Attraverso uno specchio rotto

di _ A r i a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01. Nocturnal creatures ***
Capitolo 2: *** #02. Salvami – dalla pioggia più insistente ***
Capitolo 3: *** #03. Winter – and I'm not there yet ***
Capitolo 4: *** #04. ῥοδοδάκτυλος ***
Capitolo 5: *** #05. Chasing Andromeda ***
Capitolo 6: *** #06. Vecchie abitudini ***
Capitolo 7: *** #07. Forgotten land ***
Capitolo 8: *** #08. Safe place ***
Capitolo 9: *** #09. Cullarsi nell'oblio ***
Capitolo 10: *** #10. Piece of peace ***



Capitolo 1
*** #01. Nocturnal creatures ***


Attraverso uno specchio rotto


Parola: nyctophilia
Rating: verde



#01. Nocturnal creatures


Una tazza di tè caldo stretta tra le mani.
Yuuto è seduto sul davanzale della finestra, intento ad osservare il paesaggio esterno. È notte fonda, il buio ha inghiottito ogni angolo della città e, per quanto i lampioni provino a rischiarare quelle tenebre, la loro luce non è comunque mai sufficiente.
Di notte ogni cosa sembra migliore, almeno secondo Yuuto. Più lieve, in un certo senso. Il caos e i rumori del giorno non sono che un ricordo lontano, e mentre ogni cosa viene avvolta da un manto immacolato di silenzio, perfino i pensieri più angosciosi sembrano alleggerirsi.
Yuuto ha sempre amato la notte, perché in essa trova rifugio, una coperta calda pronta ad avvolgerti il corpo ogni volta che ne hai bisogno.
Il ragazzo si porta la tazza di tè alle labbra, proprio nel momento in cui avverte dei passi alle sue spalle. Non ha bisogno di domandarsi chi sia, dopotutto solo un’altra persona vive in quella casa assieme a lui, l’unica che Yuuto potrebbe mai desiderare di avere accanto.
Kageyama gli cinge la vita con un braccio, posando la testa sulla sua spalla. Ha il timore di aver invaso un momento privato e solo di Yuuto, tuttavia il ragazzo non lo allontana.
Così, restano insieme ad osservare le stelle, lacrime d’argento di luna.


[215 parole]



▬ note

Nyctophilia: l'amore per la notte e per le caratteristiche che a questa si accompagnano, oscurità e silenzio. Il soggetto nictofilo trova conforto all'idea della notte e generalmente preferisce svolgere le proprie attività durante le ore buie piuttosto che con la luce del giorno.
Sì, beh, se ve lo state chiedendo mi piacciono le sfide. E il fatto di dover restare rinchiusa in casa fino a data da destinarsi non aiuta. Fortunatamente, però, ho trovato sul forum di Efp la "Challenge delle parole intraducibili" di Soly Dea 
– e, a proposito, ne approfitto per ringraziarla tanto – e mi ci sono lanciata sopra. In svariate lingue ci sono delle parole, o delle espressioni, che non hanno un corrispettivo nelle altre; per esprimere quel concetto, di solito si utilizza una perifrasi, oppure la parola straniera stessa. In ogni caso, mi sono letteralmente innamorata della challenge, così ho iniziato a scrivere delle storie partendo dalle parole proposte, utilizzando il loro significato a mo' di prompt e, beh... il gioco è fatto. Ammetto che mi sto divertendo da morire, e in questi giorni la scrittura è un po' diventata per me un appiglio per non impazzire. Vedi cosa succede ad aver sottovalutato le challenge, ahah fino ad ora. errore madornale, non lo commetterò mai più.
Una raccolta di flash, chi l'avrebbe mai detto. In realtà è un esperimento che avevo già tentato un po' di tempo, ma era fallito miseramente... ops. Buone notizie: rispetto ad allora ho molte più storie pronte, evviva! Comunque all'inizio ero convinta che sarebbero state tutte os, quindi, uhm, mi sono sbagliata
– come al solito. Scrivere prima su carta amplifica la mia percezione di parole scritte, mi sa.
Riguardo al titolo voglio dire una cosa: mi è venuto in mente pensando al fatto che, se fissiamo la nostra immagine riflessa in uno specch
io rotto, la vediamo tutta frammentata. Però... nonostante tutto, quelli siamo comunque noi, no? Ecco, questo concetto è perfettamente applicabile a questa raccolta così come ai soliti noti due personaggi che ho deciso di utilizzare: per quante peripezie ci possano capitare nella vita, per quanto frammentati possiamo apparire, restiamo in piedi, più o meno interi. Non ha molto senso, mi sa.
molto meno poeticamente, forse la verità è che non sapevo che titolo mettere
no, in realtà il vero motivo è che i frammenti sono quelli dello specchio così come le storie, brevi come frammenti, appunto, che raccontano attimi di quotidianità
Il titolo della flash invece ce l'avevo molto più chiaro: nell'ultimo album dei Bastille c'è una canzone che s'intitola proprio così. Il ritornello della canzone dice "we're noctural creatures, we own the night" e mi è sembrata decisamente appropriata vista la parola-prompt o forse sto di nuovo solo improvvisando come per il titolo della raccolta
Sulla storia in realtà non credo che ci sia molto da dire: ce l'ho sempre visto bene Yuuto come amante del buio, e qui mi sono limitata a fornirne un piccolo scorcio. E sì, sarà una raccolta solo su Kidou e Kageyama. Mannaggia a me.
Conto di aggiornare ogni settimana, finché l'ispirazione mi sosterrà. Spero di farvi compagnia, in qualche modo, anche se dubito che a qualcuno possa interessare tutto ciò.
E niente, tornerò a rompervi le scatole presto, mi sa.

Aria  

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Capitolo 2
*** #02. Salvami – dalla pioggia più insistente ***




Parola: petrichor
Rating: verde



#02. Salvami – dalla pioggia più insistente


Sedersi sotto un portico in legno, e ascoltare. La natura, tutt’intorno, sembra ruggire. Ci sono palme dalle fronde piegate e alberi dai fusti altissimi, ma una cosa è certa: ciascuna pianta è un’esplosione di vitalità, freschezza e verde.
Yuuto immagina perfino le piccole piante di felci, che crescono basse sul suolo, mentre gocce sottili di pioggia scivolano giù dalle loro foglie.
Kageyama è seduto di fronte a lui. Hanno le schiene premute ciascuno contro una colonna del portico, e le gambe distese in avanti quasi si sfiorano l’una con l’altra. Yuuto lancia un’occhiata furtiva al suo compagno di viaggio: probabilmente, quando Kageyama gli aveva proposto una vacanza in Sudamerica, non aveva messo in conto la possibilità di rovesci improvvisi. Non aveva tutti i torti, in realtà: dopotutto, la stagione delle piogge era ancora lontana.
Peccato che, quel pomeriggio, un temporale inatteso si era abbattuto sulla zona, causando la cancellazione dell’escursione nella foresta che avevano in programma.
In realtà, Yuuto non era poi così dispiaciuto dalla cosa: da quanto gli era parso di capire, gli abitanti del luogo non vedevano delle gocce di pioggia da mesi, e quello scroscio imprevisto era per loro una vera e propria manna dal cielo, giunta a salvare i loro raccolti dalla siccità.
Lui e Kageyama, in fin dei conti, hanno ancora altri giorni di tempo, l’escursione può tranquillamente aspettare. Inoltre, restare al resort non era poi così spiacevole: immersi in quella natura, basta chiudere gli occhi e respirare a pieni polmoni che subito profumi intensi iniziano ad arrivare. C’è quello forte e vibrante della vegetazione rigogliosa, e poi ce n’è un altro, più lieve ma tremendamente persistente: è quello della pioggia che, dopo tanti mesi, torna a bagnare il terreno arido. Se si concentra a fondo, Yuuto riesce quasi a percepire quelle microscopiche particelle di umidità, già impregnate sulla sua pelle, che hanno ormai invaso anche il suo sistema respiratorio.
È un esercizio interessante, in fin dei conti, quello di concentrarsi sugli odori circostanti.
Yuuto apre gli occhi, e si allunga ad avvolgere la mano di Kageyama in una stretta affettuosa.


[346 parole]



▬ note

Petrichor: il profumo della pioggia sulla terra calda e asciutta.
Rieccomi qui. Prima che me ne dimentichi: nello scorso angolo autrice mi sono dimenticata di dire che la maggior parte delle storie di questa raccolta sono cronologicamente da ambientarsi nel periodo temporale che avevo spiegato nelle note di louder than bombs (riassumo: Yuuto ha vent'anni, scopre che Kageyama è ancora vivo, i due decidono di andare a vivere assieme ma nascondendo la reale identità di Kageyama alle autorità. Fine); ci saranno tuttavia anche storie missing moments tratte da alcuni momenti canon della serie, ma in quel caso mi premurerò di specificarlo prima del testo.
Qui non ho molto da dire: Kageyama ha proposto a Kidou una vacanza in sudamerica e non tutto è andato 
– almeno apparentemente – per il meglio. Ma, ehi, chi l'ha detto che le cose non possono avere un risvolto positivo anche quando meno sembrerebbe?
E sì, il titolo è spudoratamente riadattato da una canzone della Michielin, rip.
Per oggi è tutto, ci vediamo la setttimana prossima e come al solito grazie a chiunque leggerà.

Aria

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Capitolo 3
*** #03. Winter – and I'm not there yet ***




Parola: kogarashi
Rating: verde



#03. Winter – and I'm not there yet

Camminare per strada, in una fredda giornata di dicembre. La testa è piena di pensieri, così tanti che fai fatica a concentrarti su ciascuno singolarmente.
Poi, d’improvviso, arriva.
Una folata di vento, più fredda delle altre, che porta a chiedersi se non sia strato frutto della nostra immaginazione.
Yuuto si ferma, voltandosi alle sue spalle: intorno a lui, il mondo continua ad andare avanti, le persone indaffarate negli acquisti che gli sfilano accanto, noncuranti.
Eppure è certo di non essersela sognata.
Se dovesse descriverla, direbbe di essere stato attraversato da dei cristalli di ghiaccio; se gli chiedessero di attribuirgli un colore, sarebbe di sicuro il bianco. Un sorriso spunta sul volto di Yuuto. Forse quello che sta passando nella sua mente potrebbe sembrare un pensiero sciocco, eppure adesso non riesce a smettere di considerare quel soffio di vento come un messaggero dell’inverno.
Non si era nemmeno accorto che l’inizio di quella stagione fosse così imminente: nell’ultimo periodo era stato completamente rapito dalla frenesia per i preparativi in vista del Natale da non avere tempo per pensare a nient’altro. Quella folata, però, gli aveva fatto tornare alla mente un mondo di ricordi.
L’inverno era una stagione meravigliosa: il tempo della cioccolata calda, con una manciata di marshmallow a galleggiare sulla superficie di quel liquido fumante così prezioso, era il momento ideale per avvolgersi in una morbida coperta di tweed e, accoccolati sul divano, dedicarsi a qualche maratona di serie tv.
Erano scenari dolci ed idilliaci, carichi di preziose memorie. Yuuto amava tutte quelle attività, a cui era solito dedicarsi assieme a Kageyama, ed era lieto che anche quest’anno quel periodo fosse finalmente giunto.
Yuuto riprende a camminare, un sorriso carico di aspettativa che compare sul suo volto.
L’inverno è arrivato – ma tu dove sei?

[293 parole]



▬ note

Kogarashi: il primo soffio di vento che annuncia l'inverno.
Senza troppi giri di parole: oggi non ho molto da dire. Di tutta la raccolta, fino ad ora questa è la storia che meno mi convince. Non so perché, forse qualcuno penserà che i personaggi siano perfino ooc, non lo so. La verità è che in settimana ho avuto tanti dubbi, sul mio modo di scrivere, sulla ragion d'essere di questa raccolta. Io voglio continuare a pubblicare, perché in generale l'idea di scrivere queste storie mi ha divertita tanto fin da subito, e poi detesto l'idea di lasciare un lavoro a metà. Forse sono solo un po' giù di corda, non lo so.
Questa volta la flash in sé preferisco non commentarla per i motivi a cui accennavo sopra. In compenso, per quanto riguarda il titolo mi sono ispirata di nuovo ad una canzone e, come per la prima storia, è un brano dei Bastille
– questa volta dall'album Wild world, Winter of our youth. Giuro che non ci saranno altri titoli ispirati da canzoni, ahah.
L'unica cosa che potrei dire sulla flash, in realtà, è che la frase finale è ciò che mi convince di meno, forse perché trovo che stoni un po' con in resto del contesto della storia, però l'ho lasciata lo stesso perché è una reference al testo della canzone da cui deriva il titolo di questa stessa flash. Sono strana, lo so.
E nulla, l'unica cosa che mi consola è che la prossima flash è attualmente la mia preferita tra tutte quelle della raccolta. Tra l'altro, uhm, mi sa che per la prima volta da quando ho cominciato a postare queste storie potrò finalmente togliere la parola 'verde' accanto all'indicazione sul rating a inizio capitolo. La cosa mi elettrizza un po', lo ammetto ahah
Bene, direi che ci sentiamo come al solito la prossima settimana, come sempre grazie a chi legge e segue questa raccolta.

Aria

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Capitolo 4
*** #04. ῥοδοδάκτυλος ***




Parola: cafuné
Rating: giallo



#04. ῥοδοδάκτυλος

Yuuto non aveva mai immaginato di poter provare così tanto piacere.
Da quando aveva incontrato Kageyama, invece, non aveva mai smesso di sorprendersi. Ogni volta che credeva di aver raggiunto l’apice, arrivava una nuova, travolgente sensazione.
Il ragazzo stringe voluttuosamente le lenzuola tra le dita, chiudendo gli occhi mentre dalle labbra scivolano gemiti e preghiere in numero sempre maggiore. Sopra di lui, Kageyama è unicamente concentrato sul donargli quanto più piacere possibile. In quel momento a Yuuto sembra ancor più forte del solito, il capo chino e i muscoli tesi. Yuuto non riesce a fare a meno di trovarlo bellissimo, e vorrebbe solo potergli dimostrare la gratitudine che in quel momento prova per lui. Per questo allunga una mano verso l’altro, incontrando ben presto la chioma bruna di Reiji.
Il ragazzo lascia scivolare le proprie dita tra quei capelli, così morbidi e sottili. È un gesto dolcissimo, che Yuuto prende a ripetere. Continuamente, con lentezza premurosa.
Kageyama, colto di sorpresa da quel movimento improvviso, solleva lo sguardo. Ad osservarlo, ci sono gli occhi tenerissimi di Yuuto.
Sentimi. Sono qui. Ti amo.
Yuuto spera che, come al solito, Kageyama riesca a percepire i suoi pensieri.
È certo che sia così. E ne ha la certezza quando, poco dopo, lo sente scendere sulle sue labbra, che bacia con una passione totalizzante.
È suo, ne è certo.


[224 parole]



▬ note

Cafuné: accarezzare la chioma della persona amata facendo scorrere le dita tra i capelli.
Da una parte ho voglia di parlare. Dall'altra non so bene cosa dire. Non ho idea di come gestire questa situazione, lo ammettto.
Prima di tutto parliamo del titolo. Le altre flash ce l'avevano subito dopo averle finite di scrivere, per questa mi è venuto in mente... venerdì, credo? Non lo so. Fortunatamente per la prossima so già quale sarà, ma anche questo l'ho scelto relativamente di recente.
Il significato fa riferimento all'epiteto omerico ῥοδοδάκτυλος Ἠώς – l'Aurora dalle dita rosee –, ma ho lasciato solo "dita rosee" perché lo trovavo azzeccato in riferimento al prompt e al suo significato non so più cosa sto dicendo rip
O forse semplicemente non avevo idea di cosa mettere. Boh.
Cinque anni di classico buttati così, ma d'altronde in greco ero una capra
Comunque sì, come avevo anticipato questa è probabilmente una delle flash che ho preferito scrivere, e immagino non sia difficile immaginarne il motivo ( ͡° ͜ʖ ͡°) a parte gli scherzi, mi piace il titolo, mi piace l'atmosfera, mi piace la parola 
– che conoscevo già da un po' di anni. Mi piace perfino il colore che ho usato per il numero del capitolo e all'inizio di questo mio angolo, lol.
E niente, fosse per me continuerei a parlare per delle ore, sento che potrei delirare su questa flash all'infinito ma credo che mi fermerò qui. Tra l'altro di solito pubblico ad un orario diverso, lo so, ma ammetto di avere qualche problema di linea.
Spero che qualcuno apprezzi ancora queste mie storie
Aria

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Capitolo 5
*** #05. Chasing Andromeda ***




Parola: cheiro no cangote
Rating: verde



#05. Chasing Andromeda

Kidou Yuuto era perfetto.
Kageyama non si sarebbe mai stancato di osservarlo, quel corpo statuario – per nulla possente, anzi, tutt’altro; sembrava piuttosto una porcellana rara e preziosa, da proteggere ad ogni costo –, quella pelle così chiara e delicata.
E la cosa più straordinaria era che tutto ciò non apparteneva a nessun altro.
Suo, solo suo.
Talvolta Kageyama faticava ancora a realizzare che tutta quella perfezione fosse lì, per lui.
Chiunque stenterebbe a immaginare che lui, Kidou Yuuto, così perfetto, tra tutte le persone avesse scelto proprio Kageyama. Sbagliato, rotto.
Yuuto poteva avere tutto. E invece aveva scelto lui, l’ex Comandante della Teikoku Gakuen.
Quando lo aveva scoperto, a Kageyama era sembrato così irreale, così incredibile.
Lo aveva amato a lungo, in segreto, per anni interi, ormai arreso al pensiero che, per loro, non ci sarebbe potuto mai essere nessun altro finale.
E invece adesso eccolo lì, disteso accanto a lui nel loro letto.
Kageyama si perderebbe volentieri per delle ore ad osservare tutti i dettagli di quel corpo che ormai conosce a memoria. Le labbra morbide e sottili, i nei sulla spalla sinistra che sembrano essere disposti come a voler formare la costellazione di Andromeda.
Solo suo.
Kageyama rotola tra le lenzuola, fino a raggiungere quel corpo diletto. Lo sovrasta senza starci troppo a pensare, divorando con lo sguardo quella vista a dir poco meravigliosa.
E poi eccola lì. La parte che più amava.
La testa di Yuuto è leggermente reclinata sul cuscino, a lasciarlo ancora più esposto: il collo, candido e affusolato.
Reiji ci si china sopra lentamente, come a voler pregustare ancor di più quel momento tanto atteso.
Subito il profumo della pelle di Yuuto lo investe, portando con sé tutto ciò che per Kageyama significa: sa di buono, di dolce, di felicità.
Kageyama lascia che la punta del suo naso tracci le curve di quel collo così perfetto, forse indegnamente.
Ogni centimetro di pelle che percorre è un brivido di adrenalina pura che gli corre lungo la schiena.
Suo.
Kageyama solleva lo sguardo, e trova i meravigliosi occhi di Yuuto, rossi e brillanti, intenti ad osservarlo.
Il ragazzo gli rivolge un sorriso dolcissimo.
Il sorriso più bello del mondo.

[364 parole]



▬ note

Cheiro no cangote: strofinare la punta del naso sul collo della persona amata.
Aggiornamento super flash, oggi. Eh sì, perché questa settimana parteciperò alla writing week: una storia al giorno per sette giorni dal 27 aprile al 3 maggio. Fatico ancora a pensare di essere riuscita ad approntare una long in così poco tempo, ma tant'è.
Alla fine dello scorso angolo autrice mi ero posta una domanda. A giudicare dall'andamento della scorsa flash durante la settimana, credo di essermi data una risposta.
Ad ogni modo, anche se questa era un'altra di quelle storie a cui tenevo particolarmente, non importa. Andrò avanti con le pubblicazioni perché le storie ci sono e perché, per ora, provo ancora piacere nel postarle.
Ci si risente prima di quanto possiate immaginare
– e no, non è una minaccia.
Aria

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Capitolo 6
*** #06. Vecchie abitudini ***




Parola: ishin-denshin
Rating: verde



#06. Vecchie abitudini

Era sempre stata una loro peculiarità.
Probabilmente erano riusciti a svilupparla passando così tanto tempo insieme, fin da quando aveva solo sei anni.
A volte, tuttavia, a Yuuto capitava di pensare che quella loro connessione avesse radici ben più profonde.
Prima di una riunione con la squadra, bastava uno sguardo per comprendere quale strategia avrebbero dovuto comunicare; durante una partita, se dietro le lenti scure i loro occhi s’incrociavano, Yuuto sapeva perfettamente se avrebbero dovuto cambiare ritmo di gioco o meno.
Di tanto in tanto, Yuuto finiva quasi per essere spaventato. La sensazione di essere per Kageyama un libro aperto era destabilizzante, faceva tremare e sparire la terra da sotto ai suoi stessi piedi. Lui spesso faticava ancora ad interpretare quell’uomo; Reiji, invece, sembrava conoscere ormai ogni suo minimo dettaglio.
In fondo però andava bene anche così. Se c’era qualcosa nel loro rapporto a cui Yuuto non avrebbe mai rinunciato, infatti, erano proprio quelle conversazioni mute che solo lui e Kageyama riuscivano a sostenere.
E Yuuto avrebbe continuato volentieri ad essere un libro aperto per Kageyama, se questo significava che avrebbero potuto comunicare ancora l’un con l’altro in quel modo.

[190 parole]



▬ note

Ishin-denshin: una comunicazione intima, personale tra due individui che si capiscono a vicenda senza bisogno di parlare.
basta bASTA B A S T A. Sono nove giorni che edito di continuo, edito e pubblico, edito e pubblico, edito e pubblico. Dire che io sia stanca sarebbe riduttivo, I'm tired af. Fortunatamente, però, questo è l'ultimo sforzo, visto che poi mi prenderò tutta questa settimana per riposarmi dal recente tour de force, tra raccolta e writing week.
Però a questa flash ci tenevo. È una delle poche finora ad avere dei riferimenti al canon un po' più espliciti: il fatto che questi due si capiscano con uno sguardo lo conosciamo praticamente da sempre, e nell'episodio 104 diciamo che si raggiunga il culmine di questa complicità, considerando che ce li mostrano mentre intrattengono una vera e propria conversazione senza parlare, bensì solo guardandosi negli occhi. Quanto li amo, aiuto

Bene, data la mia stanchezza per oggi non vi tedio oltre. Ci si vede la prossima settimana
p.s. il titolo non mi paice per niente ma non mi veniva in mente nulla di più decente, rip. Poi magari un giorno, se dovessi pensare a qualcosa di migliore, lo modificherò 
Aria

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Capitolo 7
*** #07. Forgotten land ***




Parola: mono no aware
Rating: verde



#07. Forgotten land

Un vecchio lunapark abbandonato, nei pressi del molo di Okinawa.
Kageyama gli aveva raccontato di quel posto non molto tempo prima. Lo avevano aperto quando Reiji era ancora giovane; così, per curiosità, quel giorno avevano deciso di passare da lì, ma lo avevano trovato tristemente deserto.
La nebbia mattutina sale dall’oceano poco distante, conferendo al luogo un’aura ancor più spettrale. Le attrazioni sono tutte visibilmente arrugginite, a partire dalla ruota panoramica fino ad arrivare alle giostre ben più piccole. L’ultimo giro doveva essere stato parecchio tempo prima, per loro.
Yuuto è appoggiato al parapetto del molo e, da lì, osserva l’acqua ondeggiare quietamente.
L’atmosfera cupa del lunapark lo fa riflettere. È tutto così precario, in fin dei conti: un giorno le cose sembrano risplendere di luce propria, quello successivo sono abbandonate a loro stesse. È un pensiero disarmante, che lo sconvolge forse più del dovuto. Mente a se stesso, tuttavia, se dice di non averci mai pensato. È un concetto straordinariamente applicabile alla vita privata, alla sua vita privata: un giorno, che si augura essere il più lontano possibile, Kageyama non ci sarà più. Immaginare una vita senza di lui sembra follia, per Yuuto.
Eppure, quella è la realtà dei fatti, per quanto orrenda che sia. Vorrebbe che ci fossero più primavere per tutti, ma l’autunno arriva sempre, prima o poi – proprio come era successo per quel lunapark.
Kageyama riappare attraverso le attrazioni, e Yuuto cerca di rivolgergli un sorriso scacciando via la malinconia.

[245 parole]



▬ note

Mono no aware: la consapevolezza della precarietà delle cose, una sorta di nostalgia e sensibilità verso la natura transitoria della bellezza della vita.
cercherò di essere breve. non è esattamente un bel periodo, ieri ho avuto un crollo emotivo e oggi non riuscivo nemmeno a trovare la forza di mettermi al pc e postare l'aggiornamento settimanale di questa raccolta. l'ho fatto adesso, in zona cesarini, e non vi nascondo che, nonostante tutto, continui ancora a sentirmi estremamente spossata.
anyway. in realtà il concetto di precarietà è forse uno dei pilastri in una relazione come quella del tipo di Kidou e Kageyama, e per quanto abbia cercato di approfondirla svariate volte nelle mie storie ho provato ad offrirne qui una prospettiva differente.
scusate se non mi dilungo molto oggi, ma onestamente non ho la più pallida idea di che cosa dire. tra l'altro questa flash non mi fa neanche più di tanto impazzire, rip.
ieri ho disinstallato twitter in seguito a un casino che è successo e per quanto mi manchi e vorrei riscaricarlo già adesso mi sono imposta di aspettare ancora qualche giorno, sigh
e niente, grazie a chiunque leggerà & see you next week
 
Aria

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Capitolo 8
*** #08. Safe place ***




Parola: cwtch
Rating: verde



#08. Safe place

Le braccia di Kageyama erano incredibilmente confortevoli.
Yuuto non l’avrebbe mai immaginato.
L’aveva scoperto per caso, una sera. Era letteralmente esausto e, una volta giunto a casa, si era lasciato cadere sul divano con pesantezza.
Kageyama era già lì. Quando Yuuto era entrato aveva continuato a fare disinteressatamente zapping da un canale all’altro della tv ma, nel momento esatto in cui il corpo del ragazzo aveva toccato il divano, aveva capito che qualcosa non andava. Così, le sue braccia erano da subito scattate in avanti, avvolgendo il corpo di Yuuto in maniera premurosa e permettendogli di appoggiarsi al suo petto come rassicurazione.
Subito gli occhi di Yuuto si erano spalancati per la sorpresa: era stato infatti invaso istantaneamente da una sensazione di benessere che si era propagata lungo tutto il suo corpo, assieme a un calore terribilmente piacevole. Allora si era affrettato ad abbassare le palpebre e ad accoccolarsi ancor di più sul petto di Reiji, godendosi quel momento, mentre un’espressione beata compariva sul suo volto.
Da allora, quella era diventata una specie di abitudine, per loro. Ogni volta in cui ne avvertiva il bisogno, Yuuto sapeva che le braccia di Kageyama sarebbero state lì, pronte a rassicurarlo. Il suo posto sicuro nel mondo.
E Yuuto non avrebbe potuto desiderarne uno migliore, davvero.

[213 parole]



▬ note

Cwtch: non un semplice abbraccio, non un abbraccio qualsiasi, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro, quel luogo in cui ci sentiamo veramente a casa, tra le braccia della persona amata.
quando ho iniziato questa raccolta pensavo che mi sarei limitata a postare le storie nell'ordine in cui le avevo scritte, senza farmi troppi problemi. invece no, plot twist: avendo scritto due storie dalle tematiche simili ho deciso di distanziarle, per paura di risultare monotona. così, ecco che una delle due ve la beccate oggi, prima di quando fosse inizialmente prevista sulla mia immaginaria tabella di marcia. yay, I guess...?
altra buona notizia: sto andando avanti con la raccolta. negli ultimi giorni ho scritto due storie nuove, per cui ormai è ufficiale, supereremo quota dieci **
per oggi non ho altro da dire, per cui vi do come al solito appuntamento alla prossima settimana
 
Aria

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Capitolo 9
*** #09. Cullarsi nell'oblio ***




Parola: won
Rating: verde



#09. Cullarsi nell'oblio

Kageyama Reiji è morto.
Yuuto ricorda ancora la prima volta in cui ha sentito quelle parole. Una stilettata al petto avrebbe fatto meno male.
Era stato difficile da accettare. Yuuto aveva cercato di ricacciare per quanto più tempo possibile quel momento, e all’inizio era stato facile, perché il Football Frontier International l’aveva tenuto occupato corpo e anima.
Una volta tornato a casa, tuttavia, era stato difficile raccontare menzogne nel silenzio delle pareti della sua camera da letto.
Si sentiva un malato, o forse un folle, perché ricercava Kageyama in ogni gesto della gente, in un odore percepito per strada, in una parola pronunciata senza darci troppo peso.
Chiaramente, e di questo Yuuto ne era ben conscio, Kageyama non era mai pienamente presente in nessuna di quelle situazioni, però a Yuuto tanto bastava.
Non riusciva a darsi per vinto. Non riusciva ad immaginare di poter vivere in un mondo in cui lui non fosse compreso.
Si aspettava di vederlo comparire da un momento all’altro lì, sulla soglia della sua camera, con il solito ghigno di scherno, come se gli volesse dire “davvero hai creduto che fossi morto, ragazzo?”
In fondo, cullarsi in quell’illusione era meno doloroso che arrendersi alla realtà dei fatti, almeno finché non si rendeva conto di quale fosse quest’ultima.
E poi, chi mai avrebbe potuto dire che quell’illusione un giorno non si sarebbe tramutata in realtà?

[228 parole]



▬ note

Won: la difficoltà di una persona nel rinunciare a un'illusione per guardare in faccia la realtà.
okay, lo ammetto: il ritorno di agust d mi ha provata più di quanto possa ammettere.
aehm. salve. questa settimana ho qualche buon motivo per essere felice? sì: sono circondata dal verde, ho della nuova e meravigliosa musica da ascoltare. ah, e sto pubblicando una storia piena di angst!
tra l'altro credo che finora non avesse toccato i lidi soleggiati e fin troppo fluffosi di questa raccolta, ma ehi, è pur sempre il mio genere preferito, nonché uno di quelli che meglio si addice a questi due pg, per cui era solo questione di tempo prima che arrivasse anche qui.
per di più, si tratta di un missing moment post terza serie. sì, è un'altra new entry. sarò in vena di novità, oggi.
il momento della separazione nella loro relazione è quasi un appuntamento fisso, ma dopo il FFI sembra più inevitabile che mai. non riesco a concepire che Yuuto non ne abbia mai sofferto, nemmeno da solo, in silenzio e nel buio della sua camera, perciò yup, here we are. durante il FFI non c'è stato molto tempo materiale per riflettere, per elaborare il lutto. e dopo? quando la frenesia lascia tempo e spazio alle riflessioni, ecco che certi pensieri tornano a galla con prepotenza, come se t'inseguissero, e in un attimo ti sommergono, si fanno asfissianti. questo prompt calza stranamente a pennello, già.
la frase finale è l'illusione di Yuuto, ma al tempo stesso anche una piccola anticipazione di galaxy – anche se chiaramente Kidou non può sapere niente di ciò che gli accadrà tra dieci anni ma noi sì, e infatti ci fantastichiamo sopra proprio per questo, lol.
per oggi ho detto tutto, anzi scusate se mi sono dilungata più del solito― ci si vede la prossima settimana, quando finalmente entreremo in doppia cifra con i capitoli, ma vi lascio con un'ultima confessione: trovare colori nuovi per ogni flash sta diventando sempre più arduo ^^
 
Aria

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Capitolo 10
*** #10. Piece of peace ***




Parola: gigil
Rating: verde



#10. Piece of peace  

A volte Kageyama faticava a trattenersi.
«Yuuto…»
«Wah!»
Tardi, troppo tardi aveva scoperto quanto fosse piacevole stringere il corpo di Yuuto tra le braccia. Per anni se ne era privato, ritenendo di dover essere per lui solo la figura del Comandante austero. Adesso che s’erano finalmente ritrovati, tuttavia, poteva prendersi quelle libertà a cui tanto a lungo aveva rinunciato.
A quanto pareva, anche Yuuto amava quegli abbracci. Dopo un iniziale momento di confusione sorrideva, chiudeva gli occhi e si accoccolava tra le braccia di Reiji. Arrivavano d’improvviso e quando erano da soli, eppure ogni volta Yuuto era sempre lì, pronto a lasciarsi cullare dalla vicinanza di Kageyama.
Il calore che il corpo del ragazzo, così vicino al suo, riusciva ad infondergli era imparagonabile. E, per quanto ormai Reiji avesse iniziato a sospettare che a Yuuto fosse ormai chiaro il motivo di quella frequente ricerca d’attenzioni, non era poi così preoccupato.
Yuuto aveva strofinato il volto contro il suo petto. Nessuno dei due sembrava voler perdersi altri momenti come quello, ed entrambi avevano tutte le intenzioni di recuperare il tempo perduto.
«Mi sei mancato, Kageyama.»
«Anche tu, Kidou-kun.»

[187 parole]



▬ note

Gigil: l'impulso irresistibile di pizzicare o stringere qualcuno a cui si vuole bene.
oggi sono fusa. sto pubblicando questa flash più tardi del solito, lo so, ma sono appena tornata a casa, abbiate pietà di me.
e siamo finalmente arrivati al capitolo dieci di questa raccolta, yee *suona trombetta* probabilmente dopo oggi mi prenderò una pausa dalla raccolta, e tra poco vi spiego anche perché.
questa è la famosa flash incriminata, quella che, se pubblicata troppo vicina alla otto, avevo paura risultasse ridondante, considerato il tema simile. ve la beccate oggi anche se ero convinta sarebbe stata nel capitolo dodici perché ho appena scoperto di non essere ancora arrivata a dodici capitoli-- ve l'ho detto che oggi non ci sto con la testa, rip.
comunque, visto che in realtà per la storia di oggi non ho altro da dire, potrei passare a rivelarvi le big news che sono accadute negli ultimi giorni e che saranno uno dei motivi per cui durante l'estate metterò questa raccolta in pausa oltre alla già citata scarsità di nuove flash da postare, but... sono sadica e non lo farò ~ vi basti sapere che è un progetto a cui lavoro da molto tempo e che non sarà del tutto una novità...
e nulla, per oggi ho detto tutto, forse anche troppo. non so quando ci rivedremo ma spero comunque che la storia vi sia piaciuta
a presto

Aria
p.s.: chissà se il rosso l'avevo già usato in qualche altro capitolo...

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