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di katai20
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1: Quattordicimiladuecentotrentacinque ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 : Lo Scirocco all’improvviso ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3: Io sono la Posseditrice ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1: Quattordicimiladuecentotrentacinque ***


7 agosto 1907, Mar di Corsica 

La Principessa Jolanda era l’orgoglio dell’Ingegneria Nautica Italiana, vantava due motori a vapore costruiti in un Piroscafo di 150 metri di lunghezza per 18 di larghezza, spartiti in 3 ponti passeggeri dotati di corrente elettrica, telegrafo e telefono. Gli interni delle prime classi ospitavano ristoranti, sale da gioco e salotti, impreziositi da arredi in ebano bianco, tessuti lavorati dai più importanti Studi Artigiani e tavole imbandite per un buffet privilegiato, colorato da scottanti paste dal grano pregiato, pesce speziato fresco non salato, carni succose ed esotiche e dolciumi variopinti in elaborati castelli culinari. La musica riecheggiava briosa nel silenzio cullato dalle onde del Mar Mediterraneo e diventava piacevolmente sottile nel ponte di prua dove Ennio appoggiato sul passamano rifletteva solitario.

“ Quattordicimiladuecentotrentacinque… La vita media di una persona dovrebbe salire fino ai sessantacinque anni nel prossimo futuro. Ma visto che ho la scalogna sicuro devo sottrarmi almeno cinque anni. Domani compirò ventuno anni. Sessanta meno ventuno è trentanove, per trecentosessantacinque giorni l’anno è quattordicimiladuecentotrentacinque. Ho quattordicimiladuecentotrentacinque giorni per trovare un senso alla mia vita… In cosa posso investire intelligentemente questo tempo? “

Ennio era un giovane adulto dai lineamenti atipici. Il rapporto tra altezza e spessore del cranio creava una bilanciata simmetria che rendeva il volto più compatto e meno allungato in un impatto iniziale che trasmetteva una bizzarra percezione geometrica. L’elemento che più saltava all’occhio era il suo naso. Oltre ad avere una cute distintamente più scarlatta rispetto al pallore olivastro della sua epidermide, palesava una bizzarria unicità, era praticamente un perfetto prisma rettangolare dagli angoli leggermente arrotondati che montava due narici laterali in 5 facciate piallate dalla natura con una limatura quasi illogica. La bocca era minuta e alta rispetto al mento aguzzo, la mascella era squadrata e gli zigomi erano alti e gonfi. Gli occhi erano perentoriamente socchiusi in un vezzo che comunicava una distinta indolenza annoiata, antipatica a molti dei suoi conoscenti. Le profondi iridi Blu Reale le aveva ereditate da suo padre mentre le invadenti occhiaie brune erano proprie. Le folte sopracciglia segnavano l’inizio di una alta e piatta fronte che sembrava quasi spingere gli altri componenti del volto per vincere spazio. I capelli, Marrone Bordeaux erano spaccati da una riga laterale destra che li orientava bassi e corti da un lato e con un ciuffo a volta classica dall’altro in un’acconciatura schematica e poco vistosa, quasi sfacciatamente anonima.

L’abito era elegante come la situazione lo richiedeva. Vestiva una comune camicia latte sotto un pregiato Gilet in Velluto Corvino senza maniche a 4 bottoni decorati ocra, prestato da suo nonno e dei pantaloni dello stesso tessuto con inopportuni risvoltini che impedivano ai calzari di toccare le sue Oxford lustrate. Emergeva sfacciato un papillon bruno sciolto, emblema della mal sopportazione di Ennio a questo tipo di formalità.

Il giovane con le braccia incrociate e poggiate sull’asta superiore e il piede sinistro, audace sull’asta inferiore, si perdeva isolato nella grandezza del panorama notturno, di quel mare delicatamente mosso e riflesso dalla fulgida luce della luna in un paesaggio mutevole, ritmato dalle pieghe delle onde, tagliato dall’orizzonte che divideva l’acqua dal cielo annuvolato ma infinito, abbracciato dal canto dondolante delle maree.

“ Fai ancora il solitario? “ Disse Ambrogio intervenuto alle sue spalle. Ennio si girò meccanico.

“ Buon compleanno “ Completò Ambrogio con il suo solito sorriso fanciullesco e spontaneo favorendo a Ennio una fetta di torta ai mirtilli con sopra una candela accesa mentre nell’altra mano conservava un pasticcio ai canditi per sé stesso.

Ambrogio era l’unico e migliore amico di Ennio, i 2 vivevano una relazione che valicava persino il concetto di fratellanza, l’uno sapeva i pregi e i difetti dell’altro meglio del detentore ed erano abituati a indovinare le loro reciproche repliche prima ancora di iniziare una discussione o incrociare gli sguardi.
Ambrogio, ventuno anni, era quanto più vicino ci fosse all’incarnazione estetica di un angelo in forma umana. I lineamenti delicati dipingevano un viso benevolo e altruista perennemente scolpito da uno speranzoso sorriso bambino. La carnagione era maialina, Il mento tondeggiante e sfuggente, le guance gonfie e amarante, il naso minuto e all’insu, mentre i grandi occhi bui, brillavano sempre di ottimismo e letizia sotto una fitta frangia bruna. Un segno distintivo erano le sue lentiggini rosa antico. Erano quattro o cinque per guancia, poche ma dilatate tanto da riempire tutte le gote e divise da sottili corsi non lesionati. Ricordavano vagamente dei mosaici in pietra.
Il vestito era sempre corvino in uno smoking slim non abbottonato, una camicia latte e un papillon annodato a dovere. In oltre Ambrogio indossava sempre la sua coppola gonfia di color Marrone Talpa, seppur stonasse pesantemente col suo completo era impossibile dissuaderlo dal non portarla.

“ E’ già mezzanotte? “ Disse Ennio mentre accettava il dolce

“ No, ma avevo voglia di dolce. In oltre stavano iniziando a scarseggiare i dessert, hai presenti il Signor Ugazzi? “

“ Quello della Catena alberghiera? “

“ Si lui. Sta svuotando la sala. Dicono che da quando ha smesso di fumare non fa che mangiare dolciumi “

“ Bravo, così invece di morire tra 10 anni di tumore ai polmoni, muore tra 5 anni di infarto per la glicemia “ disse Ennio masticando col solito sguardo sentenzioso

“ Non essere cinico, e poi spegni la candela prima di… “ Ambrogio venne interrotto da una visione catastrofica. I risvoltini sui pantaloni di Ennio. Iniziò a piegarsi per osservare da vicino il misfatto portandosi il piatto poggiato sul cappello sostituendo le mani nei capelli.

“ Oh no, no no… dimmi che è uno scherzo “

“ Se mi tocchi i risvolti ti do un calcio “ cercò di chiudere incurante Ennio. Ambrogio si alzò acuendo la voce dall’agitazione in un viso segnato da una preoccupazione smodata mentre si guardava attorno.

“ Da quanto sei qui? ti ha visto qualcuno? hai fatto gesti inconsulti? “

“ Ambrogio, respira “

“ Perché sei conciato in quella maniera!? “ disse guardando Ennio negli occhi perso nell’incomprensione

“ La farfalla mi stava stretta e poi lo sai che odio il tessuto dei pantaloni che tocca le scarpe “

“ E la spilla! Dove l’hai messa la spilla? l’hai buttata in mare!? “

“ Ma sei scemo. Ce l’ho in tasca “

“ E allora mettitela no!? “

“ Non mi và. Sto mangiando la torta “ Rispose Ennio innocente e fastidioso. La spilla a cui Ambrogio si riferiva e che lui indossava nella piega dello smoking, era un ornamento in ferro tinto in rame dorato, raffigurava un triangolo alato sopra un vessillo.

“ Io, tu, oink! “ Tartagliò Ambrogio col solito grugnito involontario che emetteva quando si agitava. Respirava esageratamente anteponendo la lingua all’aria fino a riprodurre il verso di un maialino. Dopo una pausa, disse toccandosi la fronte:
“ Per una volta, per una volta soltanto vorrei stare accanto al mio migliore amico senza essere giudicato male preventivamente “ Ennio si prese un attimo. Poi rispose

“ Ambro perché te ne importa così tanto dell’opinione di questa gente? Poco fa io ed i miei genitori abbiamo condiviso il ponte inferiore con una coppia di Salentini Senzaspilla, persone ance molto alla mano e simpatiche… ma tra una domanda e l’altra quando sono arrivati a chiedere che mestiere facesse mio padre, non sono riusciti a nascondere un attimo di sordo silenzio nel flusso della discussione in seguito alla risposta, come se gli avesse detto che andava nelle case a rubare. Per me quell’attimo vale più di tutta la merda che hanno secerto in quelle stupide chiacchiere “ Ennio si scompose leggermente e tagliò deciso una fetta di torta

“ Bhe se dobbiamo andare per luoghi comuni allora ce ne sarebbero di cose da dire pure sul nostro ceto sociale “

“ Il punto è che abbiamo vinto ormai. Non dobbiamo più sottostare ai dettami di nessuno. Quindi perché abbassare ancora la testa? Perché indossare ancora la maschera? Perché indossare… una spilla “

“ Ennio, se non vuoi metterti quella spilla per i Senzaspilla va bene ma almeno per la durata di questo viaggio potresti indossarla… per un amico? Ti prego, ti prego, ti prego… ti prego “ Il viso fanciullesco di Ambrogio era talmente puro da smuovere un vile e conosciuto senso di colpa con cui Ennio ci aveva fatto il callo. All’ennesimo “ ti prego “ Ennio rispose:

“ Forse. Ci penserò “ Ambrogio saltò addosso ad Ennio e lo abbracciò come un bimbo abbraccia i genitori tornati a casa

“ Si! Grazie, grazie, grazie! “

“ Ambro, io posso pure mettermi la spilla ma se mi abbracci così penseranno che siamo strani uguale. E poi non hai risposto alla mia domanda “

“ Si scusa “ Disse Ambro strofinandosi le guance e ricomponendosi, poi continuò:

“ Allora, tanto per cominciare nel loro ambiente possono maturare conversazioni che non vertono solo sullo sport, sulle donne o sulle invidie altrui “

“ Ah si? “ disse sfottente Ennio

“ Si! Per esempio, origliando tra i tavoli si possono scoprire molte cose… come il fatto che il Premio Nobel per la chimica del prossimo anno è già stato promesso a Ernest Rutherford secondo suo suocero. Dicono che stia conducendo degli studi in Canada che metterebbero le basi per un nuovo modello atomico screditando l’ipotesi di Thomson. Interessante vero? “

“ Hmm… “ disse Ennio nascondendo il suo interesse per non dare ragione ad Ambrogio

“ Poi, il cugino di un certo Giovanni Caproni ha avuto una soffiata riguardo la nascita di un ramo Ricerca e Sviluppo nel campo dell’Aviazione Italiana per far nascere un reparto Militare. Dice ce stanno studiando degli Aeroveivoli predisposti per l’utilizzo bellico in Libia “

“ Così presto? “ disse Ennio guardando il cielo “ Potevano lasciarli liberi di volare per qualche altro anno… “

“ E poi qualcuno ha scoperto dove è diretta questa nave… “ Una scintilla illuminò gli occhi di Ennio dischiudendoli leggermente

“ Sei curioso? “ disse volpino Ambrogio avvicinandosi a Ennio mentre questo fingendo malamente indifferenza masticava un boccone

“ Scegli, il papillon o i risvolti? “ Disse Ambrogio

“ Eh? “

“ Se fai sistemare una di queste 2 cose ti dirò cosa hanno scoperto, allora? “ Ennio voltò lo sguardo indispettito. Dopo qualche minuto i piatti erano poggiati per terra con solo le briciole e le posate e Ambrogio stava annodando il papillon sul collo di Ennio mentre la spilla era conficcata nel Gilet e la camicia aveva il colletto abbottonato

“ Certo che ti piacciono proprio sti risvoltini eh?”

“ Dunque? “

“ Allora: Una volta giunti nella Principessa Jolanda molti Senzaspilla davano per scontato che le loro conoscenze o il Capitano stesso gli avrebbero rivelato la meta del nostro viaggio, invece tutto il personale si è rivelato inaspettatamente muto e non collaborativo. Questo ha indispettito molti nobili che hanno iniziato a indagare tramite vie traverse, tra questi, l’imprenditore Andrea Brunovolpe, magnate enogastronomico che a quanto pare sarebbe riuscito a reperire la Base del Progetto Bogendorff. In pratica ha ordinato al suo maggiordomo di segnalare a dei marinai un guasto nei bagni in comune della seconda classe, ma quando uno di questi è entrato a verificare non ha trovato un’anomalia, bensì una busta contenete 5 banconote da cinquecento mila lire e una banconota da mille lire con su scritto “ dove? “ accanto a una penna. Quando il marinaio è uscito dal bagno la busta aveva all’interno solo la banconota da mille lire con su scritto nel lato opposto alla domanda, la risposta: Brema. “

“ Brema? Avrei detto Amburgo o Berlino “

“ Infatti è la stessa cosa che sono riuscito ad origliare dalle persone sedute accanto a Brunovolpe nel loro tavolo e pure dubito abbia mentito, ci farebbe solo una brutta figura nel dare un’informazione sbagliata. Brema essendo situata sul fiume Waser a 60km dal Mare del Nord è la seconda Città portuale più importante della Nazione fungendo da perno commerciale mentre è ad Amburgo che si concentra lo sviluppare nell’avanguardia dei cantieri navali. Oltre a questo, la città è famosa solo per la fiaba “ I Musicanti di Brema “ dei fratelli Grimm, dove la vicenda è ambientata. Nella piazza centrale è addirittura presente una scultura in legno, si dice che accarezzando la testa dell’asinello questo porti fortuna. Forse la Germania consapevole di questa disparità vuole aprire nuovi cantieri navali a Brema per creare una linea difensiva “ Ambrogio strinse il nodo del papillon e si appoggiò all’asta respirando l’aria salata del mare mentre guardava il cielo con Ennio godendosi degli attimi di silenzio

“ Quindi Brema “ Disse Ennio

“ Già “

“ Peccato… avrei voluto accarezzare la testa di quell’asinello “

“ Ma ti ho appena detto che… non stiamo andando a Brema? “

“ Che delusione, adesso ti spiego “ Ennio si abbassò e dalla borsa che era sempre stata ai suoi piedi prese e indossò un paio di guanti in pelle. Il volto era rammaricato dalla risposta di Ambrogio, per un attimo aveva sperato che qualcun’altro nell’equipaggio fosse riuscito trarre le sue stesse conclusioni, ma in fondo se lo aspettava che ciò non era possibile. Iniziò a tirar fuori dalla borsa uno strano strumento, era una corda avvolta in un sostegno cilindrico con sulla punta un orpello in metallo

“ Tieni, reggi qua “

“ Cos’è quello? “ Chiese Ambrogio

“ E’ un Solcometro artigianale, serve per misurare i Nodi Marittimi. Nell’esposizione Universale di Milano dell’anno scorso hanno mostrato dei nuovi modelli ad elica ma questo strumento fatto in casa andrà più che bene “ disse lanciando l’orpello in mare mentre Ambrogio teneva il supporto di legno e lui contava i nodi scorrendo la corda

“ Tanto per cominciare dobbiamo partire dalla consapevolezza che questo segreto militare è dovuto alla necessita di nascondere la Base del Progetto Bogendorff alle Nazioni Concorrenti all’Industrializzazione contemporanea, quindi il personale non ci rivelerà mai la destinazione di questo Piroscafo sia perché rischierebbero la radiazione o addirittura l’esecuzione capitale e sia per l’etica militare molto radicata nel loro animo che gli rigetta ogni forma di tradimento. E’ ovvio che Brema è un nome deciso a tavolino dai superiori per sviare le persone dando subito una comoda risposta per sedare le ricerche. Quindi le uniche informazioni su cui dobbiamo basarci non sono quelle dirette ma quelle indirette, per ‘esempio ti sei accorto come i marinai qui si allacciano le scarpe? “

“ No, penso che solo te ti metti a vedere certe cose “

“ Tu come ti allacceresti una scarpa se fosse un Marinaio? “

“ Mi piegherei per… “

“ Sbagliato. Forse nei Navigli turistici, ma qui siamo in un Piroscafo Multiclasse, l’Equipaggio è preposto per servire i Senzaspilla e non possono sporcarsi gli abiti secondo il Codice Marittimo. Per questo le scarpe vanno allacciate col piede sollevato sulle Banchine, in modo da non avvicinare la divisa al terreno per macchiarla… eppure solo in questa Nave nessuno persegue questo dettame quando devono stringersi i lacci. Sai perché? “ Ambrogio cercava invano una risposta, poi Ennio proseguì:

“ Perché indossano calzini di lana “ Ambrogio iniziò a fare due più due

“ Secondo il Glossario dell’equipaggiamento Navale a questi uomini viene fornito uno zaino contenenti quattro completi stagionali, quattro biancherie intime, un o spazzolino, un coltellino e un vasetto con della schiuma da barba, un pettine per i pidocchi, un kit per il primo soccorso con bendaggi e siringhe anestetiche, degli asciugamani e appunto sette paia di calzini stagionali… è evidente che per via di un spensierato risparmio a questi uomini sono stati forniti calzini invernali ma tenute estive che probabilmente verranno sostituite con tenute invernali una volta raggiunta la Norvegia. “

“ La Norvegia? “

“ Si. La Norvegia è reduce da una scissione Nazionale con la Svezia che ha portato la nascita di una Monarchia retta da HaakonVIII Principe di Danimarca. E’ un Regno famoso per la sua indipendenza e neutralità, non so cosa abbia a che fare col Progetto Bogendorff, ma i suoi Fiordi protetti e la sua condizione politica la rendono un alleato inaspettato e perfetto per La Triplice Alleanza, è lì che stiamo andando e… 19 Nodi. Lo sapevo che i 22 Nodi erano tutta pubblicità… “ Disse Ennio mollando la presa e prendendo il solcometro dalle mani di Ambrogio.

“ Quindi non andremmo a Brema? “

“ No a Brema probabilmente sbarchiamo davvero ma sarà solo per fare rifornimento di carbone viste le fredde acqua del Nord e forse anche per imbarcare personale, viveri, indumenti e coperte. Se le carte Nautiche dell’Università non sono scritte da cani dovremmo arrivare sulle coste della Norvegia circa tra… “ calcoli spropositati volavano nella testa di Ennio “ Tra tredici giorni, se la velocità è costante e sono bravi a manovrare nelle acque gelide “ Ambrogio rimase sgomento innanzi a quanto detto. Tutto quello che Ennio gli aveva detto tornava e conoscendolo era probabilmente la risosta giusta.

“ Quante mila lire hai detto che aveva dato Brunovolpe al tizio? “

“ C… Cinquecento mila lire “

“ Hm… Sarà pure un imprenditore miliardario ma non ha tanto naso per gli affari… se lo chiedeva a me gli rispondevo gratis e gli davo pure la risposta giusta “ Entrambi i giovani stettero in silenzio per un po' contemplando la bellissima serata, incuriositi per ciò che il futuro avrebbe riservato loro.

“ Ahah… “ Ambrogio interruppe il momento con una risata liberatoria

“ Ce l’abbiamo fatta Ennio… non sto sognando vero? Siamo davvero qui? “ Ambrogio si coprì la bocca con la mano, come se si stesse vergognando di quel decontestualizzato momento di euforia fanciullesca

“ No. Ce l’abbiamo fatta. Non è un sogno. Siamo davvero qui “ Rispose fermo Ennio. Ambrogio allargò l’accennato sorriso e strizzò gli occhi in una dolcissima espressione trainata dall’appagamento e dal sollievo innanzi alla realizzazione del loro sogno. Poi disse:

“ Mi sembra di vivere un sogno, ancora non ci credo, mi tremano le mani, mi frena la lingua, eppure voglio urlare ancora di gioia “ Ennio allora, si rivolse verso il vasto mare e disse

“ Sai Ambro, ho sempre odiato il sorriso altrui, il tuo, quello di tua madre e della mia famiglia sono gli unici sorrisi che voglio vedere. So di non significare niente per le altre persone, perché la stessa cosa vale per me, non me ne frega niente di loro, di chi sono o cosa pensano… eppure non so come spiegarlo… ma ho sempre trovato della perfidia nella felicità altrui. Sorrisi senza gioia, senza un senso, creati per ferire e sguazzare nella vanità. Ma questa volta Ambro. Questa volta stiamo attraversando il Mare. “ Ennio si girò verso Ambrogio con un fiero e inusuale sorriso sicuro “ Quando torneremo a Matera, saremmo noi a sorridere “ Ambrogio aveva gli occhi lucidi dalla commozione e senza trattenersi, rispose col suo solito genuino sorrido:

“ Sì! “ disse Ambrogio con voce roca ma dolce. Poi disse ancora “ Però Ennio c’è una cosa che non capisco… “

“ Cosa? “

“ Hai citato me, mia madre e la tua famiglia, perché hai escluso mio padre ? “ Pur sapendo la risposta Ambrogio voleva snocciolare la questione giocosamente

“ Oh… Perché tuo padre è un idiota Ambro “

“ No, non è un idiota… ha solo qualche difetto ma non è tutto questo disastro infondo “

“ Invece sì e tu lo sai “ disse inflessibile Ennio

“ No non lo è “

“ Invece si “

“ Ti dico di no “

“ Invece sì. È un po’ che te lo voglio chiedere, quelli che sono? “ Disse Ennio indicando qualcosa in acqua sotto di loro

“ Cosa, Cosa, quelli sono… waaa, oink! “ Ambrogio inspirò fino a grugnire nuovamente. Colto di sorpresa dallo stupore, estrasse rapido il taccuino con la grafite da dentro lo smoking e iniziò a schizzeggiare tremolante e sbrigativo i tratti delle creature che accostavano la Principessa Jolanda

“ Perché non me lo hai detto subito che erano lì! “ Ambrogio era un fanatico degli animali, mammiferi, rettili, volatili, pesci, qualsiasi bestia, persino le più noiose e umili catturavano l’interesse del ragazzo catalizzando completamente la sua attenzione. Non c’era niente da fare, quando si trattava di animali Ambrogio si infatuava perdutamente della creatura che aveva davanti e veniva attanagliato dal desiderio di conoscerla e riprodurla tramite dei disegni nel suo fidato taccuino portatile.

“ Non ho mai visto una roba del genere, cosa sono dei delfini? Ma perché sono così luccicanti? “ Chiese Ennio

“ Queste sono delle Stenelle Striate, fanno parte della famiglia dei Delphinus Delphis, vivono in branco e possono raggiungere la velocità di 40km/h. Sono animali molto intelligenti e non si avvicinano ai porti per paura dell’uomo ma sfruttano le onde generate dai grandi Transatlantici per farsi trascinare senza sforzi. Il loro bagliore è dovuta alle Dinoflagellate, dei plancton che hanno sviluppato un sistema di autodifesa bioluminescente tramite gli Scintillioni che sono delle strutture che compongono la regione corticale del loro reticolo citoplasmatico producendo questa luce azzurra che funge da termometro per la catena alimentare, in pratica allontana determinati predatori ma ne avvicina altri, come appunto i delfini “

“ in pratica hanno sviluppato un modo per essere notati e venire mangiati dalle altre specie ? “

“ esatto, i capodogli si allontanano ma per i delfini sono un invito ancora più ghiotto, fanno tenerezza poverini vero? “

“ diciamo… “

“ Lo sapevi che i Delfini nel periodo dell’accoppiamento regalano al loro partner un mazzo di spugne? Più il mazzo è colorato e esotico e più la femmina viene attratta dal maschio “

“ La natura non risparmia a nessuno questa rottura di co… etchù! “

“ Ma tu hai freddo? “ Improvvisamente Ambrogio si scordò dei Delfini e divenne apprensivo e materno “ Vuoi che ti porto una giacca più spessa o un cappello ? “
“ No Ambro sto bene così “ Disse Ennio col tono di colui che era abituato a dire quella frase quotidianamente

“ Una sciarpa! Ti porto una sciarpa! Non far scappare i Delfini, devo finire di ritrarli “ Disse Ambro mentre correva in direzione degli alloggi

“ No Ambro sto… a posto… oh… “ Sospirò Ennio impotente davanti all’iperattività di Ambrogio. Si mise appoggiato all’asse del corrimano mentre guardava il cielo nuvoloso… Era tornato il canto delle onde, a Ennio piaceva quello spazio tutto suo dove poter godere in privato della nottata, della musica in lontananza, della luce soffusa, dell’orgoglio meritato dal compimento del suo traguardo e il solletico nella pancia dovuto alle aspettative per il futuro. Ancora una volta Ennio era talmente perso nell’infiacchirsi dall’essere sordo ai passi della persona che si stava dirigendo sulla parte opposta della prua, passando accanto a Ennio. Sentì troppo tardi il suono elegante dei tacchi e fu colto impreparato dal suo incantevole profilo…
 
 

 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 : Lo Scirocco all’improvviso ***


Un forte Libeccio soffiava verso Nord-Est. Era il vento Estivo per eccellenza che ogni anno dominava il bacino Orientale del Mediterraneo con le sue calde correnti provenienti dall’Africa, portando con se granelli dal Deserto del Sahara. Le torridi correnti ondeggiavano il raffinato vestito della ragazza: era un pezzo unico in seta Blu Persiano, senza maniche e con una scollatura che esponeva le spalle e le clavicole, dividendosi in 2 stoffe a forma di V sul petto, mentre la vita era cucita per dare esordio a una lunga gonna dagli interni in Raso Perla fino alle caviglie. Sotto di essa vi erano degli scarponcini Marrone Seppia dal puntale cucito a mano. Sempre in Raso Perla erano i guanti che arrivavano fino agli arti superiore e il collare, impreziosendolo con un ornamento di boccioli artificiali.

Ennio rimase apertamente coinvolto dell’incedere della fanciulla che con grazia alzava dolcemente la gonna in un portamento aristocratico. I capelli vantavano una melanina stravagante, un bellissimo Arancione Corallo pungente, acconciati in una fine frangia frontale, 2 ciocche laterali e una riga posteriore che raccoglieva i capelli in una treccia Francese impedendo alla chioma di cadere sulle spalle. Il volto era dai lineamenti morbidi, le labbra secche e sottili, il naso tondeggiante, gli occhi profondi, esaltati da delle dense sopracciglia brune. Le iridi, Blu Fiordaliso. Il trucco era leggero, un gusto che impreziosiva ulteriormente quella sua impressione genuina.

“ Grazie mille Messeri, potete poggiare i bagagli qui “ Disse la ragazza voltandosi all’indietro in un tono dolciastro ma inaspettatamente forzato e infastidito
Dietro di lei 2 ragazzi portavano 3 valige apparentemente leggere. Il primo era un giovane dei capelli ricci castani e gli occhi verdi, il secondo molto abbronzato e degli avvizziti capelli mori.

“ Maravilloso! “ Esclamò il moro con un accento Spagnolo “ Nonostante il vento afoso non c’è un’anima viva! Le puente es todo nuestro! “
“ Sono tutti impegnati nello sfruttare i contatti che quest’opportunità può regalare e nel banchettare a quell’incredibile buffet. Non capiteranno più occasioni del genere è chiaro che tutti vogliano approfittarsene piuttosto che prendersi una boccata d’aria “  Disse il Riccio. I 3 ragazzi si piazzarono nel lato opposto a Ennio, lasciarono i bagagli e si accesero 2 sigarette

“ Vuole favorire? “ Disse il riccio rivolgendosi alla giovane che rimase a lungo perplessa “ Mi scusi, non è riguardoso rivolgersi a una fanciulla come lei in questi termini, sono abituato a compagnie più dialettali “

“ No… non fa niente “ Disse lei. Il moro tirò intenso la sigaretta, poi esordì:

“ Vogliate perdonare il mio amico non è più abituato a rivolgersi a una signora senza le Lire che fanno da intermediario “

“ Nemmeno ci do peso alle bestialità che dici “ poi si rivolse a lei “ vedo che avete una spilla a freccia. A meno che non abbiate un’interessante storia da raccontarci ho supposto che faceste parte del proletariato. Sono in errore? “

“ No non sbagliate, nessuna storia interessante, sono la nipote di un piccolo imprenditore agricolo e mi sono laureata in Medicina “ Effettivamente la ragazza
sfoggiava una spilla dorata identica a quella di Ennio e come lei pure i 2 giovani.

“ Eccezionale, avete intrapreso un percorso di studi lodevole, complimenti e il vostro portamento è fuorviante, sembrate una nobildonna “ Disse il riccio

“ Si… grazie… “ Dopo una pausa, i ragazzi rimasero in attesa di una scontata domanda che però non arrivava, così il riccio chiese:

“ A cosa vi servono quell… “ Frettolosa, la ragazza cercò di tappare la questione fingendo naturalezza sovrapponendo la domanda a una nuova:

“ Mentre i Messeri in cosa si sono laureati se posso chiedere? “

“ Io in Psicologia e Ingegneria Meccanica “ Disse il Riccio

“ Psicologia avete detto? “

“ Si… vi interessa? “

“ N… no. Ero solo sorpresa della vostra dote. E’ un privilegio poter parlare con un Eroe dalla doppia facoltà “

“ Per cortesia , evitate le formalità Madame. Ho fatto ciò che ho fatto per il mio interesse, tutto qui “

“ Invece voi? “ Disse rivolgendosi al moro. Il moro prima ancora di ricevere la domanda era partito con un ghigno maligno.

“ Madame, ve ne prego, sollevate lo stivale “

“ Lo stivale? “ Disse lei. Il riccio nel mentre si mise la mano sulla fronte e si voltò come per censurare lo schifo imminente. La giovane alzò lo stivale e il moro si piegò, strusciò il dito sulla suola e poi se lo mise in bocca gustandolo in un’espressione raccapricciante. La ragazza cercò di contenere un’evidente irritazione mascherandola mare con un sorriso innocente. Ennio lo vediamo per la prima volta con gli occhi leggermente spalancati

“ Mmmh… Terreno Limoso-Argilloso… Diciamo 44% Sabbia, 23% Limo e 32% Caolinite, anzi, 22% Limo e 33% Caolinite. Il calcare totale è molto basso, questo favorisce la coltivazione di Olivi Minutella di cui la tua piantagione è ricca. E’ un buon terreno ma deve essere corretto con del Fosfato Minerale altrimenti il prossimo anno le giovani piante potrebbero far fatica a germogliare “ Il riccio non riuscì a nascondere un leggero sorriso, quasi fiero del suo amico. Ennio e la ragazza invece rimasero esterrefatti, non potevano negare che c’era dl genio in quell’eccentrico ragazzo… come in tutti i presenti in quella Nave del resto.

“ Io non so che dire… penso che scriverò una lettera a mio Zio recando i vostri consigli, il vostro è un dono Messere “ il moro sogghignando iniziò ad avvicinarsi alla ragazza, cercando confidenza mentre boccheggiava la cartina

“ Questa lingua Madame è stata l’invidia della mia facoltà. Non sa quanti poveracci hanno provato a emulare il mio talento, fallendo ovviamente, perché come me ci sono solo io. C’è chi è impazzito nello studio, chi ha finto di sapere, ma la verità è che se non hai la mia lingua non vai da nessuna parte “ soffiò il fumo e poi continuò “ È una maledizione che mi ha messo davanti a molte sfide ma ho sempre avuto il coraggio di superarle e di superarmi. Ma ci sono state anche molte gioie, piacevoli incontri. Non sa quante fanciulle mi scrivono tutt’oggi, curiose di sapere quali altri impieghi può avere una lingua del genere… per ‘esempio una volta a Genova… “ Ennio stava per rigettare innanzi a cotanta teatralità e quando iniziò a metabolizzare che il suo angolo del silenzio era stato corrotto iniziò a pensare:

“” Ma andate a scopare in una cabina e risparmiateci questo strazio “” Poi, all’improvviso la ragazza tossì in modo secco e chiassoso

“ Non vi sentite bene? “

“ No, sto bene è solo… Mi manca… “

“ Vi si è seccata la gola? Volete che vi porti qualcosa da bere? “

“ Si ve ne prego! “

“ Cosa volete, un whisky, del rum? “

“ Tutti e due! “

“ Tutti e due? “

“ Si, tutti e due, ve ne prego “

“ Va bene, non si muova di li, farò in un baleno “ In entrambi i ragazzi si accese la fiamma della competizione per chi fosse riuscito a servire prima e meglio la ragazza, quindi si allontanarono battibeccando tra di loro. Prima di andarsene il riccio lanciò un’occhiata a Ennio, poi proseguì.

Era tornato il silenzio… quando i 2 furono abbastanza lontana, la giovane si mosse rapida, quasi furtiva, lanciò una inquisitoria occhiata ad Ennio e aprì una delle 3 valige. Ennio con la coda nell’occhio non riuscì a frenare la curiosità e vide uscire da questa un areoplanino di carta. Si chiese se quello non fosse il contenuto delle 3 valige, se fossero piene di areoplanini di carta. La ragazza guardò l’orizzonte in una pausa meditativa, dopo di che alzò il braccio destro per prepararsi al lancio e… avvenne l’inaspettato. Ennio pensò tra sé e sé:

“” Cosa? Aspetta un attimo… Perché… Perché… Lo Scirocco ha soffiato all’improvviso “” In un paio di attimi, Ennio si ritrovò in mano l’areoplanino di carta della ragazza ed i loro sguardi si erano incrociati. Lo Scirocco era un Vento Autunnale, proveniente dalla Siria, non avrebbe dovuto spodestare il Libeccio, eppure lo fece, solo in quell’attimo. Poi lasciò i ragazzi da soli. Il galoppante suono degli stivaletti accompagnava la ragazza che si dirigeva verso di Ennio e quando fu di fronte a lui, dopo un lento attimo, proferì:

“ Grazie “ Ennio non rispose, nonostante l’inaspettato aveva in volto la sua solita espressione annoiata. Porse l’areoplanino alla ragazza e voltò lo sguardo verso il mare appoggiato all’asta. Ma la ragazza non se ne andò. Passarono degli strani attimi, poi esordì:
“ Bella serata vero? “

“” Eh? “” Pensò Ennio. Lei rimase ferma a fissare lui e lui rimase fermo a fissare il mare, in un silenzio imbarazzante.

“” Ma che vuole questa? In ogni caso non voglio impelagarmi in una conversazione scomoda e frivola. Preferisco passare per stronzo piuttosto che darle corda. Basta vedere com’è vestita per capire che non è una qualunque, questa ha la puzza sotto al naso e io sono solo un plebeo. Anche se ci mettessimo insieme che futuro avrebbero i nostri figli? Dal Lunedì spaccano pietre insieme al padre e il fine settimana vanno con la madre a giocare a Polo, non può funzionare! Ecco, torno a fare il disagiato, non ci ho nemmeno parlato con questa e già mi immagino il matrimonio, ma che problemi ho!? Aspetta… ho capito! Vuole attaccare bottone perché con tutti quegli alcolici le manca l’accompagnamento poverina, vuole adularmi per poi mandarmi a prenderle degli stuzzichini, adesso ho capito tutto! Ma non cederò alle sue… “

“ NICE EVENING RIGHT!? “ urlò la ragazza all’orecchio di Ennio rompendo quella assurda staticità. Ennio rispose guardandola negli occhi quasi intimorito

“ B-Buonasera… “

“ Oh, allora siete Italiano, pensavo foste straniero ma evidentemente non mi avevate sentita, chiedo venia per il mio basso tono “

“ No. E’ a posto “

“ Allora permettetemi di ricominciare: bella serata vero? “ Disse arzilla

“ Bhe non proprio “

“ Come scusi “

“ Dico… non è una bella serata. Il Vento Africano è afoso e pieno di polveri sottili, il mare è mosso e nonostante ciò le nuvole maculano il cielo stellato. Tutte queste sono caratteristiche non proprie di una bella serata, diciamo, che come serata fa abbastanza pena “ La risposta fu talmente imprevista da colpire persino Ennio che pensò tra sé e sé “” Ecco… l’ho fatto di nuovo… “”

“ Avete ragione… ho detto qualcosa di sciocco? “

“” Eh? “” Pensò sorpreso Ennio. La ragazza non sembrava pregiudiziosa anzi, prese molto sul serio il suo discorso e pareva si sentisse lei in sincero difetto

“ Posso perdonare questo affronto conoscendo il vostro nome “ Disse Ennio aprendo il palmo della mano

“ Noelia D’Arpa “ Disse Noel ponendo la mano sul palmo con un sorriso pago. Ennio baciò il guanto poi aggiunse:

“ Ennio Pa- “

“ Ennio Pastorelli, si lo so “

“ Ma come… “

“ Oh, andiamo, vi conoscono tutti qui e il ragazzo che si è allontanato poco fa con l’espressione angosciata è Ambrogio Busonero, voi 2 siete famosissimi! “

“ A quanto pare… non pensavo fosse stata una cosa così importante quella…“

“ Volete scherzare? Nella Principessa Jolanda non si fa che parlare di voi, siete un modello da seguire per molti, perché voi 2 siete… “

20 Maggio 1904, Matera

Ambrogio chiuse il marcescente portone di casa sua portando sotto braccio una copia del Giornale d’Italia e si diresse verso casa di Ennio. Indossava, immancabile, la coppola e un’umile giacca a righe sbottonate.  Le vie di Matera erano caciarone, le urla dialettali dei paesani affollavano le viuzze di paese, i fruttivendoli sbraitavano le qualità dei loro prodotti, le casalinghe battevano i panni raccontandosele da un balcone all’altro ed i bar erano affollati dalle medesime persone che proferivano le medesime ciance quotidiane. Svoltato l’angolo Ambrogio arrivò davanti al portone di Casa Pastorelli. Le dimore dei Sassi erano un ecosistema a parte, un insieme di abitazioni poliedriche prive di mattonelle e dal colore avorio, collocate senza una coerenza ma che nell’insieme regalavano uno scenario fiabesco, per molti liturgico visto che i Sassi ricordavano l’iconografia dei più importanti passaggi Biblici. Particolarmente celebre era la ricorrenza del Presepe Vivente Materano. Ambrogio bussò e aprì subito dopo la porta di casa spedito e avvezzo. La serratura era dischiusa in quanto la grande stanza principale fungeva da bottega. Cestini fatti a mano, di ogni dimensione e colore, questo era il mestiere del padre di Ennio. Lo stanzone era in linea con l’architettura della zona, dei muri Argillosi e primitivi segnavano i confini con dei grotteschi angoli arrotondati, l’impressione che dava quella di vedere della cera sciolta ma raffreddata di una Candela Avorio. La luce penetrava dalle finestre e gli interni erano umilmente riempiti da una mobilia antiquata e grossolana.  Il genitore dormiva sul bancone con la fronte appoggiata sul tavolo. Ambrogio lasciò un cartone di Latte, che era solito offrire e corse in camera di Ennio salendo le scale

“ Si svegli Signor Bern, sono già le quattro! “ Urlò. Nel tragittò intravide e salutò pure la madre di Ennio che stava lavando i panni in un secchio, strofinandoli sulla Lisciva

“ Ciao Pulsa “

“ Ciao Ambro, Ennio è in camera “ Arrivato davanti alla porta bussò picchiettando

“ Ennio è arrivato il giornale! “

“ Non posso, mi sto masturbando “ Rispose Ennio. Poi Ambrogio aprì. Ennio indossava una camicia Beige con le maniche rimboccate, era seduto col gomito poggiato sulla scrivania mentre con la mano reggeva la testa sonnecchiante. L’altra mano teneva una matita e seguiva il filo dei dialoghi del Romanzo che stava leggendo: Notre-Dame de Paris

“ Ti ho detto che mi sto masturbando “ Ambrogio sordo, aprì il giornale e iniziò a leggere:

“ Il Consiglio dei Ministri ha varato questa mattina l’adesione al noto Progetto Bogendorff dall’omonimo Ministro degli Esteri Tedesco che 6 mesi fa propose una straordinaria cooperazione internazionale della Triplice Alleanza volta al beneficio economico, ingegneristico, industriale e militare della stessa. Dopo attente riflessioni è così che la Ventiduesima Legislatura del Regno d’Italia proclama la sua fedeltà al Patto dell’82 con gli occhi rivolti al futuro. Il Ministro delle Finanze, Luigi Luzzazzi si dice entusiasta riguardo l’iniziativa “ è  una situazione dalla quale tutti possiamo trarne beneficio “ ”

“ Tradotto: ci stiamo cagando sotto per i Francesi ed i Russi “ bofonchiò Ennio

“ L’iniziativa prevede il coinvolgimento immediato delle più illustri menti che il nostro Regno, Germani e Austria hanno da offrire alla causa. Molti dei nostri scienziati sono già in viaggio ma i comuni verranno forniti dei moduli necessari alla domanda, rivolti a chiunque si ritenga di avere le competenze necessarie per dare un contributo che faccia la differenza, tuttavia, solo delle menti eccezionali saranno selezionate per un progetto altrettanto unico. Tutt’oggi non è stato e non verrà rivelato pubblicamente il misterioso fine di questa operazione fantasma, né il luogo dove i nostri compatrioti saranno chiamati ad operare ma abbiamo disponibile l’elenco delle facoltà interessate: ingegneria militare, ingegneria meccanica, medicina, chimica, fisica teorica, ecc. Senti ora: In oltre come già dichiariamo, a monito dell’intenzione di comunicare un periodo di rinascita, viene confermata la possibilità di partecipare a tutti i diciottenni che da tre anni a questa parte riusciranno a conseguire una Laurea con Lode nelle facoltà qui sopra elencate, non solo, ma chi vincerà nell’impresa meriterà un Titolo Nobiliare e l’indennizzo per qualsiasi debito, statale o privato. Il Presidente Giolitti porge il suo augurio a tutti i valorosi giovani Italiani che nel 1907 riusciranno a dare il loro cuore per l’Iniziativa “ Ambrogio arrivò al punto e si sedette sul letto di Ennio. Era talmente preso dal momento da non aver notato di essersi seduto sopra un’altra stampa del medesimo giornale

“ Oh! Bene allora lo hai già letto! “

“ Allora sai già la risposta “ Disse calmo Ennio dall’espressione annoiata mentre continuava a leggere il Romanzo

“ Ennio, io ho 18 anni, tu hai 18 anni, hanno varato la Legge, di cos’altro hai bisogno!? c’è mezza Italia che sta invidiando i nostri natali è una coincidenza troppo eccezionale per perdersela! “ Ennio inspirò un grosso sospiro

“ Vinceranno il bando i soliti nipoti. Ne abbiamo già parlato. Fine della storia “

“ Perché sei sempre così pessimista!? È vero probabilmente vinceranno i soliti raccomandati e allora! Non ci vuoi nemmeno provare!? “

“ Ambro non sto cercando di dissuaderti dall’investire forze in questa perdita di tempo, ti sto dicendo che io non sono con te in questo carrozzone delle speranze destinate a essere disilluse, tutto qui “

“ Non è un carrozzone! Cosa ti costa mi chiedo io, tanto l’Università prima o poi la dovremmo fare! “

“ Poi Ambro… Poi… Con tutti i debiti che hanno le nostre famiglie non c’è tempo per gli studi. Finita la Scuola andremmo nella Cava di Giuseppe a lavorare, dove il sudore è tanto ma il salario è buono, in 10 o 12 anni forse riusciremmo a pagare la somma attuale, sperando che quei pazzi non facciano salire gli interessi alle stelle. Se vuoi andartene va pure, io non ti biasimerò ne cercherò di fermarti “

“ Quindi è così… “

“ Si esatto “

“ Bene, allora farò per conto mio “ Disse Ambrogio offeso per poi sbatter la porta uscendo dalla camera. Ennio continuò a leggere, poi emise un pesante sospiro, si alzò, aprì la porta e davanti a lui astante Ambrogio lo fisava negli occhi luccicanti e inclini al pianto.

“ Io non ce la faccio senza di te “ Disse mortificato Ambrogio. Ennio si scostò e lasciò che l’amico entrasse e si sedesse per terra con lui affianco “ Da quando siamo diventati amici sono riuscito a trovare la felicità solo aggrappandomi a te, che ti aggrappavi a me. Poi… Quando mio padre mandò in rovina le nostre famiglie con quel brutto affare pensavo di non avere più il diritto di essere tuo amico, di poter entrare ancora in casa vostra “ Ennio era quieto mentre Ambrogio iniziava a singhiozzare gocciolando lacrime sul pavimento “ Ancora oggi provo vergogna nello stare qui con te. I tuoi genitori sono delle così brave persone! Non mi hanno mai detto niente, mi offrono sempre del pane caldo e biscotti con lo zucchero! Non sopporto l’idea che tu debba rinunciare al tuo sogno per ammazzarti 12 anni in quella cava di merda. Un destino simile non è dissimile dalla sconfitta e tutto questo per colpa del mio sangue. Vorrei essere dentro una favola e far uscire tutti fuori dai guai ma non posso, non ne sono capace, senza di te io non riesco a fare niente! “ Ambrogio continuava a piangere curvando la schiena fino a toccare il pavimento con la fronte fino a quando Ennio sibilò:

“ Sei davvero una persona debole “ Prese carta e penna. Scribacchiò delle frasi e poi disse:

“ Millenovecentocinque… millenovecentocinque giorni del mio tempo sono garantiti in prestito da questo documento… se deciderai di firmare, ti permetterò di investire i miei 3 anni futuri ovunque tu vorrai ma un giorno, reclamerò la medesima valuta di tempo più gli interessi dal tuo ciclo vitale “ Ambrogio guardava Ennio affascinato “ Che fai, non firmi? “ Ambrogio abbracciò Ennio e scoppiò in un pianto a cascata. La madre li sentì nel piano di sotto e sorrise dolcemente. Ambrogio firmò il documento.

“ Allora, se dobbiamo fare questa cosa la dobbiamo fare bene. Sono ancora dell’opinione che per dei plebei come noi sarà impossibile venire selezionati normalmente, quindi dobbiamo ricorrere a uno stratagemma “

“ Uno stratagemma? “

“ Esatto, una mossa che ci garantisca l’inoppugnabilità della nostra presenza. Non sarà facile, anzi, sarà davvero un inferno ma conoscendoci solo io e te potremmo portare a compimento un piano tanto assurdo. Sei sicuro di potercela fare? “

[ Nella Principessa Jolanda non si fa che parlare di voi… ]

“ Certo, sono stato io a persuaderti e non tirerò i remi in barca “

[ …Siete un modello da seguire per molti… ]

“ Benone! Perché adesso inizia il divertimento “

[ …Perché voi 2 siete… ]
 
5 Agosto 1907, Mar di Corsica

“ Voi 2 siete quei geni che sono riusciti a conseguire la Laurea con lode in 3 facoltà diverse in questi 3 anni. Posso chiedere come ci siete riusciti? “

“ Mh… non è nulla di complicato in realtà. Non c’è nessuna norma che vieti di frequentare più Università lo stesso anno. Piuttosto è eclatante il fatto che nessun’altro a parte noi ci sia riuscito, lo vedo più come un demerito altrui piuttosto “

“ Ahà, quindi? “

“ Ci pensi un attimo. Nonostante i nostri obblighi, quanto tempo dedicano le persone allo studio? Neanche il 40% della giornata. Alzarsi, vestirsi, lavarsi, nutrirsi, socializzare con i nostri familiari, i nostri amici, i nostri amori, svagarsi, queste sono tutte attività che rubano tempo al nostro obbiettivo, se ottimizzassimo i tempi potremmo raggiungere il quadruplo dei risultati “

“ Aspetta, aspetta, aspetta. Mi vuoi dire che tu e il tuo amico non vi siete lavati per 3 anni pur di raggiungere il vostro obbiettivo? “

“ Esatto, vuole annusare per controllare “

“ Ahà, spiritoso “

“ Non si parla di eliminare, ma di ottimizzare. Mentre ci lavavamo, studiavamo. Mentre mangiavamo, studiavamo. Non avendo amici per noi è stato facile perdere le interazioni sociali, gli unici momenti in cui ci vedevamo erano per ripassare e farci le domande a vicenda “

“ Non è stato stancante? Come avete fatto a studiare ininterrottamente senza una pausa “

“ Ma le facevamo. Ogni mattina andavo a correre per un’ora, l’attività fisica è importante specialmente in situazioni come questa e poi facevo pause di mezz’ora ogni 3 ore per mantenere attiva la concentrazione “

“ E che facevi? “

“ Leggevo “

“ Ah… quindi tu per distaccarti dallo studio ti rifocillavi… leggendo… si, non siete normali. Anzi ora che ci penso inizio ad avere un po' paura standoti accanto “

“ Mi dispiace, le ho già baciato la mano, se stasera trova l’irrefrenabile voglia di leggere le consiglio di consultare il Medico di Bordo “

“ Bhe sono Laureata in medicina, penso saprò cavarmela “ Noel e Ennio risero impulsivamente. Poi Ennio rivolse lo sguardo all’areoplanino di carta

“ Posso chiedere quello cos’è “

“ Questo!? Oh cielo è un po' complicato… ti va se te lo racconto mentre mi dai una mano a lanciare in mare tutti gli areoplanini all’interno di quelle tre valige prima che ritornino quei 2 rompicoglioni? “

“ Va bene… eh? “

“ Cosa? “

" No... no niente, penso di aver capito male "

" Cosa, rompicoglioni dici? " Rispose lei sorridendo diabolica

" Scusi ma sono sempre più confuso.... "

" Non preoccuparti e smettila di darmi del lei, dammi del tu ok? "

"" Si ma allora!? Il portamento elegante, i lineamenti delicati, il modo formale di impostare i discorsi!? Che senso ha quella vetrina se poi si comporta come una villana. Chi è questa ragazza? "" “”

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3: Io sono la Posseditrice ***


I 2 camminavano in direzione delle valige, dal lato opposto del Ponte di Prua.

“ Quindi vuole che le dia del Tu “ Disse Ennio

“ Esatto! “

“ Va bene Noelia… “

“ Noel “ Ennio diede un sospiro genitoriale

“ Va bene, Noel… mi puoi dire perché stai buttando degli areoplanini di carta in mare? “ Noel prese un secondo per guardare il modellino nella mano destra

“ Questi sono dei Sogni… Conosci Roberto Ardigò ? “

“ Lo Psicologo? “

“ Lo conosci!? “ Esclamò entusiasta

“ So solo che è un Pedagogista che è stato Scomunicato per la sua Filosofia Razionalista e Positivista. Il Pensiero di Ardigò si discosta dall’Enciclopedismo Naturalista e trova la sua specificità nel fondamento del fatto e nell'argomentazione induttiva. Ma ultimamente sono stato occupato e non ho trovato tempo da dedicare alla sua Bibliografia “

“ Già scusa “ Ridacchiò Noel “ Comunque nel 1870 scrisse questo Libro intitolato “ La Psicologia come Scienza Positiva “ dove sosteneva che il modo migliore per esorcizzare un desiderio inappagato, era quello di imprimere su carta i propri rimpianti per distruggerli così da disfarsi di questi Sogni che sempre tali rimarranno “

“ Quindi dentro quegli areoplanini… “ Noel schiuse l’areoplanino esibendo le note al suo interno

“ Esatto. Dentro quelle valige ci sono 301 areoplanini, ognuno contenente una lista di Sogni infattibili da realizzare visto che da oggi in poi parteciperemo al Progetto Bogendorff. Pensavo che buttandoli nel Mare il mio dispiacere si sarebbe stemperato… “

“ 301! Quante cose hai scritto!? “

“… Ambisco a molte necessità… sono una ragazza curiosa “

“ Posso vedere? “ Ennio tese la mano

“ Messere, curiosare nelle intimità di una fanciulla è quantomeno irriguardoso “ Recitò teatrale Noel. Ennio continuò a tendere serio la mano “ Tieni, ci hai messo poco per abituarti alla confidenza“ disse Noel dandogli il foglio con le guance leggermente arrossate e l’espressione stufa mentre guardava nella direzione opposta per l’imbarazzo

“ La sottoscritta Noelia D’Arpa perdona me medesima per l’incapacità di realizzare ne ora ne mai i seguenti Sogni: vivere in una casa fatta di Legno di Betulla, fare una passeggiata sulle spiagge Siciliane, assaggiare una Cipolla di Tropea, stringere amicizia con una persona straniera, fare un giro sulla Grand Rue… che cos’è? “ Noel spalancò gli occhi e assunse un’aria spiacente

“ Ah… ma guarda che lettera è capitata… “ Ennio percepì un certo peso ma lasciò correre

“ E’ la Ruota Panoramica più grande del mondo, si trova a Parigi ed è alta 100 metri, da lì sopra è possibile vedere tutta la Capitale “

“ Ma la Tour Eiffel è alta 312 metri, se avessi fantasia di vedere Parigi dall’alto andrei lì… “

“ Si ma, questa si muove, gira! Sei dentro una cabina privata dove ci sei solo tu e chi ti sta accanto e quando tocchi la vetta vedi la città dall’alto, per un solo istante e quell’istante… penso sia molto più prezioso e magico di tutti gli istanti immobili passati sulla Torre, non credi? “ Ennio rimase sospeso, in quel momento ebbe l’impressione di aver ricevuto tutto l’ardore che quella ragazza stava trasmettendo. Disinvolto, le restituì il foglio

“ Comunque non comprendo tutta questa drammaticità. Potrai sempre tornare in Italia una volta che il nostro lavoro per il Progetto sarà concluso, no? “

“ Mh… Già… “ A Ennio sarebbe piaciuto vederla in volto mentre di lato gli diede quella risposta evasiva

“ A tal proposito… “ Esordì Noel con un tono più arzillo mentre iniziavano a lanciare gli areoplanini verso il mare

“ Ti sei fatto un’idea su cosa sia il Progetto Bogendorff? “

“ Mmmh… “

“ Rispondo prima io che faccio prima? “

“ Si “

“ Non ne ho la minima idea, signore! “ Disse fiera Noel

“ Non avevo dubbi, partiamo dalle basi, sai cos’è la Dreadnought “ Sospirò severo Ennio

“ E’ una frittella tradizionale Ligure? “

“ No, non partiamo dalle basi, partiamo dal principio “ Sospirò ancora più severo Ennio

“ Il Progetto Bogendorff è figlio dell’attuale contesto storico, pertanto comprendere il Mondo che ci circonda aiuterà a intuirne i suoi frutti: stiamo vivendo un’età senza euguali nel campo del progresso scientifico, tecnologico e ingegneristico della Razza Umana. Nel Diciannovesimo secolo la Westinghouse Electric e la General Electric hanno rivaleggiato per il monopolio economico del Mercato Mondiale dell’Energia Elettrica che ha avuto come vincitrice la produttività grazie alla Corrente Alternata, nel 1892 i fratelli Lumiere ci hanno donato il Cinematografo e nel 1903 i Wright hanno insegnato all’Umanità a volare con i loro Aeroveivoli. Gli Apparecchi Telefonici, le Radio, le Autovetture, tutti questi Prodigi Tecnologici, eredità del secolo passato stanno venendo prodotti in massa grazie alla speditezza delle nostre moderne Catene di Montaggio, ma solo grazie alle Colonie in Asia e in Africa dalle quali l’Europa trae rifornimenti. Tagliare questi rifornimenti scatenerebbe un effetto a catena che porterebbe il Vecchio Continente nel Chaos, come la ribellione dei Boeri in Sud-Africa ci ha insegnato. E’ un momento entusiasmante ma molto fragile per tutte le Nazioni Europee. L’Inghilterra, copre un sesto del Globo e le materie prime vengono portate per alimentare le Grandi Industrie. Parigi è la Capitale Europea del Divertimento e del Progresso ma i possedimenti Coloniali in Africa sono l’unica scusante che la frenano dal rivendicare l’Alsazia e la Lorena. La Germania unificata da mezzo secolo, possiede un’efficiente Industria ma deficita sul fronte Militare. L’Impero Austro-Ungarico, sconfitto dalla Prussia è l’ombra dell’Impero di un tempo e L’Italia che non si è mai cimentata in grandi imprese Coloniali, vuoi per indole, vuoi perché impegnata del rissarsi tra Nord e Sud fino a mezzo secolo fa, lamenta un’arretratezza fuori luogo. In definitiva l’equilibrio Mondiale è retto da una silente Guerra Coloniale dalla quale dipende il benestare Europeo. Noel sei viva? “

“ Sono viva “

“ Troppo pesante? Vado avanti? “

“ Vai avanti “ Disse rassegnata

“ Questo quadro dipinge una Triplice Alleanza claudicante, per non parlare di colossi come la Russia, il Giappone o la giovane America, il Nuovo Mondo che lontana dalle macchinazioni politiche della Vecchia Europa è destinata un giorno a superare tutti. Non solo. La Battaglia della Baia di Manila e ancor più la Battaglia dello Stretto di Tsushima tra Russia e Gippone per Annettere la Corea hanno dimostrato quanto è imperativo possedere una forte Marina Militare, campo in cui la Germania deficita. L’anno scorso l’Inghilterra ha varato la prima Corazzata Monocalibro, la Dreadnought, un capolavoro di Ingegneria, 24 cannoni da 305mm per una Fortezza senza eguali in acqua. Inutile dire che hanno già in cantiere altri 4 progetti similari se non superiori. La disparità tra le varie potenze diventa sempre più acuminata. Per questo Germania, Italia e Austria devono unire le forze se vogliono rimanere a galla “

“ Vuoi dire che se la Germania fallisse nel mantenere le proprie colonie, sarebbe costretta a dichiarare Guerra in Europa “

“ No. Escludo un’eventualità tanto radicale, ma ciò non toglie che uno smisurato sentimento competitivo animi il Mondo già da tempo ed è importante mantenere il passo. Per questo nasce il Progetto Bogendorff che tra le specifiche richiede prevalentemente Ingegneri. Sicuramente saremo impiegati nella costruzione di Imbarcazioni concorrenziali alla Dreadnought. È già da 3 anni che il Progetto è in sviluppo, quando arriveremo aspettiamoci di ammirare una Corazzati con i cosiddetti “

“ Si ma tutte le altre facoltà? Medicina, Chimica… il tuo amico ha addirittura competenze prettamente Zoologiche “

“ Bhe, mettiamo che la Germania riesca a creare una serie di Corazzate superiori all’Inghilterra, questo non le nega la possibilità di primeggiare in altri ambiti. Probabilmente è questo il vero scopo del Progetto, intraprendere sentieri pionieristici in più ambiti fino al raggiungimento di una soluzione vincente ma in definitiva… sono tutte ipotesi “

“ Quindi… Dopo tutto questo turpiloquio nemmeno tu sai concretamente in cosa consiste il Progetto Bogendorff “

“ Bhe... Ecco io… “

“ Hai fatto il più assurdo e prolisso giro di parole della storia per dire alla fine la stessa cosa che ho detto io: non ne ho la minima idea. Solo che io sono stata più spedita “ Sorrise peperina Noel avvicinando il viso a Ennio. Poi lo allontanò. Poi lo avvicinò di nuovo facendo una smorfia.

“ Ti piace dare fastidio alla gente? “

“ Si “

“ Sei molto capace nel farlo “

“ Lo so “ Rispose monella Noel “ In ogni caso se dovesse essere quella la nostra sorte, cosa farai? Ti metterai a fabbricare macchine mortali per una decade? “

“ In che senso? “ Chiese Ennio

“ Voglio dire, hai detto di esserti Laureato in Ingegneria Militare, Ingegneria Meccanica e Chimica, che accidenti volevi fare da grande? Se non fosse stato per il Progetto che avresti fatto? “ Ennio fissò Noel riordinando qualche pensiero

“ A te piacciono le stelle Noel? “

“ Le stelle? “

“ Io le detesto. Gli uomini si affannano con i piedi ancorati al terreno per rubarsi vicendevolmente qualche miglio quadrato, votano la loro esistenza per cause che li portano alla morte o all’appagamento e pure tutto questo sfocia nel superfluo una volta alzati gli occhi al cielo notturno. Le stelle sono li, per ricordarci quanto siamo piccoli e miserabili e tra tutti quegli astri… Quella li è la più carogna di tutti “ Noel alzò gli occhi al cielo ed entrambi fissarono il medesimo punto

“ Oh… quindi è Quella il tuo sogno… certo che è bella lontana… “

“ Sbagliato. Non c’è niente di più falso Noel. E’ vicinissima! È maledettamente vicina! Dovrebbe essere distante a meno di 4 centinaia di km dalla Terra, una bazzecola in confronto alla vastità del cosmo e l’odierna tecnologia motrice ci dovrebbe permettere di superare l’aria rarefatta. Eppure non riusciamo a raggiungerla perché investiamo il nostro denaro in futilità quando questa dovrebbe essere l’unica cosa importante! Lei ci osserva, ci deride beffarda ma entro questa generazione prometto di riuscire a raggiungerla “

“ Quindi il tuo sogno è andare lì sopra “

“ Neanche morto, ma sei scema “

“ EH!? “

“ I viaggi spaziali sono una realtà pericolosissima, nemmeno dopo anni di esperienze collaudate correrei un rischio del genere. Visto che i miei colleghi sono troppo poco intraprendenti ci penserò io a progettare la Macchina Spaziale perfetta per traghettare l’Uomo fin lassù! “

“ Però così non saprai mai com’è il panorama lì in alto. Non ti dispiacerà sapere che quel panorama lo starà vedendo qualcun altro al posto tuo? “ Ennio si acquietò

“ Bhè, se dovessi avere dei rimpianti, potrei sempre lanciare un areoplanino nell’Oceano “ Disse fissando Noel che contraccambiò con una risata sincera

“ Tu invece? Perché vuoi partecipare al Progetto. Non mi pare che la medicina sia la tua vocazione o sbaglio? “ Noel aveva un sorriso palesemente finto e degli occhi spenti e rassegnati

“ Ma no. E’ così appagante fare l’infermiera, ci sono tantissime cose da ricordare altrimenti la gente che stai curando muore… poi c’è il sangue, poi ci sono le vivisezioni con i cadaveri, poi c’è altro sangue, poi altri cadaveri, insomma è una storia… “ Ennio scrutava Noel

“ E’ stato mio fratello a spingermi a partecipare. Io volevo fare Psicologia, all’inizio ho frequentato entrambe le facoltà ma quando i miei voti in Medicina hanno iniziato a peggiorare ho dovuto mollare. Diceva che non c’era posto nel mondo Pedagogico per una donna e… sai cosa, aveva ragione, chi ce lo fa fare di farci venire il fegato marcio per non essere ma apprezzate. Comunque grazie a questa scelta siamo riusciti a passare, come al solito lui aveva ragione e io avevo torto… “ Noel rivelava un’esposta malinconia con la quale Ennio non sapeva come comportarsi. Dentro di sé pensava:

“” Se le chiedessi chi la accompagna passerei per il provola che le fa la domanda opportunista per sapere se è fidanzata ma… al diavolo, sarebbe comunque innaturale non chiederglielo “”

“ Sei venuta accompagnata da qualcuno “ Disse Ennio con un filo impercepibile di nervosismo. Noel adoperò una strana e lunga pausa prima di dare la sofferta risposta a Ennio

“ Sono qui solo con mio fratello… e tu? “

“ Io sono con mia madre, mio padre ed i miei nonni materni oltre ad Ambrogio e la sua famiglia “

“ Wau… siete in tanti … vi invidio “ Il vento si portò via l’ultimo aereoplanino. Poi quando non ci fu più niente da dire Ennio trovò l’escamotage per ovviare al pesante silenzio.

“ Noel affacciati giù “ Noel obbedì passiva ma venne stregata dalla sorpresa

“Wau! E quelli cosa sono!? “

“ Sono delle Stenelle Striate e il bagliore è data dalla bioluminescenza dei Plancton appiccicati sul loro dorso “

“ Ma sono bellissimi! “

“ Già… Sai Noel… “

“ Si? “

“ i Delfini nel periodo dell’accoppiamento regalano al loro partner un mazzo di spugne. Più il mazzo è colorato e esotico e più la femmina viene attratta dal maschio “

“ Davvero? “

“ Sisi “

“ Mmmh “ Il silenzio da lì in poi non fu più pesante in compagnia dei Delfini.
Dall’alto del Ponte Passeggeri della Seconda Classe, Bernardo e Pulsatilla i genitori di Ennio stavano spiano i 2 ragazzi mentre incrociavano le braccia per scaldarsi nel buio della notte illuminata dalle festose luci cerimoniali dietro di loro. Bernardo era il tipo di uomo la cui prima impressione ti dava l’idea di essere davanti a un amicone e l’impressione era corretta. La stazza era robusta e cicciottella, villosa come il viso dalla folta barba castana e il capello Biondo Limone scisso da una piega che distingueva 2 frange. Il naso, largo ed a patata era serrato da 2 guance voluminose e Rosate mentre gli occhi appianati brillavano dello stesso Blu Reale del figlio. Pulsatilla invece era riconoscibile per la spropositata chioma di capelli, prevalentemente composta da una ciocca posteriore riccia e sterminata, arrivava fino alle ginocchia: 2 lunghe ciocche laterali, la prima avviata da una frangia che copriva l’occhio destro e in fine 3 trecce, 2 laterali che poggiavano sul petto fino a toccare la vita e una più minuta e caratteristica che partiva dalla frangia e finiva sotto il nodo posteriore. Il viso era candido, con un naso francesino e grandi occhi Marrone Ruggine. Bernardo in particolare indossava uno smoking rosa ma entrambi vestivano elegante ed avevano infilata una spilla simile a quella di Ennio, ma a forma di impennaggio alato con sotto un vessillo.

“ Guardalo il nostro Ennio, mi sembra ieri che lo allattavo e adesso sta flertando con una ragazza “ Disse Pulsatilla

“ Se vuoi gli butto il papillon e lo rimetto dentro la culla “

“ Ahahah no non farlo, non ci sta più dentro la culla “

“ Shhh che se ci sente ci sgrida “

“ E a ragion veduta “ Pulsatilla si ricompose e si appoggiò serena al braccio del marito “ Ne vogliamo parlare? “

“ Di cosa? “ Pulsatilla lo fissò con lo sguardo di chi non lascia correre

“ Non è successo niente “ Ribadì Bernardo

“ No infatti, lui ti ha salutato a un palmo dal naso e hai fatto l’indifferente. E’ stato molto imbarazzante “

“ Ma non ho sbagliato “

“ E’ stato molto imbarazzante lo stesso. Devo abituarmi a una vita piena di questi momenti o intendi fare qualcosa? “ Disse col suo quotidiano tono dolce e tranquillante

“ N-non posso fare altrimenti, non posso salutarlo come se nulla fosse e dirgli magari: ciao, ti ricordi l’ultima volta che ci siamo vist?i quando ci siamo picchiati a sangue? “

“ Non è vero, vi siete visti dal notaio poco tempo fa, ma, il punto è che Bern… dovremmo vivere insieme da quest’oggi in avanti… prima o poi vi dovrete parlare “ Bern si svincolò e iniziò a camminare in cerchio

“ Pulsa io… io mi conosco, non sono mai stato un uomo forte e so… che se ci dovessi parlargli… ho paura di trovare, non so dove, il cuore per perdonarlo ancora. E tu ed Ennio non vi meritate uno sgarbo del genere perché io non sono capace di essere fermo, lo so, mi conosco, sono 30 che lo perdono per qualunque stronzata, ma non questa volta… non posso “

“ Tu non sei un uomo debole Bern, tu hai un gran cuore, così grande da riuscire a trovare un posto per tutti, ma è proprio per Ennio e anche per Ambrogio che tu devi fare questa cosa. Non lo devi per forza perdonare… devi solo parlarci “ Bern abbassò la testa e assimilò
“ Tua madre mi odierà per questo “

“ Mia madre ti odierà comunque anche se non lo fai “ Bern tirò un sospiro sofferente, poi Pulsa si avvicinò e lo abbracciò

“ Dai. Sono sicuro che per Achille è la stessa cosa. In questo momento starà cercando le parole giuste da destinarti… “

All’interno della Sala da Ballo della Terza Classe, Achille scrutava i seni prosperosi di 3 fanciulle solitarie nei pressi del bancone principale. Dopo un paio di aspirate esordì vapore:

“ Amo le tette “

“ Oh sì, anche io “ “Già pure io “ si accodarono i 4 uomini che accanto a lui si appoggiavano a un tavolo alto mentre spipavano e bevevano umili alcolici.
Achille, padre di Ambrogio era il tipo di uomo la cui prima impressione ti dava l’idea di essere davanti a un farabutto e l’impressione era errata in quanto tale descrizione non rendeva giustizia ai suoi molteplici vizzi. In realtà la fisionomia facciale di Achille era avvenente, un uomo affascinante le cui rughe non avevano fatto altro che rendere intrigante l’immagine complessiva, deturpata però da degli untuosi capelli Nero Pece all’indietro, lesi da un’evidente calvizia ai lati e da una barba Mutton Chops che denudava il mento dando una lasciva impressione. Occhi bramosi Giallo Ambra.

Gli uomini continuavano a cafonare sulle grazie delle fanciulle, esponendo le proprie preferenze verso l’una o l’altra signorina, poi quando toccò ad Achille dire la sua, questi proclamò:

“ Io punterei sulla Verde “

“ Ma come, quella racchia con la gonna lunga e il colletto abbottonato? “

“ Appunto “ Replicò Achille con aria vissuta mentre fumava il sigaro “ È quello il fascino. Non l’estetica, non il vestito… ma l’ignoto e l’ignoto supererà sempre la realtà. Una donna che non venderà mai tutti i suoi segreti avrà sempre il mio interesse, al contrario una donna esposta che mette a nudo ogni confidenza non meriterà la mia attenzione “ Sarà stato il fumo, sarà stato l’alcol ma i signori intorno a lui iniziarono a sorridere annuendo come davanti a una grande verità. All’improvviso Meringa, madre di Ambrogio e per sua sfortuna, moglie di Achille che ovviamente aveva ricevuto distintamente tutto la dissertazione nonostante la Pizzica in sottofondo, rifilò uno schiaffo brutale al marito

“ Meringuccia “ Disse recitando Achille

“ Questo cos’è!? “ Disse togliendogli il Sigaro Domenicano dalla bocca

“ Non lo vedi amorino? E’ un sigaro, me lo hanno prestato i miei nuovi amici “

“ I tuoi amici fumano tabacco nelle cartine e ti prestano un sigaro? “

“ Veramente io sto fumando dello zenzero signora “ Aggiunse unodel gruppo

“ TU STA ZITTO! “ Gridarono entrambi i coniugi all’idiota che fumava lo zenzero. Meringa buttò a terra il sigaro e lo calpestò col tacco

“ E’ così che vogliamo iniziare questa nuova vita? Borseggiando chi ci ha accolto sotto il suo tetto? “ Meringa era furibonda. Era una donna bellissima dalle labbra carnose, riempite da un rossetto nero, una carnagione lattea e una frangia corta che copriva la parte sinistra del viso lasciando intravedere una profonda ustione che le aveva probabilmente devastato metà volto lasciandole il suo glaciale occhio destro. Achille non rispose e mostrava stizza

“ Se vuoi fare casino fallo per conto tuo ma se oserai infangare il buon nome di nostro figlio dopo tutto quello che ha fatto, giuro che ti ammazzo! Ti ammazzo” Disse prima di andarsene. Dopo, Achille raccattò incurante il sigaro da terra, lo riaccese e continuò a fumarselo sotto le risate del gruppetto. Seccato si rivolse verso le ragazze a braccia aperte

“ Signore, posso avere l’onore di offrirvi una Soda? “

Avevano trascorso una manciata di minuti ad osservare i Delfini e Noel ed Ennio iniziarono ad apprezzare quel silenzio. Nonostante ciò Noel chiese curiosa

“Senti ma quella cosa che hai li è tipo una di quelle cose di Firenze o cosa? “

“Noel dobbiamo fare un bel discorso sulla sintassi io e te “

“Dico, quella cosa che hai sul viso è tipo una di quelle maschere a forma di uccello che si mettevano a Firenze nelle festività? “Ennio rimase perso nel vuoto, poi reperì un riferimento e fu quasi avvilito

“ Intendi la Maschera da Uccello Fiorentina? Non se la mettevano per andare alle feste, era un indumento dei Medici per proteggersi dalla Peste “ “” Con tutto il patrimoni culturale Napoletano e Veneziano che abbiamo è andata a pescarsi la Maschera Fiorentina per fare un paragone Carnevalesco!? “”

“ Si quella. Voglio dire è da un po' che ci penso, non vedo dei lacci per la tua maschera, come fa a stare attaccata al tuo naso? Perché è una maschera quella vero?  “ Ennio rimase punto da quella domanda. Proprio quando iniziava a sentirsi a suo agio con quella ragazza venne colto impreparato. Ci pensò e poi confessò…

“ Si… è una maschera “ … mentendo.

“ Scusa se te lo ho chiesto era abbastanza evidente. Ascolta Ennio io… “

“ Noel, cosa ci fai qui? “

“ Frido? “ Dietro di Noel apparve un giovane uomo pure lui apparentemente della loro stessa età e sprovvisto di Spilla. Questo rendeva Noel una Nobile in realtà? Aveva un portamento principesco e un’espressione impiegabile. Indossava una camicia dal merletto azzurro con sopra una giacca celeste rivestita internamente di rosso e dalle cuciture gialle con tanto di spalliere, un abito certamente esoso. Occhi, Verde Pino. I capelli avevano 2 ciocche laterali ed erano raccolti dietro in un codino. Il colore era lo stesso Arancioni Cobalto di Noel

“ Piacere, voi dovete essere il fratello di Noelia “ Disse Ennio porgendo la mano

“ Sono il ragazzo “

Scrash! All’interno della sala, un cameriere distrattamente spaccò un piatto sulla scarpa di un Nobile Senzaspilla

“ Ma che combini!? “

“ Perdonatemi! “

Ennio rimase immobile come uno stoccafisso, voleva sinceramente evaporare via da quella situazione, il braccio rimase alzato in attesa di una stretta di mano che non arrivò mai

“ Andiamo Noel “

“ Ma le valige… “

“ Manderò la servitù per venirle a ritirare, forza “ Noel obbedì, salutò Ennio con un cenno e seguì il ragazzo. Ennio fissava inerte il vuoto, poi si girò e notò che i Delfini erano spariti “ Nemmeno questo sono riuscito a fare “ Pensò.

Noel e Frido entrarono dentro la loro cabina. Era illuminata dalla corrente elettrica ed era una stanza sfarzosa con una mobilia in ebano, pareti decorate in ornamenti floreali, quadri paesaggistici, coperte doppio strato e delle poltrone in velluto Porpora.

“ Perché ci hai messo tanto “ Domandò rigido e furente Frido. Noel non rispose mentre si toglieva gli stivali

“ Sul tavolo ci sono 2 litri di Succo di Melograno, vedi di farteli bastare per stanotte, dovrai digiunare per un po' “ Noel manteneva il silenzio “ Quel ragazzo... Gli hai detto che sono tuo fratello? “

“ Avrai sentito male “ Rispose accomodante Noel buttandosi nel letto matrimoniale mentre si copriva il volto con un braccio. Frido la seguì e con rigore le allontanò il braccio dal viso

“ Non parlarmi in questo modo. Siamo arrivati fin qui e ti metti a fare la bambina capricciosa proprio ora? Cosa ti succede? “

“ Niente Fratello Caro “ Frido la fissava lancinante negli occhi mentre con la mano iniziava ad accarezzarle i capelli sopra di lei

“ Chi sono io? “

“ Tu sei lo Scudo del mio Regno e la Spada per il mio domani. Tu sei il Castello del mio Sogno, in eterno fino al giorno del Risveglio. Tu sei la Ragione insita nella mia Belva. Tu sei la mia metà, io completo te e tu completi me, Fratello Caro “

“ E tue chi sei Noel? “

“ Io sono la Posseditrice del tuo Cuore “ I 2 si baciarono sul letto mentre Noel stringeva in mano l’origami che Ennio aveva salvato.
 
 
  
 
 
 
 

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