Love, what a mess!

di cussolettapink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Interview ***
Capitolo 3: *** The Beginning ***
Capitolo 4: *** Photoshoot ***
Capitolo 5: *** First Task ***
Capitolo 6: *** Party ***
Capitolo 7: *** Business Travel ***
Capitolo 8: *** Business Travel - pt 2 ***
Capitolo 9: *** Business Travel - pt 3 ***
Capitolo 10: *** Dinner and robbery ***
Capitolo 11: *** Return ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


                                            




Prologue

"Abigail! Per fortuna sei arrivata ero disperato, non trovo più la giacca che ho indossato per quella sfilata la settimana scorsa, volevo indossarla"

"Harry quando imparerai che sono la tua manager, non la tua domestica?" la ragazza alzò gli occhi al cielo, indicando comunque una giacca posata sopra la poltrona.

"Sei una santa, sarei perso senza di te!" il riccio si tolse la maglia e indossò velocemente la camicia e la giacca sotto gli occhi impassibili di Abigail.

Ormai la ragazza era abituata a vedere il riccio semi nudo, assistendolo durante le varie sfilate che era riuscita a rimediargli negli anni passati.

"Harry, cosa sono questi?" chiese lei, prendendo in mano una scatola di biscotti al cioccolato ormai terminata e guardando male il ragazzo.

"Abbie posso spiegarti, ho avuto un calo di zuccheri fortissimo ieri sera e..."

"Harry! Non me ne frega niente se hai un calo di zuccheri! Hai una dieta ferrea da seguire e devi continuare a seguirla! Sei un modello e questo vuol dire che devi pretendere la perfezione dal tuo corpo!" lo rimproverò duramente la mora.

All'improvviso un miagolio interruppe la discussione tra i due ragazzi. Una piccola gatta bianca, dai profondi occhi azzurri e con le orecchie e la coda marroncina entrò nel soggiorno, portando tutta l'attenzione sulla sua figura.

"Harry hai dato da mangiare a Curry?" chiese la mora, prendendo in braccio il gatto e accarezzandole il morbido pelo.

"Certo che ho dato da mangiare a Curry, per chi mi hai preso?" fece lui con fare saccente, nello stesso istante in cui però si dirigeva nella cucina per prendere il sacchetto dei croccantini.

"Come no. Harry a volte credo che tu abbia ragione: Saresti davvero perso senza di me" rise la ragazza, guardandosi intorno "Devo far tornare la signora delle pulizie, è possibile che non riesci a mantenere questo appartamento pulito per almeno 7 giorni?"

"Non pensare alla signora Maria adesso! E' oggi, vero? Abigail devi assolutamente riuscire a procurarmi un contratto con loro! In questo momento chiunque stia facendo importanti lavori viene dalla loro agenzia!"

Abigail sorrise, recuperando la cartella contenente l'ultimo book fotografico del riccio.

"Non temere Harry, la Malik Corporation non ha scampo. Avrai un contratto con loro, dovessi parlare con Zayn Malik in persona per convincerli!" la ragazza non era solita parlare per dar aria alla bocca, quando si metteva in testa un obiettivo era capace di non guardare in faccia niente e nessuno pur di raggiungerlo.
 


Angolo autrice!
Lo so, lo so che ho ancora in corso "An incredible night" ma davvero non riuscivo più a tenere questa storia solo per me! Dovevo necessariamente pubblicarla, anche perchè dopo tanto tempo ho avuto l'opportunità di giocare di nuovo con photoshop! Voglio ringraziare tantissimo la mia amica Giulia alias crazylion per avermi aiutata con il titolo! Grazie!
Che ve ne sembra come inizio?
Come trovare il carattere della protagonsita?
Fatemelo sapere anche con una piccola recensione, vi aspetto!
Liz




 

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Capitolo 2
*** Interview ***


                                            
Chapter  1 - Interview


Il palazzo in cui nasceva la Malik Corporation era tra i più alti e centrali di Londra, di quei palazzi che vanta una delle migliori viste in assoluto sulla capitale.

Abigail quel giorno aveva indossato un vestito a tubino nero abbastanza classico ma giovanile e dei tacchi alti che slanciavano la sua figura in maniera impeccabile. I lunghi capelli mori erano stati lasciati sciolti e si muovevano insieme agli ancheggiamenti della giovane donna, che si apprestava ad entrare in una delle agenzie più importanti di Londra nel settore della moda.

Salì in l'ascensore e premette sul tasto '24', uno dei piani più alti. Quando ormai stava per chiudersi una mano fermò le porte, che prontamente si aprirono di nuovo.

Un ragazzo moro, sui venticinque anni e con due profondi occhi scuri entrò nell'ascensore, per poi premere anche lui un tasto sul display, questa volta il '25'. Indossava una camicia scura e un cappello che gli copriva il viso, la mora infatti aveva avuto circa due secondi per poter ammirare gli occhi scuri del ragazzo prima che essi sparissero dalla sua vista.

La salita dell'ascensore fu abbastanza breve nonostante i tanti piani affrontati. Arrivati al ventiquattresimo piano la mora salutò con un cenno del capo il ragazzo, che di contro continuò a guardarla incuriosito.

"Beh, vuoi forse una foto?" fece lei, due secondi prima che le porte si chiudessero e impedendo allo sconosciuto di ricambiare la frecciatina.

Non appena entrò nella sala d'attesa individuò subito altre due manager come lei. Dopo tre anni nel settore era in grado di rendersi subito conto quando la persona davanti a lei era una potenziale rivale oppure un ostacolo facilmente sorpassabile.

Fiera di lei e del modello che andava a presentare, si diresse verso la reception che l'aveva appena indirizzata verso i salottini.

"Penso che il mio posto non sia quello. Devo avere un colloquio"

La bionda e perfetta segretaria alzò gli occhi dal computer per dedicare due secondi scarsi alla figura della mora, che di contro continuava a manifestare una sicurezza non indifferente.

"Allora quello è il suo posto. Chi viene a proporre dei nuovi candidati per la Malik Corporation deve sedere lì e attendere il proprio turno"

"Non devo proporre nulla, il mio Harry è tutto ciò di cui avete bisogno e io sono una manager che avrete tutto l'interesse a mantenere cara"

"Che succede qui?" una voce si intromise nella discussione, voce appartenente a un giovane ragazzo dai capelli castani e gli occhi color nocciola.

"Signor Payne mi dispiace molto averla disturbata con questo baccano, stavo giusto dicendo alla signorina di andarsi a sed- Ehi!"

Abigail, ignorando completamente le urla della segretaria, si era diretta verso la figura del castano con fare sicuro e deciso.

"Mr Liam Payne, anche chiamato l'uomo dei colloqui. Devo parlare con lei per far partire un contratto per il mio modello giusto?" la mora non aveva fatto notare neanche una punta di insicurezza sul fatto che Harry meritasse o no il contratto, lei lo sapeva e basta che il riccio era quello che serviva all'agenzia.

"Ho come l'impressione che lei sia la signorina Stuart giusto? Ha fatto impazzire la mia segretaria con tutte le chiamate che le ha fatto." Dichiarò il castano scrutando quella piccola ragazza che era stata capace di far perdere le staffe alla sua assistente.

"Mi scuserò con lei quando lavoreremo insieme allora" sorrise annuendo, porgendo la mano al castano "Quindi, vogliamo spostarci nel suo ufficio per parlare del contratto?"

"E' assolutamente ridicola questa pagliacciata! L'ultima ragazzina arrivata pensa di poter fare tutto questo baccano?" una delle signore sedute in sala d'attesa si era alzata e avvicinata ai due.

I lunghi tacchi a spillo e la corta minigonna erano assolutamente volgari e fuori luogo, cosa che dovettero pensare sia Abigail che Liam visto che entrambi la squadrarono male, chi più evidentemente e chi meno.

"Mi scusi, non ho idea di chi sia lei o chi sia il modello che vuole far accettare alla Malik Corporation ma non penso che questo sia l'ambiente adatto" fece la mora, non scomponendosi affatto.

"Ok, andiamo nel mio ufficio" Liam voltò il capo verso la terza manager, rimasta seduta fino a quel momento "Lei può anche tornare a casa. Una persona che non è disposta a lottare per il proprio modello e che non cura i propri interessi non è materiale di nostro interesse. Voi due con me invece"

Abigail realizzò che quello che aveva sentito dire sulla durezza del selezionatore di nuovi modelli era dannatamente vero, si sarebbe dovuta comportare con maggior cautela.

Una volta entrati nell'ufficio di Mr Payne le due donne notarono subito una telecamera posta accanto alla poltrona su cui si andò a sedere il castano.

"Bene. Mr Malik è molto impegnato e supervisionerà il colloquio stasera o domani, per cui se avremo buone notizie per qualcuna di voi due lo saprete a stretto giro."

Le due annuirono, prestando la massima attenzione a ogni parola che usciva dalle labbra del castano.

"Vi porrò un'unica domanda: Perché la Malik Corporation dovrebbe prendere il vostro modello? Inizi pure lei, signora Ross" fece Liam guardando la signora.

La donna, forse intuendo dalla precedente conversazione che al ragazzo piacessero le persone decise, rischiò il tutto per tutto con un'unica frase.

"Perché è il migliore, non ci sono parole che potrebbero esprimerlo meglio. Prendetelo e capirete".

Il sopracciglio inarcato del castano fece intuire alla signora Ross di aver osato troppo nel non decantare le qualità del suo modello.

"Affascinante. Lei signorina Stuart mi darà una risposta altrettanto deludente?"

"Assolutamente no. Ho delle limitazioni nella risposta?" fece lei sorridendo, lanciando uno sguardo di sfida a Liam.

"La fermerò io se mi sto annoiando, inizi" con un gesto della mano, il castano invitò la donna a parlare, molto incuriosito su come la ragazza si sarebbe comportata.

"Non sono così infantile da pensare che bastino due paroline dette con il giusto tono, quel che vi porto sono i fatti." la ragazza aprì il book fotografico di Harry in una pagina a caso "La Malik Corporation nasce nel 1990 da Trisha Brennan Malik, una grande influencer di moda. L'agenzia ha un vero e proprio boom nel 1997 con la modella Skylar, che in un solo anno sfila per le più grandi firme. Dal 2013 l'agenzia è passata in mano al figlio di Trisha, Zayn Malik. Da allora c'è stata una grandissima ascesa per l'agenzia. Il punto forte è proprio una varietà nei giovani modelli selezionati negli ultimi anni: si ricerca il viso che piace ma non visto e rivisto, per questo penso che Harry sia perfetto per voi. Ha un modo di sfilare che cattura chi lo guarda, un viso pulito ma che in camera spacca e un fisico adatto a pubblicizzare tutti i tipi di firme con cui l'agenzia collabora. A tal proposito, Harry ha lavorato già con un paio di agenzie che si rivolgono a voi, per cui potrete chiedere delle referenze senza problemi" Abigail smise di guardare Liam e fissò dritto in camera "Harry Styles sarà ciò che Skyler è stata nel 1997, non ho alcun dubbio a tal proposito". Riportando l'attenzione sul castano, si beò per pochi secondi del suo sguardo colpito.

Girandosi verso la donna, anch'essa rimasta senza parole da quella presentazione, la mora fece spallucce.

"Sono sicura che anche il suo modello meriti, sfortunatamente non ha quel qualcosa che invece ha solo Harry"

"E sarebbe?" le chiese lei con rabbia, già capendo di aver perso.

"Me come manager, ovviamente".

A colloquio concluso, la ragazza e la signora Ross strinsero la mano al ragazzo per poi uscire insieme dall'ufficio e dirigersi verso l'ascensore che le avrebbe riportare giù in strada.

"Sei in gamba ragazzina, sono sicura che ci rivedremo" la donna, con un cenno del capo, si complimentò per l'ottima battaglia prima di allontanarsi da Abigail.

Una volta rimasta da sola, fece un respiro profondo e andò al bar/tavola calda che si trovava di fronte al palazzo, ordinando un'insalata e un petto di pollo alla piastra.

Mandò un messaggio ad Harry per aggiornarlo su come fosse andata e finito il pranzo pagò il conto e uscì nuovamente in strada, dirigendosi verso la metropolitana per poter tornare a casa.

 Quando stava per passare il biglietto della metro nella macchinetta il suo cellulare squillò, avvisandola dell'arrivo di una chiamata.

"Pronto?"

"Signorina Stuart?"

"Sono io, chi parla?"

"Sono Monique e lavoro per la Malik Corporation, il signor Malik vorrebbe vederla per un secondo colloquio se non le dispiace. Tra un'ora avrà una riunione, pensa di riuscire a tornare qui da noi entro una ventina di minuti?"

"Certamente, per fortuna non mi ero allontanata poi molto. Sto tornando"

"Perfetto, quando arriverà venga direttamente al venticinquesimo piano, è il piano dei dirigenti della Malik Corporation"

"Ho capito, ci vediamo tra poco"

La ragazza chiuse la chiamata e a mala pena si trattenne dal saltellare per la contentezza.

Tornata velocemente indietro - per quanto i tacchi le permettessero di essere veloce - entrò nel grande edificio e andò sparata verso l'ascensore che solo un'ora prima l'aveva portata nel medesimo posto.

Individuata la reception di quel piano, si presentò a quella che scoprì essere Monique per poi venir accompagnata verso l'ufficio di Mr Malik.

"Mr Malik e Mr Payne la stanno aspettando in questo ufficio, buona fortuna" la gentilezza della bionda colpì molto Abigail, che già pensava di trovarsi di fronte alla copia della segretaria del piano di sotto.

Alzando gli occhi la mora individuò subito la figura di Liam, con cui aveva parlato poco prima. Con orrore però si rese conto di riconoscere anche la seconda figura presente nella stanza.

"Sembra proprio che invece della foto mi sia toccata un'intera registrazione, spero non le dispiaccia".

Il ragazzo dell'ascensore niente di meno era che il suo futuro capo, Zayn Malik.

"Cazzo" sussurrò a voce bassa, sperando poi di non essere stata udita dai due uomini in piedi di fronte a lei.

 
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Angolo autrice:
Ciao a tutte! Che serata piena di aggiornamenti eh? Sia qui che su "An Incredible night!", wow! La febbre mi fa decisamente bene ahahaha
Abbiamo avuto un primo incontro del nostro Zayn e del nostro Liam, cosa ve ne pare?
sarei felicissima di avere un vostro parere con una recensione!
Saluti,
Liz

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Capitolo 3
*** The Beginning ***


                                            

Chapter 2 - The Beginning

"Allora signorina Stuart, vuole ritrattare qualcosa della nostra prima conversazione?"

La ragazza, nonostante sentisse le guance lievemente rosse per l'imbarazzo, alzò fiera il viso e guardò il moro con sguardo di sfida.

"Assolutamente no, a chiunque mi guardi nel modo in cui si guarda un piatto di pasta al ragù riserverò sempre le stesse parole, tanto più se a farlo è un mio superiore."

"Che caratterino, poi dicono a me!" commentò un Liam piuttosto divertito, era da parecchio che nessuno affrontava Zayn in un modo così diretto, soprattutto da quando aveva preso il controllo della società e i suoi capitali erano aumentati in modo davvero considerevole.

"Un'agente che non approva le relazioni tra colleghi, spero di vedere questa dedizione anche nei confronti dei miei modelli perché devo essere sincero: Lei mi piace e voglio che lavori per me e per la mia società. La vera domanda ora è: Lei è disposta a curare gli interessi anche di eventi in generale o di altri modelli?"

"Non ho problemi a farlo, basta che questo non comporti una mia mancata attenzione al MIO modello. Harry avrà sempre la precedenza su tutto e su tutti"

"La prego, non rimanga sulla porta e si sieda, dobbiamo discutere del contratto. Il suo modello quando potrà essere qui per un servizio fotografico di prova? Inoltre, posso vedere anche io chi abbiamo preso? Mi fido ciecamente del giudizio di Liam però voglio vedere con i miei occhi ciò che fino ad ora ho solo intravisto attraverso degli stralci di videoregistrazione"

La ragazza, calpestando la moquette presente nell'ufficio di Malik si accomodò davanti a Liam e Zayn, per niente intimorita dalla grande scrivania che li separava o dall'inferiorità numerica in cui si trovava.

"Allora, vediamo un po’ questo Harry Styles" il moro prese il book fotografico dalle mani della castana e iniziò a sfogliare le pagine.

"Mi sbaglio o questo è un capo presentato qualche settimana fa alla sfilata di una delle nostre principali firme?" chiese sempre lui.

Abigail cercò a fatica di trattenere il sorriso soddisfatto, aveva sperato già dal primo colloquio con Liam che venisse notato quel particolare.

"Esattamente. Harry è stato il quinto modello a sfilare e ovviamente ha portato a casa il capo che ha indossato. Quando parlavo di referenze che ero in grado di fornire, parlavo anche di questo"

"Davvero ammirevole, complimenti" si congratulò il moro, che non rimaneva colpito dall’abilità di una manager da molto tempo. "Abigail, possiamo darci del tu?" senza aspettare una risposta continuò a parlare "Tu e il tuo modello mi interessate, siete ufficialmente a bordo della Malik Corporation" Zayn si sporse verso la castana per stringerle la mano, il primo accordo non verbale che sarebbe poi stato seguito dal contratto vero e proprio.

"Sicuramente ci vedremo presto. Ora Liam ti farà vedere i vari uffici e reparti, poi andrete a firmare il contratto. Domani mattina il signor Styles si presenterà per il servizio di prova e per firmare anche lui il contratto"

Il ragazzo si voltò verso Liam, rimasto fino a quel momento in silenzio "Falle vedere tutto, io ho davvero troppo da fare" alzando gli occhi al cielo continuò 
"Problemi con quel servizio fotografico di cui ti parlavo. Abigail è meglio che il tuo modello non mi dia tutti i problemi che già mi creano quelli che ho, non ho bisogno di un altro piantagrane"

Assottigliando lo sguardo, anche Abigail si alzò in piedi per poter fronteggiare al meglio il ragazzo.

"Non so chi altro hai assunto" disse, calcando su quel "hai" come a far notare che anche lei era passata al tu senza un vero e proprio consenso "Ma il mio Harry è un modello molto professionale, non un bambinone preso solo per il suo bel faccino. Ha carattere, buca l'obiettivo e lo sa bene. Non per questo ti creerà problemi. Sono pronta a prendermi l'intera responsabilità. se dovessi sbagliarmi".

Ci furono minuti interminabili di scambi di sguardi, prima che Zayn scoppiasse a ridere.

"Già ti adoro ragazza, hai davvero le palle" tornando lievemente più serio, la inchiodò con quel suo sguardo incredibilmente profondo "ma non rispondermi come se fossi un tuo collega, sono sempre il tuo capo e quello che riempirà la busta paga tua e del tuo carissimo Harry".

Senza aggiungere altro, girò i tacchi e uscì dall'ufficio.

"Vieni, ti faccio vedere il posto" Liam poggiò una mano sul fianco della castana, conducendola verso l'esterno dell'ufficio di Mr Malik e facendole vedere il piano dove si trovavano.



 
“Giuro, mi hai davvero colpito Abigail! Nessuno parlava così a Zayn da moltissimo tempo! Non ti rendi neanche conto di quanto tu sia stata sul filo del rasoio”

La ragazza seguiva il moro e osservava attentamente tutto ciò che le veniva spiegato, immagazzinando tutte le informazioni che riceveva.

“Sono molto consapevole del ruolo che ricopro io e di quello che ricopre lui. Non l’ho considerata una mancanza di rispetto sinceramente, ho solo tenuto a precisare che Harry è un professionista, non un ragazzo preso solo per il suo aspetto.”

“Non lo metto in dubbio" continuò a mostrargli l'intero edificio, per poi tornare al punto di partenza.

"Eccoci di nuovo nel mio ufficio, sei riuscita a capire qualcosa di come funziona nel palazzo? Non preoccuparti, i primi tempi hanno tutti confusione nel memorizzare i vari settori”

Abigail cercò quasi di mordersi la lingua per impedirsi di parlare, poi non resistette e guardando Liam iniziò a parlare.

“La Malik Corporation è divisa su tre piani. Al piano più basso si trovano tre stanze utilizzate per i set fotografici al chiuso,  una stanza dedicata al trucco e una al parrucco. C’è la costumeria dove vengono selezionati gli abiti, suddivisi per i vari stilisti e stagioni. Inoltre ci sono i vari camerini per i modelli e un salotto ricreativo che probabilmente viene usato da questi ultimi nelle pause tra un servizio fotografico e un altro. Nel piano di mezzo ci sono gli uffici dei manager e dei dirigenti minori, con rispetto parlando ovviamente” si affrettò ad aggiungere, considerando che Liam aveva l’ufficio a quel piano “Infine al piano superiore ci sono due sale riunioni, un salotto per gli incontri d’affari, l’ufficio di Malik e degli alti dirigenti e azionisti della compagnia”

Finito di parlare, la mora si accorse dello sguardo colpito che aveva Liam, stupito che in un solo giro fatto frettolosamente fosse già riuscita a capire perfettamente come fosse strutturato il tutto.

“Sei sveglia ragazza, molto sveglia. Ti contraddirò solo su un punto: Ho un ufficio a questo piano perché mi è molto più comodo coordinare le varie attività con i manager, non certo perché sono un dirigente minore. Puoi considerarmi il braccio destro di Zayn e quindi, quando vorrai parlare con lui, dovrai prima passare da me. Per  fortuna, riconosco la tua accortezza nell’aver precisato che non mi consideri un socio minore e al contrario di Zayn apprezzo molto una persona che sa quel che vuole e non si fa problemi a dirlo. Ci troveremo bene io e te”

“Liam sei stato davvero molto gentile a farmi vedere il posto, ora però devo davvero tornare a casa. Se ho capito bene io e Harry dobbiamo trovarci in sede alle 10,00 domani, gusto?”

“Esattamente, passate prima dal mio ufficio così avrò pronti i vostri contratti e poi andrete al piano di sotto per il servizio”

La ragazza annuì e poi salutò per l’ultima volta il castano, pronta a tornare finalmente a casa.
 


Dopo aver preso la metropolitana ed essere scesa, Abigail decise di fermarsi alla pasticceria preferita di Harry e di prendere due pasticcini per festeggiare la buona riuscita dell’accordo.

Prese le chiavi di casa che il riccio le aveva dato per qualsiasi evenienza ed entrò in casa.

“Abby! Cosa ci fai qui!?!”

Harry era in compagnia di una modella con cui aveva collaborato anche nell’ultima sfilata fatta. A giudicare dal fiato corto di entrambi, erano stati interrotti prima di potersi spostare nella camera da letto del ragazzo.

“Ciao Taylor, è un piacere vederti di nuovo. Ti dispiace tornare a casa? Ho bisogno di Harry per un’importante riunione e sarà impegnato tutta la sera”

Taylor fissò Harry, forse sperando che il riccio andasse contro la sua manager, cosa che non accadde.

“Tay ti chiamo la prossima settimana ok? Abigail deve aggiornarmi su una cosa molto importante”

La modella, stizzita per il comportamento del riccio, si alzò dal divano e dopo aver recuperato la sua giacca firmata si diresse senza neanche salutare verso la porta.


 
“Harry non ci posso credere! Stavi aspettando la notizia più importante della tua carriera e ti metti a ficcare la lingua in bocca alla prima che capita!”

"Non è che aspettando pieno d’ansia sarei stato di qualche aiuto eh! Almeno mi sono tenuto impegnato”

Non sopportando oltre la superbia del riccio, la mora posò il dolcetto sul tavolino che si trovava di fronte al divano.

“Ero venuta a festeggiare la tua prima firma con una grande agenzia, forse è meglio però che tu vada a riposare immediatamente, domani devi essere in gran forma per un servizio fotografico di prova per la Malik Corporation. Sarò qua sotto alle 9.00, fatti trovare pronto e perfetto come sempre”

Si girò e se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle e prendendo un profondo respiro.
 



 
 
“Abby, non dovevi fuggire così dalla casa del cretino! Dovevi dirgli che non può portare donne a casa!”

“Certo Julia, come no! Magari già che ci stavo potevo anche dirgli che ho una tremenda cotta per lui dopo quello che ha fatto per il mio compleanno no? Geniale idea, sorella!”

Abigail in quel momento indossava solamente un accappatoio, considerando che era appena uscita da sotto la doccia. Nel mentre si frizionava i capelli con una salvietta e cercava di pettinarli in modo che si asciugassero nel miglior modo possibile.

Una volta tornata a casa, che distava poco dall’appartamento di Harry, aveva immediatamente chiamato la sorella per lamentarsi della poca professionalità del riccio in certe occasioni.

“Non sarebbe stato male! Magari scopri che ricambia anche!”

“Non penso proprio, mi vede come una sorella/mamma, me lo dice sempre!” strofinandosi la testa con forse più energia del necessario, la mora prese a fare alla sorella l’imitazione del ragazzo “Oh Abby, cosa farei senza di te che mi aiuti? Oh Abby, come farei senza di te che mi consigli? Oh Abby, come farei senza di te che tra poco mi vesti anche?" Non lo sopporto! Sono la sua manager, non la sua badante!”

“Diglielo no? In fondo, da quanto mi hai raccontato, siete stati in un certo senso assunti separatamente! Tu dirigerai anche eventi o servizi per altri modelli giusto?”

“Esattamente, Liam mi ha spiegato che lì ogni modello viene seguito dal proprio manager ma che a volte può capitare che occorra una mano per grandi eventi o servizi e allora si debbano dividere tra più modelli, nonostante il proprio modello rimanga comunque la priorità”

“Magari incontrerai quel gran figo di Ian Somerhalder! Fa parte della società da ormai parecchi mesi, sicuramente partecipa molto spesso ai servizi fotografici lì in sede”

Sorridendo per l’entusiasmo della sorella, Abigail si cominciò a vestire con gli abiti che usava per stare per casa, tenendo il cellulare tra la spalla e l’orecchio.

“Sarebbe davvero bello vedere tutto quel ben di Dio dal vivo! Se lo vedo cercherò di mandarti una foto, ok?”

“Ecco perché sei la mia sorellina preferita!”

“Julia, hai solo me come sorella!”

“Dettagli, dettagli. Ora vai ad asciugarti i capelli se non vuoi andare al tuo primo giorno di lavoro con l’influenza o la cervicale! Buona notte!”

“Buona notte a te” chiudendo la chiamata, la donna finì di asciugarsi i capelli. Una volta terminato di prepararsi, di scaldò la cena al microonde e si mise davanti alla televisione.

Distratta dall’avviso di un nuovo messaggio sul cellulare, la ragazza sbloccò il suo telefonino.

“Abby, sai che ti voglio tanto bene vero? Avevi ragione, non dovevo chiamare Taylor. Grazie per il dolcetto, avrei preferito mangiarlo con la mia manager preferita però.”

Chiudendo gli occhi e sospirando, la ragazza rispose al riccio e poi si mise a letto tentando di dormire, cercando disperatamente di togliersi il sorriso che le incorniciava il viso dal momento in cui aveva letto le parole di Harry.


 

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Angolo autrice!
Eccomi qui con il secondo capitolo, che ne pensate? Cominciamo a conoscere un pò più a fondo tutti i nostri personaggi, che ve ne pare?
Non mi sbilancio molto perchè siamo all'inizio!
Ho voluto inserire nella storia una ragazza a cui voglio davvero tanto bene! Giulia, ti ho dovuto modificare un pò il nome però volevo che tu comparissi in una mia storia, in un modo o nell'altro!
Dedico invece la parte di Ian Somerhalder a Monica, un'altra grande autrice di questa piattaforma!
Liz

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Capitolo 4
*** Photoshoot ***


                                            


Chapter 3 – Photoshoot

Erano le 8.50 e la ragazza trovò il riccio già pronto ad attenderla sotto il suo palazzo.

Dovette ammettere a sé stessa che, nonostante molto spesso dimostrasse di essere un po’ bambinone, Harry si era sempre dimostrato una persona corretta e puntuale con gli appuntamenti presi.

Presero la metro e, una volta arrivati, entrarono nel grande edificio che ospitava la Malik Corporation.

La ragazza cercò di spiegare a Harry le varie suddivisioni dell’azienda come Liam aveva fatto con lei il giorno prima, sfortunatamente senza lo stesso risultato.

Una volta firmati entrambi i contratti nell’ufficio di Liam Payne, i ragazzi furono accompagnati dalla sua segretaria al piano inferiore, dove si stava svolgendo un altro servizio fotografico.

Il salotto ricreativo era infatti pieno di modelli vestiti con tute monocromo di diversi colori.

“Qui i ragazzi si stanno preparando per delle foto. La rivista Vouge ci ha richiesto i nostri modelli migliori perché si sa, un articolo è sempre interessante ma un bel modello sullo sfondo rende sempre tutto più bello” commentò una ragazza, avvicinandosi ai due che erano rimasti un attimo interdetti da tutto quel colore.

“Siete nuovi in azienda immagino, vedo i badge quindi immagino siamo colleghi. Il mio nome è Sharon, sono la manager del tipo vestito in giallo che si trova in fondo alla sala” proseguì, indicando un ragazzo biondo con due splendidi occhi azzurri che stava scherzando con altri due ragazzi, vestiti rispettivamente di rosso e nero.

“Dove sono gli altri manager?” chiese Abigail, notando come oltre a lei, Harry e a quella Sharon nessun altro fosse vestito normalmente, segno che in quel momento c’erano solo modelli.

“Oh, non bisogna certo seguire il proprio modello passo passo, non siamo certo le bambinaie! Molti manager seguono più eventi o coordinano semplicemente gli impegni, non serve mica essere presenti a tutti! Comunque, io sono qui solo perché serve sempre almeno una manager che sia dipendente della società. Alcuni dei modelli che vedi sono stati selezionati direttamente da Vouge, non sono tutti modelli della nostra agenzia”

“Capisco” commentò la ragazza prendendo mentalmente nota di tutte le informazioni accumulate.

“Oh Mr Malik! Che piacere vederla!”.

Abigail notò solo in quel momento che Sharon era molto più bassa di lei, cosa che non aveva notato per via dei tacchi a spillo vertiginosi che indossava la ragazza ma che ora la facevano ondeggiare mentre si dirigeva verso il loro capo.

“Sharon, come va lo shooting?”

“Benissimo, come qualsiasi cosa che accade in questa società”

La mora e Harry si scambiarono un’occhiata, commentando silenziosamente il comportamento della ragazza.

Sembrava infatti pendere completamente dalle labbra di Zayn, qualsiasi cosa lui le dicesse sembrava la più bella frase al mondo.

Forse accortosi degli sguardi, smise di porre attenzione a Sharon e si concentrò su Harry.

“E così vedo finalmente il mio nuovo acquisto. Ciao Harry, io sono Zayn. Qualsiasi cosa succeda spero che porterai sempre il nome della Malik Corporation in buona luce e mai l’opposto” portò poi lo sguardo su Abigail, che quel giorno indossava un paio di pantaloni neri a vita alta ma che si stringevano alla caviglia e una camicetta bianca infilata dentro i pantaloni.

“Abigail, è un piacere vederti. Vorrei parlarti dei progetti futuri, ieri non ho avuto il tempo di illustrarti il tutto perché dovevo risolvere delle problematiche. Sharon?” si voltò nuovamente verso la ragazza, che era rimasta tutto il tempo a osservare il moro.

“Potresti presentare Harry agli altri modelli e poi raggiungere me e Abigail insieme a Niall nel mio ufficio?”

Abigail si chiese chi fosse Niall e perché mai lei dovesse stare col moro e non con Harry, tuttavia rimase in silenzio e seguì Malik fino all’ascensore che li avrebbe portati al piano dei dirigenti.

Una volta entrati nell’ufficio del ragazzo, andarono a sedersi in un angolo dell’ufficio che – Abigail non lo aveva notato il giorno prima durante il secondo colloquio – aveva tre poltrone e un tavolino in vetro nel centro, un piccolo salotto per le riunioni più informali, probabilmente.

“Allora, tu e Harry siete arrivati in un momento propizio. Come ho notato, già conosci perfettamente la storia della nostra società. E’ vero che è stata fondata nel ‘90 e che nel ‘97 ha avuto il boom grazie a Skylar, però è nel  1998 che la Malik Corporation ha iniziato a collaborare con le più grandi firme, con cui lavora tutt’ora. Ebbene, per l’anniversario della società e per festeggiare i venti anni dell’azienda, daremo un grande party. Il signor Dwarry, un uomo molto facoltoso che ci ospita molto spesso per i servizi fotografici nella sua villa, ha gentilmente accettato di darci casa sua per indire un party in onore dell’azienda. Ovviamente è tutta una questione di favori reciprochi, in questo mondo nessuno ti regala niente” si fermò un secondo, guardando la mora che di contro lo continuava a fissare attentamente.

Vennero distratti dal bussare della porta, che anticipava l’arrivo di Sharon e di un ragazzo che Abigail non aveva mai visto.

Zayn si alzò, seguito a ruota da Abigail e andò incontro ai due appena arrivati.

“Niall, voglio presentarti Abigail, una delle nostre nuove manager” attese che i due si scambiassero una stretta di mano per poi continuare.

“Abigail, Niall è il nostro tuttofare più efficiente: cura i servizi fotografici in tutto e per tutto, è riduttivo chiamarlo semplicemente fotografo” il sorriso soddisfatto che aveva Zayn in quel momento fecero intuire a Abigail che doveva parecchi problemi risolti grazie a quel ragazzo.

“All’occorrenza cura il trucco e il parrucco dei modelli, trova egli stesso le location per i servizi e i modelli più adatti per delle determinate foto. Saremmo stati persi più di una volta se non fosse per lui” si fermò, per guardare uno per volta le tre persone che aveva di fronte “la Malik Corporation ha bisogno di persone che sappiano risolvere problemi, non crearli. Confido in tutti voi affinché facciate sempre del vostro meglio”.

“Sì si, parole toccanti capo, ora zitto un po’ che inizio a illustrarti il progetto!” lo interruppe Niall.

Abigail quasi sgranò gli occhi nel sentirlo parlare in quel modo a Zayn ma, una volta notato che il moro non aveva fatto una piega, pensò che fossero soliti parlarsi con una certa confidenza.

“Il party sarà a tema Black and White, questo era già stato deciso” si interruppe un attimo, guardando con un sorriso la ragazza “Perdonami, forse ti serve un piccolo riassunto di quanto abbiamo già pensato: Allora, se sei qui immagino che il motivo sia che Zayn vuole anche te a lavoro su questo progetto, quindi ti illustro a grandi linee cosa dobbiamo fare e cosa abbiamo già fatto. Come ti dicevo, il tema è Black and White, su uno stile molto classico. I camerieri avranno tutti un completo completamente bianco e la cravatta nera, a creare un contrasto che colpisce ma che allo stesso tempo si amalgama alla serata. Insomma, dalla Malik Corporation nessuno si aspetta dei camerieri vestiti banalmente col completo nero, dobbiamo far vedere quanto siamo in gamba no?”

La castana sorrise, trovava molto piacevole il buonumore e la passione con cui il ragazzo stava illustrando il progetto. Si fermò un secondo ad osservarlo, partendo dal completo – sicuramente firmato -  che indossava per finire sui corti e biondi capelli, chiaramente tinti. Si ritrovò curiosa di conoscere il colore naturale del biondino, quando fu distratta dai due occhi celesti che la stavano fissando. Girando lo sguardo, si trovò invece incatenata ai due fantastici occhi color miele di Zayn, che nel frattempo la scrutava incuriosito.

Accorta di essersi persa nei suoi pensieri un po’ troppo, tornò a prestare attenzione al biondo.

“Dicevo, per tutti noi della società è stato pensato un vestito bianco con un dettaglio nero, non importa quale sia: può essere la borsa come il paio di occhiali o una collana, l’importante è che ci sia del nero. Durante la serata verranno presentati i nostri modelli – so che proprio oggi c’è stato un nuovo acquisto – e i nostri manager, anche per fornire visibilità a tutte voi” concluse guardando Abigail e Sharon, che ascoltavano con attenzione.

“La Malik Corporation tiene molto al fatto che i nostri grandi clienti sappiano che dietro a Zayn ci sono delle persone capaci che sanno affrontare qualsiasi cosa, per questo si tende a ‘evidenziare’ un manager in più modi. Come Sharon sicuramente già sa e come scoprirai tu, Abigail, la nostra società non è molto convenzionale. Qui non si rimane fermi a un ruolo, si impara a fare un po’ di tutto. Proprio per questo voi siete qui: Durante questa settimana vi verrà chiesto di andare personalmente nelle sedi dei nostri miglior clienti e di portare personalmente l’invito. Che siano queste case cinematografiche, location con cui collaboriamo, sponsor delle nostre sfilate o grandi firme, dovrete essere cordiali e invitare la società da cui andrete in quel momento al party, ricordando il dress code da tenere anche a voce, mi raccomando. Zayn ti ricordi al party per i 15 anni? Avevamo dato come dress code il total black e un nostro cliente si presentò con un vestito verde, spiccava tra tutti in una maniera allucinante” Niall si dovette fermare per cercare di trattenere le lacrime che le risate gli stavano provocando.

“Come dimenticarlo, era il 2013 e avevo appena preso in mano l’azienda da mia madre! Il mio primo evento ufficiale e quello sembrava un semaforo acceso! Che roba” nonostante fosse evidente quanto la cosa lo divertisse, la ragazza notò che il moro non si scomponeva mai e manteneva sempre quell’aria composta.

“Ma come tutto ciò che ti riguarda, sei riuscito a fare tutto perfettamente” continuò Sharon, nascondendo a fatica gli occhi a cuoricino che aveva per il moro.

Abigail alzò gli occhi al cielo, incontrando lo sguardo divertito del biondino che probabilmente aveva avuto il suo stesso pensiero.

Conclusa la riunione, la mora fu raggiunta dal biondo.

“Ti prego, dimmi che anche tu hai notato gli sguardi di Sharon! Devi sapere che fa così con tutti, non la reggo proprio! Tu invece a pelle mi piaci, difficilmente mi sbaglio!”

“Grazie Niall, anche tu mi piaci!”

“Perfetto, allora oggi pranziamo insieme! So che il nuovo modello è tuo giusto? Puoi portare anche lui”

“Va bene, ora dovrei proprio andare a vedere che fine ha fatto, l’ho lasciato da solo per la riunione”

Il biondo sorrise annuendo, distraendosi quando il suo cellulare iniziò a squillare.

“Scusami, è una cosa importante di lavoro. Ti aspetto giù all’entrata per le 13,00, vedi di essere puntuale o perderai tantissimi punti con me! Nessuno deve mettersi tra me e il cibo”

“Ricevuto capo” ridendo, la mora fece il saluto militare e si separò dal biondo.

Raggiunse i camerini dei modelli e individuò subito la chioma folta e riccia del ragazzo.

“Allora, come è andato il servizio fotografico?” gli chiese la castana.

“Alla grande, ho spaccato l’obiettivo!” il ragazzo gettò un’occhiata all’orologio “Tra mezz’ora c’è la pausa pranzo, adoro questa cosa che l’azienda si fermi completamente per un’ora, permette di staccare senza sentirsi in colpa”

“In che senso si ferma?” domandò curiosa.

“Me lo ha raccontato Jason, uno dei ragazzi del servizio fotografico dell’arcobaleno. La Malik Corporation pensa che una pausa sia una cosa essenziale durante la giornata lavorativa quindi impone a tutti i dipendenti di prendersi la pausa pranzo di un’ora e mezza; per esempio quei ragazzi stavano discutendo del fatto che finiranno sicuramente nel pomeriggio perché alle 13,00 si stacca tutto e si va a pranzo. Da quanto ho capito è una politica aziendale fatta per dare modo a tutti quanti di riposare e riprendere il lavoro al massimo della forza. Ha detto che la Malik Corp. tiene moltissimo ai suoi dipendenti e vuole che sia sempre fruttuosa e motivata”

“Non la sapevo questa, beh meglio per noi!” Sorridendo, la bionda porse la giacca al ragazzo, che nel mentre si stava rivestendo “Abbiamo un appuntamento a pranzo con un ragazzo che lavora qui! Si chiama Niall ed è un fotografo/tutto fare della società”

“Bene, sono felice che qui siano tutti gentili, sarà un bell’ambiente per lavorare. Altro che…” il riccio si interruppe subito, sperando quasi che la mora non continuasse la frase per lui.

“Harry, ho capito cosa intendi e si, sono felice che qui non sia come ”.

 
********
Angolo autrice:
ciao a tutti! Ebbene si, sono tornata anche su quest'altra storia e la buona notizia è che anche il prossimo capitolo è quasi pronto quindi non dovrete attendere poi molto come questa volta!
Allora, che ne pensate? So che i primi capitoli possono risultare un pò noiosi però servono per capire in che ambiente lavorano i nosrti protagonisti e le varie persone che ruotano attorno ad essi.
Spero di leggere la vostra opinione!
Saluti,
Liz

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Capitolo 5
*** First Task ***


                                            


Chapter 4 – First task

La mattina seguente la castana si separò dal riccio fin dal primo momento.

Harry era stato scritturato il suo primo giorno per un servizio fotografico per un’importante rivista mentre Abigail avrebbe iniziato a recapitare gli inviti per la festa.

Il giorno prima lei, Harry e Niall erano stati a pranzo fuori e si erano divertiti moltissimo. Avevano subito legato, trovandosi d’accordo su molte cose inerenti la moda.

Salendo fino al piano superiore, la ragazza si era fatta dare i due inviti che avrebbe dovuto recapitare quel giorno e si era diretta da Niall.

“Buongiorno biondo, ti vedo in forma” sorrise lei, guardando come il ragazzo stesse girando come una trottola dal reparto trucco al set fotografico.

“Abby! Cosa ci fai qui? Dovresti già essere in cammino per la Holliwood Records!”

“Ho preso i biglietti, stavo giusto andando. Però Niall non capisco… come mai solo due inviti oggi? Posso portarne molti di più”

Il biondo si permise una risata di cuore poi, vedendo che la ragazza parlava sul serio, se possibile la sua risata peggiorò.

“Capirai quando lo vivrai, sappi che ho il dubbio anche solo per due soli inviti! Ora vai!”

Confusa, la ragazza si diresse verso l’ascensore.

Mentre le porte si stavano per chiudere, una mano le bloccò e le fece riaprire.

“Deve essere un vizio allora? Prenotarlo come le persone normali ti riesce tanto difficile?” commentò la mora, guardando Zayn nel frattempo sistemarsi la cravatta e allentare il nodo.

“Non mi andava di aspettare che ti portasse giù per poi risalire, ora come qualche giorno fa non ho davvero tempo da perdere. Stai andando alla Holliwood Records, giusto?”

“Esatto, ho letto che l’invito è intestato all’amministratore delegato della società e al direttore esecutivo giusto?”

“Esattamente, Mike e Dave sono due bravissimi ragazzi ma… beh, devi avere pazienza con loro” ridacchiando per qualcosa che solo lui sembrava comprendere, il moro si congedò dalla ragazza con un cenno del capo non appena si aprirono le porte.

Uscendo dall’edificio, la castana prese un profondo respiro prima di immergersi nella metropolitana.

La sede della Holliwood Records non si trovava molto distante dalla Malik Corp., pertanto la castana arrivò quasi subito a destinazione.

Arrivata alla reception, chiese di poter parlare con Mike Rogers e Dave Stein ma le fu risposto che i due erano impegnati in un’importantissima riunione e che non si sarebbero liberati molto presto.

Capendo a cosa Niall alludesse sulla difficoltà di parlare con i pezzi grossi invitati, la castana si rassegnò e si accomodò su una delle sedie che si trovava nella sala d’attesa.

Dopo la prima mezz’ora, decise che era decisamente il caso di prendere un caffè per ingannare un minimo il tempo.

Premette sul tasto del caffè macchiato e poi cercò all’interno della sua incasinatissima borsa il portafoglio per poter inserire le monete.

Insieme al portafogli notò che si erano incastrate anche i fili delle cuffiette e il suo badge, che cadde non appena la donna cercò di districare le cuffie dal portafoglio.

“Aspetta, ti vedo parecchio in difficoltà” una mano sbucò nel suo campo visivo e prese il badge da per terra.

Quando alzò gli occhi e li posò sul viso dello sconosciuto, la castana pensò che quella sera avrebbe avuto decisamente qualcosa da raccontare a sua sorella.

“Ecco a te” mentre il ragazzo le stava per porgere il badge, notò il logo stampato sopra “ma non mi dire, lavoriamo insieme e ci siamo incontrati in un’altra società, che spasso” commentò il ragazzo moro con dei bellissimi occhi azzurri, di un azzurro così limpido che sembrava ghiaccio.

“Ian Somerhalder” commentò lei, cercando di darsi un contegno e di non far trasparire l’amore che lei e la sorella provavano per l’uomo che ora si trovava in piedi davanti a lei.

“Esattamente, sei una modella anche tu… Abigail?” terminò il ragazzo, leggendo il nome dal badge che ancora si trovava sospeso tra i due.

Riprendendosi quel minimo, la ragazza prese il badge e fece un cenno negativo con il viso.

“No, sono una nuova manager. Sono stata assunta l’altro ieri”

“Oh si, la manager di Harry! Lui ho avuto modo di vederlo al servizio fotografico dell’arcobaleno, ci ho scambiato giusto due parole ma sembra un bravo ragazzo. Ero curioso di vedere la nuova manager ma non pensavo fosse così carina, mai pensato al lavoro di modella?”

“No, decisamente. Il lavoro di manager fa molto più per me. Cosa ci fai qui?” le chiese lei, ricordandosi che non si trovavano alla Malik Corporation.

“Accidenti mi hai scoperto, sto cambiando società in gran segreto e sto per tradire tutti quanti, ora dovrò rapirti e tenerti con me per fare in modo che tu non interferisca con il mio piano” commentò con quel ghigno ironico che Abigail e la sorella erano abituate a vedere solo in televisione.

“Mi dispiace, sono sicura che il tuo sia un piano geniale ma devo chiederti di non farlo”

“E sentiamo, perché dovrei?”

“Perché la mia sorellina mi sta già stressando per venirmi a trovare quando ci sarai tu nei paraggi, con che coraggio posso dirle che il suo idolo è scappato? Capisci, ci perdo la reputazione di sorella maggiore che può realizzare il suo sogno… non potrei mai farmi carico di una cosa del genere” commentò anche lei ridendo, cercando nel frattempo di prendere di nuovo il portafoglio, ricordando all’improvviso il motivo per cui si era alzata dalla sala d’attesa.

“Capisco, se si tratta di non ferire tua sorella allora non cambierò agenzia. Vorrà dire che mi accontenterò del servizio fotografico che inizia tra mezz’ora nella stanza accanto”.

“Immaginavo tu fossi qui per questo, da quanto ho capito è molto comune che le varie agenzie si scambino i modelli in base all’esigenza del servizio fotografico. Posso comunque offrirti un caffè?” gli chiese lei.

“Assolutamente no, io devo offrirti un caffè. Sia mai che ti metti a spargere la voce che Ian gentleman Somerhalder non è un gentiluomo” commentò l’uomo ridendo, inserendo nella macchinetta i soldi per un caffè e un thè.

“Giusto, come ho potuto proporti un caffè prima di un servizio fotografico” commentò tra se e se la ragazza, ridacchiando per la stupidità di quanto proposto.

“Eddai, non è mica la fine del mondo! La mia manager me lo chiede ogni singolo giorno! Troppe battaglie devo farci ogni volta per farle capire che il caffè ‘sporca’ i denti e che non posso berlo prima di un servizio fotografico” scoppiò a ridere “Una volta ricordo che commentò Cara Delevingne sul suo essere sciatta perché era venuta in tuta prima di un servizio fotografico in bikini per cui abbiamo lavorato entrambi.”

“Beh ma ovvio che venisse in tuta! Qualsiasi fotografo l’avrebbe rimproverata se si fosse presentata con un jeans! Lo sanno tutti che creano i segni sulla pelle se troppo stretti!”

“Esattamente… penso proprio che non rimarrà con noi per molto tempo, certe persone non sono proprio portate a fare questo lavoro. Tu sei in gamba, mi piaci” sorrise lui.

Ian bevve il suo thè e poi salutò la castana, entrando dentro la sala per il servizio fotografico.

Abigail mandò un messaggio alla sorella per anticiparle ciò di cui le avrebbe parlato quella sera e tornò a sedersi al suo posto, venendo chiamata dopo un’altra oretta di attesa

Dopo aver – finalmente – consegnato il primo invito, si diresse verso la seconda azienda.

Questa volta riuscì a fare decisamente prima, tornando alla Malik Corporation in tempo per vedere Harry uscire dal servizio fotografico.


 
Nei giorni successivi Abigail riuscì a incontrarsi con Harry solo all’ora di pranzo nella mensa dell’azienda e quando entrambi lasciavano l’edificio per tornare a casa.

Zayn era stato avvistato un paio di volte durante tutta la settimana, troppo preso a fare avanti e indietro per i preparativi del ballo.

L’intera azienda stava lavorando sul mega party per l’anniversario della società, ad esclusione dei modelli che continuavano a posare per i servizi fotografici o per le sfilate, ogni altro lavoro era stato interrotto e quasi tutti erano impegnati nei vari preparativi.

La ragazza aveva visto la location per la festa e ne era rimasta subito affascinata.

L’aveva ovviamente riconosciuto come uno dei luoghi in cui la Malik Corporation aveva già fatto moltissimi set fotografici ma mai, mai, aveva pensato che dal vivo l’avrebbe stupita e meravigliata così tanto.

Si era subito buttata a capofitto sul progetto, affiancata da Niall che le suggeriva quali accortezze avrebbero valorizzato questo o quello. I due ragazzi ormai lavoravano fissi alla villa, che si trovava fuori città e fuori dal caos di Londra.

Nel tardo pomeriggio di quel giorno arrivò anche Zayn, che chiese alla ragazza e al biondo di aggiornarlo su quanto fatto nei giorni passati a cena.

“Ehi Abby, siamo andati di lusso” le sussurrò Niall con fare cospiratorio.

“Cosa intendi?” gli chiese lei, confusa.

“Quando Zayn porta a cena i dipendenti che si sono impegnati non bada a spese, adoro mangiare fino a scoppiare quando c’è la fantastica “carta aziendale” a salvarmi!”

La mora rise dell’entusiasmo del biondino e mandò un messaggio ad Harry, avvisandolo che si sarebbero visti direttamente il giorno dopo in ufficio.
 


“Siete pronti?” chiese il moro una volta che tutti se ne furono andati.

Entrambi i ragazzi annuirono, quando Abigail si rese conto di un particolare abbastanza importante.

“Emh… devo chiedere un passaggio a uno di voi due, mi muovo con la metropolitana solitamente” aveva parlato al plurale, fissando però il biondino come a dare per scontato che sarebbe andata con lui.

“Dovrai andare con Zayn, io sono in moto e non ho il secondo casco! Ehi boss, solito ristorante?”

“Sì, solito posto” fece il moro in risposta, per poi indicare ad Abigail la macchina nera che gli apparteneva.
 

La ragazza si ritrovò stupita dall’eleganza del ristorante in cui Zayn li aveva portati, certo non si aspettava il McDonalds ma neanche un posto così di classe.

Si ritrovò a ringraziare il suo lavoro che le imponeva sempre un abbigliamento elegante, altrimenti si sarebbe sentita incredibilmente a disagio.

Nonostante le discussioni sul party in arrivo e sul lavoro, dovette concedere al moro che fuori dagli uffici era incredibilmente più simpatico.

Più di una volta si era lasciato contagiare dal buonumore di Niall a proposito di qualche episodio che avevano affrontato insieme negli anni passati.

La fine della serata arrivò prestissimo, tanto che la ragazza si stupì dell’orario che avevano fatto.

Sforzandosi, si ricordò che l’ultimo treno diretto a casa sua sarebbe passato tra venti minuti e scusandosi si alzò da tavola.

“Scusatemi, è stata una piacevolissima serata ma devo proprio andare a prendere la metropolitana o rimango a piedi” sorrise leggermente e fece per prendere il cappotto che aveva posato sulla sedia.

“Non se ne parla neanche, ti accompagno io a casa. Posso mai lasciarti andare con il treno a quest’ora della notte? Hai tardato perché io ho voluto essere aggiornato e io ti accompagno, mi sembra il minimo. Siamo anche ben oltre l’orario di lavoro” la fermò subito Zayn, facendole segno di sedersi nuovamente.

“Però! Si è fatto tardi davvero! Ragazzi domani mattina presto devo essere su un set fotografico, vi lascio! Tu Abby domani mattina sei in sede e mi raggiungi il pomeriggio alla villa giusto?”

“Esatto, ciao Niall e buonanotte!” si salutarono con un bacio sulla guancia e poi il biondo scappò praticamente via dal ristorante.

“Penso che sia ora anche per noi di andare, dove vivi?”

Dopo avergli spiegato la zona e il quartiere, la mora si fece accompagnare alla macchina e si sedette al posto del passeggero, aspettando che l’auto partisse.

Il silenzio regnava sovrano, nessuno dei due aveva aperto bocca da quando erano saliti e la leggera musica proveniente dalla radio era l’unico suono che si riusciva a distinguere.

Una musica ad Abigail familiare risuonò all’improvviso dall’abitacolo, portandola senza neanche accorgersene a chiudere gli occhi e ad intonare a bassa voce il testo della canzone.

Ancora ad occhi chiusi, non si accorse del piccolo sorriso che era nato sul volto di Zayn nell’ascoltarla.

All’improvviso una volpe spuntò in mezzo alla strada, immobilizzandosi alla vista dei bianchi fari della macchina del moro.

“Porca miseria!” urlò lui inchiodando e finendo leggermente fuori strada.

Abigail teneva gli occhi serrati e stringeva con entrambe le mani la cintura.

“L’abbiamo presa? Ti prego dimmi di no” parlò flebile lei.

“No non l’abbiamo presa per fortuna! Che cazzo di paura!” eslamò lui, provocando una leggera risata alla castana.

“E’ la prima volta che ti sento dire una parolaccia, di solito sei tutto composto e rigido” spiegò lei, vedendo l’occhiata incuriosita del moro.

Alla fine anche lui si arrese a una piccola risata e, mentre il cuore di entrambi riprendeva un ritmo normale, i due ragazzi notarono che l’aria tesa che si respirava prima era stata totalmente spazzata via da quell’intoppo. La macchina ripartì, mentre il lontananza i ragazzi videro la volpe tornare tra i boschi da cui era spuntata.

“Adoro questa canzone! Ti dispiace?” chiese lei, sporgendosi verso la radio per alzare senza aspettare una vera e propria risposta dal ragazzo.

“No, tranquilla fai pure, piace molto anche a me”

“Sul serio? Ti piacciono gli Imagine Dragons?” chiese lei stupita, non era una band molto conosciuta – salvo per qualche canzone – e il fatto che il ragazzo la conoscesse le faceva piacere.

“Assolutamente, sono anche stato a un loro concerto!”

“Non ci credo! Che invidia! Torneranno a Londra tra qualche mese sai? In estate! Vorrei tanto andarci!” confessò lei, sognando ad occhi aperti di poter andare al concerto della sua band preferita.

“Per quanto mi riguarda, posso darti le ferie quel giorno e fartici andare tranquillamente! Se Harry dovesse avere qualche lavoro importante posso sempre mandare qualcuno al tuo posto!”

“Sul serio? Sarebbe fantastico!” la castana si lasciò andare a una risata di cuore, mentre sorridendo guardava il paesaggio fuori dal finestrino “Grazie davvero tante Zayn”

“Di niente Abigail, magari ci incontreremo lì. I biglietti io li ho già presi il mese scorso” ridacchiando per l’espressione sorpresa della castana, il moro parcheggiò davanti a casa sua.

“Eccoci arrivati”

“Grazie Zayn, ho passato una bella serata, volpe a parte”

“Anche io mi sono divertito, buonanotte. Ci vediamo domani in ufficio”

“A domani”

Sorridendo, la mora prese il cellulare e sbloccandolo guardò il suo sfondo, la copertina di un album degli Imagine Dragons.


 
******
Angolo autrice!
ciao a tutte e buonasera! Avrei dovuto aggiornare prima "An Incredible night" lo so, però questo capitolo era già pronto e volevo farvelo leggere!
Dedico questo capitolo a TheHideWords, che in questi giorni mi ha riempito quasi ogni storia di recensioni e che adoro!!!
Il capitolo è uscito un pò più lungo del solito, penso però che non dispiaccia a nessuno però giusto? almeno mi faccio perdonare per il ritardo negli aggiornamenti! Ahahhaha
Liz

 

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Capitolo 6
*** Party ***


                                            

Chapter 5 – Party


Il giorno del party era finalmente arrivato.

Il vestito che indossava la castana era uno splendore e lei di certo non era da meno.

Seguendo il dress code della serata, aveva indossato un lungo vestito bianco, con lo scollo adornato da piccole pietre nere. Al collo portava una collana con il ciondolo nero e coordinato al polso aveva un bracciale della stessa linea.

Non avendo voglia di portarsi dietro la pochette, la ragazza aveva investito su tutti gli altri dettagli per rendere il suo look impeccabile.

Era entrata logicamente con Harry ma quasi subito si erano distaccati.

Abigail era andata incontro a Niall, che quella sera indossava un completo bianco che su chiunque altro sarebbe sembrato da gelataio ma che invece al biondo donava in maniera davvero magnifica.

La sala era stata decorata meglio di qualsiasi previsione, tanto che anche la mora si stupì della bellezza e della magia di quel luogo.

Da lontano vide Zayn intento a parlare con un paio di redattori di una rivista con cui collaboravano spesso.

“Abby, eccoti qui” le venne incontro Harry, che quella sera indossava un magnifico completo bianco con un papillon nero.

“Harry che succede?” le chiese lei.

“Malik ti stava cercando, dovresti andare da lui” commentò, prima di defilarsi nuovamente per la sala alla ricerca di qualche modella con cui concludere la serata.

La ragazza ammise a se stessa di essere rimasta un po’ male per il comportamento del riccio, che non si era prodigato neanche in un minimo di complimenti per come si era preparata.

Decidendo di togliersi certi pensieri dalla testa, si avviò verso Mr Malik.

“Zayn, mi stavi cercando?” lo chiamò lei, stando attenta a non disturbarlo mentre parlava proprio con Mike e Dave, i due dirigenti della Holliwood records a cui aveva consegnato l’invito proprio una settimana prima.

Il moro si voltò e entrambi rimasero folgorati dalla bellezza ed eleganza dell’altro.

Zayn indossava un completo bianco e aveva appuntata al taschino una rosa nera, che donava al look del moro un’aria incredibilmente stupenda.

“Si Abigail, so che conosci già Mike e Dave però ci tenevo a fare le presentazioni per bene. Ragazzi, questo è il nostro ultimo acquisto di cui siamo molto soddisfatti. Niall mi ha detto che gran parte della buona riuscita di questa serata è merito suo.”

“Davvero un lavoro impeccabile, così come il tuo look” si aggiunse Mike, il socio più anziano tra i due.

“Sbaglio o il vestito è della nuova collazione di Michelle? Non lo abbiamo visto nel suo atelier il mese scorso?” commentò Dave.

Abigail sorrise, vedendo come la sua sottile scelta di indossare un abito alla moda e di un’agenzia che collaborava con la Malik Corporation era stata notata e apprezzata.

“Signori scusatemi se mi intrometto ma vorrei invitare la signorina qui presente a un ballo, se me lo permettete”.

La ragazza si girò verso la voce che aveva parlato e si ritrovò Ian Somerhalder in tutta la sua magnifica bellezza.

I due occhi azzurri in mezzo a tutto quel bianco spiccavano come spicchi di cielo, uno spettacolo davvero mozzafiato.

Annuendo leggermente e salutando con un cenno del capo Zayn e i due soci della Holliwood records, la mora prese la mano che l’uomo le porgeva e accettò di lasciarsi trascinare al centro della sala per un ballo.

Nel momento in cui Ian posò la mano sul suo fianco, la ragazza si immaginò la sorella andare in iperventilazione e si lasciò scappare un sorrisino.

“C’è qualcosa che ti diverte?”

“Oh no, scusami Ian, sei molto galante. Stavo pensando a mia sorella, lei si sarebbe direttamente sciolta nel trovarsi tra le tue braccia”

“Come si chiama?”

“Julia”

“Bellissimo nome, magari un giorno me la presenti” ridacchiò lui, facendole fare una lieve giravolta sempre tenendola per mano.

“Abigail lasciami dire che questa sera sei davvero splendida, sei l’invidia di tutte le modelle presenti”

“Probabilmente perché tu stai ballando con me, Ian” sorridendo, la castana rispose subito al ragazzo.

“Beh, anche su questo puoi avere ragione però ti assicuro che anche prima di chiederti di ballare ti eri appropriata di gran parte dell’attenzione della sala. Ho sentito un dirigente di Vogue chiedere chi tu fossi perché voleva proporti un servizio fotografico”

“Quel mondo non fa più per me” commentò più dura del necessario la ragazza, facendo portare Ian a non indagare su quel “non fa più”, chiaro segno che un tempo ne avesse fatto parte.

Quando la musica finì, Ian si allontanò dalla ragazza e le lasciò un leggero bacio sulla mano, in segno di congedo.

Trovandolo un gesto estremamente galante, la ragazza si lasciò andare a un leggero inchino con il capo.

“Grazie per i bei complimenti Ian, sei stato molto gentile”

“Ho detto solo la verità Abigail” la dentatura bianca e perfetta fece mostra di se quando il moro sorrise.

“Sarà, però sei stato il primo a farmi un complimento direttamente quindi ti ringrazio”

“E’ stato un piacere, mon cherie”.

Se già da ragazza trovava alcune parole francesi affascinanti, qualsiasi parola francese che uscisse dalle labbra di Ian Somerhalder era semplicemente ammaliante, avrebbe potuto chiamarla anche “baguette” che si sarebbe emozionata, ne era sicura.
 

Dopo essersi separata dal moro, decise che era arrivato il momento di avvicinarsi al buffet e cenare come si deve.

Prese diversi stuzzichini, tutto il catering proveniva da un famoso catering italiano noto per la bontà del cibo che produceva.

“Stuart, mi chiedevo se avresti dato un’occhiata al catering o se tu avessi organizzato tutto per avvelenarci” commentò Zayn, prendendo anche lui un piattino e affiancando la bionda.

“Veramente io ho solo suggerito il nome, Chantal ha curato i rapporti con il catering e io ho trovato lo staff per questa sera, non sono responsabile del cibo e mi appresto a rischiare” commentò, facendo finta di guardare con preoccupazione la mini tartare di tonno che aveva nel piatto.

Il moro sorrise, prendendo anche lui una tartare dal suo piatto, di salmone.

“Non serve che mi ripeto sul discorso dei rapporti manager – modelli giusto? Ti ho visto parecchio in confidenza con Somerharder” commentò lui dopo qualche secondo di silenzio.

La ragazza pensò che il suo capo non le volesse gustare neanche una piccola tortina prima di rovinarle l’appetito, quindi posò la forchetta con cui si stava per apprestare a mangiare il secondo stuzzichino e lo guardò.

“Ho incontrato Ian alla Holliwood Records e abbiamo scambiato qualche chiacchiera, non penso si riferisse a questo il divieto di rapporti giusto?” parlò con tono canzonario ma Zaynnon sembrò accorgersene.

Il ragazzo alzò le mani sorridendo e fece un segno di diniego con la testa “Assolutamente, anzi è un bene che andiate d’accordo perché ho in mente di darti parecchi progetti dalla prossima settimana e sarà solo un bene se avrai qualcuno dalla tua parte”.

Anche la ragazza sorrise e dopo un po’ tornò a gustarsi le tante bontà che aveva nel piatto.

C’erano delle monoporzioni di carbonara che avevano mandato la castana fuori di testa, probabilmente ne aveva prese così tante da essersi fatta un piatto di normali dimensioni, se non abbondante.

“Abigail, possiamo tornarcene a casa o dobbiamo rimanere ancora per molto?” le si avvicinò Harry, con un viso che non faceva presagire niente di buono.

“Harry non fare il bambino, noi che facciamo parte della società che ha indetto il party quindi saremo gli ultimi ad andarcene, non mi sembra neanche il caso di chiederlo” commentò.

“Beh io domani mattina ho un importante servizio fotografico, te ne sei dimenticata o sei già così presa dalle altre cose che non ti ricordi più gli impegni del TUO modello?”

“Harry si può sapere che ti prende? Ovvio che non mi dimentico del tuo appuntamento alle 9,00 in sede per il servizio fotografico, ho curato io tutti i dettagli.”

Lo guardò duramente “d’altra parte sono la TUA manager, chi pensi ti abbia programmato il tutto?”

Stringendo leggermente la mascella, il riccio la continuò a fissare, conscio che per quanto riguardava la responsabilità la castana era sempre stata perfetta nel suo lavoro.

“Beh, io me ne vado a casa. Se vuoi venire bene, altrimenti ci vediamo domani”

“Ci vediamo domani Harry, spero che ti alzerai con un umore migliore”.

“Sicuramente non avrai problemi a trovare un passaggio, vista tutta la compagnia che hai avuto oggi”

“Ma come-“ la ragazza si interruppe, capendo che rimanere in mezzo alla sala non era il luogo adatto per iniziare una discussione con il riccio “non qui, andiamo un attimo fuori”

“Non ho voglia di discutere stasera Abigail, ci vediamo domani” dandole le spalle, il riccio si allontanò dirigendosi verso l’uscita.
 


“Che fine ha fatto Harry? Volevo presentarlo al dirigente di una rivista per un servizio della prossima settimana, la sua figura sarebbe perfetta” Zayn si avvicinò alla ragazza mentre continuava a cercare il ragazzo per la sala.

“Zayn mi dispiace Harry si sentiva poco bene e visto che domani mattina aveva un servizio l’ho mandato a casa a riposare” si inventò lei su due piedi, coprendo il riccio.

“Abigail avresti dovuto chiedere a me prima di mandarlo via, stasera per noi è come stare a lavoro: se qualcuno si assenta deve prima discuterne con me.” Il ragazzo si interruppe per guardarla “Male, molto male” dichiarò duro, fissandola con disapprovazione prima di voltarsi e andarsene.



“Grazie mille, Harry” sussurrò Abby a bassa voce stringendo i denti.


 
****************
Angolo autrice!
Sera a tutte! Non sono sparita, eccomi qui!
Allora, che ve ne pare del party?
Volevo dare una piccola premessa! Mi sono divertita a prendere delle foto di Nina e di Zayn per poi modificarli in base al dress code, spero che l'idea vi piaccia!
Liz



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Capitolo 7
*** Business Travel ***


                                            


Chapter 6 – Business travel

Abigail stava bussando contro la porta dell’appartamento del riccio da quasi cinque minuti quando quest’ultimo si degnò di andarle ad aprire.

Subito la piccola Curry, il gatto del riccio, andò incontro alla sua cara amica, strusciandosi contro le sue gambe.

“Ha proprio preso dal padrone questa piccola peste! Scommetto che ancora non le hai dato la mangiare vero? Ecco perché è così dolce” scherzò la mora, vedendo però il riccio di pessimo umore “Harry che ti prende?”

Si diede mentalmente della cretina, visto che quella mattina era uscita con l’intenzione di dirgliene quattro sul rimprovero che si era presa per coprirlo.

“Niente, andiamo a lavorare allora?” indossando la giacca, il ragazzo la superò e rimase ad attenderla sul pianerottolo del corridoio.

“Beh ora aspetti un secondo! Prima o poi me la prendo io Curry, non ti meriti un gatto così stupendo”

Nonostante le sue parole, Abigail sapeva il grande affetto e la tanta cura che Harry metteva nel tenere la gatta, si poteva dire che fosse l’unica femmina che non avrebbe mai tradito o sostituito.

Lasciando un’ultima carezza alla gatta, la mora recuperò la borsa e uscì insieme a Harry dall’appartamento.


Dopo il tragitto in metro, arrivarono ai piedi della Malik Corporation in perfetto orario.

Il cellulare di entrambi squillò nello stesso momento, segno che era arrivato contemporaneamente un messaggio.

“Venite nell’ufficio di Mr Malik non appena è finito lo shooting”

Il messaggio era da parte della segretaria personale di Zayn, Monique.
 

Il servizio fotografico finì anche prima del previsto, portando i due giovani a sedersi in sala d’attesa per poter essere ricevuti da Zayn.

Niall passò frettolosamente accanto ai due, degnandoli a mala pena di un saluto prima di dirigersi verso l’ascensore, probabilmente diretto al piano degli abiti.

“Che cosa sta succedendo? Sembrano tutti impazziti” le parlò all’orecchio Harry, che nel frattempo aveva – finalmente – smaltito la rabbia che sembrava avere quella mattina e la sera precedente.

“Oh eccovi qui, Monique perché non li hai fatti subito entrare? Insomma! Diamoci tutti una svegliata!” uno Zayn paurosamente di cattivo umore tirò fuori la testa dal suo ufficio solo per mandare male parole a Monique e per fare un segno ai ragazzi di entrare nel suo ufficio.

“Ho già annullato i vostri impegni, domani mattina andiamo in Italia. Milano, per l’esattezza” parlò velocemente e lasciando intendere che non fosse una decisione modificabile, stava solo comunicando il cambio di appuntamenti.

“Posso chiedere il perché?” chiese Abigail con voce sommessa, temendo di venir mangiata dal moro che sembrava davvero di pessimo umore.

“Puoi, se ieri però il tuo modello non se ne fosse andato lo avresti saputo prima. Un importante agente vuole che io, una manager e tre dei miei modelli lo raggiungiamo a Milano per degli importantissimi servizi fotografici. Avrei voluto presentargli Harry ieri sera ma a quanto pare avevi altro da fare no?” lo sguardo che Zayn lanciò a Harry fu puro fuoco “Nonostante la tua assenza, stamattina mi ha chiamato dicendo di aver visionato il book che abbiamo sul nostro sito online e che è interessato a te comunque. Insieme a noi tre partiranno altri due modelli, Alec e Isabelle Lightwood. Sono una coppia di fratelli che riusciamo a vendere molto bene insieme. Bene, ora che andate passate a farvi dare tutti i dettagli da Monique, vi dirà tutto quello che vi serve. Per oggi potete andare a casa a preparare i bagagli, staremo via quattro giorni”.

Quando si trovarono fuori dall’ufficio entrambi si guardarono confusi, non realizzando a pieno cosa fosse accaduto negli ultimi cinque minuti.

“Zayn sta davvero dando di matto, venite con me che vi do gli itinerari del viaggio e la lista con i vari impegni” Monique si avvicinò ai due ragazzi, spingendoli a sedersi davanti alla sua scrivania nell’attesa di ricevere tutti i moduli.



Si trovarono fuori dall’edificio prima ancora di rendersene conto, entrambi con in mano un fascicolo pieno dei vari impegni.

“Ok, la partenza è domani da qui alle 6,00. Dovremo prendere la prima metropolitana del mattino per arrivare in orario” studiò i vari programmi la mora, già pensando a coordinare tutto quanto.

“Ci vediamo domani mattina alle 5,30 davanti alla fermata della metropolitana davanti a casa mia allora, buona giornata Abby”

“Aspetta Harry!” lo bloccò la mora, fermandolo per la manica della giacca che quel giorno indossava “pensavo che potessimo approfittarne per stare un po’ insieme, come i vecchi tempi. Che ne dici?”

“Cosa c’è dei vecchi tempi? Ora siamo nel campo dei grandi, non è più come prima: Prima se avevamo un servizio fotografico a settimana era un miracolo, ora non averne due in un giorno lo è! Meno male che la Malik Corporation ha questa fissa per far fare necessariamente la pausa pranzo altrimenti a quest’ora sarei deperito”

“Beh, abbiamo la giornata libera quindi mi farebbe piacere pranzare insieme io e te. Visto che di norma non riusciamo ad allontanarci più di tanto dalla sede, oggi volevo proporti il cinese sotto casa mia” vedendo il viso duro del riccio vacillare, la mora sorrise e continuò “quelle nuvolette che ti piacciono tanto, i nostri amati ravioli al vapore cotti sulla piastra, i miei spaghetti alla piastra con carne e verdure e il tuo riso alla cantonese e infine….” Si fermò, sorridendo nel vedere gli occhi del riccio illuminarsi.

“Nutella fritta per dessert!” “Nutella fritta per dessert!” esclamarono insieme, scoppiando a ridere.

“Hai vinto Abby, andiamo” portando un braccio sulla spalla della mora – portandola a perdere qualche battito, visto che non accadeva da molto tempo – il riccio la guidò verso la metropolitana.


 
 
“Milano, Abby! Milano! La capitale della moda!” Julia, la sorella di Abigail, stava trasmettendo alla più grande tutta l’invidia per il fantastico viaggio che attendeva la mora.

“Sono emozionata anche io, sperando che a Zayn migliori l’umore!” borbottò, tenendo il telefono premuto contro l’orecchio con la spalla mentre continuava a sistemare i vari abiti nella valigia.

“Sicuramente una volta che sarete partiti si rilasserà! Avrete tanti servizi fotografici da fare?”

La mora si alzò un attimo con il busto – che era chinato verso la valigia da almeno cinque minuti tentando di far entrare tutto – e prese il programma che le aveva dato Monique.

“Abbiamo l’incontro alla Malik Corporation alle 6,00 di mattina. Alle 8,00 partiamo dall’Aeroporto di Heathrow, il check in verrà fatto online quindi dovremo imbarcarci quasi subito. Il viaggio dura un’ora e cinquantacinque minuti, quindi per le 10,00 saremo già a Milano. Una macchina aziendale verrà a prenderci e ci porterà all’Hotel Principe di Savoia, un super hotel di lusso a cinque stelle”

“Che invidia! Scusami, continua” la interruppe la sorella, per poi lasciar parlare la sorella.

“Il primo servizio fotografico sarà alle 15,00 in centro, quindi Harry e i fratelli Lightwood potranno riposarsi un pochino mentre io e Zayn avremo una riunione con un paio di stilisti alle 12,00”

“Giornata davvero intensa!” asserì la sorella.

“E questo è il giorno più tranquillo! Il secondo i ragazzi avranno quattro servizi fotografici e il terzo giorno avranno addirittura tre servizi, un’intervista e una sfilata!”

“Poverini, saranno distrutti… mi mandi una foto di Alec Lightwood? Penso di volermi stampare tutte le foto che mi manderai nei prossimi mesi, come dei poster personalizzati! La foto di Ian con il completo in bianco… sorella, non hai idea di quanto io ti ami” rise la minore delle due.

“Ora chiudo, ti manderò qualche foto” ridendo, la mora chiuse la chiamata e finì di preparare la valigia.
 
 

La mattina dopo la donna si preparò con cura, Milano era molto intransigente in fatto di moda e non voleva certo sfigurare di fronte ai più grandi stilisti del mondo. Insieme a Harry presero la metropolitana e arrivarono perfino in anticipo all’appuntamento. Dopo pochi minuti una lunga macchina nera si accostò accanto ai due giovani e ne scese Zayn Malik, perfetto in un completo nero firmato.

“Buongiorno ragazzi, i Lightwood?” chiese subito, guardandosi intorno e non vedendo la coppia di fratelli.

“Non sono ancora arrivati” alzò le spalle la mora, conosceva i Lightwood – ovviamente – ma ancora non li aveva mai visti di persona.

“Buongiorno a tutti!” entrambi belli e perfetti nei loro vestiti firmati, fecero la loro comparsa scendendo da un taxi i due appena citati.

Una volta che furono tutti riuniti, Zayn fece segno di caricare tutti i bagagli nell’auto, prendendo il proprio e quello di Abigail.

“Zayn grazie, non dovevi” le sorrise lei, ottenendo dal moro un gesto con il capo.

Una volta caricati tutti i bagagli, i ragazzi entrarono in macchina.

“Non penso vi siate già conosciuti, quindi procedo alle presentazioni ufficiali anche se tutti sapete chi siano gli altri” parlò Zayn, guardando tutti gli occupanti della macchina “Abigail è la manager che ci accompagnerà in questo viaggio, farete sempre riferimento a lei o a me. Lui è Harry” indicò il riccio “e loro sono la coppia Lightwood, formata da Alec e Isabelle”.

Dopo il primo giro di presentazioni, nell’abitacolo calò il silenzio.

Forse per l’orario più che mattiniero, tutti i ragazzi rimasero in silenzio per la durata del viaggio e anche in aeroporto, aprendo bocca solo quando si fece il momento di scegliere i posti sull’aereo.

“Alec dai! Lo sai che lo voglio io il posto vicino al finestrino!”

“Izzy non sei più una bambina, si tratta di due ore di viaggio. Non riesci a resistere? Sai che soffro l’aereo” il fratello si era accomodato prima di tutti, scatenando i capricci della sorella.

Entrambi avevano catturato l’attenzione non appena entrati in cabina.

Isabelle aveva dei lunghi capelli corvini – come quelli del fratello - che le arrivavano sotto il seno, il corpo fasciato da un vestitino che evidenziava tutte le forme al posto giusto e gli occhi scuri, che fornivano alla donna uno sguardo profondo e magnetico, ancora più evidenziato dal trucco nero che le contornava gli occhi. Il rossetto rosso sulle labbra piene le dava un aspetto da cacciatrice d’uomini, una femme fatale che però al momento stava facendo i capricci come una bambina.

Abigail notò subito quanto il fratello invece fosse molto più posato della sorella. I capelli corti e il taglio sbarazzino ma perfettamente in ordine gli donava un’aria da bello e dannato e del viso spiccavano subito le due pozze verdi che aveva come occhi. Alto una decina di centimetri in più della sorella, aveva un fisico ben definito e atletico.

“Mi siedo io vicino a Isabelle, ti cedo il mio posto vicino al finestrino” si intromise Abigail, sorridendo al castano che subito la ringraziò.

Una volta sistemate le due ragazze, Alec e Harry presero posto nella coppia di sedili davanti a loro e poi Zayn finì ancora più avanti, vicino a un signore anziano.

Il volo proseguì senza alcuna difficoltà o perturbazione, era una bella giornata sia a Londra che a Milano quel giorno, una rarità per entrambe le città ma che aveva portato fortuna ai viaggiatori.

Durante il viaggio Isabelle e Abigail avevano legato un po’, mentre dai posti davanti a loro arrivava solo il silenzio. Nonostante il posto vicino al finestrino, Alec aveva sofferto un po’ il volo e in quel momento era davvero pallido.

Una volta presa la macchina e arrivati in hotel, Zayn consegnò le chiavi a tutti e diede appuntamento a Abigail in una piccola sala conferenze che aveva prenotato per tutto il loro soggiorno.

La ragazza ebbe a mala pena il tempo di guardarsi intorno meravigliata per tutto il lusso che quell’hotel le offriva che dovette correre a cambiarsi e raggiungere il moro.

Scelse un altro vestito – praticamente aveva portato tutti i migliori che aveva – e si diede una veloce pettinata prima di uscire dalla camera e raggiungere il ragazzo.

 
*******
Angolo autrice!
Lo so, sono in ritardo ma buona Pasqua! Comunque 2000 parole di capitolo, mi sono fatta almeno un pò perdonare? Ahahaha questo capitolo pensate sta solo a metà, ho dovuto dividerlo perchè mi sono resa conto che altrimenti veniva davvero troppo lungo! La buona notizia è che domani è lunedì ma è anche Pasquetta quindi non devo lavorare e posso passare un pò di tempo a scrivere!
Vi lascio con una foto dei nostri carissimi fratelli Lightwood, saranno molto importanti nei prossimi capitoli! (N.b. Per chi non lo sapesse, sono i personaggi della serie tv "Shadowhunters")
Saluti,
Liz

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Capitolo 8
*** Business Travel - pt 2 ***


                                            

Chapter 7 – Business travel pt 2

“Zayn eccomi, scusami per il ritardo” disse lei entrando nella sala conferenze.

“Fa niente, sono i ritmi di questo viaggio che sono incredibili” il ragazzo le sorrise, un sorriso decisamente più rilassato di quelli del giorno prima, nel caso ce ne fossero stati tra un grido e un altro.

“Allora, abbiamo una mezz’oretta per organizzare tutto e poi andremo a questa riunione, sei pronta?”

“Prontissima” concordò lei, prima di immergersi nei vari documenti.
 


La riunione a cui parteciparono finì intorno alle 13.30, il cliente aveva insistito per rivedere tutto più e più volte.

“Penso che se tornavo a ripetere che il colore dominante sarà l’indaco per la sfilata femminile primaverile, impazzivo” ridacchiò Abigail, trascinandosi uno stanco ma soddisfatto Zayn dietro.

“Che buon odorino” continuò la castana, sentendo il buonissimo odore che proveniva da uno dei ristoranti che si trovavano nella Galleria Vittorio Emanuele II.

“Beh, sei stata brava quindi la Malik Corporation è lieta di offrirti il pranzo” scherzò lui tenendo fra due dita la carta aziendale della società.

Si sedettero in un ristorante davvero meraviglioso, di gran classe. Un giovane ragazzo venne a prendere le ordinazioni, prestando molta più attenzione a Abigail di quanta ne prestò a Zayn. Visto l’ambiente molto di classe, ovviamente anche il personale era più che qualificato per lavorarci e come era venuto, il ragazzo se ne andò senza portare alcun fastidio.

Ordinarono due bistecche e quando arrivarono iniziarono a mangiare.

“Sai Zayn, ti devo fare una piccola confessione.” Parlò lei, una volta finito di masticare il boccone.

“Dimmi” la ascoltò lui.

“Adoro mangiare questo tipo di cibo, ovviamente, però ti confesso che vado davvero matta per il cibo più… casareccio, chiamiamolo così: pizza, pasta delle trattorie, street food, gelato, hot dog…” elencò la mora “insomma, tutto quello che vieto a Harry e che nel nostro modo è praticamente un crimine mangiare” coprendosi il viso con le mani in fare giocoso, ad un certo punto sentì il moro ridacchiare.

“Certamente i nostri modelli questo cibo non possono mangiarlo, altrimenti addio linea perfetta ma… alla fine a noi che ce ne importa?” con un sorriso cospiratore, il ragazzo richiamò il cameriere che portò via i piatti del secondo e tornò con due gigantesche coppe gelato.

Gli occhi della ragazza sembravano brillare dalla contentezza.

In poco tempo entrambi finirono il gelato.

“Sei…” Zayn prese il suo tovagliolo e si avvicinò delicatamente al viso di Abigail, causando un contatto tra le sue dita e la guancia della ragazza “un po’ sporca qui” le pulì la leggera macchia di cioccolato che aveva vicino alle labbra e senza rendersene conto prima di allontanarsi da lei le lasciò una leggera carezza con un dito.

“Ecco, sei tornata perfetta” parlò sempre lui, mentre Abigail era rimasta immobile di fronte a tutto quello che era successo in quegli ultimi cinque secondi.

Quando le dita di lui l’avevano sfiorata aveva provato un brivido incredibile.

Alzandosi dal tavolo, la donna attese che Malik pagasse per poi tornare con verso l’hotel. Erano ormai parecchie ore che indossava i tacchi e ancora non era passata neanche mezza giornata. Quella serata l’avrebbe passata a letto con i piedi a mollo, ne era sicura.


Andarono direttamente verso le camere dei ragazzi, visto che in una decina di minuti sarebbe arrivata la macchina aziendale che li avrebbe portati al primo servizio fotografico.

Bussarono alla porta di Alec e il ragazzo si presentò subito, pronto e già con la giacca sulle spalle. Gli indicarono di attenderli alla fine del corridoio, dove si trovava l’ascensore.

Passarono alla porta di Harry ma non ricevettero risposta. Confusa, la ragazza tirò fuori il cellulare per chiamarlo e nel mentre entrambi si spostarono davanti alla camera di Isabelle, sentendo arrivare dall’interno della camera delle risate.

Riconoscendo subito la risata del riccio, Abigail bussò forse più duramente del dovuto contro la meravigliosa porta in mogano dell’hotel.

Isabelle era perfettamente pronta – la ragazza non volle indagare su chi fosse presente e chi no mentre la modella si preparava – e invece Harry non aveva ancora la giacca e la cravatta sistemati.

Abigail stava per dire qualcosa, quando però fu interrotta da Zayn.

“Di norma sei sotto la responsabilità della tua manager, visto che lei però stava lavorando questa volta non ci sono intermediari che tengano o ti proteggano. Styles, questo è il primo richiamo che ti faccio. Fai in modo che non debbano essercene altri per tutta la durata del viaggio. Ora prendi la giacca e muoviamoci”

Girandosi, si diresse verso l’ascensore senza aspettare nessuno.

Harry rivolse a Abigail uno sguardo infastidito – come se lo avesse ammonito lei – e tornò velocemente nella sua camera per prendere la giacca.

Il servizio si era concluso nel migliore dei modi, i ragazzi avevano lavorato bene e senza commettere errori. I tre erano perfetti per quel servizio e anche il lavoro in post-produzione sarebbe stato minimo nel ritocco delle foto.

Abigail e Zayn si trovavano vicino al direttore della fotografia, discutendo su quali foto proporre per la rivista e quali scartare.

“Ehi Marco!” un ragazzo chiamò il direttore, che distolse la sua attenzione dalle foto per guardare il giovane che si stava avvicinando ai tre.

“Michael, che piacere” Marco accolse Michael con gioia, portandogli una mano sulla spalla e guardando i due londinesi. “Signori, ho il piacere di presentarvi Michael Gallow, un eccellente fotografo che lavora per noi da un annetto. Anche Michael viene da Londra sapete? Il suo enorme talento si stava spegnendo sotto le indicazioni di un vero idiota ma per fortuna Milano l’ha salvato!” ridendo soddisfatto, il milanese elogiava il suo nuovo collega, di cui chiaramente apprezzava moltissimo l’estro creativo.

“Piacere, sono Zayn Malik della Malik Corporation e lei è Abigal Stuart, una delle nostre manager”

“Ci siamo già visti da qualche parte?” chiese Michael, fissando la mora incuriosito.

“Non che ricordi” rispose lei, ricambiando la stretta di mano del ragazzo.

Poco dopo anche i tre modelli raggiunsero gli altri e Michael riservò la stessa occhiata curiosa anche a Harry, non riuscendo a ricordare dove potesse averli già visti.

Dopo quel curioso incontro, si diedero tutti appuntamento al giorno dopo – uno dei tre servizi fotografici sarebbe stato curato proprio da Michael – e lasciarono l’edificio, tornando verso l’hotel.

Si erano ormai fatte le sette di sera, quindi Malik diede appuntamento a tutti direttamente nella sala del ristorante per la cena.

“Ognuno nelle proprie stanze, ovviamente” commentò Zayn, lanciando un’occhiata a Harry.

“Valesse anche per il grande capo…” Abigail sentì Harry sussurrare quella frase e si impietrì, pregando che Zayn non avesse sentito.

Harry si stava comportando in maniera davvero stupida durante quel viaggio, sembrava quasi che cercasse di fare di tutto per farsi ammonire.

“Styles, se hai delle contestazioni sei pregato di farle ad alta voce”.

Harry alzò gli occhi ma senza aggiungere altro entrò nella sua stanza, dando l’input anche ai due fratelli Lightwood che lo imitarono poco dopo.

Rimasero solo Abby e Zayn nel corridoio dell’hotel.

“Abigail, sei una grande manager e apprezzo molto il lavoro che stai facendo per noi ma quando hai fatto il colloquio ci hai presentato il tuo modello come una persona seria e professionale, spero tu non stessi mentendo”

“Assolutamente no! Harry è un bravissimo modello e una meravigliosa persona! E’ molto professionale, non so cosa abbia ultimamente ma posso garantirti che non ricapiterà! Mi assumerò tutta la responsabilità se dovessi sbagliarmi”,

Forse la mora si rese conto tardi di aver usato davvero troppa foga nel proteggere il riccio.

Zayn la continuò a fissare con un sopracciglio lievemente inarcato, come perso nei più vasti pensieri.

“Capisco” commentò solo, girandosi e andando in camera sua.

 
 
“Julia, è stata davvero una giornata movimentata” commentò, rispondendo alla sorella che l’aveva chiamata.

“Raccontami tutto su Milano!” l’emozione della ragazza era palpabile anche attraverso il telefono.

“Una giornata infinita, sono davvero esausta. Ne sono successe di tutti i colori e siamo solo all’inizio!” commentò, già troppo stanca per reggere altri giorni con quei ritmi.

“Che è successo?”

“Vediamo, da dove posso iniziare… ah si! Parliamo di Harry che si fa beccare da me e Zayn nella stanza di Isabelle Lightwood? O vuoi parlare del fatto che ha ricevuto il suo primo richiamo? O magari parliamo del fatto che ho incontrato un maledetto fotografo a cui sono familiare!”

“Beh Abby questo ultimo punto non lo vedo poi tanto strano, lavori con un modello! Avrai visto migliaia di fotografi!”

“Sì ma… lui è uno di quelli, ne sono quasi sicura. Ai tempi era un semplice assistente/stagista ma sono sicura che facesse parte di quell’agenzia”

“Davvero? Senza parole! Il mondo è davvero piccolo!” commentò la sorella, anche lei scioccata dalla coincidenza inaspettata di trovare una vecchia conoscenza proprio in un’altra Nazione.

“Non me ne parlare… Harry non si è accorto di nulla ma d’altra parte in quel periodo lui non lavorava poi molto”.

“Già ma comunque-“ “Finiamola di parlare di quel periodo!” interruppe la sorella, chiudendo gli occhi e massaggiandoseli con le dita cercando di mandar via un fastidioso mal di testa.

“Scusami Juju, devo davvero salutarti adesso. Devo farmi la doccia e andare a cena”

“Va bene Ab, ci sentiamo domani” la voce della sorellina ricordava più quella di una madre premurosa verso la figlia, che di una sorella minore.

“Buonanotte” sorrise la sorella, trovando in qualsiasi caso confortante la presenza e l’appoggio della sorella.

“Buonanotte a te… ricordati che domani voglio la foto di Alec Lightwood che mi hai promesso!” urlò, prima che la più grande chiuse la chiamata.

 
**************
Angolo autrice!
Buona sera a tutte!
Eccoci qui con un capitolo scoppiettante! Promette bene questa Milano eh? Ne vedremo di cotte e di crude!!
Purtroppo stasera sono di corsissima, quindi vi lascio!
Saluti,
Liz


 

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Capitolo 9
*** Business Travel - pt 3 ***


                                            

Chapter 8 – Business travel pt. 3

Il secondo giorno non fu certo meno caotico del primo.

I servizi fotografici si susseguirono con una dinamicità incredibile e anche il lavoro per Zayn e Abigail non era indifferente, dovendo fare in modo che tutto quadrasse alla perfezione.

Dando prova della sua professionalità, Harry sfilò e rispose alle domande delle interviste alla perfezione, facendo salire in Abigail un moto di orgoglio.

Al contrario però dei tanti sorrisi affabili che scambiava con tutti, continuava a evitare appositamente la castana, causandole un malumore non indifferente.

Anche Zayn quel giorno era stato più silenzioso, limitandosi ad osservare tutti i suoi dipendenti.

Gli unici due tranquilli e rilassati erano i fratelli Lightwood. Dopo il richiamo a Harry, Isabelle si era ovviamente tenuta lontana dal riccio, avvicinandosi invece ad Abigail.

“Ehi Ab, stasera usciamo? Domani mattina il primo servizio sarà molto tardi nella mattinata! Non ho ancora visto nulla di questa città, voglio farmi un giro!”

“Izzy, possiamo anche uscire ma ricordati che io prima di tutto sono una manager quindi sarò molto rompiscatole su tutto quello che potrai o non potrai fare” sorridendo maligna, la castana vide la modella andare a far finta di piangere dal fratello, che nonostante tutto l’ascoltava paziente.

Nonostante il loro non fosse un legame molto plateale, Abigail aveva notato fin da subito il grande affetto che legava i due fratelli. Pur non avendoli mai visti scambiarsi un abbraccio, vedeva come Alex seguisse la sorella con lo sguardo ogni qualvolta si allontanava o come Isabelle controllava che nessuna fan – fortunatamente i due erano più conosciuti a Londra che a Milano, quindi non erano tante – infastidisse il fratello.

“Perfetto, stasera allora si esce! Anche Alec viene! Harry, tu ci sei vero?”

“Se non viene Malik, volentieri” rispose piccato il riccio, facendo scattare la castana.

“Harry, dovresti davvero fare meno il bambino e crescere! E’ ovvio che invitiamo anche Zayn! Se lui vorrà venire, tu non potrai dire assolutamente nulla!”

“Venire dove?” il moro comparve proprio in quel momento nel camerino in cui erano radunati i modelli e la manager.

“Isabelle voleva vedere un po’ la città e stavamo organizzando una gita tutti insieme, sei dei nostri?”

“Mi piacerebbe ma purtroppo ho da lavorare”. Rispose il modo, alzando la mano in cui teneva dei documenti.

“Posso aiutarti in qualcosa?”

“Assolutamente no, hai bisogno anche tu di staccare. L’unica cosa, se posso, è chiederti di trattenerti un po’ nella nostra sala conferenza dopo cena che vorrei vedere dei dettagli per la giornata di domani”

“Certo, nessun problema” Rispose subito la castana, tornando a occuparsi dei ragazzi che si dovevano preparare per un altro servizio, l'ultimo della giornata.


 
Dopo cena, i due ragazzi si riunirono e progettarono la giornata seguente alla perfezione.

“Zayn, sicuro di non voler venire?”

“Assolutamente, non preoccuparti. Devo fare un paio di chiamate di lavoro e sentire i dirigenti su come sta andando la società senza di noi. Dopo di che ho intenzione di andare a dormire, domani ho un meeting telefonico con delle agenzie di Milano”.

“Wow, certo che tu non ti fermi neanche un secondo. Ho notato che sei a lavoro anche nell’ora di pranzo. Sai, visto che insisti con tutti i tuoi dipendenti dovresti dare il buon esempio e fermarti un pochino, altrimenti finirai per scoppiare”.

“Purtroppo non posso permettermelo, ci sono sempre mille cose da fare. D’altra parte, voi siete i miei dipendenti e ci tengo che tutti quelli che lavorano per me trovino un ambiente piacevole e non un regime dittatoriale, quindi la pausa pranzo è sacra”.

“Capisco, beh io vado a farmi una doccia che tra una mezz’oretta mi devo incontrare con gli altri” concluse la mora, alzandosi dal tavolo conferenze su cui erano stati piegati fino a quel momento.

“Certo, scusami anzi se ti ho fatto tardare”

“Ma non scusarti assolutamente, questo è il mio lavoro e questa non è certo una gita di piacere”.

Sorridendo per la risposta della mora, il ragazzo congedò la ragazza e rimase nella saletta.



Salendo al piano in cui si trovava la sua camera, la castana trovò Isabelle ad attenderla fuori dalla porta della sua stanza.

“Izzy, cosa ci fai qui?”

“Ma è ovvio, voglio vedere come ti vestirai! Abbandona quei completi che ti stanno una meraviglia e scopri un po’ questo ben di Dio che hai! Cavoli, se tu fossi una modella mi ruberesti metà degli ingaggi!”

“Non sono interessata a quel mondo, puoi tenerti tutti i lavori e stare tranquilla” sorridendo nervosamente - come ogni volta in cui si toccava l’argomento ‘modella’ - la ragazza entrò in camera seguita dall’amica.

“Purtroppo, ho portato solo i miei migliori vestiti, non era nei programmi un’uscita per locali”.

“Cara, a questo ci penso io! Portiamo la stessa taglia, ti porto subito qualcuno dei miei vestiti” concluse la ragazza, uscendo quasi di corsa dalla camera.

Vedendo come la castana era vestita, Abigail temette che si presentasse con qualcosa di veramente troppo corto per i suoi gusti.

I suoi sospetti si rivelarono esatti quando la modella tornò con una mini gonna e una camicetta semi trasparente in pizzo.

“Izzy, potrei avere qualche pezzetto di stoffa in più? Non fa certo così caldo”

“Oh andiamo! Dopo qualche bicchierino vedrai come mi ringrazierai!”

“Non se ne parla, sappi che sia tu che gli altri due sarete tenuti sotto controllo stasera! Ricordati che prima di qualsiasi cosa sono la manager responsabile di questo viaggio!”

“Uff, e va bene! Comunque mettiti questi, non si discute”.

Arrendendosi, la mora si vestì e truccò come aveva deciso la modella.
 

Quando sentirono bussare alla porta, Abigail andò ad aprire stando attenta a non oscillare troppo sui tacchi vertiginosi che indossava, anche questi un gentile prestito di Isabelle.

Aprendo la porta trovò un Zayn immerso con lo sguardo in delle carte.

“Abigail scusami se ti disturbo ma penso che quest-“ quando finalmente alzò la testa, il moro rimase colpito dalla bellezza eterea della giovane donna che si trovava di fronte a lui.

Avendo a che fare con modelle dalla mattina alla sera, pensava di essere ormai immune al fascino femminile. Abigail però, quella sera come quella del party per l’anniversario della società, riusciva sempre a rubargli qualche respiro.

La mora si sentì tremendamente in imbarazzo sotto lo sguardo del ragazzo, soprattutto perché era riuscita a intercettare il sorrisetto cospiratorio di Isabelle che aveva osservato l’intera scena.

“Dimmi Zayn, mi dovevi chiedere qualcosa?”

“Beh sì, volevo sapere se ricordavi per caso il nome della società con cui abbiamo appuntamento domani alle 16,00. So che Monique ti ha illustrato brevemente gli appuntamenti che curo io ma si è scordata di darmi quel fascicolo e io non ricordo il nome allora speravo che magari tu-“

“La Green Corporation, per il progetto dei vestiti alla moda eco-friendly, se non sbaglio”

“Esattamente! Sei fantastica, davvero. Chiamo subito Monique per farmi mandare tutti i dettagli, divertitevi ragazze” concluse, facendo un cenno del capo in segno di saluto a entrambe.

 

“Ma guarda guarda, qualcuno ha conquistato il grande capo” commentò Isabelle, una volta rimaste sole.

“Ma non dire assurdità” ribattè la mora, abbassando però lo sguardo, sentendo le guance lievemente rosse.

Da quando aveva capito i suoi sentimenti per Harry, nessun ragazzo era stata capace di scombussolarla tanto quanto riusciva a fare Zayn.

Sentendo nuovamente bussare alla loro porta, le ragazze uscirono e si riunirono ai due ragazzi.

 
La serata passò senza grandi problemi.

Ovviamente i quattro riuscivano ad attirare ogni singolo sguardo femminile o maschile in cui si imbattevano.

Tornarono relativamente presto, controllati ovviamente dallo spirito di manager che era sempre presente nella ragazza.

La giornata seguente passò nuovamente senza intoppi.

Il giorno dopo, l’ultimo, ci sarebbe poi stato il servizio fotografico con Michael, cosa che rendeva la mora davvero nervosa.

Ovviamente ne aveva parlato con la sorella, non riuscendo da sola a placare l’ansia che l’aveva colta.

Aveva provato a parlarne anche con Harry ma il castano continuava a ignorarla, neanche troppo velatamente.

Dopo l’ultimo servizio fotografico, i ragazzi avevano ufficialmente terminato quell’estenuante terzo giorno.

Erano a mala pena le 19,00 quando tutti si salutarono nella grande hall dell’albergo.

Isabelle aveva accusato un tremendo mal di testa, dovuto probabilmente dalla stanchezza. Alec ovviamente sarebbe rimasto con la sorella per farle compagnia.

“Abigail, posso invitarti a cena questa sera? Il menù del ristorante è ottimo ma tutta questa cucina gourmet mi sta stufando.”

Zayn la colse completamente alla sprovvista. La ragazza infatti non si immaginava certo un invito così diretto dal moro, soprattutto perché era chiaramente un invito che nulla aveva a che fare con il lavoro.

“Scusami Zayn, penso proprio di passare anche se ti ringrazio moltissimo. Vorrei approfittare di queste ore di relax per vedere un po’ degli impegni con Harry e per visionare un po’ i lavori futuri, è da molto che non ho tempo da dedicargli”.

“Certo, capisco” nonostante fosse chiaro quanto il moro ci era rimasto male, dal suo viso non trasparì nessuna smorfia che potesse confermare i sospetti ad Abigail.

Una volta congedata da Zayn, la ragazza prese l’ascensore per dirigersi nella camera del riccio.

Lo incontrò sulla soglia della porta, con una giacca in spalla e lo sguardo rivolto al cellulare.

“Harry! Ti stavo giusto cercando perché vorrei parlare un po’ con te… ma stavi uscendo?” chiese confusa, sapendo con certezza che non avessero nessun impegno quella sera.

“Sì, devo darti conto anche delle mie uscite personali? Malik mi ha chiarito come Isabelle sia off-limits, quindi mi sono trovato una ragazza che soggiorna in questo albergo e ora la porto fuori a cena, ci sono problemi?”

Stringendo i denti per contenere la rabbia per il tono con cui il riccio le si stava rivolgendo, la mora fece un segno di dissenso con la testa.

“Assolutamente, vorrei però che tu mi avvertissi visto che questo è pur sempre un viaggio di lavoro e che avevo intenzione di discutere alcuni dettagli con te”.

“Ne parleremo domani mattina allora, stammi bene e buonanotte” Superandola, il riccio arrivò davanti all’ascensore e lo chiamò, salvo poi sparire poco dopo  dalla vista della castana.

Entrò in camera e buttò la borsa sul letto, trovando il riccio assolutamente fuori da ogni più lontana comprensione, sembrava quasi un’altra persona.

Decidendo che non avrebbe passato la serata a deprimersi in camera, afferrò con un moto di stizza la pochette e uscì dalla stanza, diretta fuori dall’hotel.

Indossava un paio di pantaloncini e una maglietta – sempre firmata, ovviamente – che però le davano un aspetto un po’ più casual, tutto il contrario a quanto ormai era abituata ad indossare.

Erano stati dei piccoli premi che si era concessa, permettendosi un po’ di shopping nella grande capitale della moda Milanese il giorno prima.

Entrò in una rosticceria – uno di quei luoghi assolutamente vietati a Harry e quindi anche a lei da quando lo assiste come manager – e ordinò un panino e una maxi porzione di patatine.

Erano mesi – se non anni – che non si concedeva di mangiare delle “schifezze” del genere e il sorriso sul volto della ragazza era un chiaro segno di quanto questo le fosse mancato.



“Ma guarda, è proprio vero che il mondo è piccolo”.

All’improvviso una voce la distrasse dall’addentare la prima patatina, facendola girare.

Quasi temette di cadere dalla sedia su cui era seduta quando realizzò che la voce che le aveva parlato era quella di Zayn.

Il ragazzo aveva in mano un piatto che conteneva un panino forse più grande di quello della mora, contornato anche quello da una maxi porzione di patatine fritte e di un boccale di birra.

“Questo è un posto in cui non vorrei mai essere vista da un collega, ma se la compagnia è questa” disse la ragazza accennando al panino mentre sorrideva “accomodati pure” fece, facendo segno con la testa al posto di fronte al suo.


 
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Angolo Autrice:
Perdonooooooo, lo so, sono in tremendo ritardo! Purtroppo questi mesi per me sono stati davvero allucinanti! Ho avuto molto da fare con il lavoro e beh, essendo la scrittura una cosa a cui posso dedicarmi solo nei tempi morti (e non avendone avuti ultimamente) ho dovuto accantonare un pò queste storie!
Tra parentesi, volevo dirvi che sto lavorando a due nuovi progetti che però aspetteranno di essere a un buon punto prima di approdare su questo sito (altrimenti finisco con l'acqua alla gola anche per quelli, oltre che per questa storia e An incredible night).
Beh che dire, scusatemi ancora mille volte e spero di vedervi ancora interessate a questa storia!
Saluti,
Liz

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Capitolo 10
*** Dinner and robbery ***


                                            

Chapter 9 – Dinner and Robbery

“Dunque, come mai questo cambio di programma?” le domandò Zayn, sedendosi al suo fianco.

“Guarda, non sono proprio dell’umore. Io e Harry siamo sempre stati un team unico ma ultimamente non riesco a capire cosa gli passi per la testa”

“Spero niente di preoccupante, purtroppo la mia parte da capo addrizza le antenne quando sente certe cose da una manager valida”.

“Niente che non riesca a risolvere, vedrai. Ti ringrazio per il valida Zayn”

“Non dirlo neanche per scherzo, sono davvero convinto di aver fatto un ottimo acquisto, sia con te che con il tuo modello”.

“Ti ringrazio. Dunque, cosa ti porta in una rosticceria? Non pensavo ti ci avrei mai visto”.

“Neanche io, se è per questo. Anche se ammetto che il gelato che hai preso ieri mi ha molto sorpreso”.

“Avevo intuito che comunque ti piacesse mangiare nonostante, permettimi di dirtelo, hai un fisico perfetto alla stregua delle modelle che lavorano per noi”.

“Grazie, così rischi di imbarazzarmi però boss” scherzò lei, forse per sviare l’argomento e non concentrarsi sullo sguardo del moro che in quel momento stava fissando le sue gambe.

Tossendo leggermente per deviare l’attenzione e scambiandosi un sorrisino imbarazzato, entrambi ripresero lentamente a mangiare.
 

“Mamma mia, sono davvero pienissima!” esclamò la ragazza, una volta finito il suo panino.

“Non avrei mai detto che saresti riuscita a finire sia il panino che le patatine, mi hai quasi battuto!” scherzò lui, andando verso la cassa e insistendo per pagare il conto di entrambi.

“Zayn, questa era un’uscita NON di lavoro, non vedo perché tu abbia dovuto pagare”.

“Perché sono un gentiluomo, inoltre è stato un piacere condividere la cena con te”.

La schiettezza che il moro utilizzava imbarazzava tremendamente Abigail, non abituata a quel modo di parlare tra lei e il suo capo.

“Abigail, posso invitarti a fare un giro? Non ho proprio voglia di tornare subito in Hotel, ci meritiamo un minimo di svago no?”

“Sono d’accordo, godiamoci un po’ questa meravigliosa città” annuì la mora, prendendo a braccetto il moro e dirigendosi verso l’esterno, realizzando solo dopo pochi secondi cosa realmente avesse fatto.

Fece per togliere il braccio da sopra il suo ma la presa del moro la interruppe.

“Mi piace questo tuo essere spigliata, ricordati che siamo solo due ragazzi che stanno camminando. Non sono il tuo capo e tu non sei una mia manager in questo momento”.

La ragazza si domandò se fosse il caso di far presente la famosa regola che lui stesso amava tirar fuori in qualsiasi momento e che era costata a Harry un richiamo, però decise di far finta di nulla e continuò a camminare al fianco del bel moro.

Zayn indossava una felpa e un pantalone stretto, un look completamente diverso dal solito a cui era abituata.

“Che ne dici di visitare i Navigli?” propose il moro, con in mano una mappa che aveva comprato all’edicola vicina.

“Andata, sono curiosa di vederli!” sorrise la donna.

Quando presero la metro, si resero conto che doveva essere davvero una serata viva nella capitale della Moda, visto il tanto afflusso di gente che c’era.

“Ehi, attenzione!” urlò il moro a un ragazzo che per entrare di forza all’interno della metro aveva sbattuto contro Abigail facendole quasi perdere l’equilibrio.

La ragazza si ritrovò tra le braccia del moro, che prontamente l’aveva sorretta – e sollevò lo sguardo, trovandosi a davvero pochi centimetri dal viso del suo capo.

All’improvviso, come se all’interno di quella carrozza ci fossero solo loro, i rumori cominciarono a diminuire e le persone a sparire, agli occhi dei due ragazzi esisteva solo l’altro.

La vicinanza tra i due era così poca che visti da fuori sicuramente sembravano una coppia di fidanzatini.

Il moro e la ragazza fecero per avvicinare il viso nel medesimo momento, le labbra ormai erano così vicine che quasi si poteva dire che ci fosse già stato il bacio.

All’improvviso, forse grazie a una frenata della metropolitana, i due ragazzi realizzarono quello che stava per accadere e si allontanarono di scatto, causando non poche lamentele da parte degli altri passeggeri del treno.

Scesero dal treno imbarazzati e continuarono a camminare fianco a fianco, stando bene attenti a non far toccare nessuna parte del corpo con l’altro.
 


Arrivati ai Navigli i due ragazzi rimasero sorpresi dalla movida che sembrava riempire a pieno quel posto.

“Zayn, ci sono delle bancarelle! Andiamoci!” Esordì Abigail, prendendo il braccio del moro e trascinandoselo dietro, dimenticando quella tensione che c’era fino a pochi minuti prima.

Il ragazzo insistette per comprarle un braccialetto che la mora continuava a fissare con fare sognante, cosa che la fece anche imbarazzare nel momento in cui lui le chiuse il gancetto al polso.

Continuarono a camminare e a parlare, senza accorgersi che intorno a loro la gente diventata sempre di meno.

“Ma guarda guarda, i turisti sono i miei preferiti” esordì una voce, facendo bloccare immediatamente i due.

Un ragazzo, seguito subito dopo da altri quattro, li avvicinò e facendogli quasi da muro li costrinsero a indietreggiare fino a entrare in un vicoletto che si trovava proprio alle loro spalle.

“Ma che bella signorina che abbiamo” commentò il ragazzo di prima, alto forse cinque centimetri più di Zayn e che in quel momento li fissava con un ghigno davvero poco promettente in volto.

“Cosa volete? Non siamo in cerca di guai” prese parola Zayn, mettendosi davanti ad Abigail, un po’ per proteggerla e un po’ perché lo stava indisponendo molto il modo in cui quei ragazzi la stessero fissando, un po’ come un disperso nel deserto guarderebbe un bicchier d’acqua.

“Fuori i portafogli, cellulari, orologi e borsetta, voglio tutto. Puzzate di soldi entrambi, soprattutto tu bel damerino” parlò, avvicinandosi spavaldo ai due.

“Bene, basta che non fate nulla”. Parlò Zayn, sfilandosi velocemente il Rolex che aveva al polso e dandolo il malo modo al ragazzo, che già era pronto con la mano protesa verso di lui.

Abigail prese tremante il portafoglio e il cellulare dalla borsetta e fece per dare anche lei il tutto a quei ragazzi.

“Ehi moretta, pensi che non abbia notato che la borsa è griffata? Lasciami tutto quello che hai lì dentro”.

Annuendo leggermente, la mora si sfilò la tracolla della borsa e la consegnò al ragazzo.

“Vediamo… sembrerebbe che mi abbiate dato tutto… per sicurezza però voglio controllare la bella mora”. Il ghigno malizioso che l’uomo aveva in volto fece stringere Abigail contro la schiena di Zayn, troppo spaventata per quello che sarebbe potuto accadere.

“Azzardati a toccarla e non risponderò delle mie azioni. Avete preso oggetti dal valore di migliaia di euro, tenendo conto solo dei cellulari e dell’orologio, penso che possiate accontentarvi” parlò Zayn con una voce così gelida che quasi fece tremare anche Abigail, non aspettandosi di certo che si mettesse così in gioco per evitare che qualcuno la toccasse.

“Abbiamo un principe in tutto e per tutto, che tenero. Levati, coglione” parlò il ragazzo, facendo per spostare Zayn con una spinta.

Il ragazzo rispose buttandosi contro il ragazzo e colpendolo al viso con un potente cazzotto, che destabilizzò il malvivente facendolo cadere a terra.

“Io ti ammazzo!” urlò quello alzandosi e rispondendo al colpo nello stesso modo.

Zayn, forse più preparato a una risposta, si riuscì a parare l’occhio e venne colpito solo sulla guancia, cosa che lo fece solo barcollare un pochino.

“Michele, la polizia! Diamocela a gambe o ci rimettiamo tutto quello che abbiamo racimolato stasera!” parlò un altro dei ragazzi di quel gruppo, afferrando l’uomo che aveva parlato per tutto il tempo e trascinandoselo via.

 

“Ragazzi, tutto bene?” un poliziotto, un uomo sulla cinquantina con una faccia bonaria, accorse verso i due ragazzi e fissò preoccupato la ragazza, trovandola parecchio scossa.

“Si agente, siamo stati derubati e vorrei venire in centrale a fare la denuncia”. Prese prontamente parola Zayn.

“So già contro chi la farete, quel gruppetto sono una piaga da ormai un mese a questa parte, stanno facendo furti ai turisti a non finire ma purtroppo riescono sempre a scappare prima di poterli acciuffare. Vi scorterò personalmente in centrale, salite in macchina prego” il poliziotto guardò nuovamente la ragazza

“cara, tutto bene? Vuoi che chiami un’ambulanza? Ti è stato fatto qualcosa?”

Abigail, forse per la prima volta lucida da quando quei tremendi cinque minuti appena vissuti erano iniziati, negò con la testa e si diresse verso l’auto dell’uomo.

Alla centrale compilarono tutti i documenti e chiesero di poter chiamare l’hotel in cui alloggiavano per potersi far mandare un taxi.

Sbrigarono tutte le pratiche per avere almeno una copia dei documenti che erano stati derubati e chiesero di avvisare gli ospiti che alloggiavano all’hotel insieme a loro.

 
Le procedure per le varie scartoffie portarono via quasi quaranta minuti ai due giovani.

“ABBIE!” un urlò squarciò il silenzio che c’era in quel momento nella centrale, mentre un Harry tutto trafelato si buttava quasi ai piedi della ragazza che in quel momento stava aspettando nella sala d’attesa della centrale “Dio mio, appena Isabelle mi ha chiamato mi sono scapicollato qui, stai bene?”

“Sì Harry per fortuna sto bene, non è successo nulla… non oso pensare a quanto male poteva finire questa serata…”.

“Non serve pensarci, ora ci sono io”. Parlò il riccio, abbracciando la ragazza e accarezzandole i capelli “Diamine Abbie, non farmi mai più prendere spaventi del genere”.

“Non sarebbe successo se invece che trattarla male tu fossi rimasto con lei stasera. Lei è uscita perché tu l’hai lasciata sola”. La voce gelida e severa di Zayn ruppe quel momento che, visto da fuori, sembrava terribilmente dolce.

Il moro però sapeva quanto la castana ultimamente soffrisse per i comportamenti del modello e quanto quell’uscita fosse stata l’ennesima scelta dettata dal fatto che lui l’aveva ignorata e trattata male. Non riusciva a sopportare oltre quella preoccupazione e tenerezza.

“Malik, siamo in una stazione di polizia e ben oltre l’orario di lavoro quindi mi scuserai se ti dico di farti i cazzi tuoi e di lasciarci in pace, vero?”

“Harry! Non rispondere in questo modo a Zayn!” intervenne subito Abigail, che voleva difendere il riccio dal moro anche se in una minima parte era d’accordo con lui.

Il titolare dei due ragazzi alzò le mani.

“Devo cercare di recuperare quanti più documenti, altrimenti sarà un vero problema ripartire. Styles, accompagna pure Abigail in hotel, spero di fare quanto prima”.

“Va bene” annuì il riccio, sfilandosi la felpa che aveva e poggiandola sulle spalle della ragazza “tieni, fuori sono scese di molto le temperature e fa parecchio freddo”.

“Grazie Hazza” sorrise leggermente, uscendo insieme a lui dalla centrale.

 

*******
Angolo autrice:
Lo so, sono sul serio imperdonabile! Tanti e tanti mesi di ritardo, prometto però che porterò a compimento questa storia!!!
A tal proposito, ne ho appena iniziata un'altra su cui vi vorrei invitare a passare! Aggiornerò ogni giovedì ed è quasi conclusa quindi prometto di non rimanere in bilico con entrambe le storie! 

CAMPUS

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Capitolo 11
*** Return ***



















   



Chapter 10 – Return



Quella mattina la mora si svegliò già stanca, non ancora del tutto ripresa dalla serata passata.

Isabelle li aveva aspettati praticamente all’imbocco del corridoio in cui si trovavano le loro stanze e non appena individuata la castana le si era gettata con le braccia al collo.

Harry si era diretto velocemente verso la sua stanza, non uscendone più per tutta la notte.

Isabelle rimase con la ragazza per un paio di orette, assicurandosi che si fosse calmata del tutto prima di tornare nella sua stanza.

Quando Abigail aprì gli occhi, si rese conto che quel giorno ci sarebbe stato anche il servizio con Michael, il fotografo incontrato il primo giorno lì a Milano e che l’aveva riconosciuta, anche se per fortuna non aveva ancora collegato il passato che li legava.

I ragazzi avrebbero avuto un breve servizio fotografico la prima parte della mattina, seguiti da una sfilata nella tarda mattinata. Ci sarebbe poi stata un’intervista e infine il famoso servizio fotografico. Abigail ringraziò quasi il cielo che il terzo servizio fotografico della giornata fosse stato annullato, almeno avrebbero potuto rilassarsi un paio di orette prima di andare verso l’aeroporto per tornare a casa.

Un leggero bussare alla porta la distrasse dai pensieri, facendola alzare dal letto e aprire la porta.

Troppo tardi si rese conto di aver effettivamente aperto con indosso solo i pantaloncini del pigiama e una felpetta leggera che usava per dormire. Lo guardo di Zayn faceva intendere quanto la trovasse buffa, seppur i pensieri del moro fossero invece molto più “dolci”, trovando la ragazza tremendamente tenera in quella mise, così diversa da quelle in cui era abituato a vederla.

“Sono venuto a vedere come stavi e a chiederti se te la sentivi di partecipare agli impegni della giornata, ovviamente puoi benissimo rimanere qui in camera fino al momento di ripartire, gestirò io i ragazzi”.

La ragazza sorrise, vedendo come fosse davvero una preoccupazione del moro che lei non si sforzasse molto.

“Nessun problema, sono in grado di gestire la giornata, dammi solo dieci minuti per… beh, prepararmi” sorrise imbarazzata, chiudendo poi la porta di fronte al moro e precipitandosi nel suo armadio a cercare cosa indossare.

Una volta vestita e truccata, la ragazza scese nella hall trovando già tutti pronti.

“Abbie, sei sicura di voler venire? Prometto di comportarmi benissimo e di non fare nulla che tu non approveresti, parola di lupetto” scherzò Isabelle, davvero preoccupata per la ragazza e per gli eventi che avevano sconvolto la quiete della nottata precedente.

“Rimanere in camera a rimuginare su quanto successo potrebbe solo peggiorarmi l’umore, è molto meglio uscire e fare il lavoro che amo” sorrise la ragazza, guardando di sottecchi Zayn, che di contro continuava a fissarla, come pronto a scorgere ogni più piccolo turbamento nel comportamento della ragazza.

Gli appuntamenti della giornata filarono lisci come l’olio, fino a quando arrivò il famoso servizio fotografico con Michael.

I tre ragazzi stavano lavorando magnificamente, Zayn stava continuando a ricevere continui elogi sui suoi modelli e il tutto si stava svolgendo senza intoppi.

“Bene, con questi scatti abbiamo concluso il servizio, manderò alla vostra agenzia le foto per l’approvazione e che dire, se passate per Milano passate a trovarmi” sorrise Michael, stringendo la mano a Zayn.

“Abigail, è stato un piacere averti con noi sul set”.

“Anche per me Michael” sorridendo in modo tirato, la mora pensò che forse era riuscita a scampare al riconoscimento da parte del fotograto.

“Mi sarebbe piaciuto farti un servizio fotografico, magari in costume da bagno. Purtroppo so che ormai ho perso il treno giusto? Dopo Paul ti sei completamente ritirata”.

Il gelo. Se avessero chiesto a Abigail di descrivere una sensazione di assoluto disagio avrebbe senza dubbio ricordato quel momento.

“E’ il passato, anche tu sei andato avanti. Ti chiedo il favore di non proferire parola su questo a nessuno, ci tengo che questa storia finisca nel dimenticatoio”.

Zayn e i tre ragazzi erano già sulla porta, mentre Michael si intratteneva a infastidire la mora.

“Mi sono ricordato che noi una volta abbiamo anche parlato. Eri la manager di Harry anche allora, anche se è chiaro a tutti il perché Harry fosse stato preso all’epoca. Insomma, riconosco che ora è un modello eccezionale ma troppo lavoro ha fatto da allora, non trovi? Sai anche tu perché Paul voleva lui – e te – sul set. O fuori dal set, corretto?”

La mora sentiva quasi la mano tremare, pronta come era a tirare uno schiaffo al ragazzo. A un certo punto sentì un braccio posarsi intorno alle sue spalle e riconobbe subito il profumo di Harry.

“Ricordo anche io adesso, se vuoi che la tua carriera di fotografo non retroceda di nuovo a porta caffè e assistente alla post produzione delle foto, ti conviene non far parola a nessuno di quel che sai. Ti ricordo che abbiamo deciso di non sporgere denuncia a Paul e tu in quanto suo assistente eri un complice e a conoscenza di tutto. Vai avanti e fatti la tua vita. Addio”.

Prendendo la mora per il braccio, la trascinò via da Michael e da tutto quello che quella conversazione aveva scaturito, aprendo vecchie ma profonde preferite nella ragazza, già provata pesantemente dagli eventi delle ultime ventiquattro ore passate.

“Ci sono problemi con Michael?” domandò Zayn, che odiava rimanere all’oscuro delle cose.

“Niente di importante, a quanto pare anni e anni fa abbiamo lavorato con il superiore di Michael e ci siamo ritrovati per fare due chiacchiere al volo, niente di significativo” mentì in parte Harry, visto che Abigail era ancora troppo scossa per poter inventare su due piedi una giustificazione migliore di quella trovata dal moro.

“Va bene, ora torniamo in hotel a riposare fino a quando non verrà la macchina a prenderci per portarci all’aeroporto”. Concluse la conversazione Zayn, invitando tutti a salire sull’auto che li avrebbe ricondotti in albergo.

 
Abigail aveva appena terminato di vestirsi in modo più comodo – un pantalone sartoriale e una giacca blazer al posto di un vestito – che sentì qualcuno bussare alla porta.

“Zayn ciao, accomodati. Stavo finendo di chiudere la valigia con gli ultimi effetti personali”.

“Scusami se ti disturbo, volevo solo darti una cosa”. Il moro le porse un sacchetto, che conteneva una scatola.

“Di che cosa si tratta?” chiese curiosa, tirando fuori la scatola dalla busta e riconoscendo subito l’oggetto “Che significa? Perché mi stai dando un cellulare?”

“Perché i nostri sono stati rubati. So che tu hai sempre utilizzato il tuo cellulare sia come telefono privato che di lavoro ma la Malik Corporation era comunque intenzionata a fornirtene uno aziendale. Beh, ho solo ridotto i tempi per averlo, in parte è colpa mia se hai perso il tuo”.

“Tua? Ma non dire assurdità, in che modo potrebbe esser colpa tua se siamo stati aggrediti e rapinati?”

“Dovevo fare attenzione a dove stavamo andando, invece che farmi distrarre dalla tua meravigliosa compagnia”.

La mora arrossì al complimento inaspettato del moro.

“Inoltre, in quanto tuo capo ti ordino di accettare il regalo senza condizioni. In realtà, la prossima volta ti arriverà comunque il cellulare aziendale ordinato per te, questo quindi sarà quello privato”.

“Cosa? No Zayn non posso davvero accettare, è troppo. Userò quello della Malik Corp. come cellulare aziendale e ne comprerò uno io privato”.

“Ma ormai ti ho preso questo, non farei neanche in tempo ad andarlo a restituire al negozio, tra poco dobbiamo avviarci verso l’aeroporto”. Il sorriso sghembo del moro fece intuire alla ragazza che avesse già programmato tutta la conversazione e che non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea, quindi accettò il regalo sorridendo al ragazzo.

“Mi sono permesso di scaricarci un po’ di musica, non so se tutta sarà di tuo gradimento. A dire il vero, ho copiato la mia playlist di canzoni più ascoltate e l’ho passata. Sugli Imagine Dragons se ricordo bene eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, quindi ho provato a tenermi su quel genere quando ti passavo i titoli”.

“Grazie davvero, è stato davvero un bellissimo gesto Zayn”.

 
Quando il moro uscì dalla stanza, la ragazza ebbe a mala pena il tempo di sedersi sul letto che di nuovo bussarono alla sua porta.

“Ehi Harry, hai finito di fare i bagagli?”

“Si li ho finiti. Volevo sapere come stavi. Quello che è successo ieri ti avrà spaventato a morte e anche oggi, vedere quel tipo ti avrà tirato fuori tanti brutti ricordi… mi dispiace sapere che stai male, lo sai”.

Abigail sorrise, abbracciando il riccio che di conseguenza la strinse a lui.

“Grazie Hazza, è bello sapere che si ha sempre un alleato accanto”.

 “Ricordati Abbie, siamo io e te contro il mondo”.

Quella frase riportò alla mente della ragazza un episodio accaduto quattro anni prima, agli inizi della sua carriera.


“Basta! Da questa sera siamo entrambi fuori da quel posto di merda! Ricominceremo da capo e diventeremo il modello e la manager migliore del mondo! Ci stai Ab?” Chiese un Harry a mala pena ventenne.
“Ci sto riccio! Io e te quindi?” rispose una Abigail anch’essa ventenne.
“Io e te insieme contro il mondo, per sempre”.
 
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Angolo autrice:
Return non è solo il titolo del capitolo ma anche un vero e proprio ritorno!
Dopo ben un anno, eccoci tornati con l'aggiornamento di questa storia.
A breve posterò anche gli altri capitoli, una mini cosa positiva questa quarantena la sta facendo, portandomi a riprendere la scrittura!
Saluti,
Liz

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