Lo strano percorso

di danyazzurra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 Capitolo ***
Capitolo 3: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 9 CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Lily sentì il respiro farsi affannato. Era in pieno attacco di panico.
Le girava la testa e non riusciva a moderare il respiro che continuava ad entrarle nei polmoni a blocchi.
Sapeva che se non si fosse calmata sarebbe sicuramente svenuta. Vedeva già dei piccoli pallini neri arrivarle ai margini del campo visivo.
Si sedette sul water e cominciò a fissare un punto davanti a lei respirando a fondo.
Inspira. Espira. Inspira. Espira.
Quando il suo respiro riassunse un’andatura normale si azzardò a tornare a guardare quello che aveva tra le mani e le lacrime le salirono di nuovo agli occhi.
Come aveva fatto?
O meglio come aveva fatto lo poteva immaginare, anzi, a dirla tutta ne aveva dei ricordi piuttosto ampi, ma come aveva potuto mettersi in quella situazione?
Eppure quella fiala non mentiva. Il suo liquido era diventato verde: lei era incinta.
Incinta.
La potenza di quella parola era devastante.
Aveva ventotto anni non era certo una ragazzina, ma era comunque nei guai.
Guai davvero grossi.
 
“Sei venuta a festeggiare i miei trent’anni?”
Il braccio di Scorpius le circondò la vita solleticandole il lembo di pelle nuda tra la maglia e i pantaloni.
“Sei ubriaco” lo rimproverò lei togliendosi la mano dalla vita.
“Chi non lo è?” protestò Scorpius guardandosi intorno ed in effetti, dovette ammettere Lily, sembravano tutti molto alticci.
“Io” ribatté Lily “io non lo sono” continuò e lo vide alzare gli occhi al cielo “Lily Potter bacchettona…chi l’avrebbe mai detto” disse e la sua voce era talmente strascicata che non lasciava dubbi su quanto avesse bevuto.
“Una bacchettona bellissima però” aggiunse e la sua mano corse di nuovo al suo fianco.
“Scorpius, sei proprio ubriaco” rise Lily. Per dirle che era bellissima non poteva essere altrimenti.
L’aveva sempre presa in giro per il naso a patata e le labbra grandi.
“E tu no” ripeté lui e Lily scosse la testa “forse è meglio se vado a fare un giro” commentò ridendo, ma Scorpius la trattenne per un polso “balla con me” le disse e premendo la mano sulla sua schiena l’avvicinò a sé. Lily si sentì invadere dal suo profumo. Il suo seno premuto contro il suo petto e la sua mano su quello spazio di pelle che ormai sembrava andarle a fuoco.
 
Ricordava tutto di quella sera. Le sue labbra sul suo collo. Le sue mani su di sé.
Sapeva che avrebbe dovuto fermarlo, ma lo amava da così tanto tempo e lui era lì e voleva lei.
Finalmente voleva lei.
Per lei era stato tutto fantastico, bellissimo, ricordava tutte le sensazioni che lui era riuscito a darle, ricordava di come l’aveva fatta sentire.
Come se tra le mani avesse un bene prezioso, come se volesse solo farla stare bene.
Quello almeno era stato per lei. Per lui non era stato niente.
Lo aveva completamente rimosso.
 
Entrò nel negozio di Albus sapendo benissimo che ce lo avrebbe trovato come tutte le sere dopo che staccava dal turno in ospedale.
“Ciao” disse sentendo le guance avvamparle.
“Ehi” le rispose al saluto voltandosi a malapena e poi tornando a parlare con Albus.
Lily si morse le labbra non riuscendo a capire.
La sera prima era stata meravigliosa solo per lei? Era solo lei che non vedeva l’ora di replicare?
Stava per andarsene delusa quando entrò una cliente ed Albus si allontanò lasciandole la possibilità di affrontare il discorso.
“Posso… posso parlarti?”
Che le prendeva? Perché era così agitata? Eppure aveva una pessima sensazione che continuava a premerle incessantemente sul petto.
“Certo” le disse guardandola stupito e Lily prese un respiro. Perché doveva guardarla in quel modo? Perché doveva avere il potere di scandagliarle l’anima?
Si sentiva una ragazzina invece che una donna di ventott’anni e la pessima sensazione non accennava a lasciala.
“Riguardo alla festa…”
“Già” la interruppe lui “ma poi perché non sei venuta?” le chiese.
 
Il suo cuore si ruppe lì in quel momento, quando capì che lui non ricordava niente.
Non ricordava neanche di averla vista figuriamoci di aver fatto sesso con lei.
E adesso si ritrovava anche incinta.
E come faceva a dirglielo?
Si alzò da seduta sul water, sapeva che doveva uscire dal bagno, non era un nascondiglio che avrebbe potuto usare per molto.
Sarebbe voluta scomparire.
Poteva tornare indietro nel tempo e non essere andata a letto con lui? Perché le Giratempo erano tutte custodite attentamente?
Merlino! Che rabbia.
Non solo si sentiva quasi come se avesse approfittato di lui e del fatto che fosse ubriaco, ma adesso era anche incinta.
Becca e bastonata come diceva suo padre.
“Merda! Merda! Merda!” imprecò e si lisciò il camice. Come se poi fosse stato semplice non vedere Scorpius.
Erano anche colleghi e nonostante l’ospedale non fosse piccolo le capitava spesso di dover lavorare con lui.
Si guardò allo specchio: le guance arrossate e gli occhi leggermente infossati, per l’attacco di nausea che aveva appena avuto, potevano anche passargli inosservati, ma quando la pancia fosse cresciuta sarebbe stato un problema.
Cosa avrebbe risposto a chi le avrebbe chiesto chi era il padre? Di farsi i fatti propri? Poteva essere un’idea e avrebbe retto con amici e conoscenti, ma i suoi genitori? Albus e James? Per non parlare di Alice, non si sarebbero mai accontentati di una risposta del genere.
Doveva trovare il coraggio di dirglielo. Alla fine era anche la cosa più onesta da fare. In fondo non era colpa sua se non si ricordava niente.
Anche se immaginava già le parole che gli avrebbe detto: ho approfittato di te e sono rimasta incinta che deficiente, vero?
Di interrompere la gravidanza non se ne parlava, l’idea di avere un fagottino dentro di sé era troppo bella per lasciarlo andare e poi era sempre stata dell’idea che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità e non scappare.
Uscì finalmente dal bagno sperando di non incontrarlo e appellò la sua cartellina per andare a visitare i pazienti che le mancavano.
 
***
La sera arrivò a casa e non aveva ancora deciso come agire.
Si sedette sul divano e appoggiò la testa contro lo schienale chiudendo gli occhi. Il problema era che non sapeva da che parte iniziare.
Quando Alice arrivò la trovò ancora in quella posizione e aggrottò le sopracciglia.
“Che succede?” le chiese prima ancora di essersi chiusa la porta alle spalle.
Lily scosse la testa senza sollevarla e Alice accese la luce.
“Sei al buio e immobile. Nessuna delle due cose è da te per cui sta sicuramente succedendo qualcosa” le disse raggiungendola sul divano e togliendosi le scarpe per potersi mettere comodamente a gambe incrociate.
Lily si arrese, quando Alice si metteva in quella posizione non c’era possibilità di distrarla e poi sicuramente aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno.
“Sono incinta” confessò e Alice spalancò gli occhi talmente tanto che Lily temette gli potessero uscire dalle orbite.
“Sei incinta?” chiese in un incredulo sussurro.
Lily annuì “nove settimane più o meno… domani mi faccio visitare e saprò essere più precisa”.
Alice sciolse le gambe e si sedette sui talloni per stare più diritta. “No, no, aspetta. Torna indietro” le ordinò.
“Sei incinta?” chiese ancora e Lily alzò gli occhi al cielo "Sì, Alice, sono incinta” rispose Lily scocciata “sai che vuol dire?” la prese in giro “Tra circa sette mesi un esserino uscirà dalla mia…”
“Sì, Lily, so cosa vuol dire” la interruppe guardandola storto, ma si riprese subito e scosse la testa.
“Quindi… quindi vuol dire che sei stata a letto con un uomo”.
“Wow, Ali, che fantastico intuito” la prese di nuovo in giro.
Alice sospirò “stupida” le disse picchiandola leggermente su una spalla “intendo dire che non mi hai detto di essere andata a letto con qualcuno… ma quindi vi vedete da almeno due mesi”.
Lily avrebbe riso dell’espressione concentrata dell’amica se non fosse stata troppo preoccupata.
“E’ quello il problema” disse e Alice si zittì tornando a guardarla. “Non state insieme?” chiese e Lily si morse il labbro inferiore più volte prima di riuscire a parlare. “Lui non sa di aver fatto sesso con me” confessò.
Se avesse avuto una macchina fotografica a portata di mano avrebbe immortalato Alice e avrebbe lasciato l’immagine ai posteri. Era qualcosa che valeva la pena di vedere.
Alice era rimasta talmente allibita che la bocca era aperta e gli occhi sgranati, ma vacui, come se intanto stessero cercando di capire cosa Lily avesse appena detto.
Dopo pochi secondi però parve valutare che non fosse possibile perché scoppiò a ridere.
“E’ impossibile, Lily” disse tra le risate “davvero, mi prendi in giro” continuò, ma quando vide che Lily non si univa a lei, ma anzi diventava sempre più cupa, smise.
“Dici davvero?” chiese e Lily annuì.
“Ti ricordi la festa di compleanno di Scorpius? Quando tutti erano ubriachi fradici?” Alice si limitò ad annuire.
“Ecco, quella sera ho fatto sesso con un uomo… un gran sesso a dirla tutta, ma lui non si ricorda minimamente di cosa abbiamo fatto”.
“Bè, un promemoria tra sette mesi potrebbe averlo” scherzò Alice “scusa, scusa” aggiunse subito vedendo gli occhi di Lily offuscati di lacrime.
“E’ che mi sembra incredibile…” si interruppe “ma quindi è successo una volta sola?” Lily annuì e Alice sospirò “che sfiga, amica mia” le disse e Lily ributtò la testa all’indietro poggiandola sullo schienale “decisamente” affermò.
Restarono per qualche minuto in silenzio, ognuna sembrava persa nei suoi pensieri.
“Non so come fare. La mia onestà mi direbbe che lui ha il diritto di saperlo, ma lui non ricorda niente…” prese un respiro “mi fa sentire una stupratrice” si lamentò con la voce spezzata.
Alice si sistemò accanto a lei e a sua volta poggiò la testa all’indietro “non credo si possa violentare un uomo, sai?” le disse e Lily scosse le spalle “mi sono approfittata di lui, sapevo che era ubriaco, ma non credevo lo fosse a tal punto da dimenticare ogni cosa… in quel momento era incapace di intendere e volere… sono stata come quegli uomini che si approfittano delle donne svenute…”
“Non ti sembra di esagerare?” la interruppe nel suo sproloquio e Lily scosse di nuovo la testa “se fosse successo a me non avresti pensato che qualcuno si fosse approfittato di me?”
Alice alzò la testa “ok, hai ragione, ma c’è una differenza sostanziale. Lui non poteva essere completamente collassato o il suo…” s’interruppe diventando tutta rossa e Lily non riuscì a non sorridere “pene, Ali, si chiama pene ed hai ventott’anni, Merlino!” la rimproverò.
“Vabbè, avevi comunque capito” s’impuntò “quello non funziona se fosse collassato o svenuto e poi hai detto che è stato un ottimo sesso per cui doveva essere un po’ connesso. Gli uomini che fanno queste cose si approfittano delle donne svenute e collassate… non è la stessa cosa”.
Lily guardò l’amica. In effetti aveva ragione.
“Potrebbe pensare che voglia fregarlo. Che sia stato con chissà quanti uomini…”
“La saggia Lily Potter? Mi stupisco già che tu abbia fatto una cosa del genere. Doveva piacerti molto…” s’interruppe e la guardò come se dentro al cervello le si fosse appena accesa una lampadina.
“E’ Scorpius?”
Lily non era sicura che fosse una domanda, dal tono pareva, ma la maniera sicura con cui la guardava la faceva sembrare più un’affermazione.
“Allora? E’ lui il padre?”
Lily sospirò “sì, è lui” ammise e Alice batté le mani con un’espressione talmente felice negli occhi che Lily si chiese se avesse capito la gravità della cosa.
“Allora non ci sono problemi. Lui ti piace, tu gli piaci, direi che è fatta” disse entusiasta.
Lily scosse la testa rassegnata.
“A parte il fatto che hai deciso tu che mi piaccia…” Alice la interruppe guardandola come se fosse una bambina che vuol ribattere sull’ovvio “… o che a lui piaccia io” continuò Lily, fingendo di non aver visto lo sguardo dell’amica “ma, anche sorvolando su ciò, dimentichi che non posso andare da lui e dirgli che aspetto un bambino…”
“Il suo bambino” la corresse Alice.
“Il suo bambino, sì” confermò Lily “ma non posso comunque dirglielo. Lui non sa neanche di aver fatto sesso con me…”
Alice si strusciò le mani “questo in effetti potrebbe essere un problema…”
“Finalmente!” la interruppe Lily esasperata e Alice la guardò con un sorriso “un problema molto piccolo però… un problemino, quasi più un fastidio…”
“Godric, Alice, non sai che voglia di strozzarti ho in questo momento”.
Alice alzò le mani ridendo “non puoi” disse immediatamente “non vorrai mica partorire ad Azkaban” la provocò e Lily alzò gli occhi al cielo “tornando a noi?” chiese.
“Tornando a noi. Esiste l’incantesimo di identità, e lo puoi fare anche al feto. Quindi il problema non sussiste. Scorpius avrà le prove di essere il padre”.
“Avrà le prove di essere stato incastrato” la corresse Lily “magari lui non lo vuole un figlio tra i piedi, soprattutto mio figlio…”
“Non pensarla così nera” la consolò Alice e Lily si portò una mano alla fronte piegandosi verso le ginocchia “e come devo pensarla?” domandò “di solito ci si conosce e si fa sesso… oltretutto un figlio si programma…”
“A volte capitano” la interruppe Alice e Lily sospirò “già, a volte, ma anche quando capita, entrambi si ricordano l’attimo”.
Alice avrebbe voluto dirle di nuovo che non doveva essere così severa con sé stessa, ma ad essere sincera anche lei si stava chiedendo come Scorpius avrebbe accolto la notizia. Dato che non ricordava l’atto, Alice era piuttosto sicura che si sarebbero trovati a fare incantesimi di identità.
“Maledizione” si voltò verso Lily sentendola imprecare e la vide con il volto pieno di lacrime “è da stamani che non riesco a fermarle” si lamentò cominciando a tirare su con il naso.
“Lily, sono gli ormoni” la consolò Alice “non li voglio gli ormoni” disse tra le lacrime “e non voglio parlare con Scorpius” aggiunse.
“Devi farlo” le disse Alice e Lily singhiozzò. Sapeva che doveva farlo, ma non sapeva come farlo.

COMMENTO: OK, LO AMMETTO, QUESTA IDEA IDEA E’ PARTORITA DA UN’ASTEMIA, PER CUI NON HO LA PIU’ PALLIDA IDEA SE DAVVERO CI SI POSSA UBRIACARE FINO A DIMENTICARSI TOTALMENTE DI COSA SI è FATTO, MA MI PIACEVA L’IDEA CHE PER UNA VOLTA FOSSE LUI AD AVER DIMENTICATO COSA HA FATTO E DATO CHE COMUNQUE SI TRATTA PURE SEMPRE DI FANTASIA MI SONO DETTA PERCHE’ NO? FATEMI SAPERE SE L’IDEA VI PIACE E SE VALE LA PENA CONTINUARE QUESTA STORIA!! GRAZIE A CHIUNQUE LEGGERA’ E SOPRATTUTTO A CHI SPENDERA’ QUALCHE MINUTO DEL SUO TEMPO PER FARMI SAPERE!! UN BACIONE A TUTTI!!

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Capitolo 2
*** 1 Capitolo ***


Scorpius si svegliò quella mattina con una strana sensazione addosso e il viso di Lily Potter impresso nella mente.
Si sentiva eccitato come un ragazzino in preda agli ormoni e quello non gli era nuovo quando la notte gli capitava di sognare Lily, ma quando si era toccato si era trovato leggermente appiccicoso.
Che avesse trovato una donna con cui soddisfare i suoi bisogni?
Si sentì in colpa verso questa sconosciuta che se ne era già andata.
La sera prima era talmente ubriaco che sicuramente non l’aveva soddisfatta come meritava, soprattutto, se come gli capitava ultimamente, nella sua mente aveva focalizzato solo un viso.
E, data la sensazione che aveva in quel momento, era abbastanza sicuro che fosse così.
Porco Godric, doveva decisamente smettere di pensare a quella ragazza.
Non ricordava neanche quando tutto questo fosse cominciato.
Era come se tutto ad un tratto una nebbia si fosse diradata nel suo cervello e da semplice ragazzina, sorellina del suo migliore amico, era diventata una bellissima donna.
Sospirò, alzandosi a sedere. Non poteva neanche parlarne con Albus, non poteva certo dirgli: “amico, sono in fissa con tua sorella”.
Che poi non riusciva a capire neanche lui cosa voleva da lei.
Sicuramente il suo corpo non gli sarebbe dispiaciuto, ma c’era qualcos’altro.
Qualcosa che lo colpiva nel profondo, che gli faceva desiderare che lei parlasse con lui perché si divertiva ad ascoltarla e soprattutto perché, al contrario di molte ragazze che conosceva, quello che lei diceva aveva quasi sempre un senso; che gli faceva desiderare che lo guardasse, perché quando i suoi occhi si posavano su di lui tutto il suo corpo sembrava reagire come con nessun altra.
Salazar, si sentiva di nuovo eccitato come un ragazzino.
Si alzò e si diresse verso il bagno. Doveva smettere di pensare a Lily Potter.
Aprì l’acqua ed entrò sotto la doccia. No, aveva deciso, non avrebbe pensato mai più a Lily Potter.
Se la sarebbe tolta dalla testa.
Anche se non riusciva a ricordare se era andata o no alla festa. Gli sarebbe piaciuto vederla con uno dei suoi vestiti dato che era abituato a vederla sempre con il camice dell’ospedale.
Se gli piaceva con il camice immaginava l’effetto che gli avrebbe fatto con un vestito.
Magari un vestito verde, semplice, che le ricadeva morbido su quei fianchi da mordere.
Spalancò gli occhi. Perché quella scena gli sembrava quasi più un ricordo che una fantasia?
Potevano essere suoi i seni che ricordava di aver baciato? Potevano essere suoi i glutei che aveva stretto e suo il corpo fantastico che lo aveva avvolto la sera prima?
Certo che no. Lily Potter non sarebbe mai andata a letto con lui.
Lily Potter non era il tipo da una botta e via, era la donna più maledettamente coscienziosa che conoscesse.
Impetuosa e impulsiva certo, ma contemporaneamente piena di ideali e di valori che le avrebbero impedito di comportarsi come lui immaginava.
Eppure quelle scene dove lei lo toccava, dove lei lo spingeva su di sé fino a farlo entrare dentro di lei…
Maledizione, era di nuovo eccitato e se continuava così non sarebbe riuscito a fare a meno di masturbarsi come un ragazzino.
Perché quella donna doveva fargli quell’effetto?
Si vestì velocemente e andò verso il negozio di Albus, doveva sapere cosa aveva combinato la sera prima, con chi era andato in camera. Albus era la voce della ragione per cui era sicuro che lui dovesse ricordarsi di qualcosa.
Qualcosa che lo aiutasse a scacciare quella sensazione tremenda.
La sua entrata nel negozio fu anticipata dal suono del campanellino ed Albus alzò immediatamente gli occhi su di lui.
Gli sorrise e ciò lo tranquillizzò. Se fosse andato a letto con sua sorella sicuramente non lo avrebbe guardato così amichevolmente.
Di una cosa era sempre stato certo: mai giocare con Lily Potter se non si vuole incorrere nell’ira di Albus o James Potter o in quello di Lily stessa, dato che non era certo il tipo da stare a guardare i fratelli che la difendevano.
Per cui il pericolo era scampato. Non era Lily Potter quella con cui era andato a letto la scorsa notte.
Allora perché non riusciva a togliersi quelle immagini dalla mente?
“Ciao, Scorp” lo salutò Albus voltandosi per rimettere a posto la roba su uno scaffale.
“Ciao, Al” lo salutò a sua volta appoggiandosi al bancone.
“Vedo che ti sei ripreso bene” lo prese in giro e Scorpius fece una smorfia “mal di testa a parte” commentò.
Ed era vero anche se non credeva che fosse solo a causa della forte sbronza del giorno prima.
“Eri davvero in condizioni pietose” lo prese in giro.
“Tu no?” chiese circospetto. Non ricordava bene cosa Albus avesse fatto la sera prima, lo ricordava ballare e anche bere, ma poi lui spariva come per magia dai suoi ricordi.
“Ero un bel po’ ubriaco” ammise “ma poi Alice mi ha salvato…”
“Come nelle migliori favole” lo prese in giro “ah ah divertente” ribatté Albus voltandosi appena verso di lui per guardarlo in tralice “sono solo andato a divertirmi in privato” continuò con un sorriso sognante e Scorpius sospirò.
La possibilità che Albus avesse visto qualcosa si faceva sempre più remota.
“E per caso mi hai visto avvicinarmi a qualche ragazza?” domandò esitante, ma Albus lo sorprese scoppiando a ridere.
“Ti ho visto avvicinarti a più o meno metà ragazze presenti alla festa e alcune non erano neanche carine… potenza dell’alcool” lo prese in giro, poi parve pensarci e si voltò con ancora un pacchetto in mano.
“Perché?” gli chiese trattenendo una risata “dimmi che ti sei svegliato accanto ad Ona” continuò e il suo viso era una smorfia di divertimento.
Scorpius aprì leggermente le labbra “merda!” imprecò “ci ho provato con Ona?” domandò disgustato alla sola idea.
Albus a quale punto rise apertamente “ci hai provato con tutte” ribadì e Scorpius sospirò mettendosi le mani nei capelli.
“Non berrò mai più” disse in un lamento e Albus sorrise “come no”.
Si voltò per sistemare le ultime cose e poi si girò di nuovo verso di lui, provando pena per il suo migliore amico.
Sembrava davvero sconvolto.
“Magari, alla fine, non hai concluso la tua serata con nessuno” affermò “non dev’essere per forza finita così” lo consolò cominciando a pulire il bancone.
Scorpius sorrise appena “già… non per forza” affermò poco convinto.
Poi prese un respiro. Era arrivato il momento della domanda più rischiosa di tutte.
“Tua sorella c’era alla festa?”
Albus si fermò nell’atto di pulire “non ci avrai provato con lei?”
Scorpius maledì l’intuito di Albus e si affrettò a nascondere i dubbi che provava dietro la sua proverbiale maschera.
“Ma che dici?” affermò con un sorriso e Albus si rilassò “tra l’altro, ora che ci penso, Alice è venuta da sola… per cui non credo che sia stata alla festa”.
Scorpius si rilassò visibilmente. Maledetto cervello che gli mandava stupide immagini di Lily Potter tra le sue braccia.
“In effetti non ricordo di averla vista” ribadì Albus “forse aveva un turno in ospedale?”
Forse. Sì, poteva essere. Si rilassò e fece per ribattere, ma sentì il campanellino della porta e vide il volto di Albus aprirsi in un sorriso sincero ed era solo una persona quella che faceva scattare la tenerezza nel suo volto: sua sorella.
Si voltò a guardarla. Era favolosa quella mattina, aveva dei semplici Jeans e un maglioncino lilla.
La vide infilarsi le mani nelle tasche sul retro dei Jeans e lui desiderò per un attimo essere le sue mani, poi alzò il viso e la guardò negli occhi.
Quelle iridi lo stavano osservando con un’espressione così particolare che a Scorpius si fermò per un attimo il cuore.
Sembrava quasi che fosse imbarazzata, ma contemporaneamente confusa e forse anche un po’ felice.
Come quelle semplici iride castane potessero contenere così tante emozioni restava un mistero per Scorpius.
“Ciao, sorellina” la salutò Albus e improvvisamente il loro contatto visivo si spezzò, fu come se Scorpius avesse ad un tratto perso l’appiglio e dovette faticare per restare a galla.
Respirò a fondo e si voltò di nuovo verso Albus.
Sentì lui e Lily parlare del più e del meno, ma cercò di estraniarsi, il fatto che lei fosse lì e gli facesse quell’effetto, non era affatto un bene per la sua decisione del: devo togliermi Lily Potter dal cervello.
Come se poi fosse facile negli altri momenti, dato che lavoravano insieme.
Sentì il campanello e ringraziò mentalmente tutti i fondatori sperando che fosse uscita, ma invece quando si voltò, capì che non era così.
Era entrata una cliente ed Albus era corso a servirla lasciandoli soli.
Lily lo stava guardando, ma stavolta i suoi occhi avevano qualcosa di diverso dentro di loro: rimpianto e tristezza.
Per un attimo desiderò scoprirne la causa, voleva che sparisse dalle sue iridi, voleva rivedere la felicità.
“Posso…posso parlarti?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia. Era agitata e Lily Potter non era mai agitata.
“Certo” rispose e non riuscì a fare a meno di mostrarle tutto lo stupore che provava, era troppo per riuscire a contenerlo, che lui ricordasse non era mai, mai stata nervosa in sua presenza.
Sprezzante forse, irritante e a volte anche saccente, ma mai, mai, proprio mai, nervosa.
“Riguardo alla festa…”
Il suo cuore si fermò di nuovo. Non voleva sentire niente della sera prima.
Se lei avesse detto di essere venuta sarebbe stata comunque una catastrofe, sia se ci avesse provato con lei, sia se ci avesse provato con un’altra e lei volesse prenderlo in giro.
No, no, non voleva sapere niente e non gli importava se non sapere dimostrava che era un vigliacco.
Lo era e non se ne vergognava. Non aveva bisogno di essere coraggioso come quegli stupidi Grifondoro.
A lui bastava se stesso, punto.
“Già” la interruppe “ma poi perché non sei venuta?”
La vide spalancare gli occhi come se le avesse appena tirato uno schiaffo e per un secondo desiderò prenderle il viso e sollevarglielo.
Chiederle se era tutto a posto. Se era successo qualcosa alla festa. Se allora c’era o non c’era, ma non lo fece.
Si limitò a guardarla mentre spostava gli occhi dal suo volto. Erano velati di lacrime, lo aveva visto, ma non le avrebbe detto niente.
Sapeva che la cosa più importante per Lily Potter era la dignità, non gliel’avrebbe portata via chiedendole cosa stava succedendo.
Quando Albus tornò lei mormorò tre o quattro parole e poi se ne andò lasciandolo con una sensazione ancora più pessima di quando era entrato nel negozio di Albus.
***
Scorpius passò giorni ad evitarla, ed i giorni si trasformarono in settimane.
I momenti più difficili da sopportare erano i loro turni in ospedale. Lavoravano nello stesso reparto e non era raro che dovessero condividere qualche caso.
Per fortuna lei non le rendeva le cose difficili perché lavoravano e poi se ne andava, sempre e solo con un saluto veloce, come se rivolgergli più di una parola fosse una cosa impossibile per lei.
Però, anche se cercava di evitare di parlarle o di dover restare solo con lei, non poteva impedire ai suoi occhi di guardarla.
Era più forte di lui, era come se loro agissero di volontà propria. Ogni volta che lei entrava nella sala medici, i suoi occhi la scandagliavano dalla testa ai piedi. Sembrava quasi che le facessero una veloce valutazione.
Ogni giorno registravano qualcosa di diverso però.
Sembrava star perdendo un po’ di peso, i suoi occhi erano spesso circondati da occhiaie come se non dormisse bene e le sue mani spesso tremavano.
Non riusciva a fare a meno di chiedersi se fosse colpa sua. Era dal giorno dopo la festa che le era apparsa diversa.
Ma non poteva essere colpa sua. Se lo fosse stato significava che era davvero successo qualcosa tra loro.
Invece non lo era. Lui era stato con una donna qualunque che probabilmente era rimasta talmente disgustata dal suo sesso da ubriaco e dal fatto che avesse esplicitamente in mente un’altra donna che non lo aveva più richiamato.
Sì, era stato sicuramente così.
Forse.
Sì. Decisamente.
Però doveva esserne sicuro.
“Lily?” la fermò un giorno. Lei si voltò, ma non gli sorrise e quegli occhi che gli sembrava sempre trasmettessero milioni di sentimenti e sensazioni si spostarono vuoti su di lui.
“Volevo solo chiederti…” si fermò.
Aveva il diritto di chiederlo? Aveva il diritto di pensare a lei? Al suo benessere?
Magari c’era qualche uomo che la faceva soffire e lui? Come avrebbe reagito a quel punto?
Davvero non gli sarebbe importato?
Taci, cervello! Imprecò dentro di sé e tornò a guardare Lily “sì, insomma…stai bene?” le chiese e la vide mordersi un labbro nervosamente.
“Benissimo” gli rispose, ma lo disse un po’ troppo velocemente e Scorpius si ritrovò a stringere gli occhi.
Non le credeva neanche un po’.
“Sto studiando molto per la specializzazione… sono molto presa” si giustificò, ma poi la vide scuotere la testa e stringere i pugni.
Sembrava arrabbiata, arrabbiata con se stessa. Forse non voleva parlarne con lui, sembrava quasi come se se ne fosse appena pentita.
“E’ per quello che l’altro giorno non c’eri alla festa di Seline”.
Lily sorrise leggermente, ma quello mise solo più in mostra che i suoi meravigliosi occhi erano pieni di occhiaie.
“Sì…ero stanca” si giustificò e sembrò quasi voler aggiungere qualcosa, ma si fermò prendendo un respiro.
“Non sei venuta alla mia festa e ora neanche a quella di Seline… stai diventando proprio una brava bambina”.
Lily rise, ma era qualcosa di nervoso, qualcosa che infastidì molto Scorpius.
Amava così tanto le reazioni sincere di Lily.
“Già” rispose e il dolore che le attraversò gli occhi fu quasi tangibile “non c’ero neanche alla tua… dimenticavo”.
Lo disse con una tale amarezza che Scorpius desiderò prenderla tra le braccia, ma ancora rimase immobile, ordinando alle sue braccia di non muoversi di un millimetro.
“Scusa, devo andare in bagno” disse velocemente e Scorpius vide che la mano che aveva in tasca si mosse come se stesse stringendo qualcosa.
Annuì, ma poi ci ripensò e la fermò per l’avambraccio mentre lei si stava già voltando “Lily…” l’altoparlante chiamò il suo nome e lui alzò la testa fissandolo come se fosse una persona e lo potesse maledire per averli interrotti.
Quando riportò l’attenzione davanti a sé, Lily si era già dileguata, lasciandolo di nuovo con una strana sensazione in petto.
Dove sarebbe arrivato? Cosa le avrebbe detto?
Le avrebbe confessato i suoi sospetti? Le sue paure?
Non poteva farlo. Non poteva decisamente farlo.
Uscì dalla sala medici e si diresse verso il pronto soccorso dove era stato chiamato.
Quando arrivò trattenne il fiato. C’era una donna stesa sul lettino.
Una donna che aveva un grande, enorme, buco nella pancia.
“Che è successo?” chiese al Guaritore che l’aveva in consegna.
“Il marito ha provato a farla abortire con la magia” gli rispose proprio nel momento in cui Lily Potter entrò nella stanza.
La vide sbiancare e battere le palpebre più volte, ma poi divenne il solito medimago competente che era sempre stato e lui si riconcentrò sulla paziente.
Le fecero molti incantesimi e riuscirono a rimediare al buco che le avevano provocato, ma la donna non riprese conoscenza e furono costretti a farla portare al quarto piano nel reparto di lesioni da incantesimi.
Il bambino però non era ancora morto e stava lottando per restare aggrappato alla vita insieme alla sua mamma.
“E datele anche delle pozioni pre natali…”
Si avvicinò a Lily che stava parlando con le infermiere.
“Tremendo, vero?” le chiese e Lily si tolse i guanti insanguinati gettandoli nei rifiuti speciali.
“Già” disse soltanto.
“Il marito sta parlando con gli Auror… sembra che l’abbiano scoperto troppo tardi per poter affrontare l’aborto terapeutico che le avremmo fatto noi…”
Scorpius vide Lily alzare una mano tremante “per favore” gli disse e lui aggrottò le sopracciglia.
Eppure, erano abituati a discutere dei casi che avevano in comune.
“Non voglio sapere niente” aggiunse andandosene e Scorpius continuò a guardarla fino a quando non sparì dal suo campo visivo.
Lily aveva decisamente qualcosa che non andava e lui doveva capire di cosa si trattasse.
Ad ogni costo.

COMMENTO: HO DECISO DI FARE UN ULTERIORE ESPERIMENTO COME MI HA SUGGERITO MAYETTA CHE RINGRAZIO, OVVERO FARE LA STORIA A PUNTI DI VISTA ALTERNATI, PER CUI ADESSO ABBIAMO VISTO QUELLO CHE E’ ACCADUTO NELLA VERSIONE DI SCORPIUS E NEL PROSSIMO CAPITOLO RITROVEREMO LILY DA DOVE L’AVEVAMO LASCIATA!! CHIARAMENTE CERCHERO’ DI METTERE ANCHE AVVENIMENTI DIVERSI O LA COSA POTREBBE RISULTARE PESANTE E NON SO SE CI RIUSCIRO’ SEMPRE, SEMPRE, MA CI PROVERO’ E SPERO CHE VI PIACCIA L’ IDEA…FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE: SE VI PIACE O PREFERITE CHE TORNI ALLA MODALITA’ DI SEMPRE!! INTANTO RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO FATTO SAPERE NEL CAPITOLO PRECEDENTE E CHE SONO STATE IMPORTANTISSIME PER LA STORIA OVVERO: ICEPRINCESS / ELY ANDRE 003 / DREAMER IMPERFECT / MIKY MUSIC / ENDY LILY 95 E MAYETTA!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

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Capitolo 3
*** 2 CAPITOLO ***


Lily si svegliò quella mattina sentendo gli occhi appiccicati e si ricordò di essersi addormentata ancora truccata e piangente.
La testa le doleva come se qualcuno le stesse suonando un tamburo al suo interno.
Andò in bagno e si lavò il viso, tornando a vedere i suoi lineamenti sotto quel trucco disfatto e poi andò in cucina con l’intento di fare colazione.
Mise un po’ di caffè nella tazza, ma come l’odore le arrivò alle narici un’improvvisa voglia di vomitare l’assalì e fece appena in tempo ad arrivare in bagno prima di rimettere la cena della sera di prima.
“Fanculo!” imprecò, appena riuscì a smettere.
“Forse dovresti stare a casa” disse Alice comparendole alle spalle, ancora in pigiama e ciabatte.
Lily sospirò “certo, ed è proprio il massimo nella mia teoria di non facciamolo sapere a nessuno…”
“Ti rendi conto che è una stronzata, vero?” la interruppe Alice. “Tra un po’ avrai una pancia che non si potrà più nascondere e poi Scorpius ha il diritto di saperlo”.
Lily si lavò i denti velocemente e sputò il dentifricio.
“Scorpius non sa neanche di aver fatto sesso con me, per cui, tecnicamente, non gli sto nascondendo niente”.
Alice scosse la testa “non è giusto”.
“La vita è ingiusta”.
“Smettila, Lily” la rimproverò “non hai dato neanche una possibilità a quell’uomo. Magari il bambino lo vorrà, magari gli piaci o magari no, ma ciò non toglie che questo figlio è anche suo” si arrabbiò “e se vuoi tenerglielo nascosto non contare su di me” la provocò e Lily la guardò attraverso lo specchio.
“Non glielo dirai, vero?”
Alice sospirò “certo che no, stupida” rispose “non ti tradirei mai… è solo che voglio davvero che tu glielo dica” aggiunse.
“Se ti prometto che ci penserò?” le chiese e Alice annuì seppur con un sospiro “vieni dai, quel piccoletto ha bisogno di mangiare…”
“A dire la verità è la sua mamma che ha bisogno di mangiare” scherzò Lily.
Quando arrivò all’ospedale avrebbe voluto aver dato retta ad Alice ed essere rimasta nella sicurezza della sua casa perché la prima persona che incontrò fu proprio Scorpius.
E appena lo vide sentì il cuore partirle al galoppo. Merlino lo amava così tanto e lo amava da sempre, come poteva fingere di non aver fatto l’amore con lui?
Semplicemente perché non hai fatto l’amore con lui, si disse. Hai usato il suo corpo.
L’ultimo pensiero la fece sentire davvero un mostro. Nonostante quello che diceva Alice, lei non riusciva a fare a meno di pensare di essersi approfittata di lui quando non era capace di intendere e volere.
Lei come avrebbe reagito se fosse stato l’opposto? L’avrebbe considerato un verme, sicuramente.
E perché allora, nel suo caso, doveva essere diverso?
E come poteva credere che lui accettasse quello che era successo e il bambino?
“Ciao, ragazzina” la salutò riportandola alla realtà.
Il fatto che l’avesse chiamata ragazzina, come faceva spesso, non servì a farla sentire meglio. L’aveva sempre considerata una ragazzina, la sorellina di Albus, come poteva aver pensato anche solo per un minuto che fosse venuto consapevolmente a letto con lei?
Era stata una grande stupida.
Guardò i suoi occhi grigi e per un attimo si sentì come vacillare dietro al suo sguardo. La stava guardando con una tale intensità da farla sentire nuda davanti a lui.
O forse era lei che si sentiva così?
Si schiarì la voce “ciao, Scorpius” disse cercando di sembrare il più possibile normale con lui.
“Hai visitato poi il bambino con l’incantesimo…”
Aveva già iniziato a parlare di lavoro. E certo, cosa pretendeva? Lui e lei erano colleghi, nient’altro e quello che era successo, se lui l’avesse saputo, l’avrebbe sicuramente pensato un errore.
Come poteva quindi incastrarlo in quel modo? Ma, allo stesso tempo, come poteva ingannarlo?
Merlino, le girava la testa e sicuramente stargli così vicino non l’aiutava. Annuì “sì, credo di aver trovato il controincantesimo” affermò “ci vediamo più tardi in corsia” gli disse sbrigativa e lo sorpassò, ma lui la fermò per un polso e lei sentì una tale scossa elettrica che dovette ritirare il braccio di scatto e portarselo al petto come se le dolesse.
Scorpius guardò il suo braccio e poi alzò gli occhi su di lei “stai bene?” le chiese “mi sembri un po’ strana”.
Lily stava ancora imponendo al suo cuore di rallentare, ma si obbligò a sorridere “benissimo” gli disse “ci vediamo dopo” affermò e si infilò nello spogliatoio.
Si appoggiò alla porta. Doveva decisamente darsi una calmata.
Queste reazioni dovevano finire, anche se erano incontrollabili, doveva imparare a controllarle. Non doveva impazzire al suo solo tocco, non doveva sentirsi ubriaca solo dal suo profumo e, soprattutto, doveva smettere di guardare i suoi occhi come una ragazzina in balia degli ormoni.
Non importava quanto fosse innamorata di lui. Doveva smettere.
Si infilò il camice e guardò l’orologio. In fondo erano solo sei ore e poi sarebbe potuta nascondersi di nuovo dentro la sua piccola e sicura casa.
Fece una fatica immensa a restare concentrata tutto il giorno e soprattutto venne messa a dura prova quando si dovette occupare di una donna incinta proprio assieme a Scorpius. La donna aveva provato a fare un incantesimo per abortire da sola e stava rischiando la vita.
Dopo l’operazione, era scappata proprio nell’esatto istante in cui Scorpius aveva iniziato a parlarne.
Sapeva che doveva essergli sembrato strano, ma lei era troppo turbata per restare indifferente.
Quella donna aveva provato ad abortire da sola perché era troppo tardi per farlo legalmente e il suo ragazzo le aveva detto che non voleva un altro figlio.
No, lei non lo avrebbe mai fatto.
Se Scorpius non l’avesse voluto, quel bambino sarebbe stato semplicemente suo. Se continuava a tenerglielo nascosto però lui non avrebbe mai avuto la possibilità di dimostrarle quello che voleva.
“Come ha potuto il suo ragazzo permetterle di fare questo?” chiese Scorpius in maniera retorica. Probabilmente non si aspettava una risposta, ma Lily si sentì chiamata in causa “magari lei ha deciso da sola… magari si è sentita sopraffatta e ha fatto tutto da sola…”
Scorpius scosse la testa “allora è stata egoista” affermò e parve accalorarsi “io non so come reagirei se…”
“Morirà, Scorpius” lo interruppe. Era arrabbiata, sentiva le mani tremarle.
Doveva smettere di rivedersi in quella donna e di prendere sul personale le parole di Scorpius, ma proprio non ce la faceva.
Quella donna era stata stupida, era vero, ma non lo era stata anche lei a modo suo?
“Molto probabilmente morirà e così il suo bambino” insistette guardandolo a fondo nei suoi occhi grigi.
Lo vide accigliarsi e osservarla come se sapesse che gli stava tenendo nascosto qualcosa.
Sono incinta, disse dentro di sé.
Sono incinta. Diglielo Lily. Diglielo!
La gola parve andarle a fuoco per il desiderio di pronunciare quelle tre parole: Sono incinta, Scorpius.
“Devo andare” disse invece e gli voltò le spalle senza notare il suo sguardo perplesso.
***
Quando arrivò a casa non fece in tempo neanche a sedersi sul divano che Alice la prese immediatamente sotto braccio.
“Non provarci, siamo a cena dai tuoi” le ricordò e Lily gemette. Aveva dimenticato che dovevano festeggiare il compleanno del piccolo Samuel, il bambino di James e Julie.
“Dai, abbiamo il regalo pronto da un mese, non vuoi vedere quel visino felice quando glielo darai?”
Certo che lo voleva vedere. Lily adorava il suo nipotino, ma era sicura che fosse stato invitato anche Scorpius dato che quel bambino con grande disappunto di James era pazzo del migliore amico dello zio e Lily sperava che dopo tutto il giorno passato ad evitarlo sarebbe riuscita finalmente a stare senza di lui.
Sentì di nuovo la testa girarle “a dire la verità non sto proprio benissimo” disse ad Alice “forse ho un po’ di febbre” si giustificò e Alice alzò gli occhi al cielo.
“Non puoi evitarlo per sempre, Lily e poi se davvero vuoi tenerglielo nascosto – cosa che io non approvo, ma ormai lo sai -  devi essere più naturale”.
Naturale. Certo come no.
“Direi di prendere la polvere volante se non ti senti bene” le consigliò “intanto vai a lavarti però” le intimò strizzandole l’occhio e Lily andò verso il bagno con un sospiro.
Quando si fu spogliata si guardò allo specchio. Era sempre stata molto magra per cui riusciva già a notare l’accenno di pancia che aveva.
Poteva ancora tenerlo nascosto però e gli altri avrebbero pensato semplicemente che fosse ingrassata, ma ogni giorno che passava senza che lo dicesse a nessuno si sentiva ancora più in colpa.
Come poteva affermare di amare Scorpius e non dirglielo? Era un comportamento da stupida e da egoista.
E i suoi genitori? E i suoi fratelli?
Quando sua madre avesse capito che lei aspettava un bambino e non gliel’aveva detto sarebbe rimasta delusa.
Si guardò il seno. Stava davvero diventando enorme. Sembrava esploso. Lei che aveva solo una seconda scarsa sembrava essere passata già ad una terza regolare. Se continuava così non avrebbe dovuto preoccuparsi della pancia perché il seno l’avrebbe fatta scoprire prima.
Si lavò lentamente e si asciugò ancora più piano, ma quando arrivò in salotto vestita e pulita, Alice era ancora appoggiata al divano che l’aspettava e leggeva un giornale.
“Merlino, Lily, ci hai messo una vita” guardò l’orologio “saremo le ultime come al solito” affermò e Lily scosse le spalle.
Non le importava. Si sentiva sempre più in trappola e non riusciva a pensare ad altro.
Alice dovette leggere la sua espressione perché si avvicinò “sai che non approvo che tu lo tenga nascosto a tutti, ma non ti si legge in faccia per cui cerca di stare tranquilla… gioca con Samuel e comportati normale, ok?”
Lily annuì sentendo quella famigliare stretta allo stomaco che le arrivava sempre quando aveva una brutta sensazione.
Appena arrivarono a casa dei suoi genitori furono travolte da Samuel che sembrava non aspettare che loro o forse, da bravo Malandrino, aspettava il loro regalo.
“Guarda, guarda, il festeggiato?” disse Lily, abbracciando il nipotino che le restituì l’abbraccio pur arrivandole solo ai fianchi.
“Ma quanti anni finisci? Sei fortissimo” scherzò Lily e lui la guardò orgoglioso, gli occhi castani ereditati dal padre che brillavano “cinque” affermò, alzando una mano e mostrando tutte le dita e Lily finse una faccia sorpresa “addirittura cinque e io che credevo sette dalla tua forza” scherzò.
“Ziaaaa” si lamentò lui ridendo “il regalo, il regalo” reclamò e Alice si mise le mani sui fianchi “e a me non mi saluti, piccola peste?” lo prese in giro e lui l’abbracciò a sua volta facendole tantissime feste.
“Vi ha già comprate lo vedo dai suoi occhi” affermò James comparendo in salotto e Lily sorrise alla vista del suo fratellone.
Lui era sempre stato il fratello che la difendeva e la proteggeva e Lily sentì un bisogno fisico di abbracciarlo, provò quell’impulso che l’aveva guidata fin da piccola e che l’aveva portata a farsi coccolare da lui ogni volta che si sentiva giù, e, prima che il suo cervello potesse provare ad opporsi, lo fece.
“Ehi, Ehi, che succede, cucciolina?” chiese, staccandola da sé e vedendo le lacrime fluttuare nei suoi occhi.
La stava guardando spaventato e Lily non poteva dargli torto. Lei non piangeva mai e invece per colpa dei quei dannati ormoni in quei giorni non faceva altro che trovarsi gli occhi pieni di lacrime.
“Va tutto bene” affermò allontanandosi da lui e James fece per ribattere, ma Albus lo precedette “non sembrerebbe” replicò.
Era arrivato senza che Lily se ne accorgesse e se James era il fratello protettivo, lui era quello intuitivo, quello che aveva sempre accolto i suoi sfoghi e che la conosceva come le sue tasche.
Lo guardò. Era così difficile mentire a quegli occhi verdi.
“Va tutto bene, davvero” insistette guardandolo con l’espressione più tranquilla che era riuscita a trovare dentro se stessa.
Vide Albus guardare Alice in cerca di spiegazioni, ma Alice scosse la testa e suo fratello le stampò un bacio sulle labbra, prima di riportare lo sguardo su di lei.
Lily ringraziò mentalmente il fatto che Alice fosse sempre stata dell’idea che le loro confidenze erano solo loro e che non si facesse corrompere da suo fratello. Mai, in nessun caso.
Albus però, proprio per questo motivo, non era convinto. Anche lui sapeva del loro patto indissolubile e che quindi la sua fidanzata poteva omettere tante cose.
La osservava talmente attentamente che sembrava studiarla, anzi, entrambi i suoi fratelli la guardavano come se le stessero leggendo dentro.
“Davvero sto bene” ripeté cercando di non mostrarsi troppo infastidita. Quello sarebbe stato anche più sospetto.
Sentendosi messa alle strette li superò per raggiungere i suoi genitori in cucina.
Harry era intorno ai fornelli insieme a Ginny e stavano preparando qualcuno dei loro piatti dai quali si levava un gran profumo.
Lily adorava che i suoi genitori cucinassero alla Babbana e che cucinassero insieme, oltre a venirgli bene era anche una cosa che sin da piccola aveva considerato molto romantica.
Condividere.
Con la coda dell’occhio vide Scorpius arrivare in cucina con Samuel sollevato in alto che urlava e si dibatteva a causa dell’incantesimo, ma che rideva come un matto.
Lily sentì una fitta di colpa premerle preciso sulla bocca dello stomaco. Scorpius sarebbe stato un buon padre se lei glielo avesse permesso.
Se lei glielo avesse detto.
Suo padre si girò e la vide “Lily” la chiamò facendosi spazio tra le mille pentole e arrivando davanti a lei per abbracciarla.
“Hai il viso così stanco” le disse e Lily si sentì osservata da tutti, anche sua madre si era voltata e la stava osservando con occhio clinico, come tendeva a fare lei.
“Sto bene” si lamentò esasperata.
“Dice così a tutti” affermò James entrando in cucina ed afferrando un crostino. Ginny si voltò con il mestolo e glielo sbatté sulla mano.
“Mamma” si lamentò lui “James?” chiese lei e lui sospirò andando vicino a Julie e dandole un bacio sulla testa.
Lily osservò con tenerezza sua cognata. Era seduta su una sedia e si accarezzava la pancia. Era incinta di otto mesi, aspettava una sorellina per Samuel.
Aveva una pancia enorme. Alice aveva ragione, non sarebbe riuscita a nasconderla a lungo.
“Lily!” si voltò di scatto e vide che tutti la stavano osservando. E ora che aveva combinato?
“La mamma ti stava chiedendo se era stata una giornata faticosa” ripeté suo padre e lei sorrise. Era stata beccata un’altra volta con la testa tra le nuvole.
Incrociò lo sguardo di Scorpius e lo vide intento ad osservarla.
Sembrava che volesse entrarle in fondo all’anima, se non avesse saputo che non era mai stato granché in occlumanzia, avrebbe pensato che le stesse leggendo il pensiero.
Lo vide spostarsi una ciocca di capelli biondi che gli ricadevano sulla fronte, ma non spostò lo sguardo da lei e Lily sentì un dolore sordo, era come se qualcuno la stesse colpendo dall’interno.
Chissà, magari era il suo bambino che voleva manifestare il suo disappunto e lo faceva muovendosi molto prima di quando avrebbe potuto.
“Sì” rispose, riportando faticosamente lo sguardo su sua madre “sì, molto stancante”.
“E poi non si sente bene” affermò Alice correndo in suo soccorso “ma è voluta venire qua lo stesso, tutto per il piccolo Sam” continuò scompigliando i capelli del piccolino.
“Che ne dici di aprire il nostro regalo?” propose e Lily riprese a respirare mentre suo nipote urlava e saltellava all’idea di aprire già il primo regalo.
Doveva ricordarsi di fare una statua ad Alice per essere riuscita a distrarre tutti.
Tutti seguirono Samuel verso il salotto e lo fece anche Lily, ma fu fermata da sua madre.
“Che succede, Lily?” le chiese e la sua espressione era preoccupata. Lily sapeva che Ginny avrebbe capito che c’era qualcosa di più della stanchezza in lei.
Era sempre stata un libro aperto per lei.
Strinse i pugni sentendosi in colpa, ma sfoderò un sorriso tranquillo. Doveva mentire.
Non poteva parlarne con nessuno prima che con Scorpius, aveva già fatto un’eccezione per Alice e già era stato troppo.
“Sono davvero solo stanca” la rassicurò e Ginny la guardò attentamente “non è solo quello” le disse “ma sei un’adulta e mi fido di te, per cui appena sarai pronta me lo dirai… intanto prendi questo” le disse mettendole in mano un vassoio.
Lily guardò che crostini aveva preparato: un tipo con formaggio spalmabile e Salmone e un altro con salsa di funghi.
Perfetto! Non poteva mangiare né l’uno né l’altro e lei aveva una fame che avrebbe divorato il tavolo.
Anche su quello avrebbe dovuto lavorare. Non solo la gravidanza la faceva piangere, ma le faceva anche mangiare l’impossibile. O forse era il nervosismo che le faceva fare le due cose?
Arrivò appena in tempo per vedere Samuel montare sulla scopa giocattolo che lei e Alice gli avevano regalato.
Guardò la sua amica e la vide mettere una mano sulla gamba di Albus. Automaticamente guardò Scorpius. Avrebbe voluto farlo anche lei e chissà se Scorpius avesse ricordato qualcosa magari adesso anche loro sarebbero stati così.
Anche lui la guardò e il sorriso che aveva in volto si spense. Se lui continuava a guardarla così, lei non ce l’avrebbe mai fatta a continuare a fingere che tutto fosse normale tra loro e che lui le fosse indifferente.
Quando quelle iridi grigie si fermavano su di lei e la guardavano tutto intorno a lei scompariva, restava solo lui, il desiderio per lui, l’amore per lui.
Si sedettero per cena e Lily rifiutò entrambi i crostini concentrandosi sui formaggi che sua madre aveva messo in tavola. Pregò che nessuno avesse notato che sua cognata aveva fatto esattamente la stessa cosa e che di norma lei amava i crostini al salmone.
Per fortuna gli altri piatti non avevano controindicazioni per le donne incinta e la cena proseguì piuttosto tranquillamente, almeno fino a quando sua madre non portò il caffè in tavola.
Lily fu assalita da un conato di vomito così forte che si dovette alzare di scatto, ma in quel modo, la testa le girò talmente vorticosamente che tanti pallini neri le entrarono davanti al campo visivo facendola barcollare così violentemente che dovette appoggiarsi al tavolo.
Subito Scorpius si alzò in piedi e Lily lo guardò. Era un’espressione preoccupata quella che vedeva nel suo viso?
Chiuse gli occhi e respirò a fondo, ma così facendo l’odore di caffè la invase di nuovo e stavolta non riuscì a resistere e si precipitò in bagno.
“Deve aver mangiato qualcosa di strano a pranzo” sentì dire ad Alice mentre si chiudeva alle spalle la porta.
Vomitò tutto quello che aveva mangiato fino a quel momento e maledì il caffè e dire che prima di rimanere incinta adorava quella bevanda e il suo odore. Adesso invece anche solo ripensare all’odore la faceva star male.
Si sedette sul water e le lacrime arrivarono puntuali ed umilianti. Lo sapeva solo da un giorno e già tenere tutto nascosto la stava uccidendo.
Aveva sempre sognato il momento in cui avrebbe scoperto di avere un bambino, le feste che avrebbe fatto e come lo avrebbe detto, non si sarebbe mai immaginata quello.
Alice diede un solo colpo alla porta prima di entrare e quando la vide seduta sul water, le lacrime che le percorrevano le guance i suoi occhi si addolcirono. “Tesoro” le disse “andiamo a casa, dai”.
Lily si alzò in piedi scuotendo la testa e si sciacquò viso e bocca. Aveva un aspetto orrendo, ma non per questo dovevano rimetterci gli altri.
“Resta” le disse, aggiustandosi i capelli per quanto possibile. “Posso tornare a casa con la metropolvere” le assicurò. 
Tornare a casa fu più semplice di quello che pensava. Più nessuno gli chiese cos’avesse, probabilmente avevano tutti creduto alla storia di Alice e la pensavano in preda all’influenza.
Soltanto Scorpius aveva continuato a guardarla per tutto il tempo mettendola a disagio.
Sembrava voler studiare tutto il suo volto, era come se sentisse che c’era qualcosa che gli stava sfuggendo, ma non poteva essere perché non aveva gli elementi per unire tutti i tasselli.
Una fitta di colpa la attraversò di nuovo mentre con la metropolvere tornava a casa.
Appena uscì dal camino del suo appartamento scalciò subito le scarpe e andò in camera sua, indossò i pantaloncini e la maglia sformata che usava per dormire e andò in bagno per lavarsi denti e viso, ma una volta arrivata davanti allo specchio non poté fare a meno di guardarsi.
In quel momento si odiava, detestava anche la sua immagine di vigliacca e disonesta. Come poteva non dirglielo? Ma contemporaneamente, come poteva dirglielo?
Il suono del campanello la fece trasalire. Per un attimo il suo corpo si irrigidì al pensiero che potesse essere uno Scorpius evocato dai suoi stessi pensieri, ma poi pensò che non sarebbe mai potuto venire via da casa dei suoi senza destare sospetti, per cui si tranquillizzò.
Quando aprì la porta invece rimase a bocca aperta.
Era lui ed i suoi occhi promettevano tempesta.

COMMENTO: TA –DAN!! AVRA’ INTUITO QUALCOSA IL NOSTRO SCORPIUS? LO VEDRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO ; ) COMUNQUE COME PENSO ABBIATE CAPITO, LA PRIMA PARTE DEL CAPITOLO RIPRENDEVA DA DOVE AVEVAMO LASCIATO LILY E POI SI SOVRAPPONEVA AL POV DI SCORPIUS NEL PEZZO DELLA DONNA INCINTA ;) LO SO, ANCHE IN QUESTO CAPITOLO LILY GLIELO DICE DOMANI, MA TRANQUILLE, IL MOMENTO STA PER ARRIVARE :D GRAZIE MILLE A CHI HA RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO:ICEPRINCESS / ROXY HP / ELY ANDRE 003 / DREAMER IMPERFECT / MITSUKI /  ENDY LILY 95 E MAYETTA!! GRAZIE DI CUORE A TUTTE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGIGUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

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Capitolo 4
*** 3 CAPITOLO ***


Scorpius aveva osservato Lily per tutta la cena.
Non avrebbe dovuto, almeno così continuava a ripetersi, anche perché non doveva affatto interessargli cosa stesse passando in quella testolina rossa.
Ma vi erano troppe cose che non gli tornavano e quella sera non faceva eccezione.
Come avevano notato anche i suoi fratelli, Lily non era se stessa e lui lo poteva dire con facilità.
Lily era la persona più spontanea e impulsiva che conoscesse e, normalmente, per il compleanno del suo nipotino sarebbe stata elettrizzata e piena di idee e invece la vedeva seduta sul divano, il viso un po’ pallido e le mani strette in pugni chiusi e poggiati sulle cosce.
Ogni volta che qualcuno cercava di coinvolgerla lei si limitava a sorridere e poi spostava di nuovo lo sguardo, era come se avesse qualcosa, un pensiero dentro che la stava lacerando.
E più Scorpius cercava di convincersi che qualsiasi cosa fosse non avrebbe dovuto riguardarlo, più desiderava saperlo.
I suoi occhi non riuscivano a fare a meno di posarsi su di lei ed ogni volta che succedeva era come se nella sua testa partissero le immagini di un film. Un film con lui e Lily protagonisti, un film che aveva delle tinte erotiche.
Ma era possibile? O si stava definitivamente bevendo il cervello?
Lei non gli aveva detto niente e questo lo aveva portato a pensare che fosse solo la sua fantasia, ma adesso le cose si stavano facendo preoccupanti ed i casi diventavano due: o era accaduto davvero, o stava diventando un maniaco ossessionato da Lily e il secondo caso gli sembrava completamente fuori luogo.
La osservò mangiare, se così si poteva chiamare, dato che spilluzzicava nervosamente ciò che aveva davanti e dovette stringere la mascella per non intervenire e chiederle davanti a tutti cosa diavolo avesse che non andava, ma sapeva che avrebbe scatenato troppe reazioni, non per ultima quella di Lily stessa per cui decise di rimanere in silenzio.
In fondo era un Serpeverde e sapeva attendere.
Lei però non gli rendeva le cose semplici e quando i loro sguardi si incrociavano sembrava quasi chiedergli aiuto.
Era come se potesse vederle quelle parole sulla punta della lingua, quelle parole dirette a lui e che non riusciva a dire.
Ormai era piuttosto sicuro: quello che vedeva nella sua mente continuamente dall’ultimo mese era accaduto davvero.
Perché lei non gliel’avesse confermato continuava a non capirlo.
Non fece in tempo a concludere il pensiero che la vide schizzare in piedi. Come in un riflesso incondizionato si alzò anche lui.
Si guardarono per un attimo poi parve divenire di un colorito malato e scappò via.
I suoi occhi si posarono subito su Alice, come quelli di quasi tutta la tavolata, se c’era qualcuno che poteva sapere qualcosa era lei.
Alice arrossì ed esibì un sorriso imbarazzato, cosa che fece capire a Scorpius che sapeva davvero tutto e poi si lanciò in una spiegazione piena di parole, ma che si poteva riassumere con una parola: stronzata!
Forse gli altri le credettero immediatamente perché quando Lily tornò in salotto smisero di fare domande e nessuno si oppose al fatto che volesse andarsene.
Influenza intestinale. Brutta bestia certo, se fosse vero.
C’erano troppe cose che non gli tornavano e non poteva stare fermo a guardare come si sarebbero svolti gli eventi. Certo, forse era una mossa da Serpeverde, ma non da Scorpius Malfoy.
Lui doveva sapere. Lui doveva parlare con Lily.
Cominciò a salutare tutti qualche minuto dopo che se ne era andata Lily e sperò che nessuno collegasse la cosa, ma aveva sottovalutato Alice.
Lei lo avvicinò mentre si stava mettendo il cappotto.
“Non andare da lei” gli disse e Scorpius si bloccò nell’atto di agganciarsi un bottone.
“Perché pensi che voglia andare da lei” la sfidò e Alice incrociò le braccia al petto, guardandolo in tralice.
“Non trattarmi da stupida, Scorpius Malfoy, non me lo merito”.
Scorpius sospirò e finì di agganciarsi il cappotto “devo sapere” disse soltanto e sorprendentemente lei annuì.
“Hai ragione” rispose “E’ giusto, ma non ora… ora lei è…”
Scorpius le mise le mani attorno alle braccia e si abbassò fino ad essere alla sua altezza e poterla guardare dritta negli occhi.
“Sto diventando pazzo chiedendomi se è successo davvero” le disse “e anche chiedendomi perché non mi ha detto niente… devo sapere” concluse e quando la lasciò Alice non riuscì a fare a meno di annuire.
In fondo sembrava quasi essere dalla sua parte e Scorpius si chiese come mai.
“Fai solo…” scosse la testa e sospirò “tornerò a casa tra un’oretta” lo avvertì e poi gli diede le spalle, lasciando Scorpius con una pessima sensazione.
***
Scorpius guardò negli occhi Lily mentre apriva la porta e nell’esatto istante in cui la vide ebbe la certezza che stesse nascondendo qualcosa.
Quel lampo di colpevolezza che le aveva attraversato lo sguardo quando aveva aperto la porta e lo aveva visto, sarebbe potuto sfuggire a tutti, ma non a lui.
Lui la conosceva, lui l’aveva osservata per anni ed ora, con il senno di poi, continuava a chiedersi perché lo avesse fatto.
Certo, Lily era una bella ragazza, ma era una ragazza come tante altre. Non aveva ereditato gli occhi verdi del padre e neanche le gambe lunghe della madre, ma forse erano quei suoi piccoli difetti a renderla interessante ai suoi occhi.
Quelle ciglia lunghe che sbattevano più velocemente quando era spaventata o agitata, come in quel momento che sembravano non riuscire a calmarsi; quelle labbra piene, così piene che anche quando le assottigliava restavano visibili, facendola sembrare una buffa bambolina di pezza.
Bambolina. Probabilmente se lei lo avesse sentito, si sarebbe preso un pugno nel naso.
Lily era la donna più orgogliosamente donna che conosceva e forse era anche quello a piacergli così tanto.
Non l’aveva mai vista piegarsi a nessun ragazzo, anche negli anni dell’adolescenza, lei era stata coerente con se stessa e con il suo carattere.
Coerenza, forse, era la parola che più le si addiceva.
E invece adesso lo stava guardando come se temesse la sua reazione. Lily che si preoccupava di quello che lui pensava era strano quasi quanto una giornata di neve in agosto.
Dove era finita la coerenza e la sicurezza che aveva sempre ammirato in lei?
“Dobbiamo parlare” le disse soltanto e non smise di guardarla negli occhi.
Lei fece una risatina stridula, ma il modo in cui si morse il labbro fece capire a Scorpius che era davvero molto nervosa.
“Davvero?” gli chiese e anche la voce era di un tono troppo alto. Non sembrava lei.
“Di cosa dobbiamo parlare?” domandò di nuovo e Scorpius notò che non si era ancora spostata dalla porta.
Era come se fosse indecisa se farlo entrare o no.
“Non mi fai entrare?” le chiese quindi e si accorse che le sua voce era uscita più fredda e sospettosa di quel che pensava, ma sperava di sortire una reazione in lei.
Cosa che fece.
La vide prendere un respiro e fu come se nel suo viso tutto fosse cambiato. La sua fronte si distese e si passò un dito sulla radice del naso, poi fece un passo indietro e gli permise di entrare in casa.
Scorpius si guardò automaticamente intorno. Era stato un paio di volte a casa di Lily e Alice per cui non gli era del tutto estranea, ma in quel momento gli serviva anche per sentirsi più a suo agio.
Aveva una sensazione strana, si sentiva quasi come se tutta la sua vita dipendesse da quella conversazione.
Ma come poteva essere?
Come potevano delle semplici parole pronunciate da Lily avere un’importanza tale da cambiargli la vita?
Sentì un sospiro e si riconcentrò su di lei.
Si era seduta sul bracciolo del divano e lo stava guardando come se fosse in trappola.
Odiava che si sentisse in quel modo con lui. Non era quello che voleva.
Lui voleva che lei si sentisse bene con lui. I ricordi che gli sembravano sempre più reali di lei tra le sue braccia dimostravano che poteva succedere.
I suoi ansimi di piacere avevano ancora il potere di eccitarlo come un ragazzino.
“Cosa è successo tra noi per il mio compleanno?”
La domanda era diretta e semplice, non offriva scappatoie. Non che, ne era sicuro, Lily l’avrebbe mai voluta, ma in quel momento non si sentiva disposto a correre il rischio.
Vide il panico nei suoi occhi e capì che aveva indovinato, che tutto quello che viveva nella sua mente non erano fantasie, non era un sogno ad occhi aperti, era successo davvero.
“Perché non me lo hai detto?”
Lei non si sprecò neanche a negare. Sentire il suo tono di voce arrabbiato doveva averla fatta alterare.
Si alzò in piedi. “Ci ho provato” ammise “ho provato a dirtelo, sono venuta la mattina dopo al negozio di Albus, ma tu non ti ricordavi niente ed io…”
“Hai pensato che fosse meglio così?” la sfidò e lei si morse il labbro colpevole.
“Sì…” sospirò “No”.
“Sì o no?” in quel momento era davvero arrabbiato.
Non capiva. Che cos’era che l’aveva fatta pensare che fosse meglio così?
Probabilmente non era stata una delle sue migliori prestazioni, sicuramente non le aveva dato la giusta attenzione, ma non poteva essere stata così superficiale.
No. La conosceva troppo bene.
Lily non era da una notte e via. Se lei era andata a letto con lui, doveva averlo voluto.
Lo aggirò e gli si mise alle spalle. Il suo volto era girato verso la finestra, sembrava quasi che non volesse aggiungere altro, ma non fece in tempo a dire niente che lei riprese:
“Non pensavo che fosse meglio così… è… è difficile spiegarlo…”
“Oh no, Lily” le disse, ma non si avvicinò, il suo corpo fremeva per raggiungerla, ma non voleva cedere.
“Non c’è proprio niente di difficile in tutto questo” si arrabbiò “sono poche semplici parole” gli occhi si ridussero a due fessure argentee “mi hai voluto ingannare”.
Lei si voltò alla sua esplosione. I suoi occhi in quel momento avevano una tale tonalità di castano che sembravano quasi diventare rossi come il fuoco, o forse, era tutto il fuoco che le stava ardendo dentro.
“Ti ricordi niente di quella notte?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia “ho cominciato a ricordare” le rispose e la vide annuire.
“Sono solo piccoli sprazzi…” la guardò intensamente “forse più sensazioni”.
La vide aprire le labbra e per un attimo pensò gli stesse per chiedere che tipo di sensazioni avesse provato, ma poi la vide chiuderle e distogliere lo sguardo.
“Mi dispiace” gli disse e Scorpius inarcò le sopracciglia “in che senso?” le chiese avvicinandosi di un passo.
Sentì svanire la rabbia dalle sue vene come se fosse stata appena risucchiata dalla colpa che leggeva nei suoi occhi.
Lily scosse la testa e indietreggiò di qualche passo, sembrava quasi che non sopportasse di stargli troppo vicino per cui si fermò nei suoi passi, ma quello richiese tutta la sua determinazione.
“In che senso?”
Ripeté e la voce dovette uscirgli troppo rabbiosa perché la vide mordersi il labbro inferiore con una tale forza che si chiese se non si sarebbe tagliata.
“Lily” l’ammonì e lei sospirò torturandosi le mani.
“Mi spieghi che ti prende?” esplose, avvicinandosi a lei così tanto che se avesse alzato una mano avrebbe potuto sfiorarle il volto e forse era la cosa che voleva di più in questo momento, ma non poteva e non doveva.
“Vieni a casa dei tuoi in delle condizioni pietose, ora sembra che tu stia per presentarti al patibolo… sono sempre io, mi conosci da quando eri una bambina, siamo colleghi da anni… eppure mi sembra tu abbia paura di me… e tu non hai mai paura”.
Lily lo guardò con quell’espressione tipica di lei quando non capiva qualcosa, ma voleva disperatamente capirla. Era un’espressione che aveva visto almeno un centinaio di volte quando avevano lavorato assieme.
“Mi sono approfittata di te, Scorpius…”
Quando confessò finalmente quello che sembrava aver avuto sulla punta della lingua dal primo momento in cui lui aveva varcato la porta, quasi gli sembrò di poterla vedere sgonfiarsi, anche se dal suo volto sembrava che non fosse tutto lì.
“Mi sono approfittata di te” ripeté e Scorpius poteva vedere che cercava disperatamente una sua reazione.
Lui sorrise, ancora non riusciva a capire se facesse sul serio.
“Non c’è niente da ridere, Malfoy!” lo rimbrottò con un tono tale che per un attimo gli sembrò la ragazzina di quindici anni che lo sfidava in tutte le partite di Quiddicht a scuola.
“Non ti rendi conto come mi sono sentita” gli disse “quella mattina, quando ti ho parlato…” chiarì e la vide diventare rossa “io non pensavo che… che fossi stato così ubriaco da non ricordare niente. E invece avrei dovuto capirlo…” abbassò gli occhi “non ti ho dato possibilità di scelta” ammise.
Scorpius strinse le labbra per non scoppiare a ridere. Allora era questo che la tormentava?
Eppure gli sembrava troppo semplice.
In fondo, anche se così fosse, avrebbe potuto non raccontargli mai niente e andare avanti con la sua vita… almeno che non ci fosse di più, almeno che lei quella sera non avesse provato qualcosa.
“E’ questo che pensi?”
“Tu non lo penseresti?” lo sfidò e poi sorrise esasperata scuotendo la testa “se la situazione fosse stata contraria” chiarì “se tu ricordassi la notte che abbiamo passato insieme ed io invece non ricordassi niente…”
“Sarebbe diverso…”
“Ah sì? E in quale modo?”
“Io ho sicuramente partecipato…” la vide arrossire di nuovo e non riuscì a reprimere un sorriso.
Era l’unica ventottenne che conosceva che arrossiva ancora come una ragazzina di quattordici.
“Ma magari non ne avevi voglia…”
“Oh, ti assicuro che se fosse stato così te ne saresti accorta” la interruppe e lei arrossì ancora di più.
“Ti ho fatto pensare che non volessi essere lì?” le chiese.
“No, ma…”
“E siamo arrivati in fondo, giusto?”
Lily sembrò sobbalzare alla sua domanda e lui si chiese un’altra volta se ci fosse altro.
“Bè, forse l’alcool mi ha impedito di curarmi di te, ma ti assicuro…”
Si fermò vedendo Lily assumere una sfumatura vicino al violaceo e alzare una mano.
“Non dire altro, ti prego”.
La sua voce era l’imbarazzo più totale e Scorpius sospirò.
Si avvicinò. Adesso li separavano davvero pochi centimetri, sentiva il suo respiro affannato e nervoso.
“Il fatto è che anche se non mi ricordo quasi niente…” la vide fare una leggera smorfia e abbassare lo sguardo.
Lui le mise l’indice sotto il mento per sollevarglielo. Non sarebbe scappata più. Adesso voleva guardarla negli occhi.
Voleva che lei vedesse quello che lui provava, che credesse alle sue parole.
“Ricordo le sensazioni, Lily” le disse “ricordo cosa ho provato a tenerti tra le mie braccia” i suoi occhi brillarono. “Ricordo persino cosa sentivo quando stavo dentro di te e se non sono riuscito a convincerti… se hai anche un solo dubbio che io non sia sincero vuol solo dire che sono stato un pessimo amante…”
“Scorpius”.
Lily fece per indietreggiare, ma Scorpius non glielo permise. Le passò una mano attorno alla vita e l’attirò a sé.
Adesso sentiva i loro cuori battere furiosamente l’uno contro l’altro.
“Non ti ho lasciato scelta” protestò ancora lei, ma stavolta sembrava una protesta debole, pareva un volersi appigliare a qualcosa.
“Davvero lo pensi?” la sfidò “o è quello che ti dici perché hai paura?”
“Non ho paura” protestò, gli occhi di nuovo brillanti.
“Allora, se lo pensi davvero, c’è una sola soluzione…”
Non finì la frase.
Quelle labbra lo avevano attirato da quando era entrato in quella casa, quegli occhi lo avevano chiamato con la stessa potenza del canto di una sirena.
Emise un gemito di liberazione quando lei gli diede libero accesso e il bacio si fece più profondo.
Gli sembrò di sentirla vacillare tra le sue braccia e anche a lui sembrava di galleggiare.
Era una sensazione strana, una passione talmente forte da travolgerlo come la piena di un torrente.
E chi riuscirebbe a restare in piedi in quel caso?
La prese in braccio senza lasciare le sue labbra e la fece sdraiare sul divano.
Quello parve riportarla alla realtà e lei aprì gli occhi.
“Non possiamo farlo…”
“Voglio dimostrarti che ti sto scegliendo” le disse lui prima di attirarla di nuovo a sé per dimostrarle che non era mai stato più serio di così, ma Lily non gliene diede il tempo perché si alzò come se si fosse appena scottata e si alzò in piedi mettendo le distanze tra loro.
Scorpius non poté fare altro che guardarla.
Aveva frainteso qualche segnale? Aveva sbagliato tutto?
Eppure, ne era praticamente sicuro. Il modo in cui lei aveva ricambiato il bacio, il fatto che si fosse aggrappata a lui come se fosse l’unica cosa capace di tenerla in piedi.
No. Non aveva frainteso e anche se lo avesse potuto pensare, il suo viso e il suo corpo parlavano per lei.
Non era mai stata così bella: le guance le bruciavano risultando di un colore così simile ai suoi capelli che in tanti avrebbero potuto pensare che avevano stinto sulla pelle, i suoi occhi brillavano di desiderio e le sue labbra erano lucide e gonfie per i loro baci.
“Mi dispiace, ma non posso…”
“Lily, non ricominciamo da capo…”
“Scorpius, io… io non sono stata sincera con te…”
Avrebbe voluto dire che ormai lo aveva capito, ma qualcosa gli diceva che lei non si stava riferendo alla loro notte di sesso e sempre quel qualcosa, gli diceva che stava per capire cosa tormentava Lily in quel modo.
“Non ti ho nascosto solo il fatto di essere stati insieme”.
Scorpius aggrottò le sopracciglia, ma non disse niente.
Lily sembrava avere un filo di determinazione negli occhi e immaginava che se l’avesse interrotta avrebbe perso anche quella.
“E’ successo qualcosa…” si morse il labbro con una forza incredibile “dopo, intendo”.
Dopo? Dopo quando? Dopo cinque minuti? Dopo qualche ora?
Cosa poteva aver fatto da ubriaco?
Sicuramente escludeva di averle fatto del male. Non era nella sua indole… e allora cosa?
“Non so come dirtelo…”
Scorpius avrebbe voluto che in quel momento Lily fosse un DVD a cui poter aumentare la velocità.
Non resisteva più.
“Ti ho fatto qualcosa? E’ questo che ti impedisce di guardarmi negli occhi?”
Come se si fosse accorta del suo errore, lei puntò gli occhi nei suoi.
“Sono incinta”.

COMMENTO: OK, LO SO, AVETE RAGIONE SONO IMPERDONABILE E ANCHE SE SO DI AVERE PIU’ DI  UNA BUONA RAGIONE, NON DOVEVO ABBANDONARVI COSì… RINGRAZIO DAVVERO TUTTE LE RAGAZZE CHE MI HANNO SCRITTO E SI SONO PREOCCUPATE…SIETE STATE DEI TESORI!! PURTROPPO NON SONO STATI MESI FACILI, MA NON VI TEDIERO’ CON TUTTO QUELLO CHE MI E’ SUCCESSO, ANCHE PERCHE’ FORTUNATAMENTE POI SI E’ RISOLTO TUTTO BENE E CI TENGO DAVVERO TANTISSIMO A CONDIVIDERE CON VOI UNA COSA PER ME MERAVIGLIOSA, OVVERO CHE LA LILY DEL RACCONTO NON E’ L’UNICA INCINTA E CHE IO ASPETTO UNA PICCOLA GRIFONDORO : ))))) CHE NASCERA’ PIU’ O MENO A META’ MARZO!!! :D:D:D:D
PARLANDO DEL CAPITOLO SPERO CHE VI SIA PIACIUTO!!  SO CHE COME SEMPRE VI HO LASCIATE UN PO’ MALINO…MA TRANQUILLE, IL PROSSIMO CAPITOLO SARA’ DAL PUNTO DI LILY E ARRIVERA’ PRESTO STAVOLTA ;)
RINGRAZIO CHI HA RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO: ICEPRINCESS / ENDY LILY 95 / MIKYMUSIC / ELYANDRE003 / DREAMER IMPERFECT / JADE MALFOY / MIKILILY E LUISA 21!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E GRAZIE ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE A TUTTE!!

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Capitolo 5
*** 4 CAPITOLO ***


Se Lily avesse potuto tornare indietro nel tempo probabilmente l’avrebbe fatto.
Il viso di Scorpius non avrebbe potuto essere più sconvolto e, soprattutto parlando di Scorpius, non era un buon segno.
Se aveva una certezza su Scorpius era che il suo volto non trapelava emozioni. Lui aveva la cosiddetta maschera Malfoy con la quale suo fratello lo aveva sempre preso in giro.
In quel momento invece sembrava essersi completamente sgretolata.
Era impallidito di colpo e le sue labbra si erano aperte, ma non era solo quello ad averla colpita, quello che l’aveva veramente sconvolta erano gli occhi. I suoi meravigliosi e sempre controllati occhi grigi in quel momento sembravano non aver posa.
Continuavano a passare dal suo viso al suo ventre come se volessero scandagliare il suo corpo, come se volessero essere un test di gravidanza umano.
In più apriva e chiudeva le labbra come se volesse dire qualcosa e improvvisamente ci ripensasse. Lily sperava con tutta se stessa che non volesse chiederle se fosse suo.
Quando lo vide retrocedere di un passo poi fu fortemente tentata di mettersi a ridere e dirgli che era tutto uno scherzo, ma la realtà era che non poteva.
Semplicemente non poteva essere così vigliacca.
Se si fosse rimangiata tutto non si sarebbe più potuta considerare una Grifondoro, ma soprattutto non avrebbe potuto più ritenersi una donna.
Prese un respiro e decise di rompere lei il silenzio.
“Potresti dire qualcosa prima che pensi di averti anche ucciso?” cercò di dire in tono scherzoso, anche se era certa di non esserci riuscita.
Scorpius fissò gli occhi su di lei e Lily lo vide stringere la mascella. Sapeva che si stava preparando una tempesta, i suoi occhi argentei non dicevano altro, e le venne la tentazione di incrociare le braccia al petto in una sorta di protezione, ma che fosse stata dannata se gli avesse mostrato paura.
“Qualcosa?” chiese lui tra i denti.
Aveva una voce strana, una voce che gli aveva sentito solo quando parlavano di casi particolari al lavoro, solo quando discutevano di particolari maledizioni incurabili.
“Vuoi che dica qualcosa?” le chiese “la realtà è che non so da dove cominciare”.
“Non so… se vuoi chiedermi qualcosa?”
Lui si mise a ridere, ma non era la sua solita risata, era quasi isterica e sentirla in lui le fece male.
Che cosa aveva combinato?
“Qualcosa?” le chiese e scosse la testa allontanandosi da lei.
Per assurdo Lily sentì il cuore mancarle un battito quando capì che stava letteralmente mettendo distanza tra di loro.
“Scherzi vero?” si passò le mani tra i capelli “Mi hai appena detto di aspettare un bambino ed io non ricordo neanche di aver fatto sesso con te”.
Lily si morse un labbro cercando di ignorare il dolore che le avevano dato le sue parole.
Aveva ragione e lei non poteva esserne ferita.
“Se vuoi fare un test di paternità…”
“Smettila”.
“Ti capisco, te lo assicuro…”
“Smettila, Lily!”
Quando si ritrovò le sue mani attorno alle braccia non poté fare a meno di chiedersi se si fosse smaterilizzato accanto a lei.
“Possibile che ancora tu non abbia capito?” le disse e i suoi occhi erano piombo fuso “ti conosco e so che il bambino è mio...” la lasciò “sei l’onestà fatta persona e lo so da sempre…” Lily arrossì “ma proprio per questo non riesco a capire come hai potuto essere…”
Si allontanò di nuovo.
Lily non era sicura di riuscire a gestire ancora le sue emozioni. Il cuore rischiava di esploderle e la testa cominciava a pulsarle dolorosamente.
“Come hai potuto farmi questo?”
“Ti ho detto che mi dispiace”.
“Salazar, Lily!” si pizzicò con le dita la radice del naso e rimase così per un momento come se stesse cercando di tenere dentro tutta la rabbia.
“Pensi davvero che mi riferisca alla nostra notte di sesso?” Lily lo guardò leggermente confusa.
“Mi riferisco al bambino. Sono passati mesi dal mio compleanno e tu… tu… tu, lo sai da così tanto tempo ed io… “ogni volta che si fermava era per riprendere fiato e ritrovare la calma “io che cercavo in tutti i modi di capire…” sorrise nervosamente “certo che ti devo essere sembrato davvero un coglione…”
“Scorpius…”
“Me lo avresti mai detto se non mi fossi ricordato? Se non fossi venuto ad affrontarti?”
“Probabilmente…”
“Probabilmente?”
Lo vide stringere i pugni e scuotere la testa.
“Ma almeno ti rendi conto di quello che hai fatto?”
Aveva tenuto la voce bassa e controllata, ma Lily avrebbe preferito mille volte sentirlo urlare.
“Mi hai tenuto nascosto…” s’interruppe, i suoi occhi avevano una tale freddezza che Lily sentì i propri bruciarle nello sforzo di trattenere le lacrime.
“Non pensavo che fossi così infantile”.
Infantile? Aveva un bel coraggio a tacciarla di infantilità quando lui si era comportato come un ragazzino fino a pochi mesi prima e si era sempre fatto qualsiasi cosa respirasse.
Sentì la rabbia montarle con la potenza di un’eruzione.
“Infantile? Hai la più pallida idea di quanta paura abbia avuto?”
“Paura?” lo vide fare un sorriso sarcastico “Ma paura di cosa? E non rifilarmi di nuovo il discorsetto sulla violenza sessuale o giuro su Salazar che non rispondo di me stesso… stiamo parlando di un bambino!” lo vide portarsi l’ennesima volta la mano sui capelli.
Se la situazione non fosse stata così tragica avrebbe potuto sottolineare quanto in quel momento fosse simile a suo fratello James. 
Stavolta però non abbassò la mano, la guardò direttamente e scosse di nuovo la testa.
“Non ce la faccio” disse quasi stancamente.
“Non posso parlare con te… non riesco neanche a guardarti… io…” Lo vide prendere un respiro e le sembrò quasi di sentire i pensieri affollargli la mente.
“Abbiamo chiuso” le disse infine.
“E’ finita” decretò.
Mille pensieri si affollarono nella mente di Lily in un secondo.
Abbiamo chiuso? Perché avevano qualcosa di aperto?
Finita? E quando mai era iniziata.
Era così assurdo tutto questo. Non sapeva neanche lei come si sentiva al riguardo, riusciva solo a fissarlo, quasi come se il dolore fosse troppo e la delusione le bruciasse la pelle.
E il bambino? Avrebbe voluto vederlo? Riconoscerlo? O avrebbe chiuso anche con lui?
Lo avrebbe fatto davvero?
E lei poteva sopportarlo se già si sentiva morire così?
Cercò di trattenere le lacrime, maledicendo per l’ennesima volta gli sbalzi ormonali che le stava dando la gravidanza, e questo le fece quasi girare la testa.
Prese più respiri fino a ritrovare la lucidità.
Che fosse maledetta se avrebbe perso la dignità per un uomo.
Lo amava e lo amava tantissimo, lo aveva sempre amato. Lo sapeva lei, lo sapeva Alice, lo sapeva il mondo e probabilmente lo aveva capito anche lui, ma adesso non si trattava più solo di lei.
Si trattava del suo bambino, dell’altra vita che cresceva dentro di lei e che doveva avere la precedenza su tutto, persino sul suo cuore.
Alzò gli occhi e lo guardò. Non lesse che rabbia nel suo sguardo.
Non avrebbe condannato il suo bambino a vivere una vita di rabbia e di litigi e sapeva che lui non avrebbe mai potuto perdonarla.
Conosceva Scorpius abbastanza da sapere che non era fatto per il perdono.
“Allora vattene” gli disse e lo vide stringere la mascella. “Vattene” ripeté e Scorpius la guardò per un attimo prima di voltarle le spalle e uscire dalla porta.
Appena la porta si fu chiusa, Lily sentì le gambe cederle e si inginocchiò a terra lasciando che le lacrime le scorressero finalmente libere.
Trattenere le lacrime e dire a Scorpius di andarsene era stata la cosa più difficile che avesse dovuto fare nella sua vita.
Anche perché sapeva che lui aveva ragione. Lei glielo aveva tenuto nascosto per tre mesi.
Tre mesi e chissà se avrebbe mai trovato il coraggio di dirglielo se non fosse stato per le pressioni di Alice o per i suoi ritrovati ricordi.
Tutta quella storia era assurda. Era cominciata in modo assurdo e poi lei si era ritrovata a comportarsi in modo assurdo e non poteva neanche dare tutta la colpa alla gravidanza.
Ormoni o no, non si era certo comportata come una donna di ventotto anni e che Merlino la fulminasse, doveva decisamente cominciare a comportarsi come tale.
Si asciugò le lacrime, come prima cosa doveva affrontare la sua famiglia.
***
Quando uscì dal camino, la prima persona che vide fu Alice.
Le bastò scambiarsi uno sguardo con l’amica che lesse nei suoi occhi che aveva già capito tutto.
Vide in quelle iridi il solo desiderio di alzarsi e andare ad abbracciarla, ma contemporaneamente vide che non sapeva se sarebbe stata la cosa giusto o l’avrebbe messa più nei guai.
Poi spostò lo sguardo e vide che tutti la stavano osservando ed anche piuttosto accigliati.
Si chiese che aspetto dovesse avere dato che fino a pochi minuti prima era nel suo salotto a piangere tutte le sue lacrime.
“Lily” la chiamò suo padre spezzando il silenzio.
“Tesoro, che è successo?” chiese alzandosi in piedi per raggiungerla.
Lily alzò una mano. “Resta seduto, papà” gli disse e Harry sbattè le palpebre più volte, ma tornò nei suoi passi.
Negli occhi di sua figlia c’era una certa caparbietà che gli fece pensare che fosse qualcosa di davvero importante.
Passò lo sguardo su tutti i suoi famigliari e tutti sembravano aspettare una sua parola, qualcosa che chiarisse tutto quello che era successo in quell’assurda sera.
“Vi devo dire una cosa”.
Sentì gli occhi di sua madre fissi sul suo viso e si sentì ancora più in colpa, non erano passate che poche ore da quando le aveva chiesto che cosa avesse.
I suoi fratelli invece erano due statue di cera, sapevano che qualsiasi cosa avessero detto avrebbero potuto bloccarla e anche loro volevano sapere.
Lily prese un respiro, era arrivata l’ora di farla finita. Basta segreti, basta sotterfugi.
Era arrivato il momento di tornare ad essere la Lily che era.
“Sono incinta” disse in un soffio e posò gli occhi per un attimo su Alice sperando che lei potesse trasmetterle un po’ della sua energia.
L’amica le sorrise e annuì leggermente e Lily sentì di nuovo l’aria affluirle nei polmoni.
Un po’ più calma si permise di passare lo sguardo su tutti i suoi famigliari e se la situazione non fosse stata drammatica, probabilmente avrebbe riso.
Avevano tutti le labbra spalancate e gli occhi sgranati. Tutti. Nessuno escluso.
“Che cosa sei?”
Stranamente suo fratello James fu il primo a riaversi e a parlare, Lily non avrebbe mai scommesso su di lui, aveva pensato al calmo e intuitivo Albus.
“Com’è possibile?” chiese invece stupidamente quest’ultimo.
Perfetto lo shock aveva invertito i cervelli dei suoi fratelli.
“Vuoi davvero saperlo?” scherzò Alice prendendosi un’occhiataccia da entrambi i fratelli Potter.
“No…ma grazie per la premura, Alice” rispose Harry al loro posto sorridendo alla futura nuora che arrossì, si era momentaneamente dimenticata che anche i genitori di Lily erano lì.
Lily sospirò di sollievo nel vedere che non aveva ucciso suo padre e che questo continuava a parlare e respirare. Spostò lo sguardo su sua madre.
Non aveva ancora detto una parola e Lily si chiedeva se fosse sotto shock o furente.
Stranamente quel pensiero però la rendeva solo più arrabbiata.
Forse erano ancora tutte le emozioni che ballavano la samba per colpa degli ormoni, ma se sua madre non le avesse chiesto niente e si fosse solo arrabbiata lei ne sarebbe stata così delusa da restarne ferita.
E per quella sera era già stata ferita abbastanza, sanguinava così tanto dentro di sé che pensava potesse morire da un momento all’altro.
Ginny si alzò in piedi sotto lo sguardo vigile di Lily e si avvicinò a lei.
“Non sono arrabbiata se è questo a cui stai pensando” la rassicurò e Lily si accorse che un peso si era appena alzato dal suo torace.
“Ah no?” chiese James beccandosi un’occhiataccia da sua madre.
“Nonostante quello che tu possa pensare, James, Lily ha ventotto anni e non è esattamente una bambina…”
“Ma…”
“Ma niente” lo interruppe Harry “Lily non è una stupida e quando sarà pronta ci racconterà tutto, per adesso vogliamo solo capire perché ce lo ha tenuto nascosto”si voltò verso di lei .
“Sono settimane che abbiamo notato che hai qualcosa…”
“Pensavi davvero che ci fosse sfuggito?” lo interruppe Ginny.
Lily guardò i suoi genitori sentendo di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime.
Quando era ragazzina aveva odiato il carattere dei suoi genitori. Sua madre aveva un carattere troppo forte e la portava a pensare di non poter mai diventare come lei e suo padre era semplicemente troppo Harry Potter. Faceva dell’amore il suo motto e sapere che con quello aveva sconfitto il Signore Oscuro aveva sempre portato Lily a soccombere al suo confronto.
E adesso, come allora, sapeva che non avrebbe mai potuto essere un genitore come loro.
Come avrebbe potuto competere con loro.
Sapevano da settimane che aveva qualcosa. Lei era stata una stupida a non confidarsi con i suoi.
Ed era solo l’ennesima cosa da sommare alle mille cose stupide che aveva fatto in quei mesi.
Abbracciò sua madre con slancio, come portata da una forza primitiva, in fondo era la sua mamma e chiunque nei momenti più tristi sente di aver bisogno di lei, che abbia dieci anni o ventotto come nel suo caso.
Sperava tanto che il suo bimbo o la sua bimba che fosse si sarebbe affidata a lei come lei faceva con i suoi genitori, ma questo pensiero gliene portò uno ancora più angosciante, sua madre aveva suo padre e insieme si completavano e nell’educazione dei figli erano sempre stati una squadra, dove non arrivava uno arrivava l’altro e soprattutto erano sempre stati un appoggio l’uno per l’altro e lei?
Lei avrebbe dovuto crescere il suo bambino da sola.
Passarono almeno un paio d’ore prima che quella strana riunione si diradasse.
Lily e Alice annunciarono di andare a casa ed Harry e Ginny si ritirarono a dormire.
“Così la mia sorellina diventa mamma” la prese in giro James incrociando le braccia “e il padre chi sarebbe?” chiese fingendo uno sguardo severo.
Lily si morse il labbro. Aveva evitato la domanda per tutta la sera e fino a quando c’erano stati i suoi genitori era stato semplice, ma adesso suo fratello le aveva fatto una domanda diretta.
In pochi secondi valutò se dirlo o no, ma decise di no.
Aveva già messo nei guai Scorpius, non voleva peggiorare la situazione.
“La storia di una sera” rispose e lo vide fare una smorfia “forse non volevo saperlo” affermò scherzoso e si voltò verso la moglie che sorrise a Lily.
“Gli incidenti succedono” scherzò lei fingendo di consolarlo.
“Ti prego non chiamarlo incidente” la supplicò Lily e la cognata la guardò “era uno scherzo, non volevo offenderti” chiarì.
Lily le sorrise annuendo.
Non voleva offenderla, lo sapeva, ma detestava l’idea che qualcuno lo considerasse un incidente.
E’ vero. Era stato un caso e non era certo stato cercato, ma era il frutto del suo amore per Scorpius.
Semplicemente non poteva sopportarlo che venisse chiamato incidente.
“Quindi questo misterioso padre non lo sa?” chiese Albus e le parve di sentire una nota di rimprovero nella sua voce.
“Sì, lo sa” rispose semplicemente e lanciò uno sguardo di sfuggita ad Alice che parve comprendere immediatamente dato che serrò le labbra come se si stesse trattenendo dal lanciarsi in una marea di offese verso Scorpius.
“E…” la incalzò Albus.
Lily si schiarì la voce.
“E…che cosa?” chiese con un filo di voce.
“E… ne è felice, ne è scontento… lo conosceremo… si occuperà di lui…sarà tutto sulle tue spalle…”
Lily sospirò.
“Non lo so” ammise ed era vero.
Scorpius era arrabbiato. Furioso per la precisione, ma lo era con lei.
Lily non sapeva cosa provava nei confronti del bambino, se avesse voluto conoscerlo o no, occuparsi di lui e fare il padre o no.
Per assurdo, se avesse detto di chi si trattava, suo fratello probabilmente lo avrebbe saputo meglio di lei.
“Non lo sai?” chiese Albus con derisione.
“Dove vuoi arrivare, Al?” chiese Lily cominciando ad arrabbiarsi.
“Voglio solo dirti che sei una stupida, che non hai la minima idea di come si tira su un figlio…”
Perché suo fratello doveva essere sempre il suo grillo parlante personale? E soprattutto perché doveva chiedere le stesse cose che si era già chiesta da sé ed a cui non aveva saputo dar risposta?
“Tu lo sai? James lo sapeva? Papà e mamma…”
“Erano due e tu sei sola… un figlio porta molto impegno in due figurarsi da soli, lascerai il tuo lavoro? O lo farai crescere a mamma e papà…”
“Non essere stupido” lo freddò Lily.
Era noto che i Grifondoro e i Serpeverde non andavano d’accordo, ma quella sera doveva per forza litigare con tutti i rappresentanti di quella casata che conosceva?
“Non è detto che perché tu non hai fiducia in me io non sia in grado di crescere questo bambino” gli disse “non posso sapere se sarò una buona madre, ma so che lo amerò tantissimo e questo per ora mi basta…” prese un respiro cercando di calmarsi.
“Adesso vado a casa e spero che domani ti sarai schiarito le idee, Al” gli disse.
Salutò tutti con la mano e prima che potessero fermarla gettò un po’ di polvere volante nel camino e disse la sua destinazione.
Per quella sera ne aveva avute abbastanza.
Sapeva di meritare tutto e sapeva di essere stata stupida, ma di una cosa era certa, avrebbe amato alla follia il bambino che stava arrivando. E se Scorpius non l’avesse voluto, lei sarebbe bastata per entrambi.
Si diresse in camera sua, ma non fece in tempo neanche a mettere tutto il pigiama che Alice spalancò la porta e si buttò sul letto.
“Tuo fratello è un cretino non ci devi far caso”.
Lily non aveva voglia di parlare.
“Ha ragione” disse soltanto.
“Lui è… cosa?” Alice la guardò stupita.
“Non ha ragione sul fatto che lo farò crescere ai miei, ma ha ragione sul fatto che sono sola…”
“Quindi Scorpius…”
“Quindi Scorpius… non ho voglia di parlarne” la interruppe.
Lily la vide scuotere la testa, Alice la conosceva troppo bene.
“Comunque tuo fratello…”
“Lo so” la interruppe.
“Gli passerà”.
Lily sentì di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime. Maledetti ormoni, maledetto cuore.
Avrebbe solo voluto gettarsi sotto le coperte e piangere fino alla mattina dopo, a quanto pare però Alice non era d’accordo, le prese la mano, poi si sporse verso di lei mettendosi sulle ginocchia come una bambina.
“Sai allora cosa faremo?”
Lily la guardò. Era indecisa, non sapeva se la sua voce eccitata le faceva piacere o no.
“Prima di tutto fermeremo queste cascate con una bella vaschetta di gelato” le disse asciugandole una lacrima “poi passeremo tutta la notte ad offendere tuo fratello e Scorpius”.
Lily sorrise tra le lacrime e Alice le strinse più forte la mano “e poi…” aggiunse “domattina andiamo da un Medimago e facciamo un’ecografia…voglio conoscere il mio nipotino”.
Lily sentì il cuore balzarle nel petto.
Conoscere il suo bambino. Renderlo reale. Alice aveva ragione: era arrivato il momento di vivere.

COMMENTO: EHM EHM NON SO SE C’E’ ANCORA QUALCUNO…SO CHE MANCO DA PIU’ DI UN ANNO, MA COME SAPETE A MARZO HO AVUTO UNA BIMBA E NON E’ FACILE TROVARE IL TEMPO PER SCRIVERE…PRIMA CHE NASCESSE PENSAVO DI FARLO MENTRE DORMIVA…MA DICIAMO CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE VOLTE DORMO ANCHE IO :D CMQ LA MIA PICCOLA GRIFONDORO SI CHIAMA BIANCA HA 7 MESI ED E’ UNA PICCOLA WEASLEY DAI CAPELLI ROSSI!! VI RACCONTO SOLO CHE NONOSTANTE IO E IL PADRE SIAMO CASTANI ED IO HO GLI OCCHI CASTANI E LUI VERDI LEI E’ VENUTA ROSSA CON GLI OCCHI AZZURRI PERCHE’ E’ ANDATA A PRENDERE I COLORI DEI BISNONNI…QUESTO VE LO RACCONTO SOLO PER CHI MI CRITICAVA NELLE PRIME STORIE DICENDO CHE LILY NON POTEVA AVERE GLI OCCHI AZZURRI DATO CHE HARRY LI HA VERDI E GINNY CASTANI…VI ASSICURO CHE ADESSO HO LE PROVE… SE SONO COLORI CHE CI SONO IN FAMIGLIA SI PUO’ ;) SCUSATE LA DIVAGAZIONE :D TORNANDO ALLA STORIA, SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA SCRITTO E CERCATO IN QUESTO PERIODO E NON SI E’ ARRESO E SOPRATTUTTO CHI COMMENTERA’ NONOSTANTE LA MIA LUNGA ASSENZA… GRAZIE DI CUORE!! SPERO, ADESSO CHE E’ UN PO’ PIU’ GRANDINA, DI RIUSCIRE A TROVARE UN PO’ PIU’ TEMPO PER SCRIVERE!! UN BACIONE A TUTTE!!

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Capitolo 6
*** 5 CAPITOLO ***


Scorpius non sapeva se essere più arrabbiato o sollevato.
Erano passati dei giorni da quando lui e Lily avevano discusso, giorni da quando tutto era finito, da quando lei gli aveva lanciato la bomba che sarebbe diventato padre e in quei giorni l’aveva vista stare sempre meglio.
Da un lato si sentiva sollevato dall’altro arrabbiato. A quel punto non vi erano dubbi, Lily si era ridotta ad essere un fantasma nelle settimane precedenti per colpa sua e adesso stava rinascendo.
Contemporaneamente gli sembrava di aver anche visto la sua pancia sbocciare e il pensiero che lì dentro ci fosse il suo bambino lo rendeva… come lo rendeva?
Avrebbe voluto dire orgoglioso e fiero del frutto del loro amore, ma il problema era che di amore in quella specie di storia che avevano avuto se ne vedeva ben poco.
La stupidaggine che lei si fosse approfittata di lui non reggeva neanche un po’, lei lo aveva voluto fuori dalla sua vita e adesso lo aveva ottenuto ed anche se a lui fremeva la pelle al pensiero di non poterla più toccare o sfiorare non poteva che subire la sua decisione.
Aveva una dignità ed era un uomo adulto di trent’anni non poteva certo comportarsi come un ragazzino.
Però non poteva pensare che non avrebbe conosciuto suo figlio. Nei giorni quell’idea si era fatta sempre più insistente.
Aveva sognato di portare la sua piccolina a danzare o il suo ometto nel campo da Quiddicht o perché no, il suo ometto a danza e la sua piccolina sul campo da Quidditch.
L’unica certezza è che lui sarebbe stato nella vita di suo figlio.
Vide Lily parlare con un collega, il bicchierino del caffè nella sua mano e si chiese se una donna incinta poteva prendere il caffè.
Si sentì uno stupido, Lily non era un’idiota e non avrebbe mai fatto qualcosa che avrebbe danneggiato il loro bambino.
Aveva degli occhi così luminosi e mostrava un sorriso così dolce che Scorpius si ritrovò ad essere geloso, anche se quel collega era un dottore di sessant’anni con trenta di esperienza, ma Lily non sorrideva così da settimane e il pensiero che il primo vero sorriso fosse toccato ad un altro gli perforava tutto il corpo fino ad arrivare alla sua anima.
Le arrivò davanti, salutò con un sorriso tirato il collega e la guardò negli occhi “devo parlarti” disse cercando di non pensare a quelle iridi castane che avevano il potere di ipnotizzarlo.
La vide smettere di sorridere mentre portava lo sguardo su di lui.
“Ora?” chiese e Scorpius annuì.
Lei si congedò dal collega, non che Scorpius avesse dubitato che lo avrebbe affrontato, Lily non era mai stata spaventata da lui, neanche quando ad Hogwarts usava i suoi modi Serpeverde per affrontarla sul campo da Quidditch. Lily era sempre stata troppo Grifondoro.
Si avviarono verso la stanza dove si riposavano i dottori di guardia e una volta assicuratosi che erano soli lui iniziò a parlare.
“Voglio far parte della vita del bambino” le disse.
Niente preamboli, niente come stai. Vedeva che stava bene, vedeva che ora che si era liberata di lui era rinata e non aveva bisogno di sentirselo dire.
La vide mordersi il labbro e quello gli fece salire la rabbia. Cosa c’era da pensare o valutare?
“Certo, Scorpius, non devi neanche chiederlo è chiaro che dopo come ti ho trattato hai tutto il diritto…”
“Non ti ho trattato in nessuna maniera” Lily interruppe il suo scimmiottamento incrociando le braccia a difesa.
“Anzi ti ho difeso”.
Scorpius rise e scosse la testa “in questi giorni mi sono chiesto se tu sia una grande stupida o una grande stronza”.
La vide spalancare gli occhi. Scorpius sapeva che non le aveva mai parlato così, non era abituato ad offendere nessuna donna e men che mai lei, ma adesso non era riuscito a trattenersi.
“Forse allora non siamo fatti per essere entrambi genitori” gli disse e la vide dirigersi verso la porta, ma la fermò per un polso “non ho avuto molta scelta non ti pare?” le chiese con occhi fiammeggianti.
Voleva ferirla e ottenne il suo scopo perché la vide guardarlo con una collera tale che i suoi occhi parevano ciocchi di legno ardenti.
“Quindi forse non dovresti essere suo padre…”
“Ma lo sono”.
“No, non lo sei… sei un donatore di sperma” disse e strattonò il braccio per liberarsi.
Scorpius aprì le labbra sconvolto e lei approfittò di quel momento per arrivare alla porta, ma lui non l’avrebbe fatta sfuggire così facilmente.
Non era arrabbiato, era letteralmente furioso.
Con uno scatto posò la mano sulla porta che si richiuse di scatto, la vide voltarsi verso di lui assottigliando gli occhi. “Lasciami uscire” sibilò.
“Come ti permetti” le disse soltanto e si accorse che il suo braccio teso la chiudeva tra la porta e il suo corpo, era senza scampo e lei lo sapeva.
“Lasciami uscire” ribatté muovendosi, ma Scorpius non aveva intenzione di farlo.
Si avvicinò a lei così tanto che il suo seno e il proprio petto si sfioravano.
Scorpius poteva sentire il suo respiro affannato, dimostrazioen che anche lei sentiva l’elettricità che c’era tra loro e allora perché si comportava così?
“Non osare dirmi che non sono il padre di questo bambino” le disse e la vide abbassare gli occhi un secondo, ma fu solo un attimo perché li rialzò subito.
 “Hai detto tu che non hai avuto scelta ed è vero…” gli disse e gli sembrava che gli occhi le luccicassero di lacrime “quando te l’ho detto era anche troppo tardi per tornare indietro ed io comunque non me la sarei mai sentita, per cui ho scelto io per entrambi…”
Scorpius sentì la mascella irrigidirsi per come stava stringendo i denti.
“Non rifilarmi più la stronzata dell’approfittatrice” l’avvertì e quando vide il suo volto arrossire si allontanò.
Era così bella quando il suo volto assumeva la stessa tonalità dei suoi capelli, ma lui non poteva rischiare di baciarla.
Ragiona, Scorpius. Ragiona.
“Ah no?” la vide staccarsi dalla porta per raggiungerlo.
“Allora dimmelo…dimmi che cos’è successo tra noi…”
Il suo profumo gli invase le narici. Il profumo di Lily, era così buono.
Ragiona, Scorpius. Ragiona. Continuava a ripetersi quelle tre parole come un mantra.
Non sarebbe servito a niente baciarla, o forse sì? Magari sarebbe servito a lui a cui pareva di non riuscire a respirare.
“Dimmi che te lo ricordi” lo provocò.
Le sue guance arrossate e quegli occhi pieni di fuoco, Scorpius non era sicuro di riuscire a controllare la fiamma che gli stava accendendo i sensi.
Ragiona, Scorpius. Ragiona.
Eppure gli sembrava che il suo cervello si stesse azzerando.
“Dimmi cosa abbiamo fatto quella notte” insistette lei.
Le sue vene erano lava incandescente, la voglia di lei gli faceva fremere gli arti.
Ragiona, Scorpius. Ragiona.
Fece un passo indietro per scappare. Era un Serpeverde mentre lei al contrario era una Grifondoro e infatti si mosse di nuovo verso di lui.
“Dimmi com’è cominciato” gli disse con gli occhi che sembravano emettere saette dalla collera che sembrava aver dentro.
Fermati Lily diceva il suo cervello. Fermati, non sai cosa stai facendo.
Ragiona, Scorpius. Ragiona.
“Dimmelo, Scorpius….se sei sicuro che non mi sia approfittata di te…”
Non riuscì a farla finire perché le sue mani si erano mosse di volontà propria e l’avevano attirata a sé.
Alla fine il suo cervello si era azzerato e il suo corpo aveva fatto l’unica cosa che riuscisse a farlo star bene.
Era una questione di salvezza. Sentiva che se non l’avesse baciata sarebbe morto, lì e subito.
Sapeva che era sbagliato in tutto e per tutto. Sapeva che lei lo aveva voluto fuori dalla sua vita, che non c’era niente tra loro e che sicuramente questo bacio non avrebbe risolto il problema tra loro, ma non ce l’aveva fatta più.
Adesso sentiva il battito del suo cuore tra le sue dita ed era accelerato quanto il suo, sentiva il respiro sulla sua pelle, caldo e affrettato e le sue labbra morbide che si schiudevano tra le proprie.
Era una droga. Lei gli chiedeva se era sicuro che non si fosse approfittata, ma come poteva anche solo pensarlo? Non sentiva l’effetto che gli faceva?
“Penso sia cominciato così” le sussurrò sulle labbra e la vide aprire piano gli occhi, sembravano annebbiati dalla passione.
Pochi secondi dopo però la sentì staccarsi da sé spingendolo via e dopo pochi attimi era corsa alla porta ed era fuggita.
Fuggita da lui. E poi era lui il Serpeverde?
***
Quando arrivò a casa trovò Albus seduto sul divano. Era stranamente solo.
Di solito passava ogni momento libero con Alice, ma in quel momento era davanti a quella scatola babbana che aveva voluto mettere in casa.
Quella televisione che gli piaceva tanto, ma in quel momento sembrava solo che volesse farla saltare in aria visto che non la fermava neanche su un canale.
“Nervoso?” gli chiese e lui scosse la testa, ma premette quei tasti con ancora più forza.
“Per essere nervoso dovrei aver fatto qualcosa e invece non ho fatto niente” affermò in un modo così stizzito che Scorpius ebbe la conferma alla sua domanda “ma a quella Grifondoro della mia ragazza non basta… lei vuole che faccia la cosa giusta…” lo guardò negli occhi e vide tanta rabbia in quegli occhi verdi “o meglio quella che per lei è la cosa giusta”.
Scorpius si sedette accanto a lui. Era tornato con l’idea di parlare con Albus, in fondo se voleva riconoscere il suo bambino, il suo migliore amico avrebbe dovuto saperlo e non voleva che lo venisse a sapere da Lily.
In quel momento però Albus sembrava avere più bisogno di lui senza contare che non era sicuramente il momento giusto dato il suo umore.
“Va bene…spara” gli disse, ma Albus scosse di nuovo la testa “forse non dovrei dirtelo… non dovrei mettere Lily in una posizione scomoda…siete anche colleghi”.
Scorpius sentì il cuore accelerare ed ebbe un pessimo presentimento, ma rimase in silenzio.
“E va bene, tanto credo che a giorni non potrà più nasconderlo… Lily è incinta...”
Si fermò probabilmente per vedere la sua reazione, ma per fortuna notò che il suo viso era sconvolto, anche se non poteva certo sapere che fosse sconvolto per il fatto che lo sapeva e non per il fatto che Lily fosse incinta.
“Esatto. E’ la stessa faccia che ho fatto io” disse pensando di aver manforte da lui “Lily, la riflessiva Lily e invece è tutta una recita… è rimasta incinta in una storia di una notte…” s’interruppe passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
Questo quindi aveva raccontato Lily? La storia di una notte?
In fondo era vero, ma a Scorpius sembrava così riduttivo. Soprattutto dopo aver provato quanto solo un bacio riuscisse a sconvolgerlo e a farlo sentire vivo dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi.
“E Alice non vuole che sia arrabbiato con lei” riprese Albus “si è comportata come una sventata e vorrebbe anche crescere questo bambino da sola…”
“Non sarà sola” lo interruppe. Forse non era il momento ideale, ma non poteva più sentirlo parlare di Lily come se fosse stata una stupida.
Lily non era una stupida. Anche se anche lui le aveva detto quelle esatte parole sembrò pungolarlo la sua coscienza, ma era diverso, lui aveva tutto il diritto di essere arrabbiato e invece Albus…
“Avrà tutti noi certo, ma questo bambino non avrà un padre…”
“Certo che lo avrà”.
Albus sospirò rumorosamente “vuoi smetterla di interrompermi prima che arrivi alla fine della storia?” si arrabbiò “non avrà un padre perché è frutto della storia di una sera, la mia seria sorellina che si è comportata come…”
“Non lo dire” lo interruppe sentendo la rabbia cominciare ad affluirgli nelle vene.
Non poteva permettere neanche ad Albus di parlarne come una poco di buono, ma stavolta la sua interruzione probabilmente sembrò strana ad Albus perché lo vide piegare la testa per osservarlo a fondo.
“Scorpius…” iniziò sospettoso, ma lui non gli diede tempo di finire.
Inutile rimandare. Non quando sapeva che comunque il suo migliore amico avrebbe capito. Non quando aveva ancora il sapore di Lily sulle labbra e il profumo nelle sue narici.
“Sono io il padre, Al” gli lanciò la bomba e per un secondo pensò di averlo ucciso perché rimase immobile, gli occhi spalancati e le labbra aperte.
“Al…”
Lui alzò una mano “che hai detto?” chiese con voce così bassa che se Scorpius non fosse stato seduto a pochi centimetri da lui non lo avrebbe sentito. Sospirò “sono io il padre” ripetè.
Non era mai stato un vigliacco e non avrebbe cominciato ora.
Albus si alzò in piedi come se all’improvviso il divano scottasse, ma Scorpius lo conosceva così bene che sapeva che in realtà non voleva stargli vicino.
Il suo amico lo guardò e poi si voltò dandogli le spalle, poi si girò di nuovo verso di lui e Scorpius vide la rabbia in quegli occhi verdi.
“Non mi hai detto niente?” si arrabbiò “sapevi che Lily era incinta e hai lasciato che me lo dicesse lei quando ormai è di quattro mesi?”
Lo stava guardando con un’espressione tradita e Scorpius non poteva biasimarlo del tutto.
Non che fossero affari suoi e Lily poteva dirglielo quando voleva, ma loro erano abituati a condividere tutto e probabilmente anche lui si sarebbe sentito tradito.
“Albus…”
“Ed hai messo incinta mia sorella? Una storia di una sera che vorrebbe dire? L’hai già mollata? Ti sei stancato di lei come di qualsiasi altra gallina che ti porti a letto?”
Come al solito Albus era partito in quarta e il suo carattere gli aveva già fatto essere giudice e giuria.
Scorpius sentì la rabbia cominciare a fargli fischiare le orecchie.
“Lei non è come le altre”.
Di tutte le cose che aveva detto era la cosa che gli aveva dato più fastidio, ma Albus rise di derisione.
“Ti sei divertito? Credevo avessimo un patto… avresti lasciato in pace mia sorella…”
“Ero ubriaco, Al…”
In pochi secondi gli occhi verdi di Albus parvero liquefarsi “ti sei approfittato…”
“Certo che no” lo interruppe e si alzò in piedi a sua volta “Salazar, Albus, ma come puoi anche solo pensarlo…credevo mi conoscessi…”
Gli diede le spalle per concentrarsi e non picchiare il suo migliore amico.
“Ti conosco certo, ma credevo anche che non saresti mai andato a letto con mia sorella e invece scopro che lei è incinta di te…”
“Non è stato cercato…”
Albus scosse la testa “non mi interessa” disse lapidario e poi lo vide prendere un sospiro e sedersi sul divano “è difficile avercela con lei ora” commentò strusciandosi le mani “non è una storia di una sera… almeno non per lei”.
Scorpius aggrottò le sopracciglia. E con questo cosa voleva dire?
“Stai ancora pensando che mi sia approfittato di lei?” chiese con talmente tanta rabbia che quando Albus portò lo sguardo su di lui e lo vide limpido e calmo come era sempre stato si chiese se fosse impazzito.
“No, non lo credo” gli disse ed a Scorpius sembrò che si sentisse in colpa.
Si chiese cosa avesse detto a Lily.
“Non lo credo perché lei è sempre stata innamorata di te”.
Scorpius spalancò gli occhi per qualche secondo e poi scoppiò a ridere anche se la risata era talmente forzata che si spense subito.
“Certo come no” disse e scosse la testa.
Il suo migliore amico era così divertente. Se solo avesse saputo come l’aveva trattato.
Eppure quel bacio, quel bacio dove anche lei si era sciolta tra le sue braccia, anche lei doveva aver provato qualcosa, glielo aveva letto negli occhi.
Albus sorrise e Scorpius avrebbe voluto tirargli un pugno. “Non dire cose che non sai” lo ammonì. Non sapeva se era stato quel sorrisetto a dargli fastidio o le sue parole che continuavano a vorticargli nella mente.
“Non importa…” il suo amico doveva aver letto la rabbia nei suoi occhi perché sospirò di nuovo “posso almeno sapere quali sono le tue intenzioni con lei e con il bambino…”
“Lo riconoscerò e sarò parte della sua vita” disse certo e vide il suo amico annuire.
“E Lily?”
Già. E Lily? Bè il discorso con lei non era così semplice, ma come poteva dirglielo senza umiliarsi e fargli capire che lei lo aveva rifiutato.
“Sono fatti nostri”.
Ecco semplicemente in quel modo.
Peccato che quella risposta non sarebbe mai andata bene ad Albus e Scorpius lo sapeva benissimo, infatti alzò gli occhi al cielo quando lo sentì dire “è mia sorella”.
“Davvero, Al? Dici sul serio?” lo prese in giro guadagnandosi un’occhiataccia dal suo amico.
Alzò la mano quando lo vide ricominciare a parlare, voleva mettere una sorta di barriera, non poteva parlare neanche con Albus di quello che provava per Lily perché la verità era che non lo sapeva neanche lui.
Era arrabbiato? La odiava? L’amava? Sapeva solo che quel bacio continuava ad eccitarlo ogni volta che ci ripensava.
“Sul serio, Albus” lo ammonì “non me lo chiedere, la situazione è complicata…”
“E quando mai non lo è con voi” si lamentò lui, poi alzò le mani a sua volta “io posso aspettare che tu faccia pace con il cervello, perché ti conosco e vedo nei tuoi occhi quello che provi, ma non pretendere lo stesso trattamento da James” lo minacciò con un ghigno vendicativo.
Scorpius alzò gli occhi al cielo come poteva Albus sapere quello che provava se neanche lui lo sapeva?
 “Rischierai gli attributi” lo prese in giro Albus e Scorpius si portò d’istinto le mani alle parti intime.
James Potter era il fratello più iper protettivo che conoscesse.
“Non era cercato” ripetè Scorpius. Non che avesse paura di James Potter, ma sentiva di dover dare una spiegazione in più al suo migliore amico.
Lo vide annuire con un sorriso “ubriaco eh?” gli chiese e Scorpius annuì “quindi non volevi eludere il nostro patto”.
Scorpius per un attimo pensò a quando da ragazzini aveva promesso ad Albus di stare lontano da sua sorella.
Era stato così semplice prometterglielo quando era ancora una ragazzina con le trecce rosse e troppa euforia per uno calmo come lui e invece negli anni quelle trecce erano state sciolte e quell’euforia era diventata un fuoco che aveva fatto impazzire più di una volta Scorpius.
Eppure non avrebbe mai tradito Albus. Probabilmente non avrebbe mai smesso di desiderarla, ma non si era mai permesso di avvicinarsi tanto da non riuscire a fermarsi.
Almeno non da sobrio.
“No, non lo volevo” disse sinceramente e il suo migliore amico annuì.
“E’ stata davvero una volta sola?” chiese ancora, Scorpius aprì la bocca per rispondere, ma Albus scosse la testa “no aspetta… non voglio saperlo” disse con una faccia disgustata.
“E’ stata una volta sola e non me la ricordo neanche” la voce di Scorpius era amareggiata. Aveva fatto l’amore con Lily e anche se probabilmente non aveva dato il meglio di sé, visto il suo stato, era sicuro che fosse stato qualcosa di magico e se le sensazione erano state anche solo la metà di quello che aveva provato con il bacio, era stato qualcosa che non aveva mai provato con nessuna e lui non lo ricordava.
“A questo punto mi sa che dovrò davvero scusarmi con lei” ammise Albus riportando Scorpius alla realtà.
 Lo vide lasciarsi cadere sulla sedia quasi sconfitto “le ho detto di tutto…”
Anche io, avrebbe voluto aggiungere Scorpius, e oltretutto, l’aveva baciata.
Probabilmente la sua situazione era peggiore di quella di Albus.
Perché ogni volta che si trovava davanti a lei sembrava perdere se stesso? Perché ogni volta che la vedeva non riusciva a ragionare?
“Quindi dobbiamo festeggiare”.
La voce di Albus lo riscosse e alzò gli occhi su di lui, vide che nel tempo che lui si era perso nuovamente nei pensieri, il suo migliore amico aveva preso una Burrobirra dal frigo e gliela stava porgendo.
“Sarai padre” gli disse e Scorpius fece un piccolo sorriso prendendo la bottiglia “già” disse soltanto facendo battere le due bottiglie insieme in quello che doveva essere un piccolo brindisi.
“Sarai padre” ripetè Albus dandogli una spallata scherzosa e Scorpius sorrise più ampliamente.
Adesso che Albus glielo stava dicendo gli sembrava ancora più vero, ma non riusciva a credere che non lo avrebbe cresciuto insieme a Lily.
Gli occhi gli si adombrarono e bevve un sorso di Burrobirra per mascherare i suoi pensieri.
“Non riesco a capire…” Albus piegò la testa “e non sono abituato a non capirti” aggiunse sincero.
Scorpius sospirò “cosa non capisci?” chiese immaginando già la risposta “non mi sembri molto
felice” gli disse.
“E’ strano, Albus” confessò. Albus aggrottò le sopracciglia e incrociò le braccia in un modo che Scorpius si chiese come potesse non cadergli la bottiglia di mano.
Doveva dirglielo, andava contro a tutto quello che aveva pensato fino a quel momento, ma doveva dirglielo o sarebbe esploso.
“Lily, mi ha escluso” disse semplicemente “l’ho scoperto poche ore prima di te…l’ho scoperto dopo il pranzo dai tuoi e solo perché ho ricordato qualcosa”.
Albus spalancò gli occhi, ma non disse niente.
“Tu dici che mi ama e io ti dico che non è così…”
“Le hai chiesto perché non te lo ha detto subito? Non sembra comportamento da onesta Grifondoro… non sembra comportamento da mia sorella” si stupì.
Scorpius sbuffò “ha detto che non voleva pensassi che…” sorrise e si scompigliò i capelli “non ci crederesti” gli disse soltanto.
Albus si limitò a fissarlo come a spingerlo a continuare e Scorpius lo fece “ha detto che si sentiva come se si fosse approfittata di me e non voleva che mi sentissi obbligato…”
Albus ebbe una decina di reazioni che gli passarono nel viso nell’arco di quei trenta secondi in cui Scorpius disse quell’ultima frase.
Prima pensò che alla fine era quello che lui stesso aveva pensato di Scorpius per cui si rese conto che lui e Lily avevano lo stesso modo di pensare, poi si stupì che avesse potuto pensare una cosa del genere, infine si mise a ridere per la ridicolezza della cosa.
“Un uomo non può essere violentato da una donna”.
“Io lo so, a quanto pare tua sorella no… dice che mi ha raggirato perché ero ubriaco, ma so benissimo che è una scusa… lei non mi vuole nella sua vita”.
Albus scosse la testa “non credo sia così” affermò sicuro “io credo che lei lo pensi davvero…”
Scorpius avrebbe voluto crederlo con lui.
COMMENTO: LO SO, NON SONO IN RITARDO DI PIU’, MA COME HO DETTO NELLE ALTRE MIE STORIE, BIMBA + MARITO + LAVORO MI PROSCIUGANO DI PARECCHIE ENERGIE E SPESSO NON HO LE FORZE DI METTERMI A SCRIVERE E SAPETE COME LA PENSO, NON VOGLIO SCRIVERE CAPITOLI DI CUI POI MI PENTO…GIA’ QUESTO NON MI FA IMPAZZIRE…SPERO CHE A VOI PIACERA’ UN PO’ DI PIU’ E CHE MI FARETE SAPERE!! SPERO CI SIA ANCORA QUALCUNO CHE MI SEGUE E COME HO DETTO ANCHE NELLE ALTRE STORIE, NON VI ABBANDONO PIU’, ADESSO CHE BIANCA E’ UN POCHINO PIU’ GRANDE RIESCO AD AVERE UN PELINO PIU’ DI TEMPO PER CUI NON SARANNO AGGIORNAMENTI SETTIMANALI MA NEPPURE ANNUALI COME GLI ULTIMI DUE J RINGRAZIO TANTISSIMO LE PERSONE CHE MI HANNO CONTINUAMENTE CHIESTO DELLA STORIA E CHE NON HANNO MOLLATO!! MA PIU’ DI TUTTE RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE CONTINUANO A FARMI SAPERE LA LORO OPINIONE E CHE SONO DAVVERO FANTASTICHE E INDISPENSABILI OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / SHIORI F/ ROXY HP / ENDY LILY 95 / GIALY66 /SPAOLA /NANCY 95/ LUNAROSSA /DEAR DRACO / BETWEENACUPOFTEAANDABOOK E VIOLA02!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE GRAZIE A CHI MI HA INSERITO TRA LE PREFERITE /SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO!!

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Capitolo 7
*** 6 CAPITOLO ***


Lily arrivò a casa dei suoi genitori e si sedette attorno al tavolo con un sospiro.
Ginny la osservò attentamente, sembrava molto stanca.
“Dovresti sollevare quei piedi” le disse avvicinandosi e sedendosi accanto a lei.
“Sì, dottore” rispose ironicamente Lily, ma non lo fece e Ginny le sollevò le gambe e se le appoggiò sulle proprie.
“So che il dottore sei tu, ma io ho avuto tre bambini e ti assicuro che se quando torni a casa non inizi a tenere sollevate le gambe per almeno dieci minuti nei prossimi giorni avrai delle gambe gonfie come palloni”.
Lily sorrise accarezzandosi la pancia, sapeva che sua madre aveva ragione.
“Quindi questo bimbo non avrà un padre?” le chiese diretta.
Diretta come era sempre Ginny Potter.
Lily si morse il labbro, sapeva che doveva dirglielo. In fondo se Scorpius voleva far parte della vita del bambino, non poteva certo più tenerlo nascosto.
Però dirlo alla madre lo avrebbe reso definitivo. Era davvero pronta?
Doveva esserlo. Lo doveva al suo bambino.
“Sì, lo avrà” disse cercando di ritirare le gambe dal ventre della madre.
Una sorta di difesa, voleva chiudersi, aveva troppa paura del giudizio della madre.
Cosa avrebbe detto quando avrebbe saputo come lo aveva circuito? Come si era approfittata di lui?
Oltretutto conosceva Scorpius da quando era un ragazzino e sicuramente c’era affezionata, sentire il suo vile comportamento l’avrebbe sicuramente schifata.
Sua madre non le permise di togliere le gambe però e le trattenne posando le mani sulle caviglie.
“Almeno dieci minuti, ricordi?” le chiese ironica e Lily annuì, era quasi come se stesse usando le sue gambe come metafora per far capire che il discorso tra loro non era affatto chiuso.
Odiava quando sua madre era così intuitiva.
Le fece una carezza sul dorso del piede “e quindi questo padre lo conosceremo?”
Lily sospirò “mamma, non è da te fare domande così generiche… tu vuoi sapere chi è…”
“Voglio sapere come mai fino a due giorni fa ci dicevi che non lo avresti rivisto, che era la storia di una sera e poi adesso mi dici che farà parte della vita del bambino… non mi sembra che questo padre abbia delle opinioni coerenti”.
“Forse perché quando vi ho parlato lui non lo sapeva ancora”.
Vide sua madre aprire leggermente le labbra, ma le richiuse subito “di quanti mesi sei?” le chiese “diciassette settimane più tre”.
Ginny sorrise “non ci ho mai capito molto con questi nuovi conteggi, ma se non sbaglio sei di quattro mesi quindi?”
Lily annuì “circa, sì”.
“E non avevi ancora detto niente al padre?”
“E’ una storia complicata” rispose solo cercando di nuovo di sfilare le gambe, ma ancora sua madre non glielo permise.
“Abbiamo tanto tempo…”
“Mica tanto” si oppose Lily “sono quasi le sette, tra poco arriveranno tutti per la cena e…”
“E allora sfruttiamo il tempo per bene” scherzò Ginny, prese la bacchetta da sopra il tavolo ed evocò due bicchieri e la bottiglia di succo.
Ne versò uno alla figlia e glielo passò “quindi? Questa storia complicata?”
Lily alzò gli occhi al cielo “sa un po’ di interrogatorio, te ne rendi conto, vero?” scherzò giocherellando nervosamente con il bicchiere.
“A me sa di madre che si interessa della figlia” replicò Ginny, ma il tono scherzoso in cui lo disse fece rilassare Lily che si adagiò contro la sedia.
“Hai mai fatto qualcosa di orrendo?” le chiese a bruciapelo.
Se sua madre lo voleva sapere gliel’avrebbe detto. In tutta la viltà del gesto.
“Addirittura orrendo?”
Lily sorrise all’espressione incredula della madre “già, la figlia dell’eroe del mondo magico forse meriterebbe Azkaban”.
Ginny inarcò le sopracciglia “addirittura?” si stupì “permettimi di non crederci” affermò bevendo un po’ di succo.
“Ma è così” replicò Lily scaldandosi “non pretendo che tu capisca, sei troppo buona, non fai mai la cosa sbagliata ed invece io…”
“Ferma, ferma, chi ti ha detto che non faccio mai la cosa sbagliata?” la interruppe “penso che molte persone avrebbero da dissentire a questa affermazione”.
Lily scosse la testa e questa volta tolse le gambe prima che sua madre potesse fermarla.
“Sono sicura che non ti sei mai approfittata di un ragazzo” le confessò con un filo di voce.
Ginny aggrottò le sopracciglia e guardò sua figlia: il senso di colpa sembrava così vivido, era proprio figlia di suo padre.
“In che senso approfittata?” le chiese.
“Nel senso che immagini… io l’ho portato a letto e lui non se ne è neanche reso conto, è così che sono rimasta…”
“No, no, fermati un attimo” la interruppe Ginny e Lily appoggiò le mani sul tavolo e le strinse l’una con l’altra. Adesso sua madre aveva compreso.
“Tu hai fatto sesso con un ragazzo e lui non se ne è reso conto?” ripetè con voce incredula.
Lily fece una smorfia, parlare della sua vita sessuale con sua madre non era proprio la cosa che preferiva.
“E’ quello che ho detto” rispose stringendo sempre più forte le sue mani fino a quando le nocche non diventarono bianche.
“Come avete fatto?”
“Mamma, vuoi davvero che ti risponda?”
Ginny divenne rossa e si riavviò i capelli in una maniera molto simile a quella di James quando era a disagio.
“Non intendevo quello” brontolò imbarazzata “intendo dire: come ha potuto non rendersene conto”.
“Era ubriaco e non si ricorda niente” le spiegò e la vide socchiudere gli occhi come sovrappensiero.
“Bè, ma in qualche modo lui… insomma lui…dovrà aver partecipato se adesso sei incinta” disse tutt’un fiato cercando di nascondere quanto fosse in soggezione nel parlare del rapporto in sé.
“E non guardarmi così, vorrò proprio vederti alle prese con i suoi amori…” disse indicandole la pancia “poi mi dirai quanto è semplice” brontolò.
Lily sorrise e si accarezzò il ventre che cominciava ad essere visibile anche da sopra i vestiti “sì, direi che ha partecipato” rispose “però avrei potuto essere chiunque… l’ho raggirato e il fatto che adesso aspetti un bambino complica di parecchio le cose”.
“Ti giuro, mamma che se avessi saputo che era ubriaco tanto da non capire niente di ciò che gli accadeva intorno, non l’avrei mai fatto…”
“Lo so, Lily” la rassicurò e Lily sentì un peso sollevarsi dal petto, non si era neanche resa conto quanto era importante per lei che sua madre non la credesse una stupida opportunista.
“Dici che non si è neanche accorto di chi eri?” le chiese.
Lily scosse la testa abbassando di nuovo lo sguardo sul bicchiere “ha detto che ricorda alcune immagini… è così che ha capito che avessimo…”
Ginny sospirò “ma perché non gliel’hai detto? Perché non gliel’hai detto subito, il giorno dopo…”
“Ho provato, ma quando ho capito che non lo ricordava…”
Lily si morse il labbro con le lacrime agli occhi. Cosa doveva dirle? Perché lo amava così tanto che l’idea di averlo ingannato la uccideva?
Alla fine l’aveva ingannato lo stesso.
“E’ che avrei tanto voluto che questo bambino fosse frutto dell’amore e non di uno sbaglio” ammise alla fine.
“Bè, Albus è frutto di uno sbaglio come dici tu, ma non c’è sbaglio di cui siamo più orgogliosi”.
“Che cosa?” Lily strabuzzò gli occhi, ma Ginny annuì “tra James e Albus ci sono tredici mesi, non hai mai pensato che magari non volevamo un figlio così vicino all’altro? Diciamo che una sera, James che dormiva pacifico nel suo lettino e un po’ di vino…”
“Non voglio saperlo” la interruppe Lily, gli occhi sognanti della madre promettevano un racconto che nessuna figlia avrebbe dovuto e voluto sentire.
“Quello che voglio dire” riprese Ginny con un sorriso “è che un figlio non è mai un errore, un figlio è una benedizione”.
“Ma tu e papà vi amavate mentre noi…” prese un respiro picchiettando un dito sulla tavola “vorrei solo che lui mi amasse… mentre adesso non so che cosa c’è tra di noi… c’è solo tanta confusione”.
“Quindi lo ami?”
Lily si morse il labbro “da sempre” confessò.
“Capisco” disse Ginny “e quindi Scorpius non ha reagito molto bene?” le chiese infine e Lily abbassò gli occhi.
“Non è che…” alzò di nuovo gli occhi per puntarli in quelli della madre “non ho detto che il padre è Scorpius” le disse.
Ginny sorrise “bè, ti conosco da ventotto anni e per tredici di questi sei sempre stata innamorata di lui, senza contare che, nonostante la balla che ci hai propinato, immaginavo che non saresti stata una ragazza da una sera e quindi ho fatto due più due…” le diede un colpetto sulla mano “tua madre non è facile da fregare” scherzò e Lily sorrise “sì, è vero… “ ammise, “è lui il padre, ma è stata davvero la storia di una sera” aggiunse “e come ti ho detto lui non lo ricorda neppure…”
“Quindi quando gliel’hai detto si è sentito fregato?” chiese dubbiosa e Lily tolse le mani dal tavolo per strusciarsele sulle gambe.
“Non gliel’ho proprio detto… o meglio l’ho fatto, ma dopo che lo aveva praticamente capito” confessò.
“Oh, Lily” il sorriso di sua madre scomparve dal volto “come hai potuto farlo?”
Lily la guardò nel viso, sua madre sembrava delusa.
“Come potevo dirglielo se lui neanche se lo ricordava? Cosa gli dicevo: complimenti hai fatto centro anche da ubriaco? Magari un bambino era l’ultima cosa che voleva, magari…” si fermò sentendo le lacrime premerle pericolosamente sugli occhi “magari fare l’amore con me era l’ultima cosa che voleva” ammise e si asciugò nervosamente una lacrima che era fuggita al suo controllo.
Ginny le mise una mano sopra alla sua.
“Gliel’hai chiesto?”
“Che cosa dovrei chiedergli?” scosse la testa più volte “se mi dovesse dire… non credo reggerei all’umiliazione” ammise giocherellando con il bordo della tovaglia.
“Magari devi metterti in gioco” le disse Ginny e Lily si morse il labbro nervosamente “o hai paura?” la provocò Ginny.
Lily appoggiò le mani sulle gambe e strinse i pugni. Aveva paura?
Sì, aveva paura di quello che avrebbe scoperto perché lei lo amava mentre lui… lui era sicura che non avesse mai pensato a lei prima di quella notte.
 “E’ comunque arrabbiato con me” affermò come se quello spiegasse la sua paura.
“Perché gli hai nascosto una cosa così enorme” le disse Ginny ignorando il cambio di discorso.
“Ma lui non mi ama e io non potevo costringerlo…”
“Lily, non gli hai dato neanche la scelta” la interruppe.
Lily sospirò “cosa dovrei fare allora?” le chiese e anelava la risposta di sua madre. Aveva bisogno di sapere che cosa fare.
“Lascia che ti stia vicino…”
“Ma non mi ama” si oppose di nuovo Lily. Volendo con tutta se stessa che sua madre le dicesse che si sbagliava, ma non lo fece.
Ginny si alzò in piedi prendendo i loro bicchieri e mettendoli dentro l’acquario.
“Forse hai ragione” le disse “però se non lo lasci libero di scegliere non lo saprai mai”.
Lily sentì la porta chiudersi e raddrizzò la schiena.
“Togliere la libertà di scegliere ad una persona è la cosa più orrenda che si possa fare” rincarò con occhi severi.
“Non era quello che volevo” disse Lily con un soffio di voce.
Si sentiva malissimo. Sua madre aveva ragione.
Aveva deciso lei per entrambi, non gli aveva detto niente, aveva pensato che lui si sarebbe sentito oppresso e obbligato dalla presenza di questo bambino, ma magari non era così ed il fatto che volesse far parte della sua vita la portavano a pensare che sua madre avesse ragione.
“Devo parlargli” disse alzandosi in piedi e abbracciandola di slancio “sei la mamma migliore del mondo” le disse e sua madre si limitò a sorridere vedendola uscire così di corsa che rischiò di sbattere contro il padre.
“Ehi, Lily, dove corri così?” le chiese, ma lei lo salutò con un bacio ed uscì dalla porta.
***
Scorpius arrivò a casa dei suoi genitori quasi in punta dei piedi.
Come poteva affrontare un discorso del genere?
Non era facile dire ai propri genitori che aspettava un bambino quando loro neanche lo credevano fidanzato ed in effetti pensandoci bene non lo era davvero, Lily non lo voleva, tollerava a malapena la sua presenza nella vita del bambino.
Entrò in cucina e la trovò vuota, poi passò al salotto e vide suo padre che stava dando alcuni baci sul collo di sua madre che era semi distesa sul divano.
“Mamma mia che scena raccapricciante” disse ed entrambi si sollevarono guardando verso di lui.
“Ci sono dei limiti in questa casa” scherzò, ripetendo le parole che suo padre aveva usato mille volte con lui quando aveva portato delle ragazze.
Delle ragazze che non erano Lily, delle ragazze che, a volte, erano durate anche mesi, ma che gli avevano fatto provare molto meno di quello che aveva provato una notte con Lily.
“Quello valeva per te e non per noi” lo rimbeccò scherzoso Draco alzandosi.
“Allora diciamo che dovrebbero esserci anche per voi perché non voglio entrare in una stanza e trovarvi… bleah”.
Draco rise “Scorpius, a parte il fatto che non vivi più qui per cui non puoi pretendere niente, poi non puoi essere un medimago di trent’anni e dire che siamo a fare bleah”.
“Per un figlio è bleah sempre… lo sarà anche quando sarò un padre di sessant’anni”.
Padre. Quella parola era così grande.
Astoria scoppiò a ridere e anche Draco scosse la testa ridendo “a cosa dobbiamo la visita?” gli chiese cambiando discorso.
“Volevo parlarvi” disse tornando serio e Draco aggrottò le sopracciglia notando la sua espressione.
“Che succede?” gli chiese.
Scorpius gli fece cenno di sedersi “è meglio se ti metti comodo” gli disse e Draco seppur controvoglia lo fece.
Vide lo sguardo preoccupato dei suoi genitori per cui decise che era meglio lanciare subito la bomba.
“Aspetto un bambino” disse sedendosi sul pouf davanti a loro e li vide rilassarsi immediatamente.
“Però, la medimagia ha fatto passi da gigante” lo prese in giro Draco.
“Papà” si lamentò Scorpius “è la mia compagna ad aspettare un bambino ed è una cosa seria” lo rimproverò sottolineando l’ultima parte con la voce.
“Hai una compagna?” chiese sua madre con voce dolce.
Domanda diretta. Nessuna scappatoia.
“Non proprio” rispose e la vide aggrottare le sopracciglia, ma fu suo padre a parlare “non sono sicuro di capire”.
“Non c’è molto da capire”.
“Invece direi di sì” si oppose Draco “un miliardo di possibilità. Non è proprio la tua compagna e quindi? Volete abortire? Lei vuole abortire e tu tenerlo? Tu vuoi abortire e lei tenerlo?”
“Nessuno vuole abortire va bene?” si oppose arrabbiato. Non avevano neanche mai pensato a quella possibilità.
Lui già immaginava di tenere tra le braccia quell’esserino, già sognava che fosse una bimba con le mille lentiggini della madre.
“Meglio così” affermò sua madre portandosi una mano alla gola “allora lo tenete, e immagino che lo riconoscerai?” chiese Astoria e Scorpius annuì “ma con la futura mamma che rapporto hai?” Scorpius sospirò, doveva immaginare che sua madre non avrebbe lasciato cadere il discorso.
“Hai detto che non è la tua compagna… è stata una disattenzione? La rivedrai o sarà solo la mamma del bambino?”
Solo la mamma del bambino. Per Scorpius, Lily non avrebbe mai potuto essere solo la mamma del bambino.
Non riusciva ad immaginare la sua vita senza di lei, ma avrebbe dovuto farlo perché lei era stata chiara.
“Non lo so” affermò risedendosi.
“Non lo sai?” chiese Draco stupito “non mi sembra che ci siano grandi possibilità o starai con lei oppure no”.
Stavano insieme oppure no. Magari fosse stato così semplice. Gli sembrava passata una vita da quando si era svegliato la mattina dopo il suo compleanno ed era convinto di aver sognato Lily.
Di aver sognato Lily tra le sue braccia, come gli era successo tante volte, ed invece quella volta era successo davvero, ma la sfortuna aveva voluto che non lo ricordasse.
Avrebbe tanto voluto ricordarlo. Adesso probabilmente non sarebbero in quella situazione.
“Quindi?” chiese suo padre riportandolo alla realtà.
“Quindi… c’è anche la possibilità: work in progress” scherzò Scorpius e Draco sorrise “in effetti c’è anche quella…diciamo che magari ai miei tempi si arrivava al bambino dopo il work in progress”  disse calcando la voce sulla parola dopo.
Scorpius alzò gli occhi al cielo “per fortuna i tuoi tempi sono passati” replicò e Draco si limitò a scuotere la testa. “E sentiamo, chi sarebbe la damigella?” chiese.
Scorpius per un secondo valutò se dirglielo, forse Lily non avrebbe voluto, poi si disse che era inutile, se voleva crescere suo figlio doveva farlo alla luce del sole.
“Lily P…”
“Chi?” suo padre lo interruppe “come hai potuto essere così sconsiderato?”
“Che ti prende?” chiese Scorpius stupito. Non capiva perché suo padre si fosse accalorato tanto, conosceva poco Lily, ma gli era sempre piaciuta.
“Che mi prende?” chiese Draco retorico “come hai potuto essere così sconsiderato” ripetè.
“Sì, l’avevo capito e sì lo sono stato, ma ti assicuro che ho delle attenuanti…” si giustificò “e poi neanche lei ha pensato agli incantesimi anticoncezionali”.
Non era tutta colpa sua.
“Salazar, Scorpius, eppure sei un Serpeverde…”
“Ero ubriaco, papà!” si arrabbiò Scorpius “ero ubriaco e mi rendevo a malapena conto di cosa facevo, va bene? È stato un incidente, ma non mi pento…” e mentre lo diceva si rese conto che era vero.
Non si pentiva di niente. Non si pentiva di Lily, delle poche sensazioni che ricordava, dei suoi occhi, delle sue mani.
Si impose di smettere o si sarebbe eccitato come un ragazzino.
“Allora non sei andato a letto con lei ferendo i suoi sentimenti”.
Scorpius non capì se quella del padre era una domanda.
“Diciamo che è più lei che è venuta a letto con me e adesso ferisce i miei di sentimenti” spiegò e sua madre sorrise “è lei che non vuol stare con te?” gli chiese.
“Più o meno” rispose Scorpius.
“Brutta sensazione, vero?” lo prese in giro Draco, alludendo al fatto che Scorpius era sempre pieno di ragazze.
“Non capisco come mai tu sia così simpatico oggi” si arrabbiò Scorpius “ma la situazione è davvero complicata… lei crede… lei pensa di avermi raggirato…”
“Bè, è capibile” lo interruppe Astoria.
“Davvero?” si stupì Scorpius e anche Draco si voltò verso di lei incredulo.
“Bè, se tu avessi fatto sesso con lei e ora lei non se lo ricordasse e, oltretutto, fosse incinta, non penseresti di averla raggirata?”
“Ma è diverso” si oppose Scorpius “ah sì? E perché?” chiese sua madre.
“Per quello che ne sa lei tu non volevi fare davvero l’amore con lei, per quello che ne sa lei potrebbe davvero essersi approfittata di te e del tuo stato, magari tu sognavi anche di far l’amore con qualcun altro…”
“Non può pensare tutte queste cose” si oppose Scorpius.
“Le donne possono pensare tutte queste cose e anche di più” lo contraddì sua madre.
Davvero era così? Davvero Lily poteva pensare che lui non l’avesse davvero voluta?
Lei continuava a dirgli che si sentiva come se lo avesse fregato e costretto, ma lui non aveva mai capito fino in fondo quello che voleva dire.
Ora sua madre glielo aveva fatto capire.
“Cosa devo fare?” chiese e la sua voce era piena di urgenza.
“Cosa provi per lei, Scorpius?” gli chiese Astoria.
Già, cosa provava per lei? Desiderio? Sicuramente. Amore? Avrebbe voluto avere la risposta, ma non l’aveva.
“E’ complicato”. Sembrava la sua risposta preferita ultimamente.
Suo padre si appoggiò allo schienale e lo guardò dritto negli occhi.
“Sai, non sta a me entrare nei vostri affari, ma conosco Lily Potter da quando era una ragazzina petulante e Albus se la portava dietro e lei non faceva che infastidirvi e per lei non è complicato sapere cosa prova per te…”
“Papà” lo interruppe Scorpius. Non aveva bisogno di una lezione da lui.
“Ti dico solo di non prenderla in giro, per quello mi sono arrabbiato quando ho saputo chi era, perché le si legge negli occhi quello che prova per te e tu non l’hai mai notato e adesso…” sospirò “Salazar, adesso è davvero complicato per lei”.
“Non dovresti essere dalla mia parte?”
“Oh ma lo sono e infatti ti chiedo di chiarirti le idee e di parlare con lei prima di perderla”.
Perderla? Lui non l’aveva mai avuta.
“Perché non provi a procedere per gradi?” gli propose sua madre “forse siete davvero partiti dal punto sbagliato”.
Scorpius sapeva che sua madre aveva ragione. Forse non doveva imporsi come aveva fatto con Lily.
Forse il suo atteggiamento l’aveva davvero portata sulla difensiva.
Si alzò in piedi, baciò sua madre e sorrise a suo padre prima di uscire dalla stanza.
Doveva parlare con Lily.
 
COMMENTO: OK, LO SO, CAPITOLO DI TRANSIZIONE, MA CI VOGLIONO ANCHE QUESTI PER PREPARARE IL TERRENO E POI LO SAPETE QUANTO MI PIACE ANCHE FAR VEDERE IL RAPPORTO TRA GENITORI E FIGLI E QUINDI ECCO QUA!! COME VEDETE I DUE CAPOCCIONI INIZIANO ANCHE A VEDERE IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO : )) AH TRA L’ALTRO HO CONTRAVVENUTO ALLA REGOLA DI UN CAPITOLO PER OGNI PUNTO DI VISTA, MA COMINCIAVA A DIVENTARE DIFFICILE PER CUI NON VI PROMETTO CHE RIUSCIRO’ A FARLO SEMPRE!! SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO LO STESSO E CHE MI FARETE SAPERE!! IL PROSSIMO CAPITOLO VI PROMETTO CHE SARA’ PIU’ SUCCOSO!! GRAZIE MILLE ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO E CHE SPERO MI FARANNO SAPERE ANCHE IN QUESTO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / ENDY LILY 95 / LUNA ROSSA E NANCY 95!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! SPERO TANTO CHE MI FARETE SAPERE!! UN BACIONE!!

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Capitolo 8
*** 7 CAPITOLO ***


Lily suonò il campanello a attese.
Sperò che fosse proprio Scorpius ad aprire e non suo fratello perché non voleva dover di nuovo discutere con lui.
Inutile dire che non fu accontentata. Si sarebbe battuta una mano sulla fronte per la disperazione.
Perché era sempre così sfortunata?
“Non cercavo te”.
“Buongiorno anche a te, Lily”.
“Scorpius c’è?”
“Intendi il padre di tuo figlio?”
Lily spalancò gli occhi. Allora Scorpius gliel’aveva detto alla fine.
Certo, aveva tutto il diritto di dirglielo. Albus era il suo migliore amico ed era giusto che gli avesse detto che aspettava un bambino.
In fondo lei lo aveva detto ad Alice prima che a tutti gli altri.
“Non entri?” le chiese suo fratello riportandola alla realtà e Lily sospirò e scosse la testa “se entrassi litigheremmo e questo non fa per niente bene al bambino… potresti dire solo a Scorpius che l’ho cercato?” gli chiese e gli voltò le spalle.
“Lily, aspetta” la fermò Albus “a dir la verità vorrei parlare con te”.
Lei si voltò e guardò quegli occhi verdi che amava tanto, ma che avevano anche il potere di ferirla così tanto.
“Se è per Alice, puoi star tranquillo, le dirò che mi hai chiesto scusa”.
Gli voltò di nuovo le spalle, ma come fece un passo andò a sbattere contro un muro invisibile, rimbalzando indietro di qualche passo.
“Albus Severus Potter, non osare comportarti come un bambino” gli disse, ricordando che quello era il metodo che usava sempre quando da ragazzini voleva chiarire per qualche litigata e lei voleva andarsene.
“Allora tu ascoltami” le disse e per un attimo Lily si ritrovò quasi a sorridere, le sembrava di essere tornata una sedicenne indispettita a litigare con un diciottenne rammaricato.
Incrociò le braccia “allora, forza… su, sono tutta orecchi” gli disse.
Albus sospirò “mai che tu o James mi rendiate le cose facili” si arrabbiò Albus.
Perché doveva avere due fratelli che erano dei Grifondoro fatti e finiti? Il loro orgoglio era proverbiale.
“Entra in casa, per favore” le disse e Lily sospirò a sua volta, ma lo seguì all’interno.
Una volta dentro le venne spontaneo dare un’occhiata veloce al salotto “non c’è davvero” le disse Albus sedendosi sul divano “e non ho idea di dove sia” aggiunse leggendole la domanda negli occhi.
Lily non disse niente e si sedette sulla poltrona di lato al divano.
“Sono stato uno stupido” iniziò Albus.
“Oh, ma davvero?” ribattè Lily senza guardarlo.
“Davvero e credo di meritare almeno uno sguardo da parte tua…”
“Bè, io credo di meritare fiducia invece” lo interruppe “per Merlino, Albus, adesso sai che il bambino è di Scorpius, ma anche se fosse stato di un Andrew qualsiasi tu ti saresti dovuto fidare di me”.
“Scorpius non ti lascerà a crescere il bambino da sola”.
“E se anche fosse?”
“Non lo farà” ribattè ancora Albus e Lily finalmente lo guardò “no, non lo farà, lo so perché lo conosco anche io, ma se anche fosse stato io lo avrei cresciuto con tutto l’amore di questo mondo e ce l’avrei fatta… odio che tu non mi pensassi in grado…”
“Non è così” la interruppe.
“Ah no? Peccato perché sembrava proprio così” si alzò in piedi “senti, non importa… è stato un errore… sono ancora troppo arrabbiata…”
“Lily” tentò di fermarla Albus, ma lei scosse la testa e si voltò verso di lui “il fatto è che ti stai scusando solo perché sai che il bambino è di Scorpius e perché sai che sono sempre stata attratta da lui…”
Non riusciva a dire che l’amava, ma in fondo non lo doveva dire ad Albus.
“Io invece vorrei che tu capissi che hai sbagliato al di là di chi fosse stato il bambino e che mi appoggiassi comunque”.
Aprì la porta per uscire, ma si trovò a sbattere contro il petto di Scorpius.
Lo seppe prima ancora di alzare lo sguardo ed incrociare i suoi occhi.
Aveva riconosciuto il profumo prima ancora di sbatterci contro, lo avrebbe riconosciuto tra mille, era il suo odore, era quel profumo naturale di bagnoschiuma al sandalo.
“Lily” sussurrò lui allungando una mano e tenendola per la vita per evitare che cadesse “dove andavi così di fretta?”.
Alzò gli occhi e vide lo sguardo pieno di colpa di Albus “capisco” disse soltanto e la lasciò.
Lily cercò di ignorare che per quei pochi secondi in cui lui l’aveva tenuta per la vita il suo cuore aveva cominciato a galoppare come un cavallo imbizzarrito.
“Se dovete parlare vi lascio subito” disse passando gli occhi da fratello a sorella, ma Lily scosse la testa “ero venuta per te…” arrossì “per parlare con te” chiarì e Scorpius sorrise.
Amava che Lily nonostante si avvicinasse ai trent’anni avesse ancora la capacità di arrossire come una ragazzina.
“Sì” la voce di Albus gli fece distogliere gli occhi da lei “sì, era quello che mi stava dicendo” continuò “credo che io andrò a trovare Alice” disse rassegnato.
Quando le passò accanto Lily lo ignorò mentre Scorpius gli tirò una pacca sulla spalla, ma il sorriso mesto che gli fece il suo amico gli fece stringere il cuore.
“Odio quando litigate” non potè fare a meno di dire quando Albus si fu chiuso la porta alle spalle “ah sì?” chiese Lily.
Voleva essere sarcastica, ma era anche un po’ incuriosita.
“Sì, Albus è sempre uno straccio quando litiga con te…”
“Bè, se l’è cercata” lo interruppe lei e Scorpius sospirò “sì, so come ti ha trattata e mi dispiace…”
“Ti stai scusando per lui?” chiese stupita.
“No, mi sto scusando per me” le disse allontanandosi di qualche passo.
Non riusciva a starle troppo vicino, rischiava di perdere di nuovo la razionalità.
“Tu… tu…”
Lily si interruppe, non riusciva a trovare le parole.
Aveva davvero detto che si stava scusando.
“Sì, hai capito bene, Lily” le disse leggendole la domanda in viso.
Non riusciva a smettere di guardarla negli occhi. Quegli occhi nocciola che sembravano fuoco puro l’attraevano come niente altro.
“Non dovevo trattarti in quel modo, non dovevo sminuire quello che hai provato quando ti sei resa conto che io non mi ricordavo più niente, ma io…”
“Ma tu non riuscivi a comprendere come potessi averti nascosto una cosa così importante, come potessi aver pensato che non meritavi di saperlo”.
“Esatto” disse Scorpius. Era pazzesco, sembrava che tutto ad un tratto capisse come si era sentito, tutto quello che aveva provato.
E dire che credeva di essere lui quello ad aver avuto la rivelazione grazie all’aiuto dei suoi genitori.
“E’ che da uomo mi sembra assurdo che tu ti sia focalizzata sul fatto di avermi…” trattenne un sorriso “violentato” continuò “però ho capito che per te non è così assurdo, che sapere che io non ricordavo più niente ti ha fatto sentire una manipolatrice…”
“Tu cosa avresti pensato?” gli chiese Lily sentendo le lacrime premerle sugli occhi “se il giorno dopo aver fatto sesso tu fossi venuto da me e io non avessi ricordato niente… cosa avresti pensato?”
Lily abbassò gli occhi. Era ancora così facile per lei sentirsi in colpa.
Scorpius si alzò e la raggiunse in due passi, le alzò il mento e la guardò fissa negli occhi.
“Te l’ho già detto una volta o forse di più… non mi hai manipolato” le disse chiaro “ho pochi ricordi, ma quelli che ho mi sembrano un sogno…”
Lily scosse il viso “appunto” disse, ma Scorpius le impedì di liberarsi dalle sue braccia.
“Smettila di essere sempre così impulsiva” le disse “se non riesci a farmi finire di parlare non arriveremo da nessuna parte”.
Lily alzò di nuovo gli occhi su di lui. Adesso erano così vicini che Lily poteva sentire il battito del cuore di Scorpius mischiarsi al suo.
Lo vide però allontanarsi da lei e si sentì quasi incompleta.
“Ho capito…” le disse “ti giuro che ho capito quello che hai provato ed hai ragione, nella situazione inversa sicuramente mi sarei sentito un approfittatore, ma è da quando questa storia è iniziata che cerco di dirti che anche se ricordo solo pochi sprazzi sono abbastanza per farmi sentire che ti ho voluto…” e ti voglio ancora finì nella sua testa.
Si avvicinò di nuovo e Lily trattenne il respiro. Il suo profumo la stava mandando fuori di testa.
Questo suo comportamento di avvicinarsi e poi allontanarsi la stava confondendo, non poteva certo sospettare che per lui fosse l’unico modo di continuare a parlare con lei senza perdere del tutto la lucidità e prenderla tra le sue braccia.
“Tu non puoi capire come mi sento”.
Lo vide avvicinarsi ancora di qualche passo, adesso era di nuovo a pochi centimetri da lui.
“Quando ricordo i tuoi occhi nei miei” e i suoi occhi in quel momento sembravano piombo fuso da come erano intensi e concentrati su di lei.
Lily cercò di imporre al suo cuore di rallentare ed al suo respiro di tornare regolare, ma non era sicura di avercela fatta.
“Quando ricordo i tuoi capelli racchiusi nella mia mano” le disse Scorpius e sollevò una mano intrecciando i suoi capelli tra le dita.
“Quando ricordo la tua pelle… “ le sfiorò la linea del fianco “questo pezzo di pelle qui”  e Lily trattenne il respiro.
Pensava che il cuore le sarebbe esploso.
“Quando ricordo le tue labbra” le disse e le sue labbra erano così vicine che Lily ne potè sentire il soffio.
 “Ed ognuno di questi ricordi riesce a farmi eccitare come un ragazzino” concluse e Lily sentì i brividi propagarsi per tutta la schiena fino ad arrivarle in ogni minimo muscolo del suo corpo.
“Per cui ti prego” le prese il viso dalle guance “per favore, adesso smettila di pensare che ti sei approfittata di me quando l’unica cosa che riesco a pensare io è che vorrei rifarlo”.
Lily non riusciva a smettere di guardarlo, sentì una lacrima scenderle nel viso, ma non sollevò le mani per asciugarsi, non voleva che Scorpius le lasciasse il viso.
Capì che adesso toccava a lei. Che lui le aveva fatto capire quanto la voleva davvero e adesso aspettava solo una sua risposta.
Lei sapeva che il fatto che lui volesse il suo corpo non le sarebbe bastato, ma in quel momento non riusciva a smettere di pensare a come sarebbe stato bello fare di nuovo l’amore con lui.
E farlo quando lui dopo avrebbe ricordato qualcosa.
Sollevò entrambe le mani e le mise sopra alle sue “anche io voglio rifarlo, Scorp” disse in un sussurro e come se Scorpius non avesse atteso che quello si impossessò delle sue labbra.
Lily sentì le ginocchia cederle, era come se il bacio di Scorpius le avesse tolto quel briciolo di razionalità che era riuscita a conservare durante il discorso di lui.
Sentiva le mani sul suo viso come se avessero il potere di bruciarle la pelle.
Gli posò le mani sui fianchi e sollevò la maglia per infilarle sotto, voleva sentire la sua pelle, aveva bisogno di sentire la sua pelle.
Lui le fermò e si staccò da lei “forse non dovremmo… il bambino…”
“Scorp, sei un medico” lo rimproverò e Scorpius sorrise “sì, ma quando è il proprio…”
Lily scosse la testa. Gli uomini avevano un ego grande come una casa e Scorpius era addirittura un campione in questo.
“Non gli succederà niente… lui è lassù, nel mio utero” lo rassicurò.
Scorpius sorrise e le mordicchiò un labbro “tu non ti rendi conto l’effetto che mi fai” le disse e Lily per tutta risposta si sollevò sulle punte e  gli baciò il pomo d’adamo fino a scendere alla base del suo collo.
Scorpius gemette e la sollevò per portarla in camera.
“Sei sicuro di volerlo?” gli chiese mentre lui la faceva distendere sul suo letto.
“Non dovrei chiederlo io a te?” scherzò Scorpius sollevandosi sul gomito.
Lily fece scorrere un dito sulle sue labbra “io ti ho già scelto mesi fa…ora tocca a te” gli disse e lui le morse il dito per fermarla.
“Ti voglio, Lily Potter” le disse prima di scendere sui suoi seni.
Quando tornarono alla realtà però Lily si rese conto di cosa era successo.
Avevano fatto sesso. Lo avevano fatto di nuovo, ma neanche stavolta aveva fatto l’amore con lui.
Sì, adesso lui lo aveva voluto e glielo aveva fatto capire in diversi modi, ma aveva voluto il suo corpo e non il suo cuore.
Ricordava anche di averlo pensato quando ancora aveva un briciolo di lucidità, ricordava di aver saputo che non le sarebbe bastato.
Lei lo amava troppo e il fatto che gli ormoni l’avessero guidata la facevano sentire ancora più stupida.
Lei non era andata da lui per fare l’amore con lui, ma per fargli capire quanto si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, per fargli capire che lo voleva nella vita del suo bambino e che l’avrebbe voluto anche nella sua, ma adesso aveva solo complicato di nuovo le cose.
Sospirò e si sollevò lentamente a sedere.
“Tutto ok?” le chiese Scorpius premuroso e Lily annuì, ma non riuscì a guardarlo negli occhi.
“Non mi dirai che hai ancora dubbi?” le chiese ancora e Lily si morse il labbro.
“Salazar, Lily, cosa devo fare per dimostrare che ti voglio davvero”.
Lily emise una risatina nervosa “non sono quelli i miei dubbi…” si fermò per guardarlo negli occhi “non più almeno” e lo vide sorridere.
Merlino quegli occhi. Quegli occhi che offuscati dalla passione e riempiti di soddisfazione come in quel momento avevano il potere di sembrare davvero argentei.
“Non importa” gli disse afferrando le slip, ma lui le fermò la mano “invece importa” le disse “i segreti hanno rovinato tutto prima di iniziare”.
Lily si morse il labbro nervosa, sapeva che aveva ragione, ma come poteva dirgli che l’amava senza umiliarsi.
“Ero venuta per dirti che hai tutto il diritto di far parte della vita del bambino e che sono stata una stupida a non darti la scelta, a non chiederti se lo avessi voluto…”
“E lo voglio” le disse non capendo ancora dove volesse andare a parare.
Lily sorrise “sono felice di sentirlo perché sono sicura che sarai un ottimo padre”.
Scorpius annuì di nuovo, ma non smise di guardarla confuso. Non capiva davvero dove volesse arrivare.
“Ma tra noi finisce ora…”
“Che cosa?” la interruppe Scorpius.
Se fosse stato un uomo insicuro avrebbe pensato che non le fosse piaciuto quello che avevano fatto, ma aveva ancora nelle orecchie i suoi gemiti e nella mente le immagini di lei che si scioglieva tra le sue braccia.
Lily si accarezzò la pancia seppur ancora piccola.
“Tra noi…”
“Ho capito” la interruppe, non ci teneva a sentirlo di nuovo “quello che non capisco è perché?”
“Serve un motivo?”
“Certo che serve”.
“E non è evidente?” gli chiese e Scorpius la osservò, in quel momento il fuoco che aveva nei suoi occhi sembrava essersi spento.
Forse sua madre aveva ragione, avevano cominciato dal lato sbagliato, avevano cominciato facendo l’amore e con un bambino in arrivo.
Forse dovevano concentrarsi più sulla loro storia.
“Provo qualcosa per te, Scorpius” confessò in un fiato e subito dopo averlo fatto non riusciva a crederci.
Era stata davvero lei a parlare? Si chiese quanto precisamente dovesse amarlo per essere riuscita a superare il suo orgoglio.
Lo vide spalancare gli occhi e capì che lui non provava la stessa cosa, il suo era solo puro desiderio.
Scosse la testa infilandosi i pantaloni e la maglietta “mi dispiace, ma non mi serve tutto questo… mi fa solo capire cosa…” sospirò e scosse di nuovo la testa.
Era come se anche dentro la sua mente stesse cercando di darsi una scrollata.
Lo guardò per un secondo, intensamente.
Per favore lo pregava la sua mente. Per favore dì che mi ami, ma lui non lo fece e lei sorrise amareggiata.
 “Domani ho un’ecografia… può darsi che si veda il sesso, se vuoi venire…”
Scorpius annuì “certo” affermò e la vide chinarsi per infilarsi le scarpe “però Lily…”
Si fermò. Però Lily… cosa? Cosa voleva dirle? voleva dirle che anche lui provava qualcosa? ma era vero?
Lei alzò una mano per fermarlo “Non pretendo niente, Scorp” gli disse “davvero… questo…” e indicò il letto dove lui era ancora seduto “l’ho voluto forse più di te…”
“Non credo” la interruppe, ma lei non si fermò “quello che voglio dire è che non devi sentirti in obbligo perché abbiamo fatto sesso, non ho quindici anni e non pretendo niente…”
“Hai detto che mi avresti lasciato scegliere”.
Lily si riavviò nervosamente i capelli “certo…sceglimi allora, dimmi che anche tu provi qualcosa per me…”
Rimase ferma, in silenzio e Scorpius avrebbe tanto voluto prenderla tra le braccia, in quel momento era così forte e così fiera. Aveva l’imponenza di una dea.
Non poteva però essere sicuro di quello che sentiva, quindi non disse niente.
“Ci vediamo domani” gli disse uscendo dalla stanza e lasciandolo a bocca aperta
***
Lily non riusciva a credere di avergli detto che era innamorata di lui.
L’aveva fatto davvero e cosa aveva ricevuto in cambio? Una bella umiliazione.
Eppure non era pentita di averlo fatto, adesso era in pace con la sua coscienza, bè almeno in parte.
Dall’altra parte la sua mente non faceva altro che ripeterle quanto era stato bello stare tra le sue braccia.
Se l’altra volta era stato quasi incerto, questa volta lui le aveva fatto capire quanto la voleva, ma era abbastanza per lei?
No e non lo sarebbe mai stato.
Lei non voleva uno Scorpius a metà, o pacchetto completo, o niente.
Entrò in casa e vide Alice e Albus abbracciati sul divano. Quindi avevano fatto pace.
Era felice per la sua migliore amica, ma era ancora troppo arrabbiata con suo fratello per fingere che fosse tutto a posto per cui mirò direttamente al bagno.
Forse togliersi l’odore e il sapore di Scorpius l’avrebbe aiutata a tornare ad essere se stessa e non una ragazzina in preda agli ormoni.
“Lily, aspetta”.
Lily avrebbe voluto non farlo, ma il tono di urgenza di suo fratello la fece arrestare sui suoi passi.
“Possiamo parlare di nuovo?”
“No” gli disse semplicemente e si voltò, ma sbattè di nuovo contro il muro invisibile.
Questa volta i suoi nervi a fior di pelle reagirono e inviò ad Albus una fattura che gli riempì il viso di vesciche.
“Ahi” si lamentò Albus e guardò Alice come per spingerla a difenderlo, ma lei alzò le mani e si sollevò dal divano.
“Ho imparato a star fuori dalle vostre litigate tanto tempo fa” disse e uscì dal salotto.
“Mi hai fatto male… toglimele” si lamentò lui “e tu togli il muro invisibile”.
“No, perché voglio parlare con te”.
“Hai trent’anni, Albus” si arrabbiò per il suo comportamento infantile, poi pensò che lei non era stata molto meglio e con un colpo di bacchetta gli fece sparire le vesciche.
“Brava la mia guaritrice” la prese in giro e Lily sospirò sedendosi sulla poltrona “vuoi dirmi cosa è cambiato in un paio d’ore?”
Albus sorrise, felice che sua sorella volesse parlare.
“Ti ho già detto che sono stato uno stupido, ma quello che non mi hai fatto spiegare prima è che l’ho fatto perché ho davvero avuto paura per te… essere soli in una cosa così grande…”
“Ce l’avrei fatta”.
“Lo so” ammise lui “ti conosco e so che sei una donna forte, ma so anche che a volte sei troppo orgogliosa e presuntuosa e mille altri difetti da Grifondoro per cui so che non ammetteresti mai di aver bisogno di aiuto mentre con lui o lei potresti averne bisogno e il motivo per cui sono tranquillo all’idea che il padre sia Scorpius non è perché non ti reputavo in grado di crescere questo bimbo, ma perché so che lui ti capirebbe, che lui saprebbe subito se hai bisogno di aiuto”.
Lily sospirò “bè, vista così…” sapeva che suo fratello aveva ragione.
Lei tendeva a non voler mai chiedere aiuto, ma non era sicura che Scorpius la conoscesse così tanto da sapere ogni volta che lei ne avesse bisogno.
Albus si appoggiò allo schienale e incrociò le gambe davanti a sé.
“Quindi…” iniziò e Lily trattenne un sorriso, suo fratello era proprio un Serpeverde “io e te… voglio dire, siamo a posto?”
Lily avrebbe voluto tenerlo sulle spine un altro po’, ma sapeva che non ce l’avrebbe fatta, non con Albus, quindi si lasciò andare e gli sorrise “sei sempre uno stronzo” gli disse ed Albus si slanciò verso di lei abbracciandola.
“Mi preoccupo per te” le disse e Lily alzò gli occhi al cielo “ed a proposito di questo…avete parlato?” le chiese.
Lily si morse un labbro nervosamente, ma annuì.
In fondo avevano parlato. Prima.
E avevano riparlato. Dopo.
Ma perché Lily si sentiva come se fossero allo stesso punto?
COMMENTO: ECCOCI QUA!! COME STATE IN QUESTA TREMENDA SITUAZIONE? SPERO CHE VOI E LE VOSTRE FAMIGLIE STIATE BENE E CHE SIATE TUTTI AL SICURO A CASA!! IO SONO A CASA MA SONO IN SMART WORKING ED IN PIU’ HO LA MIA PICCOLA A CASA DALL’ASILO PER CUI IL TEMPO PER SCRIVERE NON E’ MOLTO, MA OGNI TANTO ABBIAMO BISOGNO DI DISTRARCI DA TUTTE QUESTE NOTIZIE CON CUI VENIAMO BOMBARDATI PER CUI…ECCOCI QUA!! PARLANDO DEL CAPITOLO SPERO VI SIA PIACIUTO… QUESTA VOLTA LILY E’ RIUSCITA A SUPERARE L’ORGOGLIO ED A CONFESSARE QUELLO CHE PROVA, MA NON CRITICATE SCORPIUS PER NON AVER SAPUTO REPLICARE, HA CAPITO ORA CHE LA DESIDERA NON PUO’ SAPERE ANCORA SE E’ INNAMORATO O NO!! PER ALBUS INVECE E’ IL SOLITO ALBUS DELLE MIE STORIE CHE SI ERGE UN PO’ A GIUDICE MA POI CAPISCE ANCHE LUI : ) SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE!! RINGRAZIO TANTISSIMO LE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO… NON SAPETE QUANTO SIETE IMPORTANTI PER ME NELLE PERSONE DI ICEPRINCESS / ARYELLE / MILAN 94 / DREAMER IMPERFECT E ENDY LILY 95!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE…ALMENO VIRTUALE ANCORA SI PUO’ ;)

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Capitolo 9
*** 8 CAPITOLO ***


Quella mattina Scorpius si presentò a casa di Lily come programmato.
Dovevano andare a fare l’ecografia e lui non sapeva neanche precisamente come si sentiva.
Era emozionato all’idea di conoscere il suo bambino, ma aveva anche un bel po’ di emozioni che riguardavano Lily, solo che non vi sapeva mettere ordine.
“Come stai?” le chiese appena lei si fu chiusa la porta alle spalle.
Lei lo guardò inarcando le sopracciglia, ma rispose comunque.
“Bene, le nausee sono sparite”.
Scorpius avrebbe voluto dirle di non essere così formale, stava usando la voce che si usa con un estraneo che ti chiede il tuo stato di salute per caso, incontrandoti per strada.
Sapeva di meritarselo, ma conosceva come poteva essere Lily con lui e questa Lily taciturna che scambiava solo i convenevoli di base non gli piaceva.
“Non importa che tu sia così rigida” le disse prima di bussare alla vetrina che nascondeva il San Mungo.
“Non so di cosa stia parlando”. Scorpius sentì le sue parole, ma il linguaggio del suo corpo la tradiva e lui avrebbe voluto solo prenderla tra le braccia per sentirla aderire a sè, sciogliersi e divenire un tutt’uno.
“Non sono io che ho messo dei paletti” si giustificò lui mentre si avviavano al bancone.
Lily lo guardò un secondo poi scosse la testa e guardò l’infermiera, questa la riconobbe e le chiese cosa ci facesse in borghese dentro l’ospedale.
Lily la informò che era incinta e che aveva un’ecografia e lo disse con lo stesso tono con cui aveva parlato con Scorpius, proprio come lui aveva previsto.
L’infermiera l’accompagnò tutta eccitata davanti alla stanza dove avevano appuntamento e non smise un attimo di parlare con Lily rendendogli impossibile continuare la loro conversazione.
Si sedette sulla sedia e guardò le due ragazze che conversavano, Lily aveva un’espressione rilassata e contemporaneamente eccitata mentre l’altra le raccontava come era stata per lei la gravidanza.
La osservò, il suo ventre ormai arrotondato non avrebbe potuto più essere nascosto neanche se ormai non glielo avesse detto.
Era così bella con quel viso più pieno che le rendevano i lineamenti più morbidi.
La porta si aprì e Scorpius ringraziò Merlino e tutti e quattro in fondatori, l’infermiera era arrivata al parto e lui, nonostante fosse un medico, stava cercando di combattere contro il disgusto.
“Non ti preoccupare, non dovrai entrare per forza” gli disse Lily capendo quello che gli stava passando per la testa, ma lui non potè replicare perché era arrivato il medimago.
Quel giorno continuava a lasciare discorsi a metà, alla fine avrebbe dovuto appuntarseli tutti.
Il Medimago parlò un po’ con loro, concentrandosi su Lily che, cosa strana per ogni donna, gli potè dire la data corretta del concepimento.
Lui le diede indicazioni sulle pozioni prenatali e sul peso, poi la fece mettere sul lettino.
L’ecografia magica era una cosa molto suggestiva perché riuscivano a vedere il bambino in tutta la sua completezza, era come se fuoriuscisse dalla pancia della mamma giusto il tempo di farsi ammirare e poi tornasse dentro.
Scorpius sapeva che non era così, che era solo una sorta di proiezione tipo quella del pensatoio, ma era comunque la cosa più incantevole che avesse mai visto.
Guardò Lily e la vide con le lacrime agli occhi, la sua espressione era pura felicità e lui, rispondendo ad un impulso che gli nasceva direttamente dal cuore, le prese la mano.
Lei lo guardò, l’emozione che le riempiva quelle iridi castane la rendevano la donna più bella del mondo ai suoi occhi tanto che per un attimo si dimenticò dove fossero e desiderò solo prenderla tra le braccia.
“Volete sapere il sesso?” chiese il guaritore riportandolo alla realtà e lui guardò Lily “lo vuoi sapere?”
Lily annuì “E tu?”
“Voglio sapere tutto di lui”.
Lei sorrise ed insieme annuirono al medimago che li guardò prima uno o poi l’altro con un sorriso quasi complice.
Scorpius avrebbe voluto dirgli di sbrigarsi, sembrava che stesse aspettando per aumentare la tensione, ma quello non era un gioco a premi.
Lui era davvero divorato dalla curiosità e dagli occhi di Lily vedeva che anche lei stava aspettando con ansia.
“E’ una femminuccia” disse il guaritore e Lily si portò le mani alla bocca perdendo la sua battaglia contro le lacrime di felicità mentre Scorpius sbatteva gli occhi più volte.
Lui avrebbe avuto una bambina? E tutta la storia dei Malfoy che avevano solo maschi?
Vide Lily guardarlo confusa e anche un po’ arrabbiata, probabilmente si stava chiedendo se ne fosse dispiaciuto.
Si sentì uno stupido, non gli importava niente che fosse un maschio o una femmina e lei non doveva pensarlo.
Avevano già così tanti problemi così non voleva mettere altri malintesi tra loro.
“Non vedo l’ora di sbatterlo nel viso a mio padre” disse “lui e le sue credenze purosangue” scherzò, anche se sapeva che non sarebbe importato niente neanche a Draco, ma vedere il viso di Lily rilassarsi lo ripagò di quella mezza bugia.
Controllarono che tutto a livello di salute fosse a posto e poi l’ecografia finì lasciando entrambi con un pochino di amarezza, avrebbero quasi già voluto averla con loro.
“Possiamo rifare un’altra ecografia?”
Lily rise “temo che dovremo aspettare un altro po’, nessuno ce la farà immediatamente”.
“Siamo guaritori possiamo farcela da noi”.
“Sai che non è la nostra specializzazione, rischiamo di combinare un pasticcio”.
Scorpius storse le labbra “vorrei rivederla” commentò e Lily scoppiò a ridere “sei un bambino, Scorp” lo prese in giro.
“Ehi” finse di offendersi lui, ma poi scoppiò a ridere.
Scherzarono per tutto il tragitto e Scorpius si rese conto che non era mai stato così bene e che anche la rigidità iniziale che aveva visto in lei era ormai sparita.
“Bè, credo che dovremo pensare a qualche nome” propose lei mentre apriva la porta di casa.
“Potremmo usare una costellazione…”
“Non pensarci neanche” lo interruppe entrando in casa seguita da lui.
“Cos’hai contro le costellazioni?”
“Perché, quale nome assurdo avevi in mente?”
Lui si concentrò. Eppure doveva esistere un bel nome di costellazione femminile.
“Hai ragione” ammise poi e lei schioccò la lingua “uno per Lily Potter e zero per il bambino viziato”.
“Ehi io non sono viziato” si scandalizzò.
“Quando nascerà dovrò stare attenta a non farla viziare quanto te o povera me” scherzò.
“Attenta, Potter” l’ammonì lui avvicinandosi e lei come sempre lo guardò con sfida “oppure?” lo provocò e pochi secondi dopo si ritrovò tra le sue braccia.
Scorpius non riuscì a smettere di pensare a come lei sembrava fatta per stare tra le sue braccia, a come i loro corpi si completavano e a come il suo cuore la riconoscesse ed ogni volta cominciasse a battere più forte come se volesse fargli capire qualcosa che forse il suo cervello non aveva compreso.
Finirono per fare di nuovo l’amore e Scorpius si chiese come mai neanche lui riuscisse ad averne mai abbastanza.
“Ci siamo ricaduti” commentò Lily, ma questa volta non accennò ad alzarsi lasciando che lui giocasse con i suoi capelli mentre la teneva tra le braccia.
Scorpius le baciò la testa, odiava sentire tutta quell’amarezza nella sua voce.
Avrebbe voluto rassicurarla, ma come poteva farlo?
“Forse non possiamo farne a meno” le disse alla fine anche se da come la sentì irrigidirsi tra le sue braccia probabilmente non era stata la scelta più giusta “forse abbiamo bisogno l’uno dell’altra” provò a chiarire, ma la sentì sospirare.
“Non è neanche lontanamente abbastanza” commentò sincera e si scostò da lui.
 Scorpius fu invaso dal freddo della stanza “non andartene” la pregò e lei lo guardò “continuiamo a sbagliare, quando la bimba sarà nata non potremo confonderle le idee così”.
Scorpius suo malgrado sorrise “ci vorrà del tempo prima che abbia delle idee da confondere” si oppose.
“Allora forse sono io che non merito i tuoi messaggi confusi” ribattè lei finendo di rivestirsi.
Lui si alzò leggermente appoggiandosi sul gomito “e se fossi davvero confuso?”
Non sapeva neanche perché l’aveva detto. Gli era nato dal cuore, come quando durante l’ecografia le aveva preso la mano.
Forse era solo il suo cervello che doveva capire quello che il suo cuore sapeva già.
Lei lo osservò, sembrava quasi indecisa su cosa dire, ma poi, come succedeva spesso ultimamente, scosse la testa.
Era come se si mettesse un freno, come se non volesse dire qualcosa.
“Devo andare” disse soltanto ed uscì dalla stanza.
Scorpius si lasciò ricadere sui cuscini e fissò gli occhi sul soffitto sentendosi frustrato.
Era stato benissimo quel giorno con lei e il sesso era pura magia tra di loro e quindi? Cosa gli mancava?
Perché non riusciva a dirle che l’amava? Cosa c’era che lo confondeva ancora così tanto?
***
Lily prese un respiro, quando era uscita da casa sua aveva pensato che in quel momento aveva bisogno di felicità e le prime persone che le erano venute in mente erano stati i suoi genitori.
Era stata da loro, si era lasciata coccolare e festeggiare per il futuro arrivo della piccola e poi… aveva detto a suo padre chi fosse l’altro genitore della sua bimba.
Lui aveva sorriso quasi consapevole e non aveva emesso un fiato lasciandole dire tutto quello che doveva, poi l’aveva abbracciata e aveva cominciato a dire che doveva chiamare Scorpius, fargli gli auguri e progettare insieme la camera della bambina.
Lily avrebbe voluto fermarlo, non voleva che Scorpius si sentisse troppo oppresso, ma poi vedere il viso raggiante del padre l’aveva bloccata, era troppo felice di vederlo così.
Gli si leggeva in volto che la cosa più importante per lui era la sua felicità, niente altro aveva importanza e poi ormai Scorpius per lui era comunque uno di famiglia.
Ci aveva pensato Albus quasi due decenni prima ad aprirle la strada.
A quel punto però si era resa conto che le persone che amava sapevano tutte di Scorpius, tutte tranne una.
La persona a cui aveva più paura a dirlo.
Per cui, adesso era davanti a casa di James e il nervosismo la invadeva come non mai.
Sapeva che avrebbe dovuto farlo prima o poi, suo fratello meritava di sapere e non le piaceva l’idea che fosse l’unico ancora all’oscuro, ma se già era stato difficile con Albus, come avrebbe fatto a parlare con lui?
Se anche lui avesse reagito male Lily si sarebbe infuriata di nuovo e non faceva affatto bene alla sua bambina.
Aveva anche pensato di chiedere a Scorpius di accompagnarla, magari vedere il padre del bambino con lei lo avrebbe rassicurato e fatto essere più calmo, ma poi aveva cambiato idea, era meglio che prima di vedere Scorpius il maggiore dei suoi fratelli avesse la reazione davanti a lei, o avrebbero, sicuramente rischiato una rissa.
Suonò il campanello e sorrise quando la testa corvina di suo nipote Samuel si sporse per vedere chi fosse.
“Ti ho sempre detto…Lily”
James si interruppe nell’atto di prendere il figlio per un braccio e rimproverarlo quando vide sua sorella.
“Stai bene?” le chiese mettendosi da parte per farla entrare.
Probabilmente dal suo volto si notava il nervosismo.
 “Posso parlarti?” chiese e lui le fece segno di mettersi seduta sul divano mentre si sistemava sulla poltrona portandosi Samuel sulle gambe.
“Cosa è successo?” chiese e automaticamente il suo sguardo corse alla pancia come se volesse essere sicuro che fosse tutto a posto.
Lily si portò una mano al ventre e lo guardò “va tutto bene” lo rassicurò e lo vide sorridere.
Vederlo preoccupato per il suo bambino sciolse un po’ del suo nervosismo e sorrise anche lei.
“Abbiamo scoperto che è una femmina” lo informò e James sorrise “e vai una piccola Lily in miniatura” scherzò, ma quello fece tornare in mente a Lily che poteva anche essere una piccola Scorpius in versione femminile e quindi doveva parlare con James.
“Volevo solo dirti chi è il padre” disse tornando a giocherellare con la collana e lo vide sollevare le sopracciglia sorpreso.
“E ti provoca tutto questo nervosismo?” le chiese senza smettere di sorriderle, poi guardò Samuel “campione, perché non vai a far merenda con la mamma?”
Lily si voltò e vide sua cognata ferma sull’arco della porta della cucina. Le sorrise dolcemente e poi tese la mano al figlio che si lanciò verso di lei.
“Non sono nervosa” protestò Lily appena la cognata e il nipote se ne furono andati.
James piegò la testa e sorrise in quel suo modo malandrino che Lily sapeva intendere che non le credeva neanche un po’.
“Sei nervosa eccome ed il fatto che tu pensi che io non approvi il padre significa che non è stata la storia di una sera come hai voluto farci credere e che anzi tu tieni molto a lui”.
Lily alzò gli occhi al cielo. James si era fuso con Albus?
Questa versione intuitiva di suo fratello era molto pericolosa e se avesse reagito come il minore dei suoi fratelli Lily non ce l’avrebbe fatta a ricominciare a litigare.
“Dai, sorellina, sii una Grifondoro e non farti influenzare dalla parte Serpeverde di tuo figlio” le disse e Lily aprì la bocca sorpresa “hai già capito?”
James rise “come potrei non aver capito dato che hai sempre guardato quella testa platinata come se fosse l’uomo più irresistibile del mondo” disse con una smorfia “che cosa tu ci abbia trovato poi resta un mistero” concluse tra sé e Lily sorrise.
“E non dici niente?” gli chiese.
“Vorresti che lo facessi?”
“No, certo. E’ che…”
James non la fece finire e la raggiunse sul divano prendendole la mano “Lily, il fatto che tu fossi così nervosa all’idea di dirmi chi fosse il padre mi fa capire quanto tieni a me e tu sei la mia sorellina, io ti adoro e non potrei mai deluderti in…”
Lily si gettò tra le sue braccia senza farlo finire, aveva davvero pensato che avrebbe dovuto lottare, arrabbiarsi, difendere il suo amore con le unghie e con i denti.
Si staccò da lui con le lacrime agli occhi, ma rimase con la sua maglietta racchiusa tra le mani mentre lo guardava negli occhi “ma chi sei tu?” gli chiese scherzosa “che ne hai fatto di mio fratello?”
James rise e le scompigliò i capelli “tornerà dopo il tuo parto” scherzò e lei scoppiò a ridere tornamdo ad abbracciarlo.
Se pensava che era stata terrorizzata dalla sua reazione.
“Sei sempre la mia sorellina e Godric sa quanto l’idea del platinato non mi piaccia, ma amo già questa nipotina qua” le disse facendole una carezza sul ventre “quindi non posso farti arrabbiare e… sempre quindi, ne riparleremo quando lei sarà nata” la minacciò scherzoso facendola ridere di nuovo.
Sentendoli ridere Samuel si affacciò subito alla porta e corse verso il padre ed anche Julie si unì a loro.
“Non credere ad una sola parola di quello che ha detto” le disse la cognata “appena andrai via darà sicuramente in escandescenze” scherzò.
“Ed ora direi che un succo di frutta potrebbe far bene ad entrambi questi bambini non ancora nati oltre che a questo futuro fratello maggiore e cuginetto” le disse.
“Vado io” le disse James alzandosi, ma lei scosse la testa “dicono di camminare per spingerlo ad uscire” si oppose e Lily potè vedere quanto il suo volto fosse stanco.
Da quando le era finito il tempo sembrava proprio esplosa, aveva un pancione enorme.
“Dicono anche di far se…” scherzò James, ma venne interrotto da una scappellotto della moglie che indicò il figlio con la testa.
“Sessioni di sport, vero campione?” concluse James guardando il figlio e Lily scosse la testa ridendo, suo fratello era tremendo.
Anche Julie rise “vorrei vedere quante sessioni di sport vorresti fare tu se non riuscissi neanche a vederti i piedi” affermò e si alzò in piedi, non fece in tempo a fare un passo però che si dovette reggere alla spalliera del divano.
“Stai bene?” le chiese James che con un balzo da cercatore l’aveva già raggiunta.
Lei fece una smorfia “non ne sono sicura” disse cercando di raddrizzarsi, poi un’altra fitta la fece piegare di nuovo “forse no” disse dolorante e Lily vide il panico negli occhi del fratello e dire che era anche il secondo figlio, avrebbe dovuto essere preparato.
“Vuoi dire che ci siamo?”
“Voglio dire che fa un male cane” chiarì Julie e James impallidì “dobbiamo andare” disse distogliendo per un secondo lo sguardo dalla moglie per guardare la sorella.
“Sto io con Samuel… correte” e James annuì soltanto prima di andare verso il camino per sparire con la metropolvere.
 
***
Scorpius tornò a casa e trovò Albus e Alice sul divano che ridevano insieme di qualcosa che stava apparendo su quell’aggeggio infernale che chiamavano televisione.
Per un attimo gli venne naturale il paragone tra loro due e se stesso e Lily.
In fondo anche loro quel giorno erano stati bene, si era divertiti, avevano scherzato ed avevano conosciuto la loro bambina.
Alla fine poi avevano fatto l’amore e lì le cose era precipitate, come sempre.
Era assurdo come il sesso li avesse uniti ed ora li stesse dividendo.
“Hai intenzione di restare a lungo sulla porta?”
Scorpius tornò alla realtà alla voce di Albus e si concentrò su di loro che lo stavano guardando curiosi.
“Allora?” chiese Alice “avete fatto l’ecografia?” chiese.
Scorpius annuì con un sorriso e fece per parlare, ma lei lo bloccò con una mano “non ci provare” disse alzandosi in piedi.
“Devo farmi raccontare tutto da Lily” disse emozionata e Scorpius scosse la testa sorridendo “credo sia a casa dei suoi ora” le disse.
Era bello vedere quanto Alice fosse eccitata per la sua amica. Dire che erano unite era sminuire la loro amicizia.
“Non importa” disse chinandosi a dare un bacio al fidanzato che la stava ancora guardando stupita.
“Non voglio sentire niente che non provenga da lei per cui vado ad aspettarla” sentenziò.
Lo salutò con la mano poi mimò un altro bacio al fidanzato e si infilò nel camino per andarsene.
Scorpius si passò una mano tra i capelli “è tremenda la tua fidanzata…”
“Sì, un ciclone” scherzò Albus alzandosi in piedi e Scorpius divenne di nuovo serio.
Un ciclone. Proprio come Lily.
“Allora? Come è stato conoscere tuo figlio?” chiese Albus andandogli davanti.
Scorpius lo guardò, gli occhi grigi che brillavano come ogni volta che pensava alla sua bambina.
“Figlia” lo corresse.
“Figlia? Sei sicuro che sia tua?” scherzò Albus e Scorpius si finse offeso “stai parlando di tua sorella, te ne rendi conto, vero?” lo prese in giro.
“Sì, sì lo so” disse imbarazzato “come so che nascerà una spepera con i tuoi occhi e il caratterino di Lily” aggiunse.
“Salazar mi scampi e liberi… come potrò sopportarne due” affermò stando allo scherzo, ma Albus notò che i suoi occhi non erano rilassati fino a pochi minuti prima.
Nominare Lily gli aveva fatto scendere un’ombra in quelle iridi argentee.
“Va così male?” gli chiese e Scorpius sospirò appoggiandosi al muro e passandosi le mani sul viso “non so come va” commentò.
“In che senso?” chiese ancora Albus e Scorpius scrollò le spalle “sei sicuro di volerlo sentire? Si tratta di tua sorella”.
Albus alzò gli occhi al cielo valutando, si trattava di sua sorella, ma il suo migliore amico sembrava avere un bisogno disperato di parlare con lui.
“Tu stai attento a quello che dici” lo minacciò con una voce a metà tra il serio e il faceto e Scorpius scosse la testa, ma decise di provarci, aveva davvero bisogno di Albus.
“Lei mi ama” gli confessò.
“Questo l’avevo capito”.
“Già, il casino totale sono io”.
“Bè, come sempre” affermò Albus incrociando le braccia.
“Tu parli bene, sei nato innamorato di Alice” scherzò e Albus scoppiò a ridere “ma che dici?” si oppose “non ti ricordi quanto ne abbiamo parlato prima che mi decidessi?”
“Come dimenticarlo… avevamo diciott’anni e tu eri letteralmente ossessionato da lei”.
“Non ero ossessionato”.
“Ah no? Ci mancava solo che mi elencassi come ogni neo che aveva Alice fosse al punto giusto”.
Albus arrossì e si passò una mano tra i capelli “parlavamo di te e Lily se non sbaglio” disse per cambiare discorso e Scorpius sorrise felice di essersi vendicato dell’amico.
“Ho trent’anni, Albus e la realtà è che credo di non essere mai stato innamorato”.
Albus si appoggiò alla spalliera del divano, ma non disse niente.
Conosceva il suo migliore amico e sapeva che era sempre stato così. Una ragazza dietro l’altra e nessuna che gli importasse davvero.
“Con tua sorella è strano”.
“In che senso strano?”
“Nel senso che mi fa ridere e mi fa stare bene e ti giuro che non ne avrei mai abbastanza di lei… non nel modo che immagini” si corresse subito vedendolo aggrottare le sopracciglia “bè, anche nel modo che immagini” non riuscì a trattenersi a dire e Albus abbassò la testa scuotendola e portandosi una mano sopra la viso “non sono pronto per questo discorso” si lamentò.
“Non sarai mai pronto, Al, ma io ho bisogno di sapere se la amo”.
Albus alzò la testa “ma mi hai preso per un oracolo?” disse a metà tra il divertito e l’offeso “Merlino, Scorp, non capisco cosa ci sia di tanto difficile…”
“E se mi sbagliassi? In fondo non avevo mai pensato a lei prima di qualche mese fa”.
“Davvero?” chiese Albus piegando la testa e Scorpius pensò a quella mattina, la mattina dopo la prima volta con Lily.
All’epoca era convinto di averla sognata e ne era sicuro perché lo faceva spesso.
“E’ che non voglio farla star male, Al” confessò “non posso vedere il dolore nei suoi occhi e sapere di averlo provocato io perché ne morirei, lei è perfetta, è simpatica, è brillante ed è coraggiosa e leale…” Albus sorrise, ma lui parve non notarlo e continuò.
Ormai non riusciva più a fermarsi, aveva bisogno di mettere ordine nelle sue idee, di capire e mettere ordine nel suo cervello.
“Lei merita felicità e se questo dovesse costarmi il non vederla più lo farei, lo farei perché…”
“Perché ne sei innamorato” concluse Albus per lui e Scorpius si bloccò con la bocca ancora aperta per parole non dette.
“Ne sono innamorato?” chiese in un sussurro.
“Bè, tutto ciò che hai appena detto…”
“Ne sono innamorato?” chiese ancora Scorpius e spalancò gli occhi prima di fissarli di nuovo in quelli del suo migliore amico.
“Merlino! Ne sono innamorato!” esclamò e Albus scoppiò a ridere “già e non sai quanto ne sono felice”.
“Ne sono innamorato!” fece un passo in avanti e afferrò le braccia di Albus “ne sono innamorato!” ripetè “ la amo davvero!” continuò ed ogni parola era un battito più forte del suo cuore.
“Devo dirglielo” e girò su se stesso smaterializzandosi prima che Albus potesse dirgli che lui stesso aveva detto che probabilmente non era in casa.
Sorrise e scosse la testa. Lily era davvero la donna giusta per il suo amico.
Solo a lei riusciva a far cadere la maschera Malfoy e rendere il freddo Scorpius un ragazzo con un groviglio confuso di sentimenti.
 
COMMENTO: ALLORA PER PRIMA COSA SPERO CHE STIATE TUTTI BENE!! SECONDA QUESTO CAPITOLO NON MI CONVINCE GRANCHE’ MA L’HO SCRITTO E MODIFICATO TANTISSIME VOLTE PER CUI ADESSO HO DECISO DI PUBBLICARLO LO STESSO E SPERO CHE PIACCIA A QUALCUNO : ) TERZA SCORPIUS HA FINALMENTE CAPITO CHE PROVA DAVVERO QUALCOSA PER LILY!! COME LA MAGGIOR PARTE DI VOI AVEVA CAPITO, IL NOSTRO MALFOY ERA SOLO UNO ZUCCONE CONFUSO E DALLE SUE AZIONI GIA’ SI CAPIVA CIO’ CHE DAVVERO PROVAVA PER LILY : ))  PER CUI IL PROSSIMO COME IMMAGINATE SARA’ L’ULTIMO CAPITOLO E POI PROBABILMENTE POI CI SARA’ UN BREVE EPILOGO, MA DICIAMO CHE SIAMO QUASI ALLA FINE DI QUESTA STORIELLA SENZA PRETESE ;) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / ENDY LILY 95 / FLAVOUR K E CARMI 15!! VI RINGRAZIO DI CUORE!! SPERO CHE MI FACCIATE SAPERE ANCHE IN QUESTO CAPITOLO CHE MI RENDE UN PO’ INCERTA!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!!
 
PS. HO SCRITTO DUE NUOVI PROLOGHI DATO CHE COME SEMPRE QUANDO FINISCO UNA STORIA MI VIENE VOGLIA DI INIZIARNE UN’ALTRA, MA NON SO DA QUALE COMINCIARE PER CUI CHIEDO IL VOSTRO PARERE… VI AVVERTO NESSUNA DELLE DUE HA UNA TRAMA ORIGINALISSIMA, MA COME DICE UNA MIA AMICA: “ORMAI E’ STATO PENSATO PRATICAMENTE TUTTO, L’ORIGINALITA’ E’ NELLO SVOLGIMENTO DELLA STORIA” E LI’ SPERO DI DIMOSTRARE ORIGINALITA’ : ) LA PRIMA DELLE DUE E’ PIU’ LEGGERA E SPENSIERATA LA SECONDA E’ PIU’ DURA, IN QUELLA LEGGERA TORNO A TRATTARE I DUE RAGAZZI IN VERSIONE ADOLESCENTE E NELL’ALTRA VEDRETE UNA VERSIONE DI LILY PIUTTOSTO ARRABBIATA E SPIETATA CHE POTREBBE NON PIACERVI TANTISSIMO ;) PRIMA O POI ENTRAMBE VEDRANNO LA LUCE, MA QUELLA CHE PERDE ASPETTERA’ LA FINE DI “PICCOLA STELLA” MENTRE QUELLA CHE VINCE ARRIVERA’ SUBITO DOPO LA FINE DI “LO STRANO PERCORSO”… VI DO LE DUE TRAME E VOI SE VI VA VOTATE E COME SEMPRE VINCE LA MAGGIORANZA : )
 
  1. Lily non avrebbe mai pensato che per colpa di Scorpius Malfoy si sarebbe ritrovata catapultata indietro nel tempo e che avrebbe conosciuto i suoi genitori quando avevano la sua età, ma si sa il quinto anno di Harry non è stato un anno facile, tra la Umbridge e il ritorno di Voldemort, Lily e Scorpius potrebbero trovarsi in mezzo a guai che non avrebbero mai pensato di vivere.
 
  1. Lily frequentava l’ultimo anno di Hogwarts quando i Salaziani entrarono nella scuola e le portarono via tutto ciò che per lei era importante facendole pensare che forse sarebbe stato meglio se fosse morta. Adesso cinque anni dopo Lily è pronta, è forte e determinata ad ucciderli tutti, ma fino a dove potrà davvero arrivare? E Scorpius Malfoy riuscirà a starle accanto nonostante tutto?

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Capitolo 10
*** 9 CAPITOLO ***


ECCOCI QUA!! ANCHE QUESTA STORIELLINA LEGGERA E’ FINITA E COME ORMAI SA CHI MI SEGUE DA ANNI, IL COMMENTO LO METTO PRIMA DATO CHE L’ULTIMA COSA CHE VOGLIO LEGGIATE SONO LILY E SCORP E NON I MIEI SPROLOQUI : )) COME PRIMA COSA DEVO RINGRAZIARE CON TUTTO IL CUORE LE PERSONE CHE MI HANNO INCORAGGIATA ED HANNO PERMESSO A QUESTA STORIA DI ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / ALESSYA / LUNA ROSSA E CLALIP!! INOLTRE RINGRAZIO ANCHE CHI HA LASCIATO OGNI TANTO TRACCIA DEL SUO PASSAGGIO E LE 26 PREFERITE / 9 RICORDATE E 68 SEGUITE !! INFINE RINGRAZIO ANCHE LE 204 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI!! VI ADORO E OGNUNA DI VOI PAZZE HA TUTTO IL MIO AMORE E RINGRAZIAMENTO ETERNO!! COME SEMPRE MI PIACEREBBE CHE L’ EPILOGO FOSSE RECENSITO ANCHE DA CHI NON L’ HA MAI FATTO ANCHE SOLO PER DIRMI SE A SOMME TIRATE LA STORIA VI E’ PIACIUTA OPPURE NO!! COME AL SOLITO MI SCUSO PER LA PUNTEGGIATURA SEMPRE LA MIA BESTIA NERA!! E INFINE VI RICORDO CHE HO “PICCOLA STELLA SENZA CIELO” IN CORSO E CHE NEI PROSSIMI GIORNI CARICHERO’ LA STORIA CHE HA VINTO IL SONDAGGIO!! GRAZIE MILLE A TUTTI E COME SEMPRE…PREPARATE L’INSULINA!! UN BACIONE!!

Lily entrò dentro il San Mungo con Samuel per mano che parlava a nastro.
“Ma quindi è una bambina?”
“Ma cosa si fa con una bambina?”
“Non posso giocare a Quidditch?”
Lily aveva risposto quasi a tutte le domande, ma dato che il nipote sembrava non aver voglia di fermarsi ad un certo punto non era più riuscita a restare connessa con il cervello.
L’unica cosa che riusciva a pensare, da quando suo fratello aveva chiamato dal camino per dire che la piccola Jennifer era nata e Lily aveva visto gli occhi luminosi e felici di James, era se Scorpius avrebbe mai avuto quello sguardo.
Sicuramente sarebbe stato felice, ne era sicura, ma quello sguardo luminoso, quello che si ha quando c’è una felicità totalizzante che solo la tua famiglia al completo può darti, quello l’avrebbe mai avuto?
“Zia”.
Samuel le tirò la mano richiedendo la sua attenzione e Lily si voltò verso di lui sorridente seppur stesse implorando Merlino e i quattro fondatori che non avesse l’ennesima domanda a cui non avrebbe saputo come rispondere.
Per essere un bambino di cinque anni sembrava avesse domande piuttosto colorite.
“Ti ho chiesto se mamma e papà mi vorranno bene quanto a Jennifer” ripeté e Lily si fermò sul posto guardando il nipote.
Sapeva che James gli aveva detto più e più volte che avrebbero amato entrambi, ma a quanto pareva Samuel aveva ancora dei dubbi.
Si chinò sulle ginocchia per essere alla sua altezza e guardarlo negli occhi invece che dall’alto in basso.
“Sbaglio o il tuo papà ti ha detto più volte che ti vorrà bene quanto e forse più di prima” disse sistemandogli il colletto della maglietta.
“Lo so, ma lei…”
Lily gli mise un dito sulle labbra “non ti devi preoccupare” gli disse “Lei avrà bisogno di tanta attenzione, ma…”
“Non avranno tempo per me”.
Lily vide il broncio del nipote e gli fece una carezza alla guancia.
“Tu sarai un fratello maggiore, ti occuperai di lei e le vorrai tanto bene, proprio come tuo padre ha fatto con me e lei sarà pazza di te”.
Un sorriso malandrino si aprì sul volto di Samuel e Lily notò quanto fosse simile a quello del fratello.
Puntò un dito sulla fronte del nipote e spinse leggermente “quindi ora basta domande” lo ammonì.
“Sei pronto a conoscere la tua sorellina, fratello maggiore?”
Lo sguardo di Samuel si riempì di orgoglio ed annuì.
Lily gli sorrise ancora una volta poi si rialzò scompigliando i capelli del nipote.
Quando entrarono nella stanza della cognata James li vide subito e si chinò aprendo le braccia per lasciare che il figlio vi si gettasse dentro e Samuel non si fece pregare riempiendo suo padre di domande che aveva già fatto a Lily.
Lily scosse la testa sorridendo e si avvicinò alla cognata che teneva tra le braccia la sua bimba facendole i complimenti e congratulandosi con lei.
Julie le sorrise e le girò la piccola di modo che potesse osservarla meglio.
Prima ancora di vedere il suo volto Lily fu investita da quel profumo tipico di neonati, era quell’odore di crema e di latte che si poteva associare solo a un bimbo appena nato.
Portò gli occhi su di lei e un sorriso le nacque spontaneo. La sua nipotina era bellissima.
Aveva una tutina bianca con tutti i boccini dorati impressi sopra e i capelli neri erano davvero folti per una neonata e sembravano già sparati in ogni direzione come quelli di James.
“E’ tutta James, vero?” le disse Julie e Lily si chinò su di lei per baciarle la guancia.
Aveva il volto stanco e segnato dalla fatica, ma i suoi occhi erano luce pura. La felicità sembrava trasparire addirittura da ogni poro della sua pelle.
“Non sono molto brava con le somiglianze, ma il naso mi sembra il tuo e la forma del viso è sicuramente la tua” le rispose.
“Brava, diglielo, Lily” disse James avvicinandosi con ancora Samuel in braccio “dice che non ha niente di lei, che anche stavolta è uguale a me”.
“Bè, scusa se dopo aver fatto tutta questa fatica…”
“Ma quale fatica… ci hai messo pochissimo in confronto a Samuel…”
“Vogliamo provare se per sei ore ti strizzo gli attributi se ti sembra pochissimo?”
Lily rise vedendo il viso terrorizzato del fratello e si chiese se lei e Scorpius avrebbero mai avuto un rapporto spensierato e vivido in quel modo.
Suo fratello e sua moglie si stavano guardando come se si conoscessero da sempre e contemporaneamente come se invece si fossero appena incontrati.
Era amore e consapevolezza, come se ogni sfaccettatura non fosse una sorpresa per nessuno dei due.
Desiderò così tanto essere anche lei amata in quel modo da Scorpius che il pensiero le fece quasi male.
Come evocato dai suoi pensieri Scorpius entrò nella stanza seguito da Albus e Alice che cominciarono a festeggiare i neo genitori bis.
Lily si irrigidì quando lui le passò accanto e fu investita dal suo profumo, ma non lo guardò, non poteva farlo, non dopo essersi accorta di quanto anelava il suo amore.
Era innamorata, ma non era stupida.
Samuel si gettò tra le braccia dallo zio e cominciò a monopolizzarlo dicendogli che sarebbe stato un fratello maggiore perfetto e che Jennifer lo avrebbe amato come la zia con papà.
“E anche con lo zio Al” ribattè Albus diretto al nipote e Lily vide Samuel guardarla per conferma.
Lei alzò le spalle “un po’ meno, però” scherzò con un sorriso vendicativo e Albus la guardò arrabbiato, ma Lily scosse la testa come a dire che non poteva aspettarsi niente di diverso.
Conosceva abbastanza sua sorella per sapere quanto fosse permalosa e lui stava pagando le conseguenze della sua sfuriata di pochi giorni prima.
Samuel fece un sogghigno e si voltò di nuovo verso lo zio felice di vederlo imbronciarsi.
Lily però aveva smesso di guardarli.
Non riusciva a staccare gli occhi da Scorpius che faceva le congratulazioni a suo fratello e James che scherzava di rimando dicendogli che a breve sarebbe toccato anche a lui.
Si sentiva stupida, ma cercava nel suo volto ogni minima sfaccettatura, qualsiasi cosa le facesse capire cosa pensava veramente.
Lily odiava che Scorpius fosse così indecifrabile per lei.
“E vedrai che coraggio ci vuole a star vicino a queste donne” affermò James riportandola alla realtà.
“Ora questa donna ti tira un calcio dritto nel fondoschiena” si oppose Julie guardandolo malissimo e James si chinò su di lei dandole un bacio sulle labbra “mi riferivo a mia sorella” bisbigliò, ma a voce abbastanza alta di modo che tutti lo sentissero “lo sai che ha un caratteraccio, tu invece sei perfetta”.
Tutti si misero a ridere e Lily incrociò le braccia fingendosi offesa, ma dopo pochi secondi scoppiò a ridere anche lei.
Sentì lo sguardo di Scorpius su di sé ed immaginò che la stesse guardando con scherno invece quando spostò gli occhi su di lui il cuore le mancò un battito.
La stava osservando con quello sguardo intenso che sembrava riservare solo a lei.
Quello sguardo duro, penetrante, ammaliante. Quegli occhi sembravano scintillare come diamanti mentre la guardava.
Lei invece, per assurdo, sarebbe solo voluta scappare.
Le parole che gli aveva detto il giorno precedente le riempivano ancora la mente e il cuore.
Avrebbe voluto essere meno impulsiva, ma contemporaneamente sapeva che se fosse tornata indietro nel tempo avrebbe rifatto la stessa cosa.
Sentì suo fratello ricominciare a monopolizzare la conversazione e lei cercò di respirare a fondo tornando padrona del suo cervello.
Anche se dentro sentiva come se i suoi organi fossero appena stati sottoposti ad un elettroshock non significava che lui dovesse accorgersene.
Lo vide avvicinarsi e lei scosse la testa aggirandolo per avvicinarsi di nuovo alla cognata.
“Posso prenderla?” le chiese e Julie annuì porgendole la bimba.
“Merlino è così bella” affermò Lily ed anche se anche in quel momento sentiva lo sguardo di Scorpius su di sé decise di non guardarlo.
I suoi occhi la rendevano stupida. Le annullavano il pensiero razionale.
Quando arrivarono anche i genitori di Julie però Lily dovette arretrare e dare spazio ai nuovi arrivati che volevano congratularsi con i neo genitori bis.
Scorpius si avvicinò e mise le mani sulla sponda del letto proprio accanto alle sue.
Le loro dita si sfiorarono appena, ma Lily sentì lo stesso una scossa elettrica che la spinse a spostarle.
“Come stai?” le chiese Scorpius fingendo di non averlo notato.
“Sto bene” rispose semplicemente.
“Possiamo parlare?” le domandò e Lily guardò quegli occhi grigi.
Godric se amava quegli occhi così intensi da farle sentire brividi di eccitazione nascerle dal collo e scenderle fino alla punta dei piedi.
Si diede una scrollata mentale. Come avrebbe potuto chiudere il suo cuore a lui se avesse continuato a sentirsi così solo incrociando i suoi occhi?
“Ti sembra il momento?” chiese di rimando spostando gli occhi e guardando la nipotina.
Scorpius seguì il suo sguardo e per un attimo Lily vide un sorriso sul suo volto, forse anche lui stava immaginando quando sarebbe toccato a loro.
“Lily…”
La sua voce venne sovrastata da quelle di suo padre e sua madre che stavano entrando dalla porta insieme a buona parte dei suoi zii.
Sorrisero a Lily e Scorpius prima di dirigersi verso James e Julie.
“Forse dovremmo uscire” propose Scorpius e Lily avrebbe voluto rifiutare, ma poi pensò che doveva decisamente mettersi seduta, era stanca e comincia anche ad avere un senso di fastidio al basso ventre.
“Va bene” disse quasi rassegnata ed uscirono dalla porta lasciandosi tutti i parenti casinisti alle spalle.
“Merlino, avevo dimenticato quanta confusione riesce a fare il clan Potter – Weasley” disse Scorpius chiudendo la porta.
“Già, e tra poco toccherà a noi” affermò Lily e si portò le mani sopra le cosce strusciandole nei pantaloni.
Per un attimo scese un silenzio quasi innaturale turbato solo da quello che ormai, con la porta chiusa, sembrava un brusio indistinto.
“Va tutto bene, Lily?” le chiese lui guardandola.
Il suo volto sembrava quasi sofferente.
Quando però lei alzò gli occhi su di lui capì che aveva frainteso il senso della domanda.
La vide inarcare le sopracciglia e guardarlo con un velo di rabbia negli occhi.
“Va tutto benissimo, perché non dovrebbe” affermò, ma la voce sembrava dire l’esatto contrario.
Prese un respiro stringendo le labbra. Era arrabbiata, probabilmente furiosa con lui, ma non poteva darle torto.
Lei gli aveva detto che l’amava e lui non aveva risposto, gli aveva detto di sceglierla liberamente e lui non l’aveva fatto e il fatto che le sue idee fossero confuse non lo giustificava.
La realtà era che era uno stupido vigliacco che aveva avuto una paura matta di mettere ordine nella sua testa.
Allungò una mano per cercare un contatto, ma lei si scansò.
Era più arrabbiata di quello che pensava.
“Senti, Lily, avrei voluto farti questo discorso a casa quando saremmo stati solo tu e io…”
“Ehi, ragazzi!”
Hugo spuntò dal fondo del corridoio, lui e la sua ragazza avevano un enorme mazzo di fiori ed un palloncino.
Scorpius serrò la mascella mentre Lily si alzava sorridendo e baciava il cugino sulla guancia parlando un po’ con loro fino a quando non decisero di entrare e il silenzio non calò di nuovo in mezzo a loro.
Sembrava un silenzio effimero perché adesso più che mai Scorpius era sicuro che se avesse potuto Lily avrebbe urlato.
“Lily…” riprovò.
“Non importa” lo interruppe lei con un sospiro “so di averti messo in una posizione scomoda dicendoti…” abbassò gli occhi agitando le mani “quello che ti ho detto ieri, insomma...” s’interruppe riportando di nuovo lo sguardo su di lui “non posso ritrattare perché è davvero quello che penso, ma se vuoi puoi dare colpa agli ormoni, alla gravidanza, al sesso che avevamo appena fatto…” si morse il labbro inferiore per impedire alla voce di rompersi.
Maledetti ormoni.
“Quello che ti fa stare meglio”.
Scorpius si passò una mano tra i capelli. Aveva fatto un gran casino.
E dire che neanche un giorno prima lei lo aveva pregato di dirle che l’amava e adesso che ne era sicuro lei non lo faceva neanche parlare.
“Lily, se tu mi ascoltassi…”
“Che fate non entrate?” Rose e Dominique spuntarono davanti a loro senza che neanche le avessero sentite avvicinarsi tanto erano concentrati ognuno sugli occhi dell’altro.
Scorpius strinse i pugni. Non sarebbero arrivati da nessuna parte in quel modo.
Dovevano andarsene.
“Siamo già stati dentro” rispose velocemente Scorpius e poi tese una mano a Lily “possiamo andare via, per favore?”
Lily stava per scuotere la testa, ma vide lo sguardo di Scorpius, sembrava avere un mix tra supplica e rabbia e lei capì che avrebbe dovuto affrontarlo.
Mettere in chiaro tutto e ricominciare a vivere.
Gli prese la mano e si alzò con lui “salutatemi James e Julie, ditegli che torno stasera” disse alle cugine e poi si lasciò guidare da Scorpius fuori dal reparto.
“Dove stiamo andando?” chiese tradendo un po’ di agitazione.
Aveva paura perché come sempre lei ragionava bene e poi agiva male e invece adesso più che mai doveva essere risoluta.
Lo doveva alla sua bambina.
Niente più sesso con Scorpius. Niente più sesso senza amore.
“Faremo una cosa diversa per noi” le rispose lui mentre lei gli studiava il profilo cercando di capire cosa significasse quell’espressione indecifrabile che gli vedeva in volto.
“Andremo nella Londra babbana, ci prenderemo un caffè e parleremo” le disse voltandosi talmente di scatto che Lily non fece in tempo a distogliere lo sguardo.
Lui sorrise “ho qualcosa sul viso?” chiese scherzoso e Lily scosse la testa “stupido” rispose pur con un mezzo sorriso sulle labbra.
Scorpius sorrise ed uscirono dal San Mungo per trovarsi in mezzo alla confusione londinese.
Scelsero insieme il posto dove andare e Scorpius prese davvero un caffè mentre Lily optò per un succo.
“Ti dà ancora la nausea il caffè?” chiese Scorpius posando il caffè sul tavolino e sedendosi.
Lily fece cenno di diniego mentre sentiva l’odore della bevanda arrivarle fino alle narici facendole storcere il naso.
“Diciamo che però non la amo molto” si giustificò e Scorpius inarcò le sopracciglia bionde “Lily Potter senza caffè, non credevo che l’avrei mai vista”.
“Io non credevo che mi sarei vista in parecchie maniere”.
Scorpius contrasse la parte in mezzo alle sopracciglia e Lily si chiese se fosse un segno di sorpresa o di nervosismo.
“Lily…”
Lei alzò una mano “possiamo bere un caffè in pace?”
Scorpius alzò gli occhi al cielo “Merlino, Lily, pensi di riuscire a stare zitta dieci secondi per farmi parlare?”
Lei appoggiò il bicchiere del succo sul tavolo e lo guardo.
“No, perché so già cosa vuoi dirmi”.
“E cosa di grazia?”
Lily si portò le mani al viso per un attimo e poi le rilasciò pronta a guardarlo negli occhi, a sfidarlo a smentirla.
“Tu vuoi dirmi che ci hai pensato e che non sei più sicuro di non provare niente per me e che potremmo anche provarci…” s’interruppe e sorrise amaramente “e tutto questo sarebbe bellissimo… se fosse vero”.
Bevette un sorso di succo, ma improvvisamente le sembrava quasi amaro.
Scorpius mise le mani sul tavolino e si sporse verso di lei.
“Salazar! Penso tu sia la donna più saccente e sputa sentenze del mondo” si arrabbiò e Lily vide che le mani sul tavolo si erano arricciate.
“Perché sbaglio?” lo sfidò, il bicchiere ancora sollevato come se fosse indecisa se nascondersi dietro di questo.
“Non potrei essermi reso conto davvero di quello che provo per te?”
“E avresti avuto questa rivelazione in una notte?”
Scorpius scosse la testa e si lasciò andare contro la sedia. Per un attimo si sentì senza parole, forse perché poteva vedere dai suoi occhi che non gli credeva.
E come poteva quando solo il giorno prima lui aveva negato di provare qualcosa per lei.
“Ti stai facendo portare dall’emozione di aver visto la bimba di mio fratello” aggiunse Lily.
Scorpius scosse la testa passandosi una mano tra i capelli.
“Forse è meglio andarcene” disse e Lily si accorse che le sue parole erano piene di rabbia.
L’accompagnò a casa, ma non disse più una sola parola.
“Se vuoi…”
Lily si voltò senza sapere neanche lei precisamente cosa dirgli, ma lui era già sparito.
Entrò in casa e si sedette sul divano.
Non sapeva neanche lei cosa stava provando in quel momento.
La sua testa sembrava dirle che era una stupida credulona mentre il suo cuore sembrava gridare che era una stupida a non ascoltarlo.
Sollevò le gambe sul tavolino e questo le fece venire in mente sua madre.
La sua coscienza aveva, fastidiosamente, la stessa voce.
 
“Dovresti dargli la possibilità di scegliere”.
“Dovresti chiederlo a lui”.
 
Stava facendo lo stesso errore?
Stava decidendo lei per entrambi senza dargli la possibilità di dire la sua?
Ma come poteva credergli quando solo il giorno prima lui l’aveva lasciata andare via? Forse, però, poteva almeno ascoltarlo.
Forse.
Se non fosse che aveva una fottuta paura, il terrore di sperare qualcosa che sarebbe anche potuto non accadere mai.
Però non poteva ricadere di nuovo nello stesso sbaglio.
Stavolta lo avrebbe ascoltato. Lo avrebbe lasciato parlare e scegliere anche se questo avesse voluto dire doversi leccare le ferite da lì a tutto il resto della sua vita.
Era una Grifondoro e doveva dimostrarlo.
Si alzò in piedi e prese le chiavi per uscire di casa, ma quando aprì la porta si trovò davanti a Scorpius con una mano chiusa a pugno e alzata, sicuramente pronta a bussare.
“Andavi da qualche parte?” le chiese lui abbassando il braccio e Lily fece un passo indietro per permettergli di entrare “volevo… io pensavo…”
“Stavi venendo da me?” le chiese lui con un sorriso e quegli occhi pieni di soddisfazione erano un’occasione troppo ghiotta perché Lily lasciasse perdere.
“Non puoi dimostrarlo” ribattè “mentre io so per certo che tu stavi venendo da me” concluse con un lampo di trionfo negli occhi.
“Touchè” ammise Scorpius entrando e chiudendosi la porta alle spalle, poi si avvicinò a lei “adesso sei pronta per ascoltarmi?” le chiese.
Lily sospirò e si appoggiò al mobile “non lo so, Scorp…come posso fidarmi? come posso crederti?” gli chiese e la sua voce sembrava una supplica.
“Potresti iniziare ascoltandomi” le disse avvicinandosi ancora. Adesso li dividevano solo una decina di centimetri.
 “ Perché se tu prima mi avessi lasciato parlare avrei potuto dirti che non ho scoperto di amarti in una notte, ma che è stato un passo dopo l’altro”.
Il cervello di Lily si bloccò sulla parola amarti. Aveva detto che l’amava?
“Se tu mi avessi lasciato parlare avrei potuto dirti che non sono mai stato innamorato in vita mia e che prima di cominciare a frequentarti non avrei mai pensato che si potesse provare qualcosa di così intenso”.
Lily non aveva smesso un attimo di guardare i suoi occhi.
Sembravano sinceri, poteva davvero credere alle sue parole?
“Mi spezzerai il cuore?” gli chiese prima di riuscire a trattenersi.
Lui le prese una mano e se la pose sul cuore e poi mise la sua sopra a quello di Lily “lo senti?”
Lily annuì lentamente, il cuore di Scorpius pareva vicino all’esplosione tanto quanto il suo.
“Pensi che potrei spezzarti il cuore?” domandò con voce incredula “il mio cuore è tuo” chiarì “il mio cuore batte così perché ho paura, ho paura che tu non mi creda, sono terrorizzato che tu non riesca a leggere nei miei occhi la sincerità e ti assicuro che io non riesco a stare senza di te e non intendo solo fisicamente, ma anche da tutto il resto…” sorrise vedendola aprire le labbra “sei stupita?”
Lily fece per parlare, ma lui la precedette “non capisco perché, sei brillante, sei simpatica, sei bellissima”.
Lily arrossì “non mi conquisterai adulandomi” ribattè per cercare di dissimulare l’imbarazzo.
“Oh no, lo so, perché tu sei Lily Potter e sei anche la più saccente, permalosa e capricciosa donna che conosca…”
“Io non sono capricciosa” si oppose Lily fingendosi offesa.
“Oh sì che lo sei… credo che derivi dall’essere la piccolina di casa” infierì Scorpius con un ghigno furbo.
“Senti chi parla, principino viziato” disse e fece per aggirarlo, ma lui non glielo permise, la fermò per un braccio e la fece aderire a sè baciandola con passione.
“Ho bisogno di sapere che mi credi” la pregò separandosi da lei, ma senza smettere di tenerla contro di sé.
Lily sorrise “forse” disse maliziosa.
“Capricciosa” la rimbeccò lui e fece per baciarla di nuovo, ma lei lo fermò mettendogli una mano sopra alle labbra.
“Cosa sta facendo, signor Malfoy?” sussurrò con gli occhi lucidi di passione.
“Il principino viziato” rispose lui dando un piccolo morso alla sua mano e tornando ad impossessarsi delle sue labbra, ma Lily poggiò le mani sul suo petto e lo scostò appena “e non vuoi sentire cosa voglio dire io?” gli chiese.
“Me lo hai già detto ieri” rispose lui e scese con le labbra sul suo collo.
Lily rabbrividì di desiderio, ma si scostò “e se anche io avessi cambiato idea in una notte?”
“Ti ho detto che non è stato una notte”.
“Va bene” gli concesse, gli occhi illuminati di malizia “e se anche io avessi cambiato idea piano piano, passo dopo passo?” continuò liberandosi dal suo abbraccio e andando verso il divano.
“Non scherzare, Potter”.
“Bè, magari è successo…” si fermò un attimo per guardarlo di sottecchi “non è mica una cosa che succede solo a senso unico” si sedette sul divano con l’espressione di chi sta valutando qualcosa.
Scorpius si avvicinò a lei “ti dico cosa penso io” le disse poggiando un ginocchio sul divano e sporgendosi verso di lei “sei una gran bugiarda e avresti dovuto essere una Serpeverde” le sussurrò ad un orecchio.
Lily inspirò bruscamente “ritira quello che hai detto” disse spingendolo via e Scorpius rise mentre riprendeva l’equilibrio.
“Allora tu ammetti che mi ami” la sfidò con sguardo malizioso.
“Mai” replicò e lui la baciò con quella passione che le faceva tremare le ginocchia così tanto che ringraziò di essere già seduta.
Il bacio si fece sempre più profondo e lei scivolò distesa con lui sopra di lei attento a non farle del male.
“Sei pronta ad ammetterlo?” le disse alzando le labbra da lei quel tanto che gli bastava per parlare.
“E tu?” lo sfidò Lily baciandogli il pomo d’adamo “tante belle parole e poi? Niente paroline magiche?”
“Intendi dire la formula per farti sparire i vestiti?” scherzò lui anche se i suoi occhi brillavano così tanto di desiderio che Lily pensò che avrebbe potuto farlo davvero.
“No, quella per farti sparire gli attributi” ribattè e lui rise.
“Merlino, quanto amo la tua risposta pronta”.
“Dai, ritenta, ci sei quasi” lo sfidò lei appoggiando le dita sul suo ventre e muovendole verso il basso.
Lui le fermò la mano “non lo farei, Potter, se tieni alla tua virtù”.
Lily scosse la testa ridendo “un po’ tardi parlare di virtù, Malfoy, dato che aspetto tua figlia”.
Scorpius le baciò l’incavo tra i seni “e a proposito di questo… hai visto quanto sono cresciute?” domandò.
Lily sbuffò cercando di mascherare il suo divertimento “ti pare il momento di parlare del mio seno?”.
“E’ sempre il momento” disse mordendole piano il capezzolo da sopra la maglietta.
Lily gemette appena, ma lo spinse di nuovo lontano da lei “non avevamo un discorso a mezzo noi due?”
“Non puoi pretendere che parli con te quando sei sotto di me”.
Lily alzò gli occhi al cielo e fece per spostarsi “si può risolvere velocemente” ma lui la bloccò con il suo peso “non pensarci neanche” l’ammonì.
Lily strinse gli occhi “Lasciami andare, Malfoy”.
“Non credo proprio”.
“Mi fai male”.
Scorpius si alzò di scatto, l’espressione tornata seria di colpo e Lily rise “credulone” lo prese in giro.
“Brutta Serpeverde”.
“Ehi, ritira…”
Scorpius le tappò la bocca con un bacio, ma dopo pochi secondi si staccò “voglio vivere tutta la mia vita così” le disse e la guardò con quegli occhi luminosi che le facevano perdere la testa “e ti amo, Lily Luna Potter”.
Lily gli mise una mano sulla guancia e la fece scorrere piano “ti amo anche io, Scorpius Hyperion Malfoy” e finalmente non si interruppero più fino a quando non ebbero dato soddisfazione a tutta la loro passione.
Quando cinque mesi dopo Virginia Astrid Malfoy vide la luce Lily non potè fare a meno di sorridere nel vedere negli occhi di Scorpius la stessa felicità che aveva visto mesi prima in quelli di James, quella felicità pura e totalizzante che solo la sua famiglia al completo poteva dargli.

FINE

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