Cronache di una Recluta

di Mercurionos
(/viewuser.php?uid=1120562)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Recluta 1 - ROCKET ***
Capitolo 2: *** Recluta 2 - MAGMA ***
Capitolo 3: *** Recluta 3 - IDRO ***



Capitolo 1
*** Recluta 1 - ROCKET ***


Cronache di una Recluta del Team Rocket
 
Buio. Le notti di Kanto sono calde e tranquille, specie d’estate. E qui non siamo ad Unima, qui l’estate c’è solo una volta all’anno. Nell’aria si libra una dolce melodia, malinconica e tragica, intonata da un violino carico di passione. Sì esatto, è la colonna sonora de “Il Padrino”. Ma ormai nulla è più normale, nulla è rimasto di ciò che un tempo era il Team Rocket. Alcuni ancora ricordavano il tempo in cui si chiamavano tutti “ROCKET” e non “Recluta”.
 
Un giorno era arrivato quel ragazzo, quello che era diventato campione. Quanto lo odiavano. Non erano riusciti a trovarlo, il moccioso. Forse era a Johto, forse era a Kanto. Forse era ad Alola. O anche no. Qualcuno diceva che fosse muto, altri dicevano soltanto: “Leggiti il cazzo di manga.”
 
E proprio in quel palazzo dismesso di Smeraldopoli, che dall’esterno sembra abbandonato, si cela uno degli ultimi rifugi della peggior marmaglia della zona. La polizia non può fare nulla. Da quando hanno cominciato a pagare minorenni che li battono nelle lotte pokémon… i fondi scarseggiano, per così dire. Poi se i mocciosi spammano agilità e per qualche motivo tutti gli attacchi dei loro pokémon diventano brutti colpi…
 
La porta del rifugio si apre. Quei due che stavano giocando a carte si alzano e salutano il loro nuovo capo. Ah, “capo”. Nessuno oltre a Giovanni avrebbe mai potuto portare quel titolo.
 
“Archer.”
“Buonasera, picciotti.”
“Notizie del capo?”
“Sicondi te? Comunque ‘o capo ora sono io.”
“Staje bono o te spacco ‘a faccia.” Si fece avanti la donna. Aveva messo giù le carte che aveva in mano. Un poker d’assi. Tutti di picche, ma era comunque un poker d’assi. Allora anche l’uomo mise giù le sue carte: una scala reale di fanti. Una partita regolare, tutto sommato.
“Perlomeno aie portato ‘a pizza?”
 
In quel momento si aprì di nuovo la porta. Entrò con gli scatoloni di pizza in mano una donna tutta d’un pezzo, lo sguardo di fuoco circondato da una chioma sanguigna. Le due reclute deglutirono fortemente e salutarono la magnifica con un rispettoso cenno del capo e si tolsero i berretti.
 
“Atena – fece la donna – Tutt’appost’?”
“Nun me lamento… Anzi, si ca’ me lamento. Dove cazz’ è finito ‘o mi omm? Archer, rispondi!”
“Nun ‘o so, Atena, nun ‘o so!”
“Sant’Arceus ma sapete parlare o no!?” L’uomo vestito di nero non riusciva a sopportare il chiacchiericcio in dialetto del Kanto. Lui veniva da Johto, lì non hanno niente di speciale, manco un’intonazione particolare della voce. Hanno a malapena dei percorsi, quei poveretti. L’uomo continuò: “Archer, smettila di cazzeggiare e prendi le pizze, c’ho fame. Tu, Annunziata (la recluta si chiamava così, a quanto pare), prendi da bere. Atena si sieda pure che qui ci pensiamo noi.”
 
Poco dopo la tavola era imbandita. Atena alzò le mani in senso di preghiera: “Giuann te ringraziamo per chistu lauto pasto. Magnamm.” E si accanirono sulle pizze, ormai fredde. Era poco, ma si accontentavano. Ora che Giovanni era scomparso, dovevano stare attenti ai loro risparmi. In pochi volevano più unirsi alla squadra, altri avevano abbandonato. Qualcheduno era pure riuscito a scappare in un’altra regione, a Hoenn, a Kalos.
“Carlo, mi passi ‘o sale?”
“Metti il sale sulla pizza? Ma come cazzo vivi, Archer? Ti preferivo in seconda gen, quando non avevi un nome.”
Archer non replicò. Erano proprio bei tempi quelli. Duecento e qualcosa pokémon, poca trama, pochi pixel, erano state appena scoperte le uova… Appena. Cosa diamine fanno tutto il giorno i ricercatori? Manco sanno come si riproducono gli animali. Ecco dove finiscono le nostre tasse.
 
Atena abbassò il calice di vino, ormai vuoto: “Statem’ a sentire. Pensai a nu’ piano pe’ racimolare qualche soldo.”
Archer si fece attento, incurvando la schiena sul tavolo: “Su, parla.”
“Amma trasferirci a Johto. C’è ‘na città aro è pieno de slowpoke. Sentii… ca’ ‘e loro code si vendon a caro prezzo, o’ mercato niro.”
“È una buona idea. Come si chiama ‘sto posto?” Carlo si alzò e andò a vedere la mappa attaccata ad un muro. Era vecchia e consumata dal tempo, ma negli ultimi trent’anni non era cambiato nulla, attorno all’Altopiano Blu.
“Azalina.”
“Uhm… Non è tanto distante da Fiordoropoli.”
“Ca staje a pensare, Carlo? Vuo’ ‘i a’ casinò? Si bbuo’ te accompagno…”
“Non mi sembra che abbiamo tanti soldi da perdere, Archer. Pensavo solo che… a Fiordoropoli c’è la Torre Radio.”
 
Annunziata scattò in piedi, animata da un improvviso lampo di genio: “’A Torre Radio! Cosa piens’ Carlo, rici ca’ putimme prenderla?”
“Beh sì, pensavo a quello. E una volta che l’abbiamo sotto il nostro controllo possiamo…”
“Mandar nu’ messaggio a Giuann’!”
“Sì, l’idea è quella. Io sono di Violapoli, conosco abbastanza la zona.”
Archer era perplesso dal piano delle due reclute. Come avrebbero potuto intrufolarsi in una struttura tanto conosciuta? Si avvicinò a Carlo e diede un’occhiata alla mappa: “Stamme a sentire, picciott’. Comm piensi ‘e trasi’ senza fa’ nu’ burdell ra’ Lugia?”
“Statti attento a come parli, fesso. Non mi va che prendi per il culo Lugia.”
Per qualche oscuro motivo, alla gente di Johto piaceva Lugia, un pokémon “leggendario” che vive nell’oceano e sa provocare tempeste incredibili, ma non è di tipo Acqua e non impara Tifone. Questo è quello che accade quando solo quattro persone programmano la tua vita. Archer alzò le mani come per scusarsi e per difendersi al tempo stesso: “Te chiedo scusa, Carlo; nun te volevo offendere. Mo’ spiegaci ‘o piano.”
 
“Allora, qualche anno fa ero a Fiordoropoli, dovevamo fare un colpo al casinò. Solo che c’era un sacco di gente perché stava passando di lì il professor Oak, sì proprio lui. Non quell’altro, quel pazzo ossessionato con le uova. E insieme a lui c’era Lori, la DJ. Me la ricordo bene, dovrebbe stare più attenta alla sua linea. Adesso… se noi abbiamo un po’ di soldi e riusciamo a piazzarci da qualche parte, magari seguendo i suoi spostamenti… possiamo farci portare dentro proprio da lei!”
“E poi prendiam’ in ostaggio ‘o capo ‘ra radio e ‘o juoco è fatto.”
“In chistu modo Giuann’ saprà ca’ nuje ci simme n’ata vota, e ca’ o’ stiamo cercand’!”
“Cazzo Annunziata, ti ho detto che non capisco una fava se parli così!”
“Atena, ca’ cosa ne piensi tu?”
 
La donna che tra tutti era entrata più in intimità con il capo rimase immersa nei suoi pensieri, appoggiata sul tavolo. Pensò come non le fosse rimasto altro che il Persian del suo amato. Chinò il capo sempre più verso il basso, lasciandosi cadere la chioma vermiglia sul volto. Spostando i capelli con una mano, rialzò la testa, poi si mise in piedi. Quando mise le mani sui prosperosi fianchi, i suoi tre sottoposti si misero istantaneamente in riga, pronti a ricevere istruzioni dalla loro comandante.
 
“A mi… Nun me pare ‘na mala idea… E già ca’ ci siamo ‘o messaggio ‘o può sentì pure chillo disgraziat’ ‘ro mi’ bambino… O pure anca chilu dannat’ ca’a sconfitt’ ‘o mio Giuann tre anni fa…”
“E che ne sarà di tua figlia?”
“Chella sta a Sinnoh, fa nu tirocinio…”
 
Allora tutti alzarono i calici, nuovamente riempiti con l’ultimo goccio di vino. Brindarono e brindarono ancora, finché non era sorto il sole.
 
Poi arrivò quel ragazzino demente di Borgo Foglianova e il suo Typhlosion con Tuonopugno e Terremoto. E vabbè.
 
Note dell’Autore:
Io sono di Milano. Non so una briciola di alcun dialetto. Però davvero Giovanni dove diamine sei?

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Recluta 2 - MAGMA ***



Cronache di una Recluta del Team Magma
 
Che freddo che fa a Hoenn. Un freddo terribile, tanto che anche in montagna crescono le palme. Che schifo quelle stupide palme gelide, attirano i froslass. Con tutta quell’acqua che la circonda è ovvio che faccia freddo: come tutti sanno, l’elevato calore specifico del liquido comunemente conosciuto come “acqua”, che brutta parola, permette a tale sostanza di repellere con facilità il calore, che significa ovviamente “caldo”. No, state zitti, non mi interessa che avete studiato “la fisica” o “la termodinamica”, voi non sapete nulla. Io sono uno scienziato, uno vero, non come voi poveri illusi. Cosa siete, di Johto? Perdenti. Falliti.
 
L’inverno a Hoenn dura ben dodici giorni, inoltre. Inacettabile. Se poi si considera che a Hoenn si trova il Monte Camino, una delle montagne più alte di tutto il mondo (e con l’altitudine SEMPRE va a diminuire la temperatura come tutti sanno, non importa che da quello stesso monte fuoriesca costantemente cenere mediamente a mille e passa gradi, ci sia del magma ovunque, inclusa la cacca di magcargo e torkoal, che è calda) ovviamente il risultato è che in media e in mediana faccia un freddo cane.
 
È proprio per questo motivo che mi sono unito al Team Magma. Che fighi. Che geni. Che gnocconi. Ma soprattutto, che stilosi. È così comoda la divisa con il maglione. E poi, con questo stramaledetto freddo un maglione lo accetto volentieri. La quota d’iscrizione è anche incredibilmente bassa. E mi pagano pure! Sono così felice di essermi laureato in Energie Rinnovabili all’Univera (la prestigiosa Università Privata di Verdeazzupoli), mi sento di essere indispensabile per la mia associazione.
 
Ormai lavoro con il Team Magma da più di un anno, mi hanno promosso. Adesso sono stanziato al laboratorio di Ferrugipoli: è proprio vero che qui natura e scienza si fondono. Peccato per quei maniaci della Devon S.p.A. che passano tutto il giorno in compagnia delle loro fredde ricerche sui minerali. Poveri sfigati, cercano energie alternative nei sassi. Che sciocchi. Stolti. Puzzolenti. Che freddo che deve fare in quel loro edificio. Per fortuna in laboratorio mi fa compagnia il mio adorato Catramio, il mio numel. Lo ho catturato anni fa, che freddo che faceva quel giorno, c’erano solo trentadue gradi. Mi riscalda sempre con i suoi affettuosi gesti d’amore, i suoi rantoli sommessi, i suoi ruttini fiammanti. Certo, alcune volte mi ustiono e mi si brucia il camice, ma è comunque una dimostrazione di vero amore.
 
Una volta lavoravo per loro, sempre a Ferrugipoli. Che periodo stressante che è stato! Perlomeno mi avevano preso come stagista e sono potuto fuggire da quel posto gelido e duro. Tutti che lavoravano felici senza perseguire un vero scopo, per il semplice gusto di fare qualcosa! Sciocchi, non sanno di illudersi? Quello non è altruismo, è arroganza! Potevano pensare a liberare il Tunnel Menferro, ma no! Tanto chi voleva andarci a Mentania, i ragazzini malati? Bah!
 
Oggi finalmente sono stato convocato in riunione con il nostro amato, splendido, intelligentissimo e compostissimo capo, il signor Max Cognomenonpervenuto. Solo a quelli della Devon piacciono i cognomi. Sfigati. Nel suo ufficio mi accoglie un candido tepore. Quasi quasi mi sciolgo per tutta questa accoglienza, ma lo sguardo serio di Rossella, la mia superiore, mi blocca di colpo. Com’è composta lei. Bellissima. Perfetta. Adorabile.
 
“Allora, come si sente, Ottavio? “
“È tutto fantastico, capo. La ricerca procede magnificamente.”
“Si trova bene da noi, noto con piacere.”
“Certamente! Non potrei immaginare un impego migliore!”
“Eccellente. Rossella, dagli pure il plico.”
Rossella mi porge una cartelletta di carta. Dentro ci sono vari fogli con grafici e dati. Max mi invita a dar loro un’occhiata, allora mi prendo un attimo per leggerli e rileggerli.
“Capo, non capisco. Io non mi occupo di queste statistiche, incidono poco sul ricavo di energia.”
“Precisamente, Ottavio. Ma è giunto il momento che ti comunichi il tuo nuovo ruolo. Ho deciso di promuoverti al grado di Magmatenente, riceverai lo stesso posto nell’organizzazione di Rossella.”
“Capo, come devo dirlo, è… un onore!”
“Quisquiglie. Ora possiamo procedere. Ti parlerò del vero progetto del Team Magma.”
 
Sulla parete dietro la sedia del capo scese un pannello bianco. Rossella andò a spegnere le luci e Max fece partire una presentazione. Certo, era un po’ banale e il font pareva un po’ antiquato, ma magari non aveva avuto il tempo di prepararla.
“Quella che ti mostrerò, Ottavio, è una presentazione che ho fatto alle elementari per la mia maestra di scienze.”
Che sciocco che sono stato, non dovrei giudicare il capo prematuramente. Quanto è puro e geniale, perseguire il proprio sogno per così tanto tempo! Dovrei vergognarmi per la mia stoltezza!
 
“Quella donna miope non ha compreso la grandiosità del mio intento, ma ora ti dirò perché tutti noi siamo qui. Come hai potuto vedere dai grafici che ti ho consegnato, la popolazione di Hoenn è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi decenni. E così è aumentato lo sfruttamento dei terreni e delle energie naturali. Inoltre, come avrai notato, fa un freddo allucinante a Hoenn.”
Rossella ed io annuimmo violentemente. A quanto pare non ero l’unico a pensarla così. Che gioia!
“Gli sciocchi abitanti di Hoenn non capiscono che in questo modo porteranno il mondo alla rovina! La situazione necessita di una svolta!”
Applaudimmo. Che parole commoventi. Che belle immagini proiettate alle pareti!
“E per aiutare queste povere persone che continuano a sprecare e a deturpare la natura di cui vanno tanto fieri c’è una sola soluzione…”
Ci alzammo dritti in piedi, trepidanti per l’anticipazione delle parole del capo.
 
“Dobbiamo dare alle persone ancora più terra da utilizzare!”
 
Ah! Come mi sentii fremere dentro, acceso da un nuovo ardente vigore. Rossella si contorse, non riuscì proprio a mantenere la calma in preda a tali spasmi di piacere.
 
“Esatto! Dobbiamo aumentare ancora di più i terreni a disposizione della brava ma stolta gente di Hoenn! Dobbiamo respingere l’innalzamento del livello marino innalzando ancora di più il livello della terra! In questo modo ci sarà ancora più terra da scaldare, più terra che ci proteggerà dal gelo! Vero, Camerupt?”
“Grunf grunf!”
“Visto?! Anche i pokémon lo desiderano! In questo modo ci sarà ancora più spazio per loro, per mangiare, per cacciare, per riprodursi senza sosta!”
“Come i Lapras!”
“Esatto, Rossella, come i Lapras. Anche loro sono creature di Dio.”
 
“Ma, capo – mi permisi di chiedere delucidazioni – come possiamo intraprendere una tale impresa?”
“Semplicissimo. Andiamo a svegliare Groudon, il pokémon continente. Secondo i nostri informatori, Groudon dovrebbe essersi assopito al di sotto di Ceneride qualche secolo fa.”
“Geniale! Ma come possiamo svegliarlo?”
“Niente di più banale. Una vecchia in cima al Monte Pira conserva due antiche pietre, con le quali pare essere possibile interagire con i pokémon leggendari. Basta avvicinarsi a loro e premere il tasto A, apparentemente.”
“Ma è ovvio! Lei è un genio, capo!”
“Esattamente. Sono un genio.”
 
Poi però arrivò un ragazzino demente di Albanova in groppa a MegaRayquaza e tutto esplose e vabbè.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Recluta 3 - IDRO ***




Cronache di una Recluta del Team Idro
 
Che freddo che fa a Hoenn. È una situazione veramente disperata, fa così freddo che le palme non riescono a crescere sulla cima delle montagne, c’è persino una grotta SUL MARE piena di ghiaccio e di snorunt, la Lega Pokémon è in cima ad un’ALTura, quindi è in ALTO e in alto fa freddo, e come se non bastasse l’unico deserto della regione è sul percorso 111 e non vuole saperne di espandersi. Ma sapete di che cosa sono fatti i deserti? Esatto, di sabbia. E cos’altro è fatto di sabbia al cento per cento? Esatto, le spiagge. E come forse avrete notato negli anni in cui avete vissuto a Hoenn, qui non ci sono abbastanza spiagge! Forse voi mi direte: ‘Ma tu, recluta generica del Team Idro, guarda che più o meno tutte le città più grandi della regione si trovano letteralmente sul mare!’ oppure anche: ‘Ma tu, recluta scassa geodude, guarda che Hoenn è un’isola gigante circondata da isole che a loro volta sono circondate da altre isole!’ e a questo vi dico che non avete capito NIENTE!
 
I media, la radio e quella dannata applicazione per le notizie del PokéNav vi hanno fatto il lavaggio del cervello! Avete forse letto quell’articolo sul giornale di Ciclamipoli: ‘Da quest’anno oltre il 70% del prodotto interno lordo di Hoenn dovuto al turismo’. Innanzitutto sono tutte BALLE, mi sembra ovvio; in secondo luogo… SETTANTA percento? Mi sembra decisamente troppo POCO! Sono sicuro che noi di Hoenn possiamo fare molto di meglio, non siamo mica quei perdenti di Galar con il loro turismo inesistente, il freddo atroce che uccide i corsola e la mitologia nordica, e al nord fa FREDDO!
 
Allora io vi dico, cari miei connazionali, unitevi al nostro glorioso capo, l’affascinante, prestantissimo corsaro Ivan ed espandiamo le calde spiagge di Hoenn! Immaginatevelo: un paradiso terrestre dove l’unico abbigliamento socialmente accettato sarà il bikini, il sole caldo che bacerà le vostre fronti sudate, il vento temperato tutto l’anno mentre accarezza i vostri addominali scolpiti, un vero eden del sex appeal, tutto grazie al nostro spupazzabilissimo Ivan!”
 
“Ehi, tu!” Una ragazza in mezzo alla folla di gente si fa in avanti. A grandi passi avanza verso di me, minacciosa, si piega in avanti mostrando il fiocco rosso che porta in testa. Porta anche una mano al marsupio, pronta a sfidarmi ad una lotta. Non posso di certo tirarmi indietro, devo difendere l’onore del Team Idro! Anche se, devo dire, questa qui ha un volto familiare… Vabbè.
 
“Sentiamo, com’è che avreste intenzione di creare più spiagge?”
“Beh, è semplice, cara la mia IGNORANTE popolana, plebea illetterata. Le spiagge dove si creano?”
“In riva al mare?”
“Certo, cosa lo chiedi a fare, stupida, bigotta, conostropolina. E quindi la soluzione è ovvia: per fare più spiagge l’unica soluzione è fare più MARE!”
“E sentiamo, caro il mio professorone di idiozie, come vorreste FARE un po’ di mare?”
 
Oh sì, c’è cascata, la sciocca plebea! Posso finalmente mostrare a tutto il mio organigramma, le immagini composte soltanto da macchie bluastre e disegnini di magikarp e un rayquazalione di diagrammi a torta!
“Ecco a voi, miei cari concittadini! Ecco il nostro incredibile ed intelligentissimo piano per la conq- Coff! Coff! Per la salvezza del pianeta e l’incontrastabile miglioramento della nostra amata e splendidamente splendida Hoenn! Vi presento… Il fantaboloso ‘Piano per l’Innalzamento Rapido del Livello delle Acque con il Pokémon Unico Padrone degli Oceani’, in breve, come lo chiamano i nostri ESPERTISSIMI scienziati laureati in vari campi della scienzia, il P.I.R.L.A.P.U.P.O!”
Santissimo Arceus, ora capisco perché hanno tutti riso la prima volta che l’ho detto!
 
Ma la mocciosa non vuole proprio saperne di arrendersi: “Ah sì? Allora, caro il mio pirlapuppatore, come vorreste prenderlo questo magico pokémon degli oceani?”
“Ah ah ah! Stolta! Noi siamo già in possesso del pokémon che ci serve!”
“Sì, e sarebbe?”
“Si tratta di Kyogre, il pokémon leggendario che domina gli oceani!”
“Ah, quello che si dice abbia creato i mari su richiesta del papà Arceus?”
“Esatto!”
“Quello che ogni tot decide di andare a pestare Groudon solo perché l’acqua è superefficace sulla terra?”
“Esattamente!”
“Quello a forma di balena blu con le ali e un brutto disegnino rosso a forma di alfa?”
“Esattissimamente!”
“Quello che ho in tasca in una cavolo di rete ball?”
“ESAT- No, aspetta, che?”
“Vieni fuori, Santabalena!”
 
Santissimi Tornadus, la poppante ha davvero catturato Kyogre! E gli ha dato un soprannome ridicolo! Come diamine è possibile? Oh no, comincia a piovere, tutte le persone scappano, i miei organigrammi si stanno inzuppando!
 
“TU! Come hai fatto a sottrarci il nostro preziosissimo esemplare di Kaiogure-chan?”
“Ma come diamine parli? Scusa, non ti sei accorto che attorno a Ceneride fino a ieri c’erano temporali incontrollabili, tutti i magcargo sono morti a causa della pioggia che letteralmente spegne ogni fiamma, le onde erano alte almeno quanto la Via Vittoria e come se non bastasse in tutto quel casino ho anche dovuto insegnare SUB ad un pokémon altrimenti a Ceneride non si entra? Sul serio, chi cavolo ha pensato che vivere all’interno di un cratere in centro all’oceano sarebbe stata una buona idea? Che problemi hanno gli abitanti di Hoenn, io me ne torno a Johto, sono sfigati ma almeno non fanno tutto ‘sto casino con i leggendari!”
“Ma, ma… Ivan lo aveva catturato… Avevamo preso anche la gemma blu…”
“Ah, questa? Col cavolo che la uso, quando Santabalena si archeorisveglia vengono fuori scenari biblici che manco con l’arca di Noé (il primo allenatore ad aver mai catturato tutti i pokémon, due di ciascuno, tra l’altro) si riescono a mettere a posto.”
“I nostri sogni… Il nostro paradiso terreno di spiagge e profumine in costume…”
 
“Ma ce la fate? Fa già un caldo allucinante, qui a Hoenn! Abbiamo cosa, QUATTRO città con un porto? Spiagge a volontà? Isole miraggio che farebbero una fortuna se ci costruisci un villaggio vacanze? C’è un vulcano gigante in questa regione! Le palme crescono ovunque, se non ne abbatto cinque ogni settimana con Taglio non riesco nemmeno a tornare a casa a piedi!”
“Ah… Forse hai ragione, mocciosa. Forse… innalzare il livello del mare è una cattiva idea.”
“Ma va’? Guarda che il mare si innalza da solo ogni anno.”
“Ah ah ah, è vero! Tanto fra cento anni saremo morti tutti lo stesso per lo scioglimento dei ghiacciai, il buco nell’ozono e le radiazioni del wi-fi.”
“Visto?... No, un attimo, il buco nell’ozono? Santa Madre Teresa di Canalipoli, dove vivrà Rayquaza senza l’ozono?”
“Hah! Povera stolta, i nostri capacissimi scienziati ci hanno già pensato!”
“Oh no.”
“Come facciamo per preservare l’habitat naturale di Rayquaza? Semplicissimo.”
“Non voglio proprio saperlo.”
“Con i MINIOR! La nostra squadra esecuzioni ha già sterminato i minior lanciando i loro resti polverizzati nella stratosfera! È un’idea GENIALE!”
 
Dedicato a tutti i veterani che si ricordano questa frase: “PIOVE.”

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3892057