del bagno si apre: è nostro padre, si sarà preoccupato.
-Maia, Rose, cosa succede?- Prontamente si getta verso di noi e ci abbraccia, coccolando una madre ed una figlia ferita.
Papà riesce ad essere abbastanza forte da non piangere, dice che in momenti come questi è meglio dimenticare, ma io non voglio.
Non voglio dimenticare Violet, non voglio dimenticare il terrore e il dolore che ho sentito nel vederla trafitta. Sono questi i giusti materiali per diventare forte, lo diventerò, sarò una donna forte da grande! Ma adesso preferisco ancora restare accanto alla mia piccola aiuola, frequentando la scuola con i pochi soldi che riescono a ricavare i nostri genitori. Forse potrei essere d'aiuto vendendone qualcuno, ma è troppo difficile, mi piacciono tutti, li sento sempre più miei ogni giorno che passa. Sono come dei figli, ci prendiamo cura di loro.
Grazie a questi pensieri riesco velocemente a riprendermi: esatto Rose, sii positiva, lo hai promesso a Violet e non sarà oggi che la piangerai di nuovo. Ne soffrirebbe.
Nel vedere le lacrime cessare, mia madre fa lo stesso e discosta qualche lacrima, dando un bacio ad entrambi.
Che carini i miei genitori, anche io vorrei tanto un marito da grande.
-Manca ancora un po' prima delle mietiture. Dimmi, Rose, hai finito di preparare i dolci?- Usciamo tutti e tre dal bagno, penso ancora che le mie trecce siano fantastiche.
-Sì mamma, sono sicura che a Pierre piaceranno!- Volete sapere chi sia Pierre? Bhe, lui è un mio amico, forse il mio migliore amico, non lo so, non me ne intendo, però mi piace passare il tempo con lui, giochiamo spesso alla famiglia e prova sempre i dolci che gli preparo.
Al contrario mio, Pierre sta già lavorando nei campi, ogni mattina infatti gli preparo dei biscotti, ovviamente anche i suoi genitori gli danno un pranzo al sacco, chissà come è brutto lavorare a dodici anni, devo essere fortunata.
Mia mamma sorride alle mie parole, la seguo in cucina.
-E dimmi, cosa ne pensi, di Pierre?- Perché mi fa questa domanda? Forse vuole allegerire l'atmosfera? Ho finito di piangere, mamma, tranquilla. Ti voglio bene anche io.
-E' simpatico!- Dico. -E onesto.- Termino, non ho molto da dire ora che ci penso... ah, già. -Quando stiamo insieme mi ricorda tanto te e papà.- Ecco, esatto.
Anche Pierre mi abbraccia ed io apprezzo la sua presenza, ovviamente non ci baciamo come i miei genitori, però di solito gli do un bacino sulla guancia.
La mamma e il papà si guardano divertiti, ridendo silenziosamente.
-Hai sentito Alberto? La nostra bambina sta crescendo.- Dice mamma, guardandomi poi.
Sto crescendo? E' vero, sì, ma non sono ancora indipendente, sono una minorenne, in più non voglio crescere in un luogo come gli Hunger Games. Sono brutti e cattivi.
-Magari qualche domenica invitiamo Pierre a casa nostra, che ne dici?- Questa volta a parlare è papà, l'idea mi piace un sacco!
Annuisco subito alla sua proposta, mentre la mamma si avvicina e mi abbraccia nuovamente. Deve essere difficile per lei...
-Mi aiuti a preparare qualcosina prima di lasciarmi tutta sola?- Mi domanda dolcemente, infatti il discorso della mietitura è sempre lungo e noioso, secondo me il presidente Snow dovrebbe radere la sua barba bianca, scommetto che ha un viso carino.
Peccato per una persona così spregevole, non lo merita.
Annuisco nuovamente, aiutando poi la mamma.
Ci sfidiamo contro la cucina per un bel po' di tempo e, quando esso giunge allo scadere, devo per forza lasciare questa torta a metà. Le mele che abbiamo raccolto sono fresche e sane, sicuramente la torta sarà squisita!
Io e i miei genitori raggiungiamo le mietiture, stringo entrambe le mani dei miei genitori, mordendomi l'interno guancia: calma, Rose, sarà un'elezione, quindi prenderanno una ragazza più grande. Ancora non ho capito come funziona, ma sono promettente.
Anche Violet ci ha lasciati così, sorrideva, convinta di non essere estratta, e invece...
La mamma e il papà mi abbracciano nuovamente, guardandomi negli occhi intensamente.
Cosa state pensando in questo momento..? Siete davvero sicuri che io sia salva..?
-Vai, Rose, ci vediamo dopo.- Sussurra la mamma, la mietitura sta per iniziare, quindi corro verso la postazione delle dodicenni.
Accanto a me ho l'onore di avere la figlia del sindaco, è davvero vestita per bene... aspetta, perché non ha le felpe come tutti noi? Lei non verrà estratta? E' salva?
-Buongiorno popolo del Distretto 11! Oggi estrarremo soltanto la ragazza del distretto 11, poiché il ragazzo è stato eletto tramite punizione.- L'accompagnatrice, Mildred, si sposta di poco e tutti noi possiamo notare con orrore un ragazzo legato e ferito sul volto: non riesco a trattenere un ansimo di stupore.
-Konnor Holland sarà il tributo maschile del distretto 11, ha cercato di attaccare il sindaco di questo distretto sere fa, da come mi hanno detto, quindi, come punizione, dovrà partecipare agli Hunger Games. Ragazzi miei, non siete felici? Siete salvi quest'anno!- La capitolina cerca un tifo da parte dei ragazzi, ma non arriva.
Qui non siamo nel distretto uno, né al due o al quattro, noi non esultiamo per la gente che voi ci strappate e mandate al macello.
Quindi... manca solo la ragazza?
Konnor sembra minaccioso, è nero in volto e non parlo del suo colorito, è davvero arrabbiato, sono un po' spaventata.
La capitolina con due dita prende il biglietto ed esulta leggendo un nome.
-Le coincidenze della vita! Rose Green, sei l'estratta!- Sento l'urlo dei miei genitori in lontananza, sgrano i miei occhi color nocciola e rimango immobile per un momento, cominciando a tremare.
Io... sono stata estratta... i-io...
Scoppio a piangere di nuovo, la visione di Violet che viene estratta, ricevendo un voto basso alle prove e poi catturata, torturata e uccisa dalle favorite ritorna nella mia mente, come se il rullino fosse stato di nuovo mandato avanti.
Mamma... papà...
Mi dispiace.


Angolo Autore

Salve! Con questa ultima parte abbiamo presentato tutti i distretti, spero di aver reso bene i vostri personaggi, preoccupazione principale per ogni capitolo. Al prossimo ci saranno i saluti!
Ho cercato di dare un POV ad ogni personaggio per autore, infatti credo che tutti voi partecipanti ne abbiate ricevuto almeno un POV.
Brittany Dask non è una mia OC, ma del creatore di Maya e Nylan: partecipante in un'interattiva di "Darlene_" e "signorinagranger", mi piace un sacco come personaggio!
Sì, ho aggiornato velocemente, quando l'ispirazione chiama Sasi lavora XD.
Qui sotto vi lascio ai tributi, ci vediamo al prossimo capitolo!
(Ho deciso di dare un nome ai poveretti del 9)


Distretto 1: Hubert Diatin (18 anni) - Chanel Diaming (17 anni)
Distretto 2: Achille Pelide (18 anni) - Caitlin Rollim (17 anni)
Distretto 3: Killian Verdian (17 anni) - Odette Walker (15 anni)
Distretto 4: Gerald Tyrans (18 anni) - Sheena Deitis (17 anni)
Distretto 5: Jack Swade (16 anni) - Darlene Nealson (15 anni)
Distretto 6: Eden Conrad (17 anni) - Sophie Clarson (17 anni)
Distretto 7: Cedric Skylers (16 anni) - Lydia Harnold (12 anni)
Distretto 8: Oscar Gray (18 anni) - Brooklyn Okafor (18 anni)
Distretto 9: David Willson (18 anni) - Vivian Roberts (16 anni)
Distretto 10: Nylan Shaw (16 anni) - Daisy Jones (16 anni)
Distretto 11: Konnor Holland (18 anni) - Rose Green (12 anni)
Distretto 12: Maya Nelson (17 anni) - Karma Nakemare (16 anni)


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Capitolo 4
*** Lacrime ***


Capitolo 2


Odette Walker, Tributo del Distretto 3

Attacco per bene la mia forcina rosa sul mio ciuffo di capelli, guardandomi poi ad uno specchietto lì vicino.
La stanza per i saluti sembra una normalissima camera da pranzo ristretta, apparentemente, ci sono dei piccoli stuzzichini, dei mobili ottocenteschi, una piccola tavola con delle sedie e uno specchio proprio accanto all'entrata.
Questi colori mi rendono un po' triste, questo grigio scuro e quest'altro marrone poco curato, avrei preferito delle tonalità più chiare, peccato. Non c'è un cenno di rosa, i tappeti sono scarlatti raffigurante il numero del mio distretto, il colore è di un blu cobalto, dai, almeno questi due sono carini, non quanto il mio colore preferito, ovvero il rosa, ma sono pur sempre allegri da vedere.
O almeno il blu, il rosso ricorda soltanto sangue e morte, non a caso i tori partono all'attacco quando i toreri sfoggiano quel velo.
Forse ai capitolini piace il rosso per i giochi, i loro colori vivaci dai gusti eccentrici mi hanno sempre attratta, la capitolina oggi sembrava parecchio cattiva, non ho apprezzato come ha chiamato me e il mio compagno di distretto, sembra obbligata.
Sospiro affranta: peccato, non ho ricevuto una capitolina felice e allegra come le altre, l'hanno cambiata quest'anno, la scorsa edizione aveva una capitolina davvero simpatica. Peccato per i due tributi che presto dovrò raggiungere ad ogni costo...
Credo però che un minimo di gentilezza sia presente nei loro cuori o nei loro occhi, preferite voi dove volete che sia collocato, ma hanno permesso la mia "sopravvivenza".
Posso prendere le mie medicine per tutta la durata di Capitol, sono un po' sorpresa: come fanno a sapere della mia malattia? Credevo che soltanto il distretto ne fosse a conoscenza, mi hanno presa in considerazione o mi avranno spiata? Oppure hanno accolto la mia richiesta? Forse insieme ai nomi venivano date anche delle motivazioni e, magari, per loro la mia è stata quella più logica.
Non avrei permesso ad una povera ragazza con una vita davanti giocare ad un gioco di omicidi, insomma, mi rimangono soltanto cinque anni e questo mi... spezza. Sono sfortunata, obbligata a vivere nella mia bolla di sapone corazzata.
Chissà come ci si sente ad avere il vento tra i capelli, che ti accarezza dolcemente come se ti stesse cullando tra le proprie braccia.
Nella mia mente questa scena si ripete continuamente: cavalco un cavallo, uno di quelli del Distretto 10, belli e possenti, corriamo in un campo d'erba grande ed esteso, il vento soffocante diventa fresco alla brezza primaverile, mentre gli zoccoli del mio destriero compiono un rumore rilassante, come il tichettio dell'orologio.
Ed è lì che vedo la mia destinazione, un prato di fiori colorato che mi aspetta, delle farfalle svolazzano tra i petali mentre le api operaie compiono il loro lavoro, assorbendo il miele per loro necessario, sicuramente la loro Regina è fiera della sua servitù.
Sono distesa per terra, l'erba sembra un soffice materasso pronto a raccontarmi una favola della buonanotte, in mano ho delle mele fresche, le addento e riesco a percepire il sapore che comincia a scattare la mia adrenalina interna.
Mi rialzo, scorazzando tra i fiori e lanciarmi delicatamente in ginocchio, raccogliendoli uno ad uno, legandoli poi a due ramoscelli già uniti tra loro, ed è li che riesco a formare una coroncina di fiori: le rose in questi sogni non hanno nessuna spina.
Peccato che questi sogni rimangano soltanto frutto della mia immaginazione, ho vissuto sempre con gli occhi chiusi e non smetterò di farlo.
Forse anche per quelle povere api, dove il duro lavoro viene poi rubato dagli umani che rubano le loro scorte, un po' come un animale che va a caccia per il letargo d'inverno, ma è soltanto questione di tempo che un cacciatore si addentri nella foresta e spari con un colpo secco il povero animaletto.
Quell'animaletto sarò proprio io tra qualche settimana.
Voglio godermi questa esperienza, visitare Capitol City: alla fin fine non posso difendermi, la mia malattia non mi concede di compiere un ulteriore sforzo, non posso correre, tanto per iniziare, nessuno avrebbe la briga di prendermi in braccio e scappare.
Alla fine è questo il mio problema: o me o le provviste della cornucopia.
Potrei sempre camminare via, ma qualcuno potrebbe colpirmi in lontananza, magari con un pugnale da lancio o con un arco o, ancora peggio, potrei ritrovarmi con una lancia infilzata alla schiena.
Non ho mai temuto così tanto la morte, in qualche modo questo destino per me è destinato, ma credo di preferire morire durante il sonno anziché essere colpita da qualcosa di brutto. Nel peggiore dei casi, un ibrido che mi sbrani.
Noto soltanto adesso che sto cominciando a tremare, devo calmarmi, devo pensare soltanto a Capitol City e ai bei negozi che vedrò, magari la capitolina potrebbe accompagnarmi a comprare qualche fiore, mi dispiacerebbe farle spendere del denaro, soprattutto per una che ha scritto praticamente "sono morta" in faccia.
Beetee, il mentore, dovrebbe rimanere con Killian, credo sia il nome del mio compagno di distretto. Non lo conosco, non credo faccia parte di quel gruppo di amici che mi ha isolata dopo la mia situazione...
amici... posso avere degli amici negli Hunger Games? Oltre me anche altri ragazzi rischiano la morte, tutti noi dovremo conservare queste ultime ore nella felicità più totale prima dei giochi. Strano, vero? Non si è mai vista un edizione degli Hunger Games dove tutti e ventiquattro i tributi preferiscono non muovere un dito anziché continuare questa battaglia di sangue.
Unisco le mie mani e le stringo, portandole all'altezza del petto: devo solo sperare in bene. Odette, sei stata una ragazza fantastica, umile e gentile. Il Distretto 3 è stato gentilissimo con me, tutti mi hanno trattata come loro pari seppure abbia ricevuto delle delusioni apparenti.
-Odette!- La porta si apre violentemente, facendo baccano e per poco non sussulto.
E' mia madre, Decta, accompagnata da mio padre, File.
Mia madre ha gli occhi rossi e posso notare che le sue guance sono bagnate, mio padre invece è in procinto di scoppiare in lacrime.
Quando mia madre si avvicina piano verso di me, l'abbraccio lentamente contraccambiando il gesto: mi mancheranno così tanto... sono stata davvero una figlia fortunata.
Loro sono stati i primi a cui ho informato di volermi proporre ai giochi, di non dover sacrificare una ragazza che poteva dare tanto al mondo, perché dai, cosa potrei dare io qui? Capitol non ha certamente nessuna cura, è un posto magico ai miei occhi, ma nessuno può curare una malattia mortale.
Li ho scioccati inizialmente, pensavano fosse uno scherzo, ma poi hanno subito rifiutato la mia offerta e mi sono beccata anche un piccolo rimprovero, ma sono stata forte e ho espresso ancora una volta la mia argomentazione, adesso sono qui, ad un passo da quello che volevo: visitare Capitol City.
Mia madre mi prende delicatamente il volto, accarezzandomi la guancia sinistra, io ne approfitto per sorriderle tristemente e scostarle una lacrima che sta cedendo, la prima tra le tante.
-Sei sicura, Odette?- Annuisco lentamente, chiudendo gli occhi e lasciandomi massaggiare dal tenero tocco materno.
Anche mio padre si avvicina a noi e tutti e tre ci uniamo ad un abbraccio, tra le lacrime di mia madre e anche di mio padre, quindi alla fine ti sei arreso anche tu, bravo papà, piangere è umano, non è mai bello tenersi tutto dentro.
Vorrei piangere anche io, ma ho già esaurito tutte le mie lacrime in passato, potrei sembrare insensibile, ma è vero, non c'è destino per me e ho imparato ad accettarlo, sono soltanto uno dei tanti volti che verrà proiettato in arena dopo il colpo di cannone.
-S-Sappi che ti seguiremo... noi non ti abbandoneremo mai, f-faremo il tifo per te e...- Mio padre prende coraggio e comincia a parlare, ma la sua voce si strozza pian piano, non riesce proprio a terminare la frase.
Come pensavo non credono nella mia sopravvivenza, potevo scegliere una strada migliore, vivere per altri cinque anni e aspettare poi la mia ora, ma a che pro?
Io voglio visitare Capitol, il Distretto 3 per quanto carino non raffigura i miei disegni colorati, voglio vedere qualcosa di rosa, voglio una città ricoperta di fiori.
Esatto, voglio un mondo di fiori, dei petali che rimpiazzino le grandi granate.
-Farò del mio meglio.- Sussurro silenziosamente, alla fine vorrei darmi un po' da fare, è una specie di reality show, giusto? Sono uno dei tanti personaggi, voglio almeno piacere a qualcuno, dei capitolini che diranno "Odette mi sta proprio simpatica", perché mi apprezzeranno per ciò che sono.
Il tempo scade, tre minuti sono fin troppo pochi, ma so che dopo loro due non ci saranno più visite, non ho nessuno e se qualcun'altro cominciasse ad arrivare non sarei così fragile e delicata come in questo momento, soltanto i miei genitori riescono ad incrociare questo mio lato, non che sia difficilissimo, ma l'idea che la gente si allontani da me è... triste. Mi rende tanto triste, mi fanno sentire sbagliata.
Un pacificatore si avvicina, porgendomi qualcosa: l'afferro velocemente con le braccia e sorrido al contenuto.
Sono le mie medicine, quindi significa che potrò usarle a Capitol, ma per quanto riguarda l'arena? Saranno uno degli oggetti che gli sponsor dovranno mandarmi? Non riesco proprio a prevederlo...
Fisso la porta che è rimasta aperta e, tra le mura, scorgo la capitolina.
Istintivamente scendo dalla mia sedia e la raggiungo, nessuno dei pacificatori sembra fermarmi, forse perché sanno che potrei morire facilmente? In un caso del genere sarebbe terrificante, loro stessi saranno portati alla morte.
La capitolina che sembrava acida e triste mi guarda, notando la mia presenza, mi sento un po'imbarazzata, ma vorrei tanto conoscerla, conoscere il suo mondo e il suo modo di vivere.
-E-Ecco... i-io... sono Odette.- Arrossisco velocemente, giocherellando con le mie stesse dita, non sono molto brava a socializzare, mi sento in imbarazzo.
La capitolina, stranamente, mi rivolge un espressione gentile e si abbassa alla mia altezza.
-Ciao cara, io sono Hope.- Hope... che bel nome ricolmo di speranza.


Daisy "Isy" Jones, Tributo del Distretto 10

Non so proprio come cogliere questo momento, fortuna o sfortuna? La fortuna di andare finalmente via da quella famiglia di pazzi mi rassicura, soprattutto la me più fragile che cerco di nascondere, mostrando una Daisy seria e fredda come un cubo di ghiaccio.
Sfortuna ovviamente sono gli Hunger Games, ovvero il guaio dove mi sono dovuta andare a cacciare, seriamente quel Nylan ha avuto il coraggio di puntare un medio rivolto a tutto il distretto? E' per caso impazzito? Non riuscirà ad avere degli sponsor da casa così, bhe, delle brutte voci sono sempre girate con lui, ma io non sono di certo tanto diversa.
Pace all'anima di mia madre, non parlo di quella adottiva, ovviamente, lei merita di bruciare tra le fiamme dell'inferno, se potessi la resusciterei per ucciderla ancora e ancora, fin quando non si piega in due e non mi chiede delle scuse, ma non torturerei soltanto lei, anche mio padre e i miei fratelli sono nella lunga lista d'attesa: la mia vera madre si è affidata a voi e in cambio mi avete donato soltanto sofferenza e schiaffoni in faccia.
Per non parlare degli abusi, da quando sono entrata nelle mietiture ho sempre timore di quel mostro del mio padre adottivo, non si vergogna di toccare così, come se nulla fosse, una sedicenne? Per giunta la sua figlia adottiva? E' proprio un lurido sporco, non so come faccia certa gente ad essergli ancora amico, sicuramente qualcuno della sua stessa razza che riesce a compatirlo e che usa i suoi stessi mezzucci, che urto, che rabbia, odio questo genere di persone, sono così cattivi.
Prendo uno stuzzichino, per la precisione una piccola fetta di prosciutto che avvolge una piccola mozzarellina, la addento velocemente e ne gusto il sapore.
Dai, la cosa positiva sarà sicuramente il cibo gratis, anche se non ho mai avuto problemi per quanto riguarda il cibo qui.
Sono io la contadinella della famiglia, ormai posso essere considerata come una schiavetta priva di qualsiasi diritto in quella famiglia. Spero ritardino, spero che i pacificatori alzino le armi su di loro e che diano inizio ad una dolce danza di proiettili.
Forse sono fin troppo cattiva con questi pensieri, il karma mi colpirebbe se continuo così.
Afferro lo schienale della sedia e mi ci siedo velocemente, cominciando a strofinare l'indice sul soffice tovagliolo che ho appena afferrato.
Chissà se potrò essere una vincitrice, qui al Distretto 10 i tributi muoiono quasi sempre al bagno di sangue, non voglio fare la loro stessa fine seppure mi spaventa anche l'idea di tornare da Thomas, questo è il nome di quel mostro che abita sotto lo stesso tetto della persona qui presente. Non merita di essere chiamato "padre" o "papà" da me.
Quei mostri manipolabili dei suoi figli diventano più irritanti e capricciosi ogni anno che passa, soprattutto la più grande, diamine, abbiamo undici anni di differenza, hai qualche problema mentale per insultarmi così a caso, solo perché voi avete deciso di offrirmi alloggio e cibo, oppure la tua vita è così noiosa da rompere il cazzo proprio a me?
Mi irritano. Ripeto: come fanno ad essere apprezzati? Stanotte ho dormito in mezzo alle capre e qualcuno mi avrà anche vista.
Che schifo, la loro stalla puzza in un modo incredibile e una volta non mi svegliai benissimo, lascio a voi l'immaginazione del momento, perché io non voglio ricordare quel momento.
Ah, già, ovviamente diedero la colpa a me, perché è sempre colpa mia, mai la loro, la mia amorevole famiglia è perfetta. Sìsì. Credeteci.
Sto pensando così male che quando la porta si apre non provo neanche ad alzare gli occhi, ma una vocina debole e tenera cattura tutta la mia attenzione e uno dei miei rari sorrisi spunta sul mio volto.
Mia nonna, Greta Jones, è lì che barcolla provando ad abozzare un sorriso, seppure noti nei suoi occhietti che in realtà è ferita nell'animo.
Anche io lo sono nonna, mi hanno strappata da te...
L'abbraccio istinvitamente e sento quel solito ghiaccio che uso contro gli altri sciogliersi, accoccolandomi su di lei, mentre la nonna teneramente mi accarezza i capelli castani.
Credo che mi sia sfuggita qualche lacrima, sei proprio una sciocca, Daisy...
-Piccola mia, perché proprio tu tra tutte...- La nonnina inizia a parlare, la sofferenza nel suo tono è ben visibile.
Al contrario di Thomas e dei miei fratelli, la nonna mi ha sempre trattata bene, come un'umana e non come una schiava da comandare a bacchetta.
Ho sempre amato la sua cucina e chiacchierare con lei, mi sento me stessa e per una volta posso rivelarmi per ciò che sono quando siamo da sole.
Dice che devo comportarmi bene anche con la mia famiglia, posso capirla, Thomas è suo figlio, ma comunque non merita nessun senso di gentilezza o graditudine da parte mia. Non ho scelto io di essere sua figlia.
Ma come posso dire tutta la verità a mia nonna? Lei non sa che quando supero il coprifuoco o commetto un singolo errore, anche piccolo che non rovinerebbe tutti i piani della giornata, mio padre comincia a picchiarmi e mi fa dormire fuori.
Normalmente ceno e pranzo da sola, nella mia stanza, che ormai è super ordinata soltanto perché la stalla è diventata la mia camera da letto, ma comunque non posso dirle che suo figlio abusa di me. Non posso, la renderei triste per il resto della sua vita, rimarrebbe delusa da colui che crede sia un uomo rispettoso ed altruista, quando invece non è altro che una maschera.
Al mondo non dobbiamo fidarci di nessuno, anche l'essere più carino e coccoloso potrebbe rivelarsi invece uno stronzo allucinante, qualcuno che potrebbe pugnalarti alle spalle.
Non avrò sicuramente problemi in arena, ho ricevuto torture peggiori e uccidere qualcuno mi risulterebbe indifferente dopo tutto il giudizio che ho sulle persone.
Non voglio sembrare una perfida assassina, ma è così, penso il vero.
-Hai dimenticato questo...- Afferro delicatamente le mani della mia dolce nonna, e, quando noto la collanina d'oro di mia madre, quella vera, un sorriso comincia a spuntare nuovamente sulle mie labbra.
Ringrazio la nonna con un caldo abbraccio, indossando poi la collana, guardandomi allo specchio di cui la stanza è provvista: sono davvero carina con questa piccola aggiunta. Piccola, ma importante, mi assicurerò di non perderla, sono sicura che mi porterà fortuna e la nasconderò appena arriveremo a Capitol. E' l'unico oggetto che ho della mia vera madre, so soltanto che si chiamava Matilda e che proveniva dal Distretto 1, poi basta, soltanto un vuoto che non verrà mai riempito.
Mi rattrista non conoscerla, deve essere stata davvero ingenua a fidarsi dei Jones, mi chiedo anche quale sia il mio vero cognome, magari qualcosa a che fare con i gioielli e i diamanti? Di solito al Distretto 1 ne escono di tutti i colori.
Rido al pensiero: immaginate un ragazzo del distretto 10 con il cognome e nome di un animale, che strambi, davvero, ma so anche che nel 12 è di moda dare nomi che rappresentano vari tipi di piante, lì invece la questione mi affascina un po'.
Il tempo scade e mia nonna deve andare via, prima di andare mi riferisce che mio padre è troppo occupato con il runch al momento e non ha preferito salutarmi, molto meglio così, almeno il mio corpo adesso si sentirà a suo agio.
Appena saluto mia nonna, un'altra presenza mi salta contro, abbracciandomi forte.
Quando riconosco il tatto di quella persona riesco ad associarla alla mia migliore amica, Michelle Smith, una delle poche ragazze che posseggono la mia gentilezza.
Ha un anno in meno di me e vive alla casa accanto, grazie a Dio Michelle ha una vita molto più facile della mia, non auguro a nessuno di passare quello che sto passando io.
Il volto di Michelle è rigato dalle lacrime e non smette di stringermi, non accenna di mollarmi neanche un secondo.
-Perché Daisy perché tu?! Come farò senza di te!? Io non lo accetto! Daisy, ti prego, non andare via, non farlo, io voglio stare con te!- E' sempre stata così tenera...
Ricambio subito l'abbraccio di Michelle che ormai sembra essere andata tra le lunghe, tranquilla, farò del mio meglio per sopravvivere, ma l'idea di ritornare da mio padre una volte vincitrice mi spaventa, potrebbe avere nuovamente il controllo su di me, d'altronde lo ha sempre avuto ed io sono una bambola di pezza tra le sue mani...
-Calma, Michelle.- Mi allontano di pochi centimetri dal suo volto, sorridendole dolcemente: è così tenera e indifesa, dovresti diventare più indipendente, lo dico per il tuo bene.
-Ma... Daisy, io.-
-Nessun ma. Sono stata eletta, capita, abbiamo già ricevuto tante ingiustizie qui al 10, ma ti prometto che tornerò. Tornerò come una vincitrice e insieme andremo a gustarci quel gelato che tanto sogniamo, a Capitol, indossando i nostri soliti stracci da contadinelle e criticando l'estetica di coloro che hanno ucciso tanti ragazzi per questi ultimi settantacinque anni.- Sono determinata, le parole mi escono costanti dalla mia bocca e assumono più sicurezza ogni volta che vado avanti, ho deciso, ho preso la mia scelta, se vincerò non sarò soltanto una sopravvissuta, ma riuscirò a sconfiggere mio padre e lo spodesterò per bene. Sarà fatta.
Michelle smette di piangere e asciuga le proprie lacrime, annuendo. Lei si fida di me ed anche la nonna prova lo stesso, non deluderò coloro che hanno grandi aspettative sul mio conto.
Decido dunque di parlare con Michelle, alla fine sono tre minuti, ma per me tutto questo ha la durata di un'eternità.
Addio normalità.


Lydia Harnold, Tributo del Distretto 7

L'aria di questa stanza è soffocante e chiusa, forse non ci sono delle finestre, di solito l'aria fresca è presente quando il vento circola tra le mura di casa.
Sento tra le mie mani un bastone di ferro, mentre con l'altra una mano ricoperta da un guanto mi tiene per mano, non riesco a capire chi sia, mi ha trascinata via dopo che Cedric, il mio compagno di distretto, è stato colpito da qualcosa.
Grazie ai miei sensi sono riuscita a trovarlo, però una voce mi ha detto che non mi sarei dovuta preoccupare, che Cedric stava bene ed era semplicemente svenuto, era la stessa voce della donna che aveva fatto il mio nome e quello di Cedric.
Sentivo anche l'urlo della mamma, non capisco cosa stia succedendo, perché tra tutte le ragazze del distretto hanno votato solo per me?
Sono sfortunata, ho un handicap e non riuscirò mai a vincere, ho dodici anni e nessuno avrà pietà di me, non capirò neanche come sia fatta l'arena seppure debba dare libero sfogo all'immaginazione, infatti la mamma mi ha insegnato che devo sempre captare qualsiasi suono e collegare la voce al suo proprietario, grazie all'olfatto invece riesco facilmente a capire cosa stia mangiando, di solito per alleggerire questo problema devo indovinare la cena della giornata e, se non ne sono sicura, lo mangio per utilizzare il gusto e capire cosa hanno messo in pentola quei due chef professionisti dei miei genitori.
E' da tanto che non vedo il loro aspetto, chissà se la mamma è ancora bella e giovane come una volta, così come papà, spero non abbia fatto il pancione o non riuscirà a sostenere tutti i suoi carichi.
Sono curiosa di vedere come sia diventato Daniel, quando ancora vedevo aveva soltanto dieci anni, anche la mia sorellona Arya sarà cresciuta parecchio, le manca ancora poco e riuscirà a scampare agli Hunger Games.
Che triste che invece io, al mio primo anno, venga eletta, sono davvero sfortunata, questo mondo non mi merita per niente.
Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Una catastrofe dopo l'altra che non ripercorre soltanto i miei sentimenti, ma anche di coloro che mi stanno a cuore, è forse colpa mia? Sono una bambina cattiva?
Solo al pensiero mi viene da piangere, intenzionalmente stringo il guanto che mi sta facendo compagnia da un bel po', sembra ricambiare la stretta.
Dal tocco sembra una persona gentile, forse apparentemente, è stata cattiva a dire quelle cose a Cedric...
Chissà dove l'hanno portato, non lo sento, riesco soltanto a percepire un respiro regolare e calmo, ovviamente non è il mio visto che sono così agitata e confusa, uffa, non ci voleva proprio, se non fosse per il mio handicap sarei sicuramente viva.
Perché mi hanno scelta per questo, vero..? Sono piccola, ma non stupida, potevano avere anche la minima pietà di me, invece non si sono fatti scrupoli.
-So a cosa stai pensando.- La voce dell'accompagnatrice, che mi pare si chiamasse Altaria, risuona leggiadra nella stanza, non procurando alcun fastidio alle mie orecchie. E' così calma...
Rimango ferma e immobile, puntando la mia espressione al solito buio, mantenendo la testa dritta e ferma. Vorrei tanto sapere che aspetto abbia, come sia fatta. -Sei triste, non è così?- Mi domanda rilasciando di nuovo il suo dolce tono.
Wow, così sembra gentile, ma con quello che è successo alla mietitura sembrava così vigliacca, so che ci sono delle telecamere che ci sorveglieranno da ora in poi, forse, per l'estrazione, voleva fare bella figura? Anche le capitoline ci guadagnano qualcosa?
In questo momento però sembrano assenti, forse questi ultimi momenti al distretto sono davvero privati, di solito potrei sentire un ronzio quando la telecamera è presente, un rumore leggero, ma fastidioso, che riuscirebbe a farti scoppiare la testa, i neuroni urlano in preda alle fiamme.
Annuisco alla sua domanda, perché dovrei mentirle? Ho paura, sto pensando soltanto in negativo da quando mi ha afferrata per le mani.
-Non hai molti amici, vedo.- Queste parole mi rendono ancora più triste, sta cercando di abbattermi? Ci sta riuscendo benissimo...
Ha preso qualcosa tra le mani, forse una tazzina, starà sorseggiando qualche bevanda.
Sembro anche muta adesso, non ho le parole per risponderle, perché alla fine è vero, io non ho amici, dopo il mio incidente sono tutti andati via, altri hanno iniziato a prendermi in giro, sono persone davvero tristi, non hanno compassione per nessuno, forse riesco a capire perché Capitol abbia questa tradizione, però c'è gente buona anche nei distretti, coloro che non giudicano nessuno, né dal colore della pelle, né dall'orientamento sessuale, neanche dai suoi hobby o dai suoi handicap, alcuni non osano offendere i capitolini come molti fanno, anche se li capisco benissimo, alla fine loro ci obbligano a partecipare in questo cruento gioco di omicidi.
"Omicidi" è dire poco, forse sarebbe più interessante specificare che è un massacro totale, perché lo è.
-Sei diventata anche muta adesso?- Altaria sembra leggermi nella mente, è spaventosa, subito dopo comincia a ridere, eccola, la sento, la sua vera natura, quella che copre dalle telecamere, il velo di una donna calma e misteriosa sta calando, rivelando una serpe di prima categoria.
Ho un po' paura di lei, le persone cattive non mi sono mai piaciute. Direi di avere i prosciutti davanti agli occhi se non fosse che non potrei neanche capirlo.
-No... semplicemente... non ho nulla da dire...- Commento timidamente, abbassando di poco il volto, mamma mi ha detto che sto bene con questa divisa, me l'ha descritta alla perfezione, chissà se qualcuno avrà la briga di descrivermi tutto ciò che circonda il mio piccolo corpicino.
La capitolina si concede un'altra risatina, questa volta molto più silenziosa e con un tocco di perfidia.
Perché deve capitare tutto a me? Cedric lo aveva capito forse? Lui può vederla, magari sarà terrificante anche esteticamente, magari come uno dei mostri delle favole.
Sento la tazzina essere posata, ho riconosciuto quel piccolo rumore.
-Non hai tutti i torti. Sei già morta.- Adesso il suo tono è fermo e serio, contorto da un'altra risatina di passaggio, anche questa lieve.
Proprio in quell'esatto momento la porta si apre bruscamente, credo che la mia espressione sia sbiancata visto che dai passi sembra qualcuno di minaccioso.
-Come vi siete permessa?!- E' la voce della mia mamma! Ha sentito quello che ha detto la capitolina?
Non faccio neanche in tempo a capire in quante persone siano entrate che qualcuno, molto probabilmente mia madre, ha tirato un ceffone così forte da risultare spaccaossa.
Come pensavo, all'urletto di Altaria riesco a capire che sia lei la vittima.
Non sento più la sua mano, ma le braccia dolci di mia madre, in questo momento non è poi così dolce.
Il rumore dei tacchi di Altaria si fa sempre più lontano, sarà uscita spaventata?
-Loreline! Hai idea di cosa hai fatto!?- Questa volta è mio padre, Enea, a parlare.
-Sì! Non permetto a nessuno di trattare così mia figlia! Richiedo un cambio, immediatamente!- Mia madre sta urlando, è agitata e fuori di sè, lo noto da come le sue braccia tremino e dal tono della sua voce, sembra minacciosa, ma in realtà inciampa un po' sui suoi stessi passi.
Mi viene di nuovo da piangere, ma devo essere coraggiosa e resistere, preoccuperei ancora di più mia madre e questa volta non sarà di certo uno schiaffo ad attendere Altaria. Forse dovrebbe smetterla o i pacificatori potrebbero punirla.
-Diavolo, calmati! C'è nostra figlia qui!- Esclama mio padre, raggiungendo lo stesso tono di mia madre, ma questa volta non ce la faccio e scoppio a piangere, urlando come una bambina tra il tremore di mia madre e l'agitazione di mio padre.
-Adesso smettetela!- Subentra una terza voce, la riconosco, è quella della mia sorella maggiore, Arya, quindi anche Daniel è qui?
Mia sorella mi strappa dalle mani di mia madre, mentre io non cesso di piangere, ripetendo continuamente il suo nome: affondo sulla sua divisa, la stessa che indosso io, cominciando a bagnarla con le lacrime.
-Lydia... sta per andare via e... e voi litigate?- Anche Arya sembra in procinto di piangere, ma la sorellona è più coraggiosa e determinata, la stimo per questo, riesce sempre a trovare la soluzione a tutto e sistemare le cose, sono sicura che sistemerà anche questa lite inutile. -In più hai anche schiaffeggiato l'accompagnatrice. Hai idea di cosa passeremo adesso per colpa tua!?- Arya comincia ad urlare queste parole alla mamma, ma lei contrariamente a quello che ha fatto prima non risponde, conoscendola penserà che la capitolina se l'è meritato, ma Arya e papà hanno ragione, non la passeranno liscia.
-Mi dispiace ragazze, ma... non accetto che queste persone vi trattino come pedine! Voi siete le mie bambine, sono vostra madre, è mio dovere proteggervi...- Il tono della mamma è cambiato, adesso sembra inciampata completamente, tradendo la scarsa fiducia che precedentemente invadeva la sua anima gentile.
-Non puoi proteggerci tutti, mamma. Non qui.- Asserisce Arya, io nel frattempo ho smesso di piangere, preferisco rimanere in silenzio e tenermi stretta alla mia sorellona. Non voglio interomettermi, non posso capire su cosa stiano discutendo, questa lite inutile porta soltanto a favore di Capitol City.
La mamma scoppia a piangere, facendo qualche passo più in là, forse accanto a mio padre.
Ma è un attimo.
I tacchi della capitolina risuonano nuovamente e, insieme a lei, un rumore brusco si avvicina sempre più, mentre Arya mi sposta velocemente dietro, stringendomi più forte e difendermi da qualcosa, almeno credo.
-E' lei che mi ha colpita!- Esclama la capitolina, anche Arya adesso sta tremando. Cosa sta succedendo?! Vi prego, non smettete di parlare, non voglio piangere di nuovo.
Una voce sussurra "fuoco" e il rumore di un singolo sparo parte all'aria della stanza, subito dopo le grida di mia madre addolorate, e ancora dopo, le mie.


Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8

Seriamente mi hanno scelta perché sono una ragazza promettente? Così come il tributo maschile di quest'anno? Ottima scusa per rifilarci in un posto terrificante, grazie mille Distretto 8, non lo dimenticherò. Sempre se avrò la fortuna di poterlo dimenticare, sto andando ad affrontare un percorso pieno di insidie e tutto ciò che sto guadagnando è un tifo da parte di persone che neanche conosco, ci hanno condannati, sia me che Oscar, povero ragazzo, è abbastanza conosciuto nel distretto a causa della sua storia più unica che rara.
Mi dispiace moltissimo per lui e per suo figlio, spero che qualcuno possa prendersi cura di lui.
Qui la scelta è stata davvero grossa, dividere un padre dal proprio bambino... dove siamo arrivati? Da questo punto di riferimento posso assegnare come "persone perfide" i cittadini del distretto, ma comunque tutti sono stati obbligati a votare, ovviamente tutti i maggiorenni ed io, che sono tra loro, non ho fatto eccezione.
Volevo salvarmi, so che ho delle buone doti, ma si fermano sulla vita quotidiana, non in un campo di combattimento con spargimenti di sangue.
Non oso immaginare gli altri distretti quali tributi chiameranno quest'anno, insomma, io ed Oscar abbiamo avuto la sfiga di essere stati eletti proprio al nostro ultimo anno di mietitura, ma per quanto riguarda i nostri coetanei più piccoli? Deve essere terrificante per loro, moltissimi non ne traggono vantaggi uscendone così piccoli... saranno terrorizzati, ed è terrificante soltanto l'idea che un opzione così sia stata approvata senza indugi, come se tutto questo fosse normale...
Di solito credo di vivere in un mondo anormale, un pianeta dove non merita la visita di turisti, altrimenti ne rimani imprigionato nei Distretti. diventi un oggetto di Capitol e non hai più nessuna speranza di uscirne vivo, perché alla fine anche chi non partecipa agli Hunger Games è in costante pericolo. Dico bene o sbaglio? Come si può vivere una vita del genere? Sospesi appesi ad un filo su un precipizio, Snow che ha in mano le forbici per spezzare quell'angoscia che comincia ad essere sempre più forte, fin quando non precipiti in un burrone infestato da ogni tipo di mostri marini.
E' davvero una visione terrificante, anche in questo caso non hai nessun ramo a cui aggrapparti per scampare alla tua condanna, nessun briciolo di speranza e salvezza.
Chissà se accade anche così ai tribunali di Capitol City, magari sistemono la questione con un gioco mortale? Non mi stupirei, per quella strana città non mi stupisco dei parti che vanno a buon fine, nascono soltanto dei bambini malefici.
Non vorrei fraintendere nessuno, per bambini ovviamente intendevo le idee bizzarre e incomprensibili che rilasciano, i bambini invece sono carinissimi, mi dispiace che i pargoli di questo distretto non possano poi ricevere ciò che vogliono.
Stranamente non siamo tra i più poveri, ma la nostra condizione dimostra tutt'altro, accompagnati dai nostri vestiti colorati che riescono a dare un briciolo di allegria in questo mortorio, pensare che ci sono distretti cupi dai medesimi colori tristi... mi dispiace per loro, ma penso che i colori, alla fine, condizionino un po' le tue giornate: dici che sia una bella giornata quando il cielo splende, ed è lì che scorgi il potente raggio giallastro del sole, l'azzurro limpido del cielo e il candido bianco delle nuvole, ma invece, quando una tempesta arriva, tutto diventa grigio, le nuvole diventano nere, come se qualcuno le avesse appena prese in giro, il sole viene ricoperto dal tempo burrascoso ed è qui che sostanzi di aver passato una brutta giornata. Perché? Con un maltempo così molte persone lo direbbero, invece, quando piove nonostante il sole sia presente, tutti sono felici alla vista dell'arcobaleno, un insieme di colori chiari che rendono le persone spensierate e di buon umore, non a caso il giorno della mietitura è uno dei più tristi qui al distretto. Di solito anche il tempo gioca i suoi brutti scherzi, alla mia prima mietitura una pioggia rendeva ancora più deprimente l'atmosfera.
Faccio un passo verso il grande tavolo che ho davanti e, cavolo, qui sì che ci sono colori, o meglio, stuzzichini squisiti che mi rendono più che felice.
Dove li hanno presi? Qui? O sono direttamente da Capitol? Queste tovaglie così raffinate e delicate...
avvicino velocemente la mia mano al tessuto e non ci posso credere: è fibra di Dio?! Non ci posso credere, è il tessuto più pregiato al mondo, ci si impiega tantissimo tempo per farne solamente uno. Cavolo, con uno di questi riuscirei a sfamare la mia famiglia per almeno tre mesi, comprerei loro tutto.
Sembro una ragazza piuttosto strana in questo momento, insomma, sto praticamente toccando questa tovaglia di lana come se fosse la cosa più preziosa che io abbia, non è neanche mia, ma non è nemmeno la cosa più preziosa che io ho.
E' questo il bello degli oggetti "preziosi", sono quelli che hanno una storia dietro le proprie spalle, un motivo per essere considerati "speciali" anche se il valore è pari ad una singola castagna o ad una nocciolina. Quegli oggetti che non conoscono la delicatezza, ma soltanto la polvere o i graffi che hanno ricevuto durante il trascorrere del loro tempo.
Wow, Brooklyn, siamo così profonde oggi, se fossi stata a scuola sicuramente avrei fatto colpo sull'insegnante, ma non è il mio tipo, è troppo... grande, per me? Okay che sono tutti così maledettamente sexy e stupendi in classe mia, ma una donna vicina ai sessant'anni non fa per me. Voglio... un coetaneo? O almeno, vivere assieme a qualcuno che potrebbe invecchiare con me. Ma non è il momento di essere sentimentalista, Brook, stai andando a morire e l'unica cosa di cui hai meno bisogno adesso è un partner. Ovviamente in senso romantico, partner alleati vanno più che bene! Mi hanno proprio cacciato in un bel guaio, non so se riuscirò ad uscirne viva, sono onesta, ma forse così frulla nella testa di tutti i distretti a parte quelli favoriti. Magari molti si sono già dati come morti.
Ripongo subito il tovagliolo al suo posto quando il pacificatore apre la porta e, i primi che vedo fiondare nella stanza sono proprio i miei genitori.
Prima la famiglia e poi gli amici, quindi, cavolo, tre minuti sono troppo pochi, non possiamo chiedere un aumento? Dieci? Cinque? Neanche un piccolo favore?
Ricambio subito la stretta di mia madre quando lei si avventa su di me, preoccupata, mio padre la imita successivamente appena ci raggiunge.
Deve essere stato un duro colpo anche per loro, ma io sembro quella meno scioccata al momento, forse perché ho avuto il tempo di accettare questo destino fatale appena salita sul palco.
Non ho detto una parola, è vero che spesso ho da dire su questioni importanti, ma quando sei la protagonista le parole sembrano bloccate in una bolla d'aria interna. Non ho potuto neanche salutare per bene i miei amici, ma sono sicura che tra poco mi visiteranno, parleremo.
Mio padre cerca di essere più calmo possibile, ma la situazione non sembra aiutarlo, se non fosse per me che gli sto stringendo la mano lo vedrei per la prima volta fuori controllo.
Oddio, non lo immagino prendere a pugni qualcosa o qualcuno, la mia famiglia è educata, ma comunque un urlo di ingiustizia ne uscirebbe fuori.
Già... un urlo di ingiustizia...
-Brook, non so proprio come sia successo.- Mia madre, un po' più calma di mio padre, cammina avanti e indietro per tutta la stanza, non riuscendo ad accettare e comprendere la situazione. So che potete riuscirci, siete forti, dovete soltanto accettarlo.
Però... cosa penso? Sono la loro unica figlia, è ovvio che stiano così, non hanno nessun bisogno di giustificare il loro stato d'animo. E' normale.
-Sei una ragazza per bene, era la tua ultima mietitura...- Continua mio padre trattenendo qualche ringhio interno per la disapprovazione di questa scelta. Ah, loro non lo sanno, non credo ci siano problemi nel dirlo, no?
-Mamma, papà, sono stata scelta perché il Distretto pensa che io possa farcela. Sono fieri delle mie doti e... sembra che io sia promettente. Sembra che questa scelta sia stata attuata anche con Oscar, l'altro tributo.- Senza giri di parole rivelo loro la verità, per un attimo si guardano intontiti, come se io avessi appena raccontato una barzelletta.
Non lo è, anche io sono rimasta perplessa ed amareggiata, se dovevo salvare me stessa avrei fatto bene a non essere nessuno, magari una ragazza fragile e indifesa da non mandare al campo di battaglia, ma cosa volete che faccia? Io sono io e non cambierò per nessuno.
Mi lamento, ovviamente, sto rischiando la mia vita, ma Oscar rischia di perdere suo figlio, il doppio di quello che io sto per perdere.
-Non ci credo.- Sospiro arresa alle parole di mio padre, il suo sguardo e truce, ma al tempo stesso calmo e pacato.
Mi spaventa un po', devo ammetterlo. -Sicuramente c'è qualcosa sotto. Non può essere una coincidenza.- Termina incrociando le proprie braccia e guardare poi lungo il grande tavolo da cui io, poco prima, ero attratta.
Noto come anche mia madre faccia la stessa cosa e noti le tovaglie pregiate, inutile dire che ne approfitta subito per toccarle: allora non sono la sola, tale madre, tale figlia.
Bhe, visto che ci siamo perché non deliziarci il palato?
Per il resto del nostro tempo insieme ho cercato di non ricordare a mio padre del motivo per cui sono stata scelta, convincendolo in quei pochi minuti a sedersi e mangiare qualche stuzzichino, ero sicurissima che avrebbe acciuffato una fetta carnosa di manzo.
Dopo i tre minuti che sembrano durare un secondo, che peccato aggiungerei, saluto, forse, per un'ultima volta i miei genitori.
Ammetto che quando sono usciti mi è scesa una lacrima, ma non è il momento di essere piegabili alle emozioni, ancora no, ho ancora così tanto su cui emozionarmi, piangerò sicuramente al momento fatidico, quando vedrò tutta la mia vita scorrermi davanti, seppure breve, è stata bella.
Non ho neanche il tempo di sedermi che un paio di voci richiamano il mio nome e, come belve inferocite, il mio duo per poco non ribaltava il pacificatore per terra.
-Saphira, Kenneth, sapevo sareste arrivati.- Inutile aggiungere che mi unisco ugualmente a loro con un altro abbraccio, se non fosse perché sto per andare agli Hunger Games direi di essere più affettuosa del solito.
Bhe, lo sono con chi conosco, mi immagino già diversa quando avrò a che fare con gli altri tributi in pre-arena, dovrei però farmi qualche alleato. Magari qualcuno di simpatico, quindi scarto i favoriti, sicuramente uno più peggiore dell'altro, ma chi sono io per giudicare?
-Non lo meriti Brooklyn! Perché ti sei cacciata in questo pasticcio?!- Sbraita in breve Saphira, giustamente non accetta questa scelta.
Voglio risponderle, ma Kenneth è pallido in viso e mi precede come un fulmine.
-Ha ragione! Non puoi morire così!- Esclama in panico, ricevendo un'occhiataccia da Saphira che volta subito l'angolo verso di lui.
-Cosa stai dicendo!? Ti sembra il momento!?- Saphira è in completo panico, è raro vederla così, soprattutto contro uno di noi...
-E' la verità! Rischia la morte e io non voglio perderla! Nemmeno tu vuoi, giusto?- Kenneth ricambia lo sguardo di Saphira, lei riporta lo sguardo su di me e mi abbraccia nuovamente, non posso far altro che ricambiare e massaggiarle la schiena. Siete sempre così carini.
-Ovvio che non lo voglio, stupido!- La voce di Saphira trema, rigando il suo volto con le lacrime fresche del momento.
Prendo per un braccio Kenneth che sembra anche lui in procinto di raggiungere lo stesso stato emotivo della mia amica, infatti scoppia a piangere, in quel momento neanche io posso trattenermi, liberando tutte le mie scariche negative in quelle gocce d'acqua che, unite, assomigliano proprio a due cascate.
-Sarò forte come lo sono sempre stata, ma voi due dovete esserlo ancora di più. E' una promessa.- Comincio a singhiozzare quando pronuncio quelle parole, Kenneth e Saphira annuiscono all'unisono, distanziandosi da me e asciugare le proprie lacrime.
Posso solo sorridere, sono orgogliosa di loro. Vedo in questi due una carica di energia diversa dalla precedente, sono più sicuri di sè.
-Lo promettiamo, Brooklyn.-


Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4

Questo è proprio il mio giorno fortunato, volevo offrirmi come volontario, ma ai giochi della memoria non è spesso possibile, quindi devo ringraziare soltanto la mia popolarità e soprattutto la mia persona per essere giunto qui, ai 75°Hunger Games.
Davvero, vorrrei tenere un mini discorso e ringraziare tutti coloro che mi hanno votato, sono davvero felice di intraprendere questa nuova esperienza, il fato ha anche raccolto l'ironia della sorte e ha scelto Sheena come mia compagna di distretto, non sono messo poi così male, sembra una ragazza affidabile e conosco le sue potenzialità, in accademia l'ho vista di soppiatto qualche volta, si allena quasi sempre da sola oppure con qualche persona tra i paraggi, forse un suo amico. Mi ha sempre affascinato come persona, posso dire che la discussione che abbiamo avuto oggi non è stata dettata dal fato, c'era qualcosa dentro di me che era attratto dalla sua figura misteriosa e, bhe, sono felice che adesso avrò tutto il tempo per scoprire qualcosa in più.
Magari diventeremo amici, mi piace averne, soprattutto se c'è un apprezzamento ricambiato: lei potrebbe apprezzare le mie tecniche di allenamento o il saper socializzare facilmente, mentre da lei potrei imparare qualcosa in più, sicuramente a mantenere la calma, sembra una ragazza ragionevole che riesce ad essere calma in qualsiasi momento, non vorrei dire, ma in accademia, durante un allenamento, ha praticamente lottato contro due persone contemporaneamente e ne è uscita vincitrice.
Ha davvero del potenziale ed ha una piccola fama, una fama che sarebbe diventata ben presto molto più grande se fosse rimasta qui più a lungo.
Davvero, merita di stare qui e aumentare la propria gloria, magari in arena saremo alleati e termineremo con uno scontro tra noi due, ovviamente io spero di poter vincere, non mi sono allenato per tutti questi anni soltanto per farmi un muscolo in più, seppure debba ringraziare gli Hunger Games stessi e la loro devozione visto che ho scoperto di amare il mio corpo, prendermene cura e cercare di essere abbastanza possente, amo mostrare il risultato di duri allenamenti alla gente, soprattutto alle ragazze, sono così semplici da attrarre che rimangono lì, a fissarmi con gli occhi brillanti e il rossore tra le gote, con quel sorrisino ed un espressione graziosa sul volto. Tutte davvero carine e amabili, perché? Bhe, mi amano, ovvio. Ed io ricambio il loro amore, seppure questo venga spesso frainteso.
Voglio bene a chi mi sostiene, ma non sono ancora pronto per una relazione, ho fin troppe lettere o giorni "occupati" perché moltissime vogliono dichiararsi, per non deluderle le dono il mistero della risposta, lasciandole alle loro supposizioni, saranno ancora più carine mentre cercano di compiere pensieri logici, o illogici, per capire che in realtà io debba rifiutare i loro sentimenti.
Odio ammetterlo, ma non vorrei che qualche mio "fan", se possiamo chiamarli così, sia triste. Non sono io che ho cercato la popolarità, la apprezzo e l'ho bramata, lo ammetto, ma voglio essere trattato come pari.
Nel bello c'è anche il male, no? Nessuno può capire quanto io mi senta in colpa nel rifiutare quelle dichiarazioni senza dirlo, ancora di più non leggere le lettere dove in quelle parole, sicuramente, ci è inciso tempo e importanza. Qualcosa che io invece non ho accettato, che ho lasciato sprecare tutta la determinazione lasciata in quelle lettere.
Di solito non capita soltanto con le ragazze, ma anche con i ragazzi, con loro però riesco a ribattere in modo più sintetico e veloce, giustificando il mio rifiuto semplicemente rivelando loro che sono attratto dal genere femminile, ma comunque ci rimangono male e sembra che io abbia deluso qualcuno.
E' brutto essere popolari, è impossibile essere al centro dell'attenzione per sempre, tutti abbiamo una fine e non solo per quanto riguarda la vita, ma anche per il successo. E il mio sembra a rischio di calare a picco quando questioni del genere vengono proposte in tavola.
Adesso però ho un peso maggiore, devo riuscire a vincere per non deludere nessuno di loro, ovviamente dovrei pensare prima alla sicurezza, alla mia famiglia e a chi voglio bene, ma ho fin troppe persone che, soltanto ad incrociare i loro occhi con i miei, diventano dipendenti, ammetto che la cosa mi soffoca la maggior'parte delle volte.
Comunque, la stanza mi ricorda tantissimo un semplice salotto di una qualsiasi abitazione del Distretto 4. Non cambia nulla, anzi, il numero è piazzato ovunque, come a ricordarmi che sono stato davvero fortunato ad essere eletto, ripeto: lo so.
Sento ancora la folla fuori ad applaudire e festeggiare, ciò riesce a strapparmi sul volto un lieve sorriso compiaciuto, sarà un edizione memorabile, l'edizione della memoria più bella, credeteci, perché sarà così, farò di tutto per realizzarlo. Non sarò io a deludervi.
La porta si apre lentamente ed io ho il tempo di prepararmi ed acconciarmi, chissà quante persone verranno a farmi visita, molto probabilmente riuscirò a riempire quest'ora.
Ad entrare sono proprio i miei genitori, all'apparenza non sembra, ma la mia non fa parte di nessuna famiglia ricca o nobile del distretto, semplicemente siamo come tante altre famiglie. Semplici, solidali e riusciamo tutti a supportarci a vicenda, ringrazio principalmente anche loro ad avermi concesso questa fortuna, non ribattendo alla mia proposta ai giochi.
Sono un talento che è stato scoperto per caso, letteralmente: da piccolo aiutavo la mia famiglia con i carichi per il porto, è stato lì che uno degli allenatori dell'accademia ha notato la mia forte resistenza, regalandomi la beneficenza di iscrivermi gratuitamente per allenarmi, ovviamente ero ancora piccolo e non avevo un grandissimo interesse per i giochi, ma questo passo è avvenuto successivamente: guardavo come quei ragazzi più grandi di me, con i quali scherzavo e giocavo fin da bambino, si proponevano ai giochi e alcuni ritornavano vincitori, voglio fare anche io la stessa cosa, erano un esempio per me, possiamo considerarli come degli idoli, ma adesso la situazione si ribalterà: sarò anche io d'esempio ad un futuro prodigio del Distretto 4.
-Gerald...- Mia madre pronuncia il mio nome in un sussurro, so che dentro è felice per me, ma una parte di lei vorrebbe che tutto questo non fosse mai accaduto.
Le sorrido naturalmente, senza alcuna interfaccia, abbracciandola davanti agli occhi di mio padre che invece ha uno sguardo orgoglioso in volto. -Sono felice che tu abbia raggiunto il tuo sogno...- Sussurra nuovamente, stringendomi delicatamente.
Le accarezzo dolcemente i capelli, è davvero un angelo.
-Ti renderò fiero di me, mamma.- Ribatto con sicurezza, senza accennare ad un minimo di decadenza, sono sicuro che avrò le carte in regola per uscirne vittorioso, non voglio conquistare la vittoria soltanto per me stesso, ma anche per la mia famiglia, coloro che mi hanno accettato e che mi conoscono per come sono realmente.
-Mi hai già resa fiera.- Mia madre punta lo sguardo su quello di mio padre, lui annuisce silenziosamente senza dire una parola.
-Ci hai resi fieri dal momento in cui sei nato, figliolo.- Mio padre finalmente apre bocca, ammetto che la situazione riesce ad emozionarmi internamente, sono davvero felice di appartenere a questa famiglia.
Aggiungo anche mio padre all'abbraccio, non si è cambiato da stamattina, in effetti, puzza ancora di pesce. Un pochino, ormai il porto odora soltanto di animali marini o di sabbia.
-Fidatevi che non vi deluderò. Quando tornerò andremo tutti e tre a pescare, ma non con quell'amo dove riesci a pescare soltanto un granchietto; voglio donarvi un amo che riesca a pescare il pesce più grande che voi abbiate mai pescato.- Sfugge in loro una risatina, spesso qui al Distretto 4 viene praticata anche la pesca, non soltanto per un favore a Capitol City, ma anche per hobby. Molte persone fanno a gara a chi acciuffa il pesce più grande, talvolta ci sono dei veri e propri tornei.
Ben presto sia mia madre che mio padre ne usciranno vincitori in quei giochi, proprio come me agli Hunger Games. Prima di allenarsi bisogna partire per bene mentalmente, essere positivi ed ottimisti, ovviamente arrivato a Capitol farò di tutto per esercitarmi e magari migliorare su ciò di cui scarseggio, non tutti siamo perfetti ed io sono in questa lista di imperfetti, ma faccio sempre del mio meglio, in qualsiasi cosa, l'impegno è fondamentale per raggiungere i tuoi obbiettivi, ovviamente deve esserci l'interesse, altrimenti non riuscirai mai ad andare avanti per la tua strada.
-Va bene, Gerald, noi ti aspetteremo. Sfideremo il futuro vincitore a pesca!- Esclama mio padre già su di giri, anche mia madre sembra essere sollevata, è tornata a sperare nelle mie capacità e dovrebbe farlo, ma capisco la preoccupazione di una madre. Non sarò nè una donna e neanche una mamma, ma non ci vuole un genio ad empatizzare con qualcuno.
-Oh, i tre minuti sono passati.- Ci fa notare mia madre, portando un palmo davanti alle proprie labbra e guardare l'orologio, infatti subito dopo posso vedere come il pacificatore abbia aperto la porta per lo scadere del tempo.
Posso scorgere dietro di lui una folla di ragazze e ragazzi pronti solo per me, soltanto per un saluto. Ho lasciato davvero il segno in questo Distretto.
Dopo aver salutato i miei genitori ed aver trascorso un'ora intera con tutti i miei amici e conoscenti, i quali tifano indubbiamente per me, il tempo dei saluti è trascorso, i pacificatori guidati dall'accompagnatrice, Frida, mi fanno strada verso il treno per Capitol City.
Quando stiamo per salire, il volto di Frida si illumina d'impatto, guardo subito nella sua stessa direzione, scoprendone la causa.
-Allora tributi, siete pronti?- Finnick Odair ha le braccia consorte, in questo momento mi sta penetrando con i suoi occhi vivi di ottimismo.
Dietro di lui sbuca Sheena, standogli affianco.
-Sono nata pronta.- A quell'aggiunta mi sfugge un sorrisetto di determinazione: non sarò da meno.


Jack Swade, Tributo del Distretto 5

E' davvero divertente vedere la capitolina rincorrermi come se stessimo giocando ad acchiapparella! Non soltanto lei, ma anche un paio di pacificatori stanno partendo al mio inseguimento, mentre la mia compagna di distretto è stata così ingenua da farsi acchiappare senza muovere un dito.
Dovrei restare fermo ed entrare in quella sporca stanza buia, ma non ho voglia! Anche Garnet e i pacificatori meritano uno scherzo.
Credo di aver visto anche un uomo alzarsi durante il palco, come per intimare ai pacificatori di non farmi del male, credo proprio che quello sia il mio mentore, ma non lo conosco e non mi interessa. E' anche pelato, magari gli regalerò la parrucca di Garnet, ma poi sarebbe lei quella pelata! Oh, che ridere, potrei disegnarle un cespuglio sulla testa quando dormirà.
-Torna subito qui!- Garnet mi sta alle calcagne, ma nessuno di loro riesce ad essere veloce quanto me, sono già lontano e saltello da una parte all'altra, senza smettere di ridere.
Amo ridere! Cosa sarebbe un mondo senza il divertimento? Troppo noioso e scontato, bisogna accendere il brio della situazione! Sì, voglio passare a qualcosa di molto più divertente.
Preparo il mio cicalino da mano, voltandomi verso di loro e cercare di trattenere le mie risate. In questo momento ho finto un espressione affranta e triste, tra poco potrei anche aumentare le mie doti recitative e scoppiare a piangere.
Non possono uccidermi, se lo fanno moriranno insieme a me, quindi ne uscirò sempre vincitore!
-F-Finalmente, ti sei fermato.- Garnet riesce a raggiungermi, mentre i pacificatori posano le proprie armi, si trovano a lunga distanza proprio dietro di lei.
Punto i miei occhi dorati verso quelli rosa della capitolina. Aspetta, sono rosa? Wow, che figo! Anche io li voglio rosa! Anzi, blu! No, verdi! Non è vero, rossi! Scherzo, arancioni! Nah, forse il viola è il colore migliore.
-M-Mi dispiace...- Caccio via i miei pensieri, cercando di concentrarmi, quando si parla di uno scherzo posso essere la persona più affidabile del mondo, sono fedele anche a me stesso in questo momento.
Garnet è rossa in volto, non so se per la stanchezza o perché è arrabbiata, ma sta affannando, potrebbe essere per quello, oppure no. Chissà! Qualunque sia la sua reazione mi piace da morire, vorrei riderle in faccia a crepapelle in questo momento, ma non posso, rovinerei ogni mio tipo di piano e non voglio! Forza Jack, divertiamoci un altro po'.
-No! Mi hai svergognata davanti a mondo visione! Te ne rendi conto?!- Ok, è arrabbiata e sto cercando di trattenermi il più possibile, spesso mi sfugge un piccolo "ehehe" che soffoco alla velocità della luce. Cosa c'è di così vergognoso nell'essere pelati? Io proprio non riesco a capire queste persone, perché si concentrano tutti su questi fattori estetici ed inutili, quando invece possono pensare ai propri hobby o alle proprie passioni, in qualcosa dove loro stessi riuscirebbero a trarne vantaggio e goduria, qualcosa dove andrebbero bene.
Io ad esempio lo sono con gli scherzi! Sono bravissimo, sono il re delle risate, il clown del circo! Molti hanno la fobia anche sui clown, non pensavo esistesse e non me l'aspettavo, sono proprio degli esseri spregevoli. Vogliono strapparvi una risata che vi renderà felici e leggeri, ma voi ricambiate soltanto con un grido di paura o con delle stupide lacrime dove non sono adatte in un momento del genere.
A pensarci mi sale una rabbia che saltellerei sulla testa di uno dei pacificatori in questo momento.
Comincio a singhiozzare e abbassare il capo, cercandolo di renderlo più cupo per acciuffare la mia preda e trarla nella trappola.
La capitolina però non si smuove, bhe forse ha un pochino ragione, quando tornerà a casa rideranno tutti di lei, ma, ehy! Brava! Io sarei felice se ridessero di me.
Solo ora ricordo che per le mietiture svolazzano le telecamere, sicuramente avrò strappato una risata a qualche capitolino, sento gli sponsor scorrere nel mio sangue giallo! Rosso, scusate.
Mi avvicino per darle la parrucca, lei avvicina le sue mani ad essa, ma appena le stringo la mano la vedo distorcersi per terra con gli occhi sgranati dall'elettricità subita.
Finalmente posso scoppiare a ridere, cadendo proprio dopo di lei e tenermi la pancia, muovendo velocemente le gambe all'aria dalle risate.
E' divertente! Troppo! Non riesco a smettere di ridere, mi manca il fiato! Qualcuno mi salvi da me stesso, sono troppo forte!
Mi ritrovo di nuovo in piedi quando due pacificatori mi alzano bruscamente dal terreno, stringendomi le braccia così forte da farmi sfuggire un gemito di dolore. Cavolo, smettetela, non si trattano così i tributi che vi affidano.
Garnet si rialza quasi paralizzata in volto, con l'ennesimo sospiro, a vederla non riesco a smettere di ridere, infatti comincio ad urlare di gioia di nuovo, mi fa male di nuovo la pancia, basta, morirò in questo modo prima di entrare in arena.
Lei prende la sua parrucca, ops, mi sa che l'ho sporcata durante la mia divertentissima fuga. Spero di essere stato un bravo intrattenitore!
-Sei davvero un ragazzo senza rispetto!- Esclama lei imbufalita, cercando di acconciarsi quella strana parrucca per niente carina, riponendola sul proprio capo e girare i tacchi verso la direzione dove i pacificatori mi scortano.
Uffa, che noiosi, nessuno di loro ha riso o ha apprezzato il mio gesto che poteva valere tantissimo per uno spettatore divertente e felice come me, poi la telecamera non svolazzava. Non è giusto! Dobbiamo rifarlo, devo far ridere qualcuno, quel momento è stato imperdibile!
Prima che i pacificatori mi portino in quella stanza noiosa noto che la piazza è già vuota, sono rimasti soltanto un paio di pacificatori che fanno la guardia. Peccato che non abbiano potuto assistermi, forse loro erano più simpatici.
Durante il corridoio scorgo i miei genitori ed anche Vera, dono a loro un sorriso super felice, d'altro canto alla porta affianco Darlene si è messa una mano davanti al volto, scuotendo la testa a 'mo di disapprovazione.
Cosa le è successo? Forse sono io? Nah, sono così divertente, lei sì che mi ispira simpatia, non l'ho mai vista, ma conosco Martin, il suo ragazzo. Anche a lui ho riempito di così tanti scherzi che sono incontabili sia con le dita delle mani e quelle dei piedi.
Sì, esatto! Farò tantissimi scherzi anche a Darlene, magari ne faremo anche assieme su Garnet, mi sta così antipatica quella tipa lì.
Mi spintonano velocemente verso la stanza, non ho il tempo neanche di ribattere che i miei genitori entrano ed entrambi hanno un espressione di chi la sa lunga.
Ok, forse ho esagerato un pochino, ma comunque è stato divertente!
-Jack, davvero?- Mio padre comincia a parlare, ma io non perdo il sorriso: nel frattempo mi muovo a destra e a sinistra, sono proprio iperattivo. Oh, questo lo pensa anche la mamma, vero. -Sei stato scelto agli Hunger Games e cosa pensi di fare? Prendere la parrucca della capitolina e scappare. Non so cos'altro sia successo visto che, quando è tornata, aveva la stessa espressione di quando tu giochi quei tuoi simpatici scherzetti.- Mio padre comincia a farmi una lunga ramanzina, faccio fatica ad ascoltare visto che ho notato solo adesso che il mio cicalino da mano è scomparso. Forse uno dei pacificatori me l'ha rubato per non causare danni, ma nessuno si fa male, anzi, anche chi riceve lo scherzo dovrebbe ricambiare con una fragorosa risata e prenderlo per come il tema detta, ovvero un semplice scherzo. Poi questo qui è da bambini, potevo sicuramente fare di meglio!
-Mi stai ascoltando Jack Swade?!- Mio padre comincia ad urlare, stringo gli occhi a quella voce improvvisa, deglutisco un po', non è il caso che cominci ad arrabbiarsi con me o potrebbe finire male.
Cerco di restare fermo, sì, ma intanto giocherello con le mie mani intrecciandole tra loro, wow, quante forme.
-Sì papà. Scusa. Non lo farò più.- Mento mostrando uno dei miei sorrisini gioiosi, ovviamente veri, non sorriderei mai fintamente verso qualcuno. Poi verso mio padre, che cosa brutta, anche se gli ho mentito riguardo allo scherzo.
Sono la mia vita, la mia passione, una delle cose che mi riesce tanto bene!
-Io ti consiglio di usare queste tue doti in arena. Magari creando qualche trappola.- Mia madre comincia a parlare in mia difesa, alla sua proposta saltello ed annuisco gioioso: ha ragione! Catturerei un sacco di tributi e zack, tagliamo la gola con una banana!
Tornerei come vincitore e continuerei a fare scherzi sia al Distretto 5 ed anche a Capitol City, magari sarò anche mentore e lo farò ai tributi a cui dovrò portare alla vittoria. Sono così contento che riuscirei a raggiungere la luna!
Mio padre sospira contrario, guardandomi seriamente prima di andare via.
-Trova degli alleati, Jack.- Alla sua uscita non so come rispondere, significa che dovrò farmi degli amici, quindi. Che bello, vittime dei miei scherzi!
Dopo di loro vedo entrare Vera timidamente, lei è la mia amica d'infanzia e forse l'unica oltre ai miei genitori che riesce a sopportarmi, guardandomi oltre lo scherzo. Poverina, ormai è spaventata appena mi vede, teme che possa farle uno scherzo tremendo.
-Vera!- Le saltello incontro abbracciandola con tutte le mie forze, per un momento esagero visto che comincia a colpirmi al petto, strozzando un "sto soffocando", a quelle parole infatti mi distacco subito, scusandomi velocemente.
-Non preoccuparti, Jack... non è nulla!- Esclama dolcemente, aw, è sempre stata un tesorino con tutti, specialmente con me, sa che molte persone non riescono a sopportare la mia presenza, ma Vera riesce a ricordare che non sono uno sbaglio, che una persona come me può farsi tanti amici ed è affidabile. Lei stessa lo sentenzia, dice che se non fosse per me non saprebbe a chi affidarsi, che le giornate passate insieme sono divertenti e speciali, che le lasceranno ricordi piacevoli per il resto della sua vita. E' davvero un'amica speciale. -P-Piuttosto...- Adesso il suo tono è cambiato, mi abbasso alla sua altezza e la fisso con un cenno di curiosità: ha gli occhi rossi e lucidi. Wow, Vera, sei riuscita a cambiare il tuo colore?!
Senza preavviso, questa volta è lei ad abbracciarmi, scoppiando in lacrime.
No, Vera, cosa succede? Perché piangi? Non piangere, devi sorridere, sei carinissima quando lo fai, non meriti di star male.
-Per favore, J-Jack...- Fa fatica a parlare, ma sembra che possa farcela. Cerco di essere per un attimo serio, fermando i miei scatti, cominciando ad accarezzarle teneramente la testa. -Torna. Non ti dimenticare che io... io sarò qui a supportarti!- Le sue parole riescono a far spuntare sul mio volto l'ennesimo sorriso di felicità, sento il petto sempre più caldo quando qualcuno crede in me.
Mi avvicino alla sua fronte per donarle un tenero bacio, lei di contraccambio arrossisce imbarazzata. E' così divertente vederla in questo stato di imbarazzo! Ma non è questo il punto, Jack, concentrati.
-Ci mancherebbe. Quando tornerò ti sposerò!- Esclamo con un sorriso a trentadue denti, lei comincia ad arrossire come un peperone ed agitarsi, portando le mani sulle proprie guance.
-C-Cosa!?- Alla sua reazione non riesco a trattenere una semplice risata, accarezzandole nuovamente i capelli. Sono così soffici.
-Tranquilla, stavo scherzando.-



Angolo Autore

Voi. Non. Potete. Capire. QUANTO CI ABBIA MESSO PER SCRIVERE QUESTO CAPITOLO.
Io odio con tutto il mio cuore i saluti, li trovo super monotoni e ho avuto parecchie difficoltà per rendere anche più leggermente diversi i pov.
Comunque, spero di aver trattato bene i vostri OCs! Ammetto che dopo lo scorso capitolo ho cercato di rileggere ancora con più frequenza le schede, forse è anche per questo che il capitolo sia uscito tardi.
In più ho avuto un sacco di cose da fare, ma il tempo vale davvero la pena.
Al prossimo capitolo, finalmente, vedremo interagire i tributi di un singolo distretto tra loro, soltanto Achille e Karma devono avere il loro primo POV, quindi posso spoilerarvi che le prime interazioni saranno del Distretto 2 e 12.
Alcuni tributi, come Daisy, Odette e Brooklyn, li ho oscurati apposta alle mietiture: spero abbiate un parere sia su di loro che su Gerald, che questa volta non lo conosciamo dai pensieri di Sheena.
I tributi mi piacciono moltissimo, tutti differenti o simili tra loro, in più l'introspezione me li sta facendo già affezionare, sarà un duro colpo vederli morire...
Ci vediamo al prossimo capitolo! (Che non so quando sarà :D)

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Capitolo 5
*** Viaggio verso Capitol ***


Hunger Games Capitolo 3 Treno, Viaggio verso Capitol City


Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12

Mi guardo attorno con gli occhi che luccicano come se fossero oro, mentre la mia bocca è spalancata dall'effetto sorpresa: questo vagone è davvero una figata assurda! E' tutto così costoso e delicato, mi viene voglia di prendere la prima mazza chiodata e spaccare tutto quello che ho davanti, perché? Ovvio, per vedere la reazione di tutti! Soprattutto di chi ci ha speso i soldi, immaginate vedere i vostri oggetti preziosi in polvere, quella parrucca della capitolina quanto varrà? Mille? Duemilioni? Non ne ho idea, ma sicuramente non costerà sui cento, tutto quello che indossa adesso costerà più di un alloggio per millionari.
Al 12 non si sono mai visti, dei millionari, a parte Haymitch e Katniss, ma loro due non ci arrivano lontanamente a quel titolo: sono ancora troppo poveri per gli standard di Capitol, però mi chiedo quanta somma di denaro sia disposta Capitol a versare sui vincitori.
Non mi importa dei soldi, la cosa fondamentale per gli Hunger Games non è la vittoria, ma uccidere il più possibile!
Non vedo l'ora di gettarmi in quel branco di lupi e farne fuori qualcuno, prenderò le loro budella e ci inserirò attorno dei topi arrostiti, poi li lancerò contro un altro tributo e lo obbligerò ad ingerire fino all'ultimo arrosto!
Ok, forse è un po' esagerato, o troppo, ma comunque una scena del genere sarebbe realmente possibile.
Non capisco tutti quei sentimentalisti che vogliono giustificare che i giochi siano soltanto una cosa brutta, un'esperienza soltanto mortale, io non penso che sia mortale, ma lascia trasparire la persona che si cela dentro di noi, quella che si nasconde all'oscuro del nostro animo, fin quando sei disposto ad arrivare pur di commettere un omicidio?
E' come questa domanda, riesce a prenderti e farti suo, qualcosa di tremendamente fantastico dove tutti dovrebbero lasciarsi cullare.
-Sei sveglio o stai dormendo ad occhi aperti? Bha, sono davvero sfortunata quest'anno.- La mia compagna di distretto, Maya, mi distrae velocemente obbligandomi a guardarla negli occhi. I suoi almeno sono standard, un colore unico per entrambi, non come me, ognuno ha bisogno di differenziarsi, mostrando tutto il loro barlume.
Non posso ribattere che è gia pronta con le guance gonfie, comincia a scuotere le gambe sporcando con le sue scarpe da poveraccia il divano.
-Sono letteralmente sfortunata! Sono stata obbligata a partecipare, ho dovuto dire addio a Brian e alla mia cena di stasera, in più, come se non bastasse, odio il mio compagno di distretto. Nulla può andare peggio di così!- Continua a lamentarsi la nanerottola, dietro di lei la nostra accompagnatrice, Effie, la prende di soppiatto toccandole le spalle, Maya sobbalza leggermente, ma sospira successivamente quando nota la presenza femminile.
Effie è come la nostra mascotte, è lì giusto per far presenza, possiamo dire che sia l'anello debole della squadra. Poverina, ma al tempo stesso è la più fortunata: non ha mai affrontato l'arena e in un campo di battaglia, sicuramente, penserebbe alla sua manicure anziché al bersaglio di fronte a lei.
"bersaglio", un capitolino in arena è praticamente carne da macello, quel bersaglio potrebbe inveritre i ruoli e uccidere il programmatore del suo omicidio.
-Cosa stai dicendo, cara? Certo che affronterai ostacoli peggiori!- Esclama la rosa trionfante, portando un pugno all'aria spavaldamente.
Maya trema come una fogliolina al pensiero, vedo la sua saliva scendere per la gola. Ha appena deglutito.
-Tipo?- La corvina ricambia lo sguardo felice della capitolina, seppure quello di Maya abozza ad un sorrisetto forzatissimo... è così spaventata per poco? Mi dispiace doverti uccidere, sii felice, almeno hai avuto tanti uccelli in questi anni di vita. Ci sono persone che muoiono ancora vergini.
-La depilazione! Cosa altrimenti?- Squittisce felicemente Effie, sventolando per aria un ventaglio, mentre Maya sospira rassicurata.
Cos'ha adesso? La depilazione è molto più dura per i ragazzi, ma in un distretto come il 12 è raro che qualcuno possa permetterselo. Fatichiamo a trovare cibo, non so chi potrebbe riflettere invece alla cura estetica, ma non mi interessa, sono gusti ed io sarei l'ultima persona a dover giudicare.
Forse.
Maya incrocia le braccia e guarda di soppiatto la capitolina, lanciandole un espressione fulminea.
-Sono liscia come il sedere di un neonato, sgualdrina! Capito? Io sono una loli! Il massimo che potrete togliermi saranno i peli delle ascelle, ma mi fareste soltanto un piacere!- Dopodiché assume una posa trionfante, porta entrambe le mani verso i fianchi e per poco sembra uscirle del fumo dal naso. Oh, sarebbe proprio fantastico se prendesse fuoco in questo momento, chissà quanti topi potrei arrostire... sicuramente Effie apprezzerebbe in un momento del genere.
E' vero, ora che ci penso, non indossa più la mia splendida collana. L'ultima volta l'ho vista accanto ad un cestino riposto al Distretto 12, lo avrà per caso buttato? Mah. Qui nessuno ne capisce di alta moda, sicuramente lei sarà la meno adatta.
-Oh, va bene, Maya. Non c'è bisogno di nasconderlo!- Esclama l'accompagnatrice, questa volta e la sua mano a sventolare su e giù. Non so che senso e da quale filo sia iniziato questo discorso, riesco difficilmente a starle dietro, saranno forse robe tra donne? Non capisco.
Mi alzo velocemente allontanandomi da quelle due, ho voglia di tagliuzzare qualcosa, non ho visitato a fondo questo posticino, sicuramente ci sarà qualche lama ad aspettare soltanto il mio palmo? Mh, forse ci sono delle mele, potrei mangiarne una... ovviamente senza tagliarla.
Mi dirigo al vagone successivo con tutta la calma del mondo, l'atmosfera è cambiata drasticamente da quando siamo saliti su questo treno, adesso tutti sono così allegri e felici, non mi scompone minimamente. Avrei preferito un'atmosfera più cupa giusto per risultare il più positivo, adorabile e luce tra tutti questi soggetti, ma sfortunatamente mi è stato concesso il semplice ruolo da... non lo so, forse sto pensando a caso, direi proprio di sì. Non è bizzarro da parte mia.
La mia espressione sembra quella di un bambino alla vista di tanti cioccolatini, forse lo è visto che ho appena appreso che questa, molto probabilmente, è la cucina. Non pensavo fosse così grande, anche qui se venisse distrutto tutto ne uscirebbe fuori un conto niente male.
Una risatina silenziosa fuoriesce dalla mia dolce bocca, ci sarà sicuramente da divertirsi su questo treno. So come far passare la noia, che sia io o qualcun'altro.
Mi avvicino silenziosamente al frigo che è rimasto socchiuso, la mia mano è così veloce che ormai è di nuovo aperto, ops, mi dispiace chiunque stesse cercando di sgranocchiare qualcosina.
Sento gli occhi luccicare, sicuramente stanno luccicando come due stelle scintillanti. Il cuore mi batte così velocemente e un po' di saliva comincia a colarmi dalle labbra.
Apro il palmo della mia mano avvicinandola a quella che sembra effettivamente una mela fresca e rossa al punto giusto, come se fosse stata appena raccolta e purificata per il destino che gli spetta, ovvero, essere addentata dal sottoscritto.
Prima che possa finalmente afferrarla, qualcuno mi schiaffeggia la mano, spintonandomi lievemente e chiudere velocemente il frigorifero che ora si trova dietro di sé.
E' lei, la beniamina del pubblico, la donna dei due sfortunati amanti del Distretto 12, Katniss Everdeen, la prima cosa che la rendono differente dagli altri è la sua spilla, la ghiandaia imitatrice che ha smosso per un periodo i distretti, la sua aria apparentemente spavalda e da ribelle, il suo cuoio capelluto raccolto in una treccia posta all'altezza del seno, inconfondibile.
La cosa che mi preoccupa più di tutte è che questa tizia ha vinto i giochi alla mia stessa età attuale, credo che Maya sia più grande di me di un anno, quindi, adesso si trova faccia a faccia con una coetanea.
Non mostro nessun segno di cedimento, anzi, stringo i pugni accennando un minimo segno di irritazione. Volevo soltanto quella mela!
-Perché non sei con gli altri?- Mi domanda senza giri di parole la mia nuova mentore, colei che dovrà teoricamente convincere Capitol City a scommettere su di me.
-Non mi andava di rimanere.- Rispondo semplicemente, non tralasciando alcuna nota negativa, ma neanche positiva, i miei gesti possono far intendere il disinteresse che ho nei confronti di Effie e Maya.
Katniss punta gli occhi grigi verso di me, poi si rigira un attimo verso il frigo e il suo sguardo ricade nuovamente su di me, l'indice che indica ciò che si ritrova dietro di lei, sul volto ha un espressione divertita.
-Vuoi mangiare?- Mi chiede semplicemente, ma il suo tono sembra tradire l'apparenza. Perché lo dice? Adesso posso mangiare tutto ciò che voglio.
-Sì.- La situazione sta cominciando ad innervosirmi.
Katniss incrocia le proprie braccia e punta lo sguardo verso il vagone da cui sono entrato, posso ascoltare le voci di Maya ed Effie chiacchierare allegramente. Sembra siano in sintonia, quelle due.
-La cosa più importante negli Hunger Games è creare un contatto con chi ti accompagnerà in quest'avventura. La tua compagna, il tuo mentore, la tua accompagnatrice.- Katniss comincia a spiegare un po' la situazione che conosco perfettamente, ma sembra che stia parlando di sè stessa.
Io non sono lei, ma ho sempre desiderato e cercato l'affetto di qualcuno, ma sono del parere che se non c'è chimica allora nulla potrà portare avanti ciò che speri.
Maya non mi piace, è una lurida sgualrdina che non sopporto, è sempre stata lì pronta a giudicarmi quando la incontravo per le strade del distretto ed io ricambierò sempre con la stessa moneta, chi la capirà mai.
Effie e Katniss so che sono state per un po' sotto le luci della ribalta, assieme al mentore Haymitch che, per lo splendido lavoro dell'anno scorso sembra che gli abbiano concesso una pausa dopo tutti i giochi a cui ha dovuto fare da mentore.
Chissà come ci si sente, ad essere un mentore. Perdere tutti i tuoi tributi, alla fine sono un po' come dei figli a cui devi accudire, una sorta di baby-sitting. Perché creare dei legami con delle persone qui se poi so che faranno una finaccia?
Non che io sia contro, anzi, spero di incontrare sicuramente qualcuno degno di ogni mia particolare attenzione, ma poi cosa posso ricavarci? Nel caso più remoto che io possa vincere, perderò tutti coloro che sono riusciti a portarmi fino al trono.
Sono in silenzio da troppo, sto dando più spazio ai pensieri che ad altro. Katniss però sembra limitarsi ad osservarmi, aspettando questo mio piccolo monologo mentale.
Anche lei ci è passata e spesso, da quando sono iniziati i giochi, lo dimentico. Ha perso degli alleati fedeli in arena, persone con cui aveva ricavato del rispetto anche se non conosceva i loro nomi.
Atti nobili per una come lei, ma non per me.
-Non mi interessa.- Riesco soltanto a soffocare queste parole, guardando dritto negli occhi di Katniss.
Lei fa lo stesso, sembra per un attimo distratta, sicuramente per il mio colore degli occhi, buffo sapere che uno di essi è di mio fratello. Riposa in pace, chiunque tu sia.
-La vuoi questa mela?- La mano della mentore si avvicina al frigo pieno, facendone uscire da lì due mele dall'aspetto succoso.
Senza ringraziamenti, si avvicina e me ne porge una che accetto volentieri, mi supera per qualche metro fin quando non volta di poco il capo.
-Tra una decina di minuti ti aspetto al vagone centrale, ci saranno anche Effie e la tua compagna di distretto. Voglio che sappiate tutto per quanto riguardi l'arena.- Le sue parole determinate raggiungono le mie orecchie, ma non il mio cuore. Chi se lo aspettava da una tipa del genere? Sicuramente i giochi hanno maturato ed arricchito la sua persona.
Forse dovrei darle una possibilità. Il mondo è bello perché vario, no?


Achille Pelide, Tributo del Distretto 2

La capitolina sta camminando avanti e indietro da ore, non so cosa le abbia preso e sinceramente non mi interessa, ma si comporta come se qualcuno le avesse appena rubato uno di quegli anelli che tiene legati alle dita, oltretutto, sopra dei guanti prestigiosi.
Non so quanto possa sembrare esteticamente gradevole, ma non credo che sia una visione bella da assistere.
I vagoni qui sono seriamente uno più fantastico dell'altro, ma d'altro canto stiamo parlando dei Capitolini, quanto posso detestarli? I pacificatori, soprattutto, sono così violenti e sanguinosi che non meritano un pizzico di umanità dagli altri.
Non soltanto loro, ma hanno trasformato moltissimi ragazzi del mio distretto proprio come la feccia che invade le loro strade, Cato era uno di quelli e non è riuscito a sopravvivere alla speranza di Katniss.
Quella ragazza portà con sé il peso di un successo enorme, di una ribellione che prima o poi nascerà in tutti i distretti, ed io, in primis, cercherò di lasciare questo messaggio.
Ovviamente potrei passare per incoerente: "perché dici di dover vendicare tutti se anche tu hai ucciso qualcuno?", io ucciderò per la vittoria e non torcerò un capello ad una singola ragazza, almeno, non ci proverò nel caso questa sia abbastanza normale, insomma, potrei vedermela brutta con una dell'uno o del quattro, ho constatato che con la mia compagna siamo partiti malissimo.
A proposito, non dovrebbe essere qui? Santi numi, dove si sarà cacciata? Forse nella sua stanza?
Ho già visitato la mia ed era tutto fin troppo perfetto, conoscendomi, rischierei di renderla un campo da combattimento senza volerlo.
Anche la mentore sembra completamente assente, la sfortuna vuole che la mia prima conversazione sia con questa donna raffinata quanto agitata. Almeno potrei scoprire di più su ciò che sta cercando, perché potrebbe essere soltanto quello per una persona come lei.
Come si chiamava, Hellen? Sì, giusto.
-Sta cercando qualcosa?- Domando improvvisamente, la mia voce forse fin troppo profonda la stupisce per un attimo, balzandola in un attimo, ma si ricompone successivamente, scuotendo la testa.
Davvero non ha perso nulla? Allora perché sembra su di giri?
Se la sta ridendo e non so come comportarmi in questo momento.
-Sono così agitata e divertita al tempo stesso. Non è eccitante, Achille?- Posso soltanto ricambiare le sue strane parole con un espressione alquanto confusa in volto, di cosa diavolo starà parlando, esattamente? Non ne ho idea e non vorrei saperlo.
O forse sì. Ho bisogno di sponsor e lei potrebbe parlare bene di me, il Distretto 2 non mi ammira soltanto per sciocche banalità, ma magari, lei...
-Le è successo qualcosa di bello, per caso?- Tento di scavare più a fondo, ma sembra abbastanza pratico con lei.
I suoi passi provocati dal suo lungo tacco si accomodano verso uno dei tre divani in questa stanza e, con una mano, mi consiglia poi di sedermi su uno di essi.
Se ci fossero a portata di mano delle tazzine da thè con dei biscotti sembrerebbe un incontro tra due dame, pronte a scambiarsi le informazioni destinate.
Sfortunatamente non sono una dama, per niente, ma ci sono i biscotti quindi basta e avanza.
-Vedi, non è il mio primo anno, qui. Ho sempre avuto tributi promettenti, pronti ad allearsi ancor'prima di entrare in arena.- Hellen comincia a rivelare pian piano ciò che le sta passando per la testa, non c'è nulla da dire: questa donna risalta il pettegolezzo in persona. Una spia.
Io non dico nulla, mi limito ad afferrare uno di quei biscotti ed addentarne, così che possa gustarne il dolce sapore.
-Ma... quest'anno... sembra diverso. Ho sentito dire da Brittany che Caitlin si è espressa rivelandole il pensiero che ha su di te. Per ora, non gli piaci, ed è così eccitante! Non mi è mai successo!- Queste parole dette con fin troppa ingenuità e semplicità terminano soltanto con il ferirmi, ma non ha tutti i torti, si è scatenata contro Victor oggi e alla mietitura mi ha guardato come soltanto un vero uomo alpha sa fare. Per poco non invitava me medesimo ad una sfida sul palco, non l'avrei accettata, ovviamente, è la mia compagna di distretto e dovrei prendermi cura di lei, farle raggiungere la retta via, ma credo che per una favorita questo sia praticamente impossibile.
Proprio quando si parla del diavolo, egli spunta: dietro Hellen posso scorgere una Caitlin che comincia a squadrarla da dietro, accanto a lei la bellezza divina di Brittany, la nostra mentore.
E' ambigua, diversa dalle altre, molto più aggrazziata, ricordo ancora le voci che susseguivano su di lei: una rosa con delle spine che potevano trapassare il cuore di qualsiasi tributo, nonostante la sua bellezza e il suo fascino riuscì a vincere i giochi senza cedere nella via più oscura. Ha trattato i suoi alleati come pari, non discriminava nessuno, ma, forse la cosa peggiore, è che per lei i giochi non le cambino poi così tanto la vita se annullati o in continuo processo.
Dannazzione, donna, un giorno sarai madre, i tuoi figli potranno passare qualcosa di davvero terrificante. Sono cresciuto in un distretto al dir poco disumano.
Hellen riesce velocemente ad accorgersi che non stavo guardando lei, ma le due figure dietro ella: Sembra impanicarsi nuovamente, infatti corre velocemente in mia direzione, nascondendosi dietro di me, forse per timore che Caitlin potesse farla fuori? Anche se vorrebbe non potrebbe.
-Grazie davvero, Hellen.- Caitlin è visibilmente esasperata, non sono un chiacchierone, ma un acuto osservatore e contenuto di estrema potenza, posso percepire facilmente come qualcuno possa sentirsi in momenti del genere.
-Non c'è di che!- Ribatte la capitolina alzando un palmo della mano, ma quando Caitlin muove un solo passo lei si rintana ancora di più dietro di me.
L'idea di avere un abitante di Capitol che sta cercando di proteggersi dal nulla, per giunta, usandomi come nascondiglio, mi confonde su come dovrei comportarmi.
Non faccio nulla, non devo nulla a nessuno in questa stanza, mi limiterò ad ascoltare ciò che la mentore vorrà dirci. Soltanto le sue parole saranno sacre, ovviamente, se legate ai giochi.
Entrambe si siedono al divano più grande a tre posti, Caitlin sembra un po' a disagio da quello che sta mostrando adesso. Strano, pensavo fosse l'ennesima sfrontata.
-Come ti avrà spiegato Hellen, seppure in modo sbagliato, ha ragione. Sicuramente dovrete allearvi con gli altri favoriti e non guardare in faccia a nessuno, ma c'è il bisogno che voi due dobbiate andare d'accordo, un appoggio reciproco, una singola persona per cui ne vale davvero la pena fidarsi. Dovete sistemare la vostra questione, qui ed ora.- Le parole della mentore mi arrivano ben chiare e dritte, sicuramente Caitlin mi avrà frainteso precedentemente, visto che la parola l'aveva, sfortunatamente, Victor che non era decisamente un angelo.
Prendo un grosso respiro, non credendo a tutto ciò, sembra una bambinata, chiarirsi per allearsi poi successivamente. Ci sono moltissimi altri tributi, magari un bambino mi starà aspettando affinché io debba proteggerlo.
Credo siano seriamente gli unici per cui vale la pena rischiare la vita, così piccoli e indifesi...
-So cosa intendi, ed hai chiaramente ricevuto un messaggio sbagliato da parte mia. Tu hai ascoltato Victor.- Comincio a parlare, forse una delle poche volte in cui dovrò cercare di dilungarmi il più possibile, ma, sinceramente, se lei non vorrà credermi non cambierò in alcun modo la sua visone delle cose. Alla fine nessuno riuscirà a cambiare la mia visione su Capitol, sui distretti favoriti, sul male che vaga in questo pianeta.
Caitlin è ancora in silenzio, in attesa che io possa continuare.
-Per me, gli Hunger Games, sono un gioco violento e colmato soltanto dal sangue. Le donne, come i bambini e chiunque non superi la fascia dei diciotto anni, non meritano di parteciparci. Principalmente, le donne non meritano di essere ferite o di provocare ferite che risulteranno alla loro morte. Non sono adatte per la loro sicurezza.- Cerco di esprimere a grandi linee ciò che penso, ma Caitlin non si scompone, sembra si stia prendendo un po' di tempo per rifletterci.
Ed eccolo che riappare, lì, sul suo volto ben delineato l'espressione truce che stamattina mi aveva quasi colpito in faccia.
-Quindi, secondo te, io non sarei adatta? Credi che non sappia difendermi da sola, essere cauta? Oh, sono in un covo di matti.- Riesce soltanto a pronunciare quelle parole, ma questa volta tende ad essere molto più rispettosa seppure la questione l'aveva infastidita precedentemente. Sarà stato lo stress iniziale? In effetti non è partita benissimo.
-Non ho detto questo.- Puntualizzo. - E' soltanto una mia visione degli Hunger Games. Sono soltanto una persona nobile che desidera la sicurezza dei deboli.- Hellen dietro di me applaude con i suoi guanti, annuendo innumerevoli volte.
-Io mi farei proteggere da te, Achille!- Esclama allegra l'accompagnatrice, ma sembra che Caitlin non sia d'accordo.
-Ho capito, per me questa discussione può terminare qui. Non sono venuta principalmente per chiarire, ma a quanto pare la nostra mentore è una gran bugiarda.- La rossa punta beffarda lo sguardo verso la mentore, io la imito ignaro da ciò che Brittany abbia detto a Caitlin.
La mentore comincia a grattarsi le tempie, sforzando un sorriso imbarazzato.
-In realtà quello che ti ho detto è vero, Caitlin.- Ribatte Brittany nella maniera più gentile che potesse, forse stiamo trattando Caitlin un po' male, loro due sembrano praticamente spaventate da lei, ma la conosco, è una ragazza che sta bene con sé stessa e con chi ama, proprio come me.
-Cosa le avevi detto?- Mi intrufolo senza accorgermene, le parole sono uscite da sole spontanee.
Hellen si distanzia da me ed afferra velocemente il telecomando, sedendosi sul divano ancora vuoto.
In tv, l'inno di Panem comincia a risuonare, posso scorgere sullo schermo la mietitura del Distretto 1.
Ho capito, dovremo quindi cominciare a conoscere i nostri rivali. Va bene, fatevi avanti, non vi temo.


Eden Conrad, Tributo del Distretto 6

La mentore, Esmeralda, ci invita subito ad accomodarci per la presentazione dei tributi. In realtà è soltanto la mietitura, ma sicuramente avranno delle informazioni base, magari, a Capitol, ci consiglieranno un prototipo di tributo adatto sia per me che Sophie in una probabile alleanza.
Vorrei deciderlo io personalmente, ma sono ancora turbato per questa situazione, non so come sono riuscito a calmare lo stress del momento, forse grazie all'accompagnatrice che continuando a commettere commenti razzisti tra Capitol e i distretti mi faceva solamente ridere, l'ho presa sul divertimento per non farla sembrare un'ignorante quale è.
Nessuno merita di essere discriminato, non puoi guardare qualcuno dall'altro verso il basso, rischieresti di essere colpito da una lama nella tua distrazione da pavone.
Al contrario, però, Sophie è ceduta subito nella rabbia, per poco non si avventava sulla capitolina. Ho dovuto calmarla assieme ad Esmeralda, la mentore infatti ha ordinato espressivamente a Cynthia di stare in silenzio, che i suoi racconti non erano graditi in questo treno.
Lei mi piace come persona, sembra affidabile e soprattutto è una vincitrice, devo cercare di raccattare più dettagli possibili per quanto riguarderà la mia sopravvivenza in arena,
-Sta per iniziare.- Dice Esmeralda con le braccia consorte e un espressione dura in volto, forse diretta verso chi sta organizzando tutto, ovvero il presidente Snow.
Quell'uomo è da manicomio, un pazzo che va assolutamente fermato, è incredibile come la mente umana sia così fragile e cada nell'insabile. Il Distretto 6 ha sofferto per anni, sicuramente anche moltissime altre famiglie tramano vendetta per i figli che hanno perso ingiustamente in questa che chiamano "battaglia". I giochi sono solo una distrazione, in realtà è una battaglia contro Panem.
L'inno iniziale compie la sua entrata ad effetto, tutti e quattro possiamo intravedere quel "simpaticone" del conduttore: Caesar Flickerman, non mi è mai piaciuto, odio quei finti sorrisi.
In questo momento sta riscaldando l'atmosfera cercando di metterci ancora di più sulle spine, ovviamente conosco già la mia compagna di distretto, ma in lista ne mancano ancora ventidue.
Riesce perfettamente ad esibire delle battute che, al contrario di Cynthia, riescono a farmi spuntare un sorrisino sulle labbra, ma ugualmente il mio pensiero su quest'uomo non cambierà mai. Certo, non è ai livelli di Snow, ma ne è complice a suo malgrado.
-Non mi interessa di cosa ne pensi, mostraci i tributi! Quanto ci mette?- Sophie non riesce a gestire la fretta, ma ha comunque ragione: a Capitol nessuno in questo momento ha cambiato canale per vedere Caesar, chissà quanto verrà pagato soltanto per questo. Ci si potrebbe strozzare con le banconote.
Per la gioia della mia compagna ed anche della mia, il conduttore decide finalmente di presentare i tributi di questa nuova edizione della memoria.
Cavolo... perché sono qui? I miei genitori staranno bene? I miei amici sono al sicuro? Chissà se Sophie pensa lo stesso.
Il distretto uno presenta due baldi giovani: lui rilascia un'aria gelida, non si è minimamente scomposto mentre si è recato verso il palco, lei, invece, non perde l'occasione per acquistare l'attenzione dei riflettori. Solito.
-Hubert e Chanel, Distretto 1. Dalle poche informazioni che abbiamo, entrambi hanno ottimi voti nelle rispettive accademie. Come molti, sono figli di ricchi sfondati.- Esmeralda ha in mano un fascicolo, sicuramente ci saranno tutti i dettagli dei tributi. Mi chiedo ancora come abbiano fatto a predictarlo, non saremo stati scelti apposta, vero?
Cynthia posa il giornale che aveva in mano, ci butto velocemente un'occhiata e noto come stesse leggendo qualcosa collegato a "come diventare accompagnatrici". Il titolo è scritto bello in grande.
-Credo che loro non vi interessino. Insomma, i pivelli del 6 non hanno buon riguardo verso i favoriti.- L'accompagnatrice lancia una frecciatina a tutti noi, ma sembra che puntasse proprio alla mentore. Forse le rosica che sia riuscita a battere la ragazza dell'1 in finale.
-Wow, sei intelligente, pivella.- Controbatté Sophie, ho notato come l'accompagnatrice tenda a punzecchiarla, riesce facilmente a perdere la calma, una persona piena d'ira. Vorrei aiutarla in questo, nessuno merita di convivere con un emozione del genere.
Le mietiture del Distretto 1 danno spazio a quelle del Distretto 2, mi colpisce tra i due tributi lui: alto, scuro e con varie cicatrici che possono essere notate anche da questa grande televisione. A proposito, quanti pollici ha? E' perfetta, diamine.
Come Hubert, anche il ragazzo del 2 non lascia sentimenti verso il suo percorso, però ha ricevuto un grande applauso come tutti; lei, invece, sembrava un attimo spaesata, poi si è ricomposta subito. Non capisco proprio che atteggiamento da "favorito" sia, infatti l'accompagnatrice è apparentemente delusa, forse deve soltanto accettare la situazione. Non tutta l'erba è un fascio.
-Achille e Caitlin, distretto 2. Lui è per certo un nativo fuori Panem, lei invece non sembra aver avuto la fortuna di possedere tanto lusso in vita sua.- Quindi lei ha vissuto nella povertà? Non pensavo fosse possibile, pensavo che i distretti favoriti e quelli che riuscivano ad adagiarsi fossero con i piedi per terra in fatto di soldi, invece mi sbagliavo. E' interessante, dovrò prendere in considerazione Caitlin, sperando che non la intossichino gli altri favoriti.
Cynthia in questo girone è rimasta in silenzio, lasciò soltanto un piccolo commento dove rivelava di disprezzare i non-nativi di Panem, che violavano fin troppo il loro territorio. E' davvero incoerente, adesso siamo uniti noi e Capitol? Le auguro un bagno in una vasca piena di acido.
Passiamo velocemente al Distretto 3, dove entrambi i tributi cominciano ad avere delle presentazioni meno acclamate da quelli favoriti: infatti, nessuno applaude o festeggia per loro. L'aria di morte assomiglia così tanto a quella del nostro distretto... nostro, giusto? Sono con Sophie.
-Killian ed Odette. Lei è malata...- Esmeralda viene interrotta seguentemente, involontariamente, da me stesso.
-Cosa!? Sono impazziti!- Una leggera smorfia di disapprovazione spunta sul mio volto, notando il mio fastidio comincio a calmarmi, non deve essere affatto facile neanche per la mentore.
Esmeralda non mi degna di una risposta, ma forse è giusto così, non voglio pensarci.
-Di lui, stranamente, non conosciamo quasi nulla.- Segnò poi con una penna qualcosa sul fascicolo, non posso vederlo visto che è seduta al lato opposto al mio.
Sophie punta un indice sul proprio mento, adesso che si è calmata possiamo finalmente parlare dei giochi. Non dovrebbe sforzare la propria espressione.
-Quindi è un ragazzo misterioso? Interessante.- O semplicemente riesce benissimo a nascondere le proprie informazioni, amica mia. La sua espressione in quel momento ha qualcosa che non va, le sue apparenze nascondo qualcosa che però non tengo a scoprire.
Mi sorprende la reazione di Odette, sta male, perché sorridere in tutto questo? Davvero non riesco proprio a capirla...
-Oh, che fusto!- Esclama Cynthia, accorgendomi successivamente che le mietiture del 4 sono appena iniziate, ritornando con feste e festoni. In effetti il ragazzo del distretto 4 è davvero un tipetto niente male, ma anche la sua compagna non è da meno. Cavolo, sento il bi-panic aumentare sempre di più. La loro mietitura è forse una delle più soddisfacenti per Capitol City, perché lui, come un gentiluomo, le fa un baciamano. Spesso distretti di questo tipo compiono una falsa, hanno decisamente attirato gli sponsor nella loro casella postale. Complimenti a voi due, ragazzi.
-Gerald e Sheena, Distretto 4. Lui è stato notato da alcuni istruttori ed è riuscito ad entrare in accademia senza problemi. Lei, invece, a mio parere, è forse una degli avversari più tosti che troverete in arena. Quest'anno i favoriti sono letali.- Cavolo, questi due sono belli quanto potenti, non saremo da meno. Sophie mi ha già detto che riesce a cavarsela in uno scontro fisico, in più e abbastanza forte da sollevare dei pesi  grazie ai suoi allenamenti giornalieri, dovrà soltanto imparare a maneggiare un'arma.
Per quanto riguarda me non vorrei decisamente uccidere qualcuno, ma per precauzione dovrò allenarmi con qualche tipo di arma da lancio, forse un arco farebbe al caso mio. In più, dovrò allenare anche il mio corpo, la mia resistenza potrebbe rendermi più forte. Sono davvero grato al destino di avere come compagna Sophie, mi darà sicuramente consigli su come aumentare la mia forza fisica.
-Saranno duri da affrontare.- Riflette Sophie, sembra ipnotizzata dal televisore, ma semplicemente sta tenendo sott'occhio i tributi.
Il prossimo distretto è il 5, qui, l'intera scena mi colpisce: Il ragazzo corre verso il palco e, con un salto, ruba la parrucca della capitolina. A questo gesto, Cynthia porta una mano ai propri "capelli", forse anche lei porta una parrucca. I capitolini non hanno i capelli?
La cosa che mi fa più ridere e che, in effetti, riesce a stamparmi un bel sorriso sul volto, è la ragazza del 5 ferma ed immobile, confusa su tutto ciò che stava appena succedendo. Quella sarebbe decisamente una mia reazione, riesco proprio a compatirla.
Sophie invece lascia sfuggire una risata, mentre Esmeralda riporta lo sguardo sul fascicolo.
-Jack e Darlene. Lui è praticamente detestato da quasi tutto il suo distretto per gli scherzi che fa, ma, come avrete notato, è molto agile ed è altissimo, sicuramente in arena non si limiterà al solito scherzo con i fiori. Lei invece sembra non avere una buona reputazione, principalmente, per la sua famiglia.- Spiega attentamente la mentore, mentre sono sorpreso dalla descrizione di Darlene, non pensavo potesse essere in qualche modo sospetta.
Dobbiamo stare attenti, qui non è tutto ciò che sembra.
Sophie copre gli occhi con le sue mani, in completo imbarazzo: anche io mi sento un po' a disagio, è la prima volta che mi vedrò in TV.
I prossimi siamo noi, Eden e Sophie, Distretto 6.


Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5

Oh no, ma quella sono io! E quella è la pelata di Garnet, adesso andrà su tutte le furie dopo essere stata smascherata, ma... guardatemi! In che situazione mi ero ritrovata? Perché i pacificatori hanno aspettato prima il danno e poi sono andati avanti? Forse anche loro, sotto sotto, detestavano Garnet? Non ne ho proprio idea, veramente, posso pensare a mille motivi e ritrovarmene altre cento dopo quei mille. La mia fantasia non finirà mai di stupirmi, le mie teorie quasi complottistiche... sono un po' fusa, a volte, ma l'importante è avere la consapevolezza di saperlo!
Bevo velocemente un bicchiere d'acqua, vedermi in TV mi ha imbarazzata così tanto che mi brucia la gola, è possibile? Credo di essermi presa un malanno...
Jack invece sta ridendo dall'inizio di ogni, e dico, ogni, mietitura trovando divertente tutte le reazioni dei tributi, dal primo all'ultimo, ovviamente è inevitabile aggiungere che ciò che avrebbe potuto fargli sputare i polmoni era proprio la nostra mietitura. Chissà, anche gli altri tributi adesso si staranno facendo due grosse risate? I mentori? Le accompagnatrici? Aaaaah, che casino, saremo gli zimbelli di quest'anno! Sicuramente in arena mi risparmieranno per la nostra apparizione ridicola, aspetterei una frase del tipo "mi hai uccisa di risate!", ma non è colpa mia, io volevo essere seria in quel momento, un po' come in quei romanzi dove c'è una donna protagonista, malinconica, ma al tempo stesso cazzuta. Ecco, Jack aveva rovinato ogni mio film mentale.
Torno velocemente nella realtà, mi sono persa un attimo nei miei pensieri, a chi toccava? Giusto, il distretto 6.
Loro sono molto più seri e tristi di noi, non fugge una risata come è successo al 5. Anche per loro mi dispiace un sacco, soprattutto per la ragazza del 3, mi ha colpita davvero tanto, non pensavo accettassero dei tributi già deboli di per sé. Non voglio sembrare cattiva, ma dai dettagli che Claus ci ha riferito in quel fascicolo, non avrà vita lunga. Ah, Claus è il nostro mentore, ovviamente, il mio è di Jack.
-Eden e Sophie. C'è scritto che entrambi sono stati scelti per mostrare ed aumentare una rabbia che tendono a reprimerla. Figo, vogliono far impazzire di nuovo i tributi.- Ascolto Claus, mentre Jack è fin troppo occupato a ridere, di nuovo. -Sai, anche io avevo una compagna di distretto davvero pazza! Sempre furiosa, ventiquattro ore su ventiquattro, ma poi è morta al festino, peccato, speravo di dirle un'ultima parola. Ah, poi...-
-La smetti per l'amor del cielo!?- Sbotta Garnet, sistemandosi la parrucca, mi dispiace ma ti abbiamo scoperta.
Il mentore è un gran chiacchierone, se fosse per lui parlerebbe di qualsiasi cosa, però spesso è fin troppo esagerato e Garnet non riesce a sopportarlo. A proposito, si è distanziata tantissimo da noi, dice che, a parte me, i ragazzi di questo "team" sono insopportabili.
Un po' è vero, irritano il sistema nervoso, ma Claus sembra così dolce quando si perde in chiacchiere, un po' ingenuo. Jack invece è davvero carino quando ride e, quindi, sorride, significa che sta bene con sé stesso e qualcuno merita di essere felice. Sono orgogliosa di lui.
Claus a quel rimprovero ritorna silenzioso, ma comunque ritornerà a parlare quando toccherà ai prossimi tributi da presentare.
Infatti, come per magia, ecco il distretto 7: entrambi mi hanno colpita per la loro "unicità", il ragazzo è decisamente un tipo che non ho mai visto nel distretto 5, nessuno qui porta la cresta, Martin ha i capelli arruffati, è così bello giocarci con essi.
Lei invece è così piccolina, per ora è l'unica che abbia dodici anni. In più, è stata accompagnata al palco e tiene per mano l'accompagnatrice, perché?
-Oh, Altaria! Quanto la invidio.- Qualcosa sfugge dalle labbra di Garnet, ma io non ci do tanto peso, forse si conosceranno. Conoscendo Garnet credo che sia un invidia negativa...
Come sempre il mio sguardo e le mie orecchie danno soltanto attenzioni a Claus dopo la presentazione dei tributi, ovviamente susseguita da una risata di Jack. Questa volta è stato cattivo, ha dato addirittura pugni al cuscino quando il ragazzo è stato malmenato...
-Loro sono Cedric e Lydia, Del Distretto 7. Il padre del ragazzo è in prigione a causa di spaccio, in più sembra che Cedric non abbia poi una così bella reputazione. Lydia, invece, è cieca.- A sentire l'ultima frase perdo un battito, come è successo con la ragazza del 3.
Quanto si può essere crudeli? Sono dei mostri, dei demoni! Non possono essere classificati come umani, stanno giocando con la vita delle persone, con quella di una bambina.
-Non è una cosa carina.- A parlare era stato Jack, aveva smesso di ridere e forse anche un tipo come lui è riuscito a capire l'apice della situazione. Anche tu sei in disaccordo, vero Jack?
-Zitto tu.- Garnet gli lancia contro il proprio ventaglio, ancora arrabbiata per prima: Jack si arrende all'analisi dei tributi, afferra il ventaglio e appena si alza Garnet fugge via, dietro di lui Jack comincia a rincorrerla come un forsennato.
Posso soltanto sospirare davanti a questa situazione.
Claus si avvicina accanto al mio posto, sedendosi e dandomi una dolce pacca sulla spalla.
-E' difficile da accettare, ti capisco. Ma dobbiamo andare avanti, ormai la nostra vita percorrerà questo ciclo.- Cerca di rassicurarmi nonostante lui non riesca proprio a farlo, ha davvero fatto esplodere il palloncino. Non mi sono piaciute queste parole.
Guardo nuovamente la TV, questa mietitura è stata davvero calma, noto che c'è un secondo tributo dalla pelle scura, spesso sono rari se non si proviene dal distretto 11. In più è davvero bella, vorrei essere come lei!
Claus viene subito in mio soccorso, poverino, deve spiegare velocemente prima che si passa al distretto successivo.
-Loro due sono Oscar e Brooklyn. Lui ha un figlio, sfortunatamente la madre di questo bambino è morta durante il parto. Lei invece è una ragazza piuttosto normale.- Mi stringe il cuore nell'ascoltare quelle parole, quasi ogni tributo sembra avere una brutta storia alle spalle. Non che io sia migliore, ma comunque avranno e staranno soffrendo parecchio...
E' difficile perdere una moglie e un figlio, capita a poche persone nella vita, mi dispiace veramente tanto per lui.
I prossimi tributi sono i due ragazzi del 9, lui ha i capelli corvini e delle occhiaie visibili, gli altrettanto scuri mi fanno pensare a questo tributo come un sonnambulo che cammina, più o meno, è anche pallido. La ragazza invece ha i capelli al pel di carota, occhi verdi con delle lentiggini sul volto, lei non riesce a trattenere le lacrime, ma noto come lui le stringe la mano.
-David e Vivian, sembra che siano fidanzati e il destino abbia proprio scelto loro. C'è scritto che lui sia mentalmente instabile e che Vivian è l'unica che riesce a calmarlo.- Oddio, una coppia?! Quante probabilità potevano esserci che tra tutti proprio una coppia di sfortunati amanti fosse stata scelta? In più lei riesce a calmare il suo ragazzo, tutto questo è così dark, sul serio, rischia di spaccarle qualcosa in testa. Non sono una ragazza romantica, ma se questi due inizieranno a sbaciucchiarsi davanti a tutti credo che vomiterò.
Dopo il distretto sfortunato, passiamo al distretto 10, la mia attenzione è portata tutta sul ragazzo, con quel cappello da cowboy è davvero figo! Non pensavo ci fossero dei tipetti niente male al 10.
Scusa Martin, perdonami, resterai il numero uno per quanto riguarda i manzi.
Lei invece è strana, ha un espressione sofferente in volto, non dice una parola.
Successivamente il ragazzo del 10 punta un dito medio al proprio distretto, perché lo ha fatto? Ti avranno votato, ma comunque la sua reputazione potrebbe abbassarsi drasticamente, forse non è amato da coloro che vivono assieme a lui? Non saprei.
-Nylan e Daisy, Distretto 10. Entrambi sembrano avere dei nobili principi: lui è stato lasciato al ranch della sua famiglia, mentre lei era originariamente del Distretto 1. Sfortunatamente, sua madre è morta e non abbiamo notizie del padre.- Mi mordo l'interno guancia all'ennesima storia drastica, però appena ascolto la risata di Jack raggiungerci noto come sia riuscito a spezzare quel momento di tristezza interna. Almeno riesce a risollevare gli animi, credo. Non so che fine abbia fatto Garnet, spero non l'abbia appesa da qualche parte.
-Jack, dovresti rimanere qui e seguire le mietiture! Hai perso un sacco di distretti!- Esclama il mentore, mentre il mio compagno risponde soltanto con una smorfia di completa noia, non perdendo come al suo solito il sorriso.
-Nah, è così noioso, vado di nuovo via a fare altro.- Come se fosse a casa sua cambiò nuovamente vagone, facendo scomparire la sua presenza. Quando non c'è riesco facilmente a notare la sua assenza, infatti credo che questo sia una delle rare volte che avremo momenti di pace e calma assoluta.
-Non pensavo che ci fosse un altro tributo trasferito. Non credevo fosse possibile.- Ammetto, senza distogliere lo sguardo dalla TV.
-Bhe, si imparano sempre più cose.- Ribatte Claus cercando di sdrammatizzare, infondo ha ragione, ho solo quindici anni, la mia vita è ancora lunga. Forse...
Il distretto 11 credo sia un altra di quelle mietiture che mi hanno colpita per la loro malsana "originalità": il ragazzo è legato da cima a fondo sul palco e, pubblicamente, l'accompagnatrice di quel distretto rivela che è lì dopo aver cercato di attaccare il sindaco del suo stesso distretto. In tutta onestà mi trasmette un po' di paura, non sembra per niente un ragazzo amichevole. Spero non sia insano come il ragazzo del 9 o folle come Jack. Anche il ragazzo dell'1 mi ha inquietata, non provava nessuna emozione mentre veniva eletto... avrà dei sentimenti? Credo proprio di no, i suoi occhi erano vuoti, un manichino senza anima dotato di movimenti.
Rimango sconvolta ancora una volta per la bambina dell'11, è il terzo anno di seguito che una bambina di dodici anni gareggia per quel distretto. Sta piangendo così tanto, povera cucciola, vorrei tanto abbracciarla...
-Loro sono Konnor e Rose. Bhe, il motivo per cui lui sia qui lo conosci, lei invece...- Claus si ferma d'un tratto, apro e chiudo velocemente le mie palpebre, non capendone il motivo. Si sta mordicchiando le labbra, cosa gli succede?
-Signor Claus..?- La mia voce sembra riportarlo tra noi, oh, finalmente.
-Lei non doveva essere qui. il sindaco del suo distretto l'ha mandata al macello.- Rivela con un disprezzo che io stessa posso benissimo capire, rimango ancora più sconvolta di prima. Queste bambine sono davvero sfortunate, non è giusto per loro finire in questa situazione. Rose non doveva essere qui, per quale motivo? Lo scoprirò mai? Spero che Rose non lo scopra, povera piccola, potrebbe scoppiare a piangere da un momento all'altro...
non vorrei immaginare Lydia, per lei deve essere ancora più difficile. Più penso a loro e più il mio odio per gli Hunger Games cresce notevolmente.
All'ultimo distretto prendo un grandissimo respiro, espirando sembra che abbia cacciato tutte le mie preoccupazioni.
Anche qui la situazione va degenerando: La ragazza non nota di essere stata chiamata, mentre lui è sembra collezzionare delle collane di topi, infatti ne ha dato qualcuna alla povera accompagnatrice, Effie mi sembra si chiami.
Successivamente, la ragazza manda a quel paese il suo distretto, mentre colpisce con il microfono il suo compagno. E' davvero brusca, ma sembra interessante, ha fegato.
-Karma e Maya, Distretto 12. Entrambi hanno un oscuro passato alle spalle, non hanno un'altissima reputazione e sembra che Capitol potrebbe interessarsi a loro.- Giusto, in fondo due matti possono attirare soltanto altri matti. Anche io divento matta quando mi perdo nelle mie teorie mentali.
Non abbiamo ascoltato i commenti del presentatore, ma comunque mi sono fatta una piccola idea per ogni tributo.
Claus sospira e chiude il fascicolo, alzandosi poi dal divano, io lo imito facendo lo stesso.
-Vado da Jack, tu intanto riposa.- Annuisco alla sua proposta, credo che una dormita ci voglia proprio dopo queste presentazioni.
Spero che anche voi possiate dormire bene.


Daisy "Isy" Jones, Tributo del Distretto 10

Questa stanza è decisamente mille volte meglio della mia camera, sembra davvero una stanzetta da ragazza di Capitol, forse dovrei sentirmi più rilassata con questi comfort, ma non li accetto se dovranno portare alla fine della mia esistenza, è davvero ingiusto.
Non l'avrei mai detto, ma già mi manca l'odore di quelle capre marce, anche toccare le uova sode delle galline, amo rompere la scorza, chissà quando potrò rifarlo.
La giornata è passata in un baleno, ma non è successo granché: il nostro mentore ci ha consigliato di trovare degli alleati affidabili e, non a caso, subito dopo sono state trasmesse le mietiture in TV.
Le abbiamo viste tutte, neanche un Distretto è passato inosservato dal nostro mentore, io e Nylan siamo davvero fortunati, è un ottimo analizzatore e riesce a trovare delle scelte multiple affinché possiamo superare almeno il bagno di sangue, sarebbe già tanto per me arrivare tra gli ultimi quindici, i giocatori di questo matto piano sono davvero troppi...
Stringo forte il cuscino, lo sto stringendo così forte che potrei sentirlo entrare dentro la mia carne e poi nelle ossa, sarebbe una morte soffice. Riuscirò davvero a salvarmi? Potrò vincere, ne ho le competenze? Ho la possibilità di uccidere un altro tributo? Detesto questa mia insicurezza, spesso spezza la mia facciata da ragazza fredda, non è colpa mia se adesso vedo soltanto dell'inaffidabilità riguardo gli altri.
Infatti oggi non sono stata gentilissima, non ho parlato praticamente con nessuno, sono stata presente soltanto durante la "riunione" che il nostro mentore ha organizzato, dopodiché sono stata quell'oretta a guardare le mietiture.
Ricordo ancora chi ci aveva consigliato, per adesso, come probabili alleati: per quanto riguarda me, sembra che il ragazzo del distretto 8 vada più che bene. L'ho notato oggi in televisione e credo che potrei ricavarne un'alleanza, in più ha anche perso suo figlio, deve aver vissuto davvero una brutta esperienza... chissà come sta messo in famiglia, spero bene.
Sfortunatamente sono stata consigliata soltanto verso lui, ho evitato per tutto il tempo chiunque si trovasse qui sul treno e, forse, non è riuscito ad analizzarmi a dovere, infatti con Nylan ci è andato giù pesante.
I consigli per il mio compagno sono stati il ragazzo del 3, la ragazza dell'8, il ragazzo del 6 e la ragazza del 5. Finral, il nome del nostro mentore,ha consigliato loro quattro visto che, apparentemente, sembrano delle persone tranquille che potrebbero sopportare i momenti di fastidio che spesso Nylan possiede. Non ho avuto modo di parlargli a quattrocchi, ma comunque ricordo il suo gesto alla fine della nostra mietitura, ha ricevuto sicuramente gli interessi di qualcuno, ma non so se i fan più sfegatati degli Hunger Games apprezzeranno, forse il nostro distretto un po' meno.
Credo di averlo visto anche stamattina, parlava con due ragazze e Mike, quel ragazzo strano che un giorno venne a farmi la corte. Non pensavo si conoscessero, mi domando come faccia a sopportarlo, ormai appena noto un ragazzo nelle vicinanze mi irrigidisco, quelle mani mi ricordano quelle di Thomas, possenti e malvagie, sempre sudate, poste sempre a toccare parti del mio corpo innecessarie.
Il mio respiro è irregolare e comincio a sudare anche io come quelle mani sporche di cattiveria, stringo ancora più forte il cuscino, chiudendo gli occhi e stringerli al culmine della mia fragilità. Non voglio, non di nuovo, ti prego.

Questi secchi sono davvero pesanti per me, i miei fratelli non hanno deciso di smuovere neanche un dito. Non so cosa gli passi per la testa, ma davvero, sono inutili come i calzini poggiate a delle pantofole estive. Una delle capre mi morde il vestito e devo poggiare i secchi ripieni di latte affinché questa insolente si stacchi, uffa, forza, molla!
La capra, come se fosse una strega antipatica, mi spintona via con il muso, mi ritrovo completamente per terra a causa della spinta e sgrano gli occhi quando vedo i due secchi di latte rovesciare per terra, sull'erba fresca.
Mi affretto per rialzarli, ma sono arrivata troppo tardi, ormai è tutto perduto e devo ritornare a mungere le mucche. Che pasticcio, adesso alcune capre stanno cercando di raggrupparsi in massa per leccare il latte che si trova per terra.
E' disgustoso, per quanto possiate essere degli animali siete davvero disperati se vi limitate a tanto.
Appena mi rialzo, un po' sporca a causa del terreno, sento dei passi venire nella mia direzione, ovviamente non mi smuovo di una virgola perché non sarà nessuno con ottime notizie, mia nonna non viene spesso a farci visita, siamo noi che andiamo da lei.
Appena scopro chi è la bestiaccia che sta invadendo il mio lavoro, posso collegarlo a quel musone di merda di George. Che schifo, più passano i giorni e più potrei avere un infarto per quanto sia antipatico. Piccolo pezzo di scroto.
Lo vedo avvicinarsi minacciosamente a me ed essendo lui il doppio della sottoscritta, afferra violentemente il mio orecchio, io di tutta risposta non riesco a trattenere un gemito di dolore, i secchi cadono per terra e le mani sono sulle sue.
-Che stai facendo, imbecille?- Con il suo solito tono acido e l'alito che puzza di formaggio, George fissa le capre e poi dopo i due secchi vuoti, ma con i residui del latte che ho appena recuperato dalle mucche poco fa.
Io non gli rispondo, limitando a mollargli la presa, ma lui è troppo forte e adesso ha spostato la sua mano sui miei capelli, tirandomeli.
-Smettila! Mi fai male!- Esclamo in preda al dolore, l'orecchio che adesso è libero dalla presa di George inizia a pulsare, ma adesso è il mio capo che ne risente.
-E perché dovrei? Nullafacente, non servi a niente!- Esclama maligno, tirandomi un ceffone così potente da lanciarmi verso il terreno. Libera dalle sue mani, mi passo una mano sulla guancia mentre tento di trattenere le lacrime che vogliono uscire dal mio volto, ma sono troppo arrabbiata con lui che, a parte il rossore del dolore, è parte anche della mia rabbia.
-Lo dico a papà!- Sgrano ulteriormente gli occhi e, mentre tento di fermarlo è già troppo tardi. Santo Dio, è troppo veloce.
Devo fare qualcosa, devo nascondermi, non posso rimanere ancora qui a lungo.
Mi alzo appena e, superando le varie caprette che sono ancora rimaste accanto al latte rovesciato, sgattagliolo via dentro la loro stalla, a parte qualche capretta non c'è nessuno.
Tra queste c'è anche Betty, la capra di uno dei vicini di cui non mi interessa niente.
Raccolgo un cumulo di paglia pulito e mi ci ricopro, infilandomi in un angolo buio della stalla, non penso potrà trovarmi qui, forse penserà che io sia fuori. Forse, non sono mai uscita da sola, se vorrei mi prenderebbe a schiaffi.
Il mio stato umorale non mi aiuta, soltanto al pensiero ritorno a tremare e singhiozzare, mentre il naso comincia a colarmi, ma riesco a pulirmi con il manico del vestito.
Prendo tra le mie mani la collana della mamma, baciandola più volte e portarla all'altezza del cuore: ti prego mamma, proteggimi. Ti prego, ti prego, ti prego, ti pre-
-Eccoti qui!- Delle grandi mani scostano la paglia con cui mi sono nascosta dal mio corpo, alla sua rivelazione del mio interlocutore assumo un espressione spaventata, comincio a tremare come una foglia, come un cerbiatto in preda al panico mentre il cacciatore punta il fucile su di lui, pronto a sparare.
Cerco di alzarmi velocemente da lì, ma Thomas mi stende con un calcio secco. Per una manciata di secondi mi manca il respiro, e recupero fiato.
Quando si abbassa alla mia altezza le lacrime che hanno sempre cercato di restare dentro di me fuoriescono, mentre porto le braccia davanti alla mia faccia, stringendo più forte che posso le mie gambe e puntare la direzione del mio volto altrove.
Lui mi stringe il braccio destro, e con l'altra mano mi costringe a guardarlo contro la mia volontà.
-Sei una stupida ed inutile, Daisy. Devi essere punita!- Un potente schiaffo che riesce a creare un rumore sordo mi arriva dritto in faccia, posizionandomi in posizione fatale.
Il mio finto padre, quello falso, si distende su di me e comincia a togliermi la maglia, io combatto con tutte le mie forze per impedirglielo, ma ricevo soltanto un altro schiaffo.
Mamma... ho paura... ti prego...
Mamma...
Mamma...
Mamma...
Non voglio.
M-Mam....


Urlo in preda al panico più totale, alzandomi dal letto e massaggiarmi il capo.
-Basta, basta, basta! Vai via, vai via, vai via! Io ti odio, ti odio, sei un mostro, esci dalla mia testa, non farmi del male! Odioso! Muori! Ti ucciderò! Io ti uccido!- Non riesco a contenermi, le orecchie mi fischiano e noto soltanto adesso che sto cominciando a piangere, la testa mi pulsa e l'immagine di Thomas mi ha mandata al diavolo.
Appena sento la porta aprirsi noto il mentore entrare, sgrano gli occhi e indietreggio, tappandomi le orecchie con le mani, spaventata. Vorrà anche lui fare quello che Thomas mi ha sempre fatto?! E' notte, Teffie e Nylan non ci sono, sarebbe perfetto per lui, non farlo, non farlo, non farlo!
Lui cerca di venire in mia direzione, ma tutto ciò che posso fare e urlare ancora più forte, sembro letteralmente una bestia.
-Vai via! Allontanati, non toccarmi, non ti permettere!- Urlo a pieni polmoni, traumatizzata.
E' un momento quello che succede dopo: il mentore, fin troppo veloce, riesce ad arrivare da me e stringermi forte a lui, carezzandomi i capelli.
Tento di dargli dei pugni allo stomaco, ma lui non molla, resistendo. Lasciami, lasciami!
-Daisy, tranquilla, è tutto apposto...- Sento queste parole uscire dolcemente dalle labbra di Finral, io di tutta risposta gli stringo la maglia, poggiandomi poi sul suo petto e continuare a piangere.
Lui continua ad accarezzarmi come un vero padre potrebbe fare, mi sento al sicuro adesso, credo di essermi calmata... ho davvero perso la testa..?
-Va tutto bene, Daisy... versa pure le lacrime che vuoi, liberati da questo sfogo...- Sibilia dolcemente e non posso far altro che accettare involontariamente l'offerta: lo sto già facendo.


Angolo Autore
EEEE DOPO UN MESE DI RITARDO ECCOMI QUA! *Canzone del circo attivata*.
Scusate L'ENORME RITARDO, ma ho avuto un sacco di impegni con altri hobby, in più spesso l'ispirazione o la voglia mancavano, ma sono fiero di dirvi che oggi ho completato questo capitolo che, anche io, attendevo con ansia.
Dopo questo capitolo, tutti hanno avuto almeno 1 pov, in più iniziano i secondi pov.
Per la scena di Achille-Caitlin avevo in mente qualcosa di più carino per farli chiarire, ma ho seguito i consigli del suo autore, quindi niente, mi dispiace per chi credeva che Achille supportasse il girlpower.
Spero che i pov vi siano piaciuti, che non ci siano errori (in caso segnalatemeli) e che abbia reso bene i vostri personaggi!
Esmeralda e Brittany non sono mie OC, come ripetuto: alcuni invece li ho creati a caso, come Claus e Finral. Ci vediamo al prossimo capitolo che sarà a Capitol City!
Grazie mille per la pazienza e per il supporto che mi state dando, vale tanto per me.
ps: molto probabilmente cambierò nickname, quindi vi consiglio di non confondermi con un estraneo xD.
A presto!

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Capitolo 6
*** Amara verità ***


Hunger Games - Capitolo 4 Capitol City
Primo Giorno.


Odette Walker, Tributo del Distretto 3


I binari del treno giungono alla loro fine, posso sentire la folla clamorosa di capitolini che comincia ad urlare di gioia, in preda ai festeggiamenti.
Dalle finestre ho potuto notare come volassero palloncini diretti verso il cielo azzurro, i vestiti eccentrici dei capitolini risaltano di vari colori chiari e allegri, credo di aver visto anche qualche persona vestita completamente di rosa da qualche parte, sembra che io abbia un radar per quel colore o non mi spiego. Il destino vuole che il mio mondo sia colorato di rosa!
Fin troppo presa dalle mie immaginazioni, il mentore, Beetee, appoggia una mano sulla mia spalla volteggiando invece l'altra davanti ai miei occhi. Credo di aver sognato un po' troppo: quel gesto semplice e carino riesce comunque a riportarmi alla realtà.
Sono davvero felice di essere qui, sta per iniziare l'unica parte felice che tanto aspettavo di questi giochi, vorrei tanto visitare Capitol e i suoi negozi, ma Hope mi ha detto che non possiamo muoverci dal nostro edificio, ad esclusione di quando faremo la sfilata e l'intervista, e, ovviamente, quando saremo diretti al centro di addestramento, gli edifici sono vicini quindi non ci sarà alcun problema anche se volessimo andare da soli.
Ovvio, io non vorrei andarci, non potrei allenarmi in praticamente niente se cercherei qualche arma adatta a me, ma forse cercherò di concentrarmi principalmente sulle mie conoscenze riguardo le piante. Negli Hunger Games probabilmente la forza e il coraggio di un tributo riescono sicuramente a portare egli in una posizione abbastanza alta, ma anche le tecniche di sopravvivenza sono da prendere in considerazione.
Non credo di riuscire a superare i giochi come una vincitrice, ma sicuramente so di poter lasciare qualcosa, un messaggino seppur piccolo. Tra l'altro, anche se ci fosse una remota possibilità, dovrei dire addio alla mia candida anima prima del compimento dei miei venti anni, quindi...
-Siete pronti?- Hope ha la mano sulla maniglia di accesso, stranamente ci abbiamo messo un po' di tempo ad uscire, spesso era immediato. Ci saranno stati dei malfuzionamenti? Non credo...
Rivolgo lo sguardo verso Killian, ha quell'espressione fredda e distaccata da quando siamo partiti... non gli piaccio, forse? Sento di essere un peso già di mio per quanto riguarderà l'arena, ma non voglio essere un peso anche per chi mi si trova attorno, non lo permetterei alla mia persona, a rischio della mia felicità... quel minimo.
-Certo che sì, Hope. Apra pure.- Beetee risponde al nostro posto, che vergogna, mi sono completamente dimenticata di risponderle, credo che le mie guance stiano avvampando. Non va bene.
L'accompagnatrice prima di aprire la porta mi lancia un sorriso di sicurezza nei miei confronti, ho parlato parecchio con lei durante il tragitto, domandandole vari anedotti di ogni genere. Mi dispiace che appaia antipatica e acida, perché non lo è, sembra si sia creata un personaggio davanti ai riflettori.
Una parte di me direbbe che si sbaglia, che dovrebbe essere sè stessa in tutto e per tutto, che possa piacere, ma forse per gli standard di Capitol una persona buona è noiosa? Io sarei noiosa per loro? Riuscirei a capirlo, in caso...
Quando l'accompagnatrice apre la porta veniamo quasi investiti dai raggi del sole, è davvero troppo forte!
Il mentore ci precede, Killian lo segue senza proferire parole ed io, con le mani congiunte al petto, li seguo di rimando.
Ciò che vedo oltre quelle mura mi ipnotizza completamente: I palazzi sono alti, le persone gioiscono e dai colori posso notare l'aria di felicità che sprizza da tutti i pori, non c'è un accenno di grigio o nero che possa rattristire qualcuno, Capitol City è davvero la personificazione della dolce stramberia! Ci credo che siano tutti così allegri.
La cosa che forse mi stupisce di più e che, voltando il capo sia a sinistra che a destra, riesco a scorgere altri undici treni e, alla loro uscita, i tributi degli altri distretti.
Entreremo tutti insieme? Non posso crederci, Capitol urla di frenesia alla vista di soli due tributi, impazziranno nel vederci tutti e ventiquattro qui sopra.
Hope appoggia le sue mani sulle mie spalle, carezzandole. Abbassa il capo al centro tra me e Killian, è inevitabile che debba dirci qualcosa, infatti entrambi le degniamo un attimo di attenzioni.
-Sorridete e siate felici, cercate di essere carini.- Ci consiglia l'accompagnatrice, tirandomi poi la guancia amichevolmente.
Il mio sorriso è ormai già stampato sul volto da quando ho messo piede fuori dal treno, come posso fingere a tutto questo? Le mie emozioni sono vere, autentiche come i sogni che spero diventino realtà.
Killian non è del mio stesso appunto, visto che si limita ad una smorfia di disapprovazione. Forse dei tributi dall'apparenza letale come la sua saranno fondamentali per gli sponsor, riuscirebbe sicuramente ad attirare l'attenzione con questa sicurezza, Capitol penserà già che sia un tributo promettente. Chissà cosa penseranno di me...
Notiamo come la folla comincia ad urlare ancora di più quando i mentori e l'accompagnatrice del Distretto 1 cominciano a camminare verso l'edificio con dodici piani, sicuramente sarà il nostro piccolo alloggio per un po' di tempo, credo che i tributi delle precedenti edizioni andassero lì. A scuola si studiano anche i giochi, fin dalle elementari, quindi credo di esserne molto sicura.
I tributi dell'1 seguono i loro mentori, la stessa procedura la compie il Distretto 2, adesso tocca a noi.
Appena Beetee comincia a camminare al fianco di Hope, io e Killian li imitiamo, mentre cammino cerco di seguire il consiglio dell'accompagnatrice: saluto con una mano ed un sorriso stampato sul volto tutti i capitolini che stanno esultando per la nostra presenza, credo di star arrossendo un po'. Non sono abituata a ricevere attenzioni.
Con la coda dell'occhio guardo Killian, dentro di me sono un po' triste per lui: non si smuove di una virgola, ha le mani incrociate al petto e guarda soltanto dritto verso di sè, non degnando la sua attenzione verso nessuno. Mi dispiace che abbia deciso di scegliere questa strada per i giochi, è un'opportunità anche per dimostrare i nostri valori, ma facendo così non so quali valori Killian potrebbe dimostrare a tutta Capitol City...
infondo, seppure passeremo le giornate qui è perché lo scopo è principalmente di sistemarci per bene, magari sfamare i tributi che, purtroppo, non sono in buone condizioni, come quelli del 12 ad esempio. Chissà quanta differenza ci sia tra il Distretto 12 e Capitol, sicuramente i tributi di quel distretto sono i più disorientati attualmente.
La nostra piccola presentazione termina presto visto che, senza accorgermene, siamo già entrati nell'edificio. Mi volto un'ultima volta verso la porta d'uscita, guardando i capitolini con un sorriso debole sul volto, ancora in preda ai festeggiamenti ed entusiasti per i tributi che ci avrebbero poi raggiunto successivamente.
Hope arriva e posa la sua guancia sulla mia, stringendomi in un piccolo abbraccio cercando di essere delicata. Apprezzo questa sua sicurezza vigile che ha su di me, mi fa sentire rispettata in un certo senso.
-Sei stata bravissima, Odette! Anche tu Killian, con quell'aria sembravi davvero un ragazzo che non lascia aprire le proprie pagine tanto facilmente.- Commenta l'accompagnatrice, ma Killian probabilmente non la sta ascoltando, è troppo occupato a parlare con il mentore.
Hope ha ragione comunque, vorrei davvero spiare tra quelle righe, ma il tomo di Killian è bloccato da un lucchetto, non lascia entrare nessuno. Perché è così..?
Mi avvicino lentamente al mio gruppo quando anche la capitolina si congiunge ai due ragazzi, non sembra stessero parlando di chissà cosa. Beetee ha espresso chiaramente che, per qualsiasi strategia per l'arena e un alleato affidabile, sarebbe corso velocemente da me, e gliene sono grata, tutti e due stanno cercando di essere davvero gentili con me. Questi piccoli gesti per me sono davvero grandi, può sembrare strano, forse? Non credo, sono sicura che le persone buone sono rare al mondo.
-Seguitemi, adesso visiterete per un paio di minuti il vostro alloggio, poi sarete nelle mani degli stilisti.- E' vero, gli stilisti, me ne sono completamente dimenticata. Dovranno avvinghiarci nella maniera più splendida se vogliono riuscire ad essere i migliori, coloro che dovranno creare capi eccentirci e colorati come loro, ma, spesso, ho notato come nelle precedenti edizioni si limitassero a qualcosa di più raffinato ed elegante. Almeno per le interviste, ma ogni vestito è legato al tema del nostro distretto, quindi io e Killian cosa dovremo indossare? Ho paura di pensarci, ma al tempo stesso sono davvero curiosa della stravaganza che ne uscirà...
sono ottimista, faranno sicuramente un buon lavoro.
Seguo velocemente il mio gruppo, domandandomi, in questo momento, cosa stiano pensando gli altri tributi in tutto questo caos di apparente allegria.


Hubert Diating, Tributo del Distretto 1

Rimango impassibile quando entriamo nell'appartamento dove albergheremo per una settimana. La fortuna ha desiderato che fossimo nel primo piano, quindi per me sarà facile salire e scendere per tutte le volte che io lo voglia. Ovviamente se qualcuno cercherebbe di rubarmi l'ascensore finirà psicologicamente male, ma forse sono esagerato, dovrei attendere.
La situazione del mio distretto è alquanto la stessa per ogni anno: mentori che sanno soltanto pavoneggiarsi, così come il tributo femminile e, oddio, non sapete quanto mi vada spesso sui nervi quell'odiosa capitolina tutta avvinghiata di oro. "Siete tutti così belli e soprattutto biondi, quindi devo risaltare la vostra magnificenza", queste erano le parole di Cressidra che, letteralmente, ha cambiato outfit durante il viaggio.
Inutile aggiungere che Cashmere e Gloss l'hanno lusingata parecchio, alla fine Cressidra, in stato sociale, dovrebbe essere un minimo più in alto di noi.
Mi verrebbe da ridere: una sciocca di capitolina che tenta di superarmi. Nessuno è mai riuscito a superarmi in qualcosa, che sia la forza, l'intelligenza, la bellezza o la finzione. Sono una persona pressoché perfetta, non pecco in nulla e se accadesse significherebbe soltanto che starei facendo un incubo nel pieno della notte, mi sveglierò sicuramente grondante di sudore e realizzerei subito che tutto questo sogno non richiesto non fosse reale, perché non lo sarà mai, è ovvio.
-Avete visto l'accompagnatrice del distretto 2? Sempre così incollata ai tributi maschili!- Posso sentire Cressidra cominciare a sparlare di qualcuno che sinceramente non mi interessa, mentre si avvicina alla tavola per mangiare qualche stuzzichino invitante. Li ho già assaggiati tutti all'1, non ho bisogno di cibo prima che gli stilisti vengano a prenderci, non sono di certo un poveraccio dei distretti della plebaglia.
Un senza voce si avvicina con un vassoio in mia direzione, all'interno uno di quegli intrugli disgustosi che Capitol beve.
Ecco, ad esempio questo non so cosa sia e non mi dà l'aria di assaggiarlo: Gloss però mi viene subito incontro, di contraccambio gli lancio uno sguardo.
-Non credo sia il caso.- Mi precede uno dei mentori, mentre punta la sua direzione verso di me. Seppure possa pavoneggiarsi così tanto per la vittoria vinta, così come quella di sua sorella, di tanto in tanto sanno essere delle brave persone, ma a me non interessa, questo li rende imperfetti, invulnerabili, patetici, non adatti a respirare la mia stessa aria che si trova in questa stanza. Potrebbero sporcarmi i polmoni di inutilità.
-Vedi, con questa bevanda vomiti per poi avere lo stomaco vuoto e ricominciare a mangiare. Capitol City è proprio bizzarra.- Mi informa il mentore sulla funzione di quella bevanda e, alla scoperta, rivolgo un terribile sguardo truce rivolto a questa sguattera senza lingua che ha osato profanare il mio onore. Chi ti credi di essere, piccolo scarto umano?
-Leva le tende.- Riesco solamente a dire queste parole cercando di trattenere la mia rabbia interna, nessuno a chiesto nulla, perché questo mostriciattolo dovrebbe rovinare la mia reputazione? Anzi, correggo: la mia perfezione.
La senza voce comincia a tremare e con un verso incomprensibile scappa via tremolante, trema così tanto che dal bicchiere un po' di sostanza ne è uscita fuori. Che maldestra incompetente, chi l'ha assunta? Io l'avrei direttamente uccisa, neanche la mia balia raggiunge questi livelli di incompetenza.
-Io ho visto i tributi favoriti. Il ragazzo del 4 è ancora più bello dal vivo! La sua compagna è davvero fortunata.- Sbuca dal nulla Chanel di cui avrei fatto anche a meno di questo suo commento inutile a tutto ciò che dovremo fare. Si deve dare una svegliata questa qui, pensa che gli Hunger Games siano un'opportunità per avere le telecamere puntate e basta.
Considerando che soltanto io avrò le telecamere puntate su di me perché sarò sicuramente il tributo migliore di quest'edizione, nonché futuro vincitore, non c'era neanche il bisogno di creare un altro anno di ulteriore giochi se poi il mio nome è stato estratto, soprattutto per la terza edizione della memoria. Sono davvero il migliore in ogni campo, non c'è che dire.
-Oh, Chanel, non ti piace Hubert?- Risponde ironicamente Cashmere, osando nominarmi. Seppure tu sia la mia mentore assieme a Gloss stai bene attenta, perché in pochi hanno la fortuna di chiamarmi per nomi, in primis il mio cagnolino ignorante.
Che soddisfazione vedere la faccia di Pyrite piena di speranza e poi, alla voce di Cressidra, vederlo per un attimo titubante. Stava forse cercando di osare rattristirsi per la mia estrazione? Non che me ne importasse visto che adesso sarò qualcuno mentre lui il semplice ragazzo abitante del Distretto 1, io dimostrerò a tutti che sono migliore di tutti gli umani messi insieme in questa terra, il mio cervello vale per mille e i tributi di quest'anno saranno soltanto le prime vittime di un grandissimo genocidio.
A cominciare proprio da te, Chanel, soltanto io posso rappresentare il Distretto 1. Tu non ne sei all'altezza.
-Oh no! Però è più rigido di ciò che ha sotto.- Commenta sarcastica la mia compagna, permettendosi di fare battutine ridicole e poco considerevoli sulla mia persona.
Questo suo atteggiamento sfrontato non fa altro che anticipare l'orario del suo decesso, ma devo calmarti. Calmati, Hubert, è soltanto una stupida umana come tante altre, priva di particolari talenti necessari per la sua vita.
-Al posto di parlare di cosa ha lì sotto Hubert, avete qualche interesse particolare per i favoriti?- Domanda Gloss fermando quella inutile conversazione, sicuramente uno dei pochi che merita la mia parola tra tutte le persone esistenti qui a Capitol.
Onestamente non so cosa pensare riguardo i tributi del 2 o del 4, so soltanto che saranno meno promettenti di me.
-In apparenza se la sono cavata, ma vorrei esaminare la loro potenza a tempo debito.- Rispondo umilmente al mentore, mantenendo la mia solita compostezza.
Come tutti gli altri hanno sicuramente ottenuto qualche fan, ormai abbiamo capito che per quanto riguarda la bellezza i due tributi del 4 se la cavano davvero bene, ma comunque è soltanto uno dei pochi fattori che arriccherà la persona di seguaci.
-Sono sicura che andrò d'accordo con la ragazza del 2 e i due del 4. Il ragazzo del 2 è un nativo fuori Panem dai fascicoli che abbiamo letto ieri, i poveracci che fingono di vivere nel nostro lusso non fanno per me.- Chanel comincia a dire la sua e non so quanto possa essere avvantaggioso, il ragazzo del distretto 2 è probabilmente il colosso della nostra futura alleanza da buttare giù. -Non pensi anche tu, Hubert?- Mi chiede poi la biondina.
Non vuole Achille nella nostra alleanza? Avremo un calo incredibile se soltanto uno di noi sei vorrà uscire da quel gruppo. In più è l'unico che riesce, apparentemente, a dimostrare di avere la stoffa per diventare un mio degno rivale. Un rivale che dovrò uccidere il prima possibile.
-Secondo me non dovreste escludere Achille soltanto perché non è nato qui, a Panem.- Consiglia docilmente Cressidra, ed io mi chiedo chi le abbia dato il permesso di parlare, il suo compito qui è soltanto farci da inutile baby sitter e basta, una motivatrice di cui non ho il bisogno. In più, ieri, ha osato complimentarsi con l'aspetto di moltissimi tributi, ma tranne con il sottoscritto. Un essere così disumano non merita di essere la rappresentate del Distretto 1, il futuro distretto al quale governerò.
I miei "amici" mi conoscono: se ho un ostacolo lo taglio fuori senza problemi, non è così mio caro ragazzo? Chissà cosa faresti tu al mio posto, in questo momento. Sarebbe una posizione immeritata, un essere imperfetto come gli altri ventitrè non meritava di rappresentare il nostro luogo di nascita, io basto e avanzo per mille. Sono la perfezione che riesce a differenziarsi tra tutti questi tributi che, soltanto a guardarli, potrebbero svenirti davanti da un momento all'altro.
-E' forte, sicuramente vi sarà di grande aiuto come alleato.- Termina la donna, poggiando una tazza di thè sul tavolo. Le ho prestato così poca attenzione che non mi sono neanche accorto che stesse bevendo, bhe, un punto in più per lei. Io sono a dieci.
-Qualcuno ti ha interpellata Cressidra?- Cashmere avviene subito dopo il suo inutile parere, sicuramente tra le due lei lascia dimostrare il fastidio che prova verso l'accompagnatrice, forse perché spesso, al treno, poco fa, hanno creato un piccolo dibattito. Non so su cosa e non mi interessa, ovviamente quell'altra pettegola di Chanel mi ha accennato la questione soltanto a grandi linee.
-Io comunque non lo voglio. E' un disonore per noi favoriti. E poi stavo parlando con Hubert, Cressidra. Dovresti farti gli affaracci tuoi.- L'accompagnatrice sbuffa, esasperata nell'essere così mal giudicata, soltanto Gloss le lascia un po' di compassione visibilmente.
La nostra capitolina decide di uscire e prendere una boccata d'aria, ma la testa bionda della mia compagna è ancora rivolta verso la mia direzione, in attesa di una risposta.
Sospiro silenziosamente, trovandomi in due strade: è meglio allearsi o schierarsi contro uno dei tributi più pericolosi?
Non c'è neanche il bisogno di pensarci, in effetti, io sono perfetto, lo hai dimenticato Hubert? Lo schiaccerai come un ramoscello.
Sorrido educatamente in direzione della mia compagna, ignaro da lei che tutto questo sia un piccolo ghigno.
-Che ne dici di allearci con lui per ucciderlo?- Chanel è inizialmente sorpresa, ma poi la sua espressione comincia a mutare pian piano, assumendone una uguale alla mia.
Vedo che ci siamo capiti.


Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8

La porta del nostro appartamento richiama tutta l'attenzione dei presenti al suono del campanellino. E' arrivato quindi il momento di lasciare per un attimo questo bel posticino e lasciarci alle mani degli stilisti. Povero me, chissà cosa dovrò subire.
Devo ringraziare il destino che, di per sé, il Distretto 8 è focalizzato di più sui tessuti e quindi credo che io e la mia compagna non usciremo fuori con qualche abito strambo, ricordo ancora che in un'edizione precedente i tributi del Distretto 7 sono stati vestiti da alberi, era davvero divertente quella situazione, peccato che come gli alberi i due siano stati tagliati a metà, letteralmente. Il vincitore era un pazzo che adesso si trova in un manicomio, credo sicuramente in una cella d'isolamento, meriterebbe di restare lì per sempre, è un pericolo pubblico e rischierebbe di commettere dei brutti omicidi.
Senza neanche chiedere il permesso, un uomo ed una donna dall'aspetto stravagante si infiltrano letteralmente nel nostro appartamento: lui ha una parte della testa pelata, specificamente quella sinistra, mentre la destra è contornata dai lunghi capelli castani con qualche mesh azzurra. Indossa praticamente una maglia che gli scopre tutto il braccio destro, così come i pantaloni che invece scoprono la gamba sinistra. E' inevitabile aggiungere che il tutto sia una sfumatura di colori, si può dire che ci sia un po' di tutto nei suoi abbigliamenti.
Per quanto riguarda la ragazza, ha letteralmente un espressione felina, assomiglia a quella di un gatto, gli occhi taglienti e il muso pronunciato, la pelle abbronzata rispetto a quella del ragazzo, che invece è super pallida. Lei possiede un prestigioso vestito rosso che termina sulle ginocchie, sulle pieghe ci sono dei diamanti azzurri, così come al collo indossa una collana con una perla bianca. I suoi capelli, per quanto riguarda il mio punto di vista, sono un vero shock visto che anche lei, come il ragazzo, ha la testa rasata, ma ha ancora dei capelli che compongono una "C", sicuramente per l'iniziale di Capitol City.
Brooklyn mi raggiunge appena gli stilisti entrano, entrambi ci lanciamo delle occhiate preoccupate. Non credo di essere in buone mani con loro, e, da come vedo, anche la mia compagna sperava in qualcuno che potesse almeno, esteticamente, riuscire ad acquisire le nostre sicurezze.
Spero sul serio che questa sia soltanto apparenza, che siano vestiti e conciati in questo modo soltanto perché è lo stile che più preferiscono. Onestamente non vorrei che i miei capelli neri facciano una brutta fine, in più se dovrei uscire desidererei degli abiti decenti e non qualcosa che debba farmi attirare l'attenzione, andiamo, loro due sono praticamente i protagonisti di questo momento per la loro stravaganza.
Aspetta... stravaganza, certo.
I tributi più originali e fuori dalla norma saranno sicuramente coloro che riusciranno a conquistare il cuore dei capitolini, perché non ci ho pensato prima? Sono proprio un genio. Quindi i vecchi tributi del Distretto 7, vestiti da alberi, avevano ottenuto il risultato sperato? Ci sono i distretti favoriti contro di noi che con il loro barlume riusciranno ad accaparrare ogni sponsor, sono tutti spavaldi ed eroici apparentemente, noi invece sembriamo appena usciti da qualche ospedale.
Alla fin fine io e Brooklyn siamo due tipi niente male, potremo avere delle chance per quanto riguarda la sfilata. Dovrei essere più positivo, insomma, ho anche l'intelligenza dalla mia parte, potrei consigliare agli stilisti quali abiti creare e farci indossare, alla fine dovranno sicuramente soddisfare le nostre richieste: vi trattiamo come servi, ma comunque andremo a morire.
La nostra accompagnatrice squittisce felicemente, mentre Zaira, la nostra mentore, mostra un espressione irritata al quel gesto.
Queste due non si troveranno mai, la capitolina è fin troppo allegra e felice, non a caso il suo nome è Felicity, ma Zaira invece è completamente l'esatto opposto. Al treno non si è neanche limitata di leggerci i fascicoli, ha lasciato me e Brooklyn ad esaminare da soli i tributi. Non abbiamo neanche un'idea su chi allearci, insomma, questa mentore non vuole proprio collaborare. E non è neanche gentile!
-Miei cari! Da quanto tempo!- Felicity si avvicina ai due stilisti, salutandosi con un bacio formale sulle guance. Si affianca poi a noi, fortunatamente a Brooklyn visto che avvolge un braccio sulla sua spalla. -Quest'anno i tributi del Distretto 8 saranno davvero mozzafiato! Immagino i cuori che svolazzeranno nel palco!- Commenta sognante, ricevendo soltanto un "ew" disgustato da parte della mentore.
I due stilisti sembrano ignorarla, concentrandosi sulle parole di Felicity e squadrarci dalla testa ai piedi, analizzandoci. Mi sento come se fossi una cavia, ma direi che per oggi potrei far finta di essere un modello alle prime prese con le riviste di moda.
-Sono davvero belli, soprattutto lei, vero Dog?- Nota la stilista, guardando sott'occhio il proprio amico, lui intanto sta osservando me, ovviamente Brooklyn è rapita dagli occhi dell'altra stilista. Sicuramente ci separeranno per generi e non sarà un grandissimo spettacolo.
-Anche lui ha del materiale, Cat.- Risponde l'amico, ed io non posso notare che si sono chiamati rispettivamente "cane e gatto". Che persone strambe, davvero, Capitol City lascia che questi nomi vadano dati ai propri figli? Bhe, anche Felicity non è poi così carino, se ne usciva fuori una figlia depressa come poteva funzionare? Si sarebbe chiamata "Depressity"? Le casualità della vita non smetteranno mai di sorprendermi, questo è certo.
Ovviamente se sono positive e non rilasciano vittime, ma non vorrei pensare al passato per una volta, il presente mi sta dicendo di degnargli più attenzione, che quello che sto, (e dovrò), affrontare non sia un gioco.
I due stilisti si lanciano un'occhiata di fiducia e cooperazione, lui prende per mano me, mentre Cat fa lo stesso con Brooklyn.
-Li rubiamo un attimo. Più tardi ti aspettiamo Felicity!- Gli informa il suo amico mentre tiene la presa salda sul mio braccio, potrebbe anche lasciarmi, non scapperemo da nessuna parte. Ormai dopo un giorno sia io che la mia nuova "amica" abbiamo appreso ciò che dovremo affrontare.
La nostra accompagnatrice annuisce senza problemi, aggiungendo che avrebbe tentato di far ridere Zaira. Quelle due sono un caso perso.
Io e Brooklyn veniamo subito avventati nei corridoi, questi due sono così veloci che non riusciamo a stare con il loro passo.
Ci fermiamo davanti all'ascensore, ma notiamo che è occupata al decimo piano.
-Bene, si va alle scale!- Esclama divertito l'uomo, prendendomi di nuovo per il braccio e cominciare a scendere i piani tramite le scale. Ci vogliono un paio di scalini in più affinché io riesca a convincerlo che non mi sarei mosso da qui, è davvero fastidioso!
Siamo già al piano terra in poco tempo, i due stilisti mi fanno notare un lungo corridoio che effettivamente non ho notato, ci sono ben 24 porte, una frontale all'altra in ordine di distretto e genere del tributo, maschio e femmina.
-Perché siamo qui?- Domanda Brooklyn confusa quanto me, mentre gli stilisti ci spingono ancora di più verso le nostre porte, possiamo notare come in una di queste, per essere precisi, la porta del ragazzo del distretto 7, si apra.
Al contrario nostro lui si reca verso la direzione da dove noi siamo venuti, probabilmente per incontrare i suoi di stilisti che spero non siano matti e iperattivi come questi due.
-Eccoci qui!- Esclama allegra la donna, bussando alla porta di Brooklyn, il mio stilista la imita, bussando alla mia.
Appena essa si apre posso notare come ci sia una specie di barella e della cera su un tavolo, in più ci sono vari cosmetici di ogni tipo. Ci sono anche altri apparecchiature che al momento mi sfuggono, la mia concentrazione per adesso è sulla donna a cui mi ritrovo davanti, è praticamente vestita coma un'accompagnatrice, ma non ha una parrucca, i suoi capelli ricci come il fuoco sono messi in bella vista. Ovviamente il suo volto è spaventosamente verniciato di bianco.
-Mio caro tributo, lei è Bella. Penserà alla tua cura estetica, saranno soltanto un paio di attimi.- E' visibilmente spaventato da lei, forse ha provato le sue "cure" estetiche? Non lo so e non vorrei saperlo, mi inquieta di per sé questa donna.
Dandomi due pacche sulle spalle, Dog fugge come se non ci fosse un domani, chiudendo ovviamente la porta e facendo così rimanere me e Bella in un completo silenzio.
La capitolina però lo spezza velocemente, dapprima guardandomi da cima a fondo, poi cominciando a parlare.
-Togli tutto quello che hai, tranne le mutande, ovviamente. Toglierò dal tuo corpo ogni traccia di pelo che non siano i capelli!- Esclama con un sorriso inquietante, mentre aspetta che io possa passarle i miei indumenti. Ora capisco perché Dog ha paura di lei, sento un po' freddo e devo ancora spogliarmi...
eseguo comunque ciò che mi ha chiesto, seppure credo di avere peli soltanto sulle gambe e alle ascelle.
Bella poggia i miei vestiti per bene su una sedia, analizzandomi di nuovo.
-Hai davvero un bel fisico, Oscar. Ti darò sicuramente una delle mie creme speciali che daranno un effetto specchio ai tuoi pettorali!- Mi consiglia la capitolina, guardando poi le mie gambe, analizzandole come ha fatto precedentemente. -Hai delle gambe resistenti a prima vista.- Ipotizza. Bhe, lavoro, con il passare del tempo sono diventato robusto e tonico, quindi la sua ipotesi è giusta. Mi piace come possa essere inquietante, ma intelligente al tempo stesso. -Quei peli però devono scomparire.- Termina scuotendo oltraggiosa il capo, come se non perdonasse neanche una traccia di pelo sulle mie gambe.
-Perdonami Bella, tu contribuirai con gli stilisti?- Azzardo nel domandare, un quesito che mi sono un po' posto durante la mia breve visita qui.
Lei annuisce, congiungendo le proprie mani. -Io sono una semplice consigliera per gli stilisti, do loro le informazioni del tuo corpo. Grandezza del petto, del busto, la lunghezza del piede, delle gambe, la tua altezza complessiva, il tipo di capelli.- Comincia a spiegare frettolosamente come per riassumermi tutto in semplici parole, non ha tutti i torti e credo che sia davvero un bell'aiuto da parte sua.
Come lei, annuisco alle sue parole in segno di assenso. Subito dopo Bella mi consiglia di distendermi sulla barella per iniziare quella che chiamano ceretta.
Prima dell'arena sembra che io debba affrontare un ulteriore mostro.


Nylan Shaw, Tributo del Distretto 10

Credo che questo sia uno di quei rari momenti dove concordo con il nemico: per la sfilata gli stilisti hanno deciso di far indossare sia a me che Daisy dei completi da cowboy e cowgirl. Sarà come indossare gli abiti di casa essenzialmente e ne sono davvero sollevato, potrà probabilmente calmarmi ricordando il mio vecchio ranch e la mia cara Betty, rimasta a casa insieme a Stacy. La mia capretta e la mia gallinella, non le dimenticherò mai, tornerò da voi e vi sfamerò con i soldi che vincerò, è una promessa animalesca!
Seppur con questo completo, ho dovuto letteralmente pregare gli stilisti di non cambiare il mio cappello, ci sono davvero affezzionato e nonostante sia un po' vecchiotto ed arruffato non significa comunque che debba essere sostituito da quel pezzo di marmo.
Ogni cosa è bella, la bellezza è soggettiva e il mio cappello è il più bello di tutti. E' fantastico ed unico, il mio marchio! Senza esso non sono Nylan.
Mi guardo allo specchio, sistemando il mio amato cappello e facendo uscire le mie mani dalle tasche, mimo con le dita una pistola, mimando poi successivamente anche il suono. Bersaglio colpito, il Distretto 10 è morto signori.
Do una soffiata alla mia finta pistola, ritraendola al proprio posto, fin quando una voce stridula ed assordante non interviene nel mio piccolo teatro privato. Questi capitolini non possono urlare di gioia un po' meno? Sono stufo di tutto questo!
-Nylan, sei pronto? Su che vogliamo vederti! Muoviti, è un ordine, cacchio!- Il mio stilista, Chris, inizia a parlare con un tono fin troppo dolce, ma lo conosco: man mano va sempre più ad essere crudele fino a gelarti il sangue nelle vene. E' una di quelle persone che chiamano "terribilmente carino", seppure io non ci trovi neanche un'unghia carina. In effetti non ha neanche delle unghie, lui, ma dei numeri che rappresentano i distretti.
Certa gente qui è davvero matta, non riuscirò mai a capirla. Se fossero nel mio ranch verrebbero scambiati per degli animali selvaggi, povere Betty e Stacy, fortunatamente ci sono altre capre e gallinelle felici lì con voi. Dovete soltanto avere pazienza, paparino tornerà a casa e lavorerà sodo.
-Arrivo. Diamine, calmati.- Urlo non risparmiandomi un tono acido nella mia voce, mentre Chris per poco non apriva di sua iniziativa la tenda del camerino. Che modi sono? Questi capitolini non conoscono il benché minimo di educazione civile. Aka rispetto, per gli ignorantoni.
Anche Teffie aka Cosmo, la copiona definitiva, urla in modo stridulo e queste vocine fin troppo felici non fanno altro che rendere infelice me. Sono un'estrema tortura! Non possono essere più genuini o silenziosi? Ecco perché riesco soltanto a sopportare il mentore e Daisy, non mi provocano nessun fastidio e non mi lamenterei se mi cercassero per chissà cosa, ma Teffie e Chris non fanno altro che urlare, urlare, e urlare. L'accompagnatrice ha fatto questo per tutto il tempo, e le urla non sono né di gioia e neanche di divertimento o rabbia, ma soltanto perché per lei bisogna parlare così, farsi sentire a gran voce e soprattutto essere noi stessi. Da quale pulpito arriva la predica, mia signora?
Appena apro la tenda dopo questi pensieri fastidiosi, il volto di entrambi si illumina e quello di Teffie diventa rosso come una mela. Modestamente, mi hanno fatto fin troppi complimenti, ma non credo che sia la fine del mondo.
-Mi farei frustare con una liana.- Si lascia sfuggire l'accompagnatrice in preda a chissà quali pensieri perversi che, però, rendono a questo giro il mio viso ancora più rosso del suo per l'imbarazzo.
Devono smetterla di commentare certe cose! Insomma, non è neanche la prima volta, so di essere abbastanza carino, anche se gli altri sembrano vedermi come una delle sette meraviglie, ma una persona per commentare i propri gusti estetici può limitarsi e rientrare nell'ordinario, non "mi farei frustare con una liana". Dove potrei prendere una liana poi?!
Dirigo la mia direzione altrove, irrigidito. Non poteva aspettare dall'altra parte? Non so.
-Cosa succede?- La voce improvvisa di Daisy sbuca dal nulla, vincolandosi nelle nostre orecchie. Appena incrociamo lo sguardo su di lei possiamo notare come sia vestita, è praticamente identico al mio, soltanto che lei ha in mostra l'ombelico mentre i capelli sono raccolti in una treccia. Credo l'abbiano anche truccata visto che le sue ciglia sono molto più lunghe di prima, in più i suoi occhi castani risaltano più delle precedenti giornate.
Con me si sono limitati soltanto nella depilazione e nell'acconciarmi i capelli, fortunatamente quel pazzo di Chris approva il taglio selvaggio.
-Daisy, sei bellissima anche tu! Frustami!- Esclama raggiante Teffie non smettendo di arrossire, sbaglio o è uscita dal ruolo di Effie? E, potrei sbagliarmi, oppure ha appena dimostrato di essere bisessuale? Me ne vergogno al posto suo, ci sta facendo fare una grandissima figuraccia. Dovrebbe contenersi, sia con maschi ed anche con le femmine.
-Siete pronti per il rodeo miei prodi, pronti per andare al farwest e guidare qualche cavallo?- Esordisce lo stilista mimando l'orchestra di un'opera. Tutto ciò che ha detto in quella frase non ha alcuna connessione logica.
Sono però curioso di vedere per la prima volta i cavalli di capitol, i nostri non è che siano poi così presentabili. Li immagino tutti acconciati per bene, magari con qualche criniera addobbata da qualche fiorellino o foglia, magari hanno delle armature! Oh, ne vorrei una celeste per i nostri, così assomiglierebbero a dei cavalli alati. Però per il nostro distretto sarebbe molto più opportuno se i cavalli fossero scuri, il bianco è meglio dedicarlo a qualcuno di più fine, magari al Distretto 8, 5 od uno dei favoriti.
Io e Daisy annuiamo all'unisono, io per sperare che questa pagliacciata finisca.
Quando usciamo e ci dirigiamo verso i carri che si trovano in un edificio a parte, Teffie riesce a riprendere la sua compostezza ed è di nuovo qui, accanto a noi.
-Volevo avvisarvi che, per una breve manciata di minuti, starete insieme agli altri tributi, il giusto tempo per i preparativi. Oh, ho fatto una rima. Minuti e tributi! Sono davvero divertente!- Si esalta poi da sola, ridendo come una baccalà. A me, onestamente, non è piaciuta, ma comunque è un piccolo consiglio che ci dice di allearci con qualcuno? Di già? L'occasione migliore non è studiare prima tutti i tributi e farsi un'idea, dal vivo?
Lascio via questi pensieri, adesso devo solamente pensare al carro e alla sfilata, nulla di più e nulla di meno. Dobbiamo fare bella figura, seppure gli altri potranno batterci, per quanto mi piaccia questo completo da cowboy, per i capitolini sarà fin troppo classico e quindi scadente, ma gli faremo ricredere.
-Perché il tuo cappello è ammuffito..?- Mi chiede silenziosamente Daisy, mentre io lo tengo stretto gelosamente, gonfiando le guance per trattenere il fastidio interno.
-Non ti ci impicciare anche tu!- Ringhio furioso, seppure la mia compagna si limiti ad un'alzata di spalle ed affrettare il passo. Riesco soltanto ora a rendermi conto che questa è stata la prima volta che mi ha pronunciato la parola, wow, quindi non mi odia.
Aspetta, ma così ho fatto una brutta figura, significa che adesso sicuramente mi odierà? Cavolo! Non voglio una nemica in arena, dovrò già affrontare l'ira degli altri tributi, devo passare inosservato.
-Siamo arrivati!- Esclama Teffie allegra dopo una manciata di minuti che camminiamo, la zona è davvero grande e i carri sono predisposti in ordine dei distretti, posso vedere come varie coppie di tributi siano già arrivati, forse proprio in coppie di distretti. -Non siate timidi, andate!- Termina con la sua solita allegria che reputo finta l'accompagnatrice, dandoci una leggera spinta.
Daisy mi guarda per un momento con un espressione indecifrabile in viso, superandomi nuovamente. Il suo gesto mi ha lasciato così di stucco che sono rimasto qui, fermo a non fare niente.
La rincorro subito avvicinandomi al carro e, come predictato, i nostri cavalli sono marroni con delle macchie più scure. Bingo!
-Che fastidio!- Una vocina stridula che irrita nuovamente il mio cervello alza la voce e, voltandomi alla mia sinistra, scopro che appartiene al tributo femminile del distretto 12. -Non mi piacciono questi abiti troppo eleganti! Non voglio prendere fuoco!- Sbraita la ragazzina, avrà dodici anni? Che caratterino.
Il suo compagno di distretto le ride praticamente in faccia, guardandola dall'alto verso il basso.
-Pensavo fosse il tuo abito per quando andrai a fare la battona con gli altri tributi, Maya!- Rivela allegro il suo compagno di distretto, che rozzo. Se fossi al posto di Maya, così sembra che l'abbia chiamata, gli darei un pugno sul naso.
Lei però si limita a stringere il tessuto del proprio vestito, girando i tacchi via dal rosso. Non sono in sintonia a quanto vedo, sono fortunato nell'avere con me qui Daisy, è sempre silenziosa e non ha mai nulla su cui criticarmi, forse perché non ci conosciamo, ma non si è mai permessa di offendermi ed io non mi permetterò altrettanto.
Appena la cerco con lo sguardo noto che è ad un paio di carri più avanti, dopo i tributi del distretto 9. Starà parlando con qualcuno dell'8?
C'è ancora del tempo, nulla mi vieta di raggiungerla, ma non vorrei inserirmi in affari che non mi riguardano. Noto che il ragazzo del distretto 9 mi lancia un espressione ricolma di odio, ma la sua compagna, notando il gesto, gli si para davanti e comincia ad accarezzarlo. Deve essere dura avere un compagno instabile, mi dispiace per lei.
Mi avvicino sempre più al carro, notando il Distretto 11 entrare ed avvicinarsi al carro affianco, posso vedere la bambina dell'11 per la prima volta, così come il suo compagno che dà tutta l'aria di essere un criminale. Spero per lei che l'abbia trattata bene.
Lei mi lancia un'occhiata di sfuggita, ma poi si concentra sui tributi del distretto 12 che hanno ripreso a litigare.
-Tributi, alle vostre postazioni!- Un capitolino urla queste parole dal proprio megafono, fortunatamente io sono già sopra al callo, vorrei tanto salire in sella su questi cavalli, ma non mi è concesso, che peccato.
Appena il capitolino precedente smette di avvisare i tributi, ecco che ritrovo Daisy tornare verso la mia direzione e salire sul carro, sempre con la sua solita apparenza silenziosa. E' anche parecchio leggera, il carro non ha emesso un minimo di rumore.
Senza guardarla negli occhi le pongo il mio dubbio precedente, non potendo evitare di farle questa domanda.
-Cosa stavi facendo?- Le chiedo interrogatorio, mentre le lancio senza farmi notare un'occhiata. Lei guarda davanti a sé, non limitandosi neanche a girarsi verso la mia posizione.
-Mi sono alleata.- Rivela così di getto, come è possibile? Davvero? Questa tizia deve essere completamente matta per fidarsi così tanto di un tributo. -Con il ragazzo del distretto 8, Oscar.- Termina, perfetto, sono stato appena sostituito da un padre vedovo e single.
Non posso neanche risponderle che l'inno di Panem inizia, delle grosse tende che sono sempre state chiuse adesso cominciano ad aprirsi, mostrando il barlume e la lucentezza che, i capitolini, dagli spalti, stanno rilasciando.
Ripenso alle parole di Daisy, risollevandomi subito: troverò sicuramente alleati migliori di lei, infondo riesco ad avere ottime scelte.


Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2

Quando arriviamo ai carri mi rendo conto che l'inizio dei giochi è soltanto alle porte, che questo è un retrogusto amaro da sopportare per ingoiare poi in un sol boccone i giochi in tutta la loro completezza.
Io ed Achille, che dovremo sopportare questa sfilata, siamo stati conciati come i pacificatori dei primissimi giochi, sembrava che avessero delle armature che facevano scoprire il volto di chi la indossava, vestiti pesanti, ma comunque non intralciavano il corpo della persona. Sembra che poi abbiano mascherato e ricoperto il corpo dei pacificatori dopo che un tributo provò ad ucciderli, inutile aggiungere che per quell'edizione in arena ne entrarono in ventitrè.
Sono molto agitata, Brittany ed Hellen ci hanno consigliato di cominciara a parlare con i favoriti già da adesso, non mi rispecchio moltissimo nei loro ideali e ammetto di essere in difficoltà. Stranamente, Achille ha rifiutato gentilmente il consiglio proposto dalla mentore, rispondendole che lui non aveva nulla a che fare con i distretti ricchi, ha criticato in parte anche noi, ma credo che un pensiero del genere dopo tutti questi anni sia normale e spontaneo, non do una colpa ad Achille per pensare male di noi, anche io alla fin dei conti penso quasi sempre male dei favoriti negli Hunger Games, per loro la vita sembra non possedere alcun prezzo, spesso ci sono state delle eccezzioni. Ad esempio, in questa edizione, sicuramente le eccezzioni saranno i tributi maschili dell'11 e del 9, che sembrano davvero dua facce pericolose, anche la ragazza del 10 si è dimostrata tagliente davanti alle telecamere, mentre il ragazzo del 5 ha un che di inquietante, così come il ragazzo del 12, ambiguo a modo suo. E' strano come ci si possa fidare così poco dei ragazzi di quest'edizione, ma forse è soltanto una mia impressione. Un libro non si giudica dalla copertina ed io scoprirò qualcosina in più su di loro, semplici informazioni, credo che per sopravvivere io debba ascoltare i consigli di Brittany e allearmi con i tributi dell'1 e del 4, di Achille non mi ci preoccupo molto. Non ho nessun legame con lui, non mi ispira niente e riuscirebbe benissimo a cavarsela da solo contro gli altri, è affidabile in questo, chissà quante persone scommetteranno su di lui. Con quest'armatura poi, mi ricorda tantissimo un gladiatore spartano.
A proposito, di lui ho scoperto che l'illiade lo affascina ed è un "fan" della mitologia greca, l'ho notato grazie ai riferimenti che faceva sul treno. In effetti il suo nome è lo stesso dell'eroe leggendario Achille, deve essere stata davvero una simpatica coincidenza. Chissà se gli piaceva già da bambino, magari fingeva di essere lui stesso quell'eroe.
Mi accorgo anche che, tramite un grande orologio messo in bella vista, la giornata sia passata così in fretta. Sono già due giorni che sono lontana da casa e non so se ci ritornerò mai più, spero che i miei genitori possano essere fiduciosi nei miei confronti. Devono esserlo, non sono una mezza cartuccia, anche io ho le mie doti! Non a caso sono una tra le migliori, anche se non mi definisco impeccabile.
Arriviamo silenziosamente al nostro carro con dei passi lenti, mentre posso stranamente notare il colore del nostro cavallo, ovvero verde. Ma che cazz... come è possibile? Cosa gli hanno ingerito? E' umanamente possibile? Anche Achille è rimasto un attimo sbigottito da tutto ciò, è forse uno scherzo? Mi volto verso tutti gli altri cavalli, alcuni hanno dei colori naturali, mentre altri invece sono completamente stravolti, come i cavalli del 5, sono rosa!
La reazione della ragazza non è che sia poi delle migliori, visto che comincia a saltellare urlando "rosa! rosa!", il suo compagno, forse per sfotterla, la imita. All'udire il colore rosa, ho notato anche come la ragazza del 3 fosse rimasta a bocca aperta, guardando poi con delusione i suoi cavalli neri. Forse le piacevano? Magari il verde le piace, possiamo fare a cambio.
-Perché questa faccia rimbambita?- Una voce dietro di me cattura tutta la mia attenzione: è la ragazza del Distretto 1 accompagnata dal suo compagno. Hubert e Chanel. Ricordo ancora i loro nomi e la loro presentazione impeccabile, ricolma di applausi. Anche io ed Achille abbiamo ricevuto parecchi applausi, ma non ci consideriamo poi così "fortunati" ad essere qui.
Scuoto la testa per risvegliarmi, noto che Achille non ha cercato neanche di rispondere al posto mio. Sbuffo sonoramente.
-Nulla. Sono solamente sorpresa dal colore di alcuni cavalli...- Indico con un pollice i nostri due cavalli verdi, Chanel punta lo sguardo verso quelli, guardandomi poi come se fossi una stupida. Perché capitano tutti a me?
-E' normale, non sai che sono stati verniciati?- Risponde normalmente, muovendo freneticamente la sua mano, mentre il suo compagno non ha ancora aperto bocca. E' rigido con la schiena dritta ed in silenzio, le braccia nascoste dietro di sè. Non so se mi ispira sicurezza, formalità o pericolo. Forse un mix di tutti e tre.
Dal vivo è anche davvero bello di come avevano raccontato, ma non sono interessata ad avere un ragazzo morto, avanti il prossimo bitch.
-No. Non credo sia normale.- Commento dicendole la mia, Chanel mi guarda male, incrociando le braccia.
-Sono animali, non provano nulla!- Esclama come se pretendesse di avere ragione. Achille fa un passo avanti, affrontandola con gli occhi, Chanel riesce a reggere questa lotta di sguardi. Cosa sta succedendo? Non dovevamo essere un'alleanza?
-Sono molto più umani di te.- Ribatte con il suo solito tono silenzioso e truce il mio compagno di distretto, sbalordendo visibilmente la ragazza dell'1. Ben fatto, Achille, continua così! Forse potrei anche rivalutarti, seppure tu non voglia credere in una mia vittoria.
-Come ti permetti!? Ed io che sono venuta qui a chiedervi di allearvi con noi. Dovreste baciarmi i piedi soltanto perché mi sono spostata per voi!- Spiega miss reginetta, scuotendo i propri capelli biondi ogni volta che muove un dito. Oh, se commenta di nuovo credendosi il mondo intero io credo di poterle spaccare la faccia qui davanti a tutti, nessuno può permettere di atteggiarsi e guardarmi dall'alto fino al basso, hai capito carina?
Il suo compagno la copre con un braccio, coprendola poi con il suo corpo mettendosi davanti e guardandoci. Dobbiamo aspettarci un'altra frase da figli di papà anche da lui?
-Perdonatela, ha problemi di autostima.- Chanel sta per ribattere con un "non è vero", ma Hubert le tappa la bocca con una mano. -Vorremo portare avanti le tradizioni e, possibilmente, allearci con voi. Essendo il Distretto 1, coloro che sono in cima agli altri, sembrava doveroso informarvi.- Spiega educatamente il biondo, ma nelle sue parole posso scorgere un'altra frase piena di vanità personale. Cosa pensano che noi non abbiamo diversamente da loro?
-Non mi alleo con voi, ho già un'idea su chi voglio proteggere.- Ribatte bruscamente Achille, infastidito dall'atteggiamento del biondo. Lui non reagisce, sembra ancora lì, composto, anzi, punta lo sguardo su di me come per attendere una risposta.
Non so davvero cosa fare: onore o difesa? Potrei passare il mio tempo con i tributi del 4, prima chiacchieravano docilmente. Sembrano persone messe bene, al contrario di loro due.
Odierò me stessa, ma io voglio vincere questi giochi.
-Accetto volentieri la vostra offerta, ma...- Alzo il palmo di una mano, facendo lo stesso con l'indice. -Saremo un team, d'accordo?- Tento un assicurazione, il ragazzo mi sorride quasi con un espressione gentile in volto, annuendo nuovamente alla mia domanda.
-Sarete in buone mani con me. Andiamo Chanel.- Il ragazzo del distretto 1 supera poi il mio carro, seguito a ruota dalla sua compagna che non esita due volte a farmi una smorfia. Piccola impertinente.
Avrò fatto davvero la scelta giusta? Spero proprio di sì.
Raggiungo velocemente Achille sul carro, guardando poi in lontananza Hubert parlare con i tributi del distretto 4. Al contrario di me ed Achille, i due si lasciano subito convincere, salutandosi subito dopo. E' fatta, sono in una grande alleanza e detesto due persone su quattro. Spero davvero che sia soltanto un impressione quella che ho su Hubert, esprime varie sensazioni nello stesso tempo e non sai percepire quale sia il vero lui. Sono confusa.
Un altro dei miei punti interrogativi è chi pensa di "proteggere" Achille, ma lo scoprirò a tempo debito. Adesso devo soltanto cercare di sorridere e apparire bella davanti agli occhi di tutti, è come una sfilata normale, ma senza passerella. Puoi farcela!
Dopo l'inno e le tende, posso intravedere il pubblico andare in frenesia quando il primo carro comincia ad esporsi. Non ci ho fatto caso, ma Hubert e Chanel stanno davvero bene con quei vestiti, sembrano un Re ed una Regina...
Subito dopo anche io ed Achille veniamo esposti alla luce dei riflettori, faccio spuntare sul mio volto il sorriso più bello che riesco ad ottenere. Cercando di salutare tutti, noto come Achille invece sia rimasto con le braccia consorte ed un espressione arrugginita sul volto. Cosa gli prende? Dovrebbe fare come consigliato da Hellen o non ci sponsorizzeranno!
I carri fanno un breve giro in cerchio, posso notare in quell'ambito gli splenditi abiti del distretto 8 e del distretto 6, mi colpiscono molto anche le ragazzine del 7 e dell'11, sono così carine! Notiamo come la scena l'abbia presa la ragazza del distretto 12, sembra che Katniss abbia riproposto sul suo vestito "la ragazza in fiamme", il pubblico è in delirio! Mi mordo le labbra nel vederla accaparrare così tanti capitolini. Cavolo, non ci voleva!
I carri si fermano poi uno accanto all'altro, sopra di noi, un grande palazzo illuminato ci mostra da uno di quei prestigiosi balconi l'orchestratore di tutto questo, il presidente Snow.
Ho già passato un'intera vita a criticare questa sua idea degli Hunger Games, non lo farò anche adesso. Comincia a parlare dei giochi e di cosa dovremo superare, fin quando un pezzo in particolare non attira tutta la mia attenzione, le orecchie potrebbero anche volare verso le sue labbra in questo istante.
-Tributi, per questa edizione della memoria non siete stati scelti dai vostri distretti.- Alle sue parole posso sentire i vari sussurri degli altri tributi, anche Achille sembra interessato, le sue labbra carnose sono socchiuse e gli occhi concentrati sull'uomo barbuto. -Voi eravate destinati a tutto ciò! Siete stati selezionati fin dalla vostra nascita! Per questa edizione della memoria, ricorderemo ai distretti che Capitol ha il pieno controllo delle vostre vite!- Non posso credere alle mie orecchie... cosa ho appena sentito? I-Io... sono stata selezionata, fin dalla mia nascita? Come me, anche Achille? Lo stesso vale per Hubert, Chanel, tutti? E' davvero così? La mia famiglia non ha il completo controllo della propria vita, tutti i distretti non possono essere al sicuro che Capitol potrà spezzargli tutto ciò che hanno? E'... possibile..? -Buoni 75°Hunger Games, tributi. Che possa vincere il più esperto!- Bevendo il proprio champagne, il presidente Snow si congeda davanti ai nostri occhi, mentre i carri ritornano da dove sono venuti, il pubblico sta festeggiando come se fosse Natale, mentre, per i carri, tutti abbiamo un espressione sconvolta in volto, apprendendo appena adesso che non c'era nulla che potevamo fare per evitarlo.
Noi... siamo soltanto dei burattini.


Angolo Autore

Ehy, salve a tutti!
Ho finito a quest'ora della notte (precisamente, alle 02:02!) questo capitolo. Finalmente conosciamo il motivo della nascita di questa terza edizione della memoria! Sorpresi? Spero di sì ^^.
Assieme a questa sorpresa possiamo notare come alcuni tributi si stiano muovendo già da adesso, in più, nel precedente capitolo non vi ho avvertiti che non farò più 6 pov, ma 5 visto che in effetti ho 19 tributi, mentre gli altri 5 sono bot (che, ricordo, sono le ragazze dell'1, 6, il ragazzo dell'11 ed entrambi del distretto 9), sto comunque cercando di "caratterizzare" anche loro seppure la precedenza l'avranno sempre i vostri.
Ammetto che per l'ultimo POV non sapevo chi inserire, indeciso tra Gerald, Karma o Jack, ma poi ho optato per Caitlin visto che avrebbe resistito di più.
E, wow! Per una volta non aggiorno dopo un mese!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e, avvisino piccolino: ho notato che non tutti hanno visto che ho aggiornato il precedente capitolo, quindi vi avviso qui per dirvi che, in caso non l'abbiate letto, il capitolo del treno è stato già postato!
Adesso vado, che ho sonno. Vi ringrazio per tutto il supporto che mi state dando! A presto!
Sasi02



Alleanze (non definite):

I Favoriti: Hubert, Chanel (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Gerald, Sheena (Distretto 4).
I Silenziosi: Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10).

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Capitolo 7
*** Cercasi alleati ***


Hunger Games - Capitolo 5 Palestra
Secondo Giorno



Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7



Perché deve esserci anche quella puttana di Altaria insieme a noi? Da quando siamo qui non ho fatto altro che ignorarla e fulminarla appena il mio sguardo ricadeva sul suo. La detesto con tutto il cuore e, la cose peggiore, è che Johanna non capisce di aver affidato Lydia nelle mani sbagliate. Cazzo, questa donna se potrebbe ci ucciderebbe tutti e due con un coltello nel sonno, in più so che per colpa di questa stronza la madre della mia compagna è gravemente ferita ad una gamba, spero possa riprendere a camminare o prima di andare in arena le regalerò un dolce e violento pugno sul volto.
L'ascensore si apre e, davanti a me, posso analizzare tutta la palestra che dovrà sopportarci per altri cinque fottuti giorni. I tributi già presenti ci notano all'istante, per ora non stanno facendo nulla, forse perché dobbiamo aspettare l'istruttore prima di allenarci. Tutti notano che assieme a noi c'è anche l'accompagnatrice, alcuni la ignorano, altri invece rimangono ammaliati dalla sua presenza, altri invece, che hanno il mio appoggio, limitano a guardarla disgustati.
Non soltanto Altaria riesce ad avere i riflettori puntati su di sé, anche Lydia ottiene delle occhiate preoccupare e dispiaciute. Stringo forte i pugni al pensiero: dovrebbe vedere ciò che tutti stanno provando per lei, non merita di essere qui, è troppo giovane ed anche troppo piccola! In più è in balia di una belva come Altaria, è davvero coraggiosa se riesce a sopportarla, soprattutto perché quando il proiettile ha colpito sua madre lei c'era. Lei ha sentito dal vivo tutte le urla che poi hanno attirato l'attenzione al Distretto 7, lei era una testimone. L'accompagnatrice, invece, pretendeva di aver ragione, che andasse all'inferno, glielo auguro con tutto il cuore, magari quando sarà anche il mio turno di arrivare dall'altra parte dei cancelli in fiamme, festeggerei il mio benvenuto menandola di santa ragione.
Come lei vorrei tanto menare tutti gli altri capitolini, ma attualmente, per quanto mi riguarda, Altaria è decisamente la peggiore di tutte.
-Ti affido per questo momento Lydia. Raggiungi gli altri tributi e appostatevi assieme sopra al numero del vostro distretto. Non dovrebbe essere difficile per te visto che ci vedi.- Al suo ultimo commento poco carino mi sfugge un ringhio, lei però lo nota ed accentua ancora di più la sua espressione maligna, ricolma anche di un pizzico di superbia.
Prendo per mano Lydia, lei non credo abbia ancora capito dove siamo finiti, forse dovrei dirglielo appena arriveremo lì, mancano ancora molti distretti, c'è tempo.
Quando mi apposto al mio numero, con accanto a me Lydia, posso notare con la coda dell'occhio il ragazzo del Distretto 2 guardarci con un espressione da analizzatore negli occhi. Sembra stia sudando, forse non riesce a reggere il peso della situazione oppure si è lasciato impietosire dal bel faccino di Lydia? Non ne ho idea, non voglio pensare neanche che dovrà affrontare l'arena.
Mi abbasso alla sua altezza, sistemandole qualche ciocca bionda che le ricade sul volto, è davvero una bambina carina. Poteva essere la mia sorellina per quanto mi riguardi.
Avvicino la mia mano alle labbra e tossisco, la prima chiusa in pugno, Lydia capisce che io mi trovo a pochi centimetri da lei nonostante le abbia mollato la mano.
-Siamo al centro di addestramento, Lydia. Ascolta attentamente ciò che l'istruttore dovrà dirci. Quando terminerà, tu ritornerai da Altaria e..-
-N-No!- La mia compagna mi interrompe in un sussurro imbarazzato, congiungendo poi le sue stesse mani e stringerle, scuotendo in modo repentino la testa. Cosa significa "no"? Non vuole andare da Altaria? Mi volto verso l'accompagnatrice che in questo momento è distratta. Stronza, cosa le hai fatto?!
Sto per alzarmi quando Lydia mi tira il manico della divisa, stringendo con tutte le sue forze. Ripongo nuovamente tutta la mia attenzione verso di lei, ritornando alla sua altezza.
-Voglio allenarmi anche io... Sono brava ad arrampicarmi e usare i coltelli da lancio...- Rivela improvvisamente, non risparmiandomi un ansimo di sorpresa. Davvero riesce a fare tutte queste cose nonostante la sua cecità? E' un'assurdità, forse poteva farlo da piccola, quando riusciva ancora a vederci, ma adesso è praticamente impossibile. Devi pur sempre vedere dove si trova il bersaglio, così come dovrai appoggiare la mano su un ramo. In più, lei ha perso la vista proprio perché è caduta da un albero, incastrando gli occhi in due rami. E'... orribile, non glielo permetterò!
-Senti Lydia, io ti proteggerò.- A quella rivelazione lei sussulta, guardando verso la mia direzione con un espressione sorpresa. -Non hai alcun bisogno di scomodarti, ci sarò io e più tardi cercherò degli alleati per l'arena. Tu pensa soltanto a riposare, va bene?- Le assicuro, cercando di essere il più convincente possibile. Spero che possa capirmi, anche perché non vorrei apparire come un ragazzo gentile o robe così agli occhi degli altri tributi, voglio soltanto che Lydia non possa avere una morte orribile al bagno di sangue. Sarà sicuramente un avversario facile a cui puntare, non permetterò ai miei avversari di toccarla neanche con un dito.
Vedo che per un attimo tenta di ribattere, ma poi chiude velocemente le palpebre, probabilmente ci sta riflettendo. La sua espressione sembra affranta, ma termina tutto soltanto con l'annuire silenziosamente e voltarsi dall'altra parte, verso la postazione dell'istruttore.
Mi dispiace di averle privato l'occasione di allenarsi, ma non ci sarebbe mai riuscita. Anche con la sessione che avremo con gli strateghi tra qualche giorno, cosa potrà dimostrare? Il lancio del pugnale? Rischierebbe di colpire alla cieca. Non posso permetterle di avere anche degli incidenti di percorso qui a Capitol, da ora in poi vorrei esserle il più vicino possibile e distaccarmi soltanto quando dovrò allenarmi e andare alla caccia di qualche alleato.
Il piccolo discorso tra me e Lydia però sembra aver dato i suoi frutti con il tempo visto che gli ultimi tributi arrivano e si appostano velocemente alla loro postazione. Accanto a noi ci sono i tributi del 6 e dell'8. Il ragazzo del 6 sembra fin troppo calmo, mentre i due dell'8 dimostrano una certa sicurezza sul loro volto. Beati loro, io non so davvero come posso reagire a tutto ciò, sono soltanto un bulletto che ama punzecchiare la gente e prendere a botte. Nient'altro.
Come i tributi arrivano, l'istruttore, un uomo alto e piazzato dall'espressione decisa, prende posto a ciò che gli spetta, cominciando a spiegarci a grandi linee ciò che dovremo fare per il resto dei nostri giorni qui.
Sono vietati gli scontri e i litigi tra tributi che possano ferirci, ma possiamo allenarci con diverse armi con altri tributi, ovviamente senza provocare delle ferite. Possiamo usufruire di qualsiasi zona, ci sono postazioni di ogni tipo e se vogliamo allenarci in singolo avremo degli avversari artificiali, riceveranno il colpo subito, ma noi invece non potremo ricavarne dolore, ovviamente. Al termine dei cinque giorni di allenamento, avremo una sessione di esame e verremo valutati tutti dagli strateghi con un voto che varia dall'uno al dodici.
Terminate le spiegazioni, l'istruttore ci congeda e ci lascia ai nostri allenamenti. Prima di tutti, posso notare come il branco di favoriti, escluso il ragazzo del Distretto 2, cominci a prevalere sulle postazioni delle armi.
Con gli occhi tento di cercare da qualche parte l'accompagnatrice, fin quando non la vedo chiacchierare con l'istruttore per un breve istante, poi, si avvicina subito.
-Allora, Lydia, farai ciò che ho detto?- Mi accovaccio di nuovo all'altezza della mia compagna, questa volta sembra essersi ripresa fino a pochi minuti fa, sembra aver compreso la situazione.
Le scuoto una mano sui capelli, poi, appena quella vipera di Altaria arriva per congedarla, (ovviamente non le risparmio una forma d'odio), Mi dirigo verso la postazione che privilegio, ovvero l'ascia. L'ho sempre usata per scopi manuali, ma non ho mai aggredito una persona con questo. Credo che aggredire sia fin troppo pacifico, correggerò con la parola uccidere.
Quando mi avvicino mi metto subito in postazione, reggendo facilmente una delle varie asce presenti, l'ologramma di una sagoma maschile comincia ad avventarsi contro di me con un ascia tra le mani, quindi è una lotta alla pari. Al suo primo colpo riesco a difendermi con l'ascia, parandomi senza alcun problema. L'ologramma indietreggia per un attimo ed io ho il tempo di colpirlo con un'asciata secca, quando l'arma va a contatto con i pixel dorati, da lì l'ologramma si frantuma in mille pezzi e delle farfalle artificiali volano per tutta la palestra, scomparendo dopo una decina di secondi. Rimango un po' incantato da questa visione, proprio quando una di queste farfalle va in mille pezzi, non posso far altro che sgranare gli occhi nell'assistere ad una delle postazioni che, in questo momento, sta dando alla luce migliaia di insetti volanti.
Poso l'ascia al suo posto e corro velocemente nella direzione delle armi da lancio, lì, il ragazzo del Distretto 3 riesce a non mancare un bersaglio. gli ologrammi cominciano ad attaccarlo, ma il rosso si rivela molto abile da schivare i vari pugnali o frecce che tentano di colpirlo, quasi sempre termina con la vittoria del ragazzo. Ciò che mi colpisce è la sua espressione indecifrabile e concentrata, non si fa scrupoli nel colpire i vari bersagli.
Dopo una manciata di minuti ne esce da lì vittorioso, poggiando nuovamente i pugnali al suo posto, mi avvicino senza sembrare brusco come mio solito, voglio che mi insegni. Sono bravo nell'ascia, ho usato nella mia vita coltellini da manico, ma voglio migliorare, l'ho giurato a me stesso da quando ho messo piede qui. Tornerò a casa e rivedrò mia madre dopo tutta questa merda che stiamo sopportando!
Il tributo del 3 mi nota velocemente, gli occhi rossi e impenetrabili mi stanno scrutando da capo a piede. Non sembra intenzionato a parlarmi. Che palle, mi tocca fare la prima mossa.
-Sei davvero bravo, amico.- Farfuglio cercando un metodo di approccio, ma di tutta risposta il ragazzo alza un sopracciglio. Non è andata bene, quindi? No, devo riprovarci. -Te la cavi, poi il tuo look è davvero inusuale, un po' come il mio, hai capito ciò che intendo?- Mi sento davvero ridicolo in questo momento, è così strano cercare di parlare con gli altri tributi, non è la stessa cosa come adocchiare qualche tizio a scuola e scroccare qualcosa da mangiare.
-No, non ho capito.- Risponde freddamente il rosso, senza tradire la propria facciata. Mi fa incazzare, ma al tempo stesso voglio assolutamente che lui si proponga nell'aiutarmi.
-Cazzo, amico, non ci arrivi proprio.- Con una mano mi gratto velocemente le tempie, assumendo un espressione deludente. Così magari potrà sentirsi meno figo di quanto appaia, magari. Ho capito, devo andare dritto al punto. -Voglio che tu mi insegni a lanciare i pugnali. Io ti insegnerò ad usare l'ascia.- Sputo tutta la verità in faccia al ragazzo del 3, un po' a modo mio seppure io non sia la persona più fine ed educata di questo mondo.
Lui guarda per un attimo verso la vasca dove alcuni tributi stanno cercando di imparare a nuotare, il suo prossimo obbiettivo è lì? -Se vuoi possiamo andarci insieme.- Questa volta tento di usare un tono molto più calmo e, in modo super velato, gentile. Non sarò mai ciò che sperate!
Il rosso sbuffa infastidito, gelandomi con il solo sguardo.
-Non c'è alcun modo per liberarmi di te?- Replica bruscamente, mentre io con un sorriso a trentadue denti scuoto il capo, ottenendo soltanto uno sbuffo.
Si avvicina a me e mi porge la mano, guardandomi dritto negli occhi: deglutisco un attimo, sembra davvero serio questo ragazzo. Non dovrei andarci alla leggera, credo di essere stato benedetto dagli dèi. In più non vorrei neanche essere uno di quei bersagli, sono sicuro che farei una bruttissima fine.
-Il mio nome è Killian. Ti aiuterò soltanto ad una condizione.- Appena sto per ricambiare la stretta ritrae la mano, guardando dritto verso i favoriti, poi su di me. -Mi servono degli alleati.- Riesce soltanto a dire quello, capisco cosa voglia intendere.
Gli stringo prontamente la mano, sollevato. Beh, ne hai appena trovati due.
-Guarda caso, anche io ne stavo cercando qualcuno. Pronto ad imparare qualcosa dall'altro?- Ribatto prontamente, ma il rosso finisce semplicemente per ignorarmi e raggiungere la postazione dove poco prima ho fatto scintille. E' ora che le tue tecniche vengano messe in mostra di nuovo, Cedric.


Rose Green, Tributo del Distretto 11


In lontananza noto la bimba del 7 andare via insieme alla sua accompagnatrice, guardo in basso verso le mie scarpe, avrei voluto tanto parlarle da dodicenne a dodicenne, capire se le sue sensazioni ed emozioni coincidano con le mie. Ho paura, davvero tanta, da quando sono arrivata a Capitol ricollego tutto a mia sorella Violet e di notte finisco con il piangere con la testa sul cuscino, bagnando la fodera con le mie lacrime calde.
Non mi sono mai affidata a Konnor, ho paura di lui, ha ripetuto molte volte che non avrebbe esitato ad uccidere tutti pur di tornare a casa. Aveva puntato il dito contro di me oggi, a pranzo, io non voglio assolutamente essere una delle sue vittime, così come non voglio essere una delle vittime dei favoriti. Ho paura per quanto riguarda le ragazze, mi sto allontanando parecchio da loro, mi ricordano quelle streghe che hanno torturato mia sorella per giorni prima di zittirla una volta per tutte.
La ragazza dell'1 è sicuramente quella che dimostra di più la sua superiorità verso gli altri tributi, le altre due, invece, si limitano a perfezionare i loro talenti in questo momento.
Posso scorgere dalla mia postazione medica una breve lotta tra le due: la ragazza del 2 sfodera una lancia, mentre la ragazza del 4 un tridente, classico per il suo distretto. Sembra che la seconda abbia avuto la meglio, ma il tributo del 2 esita un attimo prima di complimentarsi con lei. Come potranno essere un'alleanza solida se non si fidano ciecamente uno dell'altro? Esitando anche un ringraziamento? Siete così avidi anche con i vostri stessi simili? Non me lo spiego.
E' meglio pensare a me piuttosto: davanti ho varie piante ed erbe mediche, in questo momento ho un'echinacea davanti ai miei occhi. Sarà sicuramente utile per far passare un raffreddore o un mal di gola. Il mio sguardo incrocia anche la Melissa, un tipo di pianta che riesce a gestire la tensione del momento, non so quali tra questi fiori potrei ritrovarmi in arena. Anche la Valeriana sarà utile se non riusciremo a dormire durante le prossime notti, forse potrei proprio prenderne una e poggiarla sul comodino della mia stanza. E' un fiore davvero delicato e splendido da vedere.
Il mio sguardo punta anche al the verde, ma non credo di essere in grado di farne uno, magari qualche altro tributo ci riuscirà. In effetti, guardandomi attorno, anche la ragazza del distretto 3 ha avuto la mia stessa idea e sta spalmando qualcosa sul terreno, sarà un'arte medica superiore alle mie conoscenze? La mia famiglia è pratica poiché possediamo un bel giardino ricolmo di fiori, potrei dire che ci passavo tutta la mia vita in quella zona verde e colorata prima di giungere in questo luogo.
La ragazza del distretto 3 nota la mia presenza, guardandomi con un rossore tra le gote. Alla sua reazione finisco per arrossire anche io, imbarazzata e timida al tempo stesso.
Appena sposto lo sguardo altrove, lei sembra avvicinarsi di più a me, con cautela. Guarda verso i fiori che poco prima ho esaminato, avvicinando il naso verso essi ed olfattare il dolce odore. Forse anche a lei piacciono i fiori...
-Anche tu sei una guaritrice?- Le domando a bruciapelo, senza pensarci due volte. Il rossore ricompare sul mio volto, ma questa volta è più leggero, sono consapevole di aver mirato alla sua attenzione.
Lei si volta piano verso di me, incerta nella sua risposta.
-Io... non saprei. So distinguere le piante velenose da quelle pure, ma... sono alle prime armi se devo usarle per curare qualcuno. Non l'ho mai fatto.- Mi spiega timidamente il tributo, non smettendo di fissare i fiori con un bel sorriso. -Sai... al Distretto 3 i fiori sono davvero rari. Non trovi anche tu che siano splendidi?- Mi domanda non staccando gli occhi dai petali freschi che invadono questa zona. I suoi occhi luccicano, è sincera, le piacciono davvero i fiori.
Io li ho sempre coltivati assieme alla mia famiglia nel mio giardino, loro non hanno una serra tutta loro? Pensavo di sì...
-Anche a me piacciono i fiori. Non avrei mai pensato che potessero servirmi in una situazione del genere.- Ammetto sinceramente, calma assieme alla mia nuova compagna. Spero di superare le mie stesse aspettative e riuscire a padroneggiare al meglio il mio talento, forse avrò tempo anche per imparare a costruire una fionda o una cerbottana in caso di pericoli. So di non essere adatta al combattimento, ma potrei comunque rimanere da sola durante il campo di battaglia, quindi un'arma per difendermi è sempre accettata da me. Anche se... il sangue... non so come riuscirò ad affrontarlo, non voglio pensarci.
Caccio via quest'ultimo pensiero, mentre la mia compagna stacca uno dei fiori, poggiandolo poi sui miei capelli scuri.
-Sei davvero carina!- Esclama gentilmente la mia nuova compagna, provocando in me un ulteriore imbarazzo. La ringrazio, lei è cosi bella.
I suoi capelli sono biondi, la sua pelle è molto più chiara della mia ed ha una fortuna nel possedere degli occhi così chiari. Spesso la mia gente viene discriminata soltanto per il colore della pelle, io non so cosa possiamo aver fatto di male, ma credo che tutti meritiamo di essere felici e di non ricevere nessun tipo di discriminazione, essere sè stessi, piacersi così come siamo. La mia nuova amica sembra del mio stesso parere, o mi avrebbe evitata come la peste.
-Il mio nome è Odette, comunque.- Si presenta la mia nuova amica, non abbandonando il suo semplice sorriso. C'è qualcosa che non va, sembra malinconico, ma al tempo stesso fragile e delicato. Che sensazione strana...
-Io sono Rose.- Rispondo educatamente, rivelandole il mio nome. La bionda sorride nuovamente con la sua unicità, i suoi occhi ritornano al precedente barlume. Le sue iridi celesti in questo momento sembrano un cielo con delle stelle cadenti...
-Come rosa? Tu e i fiori siete legati, Rose.- Mi fa notare lei, non mi sono mai posta questa domanda effettivamente, è comica come situazione. Anche i miei genitori hanno nomi collegati ai fiori, anche mia sorella Violet rappresentava la viola...
Una lacrima solca la mia guancia, per mia sfortuna Odette riesce a notare quella goccia, io però la scosto subito. Adesso è visibilmente preoccupata per me, cosa faccio? Non voglio darle preoccupazioni inutili, questo è un peso che dovrò affrontare da sola, sarà la dimostrazione della mia forza!
-Tutto bene?- Annuisco velocemente al tono di Odette, la quale cede subito al mio gesto. So che mentire è sbagliato, ma per ora voglio soltanto affidare questo pensiero a me stessa, se qualcuno scoprisse che io rimanga traumatizzata ripensando alla fine di mia sorella nessuno vorrebbe quasi rimanere al mio fianco, la situazione più critica sicuramente sarà per quanto riguarda la mia emofobia... riusciranno ad accettarmi anche per questo, come Odette sta facendo adesso? Che guaritrice sarebbe una come me, io, che dovrei essere di supporto, tremare alla vista del sangue, dalla ferita del mio alleato in pericolo di vita. Questi Hunger Games mi metteranno sicuramente alla prova ed io cercherò di superare tutte le aspettative che mi verranno richieste, posso farcela, sono fiduciosa!
Io ed Odette ci alziamo quando una sagoma gigante scivola per terra nella postazione accanto alla nostra, una basata sugli scontri fisici.
Il tributo maschile del Distretto 2, Achille, è a terra dopo che un ologramma di un ibrido a forma di drago non lo ha colto di sorpresa. L'impatto ci ha sorprese davvero tanto, si sarà fatto male? Anche nelle altre postazioni il rumore ha ottenuto una certa attenzione, ma i tributi rimangono fermi ed impassibili, altri invece continuano con i loro allenamenti, come la ragazza del distretto 10.
Il mio istinto mi dice che devo andare a controllare, infatti, senza che neanche potessi accorgermene, tento di correre verso la direzione del tributo, dietro di me posso sentire i passi di Odette, non sta correndo, si sta limitando ad ottenere un passo maggiore.
-E' tutto apposto..?- Domando preoccupata esaminando il colpo del tributo maschile, sembra non aver causato un danno critico, ma comunque il dolore non credo che passerà subito. Credo ci vorrà un po' di ghiaccio per velocizzare il tutto.
Il grande tributo mi fissa impenetrabile, ammetto di essere parecchio terrorizzata da quello sguardo, tant'è che indietreggio lentamente, pensando di aver dato fastidio.
Lui scuote silenziosamente la testa, continuando a guardarmi e non staccare gli occhi neanche per un secondo. Cosa sta succedendo? Mi ha forse presa per una statua? Per sua sfortuna non lo sono.
-Sei gentile.- Commenta all'improvviso, senza nessun segnale. Anche il suo tono accompagnato da quelle parole si addolcisce, sul mio volto appare uno dei miei medesimi sorrisi, sono felice di avere questa presentazione. Vorrei apparire seriamente gentile ed amabile con tutti, forse sarei diventata anche amica di moltissime altre persone in questo momento, in un contesto diverso. E' davvero un grandissimo peccato...
-Passerà. Sono un uomo resistente.- Mi assicura il giovane dalla pelle scura, se è questo che dice allora non avrò più nessun motivo per preoccuparmi. Sarò fiduciosa sulle sue parole, poi, sicuramente sarà alleato con le favorite di cui temo, quindi non credo sia stata una mossa saggia preoccuparmi per il compagno di un mio avversario. Cosa fai, Rose?!
Odette arriva soltanto adesso, non credevo fosse così lenta. E' un po' ansimante per la veloce camminata che ha fatto, mi chiedo se stia bene, ma comunque potrebbe anche essere che non sia abituata a muoversi così velocemente, sarebbe davvero un problema in arena...
-Voi due siete delle guaritrici? Vi ho viste prima in quella zona.- Proclama nuovamente il tributo del Distretto 2, indicando il luogo da cui siamo arrivate.
Faccio per rispondere, ma Odette poggia entrambe le mani sul mio braccio, tirandomi lievemente a sé. Cosa succede?
Sta guardando il ragazzo come se stesse vedendo qualcosa di pericoloso, ma non è così, lo noto, ha un animo nobile e dolce!
-Rose, andiamo via da qui...- Sussurra a bassa voce, abbastanza da non farsi sentire dal ragazzo del 2. Non vedo che problema possa esserci, perché è così spaventata? Forse perché è un favorito? Può darsi, nonostante tutto anche io sono spaventata dalle ragazze dell'1, 2 e 4.
Il tributo del distretto 2 nota il disagio della bionda, lui sospira amaramente, cercando di avere un espressione molto più docile rispetto a quella con cui si è sempre visto, ovvero, spavaldo e agghiacciante.
-Non ho nulla a che fare con gli altri favoriti, i loro ideali non corrispondono ai miei.- Ammette solenne, ottenendo curiosità sia da me che dalla mia nuova amica. -Io non me la cavo con le piante, ma posso combattere in arena.- Comincia a parlare il ragazzo, nella mia mente mi balena soltanto questa idea: ci sta appena proponendo un'alleanza? Guardo in direzione di Konnor, il mio compagno di Distretto. Ho paura di lui e sembra che non abbia intenzione di allearsi con nessuno, Odette invece non sembra molto vicina al suo compagno di distretto. Forse dovremo accettare la sua proposta?
-Ci proteggerai?- Odette mi strappa le parole di bocca, Achille si alza per poi inchinarsi subito dopo, il capo rivolto verso il terreno e la mano salda sul pavimento.
Sto per dirgli che non è necessario dircelo così, ma lui mi supera per quanto riguarda in velocità.
-Io sono un uomo d'onore, userò la mia spada per proteggere coloro che hanno bisogno di protezione.- Dice con un tono serio, così serio che io ed Odette ci guardiamo per un istante. Potremo aiutare davvero il nostro nuovo amico, è vero, significa che sto conoscendo degli amici che poi perderò in arena... è così triste, pensandoci.
-Va bene, Achille. Ti ringrazio per la tua nobiltà.- Commenta Odette, rivelando il nome del tributo. Quindi si chiama Achille? Che nome insolito...
Il nuovo arrivato del nostro trio mi guarda nuovamente, come per attendere risposta, non me lo faccio ripetere più volte. Questa sarà una rivolta, una dimostrazione sociale dove anche un ragazzone del 2 ed una minuta bambina dell'11 possono collaborare insieme!
Annuisco sicura, non tradendo il mio sorriso.
-Sono pronta!- Esclamo determinata, sono sicura che avrò molte cose da fare da ora in poi.


Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8


Non ci posso credere, sono stata letteralmente piantata in asso da Oscar. Sembrava davvero che stesse nascendo un legame tra noi due, invece fugge dalla prima mora che gli capita a tiro, guardali lì come stanno lottando insieme, spero che Daisy possa rompergli la faccia. Che urto! Sono davvero infastidita in questo momento. Mi sento esclusa.
Mi avvicino alla postazione delle armi dove ho i favoriti al mio fianco, loro non mi degnano di uno sguardo ed io faccio lo stesso con loro, guarda caso, tra due postazioni più in là, c'è il mio dolce e amabile compagno di Distretto.
Credo di essermi un po' affezionata a lui in questo tangente e non va bene, non voglio mostrare la mia vulnerabilità in un campo dove questa verrà calpestata con tutte le tue forze, sono sicura che gli avversari prenderanno nota dei tuoi panni più deboli, soffocandoti con essi. E' davvero brutta come situazione, ma forse Oscar ha agito di strategia come giusto che sia, dovrei farlo anche io e dimenticarlo una volta per tutte.
Che peccato, è stato così gentile con me e ieri mi ha fatto davvero dei bei complimenti per quanto riguardava i nostri abiti alla sfilata, anche lui non era niente male, ammetto che insieme saremmo stati proprio un bel duo, e non parlo dei complimenti estetici che ci danno quasi ogni giorno, sembra che siamo dei degni rivali per i tributi del distretto 4.
Caratterialmente potrebbe sembrare, come me, freddo e cinico, ma in realtà si è dimostrato super gentile nei miei confronti e ho conosciuto un po' di più del "paparino" del distretto. Mi ha raccontato del suo passato, di come per lui fosse stato difficile dire addio all'amore della sua vita, di come sia doloroso lasciare Harry da solo al distretto 8, nelle mani della babysitter. Non poterlo abbracciare, toccare, baciare, insomma, i soliti elementi dove in questo caso vengono ritenuti indispensabili per ovvie ragioni.
Anche a me manca tantissimo la mia famiglia, così come i miei amici. Mi chiedo cosa abbiano pensato in questi due giorni della mia completa assenza, sarò apparentemente silenziosa e introversa, ma nelle loro vite sono parecchio presente. Chi riuscirà a calmare gli animi del gruppo ora che io non ci sono più? La mia famiglia riuscirà ancora ad essere silenziosa a lungo, oppure si aggiungerà alle famiglie dei ribelli? Spero di no, non vorrei assistere ad una probabile uccisione dei miei genitori. Non so neanche se potrò assisterlo visto che io, sicuramente, sarò la prima vittima di una futura guerra nazionale. La prima insieme a queste ventitrè persone rinchiuse in un'arena insieme alla sottoscritta, la vita doveva riservarci davvero questo posto. Non potevo essere qualcun'altro? Magari, chessò, una ragazza completamente normale? Che vuole soltanto studiare, concentrarsi sui propri hobby, raggiungere la laurea, innamorarsi dell'amore e avere una dolce famigliola felice e allegra fino al resto dei miei giorni? Ovviamente quella fortunata non sarei di certo io. "Puoi farcela Brooklyn", mi dicevano. Riempirei di sberle tutti i concittadini del mio distretto, non pensavo che mi avessero presa sul serio. Sono sicura di avere delle doti atletiche promettenti, così come io sappia usare coltelli o colpire con la mazza, a proposito, quanto sarei figa se riuscirei a sconfiggere qualche ologramma con quest'ultima arma? Avrei gli occhi di tutti puntati addosso, magari diranno "wow, è davvero brava, facciamocela alleata!", sarò nella lista di tutti ed io, come una star, rifiuterò caldamente ogni invito, perché io sono io, me la cavo benissimo anche da sola.
In realtà non è vero, ho un disperato bisogno di parlare con Oscar al più presto. Difficilmente riesco a rimanere a mio agio con qualcuno, sono una ragazza fin troppo selettiva e il mio nuovo compagno di avventure disastrose ha superato tutti i test possibili. Forse mi ci sono affezionata troppo, o forse...
Punto per un attimo la direzione del mio sguardo verso lui e la ragazza del 10. Sta cercando di costruire una trappola per animali, forse il suo obbiettivo è catturare qualche coniglietto per arrostirlo? Mi domando se ci sono animali come cinghiali nell'arena. Avranno un aspetto delizioso.
Più che la trappola, senza rendermene conto, concentro la mia concentrazione sul volto del mio compagno: la sua fronte è sudata, i capelli neri sono disordinati dopo la sua precedente sessione con Daisy, mentre quegli occhi simili al ghiaccio interrogano tutto ciò che vedono, il suo corpo è seduto per terra, ma è massiccio, resistente, tonico.
Mi ritrovo ad arrossire senza alcuna ragione apparente, a cosa stai pensando, Brooklyn?! Credi davvero che una cosa del genere sia ammissibile!? Può darsi che io mi sia innamorata, forse? Andiamo, è un padre, non posso permettermelo!
-Ehm, ci vuole ancora molto?- Una vocina rieccheggia nelle mie orecchie, mi volto sia alla mia destra che alla mia sinistra, ma non intravedo nessuno. Devo essermelo immaginato, non ci sono altre spiegazioni.
-Io sono qui!- La vocina ritorna nelle mie orecchie, questa volta più arrabbiata. Cosa succede? Sto diventando anche io matta, per caso? E io che pensavo fossi l'unica sana di mente qua dentro! Con una storia normale, un carattere normale ed una personalità normale. Li avete visti i ragazzi del 12? O il ragazzo del 5? Per non parlare di mister narcisista dell'1.
-Sono qui sotto stupida giraffa!- Qualcosa mi pesta i piedi provocandomi un piccolo dolore, ma non così forte da urlare.
Ascolto la vocina nella mia mente e, quando abbasso lo sguardo, mi accorgo solamente adesso che tutto ciò non si trovava nella mia immaginazione, ma nella realtà.
La ragazzina del distretto 12 è davanti a me, ha un espressione arrabbiata in volto, sicuramente perché non l'avrò notata quando mi ha parlato la prima volta. Ha le guance gonfie e le mani sui fianchi, mentre il piedino si abbassa e si alza ripetutamente. -Ti levi?- Mi chiede bruscamente, mentre io non posso far altro che assecondarla, facendola passare.
La corvina sbuffa infastidita, prendendo una di quelle asce piccole e leggere, si mantiene poi con l'arma, guardando verso la mia direzione. -Non dovresti fantasticare durante la fila. Sai, se vuoi diventare una scrittrice, vieni da me quando aprirò la mia casa editrice.- Commenta a caso, pensando che io stessi facendo chissà cosa.
Scuoto la mano velocemente, non vorrei essere fraintesa e in effetti questa tizia mi sa tanto di essere distratta, l'ho notata poco fa quando l'istruttore ci stava spiegando cosa possiamo e non possiamo fare quando siamo presenti in palestra, lei era praticamente distratta per tutto il tempo. Come lo faccio a sapere? Bhe, lo sanno tutti, ad un certo punto interrompeva ogni due quarti per rispiegare. "Non ho capito", era questa la sua banale scusa.
-Credo tu mi abbia fraintesa.- Ribatto un po' imbarazzata, ma soltanto ripensando a ciò che effettivamente stava proiettando la mia mente poco fa. Sono sempre stata una ragazza libera in amore, ma effettivamente è la prima volta che riesco a provare queste sensazioni.
Come se fosse un radar che percepisce le palpitazioni del cuore, la ragazza del 12 posa velocemente l'ascia al suo posto, facendomi sedere su una panchina. Lei fa lo stesso, porgendomi la piccola mano.
-Piacere Maya Nelson, futura scrittrice e star del mondo letterario. Ho vissuto abbastanza fantasie mentali, pure e perverse, che ho notato una crisi soltanto a guardarti poco fa. Stavi arrossendo, e non dire che non l'ho notato solo perché la tua pelle è scura! Anzi, non ti giudico per questo, sei così bella! Maledetta, perché!?- Sbraita all'ultimo, cos'ha contro di me adesso? La ragazzina che dice di chiamarsi Maya si lascia sfuggire una piccola risata imbarazzata, adesso è lei ad agitare la mano come se nulla fosse. -Scusa, mi scappa. Sai sono abbastanza schietta da dirti che rosico per il tuo aspetto.- Rivela successivamente, è un modo un po' sgarbato per farsi gli affari degli altri, in più questo non è un salotto, ma un centro di addestramento, quindi mi chiedo cosa voglia proprio da me...
apprezzo però l'onestà e la semplicità, seppure Maya sembra rivelarlo in un modo altrettanto maleducato e poco consono, non rispettoso.
-Non hai alleati?- Svio la conversazione e sembra riuscirci visto che l'espressione di Maya cambia drasticamente: le sopracciglia sono curvate verso il basso, così come le labbra e gli occhi da vipera.
-No! Nessuno mi ha notata! Addirittura il mio compagno di distretto, Karma, è riuscito a farsi come alleato quello psicopatico del distretto 5, Jack! Il mondo sta andando davvero in rovina se nessuno ha notato una bellissima persona come me.- Sentenzia in preda ad una crisi nervosa, ma verso il finale mi guarda con un enorme sorriso, muovendo numerose volte le palpebre. Non starà pensando di aprire un'alleanza con me? Sarebbe interessante, ma cosa potrebbe darmi Maya? Io avevo ancora in mente di subentrare nell'alleanza di Oscar in qualche modo, ma se non mi ha richiesta prima lui un motivo ci sarà. Sento la frustrazione prendere nuovamente il sopravvento, cavolo...
-Qualcosa ti turba?- Mi domanda seriamente Maya, questa volta non sembra scherzare, il suo tono è diverso, ma non è minimamente preoccupata ed è giusto. Mi colpisce soltanto il fatto che abbia capito che c'è qualcosa che non va in me, in questo breve tempo ovviamente, neanche io riesco a capirlo.
Porto una mano dietro la testa, verso la nuca, ripoggiandolo poi sulla panchina e ripuntare la mia espressione verso il mio compagno di distretto. Adesso Oscar sta cambiando postazione, di nuovo. Sta puntando alla vasca, spero non anneghi.
-Ah, davvero? Fai sul serio?- Le parole di Maya riescono a riportarmi verso la realtà, lei adesso ha sul volto un espressione mista alla sorpresa, ma anche maliziosa. Che diavolo ha in mente?
-Non è come pensi!- Tento di giustificarmi, ma sono rossa in volto e credo di aver urlato visto che il ragazzo del Distretto 4 ha puntato la sua attenzione verso di me. Con un gesto della mano lo invito a farsi gli affari suoi, infatti torna ad allenarsi.
-Tu sei... innamorata della ragazza del distretto 10!- Esclama silenziosamente il tributo del 12, cosa? No, non è vero, mi ha fraintesa ancora di più adesso! Sto per replicare, ma lei mi da delle leggere pacche dietro la schiena. -Tranquilla Brooklyn, il tuo segreto è al sicuro con me! Sono dalla tua parte, non ti giudico! Anche il mio ragazzo non è completamente etero, insomma, appoggio con tutto il cuore la vostra comunità!- Questa ragazza sta sparando un sacco di fraintendimenti che non riesco più a fermarla, poi cosa dovrebbe interessarmi dell'orientamento del suo ragazzo? Okay che ha azzeccato, sono bisessuale, ma comunque non è questo il punto! Non mi piace Daisy, per niente, non la conosco nemmeno!
-Maya credo che tu- Aspetta, come sai il mio nome?- Le domando interrogatoria, mentre la corvina dai capelli corti sbuffa in una risata ricolma di superiorità apparente.
Mi guarda dall'alto verso il basso, sorridendomi fiera.
-Una buona scrittrice deve informarsi su tutti i suoi personaggi, giraffa.- Ribatte sia seria, ma anche divertita. E' stramba, ma sta cominciando a piacermi, forse potremo essere amiche, chissà. Sempre se riuscirà a passare le mie selezioni, ma credo che in un contesto come questo io debba saltare a conclusioni che mi porteranno sulle lunghe, ho un urgente bisogno di alleati ed Oscar ormai mi ha mollata. Mi sento delusa.
-Bhe, è possibile nella tua storia che il personaggio di Brooklyn possa essere la co-protagonista di Maya?- Le rivelo indirettamente l'alleanza, lei però sembra capire, forse ho centrato appieno il suo modo di pensare e mi avrà capita al volo, infatti adesso sta sorridendo come non mai, devo averla resa davvero felice per questa notizia.
-Certo, moschettiere Brooklyn, ma rimanga sempre ad un passo dietro di me.- Ribatte superba, sicuramente immaginandosi nelle vesti di una fantastica protagonista.
Va bene così, Maya, per me può anche bastare, almeno sono riuscita a trovare un'alleata che sicuramente non mi annoierà. E' già un passo avanti.


Quinto Giorno
Prove con gli Strateghi


Sheena Deitis, Tributo del Distretto 4


La vita spesso non esaudisce i tuoi desideri, il genio della lampada limita soltanto a tre tentativi di cui due verranno sprecati, il terzo invece verrà scelto da lui, perché? Forse per il fattore che i precedenti due desideri erano inutili da realizzare, un desiderio che potevo facilmente evitare, che potevo raggiungere con le mie sole forze, nulla di tutto ciò era desiderato dalla sottoscritta, non volevo inserirmi in questo pasticcio, gli Hunger Games sono la cosa che non avrei mai desiderato per nulla al mondo.
E' da quando? Quattro giorni, sì, che tutti continuano a farmi complimenti per il mio talento innato per il combattimento, alcuni, addirittura, hanno osato proferire che io mi fossi preparata soltanto per questa occasione.
Sfortunatamente sbagliano di brutto, non sono mai stata affascinata riguardo ai giochi della fame, non li trovo idonei e scatenerebbero soltanto una violenza che non cesserà mai, nessuno può fermare il genere umano, l'odio provoca solo ulteriore odio, questa emozione deve soffocare al più presto prima che le cose possano degenerarsi.
Hanno cambiato la linea della nostra vita, di norma, si dovrebbe morire da anziani nel proprio letto, al calduccio, ignari di raggiungere i cancelli del paradiso, invece gli Hunger Games sono un ostacolo per la vita di molti ragazzi, un altissima muraglia che non vi permetterà mai di respirare ancora altra aria, soltanto il miglior scalatore, il primo che raggiungerà la vetta, potrà continuare la sua vita.
Per gli altri? La muraglia crolla, i macigni cadono sulle teste dei poveri sfortunati, un pezzo della muraglia potrebbe precipitare in un lago ghiacciato, quante persone potevano essere aggrappate in quel punto? Nove? Dieci? Non saprei, sarebbe difficile ipotizzarlo, il vincitore sta soltanto guardando il panorama a cui i suoi occhi stanno degnando tutte le attenzioni del mondo, attratti come una calamita, quella della vita.
Per sua sfortuna, quell'apparenza porterà soltanto ad ulteriori pericoli e muraglie ancora più grandi...
-Ci sei bella addormentata?- Gerald scuote docilmente il mio braccio, ero così persa nei miei pensieri che chissà che apparenza avrò dato. Dovrei ringraziarlo, effettivamente credo sia una delle rare volte dove sogno ad occhi aperti, non pensavo di essere una ragazza così profonda nell'animo.
Soffoco uno sbadiglio, annuendo un po' stanca. In questi giorni sto solamente andando in palestra e passare il mio tempo con i favoriti, ho scambiato quattro chiacchiere anche con i tributi degli altri distretti, ma Hubert ha esplicitamente detto che non vorrebbe dei "casi umani" nella sua alleanza, che noi bastiamo per reincarnare la perfezione. Non mi va molto a genio, ci sono tributi con doti davvero stupefacenti, ad esempio il ragazzo del 3, Killian, che ce l'abbiamo giocato a causa di Hubert visto che da come abbiamo visto si è avvicinato al ragazzo del 7, Cedric, sicuramente saranno alleati.
In questi giorni ho anche visto Achille essere più vicino alle ragazze dell'11 e del 3, ovvero Rose ed Odette. Caitlin ci ha dato la conferma che non vuole allearsi con noi per nulla al mondo, preferendo di salvare le vite delle due ragazze. Quindi, abbiamo perso un altro tributo dalle doti quasi perfette.
Altri tributi non hanno catturato la mia attenzione, ho notato varie alleanze, mi sono stupita per i ragazzi del 9 e del 12, hanno lo stesso modo di uccidere inquietante, preferiscono torturare la loro vittima prima che l'anima possa abbandonare il loro corpo, è orribile. Io darei un colpo secco, affinché non sapranno cosa stia succedendo, morendo sul colpo. E' un po' come trattare degli animali, mai cibarsi di loro mentre sono in vita.
-Sì, sono solo un po' stanca.- Gli rivelo, mentre mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi, dovrò dire arrivederci a quel divano che mi ha praticamente catturata. Se fosse reale, lo sposerei.
Gerald mi passa un bicchiere d'acqua, lo ringrazio velocemente bevendo tutto in un sorso, la mia gola adesso è fresca e pronta.
-Non dovresti, dobbiamo esibirci davanti agli strateghi oggi. Dobbiamo essere preparati, oggi hai strafato come gli altri giorni?- Mi chiede poi il mio compagno di distretto, di contraccambio annuisco mentre lui mi poggia una mano sulla spalla.
Gerald si è rivelata una bella persona, non un don giovanni come è sembrato alla mietitura, forse il suo intento era proprio quello di ricevere l'acclamo di molti fan e ci è riuscito, a Capitol siamo una delle coppie di Distretto preferiti!
-Hai ragione, ma voglio essere preparata.- Ribadisco al mio compagno, seppure non ami gli Hunger Games cercherò di uscirne, non sarò uno dei tributi caduti, io ritornerò dal luogo in cui sono venuta. I miei genitori mi stanno aspettando e quando tornerò ci faremo tutti insieme una bella pescata di famiglia! Sono sicura che ci divertiremo davvero un mondo.
Gerald annuisce con un assenso, capendo perfettamente ciò che intendo. Non lo sottovaluterò, sarà un alleato formidabile, ma dovrò tenerlo alla larga quando diventeremo rivali. Nessuna emozione di affetto o amicizia riuscirà ad impedire gli scopi dei miei ideali.
Io e Gerald veniamo colti di soppiatto dal nostro mentore, Finnick, la sua pelle dorata è inconfondibile.
-Bene ragazzi, buona fortuna. Cercate di portare a casa il voto più alto che riuscite ad avere!- Ci incoraggia il mentore con uno dei suoi splendidi sorrisi, quelli che riescono ad avere l'attrazione di molte donne. Sfortunatamente, non è il mio caso. Sarò forse apatica? Ho praticamente due fustoni in questo momento al mio fianco, ma sbavarci sopra sarebbe una delle ultime cose che farei. Mi verrebbe da ridere in modo positivo, ovviamente. Mi piaccio anche per questo, riesco a mantenere il controllo in me stessa. Seppure sia una banalità, essere catturati dall'attrazione non aiuterà di certo, impedisce il concentramento.
Io e il mio compagno salutiamo, per ora, Finnick, raggiungendo velocemente il posto prefisso. C'era una stanza chiusa all'interno della palestra che probabilmente adesso hanno aperto.
Mi avvicino all'ascensore e pigio il pulsante, la luce si illumina fino ad arrivare al nostro piano, il quarto.
Io e Gerald sobbalziamo di nuovo visto che troviamo dentro all'ascensore entrambi i tributi del Distretto 6, credo di essere stata fin troppo veloce.
Il ragazzo ha le mani immerse nelle tasche dell'uniforme, la ragazza invece si limita a guardarci come per invitarci ad entrare, anche se la sua espressione è anche un misto di "cosa ci fate lì fermi come due fessi?". Credo che i loro nomi siano Eden e Sophie.
Entro senza problemi seguita dal mio compagno di distretto, di tanto in tanto noto che lancia delle occhiate nella direzione di Sophie, ma lei lo ignora beatamente non facendosi conquistare dal suo fascino. Brava ragazza, vedo allora che non sono l'unica.
Di fianco invece ho Eden, lui sembra molto più sveglio e concentrato della sua compagna, mi ha scrutata praticamente dalla testa ai piedi, non mi guarda come se cercasse di mirare ad un flirt oppure ad un litigio, no, mi sta semplicemente esaminando.
Ciò che più mi colpisce di lui è la sua calma, accompagnata dagli occhi quasi inespressivi, io stessa non riesco a teorizzare a cosa stia pensando in questo momento.
La sua compagna invece è l'esatto opposto: è praticamente trasparente e adesso ha anche iniziato a parlare con Gerald del più e del meno. Il mio amichetto non perde neanche un secondo ad aprire la bocca per darle aria.
Contrariamente ai due, io ed Eden ci ignoriamo beatamente quando finalmente il piano arriva a quello terreno, usciamo velocemente dall'ascensore, ma blocco con un braccio il mio compagno lasciando che i tributi del 6 ci superino.
-Che cosa fai? Sai che dovremo ucciderci?- Il mio compagno mi guarda come se avessi sbagliato qualcosa, forse ho soltanto frainteso la situazione? Hubert è stato chiaro: nessuna compassione verso i nostri avversari. Non dovrei prendere ordini da un biondino so tutto io, ma comunque ha ragione, se non conosciamo gli altri tributi avremo meno pentimenti. Meno pentimenti, più punti per tornare a casa.
-Calma Sheena, ho semplicemente scambiato quattro chiacchiere. E poi, se potrebbe un minimo fidarsi di noi, potremo farli fuori direttamente.- Mi spiega Gerald, forse sto prendendo troppo seriamente questa storia degli Hunger Games, ma... devo prenderla seriamente! Cavolo, quell'espressione da analizzatore stampata sulla faccia del ragazzo del distretto 6 scomparirà! Anche la mia e la tua molto probabilmente faranno la stessa fine, così come la ragazza con cui stavi parlando animamente.
-E' comunque una strategia. Scusa.- Ribatto cauta, cercando di non pensarci troppo. Giorni fa non sarei mai stata così turbata, ma mi rendo solo conto che domani avremo l'intervista e quindi sarà l'ultimo giorno che passeremo da vivi.
Supero velocemente il mio compagno, lasciandolo indietro, non sento alcun rumore quindi starà sicuramente camminando come se nulla fosse successo. Farai così anche in arena, Gerald?
Dopo un po' di tempo, arrivo alla "sala d'attesa", vedo che siamo arrivati un po' in ritardo visto che l'ultimo a varcare la porta è proprio Gerald.
Questa stanza è triste, è stretta e piccola, ci sono soltanto dodici panchine in marmo su cui sederci, una fin troppo vicina all'altra, spesso i piedi tra me e il ragazzo del distretto 5 si sono incrociati, che imbarazzo. Non mi sento a mio agio ad avere Jack accanto a me, ha cominciato a parlarmi dei suoi scherzi di cui non mi interessano granché. Non so quanto un tipo come lui possa sopravvivere in arena, sembra così ingenuo...
Di tanto in tanto lancio delle occhiate verso Killian quando è distratto, vorrei tanto rosicare, ma risulterei infantile. L'idea di volerlo nella mia alleanza era ottima, perché non è stata accettata? Hubert potrebbe anche cadere per mano sua se fosse necessario.
Il distretto 12 è quello che fa sicuramente più rumore, accompagnato da Jack e i battibecchi tra il ragazzo del distretto 11 con quello del 9. Povere Rose e Vivian, non le ammiro per niente.
-Tributi, che le prove di valutazione abbiano inizio. Si presenti il Tributo maschile del Distretto 1, Hubert Diatin.- La voce di uno strategha tramite le casse della stanza cattura tutta la nostra attenzione, il sopracitato si alza velocemente dalla propria posizione, ricevendo anche un "buona fortuna" da parte della sua compagna, ma lui sembra ignorarla.
Darò sicuramente il meglio di me.


Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12


Siamo in troppi in questa stanza, tra un po' la mia testa potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
Non lo dico perché alcuni di loro stanno chiacchierando silenziosamente, scambiandosi consigli su come ricevere un bel voto, ma lo dico perché questa ficcanaso di Maya non smette di borbottare letteralmente accanto al mio orecchio, lamentandosi di come prenderà un brutto voto essendo l'ultima che dovrà esibirsi. Grazie a Dio che tu sia l'ultima, immagina sopportarti fin dall'inizio, soltanto a guardarti ti daranno 1! Non capisco seriamente cosa voglia fare, cosa potrebbe dimostrare una come lei? Sterminare i tributi con la sua voce spacca timpani e irritante? Il nostro rapporto in questi giorni non è migliorato neanche di una virgola, è andato sempre più a scendere in negativo, verso una strada complessivamente sbagliata, ma per me giusta, non merita nessuna preoccupazione da parte mia, spero possa morire il prima possibile. Festeggerò con la coda di un topo quando vedrò la sua faccia proiettata nel cielo!
-Non è giusto, è un'ingiustizia da parte mia! Non sono pronta per un occasione così. Potrei annoiarmi nel frattempo e non mostrate tutte le mie doti.- Continua a lamentarsi la mia compagna di distretto, di contraccambio sospiro nervoso, non nascondendo neanche un po' il mio fastidio, lei però lo ha notato, ma non la tocca minimamente, continua ad essere presuntuosa ed arrogante anche quando sa di potermi dare fastidio. Allora vuole le botte?!
La porta si apre con i due ritardatari del Distretto 4, credono di andare ad un galà? Per favore, non stiamo andando ad Hollywood, ma la causa della nostra morte tra un po' ci valuterà uno ad uno.
Penso di non essere mai stato così arrabbiato da quando sono qui, nei confronti della mocciosa: ammetto di stuzzicarla di proposito, ma non sto tollerando questa sua voce squillante ed acuta.
-Vuoi stare zitta!? A nessuno interessa dei tuoi lamenti.- Sbotto infuriato, catturando la sua attenzione mentre lei mi guarda con un espressione altrettanto arrabbiata, come se avessi invaso un suo spazio personale e che, adesso, voglia cacciarmi a calci in culo. Ma te li do io!
-Cosa vuoi!? Torna ad arrapparti sui tuoi topi, io sto soltanto cercando di liberare l'ansia a modo mio!- Si giustifica la corvina, portando una mano sul suo petto sicura di sé. Come no, magari è per attirare l'attenzione del tizio dell'11, magari, non ci stacca gli occhi da dosso appena abbiamo iniziato a bisticciare. Anzi, credo che ci stia fissando da quando abbiamo messo piede qui.
Non so che problemi abbia, spero stia guardando me e non Maya, perché una come lei è ricoperta da ammiratori segreti? Cos'ha che piace alla gente? Io non vedo nulla di bello in lei, è un'ipocrita, falsa e irritante bambinetta. Si offende se la chiami nana, ma comunque se un'altra donna possiede un davanzale migliore del suo allora è etichettata come "troia da circo", ah, scommetto che qui l'unica non vergine sia proprio tu, puttanella.
Ovviamente ha continuato anche lei ad evitarmi e criticarmi perché sono una pessima persona, mentalmente instabile, ma non è vero, io sono io! Semplicemente me stesso, magari quella con qualche rotella fuori posto è proprio lei.
Spero davvero di esserci quando avverrà la sua ora, davvero. Il sangue che scivolerà via dal suo corpo debole e minuto, i capelli arruffati e spettinati dopo la corsa, la pelle ricoperta di morsi di qualche insetto, gli occhi completamente rossi per il pianto e la bocca spalancata, occupata dall'intestino di uno dei miei adorabili topi, magari riuscirei ad ucciderla con un serpente velenoso, sono bravissimo a socializzare con loro e sono anche i miei animali preferiti! Non sono strano, la mia è soltanto una dote naturale. Io non giudico le persone come invece questa nanetta riesce soltanto a fare.
-Credi davvero che il tuo voto conti qualcosa?!- Ribatto altrettanto infuriato, mentre la mia non-compagna di distretto annuisce con un espressione altrettanto arrabbiata.
-Ovvio che sì! Interessa a me e...-
-A nessuno interessa di qualcuno, qui!- Ribatto bloccandola subito, lei sembra che volesse dire altro, ma scuote il capo non interessandosi minimamente di ciò che le stavo dicendo. Quanto può essere testarda questa qui?
-Invece sì! Alla mia famiglia, a Brian, a Blake, anche a Brooklyn!- Urla rigida lei, cominciando a citare nomi che non conosco, sicuramente tutti fuori di qui, ma credo di sbagliarmi visto che la ragazza dell'8, in lontananza, l'appoggia con uno di quei sorrisi migliori-amiche-per-l'eternità-condividiamo-anche-il-marito-insieme. Odiosa, non capisco come faccia a sopportarla, io e Jack ci troviamo benissimo insieme, Brooklyn dovrebbe stare dalla mia parte!
Provo a ribattere, ma questa volta è Maya che mi blocca. In tutto ciò i tributi hanno gli occhi puntati su di noi, a parte qualcuno dei primi distretti che è già uscito per la prova con gli strateghi.
-Non dire così soltanto perché a nessuno interessa di te, Karma. Non puoi sfogare le tue frustrazioni personali sulle altre persone! Io ho qualcuno, a casa, tu invece? Nessuno! Anche quella morta di fame di tua madre non ti ha mai voluto, per non parlare di tua sorella? Sai, spesso parla con il mio ragazzo e certe volte ha sempre commentato alcuni tuoi lati negativi. Per non parlare di...- Le orecchie cominciano a fischiarmi, non riesco ad udire la voce di Maya perché sento il mio cervello andare completamente in tilt, sto cominciando ad avere degli scatti. E' cattiva, brutale, merita di essere qui, merita di soffrire, merita di passare tutto ciò che sta subendo, lei... merita di morire.
Quando il tributo maschile del Distretto 7 esce per il suo turno, al tempo stesso mi alzo anche io, mi posiziono davanti alla mia compagna e con una mia spinta precipita violentemente sul pavimento, Maya fa per alzarsi mentre nel frattempo tutti sono stati attratti dal rumore.
-Muori...- Sussurro silenziosamente, mentre lei mi guarda inizialmente confusa, poi inizia a sgranare gli occhi e cominciare a tremare.
Non mi interessa, non sento niente, la soddisfazione di vederla sottoterra aumenterà la mia felicità...
-C-Cosa!?- Balbetta lei tradendo la sua ipocrisia di poco fa, adesso sembra che la diva sia caduta dal piedistallo.
-Ho detto che devi morire!- Urlo a pieni polmoni, cominciando a colpirla violentemente sulla pancia con dei calci potenti e serrati, Maya riesce però a coprirsi con le braccia, ma continuo a colpirla talmente forte che pian piano si ritrova con le spalle al muro.
Sta cominciando a piangere e ad urlare, subendo tutto il dolore che le sto mostrando. Ecco, Maya! Ecco! Adesso hai davanti la persona psicopatica che tanto hai desiderato in questa settimana, brutta ciarlatana!
-Piangi, piangi, muori, muori, non meriti niente!- Ripeto aggressivo, ormai fuori di me, non riesco a dare importanza ad alcune urla che non sono di Maya, a dei rimproveri o le minaccie degli altri tributi. Non mi interessa niente, questa ragazza deve morire!
Sto per sferrarle l'ennesimo calcio, questa volta mirato alla sua faccia di merda, ma il ragazzo del distretto 8 arriva velocemente verso di noi, sferrandomi un pugno così forte da farmi vedere le stelle.
Dopo, non ricordo più nulla.


Riapro gli occhi lentamente, assonnato. Mi ritrovo nella stanza dove precedentemente i tributi attendevano il loro nome per l'addestramento, solo che adesso non c'è nessuno. Riesco a capire soltanto dopo una manciata di minuti che sono legato da ogni parte del mio corpo, sembro un pazzo uscito da un manicomio. Cosa sta succedendo? Dove sono tutti? Dov'è Maya, c'era anche lei!
Aspetta, Maya...
io... l'ho colpita..? L'ho picchiata... riesco a ricordarlo, le sue urla strazianti, la voce di Brooklyn che mi pregava di fermarmi, il pugno del ragazzo del distretto 8.
Lei però è stata cattiva! Non doveva continuare, non doveva risvegliare questo lato nascosto, se non fosse così arrogante non sarebbe successo nulla di questo, adesso ha raggiunto ciò che voleva? I tributi mi vedranno come un sociopatico per colpa sua? Diamine, adesso come farò con Jack? Era l'unico alleato che avevo, adesso sarà spaventato da me? Forse dovrei ritirare tutto, per quanto sia buffo lui non ha mai sfociato alla violenza, non avrebbe mai fatto una cosa del genere alla sua compagna di distretto.
Allora è vero... io sono un mostro? La mia mamma mi odia? Anche mia sorella? Ho solo sedici anni, dove andrò adesso?
Rimango fermo a riflettere, perso tra il vuoto precedente misto ad una calma molto più accettabile. Nel mio volto c'è comunque un sorrisetto: ho sempre desiderato sfogarmi su di lei, tutte le cattiverie che mi ha detto e che mi ha fatto anche al Distretto 12. Sicuramente avrò allontanato tutti, saranno terrorizzati, ma per cosa? Per aver messo al proprio posto una stronzetta troppo piena di sè?
Alla fine questo è solo un assaggio di ciò che succederà anche Hunger Games, di ciò che voglio fare lì dentro a tutti. Vogliamo giocare un ventitré contro uno? Va bene, fatevi sotto, non ho paura di nessuno di voi. I tributi stessi dovranno per forza uccidere qualcuno per sfuggire da quell'arena, inevitabilmente. I tributi favoriti partono già con il pensiero di vederci senza testa, il mio alla fine, tutto sommato, non è un brutto gesto. E' una carezza.
Katniss entra velocemente nella stanza, arrabbiata e rossa fin dalle orecchie. Devo essere davvero stupendo se riesco a farla arrossire così tanto!
Sfortunatamente mi arriva un ceffone violento sul volto, di contraccambio la guardo male mentre comincia a slegarmi.
-Hai idea di cosa hai fatto!?- Sbraita furiosa, non ricominciamo per favore, mi sono appena svegliato da questa piccola dormitina, non voglio avere a che fare con una vincitrice, anche perché, se volesse, riuscirebbe ad uccidermi seduta stante.
Scuoto il capo ignorando completamente il fatto che io abbia colpito ferocemente quella zoccoletta, ma Katniss non si arrende.
Lancio per terra tutto ciò che mi teneva legato, ovvero delle corde con un lenzuolo. Perché un lenzuolo? Non ne ho idea, questi capitolini sono pazzi anche in questo.
-Comunque, è il mio turno?- Le domando con un sorriso, mentre lei si rialza, scuotendo nuovamente il capo non accennando a cambiare la sua espressione del viso. Perché fa così? Anche lei è un'assassina, in fin dei conti.
-E' severamente proibito ferire i tributi prima che essi vadano in arena. Tu hai fatto del male a Maya, hai compiuto qualcosa di inammissibile. E' già tanto che tu possa essere in vita in questo momento senza alcun segno di violenza, ma per ripicca non potrai affrontare nulla. Non verrai valutato, autoproclama il tuo voto come un "non classificato".- Mi spiega severa la mentore, mentre di tutta risposta sospiro, cercando di pensare in positivo. Significa che non avranno nessuna traccia della mia bravura, quindi questo è un buon segno, sarò un segreto per tutti mentre io potrò assistere alle votazioni e "spiare" gli altri. Mi chiedo però come abbia fatto Maya ad affrontare la sua valutazione.
-Per quanto riguarda la troietta?- Le pongo una nuova domanda e vedo che riesce a capire chi intendo che sia la "troietta", perfetto, significa che anche lei pensa lo stesso.
Katniss per un attimo poggia la mano sulla propria fronte, esasperata.
-Sei svenuto da un bel po' di ore, dopo che Maya è stata portata in infermeria ha subito affrontato la sua valutazione. Non posso rivelare ulteriori dettagli su ciò che ha fatto.- Ribatte dopo un po', rispondendo alla mia domanda, sono soddisfatto, questo significa che Maya non si sarà esibita con un'arma o cosa. Grandioso, avrà sicuramente un voto basso, almeno spero. Conciata in quel modo non può fare molto.
Mi alzo anche io, capendo perfettamente la situazione: niente valutazione, niente me in questo buco di culo. Posso andare via!
Sto per farlo con il mio solito sorrisetto, ma la castana mi blocca subito dopo, fermandomi con la mano stretta al braccio. Fa male.
-Stasera tu dormi al piano terra. Non posso lasciare che Maya impazzisca a causa tua.- Specifica rude la mentore, superandomi poi velocemente e raggiungere la porta d'ingresso, rimanendola aperta.
Sbuffo contrariato: stasera non ci sarò, ma presto tornerò e sarai tu quella che dormirà in mezzo alla strada, Everdeen.


Angolo Autore

Ultimamente sono flash. Benvenuti in questo angoletto!
Premessa: Ho odiato scrivere sull'ultimo POV, ma bisognava mostrare un accenno di un lato psicologico di Karma. Non credo di averlo scritto benissimo infatti, però spero possa piacere!
In questo capitolo si formano le prime alleanze! In più, pregate per me, perché questo è il penultimo capitolo prima dell'arena, già... tra due capitoli ci sarà il bagno di sangue!
Ho amato particolarmente scrivere sul pov di Brooklyn, sono una persona che ama vedere nelle interattive delle attrazzioni amorose tra personaggi, sono felice di averlo fatto in una storia mia! (Seppure non come un happy ending).
Inizialmente avevo intenzione di descrivere una scena con gli strateghi, la parte di Karma vs Maya non era prevista, ma le dita hanno preso il possesso del mio corpo e hanno agito a modo loro. Di conseguenza, ecco a voi i voti di tutti i tributi qui sotto!

                         Tributo Maschile-Tributo Femminile

Distretto 1:      Hubert, 11 su 12.    Chanel, 8 su 12.
 
Distretto 2
:      Achille, 11 su 12.    Caitlin, 10 su 12.

Distretto 3:      Killian, 8 su 12.      Odette, 5 su 12.

Distretto 4:      Gerald, 9 su 12.      Sheena, 8 su 12.

Distretto 5:      Jack, 7 su 12.          Darlene, 7 su 12.

Distretto 6:      Eden, 5 su 12.         Sophie, 6 su 12.

Distretto 7:      Cedric, 7 su 12.       Lydia, 1 su 12.

Distretto 8:      Oscar, 6 su 12.        Brooklyn, 8 su 12.

Distretto 9:      David, 7 su 12.        Vivian, 5 su 12.

Distretto 10:    Nylan, 6 su 12.        Daisy, 6 su 12.

Distretto 11:    Konnor, 8 su 12.     Rose, 6 su 12.

Distretto 12:    Karma, NC.            Maya, 5 su 12.



Ecco tutti i voti basati sulle sessioni che mi avete scritto nella scheda! Vi ricordo che è solo un numero, in più, qualcuno può anche essersi limitato e quindi non ha mostrato tutto il suo barlume di proposito...
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! Alla prossima!
Sasi02


Alleanze (non definite: è la seconda volta che dimentico questo campo).


I Favoriti:
Hubert, Chanel (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Gerald, Sheena (Distretto 4).
I Silenziosi: Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10).
I BabySitter: Killian (Distretto 3), Cedric, Lydia (Distretto 7)
Romeo e Giuliette: Achille (Distretto 2), Odette (Distretto 3), Rose (Distretto 11).
I Pazzi Suicida (dalla parte di Jack): Jack (Distretto 5), Karma (Distretto 12).
Le opposte: Brooklyn (Distretto 8), Maya (Distretto 12).
I bot inutili: David, Vivian (Distretto 9).



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Capitolo 8
*** Le luci della ribalta ***


Hunger Games - Capitolo 6 Capitol City
Quinto Giorno.



Achille Pelide, Tributo del Distretto 2



Al termine delle votazioni il presentatore ci augura una buonanotte, dando la linea al programma successivo. Quindi ho ottenuto un voto parecchio alto, addirittura un undici, sono fiero di valere quanto speravo. Sono pari soltanto al ragazzo del Distretto 1, riconosco un animo nobile soltanto a guardarlo e lui non sprizza neppure una singola espressione di umanità in quel volto morto. Lo riconosco, perché quella è quasi sempre la mia prima impressione su tutto e tutti, freddo e cinico, l'apparenza brusca, ma come tutti posseggo un cuore di cui il calore non ha nulla da invidiare rispetto agli altri.
Sono preoccupato per le mie alleate, Odette e Rose hanno solamente ottenuto un misero cinque ed un sei, non dico che non me lo sarei aspettato, infondo c'è un motivo per cui necessitano della mia protezione, ma comunque potrebbero davvero rischiare grosso se si ritrovassero da sole nell'arena, sono scettico per quanto riguarda il bagno di sangue: posso pensare ad un'ipotetica separazione dettata dalle tempistiche mal intervenute riguardo la zona costante, riuscirò sicuramente a gettarmi tra le belve e recuperare una spada del mio calibrio, ma se nel fulcro accaddesse che qualcuno possa sfidarmi, nel mentre? Le mie alleate non possono rimanere da sole a lungo, sono indifese e sicuramente saranno disarmate, delle anime innocenti da proteggere, la protezione che mi è stata assegnata, il compito a mio carico. Dovrò quindi pescare uno dei primi zaini e optare sulla ritirata? Sarò forte fisicamente, ma spero di poter trovare qualcosa per cui le ragazze potranno difendersi, oppure magari sperare in qualcosa da mangiare, magari potrò assaggiare la loro cucina, ma temo davvero tanto che sappiano come cucinare con un falò, probabilmente dovrò farlo io e mi andrà bene, sarò una specie di cuoco o fratello maggiore!
-Bene, l'alleanza dei favoriti sta andando a gonfie vele.- Hellen applaude commossa, inizialmente era un po' scettica riguardo al voto della ragazza del 4, a detta sua l'accompagnatrice di quel distretto aveva cominciato a darsi tante arie per la sua "talentuosa" ragazza, ma assistendo al mio undici e al dieci di Caitlin, ha pensato, come direbbe chiunque, "ai fatti suoi". Addirittura Brittany ha urlato di gioia, siamo complessivamente il Distretto migliore per quanto riguarda i voti, ovviamente, dovremo dimostrare di esserne all'altezza.
-Non gliel'hai detto?- Mi domanda Caitlin evidenziando le sue parole, sorpresa. Per un attimo sembra che stia pensando a qualcosa come se avessi cambiato idea, se foste capitanati da me e non da Hubert ci sarebbe un'altra probabilità di vittoria. Non sono una persona egoista, io.
-Non pensavo ce ne fosse il bisogno.- Rispondo a tono non tradendo la mia apparenza seria e dura, riferendomi all'accompagnatrice. Non vedo dove possa esserci il problema di tenerla all'oscuro di tutto, l'unica che dovrebbe darci consigli e sapere ogni cosa sulle nostre alleanze è Brittany. E' vero che la nostra mentore ci ha consigliato vivamente di aggiungerci al gruppo di favoriti, sarebbe stato sicuramente un volo verso i primi quindici, ma io seguirò sempre i miei principi nobili, non posso usare la mia spada per difendere persone del mio stesso ruolo, è inutile fornire protezione a qualcuno che può benissimo cavarsela anche senza di me.
In questi giorni ho anche passato del tempo con le piccole ragazze dell'11 e del 3, da quello che so a Rose piace cucinare biscotti, mentre Odette è una patita dei fiori e del colore rosa. L'ho notato quando ha cominciato ad aprirsi pian piano con me, è stata timida, così come Rose, ma sicuramente tra le due il tributo del 3 è stato parecchio introverso per tutto questo tempo, adesso si fida di me.
-Cosa non mi hai detto?- S'intromette Hellen tra i miei pensieri, sgranando gli occhi come se fossero due palline da billiardo. E' visibilmente sorpresa e a tratti delusa, si aspettava che la informassi? Non fatemi il piacere, andiamo, non mi affezionerò mai ad una capitolina, una collaboratrice degli Hunger Games. Lei merita la disinformazione da parte mia, alla fine, per lei sarò soltanto uno dei tanti che passerà qui, così come lo è stato Cato l'anno scorso, il futuro ragazzo del Distretto 2 prenderà il mio posto, spero possa essere come me, spavaldo e orgoglioso, dividendo onore e interessi personali.
-Non sono con i favoriti.- Le rivelo con tutta la calma possibile di questo mondo, ma Hellen riesce soltanto a sospirare sorpresa, portando una mano dalle unghie decorate sulle labbra. Direi che fosse una reazione falsa, seppure in realtà sia vera e che quindi sembri di star fingendo, ma non è una finta. Se vivessi a Capitol anche per un solo giorno ed assisterei a queste reazioni che sembrano costruite, non saprei chi prendere seriamente e chi invece optare per l'ironia.
-Non puoi farlo, Achille!- Esclama lei, muovendo i tacchi ed avvicinarsi a me. -Non puoi! Sei il migliore tra i tributi, rischierai di essere sconfitto in questo modo!- Mi avvisa socchiudendo gli occhi e guardarmi con un espressione preoccupata sul volto. Certo che posso, non significa che se non sono nella squadra degli avvoltoi io debba cadere così facilmente.
Guardo di sfuggita Caitlin e per un momento sembra che un piccolo sorrisetto le stia sfiorando le labbra, non potrò mai sapere per cosa stia, ma sicuramente spera che la capitolina possa convincermi, tra tutti proprio lei. Anche la mia compagna in questi ultimi giorni ha cercato di convincermi in ogni modo di restare con loro, quando le ho detto della mia alleanza ha provato ad infamare il talento delle mie due compagne, ma io le ho risposto che quei voti sono soltanto dei numeri, che stava appena giudicando la copertina di un libro che, probabilmente, conterrebbe più pagine di lei.
Dopo quel discorso si è arresa ed ha cominciato a non infastidire il mio ego, anche a me sarebbe piaciuto combattere al fianco di una donna così valorosa, non a caso è la migliore tra tutte e quindi è riuscita a differenziarsi, una vera e propria guerriera, ma il destino ha deciso che, per quest'anno, tre tributi saranno alleati e quei tre siamo proprio noi.
-Invece sì, non osate avere da ridire sulla mia decisione.- Ribatto educatamente cercando di essere una persona migliore di lei a cominciare dai modi, Hellen non è mai stata particolarmente una vera signora, una brava donna non sparlerebbe mai di altre, non si giudica mai il prossimo se egli non lo merita, le anime buone, pure.
-Perché allora? Perché hai deciso di separarti dal resto del gruppo?- Mi chiede illusa la capitolina, non arrivando minimamente alla risposta, le serve un aiutino. Io lo farò.
-Abbiamo ideali differenti e non amo criticare gli altri tributi soltanto perché sono stati sfortunati nelle loro vite.- Rispondo gelido, ricordando ancora i commentini di Chanel sui vari distretti e gli assensi di Hubert, mentre Gerald cercava di paragonarsi in forza con tutti i ragazzi. Sheena e Caitlin sono rimaste in silenzio, ma non hanno mai cercato di difendere verbalmente gli innocenti, questo le include come delle complici chiave, delle bocche senza voce, non hanno una certa dignità se non riescono ad andare contro queste persone. Io non potrei mai far parte di un'alleanza così ipocrita e mirata soltanto ai tradimenti, io vincerò, ovviamente, se fossi da solo, ma in un caso dove, per miracolo, arriverei tra gli ultimi tre insieme alle mie alleate, farò di tutto per convincere Capitol di salvarle entrambe e vendere il costo della mia vita in quelle da due.
Loro non farebbero mai questo, troppo avidi e ricolmi di lussuria tra le varie ricchezze. I "vicini" di Capitol City se vogliamo metterla così.
-E' normale caro, tu sei meglio di loro!- Incoraggia male Hellen cercando di trasportarmi al lato oscuro, ma non ci riuscirà mai, la luce che riempie la strada che devo percorrere è troppo forte affinché l'oscurità possa prendere il sopravvento.
-E' qui che vi sbagliate!- Esclamo sbottando un po', alzando di poco il braccio, per quel gesto Hellen indietreggia spaventata, sicuramente avrà pensato che l'avrei colpita, ma non lo farei mai, seppure sia di Capitol è pur sempre una signora da rispettare. -Voi vedete soltanto il marcio nei bassifondi a cui pensate di sminuire, per voi tutto ciò che è oro luccica, ma vi sbagliate, tutto quello che pensate sia fantastico non è altro che una maschera che va a sgretolarsi sempre di più.- Sussurro truce, cercando di non guardare negli occhi Hellen, abbiamo una mentalità fin troppo diversa, la mia troppo aperta e la sua assolutamente chiusa. Non capirà mai.
Mi alzo velocemente dal divano, nessuno mi farà cambiare idea con chi vorrò allearmi, Rose ed Odette bastano e avanzano.
-Con questo ho chiuso, signora. Buonanotte.- Concludo educatamente, con un cenno del capo auguro lo stesso anche a Brittany e successivamente Caitlin. Pensare che tra un paio d'ore saremo rivali in arena, anche qui non ha fatto nulla, neanche una parola in più per supportare i distretti più poveri, sei priva di empatia.
Raggiungo la mia stanza e la chiudo senza fare rumore, dopo un po' indosso velocemente il mio grande pigiama e lascio che le lenzuola possano ricoprire il mio corpo.
Domani inizieranno le interviste e sarà sicuramente una lunga giornata, meglio tenersi pronti, non avrei mai pensato che questi momenti di contorno che ho sempre trovato "inutili" sarebbero diventati faticosi, è un assaggino pre-arena, Capitol sembra stupirti a modo suo.
Ma rimarrà pur sempre negativa.


Jack Swade, Tributo del Distretto 5

-Buongiorno! Buongiorno! Buongiorno! Ehy, buongiorno anche a te, ti sei mangiata la lingua per caso? L'hai capita? Una senza voce che mangia la propria lingua!- Stamattina mi sono alzato davvero presto e sono proprio di un ottimo umore! Dopo il sette di ieri alle prove con gli strateghi ho sentito una scarica di adrenalina percorrere tutto il mio corpo, per i tributi come quelli del 5 è difficile che entrambi i ragazzi vadano bene alle prove, infatti anche Darlene è riuscita ad ottenere un sette, siamo proprio destinati ad essere un team! Forse dovrei invitarla nella mia alleanza? Non è riuscita a trovare nessuno e credo che sia un gran peccato per una ragazza con la testa sulle spalle come lei, è in gamba sia caratterialmente ed ha anche le giuste doti per affrontare l'arena, poi ci vuole un po' di normalità nell'alleanza dei mattacchioni!
Karma non è stato minimamente presente in TV, vorrei specificare: il suo voto. Il Distretto 12 ha terminato la chiusura con soltanto il voto della ragazza, un misero cinque, ma ho sentito dire dal mentore che è successo un casino con lei e Karma, sembra che si siano azzuffati e non potevo chiedere compagno migliore, sono davvero contento, Karma si sta già esercitando a prendere a pugni e calci gli altri tributi, saremo sicuramente l'alleanza più temibile che gli Hunger Games abbiano mai avuto, confido in lui!
La senza voce vorrebbe tanto lanciarmi il vassoio contro dopo la mia splendida battuta, come fa a non averla capita? Forse ci è riuscita e si è offesa? Andiamo, su con il morale! Io sto ridendo come un pazzo, il fiato mi manca e i polmoni scoppiano se non decido di regolarmi. Sono tutto un fuoco stamattina!
-Jack smettila di importunare la senza voce.- Mi rimprovera Darlene, congedando con un sorriso la servitù, sempre se possa essere definibile tale.
Dopo che la tizia anonima lascia il palco, Darlene sospira rassegnata, ne ha già fatti parecchi di sospiri e non riesco a capire perché sia così stanca. Io mi diverto qui, a Capitol, i capitolini hanno quasi la mia stessa concezione di vita e sono davvero molto più interessanti dei mentori noiosi e mogi, non mi divertono per nulla, ho detto a Claus un sacco di battute ma si è limitato a dirmi che dovevo impegnarmi e focalizzarmi sull'arena, mentre Garnet ormai è completamente spaventata da me, adoro l'idea di riuscire a terrorizzarla, la rende un'ottima vittima per i miei futuri scherzi!
I tributi poi mi fanno morire, assomigliano a dei personaggi fittizzi, sembrano costruiti e fatti apposta per essere stati scelti per quest'edizione. E' un po' un caso che, essenzialmente, in questa terza edizione della memoria siamo stati scelti fin dalla nascita? Mi viene un po' da riderci su, Snow è davvero comico a modo suo, che scherzo gigante ai miei genitori, un figlio destinato a rischiare la morte! Che divertente, voglio che mi insegni!
-Ma è così divertente, Darlene!- Ribatto con un sorriso a trentadue denti, seppure mi lamenti della sua malabeata serietà. Dovrebbe essere molto più sciolta, allieva lo stress. E' vero, domani a quest'ora del mattino saremo tutti in un'arena dove non sapremo come sia fatta, magari davanti alle pedane ci sarà del fuoco ad aspettarci, oppure partiremo direttamente con un evento dell'arena, un esplosione catastrofica!
-No, Jack, non è divertente.- Replica seria la mia compagna e per un attimo smetto di muovermi, ma è letteralmente un attimo visto che comincio di nuovo a saltellare sul posto, come se stessi facendo qualche allenamento.
Nonostante io sia vispo, non riesco a credere che Darlene non trovi bello tutto ciò che io veda come uno splendore. Nessuno dovrebbe pensare che le mie battute o i miei scherzi non siano simpatici e carini, mi fanno sentire triste, in colpa, forse lei non merita di entrare nella mia alleanza, Karma invece sì che ha il giusto spirito di divertimento! Ha riso ad ogni mia battuta e abbiamo fatto degli scherzi a tutti i pacificatori inutili e di seconda mano che passavano di lì, anche se tutti bianchi, forzuti e coperti sono davvero sciocchi! Uno addirittura è caduto per terra spaccandosi una gamba. Inutile aggiungere che io e Karma ce la siamo filata come due ladri e scoppiare a ridere in un luogo appartato, altrimenti saremmo stati beccati e sicuramente avremmo ricevuto una punizione.
Karma ha già avuto una punizione, è fantastico, sfida il pericolo e non si preoccupa minimamente delle conseguenze!
-Se non hai alleati è perché devi essere un po' più felice, Darlene!- Replico gentilmente, avvicinando gli indici agli angoli delle sue labbra e alzarle, facendola sorridere forzatamente. E' davvero buffa, le si vedono addirittura i denti, adesso gliela spalanco fin quando non mostra tutte le gengive. Sarebbe ancora più divertente!
La mora però poggia le sue mani sulle mie braccia, scostandole via con un espressione sconsolata sul volto. E' triste? No, Darlene, ci penso io a tirarti su di morale! Sei mia amica, giusto? Tu mi hai sopportato per tutto questo tempo, all'inizio ridevi insieme a me sotto i baffi indiscreti dei più grandi. Tu sei... mia amica? E' questo quello che si prova ad avere degli amici? Una sensazione di grande affetto, un'amicizia eterna? Se Darlene non si alleerà con me, sicuramente non potrei mai più vederla. Non voglio che vada così, devo andare in arena insieme a lei, ci divertiremo insieme! Le farò passare i momenti tristi con le mie risate contagiose, la mia felicità perenne e anche Karma farà amicizia con lei, andranno sicuramente d'accordo! Poi torneremo tutti insieme e con Vera ci divertiremo un mondo, tutti e quattro! A proposito di lei, chissà come sta. Spero sia felice come me in questo momento, le ho promesso di tornare e di "sposarla". Che carina quando arrossisce, è davvero buffa, mi diverte!
-Quello che hai detto è...- Darlene cerca di ribattere, il tono della sua voce è altrettanto triste come la sua espressione, ma io la blocco velocemente, appoggiando le mie mani sulle sue spalle e sorriderle gioiosamente.
-Alleiamoci, Darlene! Voglio stare in arena insieme a te, fino alla fine, finché morte non ci separi!- Esclamo allegro, sperando che possa accettare la mia proposta.
Gli occhi castani e dolci della mia compagna cominciano a riempirsi di lacrime, qualcosa dentro di me scatta, non so precisamente perché, forse non mi piace assistere ad un'amica nella sua sofferenza.
D'istinto abbraccio la castana prima che possa scoppiare a piangere, in questo momento sembra davvero una bambina piccola, mi sta bagnando un po' la maglietta con le sue calde lacrime e soffoca degli urli sul mio petto.
Non so cosa le sia successo, forse è troppo empatica? Si è emozionata così tanto della proposta che è scoppiata a piangere? Non credo sia così, è qualcosa di più profondo...
Dopo un po' la mia nuova amica si distacca velocemente, tirando su con il naso e scostando qualche lacrima. Mi affretto a passarle un tovagliolo appoggiato sul tavolo, passandoglielo velocemente così che possa asciugarsi il volto. Ho notato soltanto adesso che sembra così piccina, o forse sono io che sono tremendamente alto?
-Scusa...- Sussurra la mia compagna di distretto mentre è intenta a pulire le guance bagnate. -E' che la mia famiglia è sempre stata giudicata, molti dei miei amici si sono allontanati da me e... ascoltando ciò che hai detto è scoppiato il vaso. Sei davvero puro, Jack, avrei dovuto conoscerti prima, al Distretto 5.- Rivela la ragazza, accennando a qualcosa sulla sua persona. Davvero una ragazza calma e gentile come lei, a tratti super divertente, è stata allontanata da tutti? Sono dei mostri, per quale motivo?
Annuisco alle sue ultime parole con il mio solito sorriso contagiabile, infatti vedo che anche lei sta cominciando a sorridere.
-Anche io non sono apprezzato al Distretto, dovresti saperlo. Bhe, siamo perfetti per stare insieme no?- Domando scherzosamente, mentre lei di contraccambio si lascia sfuggire una tenera risata, annuendo. Sembrava parecchio sensibile e non l'avrei mai detto che una come lei potesse piangere da un momento all'altro, soltanto per un incitamento. E' una persona davvero buona.
-Comunque...- Darlene rimane per un attimo in silenzio, alzando il capo e cercare i miei occhi. -Accetto volentieri l'offerta, Jack.- Termina fiduciosa la quindicenne, scaldandomi un po' il cuore per la felicità. Sono felice di avere dalla mia parte Darlene, sono sicuro che insieme formeremo un bellissimo trio, un fantastico trio.
-Ah, giusto. Ho anche Karma, il ragazzo del 12 dalla nostra parte.- Aggiungo raggiante, mentre Darlene sembra per un attimo scettica, posso capire in un certo senso perché lo temi, anche lei ha scoperto di ciò che Karma ha fatto dopo che entrambi siamo ritornati al nostro piano. Al contrario mio non l'ha presa bene, devo fare assolutamente qualcosa prima che cambi idea. -Se ti tocca anche solo con la lama di un pugnale, ti proteggerò io.- Le assicuro cercando di essere determinato, forse essere seri in questo momento potrebbe avvantaggiare la mia situazione, voglio sopravvivere in arena, non pacificamente ovviamente, è impossibile, se ci fosse quella scelta la seguirei senza esitare.
Le mie parole sembrano convincere la mia alleata, è fatta, una persona in più. Sembra che adesso io debba diminuire le risate e giocare seriamente le carte in gioco, vero Jack?
Caliamo questa maschera bianca.


Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7

Una mano, forse quella della stilista dato che sono riuscita a riconoscerla, mi accarezza dolcemente la guancia non evitando qualche versetto di approvazione per quanto riguarda il mio aspetto adorabile e minuto.
Arrossisco tantissimo al contatto, è da giorni che sono stata qui dentro al settimo piano, non sono mai uscita, mai dopo quella volta quando raggiunsi la palestra, mi sento come se fossi in uno stato di coma. Sono davvero commossa per la protezione di cui Cedric mi sta offrendo, mi ha detto che è riuscito ad allearsi con il ragazzo del Distretto 3 e che, in questi ultimi giorni, stava legando parecchio anche con i due tributi del distretto 6, ieri notte mi ha raccontato di come avrebbe fatto di tutto pur di averli come alleati. Non li ho mai visti, ma il mio compagno di distretto mi ha spiegato un po' sul loro aspetto: lui è alto, slanciato, i suoi capelli sono tinti e gli occhi scuri agiscono nella penombra. Dice che sia apparentemente calmo, non riesci mai a capire cosa stia pensando. Ha anche aggiunto che se non fosse per me, Cedric e la ragazza del distretto 6, sono tutti un team completamente tinto di rosso, al maschile. A proposito, lei mi è stata descritta alta e resistente, i suoi capelli sono mori e gli occhi marroni come la cioccolata, ha aggiunto di non averla mai vista con i capelli sciolti e che gira sempre con una coda di cavallo. Posso capirla, se avessi i capelli un po' più lunghi mi farei delle trecce, oppure una coroncina.
-Sei deliziosa, piccolina!- Esclama dolcemente Marinette, la stilista del Distretto 7, la sua voce è stridula ma confortevole, è un mix davvero strano, ma le mie orecchie non hanno un gran fastidio quando la capitolina comincia a parlare.
E' comunque stata molto più gentile di Altaria, anche Johanna si è addirittura addolcita per me, avrà capito che sono soltanto una vittima in più per l'arena... per quanto possa sperarci, ho zero probabilità di vittoria, ma sento come se fossi un'egoista!
Cedric sta facendo di tutto pur di proteggermi, ha trovato anche un alleato e presto ne troverà altri due, date le circostanze, mi ha detto che il Distretto 6 non ha ricevuto nessun interesse per quanto riguarda gli altri tributi. Anche io, se non fosse per Cedric, non avrei avuto il benché minimo di interesse, sono volatilizzata da quando gli allenamenti sono cominciati. Si ricorderanno di me? Perché hanno deciso di sottopormi ad una prova nonostante il mio deficent e la mia età? I capitolini azzardano parecchio... mi sono meritata quell'uno. Pensavo di poter riuscire a fare qualcosa con i pugnali, ma mi hanno detto che non sono riuscita neanche a centrare il bersaglio, sono tutti caduti prima che ci arrivasse. Sono finita, Snow ha deciso di portarmi qui? Con quale cattiveria? Si sta prendendo gioco della mia intera famiglia. Mi viene da piangere, ma non voglio, non farò preoccupare nessuno, mi lascerò proteggere...
-Smielosa.- Commenta brusco Cedric, seppure posso accorgermi dal tono della sua voce che sia un po' infastidito da tutto ciò. Forse è geloso? Tranquillo, non mi affiderò mai a persone che stanno contribuendo alla mia morte.
-E tu sei un pezzo di marmo.- Ribatte tra le righe la stilista, vorrei tanto vedere in che modo lo stia facendo, ma indovinate? Non posso, che sfortuna. Anche lei la prima volta che ci siamo incontrare mi ha spiegato il suo aspetto fisico, non ricordo tutte le parole strane che ha detto, non ho conosciuto il significato di molte... forse sono parole in codice che si usano a Capitol City? Bho.
-Piantatela tutti e due e tu, vedi di disegnare un vestito per i miei tributi.- Subentra la voce esasperata della mentore, come Cedric anche lei è parecchio brusca e dai cattivi modi, ma so che ha un animo dolce, Capitol City l'ha resa così, trasforma i vincitori in qualcosa che tu non vorresti essere, in una persona dove diresti "non potrei mai essere quel tipo", ma lo sarai, non c'è speranza per chi passa da qui...
O entri, o esci, e se esci, non sarai più quella di prima.
Credo di aver udito un ringhio infastidito di Cedric, ma si ritrae subito. Marinette, dal canto suo, si allontana, lo percepisco dal rumore dei suoi sandali. Spesso vengono provocati da quelli, ma non saprei, potrei sbagliarmi e confondermi.
Mi chiedo che vestito indosserò per la sfilata, non ricordo neanche io quanto sia alta... è passato un bel po' di tempo da quando ho perso la vista, chissà se sono cresciuta un pochino, ricordo che quando abbracciai mia sorella al momento dei saluti sembrava che non fosse cambiato nulla. Sempre la stessa pancia...
-Johanna.- La voce di Cedric, questa volta più calma, prende il sopravvento, non prima che un piede possa far rumore sul pavimento. Chi è?
-Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi con il mio nome? Sono la tua mentore, un po' di rispetto!- Sbotta Johanna infastidita, è davvero una persona strana, mi ha parlato in privato di come io sia fortunata ad avere un compagno come Cedric.
Dice che è forte e che il suo voto non lo rappresenti, si sta impegnando e sforzando ogni giorno pur di aumentare tutte le sue doti ed anche caratterialmente sta tentando di essere molto più carino. In più, ha detto che rivede in lui la lei più giovane, quella che doveva ancora cimentarsi negli Hunger Games. Povera Johanna, chissà quanti amici avrà dovuto perdere nel corso della sua edizione... saranno anche dimenticati, visto che al di fuori delle edizioni della memoria, le altre vengono identificate come quelle più banali, ma mi soprende che per Capitol, alcune edizioni sono state davvero memorabili, come la scorsa. Non ci hanno pensato due volte a catapultare Katniss nelle vesti di mentore.
-Va bene va bene. Devo andare al sesto piano, quanto tempo ho?- Chiede il mio compagno cercando di mantenere tutta la calma possibile, allora è vero, sta cercando risposte dai due tributi del distretto 6. Sta lavorando così tanto solo per me...
Non sento Altaria da un bel po', deve essere fuori, sono felice che non sia presente.
-Un'ora. Tra tre ore cominceranno le interviste e vi voglio tutti e due qui.- Spiega la mentore, mi sento osservata, forse è davvero così. Ho la sensazione che altri due occhi adesso stiano puntando sulla mia direzione... che imbarazzo! Sto arrossendo!
-Lydia rimane qui, non voglio che..-
-E' tua alleata, non trattarla come se fosse un pezzo di peluche.- La mentore blocca velocemente Cedric, aprendogli la mente. Cedric ha cercato di tenermi qui dentro per assicurarmi che io non cada dalle scale oppure mi perda tra i corridoi, magari sbattendo su un muro con un quadro che potrebbe aprirmi in due la testa... no, non credo di essere così sfortunata da vivere una situazione simile. Spero. Sarebbe catastrofico come evento...
-Non la sto trattando come un pezzo di peluche.- Ribatte a tono Cedric, mentre io riesco solamente a stare ferma e zitta, accarezzando le gambe della sedia. Li starò sicuramente guardando, per quanto stiano urlando sono riuscita a percepire la loro posizione. Sembro un radar per vista nottura spiegato in questo modo, non sono bravissima con le spiegaizioni, pensandoci.
-Hai lasciato qui Lydia per tutto il periodo degli allenamenti, non permettendole di trovare ulteriori alleati. Molti si saranno già dimenticati di lei se non fosse per quel voto di cui verrà ricordata.- Johanna non si da tregua e continua questa discussione accesa, sento che la tensione possa spezzarsi tagliando il filo con una lama appuntita. Sono interessata, sono io l'argomento in questione, non l'avrei mai detto che sarebbe capitato una cosa del genere!
-Li ho trovati io per lei, dimmi cosa può fare una bambina cieca in arena, da sola!- Sbraita non riuscendo più a contenersi il tributo dalla cresta punk, so questa cosa perché me l'ha detto lui di averne una. Insolito.
Non penso più di tanto alle parole che ha detto Cedric, ha ragione, sono completamente inutile in arena, un peso che il mio compagno di distretto sta cercando di portare con sè. Non so cosa ne pensi il ragazzo del distretto 3, non l'ho mai conosciuto come gran parte dei tributi. Sarei stata curiosa di conoscere Rose, l'altra dodicenne all'infuori di me. Le chiederei come ci si sente alla sua età ad assistere a tutto ciò. Sarà terrorizzata? Triste? Abbattuta? Esausta? Arresa? Oppure è ricolma di determinazione? Mi chiedo se abbia qualche alleato, sarebbe triste vedere noi bambine morire in modi atroci in arena.
In realtà sarebbe triste se morissimo tutti, indipendentemente dal genere o dall'età.
-Vengo lo stesso.- Mi intrometto alzandomi a piccoli passi dalla sedia, riconosco il palmo della mano di Cedric grazie al contatto sulla mia pelle. E' davvero preoccupato per me, anche soltanto da questi piccoli gesti riesco a capirlo.
-Scusa, io...- Scuoto il capo cercando con la mia mano il suo viso, gli accarezzo delicatamente la guancia con la mia manina, sorridendo beata.
Hai ragione Cedric, io non potrò fare nulla in arena, sono soltanto carne messa a cuocere. Ma tu... tu puoi farcela, hai le doti per vincere, non puoi deludere il distretto, Cedric. Tu hai una possibilità per tornare a casa dalla tua famiglia, mentre io no. Vorrei davvero che legasse con la mia nel caso tu vincessi, li rendereti orgogliosi, saranno felici nel sapere che c'è stato qualcuno ad affiancare la loro sfortunata bambina... anche adesso sento le lacrime agli occhi, ma è la verità! Non ho nessuna chance di vittoria, la mia vita era già stata destinata dal momento in cui sono nata.
Alzo lentamente anche l'altra mano, afferrando il volto di Cedric ed avvicinare la mia fronte alla sua, ho sentito la porta aprirsi, credo sia Altaria. Stranamente, Johanna è in silenzio, così come Cedric a questo contatto.
-Va tutto bene. Io... sarò il tuo angelo.-


Killian Verdian, Tributo del Distretto 3


Io e la mia compagna di distretto siamo stati avvinghiati a puntino per quest'occasione, vorrei sputare in faccia a qualcuno se fosse necessario. Ci hanno presi per delle celebrità? Non ne ho proprio idea, non hanno il benchè minimo rispetto per le nostre vite, per la mia vita. Devo tornare assolutamente a casa a qualsiasi costo, l'alleanza dei due del 7 mi porterà soltanto ad un passo più avanti, ho sempre faticato da solo per raggiungere i miei obbiettivi e per superare i miei ostacoli, l'arena non sarà sicuramente l'eccezione alla regola.
Rimarrò nell'alleanza fino ad un certo punto e poi ci separeremo, ho persone come i miei genitori e Marjory ad aspettarmi a casa, le vite presenti in questa edizione sono, ahimè, rivali da buttare giù.
Mi dispiace per Odette, non vorrei ucciderla neanche se fossi obbligato, mi trasmette una tristezza disumana, ma è riuscita comunque a trovarsi due degni alleati, quell'omone del 2 può facilmente sorreggerla e portarla via dalla cornucopia. Sarà in buone mani, ma devo darmi una mossa, cosa farò quando lo zero lampeggerà davanti ai nostri occhi? Semplice, mi immergerò nella mischia per arraccattare qualche arma, spero in un pugnale da lancio, se ho avuto un otto alle prove individuali significa che ci sono alte probabilità di trovare quell'arma in arena.
Mi chiedo come sia, se possa essere fitta di vegetazioni oppure una landa desolata, magari ci ritroveremo avvolti nella neve? Immaginerei un evento come una valanga di neve pronta a tramortirci, riuscirei a scamparla con le mie doti, ma con Cedric e Lydia non saprei proprio a cosa pensare. Ho detto a Cedric di rimanere accanto a Lydia quando inizieremo a liberarci dal piedistallo, così che possa nasconderla momentaneamente in un posto sicuro e correre in mio aiuto se fosse necessario.
Ad intervistarci sarà Caesar Flickerman, la stessa persona che si occupa di sponsorizzare il programma degli Hunger Games in televisione. E' una persona strana a modo suo, si vede da lontano un miglio che questo gioco di omicidi non fa per lui, non gli piace gestirlo, ma per mantenere la pace a Capitol finge di indossare un sorriso che non gli appartiene. Una maschera desiderata a tutti i costi.
Lancio un'occhiata verso il vestito quasi unico di Odette: la sua stoffa è ricoperta di ogni tipo di fiore, anche dal pizzo o alla scollatura. In testa ha una coroncina di fiori, è letteralmente una dea floreale, assomiglia alla Flora, in più non indossa le scarpe, ma dei calzini quasi trasparenti, come se fosse un antico ed innocuo essere mitologico collegato a qualche tipo di fantasia.
Io invece mi sento comodo per quanto mi riguarda, sono letteralmente in smoking formale ed ho rifiutato di indossare il fiocco, sarebbe stato fin troppo imbarazzante, quindi il nostro stilista ha optato per una lunga cravatta nera come alternativa.
-Cosa dovrei dire..?- Mi sussurra all'improvviso Odette, ero così concentrato che non ci ho fatto subito caso alla sua voce, infatti le rispondo dopo una manciata di minuti e lei sobbalza colta dall'altrettanto improvviso gesto. E' buffa a modo suo.
-Tieniti lontana su qualsiasi cosa riguardi il Distretto 3. Rispondi alle domande, parla della tua famiglia, dei tuoi amici, i tuoi hobby, i tuoi sogni.- Le consiglio non rinunciando al mio tono serio, adesso sono calmo, un momento prima potevo risponderle bruscamente e dirle che non mi sarebbe interessato dell'intervista che avrebbe passato, che se avesse fatto una figuraccia sarebbe stato ancora meglio, ma saranno probabilmente gli ultimi istanti in cui io ed Odette avremo modo di parlare, abbiamo deciso di prendere strade diverse, noi due.
La bionda annuisce facendo anche muovere le ciocche bionde, hanno un colore davvero rilassante, terapeutico.
Un piccolo rumorino attira la mia attenzione: voltandomi riesco ad intravedere Cedric e la sua compagna, Lydia. Accanto a lui ci sono precisamente un ragazzo ed una ragazza che mi stanno guardando con fare interrogatorio.
-Oh, sono iniziate le interviste.- Osserva la mia compagna, questa volta giro lo sguardo sul piccolo televisore nei nostri retroscena e Chanel riesce a fare la sua bella figura con il suo abito, un sacco di capitolini hanno cominciato ad applaudirle e farle dei complimenti.
Avremo massimo cinque minuti per essere intervistati, minimo tre, devo assolutamente sapere cosa voglia da me Cedric.
Mi allontano da Odette, raggiungendo velocemente quello strano quartetto, riesco ad associare i due tributi a quelli del Distretto 6, sono così eleganti che non li ho riconosciuti, specialmente la ragazza, non credevo che con i capelli sciolti le potesse venir fuori una frangia. Mi chiedo comunque cosa voglia Cedric da me in questo momento.
Per un attimo punto per un breve istante l'occhio sui vestiti dei miei alleati: Lydia ha praticamente un vestitino per bambini viola, con delle pieghe che assomigliano ai petali di un fiore, mentre Cedric ha una giacca in pelle e dei pantaloni neri, sembra la persona meno elegante in questo momento tra tutti, ma ha il suo look.
Anche i due tributi del Distretto 6 hanno dei completi davvero niente male, Capitol può vantare soltanto dei suoi stilisti, per il resto, fanno pena.
-Killian, ti presento Eden e Sophie. Da oggi sono nostri alleati.-Mi spiega con un briciolo di fierezza il punk, cercando di presentarci. Quindi siamo aumentati a cinque? L'alleanza dei favoriti è composta da cinque persone, ma questa non era stata programmata per proteggere la bimba del 7? Perfetto, significa che potrò avere qualcuno ad aiutarmi al bagno di sangue, sicuramente stasera parleremo tutti ad un piano, triste sapere che sarò io quello a fare le scale o l'ascensore, visto che i miei alleati sono tutti di un distretto, ironicamente, 6 e 7.
Non conosco moltissimo i due nuovi arrivati, ma ho notato che Eden è una persona parecchio versatile per quanto riguarda, principalmente si è focalizzato sul proprio fisico, ed è indispensabile per una lotta individuale. Sophie, invece, si è sempre allenata e l'ho vista pappa e ciccia con il suo compagno di Distretto mentre lo obbligava ad allenarsi, è una tipa tosta tutto sommato. Comincio a pensare che come alleanza potrà andare più che bene, ci sono elementi che riescono a riempire molti punti, a parte la ragazza del 7... mi chiedo comunque se abbia un udito sviluppato in compenso.
-Killian del Distretto 3, quindi? Hai avuto un bel voto alle prove individuali. Ti faccio i miei complimenti.- La voce di Eden cattura la mia attenzione ed è un attimo che fa uscire una delle sue mani dalle proprie tasche, ponendola verso di me e cercare una stretta che non esito a ricambiare dopo un paio di secondi. E' davvero strano lui, come persona, rimane sempre lì impassibile e passivo a guardare tutto ciò che gli capita attorno, spesso ha le mani dentro le tasche, anzi, mi correggo: perennemente. Mi chiedevo se nascondesse qualcosa, ma forse sarà un semplice vizio, la sua mano è calda proprio per questo motivo.
All'udire di quelle parole scorgo per un attimo l'espressione infastidita della sua compagna di Distretto, non riesco a capire perché abbia lasciato trasparire quel gesto, forse perché ho preso un volto più alto del suo? Ricordo che faceva parte delle persone che superavano il sei. Ricordando e collegando ai pensieri che ho avuto prima, ricordo che quando stava aiutando Eden negli allenamenti pretendeva che non si lamentasse e che se si fosse allenato per bene, lo avrebbe scoperto soltanto se fosse riuscito a battere la ragazza stessa in cinque sezioni differenti. Le mie supposizioni mi fanno intendere che sia una ragazza molto competitiva, mi chiedo cosa possa fare in arena, questa sua competizione metterà i suoi alleati in primo piano? Ci ucciderà senza ritegno in caso riuscissimo a portare quest'alleanza altrove? Dovrei tenerla d'occhio, non mi convince questo tributo...
-Grazie, ho fatto del mio meglio.- Replico formale cercando di soffocare il me più brusco, ho dato il "peggio" di me all'inizio con Odette e Cedric, soltanto in questi ultimi giorni sto riuscendo a calmare i miei bollenti spiriti.
Il ragazzo del 6 termina il contatto con le nostre mani, riportandola al suo solito posto.
-Quindi... ricapitoliamo velocemente ciò che dobbiamo fare?- Propone il rosso, riesco a capire che non sono capelli totalmente naturali, io lo sono di natura, riesco a distinguerli per quanto riguarda il mio colore. Anche il ragazzo del 12 ha i capelli rossi adesso che ricordo, alla faccia che è uno dei colori più "rari".
-Avete già in mente qualcosa?- Domando sospetto, non sapevo che si erano già mossi adesso, quindi significa che non si sono alleati in questo preciso istante? Punto lo sguardo verso Cedric per delle spiegazioni, ma lui si limita a rispondermi con un brusco "zitto e ascolta". Siamo simili per certi versi, anche io mi comporterei così se fosse una situazione normale, ma mi servono urgentemente degli alleati.
-Dimmi pure tutto ciò che devo sapere.- Punto il viso su Eden, attendendo che cominci a parlare, non ci mette molto: in sfondo riesco a capire che anche la ragazza del distretto 2 ha terminato la sua intervista, devo muovermi, al mio turno mancano due persone.
-Sophie porterà Lydia in un posto sicuro, sotto il nostro sguardo vigile in caso qualche tributo si dirigerà verso di loro. Noi tre dobbiamo cercare di addentrarci alla cornucopia e prendere più zaini possibili, siamo un grande gruppo, non possiamo limitarci soltanto ad uno zaino. Quattro potrebbero andare benissimo. Evitate qualsiasi tipo di lotte, non uccidete o ferite nessuno se non sarà necessario.- Annuisco comprendendo perfettamente il piano, quindi dovrò semplicemente prendere uno dei zaini più promettenti ed andare via, il gioco sarà fatto. Se riuscirò ad avvicinarmi alla cornucopia prenderò sicuramente qualche pugnale, devo difendermi. La cosa che mi colpisce di questo tizio è che, a parte tutto che sembra morto, i suoi occhi rimangono vivi ed espressivi, ha una certa "felicità" in quelle iridi che sembrano esporsi totalmente in maniera differente all'allegria normale.
-P-Per favore, state attenti...- Sussurra preoccupata la piccola del gruppo, mordicchiandosi il pollice. Cedric si limita a darle una pacca sulla spalla accennando ad un debole sorriso, non rispondendole. Di tutta risposta quando sento il nome di Odette, so che il mio tempo qui è scaduto.
-Devo andare. Attenti a non morirmi domani.- Ironizzo prima di poter andare via, ma non l'hanno presa a male, anzi, Eden ha accennato ad un piccolo sorriso mentre Sophie ha annuito divertita. Credo che riuscirò a trovarmi bene con questi due nuovi compagni, sperando comunque che io stesso possa sopravvivere al primo step del branco di lupi affamati. Prima di posizionarmi di nuovo al mio posto, lancio un'occhiata ai due tributi del quattro che vengono dopo di me, la ragazza sembra concentrata ad ascoltare l'intervista di Odette, ma lui aveva per sbaglio puntato lo sguardo su di noi poco fa. Deve averci spiati, lo avrà capito? Non siete gli unici che possono permettersi un'alleanza vasta, comunque.
-Grazie per la tua disponibilità, dolce Odette. Adesso accogliamo il prossimo tributo, Killian Verdian!- Dopo che il presentatore congeda la mia compagna di distretto rilascio un grosso respiro, conciandomi un po' per bene, ammetto che non sarà facile reggere tutti quegli occhi curiosi.
Avanzo di un passo e le luci della ribalta mi investono completamente.


Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4


Gli stilisti hanno davvero dato il massimo che potessero fare conciandomi in questo modo, è difficile riuscire a rendermi elegante in molte situazioni, vorrei tanto mettere in mostra il mio fisico per guardare i miglioramenti che pian piango ottengo, ma comunque questo completo è ottimo, se non fosse per la camicia che va un po' in contrasto con quello che sto per dire, direi di sembrare uno sposino. Sheena non è da meno, ha un bellissimo abito elegante blu mare con delle barche cucite sopra, rappresenta appieno i navigatori o i pescatori del Distretto 4, deve davvero piacerle il suo luogo di nascita. So che non è stato fatto dagli stilisti, ma che questo era stato proprio cucito a mano da sua nonna, il mentore e il capitolino che ci è stato assegnato per mostrare i suoi abiti su di noi è rimasto affascinato, ha voluto rispettare gli ideali di Sheena e questo prova che qui non tutti sono come sembrano. Uno stilista qualunque avrebbe rifiutato l'offerta, insomma, stiamo sponsorizzando i loro vestiti e tutti potrebbero accorrere ai loro negozi. In più, Sheena sembra davvero una bellissima dama in questo momento: ha una mano appoggiata sopra l'altra all'altezza del ventre, le hanno fatto indossare una collana con un diamante azzuro che, se osa metterlo sotto ai riflessi della luce, è capace di accecarti. Per un po' mi sorge spontaneo pensare che sia seriamente la più bella che io abbia mai visto al distretto, in palestra non avrei mai detto o pensato queste cose. E' stata anche un osso duro negli allenamenti! Stupenda e letale, nessuno ha la fortuna di possedere queste due doti. Anche io sono parecchio forte, ma ho la sensazione che Sheena si sia limitata per ottenere soltanto un otto, lei non è così, se avesse combattuto con tutte le sue forze sicuramente sarebbe riuscita facilmente a raggiungere lo stesso punteggio di Hubert ed Achille, anche Caitlin è una delle poche ad aver raggiunto il punteggio del dieci, quest'edizione non ha lasciato nessun pass gratuito per nessuno, io stesso credevo di valere un punteggio più alto, ma la prenderò sportivamente: significa che dovrò affinare le mie tecniche ed allenarmi duramente, lamentarsi non serve a nulla, è soltanto con le proprie forze che riesci a raggiungere i tuoi traguardi. Ci ho sempre sperato.
Il presentatore è sempre il solito da quasi un paio di annetti, ormai sembra essere abituato al suo ruolo, chissà quanti soldi guadagna uno come lui...
prima di presentare il primo tributo lascia qualche anticipazione, nel grande schermo ci sono tutte le nostre foto, durante il soggiorno a Capitol City ci hanno detto di metterci in posa ed avere un espressione seria, affinché possano usare l'immagine di tutti per la televisione. Bastardi, cosa ci trovate di entusiasmante? Mi pento di essere stato scelto dal presidente Snow, pensavo che il Distretto 4 mi avesse condannato e ammetto che un paio di pensieri innopportuni verso tutti gli abitanti li ho avuti, come la gran parte di noi, ma adesso mi chiedo chi doveva realmente esserci qui, tramite le votazioni. Se non io, un altro ragazzo, uno dei miei più cari amici? Uno dei miei più grandi fan? Non lo scoprirò mai.
-Diamo il benvenuto a Chanel Diaming!- Il presentatore accoglie la bionda con gentilezza, mentre il pubblico comincia ad acclamare, i primi applausi per stasera rivolti nei nostri confronti. Con la coda dell'occhio vedo che il ragazzo del Distretto 3 vada via dalla sua postazione, ma non ci faccio caso, come Sheena, sto cercando di seguire l'intervista di Chanel.
Scopro che è figlia di uno dei gioiellieri più famosi del Distretto 1, che gran parte della sua famiglia vive a Capitol City e che userà qualsiasi mezzo per vincere, rendendo fiero il "distretto che comanda". Trattengo un groppo alla gola, non puoi venerare il tuo distretto criticando gli altri. Non va bene, non è assolutamente giusto. Rischia di farsi dei nemici così.
La bionda viene congedata e il prossimo turno lo riceve Hubert, un altro biondino. Sheena si è rivelata preoccupata per quanto riguarda lui, ma secondo me sono semplici paranoie, conosco ragazzi come Hubert e non credo che ci sia da avere titubanza con lui. Sono semplicemente caratteri non corrisposti, che non riescono a capirsi, anche Caitlin ha ammesso di sentire la stessa sensazione, non a caso però quell'argomento è riuscito a legare tra di loro le due favorite. Mi chiedo se abbiano qualcosa in mente...
Hubert comincia a rispondere alle domande con un'estrema eleganza, riesce a padroneggiare perfettamente la situazione e Caesar non riesce ad evitare domande che potessero collegarsi alla sua vita, che, sembra sia fantastica sotto certi aspetti. E' super ricco, bellissimo, la sua reggia se possiamo chiamarla così? Ha un sacco di balie e tante persone lo acclamano, ha di certo una bella vita, insomma, il classico principe di ghiaccio che ogni adolescente sogna.
Sappiamo anche che sua madre è una delle stiliste che vanno molto a clamore tra le strade di Capitol City, principalmente spedite ad un target femminile. Questo biondino ha una famiglia perfetta...
Dopo di lui anche Caitlin sale sul palco, guardo dritto davanti a me e noto che la ragazza del distretto 3 è da sola, sta guardando le interviste ed ha il volto completamente arrossito, forse starà pensando a come superare l'intervista, sembra una ragazza timida.
Mi volto per un attimo e intravedo un bel gruppetto unito che sembra si stiano scambiando informazioni interessanti, stanno parlando tra di loro a netta distanza. Ci sono anche altri tributi che nel frattempo parlano amabilmente, ma alcuni non sembrano i gruppi che ho visto agli allenamenti. Gli unici che sono soli sono i ragazzi dell'11 e del 10, forse non sono riusciti a farsi degli amici? Anche la ragazza silenziosa del distretto 10 sta addirittura studiando tutte le interviste insieme al ragazzo del distretto 8. Ha messo da parte il suo compagno? Non so quanto possa essere una mossa saggia, soprattutto dopo che lui ha dato un bel dito medio a tutto il distretto. Chissà se glielo riserverà personalmente.
Il ragazzo del Distretto 3 torna al suo posto appena ode il cambio di intervista, ho perso quella di Caitlin per mia sfortuna, noto che mi lancia un'occhiata con i suoi occhi accesi, giusto in tempo Sheena mi poggia una mano sulla spalla.
-Che fai?- Mi chiede curiosa, voltandosi nella mia stessa direzione. Anche lei si sofferma sul gruppetto che si è appena separato appena la mia compagna ci ha appoggiato gli occhi sopra, sposta poi la direzione su di me e diventa visibilmente sospetta. L'avrà capito anche lei, quei cinque hanno formato un'alleanza, non avranno nessuna pietà nei nostri confronti.
-Più tardi ne parliamo.- Sussurro, in questo momento non sembra proprio il caso, Killian ci ha puntati gli occhi contro e potrebbe sospettare qualcosa, in più è praticamente posizionato nella postazione accanto alla nostra, ci riveleremo poco furbi se sceglieremo questa strada. Infatti, come se nulla fosse, Sheena riporta a puntare gli occhi sull'intervista di Achille ed io faccio lo stesso.
Ci perdiamo gran parte della sua intervista, abbiamo soltanto scoperto il motivo per cui lui non vuole entrare nella nostra alleanza. Poco male, non abbiamo bisogno di gente che non potrà esserci utile in arena, un avversario in più non mi provoca alcuna differenza.
Sul palco si dirige la ragazza del Distretto 3, Odette. Come supponevo è a disagio in quella sedia e tantissimi occhi puntati addosso la stanno mandando a disagio, ma riesce perfettamente a calmarsi quando Caeser inizia a farle domande riguardanti a tutto ciò che le piace.
La bionda inizia ad esternare il suo amore per i fiori, vorrebbe che ce ne fossero di più al distretto 3, che le zone verdi sono completamente assenti e ogni Distretto merita una parte floreale, rallegrerebbe alcuni stati d'animo secondo lei.
Inizia per un attimo a parlare della sua ossessione verso il colore rosa, ricordo che anche la ragazza del Distretto 5, ai carri, stava praticamente sclerando perché i suoi cavalli erano stati dipinti di rosa. Che strambe queste persone...
Dopo Odette si passa velocemente a Killian, cerco di non lasciare una certa titubanza quando lui, per un attimo, punta lo sguardo nella nostra direzione. Anche Sheena è ferma e composta, riesce a ricomporsi presto.
Killian rivela poco o nulla, rispondendo con dei monosillabi oppure fare completamente scena muta, non è annoiato ma come gran parte di noi non apprezza gli Hunger Games, ovviamente non lo rivela pubblicamente, altrimenti un pacificatore potrebbe spararlo in diretta, davanti a tutta questa gente e seppure bramino in televisione degli omicidi, non credo che dal vivo possano esserne entusiasti. Non immaginerei la reazione della sua famiglia, aumenterebbe soltanto il numero dei ribelli, Capitol City non mostrerebbe ciò che vorrebbe.
Il rosso si congeda dopo tre minuti, anche Caesar non ha pensato a delle domande apposite o giuste per lui, in compenso Sheena con la sua grazia raggiunge il palco, ricevendo l'applauso di tutti.
Si siede composta, sistemando le pieghe del proprio vestito.
-Sheena, sei bellissima stasera!- La elogia l'uomo dai capelli blu, lasciando che una deliziosa risatina possa sfuggire dalle labbra di Sheena.
-Grazie. Sono contenta di saperlo.- Replica gentile la mia compagna, forse perché il vestito che sta indossato è stato creato da zero da sua nonna, deve piacerle parecchio. Sono felice che ci sia qualcun'altro legato alla famiglia!
-Sorprendici, Sheena, come ti trovi nell'alleanza dei favoriti? Achille ci ha detto che ha rifiutato la vostra proposta, come ti sei sentita?- La prima domanda, che sembra piuttosto semplice e a 'mo di "portata d'argento" si fa avanti, Sheena non perde un attimo per rispondere subito al quesito che le è stato posto. E' una grande.
-Molto bene. Caitlin è davvero gentile, ho legato moltissimo con lei. Hubert e Chanel sono i favoriti perfetti, sono fortunata a seguire le loro guide. Per quanto riguarda Gerald...- Stranamente ci sta pensando un attimo, è rimasta zitta e mi chiedo cosa abbia da dire su di me. Sarò fantastico oppure cadrò liscio nell'oblio, senza problemi?
Sheena sventola un attimo la propria mano come se fosse accaldata, accennando poi un lieve sorriso. -Io e Gerald ci stiamo innamorando.- La sua risposta mi spiazza completamente, il pubblico comincia a mormorare ed urlare successivamente con foga, in senso positivo. Cosa le è passato per la testa? Non mi ha avvisato di nulla?! Riesco comunque ad accennare un lieve sorriso quando la telecamera punta su di me, sto salutando con la mano e sembro un cretino. Mi deve delle spiegazioni al più presto.
-Wow, che svolta inaspettata! Mi dispiace per voi due, Sheena.- Commenta sorpreso il conduttore, anche io sono sorpreso, non ho contribuito a nulla! Sarà forse per gli sponsor? Una coppia è sempre ben vista, basti pensare ai due del distretto 12 della scorsa edizione, Katniss e Peeta. Con la loro storia d'amore sono riusciti a raggiungere il cuore di tutti, anche se con un finale triste. Avrebbe più successo se iniziasse fin da adesso, oppure cadremo con un buco nell'acqua? Dovrò fingere in caso mi faccia una domanda simile.
-Lo so, lo so... affronteremo questa situazione insieme.- Commenta la mia compagna di distretto, assumendo un tono da vera innamorata. Non pensavo avesse ottime doti recitative, oppure si è allenata davanti ad uno specchio appena ha avuto questa idea? Bho.
-Parlando d'altro... sei fiera del tuo voto? Molti si aspettavano di meglio.- Eccola che l'ha incalzata, anche io mi aspettavo di meglio, ha fatto baldorie durante gli allenamenti ed anche alcuni strateghi che passavano spesso per quelle parti lo avranno notato. E' stato un voto ingiusto.
-Fierissima. Sono pronta per l'arena.- Replica audace, reprimendo ogni traccia di insicurezza, sfidando indirettamente gli altri tributi. Questa è la mia compagna, ragazzi, o dovrei dire "innamorata"? Sono ancora imbambolato...
-Spero tu possa farcela Sheena, goditi gli ultimi momenti con Gerald.- I due si alzano e Caesar imita il baciamano che le feci, lei di tutta risposta lascia che un'altra dolce risatina possa scapparle dalla bocca, salutando il palco e ritornare dietro le quinte.
Dopo dovrò parlare, ma adesso è il mio turno: mi acconcio per bene, pronto a rapire tutti i cuori possibili.
-Il prossimo tributo che presenteremo è Gerald Tryans, un grande applauso!- Avanzo lentamente verso il conduttore, mentre la folla di capitolini sembra aumentare i loro applausi, ci sono certe ragazze che a vedermi, tra un po', non si strappavano i capelli dalla testa. Che soggetti strani.
Ricambio la velocissima stretta di mano del conduttore, accomodandomi come se nulla fosse sulla poltrona, è comodissima, più di quella che abbiamo nel nostro appartamento.
-Ciao Gerald! Come stai?- Iniziamo con qualcosa di semplice, ma efficace.
-Bene Caesar, sono felice di essere qui.- Mento spudoratamente, ma se farò come i ribellini nessuno riuscirà ad aiutarmi in arena, io ho soltanto un pensiero in mente: tornare a casa e riabbracciare la mia famiglia, nulla di impossibile, ho le mie doti.
-Anche noi siamo felici di vederti, vero ragazze?- La testolona blu punta gli occhi verso il pubblico e un coro di voci femminili conferma ciò che l'uomo intendeva, ho una lunghissima fanbase, ma è perfetto! Non potevo chiedere di meglio.
-Calmatevi, calmatevi... il vostro cavaliere ha già trovato la sua principessa. Oppure è un bene chiamarla guerriera?- Continua sognante l'uomo, adesso devo trovare un modo per alleggerire questa domanda, forse dovrei approfittarne così che possa passare velocemente questi tre minuti, sperando che non si decida ad allungarli a cinque.
-E' una valorosa guerriera, ma anche una dolce principessa quando serve.- Rispondo dolcemente, salutando verso la telecamera in direzione della mia compagna, voglio vedere la sua faccia in questo momento, doveva avvertirmi prima, è un po' difficile fingere davanti a mondo visione. Non credete?
-Tu la difenderai, vero?- Annuisco velocemente, come se mi importasse qualcosa.
-Ovvio che sì! Farei di tutto per lei.- Rispondo rimanendo nel nostro gioco doppio, ma la prossima domanda è davvero tosta, non so come rispondergli.
-Anche a costo di uccidere i tuoi alleati?- Rimango per un momento in silenzio, riflettendoci, punto per un attimo lo sguardo verso il pubblico che è in attesa di una mia risposta. Direi che sono quasi carini con quei volti incuriositi.
-No, poi chi inviterò al nostro matrimonio in arena? I tributi del 12?- Rispondo ironizzando verso la fine, so quello che è successo tra i due e potrebbero rovinare un apparente matrimonio se affiancati. Ovviamente intendo dire che sarebbero gli ultimi alleati che cercherei.
Il conduttore la prende sul ridere, smettendo subito dopo come se fosse un robot.
-Sei davvero buffo, Gerald. Spero che Karma e Maya non la prendino sul personale.- Aggiunge poi e, come per me precedentemente, in questo momento stanno inquadrando i bei faccini dei due del distretto 12. Karma sembra disinteressato mentre Maya, al contrario di tutte le altre volte, ha un espressione indecifrabile sul volto.
La botta della scorsa volta deve averle fatto male, è da compatire, poverina.
-Il tempo sta per scadere, peccato. Raggiungi la tua dama.- Il pubblico comincia ad applaudire ed io posso soltanto annuire, saluto con una stretta di mano il presentatore, lo stesso gesto con cui abbiamo iniziato questa piccola intervista e mi dirigo a passo veloce dietro le quinte, cercando spiegazioni da Sheena, ma non riesco neanchea  trovarla che è lei a trovare me.
Con un braccio mi porta via verso i nostri alleati e i due del 3, si guarda per un attimo intorno per accertarsi che non ci sia nessuno che ci stia guardando. Cosa vuole fare, baciarmi forse?
-Scusa se l'ho fatto, ma adesso abbiamo il pubblico sul palmo della nostra mano.- Si fa perdonare velocemente Sheena, ma la sua idea è piaciuta, credo che potremo sopravvivere a lungo, siamo favoriti, normalmente il cibo e l'acqua non ci mancherà, qualcosa in più è sempre gradito.
-All'inizio ero un attimo andato in tilt, ma poi ho capito. Devo darti un bacio per ricompensare la tua bravura?- Chiedo malizioso, ma lei sbuffa e rotea gli occhi, andando via. Sospiro e comincio a ridere divertito da quel gesto.
Ci sarà da divertirsi.


Maya Nelson, Tributo del Distretto 12


Non so cosa dire a Kirito... non posso dirgli che ho visto mio padre fuori alla porta del bagno mentre ero sotto la doccia a lavarmi. Non so se posso confidarmi con lui, temo che possa uscire fuori di testa oppure dire tutto a papà, non voglio essere pestata di nuovo con violenza, non adesso, l'ultima volta mi ha fatta davvero male, se ricordo soltanto il momento stesso in cui il suo piede si avvicina alla mia pancia riesco soltanto ad irrigidirmi, ultimamente sono davvero spaventata dai ragazzi, ieri Kirito mi ha toccato il braccio per avere la mia attenzione, ma io mi sono subito scostata e ho urlato un po', ma poi mi ha calmata e mi sono scusata subito dopo.
Cosa mi sta succedendo? Ho paura di restare qui, la mamma ormai è come se fosse una morta che cammina, non sembra neanche stia respirando anche se lo sta facendo, altrimenti non sarebbe qui con noi a sprecare il cibo di cui noi ci sforziamo a darle. Più noi, direi papà e Kirito...
Mangio già poco, sono praticamente lo straccio di casa nero della famiglia, un po' come la pecorella scura che riesce a differenziarsi tra quelle bianche, ma viene definita diversa, strana, brutta da vedere, la sfavorita, questa sono io nella mia famiglia, uno zerbino in più che serve a mostrare una famigliola felice che in realtà non è per niente così.
Papà e Kirito spesso litigano per il trattamento della mamma, in questi giorni papà è riuscito a raccattare una bella quantità di pane morbido, era buonissimo e soffice, non so come l'abbia preso, ma è stato bravissimo, qualcosina può farlo, forse.
Ma la mamma è rimasta completamente impassibile, potresti anche ucciderle qualcuno davanti ai suoi occhi, lei rimarrebbe lì, fissa a guardarti con i suoi occhi vuoti. Non compatisco la sofferenza di papà, mi picchia troppo e non voglio capire un mostro del genere, potrei forse prevedere lo stato emotivo del mio fratellone, mi dispiace tanto per lui, si impegna per la famiglia e cerca di essere dolcissimo con tutti, anche se poi ha momenti dove per lui le staffe cominciano a partire senza un avviso. E' normale farsi prendere dalla rabbia, io sono costantemente arrabbiata quando ho una giornata storta, e adesso che sono diventata una signorina ci si mette in mezzo anche madre natura. La prima volta vedendo tutto quel sangue pensavo di morire!
La mamma ovviamente non mi da nessun consiglio, se non intimare di respirare lentamente, come fa lei. Ovviamente è una cosa che ho immaginato io, mia madre non mi ha mai aiutata e non credo che smetterà mai di farlo, non aiuta nessuno, sembra una vegetale.
-Kirito?- Mi reco verso la sua stanza, vorrei tanto confidarmi con lui, forse sa cosa potrei fare, ma è assente.
Mi sono ricordata soltanto adesso che è uscito per lavorare alle miniere, spero non si affatichi troppo. Forse è meglio che raggiungi la mamma in camera sua, mio padre starà sicuramente con il mio fratellone ad aiutarlo, raramente vanno d'accordo e quei rari momenti sono proprio a lavoro, papà si diverte nel vedere "i giovani di oggi" sporcarsi le mani. Forse ama vedere le nuove generazioni evolversi.
Quando parli del diavolo spuntano le corna: dietro di me sbuca la figura massiccia e muscolosa di mio padre, alta e con quegli occhi simili ai miei comincia a fissarmi con un'estrema differenza da come potrebbe guardare la sua dolce figlioletta.
-P-Papà?- Balbetto insicura, indietreggiando, mentre mio padre mi prende in braccio al volo e, stranamente, comincia a coccolarmi.
Non sono abituata a questi gesti di affetto, spesso e volentieri sono soltanto un sacco da box per lui, una valvola di sfogo. Cosa gli è successo? Sono ancora sugli attenti, non si sa mai.
-Quanto sei carina, Maya!- Esclama dolce, provoando un po' di rossore sulle mie gote. Ho sempre sognato una famiglia come tutte le altre al Distretto 12, famiglie che si supportano e che si vogliano bene, non so cosa sia successo a mio padre, ma questa sensazione di affetto mi sta attirando parecchio... vorrei che anche la mamma fosse più viva.
Mio padre cammina verso il gran lettone di Kirito, non allentando la presa neanche per un istante, come se fossi il suo tesoro più prezioso. Non mi ha mai riservata questo trattamento, però mi chiedo ancora cosa stesse facendo fuori alla porta del bagno...
Appena ci sediamo comincia a darmi vari baci sulla fronte, accarezzandomi dolcemente i capelli, sono imbarazzata e inquietata al tempo stesso da questo uomo, è seriamente cambiato o...?
E' un attimo che la sua mano raggiunge il mio petto, cercando di avvicinarsi al mio seno. Scosto velocemente la mano di mio padre, scuotendo il capo accennando ai primi sentimenti di terrore.
-Perchè Maya? Su, andiamo...- Sussurra con la sua dolcezza insolita mio padre, anche se il suo tono sembra più che inquietante che altro.
Con l'altra mano cerca di abbassare i miei pantaloncini con il mio indumento intimo, scosto nuovamente la mano di mio padre e, di tutta risposta, gli mollo un ceffone dritto sul volto.
Rimango spiazzata e scioccata per un attimo, c-cosa ho fatto? Adesso mi ucciderà!
Cerco di scappare via dalle sue gambe, ma appena ci provo mi blocca afferrando le mie braccia, mollandomi un calcio dietro alla schiena e farmi precipitare al suolo.
-Puttana...- Sibilia violento quell'essere disgustoso, avvicinandosi velocemente a me e pestarmi come non ha mai fatto: comincio a sentire dolore su tutto il corpo, mi pesta con il suo piede anche il volto e per un attimo urlo dal dolore lancinante, sento di star sanguinando.
Continua così per una buona mezz'ora, sono accasciata al suolo esausta e tramortita, sto sanguinando e i miei vestiti sono stracciati.
No, non mi ha privata della mia purezza, ma i suoi colpi sono stati così potenti da rovinare i miei vestiti. Mi piacevano così tanto...
L'unica cosa che ricordo è l'urlo di Kirito quando mi guarda per terra, accasciata sul mio stesso sangue, poi il buio.


-Sei fastidioso!- Esclamo infastidita, allontanandomi da mio fratello Blake. Ha cominciato a saltare come un matto sopra al letto dove io stavo scrivendo la mia bellissima storia, il libro che sto progettando da quando sono arrivata qui.
E' vero, ci sono molte imperfezioni e voglio comprare qualche libro da leggere per perfezionare il mio stile di scrittura, ma sono desidorsa di diventare una scrittrice! Spero che i miei libri possano lasciare un segno nel cuore dei lettori, che possano proclamare il mio nome e dire che gli ho insegnato parecchio riguardo a ciò che scrivo.
Scrivere riesce a rendere tutto ciò che trovo di bello la realtà, un luogo magico dove rinchiudersi ed essere sè stessi, se ci fosse una comunità sarei davvero felice di conoscere persone con la mia stessa passioni, consigli tra autori! Chissà se qui al 12 c'è qualcuno con la mia stessa passione, non credo proprio, ma, se ci fosse, io l'aspetterò.
-Persa ancora tra i tuoi pensieri?- La voce di Brian risuona nelle mie orecchie, apre lentamente la porta e con un debole sorriso mi lascia un bacio a stampo. Oggi ha lavorato in miniera tutto il giorno, contrariamente dal mio padre biologico, Brian riesce a farmi sentire come se fossi protetta. E' da un po' che ci siamo fidanzati, le prime voci del distretto iniziano a girare e non mi va per nulla a genio che il mio ragazzo venga infamato da qualche pettegola senza palle.
Potete farmi quello che volete, ma toccate ciò che amo e per voi sarà soltanto la fine! Anche Kirito spesso ripeteva questa frase quando qualcuno cominciava a sminuirmi, mi chiedo dove sia finito, dopo che il signor Damon mi ha presa "in adozione" trovandomi per strada, sembra che quei due siano svaniti dal nulla. Non mi interessa niente di mio padre, ma Kirito... è felice? Spero di sì, spero che possa star vivendo giorni magnifici, che al suo fianco possa avere una persona da amare e con cui confidarsi, come me con Brian.
Gli auguro il meglio.
-Sì, come al solito. Scusa amore. Stavo pensando al mio libro.- Con un capo indico la mia stanza, dalle risate di Blake a Brian sfugge un debole sorriso. Beccato! Un'emozione! Spesso lo dimostra tramite gesti, ma quando ha quelle fughe improvvise è davvero carino!
-Sempre il solito Blake.- Riesce a dire con tutta la calma del mondo, facendomi strappare una piccola risata. Socchiudo gli occhi e gli annuisco, sento che stiano brillando in qualche modo, non so perché, ma... stasera mi mancava tantissimo, sembra come se fosse quando mi innamorai la prima volta. Ah, il primo amore, le prime emozioni... non pensavo di vivere tutto ciò che spesso viene scritto nei libri.
Brian senza dire nulla si avvicina e mi abbraccia, io ricambio la stretta affondando il capo su di lui. Con la coda dell'occhio vedo nostra madre passare, lei sorride debolmente, non è un sorriso affranto, al contrario, la mia famiglia è un amore anche in questo. La mia madre adottiva è molto più gentile di quella biologica, le devo davvero tanto, è lei che insieme a Damon mi ha insegnato a leggere, nulla per dirvi che mi sono appassionata così tanto che nel giro di quattro anni sono diventata una patita. Già, sono qui dalla tenera età di tredici anni! E sono riuscita a superare tutte le estrazioni, buon per me. Sono davvero la più fortunata.
Avvicino le mie labbra a quelle di Brian per gustarmi un dolce bacio, più tardi, sarebbe diventato qualcosa di più.
...
Però...
...
Come posso dimenticare il suo sorriso?
...
La sua protezione, il suo bene... il mio fratellone...
...
L'unica persona che potrebbe meritare tutto il bene di questo mondo, in quella famiglia...
...
Dove sei finito...


-Kirito?- Mi alzo dalla mia sedia dopo essere stata muta a tutte le domande del presentatore, mi alzo a passi lenti con il mio vestitino, guardando il pubblico.
G-Giuro di averlo visto...
-Maya? Va tutto bene?- Caesar mi guarda incuriosito, io mi volto velocemente verso di lui, scuotendo il capo, ritornando al mio silenzio. -Mi dispiace Maya, ma il tempo è finito... vuoi dire qualcosa?- Mi incita il presentatore, ma non ne ho nè il coraggio e neanche la voglia, sono psicologicamente distrutta, dopo quella volta che Karma mi ha picchiata mi ha ricordato tantissimo mio padre...
Mi sistemo bene la benda che ho sul mio occhio, scuotendo il capo in segno di assenso.
-Sentitevi colpevoli delle famiglie che spezzerete.- Riesco soltanto a dire questo quando il microfono mi viene passato, lo poggio poi sul divano, andando via da quel palco pieno di false speranze.
E' giunta l'ora di essere più cattive, Maya... domani... l'arena ti aspetterà.



Angolo Autore
Allora
.
Ho. Paura. Il prossimo capitolo è l'arena e non sono psicologicamente pronto. Voi siete pronti? Spero di sì, perché avrete un ruolo fondamentali.
LEGGETE QUELLO CHE STARO' PER SCRIVERVI!
Dovete fare una classifica di tutti i tributi, escludendo i bot e i vostri personaggi. In base alle vostre classifiche scoprirò i personaggi sfavoriti e i personaggi popolari: quelli popolari sopravviveranno al bagno di sangue, mentre, gli sfavoriti, avranno alte probabilità di morire. L'ultimo classificato morirà al 100% e sarà una vittima del bagno di sangue!
Avete tempo una settimana dal momento in cui recensirete, quindi io continuerò a scrivere quando avrò tutte le classifiche. Se poi non avrò quelle di tutti, pazienza, si andrà avanti anche senza quelle.
Mi scuso se gli ultimi due pov potrebbero essere scritti male, oggi è stata una giornata molto triste per me ed è successo letteralmente di tutto. (Per dirvi, mentre scrivevo il POV della nostra piccola Maya, è scoppiato un incendio.)
Qui sotto vi scrivo le alleanze UFFICIALI pre-arena, ricordo che durante i giochi potrebbero cambiare ehehe.
Ultimo consiglio: come dovrei gestire le sponsorizzazioni? Non me ne intendo molto, non so neanche cosa inserire! Accetto consigli!
Al prossimo capitolo!
Sasi02
PS: So che il pov di Gerald è abnorme rispetto agli altri, non so cosa mi sia successo... xD



Alleanze:

I Favoriti: Hubert, Chanel (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Gerald, Sheena (Distretto 4)
I Silenziosi: Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10)
Tutti amici tranne Killian: Killian (Distretto 3), Eden, Sophie (Distretto 6), Cedric, Lydia (Distretto 7)
Romeo e Giuliette: Achille (Distretto 2), Odette (Distretto 3), Rose (Distretto 11)
I pazzi suicida e la terza incomodo: Jack, Darlene (Distretto 5), Karma (Distretto 12)
Le Opposte: Brooklyn (Distretto 8), Maya (Distretto 12)
I bot Inutili: David, Vivian (Distretto 9)
Soli e tristi, (ma non ditelo a Nylan):
Nylan (Distretto 10), Konnor (Distretto 11)

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Capitolo 9
*** Che le danze abbiano inizio ***


Hunger Games - Capitolo 7 Ultima Mattina
Capitol City.




Lydia Harnold, Tributo del Distretto 7



Il suono della mia ultima sveglia giunge alle mie orecchie, Johanna mi ha sempre detto che ha impostato in anticipo l'orario di oggi, per prepararci ad affrontare l'arena con tutte le nostre possibilità.
Il rumore è ancora fastidioso e rieccheggia nell'aria circostante, ma riesco facilmente ad intuire dove sia e, come per magia, la melodia non richiesta scompare.
Mi distendo nuovamente poggiando la mia schiena sul soffice materasso, poggiando il capo sull'altrettanto soffice cuscino. Mi sento ancora più piccola di quanto non lo fossi già, tra poche ore mi allontanerò da Capitol per vivere un incubo ancora più peggiore, qui ho potuto necessitare l'assicurazione di una sicurezza costante e di essere protetta da chiunque. Mentore e stilisti, soltanto l'accompagnatrice si è rivelata un mostro nei miei confronti, non ha pietà per nessuno, nemmeno per una piccola dodicenne in difficoltà come me...
Mi sento così inutile ed è frustrante! Voglio scoppiare a piangere ed urlare al mondo che sono stanca di questa situazione, della mia breve vita, degli Hunger Games, di questo destino a cui siamo posti ogni anno, tutti. Perché tra tutte proprio io? Da quando sono arrivata qui mi sono limitata ad assomigliare sempre di più ad una bambola di porcellana intoccabile, una di quelle antiquariate che hanno un prezzo che potrebbe sfamare un intero gregge di pecore per un anno. Sono questo, per Capitol? Una bambolina che non riesce a rimanere in piedi con le sole forze, con l'obbligo di avere delle mani che possano sorreggermi affinché qualche bambino possa divertirsi con me ed affezzionarsi? Io non lo accetto questo destino, perché Capitol non potrebbe usare il suo cervello per fare del bene?
Quante vittime potevano risparmiare per questi lunghi settantacinque anni? Il bene è davvero così superficiale, per loro? La stilista mi ha sempre trattata in modo adeguato, come potrebbe fare la mia sorella maggiore, mentre invece la mia accompagnatrice non ha perso neanche un secondo per demoralizzarmi. So che il bene e il male non saranno mai unici su questo pianeta, ma Capitol è piena di persone come Marinette, sono sicura che anche qualche accompagnatrice o stilista degli altri distretti sia come lei.
Forse è soltanto la noia che li porta a fare tutto questo? Non voglio credere che tutto sia iniziato a causa dei ribelli, potevano limitarsi a qualche anno, ma ormai tutti i Distretti stanno tacendo, sì, è vero, Katniss ne avrà risvegliato qualcuno durante la sua dormiveglia, magari anche i primi vincitori, adesso anziani, hanno risvegliato il loro lato ribelle e stanno combattendo al fianco della ghiandaia imitatrice, ma...ne vale davvero la pena?
Continuando con questo passo avremo soltanto tantissimi giochi della fame, Capitol perderà i suoi lussi soltanto perché ai distretti non rimarrà più nessuno a competere per i giochi, tutti potrebbero smettere di avere dei bambini da un momento all'altro...
qualcuno bussa alla porta, aprendola e distogliermi dai miei pensieri mattutini, mi alzo di schiena e stringo timorosa le lenzuola che sono sotto di me. Temo che sia Altaria, spero invece che possa essere Johanna stessa o Cedric.
Quando l'assicurazione della mia mentore arriva subito dopo traggo un sospiro di sollievo, sento che la mia mano adesso stia affondando, credo che si sia seduta qui accanto.
Infatti, appena alzo di poco il braccio, posso trovare il suo a pochi centimetri di altezza.
Johanna è sempre stata premurosa con me, non avrei mai detto che la "pazza" del Distretto 7 possa nascondere un lato così buono.
Io non la conoscevo moltissimo prima d'ora, ho sentito delle voci riguardo a tutto ciò. Non vorrei giudicarla, anzi, insieme a Cedric è stata una delle poche ad essersi preoccupata seriamente per me.
-Voglio che tu abbia questa in arena.- La voce di Johanna è più sveglia che mai, non è rauca o stanca dal sonno, lei prima di tutti si è svegliata ancora più presto? Mi chiedo cosa faccia un mentore quando noi saremo in arena, ci assisterà? Questo è certo, ma avranno un ruolo? La mia mentore andrà in televisione e si farà un bel gruzzolo grazie alla mia presenza in arena? Sarà una delusione quando dovrò cadere, si arrabbierà? Oppure sarà felice, capendo che potrei raggiungere la pace. Spero la seconda, perché anche io sarò felice di essere libera come desidero di essere...
spero che la mia famiglia possa perdonarmi, ma è cio che spero in questa situazione, vorrei una morte veloce così che io non possa accorgermi di nulla, oppure un sonnifero che riuscirà a far chiudere i miei occhi per sempre.
Johanna mi copre gli occhi con una benda simili a quelle che si usano per dormire, sono molto più comodi ma non credo che faranno la differenza con la mia vista, ormai non ci vedo più, il colore nero è soltanto quello che posso spiegare a chi mi è attorno. Quando ti copri gli occhi è quello il colore, giusto? No, ricordo che a scuola parlavano di un certo tipo di grigio... anche dopo la morte sarò rinchiusa in un sonno profondo? Oppure diventerò un angelo del paradiso? Forse potrei finalmente vedere... dopo tanto tempo.
-Non voglio che dei sadici possano giocare con te.- Proclama Johanna infastidita, non muovendo neanche un passo da dove si è posizionata, la mia mano sta ancora affondando sulla sua direzione.
Significa che i favoriti si prendono gioco dei tributi? Oh, povera me... in che situazione mi sono cacciata.
-I miei occhi di vetro?- Domando preoccupata, mi dispiace che Cedric abbia pensato per tutto questo tempo che i miei occhi siano bellissimi, perché non sono i miei. Lo facevo un po' più intelligente, onestamente, è un miracolo se sono riuscita a salvarmi con due rami infilzati agli occhi, gli infermieri del Distretto 7 sono stati bravissimi a riguardo. Con i miei occhi finti ho qualcosa da riempire, ma mi sentirei vuota se non potessi portarli con me.
-Non credo tu ne abbia bisogno.- Ribatte sicura Johanna, mentre io mi sento a disagio senza qualcosa che possa far credere agli altri che io abbia ancora due belle iridi con me. Non dico che mi diverto ad ingannarli, ma onestamente mi sento fuori luogo, come se fossi un mostro, se tutti potessero vedere la mia vera espressione sarei spaventata. Quando mi sveglio, infatti, cerco sempre di chiudere le palpebre, infatti prima che Johanna potesse entrare li avevo aperti per tutto questo tempo, anche se non sono uno spettacolo imperdibile.
-Io li vorrei.- Rispondo con un filo di voce, spostando la mano che "sta affondando" sulla mia pancia, congiungendola all'altra e stringerle più forte che posso. Non voglio. Mi servono, è difficile tenere chiuse le palpebre e non le perderò mai in arena, sono come degli occhi normali alla fine, no? Soltanto una grandissima botta alla testa riuscirebbe a farne sfuggire qualcuno.
Johanna è in silenzio, non ribatte, anzi, si è alzata ed è tornata a sedersi dopo una manciata di secondi, subito prende la mia mano e dal tatto riesco a capire che abbia tra le mani i miei occhi di vetro.
La benda che si trovava sui miei occhi viene alzata delicatamente e quella sensazione di vuoto adesso si riempie. Non è rimasta impressionata? Che dico? Ha superato un'arena, ha ucciso per uscirne viva, qualcosa come la mia non potrebbe mai impressionarla. Lei è una guerriera. Una sopravvissuta.
La mentore riporta la benda in basso, così che i miei occhi possano essere coperti nonostante adesso possano facilmente essere fissati senza alcuna preoccupazione od impressione.
-Ti porto in cucina. Sveglierò Cedric e, prima che andiate via, voglio ascoltare la vostra strategia. Vi darò i miei ultimi consigli da mentore. Ci siamo capiti, Lydia?- Adesso Johanna è ritornata come quella di sempre: severa e a tratti brusca, la conosco fin troppo bene adesso, la somiglianza con il mio compagno di distretto è incredibile!
Alle sue parole annuisco semplicemente accennando ad un piccolo sorriso, vorrei tanto vedere la sua reazione, ma non posso. Per quanto riguarda la mia mentore è stata lei stessa a descriversi fisicamente, anche se su molte cose ha barato visto che l'accompagnatrice subentrava con delle correzioni, susseguita da delle affermazioni di Cedric e da qualche lamento di Johanna stessa, ma è divertente, una bugia può essere benissimo raccolta dal tono della voce, con la vista potrei notare mille altri gesti, ma ahimè non posso.
Dopo una manciata di minuti, credo, non ne ho idea, ma sono sicura che sia passato un bel po' di tempo, ci ritroviamo tutti nel luogo prediletto dalla mentore.
Cedric mi sta stringendo la mano e di tanto in tanto trema, io gli passo l'altra ed accarezzare quella tremolante per far sparire il terrore del momento. Anche io sono spaventata, ma ho già accettato il mio crudele destino, è brutto ammettere che si è rilassati in una situazione del genere, è contro producente.
-Allora metallaro da strapazzo, dimmi le tue idee.- La voce che comincia a parlare è senza alcun dubbio quella della mentore. Non sapevo che Cedric fosse un metallaro, sa suonare la chitarra?
-Non sono un metallaro.- Ah. -E non cambierò la mia strategia ora che anche i miei alleati sono informati di questo, non potrei mai avvisarli.- Termina il mio compagno, mentre io rimango ancora spiazzata per aver predictato male qualcosa che mi è stato smentito dopo, letteralmente, un secondo dopo.
-Sìsì non mi interessa. Vai avanti.- Il disinteressamento di Johanna provoca un ringhio di fastidio al mio amico, ma sono sicura che lei, davanti a lui, cerchi di velare le nostre preoccupazioni.
-Io, Killian ed Eden andremo a prendere qualche zaino nei pressi della cornucopia, mentre Sophie porterà in un luogo sicuro Lydia. Con tanti zaini riusciremo a cavarcela per un po', in più abbiamo intenzione di difenderci e uccidere qualunque tributo possa metterci i bastoni tra le ruote.- Spiega il mio compagno mentre io posso soltanto rimanere muta in tutto questo, i pensieri e le riflessioni di stamattina riaffiorano nella mia mente, facendomi sentire il tributo più inutile delle edizioni passate e future. Se vedessi, almeno potrei fare qualcosa...
-E' banale.- Replica Johanna, ma non può dire altro, Cedric si è già alzato. La sua mano mi ha lasciata.
-Non mi interessa. E' ottima, invece. Ricorda perché ho creato quest'alleanza.- Sibilia a denti stretti, mentre Johanna può soltanto sospirare alle sue parole, è da giorni che cerca di convincerlo, ma sembra che Cedric abbia la testa piuttosto dura.
-Ricorda che anche tu sei in pericolo. Il mio ultimo consiglio è questo: usate quest'alleanza. Se davvero ci tieni a salvare Lydia, uccidili tutti, Cedric, poi, al finale, suicidati. Riuscirai a farlo?- Questa proposta spiazza completamente sia me che il mio compagno di Distretto, l'aria viene invasa da un silenzio tombale e Johanna ha detto una cattiveria che non diceva da quando siamo al treno. E' ridicolo tutto questo, non deve suicidarsi a causa mia, non siamo neanche sicuri che io possa arrivare fin lì! Cedric dovrà vincere, con o senza di me. Io sono soltanto destinata ad un fato ben più peggiore.
-Sapevo che quella bambinetta avrebbe portato solo guai.- La voce elegante di Altaria entra dopo che la porta della sua stanza, accanto al soggiorno, si chiude. Il rumore di uno dei suoi ventagli riesce ad essere percettabile, così come quelli dei suoi tacchi che si avvicinano poco a poco a noi. -Spero morirai, Lydia.- Proclama malefica, mentre sento che Cedric viene trattenuto da Johanna, nonostante credo che anche lei voglia darle quattro pugni.
Mi rintano sul divano, avvicinando le gambe alla testa, le parole di Altaria non mi hanno colpita neanche un po', non do peso alle parole di qualcuno che possa essere cattivo.
Io... aiuterò Cedric.


Eden Conrad, Tributo del Distretto 6



-Buona fortuna ragazzi.- Esmeralda, la nostra mentore, lancia un'occhiata di fiducia sia a me che Sophie, come se volesse dire che noi due potremo cavarcela, che il Distretto 6 avrà un vincitore quest'anno e sarà sicuramente uno tra noi due. In fondo al mio cuore lo spero davvero, se dovessi scegliere qualcuno al di fuori di me, quella persona sarebbe sicuramente Sophie.
Mi ha insegnato molto in questi giorni, grazie a lei sono riuscito ad avere qualche successo con le mie abilità fisiche, sento che la mia resistenza è aumentata rispetto ad un paio di giorni dall'inizio degli allenamenti.
Mi sento molto più fiducioso adesso, apprezzo l'espressione della mentore perché confida in noi, sa che abbiamo delle possibilità.
Quasi all'unisono, io e la mia compagna guardiamo la nostra accompagnatrice che è rimasta con le braccia consorte, sta guardando in una direzione opposta alla nostra, muovendo freneticamente le dita.
Cynthia non è mai stata buona nei nostri confronti, ma adesso sembra strana.
-Io ovviamente tiferò i favoriti, ma... non mi farebbe schifo se uno di voi vincesse, q-quindi mettetecela tutta, chiaro!? Non accetto una vostra sconfitta!- Sbotta infine indicandoci con entrambi i suoi indici, mentre il suo viso viene ricoperto dal rossore, è strano vedere un colore naturale tingersi su un altro artificiale. E'... inusuale, credo che sarà la prima e, forse, ultima volta che lo vedrò.
Sophie abozza ad un piccolo sorrisetto, incrociando di rimando le braccia e muovere la sua lunga coda di cavallo.
-Quindi ci hai tifati fin dall'inizio, eh?- La incalza la mia compagna di distretto, mentre Cynthia scuote la testa contrariata, come se il tributo accanto a me non avesse ragione, ma entrambi sappiamo che non vuole ammetterlo. Mi chiedo perché abbia deciso di fingere tutto questo tempo, forse perché i due del 6 dell'anno scorso sono stati troppo deludenti?
-Non è vero, io non vi tiferò mai!- La capitolina rimangia le proprie parole, ma il suo tono imbarazzato tradisce la sua stessa frase. Se fossi più clemente direi che è davvero piacevole in questo stato, ma non mi importa di ciò che penserà lei, a pagarne le conseguenze siamo noi due.
Mentre Sophie e Cynthia litigano per scoprire chi ha ragione tra le due, il cuoio capelluto corvino della mia mentore si avvicina, detto così sembra che dei capelli stiano levitando in aria. A cosa pensi in un momento del genere, Eden?
-Quest'anno i pacificatori vi accompagneranno fino alle vostre postazioni per quando dovrete ritrovarvi in arena. Scusa se non sono riuscita a convincerli.- Dopodiché Esmeralda compie quasi un inchino di scuse, stranamente mi sento a disagio ed agito velocemente le mani e il capo. Non è colpa sua e comunque meglio così, se io avessi beccato Esmeralda, sicuramente a Sophie sarebbe capitata Cynthia, quindi non l'avrei mai dominata una Sophie arrabbiata in arena.
A proposito, le ho insegnato un po' di yoga per mantenere la calma, è ancora alle prime fasi, ma comunque riesce a calmarsi notevolmente. In arena, sicuramente, dovrò tenerla a bada affinché non faccia mosse azzardate, Sophie è troppo impulsiva e potrebbe fare letteralmente di testa sua.
-Non preoccuparti. Sarò per sempre devoto ai tuoi insegnamenti.- Replico prima che un pacificatore possa ordinare sia a me che Sophie di raggiungere l'hovercraft. Do un ultimo sguardo alle due persone che mi sono state vicine prima che la porta si chiuda: Esmeralda e Cynthia stanno imitando il gesto della ghiandaia imitatrice, rimango per un attimo sbigottito, nessuno le presta di alcuna attenzione o alza un dito. Forse perché non si trovano davanti alle telecamere in questo momento? Le staranno appostando gli strateghi per tutta l'arena, anzi, per loro serve soltanto uno zoom per inquadrare il mio bel faccino.
Quella che mi stupisce di più è Cynthia, sembrava quasi avere le lacrime agli occhi...
-Diamine, fai piano!- Ho dimenticato che in questi hovercraft ci sono anche gli altri tributi. La ragazza che ha appena sbraitato è quella del 2, un pacificatore le ha inniettato qualcosa di luminoso con la sua siringa, la luce è blu.
Appena sposto lo sguardo verso destra noto che anche la ragazza del distretto 12, Maya, sia stata sottoposta a questa medesima cura.
-A cosa serve?- La voce della ragazzina attira la mia attenzione, nonostante sia stata presa a calci è riuscita a ritornare perfettamente in sé, così sembra, ma non ha fatto una bella uscita all'intervista.
Il pacificatore ritira l'ago e prima di avanzare verso Sophie punta "uno sguardo", in realtà non posso saperlo visto che la sua faccia è letteralmente coperta, verso la ragazza del 12.
-Vi localizzeremo, così sapremo le vostre posizioni e potremo riprendervi. In più, se cercate di scappare dall'arena, con queste morirete.- Spiega burbero l'uomo in tuta bianca, mentre la corvina con il caschetto annuisce senza alcun problema.
-In pratica è per sorvegliarci.- Replica al posto suo Sophie, mentre il pacificatore tira in modo brusco il braccio della mia compagna e inniettarle questa... cosa.
Successivamente accade anche a me e non credevo che non potesse procurarmi alcun dolore. Guardo ancora i pochi tributi in questo hovercraft e, a parte me Sophie, ci sono quelli del Distretto 2, 12 e 5. Tra noi quella che sembra più in ansia è sicuramente la ragazza del 5, il suo compagno sta cercando di calmarla, seppure trovi eccitante la situazione, così come il suo amichetto del Distretto 12 che ha appena spifferato la loro alleanza a tre.
Anche Achille sotto ai riflettori ha ammesso di non essere tra i favoriti, infatti Caitlin sembra essere fuori luogo. E' capitata in un hovercraft dove siamo tutti alleati.
Al termine del decollo che sarà durato un paio di minuti, i pacificatori ci scortano verso un tunnel, prima di uscire ci hanno coperti la visuale con un sacco della spazzatura. Ottimo direi, sicuramente una delle tante cose da fare prima di morire.
Quando vengo privato di quell'odore insopportabile, mi ritrovo in una stanza. Il pacificatore lancia violentemente il sacco per terra, indicandomi con il fucile di salire sulla pedana.
Deglutisco rumorosamente. Devo trovare autocontrollo.
Mi piazzo sulla mia postazione e velocemente il vetro ai lati riesce a chiudere il cerchio, dopo un paio di minuti di attesa, dove i miei pensieri vengono rivolti a tutte le persone a me care, vengo innalzato verso l'alto grazie alla pedana.
Per un attimo è buio, poi riesco ad intravedere la luce del giorno che acceca la mia vista.
-Buona fortuna tributi. Che i settantacinquesimi Hunger Games abbiano inizio. Sessanta...- Seneca Crane, il nome della voce che sta dando inizio al countdown e capo stratega, ha dato inizio al massacro.
Mi guardo intorno come tutti gli altri tributi, devo analizzare nel dettaglio l'area circostante.
-Cinquantatre, cinquantadue.-
Accanto a me ci sono il ragazzo del Distretto 9 e la ragazza del Distretto 4. Cerco con lo sguardo i miei alleati e un sorriso mi si stampa sul volto quando vedo Sophie vicina alla postazione di Lydia. E' salva!
-Quarantesei, quarantacinque.-
La cornucopia è allestita da tantissimi zaini sparsi qua e là, a vista d'occhio quelli più lontani potranno sembrare vuoti, ma sono sicuro che ci sia anche qualcosina lì. Punterò a qualche zaino nel mezzo, forse durante le lotte tra due tributi.
All'interno, invece, la cornucopia veste di tantissime armi. Mi mordo l'interno guancia: vorrei che fossero nostre!
-Trentanove, trentotto.-
A nord c'è un'estesa montagna che sicuramente non mi convince, è fitta di un bosco, ma comunque non sembra adatto per noi una zona montuosa. Spesso quelli sono i punti preferiti dove gli strateghi scattano gli ibridi o qualche evento spiacevole.
Notando la posizione di Sophie e quindi quella dove tutti dovremo poi andare, dietro di lei c'è una vegetazione floreale con dei fiori giganteschi, e dico sul serio. Capitol è pazza per avere queste idee.
-Ventuno, venti.-
Dietro di me, alle spalle, sgrano gli occhi soltanto a vedere cosa stanno riprendendo i miei occhi: in lontananza posso essere notate dei grandi edifici, sembrano praticamente come le case di Capitol, ma piazzate qui in arena. Alcuni tributi stanno notando proprio adesso gli edifici, sono sicuro che punteranno a quelle zone per dormire bene la notte, ma al tempo stesso rischierebbe di essere una zona pericolosa. Forse dovrei rinunciare e optare per la landa di fiori. Magari ci sarà qualche lago o un ruscello su cui usufruire dell'acqua.
-Diciassette, sedici.-
Infine, alla sinistra al lato opposto della landa dei fiori, c'è un campo di grano esteso con degli alberi piazzati qua e là, degli uccelli volano sui rami e le rondini cominciano ed emigrare. Proprio un momento esatto per spostarsi, vero uccellini?
-Dieci, nove, otto...-
Mi metto in posizione, pronto per avere una partenza maggiore. Ho deciso, punterò ad uno degli zaini nel mezzo!
Ci sono persone che tifano per me ed altre che mi aspettano a casa, anche io ho un motivo in più per sopravvivere!
-Zero.- Il rumore sordo di ogni inizio arena invade tutta la zona circostante, scheggio con un balzo verso la cornucopia, al mio fianco ci sono ancora i due tributi, ma il ragazzo del 9 si è appena fermato perché quello dell'11 a poche posizioni più in là gli si è caricato contro di brutto.
Sheena, la ragazza del Distretto 4, invece, sembra ignorarmi completamente, anzi, appena raggiungo uno degli zaini lei continua la sua corsa verso la cornucopia.
Afferro velocemente lo zaino e noto che la mia "compagna di pedana" si è unita alla ragazza del Distretto 1 per fronteggiare Achille.
In lontananza, noto che Sophie ha deciso di nascondere Lydia nella zona dietro di me, quella cittadina, non so dove sia ma la vedo arrivare in nostra direzione per darci manforte.
Comincio a correre mentre do un'occhiata a dove possano essere finiti Cedric e Killian, il primo lo pesco subito a prendere uno zaino che ha appena rubato al ragazzo del distretto 12, allontanandolo con un pugno, mentre Killian, sorprendentemente, è uscito illeso dalla cornucopia e sta raggiungendo Cedric che, in questo momento, ha lasciato lo zaino e sta combattendo a mani nude con Karma, cavolo, in lontananza sta arrivando anche il ragazzo del 5 ad aiutarlo, Jack!
Continuo a correre ritornando a guardare davanti a me, ma inciampo su qualcosa che riesce a rivoltarmi verso il terreno: abbasso lo sguardo e la mia espressione è terrorizzata dal cadavere del ragazzo del Distretto 9. E' stato strozzato, il suo collo è letteralmente viola.
-Eden!- La voce di Sophie riesce ad attirare la mia attenzione, ma appena mi rialzo per raggiungerla, lei urla di fare attenzione.
Mi volto velocemente e vedo il ragazzo del Distretto 1, Hubert, tirare una freccia nella mia direzione. Non riesco a comprendere la situazione: chiudo gli occhi e li stringo più forte che posso, è la fine per me.
Un secondo colpo di cannone risuona nell'arena.


Jack Swade, Tributo del Distretto 5


La situazione divertente è diventata pian piano più eccitante, non vedo l'ora che i giochi iniziano! Susu, forza, è così noioso aspettare, saltate tutto e andate sullo zero, non vedo l'ora che la mia faccia possa tingersi di rosso! Organizzerò degli scherzi ancora più superiori di quelli che facevo al Distretto 5, ovviamente i miei amichetti, Darlene e Karma, non saranno condizionati, perché questi scherzi sono a prova di morte, ed io non voglio che i miei amici vadano via da questo incubo, nonono, per niente, devono tutti essere sottoposti a questo trattamento speciale e mi serve un pubblico, loro lo saranno!
Accanto a me ci sono le ragazze del 3 e del 7, mi accorgo soltanto adesso che la bimba del distretto 7 ha una benda davanti agli occhi, che senso dell'umorismo! Lei mi piace! Significa che lei ucciderà tutti dormendo? Lo sapevo io che quell'uno ai voti finali era fasullo, questa bambina ci fotterà tutti quanti il culo, ma io sono difficile da sconfiggere, bambina mia. Sarai sicuramente una delle mie alieve, quelle più talentuose che seguiranno i consigli di maestro Jack, non c'è dubbio.
La ragazza del 3 invece è ferma e impassibile, ma come fa? Io non riesco a smettere di muovermi, è la mia zona questa, saltellerò da una parte all'altra e schiaccierò tutti con i miei piedoni, sono loro la mia arma! E poi riderò, ovviamente, e le mie risate saranno così contagiose che anche gli altri rideranno assieme a me, forse anche i cadaveri, li resusciterò grazie al mio senso dell'umorismo! Ah, che sensazione divertente ed elettrizzante!
Ho provato ad elettrificare il mio povero pacificatore, ma mi ha risposto con un bel calcio sulle ginocchia, diamine mi fa ancora male, spero possano ucciderlo all'istante, io non ho nulla contro i miei avversari, anzi, il primo che ucciderei sarebbe stato sicuramente quell'uomo senza palle che non ha avuto il coraggio di mostrarsi.
Ma Capitol City, la città a cui credo di essere destinato a vivere per sempre il resto delle mie giornate con tanto di carote nel frigo, vuole questo.
Cerca costantemente la morte per scappare dalla noia più totale, sono così noiosi, monotoni e decisamente poco divertenti che sporcano le mani a noi dei distretti, così ci uccidiamo, loro se ne escono con le mani pulite e possono dire di aver passato un altro anno bellissimo.
Il countdown è arrivato a venti, questa voce di merda, quanto ci mette!?
Con una mano saluto i miei seguaci indirizzando il mio sguardo al cielo, chissà se mi stanno riprendendo in questo momento! I miei genitori saranno orgogliosi della mia bella figura, qui posso essere come sono realmente, come Karma mi ha spiegato nasceranno dei mostri ed io voglio essere uno di loro!
Anche io voglio essere un mostro, mi reputo una persona molto attiva, i lupi ad esempio sono parecchio movimentati, anche io adesso lo sarò! Andrò a caccia di qualche coniglietto! Anche se Darlene non sarà del mio stesso appunto, ma non fa niente.
A proposito, dov'è? Ah, eccola! E' poco distante da me, ma comunque se dovrebbe partire con qualche pugno o un calcio si ritroverebbe soltanto il ragazzo del distretto 10 e il ragazzo del distretto 7. Il primo non avrà mai le palle di avanzare, mentre il secondo è troppo occupato nella sua relazione pedofila, ha tenuto letteralmente rinchiusa la sua compagna per tutto il tempo, che sia affetto dalla sindrome di lima? Può darsi, ma è impazzito! Ah, eccitante, dovrò conoscerlo! Magari ci farà anche qualche pensiero sopra questo depravato sconsiderato!
Forse anche i due tributi del 9 hanno passato le ultime ore a letto, insieme, chissà se schiatta prima lui o lei!
Non mi interessa più, esco dai miei pensieri e sgranchisco le mani per la mia posizione ad effetto, mi irrigidisco in volto e punto la direzione verso la cornucopia.
Allo scoccare dello zero salto letteralmente via dalla pedana, correndo il più velocemente possibile verso le armi, sono così veloce che riesce a fronteggiarmi soltanto il ragazzo del distretto 3!
Arrivo per primo alla cornucopia, salto fin sopra alla tavola e rubo una mazza chiodata che ottiene tutta la mia attenzione, che bello! Che bello! Sto vincendo!
Prendo uno di questi zaini pesanti e me lo porto alle spalle, sono parecchio resistente per reggere tutto, scappo poi velocemente dalla cornucopia appena in tempo: il ragazzo del Distretto 3 sta prendendo dei pugnali e uno zaino, mentre dietro di lui il tributo gigantesco del Distretto 2 comincia a combattere contro le favorite dell'1 e del 4. Grande! Ha visto un poveraccio in difficoltà, i due avvoltoi hanno mirato alla propria preda, ma lui gli si è parato davanti!
Noto infatti come il rosso fila via, ma quando seguo il suo stesso sguardo mi accorgo solamente adesso che il mio alleato del 12 è in pericolo.
Si sta prendendo a pugni e calci contro il ragazzo del Distretto 7, il pedofile di prima, mentre Killian cerca di raggiungerli, forse per uccidere il mio alleato. Non lo permetterò!
Scatto velocemente in avanti e comincio a correre con un sorriso stampato in volto, mentre le mie risate rieccheggiano nell'aria, adesso ho sentito non uno, ma ben due colpi di cannoni sparati insieme, ma non ci faccio caso visto che non vorrei che il terzo sia proprio di Karma o, nel peggiore dei casi, mio.
Riesco ad avvicinarmi a Killian e spingerlo violentemente verso il terreno grazie allo zaino che ha sulle spalle, diversamente da me è molto più lento con degli oggetti alla sua schiena.
Per accertarmi che non si muova, compio un balzo e gli salto violentemente sulla schiena, un grido di disperazione pervade il corpo del ragazzo, appena mi muovo verso Karma e Cedric, uno dei suoi pugnali vola in mia direzione, ma mi manca per un soffio.
Ne prendo, quello che è conficcato sul terreno, e mi volto in direzione del rosso sorridendogli raggiante.
-Grazie mille per l'arma!- Gli esclamo allegro, ma questa distrazione la pago a caro prezzo visto che il ragazzo del Distretto 7, con un calcio rivolto alla pancia di Karma, non si libera dalla presa e si avventa violentemente su di me: provo a scagiargli una mazzata contro, ma lui blocca con una mano il mio braccio, dandomi una violenta testata sul volto.
Cazzo! Che dolore! Mi pulsa la testa e sono sicuro che adesso sia arrossata, ma almeno non perdo sangue, questo è sicuro.
Il falegname del 7 ha la brillante idea di calpestarmi il volto e raggiungere Killian, prendendolo in braccio e allontanarsi come non mai.
Merda, questa fa male, un rivolo di sangue comincia ad uscirmi dal naso. Per tutta mia risposta guardo il cielo e mi metto a ridacchiare, nonostante le stia prendendo di brutto mi sto divertendo un casino, non pensavo che gli Hunger Games fossero un luogo così bello!
Certo, è una versione più violenta del Wrestling, visto che sono appena morte delle persone, ma è unico ed eccitante. Perché non ho mai provato a vederne qualcuno? Me ne pentirò amaramente!
Mi rialzo velocemente e raggiungo Karma con il mio solito sorrisetto, al contrario del solito, Karma ha un espressione diabolica in viso.
-A parte qualche segno non hai niente.- Gli riferisco appena poso gli occhi sul suo volto, passerà nel giro di qualche giorno, ma lui è troppo concentrato su qualcosa a me ignaro affinché possa ascoltarmi.
Punto lo sguardo sulla direzione dove Karma aveva puntato e la ragazza del 12 è caduta per terra con una ferita al ginocchio, forse sarà stata colpita dai pugnali volanti della ragazza del Distretto 2, appena è arrivata alla cornucopia ha fatto baldoria.
-Maya...- Il rosso perde nuovamente la concentrazione e corre in direzione della sua compagna di Distretto, evito qualche imprecazione per ritrovare Darlene e seguo il pazzoide che sicuramente vorrà mietere una vittima.
Appena Karma riesce ad avvicinarsi alla sua vittima, come se l'avessi appena chiamata, Darlene le si para davanti a mani allargate, guardando con sfida il ragazzo.
Mi avvicino velocemente, cercando di stare accanto ad entrambi in caso qualcuno possa colpirci. Per ora ho solo una mazza chiodata ed un pugnale da lancio come armi, ma ho anche lo zaino che non credo aprirò subito.
-Levati Darlene!- Sbraita Karma, ma la mia compagna scuote il capo.
-No! Non dobbiamo farlo!- Ribatte urlando la mia compagna, mentre io mi chiedo dove pensi che sia. Le voglio bene, ma siamo qui per uccidere, giusto? Quest'alleanza è nata per uccidere, sapevo che non ci avesse mai provato, ma non pensavo che le mie teorie potessero avverarsi.
Distolgo un attimo l'attenzione quando un altro colpo di cannone invade l'arena: Il tributo del Distretto 4, Gerald, ha appena ucciso il ragazzone dell'11. Diamine, siamo rimasti in pochi, dobbiamo muoverci, evitate le liti di famiglia, grazie!
Una figura di colore però riesce a conquistare la vittima, o meglio, riprendere la propria alleata: la ragazza del distretto 8 è corsa via con la sua compagna sulle spalle.
Karma sta cominciando a pestare il terreno, arrabbiato più con la nostra alleata anziché con Brooklyn.
-Inutile! Inutile! Inutile! L'hai lasciata scappare! Per colpa tua non ho potuto ucciderla!- Urla rancoroso il ragazzo del 12, mentre Darlene riabbassa le braccia e abbassa lo sguardo, mordendosi freneticamente le labbra, a disagio.
Capisco perché lo abbia fatto, lei ha un animo buono, non è come me e Karma, lei non ha mai incontrato l'ira della tempesta.
Karma continua a strofinare le dita sui propri capelli, fin quando, in un momento di totale pazzia, non prende tra le mie mani il pugnale ed alza il braccio per colpire Darlene, lei non se ne accorge in tempo che riesce soltanto ad indietreggiare, ma compiendo quel gesto scivola e cade per terra.
Karma si avventa su di lei, fin quando non succede tutto in un attimo di secondi: dopo un urlo agghiacciante di estremo dolore, il volto di Darlene è tinto completamente di rosso, il mio braccio è rivolto verso i due e la mia mazza chiodata ha colpito la testa del mio alleato, uccidendolo sul colpo: il cadavere di Karma si accascia sulla mia alleata ancora in vita e terrorizzata.
-J-J-Jack...- Darlene balbetta il mio nome, incredula che io potessi fare una cosa del genere, anche io non pensavo di esserne capace, ma è successo tutto istintivamente.
Io... ho preferito salvare Darlene anziché Karma. Lei riesce in qualche modo a calmarmi, è essenziale per me.
Sposto velocemente il cadavere del mio compagno e aiuto Darlene ad alzarsi, è ancora terrorizzata, ma è riuscita nel frattempo a recuperare il pugnale che Karma stava usando contro di lei.
-Andiamo via, Darlene.- Le prendo velocemente la mano e la trascino letteralmente insieme a me, mentre il terreno d'erba viene più volte pestato dai nostri piedi che cercano una fuga.
Mi giro per un'ultima volta in direzione del cadavere di Karma, questa volta il gioco non sembra così divertente...


Achille Pelide, Tributo del Distretto 2


Non ho mai capito per tutti questi anni gli ideali dei ragazzi del Distretto 2, io ho sempre pensato che debba esserci del rispetto reciproco, soprattutto al riguardo delle donne e che quest'ultime devono essere difese a spada tratta con i bambini, anime innocenti come la donzella che, in questo momento, è stata profanata su questo giornale.
Sembra che ci sia stato un omicidio alla zona est del Distretto, una giovane donna si è ritrovata coinvolta in una sparatoria mentre tornava a scuola, mi chiedo perché diano le armi nelle mani di persone poco affidabili! Sappiamo tutti che chi compie questi atti peccaminosi è soltanto un figlio di Satana, un essere a cui il destino ha riservato soltanto la morte, un futuro nero pece come tanti.
I commenti degli altri ragazzi della mia età non aiuta di certo, Cato ha espresso liberamente che la ragazza si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato e che nulla poteva evitare tutto ciò, il destino ha fatto il suo corso e lei ne è uscita una preda facile.
Non tutte le donne qui sono valorose come quelle che si propongono ai giochi, quelle matte che giocano la loro vita a rischio di non tornare mai più. Ci sono femmine delicate e candide che aspettano soltanto che qualcuno possa proteggerle da ogni male, certo, nell'attesa proveranno a fare qualcosa da sole, ma mi sale una rabbia soltanto al pensiero che una di loro stia passando un tormento. Magari anche in questo momento, mentre mi rigiro le mani, qualcuna sta per correre un rischio imminente! Spero che qualcun'altro, un uomo valoroso, possa correrle al suo salvataggio...
Io? Perché dovrei farlo? Se salvassi una ragazza, qui, sicuramente si spaventerebbe di me visto che sono stato etichettato come lo strano del Distretto, tutti mi detestano e vogliono la mia testa servita su un piatto d'argento. Divertente, non credete? Io sono sicuro di essere arrivato qui per lanciare un bel messaggio e farò in modo che nulla sarà perduto.
-Achille, è pronto a tavola.- La voce amorevole di mia madre, Teti, attira la mia attenzione e quando indirizzo il mio sguardo sul suo sorriso il cuore mi si riscalda sempre di più, ricolmo d'amore. Vorrei tanto che qualcun'altro mi guardasse come la mia amata madre solo sa fare...



La luce solare mi abbaglia la vista appena la pedana riemerge con me come suo ospite. Devo fare attenzione a non commettere un ulteriore passo o potrei esplodere da un momento all'altro.
Il countdown sta partendo e la voce del capo stratega, quel mostro che giocherà con tutte le nostre vite, sta partendo.
Mi guardo velocemente attorno per analizzare le varie aree e sono stupito di come siano spezzettate tutte e quattro, sembrano luoghi talmente differenti, ma al tempo stesso sono stati creati apposta per essere associati insieme, sarà un caso? Forse no, qui tutto viene studiato dagli strateghi, dalla minima foglia al più robusto degli alberi più grandi.
-A-Achille!- Mentre il countdown continua con il suo lavoro, una vocina a me familiare comincia a chiamarmi: volto subito la mia direzione verso destra, è Rose! Ha le lacrime agli occhi e il suo viso è arrossato, sta tremando come una foglia e non saprà se riuscirà ancora a reggersi in piedi, soltanto dai suoi occhi vedo che voglia piantarla con tutto questo, che non sia necessario.
Ti capisco piccolina, tranquilla, ci sarò io a proteggerti a qualunque costo, però manca Odette, dove sarà stata piazzata?
Allungo di poco il collo e mi metto in punta di piedi, osservando tutte le postazioni fin quando non la vedo qualche pedana più in là, accanto al ragazzo del distretto 5 e... Hubert! Per tutti gli dèi, spero non faccia nulla di avventato quel matto! Odette non sarebbe una vittima del suo calibro, anzi, Caitlin mi ha lanciato dei segnali oggi prima che potessimo partire in arena, mi ha ripetuto tante volte di stare attento e di non abbassare la guardia.
-Achille!- La voce di Rose mi richiama, io con una mano le intimo di stare ferma, non riesco a non fare qualcosa in questo momento, non voglio rimanere con le mani in mano mentre una dodicenne mi sta letteralmente piangendo davanti.
-Ti proteggerò io, Rose. Devo recuperare Odette!- Ribatto silenziosamente, in modo che nessuno possa sentirmi, non vorrei che ferissero una delle due, risveglierebbero il demone che sto per sempre tenendo nascosto dentro di me, un mostro che non vorrei mai uscisse fuori, uno di quelli assetati di sangue, dove i vampiri non sono nulla al confronto.
La mia alleata si guarda attorno e viene attratta dalla fitta foresta, indica con un indice quella zona e dopo un po' scosta le proprie lacrime, cercando di apparire più coraggiosa.
Negli ultimi giorni ha tanto detto che non vuole essere di alcun peso nel gruppo, che sarebbe diventata più coraggiosa e lo avrebbe fatto non solo per noi, ma anche per la sua famiglia e per il Distretto 11, specialmente per sua sorella, Violet.
-Io andrò lì, t-tu, Achille... recupera Odette, per favore.- Rose sta cominciando di nuovo a tremare, probabilmente starà pensando a qualcosa di negativo, non dovrebbe.
Il countdown è quasi agli sgoccioli, esattamente al decimo secondo, l'ultima cosa che sento prima di esso è una frase di Rose: -Torna presto da me!- E fu così che i settantacinquesimi Hunger Games ebbero il loro inizio.
Comincio a correre come un forsennato nonostante mi stupisco della velocità dei ragazzi del 3 e del 5, sono già alla cornucopia e il secondo è già uscito con uno zaino ed una mazza chiodata, mentre il secondo sta per uscire proprio adesso.
Sgrano gli occhi e mi viene un colpo quando vedo Odette raggiungermi superando il mezzo. Cosa stai facendo!? Stupida, torna indietro!
Comincio a correre in sua direzione pregando qualsiasi essere divino che nessuno la colpisca, non so onestamente se Odette sia accorsa per avermi visto o per aver notato il suo compagno di Distretto alla cornucopia, ha dimenticato che io, lei e Rose siamo già in un'alleanza valorosa? Potremo uscirne intatti da qui se ci giochiamo bene le nostre carte!
Tento di ignorare i vari colpi di cannone, anche se non riesco ad evitare una morte: Hubert ha scoccato una freccia in direzione del ragazzo del distretto 6, ma qualcosa d'incredibile accade subito dopo; la sua compagna di distretto si para davanti al proprio compagno, prendendo in pieno il colpo, subito dopo un altrettanto colpo di cannone risuona nell'arena.
Eden, il ragazzo del 6, è rimasto per un attimo spiazzato, ma poi decide di correre via con il proprio zaino appena Hubert ha cambiato vittima. Cazzo, sono già morti in due!
Prendo una spada dalla cornucopia, ma due ragazze mi bloccano improvvisamente la strada: i tributi femminili dell'1 e del 4.
-Dove stiamo andando di bello, tesoro?- Chiede la ragazza dell'1 prenendosi gioco di me, mentre la ragazza del distretto 4 si limita al silenzio, la rispetto, sta cercando di uccidermi e quindi lei non vuole fare scenate al contrario della biondina.
Mi metto in posizione d'attacco, aspettando che una delle due faccia la sua mossa.
-Ho un'alleata da proteggere, se sarà necessario ucciderò anche voi per raggiungerla.- Sibilio lievemente infuriato, mentre la bionda dell'1 si limita a ridacchiare, mentre il tributo del Distretto 4 rimane ancora, per un'altra volta, in silenzio.
-Perfetto! Dopo te andremo a fare le feste anche a lei!- Esclama divertita la bionda, cambiando poi totalmente la sua espressione in qualcosa di veramente fastidioso. -Terminiamo questa pagliacciata.- La bionda si scaraventa subito su di me armeggiando un'ascia, soltanto a vista d'occhio si nota quanto lei sia disinformata su di essa, fa fatica a scattare in avanti ed alzare il braccio, il voto che ha ottenuto alle prove è troppo alto per una come lei.
Appena evito il colpo e noto che è scoperta, tento di chiuderla subito e colpirla con un colpo, ma appena la mia lama desidera la pelle della favorita, un'altra si mette in mezzo tra noi, ovvero quella dell'alleata della mia nemica.
E' concentrata e sta respirando lentamente, i suoi bei occhi sono concentrati soltanto sulla mia direzione. A farci da contorno, un altro colpo di cannone risuona nell'arena, susseguito da un altro: i ragazzi dell'11 e del 12 sono appena caduti, ma qualcosa dentro di me inizia a gioire: Odette è riuscita a trovare Rose ed insieme stanno andando a nascondersi. Ottimo, adesso dovrò soltanto sconfiggere queste due e raggiungerle!
-Sei distratto.- Per la prima volta la ragazza del Distreto 4 comincia a parlare in arena, mancandomi per un soffio con il suo tridente, arma classica per quel distretto.
Al volo afferro uno scudo della cornucopia, parando il colpo della ragazza del Distretto 1, susseguito da un suo grido di guerra.
Lei a causa del contatto con il mio scudo di metallo indietreggia, la colpisco poi subito mirando al fianco: la bionda urla con tutte le sue forze mentre l'ascia tra le proprie mani cede sul terreno. Sta tremando, ma è ancora viva, devo farla finita al più presto!
L'idea è quella di affondare la lama ancora più a fondo, ma ho le spalle scoperte dalla ragazza del distretto 4, la quale, con una velocità impressionante, mi colpisce con il tridente ad un braccio. Strozzo un gemito di dolore mentre del sangue comincia ad uscire dalla ferita, la cosa peggiore è che ha riaperto una delle mie cicatrici. Diamine!
A causa del dolore non mi rendo conto che con un calcio riesce a sbalzare via il mio scudo, riprende il tridente dal braccio con cui ho attaccato la sua compagna e, con un gesto secco, come se stesse danzando, mi si para davanti e mi colpisce all'altezza del petto.
Non riesco a trattenere un urlo di dolore, il petto comincia a bruciarmi e sento qualcosa di caldo cominciare a scivolare sul mio corpo.
Il tributo del 4 ritrare il tridente soltanto per colpirmi nuovamente, questa volta mirando alla giusta direzione, quella del cuore.
Mi accascio violentemente verso il terreno con gli occhi ancora aperti, ma è tutto troppo offuscato, non riesco a capire niente, mi gira la testa, ho tanta voglia di dormire...
Volevo vedere il viso delle mie dolci alleate se meritavo un destino del genere, invece, per mia sorpresa, posso soltanto godere gli ultimi istanti della mia vita guardando Hubert che, disgustato e deluso della sua compagna, decide di ucciderla con la mia stessa spada davanti a tutti i suoi alleati. Loro sono rimasti sconvolti da tutto ciò.
Accenno un debole sorriso: pezzo di merda, adesso sarai solo. Rose, Odette, per favore, non correte alcun rischio, che qualcuno possa proteggervi.
Io... ho fallito.



Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8


Davanti a me ho la cornucopia e sarà sicuramente uno dei miei obbiettivi. Quest'anno sembra che tutti i tributi vogliano accaparrarsi qualcosa ed io sono una di quelli! Non ho avversari tosti accanto a me, a destra mi ritrovo la ragazza del Distretto 9, mentre a sinistra ho l'onore di avere Gerald Tryans, si fa per dire. In realtà alla postazione accanto a quella di Gerald c'è proprio Oscar e più che concentrarmi sulla cornucopia sono preoccupata per lui, Maya avrà sicuramente frainteso tutto, ma io non so come farò a passare un'arena senza una delle persone che mi hanno accompagnato fino a qui.
Non dico che disprezzo la presenza della mia alleata, anzi, è molto piacevole, ma è come combattere tra cuore e cervello.
Quando gli occhi azzurrini di Oscar si posano su di me io scosto sempre lo sguardo, come se non lo notassi, ma sono sicura che anche lui sotto sotto sia preoccupato per me, è di natura gentile, riesco a capirlo. Non a caso sono finita per avere una cotta per lui.
Chiudo per un attimo gli occhi mentre il vento mi accarezza i capelli: niente più svaghi, niente più felicità, addio a tutti gli ultimi comfort che Capitol ci ha donato. Addio alla mia mentore semi-depressa e alla mia accompagnatrice fin troppo felice, addio a mia madre e a mio padre, addio a Saphira e Kenneth. Da ora in poi dovrò bruciare questi sentimenti affinché io possa farcela durante i giochi. Non mi lascerò trasportare dai sentimenti, come tutti voglio tornare a casa e Capitol ci intima ad ucciderci tra noi, sono un po' scettica, spero che non succederà, ma notando i soggetti con cui sono capitata credo che non siano amabili e dolci, magari quelli che sono sembrati intoccabili a causa dalla purezza si riveleranno i più malefici. Zaira mi ha raccomandato di essere molto più tagliente e pericolosa, di uccidere senza pensarci due volte affinché io non mi senta in colpa. Ma al diavolo! Io ho delle emozioni, non so neanche se riuscirò ad uscire viva da questo bagno di sangue, lei non ha letteralmente pietà per nessuno mentre io ne ho fin troppa, anche se vedrei un omaccione come quello del 2 o dell'11 per terra mi verrebbe da dispiacermi, l'impulso di aiutarlo aumenterebbe.
-Zero.- Il rumore sordo del capostratega ci invita ad andare avanti ed assaggiare il banchetto a cui ci sta sottoponendo, mi fermo per un attimo ad analizzare la situazione, voglio avere tutto sotto controllo, prima di tutto: dov'è Maya? E' così piccina che non riesco a notarla, ma sono sicura che farà del suo meglio, non è una qualunque, è una ragazza tosta.
Il primo colpo di cannone viene già sparato e un urlo accanto a me si fa più forte: è quello della ragazza del Distretto 9 a cui ero poco prima. Si è avvicinata al cadavere del suo compagno, anzi, per lei non era soltanto un compagno, so che entrambi sono fidanzati, o al massimo, erano. Hanno avuto davvero tanta sfortuna nell'essere estratti insieme, chissà quanto starà soffrendo.
Mi mordo fortemente il labbro inferiore: cavolo Brooklyn, sei una stupida!
Accorro verso il tributo femminile del distretto 9, afferrando velocemente il suo braccio: lei si volta pietrificata, agitandosi. E' completamente impazzita.
-Lasciami! Lasciami! Non voglio abbandonare David!- Urla a pieni polmoni mentre le lacrime le rigano il volto dai lineamenti delicati. Non capisco come ci si possa soffrire per la perdita di una persona cara, certo, potrei capire la sofferenza della rottura di un'amicizia, ma nulla è paragonabile a quella dove la morte ti strappa via l'amore della tua vita...
-Devi muoverti o prenderanno anche te!- Ribatto a tono, cercando di essere più convincente possibile, sarebbe anche l'occasione di avere un'alleata con noi, sarebbe fantastico!
Aspetta, a cosa sto pensando? Lei sta male ed io penso che sia fantastico portarcela con noi, come se stessi appena adottando un cane? No!
La rossa si blocca d'istinto, guardando prima me e poi il volto ormai defunto del proprio ragazzo. Un'altra lacrima le scivola per la guancia, la vedo che posa lentamente le mani sulle palpebre del suo ragazzo e chiudergli gli occhi, poggiando poi le labbra a quelle del cadavere. Saranno fredde ormai, fredde e inespressive.
Mi mordo l'interno guancia per quanto stia soffrendo questa ragazza.
Appena la ragazza si alza, notiamo che il ragazzo del Distretto 6 sta correndo in nostra direzione e con uno zaino tra le mani, mi volto poi verso destra ed è lì che io e la mia nuova alleata becchiamo la sua compagna di Distretto. Maledizione!
Afferro velocemente la mano della rossa e prendiamo assieme una direzione opposta, schivando qualche pugnale che la ragazza del Distretto 2 ha appena cominciato a lanciare. Sembra si stia divertendo, ma io no.
Ci avviciniamo velocemente ad un piedistallo, nascondendoci dietro di esso poggiando le spalle al metallo. Prendo un attimo di pausa per recuperare fiato, voltandomi poi verso il tributo del 9.
-Stai bene?- Lei annuisce, spostando lo sguardo di volta in volta verso quello del cadavere senza vita di David. Proprio adesso il ragazzo del distretto 6 ci è inciampato, ma la sua compagna para con il proprio corpo quello di Eden, prendendo il colpo al posto suo ed è qui che sbuca il secondo colpo di cannone.
-D-David...- La ragazza comincia a trattenere qualche lacrima, singhiozzando di tanto in tanto a causa del terrore. Ho notato che lei non ha avuto una strategia, è rimasta ferma ad aspettare che David potesse raggiungerla, o forse no, lui era recato verso la cornucopia mentre lei avrebbe rischiato di essere una vittima facile se sarebbe rimasta lì. E' così indifesa...
Mi espongo per un attimo alzando il capo e, appena lo faccio i miei occhi si spalancano completamente: La ragazza del Distretto 2 con i suoi pugnali volanti ha appena beccato Maya, la quale è caduta al suolo. Devo andare da lei!
-Tu!- Indico il tributo del 9, lei sobbalza guardandosi poi attorno, agitata, puntando gli occhi su di me.
-I-Il mio nome è Vivian.- Risponde seppure in questo momento sia la cosa che mi interessi di meno, ci sono le nostre vite in ballo.
-Bene, Vivian, poi ci presenteremo. Ho un'alleata e devo accorrere da lei, nasconditi al mio fianco, va bene?- Spiego velocemente cercando di essere comprensibile, ma il tributo del nove sembra capire ed annuisce, alzandosi seppure qualche volta si dia al cedimento.
Ci spostiamo velocemente dal piedistallo appena notiamo che nessuno è in giro, adesso sono tutti concentrati a lottare tra di loro, è il momento giusto!
Vivian si ferma un attimo per avvicinarsi ad uno zaino che, tutto sommato, era parecchio lontano e si distanzia come programmato, con un indice le indico il luogo in cui si deve nascondere ed è lì che il tributo del 9 scompare completamente.
Adesso devo concentrarmi su Maya, non mi lascio stupire quando la ragazza del Distretto 5 si è messa in mezzo a lei e Karma, il compagno di distretto della mia alleata.
La corvina è probabilmente svenuta, non si muove e non accenna a farlo, non credo sia morta: velocemente la prendo in braccio e poi la porto sulle mie spalle appena sono vicina, scappando il più rapidamente che posso. Ce l'ho fatta! Maya, ti ho salvata! Ho salvato la vita di non una, ma ben due persone! Mi sento un'eroina, ma non ho proprio visto Oscar per tutto questo tempo, come lui Daisy, ma entrambi non sono al centro, avranno imitato il ragazzo del Distretto 10 ed optato per la fuga. Spero possa farcela, se vedrei il suo volto al cielo io... io... non ci penso neanche! Non succederà, Oscar è un tributo valoroso e Daisy riuscirà ad essergli pari.
Ci metto un po' ad arrivare alla zona degli edifici, proprio lì davanti, nascosta in un cespuglio, Vivian esce allo scoperto con delle bende. Quindi ha trovato quelle nello zaino, poco male, ci serviranno per tenere almeno a bada l'emorragia di Maya, sta perdendo sangue e le tracce che ha perso portano nella nostra direzione.
-Dobbiamo assolutamente fermare l'emorragia.- Avvisa la rossa indicando la gamba della mia compagna, ha ragione ma dobbiamo recarci in una zona sicura, qui è pericoloso.
Tengo per bene Maya sulle mie spalle, non vorrei che cadesse o qualcosa del genere, se fosse sveglia potrebbe urlarmi contro con la sua solita voce da bambina. Non se ne accorge, ma è davvero graziosa quando accade tutto questo.
-Andiamo verso gli edifici, potremo nasconderci dentro una casa.- Suggerisco ricevendo un'annuire da parte dell'agricoltrice di cereali.
Iniziamo a correre più velocemente che possiamo, mentre l'ultimo colpo di cannone di questo bagno di sangue giunge al termine, alle nostre spalle gli hovercraft cominciano ad arrivare, pronti a trasportare i cadaveri.
Di sfuggita guardo Vivian e qualche lacrima le sta ancora solcando il volto, mi dispiace per la sua perdita, ma guardiamo il lato positivo, adesso lei è viva, David è vivo nel suo cuore e questo è l'importante. Tutti i caduti di oggi rimarranno in vita nei cuori della gente, soprattutto dei capitolini.
Dopo un po' di tempo raggiungiamo uno degli edifici e mi stupisco per la somiglianza: è letteralmente una mini città, con delle auto, negozi con del cibo vero e dei manichini che fungono da commessi.
Io e Vivian ci fiondiamo sul primo palazzo che troviamo, preferibilmente l'ultimo piano così che nessuno possa attaccarci dal basso.
Apriamo la prima porta dell'appartamento che ci capita e distendo subito Maya su uno dei lettini, mentre Vivian si mette all'opera e comincia a fasciare la ferita della mia alleata. E' stato utile portarla con noi, alla fine si sta rivelando una piccola guaritrice, io non ci sarei mai riuscita! E' vero, sono troppo premurosa, mi ha fatto davvero una gran pena, ma non le avrei mai permesso di morire soltanto perché colui che ama è deceduto.
Se Oscar fosse caduto, avrei sofferto, ma continuerei a combattere, per entrambi! Aspetta, cosa sto dicendo!?
L'inno di Panem interrompe i miei pensieri, la dolce melodia che ho sempre apprezzato questa volta è segno di annunciare qualche caduto.
Spio tra le tende della finestra, mentre sento Maya sussurrare qualcosa, sono felice che si sia svegliata. Vivian in questo momento le sta spiegando tutto, mentre io mi concentro per riferire i caduti che, bene o male, ho visto.
Sul cielo appare come primo volto quello di David, è inutile dire che mentre succede lancio un'occhiata verso la rossa sperando che non se ne accorga, non vorrei che aumentasse la sua disperazione in merito. Il secondo volto che appare è quello della valorosa ragazza del Distretto 6, è quindi riuscita a proteggere il suo compagno... ammirevole. Il terzo volto è quello di Konnor, non so chi sia, ma Vivian attira la mia attenzione subito dopo.
-E' lui... quello che ha ucciso David. Ha beccato la fine che meritava.- Sussurra in silenzio, facendosi però sentire visto che nessuno sta osando fiatare.
Ritorno a guardare il cielo e sono un po' sorpresa da questa morte: il quarto volto è proprio quello di Karma, ma com'è successo? Era illeso un paio di minuti fa ed ero sicurissima che il colpo di cannone che ho sentito quando ho salvato Maya fosse predestinato alla ragazza del Distretto 5. Non me lo sarei mai aspettata, davvero!
L'inno si conclude con il volto dei favoriti, precisamente la ragazza del Distretto 1 e il ragazzo del Distretto 2. Mi dispiace per quest'ultimo, era così valoroso seppure, in certi pensieri, fossi contraria.
Mi sento davvero un mostro nel pensare di essere "Un'eroina" per queste due ragazze, perché se non fossi accorsa probabilmente anche i loro volti sarebbero stati proiettati in alto, nel cielo limpido.
Maya sghignazza leggermente, portando una mano sulla propria fronte.
-Quindi quell'idiota è morto.- Riesce solamente a dire, guardandomi poi con un espressione soddisfatta. -Tutto secondo i piani.- Conclude, mentre sia io che Vivian siamo visibilmente confuse.
Questo è soltanto l'inizio dell'inferno che dovremo passare.


*********

Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).


MasterKiller:

Hubert: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.


Stato dei Tributi:
Maya: Ferita alla gamba (in via di guarigione)
Killian: Malconcio, dolori forti alla schiena.
Jack: Malconcio, ferite sul volto.
Un po' tutti sono sconvolti.


Alleanze:

I Favoriti: Hubert (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Sheena, Gerald (Distretto 4)
I Silenziosi:
Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10)
I Baby Sitter: Killian (Distretto 3), Eden (Distretto 6), Cedric, Lydia (Distretto 7)
Le Giuliette:
Odette (Distretto 3), Rose (Distretto 11)
Il Disperato Duo: Jack, Darlene (Distretto 5)
Girl Power: Brooklyn (Distretto 8), Vivian (Distretto 9), Maya (Distretto 12)
I still shadows in my rooms: Nylan (Distretto 10)


Angolo Autore

SAAAALVE. Sto fingendo di essere felice, ma in realtà è stata durissima scrivere questo capitolo seppure lo abbia terminato nella bellezza di... meno ventiquattro ore.
Ieri era la scadenza delle classifiche e mi sono gasato!
Iniziamo dal principio: Mi dispiace per gli autori di Achille e Karma, ma i vostri due personaggi sono risultati quelli più odiati, quindi ho dovuto ucciderli al bagno di sangue. Mi dispiace soprattutto per l'autore di Karma, visto che era l'unico personaggio che aveva.
Complimenti invece a... FlameWolf e eyes_in_the_fire! Odette e Brooklyn, a pari merito, sono risultate le più amate, quindi come premio potrete riscattare qualsiasi cosa dallo shop senza spendere una moneta! Ovviamente, al primo acquisto.
Complimenti invece agli autori con i personaggi in vita! Se non sono morti ringraziate principalmente i vostri amici recensori, ehehe.

Angolo Sponsorizzazioni!

Ad ogni recensione riceverete 2 monete, partirete tutti però con 10 monete da adesso in poi. Cosa potrete fare con le monete? Bhe, potete comprare qualcosa per aiutare i vostri tributi ed anche chi tifate ad esclusione dei vostri!
Anche chi ha perso tutti i tributi o chi non partecipa alla storia avrà accesso alla sponsorizzazione. Non sono molto bravo con lo shop, onestamente, quindi ho racchiuso tutti gli elementi in una parola che potesse essere generale per loro. Ovviamente, non potete comprare uno stesso oggetto due volte!

Armi pesanti: 10 monete
Armi leggere: 7 monete
Cure mediche: 5 monete
Cibo e Acqua: 3 monete
Trappole per l'arena: 8 monete
Oggetti personali: 5 monete

Per lo stesso oggetto intendo nello specifico. Una persona può spendere, ad esempio, due volte nelle armi pesanti, ma non può comprare due volte la stessa arma.
Bene, io ho concluso! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, onestamente non so come andare avanti, ma mi farò sicuramente venire delle idee in mente ;)
Alla prossima!
Sasi02

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Capitolo 10
*** Attimo di respiro ***


Hunger Games - Capitolo 7 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 1
-
-
Tributi in vita: 18




Odette Walker, Tributo del Distretto 3



Rose non cessa di piangere mentre continuiamo a camminare, i suoi singhiozzi si fanno sempre più forti e sembra non smettere di pensare al corpo di Achille dopo ciò che è successo con la favorita del Distretto 4.
Quando l'ho raggiunta era sul punto di svenire, non ho capito bene o male cosa le stesse accadendo, ma ho deciso di prenderle la mano e avviarmi al sentiero floreale, forse perché i fiori essendo una delle cose che mi piacciono di più al mondo potrebbero allegerire il mio stato d'animo, spero...
vorrei soltanto distrarmi e aspettare pazientemente la mia morte inevitabile, in più è già tanto che sono riuscita a rubare qualche medicinale per il mio cuore prima di andare via da Capitol City.
Era severamente vietato portare qualcosa in arena, non si avrebbero avuto delle ripercussioni, ma non voglio morire senza fiato, vorrei magari addormentarmi dopo aver ingerito qualcosa di velenoso, come una mela avvelenata, imiterei la peccatrice Eva se fosse per questo, ma non vorrei profanare l'onore di nessun Dio. E' scritto nelle stelle che io sia qui soltanto per riempimento e lo accetto, ho già da anni accettato la mia morte futura, nonostante la mia giovane età posso dire di avere la testa sulle spalle ed essere molto realista. Sono un po' contenta di non illudermi in qualche modo di poter continuare a vivere, rimarrei ulteriormente delusa.
Il cielo poco fa ha proiettato le immagini dei morti e sarò sincera: avevo delle aspettative molto alte per quanto riguarda Achille Pelide. Era davvero grosso, forte e muscoloso, era un animo buono con un ottimo senso della giustizia, pronto a proteggere chi ne aveva bisogno. Io e Rose avevamo la necessità di qualcuno che potesse proteggerci, nè Killian e neanche Konnor hanno deciso di difenderci sotto la loro ala protettrice, non che mi sentissi obbigata di avere qualcuno che mi debba proteggere, però pensavo che i nostri compagni di Distretto, coloro che dovrebbero esserci più vicini assieme ai mentori e alle accompagnatrici, notassero i nostri svantaggi.
Sono sicura che io e Rose riusciremo a resistere a lungo, non voglio credere negli stereotipi, entrambe abbiamo del potenziale e dimostreremo sicuramente che non siamo delle principesse bisognose di un cavaliere azzurro.
Rose sta ancora tentennando e cammina a fatica, appena noto un piccolo tronchetto su dove appoggiarsi la piazzo direttamente lì, mi dispiace dirlo così perché sembra che stia poggiando un qualsiasi oggetto sopra ad uno scaffale...
sono anche graziata dal fatto che Rose sia piccola e minuta, non posso compiere degli sforzi eccessivi altrimenti la mia vita costerebbe cara, e parecchio.
Sono affascinata principalmente da questi "alberi" che in realtà sono lo stelo di grandissimi e giganteschi fiori, il mio sguardo si indirizza verso l'alto e i petali colorati fanno da ombra ai raggi del sole, ci sono tantissimi colori! Il mio cuore sprizza di gioia e sento che i miei occhi godono a questo paesaggio paradistico.
-Guarda, Rose.- Abbasso la voce per non rischiare che qualcuno possa sentirci ed indico la posizione dei petali, la piccola segue l'indicazione del mio indice e per un attimo le sue lacrime rimangono appollaiate sulle proprie iridi, mentre un piccolo sorrisino sollevato le spunta sul volto, dimenticandosi per un attimo di Achille.
La imito nuovamente, sicuramente saremo due belle vittime per gli altri tributi se ci vedranno conciate in questa posizione, ma ci stiamo godendo questa piccola zona dell'arena. Questo è letteralmente il mondo di fiero in cui sognavo di vivere, il mio paradiso, quello che ho immaginato e dipinto nella mia testa quando ho salutato i miei genitori, ora è qui, vivo davanti ai miei occhi. Mi sale per un attimo un groppo in gola per l'emozione, perché Capitol è spaventosamente fantastica? Se sono capaci di creare tutto questo potrebbero fare del bene alle persone, magari riuscirebbero a curare delle malattie incurabili come la mia, ma stento a crederci visto che le loro vittime annuali sono proprio ragazzi della mia età.
-Che bello...- la voce di Rose è fin troppo bassa, ormai ipnotizzata alla vista di quelle sfumature di colori che rieccheggiano nel cielo, il vento che sembra come quello primaverile si permette di entrare nelle nostre narici, l'aria e fresca e qualcosa di più sconvolgente che riesce a far sorridere ulteriormente la piccola accade subito dopo.
Una farfalla gigante si è posata su uno dei petali, il suo battito crea un tocco leggero nella profondità dove ci troviamo io e la mia alleata.
La farfalla ha dei colori sulle ali che trasmettono pace e tranquillità, solo a guardarla mi verrebbe voglia di prendere una sedia con un tavolo e cominciare a disegnare, oppure mi farei mandare, improbabile, il mio bel lettuccio e distendermi per cadere in un sonno profondo, vorrei dormire e risvegliarmi poi anni dopo, un po' come la principessa Aurora, ma non vorrei cadere di certo sotto l'effetto di una maledizione, rinchiusa in un castello ricoperto di rovi spinosi ed una terribile strega a fungermi da "guardia del corpo" per non permettere al mio salvatore di completare la sua missione.
Sto andando un po' oltre con i miei pensieri, credo che assistere troppo a qualcosa che ti piace porta dentro di te una strana sensazione.
Aspetta, il mio mondo... posso consolare ancora di più Rose, potremo riprenderci assieme.
Senza dirle nulla le prendo delicatamente la mano, la piccola riesce soltanto in quel momento a risvegliarsi e tornare al pianeta terra. Per un po' mi guarda confusa, ma si lascia convincere mentre io cerco visibilmente un posto ancora più tranquillo su cui sederci e farle passare questo piccolo periodo buio che difficilmente dimenticherà. Siamo così piccole, in che guaio ci siamo cacciate...
Gli occhi celesti puntano subito verso una caverna con accanto tantissimi fiorellini per terra, finalmente!
-Dove stiamo andando?- Mi chiede ingenua Rose mentre io continuo a camminare, avvicinando il mio indice alle labbra, facendole segno di restare in silenzio.
-E' una sorpresa.- A quelle parole la piccola apre di nuovo bocca per domandare sicuramente chissà cosa, ma ricordando le mie parole la richiude subito. Che carina, sembra una sorellina, infondo sono la più grande e devo prendermi cura di lei, ora che Achille non c'è più Rose conta soltanto sulle mie abilità. Non sono bravissima e non credo che per una bimba sia il caso di vivere nel terrore questi giochi, soltanto la sua reazione di prima mi ha devastata, è sempre genuina e con un sorriso sulle labbra, vederla piangere o rattristita non fa altro che riempire il mio cuore di lacrime.
Arriviamo dopo un po' in quel prato fiorito, Rose sorride nuovamente alla vista dei fiori e con un cenno la invito a sedersi, appena compie il gesto la imito subito dopo.
La mora si guarda attorno, ancora meravigliata da quel luogo, una piccola farfalla, questa volta di dimensioni normali, si appoggia al suo indice e lei non si trova per niente a disagio. Che coraggiosa!
-Che bello! Ci sono tanti fiori e tante farfalle, grazie Odette!- Esclama allegra la piccola, rintanandosi nel luogo in cui io mi sono sempre rinchiusa, ma è ancora troppo presto, deve ancora varcare la porta della mia immaginazione.
-Eh no, Rose.- Con l'indice le mostro un segno di negazione, di ricambio la piccola inclina lievemente il capo, confusa. -Qui è stato trovato il corpo di una piccola farfallina. Noi, che siamo incaricate come detective, dobbiamo indagare e scoprire chi ha compiuto questo delitto.- Le spiego con aria risoluta, mentre la piccola si guarda nuovamente attorno, a disagio. Alla sua reazione ridacchio lievemente, ricominciando a parlare. -Usa la tua immaginazione e la tua fantasia per trovare gli indizi, Rose.- Termino poi, ricevendo dalla mia interlocutrice un annuire sollevato.
Rose si alza e indica una grande roccia della caverna accanto a noi.
-Cosa potrebbe mai essere, detective Odette? Sembra un indizio!- La dodicenne cerca di imitare il mio tono da "detective professionista" e posso soltanto ridere nuovamente di felicità quando sta provando ad immedesimarsi come sto facendo anche io.
Porto una mano sul mio mento, fingendo di avere una barba e massaggiare il vuoto, sistemando il cappello invisibile.
-Hai ragione, tirocinante. Sembra che in quell'armadio ci siano proprio degli indizi. La farfallina prima di scomparire era in questa stanza.- Ribatto cercando di essere logica, mentre nella mia mente si proietta un vero armadio, colorato di bianco con qualche schizzo blu e dalle maniglie gialle.
Rose si avvicina alla roccia e finge di aprire il "finto armadio", mostrando poi qualcosa visto che le sue mani sono poste in avanti.
-Guardi! Del miele!- Con un finto stupore immaginario mi alzo lentamente e fingo di raccogliere l'oggetto immaginario che la mia compagna mi passa, con la mano sinistra fingo di avere in mano una lente d'ingrandimento, passandola successivamente a Rose ed aprire il coperchio: ah-ah! Ecco cosa è successo!
-Ho trovato la soluzione, tirocinante Rose.- Cammino pian piano davanti a me, rialzando il capo indicando i petali giganti che si trovano ad un sacco di metri sopra di noi, sembra quasi che possano raggiungere le nuvole, addirittura lo spazio.
Rose mi segue a ruota, posizionando le sue mani in un pugno saldo e avvicinarsi ancora più curiosa, come se il suo cervello stesse formulando tantissime domande.
-Cosa è successo, Detective Odette? Per favore, svelaci il mistero!- Mi supplica in preda alla curiosità la piccola bambina, mentre con un piccolo sghignazzo fiero mi volto verso la bambina.
-E' elementare, Holmes.- La piccola ragazzina inclina nuovamente il capo confusa, forse non sa di chi io stia parlando, ma ritorna a ricoprire il suo ruolo e infatti la mia "assistente" riprende parte alla sua recita. -La piccola farfalla non è mai morta!- Rivelo d'un tratto, mentre la piccola Rose si esibisce in un "cosa?!" stupito. E' così immersa nel ruolo che gli è venuto veramente bene, ottimo.
-Siamo negli Hunger Games, questo miele abbandona il tuo corpo e lo rende ancora più gigante. La farfalla che abbiamo visto prima ha mangiato tutto il miele ed è volata via, infatti questi fiori sono stati spalmati dalla farfalla stessa appena è diventata gigante. I famigliari non hanno riconosciuto il loro bambino perché la stazza è veramente diversa tra loro. In sostanza, non è morto nessuno.- Mi esibisco pronta a tutto, sentendomi una vera e propria protagonista, seppure questo giochetto sembra posto per un bambino delle elementari, ma Rose si limita ad applaudire e saltellare felicemente, urlando di aver risolto il mistero, che io sono una detective davvero brava.
Seppure sia un gioco, arrossisco a quei complimenti, non sono abituata ad essi, forse questa è una delle poche volte con cui ho giocato con qualcuno...
-Dimmi Rose, ti piace il mio posto segreto?- Le domando incuriosita di qualsiasi sua risposta, intendendo al mio universo immaginario, dove per la prima volta, oltre me, qualcuno ha visitato.
La ragazza dell'11 annuisce gioiosa, abbracciandomi poi successivamente.
-Mi piace il tuo mondo, voglio giocare per sempre con te!- Esordisce energica, mentre per un attimo sento una lacrima malinconica scivolare sulla mia guancia, abbraccio velocemente Rose, ricambiando la stretta.
Non ti lascerò sola, piccola. Ci sarò io con te, è una promessa.



Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5


Da quando siamo fuggiti dal bagno di sangue, Jack non smette di lasciarmi la mano e continuare a correre, cercando un qualsiasi posto in questo bosco dagli alberi quasi tutti uguali, non gli do una colpa, ha scelto questa sezione dell'arena completamente a caso dopo che ha cercato di salvarmi. Sono ancora traumatizzata, non riesco a cacciare via l'espressione di Karma alla sua morte, il suo sangue che era schizzato letteralmente sul mio volto, e sono ancora sporca, tra l'altro, ma la cosa che mi ha più sommersa di colpe è stata la sua reazione visiva.
Era triste e sconvolto, non si aspettava sicuramente una mossa del genere da qualcuno che reputava suo amico, ricordo come Jack stesse cominciando a passare più tempo con il ragazzo del 12 quando i periodi degli allenamenti erano ancora attivi, anzi, spesso mi ritrovavo da sola ad allenarmi con l'arco, ero sicura al 100% che Jack avesse preferito una mia morte imminente anziché quella del rosso, ma così non è stato, Jack ha preferito me e sono sicura che a casa avranno visto tutti, il Distretto 5 dovrà ricredersi del ragazzo strambo e fastidioso, sono sicuro che i suoi genitori saranno stupiti dal suo gesto, soprattutto la mia famiglia e Martin, immagino loro inchinarsi davanti alla televisione e ringraziare il mio compagno di distretto per avermi salvata.
Cosa volevo fare con la ragazza del 12, poi? Sono una sciocca, se Karma è morto è soltanto perché io non sono riuscita ad aiutarlo nella sua missione, se fossi stata al mio posto, accanto a Jack, a quest'ora sarebbe morta il tributo femminile del suo distretto e non lui!
Ma poi? Avrebbe ucciso anche me? Non ha esistato neanche un secondo di rubare un pugnale dalle mani di Jack ed attaccarmi, se non fossi caduta sarei già morta in una pozza di sangue. Non voglio pensarci, devo continuare a sopravvivere, il gesto di Jack non sarà invano!
Ci fermiamo d'un tratto dopo la lunga corsa, mi prendo un attimo di tempo per recuperare fiato, vorrei scostare delle gocce di sudore che stanno iniziando a scivolarmi dalla fronte, ma la mano salda di Jack non me lo permette, sembra quasi serio in questo momento, fino a poco fa rideva e saltava, ma credo che si sia reso conto che tutto questo non fosse un gioco da prendere alla leggera.
Io che dovrei essere più giovane di lui sono più consapevole del rischio a cui sto correndo, non pensavo che lui, invece, non ne fosse al corrente...
-Sei dimagrita?- Mi chiede all'improvviso, mentre io non posso far altro che guardarlo e sgranare gli occhi, sentendomi stupida. Che cosa significa?
Il mio alleato si volta nella mia direzione e con un pollice cerca di cacciare via una delle poche macchie di sangue che mi ritrovo sul volto. Per un attimo assume un espressione affranta, ma è tempo di un secondo che ritorna il solito Jack, quello di sempre.
-Perché mi chie- aspetta, stai forse insinuando che sia grassa?!- Borbotto infastidita, incrociando velocemente le mie braccia e sfidare con lo sguardo il mio alleato. Cosa significa tutto questo? Perché chiedermi se fossi dimagrita? Pensa che stiamo facendo qualche addestramento estremo? Non ho parole per giustificare la stranezza di Jack.
Lui alza le spalle, giocherellando con la punta del proprio naso.
-Forse.- Ribatte tornando allegro come sempre, credo che lui stia cercando di dimenticare ciò che ha fatto, è una brava persona e non penso proprio che abbia mai ucciso prima d'ora. E' puro, si nota lontano un miglio...
-Bhe tu sei ingrassato.- Ribatto infantile, spostando la mia direzione altrove facendo l'offesa. Avrà consumato troppa aria e tra un po' scoppierà come un palloncino, ma che dico, come un pallone gonfiato.
-Darlene...- Mi volto nella direzione del mio alleato appena noto che il suo tono è più serio, quasi attento come se dovessi guardarmi alle spalle, ma invece lui continua a guardarmi dritta negli occhi come se volesse tuffarsi sulle mie piccole iridi.
Deglutisco rumorosamente appena mi rendo conto che nessuno dei due ha iniziato a fiatare, io sto aspettando soltanto che Jack possa finire la sua frase, ma al minuto dopo comincia a camminare nella mia direzzione, fingendo un tono minaccioso.
Di tutta risposta indietreggio lentamente, fin quando non mi ritrovo alle spalle il tronco di un albero: giro un attimo il volto verso la mia destra, ma non posso neanche farlo perché Jack alza le braccia ed avvicina violentemente le mani al trono, imprigionandomi in un piccolo spazio.
Tento di guardarlo e questa volta stringo i pugni per non pensare male, non vorrà uccidermi, vero? Jack è puro, io gli ho sempre creduto da quando siamo qui, ho sempre pensato che in lui ci sia una parte illesa che riesce a distinguersi da quella insana, a tratti potrebbe ricordare proprio Karma.
Loro due si volevano bene perché simili? Jack non è impazzito perché io gli sono stato vicino, mentre Maya ha avuto solo parole di ribrezzo nei confronti del suo compagno, ma come si fa a non compatirla? Dopo quello che ha subito alle prove individuali è il minimo che possa fare!
Jack è rosso in volto ed avvicina pian piano la sua faccia alla mia, mentre io, in completo imbarazzo e rossa fino alle punta delle orecchie indietreggio col capo, alzando di poco le braccia per aprire il palmo della mia mano creando un ostacolo tra noi.
-Darlene, io...- Questa volta il suo tono è silenzioso, i suoi occhi indirizzano prima i miei capelli, poi la mia guancia e infine le mie labbra. No, non posso, cosa vuoi fare?!
-Ti ricordo che sono fidanzata!- Soffoco un urlo per non farmi sentire da ulteriori avversari, ma Jack non mi ascolta, mi prende semplicemente la mano e...
Una scossa lieve percorre il palmo destro, non evito un urletto di dolore, mentre il mio compagno di distretto comincia a ridere come un pazzo e tenersi nuovamente la pancia.
Lo sapevo io! Mi stava prendendo in giro! Non è giusto, ed io che pensavo di essere salva!
-Dovresti vedere la tua faccia, Darlene!- Mi riferisce a stento, non riesce quasi a dirmelo in modo concreto che ormai le sue risate e il respiro che pian piano affanna gli sono d'intralcio. Di tutta risposta avvicino le mani ai fianchi e scuoto la testa, guardando poi verso la mano del ragazzo.
-Ma quello è un cicalino! Lo hai portato qui?!- Realizzo soltanto adesso che era severamente proibito portare qualcosa in arena, ma spero davvero che non ci inondino di ibridi soltanto perché Jack non riesce a fare a meno dei suoi scherzi! Vi prego, per me è già una tortura subire Jack da sola in quest'arena, perché non credo che riuscirò a capire quanto possa essere serio o meno, anche poco fa era praticamente entrato nella parte del perfetto ragazzo cattivo che blocca all'angolo la dolce ragazza! Non che mi sia piaciuto, ma se fosse stato Martin sarebbe stato ancora meglio. Sono un magnete per i ragazzi a quanto pare, ma come? In quindici ann di vita? Come gestirò i miei spasimanti quando sarò una donna fatta e finita? Aaah, Martin sarà così geloso che dovrà mettere l'etichetta sulla mia fronte!
Sono troppo distratta nei miei pensieri che Jack con un pizzico mi fa ritornare alla realtà, non è giusto, perché non possiamo sognare ad occhi aperti?
-Mi hai fatto male!- Mi lamento, mentre lui si riavvicina alla mazza chiodata che aveva lasciato per terra prima della sua performance.
Ci si siede accanto ed io mi accomodo sull'erba, mentre lui prende il suo zaino e incomincia ad estrarre qualcosa, fin quando il suo volto non si illumina.
-E' una trappola per topi!- Esclama allegro il mio compagno, mentre io afferro velocemente le due bottiglie d'acqua. Finalmente, possiamo rinfrescarci la gola! Sono davvero assetata e credo che da adesso dovrò soffrire ancora di più la fame e la sete.
Apro velocemente una bottiglia e comincio a versare un po' d'acqua sulla mia mano, pulendomi il volto dal sangue e chiedere a Jack se vada tutto bene. Gli conviene dire la verità visto che l'acqua potrà servire ad entrambi, infatti sembra che questa volta sia sincero.
-Dove potrei posizionarla... Oh, sì, è perfetto!- Jack comincia a formulare qualcosa da solo, fin quando non si avvicina ad un cespuglio bello grande a pochi chilometri lontano da noi. Vuole piazzare la trappola lì? Mentre si abbassa per posizionare la trappola comincia a canticchiare una canzone a me sconosciuta, quasi fatta apposta per i bambini. Non so cosa stia cantando, ma ripete spesso il nome della donnola.
Nel frattempo cerco di vedere se ci sia qualcos'altro nello zaino, ma a parte le due bottiglie d'acqua e la trappola per topi lo zaino è vuoto, bevo un sorso d'acqua mentre in sottofondo sento ancora il mio compagno di distretto canticchiare allegramente.
Sospiro esasperata: cosa dovrò subire ancora da questo ragazzo?


Sheena Deitis, Tributo del Distretto 4


-Cosa ti è saltato in mente, eh?!- Caitlin sta trattenendo a stento Gerald mentre il nostro figone del Distretto 1 è rimasto a braccia consorte a guardarci dall'alto al basso, non mostrando nessun segno di cedimento. E' incredibile, faceva sul serio quando diceva di volere un team perfetto che riuscisse a rispecchiarlo, non avrei mai creduto che fosse un ragazzo capace di uccidere anche la sua alleata, che senso ha? Numericamente siamo superiori, abbiamo il bottino e la cornucopia ormai è nostra, c'erano tanti medicinali affinché potessimo guarire le ferite di Chanel, non credo che in quattro gatti presenti nessuno di noi sappia come curare un alleato.
Okay, la ferita data dalla spada era davvero profonda, ma la ragazza dell'1 era ancora viva, l'avevo vista, era soltanto fin troppo sfrontata, una biondina che pensava di avere talento ben oltre a quello che possedeva, si è lasciata prendere dagli istinti impulsivi, la voglia di uccidere un tributo possente come Achille ed avere una ripercussione positiva le si è ritorto contro.
Mi dispiace per il mio tridente visto che attualmente è macchiato dal sangue secco del mio ex avversario, sono particolarmente affezionata a queste armi al punto che in passato mi sono fatta anche un tatuaggio all'altezza della spalla, sarebbe davvero figo spogliare quella parte e vedere che l'inchiostro del mio tatuaggio cominci a perdere gocce, come se fosse il liquido del sangue.
Non mi sono per nulla divertita nell'uccidere Achille, tantomeno sono rimasta senza parola quando Hubert ha alzato l'arma del nemico su una nostra compagna, insomma, non vorrei sembrare spietata od egoista, ma poteva mirare ad un nemico avversario molto più forte. Alla fine della nostra battaglia erano rimasti soltanto i due tributi del Distretto 5, ma erano troppo lontani per raggiungerli.
Un'altra cosa che mi ha sorpresa è stata la reazione di Caitlin quando ha realizzato di aver visto i caduti di questo bagno di sangue, in più, come se non bastasse, Gerald le aveva fatto notare che aveva colpito qualcuno visto che dal nulla erano apparse delle macchie di sangue dirette alla zona cittadina, poi, bhe, ha visto il cadavere di Chanel e questo litigio è cominciato.
-Lei non meritava di stare nella nostra alleanza, non ha fatto niente.- Hubert ribatte calmo e pacato, come se tutto quello che fosse successo non era opera sua. E' così... impenetrabile, non riesco a capirlo, è impossibile entrare nella sua testa e riuscire a compatirlo, avevo già olfattato puzza di bruciato quando ci ha proposto di allearsi, il suo tono era troppo studiato al contrario della sua compagna.
-Che cazzo stai dicendo!?- Sbraita Gerald mentre Caitlin continua ad avere la presa salda sui gomiti del ragazzo, io in tutto ciò mi ritrovo nel mezzo, in silenzio ad ascoltare i lati di entrambi, seppure Chanel non era stata utile, aveva soltanto commesso un errore.
-La cruda verità. Accettalo e non osare parlarmi con quel tono.- Hubert non aiuta la situazione del mio compagno visto che non accenna ad abbandonare quella superficialità degna di lui, come se in questo momento fosse sceso un Dio, non uno di quelli saggi che portano consigli, ma un Dio che porta soltanto devastazione ad ogni passo che forma.
-Dimmi cosa hai fatto tu, allora, potrei ucciderti solo per questo seguendo il tuo fottuto ragionamento!- Gerald comincia a dimenarsi ancora più infuriato, mentre d'impulso sento di dover aiutare la mia alleata che non riesce più a reggere il peso del mio amico.
Mi ci paro davanti, mentre Hubert si limita ad una risatina superba. Io lo ignoro semplicemente e mi focalizzo soltanto su Gerald, i suoi occhi sono assetati di sangue, se una di noi lo mollasse si avventerebbe sicuramente su Hubert, ma lui non è un stolto, potrebbe contrattaccare da un momento all'altro e quindi scapparci un altro morto, e non va bene!
Per quanto io non necessiti del carattere fastidioso di Hubert, lui ci serve. E' innegabile dire che sia "perfetto" a modo suo, ma comunque ha anche lui dei buchi che non riesce a notare, per quanto riguarda i suoi, di errori, è cieco.
-Smettetela entrambi. Gerald, non c'è il bisogno di litigare, Hubert, calma i tuoi istinti prima che uno di noi debba trattenerti.- Riferisco ad entrambi ad alta voce, guardando prima uno e poi l'altro, con Hubert mi accorgo di essere un po' minacciosa, ma lui non bada a questo e sceglie di replicare rimanendo nel silenzio. Ciò che ha fatto è imperdonabile, ma siamo qui per uccidere indipendentemente da chi possa essere. Io, Hubert e Gerald abbiamo già iniziato con un omicidio, Caitlin è riuscita a ferire qualcuno, Achille e Chanel, pur se caduti, hanno lottato con la missione di uccidere coloro che avevano davanti alla propria strada. Anche gli altri hanno già iniziato con i loro sporchi lavori, che abbiano ucciso o meno, non fa differenza, questo non li giustifica che qui dentro nessuno è colpevole per la morte di chi. E' solamente strategia la nostra, un patto per portarci avanti al continuamento dei giochi, ma adesso che siamo pari ad un'alleanza sarà difficile, alla fine il gruppetto che abbiamo intravisto all'intervista si è rivelata una vera alleanza, fortunatamente Hubert è riuscito ad uccidere uno di loro e privare un membro, ma anche noi ne abbiamo perso uno.
Certo, la ragazzina del 7 non è un problema, ma chi ha bocca è sempre un guaio.
-Sheena, come puoi rimanere impassibile?- Mi chiede Gerald sottotono, mentre Caitlin molla la presa, pare essersi calmato, ma non si sa mai, meglio che rimanga qui affinché uno non abbia voglia di colpire l'altro in un ennesimo impieto di rabbia. Non l'avevo mai visto così, era sempre stato carino e docile per tutta la durata dei pre-giochi, certo, un po' pavoneggiante, ma nulla di eccessivo da portarmelo sulla lista delle persone detestabili.
-Gerald, io e te abbiamo fatto la stessa cosa. C'è chi reagisce in maniera diversa, avresti mai ripetuto questo se Hubert avesse ucciso qualcun'altro?- Lo incalzo a pennello visto che il mio compagno resta fermo e si limita a mordicchiarsi il labbro inferiore, mentre, in silenzio, torna dentro la cornucopia. Mi dispiace avergli detto quelle cose, ma servirà, ne sono sicura, lui deve capire che qui il gioco pulito non esiste, è arrabbiato soltanto perché adesso abbiamo uno svantaggio numerico, diamine... abbiamo già perso due componenti al bagno di sangue, sono frustrata anche io, ma riesco a placare questo mio fastidio, anche perché vorrei agire in maniera più logica che spontanea.
Hubert non commenta nulla, anzi, anche lui resta da solo, probabilmente starà riflettendo e ci starà sottovalutando tutti, come sempre.
Mi ritrovo quindi con Caitlin, la quale non perde tempo ad avvicinarsi a me.
-Non vai da lui?- Mi chiede tranquillamente, il suo volto è diverso da quando eravamo agli allenamenti, lì era davvero decisa e pronta ad affrontare il pericolo su cui avrebbe remato, ma adesso sembra una marionetta comandata da qualcuno, compie atti che lei stessa non vorrebbe, il suo corpo si muove da solo, i fili decidono per lei. -Insomma, ti piace.- Termina d'un tratto mentre lascio che qualcosa possa scompormi.
Vero, ho detto all'intervista che io e Gerald ci piacciamo, ma soltanto per avere degli sponsor, adesso tutti qui penseranno che stiamo passando una luna di miele anziché un'arena.
Guardo decisa la mia alleata scuotendo il capo. Non so che pensiero sull'amore lei abbia, ma non credo che in una coppia uno debba costantemente preoccuparsi per l'altra persona, se uno dei due sbaglia è doveroso farglielo notare, non assecondarlo e fargli percorrere una convinzione che poi mi si ritorcerà contro.
-Va bene così. Avrà tempo di riflettere in questo modo.- Replico gentile, fino a poco fa sembravo una ragazza fredda e impostata, ma è l'unico modo per essere convincenti, nessuno seguirebbe i consigli di qualcuno se usasse un tono amorevole, mi fraintenderebbero o potrebbero schiacciarmi con una risposta ancora più forte.
-Anche io sto riflettendo.- Si lascia sfuggire la rossa, guardando con la coda dell'occhio Hubert e poi me, infine porta lo sguardo alla mia sinistra dove poco più in là è situata la cornucopia.
Credo di aver capito tutto sommato, Caitlin mi ha ripetuto diverse volte di come non riuscisse a fidarsi completamente di Hubert, si sentiva ipnotizzata ed è vero, quel biondino riesce facilmente a raggirare le persone a suo piacimento. -Sheena, ho un favore da chiederti.- Oggi Caitlin ha deciso di mettere uno stop alle sue frasi, bene.
Le degno di ogni attenzione, attendendo da parte sua una domanda.
-Non ho mai ucciso qualcuno e ho risentimento nel farlo, ma so che dovrei. Io... voglio usare la mia lama per difendermi, tu che sei riuscita a battere incredibilmente Achille, voglio che mi insegni!- Rivela la rossa mentre qualcosa si smuove dentro di me, davvero mi ha vista come esempio? Siamo amiche, è vero, ma non pensavo che potessi ricoprire un ruolo così fondamentale agli occhi di questa ragazza, per quanto riguarda la lotta con Achille devo solamente ringraziare le mie doti per quanto riguarda il combattimento, sono stata istruita da un sacco di anni e ormai la lotta è diventato un hobby per me, una piccola passione che ho portato ad evolvere man mano.
Sarebbe stato rischioso alle valutazioni farmi notare così tanto, è davvero un rischio avere dei voti così alti, ci si porta spesso ad essere la prima vittima, l'ostacolo più grande e quindi da abbattere prima che possa ingigantirsi ancora di più, se avessi dimostrato la mia vera forza sicuramente ne sarei uscita con un dodici alle prove, avrei sicuramente raccolto l'ira funesta di Hubert e, probabilmente, in questo momento farei compagnia al cadavere di Chanel.
-Va bene Caitlin, che ne dici di provare con un animale?- Le propongo accettando l'offerta, Caitlin ha tutte le carte in regola per essere una favorita eccellente, ma come con Gerald devo farle capire che qui dentro ne vale la sua sopravvivenza. Sarà anche una scusa per andare a caccia e mangiare qualcosa di squisito, non vorrei essere avida o cosa, ma far parte di questo gruppo ha dei fantastici vantaggi e sono felice di essere qui, seppure con dei caratteri che non riescono a trovare pace tra loro.
-Un animale?- Ripete la ragazza del 2, mentre io annuisco ulteriormente.
-So che uccidere un animale non provoca la stessa sensazione nell'uccidere una persona, ma è un buon inizio. Potremo recarci nella zona montuosa e aspettare qualche cervo o un piccolo coniglietto. La tua arma migliore sono i pugnali da lancio, no?- Le spiego, andando poi a parare sulla sua arma, ha dimostrato davvero molto agli allenamenti e infatti non è uscita con un voto malaccio agli allenamenti, credo che attualmente sia il secondo tributo più forte dopo Hubert, sempre per quanto riguarda i voti.
Il volto di Caitlin si illumina e annuisce, correndo poi subito verso la cornucopia, prima di raggiungerla lancio un'ultima occhiata verso Hubert, lui si esibisce in un piccolo ghigno nascosto in un sorrisetto fastidioso.
Sospiro e mi reco alla "base", Gerald e con le spalle all'entrata e sta pulendo la propria arma dopo l'ultima battaglia avvenuta, decido però di non infastidirlo e di andare brutalmente via, seguendo nuovamente Caitlin appena afferra un paio di pugnali da lancio, assieme ci rechiamo alla zona nord dell'arena, non ricordo chi ci fosse, ma comunque non sarà un problema per entrambe visto che non abbiamo intenzione di entrare, in più i tributi saranno all'interno esausti, quindi sicuramente stanno prendendo tempo per recuperare le energie perse e riprendersi dalle circostanze accadute.
L'unico problema? Aspettare qualche animale che possa arrivare qui.
-E voilà!- D'un tratto Caitlin lancia del cibo verso la zona montuosa ed io vorrei prendermi a pugni per il cibo sprecato che ho appena visto.
-C-Caitlin, perché?- Le domando incerta, cercando di non farci notare da Hubert, se lo scoprisse minimo le darebbe un digiuno che durerebbe giorni.
La mia alleata mi consiglia di fare silenzio con un gesto della mano, portando l'indice davanti alle labbra.
-E' un'esca, Sheena. Così attirerò l'attenzione di qualche animaletto.- Mi risponde lei in silenzio, mentre io decido di assecondarla e sperare che il suo piano possa funzionare.
Restiamo lì imbambolate per una decina di minuti, in realtà l'unica imbambolata tra le due sono proprio io visto che Caitlin non smette di evitare la sua attenzione sul cibo che, nel frattempo, alcune formiche stanno decidendo di scortare dei piccoli pezzetti man mano.
-Caitlin, non credo che...- Un rumore attira la mia attenzione, cavolo, ed io che pensavo non abboccasse nulla, è una pesca senza lenza ed acqua, questa.
Da un piccolo cespuglietto d'erba esce fuori un coniglio dalle orecchie basse, grigio e dagli occhietti neri innocenti, sta saltellando lentamente verso il cibo che ha davanti, il piccolo animaletto comincia ad annusarlo e poi iniziare a mangiare. E' davvero carino...
Credo che anche Caitlin sia del mio stesso appunto, sta esitando nel lanciare il pugnale che ha in mano, alla fine è così innocente, quel piccolino. Sarebbe come uccidere le bambine dell'11 e del 7... anche io non rimarrei indifferente a questo. Ho i miei limiti.
Qualcos'altro attira la nostra attenzione, un rumore minaccioso persuade l'aria attorno a noi, anche in lontananza credo che Hubert e Gerald si siano accorti di questo.
Il coniglietto alza le proprie orecchie, ma è proprio in quell'attimo che un serpente ibrido gigantesco quanto un cane non sbuca dietro di lui, e, in un sol boccone, si ciba dell'animale innocente.
Il sangue schizza proprio sul cibo che Caitlin aveva lanciato poco fa, ed è in questo momento che la mia alleata entra in scena.
-No!- Il braccio di Caitlin sembra muoversi istintivamente: un pugnale vola dritto sul volto del serpente e molti altri, a velocità indecifrabile, cominciano a seguire il precedente pugnale, fin quando il serpente ibrido non cade bruscamente per terra, ormai morto.
Poggio una mano sulla spalla di Caitlin, accennando un debole sorriso, seppure questa scena non sia piaciuta ad entrambe, lei è riuscita nel suo intento.
-Brava, Caitlin. Hai capito, quindi.- La mia compagna mi guarda dapprima confusa, per poi puntare la direzione verso il serpente, ormai sanguinante che rilascia del sangue blu, il vento le scosta poi i capelli facendola sembrare una vera guerriera.
-Sì, Sheena. Io combatterò per chi tengo a cuore.- Replica decisa, sicuramente anche per sé stessa. E' fatta, adesso sì che abbiamo la giusta determinazione per affrontare quest'edizione.


Maya Nelson, Tributo del Distretto 12


Provo a muovere un po' la gamba e noto con piacere che il dolore sta cominciando a diminuire, devo ringraziare gli sponsor per avermi donato un disinfettante, anche se a detta di Vivian e Brooklyn non serviva visto che in questo condominio, ormai vuoto, ne avevano trovato uno su uno scaffale, ma poco male, questo significa che sono popolare e che la gente mi acclama così tanto da spendere soldi per me, la loro unica ed inimitabile Maya Nelson!
Sono pronta per il successo, questo è il primo passo per diventare una scrittrice di scala mondiale, scriverò direttamente la mia storia, qui, quello che mi è successo! Racconterò di come io sia stata estratta ingiustamente agli Hunger Games, per poi scoprire che fin dalla mia nascita io ero collegata ad un estremo e pericoloso destino, impossibile da evitare, tutto ciò che potevo fare sarebbe soltanto stato stringere i denti e combattere!
Magari fingerò e aggiungerò dettagli che non ho mai fatto, tipo potrei prendermi i meriti di aver aiutato il mio gruppo, reputandomi indispensabile! Potrei raccontare magari di essermi curata da sola, che con le mie doti atletiche e la mia resistenza pari a quella dell'acciaio, io mi sia ripresa subito con le mie sole forze mentre, ahimè, le mie alleate mi lasceranno.
Ho preso un bel colpo comunque, quella bastarda del 2 me la pagherà cara, questo è poco ma sicuro, ma per la morte di Karma questo e altro! Lei era lì a lanciare pugnali a destra e a sinistra, mi è bastato prenderne uno e... tac! Mi sono fatta colpire giusto in tempo ad una gamba, poi ho finto di svenire e il pesce ha aboccato all'amo. Ho visto tutto dalla schiena di Brooklyn, il ragazzo del 5 gli ha spappolato la testa per bene, se lo meritava dopo quello che mi ha fatto, la sua unica via era morire ed io non ho rischiato sicuramente la morte per farmelo amico, anzi, l'apparizione della ragazza inutile del 5 ha fatto i suoi progressi.
Credo di aver sorriso a trentadue denti quando il colpo di cannone ha sparato per lui, ma poi mi sono dovuta ricomporre a causa delle mie nuove alleate, o vorremo chiamarle pedine?
Brooklyn mi sta simpatica e Vivian è davvero graziosa, ma... non ho tempo di preoccuparmi per gli altri, io penserò solamente a me stessa, questa è solamente strategia ed io percorrerò questa strada sicura, spremerò le mie alleate come un limone affinché mi portino lontana sana e salva, Brian sarà sicuramente fiero di me e delle mie doti combattive, ma anche strategiche!
Mi chiedo come stia, sarà in ansia per me in questo momento? Stringo di più a me il cuscino ed arrossisco violentemente, mentre il cuore comincia a battermi a mille. Lo amo da impazzire, sicuramente starà tifando per me e sa che posso farcela, alla fine ho avuto Katniss come mentore, la vincitrice più brava che abbiano mai partorito agli Hunger Games!
Forse, in teoria dovrei odiarla, non mi piace, troppo classica protagonista, io voglio essere un bel personaggio leggero e adatto in qualsiasi momento! Non sono una frigida che chiude le gambe e le apre come se fossi a fare scambi culturali. Sfortunatamente l'unico uomo di colore qui in mezzo è crepato malamente, quindi se potessi non potrei, e, ovviamente, non lo farei mai, sarebbe fuori dal mio personaggio e mi terrorizzerebbe qualcosa che non sia al di fuori di Brian.
-Allora ragazze, cosa si dice? Brooooklyn, andiamo a caccia di Daisy?- Mi dimeno allegramente sempre con il cuscino stretto alle mie braccia, mentre la mia alleata dell'8 arrossisce lievemente, si nota tantissimo il rossore sulla pelle scura, che carina, ma tanto non lo sarai mai visto che quel primato lo avrò io.
A pensarci, i miei capelli sono spettinati, dovrei andare in bagno e cercare un pettine prima di andare via, a caccia. In realtà abbiamo già dei negozietti qui sotto, quindi ci basterà rubare qualche cibo qua e là e il gioco è fatto. Non dovrò muovere un dito, che bello!
-Maya, ti sembra il caso?!- Urla imbarazzata la ragazza, mentre la rossa qui presente si volta prima su di me, poi su Brooklyn e ricomincia il giro. E' vero, Vivian non sa della cotta della mia compagna! Devo riferirglielo e dirle se supporta, come me, le coppie arcobalenose! Forse potrei scrivere di una finta relazione omosessuale tra me un altro tributo di sesso femminile.
Ci sono! Fingerò che Brooklyn, dopo aver posato lo sguardo su di me, dimenticherà completamente quella sciacquetta di Daisy e si innamorerà della sottoscritta, assieme vivremo una felice arena fin quando un terribile favorito, oppure un ibrido, non uccida la mia amata metà!
Io combatterò con tutte le mie forze e la vendicherò, vincendo i giochi, poi aggiungerei di essere ritornata con Brian e quindi di aver capito di non essere totalmente omosessuale, ma bisessuale! Che divertente, la cosa buffa è che in realtà io sia etero, sono proprio fantasiosa e piena di ispirazione!
-Hai frainteso tutto, stupida.- Sussurra la mia amica, avvicinandosi a me e acconciarmi per bene una ciocca di capelli che non era al proprio posto. Che cara, sarà la mia parrucchiera, vero, lei doveva essere la mia assistente! Infatti mi ha scortata fino a qui, ho l'assistente migliore del mondo!
Brooklyn comincia a parlare, ma non sono molto attenta visto che mi limito ad osservare un libro disposto sul comodino, mi avvicino cauta per prenderlo e poi sfogliarlo, non conosco quest'autore e non ho neanche letto il titolo, ma soltanto a vedere questa pagina posso notare come abbiano usufruito di parole che neanche io conosco, è già molto avere un vocabolario esteso al 12, ma cavolo, un pezzo di questo mi fa sentire stupida, se lo leggerò tutto mi sentirò ignorante?
Non demordo! Non si nasce già imparati, sarò autodidatta e apprenderò tutte le parole che non conosco! Ce la farò, sarà la mia missione personale!
La mano scura di Brooklyn porta via il mio libro e, delicatamente, mi picchietta la testa con quello. Che cattiva, non sa che un tomo può anche essere un'arma del delitto se è composto da tantissime pagine? In realtà credo sia improbabile, non lo so, in una delle mie storielle uccido una persona così!
-Ti conviene ascoltarmi, altrimenti potresti anche cacciarti nei guai.- Mi assicura la mia compagna, mentre io annuisco senza essere consapevole di ciò che ha detto. Vivian di tutta risposta si concede una risatina, che ha da ridere!?
-Puoi ripetere per favore?- Chiedo gentilmente alla mia primissima schiavetta, volevo dire, assistente. Sarà il mio destriero bianco, aspetta, lo è già!
-Stiamo andando a prendere qualche scorta nei negozi, non possiamo rimanere da sole, quindi tu vieni con me. Riesci a camminare?- Mi domanda pazientemente, è vero, ha una grandissima pazienza con me, se fossimo in circostante normali le dovrei parecchie cose, in primis perché è grazie a lei se sono sfuggita al bagno di sangue, sono consapevole di essermi ferita, ma se avrebbe portato alla morte di Karma allora mi andrebbe bene anche farmi saltare in aria le unghie, anche per gli altri, tutto per vincere.
Mi alzo poi senza problemi, in realtà faccio un po' fatica, ma voglio essere un'alleata affidabile, mi sono dimostrata un intralcio e adesso farò in modo di non esserlo!
Muovo lentamente la gamba, facendo poi vari giri per la stanza camminando inizialmente in modo lento, poi, man mano che proseguo, aumento ulteriormente il passo. Sì, va benissimo! Forse potrei avere dei problemi se dovessi correre, ma comunque la ferita è disinfettata quindi sto bene.
-La regia mi dice che abbiamo un'ottima infermiera.- Imito di star parlando con qualcuno, lanciando poi un occhiolino di gratitudine verso la ragazza del 9. Meglio graziarsela, ho già il cuore di Brooklyn, mi manca il suo.
-Bene, usciamo allora e stiamo attente.- Esordisce Brooklyn, sia io che Vivian annuiamo quasi all'unisono e, pian piano, apriamo la porta e scendiamo le scale della struttura grigia.
Faccio attenzione a non fare rumore e i miei occhi si spostano da una parte all'altra, in cerca di una rassicurazione, un'assenza per quanto riguarda i tributi avversari. Molti non sono minacciosi, ma comunque non si sa mai, proveranno sicuramente a farci fuori per passare un altro giorno in più. Bastardi, non mi ucciderete così facilmente.
Io e le mie due alleate arriviamo in perfetto tempo ad uno dei negozi, sfortunatamente hanno il campanellino all'entrata, quindi appena Brooklyn apre la porta sussultiamo tutte, rassicurandoci poi subito dopo. E' un intralcio, questo rumore attira l'attenzione di altri tributi.
Ma non importa, davanti a me ci sono scaffali ripieni di ogni cosa! Sia io che Vivian avanziamo verso essi, mentre Brooklyn decide di appostarsi a fare la "guardia".
Ricordo che prima di essere estratta dovevo mangiare delle patatine fritte, spero ci siano così che possiamo cucinarle, anche se è impossibile, cioè, se penso a cucinare con i fornelli in un'arena faccio prima a far esplodere tutto.
-Mh, sono buonissime!- Mi volto verso Vivian e l'ammiro, sta mangiando un pacchetto di patatine e sicuramente il suo stomaco si starà riempendo.
Mi avvicino a lei per prendere un pacco di esse, gusto classico, non vorrei avere una brutta digestione e poi è pur sempre un "cibo spazzatura", ma che ci posso fare? Sono buonissimi, per noi giovani è linfa vitale! I vecchi non capiscono niente, bha, bavosi e alla continua ricerca di lamentele. Io sarà una vecchietta fantastica e assolutamente depilata!
-Brooklyn, vieni a riempire il pancino!- Saltello in direzione della mia alleata, è troppo tesa, ma ci sta, qualcuno potrebbe attaccarci da un momento all'altro.
Assicurandoci che non ci sia la presenza di nessuno, Brooklyn sospira sollevata e mi mostra un sorrisino, le prendo delicatamente la mano e con i miei saltelli allegri, seppure a stento visto che non vorrei riaprire la ferita, la avvicino al nostro "covo segreto".
-Credo prenderò queste.- Esordisce la nostra alleata dopo un'attenta analisi, non la facevo così lenta a scegliere qualcosa da mangiare, andiamo bella, non essere schizzinosa che potrebbe essere l'ultima cosa che possiamo mangiare.
-Bene, allora buon appetito!- Appena io e Brooklyn apriamo la busta, assieme a Vivian alziamo il nostro tesoro, ma quest'ultima comincia a tossire in modo fin troppo innaturale.
io e Brooklyn la guardiamo per un attimo e quando Vivian inizia a vomitare, ad istinto, il sacco delle patatine di entrambe cade a terra.
-Vivian! Vivian!- Brooklyn comincia ad urlare e si guarda intorno in cerca di qualcosa, ma la situazione degenera perché la ragazza comincia a dimenarsi in maniera scattante e repentina, della schiuma esce dalla sua bocca e le iridi sono completamente sparite, posso vedere soltanto la pupilla dei suoi occhi. Il suo volto è rigato dalle lacrime e cerca di stringere il collo per vomitare, forse? Non saprei, io ci ficcherei due dita in gola.
-Non restare ferma, fai qualcosa!- La voce di Brooklyn mi riporta alla realtà, ma è troppo tardi: un colpo di cannone risuona in arena appena Vivian smette di muoversi, accasciata al suolo.
Io e Brooklyn rimaniamo letteralmente pietrificate, mentre ignoriamo il rumore del campanello, qualcuno... era già qui?
Tento di avvicinarmi alla busta di patatine che Vivian stava mangiando, non ha toccato cibo da quando siamo qui, questa è la prima cosa che ha mangiato.
-Dobbiamo andarcene. I cibi dei negozi sono velenosi.- Mi rivolgo diretta verso Brooklyn, la quale a stento riesce ad annuire.
Mi dispiace per lei, so che ha fatto di tutto per salvarla dal bagno di sangue, ma l'arena non necessita di alcun tipo di eroe.
Usciamo velocemente dal negozietto, ritornando poi all'edificio e riprendere lo zaino con le nostre scorte, quelle vere, fortunatamente lì c'è del cibo commestibile.
E' ora di cambiare zona, ragazzi.


Daisy Jones, Tributo del Distretto 10


Il volto della ragazza del Distretto 9 viene proiettato nel cielo, dando poi successivamente lo spazio alla scritta "17 tributi in vita", questa me la sono persa al bagno di sangue, pensavo che si limitassero soltanto ad annunciare i morti e le appartenenze del Distretto. Poco male, aiuterà i meno svegli e possiamo farci un'idea generale, non vorrei fare un resoconto dei tributi, sarebbero troppi, ma sono almeno sicura che il Distretto 9 ha già abbandonato il gioco, a rischio ci sono i distretti 6, 11, 12 e stranamente l'1 e il 2. Non mi aspettavo che qualche favorito cominciasse a perire, poco male, io ed Oscar avremo la strada spianata verso l'alto.
Si è rassicurato subito quando aveva visto che la sua compagna di Distretto non fosse caduta, anche io ammetto di essere sollevata di sapere che Nylan sia ancora tra i diciassette tributi in vita, ma mi chiedo dove sia.
Allo scoccare dello zero, io e Oscar ci siamo subito ritrovati ed entrambi abbiamo optato subito per la fuga e credo che sia stata la scelta migliore, siamo sicuramente i primi tributi che sono fuggiti dalla cornucopia il più lontano possibile, ma io non ho visto da nessuna parte quel cappello da cowboy del mio compagno.
Guardo verso la direzione del sole e la vista del tramonto riesce a calmarmi di getto, vedere il rosso e l'arancione abbracciarsi ha creato in me una tranquillità definitiva.
Mi sento calma in questa zona, abbiamo scelto la montuosa sapendo che ci fossero più rami per il falò ed anche molti animali con cui andremo a caccia, è vero, siamo usciti dal bagno di sangue senza nulla, neanche un piccolo zainetto, ma Oscar è riuscito a staccare un pezzo di quercia e con una pietra renderlo aguzzo, così che possiamo uccidere a sangue freddo qualsiasi fonte di probabile cibo ci si pari davanti.
Mi dispiace per quegli animaletti, credo di essere più devota agli animali anziché alle persone, e lo dico con il cuore in mano visto che quasi tutta la mia vita è stata passare a mungere le mucche del mio ranch, almeno ne guadagnavo qualcosa visto che il latte era davvero squisito, "mucche di qualità", dicevano, ma sono contenta di essere lontana dalla mia famiglia, anche se avrei desiderato qualsiasi posto al di fuori di questo...
Mi accovaccio per raccogliere l'ennesimo ramo per il falò di stasera, io ed Oscar ci siamo divisi i compiti: lui ha deciso di cacciare, mentre io prenderò cose basilari come dei rametti o qualche bacca commestibile, se ne trovo qualcuno anche qualche frutta, ma ne dubito, questi alberi sembrano letteralmente artificiali, ma anche il cibo lo sarà?
Se io mangiassi una bacca, starei mangiando qualcosa di artificiale e quindi a rischio di avere della tossina nel mio corpo? Chissà che sapore hanno i pixel, si immedesimano così tanto che non riesci a riconoscerne il gusto, adesso sì che sono un po' preoccupata, dovrei pensarci bene prima di compiere la scelta giusta.
Se non mangerei nulla, rischierei di morire di fame e non mi pare il caso, gli strateghi vogliono che ci uccidiamo tra noi e se non ci diamo una mossa faranno scatenare anche la tempesta più peggiore di sempre affinché qualcuno di noi possa cadere, mi sfugge una piccola risatina di ribrezzo che riesco facilmente a terminare: non riescono proprio a divertire Capitol se devono ricorrere a questi mezzucci, vero? Mi chiedo se siano responsabili di essere gli assassini di tutti i tributi che i loro ibridi andranno a cacciare.
Chissà cosa starà facendo la nonna, mi starà guardando? A casa staranno festeggiando una mia probabile morte? Li immagino permettersi uno champagne e urlare frenetici, in preda alle feste più scatenate, come se fossero dei ragazzini, quel pezzo di scroto di Thomas non si è neanche degnato di salutarmi, perché? Mi avresti avuto sulla coscienza? Probabile, io sono stata più serena nel ricevere soltanto la visita di mia nonna e di Michelle, lei... non so come possa sentirsi in questo momento, al nostro ultimo saluto la mia amica mi stava letteralmente svenendo davanti, ci ha messo un po' a staccarsi, sembrava un dolce granchietto, ma ho dovuto avvertirla poi, non volevo che i pacificatori potessero farle del male, so le voci che girano verso alcuni pacificatori se non compi ciò che "deve essere fatto".
Cosa ho imparato? Che gli umani sono insensibili e che fin quando non vale per la loro, le vite altrui sono soltanto uno spettacolo da mandare in onda, da ridicolizzare e di poco conto, perché rischiare la vita di ventiquattro ragazzi, tra cui sei stupidi, non significa molto, vero? No, lasciamo soffrire le famiglie, tanto siamo tutti oggetti da collezzione, serviamo per i CD che poi Capitol venderà ad un prezzo decente, anche in formato di videocassette se sarà possibile.
Siamo come i protagonisti di tante serie tv, e questa è la settantacinquesima, un programma televisivo che non accenna ad aggiungere la parola fine a tutto ciò. E' come un bambino dai continui lamenti, in preda al pianto più disperato per comprare l'ennesimo giocattolo in vendita, quello che la sua madre non potrà mai permettersi, ma che sarà disposta a tutto a rallegrare quel diabolico infante.
Spero che la mia, di madre, in sottoforma di angelo mi stia guardando dall'alto dei cieli, ma vorrei che dormisse per sempre, guardarmi in arena sarebbe disturbante, non posso mettermi nei panni degli altri tributi, sfortunatamente.
Non sono cresciuta con una buona famiglia, sicuramente la mia è l'unica che ha deciso di festeggiare per la mia estrazione, ma la madre di un Oscar cosa sentirà? Suo padre, dei probabili fratelli? Pensandoci, non lo conosco moltissimo, vorrei scambiare due chiacchiere con lui. Non sono mai stata una tipa socievole, ma non vorrei restare muta per tutta la durata dei giochi, sicuramente la nostra scena non ci farà guadagnare ulteriore screen-time, quindi, i capitolini non saranno interessati a noi. Ed è un male, non voglio che si sbarazzino delle nostre vite per accontentare quelle di uno spettatore troppo puntiglioso.
Ritorno al punto di ricongiungimento, una piccola base creata da me e Oscar, ci siamo affiancati ad un albero con delle grosse radici che useremo come "cuscino", sono abituata a dormire in mezzo alle capre, non so lui se riuscirà a reggere la "prima volta" selvaggia. Ovviamente parlo del sonno, non fraintendetemi! Lo prenderei a morsi se pensasse a quello.
Posiziono per bene il legno sul restante, mentre mi guardo un attimo attorno: ci sono delle grandi foglie che contengono dell'acqua potabile, c'è un fiume a pochi chilometri da qui che si ricollega anche alla zona boschiva e quella floreale, forse anche in quella cittadina, ma non saprei, ipotizzerei che magari questo grande fiume sia il confine, ma non credo proprio, almeno ci sono anche dei pesci qua e là, oggi prima di dividerci ne abbiamo presi alcuni, insomma, non ci lamentiamo: abbiamo acqua, cibo e un ottimo posticino per dormire la notte, in più entrambi siamo davvero affini, non pensavo che Oscar potesse essere simile a me, anche se spesso ripete costantemente di essere un intelligentone, okay, avrà tipo tre anni in più, ma bisogna usare anche il sale che si trova nel cervello, non solamente ciò che lo ricopre.
Oscar ci mette un po' ad arrivare e, onestamente, sono preoccupata, ma le mie turbazioni vanno via quando lo vedo con due lepri tra le mani.
Traggo un sospiro di sollievo e mi accomodo composta, mentre il mio compagno decide di prendere l'onore della situazione e provare ad accendere il fuoco con il vecchio metodo delle pietre, è inefficace all'inizio, ma dopo che ci prende la mano una piccola scintilla parte sul legno e una debole fiamma diventa pian piano più forte al punto giusto.
E' ottimo, gli alberi sono abbastanza grandi da coprire il fumo, ma è il tramonto, tra un po' la notte si avvicina e non credo che qualcuno deciderà di venire qui, insomma, dovranno riprendere le energie, no? Domani dovremo rimanere in allerta.
-Siamo proprio un bel duo, noi due.- Oscar spezza quel silenzio che si era creato tra noi, precedentemente soltanto la brezza poteva testimoniare la nostra scena muta.
-Già.- Replico silenziosa, senza scompormi e fissare con gli occhi a fessure il fuoco che comincia ad abbrustolire le nostre prede.
Rialzo il capo quando vedo una punta di disagio sul mio alleato, non va bene, dovrei sembrare simpatica altrimenti potrebbe spezzare tutto il lavoro che abbiamo fatto. Forse questa è l'occasione giusta per conoscerlo meglio, alla fin fine è come una cena senza tavola.
-Mi parli un po' di te?- Domando diretta, senza prolungarmi a giri di parole che potrebbero fraintenderlo, quelle tecniche non fanno per me.
Il corvino mi fissa inizialmente con i suoi occhi celesti, che ammetto siano bellissimi, poi annuisce con un lieve sorriso, incrociando le gambe e poggiare le mani sul terreno.
-Cosa vuoi sapere?- Mi chiede, bhe, è ovvio.
-Sicuramente del tuo passato. Sei padre a quest'età, non ho mai visto un diciottenne prendere queste grosse responsabilità.- Accenno sicura, al 10 è raro, anzi, quasi impossibile che una ragazza possa essere incinta dall'età più vicina allo sviluppo, sarebbe un grande rischio visto che è sempre opportuno decidere di avere un bambino superata la maggiore età. Ovviamente Oscar ora ha diciotto anni, ma quando è successo ne avrà avuti sedici o diciassette? Spero non sia uno di quegli uomini che battono la fiacca lasciando tutto il crudele peso alla madre, so come ci si sente, ho vissuto una scena del genere ed io ero la bambina. A pensarci mi stringo la maglia, ma poi mi ricompongo subito, non voglio sembrare aggressiva.
Oscar sorride malinconico e guarda verso il sole che sta per dare il turno alla luna.
-Sì, è una grossa responsabilità. Ho perso tutta la mia adolescenza, ho iniziato a lavorare più duramente e, la cosa peggiore, è sicuramente la perdita di Costance.- Suppongo che sia la madre del piccolo, quindi anche lui... -Ah, già, lei era la mia ragazza. Sarebbe diventata mia moglie...- Le mie teorie vengono confermate da queste parole, sento un nodo alla gola salire, mi ci rivedo perfettamente in questa situazione, non pensavo che un ragazzo pieno di talenti possa aver passato tutto questo casino.
-Come è successo?- Chiedo delicata, non vorrei offendere né il suo animo e neanche quello defunto di Costance. Il mio alleato muove per un paio di volte le palpebre, sembra sorpreso, forse è colpa della mia faccia? Sono solo preoccupata perché mi ci rivedo.
-Lei ci ha lasciati durante il parto, mentre il piccolo Harry piangeva per la sua nuova vita...- E' esattamente la stessa cosa. Sento che delle lacrime si siano appostate agli occhi, ma le respingo scostandole via, non voglio apparire debole, io sono diventata forte soltanto grazie a me stessa, senza l'aiuto di nessuno e di certo non cadrò per un momento di fragilità.
-So che non ci conosciamo alla perfezione, ma ho vissuto ciò che tuo figlio ha passato, ma in maniera più tragica.- Ribatto calma e sempre in un piccolo sussurro, accarezzando con un indice la collana di mia madre. Vorrei tanto conoscerla...
-Vuoi parlarne?- Mi domanda il mio compagno, mentre io sorrido debolmente, prendendo delicatamente la lepre che nel frattempo è cotta al punto giusto, sembra deliziosa.
-Sarà per un'altra volta.- Rispondo di rimando con un sorriso un po' più esteso, indicandogli poi la lepre. -Su, mangia, che dobbiamo anche togliere le spine dai pesci.- Gli faccio notare severa ed Oscar esegue ciò che gli ordino.
Voglio lasciare il passato alle spalle, adesso ciò che i miei occhi stanno mirando è il percorso verso un futuro più radioso e... felice.


Angolo Autore

Eccomi qui, anche se ho notato di essere molto più in ritardo del normale, ma almeno questa volta non è un mese!
Per me è davvero difficile continuare questa storia senza avere un filo da seguire, ho fortunatamente delle idee e degli abozzi del prossimo capitolo, quindi spero di poter aggiornare entro la prossima settimana od anche prima, conoscendomi, ma questo ovviamente dipende dal mio tempo a disposizione.
Ho notato che ho dato POVs soltanto a ragazze! Bhe, che dire, viva il girl power :P
In questo capitolo ho detto che non avrei ucciso nessuno, Ma Vivian non era l'eccezione alla regola, quindi me ne sono liberato subito.
Abbiamo scoperto che Maya è una cattivella e che Hubert ha creato casino nella sua alleanza, in più chi poteva essere quella "sagoma" che era nel negozio con Maya e Brooklyn? Ehehe. Confermo che i negozi hanno del cibo e delle bevande avvelenate, quindi quella persona misteriosa non ha fatto nulla.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Qui sotto vi lascio con i soliti promemoria.
Ci si rivede al prossimo!



Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.


MasterKiller:
Hubert: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Altro: 1 uccisione


Stato dei Tributi
Killian: Malconcio, dolori forti alla schiena
Gerald: Emotivamente irrascibile
Maya e Brooklyn: sconvolte e affaticate.
Un po' tutti, al di fuori dei Silenziosi e dei Favoriti, hanno una leggera fame.


Alleanze:

I Favoriti:
Hubert (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Gerald, Sheena (Distretto 4)
I Silenziosi: Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10)
I Baby Sitter: Killian (Distretto 3), Eden (Distretto 6), Cedric, Lydia (Distretto 7)
Le Giuliette: Odette (Distretto 3), Rose (Distretto 11)
Il Disperato Duo: Jack, Darlene (Distretto 5)
Le opposte: Brooklyn (Distretto 8), Maya (Distretto 12)
I still shadows in my room: Nylan (Distretto 10)

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Capitolo 11
*** Trappole ***


Hunger Games - Capitolo 9 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 2.
-
-
Tributi in vita: 17.




Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8



Apro velocemente la porta alle spalle di Costance, mentre continuo a baciarla con foga sulle labbra, scontrando il mio corpo con il suo in una carezza da un misto di violenza e affetto.
La richiudo velocemente dietro di me, non staccando il contatto dalle labbra della mia amata, di tanto in tanto dei sospiri emergono dalle mie labbra, così come per lei che sembra provare il mio stesso brivido di eccitazione.
Costance è così bella oggi, sembrava letteralmente una principessa alla festa del nostro rappresentante di classe, più che un principe che porta la sua dama a cavallo, al castello, sono sembrato più un nemico che rapisce la principessa con tutto il desiderio di averla per sè, ma lei non controbatte, anzi, è stata rapita dal mio solo sguardo e sogna il mio corpo come i miei occhi bramano appena l'ho vista.
Velocemente ci ritroviamo sul primo letto che ci è capitato a tiro, spero che i miei genitori tardino, a causa della festicciola hanno deciso di andare a cena dagli zii, quindi, attualmente, abbiamo tutta la mia stanza a nostra disposizione.
Costance sta continuando ad ansimare a causa del respiro che le faccio mancare, potrei sembrare troppo desideroso, ma devo farlo, so per certo che anche lei non veda l'ora di passare finalmente a questo passo.
Non sono un ragazzo perverso, non ho mai cercato di fare "pensieri" sul corpo della mia amata, ma per questo momento potrei anche fare un eccezzione alla regola, perché è inevitabile per lei ammettere che stia pensando lo stesso.
Mentre continuiamo questo bacio e i nostri vestiti vengono a mancare pian piano, mi aspetto che pensi di passare un bel momento con me, entrambi in questo momento ci stiamo cercando.
Appena la mia ragazza poggia il capo sul cuscino salgo a cavalconi su di lei, intrappolandola con il mio stesso corpo, ma lei non è triste o arrabbiata, non cerca la fuga, ama quelle sbarre di carne ed ossa che si trova davanti.
Mi concedo un attimo per guardarla: il suo volto è arrossato, i suoi lunghi capelli castani stanno coprendo il materasso sotto di noi, gli occhi azzurri brillano alla luce della luna che in questo momento starà assistendo alla festa del nostro compagno, quello a cui abbiamo appena dato buca.
-Oscar...- Costance riprende fiato e le porgo tutte le mie attenzioni appena nomina il mio nome in una maniera davvero dolce, mi si scioglie il cuore. Ha una voce davvero delicata...
Sussurro di fare silenzio portando un indice sulle sua labbra che pian piano cominciano a salire, due fossette si compongono successivamente sul suo viso bianco.
-Non ti farò del male, Costance...- Le assicuro, la ragazza che vorrei sposare in futuro sembra parecchio sicura di ciò che andremo a fare.
Dopo averci scambiato un altro lungo e dolce bacio, tutto ciò che poteva coprire i nostri corpi in questo momento è rivolto verso il pavimento freddo, mentre l'aria si contorce soltanto dai dolci gemiti che sia io e Costance cominciamo ad emettere, minuto dopo minuto in quella notte di fuoco.


-Eccoti qui!- Afferro velocemente il braccio di Costance appena lei cerca di fuggire via, cambiando strada al ritorno scolastico. Cose le è preso? E' da un po' che non si fa sentire, non viene più a trovarmi e quando sono io a fare il primo passo, lei inventa le migliori scuse per non vederci, in primis il solito raffreddore che ha girato per un bel po' al Distretto 8. Ma adesso, che scusa ha? Capisco dover passare il tempo con le tue amiche, ma esisto anche io, non puoi dimenticarti di me dopo quello che abbiamo fatto insieme...
-O-Oscar...- Costance deglutisce, fissando la mia mano stretta saldamente al suo braccio e, visibilmente, si mostra infastidita. -Lasciami, mi fai male!- Mi supplica la castana, ma io decido di afferrarla anche per le gambe con l'altro braccio e portarla con me a 'mo di sposa, tra le mie braccia. Costance non prova a dimenarsi, preferisce il silenzio a tutto ciò che potrebbe giustificare la sua assenza. Seppure abbiamo sedici anni, non vedo quali problemi potranno nascere tra noi due, insomma, siamo due semplici scolari! Perché dobbiamo crearci tutti questi problemi? Io vivrò una vita semplice e a tratti monotona, ma mi piace così com'è. Costance ha iniziato un bel po' ad essere parte dei miei giorni, un momento per crearne tantissimi altri che ricorderò per tutta la mia vita.
Appena trovo un luogo appartato per iniziare a parlare, la pongo delicatamente con i piedi per terra, posso notare che ha iniziato ad arrossire, a quel gesto le regalo un candido e dolce sorriso. E' la mia amata, come crede che possa stare senza di lei? Spero lo capisca...
-Vuoi dirmi qualcosa?- Costance si ricompone, sistemandosi la divisa scolastica e guardarmi dritto negli occhi, un colore quasi simile ai miei.
-Ovvio che sì!- Sbotto d'un tratto come se io stessi passando una fase ribelle. -Sei scomparsa dal giorno della festa, sono settimane che non ti fai sentire. Voglio una spiegazione.- Mi limito a riferirle questo cercando di essere severo con lei, anche se so che quello che vorrei dire è ben altro. Io voglio stare con lei, che mi è mancata ogni fottuto giorno che passava, come se stessi vivendo ciò che stavo passando prima di conoscerla, quando non potevo toccarla neanche perché non sapevo con quale approccio pormi a lei. Sento le lacrime agli occhi, cerco di trattenermi per non sembrare fragile ai suoi occhi, io ho soltanto il terrore di perderla. Ti prego, Costance, stammi vicino...
Costance assume la mia stessa espressione, prende poi la mia mano con estrema lentezza, poggiandola delicatamente sul suo dolce ventre.
-Credo che tu debba saperlo, Oscar... io sono incinta. E tu sei il padre.- Per un attimo la sicurezza spunta sul volto di Costance, mentre io posso soltanto concedermi un minuto per realizzare tutto quello che sta succedendo.
Io... ho ingravidato Costance? Sarò padre a quest'età..?
-Ti ho evitato perché pensavo che non l'avresti mai accettato. Ho paura che tu voglia vietare di donare a nostro figlio la presenza di un padre... i-io voglio che tu ci sia per lui!- Costance comincia a piangere, staccando il contatto con la mia mano e cominciare a nascondere il proprio volto con le mani, mentre i suoi singhiozzi rieccheggiano nell'aria.
Mi affretto velocemente a stringerla a me, poggiandole la testa sul mio petto, mentre con una mano le accarezzo dolcemente i capelli. Non piangere, amore mio...
-Io ci sarò.- Replico d'un tratto, mentre Costance non cessa di piangere. -Sarò un esempio per nostro figlio, così come lo sarai tu. Non ti abbandonerò per nessuna ragione al mondo, Costance.- Le urla della mia amata si fanno più forti e appena sento le sue mani stringere sulla mia schiena sorrido amaro, rilasciando le mie lacrime, questa volta di felicità.

Mi ritrovo in una stanza nera come se fossi nel completo vuoto, non c'è un filo di vento e davanti a me sono posizionati soltanto l'immagine di tutti i tributi di quest'anno, in particolare io e Brooklyn siamo più ingigantiti di altri.
Sento qualcosa di freddo sulle spalle e, poco dopo riesco a ricollegarli a delle dita.
-Oscar...- Il mio orecchio destro capta un suono che rilascia un brivido d'aria di gelo, ma il mio cuore comincia soltanto a battere più forte e diventare più caldo quando associo quella voce a Costance.
-C-Costance, sei t..-
-Sei un bugiardo, Oscar.- La voce delicata che ho sempre apprezzato comincia a criticarmi, stringendo la presa sulle mie spalle. Il mio corpo non risponde ai miei comandi e la mia bocca pare siggillata, come se ci volesse una chiave per sbloccarmi.
Non riesco a capire cosa sta succedendo, questa è la voce di Costance, ne sono sicuro, ma lei è morta! Come è possibile!?
-Mi hai abbandonata, Oscar...- Continua questa misteriosa essenza, mentre io posso soltanto tremare per compiere un movimento. Diavolo! -Hai abbandonato anche Harry, per colpa tua nostro figlio non avrà nessuna casa.- Davanti a me si proietta l'immagine di mio figlio in mezzo ad una strada del distretto: lui è bagnato dalla testa ai piedi a causa della pioggia, ha delle profondi occhiaie sotto agli occhi e i cittadini dell'8 gli passano davanti incuranti della sua situazione. Guardatelo, ha anche delle ferite! Perché Harry è conciato così!? Che cazzo sta succedendo!?
-Il mio bambino... non ha conosciuto nè sua madre e neanche suo padre... sai, Oscar, è impossibile all'età di 1 anno che tuo figlio possa ricordarsi di te.- La voce ormai confermata di Costance comincia ad essere più crudele, mentre sento una lama fredda posarsi sul mio collo. Anche questo è freddo, troppo. Non posso ribattere, vorrei dire qualcosa, difendermi, capire cosa stia succedendo, ma è impossibile.
-Ben ti sta. Hai promesso qualcosa che non saresti mai riuscito a portare al termine.- Continua la voce gelida, mentre davanti ai miei occhi, dove vi era Harry, adesso tutto cambia e mi ritrovo con Brooklyn e Daisy davanti a me, che si guardano attorno confuse. Cosa sta succedendo? Spiegatemelo, subito!
La lama di Costance vola dritta nella direzione di Daisy, colpendola violentemente alla fronte e far cadere il cadavere della mora per terra con un sol tonfo. Brooklyn sgrana gli occhi ed io posso soltanto rimanere a guardare. Cosa è successo a Daisy!?
-Stai facendo affidamento su loro due, Oscar... devo ricordarti chi è che ami?- Dopo quella terribile frase dettata ormai dalla voce del Diavolo, due pacificatori bloccano Brooklyn, la quale sta cominciando ad implorarmi aiuto.
Uno dei due estrae una sega circolare e, poggiandosi alla gamba della mia compagna di distretto, comincia a farla a pezzettini sotto le urla disperate della mia amica.
Costance scoppia a ridere, mentre Brooklyn continua a soffrire ed urlare con tutte le sue forze mentre viene tagliata per benino, mentre Daisy, ormai, è accasciata al suolo in una pozza di sangue.
Io... invece... posso soltanto guardare.


-Prendi questo!- Un potente ceffone mi colpisce alla velocità della luce, così forte che riesce a farmi rotolare letteralmente via.
Mi ritrovo con le gambe poggiate ad un albero e la testa sul terreno, mentre cerco di mettere a fuoco la mia vista pian piano, fin quando non riconosco l'espressione di Daisy che, in questo momento, è letteralmente esasperata.
Mi rialzo velocemente e accorro verso di lei, mentre cerco di abbracciarla la castana mi evita come se fosse spaventata o disgustata. Non mi interessa, ero preoccupato seriamente per lei, quell'incubo sembrava davvero così reale! Prima Daisy era a terra, morta, mentre adesso è qui, davanti a me, sicuramente starà pensando che io sia un imbecille, ma preferisco questo finale! Poi c'era anche Brooklyn che è stata torturata dai pacificatori, è stato orribile!
Brooklyn... esatto... Brooklyn! Devo trovarla!
Poggio velocemente le mani sulle spalle di Daisy, la mora sussulta, ma riesce a guardarmi dritto negli occhi questa volta.
-Calmati, era solo un incubo! Stavi urlando come un pazzo.- Parla la mia alleata, come per giustificarsi anche dal ceffone che mi ha dato poco prima, ma non importa, anzi, è riuscita perfettamente a riportarmi nella realtà.
-Lo so e scusa. Dobbiamo andare via da qui, Daisy. L'ultima volta che l'ho vista era alla zona cittadina, dobbiamo andare!- Esclamo senza cercare un "no" come risposta, ma la mia compagna riesce solamente a muovere velocemente le palpebre, confusa da tutto ciò.
-Cosa? Chi hai visto?- Replica ancora più confusa Daisy, mentre io per un attimo comincio a temere il peggio: e se fosse già andata via da questo mondo? No!
-La mia compagna di Distretto! Dimmi che non si è sentito alcun cannone!- La supplico quasi in ginocchio, mentre Daisy comincia a preoccuparsi per il mio stato umorale. Quell'incubo è riuscito a farmi impazzire! Non posso perdere anche Brooklyn, lei e Daisy sono le uniche due persone di cui mi fiderei al 100% qui dentro!
La ragazza del 10 scuote il capo, a disagio.
-Bene, muoviamoci e andiamo da lei!- Senza neanche farmi ripetere due volte decido di fare il giro più lungo, sarebbe incauto passare per la cornucopia, potremo essere la preda preferita dei favoriti ed ora come ora non ho nessun'arma per contrastarli.
Continuo il mio cammino, seguito da una Daisy confusa. Sto arrivando Brooklyn, resisti!


Rose Green, Tributo del Distretto 11


Esco a stento dalla grotta mentre Odette mi intima gentilmente di uscire, quando ho sentito il colpo di cannone ieri mi sono spaventata così tanto! Non voglio credere che gli altri tributi stiano iniziando a massacrarsi a vicenda così facilmente, era successo tutto all'improvviso mentre giocavo con la mia amica. Sono rimasta dentro la grotta per tutta la giornata di ieri, non mi ci sono trovata benissimo, il posto era scomodo ed ingestibile... non c'era neanche un letto! Come posso dormire senza un letto caldo e comodo che aspetta soltanto che io lo schiacci? Voglio sprofondare sul materasso di casa mia...
Sono felice almeno che abbiamo scelto questa zona immersa di fiori, posso olfattare quasi ogni giorno l'odore del polline che invade un po' tutta l'aria, ammetto di essere spaventata da quelle farfalle giganti, ma non so cosa potrebbe terrorizzarmi tra loro o l'umidità del nostro nascondiglio, dovrei consigliare ad Odette di cambiare base, ma siamo davvero al sicuro lì dentro, però con questo rimedio rischieremo di beccarci un malanno ed è già troppo difficile per la mia compagna assumere le sue medicine senza una fonte d'acqua, abbiamo provato a mangiare qualche mela ieri, ma letteralmente ne abbiamo trovata solo una, le altre stranamente erano tutti marcite e non me lo sarei mai aspettato, quest'area è fresca e sana, non capisco perché la natura non voglia procedere con il suo normale corso...
Afferro delicatamente la mano di Odette, guardandola preoccupata, la più grande si accorge del gesto che ho appena fatto e si china lievemente alla mia altezza, non è alta, sono io che sono troppo bassa e minuta per la mia età.
La bionda inclina il capo come se volesse chiedermi a cosa stia pensando, non credo le possa sembrare ovvio, ieri ha fatto davvero tanta fatica con quella medicina, avrebbe rischiato sicuramente si strozzarsi senza accompagnarlo con dell'acqua, credo che l'unico metodo che l'ha tratta in salvo sia stato inghiottire numerose volte la sua stessa saliva...
-Ti ho vista stanotte...- La mia compagna sembra non percepire il mio sussurro, perché mi sento così spaventata nel dirlo? Forse perché non vorrei scoprire la sua verità? Non sono bravissima con le malattie, sono fin troppo piccola anche per capirlo, probabilmente alla scuola del Distretto 11 non potevano ancora insegnarcelo, ma abbiamo a malapena degli istituti, non ci sono delle grandi scuole come le Università che Capitol o i Distretti più ricchi posseggono, anche se io avrei voluto farne a meno lo stesso, sicuramente sarei diventata una fioraia o una giardiniera, i fiori sono la mia passione più grande e credo che fare del tuo hobby un lavoro futuro aiuti parecchio la propria vita! Io non farei mai un lavoro che non mi piace, però non ne sono molto sicura, mentre gli uomini all'11 vengono mandati ai campi fin dalla tenera età, le donne rimangono a casa, è un metodo davvero primitivo che non riesce a stare al passo con i tempi, anche io se fossi nata come una bambina con la passione identica a ciò che Pierre è disposto a compiere, non avrei battuto ciglio. La mamma dice che è stata fortunata a sposare mio padre, diceva anche che molti uomini all'11 non trattavano benissimo le proprie mogli, Pierre mi è sempre sembrato un bambino con la spensieratezza sulle spalle, ma... se ripenso a Konnor tutto quello sfondo rosato sparisce in un istante, forse, se non fosse stato estratto, Konnor sarebbe diventato come uno di quegli uomini? Rabbrividisco solo a pensarci, non devo farlo.
-Rose?- La mia alleata mi richiama risvegliandomi dai miei pensieri, mi sono un attimo distratta, non dovevo, chissà cosa avrà pensato nel vedermi ferma a fare la bella statuina mentre aspettava che le dicessi qualcosa! Sono proprio una frana delle volte, ma è normale, no? Sono ancora troppo piccola, devo badare pian piano a tutto ciò che devo, anche perché la gente pensa che io possa avere otto o nove anni! Non arrivano neanche ai dieci! E' carino essere definita graziosa per gli altri, ma quando provano ad indovinare la mia età vorrei tanto chiedermi se riuscirò ad essere più alta del previsto, il mio destino sarà identico a quello della ragazza del Distretto 12? E' così bassa, pensavo fosse una quattordicenne, invece è molto più grande di me e se non fosse stato per questo crudele destino, tra due anni sarebbe anche uscita dai giochi. Quanto mi dispiace per lei...
Giocherello con le dita delle mie mani, aprendo poi la bocca imbarazzata, più che imbarazzo vorrei nascondere il terrore di ferirla con questa uscita...
-Bhe, tu..- Un rumore sordo mi interrompe, mi lancio sul petto di Odette e affondo il mio capo sul suo torace, cominciando a tremare come una fogliolina. Siamo disarmate e sole, assetate ed affamate e non possiamo mai vincere contro qualcosa di più forte di noi! Vi prego, non fateci del male, Achille, salvaci per favore!
La mano di Odette comincia ad accarezzarmi come sempre, tranquillizzandomi da ogni mio problema, seppure in questo momento io stia continuando a tremare come se qualcuno mi stia mirando una pistola sulla tempia.
Provo ad aprire un occhio e spiare al di fuori del corpo della mia alleata, fin quando qualcosa simile ad un aereoplano non vola in alto con un grosso pacco.
Sciolgo il contatto con la mia amica, rimanendo però a qualche metro di vicinanza da lei, magari potrebbe essere un marchingengno del ragazzo del 3, anche se a detta di Odette aveva preso una strada differente dalla nostra, io non ho potuto assistere al bagno di sangue o sarei sicuramente svenuta e accasciarmi al suolo, una vittima perfetta per chiunque...
-E' uno sponsor!- Esclama gioiosa Odette, mentre io rimango per un attimo incauta e confusa. Uno sponsor...? Ah, giusto, ora ci sono! La mentore deve avermene parlato quando siamo stati a Capitol, gli sponsor sono doni dal pubblico predestinati ai tributi in gara. Che gioia, significa che qualcuno stia tifando per noi? Ci vuole bene? Sono così felice!
L'aereo si avvicina lentamente al prato verde, chissà se ci stia riprendendo, più che noi dovrebbe riprendere la bellezza di quest'area, è mozzafiato!
La bionda si avvicina lentamente, chinandosi poi per dividere l'aereo dal bottino e salutarlo come se avesse appena liberato una farfalla da una ragnatela. Odette mi ricorda tante cose belle, vorrei tanto essere sua amica per sempre, vorrei consocerla di più e non vorrei sentirmi un peso, forse con il suo aiuto potrei costruire una cerbottana, gli steli dei fiori sembrano molto resistenti per non far cadere l'intero fiore, in più sono anche molto larghi. Potrei poi cercare qualche pietra aguzza, ma dubito fortemente che userei quell'arma per uccidere, sicuramente la userò per difenderci dagli ibridi, anche se è inutile...
Odette prende un bigliettino dal contenuto che ci hanno spedito, sono così curiosa di sapere cosa ci sia lì dentro!
Non ho neanche il tempo di guardare in direzione della mia alleata che lei urla a gran voce: -E' cibo!- Si trattiene poi subito dopo, assumendo un espressione mista all'imbarazzo e allo spavento. Se ci scoprissero sarebbe la fine, ma comunque del cibo è veramente ottimo! Proprio poco fa stavo pensando a come fossimo svantaggiate per ora, senza cibo ed acqua, e poof, eccoci qui!
Sia io che Odette ci rechiamo accanto alla caverna, nella stessa zona dove ieri abbiamo giocato a fare le detective, è stato divertentissimo, spero di giocare di nuovo con lei! Non ho mai pensato alla fantasia come punto di fuga, Odette è davvero una ragazza creativa!
Ci accomodiamo nuovamente e quando la bionda apre il coperchio troviamo di tutto e di più: Uno stufato di vitello con delle verdure, degli involtini di pollo, quattro mele fresche e due bottiglie gelide di acqua. Siamo in paradiso!
Anche Odette non riesce a credere ai suoi occhi, non ho mai mangiato del cibo così prelibato al Distretto 11, e credo che anche lei non sia da meno! Ci manca soltanto che ci inviano dei vestiti d'alta moda e siamo a cavallo, l'unica cosa positiva è che i nostri vestiti sono puliti, il problema sarà l'igiene... ma dobbiamo sopportarlo.
-Tifano per noi, Rose.- Mi riferisce Odette, passandomi poi il bigliettino che aveva poco prima tra le mani. Ah, ho dimenticato di aggiungere che tra il kit ci sono anche delle posate, ovviamente. Hanno pensato veramente a tutto per questa scena!
I miei occhi vengono indirizzati sul bigliettino, fortunatamente ho imparato a leggere, so che alla mia età molti bambini ancora devono imparare al Distretto, che peccato, spero avranno la mia stessa fortuna, è bello sapere ciò che la carta cerca di dirti.
-Riempite la pancia e riposatevi per bene, siete carinissime e meritate di essere sempre in primo piano. Per le ragazze del 3 e dell'11.- Leggo ad alta voce ciò che c'è scritto, guardandomi poi attorno e trovare una telecamera, ma nessuna di esse sbuca dal nulla, è vero, loro riprendono ogni nostro percorso, è inevitabile che a Capitol qualcuno come me od Odette potesse passare in osservato, li avremo colpiti per la nostra gentilezza? Oppure perché siamo, probabilmente, una delle alleanze con scarse probabilità di sopravvivere? Sono così spaventata da quello che dovrà succedere.
-Pancia mai fatti capanna!- Ascolto Odette che, nel frattempo, sembra essersi distratta grazie al cibo che gli sponsor ci hanno inviato. Di contraccambio sorrido e poggio il biglietto accanto a me, ringraziando mentalmente chiunque ci stia aiutando, se per loro varrà poco, per noi ci permetterà di vivere un po' di più.
Grazie mille e buon appetito.


Killian Verdian, Tributo del Distretto 3


Non ne posso più con questo dolore alla schiena, perché diamine quel fottuto idiota del 5 mi si è saltato letteralmente addosso? Spero che possa provare una sofferenza ancora più peggiore di quella che sto passando io.
Riesco a muovermi soltanto per poco o niente, non vorrei pensare in negativo, non sono nè un infermiere e non me la cavo neanche in un campo da medico, ma credo proprio di essermi rotto qualcosa, non posso usare per sempre Cedric come automobile, per quanto ne sia restio abbiamo già un handicap nella nostra alleanza, ovvero la bambina del 7, un ulteriore svantaggio ci porterebbe alla rovina.
Eden fortunatamente ha imparato ad allenarsi proprio durante gli allenamenti, ma non ha una buona mira, la situazione insolita? Predilige le armi con un raggio di lunghezza distante.
Mi hanno sempre insegnato nel non giudicare gli altri, io stesso vengo etichettato come il solito bulletto di quartiere o ragazzo arrogante e insensibile, quello che fa piangere le ragazzine facendole scappare via come se avessero appena visto un mostro, ma... è sicuro? Ora come ora, se fossi con la schiena nella sua completa guarigione, potrei rimanere accanto alla finestra ed uccidere a sangue freddo chiunque possa essere un intralcio per noi, a maggior ragione preferirei colpire qualche favorito anzichè un tributo che non ha scopi cattivi, ma conciato così come sono non posso fare molto.
Colpisco con tutta la forza che ho in corpo il materasso sotto di me, stringendo i denti e curvare verso il basso le sopracciglia, puntando i miei occhi rossi verso la porta chiusa, dove nell'altra stanza i miei alleati stanno decidendo cosa fare da ora in poi.
Mi sento tremendamente inutile e non voglio esserlo, come potrei difendere la mia famiglia da quel gruppo di malintenzionati? Bastardi, se osano toccare soltanto loro o Marjory dovranno pagarne le conseguenze con la loro stessa vita!
Calmati Killian, va tutto bene, tuo padre è un uomo con due palle giganti mentre tua madre non è una sciocca, potranno avvertire i pacificatori così che verranno tutti arrestati, dal primo all'ultimo, ma in quel caso non mi converrebbe ritornare sano e salvo a casa.
Tutti abbiamo fatto delle cose cattive nelle nostre vite, almeno una volta, no? Io sono entrato in un giro illegale per guadagnare più cibo senza aumentare le mie probabilità di estrazione per gli Hunger Games, sembra che uno di quei tizi sia il nipote di uno dei pacificatori più legati a Capitol, dandogli qualche soldo, mi correggo: troppi soldi in più, ho permesso alla mia famiglia di vivere decentemente per un po', permettendo tutti noi di mangiare, permettere a mia madre gli abiti che ha sempre desiderato di comprare, anzi, le cose stavano anche prendendo una piega positiva visto che mio padre è riuscito a trovare un lavoro stabile al Distretto 3.
Pian piano mi sono accorto che anche la mia famiglia stava facendo il possibile per regalarmi una vita migliore, almeno mia madre mi ripeteva sempre che si impegnava soltanto per assicurarmi un futuro molto più bello del suo, ripeteva come desiderasse permettermi di continuare con gli studi e assicurarmi un posto di lavoro raggiunta l'età necessaria per lavorare, che buffa, mi mancano le sue rassicurazioni, i suoi rimproveri per gli errori che commetto, che io debba migliorare caratterialmente, la famosa frase "lei è la fidanzatina?" Quando mi vedeva parlare con una probabile amica. Mi dispiace aver mentito loro per così tanto tempo, credo che questa sia la giusta punizione da subire. Forse, volevo ucciderli con le mie stesse mani quella sottospecie di gruppo drogato.
Pensare che tutto questo posto sia finto: il cibo e le bevande sono tutte avvelenate, come lo sappiamo? Mentre io mi occupavo della marmocchia, anche se sembrava fosse decisamente il contrario, visto che, nonostante fosse cieca, riusciva a muoversi benissimo da sola per la stanza aiutandosi con una piccola mazza, Eden e Cedric si sono divisi ed hanno perlustrato le zone, la cosa peggiore è che Cedric era tornato con del cibo e, fortunatamente, aveva consigliato di aspettare Eden per poter mangiare, ma al suo arrivo ci ha riferito che dovevamo buttare tutto quello che potessimo trovare qui, in questa zona, ci ha raccontato come avesse spiato tra gli scaffali la morte del tributo morto dopo gli eventi del bagno di sangue, ha aggiunto che insieme a lei ci fossero le ragazze dell'8 e del 12, sicuramente saranno scappate via da questo luogo, ma sarebbe davvero un'ottima trappola per tutti gli altri tributi! insomma, è un cerchio stretto quello che è a conoscenza di questo dettaglio, i favoriti ad esempio potrebbero raccattare più cibo possibile, ma conoscendo gli strateghi se ne sbarazzeranno al più presto, le morti monotone, a Capitol City, non sono mai piaciute a nessuno.
Proprio adesso la porta si apre e, come presupposto, i miei tre alleati, o meglio, tre e mezzo, entrano nella stanza e chiudono la porta dietro di loro, è utile chiuderle altrimenti potremo lasciare che gli altri possano rintracciarsi, non sono sicuro di sapere se siamo ancora i soli in questa zona.
Cedric prende velocemente una sedia in legno posta dietro la scrivania e ci si siede sopra, appoggiando i gomiti sullo schienale e guardarmi con un certo scettinismo. Cosa vuole adesso?
-Non pensavo che il ragazzo che ho ammirato fino a qualche giorno fa si sarebbe conciato così.- Esordisce il punk mentre una vocina fastidiosa fuoriesce dalle sue labbra, sicuramente per darmi fastidio e ci riesce benissimo, so che non l'ha detto con l'intenzione di infastidirmi o cosa, è colpa mia, sono fin troppo irrascibile certe volte.
Rilascio tutto il peso in un sospiro e non gli degno di una risposta decente, guardando poi in direzione di Eden che è rimasto con le braccia consorte accanto alla piccola Lydia.
-Allora, avete scoperto qualcosa?- Domando serio al ragazzo dai capelli rossi, mentre con una piccola soddisfazione interna lui mi annuisce. Lo si legge chiaro e tondo negli occhi, oggi sono stati fuori un bel po' di tempo.
Fortunatamente siamo messi bene, al bagno di sangue io ed Eden siamo riusciti a raccogliere degli zaini, anche se il secondo ha dovuto pagare a caro prezzo il suo bottino.
Comunque, nello zaino di Eden abbiamo trovato una bottiglia d'acqua, un paio di pantaloni e una canna da pesca piccola, ottimo se pensiamo che fosse uno tra gli zaini più lontani dell'arena.
Io ho avuto una fortuna minore, visto che ho trovato due scatolette di tonno, una bottiglia di aranciata ed è insolito, non me l'aspettavo, delle manette, non chiedetemi il perché, e un set da trappola composto da una rete e dei ganci che possiamo dividere dal primo materiale, sarà utile per quando dovremo uccidere un animale oppure un tributo. Anche se ne dubito...
-Ci sono solo due edifici che hanno del cibo al loro interno, confermo che sono tutti avvelenati. Oggi Cedric ha notato un negozio dove ci sono delle armi, ma anche quelle sono dei finti, semplici giocattolini. Questa zona dell'arena è semplicemente una presa in giro.- Spiega con calma il mio alleato, non dividendo neanche qui dentro le sue mani dalle tasche della felpa. Da quando siamo arrivati qui non ha parlato o accennato neanche una volta della morte di Sophie, non conosco Eden, ma spero che non sia come quei stronzi a cui non interessa nulla se una persona paga il debito al posto tuo. Maledetto favorito, ci ha tolto di mezzo un'alleata preziosa!
-Fai attenzione anche al negozio di animali.- Aggiunge Cedric risoluto, non pensavo decidesse di togliere quel suo atteggiamento da testa di cazzo, ma comunque mi piace in entrambe le sue versioni, a tratti mi ricorda vagamente me. Molto vagamente.
-Ci sono degli animali?- Domando semplicemente, non cambiando il tono della mia voce, mentre Cedric con la mano mi fa un segno di un "più o meno". Ha poggiato la mano sullo schienale e sembra che stia aumentando la presa, non capisco cosa gli stia prendendo.
-Degli ibridi. Sono letteralmente dei cani o dei gatti rinchiusi in un negozio. Sono riuscito a distinguerli appena sono entrato per controllare, hanno provato ad attaccarmi.- Confessa il punk con un tono da cui posso notare che la situazione di quegli animali non gli piace parecchio, dovrebbe però pensare che qui sia tutto finto, dalla foglia più piccola al più grande degli animali selvaggi.
-Eh!?- Eden si avvicina al moro, mentre Lydia per tutto questo tempo è rimasta in silenzio ad ascoltare, ma si limita a sussultare appena il ragazzo del 6 se ne esce con quel verso improvviso. -Perché non ci hai detto che stavi rischiando di essere ferito?- Eden soffoca un urlo, chiaramente preoccupato per la situazione che Cedric ha ricevuto, ma lui si limita a scuotere una mano e poggiare poi anche la testa allo schienale, fissandomi.
-Non preoccuparti, ho chiuso subito la porta, poi li avrei presi ad asciate.- Gli rassicura il tributo del 7, ma Eden avvicina un palmo della sua mano al proprio volto.
-Non abbiamo un'ascia.- Gli ricorda il rosso, mentre Cedric sbianca visibilmente dalla figuraccia appena fatta, uscendone con un "fottiti" poco carino. Bhe, almeno abbiamo dei pugnali da lancio, raccolti da me alla cornucopia ovviamente!
La nostra attenzione e la calma momentanea sparisce quando un onda di magnitudo colpisce la struttura, il letto si sta muovendo come se stesse danzando con le sue quattro zampe, la piccola lampada della luce poggiata sul comodino precipita sul pavimento creando un suono fastidioso, facendo urlare la piccola Lydia. Cedric a quel richiamo le si avvicina subito, mentre Eden si affretta a tenersi alla prima cosa che vede, in questo istante alla scrivania attaccata al muro.
-Non è un terremoto!- Il rosso si affaccia per un attimo alla finestra guardando verso il basso, cosa diamine sta dicendo? -Il condominio sta sprofondando!- Termina, mentre il sangue mi si gela nelle vene. Dobbiamo subito andare via!
Tento di alzarmi dal letto, ma un dolore lancinante alla schiena non me lo permette, emettendo un urlo agghiacciante per tutta la stanza. Stringo i denti per resistere mentre, a causa del mio urlo, Lydia strilla di contraccambio, spaventata.
-C-Cosa sta succedendo, C-Cedric?- Balbetta la bambina terrorizzata, mentre il punk la avvicina ad Eden, il rosso la prende istintivamente in braccio.
-Io prendo Killian, tu inizia a fuggire con lei!- Il nostro alleato annuisce, mentre Lydia sembra visibilmente contraria, sicuramente preoccupata per il suo alleato, infatti riesco a scorgere che cerca con le sue piccole manine di distaccarsi da Eden, ma è troppo tardi che è gia uscita con lui.
-Su principessa, muoviamoci.- Ironizza il punk avvicinandosi a me, mentre io mi chiedo se gli sembra il caso di parlarmi così in questo momento.
Appena il ragazzo avvicina le braccia per prendermi, un edera spinosa entra dalla finestra e mi blocca immediatamente sul letto, improgionandomi: le spine mi si conficcano bruscamente nella pelle, facendomi emettere un altro urlo spregevole.
-Che cazzo!?- Cedric cerca di venire in mio aiuto, cercando di separare la pianta dal mio corpo, ma gli sembra impossibile: lancio uno sguardo alla finestra e sgrano gli occhi quando noto che siamo quasi per essere immersi nel suolo.
Non finirà così, non verrai insieme a me, coglione.
-Scappa brutto idiota!- Gli urlo contro, mentre il moretto non accenna a mollare, la sua testardaggine ci ucciderà entrambi!
Al di fuori della struttura, Lydia sta urlando il nome di Cedric, questo significa che lei ed Eden sono riusciti a salvarsi appena in tempo. Meno male.
-Non ti lascio qui da solo!- Ribatte cocciuto il ragazzo del sette, mentre io cerco di avvicinarmi di più a lui con il capo, seppure sia distante.
Appena incontro i suoi occhi lo fulmino con lo sguardo, ricevo lo stesso trattamento da Cedric stesso. Lo dicevo io che siamo simili.
-Quest'alleanza è nata per proteggere Lydia. Non puoi proteggere tutti, cazzo. E' toccato a Sophie e adesso tocca a me, quindi, brutto pezzo di merda, scappa o rimpiangerai di incontrarmi all'inferno!- Urlo bruscamente e con tutte le mie forze, sperando di convincere il mio alleato.
Cedric allontana le braccia dalle liane, lasciandomi con le labbra piegate verso il basso, credo stia sussurrando qualcosa, ma a causa del terremoto che è ritornato a fare casino non riesco a capire in tempo cosa stia dicendo.
Sorrido istintivamente quando il mio alleato, per un pelo, riesce a fuggire via dall'edificio, mentre alzo il capo verso il soffitto, chiudendo gli occhi e lasciandomi trasportare sottoterra. Mamma, papà, Marjory, mi perdonerete? Spero possiate diventare più forti dopo questo incidente.
Sto sprofondando pian piano.


Nylan Shaw, Tributo del Distretto 10


Un colpo di cannone pervade l'aria circostante e degli uccelli, a quel sono, abbandonano i loro rami lasciando che le proprie ali possano battere.
Anche oggi un altro tributo ci ha lasciati e mi chiedo come possa essere accaduto, posso reputarmi fortunato visto che non ho incontrato anima viva da quando ho lasciato il bagno di sangue, ma è una sfortuna al tempo stesso visto che non ho praticamente nulla con me, sono da solo e non ho preso nessuno zaino, ho scelto però l'area boschiva, sono riuscito a fermarmi in un fiume e l'acqua sicuramente non mi manca, ma il cibo invece è tutta un'altra questione, non so da dove iniziare, potrei prendere a mani nude qualche pesce, credo riuscirò anche ad accendere un piccolo falò, ma è rischioso, potrei attirare l'attenzione di tributi favoriti e sarei una vittima facile, sono leggermente muscoloso, ma non ho la stazza per competere contro di loro faccia a faccia senza armi, se solo qualcuno mi avesse considerato agli allenamenti, temevo che potessero essere inaffidabili visto che tutti i gruppetti sono stati divisi, fortunatamente stanno calando pian piano e quindi sarà un rischio minore.
Mi chiedo per chi sia stato quel colpo di cannone, mi andrebbe bene chiunque, voglio tornare a casa nel mio ranch, mi macano i miei animaletti, specialmente quella stupidotta di Betty, a quest'ora la starei mungendo e mi avrebbe regalato il latte più buono al mondo.
Non avrei mai pensato di dirlo, ma mi manca anche Mike con le sue continue proposte di trovarmi una fidanzata e andarci giù pesante. Seppure mi imbarazzi la questione, era sempre meglio la sua costante presenza anziché vivere una battaglia in arena, dove prima o poi rischierei di avere qualcosa di letale che possa uccidermi istantaneamente.
Per sicurezza, stanotte ho dormito su un albero, non ho mai provato ad addomentarmi sui rami, è scomodo e fa freddo lì sopra, ma è abbastanza sicuro da poter avere sogni tranquilli, certo, un occhio più attento potrebbe notare la mia presenza e lanciarmi tutte le frecce che vorrà, sarei anche un bersaglio facile. Devo darmi da fare, chi mi tifa si starà sicuramente preoccupando per me! Non che mi interessi di loro, sia chiaro, ma comunque sentirsi importanti per qualcuno ti crea un certo effetto, però il problema è che ormai tollero di più Capitol City anziché il Distretto 10 che mi ha mandato a morire qui dentro, immagino i ricconi scommettere sulla mia vita per chissà quale affare. Odiosi, coglioni e facce da culo! Li odio tutti, dal primo all'ultimo, non a caso non ho provato neanche ad avvicinarmi a quelli che si fanno chiamare favoriti, detesto tutta la loro nobile stirpe e non riuscirei a respirare la stessa area di quella persona che potrei felicemente tagliargli la gola, uno ad uno. La tizia del 2 si è divertita a lanciare coltelli, non vedo l'ora che il karma possa agire e colpirla di contraccambio, sarebbe davvero un grande spasso per i Capitolini e per quei ricconi! C'è gente così ricca che potrebbe usare le proprie banconote come carta igienica, poi ci siamo noi che ogni giorno lavoriamo e ci facciamo un mazzo gigante per portare a casa qualche spicciolo, non mi lamento per quanto riguarda me, sono fortunato, grazie al ranch ho praticamente cibo gratis e la tata che mi ha sempre accudito fin dalla nascita viene spesso a farmi visita, per sorvegliarmi e sapere come sto, le ho detto che ho intenzione di comprare una piccola casetta tutta per me, lei sarà invitata!
Accenno un debole sorriso mentre affondo le mie dita delicate nell'acqua fresca, ricordo le sorgenti d'acqua che assistevo da piccolo, la tata mi ha sempre portato ovunque e soddisfatto i miei desideri, come se fossi suo figlio. Onestamente, avrei preferito essere partorito da lei anziché da quei due mostri che dovrei chiamare "genitori", sicuramente nei loro sogni più improbabili sentono di essere tali.
Mi fanno davvero sbellicare dalle risate, vogliono risultare la famiglia perfetta che non riusciranno mai ad essere, mio padre tradisce mia madre ogni giorno con una donna diversa, ricordo che una volta addirittura una studentessa minorenne si presentò a casa sua, disgustoso!
Mia madre è interessata soltanto al pettegolezzo come tutte le anziane del 10, in generale spettegolare è diventato quasi uno sport, visto che chi non si decide di darsi da fare al 10 svolgendo lavori da contadino, che personalmente trovo davvero fantastici, decidono di giocare con i propri pollici e rimanere con le mani in malo, senza far nulla. E' ovvio che poi quella gente morirà nel giro di un paio di settimane, tutti li abbandoneranno perché non hanno la decenza di essere responsabili delle proprie azioni, la tata mi ha sempre ripetuto che non devo ignorare le altre persone, che dovrei essere molto più buono e delicato, ma lei è diversa, non mi obbliga, è un consiglio che lei stessa cerca di passarmi. Ovviamente, so essere anche io un angelo se voglio e l'ho dimostrato numerose volte alla donna citata, lei assieme a Mike conosce il mio lato più tenero e prezioso, quello che concedo soltanto a chi ottiene il mio cuore dopo numerosi percorsi. Mi ritrovo a ridere lievemente da solo: che bello, ora che ci penso, tra tutti gli abitanti del 10 che effettivamente avrei potuto conoscere, ho beccato proprio un prototipo di persona che potrei detestare, ma invece il mio compagno cowboy sembra un eccezione alla regola. Lui è puro e candido di cuore, spesso ingenuo e cerco di raddrizzarlo, ma è più forte di lui! Non riesce a fare a meno dei suoi errori ed esterna troppo le sue emozioni al contrario di me, che tendo a tenerle a bada per non rischiare che esse vengano usate come dei giocattoli. Non ho avuto sensibilità contro i miei genitori, come potrei comportarmi davanti ad una donna che, fin dalla mia nascita, ha lasciato che la tata mi allattasse dopo che lei aveva perso un figlio. Mi chiedo cosa sarebbe successo se si fosse salvato, avrei avuto un altro amico? Un'altra persona da sopportare e correggere i suoi errori?
Non parliamo poi di mio padre che, a parte obbligarmi di essere un macho da paura oppure consigliarmi che, se in futuro mi stancherò di mia moglie, non vede nessun problema nel divertirsi con un'altra, ha dimenticato sempre ogni anno il mio compleanno, è stato così crudele che una volta disse con tutta la calma del mondo che al momento del parto non era neanche venuto ad assisterci, insomma, a nessuno importa di nessuno in quella fottuta famiglia, la cosa peggiore? Porto ancora il cognome di mio padre! Cazzo, vorrei tanto cambiarlo, non voglio nessuna traccia di loro in me, assomiglio già ad entrambi esteticamente, e lo tollero, ma non voglio comportarmi come loro, non voglio essere riconosciuto come "il figlio degli Shawn". Spesso mi fermano mentre lavoro soltanto per chiedermi come stiano i miei genitori, spesso non li degno neanche di una risposta, sono sgradevoli e fuori contesto.
Io non esco dal mio ranch per dire ad una persona se sua madre stia bene, ad uno sconosciuto tra l'altro, pensano di conoscermi soltanto perché mi sono fatto un nome, ma si sbagliano di grosso, voi non mi conoscete e non ci riuscirete mai, vi ricordo che siete stati felici di avermi visto qui, in arena, quel giorno alle mietiture.
Ritraggo la mano e mi ritorno all'albero di prima, poggiando la schiena sul tronco e guardare ancora il rumore rilassante del fiume, mentre dal cielo posso intuire che sia già pomeriggio, bene, tra un po' anche questa giornata passerà e potrò dire di aver passato proprio dei bei momenti, certo, non ditelo alla mia pancia o prenderebbe vita solo per mangiarmi e riempire sè stessa.
Come se l'avessi appena richiamata, comincia a brontolare, devo resistere, posso cavarmela qualche giorno con l'acqua e potrei catturare qualche pesce, forse sarà meglio che mi metta in marcia, mi sono perso fin troppo nei miei pensieri.
Mi chiedo se alla fine dei conti sia io quello sbagliato o gli altri, la tata ha sempre detto che sono una persona deliziosa, che per lei io sia stato un dono della natura, una delle cose più belle della sua vita. Lei è mia madre, non quella che mi ha partorito, e voglio resistere per riabbracciarla e darle una possibilità. Voglio tornare al ranch, mi manca la tata, addirittura prenderò coraggio e proporrò a Mike di uscire con le ragazze di quel giorno, mi chiedo ora cosa stia facendo, mi starà guardando o avrà preferito una patata bollente a me?
Soffoco una risata nuovamente, alzandomi e tirare le maniche verso l'alto, scoprendo le braccia: devo darmi da fare!


Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2


Anche oggi si parte con un nuovo dibattito! Pensavo di essere negli Hunger Games, non in un'aula di un tribunale, se dovevo fare l'avvocato avrei smesso di allenarmi, non credete?
Hubert ha lasciato sfuggire un proprio commento su cui questa alleanza sia davvero inutile nell'ammazzare gli altri tributi, che se non ci muoviamo in fretta saranno gli altri a prevalere su di noi, oppure l'arena stessa. Ieri è morta la ragazza del 9 e fondamentalmente non era una minaccia, ieri abbiamo suddiviso i vari pericoli tenendo conto dei sopravvissuti al bagno di sangue a parte della deceduta, appunto, visto che li abbiamo espressi dopo l'annuncazione. Infatti ogni notte a fine giornata, i tributi morti appaiono a grande schermo sul cielo, come se fosse un promemoria per tutti. In circostanze normali difficilmente darei attenzione ad un annuncio del genere, non ricorderei neanche chi possa morire e chi no, ma adesso invece ogni dettaglio rimane incollato nella mia mente, è stupefacente, vivere queste esperienze in prima persona crea davvero delle cicatrici che difficilmente andranno via, rimarranno impresse nella tua mente fino a quando anche tu non avrai emesso l'ultimo respiro. E' fastidioso! Io ho sempre odiato gli Hunger Games, non volevo essere qui, ma mi reputo fortunata ad aver incontrato Sheena e Gerald, quest'ultimo però è pro ai giochi, mentre la prima ha sempre cercato di tenere una certa distanza da essi, disinteressata, ma comunque abbiamo lo stesso pensiero. E' davvero un'amica preziosa.
Comunque, le minacce maggiori sono morte, ovvero Achille e il ragazzo del Distretto 11, Gerald ha infatti aggiunto che nonostante il ragazzo stesse combattendo a mani nude fosse davvero una forza piena di rabbia senza alcuna fine, le sue emozioni negative erano le uniche armi di cui necessitava.
E' vivo il ragazzo del distretto 3, a meno che il colpo di cannone di oggi fosse per lui, a breve avremo nuovamente i volti proiettati in aria, spero che non sia qualcuno di forta ad averla scampata...
Anche i tributi dell'8 sono una gatta da pelare, ma entrambi sono sembrati buoni e genuini, ma l'arena ti trasforma e credo che questa volta non difenderanno più una ragazzina mentre qualcuno la riempirà di calci, dovrà cavarsela da sola. Ergo, dobbiamo eliminarli, questo pensiero mi fa sembrare tanto Hubert, se fosse per me vorrei che tutti ci salvassimo, ma non possiamo, Sheena mi ha fatto capire che in quest'arena ne uscirà vivo soltanto uno. Nè io e nè lei avremo un futuro insieme, nè tantomeno tutti gli altri. Una singola persona deve uscire per portare il peso di tutti i caduti nel suo cuore.
Il ragazzo del 5 è entrato nella lista nera visto come aveva conciato il tributo del 3, credo che oltre loro tre nessun'altro venga reputato come una minaccia, anche quel tipo strambo del 12 non è stato selezionato assieme ad Achille e come dar torto a loro? E' stato impulsivo, troppo, non ha gestito le sue emozioni ed è morto in un secondo, una persona così non avrebbe mai avuto vita lunga in arena. Mi dispiace comunque visto che ogni colpo di cannone è un peso in più per il mio cuore.
-Allora si va a caccia di tributi.- Annuncia Gerald maneggiando la sua lancia, ricevendo un annuire dal ragazzo dell'1. Finalmente le acque si sono calmate, forse perché per questa volta siamo tutti d'accordo nel far fuori una minaccia maggiore, anche se incontreremo per le nostre strade qualcuno bisognoso d'aiuto dobbiamo abbatterlo, sembrerò un'egoista con quello che sto per pensare, ma vorrei che lo facesse uno dei miei alleati in quel caso. Io non sono ancora pronta ad uccidere una persona che non lo merita, sarebbe come quel coniglietto che ieri ha perso la vita a causa di quell'ibrido. In un sol boccone, non aveva scampo, nessuna chance di vittoria, è così anche per loro?
Hubert afferra elegantemente il suo arco, indossando la custodia con le frecce già poggiate dentro, è davvero divino anche lui nel combattimento, sangue freddo e non si preoccupa di niente. Ho un vago sospetto per quanto riguarda la sua persona, ma ogni volta che lo realizzo rimango attratta come una calamita, rapita dal suo modo di fare. E' dannatamente pericoloso.
-Quale zona dovremo esplorare oggi?- Chiedo per attirare l'attenzione su di me, cercando di sembrare collaborativa. Non ho interesse nel far fuori gli altri, ma è meglio non renderlo evidente, chissà quante persone a Capitol vorranno la mia testa! Li starò deludendo un sacco, sarò in prima pagina su tutti i giornali! "la ragazza del 2 più deludente nei settantacinque anni che abbiamo avuto!", ehy, almeno nella famosa edizione dove quasi tutti i tributi sono morti in arena, quella del 2 era tra questi, quindi io non sono la peggiore, andiamo! Ho messo piede sulla pedana. Perché poi sto dando peso a queste cose? Non mi interessa fare bella figura o no, quelli a soffrire qui dentro siamo noi, non loro, seduti sui loro bei divani a mangiare chissà cosa.
-La boschiva, ovviamente. Uccideremo il ragazzo del 5 e la sua compagna.- Propone Hubert calcolatore come al solito, ma comunque che riesce ad essere ugualmente convincente. -Gerald e Sheena lo terranno impegnato in una battaglia ravvicinata, io cercherò di dare manforte appena abbasserà la guardia.- Mentre Hubert spiega il suo piano guarda i due ragazzi del 4, mi irriggidisco quando il biondo si volta nella mia direzione. Sarei tentata di evitare il suo sguardo, ma controcorrente io devo per forza ricambiare. Sono sicura che mi darà qualche ruolo secondario. -Tu Caitlin, lancerai un pugnale dritto su Darlene. Il colpo deve essere fatale.- Mi suggerisce, mentre annuisco apparendo sicura delle mie future azioni.
Sono un po' tesa: se mancherò il bersaglio, Hubert mi ucciderà? Ho visto come ha conciato Chanel per le feste, non voglio morire per mano di un altezzoso soltanto perché mi reputa inutile. Sa che non andrà avanti continuando così? No, calma Caitlin, non spaventarti, hai dimostrato il tuo lato fragile dopo la fine del bagno di sangue, se commetto qualche passo falso per me è finita, mi ritroverò con una spada all'altezza del cuore solo perché non sono riuscita a compiacere qualcuno che mi sta letteralmente usando.
-Va bene, non la mancherò!- Esclamo fiduciosa, guardando poi Sheena che ha fatto lo stesso, ricambiando il contatto. Mi chiedo se il piano debba essere anticipato...
-Bene, allora mettiamoci in marcia. Tra poco farà buio, quindi vi consiglio di portare dei sacchi a pelo.- Ci consiglia Sheena e, infatti, colgo l'occasione per prenderne uno e portarlo con me, ma Hubert mi ferma con un cenno della mano.
Inizialmente mi sento agitata, non capisco cosa stia per succedere.
-No, Sheena. Torneremo qui. Saremo troppo esposti là fuori.- Hubert se ne esce con la sua prima frase intelligente e poco altezzosa, sembra ci stia provando a portare avanti quest'alleanza, ma non ha tutti i torti, saremo delle vittime perfette per gli altri tributi se ci addormentiamo di notte nel mezzo del nulla, alcuni sono anche armati e potremmo perdere tutte le scorte che abbiamo raccattato alla cornucopia. E' diventata davvero carina comunque, sembra un piccolo campeggio, sarei meno tesa e molto più felice se il tutto non fosse ambientato in un gioco di omicidi.
-Hai ragione, non ci ho riflettuto.- Ribatte cordiale Sheena, avvicinandosi a me e prendermi la mano. -Io e Caitlin vi precediamo!- Esclama poi tranquilla, mentre io mi chiedo se sia davvero il caso di lasciare nuovamente da soli Gerald ed Hubert.
Camminiamo verso la zona boschiva, in lontananza posso scorgere i due ragazzi uscire appena dalla cornucopia. Traggo un sospiro di sollievo, ero davvero preoccupata che potessero finire nuovamente alle mani... Gerald si sta impegnando per sopportarlo, d'altro canto anche Hubert sta facendo lo stesso, in un certo senso è ammirevole.
-Caitlin.- Sheena mi richiama seria, facendomi scattare come un soldato. -E' stasera.- Si volta nella mia direzione determinata, guardandomi negli occhi.
Come avevo presupposto, sono rimasti pochi nemici forti, non dobbiamo farci prendere alla sprovvista. -Sei sicura di farcela? Posso farlo io.- Scuoto il capo, accennando un piccolo sorriso per rassicurarla.
Mi volto verso la cornucopia, i nostri alleati stanno uscendo proprio adesso. Porto le dita sulla mia arma principale, i pugnali da lancio, e tengo la presa stretta su di essi.
-Non preoccuparti, Sheena. Sarò io ad uccidere Hubert.-


Angolo Autore

Caitlin cosa stai facendo? Cattivona, non si fa!
No ok, scherzo, la piccola Caitlin sta diventando pian piano più forte <3.
Buonsalve a tutti! Allora, ho finito di scrivere il capitolo proprio oggi, alla data di postura. Ho scritto ben 3 POV, ma sono insoddisfatto per la lunghezza dell'ultimo, ma devo visto che... bhe... al prossimo capitolo avremo chiarezze!
Quindi spero almeno che a voi sia piaciuto ;-;.
Eeee sì, Killian ci lascia! Mi sento tremendamente in colpa visto che sto uccidendo tutti i tributi di persone che ne avevano solo uno. Inizialmente, Killian doveva durare un bel po', ma ho pensato che a causa della sua ferita non sarebbe andato molto lontano, ho pensato poi ad una sua probabile morte eee, rip. I migliori sono sempre i primi ad andare! Mi piaceva molto come personaggio, ma almeno abbiamo scoperto chi sono quegli uomini!
So già come strutturare il prossimo capitolo, vi avverto che sarà MOOOLTO movimentato. O almeno, la mia testa dovrebbe scrivere un capitolo super figo.
Odette è stata sponsorizzata, quindi anche Rose gode della sua fortuna. Complimenti ad entrambe!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, vi lascio ai promemoria. Alla prossima!



Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV)

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert,

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV)

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV)


MasterKiller:
Altro: 2 uccisioni.
Hubert: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.


Stato dei Tributi
Nylan: Fame
Oscar: Mentalmente fragile
Cedric: Ferite sul palmo delle mani, sconvolto per la perdita.
Lydia ed Eden: Sconvolti per la perdita.


Alleanze:

I Favoriti:
Hubert (Distretto 1), Caitlin (Distretto 2), Gerald, Sheena (Distretto 4)
I Silenziosi: Oscar (Distretto 8), Daisy (Distretto 10)
I Baby Sitter: Eden (Distretto 6), Cedric, Lydia (Distretto 7)
Le Giuliette: Odette (Distretto 3), Rose (Distretto 11)
Il Disperato Duo: Jack, Darlene (Distretto 5)
Le Opposte: Brooklyn (Distretto 8), Maya (Distretto 12)
I still shadows in my room: Nylan (Distretto 10)

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Capitolo 12
*** L'ira di una tempesta ***


Hunger Games - Capitolo 10 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 2
-
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Tributi in vita: 16.





Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4



Lancio un'occhiataccia verso la direzione di Hubert che sta decidendo di uscire dalla Cornucopia proprio adesso, armato di arco e frecce, i fianchi invece sono coperti da una cintura dove all'interno ci ha piazzato dei pugnali, sicuramente per tenerli stretti e non perderli.
Non è stato eccellente riguardo al combattimento ravvicinato, ma dobbiamo tutti ammettere che per quanto riguarda quello a distanza aveva davvero mostrato delle doti naturali, ricordo ancora quando mirava perfettamente al centro del cerchio sul bersaglio, non batteva ciglio e manteneva il sangue freddo, così come è successo quando ha trapassato quella ragazza del Distretto 6. Ricordo anche di lei, in uno dei giorni in pre-arena, proprio in quello delle valutazioni, le parlai un attimo mentre ci eravamo incontrati in ascensore in compagnia dei nostri compagni di distretto, ricordo che a differenza nostra, Sheena e il ragazzo del 6 non proferirono parola tra loro, forse perché sapevano che non sarebbero mai stati alleati, non sarebbe nata una tregua, come Sheena mi ha ripetuto poche ore fa, a me importa soltanto della sopravvivenza, il mio vero scopo è quello di tornare a casa dai miei genitori, vorrei riabbracciarli come l'ultima volta che mi è successo, sono stato così accecato dalla fama e dalla gloria di tutto ciò che potevo avere facendo preoccupare i miei stessi parenti. Okay, mi sarei sicuramente offerto volontario in un edizione normale dato che questo sarebbe stato il mio ultimo anno, e l'idea di non essere stato realmente scelto dal Distretto, ma bensì da un giochetto sadico del presidente Snow, sembra davvero una presa in giro. Ci ho riflettuto quando lo rivelò e ho pensato se alla fin fine i miei stessi ammiratori che ho sempre apprezzato decidessero di mandarmi a morire. Spesso sono stato considerato per loro come un esempio o un idolo da seguire, da cui ricavare consigli e apprendimento, molti rimangono anche colpiti dal modo in cui sono riuscito ad entrare in accademia, anche i meno sfortunati, quelli che apprezzo di più, hanno intrapreso un percorso di luce speranzosa dopo la mia rivelazione. Ma qualcuno lascerebbe morire la persona che più ammira? Mi chiedo questo. Io potrei votare, tra mille, proprio la persona che preferisco? Rischiando di vederla morta, rischiando che quella persona stessa non desiderasse tutto ciò, rischiando di perdere la sua stessa fiducia, di perdere la sua ammirazione, rischiando di perderlo... ne varrebbe proprio la pena?
E' da quando ho incontrato Sheena che comincio a fare questi pensieri e, quando si è aggiunta Caitlin, questi hanno soltanto cominciato ad aumentare di più. Entrambe non supportano i giochi al contrario mio, mi sono davvero arrabbiato quando ho scoperto che quell'idiota di Hubert ha ucciso Chanel soltanto perché risultava inutile ai suoi occhi, ma in realtà ha soltanto intralciato la nostra resistenza, dovremo essere un team che dovrebbe resistere fino alla fine dei giochi, almeno a metà, ed invece lui ha deciso di liberarsi come se niente fosse di una preziosa alleata, aggiungere anche che in passato non ha accettato minimamente di chiedere al ragazzo del 3 di unirsi a noi, quasi tutti colpiti dalle sue abilità. Credeva che potesse macchiare il suo onore da tributo favorito, che fosse immeritevole a tutto, ma al diavolo, se non siamo uniti è tutta colpa sua, non c'è ragione di pensarci, proprio adesso non so con che coraggio sia rimasto ancora con noi.
Esco velocemente anche io dalla cornucopia, superando il biondino e recarmi verso le mie alleate, ho notato che si sono fermate un attimo e che Caitlin ha assunto una posa insolita, non adatta a questo momento, spesso ha quella posizione prima di lanciare un pugnale. Ma mi sbaglio, appena mi avvicino la sua mano scivola via dai fianchi e le incrocia mostrandomi un sorrisetto amabile, non so cos'abbia in mente e non voglio saperlo, avrà magari qualche idea per rintracciare qualche tributo? Non saprei.
Anche Hubert riesce a raggiungerci ed assieme ci rechiamo verso la zona boschiva, indovinate chi ha avuto l'idea di andarci? Ovvio, il nostro autoproclamato leader del Distretto 1. In realtà io non lo prendo seriamente, non riuscirei proprio a seguire gli ordini di una persona che non sopporto, ma comunque ha ragione, condivido il pensiero di dover sconfiggere tutti i tributi forti attualmente in vita, toccherà al ragazzo del 5 oggi. Speriamo di trovarlo in fretta così che la questione possa finire al più presto, non avrei problemi ad ucciderlo nonostante il peso all'altezza del petto rischierebbe di aumentare un po' di più.
-Se non dovessimo trovare nessuno si ritorna al campo base.- Spiega naturalmente il ragazzo dell'1, precedendo entrambi sul nostro cammino, non cambia aria da quando è qui, non ha né cenni di paura e neanche di rabbia, potrei correggermi: se il suo ego viene deluso, la rabbia appare eccome, ma comunque in linea generale riesce a rimanere facilmente misterioso e pacato, non riesco a percepire il gioco che sta facendo, sarà semplice lato caratteriale? Forse, ma è sicuro che dopo quello che ha combinato non avrà facilmente la fiducia di tutti qui. -Non vorrei che la nostra alleanza vada a finire come quella della scorsa edizione. Tsk, Marvel, dimenticato dai nobili e dai plebei.- Termina altezzoso, sentendosi offeso da quello che sarebbe il tributo precedente a lui, sicuramente, se ne uscirebbe vincitore e quindi illeso da questo posto, pretenderebbe due tributi che siano alla sua altezza. Non riuscirei ad immaginare Hubert come mentore, è fin troppo privo empatia e pensa soltanto a sé stesso, un mentore dovrebbe assicurarsi la protezione di entrambi i tributi ed assicurarsi che i suoi consigli centrino in pieno, per quanto riguarda il biondo, non ha nessuna di queste capacità, sicuramente si preoccuperebbe di più per un bicchiere troppo zuccherato anziché dei consigli che i suoi futuri tributi potrebbero fargli.
Non mi candiderò come mentore, è certo, però spesso vogliono un cambio d'aria e credo che Katniss sia diventata la mentore del 12 proprio per questo, per quanto riguarda me riuscirei benissimo a gestire due tributi, ma forse Sheena sarebbe mille volte più brava. E'... fantastica, in tutto, non riesco ad intravedere dei difetti in lei: è bella, potente, intelligente, strategica, mi chiedo se abbia qualche punto debole che potrei usare.
-Non si parla dei deceduti.- Lo rimprovera la ragazza del 2, mentre Hubert sembra non interessato a quello che le ha detto. Sicuramente non è una cosa carina sparlare degli assenti, ancora di più lo sarà per una persona morta, so che molti sono rimasti delusi dai precedenti tributi del Distretto 4, la nostra stessa accompagnatrice ha tirato un sospiro di sollievo quando ha visto i voti della nostra valutazione. Adesso che io e Sheena siamo gli unici dello stesso distretto ad aver già ucciso qualcuno all'inizio dei giochi, sicuramente starà festeggiando da sola, ma farebbe meglio ad aspettare che uno di noi vinca, modestamente, spero di essere io. So che i miei genitori sono preoccupati, ma non devono temere nulla, io ne uscirò sicuramente illeso perché darò il mio massimo.
-Quando fai il conteggio dei morti stai pensando a loro.- Ribatte deciso Hubert, mentre la sua alleata annuisce all'istante, dandogli ragione. Non so perché e come sia uscita questa conversazione, anche la mia compagna di Distretto è rimasta in silenzio per tutto questo tempo, che dire, siamo proprio due persone reticenti.
Un rumore attira la nostra attenzione, è quello di un aereo che svolazza con un'arma a portata di mano, è incredibile come il rumore sia così rumoroso nonostante la distanza che c'è tra noi e lui.
Come avevo chiaramente pensato, tutti e quattro siamo sugli attenti, il primo a proclamare parola sono proprio io. Dobbiamo seguire quell'oggetto volante, ci sta portando da un tributo e sarà un'occasione d'oro per farlo fuori!
Corro intenzionalmente sperando che i miei alleati mi seguano, infatti, dopo avermi visto scattare, sento i loro passi farsi più veloci. Magari saremo fortunati e beccheremo il ragazzo del Distretto 5 con la sua compagna di Distretto, beccheremo due piccioni con una fava!
Scosto i rami e il fogliame dei grandi alberi presenti che pian piano stanno intralciando la mai corsa, salto al di sopra di un cespuglio continuando a correre come se fossi libero, per un momento il mio cuore sembra battere di gioia, il mio cervello collega questi sentimenti al tempo libero che avevo da bambino, se chiudo gli occhi riesco a sentire le onde del mare tranquille, i gabbiani urlare a gran voce, i pescatori che tirano a sé la lenza per ritirare il bottino tanto aggognato.
Questo sogno si squarcia da un urlo dietro di me: mi volto velocemente verso i miei alleati, ed intravedo Caitlin accorrere verso Sheena, la quale è bloccata proprio sul cespuglio da cui poco prima ho saltato con un balzo.
La preoccupazione comincia a salire, ma tento di fermarla, non sarà successo nulla, ne sono sicuro. Quando mi avvicino alla mia compagna di Distretto non riesco a trattenere un urlo improvviso, uscito dal nulla.
La caviglia della mia alleata ha letteralmente due ferite procurate da quella che sembra essere proprio una trappola. Un pezzo di tronco appuntito come se fosse proprio stato affilato per queste situazioni è infilato sulla caviglia della mia compagna, ma quando i miei occhi scrutano un'ulteriore trappola, capisco che ci si è rifilata nello stesso inganno due volte.
-Sheena! Va tutto bene?- Urla Caitlin preoccupata mentre anche io mi avvento velocemente sulla mia alleata, sta sudando freddo per il dolore e sembra in procinto di svenire, per così poco? Cazzo, lo shock deve essere stato veramente improvviso, in più con questo caldo ci credo che sia probabile che qualcuno possa avere un cedimento così in fretta. Non a caso è estate.
-Non riesco a camminare...- Sheena ha così poche forze soltanto a parlare che emette quelle parole in un sussurro di sofferenza, non posso vederla in questo stato!
Riporto lo sguardo verso il cielo e noto che ormai lo sponsor è sparito, niente più aerei che volano per l'arena, diamine.
-Dobbiamo tornare indietro e medicarla.- Suggerisco senza accettare un rifiuto che, ovviamente, non arriva da parte di Caitlin, ma se cercavo un caso contrario riesco a ritrovarlo proprio in Hubert, che sta tossendo altezzoso.
-Cadere in una misera trappola come quella. Mi disgusti.- Il biondo a modo suo accetta questo ritiro, non ci guarda neanche in faccia che continua ad avanzare verso la strada da cui siamo venuti a passi veloci e pesanti. Sicuramente sarà rimasto deluso perché abbiamo perso la possibilità di uccidere qualcuno, anche io volevo trarne un meno uno, ma non posso rimanere indifferente a Sheena.
Ricordo che dobbiamo recitare la parte degli innamorati, quindi, a sorpresa di Caitlin, prendo lentamente in braccio Sheena, dandole un dolce bacio sulla fronte, mentre lei sbatte le palpebre confusa per un attimo, ma poi si riconcentra e ricambia con un sorriso amabile.
-Grazie, Gerald... ti amo.- Sussurra a fatica lei, mentre Caitlin rimane a guardare come se fosse una soap opera.
Sono sicuro che se continueremo così avremo i nostri sponsor, devo soltanto sperarci.
-Ti amo anche io, Sheena.- Ribatto con fierezza, mentre la ragazza del 2 arrossisce guardandoci come se fosse una studentessa delle medie alla prima cottarella.
Se conoscessi tutta la verità, Caitlin, probabilmente ci lanceresti tutti i pugnali a disposizione contro di noi. Bhe, in quel caso ce lo meritiamo, giusto fidanzatina?


Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7


Potevo salvarlo, io potevo salvarlo, cazzo. Perché ho fatto come aveva chiesto? Sei una faccia da culo, Killian. Se avresti aspettato di più sarei sicuramente riuscito a trarti in salvo da quella fottuta trappola di liane, che brucino adesso, vorrei urlare con tutta l'aria che ho nei polmoni, tutto questo è ingiusto, i miei alleati stanno morendo uno ad uno ed io sono solamente rimasto a guardare.
Prima Sophie ed ora Killian, non ho potuto fare nulla per nessuno dei due, se solo fossi arrivato in tempo contro il ragazzo del 5 in questo momento Killian sarebbe con noi, con la schiena apposto e la sua presenza quasi invisibile, ma che quando cominciavi a parlargli e sfotterlo lui rispondeva con la stessa arroganza di cui io ero solito rispondere. Avevo finalmente trovato una persona dalle mie stesse similitudini, una persona che mia madre avrebbe sicuramente apprezzato davanti allo schermo che adesso starà guardando. Mi chiedo se al 7 ci stiano riprendendo, di solito mantengono la visuale per i tributi in vita, ma quando sta per morire qualcuno essa si sposta per un attimo donando lo spazio alla cruente morte avvenuta. Quando entrambi i tributi cadono, la visuale capita un po' a caso, spesso proprio sugli alleati del tributo caduto perché definito in collaborazione con l'altro distretto. Buffo, vero? Sono in diretta sia dal 7 che dal 6 tramite Eden, non potrebbe andare peggio di così.
Lydia è ancora tra le braccia del mio alleato, spaventata da tutto ciò che è successo. Non può vedere nulla, sarà confusa e credo che una delle cose più brutte sia proprio non capire di star morendo, perché se riesco a percepire la morte posso automaticamente tentare di salvarmi, ma lei non è graziata come tutti noi, lei è destinata ad accettare il proprio stato confusionario.
Non pensavo di addolcirmi così tanto per una semplice bambina, anzi, Lydia ha qualcosa di speciale che mi tiene legato a lei dal primo momento che l'ho vista, seppure la piccola età ha accettato il suo destino, pensa davvero di esalare l'ultimo respiro qui, in arena.
Ricordo ancora il rimprovero poco gradito di Johanna, ma per quante volte io ci pensi quella sfacciata della mia mentore ha ragione. Non possiamo sopravvivere a lungo insieme, lei che ha giocato da sola nei suoi Hunger Games, sfruttando la finta fragilità lo sa meglio di tutti. Sarà riuscita ad uccidere persone come noi? Non che io mi prenda la briga di aiutare altri tributi, non ci penserei neanche, ma comunque sicuramente le sue vittime saranno stati dei sempliciotti che pensavano di trovare davanti a sé un'alleata. Bhe, tutt'altro.
Da ora in poi non voglio perdermi nei miei pensieri che, non so neanche come, riesco ad inciampare da solo e cadere con un sol tonfo sul terreno.
Rimango fermo con il volto nascosto dal suolo, dando pugni violenti al terreno sotto di me. Non voglio più perdere nessuno, fanculo tutti, il prossimo che morirà sarà quel bastardo che ci ha puntati fin dall'inizio. Se posso vendicare Killian odiando e sputtanando gli Hunger Games, posso vendicare Sophie uccidendo quel coglione dell'1. Quanto ci godo che la sua alleata sia morta, se l'è meritato quella testa di minchia.
-Cedric, basta.- La voce di Eden mi rimprovera subito, afferrandomi con calma una mano ed aiutarmi con entrambe le braccia ad alzarmi. Non voglio ringraziarlo, non sono dell'umore adatto per pensare a cosa dovremo fare da ora in poi, sono solo un'incompetente che non riesce a salvare un suo alleato da una trappola. Esiste qualcuno peggiore di me? Ne dubito, ecco perché Johanna mi aveva posto quella domanda, lei lo sapeva. Stringo ferocemente i denti tra loro, scostando malamente l'aiuto di Eden, distanziandomi e prendere a pugni un albero che si trova davanti a me: urlo a pieni polmoni non badando a nessuno, quando ritraggo la mano controllo se le mie nocche stiano sanguinando e lo stanno facendo benissimo. Bene, adesso avrò ferite su entrambi i lati delle mie mani, ottimo direi. Fanculo.
-Cedric, devi calmarti.- Eden alza la voce apparendo risoluto, non è una voce cattiva come quella di mio padre, quel maledetto coglione che merita tutt'ora di restare in prigione. La cosa che più fa imbestialire è il suo continuo ripetere di comportarmi diversamente da lui, di essere molto più cordiale e gentile, ma io ormai ho la mia fama e nonostante il caratteraccio mi piaccio così, non è colpa mia se non gli mostrerò mai uno dei miei lati più affettuosi.
Sto per replicare, ma noto che Lydia afferra la felpa di Eden e si stringe a lui, cominciando a tremare. Non voglio spaventarla, lei non meritava dal principio di finire in quest'arena, sopportare un suo malumore mi spezzerebbe ancora di più, mi farebbe sentire ancora più insoddisfatto come alleato. Merda.
Sospiro rassegnato e guardo il mio interlocutore che mi sta ancora osservando, questa volta la sua espressione non è calma, ma neanche arrabbiata: sembra che soltanto con gli occhi mi stia dicendo di risolvere con cautela i miei problemi. Non lo conosco appieno, ma ho appreso che è una persona che odia vedere l'ira invadere il corpo degli altri e, in questo momento, sta proprio accadendo.
-Scusatemi. Mi sono lasciato andare.- Replico non tradendo però il mio solito personaggio, ma il tono con cui lo dico delude ogni mia aspettativa, ma non quella dei miei alleati che sembrano rasserenati dalla mia rivelazione. Ne sono contento, più o meno, dalle mie parti sei reputato un figo se ti comporti da ragazzo tosto e ribelle. Apprezzo questo pensiero, ma, ripeto: voglio essere me stesso, mi piaccio e non smetterò mai di pensarlo.
-Non è colpa tua e non è neanche colpa mia.- Replica il ragazzo del 6 accennando un lieve sorriso sulle proprie labbra, debole per la stanchezza, ma presente. C'è ancora un briciolo di speranza in lui? Non sta male per tutto quello che sta succedendo ai nostri alleati? L'arena è imprevedibile! Domani potrà accadere a me come potrà avvenire a lui, oppure a Lydia... non solo domani, ma anche oggi, adesso, tra un paio di minuti. Sento di star impazzendo ogni minuto che passa.
-Ma...-
-E' stata una loro scelta.- Il mio alleato mi blocca nuovamente, cercando educatamente di finire ciò che voleva raccontarmi. -Loro si sono sacrificati affinchè le nostre di vite possano raggiungere un margine migliore. Ti capisco, anche io sono rimasto frustrato quando è successo, pensa che la persona che si è sacrificata per me è stata proprio quella che mi ha aiutato per affrontare questo percorso. Buffo, non trovi?- Questa volta il lineamento del suo sorriso cambia leggermente, non è più stanco, ma triste, affranto... sono un'egoista, sto entrando troppo nella mia parte da duro, per tutto questo tempo non ho mai pensato che anche loro due stessero soffrendo. Ho capito, non è colpa di nessuno, sto cercando di incolpare me stesso quando so fin dalla mia estrazione chi è stato il vero artefice di questo destino ripugnante. Devo lasciar andare ogni sensazione negativa o non andrò da nessuna parte se continuo così! Cazzo, non pensavo di essermi rammollito così tanto, una volta non me ne fregava niente di quante colpe io potessi avere, ma adesso è diverso, rimpiango ogni mia perdita e credo che questa eccezzione possa esserci per il contesto in cui mi trovo.
-Sì, hai ragione, non voglio che il loro sacrificio sia vano.- Ribatto con sicurezza, ad istinto cerco il mio piercing che ho sul labbro, cercando di muoverlo, ma mi accorgo soltanto dopo aver avuto contatto con la pelle che mi è stato chiesto di toglierlo. Il mio piccolo antistress...
-Comunque, dobbiamo trovare qualcosa. Siamo di nuovo a zero, abbiamo perso armi e cibo dentro l'appartamento.- Mi fa notare il ragazzo del distretto 6, vero, tutto quello che siamo riusciti a recuperare dal bagno di sangue è scivolato via come se qualcuno stesse cercando di avere beffa su di noi, che fastidio. Tutto il nostro impegno ripagato nel peggiore dei modi!
-Io ho ancora la mia arma...- Lydia ci mostra il suo pugnale, uno di quelli che Killian è riuscito a raccattare dalla cornucopia. Le avevamo dato un'arma affinché, in caso di estremo pericolo, se non avesse collegato nessun suono, odore o voce che collegasse a noi in un momento fatale, sarebbe riuscita a colpire o ferire il suo avversario, ma ne dubito. Da quando siamo qui la piccola è terrorizzata e a stento riesce a parlare quando ci muoviamo da una zona all'altra. Vivere tutto questo con il grigio che ti fa da visuale è opprimente!
Eden afferra l'arma della mia compagna di distretto e con un gesto amichevole tenta di passarmela, ma scuoto il capo: non ho bisogno di un'arma, le mie stesse mani lo sono, se dovrò affrontare qualcuno ora come ora sarà sicuramente una lotta corpo a corpo.
-Tienila tu, Eden. Credo che possa essere più utile a te che a me.- Replico semplicemente non distogliendo lo sguardo su tutto ciò che mi circonda. Non vorrei che qualche tributo o magari un'altra trappola del cazzo possa sbucare dal momento all'altro e ucciderci tutti e tre, così, come stiamo in questo momento.
Il rosso porta il pugnale al proprio posto e comincia poi a camminare verso una zona dell'arena circostante che comincia a cambiare. Non ci sono più i tasselli che spesso ritrovo nelle strade di Capitol in televisione, ma una zona verde si para davanti a noi, non sono bravo in materia, ma sono sicuro di essermi cacciato nella zona boschiva, se sarebbe stata quella floreale allora avremmo notato i petali giganti che avrebbero catturato tutta la nostra attenzione, mi chiedo se ad Eden o Lydia piacciano i fiori. Se potesse vederli, sono sicuro che quest'ultima sarebbe super felice di assistere ad un "capolavoro". Ai bambini piacciono robe colorate e semplici, no? Un fiorellino catturerebbe tutta l'attenzione dell'impertinente.
-Quindi?- Guardo in direzione del mio alleato, il quale sta continuando ad avanzare sempre più avanti mentre io cerco di tenere il passo assieme a lui. Abbiamo davanti due strade differenti che potrebbero portarci sicuramente da qualche tributo, non credo che gli altri siano scomparsi, ma è vero: non abbiamo incontrato ancora nessuno e siamo qui da quasi due notti. Già, il tramonto si sta facendo sentire con le sue sfumature, dovremo accamparci per la notte, ma dove? -Senti, fanculo, decido io. Andiamo a destra, mi ispira.- Termino su di giri. So che vorrebbe optare per la scelta migliore, ma se rimaniamo qui immobili saremo le prede perfette di tutti. Già queste zanzare danno fastidio, una mi ha addirittura morso! Spero non sia qualche tipo di ibrido che potrebbe inniettarmi del veleno, altrimenti la vedrei davvero dura per me, non ho uno straccio di sponsor in questo momento, forse sono poco apprezzato? Mi verrebbe da ridere, non che sia cambiato molto dal Distretto 7 per quanto riguarda la mia reputazione!
Eden mi segue senza ribattere o fiatare, lo sento grazie ai suoi passi che cominciano a calpestare dei rametti. Emettono dei suoni davvero fastidiosi, ma sono ben nascosti nell'alto fogliame erboso, è difficile capire quando stai per calpestarlo. In sostanza è come se stessi rischiando di caplestare una merda su un marciapiede mentre guardi dritto di te anziché verso il basso, solo che qui crea rumore e non ti manda in frantumi le scarpe. Non so come facciano a resistere questi cosi, sembrano degli stivaletti visti da vicino, quelli adatti per andare in montagna e scalare, ma ancora meglio, significa che sono abbastanza resistenti da reggere tutto questo bordello.
-Ehy Cedric, guarda.- Sia io che Lydia ci voltiamo nella direzione del nostro alleato, la seconda credo che si sia voltata più per una botta di fortuna che per altro, ma è abbastanza brava da capire da dove stia provenendo la voce.
Mi avvicino al rosso e noto che un albero ha letteralmente sul tronco una maniglia. Senza esitare, Eden tenta di aprirla, ma la reazione è tutto al di fuori che positiva: come se fosse un aspirapolvere, l'albero comincia a catturare tutto ciò che ha davanti, riesce però soltanto ad acciuffare qualche sassolino o qualche pietra. Sto per gridare ad Eden di togliersi da lì, ma la stessa liana che poco prima aveva bloccato Killian fuoriesce dai rami dell'albero, trascinando Eden all'interno. Vado letteralmente nel panico, allontano Lydia da quell'albero dopo ciò che è successo, sento il mio alleato urlare come se stesse cadendo in una fossa profonda, ma il colpo di cannone non spara, non accenna a rimbombare neanche dopo qualche minuto dalla sua assenza. Riesco poi a collegare tutto: Eden non è morto, questa trappola ci ha semplicemente divisi, quindi dovrà essere da qualche parte nei dintorni?! Cazzo!
Prendo in braccio Lydia, la quale sta ricominciando a tremare dalla paura. Ha solo me come difesa, Eden ha il pugnale, ma a parte la mia forza da bulletto non abbiamo nient'altro. Perché quest'arena mi odia così tanto?!


Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1


Il sole ha passato il proprio turno alla luna, il cielo si dipinge di un blu intenso e le stelle compaiono come se qualcuno, dall'alto, avesse appena schioccato le dita. Non credo di aver mai badato troppo a ciò che mi circonda, soprattutto rivolgere lo sguardo al cielo, non l'ho mai fatto, tendo a guardare le persone dall'alto verso il basso e non accadrà mai il contrario, ma in questo caso credo che debba godermi questa vista che tutti reputano "stupenda", mai quanto il sottoscritto, ma dell'avversità c'è. Che giornataccia, non solo devo assecondare questi tributi "favoriti" in ogni cosa che facciano soltanto per aggrapparmi a quel minimo di fiducia che gli è rimasto verso di me, ma hanno anche il coraggio di cadere in stupide trappole create da qualche poveretto dei distretti appartenenti alla plebaglia, è davvero disgustoso ed oltraggioso! Io, se fossi stato in Sheena, non avrei mai commesso quell'errore da prima elementare, uno dei primi insegnamenti in accademia è proprio stare attenti per quanto riguarda le trappole, tenere gli occhi aperti e non smettere di correre, se non quando serve per ingaggiare un combattimento oppure per fermarsi e avere una sosta. Che razza di insegnamenti ha avuto questa al 4? Come creare un'esca perfetta per far aboccare una preda sostanziosa?
I miei compagni poi sono messi peggio di lei, perché preoccuparsi per una ferita così banale? Ad alto rischio, se qualcuno non sponsorizza quelle pomate super strane di Capitol City che potrebbero curare qualsiasi delle tue ferite, finirebbe col perdere un piede. Qui nessuno è bravo nelle arti mediche, il minimo che Gerald e Caitlin sono riusciti a fare è stato prendere dei fazzoletti e tenerli attaccati con dello scotch, insomma, alleati perfetti non potevo richiederli, mi domando come si curerebbero se fossero da soli. Lascerebbero che il sangue secchi così che qualcuno possa amputarli? Magari a perdere una gamba o un braccio, o forse la testa, me li toglierei subito dai piedi, ma devo resistere, la mia magnificenza non è stata ancora macchiata e posso tenere a bada queste tre teste con tutta la pazienza del mondo. A volte ammetto di avere delle sfuggite, io, un essere perfetto, mi prenderei a pugni da solo, ma ho un viso fin troppo splendido e fantastico affinché io possa farlo, vedete, anche l'aspetto esteriore fa parte della mia perfezione, in futuro avevo intenzione di ritoccarmi per mantenere una faccia sana e giovane, vanno di moda i sessantenni con la chirurgia plastica al Distretto. Mi chiedo perché né mio padre e neanche mia madre si siano mai offerti per i giochi della fame, che tu sia anziano o giovane, hai avuto in questi settantacinque anni l'opportunita che soltanto un Dio potrebbe offrirti. Hanno perso un occasione d'oro che li avrebbe resi famosi in tutti i Distretti ed anche a Capitol, in sostanza per tutta Panem; il primo passo per diventare un Dio supremo è proprio quello di conquistare il cuore di una nazione. Oh, se il presidente Snow mi notasse, potrà mai passare a me il suo ruolo da Re? E' lui, il mio Dio. E' lui che mi ha regalato quest'opportunità, fin dal principio sapeva che la sciocca famiglia dei Diatin avrebbe dato alla luce l'essere perfetto, colui che avrebbe surclassato addirittura la ghiandaia imitatrice. Sono fantastico, meriterei un mondo tutto per me, perché ciò che penso rappresenta la pura verità.
Organizzatore degli Hunger Games... soldi a palate, comando su tutta Panem, e quindi, anche su quei soldatini privi di carattere. Significa che avrò il pieno controllo di tutti e dodici i Distretti e quindi sulla nazione intera, manderò dei mocciosi imperfetti a morire per far crescere dei ragazzi prodigo che poi distruggerò con le mie stesse mani! Questo pensiero è davvero eccitante! Non riesco a trattenere un sorriso subdolo sul mio volto. Altro che stelle, luna e buio, il vero pericolo misto alla bellezza, qui, sono io!
Un filo di vento impertinente mi passa al di sotto delle narici, è così delicato che uno starnuto non improvvisato si palesa, dandomi per qualche momento un leggero fastidio alla gola.
-Entra o beccherai un raffreddore.- Riconosco questa voce, è proprio quella di Gerald, il mio caro e dolce amichetto. Tanto amici non lo siamo, visto che ha sempre rivolto parole di disprezzo nei miei confronti, soprattutto per la scelta di uccidere quel tributo imperfetto di Chanel. La cosa divertente è che pensano io l'abbia uccisa perché inutile; quella è una mezza verità, ma in realtà l'ho fatta fuori soltanto perché io devo rappresentare il Distretto 1, il resto non conta, è da gettare dentro ad un bidone della spazzatura.
-Da quando sei così premuroso?- Ribatto agghiacciante, non evitandogli un'occhiataccia. Ha interrotto i miei pensieri, proprio come ha fatto lo starnuto precedente. Deve mollarmi, pensa forse di prendersi gioco di me facendo il finto amico? Non funzionerà. Stai parlando con un Dio, i quali non hanno pietà verso gli sciocchi umani.
-Non sono premuroso. Se vuoi essere un intralcio per l'alleanza, ammalati.- Da quale pulpito arriva questa predica? Questo ragazzo è troppo sfacciato nei miei confronti, insomma, ha idea con chi stia parlando? Potrei benissimo afferrare il mio arco e ficcargli una delle mie frecce dritte sulla sua fronte. Guarda questo che sconsiderato!
-L'unico peso che abbiamo qui è la tua compagna.- Ribatto a tono, non guardandolo neanche in faccia, ma so che avrà in questo momento un espressione che farà piangere le sue stesse rughe quando gli si formeranno dal nervosismo o dalla rabbia. Vorrebbe prendermi e spaccarmi la faccia, ma non può, tutti ci temono ed io sono sicuramente la persona che tiene alte le colonne che riescono ancora a sorreggerci.
Il ragazzo del Distretto 4 fa per rispondermi, ma l'inno di Capitol risuona nell'arena: con la coda dell'occhio osservo Caitlin e Sheena affacciarsi dalla cornucopia per guardare verso il cielo. Ieri era davvero scadente, è morto soltanto un tributo, quando di norma i giochi iniziano con un sacco di morti, perché adesso non è successo? E' frustrante! Tutti non sono degni di affrontarmi in questo posto, tutti, non esiste un soggetto che possa salvarsi!
Un sorriso compiaciuto mi si stampa sul volto quando osservo la presenza del ragazzo del Distretto 3 comparire sul cielo, a quanto pare lui è stata l'ultima vittima di oggi, ma è pur sempre un bene, era nei miei piani uccidere chi avesse ottenuto voti alti, lasciando per ultimi gli zimbelli che avrebbero solamente tremato davanti alla mia persona, anzi, l'arena avrebbe fatto il suo corso, non sono degni neanche di uccidersi tra di loro, sempre se riescano a reggere un'arma e saperla maneggiare.
-Sarebbe stato un alleato migliore di te.- Ruggisce Gerald riferendosi al tributo appartenente al Distretto degli intelligentoni, mentre riesco ad udire per bene i suoi passi che pian piano si fanno sempre più distanti. Doveva essere una critica, quella? Una frecciatina? Un'occasione d'oro persa? No, non ha dimostrato il voto che gli è stato affidato ed è morto subito, è accaduto che molti tributi apparentemente promettenti siano caduti agli inizi dei giochi, alcuni anche al bagno di sangue, ma io li reputo solamente degli esperimenti usciti in modo negativo, delle persone raccomandate che non meritavano quel voto e, infatti, il tizio del 3 era sicuramente uno di questi. Che la morte gli sia vicina, avrai l'onore di assistermi dall'aldilà quando comanderò l'intera nazione.
Mi alzo composto e seguo Gerald verso la cornucopia, stasera non ho proprio voglia di restare con le mani in mano. Stamattina quello sponsor non è volato a caso, c'è un tributo armato nell'arena e non è nessuno degno di avere la classificazione di favorito. Appena scoprirò chi sia questa persona, la farò fuori. Non merita l'acclamazione del pubblico, cosa stanno guardando? Gli altri al posto mio? Davvero, se Capitol non riesce ad aprire gli occhi per capire chi sarà il vincitore, credo che dovrò chiedere ai pacificatori di sparare tutti quei poco di buono che non hanno osato tifarmi, dalla capitale fino ai Distretti. Inclusi anche i miei genitori e i miei parenti, ovviamente.
-Siamo rimasti in sedici.- Ci fa notare Caitlin appena entro nella cornucopia, l'abbiamo allestita un po' come se fosse una piccola casetta, potrebbe ripararci dalla pioggia, ma comunque sembra che le giornate siano buone ed è ottimo. Certo, c'è un caldo che spaccherebbe anche dei macigni, ma non che fosse diverso da prima che entrassimo qui, alla fine i giochi sono iniziati sempre in estate, ma gli strateghi decidono tutto in quest'arena, anche la temperatura, è incredibile però come acqua o neve possano sembrare realistiche quando tutto è artificiale.
Metto in secondo piano questi pensieri futili che spero non mi si ritorceranno contro, sarebbe davvero disgustoso per me morire da parte di Capitol, non mi perdonerei mai.
Afferro il mio arco e metto in spalla la custodia con le frecce, ricevendo un'occhiata strana dagli altri.
-Che stai facendo?- Mi chiede Sheena incuriosita, seppure apparentemente sembri preoccupata. Lei che si preoccupa per me, ha sempre cercato di placare gli animi, ma non esistono persone gentili qui dentro. Sono tutti finti, la gentilezza è una strategia, mia cara.
-Vado a caccia del tributo con lo sponsor.- Replico secco, faccio un passo per uscire, ma Gerald osa afferrarmi per il braccio e stringere la sua mano salda: non fa male, è soltanto contrario alla mia scelta.
-Da solo? A quest'ora?- Il ragazzo del 4 muove varie volte le palpebre, davvero pensa di avere davanti uno qualsiasi?
Strattono via la sua presa, fissandolo gelato.
-Vi ricordo che io sono un favorito.- Termino sicuro, recandomi poi verso la zona boschiva senza avere l'esigenza di un ulteriore risposta. Come osano pensare che non sia nelle mie capacità? Tutti i tributi dell'1 riuscirebbero ad uccidere un plebeo, anche quell'anima morta di mia nonna ne sarebbe capace.
Mi ritrovo al luogo indicato dopo vari minuti di cammino, è vero, di notte è difficile vedere se ci sia qualcuno, ma sicuramente qualche stupido si sarà accampato per la veglia notturna con un fuoco acceso. Molti preferiscono dormire sugli alberi, quindi è meglio essere attenti e guardare anche l'alto, non sia mai potrei affrontarmi contro un cecchino, ma date le mie capacità riuscirò sicuramente ad evitare il colpo e ribattere con una freccia piantata allo stomaco, oppure alla gola, il sangue che scorre dai rami dell'albero, magari ci si impicca accidentalmente... sto godendo mentalmente!
Proprio come programmato, uno sprovveduto ha lanciato un pugnale nella mia direzione, mancando la mira e colpendo l'albero.
Afferro velocemente il pugnale incastrato al tronco e lo porto con me, mentre un'altra ondata di pugnali arriva di gran sosta: continuo a correre via, ma questa persona non è particolarmente brava, appena mi sono nascosto ha smesso completamente di lanciarne.
Chi potrà mai essere? Ricordo che era proprio il ragazzo del Distretto 3 ad avere la concentrazione per quanto riguarda i pugnali. Sarà uno dei suoi alleati ancora in vita? Chi erano? Il tizio con la cresta e l'altro con i capelli rossi... giusto, i due tributi maschili del 7 e del 6.
Un altro pugnale vola verso la mia direzione, ma questa volta non alla mia destra, ma alla mia sinistra: riesce a colpirmi al braccio sinistro e posso soltanto sgozzare un gemito di dolore. Cazzo, cazzo, cazzo! Chi vi credete di essere!? Io sono Hubert Diatin!
Addolorato, stringo forte i denti ed estraggo l'arma, lanciandola malamente per terra. Ho capito, si sta spostando ogni volta affinché io non capisca dove possa essere.
Evito un altro pugnale da lancio, ma questa volta ho intravisto la sua posizione, adesso è alle mie spalle!
Mi volto velocemente e carico l'arco, sparando ad una velocità incredibile la freccia che compie un rumore sordo, non è né caduta e non è neanche scontrata contro un albero.
Corro velocemente per scoprire chi è il mio avversario, fin quando non esprimo un espressione disgustata quando scopro la presenza: a terra, addolorata con ancora la mia freccia allo stomaco, ma soprattutto viva, Caitlin sta cercando di prendere aria. Appena punta le iridi verso la mia direzione li sgrana, spaventata, e preferirebbe sicuramente che qualcuno possa salvarla.
-Tu...- Mi abbasso verso la sua altezza, anche questa volta la mia espressione è ricolma di assoluta superbia. Guardandola ancora in volto, estraggo violentemente la mia freccia dal suo stomaco, lanciando anche quella via da qualche altra parte.
Caitlin urla di dolore, ma riesce a trattenersi appena in tempo.
Con due dita le afferro violentemente il volto e la obbligo a guardarmi, mentre con l'altra mano tengo stretto il pugnale, proprio quello con cui voleva uccidermi. Il mio braccio sta ancora sanguinando, ma riuscirò in qualche modo a cavarmela.
-Pagherai a caro prezzo questo tuo errore.- La ragazza del due cerca di dimenarsi, scostando violentemente via le mie mani dal suo miserabile volto.
-Aiuto! Aiuto!- la rossa comincia ad urlare, conoscendo l'unica via a cui verrà sottoposta, di contraccambio comincio a ridere in modo inquietante, sì, disperati! Disperati! Avrai l'onore di essere uccisa da un Dio!
Calo velocemente il pugnale sul suo collo, Caitlin non ha neanche il tempo di realizzare quello che è successo perché il cannone spara, segnando la sua morte veloce ed indolore.
Chi lo dirà adesso a Sheena che siamo rimasti in quindici? Bhe, di certo non io. Addio, favoriti, quando ci incontreremo riserverò lo stesso trattamento.


Giorno 3


Rose Green, Tributo del Distretto 11


Mi tengo pronta per la nostra caccia mattutina, dobbiamo cercare più cibo possibile, è incredibile come in tre giorni non abbiamo ancora trovato nessun tributo, siamo messe bene dopo il pranzetto di ieri che abbiamo risparmiato anche per ieri sera ed oggi, infatti è rimasta un po' di carne, è stata così squisita! Il mio palato non ha mai assaggiato qualcosa di così buono e raro! All'11 raramente possiamo permetterci questo tipo di cibo, ecco perché ho imparato a fare dolci e biscotti insieme alla mamma, non li vendono quasi mai, ma fatti in casa hanno davvero tutto un altro sapore, l'ingrediente perfetto è l'amore e la cura con cui l'impasto viene progettato, amo usare anche la glassa, ma ce n'è veramente poca. In compenso con i fiori possiamo fare tantissimi profumi, non sono interessata riguardo a quello, ma vorrei imparare, è sempre un apprendimento maggiore!
Mi avvicino ad Odette per sorriderle e prenderle la mano, indicando l'esterno della caverna: lei mi sorride malinconica, abbassandosi poi alla mia altezza e poggiare le sue mani sulle mie spalle. Quando le persone fanno così è perché stanno per dire qualcosa di importante, quindi... accadrà anche a lei?
Gli occhi chiari di Odette fissano quelli scuri dei miei, tutta questa suspense mi manda in ansia.
-Rose, vorrei che tu mangiassi il cibo che ci è rimasto.- La mia alleata esce dal nulla con questa proposta, mentre scuoto la testa non pensandoci neanche due volte. Perché mi ha chiesto questa cosa? Io non la accetterei mai, come soffrirò anche io la fame, Odette proverà le mie stesse sensazioni. Sono abituata a mangiare poco a causa della povertà nel mio Distretto, ma il 3, invece, è messo molto più bene dell'11, ho imparato a sopportare anche i dolori più estremi, mangiando poco, ma senza sentirmi male. Dopo la scorpacciata di ieri mi sento davvero in forma, non a caso ho deciso di mia spontanea volontà di iniziare a cercare frutte e verdure, magari anche qualche pianta che possiamo mangiare. Dobbiamo stare bene attente, ho insegnato ad Odette quali sono le piante che non conosceva e quali funzioni possano avere, come ad esempio la cicoria vera o la bardana, quando ha sentito che anche il tarassaco era commestibile non ha creduto alle sue orecchie, forse è più conosciuto come dente di leone, ma essendo anche un fiore, la mia affidabile compagna ha capito di quale fiore si trattasse!
-No, mai!- Ribatto con tutta la mia sicurezza, guadagnandomi un'occhiata sconsolata. La bionda scuote il capo così come le mie spalle, ma lo fa lievemente. Prima di guardarmi, Odette punta la sua direzione in vari punti della grotta, fin quando non si decide a poggiare nuovamente la visuale su di me. Lascio che mi veda deglutire, temo proprio che ci sia una vera motivazione dietro tutto questo.
-Rose, ho portato con me soltanto due pasticche. Non ne ho più. Domani morirò.- La mia amica cerca di essere più gentile possibile, ma qualcosa dentro il mio cuore si smuove.
Odette morirà domani? Io non lo accetto! Non è giusto! Ci siamo promesse di rimanere assieme a vicenda, per noi, per la nostra famiglia, per Achille, per le persone che ci tifano e che ci riempiono di regali. Mi ha promesso che avremo giocato ancora e ancora! Sento le lacrime negli occhi e scuoto nuovamente la testa, mentre le mie labbra cominciano a tremare.
-N-No! Vedrai, Odette, arriveranno anche quelle!- Cerco di non scoppiare a piangere, mi sono ripromessa che sarei diventata più forte quando avrò vissuto l'arena, ma... è davvero difficile! Mi sento indifesa, non voglio che Odette mi lasci, è l'unica amica ed alleata che ho, senza di lei sarei sicuramente rimasta da sola per tutto questo tempo, sola con altri quattordici tributi pronti a farmi fuori, come è successo con Violet!
-Pensi che possano tifarmi? Non posso fare sforzi eccessivi, la mia malattia me lo impedisce. Sono in trappola nel mio stesso corpo, Rose.- Anche questa volta la bionda cerca di essere gentile con me, ma la sua dichiarazione non fa altro che far uscire fuori dalle mie iridi le ennesime lacrime versate, questa volta non per lo spavento, ma per la tristezza. La tristezza di dover perdere un'amica, quella di una ragazza che ha cercato di affidarsi alle mie capacità nonostante la mia età, l'essere incapace nel difendermi. Credo di essermi avvicinata ad Odette perché mi ricorda mia sorella: calma, gentile ed onesta, dall'eleganza di una principessa.
-Sei una bugiarda!- Urlo a pieno polmoni, staccandomi bruscamente da lei e scappare al di fuori della grotta, mentre la mia alleata, ormai lontana, urla di ritornare indietro, ma non l'ascolto: sto coprendo il mio volto con le mie stesse mani, mentre continuo a correre con tutta la velocità che le mie gambe possano darmi. Non voglio crederci, non voglio! Non voglio! Non voglio perdere un'altra persona che ha cercato di aiutarmi, perché tutte le persone a cui mi affeziono muoiono subito dopo? Perché? E' colpa mia? Sono maledetta!? Se questa è una punizione divina dettata da qualche cattivo Dio, rispetterò il suo patto e cercherò di non avvicinarmi a nessuno, è pesante subire tutte queste morti, le perdite che aumentano pian piano, sia qui che a casa mia!
Riapro gli occhi e mi scontro contro un petalo caduto, ma dato che è soffice e delicato, questo non fa altro che ammorbidire la mia caduta, precipitando verso il terreno senza alcuna ferita o qualche danno al mio corpo. Rimango rintanata lì, stringendomi a me stessa, mentre le lacrime solcano ancora la mia pelle scura. Quanto mi mancano i miei genitori, la mia casetta, i miei amici, il mio giardino... ho paura, non voglio rimanere qui per sempre, non voglio essere una vittima degli Hunger Games, non me lo merito. Sono sempre stata buona in tutta la mia vita, non ho mai commesso atti cattivi verso gli altri, anzi, ho sempre cercato di rendere felici tutti e di essere sempre gentile con il prossimo, come mio padre mi ha sempre insegnato. Mi ripeteva come essere buoni fosse un dono della natura, che ormai tutto il mondo fosse vasto da soggetti negativi, come molti dei pacificatori al nostri Distretto oppure il presidente Snow stesso, o Capitol, che dando successo ai giochi della fame riescono soltanto a richiedere un'ulteriore edizione. Sono sicura che se ci fossero degli Hunger Games con i capitolini come tributi, capiranno sicuramente la sofferenza che noi tutti passiamo ogni anno.
Soprattutto due anni fa...

-Violet...- La voce preoccupata di mia madre ha esalato un sospiro di sollievo quando ha notato il voto brutto che mia sorella ha preso alle prove. Perché dovrebbe essere felice? Io speravo che prendesse un bel dieci, come i miei anni, invece è riuscita ad ottenere soltanto un quattro... papà ha spiegato alla mamma che forse l'arena di quell'anno poteva, probabilmente, essere priva di piante o sommersa da fuoco o ghiaccio, che non avrebbe permesso l'uso di moltissime cure mediche naturali. Io sarei spaventata per mia sorella! Non capisco appieno in cosa si sia cacciata, i miei genitori hanno sempre detto che gli Hunger Games sono dei giochi cattivi, non mi hanno mai spiegato per filo e per segno la situazione, ma quando mia sorella è andata via ho sbirciato ed inseguito i miei genitori che assistevano alla "mietitura", così la chiamano. Ho ascoltato il racconto di un certo presidente, forse l'ho già visto da qualche parte quando hanno fatto le sfilate l'anno scorso. Quei vestiti erano davvero belli! Peccato venissero usati per mandarli in rovina...

E' il momento dell'intervista, mi sono incollata allo schermo, sono curiosa di sapere cosa possa dire Violet riguardo al suo percorso nei giochi. Non dovrei preoccuparmi, sono sicura che anche la mia sorellona avrà delle competenze fantastiche!
Il presentatore è buffo, ha i capelli colorati ma è divertente, credo sia l'unica persona che mi ispira simpatia e sincerità quando mandano in onda questi giochi crudeli. Siamo obbligati a seguirlo, soprattutto le famiglie con un membro estratto o volontario. Nessuno si è offerto quest'anno, né un maschio e neanche una femmina, Violet ha dovuto accettare questo suo destino insieme ad uno dei tre figli della maestra. Lui però ha sedici anni, lei solo dodici, ma può farcela! Voglio essere positiva!
Ecco, è il turno di mia sorella! E' triste e nervosa, sta rovinando le maniche del proprio vestito ed evita tutte le domande intime che Caesar le pone. Risponde soltanto dicendo che ha una sorellina, ovvero me, e due genitori che sono bravi con la pratica delle piante e dei fiori. Aggiunge che in caso sarebbe sopravvissuta qualche giorno grazie alle sue conoscenze. Brava Violet, nascondersi e prendersi cura di sé stessi è la strategia migliore!

Mia mamma sta piangendo a dirotto, papà la tiene stretta con le lacrime agli occhi e quello che sto vedendo adesso è il countdown dell'arena. Violet è accanto a due tributi maschili, quello dell'8 e quello del 5. So che ha degli alleati, i mentori lo hanno menzionato prima che sparissero dalla visuale e lascino lo spettacolo a questo momento d'ansia. Violet ha la mano del ragazzo del Distretto 3 e quello della ragazza del 10. Uno è intelligente, l'altra saprà sicuramente come procurarsi del cibo. Può farcela!
Lo zero è scoccato e Violet sta correndo dalla parte opposta alla cornucopia, mentre i suoi alleati mirano proprio ad essa. Lui ha preso uno zaino, ma lei viene colta di sorpresa ed uccisa dalla ragazza del distretto 12. La ladra prende lo zaino e scappa, mentre il ragazzo del 3 ritorna da Violet, ma è disattento, dietro di lui la ragazza del 4 lo sta inseguendo. Proprio quando il suo compagno arriva verso mia sorella, il tridente gli ferisce mortalmente la testa, mentre Violet è spaventata. Scappa sorellona, scappa! Mia sorella sta tremando e viene presa per i capelli dal tributo del 4.
Quando torna, per terra sono riversi i cadaveri di moltissimi tributi, tra questi però manca il ragazzo dell'11, per ora sono ancora in vita.
Violet viene gettata violentemente per terra, legata fuori dalla cornucopia, le favorite cominciano a ferirla, ma non mortalmente: mia sorella piange ed urla disperata, mentre il sangue le ricopre tutta la pelle scura. Mia madre urla disperata, scoppiando in un pianto ancora più disperato delle grida di mia sorella. Anche mio padre non riesce a trattenersi, cedendo ai sentimenti e regalare agli zigomi le lacrime. Prima che me ne resi conto, mi ritrovai con le guance bagnate.

Mia sorella, Violet Green, tributo del Distretto 11, morì dopo tre giorni di tortura da parte delle favorite. Si classificò nona, ma le favorite vennero tradite dai propri compagni di Distretto quando rimasero in sette, morendo una dopo l'altra. Quell'anno cambiò drasticamente la mia vita.



Mi rialzo asciugandomi le lacrime, mentre una folata di vento compare dal nulla, fin quando con un rumore potente una farfalla non si palesa davanti a me. Accenno ad un lieve sorriso rassicurato, fissando i colori sgargianti della farfalla. Sembra proprio quella che abbiamo visto due giorni fa io ed Odette, quella che in passato era una farfallina piccolina. Mi chiedo cosa pensi della vita.
-Rose! Rose! Torna qui!- La voce di Odette mi distrae, punto la direzione verso di sé e la mia compagna appare terrorizzata, noto che cerca di venire in mio soccorso, ma qualcosa mi colpisce allo stomaco, trapassandomi attraverso la schiena. Mi volto in avanti e la farfalla mi ha appena colpita con una delle sue zampe: mi lascia levitare in aria, mentre il mio sangue cade al suolo, scivolando sulla farfalla stessa, mentre la vista comincia ad offuscarmi e la temperatura del mio corpo sembra calare drasticamente. Comincio a tremare terrorizzata, ma non ho la forza di urlare, le mie lacrime sembrano essere state tutte sprecate. Riesco a vedere Odette guardarmi dal basso, tremante, ma appena capisce la situazione, la mia alleata comincia a scappare non guardando indietro.
Quindi... è così che va a finire? Comincio a sentire sempre più freddo, mentre noto che una mano mi ha appena toccato. Guardo davanti a me e sgrano gli occhi, sorpresa: lei... lei è mia sorella, Violet! Ha appoggiato la sua mano sulla mia guancia, sento il cuore riscaldarsi nonostante faccia fatica a battere.
Chiudo gli occhi serena, mentre la farfalla si libera di me, lanciandomi via in direzione di una roccia gigante.
sono arrivata, sorellona.


Nylan Shaw, Tributo del Distretto 10


Un ennesimo colpo di cannone sopraffa l'arena, cavolo, è il secondo oggi e stanotte proprio un altro è riuscito a svegliarmi. Non capisco cosa stia succedendo precisamente, ma so che siamo rimasti in quattordici, cavolo, tra un po' ne rimarremo in quattro e non so proprio cosa fare: sono da solo, ma almeno ieri mi è arrivata dritta dritta tra le mie mani un'arma da Capitol City, una frusta con delle spine aguzze appuntite, non capisco perché tra tutti abbiano deciso di sponsorizzare proprio me, pensavo di essere noioso, in questi giorni non ho fatto altro che soffocare la gola in acqua, non ho trovato neanche mezzo pesce e non capisco perché non ce ne siano, che forse da qualche parte il fiume sia contaminato? Probabile, ma non credo, in quel caso sarei già morto per intossicazione, forse sarà qualche evento dell'arena? In tre giorni dovremo esserne almeno in dieci, invece abbiamo ancora quattro intrusi e non sarò di certo io uno di loro!
Stamattina mi sono svegliato presto, credo intorno alle sei del mattino e ho cercato di allenarmi con il mio nuovo bottino, con la fame che mi sta ostacolando non è proprio il massimo, se compio certe gesti rischio di ricevere qualche dolore indesiderato, cavolo se solo avessi qualche alleato oppure trovassi qualcosa da mangiare, in questo bosco cosa potrei trovare? Credevo di contare sugli animali, ma ancora non se n'è visto uno, non avrei problemi ad ucciderne uno innocente per allungare la mia vita, io voglio tornare a casa, costi quel che costi.
Per quanto riguarda frutta e verdura non ho sognato minimamente una mela, una banana o robe simili, sicuramente potrei tentare con delle piante commestibili, ma rischierei di digerire qualche pianta tossica o non mangiabile, potrei sentirmi male e nel peggiore dei casi morire da solo come un fallito. Non sarà di certo un erbetta ad uccidermi, che fosse l'ultima cosa che accadrà!
Acciuffo la mia arma appena mi avvicino al tronco dell'albero che ormai è diventato letteralmente il mio letto, è meglio cambiare zona, per esperienza so che gli strateghi possono scatenare un vero putiferio se rimango qui fermo a fare la bella statuina, e le vecchie edizioni ne sono state le prove: ibridi, palle di fuoco, tsunami... di tutto e di più! Ci hanno provato anche con dei serpenti a sonagli, una vera tortura per i tributi della decima edizione. Credo che quelli fossero i primi progetti ibrido, almeno così ho sentito dire da parte di un anzianotto che sicuramente non gli darei neanche settant'anni, sembra un uomo sopravvissuto addirittura alla ribellione, ed è difficile vivere così a lungo in un Distretto come il 10. Buona botta di fortuna per te, amico, vorrei anche io vivere così a lungo, e invece sono destinato a morire ancora prima dei miei genitori, forse anche di probabili nonni che non conosco, ma ho promesso mentalmente a colei che mi ha trattato sempre come un figlio di ritornare a casa, non la lascerò sola.
Un terremoto scuote l'intera area attorno a me, mi aggrappo velocemente all'albero da cui ho sempre affidato la mia vita, sembra come se mi stia dicendo di rimanere per sempre insieme a lui, inquietante!
La scossa di magnitudo si fa sempre più forte, creando anche delle crepe sul terreno, fin quando appena non sento le urla di una ragazza non smette del tutto.
Raccolgo velocemente il cappello che mi è sfuggito dalla testa, tenendo stretto l'arma con tutte le mie forze ed accorrere alla voce: non voglio salvare quella persona, ma voglio capire chi sia, magari potrei ucciderla con le mie stesse mani oppure renderla una mia alleata... la prima sarebbe troppo crudele, uscirebbe fuori dal mio personaggio, ma qui il contesto vieta la bontà, proprio perché si è obbligati ad uccidere con la cattiveria che schiaccia tutto il buonismo delle persone.
Arrivo velocemente al luogo delle grida, mentre in lontananza posso scorgere una ragazza mora con un 10 stampato su entrambe le spalle. capelli morti, corti, tenuti in due treccine, è Daisy! Cosa ci fa qui lei? Che sia scappata da qualche ibrido o robe così?
Mi affretto subito ad andare in suo soccorso, a causa della botta subita la ragazza cerca di stare sugli attenti, ma rimane ferma come se fosse al sicuro, cosa glielo farebbe pensare? Se fossi stato uno stronzo bastardo l'avrei strozzata con questa frusta, ma io non sono quel genere di persona. E' vero, detesto il mio Distretto, ho fatto una figuraccia nel fare quel dito medio a tutti soltanto perché pensavo che mi avessero mandato a morire, ma Daisy è una piccola eccezione, stiamo passando la stessa agonia e non voglio che la gente tifi per la nostra morte.
-Cosa ci fai qui?- Chiede confusa la ragazza, aiutandola poi ad alzarsi. Sembra confusa, come se le girasse la testa, fa fatica a mantenersi in equilibrio. Cosa le è successo?
-Ti farei la stessa domanda.- Ribatto di rimando, incrociando le braccia e mostrando con un piccolo segno di fierezza la mia bellissima arma, ma lei non ci fa tanto caso. -Sono solo da quando ho lasciato il bagno di sangue. Sto bevendo e basta, se continuo così credo che morirò di fame.- Continuo, poggiando una mano sulla mia pancia che proprio in questo momento ha iniziato a brontolare. E' una vergogna, il Distretto 10 dovrebbe essere davvero abile nel cercare dei selvaggi, ma io mi sono limitato a sperare in qualche pesce per tutto questo tempo. A parte, non ho ancora notato nessun animale terreno in questa zona, che non ce ne siano? Improbabile, è davvero fatta apposta per cerbiatti o coniglietti, anche per gli orsi, ma quelli dubito ci siano. Spero. Ci sono delle caverne?
-Io ero con Oscar e quando la terra ha iniziato a tremare sono scivolata. Una roccia si è alzata appena mi sono diretta verso di lei, poi sono uscita proprio tramite quel masso lì sopra.- Mi spiega ancora confusa la mia compagna di Distretto, indicando in effetti un masso che dovrebbe essere della zona montuosa, ha fatto davvero una bella capriola per arrivare fin qui, il monte è davvero alto.
Ora che la vedo bene, è ferita, la sua fronte è sporca di sangue ma lei sembra non averlo notato.
-Vieni con me che ti pulisci un po'.- Le rispondo poggiando una mano sul suo capo con un indice e mostrarle una macchia di sangue, Daisy di tutta risposta rimane per un attimo sconvolta, ma credo che la situazione non sia grave, infatti mi segue benissimo senza alcun problema. Che sprovveduta, non sapeva a cosa poteva andare a rischio? Mi chiedo poi come sia possibile spostarsi da una zona dell'arena all'altra, che ci siano delle trappole positive che possono spostarti da un luogo all'altro? Una "via di fuga"? Cosa avrebbe visto in quel frangente Daisy? Dovrei chiederglielo.
Arriviamo al fiume e appoggio un gomito all'albero su cui ho sempre dormito, ci rivediamo quindi...
La mora corre verso il fiume e appena si specchia grazie all'acqua cristallina, comincia a pulirsi tutta la faccia, dopo beve anche un po' d'acqua, mentre camminavamo le ho detto che è affidabile e che non ho mai bevuto acqua più fresca. E' pur sempre naturale, credo. E' fatta dagli strateghi, ma la sostanza è sempre quella.
-Quindi? Cosa farai con il tuo alleato?- Le ricordo, mentre lei si gira velocemente verso la mia direzione e scuote il capo, guardandosi poi attorno. Se vorrà chiedermi qualcosa riguardo la zona, rimarrà delusa visto che non mi sono mosso da qui. Ho anche dimenticato la strada che ho preso mentre scappavo dal bagno di sangue!
-E' alla ricerca della sua compagna di Distretto.- Questa è la prima volta che Daisy si preoccupa un po' per qualcuno, in primis per un ragazzo, so che non ha un passato positivo ed ogni volta che qualcuno cerca di toccarla, lei evita velocemente la manaccia. Come lo so? Dopo che era scoppiata a piangere al treno, il mentore, Finral, mi ha detto tutto quello che le è capitato, quindi voleva che io tenessi le mani al proprio posto. Come se potessi toccarla! Non sono un pervertito e poi non sono attratto solamente dalle ragazze, ma al di fuori di tutto questo, sono più favorevole ad una relazione romantica.
Alzo gli occhi al cielo, guardandola poi con un certo rimprovero.
-Almeno lui si preoccupa per la sua compagna, vero?- Le lancio una frecciatina diretta, mi ha letteralmente mollato quando è riuscita ad avere alleanza con quel tipo dell'8, Oscar. Si è comportata come se io non esistessi, dandomi soltanto una buona fortuna per il primo massacro. Davvero, una compagna di Distretto davvero deliziosa!
Daisy evita di guardarmi, bofonchiando qualcosa e ritornare a girarsi verso l'acqua.
-Scusa. Non sono mai stata brava nel socializzare.- Confessa la mora dai capelli corti, come se questa fosse una scusa bella e buona, accettabile. -Ho solo seguito le indicazioni del nostro mentore. Tu non l'hai fatto, io sì. Non eri tra i miei consigliati.- Alle sue parole porto una mano verso il mio volto, arreso. Siamo dello stesso Distretto, potresti chiedere alleanza al tuo compagno, quando si è in buoni rapporti è quasi sicuro che lo sia senza ufficializzarlo, ma qui sembra che servano le carte scritte. -Mi dispiace, sei stato solo per tutto questo tempo.- Termina, voltandosi poi verso la mia direzione e mostrarmi un espressione dispiaciuta. E' sincera, ma comunque non riesco più a sentirmi triste per lei, ormai non ho avuto un vero rapporto con nessuno. Starei mentendo se dicessi che mi dispiace per Daisy.
Sbuffo annoiato, annuendo alle sue parole e tenere ancora le braccia incrociate al petto. La mia compagna di Distretto si alza, avvicinandosi a me.
-Andiamo?- Mi chiede, come se fosse convinta che io andassi insieme a lei. Credo che sarà la scelta sbagliata, ma io ho deciso così: le do una pacca sulle spalle, sorridendole a 'mo di sfida.
-Mi dispiace Daisy, reputami un tuo avversario. La prossima volta non sarai così fortunata.- Replico quasi freddo, fulminandola con lo sguardo.
La castana non ha nulla da aggiungere, si limita semplicemente a tenere lo sguardo basso mentre io avanzo verso una nuova direzione, superandola e separarmi nuovamente da lei.
Il treno Nylan passa soltanto una volta nella vita.


Angolo Autore

Salve a tutti! Scusate il leggero ritardo, ma ho ultimato proprio adesso il capitolo! A parte il POV di Nylan, gli altri sono tutti belli lunghi... superano le 2000 parole, mi congratulo con chi sia arrivato fin qui xD.
Allora, pensavo ad un capitolo molto più movimentato, ma alla fine non credo sia successo granché, penso ;;.
In questo capitolo ci hanno lasciati Caitlin e Rose, due personaggi che apprezzavo per motivi diversi. Mi dispiace molto per i loro autori :(. In più, il Distretto 2 e il Distretto 11 sono usciti dai giochi! Ne rimangono 14!
Prima di andare, piccolo avviso: Odette prende ogni giorno delle medicine affinché possa superare un giorno sana e salva. Attualmente quelle che ha rubato sono finite, però se volete salvarla basta richiederle nella sezione "Cure mediche" e specificare. Se Odette non riceve nulla entro il quarto giorno, vi assicuro che la faccio fuori!
Molte alleanze si sono spezzate o perse di vista, stiamo entrando le vivo dell'arena! Spero che il capitolo vi sia piaciuto, alla prossima!
PS: se ve lo chiedete, sì; Sheena è caduta nella trappola di Jack.



Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV)


MasterKiller:
Altro: 3 uccisioni.
Hubert: 3 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.


Stato dei Tributi
Nylan: Molta fame.
Oscar: Mentalmente fragile.
Cedric: Ferite sulle mani.
Sheena: Ferita alla caviglia.
Hubert: Ferito al braccio sinistro.
Odette: Sconvolta per la perdita, senza medicine.

Alleanze:

I Favoriti: Gerald, Sheena (Distretto 4)
L'ingiustizia: Cedric, Lydia (Distretto 7)
Il Disperato Duo: Jack, Darlene (Distretto 5)
Le Opposte:
Brooklyn (Distretto 8), Maya (Distretto 12)
Soli: Hubert (Distretto 1), Odette (Distretto 3), Eden (Distretto 6), Oscar (Distretto 8), Nylan, Daisy (Distretto 10)

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Capitolo 13
*** Il futuro che desidero ***


Hunger Games - Capitolo 11 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 3.
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Tributi in Vita: 14




Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8

Se per Maya questi colpi di cannone assomigliano ad un maestro d'opera che comincia la sua orchestra, per me sono soltanto delle lacrime versate dagli occhi dei cari che stanno perdendo i propri figli in quest'arena, per un gioco stupido come gli Hunger Games. Dopo che siamo scappate dall'area cittadina ci penso in continuazione; la famiglia di Vivian e quella del suo defunto ragazzo come se la staranno passando adesso? Non ho neanche avuto il tempo di conoscerla per bene, di ringraziarla per aver curato la mia alleata che l'arena l'ha già strappata via dalle nostre braccia. Fortunatamente, per quanto riguarda la corvina, sembra che il lutto sia passato velocemente per lei, nonostante ieri abbiamo finito le nostre poche scorte di cibo, per ora lo stomaco riesce a non pretendere troppe cose, la nostra salute è messa bene e la temperatura del corpo credo che non abbia nulla da lamentarsi, certo, c'è un caldo che non riesco proprio a sopportare e non capisco perché soltanto varie volte il vento cerca di colmare il silenzio con il suo soffio leggero, per giustificare l'assenza improvvisa e ricordare la propria presenza.
Abbiamo ancora lo zaino vuoto che Maya sta portando fieramente sulle spalle, non sia mai che potremo trovare qualche bacca o qualche frutto nei dintorni, questa dovrebbe essere la zona montuosa, sono quasi sicura che riusciremo a trovare anche qualche lepre o chissà cosa! Non sono una cacciatrice professionista, all'8 non ho mai varcato i punti proibiti dove invece molti cacciatori hanno osato profanare. Ricordo ancora un ragazzo che, tornando con un bel bottino tra le mani, venne beccato dai pacificatori e lo pestarono con tanto di sangue metallico a fior di labbra, vorrei anche aggiungere che gli hanno rubato tutte le scorte che era riuscito a procurare. Poverino, mi dispiace ancora per lui, non lo conoscevo e non so il suo nome, quella fu la prima e unica volta in cui lo vidi.
Mi chiedo che fine possa aver fatto, insomma, è improbabile dare per scomparsa una persona così a caso, infatti al Distretto non si è mai parlato di avvistare questo fantomatico ragazzo. Forse è un mago? Si sarà materializzato? Non andiamo oltre il realismo, Brooklyn. Se raccontassi tutto questo a Maya sono sicura che si inventerebbe una storiella su due piedi giusto per vagare nella propria immaginazione, so che scrive parecchio e desidera diventare una scrittrice, sarebbe davvero insolito al Distretto 12, mi ha riferito che molte persone non sanno neanche leggere, credo che il lavoro da quelle parti sia tutto, e come faccio a non compatirli? Anche al mio Distretto è la stessa cosa! Non capisco perché facciano rientrare, tra i Distretti più poveri, tutti quando scopro solo ora che al 10 possono benissimo continuare a vivere grazie alla presenza di animali che possono procurare cibo, oppure essere il cibo stesso. Che al 9 vadano avanti con i cereali era risaputo, se coltivano il grano significa che riusciranno a fare anche della farina e quindi possono avere pane gratis. Noi oltre la fabbricazione dei tessuti siamo soltanto dei semplici poveretti! Creerei volentieri una piccola squadra composta dai Distretti otto, unidici e dodici, ma... verremo chiamati gli "sfavoriti", sicuramente, è una variante dei distretti ricchi, che buffo! Non mi sono mai interessata ai giochi della fame, però mi chiedo se qualche tributo sia riuscito a superare la posizione di tutti e sei i tributi favoriti. Bhe, il Distretto 2 è fuori dai giochi, stanotte c'è stato un ulteriore annuncio che ha segnalato la morte della ragazza del 2. Anche la ragazza dell'1 è andata, quindi... ne mancano tre! E se il colpo di cannone che abbiamo sentito un'ora fa non fosse per Oscar o la bambina dell'11, potremo dire di star vincendo! Mi mordo le labbra soltanto al pensiero, cacchio, un'allenza che potrebbe sconfiggere quella dei favoriti, numericamente maggiore... perché non ci ho pensato prima? Potevo fare un patto con Oscar e saremmo stati in tanti! Oddio, quattro sono sempre meglio di due, ma contro sei persone ben allenate...
-Perché siamo andate via dal nostro rifugio?- Sento d'un tratto la vocina di Maya, ben più docile e dolce della mia. Vero, il vecchio riparo era sicuramente uno dei migliori, un grande buco dentro un albero gigante, con del fogliame per terra e apparentemente sembrava come se ci trovassimo in una casa su un albero, aveva addirittura il pavimento in legno!
-Te l'ho spiegato, Maya.- Ricordo alla corvina, ma la mia alleata si limita a guardarsi attorno con il capo rivolto verso il cielo: la imito e noto varie rondini che volano allegre e spensierate tra i rami degli alberi maturi. Posso scorgere dal mio punto di vista un nido con una famigliola di uccelli, ne sono sicura, quelli che dovrebbero essere i genitori sono appena volati via per andare a cacciare qualche buon vermiciattolo per i loro bambini. E' carino, ma anche disgustoso. In quella fase devono masticare e mandare sul becco dei propri figli il cibo che poco prima hanno masticato, che schifo. Se anche noi umani dovessimo accettare questo destino in futuro, farò in modo che un mio probabile figlio impari ad usare coltello e forchetta. Adesso che collego questo all'educazione, mi chiedo se al Distretto 12 abbiano almeno la decenza di comportarsi educatamente a tavola... non mi scomporrei. E' il richiamo della fame, anche io uscita da qui mangerei tutto come se fossi una scrofa dimagrita pronta ad ingrassare nuovamente.
-Eh? Cosa?- Eccola lì che ritorna di nuovo sul mondo delle nuvole che è ben diverso dalla sua immaginazione, si lascia trasportare facilmente dall'ambiente circostante, ho davvero una grandissima pazienza se riesco a sopportarla. Non che sia antipatica o robe simili, ma devo ripeterle molte volte le mie argomentazioni due volte, se sono sfortunata anche tre, ma alla quarta mi arrendo. E'... un'avventura, completamente!
-Nulla, dimenticalo.- Le rispondo calma, accarezzandole i capelli neri. Sono davvero ben acconciati, per quanto entrambe stiamo vivendo un'avventura davvero fuori dal comune e piena di pericoli, Maya ha sempre cercato il momento adatto per specchiarsi, che fosse uno specchio oppure l'acqua cristallina del fiume che sembra scorrere fino ad un certo punto, tutto in quest'arena sembra racchiusa in una bolla d'aria. Non sono davvero certa che questo sia davvero un luogo reale oppure no, insomma... stento ancora a crederci in quello che gli strateghi hanno fatto l'altro giorno! La cosa che mi disgusta ancora di più è l'umanità che manca in certe persone, secondo i consigli infidi della mia mentore dovrei "uccidere" senza pietà. Ma come faccio? Proprio adesso, mentre sto accarezzando la mia alleata, secondo Zaira dovrei afferrarla e staccarle di netto il collo, così lei farebbe, sicuramente. Non capisco come sia riuscita a vincere, da sola contro tutti, senza trarre nessun'inganno ed apparire trasparente. Questo insegna che il bene non vince per sempre, ma... la mia mentore accetta tutto questo? Dal modo in cui ha trattato me ed Oscar sembra proprio di no.
Mi chiedo invece come sia avere una mentore come Katniss, Maya avrà seguito consigli da parte di una ribelle, ma dopo quello che è successo l'anno scorso stento a credere che abbia consigliato anche a lei di ribellarsi. La vedo dura. Potrebbero andarci giù pesante con lei, essendo i tributi del grande ostacolo sono sicura che Snow sarà super felice di vederli cadere entrambi, e come dargli torto? Uno dei due è già andato...
-Cos'è questo silenzio?- Maya riesce a discostarmi dai miei pensieri umidi, guardandomi con un sorriso lieve che soltanto lei riesce a trasportarmi. E' così piccola e minuta, in più è assolutamente carina, mi sale l'istinto di proteggerla, è come se fosse una piccola sorellina per me, anche se abbiamo solamente un anno di differenza. Nessuno le darebbe diciassette anni! Bhe, io non sono di meno, a Capitol la truccatrice pensava che non fossi il tributo, che tutto quello fosse uno scherzo e mi aveva dato ben ventidue anni... so di essere alta e matura, ma sento di essermi offesa un pochino.
-Stavo riflettendo.- Replico con altrettanta calma, anche se non so con quale coraggio io stia qui a parlare come se niente fosse, come se la morte di Vivian fosse soltanto una scappatoia dalla zona cittadina, un luogo intriso di veleno e trappole come una strega, pronta a lanciarti uno dei suoi sortilegi malefici. Ha nascosto tante pozioni velenose in quel minimarket...
-Anche io.- Punto gli occhi neri in direzione della corvina che è ritornata a guardare davanti a sè. Mi chiedo anche con quella benda se riesca a vederci... ci faccio caso soltanto adesso. Maya ha avuto una benda per tutto questo tempo? Oppure si è fatta male al massacro e non me ne sono accorta? No, non credo sappia curarsi da sola.
-Qualcosa collegato agli Hunger Games?- Le domando curiosa, mentre lei scuote il capo, velocizzando improvvisamente il passo, smetto di fissarla, non me ne sono resa conto di aver camminato per tutto questo tempo guardandola, ma, al tempo stesso, pensando intensamente. Sono... strana. Brooklyn si sta evolvendo, che paura. Adesso comincio a parlare pure in terza persona, sono davvero ridicola. O divertente, ma perché parlo come se qualcuno potesse leggermi nella mente?
Scuoto il capo confusa, credo che mi stia venendo un mal di testa, mi sento diversa...
Rialzo la direzione verso quella della mia compagna, è seduta su una roccia e sta cercando di riprendere fiato, in effetti le mie gambe sono stanche, abbiamo camminato davvero tanto e superato ben due zone per arrivare qui. Strano che non abbiamo incontrato nulla di nulla, neanche l'anima di una persona in croce.
Maya inizia a parlare di ciò che voleva dirmi prima, mentre io posso soltanto ascoltarla attentamente, gli uccelli, nel frattempo, cinguettano per questa giornata soleggiata estiva.


Maya Nelson, Tributo del Distretto 12

Penso che io non abbia nulla a che fare con tutto quello che sta accadendo qui dentro, dovrei rimanere a casa mia sulla mia cattedra, con un quaderno davanti ai miei occhi ed una penna impugnata sul mio palmo destro, mentre la voce di Blake darmi fastidio quando continua a saltare sul mio letto in modo irritante, giusto perché è fin troppo vivace e ama darmi fastidio a modo suo, ma con fare amorevole. Dovrei stare sotto le stesse lenzuola di Brian in pigiama, gli mancheranno i miei abbracci per le nottate invernali? Fa così freddo al Distretto 12 in inverno...
dovrei soprattutto aiutare e far sentire soddisfatti i miei genitori e non parlo di quelli cattivi, quelli che mi hanno abbandonata e picchiata soltanto perché mia madre era diventata un manichino incapace di soddisfare qualsiasi desiderio sessuale della merda che dovrei chiamare "padre biologico", lo stesso che ha tentato di abusarmi!
Mi manca Damon, così come la mamma, vorrei aiutarla per preparare il pranzo del papà quando andrà a lavorare e chiacchierare poi con lei, una volta le domandai come si fossero incontrati, insomma, anche io sono molto romantica!
Sembrava quasi un caso, ma forse è proprio per questo che la mamma gli prepara ogni giorno qualcosa da mangiare, mi ha raccontato che quando era ancora molto più giovane, sui venti anni, stava accompagnando suo fratello maggiore a lavorare in miniera, fin quando non vide l'uomo grosso e muscoloso che era, ovviamente, Damon, il mio padre attuale. Inizialmente la mamma non parve interessata, ma sembrava che lui e suo fratello si conoscessero. Damon assaggiò il pranzo che mia madre aveva sempre cucinato per il suo dolce fratello, gentile ed educato quanto lei, il papà ne sembrava davvero entusiasta, le fece i complimenti e le chiese se fosse una cuoca provetta. Mia madre quel giorno scosse il capo, ma da come mi aveva spiegato, da quel giorno, aveva sempre portato due porzioni a lavoro. I due si conobbero proprio lì, giorno dopo giorno, sotto quello strato di tessuto bianco dalle righe rosse, ogni qualvolta che i due incrociavano le proprie mani, il cuore della mamma sussultava, fin quando due anni dopo non si sposarono.
Era un rapporto costruito con il tempo, dei tasselli che entrambi aggiungevano pian piano, è una coppia che funziona seriamente bene nonostante le diversità, ma entrambi rappresentano gli stereotipi del cavaliere e della principessa che non mi hanno mai stancata. Deve essere davvero bello sentirsi protette in quel modo da una persona che sprizza gentilezza da tutti i pori!
Mi chiedo cosa rappresenteremo io e Brian. Mi verrebbe un po' da ridere: io sono capricciosa ed infantile, lo ammetto, ma non è contro il mio volete, mentre Brian dorme, dorme, dorme e dorme. E poi fa fatica ad esternare le sue emozioni visibilmente, ma preferisce i gesti e credo sia una delle tante cose che mi piacciano da impazzire. Più che cavaliere e principessa come i nostri genitori, direi che siamo una loro parodia fatta proprio per sfotterli.
-A cosa stavi pensando?- Appena la figura scura di Brooklyn si siede accanto a me, annuisco e con un sorriso abbraccio lo zaino che funge da peluche. E' super morbido e comodo senza nulla all'interno, sono fatti davvero bene.
-Al futuro.- Rispondo serena, senza smettere di lasciare quel sorriso gioioso che adesso è riempito ancora di più grazie al pensiero della mia famiglia. In questo momento il mio occhio libero, quello a cui permetto di respirare, sta guardando degli uccelli volare, canticchiano qualcosa che non potrei mai capire, ma se chiudo gli occhi mi sento davvero rilassata.
-L'ho notato.- Brooklyn esce improvvisamente con questa frase ed io mi volto subito nella sua direzione, chiedendomi se non fosse un esper o cosa. Mi ha letto nella mente? Come è possibile!? Lo voglio io questo potere!
Notandomi, la mia alleata ride genuina, accarezzandomi nuovamente il capo e dandomi una pacca sulla schiena che per poco non mi faceva cadere dalla grande roccia. Fiù, sono gracile a differenza sua, sono sicura che mi sarei spezzata il collo e mi avrebbe ucciso involontariamente! Al pensiero scoppio a ridere, creando confusione nell'espressione della mia compagna: Maya Nelson morta per una pacca sulla schiena. Non ce la faccio, perché penso a queste cose in un momento di serietà? Sono irrecuperabile! -Maya, stai bene?- Mi chiede preoccupata Brooklyn, mentre io annuisco scostando qualche lacrima provocata dalle risate.
-Continua pure Brook. O Lyn. Come preferiresti ti chiamassi?- Le domando poi, senza volerlo ho portato il discorso da un'altra parte. Lei comincia a fissarmi ancora di più, però prende seriamente la mia questione ed alza poi un indice.
-Brook mi piace. Quelle che vedo in televisione si chiamano sempre Brook!- Esclama poi decisa, ma io scuoto il capo. No, decido io!
-Allora ti chiamerò Lyn. Non devi puntare ad essere una copia, ma all'originalità! Sai che ci sono i diritti di copryright?- Le spiego seria, io me ne intendo parecchio, anche nella scrittura ci sono questi divieti e detesto chi ama usare il copia e incolla! O almeno, a Capitol scrivono usando quelle macchine strane che al dodici non possiamo permetterci. Credo si chiamino computer, ma non ne ho mai visto uno dal vivo per inserirlo in una mia storia. Sai che figata? Un computer!
-Va bene, sarò Lyn da ora in poi. Hai ragione, devo essere unica!- Nel momento esatto in cui la mia compagna si alza, qualcuno urla il nome della mia alleata, io non lo riconosco, ma la mia compagna sì e senza avvisarmi comincia a correre come un leopardo. Che cosa sta succedendo?
Nella fretta porto velocemente lo zaino vuoto sulle mie spalle, seguendo Brooklyn cercando di non perderla di vista, fortunatamente sono veloce e quindi riesco a raggiungerla benissimo.
-Maya, credo di aver sentito la voce di...- La mia alleata non riesce a finire la frase che un buco davanti a noi sbuca dal nulla, lei scivola nella sua direzione essendo più vicina, precipitando. Un campanello d'allarme risuona nel mio cervello, ma decido di ignorarlo: mi avvicino alla trappola e sgrano gli occhi sorpresa: Brooklyn è ancora viva, è appoggiata ad un ramo attaccato al muro e quando vede la mia presenza le sbuca un sorriso sul suo volto.
Sotto di lei, invece, delle lunghe spine aguzze sono appostate proprio per noi, se cadesse lì dentro sarebbe la sua fine!
-Afferra la mia mano!- Esclama Brooklyn, mentre io non me lo faccio ripetere due volte: le afferro un palmo della mano, mentre con l'altra tiene salda la presa sul ramo.
Propongo anche l'altra mano e come programmato, la mia alleata afferra la mia presa, mi sfugge un piccolo gemito affaticato, è pesante!
-Brooklyn, dovevo parlarti del mio futuro!- Esclamo mentre la mia amica è ancora in bilico, infatti lei sorride poco sicura, lo noto, è finto.
-Sì, lo ricordo.- Ribatte, ma a quella risposta mollo la presa delle mani, alzandomi e guardare il corpo sconvolto della mia alleata che viene trapassato dalle spine. Il colpo di cannone non esita a farsi sentire.
-Il mio futuro è molto più importante della tua vita.- Sibilio poi silenziosamente, mentre il buco sotto di me si chiude velocemente.
Mi giro lentamente e comincio a camminare, mentre la frustrazione comincia ad aumentare: non è giusto, stupida idiota, non sei riuscita neanche a portarmi nella top dieci dei tributi, adesso siamo rimasti in tredici e devo sperare che qualcun'altro muoia, magari quel ritardato del ragazzo del 5 oppure la bambinetta del 7. Ed io che pensavo di aver messo le mani su un gioiellino come Brooklyn, che mi avrebbe portata alla vittoria e per pietà le avrei chiesto di suicidarsi, perché io ho un futuro molto più radioso, con i miei libri tutti impazziranno, la mia famiglia sarà felice di questo gesto? Saranno fieri di me? Mamma, papà, Blake, Brian, sto facendo tutto questo per voi! Io, che ho avuto la mia prima amica qui dentro, l'ho uccisa senza pensarci due volte!
Un'amica... che mi ha accettato per quello che sono, per i miei pregi ed i miei difetti, come si sarà sentita..? Era un'occasione d'oro, ma... ora... tutti mi giudicheranno per quello che ho fatto? A-Al diavolo! Mi hanno giudicata per tutta la mia vita, mi hanno dato della puttana ed anche della sorella che porta all'incesto un ragazzo del Distretto 12, quando invece è amore, amore vero! E non è neanche un incesto, Brian è il mio fratellone adottivo ed è anche il mio ragazzo, dov'è che non capite voi capre prive di conoscenza!?
Mi rendo conto di star affannando, la rabbia che sta ribollendo dentro di me vorrebbe uscire fuori tutta, ma come potrei sfogarmi?
Prima che me ne renda conto, una voce maschile urla in mia direzione una frase poco consona, ovvero mi hanno appena dato della stronza. Come vi permettete, la mia è tecnica di sopravvivenza!
Mi volto velocemente e riesco a scivare la carica del tributo maschile del Distretto 8. E' Oscar, il compagno di Brooklyn, cazzo, mi avrà vista!? E' grosso e minaccioso, i suoi occhi sembrano essere ricoperti dal sangue, i suoi capelli sono spettinati ed è ferito al volto. Ho paura, mi ricorda mio padre quando cominciava a picchiarmi, ma devo resistere, non sono più una bambina sciocca, adesso sono una donna! Posso superare anche questo ostacolo.
-Non ti perdonerò mai!- Il ragazzo dell'8 è fuori di sè, completamente! Non ha nessun'arma, ma neanche io ne ho una, cosa posso fare!?
Mi guardo velocemente intorno per scovare una pietra o un ramo, ma non lo trovo da nessuna parte, avanti Maya, puoi farcela!
Schivo l'ennesimo colpo alla 'mo di toro, ma lui con un braccio riesce ad afferrare il mio e scaraventarmi per terra. Sta respirando a fatica, sembra che abbia troppa aria dentro il proprio corpo e vuole liberarsene. Non devo spaventarmi, non devo!
Tento di rialzarmi, ma il tributo dell'8 mi colpisce con un calcio allo stomaco, bloccandomi, mentre io urlo dal dolore. Fa male, non ho le forze per reggermi in piedi!
Il ragazzo ne approfitta per afferrarmi il collo e stringerlo con tutte le sue forze, mentre io cerco di distaccarlo con le mie stesse mani, faccio fatica a respirare, la bocca e spalancata e desidera dell'ossigeno!
Comincio a dargli dei pugni sul volto, ma lui non smette, credo che le mie mani siano troppo piccole per affrontarlo.
Mi mancano le forze, le mie braccia si accasciano e riesco soltanto a trascinarle in cerca di qualcosa, mentre tento di non guardare in faccia al mio assassino.
Io... io devo vivere, io ho un futuro radioso! Merito più di chiunque altro qui dentro di essere la vincitrice, ho ucciso Brooklyn, l'ho tradita, andrò ai cancelli dell'inferno!
Sono sicura che il mio volto adesso sia viola, i polmoni si stanno fermando, non sento più niente, sono addolorata.
No... la mia famiglia... potrete mai perdonarmi? Avevano ragione... sono un disastro.


Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5

-Era un colpo di cannone.- Mi rivolge Jack con il suo solito sorriso rassicurante, mentre mi distacco velocemente da lui. Mi è preso un colpo, mi sono spaventata ed ho agito d'impulso! Devo smetterla di rintanarmi in lui, è vero, mi sento protetta perché è affidabile e mi ha salvata, in più grazie alle sue piccole trappole siamo riusciti ad andare avanti con dei conigli. Li ho sempre trovati carini ed innocenti, mi sento un mostro nel cibarmi proprio di loro in questo momento, ma devono permettere la mia sopravvivenza, quindi...
-Non uno, ma ben due. Siamo rimasti in dodici, Jack. Abbiamo altri dieci avversari!- Gli ricordo, non so perché sono entusiasta, ma più andiamo avanti e più sento di avvicinarmi a Martin. Ne sono così felice! Vorrei tanto riabbracciarlo e riscaldarmi tra le sue braccia, sentire la sua voce dopo questi giorni infernali... sarà passata una settimana? Non ne ho proprio idea, ma credo di sì, questo sarà il terzo giorno in cui siamo in arena e tra un po' sbucherà il tramonto, credo, non sono brava a farmi un'idea o predictare qualcosa.
-Sì, però mi sto annoiando.- Replica normalmente il mio alleato, mentre rimango un po' sbigottita dalla sua rivelazione. Perché si sta annoiando? Non credo che ci sia molto su cui annoiarsi qua sopra, insomma, è un'avventura dietro l'altra e sicuramente non sarà divertente, ormai però ho capito e compreso benissimo la sua prospettiva, non può più fare scherzi, ha finito i materiali ed è da un bel po' che sospira e rimane sugli attenti.
Credo che Jack nel suo piccolo stia maturando qui dentro, ha compreso benissimo il pericolo dagli scherzi, quel sorrisetto che aveva al bagno di sangue è passato subito in secondo piano quando ha calato l'arma su Karma, si è reso conto della realtà dei fatti e infatti sta cercando di agire anche tramite delle trappole, abbiamo sprecato tutto quello che avevamo e ci è rimasta una singola bottiglia d'acqua, ma non è un problema visto che ogni mattina e pomeriggio mi assicuro di riempirle al fiume qui accanto, mentre Jack bada al nostro rifugio.
Con delle foglie abbiamo costruito una specie di leggo, mentre quelle degli alberi ci riparano dalla pioggia, anche se non ha piovuto neanche un po', l'aria è davvero calda. Ieri mi sono permessa anche di farmi un bagno dentro al fiume, non dovevo visto che qualcuno si è preso la briga di tuffarsi completamente nudo. Non c'è il bisogno di capire chi possa essere...
E' divertente però, sembra il nostro luogo proibito, soltanto mio e di Jack. E' davvero una persona speciale e mentirei se dicessi che non stia diventando importante per me. Dietro la maschera da apparente pagliaccio che ama far ridere gli altri, si nasconde una persona gentile, altruista e buona, soprattutto coraggiosa ed intelligente! Oggi mentre sono andata a riempire la bottiglia d'acqua, perché l'altra l'ho persa, ahimé... comunque, Jack ha portato qui una trappola già azionata, che spesso usiamo per catturare gli animali, ma abbiamo ferito invece un tributo ed il sangue era a vista d'occhio umano. Spero con tutto il cuore di non aver beccato le dolci donzelle del 3, 7 e 12. Sarebbero sicuramente morte sul colpo, anzi, vorrei sperare invece che la trappola di Jack sia riuscita ad imprigionare uno dei favoriti, stanotte è morta la ragazza del Distretto 2, ma non credo che un trucchetto simile possa finire facilmente una persona, soprattutto una bell'allenata, anche perché queste trappole che Jack sta ricreando completamente a mano sono adatte soltanto per gli animali. Li imprigiona e se arriviamo in ritardo li ritroverà morti dissanguati, io non vado con lui perché mi ha consigliato di non farlo, non che io sia emofobica o qualcosa di simile, ma... preferisco vedere un animale già morto anziché assistere alla sua agonia senza muovere un dito, è come quando accadde con la ragazzina del Distretto 12, è stata però salvata da quella dell'8. Mi chiedo come se la stiano passando, per ora non le ho ancora viste in cielo durante la notte, ma quei due colpi di cannone mi insospettiscono, magari sarà soltanto una mia impressione, forse si saranno separate o unite a qualche altra alleanza. Mi mordo nervosa il labbro inferiore, agitata: se hanno scelto la seconda opzione, oltre i favoriti, io e Jack avremo maggiori difficoltà per tornare a casa. Se io non posso, vorrei almeno che lui riesca a vincere...
-Non sono abbastanza?- Chiedo insicura, guardando meglio il mio alleato, gli occhi marroni chiaro quasi dorati del mio compagno cominciano ad analizzarmi e per poco sento di far parte di un prodotto. Forse mi avrà fraintesa, di nuovo?
Lui posa la mazza chiodata per terra, prendendo l'elastico e legando i propri capelli in una coda, sono davvero lunghi, credo che possano raggiungere la stessa lunghezza dei miei. Credo che gli sia servito davvero tanto tempo per avere un risultato del genere, i miei arrivano fin sopra le spalle... e dovrei legarli, anche il mentore me l'ha consigliato, ma non riesco a star bene se li lego in una coda o in un chignon. Poi sono corti, cosa potrà mai succedere?
-In che senso?- Replica lui ancora più confuso, continuando ad aprire e chiudere velocemente le palpebre. Ecco, neanche lui sa di cosa stia parlando, andiamo proprio di bene in peggio.
Tossisco per formulare nuovamente la mia domanda, forse è stata colpa mia.
-Intendevo dire se fosse la mia presenza ad annoiarti così tanto.- Correggo per bene, specificando questa volta la domanda più chiaramente. Lui se ne esce con un "aaah", soffocando una piccola risatina che non vedevo da un bel po'. Ne sono contenta, almeno di questo.
-Nono. E' che... non pensi che sia tutto così monotono?- Mi domanda poi cautamente, guardandosi attorno e prendere poi in mano la propria mazza chiodata, dando un colpo all'aria come se stesse per ammazzare qualcuno. A quel gesto arretro lentamente, è stato improvviso. Non è che voglia uccidermi? Non credo, insomma, mi ha sempre trattato bene, mi ha difesa, mi è stato accanto, nonostante la sua stramberia è riuscito a trasformare un luogo inquietante in un posto pieno di scoperte, grazie a lui ho capito e imparato come si creano delle trappole, come catturare a mani nude dei pesci nel lago, sono anche riuscita a trovare una persona che potrei considerare essere il mio migliore amico! Mi ha regalato tante cose, tra cui tanti ricordi e tante emozioni, non vorrà mai uccidermi, giusto? In quel caso, ne resterei distrutta ed amareggiata. Delusa... -Io voglio uccidere qualcuno.- A quella rivelazione sgrano completamente i miei occhi, scioccata. Sta agendo nel modo in cui ho pensato poco fa? Lui mi ucciderà? Sto cominciando a tremare, ho paura, non voglio, Jack, non farlo, per favore...
Il biondo si avvicina a me mentre la sua arma è trascinata sul terreno, ha un sorriso inquietante sul volto, il cuore mi sta battendo all'impazzita, non finirà come l'ultima volta, non rimarrò ferma!
-No!- Urlo a pieni polmoni prima di lanciargli la nostra bottiglia piena d'acqua in pieno volto. Mi volto velocemente per scappare mentre sento la sua voce richiamarmi, ma io non ci credo. Sta cambiando? L'arena lo ha cambiato? In cosa mi sono andata a cacciare? Mia madre sapeva che un certo soggetto nel Distretto era reputato strambo e sadico per i suoi scherzi, trovavano dei topolini morti per elettrificazione. Dovevo aspettarmi una mossa del genere, daltronde si è avvicinato a quel ragazzo strambo del distretto 12 che non ci ha pensato due volte di picchiare la sua compagna davanti a tutti.
Sento le lacrime che non ho notato scivolarmi per le guance, il mio cuore è ferito e ciò che blocca il mio percorso non è un masso, ma neanche un albero o una fossa, ma... un tributo.
Mi blocco e porto la mani davanti alla bocca, indietreggiando spaventata davanti alla vista del ragazzo del Distretto 1.
E' ancora illeso, ha una fasciatura sul braccio, ha ucciso i suoi compagni? I due colpi di cannone erano per i tributi del 4?
Il suo sguardo è vuoto, ma un lieve sorriso compiaciuto sbuca sul suo volto quando alza il capo, i suoi occhi non stanno puntando su di me, ma dietro.
Non posso neanche voltarmi che Jack mi spinge all'indietro, facendomi sbattere contro un albero e prendere il mio posto.
-Vai via Darlene.- Non riesco a guardarlo in faccia, ma stranamente il suo tono è serio, duro. Le sue spalle e la sua altezza mi fanno da ombra mentre tiene stretto la presa sulla mazza.
-Finalmente ti ho trovato, ragazzo del 5.- Anche il tributo del Distretto 1 comincia a parlare, non so assolutamente quale sia il suo nome, non ci ho mai parlato e non ricordo i nomi dei favoriti, a parte di qualche tributo che mi ha colpito per la sua storia.
-Jack, io non posso lasciarti da solo.- Deglutisco rumorosamente, ma chiudo forte gli occhi quando il mio alleato comincia ad urlare.
-Ho detto che devi scappare!- La sua voce è minacciosa, ma so che lo sta facendo per il mio bene. Non voleva uccidermi, quindi? Si stava annoiando? Voleva spaventarmi poco fa..?
Eseguo i suoi ordini e scappo nella direzione da dove sono venuta. Cretino, idiota, stupido, perché sei così cocciuto!? Io odio i tuoi scherzi! Perché lo hai fatto, perché?!
Perché nonostante tutto io mi fido ancora di un pazzoide come te!? Se non tornerai al rifugio in tempo, giuro che ti resusciterò soltanto per sgridarti, deficente!
Non morire proprio ora, ti prego...


Odette Walker, Tributo del Distretto 3

Riprendo affannatamente il respiro, credo di aver rischiato tanto solo per aver corso, ma è stato terribile! Ero uscita dalla caverna per cercare Rose e quando la ritrovo è morta da parte di una farfalla, la stessa farfalla della mia storia, quella che le ho raccontato e di cui lei si sarà sicuramente fidata. Gli ibridi sono entrati anche nel mio mondo immaginario, lo stanno calpestando per benino, non deve accadere questo! Rose! Rose! Mi dispiace, ovunque tu sia in quell'angolo del paradiso, sappi che sono pentita, dovevo afferrarti ma non l'ho fatto, se sei morta è tutta colpa mia e della mia vigliaccheria, volevo soltanto che tu vivessi un po' di più grazie alle scorte, invece... è accaduto il contrario.
Non ho mai avuto paura della morte in vita mia, ho sempre dovuto condividere con essa, me la sono fatta amica, un'amica che avrei incontrato quasi sempre il giorno dopo, soprattutto quando ho scoperto la data della mia emminente morte, proprio dopo i miei venti anni, ero partita con l'idea di rendere sereni gli altri quando io stessa non accettavo la realtà dei fatti con tutta la mia sincerità. Io, come tutti quanti, vorrei vivere un po' di più, volevo tanto giocare da piccola insieme agli altri bambini del distretto, ad acchiapparella oppure qualsiasi gioco che contenesse l'uso di una palla, posso ricordare il suono delle risate dei bamini che urlavano "goal" appena centravano con un punto, le grida di altri per il canestro effettuato, i gemiti di dolore, ma divertiti, di chi veniva colpito a palla avvelenata.
Crescendo, i miei coetanei hanno cominciato ad avere una vita molto più "adulta", hanno cominciato ad uscire come dei semplici ragazzi, molti dei bambini che conoscevo hanno appreso moltissime cose nella loro vita soltanto per mirare ad un futuro che stanno progettando. Siamo davvero fortunati che il Distretto 3 non sia uno dei più poveri, nonostante ci siano dei quartieri ribelli, simpatizzano moltissimo con i distretti del 12, dell'11 e dell'8 visto che sono stati i primi quattro a ribellarsi contro Capitol nei giorni bui, possiamo dire che noi siamo stati graziati e, come se fosse un caso del destino, la mia alleata proveniva proprio da uno di questi distretti.
Se ci ripenso scoppierei a piangere, ma non ho neanche la forza di fare quello che devo regolare il mio respiro e calmare il cuore malato o sarà la fine per me.
Sono riuscita a ritornare dentro la solita caverna per riprendere le scorte, il cibo coperto da un coperchio con accanto l'acqua erano tutti predestinati a Rose, credo che adesso dovrò mangiare tutto io... mi sarà almeno d'aiuto per oggi, ma le mie medicine sono finite, non so se Capitol possa permettere una sponsorizzazione che richiede i medicinali adatti, mi chiedo come avvengano, non amo particolarmente i giochi e non ho mai seguito un edizione, ma il mentore ci ha spiegato, o almeno, mi ha spiegato, Killian sapeva già tutto, che sono proprio loro ad ordinare sponsorizzazioni ed aprire le tende, quindi i mentori giocano ad uno scontro tutto loro, fondato sulle scommesse sui tributi fin quando essi non cadranno tutti quanti, uno ad uno. E' davvero triste che Beete abbia soltanto me, non nutro nessuna speranza di sopravvivere in questo posto, sarebbe una presa in giro per la mia morale che sto seguendo da quindici anni di vita. Mi chiedo anche se qualcuno stia prendendo in giro il mio stesso mentore, Killian è morto ed era l'unica stella del Distretto 3, aveva anche preso un buon voto e sono rimasta davvero triste quando vidi il suo volto sul cielo. Fortunatamente aspetto l'inno di chiusura prima di andare a dormire, io e Rose non abbiamo mai fatto alcun tipo di turni, è un miracolo per noi stesse che siamo state vive in quel modo per tre giorni... dobbiamo molto a questa caverna e a questi fiori che ci hanno donato due giorni di pace.
Un colpo di cannone mi fa sobbalzare, cosa è successo? E' morto un altro tributo? Quando? E' nei dintorni? Devo rimanere in allerta.
Tossisco a fatica per un momento, ma appena lo faccio l'aereo solitario che ci aveva portato del cibo torna da me, nella stessa direzione. Per un momento sto cercando di aprire le braccia, convinta che Rose ci si butterà a capofitto spaventata, ma mi rendo conto che quella sensazione non riuscirò a provarla mai più.
L'aereo si posa delicatamente per terra, mentre io mi abbasso con altrettanza delicatezza, sfilando via lo sponsor e lasciare l'aereoplanino come se stessi salutando una farfalla. Ha del materiale familiare, sono sicura che il nostro Distretto ha fabbricato quell'androide per l'arena, ne sono sicura. Inconsapevolmente i Distretti stessi con un pezzettino dei loro materiali collaborano ogni anno a questo teribile gioco, sono allibita per il male che questo mondo voglia farti notare, ma meglio così: dalle storie più insidiose ci si diventa ancora più forti!
Tolgo la lana nera che sta coprendo il mio regalo, fin quando non sgrano gli occhi dalla sorpresa appena realizzo che lì dentro ci sono i miei medicinali, una scatola con dieci pasticche da buttare giù. E adesso ho anche dell'acqua! Non farò fatica ad ingerirle come ho fatto l'ultima volta, credo che rischiavo seriamente di soffocare, ho dovuto accompagnare tutto con la saliva ed è stato disgustoso. Ah, acqua fresca e pillole! Il solito, mi chiedo però perché io sia così felice, questa è la seconda volta che qualcuno mi sta aiutando. Credono davvero in me? Non vorrei deludere le aspettative di nessuno in un caso comune, dove io debba fare qualcosa che arriva almeno ai limiti della mia capacità, ma addirittura sopravvivere non fa per me. In che modo potrei morire, qui? Chiederei ad un tributo dall'anima buona di raccogliere dei fiori e spargerli su tutto il mio corpo, non voglio soffrire durante la mia di caduta, dove questa volta non avrò le forze per rialzarmi, nessuna mano dietro ad una luce che la tenderà verso di me. Raggiungerò Achille e Rose, ringraziandoli per la gentilezza che mi hanno riservato in un luogo dove essa è macchiata, poi... bhe, poi sono curiosa, cosa c'è dopo la morte? La curiosità è l'unica nota di felicità che riesco a trovare in questo esatto momento. Molti parlano di Paradiso ed Inferno, altri invece dicono che si cade in un sonno profondo, è tutto buio. Molte altre persone invece dicono che si continua a camminare in uno sfondo celeste, con l'aspetto degli anni migliori che hai avuto in vita tua. Quale dei miei quindici anni sarà l'aspetto migliore? Ci sono state così tante persone che mi hanno voluto bene nonostante il mio handicap, qui volevo nasconderlo a tutti, volevo sembrare un'alleata affidabile, ma i fascicoli hanno parlato al posto mio ed ora qui tutti sanno che non sono una minaccia, forse mi risparmieranno come ultima vittima? Non si spiega del perché durante la notte io abbia passato sogni tranquilli.
Sono qui da giorni e mi sento come se fossi una fanciulla rinchiusa tra le rocce, i fiori sono i personaggi secondari, come i topolini di Cenerentola che mi aiuteranno e mi faranno compagnia per tutto il tempo. Posso dire di aver vissuto l'esperienza dell'arena più bella e tragica al tempo stesso, ho perso due cari amici, ma la zona floreale è tutto quello che mi serve, sono coperta da fiori e questo mi rasserena, ma sono ancora sottotono.
Se Rose fosse qui, piangerebbe nel sapere che voglio farla finita, che stia aspettando qualcuno che conserverà per bene il mio corpo, anche se ci saranno gli hovercraft. Lei voleva che io rimanessi in vita... mi dispiace davvero tanto, piccola.
Mi avvicino alle scorte e prendo la bottiglia d'acqua, mentre mi affretto a prendere una pillola ed ingerirla, bevendo poi un bel sorso d'acqua fresca. La medicina scivola giù dritta come olio in padella, oppure come una cascata glitterata? Quando rappresentano gli unicorni con degli arcobaleni, le cascate hanno sempre quel luccichio che ti fa rimanere incollata allo schermo, amavo quei cartoni da piccola! Tutto ciò che mi mancava era un amico vero da guardare insieme, ma preferivano l'esterno anziché l'interno.
Mi distendo su una delle rocce e chiudo gli occhi, sono stanca, voglio dormire. Sono grata agli spettatori, in un certo senso, anche domani sarò intera.
Vorrei tanto vivere in un sogno...


Sheena Deitis, Tributo del Distretto 4

Devo ringraziare i telespettatori, ma soprattutto chi ha creato questa pomata. Davvero, le cure di Capitol City fanno magie! Stamattina ero un disastro mentre adesso la mia pelle sembra essersi cucita da sola, ed è inquietante, pensare che questi sono prodotti dei capitolini e quindi loro stesso lo useranno nella vita quotidiana, nel mio Distretto invece si va avanti con ago e filo, erbe e medicinali, ci sono degli ospedali, ma non sono super disponibili per tutti, hanno dei posti limitati e chi ha delle grossi ferite a rischio mortale rischia di non poter essere soccorso. E' un'ingiustizia! Mi domando come quelle povere famiglie possano perdere per un posto pieno un proprio membro della famiglia, per questo la mia è molto cauta, soprattutto io, molti nelle accademie fanno figuracce e si feriscono l'un l'altro, è successo una volta che due ragazzi, per testare la propria forza, hanno combattuto fin quando uno dei due non ha ucciso l'altro con un tridente. Io quel giorno ero assente, ma una mia amica invece era presente e mi raccontò tutto. Inutile aggiungere che l'accademia fu chiusa per un mese intero e molti promettenti tributi per gli Hunger Games sapevano soltanto lamentarsi, nessun rispetto per la povera vittima.
-In quanti sono morti?- Domando al mio alleato, sono rimasta dentro mentre lui è uscito fuori. Dovremmo cominciare a cambiare zona, siamo qui da quanto, quattro giorni? Gli strateghi potrebbero portare da noi degli ibridi e non mi sembra il caso.
Gerald si siede e con la mano mima il numero tre. Quindi... siamo rimasti in undici, abbiamo ancora nove avversari davanti a noi, la strada sta terminando poco a poco. Non riesco a credere che ho una piccola possibilità di rivedere tutte le persone che ho dovuto salutare al Distretto 4, io che non ho mai provato interesse per i giochi sto cercando con tutta me stessa di fuggirne, appunto, proprio perché non amo un'area del genere.
-Ci stiamo avvicinando al gran finale!- Esclamo nascondendo il mio entusiasmo, seppure sia ancora triste sotto sotto per la morte di Caitlin. Ieri notte è uscita senza dircelo e quando ci siamo svegliati con un colpo di cannone, il suo volto è proiettato dritto nel cielo. Proprio lei era di guardia quella sera, dopo un po' Gerald doveva avere il turno e Caitlin avrebbe dovuto dormire serena, mentre io ero ancora ferita a causa della caviglia, in più mi sono sentita davvero male, sembrava quasi che il mio osso tra un po' si spezzasse. E' stato orribile! Non voglio più rivivere un dolore così atroce! Cacchio, ho subito quello che dovevo dopo aver ucciso una persona, sogno ancora lo stesso combattimento, l'espressione di Achille che muore pian piano e si accascia al suolo, con il sangue che allaga l'intera stanza ed io ci muoio annegata, come se lui volesse sperare nella mia morte, di ricordare che l'ho ucciso e che in fin dei conti non sono una brava persona. Dopo questo, ovviamente, non mi reputo tale, ma ho fatto ciò che dovevo per la mia sopravvivenza.
-Già...- Stranamente il mio compagno di Distretto non è in estasi come al solito, le altre notti ha "festeggiato" per la morte di vari tributi, ma in questa sembra parecchio abbattuto. Che sia per la perdita di Caitlin? Non credo, per quanto le volesse bene, non sarebbe da lui, entrambi oggi ne abbiamo riflettuto e parlato e quello è stato soltanto un errore sciocco della nostra compagna. Sarà colpa mia? Aveva detto che avrebbe ucciso per il nostro bene, sono sicura che si sarà fiondata contro Hubert dopo ciò che ci siamo dette. Ucciderlo per proteggere... noi. Non ci è riuscita e mi chiedo se abbia ancora piede libero, chi altro mirerà per donare la fine che ha orchestrato per le sue stesse alleate. Ha ucciso soltanto quelle, alla fin dei conti, è stato un intralcio per tutta l'alleanza. Non pensavo di sopravvivere fino a questo punto assieme ad un ragazzo che, fino a due settimane fa, credevo soltanto che di talento avesse la fama da don giovanni.
Gli afferro il braccio e lo scuoto lentamente, chiedendomi come stia. Perché è così giù?
-Cos'hai, Gerald?- Appena gli pongo quella domanda, il mio compagno di Distretto si gratta con una mano la propria nuca, guardando poi di lato, come se non avesse il coraggio di puntare la direzione verso di me. Credo di aver capito, ma aspetterò ciò che avrà da dire. Anche io però sono una stupida...
-Gli Hunger Games sono vinti da una persona, quindi, in caso arriveremo in finale, dovremo combattere.- Rivela lui con una nota di malinconia che non riesce a nascondere, ha sempre cercato di apparire come l'essere più socievole della terra usando spesso un tono amabile, ricordo come agli allenamenti parlava con parecchi tributi, addirittura intraprese una conversazione con il ragazzo strano del Distretto 11, insomma, quell'omone grosso che aveva cercato di attaccare il sindaco del proprio Distretto. Deve essere proprio una sfiga, selezionato perché ha attaccato il sindaco, mi chiedo se il presidente Snow avesse un altro ragazzo dell'11 che però sia stato sostituito a causa di questo ragazzo. Oppure è lo stesso? Non credo nelle coincidenze, ma nei colpi di fortuna.
-Hai ragione, quindi?- Gli chiedo spavalda, in realtà ho un groppo alla gola e vorrei dargli ragione, mi ci sono affezionata un po', anche se non ho guadagnato moltissimi sponsor con la storia del romanticismo, infatti abbiamo smesso di comportarci da fidanzatini, anche se lui ci stava prendendo gusto. Giù le mani!
-Come "quindi"?- Ripete infastidito, questa volta riesce a guardarmi in faccia e sembra che le mie parole lo abbiano turbato, non è ferito, ma neanche triste.
Sospiro matura, incrociando le braccia e guardare al di fuori della cornucopia: è notte e le stelle sono gli unici riferimenti a cui possiamo collegare le varie zone. Tutto sembra uguale, da questa prospettiva, i fiori giganti mi fanno paura e la montagna sembra che per poco non si sgretoli in mille pezzi.
-Ti ricordi cosa dissi quando siamo saliti sul treno? Sono pronta. Questo implica che darò tutta me stessa per affrontarti e sconfiggerti.- La serietà che spesso riesco ad ottenere ritorna in me, questa volta devo concentrarmi su questa missione: Gerald sarà un nemico, ma anche un alleato. Ho sganciato la bomba, lo so, dopo tutto quello che sta facendo per me io riesco a ripagarlo con queste parole che nessuno si desidererebbe sentire dal proprio alleato, soprattutto in queste circostanze.
Gerald abbassa per un momento la testa, poi annuisce e prende un respiro profondo, afferrando la sua lancia salda e puntarla verso di me.
-Va bene, lo accetto, darò quello che posso per quel momento.- Il tono questa volta è serio, se vuole può anche uccidermi in questo esatto momento accompagnato con questa posa da personaggio da serie tv, ma non lo fa, ripone l'arma al suo posto e mi porge una mano. -E' una promessa.- Questa volta un sorriso determinato sbuca sul suo faccino, mentre io non esito a ricambiare la stretta. Almeno l'ha presa bene, ma spero che quel momento possa ritardare il più possibile, anche se finirebbe col dirmi che ci sarà Capitol a movimentare le cose.
Stringo la sua mano, ricambiando il sorriso che mi sta porgendo.
-Lo prometto.- Sciolgo poi la presa, mentre mi rendo conto che Gerald mi ha detto il numero dei morti, ma non chi fossero. Dobbiamo assolutamente saperlo, ci sono ancora fin troppi pericoli in vita. -A proposito, chi sono morti oggi?- Gli chiedo curiosa, mentre lui sembra avere un espressione come se dicesse di essere stato stupido a non avermelo detto prima.
-Giusto, scusa. I caduti sono le ragazze del distretto 8 e 12, poi...- Ascolto attentamente ciò che sta dicendo, e, appena il terzo nome sbuca assieme alle altre due, cominciamo a discutere sul da farsi.
Ho una promessa da mantenere e riuscirò a compierla.



Angolo Autore

SALVEEE, SCUSATE IL RITARDO, MA ECCOMI QUI! Ho letteralmente scritto questo capitolo in un giorno e... sono triste. I POV sono molto corti rispetto le scorse volte, ma più andiamo avanti e più i tributi diminuiscono, quindi è normale che io non abbia molto su cui scrivere.
Allora, mi dispiace tantissimo per la morte di Brooklyn, ma appena ho realizzato di averla alleata assieme a Maya ho pensato fin da subito a questo destino per lei. Possiamo dire che era destinata a morire, mi dispiace Eyes xD.
Per quanto riguarda Maya stessa, per lei avevo in mente molti progetti, sarebbe dovuta sopravvivere ancora più a lungo e al posto suo sarebbe caduto un altro tributo, ma... questo mi ha completamente disintegrato i piani! Penso che una fine del genere sia più che adatta, alla fin dei conti la nostra piccolina ha fatto i suoi sporchi giochetti e lo ha dimostrato.
Jack e Hubert stanno combattendo ed uno di loro è morto! Il problema è: chi?
Da questo capitolo in poi, i 5 POV ci abbandoneranno e diventeranno 4! Per precisare: Gerald e Sheena sono ancora alleati.
In più, piccolo indovinello: ditemi nelle recensioni quale cartone guardava Odette da piccola, chi indovina aggiungerò un coins al suo budget!
Complimenti per la Top 12 e grazie per tutto il vostro sostegno! Alla prossima <3
Sasi02



Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12° ???


MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 3 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.


Stato dei Tributi
Oscar: Instabile (inguaribile).
Cedric: Ferite sulle mani, fame.
Lydia: Fame.
Eden: Fame.
Darlene: Abbattuta.

Alleanze:

I Favoriti:
Gerald, Sheena (Distretto 4).
L'Ingiustizia: Cedric, Lydia (Distretto 7)
Soli: Hubert (Distretto 1), Odette (Distretto 3), Jack, Darlene (Distretto 5), Eden (Distretto 6), Oscar (Distretto 8), Nylan, Daisy (Distretto 10).

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Capitolo 14
*** Passato e presente ***


75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 3.
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Tributi in vita: 12




Jack Swade, Tributo del Distretto 5


Sento i passi di Darlene farsi sempre più lontani, mentre sul mio volto sbuca un sorrisone da trentadue denti: non dovevo spaventare la mia compagna in quel modo, ma adesso ho trovato qualcuno con cui divertirmi e scacciare la monotonia che mi stava invadendo da vari giorni. Non era colpa sua, ho trovato in ogni modo a divertirmi il più possibile qua dentro, ma sento di essere cambiato. Se avessi una Garnet qui, in arena, con gli occhi che cercano di mirarla, sicuramente l'ultima cosa che vorrei fargli sarebbe uno scherzo di pessimo gusto. Ciò che ho fatto a Darlene ha portato a questo risultato, ed è mio dovere portarlo a termine. Non capisco perché il ragazzo del Distretto 1, Hubert, abbia appena detto che mi stava cercando. Forse per il mio punteggio alle prove di valutazioni? Non ricordo neanche quanto ho preso! La mia priorità adesso è la sete, ma ancora di più sconfiggere questo sfrontato e ritornare dalla mia alleata. Non posso neanche pensare a cosa potrebbe fare da sola, non dico che sia inutile, ma gran parte del lavoro l'ho sempre fatto io, dalle trappole per catturare gli animali ad organizzare gli orari notturni. Ho sempre pensato di raccattare più ore io che lei, spesso si preoccupa per le borse che si formano sotto ai miei occhi, ma poi le ripeto di non preoccuparsi, che mi diverte fare da guardia, l'idea di fermare un ibrido od un tributo che sta cercando di ucciderci durante la notte...
Penso che lei mi piaccia. E' da quando siamo entrati in arena che sto nutrendo un sentimento per lei, l'ho salvata dalle grinfie di Karma senza rendermene conto, quando il pazzoide di due settimane fa avrebbe sicuramente concordato nell'ucciderla e passare un'arena malsana e psicopatica. E' carina, si imbarazza e mi rimprovera, ma riesce a divertirmi, in più mi capisce. Forse la causa è perché stiamo passando questo momento terribile insieme? Non lo so. Mi ha parlato così tante volte del suo ragazzo, Martin, di come vorrebbe tornare da lui, del bacio che si sono dati agli ultimi saluti, alla promessa che si sono fatti. E' un po' troppo presto per sposarsi, non credi? Bhe... parliamo pur sempre degli Hunger Games.
-Sei pronto a far salire il mio conto a quattro?- Il biondo di fronte a me usa un tono provocatorio, è impazzito per caso? Ha soltanto un arco, non può fare nulla al confronto. Io invece ho una mazza chiodata, basta soltanto aumentare la forza nelle braccia e posso rompergli qualcosa. Ha perso in partenza, mi spunta un sorrisetto soddisfatto al pensiero.


-Mamma, Papà, sentite questa!- Scendo velocemente dal mio lettino per raggiungere la camera dei miei genitori, i quali si sono svegliati a causa delle mie strilla. Mio padre si è svegliato mentre mia mamma si è coperta la testa con un cuscino. Perché lo ha fatto? Che scema, non sa che potrebbe soffocare? Mamma non morire, sei troppo giovane! E poi chi mi preparerà da mangiare quando non ci sarai più? Io ho fame! E voglio la colazione! Però prima devo farvi divertire.
Mio padre sbadiglia sonoramente non coprendosi neanche la bocca, quanto è grossa! Anche io avrò una bocca grande quando sarò... più grande! Testa grande, gambe grandi, mani grandi, braccia grandi, tutto grande! Grande, grande, grande!
Papà cerca di guardare l'ora verso l'orologio, ma io afferro velocemente l'oggetto e con un sorrisetto innocente lo spiaccico letteralmente davanti ai suoi occhi. Mi sistemo per un attimo la manica del pigiama troppo grande, fa freddo, soltanto esporre un braccio nudo è un pericolo! Anche se il Distretto 5 è uno dei distretti meno poveri e più ricchi, così ci hanno detto a scuola. Evviva! Significa che ho vinto contro gli altri bambini! Quelli del 12 staranno morendo di fame in questo momento, mentre io ho tutto il cibo che voglio. Gnègnè!
-Jack, sono le sei del mattino...- Osserva mio padre assonnato, mentre io guardo l'orologio e scuoto il capo.
-Sono le sei meno venti!- Lo correggo, papà ancora devi imparare a guardare l'orologio! Fortunatamente la mamma mi ha insegnato, ha detto che papà ha la testa troppo dura e difficilmente riesce ad apprendere qualcosa che non gli interessa. E' vero, a me piacciono le battute, ne conosco un sacco ed ho solo sette anni!
-Passando a questioni importanti.- Tossisco risoluto, cercando di comportarmi maturamente come quei vecchietti che vedo al 5, tutti che criticano i giovani di oggi. Mia madre esce dal suo tunnel buio e si scambia un'occhiataccia confusa con mio padre, lei sa già cose le aspetta, ma papà no!
-Papà, papà, papà. Qual'è il cane più cattivo?- Ad ogni frase comincio a saltellare sul letto dei miei genitori, mia madre mi intima di smetterla altrimenti rovino tutte le coperte, ma non le presto attenzione, mi piace saltare sul letto, sembra di volare in aria come le ghiandaie chiacchierone!
-No, non lo so figliolo.- Replica ancora tutto assonnato mio padre. Così non va! Spero si dia una svegliata perché deve trattenersi, gli mancherà il respiro quando sgancerò la bomba.
-La can-aglia!- Scoppio a ridere così tanto che smetto di saltare e mi accovaccio sul letto, dando calci verso la direzione dei miei genitori anche se loro riescono a schivarli tutti.
Mi rialzo di schiena con qualche lacrimuccia, guardandoli entrambi e ricominciare a parlare.
-Poi ieri ho scoperto una nuova battuta! "scusi, qual'è l'autobus che mi porta al cimitero?" e l'altra persona risponde "in faccia"- Scoppio nuovamente a ridere, non ce la faccio! Credo che sarò proprio io quello che si ritroverà senza fiato, non papà!
La mamma si alza con uno sbadiglio più educato visto che lei riesce a coprire le proprie labbra, io riesco a calmarmi soltanto dopo una decina di minuti, ma quando quel tempo è passato ricomincio a saltare sul letto con tutta la velocità del mondo. Sono Flash!
Papà mi accarezza i capelli, alzandosi ed indosssare i suoi occhiali da vista. Che buffo!
-Non vai a giocare con qualche amico oggi?- Un amico? Tutti dicono che le mie barzellette e le mie battute non fanno ridere e che sono disgustose, mi rendono solamente triste, gli amici non ti rendono triste, ma ti salvano la vita e loro non possono essere qualificati in questo!
Scuoto il capo e scendo velocemente dal letto, prima che possa uscire e correre mi volto dolcemente verso i miei genitori.
-Sto andando a giocare con dei topini. A dopo!-


-Cavolo, per poco non ci sparava!- Riprendo fiato dopo aver fatto scivolare il pacificatore appena uscito dalla palestra, avevo ragione, ho pensato benissimo, Karma è il compagno adatto per giochi e scherzi come questi! Anche lui sta trattenendo le risate, sa che se ci beccano per noi è la fine. Tutto questo casino è così eccitante! Il rischio di correre un pericolo non l'ho mai provato in vita mia, ma lui sembra essere nato apposta per questo.
-Ce la siamo cavata.- Ribatto sereno, aiuto poi a sollevare ormai il mio nuovo amico dal terreno, il quale accetta volentieri il mio aiuto.
Ritorniamo velocemente in palestra, avvicinandoci alla prima postazione che troviamo ed ignorare i tributi rimasti: non vedo nessuna traccia di Darlene, oggi sarà andata via prima, però la ragazza del distretto 12 sta appena provando a lanciare qualche pugnale assieme alla ragazza dell'8. Quindi stanno iniziano a formarsi già delle alleanze? Bhe, inutile, tanto io ne ho già formata una con il grandissimo Karma! E ovviamente il magnifico Jack. Domineremo questi giochi, ne sono sicuro!
-Da quando fai scherzi di questo tipo?- Mi chiede dolcemente il mio alleato, inclindandosi di poco per guardarmi in volto ed assumere un espressione che non ho mai visto rivolta verso altri. Karma con me sembra essere a suo agio, sorride spesso, ma non in modo provocatorio come fa con la sua compagna, unico tributo con cui ha interagito oltre me da come ho capito. Vuole imparare a fare scherzi? Bene! Sarà il mio allievo anche se abbiamo praticamente la stessa età. Forse lui è più grande di qualche mese..?
-Da sempre!- Esclamo fiero, mettendomi in posa, mentre il rosso lascia che una risatina possa sfuggirgli. E' davvero simpatico e divertente, ma io lo sono di più.
Sento i suoi occhi di un colore diverso dall'altro scrutarmi ed interrogarmi, da cima a fondo, chiudendoli poi in due fessure e non mollare quel sorriso docile.
-Devi avere davvero tantissimi amici. Non riesco a fare a meno di te!- Il tono seppur entusiasta ha un qualcosa che lo rende inquietante, mi verrebbe da deglutire, ma non lo faccio, è tosto! E' una persona pericolosa, lo si legge negli occhi, ama il rischio ed oggi ho rischiato che un pacificatore potesse uccidermi. Per cosa? Per una sfida che mi ha proposto.
Scuoto il capo lasciando che adesso siano le mie labbra a sorridere, ma Karma rimane confuso.
-Non ho amici! Per il 5 sono strano e mi va bene così.- Un debole "Oh" sfugge dalle labbra del rosso, ma poi ritorna allegro e felice, afferrandomi velocemente la mano, chiudendo entrambi i propri occhi ed inclinare di poco il capo. Questa volta sono io ad essere confuso, cosa gli prende?
-Anche io vengo reputato una feccia per il Distretto 12, possiamo andare avanti insieme! Sei la prima persona che mi tratta in modo così gentile, Jack. Non sono mai stato abituato, ho sempre cercato una felicità che al 12 mi hanno proibito. Sono certo che tu sia la nostra felicità, Jack!- Gli occhi eterocromatici del ragazzo si illuminano in un grande bagliore, abbracciandomi poi come se non riuscisse a colmare la sua gioia. Le sue parole riescono a farmi spuntare un sorriso gigantesco, più del normale. Quindi io posso essere la felicità di qualcuno? Tutti stenterebbero a crederlo, i primi proprio i miei stessi genitori, chissà che faccia faranno quando glielo racconterò.
-Perché "nostra"?- Gli faccio notare dopo aver ricambiato un energico abbraccio di rinforzo. Il rosso si distacca velocemente e trascina la mia mano in direzione del suo cuore.
-Perché qui vive anche il mio dolce fratellino.- Inarco un sopracciglio, ancora più confuso di prima: è morto? La morte non è una bella cosa. -Se rendi felice me, rendi felice anche lui, ed io voglio bene al mio fratellino. Lui è il bene, io sono il male, assieme siamo come lo ying e lo yang, bilanciamo questo corpo fondendo i nostri caratteri.- Comincia a spiegare tutto quello che ha da dire in modo davvero serio, anche la sua espressione lo è. Non so se crederci, ma l'importante è fidarsi. Ha ancora una vita davanti, ha molto da vivere, anche lui potrà avere qualche chance per vincere questo gioco.


Sono l'assassino di Karma.


Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1

-Sei sicuro di voler stare da solo a casa?- L'aria premurosa di mia madre mi fa storcere il naso, non dovrebbe essere così, di solito mi chiedo io da chi abbia presto, entrambi così ripetitivi, banali e noiosi. E loro hanno dato alla luce me, forse mia madre è brava a dar vita a bambini prodigio come me. Spero non ne faccia altri, perché rischierei di odiare un fratello o una sorella prodigio in quel caso. Se nascesse stupido, che ben venga, il posto al trono è mio.
-Sì! Farò il bravo, lo prometto.- Ribatto docile, sono così tonti che non capiscono che io stia mentendo! Che imbecilli, sono davvero fortunato ad avere un cervello ben costruito alla sola età dei sei anni. Alcuni vicini di casa hanno dei figli e il massimo che riescono a fare è scaccolarsi. Che schifo. Seppure il mio piccolo corpo sarà ancora più perfetto da grande, non penso che il mio indice debba avere il piacere di incontrare le mie narici. Non glielo permetto... -Poi non sarò da solo, ci sarà la baila con me. Possiamo giocare!- Replico contento, indirizzando una visione angelica verso quella che dovrebbe tenermi a bada. Caso mai il contrario: è una vecchia fallita pescata dai bassifondi del Distretto 1 soltanto perché lui e la sua stupida famiglia ingrata non riesce a permettersi di pagarsi le tasse, che ben presto gli priveranno l'appartamento e faranno bene! Mi chiedo perché una schifezza del genere debba camminare sotto il mio stesso tetto. E' marcia come una mela.
-Va bene piccolo ometto. Ti porteremo un regalo quando torneremo.- Mio padre con lo stesso e disgustoso affetto che aggiunge alla sua voce imita mia madre, accarezzandomi i capelli. Mio padre è davvero un bell'uomo, mentre mia mamma è una pupa, ci credo che io sia il risultato di due persone così belle esteticamente, ovviamente supererò anche la loro bellezza, io sarò il prodotto perfetto nato da due esseri imperfetti, sono un umano che va contro la propria stessa natura. Peccato che debba reprimere tutti questi sentimenti fantastici e maligni, in qualche modo devo pur sfogarmi.
I miei genitori mi salutano con un tenero bacio sulla guancia, uscendo poi dalla nostra reggia, io in tutto questo li fisso amorevole fin quando il grande cancello non si chiude: un espressione vuota compare in un secondo sul mio stesso volto, mi guardo cupo attorno, non c'è nessuno, rientro velocemente in casa e mi dirigo al primo dei tanti bagni che abbiamo qui, desiderando con tutto me stesso il sapone che si trova accanto al lavandino e lavarmi le guance. Io decido chi deve baciarmi e chi no, non significa che i miei genitori, solo perché lo sono, abbiano il diritto di farlo. Che schifo, spero non abbiano nessun tipo di malattia come raffreddore o qualcosa del genere, sono ancora troppo piccolo per imparare tutti, ma almeno sono il primo della classe, anche se vado in seconda elementare, ma molti già mi stimano e ho una fila di bambine che mi adora, sono anche il più alto della classe!
Sento dei passi provenire dal corridoio e qualcuno bussa alla porta del bagno, sbuffo annoiato, pulendomi sia guancia e mani.
-Avanti.- La vecchia baila apre la porta ed io non le riservo un espressione disgustata. Cosa vuole? Toccarmi così che debba pulirmi di nuovo?
-Signorino, ci avvisi quando si allontana. Non vogliamo perdervi di vista, è pericoloso.- L'obbrobio si inchina vigile, dando le spalle alla porta ed invitarmi ad uscire. Nessuno mi da ordini, ma comunque dovevo andare via lo stesso da quella stanza, quindi cammino a passi veloci, mentre l'anziana donna dai capelli grigi, quasi bianchi per la vecchiaia, la chiude velocemente.
-Poteva cercarmi qualcun'altro al posto tuo.- Replico infastidito, guardandomi poi le unghie e cominciare a mordicchiarne una. E' un vizio che devo far passare, alla fine sono anche io un bamboccio, soltanto per questi anni.
Ho il coraggio di guardare la baila, perché credo di aver colpito la navicella.
-Mi scusi?- Replica fingendo di non aver capito, mentre io incrocio le braccia. Ormai è di routine, la tratto sempre male e merita di essere trattata così, chi ha sangue rosso non può avere cura di un sangue blu, è la base di tutto.
-Che mi fai schifo.- Comincio a camminare verso di lei, mentre l'anziana signora mi fissa interrogativa. -Sei disgustosa, vecchia, hai un'etichetta inconcepibile, avrai ingannato i miei genitori con quella tua bocca sdentata nel farti assumere, solo perché sei povera come i barboni più infidi. Ma io non sono un'idiota come loro, tu non meriti di stare qui, alla tua età dovresti riposare in quello che chiamano "Paradiso", ma non oso neanche pensare di darti un posto accanto a quello del mio amato Dio!- Ad ogni parola mi avvicino sempre più, mentre l'anziana donna comincia ad indietreggiare spaventata, soltanto perché il mio tono, in questo momento, assomiglia a quello di un mostro.
-Stai zitto piccolo bambino viziato!- La baila sbotta finalmente ed un sorrisetto compiaciuto mi sbuca sul volto. Sì! Sfogati! Picchiami, così verrai licenziata e dirò tutto a paparino! -Sei cresciuto dietro queste quattro mura, non sai nulla di ciò che ho vissuto in una vita intera!- Mi rimprovera non esitando neanche ad abbassare la voce, poco furba, potrebbe sentirci qualcuno.
-Io avrò una vita di successo! Guardati, tu sei finita col diventare una schiavetta, perché voi baile siete solamente questo. Dei mobili inutili che servono soltanto a servire la gente! Se ci fosse una sparatoria in questa reggia, tu dovresti essere lo scudo che proteggerà la mia famiglia. Tu e tutti gli altri insetti che infestano questa casa!- Il lato più cattivo di me è ormai uscito allo scoperto, la baila rimane a bocca aperta quando mi sente parlare, rimane così indignata che un ceffone mi arriva dritto in faccia, lasciandomi un segno rosso. Figlia di puttana!
-Sei disgustoso, Hubert. Non sarai mai nessuno con questo atteggiamento.- La baila si gira per darmi le spalle e scendere al piano di sotto, mentre una carica di rabbia comincia a montarmi come se non ci fosse un domani.
Corro in direzione della vecchia strega, dandole una violenta spallata, lei non se ne rende neanche conto che cade violentemente per le scale della reggia, e quando arriva al pavimento del piano terra, ha smesso di muoversi, i suoi occhi come la sua bocca sono aperti, ignari della data di morte anticipata. Sghignazzo alla vista di quella che volevo vedere morta da un bel po' di tempo, ma riesco facilmente a riprendere la mia espressione e portare la calma in modo equo alle altre emozioni insulse.
Corro verso il suo cadavere e fingo di piangere, escono così velocemente, mi viene quasi naturale! Urlo disperato, guardandomi intorno nella speranza che un credulone ci caschi.
-Aiuto! Aiuto! la signora Behamfil è caduta dalle scale! Aiutatemi!- Nessuno può ignorare il richiamo di un bambino, una donna infatti corre verso la nostra direzione e sgrana gli occhi. La guardo come se fossi un cucciolo bastonato e la baila, questa più giovane della vecchia, si affretta a stringermi e portarmi via dal corpo, mentre più tardi, assieme all'ambulanza, arrivano i miei genitori.
Sono arrivati troppo tardi. La vecchia è morta.


Finalmente... finalmente! Ti ho trovato ragazzino insulso del 5, sarò pronto a portarti dentro la tomba assieme alle tre gallinelle che ho dovuto uccidere! E non sarai la mia ultima vittima, la ragazzina del 6 non è stata neanche la prima, io continuerò a mietere cattiveria ed odio solamente per sottomettervi tutti, distruggere persone che cercano di ribellarsi al mio cospetto, proprio come te e quando avrò finito, farò i conti con la tua insulsa compagna di Distretto. Ucciderò entrambi i tributi del 5, un onore per un buon tributo come me, se trovassi il ragazzo del Distretto 6 sarei a cavallo, due distretti sterminati da me, Hubert Diatin, futuro vincitore di quest'edizione.
-Ultime parole?- Il mio avversario mi sfida, tenendo salda la mazza, ma io non sono da meno e con la mia distanza riesco a reggere benissimo il mio arco. L'unica interferenza è un attacco ravvicinato, in più, come persona, è davvero molto alta, credo che sia più basso di me di soli cinque centimetri. Pensare che io sia alto due metri. E' anche biondo come me e i suoi occhi... i suoi occhi sono ambrati, perché Dio ha deciso di donare il colore più raro al mondo ad un poveraccio del Distretto 5? Se li avessi io adesso sarei ancora più ricercato ed acclamato, amato, unico! Invece rispecchio il semplice principe azzurro dai capelli biondi e gli occhi azzurri, mi chiamerei "principe nero", perché ucciderei la fortunata lei subito dopo il matrimonio, così che il patrimonio possa cadere dritto dritto nelle mie mani. Che sia sottomessa, ancora meglio, un Re viene sempre prima della sua Regina.
-Dovrei dirlo io a te.- Replico con lo stesso tono, iniziando a scoccare una freccia che il tributo del 5 riesce a parare con la sua mazza, come se stesse giocando a baseball. Una risata malata gli esce dalle labbra, mentre i suoi occhi che ho precedentemente rivelato di voler possedere io sono sgranati verso la mia direzione. Sta impazzendo? Così facilmente? Ha poco autocontrollo, non durerà neanche un secondo.
Con un grido di battaglia corre in mia direzione mentre l'arma è programmata per colpirmi, ma riesco a colpirlo ad una gamba con una freccia, il mio avversario però non sembra fregarsene e cerca si scaraventarsi contro di me.
Schivo velocemente l'attacco, ma mi ritrovo con le spalle ad un tronco, realizzo però troppo lentamente ciò che il mio avversario decide di fare, visto che lo ritrovo letteralmente incollato al mio corpo, petto contro petto, il mio fiato che si mischia al suo. Che orrore.
La sua arma è alzata all'altezza del mio braccio, cerco di dargli un pugno, ma il tributo del 5 mi precede: spinge così tanto dentro il mio braccio che sento che qualcosa mi si sia spezzato. Anche un Dio come me non è immune a tutto, infatti cado velocemente per terra e grido di dolore, mentre del sangue non smette di uscire dal braccio destro. Non riesco ad alzarlo, credo che si sia rotto. Cazzo, come userò l'arco?!
Il tributo del 5 mi guarda con un sorrisetto e si abbassa verso la mia direzione, mi alza leggermente il volto con un indice, mentre io gli grugnisco in faccia, ma lui è rilassato.
-Te l'avevo detto io, Hubert. Ultime parole?- Come osa pensare di essere superiore!? Paragondandosi qualcosa che potrebbe superarmi!?
Sorrido malefico, estraendo velocemente il pugnale con cui ho colpito Caitlin la sera prima, l'idiota non se l'aspetta una mossa del genere, infatti la lama è già piantata sul suo collo, io continuo a spingere sempre più infondo mentre il mio nemico abbassa l'ascia da guerra. O, in questo caso, la mazza.
Mi rialzo a fatica mentre sento una cerca eccitazione dentro di me nel vederlo, invano, tapparsi la ferita con le sue stesse mani. Sta soffocando, non riesce a parlare e il suo capo è in una pozza di sangue che comincia ad espandersi pian piano.
-Sì. Muori!- Alzo la mazza del mio avversario e con un colpo secco gli spappolo la testa. Il colpo di cannone risuona nell'arena, ma io continuo a distruggergli tutto quel corpo che precedentemente conteneva la sua anima, ora volatilizzata. Meriti questo, e questo! E tanti altri mali soltanto per aver osato affrontarmi, per avermi ferito ed esserti sentito superiore alla mia persona, muori!
Finisco di ferire il corpo del mio avversario quando sono certo che il suo corpo sia pressoché irriconoscibile. E' tutto aperto. Mi chiedo se la tua famiglia ti troverà grazioso al tuo stesso funerale, ma tranquillo, sarà il turno della tua ragazzina, ma adesso non importa.
Poggio il mio arco in spalla con le frecce con il braccio sinistro ancora intatto e, con esso, porto con me la mazza chiodata, subito dopo estraggo il pugnale dal collo del cadavere, nascondendolo dentro la mia sacca. Se Caitlin fosse stata più furba, sarebbe riuscita ad uccidermi. Incompetenti, tutti voi.
Adesso devo soltanto occuparmi del mio braccio, è rotto, inguaribile, ma devo fermare l'emorragia, o ancora peggio, amputarlo. Sotto sotto non mi interessa granchè: ho già il primo posto.


Giorno 4
Tributi in vita: 11

Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4


E' difficile abbandonare la Cornucopia proprio adesso, sembrava una piccola casetta dove rifugiarti, ma è stata una scelta giusta, Sheena ed io abbiamo sospettato che gli strateghi potessero cacciarci da lì, siamo stati tre giorni a restare fermi ed immobili, andavamo a caccia soltanto nei dintorni più vicini e non trovavamo nessun tributo. Adesso invece abbiamo deciso di muoverci e recarci alla zona cittadina, soltanto per setacciare il posto e magari dormire su un comodo letto.
Hubert è ancora in gara ed è riuscito seriamente ad uccidere il ragazzo del Distretto 5, sono convinto che sia stato lui l'artefice di tutto, è ossessionato nell'essere il primo in tutto, anche nelle valutazioni ed ha sempre ripetuto di voler sconfiggere i tributi più poveri prima che l'alleanza potesse sciogliersi, ma adesso? Siamo entrambi qui, Hubert è nostro nemico ormai, ma è un suicidio affrontarci entrambi, perderebbe alla prima occasione.
Sheena ha danzato divinamente quando ha ucciso Achille ed io non sono da meno, tutta l'ira che risparmio la scarico sui miei avversari. Non sembrava stesse combattendo, in più ricordo che agli allenamenti è riuscita addirittura a stendere Hubert in un corpo a corpo, lui stesso non è fisicamente forte, fa uso soltanto delle armi che possiede, quindi non ho paura, non temo che la sua "perfezione" sia imbattibile. Tutti possono avere possibilità in qualcosa, basta crederci ed affidarsi, no?
-Hai preso tutto?- Mi chiede Sheena mentre continua a camminare lentamente, questa volta è molto più cauta e vuole assicurarsi di non voler calpestare qualcosa che potrebbe nuovamente aprirle la ferita. Le pomate di Capitol sono eccezionali, ma non fanno miracoli, possono curare interamente la ferita, ma non potrebbe mai ristabilire un osso rosso. Con quello servono delle vere e proprie operazioni e Sheena ci stava andando veramente vicino. Grazie a qualche buon Dio è ancora qui con noi, sana, forte e spettacolare come al solito.
-Sì, ho preso tutto il necessario.- Le ricordo, scuotendo le spalle per muovere un po' lo zaino che ho sulle spalle, mentre ho la lancia stretta dalle mie mani.
Le cose alla cornucopia erano troppe e non siamo riusciti a prenderli tutti, sicuramente qualcuno andrà a frugare, ma tutto ciò che c'è lì dentro e nostro e se varcheranno l'entrata riceveranno soltanto una sgradevole sorpresa.
Comunque, entrambi ci siamo portati appresso dei sacchi a pelo, del cibo che è avanzato, sfortunatamente dopo la morte di Caitlin e la separazione di Hubert, ci è rimasto davvero troppo cibo per portarlo tutto, è davvero un peccato. Dell'acqua, ovviamente, che deciderò di bere appena le mie chiappe vedranno un letto, o magari un water visto che, essendo edifici, dovrebbero avere tutti i comfort, no? O almeno credo, nelle villone del Distretto 4 c'è tutto, ma anche nelle case semplici come le mie, hanno bagni, una grande vasca, tanti tipi di shampoo e bagnoschiuma.
Ovviamente con noi abbiamo portato anche delle trappole, c'erano dei pugnali da lancio, ma li ha presi tutti Caitlin quella sera, probabilmente. Si è sgrafignata tutto prima di andare all'altro mondo! Potevi almeno darci un indizio. Mi chiedo cosa le abbia preso quella sera, poteva benissimo rimanere con noi e rispettare il turno di guardia, il fatto che Sheena l'abbia presa con poca tristezza, dopo il legame che si stava instaurando tra le due, mi insospettisce.
-Sheena, hai qualcosa da dirmi?- Le chiedo senza giri di parola, all'improvviso, forse non capirà, ma adesso che siamo alleati temporaneamente e ci divideremo quando sarà il caso, voglio conoscere la verità dietro quel suo bel faccino poco coerente.
La castana si gira verso la mia direzione, come dedotto è ignara di quello a cui voglio andare a parare. Ragiona bene Gerald, è il momento adatto? Spesso sei fin troppo impulsivo, la tua ira ti precede ancora prima di esprimere una parola, Sheena è una tipa che sicuramente mi lascerà andare se non riesco a darle una buona presenza. In qualche modo devo essere carino e dolce con lei, lo sono, non mento, ma lei? Lo è? Un po' sto dubitando di questa sua natura, mi preoccupo fin troppo per lei e ho sempre cercato di aiutarla, darle consigli, ascoltarla, ma è sempre lei il "capitano" ed ammetto che questo mi infastidisce e non poco. Non voglio essere visto come il suo schiavetto, perché non lo sono.
-Che cosa?- La voce della mia alleata mi riporta nella realtà, è fatta, devo inventarmi una cazzata su due piedi come lei ha fatto all'intervista, anche se la sua era ben studiata.
Mi guardo attorno e punto lo sguardo verso dei funghi, li raccolgo e ne mangio subito uno, porgendo l'altro alla ragazza. Che schifo, sono aspri.
-Ti piacciono i funghi? Assaggiane uno!- Le propongo mentre vorrei sbattere la testa su un tronco. Sheena mi guarda per un attimo, chiedendosi cosa diamine io stia facendo, ma poi scuote il capo e con il suo corpo snello continua la sua camminata verso la zona cittadina. Io di rimando termino di masticare il frutto della natura e lo ingoio, lanciando l'altro fungo a caso dietro di me, noncurante di nulla. Perché poi le ho proposto di mangiare un fungo di natura? Potevo semplicemente aprire la borsa e passarle un panino che abbiamo già fatto entrambi alla cornucopia, prima di partire, non questa schifezza aspra. Mi sa che non sono molto bravo a ragionare su due piedi. Dovrei chiederle di darmi delle lezioni.
Seguo velocemente la mia compagna, la quale sta proseguendo da sola senza di me, la ritrovo subitissimo appena sfreccio come una luce.
-Guarda!- Punto lo sguardo in direzione da dove sta indicando Sheena: c'è letteralmente un tetto sotto terra, così come davanti a tutti i negozi c'è una scritta con "pericolo". Sarebbe davvero brutto per i capitolini che i tributi possano morire qui, ma stento a credere che questo posto sia rimasto inutilizzato. E' anche strano cambiare il contatto dal terreno al marciapiede, sembra di essere ritornati in una civiltà deserta, le macchine ci sono, ma ne mancano gli abitanti. Un fantasma che guida una macchina, quindi il nulla...
-Secondo te, se qualcuno è finito lì sotto, come hanno fatto gli strateghi a riprenderli?- Domanda Sheena incuriosita, in effetti è vero, è difficile e ricoprire il corpo di terreno non farà altro che peggiorare il cadavere. Ricordo che i cadaveri debbano essere intatti a parte la ferita che li ha protati alla morte, gli hovercraft devono prendersene cura e riportarli alle famiglie per un degno funerale.
-Non saprei, ma stiamo parlando di Capitol, anche sotto terra ci sarà qualcosa.- Ribatto vago, non sono un capitolino e non saprei mai come rispondere ad una domanda del genere, ma è un'intuizione buona, se possono impadronirsi di tutto questo campo, anche il terreno ne fa parte, non trovate?
Sheena annuisce cercando di provare a supportare la mia idea, continuando a camminare in direzione di un condominio. E' alto, dalle mura bianche e le strisce blu, le finestre sono pulite e posso scorgere delle tende. E' la copia esatta di una città, è estremamente posizionata bene... ma non importa, il letto, il materasso, le lenzuola, mi aspettano! Tutti uno dietro l'altro! Oddio, potrò finalmente farmi un bagno, puzzo come una capra, ma anche Sheena, non può negarlo.
Avanzo assieme a lei sulle scale, decidiamo di prendere il piano più basso così che, in una logica inversa, se qualcuno volesse setacciare i piani andrebbe prima dal più alto e non da quello più basso. Dopo vari gradini, però, sento una fitta alla testa che mi impone nell'aggrapparmi accanto al muro, Sheena se ne accorge subito essendomi accanto e decide di aiutarmi, ma il dolore comincia a farsi sempre più forte.
-Cos'hai?!- Sheena cerca di essere calma, ma è allarmata, sento le guance avvampare e gli occhi farsi sempre più pesanti: la mia alleata porta una mano sulla mia fronta, ma la rilascia subito. -Cavolo Gerald, hai la febbre. Non dirmi che è stato quel fungo!- Esclama prima preoccupata, poi cercando di rimproverarmi. Non ho le forze per aprire bocca, riesco soltanto ad annuire. Perché non ci ho pensato prima? Non solo le zone sono dettate dagli strateghi, ma anche il cibo. Sono uno sprovveduto.
Sheena mi aiuta a portarmi al primo piano del condominio e appena vede un letto mi cimenta lì dentro. Inclino leggermente il capo per vedere cosa stia facendo, sta cercando qualcosa, ma il massimo che ha tra le mani è un semplice panno pulito. Lo bagna e ritorna da me, posizionandolo sulla mia fronte.
Non riesco a ricordare altro che gli occhi si chiudono definitivamente, in cerca di sonno. Io devo riposare...


Lydia Harnold, Tributo del Distretto 7

E' davvero difficile padroneggiare la circostanza del tempo dentro un'arena, non è come al Distretto 7, non posso stare mai calma ed attenta per capire quello che mi succederà. Riesco ormai a riconoscere Cedric in ogni sfumatura della sua voce, anche dal suo respiro, come adesso. Le sue braccia mi stanno reggendo per troppi giorni ed io mi sento solo un peso, credo che senza di me lui avrebbe fatto grandi cose, avrebbe avuto un problema in meno, invece è ottuso. Ha deciso di tenermi con sè, di sua spontanea volontà, per tutto questo tempo. Vorrei tanto essere libera come gli uccellini che in questo momento sento cinguettare, vedenti e autonomi, desidero così tanto essere autonoma, mi chiedo se Capitol City possa curare un problema come il mio, creano mostri, arene, permettere a qualcuno di riacquistare la vista? Darmi degli occhi nuovi che possano aiutarmi? Adesso sto indossando i miei, ma ho ancora la benda che Johanna mi ha regalato prima che andassi in arena. Cedric ha detto che siamo rimasti in undici, io... non riesco proprio a crederci. Non avrei mai pensato di arrivare fino a questo punto, se fossi stata da sola avrei trovato quello che cercavo, ovvero la fine dei miei giorni.
Vorrei una morte veloce ed indolore, oppure che non mi faccia capire che io stia per morire da un momento all'altro. Nessuna dodicenne penserebbe questo, ma io, per la mia attuale posizione, credo che sia il modo più adatto per chiudere i battenti, non sono adatta a nessun tipo di giochi. Se vincessi, la mia vita è segnata, cosa posso fare senza vedere!? Nulla! Soffrirei soltanto perché non posso essere come gli altri. Non potrò assistere alle nuove scoperte scientifiche, non potrò guardare il volto di un mio probabile e futuro marito, non potrò rivedere i miei genitori da anziani, mia sorella e mio fratello adulti, magari con qualche nipotino o, peggio, io che non potrò assistere alla nascita del mio primogenito. Perché? Posso sentirlo, potrei sentire le sue urla, il suo pianto disperato, il tocco gentile che soltanto una madre può donarti, ma poi..? Poi? Come reagirebbe mio figlio? Come si sentirebbe? Non posso appoggiarmi agli altri per il resto della mia vita, la mia famiglia ha già fatto abbastanza per me, adesso Cedric sta cercando di portare avanti la loro volontà indirettamente, senza che lui ne sappia la conoscenza. Sono sicura che loro sono grati al mio compagno di Distretto, ma io... non dico di non esserlo, ma così rischio di mettere in pericolo il mio alleato. Abbiamo già avuto due perdite ed Eden, dopo quella tempesta di vento che non sono riuscita a localizzare, è scomparso, è da lì che Cedric ha cominciato a correre e camminare senza sosta, prendendomi in braccio come se fossi il tesoro più prezioso che lui abbia attualmente. In più è ferito, le sue mani hanno dei graffi che si stanno ricucendo da soli, ma comunque sono segni che nel tempo dell'arena non passeranno di certo, il dolore continuerà fin quando non finirà tutto e il mio peso non aiuta la situazione. Sarò leggera, è vero, ma comunque ho un certo peso.
Anche l'altra dodicenne del distretto 11, quella con cui desideravo tanto scambiare due chiacchiere, è morta ieri. Cosa avrà pensato quando sarà successo? E' doloroso? Oppure è così veloce da non accorgertene subito? Ti accarezza come il manto candido bianco della neve in inverno? Oppure è atroce, sofferente, non smette di punirti fin quando le tue pupille non sono stanche e decidono di lasciare a tutti i costi questo mondo.
Ho paura... certo che ho paura! Come tutti, d'altronde, anche i favoriti avranno paura di morire, anche Cedric ne avrà, prima di partire ha pianto così tanto e credo che stanotte abbia singhiozzato, ha avuto i suoi momenti di debolezza, in più è super assonnato. Fa la guardia per me ogni giorno e dorme soltanto un'ora, dice che è abbastanza, prima avevamo Eden con noi, ma adesso è scomparso e sono davvero curiosa: dove si sarà cacciato? Avrà incontrato qualcun'altro in questi giorni? Forse vorrà tradirci? Spero di no, non sarebbe carino da parte sua... insieme fino alla fine, giusto? All'intervista... tutte quelle mani che mi hanno sfiorata per rassicurarmi... Killian, Sophie... è colpa mia, mi dispiace. Sono soltanto un peso inutile che propaganda morte ad ogni passo che le mie impronte formano. Se io non fossi mai stata estratta, sono sicura che tutti avrebbero passato il bagno di sangue, Sophie non si sarebbe gettata per salvare Eden, lo avrebbe affiancato all'istante, mentre Cedric poteva permettersi di salvare Killian, invece si sono tutti preoccupati per me, quattro persone che hanno aderito ad un'alleanza per proteggermi, due sono morte ed una è dispersa, un altro è qui che tra un po' rischierà di svenire. Ho troppi problemi nella mia testa, troppe voci che mi consigliano fin troppe cose: qual'è la strada giusta? Le mie vere intenzioni? Le scelte che porteranno alla salvezza di Cedric? Starà male? Eden dov'è? E' sempre colpa mia? Non ho fiatato da quando siamo qui dentro. Mi sono limitata a tenermi stretta ad ogni persona che aveva il turno di "proteggermi", così loro ne parlavano, e quando ero da sola tenevo stretta la mano sul pugnale che ho donato al mio alleato attualmente scomparso. Non sarei mai capace di uccidere qualcuno, se lo volessi non potrei, sbaglierei e sarei uccisa io stessa. Però in quel caso sarà sicuramente un bene, smetterei di soffrire. Non ho pensato un attimo al suicidio, potrei sembrare egoista, ma ho sempre pensato che non c'è bisogno di farlo, è da pazzi. Io sono fiera di ammettere che non ne avrei il coraggio, morire da soli... non capisco come facciano quelle persone a trovare tutto il coraggio di porre fine alla propria vita, anche in un contesto pacifico: perché lo fate? Non riuscite a gestire la vostra casa? I miei genitori ci riescono benissimo, ma quando abbiamo un calo non sono demolarizzati, quindi dipenderà da persona a persona. Saranno persone fragili, instabilmente deboli che non riescono a trovare un rimedio, aggiungere problemi secondari e il piano per dar fine alla propria esistenza è fatta.
Non riesco a capire perché mi sia ritrovata a fare pensieri di questo tipo, ma sono abituata, parlo più con me stessa anziché con gli altri, sarà la forza dell'abitudine? Per l'arena sì, vorrei tanto rivedere Arya, mia sorella. Vorrei che mi pettinasse i capelli biondi, che mi prenda in giro perché sembro una bambina molto più piccola della mia età, che le salga la voglia di farmi indossare una tutina per bèbè e che voglia riempire il bibèron con del latte caldo, aggiungendoci quei biscotti per bambini che si sciolgono al loro interno. O peggio, l'allattamento!
Ovviamente non era seria, ed io mi arrabbiavo, ma erano bei momenti rispetto a ciò che sto passando adesso. Arya ha quindici anni, mentre Cedric solo sedici. Mi chiedo se possano piacersi entrambi, mia sorella è davvero una ragazza buona, ma con un carattere forte e determinato, Cedric invece è brusco e ricorda tantissimo i bulletti della mia vecchia scuola, ma in realtà ha un cuore da leone e lo sta dimostrando, spero che tutti possano capire. Si completerebbero a vicenda, quindi significa che Cedric potrebbe essere mio cognato? Evviva!
Gli direi di badare alla mia famiglia, in quel caso, ma forse sto fantasticando troppo, ho sempre pensato ad una via dove Cedric potesse vincere questi giochi, ma non ho mai preso in considerazione la sua morte. Spero... avvenga il più tardi possibile. Oppure che muoia dopo di me. Sarò egoista? Forse, ma oltre l'idea di perdere Cedric, sarei dispersa nel vero buio più totale. Una vittima perfetta per gli animali selvaggi che si trovano in natura.
Il mio compagno di distretto si siede compostamente per terra, mi poggia sopra a qualcosa di davvero morbido, quindi finalmente siamo in un luogo sereno? Tocco ciò che ho sotto di me e credo che sia muschio. Spero di non sporcarmi, anche se è l'ultima delle mie preoccupazioni.
Sento uno sbadiglio e poi qualcuno cadere a terra: mi allarmo velocemente, avvicinandomi in qualche modo a Cedric e, come sospettavo, è lui che è caduto a terra. Con il capo mi avvicino all'altezza del suo volto, e mi rassereno nel sentire il suo respiro che va contro la mia mano. Gli salto sopra e poi mi ci distendo di lato, affondando il capo sul suo petto: sento che lui mi stringe a sè come se fosse un peluche e mi viene istintivamente da sorridere, ma arrossisco al contatto a causa dell'imbarazzo, però non importa.
Goditi il meritato riposo, amico mio.


Angolo Autore

Salve a tutti! Anche questo capitolo è stato scritto e finito nel giro di un giorno.
Tra Hubert e Jack ci lascia il nostro povero ragazzo del distretto 5! Come primo capitolo con 4 POV mi piace. E' vero, il pezzo di Hubert è molto più lungo, mentre quelli di Gerald e Lydia sono corti, ma solamente perché sono subentrati i flashback!
Sicuramente dal prossimo capitolo ci saranno molti POV tra le 1400 parole, e ne sono triste. Forse qualche POV in più durante la morte di un tributo, ma dipende come me la giocherò.
Tristi per un solo morto? Tranquilli, ho già i prossimi due personaggi da seccare :P
Prossimo capitolo scopriremo la Top 10! Chi pensate possa lasciarci prima di questo bel traguardo? (Che, ehy, a mio modesto parere, bene o male, tutti hanno avuto un percorso carino).
Sono molto orgoglioso del POV di Jack perché, a parte il pezzo soft, sono riuscito a mostrarvi uno dei lati di Karma che non sono riuscito a mostrarvi. Per obbiettivo personale!
Ci si legge al prossimo capitolo, che non so quando inizierò a scrivere visto che avrò una settimana movimentata. Vi auguro di passare delle belle vacanze!
PS: Per quanto riguarda la fame di Lydia e Cedric, ho già una loro sponsorizzazione che darò al prossimo capitolo!




Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4 POV).


MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.



Stato dei Tributi
Oscar: Instabile (inguaribile).
Cedric: Ferite sulle mani, fame.
Lydia: Fame.
Eden: Fame.
Gerald: Febbre
Hubert: Braccio rotto, emorragia.


I Favoriti: Gerald, Sheena (Distretto 4).
L'Ingiustizia: Cedric, Lydia (Distretto 7)
Soli: Hubert (Distretto 1), Odette (Distretto 3), Darlene (Distretto 5 ), Eden (Distretto 6), Oscar (Distretto 8), Nylan, Daisy (Distretto 10).

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Capitolo 15
*** Illusioni ***


Hunger Games - Capitolo 13 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 4.
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Tributi in vita: 11




Eden Conrad, Tributo del Distretto 6


Apro lentamente gli occhi dopo un lungo periodo di riposo, credo di essere svenuto quando il tronco mi ha inghiottito, era tutto così buio e non vedevo nulla se non il nero più totale, udivo la mia voce che gridava l'aiuto di qualcuno, probabilmente quello di Cedric, ricordo ancora la sua faccia quando mi ha visto scomparire dentro l'elemento di madre natura artificiale, così la chiamerei.
Aspetta... sono vivo, quindi non sono morto! Oddio, sono ancora in vita, posso ancora farcela! Sposto subito le mani dentro una delle mie sacche e quando realizzo di avere ancora il pugnale assieme a me un sorriso rassicurato viene stampato sul mio volto. Ho dormito per tutto questo tempo, quanto è passato? Era giorno quando siamo andati via dalla zona cittadina, adesso è notte, le stelle che gli strateghi stanno cercando di ingannare sono dipinte su questo cielo blu che non so se sia vero o falso. Il paesaggio sembra diverso da quello a cui prima stavo cercando di analizzare, credo che questo accanto a me sia uno stelo, la luce lunare non riesce a penetrare tra i petali giganti, sposto lo sguardo sull'erba, è così chiara che sembra di vivere in un sogno, ma questo è tutto un incubo, l'apparenza innocente di questa zona è ottima per prede ingenue e vulnerabili.
Non ricordo chi aveva intrapreso questa strada, la morte di Sophie mi aveva deconcentrato così tanto sugli altri tributi che a malapena sapevo dove stavo mettendo piede, ma sono quasi sicuro che qui dentro ci sia ancora qualcuno e devo fare attenzione, non devo abbassare la guardia, sarò più sollevato quando incontrerò Cedric e Lydia lungo la mia strada. Spero che stiano bene, sono sicuro che quel ragazzaccio starà facendo di tutto pur di proteggere la sua alleata, in più credo che i morti giornalieri siano già stati annunciati, forse, ma comunque dopo la mia scomparsa non è stato udito nessun colpo di cannone, quindi sono quasi sicuro che staranno cercando di fare il massimo per resistere e ritrovarmi, ho dormito fin troppo e devo muovermi, forse alla ricerca di un riparo o qualcosa del genere...
Estraggo il pugnale e lo tengo saldo nella mano destra, mentre pian piano cerco di alzarmi ed abbandonare il contatto umido che ho precedentemente avuto con il terreno sotto di me.
Non sento nessun rumore se non quello delle cicale che stanno emettendo il loro verso, sembra che stiano per piangere da un momento all'altro, ma invece sono tranquille. Ricordo di aver letto che le cicale, quando piangono, emettono proprio questo rumore, è impossibile non confondersi, è come se io, mentre parlassi, al tempo stesso piangessi con lo stesso tono in cui prenderei Roho ed accompagnarlo in qualche posto affollato del Distretto, quel ragazzo ha una particolare passione per i fumetti, ogni volta che qualcuno cercava di formare una specie di "raduno", così li chiamiamo al 6, lui non sapeva se entrarci oppure no, parlare con le stesse persone di cui avevano in comune la lettura per quei disegni fantastici.
Mi mancano quei tre ribellini, nonostante siano delle brave persone qualche bravata fuggiva sempre dalle loro mani, ma nel complesso funzioniamo.
Sono sicuro che Roho stia cercando di fermare la situazione, spero soprattutto che riesca a calmare quell'impulsiva di Yasmine. Ho promesso a tutti loro che avrei fatto del mio meglio per ritornare al distretto, per una volta ho cercato di sorridere, non ho mai sorriso così facilmente in tutta la mia intera vita, ma quella volta sembrava che stessi mentendo al mio cuore.
Alistair poi, starà piangendo come un bambino, lo immagino saltare in aria ogni volta che mi sia successo qualcosa per cui la mia vita venga messa al rischio. Dal bagno di sangue, alla trappola, a questo. Probabilmente, se avrò un tributo minaccioso qui nei paraggi e loro potranno vederlo, sicuramente emetterà un altro balzo che lo farà piagnucolare, ma almeno sono in vita, qui, vivo e vegeto.
Come starà invece Charlotte? Non la conosco, ma Sophie mi aveva parlato un po' di lei quando era ancora in vita. Diceva che era una ragazza con pochissimi amici, a scuola la bionda aspettava soltanto la sua amica per ritornare a casa. Un po' mi ci sono rivisto, potrei ritenermi molto più fortunato riguardo il mio gruppo di amici, ma adesso Charlotte è rimasta sola. Come avrà reagito alla morte di Sophie? Alla mietitura stava così male, è venuta anche a salutarmi e pregarmi di proteggere Sophie, il destino è davvero crudele, la mia compagna di Distretto la notte prima di andare in arena mi aveva detto che, se sarei riuscito a vincere quest'edizione, dovevo prendermi cura della sua amica, di avvicinarmi a lei e ricordarle che Sophie le ha sempre voluto bene.
Un lieve sorriso a questo pensiero mi spunta sul volto: l'idea di avere qualche chance di vittoria non mi è mai passata dentro la mia testa. Sono resistente e grazie a Sophie mi sono allenato duramente in palestra, sono diventato fisicamente più forte, anche quando siamo stati all'area cittadina ne ho approfittato per fare delle flessioni, non ho mai pensato allo sport in generale, ma è divertente. Credo anche che mi sia apparso qualche muscolo all'altezza del petto, la mia prima tartaruga! Se lo facessi vedere ai miei amici non ci crederebbero mai e poi mai.
Penso che mia madre invece sarà più felice nel sapere che potrei tornare da lei anziché che mi sia messo in forma durante questi giorni, è impossibile non compatirla, se avessi un figlio alla sua età reagirei alla stessa identica maniera. Non mi interessa in quale modo potrebbe tornare, l'importante è che io possa rivederlo.
Esmeralda sarà fiera del mio percorso? E Cynthia? Dopo quel gesto cosa sta facendo? E' triste come prima che si sia separata da Sophie, poco dopo sia morta. Avevano un bel rapporto tutto sommato, dopo averle insegnato lo yoga la mia ex compagna è riuscita ad essere leggermente più amichevole. Mi manca, era singolare ed unica, riusciva a strapparmi un piccolo sorriso nonostante il suo prototipo di carattere fosse completamente distinto, ma la assocerei ad una Yasmine molto più irascibile.
Sto continuando ad incamminarmi dentro questa specie di foresta floerale mentre sono ancora sommerso da questi pensieri, il Distretto 6 mi manca davvero tanto.
Credo che non ci sia nessuno qui, altrimenti un tributo avrebbe sicuramente cercato di uccidermi in questo tempo di distrazione, devo stare attento.
-Che cazzo?- Sgrano gli occhi quando incrocio un enorme masso che ha assunto letteralmente la sagoma di una persona umana, mi avvicino di più alla figura e quasi come per farlo apposta, la luce lunare riesce a rendere visibile quella sagoma. E' piccola, davvero piccola, l'assocerei alla sagoma di Lydia, ma lei non è qui, se fosse morta anche Cedric sarebbe ormai finito da qualche parte in arena.
Credo che la povera vittima sfortunata sia la ragazzina del Distretto 11, gli altri tributi non sono così piccoli, escluderei anche quella del 12 che la sua è soltanto un problema di altezza.
Decido di ignorare la sagoma e continuare a camminare, cercando di scostare le grandi foglie che tra un po' mi arrivano dritte in faccia, questo posto è davvero incredibile e la cosa più innaturale è che non ci sono nè zanzare, nè mosche, ma animali apparentemente pacifici come farfalle al chiaro di luna o delle api che cominciano a lavorare a quest'ora.
La mia attenzione viene riportata verso una luce in lontananza, è così forte che è impossibile non notarla. La curiosità ottiene la meglio su di me e velocemente mi muovo verso la direzione che sta catturando i miei occhi, fin quando non noto qualcosa di veramente bello: un mucchio di lucciole stanno volando su un prato fiorito accanto ad una caverna, il panorama è così bello che anche io riesco a rimanere incollato a quella visione per tutto questo tempo.
Sposto gli occhi verso la caverna e compio un piccolo balzo di sorpresa quando vedo una persona rimanere lì a fissare il panorama, guardandola attentamente sembra essere una ragazza, è bionda e porta i capelli corti... bionda... capelli corti... ma certo, è Odette! La compagna di Killian, quindi è ancora viva? E' vero, ha un 3 stampato sulla propria felpa, allora è viva. So per certo che non mi farà mai del male ed io non le farò nulla, non conosco neanche lei, ma credo che l'anima di Killian non mi permetterà mai di toccarla neanche con un capello. E' sempre stato un tipo brusco dall'area disinteressata, ma credo che non si sia affezzionato alla propria compagna per il timore di perderla. Per sfortuna sembra essere successo il contrario, anche lei è affascinata dalle lucciole, ma non capisco se sia felice o triste, la sua espressione ha assunto un mix di entrambe queste sensazioni.
Mi avvicino con cauta alla figura femminile della ragazza del Distretto 3, ma appena riesco ad entrare nel suo raggio visivo la bionda indietreggia subito, visibilmente spaventata.
-Ehy, tranquilla!- Cerco di addolcire la mia voce, mentre la ragazza porta il proprio sguardo sul pugnale, a quel contatto soltanto a vederla sembra essersi irrigidita di più. Ripongo velocemente la lama al proprio posto, alzando entrambe le mie braccia. -Scusa, era per legittima difesa.- Mi giustifico, mentre Odette sembra tentennare. Non sarà facile acquistare la sua fiducia ora come ora.
Mi volto verso le lucciole e le guardo, incrociando le braccia: vorrei tanto rimettere le mie mani dentro alle tasche, ma potrebbe pensare che la potrei cogliere di sorpresa. -Ti piacciono?- Le domando, mentre cerco di non guardarla, ma il rumore dei suoi passi mi fa capire che si sia avvicinata un po' di più.
-S-Sì...- Sussurra, ha una voce malinconica e delicata, ha l'aria completamente distrutta, mi chiedo cosa abbia passato per tutto questo tempo.
-Ti piacciono gli insetti?- Pongo una nuova domanda e questa volta la guardo, è effettivamente più vicina ed è di nuovo attratta da ciò che prima l'aveva catturata.
-Gli animali in generale mi ispirano innocenza... credo.- A quella risposta le sue palpebre calano leggermente, facendole socchiudere gli occhi. E' sofferente, non mi piace, il mio istinto mi dice di aiutarla, ma Cedric e Lydia...
-Sai, le lucciole dopo aver brillato in questa maniera moriranno. E' triste, non trovi? Stanno cercando di distrarci e regalarci qualcosa di bello al punto di sacrificare la propria vita.- La ragazza annuisce, come se conoscesse questa informazione. Devo ringraziare Yasmine e la sua passione per gli insetti o non ne sarei stato a conoscenza.
-Tu sei un amico di Killian?- La bionda mi precede e mi guarda dritto negli occhi, in quel preciso istante le lucciole cominciano a spegnersi una dopo una, lasciando velocemente questa vita. -Vi ho visti scappare insieme. Era ferito. Come è successo?- Abbasso lo sguardo amaro, grattandomi nervosamente i capelli, non voglio ricordare quel sacrificio, ma è stato pur sempre il suo compagno di distretto...
-Una trappola. Probabilmente la sua schiena era spezzata, una liana con delle spine lo ha bloccato sul letto su cui giaceva, io sono uscito con la ragazza del Distretto 7, il suo compagno ha cercato di salvarlo, ma l'edificio stava sprofondando. Non abbiamo potuto fare nulla.- Quel racconto mi porta soltanto un lungo brivido lungo tutta la schiena, riesco a ricordare ancora le urla disperate di Cedric e il tremore di Lydia sul mio corpo, o forse era proprio il mio.
-Ti ringrazio.- Esordisce la bionda dopo aver annuito, sto per replicare, ma il rumore di uno sponsor arriva dritto verso di noi, precisamente l'aereo di passaggio arriva nella mia direzione. Odette non sembra colpita particolarmente, questo significa che sarà stata già sponsorizzata. Dai fascicoli ricordo che ha un problema al cuore, devo ringraziare la mia buona memoria. Ora che controllo meglio la caverna, accanto ad una roccia ci sono delle medicine ed una borraccia d'acqua mezza piena.
Cerco di ignorare il suo bottino per concentrarmi sul mio, apro velocemente la mia sorpresa ed esordisco un "porca puttana" appena noto il contenuto. A quelle parole Odette arrossisce, probabilmente non abituata a questo linguaggio.
-Scusa!- Esclamo imbarazzato, accovacciandomi per afferrare l'arco forte che mi è appena arrivato. E' davvero pesante, ma non è nulla di cui io non possa sorreggere. Assieme ad esso c'è anche una fodera con dieci frecce, accanto invece c'è cibo ed acqua, in abbondanza per due persone. Infatti mi hanno mandato due panini con del prosciutto e una bottiglia di coca cola. Sembra di essere ad un picnic.
-E' la tua prima volta?- Mi chiede ingenua la bionda, mentre io riesco solamente ad annuire. Questo conferma la mia precedente ipotesi. -Puoi dormire qui stanotte, ma vorrei che mi facesti un favore.- Continua la ragazza, mentre io apro attentamente le mie orecchie e le pongo ogni attenzione. La bionda guarda i fiori davanti a lei, indicando poi un prato verde privo di essi. -Domani vorrei che mi aiutassi a cospargere quel punto di fiori.-
-A quale scopo?- Chiedo incredulo, ma la ragazza scuote il capo ed accetta il panino che le ho donato.
Questa ragazza è davvero misteriosa...


Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8


L'ha uccisa, l'ha uccisa, l'ha uccisa, io l'ho vista! L'hai vista anche tu Costance, vero? L'hai visto con i miei stessi occhi, hai sorriso quando la ragazza del 12 ha lasciato la presa su Brooklyn, e pensare che l'avevo anche difesa quella maledetta strega! Costance, perché sei felice? Non essere gelosa, io amo solo te, dovresti saperlo, Brooklyn e Daisy sono semplicemente delle amiche, hai visto? Brooklyn è morta, non può intralciarci in nessun modo, ma non meritava di morire, perché mi stai guardando con quell'espressione diabolica sul volto? Non ti riconosco più! Se fossi al mio posto non ti avrei mai trattata così, supporterei qualsiasi dei tuoi alleati e pregherei giorno e notte che potresti ritornare da me, sei cambiata Costance, eri così docile e delicata, ti ricordi quando avevi cominciato ad evitarmi? Sembravi così indifesa, avevi paura della persona che ti avrebbe protetto per tutta la tua intera vita, i tuoi occhi urlavano aiuto, ma non dovevi! Sei arrabbiata con me perché non sono riuscito a salvarti? Hai ragione, sono un uomo del cazzo, non ho avuto la preoccupazione di basarmi su un avvenimento dove tu potresti essere morta, pensavo semplicemente di iniziare una vita insieme a te al Distretto 8, io, tu ed il nostro piccolo pargolo, ma a che pro arrivati a questo punto?
Quel vecchiaccio del presidente aveva detto che siamo stati tutti selezionati fin dalla nostra nascita, quindi ha veramente beccato dei neonati a caso? Non posso crederci, e se riproporranno un edizione del genere? Harry non deve in alcun modo esserne presente! Tornerò al Distretto e farò di tutto pur di diminuire i suoi biglietti, lavorerò sodo affinché non debba osare avvicinarsi all'angolo dei pacificatori. Non lo accetterò mai e poi mai!
Perché adesso sei arrabbiata, Costance? Vieni qui, dammi la tua mano... così... è così fredda e leggera, sembra inverosimile, ma sei l'unica cosa che attualmente riesce a farmi mantenere la calma... mi sei mancata, Costance. Io ti sono mancato? Non pensavo che l'arena potesse resuscitare i morti, dici che da qualche altra parte dell'arena ci sarà Brooklyn? Come lei tutti gli altri tributi caduti? Dovrei chiedere scusa al ragazzo del 12 dopo avergli sferrato quel pugno, aveva ragione, doveva uccidere la sua compagna, Brooklyn è morta a causa sua, soltanto per colpa sua, lei si fidava, era una ragazza che non avrebbe mai e poi mai tradito un compagno, come si sarà sentita in quel momento?! Distrutta, ovvio! Come persone buone simili alla mia Costance, esistono anche gli errori che Dio ha compiuto e quella tipa era uno di loro. Non doveva permettersi!
Sento nuovamente la rabbia montare su di me ed il cuore accelerare come se fosse un treno in pieno a tutta la sua velocità, credo che in questo momento la mia faccia si stia riempendo di un colorito rossastro, sto per alzarmi ricordando ancora la faccia di quella feccia che ha ucciso la mia povera compagna, ma Costance mi si avvicina e mi dona un piccolo bacio a stampo sulle labbra, carezzandomi il volto. Tutto ritorna alla normalità, sento le sensazioni negative abbandonare il mio corpo e il sorriso spuntarmi nuovamente sul volto.
-Va meglio?- Ha ricominciato a parlare, questa volta non è arrabbiata, mi sta pronunciando finalmente la parola dopo averla persa in quello strano incubo. Forse non era un incubo, ma la pura realtà, prima di Brooklyn anche Daisy aveva già perso la vita, quindi è troppo tardi per andare ai soccorsi? Pazienza, significa che dovrà aspettarmi quando morirò nel letto di casa mia, da anziano, assieme ad Harry che mi stringerà la mano, mentre Costance sarà ancora accanto a me. Mi amerà ancora? E' sempre la stessa, sia esteticamente ed anche caratterialmente, amerà un anziano signore o sarà troppo? Spero di riacquisire questo corpo quando finirò nell'oltretomba, non voglio provocarle disagio... Costance...
Le annuisco mentre una lacrima malinconica mi scivola velocemente sul volto, la mia amata la scosta con il proprio indice, baciandomi questa volta la fronte: le sue labbra sottili e delicate, le ricordo ancora. Vorrei afferrarla e darle uno di quei baci che al Distretto sognavano di avere, uno di quelli appassionati che racchiudeva il vero amore tra due persone, ma questo non sembra nè il luogo e neanche il momento adatto. Aspetta un altro po', Costance, sarò tutto tuo, te lo prometto.
-Sì, ci sei tu qui con me.- Sussurro malinconico, chiudendo gli occhi ed afferrarle una mano, portandola sulla mia guancia. Cerco di riscaldarla in ogni modo, ma è fredda come se fosse ghiaccio, da quanto tempo sei andata via, amore?
-Io ci sono sempre stata Oscar.- Sibilia la mia amata, racchiudendomi in un grosso e caldo abbraccio che soltanto lei riusciva a donarmi. Mi stringe così forte che per vari attimi di secondi sento il respiro mancare, ma è soltanto un attimo, ha ammorbidito la presa e sta cominciando a baciarmi il collo, a quel gesto riesco a smuovere una risatina divertita a causa del solletico, ma quando noto che il bacio diventa molto più focoso mi scappa qualche sospiro di piacere. Cosa vuole fare? Non possiamo qui dentro, è impazzita..? Non dovrebbe essere qui, non è lei la ragazza del Distretto 8, gli Hunger Games non sono adatti per lei, a quest'ora mi avrebbe già lasciato al primo ostacolo.
La scosto gentilmente, ma la sua espressione cambia notevolmente: è nuovamente arrabbiata, come se quello che le ho appena fatto le sia stato d'intralcio, dovrebbe capire, non possiamo fare nulla dentro l'arena, tutti potrebbero vederci e sarebbe fin troppo imbarazzante, potrebbero guardarci anche dei bambini dai distretti più ricchi!
-Quindi avevo ragione.- Il tono di Costance è feroce, lei indietreggia e i suoi occhi si dipingono di rosso come una fiamma ardente. In cosa sta andando a parare..? -"Non è lei la ragazza del Distretto 8", significa che non posso coccolare il mio fidanzato perché non sono andata a morire in modo sciocco, abbandonando mio figlio? Certo, Oscar! Sei proprio un pessimo ragazzo ed un padre terribile!- Quella che non riesco più a riconoscere sputa queste parole velenose come se stesse affrontando un litigio con qualche suo compagno di classe, ma Costance è sempre stata la ragazza più apprezzata dell'istituto, anche nel nostro quartiere tutti la trovavano adorabile e carina, la reputavano un angelo che non conosceva la parola "male", Costance non ha mai visto il volto di quel terribile diavolo, allora perché sta facendo così? Perché mi dice queste brutte cose..? Non è lei! Non è la Costance che ho sempre amato, lei non si permetterebbe mai di proclamare certi affronti!
-Ti sbagli, il tuo status mentale è troppo malridotto se non riesci a comprendere un pensiero simile.- Ribatto con un aggressione passiva, colei che pensavo fosse la mia vera donna comincia ad arrabbiarsi ulteriormente, fin quando una terza voce che riesco a ricollegare non richiama la nostra attenzione.
Guardo per un attimo Costance, la quale sgrana gli occhi e mi si getta letteralmente addosso, stringendomi la felpa ed inumidirmela con le sue lacrime.
-Non andare da lei, ti prego! Io ti amo! Abbiamo passato tanti di quei momenti insieme! Non puoi abbandonarmi, per favore, resta con me!- Non riesco più a capire nulla, la mia testa sta letteralmente scoppiando e sono in preda alla confusione più totale.
Emetto un grido infastidito e spintono malamente Costance, la quale giuro che per un momento, appena sono corso via, l'ho vista scomparire un attimo dopo.
Non mi interessa, sto seguendo la voce che mi sta richiamando e sono per certo che sia lei, Brooklyn allora non è morta! Devo salvarla a qualsiasi costo, mi sta gridando aiuto, sta urlando il mio nome e questa volta non c'è nessun tono malvagio nell'aria, non ho titubanze come ho avuto con Costance, la donna che ho conosciuto per tutta la mia vita, ma riesco a riconoscere in modo vivido la sua voce. Sto arrivando, un altro po', sto correndo più veloce che posso.
Mi appoggio ad un albero per prendere fiato e noto di essere arrivato alla zona boschiva, mi giro freneticamente attorno, rintracciando poi Brooklyn che mi aspetta a braccia aperte: il mio cervello scatta in automatico e comincio a correre più che posso, correndo verso di lei. Mi dispiace, mi dispiace Brooklyn! Non dovevo abbandonarti, ho capito soltanto adesso quanto tu sia stata così gentile con me, ho dato spazio al mio cervello e non ho ascoltato i sentimenti del mio cuore, quelli di un'amicizia che potrebbe essere paragonato al rapporto tra due fratelli.
Compio un balzo e mi butto a capofitto sulla mia compagna di Distretto, ma appena do il via al lancio, Brooklyn scompare e al posto suo appare un masso gigante che blocca istantaneamente quell'atterraggio morbido.
Mi piego in due per il dolore e sento male ovunque, dalla testa allo stomaco, ho preso una botta incredibile. Avvicino le mie braccia alla pancia e mi stringo a me stesso, fin quando non sento un comato di vomito salirmi su per la gola e, non so con quali forze, riesco a mettermi in ginocchio e cacciare fuori tutto il cibo che sono riuscito ad ingerire in quell'arena. Cazzo, ho lo stomaco sottospora.
-Te l'avevo detto io.- La voce di Costance ritorna a sopprimere la mia mente, basta, devi andare via! Basta! Non ce la faccio più, devi scomparire! -Quella tipa ti avrebbe portato solo guai, Oz. Io... sono speciale. Io sono stata il tuo primo amore, la tua prima cotta, la tua prima ragazza, con me hai avuto la tua prima volta, il tuo primo figlio... io... ero tutto... lo capisci, Oscar?!- Costance comincia a piangere come se fosse una bambina, non mi sono mai reso conto del peso che anche lei ha nel cuore, sono stato egoista, forse? Cerco di alzarmi per un attimo, ma lei guarda dritta verso di sé ed assume un espressione maligna, scomparendo successivamente.
Cosa sta succedendo..?
Non capisco quello che accade dopo che mi ritrovo con la faccia per terra ed un piede che mi calpesta la tempia, non riconosco il volto del mio assassino, ma con una mano riesce ad afferrarmi i capelli e avvolgermi il collo con una corda con delle spine. Non riesco ad urlare che i pungiglioni entrano dentro la pelle del mio collo mentre il misterioso tributo stringe ancora di più la presa, chi sarà mai? Un favorito? Il ragazzo del 7? Cerco di intercettarlo stringendogli il braccio, ma l'avversario molla la presa fin quando non mi stende con un ennesimo calcio: ho ancora il dolore del masso e lui non aiuta!
Faccio in tempo ad alzare gli occhi per riconoscere colui che darà fine alle mie sofferenze: il ragazzo del Distretto 10 alza la sua arma per poi calarla velocemente su di me, i pungiglioni attraversano il mio collo e del sangue comincia a scorgere da lì.
Non faccio nulla, non muovo un dito, sento solamente freddo e rimango immobile con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, ma il sorriso mi ritorna sul volto quando intravedo Brooklyn prendermi per mano.
In lontananza, Costance mi guarda con timidezza, è... lei?
La castana si avvicina e prima che il colpo di cannone possa suonare, riesco a capire le sue ultime parole.
-Bentornato a casa, Oscar.-


Giorno 5.
Tributi in vita: 10

Daisy "Isy" Jones, Tributo del Distretto 10


Quindi non ce l'hai fatta, vero Oscar? Sembravi strano dopo quell'incubo, non pensavo che ci saremmo separati a causa dell'arena, sono stata troppo lenta, non sono riuscita a raggiungerti in tempo. Quanto avrai sofferto in quel momento? Mi chiedo cosa tu stessi pensando, sei forse scoppiato quando il cielo ha proiettato l'immagine della tua compagna? Il mio è ancora in vita, ma non sono poi così fortunata, mi ha praticamente augurato la morte ad un nostro prossimo incontro ed io non sarò da meno, però sono disarmata, non ho nessun'arma con me e non ho visto l'ombra di qualche animale selvatico che potrei mangiare, in più non ho ricevuto un briciolo di sponsor. Se continuerò così credo che la fame riuscirà ad avere la meglio su di me, non vorrei mangiare qualche altro tributo, sarebbe... disgustoso.
Non voglio fare la stessa fine di Oscar, non posso rischiare di impazzire, non ora che siamo rimasti in dieci. Nove tributi da affrontare, ho le capacità di poter raggiungere la vittoria, sto agendo un po' come la ragazza del 5 della precedente edizione: silenziosa e scaltra, forse sono stata più fortunata, il mio alleato mi ha donato completa fiducia e il mio compagno di Distretto ha avuto pietà di me, ha davvero intenzione di uccidermi? Sa che per i Distretti sarebbe imperdonabile? Capitol urlerebbe soltanto di gioia, ma un atto del genere farebbe soltanto pena per il proprio luogo di provenienza. Spero non faccia delle assurdità, a quel punto dovrò stringere denti ed unghie per sconfiggerlo, si è allenato in palestra con l'uso della frusta ed anche con quello dei pugnali, io mi sono basata alle tecniche di sopravvivenza, ma indovinate chi è la fortunata che attualmente è riuscita a trovare soltanto bacche o funghi che non sono commestibili? Esatto, proprio io signori.
In più Nylan ha sempre lavorato al ranch della sua fattoria, ma al contrario di me che mi sono sempre limitata a badare alle capre, lui doveva organizzarsi con tutto e credo che questo gli abbia dato già più forza di quanto ne abbia. Ricordo ancora quando il suo amico ci provò palesemente con me, detesto i don giovanni e quel tipo lo rispecchiava. Peccato che appena si arrese si lanciò su una ragazza che lo stava palesemente prendendo in giro... forse era proprio quella tipa che era assieme a loro al giorno della mietitura, sembravano simili, ma non mi interessa granché: non conosco quasi nessuno al distretto e mi va bene così, sono ripudiata da tutti ormai, avere anche Nylan come nemico non mi farà finire in una situazione sentimentalmente tragica.
Contro chi potrei prevalere? Fai un conto mentale, Isy.
A parte Nylan sono rimasti i due tributi del 4 e del 7: i primi due dubito di riuscire ad uscirne come una vincitrice in battaglia, ma forse con un po' di furbezza potrei raggirarli. Il ragazzo del 7 mi ha sempre dato l'aria di uno che ci è nato per partecipare agli Hunger Games, mentre la piccola... a stento riesco a credere che sia ancora viva, con quel deficent. Sono motivata, mi sono ripromessa di ritornare a casa e far vedere alla mia "famiglia" di capre chi comanda davvero, soltanto quelle in questo momento mi staranno tifando!
Il favorito del Distretto 1 è ancora vivo, ma non l'ho ancora visto. Non so se possa essere in gruppo con i suoi compagni oppure no, probabilmente si saranno divisi in questo punto dei giochi, spesso lo fanno. Per quanto riguarda il ragazzo del 6... potrei cavarmela, non ha dimostrato chissà quante doti e agli allenamenti abbiamo preso lo stesso punteggio, forse potrei ricordare male, ma sono sicura che abbia preso tra il sei o un cinque. Qualcosa a cui posso benissimo gestire.
Infine ci sono le due ragazze del Distretto 3 e del Distretto 5, anche la prima è un miracolo che sia ancora viva dopo tutti questi giorni in arena, sicuramente l'avranno sponsorizzata, ma sono sicura che sia accompagnata da qualcuno. Cosa può fare da sola? Il tributo del Distretto 5 invece ricordo che aveva ottenuto addirittura un sette alle prove individuali, ma non mi è mai sembrata una tipa che accettasse la violenza, Oscar mi aveva informato che prima di scappare dal bagno di sangue l'aveva vista prendere uno zaino, quindi avrà sicuramente qualcosa con sè. Cosa fai, ti privi di uno zaino vuoto? Magari quest'arena può regalarti delle armi gratuitamente.
Lo stomaco comincia nuovamente a brontolarmi ed io cerco di massaggiarlo all'altezza dell'ombelico, mi guardo attorno in cerca di un cespuglio, fin quando non intravedo uno ricolmo di mirtilli, decido quindi di avvicinarmi lentamente e soprattutto cerco di essere silenziosa, potrei calpestare accidentalmente un ramo e morire così sarebbe da idioti.
Mi avvicino con cautela e porto una mano verso le foglie, questo qui è decisamente il falso mirtillo. Le foglie sono scure, tondeggiande e c'è un bordo regolare, ma queste invece sono diversissime, queste foglie si trovano soltanto con dei veri mirtilli. Non posso confondermi: prendo entrambi i mirtilli e con due dita li spremo un poco, fin quando non rintraccio quello positivo: il falso mirtillo fa fuoriuscire il suo solito liquido bianco, mentre quello vero è rossastro. Bene, significa che la zona di destra è completamente pura, quindi ignorerò la sinistra.
Afferro qualche mirtillo di cui ho la certezza che non mi farà avere un bel mal di pancia, almeno sono fortunata: se ne beccassi uno accidentalmente non rischierei la morte, il mio sedere può sopportare delle uscite in caso ne mangiassi uno falso.
Rimango lì seduta per un po' mentre assaggio uno dopo uno i mirtilli che ho raccolto, questa mattina il cielo è davvero sereno, credo sia una buona stagione per la crescita di questi frutti. Mi lecco le dita ormai tinte di rosso, il mio stomaco è ancora vuoto, ma comunque è sempre meglio di niente. Credo di essermi sporcata anche un po' la faccia, sarei buffissima.
Mi rialzo per spostarmi e cercare un'altra zona, se rimango ferma a lungo gli strateghi potrebbero mandare qualche ibrido ad attaccarmi e ne uscirei completamente morta.
Il suono di una tromba invade l'aria attorno a me, qualche animale esce finalmente dal proprio nascondiglio e comincia ad agitarsi, addirittura un cerbiatto è saltato da una zona all'altra!
-Cari tributi, alla vista del festino che si terrà domani, abbiamo deciso di lasciare in giro per l'arena delle armi e del cibo affinché siate pronti per la battaglia a venire. Vi ricordo che oggi è il vostro ultimo giorno di sponsorizzazioni! Buona fortuna, tributi.- La voce del capo stratega rimbomba dentro le mie orecchie come se fossi in una sala vuota, appena termina di annunciare questa notizia dei paracadute cominciano a cadere in zone completamente a caso attorno all'arena: avvisto in lontananza uno zaino che cade proprio a pochi chilometri da me.
Devo essere veloce, non devo lasciare che qualche altro tributo possa rubare il mio bottino!
Comincio a correre come una pazza verso il paracadute che pian piano sta cadendo verso il suolo, non so che espressione in questo momento io abbia, ma deve essere mia! Ho fame e mi serve un'arma, se ci sarà qualche coltello o un pugnale sarò comunque felice di averne uno!
Sto per raggiungere la zona del bottino, guarda caso è una piccola area completamente priva di alberi o cespugli, ma è fin troppo stretta affinchè possano essere notate più persone.
Una freccia fibra nell'aria e il paracadute con un solo tonfo cade sul terreno con esso lo zaino: c'è qualcuno?! Deve essere il ragazzo del Distretto 1, sono finita!
Mi nascondo dietro un albero e mi accovaccio, ma le mie convinzioni si sbagliano appena intravedo la ragazza del Distretto 5: ha un arco forte tra le mani e i suoi capelli sono spettinati, la sua espressione è seria e severa, non sembra gioire quando afferra lo zaino. Posso rubarglielo, ha abbassato la guardia, ha posato velocemente il proprio arco e in questo momento mi sta dando le spalle.
Come se fossi una killer professionista mi lancio all'istante sulla schiena della ragazza e le mordo violentemente l'orecchio. Il tributo che dovrebbe chiamarsi Darlene comincia ad urlare dal dolore e molla velocemente lo zaino: ritorno con i piedi per terra e le sferro un pugno sul volto, afferrando velocemente lo zaino e scappare, ma la castana non si arrende e mi afferra per una gamba facendomi cadere con il mento sul terreno. Che dolore!
Il tributo del 5 sale sopra di me e comincia ad afferrarmi i capelli in preda alla rabbia e al completo terrore, non mi interessa, devo liberarmi in qualche modo!
Di rimando inizio a tirarle i capelli e le do una violenta testata sulla fronte, la quale fa indietreggiare la ragazza. Mi alzo velocemente soltanto con l'obbiettivo di aprire lo zaino e sperare in un'arma, ma non ho il tempo di realizzare neanche dove sia lo zaino che Darlene si carica come un toro contro di me, spingendomi violentemente via: cado al suolo con il sedere per terra, ma riesco ad alzarmi velocemente ed afferrarle la testa appena cerca di ritentare con l'ennesima mossa. Comincio di nuovo a tirarle i capelli e bloccarle la testa in mezzo alle mie gambe, riempendola poi di pugni. Continuo così fin quando la ragazza non riesce a mordermi la gamba, la morde così forte che del sangue comincia ad uscire da lì: a causa del dolore Darlene riesce a spintonarmi via e distanziarsi per preparare un suo arco, ma appena in tempo un lupo sbuca fuori dal nulla e tenta di colpire la mia avversaria; la castana però se ne accorge in tempo e riesce a colpire con la freccia dritta sul volto del lupo. Ne approfitto di questa distrazione per rubare lo zaino e scappare senza fare alcun rumore, tento di voltarmi indietro e con un terrore allucinante dei lupi stanno cominciando ad inseguire sia me e probabilmente anche Darlene.
Con le poche forze rimaste mi lancio verso un albero e tento di arrampicarmi al ramo più alto, il sangue però comincia a sgocciolare verso il terreno, attirando l'attenzione dei lupi. Il cuore mi batte forte per l'esaurimento e riesco soltanto a respirare tramite affanni, perfetto, pensavo di passare un'altra giornata tranquilla, ma credo di aver sottovalutato quella ragazzina. Non pensavo sarebbe stata capace di potermi fare del male, pensare che tra un po' sarebbe riuscita anche ad uccidermi!
Mi sfioro la ferita provocata dal morso di Darlene, fa male, spero con tutto il cuore che non faccia infezione, devo sperare in uno sponsor o...
apro lo zaino che ho guadagnato e a malincuore riesco solamente a ricevere del tonno in scatola, precisamente due, e una caramella al limone. Ho combattuto per questo? Che palle!
Mi faccio piccola sul ramo, avvicinando le gambe al mio petto, in attesa che questi lupi possano arrendersi e decidere un'altra vittima. Non è un caso che loro siano apparsi proprio in quel momento, non sono veri, credo che io e quella tipa abbiamo beccato la zona di un evento dell'arena. Tutto qui dentro è una pura illusione, nulla è reale.
Sospiro stanca: già, ne mancano ancora nove... posso farcela.


Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7


Un sonoro sbadiglio fugge furtivo dalla mia bocca, sono così indecente che non mi preoccupo neanche di coprirla. Vi piacciono i miei denti? La mia gola? Bene, immortalatemi e piazzatemi su qualche spot pubblicitario, almeno posso dire che ne sarà valsa la pena essere finiti in questo postaccio.
Credo di essermi addormentato ieri, ero così stanco da aver dormito tutto il giorno? Non ho cenato quindi... aspetta, significa che Lydia non ha mangiato nulla! Cosa mi salta in mente? Perché mi faccio prendere dalla stanchezza, devo prendermi cura di lei, l'ultima cosa che vorrei è farla morire di fame, Johanna mi starà sicuramente ridendo in faccia questo momento.
Lydia è sveglia e porta istintivamente lo sguardo verso di me, dal mio movimento avrà capito che mi sono svegliato? Dal suo piccolo volto sfugge un debole sorriso.
-F-Finalmente sei qui, C-Cedric...- La biondina esala queste parole con un tremore ancora più notabile di quanto lei non lo stesse facendo: istintivamente la abbraccio e la stringo a me, cercando di coccolarla in ogni modo. Cavolo, avrà fame, devo fare qualcosa e non rimanere con le mani in mano.
Riapro gli occhi e come per magia noto che Lydia ha accanto a sè uno sponsor, dal contenuto sembra essere proprio un pasto, come quelli fatti per i lavoratori.
Appena ci butto l'occhio, la bionda riesce a riprendere proprio lo sponsor e lo porge verso di me.
-Cosa ho tra le mani, C-Cedric?- Mi chiede titubante la piccoletta, io di tutta risposta le accarezzo i capelli e le mostro un sorriso che sfortunatamente non può vedere. Già, molti non hanno avuto il privilegio di vedermi così, è forse ironico che proprio una persona cieca sarebbe stata la prima? Perché ho la sensazione che desiderassi il contrario...
-E' del cibo, Lydia! Su, mangiamolo!- Esclamo allegro per consolarla, aprendo poi il nostro bel regalino e deliziarmi soltanto dal contenuto: ci sono un primo ed un secondo, forse questo era predestinato per me visto che in questo bigliettino c'è scritto il mio nome, ma comunque lo condividerò con Lydia. Cercherò di darle la parte più grande, lei ha più bisogno di nutrimento al contrario mio.
Mi fisso per un momento le mani: sono orribili, le ferite stanno guarendo pian piano da sole, ma questi segni sono terribili da vedere. Spero che passi in fretta così che non possa rischiare qualche tipo di infezione proprio all'ultimo, pensare che qui c'è praticamente il mondo che vuole attaccarci, sia dall'esterno ed anche all'interno.
-Davvero?- Lydia sembra incredula, ma dal tono della voce riesco a capire benissimo che voglia sapere cosa ci sia qui dentro. Bhe, l'accontenterò.
-Ci sono due piatti, un primo ed un secondo.- Le afferro delicatamente la mano dopo averle detto ciò, facendole sfiorare le dita con il primo piatto. -Questo è un piatto di spaghetti con le cozze. Sono sicuro che provenga dal Distretto 4.- Ipotizzo interrogatorio, proprio per mancanza di un oceano negli altri distretti credo che questo piatto possa provenire proprio da lì, magari un capitolino ci avrà sponsorizzato, non ha inserito la firma quindi non lo sapremo mai, ma meglio per noi: l'importante è che il nostro stomaco possa riempirsi.
-Spaghetti con le cozze?- Ripete ingenua la dodicenne guardando poi verso la mia direzione. -Non è un cibo per ricchi?- Anche Lydia nota che il nostro sponsor sia stato davvero generoso, mi chiedo però come possa funzionare, magari spendono semplicemente soldi e gli strateghi hanno il dovere di preparare il cibo richiesto, così come ordinare l'arma o qualunque cosa qualcuno voglia sponsorizzare. Divertente come possano salvarti la vita, ma al tempo stesso possano terminarla con un pulsante sotto il proprio indice.
-Visto? Significa che abbiamo catturato l'attenzione di una persona ricca!- Ribatto con un tono fintamente ingenuo, ne andrà della mia reputazione, ma Lydia ha bisogno di passare un momento di felicità e tranquillità. Mi chiedo se abbia mai visto da piccola i cani che adesso sto curando al distretto, mi chiedo cosa stiano facendo, mi mancano un po' quei canini, loro e le leccate che mi regalavano con il loro alito disgustoso. Preferivo baciarmi uno di loro anziché essere qui! Questo vorrà dire che Lydia avrebbe affrontato tutto questo da sola, mi chiedo se un suo compagno sarebbe stato valoroso quanto me. Non che io mi metta a proteggere tutti, sia chiaro! Mi sono semplicemente affezzionato a questa piccoletta...
-Sono contenta! Qualcuno tifa per noi!- Ribatte allegra la ragazzina, vorrei annuire ma sarebbe completamente inutile in sua presenza, quindi le rispondo con una semplice affermazione prima di farle posare le dita sul prossimo piatto, questo è quello più invitante.
-Un altro piatto da ricchi: qui c'è una bistecca con l'insalata!- All'udire di quelle parole vedo letteralmente la mia compagna di Distretto sbavare per la fame, a quella visione è inevitabile che una risata divertita mi parta velocemente. Lydia arrossisce imbarazzata appena si tocca le labbra e come se io non potessi notarla, cerca di nascondere il suo volto con le sue piccole manine.
-Tranquilla, anche io sto per sbavare.- Le rispondo dicendole però una piccola menzogna, così non si sentirà l'unica in imbarazzo, però le parole funzionano visto che la piccola ripone le mani sulle proprie ginocchia e le riporta in direzione del cibo, è incredibile come ricordi la posizione tramite il semplice tatto.
-Cosa vuoi mangiare piccola?- Le chiedo successivamente, mentre la bionda indica in maniera precisa la carne che si trova davanti ad entrambi. Peccato, la volevo io, sarà per un'altra sponsorizzazione.
Afferro forchetta e coltello e comincio a tagliare per bene la bistecca, è fatta davvero bene, non c'è un angolo di grasso e le ossa sono letteralmente inesistenti. Devo tagliarla in piccoli pezzettini, credo che debba imboccarla io o, al massimo, affondare la forchetta sul pezzo di carne e passarglielo. sono sicuro che appena afferrerà il manico saprà come procedere, rischio che la mia pasta possa seccarsi, non mi aiuterà del cibo rinsecchito...
Appena termino di tagliare in piccoli pezzi la bistecca di Lydia prontamente riesco ad imboccarla, ogni tanto le sbuca qualche sorrisone a causa del buon gusto del cibo. A sua insaputa ne approfitto per afferarne un pezzo con la mano e gustarlo, ha proprio ragione! E' così tenera e succosa, mi dispiace quasi di darla tutta a lei, ma questo è stato un incarico che io e soltanto io ho deciso di portare a termine, quindi sarà uno dei sacrifici che dovrò affrontare. Addio piccolo pezzo di carne...
Dopo una manciata di minuti il piatto della mia compagna è vuoto e lei si massaggia il pancino, per un po' sembra quasi che sia ingrassata, ma sarà solamente una mia impressione. Siamo quasi tutti dimagriti, Lydia per giunta, credo che è questo il primo cibo che tocca dopo aver perso le provviste alla zona cittadina. Afferro il piatto di spaghetti e comincio a mangiare, chiedendomi come se la stia passando Eden, dovremo cercarlo il prima possibile, spero che anche lui avrà qualcosa da mangiare... sarà in pericolo in questo momento? A detta di Lydia ieri notte un tributo è morto e sicuramente avranno proiettato il suo annuncio nel cielo, ma lei non sa chi possa essere, spero davvero non sia il nostro compagno, dobbiamo assolutamente ritrovarci ad ogni costo!
-Ah, C-Cedric... ho dimenticato di dirti una cosa...- Lydia ricomincia a parlare mentre gli spaghetti scivolano lisci come l'olio dentro la mia gola per riempire il mio bel pancino. Istintivamente scuoto il capo a causa della bocca occupata, okay che non amo seguire le regole dei perfettini, ma comunque non ci tengo a strozzarmi davanti a tutti a causa di una pasta.
-Cosa devi dirmi?- Le chiedo poi appena ingoio l'ennesimo boccone, preparando il prossimo pezzo avvolgendolo attorno alla forchetta. Come presupponevo è diventato un po' più secco, ma comunque in fondo è ancora caldo.
-C'è stato un annuncio e non parlo dei caduti.- Avvicino la forchetta alle mie labbra e ascolto la mia compagna mentre continuo a masticare come se nulla fosse. -Hanno detto che lanceranno dei paracadute con degli zainetti che contengono armi o cibo... m-m chiedo se che ne sia qualcuno qui attorno.- Ingoio velocemente l'ennesimo pezzo di spaghetti e sgrano gli occhi dalla sorpresa: ci serve assolutamente un'arma per fronteggiare qualche tributo!
Continuo a mangiare alla velocità della luce, anche se so che mi verrà un colpo appena finirò tutto: poso velocemente il piatto al proprio posto appena noto che è vuoto, mi alzo e afferro delicatamente la mano di Lydia, guardandomi attorno.
-Dobbiamo trovare un'arma e fare attenzione. Rischiamo che qualche tributo possa essere nei paraggi.- Analizzo tutta la zona circostante fin quando non intravedo un cespuglio gigante: con ancora la mia compagna di Distretto mano per la mano mi avvicino ad esso, è così grande che può nasconderla benissimo, fortunatamente non ci sono rovi o spine, quindi il massimo che potrà ricevere sarà il terreno sulla pelle e sui capelli, ma è un prezzo da pagare se vogliamo continuare in questa maniera.
Prendo in braccio la mia alleata e la affondo direttamente lì dentro, la bionda si accovaccia e si stringe a sè stessa, sta ricominciando a tremare, ma le accarezzo nuovamente i capelli.
-Tornerò presto, qui non ti troverà nessuno!- Esclamo sicuro, mentre Lydia mi congeda velocemente dopo un "buona fortuna". A quelle parole annuisco e mi allontano, per ricordarmi dove si trovasse ho reso visibile la forchetta con cui abbiamo mangiato, spero di ritrovare Eden in qualche modo, o magari un tributo debole che non voglia uccidermi, altrimenti spero con tutto me stesso di farcela.
Mi domando come abbia reagito allo sponsor, sicuramente avrà fatto qualche tipo di rumore e lei, non vedendoci, ne sarebbe stata sicuramente terrorizzata. E' stata coraggiosa almeno nel toccare la provenienza, poteva chessò, essere un ibrido minuscolo che poteva morderle e staccarle l'intera mano, non ha esitato neanche un secondo. Credo che questa sia fin troppa sicurezza... o semplice ingenuità. Bhe, tutti i bambini sono ingenui.
Per un momento inciampo soltanto perché mi stavo distraendo, cazzo, finalmente che sono partito prevenuto.
Ai miei piedi noto un bel tubo di ferro spesso, con accanto uno zaino già aperto. Qualcuno sarà sicuramente passato di qui e non avrà preferito quest'armuccia, oppure ce n'erano troppe e ha scelto la più bella esteticamente, bhe, meglio per me, è paragonabile ad una mazza.
Afferro velocemente il tubo e appena ne compio il gesto la testa comincia a girarmi come se fossi appena sceso da una giostra, simile a quella dei maggiorenni, dove solo loro possono averne l'accesso. Cosa mi succede? Non ho nausea, il mio stomaco è okay, quindi cosa sta succedendo..?
Do le spalle al tronco e mi siedo per un attimo, cercando di riposare, forse è la stanchezza? Può darsi, però ho dormito così tanto, sono nel pieno di tutte le mie energie. Fottuto corpo umano, non puoi essere meno capriccioso? Diamine.
Mi rialzo e nonostante la testa continui a farmi un po' male, credo di essere comunque in grado di camminare, è già tanto che io non stia sbandando.
Ritorno al punto definitivo, riesco a riconoscere la forchetta, sicuramente con quest'espressione ricorderò uno zombie di merda: gli occhi sono stanchi e sento che debba dormire, saranno gli ultimi residui del mio piccolo pisolino, alla fin dei conti mi sono svegliato proprio poco fa...
Un rumore nel cespuglio di Lydia attira la mia attenzione, è lei o..?
Accorro velocemente verso di esso e con terrore noto che al posto di Lydia c'è un lupo che ha la bocca insanguinata e gli occhi intrisi di sangue: a quella visione non ci vedo più, sferro un colpo così potente che il lupo non riesce neanche a notare il mio attacco, egli sussulta, ma non sembra un suono animalesco, ma molto più familiare...
Il suo cadavere è uscito dal cespuglio e smette di muoversi, fin quando un colpo di cannone non risuona nell'arena. Chi è morto? Ma cosa mi interessa! Devo trovare Lydia, mi sa che ho sbagliato cespuglio, la forchetta non c'è più.
Un gemito di dolore esce dalla mia bocca mentre la tempia per un attimo comincia a farmi male, ma subito dopo accade l'incredibile: il dolore alla testa passa velocemente così come le tempie che sembrano stiano ragionando.
Il lupo davanti a me scompare e al suo posto una fitta al cuore mi colpisce tremendamente, ho aperto così tanto gli occhi che sono sicuro che tra un po' possano uscire da lì.
Un urlo disumano che non riesco ad associare al mio prende il controllo di tutta l'area attorno a me, mentre le lacrime cominciano a rigarmi sul volto.
Lì davanti a me, Lydia è distesa con un colpo alla testa che sta perdendo sangue, mentre realizzo soltanto adesso che anche la mia arma è imbrattata dallo stesso liquido.
Mi avvicino piangente al corpo della mia alleata, sono distrutto! Come è potuto succedere!? Quello era un fottuto lupo, io l'ho visto!
I miei occhi sono così stanchi... Lydia... mi dispiace... io dovevo proteggerti, invece ti ho uccisa! C-Credo di sentirmi male...
Il buio comincia ad accecarmi la vista.


Angolo Autore

Eccomi qui finalmente! Come vi avvisai al capitolo precedente, la scorsa settimana non ho proprio avuto tempo per scrivere: oggi invece ho terminato gli ultimi due POV. L'ultimo sembrava stranamente corto, invece mi è uscito super lungo, ben 2170 parole! Finalmente che mi sono fermato in tempo XD.
Siamo alla Top 9! Oscar e Lydia ci lasciano a pochi passi dalla fine, mi dispiace moltissimo per questi due personaggi, ma la loro fine era segnata da un bel po'. Anzi, credo che Lydia sia stata davvero fortunata! Nelle mie idee iniziali, doveva morire per prima, invece è riuscita ad arrivare decima. Complimenti a lei!
Come avrete letto, questo capitolo è l'ultimo in cui potrete sponsorizzare i vostri tributi, quindi affrettatevi che al Giorno 6 il festino ci aspetterà!
Spero che l'attesa sia valsa davvero la pena! Ho cambiato le morti delle due vittime mentre scrivevo il capitolo: Oscar si sarebbe dovuto suicidare involontariamente lanciandosi da un dirupio, credendo di afferrare Costance; Lydia si sarebbe sacrificata a causa delle nubi che avrebbero seguito lei e Cedric, ma alla fine ho pensato "basta arena, a cuccia!" Quindi anche i tributi iniziano più o meno a darsi da fare, ma comunque l'arena stessa ha dimostrato il peggio di sé in questo capitolo.
Bhe che dire, siete felici di aver raggiunto questo traguardo? Mi dispiace invece per coloro che hanno perso un OC! Ma ci sono alcuni che li hanno persi già da un bel po', quindi...
Piccolo ed ultimo avviso: sono ispirato e credo che dopo questa fanfiction porterò ben altre due interattive su Hunger Games! Una è su un AU, l'altro è una sorta di "sequel" di questa. Deciderò poi cosa fare, adesso mi concentrerò su questa qui!
E nulla, grazie ancora per la pazienza e per il supporto che mi state dando. Ci leggiamo al prossimo capitolo che, vi assicuro, non sarà poi così tranquillo ^^
PS: Tutti hanno raggiunto i 4 POV, evviva!



Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4 POV).

11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4 POV).

10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4 POV).


MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Gerald: 1 uccisione.
Sheena: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Nylan: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.


Stato dei Tributi.
Cedric: Depresso, svenuto, forti sensi di colpa.
Gerald: Febbre.
Hubert: Braccio rotto.
Daisy: Fame, sete, ferita alla gamba, graffi.
Darlene: graffi, lividi, sete.



I Favoriti: Gerald, Sheena (Distretto 4).
Il Patto: Odette (Distretto 3), Eden (Distretto 6)
Soli: Hubert (Distretto 1), Darlene (Distretto 5 ), Cedric (Distretto 7) Nylan, Daisy (Distretto 10).


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Capitolo 16
*** Arresi e sconfitti ***


Hunger Games - capitolo 14 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 5.
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Tributi in vita: 9





Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4

Credo di aver confuso almeno una dozzina di volte il volto di Sheena in quello di mia madre, quanto mi starà rimproverando in questo momento? Non immagino neanche la reazione di mio padre, me la sono goduta così bene fino ad adesso che ho letteralmente dimenticato di non sottovalutare l'arena, che anch'essa, oltre i miei avversari, è un pericolo costante; infatti guarda dove ti sei cacciato, Gerald, a letto con una febbre altissima, dentro ad un edificio e con Sheena che ha rifiutato di andare a prendere qualche zaino di Capitol per timore che qualche tributo potesse farmi fuori, privo di ogni forza.
Non posso credere di aver fallito miseramente, è questo il tributo che tutti sognavano al Distretto 4? Avevo lasciato il distretto con delle grandi promesse e sicuramente tutti, non soltanto i miei genitori, mi staranno rivalutando tantissimo.
Sono sempre stato la piccola scoperta di ragazzi che si trovavano nella mia stessa situazione, ho dimostrato che non bisogna avere un padre ricco dalla tasca piena per accedere ad una delle accademie più importanti dei tre distretti. Volevo soltanto rendere orgoglioso chiunque stesse facendo il tifo per me, tutte le persone che mi hanno ritenuto promettente, invece questa febbre me lo impedisce ed ogni dieci minuti mi ritrovo con una compagna che riempie nuovamente un panno pulito d'acqua, da quello che mi ha raccontato oggi pomeriggio, mi sono addormentato ben due volte. Fortunatamente è stato un piccolo pisolino mattutino, il sole brilla ancora con il proprio calore, è quello che vedo? I miei occhi non mi stanno mentendo, giusto?
-L-Lascia stare, tanto per me è finita.- Sussurro fleible e stanco, sento che prima o poi le mie guance possano prendere quasi fuoco per il calore di questa situazione, e non sto parlando di qualche imbarazzo dove potrebbe essere inscenato da qualcosa di piacevole.
I miei occhi scuri incrociano quelli chiari di Sheena, la quale soltanto ad un cenno del capo non si arrende a lasciarmi indietro.
Mi ha dato qualche antibiotico sperando che la febbre potesse scendere velocemente via, ma al mio risveglio il rossore non passava. Almeno questo letto è comodo e le coperte sono davvero ben messe, non posso dire lo stesso di Sheena.
-Davvero, vinci. Sono un peso, ormai.- Le faccio poi notare riuscendo a malapena ad aprire gli occhi; potrei giurare di sentire la stanchezza ritornare in me, ma non posso di certo finire per addormentarmi, voglio asssitere al mio ultimo fato, all'ultima cosa che vedrò, alla mia ultima causa di morte!
-Sei stupido e l'ho sempre saputo.- Ribatte arrabbiata la castana, afferrando il suo tridente e portare il proprio zaino in spalla, le sorrido di sbieco; brava, Sheena, fuggi via. Almeno dimostreremo di essere stati fedeli fino alla fine, quanti favoriti ho visto che riuscivano solamente a pugnalarsi alle spalle? Oppure... vorresti colpirmi?
Le mie idee però vengono bruscamente interrotte quando la ragazza si dirige verso la porta d'uscita, infatti, senza preavviso, nonostante sia proprio io ad emettere quel piccolo grido di richiamo, riesco a riportare l'attenzione della mia compagna verso di me che comincia ad inarcare un sopracciglio, confusa. Ho urlato troppo forte, cazzo, la gola mi brucia.
-Dove vai?- Le chiedo preoccupato, non che voglia rimanere da solo, ovvio che no! Se almeno la febbre e quel fungo di merda saranno la mia fine, vorrei che Sheena fosse qui accanto a me. Però poco prima ho pensato che dovesse andare via, cavolo, devo far pace con il mio stesso cervello, ormai non so neanche cosa voglio!
-E' atterrato uno zaino qui vicino, troppo vicino, non penso proprio che sia stato lanciato dagli strateghi.- Ipotizza la mia compagna di distretto, avvicinandosi poi a me e sedersi sul fondo del letto con tutta la calma del mondo, tamponando con il panno la mia fronte calda, ma bagnata. -Credo proprio che sia uno sponsor, l'ultimo che andrà alla tua salvezza.- Formula questa volta con fare gentile, mentre affondo la nuca sul morbido cuscino e guardo incantato il soffitto. Dopo un paio di secondi, però, quasi come se fosse stato un istante, ritorno a fissare severo la mia compagna. E' davvero sicura di quello che sta facendo? Non sono abituato a questi interessi, ho sempre cercato da solo di far star bene gli altri e, in un certo senso, è appagante.
-Stai attenta, mi raccomando.- Sibilio a denti stretti mentre la castana si alza energica, riprendendo la fonte che riesce a bagnarmi la fronte, a quel gesto sospiro stanco: lo sta facendo di nuovo, quante volte capirà che non funzionerà così presto? Minimo, se fosse seriamente uno sponsor per me, dovremo essere fortunati e domani riuscirei a malapena a stare in piedi, cazzo, domani... sarà probabilmente l'ultimo giorno per tutti noi, eccetto uno, vorrei tanto che quella fosse Sheena.
Senza che possa risponderle, dopo avermi appoggiato il panno fresco sulla mia fronte, la castana esce di corsa, probabilmente ha ragione, gli altri tributi saranno rimasti attratti dagli altri zaini, alcuni magari avranno già ingaggiato qualche lotta, quindi è inutile preoccuparsi più di tanto, poi Sheena è un portento, riconosco la sua bravura e riuscirà a sconfiggere qualsiasi ostacolo possa pararle davanti!
Quasi per istinto, tento di poggiare i piedi sul pavimento e un brivido mi percorre velocemente la schiena per quanto esso potesse essere gelido: davvero, visto che abbiamo così tanti comfort, perché non aggiungere anche dell'aria condizionata? Tutti questi mobili sono davvero uno spreco di denaro, un'offesa per la povertà!
Provo a camminare e dirigermi davanti ai vari cassetti che si trovano davanti a me, la testa però continua a girarmi e devo posare una mano sulle tempie se non voglio rischiare di cadere, barcollo un po', ma è solo questione di pratica. Non sarò mai un intralcio, non mi hanno insegnato questo in accademia, bensì altro.
Non faccio in tempo neanche a tornare sotto le coperte che Sheena ritorna velocemente su, riesco a riconoscere il suono dei suoi passi e quando la incrocio in prima persona, di nuovo, non fa che roteare gli occhi e poggiare sul comò il suo bottino.
-Allora hai la testa dura.- Mi rimprovera con una certa cattiveria, nonostante so che non lo sia, ma quel commento riesce a strapparmi una piccola risata ed un sorrisetto malizioso, infatti appena mi fa sedere sul letto credo di esserne uscito con una frase troppo... ambigua. Che ho pagato a caro prezzo.
-E non solo.- Replico prima che un ceffone non mi arrivi dritto in pieno volto, come per risvegliarmi da uno stato di coma. Che coglione!
-Sei un idiota!- Esclama imbarazzata lei, rossa per la vergogna. Me ne pento amaramente, i primi segni di un aumento della misura?
Senza che io glielo chieda, la castana si precipita sul pacco e ne estrae da lì una scatola di medicine firmato Capitol, mentre mi porge un braccio affinché io possa appoggiarmi a lei. Ripeto: non sei mia madre, ma apprezzo una Sheena-mogliettina.
Appena arriviamo in cucina mi siedo per bene, mentre la mia compagna poggia i medicinali sul tavolo e si affretta a riempire un bicchiere di vetro con dell'acqua fresca. Soltanto dall'esterno della bottiglia si nota che è gelida!
-E' un farmaco capitolino, prendine uno e domani riuscirai almeno a stare in piedi, forse con qualche intralcio, ma la febbre passerà del tutto.- Formula la mia compagna nel tempo stesso in cui ostenta a chiudere tutte le tende. -C'è solo un letto, quindi vedi di non contagiarmi stanotte.- Puntualizza e questa volta sono io ad arrossire visibilmente, è la prima volta che dormo con una ragazza, che sensazione potrò mai avere?
Lancio una veloce occhiata al contenuto del pacco, anche Sheena sembra aver notato che ci fosse qualcos'altro al suo interno.
-Cazzo!- Sheena lascia che un imprecazione possa sfuggire dalla sua apparenza da ragazza perfetta, quindi anche le carine come lei dicono qualche parolaccia di tanto in tanto, eh? -Oggi staremo una favola, Gerald!- La castana afferra il pacco e lo porta velocemente verso il tavolo, mentre io in quel momento riesco ad ingerire la pillola, che fastidio quando incontra la mia gola, è come se qualcuno stesse cercando inutilmente di strozzarmi.
Punto apparentemente stanco gli occhi sul contenuto e, cavolo, ha ragione! Ci sono delle lattine di arancia, tre pacchi di biscotti, una pagnotta di pane con delle erbe ed un kit medico! In più, grazie alle scorte iniziali, abbiamo ancora del cibo che potremo cucinare stasera, o almeno, Sheena potrà farlo. Vorrei aiutarla in qualche modo, ma in questo stato finirei soltanto col fare dei pasticci. Mi sento così inutile, è doloroso...
La mia compagna di Distretto si concentra verso una lettera accanto alla pagnotta di pane, mentre dal suo sussurro posso capire ciò che ci è scritto: "sei stata bravissima Sheena, comunque andrà ti ameremo sempre", o qualcosa del genere, fatto sta che una lacrima riesce a sfuggire dalle grinfie di quella ragazza all'apparenza forte, penso che un po' di sfogo in qualche pianto o robe simili possa permetterselo, alla fine anche io sto sfogando la febbre in quello che è successo in questi ultimi cinque giorni.
-La pagnotta con le erbe marine è tua, Gerald, ti aiuterà con la febbre. Sono sicura che domani saremo in gran forma.- Il sorriso spunta sul volto della mia alleata e ammetto che qualcosa di simile accade anche sul mio, seppur debolmente.
Sono così stanco adesso, voglio soltanto dormire: quasi meccanimamente appoggio i gomiti sul tavolo e poggio il mio capo al centro delle mie stesse braccia, mentre gli occhi stanchi cercano nuovamente riposo.
Scusami Sheena, dovrai farmi ancora un po' da guardia... avevano tutti ragione a dire che fossi fantastica.
Lo sei.


Odette Walker, Tributo del Distretto 3


Il dito scivola da solo sul mazzo di fiori che ho appena raccolto, questi colori riescono ad affinarsi benissimo tra loro ed hanno dei bei significati a testa; l'arancione simboleggia l'armonia interiore e la fiducia in sè stessi, l'azzurro è un simbolo di comunicazione, mentre il bianco dà vita a tutto ciò che una vita ha bisogno: l'inizio.
Sicuramente poteva simboleggiare il colore nero o rosso per quanto riguardavano i giochi della fame, che portavano soltanto alla fine di questa vita che il bianco, spera, possa porre a buon fine.
Ci sono sempre stati dei riscontri negativi tra questi due colori, l'ho notato in quindici anni di vita, lo ying e lo yang sono rappresentati da questi, così come esistono alcune forme di razzismo che, da ragazza bianca, mi pento che qualcuno possa disprezzare un suo simile. Ho sempre sognato un mondo colorato dove la pace potesse essere il fulcro di tutte le situazioni, momenti felici da passare con le persone che più ti fanno star bene.
Sento che il mio cuore si fa sempre più pesante su questo pensiero, mentre a stento riesco a reggere le lacrime di malinconia che vogliono uscire e liberarsi, volare via come le colombe ai matrimoni. Come posso liberare le mie, di colombe? Voglio tenerle dentro questo forziere e non lasciarli fuggire, avrei tanto desiderato qualcuno che potesse reputarmi importante, vorrei esserlo per qualcuno che non sia la solita famiglia felice, simile alla rappresentazione della perfezione.
E' facile ottenere la benedizione dei propri genitori, ma quando si tratta di altri diventa più difficile, è... ironico? Che i primi amici che ho conosciuto e di cui mi sono fidata fossero proprio i miei alleati? A quel pensiero il mio sguardo va rivolto precisamente su Eden, anche lui ha in mano dei fiori con un'accoppiata molto particolare.
Giallo, come segno di conoscenza, precisamente dell'intelletto ed anche di quella nervosa; verde come la sapienza e... nero, come la fine della fase vitale.
Se affiancassi il mio fiore bianco al suo, saremmo tutti vivi? Mi sono sempre costruita un mondo dentro il mio cervello e non la chiamerei fantastia, bensì un posto speciale, privato, dove posso riflettere e trasformarmi in una persona completamente diversa.
Sento che unendo due petali, uno bianco ed uno nero, l'arena possa scomparire e che tutti i tributi in fin di vita possano riprendersi e ritornare da noi, come se tutto questo non fosse altro che un gioco artificiale, come uno di quelli che stanno cercando di programmare al Distretto 3, che cervelloni! La vita paragonata ad un gioco... sarebbe bello rispuntare con altre vite.
In una vita potrei essere una ragazza, in un'altra un ragazzo, il colore rosa in questa è il mio preferito, ma in altre vite potrei preferire altri colori, magari proprio il nero!
In un'altra vita potrei essere disinformata su tutto ciò che attualmente mi piace, potrei avere un sacco di amici e non sentirmi più sola come prima, potrei aprire finalmente il mio cuore a qualcuno ed urlare "ti amo" ai quattro venti, un po' come il principe che salvai nella mia immaginazione. Chi l'ha detto che le principesse sono sempre quelle che vengono rapite?
Se fossi situata a Panem potrei addirittura essere una capitolina bislacca! Quanto sarà bello vivere a Capitol City? Tutti così allegri e pieni di gioia, i sorrisi che non smettono di scomparire sui loro volti, indelebili come l'evidenziatore più potente, impossibili da staccare come la colla più resistente.
Magari potrei rinascere al Distretto 3, come un genietto, oppure come una favorita dei distretti ricchi! Oppure in un paese dove nessuno corre il rischio di perdere i propri bambini, così, di conseguenza, i propri amici.
Forse... stare da sola mi ha fatto bene, a parte i miei genitori chi altro poteva rischiare di vedermi al confine della vita? Posso sporgermi e cadere nel baratro della morte, ogni cannone, ogni giorno, ogni ora sento la sensazione che qualcuno, con una spintarella, mi inviti a farlo.
La vita è un gioco... il famoso gioco della vita. Vorrei tanto che lo fosse, magari avrei avuto il privilegio di poter rimanere ancora un po' di più con Eden, conoscerlo meglio e presentarlo ad Achille e Rose, l'unica cosa di cui mi pento è quella di non aver porso la mano a Killian... unire le forze sarebbe bastato? Quante vite avremmo salvato se ci fossimo espansi? Rose si sarebbe sentita più protetta.
In questo fulcro di pensieri riesco ad avvicinarmi al prato dalla distesa verda, priva di fiori, che però in questo momento riesce a riempirsi grazie alla mia partecipazione e quella di Eden.
E' stata la promessa che ha accettato stanotte, pensavo di non risvegliarmi o di aprire gli occhi senza la sua presenza. Il suo aspetto mi ricorda anche quello di Killian, perché il fato ama divertirsi con questi piccoli dispetti?
-Ne servono altri?- Mi chiede incuriosito il tributo del 6, mentre mi alzo appena poggio anche io i fiori sul prato, ispezionando tutti i colori.
-Penso che serva un po' di rosa... ho visto dei tulipani di quel colore a pochi passi più in là.- Appena formulo queste parole, Eden mi si affianca subito e mi porge un timido sorriso, portando le mani dentro le sue sacche della felpa. E' da un po' che lo fa quando non ha nulla tra le mani, che sia un vizio? Proprio non lo so, ma sono grata a lui in questo momento.
-Possiamo andarci insieme.- Ribatte silenzioso mentre cominciamo a camminare, questa stradina, quante volte l'avro fatta in questi giorni d'arena? Ricordo ancora quel tronco lì giù, dove poggiai Rose dopo che ritornammo dal bagno di sangue. Cosa mi era preso? Quando ho visto Killian rischiare la vita per uno zaino mi sono subito preoccupata, ma il momento peggiore è arrivato quando Achille era stato circondato da quelle due ragazze, mi sentivo così impotente, l'unica cosa che potevo fare era trovare Rose e portarla via. A stento riusciva a correre, non dimenticherò mai quel giorno, sicuramente il più terrificante della mia vita.
-Come mai ti piace così tanto il rosa?- Mi chiede curioso Eden portando poi la sua attenzione verso la radura che comincia ad interessargli sempre più, ne sono contenta.
-E' un colore grazioso, mi piacciono le cose graziose, in più, il colore rosa è simbolo della capacità di dare e ricevere amore, conferisce passione e vitalità nell'amore per gli altri e per se stessi.- Spiego come se la questione fosse un interrogatorio, se avessi frequentato una scuola d'arte sarei davvero rimasta contenta, potrei dire che spenderei bene quei miei vent'anni lì dentro.
-Wow, sei informata.- Si stupisce il rosso mentre di contraccambio posso soltanto annuire con il mio solito tono silenzioso e timido.
-Ho appreso molte cose quando ero a casa. Visto che non posso fare molto, scoprire nuove cose è l'unica cosa che mi è concessa.- Ribatto un po' giù di morale, mentre potrei giurare di aver visto un espressione di disappunto nel volto del tributo sconosciuto. Lui sa così tante cose di me, mentre io sono così scortese che non so nulla di lui, ma ci teneva così tanto a conoscermi prima che potessi andare via. Killian ha avuto un compagno davvero fedele, da come me ne ha parlato, anche i due tributi del 7 lo sono stati, povera bambina...
Quando hanno mostrato i due volti al colpo di cannone, Eden ha avuto visibilmente un piccolo attacco di panico, i suoi occhi erano sgranati come se stesse assistendo ad uno show del terrore, mentre le mani tremavano come se fosse ricoperto dalla neve completamente nudo.
-Ho notato che apprezzi davvero tanto quello che fai. Sai, le iridi tendono a dilatarsi un po' di più quando parliamo, facciamo o guardiamo qualcosa che ci piace.- Mi spiega il fantomatico tributo appena io annuisco alle sue parole.
Quindi mi ha guardato per tutto questo tempo? Che imbarazzo, è stato davvero necessario? Sicuramente sarà accaduto durante la raccolta dei fiori o mentre parlavo dei significati dei colori, a proposito, siamo già arrivati ad un punto dove petali rosa riescono a vincere contro i loro avversari, Eden accorre con un piccolo scatto verso di essi per afferrarli e staccarli delicatamente. Gli ho insegnato di essere lento e di tenere una mano premuta sul terreno, altrimenti una parte dello stelo rischiava di staccarsi. Stamattina ha combinato un bel po' di pasticci!
Questa volta ritorniamo verso i nostri passi, affiancando la grotta che mi ha tenuto compagnia in questi giorni bui. Non pensavo di poter ringraziare questo rifugio dai colori scuri, ma... grazie! Sapevo di dover seguire il mio istinto, l'area floerale, tutto sommato, è stata pacifica. Se non fosse per quella farfalla...
Quando i fiori rosa vengono aggiunti a quel mucchio di colori che riescono a prevalere sull'erba, mi ci distendo rilassata, mentre Eden si accovaccia alla mia altezza visibilmente triste. Non vorrei vedere una smorfia di dispiacere come ultima visione...
-Credo che... che questo patto sia giunto alla sua fine.- Mi sussurra gentile, mentre gli annuisco grata.
-Grazie per aver rispettato la mia decisione, Eden.- Replico altrettanto rilassata, sento il polline vivere dentro le mie narici e i capelli accarezzare i colori che variano da fiore a fiore.
Questa volta sono io che imito il mio alleato momentaneo e dalla mia tasca ne estraggo delle bacche viola, queste, se ingerite, riusciranno a porre fine alle mie sofferenze senza che io stia male.
-Riposa. Sono certo che dopo la vita ci aspetterà un'altra avventura.- Quindi anche lui è del mio stesso appunto? Ingoio velocemente le bacche che ho masticato, mentre sento già un po' di intralcio nei polmoni, ma nonostante tutto una risatina genuina spunta dal nulla.
-Spero di ritrovarti nel mio cammino.- Sibilio stanca, mentre la mia vista si fa sempre più sfocata, i rumori risuonano come un eco e il mio cuore comincia a prendere un freno.
Chiudo lentamente gli occhi, l'ultima cosa che ricordo è la stretta di mano che ho compiuto con Eden, è stato così premuroso con me.
Finalmente sono libera...
è il momento di liberare le mie colombe.


Daisy "Isy" Jones, Tributo del Distretto 10


Per un momento non rischiavo di cadere dal ramo su cui mi sono appisolata quando il colpo di cannone risuona nell'arena, indirizzo velocemente il mio sguardo verso il cielo e la figura della ragazza del Distretto 3 si palesa sul cielo azzurro. Dopo l'annuncio al festino, i volti hanno cominciato ad apparire appena un colpo di cannone veniva susseguito, infatti questo dovrebbe essere il terzo oggi, dopo il ragazzo dell'8 e la ragazza del 7, due distretti sono fuori dai giochi ed ho soltanto sette avversari da battere, tra cui Nylan, dannazzione, vorrei che sbucassero all'improvviso con la vittoria di due tributi apparenenti allo stesso distretto, avrei un avversario in meno ed anche un tipo che vuole il mio cadavere su un piatto d'argento, davvero, quanto può essere furbo uccidere la tua stessa compagna di Distretto? Non sa che per i Distretti stessi è un atto che porterebbe a sfavorirlo? Se vincerre, vorrebbe davvero ritornare in un luogo dove potrebbero accoglierlo male, accusandomi di una mia probabile morte? Non che io abbia qualche tipo di scelta, insomma, morire e diventare cibo per vermi oppure ritornare a casa con la consapevolezza che delle ricchezze di cui Capitol vorrebbe fornirmi verranno tutte affidate alla mia falsa famiglia, ed io ritornerò a mungere mucche e dare da mangiare alle capre, le mani sudate di quel porco di Thomas... non voglio rivivere quell'esperienza, mai e poi mai, preferirei affrontare altre arene piuttosto che lasciare un mostro avere la meglio su di me, già lo ha fatto e se non riuscirò ad essere abbastanza forte rischierò di oltrepassare il limite della mia sanità mentale, ne va della mia psicologia.
Poggio una mano all'altezza del ventre, cercando di non pensarci e trattenendo le lacrime, aiutandomi con i denti; mordo fortemente le labbra affinché le mie emozioni fragili non sconfiggano quelle più crude. Ho sempre cercato di reprimerle e di apparire come la solita ragazza fredda e distaccata, quella che ama l'angolino che il mondo gli ha concesso, la finta aspra che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno, l'insensibile priva di emozioni che gode delle sofferenze altrui, quante volte mi hanno macchiata così al distretto? Tutte quelle persone che pensano di conoscermi, quando invece non ricordano neanche il mio stesso nome, Nylan proprio uno tra quelli, riesco a capire adesso del perché voglia farmi fuori, le voci su di me saranno entrate anche nel suo cervellino e non gli avrò fatto una bella impressione.
Sento la rabbia repressa cominciare a salire come una furia, ma un gemito di dolore mi precede, alzando lievemente la gamba ferita da quella ragazzina del Distretto 5. Non pensavo fosse così forte, in realtà non avevo proprio idea che riuscisse a trovare il coraggio di uccidere qualcuno! Non è il tributo che tutti noi abbiamo assistito alle interviste, lei sì che ha un bel legame con il suo vero padre, nonostante abbia accennato più volte di non volerne parlare ai quattro venti. Peccato, sono troppo solitaria per scoprire qualcosa in più, dovevo pensarci prima ed adesso ricorderei le debolezze di tutti i tributi ancora in vita. Chi sono rimasti? Nylan, i due del quattro e il tipo dell'1, i ragazzi del 6 e del 7 e l'arciera del 5. Siamo rimasti in otto e gironzolano come caprette ancora tre tributi favoriti, sarà una vera impresa affrontarli, se avessi un'arma riuscirei a cavarmela sicuramente, ma non credo di riuscire a reggere uno scontro fisico per quanto io abbia cercato di impegnarmi con l'autodifesa, in più penso di essere dimagrita troppo, forse sono diventata ancora più minuta e scheletrica di quanto non lo sembrassi già.
Forse è stata una scelta cattiva salire qui sopra, sto morendo dal caldo e quei lupi che non sembravano tali sono andati via come se non gli importasse più nulla di me, ma pagherei così tanto per aiutarmi con la ferita.
Manco a farlo apposta, sento un rumore che ho riconosciuto all'istante farsi sempre più forte e, tra i rami, un aereoplano con dei bei regali proprio per me giunge al momento, però, che culo! Quando si dice "botta di fortuna".
Apro il mio portafortuna e con una piccola sorpresa mi ritrovo con delle bende e del cibo, afferro velocemente le prime e tento di fasciarmi la ferita provocata, spero solo che non possa infettarsi, ma con queste bende pulite posso coprirla quanto voglio, nonostante io non riesca a camminare benissimo.
Afferro poi come se fossi una selvaggia il pane che mi ritrovo davanti, è caldo e all'interno c'è del prosciutto cotto, è inutile aggiungere che finisco con il divorarlo in un nanosecondo, la mia fame era troppa e mi sono stancata di sporcarmi le mani soltanto per evitare dei mirtilli che possano mandarmi al bagno. a pensarci ho ancora qualche dito rosso.
Lancio con nonchalance la carta sporca giù dall'albero, afferrando poi una bottiglia d'acqua e berne metà, dovrà bastarmi per il resto della giornata, devo soltanto catturare qualche lepre o un coniglietto innocente e li cuocerò per benino, con Oscar era così facile, dividevamo il lavoro e lui sapeva addirittura pescare un pesce senza l'uso di un'esca, se ci provassi sicuramente sfuggirebbe dalle mie stesse mani, almeno io ricompensavo nell'estrarre lo scheletro così che parti aguzze non andassero a contatto dentro il nostro corpo. Ingoiarne almeno una ci avrebbe portato alla morte, ma a quanto pare non avevamo previsto quella piccola scossa e, soprattutto, quest'arena che ti trasporta da una zona all'altra.
La ragazza del 5 è ancora viva e in qualche modo è sicuramente sopravvissuta a quel branco di lupi, se la incrocerò durante il mio cammino dovrò stare bene attenta, ormai ho capito che non è più una sempliciotta, ma adesso l'impresa è un'altra, ovvero scendere da questo ramo. Come posso farcela? L'istinto di sopravvivenza mi ha aiutato a scalarlo, ma adesso che sono ferita e in buona saluta non vorrei mettermi d'intralcio da sola.
Prendo un bel respiro e poso l'acqua dentro lo zaino, c'è ancora quel tonno che ho rifiutato di mangiare, mentre la caramella, bhe, alla faccia vostra. Mi sono ferita ed ho rischiato la vita per queste piccole cose che, per gli spettatori, non conteranno nulla, ma anche un pizzico di carne può salvare il mio stato. Per quanto riguarda il mio stomaco mi sento rinata! Quel pranzetto mi ha fatto veramente bene, nonostante non fosse di lusso, al 10 mangiamo che è una meraviglia. Sfido tutti gli altri distretti a saper fare di meglio.
Con tutta l'attenzione che cerco di riservare in me stessa, scendo pian piano il tronco di quell'albero, una caduta, un tonfo e poi delle urla non faranno altro che rendermi la preda di qualcuno o qualcosa e questo vorrei evitarlo a tutti i costi.
Grazie a Dio riesco a scendere senza alcun problema dall'albero, per quanto riguarda la mia gamba sembra che questa benda riesca almeno a trattenere il dolore, infatti oltre un minimo non direi di sentire altro.
I lupi sono ritornati a nord, quindi mi conviene recarmi verso sud a passi silenziosi e nascondermi appena sentirò qualcosa di strano, quest'area boschiva non me l'aspettavo così folta di alberi, ne ha più di quella montuosa! La differenza forse sono quei frutti in alto che si trovano alle cime dei rami? Il mio sguardo incrocia proprio adesso una mela succosa che mi invita a raccoglierla, ma evito velocemente la direzione del mio volto per non farmi catturare. Non ci riuscirei mai e se fosse, non andrei poi così oltre con una gamba ferita, rischierei anche di cadere dalla cima e morire praticamente in una maniera pietosa... e questo, da spettatrice, sarebbe divertente, ma viverlo in prima persona farebbe anche un male cane. Potrei addirittura rischiare che un osso possa uscire dalla pelle! E' disgustoso, non voglio pensarci, è fin troppo macabro anche per l'arena stessa.
Mi avvio verso uno dei cespuglietti a cui mi ritrovo davanti, accanto ad uno di essi un altro tronco possente può farmi letteralmente da muro, mi sporgo quel poco e posso notare con tutto il mio stupore che mi ritrovo proprio al primo step, alla zona centrale, questa distesa immensa di erba con le pedane disattivate e la cornucopia al centro di essa mi fa pensare che avrei dovuto prendere uno zaino prima di scappare con Oscar, anche uno di quelli più vicini, forse non ci sarebbe stato utile, ma almeno era uno zaino in più, quello sulle mie spalle è perfetto per me, anche se desidero un'arma.
Cerco di nascondermi e immedesimarmi tra l'erba, fin quando non mi accorgo di un dettaglio importante, una visione unica dal solito: la cornucopia è vuota, preciso; ci sono armi e del cibo addirittura, ma nessuno sta facendo da guardia. E' impossibile! Sarà sicuramente una trappola, qualcuno sarà appostato da qualche parte, forse quel favorito del Distretto 1, un altro bravo con l'arco.
Una parte di me mi consiglia di andare ancora più infondo, potrei prendere un'arma, anche quella più piccola e sgattaiolare via, forse sono andati alla ricerca di qualche tributo in vista dell'arena, magari i morti di oggi sono stati tutti provocati da loro.
Prendo nuovamente un grosso respiro e schiaffeggio pesantemente le mie mani sulle ginocchia, stringendo i denti e cominciare a correre con tutta la velocità che ho in corpo. Questa sensazione, seppure spericolata, mi fa sentire per un attimo libera. Cerco di ignorare con tutta me stessa il dolore alla gamba e dirigermi di fretta verso la cornucopia, mentre i miei occhi analizzano ogni punto della situazione, ogni centimetro di terreno e tutti i punti profondi, fin quando non l'ho avvisto, lo sapevo io!
Appena intravedo l'ostacolo compio un grosso balzo che mi scaraventa contro il tavolo a cui miravo di precipitarci sopra, ma termino solamente con investirlo, soffoco il dolore e la ferita che sembra ricominciare perdere sangue, le bende si stanno imbrattando di nuovo.
Mi alzo velocemente con la gamba ancora intatta ed afferro tutto quello che devo: carne, biscotti, acqua, tanta acqua! Addirittura riesco a trovare una pomata che uso all'istante, con mio stupore la ferita scompare man mano, lasciando un piccolo segno, mentre lancio anche la benda macchiata di sangue in un punto a caso della cornucopia.
Mi avvicino alle armi e noto che i favoriti hanno lasciato soltanto qualche pugnale da combattimento, due andranno benissimo.
Mi guardo di tanto in tanto alle spalle, con il completo timore che qualcuno possa arrivare ed uccidermi, l'ansia è alle stelle!
Mi faccio forza ed alzo nuovamente il tavolo e con un balzo tento di non finire su un punto specifico all'entrata della cornucopia, sono sicura che ci sia una trappola, sembra che qualcuno abbia scavato. Oscar aveva ragione a dirmi di fare attenzione ad ogni cosa che mi circonda, devo ringraziarlo, adesso sono completamente apposto.
E' meglio allontanarsi dalla zona boschiva, probabilmente ci sarà ancora la presenza di qualche lupo, forse dovrei andare in quella più distante, quindi... l'area floreale.
Sento nuovamente il vento sfiorare i miei capelli e l'aria fresca invadere la mia bocca, sarebbe tutto più bello se questo non fosse altro che un inferno, ma guardiamo il lato positivo: ho un bottino!


Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1


Quando tutto questo casino giungerà al suo termine potrò finalmente ricevere il mio riconoscimento, per prima cosa Capitol City sarà obbligata a ripararmi il braccio, possono creare mostri, vite umane dal nulla o quell'odioso champagne che il senzavoce aveva osato porgermi, riparare un braccio rotto per loro sarà un gioco da ragazzi.
Mi è rimasta ancora della pomata appena qualcuno riuscirà, sicuramente baciato dalla fortuna e non dal talento a scalpire il mio corpo. Ho pagato a caro prezzo le ferite che mi sono state infette da quel pazzoide del 5, ma ogni volta che ripenso alla mia vittoria e alla sua dipartita non posso far altro che sentirmi fiero del mio stesso operato: sono stato furbissimo e come presupposto, il mio avversario ha abbassato la guardia nel momento stesso in cui pensava di farla franca, di tagliarmi la testa e mostrarla trionfalmente a tutta Panem. Devo ancora trovare quella disgustosa ragazzina che ha cercato di sporcarmi con la sua pelle gli stracci che sto indossando, ma lei è un avversario secondario, i prossimi che dovrò far fuori sono proprio i miei cari e vecchi alleati: Sheena e Gerald. Tra i tributi rimasti ancora in gara, loro due sono sicuramente i pezzi più forti da buttare giù, le prove di valutazione lo avevano dimostrato e, oltre questo, ho un bel conto in sospeso con quei due pesci fuor d'acqua.
E' vero, ho ancora un braccio fuori gioco e posso soltanto concentrarmi con la balestra che gli sponsor mi hanno donato, è fatta a misura per me, non sono fisicamente fortissimo, ma quest'arma è facilmente armeggiabile e oggi l'ho provata su una lepre che era passata davanti ai miei occhi, un colpo all'occhio e per poco la testa gli esplodeva come carne macinata, posso assicurarmi di avere un'ottima arma da ora a questa parte.
La vera domanda adesso è questa: il mio obbiettivo sarà ancora alla cornucopia? Ovviamente, tengo a precisare il mio pensiero perpetuo, non c'era bisogno di far navigare un'altra edizione se c'è l'assicurazione della mia presenza, quante persone ho ucciso? Quattro? Non sono sufficienti, io uscirò da qui per aver commesso anche il numero più alto di uccisioni, non lascerò sicuramente che qualcuno possa superarmi, certo, quel qualcuno avrà già commesso qualche omicidio di poco conto, sicuramente affrontando personaggi molto più deboli rispetto ai mirini a cui punto. Io ho ucciso pezzi grossi, alla fin fine, degli intralci che potevano causare una mia probabile sconfitta, loro chi avranno ucciso? Le due poverette del 7 e del 3? Oppure il ragazzo psicopatico del 12? E' facile ammazzare una persona così prevedibile, quel ratto insignificante che credeva seriamente di poter riuscire a comportarsi dal cattivone di turno prendendo a pestoni qualcuno di altrettanto insignificante. Anche quella bambinetta dell'11 sarebbe riuscita a raggirarlo con un semplice giochetto, chi forse sarà congratulato con tanto di cappello è l'assassino del tributo maschile del distretto 3. Ricordo ancora la proposta fuori di testa da parte dei miei compagni, a parte Chanel, quel ragazzo era davvero un osso duro a vista e ho rifiutato caldamente la sua entrata soltanto perché i favoriti non verranno mai rappresentati dalla plebaglia, io sono un sommo divino che non merita poveracci tra le sue truppe, non ho bisogno neanche di quest'ultime dato che si sono rivelati degli incompetenti incapaci di poter ragionare con un cervello funzionante, fortunatamente anche il mio è stato allevato sotto gli insegnamenti della perfezione più perfetta.
Mi alzo lentamente stringendo la balestra che ho tra le mani, è tramonto e i colpi di cannone non hanno ancora deciso di mostrarsi, significa che toccherà a me, ci ho riflettuto e sono sicuro che alla cornucopia riuscirò a trovare soltanto uno tra Gerald e Sheena, le scorte non dureranno per sempre e qualcuno dovrà pur andare a cacciare qualcosa, mentre l'altro restare di guardia alla base. Sarà sicuramente un giochetto per me, non userò nè false presentazione e neanche una finta premura, così come inginocchiarmi per terra e perdonarli fino allo schifo: quest'ultima richiesta non rientra proprio tra le mie categorie, mi dispiace, ma saranno loro a prostarsi in ginocchio pur di salvare le loro stesse vite.
Comincio a camminare nella direzione del massacro, stando ben attento a non farmi sentire da ulteriori nemici, nonostante voglia comunque ascoltare qualcun'altro e beccarlo di sprovvista, come un morto di passaggio, alla fine la mia balestra è fatta anche per questo.
Indietreggio allarmato appena una freccia mi si palesa letteralmente davanti al volto, evitando il bersaglio: mi volto subito nella direzione del mirino e non riesco a scorgere nessuno, mentre un espressione avida sul mio volto appare come non mai: non hanno una strategia differente, questi tributi? E' esattamente come quella volta con Caitlin, soltanto che questa volta i pugnali sono stati sostituiti dalle frecce.
Comincio a correre velocemente verso una direzione opposta che potrà comunque portarmi verso la cornucopia, mentre non mollo la mia balestra, così come la preziosa mazza chiodata che ho rubato a quel pivellino di Jack.
Un'altra freccia fibra verso la mia direzione, ma questa volta riesce a sfiorarmi di poco, per un po' non azzeccava di centrare la mia testa, ironico pensare che io voglia fare lo stesso con la persona che sta cercando di ammazzarmi, ma ce ne vorrà per farlo!
Con uno scatto agile riesco a nascondermi all'interno di un grande cespuglio, coperto da qualche roccia che può farmi benissimo da scudo, la prima cosa che posso notare è che da qui si può assistere alla cornucopia, anche se si sta facendo quasi buio riesco chiaramente a capire che sono proprio alla zona d'entrata e non alle sue spalle.
Trattengo il mio fiato e fisso gelido la strada erbosa che mi si para davanti appena riesco a captare il suono di alcuni passi, precisamente stanno correndo e quando scorgo la figura non riesco a credere ai miei occhi, oggi vogliono proprio sorprendermi.
La ragazza del 5 è armata di arco e alle spalle ha uno zaino che sembra piuttosto pesantuccio, ha vari cerotti e qualche fasciatura su alcune parti del corpo, quindi credo che lì dentro ci sia... non voglio crederci, questa ignobile plebea ha sicuramente un medikit con sè!
Tento di alzare l'arma e mirare al centro della sua testa, mentre la castana si guarda attorno come una furia, chi l'avrebbe mai detto che la dolce donzella da salvare sa cavarsela anche senza l'aiuto del suo amichetto, con un allenamento in più sicuramente sarebbe riuscita a prendermi.
Quello che succede dopo però mi riporta a rintanarmi nel mio luogo sicuro, mentre la ragazza, che dalla voce di quell'idiota del suo compagno di distretto ricordo che si chiamasse Darlene, si volta velocemente alle sue spalle e viene colpita dritta in faccia da una frustata del ragazzo del Distretto 10. Da quanto tempo è qui? L'avrà seguita?
Il biondo riesce a muoversi benissimo nonostante il carico che porta sulle proprie spalle, deve essere parecchio resistente. Vediamo chi dovrò far fuori dopo questo scontro, magari riuscirò a portare al Distretto 1 ben due uccisioni.
La castana tenta di reggersi in piedi, ma il biondo si scaraventa su di lei, ma quasi per ironia dell'altezza, visto che lei è molto più alta di lui, Darlene riesce a dargli una gomitata alla pancia e spintonarlo via, riesco a vedere la tenacia di questo ragazzo, con i denti stretti riesce a non cadere al suolo, sfortunatamente lasciando la presa su Darlene che però si reca velocemente a raccogliere il proprio arco.
Subito dopo il tributo del 10 colpisce proprio l'arma di quest'ultima, facendola sbalzare via così che lei non possa più toccarlo, infatti Darlene indietreggia per un attimo a quel gesto, ma le è fatale; il ragazzo biondo carica con un pugnale dietro di lei e la colpisce direttamente dietro alla schiena, la castana guarda le proprie mani tremanti e cade al suolo con un tonfo, mentre il colpo di cannone sussegue successivamente, così come il volto della giovane dipinto sul cielo olografico.
Il campagnolo strappa velocemente dalle mani di Darlene il suo zaino, prendendo soltanto ciò che gli è necessario: appena quest'ultimo estrae un medikit dallo zaino della vittima quasi vorrei scattare ed ucciderlo, ma non è lui la mia vittima, non oggi.
Come se fosse amico del vento, il tributo del 10 scatta velocemente via e scompare dinnanzi ai miei occhi, mentre io tento di allontanarmi dal cadavere così che l'hovercraft possa prenderlo.
Povera, sciocca, ragazzina. Cosa credeva di fare? Non si diventa fortissimi in un giorno, ma devo ringraziare quell'idiota che l'ha uccisa, lei non era nel mio mirino e preferisco delle vere vittime.
Il sole ormai è andato appena il colpo di cannone di Darlene ha annunciato la sua morte, come per dar vita ad una nuova giornata, ma io non mi arrendo, ho ancora il mio compito da portare a termine, un tradimento che non riuscirò a tollerare.
Mi incammino velocemente verso la cornucopia, la quale però ritrovo già in lontananza vuota. Cerco di guardarmi attorno nonostante con questo buio io non riesca a controllare nulla, forse potrei distruggere tutte le loro provviste.
Errore fatale, miei cari. Dovevate essere più attenti di così.
Faccio un passo verso la cornucopia, ma appena il mio piede si poggia su una trappola che il buio ha nascosto, con la luna come complice, non posso far altro che rifiutare questo destino inaccettabile.
Un esplosione mi travolge completamente, dando fine ai miei giorni ed anche alla base della cornucopia.
Io... sarò un Dio.


Angolo Autore
Ehy, salve a tutti!
Scusate l'immenso ritardo di questo capitolo, ma non ho passato un bel periodo nonostante abbia cercato di riprendermi subito, infatti oggi il capitolo è qui! (Precisamente, ho iniziato a scriverlo due giorni fa).
Allora, dovete sapere che questo è il capitolo che non sapevo potesse arrivare.
Iniziamo dal principio: Gerald è stato sponsorizzato e quindi salvato, complimenti a lui!
In questo capitolo però, abbiamo perso Odette, Darlene ed Hubert.
Odette era uno dei due personaggi che pensavo di uccidere in questo capitolo, lei aveva il 100%, l'altro il 90%, ma cosa è successo? Dal POV di Daisy in poi ho pensato a delle idee nuove e dei cambiamenti, Hubert sarebbe morto comunque al prossimo capitolo, ma senza POV, e quest'idea non mi piaceva moltissimo, quindi ho deciso di finirlo in un modo che neanche lui stesso sapesse di star morendo. Se vi ricordate bene lo scorso POV di Gerald, lui dice che se qualcuno avesse cercato di rubare qualcosa alla cornucopia, una "sorpresa" li avrebbe attesi. Ebbene, Daisy, che ci è andata di giorno, lo ha notato, mentre Hubert è stato intralciato dalla notte.
Darlene non sarebbe dovuta morire, ma sto decidendo i capitoli che questa storia dovrà avere e sono indeciso tra i 18 o i 20. In primis, dovevano morire tre persone, poi ho riflettuto e nella mia mente sarebbero morti soltanto Odette e Hubert, ma poi ho pensato ad una scena del genere e nulla, mi dispiace per la povera Darlene. Si è svegliata nel momento stesso in cui è morta.
Comunque, complimenti a tutti coloro che hanno un tributo in vita!
Al prossimo capitolo ci sarà il festino, per tanto, chiedo agli autori ancora in vita di dirmi un omaggio che i loro tributi potrebbero preferire. Non è detto comunque che tutti ci vadano.
La storia si sta avvicinando alla sua chiusura e, dopo 16 capitoli, conosco già l'identità del vincitore: due persone stanno combattendo per quel posto. Questo capitolo comunque è stato difficile da buttare giù, visto che ci sono davvero pochissime interazioni.
Dal prossimo capitolo inizieranno i tre POV! Grazie mille per aver letto questo capitolo <3.
Sasi02


Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4 POV).

11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4 POV).

10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4 POV).

9°Odette Walker, Tributo del Distretto 3, suicidio (5 POV).

8°Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5, uccisa da Nylan (4 POV).

7°Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1, ucciso da una trappola dei favoriti (5 POV)



MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Nylan: 2 uccisioni.
Gerald: 2 uccisioni.
Sheena: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.


Stato dei Tributi.
Cedric: Depresso, forti sensi di colpa.
Gerald: Febbre (in via di guarigione).


I Favoriti: Gerald, Sheena (Distretto 4).
Soli: Eden (Distretto 6), Cedric (Distretto 7) Nylan, Daisy (Distretto 10).


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Capitolo 17
*** Perché è successo? ***


Hunger Games - Capitolo 15 75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria.
Giorno 6.
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Tributi in vita: 6




Lillia Nealson, Studentessa del Distretto 5.


-Kate...- Appena ho aperto la porta della mia camera mi sono ritrovata con Kate, la mia sorellina, distesa piangente sul letto di Darlene, bagnando con le sue lacrime malinconiche il cuscino che in questo momento sta coprendo il suo bel volto grazioso.
Prendo un respiro profondo e trattengo le lacrime che vogliono urlare ed uscire dal mio corpo, voglio apparire forte almeno per quanto riguarda Kate, dopo la giornata di ieri abbiamo appena perso definitivamente Darlene, la nostra cara sorella, la mia amata gemella... non riesco più a specchiarmi che in me rivedo lei, in ogni dettaglio, dai fluenti capelli castani al nostro sorriso simile, forse quello di Darlene molto più speranzoso dettato da una ragazza che sarebbe diventata davvero forte.
-Vai via! Voglio restare da sola!- Kate comincia a fare i capricci e ranicchiarsi ancora di più in sè stessa, ieri siamo letteralmente scoppiati tutti, in primis nostro padre, ho sentito dire che alcune persone sono stati davvero felici per la morte di Darlene solamente perché pensano ancora che nostro padre sia un assassino, una macchia che non gli appartiene. Sono stufa di questi pettegolezzi e del rispetto zero nei confronti della mia famiglia, della mia Darlene!
Mi avvicino lentamente alla piccola e mi siedo sul letto della nostra sorella caduta, ha ancora il suo profumo... amava così tanto quel bagnoschiuma alla lavanda, soltanto ad abbracciarla sembrava quasi come se qualcuno stesse annusando un bel fiore rigoglioso quale era la mia amata sorella.
-Kate...- Lo sguardo penetrante della più piccola si palesa davanti ai miei occhi: le sopracciglia raggiungono una linea dritta ed inclinata verso il basso, i denti serrati con così tanta forza che se cercasse di spostarli sulle proprie labbra, sicuramente, comincerebbero a sanguinare.
-Come fai a rimanere così impassibile!? Sei senza emozioni, Lillia, hai pianto soltanto ieri e adesso sembra quasi che non te ne freghi!- Non è così, a me importa eccome! Perché anche mia sorella comincia a dubitare di me? Mia madre mi ha detto la stessa cosa stamattina, la superiamo diversamente ed io che ho un legame davvero profondo con Darlene non concedo a nessuno di dubitare l'amore che provavo per lei.
Pensando proprio all'amore, mi chiedo Martin ed Elenoere come l'abbiano presa... non hanno neanche fatto una telefonata per darci le condoglianze.
-No Kate. So che Darlene non vuole la nostra sofferenza.- Ribadisco sicura, inizialmente volevo accarezzarla, ma Kate si sposta sempre più in lontananza dalla mia direzione, sgranando gli occhi sorpresa.
-Sei davvero una vipera!- Contrasta stupendomi in tutti i modi. Forse è meglio per me che prenda una boccata d'aria, un minuto di più dentro questa casa e potrei causare soltanto altre reazioni negative... non volevo tutto questo, perché tra tutte le famiglie infelici proprio la nostra doveva essere colpita da questa maledizione? Maledetto Snow.
Esco velocemente dalla stanza lasciando una Kate piangente che non accetta i veri fatti della realtà, supero poi velocemente la cucina dove mio padre è completamente distrutto, ho la mano poggiata sulla maniglia della porta appena riesco ad incrociare il suo volto sofferente e triste, spesso si è dato la colpa di essere lui la causa di aver mandato al macello Darlene, che se avrebbe finto seriamente di aver ucciso qualcuno, probabilmente avrebbero avuto pietà nei nostri confronti, mio caro padre, Capitol non funziona così: loro vogliono le storie migliori e Darlene, in quello stato, sarebbe stata una preda da deliziare ancor più forte.
Abbasso lo sguardo fissando la porta in legno, riflettendo sul fatto che i tributi di quest'anno fossero destinati ad esserlo fin dalla loro nascita e, quindi, che io sia stata graziata. Quando avevo sentito quest'annuncio per la prima volta non sapevo se esserne contenta oppure triste.
Lancio un'occhiata anche al monitor prima di uscire di casa e quando scorgo quel volto non fa altro che incitarmi ad andare via: il ragazzo del distretto 10 avrà le ore contate. E' stato completamente invisibile in tutta la durata dei giochi e adesso, dal nulla, è sbucato per farsi odiare. Non poteva uccidere il ragazzo del Distretto 1? Darlene era una così brava ragazza, troppo innocente per quell'arena!
Faccio fatica a camminare per le strade del distretto che i bisbigli della gente non fanno altro che aumentare ad ogni mio passo, mentre il fastidio sul mio volto è quasi sempre più notabile, forse nascosto da un velo di insicurezza. Forse oggi dovrei andare a far visita ai Filbert, tecnicamente il Distretto 5 ha perso i giochi e non abbiamo più la necessità di seguirli, anche perché entrambi i tributi non avevano alleanze esterne e l'assassino di Jack è morto subito dopo Darlene.
Per un momento un topo riesce a distrarmi e spaventarmi al tempo stesso, dalla coda quasi tagliata sembra che gli fosse successo qualcosa, ma non posso metabolizzare in tempo che il ratto fugge via dall'angoletto in cui si trovava: mi sporgo di poco con la schiena e in lontananza posso notare una piccola trappola per topi, sicuramente qualche povero cristiano bisognoso di cibo, fin troppo disperato, avrà optato per questa opzione. Sono fortunata nel vivere assieme ad una famiglia benestante... anche se mi dispiace per chi di soldi non ne ha.
Riprendo la mia camminata mattutina ignorando i monitor che in questo momento stanno riprendendo l'arena, una zona parecchio silenziosa visto che tutti i tributi attualmente stanno dormendo, a parte il killer di mia sorella, da come ne hanno parlato deve essere un contadinotto del 10. Deve lavorare così tanto se riesce a svegliarsi ogni giorno all'alba.
Ripongo nuovamente la mia attenzione davanti a me, guardando i cittadini del 5 che cercano di essere felici nonostante i giochi in corso, principalmente una ragazza bionda comincia a fissarmi come se fossi un'opera d'arte e, neanche fosse Flash o Sonic, la ragazza si lancia letteralmente contro di me, stringendomi in un caloro abbraccio mentre io rimango imbambolata da tutto quello che sta succedendo.
-Oddio, Darlene, allora sei viva!- Cosa scusa?! Questa è completamente impazzita!
Mi distacco subito dal suo abbraccio e posso subito vedere come lei ci sia rimasta male, quei grandi occhioni sono prossimi al pianto.
-Non sono Darlene.- Replico un po' fredda, incrociando le braccia ed assumere un sorrisetto imbarazzato. -Però sono sua sorella gemella.- Termino ricevendo come risultato un grande sorrisone da parte della ragazza, la quale si inchina di poco e comincia a ringraziarmi di tutto e di più, in cosa, chiaramente..?
-Sono davvero felice di aver trovato la famiglia Nealson!- Esclama d'un tratto la ragazza smuovendo un po' il mio cuore, conosce il peso delle sue parole? La mia famiglia è criticata in tutta questa zona del Distretto! Che qualcuno sia felice per noi è praticamente una barzelletta, una di quelle squallide che non fanno ridere a nessuno.
-Posso sapere chi diavolo sei?- Replico un po' stizzita, spesso ci prendono in giro, mia madre la prima a cascare negli inganni altrui, anche se ci sono famiglie come i Filbert che hanno davvero preso a cuore la nostra famiglia. Non mi dire che questa è una fan di mia sorella? Quanta cattiveria dovrà mostrarmi ancora questo mondo?
La bionda dal gigantesco seno annuisce così come il suo petto sballonzola, mi sento un po' invidiosa...
-Il mio nome è Vera, sono un'amica speciale di Jack.- Vera... bionda... tettona... forse l'ho intravista dopo la mietitura alla stanza accanto a quella di mia sorella, ma forse potrei ricordarmi male, non ce ne sono di bionde, ma comunque non ho un ricordo vivido di lei, mi dispiace.
-Ah. Capisco. Insomma...  mi dispiace.- L'altra ragazza scuote il capo mostrando un piccolo sorriso malinconico, anche lei sta cercando di prenderla nella maniera più matura? In realtà Jack sarà morto due o tre giorni fa... avrà avuto tutto il tempo per accettarlo, seppure sia poco. Deve essere davvero forte questa ragazza.
-Io volevo ringraziarvi.- Rivela la sconosciuta sorprendendomi nuovamente. -Jack non ha mai avuto dei veri e propri amici. Darlene è stata davvero dolce con lui e sono felice che abbia trovato qualcuno di cui fidarsi all'interno dell'arena. Dopo la sua dipartita, ho continuato a seguire il programma tifando per Darlene e ringraziarla di persona, ma dopo ieri le mie idee si sono infrante... vorrei darvi anche le condoglianze per questo accaduto.- Spiega gentilmente la bionda con un tono davvero formale e dolce, ho sbagliato, l'ho giudicata un po' troppo presto...
-T-Ti porgo anche le mie più sentite condoglianze.- Ribatto imbarazzata cercando di non guardare la mia interlocutrice nonostante sia difficile. -Anche noi siamo grati a Jack per averla difesa. Sai, è una ragazza come tante, se fosse rimasta da sola in arena sicuramente non avremo avuto modo di perderla ieri, ma molto più tempo prima, per cui... grazie.- Questa volta riesco ad incrociare i bei occhi della persona con cui sto parlando, la quale ha codesti che sono illuminati dalle proprie lacrime che vorrebbero esprimere un emozione positiva, quasi di gioia per essere riuscita a completare la sua "missione".
-Sono sicura che si siano ritrovati e che Jack l'abbia accolta con un grosso abbraccio.- A quel pensiero di Vera sento le mie lacrime bagnarmi le guance senza che me ne possa accorgere, un posto dove Darlene sarà felice...? Sarebbe la cosa più bella che potrei mai desiderare. Prima che Vera cerchi di venire in mio soccorso mi asciugo velocemente le lacrime, riuscendo a farle scomparire quella smorfia preoccupata.
-Tu come ti chiami, invece?- L'altra porta le mani dietro la propria schiena, mentre io mi do da sola della stupida: che scostumata!
-Lillia Nealson.- Rispondo arrossita, facendo unire subito dopo le mani della bionda.
-Lillia? E' un bel nome! Senti, Lillia, che ne dici di passare un po' di tempo insieme? Vorrei tanto conoscere Darlene.- Mi propone gentilmente la ragazza mentre un sorriso non previsto, quasi come le lacrime di prima, mi spunta sul volto.
-Certo! Anche io vorrei fare la conoscenza di Jack.- Ribatto a trentaduedenti, lasciando che Vera possa affiancarmi e cominciare a parlarmi.
Mentre gli sguardi dei passanti sembrano indicare qualcos'altro e non me, così come la voce di Vera riesce a calmare le mie preoccupazioni, un profumo di lavanda invade l'aria circostante, sentendomi calda fino all'altezza del cuore.
Sei viva dentro di me, Darlene.


Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7


Quanto tempo è passato dalla morte di Lydia? Due giorni? Sembrano essere durati un'eternità, ma i miei occhi non mentono, per loro il tempo non è mai passato e la visione di quell'angelo imbrattato dal sangue demoniaco non smette di svanire dalla mia vista neanche per un secondo. Aveva ragione Johanna, soltanto una persona sarebbe uscita viva e vegeta da questo posto e uno tra me e Lydia doveva per forza lasciarci. Ho cercato di coglierla sotto la mia ala protettiva soltanto perché stavo cominciando subito ad affezionarmi a lei, nonostante non potesse vedere, quell'unico deficent è riuscito a scatenare dentro di me un senso di ingiustizia nei confronti del mondo, soprattutto quando l'ho vista letteralmente terrorizzata dopo i suoi saluti, con la madre che urlava a squarciagola a causa dello sparo, non dimenticherò mai quella pazza di Altaria, si starà facendo delle grosse risate a vedermi conciato in questo modo.
Tengo stretta a me il maledetto tubo di ferro che ha fatto fuori la mia piccola compagna, ho sentito un paio di colpi provocati dal cannone ed Eden, per non so quale miracolosa fortuna, è ancora vivo e sicuramente starà lottando con i denti stretti. Anche il tributo pericoloso del Distretto 1 ci ha lasciati più in fretta di quanto pensassi, pensavo, onestamente, che lui potesse essere uno dei vincitori di quest'anno, invece qualcuno è riuscito a farlo fuori prima che potesse coronare il suo sogno.
I favoriti del Distretto 4 sono ancora in giro, ma non so se sono ancora alleati o meno, spesso si separano verso la fine dei giochi per far vincere il migliore del gruppo, ma in questo caso non posso sapere se l'avversario di Hubert fosse davvero uno dei due o, al massimo, un'alleanza di copertura per uccidere il favorito d'eccellenza.
Eden è riuscito ad allenarsi in palestra e credo che con uno scontro fisico riuscirà a cavarsela benissimo, forse soltanto la mancanza di cibo ed acqua porterebbe un ostacolo al mio compagno. Vorrei ritrovarlo in fretta, sarebbe comunque un alleato in meno.
Oltre lui, sono rimasti entrambi i tributi del Distretto 10. Non so letteralmente nulla di loro, non ho incrociato nessun tributo per tutta l'edizione al di fuori del bagno di sangue, probabilmente potrebbero essersi alleati per far fuori i due favoriti del Distretto 4, potrebbe avere senso.
Devo soltanto sperare in un colpo di cannone e l'addio di qualche avversario completamente a caso, sapete, tipo quegli addii letteralmente dettati dalla malasorte, magari non di Eden, possibilmente, spaccherei il mondo se perdessi un papabile aiutante. Ci mancherebbe soltanto che il Distretto 4 e quello del 10 si alleassero momentaneamente soltanto per far fuori sia me che lui. Non lo accetterei e sarebbe anche da vigliacchi senza palle, dalla serie che dovranno mettersi in quattro contro noi due.
Tra l'altro, io ed Eden gareggiamo per le nostre famiglie, per i nostri cari, per Lydia, Killian e Sophie che ci hanno lasciati durante questo percorso, loro ci staranno appoggiando dall'aldilà, ma questa volta non commetterò lo stesso errore due volte: se ne varrà la pena, ucciderò Eden.
Un fruscio attira tutta la mia attenzione facendomi voltare velocemente verso il rumore: in lontanaza riconosco benissimo la ragazza del Distretto 10 correre via come un fulmine, istintivamente le mie gambe si muovono in automatico e tento di raggiungerla, ma appena arrivo al luogo del suo nascondiglio precedente, ovvero dietro due bei fiori grandi quanto dei bambini di dieci anni, scorgo con sorpresa che le è sfuggita una pagnotta di pane dall'aspetto caldo, nonostante esso sia già addentato.
Sospiro lievemente appena mi arrendo alla caccia alla "strega" dato che ho già perso di vista la mia avversaria. Grande Cedric, così si fa!
Un rumore ulteriore risuona nell'aria, mandandomi completamente in allerta: alzo velocemente il mio tubo di ferro come se fosse una mazza da baseball e cerco di prendere fiato, nonostante io non abbia la forze fisica necessaria per affrontare un eventuale scontro, ho dato tutto il cibo che avevo giorni fa a Lydia e adesso ne sto soffrendo un po' la fame, andando avanti con stupidi frutti o bacche che, proprio ieri, mi hanno portato ad un dolore allo stomaco che sarà durato un'oretta o due.
-Cedric!- Una voce a me familiare, proprio da quell'angolo di terra richiama la mia attenzione e da lì sbuca una persona che riesce a farmi spuntare un bel sorriso sul volto, ci voleva proprio!
La testa rossa di Eden compare da quell'angolo sospetto, per un attimo ci guardiamo negli occhi, una singola frazione di secondo, ma subito dopo ci riuniamo con una forte stretta di mano ed un sorriso sollevato sul volto.
A vederlo sembra star bene, anzi, ha anche armeggiato un bell'arco e il pugnale che Lydia gli aveva affidato è ancora tra le sue tasche, le quali, stranamente, sono vuote e non contengono le mani del mio alleato. Spesso le riportava lì quasi sempre come se fosse un vizio che difficilmente sarebbe passato. Non so perché, ma mi ricorda un po' quando feci il mio primo pircing, ci giocavo alle prime settimane, ma poi beccai un infezione ed imparai la lezione. Non voglio ricordare le ramanzine di mia madre perché temesse che sarei anche potuto morire... insomma, dopo aver affrontato un'arena adesso posso anche scivolare il dito sulla lama di un coltello.
-Stai bene?- Premuroso come suo solito, Eden mi guarda dalla testa ai piedi come se stesse cercando di intercettare un angolo del mio corpo ferito, quanto vorrei dirgli che l'unica cosa che in questo momento che è stata sgretolata sia proprio il mio animo...
-Certo. Piuttosto, ho visto la ragazza del 10 poco fa, ma credo ci sia sfuggita.- Annuisco solenne indicando poi il punto in cui il tributo moro era sparito, catturando l'attenzione di Eden, il quale ripone lo sguardo su di me, interrogatorio.
-Non si è diretta al festino?- Eden si fa una domanda tra sé e sé, prendendomi poi la mano e fissarmi volenteroso. -Dobbiamo andare, in fretta! Sicuramente ci sarà qualcosa che ci tornerà utile.- Consiglia poi con un certo tono il mio compagno, ma ci metto poco a scostare la mano e scuotere il capo con un'aria stanca, piantando per bene la mia arma sul terreno.
-Non voglio fare il gioco di Capitol. Se vorranno uccidermi dovranno prendermi.- Ribatto serio ricevendo un'occhiata di disappunto da parte sua. So che forse è l'idea sbagliata e che raggiungere il festino sia la scelta più giusta, ma sono sicuro che quello sarà il piatto per i tributi più agguerriti e se voglio ritornare a casa devo agire con furbizia, proprio come l'avversaria che ho incontrato poco fa, avrebbe il coraggio di rintanarsi nel buco dell'arena e scolarsi come una scrofa tutto il suo ben di Dio, quel pesante sembrava apparentemente pesante soltanto a guardarlo.
-Quindi mi aspetterai?- Mi domanda poi il mio compagno, mentre io non so come rispondere alla sua domanda. Certo, potrei attenderlo, ma dove? Non vorrei rimanere nel mirino di qualche tributo e la separazione è stata la causa della morte di Lydia, non voglio ripetere lo stesso errore anche con Eden, anche se...
-Ti copro le spalle.- Questa replica riesce a far spuntare un sorriso lieve, ma debole, nel volto di Eden. Era da tanto che non lo rivedevo, quest'arena da telespettatore sembra davvero piccola, vivendola è tutta un'altra questione...
Senza troppi giri di parole, entrambi cominciamo a recarci verso il centro mentre l'area floreale ci accompagna come se fosse l'ultimo ambiente che vedremo nella nostra vita, ogni volta che guardo Eden con quell'aria attenta e coraggiosa mi fa pensare a quanto questi giorni in solitudine nell'arena siano riusciti a cambiarlo in positivo, l'idea di lasciarlo correre lì nel mezzo, da solo, mi fa sentire una totale merda, ma sono ancora sicuro di essere pronto ad ucciderlo dopo l'ultima perdita. Ci ho pensato e Johanna aveva soltanto la ragione dalla sua parte, io, invece, una testa dura che vuole sempre distinguersi dalla massa.
Cominciamo a piegarci appena vediamo le prime tracce d'erba quando i fiori scompaiono, lasciando soltanto il profumo dei fiori alla brezza.
-Rimani qui, Cedric. Torno subito, ho comunque un arco con me!- Esclama convinto, mostrando anche il manico del pugnale e nasconderlo ai suoi fianchi: dopo quelle parole Eden comincia a correre come una scheggia, nonostante non sia veloce quanto il ragazzo del Distretto 5 o Killian, ricordo ancora quella corsa sfrenata per le armi.
In lontananza riesco a scorgere altri tributi nascosti che aspettano solamente di acchiappare la preda, ma Eden è più veloce e riesce ad afferrare i tuoi sacchi, quelli dei nostri distretti. Torna qui, adesso, ti prego!
Mi avvicino di più per afferrarlo appena sarà arrivato per salvarlo da qualche probabile pugnale volante od una freccia.
-Game over.- Senza che me ne rendessi conto, la lama di un pugnale mi taglia letteralmente il collo e la mia espressione scioccata riesce solamente ad inquadrare una singola persona, rimasta indifferente dal suo gesto: Daisy.


Sheena Deitis, Tributo del Distretto 4


Vorrei dire che questo risveglio possa ritenersi quasi normale, mancherebbe soltanto ad affacciarmi ad una delle finestre che abbiamo tenuto oscurate dalle tende e sperare che, negli altri edifici, possa esserci un cumulo di peresone affacciate ai loro balconi, la gente che invade le strade e il rumore delle auto accompagnato dai clackson impertinenti, dalle urla sfuriate di lavoratori in ritardo e di persone che tentano di pubblicizzare i propri negozi; l'atmosfera di semplicità e il profumo salato del mare che si fa spazio tra le mie narici, l'inizio di un giorno che avrebbe ospitato il mio domani.
Tutto questo non è possibile qui dentro, siamo rinchiusi in una boccia di vetro, in un'illusione, la sfera verrà agitata in malo modo da un bambino capriccioso e tutti noi, ad ogni scuotere di essa, cadremo uno ad uno come è sempre successo da un bel po' di tempo.
Scuotiamolo una volta: fuori cinque.
Scuotiamolo due volte: fuori due
Scuotiamolo tre volte: fuori quattro.
Ancora, ancora e ancora, questa sfera continua a scuotersi e portar via uno di noi dal proprio corpo, anche adesso ha appena terminato il suo giro, oggi cadranno numerose persone e tra tante potrei essere io parte di questo gruppo, non nego che la paura di incrociare la morte sia... spaventosa.
Non posso percepire la mia apparizione, non so chi io possa essere per il pubblico e per i miei avversari, forse una guerriera uscita dalle acque lucenti e limpide dell'oceano, forse una sirena dalla voce melodiosa armeggiante l'arma di Poseidone, non mi sono mai preoccupata dell'arma di cui vado tanto capace nell'utilizzo. Sarei cretina a pensare che possa avere il potere di evocare qualche nuvola nera e, chissà, con un bel temporale la barriera che ci circonda possa distruggersi grazie ai fulmini e i tuoni minacciosi che invaderanno l'animo della tempesta.
Odio questi giochi, odio quest'esperimento che ti lega alle persone nonostante in settantacinque anni, voci esterne, abbiano sempre commesso il contrario. Cosa ne puoi sapere tu, seduto su quel divano, caro telespettatore, che io abbia il sangue freddo di uccidere un mio amico? Un compagno che, non so grazie a quali miracoli, sia riuscito a raggiungere l'apice della vetta in mia compagnia. Ci colgono in folgorante come se fossimo personaggi immaginari, dei giocattoli che, se premuto un tasto specifico, possa ricevere il risultato sperato. Privi di espressioni e di carattere, di animo, banali. Quante avventure dovrò affrontare nel corso della mia vita? Sì, proprio la mia, è uno scherzo? Snow ha sempre cercato di ricoprire il ruolo di fabbricatore, un po' come la bugia di Babbo Natale, un fabbricatore di giocattoli che spacciando il buon animo e la gentilezza inesistente, proclama come suo lavoro tutti i giochi costruiti dagli elfi lavoratori, loro, troppo sottomessi, agiscono in silenzio con il lontano pensiero di non dover ribattere contro un loro superiore. E' così frustrante! Forse avrei dovuto agire da sola fin dall'inizio di questa gara, magari sarei diventata proprio come uno di quegli elfi, dalle movenze meccaniche che obbediscono agli ordini del proprio padrone, ma invece ho intrapreso la strada che più attirava le mie vere esigenze, il mio vero io.
Oggi, al sesto giorno dell'arena, si terrà il festino tanto atteso e devo subito escogitare un piano, vorrei andarci da sola, ma non posso separarmi da Gerald, è una scelta pessima. Sta bene, ma sono sicura che sono rimasti ancora dei residui di febbre in lui, sforzarsi il giorno dopo potrebbe portare ad una ricaduta quasi assicurata e lasciarlo nel momento del bisogno non sarebbe affatto carino, però...
-Quindi, andiamo?- Proprio costui riesce a scostarmi dai miei pensieri, l'unica cosa che posso fare e mettere lo zaino in spalla ed annuire senza protestare: come ci prepariamo ci ritroviamo a varcare la porta ed uscire da quel condominio che ci ha salvato per una giornata intera, mi chiedo come mai i tributi non si siano radunati in questo posto tranquillo e dall'alta sicurezza, che avessero pensato che potesse essere abitato? Bhe, non tolgo il dubbio che questo lo pensai anche io, agli inizi, ma ritorvandoci in sei con un alleato sono stata piuttosto tranquilla all'idea di riposare lì. Ho avuto un giorno di relax nonosotante abbia dovuto badare a Gerald..
-Stiamo attenti, potrebbero sbucare da un momento all'altro.- Ricordo al mio alleato appena ci immergiamo nella radura selvaggia, il mio tridente è pronto per la lotta e non ho nessun timore di macchiarlo del sangue di qualche nuova vittima. Non prendetemi per malvagia, ma arrivati a questo punto voglio solamente sopravvivere.
-E non toccherò nulla. Lo giuro.- Aggiunge sia serio che divertito il mio compagno, forse riguardo ai funghi che sono riusciti a provocargli un bel malanno, qualcosa da tenere seriamente in conto alla questione. Ma almeno non avrà neanche la scusa di dover mangiare qualcosa per riempire il suo stomaco, ieri abbiamo mangiato un bel po' delle nostre provviste e, stranamente, acqua e gas funzionavano benissimo, eravamo delle prede perfette e se non ci hanno attaccato significa che gli altri tributi si ritrovano in un punto fisso tutti insieme.
-Lo spero, altrimenti ti lascio qui.- Replico severa, non è assolutamente il luogo adatto per dire qualcosa del genere, né il tempo. Spero riesca a capire la gravità della situazione, stiamo andando contro un destino ancora più feroce di quello che abbiamo vissuto.
Gerald non ribatte, ma riesco a scorgere nei suoi occhi la serietà che lo contrastingueva all'inizio dei giochi, ai tempi del treno e ancora prima dell'intervista, dove ho dovuto innescare una scenata per avere degli sponsor che, ahimé, oltre all'aiuto per la mia caviglia sono serviti ben poco, ma Capitol ha accettato la nostra sincerità dopo i numerosi doni. La pagnotta della mia amata nonna... vorrei tanto abbracciarti. Soltanto uno di essi mi darebbe tutta la forza necessaria per vincere la competizione.
Uno schianto dietro di me attira la mia attenzione e per terra ritrovo un coniglio nero morente, la lancia di Gerald che gli ha trafitto la testa, il sangue sta schizzando via come se ci fosse una rottura tra i tubi d'acqua, l'idea mi fa salire solamente il vomito.
-Era necessario?- Replico un po' stizzita, insomma, non perdiamoci in queste sciocchezze!
Lui annuisce serio riportando a sé la propria arma fedele con un gesto secco, oh, quanta spavalderia.
-Quelle fauci non erano normali per un coniglietto che stava andando a caccia. Forse... stanno cercando di dimezzarci ancora di più con ibridi e trappole, quindi guardati tu alle spalle.- E detto ciò Gerald mi supera ancor prima che potessi valutare il suo tono di voce, se detto a fin di bene o male. Forse è solo l'ansia del momento o la mia pazienza che sta andando a quel paese poco a poco, oppure perché siamo ancora più vicini verso casa nostra, ma non mi è sembrato carino, dopo tutto quello che ho fatto per lui ieri. A volte non riesco a capirlo e i momenti in cui mi elogia non so se siano stati dettati da una mossa strategica o da qualche vera sincerità. In Accademia si complimentavano spesso con la mia bravura, ma lui è così... diverso.
-Comunque... ci andiamo insieme, va bene? Ci proteggeremo le spalle a vicenda.- A questa mia proposta Gerald non ha nulla da ridire, il problema è che qualcuno potrebbe avere un arco o qualche arma a distanza, Hubert è andato via, ma sicuramente, in qualche modo, qualcuno per forza è riuscito a rubare la sua scorta, no? Il suo arco deve essere qui da qualche parte in quest'arena! A pensare sia a lui che al coniglio di poco fa, mi viene improvvisamente alla mente la faccia di Caitlin. Sento di essere una vera incapace alle volte, che devo rimediare ai miei errori.
Sia io che Gerald riusciamo ad arrivare ai confini della cornucopia, proprio in questo momento un paio di sacchetti provenienti dai distretti ancora in gara colgono l'attenzione lì in mezzo, in bella vista da parte nostra.
Prima che riusciamo a muoverci di qualche centimetro, il tributo del Distretto 6 fa la sua comparsa ed accorre verso l'obbiettivo, ha con sè un arco, forse è meglio andarci quando volterà le spalle così che non possa attaccarci.
-Al mio via...- Gerald comincia a parlare e ad organizzare idee senza parlarmene, infatti, per un momento, scuoto una mano così come il capo.
-Non è il momento.- Replico osservando la situazione, ma quando il suo, di via, scatta seriamente, Gerald sbuca fuori dal nostro nascondiglio e corre veloce come un cavallo contro il nostro bottino; l'unica cosa che riesco a fare è seguirlo e cercare di stare al suo passo.
Svolgo lo sguardo alla mia sinistra e riesco ad accorgermi che il ragazzo non ci ha notati minimamente, più concentrato a ritornare ai ripari.
-Tu! Si può sapere cosa ti prende oggi!?- Appena arriviamo alla cornucopia afferro il mio bottino, ma il colpo di un cannone seguito da alcune urla strazianti maschili attira la nostra attenzione, quell'urlo umano così angosciante ci distrae letteralmente per un paio di secondi, è qualcos'altro, però, a riportarmi alla cruda realtà dei fatti.
Istintivamente la mano cede e lascio cadere il sacco mandatomi da Capitol, o dalla mia famiglia, per terra e rimango letteralmente immobile quando un sussulto di Gerald non invade l'aria: Il ragazzo del Distretto 10 era sbucato dal nulla dietro alla cornucopia, forse nascosto lì per tutto questo tempo e con dei guantoni da box affilati da grossi pungiglioni tira un potente pugno allo stomaco del mio alleato. Gerald si china a causa del dolore ed è un pugno finale in direzione della sua testa che fa scatenare il secondo colpo di cannone della giornata.
Le grida che susseguono quello del ragazzo del 6, invece, sono proprio le mie.


Angolo Autore

Rieccomi qui dopo nonsoquantotempo. Scusatemi tantissimo per l'ennesimo ritardo, ma la voglia di fare tutto mi è calata improvvisamente ed anche questa storia ne era stata colpita, ma ultimamente mi sto riprendendo e... eccoci al penultimo capitolo! Già, il prossimo sarà l'ultimo!
Questo capitolo per me è... strano. Forse perché le morti sono letteralmente dettate all'ultima frase, come da me programmato, ma non so, forse è perché siamo arrivati alla fine ed ho dovuto dire addio e Cedric e Gerald, due personaggi davvero fantastici T-T.
Ho già il vincitore di questi giochi e il prossimo capitolo credo conterrà due POV. Non so, devo pensarci: Il POV di Lillia l'ho scritto soltanto perché Darlene è letteralmente morta senza dire nulla e mi dispiaceva non "ricordarla" in qualche modo, visto che anche la ragazza del 5 mi piaceva particolarmente nella sua semplicità.
E nulla, complimenti ad Anonimo, Eyes, Cody e Pale! I vostri bambini hanno raggiunto la Top 4 ed uno di loro sarà il vincitore? Siete in ansia? Bhe, anche io.
Spero di pubblicare presto il capitolo finale, non ci credo ancora di aver portato a termine, finalmente, una storia. Ah, ovviamente i guanti da box di Nylan sono stati ovviamente sponsorizzati, solo che aveva appena avuto il POV quindi li ha ricevuti off-screen. Al prossimo capitolo aspettatevi una grandissima battaglia.
Ci sentiamo all'ultimo capitolo!
Sasi02
(Edit: sto avendo problemi con il wifi, quindi non so quando potrà uscire questo capitolo. Chiedo perdono per il disagio e vi ringrazio per la pazienza...)


Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4 POV).

11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4 POV).

10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4 POV).

9°Odette Walker, Tributo del Distretto 3, suicidio (5 POV).

8°Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5, uccisa da Nylan (4 POV).

7°Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1, ucciso da una trappola dei favoriti (5 POV).

6°Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7, ucciso da Daisy (5 POV).

5°Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4, ucciso da Nylan (5 POV).



MasterKiller:
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Nylan: 3 uccisioni.
Gerald: 2 uccisioni.
Sheena: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.
Daisy: 1 uccisione.


Tributi in vita: Sheena (Distretto 4), Eden (Distretto 6), Nylan, Daisy (Distretto 10)




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Capitolo 18
*** La vittoria è mia ***


Hunger Games - Capitolo 16 *Avviso del capitolo: Quello di Nylan era un tirapugni, non un guanto da boxe spinato. Perdonatemi per l'errore! Da questo ultimo capitolo, in caso lotterà, verrà inserito il tirapugni e correggerò poi gli errori di tutta la storia con una rilettura. Buona lettura!*

75°Hunger Games - Terza Edizione della Memoria
Giorno 6
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Tributi in vita: 4





Eden Conrad, Tributo del Distretto 6

Non posso credere a quello che ho appena visto, mi ero allontanato per un secondo da Cedric e il colpo di cannone non ha tardato ad arrivare, quella ragazza maledetta...
Come cazzo è possibile? Calma, Eden, calmati, non è il momento di lasciarti andare dalle emozioni negative, se le sfrutti a tuo vantaggio potrai essere definito come il mostro che non sei di tutta Panem!
Daisy ha appena sfilato dal collo del mio ex-alleato il suo terribile pugnale, non so neanche io quale tipo di brivido comincia a percuotermi per tutto il corpo, ma afferro velocemente il mio arco durante la corsa, prevedo la traiettora del vento e scocco una freccia che colpisce in pieno la gamba della mia avversaria, la quale ha compiuto un balzo poco prima di andare via: subito dopo le mie precedenti urla, altre grida femminili cominciano ad invadere la zona e un colpo di cannone risuona subito dopo il turno di Cedric. Non ho tempo per voltarmi, non ho alcuna intenzione di sprecare la mia opportunità e ritornare nel mio distretto, fallirei la promessa fatta a tutta la mia intera alleanza!
Voglio conoscere i genitori di Killian, perdonarmi con la madre di Cedric per essere stato così stupido, diffamare come accompagnatrice quella donna orribile di Altaria, che ha solo dato il peggio di sè per Cedric, ma soprattutto per la piccola Lydia, devo prendermi cura dell'amica di Sophie come io le ho promesso, e, innanzitutto, voglio ritornare dai miei compagni! Non li abbandonerò, uscito da qui sarò un ragazzo migliore, diverso, un ragazzo che avrà le capacità di poter difendere le persone che ama a spada tratta. Riflettendo su questi miei pensieri, gli Hunger Games, oltre ad essere un gioco mortale, in qualche modo, ti fortificano.
Con una resistenza che non mi sarei mai aspettato da parte sua, la ragazza del 10 stringe i denti ed estrae violentemente la frecca che è riuscita a beccare il punto di quella gamba.
-Come ti sei permesso!?- Alle mie spalle la ragazza del 4 finisce col colpire il cadavere del suo amico, a quanto pare il ragazzo del 10 lo ha usato appena in tempo come scudo quando la castana lo ha mirato con il suo tridente.
Anche io ho la mia battaglia da portare a termine, non rimarrò con le mani in mano: rincorro la mora del 10 appena la vedo fuggire via, lei è molto più lenta di me e a malapena riesce a correre a causa della ferita che le ho provocato, non riuscirà a sfuggirmi, le macchie di sangue mi porteranno velocemente da lei e sarà solo e completamente mia.
Il tributo ritorna verso l'entrata dell'area floreale, ad un tratto la ragazza si ferma e, quasi come per un momento di pazzia o di qualche idea non prevenuta, la mora lancia un pugnale verso la mia direzione che comunque riesco a schivare appena in tempo, la sua mossa le è svantaggiosa visto che, con il mio prossimo tiro, la colpisco nuovamente, questa volta all'altezza dell'ombelico.
Mi avvicino velocemente verso la sua direzione quando la ragazza del 10, che per qualche strano motivo riesco a ricordarmi del suo nome, ovvero Daisy, in questo momento sta respirando a fatica e i suoi occhi marroni, dai lineamenti che possono interrogarti da cima a fondo, cominciano pian piano a perdere vita: c'è qualcosa però che mi sorprende, come Odette, Daisy chiude gli occhi con un'aria rasserenata sul volto, come se la sua morte fosse l'unico punto di pace che le era stato concesso.
Come fa ad essere così felice..? Si sta forse prendendo gioco di me? Non riesco a capirlo, sono stanco, ho fame e devo pensare ad un piano.
Il colpo di cannone, probabilmente di Daisy visto che i suoi occhi hanno deciso di schierarsi dalla parte della morte, mi fa sobbalzare per la paura. Poggio una mano sul petto e mangio l'ultimo rifornimento di cibo che mi è stato affidato, mentre afferro i doni che il Distretto 6 e 7 ci hanno affidato. Questo qui dovresti aprirlo tu, Cedric, non io. L'idea di un hovercraft che non verrà ancora a reclamarti mi rammarica, non meriti di restare disteso lì, sul terreno, con la gola lacerata.
Proprio in questo riguardo punto nuovamente la mia visuale verso la ragazza del Distretto 10, ormai andata. Dovrei andare anche io via da qui, così che possano riportarti a casa dalla tua famiglia, mi chiedo quanto sia doloroso e amaro il sapore della morte...
Dopo una manciata di secondi e di respiro, mi rialzo e afferro nuovamente il mio arco forte, così come il mio pugnale e mi maledico di non aver puntato quella freccia sulla testa della mia avversaria, o l'avrei potuta riutilizzare. Aspetta, non sono così sadico! Però se l'avrei fatto a quest'ora non avrebbe sofferto e... no, Eden. Sicuramente lei non ci avrà pensato due volte ad uccidere Cedric, ho fatto sicuramente la scelta più giusta. Per me ed anche per lui.
Una puzza di bruciato si espande tra le mie narici appena riesco ad arrivare verso il "centro" dell'arena, dove, ancora, a mia sorpresa i due tributi stanno continuando a lottare, la sorpresa ancora più grande è il cadavere di quel poveretto, falciato da tridenti e colpi che probabilmente il ragazzo del 10 starà usando come riparo. Sta facendo di tutto pur di tornare a casa...
Qualcosa però ci distrae per vari secondi e, con nostro stupore, la zona verde che ci ha ospitati per questa settimana infernale comincia improvvisamente a prendere fuoco, ovunque: dalla lontana cima della zona montuosa, dai palazzi della zona cittadina che cominciano a crollare, dai fiori che appassiscono e dagli insetti mutanti che cominciano ad urlare, forse, nella loro lingua, pietà, il bosco che divampa senza alcuna motivazione. Qui deve esserci sotto lo zampino degli strateghi, se non ci uccideremo noi saranno le fiamme a decretare un nuovo vincitore.
Con un urlo di battaglia sorprendo la ragazza del Distretto 4, spingendola nella direzione del suo avversario che, con un ghigno sul volto, non la colpisce dritta in volto con il suo tirapugni e il colpo di cannone non ritarda certo ad arrivare: ormai, non più sconvolto da queste morti, per ironia della sorte il cadavere della bella donzella riesce a poggiarsi sopra quello del suo alleato. Lui... ha appena fatto fuori due favoriti, cazzo.
Il biondo alza valoroso lo sguardo, lacerandomi soltanto con i suoi occhi profondi.
-Come ti chiami?- Domanda senza giri di parole, mentre io rimango sugli attenti, nel peggiore dei casi ho ancora il mio pugnale.
-Eden.- Replico freddo, non è il momento di compatire l'avversario, ci separa una sola perdita dal nostro obbiettivo.
Il biondo si guarda poi nei dintorni, concentrandosi sulle fiamme che stanno pian piano raggiungendo il centro dell'arena, probabilmente, a quest'ora, il cadavere di Daisy starà bruciando. Mi dispiace per lei, ma devo finire in fretta prima che anche quello di Cedric possa fare la stessa fine.
-Buona fortuna.- Dopo quelle parole il tributo misterioso avventa un colpo verso di me che riesco velocemente a schivarlo, devo privargli in qualche modo di quell'arma, ma come?
Non posso riflettere neanche per un attimo che il mio avversario è gia pronto a colpirmi con un secondo attacco, riesco in tempo a schivarlo nuovamente che con il mio pugnale tento di colpirgli il braccio, ma il biondo indietreggia rimanendo serio e composto, nei suoi occhi divampano le stesse fiamme che ci stanno ricoprendo, è intenzionato a ritornare a casa ad ogni costo.
Punto lo sguardo verso i cadaveri dei due tributi e mi ci fiondo velocemente verso di loro, l'avversario mi insegue ed io prendo quello della povera ragazza, spero mi perdonerà, e lo lancio violentemente contro il mio avversario che se ne libera con un altro colpo, facendola solbazzare via. Cavolo, cavolo, cavolo!
Preparo il mio arco forte e miro in direzione della testa del mio avversario, il quale però comincia a muoversi a zig zag, facendomi perdere la concentrazione, forse questa tattica è stata la più sciocca: il ragazzo si avventa conto di me e, quasi come se avesse sussurrato "perdonami" l'ultima cosa che vedo prima di essere spazzato per terra è un pugnale che sprofonda nel mio cuore.
Fa freddo....
Sembra quasi di vederli tutti...


Un anno dopo...



Nylan Shaw, Vincitore dei 75°Hunger Games, Distretto 10

Tra una settimana quindi tutto ricomincerà? Sembra che siano passati mesi dall'ultima volta in cui ho messo piede in quell'arena maledetta, se prima il distretto 10 mi odiava, adesso la fazione si è divisa in due parti: i poveri leccaculo e i poveri che mi maledicono ogni sorte negativa, non ho vinto per il premio in palio come tutti pensano, oppure per riscattarmi da qualcosa di cui non nutro alcuna necessità su cui ricevere un riscatto. L'ho fatto semplicemente per pura e semplice sopravvivenza, al contrario di molti lì dentro ho dovuto cavarmela con le mie sole forze, non so quale angelo mi abbia bombardato di sponsor, anche se sotto sotto riuscirei a raffigurarlo in una certa persona...
-Anche oggi vai al ranch o devi fermarti a Capitol?- La voce della mia splendida tata che ho atteso per tutto il resto dell'arena rieccheggia nell'aria, un sorriso gentile mi sbuca subito dalle labbra a vederla. Con quella veste nera la tata è sempre stata elegante, nonostante l'età sembra più giovane dei suoi anni attuali, quei capelli corvini raccolti in un chignon, poi, sono fiero di avere una madre formale ed educata come lei!
Scuoto il capo non smettendo di far scomparire quel sorriso dolce che rivolgo solamente a lei e, quando mi va, anche a Mike quando ne combina giusta una.
-Betty mi sta aspettando, ed anche Stacy. Non pensavo che...- La tata ridacchia genuina, soffiandomi le parola di bocca.
-Che avesse messo alla luce dei pulcini, vero? Il che è strano. Che c'entri il gallo dei Beverly?- Si chiese poi tra sé e sé, ma io posso solamente scuotere le spalle e raccogliere in una coda corta i miei capelli biondi che ho lasciato crescere in questo ultimo anno, molti cominciavano a chiamarmi "il principe del Distretto 10" solamente per la foto in copertina. Bhe... è vero, era figa, sono figo, e mai me lo ripeterò, ma comunque essere etichettato come quei nobili che sono pronti a tagliare la testa ai loro cittadini pur di farsi notare disperatamente... che vergogna. Adesso sono abbastanza lunghi, ma mai quanto i capelli di Mike che ha lasciato crescere ancora di più, averne troppi potrebbe essere fastidioso, mi deciderò a tagliarli quando sarà il momento, adesso il mio unico pensiero è il ranch! Devo sistemare la stalla di Betty e il pollaio di Stacy, dar da mangiare alle capre, proprio qualche mese fa la famiglia dei Jones ci ha dati un agnellino appena nato, con l'intento di divorarlo, ma non mi andava di ucciderlo. In qualche modo quell'agnello assomiglia a Daisy: è solitario, evita tutti gli altri animali del ranch e in qualche modo riesce a farsi rispettare. Anche per me è stato difficile addomesticarlo, è più forte di quanto pensassi a quanto pare. Povera anima, i genitori hanno letteralmente festeggiato per la sua morte, nonostante l'abbia sfidata non posso che disgustarmi da quella famiglia poco diversa dalla mia biologica.
Anzi, la cosa buffa è che a sapere di essere il vincitore dell'anno scorso sono ritornati come due treni, ma come quei mostri sono venuti a farci visita gli ho spedito un bel calcio nel deterano, per così dire.
-Tra due settimane è il tuo compleanno, Nylan! L'idea che sarai maggiorenne mi spaventa, ma so che sarai un adulto responsabile.- E' vero, la tata ha ragione, ero così perso in arena che ho dimenticato completamente che al quinto giorno fosse il mio diciassettesimo compleanno, l'ho festeggiato uccidendo la povera ragazzina del Distretto 5. A proposito, non dimenticherò mai Lillia, quella ragazza era... distrutta. Tutta la sua famiglia era distrutta, entrambe le famiglie del Distretto 5 non hanno mai accettato la mia vittoria, a quanto pare per Jack, invece, sono stati felici. "Era un intralcio ai lavori", o robe del genere. Quindi non ero l'unico ad avere contro un intero distretto.
Prendo lo zaino e lo porto in spalla, provocando un segno di assenso ed uscire dalla "villa" dei vincitori che uso solo per dormire.
-E' vero, spero di poterlo passare con voi, la prossima settimana inizierà la nuova edizione e ho avuto richiesta obbligatoria di fare da mentore per il Distretto 10. Katniss mi ha consigliato di seguire le regole, o potranno farvi del male.- Ed ecco perché l'anno scorso la famosa ghiandaia imitatrice aveva preso il posto del popolare Haymitch. Non voglio che la tata o Mike siano in pericolo per colpa mia, dovrò semplicemente allenare e dare consigli ai tributi, sarà semplice.
La tata non dice nulla, è rimasta in silenzio come la madre di Maya. I due ragazzi del distretto 12... nessuno li ha dimenticati per le loro particolarità. La sorella di Karma era addirittura felice per la morte del suo caro "fratello". Mi sono reso conto in questo tour che non ero l'unico ad avere problemi in famiglia, l'arena ha strappato anche delle metà alle coppie, dall'espressione di Brian non credo riuscirà a trovare qualcuno che riempiva il vuoto che Maya colmava nel suo cuore, ma c'è speranza, no? La vita è lunga.
Io a quanto pare ho riconcigliato Oscar con la sua amata Costance, nonostante la sua famiglia fosse triste erano comunque grati di sapere che il loro figlio fosse andato in pace con la sua ragazza. Per quanto riguarda quel bambino... diamine. Mi odierà per questo? Non ha tutti i torti, almeno suo padre si preoccupava sinceramente per lui.
La famiglia di Brooklyn invece non ha mosso un dito, ha solo ringraziato la famiglia di Oscar per aver ucciso l'assassina di sua figlia. Non la conoscevo, ma sembrava particolarmente amata al Distretto 8.
Non dimenticherò mai invece le reazioni e i fischi dei Distretti popolari, quelli dei favoriti.
Il Distretto 1 ha letteralmente avuto la sfacciatura di osare la mia vincita come una "botta" di fortuna, non è colpa mia se i vostri tributi si sono ammazzati a vicenda da soli! Il Distretto 2 è stato più clemente, incolpando Achille, ma anche lì non ho ricevuto belle parole, addirittura una tipa mi ha lanciato un assorbente usato... disgustosi. E' al Distretto 4 che per un po' i pacificatori non erano costretti ad alzare le armi, ho ucciso entrambi i tributi favoriti e tutte e due le famiglie erano distrutte, in particolare quella di Gerald. Credo che l'unica famiglia felice che ho visto è stata quella di Odette, hanno spiegato come partecipare ed offrirsi agli Hunger Games fosse un desiderio della figlia stessa, di poter salvare altre ragazze che avrebbero potuto dare di più nella vita. Mi dispiace per lei, sembrava una ragazza deliziosa sotto questo punto di vista. Per quanto riguarda Killian, stranamente la sua famiglia è scomparsa mesi dopo la sua morte e quel posto era occupato solamente dalla sua immagine proiettata, mi ricordo ancora di lui, pensavo potesse essere il tributo che mi avrebbe dato più problemi, e invece Jack lo aveva conciato per le feste. Sì, ho visto la mia edizione.
-Oi amico! Eccoti qui!- Mike mi saluta con la solita stretta di mano e quell'abbraccio pieno di maschilismo, ma comunque non cattivo. -Buongiorno anche a lei, signora.- Si pone poi educatamente alla tata, la quale non vede l'ora di assisterci al ranch, si è portata anche un cappello di paglia in caso farà ancora più caldo.
Sono ancora scioccato dalla lettera di Mike, era illeggibile, ma nonostante tutto ho capito di avere un amico davvero speciale al mio fianco, come se fosse un fratello a cui badare. Addirittura al mio ritorno non ha più provato a fare il cascamorto per tre mesi, voleva passare il tempo con me perché temeva di perdermi. Sono sopravvissuto ad un'arena, Mike, nulla riuscirà più ad abbattermi.
-Come va con Judith comunque? Sei riuscito a concentrarti solamente con una ragazza?- Non me l'aspettavo, ma Judith si è rivelata una ragazza vera e sincera nonostante l'apparenza da volpe furba, anche Cassandra è diventata mia amica, è davvero tenera e con lei, appena riesco, mi insegna il linguaggio dei muti, credo sia un'opzione da prendere in considerazione, non capisco del perché nelle scuole una cosa del genere non venga insegnato.
Il mio amico scuote una mano con nonchalance mentre ci avviciniamo alla stalla, nel frattempo tengo stretto il mio cappello di cowboy, quanto mi è mancato! Sfortunatamente non posso andarci con questo quando vado a Capitol o potrei perderlo per i "fan" che mi travolgono. Capitolini privi di tatto, come sempre...
-Va tutto bene, ma siamo solo amici. E poi lei è innamorata del figlio dei Beverly, non mi piace spezzare i cuori alle persone.- Non capisco il senso di questa frase, ma comunque è rispettoso da parte sua, mentre i Beverly per qualche strana ragione stanno comparendo sempre dal nulla. Prima il gallo con Stacy, adesso questo figlio che riesce a conquistare il cuore di Judith. -Comunque, mi racconti un po' degli altri distretti? Come sono?- Incuriosito il mio compagno si mette subito all'opera e decido di accontentarlo, ma solamente perché sono di ottimo umore a causa del ranch.
-Il Distretto 4 ha un mare bellissimo mentre il Distretto 7 ha dei pini altissimi!- Non dimenticherò mai quelle ghiandaie chiacchierone del Distretto 7, forse una delle cose più inquietanti che abbia mai visto ed ascoltato. Continuavano a ripetere "Cedric e Lydia verranno vendicati" in maniera compulsiva e ad alta voce, a quanto so l'accompagnatrice è stata anche promossa ad un grado superiore e si è spostata al Distretto 6. La mentore, Esmeralda, non è stata poi così felice di avere Altaria tra le sue grinfie, ricordava che anche ai suoi tributi, Eden e Sophie, lei non piaceva.
Eden... l'ultimo passo che ho dovuto compiere per arrivare qui. Il padre ha sfasciato tutto da come so ed ora è dietro le sbarre, mentre la madre è caduta in depressione, così come l'amica di Sophie. I suoi fratelli invece piangevano a dirotto come se fossero ritornati bambini. Se fossi morto, anche la tata a quest'ora starebbe male..?
-Davvero? Io ho sentito parlare soltanto del Distretto 11. Lì ci fanno il vino, che goduria!- Il solito. La famiglia della piccola Rose era davvero devastata, ho scoperto soltanto dopo il tour che Rose Green era la sorella di Violet Green, il tributo del Distretto 11 di tre anni fa. Decisamente una famiglia sfortunata... perse entrambe a dodici anni, tra l'altro. Un bambino a quell'età dovrebbe godersi appieno la sua innocenza, no dovrebbe giocare con delle armi.
-Siamo fortunati. Non è un bel posto, l'aria è deprimente e qui almeno siamo in serenità tra noi. Comunque, ad Agosto potrei portare te e la tata al mare del Distretto 4. Magari potrei chiedere anche a Kaito.- A quella proposta Mike festeggia come un bambino e vederlo felice non fa altro che riscaldare il mio cuore. In arena ho capito che dobbiamo tenerci stretto tutto ciò che abbiamo di prezioso, io voglio farlo, terrò strette tutte le persone a cui tengo e che riescono a rendere uniche le giornate che passano, non rendendole mai monotone. E, bhe, anche Betty e Stacy!
Arrivo proprio dalla prima e la coccolo come se fosse un dolce animale domestico che, bhe, in un certo senso andrebbe bene.
-A proposito, sta ritardando. Io mi chiedo ancora come tu sia riuscito a pescarlo.- Si domanda poi Mike, mentre io riesco solamente ad accontentarlo con un "chi lo sa". In realtà ho scoperto che quelle sensazioni, dove di tanto in tanto mi sentivo "fissato" da qualcuno fosse proprio lui. Si nascondeva e mi guardava lavorare tutti i giorni, non che mi interessasse, anzi, lo trovo tutt'ora inquietante, ma credo di essermi un po' smosso quando una sera non mi si gettò completamente tra le braccia in un pianto disperato. Ad allora dovevo firmare i soliti contratti noiosi da mentore di Capitol ed ero obbligato a seguire i consigli di Katniss, quindi passavo poco tempo al Distretto. L'idea di essere così importante per una persona mi gratificava, adesso riesce a smuovere qualcosa anche in me, ma non so definire nella precisione esatta cosa, però l'ho assunto dopo vari giorni, soprattutto quando scoprii che abitava da solo.
-Il tuo manzo ha ancora mangiato il cibo di Betty...- Gli faccio notare e Mike mi risponde solo con una linguaccia infantile, insomma, il solito.
-Il mio manzo ha un nome, evidentemente Betty era troppo lenta!-
-Cosa stai insinuando?- Chiedo con un leggero tono fastidioso, non si offende la mia Betty, Stacy in questo momento sta saltellando ed agitando le ali facendo versi strani, sono sicuro che anche lei mi starà dando ragione! Aspetta, Stacy!?
-Sei uscita di nuovo dal tuo pollaio?- Chiedo incredulo alla gallina, come se fosse capace di rispondermi, infatti Mike scoppia a ridere.
-Chissà, magari sarà innamorata di te.- Esordisce Mike ironico, mentre una terza voce si aggiunge al coro.
-Ah ma davvero?- Mi volto in tempo, ma riesco a riconoscere la voce di Kaito che in questo momento sta fissando Stacy quasi a 'mo di sfida.
-Eccoti finalmente! Su, riporta Stacy assieme agli altri, magari riuscite a fare pace.- Mike alza un braccio ed inizia con il suo primo ordine, credo che avere un "allievo" lo faccia sentire più grande visto che lui stesso è sorvegliato da me, anche se alla fine mi ci metto d'impegno anche io per sorvegliare Kaito. Quest'ultimo annuisce ed afferra come se nulla fosse la gallina, la quale starnazza qualcosa, prima di andare mi rivolge un lieve sorriso e mi giro subito per non mostrare nessun segno di rossore: ecco, la sensazione di prima, mi manda in ansia e rischia di regalarmi un capogiro, ma comunque...
E' la vita che volevo. Io sto bene, la tata sta bene, Mike sta bene ed ho conosciuto persone nuove che, spero, rimarranno al mio fianco per un po'.
Il mio prossimo passo è quello di insegnare ai prossimi tributi l'arte della sopravvivenza, vorrei tanto che questi giorni infernali possano terminare, ma, nel frattempo, mi godrò tutti i giorni di gioia che la vita continuerà a darmi, lo farò anche per voi, ventitrè nobili avversari.
-Nylan, Stacy è scappata di nuovo!-
-Non me ne va bene una!-
-Guarda, c'è il galletto!-
-Prendiamolo e facciamolo a polpette!-




*Pov Extra: anche i morti sono felici*


Odette Walker, Paradiso dei "Tributi".


Dopo una corsa sfrenata nel mio giardino posso dire di essere la più veloce tra i presenti! Rose ha ancora il fiatone e Lydia, soltanto a guardarla negli occhi, è già stanca ed esausta. Non mi faccio ripetere due volte il richiamo del loro corpo e mi getto ad aiutarle in un abbraccio, mentre scoppiamo a ridere tutte e tre per la situazione appena creata. Adoro giocare con loro e Rose aveva così tanta voglia di fare amicizia con Lydia!
-Sei troppo veloce, Odette, non vale!- Si lamenta Lydia tra i vari sospiri, mentre il cielo azzurro ricoperto dalle sue soffici nuvole non ci fa salire nuovamente l'umore.
-Non me l'aspettavo neanche io, sai?- Ribatto con il fiatone, non mi sono mai sentita così libera e felice in quindici anni della mia vita.
-Oh, Cedric, ragazzi!- Lydia molla la presa su di noi e corre in direzione dei suoi ex alleati, ormai un bel gruppetto di amici. E' così bello vedere Cedric e Lydia essere felici e al sicuro tra loro, così come Lydia sia riuscita, in effetti, a vedere per una volta tutti i vecchi tributi. Non mi aspettavo di ricevere un complimento da parte sua, mi sono sentita onorata ed imbarazzata!
-Non mi dai un abbraccio? Potrei sentirmi offesa, sai?- Ribatte Sophie fingendo un tono finto offeso, ma Lydia le si getta tra le braccia e si lascia accarezzare i morbidi capelli biondi, mentre Eden mi si avvicina per porgere sia a me che a Rose un bicchiere d'acqua che accettiamo volentieri.
-Stai bene a quanto noto.- Mi fa notare il ragazzo mentre io posso semplicemente annuire a causa del fiato che mi manca, ma, in questo caso, solo per la felicità!
-Sei andato anche oggi da Daisy? Spero stia bene, oggi doveva essere il compleanno della sua vera madre.- Domando incuriosita ricevendo un annuire rilassato, come Eden è solito fare; anche Rose subito dopo si distacca per raggiungere Achille, che in quel momento sta allenando Chanel e Caitlin in una pratica simile alle arti marziali.
Questo posto ha cambiato tutti, anche un apparente "mostro umano" come Hubert, nessuno si sarebbe mai aspettato che avesse perdonato tutte le sue vittime, vedo che i peccati di tutte le persone corrotte sono stati purificati, anche David adesso è sereno in volto a differenza di quel visto stanco che aveva da vivo, anche Vivian è felice di questo, a proposito, non mi sarei mai aspettata che facesse un gruppetto con Maya e Brooklyn, quest'ultime due hanno avuto più tensioni di altri, ma alla fine la ragazza dell'8 ha perdonato lo sbaglio umano della sua amica. Anche Karma adesso è felice, anzi, da quando siamo qui è apparso un altro ragazzo, il famoso "fratello interiore" di Karma: lui è molto più gentile e sensibile, delicato e Karma lo protegge come se fosse la cosa più preziosa che abbia, non a caso, agli inizi della sua apparizione, lo teneva lontano da Jack, il quale però riusciva ad intrattenersi con Darlene. Ricordo ancora quando giocammo al matrimonio con le bambine e Jack propose lui e Darlene come coppia, la faccia di quest'ultima era sia rossa per l'imbarazzo, ma anche triste per la mancanza del suo fidanzato. Oscar invece, per quanto riguarda la sua "vita amorosa" sta bene, dopo aver salutato Constance la sua anima ha smesso di soffrire e di questo ne sono davvero felice.
Io ho potuto conoscere di più Killian ed ho scoperto che è un ragazzo strepitoso! E' diventato davvero gentile stando qui, come tutti.
Io credo di essere davvero serena, tutte le mie limitazioni sono scomparse e mi sento come tutte le ragazze della mia età. E' una cosa che, arrivata qui, mi ha emozionata così tanto che sono scoppiata in lacrime.
Gerald e Sheena invece si sono dedicati completamente alla pesca, o, comunque, sono sempre appartati ad un ruscello. A lui ricorda la sua famiglia e alla promessa tenuta, a lei il mare che tanto amava, così come i ricordi di sua nonna. Spero che anche i miei genitori, in questo momento, siano felici.
Un fascio di luce attira l'attenzione di tutti e, da lì, un sorriso mi viene spontaneo, il caso volle che Daisy arrivò giusto in tempo per assistere alla persona, all'ultima che mancava.
-Bentornato a casa, Nylan!-



Angolo Autore

Okay, non ci credo, ma ce l'ho fatta, ho finito la mia prima storia interattiva. Non potete sapere quanta soddisfazione abbia in questo momento, nonostante vi abbia fatto aspettare così tanto, mi dispiace davvero!
I due "candidati" alla vittoria erano Sheena e Nylan! Ho pensato però che la vittoria di Sheena potesse essere scontata fin dall'inizio, seppure anche lei meritava di vincere, a mio parere. Teoricamente sarebbe dovuta piazzarsi seconda, ma a causa del POV di Eden devo accontentarmi del suo terzo posto.
Prima di lasciarci, volevo scrivere qualcosa sui tributi in generale: prima di tutto, RINGRAZIO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE VOI. Se non ci foste stati a sostenermi con le recensioni e donarmi questi splendidi personaggi che hanno formato un cast bellissimo, sono sicuro che avrei annullato tutto subito, quindi vi ringrazio dal profondo del mio cuore! Spero che, come finale, possa essere alla vostra altezza e, nonostante il mini-pov di Odette, spero vi sia piaciuto anche quello.
Adesso, passerò ai commenti singolari dei personaggi in ordine di morte!

Karma Nakemare, personaggio che ha fatto discutere parecchio di sé anche dopo la sua morte. Questo OC aveva delle potenzialità che, però, non sono state sfruttate a mio parere. Karma mi interessava moltissimo come personaggio perché riusciva a distinguersi dall'intera massa, ci ha abbandonati subito solamente perché è stato il meno preferito, ma comunque, nonostante questo, è riuscito a mantenere un ricordo vivo!

Achille Pelide, impossibile non conoscerlo, lui è il tributo che non manca in quasi nessuna interattiva. A diferenza delle altre però, ammetto di aver ricevuto un Achille diverso, in passato il suo personaggio mi piaceva veramente tanto, ma ci sono alcuni tratti che non mi sono andati giù e, in effetti, lui è stato il più votato per il bagno di sangue. Comunque sia, un tributo favorito come lui non può mancare mai!

Killian Verdian, voi non potete capire quanto io AMI questo personaggio, deceduto solamente perché, ahimé, non ha ricevuto una sponsorizzazione per salvarsi. Killian, nelle mie idee "basi", doveva durare per parecchio tempo, ma quando scrivo i personaggi si muovono da sé e la ferita era un grande intralcio per lui. Meritava di meglio, sicuramente uno dei personaggi più sottovalutati!

Caitlin Rollim, ricordata per il suo gesto impulsivo che le ha provocato la morte, è comunque stata uno dei personaggi "secondari", se possiamo dire, con uno sviluppo che l'ha cambiata nonostante la sua morte prematura. Ho amato fin da subito questa sua rivalità contro Achille, il suo essere decisa nelle sue idee e portarle a termine, l'amicizia che si stava creando con Sheena mi ispirava davvero tanto, un bellissimo rapporto "allieva-maestra".

Rose Green, compagna storica di Achille che per una volta è riuscita ad affrontare l'arena senza il suo aiuto! Rose, assieme ad Odette, ricopre le poche scene più belle e spensierate di questa fanfiction, a differenza del suo collega, Rose mi piace veramente tanto e quando ho deciso che sarebbe stato il suo turno di andare via non potete capire quanto sia stato triste per lei. Molti hanno criticato la sua "uscita" con Odette, ma vi ricordo che Rose è pur sempre una piccola bambina, perdonatela!

Brooklyn Okafor, una delle più amate secondo le vostre classifiche è sicuramente colei che ha avuto una morte alla "non me l'aspettavo". Brooklyn stava ricoprendo man mano vari ruoli, da grande eroina e le sue emozioni riguardo Oscar la rendevano centrale, mai mi sarei aspettato di abbandonarla prima di lui. La cosa triste è che sarebbe morta comunque, Rip per la nostra ragazza.

Maya Nelson è un altro di quei personaggi con cui riesci ad empatizzare e vedere in loro ogni singola parte di umanità: è stato un personaggio non fin troppo complesso per me, mi divertivo davvero tanto a scrivere su di lei, Maya riusciva a passare da un pensiero normale o romantico ad uno spietato ed enigmatico solamente per avvantaggiarsi nell'avventura, la sua preoccupazione di non poter avverare i suoi sogni, il timore di abbandonare Brian e ferirlo l'hanno resa sicuramente un personaggio ben fatto. Il Karma però ha agito!

Jack Swade è probabilmente il personaggio che è cambiato di più e di questo ne sono davvero orgoglioso. Per lui avevo in mente ben due strade, l'attuale, compiuta con Darlene, oppure, in caso Karma avrebbe scampato le votazioni, un "avventura" omocida insieme al migliore amico pazzarello. Esito finale? Sono felice di averlo affiancato a Darlene, credo che lei sia riuscita a fargli notare di non essere soltanto disprezzato come il suo distretto ha sempre fatto. Si è evoluto, è maturato e ha sacrificato la vita per permettere ad una sua amica di sopravvivere un po' di più, arrivando ad affrontare il tributo più temuto dai tributi stessi!

Oscar Gray è il personaggio che è stato colpito dalla disperazione più totale, avevo anche per lui vari progetti, ma a quanto pare le mie idee sono cambiate e Costance è diventata un personaggio con un ruolo ben preciso dentro l'arena. La sua situazione non era delle migliori, ma comunque è stato carino scriverci su.

Lydia Hanrold è la bambina più fortunata di quest'edizione, con il suo deficent è riuscita a trovare un gruppo di persone che le hanno dato la priorità, con lei ho avuto un "mondo" da scoprire, mi mancava infatti la descrizione della vista, ho dovuto documentarmi per bene prima di poter scrivere su un personaggio come questo e ringrazio FireStar per l'esperienza carina che questa piccola mi ha donato! Probabilmente è il personaggio che mi ha fatto più pena per quanto riguarda il suo stato. Non se lo meritava!

Odette Walker è un'altra assieme a Brooklyn che ha raggiunto tanti voti per essere considerata la più amata, e come biasimarla? Con Odette si è sempre viaggiati nell'immaginazione ed è una ragazza che pone tesoro ad ogni rapporto che instaura, perché, citato dalla sua scheda, "potrebbe essere l'ultimo". Odette è sicuramente uno dei miei personaggi preferiti ed ammetto di averla fatta durare molto più di Rose per il semplice fatto di lasciarla conoscere, grazie mille Flame per aver costruito questo personaggio fantastico!

Darlene Nealson è considerabile come la ragazza normale e sfortunata capitata in questo gruppo di venti persone pazze e tutte diverse tra loro. Darlene rappresenta la semplicità e l'umanità, una come lei potreste benissimo incontrarla nella vita vera, molti dei suoi pensieri mi divertiva scriverli, specialmente per i salti mortali che compieva. E' morta un po' male, ma ha cercato di fare del suo meglio!

Hubert Diatin è sicuramente il personaggio che mi ha dato più problemi riguardo POV e tutto, infatti non nego che i capitoli dove lui era più presente, specialmente i suoi POV, donavo molta più cura proprio perché è un personaggio complesso e puramente cattivo, dalle sfacciature nere e grigio, una mente contorta ed affascinante che prevedeva soltanto la sua di sicurezza. Sicuramente il villain della stagione, nonostante abbia sfasciato la sua alleanza :P

Cedric Skylers è apparentemente il solito personaggio bad boy che facilmente riescono ad entrare nelle mie grazie, ma lui è stato il personaggio che non mi aspettavo, nel senso: credevo un'arena molto più "cattiva" per quanto riguardava lui, invece ha protetto fino alla fine la piccola Lydia e appena l'ha persa si è rialzato subito, anche a costo di tradire Eden ed ucciderlo. Alla fine sappiam tutti come è finita, ma rimane comunque un bel personaggio che è riuscito a farsi tanti amici!

Gerald Tryans è stato amore a prima vista, ammetto che il Distretto 4 per me è stato amore a prima vista e forse è proprio per i talenti innati di questi due tributi che sono giunti così lontano. Lui è cambiato parecchio, è stato molto più emotivo ed attaccato a Sheena, ma forse ha avuto la morte più inaspettata e sì, più trash, ma fatto sta che amavo il loro duo!

Daisy Jones è un altro di quei personaggi che arrivata la scheda e vedendo la fine che avrebbe fatto se ne fosse uscita vincitrice, ho subito pensato "meglio la morte che questo". Ammetto che Daisy, inizialmente, mi piaceva davvero molto come personaggio, ma appena l'ho rivista in un'altra storia le mie "aspettative" sono abbassate e, un po' come ho fatto con Rose, ho preferito mostrare personaggi che in questo fandom verranno visti solo in questa storia che in altre. Daisy comunque è il personaggio rivisto che è durato più degli altri due, arrivando addirittura quarta. PS: Amavo i suoi POV perché potevo concentrarmi sull'introspezione!

Sheena Deitis è la mia donna e voi non dovete torcerle neanche un capello: è indubbiamente uno dei personaggi femminili che ho più preferito in questa storia, probabilmente in TOP 3 insieme a Maya ed Odette. Sheena è stato un tributo che c'era sia amichevolmente, ma anche con serietà: in un certo senso l'unica che si è preoccupata per l'intero gruppo, nonostante il calcio basso avvenuto con Caitlin, ma per quello non era colpa di Sheena, lei era ferita e impossibilitata dal muoversi. Non ha ucciso molti tributi, ma ha combattuto fino alla fine.

Eden Conrad è sicuramente un tributo fortunato, mai mi sarei immaginato di vederlo secondo, in questa posizione (fortunato anche perché sarebbe stato quarto se avessi messo Sheena seconda!), dalla finta morte come primo deceduto è arrivato fin qui. Nella mia immaginazione è uno di quei tributi che è cambiato anche fisicamente, la sua resistenza fisica infatti è stata una delle sue armi principali. E' stato un po' in ombra negli ultimi capitoli, ma si è fatto valere, mantenendo la parola data.

Nylan Shaw è il vincitore indiscusso, almeno fino ad un certo punto della storia. Non avrei mai pensato a lui come vincitore, MAI, anzi, alla metà pensavo di far vincere una persona tra Sheena o HUBERT, ma apparendo più spesso Nylan ha cominciato ad essere un candidato che è riuscito a strappare la vittoria agli altri. Come personaggio lo conosco ed è stato fantastico scrivere su di lui, come Eden, è rimasto per i fatti suoi, ma non ha mai sbagliato una parte.


Vi ringrazio ancora una volta di essere stati partecipi alla mia storia e di averla seguita così appassionatamente! Non so quando inizierò a scrivere la prossima interattiva, ma sicuramente prenderò il mio tempo di pausa (e anche di finire il nuovo libro della Collins. Sì, devo ancora finirlo.)
Vi lascio alle statistiche finali, grazie ancora!
Sasi02


Classifica:

24°David Wilson, Tributo del Distretto 9, ucciso da Konnor.

23°Sophie Clarson, Tributo del Distretto 6, uccisa da Hubert.

22°Konnor Holland, Tributo del Distretto 11, ucciso da Gerald.

21°Karma Nakemare, Tributo del Distretto 12, ucciso da Jack (2 POV).

20°Chanel Diaming, Tributo del Distretto 1, uccisa da Hubert.

19°Achille Pelide, Tributo del Distretto 2, ucciso da Sheena (3 POV).

18°Vivian Roberts, Tributo del Distretto 9, morta avvelenata.

17°Killian Verdian, Tributo del Distretto 3, ucciso da una trappola dell'arena (3 POV).

16°Caitlin Rollim, Tributo del Distretto 2, uccisa da Hubert (3 POV).

15°Rose Green, Tributo del Distretto 11, uccisa da una farfalla ibrido (4 POV).

14°Brooklyn Okafor, Tributo del Distretto 8, uccisa da una trappola dell'arena (4 POV).

13°Maya Nelson, Tributo del Distretto 12, uccisa da Oscar (4 POV).

12°Jack Swade, Tributo del Distretto 5, ucciso da Hubert (4 POV).

11°Oscar "Oz" Gray, Tributo del Distretto 8, ucciso da Nylan (4 POV).

10°Lydia Harnlod, Tributo del Distretto 7, uccisa da Cedric (4 POV).

9°Odette Walker, Tributo del Distretto 3, suicidio (6 POV).

8°Darlene Nealson, Tributo del Distretto 5, uccisa da Nylan (4 POV).

7°Hubert Diatin, Tributo del Distretto 1, ucciso da una trappola dei favoriti (5 POV).

6°Cedric Skylers, Tributo del Distretto 7, ucciso da Daisy (5 POV).

5°Gerald Tryans, Tributo del Distretto 4, ucciso da Nylan (5 POV).

4°Daisy "Isy" Jones, Tributo del Distretto 10, uccisa da Eden (5 POV).

3°Sheena Deitis, Tributo del Distretto 4, uccisa da Nylan (5 POV).

2°Eden Conrad, Tributo del Distretto 6, ucciso da Nylan (5 POV).

1°Nylan Shawn, Tributo del Distretto 10, Vincitore (5 POV).



MasterKiller:
Nylan: 5 uccisioni.
Altro: 4 uccisioni.
Hubert: 4 uccisioni.
Gerald: 2 uccisioni.
Sheena: 2 uccisioni.
Jack: 1 uccisione.
Konnor: 1 uccisione.
Oscar: 1 uccisione.
Cedric: 1 uccisione.
Daisy: 1 uccisione.
Eden: 1 uccisione.



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