Draco Malfoy e il ritorno a Hogwarts

di Mr Slytherin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere dal Ministero della Magia ***
Capitolo 2: *** L'affare Malfoy-Parkinson ***
Capitolo 3: *** La proposta del Ministro ***
Capitolo 4: *** La persona ideale ***
Capitolo 5: *** La confessione di Lucius ***
Capitolo 6: *** Fine di un'amicizia ***
Capitolo 7: *** Ex Rivali ***
Capitolo 8: *** Offerta accettata ***
Capitolo 9: *** Cena dai Potter ***
Capitolo 10: *** La crisi del Ministro ***
Capitolo 11: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 12: *** Colloquio con i ritratti ***
Capitolo 13: *** La nuova squadra ***



Capitolo 1
*** Lettere dal Ministero della Magia ***


Quell’anno per Draco e suo figlio Scorpius era stata una vera svolta, dopo la scappatella nel tempo che suo figlio e Albus Potter avevano fatto il legame tra loro si era rafforzato di molto, ora erano davvero un padre e un figlio legati e lui pareva aver superato davvero la perdita di sua moglie Astoria.
Quell’estate aveva portato suo figlio a vedere la Coppa del Mondo di Quidditch come suo padre Lucius aveva fatto con lui quando aveva 14 anni, erano stati qualche giorno negli Stati Uniti per staccare un po’ dalla vita di tutti i giorni.
Ora mancava circa un mese all’inizio del nuovo anno per Scorpius e Draco voleva che si concentrasse sui compiti per Hogwarts, ma nonostante gli imponesse di fare i compiti estivi gli permetteva di invitare il suo amico Albus a Villa Malfoy nel week end per passare insieme del tempo a divertirsi.

Era un sabato pomeriggio di fine luglio e Draco stava guardando dalla finestra del salotto Scorpius e Albus che volavano sulle loro scope facendo una gara di velocità, a differenza sua il figlio non era nella squadra di Quidditch ma non era negato per il volo. Era così concentrato che non si accorge che suo padre Lucius è arrivato dietro di lui.
“Noto che per una volta finalmente un Malfoy è più dotato di un Potter a volare su una scopa” disse Lucius.
“Noto anche che per una volta un Malfoy e un Potter stanno giocando in amicizia, che il Malfoy non è di sangue puro e il Potter è un Serpeverde” disse Draco.
“Davvero curioso come cambiano le generazioni figlio mio, siamo noi che siamo diventati buoni oppure è qualcos’altro?” disse Lucius poggiando il bastone dove teneva la bacchetta a terra.
“Non lo so padre, ma non guardo queste cose per mio figlio, non mi importa più del sangue puro e queste inimicizie generazionali, l’importante è che sia gente a posto” disse Draco voltandosi verso il padre.
Gli occhi del padre lo stavano guardando come per chiedergli qualcosa e Draco a quel punto si stava sedendo sulla poltrona fissando il padre
“Sei ancora preoccupato vero? Ho superato la morte di Astoria, dico sul serio, sto bene ora” Draco guardava suo padre sincero, non stava nascondendo nulla.
Il padre si accomodava sulla poltrona di fronte “Sono felice per questo, spero davvero che tu mi stia dicendo la verità. Ma sono preoccupato, come mai hai lasciato il Consiglio della Scuola? Non ti interessi più del bene della Scuola dove studia tuo figlio?”
“Reputo semplicemente che non c’è il caso, sembra che mi metto in mezzo alla crescita di mio figlio, ho fiducia nel lavoro della Preside e sicuramente succedesse qualcosa il nostro Ministro interverrà ancora più veloce che il Consiglio si sia riunito” disse Draco cercando la copia quotidiana della Gazzetta del Profeta.
Il padre si alza e raggiunge la porta per lasciarlo da solo in salotto “So che magari è un argomento delicato, ma sei così giovane Draco, io e tua madre non ci saremo per sempre. Dovresti trovare una nuova ragazza, anche per dare una nuova donna nella vita di Scorpius”.
Non aveva mai parlato di un argomento simile con il padre, e non si sarebbe mai aspettato di parlarne “Il fatto che abbia superato la perdita di Astoria non vuol dire che sono pronto a una nuova relazione, tanto meno per Scorpius”.
Il padre alza le mani “Era solo per te, voglio il tuo bene. Non intendo di certo spingerti a fare nulla ormai sei grande”. Dopo quelle parole il padre esce dalla sala.
Draco aveva gli occhi sul giornale ma era sconvolto dalle parole appena dette da suo padre. E’ vero che era giovane, ma non era assolutamente pronto a iniziare a frequentare una donna per aiutarlo a crescere Scorpius, detto ciò manco sapeva da dove iniziare.

Dopo aver superato il momento si alza notando che è ora di cena e si dirige in sala da pranzo dove suo padre e sua madre erano già seduti a tavola, mancavano solo più Scorpius e Albus.
“Draco, poco fa è arrivata una lettera per te, non l’ho aperta ma arriva dal Ministero, è importante credo. L’ho appoggiata sul davanzale” disse sua madre Narcissa.
Draco era confuso, non si aspettava lettere dal Ministero, soprattutto non si aspettava nulla. Si avvicina al davanzale e prende la lettera che chiaramente aveva scritto “Sig. Draco Malfoy, Villa Malfoy” con la penna ad inchiostro e aveva il logo del Ministero della Magia che la teneva chiusa.
Draco aprì la lettera e una volta tirato fuori il foglio lo aprì:

Buonasera signor Malfoy,

Ti scrivo questa lettera perchè ti convoco alle 9.00 di lunedì nel mio ufficio.

Hermione Granger

Ministro della Magia

Rimane dei minuti, forse delle ore a fissare quelle parole chiedendosi il motivo di quella convocazione, dopo si siede a tavola perchè erano arrivati i due ragazzi e l’elfo domestico Tuc stava servendo la cena.
“E’ del Ministro, mi convoca nel suo ufficio lunedì alle 9.00, ma non ho idea del motivo” disse Draco iniziando a mettere in bocca le patate che aveva nel piatto.
“Cos’hai combinato Draco? Non è che durante il viaggio in America tu e Scorpius avete fatto qualcosa di sbagliato e il Macusa ha avvisato il nostro Ministero?” chiese sua madre preoccupata.
“Forse non hai obliviato bene la donna che stava nella reception dove abbiamo dormito papà, oppure la donna delle pulizie ha scoperto i miei libri di incantesimi” disse Scorpius mentre si versava l’acqua nel bicchiere ridendo “Avanti nonna, non è che perchè il Ministro ha scritto ha papà è per qualcosa di grave”.
“Sicuramente sarà perchè dal Ministero hanno scoperto che Draco si è tolto dal Consiglio Scolastico e ovviamente senza i mezzi a nostra disposizione a Hogwarts mancherebbe qualcosa” disse Lucius intanto che era alle prese con la sua coscia di pollo.
“In quel caso credo che mi avrebbe scritto la Preside non trovi? Detto ciò non mi resta che aspettare lunedì e vedere cosa ha da dirmi il Ministro, non ho fatto nulla di male, ma tanto fino a lunedì non sapremo” disse Draco, ancora pensieroso per la lettera ricevuta.
Albus che fino a quel momento era stato in silenzio cominciò a parlare “Il Ministro è mia zia, se ti ha scritto in qualità di Ministro ovviamente sarà qualcosa di importante, ma se vuoi posso provare a chiedere a mia cugina Rose se sa qualcosa”
“Ti ringrazio Albus, ma è sabato, il tempo che arriva la risposta e siamo a lunedì. Non mi resta che aspettare” disse Draco per poi riprendere a mangiare senza riuscire a togliersi quel pensiero dalla testa.

Dopo cena i due ragazzi andarono in camera, mentre i suoi genitori rimasero in cucina a leggere, Draco aveva voglia di stare solo quindi salutati tutti si chiuse in camera mettendosi a letto.
La foto sul comodino di lui, Astoria e Scorpius lo stava osservando e lui fissava quella foto pensando a cosa avrebbe detto Astoria fosse stata lì. In mezzo a quei pensieri il sonno prese il sopravvento facendo entrare Draco nel mondo dei sogni.

 

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Capitolo 2
*** L'affare Malfoy-Parkinson ***


Il giorno seguente Draco si sveglia con di nuovo il mistero della lettera del Ministro. Non aveva fatto nulla di male, ma il pensiero di avere un colloquio stabilito con il Ministro della Magia lo faceva stare in pensiero.

Dopo aver indossato i suoi vestiti scende di sotto a far colazione sedendosi al tavolo dove erano già accomodati i suoi genitori.

“Buongiorno Draco” disse il padre che stava sorseggiando il suo the.

“Ciao tesoro, i due giovanotti sono ancora a letto” disse la madre che aveva già finito colazione ed era alle prese con le lettura di una lettera.

“Buongiorno! Sinceramente ho ancora il pensiero in testa della lettera del Ministro” disse Draco mentre Tuc versava del latte nella sua tazza e poggiava di fronte a lui delle fette biscottate alla marmellata.

La madre alza lo sguardo dalla lettera e guarda suo figlio “non hai fatto nulla di male. Sicuramente domani lo scoprirai ma faresti bene a distrarti oggi. Perchè non prendi Scorpius e Albus? Potete andare a Diagon Alley”

Draco stava mangiando la sua fetta biscottata “I nostri figli sono amici ma non ho molto da dire quando i Potter vengono a riprenderlo, non abbiamo il loro permesso per andare a Diagon Alley. Piuttosto potremo invitare Daphne, Scorpius in queste vacanze non l’ha vista molto”.

Lucius si alza per andare a prendere alla finestra il quotidiano appena arrivato “Molto nobile da parte tua, del resto sei un Malfoy. Che ne dici di invitare anche la famiglia Parkinson? Potrei approfittare del momento per parlare di affari con il mio vecchio socio”.

Per Draco tutto aveva un limite, finita la colazione esce dalla sala da pranzo e raggiunge il padre nel salotto dove si era seduto per leggere la Gazzetta del Profeta “Senti, io non so a che gioco stai giocando, ma non mi pare il caso di invitare i Parkinson, sai che tra me e Pansy non è finita bene e spero che non sia un piano per cercare di farci mettere insieme”.

Lucius era immerso nel giornale a leggere le notizie quando lo chiude e lo posa sul tavolino guardando il figlio “Forse dimentichi che i Parkinson fanno parte delle Sacre Ventotto come la nostra famiglia. Abbiamo un affare da portare avanti, non intendo di certo organizzarti un matrimonio”.

Draco era ancora su di giri e decide di sedersi di fronte al padre dove il giorno prima avevano fatto all’incirca lo stesso discorso “Capisco padre che puoi soffrire a vedermi solo, ma non è che forzandomi a trovarmi una donna fai il mio bene. Se sarò pronto e troverò quella giusta ci penserò. Detto ciò il capofamiglia sei tu, se li vuoi invitare fai pure”

Finito il discorso Draco esce in giardino e sfoderando la sua bacchetta manda un Patronus a Daphne per invitarla a passare il pomeriggio da loro.

 

Essendo una bella giornata avevano preparato delle sedie in giardino e l’elfo stava preparando un rinfresco, Harry Potter era venuto a prendere suo figlio dopo pranzo ma non si erano detti nulla oltre i saluti. Daphne era arrivata già da 10 minuti con un maglione nuovo per Scorpius e dopo un pop ecco la famiglia Parkison al cancello.

Era Lucius ad occuparsi di dare il benvenuto, andò ad aprire il cancello e li salutò all’ingresso, quando arrivarono dagli altri erano sorridenti.

“Buon pomeriggio a tutti” dissero insieme i signori Parkinson.

Pansy era silenziosa, senza dire nulla prende posto vicino a Draco e in un sussurro che solo lui potesse sentire “Ciao Draco, ti va se facciamo due parole?”

Draco si alza dalla sedia e annuisce verso la ragazza incamminandosi per il giardino “Ciao Pansy”
“So che le cose tra noi sono cambiate, una volta eravamo molto amici, poi c’è stata quella storia tra noi…” iniziò a dire Pansy.

“Dove vuoi arrivare?” disse Draco fermandosi in mezzo al giardino.

“Ora siamo adulti Draco, sono qui con i miei genitori perchè sto per prendere il posto di mio padre nelle decisioni di famiglia, tra cui l’affare che sta organizzando con la tua famiglia. Sicuramente saprai tutto” disse Pansy fermandosi anche lei.

“In realtà no, ho scoperto solo stamattina che sono in affari. Puoi dirmi qualcosa tu?” chiese Draco.

“Sinceramente i dettagli esatti non li so, ma stanno cercando di organizzare il trasferimento dei Mangiamorte in più carceri magici” disse Pansy.

Draco cadde dal pero, non si sarebbe mai aspettato una cosa simile “Come mai ciò?”

“Gli eventi di inizio anno fanno capire che l’ombra di Voldemort è ancora su di noi. Tuo padre è preoccupato quanto il mio, siete scampati ad Azkaban e Lucius ha paura di essere un possibile bersaglio di ex Mangiamorte. Hai visto cosa ha fatto quella Delphi a tuo figlio. Vuole proteggere la tua famiglia” disse Pansy.

“Non mi aspettavo un gesto simile da mio padre, cercherò un momento buono e gliene parlerò. Ma non capisco in questa storia cosa c’entri la tua famiglia” disse Draco guardandola.

“Mio padre è in affari quanto la famiglia Blaise, ma in questo ha deciso di non immischiarsi per evitare grane. Io invece lo voglio aiutarti, voglio cercare di riparare le cose tra di noi” Pansy lo stava guardando quasi con le lacrime.

Draco si incammina nuovamente verso gli altri “Non sentirti obbligata, se ti metti in affari con mio padre non vuol dire che siamo amici. Ma detto ciò se ci aiuti ti ringrazio, potrebbe essere un passo verso un nuovo inizio di amicizia”.
Draco e Pansy tornano nuovamente dagli altri e passano il pomeriggio in compagnia.

 

Arrivata l’ora dei saluti questa volta era Draco ad accompagnare gli ospiti al cancello dell’ingresso di Villa Malfoy. Saluta prima i Parkinson e rimane da solo con Daphne.
“Grazie per aver passato un pomeriggio con noi” sorrise Draco mentre la guardava.

“Siete la mia famiglia no?” disse Daphne salutando il cognato e con un pop si smaterializza.

 

Draco tornato in camera si mette a letto e solo ora ricorda l’appuntamento del giorno seguente. Aveva passato un pomeriggio in compagnia, fatto una scoperta interessante e il giorno dopo avrebbe risolto il mistero dell’appuntamento con il Ministro.

 

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Capitolo 3
*** La proposta del Ministro ***


Il giorno dell’incontro con il Ministro era arrivato. Draco scese dal letto e prende il suo abito tutto nero, come era classico per un Malfoy e si vestì già prima di scendere a fare colazione.

In sala da pranzo c’erano sua madre e Scorpius che già stavano mangiando dell’uovo con bacon e draco si sedette in mezzo a loro due.

“Buongiorno! papà?” disse Draco mentre l’elfo domestico serviva anche a lui la colazione.

“Buongiorno caro, è partito circa 30 minuti fa, aveva un appuntamento anche lui a Londra ma non so nulla di più” disse Narcissa mentre stava sorseggiando del succo.

Draco iniziò a mangiare il suo uovo “Dovrò poi parlargli. Sta tramando qualcosa e voglio capire bene. Scorpius, il week end è finito, oggi vero che farai i compiti?”

“Si papà! Oggi farò la relazione di Difesa Contro le Arti Oscure e se avanzo del tempo inizio quella di Erbologia. Ma mi prometti che quando torni facciamo una partita a Gobbiglie o a Scacchi Magici?” chiese Scorpius guardando suo padre.

“Se avrai fatto tutti i compiti si!” disse Draco mentre versava del succo di zucca nel bicchiere.

Fu Scorpius ad abbandonare per primo la cucina dei tre andando in camera per iniziare i compiti.

“Non essere preoccupato, vedrai che non sarà nulla di male” disse Narcissa cercando di calmare il figlio.

Draco annuì “Stamattina scoprirò tutto”.

Una volta pronto Draco percorse il viale che dalla casa andava al cancello di ingresso e una volta superato si concentrò per materializzarsi a Londra, una volta pronto fece un giro su se stesso e con un pop scomparve.

 

Una volta materializzato Draco era a Londra, in un vicolo cieco molto utilizzato dai maghi non dipendenti del ministero, bastava uscire dal vicolo ed a pochi metri eccola, la cabina telefonica in disuso, accesso al Ministero della Magina per i visitatori.

Draco entrò nella cabina e si chiuse dentro, compose sul telefono il numero 6 2 4 4 2 ed ecco che l’ascensore cominciò a scendere per portarlo dentro il Ministero.

Dopo alcuni istanti le luci dell’atrio illuminarono la cabina che si aprì poco dopo mostrando l’atrio semi-deserto non essendo orario di ingresso per i dipendenti del Ministero.

A pochi metri dall’ascensore ecco che l’uomo della vigilanza era pronto a registrarlo.

“Draco Malfoy” disse Draco una volta di fronte all’uomo e pronto a porgere la sua bacchetta come era solito fare.

“Non è necessario signor Malfoy, il Ministro mi ha avvisato del suo arrivo. Mi ha anche informato che sa già dov’è l’ufficio quindi prego, passi pure e buona giornata” disse l’uomo della vigilanza.

Draco era esterrefatto da tutte quelle cose, questo incontro era così importante da avvertire perfino la vigilanza di fargli avere una specie di corsia preferenziale?

Arrivato agli ascensori ne prese uno e rimase dentro a pensare fino a quando non sentì la voce femminile che elencava i piani che diceva “Primo livello, ufficio del Ministro della Magia e del personale di supporto delegato”.

Uscito dall’ascensore percorse quel piano che aveva già percorso negli anni, era già stato anche gli anni scorsi a parlare con Hermione Granger da quando era Ministro della Magia, soprattutto per la preoccupazione riguardo a Scorpius. Erano dello stesso anno e ad Hogwarts si ricordava bene come la trattava e pensava di lei, dopo la battaglia di Hogwarts le cose erano cambiate ma di certo non erano amici, chissa cosa stava per dirgli.

Arrivato di fronte alla porta dell’ufficio si mise a posto gli abiti e bussò due volte.

“Avanti” disse una voce all’interno che riconobbe essere quella del Ministro.

Draco entrò in una stanza in cui era già stato ma con un altro stato d’animo “Buongiorno Ministro”

Hermione Granger era seduta dall’altra parte della scrivania “Buongiorno signor Malfoy, prego si accomodi”.

Draco prese posto in una delle due sedie che erano dall’altra parte della scrivania e guardava Hermione Granger in silenzio, non sapeva cosa lo stava aspettando.

“Posso offrirle un the?” disse Hermione mentre una tazza di the stava levitando dal tavolo contro il muro per posarsi davanti al Ministro.

“No grazie, sono a posto” disse Draco cercando di avere uno tono di voce normale.

“Ho visto i Potter questo fine settimana, mi fa piacere che siano molto amici Albus e Scorpius, ho anche saputo che siete andati negli Stati Uniti tu e tuo figlio quest’estate” disse il Ministro mentre stava mescolando la sua tazza.

“Già, ma spero che non mi abbia convocato solo per sapere come sono andate le mie vacanze. Non ho fatto nulla di male in America, ho solo cambiato aria una settimana” disse Draco convinto che quell’incontro fosse per interrogarlo su possibili malefatte compiute in America.

Hermione sorrise “Si calmi signor Malfoy, era solo per fare due parole. Ammetto che la mia lettera non lasciava trapelare nulla, ma l’invito in verità è per tutt’altro”.

Dopo quelle parole Draco si calmò, forse aveva sbagliato anche lui a innervosirsi alla prima domanda, ma non riusciva ancora a vedere bene Hermione Granger come Ministro della Magia ed avere un rapporto formale con la donna.

Il Ministro si alzò dalla sedia e cominciò a girare “Sa, quest’estate ho pensato molto a quanto accaduto a tuo figlio ed Albus, è andata bene ma poteva finire in catastrofe”.

Draco ricordava bene quei momenti, aveva avuto il terrore di perdere suo figlio.

“Ritengo che la Preside McGranitt faccia il suo lavoro alla grande, ma purtroppo su questo argomento siamo agli opposti, ma come Ministro della Magia intendo andare avanti con un progetto” continuò il Ministro.

“Scusi… non sto capendo può spiegarsi meglio?” disse Draco confuso.

“La Preside è convinta che Hogwarts sia un luogo sicuro, io non metto in dubbio la cosa, voglio solo rafforzare le difese della scuola con i mezzi che ho a disposizione. Il Ministro Shacklebolt ha tolto i Dissennatori da Azkaban e ha messo gli Auror, io voglio mettere Auror come quando facevamo il sesto anno che pattuglino il confine della scuola” disse il Ministro.

“Mi perdoni Ministro, ma quell’anno con mio grande pentimento eseguivo gli ordini di Voldemort e sai benissimo che nessun Auror di pattuglia ha mai visto dei movimenti sospetti…”

Il Ministro non lo fece finire di parlare “Proprio per questo ho bisogno di qualcuno che sappia cosa deve fare. Che sia stato dall’altra parte e conosca i punti deboli della scuola. Qualcuno come te”.

Draco era senza parole da cosa aveva sentito “Io? Cosa servo io in tutto questo?”

“Molto semplice signor Malfoy, la voglio mettere a Capo del distaccamento degli Auror che ha l’obiettivo della difesa di Hogwarts” disse Hermione guardandolo con un sorriso.

 

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Capitolo 4
*** La persona ideale ***


Draco rimase stupito dalle parole uscite dalla bocca del Ministro “Io Capo di cosa? Forse ha bevuto Granger, ma io non faccio parte degli Auror, non sono un dipendente del Ministero della Magia”

Hermione Granger sorrise a Draco “So benissimo che non è un dipendente del Ministero, ma le ho appena proposto di diventarlo”.

“Io non ho fatto gli studi a scuola per diventarlo, non ho fatto la formazione triennale del Ministero, come può volere me a Capo di un gruppo di Auror?” chiese Draco guardando il Ministro con occhi decisamente confusi.

“Sono il Ministro della Magia in carica! In casi eccezionali posso mettere gente a capo di un ufficio Ministeriale se lo ritengo necessario” disse il Ministro indicando la targhetta che era sulla scrivania con scritto Hermione Granger Ministro della Magia.

“Resta comunque una marea di assurdità! Non so nemmeno con esattezza il compito di un Auror, come posso essere in grado di gestirne una parte?” chiese Draco colpito dal fatto di essere ancora seduto talmente confuso dell’evoluzione delle cose.

“Ti ho notato come eri preoccupato per Scorpius qualche mese fa, ti sto facendo la proposta perchè sono sicuro che prenderai l’incarico come un padre, non semplicemente come un capo di una squadra di Auror” disse la Granger mettendosi in piedi di fronte a lui dal suo lato della scrivania.

“Mi sono tolto dal Consiglio scolastico a giugno, perchè ritengo che non debba interferire nella crescita di mio figlio e fidarmi del lavoro dei professori, non intendo di certo interferire in altri modi” disse Draco.

“Qui non si tratta di interferire nella crescita scolastica, ma di proteggere tuo figlio come tutti gli altri studenti della scuola Malfoy” disse il Ministro con un tono che sembrava quello di quando erano adolescenti e si sfidavano a scuola.

A quel punto anche Draco ruppe le parole formali anche se forse non lo era mai stato “Una domanda Granger… questa proposta me la stai facendo da Ministro o da madre? Tuo marito Weasley non è Auror, oppure Potter. Almeno sanno di cosa si devono occupare”

Il Ministro prese nuovamente posto sulla sua sedia e lo guardò con uno sguardo di stanchezza misto a non so che cosa “Potter è il capo del Dipartimento dell’Applicazione della Legge Magica, ha già il suo gran da fare. Mentre mio marito per quanto gli voglia bene da Ministro non lo ritengo in grado di svolgere bene un lavoro di questa portata, sta bene a gestire con il fratello i Tiri Vispi Weasley”.

Draco spostò lo sguardo verso la parete dove vi era la finestra incantata che oggi mostrava un panorama soleggiato quando si sentì toccare la mano delicatamente e scostando lo sguardo vide il Ministro che teneva la sua mano.

“Ritengo che tu sia un buon padre, ho visto cosa hai fatto per tuo figlio. Non credevo mai di dire determinate parole a te Malfoy, ma io mi fido a lasciare gli studenti sotto la tua protezione” disse Granger con voce sincera.

Draco era un mix di emozioni, non si sarebbe mai aspettato un gesto e determinate parole da Hermione Granger verso di lui, al punto che non sapeva cosa dire o ribattere.

“Ovviamente non pretendo che mi dia subito una risposta, ma essendo fine luglio e la scuola inizia il primo settembre vorrei avere il tempo necessario per fare tutto” disse il Ministro tornando a parlare in maniera formale.

“Mi tolga una curiosità Ministro, ci sono altri candidati oltre a me?” chiese Draco.

“Ovviamente ho una lista di persone a cui ho pensato, tra promozioni dei dipendenti e altre persone adatte. Ma nessuno potrebbe farlo meglio di lei signor Malfoy. La persona ideale ho stabilito che debba avere tre requisiti: dare tutto per la difesa di Hogwarts; essere un buon leader; conoscere l’ambiente in cui deve operare. Si riconosce in questo?” chiese il Ministro.

“Veramente lei pensa che io sia in grado?” chiese Draco guardandola.

“Assolutamente, sono disposta a metterci ufficialmente la faccia sulla candidatura” disse Hermione convinta.

“Perchè tutto questo per me? Mi vuole tenere d’occhio per caso?” chiese Draco dubbioso.

“Al contrario, la voglio mettere al posto in cui secondo il mio parere è in grado di stare” continuò il Ministro con tono convinto.

“Fa strano sentire determinate parole da lei… Ministro” sottolineò Draco.

Granger si avvicinò leggermente abbassando il tono di voce “Non abbiamo mai avuto un rapporto, per diversi motivi. Ma ora ti sto parlando da Hermione Granger… Non ti ho mai ringraziato per quello che hai fatto anni fa a casa tua. Ti devo la vita… Permettimi di ricambiare un favore con una cosa che posso fare”.

“Sono stupito dalle tue parole, lo ammetto, e sinceramente non so che dire” ammise Draco.

“Non accettare per me, attualmente sono io il Ministro ma domani potrebbe essere un altro. Se accetti lo devi fare per te e per la scuola” continuò Hermione.

Draco stesse un istante in silenzio e poi riprese a parlare “Mettiamo che io accettassi… a cosa vado incontro?”.

“Ci sono alcuni dettagli che spiegherò solo a firma effettuata, perchè bisogna anche trattare con la preside McGranitt. Quello che posso dire è che al momento garantisco una stanza all’interno del Quartier Generale degli Auror per l’ufficio, un’abitazione a Hogsmeade e per iniziare 20 Auror” disse il Ministro.

“Se accettassi posso scegliere io i 20 Auror?” chiese Draco.

“Ci tengo che accetti il lavoro signor Malfoy, ma su alcune cose non transigo. La scelta degli Auror al momento la scegliamo io e il Capo Dipartimento, alcuni di loro hanno incarichi stabiliti al Quartier Generale. Mentre lo stipendio lo stabilisco io in rapporto ai colleghi” spiegò la Granger.

“Non ero intenzionato a trattare sullo stipendio, non lavoro a gratis ma non sono un barbone bisognoso di soldi” ribattè Draco.

“Non intendevo questo signor Malfoy” disse il Ministro.

Draco si alzò “Potrei accettare, ma prima della firma voglio sapere tutto. Mi contatti nuovamente quando avrà il tempo di spiegarmi tutto”

“Grazie signor Malfoy, appena avrò tutti i dettagli la convocherò per spiegare tutto” sorrise la Granger.

“Bene, io andrei. Buona giornata Ministro” Draco rispose e si girò per andare alla porta.

“Altrettanto, ma da ora in poi avrei una richiesta, chiamami pure Hermione. Ciao Draco buona giornata” disse Hermione sempre sorridente.

Draco si voltò che aveva già la porta aperta, non sapeva cosa dire quindi uscì senza dire nulla e richiuse la porta.

Si incamminò verso i cancelli ripensando a quell’esplosione di informazioni appena ricevute e soprattutto alla proposta appena ricevuta.

 

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Capitolo 5
*** La confessione di Lucius ***


Draco tornò a casa per pranzo dove la sua famiglia era già seduta al tavolo. Prese posto tra Scorpius e sua madre.

“Allora Draco, novità?” chiese sua madre.

“Il Ministro mi ha convocato per propormi il lavoro di Capo della squadra di Auror a difesa di Hogwarts” disse Draco prendendo dalla pentola in mezzo al tavolo della carne.

“Che figata papà, ci vedremo tutti i giorni!” disse Scorpius euforico.

“Un Malfoy che lavora, non ho mai sentito una barzelletta simile. Spero che tu abbia lasciato subito la stanza” interruppe subito suo padre.

“Non ho accettato, ma ci sto seriamente pensando. Non lo vedo come un lavoro se mi viene offerto il compito di difendere mio figlio… comunque intendo parlarti in privato papà” rispose Draco guardandolo. Voleva capire bene cosa stessa pianificando.

“La scelta è tua Draco, nonostante siamo i tuoi genitori sei abbastanza maturo da fare le tue scelte. Sappi che qualsiasi sia la tua scelta ti appoggeremo” disse Narcissa.

“Grazie mamma” rispose Draco e poi si voltò verso Scorpius. “E tu come sei a compiti?”.

“Bene papà. Tra l’altro oggi è arrivata la lettera da Hogwarts sui nuovi libri da prendere. Mi è anche arrivata la lettera da Albus poco dopo, la sua famiglia va domani! Possiamo andare anche noi domani? Così lo vedo” disse Scorpius che aveva già finito il suo pranzo.

“Va bene Scorpius” disse Draco alle prese con il tagliare la sua carne “Se tanto dobbiamo andare un giorno vale l’altro. Ricordiamoci solo di prendere la chiave della Gringott domani mattina”.

“Se andate voi alla Gringott mi preleveresti del denaro? Così evito di andarci apposta” chiese suo padre.

Draco lo fulminò con lo sguardo “Se è per l’affare che stai facendo con il signor Parkinson ne parliamo dopo in privato. Sappi che da cosa so io non voglio essere messo in mezzo”

La madre osservava senza capire “Che significa?”

Lucius cercò di placare subito le acque “Nulla, ne parlerò dopo con Draco”.

 

Finito il pranzo Draco si alzò e Scorpius tornò a fare i compiti. Lucius era già andato in salotto seguito da sua moglie Narcissa e poco dopo arrivò anche Draco.

“Narcissa, potresti lasciarci soli” chiese Lucius che era seduto sulla poltrona vicino alla finestra.

“Se è un affare di famiglia voglio essere al corrente” ribattè Narcissa.

“Non voglio che tu sia messa in mezzo. Per favore, lascia me e Draco parlare da soli” disse Lucius.

Draco prese posto di fronte a suo padre intanto che sua madre andava via dal salotto con aria molto contrariata.

“Allora padre, ieri Pansy mi ha riferito del famoso affare Malfoy-Parkinson… cosa intendi dire a riguardo?” chiese Draco guardando suo padre.

“Ritengo che la signorina Parkinson si sia espressa male, è una cosa che faccio a nome mio non a nome della famiglia” rispose Lucius.

“Stai trattando per trasferire alcuni detenuti di Azkaban in carceri sparse per il mondo a nome tuo quindi…” disse Draco.

“Non si tratta di alcuni detenuti! Si tratta di Mangiamorte!” ribattè Lucius alzandosi in piedi molto nervoso.

“E con questo? Cosa stai tramando?” disse Draco seguendo i movimenti del padre.

“Dalla caduta del Signore Oscuro il carcere di Azkaban non è più sorvegliato dai Dissennatori, ma dagli Auror. Hai idea della sicurezza che è scesa in quel carcere?” disse Lucius con sguardo terrorizzato.

“Che ti succede padre? Non hai fiducia negli Auror del Ministero?” chiese Draco visibilmente preoccupato dallo stato d’animo del padre.

“Sapevo da giorni che avevano intenzione di togliere degli Auror dalla prigione per metterli a difesa di Hogwarts, oggi lo hai scoperto pure tu. Hai idea Draco di cosa significa?” disse Lucius.

Draco era stranito “Evidentemente il Ministero crede che la prigione non necessiti di tutta quella sicurezza, ritiene che una parte possa andare a sorvegliare la scuola. Non vedo nulla di catastrofico”.

“Tu sei stato un Mangiamorte, ma non abbastanza da capire bene, nemmeno io ero così fidato ma un’idea me la sono fatta. Zia Bellatrix e gli altri sono usciti perchè i Dissennatori sono passati dalla nostra parte. Se succedesse di nuovo?” disse Lucius al figlio.

“Che assurdità stai dicendo papà? Hai paura che gli Auror passino dalla parte di chi?” disse Draco stranito.

“Non è necessario che arrivi un secondo Signore Oscuro! Basta che uno degli Auror sia un corrotto o un amico di e il danno è fatto. Una bella evasione di massa” disse Lucius tornando a sedersi.

“Papà sei sicuro di stare bene? Pansy ieri mi ha detto che il fatto successo qualche mesi fa con Scorpius ti ha scosso, ma ora stai impazzendo” Draco ora era seriamente preoccupato.

Lucius lo guardò con uno sguardo distrutto, non aveva mai visto suo padre così se non quando Villa Malfoy era diventata Quartier Generale dei Mangiamorte “Quando c’è stata la caduta del Signore Oscuro io ho evitato Azkaban perchè ho cambiato “fazione” all’ultimo. Hai idea cosa pensano ora i Mangiamorte di me? Ci ho messo molto tempo a superare la cosa. Ma quando è successo quell’episodio a Scorpius con la figlia del Signore Oscuro ho capito che non sono al sicuro”

Draco in quel momento provava pietà per il padre “Potevi parlarne, avrei capito e cercato di aiutarti papà… Soprattutto perchè quello che stai tentando di fare è folle!”

Lucius era ridotto come uno straccio “E’ l’unica cosa che mi è venuta in mente”.

“Perchè secondo te uscisse che hai finanziato, per non dire corrotto il Wizengamot il problema non sarebbe lo stesso?” chiese Draco stupito da questi folli pensieri.

“E’ proprio per questo che stiamo agendo con estrema cautela, deve essere tutto preparato a tavolino, non di certo una cosa facile” disse Lucius.

A quel punto a Draco venne in mente un’idea “Papà, scrivi al signor Parkinson, non fate più nulla. Sarò io a risolvere la situazione.”

Questa volta fu Lucius a guardarlo confuso “Cosa intendi fare? Che hai in mente?”
Draco si alzò e andò alla finestra “Dato che il Ministro ci tiene molto che io accetti questo incarico date le mie conoscenze e abilità potrei chiedere questo favore in cambio non trovi?” si girò verso il padre con il suo solito sguardo furbo “Accetto l’incarico a patto che metà degli imprigionati sotto l’accusa di essere seguaci di Voldemort vengano trasferiti a Nurmengard. E soprattutto che non venga abbassata la sorveglianza delle celle a cui appartengono gli ex seguaci. Sinceramente non conosco un’altra prigione magica oltre queste due, ma sono abbastanza tranquillo sulla sicurezza, Nurmengard ha tenuto prigioniero Grindelwald quindi direi che è affidabile”

Lucius si alzò e andò verso il figlio “Non hai tutti i torti, ad avertene parlato prima. Ma come pensi di riuscirci?”

“Il Ministro è in debito con noi padre, sono certo di riuscire a farcela e che il nome dei Malfoy non rientri in questo ricollocamento” disse Draco orgoglioso di se.

 

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Capitolo 6
*** Fine di un'amicizia ***


Quel giorno Draco e Scorpius sarebbero andati a Diagon Alley per acquistare il materiale scolastico di Scorpius per quell’anno.

Dopo aver fatto colazione Draco aspettò il figlio nel cortile, avrebbero raggiunto Diagon Alley smaterializzandosi, odiava viaggiare in Metropolvere.

Arrivato Scorpius con la lettera di Hogwarts Draco sorrise “Bene caro, se hai preso tutto possiamo andare”

Scorpius annuì “Si, ho organizzato con Albus che ci saremo visti alle 13 davanti al Ghirigoro”
“Non ti preoccupare, non sono nemmeno le 9” Draco si incamminò verso il cancello e una volta superato aspettò il figlio.

Scorpius sapeva esattamente cosa fare in quei casi e afferrò saldamente il braccio del padre pronto a una smaterializzazione congiunta. Draco si concentrò sulla Gringott e fatto un giro su se stesso i due sparirono da davanti al cancello con un pop.

 

Una volta riaperti gli occhi ecco i due Malfoy di fronte alla Banca dei Maghi. Senza esitare Draco insieme al figlio camminarono verso l’enorme edificio bianco che sovrastava tutta Diagon Alley quel mattino ancora non affollata. Superate le porte di bronzo e successivamente quelle argento eccoli nell’atrio in marmo.
Percorso tutto l’atrio si fermarono di fronte al bancone dove un folletto stava scrivendo su una pergamena.

“Buongiorno, sono Draco Malfoy e desidererei accedere alla Camera Blindata della Famiglia Malfoy” disse Draco guardando il folletto.

Il folletto alzò lo sguardo verso di loro “Molto bene. Urg! Porta i signori Malfoy alla Camera Blindata”.

Un secondo folletto arrivò vicino a loro e fece cenno di seguirlo a prendere un carrello per andare alla Camera Blindata. Il folletto Urg salì su un carrello magico e aspettò che Draco e Scorpius prendessero posto per far poi partire il carrello e farlo scendere per i passaggi simili a miniere verso le camere blindate.

Draco aveva percorso parecchie volte quel tragitto, lungo il percorso avrebbero oltrepassato una cascata che avrebbe identificato se erano effettivamente loro oppure dei ladri. Una volta vi era anche un drago a sicurezza della camera ma poi su volete del Ministro della Magia attuale qualsiasi sicurezza di creatura magica tenuta in cattività o in schiavitù era stata rimossa. Questo non significava che la Gringott non fosse sicura ora, i folletti avevano degli Incantesimi ignoti ai maghi.

Arrivati di fronte alla Camera Blindata il folletto Urg posò la mano sulla porta della camera e successivamente la porta si aprì lasciando libero l’accesso alla Camera Blindata.

Draco e Scorpius entrarono nella Camera Blindata che conteneva oro e altre ricchezze come cimeli di famiglia. Ovviamente non tenevano tutto in quella stanza, a detta di suo padre i folletti non erano del tutto affidabili quindi avevano anche una stanza sotto il tappeto del salotto con altri oggetti di valore appartenenti alla famiglia.

Preso un po’ di denaro uscirono dalla Camera che il folletto richiuse subito e insieme tornarono in superficie.

Usciti dalla Gringott Draco si voltò verso suo figlio “Immagino che tu sia cresciuto rispetto allo scorso anno, dovresti andare a prenderti dei nuovi abiti per quest’anno”

Scorpius annuì “Hai ragione, andiamo?”

“Scorpius!” qualcuno urlò quel nome e voltandosi verso la direzione della voce ecco che la famiglia Potter al completo stava uscendo dalla porta della Banca, era stato Albus ad urlare il nome di suo figlio ed eccoli subito insieme.

“Ci siamo visti prima delle 13 allora” disse Scorpius sorridente e poi si voltò verso Draco “Buongiorno signor Malfoy”

“Ciao Albus” disse Draco e notò arrivare la famiglia Potter verso di loro “Signori Potter buongiorno”

“Buongiorno Malfoy” disse Harry Potter tendendo la mano verso Draco.

Draco accettò la mano e tendendo la sua strinse quella di Harry Potter.

“Allora si sono trovati prima delle 13 i nostri figli” continuò Potter.

“Già, siamo appena andati a prelevare del denaro e volevo portare Scorpius a prendere dei nuovi abiti, sarà cresciuto rispetto all’anno scorso” disse Draco a Harry.

“Si, anche noi avremo portato Albus, ma prima dobbiamo andare da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch a comprare il materiale per James. Se non è un problema Malfoy posso lasciarti Albus?” chiese Potter

“Credo che a Scorpius farebbe piacere” disse Draco guardando suo figlio.

“Grazie mille! Dato che noi abbiamo tutti i figli da preparare per la scuola si annoierà di meno. Poi per pranzo vi aspetto alle 12 al Paiolo Magico, non accetto rifiuti” disse Harry passando delle monete ad Albus per i vestiti.

“Grazie Potter, almeno non mangiamo in due” disse Draco e una volta pronti andarono verso Madama McClan.

 

Arrivati di fronte al negozio di Madama McClan: Abiti per tutte le occasioni Draco si fermò davanti alla porta.

“Credo che puoi stare da solo a misurarti i vestiti, io ne approfitto per una commissione. Arriverò prima che abbiate finito così pagherò” disse Draco.

“Ok papà a dopo” disse Scorpius ed insieme ad Albus entrarono nel negozio.

 

Rimasto solo Draco si incamminò verso Notturn Alley, aveva chiuso con le Arti Oscure ma dato che stava per accettare l’incarico di Capo dell Sicurezza di Hogwarts doveva sapere anche dalle sue conoscenze cosa poteva aspettarsi o se vi erano dei movimenti strani. Così eccolo nuovamente di fronte a Magie Sinister, un negozio che si ricordava molto bene.

Entrato nel negozio si guardò intorno, il negozio non era cambiato di una virgola, alcuni oggetti oscuri erano lì da quando se li ricordava lui ormai anni e anni fa.

“Cosa ci fai qui Malfoy” disse una voce.

Draco si voltò e vide chi stava parlando rimanendo stupito “Theodore? Sei tu Nott?”

La sua faccia non era quella di un vecchio compagno felice di rivederlo “Si, sei tu quello che non dovrebbe osare essere qui”

“Non sapevo lavorassi qui… ma che ti prende?” chiese Draco stupito dal comportamento.

Theodore Notte sfoderò la bacchetta e la puntò verso Draco “Se hai fatto la tua scelta prenditi le tue responsabilità”

Draco alzò le mani alla bacchetta puntata verso di lui e indietreggiò leggermente “Che ti prende amico?”

“Io non sono amico tuo!” tuonò Theodore “Se sono qui a lavorare è perchè mio padre è stato incarcerato dopo la caduta del Signore Oscuro, sono rimasto solo e senza nulla ho accettato cosa ho trovato”
Theodore si avvicinò a Draco e gli puntò la bacchetta al collo “Se i Malfoy hanno deciso di stare dalla parte del Ministero qui non sono ben visti”

Draco non sapeva che fare, per un momento provò paura.

“Nott! Non fare l’idiota e vai a riordinare di sotto!” disse una voce, che riconobbe come quella del signor Sinister.

Theodore tolse subito la bacchetta e andò via dalla porta dove era arrivato Sinister senza fiatare

“Non ci si vede da tempo signor Malfoy, nemmeno suo padre passa più di qua” disse Sinister avvicinandosi.

“Ha ragione” blaterò Draco, ancora scosso dall’episodio.

“Che ci fai qui?” chiese Sinister guardando Draco.

“Sono qui perchè ho bisogno di alcune informazioni… presto potrei diventare un dipendente del Ministero e ricoprire un ruolo abbastanza importante. Ma prima di accettare vorrei avere delle informazioni su come procedono le cose nel lato oscuro, per sapere a cosa vado o potrei andare incontro” disse Draco, sapendo con il tipo di persona con cui stava parlando estrasse dalla tasca delle monete che mise sul tavolo vicino al signor Sinister.

Senza esitare Sinister prese le monete “Che informazione vorresti sapere?”

“Ho chiuso con le Arti Oscure da tempo, ma so che qui si dicono molte cose su cosa potrebbe interessarmi. Tipo se qualche mago oscuro intende colpire determinati obiettivi sensibili della nostra comunità” disse Draco guardandolo diretto.

“Sono più di vent’anni che non si muove nulla di serio lo sai bene, pure in questo negozio gli affari non vanno, i miei clienti sono stati incarcerati e altri stanno nascosti. Poi ci sono clienti che hanno deciso di passare dall’altro lato” disse Sinister guardandolo chiaramente.

“Appunto sono qui solo per informazioni, non sono più cliente da tempo e non intendo tornarci, sono qui solo per cercare di capire se puoi essere il mio informatore, al giusto prezzo” disse Draco tagliando corto.

“Ti ho detto tutto quello che so, al momento le cose stanno così” disse Sinister guardando attentamente i soldi appena ricevuti.

“Bene Sinister, tornerò avessi bisogno di altre informazioni” disse Draco dirigendosi verso la porta.

“Fossi in lei signor Malfoy farei attenzione, non sarò in giro per tutta Notturn Alley a difenderla, ha fatto la sua scelta e le conseguenze sa quali sono” disse ancora Sinister.

Draco si voltò “Sono responsabile delle mie scelte, la ringrazio per l’avvertimento, farò attenzione a non incontrare altri parenti di Mangiamorte in carcere, alla prossima!”
Draco sfoderò la bacchetta e uscì dal negozio tornando a Diagon Alley, una volta giunto tra la folla di maghi si tranquillizzò e ripose la bacchetta nei vestiti e andò a recuperare suo figlio e Albus pagando il conto dei vestiti appena presi da Scorpius.

 

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Capitolo 7
*** Ex Rivali ***


Prima di andare al Paiolo Magico per ritrovarsi con i Potter per fare pranzo Draco insieme a Scorpius e Albus andarono ancora a comprare in Farmacia gli ingredienti per le lezioni di Pozioni e passarono a comprare del mangime per animali al Serraglio Stregato.

Poco prima di mezzogiorno superarono il muro di mattoni ed eccoli nel cortile del Paiolo Magico dove la famiglia Potter stava già aspettando.

“Eccovi, ho già detto a Tom di prepararci il tavolo, entriamo pure” disse Harry appena li vide.

Entrati nel locale Draco si guardò intorno, non frequentava molto il locale ma non era cambiato, sembre buio e dimesso, affollato di maghi e streghe pensionati e con la passione dell’alcol. 

Draco prese posto fra suo figlio e Harry Potter e diede uno sguardo al menu.

“Cosa prendi Malfoy?” chiese Harry che era di fianco a lui.

“A dirla tutta non lo so, non sono abituato a mangiare nei locali” disse Draco guardandolo.

Harry indicò la parte di menu che elencava quello del giorno “Se posso consigliarti”

Draco scrollò le spalle e poi guardò suo figlio “Tu cosa prendi?”

“Credo carne con patate, con succo di zucca” disse Scorpius posando il menu al centro del tavolo per poi iniziare a parlare con Albus.

“Buongiorno signori, cosa vi porto?” disse Tom il proprietario del locale arrivando da dietro il bancone.

“Per me un menu del giorno con burrobirra e per mio figlio un piatto di carne con patate e un succo di zucca” disse Draco guardando Tom.

Tom scrisse tutto sul suo taccuino e poi passò a prendere gli ordini della famiglia Potter.

 

“Ho saputo dal Ministro della Magia che ti ha offerto un lavoro all’interno del Ministero della Magia, hai accettato?” chiese Harry Potter mentre stavano aspettando le ordinazioni.

Draco fu sorpreso dalla domanda “Vedo che l’amicizia con il Ministro della Magia è così forte da far uscire pure le questioni ministeriali”.

“Me lo ha accennato ieri, sarei felice accettassi” disse Harry sorridendo mentre i loro ordini stavano levitando dal bancone e poggiandosi esattamente davanti ai loro proprietari erano pronti per essere mangiati.

“Perchè saresti felice?” disse Draco mentre prendeva la forchetta e osservava il suo stufato.

“Le cose per me sono cambiate mesi fa, riguardo a cosa penso di te, ha avuto una brillante idea Hermione a proporti quell’incarico” disse Harry mentre infilava in bocca il suo cibo.

“Come mai pensate tutti che sia il mio posto?” chiese Draco.

“Avanti Malfoy, è anche grazie a te che i nostri figli sono salvi ora, li hai salvati con la tua giratempo. Faresti bene quell’incarico lo penso pure io” questa volta fu Ginny a parlare.

Draco non era mai stato lodato così tanto dai Grifondoro “Ci sto ancora pensando, mi sto informando su alcune cose”.

Harry si avvicinò a lui e sussurrò “Se mai accettassi l’incarico sarei felice di darti due dritte, ho lavorato con gli Auror e alcuni li conosco molto bene”

“Grazie Potter, ci penserò” disse Draco mentre finiva il suo stufato.

“Chiamami pure Harry” disse con un sorriso.

 

Finito pranzo i Potter e i due Malfoy andarono al Ghirigoro per prendere i libri per affrontare il nuovo anno scolastico. Dopo aver acquistato i libri andarono ancora a comprare inchiostri e pergamene per l’intero anno e poi si fermarono di fronte alla Banca.

“Molto bene, qui le nostre strade si dividono” disse Harry.

Draco annuì “Esatto, noi ci smaterializziamo per tornare a Villa Malfoy”.

“Perchè questo week end non fai venire Scorpius da noi? Di solito è sempre Albus che approfitta della vostra ospitalità” disse nuovamente Harry sorridendo.

Draco poggiò una mano sulla spalla del figlio “Allora per un week end riesco a cacciarti di casa?”

“Se ai Potter va bene” disse Scorpius intimidito.

“Non è nemmeno da chiedere! Vi aspettiamo sabato allora, Draco sei anche ben accetto a cena, ospite nostro” disse Harry prendendo la mano della moglie.

“Grazie dell’invito! Ci penserò! Buona giornata” disse Draco e poi prendendo il figlio si incamminò.

“Buona giornata” dissero i Potter.

 

Rientrati a Villa Malfoy Scorpius andò in camera a posare i suoi acquisti mentre Draco andò in salotto dove i suoi genitori erano seduti a leggere il giornale.

“Una giornata così calda e voi siete chiusi in casa?” disse Draco.

“Come è andata a Diagon Alley?” disse Lucius alzando la testa verso di lui.

“Bene, ma dovrei parlarti di una cosa… Puoi uscire?” disse Draco restando sulla porta.

“Certo” Lucius si alzò e raggiunse il figlio.

“Che succede?” chiese Narcissa

“Nulla mamma tranquilla, una cosa tra uomini ma nulla di preoccuparsi” disse Draco con un sorriso e uscì con suo padre.

 

Draco e Lucius stavano passeggiando nel giardino di Villa Malfoy.

“Che succede ragazzo mio?” chiese Lucius

“Oggi sono stato da Magie Sinister mentre Scorpius era a provare degli abiti. E ho trovato il mio vecchio compagno di scuola, Theodore Nott” disse Draco camminando.

“Bene, vedo che sta seguendo le orme del padre” disse Lucius.

“E’ proprio questo il problema” disse Draco fermandosi.

“A cosa ti riferisci?” disse Lucius fermandosi anche lui.

“Ha tentato di aggredirmi, non fosse stato perchè è intervenuto il signor Sinister non so cosa sarebbe successo” disse Draco guardando il padre.

“Oddio, stai bene ora?” disse il padre preoccupato.

“Come ho detto non è successo nulla, ma avevi ragione, i Malfoy sono odiati da certe famiglie ora” ammise Draco.

“Quindi significa che appoggerai il mio progetto?” continuò Lucius.

“Intendo dire che avevi ragione, ma sull’operare intendo utilizzare il mio metodo. Mi chiedo solo una cosa” disse Draco guardando suo padre.

“Tutto quello che so non te lo nascondo figlio mio” disse il padre sincero.

“Voldemort è caduto ormai da più di 20 anni, non mi sono mai accorto che alcune famiglie di ex seguaci ci odiassero” ammise Draco.

“Dalla caduta del Signore Oscuro ci è voluto un po’ di tempo per sapere le condanne effettive di tutti. I Malfoy sono stati giudicati innocenti avendo abbandonato i Mangiamorte prima della sconfitta del Signore Oscuro. Questo per alcune famiglie poteva essere un tradimento, ma come successo nella sua prima caduta poteva essere una tattica, giurare di essere sotto incantesimo per servirlo. Quindi negli anni a seguire sia per paura di uscire allo scoperto, sia per confusione non è successo nulla. Ma qualche mese fa quando tu e Potter avete catturato la figlia del Signore Oscuro è stato palese” raccontò Lucius.

“Cosa intendi per palese?” sussurrò Draco.

“Delphi Riddle era l’opportunità di rifondare i Mangiamorte, ma i Malfoy hanno collaborato alla sconfitta in prima linea. Significa schierarsi attivamente” disse Lucius sedendosi su una panchina.

“Ora ho capito tutto” disse Draco imitandolo.

“Penso che avrei fatto lo stesso fossi stato in te, ma la ragazza ad Azkaban avrà raccontato agli altri prigionieri come sono andate le cose, i giornali hanno raccontato tutto” continuò Lucius.

“Strano sapere queste cose, i Malfoy odiati da famiglie amiche da secoli e ora vicine a famiglie rivali nella storia” disse Draco.

“Abbiamo capito che non poteva durare per sempre” disse Lucius

“Accetterò quel lavoro papà, proteggerò la scuola e la famiglia a ogni costo” disse Draco tornando in casa.

 

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Capitolo 8
*** Offerta accettata ***


Il giovedì a pranzo arrivò un nuovo gufo dal Ministero della Magia, Draco sapeva da chi era stato spedito e aprì la lettera con più serenità.

 

Buongiorno signor Malfoy,

 

Ho curato tutti i dettagli per l’incarico di cui ti ho parlato, se ancora sei interessato ti aspetto nuovamente nel mio ufficio domani alle 09.00. 

 

Con la speranza di rivederti domani ti auguro buona giornata

 

Hermione Granger

Ministro della Magia

 

Ecco così che il giorno dopo alle 09.00 in punto era nuovamente di fronte al Ministro della Magia nel suo ufficio.

“Buongiorno signor Malfoy” disse il Ministro con un sorriso.

“Buongiorno a lei Ministro” disse Draco guardandola in viso.

“Ho già detto che puoi chiamarmi Hermione ora. Allora? Hai deciso se accettare?” chiese Hermione.

In quel momento Draco si alzò e cominciò a camminare per la stanza “Ci ho riflettuto molto Hermione, prima di accettare avrei bisogno di trattare alcune cose”.

“Se sono cose di mia competenza vedo cosa posso fare” disse il Ministro guardandolo camminare.

Draco riprese posto di fronte al Ministro “Sarò onesto, mio padre aveva già un progetto abbastanza in fase avanzata, ma ho preso io in mano la situazione e sto cercando una soluzione più ufficiale e non legata a metodi loschi per ottenere il risultato. La mia famiglia è in pericolo da alcuni mesi, dopo l’aiuto che abbiamo dato alla cattura di Delphini Riddle ci siamo schierati contro i Mangiamorte. Questo vuol dire che possiamo essere bersaglio di parenti di Mangiamorte non so se mi spiego”.

“Quindi mi stai chiedendo di essere protetto insieme alla famiglia” tagliò corto Hermione.

“Non esattamente, voglio appoggiare l’idea di mio padre. Dato che ormai tutti i Mangiamorte sono rinchiusi ad Azkaban vogliamo evitare il pericolo evasione di massa, quindi la proposta è dividere i prigionieri in due e spedire una parte a Nurmengard” spiegò Draco.

Il Ministro scoppiò a ridere “Stai dicendo sul serio? Come posso giustificare di spostare una parte di detenuti in un altro carcere?”.

“Mio padre ha già la sua idea, che porterà avanti se la mia fallisce. Quindi sono serio Ministro, se lei ritiene che è troppo per i suoi poteri io non firmerò e porteremo avanti il progetto a modo nostro” ammise Draco.

Hermione tornò seria “Da quando ci sono gli Auror non c’è stata nemmeno più un’evasione, non ti tranquillizza la cosa?”.

“Potrei farti la stessa domanda, il Ministero vuole aumentare la protezione della scuola, con tutti i Mangiamorte ad Azkaban e imprigionata l’ultima Riddle chi è il nemico?”.

Il Ministro non sapeva cosa rispondere.

“Tu vuoi la protezione degli studenti come io voglio quella della mia famiglia” continuò Draco guardandola.

Hermione fece un lungo respiro “Ovviamente non è una cosa che posso fare dall’oggi al domani, ma prometto che ci penserò e vedrò di trovare una soluzione va bene?”

Draco annuì “Come seconda richiesta voglio chiedere di andare a Notturn Alley senza che mi vengano fatte domande, fidatevi di me”.

“Cosa intendi esattamente?” chiese Hermione confusa.

“Intendo fare bene il mio lavoro, determinate informazione le trovi solo in determinati posti Ministro… Ma non si preoccupi, so quello che faccio” disse Draco.

“Quindi mi stai dicendo che vai a Notturn Alley per avere le informazioni che ti servono?” chiese il Ministro.

“Dato che se firmo sarà compito mio difendere la scuola ho bisogno di sapere se ci sono alcune minacce in arrivo” affermò Draco.

“Ovviamente come Ministro non posso scrivere che vai a prendere informazioni a Notturn Alley. Ma in caso so cosa vai a fare e qualsiasi problema cerco di gestirmelo. Accetto” disse il Ministro annuendo.

Draco cambiò posizione per stare comodo sulla sedia “Bene Ministro, ora tocca a lei”.

“Molte cose te le ho già dette, non sai la più importante. La preside McGranitt non è d’accordo a riguardo” ammise Hermione 

“Cioè? Hai proposto a me un lavoro contro la volontà della Preside? chiese Draco confuso.

“Sono la figura che governa la comunità magica britannica, la scuola spetta al Preside decidere. Ovviamente posso forzare le regole, ma non intendo andare contro alla Preside. Tuttavia opererò senza andare contro le disposizioni, le squadre lavoreranno su tutto il confine senza entrare nel territorio di Hogwarts. Ovviamente al capo è permesso muoversi dentro la scuola per fare rapporto regolarmente con la Preside o chi ne fa le veci” continuò il Ministro a spiegare.

“Come mai questa determinazione?” chiese Draco.

“Spero che tutta questa difesa sia inutile, che Hogwarts non sia in pericolo e gli Auror non debbano intervenire per nessun caso. Ma se serve a essere sicuri è la cosa giusta da fare. Dentro quelle mura ci saranno famigliari e persone a cui tengo” ammise Hermione.

“Farò tutto il possibile perchè tutto ciò non accada” assicurò Draco

Il Ministro prese la mano di Draco “Voglio evitare che i nostri figli passino quello che abbiamo passato noi. Eravamo così giovani, ci è andata bene, ma non sempre le cose vanno bene. Accetterai il lavoro Draco?”

Draco era in imbarazzo “Certo, farò del mio meglio”

Hermione sorrise “Molto bene, lunedì allora andremo ad Hogwarts, per definire i dettagli con la Preside.”

“Va bene Ministro, ci sarò” disse Draco.

“Facciamo alle 10 ai Tre Manici di Scopa? Prendiamo un the e poi andiamo insieme” disse Hermione.

“Ok, sarò puntuale come sempre” disse Draco alzandosi.

“Ah… Draco… allora posso dirti ufficialmente che tornerai a Hogwarts” concluse il Ministro.

 

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Capitolo 9
*** Cena dai Potter ***


Draco quella sera doveva portare il figlio Scorpius dai Potter per fargli passare il week end con Albus. Essendo stato invitato a cena non voleva di certo rifiutare un invito dato che ora sembrava che con Harry Potter ed Hermione Granger il conflitto era finito.

Preparato con il suo solito abito nero scende in cucina dove i suoi erano seduti al tavolo e Scorpius non era ancora pronto.

“Allora adesso andiamo pure a cena da chi una volta odiavi?” chiese Lucius vedendolo entrare.

Draco scrolla le spalle “Sinceramente, gli amici di un tempo ora mi odiano o sono in carcere. Se non me ne faccio dei nuovi resterò solo”.

Narcissa alza gli occhi dal giornale che stava leggendo “Suvvia Lucius, non siamo più quelli di una volta”.

In quel momento arrivò Scorpius con uno zaino in cui aveva messo i vestiti per il ricambio.

“Molto bene Scorpius, andiamo?” chiese Draco sorridendo.

Il figlio annuì e salutò i nonni per poi uscire con Draco. Percorsero il viale da Villa Malfoy al cancello e una volta superato il figlio prese il braccio di Draco sapendo già come doveva procedere.

Draco si concentrò sul luogo e una volta fatto un giro su se stesso con un pop sparirono.

 

Una volta poggiato i piedi per terra Draco aprì gli occhi ed ecco Godric’s Hollow. Draco non ci era mai stato molte volte, solo quando portava Scorpius dai Potter. Era un paese dove vi era una comunità magica ma essendo prevalentemente formata da Grifondoro Draco non aveva molti motivi per andarci.

Arrivati davanti a casa dei Potter prima di entrare ancora nel vialetto la porta si aprì ed Harry era alla porta sorridente.

“Siete arrivati in tempo bravi, almeno prima ci beviamo ancora qualcosa” disse Harry.

Entrando in casa Draco si guardò intorno, era accogliente. Ovviamente non era Villa Malfoy, ma vivendo in cinque era giusta come spazi.
“Mangiamo fuori, approfittiamo ancora del bel tempo e del caldo” disse Harry mentre scende le scale Albus e poi torna al piano di sopra con Scorpius per posare la roba.

Harry e Draco uscirono in giardino dove il tavolo era già stato preparato e c’era un barbecue acceso.
“Non sapevo che fossi esperto di carne alla brace” disse Draco avvicinandosi.

Harry si rimboccò le mani per poi avvicinarsi alla griglia e poi agitare la bacchetta “Beh sono cresciuto in una famiglia di Babbani, con l’aiuto della magia ora è una sciocchezza”.

Pochi istanti dopo arrivarono su un tavolo vicino alla griglia la carne e due bottiglie di Burrobirra. Harry ne prese una e la sporse a Draco per poi far lievitare delle braciole e metterle sulla griglia.

“Grazie” disse Draco prendendola e bevendone un sorso.

Harry sorseggiò dalla sua bottiglia “Allora, ho scoperto che diventeremo colleghi”.

“Come volano le voci al Ministero” disse Draco guardando le braciole cuocere.

“Dimentichi sempre che sono il migliore amico del Ministro e ho lavorato con gli Auror per molto tempo” disse Harry mentre con un colpo di bacchetta gira la carne.

“Spero di aver fatto la scelta giusta e di essere all’altezza” disse Draco bevendo ancora.

Harry con un colpo di bacchetta mette sulla griglia della salsiccia “Tranquillo Draco, il team di Auror a disposizione è preparato, tu sei nel tuo ruolo e soprattutto nelle grazie del Ministro”.

“Dici che sono nelle sue grazie?” chiese Draco curioso.

“Conosco Hermione, sta insistendo molto su di te. Sinceramente non capisco il motivo, ma sta litigando con suo marito per te” ammise Harry intanto che la moglie Ginny portò fuori il resto della cena.

“Beh una cosa non è cambiata allora, stanno migliorando le cose tra te e Hermione Granger, ma Weasley continua ad odiarmi ottimo” disse Draco con un sorriso.

“E’ il mio migliore amico ricorda, e pure fratello di Ginny” disse Harry prima che potesse dire qualcosa di brutto e poi sorrise “la carne è pronta possiamo sederci”.

Tutti presero posto intorno al tavolo, Draco si sedette nuovamente tra Harry e Scorpius. Con la levitazione la carne finì nei piatti di ciascuno accompagnata da dell’insalata preparata da Ginny.

Draco assaggiò un pezzo di carne e annuì verso Harry soddisfatto “Ci sai davvero fare complimenti!”

“Te l’ho detto prima, saper cucinare in maniera babbana poi con la magia è una sciocchezza” disse Harry versando da bere nel bicchiere di entrambi.

“Noi nemmeno cuciniamo, abbiamo il nostro elfo” disse Draco assaggiando l’insalata.

“Non dirlo a Hermione allora, te la giocheresti subito” disse Harry ridendo.

“Quindi ci sono famiglie che hanno ancora gli elfi domestici, siete a conoscenza delle nuove norme fatte da Hermione appena salita al comando?” chiese Ginny.

“Non siamo più come una volta l’avrete capito. Dopo Dobby siamo stati un periodo senza e poi è arrivato Tuc poco prima che mi sposassi Astoria. Ora come ora gli Elfi vengono incontrati una volta l’anno da un Comitato e viene fatto loro un questionario su come vengono trattati dai padroni” spiegò Draco bevendo dal suo bicchiere.

“Ovviamente non volevo accusarti, era solo una domanda” disse Ginny imbarazzata.

“Tranquilla, nessun problema” disse Draco finendo il cibo. “Complimenti per l’insalata”.

 

La cena proseguì tranquillamente fino al caffe.

“Quindi ora vi lascerò mio figlio fino a domani sera?” chiese Draco mentre girava il caffè con il cucchiaio.

“Certo signor Malfoy, Scorpius non disturba affatto quando è qui” disse Ginny con un sorriso.

“Poi se vuoi possiamo farlo tornare in Metropolvere a casa, basta avvisare il Ministero di unire i nostri camini” disse Harry.

“Oh, si certo! Personalmente odio la metropolvere, ma se lui vuole va benissimo” ammise Draco.

I figli con Scorpius andarono in casa e rimasero loro tre al tavolo.

“Mi scuso per non aver portato nulla, ma non conoscendo le abitudini ed essendo stato preso ieri non sapevo cosa portare” disse Draco in imbarazzo.

“Aver accettato l’invito è già tanto per noi” disse Harry con un sorriso.

Draco si alzò “Non vi faccio fare tardi, signora Potter vuole una mano a pulire?”

“Ti ringrazio ma no, con un colpo di bacchetta metto tutto a posto. Grazie lo stesso” disse Ginny alzandosi.

“Ti accompagno alla porta” disse Harry camminando.

Draco lo seguì “Allora grazie per la cena!”

“Come detto prima è stato un vero piacere” Harry aprì la porta.

“Salutatemi Scorpius, non mi ha più detto nulla. Buona notte” disse Draco uscendo dalla porta e smaterializzandosi a casa.

 

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Capitolo 10
*** La crisi del Ministro ***


Il week end passò in fretta. Scorpius tornò a casa la domenica sera utilizzando la Metropolvere. Con il totale disaccordo di Lucius nel fatto di collegare il camino dei Potter a quello dei Malfoy.

 

Il lunedì arrivò e Draco scese dal letto indossando dei vestiti eleganti, era pur sempre un colloquio di lavoro quindi doveva essere presentabile e fare buona impressione.

Sceso in cucina tutta la sua famiglia stava facendo colazione.

“Buongiorno a tutti, io vado” disse Draco camminando verso le scale per uscire dalla Villa.

“Non fai colazione papà?” chiese Scorpius.

“Oh no, prenderò qualcosa a Hogsmeade con il Ministro” disse Draco fermandosi.

“Ah ora andiamo pure a fare colazione insieme ai mezzosangue? Non bastava accettare il lavoro” disse Lucius scuotendo la testa.

“Non essere antico Lucius” lo rimproverò Narcissa.

Draco fece finta di non aver sentito e dopo aver fatto cenno con la mano uscì di casa per andare oltre il cancello di casa per smaterializzarsi a Hogsmeade.

 

Una volta riaperti gli occhi Draco si trovava alla stazione di Hogsmeade, deserta come sempre se non quei giorni l’anno in cui gli studenti di Hogwarts utilizzavano il treno per raggiungere la scuola per iniziare l’anno o il nuovo trimestre.

In lontananza si vedeva il castello ma Draco prese la strada per andare nel centro di Hogsmeade. Aveva già percorso altre volte quella strada finita la sua vita di studente ma ora era tutto diverso, sarebbe tornato a lavorare per la scuola e quindi ci avrebbe avuto a che fare più spesso che da membro del Consiglio scolastico.

Arrivato ad High Street, la via principale di Hogsmeade in cui si trovavano i negozi la percorse diretto ai Tre Manici di Scopa luogo dell’incontro con Hermione.

La strada era poco affollata essendo ancora mattina e non essendo un giorno del week end ai cui studenti era permesso di andare al villaggio.

Entrato dentro i Tre Manici di Scopa si sentì subito chiamare

“Draco! Sono qui!” il Ministro era seduto a un tavolo e sventolava la mano.

“Buongiorno” disse Draco sedendosi di fronte a lei.

“Verrei qui più volentieri, il caldo di Londra non lo sopporto più” disse Hermione sorridendo.

“Manca circa un mese all’inizio della scuola e con l’inizio dei corsi le temperature caleranno” disse Draco.

“Cosa prendi Draco?” chiese Hermione passandole un menu.

“Un the accompagnato da uova con bacon” risposte Draco dopo aver letto il menu.

Mentre aspettavano le ordinazioni Hermione tirò fuori dalla borsa dei fogli “Qui c’è il tuo contratto, vuoi già firmare ora oppure aspetti di aver parlato con la Preside?”.

Draco ci pensò su “Non è un problema, mi hai già detto molto, posso anche firmare ora”.

Il Ministro passò i fogli insieme a una penna “Se non ti fidi e vuoi leggere fa pure, ma non c’è nulla che tu non sappia quindi non avrai sorprese”.

Draco prese il foglio e la penna e andato all’ultima pagina firmò “Posso dire molte cose su di te, tranne che sei una persona che vuole fregarmi, mi fido di te”

“Mi imbarazzi così Draco, certi complimenti da parte tua mi fanno ancora effetto” disse Hermione con un viso leggermente arrossato mentre le passa una copia dei fogli che poteva tenersi lui stesso.

Intanto arrivarono le ordinazioni levitando da dietro il bancone indirizzate da Madama Rosmerta.

“Chissa se mi odia ancora dopo ciò che le ho fatto” disse Draco pensando a quando aveva lanciato la maledizione Imperius a Madama Rosmerta per architettare la morte di Albus Silente.

“Erano tempi bui Draco, tutti noi abbiamo commesso qualcosa di cui ci pentiamo. L’importante è saper scegliere a mente lucida la propria strada” disse Hermione bevendo un sorso di the.

Draco mangiò il suo uovo e ogni tanto guardava Hermione.

 

Finita colazione il Ministro si alzò e andò al bancone a pagare il conto delle due colazioni.

“Non dovevi!” disse Draco alterato.

“Sono il tuo Ministro, questa è una trasferta lavorativa, il Ministero paga tutte le spese! Mettila così se ti senti offeso” disse Hermione ridendo.

Draco sorrise, non rideva molto negli ultimi anni ma in quel momento si sentiva veramente a suo agio, qualche mese fa mai avrebbe immaginato tutto ciò.

“Come vuoi arrivare al castello?” chiese Draco.

“Ti va bene fare due passi?” disse Hermione incamminandosi “Ho sempre molti ricordi quando vengo qui e mi piace godermeli fino all’ultimo”.

 

I due si incamminarono per la strada che portava al castello.

“Mi ha detto Harry che sei stato a cena da loro questo sabato” disse Hermione probabilmente per iniziare un discorso.

“Si, ho portato Scorpius per passare il week end da loro e intanto ne ho approfittato” rispose Draco camminando.

“Mi fa piacere sapere che Scorpius ed Albus sono in buoni rapporti, probabilmente anche Rose diventerà amica di tuo figlio con il tempo” continuò Hermione.

“Oh, mio figlio spera in qualcosa di più da tua figlia se devo essere onesto e fare la spia” disse Draco ridendo.

Hermione rise senza dire nulla e poi lo guardò sincera “Mi fa anche piacere che io e te ora siamo in buoni rapporti Draco”.

Draco sorrise guardando le mura del castello ormai di fronte a loro “Già, ormai posso dire di essere ufficialmente amico vostro”.

Draco vide il Ministro prendere un’aria cupa e capì subito il motivo

“Scusami, Harry mi ha detto che stai litigando con tuo marito per me” disse Draco fermandosi.

“Se sono in questa crisi con mio marito la colpa non è di certo tua Draco” disse Hermione fermandosi anche lei “Anche se Ron sta cercando di darti tutte le colpe di certo non litigo con mio marito perchè tu sei il nuovo Capo della squadra che difenderà la scuola”.

Draco la guardò “Non capisco Hermione, se puoi spiegarti meglio”.

“Non so sinceramente, da quando lui ha smesso di essere Auror per lavorare al negozio con suo fratello lo trovo cambiato, poi da quando sono diventata il Ministro della Magia il rapporto lo trovavo diverso. Abbiamo però mascherato bene davanti ai figli. Quando però ha scoperto che ti avevo proposto quell’incarico è scoppiato e abbiamo litigato. Secondo lui sono incosciente ad assegnare un tale incarico a te” ammise Hermione.

“Mi spiace molto creare questo scompiglio a casa vostra, davvero” disse Draco.

“Non devi prenderti colpe che non hai. Il problema non è tuo ma è suo. Questo cambio di vita per entrambi ci ha resi troppo diversi. Lui che vende in un negozio di scherzi e io che provo a mandare avanti una comunità magica” continuò Hermione.

“Spero vivamente riusciate a trovare una quadra, soprattutto per i vostri due figli. Io amavo Astoria, ma ora che non c’è più oltre che mancare a me spiace soprattutto che a Scorpius manchi una figura materna” confessò Draco guardando a terra.

“Oh Draco, mi spiace” disse Hermione riprendendosi “Non era ne il luogo ne il tempo adatto per dirti determinate cose. Soprattutto a te visto ciò che hai passato. Quindi non è tempo di fare la moglie in crisi matrimoniale ma sono qui in veste di Ministro”.

“Mi fa comunque piacere che hai avuto la forza di parlarmene, per qualsiasi cosa io ci sarò” disse Draco sorridendo mettendole una mano sulla spalla.

“Grazie, apprezzo molto” disse Hermione e poi riprese a camminare verso il cancello per entrare nella scuola.

 

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Capitolo 11
*** Ritorno a Hogwarts ***


Arrivati più vicini al cancello Draco ed Hermione scorsero una figura molto più alta e grossa del normale ad attenderli

“Hagrid! Che piacere rivederti” disse Hermione euforica.

“Ministro! Signor Malfoy” disse il guardiacaccia.

“Suvvia Hagrid, siamo amici da quando ho messo piede qui, puoi chiamarmi con il mio nome” lo rimproverò Hermione.

“Va bene Hermione, mi sono proposto io al posto di Gazza a venirvi ad accogliere, almeno avrei avuto modo di rivederti” disse Hagrid iniziando a camminare verso il castello.

Draco osservò bene il parco, con il lago nero e il castello sempre più vicino, aveva percorso più volte negli scorsi anni quel percorso dato che era membro del Consiglio della scuola ma ora sembrava tutto diverso.

“Allora è proprio vero signor Malfoy? Ci vedremo sovente nel corso dell’anno” disse Hagrid camminando verso il portone di ingresso del castello.

“Così hanno voluto” rispose Draco osservando attentamente il Platano Picchiatore che scorgeva in lontananza.

“Sono sicura che nessuno meglio di lui possa ricoprire il ruolo” aggiunse Hermione.

“Per qualsiasi cosa al suo servizio allora” disse Hagrid.

“La ringrazio” disse Draco arrivando di fronte al portone e voltandosi verso gli altri due.

“Qualcosa non va Draco?” chiese il Ministro notandolo fermarsi.

“Come dobbiamo prepararci? Hai detto che la McGranitt non era d’accordo alla tua idea, ci metterà il bastone tra le ruote?” chiese Draco a sua volta.

“Oh non preoccupatevi” Hagrid oltrepassò il portone entrando nel Salone Principale “E’ vero, la Preside non è molto dell’idea, ma di certo non intende dichiarare guerra al Ministero della Magia”.

“Avanti Draco, non preoccuparti” disse Hermione e anche lei entrò nellla scuola.

Draco seguì Hermione e dopo aver svoltato a destra arrivarono alle famose scale mobili, seguirono il guardiacaccia lungo il secondo piano del castello fino ai due imponenti gargoyle di pietra.

“Qui vi lascio andare da soli, devo andare a dar da mangiare alle mie creature, ma prima gatto soriano” disse Hagrid specificando le ultime due parole.

Draco non capì cosa c’entrasse il gatto in quel momento ma quando un rumore sbloccò il passaggio tra i due gargoyle capì che era la parola d’ordine.

“Grazie Hagrid, magari ci fermiamo per un the quando abbiamo finito” disse Hermione per poi iniziare a salire le scale che portavano all’ufficio.

Draco seguì il Ministro per le scale che portavano in cima alla torre dove si era l’ufficio del Preside.

 

Arrivati di fronte alla porta dove dall’altra parte vi era l’ufficio del Preside Hermione bussò alla porta.

“Avanti” disse la voce della McGranitt dalla parte opposta.

Draco e Hermione entrarono nell’ufficio del Preside, non era mai cambiato negli anni, sempre a forma circolare, molto ampio e con tutti i ritratti dei vecchi presidi appesi lungo le pareti dell’ufficio.

“Ministro, signor Malfoy, vi stavo aspettando, prego sedetevi” disse la preside alzandosi dalla sua sedia.

“Grazie Preside” disse Hermione prendendo posto.

“La ringrazio Preside” ripetè Draco sedendosi anche lui.

“Allora signor Malfoy ha accettato, la sua dimissione dal Consiglio scolastico non ha impedito di continuare a frequentare Hogwarts” iniziò la McGranitt “Quando hai dato le dimissioni avevi già in mente di accettare il nuovo incarico?”.

“No Preside, è una proposta molto recente” interruppe Hermione.

Draco non sapeva che dire e quindi restò in silenzio.

“Quindi è il momento di pianificare il tutto presumo” disse la preside.

“Siamo qui perchè come Ministero non vogliamo assolutamente interferire con le sue decisioni professoressa” disse Hermione.

“E io non intendo andarle contro come le ho già spiegato, tuttavia ritengo che non sia il caso cambiare le regole scolastiche se non in caso di necessità” continuò la McGranitt.

Il Ministro annuì “Quindi non ci ha ripensato?”.

“Se il Ministero ha Auror a disposizione e vuole impiegarli per la difesa di Hogwarts ne sono grata. Ma non voglio che Auror disturbino la vita degli studenti e la mia decisione non cambia. Pattuglieranno fuori dal territorio per non interagire con gli studenti.” disse la McGranitt intransigente.

Fu Draco a intervenire in quel momento “Mi scusi Preside, ma se permettesse di pattugliare anche la scuola sarebbe più efficente non trova?”

“Ci sono i Prefetti e i Caposcuola per questo, a meno che non venga attivato dal Ministero della Magia il Piano di Emergenza continueranno loro a pattugliare i corridoi di sera” ribattè la McGranitt.

“Credo che gli Auror siano più preparati rispetto a uno studente” disse Draco.

“Preparati per cosa? Per scoprire che va a trovare la ragazza di un’altra casa in piena notte oppure chi prende fame e va a mangiare in cucina? Avanti! Siete stati anche voi studenti e soprattutto eravate anche Prefetti, quello che avete affrontato siete stati in grado no?” continuò la McGranitt.

“Non sono qui per contestare, chiedevo solo un maggiore accesso per maggiore sicurezza” disse Draco con tono calmo.

“Signor Malfoy, se lei da studente aveva gli Auror a pattugliare i corridoi come si sarebbe sentito? Qui ci sono adolescenti, non mandiamo ad Azkaban chi la notte è fuori dalla sala comune” disse la preside.

Draco si voltò verso Hermione che a sua volta lo guardò scuotendo la testa in segno di non continuare e accettare il compromesso.

“Come vuole Professoressa, fino a prova contraria è lei che decide” disse Draco.

La McGranitt fece un sorriso in segno di vittoria “Detto ciò Hogwarts per lei signor Malfoy è sempre aperta, per dimostrare che intendo collaborare ogni volta che vuole unirsi ai pasti è il benvenuto”.

“La ringrazio Preside” disse Draco.

“E voglio anche dare le chiavi del mio appartamento ad Hogsmeade, in modo da avere un posto per dormire se non vuole sempre viaggiare ed essere più vicino al luogo di lavoro”.

Draco era in imbarazzo “Mi sembra troppo, dopotutto è casa sua quando non è qui a scuola”.

“Non metto piede in quella casa da quando è morto mio marito. Non l’ho venduta per rispetto del mio matrimonio ma l’ultima cosa che voglio è tornare a vivere in quella casa” ammise la McGranitt appellando tre bicchieri e una bottiglia di quello che pareva essere Acquaviola.

Draco si sentì pietrificato per cosa aveva detto e cosa aveva risposto la McGranitt non sapendo nulla di tutto ciò.

Fu Hermione a provare a rimettere le cose a posto “Non sapevamo nulla del suo matrimonio Preside, comunque il Ministero provvederà a trovare una sistemazione per il signor Malfoy”

La Preside sorrise leggermente “Stiamo parlando di anni fa, voi eravate dei bambini e il matrimonio è durato tre anni. E’ roba passata dico sul serio”.

Un bicchiere finì di fronte a ognuno di loro.

“Quindi Preside ancora qualcosa di cui parlare?” disse Hermione bevendo un sorso.

“Non credo Ministro, il resto spetta tutto a lei” disse la preside.

“Molto bene, gli Auror arriveranno alle 11.30 del 1 settembre, controlleranno la scuola prima dell’arrivo degli studenti, le garantisco che il signor Malfoy li metterà in postazione di pattuglia prima dell’arrivo dell’Espresso per Hogwarts. Controlleranno l’arrivo degli studenti alla scuola senza intervenire se non c’è il caso lasciando tutto come sempre d’accordo?” spiegò Hermione.

“Accetto tutti i patti” disse la McGranitt annuendo.

Draco si alzò “Molto bene, farò ogni giorno alle 18 il resoconto delle 24 ore con un rapporto scritto dal mio ufficio”.

“Molto bene signor Malfoy” disse la preside alzandosi e stringendo le mani ai sue.

Draco si voltò verso il quadro che raffigurava il professor Piton “Potete lasciarci soli?”

 

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Capitolo 12
*** Colloquio con i ritratti ***


Hermione lo fulminò con lo sguardo per una richiesta simile alla Preside.
“Ma no signor Malfoy, io e il Ministro la aspettiamo dal Lago Nero va bene?” disse la McGranitt per nulla basita.
Le due donne lasciarono l’ufficio mentre Draco si avvicinava al quadro del professor Piton.

“Cosa pensai di me professore?” chiese Draco al ritratto.

“Non sai molte cose di me Draco, ma dato che tuo figlio è amico di Albus Severus Potter puoi chiedere a lui oppure al signor Potter molte cose su di me” disse il ritratto di Piton.

“Mi è giunta qualche voce in verità, che lei non era una spia dei Mangiamorte ma spiava i Mangiamorte” disse Draco.

“Non per i Mangiamorte, per me signor Malfoy” disse una voce alla destra del ritratto di Piton, la voce proveniva dal ritratto di Silente.

“Oh, buongiorno professore…” disse Draco sentendosi pienamente in imbarazzo di fronte a lui nonostante fosse un ritratto e non potesse fargli nulla.

“Severus ha recitato molto bene, al punto da ingannare persino i membri dell’Ordine della Fenice. Ci tengo a dirti che sono molto fiero della strada che hai preso” continuò il ritratto di Silente.

“Io… ero costretto a fare ciò che ho fatto professore. Mi dispiace” ammise Draco.

“Sarei morto comunque Draco, non mi rimaneva molto da vivere. Ciò che ha fatto Severus per te lo ha fatto su mio ordine, deciso prima ancora che tu iniziassi a pianificare la mia morte. Non odio una persona costretta da una forza oscura a fare cose terribili per la famiglia” disse Silente con un sorriso.

“La ringrazio professore, veramente, ora sono cambiato” disse Draco.

“Sappiamo tutto qui, sapevamo già tutto prima di sentire il discorso avvenuto poco fa con la preside McGranitt” disse il ritratto di Piton.

“Credete che sia in grado di gestire il tutto?” chiese Draco.

“Non sei stupido Draco, sei pienamente in grado di svolgere un simile incarico. Ovviamente non da solo, fidati dei tuoi colleghi e non trattarli male” disse il professor Piton.

“Aggiungo inoltre che noto che sei davvero cambiato Draco, non che prima fossi un malvagio, ma ora hai capito di chi puoi veramente fidarti e su chi puoi fare affidamento, sono sicuro che ti aiuteranno” aggiunse Silente.

“Vi ringrazio, entrambi. Ora mi spiace ma non voglio far attendere il Ministro. Ci vediamo sicuramente nei prossimi giorni. Buona giornata!” disse Draco voltandosi e andando alla porta.

“Draco” disse il professor Piton che uscisse dall’ufficio.

“Si professore?” disse Draco girandosi verso il ritratto.

“Le cose non sono cambiate, di me ti puoi fidare come quando ero tuo professore” gli disse Piton.

“Grazie! Sicuramente se avrò bisogno verrò a parlarti” disse Draco felice.

“Se posso essere d’aiuto in qualcosa anche su di me puoi contare” aggiunse Silente.

“Vi ringrazio con il cuore! Buon proseguimento e a presto” disse Draco chiudendo la porta.

 

Uscito dal castello vide le due donne passeggiare a bordo del Lago Nero così le raggiunse.

“Oh eccoti” disse Hermione appena lui le raggiunse.

“Bene signor Malfoy, posso invitarvi a pranzo qui ad Hogwarts vista l’ora?”

“La ringrazio Preside, ma devo tornare al Ministero che ho da sbrigare alcune cose” disse Hermione.

“Non credevo di fare così tardi, ma a casa mi aspettano per pranzo. Mi sarei volentieri fermato a mangiare qui ma immagino che quest’anno mangerò spesso” disse Draco sorridendo.

“Quando volete per voi le porte sono sempre aperte” disse la McGranitt per poi proseguire “Allora vi auguro buona giornata a entrambi e ci rivediamo il 1 settembre se non capita nulla con lei signor Malfoy”.

“Saremo puntuali Preside” disse Draco incamminandosi verso la cancello.

“Arrivederci Professoressa” aggiunse Hermione per poi camminare di fianco a Draco “Ho già avvisato Hagrid che purtroppo non potevamo fermarci oltre”.

“Suvvia, il Ministro della Magia a prendere il the nella capanna? Dov’è finito il lusso” la prese in giro Draco.

“Non sono una che guarda queste cose. E comunque Hagrid è un amico” disse Hermione “Piuttosto tu che hai fatto nell’ufficio?”.

Draco scrollò le spalle “Nulla di che, ho solo chiesto consigli e pareri ai ritratti”.

“Bene… quindi ora resta solo da scegliere gli Auror. Venerdì alle 10 nel mio ufficio?” disse Hermione fermandosi una volta superati i cancelli di Hogwarts.

“Come vuole Ministro. Ma si ricordi anche di organizzare il trasferimento a Nurmengard come da mia richiesta” disse Draco ammiccando.

“Non me lo sono dimenticata, ho solo bisogno di gestire la situazione con i guanti. A venerdì Draco” disse Hermione e poi girando su se stessa sparì in un pop.

 

Draco si materializzò di fronte a Villa Malfoy. Superato il cancello camminò verso casa pensando al futuro che lo avrebbe atteso. Entrato in casa si diresse in sala da pranzo dove la sua famiglia era già seduta a pranzare.

“Buon appetito a tutti” disse Draco sedendosi intanto che Tuc gli portava il suo pranzo.

“Novità papà?” chiese Scorpius.

“Non c’è stato nessun grande cambio, eccetto che mi è stato offerta una abitazione dalla preside a Hogsmeade se volessi fermarmi lì staccato il lavoro” disse Draco iniziando a mangiare.

“Davvero lasceresti questa Villa per un alloggio a Hogsmeade?” chiese Lucius basito.

“Dai Lucius! Sceglierà lui stesso della sua vita no?” lo rimproverò Narcissa.

“Non so se la userò o meno. Con la materializzazione ci metto nulla a venire o tornare da lavoro, ma non so a cosa andrò incontro… Se i turni saranno stancanti oppure succede qualcosa è da prendere in considerazione” concluse Draco.

 

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Capitolo 13
*** La nuova squadra ***


Arrivato il venerdì Draco si materializzò direttamente al Ministero della Magia, ora che era a tutti gli effetti un dipendente aveva tutto il diritto di utilizzare quel canale per arrivare al Ministero.

Mancavano pochi minuti alle 10 e materializzatosi nel camino dell’atrio ecco il viavai di maghi e streghe che viaggiavano in tutte le direzioni. Non aveva ancora fatto in tempo a fare due passi che si sentì chiamare.

“Signor Malfoy!” esclamò il vigilante.

Draco si fermò “Ora sono un dipendente ministeriale, non devo più farmi registrare”.

“Oh non l’ho chiamata per farsi registrare signor Malfoy. Il Ministro mi ha avvisato di dirti che è cambiato il luogo della sua riunione. Non deve più andare nell’ufficio del Ministro ma al Quartier Generale degli Auror” disse il vigilante.

“Ah, grazie dell’informazione allora” rispose Draco e si incamminò verso gli ascensori per raggiungere il piano desiderato.

Prese il primo ascensore che arrivò insieme ad altri 4 dipendenti ministeriali, quando l’ascensore aprì le porte al secondo livello Draco uscì insieme a un altro degli occupanti dell’ascensore.
“Dove si trova il Quartier Generale degli Auror?” chiese Draco.

“In fondo al corridoio, la porta centrale” rispose il dipendente per poi entrare nella prima porta a destra.

Draco percorse tutto il corridoio, passando di fronte ai vari uffici ed entrò nel Quartier Generale in quel momento deserto se non per una voce a lui familiare proveniente da una porta.

“Qui Draco” disse Hermione Granger sventolando la mano.

Draco la raggiunse ed entrò in una stanza dove c’era una scrivania con tre sedie di fronte, su due delle tre poste di fronte alla scrivania c’erano seduti Harry Potter e un altro uomo, con i capelli color topo e gli occhi castani scuri, più giovane di loro ma non lo conosceva affatto.

“Benvenuto nel tuo ufficio personale signor Malfoy, ti ho fatto venire qui almeno prendevi conoscenza del tuo nuovo luogo di lavoro al Ministero e conosci i tuoi superiori, lui è Dennis Canon a capo del Quartier Generale degli Auror e conosci già Harry Potter direttore dell’ufficio Applicazione della legge sulla Magia” spiegò il Ministro.

Draco si sedette alla sua scrivania e tese la mano verso il signor Canon “Piacere, Draco Malfoy”.

“Dennis Canon” rispose stringendo la mano.

Hermione prese posto nella sedia rimanente di fronte a lui “Ora che abbiamo fatto le presentazioni lascio la parola al tuo capo”.

“Grazie ministro. Allora signor Malfoy, innanzitutto è un piacere che lei collabori con noi ora, in questi giorni mi sono confrontato molto con il capo del Dipartimento Potter per la lista di Auror che avrà a disposizione” iniziò a spiegare il signor Canon.

“Come si ricorda signor Malfoy, quando frequentavamo Hogwarts ci sono stati gruppi di studenti che hanno primeggiato rispetto agli altri” disse Hermione.

“E ho autorizzato in accordo con il Ministro che vengano messi in organico anche soggetti non Auror ma comunque utili al gruppo” aggiunse Harry.

Dennis Canon aspettò che avessero parlato “Come ricorda esisteva un gruppo studentesco ai tempi della Umbridge e di Voldemort, l’Esercito di Silente, io ero al mio secondo anno ma ne facevo parte… qualcuno ha intrapreso la carriera da Auror, sentita questa proposta si sono fatti avanti per poter essere ancora di aiuto a Hogwarts. Ricorderà sicuramente di tre Grifondoro di nome Alicia Spinnet, Lee Jordan e Calì Patil”.

“Spinnet era nella squadra di Quidditch, mentre Jordan commentava le partite, l’ultima era del mio stesso anno” disse Draco ricordando dei tre ragazzi.

“Esatto, abbiamo preferito tenere una linea di età media rispetto al Quartiere, di una certa esperienza ma le persone più esperte continueranno a pattugliare Azkaban, mentre i più anziani avranno compiti sulla carta più tranquilla” spiegò Canon.

“E’ lei il capo, spettano a lei le scelte” disse Draco curioso di sentire i prossimi.

“Altri tre erano anche loro membri dell’E.S. ai tempi di Hogwarts, una volta al Ministero si sono distinti nel Quartier Generale per il loro coraggio di agire nelle situazioni critiche, sto parlando di Ernie McMillan, Susan Bones e Zacharias Smith, Tassorosso quando erano studenti” disse Canon.

“Li conosco tutti e tre, vada pure avanti” rispose Draco.

“Anche loro parte dell’E.S., ma un fiore all’occhiello del nostro quartiere per la loro intelligenza nel svolgere le operazioni richieste sono Cho Chang, Marietta Edgecombe, Terry Steeval, Anthony Goldstein, Michael Corner e la gemella di Calì: Padma Patil” disse ancora Canon.

“Corvonero, conosco tutti. Ovviamente non giudico prima di vedere come sono sul lavoro signor Canon” disse Draco osservando che Harry particolarmente silenzioso.

Questa volta fu Hermione a intervenire “I prossimi nomi sono particolarmente delicati, ci ho messo la faccia come Ministro della Magia, non sono Auror, ma è un gruppo di dipendenti ministeriali e non che quando hanno saputo della tua assunzione si sono fatti avanti volontari”.

“Come ha già detto il Ministro è stata lei stessa a farmeli inserire nel Quartier Generale esclusivamente per metterli in Squadra, sono persone che presero parte alla Squadra di Inquisizione ai tempi della Umbridge. Sono sicuro che conosci i tuoi compagni di Serpeverde Gregory Goyle, Pansy Parkinson, Millicent Bulstrode, Daphne Greengrass e Grahaam Montangue” spiegò Canon.

Draco balzò in piedi dalla sua sedia “E’ uno scherzo?”.

Harry si alzò e mise le mani avanti “Siediti Draco, tranquillo”.

Draco si sedette ma non era per niente tranquillo “Cos’è questa genialata?”

Hermione fece un respiro “Ricordi bene che tra me e la signorina Parkinson non corre buon sangue, ma è venuta nel mio ufficio per proporre questi nomi per avere l’equilibrio nella tua squadra.”

Draco era alterato “Credevo che aveste scelto i nomi in base all’esperienza, non a richieste”.

“Calmati Draco, sicuramente mettere tutti della stessa idea era impossibile, ma lo abbiamo fatto anche per te… Credevamo che saresti stato più a tuo agio con alcuni amici in squadra” spiegò Harry.

“Non sono qui per avere amici, ma per fare un buon lavoro. E poi non siamo più in rapporti” Draco guardò Hermione “Voglio parlare subito in privato”.

Hermione guardò gli altri due e poi annuì uscendo dall’ufficio ritornando nella sala principale del Quartier Generale degli Auror seguita da Draco.

“Cos’è questa storia?” disse Draco aggredendola subito.

Hermione si avvicinò prendendolo per le braccia sussurrando “Non è stata una libera scelta, ma non potevamo fare altrimenti”.

“Che intendi dire?” chiese Draco curioso.

Hermione cominciò a passeggiare “Mi avevi chiesto tu stesso di attuare lo spostamento di una parte di Mangiamorte a Nurmengard no? Questo è il compromesso”.

Draco era confuso “Continuo a non capire”.

Hermione sussurrò per non farsi sentire “Io ho imposto al signor Canon di metterli in squadra, perchè una famiglia si è offerta di coprire il costo del trasferimento a patto che mettessimo questi nomi nella tua squadra”

Draco cominciò a capire, anche se non del tutto “Pansy?”

Hermione annuì “So che non sei più amico di Goyle, ma Pansy mi ha proposto di inserire questi nomi nella squadra per far vedere che anche dei Serpeverde difendono la scuola. Inoltre il padre di Goyle che è ad Azkaban resterà ad Azkaban per non destare sospetti. Tu ne uscirai pulito come noi”.

“So di non avere il potere decisionale, ma almeno decidere su maghi neo immessi. Non voglio lavorare con Pansy e Goyle” spiegò Draco.

“Era l’unica opzione per far quadrare tutto mi spiace” disse Hermione per poi rientrare a prendere il suo posto.

Draco rimase qualche secondo e poi tornò alla sua scrivania “Continuiamo pure”.

“Molto bene signor Malfoy, spero si sia chiarito con il Ministro. I prossimi due nomi li ho scelti personalmente da altri due uffici perchè mesi fa avevano richiesto di fare domanda mesi fa. Mi sono stati raccomandati dal professor Lumacorno in quanto facevano parte del Lumaclub, sto parlando di Cormac Mclaggen e Melinda Bobbin” disse Canon.

“Sono persone scelte da lui, io e il Ministro ci siamo dissociati completamente” disse Harry come battuta.

“Un Grifondoro e una Serpeverde, me la ricordo bene Melinda” disse Draco.

“L’ultimo nome è stato scelto dal signor Potter, è nel nostro Quartiere da tre anni, quando è uscita questa opportunità ha insistito così tanto di metterlo nella lista. Sto parlando di Ted Lupin” disse infine Canon.

“Il tuo figlioccio eh Harry, raccomandazioni anche qui ci sono” disse Draco con un sorriso.

“Non è perchè è il mio figlioccio. Ha studiato molto per diventare Auror come la madre, merita questa opportunità. Ma sta poi al suo capo decidere se merita o meno rimanere in squadra” spiegò Harry.

Draco annuì “Molto bene, allora mi faccio una lista. Mi da poi tutto il potere su di loro signor Canon”.

“A meno che non vada contro le regole del Quartier Generale lei ha potere decisionale sui suoi uomini” disse Canon.

Draco si alzò “Molto bene, li convocherò in settimana per organizzarci, ma prima intendo parlare con alcuni, a iniziare da te Harry”.

Harry allargò le braccia “Sono qui Draco”.

Draco guardò gli altri due “Potete lasciarci soli per favore?”

“Certo signor Malfoy. Buona giornata” disse Canon alzandosi e uscendo dall’ufficio.

Fece lo stesso Hermione “Vi lascio soli e torno in ufficio. Buon proseguimento”.

Rimasti soli Draco iniziò a passeggiare per il suo ufficio “Quindi io rispondo al signor Canon e a nostra volta rispondiamo a te giusto?”

“Sono il capo dipartimento, quindi si” disse Harry rimanendo seduto.

“Posso sapere la scelta di nominare una simile persona a capo degli Auror? Oppure è stato il Ministro Granger?” chiese ancora Draco.

“Le promozioni vengono tutte approvate dal Ministro, ma sono stato io stesso a proporlo” spiego Harry.

“E’ stato saggio? Affidare gli Auror al signor Canon... “ continuò Draco.

“Era il mio vice quando ero io il capo. Lui e suo fratello a scuola mi veneravano come un Dio. Quando suo fratello Colin perse la vita nella Battaglia di Hogwarts rimase solo e saputa la mia carriera da Auror imitò i miei passi diventando Auror e vice in poco tempo. Non è da sottovalutare come leader Draco” spiegò Harry calmo.

“Molto bene, riguardo a Ted Lupin invece? Come devo comportarmi?” chiese Draco guardandolo.

“E’ un tuo Auror come gli altri, nessun trattamento di favore” disse Harry sincero.

“Molto bene, ora ho altre questioni da risolvere, possiamo andare” disse Draco dirigendosi verso la porta.

Harry si alzò “Bene Draco, buona giornata. Alla prossima”.

 

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