Dragon Ball - The Age of Gohan

di tylermilk
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vita Quotidiana ***
Capitolo 2: *** Una vita possibilmente onesta ***
Capitolo 3: *** L'Attacco Terroristico ***
Capitolo 4: *** Gente che vola! ***
Capitolo 5: *** A rapporto ***



Capitolo 1
*** Vita Quotidiana ***


Erano passati più di 5 mesi da quando la minaccia di Cell era stata cacciata dopo l'eroico scontro di Gohan.
Da allora sulla terra regnava nuovamente la pace ma in casa Son questo senso di serenità non veniva goduto in pieno, specie a causa del fatto che Goku, abile guerriero e salvatore del pianeta in diverse occasioni, non c'era più. Era tornato, si , per 3 anni. Ma adesso era nuovamente sparito, questa volta molto probabilmente per sempre.
Dopo il risveglio delle sue vere potenzialità, Gohan dovette ridurre i propri orari d’allenamento a causa delle rigide regole emanate dalla madre per cui doveva recuperare tutto il tempo perso nello studio; Chichi aveva trovato un nuovo maestro privato che avrebbe tenuto a studiare Gohan praticamente dalla mattina alla sera tranne i giorni festivi.
Il giovane Son non era molto d’accordo con l’intensivo ideale di studio della madre, ma non volle ribellarsi anche perché era in attesa di un altro piccolo mostriciattolo di cui avrebbero dovuto ancora decidere il nome.
I giorni passavano in piena monotonia lì al Monte Paozu; da poco nonno Gyuma si era definitivamente trasferito a casa della figlia e del nipote per aiutarli nelle faccende quotidiane ed a tener su baracca. La situazione precaria in cui vivevano, ogni tanto portava Chichi a maledire il defunto marito per averli lasciati da soli.
‘’Gohaan!Gohaan! Su in piedi!’’ esclamò Gyuma gridando e quasi percuotendo il giovane mezzosangue che sonnecchiava beatamente quando erano solamente le 7.00 di mattina. Gohan si alzò un po’ stordito, convinto che dovesse prepararsi perché a momenti sarebbe arrivato il maestro, ma non era così: infatti ricordò subito che era Sabato, giorno festivo. E perchè lo stregone del toro lo stava invitando bruscamente ad alzarsi a quell'orario?
''Esci, c'è una tua vecchia conoscenza venuta a farti visita!'' continuò Gyuma sorridente a prima mattina. Gohan ci mise una decina di minuti per lavarsi,vestirsi e scendere giù. Il nonno condusse suo nipote verso l'esterno dell'abitato ed ecco che Gohan sfociò in un mare di gioia: ''DRAGHETTO!!''


Dopo quelle parole Gohan corse incontro ad abbracciarlo; quel mostriciattolo era stato il suo compagno d'infanzia ma si erano persi dopo l'arrivo degli androidi. ''Stavo coltivando il campo di pomodori ed è sbucato dal nulla facendo un gran fracasso!Ahahahah!'' commentò lo stregone mentre suo nipote faceva nuovamente conoscenza con Draghetto che non vedeva da circa un annetto.

Successivamente Chichi si affacciò dal portone d'ingresso con sguardo più sereno del solito ''Oh!Che bello! Con lui risparmieremo la benzina per andare giù in città a fare compere!'' esclamò entusiasta la donna che corse subito a prendere qualche capsula borsa eccitata dall'idea di poter risparmiare almeno da qualche punto di vista.
Gohan sperava di passare la mattinata a giocare con il suo amico ma dovette eseguire gli ordini della madre, così Draghetto, con addosso il peso complessivo di 3 persone, volò verso il villaggio vicino dove c'era il mercato settimanale.
Una volta arrivati la donna diede una capsula borsa a persona e dettò ciò che andava preso: Gohan andò con Draghetto nel reparto del mercato dedicato alla frutta e verdura, Gyuma si diresse verso quello del pesce e Chichi verso quello delle spezie. ''Ok Draghetto, dobbiamo prendere delle mel...'' neanche il tempo di parlare e venne interrotto dalle urla di una donna.
Gohan corse subito sul posto dove due delinquenti stavano fuggendo dopo aver rubato la spesa di un'anziana signora ch'era caduta per terra: ''Ehi brutti ceffi!Dove andate!?'' esclamò furioso il Sayan che in un attimo di tempo si spostò dinnanzi ad i 2 nemici: uno era di carnagione scura, con 2 occhiali neri e 2 orecchie da coniglio consumate , mentre l'altro era un coniglio vero e proprio ch'era vestito praticamente nella stessa maniera del suo vice.
Si trattava di Ninjinka, in passato nemico di Goku e Yamcha, e ormai sull'orlo della povertà a causa del fatto che la sua banda si era sciolta e non aveva più il giro d'affari d'un tempo.
''Ih!Ih!Ih! Su, avanti fatti sotto!'' sghignazzò il coniglio mentre attorno a loro si era creato un cerchio di persone ad assistere all'evolversi della vicenda.

''C-capo questo moccioso mi è famigliare...'' commentò il complice mentre impugnava una pistola tra le sue mani ''...Ma adesso non sarà più un problema'' e pigiò sul grilletto: la pallottola incredibilmente (per i presenti) a Gohan non fece il minimo danno.
Nello stupore generale, il figlio di Goku avanzò a passo normale verso i 2 cattivoni dicendo :''Mh...Se mamma vede che mi hai graffiato il kimono ti combina a brandelli'' con tutta calma. ''N-non è possibile!Sgrunt!Da quando abbiamo incontrato quel ragazzino circa 20 anni fa, non ce ne va bene una maledizione!'' esclamò rabbioso l'umano, subito dopo però, Ninjinka avanzò anch'esso verso Gohan con sguardo fiero e non fece altro che toccarlo.
In un nonnulla il sayan si trasformò in una carota che cadde per terra, nello stupore di tutti, soprattutto di Draghetto che emanò un verso da lucertolone e corse ad annusare la carota.
''Ih!Ih!Ih! Così t'impari a metterti contro la gloriosa banda del coniglio!'' sghignazzò malvagiamente il coniglio che poi fece cenno al suo compagno di continuare la propria corsa per uscire dalla scena ma vennero nuovamente fermati.
''Grr!Ninjinka!Razza di coniglio da strapazzo!Non dovevi fare questo a mio nipote!'' tuonò Gyuma che subito dopo fece per mettere le buste dentro la capsula borsa ed indossare due grossi guantoni neri. ''Aaaah!L-lo s-stregone del toro!?'' sbraitò impaurito Ninjinka che mise le mani alla testa terrorizzato, evidentemente i due si erano scontrati già in passato.
''Mmh...Cos'è?Sei in vacanza!?Che bella questa tenuta da pensionato!Ih!Ih!'' provocò Ninjinka che cercava di dimostrare di non essere impaurito alla vista di quello che una volta era il temibile re di Monte Padella. Il nonno di Gohan avanzò verso il coniglio con aria minacciosa: ''Sai che non attacca con me,idiota!Conosco la tua unica arma e questa volta non mi farò ingannare!E' un avvertimento: se vuoi rimanere in vita riporta mio nipote umano e ti risparmierò'' disse Gyuma ''Ih!Ih!Se mi riesci a prendere!PRESTO CORRI IDIOTA!'' rispose Ninjinka che fece per correre portando con se il bottino, seguito dal suo scagnozzo.
''Bene, l'hai voluto tu!'' il padre di Chichi corse a tutta velocità verso il coniglio ma il suo vice provò a spararlo, Gyuma riuscì a schivare la pallottola ed ha sferrare un potente pugno contro il secondo della banda che lo mise subito k-o. Successivamente, in poco tempo, Gyuma riuscì a raggiungere Ninjinka, lo prese per il colletto e gli legò in modo tale che non potesse usarle per magari toccarlo in volto e trasformare anche lui in carota.
Il coniglio venne costretto a riportare nello stato di umano Gohan ed a ridare la spesa alla signora.
Mentre Ninjinka se ne stava per andare, Gohan lo fermò ponendoli una mela: ''Tieni, vedo che sei disperato per andare a rubare ad un'anziana in un mercato pubblico''. Il coniglio bofonchiò qualcosa, prese e divorò il frutto mentre lasciava la scena trascinando per una gamba il suo amico senza sensi.
Poco dopo Gyuma e Gohan fecero per andare incontro a Chichi e loro, accompagnati da Draghetto, tornarono a casa. ''Che strano, al mercato parlavano di un ragazzino trasformato in carota e di un anziano che lo ha salvato'' commentò Chichi che sedeva sul dorso dell'animale volante ''Mph!Proprio vecchio non era!'' rispose Gyuma, al che seguì la risata di Gohan.
In quel momento i due si guardarono ed in uno sguardo infonderono tutto l'amore e l'affetto reciproco che ci poteva essere in un rapporto nonno-nipote.

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Capitolo 2
*** Una vita possibilmente onesta ***


E mentre il giovane mezzosangue passava le sue giornate tra i libri, dall'altra parte i 2 cyborg riportati in vita da Crilin, s'impegnavano a trovare una nuova vita...

CITTA' DEL NORD

''Ehi Lazuli!Muoviti! Ci sono dei clienti al bancone!''. La donna androide venne richiamata dal titolare del bar e lei, con il suo solito fare sufficiente, riordinò i capelli con la mano destra, e s'incammino dal retro dove stava fumando al bancone.
18 s'era arrangiata come meglio potette: aveva trovato lavoro in un bar nel centro della metropoli del Nord da qualche tempo ed aveva affittato un'appartamento in centro. Sicuramente non era il massimo, ma in quel momento non potette far di meglio; l'androide s'era rimboccata le maniche nonostante fosse per lei una vita totalmente nuova da costruire senza punti di riferimento.
Suo fratello non si sapeva dove fosse finito e forse presentava un rimorso nei confronti di quell'essere umano di nome Crilin che aveva desiderato il ritorno in vita della bionda e di suo fratello, infatti lo aveva respinto al momento della sua dichiarazione lì al Santuario ma era troppo orgogliosa per tornare indietro e dirgli quantomeno un 'grazie'.
''Prego'' disse la bionda una volta arrivata al bancone. I due uomini sembravano essere già sbronzi a prima mattina, uno indossava una canottiera gialla e degli occhiali da sole ben lucidati, mentre l'altro possedeva una muscolatura tipica di un lottatore di boxe.
''D-desidero una birra e che tu ti sieda sulle mie gambe...aahahhahhaa!'' rispose il palestrato che dimostrò tutta la sua non-sobrietà in un solo colpo per poi prodigarsi in una risata mal posta sbattendo i pugni sul bancone in maniera poco civile accompagnato dal proprio amico che per le risate sobbalzò dalla sedia perdendo l'equilibrio e finendo di testa per terra.
18 contò nella sua mente fino a 10 per mantenere la calma davanti ai due clienti ''Ok, 2 birre'' fece l'androide rivolgendosi dalla parte opposta del bancone per riempire i 2 boccali.
''Ahah...vieni qui...'' la voce del muscoloso divenne più cupa, in qualche secondo l'uomo scavalcò il bancone e si fece avanti verso la donna che lo bloccò nel momento in cui l'uomo le stava per mettere le mani al fianco... ''Ok, ho perso la pazienza'' 18 afferrò l'uomo per un braccio per poi farlo schiantare contro il pavimento del salone che si fece quasi in macerie per la potenza dell'impatto.
''Ahi Ahi!Che dolooore!!'' l'omaccione rimase accovacciato sul posto con il polso rosso e gonfio mentre tutti gli altri clienti guardavano la scena sconvolti.
Il cyborg intanto pose le due bevande sul bancone ''20 zeni. Più altri 400 per il pavimento'' esclamò decisa la donna rivolta ai due uomini.
Quello con gli occhiali, immobilizzato dalla paura, prese subito i soldi necessari, li porse alla donna che ricambiò con lo scontrino, e lasciò il locale trascinandosi dietro l'amico che ancora piagnucolava per la forte contusione rimediata. 18 era abituata a quei brutti ceffi ed era abile nel spegnerli con risposte decise e talvolta dettate dalla forza per metterli a tacere, ma ciò non andava bene al proprietario.
''Lazuli!Vieni qui'' il baffuto direttore del bar si affacciò dalla porta del retro chiedendo alla donna di avvicinarsi. Lei riordinò i capelli, mise le mani in tasca, ed a passo provocante si diresse verso il proprio superiore. Licenziamento?Sarebbe stata sicuramente in grado di trovarne uno nuov di lavoro, questo non la spaventava.
''La devi smettere di spaventare i clienti con le tue mosse di Kung-Fu! Lo sai che da quando ci sei tu in questo locale il fatturato è calato del 30% in soli 2 mesi?!'' disse Joan, il proprietario, un uomo basso e tozzo con degli enormi baffi a manubrio e due occhiali che davano risalto alla sua camicia bianca ed il suo consueto papillon. ''Eh be? Allora? Mi licenzia?'' in maniera diretta disse la donna affrontando con lo sguardo il datore di lavoro che si trovò imbarazzato in quel momento, spiazzato dalla risposta dell'androide. La risposta più ovvia infatti arrivò. 18 sbarazzò il proprio armadietto, si mise in dosso il suo giubbotto di jeans e lasciò il locale senza salutare procedendo a passo deciso tra le strade della metropoli fredda.
 
Adesso cosa avrebbe fatto l'androide? Sarebbe stata in grado di trovare un lavoro onesto? O sarebbe tornata a seminare terrore guadagnandosi i soldi in maniera sporca? No, non avrebbe potuto. Da quando quel pelato aveva espresso il desiderio di farla tornare in vita, nell'androide era nato un qualcosa di nuovo, forse perso da quando era stata convertita in robot dalla Red Ribbon. Lei era bella, di portamento ed una donna decisa, poteva ambire a qualcosa di meglio, ma non passava giorno senza pensare a quel nanerottolo dal kimono arancione... Persa nei suoi pensieri, la donna s'accorse in ritardo d'essere arrivata davanti alle scale che portavano al proprio appartamento, lì all'ultimo piano.
Prese l'ascensore, attese l'arrivo con le braccia incrociate ed il piede destro che scalpitava nervoso accompagnando il pensiero della donna incentrato sul come trovare un nuovo lavoro ma tutto ciò passò in secondo piano quando la cyborg giunse al proprio pianerottolo.
''Ma che...?'' la porta del proprio appartamento era stata disintegrata, 18 avanzò in maniera cauta verso la propria abitazione, superato il portone non fece altro che rimanere in guardia e guardarsi attorno.
Giunse in cucina ed ecco l'intruso: un tizio viola con un cappello bizzarro, degli occhiali da sole ed un cravattino con il marchio R.R., stava sbracato sul divanetto posto di fronte al piano cottura dell'abitazione mentre osservava la tv ''Tu!?Che ci fai qui?!'' esclamò la donna sconvolta. ''Uh finalmente sei giunta. E' da tempo che non ci vediamo numero 18'' l'omino s'alzò dal comodo divano di pelle ''Ah questo televisore mi ha rotto'' con un fascio d'energia il cyborg fece saltare in aria la televisione come gran parte della cucina. 18 strinse i pugni mentre quel tizio avanzò tranquillamente verso la donna ''Devi necessariamente venire con noi'' disse il violaceo mentre la donna vide le proprie gambe iniziare a tremare.
''Cosa volete da me? Io non sono più un cyborg, non sono più una di voi!'' alle sue parole ecco che un'altro individuo sbucò alle spalle della donna, le tappò la bocca e la tenne stretta a se fin quando questa non svenne.
''Andiamo, su. 13 ci aspetta''. I due sconosciuti lasciarono l'appartamento e scomparvero portandosi con se C-18. Nuovi guai in arrivo.

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Capitolo 3
*** L'Attacco Terroristico ***


Ormai era passata una settimana da quando in un quartiere suburbano della Città del Nord, una donna era scomparsa lasciando la propria casa semidistrutta e la polizia da allora non era riuscita a trovare più nessuna traccia. Intanto, dall'altra parte del globo, una moltitudine di giornalisti e fan stava invadendo la cittadina di Orange Star City per l'inaugurazione della nuova denominazione della città in ''Satan City'', in onore del campione del mondo Hercule Satan, il quale aveva salvato il pianeta dal terribile Cell.
Per l'occasione tutte le maggiori autorità mondiali erano giunte lì per il momento che avrebbe coronato al meglio il salvatore di tutti i terrestri: c'erano il Sua Maestà, i sindaci delle metropoli del Sud,Nord,Ovest ed Est, ed i più grandi esponenti d'arti marziali del mondo. Insomma un grande evento che solo l'appariscente team di Satan sarebbe riuscito ad organizzare.

''Insomma Tenshinhan ormai vive isolato da tutto e tutti. Ho provato a contattarlo ma era irraggiungibile...'' disse Yamcha, passeggiando in abiti comodi per le vie del centro insieme a Crilin, il Genio ed Oolong. ''Isolato dici? Lo è sempre stato, lui è un guerriero nomade e senza sosta. Son sicuro che se foste anche voi come lui in questo momento sareste ben più capaci nella lotta!'' rispose Muten che si faceva strada con il proprio bastone di legno secolare ed il suo abito ''elegante''. Alle sue parole seguirono delle smorfie di non approvazione da parte dei due ex-allievi.
I 4 amici si erano riuniti per mangiare insieme in un famoso ristorante cittadino visto che ormai erano mesi che non si vedevano, e avevano deciso di farlo proprio il giorno in cui sarebbe stata inaugurata la nuova Satan City. ''Eccolo ragazzi è di qua! Quanta gente...'' commentò il suino indicando a destra dove, al termine di un lungo e stracolmo di gente viale, c'era l'insegna del ristorante ''Del Drago'' dove avrebbero dovuto andare a rifocillarsi.

''Chissà che fine avranno fatto quei due androidi...chomp..chomp'' disse Yamcha che diede il via alle danze dopo un'ora di attesa. La prima portata di spaghetti era servita, ed i quattro terrestri non esitarono a mangiare ingozzandosi quasi ai livelli del defunto Goku ''Spero che sia stata una scelta giusta quella di farli tornare in vita...Ho pur sempre un brutto sentimento'' disse Muten con i baffi sporcati da ciò che stava mangiando ''Non esiste! E' stata fatta la scelta giusta, quella era pur sempre gente comune prima d'essere presa d'inganno da quelli del Red Ribbon... credo'' rispose Crilin, ancora toccato dalla questione di 18.
La donna lo aveva lasciato quel dì al Santuario senza una risposta, e quella risposta mancata da allora stava tormentando il pelato ormai perdutamente persuaso dalla bionda. Essendosi accorti tutti della situazione, decisero di cambiare discorso ''Ehi Crilin. Ti stai sentendo con Gohan?'' fece Yamcha ''Mh? Ah si. E' segregato dallo studio...Chichi gli sta facendo seguire un corso di recupero molto intenso, però sembra che lui stia tranquillo'' rispose Crilin che successivamente imboccò gli ultimi spaghetti rimasti nel proprio piatto.
''E' incredibile quanto sia forte quel ragazzino...Sembrano ormai lontani i tempi in cui tutti pendevate dalle mie labbra'' commentò Muten guardando nostalgico fuori dalla finestra ''Mh? E quando mai siamo stati ad ascoltarti?'' alle parole di Oolong, Yamcha e Crilin si dimenarono in una gonfia risata interrotta drasticamente da un'esplosione fortissima.
''Genio, Oolong! Andate al sicuro!'' ordinò Crilin mentre lui e Yamcha prendevano il volo dalla finestra del locale dirigendosi verso la zona dell'esplosione.
Una mandria di persone terrorizzate si levavano verso la direzione opposta, un polverone nero s'era alzato da un perimetro che doveva comprendere due grattacieli ''Sarà stata una semplice esplosione? Che strano io non avverto nessun ki... commentò Yamcha sospeso a mezz'aria accanto a Crilin cercando di comprendere la vicenda.
Ad un certo punto, dalla nube nera comparve ''Numero 17!?''. L'ex cyborg si stava dimenando in un corpo a corpo esplosivo contro un tizio pallido, col codino e molto muscoloso.
''Ma cos...?'' Crilin non ebbe il tempo di proferire parola che alle sue spalle comparve un essere di minuta altezza che con un semplice calcio lo fece fiondare contro l'asfalto della metropoli ''Fatevi da parte, queste non sono questioni che vi riguardano moscerini...'' commentò il cyborg ma Yamcha non fece altro che tempestarlo di ki blast invano: l'essere li deviò tutti con estrema facilità e si fiondò contro il predone del deserto in un corpo a corpo che Yamcha riuscì a sostenere per poco poichè gli bastò una semplice distrazione che l'androide senza pietà fece per metterlo k-o con un destro al collo.
''KIENZAN!!'' mentre Yamcha stordito s'era liberato dalla morsa nemica e precipitava contro un auto in basso, il cerchio magico del pelato sorprese il cyborg 15 tranciandogli il piede sinistro che si perse in mezzo alla folla terrorizzata che non finiva mai.
''Grr! Questa non me la dovevi fare...'' il nanetto occhialuto caricò una sfera di energia rossa attraverso il proprio indice e lo scagliò a gran velocità contro Crilin che venne scaraventato contro una palazzina che crollò al sol contatto. Poco dopo apparve l'altro sconosciuto che manteneva dal capo il corpo svenuto e pieno di lividi e sangue di Lapis ''Mh? Ben fatto 14. Credo che qui il nostro lavoro sia finito. Possiamo torna...'' Piccolo, appena arrivato, afferrò il nanetto dal braccio e lo colpì in pieno stomaco facendolo disperare in un grido soffocato dal dolore.
''Datemi quel cyborg...'' ordinò il namecciano adesso guardando 14 con sguardo di sfida.
Adesso i giochi si facevano seri...

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Capitolo 4
*** Gente che vola! ***


''Mister Satan! Mister Satan! Ha mai pensato di essere soppresso durante lo scontro con Cell?'' spiccava tra le tante voci quella di un giornalista ''Tsk! E' ovvio che non è mai accaduto! Sono sempre stato certo di poterlo battere!'' al che rispose con gran spavalderia il Satan a petto gonfio dinnanzi al microfono per la sua conferenza stampa pre-cerimonia. Una marea di gente era presente sul luogo: circa 500 giornalisti in attesa di fare la propria domanda al campione, circa una cinquantina tra istituzione e gente famosa, una folla di 10.000 persone pronte a far ingresso al Satan Park una volta inaugurato, e circa 1.000 poliziotti a sorvegliare la zona ad alto rischio attentati. Tutto sembrava procedere per il meglio, le persone acclamavano ogni qual volta Hercule proferisse parola che veniva diffusa tramite gli altoparlanti, le autorità mondiali stavano facendo doni e conferendo riconoscimenti in continuazione nei confronti di coloro che credevano avesse sconfitto il terribile Cell.

BOOM!!

''Mister Satan! Ci sono dei terroristi in città! Li vada a sconfiggere!!!'' mai parole del genere sperava che venissero pronunciate da qualcuno il Satan che adesso era costretto ad intervenire. ''Che mai sarà... di terroristi e pirati ne ho sconfitti a centinaia...'' pensò tra se e se strofinandosi pensieroso il possente mento ''Eh va bene! Signori il vostro campione va e viene!!!'' al microfono per poi scendere i gradini del palco a cui seguirono dei sussulti di gioia e flotte d'applausi da parte di tutti. A pochi metri da lì v'era un elicottero pronto a decollare con cui Satan avrebbe sorvolato mezza città per arrivare al luogo dell'esplosione.

...


''Aiutoooooo!!!''
Il campione d'arti marziali s'era sbilanciato affacciandosi dall'elicottero e cadde da circa 100 metri d'altezza rimbalzando prima su un gonfiabile per poi precipitare dolorosamente sull'asfalto della sua nuova città. Ed in tutto questo il suo arrivo sul luogo non venne affatto preso in considerazione dai guerrieri in battaglia. Eh già. A quanto pare erano ancora loro. ''No... anghora guei dannadi ghe volano!!!'' esclamò Satan osservando coloro che l'avevano traumatizzato nello scontro contro Cell: dei tre lì in cielo solo l'alieno verde era noto al campione di arti marziali, gli altri due erano a lui degli ignoti. ''N-no... s-si moldibligano...'' scioccato pronunciò con la guancia destra sempre più gonfia dopo la caduta accidentale.

Intanto lì su la situazione era critica: i due tipi avevano sconfitto 17, Crilin e Yamcha. Adesso Piccolo era solo contro i due nemici dalla forza sconosciuta ''Anche voi siete dei cyborg?'' domandò il verde. Era certo si trattasse di altri simili a Lapis e Lazuli ma non poteva spiegarsi come mai avessero combattuto contro uno di loro come 17. ''Piccolo... dico bene?'' pronunciò il nanerottolo dal costume casual ''Il mio indicatore dice che vali 150 battle point. Sei migliorato. Tuttavia non ci interessi'' con mani in tasca e tanta, seppur sottile, spavalderia ''Si, se proprio lo vuoi sapere siamo dei cyborg. Io sono cyborg 15 e lui cyborg 14, siamo stati creati anche noi dal dottor Gelo e siamo stati attivati con l'obiettivo di raggiungere l'obiettivo finale della Red Ribbon: il dominio del mondo. Per anni il Red Ribbon è stato uno degli eserciti più potenti e temuti di tutta la terra. Le città pagavano tangenti affinchè non venissero attaccate dal RR, il governo mondiale tremava al sol pensiero che il generale White e tutto l'esercito potesse arrivare a marciare su Capital City. Tuttavia il tutto venne distrutto come un nonnulla da Son Goku, quel bambino mostruosamente forte che da solo distrusse l'intera base radendo al suolo anni ed anni di progressi'' continuava a raccontare adesso incrociando anche le gambe come se fosse seduto comodamente su un divano ''Fu così che il dottor Gelo decise di costruire nuovi cyborg che avrebbero dovuto avere una vita focalizzata su diversi scopi. Le edizioni dal 16 al 20 sono state costruite per vendicare il Red Ribbon, mentre noi altri siamo stati messi in attivazione per conseguire l'obiettivo primario dell'esercito del fiocco rosso: dominare il mondo''.

''Beh, se volete farlo dovete fare i conti con noi... Adesso Crilin!!!'' ''TAIOKEN!!!'' d'un tratto scatto la controffensiva dei guerrieri Z: il pelato si palesò silenziosamente alle spalle dei due pezzi di latta applicando la tecnica di Tenshinhan che accecò i nemici. Ciò conferiva a loro un certo vantaggio rispetto ai cyborg, infatti, Piccolo si fece contro C-14 sferrandogli un calcio in volto provocando l'allentamento della presa nei confronti di 17 che, ancora senza sensi, iniziò a precipitare verso il basso intercettato da Crilin il quale lo prese in braccio per poi azzerare la propria aura e nascondersi tra le macerie del palazzo che fino a pochi minuti prima sorgeva lì.

''14 ti sei fatto fregare da un misero 70 battle point... Tu sistema il namecciano, io trovo 17...'' ordinò con inespressiva fattezza 15 che decise di scendere a terra per cercare Crilin e l'ex androide. Intanto il forzuto silente iniziò lo scontro con il verde originario di Namekk dandosi in una raffica di calci e pugni a cui rispose Piccolo parando con difficoltà i possenti attacchi del prodotto della Red Ribbon.

''A quanto pare sei ben più forte degli altri androidi. Hai una forza fisica non indifferente...'' commentò dopo i primi scambi dello scontro. L'essere continuava a guardare l'alieno impassibile, ancor più inespressivo del suo socio di minuta statura.
 
Sorrise ''Ma di sicuro non sei più intelligente...MAKAKKONSAPPOOOO!!!!'' era l'unica maniera per sovrastare l'avversario. Piccolo sapeva bene che non avrebbe potuto competere in un corpo a corpo e così decise di approfittare di quella momentanea pausa di dialogo per caricare il proprio attacco speciale; il ki fuoriuscì dall'indice e dal medio namecciano colpendo in pieno il cyborg dal codino nero.

''Incredibile... con quella tecnica il suo bp è salito a 300 in un nonnulla...'' commentò tra se e sè 15 dal basso. Poi sorrise cosciente dell'esito. Ed infatti aveva tutti i motivi per farlo: il cyborg 14 ne uscì illeso, Piccolo se ne accorse dopo che la nube di ki si dissolse e ne rimase stupefatto. ''Diamin...!!!'' un solo colpo. Un raggio di ki, rapido e poco concentrato.

14 forò Piccolo ripetutamente in più parti del petto ed il namecciano stroncato perse il controllo di se in pochi istanti precipitando violentemente sulle macerie di uno dei 3 edifici ridotti in polvere dagli scontri.
''Ottimo... adesso ci manca numero 8'' commentò soddisfatto 15 che aveva in groppa il corpo di Lapis, l'ex androide 17. I due presero il volo lasciando il loco devastato.
Silenzio sinonimo di terrore.

M-ma allora ho vinto...'' commentò l'unico(?) rimasto, quantomeno cosciente, sul posto.

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Capitolo 5
*** A rapporto ***


''Si, esatto. Ho usato così tanta forza che li ho polverizzati! E' stato un gioco da ragazzi!'' disse Satan al detective incaricato. Era passata circa mezz'ora dallo scontro ed a quanto pare i due nuovi,misteriosi e terribile cyborg l'avevano avuta vinta e le forze dell'ordine stavano arrivando tutte sul luogo dello scontro.
''Su! Su! Razza di suino datti una mossa!!'' sbraitava Muten ad Oolong. Loro due insieme a Pual avevano assistito a tutto lo scontro anche se da lontano ed adesso in fretta e furia stavano caricando i corpi senza sensi di Piccolo,Crilin e Yamcha nel retro del furgone volante del maiale.
''Un attimo! Un attimo! Prova a trasportare tu più di 70 chili nelle mie condizioni!!'' imprecò il rosa che trascinava il corpo di Yamcha sul proprio veicolo mentre Pual assisteva preoccupato alle condizioni della iena del deserto. Muten aveva già caricato Piccolo e riposto delle garze in prossimità dei fori provocati dai raggi letali del cyborg 14 ed adesso stava trasportando Crilin che era stato fatto fuori da 15 dopo avergli spezzato il braccio.

Con gran fretta i presenti lasciarono l'appena inaugurata Satan City e volavano a gran velocità verso il Santuario di Dio passando per la torre di Karin: da un momento all'altro Piccolo e Crilin avrebbero potuto terminare di respirare e dovevano prendere subito dei Senzu.


SANTUARIO DI DIO, 2 ORE DOPO
 
''Capisco...quindi questa è la situazione'' Bulma era arrivata da pochi minuti al santuario su chiamata di Muten ed era stata appena aggiornata sull'accaduto.
Di sicuro c'era poco da scherzare in una situazione ambigua come quella: Vegeta era sparito nello spazio chissà dove per proseguire i suoi allenamenti, Gohan era transennato in casa per lo studio, Goku era morto e Piccolo era al momento fuori uso... Lì, presenti al Santuario, v'erano in riunione Bulma - che aveva lasciato Trunks in mano ai suoi -, Muten, Yamcha, Crilin, - i due s'erano ripresi grazie ai Senzu mentre per Piccolo la situazione era più grave del previsto - Dende, Mr. Popo, Oolong e Pual. ''Diamine! Siamo privi dei guerrieri migliori! Li avete visti quelli? Sono dei mostri! Io e Yamcha non potremmo fare nulla! E ringraziamo il cielo per come c'è andata la prima volta...'' commentò Crilin seduto a gambe incrociate nel cerchio composto dai membri del team.
''Quel dannato di Vegeta non risponde neanche alle chiamate! Chissà dove sarà finito lui e la sua preziosa capsula di gravità... sgrunt!!!'' aggiunse Bulma nervosa ed allo stesso tempo pensierosa nell'elaborazione di un piano. ''Non sappiamo nulla dei loro piani, a Piccolo hanno dato poche ed insufficienti spiegazioni. Perchè hanno combattuto 17? In cosa consiste questo piano per il dominio del mondo?'' osservò il vecchio Muten che da lontano aveva sentito tutto ciò che si sono detti in battle i cyborg e Piccolo.
Il vento soffiava lieve sul santuario quel dì, ma per cosa stavano vivendo, sembrava insopportabile per i presenti. Popo innaffiava le piante mentre il silenzio regnava in un momento in cui tutti cercavano quantomeno di elaborare un minimo di piano.

''Yamcha, Crilin... sarete anche più deboli dei vostri avversari. Ma conoscete le loro mosse...'' ruppe il digiuno di parole il vecchio Kami ''Di cosa stai parlando?'' al che continuò l'anziano ''Prima di lasciare Orange, il nanerottolo ha detto che mancava solamente l'androide 8''.
''C-che?! Un altro androide?! E poi non sappiamo neanche dove si trovi...'' disse esterrefatto Yamcha al sol pensiero che adesso si saliva ad un totale 9 cyborg ''Si può dire che non è proprio così...Foorse una certa scienziata della Capsule Corporation è andata a rovistare nel vecchio laboratorio di Gelo ed ha trovato lista e localizzatore di tutti gli androidi in suo possesso'' intervenne in punta di piedi Bulma.

''COOOOSA?'' in coro i presenti. La rivelazione della Brief poteva essere un vantaggio bello e buono rispetto a quei cyborg. Se il loro intento era quello di radunarli tutti, anche se al team Z era ancora ignoto il come avessero rintracciato 17 in quanto non era più androide ma umano, sapere dove si trovassero i loro obiettivi li portava a saper prevedere le loro mosse.
''Ecco qua! Lo recuperai 4 mesi fa e non l'ho più utilizzato da allora. Probabilmente ho fatto male...'' osservò Bulma fuoriuscendo un computer di minute dimensioni collegato ad una piccola antenna. Tutti i presenti si avvicinarono per osservare il radar localizzatore e tutti gli androidi sopra rappresentati.

BEEP... BEEP.... CLUNCH!

''Ecco qua... Questo androide 8 sembra trovarsi presso un villaggio del Nord... mentre, mentre... Gli androidi 14 e 15 sono... a 15 Km da lui! Ma aspettate...'' disse Bulma continuando a smanettare qualcosa di incomprensibile per tutti i presenti ''sembra che non siano in movimento. E' strano'' concluse. ''Può darsi che hanno trovato qualcos'altro'' ipotizzò Dende inginocchiato accanto a Bulma ''Oppure che la loro base sia lì. Ma allora per quale motivo hanno preferito venir a prendere prima 17 se l'altro androide si trova a due passi da loro?'' osservò Crilin che, insieme a Yamcha, da poco aveva messo in dosso i vecchi Gi del maestro Muten ''Ecco la spiegazione! Vedete questo puntino rosso? E' un localizzatore come questo ed è in possesso degli androidi. Tuttavia lampeggia e, secondo la guida scritta dal dottor Gelo qui- indicò una guida scritta su carta -vuol dire che è offline oppure ha subito un guasto. Questo è un gran vantaggio per noi!!! Questo è il localizzatore madre e con questo, insieme al mio computer, posso riuscire ad hackerare il loro sistema ancor per più tempo!'' notizia fantastica che creava nuovi ipotetici scenari positivi per il team del Drago.
''Ottimo! Allora ci regoleremo così: io e Yamcha andremo a prendere Androide 8 per salvarlo dalle grinfie dei cyborg, Bulma intanto tornerà alla Capsule Corporation per tenere occupati i nostri nemici. Dende dì a Piccolo di raggiungerci quando e se si sarà risvegliato!'' disse Crilin che si eresse da terra ed illustrò il proprio piano ai presenti che annuirono convinti. Anche il maestro Muten, Oolong e Pual avrebbero seguito la Brief presso la propria casa ed azienda mentre invece Dende e mister Popo sarebbero rimasti ad accudire Piccolo in fase di coma dopo le pesanti ferite ricevute dai raggi letali pronunciati dall'androide 14.
Con la squadra decimata, adesso il tutto era in mano ai due allievi della tartaruga che partirono a gran velocità presso l'altra parte del mondo con l'obiettivo di trarre in salvo l'androide 8. Chi mai sarà? Avrà intenzioni malefiche nei confronti dei 2 amici di Goku?

''Ehi Yamcha... e se i cyborg avessero catturato anche diciotto?...'' un pensiero ad alta voce una volta partiti in volo.

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