Guardiane

di Layra97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


La sveglia sul comodino squillava a più non posso.
Cleo sbuffò aprendo gli occhi, un’altra, infinita, noiosissima giornata aveva inizio.
<< Chrystal ti dispiacerebbe spegnerla? >> chiese assonnata alla sua compagna di stanza.
Con uno slancio invidiabile, la ragazzina si accinse a far tacere quel dannato aggeggio.
Cleo si stiracchiò alzandosi dal letto. Non era pronta psicologicamente per andare a lezione.
<< Facciamo colazione insieme, no? >> Si rivolse a quello scricciolo di ragazza con cui da ormai tre anni condivideva la vita e che, tra le tante cose, era la sua migliore amica.
<< Si, ovvio. >> Si diressero nella mensa del college, quel liceo in cui erano finite poteva anche essere uno schifo, ma almeno i cornetti li sapevano fare.
<< Che abbiamo oggi? >> Chiese distratta. << Letteratura latina, greco, storia, filosofia e fisica. >> Citò Chrystal a memoria.
Cleo sospirò, almeno all’ultim’ora si sarebbe divertita. A volte ancora si chiedeva perché avesse fatto domanda d’iscrizione al classico, quando la sua mente era completamente  totalmente ed incondizionatamente affascinata dalle materie scientifiche. Non che il latino ed il greco non le piacessero, anzi dal primo anno aveva scoperto di avere un dono, quello di riuscire a tradurre qualsiasi lingua, antica e non, semplicemente guardandola. Insomma a scuola era una delle prime della classe e l’unica che riuscisse ad avere l’eccellenza sia in matematica che nelle cosiddette “lingue morte”. Forse la biologia non era il suo forte, più che altro non le interessava.
Si scostò un ciuffo di capelli blu dagli occhi << Immagino tu passerai tutto il tempo ad ascoltare le lezioni giusto? Oggi è il tuo giorno preferito… >> La ragazzina che aveva difronte si fece tutta rossa, era adorabile. << Beh… lo sai che vivo di letteratura e la filosofia è così… cioè ci credi che persone vissute tanto tempo prima di noi provavano le nostre stesse emozioni e avevano i nostri stessissimi quesiti? Spesso studiandoli trovo in loro le risposte che mancano dentro me. >>
Cleo scoppiò a ridere.
<< Si lo so… sono stupida. >>
<< No ti ammiro, riesci a vedere la poesia in tutto, anche in una noiosissima lezione su Socrate. Solo dovresti imparare a restare un po’ di più con i piedi per terra. >>
La ragazza scrollò le spalle.
In quell’istante giunse una ragazza alta e slanciata. Aveva lunghi capelli biondi e brillanti occhi verdi.
Fece cadere il suo vassoio su Chrystal che balzò dalla sedia.
<< Ops! Scusa cara, non l’ho fatto apposta… va beh che quegli stracci da funerale non è che fossero una gran cosa! >> Disse con voce melliflua. Cleo si alzò in piedi, livida di rabbia << Selena stavolta le prendi! >> Disse avvicinandosi minacciosamente all’intrusa.
<< No! Sto bene, non preoccuparti, vado a cambiarmi. Non importa davvero, lasciala stare. >> La supplicò l’amica.
<< Chry è per non reagire mai che quella fa tutto ciò che vuole! >> Sbottò.
<< Oh no! Io faccio quello che voglio perché è la mia famiglia a gestire quest’istituto. Sono stati loro a permettere anche a voi nullità, vagamente più meritevoli, di accedere nel liceo più prestigioso che esista. Dovreste essermi grata. >>
Cleo abbassò la testa, afferrò la sua migliore amica e tornarono in stanza. Chrystal aveva iniziato a singhiozzare.
<< Dai o faremo tardi. Non pensare alle parole di quell’arpia, noi meritiamo di stare qui molto più di lei. Il suo è un diritto di nascita, noi ce lo siamo meritate facendoci il culo per la borsa di studio! >>La consolò Cleo.
<< Hai ragione. >> Rispose la ragazza uscendo dal bagno.
Si era legata i lunghi capelli neri, gli occhi castani erano coperti da uno spesso strato di matita e mascara, lo stesso che avvolgeva gli stessi occhi di Cleo, del resto. Avevano entrambe uno stile gothic, solo che Chrystal appariva una ragazza fragile e romantica, lei invece una camionista.
A vederle nessuno avrebbe mai potuto pensare che sarebbero diventate così unite, eppure la ragazza sapeva che avrebbe dato la vita pur di salvare quell’angioletto piccolo e spaesato.
Finalmente giunsero in classe, Selena appena le vide entrare iniziò a fare battutine insieme agli altri snob come lei.
Presero posto al primo banco, si sedevano lì da sempre, forse perché era una zona sicura dove mai nessuno le avrebbe disturbate, poco male se facevano sempre la figura delle secchione, un po’ lo erano per davvero. Chrystal iniziò a prendere appunti e a perdersi nella letteratura appena la professoressa di latino aprì il libro. Cleo preferiva disegnare il mondo che la circondava secondo una sua chiave d’interpretazione. Si divertì a fare uno schizzo di Selena con le orecchie di asina e due grosse zanne che le uscivano dalle labbra perfettamente delineate. Mentre era intenta nell’ambizioso disegno, una pallina di carta le colpì il collo. Stanca di quelle persone si mise ad urlare come se non stesse in una classe.
<< Signorina Lee! Ma le pare il modo? >> La rimproverò l’insegnante.
<< E’ troppo animale per rendersi conto del luogo in cui si trova, ecco cosa succede a far entrare le nullità in certi edifici. >> Si intromise Selena. Cleo non ci vide più dalla rabbia. Scattò in piedi e a nulla valsero le proteste di Chrystal, si avvicinò alla ragazza e le mollò uno schiaffo in piena faccia. Selena reagì afferrandole i capelli ed iniziando a spintonarla. La professoressa urlava cercando di rimettere in ordine la situazione ma già gli studenti si erano radunati loro intorno e gridavano entusiasti “ Rissa! Rissa!”. Alla fine fu necessario l’intervento del preside che mise in punizione le due, ovviamente anche Chrystal decise di autoinfliggersela. Dovevano restare chiuse in biblioteca fino a sera per pulire e rimettere in ordine gli antichi tomi che da secoli erano ospitati nell’istituto. Cleo pensò che le cose le sarebbero potute andare peggio, sia lei che la sua migliore amica amavano perdersi nelle storie dimenticate dal tempo e magari con le sue strane capacità avrebbe scoperto qualcosa d’interessante. L’unica pecca era la presenza di quell’antipatica.
Fattasi ora si radunarono tra quegli immensi scaffali custodi di storie ed iniziarono la loro punizione. Selena fece finta di non vederle e loro lo stesso. Ad un certo punto però  l’attenzione di Cleo finì su uno strano libro, tutto bianco, su cui erano incise strane rune. Concentrò la mente e riuscì a leggere “ La chiave.” Lo aprì incuriosita ed iniziò a sfogliarlo. Chrystal e Selena, stranamente attratte da lei, le si avvicinarono.
“ Quando la luce e l’ombra saranno diventate un’unica cosa,
Quando morire sarà l’unico modo per vivere,
Quando le lacrime si saranno tinte di rosso e anche l’ultima speranza sarà svanita,
Allora saprai che il tempo di risvegliarsi sarà giunto.
La chiave richiamerà i poteri sopiti nell’anima degli uomini, Affinché i guardiani risorgano e i loro poteri splendano.”
Appena finì di leggere quelle parole si rese conto che le due ragazze erano svenute. I loro corpi brillavano di una strana luce, Selena era avvolta da una particolare sfumatura rosata, quella di Chrystal variava costantemente, ora era rossa, ora blu, ora verde, ora azzurra. Curiosa guardò le sue mani, emanavano un bagliore dorato. << Ma cosa... >> Si chiese.
<< Signorina Lee, venga con me. >> Era il preside.
<< Mi scusi, io davvero… Non ho fatto nulla! C’era solo questo libro, mi ha incuriosito e… >>
L’uomo la guardò comprensivo << Stia tranquilla era destino. Le sue amiche si sveglieranno presto, abbiamo molto di cui discutere, sua nonna sta arrivando. >>
<< Mia nonna? Perché >>
<< Saprà spiegarle cosa sia appena accaduto molto meglio di me. >> Cleo annuì titubante e seguì l’uomo nel suo studio.
<< Lei è una guardiana. Ha il potere del risveglio e della vista. >>
<< Come scusi? >>
<< Questo mondo è popolato da diverse creature, alcune sono invisibili ai semplici umani. Lei però può vederli, interagire con loro, combattere quelle più pericolose, inoltre ha la capacità di risvegliare gli altri guardiani. Come ha fatto oggi con la signorina Davalos e Leonini. >>
<< Mi dispiace ma non la seguo. >>
In quel momento si aprì la porta ed entrò la nonna. << Cleo hai ereditato i miei poteri. Ti sei mai chiesta come facessi ad essere sempre così brava con le lingue ed i codici? Perché mentre le altre bambine si interessavano di bambole e vestiti, tu mi pregavi di portarmi nei musei e restavi ore a guardare ogni singola arma? Oppure quella volta che ti cimentasti nel tiro con l’arco e senza che nessuno te lo avesse mai spiegato, riuscisti a centrare tutti i bersagli? La tua mente è speciale. >> La ragazza rimase sconvolta.
<< Qualcuno vuole farci capire qualcosa anche a noi ? >> Era la voce prepotente di Selena, dietro di lei si nascondeva anche Chrystal.
<< Tu devi essere Selena. Io e tua nonna ci conosciamo da una vita. Sedetevi e tutto vi sarà spiegato. >>
<< Come fa a sapere chi sia mia nonna? Lei è stata preside dell’istituto, aveva rapporti soltanto con persone di un certo livello… >>
<< Si dia il caso che tua nonna fosse una persona molto gentile e disponibile. Non giudicava mai gli altri per le loro ricchezze. Inoltre anche io sono stata studentessa di questo liceo, prima di abbandonare la mia famiglia per seguire un sogno. >> Selena si fece rossa e non l’interruppe più.
<< Come stavo dicendo, voi tre siete state scelte. Ciascuna di voi ha delle particolari abilità ed unite avete il compito di salvare gli umani. >>
<< Salvarli da chi? >> Chiese Cleo.
<< Dai demoni. >> Si inserì il preside. << Mie care ragazze avevo intuito il vostro potenziale da quando vi ho viste litigare la prima volta. Io oltre ad essere il vostro, spero stimato, preside, sono anche uno dei membri principali del consiglio a cui un tempo apparteneva anche la signora Lee qui presente. >> La donna annuì.
<< Scusate… Ma nella mia famiglia sono sicura non ci sia nessun… ehm… guardiano? >> Chiese timorosa Chrystal << deve esserci un errore, io non ho alcun potere. >>
<< Non sempre le capacità si ereditano, a volte è la stessa Terra a sceglierci. Non c’è dubbio, vista l’energia che emani, che anche tu sia una delle guardiane. Dobbiamo solo capire cosa tu sia in grado di fare. >> Le spiegò l’anziana donna mettendole una mano sulla spalla. Aveva sperato fino all’ultimo che quella ragazza non facesse parte dei guardiani, da quando Cleo l’aveva portata a casa sua aveva compreso quanto fosse pura e ancora ingenua. Eppure aveva percepito la sua forza, era potente.
<< Ma questo consiglio cosa fa? >> Chiese Selena.
<< Ci occupiamo della riabilitazione dei demoni e delle altre creature. Come spiegavo prima alla vostra amica, oltre agli umani esistono tantissimi altri esseri. Compito dei guardiani è quello di salvaguardare l’equilibrio presente nel mondo. Sappiate però che ogni anno che passa, i sette demoni principali si potenziano sempre di più, potreste essere voi quelle destinate a sconfiggerli ed imprigionarli una volta per tutte. >> Spiegò l’uomo paziente.
<< Oh suvvia! Il consiglio disse queste stesse identiche parole anche a noi trent’anni fa. Ragazze non preoccupatevi, i sette sono ancora ben lungi dal ridurci in schiavitù. Io e le mie amiche, insieme ad un altro gruppo di guardiani francesi, avemmo la sfortuna di imbatterci in uno di essi, forse quello più potente. Grazie al cielo ci lasciò andare. Sono troppo forti per essere affrontati, stateci lontane. >>
<< Aspettate… dunque cosa dovremmo fare? Se questi tizi sono off limits a che serviamo noi? >> Cleo si era persa a metà discorso.
<< Questi tizi, come li chiami tu, non sono l’unico pericolo per gli uomini. Alle loro dipendenze ci sono tanti altri demoni minori: vampiri, succubi, incubi, folletti, fate, bestie demoniache… voi dovete mantenere il mondo al sicuro e fare in modo che nessuno degli umani si accorga mai di queste realtà. Tutto qui. >>
<< Scusate se è poco. >> Ironizzò la biondina.
<< Come controlleremo i nostri poteri? >> Chrystal temeva già che sarebbe stata la più debole ed inutile del gruppo.
<< Dopo le normali lezioni ci rincontreremo nella palestra della scuola. Vi addestrerò io. >> Rispose la donna.
<< Bene, direi che la maggior parte delle cose siano state spiegate. Adesso seguite Lee, vi darà lei le prime lezioni o almeno per oggi cercherà di spiegarvi per sommi capi cosa potete fare. Buona fortuna ragazze e per qualsiasi cosa il vostro preside è qui. >> Le congedò l’uomo.
Seguirono in silenzio la donna, Chrystal afferrò impaurita la mano di Cleo che sorrise stringendogliela. L’importante era stare insieme, avrebbero affrontato qualsiasi cosa affidandosi l’una all’altra. Giunte nella palestra, la signora Lee le fece mettere sedute a gambe incrociate.
<< Cleo tu hai già dimestichezza con i tuoi poteri, è una vita che li usi senza farci caso. Adesso devi imparare a gestirli, inoltre prendi questo. >> Disse ponendole un pendolo nero dall’aria molto antica. << Cosa dovrei farci? >> Chiese la ragazza. << Per sapere dove sono i demoni ti basterò farlo scorrere su una qualsiasi mappa, ti indicherà lui dove andare. Stai solo attenta a quello che cerchi, in realtà è uno strumento complesso e spesso anche dotato di uno strano senso dell’umorismo. Potrebbe condurti alla morte o anche dai tuoi più profondi desideri. >>
<< Ehm… grazie. >> Lo afferrò e lo gettò con noncuranza in tasca. << E’ anche suscettibile, io ti suggerirei di averne cura. >> Cleo sbuffò e lo pose con delicatezza nella tasca laterale dello zaino.
<< Questa storia è ridicola. >> Brontolò Selena a bassa voce. << Signorina Leonini fossi in lei mi concentrerei su cosa può fare, invece di lamentarsi.>>  La ragazza si fece paonazza. << E quali sarebbero i miei poteri? >>
<< Le emozioni. >>
<< Cosa ? >> Perché quella donna non dava mai risposte chiare?
<< Ti è mai capitato di far provare agli altri esattamente quello che tu desideravi provassero? Oppure di intuire i pensieri e gli stati d’animo di chi ti circonda? Perché spesso la gente prova timore nel guardarti o magari è subito attratta da te? Hai anche un carisma ed una dialettica che non lasciano molto scampo. Ecco perché sei così popolare e tutti ti cercano. >> Selena annuì, era da tutta una vita che sentiva di poter in qualche modo condizionare chi aveva difronte, le uniche con le quali non aveva attaccato bottone erano state le altre due guardiane.
<< Solo non so cosa sia in grado di fare Chrystal. Lei è stata scelta ma perché è ancora un mistero. >> La ragazzina abbassò lo sguardo.
<< Quando sono svenute ho visto che il loro corpo era avvolto da una strana luce colorata. Quella di Selena era tipo rosa, mentre quella di Chry era instabile, variava in quattro colori, essenzialmente. >> Spiegò Cleo, qualcosa le diceva che quel dettaglio era importante. La nonna sgranò gli occhi. << Sei sicura?>> La ragazza annuì. << Non è possibile… Sono secoli che non… dopo l’ultima volta, mia nonna aveva detto che… >>
<< Ehm… signora Lee fa capire anche a noi? >> Le chiese Selena cercando di farla tornare in sé.
<< Solo i poteri elementali posseggono un’aura mutevole. Gli altri hanno un colore fisso. Inoltre mentre nel mondo possono esserci più guardiani che abbiano lo stesso potere, ad esempio per ogni gruppo di voi deve esserci necessariamente una Chiave che vi risvegli, gli elementi possono capitare ad un’unica persona… >>
Cleo sorrise << Hai visto che sei speciale? >> disse rivolgendosi all'amica.
<< Oh no, non è una cosa positiva. Questa dote può facilmente sfuggire al controllo e distruggere ogni cosa. Inoltre mi pare che mai nessuno sia riuscito ad imparare a dominarli del tutto, forse la terra dovrebbe essere più semplice ma… Va beh intanto è anche possibile che ci stiamo sbagliando, vedremo con il tempo. >> Disse la nonna con tono lugubre.
<< Mi dispiace… >> Quasi Chrystal scoppiava in lacrime.
<< Tranquilla, non è colpa tua e poi ci saremo noi a non farti saltare in aria! >> Le disse Selena mettendole una mano sulla spalla, Cleo la guardò allibita. << Okay so che non siamo mai andate d’accordo ma se davvero abbiamo questi poteri, dovremmo smetterla di farci la guerra. Del resto solo noi potremo parlare di queste strane storie e… almeno durante gli allenamenti potremmo tentare di essere amiche. >> Sembrò sincera così Cleo le allungò la mano e se la strinsero con sicurezza mentre Chrystal le abbracciava entrambe.
<< Se avete smesso di perdere tempo, suggerirei di iniziare qualche esercizio di meditazione. >> Si esercitarono tutto il pomeriggio su noiosissime e lunghissime tecniche di respiro. Quando secondo la nonna furono divenute capaci di “padroneggiare l’equilibrio interiore per almeno qualche minuto” era già sera inoltrata.
Finalmente furono libere. Cleo era sfinita. Quando ritornò nella sua stanza l’unica cosa che riuscì a fare fu gettarsi ancora vestita sotto le coperte. La sua migliore amica era invece troppo sconvolta per pensare di riposare. << Chry andrà tutto bene, in fin dei conti oggi non è andata troppo male. >> Le disse cercando di tirarle su il morale. Nessuna risposta. Sbuffando la ragazza si tirò fuori a fatica dall’amato e desiderato letto e tirò la ragazza a sé. Chrystal ricambiò tremante l’abbraccio. << Ho paura. >> Sussurrò.
<< Oh suvvia! Magari ho visto male, tra tante cose che si possono controllare perché dovrebbero essere capitate proprio a te le catastrofi? E poi ti conosco da una vita, se anche fosse, per come sei un coniglio tu, dal momento che non perdi mai la calma e non ti ribelli mai a nulla, non vedo come potresti farci saltare tutti quanti in aria! Anzi secondo me saresti la più appropriata ad un simile potere. Immagina me con la furia degli elementi, pazzesco! >> Riuscì ad ottenere una debole risata. << Adesso se non vuoi asfissiarmi con qualche altro inutile esercizio di meditazione come mia nonna, che tra l’altro è riuscita ad ottenere soltanto che io e Selena ci addormentassimo dopo due minuti, io andrei a riposare. Aver letto quel libro mi ha distrutta. >>
<< Il pendolo? Non dovresti metterlo a posto? La signora Lee ha detto che devi averne cura… >>
<< Ah già, quel coso che non ho ancora capito come funzioni. Ti va di provarlo? >> Le chiese improvvisamente attiva.
<< Cleo! Stai attenta a come parli di quello strumento, ha detto la signora Lee che potrebbe offendersi… inoltre non eri stanca? >>
<< Sei noiosa! “La signora Lee ha detto bla bla bla…” sono curiosa. Poi voglio imparare ad usare le mie capacità prima di Selena. >>
<< Ma abbiamo fatto pace! >> Protestò invano la guardiana più giovane.
Intanto l’altra aveva già afferrato lo strano strumento e lo stava facendo scorrere sulla piantina della scuola. In un primo momento non si mosse neanche di un centimetro, dando speranza all’una e lo sconforto all’altra; poi però iniziò a vibrare sempre più prepotentemente e ad essere incandescente. Cleo  pareva non accorgersene neanche, era come se davanti agli occhi le scorressero le immagini dei corridoi scolastici. Vide degli scaffali impolverati, un’ombra furtiva aggirarsi tra vecchi tomi.
<< C’è qualcosa nella biblioteca. Dobbiamo andare a vedere! >> Disse ad un certo punto.
<< E se avvertissimo il preside? >>
<< La solita fifona! Siamo noi le guardiane, noi abbiamo il potere! >>
<< Allora avvertiamo almeno Selena! >> La ragazza si era però avviata, senza neanche più degnarsi di risponderla. A volte Chrystal era insopportabile. Poi però rifletté che effettivamente era ancora una bambina. I genitori non soltanto l’avevano costretta a fare la primina, ma la ragazza era per giunta di dicembre. Al terzo anno di liceo non ancora aveva compiuto quindici anni. Poi aveva scoperto di avere una sorta di bomba rinchiusa dentro la sua anima… forse sbagliava ad essere tanto dura con lei. << Chry… >> La chiamò silenziosamente.
<< Sono qui. >> Era dietro di lei, come sempre.
<< Scusa. E’ che davvero sono troppo curiosa e poi è una vita che voglio sentirmi speciale. >>
<< Tranquilla. Io ti seguo, resterò al tuo fianco qualsiasi cosa sia. >> Cleo le strinse la mano ed avanzarono insieme nel vuoto dei corridoi. Scesero le scale fino a trovarsi nel seminterrato dove era posta l’antica biblioteca. Appena vi ebbero messo piede, tutte le luci si accesero. Trovarono in piedi al centro della sala sia il preside che la nonna.
<< Te l’ho detto che saranno delle sconsiderate. >> Sostenne la signora Lee.
<< Secondo me sono da lodare, appena hanno avvertito un minimo di pericolo si sono precipitate per difendere la scuola, dovremmo elogiarle! >> Il preside sembrava felice,
<< Che altro sta succedendo? >> Chiese Cleo seccata.
<< Dovreste spiegarmelo voi. Nonostante sappiate ci sia anche io nella squadra, nemmeno avete pensato di avvisarmi! >> Disse Selena uscendo allo scoperto in quel momento, le aveva seguite per tutto il tempo.
<< Che ci fai tu qui?? >> 
<< Sono una guardiana anche io! Si dia poi il caso che stia nella stanza difronte la vostra, ho sentito tutte le vostre urla sull’ombra nella biblioteca e vi ho pedinate. >> Le due ragazze stavano nuovamente per litigare.
<< In ogni caso siete delle incoscienti tutte e tre! Vi abbiamo adescato con poco, se ci fosse stato davvero un demone, sareste già state annientate come le stupide. Non potete gettarvi nelle situazioni senza uno straccio di piano e tra l’altro non sapete neanche evocare i vostri poteri! Come l’avreste battuta l’ombra, sentiamo? >>
Il silenzio accompagnò le parole della signora Lee.
<< Ci dispiace. Prese dall’entusiasmo abbiamo progettato di agire senza riflettere. Davvero Selena, non volevamo escluderti, solo noi stavamo già in stanza insieme e ci siamo semplicemente precipitate qui. Prima di rischiare di nuovo, ci penseremo due volte. >> Chrystal riuscì ad ammansire gli animi con quelle parole. L’anziana donna annuì e le rimandò a letto. Selena e Cleo fecero la strada fino alle loro stanze guardandosi in cagnesco, l’altra ragazza preferiva invece tenere lo sguardo fisso a terra.
<< Avevi ragione. >> Le ammise Cleo appena furono rimaste di nuovo sole.
<< Non preoccuparti. Siamo riuscite a non finire di nuovo in punizione e un po’, forse, è stato meglio che fosse soltanto una prova. Effettivamente temevo a combattere già, senza neanche sapere cosa fare. >>
<< E’ merito tuo se nonna non ci ha punito. Quindi grazie Chry… >>
La ragazza non le rispose, era già caduta addormentata. 

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Sentirono qualcuno bussare alla porta, Cloe aprì gli occhi all’improvviso e corse ad aprire.
Era Selena.
<< Che vuoi? >> Le chiese bruta, per poco non le era venuto un colpo.
<< Non dite a nessuno quello che è successo ieri. >>
<< Stai tranquilla, sono perfettamente consapevole del fatto che non potremmo mai essere credute. >> << Intendevo, fate finta di non conoscermi. >> S’affrettò a chiarire.
Cleo dovette trattenersi dallo sbatterle la porta in faccia. << Oh ma figurati! Non avevamo certamente l’intenzione di rovinarti la reputazione facendoci vedere a scuola con te. Sarà tutto come sempre. Addio. >>
La ragazza esitò un secondo, poi sentendosi chiamare dalle compagne si allontanò veloce.
“Che m’importa di lei? E’ solo un’oca giuliva. Tanto ho la mia migliore amica con me.” Pensò Cleo muovendosi a svegliare Chrystal che ignara di tutto continuava a dormire beatamente.
Si vestirono veloci, non era stata Selena ad essere in anticipo, ma loro, come sempre, in ritardo.
Non trovarono neanche posto per la colazione, così afferrarono un cornetto al volo e si diressero in classe. Fortunatamente avevano matematica alla prima ora. La guardiana andò volontaria all’interrogazione, quanto amava perdersi nei numeri, per lei erano semplici codici da risolvere, un po’ come le lingue. Ogni segno aveva un suo significato ed una sua logica, lei doveva soltanto indagarli e risolverli. S’immedesimava in quella materia a molti ostrica, soltanto perché nessuno si prendeva la briga di andare oltre l’apparente problematicità del carattere enigmatico. Il professore annuì soddisfatto quando ebbe risolto il sistema in pochi minuti e la mandò a posto. Iniziò poi a spiegare le funzioni. Chrystal si perse a metà discorso. << Cleo… >> La supplicò.
<< Te le spiego in stanza. Mi sa che mi toccherà di nuovo prendere le banane.>> Le due scoppiarono a ridere. Accadeva spesso che la ragazza le chiedesse aiuto in matematica ed in fisica, per quanto s’impegnasse, non riusciva proprio a capire i processi logici. Così Cleo ricorreva al metodo meno ortodosso: gli esempi con la frutta ed i cioccolatini. Almeno così imparava subito, quindi in qualche modo funzionava. Le due ore successive le trascorsero correggendo i compiti di greco del mese scorso, ovviamente aveva preso dieci, che cosa cara erano i suoi poteri! Anche Chrystal se l’era cavata con un otto e mezzo ma a lei quei voti provenivano dal sudore e dall’impegno. Selena invece non andava altrettanto bene… se fosse stata un po’ meno insopportabile, l’avrebbero aiutata volentieri. L’ultima ora fecero educazione fisica. La biondina ed il suo gruppetto insistettero affinché giocassero tutti a pallavolo. Bisognava ammettere che la ragazza era davvero brava, non a caso le era stato affidato il ruolo di capitano nella squadra dell’istituto. Ovviamente nel formare i due gruppi avversari, nessuno scelse né Cleo né Chrystal, le quali avevano una pessima coordinazione e prestanza atletica. Decisero così, con il bene placido della professoressa che aveva ormai rinunciato all’ardua impresa di vederle partecipare degnamente alla lezione, di fare alcuni giri all’aria aperta, nel cortile del college. All’improvviso il pendolo che Cleo aveva riposto in tasca iniziò a vibrare.
<< Potrebbe essere un altro scherzo di mia nonna. >>
<< Hm… dovrebbe sapere che sei a lezione, lascia perdere il fatto che noi siamo noi, ma a rigor di logica, staremmo partecipando ad una partita. Forse stavolta è   vero. >> Rifletté Chrystal.
<< Cosa dovremmo fare? >> << Chiamare tua nonna. Prima di cacciarci in qualche altro guaio. >> Stavolta Cleo decise di ascoltare la ragazza.
“Nonna il pendolo vibra” disse appena sentì la voce trafelata dell’anziana rispondere.
“E’ incandescente e manda forti scossoni?”
“No, oscilla ma non in maniera eccessiva. Sembra tirarmi verso l’esterno della scuola.”
“Ignoralo. Qualche demone minore sarà passato lì vicino e probabilmente avverte ancora la sua scia. Non fate nulla di stupido, ci vediamo oggi pomeriggio in palestra.” Spiegò attaccando.
<< Bene, suggerirei di rientrare. >> Propose Chrystal che era diventata pallida.
<< Coniglio ha detto nonna che siamo al sicuro. Sarà la traccia di qualche essere insignificante e per nulla pericoloso passato di qua. Puoi stare tranquilla. >> Rise prendendola in giro.
<< Starò più calma dentro. >> Sbuffando rientrarono.
A mensa, stranamente, sotto gli occhi di tutti, Selena si unì a loro. << Stai bene? >> Le chiese Cleo allibita.
<< Sentite non lo so. Mi sento strana. Ho bisogno di qualcuno che mi capisca o che mi stia vicino non grazie ai miei poteri. >> spiegò tutto d’un fiato. Chrystal le sorrise e l’abbracciò forte. << Vieni qui pure tutte le volte in cui ne senti la necessità. Noi siamo come te. Vero Cleo? >>
La ragazza, improvvisamente gelosa, stava per replicare quando sentì un calcio da sotto il tavolo da parte dell’amica. << Ma certo, non sentirti esclusa e neanche detestata, siamo qui per te.>> Rispose in modo sarcastico, ma nessuno parve capirlo.
<< Davvero? Grazie ragazze, cercherò di non prendervi più in giro e di far tacere i miei amici. Siete fantastiche. Allora ci vediamo oggi. >> Si alzò e sparì così com’era apparsa.
<< Perché stai fraternizzando con il nemico? >> Cleo era furiosa.
<< Non è una nemica, siamo una squadra. Poi credo che sia una ragazza molto gentile e disponibile, soltanto si è costruita una maschera, in parte favorita anche dai suoi poteri. Noi siamo le uniche a vederla per quello che è, senza trucchi. Il che spiega perché all’inizio ci abbia odiato, l’abbiamo messa in crisi. >>
<< Ti stai preparando per fare psicologia all’università? >> Chrystal scoppiò a ridere << No, ho imparato da te ad analizzare gli enigmi.>>
La ragazza fece partire uno schiaffo dietro al collo della migliore amica. << Ahi Cleo! >> Urlò ma rideva.
<< Muoviti, abbiamo della matematica che ci aspetta, per non parlare degli esercizi noiosi di meditazione. >>
<< A me piacciono! >>
<< Perché sei noiosa anche tu. >>
Dopo essere tornate in stanza ed aver fatto i numerosi compiti che ogni giorno rifilavano loro, poiché mancava ancora un’oretta all’appuntamento con la nonna, decisero di ascoltare una delle loro band preferite: i Nightwish. Cleo aveva scoperto che si sarebbero esibiti a Roma durante l’estate, magari avrebbe potuto fare una sorpresa alla sua migliore amica, finanze permettendo. Dopo qualche minuto sentirono bussare alla porta, andò Chrystal ad aprire, era Selena. << Si può sapere che razza di musica ascoltate? >> Disse a mo’ di saluto. << Si può sapere chi ti ha detto di venire qui? >> Rispose Cleo a tono. << Beh mi scocciavo a stare in stanza, comunque… siete riuscite a fare i compiti per domani? >> Chiese incerta. Le due annuirono. << Beh… c’è un favore che vorrei chiedervi. Solo mi piacerebbe non lo diceste a     nessuno…>> Esitò la biondina.
<< Fammi indovinare, minacciano di cacciarti fuori dall’istituto se continui a prendere tutti quattro ed i tuoi genitori ti ammazzeranno, così hai deciso di rivolgerti alle uniche che tu conosca essere in grado di aiutarti, giusto? >> L’anticipò Cleo.
Il silenzio fu una risposta certa. << Scordatelo. >> Rispose secca.
<< Vi prego, a parte che se mi cacciano, non potrò più essere dei vostri! >>
<< Tanto meglio. >>
Chrystal intanto le guardava in silenzio, da un lato sapeva che Selena cercava semplicemente di approfittarsi delle loro capacità, dall’altro era perfettamente consapevole del fatto che per deporre l’ascia di guerra fosse necessario anche chiudere un occhio e rendersi disponibili. << Ti aiuteremo. >> Disse all’improvviso.      << Cosa??  >> Chiesero sorprese entrambe le ragazze. << Selena ti daremo delle lezioni e ti staremo accanto, ma non aspettarti che saremo noi a studiare per te. Il miglioramento dei tuoi voti è una cosa che dipenderà soltanto dal tuo impegno. >> Notò lo sguardo assassino della sua compagna di stanza. << Cleo ormai dobbiamo fare affidamento l’una sull’altra, cerchiamo almeno di arrivare a controllare un minimo i nostri poteri, poi potremo anche scannarci a vicenda. >> Vide le ragazze scrutarsi per qualche secondo con aria sospetta, poi si strinsero la mano in segno di tregua. Selena spostò lo sguardo sull’orologio che aveva al polso e vide l’ora che si era fatta; stava in compagnia di quelle due da dieci minuti e già le stavano trasmettendo l’abitudine al ritardo. Le afferrò e le trascinò di corsa verso la palestra, sorprendendosi di quanto fossero lente, due bradipi a confronto sarebbero sembrati fulmini lampanti. Appena giunte si sorbirono mezz’ora d’improperi dall’anziana. Fortuna che avevano sforato soltanto di una ventina di minuti. Poi iniziarono gli allenamenti. Lee spiegò per prima cosa come far funzionare il pendolo. Era uno strumento che sprigionava i suoi poteri soltanto nelle mani di Cleo. Dotato di una grande sensibilità poteva percepire la traccia anche del più piccolo demone pure molto tempo dopo il suo effettivo passaggio, dunque andava usato con arguzia. Soltanto l’abilità della guardiana chiave poteva renderlo effettivamente utile. Inoltre, se le ragazze si fossero mai trovate in presenza di un pericolo molto più grande di loro, questo sarebbe diventato incandescente e avrebbe iniziato a ciondolare vorticosamente. << Ma nonna come faccio a sviluppare la mia abilità in modo da non dover correre a destra e manca cercando fantasmi? >>
<< Con l’esercizio e la meditazione. Il pendolo ti avvertirà di una probabile presenza, tu però aprendogli la tua coscienza, potrai interagire con esso e vedere le cose con i suoi occhi, come se fossero i tuoi. >>
Cleo spiegò alla nonna che una cosa del genere le era già capitata la sera prima. Lee rimase piacevolmente sorpresa. Lei con i suoi poteri aveva semplicemente istigato quello che in gioventù era stato un suo strumento alleato a creare un po’ di agitazione alle ragazze se per caso avessero subito voluto testarlo. Non credeva che sua nipote avesse comunicato all’istante in tal modo con il pendolo.
<< Scusate se v’interrompo, ma ammesso che questo coso ci portasse effettivamente dai demoni, noi poi come li affronteremmo? >> Chiese giustamente Selena.     << Oltre ad i vostri poteri, Cleo può trovare i manufatti in grado di sconfiggerli o di relegarli in eterno. Al tal proposito, per breve tempo qui, nel museo egizio di Torino, sarà esposta l’antico Khopesh di Tutankhamon. Temo che dobbiate impossessarvene. >>
<< Ma rubare antichi manufatti non è considerato un reato? >> Chiese Cleo.
<< Sono anni che lo facciamo. Il consiglio si occupa, attraverso voi guardiani, di trovare le armi, gli strumenti, i mezzi che dall’origine del mondo furono utilizzati per combattere gli esseri… problematici, per così dire . Ricordo ancora quando ebbi tra le mani la cara, vecchia Excalibur... >>
<< Quella Excalibur? >> La nipote non riusciva a crederci. << Che fine ha fatto?>>
La donna sollevò le spalle << Le armi leggendarie hanno un’anima propria, un po’ come il tuo pendolo. Si fanno trovare quando sentono sia giunto il loro momento, compiono la missione per cui vengono convocate e poi spariscono, tornando o nei loro luoghi di sepoltura o chissà dove. >>
<< Potrò usare Excalibur? Oh Dio! >>
<< Cleo mi ascolti quando parlo? Non credo che quella spada si farà viva per adesso.>>
<< Si ma io e Chrystal che faremo intanto? Ci guarderemo in faccia? >> Selena si stava indispettendo. Odiava non stare al centro dell’attenzione.
<< Signorina Leonini lei può dominare le emozioni, le sensazioni e perfino le menti di chi la circonda, invece se è vero, come io temo sia vero, Chrystal può scatenare un’apocalisse, sarebbe il colmo affidarvi anche l’utilizzo di tali oggetti. la Chiave, che tecnicamente può soltanto decifrare lingue, codici, scovare demoni e risvegliare i poteri delle altre, al contrario di voi, deve pur avere qualche modo di difendersi, o no? >> Si fermò poi, come se le fosse venuto qualcos’altro in mente. << Ah! Cleo devi anche sbrigarti a trovare i manufatti, sono molto rari e ci sono almeno altri sei guardiani chiave attivi in questo momento… ovviamente siete in competizione. >>
<< Bene, dovrò anche fare a pugni per procurarmi uno straccio di arma. >>
<< Intanto ho qualcosa per te. >> Disse avviandosi sul fondo della palestra, dove vide aveva portato alcuni oggetti.Prese un fodero impolverato. Lo porse a chi ormai aveva preso il suo posto, non senza una certa commozione negli occhi. Cleo capì stranamente l’importanza di quel momento e decise di non rovinare tutto con una delle sue sagaci battute. Rimase in silenzio mentre tirava via dal fodero un lungo pugnale dal manico nero su cui era inciso un quarto di luna. La lama sottile ed affilata le parve riuscisse quasi a tagliare l’aria. << Me la donarono l’eteree della notte. Spiriti bellissimi che su mia insistenza, io e l’altra guardiana che era con me, decidemmo di salvare dal Katarsh, un demone crudele che voleva divorare la luce dell’astro notturno. >> Spiegò la vecchia guardiana, riperdendosi in antichi ricordi. << Hai il mio sangue ed hai ereditato i miei poteri, adesso seguirà la tua mano. Non sarà potente come le lame leggendarie, ma ti sarà fedele in tutte le battaglie che           affronterai. >>Concluse infine. Cleo annuì e lo prese come fosse stato una reliquia, a differenza del pendolo, si sentiva già legata ad esso e ne avrebbe avuto cura fino alla fine dei suoi giorni.
<< Bene, adesso occupiamoci dei vostri poteri. >> Lee aveva recuperato il suo vigore, non era certo il momento di lasciarsi andare alla nostalgia della perduta giovinezza! << Chrystal avvicinati, dobbiamo capire se effettivamente la Natura ti ha scelta come scatola delle sue forze primordiali… Se guardi dentro te stessa cosa avverti? >> La ragazzina chiuse gli occhi, cercò di respirare e di concentrarsi sulla sua anima, eppure percepiva soltanto silenzio. << Non sento nulla. >> Ammise sconsolata.
<< Meglio così. Continua a meditare, appena qualcosa ti turba o ti colpisce, vienimelo a riferire.>> Si rivolse poi a Selena che si agitava spazientita << Forza fammi vedere quello che sai fare. >> La ragazza sorrise compiaciuta, cercò di raggiungere i sentimenti ed il cuore della donna, eppure non riuscì ad avvicinarsi minimamente a lei, era come se fosse coperta da una sorta di barriera protettiva che le impediva di raggiungerla. Si chiese cosa stesse sbagliando. Era la terza persona con cui non riusciva ad usare le sue doti, anche se stavolta era peggio. Selena infatti era consapevole del fatto che se avesse insistito con le due compagne, in qualche modo, sarebbe riuscita ad abbattere le loro resistenze. La vecchia che aveva difronte invece pareva sapere esattamente cosa fare e come difendersi. Si arrese. << Non abbatterti, sei già ad un buon livello. Tua nonna m’insegnò anni fa a schermare la mente da attacchi psichici. Prima ero soggetta ad ogni sorta di lettura mentale da parte dei membri più potenti del consiglio. Gabriel compreso… quanto ero stupida! >> Disse facendosi improvvisamente rossa. << Mi scusi ma… anche mia nonna era… >>
<< Come te? Sì. Tu e Cleo avete ereditato la discendenza di noi vecchie guardiane che fummo attive a Torino fino ad un cinquantennio fa. I poteri ed i compiti insomma sono gli stessi, siete voi a fare la differenza. >> Di nuovo malinconia. Vide la biondina avere gli occhi lucidi. L’abbracciò, anche lei aveva sofferto molto quando aveva saputo della morte di quella che era stata anni prima l’unica amica che avesse mai avuto. << Sarà fiera di te, vedrai. >> Le sussurrò.
Fece segno di tacere a Cleo che la guardava interrogativa.
Senza che se ne rendessero conto si era già fatta ora di cena ed a mensa non aspettavano nessuno, così le tre ragazze dovettero ritornare al college. Selena si asciugò le lacrime e subito tornò sicura e forte come sempre. << Andiamo lumache, stavolta non vi trascino come pesi morti e non ho neanche intenzione di aspettarvi!>> Rise avviandosi. Le altre due la seguirono a metà tra la perplessità e la giocosità. Lee rimase indietro a guardarle, la strada dinnanzi a loro si spalancava lunga ed irta di pericoli, eppure era sicura del fatto che avrebbero compiuto grandi imprese. Se solo fossero rimaste unite.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Una settimana dopo l’inizio degli allenamenti, il preside organizzò una visita guidata al museo egizio di Torino.
Cleo era in fermento, non vedeva l’ora di avere una nuova arma. Non che il pugnale della nonna fosse insufficiente anzi, in poco tempo la ragazza aveva imparato ad usarlo quasi perfettamente e più s’impegnava nel maneggiarlo, più lo sentiva potente nelle sue mani. La nonna le aveva detto che se fosse stata in pericolo, esso avrebbe trovato il modo di salvarla. L’esatto opposto del pendolo che invece continuava a divertirsi e a mandarla nei posti più assurdi.
<< Ha un senso dell’umorismo tutto suo Cleo, poi non è stato usato per diversi anni. Temo sia offeso.>> Le aveva spiegato paziente la signora Lee.
<< Magari se lo lanciassi contro il muro sarebbe meno dispettoso… >> Aveva mugugnato sperando di non essere stata udita dallo strumento che invece per ripicca aveva iniziato a rotearle tra le mani e per qualche giorno non aveva più potuto usarlo.
Selena dal canto suo era diventata abbastanza abile nel lanciare incantesimi anche a lunga distanza e riusciva a colpire più di due persone contemporaneamente. Si stava specializzando soprattutto nell’uso della paura, magari se i fantomatici demoni che avrebbero affrontato fossero fuggiti o rimasti paralizzati, per loro le cose sarebbero state più semplici. Chi invece aveva fatto pochissimi progressi era stata Chrystal, a stento riusciva ad attivare la sua aura multifunzionale, Cleo temeva per lei.
<< Allora siamo pronte? >> La voce di Selena riscosse Cleo dai suoi pensieri.
<< E’ oggi vero? >> Chiese timida la guardiana più giovane.
<< Sì ma tranquilla Chry non succederà nulla, poi nel remoto caso in cui qualche strana creatura ci attacchi, penseremo io e Selena a proteggerti. >>
Con quelle parole le ragazze uscirono dalla stanza e raggiunsero la classe. Una pioggia leggera cadeva mentre lentamente ed in fila raggiungevano il museo a pochi isolati dall’istituto. Appena entrati Cleo perse subito di vista l’obiettivo cardine per cui erano giunti fin lì, dinnanzi a lei si spalancava un immenso papiro egizio tratto da uno dei tanti libri della morte, su cui era raffigurato il momento della pesatura delle anime. I poteri le permisero di leggere i geroglifici ed in pochi secondi dimenticò ogni altra cosa. Selena invece rimase terrorizzata da una mummia posta poco più avanti, a sua detta era una visione troppo oscena affinché il suo fragile corpo potesse sopportarla.
Chrystal trovatasi all’improvviso sola decise di esplorare il museo. A quell’ora con tutti i visitatori presenti, non avrebbero potuto fare nulla in ogni caso, così il preside aveva ordinato loro di agire mentre la classe ed i docenti sarebbero stati in città per una visita notturna. Rimase colpita dalle immense statue di Bastet e Sekhmet, quest’ultima nella sua forma leonina l’aveva sempre affascinata.
<< Bellissima non trovi? Uno dei più grandi flagelli dell’umanità, inviata sulla Terra per punire gli uomini della loro superbia. >> La ragazzina si voltò udendo una voce aggraziata dallo strano accento melodico. Accanto a lei c’era un ragazzo, doveva avere al massimo vent’anni. Arrossì vedendo la bellezza dei suoi occhi, uno era di un castano tanto scuro da sembrare nero e l’altro di un azzurro tanto chiaro da intravederne l’iride. Le sorrideva mostrando una dentatura perfetta.
<< Se non sbaglio perfino Ra temeva la sua forza e soltanto con uno stratagemma riuscì ad ammansirla… >> Rispose più a se stessa che a lui.
Egli annuì, il sorriso si era fatto più grande, anche se Chrystal avrebbe giurato ci fosse una nota alquanto feroce in esso. << Conosci la mitologia? Mi sorprendi. In genere i ragazzi preferiscono fare altro piuttosto che studiare vecchi miti ormai in disuso. >>
<< Io e la mia migliore amica passiamo molto tempo a leggere qualsiasi cosa ci porti lontane dal mondo in cui siamo, anche se ultimamente mi sono resa conto che forse la normalità non era poi tanto male… >>
Il ragazzo la guardò accigliato << Come scusa? >>
Chrystal si rese conto in quel momento cosa stesse dicendo, chissà perché quell’estraneo riusciva a cavarle via le parole prima che lei stessa potesse rendersene conto. << Scusa stavo divagando. Comunque noto che piace anche a te… >>
<< Sì, se così si può dire. Sai del kopesh di Tutankhamon? Stavo giusto andando a dargli un’occhiata, ti unisci a me? >>
Ella si riscosse dal torpore in cui si sentiva cadere, c’era qualcosa che non andava. Si voltò per cercare Cleo e Selena ma di loro nessuna traccia. Intorno a lei c’era soltanto buio, perfino le luci d’emergenza erano spente, possibile che in pochi secondi fossero trascorse ore?
<< Dove sono tutti? >> Chiese confusa.
<< Ora che mi ci fai pensare non ne ho idea. E questo buio? Vieni andiamo a cercare aiuto. >> Rispose prendendola per un braccio. Appena la ragazza si sentì afferrare, avvertì una strana scarica elettrica nel punto in cui il ragazzo la teneva. Ciononostante si lasciò trascinare attonita. I corridoi erano vuoti, l’oscurità assoluta. Si chiese come facesse il ragazzo a vedere così bene al buio. Passarono davanti ad una teca, stranamente ancora illuminata. Al suo interno spiccava una strana lama ricurva che pareva una via di mezzo tra una spada ed una lancia. Chrystal si fermò sorpresa, la visione che aveva davanti coincideva con la descrizione che la signora Lee aveva fatto pochi giorni prima.
<< Hm? >> L’accompagnatore si voltò verso di lei << Ah sì! Ecco l’arma di cui ti parlavo. Bella vero? Peccato doverla tenere in questa mostra dove nessuno sembra apprezzarla davvero. >>
Si avvicinò alla teca.
<< Dobbiamo trovare gli altri. >> Lo richiamò la guardiana.    << Io ho già trovato ciò che mi serviva. E’ stato un piacere conoscerti Chrystal, sei davvero interessante. Spero che anche le altre nuove reclute siano così piacevoli. >> Rivolse poi lo sguardo all’oggetto del suo desiderio ed i vetri che lo contenevano esplosero all’improvviso.
<< Fermati subito! >> Urlò Cleo lanciandoglisi addosso.
Selena invece raggiunse la ragazzina che guardava assente la scena. << Chrystal svegliati! Chrystal! >> Continuò a scuoterla finché gli occhi non le ritornarono presenti.
Il ragazzo intanto aveva immobilizzato la guardiana chiave con la semplice forza del pensiero. << Ogni volta la stessa storia, non potete vincere contro di me, lasciatemi andare in pace con il kopesh e nessuno si farà male. >>
<< Chiunque tu sia noi non ci arrendiamo! >> Urlò Selena scagliando verso il suo avversario il raggio di terrore più intenso di cui fosse capace. L’essere rimase impassibile. << Hai finito? >> Con uno schiocco di dita lanciò la biondina contro un’immensa colonna. Chrystal guardava la scena tremante, le sue compagne erano al tappeto mentre lei restava immobile ad assistere alla loro disfatta. Perché non riusciva mai a fare nulla di utile? Sentì qualcosa rompersi dentro di sé, concentrandosi sulla sua forza percepì il corpo esploderle in una luce verdastra.
Il ragazzo la guardò curioso, come se soltanto in quel momento si fosse ricordato della sua esistenza << Terra? >>
Con un immane sforzo di volontà, la guardiana evocò tutta l’energia di cui era capace e ai piedi del giovane comparve… un fiore.
Chrystal si fece immediatamente tutta rossa mentre egli scoppiava a ridere. Cleo intanto aveva recuperato il controllo delle proprie azioni e mente il nemico le dava distratto le spalle, afferrò il pugnale e lo colpì alla schiena. Mossa non molto coraggiosa, ma comunque necessaria. Anche Selena nel frattempo si era rimessa in piedi e si era gettata con le unghie e con i denti contro quell’essere.
<< Hm… siete scoccianti. Perfino più scoccianti delle precedenti guardiane. >> Gemette il ragazzo scrollandosele di dosso mentre le ferite gli si rimarginavano. << Io però sono molto più forte di voi ed il kopesh è una delle armi che mi servono per riunire i miei fratelli. Nulla di personale. >> Spostando lo sguardo iniziò a strozzare le due guardiane mentre Chrystal esausta era scivolata via verso l’arma, l’aveva afferrata e stava cercando di chiamare aiuto.
<< Ragazzina dammi quello che cerco o guarda le tue amiche morire! >>
<< Chry no! Vai via!>> Urlarono le ragazze al limite del fiato.
<< Se te lo lascio tu sparirai vero? >> Chiese invece.
<< Lo prometto. >>
<< Prendilo. >>
Glielo porse. Appena l’essere l'afferrò, subito le due guardiane caddero riverse al suolo ed egli scomparve.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


Cleo riaprì gli occhi. Si trovava nell’infermeria dell’Istituto. Si portò istintivamente una mano al collo, sentiva ancora la pressione del ragazzo. Cos’era accaduto? Ricordò con rabbia il momento in cui Chrystal gli aveva ceduto il pugnale, come aveva potuto? Poi pensò alla scena inversa, anche lei l’avrebbe salvata, a qualsiasi costo. Si guardò in giro e vide che stesa sul lettino accanto stava anche Selena. Dormiva ancora.
<< Cleo sei sveglia?>> In quel momento entrarono Chrystal e la nonna.
<< Sì… >> Rispose con un filo di voce.
La sua migliore amica corse ad abbracciarla. << Ho avuto tanto paura!>> Disse stringendola forte.
<< Fidati, anche io.>> Cleo ricambiò.
<< L’importante è che sia tutto finito.>>
<< Ma abbiamo fallito!>>
Cleo rimase interdetta vedendo lo sguardo complice che si lanciarono sua nonna e Chrystal.
<< In realtà no.>> L’anziana guardiana si avvicinò alla nipote. << Il pugnale che avete ceduto a Valentine era un falso. L’originale era stato riposto nel magazzino, sono andata a prenderlo personalmente stamattina, con un permesso speciale dal Consiglio.>>
<< Aspettate, quindi abbiamo fatto una lotta inutile? E chi è questo Valentine?>>
<< In realtà no, se lui non avesse trovato difese si sarebbe insospettito. Almeno adesso siamo certe che stia cercando di riunire i fratelli. Forse il preside stavolta aveva ragione, toccherà a voi vedervela con i sette.>>
<< Signora Lee quel ragazzo, dunque, era un demone?>> Chiese Chrystal.
<< Sì mie care, uno dei più pericolosi. Il Kopesh forse serviva per attrarre Xavier a Galaril, i rispettivi demoni della terra e degli animali, da quanto ne sappia, hanno sempre avuto un debole per l’Egitto…>>
<< Nonna ti stai capendo solo tu!>>
In quel momento Selena si svegliò. Si guardò intorno confusa. << Perché ho la sensazione che, come al solito, mi stia perdendo qualcosa d’importante?>> << Ben tornata tra noi Selena. No, non ti stavi perdendo nulla, ho solo spiegato l’identità del ragazzo che ha provato ad attaccarvi. Per fortuna tra voi c’era Chrystal, si è accorta subito del fatto che il manufatto fosse falso.>> La donna fece una breve pausa, come se ragionasse sul da farsi. << In ogni caso, adesso l’unica vostra preoccupazione dovrà essere quella di sviluppare al meglio i vostri poteri. Se davvero Valentine ha deciso di attaccare, siete nei guai.>> << Chi è Valentine?>> Chiese Selena.
<< A quanto ho capito, il tizio che ci ha attaccate, è uno dei sette.>> Le rispose Cleo, sorridendo per il fatto di aver posto la stessa domanda dieci minuti prima.
<< Io come al solito sono stata inutile.>> Disse ad un certo punto Chrystal.
<< Ma se ci hai salvato la vita!>> Dissero in coro le altre due guardiane.
<< Sì… però… voi eravate lì ad usare i vostri poteri ed io… sono riuscita soltanto a far sbucare una rosa ai piedi di Valentine, vi rendete conto?>> Cloe e Selena scoppiarono a ridere. La signora Lee invece la guardò con comprensione. << Chrystal i tuoi poteri sono molto difficili da usare. E’ già tantissimo. Poi… lo trovo un gesto carino.>> Cercò di consolarla.
<< Inoltre non capisco cosa sia successo. Io ero lì, a guardare le statue di Bastet e Sekhmet, attorno a me un mare di persone… e poi nulla. Solo lui. Lui e l’oscurità più totale. Quando mi ha sfiorata poi… ho sentito una scossa pizzicarmi la pelle, sapevo ci fosse un errore nel seguirlo, ma non sono riuscita ad evitarlo.>> Continuò la ragazzina tremando e facendosi rossa.
Le sue amiche tornarono serie. << Chrystal, Valentine è un demone molto potente. Controlla l’oscurità, la notte, gli incubi e le illusioni. Tu hai un’aura potente, l’hai attratto come hai messo piede nel museo, ovviamente però sei ancora giovane ed inesperta, ti avrà facilmente plagiato la mente. Poi, è da ammettere, lui è perfettamente consapevole del suo fascino. Non starci troppo a pensare, l’importante è che ti sia risvegliata dal sogno e se non ci fossi stata, queste due si sarebbero fatte uccidere.>> Concluse la signora Lee, guardando malissimo le due ragazze allettate. << Ora riposate, da domani riprenderete ad allenarvi. Io devo aggiornare il Consiglio.>> Detto ciò, si sollevò ed andò via.
<< Grazie Chry, senza di te saremmo state spacciate.>> Le sorrise Selena.
Chrystal arrossì. << Pensate davvero che toccherò a noi affrontare i sette demoni più potenti?>>
Cleo era soprappensiero. << Con la fortuna che abbiamo? Sicuro.>>
<< Non importa. Ce la faremo, a modo nostro, ma ce la faremo.>> S’intromise Chrystal sorridendo. Con le sue amiche affianco non aveva nessuna paura. Dopo un po’l’orario delle visite finì, così Cleo e Selena rimasero sole. La Chiave decise di provare a chiudere gli occhi qualche ora, l’indomani sarebbe stato duro da affrontare.
Vieni al Santuario.”
Cleo era immersa nell’oscurità, una voce distante, femminile, ammaliante si faceva vivida nella sua mente.
Trova la via.”
Il mare le si spalancò davanti agli occhi.
Insegui la voce Della poesia e del Sole.”
Un canto dalle parole dimenticate l’avvolse. Riuscì a riconoscere un sostrato di greco antico. Adesso che ci pensava, anche la voce che sentiva le stava parlando nella suddetta lingua. Ringraziò ancora una volta i suoi poteri.
“Il suonatore della Lira Secoli fa mi scelse, Io ora t’invoco.
Cleo rimase spiazzata vedendo all’improvviso un giovane bellissimo, dalle bianche ali, luminoso, sorridente. Sembrava essere vecchio quanto il mondo e, al contempo, non avere più di vent’anni. Si accorse con orrore, però, del fatto che assomigliasse molto a Valentine.
Lo Spirito della Luce, Ormai senz’ali, qui la sua lacrima argentea depose.” Apparve un arco, splendido quanto il ragazzo che l’aveva impugnata. La guardiana seppe essere un manufatto, uno davvero potente.
Raggiungi la regione dove si diparte quel monte, Casa delle Muse. Riscopri il Santuario E percepisci il mio vaticinio.”
Cleo si svegliò di soprassalto. Doveva avvertire subito sua nonna e le altre. Presto sarebbero partite per la Grecia.  

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


La signora Lee ascoltava impassibile la nipote. Si erano riunite tutte in palestra per il consueto allenamento. La donna non poté fare a meno di pensare che il flusso degli eventi fosse cominciato. La voce che Cleo aveva sentito, proveniva sicuramente dall’Oracolo di Delfi. Si chiese perché l’essere a lei conosciuto come Gabriel, vecchio quanto la Terra, non le avesse comunicato chiaramente cosa fare, invece di far parlare la profetessa in sua vece. Oppure ella aveva agito autonomamente e magari, lo Spirito della Luce e del Sole si era perfino dimenticato dell’esistenza del manufatto? Nel sogno, la Chiave aveva accennato ad un ragazzo bellissimo, con entrambe le ali, ancora. Gabriel, a causa di Valentine, ormai non poteva più volare...
<< Nonna mi stai ascoltando?>>
L’anziana si riscosse. << Si Cleo, stavo ragionando. La voce che hai sentito, come tu stessa hai compreso, proviene dalla Grecia, più specificamente, dal santuario di Apollo, a Delfi. La sacerdotessa vi attende. Oltre al manufatto, credo voglia dirvi altro.>>
<< Quindi gli Dei esistono?>> Chiese Selena.
<< Non posso darvi risposte universali. So per certo che esistono gli Spiriti, lo stesso Valentine, che avete conosciuto, n’è uno e nei miti ha avuto tantissimi altri nomi: Nyx, Ade, Plutone, Caos, Ipno, Tanatos… solo per citarvene alcuni. Lo stesso per il demone della Luce e del Sole, suo complementare.>> Nessuna delle tre guardiane stava capendo.
<< Dunque… come arriviamo a Delfi?>> Domandò Cleo per sviare il discorso.
<< Prenderemo un aereo che ci porterà fino ad Atene, da lì cercheremo un pullman o un taxi. Sempre ci sarà un modo. Vedo di prenotare i biglietti il più in fretta possibile. In ogni caso, adesso iniziate ad allenarvi. Cleo cerca di maneggiare meglio il pugnale che ti ho regalato, temo sia presto per il Kopesh. Selena tu esercitati su Chrystal, prova a farle provare i sentimenti che desideri, è una guardiana potrebbe risultarti più difficile, ma devi aumentare la potenza dei tuoi poteri.>>
Le due ragazze annuirono, solo Chrystal si chiese quando anche lei avrebbe saputo e potuto fare qualcosa con le sue capacità. Scosse la testa, l’importante era che le sue amiche diventassero brave, lei poteva fare benissimo da bersaglio. La signora Lee si allontanò brandendo il telefono, probabilmente stava andando alla ricerca di voli convenienti. Selena appena si trovò difronte la guardiana più giovane, decise di provare ad aumentarle l’autostima, magari le avrebbe fatto bene. Tentò tutta la sera, ma un po’ Chrystal sembrava essere un soggetto insicuro e timido per costituzione, un po’ essendo come lei aveva delle naturali barriere difensive verso i suoi attacchi, alla fine fu costretta ad arrendersi. Cleo dal canto suo era una guerriera provetta. Menava colpi, fendenti, punte come se non avesse mai fatto altro nella vita. Selena la guardò ammirata, ci sapeva davvero fare.
<< Che c’è?>> Le chiese la guardiana, appena si sentì fissata. Era stanca e con il fiatone.
<< Mi costa ammetterlo, ma sei brava.>> La ragazza sorrise, in realtà era il pugnale a fare la maggior parte delle cose, lei si limitava a percepirlo e a lasciarlo muovere liberamente. Magari anche con il pendolo fosse stato così facile.
<< Siete fantastiche entrambe! Presto sarete le migliori guardiane mai esistite.>> s’inserì Chrystal allegra.
<< Saremo le migliori guardiane mai esistite, tu fai parte di noi, non lo dimenticare.>> La corresse Cleo.
Chrystal avrebbe voluto replicare, ma in quel momento la signora Lee rientrò in palestra. << Già state facendo pausa? Non posso allontanarmi cinque minuti…>>
Le guardò storto e prima che potessero replicare, aggiunse: << In ogni caso, partiamo dopodomani, ho chiesto al Preside il permesso di portarvi con me per una missione e ovviamente ha accettato. Staremo fuori il fine settimana.>> Le tre saltarono di gioia entusiaste. << Vi ricordo che non sarà una gita di piacere, andiamo a cercare un manufatto e potrebbero essere nemici da affrontare!>> L’anziana sospirò, rendendosi conto del fatto che le sue parole fossero cadute inascoltate. Beata gioventù. Decise di lasciarle divertire, anche lei alla loro età aveva preso poco sul serio l’attività di cacciatrice di demoni. Ora capiva le parole di sua nonna, tanti anni prima. Ogni generazione doveva fare delle scelte… e poi pagarne il prezzo. Per un secondo le parve che il pendolo al collo di Cleo oscillasse verso di lei, ma no, il tempo da guardiana era finito. La stessa Serena, compagna e migliore amica di avventure e di vita era andata via. Si sentiva sola ed inutile ormai.
<< Nonna tutto bene?>> Cleo le si era avvicinata cauta.
<< Oh! Sì cara, non preoccuparti, stavo solo… beh comunque, fatemi vedere cosa sapete fare con i vostri poteri, forza!>> Ritornò presente, il suo compito non era finito, aveva ancora tre indisciplinate e disorganizzate ragazze da addestrare. Rimase sorpresa da Cleo, effettivamente era la Chiave migliore che avesse mai visto, più brava perfino di quanto fosse stata lei. Selena non era male, qualche piccolo accorgimento e presto sarebbe cresciuta. Chi la preoccupava era Chrystal, non sapeva materialmente come aiutarla. La donna era sicura del fatto che, anche tra i membri del Consiglio, in pochissimi avessero avuto a che fare con una dominatrice degli elementi e gli stessi non si sarebbero presi la responsabilità di allenarla. Troppo pericoloso. Finiti gli allenamenti le tre si diressero a mensa, mentre la nonna si avviò stancamente verso casa. Il venerdì arrivo in fretta, Cleo e Chrystal avevano preparato un veloce zainetto, in cui avevano messo un paio di magliette e jeans di ricambio, mentre Selena si era trascinata dietro un trolley che pareva grosso quanto un armadio.
<< Guarda che non stiamo andando a fare una sfilata di moda.>> La rimbeccò la Chiave.
<< Infatti, mi sono limitata a portare le cose necessarie!>>
<< Ragazze siete pronte?>> Chiese la signora Lee. Le tre si guardarono ed annuirono. Presero un taxi che le portò fino in aeroporto. Cleo e Chrystal non erano mai salite su un aereo, si guardavano intorno entusiaste. La nonna e Selena, invece, presero posto visibilmente abituate a viaggiare. La biondina prese dalla borsetta rosa che portava a tracolla alcune riviste, s’infilò le cuffiette nelle orecchie e s’isolò completamente dalle altre guardiane.
<< Nonostante tutto, resta sempre un amore.>> Mugugnò Cleo.
<< Oh andiamo! Magari vuole stare un po’ sola. Tanto ci sono io a tenerti compagnia.>> Chrystal le prese la mano.
<< Grazie. Ti voglio bene scricciolo.>> Rispose, scombinandole i capelli neri. Quando atterrarono era ormai buio. Presero un pullman che le scortò fino in albergo. Cleo guardò tutto il tempo fuori dal finestrino, era la prima volta che lasciava Torino. Aveva scoperto con piacere il fatto che i suoi poteri, come quelli della nonna, non si limitassero soltanto alle lingue scritte, ma anche parlate. Appena giunta, infatti, non si era neanche accorta di aver lasciato l’Italia, riusciva a comprendere benissimo qualsiasi cosa gli altri dicessero. A sua volta, parlando con uno straniero, la sua lingua si adattava automaticamente. Quanto amava essere una Chiave!
Le luci della città l’abbagliavano, anche se questa pareva deserta. C’erano pochissime persone per le strade, che avevano un non so ché di malinconico e degradato. La capitale della cultura d’Occidente se l’era immaginata diversa. Anche Chrystal pareva alquanto delusa, sperarono che almeno il fantomatico tempio d’Apollo fosse stato all’altezza delle aspettative. L’hotel aveva tutta l’aria di aver conosciuto tempi migliori, ciò nonostante, furono accolte con grande ospitalità. La stanza delle ragazze era al settimo piano, l’ultimo, mentre la nonna si fermò al primo. Selena appena entrata in stanza si fiondò nella doccia, Cleo invece si distese sul letto, era tutto così strano. Chrystal andò verso il terrazzo e lì rimase per qualche minuto, senza proferire parola.
<< Chry non ti sarai buttata, spero.>> La chiamò la migliore amica.
<< E’ stupendo. Vieni a vedere.>> La guardiana si alzò e raggiunse la ragazza. Aveva ragione. Sotto di loro si spalancava la città immensa, nel buio e nella quiete della notte. Il mare all’orizzonte si confondeva con le nuvole del cielo. Le luci delle case ed i fari delle macchine illuminavano l’oscurità, rendendola scintillante.
<< E’ magnifico.>> Sussurrò Cleo. << Sì, davvero. Avresti mai pensato di arrivare fin qui? >> Chrystal aveva il suo solito tono di voce calmo, pacato, a tratti sussurrato. Era lei a rendere tutto più magico.
<< Non so. In realtà, nel momento stesso in cui ti ho conosciuta, tre anni fa, ho intuito che mi avresti trascinata in un milione di guai ed altrettante avventure.>>
La ragazzina sorrise. << Ad essere sinceri, sei stata tu a leggere il libro e a trascinare noi in questa storia.>>
<< La smettete di fare Romeo e Giulietta voi due?>> Selena era uscita dalla doccia. Le guardava schifata.
<< Aspettavamo che tu finissi di consumare tutta l’acqua della Grecia. Quanto c’hai messo a lavarti?>> Cleo aveva sempre la risposta pronta.
Chrystal, senza partecipare al battibecco, si avviò verso il bagno. Cleo, al solito, fu l’ultima a mettersi a letto e l’ultima, l’indomani, ad alzarsi. Le piaceva troppo essere e vivere in ritardo.
<< Cleo svegliati, tua nonna ci sta già aspettando…>> Cercò di svegliarla Chrystal. La ragazza per tutta risposta si girò dall’altra parte.
<< Vieni, lasciamola qui.>> Selena era già pronta. Indossava un jeans stretto ed un top rosa che si abbinava benissimo all’ombretto che aveva sugli occhi. I capelli erano già stati spazzolati e le cadevano ondulati fino ai fianchi.
<< Non possiamo…>>
<< Beh sei la guardiana degli elementi, buttale un po’ d’acqua addosso, ti faccio vedere come si sveglia!>>
Chrystal avrebbe voluto saperlo fare, sarebbe stato già un passo avanti nell’uso dei suoi poteri, che invece, escluso quel pomeriggio con Valentine, continuavano a restare muti alle sue invocazioni. La biondina prese allora un bicchiere d’acqua gelata dal rubinetto e con cattiveria lo gettò contro Cleo che si alzò di soprassalto.
<< Ma sei pazza!>>
<< Almeno così ti svegli! Se la signora Lee ci mette in punizione, io ti do il resto!>> Le urlò contro Selena. La guardiana si alzò furiosa. Tirò fuori dallo zaino le prime cose che trovò: un leggins nero e la maglietta del suo gruppo preferito: i Nightwish. Chrystal la guardò preoccupata, sapeva benissimo quanto odiasse svegliarsi la mattina. Finalmente scesero.
<< Cleo sembra che una mandria di buoi ti sia finita tra i capelli, che ti è successo?>> Le chiese la nonna vedendola scendere tutta trafelata. La ragazza si limitò a guardarla storta. Fecero colazione in albergo, Chrystal prese per sé e per la migliore amica lo yogurt tipico del posto, sperando che fosse in grado di ammansire Cleo. Riuscì nell’ impresa, non c’era niente che le mettesse il buon umore come mangiare. Dopo essere risalite in camera per lavarsi i denti, presero un bus che in tre ore le avrebbe portate a Delfi.
<< Ragazze, mi raccomando, state attente. La sacerdotessa non dovrebbe essere ostile nei vostri confronti, tuttavia… gli Oracoli sono sempre difficilmente interpretabili e così terribilmente ambigui… Inoltre potrebbe aver invocato anche altri guardiani, come vi ho già spiegato, non esistete solo voi.>> Le avvertì la nonna appena furono partite.
<< Beh ma… dovremmo essere amici no? Lottiamo tutti per difendere l’umanità da strane creature.>> Chiese Chrystal.
<< Sì, ma se vogliono il manufatto come lo voglio io? Siamo in competizione, ricordi? >> Le rispose Cleo.
<< Ah… giusto.>>
<< E se ci fosse di nuovo il tizio dell’altra volta? >> S’inserì Selena.
<< Valentine? >> La signora pronunciò quel nome con un filo di voce.
La ragazza annuì.
<< Allora scappate. Non avete modo, né possibilità, di affrontarlo e sopravvivere. >>
Nessuno si sentì di contraddirla, sebbene Chrystal pensò che le sue amiche, ancora scosse dalla precedente sconfitta, si sarebbero scagliate contro il demone alla minima occasione. Giunte a destinazione, fecero finta di essere un gruppo turistico. Il cielo era limpido, terso, il sole splendeva alto e la natura circostante era rigogliosa. Cleo appena aveva poggiato il piede su quel suolo, si era sentita attratto da esso. Camminava come in trance. Perse completamente coscienza di sé. Forse Chrystal la chiamò, ma non aveva importanza. Continuò ad avanzare. La salita che portava al tempio era ripida, eppure non avvertiva alcuna fatica. All’entrata del santuario, immenso, enorme, vivo, colorato vide la scritta “Conosci te stesso”. S’inchinò leggermente. C’erano dei postulanti che camminavano avvolti nelle loro lunghe tuniche e supplicavano di essere accolti. La fila era immensa, ci sarebbero voluti giorni. “Lei.” Disse la voce che aveva già incontrato nel sogno. Cleo si sentì afferrare per le braccia, ebbe un conato di vomito, la testa iniziò a girarle vorticosamente, dovette chiudere gli occhi. Quando li riaprì, si ritrovò in una stanza buia al cui centro si sollevavano fumi nauseabondi. Una ragazzina era legata difronte a lei, non pareva avere più di quattordici anni, aveva lo sguardo perso e l’aria sofferente. Eppure era bellissima, con i lunghi capelli rossi, una spruzzata di lentiggini sulle guance ceree ed occhi di un azzurro trasparente.
<< Chi sei?>> Chiese la guardiana << dove mi trovo?>>
<< In un altro tempo fui la sacerdotessa di questo tempio. Temi era il mio nome. Ti trovi a Delfi, nello stesso posto in cui ti trovavi con le tue amiche guardiane, è l’epoca ad essere cambiata.>>
<< Come…?>>
<< Ascoltami, non ho molto tempo e neanche voi, se per questo. Trova l’arco di Apollo, è l’unica arma capace di uccidere Nyx, ne avrete bisogno.>>
<< Apollo? Nyx? Arco? Puoi spiegarti meglio?>> Cleo non stava capendo assolutamente nulla.
<< Valentine è Nyx, Apollo è Gabriel. Cambiano nomi e forme, ma sono sempre la stessa entità. L’essere che avete incontrato, sta organizzando di rendere gli uomini suoi schiavi e di ridare agli Spiriti come lui il controllo di quello che in tempo era il loro mondo. Il mio signore, Apollo, o Elio, o Gabriel, come volete, è suo nemico giurato. Dunque, ho deciso di aiutarvi autonomamente.>>
La guardiana ripensò alle parole della nonna, forse iniziava a rimettere insieme i pezzi. << Okay ma… quest’arco dov’è?>>
<< Nell’isola che secondo la nostra tradizione diede i natali al Sole.>>
Dei passi si stavano avvicinando, qualcuno stava per entrare. << Cleo ascoltami, nell’ultima battaglia sarà richiesto un sacrificio. Una di voi cadrà nell’oscurità, trascinata a forza dalla notte eterna.>>
<< Una di noi? Chi? Io non lo permetterò!>> Urlò disperata. La sacerdotessa si voltò, qualcuno era entrato. Cleo vide il mondo farsi sfocato, le pareti tremolarono, le luci si offuscarono, un dolore lancinante le invase la testa.
<< Cleo!>> Delle braccia la stavano stringendo.
<< Si può sapere cosa ti è preso?>> Le chiese invece una voce distante.
<< Ragazze lasciatela respirare!>> Era sua nonna. Lentamente il mondo ritornò al suo posto e Cleo riuscì a mettere a fuoco ciò che la circondava. Chrystal la stava reggendo come se stringesse un tesoro prezioso ma fragilissimo, Selena si teneva alla larga, eppure si vedeva lontano un miglio che fosse preoccupata e sua nonna aspettava che si riprendesse. Tremando si rimise in piedi.
<< Credo di aver avuto una visione.>> Esordì, raccontando tutto.
<< Come sarebbe a dire che una di noi cadrà nell’oscurità, trascinata dalla notte eterna?>> Chiese Selena.
<< La notte eterna mi fa pensare alla morte.>> Ipotizzò Chrystal. Tutte rimasero a guardarla. In effetti era un’interpretazione possibile.
<< Avete sentito? Dobbiamo andare a Delo a prendere l’arco!>> Urlò un giovane, comparso alle loro spalle. Le ragazze si voltarono e scoprirono di essere state seguite da un ragazzo ed una ragazza, perfettamente identici: biondi e dagli occhi cielo. Non erano troppo alti, ma avevano un fisico invidiabile. Dietro di loro stava un uomo sulla cinquantina. Indossava un’appariscente camicia viola ed un jeans scuro. Cleo ne ammirò i baffi perfettamente curati, peccato non poter dire lo stesso dei capelli, quasi inesistenti al centro della testa.
<< Maurice… n’è passato di tempo.>> Esordì la signora Lee.
<< Lian… sei invecchiata.>>
<< Potrei dire lo stesso di te.>> I ragazzi si guardavano in tanto con curiosità.
<< Siete guardiani anche voi?>> Chiese Chrystal cercando di fare amicizia.
<< Noi di sicuro, voi invece vi definite tali?>> Rispose la ragazza con un forte accento francese.
Selena si mise in mezzo << intanto noi abbiamo avuto la visione, l’Oracolo ha scelto di parlare alla nostra Chiave, non a voi!>>
<< Peccato che anche noi siamo stati convocati qui da Lei, è stato soltanto un caso che voi siate arrivate prima, ma non importa. Prenderemo noi l’arco!>> Il guardiano sarebbe stato molto carino, se non avesse avuto quell’aria di superiorità.
<< Ma poi le vedi come vanno vestite? Biondina questi jeans andavano all’epoca di mio nonno!>>Selena si sentì punta sul vivo.
<< Intanto è mille volte più bella di te, che sembri un’oca giuliva!>> La difese Cleo, sorprendendosi in parte di sé stessa, stava davvero prendendo le parti della sua nemica giurata?
<< Annette, Lucien basta! Stiamo tutti dalla stessa parte, non vi permetto d’insultare le allieve di Lian. Sul campo si vedrà chi tra i nostri gruppi sia il migliore. Adesso salutate e dirigiamoci a Delo.>> L’interruppe Maurice sprizzando falsità da tutti i pori. Poi fece una chiamata e le ragazze scoprirono con orrore il fatto ch’egli possedesse un jet privato.
<< Ci vediamo, perdenti!>> Esclamò il ragazzo prima di sparire mano nella mano con la sorella. Lian Lee fremeva di rabbia, odiava quell’uomo, era stato uno dei suoi più accaniti rivali in passato, inoltre aveva illuso e fatto soffrire Serena, compagna ed amica. Si riscosse, doveva restare lucida, altrimenti rischiava di perdere tempo utile, dietro vecchi rancori. O forse… vista la profezia infausta, sarebbe stato meglio ritirarsi e lasciar vincere loro? Non poteva immaginare che la nipote… o una delle altre guardiane potesse morire. Ormai si era affezionata a ciascuna di loro.
<< Nonna cosa fai impalata? Dobbiamo muoverci a raggiungere Delo!>>
<< No.>> Rispose secca.
Le ragazze rimasero interdette.
<< Lasciamo che ci rubino tutto il lavoro?>> Cleo non poteva crederci.
<< Così magari sarà uno di loro a finire nell’oscurità eterna, qualsiasi interpretazione abbia. Torniamo a casa.>>

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


<< Cosa facciamo?  >> Chiese Selena, una volta che furono rientrate in albergo.
<< Io non voglio darla vinta a quelli lì! >> S’infervorò Cleo.
<< Ma tua nonna ha detto…>>
<< Lo so Crystal, lo so! >>
Rimasero in silenzio per qualche minuto, l’indomani sarebbero partite per tornare a Torino e di fatto quel viaggio era stato un buco nell’acqua.
Senza più guardare in faccia a nessuno, Cleo si ficcò sotto le coperte, magari la notte le avrebbe portato consiglio.
Le due guardiane rimaste si scambiarono uno sguardo preoccupato, neanche loro avevano apprezzato le offese dei gemelli francesi, ma reagire così era decisamente eccessivo!
Sospirando, Crystal tirò fuori dallo zaino un diario e cominciò a scrivere le avventure che stava vivendo, forse l’indomani, rileggendolo a mente fresca, avrebbe trovato una soluzione.
Selena, invece, andò in bagno, si struccò, indossò il pigiama e si mise anch’ella a dormire.
Per un paio d’ore tutto fu pace e tranquillità, l’unico rumore che poteva udirsi era il ticchettio della penna di Crystal sul foglio. Verso mezzanotte, invece, Cleo cominciò a tremare. Si muoveva agitatamente e sussurrava parole confuse, forse perfino di un’altra lingua. Era avvolta da un bagliore azzurrino che s’accendeva e spegneva ad intermittenza e pareva stesse soffrendo molto. Chrystal le si avvicinò preoccupata e le pose una mano sulla fronte.
<< Cleo… Cleo svegliati! >>
Quella spalancò gli occhi all’improvviso e rimase a guardarla sconvolta alcuni istanti, prima di riuscire a proferire parola.
<< Annette! Era nella mia testa! Sono nei guai! >>
<< Cosa? >>
<< Mi ha chiamata… dice di aver istaurato con me un legame tra chiavi… non lo so! >>
<< Okay, va bene, tranquilla. Ma che è successo? >>
<< Sono andati a Delo, da soli. Maurice non ha voluto atterrare con loro. Si sono spinti fino al tempio di Apollo, guidati da delle fanciulle bellissime. Li hanno portati fino all’arco, ma appena Annette lo ha preso, le ragazze si sono trasformate in… qualcosa di brutto. Non ricordo bene… poi si è aperta una voragine sotto la guardiana e lei è sprofondata. Il fratello rischia di morire, mi ha supplicato di fare qualcosa! >> Spiegò tutto d’un fiato.
Crystal rimase assorta per qualche istante. << Come ha fatto Annette a contattarti se è finita sotto terra? Credi sia ancora viva? >>
Cleo tremava tutta << Sì! Appena ho sentito la sua voce, l’ho vista in una specie di prigione sotterranea, non so spiegarti meglio. Era un po’ sporca e ammaccata, però non sembrava gravemente ferita. >>
<< Svegliamo tua nonna. Lei saprà sicuramente cosa fare. >>
<< No! La conosco bene. O andrà da sola, o non farà nulla. Se vogliamo salvarli e prendere noi l’arco, dobbiamo fare a meno di lei.>>
<< A proposito, ma adesso il manufatto non ce l’ha Annette?>> Cleo si ammutolì per qualche istante, cercando di ricordare.
<< Sono sicura lo tenesse quando è precipitata, ma quando mi è apparsa in cella non mi pare lo avesse con sé.>>
<< Che l’abbiano preso i mostri? E se dietro tutto questo ci fosse Valentine?>>
<< Potrebbe. Anzi, sono quasi certa del fatto che lo rincontreremo presto, se scegliamo d’intervenire.>>
<< State di nuovo prendendo decisioni senza di me!>> S’inserì Selena, già vestitasi con un leggins bianco ed una maglietta a maniche lunghe rosa.
<< In realtà, a guardarti, mi pare che chi stia optando di andare, sei tu.>> Controbatté la Chiave.
 La ragazza si fece rossa << beh, noi siamo le buone, no? Le guardiane giuste che per salvare il prossimo non esitano ad infrangere le regole della saggia nonna… insomma… è quello che dovremmo fare, giusto?>> All’improvviso non era più sicura di nulla.
<< Però se Valentine arrivasse… voi due siete brave a combattere e ad usare i vostri poteri, ma io vi sarei solo d’intralcio. Forse sarebbe meglio se restassi qui.>> Giudicò Chrystal.
Le arrivò un cuscino in faccia da parte della sua migliore amica. << Smettila di dire assurdità! L’ultima volta ci hai salvate tu! Capacità o meno, tra di noi sei l’unica con un minimo di senso critico, senza di te non andrei mai da nessuna parte!>>
Chrystal divenne paonazza e smise di autocommiserarsi << Allora Selena ha ragione, siamo o non siamo delle eroine?>> Cercò di sembrare sicura di sé.
<< Bene! Voi siete già pronte, quella in ritardo come sempre sono io!>> Cleo s’alzò di scatto, indossò rapida i vestiti del giorno prima e cercando di fare poco rumore, uscirono dalla stanza.
<< Piccolo problema, come arriviamo a Delo?>> Domandò Selena una volta scese in strada.
<< Dovremmo volare, o prendere un traghetto, ma a quest’ora dubito che troveremo qualcosa…>> Commentò Crystal, smanettando sul telefonino.
<< Non ne avremo bisogno, ragazze. Abbiamo i nostri poteri.>> Rispose Cleo enigmatica, guardando le due amiche con uno strano sorrisetto compiaciuto. << Annette mi ha detto che, in quanto chiave, posso aprire dei portali in grado di trasportarci ovunque, a due condizioni: o che abbia già visto un determinato luogo o che ci sia stata un’altra guardiana Chiave, con cui io tenga aperto un collegamento mentale. Solo che la prima volta non volevo farlo in una camera d’albergo. Se la distruggessi per sbaglio, chissà quanto verrebbero a costare i danni!>>
<< Aspetta, quindi è una cosa che non hai mai fatto?>> Intervenne Selena.
<< No.>>
<< Non è detto che funzioni?>>
<< No.>>
<< Tua nonna non te ne aveva mai parlato prima?>>
<< No.>>
<< Ottimo, stiamo per morire o essere trasportate chissà dove.>> Commentò cinica la biondina.
<< Oh andiamo! E’ l’unico modo! E comunque adesso ci proverò. Non abbiamo altra scelta…>>
<< Però sta’ attenta, non consumare subito tutta la tua energia!>> Si raccomandò Crystal, ma quella già non l’ascoltava più.
Cleo chiuse gli occhi. L’aura intorno a lei brillò improvvisamente di una tenue luce turchese. Bastarono pochi istanti ed intorno al collo le apparve un ciondolo a forma di chiave. Lo strinse tra le dita e lo indirizzò verso la strada dinnanzi a loro. Ci fu uno schiocco nell’aria e dove prima c’era solo vuoto, adesso si apriva uno strano ovale grigiastro e dai confini sfocati. La ragazza riaprì gli occhi. Aveva la fronte imperlata di sudore ed il volto pallido.
Chrystal si preoccupò nel vederla così affaticata
<< Stai bene?>> Lei neppure rispose.
<< Visto? Possiamo andare.>>
Anche Selena pareva abbastanza incerta, ormai però non aveva senso tornare indietro. Dandosi un contegno, fu la prima a passare. Un silenzio irreale l’accolse dall’altro lato. Poteva udire il fruscio degli arbusti alla brezza, il grido di un gabbiano lontano, il mormorio delle onde… ma per il resto tutto era immobile. Un’isola disabitata. Davanti a lei, i resti del tempio d’Apollo, avvolti da fiamme nere e silenti.
<< Chry, muoviti! Non riuscirò a tenerlo aperto ancora per molto!>> Sbottò Cleo, odiava quando la sua migliore amica perdeva così tanto tempo.
<< Ma sei sicura di farcela? E se…>>
<< Crystal! Ormai Selena è passata, possiamo mai lasciarla da sola?!>>
La ragazzina sospirò e facendosi forza, si lanciò di corsa nel varco. Andò a sbattere contro l’altra guardiana che guardava attonita lo spettacolo che le si spalancava sotto gli occhi. << Ma cosa…>>
Videro a pochi passi di distanza, il corpo esamine di Lucien, circondato da mostri neri, dalla figura vagamente umanoide e femminea. Tutto intorno, una barriera di fuoco nero impediva ogni possibile via di fuga. << Cleo non chiudere il portale!>> Urlò Selena scagliandosi verso il giovane e creando il panico tra le ombre con i suoi poteri psichici. L’attacco per fortuna le fece allontanare abbastanza perché lei potesse sollevare Lucien sul fianco e premergli una mano su una lunga e profonda ferita che gli apriva il petto a metà.
<< Vi prego… aiutatemi!>> Gemette quello. Il corpo gli era gelido, lo sguardo offuscato, appannato.
<< Cos’è successo?>>
<< Erano bellissime. Poi sono diventate così! Mia sorella è…>> Non riuscì a finire la frase, a causa di un violento colpo di tosse, che gli fece sputare anche del sangue.
In quello stesso istante, i mostri si ripresero dal panico e li circondarono, tutti. Erano silenziosi, inodori, letali.
<< E questi cosi cosa sarebbero?>> Domandò Selena terrorizzata.
<< Empuse.>> Risposero insieme Crystal e Cleo, la quale aveva appena passato il varco, che si manteneva miracolosamente aperto, sebbene cominciasse a sbiadire e ad indebolirsi. Le tre ragazze erano quasi del tutto circondate e Lucien rischiava di lasciarle da un momento all’altro.
<< Prendiamolo e andiamo via da qui!>> Urlò Cleo riferendosi al guardino, per quanto si fosse presentato in maniera antipatica e supponente, non potevano mica abbandonarlo a se stesso! Sguainò poi il pugnale della nonna, pronta a qualsiasi evenienza. Le creature si lanciarono infatti verso di loro, prima che Selena riuscisse ad attraversare il passaggio con Lucien sottobraccio. Cleo le si parò davanti e le fece da scudo, permettendole di tornare indietro. Con un unico e preciso fendente dritto colpì alla gola una delle ombre, facendo schizzare una copiosa quantità di sangue nero. L’Empusa si contrasse qualche istante, poi esplose in mille frammenti di polvere dispersi dal vento, volatilizzandosi all'istante e lasciandosi dietro una gran puzza di zolfo. Crystal era paralizzata dalla paura. Non riusciva a fare neanche un passo verso il portale! Quei mostri erano veri, le leggende erano reali! Una creatura l’aggredì, artigliandole un braccio. Gridò di dolore misto a terrore.
<< Devi andartene!>> Le urlò la migliore amica che era intanto riuscita a distruggere altri due demoni, ma quelli erano ancora troppi e parevano aumentare sempre di più ad ogni secondo passato. Che fossero attratti dalla loro energia? Cleo si muoveva rapida, il pugnale stesso le suggeriva cosa fare ed in quella danza mortale si rendeva conto di sentirsi perfettamente ad agio. Non avvertiva neanche la fatica. Un sibilo alle sue spalle tagliò l’aria e qualcosa la ferì ad un fianco. Barcollò portando la mano ove proveniva il dolore e la scoprì sporca di sangue. Presa dalla foga, non si era resa conto di essere ormai braccata d’ogni parte. Le ombre le furono addosso. Sentì i loro artigli trapassarle la carne e temette di morire.
Crystal la vide ed urlò. Fu un grido che si udì per tutta l’isola; un boato che scosse la Terra fin nelle sue profondità. La ragazzina protese il braccio, stringendolo a pugno e subito le fiamme nere attorno al tempio aumentarono, cambiando però colore, divenendo di un rosso abbagliante. Altre sorsero dove stavano i demoni, i cui corpi vennero avviluppati uno dopo l’altro. Voci disumane si udirono, fin quando di loro non rimase altro che polvere e cenere. La guardiana più giovane riuscì solo a sorprendersi di ciò che aveva appena compiuto e dell’aura rubino che l’avvolgeva, prima di perdere i sensi.

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