Un po' di tempo, accanto a te

di _Trixie_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anima ***
Capitolo 2: *** Gennaio ***
Capitolo 3: *** Calze ***
Capitolo 4: *** «Perché mi ignori?» ***
Capitolo 5: *** Cielo ***
Capitolo 6: *** Fazzoletto ***



Capitolo 1
*** Anima ***


 
 
Note
Prima di tutto, una piccola precisazione circa il titolo della raccolta “Un po’ di tempo, accanto a te”: è una citazione del discoro-dichiarazione che Calogiuri fa a Imma poco prima del bacio (o dei baci) nella 01x06.
 
Seconda cosa, si tratta di una raccolta di drabbles (abbondanti, perché ci fosse una volta che rientro nelle 110 parole, che comunque non sono mai più di 150) che prende spunto da una challenge sul forum di EFP, perciò ogni capitolo sarà ispirato a un prompt della challenge. Non ho deciso nulla circa la frequenza con cui aggiornerò la raccolta, ma mi piacerebbe scrivere almeno una drabble a settimana 😊
 
Ultima cosa, scriverò pensando alla serie TV, ma se dovessi utilizzare elementi dei libri, lo segnalerò nelle NdA a fine drabbles (potrei anche non ricordarmi della presenza di un elemento nei libri e non nella serie TV, quindi nel caso vi sarei molto grati per la segnalazione). Naturalmente, i personaggi sono di proprietà degli autori e questa storia è scritta senza scopi di lucro.
 
Scusate per la lunga introduzione, vi auguro buona lettura!
T.
 
 


Questa storia partecipa alla Challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
 
 
ANIMA
Prompt No. 2
 

Lui, di tutte quelle cose, non ci capiva nulla. Era uno concreto, Ippazio Calogiuri, e con lo studio non ci aveva nemmeno perso tempo, ché dicevano tutti che era negato.
Rilesse di nuovo la citazione trovata nel cioccolatino che stava mangiando: “Amore guarda non con gli occhi, ma con l’anima”. Chissà che voleva dire, William Shakespeare. A lui sembrava di averla sempre guardata con gli occhi, Maria Luisa.
«Calogiuri, giusto?» lo scosse il Sostituto Procuratore Tataranni, passandogli accanto di gran carriera nel corridoio che portava al suo ufficio. E per poco Calogiuri non strappò il biglietto.
Oh.
È che l’aveva riconosciuta. Anche se non l’aveva mai vista: era il suo primo giorno a Matera.  
Ma l’aveva riconosciuta.
Il ricordo di un'altra vita, forse.
«Calogiuri, veloce, nel mio ufficio!»
Ippazio Calogiuri scosse la testa, infilò il bigliettino in tasca.
Era uno concreto, lui.
Che sciocchezza, l’anima.
 



NdA
Secondo questo conta caratteri, le parole sono 145.
Grazie per aver letto ed essere arrivati fino alla fine!
A presto,
T.

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Capitolo 2
*** Gennaio ***



Questa storia partecipa alla Challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
 
 
 
 
GENNAIO
1° gennaio 2020

 
 

A Imma ricordava l’inverno.
Forse era la pelle diafana o forse erano gli occhi, quegli occhi così azzurri che il paragone con il ghiaccio era scontato. Già, dovevano essere gli occhi di Calogiuri, che le ricordavano l’inverno. Però non l’inverno buio e freddo dalle notti precoci e le albe tardive, no. Calogiuri era l’inverno di gennaio che, anche se fa freddo, regala luminose mattine di sole e allunga le giornate. Però lo fa in sordina, di nascosto, perché la primavera possa sorprendere all’improvviso.
Era il sorriso, probabilmente, il sorriso di Calogiuri, che scaldava anche l’inverno.
La dottoressa Tataranni scosse la testa: che sciocchezze andava pensando, a volte.
Che poi, non aveva torto nemmeno quella volta, Imma, ché Calogiuri era proprio come gennaio. In sordina, di nascosto, si era intrufolando nel suo cuore.
E Imma se ne sarebbe accorta, sì, certo, ma troppo tardi.
 



 
NdA
Parole: 143.
Il prompt/titolo gennaio riporta come “sottotitolo” la data perché la challenge prevede, a partire da oggi, un prompt giornaliero (non credo proprio di riuscire a scrivere una drabble al giorno, ma sicuramente spero di farne il più possibile!).
Grazie per aver letto, a presto,
T. <3

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Capitolo 3
*** Calze ***


Questa storia partecipa alla Challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
 
 
 
 
CALZE
8 gennaio 2020
 
 
 
 
Non l’aveva fatto di proposito, Calogiuri.
È che avevano l’abitudine di sedersi dallo stesso lato della scrivania, una accanto all’altro, per meglio consultare questo o quel documento.
«Dunque, dove eravamo rimasti, Calogiuri?» aveva domandato la dottoressa accavallando le gambe, e la gonna si era alzata, rivelando un paio di autoreggenti nere.
Calogiuri sperò che, del suo sguardo, la dottoressa non se ne fosse accorta.
 
 
Se n’era accorta, Imma.
Le calze le indossava di rado perché la infastidivano, ma la primavera era ancora frizzante e le autoreggenti erano il massimo che potesse sopportare. Erano nere, con l’elastico nascosto dal pizzo.
Imma abbassò subito la gonna, ma se n’era accorta, che a Calogiuri il dettaglio non era sfuggito. Era arrossito.
Imma nascose un sorriso compiaciuto.
Era inappropriato, lo sapeva.
Ma era stato solo un incidente.
E il giovanile candore di Calogiuri era una delle cose che preferiva di lui.
 
 
 
 
NdA
Parole: 147.
Grazie per aver letto!
A presto,
T. <3

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Capitolo 4
*** «Perché mi ignori?» ***


Questa storia partecipa alla Challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP. 
 
 
 
 
«PERCHÉ MI IGNORI?»
12 gennaio 2020
 
 


Imma si era sempre considerata una donna senza tanti fronzoli per la testa: aveva studiato, si era rimboccata le maniche, si era costruita un futuro. E aveva sposato Pietro.
Pietro, il porto a cui tornare ogni sera in cerca di rifugio.
Pietro, per cui il suo cuore non aveva mai battuto così, non come batteva per Calogiuri.
Ma Imma era una donna pragmatica.
Non significava nulla, quel battere furioso del suo cuore, nulla. Una leggera tachicardia dovuta all’età, forse, poteva capitare.
Perciò, semplicemente, lo avrebbe ignorato.
Avrebbe ignorato il proprio cuore in presenza di Calogiuri – ogni sfioramento accidentale, ogni sorriso scambiato, ogni sguardo d’intesa – anche se di volta in volta il suo battito si faceva più furioso, più disperato, come a voler attirare l’attenzione di Imma.
O, forse, quella di Calogiuri perché, almeno lui, desse ascolto ai battiti del cuore di Imma.
 
 

NdA
Parole: 144.
Grazie per aver letto!
A presto,
T. <3

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Capitolo 5
*** Cielo ***


Questa storia partecipa alla Challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP. 




CIELO
Prompt No. 7
 
 

 
Il mare, Imma, lo conosceva bene. Nel mare sapeva muoversi, sapeva nuotare, sapeva domarne le correnti. E per quanto sconfinato potesse sembrare prima o poi anche il mare una fine l’aveva.
Ma il cielo era tutta un’altra storia. Il cielo non aveva limiti e, in quel suo infinito, il cielo nascondeva insidie. Un sole troppo caldo, un temporale improvviso.
Come quello che aveva sorpreso lei e Calogiuri mentre esaminavano il luogo di un delitto. Si erano riparati sotto una tettoia, dove lui l’aveva trascinata stringendole delicatamente il gomito per assicurarsi che non scivolasse.
Al riparo, uno accanto all’altra, Imma aveva alzato lo sguardo per ringraziarlo.
E lo aveva visto, quel cielo sconfinato nei suoi occhi. E per un secondo soltanto, Imma pensò a quanto dolce sarebbe stato perdersi in quell’infinito.





NdA 
Prima di tutto, le parole, che sono 130. 
In secondo luogo, non volevo abbandonare a sè questa raccolta, ma gli eventi degli ultimi mesi si sono un po' messi in mezzo ^^" 
Grazie mille per aver letto, 
a presto! 
T. <3 

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Capitolo 6
*** Fazzoletto ***


Questa storia partecipa alla Challenge “Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles” indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
 


 
- 6 -
 
 
 
FAZZOLETTO
Prompt No. 5
 
 
 
La dottoressa salì in auto, dal lato del passeggero, e Calogiuri tentò disperatamente di non far cadere l’occhio sulle gambe della dottoressa, lasciate scoperte dalla gonna.
«Tutto bene, Calogiuri?»
«S-Sì» rispose lui e stava per mettere in moto l’auto, quando la dottoressa lo fermò: «Senti, non è cha hai un fazzoletto? Mi sono sporcata con il bombolone».
«Certo, dottoressa» rispose lui, solerte. Si sporse verso di lei, aprì il vano portaoggetti. Le sfiorò il ginocchio con la mano. Avvampò. L’aria gli andò di traverso. Tossì.
«Calogiuri!» esclamò la dottoressa. «Che è, influenza?».
E quel tono… Si stava preoccupando per lui?
Ippazio Calogiuri scosse la testa.
Concretezza. E basta sciocchezze, intorno alla dottoressa.
«Sto bene, sto bene. Tenete» disse, porgendole i fazzoletti senza osare guardarla.
Finalmente, mise in modo l’auto.
E non staccò più gli occhi dalla strada.
 


 
NdA
137 parole, sempre secondo questo contacaratteri.
Grazie per aver letto,
T. <3

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