Amicizia- One Shot

di FalbaLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'abito riappacificatore ***
Capitolo 2: *** Non l'hai persa ***
Capitolo 3: *** Un tenero bacio ***
Capitolo 4: *** Insieme ***
Capitolo 5: *** Il sorriso ***



Capitolo 1
*** L'abito riappacificatore ***


StellaxHelia
La storia si svolge all’inizio della quinta stagione
 
Helia guardò per l’ennesima volta il suo cellulare constatando per la millesima volta che non vi era alcuna chiamata né alcun messaggio. Incurvò le labbra aumentando il passo lungo i corridoi di Alfea: le studentesse del primo anno che sostavano lì in quel momento aspettando il cambio dell’ora non gli tolsero gli occhi di dosso e accompagnarono il tutto con delle risatine ammiccanti. A Helia però non importò affatto perché la sua mente e il suo cuore erano riservati da anni all’unica persona che avesse mai amato, la stessa che era da due giorni che non gli rispondeva più al cellulare. Sbuffò cercando di portare dietro le spalle i capelli corvini mentre si domandava se avesse avuto senso ascoltare il consiglio di Riven e balenarsi senza preavviso nella scuola della sua ragazza. Eppure in quei giorni lei non si era degnata di rispondere ai suoi messaggi e più volte aveva chiamato le sue amiche per avere almeno delle spiegazioni: sapeva perfettamente quanto la ricerca assegnata da Palladium ricadesse sulle spalle della mora,ma non era da lei sparire in quel modo e Bloom e le altre gli avevano confermato quanto fosse diventata sfuggente.
Si fermò un secondo incurvando le labbra e domandandosi se non avesse fatto un gesto troppo avventato. Però oramai era lì e non aveva senza tornare a Fonterossa.
 Velocemente percosse gli ultimi metri prima di arrivare dinnanzi alla grossa porta verde dove il nome della sua ragazza e delle sue amiche sovrastava ogni cosa. Era decisamente preoccupato, questo doveva ammetterlo: sapeva quanto Flora andasse sotto pressione e tendesse isolarsi,ma così tanto non era proprio da lei. Con un po’ di esitazione bussò alla porta,ma nessun segnale arrivò  dall’interno.  Titubante si affacciò con il viso,ma effettivamente nel salottino che portava alle stanze non vi era nessuna e anche la stanza di Bloom e Flora era totalmente vuota. Sospirò deluso convinto che non potesse andare in giro per tutte le aule a  cercarla e quindi amaramente si diresse verso l’uscita.
Lui provava con tutto il cuore a capirla, ma sperava che anche lei lo facesse.
I suoi pensieri però vennero brutalmente interrotti da uno strano rumore che fuoriuscì dalla stanza più vicina: le porte delle stanze erano tutte aperte e solo quella Stella era chiusa, la stessa dove stava provenendo tutto quel fracasso. Senza pensarci bussò alla porta.
-Avanti- disse con tono piagnoso e rotto dal pianto la figura all’interno. Helia, non ancora sicuro che questa fosse la scelta più saggia, aprì la porta.
-Helia?-domandò sorpresa la bionda non aspettandosi lo specialista: gli occhi cerulei del ragazzo vagarono per tutta la stanza decisamente messa a soqquadro.
-Scusami Stella non volevo disturbarti,ma ero venuto a cercare Flora- si scusò il nipote di Saladin assumendo  un dolce sorriso: la principessa di Solaria, che fino a quel momento era rimasta seduta a terra in mezzo a milioni di vestiti, si alzò di scatto iniziando a rovistare tra di essi.
-Guarda in questi giorni la tua ragazza è proprio strana, viene in camera sua solo per dormire e quindi non ho idea di dove possa essere- commentò alzando le spalle e ritornando a sistemare l’insistemabile. Lo sguardo del corvino prima di aggiungere altro si soffermò sul grande letto a baldacchino disfatto e anch’essa sommerso da abiti e scarpe.
-Lo so, è da due giorni che non risponde più alle mie chiamate e ai miei messaggi-
-Ma lo sai come è fatta Flora, appena riceve un compito importante va in paranoia e si butta a capofitto sui libri. Se vuoi però posso riferirle che sei passato- disse la bionda di rimando non alzando lo sguardo e continuando instancabilmente a buttare i suoi vestiti dentro un armadio che sembrava stesse per scoppiare.
-Grazie Stella- rispose continuando a sfoggiare un candido sorriso. La fata per un secondo staccò gli occhi da tutto quel macello e sorrise anche lei di rimando.
-Allora torno a Fonterossa- concluse salutandola con la mano. Stella all’udire quelle parole corrucciò la fronte e storpiò le labbra mentre qualcosa evidentemente le stava frullando in testa.
-Aspetta!-urlò con forse troppa enfasi riferita ad Helia. Il ragazzo confuso si girò a guardarla.
-Bloom,Musa,Tecna e Aisha rimarranno a lezione fino a tardi e Flora è chissà dove quindi vorrei chiederti un favore- commentò abbozzando un sorriso e cercando di sistemarsi la frangetta.
-Sempre che tu non abbia impegni- aggiunse giustificandosi con i gesti: Helia alzò un sopracciglio.
-Che genere di favore?- domandò ancora turbato per colpa della sparizione della sua ragazza. Stella all’udire quella domanda si buttò nuovamente a terra venendo quasi completamente coperta dalla montagna di abiti buttati sul pavimento: poi assumendo una faccia molto bambinesca parlò.
-Questa sera Brandon mi ha invitato a cena e lo so che è stupido,ma non riesco a trovare niente da mettermi. Capisco che non è importante,ma vorrei veramente che questa fosse una serata perfetta- sospirò mentre i suoi occhi da vivaci si rabbuiarono. Helia, essendo amico di entrambi, intuì immediatamente a cosa la Principessa intendesse: nell’ultimo periodo la coppia continuava solo a litigare e nonostante avessero lasciato la terra e Mitzi la serenità non sembrava ancora aver fatto ritorno. Solo il giorno prima aveva dovuto calmare il moro insieme a Sky perché fumava di rabbia: non aveva capito esattamente cosa fosse successo, ma c’entravano le continue chiamate inutili di Stella durante gli allenamenti.
-Ma certo Stella- disse lui sorridendole, ma la fata dall’emozione gli si buttò tra le braccia.
-Grazie,grazie, grazie!-urlò non trattenendo la gioia e iniziando a saltellare sul posto.
-E poi tu conosci perfettamente i gusti di Brandon e quindi sarà sicuramente un successo- concluse tuffandosi nella cabina armadio: al corvino non rimase che sorridere divertito prima di avvicinarsi verso il letto. Interdetto iniziò a cercare di crearsi un piccolo spazio dove sedersi,ma le pile erano talmente alte che la sua buona volontà venne meno per un secondo.  Sarebbe stato un lungo pomeriggio.


 
-Allora che ne pensi di quest’altro?- la voce stridula e leggermente stanca della fata di Solaria ruppe per l’ennesima volta il silenzio che si era creato in quella stanza: Helia alzò un sopracciglio fissando la figura della snella principessa. Una espressione poco convinta si dipinse sul suo volto mentre la sua mente girava in fretta cercando di trovare le parole giuste per non offendere la sua amica.
-Non fa niente, la tua espressione mi ha già fatto capire tutto- sospirò la bionda cercando di far abbassare i grossi sbuffi che decoravano l’ampia gonna. Senza aggiungere altro si buttò a terra stringendo tra le mani la stoffa del vestito.
-È inutile, non c’è niente che mi stia bene e questa sarà una ennesima serata di liti con Brandon- mugugnò mentre i suoi occhi si fecero più lucidi: Helia si morse il labbro sentendosi colpevole per non aver capito fin da subito quanto una cosa per lui così insignificante valesse per la fata. Silenziosamente si alzò dal letto avvicinandosi a lei e porgendole un fazzoletto che Stella accettò grata.
-Immagino che tu sappia che io e Brandon continuiamo a litigare: è sempre stato così,ma ora non riusciamo proprio più a trovare un punto di incontro- sospirò asciugandosi le lacrime. Helia le porse galantemente la mano aiutandola a rialzarsi.
-È solo una fase passeggera, vi siete semplicemente persi e ora dovete cercare di ritrovarsi- questa frase però non parve piacere alla ragazza che per tutta risposta assunse un’espressione corrucciata.
-Forse non siamo desinati a stare insieme: tu e Flora non litigate mai e siete una coppia perfetta- sbuffò sedendosi sul letto e incrociando le braccia sotto al seno. Helia le sorrise dolcemente.
-Anche io e Flora a volte ci scontriamo solo che cerchiamo  sempre di risolvere le nostre divergenze il primo possibile con il dialogo- disse, ma questo non sembrò bastare nuovamente a Stella.
-Ma purtroppo non è sempre così- e all’udire quelle parole la bionda alzò lo sguardo confusa.
-Per colpa di quella ricerca è da quasi due giorni che non la sento- commentò lasciandosi sfuggire un sorriso amaro: i suoi occhi cerulei però vennero rapiti da qualcosa.
-Questo è perfetto- esclamò estraendo da sotto di uno dei tanti cumuli di vestiti un abito corto e di color verde acqua. Stella non sembrò però dello stesso avviso.
-Questo? Sei sicuro? Non ricordavo neanche di possederlo- aggiunse scrutandolo meglio,ma l’eccitazione non parve venir meno sulla faccia dello specialista.
-Dai provalo, al massimo avremo fatto un ennesimo buco nell’acqua- disse ragionevolmente e questo sembrò bastare alla fata che sparì un’altra volta dentro al paravento. Helia approfittò di quel secondo di pace per sfilare nuovamente il cellulare dalla tasca osservando con delusione  che Flora non lo aveva cercando.
-Ehm  che ne pensi?- la voce di Stella però lo costrinse ad alzare gli occhi dal display.
-Stella sei bellissima, questo vestito ti sta di incanto- commentò Helia mentre la ragazza fissava attentamente il suo riflesso nello specchio. La sua espressione indecisa però venne immediatamente spazzata via da una espressione felice e soddisfatta.
-Avevi ragione Helia, è l’abito giusto- esclamò battendo le mani e facendo una elegante piroetta su se stessa.
-Sono sicura che con questo abito la mia serata sarà un successo- e prima che lo specialista potesse aggiungere altro si ritrovò l’amica tra le braccia.
-Grazie Helia, sei un amico e consigliere di vestiti fantastico-
 
Helia chiuse la porta della sua stanza dietro di sé prima di buttarsi stanco sul suo letto sapientemente intagliato: le finestre erano aperte e una leggera brezza notturna rinfrescò il suo petto nudo. Un sorriso felice però parve non abbandonare il suo volto: Brandon era rientrato pochi minuti prima ed aveva affermato che finalmente aveva passato una serata fantastica con la sua fidanzata e che sicuramente le cose tra di loro sarebbero migliorate. Lo sguardo dello Specialista ricadde stanco sulla grossa luna che quella sera dava il meglio di sé: non sapeva che ore fossero,ma sicuramente era molto tardi. Rise divertito mentre nella stanza accanto poteva ancora sentire il moro raccontare per filo e per segno la fantastica cena che aveva passato con la bionda a Sky. Sapeva che non aveva fatto praticamente niente,ma sperava che in una minima parte il suo aiuto fosse servito. Affossò la testa sul cuscino candido sistemandosi sul fianco e non riuscendo a trattenere la contentezza per la riappacificazione tra i  suoi due amici. Aveva passato così  tanto tempo con Stella che si era persino dimenticato di controllare se Flora avesse cercato di contattarlo,ma il suo sguardo si rabbuiò pensando che molto probabilmente non l’aveva fatto. All’improvviso la attenzione venne rapita dall’arrivo di un messaggio sul suo cellulare: temendo che fosse successo qualcosa di brutto si allungò afferrandolo da sopra il comodino. Il mittente però gli fece alzare un sopracciglio.
“Grazie per il tuo aiuto Helia, lo so che non sono facile,ma ora voglio sdebitarmi con te.
Un bacio
Stella”
Helia dopo aver letto quelle poche parole si ritrovò ancora più confuso di prima,ma prima che potesse domandarsi altro un’ombra atterrò sul suo balcone.
-Flora?!- esclamò riconoscendo la sua fidanzata che gli sorrise dolcemente prima di abbandonare la sua forma da fata.
-Helia sono venuta qui per scusarmi con te per averti trascurato in questi giorni. Mi dispiace e lo che ti ho deluso con il mio comportamento- sospirò la mora con un amaro sorriso e giocherellando nervosamente con le mani. Helia si alzò dal letto non ancora totalmente soddisfatto.
-Stella mi ha detto come ti ho fatto sentire e credimi se ti dico che non era mia intenzione. Mi sei mancato tanto- Helia all’udire quel nome le si avvicinò accarezzandole dolcemente la guancia ambrata.
-Anche tu mi sei mancata- sospirò e lei finalmente si liberò di qualsiasi timidezza.
-Ti amo- bisbigliò mentre il vento circondò dolcemente i due ragazzi.
-Anche io-concluse lui sincero regalandole un tenero bacio.

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Capitolo 2
*** Non l'hai persa ***


AishaxRiven

La storia si svolge dopo la 4x10

Un’altra notte aveva preso pieno possesso di Gardenia e la luna risplendeva trionfante nel cielo: la spiaggia limitrofa al Fruits Music Bar era illuminata da numerose luci e tantissima gente rideva divertita.
Aisha si arrampicò a fatica sulla piccola collinetta beandosi della brezza marina che rinfrescò il suo volto accaldato. Osservò allegra i suoi amici che ballavano animatamente intorno al falò a ritmo di musica: rise ancora più osservando il suo Nabu esibirsi in strane mosse dettate sicuramente dall’alcool. Inspirò a pieni polmoni quell’aria che così tanto le ricordava casa  beandosi di una tranquillità che si era voluta ritagliare per pochi minuti prima di tornare nuovamente in pista. Le Winx e gli Specialisti intanto non parvero essersi ancora accorti della sua sparizione e continuarono a divertirsi ritagliandosi finalmente una serata di pace e divertimento. La luce della luna illuminò la sua pelle bruna mentre le onde del mare si fecero sempre più calme. Aisha sorrise guardando lo spettacolo che quella piccola collinetta regalava: Gardenia era davvero una città stupenda dove era sicura che avrebbe passato momenti incredibili insieme al suo ragazzo e ai suoi amici. Non credeva che lei, la principessa di Andros, sarebbe riuscita ad innamorarsi di quel mondo così facilmente. Ad un certo punto però i suoi vari pensieri vennero rotti da degli strani mugugni che però furono seguiti da una figura che non fece spaventare la ragazza. Aisha, senza proferire parola, ritornò a dedicare la sua completa attenzione alle Winx e agli Specialisti in lontananza.
-Ti disturbo?- pronunciò una voce leggermente impastata: Aisha non fiatò,ma il giovane si accomodò ugualmente accanto a lei. Uno strano silenzio si creò tra di loro che venne rotto solo dalla musica in lontananza e dal flebile rumore del mare.
­ -È bellissima, non credi?- sospirò stanco il giovane inclinando la testa: la Principessa non seguì il suo sguardo perché tanto sapeva benissimo a chi si stesse riferendo.
-Riven sei ubriaco fradicio- disse seria, ma lo specialista non si scompose.
-Non è vero- ribatté biascicando. Aisha per un secondo alzò gli occhi al cielo.
-Puzzi d’alcool- continuò davanti all’evidenza.
-Ok forze un pochino,ma è una festa ed è così che ci si diverte- si difese lui mimando un balletto con le spalle cosa che sembrò irritare ancora di più la fata.
-Sei arrabbiata con me perché Musa è arrabbiata con me?- domandò Riven assumendo una faccia contrita.
-No- lo stroncò lei scuotendo vigorosamente la testa: il ragazzo perse un paio di secondi osservando i suoi ricci che quella sera non parevano darle pace.
-Pensi che io l’abbia persa per sempre? Pensi che il suo cuore ora appartenga a quel Jason?- bofonchiò cercando di rialzarsi,ma tutto gli risultò inutile: era talmente ubriaco che faceva fatica anche solo a rimettersi in piedi.
-Non lo so Riven, questo dovresti chiederlo a lei- disse pacata lasciando cadere il corpo all’indietro e sdraiandosi sul terreno. Riven  la fissò serio per alcuni secondi rimuginando.
-Sono sicuro che quel Jason la farà solo soffrire-
-Come hai fatto tu per tutti questi anni?- replicò calma la ragazza facendo vagare gli occhi cerulei da una stella all’altra. Lo specialista si incupì di fronte a quelle parole: non era solito chiacchierare con lei, ma la sua schiettezza era come una lama tagliente.
-Io però la amo- replicò alzando le spalle.
-Bisogna vedere se lei ama ancora te- replicò Aisha soffermando per un secondo lo sguardo su Riven: sapeva che in condizioni normali lo specialista l’avrebbe mandata a quel paese e si sarebbe isolato eppure l’alcool forse era riuscito, per poco, ad aprirgli la mente e il cuore.
Riven infatti parve molto colpito dalle parole della ragazza e corrugò la fronte. I suoi occhi scuri vagarono per alcuni secondi dalla figura bruna della amica alla figura porcellana della fata della Musica.
-Forse hai ragione tu, forse l’ho persa per sempre- sibilò sdraiandosi anche lui affianco alla Principessa: restarono per un paio di minuti in silenzio a contemplare quel magnifico cielo tappezzato di stelle.
-Sei stato uno stronzo con lei- disse seria e diretta la fata dei Fluidi,ma la sua frase non sembrò turbare affatto il suo interlocutore.
-Lo so- ammise stiracchiandosi  sonoramente.
-Ma non l’hai persa- concluse Aisha alzandosi di scatto in piedi e iniziando a scendere di colpo la collinetta senza aggiungere altro: Riven la osservò correre agilmente prima di finire tra le braccia di Nabu che la baciò con passione.
Aisha non aveva peli sulla lingua, ma Riven sapeva perfettamente che poteva fidarsi di lei.


PS. Buona Pasqua!

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Capitolo 3
*** Un tenero bacio ***


FloraxBrandon

La storia si svolge durante la 1x03… Buona Lettura!

Flora si sistemò per la millesimo volta la gonna del suo vestito che quella sera non accennava a rimare al suo posto: incurvò le labbra decisamente insoddisfatta del risultato. La musica nel salone principale di Alfea era davvero alta e la ragazza faceva addirittura fatica a formulare i suoi pensieri.  Indietreggiò elegantemente ricercando con le spalle il muro e solo appena lo ebbe trovato riacquistò una  minima sicurezza. Tutte quelle fate e Specialisti insieme la mettevano decisamente a disagio. Flora non era sicuramente una di quelle ragazze abituata a quel genere di feste:  i suoi occhi color giada caddero quasi involontariamente sulla figura di Stella che vicino al buffet stava parlando animatamente con un paio di specialisti. Sorrise involontariamente notando quanto fosse bella e quanto sembrasse essere nel suo ambiente: la fata di Solaria rideva con naturalezza scostando di tanto in tanto i suoi lunghi e perfetti biondi capelli. Flora si morse un labbro pensando che quella sera era veramente radiosa ed effettivamente non era l’unica ad essersene accorta: Flora scrutò attentamente i due alti e muscoli ragazzi che quasi sembravano fare a gara per ottenere la sua attenzione. Si imbarazzò all’istante pensando a cosa avrebbe fatto lei nella sua situazione  Flora non era abituata ad essere al centro delle attenzioni e lo era ancora meno ad essere al centro di quelle di quei bei ragazzi.
Velocemente la sua attenzione si spostò sulle figure che raggianti occupavano il centro della sala: coppie di ragazzi e ragazze si vibravano come libellule al centro della pista perfettamente al ritmo di musica. La persona che però rubava la scena più di tutte era senza dubbio Musa: per quel poco che la mora era riuscita a conoscerla aveva capito che la musica le scorreva nel sangue. La ragazza di Melody sembrava quasi volare e i suoi cavalieri facevano realmente fatica a mantenere il suo passo: alla fata però non sembrava importare e continuava imperterrita. Flora sorrise notando che oltre alla musica l’attenzione della sua amica era riservata a uno Specialista poco distante da lei: Riven, assolutamente ignaro delle occhiate di Musa, stava animatamente parlando con una fata che Flora non aveva mai visto. Un amaro sorriso si dipinse sul volto della fata della Natura che in cuor suo sperava che la fata dalla pelle color porcellana non ne uscisse scottata da quella situazione. Dopotutto si chiedeva come un’anima così dolce come quella di Musa potesse interessarsi a quel ragazzo: Flora in vita sua non aveva conosciuto molte persone,ma era sicura di non aver mai incontrato un ragazzo così arrogante e spaccone come Riven. Incurvò la testa domandandosi se non fosse solo una piccola corazza che lo Specialista aveva eretto, dopotutto anche lei tendeva, in una maniera diversa, a tenere lontana le persone da lei. Ad un certo punto la sua attenzione venne attirata da una figura che poco lontana da lei la stava animatamente salutando: i suoi occhi color giada si illuminarono ricambiando l’allegro saluto che Bloom le aveva riservato. Dopo varie peripezie alla ricerca di un abito finalmente la sua snella figura risaltava fasciata da un colorato tessuto turchese mentre i suoi capelli rossi e indomabili per ora sembravano tenuti a bada da un vistoso cerchietto. Bloom le fece cenno di raggiungerla per ballare,ma la fata con un debole gesto declinò l’invito: accanto a lei vi era Brandon  che dolcemente la scortò al centro della pista guardandola con occhi sognanti. Flora aveva visto in vita sua molti film romantici, dopotutto era il suo genere preferito, ma non aveva mai assistito a un colpo di fulmine come quello che aveva colpito la sua amica e il bel biondo. Sospirò domandandosi se mai sarebbe arrivato qualcuno anche per lei:anche Tecna, estremamente sfavorevole alle relazioni amorose, pareva avere una bella sintonia con Timmy e anche se non l’avrebbe mai ammesso Flora sapeva che qualcosa stava sbocciando dentro di lei. Dopotutto se non la fata della Natura chi altro avrebbe mai potuto intuirlo?
-Ehm ciao- i pensieri di Flora vennero interrotti dall’avvicinarsi di una figura affianco a lei: un ragazzo molto alto e muscolo le sorrise allegro. Flora si morse il labbro cercando di reprimere l’imbarazzo per la vicinanza con quello sconosciuto.
-Ciao- rispose flebilmente venendo sopraffatta dalla forte musica.
-Io sono Marcus e non ho potuto non notarti, sei davvero molto bella- affermò il ragazzo regalandole un piccolo inchino cosa che scompigliò i suoi capelli blu.  Flora, di fronte a quel commento, si imbarazzò iniziando a giocherellare nervosamente con le mani. Il ragazzo però continuò a fissarla interdetto di fronte alla sua esitazione.
-Tu hai per caso un nome?-continuò intuendo  la difficoltà della fata di Linphea.
-Io sono Flora- rispose quasi di gettò.
-È un bellissimo nome perfetto per un ragazza bella come te. Ti andrebbe per caso di ballare?- domandò allungandole un mano: Flora la osservò interdetta per alcuni secondi. Dentro di sé cercava di convincerti che non le avrebbe fatto male per una sera divertirsi e poi quel Marcus sembrava un bravo ragazzo.
-No scusami- rispose flebilmente cercando di spazzare via tutti quei pensieri: allo Specialista non restò che fare un debole inchino e allontanarsi visibilmente deluso. Flora si rabbuiò osservando l’umore cambiato di quel ragazzo così gentile: ballare dopotutto non le sarebbe costato nulla. Si morse debolmente un labbro seguendolo ancora per un paio di secondi con lo sguardo e ripetendosi che era stata una stupida.
-Hai fatto bene, quel Marcus è un arrogante incredibile- una voce familiare quasi spaventò la mora: Sky le si avvicinò sorseggiando uno strano drink. Flora non si girò ad osservarlo,ma mantenne gli occhi sul ragazzo che intanto si era diretto verso il buffet.
-Io l’ho trovato un ragazzo molto gentile- commentò alzando le spalle e lasciando che i suoi mori capelli ricadessero dietro alle spalle.
-Nah è solo uno a cui piace giocare con le ragazze- replicò Sky appoggiando anche lui le spalle al muro.
-Per me hai fatto bene a rifiutarlo- continuò lasciandosi scappare un piccolo sorriso divertito.
- Sky quello che hai appena detto non è molto carino- lo sgridò con tono materno Flora alzando un sopracciglio e portando le mani sui fianchi: il ragazzo di fronte a quel gesto sorrise divertito.
-Hai ragione e mi dispiace- disse sincero e Flora rimase stupita di fronte a quel gesto del moro:  da quello che aveva potuto conoscere il Principe di Eraklyon non le sembrava un tipo tanto arrendevole.
-Perché sei qui a parlare con me?- lo interrogò Flora fissandolo mentre lo Specialista fece vagare il suo sguardo sulla gente attorno a loro.
-Sei mia amica- rispose con estrema semplicità: Flora sorrise dolcemente sperando di non dare a vedere tutta la sua sorpresa di fronte a quella frase.
-Dovresti andare a chiedere a Stella di ballare- continuò e il moro finalmente riportò i suoi occhi scuri sulla figura ambrata della fata.
-Si sta già divertendo con tutti quei ragazzi- rispose provando a nascondere un pizzico di invidia cosa che però non gli riuscì affatto: Flora scosse la testa sorridendo.
-Perché sorridi?- replicò Sky resosi conto di non essere riuscito  bene a mascherare i suoi sentimenti.
-Lo sai bene perché e sono ancora più sicura che a Stella farebbe piacere- lo Specialista annuì il silenzio tornando ad appoggiare la schiena al muro.
-Come ci riesci?- quella domanda turbò la mora.
-A fare cosa?- provò a dire non riuscendo a capire dove il ragazzo volesse andare a parare.
-A capire così bene i sentimenti della gente? A dire sempre la cosa più giusta? - replicò lui ritornando a sorseggiare la sua bevanda. Flora sorrise debolmente
-Diciamo che sono una buona osservatrice- mormorò quasi sorprendendosi per come le risultasse così facile parlare con quel ragazzo. Lui annuì in silenzio ritornando subito dopo a pensare.
-Sei molto bella questa sera- quella frase gli uscì quasi di gettò e sorprese molto la fata: lui però non parve affatto imbarazzato per quelle sue parole.
-Volevo che qualcun altro te lo dicesse oltre a quel cretino di Marcus- continuò ridendo e quella risata così genuina e sincera parve scacciare via tutto l’imbarazzo in Flora.
-Grazie- rispose sincera portando dietro all’orecchio una ciocca di capelli.
-È stato bello parlare con te Flora- concluse regalandole un tenero bacio sulla guancia: Flora sgranò gli occhi rimanendo immobile.
-Ora seguirò il tuo consiglio- continuò il moro allontanandosi e raggiungendo la bionda fata. Flora si portò dolcemente una mano sulla guancia baciata: sorrise osservando la contentezza che trapelò dal volto di Stella nel vedere il bel Principe di Eraklyon. Li osservò ancora per un altro paio di secondi danzare e ridere senza sosta poi, imbarazzata, distolse lo sguardo sentendosi di troppo in un momento così intimo come quello. Sospirò appoggiando il capo al muro: sarebbe mai successo anche a lei quello che era accaduto alle sue amiche? E prima che potesse porsi altre domande i suoi occhi color giada caddero per un secondo su un alto ragazzo dalla lunga chioma corvina che parlava animatamente con il Preside di Fonterossa.
 


Nota
Perdonate se in questo capitolo ho lavorato un po’ di fantasia. Lo so che la festa non è andata così bene come lo descritta e che Flora non ha mai visto il primo incontro tra Sky e Bloom, ma concedetemi questi piccoli strappi alla regola. Lo so che ci sarebbero stati tantissimi altri momenti FloraxBrandon, ma ho voluto ricrearne uno che non avesse a che fare con delle pene d’amore.
Vi mando un bacio e mi raccomando state a casa:
un bacio

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Capitolo 4
*** Insieme ***


FloraXSky
Storia ambientata quando Sky perde la memoria dopo la 5x04


Sky si liberò delle bianche lenzuola lasciando che i raggi solari illuminassero le sue bianche gambe: poi, a fatica, si alzò dal letto della infermeria. Non riuscì a reprimere una smorfia di dolore camminando verso la grande vetrata che illuminava a pieno quella stanza. I suoi occhi azzurri osservarono quasi rapiti il grande cortile di quella scuola. Molte fate passeggiavano ignare di essere osservata e il ragazzo si domandò se avesse mai conosciuto qualcuna di loro. Sospirò. A cosa sarebbe importato? Tanto non ricordava nessuno.
Un timido bussare distolse l’attenzione del giovane a quei pensieri che facevano solo male al cuore: due occhi color giada apparvero vicino alla porta accompagnati da un dolce sorriso.
-Posso entrare?- domandò flebilmente sorridendogli e incrociando le  braccia sotto al seno. Sky non rispose, ma si limitò a scrutare attentamente la figura della sconosciuta. La sua pelle ambrata veniva perfettamente colpita dai raggi aranciati di un tramonto che si faceva sempre più audace. Sentendo quello sguardo così scrutatore sulla sua figura la fata arrossì lievemente e solo in quel momento il biondo si rese conto di aver fatto indugiare forse un po’ troppo i suoi occhi su di lei. Si limitò a distogliere lo sguardo imbarazzato ed ad annuire.
Lei a quel gesto di assenso si accomodò su una sedia posta vicino al letto mentre anche il ragazzo, sentendo le forze mancare, si avviò verso il materasso
-Aspetta ti aiuto- disse gentilmente aiutando il ragazzo a sedersi e notando una smorfia di dolore comparire sul suo viso.
-Ti fa ancora molto male la testa?- domandò apprensiva poggiando dolcemente una mano sulla sua spalla e lui annuì portandosi le dita alle tempie.
-Sì, decisamente- replicò massaggiandosele e mantenendo contriti i suoi muscoli: la mora sospirò prima di  rimettersi nuovamente seduta davanti a lui.
-Io mi chiamo Flora- disse percependo un certo imbarazzo nel ragazzo. Lui si morse il labbro socchiudendo gli occhi.
-Sky- rispose allungando una mano verso di lei e sorridendo allegramente: la ragazza però parve molto turbata da quel gesto e abbassò lo sguardo cercando di reprimere la delusione che era lampante sul suo viso. Solo in quel momento il Principe di Eraklyon si accorse di averla ferita e di essere in errore
-Immagino quindi che tu non sia un’infermiera- replicò quasi sospirando e lei si limitò a scuotere la testa leggermente. Nervosamente il ragazzo si grattò il capo
-Mi dispiace- sospirò sincero mentre una smorfia si dipinse sul suo volto provato.
-Sono un’amica di Bloom- disse notando la delusione sul biondo  e cercando di smorzare l’imbarazzante silenzio che si era creato tra di loro. Immediatamente lo sguardo del giovane, all’udire quel nome, si girò in direzione di una piccola foto posta sul suo comodino: una bella ragazza dai capelli rosso fuoco sorrideva all’obiettivo.
-E anche tua- continuò mentre il suo dolce sorriso riacquistò possesso del suo viso ambrato: Sky alzò un sopracciglio di fronte a quella affermazione. La maggior parte delle gente che veniva a fargli visita si presentava facendo riferimento a gente che Sky non aveva mai sentito prima, ma quella ragazza invece aveva finalmente fatto riferimento a lui. Quel piccolo gesto bastò per far finalmente rilassare i muscoli del ragazzo.
Flora aprì la piccola borsetta rosa che solo in quel momento il giovane notò che avesse e gli porse un piccolo sacchetto: Sky lo guardò stranito mentre lei continuò a sorridere. sky a quel punto si domandò se quel dolce sorriso abbandonasse mai il suo volto.
-Si tratta di una tisana che ho preparato apposta per te- disse percependo la sua curiosità. Sky si passò quel sacchetto tra le mani osservandolo con attenzione.
-Ti aiuterà ad alleviare il tuo mal di testa. L’ho fatta con i suoi gusti preferiti: gelsomino e -
-Vaniglia- la interruppe lui soddisfatto e lei annuì contenta.
-Grazie Flora- continuò appoggiando il regalo sul comodino. La fata della Natura richiuse la borsa poggiandola accanto a lei.
All’improvviso qualcuno bussò alla porta e un ragazzo molto alto e muscolo si aggiunse alle due figure.
-Ciao Sky- lo salutò lo sconosciuto sfoderando un tenero sorriso che venne coperto in parte dai suoi lunghi capelli corvini. Sky imbarazzato mimò un saluto mentre gli occhi azzurri e limpidi si concentrato sulla figura accanto a lui.
-Sei pronta Flora?- domandò e la fata annuì dolcemente: Sky osservò attentamente i suoi occhi color giada brillare alla vista di quel giovane che, dopo aver ricevuto risposta affermativa dalla fata, lo salutò con un cenno della mano per poi lasciarli nuovamente soli.
-Era Brandon?- domandò il biondo sicuro di aver già visto la faccia dell’ultimo avventore. Flora si lasciò sfuggire una piccola risata divertita.
-Il suo nome è Helia- replicò divertita.
-Il tuo ragazzo?- domandò senza imbarazzo cosa che però non valse per la fata della Natura.
-Sì e anche un tuo grande amico- rispose teneramente non riuscendo a non notare un po’ di delusione sul ragazzo per non aver indovinato il nome di Helia.
-L’ho capito dal tuo sguardo quando l’hai visto, è lo stesso che Blooom mi riserva ogni volta che mi viene a trovare- disse Sky abbassando tristemente il suo capo: strinse con forza le coperte immacolate tra le sue mani in segno di rabbia. Si sentiva impotente e la cosa più brutta era che pareva far soffrire quelle persone che avevano dimostrato di tenerci realmente a lui. Un amaro sorriso si dipinse sul volto ambrato di Flora che senza aggiungere altro si sedette accanto a lui. Teneramente ricercò la sua mano pallida che strinse delicatamente.
-Presto le cose andranno meglio- gli sussurrò, ma Sky scosse amaramente la testa.
-E se non riuscissi più a ricordare? Se avessi perso la memoria  per sempre?- mormorò tristemente lasciando che i suoi biondi capelli finissero sopra il suo viso. Udì un distinto sospiro provenire dalla fata accanto a lui che si prese alcuni secondi per pensare.
-Allora costruiremo dei nuovi ricordi ancora più belli di quelli di prima. Insieme- concluse scostando dolcemente la sua chioma bionda da davanti agli occhi con fare materno e quasi costringendolo ad alzare il viso. Quella risposta sembrò spiazzare il ragazzo che ricercò lo sguardo della sua amica.
-Insieme- rispose mentre una certa tenacità parve riacquistare potenza nel suo tono di voce.

NOTA
Una tenera one shot che dedico a una delle coppie di amici più portate avanti dagli sceneggiatori delle Winx. Spero vi piaccia

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Capitolo 5
*** Il sorriso ***


TecnaxHelia

Storia ambientata prima degli ultimi episodi della seconda stagione

Due gambe estremamente magre e pallide si alternarono veloci per i lunghi e spogli corridoi di Fonterossa: Tecna sbuffò sonoramente osservando quanto fosse ancora antiquata quella scuola nonostante il rinnovamento obbligato dopo la distruzione a opera delle Trix. Alzò un sopracciglio stringendo con forza nella mano destra il suo grosso i-pad. I suoi occhi cerulei lessero velocemente il susseguirsi di numeri che accompagnavano le varie porte presenti nel corridoio. Il suo volto era contrito e arrabbiato: fissò per un secondo il suo nuovissimo orologio da polso constatando per l’ennesima volta che Timmy non solo era in super ritardo per il loro appuntamento, ma che probabilmente se lo era pure dimenticato. Le aveva promesso il giorno prima di creare con lei un programma migliore per la camera delle simulazioni e, nonostante sapesse perfettamente quanto Tecna ci tenesse a far bella figura con la Preside Faragonda, le aveva dato buca senza esitazione. Mille pensieri attanagliarono la mente della fata di Zenith, la maggior parte dei quali erano intrisi di gelosia. Che avesse avuto di meglio da fare con qualcun’altra?
Finalmente i suoi piedi si fermarono davanti a una porta che la ragazza conosceva bene: senza esitazione bussò con irruenza mentre l’ira non pareva abbandonare il suo corpo. Una voce assorta le diede il permesso di entrare: con furia spalancò la porta, ma la figura che si trovò davanti le fece storcere il naso.
-Helia?- disse confusa guardandosi intorno e notando solo lo Specialista dalla chioma corvina: quello era seduto sulla comoda sedia della scrivania di Timmy concentrato su quello che le parve un quaderno per disegnare.
-Ciao Tecna- la salutò lui sorridendole: ancora piena di dubbi la fata si guardò nuovamente intorno costatando che fossero effettivamente soli.
-Cosa ci fai nella stanza di Timmy?- domandò richiudendo la porta dietro di lei e non riuscendo a trattenere un tono stizzito. In realtà non aveva niente contro quel ragazzo, ma, nonostante avesse accompagnato lei e le sue amiche in molte missioni, non ci aveva mai parlato faccia a faccia. Tutto quello che sapeva di lui era grazie a Flora e Timmy.
-Purtroppo nella mia è scoppiata un tubatura e da un paio di giorni Timmy mi ospita- replicò privo di qualsiasi imbarazzo come si trovasse di fronte a una cara amica. Quella risposta sembrò bastare alla fata che però non si era ancora acquietata.
-Posso sapere dove si trova Timmy?- continuò marcando il nome del ragazzo. Helia ritornò a riservare il suo sguardo sul foglio da disegno e afferrò  la matita che poco prima aveva abbandonato sulla scrivania.
-Codatorta purtroppo l’ha trattenuto a lezione- Tecna fece roteare i suoi occhi iniziando a tamburellare con il piede.
-Ma penso che tornerà a momenti- aggiunse il nipote di Saladin e finalmente lo sguardo di Tecna parve illuminarsi.
-Perfetto, immagino che non ti dia fastidio se lo aspetto qui- replicò stizzita sedendosi sul grande letto del fidanzato: Helia alzò le spalle continuando a riservare la maggior parte della sua concentrazione su qualsiasi cosa stesse disegnando. Alcuni minuti di silenzio imbarazzato trascorsero per Tecna  mentre l’interesse romantico di Flora pareva perfettamente a suo agio. Tecna sbuffò sonoramente controllando che ore fossero sul suo palmare. La verità era che non aveva la più pallida idea di cosa poteva dire: quel ragazzo a pelle non le stava antipatico come era accaduto con Brandon e Riven, le era semplicemente indifferente.
-Quindi che stai disegnando?- provò a domandare mentre quei minuti le parvero ore.
-Niente di speciale- rispose lui alzando per un secondo i suoi occhi celesti e guardandola. Tecna alzò gli occhi al cielo: bene, ora di cosa avrebbero potuto parlare?
Passarono altri secondi durante i quali l’unico rumore fu quello della mica che veniva strofinata sul foglio di carta.
-Allora come mai sei venuta a trovare Timmy?- Tecna alzò un sopracciglio di fronte a quella domanda che riteneva assolutamente stupida.
-Avevamo un appuntamento- rispose tagliente incrociando le braccia sotto al petto. Lo Specialista parve annuire lievemente e questo bastò a Tecna per continuare a parlare.
-Ma non mi ha avvisato né che era in ritardo né che non sarebbe venuto- tuonò.
-Hai provato a chiamarlo? Sono sicuro che ti avrebbe spiegato la situazione-
-Certo che no! Sapeva quanto mi servisse il suo aiuto e avrebbe dovuto lui avvisarli- replicò stizzita sbuffando. Un leggero sorriso si dipinse sul volto del corvino.
-Magari anche lui si aspettava lo stesso- provò a dire con estrema calma: Tecna alzò un sopracciglio fissandolo intensamente. Era Timmy che non si era presentato al loro incontro, perché toccava a lei chiamarlo per sapere se stesse bene? Appena ebbe formulato questo pensiero nella sua mente si rese conto che forse Helia non aveva tutti i torti.  Magari Codatorta non aveva lasciato il tempo a Timmy di chiamarla e il giovane, resosi conto che lei non l’aveva cercato, aveva pensato a sua volta che Tecna se ne fosse dimenticata.
-Potresti avere ragione- rispose rilassando i muscoli e smettendo finalmente di muovere il piede. Il ragazzo parve soddisfatto di udire queste sue parole, ma continuò a muovere sapientemente la matita sul foglio.
Altri minuti trascorsero per i  due in silenzio, ma l’aria era decisamente meno tesa. Tecna di tanto in tanto fissava ammirata il volto contratto di Helia: il ragazzo quanto dipingeva o disegnava riusciva a trasmettere agli spettatori la gioia per quello che stava facendo. Non riuscì a trattenere una smorfia domandandosi se fosse stato questo che aveva fatto innamorare la sua amica di Helia.
-Perché ridi?- le domandò curioso Helia e Tecna si morse la lingua.
-Oh niente di speciale- rispose imitando la frase che neanche una decina di minuti prima il giovane le aveva detto: quello parve divertirsi ancora di più e finalmente posò il suo quaderno da disegno sul piano affianco a lui. Divertito la scrutò per alcuni secondi
-Penso che questa sia la prima volta che parliamo- disse sciogliendo i suoi capelli da un disordinata coda: Tecna annuì reclinando il capo all’indietro.
-Sei simpatica- rispose serio il ragazzo alzandosi e andandosi a lavare le mani: la fata osservò curiosa la figura del ragazzo distratto dallo scrosciare dell’acqua. Le sue spalle erano molto più ampie di quelle di Timmy e le sue braccia decisamente più muscolose. Corrucciò la fronte notando che era innegabilmente un bel ragazzo: che fosse stato quello a far innamorare Flora di Helia?
-Anche se non sorridi mai- aggiunse Helia una volta posato l’asciugamano: Tecna lo osservò indispettita sedersi nuovamente sulla sedia e riprendere in mano i suoi oggetti da lavoro.
-Non è vero!- replicò stizzita scuotendo la testa: i suoi corti capelli fucsia rimasero spettinati da quel gesto.
-Io sorrido spesso- continuò incrociando le braccia e sbuffando. Il ragazzo però non parve esser turbato da quel gesto.
-Io non ti ho mai vista sorridere- mormorò concentrato e Tecna alzò un sopracciglio: dove voleva andare a parare?
-Allora non mi hai guardato con attenzione- lo beccò alzandosi dal letto e avvicinandosi al grande specchio per mettere a posto capigliatura: con la coda dell’occhio lo osservò ridere.
-Sì, sei decisamente una persona simpatica- concluse con tono misterioso: soddisfatto allontanò dal suo corpo il disegno concluso e annuì contento. Tecna si morse un labbro: che fosse quella sua aria da misterioso che aveva fatto innamorare Flora di lui?
-Fatto- disse serio staccando il foglio dal suo quaderno. La fata lo osservò per alcuni secondi prima di sedersi nuovamente sul letto del suo fidanzato. Helia con tranquillità si alzò dalla sedia dirigendosi verso di lei
-Tieni, questo è per te- mormorò porgendole il disegno. Leggermente sorpresa la fata lo prese tra le sue pallide mani mentre una certa curiosità cresceva dentro di lei. Quando finalmente ebbe la possibilità di osservare l’opera sgranò gli occhi: il suo volto sapientemente rappresentato si riflesse nei suoi occhi cerulei.
-Ci vediamo Tecna- concluse il ragazzo salutandola con la mano ed uscendo dalla stanza. Alla ragazza non rimase che abbozzare un tiepido sorriso prima che la figura dello Specialista scomparisse da davanti ai suoi occhi.
-Ciao- biascicò colpita stringendo tra le mani il foglio. Tecna rivolse nuovamente la più completa attenzione al regalo donatole da Helia: il suo viso era perfettamente disegnato,ma la cosa che più le saltò all’occhio era uno stupendo e grande sorriso che lo Specialista le aveva disegnato al posto della sua solita smorfia contrita. Tecna si lasciò sfuggire un piccolo sorriso: forse Flora si era innamorata di lui perché Helia era Helia.

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