Stars in Wonderland

di Rinalamisteriosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riku & Tenn (bambini) | Pennarello ***
Capitolo 2: *** Nagi/Mitsuki (Dream Marchen AU) | Granchio ***
Capitolo 3: *** Riku & Tenn | Una canzone speciale ***
Capitolo 4: *** Gaku(Orion)/Tenn(Sardinia) | Disprezzo ***
Capitolo 5: *** TRIGGER | Terminal dell’aeroporto all’alba ***
Capitolo 6: *** Sougo(Dyonisus) | Vino ***
Capitolo 7: *** Minami/Haruka | Neve ***
Capitolo 8: *** Momo/Yuki | Memoria ***
Capitolo 9: *** Kaoru Anesagi | Lampone ***
Capitolo 10: *** Aya & Tamaki | Fulmine ***
Capitolo 11: *** Sougo/Tamaki | Christmas Tree ***



Capitolo 1
*** Riku & Tenn (bambini) | Pennarello ***


Doc

2# Riku & Tenn (bambini) | Tenn pov | Prompt: Pennarello | 158 parole

 

Mio fratello Riku ha chiesto dei pennarelli ai dottori, ma in ospedale non ne avevano.

Nostra madre mi ha riferito che lui si è fatto molto triste per questo.

Anch’io provo la sua stessa tristezza.

Con gli occhi lucidi, mi precipito nella nostra camera per mettere ciò che aveva richiesto dentro il mio zaino e il giorno dopo, prima di recarmi a scuola, chiedo di essere accompagnato all’ospedale.

Non vedo l’ora che Riku torni a casa, così posso prendermi cura di lui.

Quegli adulti in camice bianco non sanno come renderlo felice, ma io sì.

«Grazie, Tenn-nii! Puoi darmi la mano prima di andare?» chiede Riku, in tono allegro.

Sul palmo, il mio gemello passa la punta del pennarello nero scrivendo qualcosa con il nostro linguaggio segreto.

Ti voglio tanto bene.

Penso la stessa cosa: anch’io voglio tanto bene al mio fratellino e vorrei vederlo in salute.

Mentre vado via, mi sento un po’ più sereno e ottimista.

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Capitolo 2
*** Nagi/Mitsuki (Dream Marchen AU) | Granchio ***


Doc

Titolo raccolta: Stars in Wonderland

Fandom: IDOLiSH7

 

Premessa: Ecco la prima di tre piccole flash che ho scritto di getto, senza impegno, tutte partecipanti alla “Mystery Box Challenge” del forum Torre di Carta (se vi interessa fateci un salto: siamo pochi ma buoni! <3)

Non chiudo la raccolta perché prossimamente spero di scriverne altre e di arrivare all’obiettivo di ben 20 flash ;)

___

 

 

 

1# Nagi(Principe)/Mitsuki(Cinderella) | Dream Marchen AU | Prompt: Granchio | 308 parole

 

Il castello aveva davvero una grande cucina, spaziosa e ben fornita di alimenti freschi.

A Mitsuki piaceva destreggiarsi tra i fornelli.

Decise che quel giorno avrebbe cucinato un’insalata di mare, dopo aver chiesto al suo principe di procurargli un granchio: gli occorreva solo quello, davvero, per il resto era certa di disporre di tutti gli ingredienti necessari.

Si rimboccò le mani e tagliuzzò ogni cosa con la giusta dose di energia.

Quando ebbe finito, servì personalmente il suo piatto al giovane nobile.

Anche se Mitsuki non era più la povera Cinderella costretta a sgobbare per la matrigna e le sorellastre, non si sarebbe mai abituata a essere trattata da principessa: era ancora un’idea imbarazzante. Nonostante la perplessità iniziale, anche Nagi aveva accettato la decisione della sua amata sposa.

Esultò nel vederla arrivare, come sempre.

Le fece il baciamano e anche questo accadeva spesso.

«Ti ho fatto l’insalata di granchio: spero che ti faccia piacere», disse dopo i convenevoli.

«L’hai preparata con amore. Sono sicuro che sarà deliziosa. Vieni, siedi a tavola su di me».

«Intendi accanto. Perché mi devo sedere sulle tue gambe? Stai forse insinuando che io sia una bambina?»

«Oh, no, no, no! My darling, non arrabbiarti, era solo una piccola richiesta di compleanno».

In verità, se possibile, questo le fece inarcare ancor più minacciosamente il sopracciglio.

Ponendo le mani sui fianchi, rimproverò il consorte per non averla avvisata prima della ricorrenza. A saperlo, avrebbe impastato e infornato una bella torta per lui.

Nagi scosse il capo, fissandola poi con indescrivibile tenerezza. Era incredibilmente bello e luminoso il suo principe, accidenti!

«Il regalo più bello è e sarà sempre averti trovata».

Mitsuki non lo sapeva, ma il suo viso assunse lo stesso colorito di un pomodoro, però lo ringraziò, sedendosi al suo fianco e finendo per imboccarsi a vicenda.

Dopotutto, questo era il loro lieto fine.

 

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Capitolo 3
*** Riku & Tenn | Una canzone speciale ***


Doc

3# Riku & Tenn | Riku pov | Canon | Prompt: Una canzone speciale | 270 parole

 

C’era una canzoncina che mi cantavi spesso quando eravamo piccoli: te la ricordi ancora, Tenn-nii?

Parlava del desiderio di volare e della fatica per riuscire a realizzarlo. Poi, del sentirsi preda di una gioia incontenibile una volta che si staccano i piedi da terra e ci si libra in aria, in alto, sempre più in alto.

Però non credo fosse la canzone in sé a essermi entrata dentro: era il modo in cui la intonavi per me a renderla davvero speciale.

Per me era quella la vera felicità, non il pensiero di volare.

L’ho capito quando mi hai abbandonato, quando hai lasciato indietro me e i nostri genitori per inseguire un sogno diverso dal volo, ma altrettanto importante.

Quello che abbiamo sempre voluto è cantare per rendere felici gli altri.

Crescendo, ho ritrovato mio fratello e sto cercando di inseguirti, Tenn-nii.

Ci metto tutto il mio impegno, non ritengo che la mia malattia sia un limite, anche se a volte mi mette in difficoltà, ma reagisco bene rispetto al passato.

Sto volando a modo mio, grazie alla mia voce e ai miei compagni, e quella canzone così speciale sembra ormai un lontano ricordo, nostalgico e affettuoso.

Quello che mi fa sorridere è che, nonostante tutto, ci libriamo nello stesso cielo: non ho occasione di vederti tutti i giorni, ma quelle poche volte in cui ci ritroviamo nei lavori in comune sono momenti preziosi e insostituibili.

E un giorno sarò io, Tenn-nii, a intonare una canzone speciale per te, che raggiunga il tuo cuore leggera come un volo, che ti renda davvero tanto felice e orgoglioso di quello che sono diventato.

 

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Capitolo 4
*** Gaku(Orion)/Tenn(Sardinia) | Disprezzo ***


Doc

4# Gaku(Orion)/Tenn(Sardinia) | Hoshi Meguri AU | 238 parole

 

«Oh. Scacco matto», pronunciò con tono suadente il re di Sirena, la stella dell’acqua, appena ebbe fatto la propria mossa con il suo pezzo per vincere la partita. «Re Orion è troppo prevedibile: dovrebbe forse rinunciare a sfidarmi, oppure richiedere la rivincita in un altro ambito», suggerì poi, riferendosi in terza persona all’interessato, seppur presente, nello scranno di fronte a lui.

Se a separarli non ci fosse un tavolo, Orion avrebbe subito inchiodato Sardinia a terra e allora la vittoria sarebbe stata certamente sua, almeno nella lotta corpo a corpo. Amava e al tempo stesso detestava la sua presenza, altrimenti non avrebbe ricercato ogni scusa plausibile per fargli visita alla prima occasione.

«Re Sardinia invece dovrebbe smettere di giocare con il fuoco, perché non avrà sempre l’acqua o i suoi tarocchi a spegnerlo», replicò a tono, con voce un po’ più rigida rispetto a come vorrebbe.

«Non temo nulla in ogni caso. Posso dimostrarlo quando vuoi», proseguì nella sua provocazione.

«Questa notte», replicò senza neanche pensarci.

Quando sopraggiunse l’ora tanto attesa, proprio come pensava, fu abbastanza facile per Orion buttarlo a terra.

Non si aspettava, però, il contrattacco di Sardinia. E mentre amore e odio, attrazione e disprezzo, si mescolavano in un abbraccio tumultuoso, tutte le barriere che avevano eretto intorno a loro caddero. Non si capì più chi avesse vinto e chi avesse perso. O forse, non era mai stata quella la cosa importante.

 

 

 

Cow-t 11, Week 7, M5: Spitefulness (Disprezzo)

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Capitolo 5
*** TRIGGER | Terminal dell’aeroporto all’alba ***


Doc

5# TRIGGER | In canon + Headcanon | 230 parole

 

«Certo che se non ci fossimo noi a ricordarti di scrivere a Nanase saresti un pessimo fratello maggiore, Tenn», si sente in dovere di puntualizzare Gaku Yaotome, sguardo compiaciuto dietro gli occhiali da sole, osservando Tenn Kujo che risponde a una chat privata sul suo cellulare.

«Ha parlato il gentleman che è stato rifiutato per ben due volte nella stessa giornata e dalla stessa ragazza», ribatte a tono l’altro.

«Ancora me lo rinfacci?!» esclama, punto sul vivo.

«Gaku, Tenn, calma! Ragazzi, siamo al terminal dell’aeroporto, non attiriamo l’attenzione per favore», si inserisce quasi timorosamente nella conversazione Ryuunosuke Tsunashi, detto semplicemente Ryuu, trascinando con una mano il trolley del loro center e reggendo il suo borsone da viaggio con l’altra.

Tenn si decide a riporre il cellulare nella tasca del cappotto e ringraziando il ragazzo più grande si riprende il proprio trolley. Poi si volta verso destra, verso le pareti immense in vetro dell’aeroporto, attirato dalle luci tiepide dell’alba.

Il tour internazionale dei TRIGGER sta procedendo a gonfie vele e lui ha solo risposto a un messaggio di Riku, sinceramente entusiasta per il loro successo.

Perciò in generale si ritiene soddisfatto, non solo per la bella vista del paesaggio, ma anche perché la strada che ha scelto per se stesso si rivela sempre più essere quella perfettamente giusta, per lui e per i suoi due amici.

 

 

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Cow-t 11, Week 7, M3: Terminal dell’aeroporto all’alba.

 

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Capitolo 6
*** Sougo(Dyonisus) | Vino ***


#Writober 2021 ~ pumpBLANCK list ~ 1 ottobre

 

6# Sougo(Dyonisus) | Everyday Splendor in Olympus Town | Prompt: Vino | 280 parole

 

 

 

Nella Città degli Dei, sul monte Olimpo, Dyonisus aveva uno straordinario e rigoglioso vigneto che adorava molto e di cui si prendeva quotidianamente cura, poiché dai suoi grappoli d’uva nasceva la bevanda più deliziosa che fosse mai stata generata.

Le sue ramificazioni appuntite, partendo da un gambo ritorto, attraversavano ettari di terreno e le sue foglie verdissime sembravano brillare sotto il sole: esse celavano come il tesoro più prezioso i dolci e profumati grappoli, rossi e pregni di uno speciale nettare che era dono per chiunque volesse berlo.

Dyonisus, oltre a esserne un buon intenditore, non poteva farne a meno, lo serviva sempre durante tutti i banchetti, offrendolo generosamente a tutti i suoi amici immortali e non.

In molti apprezzavano il suo vino, lasciandosi cullare dalla sua delizia sopraffina, dalla frenesia e dall’ebbrezza che esso infondeva dopo aver pizzicato la gola.

Dyonisus era felice di metterci tutto il suo amore e la sua pazienza nella cura e nel mantenimento del vigneto, ma anche felicissimo di bere il frutto del suo lavoro: lo faceva sentire leggero, libero, accomodante.

Chi conosceva Dyonisus, non era stupito dal fatto che mostrasse spesso e volentieri le guance rosee, un sorriso estasiato e la mente da tutt’altra parte. Di come il suo desiderio di cantare e di ballare aumentassero a seconda della quantità di bevanda ingerita, ma anche di osare parlando come non avrebbe mai potuto da sobrio a causa del suo naturale riserbo.

E infine, di come cadesse in un sonno profondo e beato, prima di tornare nuovamente, una volta sveglio, a occuparsi del suo amato vigneto e di produrre sempre più vino: non c’era scopo, decisamente, più bello nella sua vita da giovane immortale.

 

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Capitolo 7
*** Minami/Haruka | Neve ***


#Writober 2021 ~ pumpBLANCK list ~ 5 ottobre, prompt: Neve

 

 

7# Minami/Haruka | Headcanon | Prompt: Neve | 325 parole

 

 

 

 

 

Isumi Haruka ammirava i lenti fiocchi di neve cadere dal cielo e Natsume Minami, al suo fianco, constatò ancora una volta quanto il compagno fosse carino.

Teneva il naso all’insù e la bocca schiusa, dalla quale usciva il respiro come fosse vapore. Il cappellino con la cuffietta per le orecchie era adorabile come lui e un pesante golfino chiaro lo proteggeva dal freddo.

«Isumi-san, sei carino», decise di esprimere il suo pensiero per attaccare bottone ed ebbe modo di vedere quei begli occhi concentrati sulla neve che si spostarono rapidamente su di lui, sgranati.

«Minami, sei qui! Non ti avevo sentito arrivare…» riferì, mettendo anche il broncio e un leggero rossore colorò quelle gote pallide, cosa che fece sorridere il ragazzo più grande.

«Ti piace la neve?» chiese, sistemandosi una ciocca bionda che era sfuggita al suo copricapo di velluto.

«Non so se mi piace, ma stavo pensando che mi ricorda… te», confessò Haruka, distogliendo un po’ lo sguardo per l’imbarazzo.

«Uh, davvero? Sono così freddo?» sospirò, fingendo di non aver capito.

«N-non per quello, non fraintendere!» sbottò. «È delicata, ipnotica e poi è-».

«Bellissima come me?» concluse la frase Minami, prendendolo per mano e facendolo voltare verso di lui, sotto i fiocchi di neve danzanti.

«Haru è così carino e dolce. Tra poco vado a dirlo anche agli altri», lo provocò improvvisando una specie di valzer.

«Non te lo permetterò!» s’imbronciò nuovamente il center, senza però scostare le mani del compositore dai suoi fianchi.

«Scherzetto», sussurrò l’altro, facendogli l’occhiolino.

C’era una bella atmosfera tra loro, invero, e non solo perché bianchi fiocchi di neve li circondavano, ma anche perché ormai conosceva Haruka e sapeva che non era davvero offeso.

Minami continuò a tenerlo vicino a sé finché non squillò il cellulare dell’altro: era il segno che dovevano far finire quei piacevoli minuti soltanto per loro, venendo riassorbiti da una frenetica quotidianità che, in fondo, era il prezzo da pagare se volevano essere i migliori.

 

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Capitolo 8
*** Momo/Yuki | Memoria ***


#Writober 2021 ~ pumpBLANCK list ~ 12 ottobre, prompt: Memoria

 

 

 

8# Re:vale, Momo/Yuki | “6th Anniversary Special Story” | Prompt: Memoria | 332 parole

 

 

 

[Yuki: Wow..! You look adorable,
Momo! A little round-cheeked boy
with a tan, playing soccer. It’s
so cute.

Momo: …Holy crap…
A listless pretty boy, playing
the guitar…]

 

 

 

Nella sua memoria risiedevano moltissimi ricordi e Momose Sunohara era grato alla vita per questo: non tutti erano belli, certo, ma nel complesso aveva i suoi buoni motivi per essere felice di riportare alla mente certe immagini attraverso odori, suoni, fotografie e determinati oggetti.

La sua foto scelta di quando era un bambino, per esempio, raccontava di lui la grande passione che l’aveva animato da piccolo e fino al giorno dell’infortunio alla gamba, il calcio era stata l’attività che più lo aveva divertito ed emozionato, forgiando il suo carattere. Gli aveva fatto immensamente piacere sentire il commento di Yuki a riguardo, che lo trovava carino e adorabile in quello scatto catturato dalla macchina fotografica per rimanere impresso nella memoria.

Anche il suo partner nella foto era molto carino, un bambino grazioso, mentre imbracciava quella che probabilmente era stata la prima chitarra della sua vita.

Non gli veniva difficile immaginarlo: doveva esser stato contentissimo di muovere i primi passi verso la musica, verso l’obiettivo centralizzante di combinare delle note per creare melodie incredibili, coinvolgenti e meravigliose. Proprio come quella di Mikansei na Bokura, la canzone più importante per Momo poiché era stato grazie a quella canzone che lui era stato capace di emozionarsi nuovamente per qualcosa dopo aver dovuto abbandonare il calcio, un ricordo fantastico che rappresentava una svolta e un tesoro custodito nella memoria. Dopo quello, tutto era giunto in una scia di salite e discese, una montagna russa di sensazioni diverse, un album invisibile colmo di ricordi, un cielo punteggiato di stelle.

I Re:vale di Yuki e Ban-san, i Re:vale di lui e Yuki: due facce della stessa medaglia che avevano completamente rapito il suo cuore, nella memoria, ogni volta e per sempre.

Tutti quei ricordi, tantissimi e ancora così vividi, lo prendevano gentilmente per mano e lo accompagnavano costantemente. In cambio, lui sperava di non lasciare mai la presa sulla mano di Yuki perché voleva scoprire quali altri scenari avrebbero ammirato insieme, per poi imprimerli nella memoria – e nel cuore.

 

 

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Capitolo 9
*** Kaoru Anesagi | Lampone ***


#Writober 2021 ~ pumpBLANCK list ~ 18 ottobre, prompt: Lampone

 

 

 

9# Kaoru Anesagi | Headcanon | Prompt: Lampone | 222 parole

 

 

 

 

 

Se c’era una cosa alla quale la signorina Kaoru Anesagi teneva particolarmente era mantenere la linea e per farlo – questo era un aneddoto che conoscevano in pochissimi – il suo segreto di bellezza era mangiare lamponi o berne il loro succo almeno due volte al giorno.

Le proprietà di questo piccolo frutto erano molteplici: faceva bene alla salute e manteneva la pelle giovane. Lo sentiva dentro che era perfetto per lei, lo vedeva nel proprio aspetto quando si guardava allo specchio, il quale rifletteva un’immagine che la rendeva così felice, davvero serena, in grado di iniziare la giornata nel migliore dei modi e di essere abbastanza carica nel proprio lavoro di manager meticolosa.

Le capitava anche di svelarlo, se qualcuno dello staff dentro il backstage glielo domandava amichevolmente, che adorava il succo di lampone e che berlo era uno dei segreti del suo successo. Le brillavano gli occhi chiari quando ne parlava, ma chiaramente non capitava sempre, poiché rimaneva spesso concentrata sul lavoro ed era appunto una cosa rara che si aprisse con qualcuno.

Era un po’ lei stessa come il lampone: un semplice frutto di bosco che non attirava lo sguardo su di sé, eppure trovava sempre delle anime pie che lo apprezzavano per quello che era, per il suo modo di essere, al di là dell’appartenenza di genere.

Era semplicemente graziosa.

 

 

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Capitolo 10
*** Aya & Tamaki | Fulmine ***


#Writober 2021 ~ pumpBLANCK list ~ 26 ottobre, prompt: Fulmine

 

 

 

 

10# Aya & Tamaki Yotsuba | Kidfic | Prompt: Fulmine | 312 parole

 

 

 

 

 

Era la prima volta che la piccola Aya udiva venire da fuori casa tutti i suoni prodotti da un violento temporale. La luce di un fulmine balenò alla finestra della sua cameretta e subito dopo il rombo di un tuono la fece urlare. La bambina dai capelli blu si era tappata forte le orecchie e aveva iniziato a piangere, rannicchiandosi accanto a un armadio a muro.

Sua madre era ricoverata in ospedale proprio in quei giorni, quindi non poteva neanche rifugiarsi in uno dei suoi abbracci tranquillizzanti. Un secondo fulmine seguì il primo e Aya iniziò a tremare e a singhiozzare dopo aver sentito l'ennesimo rombo assordante. Aveva paura, tanta paura, pur essendo al chiuso e al sicuro.

"Aya-chan! Aya, dove sei?" era giunta dal corridoio la voce di un bambino, acuta e concitata, che la stava chiaramente cercando.

"Sono qui! Ho paura!" esclamò rivolta a colui che malgrado il buio aveva riconosciuto: era il suo fratellone Tamaki. Il bambino, poco più alto rispetto a lei, si sedette al suo fianco, con le spalle al muro, e la tirò dolcemente a sé.

"Aya-chan! Non ti preoccupare! Mamma dice che il brutto tempo passa e che poi arriva sempre il sole. Anch'io avevo paura, prima, ma ora non più!" le disse, mentre le accarezzava i capelli.

"Tamaki-niichan, allora tu resta con me quando succede e io ti prometto che non piango più!" garantì, rincuorata, anche se dopo il terzo e il quarto rumore tremava ancora, però le lacrime non le scendevano più.

I due bambini, fratello e sorella, ne avrebbero attraversati di temporali nella loro vita, di fulmini e di tuoni in grado di squarciare il loro mondo e dividerli, ma entrambi, pur lontani, avrebbero saputo che il sole alla fine sarebbe stato sempre sempre lì, luminoso come il bel sorriso della mamma perduta.

 

 

 

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Capitolo 11
*** Sougo/Tamaki | Christmas Tree ***


11# Sougo/Tamaki | Slice of life | Prompt: Christmas Tree | 490 parole

 

 

 

 

 

Addobbare l’albero di Natale era un’attività che raramente l’aveva coinvolto, dopo la morte dello zio adorato. Spesso la sua famiglia era troppo impegnata e aveva ordinato che fossero i domestici a occuparsene. Lasciavano Sougo indifferente, poiché non avrebbero mai potuto regalargli ciò che desiderava: la vita per la musica aveva dovuto inseguirla da solo e stava decisamente meglio da quando si era allontanato.

 

Quella capacità di Tamaki di vedere il bello nelle cose, stupirsene oppure annoiarsi a seconda delle circostanze, non l’aveva mai avuta, eppure Sougo non immaginava che vederlo sorridere per un albero completamente spoglio gli avrebbe dato una sensazione di serenità.

La prospettiva di svuotare due scatoloni con decorazioni e luminarie utili allo scopo non era più un’idea lontana da lui e condividerla con il compagno sarebbe stato piacevole.

Nonostante ci fossero due telecamere a riprenderli, gli sembrava che quella piccola bolla di spensieratezza che sarebbe stata osservata dal pubblico dei MEZZO’’ l’avesse già vissuta.

Si rivedeva ingarbugliato nelle lucine, lo zio sorridendo lo aiutava a liberarsi, ma questa volta stava al suo posto ed era Tamaki quello da aiutare a metterle attorno all’albero.

Poteva sentire le sue braccia familiari sollevarlo per fissare una stella nel ramo in cima – tuttavia non erano obbligati a farlo, giusto?

Era già divertente osservare i loro modi diversi di sistemare le palline, quelle azzurre e quelle viola che spiccavano in mezzo ad altri colori – Sougo era più ordinato, Tamaki le aveva disposte un po’ a caso.

Aveva notato, però, che in fondo allo scatolone era rimasta proprio una stella di Natale.

«Waaa, che bella! La mettiamo subito!» esclamò l’altro, tirandola fuori.

«Sou-chan, ti prendo in braccio, così ci arrivi!» continuò Tamaki euforico, ma inizialmente Sougo mise le mani avanti: perché non farsi passare quella scaletta appoggiata alla parete dello studio televisivo?

Non era più quel bambino e il prezioso ricordo, così nostalgico e malinconico, apparteneva al passato, però l’altro sapeva essere davvero insistente quando ci si metteva, quindi per non mostrare al pubblico una scenata accettò di farsi sollevare. Stranamente non pensò al passato mentre posizionava la stella in cima: gli venne solo una domanda, una semplice curiosità.

«Tamaki-kun, qual è stato il regalo più bello che hai ricevuto finora?» disse Sougo dopo essere tornato con i piedi per terra ed essersi girato per stargli di fronte.

«Un maxi budino da Re graaaande così! Ho impiegato tre giorni a finirlo: all’orfanotrofio non volevano che facessi indigestione mangiandolo tutto subito!» rispose mimando la dimensione con le braccia.

Sougo rise: impossibile non immaginarlo.

«E il tuo, Sou-chan?»

«Questo momento qui con te… e con le nostre fans che ci guardano».

Era stata certamente una risposta da copione, però era davvero così.

Qualche anno prima, alla stessa domanda, avrebbe risposto che non l’aveva mai ricevuto, poiché il suo desiderio era riavere lo zio Satoshi indietro – sarebbe stato perfetto.

Tuttavia, al momento lui aveva Tamaki, gli i7, la musica.

Era il regalo migliore che potesse sperare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

____

Iniziativa: Oh, Darling, Where’ve you been?”, 50 Prompt Table C (50-C)

Ho semplicemente pensato che desideravo scrivere qualcosa con un albero di Natale ** spero abbia senso.

 

 

 

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