Le occasioni

di blackjessamine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Indice ***
Capitolo 2: *** Anilina ***
Capitolo 3: *** Una cosa di famiglia ***
Capitolo 4: *** Cioccorane ***
Capitolo 5: *** Tutto suo padre ***
Capitolo 6: *** DDC ***
Capitolo 7: *** Con amore e Dolores ***
Capitolo 8: *** I Mollicci scappano dai Grifondoro ***
Capitolo 9: *** Sottocoperta ***
Capitolo 10: *** Te la ricordi la notte che non faceva paura? ***
Capitolo 11: *** Andando a naso ***
Capitolo 12: *** Come on, baby, light my fire ***
Capitolo 13: *** Io e te, tre metri sopra il cielo ***
Capitolo 14: *** Ho imparato anche l'amore ***
Capitolo 15: *** Un antidoto contro la solitudine ***
Capitolo 16: *** Avere la testa sulle spalle ***
Capitolo 17: *** Sindrome dell'ossessione fantasma ***



Capitolo 1
*** Capitolo Indice ***


Capitolo Indice




1. Capitolo Indice

2. Anilina – Andromeda Black, rating verde, genere Generale, Sentimentale – Ottava classificata al contest "Sfida alle 100 parole – V edizione" indetto da Rosmary sul forum di EFP

3. Una cosa di famigliaSorpresa, rating verde, genere Generale – Quinta classificata all contest "In sintesi – Personaggi da indovinare, ennesima edizione" indetto da S.Elric_ sul forum di EFP



4. Cioccorane - Regulus Black, Rating arancione, genere Comico, Malinconico – Partecipante alla challenge "Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles",indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP

5.
Tutto suo padre – Teddy Lupin/Victoire Weasley, rating verde, genere Commedia, Romantico – Iscritta alla challenge "Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles", indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP

6.
DDC – Sorpresa, rating verde, genere Generale – storia fuori concorso iscritta al mio stesso contest "Personaggi da indovinare - Be my Valentine edition", indetto sul forum di EFP

7.
Con amore e Dolores – Minerva McGrannitt, Dolores Umbridge, rating verde, genere Romantico – storia partecipante al contest "Dediche per tutti", indetto da SSJD sul forum di EFP (dedicata a GiuniaPalma/LadyPalma

8.
I Mollicci scappano dai Grifondoro – Severus Piton, Lily Evans, rating verde, genere Generale – storia partecipante alla challenge "Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles", indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP

9.
Sottocoperta – Sirius Black, Alhena Macnair (OC) rating verde, genere Commedia, Fluff – storia partecipante alla challenge "Headcanon Challenge", indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP

10.
Te la ricordi la notte che non faceva paura – Sirius Black, Remus Lupin, rating giallo, genere malinconico, romantico – storia partecipante al contest "Tre incantesimi – Contest fiume", indetto da Juriaka sul forum di EFP

11. Andando a naso – James Potter, Sirius Black, rating verde, genere Comico – storia ispirata da AleDic grazie all'iniziativa del gruppo facebook "C'era una volta con un prompt"

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Capitolo 2
*** Anilina ***


Titolo: Anilina
Introduzione: Non era fatta per il nero, Andromeda.
Personaggi: Andromeda Black/Tonks, Ted Tonks
Coppia/e: Ted/Andromeda
Rating: verde
Genere/i: Generale, Sentimentale
Contesto/i: Malandrini/I Guerra Magica
Avvertimento/i: nessuno
Note: Missing Moments
N.d.A.: ottava classificata al contest Sfida alle 100 parole – V Edizione indetto da Rosmary sul forum di EFP. Prompt: “Ho messo via” di Ligabue, personaggio Andromeda Black/Tonks


 
***


 
Anilina


 
“Hai messo via l'abito di Vionnet?”
“Certo.”

L'ultima parola mormorata a sua madre, sillabe degne della brava bambina che taceva spesso e riponeva sempre tutto in ordine.
Aveva rinchiuso sete e broccati cupi accanto alle divise scolastiche, e con loro aveva abbandonato il fanatismo, la follia e il rancore di una famiglia che mai l'avrebbe compresa.

Non era fatta per il nero, Andromeda: lei voleva il bianco dell'abito che ora le carezzava i fianchi, e il magenta inadeguato della cravatta di Ted.
Aprì gli occhi, lasciando che la luce colorata rendesse lieve il suo respirare.
All'officiante, rispose:
"Certo. Lo voglio."


 
***


 
Note:
Madeleine Vionnet è stata un'importante stilista francese: ho prestato il suo nome ad un'ipotetica prestigiosa stilista del mondo magico per sottolineare l'agio e il potere della famiglia Black, una delle tante cose (non certo la più importante) cui Andromeda rinuncia per vivere con Ted Tonks.

Due parole anche sul titolo: l'anilina è la sostanza da cui sono stati ricavati alcuni fra i primi coloranti sintetici, tra i quali anche l'indaco e il magenta. Il magenta non fa parte dello spettro ottico, ma può essere ottenuto dall'unione di luce rossa e blu (dunque la scelta di utilizzare l'espressione “luce colorata”, per quanto apparentemente non del tutto centrata nel contesto, è del tutto voluta). Oltretutto, il magenta mi ricorda il colore che Ninfadora predilige per i suoi capelli, dunque vuole rappresentare il futuro, la vita di amore e gioia scelta da Andromeda, e il risultato che può essere ottenuto solo dall'unione di due luci di colori diversi (proprio come un figlio è il risultato dell'unione di due individui diversi.

In ultimo, è fondamentale specificare che questa drabble è stata scritta per il contest  Sfida alle 100 parole – V edizione. La sfida consisteva,
ça va sans dire, nello scrivere una drabble di 100 parole esatte, non una di più, non una di meno. Oltre a ciò, era necessario utilizzare come prompt un personaggio e il titolo di una canzone: nel mio caso, il personaggio era, ovviamente, Andromeda Black/Tonks, e la canzone “Ho messo via” di Ligabue.
Ci tengo a specificare che questa è la prima volta in assoluto che mi cimento nella stesura di qualcosa di tanto breve: credo che la cosa più corta che io abbia mai scritto (se vogliamo escludere le poesie) si aggiri attorno alle 2000 parole, dunque capirete bene che anche solo il fatto di essere riuscita a rispettare il limite delle parole scrivendo qualcosa di vagamente sensato equivale già ad aver vinto la sfida. Non ho nemmeno mai letto nulla di tanto breve (non leggo nemmeno flash, solitamente), quindi per me è stato proprio un salto nel buio.
L'unico mio rimpianto è stato quello di aver utilizzato il prompt in maniera così didascalica: l'idea iniziale era di utilizzarlo in maniera molto più simbolica, ma avrei avuto bisogno di sviluppare almeno tre differenti momenti, e sarebbe stato impossibile comprimere tutto in 100 parole.

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Capitolo 3
*** Una cosa di famiglia ***


Titolo: Una cosa di famiglia
Introduzione: di Quidditch, Pluffe, cicogne in arrivo e vecchie poesie.
Personaggi: Sorpresa (specificato nelle note)
Coppia/e: Sorpresa (specificato nelle note)
Rating: verde
Genere/i: Generale
Contesto/i: dopo la II Guerra Magica/Pace
Avvertimento/i: nessuno
Note: nessuna
N.d.A.: la drabble partecipa al concorso In sintesi - Personaggi da indovinare, ennesima edizione indetto da S.Elric_ sul forum di EFP. Il concorso richiedeva di scrivere una drabble con lo scopo di farne indovinare il protagonista senza mai nominarlo.




 
***



 
Una cosa di famiglia




 

Mi piace il Quidditch.
Amo i manici di scopa da quando non sapevo nemmeno dire Bolide.
È una cosa di famiglia.
Potremmo dire che, in un certo senso, il Quidditch l'ho anche sposato.

“Perché la mamma ha una Pluffa nella pancia?” chiede il mio primogenito.
Pluffa.
Sarebbe un bel soprannome per una bambina, ma sembra che avremo un altro maschio.
È una cosa di famiglia.

Io spero erediti i capelli di mia moglie, quelle fiamme che amo accarezzare.
Lei spera nei miei occhi, che l'hanno fatta innamorare quando era ancora una bambina.
Occhi verdi e lucenti di rospo in salamoia. (1)




 
***





Note:

(1) Citazione letterale tratta da “Harry Potter e la Camera dei Segreti”.

Il personaggio protagonista è, chiaramente, Harry Potter (e dunque la moglie è Ginny).
Non sono granché avvezza a scrivere drabble, ed era la prima volta che partecipavo a questo tipo di concorso, quindi mi sono tenuta sul semplice e forse ho scritto qualcosa di fin troppo palese. Ho voluto un po' giocare, perché solitamente in questo concorso vengono messi in campo i personaggi più assurdi e secondari, e io ho voluto un po' andare al contrario, descrivendo proprio il protagonista assoluto.

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Capitolo 4
*** Cioccorane ***


 
Titolo: Cioccorane
Introduzione: Come madeleine, certi sapori sanno costruire interi panorami di ricordi. E se si è soltanto un bambino che colleziona figurine delle Cioccorane, morire è un po’ più facile. 
Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Coppia/e: nessuna
Rating: arancione
Genere/i: Comico, Malinconico
Contesto/i: Malandrini/I Guerra Magica
Avvertimento/i: nessuno
Note: nessuna
N.d.A.: la storia partecipa alla challenge “Drabbles, drabbles e ancora drabbles”  indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP: mi sono basata sul prompt n. 1, “figurine”.
La storia, inoltre, è nata per l’iniziativa “Obbligo, verità o salvataggio” del Giardino di EFP, dove Rosmary mi ha sfidata a scrivere una drabble, una raccolta di drabble o una flash su Regulus: avrei voluto scrivere qualcosa di più serio, senza uno stacco così forte tra l’atmosfera della prima e della seconda parte, ma come sempre per me le vacanze di Natale sono fonte di grandissima frustrazione per tutto il tempo che ho libero ma che non posso assolutamente dedicare a me. Avevo bisogno di scrivere, e pazienza se non è esattamente quel che avrei voluto scrivere.
 
Cioccorane
 
 
Regulus si lecca le labbra sporche di cioccolato, pensieroso.
“Sirius, come faccio a finire sulle figurine?”
Il bambino più grande si rigira fra le mani suoi tre Godric Grifondoro, gli occhi sgranati e sognanti:
“Con un atto eroico!”
Ma io non sono un eroe, Sirius.
“O scoprendo cose e scrivendo libri… sei intelligente, quando vuoi”, aggiunge condiscendente il maggiore dei piccoli Black, strappando un sorriso al fratellino.
 
*
 
Le acque gelide non riescono a spegnere il bruciore soffocante nei suoi polmoni.
La coscienza è solo un fluttuare stanco.
Non sono intelligente, pensa, incurante della frivolezza del suo ultimo pensiero.
Muoio da eroe, e non ci guadagno neanche un posto nelle Cioccorane.
 
[110 parole]

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Capitolo 5
*** Tutto suo padre ***


Titolo: Tutto suo padre
Introduzione: Nella vita, il tempismo è tutto. In particolare quando l’oggetto dei propri desideri ha una famiglia numerosa e molto, molto invadente.
Personaggi: Teddy Lupin, Victoire Weasley, Hugo Weasley
Coppia/e: Teddy/Victoire
Rating: verde
Genere/i: Commedia, Romantico
Contesto/i: Dopo la II guerra magica/Pace
Avvertimento/i: nessuno
Note: nessuna
N.d.A.: la storia partecipa alla challenge “Drabbles, drabbles e ancora drabbles”  indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP: mi sono basata sul prompt n. 3 di gennaio: “non pensavo di trovarti qui”.
Inoltre, per questa drabble devo ringraziare di nuovo Inzaghina, che nel gioco “Obbligo, verità o salvataggio” indetto dal gruppo facebook “Il giardino di EFP” mi ha proposto di scrivere una drabble o una flash ambientata alla Tana durante le feste.


Tutto suo padre



 

“Non pensavo di trovarti qui”.
Non lo pensava davvero, Teddy, non dopo che Victoire s’era vantata di sapere esattamente dove Freddie avesse nascosto l’InvischiaVischio di suo padre.
Eppure eccola lì, condannata a restare prigioniera di quei tenaci tentacoli verdi fino a quando delle labbra non l’avessero salvata con un bacio.
“Io invece speravo proprio che tu mi trovassi qui”.
Lo sperava davvero, Victoire, che quella sera aveva scelto di indossare tutto il suo coraggio Grifondoro.

Fu questione d’un istante: un incatenarsi d’occhi appannati dal sentimento, il tempo d’un sorriso esitante.

Hugo si avventò sulla cugina, stampandole sulla guancia un bacio sporco di cioccolato. 

“Hugo, sei tutto tuo padre!”




[108 parole]





 
Note:
L’InvischaVischio è un nome orribile, ma mi sono spremuta le meningi per ore senza riuscire a trovare niente di meglio. Spero si capisca che si tratta di uno dei Tiri Vispi Weasley, cioè di un rametto di vischio incantato che intrappola la sua vittima, vittima che può essere liberata solo con un bacio.
Immagino la storia ambientata durante il Natale precedente all’epilogo della saga, quando l’attrazione tra Teddy e Victoire è palese a tutti, ma non si è ancora concretizzata in qualcosa di fatto.
Hugo ovviamente non può che essere un piccolo guastafeste insensibile a ogni questione sentimentale, proprio come Ron. 

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Capitolo 6
*** DDC ***


Titolo: DDC
Introduzione: Ode alla guerriera del sapere
Personaggi: specificato nelle note
Coppia/e: /
Rating: verde
Genere/i: Generale, Sentimentale
Contesto/i: Generale/Vago
Avvertimento/i: /
Note: /
N.d.A.: storia fuori concorso scritta per il mio stesso contest: “Personaggi da indovinare – Be my Valentine Edition”: la storia è un biglietto d’amore per un personaggio misterioso. 
 


 
 
DDC




 
Al tuo cospetto, io resto senza parole.
 
Cammino incerto nel tuo regno di sapere e silenzio, misurando ogni passo con la rumorosa consapevolezza del mio essere inadeguato.
Stolto, disordinato e goffo: non abbastanza, mai abbastanza per la tua mente analitica, per le tue conoscenze saldamente ordinate, per le tue cattedrali di informazioni suddivise per classi e sezioni.
La più piccola imprecisione non sfugge al tuo occhio di falco, né il tuo udito può ignorare anche il sussurro più lieve. 
 
Custode della sapienza, baluardo dei saggi, sei una guerriera del sapere: nulla è perduto, nel tuo palazzo d’inchiostro. 
 
Nulla, tranne il mio cuore.


 
 
 

Note: 
La storia è stata scritta come fuori concorso per il mio stesso contest: “Personaggi da indovinare – Be my Valentine Edition”. Il contest consisteva nello scrivere un biglietto di San Valentino a un personaggio misterioso, la cui identità sarebbe stata da indovinare.
Io ho deciso di dedicare qualche riga alla mia esimia collega, Madama Pince: dopo che un bimbo in visita con l’asilo mi ha conferito il prestigioso titolo di “Maestra dei libri”, ammetto d’essermi un po’ montata la testa. Però alcuni miei colleghi veramente si considerano guerrieri del sapere, baluardo dei saggi e custodi della sapienza. 
Il titolo fa riferimento alla Classificazione Decimale Dewey, il sistema con il quale sono organizzate la maggior parte delle biblioteche nel mondo (e sì, mi sono persa spesso a fantasticare sulla biblioteca di Hogwarts, domandandomi con quale criterio possano essere ordinate le raccolte, quali siano le strategie di arricchimento del patrimonio, se esista un qualche meraviglioso incantesimo capace di individuare un libro collocato al posto sbagliato con un colpo di bacchetta… ah, quali meravigliosi scenari!).

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Capitolo 7
*** Con amore e Dolores ***


Titolo: Con amore e Dolores
Introduzione:  I compromessi sono i pilastri di una relazione.
Personaggi: Minerva McGrannitt, Dolores Umbridge
Coppia/e: Minerva MgGrannitt/Dolores Umbridge
Rating: verde
Genere/i: Romantico
Contesto/i: II Guerra Magica/Libri V-VII
Avvertimento/i: /
Note: /
N.d.A.: La storia partecipa al contest “Dediche per tutti”, indetto da SSJD sul forum di EFP: la storia, dunque, è dedicata a GiuniaPalma/LadyPalma, colei che mi ha insegnato che c’è del bello anche nel crack-pairing.


 
 
 
 
 
Con amore e Dolores


 
 
“Ehm-ehm, non hai aperto il mio regalo, Minerva”.
Fra le due donne, un inerme pacchetto rischia di soffocare sotto il peso di trine, nastri e vezzosi svolazzi rosa.
Alza gli occhi al cielo, Minerva, disgustata da un tale sfoggio di infantile leziosità.
“Non avresti dovuto, Dolores", mormora gelida, decapitando con un letale colpo di bacchetta il fiocco più grande e più gonfio.
“Ma volevo", risponde Dolores, gli occhietti da rospo lucidi di un'emozione che nemmeno lei è in grado di ammettere.
“Spero ti piaccia: è proprio il tuo genere”.
Dal pacchetto sventrato scivola fuori un lembo di stoffa.
 
Una vestaglia.
Una vestaglia in tartan.
Rosa.
 
Già, proprio il suo genere.



 
[110 parole]
 
 
 
 

Note:
Chi mi conosce, sa che non sono affatto un’amante del crack-pairing (tutt’altro, anzi). Tuttavia, negli ultimi mesi mi sono avvicinata molto agli scritti di GiuniaPalma, che è campionessa nel gestire con una maestria unica le coppie più improbabili, trovando per loro il giusto terreno comune per dare un senso compiuto e interessantissimo anche a coppie che, viste da fuori, un senso non ce l’avrebbero. Quando ho visto la tematica del contest, ho subito pensato di dedicarle qualcosa che potesse piacerle, e che mi spronasse ad andare un po’ (molto) oltre la mia comfort-zone. Ho scelto dunque questa coppia (che non è proprio del tutto una coppia, nel senso che l’unica interessata alla fine mi sembra Dolores, ma comprendetemi, io sono una di quelle che non è mai riuscita nemmeno a scrivere una Sirius/Remus, tanto sono attaccata al canon), perché la prima sua storia crack che io abbia mai letto trattava proprio di loro, e mi ha aperto gli occhi come poche cose nella vita (vi lascio il link, nel caso siate curiosi: merita davvero! Il sapore di un bacio).
 
Il titolo, inoltre, vorrebbe richiamare (molto male) il racconto “Con amore e squallore”, di quel genio di J.D. Salinger.
 
Dato che il contest incentiva molto lo scambio di recensioni e il  Giudice ha deciso di accettare qualsiasi fandom, metto qualche nota che forse sarà inutile, ma giusto per permettere anche a chi non conosca Harry Potter di comprendere un po’ questa storia: Dolore Umbridge è un personaggio molto negativo, crudele e sadico, che però si presenta come un confettino rosa, vestita di rosa, circondata dal rosa, piena di nastrini e ninnoli leziosi, centrini, pizzi e merletti, piattini con gattini carini. Minerva McGrannitt, invece, è una strega tutta d’un pezzo, campionessa di correttezza e integrità, severa e rigida. Fra le due donne, quando si trovano a insegnare insieme, si sviluppa presto una molto poco cordiale antipatia e rivalità, sia per le loro diverse posizioni politiche, sia, credo, per una naturale distanza di caratteri.
E sì, Minerva, da brava figlia della Scozia, possiede già una vestaglia in tartan. Ma credo si getterebbe dalla Torre di Astronomia pur di non indossare una vestaglia rosa.

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Capitolo 8
*** I Mollicci scappano dai Grifondoro ***


Titolo: I Mollicci scappano dai Grifondoro
Introduzione:  La difesa è il più difficile degli attacchi. Soprattutto quando il panico ha un volto tanto familiare.
Personaggi: Severus Piton, Lily Evans
Coppia/e:  /
Rating: Verde
Genere/i:  Generale
Contesto/i: Malandrini/I Guerra Magica
Avvertimento/i: /
Note: /
N.d.A.: La storia partecipa alla challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles”, indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP, con il prompt di gennaio n. 16: “Sei pallido/a”. Inoltre, la storia vuole rispondere a due indicazioni date da GiuniaPalma nell’ambito del gioco “Obbligo, verità o salvataggio” del gruppo facebook “Il Giardino di EFP”: scrivere qualcosa su Severus da giovane e scrivere di un personaggio che affronta un Molliccio.


 
 

 
I Mollicci scappano dai Grifondoro


 
 
“Sei pallido, Sev”.
“Lasciami in pace!”
 
Gli occhi di Lily sono fessure cariche di risentimento.
 
Uno stupido, ecco che cos’è. Non c’era scherno, nelle parole di Lily, ma solo apprensione. E lui, da sciocco quale è, ha reagito nel peggiore dei modi possibili.
 
Se chiude gli occhi, vede ancora il serpente che ha spaventato Minus alzare il capo verso di lui, contorcersi e prendere la forma di un uomo con gli occhi arrossati dall’alcool e dal disgusto.
                                                                                                                                                                                                                     
“Sei un abominio, proprio come tua madre”.
 
Non sono bastate le risate dei suoi compagni.
Non sono bastate, perché nessuno ha riso assieme a lui.
Non sono bastate, perché non c’è mai stato niente di divertente in Tobias Piton.
 
Apre gli occhi, Severus, e incontra quelli di Lily, che gli sorride appena.
“Non ti preoccupare per il Molliccio: per tua fortuna, io sono una Grifondoro. E i Mollicci scappano dai Grifondoro, si sa”.



 
[150 parole]
 
 



 
Note:
Tecnicamente, questa sarebbe una flash, ma HarrietStrimell è stata così gentile da concederci di sforare di 40 parole, per la sua challenge, dunque, nonostante mi fossi ripromessa di non falro, stavolta ne ho approfittato.
Non sono sicura che il Molliccio di Piton avrebbe assunto davvero la forma di suo padre, ma supponendo che anche all’epoca i Mollicci fossero oggetto di studio attorno ai tredici/quattordici anni, ho pensato fosse plausibile (anche perché mi piaceva l’idea di collegare Severus a Draco, il cui Molliccio, secondo alcune dichiarazioni della Rowling, sarebbe proprio Lucius).
Quello di Minus è un serpente, invece, semplicemente perché i serpenti mangiano i topi, e niente, la cosa mi faceva ridere.

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Capitolo 9
*** Sottocoperta ***


 
Titolo: Sottocoperta
Introduzione: Sirius Black conosce bene il gelo che spezza il respiro e tormenta ogni notte. Lo conosce, ma in fondo non ci rinuncerebbe mai. 
Personaggi: Sirius Black, Alhena Macnair (OC)
Coppia/e: Sirius Black/Alhena Macnair (OC)
Rating: verde
Genere/i: commedia, fluff
Contesto/i: Dopo la II Guerra Magica/Pace
Avvertimento/i: What if?
Note: /
N.d.A.: Storia scritta per la “Headcanon Challenge”, indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP, basandomi sul prompt n.10: “Chi ha i piedi sempre freddi e cerca di scaldarli con quelli della sua metà? (Suggerito da catching_hearts)”



 
Sottocoperta







 
Gli occhi spalancati sul buio, Sirius attende, paziente.
È una pazienza rassegnata, la sua: se di giorno combatte con le unghie e con i denti per continuare a strappare alla vita brandelli di luce, la notte è tutta un’altra storia.
La notte è fatta di sospiri stanchi e coperte che, Sirius ormai lo sa, a tenere fuori il freddo non bastano più.
La notte è fatta di sensazioni striscianti, del gelo che resta in agguato, pronto a tagliare in due il respiro e soffocare ogni tepore.
La notte, Sirius soccombe.
E sussulta. 
E non lo può proprio trattenere quel gemito rassegnato e appena sporcato dall’insofferenza:
“Vuoi deciderti a mettere un dannato paio di calze, per una volta?”
Alhena sorride, mugugna una risposta incoerente e trova una posizione più comoda accanto a lui.
La notte, Sirius non ha più voglia di combattere.
Perché la verità è che quei piedi gelati, lui, li scalderebbe ogni notte della sua vita.


 
[157 parole]
 
 


Note: 
Ok, tecnicamente questa sarebbe una flash, ma la storia è comunque tanto breve (e sciocca) che pubblicarla da sola mi sarebbe sembrato un po’ uno spreco.
E sì, mi rendo conto da sola di quanto l’idea sia malsana, ma perdonatemi: la folgorazione mi è venuta mentre guidavo per tornare a casa dopo una giornata di lavoro al limite del disumano, e appena arrivata a casa ho buttato giù il tutto senza fermarmi a riflettere, perché altrimenti credo non mi sarei mai decisa a pubblicare qualcosa del genere. Mi rendo conto che cercare di far passare dei piedi gelati per i ricordi traumatici di Sirius è quantomeno discutibile, ma abbiate pietà di me: è un mese soffocante, e non trovare il tempo di scrivere mi sta molto mettendo alla prova. 
Alhena (Macnair) è un OC che mi accompagna in ormai fin troppe storie: questo missing moments in particolare io lo immagino ambientato qualche anno dopo l’epilogo di “Adagio”, quando Sirius può quasi dirsi sereno (per quanto lo possa mai essere una persona che ha passato ciò che lui ha passato), da qui la dicitura “what if?”, dato che, da canon, in questo momento storico non dovrebbe esistere nessun Sirius. Spero che comunque la storia sia godibile anche da chiunque non conosca queste vicende e Alhena.

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Capitolo 10
*** Te la ricordi la notte che non faceva paura? ***


Titolo: Te la ricordi la notte che non faceva paura?
Introduzione: Remus si sporca le mani con la luce dorata della sua giovinezza.
Personaggi: Sirius Black, Remus Lupin
Coppia/e: Sirius Black/Remus Lupin
Rating: giallo
Genere/i: romantico, malinconico
Contesto/i: Primi anni a Hogwarts/Libri 1-4
Avvertimento/i: /
Note: /
N.d.A.: Storia scritta per il contest “Tre incantesimi – Contest fiume”, indetto da Juriaka sul forum di EFP, basandomi sul contenuto del pacchetto “Salvio Extia”, con il prompt “ricordo”.






 
 
Te la ricordi la notte che non faceva paura?



 
 
Te lo ricordi, Sirius, di quando i miei baci erano respiri incerti, e tu ridevi e mi attiravi un po’ più vicino?
Te la ricordi la notte che non faceva paura?
Te lo ricordi quanto freddo faceva mentre scivolavi dal tuo letto al mio, e quanto era bello credere che il nostro calore sarebbe sempre stato abbastanza?
Ti ricordi gli sguardi sfrontati, colate di lava che erano il pegno del mio silenzio?
Te lo ricordi, Sirius, quant’era bello aspettare l’aurora con le dita intrecciate, camminando in bilico fra il sonno e una realtà che ci sembrava più bella del sogno?
 



[100 parole]
 
 
 


 
Note:
Questa è la prima volta in assoluto che provo a scrivere una storia su Remus e Sirius come coppia: sono sempre stata molto scettica a riguardo, perché li ho sempre visti legati da un affetto molto fraterno, eppure… eppure, devo dire che scrivere di loro mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi.
Ho immaginato questa riflessione fatta da Remus nel periodo successivo al finale de “Il prigioniero di Azkaban”, quando la verità su Sirius è venuta a galla e Remus può dunque permettersi di tornare a riflettere sul legame che hanno avuto in passato, con una riflessione improntata alla malinconia e al rimpianto.
Mi rendo conto che, più che una storia, questa è solo una riflessione, ma non sempre con le drabble io sono capace di andare oltre il singolo momento, e mi dispiace.
Ringrazio comunque Juriaka per avermi spinto a scrivere di questa coppia: non avrei mai pensato di dirlo, ma potrei anche rifarlo!

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Capitolo 11
*** Andando a naso ***


Titolo: Andando a naso
Introduzione: Ci vuole naso anche per badare a un bambino.
Personaggi: James Potter, Sirius Black, Harry Potter
Coppia/e: James/Lily (menzionata)
Rating: Verde
Genere/i: Comico
Contesto/i: Malandrini/I Guerra Magica, Infanzia di Harry
Avvertimento/i: /
Note: /
N.d.A.: questa storia è nata nell’ambito del gruppo facebook “C’era una volta con un prompt…”, ed è basata sul seguente prompt suggerito da AleDic: “Sirius & James + child! Harry; Prompt: "Non credo pianga per questo" "Allora per cosa?!"




 
 
 
Andando a naso




 
James sapeva che lasciare soli Sirius e Harry avrebbe potuto non rivelarsi l’idea più saggia che avesse mai avuto: un essere umano, però, può pensare di privarsi del sonno solo per un periodo di tempo limitato, e quel limite lui e Lily lo avevano ampiamente oltrepassato.
Quello che non poteva immaginare, però, era lo stato di disperazione in cui avrebbe trovato bimbo e padrino.
“James! Tu non hai un figlio, hai una Mandragola!”
Sirius, il viso ridotto a una maschera di esausto terrore, porse a James il piccolo Harry, impegnato in un virtuosissimo uso dei suoi giovani polmoni. Nemmeno le carezze di suo padre, però, servirono a tranquillizzare il bimbo.
“Andava tutto bene, fino a quando ho acceso il giradischi, e… James, so che sarà difficile accettarlo, ma temo che tuo figlio odi la musica rock”.
Povero ingenuo, sprovveduto, illuso Sirius.
“Non credo pianga per questo”.
“Allora per cosa?”
James trasse un profondo respiro, sollevò suo figlio e pose il suo pannolino in corrispondenza del naso arricciato di Sirius.
“Mi spieghi come fai a essere un cane così difettato?”

 
[179 parole]



 
 

Note:
Scusate, questa drabble che ha fatto indigestione è un vero delirio, ma avevo bisogno di un po’ di leggerezza. E niente urla leggerezza quanto Sirius in versione baby-sitter.

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Capitolo 12
*** Come on, baby, light my fire ***



Titolo: Come on, baby, light my fire
Introduzione: L’amore sa lasciare segni indelebili: Hagrid lo impara contando le proprie cicatrici.
Personaggi: Rubeus Hagrid
Coppia/e: /
Rating: verde
Genere/i: Commedia
Contesto/i: Primi anni a Hogwarts
Avvertimento/i: /
Note: /
N.d.A.: Storia partecipante al contest “Drabbleggiamo”, indetto da AleDic sul forum di EFP


 
Come on, baby, light my fire
 

 

 
Il mio mondo, accanto a te, s'è tinto di colori di fuoco: scintille come comete a illuminare una strada nuova.

 
Senza di te, conoscevo solo il vuoto dei giorni e il silenzio delle mie notti fredde.

Accanto a te ho imparato che l'amore ha carezze di fuoco, baci intrisi di veleno e gemiti soffocati, mente le unghie scavano la pelle e l'anima.
Senza di te, ho imparato che l'amore è il vuoto nero e freddo del ventre cavo di una madre che ha perso il suo piccolo.
 
Non te lo so dire tutto il mio dolore.
 
Ma mi mancherai, Norberto.

 
 
[100 parole]
 


 

Nickname sul forum e su EFP: blackjessamine
Personaggi (e pairing, se presente): Rubeus Hagrid
Note autore (se necessarie): dunque, questa storia, oltre la contest di AleDic, risponde a ben due obblighi tratti dal gioco “Obbligo, verità o salvataggio” organizzato sul gruppo facebook “Il Gardino di EFP”: il primo è di LadyPalma, che mi aveva chiesto di scrivere di un personaggio di Harry Potter di cui non avessi mai scritto, il secondo invece di D a k o t a, che mi ha invitata a scrivere una storia che avesse come prompt l’ultima parola dell’ultima storia che avessi pubblicato (in questo caso, ho usato l’espressione “accanto a te”, tratta dal finale del quinto capitolo di “Surya Namaskara” – sì, è passato un po’ di tempo da quando sono riuscita a mettere mano al prompt).
Ovviamente, ho inteso questa prima persona come “narrativa”: non sono i pensieri “in presa diretta” di Hagrid, che non ha queste proprietà di linguaggio, ma è più un’astrazione, ecco. So che non è una tecnica apprezzata da tutti, ma soprattutto per le cose molto brevi a me piace molto questo approccio (che, ad esempio, ho usato anche nella storia “Rododaktylos Eos”. Ho voluto giocare un po’ con una sorta di “commedia degli equivoci”, riprendendo il fuoco, i morsi e i graffi di Norberto (Norberta, per essere più precisi, ma qui Hagrid non lo sapeva ancora) e “piegandoli” in chiave romantica: mi dispiace, ma a Hagrid voglio troppo bene per affidargli una storia troppo angst, e quindi ho dovuto pasticciare e mettere un po’ di commedia ovunque.
Non credo ci sia bisogno poi di specificare che il titolo è un chiaro riferimento ai Doors, vero?

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Capitolo 13
*** Io e te, tre metri sopra il cielo ***


Titolo: Io e te, tre metri sopra il cielo
Introduzione: l’amore ha varie forme e sa sopravvivere anche ai più duri urti del destino.
Personaggi: sorpresa (allo scadere dell’iniziativa, metterò delle note in bianco con la soluzione all’enigma, così che possiate leggerle evidenziandole).
Rating: giallo
Genere: romantico, commedia
N.d.A.: La drabble partecipa alla Sfida di Scrittura organizzata dal gruppo facebook “Caffè e calderotti”: la sfida prevedeva di scrivere un biglietto di San Valentino da parte di un personaggio misterioso e dedicato a un altro personaggio misterioso.


 
 
 
 
 
Io e te, tre metri sopra il cielo
 
 
 
 
Avrei voluto essere la prima, per te, e invece devo accontentarmi d’essere la prima che ricorderai.
Avrei voluto anche essere l’ultima, ma questo avrebbe significato saperti infelice: io che ho conosciuto la tua gioia sfrenata non potrei mai volere le tue ali tarpate.
Hai saputo far sentire anche me una prescelta: io, proprio io fra tante.
Sotto il tuo tocco sicuro fremevo, e assieme sapevamo diventare una cosa sola.
Anche ora che il mio cuore è ridotto in pezzi continuo a bramare le tue carezze devote, e il brivido che dividevamo quando attorno a noi il mondo diventava un’eco lontana.
 
[100 parole]
 
 
 

 
Note:
Non appena l’iniziativa terminerà, metterò qui di seguito una spiegazione (scritta in bianco, così che possiate leggerla evidenziando la porzione di testo) riguardo mittente e destinatario.
Nel frattempo, siete liberi di sbizzarrirvi e provare a indovinare!

Ovviamente, il titolo fa il verso al celebre passaggio dell’omonimo libro di Federico Moccia (solo citazioni coltissime, qui).

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Capitolo 14
*** Ho imparato anche l'amore ***


N.d.A.: Questo estratto partecipa al contest "Ignotus - Indovina Chi (Edizione Deluxe) indetto da Nirvana_04 su forum di EFP: si tratta dell'estratto di un testo più ampio, che pubblicherò quest'oggi: scopo del contest è indovinare da questo estratto il protagonista della Os. A voi il divertimento!
 
Ho imparato anche l'amore



 

Fu in un palazzo che conosceva solamente la primavera, in un palazzo dove gli unici sguardi che mi sfioravano erano quelli invidiosi di compagne gelose e quelli impauriti di una manciata di giovani che con un simile desiderio non ci si sapevano confrontare. Nei loro sguardi il desiderio era contaminato dal timore: nessuno di loro credeva di potermi guardare, di potermi avere, e io mi sentivo al sicuro.
Io giocavo.
Saggiavo i limiti del potere che mi scorreva nel sangue.
Sperimentavo, mi facevo ammiccante, imparavo a trasformare gli sguardi che mi avevano paralizzata in un’arma che ora impugnavo da sola.
 
[100 parole]

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Capitolo 15
*** Un antidoto contro la solitudine ***


   

Un antidoto contro la solitudine



 

Sono molti quelli che, di fronte al nostro legame, sarebbero pronti a sbuffare – a parlare di servilismo (il tuo) e di antidoto contro la solitudine (il mio).

Come se l'affetto si potesse fingere.

Come se un'esistenza trascorsa a confrontare le nostre miserie – quelle materiali (le tue) e quelle emotive (le mie) – non fosse sufficiente a forgiare un affetto capace di andare oltre qualsiasi vincolo.

Del resto, la nostra è affinità elettiva: è nell'atto del prenderci cura che ci siamo rispecchiate. Tu ti sei occupata della mia solitudine con la stessa devozione che io ho dedicato ai miei frammenti di storia.

Di te non avrebbero mai dovuto sospettare.




 

 


 

Note:

Questa drabble partecipa al contest "Chi indovina gli amici trova un tesoro", indetto da Mari Lace e Lady Palma sul forum: scopo del contest era quello di descrivere il rapporto di amicizia fra due personaggi da mantenere segreti.

Non sono brava con gli indovinelli, quindi ho puntato su personaggi  che nei libri hanno pochissimo spazio, sperando di giocarmela soprattutto su questo. Sto parlando, ovviamente, di Hepzibah Smith e l'elfa Hockey: ho riletto recentemente la saga, e nel loro rapporto mi è sembrato di vedere un legame che comunque ha anche una componente di affetto sincero. Spero di non aver ricamato troppo con la fantasia e che sia tutto plausibile!

Ah, il titolo ovviamente è una citazione di David Foster Wallace.

 

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Capitolo 16
*** Avere la testa sulle spalle ***


Avere la testa sulle spalle




 

È tutta colpa della mia fermezza.

Non si può certo dire che io perda la testa al primo colpo della sorte, no, sono una persona tutta d'un pezzo.

Resto saldo al mio posto, e ne faccio una questione d'onore, ma la verità è che la mia esistenza è tutta un paradosso.

Se sono qui, se resto fermo a mantenere la mia posizione di custode della culla dei coraggiosi, è solo perché la paura è ciò che mi muove. 

Sono un codardo, annego nella mia paura, e questo mi tiene fermo, immobile. Niente scenate, solo un velo di dignità impolverata.

Chissà, se solo avessi perso la testa, forse ora sarei oltre.





 

 


 

Note:

Questa drabble partecipa all'iniziativa Masquerabble – Halloween Edition organizzata dal gruppo facebook L'angolo di Madama Rosmerta.

Scopo dell'iniziativa è scrivere una drabble-indovinello per nascondere l'identità del personaggio protagonista.

Temo di non essere stata minimamente criptica (tanto per cambiare), ma insomma, svelerò la soluzione allo scadere dell'iniziativa, cioè il 31 ottobre. Nel frattempo, le vostre ipotesi sono benvenute!

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Capitolo 17
*** Sindrome dell'ossessione fantasma ***


 

Sindrome dell'ossessione fantasma

 

 

Qualcuno direbbe che sono cattiva, ma una parte di me ha sempre sperato che quella folle battaglia mi regalasse un compagno con cui dividere l'eternità. Ma quando ho visto la tua pallida forma levarsi dagli angoli della Sala Grande, sperduta e confusa dalla nuova condizione che non hai svelato quasi a nessuno, ammetto di essere rimasta un po' delusa. Speravo nell'irriverenza affascinante del re degli scherzi, oppure nella gentilezza del professore maledetto.
E invece, mi sei toccato tu. 
Che non sei poi così male, soprattutto quando ammetti che in comune abbiamo molto più della morte.
Tipo: l'ossessione per un eroe moro, occhialuto e refrattario alla morte. (Peccato!)

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