Arma a doppio taglio

di Artnifa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** Libro dal futuro ***
Capitolo 3: *** Il silenzio dell'abbandono ***
Capitolo 4: *** Realtà e occulto ***
Capitolo 5: *** Divisa o identità? ***
Capitolo 6: *** Angoscia ***
Capitolo 7: *** Bolle ***
Capitolo 8: *** Distrazioni ***
Capitolo 9: *** Bianco o Nero? ***
Capitolo 10: *** Ricordi dal passato ***
Capitolo 11: *** Catturare la felicità ***
Capitolo 12: *** Voyage dans la Lune ***
Capitolo 13: *** Andrenalina ***
Capitolo 14: *** Mettere la faccia ***



Capitolo 1
*** INTRODUZIONE ***


Buongiorno,
mi piacerebbe avere un confronto con voi.
So che non è comune questo tipo di iniziativa qui (almeno credo), probabilmente sarà un totale fallimento ma tentar non nuoce.
Per chiunque sia capitato qui, per destino o per scelta, vorrei sottolineare che sarà uno scambio di idee, pensieri, scritti, non sarà quindi un lavoro a senso unico.
Mi piacerebbe scrivere giornalmente ( o quasi ) un pensiero su qualsiasi cosa e chiedervi di raccontarmi la vostra opinione in merito, attraverso recensioni, messaggi privati o mandandomi il link di storie già pubblicate su questo sito.
L’idea è di aumentare le visualizzazioni per chi, come me, è abbastanza trasparente, non per egocentrismo, ma per darci qualcosa a vicenda, qualcosa che spesso si perde per strada.
Non scavalchiamoci, non ne vale la pena, leggiamoci.
Pubblicherò poi quello che mi è piaciuto di più con il nome dell’autore annesso, ovviamente, sempre per una questione di scambio reciproco.

Per essere coerente con ciò che ho appena detto, vorrei specificare che questa idea mi è venuta grazie a @SkyCalipso La quale sta scrivendo “Diario di un tempo forzato”. Alla fine del quarto giorno ha chiesto ai lettori cos’è per noi l’amore. 

Se qualcuno apprezza questa iniziativa, senza vincolo di alcun tipo, gentilmente mi mandi un messaggio per spronarmi ad iniziare questa avventura.
Se non ci saranno risposte non continuerò.
Spero di sentire qualcuno di voi molto presto!

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Capitolo 2
*** Libro dal futuro ***


LIBRO DAL FUTURO

Immagino di tenere tra le mani un libro con scritto il mio nome. Sarebbe la più grande soddisfazione della mia vita, ma è raro che io riesca a sentirmi orgogliosa di qualcosa che ho creato. Sono una di quelle persone che ha bisogno di sentirsi ripetere che è brava, che ha talento, che ha quel qualcosa che serve per arrivare in alto. Non sempre basta, tante volte non credo ai complimenti degli altri. Sono esagerata, lo so, ma la mia testa ragiona così e non riesco a cambiarla. Non che non ci abbia provato, sia chiaro, ma così va la vita.
Immagino di sfogliare quelle pagine che conosco a memoria, capitolo per capitolo, riga per riga, sono tante. La copertina rigida trasmette un senso di importanza, di tempo passato, di raffinatezza. È leggermente ruvida, i disegni sono solchi leggeri. Ne terrei una copia e la metterei tra i libri degli altri, per essere una di loro, tra Stoker e Isabel Allande per capirci. O forse sarebbe un omologazione più per abbassarlo, per nasconderlo, una scelta umile.
Mi ritrovo a pensarci senza aver niente tra le mani, nemmeno una prima stesura, una prima parola. C’è tempo, mi ripeto da anni, secoli, o forse minuti. 



 

Ciao a tutti, mi sono stati chiesti alcuni chiarimenti e ho deciso di renderli pubblici visto che non sono stata molto chiara nell’introduzione, se avete altre domande non esitate a contattarmi!
Oggi ho parlato della scrittura, un argomento che penso ci unisca tutti, ho voluto iniziare con qualcosa di leggero anche se forse risulta meno libero di altri.
(Aggiungerei un po' banale, ma bisogna avere l'ambizione di renderlo interessante).
Voi potete prendere ispirazione da ciò che ho scritto per parlarmi di qualsiasi cosa un minimo coerente con il tema (ma nel senso più vario possibile).
Nel capitolo successivo pubblicherò il racconto che mi ha colpito maggiormente, il quale può arrivarmi attraverso recensione, messaggio privato (quindi qualcosa di nuovo, fresco, o ripescato da un vecchio archivio) o addirittura il link di qualcosa che avete già scritto e pubblicato qui su EFP).
Non è assolutamente obbligatorio scrivere ogni giorno, specialmente se non si ha nulla da dire riguardo ad un argomento, non voglio diventi un compito scolastico! Se invece lo prendete come un impegno giornaliero o come esercizio personale ben venga, accolgo tutti con molto piacere!
Aspetto i vostri scritti

Alcuni suggerimenti:
Il vostro libro come sarebbe? Di che genere? Avete già in mente come dovrebbe essere la copertina? Dove lo mettereste? Ne avete già scritto uno? Semplici domande per darvi uno spunto da cui partire, parlatemi pure di ciò che volete e tralasciate quello che non vi interessa!

Buona scrittura!

 

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Capitolo 3
*** Il silenzio dell'abbandono ***


IL SILENZIO DELL'ABBANDONO 

A piedi, in bicicletta o in treno si percorrono lunghe distanze in solitaria.
Dov’è che è ancora possibile immaginare una rinascita e una rivincita della natura sul cemento che avanza? Mi capita spesso di immaginare le nostre città abbandonate, l’edera cresce sulla mia casa così come sul Colosseo. Si arrampica lenta ma potente divorando ogni cosa. Un’immagine stupenda di abbandono, di vita che nasce e cresce dal cemento, che si appropria di un passato che l’ha distrutta.
Immagino una pianta raggiungere i più grandi capolavori, il disegno abbandonato a terra di un bambino. La polvere si appoggia silenziosa su ogni cosa, trova un posto dove riposarsi e aspetta silenziosa. Cosa? Non lo so. 



Ciao, ecco il totolo del giorno: "Il silenzio dell'abbandono"
Che pensieri vi suscita? Anche voi pensate ad una città addormentata? O ad una persona? 
Buona scrittura 




 

TESTO PIÙ BELLO:

​Grazie a @SkyCalipso che ha voluto condividere il suo pensiero con me, purtroppo è stato l’unico un poco articolato perciò stra vince!

"Sarebbe bello che un libro portasse il mio nome, io scriverei della mia famiglia, la storia dei miei genitori è un po' il 'Romeo e Giulietta' moderno, con separazioni, viaggi, reincontri... è degna di un romanzo.
Vorrei che nella copertina ci fosse una foto, in bianco e nero, con un maschio e una femmina, girati di spalle, presi per mano, che camminano in mezzo ad una strada, in autunno e una foglia appaia in fondo all'inquadratura, sulla sinistra, non ancora toccando il suolo.
Probabilmente sarebbe un po' consunta perchè me lo porterei appresso ovunque, come pezzo mancante del puzzle della mia vita.”


 

 

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Capitolo 4
*** Realtà e occulto ***


REALTÀ E OCCULTO

Gli specchi si riempiono di senso solo quando qualcuno vi si guarda, paradossalmente le superfici riflettenti sono servite sia per rivelare la realtà sia per occultarla, diventano finestre per l’immaginario e l’illusorio. Abbiamo accesso ad un’immagine speculare, separata da noi, che non ci appartiene e che è in fin dei conti un’illusione e un inganno.
Ma allora chi sono io?
La maggior parte degli animali non sa riconoscersi e vede nel proprio riflesso un nemico o un alleato.
Alice non desidera per nulla che lo specchio le rimandi indietro la verità, del resto come la strega di Biancaneve.
Quando ero più piccola mi sedevo spesso di fronte al mio riflesso, mi fissavo negli occhi fino a farli lacrimare, senza sbattere le palpebre, ad un certo punto smettevo di riconoscermi.
Succede anche con i nomi, quando si ripetono talmente tante volte che perdono di significato.
Nessuno conosce realmente se stesso.




Buongiorno,
ecco il nuovo argomento: realtà e occulto. 
Che ne pensate? Voi pensate di conoscervi? 
Buona scrittura 



Lo scritto che mi ha colpito di più dello scorso tema è quello di Soul Dolmayan che vi trascivo qui sotto, vi lascio anche il link se volete lasciarle una recensione!

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3621663&i=1 grazie per la partecipazione, lo apprezzo molto.

Bianco

Vuoto stridente

tra pareti candide di neve;

ovatta intrisa d'attesa

ricopre le mie labbra stanche

di comporre melodie mute.

Cerco la pace

in questo straziante Silenzio


 

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Capitolo 5
*** Divisa o identità? ***


DIVISA O IDENTITÀ?

Sono sdraiata sul letto, fisso le lucine a intermittenza sopra di me mentre mi chiedo: chi sono io? Domanda complessa, scaturita dal mio scritto precedente. Ci penso e ci ripenso, non so darmi una risposta. Poi mi chiedo: la gente come si presenta agli altri quando viene chiesto loro di identificarsi? Subito dopo il nome e il cognome segue la propria professione o il percorso di studi che si sta affrontando. Ma questo identifica davvero una persona? Dipende. Si da per scontato che ciò che si fa sia sempre una libera scelta. Sbagliato. Nel mio caso può andar bene, in effetti sono ciò che faccio, mi ritengo fortunata, ma è così per tutti? Non credo.
Si dovrebbe chiedere piuttosto, cosa ti piacerebbe fare nella vita? Ma diventerebbe troppo intimo e personale.
In passato alcuni artisti si sono interrogati su questo, l’hanno trasportato nel mondo dell’arte. Soutine per esempio dipinse un cuoco, un fattorino, un cameriere e molti altri. Parlando in termini più recenti con la fotografia si può citare Paola Agosti con “Giovane operaia in cantiere” del 1978. Ma basta fare una piccola ricerca per scoprire mondi infiniti che raccontano di questo argomento.
Mi giro su un fianco, le mani a preghiera sorreggono il viso.
Forse non sono nessuno.


Eccomi, un po' in ritardo.
Oggi ho posto un quesito talmente personale che la risposta può risultare molto semplice per qualcuno di voi.
Chi siete?

Lo scritto che ho deciso di pubblicare oggi è di fiore di girasole ed è il seguente:

"Ho uno strano rapporto con lo specchio. Se mi trucco prendo uno specchio piccolo, a volte per il rossetto uso una superficie riflettente tipo un cd, un coperchio, lo specchietto del portapillole, mi conosco abbastanza bene da fidarmi a stendere un rossetto indelebile basandomi su un'idea generica del profilo delle mie labbra. Però quando mi guardo a figura intera non mi riconosco. I capelli sono l'unica parte di me che amo, ricci e castano scuro quasi neri ma con riflessi freddi. Se indosso qualcosa di nero o di viola scuro si scuriscono e sembro un'altra persona, se li stiro nello specchio non riconosco me stessa, mi sembra di vedere mia cugina, e siccome quando mi guardo voglio riconoscermi non li stiro più da un sacco di anni. Adesso stanno uscendo i primi capelli bianchi e sinceramente li adoro, da lontano si vedono appena appena, sembrano dei brillantini. Sarò strana ma ne vado orgogliosa."

Bellissima la parte in cui scrive "mi conosco abbastanza bene da fidarmi a stendere un rossetto indelebile basandomi su un'idea generica del profilo delle mie labbra".

Buona scrittura


 

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Capitolo 6
*** Angoscia ***


ANGOSCIA 

“Non c’è niente nella vita che non abbia un istante decisivo”.

Ho letto questa frase su un libro e mi ha fatta pensare; l’ho chiuso subito, non riuscivo a continuare a leggere senza tornare a quelle parole.
È come se l’autore dicesse che una volta raggiunta la vetta non si può più tornare così in alto, siamo destinati al ricordo di quell’istante.
Può anche essere che non ce ne accorgiamo mentre lo viviamo, lo vediamo solo dopo, ed è infinitamente triste.
In realtà un ricordo in sé è sempre triste, è qualcosa di già vissuto, c’è già stato ed ora è inscatolato nella nostra mente o nel cassetto delle fotografie.
Quante volte ho pianto tenendo tra le mani qualcosa di bello, che non c’è più, quante vette ho raggiunto e non ci potrò più tornare. Il pensiero che ce ne saranno molte altre mi consola, ma qualcosa è incastrato nella mia testa e non se ne vuole andare. Il tempo fugge veloce, scivola tra le mie dita, non riesco a trattenerlo.




Un brevissimo pensiero, un po' confuso.

Lo scritto che ho scelto questa volta è di alessandroago_94 perchè è breve ma efficace, è riuscito a riassumere il suo punto di vista nonostante fossero "le 7 di mattina" come ha detto lui! 

"Io personalmente non sopporto le classiche situazioni in cui subito mi chiedono; studi? Che lavoro fai? Solo per catalogarmi. Ci sono persone che mi rivolgono appunto queste domande indagatrici con la stessa pressione di chi non ha il pane a mezzogiorno. Come se dovessi pagarglielo io, il pane.
Sono una persona molto riservata e non esordisco mai in questo modo, a volte dalla parvenza un po' brutale, comunque a queste persone vorrei dire; piacere, sono un essere umano. Nel senso che io studi o che io faccia tal lavoro remunerato, sono un essere umano come te, guarda, nella mia infinita umiltà".


Buona scrittura

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Capitolo 7
*** Bolle ***


BOLLE 

Quando ero piccola mi chiedevo spesso perché le case sono tutte uguali. Non parlo solo dell’esterno, che è incredibilmente monotono, ma sopratutto dell’interno. Non capivo come tutti quanti potessero avere più o meno gli stessi gusti, certo cambiano i colori dei cuscini, la trama del divano, le mattonelle del pavimento, ma sono fatte tutte con lo stesso stampino, la moda del momento ma sopratutto la praticità, quella c’è sempre stata e ci sarà sempre.
Invecchiando si vuole avere una vita facile, meglio l’utile del bello, della fantasia, bisogna essere veloci, comodi.
Perché nessuno ha uno scivolo al posto delle scale? Perché nessuno ha delle camere a tema? Perché ogni stanza non può essere su un piano diverso? Magari un po’ storte, non di certo rettangolari. Perché la mia camera non può essere rotonda? Un cerchio perfetto.
Banalmente scrivendo queste domande mi rendo conto della mia età, anni fa non avrei citato queste possibilità, avrei scritto un testo intero parlando di cose incredibili, ma purtroppo sono vittima anch’io dell’invecchiamento.
È triste ammettere di non riuscire ad immaginare come una volta, io che ho sempre tenuto allenato il cervello in questo campo, io che mi sono promessa molto volte di non far diventare i miei pensieri noiosi appunti organizzati, banali, comuni.
Capita a tutti, chi prima, chi dopo, chi più, chi meno, si cresce, si cambia.




Buongiorno,
lo scritto che mi ha colpita di più questa volta è di _Misaki_ in particolare quando dice che nonostante il dolore rifarebbe tutto da capo, mi ci sono ritrovata molto, spero  che dopo averlo letto lo possiate dire anche voi!


"Negli ultimi anni mi sono spesso soffermata a riflettere su ciò che ho perso, sui momenti passati che non torneranno più e sulle persone che ne facevano parte.
Da un lato è vero che il ricordo provoca dolore, soprattutto se le ferite sono fresche. Però se c'è una cosa che ho imparato a suon di schiaffi è che i ricordi sono importanti: ci appartengono e ci definiscono. Quello che intendo è che una memoria, bella o brutta che sia, anche se appartiene al passato fa comunque parte di noi nel presente perché è servita a definrci come persone, ad arricchirci, a insegnarci. Ciò che ci accade non svanisce semplicemente nel nulla, altrimenti saremmo solo fotogrammi immobili senza passato né futuro.
Credo che non dobbiamo essere tristi che alcuni momenti felici siano passati per sempre. Al contrario, dobbiamo essre grati perché abbiamo avuto la possibilità di viverli.
In particolare mi è capitato di perdere una persona a cui tenevo molto. All'inizio è stato atroce sapere che di fatto non esisteva più su questo mondo. Mi prendeva davvero l'angoscia di non poterlo mai più rivedere. Però neanche per un istante ho pensato che avrei preferito dimenticare tutto. Sono sempre stata fortemente convinta che ne era valsa la pena di incontrarlo: sono cresciuta, sono cambiata in meglio, mi sono sentita capita. Pian piano, guardando indietro non mi sono più detta "quei momenti non torneranno più", mi sono detta "se potessi tornare indietro nel tempo rifarei comunque tutto quello che ho fatto, lo incontrerei di nuovo anche se sapessi già che devo perderlo perché ne è valsa la pena".
Quindi credo che l'angoscia sia inevitabile nei momenti più bui, ma tutto passa e a volte è meglio soffrire per un po' ma tenerseli stretti nella memoria quei ricordi per poi, in un futuro, riuscire a sorridere guardando indietro."


Buona scrittura

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Capitolo 8
*** Distrazioni ***


DISTRAZIONI

Quando si è costretti a passare tanto tempo con sé stessi non è facile evitarsi, distrarsi, fuggire dalla propria mente e dai propri pensieri.
Ti ritrovi faccia a faccia con la parte più profonda di te, più nascosta e indecifrabile.
Ho sempre fatto a pungi con la mia testa, fin da quando ero piccola, difficile trovare un accordo quando le due parti litiganti sono le stesse.
Affondo dentro il mio corpo, sparisco nel profondo e trovo tutto. Vedo me nelle varie fasi della mia vita, i miei ricordi, riesco a sentire gli stessi sentimenti bruciarmi sulla pelle come fossi tornata indietro nel tempo.
È un viaggio infernale, ma io penso sia necessario.




Eccomi, è passato qualche giorno e sono tornata con un tema pesante, le inevitabili battaglie che si combattono con sé stessi.
Sicuramente tutti lo hanno vissuto, sopratutto durante l'adolescenza immagino.
Prometto che la prossima volta troverò qualcosa di più allegro e particolare!

Lo scritto che ho scelto è per la seconda volta di fila di _Misaki_ ed è questo:

"Si sente dire così spesso che sembra quasi un dato di fatto: crescendo la fantasia va scemando. In realtà sono abbastanza convinta che sia colpa soprattutto del modo di vivere che ci impone la società. Crescendo aumentano le responsabilità, è inevitabile, però mi chiedo se sia davvero così necessario correre sempre, riempire compulsivamente ogni attimo delle nostre giornate. Mi accorgo sempre più che quando si è abituati a correre, nel momento in cui ci si potrebbe fermare si è spaesati, come se il cervello fosse in tilt. E' quasi impossibile rilassarsi davvero e si finisce per riempire il tempo con cose poco utili, come scorrere la home di qualche social. Forse recuperando la calma si può recuperare anche la fantasia! E poi sì, crescendo si vuole più praticità, però questo non dovrebbe impedirci di creare un ambiente casalingo che ci piace. Dopotutto vogliamo "sentirci a casa" quando siamo a casa, no? Da questo punto di vista il libro di Marie Kondo mi ha aperto gli occhi: un ambiente ordinato e bello (secondo il nostro gusto) sicuramente ci aiuta a vivere meglio e chissà che la nostra fantasia non possa ripartire proprio dal rendere pratica e personale la nostra casa. Fare pulizia in un certo senso aiuta a sgombrare anche la mente e una mente "pulita" è più leggera e libera di volare di nuovo."



Buona scrittura
e un enorme grazie a tutti quelli che condividono con me i loro bellissimi pensieri!

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Capitolo 9
*** Bianco o Nero? ***


BIANCO O NERO?

Essere italiani è parecchio strano, ci sono lati che mi rendono davvero orgogliosa di far parte di questo popolo bizzarro, altri invece mi imbarazzano, ma credo che tutti si sentano un po’ così, di qualsiasi nazionalità siano intendo.
L’Italia a parer mio è stata casa di personalità incredibili, purtroppo però non si può vivere ancorati al passato e oggettivamente oggi non è al suo massimo splendore, se così vogliamo dire. Non voglio parlare di politica, quello è un argomento del tutto a parte. Voglio parlare di persone, di anima.
Abbiamo dimostrato al mondo recentemente di essere degli idioti, si, ma idioti con con uno spirito incredibile, a mio parere invidiabile dal mondo intero.
Cantare dai balconi è una tremenda cazzata, canzoni trash oltretutto, ma in qualche modo ci unisce, ci lega, ci rende forti a differenza di chi chiude le finestre e vive la quarantena isolandosi completamente. Siamo caldi, siamo forti, siamo scemi. Questo è quanto. Positivo? Negativo? Non lo so, non ho ancora deciso da che parte stare, ma ora come ora, sono felice di essere bloccata qui, in questo Paese. Non è tutto bianco o nero è vero, ma un lato inevitabilmente deve prevalere.
Non sono una di quelle che si è affacciata  alle 6 del pomeriggio, ma sostengo chi l'ha fatto.
L'Italia dopotutto ha ancora un cuore pulsante, a differenza di molti altri abbracciati da un rigidissimo freddo egoistico.





Eccomi qui dopo quasi una settimana con un argomento super delicato.
Sarei curiosa di sapere cosa pensate riguardo a questo tema, italiani e non, forse soprattutto non, una visione esterna sarebbe super apprezzata.
Qualcuno forse si offenderà, qualcuno invece sarà più pessimista di me, non lo so ma voglio scorpirlo.

Il testo scelto questa volta è di alessandroago_94 ed è il seguente:

"Anche io da piccolo e da adolescente ''facevo a botte con me stesso''. Ora non so perché ma è un periodo in cui è tutto finito; mi sento finalmente un tutt'uno. Certo qualche paura resta, anzi, tante, ma sono nel bosco che circonda la parte cosciente della mia anima, che attualmente è un'ampia radura esplorata. Allora sto tranquillo, sono tutto d'un pezzo, forte, pronto al prossimo attacco nemico. Perché dalla boscaglia di nemici ne emergono tanti, che siano paure o quant'altro. Non si vince sempre; a volte si perde. L'importante però è riprendersi in fretta e rialzarsi più forti di prima, con la consapevolezza di quel che si è sbagliato, pronti quindi a ripartire da lì e fare meglio".



Buona scrittura

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Capitolo 10
*** Ricordi dal passato ***


RICORDI DAL PASSATO

Oggi vorrei proporvi qualcosa di un po’ diverso, chiedervi una cosa nello specifico, un ricordo. Parlo però di un ricordo d’infanzia, tra i primi che possedete, possibilmente apparentemente insignificante.
Molta gente si stupisce della mia memoria, non scolastica ma di vita, se così si può dire. Riesco a ricordarmi moltissime cose, i miei genitori a volte ne rimangono sconvolti. Prendo in mano una vecchia fotografia risalente a quando avevo due anni e ricordo alcuni avvenimenti accaduti subito prima o subito dopo. Riesco, a volte, a sentire le sensazioni che ho provato in un determinato momento. 
Ecco un piccolo stupido ricordo che mi porto appresso.

Ricordo che una volta scesi le scale del mio condominio, mio padre mi sgridò perché buttai un piccolissimo pezzo di plastica colorato per terra, cercai di scusarmi dicendo che nessuno l’avrebbe notato, ma lui mi spiegò che se tutti avessero iniziato ad imitarmi, quel posto si sarebbe riempito e non ci saremmo più passati,  saremmo rimasti fastidiosamente incastrati. Ecco, io ricordo perfettamente di aver immaginato quelle scale e quei corridoi completamente sommersi da piccoli pezzi di plastica colorati, sembrava un enorme vasca di palline e decisi che la mia missione era far si che succedesse.



Devo ammettere che ho trovato tutte le recensioni dell'ultimo capitolo davvero interessanti, mi piace analizzare più punti di vista di uno stesso argomento.
Alla fine ho scelto lo scritto di Vale_P ed eccolo qua:

"Io sono italiana, fiera di esserlo, ma ancora di più sono europea. Anche qua non è una nota politica, ma semplicemente un mood. Non sono qui a parlare dei pro e dei contro dell'unione, dove potrebbe essere migliorata o meno... semplicemente "me la sento addosso". Alla fine quando io sono nata l'unione era già un dato di fatto ed ero piccolissima quando è stato introdotto l'euro... Detto questo torniamo a giocare in casa: in Italia. 
Non è che negli altri stati non si abbia cantato dai balconi, semplicemente ognuno vede in quello che fa "il meglio" perché lo fa con il cuore. Questo non toglie al gesto tutta la sua tenerezza e la sua dimostrazione di voglia di vivere e fare rumore e stare insieme... ma è normale che noi sentiamo i nostri canti come i più calorosi e degni di essere osservati dal mondo intero semplicemente perché siamo noi a intonarli. Anche la spagna è molto calda da quel punto di vista.
Però, per esempio, è degna di nota anche la cifra che abbiamo accumulato con iniziative benefiche in pochi giorni dall'inizio della quarantena. Insomma, sapevamo che stavamo andando incontro a tempi difficili eppure tutti abbiamo donato... Anche questo dimostra il nostro grande cuore come popolo. Furbetti, ma dal cuore grande. Fatta la regola trovato l'inganno, ma ci vogliamo bene. Non parliamo inglese, ma abbiamo una miriade di dialetti stupendi... al momento anche per me è impossibile far pendere l'ago della bilancia. Per ogni difetto che trovo in noi come nazione, trovo anche un pregio... Spesso ho definito l'Italia come la mia fidanzata capricciosa: a volte mi fa letteralmente impazzire, ma è impossibile non amarla e mi arrabbio solo perché ci tengo e vorrei il meglio per lei e DA lei, è stupenda..."


Buona scrittura

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Capitolo 11
*** Catturare la felicità ***


CATTURARE LA FELICITÀ

“Non solo pensieri quelli che vorrei intrappolare ma l’odore della mia gioia! Vengo assalito da una volontà indefinibile”.
Con questa frase Jacques Henri Lartigue spiega la sua ossessione: quella di catturare tutto ciò che gli procurava piacere o che lo rendeva felice.
Questo obbiettivo lo accompagnò per tutta la vita attraverso la macchina fotografica e la scrittura. Mi chiedo se ognuno di noi lo faccia, consciamente o inconsciamente che sia.
Io penso di si.


 

Lo scritto che ho deciso di pubblicare oggi è di Freya_Melyor ed eccolo qui: 

"Il più "vecchio" riguarda una scena che mi è rimasta impressa e che si svolgeva sempre a casa dei bisnonni, nonno Antonio e nonna Vincenza. Il bisnonno è morto poco prima che compissi quattro anni, e al tempo di questo ricordo ne avevo all'incirca tre/tre e mezzo. 
Ricordo che, ogni volta che andavamo a trovarli, nonno Antonio era sempre tanto contento! Me lo ricordo seduto in poltrona vicino al camino e di fianco alla finestra, con la sua copertina scozzese sulle ginocchia. Appena arrivavo io (dei pronipoti sono stata la prima) lui sorrideva, mi salutava con una carezza e poi diceva alla moglie: "Vincè, Vincè! È arrivata la bambina! Prendi i biscotti, prepara i popcorn!"
Quando sono cresciuta mi hanno poi raccontato che il bisnonno era un gran golosone ma aveva il diabete, perciò approfittava di ogni scusa per mangiare qualche leccornia. E quale miglior scusa della piccola pronipote che andava a trovarlo?”


Consiglio comunque a tutti di dare una sbirciata anche agli altri, essendo ricordi mi sono piaciuti davvero tutti, ognuno merita di essere letto! 

Buona scrittura!

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Capitolo 12
*** Voyage dans la Lune ***


VOYAGE DANS LA LUNE 

Sogno, illusione, metafora, slancio o ristagno poetico, sono le circostanze interiori del nostro rapporto con la Luna. Ha esercitato un’attrazione magnetica sull’immaginario collettivo spiccando tra poeti, scrittori, artisti e cinematografi.
Mi chiedo cosa l’uomo veda in essa, cosa cerca? È una calamita per i nostri occhi e la nostra immaginazione, lo è sempre stata.



Buongiorno, argomento molto semplice e molto pulito, oggi ho voluto scrivere qualcosa di molto leggero perchè mi sento così!
Spero possa piacervi comunque, è un quesito interessante, aleggiano molte storie intorno alla Luna e tutte molto interessanti.
Qualcuno conosce il film di cui ho rubato il titolo per questo breve pensiero? Spero di si, altrimenti vi consiglio di guardarlo perchè è alla base della storia del cinema!

Lo scritto che ho scelto questa volta è di Freya_Melyor perchè l'ho trovato il più particolare, ed è il seguente:

"Personalmente penso che ognuno di noi cerchi di catturare la felicità (prevalentemente tramite parole e immagini - poi che si tratti di testi letterari, musicali oppure quadri, fotografie, disegni o anche piccoli scarabocchi, poco importa); eppure, col tempo, sono arrivata a una conclusione: sì, è vero, avere un qualcosa di tangibile che rappresenti ciò che per noi è motivo di gioia è bello, ma al tempo stesso penso che i migliori contenitori di felicità siano i nostri ricordi. I ricordi ci permettono di conservare la gioia, la felicità e il piacere in maniera integra, così come li abbiamo percepiti; sono un qualcosa di intimo, di nostro, di inalterato.
Questa riflessione deriva da una consapevolezza che ho raggiunto da poco e che mi ha fatto pensare parecchio: ovviamente non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma al giorno d'oggi prevale più il voler far vedere alla gente quanto siamo felici che il vivere appieno la felicità. Ciò che voglio dire è che mi sono resa conto che, alle volte, per esempio, tenevo più a trovare l'angolazione migliore per scattare una foto a un determinato paesaggio piuttosto che godere di quella vista; il tempo che avevo a disposizione lo perdevo dietro a un cellulare e ciò che mi rimaneva di quel momento era la foto di un qualcosa che in realtà non avevo visto per davvero. "

Buona scrittura 

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Capitolo 13
*** Andrenalina ***


ADRENALINA 

Il cd della colonna sonora del film “Into the Wilnd” gira nello stereo della mia macchina gialla, i finestrini completamente abbassati ingoiano l’aria calda che mi muove i capelli. Premo il piede sull’acceleratore mentre allargo le braccia godendomi l’adrenalina che mi assale. Gli occhi ben puntati sullo stradone deserto; il verde invade i lati della carreggiata, gli alberi coprono quasi del tutto il cielo facendo scivolare i raggi del Sole tra le foglie. Canto a squarciagola sentendomi di nuovo viva, finalmente felice, gli occhiali dalle lenti scure appoggiati sulla punta del naso.
Incrocio altre macchine e urlo ancora di più, rido e probabilmente sembro pazza, sicuramente gli altri lo pensano. Ma non m’importa, sono di nuovo felice.
L’ultima volta che sono uscita era tutto grigio, faceva freddo. È stato come andare in letargo, come dormire per mesi e poi risvegliarsi e trovare un mondo diverso, un mondo nuovo che ci aspetta, che ci chiama, che ci dice di tornare a vivere.

 

 


Buongiorno, oggi un racconto personale. Qualche giorno fa sono uscita per la prima volta dopo tanto tempo, senza uno scopo, solo per respirare.
Non so descrivere a parola la sensazione di libertà che ho provato, rileggendo mi rendo conto di non essere riuscita neanche lontanamente ad avvicinarmi ai miei veri sentimenti ma sono sicura possiate capire.

Come scritto questa volta ho scelto le parole di Soul Dolmayan ed è il seguente:

“Che cos'è effettivamente la luna? Un pianeta, proprio come la Terra, seppur così diversa da essa. E cosa la rende così affascinante agli occhi dell'uomo? Chissà. La definiamo sempre come una sfera luminosa che sta ll, appesa in cielo, durante la notte... ma in realtà non è luminosa davvero, brilla di luce riflessa. Lo sappiamo, eppure continuiamo ad attribuirgli un bagliore che non è suo, che la rende speciale anche se non lo è.
Mi è appena venuto in mente che forse anche la Terra potrebbe sembrare così tanto affascinante e luminosa se la osservassimo dalla Luna. Insomma, come sarebbe invertire i ruoli, atterrare sulla Luna: ci sarebbe il sole a scaldarci il viso? E durante la notte, se mai la notte dovesse esistere, ci ritroveremmo ad alzare lo sguardo e osservare la Terra che brilla in cielo? Di che colore sarebbe e che luce emetterebbe?
Magari un giorno lo sapremo, quando riusciremo davvero ad arrivare sulla Luna. Del resto io non credo che l'uomo ci sia arrivato per davvero, sono convinta che quella del '69 sia tutta una finzione, un montaggio idiota dato alla televisione per sperimentare quanto i media sarebbero stati in grado di plagiare le menti dei telespettatori. Anche perché, se davvero l'uomo avesse toccato il suolo lunare, a quest'ora starebbe facendo di tutto per colonizzarla.”


BUONA SCRITTURA 

 

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Capitolo 14
*** Mettere la faccia ***


METTERE LA FACCIA 

Rileggo le storie che scrivo, quelle inedite che non avrò mai il coraggio di pubblicare perché sono spaventosamente intime. Ad ogni riga, ad ogni parola mi rendo conto esserci un piccolo pezzo di me, e questo mi terrorizza. Scrivere banalità e pubblicarle su questo sito è tutta un’altra cosa, a dirla tutta non mi impegno neanche molto, perché dovrei?
Infondo non ci metto nemmeno la faccia, nascosta dietro ad un nickname che non mi rappresenta e ad un’immagine casuale che si muove perennemente nello stesso noioso, banale, prevedibile modo.
Questa non sono io, è una sorta di alter ego stupido e infantile, che mi diverte.
Scorro l’indice sulle pagine di un libro e penso che è quello a cui devo aspirare, e quando ci riuscirò, forse avrò finalmente il coraggio di mostrarmi.

 

 

 

 

Buongiorno,
questo è un tema molto sentito per me. Sia per quanto riguarda la scrittura, che la fobia di rivelarmi.
Voi cosa ne pensate? Sareste felici di vedere la gigantografia del vostro volto dietro un libro? O preferireste un piccolo rettangolo su un’ala della copertina? O come me, scegliereste un nome falso?

Lo scritto che ho scelto questa volta è di Alessandroago_94  e si chiama "Un'anima nuova", la poesia numero 122 della sua raccolta "Rimasugli di pensieri".
Vi consiglio caldamente di passare a leggerla, ma di dare un'occhiata anche alle altre perchè meritano tutte!

Buona scrittura 

 

 

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