Un lungo periodo di pace a Storybrooke

di sweetnight87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorpresa ***
Capitolo 2: *** Una visita dal Regno di Arendelle. ***
Capitolo 3: *** Un pomeriggio di shopping con sorpresa ***
Capitolo 4: *** Lieti annunci ***
Capitolo 5: *** Sorpresa svelata ***
Capitolo 6: *** Elsa&Mawi ***
Capitolo 7: *** Cora Eva Mills Locksley ***
Capitolo 8: *** Rivelazioni in casa Jones ***
Capitolo 9: *** I coniugi Hood ***
Capitolo 10: *** Ancora lieti inizi. ***



Capitolo 1
*** Sorpresa ***


Tutti i regni riuniti erano a Storybrooke. Un’altra battaglia era stata vinta. Era tempo di festeggiamenti, di gioia, finalmente si sarebbe prospettato un futuro sereno e felice. La cerimonia d’incoronazione di Regina era appena terminata, grandi e piccoli, nemici che erano diventati alleati, nuovi amici e la famiglia erano riuniti al completo, insieme a loro c’erano anche le new entry. La cerimonia era stata bellissima e commovente, tutto era stato perfetto, nel suo discorso Regina aveva ricordato il suo Robin e delle lacrime erano scese lungo le sue guance, sentiva tremendamente la sua mancanza, sapeva che lui fosse lì, accanto a lei ma dopo averlo avuto di nuovo vicino anche solo per un breve momento desiderava la sua presenza fisica, averlo con sè di nuovo. Asciugò le lacrime, non era tempo di tristezza, abbracciò uno per uno i suoi amici, la sua famiglia, stava salutando Tremotino la cui alleanza e sostegno erano stati preziosi per sconfiggere il Wish Tremotino, quando un lampo di luce investì l’intera stanza, nel momento in cui iniziò a dissolversi tutti avevano già le spade sguainate erano pronti a battersi, ma qualcosa di bello era appena accaduto, al centro della stanza c’era lui, lui che si guardava intorno, era confuso, ma quando i loro occhi s’incrociarono tutto perse di significato, era tornato, era lì, Robin era tornato. Tra  lo stupore e l’incredulità generale Regina gli andò incontro, occhi negli occhi, mani nelle mani, il destino aveva deciso di fare loro un regalo, Robin era tornato.

Erano impauriti, emozionati non sapevano bene cosa fare, cosa aspettarsi, ma non volevano stare più nemmeno per un secondo ancora lontano l’uno dall’altra, Robin le prese la mano, l’avvicinò a sè e dopo averle accarezzato il viso la baciò con passione e desiderio sempre più crescenti.

Ad un tratto incredulo e tra le lacrime Roland era corso in direzione del suo papà interrompendo il bacio con Regina.

Era bastato un attimo a Robin, il suo bambino, era il suo adorato Roland,cresciuto ma era lui, si abbracciarono forte, gli scombinò i capelli e l’abbracciò nuovamente, ad un tratto tra la folla cercava la sua bambina, sapeva fosse lì, ne era certo, ma non la vedeva, Roland che aveva capito chi stesse cercando si avvicinò a sua sorella e mano nella mano la portò dal loro papà, lui la guardava emozionato, la sua piccola, la sua bambina era una giovane e bellissima donna, Robin Jr un po’ titubante lo guardò, poi l’abbracciò tra le lacrime per la prima volta finalmente! Finalmente conosceva il suo papà.

Tra le lacrime di gioia  tutti vollero abbracciare e salutare Robin, anche Zelena nonostante i timori, ma questi erano ormai passati in secondo piano per Robin, lei aveva cresciuto la loro bambina e sapeva che l’aveva fatto bene, non poteva essere diversamente guardando la sua bambina.

Adesso era davvero tutto perfetto per ognuno dei presenti. I festeggiamenti si protrassero a lungo, finalmente tutti avevano avuto il loro lieto inizio e volevano goderselo non preoccupandosi di nulla almeno in quel momento.

Dopo la festa d’incoronazione Regina e Robin volevano del tempo solo per loro, così  seduti a terra dinnanzi al camino si guardarono dapprima a lungo in silenzio, occhi negli occhi, mani nelle mani, sembrava ad entrambi un sogno, ma era realtà.

“Come hai fatto a tornare?”

Chiese Regina guardandolo negli occhi, non che non fosse felice ma faticava a convincersi che fosse tutto reale.

 “Credo sia un dono per entrambi, una seconda chance”

Le disse sorridendo e avvicinandosi per baciarla.

Quanto gli era mancato poterle stare accanto, stringerla, baciarla, sentire il suo profumo e non solo, tutto di lei le era mancato e adesso che stava iniziando a prendere consapevolezza dell’essere lì, di potere restare  ne era felice, avevano tanto da recuperare ma tutta la vita dinnanzi a loro.

Regina dopo quel bacio sentiva la necessità di recuperare il tempo perso, di sentirlo suo, di appartenersi di nuovo cosi questa volta fu lei ad avvicinarsi alle sue labbra per baciarlo e l’intensità di quel bacio crebbe sempre più fino a quando le mani di entrambe bramose di appartenersi ancora di più, liberi da qualsiasi ostacolo impedisse ai loro corpi di toccarsi iniziarono a togliersi i vestiti abbandonandoli incuranti a terra.

Si appartennero a lungo con passione e desiderio, nulla era cambiato nonostante fossero stati separati a lungo.

Robin e Regina avrebbero voluto avere altro tempo per stare soli ma non potevano trascurare il resto della famiglia . Erano attesi per continuare a festeggiare tutti insieme, così mano nella mano raggiunsero gli altri, ma con la promessa che avrebbero trascorso ancora del tempo solo loro due, magari al castello e spegnando i cellulari.

Intanto il giovane Henry del regno dei desideri stava consultando il libro delle fiabe, aveva conosciuto solo i trascorsi negativi dell’ex regina cattiva.

Dopo aver conosciuto la sua storia un particolare l’aveva colpito, il sacrificio che sua madre, perché tale era ormai a tutti gli effetti, per lui. Il sacrifico che aveva compiuto bevendo la pozione che le aveva impedito di diventare madre per proteggere i suoi futuri figli da Cora, improvvisamente un’idea si fece spazio nella sua testa, avrebbe chiesto aiuto al sè stesso grande, insieme avrebbero regalato alla loro mamma un’altra seconda chance.

“Quindi tu vorresti fare in modo che mamma possa avere un figlio con Robin?”

Chiese Henry al wish Henry 

“Si! Si può fare qualcosa? So che tu sei un grande esperto del libro”

Henry ci penso su un attimo poi ricordò che nonna Snow grazie alla sua bisnonna, la mamma di David aveva potuto annullare gli effetti della maledizione causati dalla pozione di Re George.

“So come fare! “

Disse rivolgendosi al wish Henry

“La chiameremo operazione seconda chance parte 2”

I due sorrisero felici di poter aiutare la loro mamma.

Si sarebbero procurati l’acqua del lago di Nostos, adesso sarebbe stato un gioco da ragazzi, tutti i reami erano a Storybrooke e non avrebbero dovuto procurarsi dei fagioli magici per viaggiare da un regno all’altro.

Fu facile portare a termine la missione, nessuno si sarebbe accorto della loro assenza distratti dal ritorno di Robin e così poterono andare e tornare indisturbati, ma in realtà la loro assenza era stata notata si, Regina da madre protettiva aveva notato che i suoi due figli tramavano qualcosa e poi li aveva visti sparire e riapparire qualche ora dopo.

Era curiosa di sapere cosa avessero combinato, potevano starne certi avrebbe scoperto tutto, sperava solo non si trattasse di qualche guaio.

Non passò molto tempo prima che i due Henry la prendessero per mano per condurla in un angolo tranquillo per dirle ciò che avevano fatto.

“Vuotate il sacco voi due, cosa avete combinato? Pensavate non mi sarei accorta della vostra prolungata assenza, che avete combinato?”

“Abbiamo portato a termine l’operazione second chance parte 2,”

Disse Henry dando una pacca sulla spalla al wish Henry ed esortandolo a proseguire

“Beh si! Mancava ancora una cosa affinché la tua storia potesse avere davvero un lieto inizio come direbbe mamma Emma”

Regina li guardava perplessa, aveva tutto ciò che potesse desiderare adesso che Robin era di nuovo con lei aveva davvero tutto a dire il vero.

“Manca un nuovo membro alla famiglia” disse mostrandole la fialetta con l’acqua del lago di Nostos 

Regina guardava i suoi figli, era perplessa,Henry grande intervenne

“Mettiamola così tu e Robin avete noi, Roland e Robin Jr ma manca ancora qualcuno in questa grande famiglia e con questa fialetta e  il suo contenuto che proviene dal lago di Nostos tu e Robin potrete essere concentrati su un nuovo fratellino o sorellina e controllare meno i figli più grandi”

“ Non ci conterei proprio se fossi in voi” disse Regina tra le lacrime, lacrime di gioia finalmente dopo tanto dolore quelle erano di gioia per quello che i suoi ragazzi avevano fatto per lei, anche se un certo tornaconto personale era facilmente intuibile.

Robin aveva assistito a tutta la discussione, vedendola allontanare seguendo i due Henry a sua volta l’aveva seguita e aveva sentito tutto, era commosso e non poté non avvicinarsi al gruppo e abbracciarli.

“Scusate non volevo origliare, ma mi sono preoccupato vedendovi allontanare” 

Regina gli sorrise, i due Henry gli diedero una pacca sulla spalla e li lasciarono soli 

“Allora? Non la bevi?”

Le disse Robin indicando la fialetta

“Pensi sia la cosa giusta da fare? Abbiamo il nostro equilibrio, la nostra famiglia è perfetta così”

Disse Regina guardandolo negli occhi

“Io voglio solo quello che vuoi anche tu, ammetto che un altro figlio sarebbe bellissimo, uno tutto nostro sarebbe meraviglioso ma devi volerlo anche tu, qualsiasi decisione prenderai io l’appoggerò!”

Robin era meraviglioso, quella fialetta aveva risvegliato in Regina un desiderio che era stato archiviato da tempo soprattutto dopo che Robin era morto. Adesso invece questa possibilità le sembrava un sogno che diventava realtà, un bambino, un figlio insieme al suo vero amore era la cosa che più desiderava, casa era ormai troppo grande solo per loro due, nonostante fosse più movimentata di un porto restava comunque grande, troppo, un nuovo membro era quello che ci voleva per sentire casa viva e piena, così aprì la fialetta, prese la mano al suo Robin e bevve il suo contenuto, qualche istante dopo una sensazione di calore avvolse il suo corpo, non riusciva a spiegare quello che sentiva e non ne ebbe il tempo, Robin felice di quella decisione della sua amata  la prese in braccio e la condusse verso la camera da letto

“Adesso facciamo questo bambino”

Le sussurrò all’orecchio con fare sensuale mentre chiudeva a chiave la porta dietro di loro.

L’operazione fratellino stava per avere inizio.

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Capitolo 2
*** Una visita dal Regno di Arendelle. ***


La città e i suoi abitanti dopo la lunga festa per l’incoronazione di Regina stavano per tornare alla routine di ogni giorno.

Storybrooke si stava svegliando,la primavera aveva fatto il suo ingresso ma le mattine erano ancora umide,soprattutto quando si alzava Emma. Come sceriffo e come mamma aveva tanto da fare nonostante Killian fosse presente e  un validissimo aiuto,soprattutto con la loro piccola Hope

Intanto ad Arendelle una super impegnata Anna correva da una parte all’altra del palazzo per gli ultimi preparativi,stava per recarsi a Storybrooke doveva consegnare di persona gli  inviti per il ballo che si sarebbe tenuto di lì a poco.

Era facile adesso che i regni erano riuniti spostarsi,certo avrebbe dovuto fare una passeggiata abbastanza lunga ma meglio che andare alla ricerca di fagioli magici per spostarsi.

La camminata fu lunga,ma Anna non si lasciò di certo scoraggiare,la sua allegria le tenne compagnia durante tutto il tragitto. Quando arrivò nella via principale decise che la prima tappa sarebbe stata casa di Emma,ma visto l’orario l’avrebbe trovata sicuramente a lavoro,si avviò verso la stazione dello sceriffo ma era ancora tutto chiuso,così andò da Granny

“Buon giorno,sapete dirmi dov’è Emma? L’ufficio dello sceriffo è ancora chiuso”

“Ciao Emma sarà ancora a casa molto probabilmente se ancora non è in ufficio,ormai sono tempi tranquilli così apre un po’ più tardi”

Le disse Ruby sorridendole mentre intanto serviva ai tavoli.

Da quando i regni erano riuniti era tornata a lavorare insieme alla sua nonnina ma lei e Dorothy avevano una casa tutta loro.

Anna si rese conto che non aveva tempo da perdere così si affrettò  quando sentì Ruby che le stava dicendo qualcosa

“Emma non vive più nel loft con Snow e David ma poco fuori città”

“Grazie! Mi hai risparmiato una tappa a vuoto,non che non debba passare anche da David e Snow ma prima...  Prima è meglio andare da Emma,mi indicheresti la strada per favore”

Ruby rise,Anna era così allegra,solare e chiacchierona,non si poteva non sorridere in sua presenza e non la conosceva da nemmeno un’ora ma aveva già capito che persona fosse.

Anna era sfinita,aveva camminato tantissimo,le sembrava lo stesse facendo da un’eternità,quando finalmente vide il maggiolino giallo si rincuorò. Nonostante l’ottimismo era stata pur sempre una lunga passeggiata.

Bussò alla porta, quando Emma aprì fu sorpresa di vederla

“Anna!”Esclamò Emma trovandosela dinnanzi 

“Emma,ciao scusa l’intrusione mattutina ma devo consegnarti una cosa, a dire il vero non solo a te, ma a diverse persone e devo anche sbrigarmi, sono in ritardo sulla tabella di marcia” Anna aveva iniziato a parlare velocissima,Emma le aveva sorriso,poi si era resa conto che non l’aveva nemmeno fatta accomodare è così le fece cenno di entrare.

Killian con in braccio la piccola Hope che si era appena svegliata scese al piano di sotto affinché la principessa di casa potesse salutare la sua mamma.

“Anna!”  Esclamò Killian sorpreso e un po’ confuso da quell’apparizione pensando subito al peggio.

“Killian”Lo aveva salutato Anna 

A quel punto qualcosa,una lampadina si era accesa nella testa di Anna e le aveva ricordato il motivo per cui fosse lì

“Scusate se sono piombata in casa vostra senza nessun preavviso,sono qui per invitarvi ad un ballo ad Arendelle”

Improvvisamente notò anche la piccola in braccio a Killian

“Un ballo!”

Aveva esclamato Emma sorpresa.

“Una cosa per volta,lei è nostra figlia Hope”

Era intervenuto Killian presentando la piccola alla loro amica

“Piacere di conoscerti piccola”

Disse Anna prendendole le manine, pochi attimi dopo iniziò a giocare con la piccola facendole le facce buffe ,poi si ricordò della sua missione.

“Si, un ballo reale,Elsa sta per fidanzarsi e come da trazione l’annuncio viene fatto ad un ballo di corte e sia io che Elsa vorremmo foste presenti tutti voi”

“Il futuro sposo sa che Elsa può trasformarlo in un cubetto di ghiaccio?”

“Killian!” Emma l’aveva fulminato con lo sguardo

“Tecnicamente in una statua di ghiaccio,non in un cubetto ma questi sono dettagli e si,lo sa,è a conoscenza dei poteri di mia sorella”

Aveva risposto Anna seria.

“Coraggioso il giovane”

“Killian!” Emma lo richiamò nuovamente mentre Anna rise per quanto detto dal suo amico.

“Allora sono stata coraggiosa pure io a sposare un pirata” Replicò Emma guardandolo dritto negli occhi,cercando di essere il più seria possibile ma non era facile perchè lui continuava a fare le facce buffe.

Hope intanto guardava incantata Anna,la ragazza le aveva fatto simpatia.

“Ma sei bellissima,sei tutta la tua mamma” Aveva detto Anna rivolta alla piccola che non smetteva di sorridere 

“Ehi!!!” Aveva replicato Killian

Le due erano scoppiate a ridere per quella reazione,poi Anna aveva confermato che la piccola somigliasse alla mamma e il povero Killian aveva iniziato a cercare conforto nella sua principessa  sussurrandole “Che tu sia bella come la tua mamma è vero ma anche il tuo papà ha un suo fascino”

Emma ed Anna risero divertite ancora qualche istante poi improvvisamente Anna ricordò la sua missione.

“Emma,io devo consegnare parecchi inviti,compresa per  la tua famiglia”

Emma annuì, “andiamo allora,noi stavamo giusto andando da loro”

“Splendido!”

Anna esultò,era felice di ritrovare tutti i suoi amici e di trascorrere del tempo con loro,ma qualcosa la tormentava,una vocina nella testa non le dava tregua,sapeva bene da cosa dipendesse e non poteva permettere a quel timore di rallentarla. Anche perché lei non aveva paura di niente e di nessuno.

“Tutto bene?” Le chiese Emma avendo notato che era rimasta a lungo in silenzio durante il tragitto verso casa dei suoi.

“Si,si!”

Anna si affrettò a rispondere e sorridere,ma il super potere di Emma sapeva che lei stesse mentendo.

“Allora che novità ci sono da queste parti?”

Chiese Anna cercando di tornare quella di sempre,Emma sapeva bene che cosa stesse facendo la sua amica,voleva però che fosse lei a parlarle per prima di ciò che la preoccupava, così decise di assecondarla.

“Allora,Regina è al settimo cielo, il suo Robin è tornato, si respira aria di nozze reali a mio modesto parere, Belle aspetta una bambina e per il momento la città vive un momento di tranquillità.”

Anna era davvero felice per i suoi amici,ma era ancora visibilmente tesa in viso,a quel punto Emma decise di provare a rassicurarla, “guarda che Tremotino se è lui che ti mette un certo timore è talmente felice di diventare padre che non è più lo stesso,conosciamo i vostri trascorsi,li ha raccontati a Belle e inevitabilmente sono giunti fino a noi”

Anna guardò Emma negli occhi e sorrise,aveva centrato il punto,il signore oscuro le metteva ansia,forse a dire il vero anche un po’ paura,ma lei era Anna Principessa di Arendelle; aveva affrontato mille avversità senza mai alcun timore,adesso però era lecito averne,anche se era passato moltissimo tempo dal loro incontro non si può dire che questo fosse stato piacevole. Killian camminava qualche passo più indietro rispetto a Emma e Anna con in braccio la sua piccola Hope,la bimba non amava il passo svelto del suo papà soprattutto dopo aver fatto colazione.

Finalmente erano arrivati a casa Charming. David aveva immediatamente rapito la sua nipotina dalle braccia del genero non appena quest’ultimo aveva varcato la soglia di casa. Hope tra le braccia del nonno sorrideva felice mentre veniva riempita di coccole,lasciando Killian visibilmente scontento. Snow che aveva visto arrivare Anna insieme a Emma era corsa a salutare la loro amica. Emma invece si era diretta verso l’interno di casa dei suoi si era avvicinata a Killian,sapeva bene cosa fosse successo e perché lui avesse quell’espressione triste, era successa la medesima cosa di tutte le volte che andavano a casa dei suoi, Killian veniva  privato della piccola Hope,la bimba veniva sequestrata da nonno David. Killian intanto meditava,doveva studiare una tattica per potersi riprendere la sua bambina ed Emma rideva divertita,lo guardava negli occhi e non poteva smettere di ridere, decise di distrarlo stuzzicandolo con qualche bacio.

La situazione si fece subito rovente,David tossi  più volte per fare loro cenno di separarsi, ma Killian non ne aveva intenzione,quella era la sua piccola vendetta.

“Ma hai visto chi è venuta a trovarci?”

Snow aveva richiamato all’attenzione David

“Ciao Anna,che ci fai da queste parti?”

Chiese David curioso ma restando concentrato a coccolare la sua nipotina

“Sono qui in missione per conto della Regina di Arendelle” Disse Anna sorridendo

“È proprio bello averti qui,i regni riuniti sono una gran cosa,possiamo vederci più spesso adesso”Disse Snow.

Anna intanto aveva iniziato a raccontare il motivo della visita.

“Splendido un ballo!” Aveva esordito Snow quando Anna aveva aggiornato anche loro sul motivo della loro visita.

Snow era già visibilmente in fermento,questa calma in città le avrebbe dato modo di dedicarsi alla scelta dei vestiti e degli accessori,allo shopping con Emma e Hope  e ne era entusiasta.

David intanto aveva iniziato la consueta fase di punzecchiatina a Killian

“Mi raccomando piccola del nonno,continua a prendere esempio dalla mamma,a crescere bella,forte ed intelligente come lei e non somigliare al tuo papà eh!” Hope inconsapevole di quanto nonno David le stesse dicendo lo guardava e gli sorrideva.

“David non hai detto nulla riguardo al ballo”

Snow voleva che tutti si esaltassero quanto lei per quell’evento,ma nonno David era rapito dalla sua piccola nipotina.

Killian approfittando della distrazione fornitagli da Snow a  David che si era voltato verso sua moglie potè riprendersi Hope e allontanarsi a passo svelto da suo suocero. Nessuno avrebbe ripreso la sua Hope.

“Guarda che ti ho concesso di riprenderla” Gli disse David che adesso era concentrato sull’argomento ballo.

“Non vado a un ballo da secoli, ci sarà bisogno di fare shopping per me e Neal” 

“Ma che dici David,all’incoronazione di Regina abbiamo ballato” Snow lo riprese,come aveva potuto dimenticare...

“Beh! È vero... Hai ragione mia cara”

Snow era emozionantissima,quel pomeriggio stesso avrebbero dato il via al loro giro di shopping dopo essere passata ad invitare Regina a unirsi a lei ed Emma. L’ufficio dello sceriffo quella mattina era rimasto chiuso,non si erano resi conto dello scorrere del tempo.

Era ora di pranzo,Anna fu invitata a restare insieme a Emma,Killian e la piccola principessa di casa

“Accetto volentieri,ho una fame pazzesca”

Disse Anna facendo scoppiare tutti a ridere.

Mentre aspettavano il rientro di Neal da scuola  David iniziò a cucinare e Snow e Anna continuarono a parlare sedute comodamente sul divano.

La famiglia Jones invece si recò al piano di sopra dell’appartamento di Snow e David per avere un po’ di privacy mentre Emma allattava  Hope.

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Capitolo 3
*** Un pomeriggio di shopping con sorpresa ***


Emma era seduta sul letto, le spalle contro la testata e allattava Hope. Killian anche lui sul letto, si era avvicinato alla sua Emma aveva iniziato a baciarle il collo con passione,finalmente potevano avere un momento solo loro,i suoi piani poi erano ben chiari nella sua mente,non appena la piccola avesse finito la sua poppata avrebbe approfittato della situazione;sorrise malizioso incrociando gli occhi di sua moglie e immaginando di sfilarle gli indumenti e ammirarla in tutta la sua bellezza.

“Killian!” L’ammonì lei, avendo capito perfettamente le sue intenzioni,lui fece finta di non capire e riprese a baciarle il collo avido di passione.

Non dovette attendere molto,la piccola Hope quella mattina si era svegliata presto,era molto stanca e non finì di mangiare,era crollata prima del previsto.

Emma si alzò per metterla nella culla accanto al letto,Killian una volta che la piccola fu nel lettino si avvicinò rapido a sua maglie,le prese la mano e la baciò dolcemente,poi il pirata che era in lui uscì fuori,fece indietreggiare Emma fino al letto; la spinse sul materasso e in un attimo fu accanto a lei,l’uncino freddo percorreva la clavicola di sua moglie, avido di desiderio,ogni centimetro del corpo di lei era scosso da quel contatto,aveva il fiato corto,desiderava con tutta sè stessa quel momento d’intimità e proprio quando Killian aveva iniziato a liberarla dalla maglietta, ecco che dal piano di sotto vennero riportati alla realtà.

Si guardarono negli occhi,il desiderio che faticava a svanire; dovettero fare fronte a tutta la forza interiore,riprendere il controllo, regolarizzare il respiro e rendersi presentabili prima dell’incursione di David.

Il pranzo fu davvero piacevole,non mancarono ovviamente i siparietti tra Killian e David,i due spesso cercavano il supporto di Emma, ma lei si era dichiarata neutrale, lasciando marito e padre a punzecchiarsi amorevolmente.

“Io e Anna andiamo da Regina e poi con lei a fare shopping,tu vieni giusto...” Chiese ad un tratto Snow a Emma, lei 

annuì. Hope sarebbe rimasta con il suo papà e con il nonno,immaginava i due  più che felici di coccolarla e di litigarsela.

Snow e Anna erano pronte per andare,Emma stava facendo le raccomandazioni del caso a suo padre e a Killian.

“Noi andiamo,Hope dorme,non svegliatela! Ah! Torneremo per cena”

“A dopo tesoro” Disse Killian con un tono malizioso che lasciava intendere che non aveva dimenticato quanto accaduto al piano di sopra poco prima e che aveva tutta l’intenzione di riprendere da dove si erano interrotti. Emma avvicinandosi a Killian gli  diede un leggero bacio, ma ben presto questo si fece più intenso e David intervenne,iniziò con qualche colpo di tosse per richiamare l’attenzione dei due, ma non ebbe successo,dopo essersi schiarito la voce aggiunse “Per  favore! Sono sempre il padre di Emma,non è consono che vi baciate così” 

Killian si allontanò leggermente da Emma “Come credi sia stata concepita tua nipote?”

Emma lo colpi al braccio e David sotto shock lo guardò con il desiderio di strangolarlo, stava pur sempre parlando della sua bambina,quel pensiero l’avrebbe accompagnato per sempre... Emma prima di uscire salì di nuovo dalla piccola Hope per darle un bacio, era incredibile come il suo atteggiamento nei confronti della maternità fosse cambiato, adesso non aveva più paura,non avrebbe potuto immaginare una vita diversa da quella che viveva. Si ritrovava però spesso a pensare a Henry,lui aveva pagato il prezzo della sua paura,della sua insicurezza e questo la faceva stare ancora male nonostante da quando si fossero ritrovati a poco a poco lei avesse imparato a essere una madre per lui.

Persa nei suoi pensieri, mentre guardava Hope, non si accorse che sua madre fosse salita a chiamarla “Andiamo su! Starà bene! Hai bisogno di un pomeriggio di shopping e pettegolezzi” Emma si voltò verso sua madre,le sorrise e l’abbraccio.

Una volta giunte da Regina, quando la padrona di casa aprì la porta fu trascinata fuori dal trio di amiche che erano giunte a farle visita. Non c’era tempo da perdere,l’avrebbero aggiornata strada facendo; si erano avviate verso i negozi con una Regina ancora frastornata dalla presenza di Anna.

“Anna?” Disse interrogativa Regina sorpresa di vederla

“Ciao Regina,ti spiegheremo durante lo shopping” Lei aveva annuito un po’ confusa.

Una volta al negozio mentre Anna aggiornava Regina, Snow ed Emma avevano iniziato a guardare i modelli sugli stand. Snow aveva preso sei modelli ma non per lei,li aveva trovati perfetti per Emma,l’aveva mandata subito a provarli,era certa che le sarebbero stati tutti magnificamente.

Certo ormai Emma aveva accettato chi lei fosse,indossava abiti lunghi con regolare frequenza ma continuava a preferire la sua giacca di pelle rossa.

Regina era stata aggiornata da Anna sul ballo ad Arendelle,si era mostrata molto felice e non vedeva l’ora di andare ma in lei c’era qualcosa di strano,era a tratti assente,cercava di essere seria ma aveva un sorriso ebete stampato sul volto e Snow nonostante fosse eccitata per questo nuovo evento se ne era accorta.

Intanto Emma era diventata nervosa,aveva iniziato a provare i vestiti scelti da sua mamma,tra cui uno color rubino,le ricordava tanto l’abito che Tremotino le aveva fatto indossare al ballo, quello in cui lei e Killian si erano intrufolati per rimettere a posto il naturale corso degli eventi tra i suoi genitori o lei non sarebbe mai nata,era certa che anche a Killian sarebbe piaciuto e che gli avrebbe ricordato il loro primo ballo.

Il vestito che aveva indossato come allora le stringeva sui fianchi facendola respirare a fatica, anzi se possibile questo era ancora più stretto non immaginava che ci fossero modelli peggiori rispetto a quello.

Fu riportata alla realtà da Snow che era entrata in camerino perché ci stava mettendo troppo, non solo, anche per riferirle le sensazioni che aveva avuto su Regina.

“Non trovi che Regina sia distratta?”

Emma aveva guardato la madre dallo specchio del camerino,era perplessa,le sembrava la Regina di sempre

“Non mi sembra!” Aveva replicato 

“Ma come non hai notato nulla?”

“No! Mi sembra sempre la stessa Regina,tu cosa vedi di diverso?”

“Non so bene cosa, ma qualcosa di diverso in lei c’è,non so cosa sia ma lo scoprirò “

Emma sorrise poi fece presente a Snow che aveva sbagliato la taglia degli abiti che le aveva preso.

“Impossibile!” Aveva replicato Snow a quell’assurda ipotesi fatta da Emma.

“Ti dico che è così! Guarda! Mi sta stretto,mi manca il respiro,questo corpetto lascerà tracce indelebili sulla mia milza”

Snow guardò Emma,in effetti non calzava a pennello,ma la soluzione era semplice,aveva preso sicuramente qualche chilo...

“Guarda che la colpa non è mia,hai preso qualche chiletto, è la vita matrimoniale”

Emma era diventata rossa in viso,quell’argomento le creava imbarazzo,anche con sua mamma.

“Prova gli altri vestiti,adesso torno con qualcosa da bere”  Aveva detto Snow a Emma; fu proprio in quell’occasione che capi cosa stesse accadendo a Regina.

L’atelier in cui erano andate a fare shopping era solito offrire alle sue clienti un flûte di champagne ma Regina l’aveva rifiutato e lei non era il tipo;improvvisamente tutto le fu chiaro,Regina era incinta.

Si avvicinò di corsa a lei e l’abbracciò talmente forte e all’improvviso che per poco non caddero entrambe per terra.

Snow era felicissima per lei,si era lasciata sopraffare dall’entusiasmo non rendendosi conto che aveva spaventato la povera Regina che per un attimo si trovò  stritolata in un poderoso e sincero abbraccio della sua figliastra.

Rossa in viso Regina capì che fosse giunto il momento di svelare il suo segreto;guardò Snow negli occhi,fece un lungo sospiro “Sono incinta,io e Robin aspettiamo un bambino” un grande sorriso le si disegnò sul viso,Snow l’abbracciò con forza e gridò “Emmaaaaaaaa” 

La povera Emma uscì spaventata e di corsa dal camerino in cui sua madre l’aveva lasciata a provare gli altri vestiti, corse alla ricerca della madre pensando al peggio, la sua mente era andata subito a Hope,che le fosse successo qualcosa? Ma in quel caso Killian l’avrebbe chiamata e lei avrebbe sentito il cellulare squillare,non lo teneva più silenzioso da quando era nata la piccola. Quando arrivò da sua madre e la trovò felice e sorridente restò sorpresa.

“Si può sapere perché mi hai fatto precipitare qui di corsa? Pensavo fosse successo qualcosa!”

Snow la guardò,vide come si reggeva il corpetto aperto del vestito e la lunga gonna,poi esclamò “ Perché hai il corpetto slacciato? E sei così visibilmente sconvolta? Devo darti una bella notizia,non è successo nulla di grave”

Anna che stava facendo shopping, accorse anche lei in direzione della voce di Snow; quando raggiunse il trio e si rese conto che non c’era alcun pericolo, stava per tornare a scegliere altri vestiti, ma Regina le fece cenno di raggiungerla,si sedette sulla poltrona alle sue spalle e con aria solenne nonostante il grande sorriso che aveva disegnato sul viso diede alle sue amiche la splendida notizia.

“Io e Robin aspettiamo un bambino” disse portandosi la mano sul ventre e facendo sì che il suo sorriso diventasse ancora più radioso.

Sapeva bene che sarebbe servito un momento  alla sua famiglia per metabolizzare la notizia,così fu, poco dopo arrivarono come sospettava una valanga di domande...

Emma,invece, restò ancora  per un momento sorpresa,conosceva la storia della sua amica,questa rivelazione l’aveva lasciata per un momento a chiedersi come avesse fatto a sistemare le cose. Fu Anna, ignara della storia della Regina Cattiva che corse a congratularsi con la futura mamma.

Regina,decise di raccontare loro tutto,ma fece anche una solenne premessa.

“Non chiedetemi più di quello che vi dirò, perché ne so poco anch’io,hanno fatto tutto i nostri figli”, disse rivolta ad Emma. Loro le avevano fatto questo splendido regalo e nonostante le paure iniziali adesso non riusciva più a immaginare una vita senza quel piccolino che cresceva dentro di lei.

Anna,Snow ed Emma si commossero profondamente,erano lacrime di gioia quelle che rigavano i loro volti, finalmente ognuno di loro poteva godersi il proprio lieto inizio.

Lo shopping si prolungò notevolmente, fu fruttuoso per quasi tutti,Anna aveva preso tre vestiti, Regina aveva trovato anche lei due modelli molto belli, entrambi dai colori pastello che Robin avrebbe apprezzato molto e mentre pensava a Robin che l’ammirava si ritrovò a sorridere.

Lo shopping per Emma era stato deludente, nonostante le prove di svariati abiti che Snow aveva continuato a scegliere per lei, tutti si erano rivelati anch’essi troppo stretti, aveva alla fine deciso che avrebbe rinunciato per quel giorno, era stanca di provare abiti su abiti e non trovare almeno un modello che le piacesse; Snow invece aveva dato fondo alla sua carta di credito comprando quattro vestiti  e due paia di scarpe.

Emma perplessa continuava a guardarsi allo specchio, forse sua madre aveva ragione,la vita matrimoniale e il periodo di pace a Storybrooke le avevano fatto prendere peso,persa nei suoi pensieri non vide che Killian e la piccola Hope l’avevano raggiunta al negozio.

“ Guarda chi c’è?” Aveva detto Killian alla sua piccola principessa andando incontro alla sua Emma che sobbalzò ritrovandoseli dinnanzi, Killian la guardò preoccupato per quel sobbalzo “che succede tesoro?”

“Succede che questo periodo di pace e tranquillità mi hai fatto ingrassare,non ho trovato nessun abito per il ballo ad Arendelle”

Killian sorrise e le diede un bacio sulla fronte, Emma gli sorrise a sua volta,che sciocca era stata ad entrare in crisi per questa stupidaggine, guardò Hope in braccio a Killian e si rese conto che non avrebbe cambiato nulla di quel periodo che stavano vivendo, quei chili in più non erano un problema come aveva pensato poco prima, erano il segno che la Salvatrice poteva finalmente vivere in pace, essere una persona normale...

Prese in braccio Hope e decise di tornare a casa con loro.

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Capitolo 4
*** Lieti annunci ***


 

Regina e Snow capirono che Emma non sarebbe andata con loro al negozio di Gold insieme ad Anna, così si avviarono.

Per Anna era giunto il momento di andare a trovare Belle.

Non si sentiva tranquilla nell’incontrare nuovamente il signore oscuro. Snow aveva capito il motivo di tanto silenzio da parte della sua amica,lei di solito non era così,adesso era nervosa al pensiero del faccia a faccia con Tremotino.

Una volta arrivate al negozio ad accoglierle fu proprio Belle.

“Anna! Che bello vederti”

Belle era felice di rivedere la sua amica,anche Anna lo era,ma si guardava nervosamente intorno alla ricerca di Tremotino,Belle le sorrise, le prese la mano e la rassicurò: 

“Tremotino,non è qui,in ogni caso stai tranquilla,lui non è più quello di una volta,ha cambiato vita,l’ha fatto per me,per Gideon e per la nostra piccolina che sta per arrivare”

Anna impegnata a guardarsi intorno  e sul chi va là, non aveva proprio notato che Belle fosse incinta.

“Belle è una splendida notizia,congratulazioni” Improvvidamente lo vide,Tremotino stava avanzando verso di loro, mano nella

mano con un bimbo che aveva circa due anni, Anna era rimasta immobile,paralizzata,non sapeva cosa fare,cosa dire,fu Tremotino a fare un lieve inchino verso di lei,poi salutò il resto della compagnia.

Vedendo Anna ancora paralizzata dalla paura al ricordo della bestia che era stato cercò per quanto possibile di fare del suo meglio per rimediare

“Mi dispiace per il nostro incontro passato,adesso non sono più quella bestia,sono un buon padre,un buon marito e al potere ho scelto la famiglia e l’amore” Belle gli si avvicinò per dargli un bacio,Tremotino lo ricambiò e la strinse a sè

Anna capì che non mentiva allora anche se titubante allungò la mano in segno di pace verso di lui,Tremotino la prese,fece un baciamano poi la strinse nella sua,a quel punto finalmente Anna potè tornare ad essere sè stessa e cosa più importante invitarli al ballo.

Killian non aveva dimenticato e neanche Emma; entrambi desideravano riprendere da dov’erano stati interrotti. I momenti d’intimità non erano certo rari, Hope era una bambina tranquillissima e come coppia potevano permettersi tanti momenti romantici,quel momento interrotto però li aveva lasciati insoddisfatti e doveva essere assolutamente recuperato.

Una volta a casa, Emma deve fare fronte a tutte le sue forze per resistere a suo marito,lui  la guarda in quel modo sensuale da farle venire i brividi alla schiena, le si avvicina e le bacia il collo,con il suo uncino le percorre la schiena, sa che Emma cederà a quel bisogno incessante di appartenersi che entrambi provavano.

Sente il desiderio crescere sempre di più e fatica a restare lucida, immaginava le braccia di suo marito stringerla a sè, le sue mani percorrere il suo corpo insieme a una scia di baci,ma Killian deve rispettare i tempi e le abitudini della piccola Hope,solo dopo si apparterranno,anzi l’attesa farà aumentare il desiderio e quando saranno una cosa sola sarà ancora più bello.

Entrambi bramano al pensiero di ogni carezza,bacio e respiro . Quando finalmente la piccola Hope si è addormentata, Killian si avvicina a Emma,la prende per mano e la trascina verso la loro camera,lei sorride divertita per la necessità dimostrata dal suo pirata,ma non può certo negare che anche lei senta quel bisogno. Killian l’attira a sè,la schiena di Emma è contro il suo petto, con un braccio circonda i fianchi, mentre dissemina una scia di baci lungo il suo collo,l’altra mano,quella buona invece accarezza il corpo di sua moglie, inizialmente da sopra la maglietta,ma lentamente scende verso il bordo e s’insinua sotto di essa,a contatto con la pelle calda di lei,il suo respiro è corto,fatica a regolarizzarlo,adesso più che mai Killian ha la mano sopra la coppa del suo reggiseno,dolcemente la sfiora e sospira, vorrebbe eliminare tutta quella stoffa ingombrante, subito, ma vuole anche fare con calma,sentire Emma impazzire di desiderio,così con una lentezza estenuante porta la mano sotto la coppa del reggiseno, la sente che  sospira sempre più a quel contatto il corpo scosso dal piacere,ogni centimetro brama le mani di Killian,lui dolcemente non smette di accarezzarla e di regalarle quel meraviglioso magico momento che diventa sempre più incandescente,l’uncino di Killian arriva al bordo dei pantaloni e s’insinua al di sotto della stoffa,Emma sobbalza, volta la testa verso suo marito che la guarda con desiderio,decide così di stravolgere la situazione, lo spinge contro il letto e si mette a cavalcioni su di lui,inizia a baciargli la fronte,scendendo sul naso,spostandosi verso la guancia e percorrendo la mandibola, il mento,iniziando a lasciare piccoli morsi,Killian la guarda ipnotizzato,è bellissima; i capelli sciolti,lo sguardo pieno di malizia e desiderio.

Emma porta le mani sotto la maglietta del suo amato marito,gli accarezza con fare sensuale il petto, poi inizia a sfilargliela,Killian freme di passione, ogni gesto di Emma aumenta il desiderio,immobile la lascia fare,si perde nei suoi occhi verdi e sorride mentre sua moglie scende verso la cintura e la slaccia con lentezza,Killian si morde il labbro quando sente che con decisione i pantaloni scorrono giù e resta in boxer,a quel punto capovolge ancora una volta la situazione,questa volta prevale l’urgenza di appartenersi,sorride maliziosamente ad ogni indumento che sfila via alla sua sensuale moglie,fino a quando Emma non è nuda sotto di lui e lo guarda languida,sensuale prima di sorprenderlo e sfilargli l’ultimo pezzo di stoffa che copre il corpo di suo marito. Ha inizio un gioco di sguardi complici,bramosi e pieni d’amore,poi ancora una volta tutto cambia,Emma prende una mano di Killian e la fa scorrere lungo tutto il suo corpo,sorride e continua a guidare le carezze dolci del marito,fino a quando stanchi,non attendono oltre e si appartengono. L’amore che entrambi provano l’uno per l’altra è inesauribile, tutto passa in secondo piano,insaziabili di amarsi dimenticano di cenare, tutto passa in secondo piano fino a quando si addormentano abbracciati strettissimi.

Gli inviti erano stati fatti. Ogni amico di Storybrooke era stato invitato personalmente da Anna,adesso non le restava che tornare da Elsa,Kristoff e la loro splendida bambina.

Era stata bene in compagnia dei suoi amici,ma era tempo di tornare a casa dalla sua famiglia, si sarebbero rivisti nuovamente molto presto. Intanto quella sera in casa di Ella e Henry,una strana malinconia riempiva l’aria,qualcosa si era spezzato, i due si erano resi conto che tra loro era cambiato qualcosa, tenevano l’uno all’altra ma quel sentimento non era amore,

gradualmente le cose erano cambiate;così di comune accordo avevano deciso di cercare la loro strada. Henry nonostante sapesse che fosse la cosa giusta era comunque provato da quella rottura,così decise che sarebbe passato a trovare le sue mamme.

Regina che in quei giorni era alquanto pensierosa,sentiva nell’aria che qualcosa avrebbe turbato quella tranquillità, infatti quando sullo schermo del cellulare comparve,chiamata da Henry ebbe tutto chiaro,i suoi presentimenti erano stati confermati.

Dopo la lunga telefonata con suo figlio era molto triste,la cosa non sfuggì a Robin

“Che succede? Cosa ti preoccupa?”  Le chiese subito lui.

“Henry,lui ed Ella hanno deciso di lasciarsi. Le cose non andavano bene da un po’ e nonostante ci abbiano messo tutto il loro impegno per cercare di ritrovare un equilibrio le cose non sono andate come speravano,così di comune accordo prenderanno strade diverse,mi dispiace molto per loro e per la piccola Lucy,non so che fare,anzi sicuramente devo dirlo a Emma,c’è bisogno di una serata tutti e tre insieme e pensavo di proporgli di tornare per un po’ qui a casa con noi”

“Mi sembra un ottima idea” disse Robin circondando Regina in un abbraccio che la fece sorridere. Si presero del tempo solo per loro,Regina sapeva di dover mettere al corrente Emma,l’avrebbe fatto a breve,stava cercando le parole giuste per aggiornarla,sarebbe stato un duro colpo anche per lei. Stare tra le braccia di Robin era rassicurante e le permetteva di vedere tutto da una prospettiva più ottimistica,da quando poi era incinta questo era il primo evento negativo con cui si ritrovava a fare i conti,aveva fatto presto l’abitudine alla vita felice,serena. Decise di mettere al corrente Emma restando tra le braccia del suo Robin,il cellulare squillava ma nessuno rispose,in casa Jones,Morfeo era arrivato presto...

Quando la mattina seguente Emma trovò la chiamata di Regina mai avrebbe immaginato di ricevere una notizia del genere.

La conversazione fu lunga e non appena Emma riagganciò sprofondò incredula sulla poltrona,si sentì svuotata,il cuore in frantumi,il suo ragazzino avrebbe dovuto affrontare un momento terribile. Per fortuna Hope dormiva beata,non voleva trasmetterle la sua agitazione,quello stato d’animo profondamente sconvolto però non passò inosservato agli occhi di Killian nonostante fosse sveglio da poco e non avesse preso ancora il suo caffè mattutino,le si avvicinò,si sedette accanto a lei sul bracciolo della poltrona e le strinse la mano,Emma si voltò verso di lui,i loro occhi s’incrociarono,Killian avvertì il profondo bisogno di rassicurazione di cui necessitava Emma,in silenzio le circondò la spalla e l’attirò stretta a sè.

Intanto in cittá,al banco dei pegni;mentre Belle finiva di compilare l’inventario,una profonda fitta al ventre e una grande pozzanghera d’acqua avvertivano che il travaglio era iniziato: Claire Rose Gold stava per venire al mondo.

Tremotino che sentì Belle gridare per il dolore inaspettato le fu subito accanto e in un secondo insieme a sua moglie fece il suo ingresso materializzandosi in una nuvola di fumo in ospedale,mentre la secondogenita di Gold e Belle stava per venire al mondo,due preoccupate mamme iniziavano a organizzare la cena insieme al loro Henry.

La cena si sarebbe tenuta a a casa di Regina e sarebbero stati solo loro tre.

Emma e Regina avevano iniziato da subito a preparare tutti i piatti preferiti del loro “bambino” dopo aver concordato quella riunione. La sera arrivò velocemente,si ritrovarono sedute attorno al tavolo,inizialmente in un silenzio assordante,poi fu Regina a rompere il ghiaccio.

“Parlarne ti farà bene,noi siamo qui” Gli disse mentre anche Emma lo rassicurava poggiandogli la mano sul braccio.

“Mamme,per quanto faccia male,per quanto fatichi a metabolizzarlo e sia dispiaciuto di non essere stato in grado di non fare precipitare la situazione sento anche che sia la cosa giusta, sono però preoccupato per Lucy,apparentemente lei è forte e dice di aver capito ma temo che possa risentirne il nostro rapporto perché possa pensare che non abbia lottato a sufficienza per lei ed Ella” A quelle parole di Henry sia Emma che Regina avevano gli occhi lucidi,come potevano aiutarlo,era una situazione troppo delicata.

Henry che non voleva angosciare le sue mamme cercò di cambiare discorso,voleva sapere qualcosa di loro,come procedeva ad esempio la gravidanza di mamma Regina,quando mamma Emma avrebbe anche lei ingrandito la famiglia,così iniziò a sommergerle di domande,ma le sue mamme non erano tipi da farsela fare sotto il naso,fu Emma a riportare il discorso su Henry

“Penso di parlare anche a nome di Regina se ti dico che le tue stanze sono sempre lì,quando vuoi venire, noi siamo felici di averti per casa”

Henry prese le mani di entrambe le sue mamme “Non dovete preoccuparvi per me,con la piccola o il piccolo in arrivo,con Hope per te mamma io non credo sia il caso di aggiungere anche la mia presenza” 

“Non dirlo nemmeno per scherzo ragazzino!”

Emma lo rimproverò,Regina si limitò a fulminarlo con lo sguardo.

Henry sapeva bene che con le sue mamme non si discuteva,l’aveva imparato da tanto tempo ormai.

La serata proseguì tranquilla,Henry nonostante i mille pensieri che vagavano per la sua testa si rilassò molto in compagnia delle sue due super mamme. Aveva mangiato piatti prelibati, i suoi preferiti tra le altre cose e le porzioni abbondanti,il dopo cena si prospettava altrettanto fantastico,le sue mamme avevano preparato una pila di dvd,tutti grandi titoli,Henry sapeva bene che quella fosse opera di sua mamma Emma,sorrise felice e finalmente riuscì a mettere da parte le preoccupazioni.

Intanto a casa Swan Jones,Killian aveva visite,il suo amico Robin era passato,doveva parlargli;Robin annunciò:”Killian,sarei onorato amico,se mi facessi da testimone,voglio chiedere a Regina di sposarmi” quella rivelazione fatta sulla soglia di casa Jones lasciò Killian un attimo disorientato.

“Con grande piacere amico”disse estraendo dalla tasca della giacca la sua inseparabile fiaschetta e sollevandola per brindare alla coppia di futuri sposi. Così tra un bicchiere di rum e un orecchio in direzione del baby monitor di Hope i due stavano continuando a brindare a una nuova seconda chance.

Il periodo di pace stava facendo bene a tutti,tante cose erano cambiate,tante persone avevano potuto diventare migliori. Robin avrebbe chiesto a Regina di sposarlo dopo la festa in onore della piccola Claire Rose Gold,ovvero tra due giorni;tempo che sembrò non passare mai per Il futuro sposo. Tutto era pronto quando finalmente il gran giorno arrivò,quella sera si sarebbe tenuta la festa di presentazione ufficiale per la piccola e solo alla fine di essa Robin avrebbe richiamato l’attenzione di tutti i presenti per fare la fatidica domanda alla sua Regina.

La festa era bellissima,Belle era stata fantastica,ogni dettaglio curato nei minimi particolari,i piccoli potevano giocare nell’aria dei gonfiabili senza annoiarsi,i grandi chiacchierare in tutta tranquillità e godersi l’ottimo cibo di Granny che si era superata,aveva preparato insieme a Ruby una splendida torta di ben quattro piani per l’occasione. Erano presenti proprio tutti,una grande chiassosa e un po’ impicciona famiglia stava godendosi la serata,i più piccoli erano crollati per la stanchezza e dormivano in una camera di Granny.

Quando i primi ospiti stavano iniziando ad andare via, Robin si schiarì la voce attirando la loro attenzione,s’inginocchio dinnanzi a Regina,le prese la mano e disse:” Regina,io e te ci siamo trovati dopo mille difficoltà,mille errori,quando pensavamo di non meritare più nulla, mille peripezie ci hanno tenuto lontano, ma abbiamo combattuto strenuamente per la nostra famiglia, per questa felicità, adesso che tutto è perfetto, che siamo insieme voglio che sia per sempre, vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie? Regina aveva gli occhi inumiditi dalle lacrime che scendevano copiose lungo le guance, anche Robin era profondamente commosso, l’intera sala era in attesa,con il fiato sospeso, tutta l’immensa famiglia  aspettava la risposta di Regina. Lei si schiarì la voce ma non riuscì a pronunciare il sì,l’emozione le aveva giocato un brutto scherzo, dovette schiarirsi la voce più volte prima che il “si” fosse udibile da tutti, intanto Robin che dall’immenso sorriso che la sua Regina gli aveva fatto le aveva fatto scorrere l’anello al dito. Rimase in ginocchio dinnanzi alla sua promessa sposa ancora qualche istante, erano occhi negli occhi, sembrava per entrambi impossibile provare tutta quella gioia.

Adesso non restava altro da fare se non rendere ufficiale l’arrivo di un’altra principessa nella famiglia reale; questa volta fu Regina a chiedere l’attenzione dei presenti.

“Io e Robin dobbiamo comunicarvi un altro lieto annuncio, presto i nostri figli diventeranno fratelli e sorelle maggiori, aspettiamo una bambina” I fischi e gli applausi esplosero in un boato assordante, l’intera famiglia manifestava la sua immensa gioia per la lieta notizia, in un battibaleno Regina fu circondata da tutti i membri di sesso femminile della famiglia che volevano congratularsi e che la sommersero di attenzioni. Emma era rimasta in disparte per un attimo, Killian poco distante aveva osservato quella reazione, le si avvicinò per capire se andasse tutto bene

“Tesoro! È tutto ok?” 

Emma annuì e si sforzò di sorridere, ma sapeva bene che per Killian fosse un libro aperto.

“Sicura tesoro?” Emma annuì, teneva tra le braccia Hope e la cullava.

Un pensiero aveva fatto capolino nella sua mente, come aveva fatto a non pensarci prima? Chili di troppo? Ah! Certo poteva essere ma qualcosa le diceva che la spiegazione fosse un’altra,Killian le restava accanto in silenzio, ma aveva intrecciato la sua mano in quella della sua meravigliosa moglie, sapeva bene che già quelle mani intrecciate avrebbero dato ad Emma forza e coraggio e presto si sarebbe aperta raccontandogli le sue preoccupazioni,perché era ovvio che a preoccuparla ci fosse qualcosa.

 

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Capitolo 5
*** Sorpresa svelata ***


Il ballo ad Arendelle era sempre più vicino,regnava il fermento tra tutti gli invitati, mancavano solo due giorni e le cose da fare erano ancora tante,troppe prima di potere finalmente celebrare tutti insieme Elsa e il suo fidanzamento. L’impazienza che si avveri a nell’aria non aiutava Emma a concentrarsi con il problema vestito,la rendeva talmente nervosa che forse avrebbe preferito doversi preoccupare di sconfiggere un nemico,eppure era un periodo di pace e serenità, meraviglioso per dedicarsi alle cose belle e gioiose. Più Emma si guardava allo specchio e prendeva atto che la sua taglia non le andava  bene,più aveva bisogno di capire e approfittando di essere sola a casa, decise che era il momento della verità, fece comparire grazie alla magia un test di gravidanza e si chiuse in bagno, Killian e Hope erano andati a fare una passeggiata in spiaggia, così in caso di test positivo avrebbe potuto prendersi del tempo per riordinare le idee e non farsi trovare sconvolta,avrebbe potuto metabolizzare e mostrarsi serena, l’idea di un altro bambino non le dispiaceva, ovviamente voleva altri figli insieme a Killian ma a preoccuparla era la troppa velocità con cui stava per riaccadere,Hope era ancora piccola e non solo,la sua paura più grande era quella che da un giorno all’altro il magnifico periodo di serenità che stavano vivendo sarebbe finito e lei sarebbe dovuta tornare ad essere la salvatrice e non solo la mamma dei suoi figli e se poi fosse morta e li avesse lasciati soli? Erano i momenti come questi in cui desiderava essere una persona normale e fare solo la madre,la moglie, avere una vita normale e un lavoro normale.
L’attesa era snervante,cinque minuti erano un’eternità,passeggiava nervosamente avanti e indietro per il bagno e con la mente era tornata indietro al primo test,a quello che aveva fatto quando aspettava Henry,poi a quello della piccola Hope e adesso a questo, una cosa era certa,aveva ancora paura,era troppo presto per ingrandire la famiglia,stava dando il massimo per essere una brava mamma per la sua Hope e spesso aveva paura di non esserne all’altezza, poi però le bastava vedere Hope serena per rasserenarsi un po’ e pensare che forse stava facendo bene, ma immediatamente si sentiva in colpa per non avere avuto il coraggio di tenere il suo Henry e crescerlo. I suoi pensieri furono interrotti dalla sveglia del cellulare,il momento della verità era giunto,con mano tremante prese il test e poco dopo dovette sedersi per prendere fiato,era di nuovo incinta.
Emma era seduta ancora a terra,lo era da molto tempo,non sapeva bene quantificare quanto ne fosse passato assorta nei suoi pensieri che erano un misto di ansia,paura e gioia.
Si era accorta di Killian solo quando lui le si era avvicinato con la piccola Hope in braccio e si era dovuto sedere notando il test di gravidanza tra le mani della sua Emma. 
Con ancora in braccio la piccola Hope,Killian guardava la sua Emma e sorrideva felice per quella notizia non ancora pronunciata ad alta voce, lei gli aveva poggiato una mano sul suo braccio e l’altra l’aveva portata sulla sua pancia,era incapace di proferire parola,era spaventata ma allo stesso tempo felice,ma quella gioia veniva messa in ombra dalla costante paura che non sarebbe riuscita ad essere una buona mamma perché Hope era ancora così piccola e aveva bisogno di tante attenzioni, un altro bimbo le avrebbe impedito di essere totalmente concentrata sulla loro principessina e poi il pensiero andava al suo Henry,il senso di colpa nonostante il perdono ricevuto ormai da tanto tempo dal suo ragazzino non era comunque mai sparito del tutto è così come quando aveva scoperto di aspettare Hope, adesso di nuovo i sensi di colpa nei confronti di Henry erano tornati e le ricordavano che aveva sbagliato,Killian rimase in silenzio a lungo,poi capì che Emma stava ancora tormentandosi per il passato,decise che era il momento di farla ridere.
“Immagino già la faccia di tuo padre non appena lo saprà” Disse improvvisamente e la reazione di Emma fu quella che prevedeva,scoppiò a ridere,lo guardò negli occhi e poi lo baciò teneramente,Killian ricambiò quel dolce bacio che si fece man mano più passionale e intenso,a riportarli sull’attenti fu Hope che con la sua manina prese una ciocca di capelli di Emma tirandola.
Lei e Killian sorrisero,la piccola sapeva già come farsi ascoltare,era tutta la mamma,una leader.
Quella sera era stata organizzata una grande cena da Granny,l’intera splendida famiglia al completo sarebbe stata presente,molti di loro avevano da fare degli annunci e avrebbero approfittato di quel momento.
I primi ad arrivare furono Snow,David e il piccolo Neal che non vedeva l’ora di abbracciare la sua sorellona,era affezionatissimo ad Emma. Il locale di Granny si riempì velocemente,Regina,Robin e Henry erano appena arrivati scusandosi per il ritardo ma David con tono sarcastico fece subito notare che i ritardatari fossero Emma e Killian e non osava chiedersi il perché e non voleva nemmeno saperlo.
Mentre Regina e Robin ridevano nel vedere David ancora così apprensivo nonostante Emma fosse ormai grande la porta si spalancò arrivarono Henry,Lucy,Roland,Robin Jr e Zelena. David era parecchio agitato non vendendo arrivare Emma,quando finalmente sentì la voce della sua principessa.
“Scusate il ritardo” Disse Emma,dietro di lei c’erano Killian con in braccio la piccola Hope.
David li guardò serio,poi avvicinandosi a Killian prese Hope,a quel punto nonostante avesse concordato con Emma su come annunciare la gravidanza non riuscì a trattenersi dal comunicare la notizia “Riuscirai a tenerne in braccio due? Io ed Emma saremo di nuovo genitori”
David dovette sedersi,la sua Emma,la sua bambina sarebbe diventata mamma ancora una volta,ne era felice ma l’idea di Killian con la sua piccolina continuava a turbarlo, Emma gli diede una gomitata,non fece in tempo ad aggiungere altro,si trovò sommersa dagli abbracci di amici e parenti.
Regina decise di andare incontro alla sua amica,prese la mano di Robin e dopo essersi schiarita la voce annunciò “Io e Robin abbiamo scelto i testimoni per il nostro matrimonio”
I presenti si voltarono incuriositi verso di loro ed Emma potè respirare nuovamente tanto da riuscire a mimare un grazie in direzione di Regina che per tutta risposta le fece un cenno del capo e un sorriso.
“Robin Jr e Roland saranno i testimoni di Robin, io ho scelto i miei due Henry” 
Ignari della scelta prima di quel momento i futuri testimoni corsero ad abbracciare gli sposi.
Le rivelazioni di quella serata non erano finite,così come Killian non l’avrebbe passata liscia per non aver taciuto,Emma voleva che il primo a sapere della nuova gravidanza fosse Henry, ma i suoi piani erano saltati.
Il suo ragazzino ormai cresciuto le si era avvicinato per poterla abbracciare e congratularsi, così felice che la sua mamma aspettasse un nuovo membro della famiglia.
“Scusa,non avresti dovuto saperlo così, ma il tuo patrigno  quando tuo nonno gli sequestra Hope non è più controllabile” Emma era ormai rassegnata a quegli adorabili scontri tra suo padre e suo marito, nessuno dei due avrebbe mai smesso di punzecchiare l’altro.
“Mamma non importa,non sai quanto io sia felice, ma dimmi,sai già se sarà un’altra principessina o sarà un piccolo pirata?” Emma scrollò le spalle,” non ho idea ragazzino,devo andare a fare l’ecografia,sarai il primo ad essere informato a riguardo, questa volta terrò a bada Killian,promesso” Henry rise di gusto, “sarò impegnato a fare il baby Sitter ancora di più” Emma gli sorrise e annuì,voleva chiedergli come andassero le cose dopo la separazione con Ella ma non voleva neanche rattristarlo, alla fine l’istinto materno ebbe la meglio “ come va’ la situazione?” Non aveva bisogno di specificare altro,suo figlio sapeva bene a cosa si riferisse sua mamma.
“ Abbiamo trovato un nuovo equilibrio, io ed Ella siamo in ottimi rapporti,Lucy e serena e adesso cerca sia per me che per sua mamma nuovi amori” Emma rise di gusto,la sua nipotina era davvero sveglia,le ricordava tanto Henry alla sua età,quando l’aveva portata a Storybrooke e alla fine l’aveva fatta credere.
“ Sono contenta che le cose vadano bene nonostante il cambiamento, io comunque per qualsiasi cosa ci sono sempre,sai dove trovarmi” Emma sentiva che il suo ragazzino non le aveva raccontato tutto,improvvisamente però qualcosa richiamò la loro attenzione,suo padre stava rincorrendo Killian, scosse la testa a quella scena ma non si preoccupò, intervenire era l’ultimo dei suoi pensieri,andò a cercare la sua Hope e la trovò addormentata tra le braccia della sua nipotina.
“Meno male che è con te Lucy” Emma si abbassò per prendere in braccio la sua bambina e dare un bacio alla nipote che non aveva ancora visto dal suo arrivo,in effetti si rese conto che ancora non erano arrivati tutti perché Granny non aveva portato a tavola nessuna delle sue prelibatezze e il suo stomaco iniziava a brontolare rumorosamente.
Mancava ancora la famiglia Gold,aspettando il loro arrivo Emma decise di andare a cercare Killian e suo padre,la piccola Hope l’avrebbe lasciata  in buone mani,Lucy era una brava baby Sitter.
“Vado dai tuoi nonni e cerco di farli comportare da adulti,ti affido nuovamente Hope” 
“Tranquilla nonna” Emma si voltò verso Lucy e le sorrise,le faceva così strano essere chiamata in quel modo,ma quella era Storybrooke, tutto era possibile.
Dopo averli cercati  per tutto il locale eccoli i due, erano intenti a rincorrersi ancora,Emma scosse la testa e richiamò la loro  attenzione portandosi le dita alle labbra e fischiando.
“ Allora voi due,avete finito?”
“Love,dillo a tuo padre”
“ Con te facciamo i conti a casa,papà ti prego non puoi fare così tutte le volte che ti annunciamo l’arrivo di un nipotino”
“Perché hai intenzione di farne altri?” Le chiese David fulminando con lo sguardo suo genero.
“Non lo so papà,tutto è possibile” 
Killian a quelle parole sorrise a trentadue denti,poi voltandosi verso David gli fece una linguaccia,esattamente come fanno i bambini che bisticciano,Emma cercò di restare seria ma fece fatica.
“Togliti quel sorriso dalla faccia Killian,a casa farai i conti con me,papà dai,lasciamolo stare,ha più di trecento anni,non reggerà a lungo se lo fai correre ancora e mi serve che il padre dei miei figli viva ancora a lungo” 
“Sei stato graziato pirata!”disse David abbracciando Emma e portandola con sè verso l’interno del locale.
La cena era a tavola,Emma e Killian erano seduti vicini e per quanto lui cercasse di essere premuroso lei cercava di restare ferma nella sua posizione,era arrabbiata in teoria perché suo marito si era lasciato sfuggire la notizia della nuova gravidanza quando gli era stato espressamente chiesto di non farlo, ma sapeva bene che avrebbe presto ceduto a Killian,sapeva sempre come farsi perdonare.
La serata fu allegra,spensierata e si prolungò fino a notte inoltrata,anche i coniugi Jones rimasero a lungo,era piacevole stare tutti insieme e godere di quel momento anche perché non dovevano dimenticare che vivevano a Storybrooke e i periodi di pace andavano sfruttati fino in fondo perché tutto poteva cambiare in un battito di ciglia.
Una volta a casa i Jones stavano per mettersi finalmente a dormire,ma Killian non voleva in alcun modo lasciare quella situazione tra lui e la sua Emma in sospeso,così le si avvicina e la cinge per la vita,scosta una ciocca di capelli e inizia a tracciare una scia di baci lungo il collo fino alla spalla,ma era come se quei baci non sortissero l’effetto desiderato,Emma era impassibile.
“ Inutile che provi a farti perdonare così” gli aveva detto voltandosi a guardarlo negli occhi e portando le mani contro il suo petto per mettere tra loro una certa distanza,ma le era servita tanta forza per comportarsi in quel modo, perché sentiva già che avrebbe presto ceduto alla passione,finisca sempre in quel modo tra loro.
“Perdonami love,sai bene che l’ultima cosa che volevo era farti arrabbiare” il suo tono sensuale,i suoi occhi languidi  che celavano con fatica un finto rammarico e quel sorriso  che diceva” tanto so che cederai e mi perdonerai” ben presto ebbero la meglio,Emma l’avvicinò a sè tirandolo dalla camicia e gli diede un leggero bacio sulle labbra,poi lo prese per mano e lo condusse verso il letto spingendolo fino a farlo cadere di schiena sul materasso,poco dopo lo raggiunge e si siede a cavalcioni su di lui;lentamente aveva iniziato a slacciargli i bottoni della camicia mentre Killian la guardava rapito,incapace di fare qualsiasi cosa,sentiva solo un forte desiderio crescere dentro di lui ed espandersi per tutto il corpo,Emma era consapevole dell’effetto che aveva sul marito e sorrise trionfante quando lo vide socchiudere gli occhi mentre scendeva con le mani verso la cintura e iniziava a slacciarla,il corpo di Killian fu percorso da un fremito che fu avvertito anche da Emma la quale compiaciuta sorride maliziosa, sapeva che suo marito sentiva crescere il bisogno di appartenersi,così aumenta da parte di Killian l’urgenza di slacciare la camicia di Emma,la passione travolgente prende il sopravvento sul cercare di essere lento e sensuale,il suo fidato uncino  fa saltare i bottoni mettendo in mostra il reggiseno nero di pizzo di sua moglie,intanto, lei aveva scivolato via i jeans del marito e aveva iniziato a giocare con il bordo dell’elastico dei boxer, Killian allora decide che è giunto il momento di ripagarla con la stessa moneta,con l’uncino lacera il tessuto nero e sottile dei pantaloni di Emma facendola restare in intimo, consapevole della visione celestiale che ha dinnanzi.
Lei,perfettamente consapevole di quanto quell’attesa sia snervante per entrambi decide di slacciarsi il reggiseno senza distogliere mai lo sguardo da Killian, il quale una volta finito per terra gli permette di ammirare con un sorriso malizioso quel senso piccolo,tondo e sodo,  porta la mano su di esso   e leggero lo sfiora,l’accarezza, Emma sente i brividi, freme di piacere a quel tocco e getta la testa indietro lasciando che quelle attenzioni la mandino in estasi,Killian intanto si solleva sui gomiti e inizia anche lasciare una scia di baci all’altezza del cuore per arrivare fino al seno, facendo sospirare la sua bellissima moglie,a quel punto tutto è molto rapido,si liberano velocemente di ciò che gli resta addosso e i loro corpi si fondono, Emma ha il pieno controllo della situazione e con i suoi movimenti lenti che si alternano a movimenti più veloci e decisi porta Killian al culmine del piacere per poi pochi attimi dopo raggiungerlo anche lei e stendersi sul suo petto. Mentre i loro respiri si regolarizzano,Killian scosta una ciocca dal viso della sua bellissima Emma.
“Oh love,ti amo” le sussurra dolcemente all’orecchio,lei alza il viso,i loro sguardi S’incontrano e nonostante il momento romantico decise di punzecchiarlo ugualmente.
“ Sono ancora arrabbiata con te,sappilo”
Killian la guarda serio” sai che non ci credo! Non è vero! Te lo leggo negli occhi che non è così,sei un libro aperto per me”
Emma lo colpisce sul petto,è stata scoperta,sorride e non si arrende” guarda che do la copia della chiavi della nuova serratura di casa a mio padre se osi ancora prendermi in giro”
“Love,non puoi dire sul serio,sai bene che non aspetta altro che trovarci così è lasciare i nostri figli orfani e poi come faresti senza di me, specialmente con una nuova princessina in arrivo?”
Emma ride divertita,suo padre la lascerebbe vedova davvero se solo li trovasse in quel modo,”scusa ma chi ti dice che sia una principessina,potrebbe essere un piccolo principe pirata” 
“ Sarà un’altra principessa ma identica a me questa volta” 
“Scusa ma chi ti dice che sia tu il padre” risponde Emma a quel punto cercando di rimanere seria il più possibile,Killian per tutta risposta inizia a solleticarla ovunque e quando Emma lo supplica di smettere la guarda negli occhi e si china a baciarla per poi sussurrarle” io sono tuo marito e il tuo amante non potresti chiedere di meglio” le dice serio e compiaciuto.

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Capitolo 6
*** Elsa&Mawi ***


 

 

La luce aveva fatto capolino in camera da letto dei Jones, Killian aveva mormorato infastidito, poi però quando aveva aperto gli occhi e trovato quelli di Emma nei suoi, era bastato un attimo, i respiri erano diventati di nuovo veloci,  entrambi bramavano di più, Killian l’aveva attirata a sè, le labbra incapaci di separarsi, poco importava se mancava loro il respiro, i baci erano sempre più focosi, intensi,  le loro lingue intrecciate senza alcuna volontà di allontanarsi, le mani che vagavano desiderose sul corpo di Emma accarezzandola con dolcezza e passione allo stesso tempo, ma il grande giorno del ballo ad Arendelle era arrivato e non potevano di certo fare tardi, avrebbero festeggiato Elsa. 

“Kil... No... Non pos...Possiamo!”

“Shhhh!”

Un sospiro di Emma aveva fatto sì che Killian non smettesse di accarezzare ogni centimetro del suo corpo,sapeva bene che l’avrebbe spuntata lui, ma quando anche sua moglie stava per lasciarsi andare a quel momento di passione qualcuno fece sentire la sua presenza attraverso il baby monitor.

Emma sorrise mentre Killian alzava gli occhi al cielo, “ le fa male passare troppo tempo con i tuoi, nostra figlia inizia ad avere lo stesso tempismo dei nonni” Emma scoppiò a ridere, “guarda che sono serio, la nostra principessa passa troppo tempo con loro e questi sono i risultati”

“ Ma smettila! Piuttosto vai tu da Hope, io vado a prepararle il vestitino per la festa e dopo colazione farà il bagnetto”

Killian si mise sull’attenti facendo ridere di gusto sua moglie che ad un tratto però lo teletrasportò da Hope, aveva poco tempo per ricorrere alla magia e progettare il suo vestito, visto che aveva girato ogni negozio di Storybrooke ma era sempre tornata a casa a mani vuote; in compenso si era fatta un’idea di come lo volesse visto i cambiamenti che il suo corpo aveva iniziato a fare, sarebbe stato tra l’azzurro e il celeste in onore di Elsa, avrebbe avuto uno scollo a V profondo e una morbida fascia di tessuto arricciato avrebbe fasciato la vita per poi allargarsi in una gonna principesca, avrebbe lasciato Killian esterrefatto e avrebbero sicuramente ripreso da dov’erano stati interrotti quella mattina, era un abito perfetto, racchiudeva in sè il principesco del mondo di cui faceva parte, era sontuoso ma allo stesso tempo elegante come gli abiti che un membro della famiglia reale deve indossare, ma allo stesso tempo era seducente come gli abiti che aveva sempre visto nelle vetrine dei negozi quando da bambina si soffermava a sognare ad occhi aperti.

Emma ebbe giusto il tempo per nasconderlo, Killian e Hope stavano per arrivare, sentiva le risate della loro bambina mentre il suo papà le faceva le voci buffe.

“Forza,dobbiamo sbrigarci, Elsa manderà le carrozze a prenderci, non possiamo arrivare in ritardo,  Killian, il tuo smocking e la cravatta sono già sul letto, io preparo la nostra principessa” Hope sorrise alla sua mamma mentre la prendeva in braccio e la riempiva di teneri baci, le due sparirono in un attimo, c’era tanto ancora da fare, tra colazione e bagnetto almeno un’ora e mezzo sarebbe stata dedicata alla piccolina.

Killian alla vista del suo outfit storse un po’ la bocca ,il bianco non era il suo colore, non capiva perché questa bizzarra scelta, da quando aveva lasciato la foresta incantata e faceva parte del mondo reale aveva imparato che il nero era il colore per eccellenza degli smocking.

“Bianco!” Esclamó grattandosi dietro la nuca, non l’aveva indossato il giorno del suo matrimonio dietro richiesta di Emma e gli sarebbe toccato farlo adesso per via del dress code previsto sull’invito. Aveva fissato talmente tanto a lungo la gruccia e il completo che si era perso nei suoi pensieri, tanto che quando Emma rientrò in stanza lo trovò con ancora indosso i boxer a fissare il completo.

“Killian! Ancora non sei pronto?” Emma lo fece sobbalzare rientrando in camera con la piccola Hope avvolta nell’accappatoio bianco e rosso.

“Emma! Accidenti! Mi hai fatto prendere un colpo” 

Sua moglie sorrise, gli si avvicinò per dargli un leggero bacio sulle guance come per chiedere perdono ma la piccola principessa di casa alzò la manina frapponendosi come barriera tra i due genitori.

“Principessa di papà, non temere sei la mia piccola e adorata bambina, amo anche te!”

“ Per ora!” Aggiunse Emma portandosi una mano sulla piccola ma evidente pancia,

Killian sorrise felice, voleva una famiglia numerosa e la consapevolezza di essere di nuovo padre lo riempiva di orgoglio.

“Killian, smettila di fissare lo smocking e indossalo, questa sera abbandonerai il nero, so che è il tuo colore ma farai uno sforzo, dopotutto dovrei essere offesa perché al nostro matrimonio non l’hai indossato e adesso lo farai, ma sarà anche una vittoria per me” 

Killian sbuffò, Emma rise divertita e gli mise tra le braccia Hope, fece apparire con la magia i vestiti per la piccola, “vestirla tu! Io vado a prepararmi” 

Killian la guardò sorpreso da quella delega insolita,  di solito sua moglie si lamentava quando vestiva la piccola, non faceva altro che  fargli notare che non poteva farle indossare la prima cosa che trovava nei cassetti e adesso gli dava il compito di prepararla per un evento così importante?

“ Mi raccomando, vestita bene” si raccomandò Emma prima di uscire dalla stanza e recarsi in bagno.

“Ecco! Ero in pensiero che non si fosse raccomandata ancora”  disse rivolto alla piccola Hope che lo guardò sorridendogli.

Emma alla fine era ricorsa alla magia, aveva il suo abito su misura, non appena fu pronta ad indossarlo si sentì invadere dall’euforia, era la prima volta che ricorreva ai suoi poteri per un fine diverso dalle battaglie ed era soddisfatta del risultato, quando si guardò allo specchio sorrise ancora una volta, si ritrovò poco dopo a volteggiare su sè stessa, poi lo sguardo caddè sul suo ventre, ci portò su la mano e l’accarezzò a lungo, un pensiero la riportò alla consapevolezza che non avevano ancora tanto tempo e doveva essere sicura che Killian fosse pronto e che Hope fosse stata vestita bene, per cui si recò in camera da letto e trovò suo marito e sua figlia seduti sul letto ad aspettarla, l’espressione di Killian quando vide la sua Emma con quel vestito fu impagabile, era quasi sotto shock, rise divertita per la reazione che gli aveva procurato.

“S... Sw... Swan” esclamò incapace di dire altro, l’aveva perfino chiamata con il suo vecchio cognome, cosa per cui Emma non era più abituata per due motivi, aveva preso il cognome del suo papà anche sui documenti ufficiali a cui si era aggiunto quello da sposata.

“ Sei mozzafiato! Forse un po’ troppo” Le disse Killian

“Grazie!” Rispose Emma con un sorriso a trentadue denti mentre sentiva lo sguardo di Killian su di sè e il desiderio crescere, ma non poteva pensare a quello, per cui si concentrò sulla loro bambina e come sempre trovò un appunto da fare a Killian, “la fascia di Hope è storta!”

Killian alzò gli occhi al cielo, “si lo so sto bene anch’io grazie love!”

“Si! Devo dire che non stai niente affatto male anche tu! Ma la fascia di Hope è comunque storta”

Killian alzò nuovamente gli occhi al cielo, si grattò il mento e poco prima che si avviassero al piano inferiore per aspettare la carrozza mandata da Elsa fece la constatazione che Emma ancora aspettava  “ sappi che avrai tutti gli occhi puntati addosso e questa cosa non mi piace per niente, il vestito è bellissimo, tu sei bellissima ma ti guarderanno in troppi e questa cosa non mi piace per niente”

Emma gli si avvicinò e gli sussurrò: “gli altri potranno pure guardare ma sai bene che io sono solo tua e che a te soltanto è concesso di sfilarmi questo vestito a fine serata”

Killian sorrise fiero e malizioso per quella constatazione fatta, amava quell’intraprendenza provocatoria di sua moglie, d’altronde aveva avuto un ottimo insegnate, sè stesso. 

A casa Charming inveve regnava il caos, erano ancora in completo alto mare  a causa di Neal che non collaborava, scappava da una parte all’altra del salotto, “ non ho voglia di essere vestito come un pinguino”  aveva detto ad alta voce in direzione della sua mamma, odiava tutti gli eventi ufficiali in cui non poteva essere libero, Snow faticava a prenderlo e doveva ancora finire di truccarsi, fu David che le andò in soccorso, prese di sorpresa suo figlio, “ catturato piccolo birbante” Neal spiazzato dall’essere stato catturato rimase per un attimo fermo, guardava negli occhi il suo papà “ Uffa! Che noia, io non voglio venire!” 

“ Neal, amore sei un principe, sono cose a cui è giusto partecipare come membro della famiglia reale” 

“Chissene! Tanto è Emma a ereditare la corona quando sarete vecchi!”

Ribattè il piccolo sapendo di avere ragione!

“Neal Nolan!”

Lo rimproverò sua madre, mani sui fianchi, sguardo serio mentre David invece se la rideva, il ragionamento di suo figlio non faceva una piega.

Nonostante non avesse del tutto torto avrebbe preso parte alla serata e come sempre avrebbe finito per divertirsi in compagnia degli altri.

A casa Locksley- Mills, Regina era nervosa, avrebbe fatto apparire una sfera di fuoco e distrutto tutto ciò che le capitava a tiro, la gravidanza procedeva benissimo e nè era felicissima ma non le piaceva più nulla di ciò che indossava, avrebbe chiesto a Snow come aveva fatto a scendere a compromessi con tutti quei cambiamenti, in più avrebbe dovuto scegliere l’abito da sposa e nessun modello le sarebbe stato bene.

Demoralizzata e pensierosa per non usare le sfere di fuoco si era concentrata sul mettere a soqquadro la sua cabina armadio e nonostante avesse trovato ciò che cercava non era soddisfatta della resa una volta indossato.

“ Sei bellissima!” La voce del suo amato Robin l’aveva riportata alla realtà, lui le si era avvicinato e l’aveva abbracciata da dietro posando entrambe le sue mani sulla sua pancia.

“Smettila! Non saranno i tuoi complimenti che mi aiuteranno a sentirmi più sicura, non è così  che prenderò una decisione su cosa indossare, non sarà il tuo parere di parte che mi farà sentire bene, per me possiamo anche arrivare in ritardo, anzi  non andare completamente, ti dirò di più, io non vengo, non posso affrontare un ballo, non mi sta bene nulla e non posso, non voglio apparire ridicola”

Robin capiva perfettamente che la sua amata Regina non fosse così arrabbiata come si mostrava, lei era felicissima della gravidanza e mese dopo mese sempre più entusiasta all’idea di mostrare la pancia.

“ Non pensare che avremo altri figli,non intendo ridurmi più così, sappilo”

Regina era completamente fuori controllo ma Robin sapeva bene che stava pian piano manifestando la sua paura legata al parto.

“Regina, respira ti prego, questo stress non ti fa bene, non vi fa per niente bene”

Lei sapeva che Robin avesse ragione e non era da lei andare fuori di testa per una sciocchezza simile.

“Emma, chiama Emma!” Aveva ordinato in tono perentorio, Robin aveva immediatamente eseguito, qualsiasi cosa pur di vederla serena e sorridente.

“Abbiamo un problema gigantesco”

Così aveva esordito quando Emma aveva risposto al cellulare

“Di cosa si tratta?”

“Del vestito, Regina minaccia di non prendere parte al ballo ad Arendelle”

“Arrivo!” Fu la risposta che diede Emma prima di riagganciare 

“Andate non appena arriva la carrozza, io vi raggiungerò prima possibile, Regina ha bisogno di me”

Così senza dare tempo a Killian di proferire parola sparì nella sua nuvola di fumo bianca e si materializzò al fianco di Regina mentre Robin le faceva presente che in quanto sovrana dei regni non poteva non andare e lei lo fulminava con lo sguardo, trattenendosi dal lanciargli una sfera di fuoco perché incapace di capire il suo disagio.

“Robin lasciaci sole un attimo per favore”

Lui ubbidì senza proferire parola, sperava che Emma riuscisse lì dove lui non era riuscito...

Regina stava per dire qualcosa ma Emma la fece tacere immediatamente, la fece alzare, girò intorno per osservare la situazione e capì il disagio della sua amica. Le bastò schioccare le dita e woilà, Regina indossava un vestito che non l’avrebbe fatta sentire dentro un sacco.

Aveva uno scollo a barca, il corpetto metteva in risalto il seno e un nastrino di raso blu scuro sagomava lo stretto corpetto che diventava più morbido e abbracciava morbidamente la pancia di Regina per poi aprirsi in una

gonna morbida e vaporosa composta da tantissimi strati  di tulle che sfumavano dal blu al bianco.

“Guardati!” Esclamò Emma in direzione dello specchio alla sua amica.

Timorosa si voltò e quando vide il suo riflesso portò la mano alla bocca, era bellissima, l’abito la faceva sentire meravigliosa ed era tutto merito di Emma, si voltò verso di lei per abbracciarla per quanto la sua grande pancia le permettesse, Emma sorrise soddisfatta, sapeva bene come la sua amica si sentiva, l’aveva provato e stava per viverlo di nuovo.

Quando Robin spazientito dall’attesa decise di entrare assistè a Emma che prendeva in giro Regina 

“L’allieva ha superato la maestra! Strano che tu non abbia pensato a usare la magia”

“Simpatica Swan, davvero” Disse ridendo mentre tendeva la mano verso il suo Robin che gli fu subito accanto e le fece fare una giravolta così da poterla ammirare a pieno in tutta la sua bellezza.

“ Vostra maestà si sbaglia, io ormai sono una Jones”

Le due si guardarono e scoppiarono a ridere, poco dopo Emma sparì così com’era apparsa materializzandosi direttamente ad Arendelle al fianco di Killian appena in tempo per essere annunciati dai valletti.

“Maestà faremo tardi” Disse Robin alla sua amata futura moglie mentre si dirigevano al piano di sotto.

Il viaggio non fu lungo ma quel tempo fu più che sufficientemente a Regina per chiedere scusa a Robin 

“Perdonami! Non so perché abbia avuto quella crisi, sono così felice di aspettare il nostro principe o principessa ma improvvisamente non trovare nulla che mi stesse come speravo mi ha fatto entrare nel panico tanto da non pensare di risolvere con la magia”

“Amore se solo potessi prenderei il tuo posto”

Regina guardò Robin sembrava quasi aver preso in considerazione l’offerta di lui che la guardò dritto negli occhi, la conosceva troppo bene, sapeva che stava fingendo di prendere in considerazione la cosa.

Risero così  di gusto da non accorgersi che il valletto aveva loro aperto la carrozza, erano ad Arendelle. Robin scese per primo e poi porse la mano alla sua splendida dama.

Intanto da Storybrooke erano arrivate anche le ultime carrozze, Belle, il piccolo Gideon e Tremotino con la piccola Rose in braccio si stavano avviando anche loro all’interno del palazzo. La maggior parte degli abitanti della ridente cittadina di Storybrooke nel Maine era al Palazzo di Arendelle, aspettavano che Anna, Kristof, la loro bambina, Elsa e il suo futuro sposo Mawi facessero il loro ingresso nell’ampio salone delle feste.

A quell’evento anche un’altra persona era presente, quel qualcuno era colei per cui Henry aveva perso la testa, Ivy Tremaine.

I due non si erano ancora visti ma non sarebbe  stato così a lungo.

Intanto, David, aveva intravisto la sua bambina, sperava tanto di sbagliarsi, per il semplice fatto che se fosse stata davvero lei aveva un abito che era a dir poco scollato è questo lo rendeva nervoso, aveva provato ad accennare la cosa a Snow ma lei aveva subito fatto presente che non doveva essere una sua fonte di preoccupazione ciò che Emma indossava, non contento della risposta ricevuta si era messo alla ricerca di Killian, voleva proprio capire come quel pirata di suo genero non fosse geloso.

Quando lo trovò lo investì di domande con la stessa forza di un fiume in piena

“ Fammi capire come mai non sei appiccicato a tua moglie, hai visto il suo vestito? Non farmi credere che non sei geloso!”

“Ciao anche a te papà!”

Rispose Killian con un sorrisetto che non prometteva nulla di rassicurante per David

“Si, ciao! Fammi capire come mai sei così tranquillo, cosa mi sono perso? Avete forse litigato?”

“No, non abbiamo litigato David, davvero”

“Allora perché non le stai addosso e uccidi tutti coloro che la guardano?”

“Io te lo dico ma non credo che la risposta ti piacerà”

“Parla pirata!” Lo incalzò David spazientito

“Gli altri potranno pure guardarla, ma questa sera dopo la festa a toglierle quel vestito sarò io!”

David rimase di sasso, quella risposta non gli era piaciuta, no! Adesso avrebbe dovuto lottare anche con quel pensiero...

Quando stava per esplodere e chiamare a gran voce sua figlia, uno squillo di trombe annunciò l’ingresso della famiglia reale di Arendelle.

Quasi tutti erano impegnati ad ammirare il loro ingresso, solo due persone da quando i loro sguardi si erano incrociati avevano perso ogni interesse per quel momento, Henry aveva visto Ivy, viceversa a lei non era sfuggito lo sguardo di lui.

Portati sulle ali di un sentimento più grande e potente di quello che fino a quel momento avevano provato nella loro vita erano andati l’uno incontro all’altra bloccandosi a pochi passi di distanza, stupiti da quell’incontro a cui nessuno dei due era preparato, che però nei loro cuori avevano sempre desiderato. Anna con Kristoff e la loro bimba scendevano subito dietro a Elsa e Mawi.

Mentre Snow commentava sotto voce con Emma sulla bellezza del fidanzato della loro amica, Killian con in braccio la piccola Hope sbuffava e alzava gli occhi al cielo geloso.

“ Che avrà mai di bello?”

Aveva ad un certo punto bisbigliato rivolto alle due donne che l’avevano praticamente ignorato per giusta causa, Mawi era proprio attraente, aveva grandi e intensi occhi azzurri, limpidi come il  mare, capelli corti di un colore castano d’orato a tratti più chiaro tendente al biondo e un fisico asciutto, tonico ma non per questo esile, anzi alquanto muscoloso.

Killian offeso per non essere stato ascoltato aveva iniziato a guardarsi intorno nella grande sala e aveva notato che come lui anche altri erano distratti dalla presentazione del futuro consorte reale, Henry e Genoveffa infatti, erano appartati vicino a uno dei grandi balconi che davano sul parco del castello e parlavano, attorno a loro nulla aveva senso; tutto passava in secondo piano.

Anche David ferito nell’orgoglio visto che sua moglie era molto concentrata ad ammirare Mawi aveva iniziato a perlustrare la grande sala, aveva fame e non vedeva l’ora di cominciare a girare tra i tavoli del buffet, quando ad un tratto si accorse che suo genero passeggiava e chiacchierava con la piccola Hope, decise dunque di avvicinarsi a loro ma non gli avrebbe rivolto la parola era ancora profondamente scosso dalla conversazione che aveva avuto con lui poco prima.

Killian aveva notato che David si muoveva verso la loro direzione così gli si avvicinò e gli diede un leggero colpo di gomito sul fianco e gli fece cenno con la testa verso il grande balcone alla loro sinistra, David stava per replicare quando la sua attenzione venne catturata dal momento romantico tra suo nipote Henry e una ragazza dai lunghi capelli neri.

“Matrimonio in vista!”

Aveva esclamato Killian rivolto a suo suocero

“ Sono ancora arrabbiato, sappilo!” 

David provava a fare ancora il sostenuto nei confronti del pirata ma sapeva bene che non poteva continuare così a lungo, la sua bambina era felice con lui, si amavano e gli avevano regalato una splendida nipotina e presto sarebbe arrivato un nuovo membro della famiglia. un principino o una principessina.

Avrebbe voluto contraddire suo genero per il solo gusto di farlo ma era palesemente chiaro da come Henry guardava la ragazza e da come lei lo ricambiava che l’amore avrebbe trionfato.

Intanto gli  invitati si erano stretti in cerchio alla felice coppia e chiacchieravano amabilmente dopo le presentazioni ufficiali.

“La Salvatrice” Disse Mawi inchinandosi dinnanzi a Emma e baciandole la mano.

“ È un piacere fare la tua conoscenza!”

“Il piacere è mio” aveva risposto la Salvatrice.

Poco dopo era tempo di abbracci, le formalità avevano ceduto il passo alla spontaneità, Emma aveva abbracciato Elsa, Anna e tutti i membri della loro famiglia, la musica aveva iniziato a riempire la stanza con le sue allegre melodie e il buffet era stato finalmente aperto.

Non tutti però erano interessati al cibo, anche Regina si era accorta che il suo Henry grande era appartato con una giovane ragazza, quando la riconobbe il suo cuore sussultò, mille pensieri affollavano la sua testa, fu proprio a causa di quanto aveva appena visto che ebbe un lieve malore, Robin le fu subito accanto mentre Regina respirava profondamente; aveva una mano sulla sua pancia e tremava al solo pensiero che la sua piccola potesse risentirne a causa sua.

Intanto a parte Belle, Tremotino e Robin nessuno si era accorto del malessere di Regina, erano tutti impegnati ad aspettare il proprio turno per ballare con il principe Mawi e congratularsi con Elsa per aver trovato un fidanzato così bello.

La serata stava procedendo benissimo, tutti si stavano divertendo, non mancavano le chiacchiere, i balli e il giro intorno al buffet sempre super rifornito.

Anche Emma ormai si sentiva perfettamente a suo agio in quelle occasioni e sorrideva felice. Se solo le avessero predetto tutto ciò, sarebbe scoppiata a ridere in faccia a quella persona e probabilmente avrebbe pensato fosse matta, fu ridestata dai suoi pensieri quando vide un gruppetto concentrato in un punto della sala, decise di raggiungerlo e una volta lì vide Regina, era pallida come le vele della Jolly Rogers, con le mani sulla sua pancia e nonostante stesse cercando di respirare profondamente non riusciva a tranquillizzarsi.

Gemeva sussurrando: ” la mia bambina”

Emma guardò Robin visibilmente sorpreso da quella rivelazione, aveva sempre detto che voleva la sorpresa, che andava bene sia che fosse stata una piccola Regina o un baby Robin, i suoi occhi si velarono di lacrime a quella rivelazione, pensò alla gioia che avrebbe portato in famiglia la nuova arrivata e quanto Robin Jr desiderasse una sorellina, ma non era il momento di perdersi in scintillanti sogni ad occhi aperti.

Tremotino con un gesto della mano trasportò il piccolo gruppo in un posto più tranquillo, erano in una delle stanze da letto dell’immenso castello, Regina era distesa sul letto e i presenti s’interrogavano silenziosi sul da farsi mentre al piano di sotto intanto la festa continuava e Henry e Ivy stavano ballando ormai da tempo immemore. 

Nella stanza al piano di sopra fu immediatamente chiaro che presto la bambina sarebbe nata, Emma sparì in una muovila di fumo e apparve nella sala della festa accanto a Elsa

“So che è la vostra festa” Disse Rivolta a lei e Mawi, “ma Regina ha le contrazioni e abbiamo bisogno di un medico” Era strano che Regina non avesse capito subito che avrebbe partorito. 

Elsa immediatamente corse fuori dalla sala in direzione degli appartamenti del medico di corte, Emma la stava seguendo, quando sentì sua madre chiamarla, non c’era tempo per fermarsi a parlare, usò la magia e la materializzò accanto a sè, la prese per mano e continuarono a correre dietro a Elsa.

Al piano di sopra intanto Robin stringeva forte la mano alla sua Regina che tra una contrazione e l’altra iniziava a farneticare

“ Ero stata saggia tempo fa! Se avessi saputo che avrebbe fatto così male non avrei mai bevuto l’acqua del lago” 

Arrivò una contrazione più forte e per la rabbia e il dolore afferrò Robin per il bavero della giacca

“Dimenticati che io ripeta l’esperienza, abbiamo già una famiglia numerosa!” Una  nuova contrazione la costrinse a concentrarsi sulla respirazione mentre Robin scoppiava  a ridere, sapeva che quelle parole erano dettate dal dolore e dalla paura, Regina non era preparata, stava succedendo tutto così velocemente e se non fosse stata concentrata sulla respirazione, se non si fosse trattato del suo Robin avrebbe lanciato contro di lui una sfera di fuoco e gli avrebbe tolto il sorriso dal volto.

Per fortuna Emma, Elsa e Snow fecero il loro ingresso insieme al dottore che chiese a tutti di uscire e proprio quando la stanza stava per svuotarsi Regina chiamò vicino a sè Emma e Snow, voleva che insieme a Robin fossero presenti.

Nel frattempo al piano di sotto, si era creato un certo caos da quando si erano accorti dell’assenza della futura sposa.

Elsa fece il suo ingresso e dopo aver richiamato l’attenzione di tutti informò i presenti di quanto stesse succedendo al piano di sopra, Henry Jr e Henry grande si precipitarono al piano di sopra seguiti dalla piccola Lucy, non fu difficile trovare la stanza, le grida di Regina erano udibili sicuramente fino a Storybrooke.

“È il momento di cominciare a spingere, la piccola sta per venire al mondo”

Regina, spaventata a causa dei dolori che erano lancinanti, quando incrociò lo sguardo di Snow ed Emma inveì contro di loro.

“ Siete pazze, ma come avete  fatto a sopportare tutto questo, siete delle pazzeeeeeeee.... “ Contrazione dopo contrazione spinta dopo spinta gli insulti lasciavano spazio alle grida di dolore

“Tu si, tu Emma”. Disse puntandole contro il dito della mano libera, l’altra era impegnata a stritolare quella di Robin che ben presto avrebbe dovuto chiedere a Killian dove procurarsi un uncino anche lui,  “ Tu sei alla terza gravidanza, tu sei pazzaaaaaaaaa” 

Emma sorrideva, in effetti la sua amica non aveva tutti i torti, ricordava bene il dolore che aveva provato con Henry a diciotto anni sola e spaventata e quello provato per la piccola Hope, ma non aveva dubbi, avrebbe rivissuto  tutto ogni volta, lei e Killian volevano una famiglia numerosa, i loro figli avrebbero avuto tanti fratelli e sorelle su cui contare.

“ Vedo la testa!” Esordì ad un tratto il medico, Regina non sapeva se essere sollevata o temere che il peggio stesse per arrivare così in un momento di preparazione esordì: “Non ci sarà una prossima voltaaaaaaa” Occhi negli occhi con il suo Robin, mano che stritolava sempre di più quella destra del suo vero amore   diede tutta sè stessa per finalmente poter abbracciare la loro principessina.

Fu un attimo e tutto finì, la stanza fu invasa da un pianto vigoroso, la piccola della famiglia era arrivata a colorare le loro vite.

Le porte si spalancarono all’improvviso, i due Henry furono fulminati dallo sguardo di nonna Snow, ma Regina con in braccio la piccola fece loro cenno di entrare.

Snow era in lacrime, aveva nostalgia di un neonato in casa e stava quasi pensando di allargare la famiglia, Emma che conosceva bene quello sguardo pronunciò un “No!” secco.

“ Che ho fatto?”  Chiese Snow innocentemente, ma i suoi occhi parlavano al suo posto e davano voce ai suoi pensieri, perfino Regina capì e si portò una mano sul viso, non aveva la forza per affrontare quel discorso in quel momento, aveva insieme a Robin un annuncio da fare e quasi tutti le avessero letto nel pensiero si erano radunati nella stanza, il ballo si era praticamente spostato al piano di sopra.

“ Amici,parenti” 

Esordì Robin tenendo la mano per quanto mal ridotta intrecciata in quella della sua bellissima futura sposa

“Abbiamo il piacere di presentarvi: La principessa Cora Eva Locksley Mills”

Snow portò le mani sulla bocca, copiose lacrime scesero lungo le sue guance, fu invasa dalla gioia anche dai singhiozzi, Regina le fece cenno di avvicinarsi a lei e le mise la piccola tra le braccia; era una nuova seconda chance per la loro grande famiglia che aveva affrontato tante difficoltà ma era rinata più forte e più unita.

Emma con in braccio la sua piccola Hope, circondata dalle braccia di Killian che le accarezzavano la pancia sorrise felice, non poteva desiderare di meglio.

“ Amore non vedo l’ora che arrivi lui o lei e poterne concepire un altro” aveva sussurrato  a voce non così bassa come pensava, infatti tutti si voltarono a guardare Emma che stranamente li sorprese tutti con la sua risposta, “ anch’io amore!”

“ È ufficiale siete pazzi!” Affermò Regina con un po’ di ritrovata forza facendo scoppiare a ridere tutti i presenti.

A richiamare all’attenzione tutti fu Elsa, “lasciamo riposare la neo mamma, torniamo al piano inferiore”

Così dopo essersi congedati la neo famiglia rimase sola.

 

 Eccomiiiiiiiiiii! 

Chiedo perdono per la mia lunga assenza, sappiate che non ho abbandonato la mia long, è stato un periodo intenso, poco tempo e poche idee, ma sono tornata 😊 

Spero il capitolo vi sia piaciuto, aspetto come sempre le vostre recensioni, fatemi sapere cosa ne pensate😘

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Capitolo 7
*** Cora Eva Mills Locksley ***


Rientrare a casa alle prime luci del mattino era stata la naturale conseguenza di una serata movimentata che aveva portato con sè  una miriade di eventi, uno tra tutti il più importante e degno di nota, la nascita della principessina Cora Eva Mills Locksley.

I coniugi Jones avevano appena messo nella sua culla la piccola Hope, sarebbero potuti rimanere a guardarla dormire per ore senza mai stancarsi ma Killian non aveva dimenticato le parole di Emma e aveva intenzione di sfilarglielo quel vestito... Niente l’avrebbe dissuaso da quell’obiettivo.

Fu tutto molto rapido, le fu alle spalle senza che neanche se ne accorgesse e avvolse le sua braccia intorno alla vita di sua moglie, accarezzò il ventre per salutare il loro piccola e poi lentamente iniziò a risalire lungo l’addome fino alla lunga e profonda scollatura a V del vestito di Emma facendo scorrere al suo interno la mano che risalì lenta fino al seno e lo circondò delicatamente.

Emma sussultò, un brivido di piacere attraversò il suo corpo, ma  cercò di voltarsi per guardare Killian negli occhi, lui la tenne stretta a sè e iniziò a lasciare una scia di caldi baci lungo il collo facendo sospirare sempre più forte la sua bellissima moglie.

“Non... N...Non qui!” Biascicò Emma, cercando di resistere al solletico e allo stesso tempo al piacere che la rendeva sempre meno lucida.

L’uncino di Killian intanto era sceso e si era soffermato per qualche istante sulla parte più intima di Emma per poi riprendere la sua discesa verso l’orlo del vestito e risalire da sotto la stoffa, centimetro dopo centimetro il freddo del metallo faceva sobbalzare il caldo corpo di Emma.

“ N... No... Non q...Qui!” Gli sibilò a denti stretti persa nel piacere di quelle attenzioni,

Killian sorrise malizioso, la prese velocemente in braccio e rapido come un fulmine la porto nella loro camera da letto.

La distese sul letto, non riusciva a smettere di guardarla, era bellissima sua moglie e lui era dannatamente fortunato.

Salito sul letto Emma prese l’iniziativa, era troppo vestito,così una volta spinto sul materasso si mise su di lui e iniziò a sbottonargli la camicia nonostante avesse ancora la giacca, avrebbe tolto entrambi contemporaneamente.

Per ogni centimetro di pelle che veniva scoperto lasciava sulla pelle di Killian una scia di baci sempre più passionali.

Vedere Emma così intraprendente gli piaceva, ma non poteva non ribaltare la situazione, voleva regalarle una notte ancora più indimenticabile, sempre che la piccola David in miniatura che dormiva nella stanza di fronte non avesse deciso di svegliarsi...

Doveva approfittare e non perdersi in preoccupazioni, così una volta fatta distendere Emma sul materasso aveva deciso che avrebbe baciato ogni centimetro del suo corpo,ma non quello lasciato scoperto dal vestito, ma la parte coperta per farla impazzire. Chino sulla sua spalla aveva iniziato a scendere sul seno,lentamente aveva percorso ogni centimetro di pelle coperta dal leggero tessuto del vestito e aveva visto Emma aggrapparsi con entrambe le mani al lenzuolo sottostante nel disperato tentativo di non perdere il controllo, ma era stato impossibile, voleva di più, Killian lo sapeva e notava come il corpo di sua moglie s’inarcasse  verso il suo nel tentativo di sentirlo più vicino.

Quel momento in cui tutto era così lento stava diventando una sofferenza anche per Killian così aveva finalmente deciso che fosse il momento di liberarsi di quel vestito, con l’uncino aveva tirato su lentamente la lunga gonna, la stoffa che scorreva in sù sulle gambe di Emma le provocava il solletico e la faceva essere più impaziente, suo marito si stava divertendo ma presto avrebbe riso lei.

Proprio quando aveva deciso di mettere in atto il suo piano contro Killian, lui aveva portato l’uncino vicino al pizzo laterale della biancheria intima di Emma e l’aveva fatta scorrere lungo le gambe, era tornato poco dopo ad accarezzarla con il freddo Uncino mentre Emma sospirava il suo nome

“Oh... Kil... Killian”

La stava guardando con il suo solito sorriso beffardo, l’aveva vista gettare indietro la testa e sorrideva perché sapeva bene che sua moglie stava impazzendo per il desiderio, quando ad un certo punto rimase improvvisamente immobile, la vide aprire gli occhi e fulminarlo.

“No... Non è divertente”

Killian la guardava e leggeva negli occhi della sua meravigliosa moglie la frustrazione di quel suo aver giocato sporco. Emma ha dovuto faticare molto per ritrovare la lucidità che le permettesse di formulare quella frase. Decise dunque di giocare sporco, l’avrebbe ripagato con la stessa moneta, proprio quando Killian stava per spostare la fascia di tessuto che copriva il seno, improvvisamente Emma capovolse la situazione cogliendo di sorpresa, ma che allo stesso tempo gemeva passandosi la lingua sulle labbra vedendo la sua Emma così audace.

Una volta sopra di lui iniziò a sfilargli la camicia, poi con lentezza estenuante, la stessa usata da suo marito aveva portato la mano alla cintura dei pantaloni e quando sembrava stesse per slacciarla si era fermata e aveva iniziato a baciarlo sulle labbra, sul petto, per poi sdraiarsi sopra di lui e guardarlo con aria di sfida negli occhi.

Killian frustrato da quell’apparente contatto aveva deciso che era giunto il momento di porre fine a quell’agonia per entrambi così aveva portato le mani alla vita di Emma, afferrato il vestito, salito fino alla testa e finalmente sfilato lasciandola nuda.

Emma vittoriosa era tornata sulla cintura e in un attimo l’aveva liberato da tutto ciò che costituiva ancora un ostacolo al loro appartenersi, poi per un’ultima volta tutto era stato capovolto  e finalmente si erano appartenuti.

Movimenti lenti avevano ben presto lasciato il posto alla passione, a movimenti sempre più intensificati e veloci che ben presto avevano portato entrambi al piacere più intenso più e più volte durante quella notte.

Quando il sole illuminò Storybrooke a casa Mills Locksley nessuno aveva dormito se non la piccola Cora Eva.

Regina e Robin erano rimasti incantati a guardare la loro meravigliosa bambina.

“ È bellissima come la sua mamma!”

Aveva esclamato Robin dando un casto bacio sulle labbra della sua futura moglie.

“Speriamo non sia una ladra come il padre!”

Aveva esclamato Regina guardando dritto negli occhi il suo Robin che aveva messo il broncio.

“Ehi! Ex ladro,adesso...”

I due neo genitori erano scoppiati a ridere e stavano scambiandosi un bacio che stava per diventare sempre più intenso, fino a quando il campanello non suonò così tante volte che i due dovettero a malincuore separarsi.

Erano arrivati tutti, proprio tutti!

Rumorosi,chiassosi come sempre la grande, immensa famiglia capeggiata da Snow era dietro la porta di casa dei Mills Locksley con talmente tanti pacchetti regali e vassoi di cibo che avrebbero potuto tenere un banchetto per un mese.

Quando Robin aprì la porta di casa sorrise di cuore per quella dimostrazione di affetto.

Robin Jr non stava nella pelle, voleva abbracciare la sua sorellina.

Con lei c’era Alice, anche lei saltellava senza sosta, impaziente di conoscere la sua piccola cognata.

Del grande gruppo facevano parte anche i due Henry e la piccola Lucy, tutti erano felici di conoscere  la nuova arrivata, tutti eccetto Neal che avrebbe preferito rimanere a casa visto che era in vacanza, ben presto però anche lui sarebbe rimasto incantato dalla piccola.

Regina immaginando che si trattasse di ospiti e che tra questi ci fosse Snow si materializzò in salotto nella sua nuvola di fumo con in braccio la piccola che continuava a dormire beata.

Improvvisamente accerchiata dagli ospiti dapprima regalò un immenso sorriso, poi fece cenno di fare meno rumore possibile, ma quasi come se la piccola Cora lo sapesse che tutti erano lì per lei aprì gli occhietti, ringraziò i presenti facendo dei versetti e si stiracchiò, era sveglia, pronta a ricevere tutte le attenzioni del caso.

Ebbe inizio la contesa tra tutti i presenti di chi avrebbe dovuto tenerla per prima, ma Regina fece cenno al piccolo Neal che la guardava rapito, lo fece sedere e la mise tra le sue braccia.

“ Se non fosse così piccola sarebbe la mia fidanzata, è bellissima”

Disse facendo ridere di cuore i presenti e facendo loro dimenticare le “ liti” per chi avrebbe dovuto tenerla in braccio subito dopo.

“Mamma, voglio una sorellina”

Esclamò ad un certo punto facendo strozzare Snow che stava bevendo e facendo scoppiare a ridere di gusto nuovamente tutti i presenti.

“Neal Nolan, ma cosa dici? Tu hai Emma!”

“Non è di certo la stessa cosa, Emma è grande, io voglio essere un fratello maggiore”

Aveva ribattuto il piccolo, la sua replica non ammetteva ma, lui voleva una sorellina.

Dopo Neal fu finalmente il turno di Robin Jr, spaventata ed eccitata la prese tra le braccia e iniziò a cantarle una canzone che Robin riconobbe all’istante, era la ninna nanna che le cantava lui.

Una lacrima di commozione gli rigò il viso, la sua bambina non poteva ricordarla, era troppo piccolo quando lui la cantava.

Quasi come ad avergli letto nel pensiero Robin rispose alla domanda inespressa del padre.

“Me la cantava sempre mamma quando le chiedevo di parlarmi di te”

Robin avrebbe dovuto ringraziare Zelena per quello, ancora commosso con le lacrime che scendevano lungo le guance si avvicinò alle sue bambine e le abbracciò, proprio in quel momento una nuvola di fumo verde apparve nella stanza, Zelena e Roland avevano fatto il loro ingresso.

“Scusate il ritardo, in realtà volevamo un ingresso memorabile“  disse facendo sorridere tutti mentre si avvicinava alla piccola per conoscerla finalmente.

Intanto a casa Swan Jones, Emma si stava preparando per andare a fare la prima ecografia finalmente.

“Killian sbrigati o faremo tardi”

“Tardi per cosa love?”

“Come per cosa? La prima ecografia!”

“Maledizione!”

Esclamò grattandosi nervosamente dietro l’orecchio

“Killian! Che succede?”

“Love, non so come dirtelo... Ehm! Io non posso venire”

“Ma come?”

Aveva esclamato Emma guardandolo dritto negli occhi per capire se stesse scherzando oppure no, ma il suo sguardo confermava la triste verità, Killian non sarebbe potuto andare... 

“Love, avevo preso un impegno che non posso rimandare”

Era visibilmente dispiaciuto, lo si leggeva chiaramente nella sua espressione, Emma gli si avvicinò, lo baciò sulle labbra e sorrise amorevole, e si diresse verso le scale per finire di preparasi insieme alla loro principessina, aveva già trovato una soluzione, avrebbe chiesto a Belle se poteva accompagnarla e le avrebbe chiesto di filmare la visita, affinché non avrebbe perso nulla pur non essendo stato presente.

La prima tappa fu il negozio di Gold, quando entrò vide il signore oscuro giocare a bu bu settete con i suoi figli e non potè non sorridere di quel momento 

“ Emma!”

Esordì imbarazzato di essere stato scoperto a fare quel gioco

“Gold! Cercavo Belle vorrei chiederle un favore”

L’uomo le indicò il retro del negozio e tornò a giocare con i suoi figli non preoccupandosi più della sua reputazione, era un padre e come tale si stava comportando.

“Emma,Hope, che bello vedervi”

Belle era come sempre allegra e indaffarata, alle prese con una mole di libri aperti sul tavolo e un block notes accanto.

“Dimmi tutto, sono subito da te!”

“Scusa non volevo disturbarti”

“Tranquilla, nessun disturbo! Sto seguendo un corso on line e stavo preparandomi per un test, ma dimmi tutto, a cosa devo la visita?”

“ Avrei bisogno di un favore, so che potrebbe sembrarti strano, ma è per Killian. Ecco lui non può venire alla prima ecografia e mi chiedevo se tu potessi essere presente e riprendere la visita affinché non perda questo momento”

“Certo che sì, mi fa immensamente piacere che tu abbia pensato a me, portiamo le bimbe però direi.”

“ Si, direi di si, anche se ho notato che Tremotino è davvero un bravo baby sitter” Disse Emma sorridendo

“Signorina Swan, anzi mi correggo, signora Jones, se non ha nulla in contrario e non teme che inizi alla pratica della magia oscura la principessa pirata sarei lieto di fare il baby-Sitter”

Tremotino aveva raggiunto Belle nel retro del negozio con in braccio la piccola Claire e si era unito a quella conversazione facendo ridere le due donne ma allo stesso tempo preoccupare un po’ Belle per l’affermazione sull’iniziazione alla magia oscura.

Tremotino, che conosceva bene  Belle e i suoi pensieri in quel momento  le andò incontro e le diede un rapido bacio sulla guancia, voleva tranquillizzarla e così fu, alla fine sua moglie sapeva che stava rigando dritto e lo stava facendo con gioia per amore della sua famiglia.

In sala d’aspetto con in braccio le loro bambine le due donne chiacchieravano di svariati argomenti quando ad un tratto Belle fece una considerazione che non sapeva se Emma avesse mai presto in esame.

“ E se fossero gemelli?”

La giovane donna con in braccio la piccola Hope che giocava con una ciocca dei lunghi capelli della sua mamma fu percorsa da un brivido lungo la schiena, guardò Belle negli occhi e un 

“Oooooh!” Uscì dalle sue labbra.

Portò istintivamente la mano sulla pancia

“ Ehi! In quanti siete qui dentro?”

Belle sorrise e proprio in quel momento Whale aprì la porta del suo studio.

“ Lo scopriremo subito!”

Esclamò sorridendo alle due donne mentre prendeva in braccio la piccola Hope per farle il solletico.

Una Emma ancora intimorita dal pensiero dei gemelli entrò nello studio e quando si rese conto che Belle non avrebbe potuto tenere in braccio Claire e Hope fece apparire il passeggino della sua bambina. Rigorosamente rosa, fortemente voluto così da nonna Snow nonché  suo regalo.

“Allora Emma visto che sai già come funziona, mentre preparo l’ecografo preparati”

“Whale ,Whale sei di ottimo umore”

Constatò Emma.

“Già, già”  Ammise iniziando a fischiettare facendo ridere Hope per quel suono.

L’ansia aveva raggiunto l’apice, Emma in effetti non aveva mai preso in considerazione l’idea dei gemelli, eppure avrebbe dovuto, sapeva bene che sua nonna Ruth aveva avuto due bambini e per un attimo qualcosa nella sua testa andò in cortocircuito.

“Allora, allora! Ma dov’è il fortunato Killian? Come mai non lo vedo qui?”

“Whale!” Esclamò Belle fulminandolo con lo sguardo.

“Va’ tutto bene Belle, grazie.

Impegni improrogabili di lavoro ma stiamo filmando tutto”

“Oh bene,bene! Allora direi che è il momento giusto per iniziare e non perdersi ulteriormente in chiacchiere,no?

Emma fece un respiro profondo, chiuse gli occhi e aspettò di sussultare a cause del freddo gel che non le sembrò così freddo, forse era troppo accaldata al pensiero dei gemelli per concentrarsi sulla differenza di temperatura tra il suo corpo e la sostanza...

“ Vuoi sempre sapere il sesso?”

Chiese Whale per assicurarsi della volontà di Emma, lei annuì e chiuse gli occhi per un tempo che le sembrò interminabile...

Per la stanza regnò un silenzio che fu quasi una conferma per Emma.

“Allora, allora futura mammina, qui tutto bene, anzi direi benissimo, abbiamo un bel maschietto e  ... Si, Si! Una bella signorina. Congratulazioni ai futuri genitori, avrete dei gemelli “

Di nuovo dopo quell’esclamazione di Whale regnò il silenzio nella stanza, poi Belle iniziò a congratularsi, dapprima attraverso la videocamera con il futuro papà e poi con una sempre più stordita e confusa ma felicissima Emma...

Fuori dallo studio medico Emma impiegò ancora qualche istante a realizzare la notizia, immaginava Killian felicissimo e quanto si sarebbe vantato della cosa, avrebbe finito per punzecchiare David e come sempre avrebbero finito per rincorrersi.

Il tragitto dallo studio al negozio di Gold fu silenzioso, Belle capiva perfettamente Emma e le lasciò il tempo per metabolizzare quel nuovo bellissimo ma grande cambiamento.

Prima di salutare Belle dinnanzi al negozio di Tremotino si raccomandò di non dire ancora nulla, non voleva che la notizia giungesse alle orecchie di Killian prima del dovuto.

Avrebbe dovuto organizzare così tante cose prima del suo rientro e aveva poco tempo a disposizione, avrebbe fatto ricorso alla magia evitando così anche di poter seminare indizi in giro, nessuno avrebbe dovuto sapere prima di Killian e Storybrooke e i suoi abitanti purtroppo non erano in grado di mantenere un segreto.

A casa Swan Jones tra un preparativo e l’altro per la sorpresa a Killian, Emma parlava con la piccola Hope.

“Amore di mamma, presto sarai due volte sorella maggiore, sei contenta”

La piccola emise dei suoni in segno di gioia, ad Emma piaceva pensarla così, avrebbe fatto di tutto affinché Hope non si sentisse trascurata e non vedesse come una minaccia i suoi fratelli.

Sulla strada di casa intento a litigare con il maggiolino di Emma, un preoccupatissimo Killian con un gigantesco mazzo di fiori per la sua amata e un nuovo peluches per la sua piccina stava cercando di rientrare il prima possibile.

Non aveva avuto modo di sentire la sua Emma durante la giornata, lei non gli aveva fatto sapere nulla e quel dannato congegno che si ostinava a chiamare parlofono non dava più segni di vita.

Tutto era pronto, Emma aspettava impaziente il ritorno di Killian mentre  cullava la loro Hope.

Le piaceva così tanto tenerla in braccio e sentire il suo profumo, riempirla di baci e sentire quelle manine paffute che le si posavano sul viso e le facevano le carezze.

Proprio mentre era presa a coccolare la piccola Killian fece il suo ingresso.

Rimase fermo in silenzio ad osservare Emma e Hope, le donne della sua vita, almeno al momento erano le uniche due, chissà se il numero sarebbe aumentato per le ragazze o a vantaggio suo e di Henry.

Emma si accorse di Killian pochi attimi dopo e gli si avvicinò per baciarlo teneramente sulle labbra, avrebbe avuto tempo per approfondire quel bacio, non stava più nella pelle, voleva che scoprisse il sesso dei gemelli.

“ Sei pronto? Abbiamo filmato la visita grazie a Belle,prima però devi fare una cosa”

Emma era eccitata come una bambina la mattina di Natale alla vista di tutti i pacchi lasciati da Babbo Natale.

“ Certo love!”

Tutto era passato in secondo piano, anche i fiori e il peluches, Emma aveva trascinato Killian in salotto e si era comodamente seduta ad allattare Hope mentre il suo meraviglioso marito guardava due enormi palloncini gonfiati a elio e sospesi per la stanza...

“Palloncini? Due? Questo, quest... Questo vuol dire che avremo un doppio come l’aveva tuo padre?”

Emma era scoppiata a ridere, non riusciva a trattenersi, rideva di gusto per quell’esclamazione ma non voleva disturbare la sua Hope che stava beatamente cenando

“Si dice gemelli Killian!”

“Doppio, gemelli! Che importanza ha! La nostra famiglia crescerà velocemente, aspetta che lo sappia tuo padre”

“Kiiiiiiillian Jones!”

Quei due non avrebbero mai smesso di punzecchiarsi come due bambini...

Certo era stato perspicace a capire che i due palloncini stessero a significare gemelli, questo doveva riconoscerlo...

Intanto,Killian, si grattava nervosamente dietro l’orecchio, non capiva ancora certe usanze di questo mondo.

“Devi scoppiarli! Solo così scoprirai tutto”

Sempre più scettico sulla vicenda, alquanto  preoccupato per il rumore che avrebbero fatto i palloncini scoppiandoli temporeggiava, per paura di spaventare così la piccola Hope.

Confuso guardava il suo uncino, poi Hope e i palloncini che in realtà erano piuttosto grandi.

“Dai! Scoppiali! Non sei curioso?”

Emma che gli metteva ancora più curiosità non ci voleva proprio, non aiutava, ancora indeciso e preoccupato guardava entrambe le sue donne.

“Non puoi usare la magia per evitare che facciano rumore?”

“Killian, vedrai che andrà bene, Hope è concentrata a mangiare” Luinla guardò ed Emma capì “Kiiiiiiiillian!” Lo sapeva,stava per fare una battuta, Emma glielo aveva letto in viso, ma si era trattenuto, aveva distolto lo sguardo e aveva avvicinato l’uncino al primo palloncino che esplodendo aveva rilasciato una cascata di coriandoli azzurri.

Killian incredulo si era voltato verso Emma, sentiva il cuore scoppiargli di gioia, un piccolo pirata avrebbe presto fatto parte della loro famiglia.

Entrambi asciugarono le lacrime di gioia che solcavano le loro guance, Killian ripreso un certo grado di lucidità stava per scoppiare il secondo palloncino.

Quando questo esplose una cascata di coriandoli rosa caddero sul pavimento e lui con loro, in ginocchio abbandonandosi alla gioia, sarebbe stato padre due volte, si sarebbero aggiunti due nuovi membri alla famiglia, la sua immensa e bellissima famiglia.

Con l’arrivo dei due mini Jones la situazione femmine contro maschi era pari, ma non lo sarebbe rimasta a lungo, poteva scommetterci, lui ed Emma avrebbero avuto altri piccoli Jones. 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Rivelazioni in casa Jones ***


A Emma piaceva organizzare quelle immense cene di famiglia.  Le  amava e non avrebbe più potuto farne a meno, non riusciva a immaginare di non riunirsi con la sua chiassosa famiglia.
Quella che si sarebbe tenuta il giorno dopo poi sarebbe stata speciale, avrebbe comunicato che aspettava dei gemelli e il loro sesso.
Emma aveva pensato di fare lo stesso gioco dei palloncini e l’idea la divertiva molto.
Immaginava già la faccia di tutti,in particolare di suo padre e le frecciatine tra lui e Killian.
Il giro di telefonate era stato estenuante e tremendamente faticoso, sperava nel passa parola, ma alla fine aveva chiamato tutti per essere certa che non mancasse nessuno.
Immaginava già la lunga tavolata in giardino, per fortuna ognuno avrebbe portato qualcosa, su questo Snow non aveva voluto sentire storie, non voleva che la sua Emma, la sua meravigliosa bambina, si affaticasse troppo.
Dopo quella lunga mattinata di telefonate sarebbe dovuta essere di turno alla stazione dello sceriffo ma era stata dispensata da Killian e David, Regina aveva preteso un cambio di turno, lei, Emma, Snow, Belle,Lucy, Zelena,Robin Jr con Alice e Ruby avrebbero dovuto consigliarla sulla scelta dell’abito da sposa e fare da babysitter, soprattutto,  avrebbe per questo sfruttato Zelena e le avrebbe comunicato che in quanto madrina della piccola era un suo dovere, immaginava la commozione della sorella e la battuta che ne sarebbe seguita, non sarebbe stata sua sorella se non ne avesse fatto.
L’allegra compagnia aveva appuntamento per le diciassette in punto, Emma aveva tutto il tempo per fare una passeggiata insieme a Hope, così una volta pronte si avviarono a piedi verso il centro.
Passeggiando i suoi piedi erano stati guidati verso il negozio per bambini.
Una volta entrata, dinnanzi al reparto delle culle si rese conto che ne sarebbero servite altre due, ma il modello che improvvisamente aveva fatto capolino nella sua mente non c’era, a quel punto tutto le fu chiaro, l’avrebbe fatta realizzare a Marco e Pinocchio, sorrise compiaciuta per la decisione presa e riprese a girare per le varie corsie fino  a quando la sua attenzione fu richiamata da una tutina a righe rosse  e bianche con scritto su little pirate.
I suoi occhi s’illuminarono all’istante e anche se la piccola Hope dormiva beata non potè non rivolgersi a lei per chiederle il parere in quanto sorella maggiore.
“Che ne pensi principessa? La compriamo per il fratellino e facciamo una sorpresa a papà?”
Felice per quella scelta aveva continuato a girare per i vari reparti e fatto razzie, comprato davvero di tutto per i gemelli e per Hope che cresceva a vista d’occhio.
Solo una volta uscita dal negozio con tutte le buste in mano si rese conto di quanti acquisti avesse fatto. Il suo stomaco brontolò rumorosamente, aveva fame, aveva voglia di anelli di cipolla, quel desiderio era diventato insostenibile così si era avviata da Granny e lì aveva incontrato Henry e Lucy che mangiavano un gelato.
“Nonna,nonna!”
Aveva esordito la piccola correndole incontro ad abbracciarla.
“ So che saremo a cena tutti da te domani,non vedo l’ora di scoprire se avrò un Baby zio o un’altra baby zia” Emma sorrise scompigliandole i capelli.
“Chissà ragazzina!” 
Disse accarezzandosi quella pancia che si vedeva giorno dopo giorno sempre di più.
“Ehi tu! Ragazzino grande, cosa mi racconti?”
Emma lo leggeva negli occhi di suo figlio che dovesse dirle qualcosa.
Henry le fece segno di spostarsi, non voleva turbare la sua bambina, ma la piccola peste di Lucy li stupì
“Guarda che la nonna non ti dirà no, puoi portare a cena domani zia Ivy”
Emma guardò Lucy, poi Henry, lo vide deglutire vistosamente ed ebbe la conferma che sua nipote avesse ragione.
“ Per me va’ bene ragazzino, ma prepara l’altra mamma”
Rise divertita avviandosi al bancone per ordinare finalmente i suoi agognati anelli di cipolla.
Certo era tutto così strano, era mamma di un giovane uomo, di una piccola principessa e presto la famiglia avrebbe accolto Liam e Leila, ed era nonna. Aveva avuto un lieto inizio meraviglioso a cui aveva fatto fin troppo l’abitudine, ma il sentirsi chiamare nonna ancora la destabilizzava un po’, non potè non sorridere e addentare finalmente il primo anello di cipolla caldo, caldo.
Storybrooke era la cittadina dove tutto era davvero possibile, ci avrebbe mai fatto davvero l’abitudine?
Distratta dal divorare i suoi amati anelli di cipolla non si rese conto che erano arrivati quasi tutti i membri della banda per il pomeriggio in atelier, conoscendo Regina sarebbe stato un luuuuuuungo pomeriggio.
Durante il tragitto gli argomenti trattati furono tanti, sembrava quasi non si vedessero da chissà quanto tempo.
Alice che stava portando il passeggino con la piccola del gruppo ad un certo punto voltandosi verso Robin Jr la lasciò a bocca aperta, “cosa preferiresti un maschietto o una femminuccia per noi?” Zelena rischiò un attacco cardiaco, mentre il resto della comitiva rideva divertito.
“Direi che prima di pensare a un bambino vostro dovrete fare pratica, è per questo che io ed Emma saremo felici di chiedervi di fare da baby sitter alle nostre figlie, noi avremo così più tempo libero e voi farete pratica”
Zelena fu grata a sua sorella per la prontezza nel risolverle il problema, Emma invece le fu meno grata di averla tirata in ballo nella questione, non che non si fidasse delle ragazze,  ma sperava sempre di essere il più possibile presente per i suoi figli, l’idea di affidarli a terzi non le piaceva tanto, anche se doveva ammettere che una volta nati i gemelli il tempo per la vita di coppia sarebbe diminuito   notevolmente volente o nolente e probabilmente avrebbe chiesto una mano. Non poteva trascurare il suo bel marito. Sorrise al pensiero di Killian con il finto broncio perché trascurato.
Una volta in atelier furono accolte dalla titolare in persona, non poteva essere diversamente visto  l’importanza della cliente, il sindaco, anzi la Regina Buona di tutti i Regni Riuniti.
Flûte e flûte di champagne vennero distribuiti alle clienti tra un cambio di abito e l’altro. E Regina di abiti ne aveva provati! Era stato perso il conto dalla compagnia.
Emma che non voleva di certo passare la notte in negozio fece cenno alle ragazze della comitiva di cercare dei modelli da suggerire a Regina, nella speranza che tra questi ci fosse l’abito dei suoi sogni.
Purtroppo però nessuno degli abiti proposti colpì la futura sposa,  che triste e scoraggiata da quel fallimento stava per rivestirsi quando Lucy arrivò con un abito che le ricordava nello stile quello che la vecchia versione di sè aveva indossato, ma questo era bianco,romantico da principessa, anzi da Regina Buona.
Guardò negli occhi la piccola Lucy, guardò l’abito e dovette asciugarsi le lacrime che silenziose avevano iniziato a inumidirle le guance.
La piccola sorrise trionfante incoraggiando la sua giovane nonna ad andarlo a provare.
“Vai,vai! Di là stanno iniziando a diventare insofferenti, le tengo buone io, tu però sbrigati”
Ancora un po’ sopraffatta da ciò che quell’abito le aveva fatto provare si recò al camerino e una volta indossato dovette portarsi le mani sul viso per lo stupore.
Le maniche erano lunghe ma leggere, ricamate  in pizzo su alcuni punti, il corpetto era a forma di cuore ma non provocante, elegante. Il pizzo era presente anche sulla parte superiore del corpetto, la gonna di raso scendeva e sagomava il suo corpo alla perfezione, poi si apriva morbida arrivando oltre i piedi, aprendosi come un fiore. Nonostante la recente gravidanza era tornata in splendida forma. Lucy le aveva trovato l’abito più bello in assoluto, non sarebbe andata a casa a mani vuote, non restava che mostrarlo a tutte le presenti.
Con passo incerto e lento, causato dall’emozione raggiunse la grande sala dove tutte le ragazze l’aspettavano, una volta lì richiamò la loro attenzione schiarendosi la voce.
Le presenti nel salottino dapprima trattennero il respiro, Regina era bellissima. Arrivarono fischi di approvazione, chi altri se non Zelena avrebbe potuto fare una cosa del genere? Oltre a un applauso talmente forte che avrebbe svegliato chiunque tranne la piccola Cora Eva, lei sembrava vittima dell’incantesimo del sonno.
Finalmente la lunga ricerca era terminata, adesso non restava che tornare a casa.
La mattina seguente quando il sole fece capolino nella stanza dei coniugi Jones una piccola intrusa era presente nel letto in mezzo ai suoi genitori.
Killian non aveva resistito e quando la piccola alle prime luci dell’alba aveva aperto gli occhi si era alzato e l’aveva presa, voleva che la sua Emma dormisse ancora un poco, era riuscito subito nel suo intento, la piccola monella di casa si era riaddormenta dopo che il suo papà l’aveva messa nel lettone e lui aveva potuto osservare le sue bellissime donne dormire.
Quando Emma aprì gli occhi e vide Hope alzò gli occhi al cielo, non voleva che la piccola prendesse quell’abitudine perché quando sarebbero arrivati i gemelli sarebbe stato difficile dividere il letto tutti e cinque, non poteva di certo fare disparità tra i suoi figli o creare gelosie.
“Killian!”
Aveva esclamato, ma lui era stato abile a sporgersi verso di lei e baciarla per non farsi rimproverare.
La situazione era diventata subito incandescente ma difficoltosa a causa della presenza di Hope nel loro letto, così anche se a fatica Emma si era alzata e Killian aveva storto la bocca... Adesso era insoddisfatto, ciò aveva fatto ridere di gusto la Salvatrice.
La giornata trascorse tranquilla, ormai accadeva da così tanto tempo che se fosse successo qualcosa sarebbero stati molto probabilmente tutti impreparati ad affrontare il nuovo nemico, ma Emma non voleva pensarci, anche perché si era ricordata di non aver mostrato a Killian gli acquisti per i gemelli. 
“Certo signora Jones!”
Un enorme sorriso era stampato sulle labbra del futuro papà che alla vista del piccolo indumento da pirata si commosse facendo ridere Emma.
“ Il terribile Capitan Uncino che piange, questa è da raccontare ai tuoi acerrimi nemici”
Emma amava punzecchiarlo ma immediatamente capì che suo marito si sarebbe vendicato, le avrebbe fatto il solletico,poteva leggere le sue intenzioni nei suoi occhi e così fu.
Sfiniti per il solletico cercarono di riprendere fiato prima di parlare della culla che Emma aveva in mente per i gemelli.
Alla  stazione dello sceriffo con l’arrivo di Henry e Ivy il lavoro di quella mattinata fu accantonato.
Killian, David ed Emma accolsero i due con gioia, ma da mamma la Salvatrice sapeva che il suo ragazzino aveva qualcosa da dirgli.
“Ragazzino cosa devi dirmi?” 
Henry sorrise, la sua mamma era andata dritta al sodo.
“Mamma io e Ivy vorremmo la tua benedizione per sposarci” 
Anche Henry era andato dritto al punto. Emma immaginava che questo giorno sarebbe arrivato presto, ma non così tanto, d’altronde si frequentavano da poco, ma chi era lei per ostacolare l’amore?
“ Hai la mia benedizione” prese le mani dei due ragazzi strette l’una nell’altra e le strinse tra le sue.
“Immagino che Regina non sappia ancora nulla? Ma sai bene che dovrai dirlo anche a lei!”
Henry e Ivy annuirono, il consenso di Regina era importante, anche perché quest’ultima pensava che la ragazza non fosse all’altezza del suo bambino, ma volevano dimostrarle il contrario.
La situazione si era fatta tesa, perché i due ragazzi sapevano bene che non sarebbe stato semplice avere il consenso di Regina, allora Killian con in braccio la piccola Hope si era avvicinato a Ivy e le aveva messo tra le braccia la sua baby cognata.
“ Ti presento tua cognata, benvenuta in famiglia anche da parte sua” 
Ivy sorrise cullando Hope, la piccola a sua volta ricambiò il sorriso, era buon segno, approvava la scelta del suo fratellone.
Mentre Henry guardava Ivy cullare la sua  sorellina non potè non andare oltre con i pensieri, questi però furono interrotti da nonno David “un passo per volta giovane nipote,un passo per volta” 
Henry annuì, era prevedibile che la sua espressione ebete l’avrebbe tradito lasciando intuire i suoi pensieri. 
“Pranzate con noi? Io sto andando da Granny a prendere gli ordini, Ruby oggi non può effettuare consegne”
Ivy con in braccio la piccola Hope sorrise felice per quell’ invito, adesso era più tranquilla, almeno in parte e poi era così facile sentirsi accettata e ben voluta, anche se la loro storia aveva posto fine a un matrimonio, cosa per cui non c’era giorno che  non si sentisse in colpa.
I due giovani si guardarono e annuirono, accettarono l’invito e Henry si offrì di accompagnare nonno David a prendere il pranzo per tutti.
Il pomeriggio trascorse spensierato fino a quando i due ragazzi non si congedarono, prima della riunione di famiglia dovevano sbrigare le ultime commissioni.
L’ora di cena era vicina, era quasi tutto pronto a casa Jones.
Emma non vedeva l’ora di comunicare dei gemelli alla sua famiglia, immaginava già la reazione della famiglia, avrebbe messo la mano sul fuoco su cosa ognuno avrebbe detto, sulle raccomandazioni che avrebbero loro fatto, una tra tutte quelle di fermarsi dopo i gemelli. Sorrideva mentre con in braccio Hope supervisionava la sala da pranzo, tutto doveva essere perfetto e per un po’ lo fu...
Erano quasi tutti arrivati, in realtà mancavano solo Henry e Ivy.
Emma temeva che la paura avesse preso il sopravvento e che nessun annuncio sarebbe stato fatto, per fortuna quel timore fu scacciato dal suono del campanello, erano loro,non poteva essere nessun altro se non loro, gli altri membri di quella immensa e caotica famiglia erano già tutti in giardino.
Quando Regina incrociò lo sguardo di Ivy immediatamente affidò la piccola Cora Eva a Zelena e si avvicinò ai due ragazzi
“Mamma!”
La salutò Henry dandole un sonoro bacio sulla guancia.
Ivy si limitò a un “Ciao Regina”
“Che significa?” 
Chiese Regina guardando Henry dritto negli occhi, era furiosa, non le piaceva quella situazione, sentiva che stava per prendere una piega poco piacevole quella serata.
“ Mamma Emma mi ha detto che potevo invitare Ivy”
Regina si voltò verso  Emma e la fulminò con lo sguardo, lei si limitò a schiacciarle l’occhio, ma non era saggio provocare la sua amica tanto poi che allattare e le notti insonne la rendevano particolarmente irascibile.
“ Mamma perché la prendi così? Dovresti essere felice per me,per noi”
Disse cercando e stringendo la mano di Ivy nella sua.
“Noi vorremmo solo...”
Emma che aveva capito che non era il momento di chiedere la benedizione a quel matrimonio s’ intromise.
“ Regina, non avevi una comunicazione da fare?”
La donna la guardò in un modo tale che era palesemente chiaro cosa avrebbe voluto fare, strangolarla, colpirla con le sue sfere di fuoco, ma sapeva bene che non era la cosa giusta da  fare, era la Regina Buona adesso.
Si schiarì la voce, sorrise e fece cenno a Robin e Zelena di avvicinarsi e senza troppi preamboli prese la mano di Robin, quella di sua sorella e fece così il suo annuncio
“ Cara Zelena, io e Robin saremmo felici se accettassi di essere la madrina della nostra bambina, avrei voluto dirtelo in atelier ma era giusto che ci fosse anche Robin, saremmo felici se accettassi”
Calde lacrime di gioia rigarono il volto di quella che una volta era la perfida strega dell’ovest.
Zelena abbracciò sua sorella e Robin con un po’ troppa foga, ma neanche questo scalfì il sonno della piccola Cora Eva.
Scroscianti applausi riempirono lo spazio, poi intervenne Neal” anche Emmona ha un annuncio da fare, sbrighiamoci perché ho fame”
“ Neeeeal!” Snow lo rimproverò per quei modi poco aggraziati ma tutti i presenti stavano ridendo di cuore.
“Il mio baby cognato ha ragione” intervenne Killian perché infondo anche lui aveva fame, ma in realtà voleva vedere la faccia di David una volta scoperto dei gemelli, l’idea lo divertiva moltissimo.
Emma e Hope raggiunsero la postazione dove i palloncini erano stati sistemati e iniziò il conto alla rovescia.
Quando Neal scoppiò il mega palloncino fuoriuscirono coriandoli bicolore che lasciarono i presenti per un attimo con il fiato sospeso.
Con attenzione i coniugi Jones osservarono la reazione di David il quale aveva iniziato a piangere per la gioia. Killian iniziò a ridere ed Emma gli diede una gomitata sul fianco, ma non ebbe l’effetto sperato, servì solo a fare allontanare Killian e raggiungere suo suocero.
“Come si vede che l’età che avanza ti sta rendendo emotivo”
David per tutta risposta gli diede una gomitata sul fianco, poi però l’attirò a sè e l’abbracciò.
“ Nonostante i tuoi trecento anni e più devo dire che sono sorpreso, addirittura gemelli questa volta” la battuta fece scoppiare a ridere i presenti, quei due non avrebbero mai smesso di punzecchiarsi e di contendersi le attenzioni di Emma.
Henry e Ivy nonostante stessero anche loro festeggiando il lieto annuncio di Emma e Killian non potevano non pensare a Regina e al suo rifiuto di accettare quell’unione.
Intanto in un angolo della sala i futuri coniugi Locksley discutevano animatamente.
“Ricordi cosa è stata in grado di scatenare? Scusa se sono restia  ad esultare per questo matrimonio perché è così che finirá!”
Regina avrebbe volentieri scagliato le sue sfere di fuoco per scaricare quella tensione.
“Non dico tu abbia torto, ma sai meglio di chiunque altro quanto per amore si possa cambiare” Quel sorriso furbetto di Robin non poté non fare sorridere Regina, doveva dargliene atto, non poteva non concedere a Genoveffa il beneficio del dubbio, esattamente come avevano fatto con lei.
Sbuffando come una bimba a cui è stato detto no, si alzò e con la piccola Cora Eva tra le braccia andò a cercare i due ragazzi, ma avrebbe fatto loro un bel discorsetto, soprattutto alla signorina Genoveffa.
Anche Henry stava cercando la sua mamma, questa volta sarebbero stati in disaccordo, ne era dispiaciuto ma non voleva e non poteva perdere la sua amata, anche a costo di andare contro uno dei pareri che per lo più contavano, avrebbe sposato Genoveffa con o senza la benedizione di mamma Regina.
I tre s’incontrarono a metà strada, un attimo di silenzio, un lungo attimo a dire il vero precedette il fatidico discorso che era stato preparato da ambo le parti.
“Non intendo rinunciare a Ivy! Mamma mi dispiace essere in disaccordo con te, darti questo dispiacere ma devi anche capire che non sono più un ragazzino, che non puoi proteggermi all’infinito. So che in quanto mamma sarà per te impossibile non farlo, ma devi avere fiducia anche nella possibilità che l’amore possa cambiare le persone e nessuno meglio di te lo sa”
Henry era un fiume in piena, le guance arrossate, gli occhi lucidi perché non voleva dare quel dispiacere alla sua mamma, ma, non poteva di certo rinunciare al vero amore.
“Henry, perdonami se sono stata così rigida, se non ti ho voluto dare la possibilità di parlare, di raccontarmi, ma ne abbiamo passate fin troppe e il mio istinto di protezione ha preso il sopravvento”
Ivy aveva provato a lasciare ai due il loro spazio per parlare, ma Henry l’aveva avvicinata a sè e circondato la sua vita, quel gesto valeva più di mille parole per la ragazza, i suoi occhi avevano brillato, finalmente era amata veramente.
Regina, occhi negli occhi  con la  sua futura nuora, in lei aveva visto del buono all’inizio, l’aveva presa sotto la sua ala protettiva per evitare che commettesse i suoi stessi sbagli, aveva visto in lei lo stesso tormento che aveva portato sè stessa ad intraprendere la strada sbagliata e voleva evitarlo a lei, aveva rivisto  sè stessa alla sua età, erano infatti molto simili. La delusione per quanto successo in precedenza aveva fatto sì che l’istinto di protezione per Henry non desse spazio ad altri pensieri, a valutare un effettivo e sincero cambiamento e ne era dispiaciuta perché anche lei meritava una seconda possibilità, non sarebbe stato giusto non concedergliela  quando  lei per prima ne aveva usufruito nonostante le sue colpe.
“Ivy, benvenuta in famiglia”
Le disse abbracciandola per quanto la piccola Cora Eva le permettesse di fare.
“Perdonami per come mi sono comportata, ma un giorno capirai anche tu che l’istinto di protezione verso il proprio figlio in una madre è più potente perfino della magia oscura.”
Ivy le sorrise e ricambiò quell’abbraccio, segno ufficiale di benvenuto in famiglia a tutti gli effetti.
La serata poteva continuare finalmente in completa armonia adesso.

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Capitolo 9
*** I coniugi Hood ***


Il grande giorno era arrivato, Robin e Regina sarebbero finalmente diventati marito e moglie.

Erano tutti indaffarati a ultimare qualcosa, all’appello però mancava solo la famiglia Charming.

Nessuno sapeva dove fossero.

Avevano semplicemente comunicato che per qualche giorno sarebbero stati molto impegnati.

Tutta quella segretezza aveva incuriosito l’immensa famiglia, ma una sposa alquanto stressata aveva messo a lavoro chiunque incrociasse il suo cammino, tutto doveva essere perfetto, il tempo stringeva e le cose da fare erano molte, così il mistero che avvolgeva i Charming era stato ben presto dimenticato.

Aspettando gli sposi, tutti gli ospiti  si erano accomodati  nell’immensa sala del municipio che avrebbe ospitato la cerimonia, quando ad un tratto le porte si aprirono e fece la sua apparizione una trafelata famiglia Charming. Snow con tra le braccia un fagottino rosa seguita da David e Neal Jr mano nella mano a una bimba che a occhio e croce poteva avere quattro anni.

Emma sbalordita andò incontro ai suoi genitori

“ La scena non mi giunge nuova, peccato che non siete effettivamente in ritardo”

Disse sorridente ai suoi  mentre scombinava i capelli del suo fratellino.

“Adesso sono un fratello maggiore anch’io”

Neal era orgogliosissimo dei nuovi membri della famiglia, le sue sorelle: Lauren e Zoey.

La famiglia era stata circondata da un’ immensa folla, tutti erano curiosi di sentire cosa avessero da raccontare.

“Abbiamo esaudito il desiderio di Neal, in realtà ci pensavamo anche noi già da un po’, abbiamo ingrandito la famiglia, siamo stati a Boston.” Un sorridente David aveva velocemente fatto un riassunto, non aveva molto tempo per raccontare nei dettagli.

A Emma una lacrima scese lungo la guancia.

Mille domande premevano per trovare voce, ma tutto avrebbe dovuto aspettare dopo il matrimonio, avrebbero continuato a chiacchierare dopo la cerimonia, con tutta probabilità anche il giorno seguente, era il gran giorno di Regina e Robin quello.

Lo sposo era entrato in sala, pronto ad aspettare la sua futura moglie.

Quando Regina fece il suo ingresso accompagnata dai suoi adorati Henry quasi correva lungo la navata, non vedeva l’ora di sposare finalmente il suo amato ladro.

Le promesse che entrambi pronunciarono fecero commuovere i presenti, non solo per le parole scelte, perché entrambi avevano concluso con “ neanche la morte ha potuto tenerci lontani”. 

Proclamati marito e moglie da Archie i due si scambiarono un lungo e appassionato bacio.

“Bleah!” Aveva esclamato Neal in modo molto plateale facendo scoppiare tutti a ridere.

“Vedrai fratellino, vedrai non appena incontrerai il vero amore non sarai più di questo avviso!”

Una Emma molto romantica aveva lasciato spiazzati coloro che l’avevano sentita.

“Love, love!” Aveva esclamato Killian attirandola a sè, ma quel dolce momento era stato interrotto da David: “ pirata, pirata, Sono gli ormoni, non ti ci abituare! Vedrai il giorno del parto quanto ti amerà!” Ed era scoppiato a ridere.

Snow gli aveva dato una gomitata ed Emma fingeva di essersela presa per quelle parole, ma le si leggeva chiaramente in volto che faticava a trattenere le risate, il suo papà però aveva ragione, il giorno del parto avrebbe detto di tutto al povero Killian, d’altronde era già successo per la nascita di Hope.

Distratti da quel momento non avevano sentito Regina richiamare all’attenzione tutte le donne per il lancio del bouquet.

Spalle alle presenti aveva lanciato il suo mazzo di rose rosse tra le braccia di un’incredula Zelena.

Lunghi applausi avevano seguito quel momento e la sorella della sposa era diventata rossa, più rossa del colore delle rose che stringeva tra le braccia.

Regina con in braccio la sua bambina, scortata dai fratelli maggiori e da suo marito si era avvicinata alla famiglia Charming.

“Dunque, dunque le mie nipoti arrivano dal mondo esterno, avete pensato a cosa questo significherà?” 

“Grazie Regina, siamo contenti anche noi!” Un sarcastico David aveva fatto cenno ai due Henry di portare con sè i piccoli.

“Papà, Regina mi ha preceduto, ma la penso come lei, come faremo con la questione magia?” Emma era felice che i suoi genitori avessero adottato Lauren e Zoey, ma sapeva bene cosa comportava vivere a Storybrooke, lei stessa aveva faticato ad accettare quel mondo di cui per altro faceva parte dalla nascita.

“ Emma!” Snow l’aveva ammonita guardandola anche un po’ delusa.

“Mamma, papà non dovete pensare in alcun modo che io sia contraria, solo spaventata da cosa comporta per due bambine accettare la nostra vita...

“Emma, vedrai che andrà bene, i bambini per natura credono alla magia, non dimenticare Henry” Killian aveva sorpreso tutti con quell’esclamazione.

C’era abbastanza “materiale” su cui riflettere, ma non era quello il luogo, il contesto adatto, avrebbero festeggiato i neo sposi, poi ne avrebbero riparlato.

Neal intanto da premuroso fratello maggiore, orgoglioso presentava alle sue sorelline la famiglia.

“Emma, Emma, hai visto che abbiamo due sorelline nuove che presto saranno zie!” 

“ Ho visto! E ne sono molto, molto felice”

Abbassandosi all’altezza di quella che era Lauren se aveva capito bene. Le sorrise e si presentò 

“Ciao piccolina, io sono Emma!”

La bimba le sorrise timidamente e si strinse a Neal, da quel gesto Emma capì che a quella sorpresa avevano lavorato a lungo, la piccina era molto legata al suo fratellino.

Intanto con efficenza Svizzera i presenti notarono come la sala del municipio era stata trasformata in una pista da ballo pazzesca, per non parlare del delizioso profumino che arrivava dalla stanza attigua dove il catering supervisionato da una super Granny iniziava a preparare il carrello con cui sarebbero usciti gli antipasti. Un lungo lungo applauso ad un tratto riempì l’aria, era Zelena, si era ripresa dopo il lancio del bouquet della sposa. Adesso in quanto mandrina della piccola Cora Eva e testimone della sposa doveva fare il suo discorso.

“ Regina, sorella mia, Robin cognato e padre della mia splendida RobinJr, sono profondamente emozionata per l’onore  ricevuto, essere stata la testimone di nozze della mia sorellina  e non solo, anche per la responsabilità che mi avete dato come madrina, prometto che sarò esemplare ma mai noiosa, quindi perdonate in anticipo questa pazza madrina che insegnerà alla sua protetta tutta la magia, quella divertente ovviamente.”

Tremotino che fino a quel momento era rimasto in silenzio non potè trattenersi ulteriormente

“ Zelena cara, voglio essere presente quando insegnerai la vera magia alla piccola, ho proprio bisogno di un po’ di brivido” Disse ridendo.

Belle si portó le mani al viso, sapeva che scherzava ma in cuor suo era anche perfettamente consapevole di chi avesse sposato e quanto amasse oltre che studiare la magia oscura anche ogni tanto praticare qualche incantesimo proibito e non fare bollire dell’ acqua come sosteneva che si potesse fare solo usando la magia di luce.

L’intera tavolata scoppiò a ridere, Regina e Robin però fulminarono con lo sguardo i due, intanto Tremotino voltandosi verso Belle la vide preoccupata.

“Belle, mia cara. Sai bene che sono contento dell’uomo che sono diventato e che mi limito adesso a studiare la magia oscura e non a praticarla, mi dispiace se con la mia  battuta ti abbia preoccupata”

Belle gli prese il viso tra le manì e lo baciò, fu un casto bacio sulle labbra ma suscitò lo stesso l’ilarità da parte degli altri commensali. “Ehi, ehi! Qui abbiamo dei minori” Disse David indicando Neal.

“Guarda che tu e la mamma vi baciate sempre papà  e io vi vedo, anche quando pensate di no, poi ho visto zia Regina baciare zio Robin e vedo continuamente i baci tra Emmona e Killian...” Tutti i presenti risero. Emma che era lí vicino al suo fratellino gli scombinò i capelli.

Ad un tratto a richiamare l’attenzione dei presenti fu Robin con in braccio la sua piccolina.

“Scusate, prima di metterci a tavola io e la mia piccola principessa insieme agli altri miei figli volevamo fare un breve discorso”

Intanto Roland e Robin Jr si erano affiancati al loro papà e facevano cenno a Regina di raggiungerli.

Scortata dai due Henry si avvicinó a suo marito, gli sorrise e fece cenno ai due Henry di restare anche loro.

“Sono un uomo infinitamente fortunato, ho una moglie, dei figli e una super famiglia, non posso chiedere altro alla vita. Vogliate dunque alzare i calici insieme a me e brindare alla vita e alle seconde chance”

“Alle seconde chance” gridarono all’unisono i presenti.

Durante la cena Emma sentiva come delle piccole contrazioni a cui però non diede grande importanza mancavano dieci giorni al termine previsto, era pur vero che la ginecologa aveva detto che essendo la terza gravidanza avrebbe potuto non arrivare al termine, ma Emma si sentiva bene, pensava fossero i soliti movimenti vivaci della piccola Leila, così dopo un respiro profondo per rilassarsi tornò a fare il tris della squisita torta nunziale. 

La serata era ancora lunga, l’intera cittadina non aveva intenzione di andare a dormire, volevano godersi a pieno quel momento così gioioso, anche i piccoli avrebbero voluto continuare a stare svegli ma una Snow intransigente aveva messo tutti a letto con la promessa di tanti biscotti a colazione il giorno seguente.

Emma stava ballando forse troppo coincitatamente e non si accorse subito che le si erano rotte le acque, fu Killian che andandole incontro per ballare insieme a lei scivolò facendo scoppiare a ridere tutti i presenti.

Quando Emma abbassò lo sguardo verso Killian tutto le fu chiaro, i dolori che aveva sentito erano contrazioni a tutti gli effetti, aveva sottovalutato i segni, i gemelli erano pronti a nascere.

Immediatamente le fu al suo fianco David, Emma era confusa, sapeva che sarebbe arrivato il dolore e che questa volta sarebbe stato doppio, voleva Killian accanto a sè, aveva bisogno di lui per portare al termine quell’impresa.

Sull’intera sala era calato il silenzio mentre un dolorante Killian la raggiungeva massaggiandosi il coccige.

Emma rideva, si godeva quella scena prima di essere assorbita completamente dal dolore.

Snow e Regina intanto si erano già mobilitate, la prima aveva cercato Whale che si era allontanato poco prima in dolce compagnia, la seconda invece aveva fatto apparire un cambio d’abito per Emma, non avrebbe potuto di certo partorire con l’abito che aveva indosso.

Fuori dalla porta in cui era stata allestita una sala parto i presenti invitati al matrimonio passeggiavano nervosamente aspettando che Emma partorisse.

All’interno della stanza Killian stringeva la mano di Emma nella sua, la dilatazione non era ancora completa, mancava ancora del tempo prima che fosse ora di spingere.

Man mano le contrazioni diventavano sempre più intense e ravvicinate è proprio mentre una di queste la piegava in due dal dolore si rivolse a Killian

“ Noi due non avremo più intimità, non voglio più soffrire in questo modo!”

La luce della stanza sfarfallò con intensità, la magia di Emma proprio come per la nascita di Henry era al culmine della sua potenza.

Killian per quanto sapesse che era solo il dolore a parlare e non la sua amata Emma provò comunque a dissuaderla dalla decisione presa.

“Ma Love,”

Emma si voltó verso di lui e proprio tra una contrazione e l’altra fece intendere a Killian che era serissima.

“Love un cazzo! Se partorirai tu allora ne riparleremo, ma fino a quel momento dimenticati ogni rapporto!”

Snow e Regina risero di cuore sentendo Emma inveire a quel modo, cosa che non era solita fare.

Killian allora decise di non aprire più bocca, Emma in un momento di lucidità gli diede un casto bacio sulle labbra, per poi gridare dal dolore.

Quando finalmente fu ora di spingere Emma stritolò le mani di Killian e della sua mamma.

Intanto al di lá della porta l’impressione di Emma non era passata inudita facendo ridere soddisfatto David.

Vi furono delle lunghe e strazianti grida, poi il silenzio è infine due vigorosi pianti, i gemelli erano nati.

Emma era stremata, ma felice, orgogliosa dei suoi bambini, Killian accanto a lei ammirava la perfezione di quelle creature, i suoi figli.

Prima di presentarli alla piccola congrega al di lá della porta, Emma sorride incatenando nello sguardo di Killian il suo.

“Avrei pensato ai nomi, che ne pensi di Leila e Liam David Jones!”

Gli occhi lucidi, le guance inumidite dalle lacrime lasciano intendere l’assenso del papà che si avvicina per baciare con passione la sua adorata Emma.

In un attimo il bacio diventa sempre più infuocato, fino a quando Emma non l’allontana esclamando :”Killian dicevo sul serio, non staremo insieme per moooooooolto tempo!”

Lui la guarda con fare malizioso ed Emma per quando possibile lo colpisce al braccio senza svegliare il piccolo Liam che dorme beato tra le sue braccia.

Quando le porte della stanza vengono aperte e annunciati le loro altezze

“ Il principe Liam David Jones e la principessa Leila Jones”

I presenti alzano i calici e brindano ai piccoli e ai neo genitori.

David intanto si avvicina ai suoi nipotini, commosso li ammira dormire beatamente, tra le braccia dei loro genitori.

“Caro David il piccolo Liam ha come secondo nome il tuo ma è la mia copia, guarda, guarda!”

Emma alza gli occhi al cielo, quei due riescono a punzecchiarsi anche nei momenti più impensabili, David sta per replicare ma lá neo mamma interviene stroncando sul nascere ogni battibecco.

“Papà lascialo stare, avrà pure i suoi colori, ma entrambi hanno gli occhi verdi come noi “

David orgoglioso sorride alla sua bambina e si avvicina per darle un bacio sulla fronte, poi si volta verso Killian e gli fa la linguaccia facendo ridere i presenti.

È inutile, quei due si punzecchieranno a vita, Emma deve smetterla d’ illudersi che cresceranno

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Capitolo 10
*** Ancora lieti inizi. ***


 

Era la classica giornata primaverile, perfetta per un matrimonio.

La cerimonia in questione avrebbe avuto luogo di lì a poco e avrebbe unito Henry e Genoveffa, finalmente i due ragazzi avrebbero coronato il loro sogno d’amore.

A celebrare l’unione sarebbe stato come ormai avveniva da un periodo immemore, il grillo parlante.

Era trascorso un anno da quando Henry aveva fatto la proposta alla sua amata, nessuno si aspettava a dire il vero quel passo, ma l’amore come sempre  aveva trionfato, quindi non avevano fatto in tempo a riporre le sedie e i tavoli del matrimonio dei coniugi Hood in cantina e avrebbero dovuto ritirarli fuori e predisporli nuovamente.

A differenza del precedente matrimonio però i due giovani avevano scelto di sposarsi  in campagna, a casa Charming, Regina era rimasta un po’ perplessa perché sperava che il luogo prescelto sarebbe stato il castello di famiglia, alla fine però aveva ceduto non insistendo oltre, semplicemente per il suo primogenito sperava in un matrimonio regale e maestoso.

Lucy, l’aveva però convinta che avrebbero potuto rendere la casa dei bisnonni adeguata a un matrimonio reale e lei l’avrebbe aiutata. Nonna Regina aveva infine ceduto, quella ragazzina aveva la cocciutaggine di Henry alla sua età, poi quella sfida le piaceva, avrebbe reso quel matrimonio memorabile nonostante il luogo non fosse il castello di famiglia.

Infatti era riuscita nel suo intento, il giardino dei Charming era incantevole, rose bianche e rosse adornavano  alternandosi le sedie che avrebbero accolto gli ospiti durante la cerimonia.

Le tovaglie che ricoprivano i tavoli richiamavano i fiori delle sedie, magnifiche sculture di ghiaccio adornavano i tavoli circostanti quelli del buffet.

Grandi lanterne bianche erano sospese per la sala grazie all’uso della magia e al momento giusto sarebbero state accese e fatte volare in aria.

Infine, ma, non per questo meno importante l’archetto che avrebbe ospitato la celebrazione del rito era una vera opera d’arte in legno intagliata da Geppetto e Pinocchio.

 

Quel lungo periodo di pace era stato davvero ben sfruttato, riempito di lieti eventi, di lieti inizi.

Eppure se Emma chiudeva gli occhi le sembrava ieri che il suo ragazzino chiedeva la mano della sua fidanzata.

Le sembrava ieri, quando si era presentato alla porta di casa sua dicendole chi fosse,  ricordava bene la sofferenza di quando per paura aveva rinunciato al suo bambino e quanto avesse perso di lui e della sua vita, senza rendersene conto si ritrovò ad asciugarsi le lacrime. Adesso era il momento della gioia, non della tristezza, doveva concentrarsi sui ricordi felici.

Erano riuniti per la presentazione ufficiale dei gemelli Jones al regno, quando proprio alla fine della cerimonia Henry si era inginocchiato dinnanzi a Ivy e le aveva chiesto di renderlo l’uomo più felice di Storybrooke e lei si era gettata sù di lui, insieme avevano perso l’equilibrio ed erano caduti a terra iniziando a ridere senza mai smettere.

 

Killian le si era avvicinato notandola asciugarsi le lacrime.

“Tutto bene, love?”

Emma aveva posato una mano sulla sua guancia e gli aveva sorriso cercando di rassicurarlo, era tutto a posto, semplicemente si era lasciata trasportare dai ricordi.

“Penso siano gli ormoni”

Killian aveva sorriso fiero e aveva poggiato la mano sul suo ventre, casa Swan Jones avrebbe accolto un’altra coppia di gemelli.

“Comunque non sono solo gli ormoni, love, tu sei una sentimentale, soprattutto da quando stiamo insieme” Aveva riso e le aveva dato un leggero bacio a fior di labbra.

Emma per tutta risposta aveva ricambiato il bacio, ma non gli avrebbe dato la soddisfazione di avere ragione e dopo quel tenero momento gli aveva assestato una gomitata.

“Ehi! Love, puoi picchiarmi se ti fa stare meglio, ma sai anche tu che ho ragione!”

Emma aveva alzato gli occhi al cielo per tutta risposta, ma sapeva bene che suo marito aveva ragione.

 

Era trascorso un anno dalla nascita di Liam e Leila.

Emma aveva resistito solo un mese nel tenere a distanza il suo Killian, alla fine aveva ceduto alle sue avance, ai suoi sporchi giochetti manipolatori.

Ciò ovviamente aveva accresciuto in maniera smisurata l’ego del capitano.

In realtà il suo ego non era mai stato veramente sotto controllo, Emma tre settimane dopo aver ripreso una vita privata in camera da letto gli aveva annunciato di essere nuovamente incinta.

Killian con gli occhi lucidi e pieni di orgoglio l’aveva stretta a sè, Emma l’aveva colpito al fianco, alzato gli occhi al cielo e manifestato quanto sarebbe stato complicato gestire quattro bambini.

“ Killian, non c’è niente di cui andare fieri!”

Quello che all’inizio non immaginava era che si sarebbe trattato di un’altra gravidanza gemellare.

Ricordava perfettamente la cena di famiglia in cui aveva annunciato i nuovi arrivi.

“ Cari amici e parenti, in realtà cari parenti visto che volendo o no siamo tutti legati da legami familiari più o meno stretti, io, i nostri meravigliosi bambini e la mia splendida moglie  abbiamo una notizia importante da comunicarvi”

Emma e  Neal fecero la loro comparsa con due grandi palloncini neri, i presenti inizialmente trattennero il fiato poi dei bisbigli iniziarono a propagarsi.

Poco prima che Emma desse  a Neal il via libera per scoppiare i due palloncini neri papà David realizzò il significato di quei due enormi  oggetti.

“D... Di... Di nuovo? Du...Due? Qui...Quindi mi stai dicendo che, che ...”

Non era riuscito a completare la frase, non sapeva bene se strangolare il pirata perché non riusciva ad accettare che la sua bambina fosse ormai una donna adulta e sposata con un marito il cui pensiero fosse sempre e solo uno o festeggiare il diventare nonno per la quarta volta.

“David, David tranquillo so che vorresti uccidermi ma ricordati che sono il padre dei tuoi nipoti e che la mia Emma non te lo permetterebbe” Killian era sempre il solito burlone, non avrebbe mai perso l’occasione di tormentare suo suocero.

“Dobbiamo fare questa sceneggiata ad ogni gravidanza in casa Jones? Perché sappiamo bene che ne arriveranno altri di pargoli e che David e Killian faranno sempre così, Neal gioia scoppia i palloncini”  Zelena facendo scoppiare a ridere tutti e traumatizzando ancora di più il povero David con quanto affermato sulle gravidanze future di Emma aveva accorciato i tempi, altrimenti non ne sarebbero usciti più.

Quando Neal fece scoppiare i palloncini, il pavimento della stanza divenne rosa, completamente rosa, in famiglia sarebbero arrivate due principessine.

Un David profondamente commosso si era fiondato dalla sua Emma per abbracciarla e congratularsi con lei, con il pirata avrebbe fatto un discorso sulle alternative per trascorrere la serata e sulle precauzioni.

“Pirata, sappi che io e te faremo un discorso sulle opzioni per trascorrere la serata, eppure dovresti conoscere la televisione ormai, io opterei per quella, se vuoi ti consiglio anche qualche serie tv”

“Caro suocero, conosco la tv, ma che cosa posso farci se Emma non sa starmi lontana, nè  viceversa?”

Il volto di David improvvisamente divenne di fuoco, Emma aveva lanciato uno sguardo minaccioso a sua volta al suo affascinante pirata e tutti erano scoppiati a ridere.

 

 Emma fu riportata alla realtà dalla sua sorellina che la stava cercando per farsi sistemare la treccia ai capelli, solo la sua Emmona gliela sapeva fare bene.

Con qualche difficoltà legata alla pancia che cresceva sempre più la prese in braccio per metterla sulla sedia e aggiustarle l’acconciatura, quando ebbe fatto Lauren le diede un sonoro bacio e l’abbraccio forte forte.

In poco tempo dall’arrivo delle bimbe a Storybrooke si era creato un forte legame, loro si erano da subito ambientante, Lauren si era ambientata con estrema facilità, Zoey era ancora piccola, non poteva conoscere tutti i segreti di quella cittadina sperduta nel Maine. 

Mancava poco all’inizio della cerimonia, Emma accompagnata da Lauren e Hope doveva fare un giro di supervisione prima di attendere insieme ad Henry e Regina la sposa.

L’organizzazione Svizzera portata avanti da Regina aveva fatto si che nulla fosse fuori posto, ma non c’era da stupirsi del contrario, doveva essere tutto all’altezza di Henry.

Erano tutti ai loro posti, i paggetti e le damigelle stavano percorrendo la navata e cospargendola di petali di rosa rossi e bianchi, inoltre, Neal e Lauren avrebbero portato le fedi.

La cerimonia ebbe inizio quando la sposa accompagnata da David e Tremotino percorse la navata, Belle era visibilmente commossa vedendo suo marito accompagnare in un giorno così importante Genoveffa, immaginava quando avrebbero accompagnato la loro bambina all’altare.

Quando giunse il momento dello scambio delle promesse i presenti dovettero asciugare le lacrime dal primo all’ultimo.

“ Non avrei mai immaginato di provare una gioia così intensa, profonda, non immaginavo, non osavo sperare che la vita mi avrebbe riservato tutta questa felicità, te e l’immensa famiglia che mi ha accolto nonostante le mie colpe. Ti amo Henry.”

“La mia famiglia ha spesso dovuto lottare per raggiungere la felicità, noi non siamo stati da meno, la nostra storia non è iniziata nel migliore dei modi, ma credo che mamma Emma e mamma Regina possano certamente affermare che avere un rapporto iniziale travagliato assicuri la felicità, sarò per sempre al tuo fianco mia dolce Genoveffa, ti amo”

Perfino il suo nome pronunciato da Henry assumeva un suono dolce e melodioso.

“Vi dichiaro marito e moglie” 

Archie li aveva uniti in matrimonio, adesso la giovane coppia poteva finalmente scambiarsi il tanto agognato bacio.

 

Il rinfresco che seguì alla cerimonia fu ancora meglio di quanto Regina avesse mai potuto sperare, la giovane coppia aveva optato per un picnic per i piccoli ospiti, con tanto di plaid per terra e tanti tavoli di buffet, un po’ troppo spartano come l’aveva definito Regina ma nell’insieme dovette ricredersi, tutti i bimbi furono felicissimi di non doversi attenere all’etichetta reale e correre liberi.

Ad un tratto un fischio richiamo l’attenzione di grandi e piccini.

“ A un’ ulteriore lungo periodo di pace per Storybrooke”

nonno Tremotino aveva fatto il brindisi più bello degli ultimi matrimoni che erano stati celebrati.

Tutti in coro si unirono a quel brindisi gridando: “ a un lungo periodo di pace per Storybrooke!”

 

Fine.

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