Mystic Messenger - Binary story

di Stillintoyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Avvertimenti pre-lettura ***
Capitolo 2: *** #Day1 (1-2) [PROLOGO] ***
Capitolo 3: *** #Day1 (2/2) ***
Capitolo 4: *** #Day2 (1/2) ***
Capitolo 5: *** #Day2 (2/2) ***
Capitolo 6: *** #Day3 (1/4) ***
Capitolo 7: *** #Day 3 (2/4) ***
Capitolo 8: *** #Day 3 (3/4) ***
Capitolo 9: *** #Day 3 (4/4) ***
Capitolo 10: *** #Day 4 (1/4) ***
Capitolo 11: *** #Day 4 (2/4) ***
Capitolo 12: *** #Day 4 (3/4) ***
Capitolo 13: *** #Day 4 (4/4) ***
Capitolo 14: *** CHOOSE YOUR ROUTE + INFO ***



Capitolo 1
*** Avvertimenti pre-lettura ***


Spero vivamente che vi fermiate a leggere questo, prima di cominciare effettivamente la storia, perché qui dirò alcune cose importanti!
Okay cominciamo prima che mi dilunghi fin troppo:

- Come già detto nella descrizione, questa storia durerà pochi (ma buoni) capitoli, poi vi metterò di fronte ad una scelta.

- Cosa significa questo?
Come nel gioco originale, dopo il 4 giorno (affrontato dalla protagonista di questa storia, s'intende), lascerò un finale aperto ed i collegamenti ad altre storie.
(Per il momento sono solo 2 o 3, nella mia testa, ma sarete poi a dirmi quale volete leggere).

- Perché questa scelta?

Perché ci sono diversi lati positivi della cosa, tra cui l'evitare le battaglie delle ship e i vari flame, e mi concede di scrivere più finali alternativi per la mia MC (di cui scoprirete il nome dopo questo capitolo).

Inoltre, avete voi stessi la possibilità di scegliere la route, proprio come il gioco originale.
 

- Dato che non sono ancora stabilite tutte le route da intraprendere, vi chiedo cortesemente di farmi sapere cosa ne pensate, le vostre preferenze ed i punti da migliorare con qualche commento. Chi mi conosce, sa già che amo interagire con i lettori, e mi piace scrivere anche in base alle vostre idee!

Non sarà la prima volta che verrete messi di fronte ad una scelta, ma in questa prima parte verrete interpellati solo per la route, mentre, nelle altre, sappiate che le scelte che farete condurranno a diversi finali.
Per citare un gioco che adoro: "Questa azione avrà delle conseguenze "

- I capitoli saranno suddivisi in più parti. Esempio: #Day 1 (1/2).

Questo perché spesso il capitolo è così lungo che, pubblicato tutto in una volta, annoia terribilmente, e onestamente non mi andava di creare solo 5 pagine per un giorno, tagliando parecchi dettagli!
Premetto che la lunghezza dei capitoli cambierà sempre. Per esempio, il #Day1, effettivamente, dura solo 2 parti, ma questo non significa che lo sarà anche il #Day2
Allo stesso tempo: un capitolo che dura 2 parti non significa necessariamente che sia più corto di uno che, magari, ne dura 4. Dipende tutto dal contenuto! Comunque, leggendo, capirete.

- Come già detto: La FF, sia per evitare spoiler a chi ancora non ha finito totalmente il gioco, che per non annoiare con la storia già letta, non segue totalmente fedelmente la storyline originale.

Tuttavia è piuttosto fedele: la backstory dei personaggi è sempre uguale, ed i fatti vengono comunque riproposti, ma in maniera differente e con diverse aggiunte inventate di sana pianta.
Così come le chat, i messaggi e le chiamate.
Tenete conto che la protagonista può interagire molto di più di come interagiamo noi con l'applicazione.
 

- Tuttavia, ammetto che i primi capitoli non saranno così eccessivamente movimentati, in quanto si tratta più della conoscenza e del prendere confidenza con la nostra MC di turno.

Questo non significa che sarà tutto totalmente piatto. Uhm... chi lo sa!

Per il resto, vi invito sempre a farmi sapere la vostra opinione e a votare! ^^

Per qualsiasi dubbio, richiesta specifica, domande sulla storia o anche semplicemente per una chiacchierata, potete inviarmi un messaggi.
Bye!

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Capitolo 2
*** #Day1 (1-2) [PROLOGO] ***


‹‹ Dove sono? ›› fu l'unica cosa che riuscii a dire.
La mia testa... la mia povera testa.
Mi faceva così male che non pensavo potesse esistere una tale soglia del dolore. Il mondo sembrava implodere lì dentro.
Poggiai una mano sulla mia fronte, sentendola umida, imperlata dal sudore. Sudore freddo.
Il cuore batteva così velocemente da darmi la sensazione che stesse cercando di uscire dal mio petto.
‹‹ Dove... sono...? ›› non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi. Avevo sonno. Troppo sonno. Mi sentivo totalmente priva di forze.
Che qualcuno mi avesse drogata? Cavolo, non riuscivo proprio a ricordare nulla delle ore precedenti, se non un fortissimo mal di testa e qualche voce confusa. Non riuscivo a cogliere nessuna parola precisa di quell'ipotetico discorso avvenuto, e nemmeno nessuna immagine concreta.
Raccolsi un po' di forze e mossi appena la mano destra verso l'alto.
Sentii chiaramente la presenza di qualcosa di leggero sopra il corpo. Feci ancora un piccolo sforzo ed afferrai la superficie di quello che era palesemente un lenzuolo, o comunque una coperta. Niente di troppo pesante.
Era liscio, morbido... sembrava essere seta.
Aprii gli occhi.
La luce del sole risplendeva nella stanza, la finestra era aperta ed un leggero venticello faceva muovere la tenda azzurra. Tutto tranquillo... ma quella non era la mia stanza.
Il mio cuore continuava a battere all'impazzata, eppure non mi prese il panico. O meglio, non fui preda della crisi di nervi.
Ero sorprendente calma, all'apparenza. Niente scenate particolari, ma dentro di me era il caso più totale. Era come se non fossi io a guidare il mio corpo, e fossi una semplice spettatrice esterna.
Abbassai lo sguardo sulle lenzuola. Grigio perla. Pessimo gusto.
Le spostai con un gesto secco, quasi disgustato, e subito notai l'outfit. Le gambe snelle, messe in risalto dal pantaloncino nero e la maglietta lunga e bianca.
Li guardai e li sentivo come se non fossero miei. Non ci badai poi tanto, data la testa abbastanza offuscata
Tuttavia riuscivo comunque a capire che quel posto non era di mia conoscenza. Niente, in quella casa, era mio.
Mi misi lentamente seduta, e, sempre lentamente, mi spostai di lato, pronta a scendere, ma la vibrazione sul comodino attirò la mia attenzione.
Okay, forse c'era una cosa di mio: il cellulare.
Era poggiato sulla superficie, e la schermata era accesa.
‹‹ Uhm? ››
Lo presi, incuriosita, e notai subito che quella schermata era come una sorta di... applicazione.
C'era una notifica nella sezione Chat, così premetti e subito si aprì.
In alto c'erano i nomi dei partecipanti, ma nessuno di questi mi ricordava qualcosa.
Zen, Jaehee, Yoosung, Jumin, 707.
Un fiume di messaggi fu l'unica cosa che riuscii a vedere. Ero troppo confusa per capire qualcosa.
Parlavano di... qualcosa.
Non riuscii a capire l'argomento trattato, ma notai che uno di loro era stato accusato di egocentrismo, qualcuno si chiamava come la regina d'Inghilterra, poi meme, meme, meme.
‹‹ Che diavolo..? ›› non capivo ‹‹ okay. Come si esce dalla chat? sarà uno di quei gruppo whatsapp molesti... ›› borbottai, e proprio quando stavo per cominciare a cercare il modo di abbandonate la chat, uno di loro, 707, si accorse della mia presenza. Accusandomi di essere un hacker.
Sul serio?
Okay.
Non mi andava di essere accusata di una simile sciocchezza.
Forse era giunto il momento di unirmi effettivamente alla chat.

 

Anju
Ehm...ciao?

 

Solo per quel messaggio sembrò essersi creato il putiferio.

Cominciarono una serie di domande a cui non riuscivo a rispondere.

Uno di loro rivelò il fatto che fossi donna.

Non ribattei nemmeno, semplicemente gli chiesi se avesse seriamente infranto la mia privacy per scoprire una cosa potevo tranquillamente dire anche io.

 

Anju

OKAY, CALMIAMOCI, PER FAVORE! Troppe domande e tutte insieme!

Presentatevi voi, prima! Io sono la più confusa qui.

 

Pochi attimi di titubanza da parte dei membri presenti in chat.

Poi, ecco il primo a presentarsi.

 

Zen

Ciao. Sono Zen. (24 anni), Musicista, attore.. non cercami sul web! È imbarazzante.

 

 

Credo fosse proprio lo stesso ragazzo a cui fu dato dell'egocentrico.... ed era effettivamente egocentrico. Un bel vedere, per quello che potevo vedere in quella miniatura... ma egocentrico.

Il fatto che, dopo qualche elogio su come fosse stato coraggioso (elogio dato da Yoosung) abbia mandato un suo selfie... beh... ribadisco ciò che ho detto prima: effettivamente un bel vedere.

Accennai un sorriso in modo involontario, probabilmente dovuto al piccolo battibecco che si creò poco dopo per via di quella foto, ma subito dopo il mio sorriso sparì, nel vedere un'altra breve presentazione.

 

 

707

Ciao.

Il mio Nickname è 707. Il nome reale è un segreto.

In ogni caso il nome reale di Zen è Hyun Ryu.

 

Zen

Il tuo vero nome è un segreto ma il mio no?

 

707

Non t'interessa comunque lol

 

Jaehee

707 ha un nome strano, quindi capisco il motivo della

segretezza.


Dicendo queste cose mi provocavano solo un'immensa curiosità.

 

707

Ricordami solo come un giovane 22enne hacker lol

Anche il posto in cui vivo è segreto.

 

Zen

Quanti segreti!

 

Yoosung

Io sono Yoosung Kim! Sono uno studente del college... 21 anni.

L'ennesimo sorriso.

Mi sistemai sul letto, tirando su le gambe, mentre cominciai a mordermi nervosamente l'unghia del pollice.

 

707

OH! E ci sono anche

Jumin, l'erede di una famosissima corporation e Jaehee, la sua assistente.

Rispettivamente 27 e 26 anni.

 

Anju

Bene.

Comunque, mi chiamo Anju...

 

Zen

Anju... bel nome! Sei per caso una mia fan? <3

 

Jumin Han

Incredibile come riesca a pensare a queste stupidaggini

anche in un momento come questo.

 

707

Ti senti più a tuo agio ora che sai chi siamo, Anju?

 

Jumin Han

Perché l'hai detto...?

 

707

Perché è educazione!

Oh, quasi dimenticavo.

Jumin ha una gatta che si chiama Elizabeth the 3RD
 

‹‹ Ed io che pensavo che stessero parlando della regina d'Inghilterra.... ›› pensai, per poi darmi della stupida da sola per quanto, in effetti, fosse un pensiero totalmente fuori tema.

 

Anju

Sì... un po' va meglio.

 

707

Comunque, dove hai trovato la password dell'appartamento?

 

Anju

Uhm? Che intendi?

 

Password? Che password?

All'improvviso, la mia testa cominciò a far male.

Dovevo ricordare qualcosa.

Quella parola provocò una sorta di strana sensazione dentro di me. Ricordi sbiaditi.

Qualcuno, davanti alla porta della casa.

Mi sembrò di sentire le orecchie fischiare, e d'istinto distolsi lo sguardo dallo schermo del telefono.

Quelle pareti di quella casa sembrarono stringersi attorno a me.

Un attacco di panico?

Diedi uno sguardo rapido al telefono, ma non dicevano niente d'interessante. O, perlomeno, niente che potesse interessarmi in modo diretto. In quell'istante volevo semplicemente prendere aria.

Com'ero finita in quella casa? Di che password stava parlando 707?

Mi alzai dal letto e lanciai il telefono sul materasso, ignorando totalmente quel continuo scambio di messaggi nel gruppo. Cominciai ad annaspare in cerca di ossigeno.

‹‹ Okay, okay, Anju... calmati. Respira. Sì... respira... ›› mormorai tra me e me, risedendomi sul letto e mettendo la testa tra le mani.

Non avrei risolto niente con il panico, ma era l'unica emozione che riuscivo a sentire.

Perché... perché non riuscivo a ricordarmi com'ero finita in quella casa?

Chiusi gli occhi e diedi uno sguardo rapido al telefono.

707 aveva appena scritto che ero carina, e Zen voleva vedere una mia foto.

Ero pronta a rispondere, ma dopo una manciata di messaggi in cui discutevano per avere una mia foto, un certo “V” era comparso, ed apparentemente l'attenzione fu distante da me.

Parlavano della posizione dell'appartamento in cui mi trovavo, della proprietà di quest'ultimo, che passò da questa Rika a questo V, e cose simili.

Non capivo, e non volevo nemmeno capire. Volevo solo capire perché ero lì... anche se, a quanto pare, anche gli altri volevano capirlo.

Mi chiese di non rivelare la posizione dell'appartamento, perché c'erano delle importanti informazioni riguardo la RFA – l'associazione alla quale era legata quell'app, a quanto avevo capito spulciando il fiume di messaggi che si mandavano i ragazzi –... ma come potevo fare una cosa del genere, senza che nemmeno io fossi a conoscenza del luogo in cui mi trovavo?

Lo rassicurai della cosa, ed aspettai che continuasse la sua spiegazione.

Non dovevo toccare niente, non dovevo rivelare le informazioni sulla posizione della casa, e qualunque fosse il modo in cui ero riuscita a trovarmi all'interno di quella casa, indubbiamente era qualcuno legato a Rika.

Quella casa?

Aspetta un attimo...

 

Anju

Aspettate... mi state dicendo che voi sapete dove mi trovo?

 

707

Ya. Ti trovi nell'appartamento di Rika.

 

V

E ripeto: per favore, non rivelare la sua posizione.

 

Le mie mani cominciarono a tremare.

Altra vagonata di messaggi che non riuscivo a leggere, tanto che il panico continuava a crescere.

Ero nella casa di una perfetta sconosciuta, e c'ero arrivata in chissà quale modo.

V rimarcò il fatto che non dovessi toccare nulla, altro blablabla ed infine Jumin mi chiese di entrare a far parte del RFA, aiutando nell'organizzazione dei party e nella gestione degli invitati.. Così, di punto in bianco?

Avevo a stento capito l'utilità dell'associazione. Okay, fare i party per beneficenza... niente di troppo complicato.

Accettai, tuttavia, anche se in modo un po' distratto. Non stetti nemmeno a perdere tempo a leggere il resto delle cose, ma aspettai che abbandonassero tutti prima di abbandonare anche io il telefono.

‹‹ Che diavolo è appena successo? ›› mormorai tra me e me.

Mi ero accucciata sul letto senza nemmeno rendermene contro.

Avevo le gambe premute contro il petto, come se fossi improvvisamente diventata una sorta di armadillo umano.

‹‹ Perché...? perché non ricordo niente? ›› mi veniva da piangere.

Poggiai la testa tra le mani, pronta ad una scenata dove gridavo di frustrazione.

Dovevo uscire da quella casa. Dovevo andare.... dove dovevo andare?

Chiusi gli occhi, e proprio nel momento in cui stavo per gridare, il telefono squillò.

Ero propensa ad ignorare la chiamata, ma una buona parte di me, quella più ragionevole, decise di afferrarlo e rispondere. Non avevo il numero salvato, ma ignorai la cosa.

‹‹ Pronto? ›› la mia voce tremava ancora per la frustrazione.

‹‹ Oh... Uhm. Ti ho chiamata con l'intenzione di farti uno scherzetto riguardante il tuo account bancario, ma hai tutta l'aria di essere nel panico ››

‹‹ Non sembra: lo sono.... aspetta, chi sei? ››

‹‹ Seven zero Seven, difensore della giustizia! ›› ridacchiò. La sua risata sembrò essere un toccasana per il mio cervello. Per un attimo, si spensero i problemi che si stava creando da solo ‹‹ che succede? La chat ti ha scombussolata? ››

‹‹ Beh... in verità un po'. È la situazione in sé che non mi piace... Posso svelarti un segreto? ››

‹‹ Parli con il ragazzo-segreto della RFA, Anju ››

‹‹ Non ricordo niente di come sono finita qui, o di come sono finita nella chat... niente di niente. ››

Seven mantenne un attimo di silenzio.

‹‹ Un Hacker ››

Sbuffai. Credevo che avesse cancellato la convinzione che fossi un Hacker.

‹‹ Non sono un Hacker ››

‹‹ No, non hai capito: probabilmente sei qui grazie ad un Hacker ››

Sollevai un sopracciglio.

Che diavolo di intuizione poteva essere?

‹‹ Gli hacker, di norma, non hackerano i computer? Io mica lo sono. ››

Seven ridacchiò un'altra volta ‹‹ se tu lo fossi, sarei già entrato nel suo sistema per hackerarti il cervello e capire qualcosa in più. Ti avrei potuto dare una mano a ripescare la memoria!

Comunque, sicuramente sei entrata nella chat con l'ausilio di qualche Hacker o qualcosa del genere. Controllando gli algoritmi dell'applicazione, c'è una piccola falla nel sistema. Vedrò di riparare al danno e rafforzare la sicurezza. ››

Annuì, come se potesse anche vedermi. Sentii un verso di approvazione provenire da Seven.

‹‹ Comunque, che scherzetto volevi fare? ››

‹‹ Oh... niente di che. Volevo dirti che il tuo account era stato hackerato, e che avresti dovuto dire “Honey, ti amo!” come gli orsetti ››

Ridacchiai tra me e me, decidendo di assecondarlo ‹‹ Honey, ti amo! ›› dissi, cantilenando come fanno gli orsettini che, di solito, si regalano a San Valentino.

‹‹ Oh! ›› rise, sta volta quasi imbarazzato ‹‹ bel lavoro! Dio.. che carina. ››

‹‹ Grazie, mi sono impegnata! ››

‹‹ Ottimi risultati, lasciatelo dire! Comunque, ora salverò il tuo numero e provvederò a mandarlo al resto della RFA. Ah, prima di chiudere la chiamata, vorrei chiederti un favore, Anju ››

Il suo tono di voce mutò, divenendo improvvisamente serio.

‹‹ Dimmi, Seven ››

‹‹ Ti pregherei di non abbandonare l'appartamento. Per alcun motivo. ››

‹‹ Uhm.. beh, in tutta onestà, non mi andava di rimanere tra queste quattro mura. Insomma... non so dove sono, perché ci sono... e comunque, si tratta della casa di una sconosciuta. ››

‹‹ Beh, Rika è morta, sfortunatamente. Non credo che se la prenderà. E poi, anche V sostiene che per te sia più sicuro stare lì. Rimanendo lì, saremo in grado di proteggerti, nel caso del ritorno di un Hacker ››

Seven sembrava parecchio sicuro della presenza di un Hacker. Beh, in effetti, era da prendere in considerazione come ipotesi, considerando che aveva visto gli algoritmi.

E poi sembrava piuttosto serio. Sentivo di potermi fidare di quel ragazzo.

‹‹ Se la metti così... ››

‹‹ Non esitare a chiamarmi, se hai bisogno di qualcosa. Qualsiasi cosa. Farò in modo che tu sia sempre al sicuro ››

‹‹ Grazie.. ›› probabilmente arrossii come un'idiota.

‹‹ E di che? Beh... ci sentiamo! Seven zero Seven, offline! ››

e chiuse la chiamata. Che tipo strano.

Allontana il telefono dall'orecchio, e grazie al riflesso dello schermo nero, mi resi conto di star sorridendo come una cretina. Scossi rapidamente la testa, cancellando quel sorriso da idiota.

‹‹ Okay... a quanto pare, dovrò stare qui ›› non che la cosa mi stesse scomoda.

D'altronde, come detto prima, non avevo altri posti dove andare.

Mi alzai, stringendo il telefono tra le dita, e mi diressi in bagno.

O, per meglio dire: andai in cerca del bagno.

Fortunatamente, l'appartamento non era troppo grande, e non fu un'impresa tanto complicata.

Entrai. Fui invasa dal bianco di quel posto. Troppo bianco. Dava l'impressione di un bagno ospedaliero.

Ignorai quel pessimo primo impatto e mi diressi verso il lavandino. Dovevo sciacquarmi la faccia.

Mi chinai appena aprì l'acqua e, velocemente, me la buttai in faccia, tenendo le mani premute contro il viso per un paio di secondi.

Solo quando risollevai il volto mi resi conto di qualcosa di strano.

Quel volto... feci quasi fatica a capire che ero io. Sentivo che qualcosa non andava con la mia faccia, ma mi adattai quasi subito. Ero io, ovviamente. Sicuramente era dovuto a quella valanga di sensazioni improvvise. I capelli tinti di castano, per spegnere quel rosso naturale, e gli occhi chiari come il sole. Sì, ero io.

‹‹ Mi sento un'idiota ››

Il telefono vibrò. Segnava l'arrivo di un nuovo messaggio. Chi era ora?

Sbloccai il telefono ed entrai nei messaggi.

 

UNKNOWN
Sarà divertente, adesso.

Divertiti a passare il tempo con loro.

Verrò a trovarti presto.

 

‹‹ Unknown? ›› mormorai, e cominciai a tremare.

Sollevai di scatto la testa, fissando lo specchio come se, attraverso questo, potessi vedere la faccia di colui che mi aveva appena mandato un messaggio.

Colui o colei?

Nemmeno io lo sapevo.

Ed ancora una volta, ecco quell'immagine sfocata che vidi prima di avere l'attacco di panico.

La persona di fronte a me.

‹‹ Anju, calmati... ›› mormorai tra me e me.

Mi morsi il labbro inferiore e presi coraggio, rispondendo al messaggio.

Non sapevo nemmeno se avrebbe risposto o se lo avrebbe ricevuto, ma tentare non avrebbe ucciso nessuno.

 

Anju
Non sei pericoloso, vero?

 

Non segnava nulla che potesse farmi intendere la recezione o la lettura del messaggio.

Niente.

Ed io, intanto, ero così confusa, che non avevo nemmeno la benché minima idea di come comportarmi da quel momento in poi.

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Capitolo 3
*** #Day1 (2/2) ***


UNKNOWN
Sarà divertente, adesso.
Divertiti a passare il tempo con loro.
Verrò a trovarti presto.

Rilessi e rilessi quel messaggio più e più volte, in modo praticamente ossessivo, aspettando una risposta dopo la mia.
Ma niente.
Aspettai invano, come una cretina, rileggendo lettera per lettera.
Avvisai Seven, dato che sapevo che voleva essere contattato in caso di messaggi del genere.
Mi sentii veramente, terribilmente in colpa per averlo disturbato. Non che me lo avesse detto chiaro e tondo... anzi. Sembrava contento della fiducia riposta in lui, ma ero io a farmi il problema.
Era un hacker, no? Così avevo capito. Probabilmente era già carico di lavoro, e l'ultima cosa di cui aveva bisogno, di certo, ero io.
Oltretutto, come una cretina, continuavo ad aspettare una risposta da parte di quel Unknown.
Nel tentativo di distarmi, e di prendere confidenza con la casa, avevo fatto un tour completo... senza toccare niente – come voleva quel V –, e non mi restava molto altro da fare, se non guardare la tv o giocare al cellulare.
Avevo controllato la dispensa del cibo, cambiato la foto del profilo nella mia applicazione, chattato un po' nelle chat assieme agli altri membri... e cose del genere.
Si può sapere come passavo il tempo, prima di ritrovarmi all'interno della casa dalla quale il signor Seven mi aveva proibito di uscire?
Lo schermo del televisore mostrava immagini del telegiornale, con notizie poco interessanti.
Niente capace di catturare abbastanza la mia attenzione.
Ero troppo impegnata a cercare capire quella situazione nella quale mi ero cacciata.
Mi sdraiai sul divano, poggiando la testa sul bracciolo.
Cercai, ancora una volta, di mettere a fuoco quella persona che ricordavo a mala pena.
Era un uomo o era una donna?
Il mio subconscio suggeriva uomo.
Sì. Ma non capivo quale fosse il suo volto, ma vagamente ricordavo un sorriso appena accennato.
Ero certa che, se mi fossi sforzata di più, avrei ricordato altri dettagli.
A mio rischio e pericolo, però: probabilmente rischiavo di beccarmi un fortissimo mal di testa.
Chiusi gli occhi, poggiandomi le mani sul volto.
‹‹ Stupida! ›› sibilai tra me e me.
Il telefono vibrò.
Lo presi subito, sperando fosse una risposta da parte di Unknown.
No.
Ovvio che no.
Però, effettivamente, era un messaggio privato.

707
Annoiata?

Anju
Un pochino.

707
È comodo quel divano?
Perché io me lo ricordo comodo.

Come faceva a sapere che ero seduta sul divano?
Rapidamente, mi misi dritta con la schiena.
I miei occhi cominciarono a slittare da una parte all'altra della stanza, in cerca del ragazzo che, dalla foto che avevano mandato sul gruppo, aveva i capelli rossi e gli occhiali gialli con le strisce marrone scuro.
Il telefono vibrò ancora.
Aveva mandato un Emoji che sorrideva

707
Non mi troverai nell'appartamento.

Anju
Seven! Sei inquietante!
Puoi vedermi? Come fai?

707
Telecamere di sicurezza a circuito chiuso!
Mi pare di averlo accennato, no?
Ce n'è una proprio alle tue spalle!

Forse sì, forse no.
Probabilmente lo aveva anche fatto, ma avevo la testa tra le nuvole.
Sollevai il volto, comunque, e mi girai.
Ed eccola lì.
Bianca, abbastanza grandicella, in tutta onestà.
In effetti era abbastanza impossibile non notarla, se si sollevava la testa.

Anju
Non lo so... scusa, non me lo ricordo.
Sono successe così tante cose che... sono confusissima.

707
La soluzione ideale, è distrarsi mangiato un
buonissimo pacchetto di Honey Buddha Chip
mentre giochi a LOLOL!

Anju
LOLOL? Quel gioco dal quale è ossessionato
Yoosung?

Ne avevamo parlato poco prima con Jaehee e Zen, ricordavo solo questo.
Onestamente non avevo capito niente di quel gioco, il vero nome e tanto meno la piattaforma sulla quale era giocata, ma presumevo sul pc.

707
Sì! Non hai mai giocato a LOLOL?

Anju
No ;;
Non ho mai avuto granché tempo per queste cose...
Mi piacciono, ma preferisco vederli giocare, piuttosto
che cimentarmici... però gioco a The Sims...

707
Male, male!
Quando ci vedremo, ti insegnerò a giocare!

Accennai un sorriso, poi sollevai di nuovo la testa nella direzione della telecamera e feci il segno dell'okay.

Anju
Va bene, Dio Seven!

707
Dio Seven!
AAW!

Anju
Yeah!

707
Che
Adorabile
Gattino! Lololol
Sei probabilmente l'unica persona che
ha risposto "Yeah" a quello!

Accennai di nuovo un sorriso verso lo schermo del telefono.
Seven era simpatico, e, nonostante anche gli altri sembravano essere disponibili nei miei confronti, per il momento era l'unica persona che, effettivamente, si stava dando da fare per fare in modo che riuscissi a sentirmi a mio agio in quella situazione.
Era anche vero che gli altri erano piuttosto impegnati:
Jaehee e Jumin erano a lavoro, Zen aveva un provino per nonhocapitocosa, Yoosung era impegnato a studiare... mi sentivo l'unica cretina che non aveva niente da fare.
Seven lavorava a casa, ma nonostante tutto, probabilmente era la persona più impegnata lì dentro.
Almeno, avevo questa netta sensazione.

Passarono le ore, ed io, dato che non avevo granché da fare, decisi di rileggere le chat trascorse col resto del gruppo.
Effettivamente Seven aveva accennato alle telecamere, ed io lo avevo notato solo in quel momento.
Mi faceva stare tranquilla, ma allo stesso tempo mi mettevano un po' a disagio. Uscire dal bagno nuda, come era mio solito fare, ora era ufficialmente fuori discussione.
In più, grazie a Jaehee, scoprì che il nome di Seven, altro non era che Luciel.
Ed io che mi aspettavo chissà che nome brutto, visto che usava un soprannome.
A parte l'aver spulciato la chat, e chiacchierato ancora un po' con gli altri, non avevo avuto molto altro da fare, e la giornata sembrò volgere al termine molto velocemente.
Infatti, il sonno si era presentato piuttosto presto. Ero stanca.
Forse per via di tutti gli avvenimenti successi in poco tempo, o forse perché mi sentivo ancora la testa scombussolata.
Proprio nel momento in cui misi piede all'interno della camera da letto, realizzai un dettaglio importante: non avevo abiti.
Non avevo niente di mio, e tutto quello che c'era all'interno di quella casa, era di Rika.
‹‹ ... Cazzo. ›› borbottai, abbassando uno sguardo sulla mia maglietta.
Okay, per sta notte mi sarei dovuta accontentare di quella.
Al massimo, domani mattina, ad un orario umano, avrei chiesto consiglio in chat su come fare per quel problema.
Possibilmente a V, visto che era proprio lui, a quanto capito, il proprietario di quella casa, dato che Rika era morta.
Non mi faceva impazzire l'idea di dormire nel suo letto, dato che sapevo quel dettaglio.
Mi guardai attorno, assicurandomi che non ci fossero telecamere anche lì, e mi privai almeno dei pantaloncini, per poi infilarmi sotto quelle lenzuola che continuavo a trovare di cattivo gusto.
Domani avevo qualcosa da fare: cambiare le lenzuola e rendere quell'appartamento in qualche modo più... carino.
Guardai ancora una volta il telefono, rispondendo ad un messaggio mandato da Yoosung, poi spensi lo schermo, ma accesi la abat-jour. Odiavo dormire in posti non esattamente familiari. Avrei dovuto abituarmi, prima di fidarmi a dormire lì...
In effetti, in quel momento, ero felice che Seven potesse vedere la casa dalle telecamere. Mi sentivo decisamente più sicura.

Una voce robottizzata disse qualcosa.
Nel sonno, capii solo "disattivata". La serratura scattò. Si udirono dei passi.
Infastidita da quei rumori, aprii pigramente gli occhi. Afferrai il telefono e guardai l'ora.
Erano a malapena le undici di notte.
La porta della mia camera non era chiusa, e la luce della abat-jour illuminava appena un pezzo del salottino.
Qualcuno era chino sul divano, e stava poggiando qualcosa, lì su.
Dalla debole luce, aiutata anche da quella della luna, riuscii ad intravvedere solo il cappuccio che indossava fin sopra la testa. Sembrava essere una semplicissima felpa nera, priva di qualsiasi disegno o segno distintivo.
Mi alzai, assicurandomi di non fare rumore, e camminai in punta di piedi.
‹‹ Cretina! È così che di solito crepano i protagonisti dei film, non lo sai? ›› pensai, tra me e me, ma ormai avevo cominciato a camminare.
In tutta onestà non sembravano nemmeno movimenti volontari, perché, fosse stato per me, sarei rimasta volentieri all'interno delle coperta.
Mi sentivo... guidata. Forse era per colpa del sonno che provavo quella sensazione di leggerezza.
E se fosse stato tutto un semplice sogno?
No... non poteva esserlo. Ne ero certa, perché appena arrivai allo stipite della porta, sentii un profumo buonissimo. Una colonia che avevo già sentito.
Da così vicino, capii che la persona di fronte al divano, era un ragazzo.
Si girò di scatto nella mia direzione, e la debole luce illuminò il suo volto coperto da una maschera.
Sgranò gli occhi alla mia vista, ed invece il mio cuore saltò un battito.
Ebbi una sorta di flashback, e finalmente riuscii a donare un volto a quella figura che la mia mente si sforzava di ricordare.
Lui. Era lui!
Ne ero certa: era lo stesso ragazzo che mi aveva trascinata lì dentro.
Non ero certa, però, di quello che mi permise di riconoscerlo. Era una sensazione.
Mi sembrò di vederlo sorridere, attraverso quella maschera nera. O forse era una mia sensazione. Rapidamente, rivolsi uno sguardo verso il divano.
C'era una persona, ma non avevo il coraggio di fare nessuna domanda.
‹‹ È viva? È morta? Chi lo sa. ›› disse lui, come se avesse letto i miei pensieri.
Una voce profonda, roca, camuffata dalla maschera. Inoltre sembrava essere robotizzata. Aveva per caso qualcosa sotto la maschera, che gli distorceva in quel modo la voce? O era frutto della mia immaginazione?
Il suo sguardo, anche se lievemente coperto, era totalmente freddo, eppure ero certa che stesse sorridendo come se avesse vinto qualcosa ‹‹ torna a dormire. ›› parlò di nuovo, rivolgendomi quello sguardo ‹‹ non ti farò nulla, se mi ascolterai. ››
Non riuscì a guardarlo negli occhi, e, semplicemente, abbassai lo sguardo a terra e feci retromarcia.
Non volevo correre rischi. Mi risistemai sotto le coperte, dando le spalle al comodino, in modo da non riuscire nemmeno a vedere la porta.
Tirai le coperte fin sopra la testa, come se sperassi di sparire lì sotto. Dei passi varcarono la porta, arrivando fino al comodino. Spense la luce. In quel buio, lo sentii quasi sghignazzare, poi sentii un fruscio. Si era inginocchiato. Afferrò una ciocca dei miei capelli, rigirandosela tra le dita.
Inspirò profondamente, e ridacchiò di nuovo, ma aspettò qualche istante prima di parlare.
‹‹ Ci rivedremo molto presto ›› sussurrò, lasciando andare la ciocca dei capelli. Tremai. Sentii la gola seccarsi, il mio corpo gelarsi e le parole morirmi in gola.
La porta dell'entrata principale della casa scattò, appena il ragazzo uscì.
Tirai un sospiro di sollievo.
‹‹ Sistema di sicurezza attivato ›› parò la voce robotica. La stessa di prima. Come ho fatto a non sentire niente? E come ha fatto ad illudere la sorveglianza di Seven?
Aspettai qualche minuto prima di alzarmi dal letto ed afferrare il telefono.
Inutile dire che era pieno di messaggi da parte di Seven. E chi avrebbe più dormito, dopo un'esperienza del genere? Feci per chiamarlo, ma lui mi anticipò.
Risposi così velocemente che il telefono non fece nemmeno in tempo a squillare.
‹‹ Anju! Dio... perché non hai risposto ai messaggi?! ››
‹‹ Io... ›› non riuscivo praticamente a parlare. La mia voce tremava, ed anche il mio corpo.
‹‹ Ehi? ››
Presi un grosso respiro, e mi avviai verso il salotto. Tremavo ancora, ma dovevo controllare la ragazza che era stata portata lì.
Ora mi sembrava di essere prigioniera in un incubo, molto più di quando mi sono svegliata in quell'appartamento ‹‹ ci sono ›› risposi, cercando di mantenere un tono relativamente calmo ‹‹ piuttosto, mi vedi? ›› domandai, fermandomi accanto al muro, poco sotto la telecamera.
‹‹ Sì... ti vedo. Dio, mi dispiace! Mi dispiace da morire. Dannazione... incremento immediatamente il livello di sicurezza e – ››
‹‹ Luciel, calmati ›› mormorai. Sentivo il suo tono di voce dispiaciuto e quasi nel panico, e non volevo che stesse così. Era anche vero che "conoscevo" quel ragazzo da meno di 24 ore, ma era stato così gentile per tutto quel tempo che sentivo quanto fosse buono e premuroso.
‹‹ Dio... Dio! Okay, okay. Comincerò subito a lavorare per potenziare il sistema di sicurezza ››
‹‹ Luciel, sul serio, riposati. Puoi farlo anche doman – ››
‹‹ Prima comincio, meglio è ›› si stava seriamente condannando per l'accaduto.
Non gli davo la colpa per l'intrusione di... beh, dell'intruso. D'altronde Seven era dietro un computer, lontano chissà quanti chilometri. Non era colpa sua. ‹‹ Non posso permettere a quell'Hacker di farti del male ›› aggiunse.
‹‹ Sei certo che quello fosse l'Hacker? ››
‹‹ Per entrare nell'appartamento ha bypassato il sistema di sicurezza... quindi, sì ››
sospirai, accendendo la luce. Mi avvicinai alla porta, decidendo di chiuderla con diversi giri di chiare e mettere anche il catenaccio – cretina io che non l'ho fatto prima –, poi mi spostai lentamente, con un passo incerto, verso il divano.
Lei era raggomitolata su sé stessa, con le labbra schiuse, e nella mano destra reggeva saldamente il suo telefonino con la cover piena di gattini.
‹‹ la conosci? ››
La conoscevo?
Sì, la conoscevo: era Haruka, una mia vecchia amica d'infanzia.
Eravamo molto unite, anzi, praticamente era la mia migliore amica, nonostante non riuscivamo più a vederci così tanto spesso com'era nostro solito fare da bambine, ma ci sentivamo praticamente ogni giorno.
Le nostre madri erano amiche d'infanzia, proprio come noi due. Entrambe di origine Giapponese, che per motivi di lavoro si spostarono in Corea.
Ci conoscevamo entrambe piuttosto bene, però.... perché, adesso, lei era qui con me? Cosa c'entrava lei in tutto questo?
‹‹ Sì ›› risposi, rendendomi conto di averlo lasciato in sospeso.
Lo sentii prendere un respiro profondo, espirando poco dopo con fare quasi rassegnato e frustrato allo stesso tempo ‹‹ Okay, come si chiama? ››
‹‹ Haruka... perché me lo chiedi in questo modo? ››
‹‹ Perché, dal momento che la tua amica si trova nell'appartamento assieme a te, è bene che entri nella RFA anche lei... ›› sembrava veramente poco convinto della cosa, ma, allo stesso tempo, non sembravano esserci molte alternative.
‹‹ Non possiamo mandarla via? ››
‹‹ Troppo rischioso, dal momento che l'Hacker l'ha mandata lì. È anche vero che non conosciamo le sue intenzioni... parlerò domani con V. Nel frattempo, ti dispiacerebbe prenderle il telefono dalle mani e seguire attentamente le mie istruzioni? Mi dovresti fornire un paio di dati, così che possa accedere al telefono di Haruka più facilmente, controllarlo, renderlo sicuro – così da eliminare eventuali tracce dell'hacker. Non si sa mai – e permetterle di accedere all'applicazione del RFA. Sarà un profilo differente dal tuo, in quanto quello è il profilo amministrativo di Rika... ma sarà comunque una di noi. ››

 

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Capitolo 4
*** #Day2 (1/2) ***


‹‹ Il piano non è andato esattamente come da programma, ma... oh, perché tremi? Sembri un dannato pulcino. Non preoccuparti. Non ti farò del male. ›› disse il ragazzo di fronte a me. La sua voce era distorta. Probabilmente per via di un distorsore vocale.
Aveva gli occhi di un verde luminoso, ed i capelli bianchi dalle punte color pesca sbiadito, ed il volto coperto a metà da una maschera nera.
Ero immobile, praticamente pietrificata.

Mi fissava come un predatore fissa la preda, indeciso se mangiarla subito o giocarci un pochino.

Riuscii ad intravvedere un sorriso appena accennato, nonostante la maschera.

Indietreggiai appena, poggiando la schiena sul muro dietro di me, e lui avanzò, poggiando la mano sul muro, accanto alla mia spalla.

‹‹ Sei carina, lo sai? Quasi quasi... ›› lasciò la frase sospesa. Ecco, lo sapevo: ora avrebbe approfittato di me, o qualcosa del genere.

O forse no. Girò lo sguardo verso la porta dell'appartamento, rimanendo in silenzio per qualche istante. Vidi chiaramente il cambiamento nei suoi occhi. Mentre parlava erano spenti, persi nei suoi pensieri. Poi, cambiarono, e sembrò quasi entrare nel panico.
‹‹ No. No, meglio di no. ›› sembrò essere quasi combattuto con sé stesso. Indietreggiò appena, poggiandosi una mano sulla faccia.

Poi il buio. Come se qualcuno avesse spento improvvisamente la luce, e sentii un fischiare fortissimo nelle orecchie.

Il profumo di caffè inebriò i miei pensi.

Aprì gli occhi.

Era un incubo, ed io ero ancora nella stanza di Rika, con quelle coperte dal pessimo gusto, che da lì a poco avrei certamente cambiato.

Sbadigliai, e mi girai per afferrare il telefono poggiato nel comodino.

Segnavano le 8 del mattino, e segnava una chatroom aperta.

Jumin e Jaehee erano online, chiacchierando di lavoro.

Avevano anche già scritto parecchie cose, che però, dato il sonno, non riuscivo a seguire con precisione.

 

Jumin Han

Assistente Kang, Elizabeth the 3rd sembra piuttosto

agitata questa mattina. Ha mangiato?

 

Jaehee Kang

Mr Han, Elizabeth the 3rd ha mangiato ed ha

riempito la mia sedia di peli.

 

Jumin Han

Chissà com'è bella ora!

Uhm... questo mi ispira un nuovo progetto!

 

Anju

Delle sedie fatte di pelo di gatto?

 

Jumin Han

Buongiorno, Anju.
Sì. Non è un'idea grandiosa? Dovrei

proporlo in sede.

 

Jaehee Kang

Buongiorno, Anju. Dormito bene?

E, Mr Han, la prego di riconsideri quest'idea

 

Anju

Buongiorno a voi Jaehee e Mr Han.

Sembra carino, purché per realizzarlo non

vengano maltrattati dei gatti...

 

Jumin Han

Non mi piace essere chiamato Mr. Han, se non dalla

mia assistente o qualche collaboratore.

Dammi del tu. A meno non sia un tuo desiderio

diventare la mia assistente...

 

Anju

Non è Jaehee la tua assistente?

 

Jaehee Kang

Ti cedo volentieri il posto!

 

Anju

;; grazie ma sto bene così...

 

Jaehee Kang

Comunque.

Mr. Han tra quanto arriverà in ufficio?

Ci sono diverse pratiche che devono essere

viste e accettate.

 

Jumin Han

Tra poco.

Comunque, Anju, hai fatto colazione?

 

Anju

Non ho molta fame... e a dire il vero, sono

ancora a letto.

Tra pochi minuti mi alzo e vado a farla...

sempre se in questa casa c'è qualcosa che mi sfizi

per la colazione

 

Jumin Han

Assicurati di fare una colazione appropriata, così che

il tuo corpo cominci la giornata con le giuste energie.

 

Jaehee Kang

E pensare che la mia colazione è stata un misero bicchiere

di caffè latte...

 

Jumin Han

Male, assistente Kang. Dovresti fare una colazione bilanciata

e appropriata.

 

Jaehee Kang

Se avessi il tempo, la farei ^^;

 

Anju

…. Farò colazione anche per te, Jaehee...

Vi lascio al vostro lavoro.

Jaehee Kang

A dopo, Anju.

 

Jumin Han

Buona giornata.

 

‹‹ Povera Jaehee ›› mormorai, uscendo dalla chat.

Il profilo di Seven balzò subito ai miei occhi. Ero tentata di mandare un messaggio al ragazzo, perlomeno per ringraziarlo della compagnia di ieri notte e per il lavoro svolto per garantire una maggiore sicurezza dell'appartamento, dato l'ultimo avvenimento con l'hacker, ma, dato che probabilmente aveva passato tutta la notte in bianco a lavorare al nuovo sistema di sicurezza, preferii lasciarlo in pace. Lo avrei cercato più tardi.

Mi alzai lentamente dal letto, stiracchiandomi, ed in tutta calma scesi dal materasso e camminai verso la cucina.

Venni inebriata dall'odore del caffè, realizzando che il fischiare che avevo sentito poco prima, proveniva proprio da quella caffettiera, che era ancora poggiata sul piano cottura, seppure spenta.

Haruka si era svegliata, ed ora era seduta su una sedia, osservando la tazzina di caffè fumante che aveva sotto al naso.

‹‹ Ehi, buongiorno Haruka! ›› dissi, forse con troppa gioia. Lei non aveva un'aria esattamente felice, ma confusa, giustamente.

Sembrava piuttosto assonnata, proprio come mi sentivo io il giorno prima. Sapevo che, da lì a breve, quella sensazione di spossatezza le sarebbe passata.

‹‹ Anju? ›› mormorò, con tono piuttosto spento ‹‹ quindi non mi sbagliavo, sei veramente tu! Ti ho vista dormire, ma non sono entrata in camera da letto per assicurarmene. Non volevo svegliarti... ››

‹‹ Da quanto tempo sei sveglia? ››

‹‹ Qualche ora. Ho dato un'occhiata qui attorno per capire... beh... dove siamo ›› tamburellò le dita sul tavolo, morendosi nervosamente il labbro inferiore ‹‹ ma non ho capito un fico secco, se non che questo posto non è casa mia. E mi sento terribilmente strana e fuori posto. Eppure, però, non capisco cosa c'è che non va. È come se questo corpo, non fosse il mio ›› la capivo, ma allo stesso tempo sapevo che le sarebbe passata presto.

‹‹ Ricordi come sei finita qui? ››

‹‹ Ti ho detto che non ricordo un fico secco ›› non era un tono di voce acido, ma era abbattuta dalla situazione ‹‹ ho solo qualche ricordo confuso... non so cosa stavo facendo prima di svegliarmi qui, ma ricordo vagamente una figura maschile ed un bruciore alla gola. ›› scosse la mano, come se avesse deciso di far cadere lì il discorso. E, considerando che tirò fuori il telefono e me lo porse sotto il naso, sicuramente era così.

Haruka, poi, era solita farsi passare le preoccupazioni piuttosto in fretta, adottando la filosofia che “il tempo ripara tutto, se è destino che si ripari”. Una cosa che io non avevo mai capito, ma che con lei sembrava funzionare. Era sempre positiva. L'opposto di chi, come me, si fascia la testa una ventina di volte al giorno.

‹‹ Guarda, comunque! ›› disse, scuotendo ancora il telefono ‹‹ sta mattina, appena sveglia, ho trovato questa applicazione nel mio telefono. RFA. Non c'è scritta nessun informazione, e sono sicura di non aver scaricato niente del genere nel mio telefono. Tu sai cos'è? ››

‹‹ Sì, beh... devi sapere che ieri notte, quando ti ho trovata sul divano, ero al telefono con Seven e– ››

‹‹ Chi è Seven? ››

sospirai. Okay, dovevo raccontarle tutto.

Fortunatamente Haruka non era il genere di persona che ti interrompeva di continuo durante le spiegazioni, ma anzi: tendeva ad ascoltare sempre tutto, cogliendo anche i più piccoli dettagli.

Era uno dei suoi pregi che più preferivo, anche se, come contro, aveva il fatto che fosse terribilmente testarda, e che se una cosa, per lei, era quella... beh, era quella e basta.

Le raccontai anche di come la trovai, e dell'hacker.

Era impallidita, ma non disse niente.

Strinse semplicemente i pugni sul tavolo, e vidi chiaramente i brividi sulle sue braccia scoperte.

Mentre le spiegavo brevemente la questione RFA, abbassò lo sguardo sul telefono, accedendo all'applicazione. Uno ad uno, indicò i membri, e glieli presentai in questo modo.

Così almeno partiva già preparata.

‹‹ Zen sembra carino ›› disse, aprendo la foto del profilo per guardarla meglio ‹‹ ha degli occhi stupendi ››

‹‹ Sì, beh... è anche terribilmente egocentrico ››

‹‹ Se lo può permettere ›› rispose, facendo le spallucce.

Annuì. Non aveva tutti i torti.

‹‹ Anju... com'è? ›› domandò di punto in bianco.

‹‹ Chi? Zen? ››

‹‹ No, l'hacker che mi ha portata qui ››

com'era l'hacker? Bella domanda. Me lo ricordavo proprio come se lo ricordava lei: una figura incerta nella memoria.

Ricordavo solo quegli occhi taglienti, e quella voce robotica che mi ordinava di andare a dormire.

Del resto, non avevo idea di com'era fatto il suo volto sotto quella maschera nera che indossava.

‹‹ Non lo ricordo... ›› mormorai, quasi colpevole della cosa. Ma sapevo che Haruka non era una persona che se la prendeva per cose come questa. D'altronde, oltretutto, non era nemmeno colpa mia.

Allora lei scrollò di nuovo le spalle, facendo un sospiro rassegnato, e riportò lo sguardo sull'applicazione.

‹‹ Cos'è questa notifica? ›› domandò, indicando la piccola nuvoletta rossa con il numero uno.

‹‹ Si è aperta una chatroom. Accedi, dai, così ti presenti come Dio comanda ››

Haruka sorrise, mettendo in risalto le fossette che la caratterizzavano sin da bambina.

Non faceva complimenti per questo genere di cose: era decisamente più espansiva di me.

Non stetti nemmeno lì a leggere i nomi dei partecipanti alla chat, onestamente, m'interessava poco.

O meglio, mi correggo: non mi soffermai a leggerli. Diedi giusto un'occhiata per vedere se Seven era online, ma dato che non era così, beh... pazienza.

Semplicemente, premetti e mi concentrai sul versarmi un po' di caffè nella prima tazzina pulita.

 

[Anju si è unita alla chat]

[Haruka si è unita alla chat]

 

Yoosung

Buongiorno Anju!

Hai dormito bene?

 

Yoosung

Aspetta... Haruka?

 

Jaehee Kang

Chi è Haruka?

 

Haruka

Buongiorno! ^^

 

Yoosung

AAAAH, L'HACKER!

 

Haruka

Non sono un Hacker!

 

Jaehee Kang

Oltretutto, a detta di Seven

l'hacker possiede l'username “Unknown”.

 

Haruka

Questo non lo so.

Comunque, piacere, io sono Haruka!
E... sono alquanto confusa da questa situazione.

Quindi, per favore, siate comprensivi.

 

Jaehee Kang

Questo è sospetto, comunque.

Come fai ad essere qui?

 

Haruka

Non lo so... comunque, sono un'amica

di Anju... non sono nociva, giuro.

 

‹‹ Potresti intervenire anche tu? Mi hanno appena accusata di essere un Hacker, e questa Jaehee mi sa tanto di tipetta con la puzza sotto il naso ››

‹‹ Tranquilla, l'hanno fatto anche con me ›› doveva essere una qualche moda tra i membri della RFA, quella di accusare tutti di essere degli Hacker.

Haruka non era solita ad abbattersi così facilmente, questo era vero: ma non era comunque una cosa bella essere accusata di falsità.

Poggiai la tazzina di caffè sul tavolo e raccattai il telefono, sedendomi di fianco alla mia amica, che nel frattempo aveva cominciato a scorrere i messaggi.

 

Anju

Niente di cui preoccuparsi

È sul serio una mia amica.

 

Jaehee Kang

E come mai è nella chat con noi?

Hai divulgato l'applicazione?

 

Anju

Perché mai dovrei? Non lo farei mai.

 

[707 si è unito alla chat ]

 

707

Non è colpa di Anju. Haruka si è svegliata

nell'appartamento di Rika, proprio come Anju.

Ho parlato con V sta mattina, e date le circostanze,

è bene che stia anche lei qui con noi.

L'applicazione l'ho installata io stesso.

 

707

Ed ho già fatto un background della ragazza

per vedere se fosse correlata in qualche modo

a qualche associazione, prima di installare

l'applicazione. È pulita e sicura, state tranquilli.

 

Yoosung

Cosa?!

 

Jaehee Kang

Come sarebbe “è nell'appartamento di Rika”?

 

707

Già. Ma non preoccuparti, sto già lavorando ad

un modo per capire cosa sta succedendo,

ed ho potenziato il sistema di sicurezza.

Non ci saranno più problemi.

 

Haruka

Aspetta... che vuoi dire con “ho già fatto un background”?

Intendi che quando Anju ti ha aiutato ad entrare nel

mio cellulare, hai spulciato ogni singola cosa?!


 

707

Oh, Anju ti ha raccontato tutto?

Sì, comunque. È mio dovere, babe!


 

Haruka

Io lo trovo un tantinello scorretto...

 

707

La vita a volte è ingiusta.

Comunque, buongiorno Anju! E anche a te

Haruka!

Su, su, forza RFA, non siate timidi e presentatevi!

Ora chiamerò anche gli altri membri a rapporto.

 

707

Jaehee, avvisa mamma gatta, per favore.

Io avviserò Zen e V, anche se dubito che riuscirò

a mettermi in contatto con quest'ultimo...

 

Jaehee Kang

Mr. Han adesso è in ufficio a compilare dei

documenti... non credo che voglia essere

disturbato. Ma ci provo. Gli dirò che è importante.

 

Anju

Buongiorno, Seven zero seven, difensore della giustizia!

 

707

OH!

CHE

GATTINA

CARINA

ANJU!!

 

Anju

Ahahah, Meow!

 

Sorrisi verso lo schermo, per poi ricordarmi che Haruka era accanto a me, e mi guardava con un'aria di “io ho capito tutto”. Quando, in verità, non c'era proprio niente da capire.

Ma lei era fatta così: Haruka si faceva i film mentali, con tanto di happy ending, trailer, seguiti e anteprime.

Decisi di ignorare quel suo sguardo maniacale e finire di bere il mio caffè, lasciando ad Haruka il momento delle presentazioni.

In un certo senso, speravo che Seven avesse dato qualche spiegazione riguardo l'arrivo della mia amica. Probabilmente, se lo avessi fatto io, sarei risultata semplicemente sospetta.

Jaehee, sfortunatamente, aveva ancora la puzza sotto il naso, per quanto riguardava me.

In una situazione come quella, però, non potevo dargli torto.

Seven mi aveva appena salvata da una serie di domande a cui non avrei mai potuto dare una risposta decente, perché risposte decenti non ne avevo nemmeno una, se non “di quello che sta accendo, tranquilli, ne so molto meno di voi”.

Presi coraggio, dunque, e tirai fuori dalla tasca il mio cellulare, pronta a mandare un messaggio privato a Seven per ringraziarlo di quello, ma anche del lavoro svolto ieri notte.

Ormai era sveglio, ne avevo la prova certa.

 

707

SEVEN

ZERO

SEVEN

IL DIFENSORE DELLA GIUSTIZIA

È SULLE TRACCE DELL'HACKER

ED HA POTENZIATO IL SISTEMA DI SICUREZZA

IN TEMPO RECORD.

 

Mi aveva anticipata. Beh, bene, meglio così.

 

Anju

Oh, Dio Seven, difendici!

 

707

Sarà fatto, Kitty cat Anju!

Non si preoccupi!

SMASCHERERO'

TUTTI

I

MALVIVENTI!

 

Anju

Ahahahah, ci conto!

Comunque grazie per ieri sera.

E per poco fa.

Mi hai salvata dalla tempesta

di domande di Jaehee.

Sono abbastanza certa che mi avrebbe

mandata alla forca.

 

707

Dovere, My lady.

E comunque non preoccuparti, ci

penso io a spiegare ad Haruka le ultime cose.

Tu... va pure a rilassarti in doccia.

 

Anju

Mi stai guardando dalla telecamera?

 

707

… Forse!

 

Decisamente, parlare con Seven era la cosa più semplice da fare all'interno della RFA.

Anche se era inquietante il fatto che lui potesse vedermi attraverso le telecamere di sicurezza, mentre io non potevo fare altro che guardare la sua foto dall'applicazione.

 

 

La doccia ricostituente fu una sorta di toccasana per i miei pensieri.

I capelli bagnati ricadevano dolcemente sulle spalle, ed ero così tanto rilassata da essermi quasi totalmente dimenticata dell'esperienza della notte prima.

Certo, quella non era casa mia, e rimanevo comunque tra delle mura sconosciute. Ma, in un certo senso, ora che ero in compagnia di Haruka, le mie ansie si erano un po' dimezzate.

Lasciai cadere l'asciugamano nella quale mi ero avvolta, e cominciai ad asciugarmi i capelli col phon che avevo collegato alla corrente prima di entrare nella doccia, cominciando ad asciugare i capelli. Ci avrei messo un po', data la loro lunghezza.

Ma questo, comunque, mi dava altro tempo per potermi rilassare sotto il getto caldo dell'aria del phon.

E, mentre mi rilassavo, realizzai nuovamente una cosa: non essendo casa mia, nemmeno i vestiti nell'armadio erano i miei. Bene. Quindi dovrò indossare gli abiti di Rika?

Non mi faceva impazzire l'idea di mettere qualcosa di qualcuno che nemmeno conoscevo. E se non ci stavo? Non avevo idea dell'aspetto di questa ragazza! Magari le sue cose non mi stavano.

Ma chiunque mi abbia portata lì non poteva portare anche, che so, una valigia con almeno un cambio? Invece che Haruka, mi avrebbe fatto comodo quella.

Storsi il naso di fronte a quel pensiero.

Effettivamente, era un po' crudele, seppure fosse la semplice e pura verità.

E, come se avesse percepito il fatto che stessi pensando a lei, la porta si spalancò. Non mi scandalizzai nemmeno, consapevole che fosse lei, tanto. In quella casa non poteva più entrare nessuno – avevo deciso di fidarmi delle procedure di Seven –, tanto.

‹‹ Scusa, devo usare il cesso ›› disse con nonchalance, entrando e chiudendo la porta.

‹‹ Sarei nuda, a dire il vero... ›› le feci notare, spostandomi per farla passare.

Scosse la mano, in segno che era una cosa che le importava veramente poco, e posizionò il cellulare lontano dal water, che si stava preparando ad usare.

Seriamente, con così poco pudore? Okay, Haruka non era solita a mettersi problemi di questo tipo, però... solo io ero una persona che s'imbarazzava anche a starnutire di fronte a qualcuno?

E poi, perché aveva messo il telefono così lontano? Io avevo la classica abitudine infame di portarlo ovunque. Tranne sotto la doccia... per ovvi motivi. Ma quando ero in vasca, con le dovute attenzioni, sì.

‹‹ Hai paura che Seven entri nel tuo telefono e ti spii dalla fotocamera interna mentre sei seduta sulla tazza? ››

‹‹ Dammi contro, se ci riesci! ›› brontolò, dopo essersi posizionata sulla tavoletta.

‹‹ Beh, allora se ti poni quel problema, avresti dovuto metterlo in soggiorno. Potrebbe sentirti dal microfono ››

‹‹ Anju, non mettermi queste paranoie! ›› risi, scrollando le spalle.

Non c'era motivo di pensare cose del genere, no? Perché mai avrebbe dovuto fare qualcosa del genere?

‹‹ Com'è andata la presentazione con gli altri membri del RFA? ››

‹‹ Bene, dai... ma Jaehee continua a non essere molto convinta della mia presenza. Stessa cosa Jumin. Zen e Yoosung sembrano averla presa piuttosto bene.

Ma non capisco: perché Jumin è così serio? E perché litiga con Zen di continuo? ››

‹‹ A quanto ho capito, Zen è allergico ai gatti e Jumin si diverte a provocarlo mandando foto della sua gatta ››

il volto della mia amica si illuminò alla fine di quella frase.

Haruka era come me: amava alla follia i gatti e li apprezzava molto più degli umani.

‹‹ Oh, oh! E com'è? Come si chiama? ››

‹‹ Ehm... ›› il problema di quelle domande, e che, sempre a quanto avevo capito sfogliando le chat, Jumin era piuttosto riservato per quanto riguardava Elizabeth, o “Elly” com'era solito chiamarla Seven.

‹‹ Che c'è? Te ne sei dimenticata? ››

‹‹ No... è che... non so se posso dirtelo io. Fattelo dire da Jumin... ››

‹‹ Oh, andiamo! ›› s'imbronciò, incrociando le braccia al petto.

Sì, mi sentivo cretina nel non dirglielo, ma sfortunatamente parlando ero una persona che ci teneva anche a queste piccolezze.

Era anche vero, però, che conoscevo Haruka da più tempo, rispetto a Jumin.

‹‹ È molto geloso di lei... preferisco che sia lui a dirtelo ›› ed in ogni caso, non potevo descrivere Elizabeth senza nemmeno averla vista.

‹‹ M-mh, capisco. ›› assottigliò lo sguardo, e puntò i gomiti sulle ginocchia ‹‹ comunque, Seven ha mandato la foto di Jumin sul gruppo. Non avrò visto la gatta, e tanto meno è stata accennata della sua esistenza, ma ho visto lui e... beh, è carino ››

‹‹ Ti faccio presente che te l'ho fatto vedere anche io ›› le feci notare, spegnendo il phon. Ormai i miei capelli erano belli che asciutti.

‹‹ Sì, ma era di profilo. In quella che ha mandato Seven, si vede piuttosto bene! ››

‹‹ Beh, vorrà dire che guarderò più tardi. Ora non è urgente ›› feci di nuovo le spallucce ed afferrai la spazzola accanto a me e, dopo aver applicato dei cristalli liquidi ai capelli, per renderli più morbidi – Rika si viziava, a quanto pare –, cominciai a spazzolarli.

‹‹ Già. E poi a te piace Mr. Hacker-pomodoro occhialuto ›› quasi mi cadde la spazzola dalle mani.

Come poteva piacermi Seven, se lo conoscevo da fin troppo poco tempo?

M'imbronciai e scossi la testa, guardandola con la coda dell'occhio ‹‹ non dire fesserie, Haruka ›› brontolai, riprendendo a spazzolare i capelli ‹‹ non ci conosciamo nemmeno ››

‹‹ Beh, ma parlo esteticamente. Seven non è un brutto ragazzo ››

‹‹ In quella chat non c'è una sola persona che si può definire “brutto ragazzo” ›› le feci notare, con un tono da “in caso non l'avessi notato, genio”. Anche se quello era solo un mio punto di vista.

Lei, infatti, sollevò l'indice per controbattere la cosa ‹‹ Jaehee ››

‹‹ Grazie, è una donna, non un ragazzo! ››

‹‹ Senza offesa, all'inizio pensavo fosse uomo. Poi ho letto il nome ››

‹‹ Breve storia ma triste ››

lei annuì, fingendosi effettivamente triste della scoperta. In effetti aveva tratto in inganno anche me, sulle prime, ma capii praticamente subito che quella non era un uomo. E poi, comunque, Jaehee obbiettivamente parlando non era nemmeno una brutta donna.

Un po' troppo sospettosa, forse, ma non lo faceva per male e dovevo riconoscerlo.

 

 

Per il resto della mattinata, io e Haruka non facemmo altro che sistemare la casa come meglio ci andava, in modo da rendere la nostra forzata convivenza abbastanza leggera.

Fortunatamente parlando, non avevamo problemi a dormire nel letto assieme. Inoltre, il letto di Rika era abbastanza grande per entrambe, e stessa cosa valeva per quella camera enorme.

Alla fine, per evitare di rimanere nude – anche lei si era fatta la doccia, nel frattempo – optammo per mettere gli abiti di quella donna. Fortunatamente riuscimmo ad entrarci senza grossi sforzi, ma gettammo immediatamente i nostri vestiti a lavare, già provando una sorta di nostalgia nei loro confronti.

‹‹ Perché non possiamo aprire i cassetti? ›› domandò Haruka, provando a forzarne uno. Era chiuso a chiave, e non me n'ero nemmeno accorta, considerando che avevo promesso di non toccare niente.

Per me, era già troppo aver rivoluzionato un po' la casa.

Mi avvicinai, sfiorando il bordo del manico con le dita.

‹‹ Ho promesso a V di non toccare niente ››

‹‹ V? ››

Ah, già... non si era presentato in chat. Sì, già che c'ero, avevo letto le chat precedenti, e V non si era potuto unire. Lui e i suoi segreti.

‹‹ Sì, è il capo della RFA. Seven informata anche di questo, ricordi? ›› domandai, avviandomi verso l'uscita della stanza per raggiungere il salotto.

‹‹ Ah, sì... ed ho visto che Yoosung era piuttosto scocciato nel sentirlo nominare ››

‹‹ Già ›› risposi, perdendo già interesse in quel discorso, dato che si era aperta una chat.

E quando si parla del diavolo....

 

 

V

Salve ragazzi.

Sono qui giusto di passaggio...

Non starò qui a lungo. Sfortunatamente,

mi trovo in un luogo dove la connessione

va e viene, quindi non mi dilungherò troppo

in chiacchiere.

 

Yoosung

Non che la cosa stupisca qualcuno, V.

 

Jumin Han

Lascialo parlare, Yoosung.

 

Yoosung

….

Okay.

 

V

Lo so.. scusatemi.

Sono consapevole delle mie continue assenze

prolungate dalla chat.

 

Yoosung

Perlomeno sai della nuova arrivata?

 

V

Sì.

Luciel mi ha messo al corrente di questo, ovviamente.

E sono venuto qui proprio per presentarmi con lei

in modo educato.

 

V

Ma anche per vedere come sta andando la situazione con

Anju.

So che probabilmente comincia ad essere una situazione

scomoda, per voi e per loro, il ritrovarsi qui in mezzo

a sconosciuti...

 

V

Ma, guardando il lato positivo: se Anju farà un buon lavoro,

da coordinatrice, potremmo riavere i Party.

Difatti, sono qui anche per annunciare questa decisione.

 

Jumin Han

Quindi, è ufficiale che ci sarà un altro party?

E, comunque, Anju non ha confermato il suo ruolo di

coordinatrice.

 

V

Penso che sia sottinteso dal momento che ha il profilo

di Rika ed ha accettato di unirsi a noi.

Ma, comunque, devo ancora decidere la data del Party.

 

V

Ma Anju e Haruka non sono online?

 

Anju

Sì, sono qui. Buongiorno V, scusami, non volevo

interromperti mentre parlavi.

 

V

Non preoccuparti, Anju.
Allora, che ne pensi?

 

Anju

Intendi per la questione coordinatrice? Sì, sì, non c'è

problema. Sembra divertente, e comunque non ho di

meglio da fare, quindi...

 

V

Grazie. Gli altri membri ti aiuteranno di sicuro, comunque,

suggerendo degli ospiti.

Ora dovrò solo decidere una data per il party. Appena sceglierò,

ve lo comunicherò. Ma penso che non sarà troppo tardi.

 

Anju

Aspetterò con ansia! Al party ci sarete tutti, vero?

 

Jumin Han

Ovviamente. Ci incontreremo tutti di là, e finalmente

avremo la possibilità di conoscerti di persona e di vederti

in volto. E saremo tutti vestiti in modo elegante.

 

Yoosung

Non che faccia differenza per Mr. Direttore.

 

Jumin Han

Ho dei gusti particolari nel vestire. Quando crescerai,

capirai anche tu.

 

Anju

Ti vesti sempre elegante?

 

Jumin Han

Sì, per via del lavoro che faccio.

 

V

È così da sempre.

Sin da bambino indossava sempre abiti eleganti, da vero

promettente uomo d'affari.

 

V

Ma cambiando argomento; Anju, dov'è Haruka?

Vorrei conoscerla, prima che la linea vada via del tutto, e

darle il mio benvenuto nella nostra famiglia.

 

Anju

Famiglia? ;;

 

V

Sì. Per me la RFA è la mia famiglia.

Anche tu, dal momento che sei con noi, per me sei parte della

famiglia.

 

Anju

Le dico subito di unirsi alla chat.

 

 

Perché il mio cuore in quel momento aveva cominciato a battere come le ali di un colibrì?

Famiglia... V mi vedeva già come membro ufficiale del RFA, ed addirittura come un membro della famiglia? La RFA era la mia nuova famiglia?

Quella parola... per me, era come stare di fronte al fuoco del camino il giorno di Natale.

La mia famiglia, quella vera, era quasi un ricordo lontano.

Il rapporto con loro era davvero particolare, ma lo era anche tra loro. Spesso evitavo di stare in loro compagnia, e quindi l'idea di avere una seconda famiglia, una seconda chance, era... rassicurante, in un certo senso. V mi aveva totalmente spiazzata con quell'affermazione.

Mi aveva letteralmente messo di fronte alla strada per una nuova vita.

‹‹ Haruka, V è online e vuole conoscerti ›› dissi, ricordandomi che il poverino la stava aspettando.

Lei, beatamente spaparanzata sul divano, emise un verso che, tradotto direttamente dall'Harukanese, significava “Sì, ho visto, ora mi unisco anche io”.

L'avevo disturbata mentre guardava un telefilm dalla trama discutibile.

Proprio mentre stavo per leggere ciò che stava scrivendo Haruka, notai che c'era un messaggio i attesa di essere letto. Uscì, così, dalla chat, ed andai nella sezione messaggi, inclinando la testa nel leggere il nome di Yoosung.

 

Yoosung

Io non mi fido di lui.

 

E lo sapevo. Non era una novità.

 

Anju

Lo so... io ci voglio provare. Non sembra una

cattiva persona, dopo tutto...

 

Yoosung

Beh, sì. Non penso sia una cattiva persona,

ma ha veramente troppi segreti.

Anju... Io sono sicuro che lui sa qualcosa

sulla morte di Rika.

Allora, perché non ne parla con tutti noi?

Perché?

Io ho bisogno di sapere... anzi, io ho il

DIRITTO di sapere cosa le è successo, e

perché nessuno ha ancora trovato il suo corpo.

 

Anju

Yoosung, calmati... perché non approfitti della

sua presenza in chat e glielo chiedi? Da quel che ho

capito, sono rare le occasioni in cui è online.

Coglila, no? ^^

 

Yoosung

Ci provo. Ma vedrai che farà il vigliato e sparirà.

È tipico di V.

 

Mi faceva male vederlo così.

Yoosung era fin troppo emotivo, sopratutto per quanto riguardava l'argomento Rika.

Sembrava che quel nome scatenasse in lui una bomba emotiva, portandolo alla rabbia smisurata.

Una reazione più che normale, indubbiamente, causata dalla perdita di qualcuno caro.

Se poi contiamo in modo in cui Rika è morta... era normale.

Mi sentivo in dovere di proteggerlo, ed in cuor mio, mi domandai se anche gli altri membri della RFA avessero la stessa sensazione.

Sarà forse perché Yoosung era il più giovane e palesemente il più innocente ed ingenuo?

Non lo so... ma avevo voglia di proteggerlo.

Mi alzai dalla sedia – sì, non mi ero nemmeno resa conto di essermi andata a sedere – e mi spostai sul divano, accanto ad Haruka che, nel vedermi arrivare, si degnò di farmi uno spazietto per potermi sedere.

Tornai in chat, e vidi che V, anche con lei, si stava comportando in modo a dir poco gentile.

L'aveva letteralmente accolta come un membro ufficiale a braccia aperte, senza troppe domande, ma con le stesse raccomandazioni che aveva fatto a me, invitandola a non farsi problemi a chiedere qualsiasi cosa.

 

V

In ogni caso, Haruka, anche se non sarai tu a

coordinare il party e a scegliere gli invitati, ti

chiedo comunque di aiutare di aiutare Anju, per

quanto possibile.

Diciamo che devi essere la sua supporter.

 

Haruka

Cercherò di essere il più d'aiuto possibile. Te lo

prometto, V!

 

V

Grazie per la comprensione.

 

Anju

Oh, V! Prima che mi dimentichi: abbiamo un

problemino in casa...

 

V

Che tipo di problema?

 

Anju

I... vestiti. Noi non abbiamo i nostri vestiti e

qui, chiaramente, ci sono solo quelli di Rika...

 

Jumin Han

Che cosa intendi con “noi non abbiamo vestiti”?

 

Anju

Che ovviamente, quando l'Hacker ci ha portate qui,

non ha portato altro che noi.

 

V

Se ci state, usate pure gli abiti presenti nell'armadio,

state tranquille e non mettetevi problemi.

Non penso che Rika si arrabbierà.

 

Jumin Han

Se volete, mandatemi pure le vostre misure.

Vi procurerò tutti gli abiti di cui avrete bisogno.

 

Jumin Han

O meglio, dirò a Jaehee di farlo.

 

V

Jumin, non c'è bisogno che chiedi a Jaehee, possono

usare tranquillamente i vestiti di Rika. ^^

Yoosung

V.

A proposito di Rika. Posso chiederti una cosa?

 

V

Il segnale sta diventando sempre più debole, però...

dimmi pure, Yoosung.

 

Yoosung

È a proposito della sua morte.

Alla fine, non è stato ritrovato il suo cadavere, vero?

 

V

No. Lo sai. Se no vi avrei informati... ma perché

me lo stai chiedendo proprio ora?

 

Yoosung

Perché è terribilmente raro vederti online, e non

sei praticamente mia reperibile.

 

Yoosung

E sono ancora curioso di sapere com'è morta.

 

Jumin Han

Penso che queste non siano cose da discutere in una chat

comune.

Con le due nuove arrivate poi

 

Yoosung

Io credo di sì, invece. È giusto che anche loro sappiano quanto

è falso quest'uomo.

 

Haruka

Falso? ^^;;

 

Yoosung

Sì, Haruka: falso.

A distanza di mesi non ha ancora detto una sola parola riguardo

la morte di Rika, e tanto meno ci ha fornito notizie riguardo il

suo cadavere.

Parla sempre e solo con Seven di cose che sanno solo loro,

evidentemente. Ma okay, da Seven è accettabile, visto che lui è

un tipo piuttosto riservato anche per via del suo lavoro, però...

 

Haruka

Beh, magari anche V è riservato.

 

V

Yoosung.

Io capisco che tu sia ancora arrabbiato per quello che è successo,

e che non riesca a fartene una ragione. Capisco che è difficile accettare

la morte, o meglio, il suicidio di qualcuno. Lo so benissimo, so quanto

tu stia male, però non ti sto nascondendo niente riguardo Rika.

Tutto quello che ho da dire, l'ho detto.

Niente di più e niente di meno.

 

Yoosung

Io sono certo che tu sai qualcuno in più di noi e che ce lo stai

nascondendo.

Ed è un mio diritto saperlo, in quanto non eravamo amici, o

fidanzanti, come lo eravate voi due. Noi eravamo un legame sanguigno!

Lei era mia cugina!

 

V

Lo so...

 

Yoosung

Sinceramente non mi capacito ancora di come tu non sia riuscito

a renderti conto del fatto che lei stesse per compiere un gesto tanto

estremo! Sei un'irresponsabile, V! Al posto tuo avrei provato a fare

qualcosa. Qualsiasi cosa fosse in mio potere, per salvare la vita

della persona che amo. Se tu l'amavi sul serio, allora avresti provato

a fermarla!

 

Anju

Yoosung, calmati...

 

V

Io... devo andare ora...

 

V

Scusatemi.

Buona serata, e di nuovo benvenute...

 

Anju

Ciao V...

 

[V ha abbandonato la Chat]

 

Jumin Han

Yoosung, sta volta ha esagerato.

 

Haruka

Sì, Jumin ha ragione. Sei stato troppo emotivo.

 

La guardai con la coda dell'occhio, ed istintivamente la spinsi giù dal divano.

Lui era stato troppo emotivo, lei troppo fredda nel rimproverarlo.

Ignorai totalmente le sue lamentele riguardo al fatto che cadendo si fosse fatta male. Non m'interessava minimamente.

Quella da parte di Yoosung era una reazione più che umana, nei confronti del suicidio della cugina.

Chiunque avrebbe reagito così.

E poi, perché aveva risposto così? Stava forse spalleggiando Jumin?

Da parte dell'uomo potevo anche capire il rimprovero: lui lo conosceva da più tempo.

Ma se Yoosung le avesse risposto male, in quel momento, lo avrei anche capito.

Avrebbe potuto tranquillamente dirle “Fatti i fatti tuoi, tu” o peggio, ed avrebbe avuto tutto le ragioni del mondo.

 

Yoosung

Sì... forse avete ragione. Scusate. Ora vado

anche io...

 

Anju

Yoosung, aspetta!

 

[Yoosung ha abbandonato la chat]

 

Haruka

…. Mi sento un po' male per lui.

 

Jumin Han

Deve imparare a controllare le sue emozioni.

Non può fare questo genere di scenate.

 

Haruka

Tu sai controllare bene le tue emozioni?

 

Jumin Han

Sì. È il segreto per essere un buon uomo d'affari.

 

Haruka

Beh, potresti insegnare a Yoosung qualche trucchetto! ^^

 

Jumin Han

Ci posso provare, sì.

 

Anju

Scusate, esco anche io...

A più tardi.

 

Jumin Han

A più tardi, Anju.

 

Abbandonai subito la chat, per fiondarmi immediatamente tra i messaggi.

Mi sentivo così male ed in colpa per Yoosung, che ero persino tentata di chiamarlo, ma non volevo disturbarlo, e tanto meno volevo essere sentita da Haruka.

Sì, decisamente volevo proteggere quel ragazzo.

 

Anju

Ehi, Yoosung, tutto okay? Mi sento terribilmente

in colpa per quello che è successo in chat...

Ma avevi ragione, riguardo le tue previsioni per V.

Effettivamente ha l'aria di chi sta nascondendo qualcosa...

 

passarono alcuni minuti, prima che Yoosung rispondesse. Minuti che sembrarono ore.

Ma almeno rispose.

 

Yoosung

Lo so. Non è colpa tua, Anju.

Non è nemmeno una novità che V risponda in questo

modo e qualcuno, in chat, mi rimproveri per la mia

emotività.

 

Yoosung

Ma non riesco a stare calmo, quando si parla di Rika.

Lei era l'unica che mi capiva.

Lei era mia cugina. Una mia parente, capisci?

Non riesco a capacitarmi del fatto che V non si sia accorto

di niente.

 

Yoosung

Per me è una cosa inconcepibile! Insomma... se ami qualcuno

ti rendi conto anche dei suoi più piccoli cambiamenti, no?

E se lui non si è reso conto di niente, possibile che non l'amasse

abbastanza? E come fa ad essere così freddo, riguardo questo

argomento?

 

Anju

Sei di nuovo troppo emotivo, mio piccolo raggio di sole.

Però di capisco... ed effettivamente, un po', concordo con te.

Ma non tutti reagiscono allo stesso modo, di fronte alla

morte di qualcuno. Ognuno immagazzina il dolore come meglio

riesce. A volte, alcune persone, semplicemente, spengono tutti

i sentimenti proprio per non sentire più niente.

 

Yoosung

…. Raggio di sole... (ç\\\ç)

Sarà. Forse hai ragione...

Sei l'unica che mi capisce, a quanto pare.

Grazie, Anju.

 

Anju

Felice di essere d'aiuto! ^^

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Capitolo 5
*** #Day2 (2/2) ***


Erano ore che non rivolgevo la parola ad Haruka, e lei non sembrava nemmeno essersene resa conto. Fissava semplicemente il cellulare come se fosse una statua, aspettando una chiamata Jumin, solo perché quest'ultimo le aveva detto “ci sentiamo dopo”. Che, bene o male, era una cosa che diceva a tutti, ma non sembrava importarle.

Era strano. Quello non era un comportamento tipico di Haruka.

Non capivo perché stesse facendo così. Prima risponde in quel modo a Yoosung, poi si comporta in quel modo strano con Jumin.

Potevo capire il fatto che lui fosse un bell'uomo, però....

Sospirai, abbassando lo sguardo sullo schermo del telefono, tamburellando il pollice su questo.

Era bloccato, ed anche io, come Haruka, aspettavo una chiama.

Solo che la persona interessata non era Jumin, ma Yoosung, e a differenza di Haruka, quest'ultimo mi aveva promesso di chiamarmi non appena fossero terminate le lezioni.

Sempre se il signorino se ne fosse ricordato, dato che sicuramente moriva di sonno.

‹‹ Anju? ›› la voce della mia amica risuonò nel mio orecchio come il peggior suono di questo mondo.

Mi resi conto solo solo in quel momento di quanto fossi effettivamente arrabbiata con lei, ed una parte di me riuscì addirittura a sentirsi in colpa per quello.

Cominciavo a soffrire di personalità multipla?

‹‹ Che c'è? ›› risposi, quasi ringhiando.

Sentii i suoi passi mentre si avvicinava a me, e poco tempo dopo me la ritrovai davanti, con la stessa faccia che poteva avere solo un cane bastonato dal padrone.

‹‹ Sei incazzata nera, non è vero? ›› il suo tono di voce, apparentemente, era sinceramente dispiaciuto.

Sollevai un sopracciglio, e senza risponderle a voce, annuì, in modo sinceramente poco interessato.

Lei sospirò, sedendosi accanto a me, con un braccio poggiato allo schienale ‹‹ scusami. Non pensavo che la cosa potesse dare fastidio anche a te ››

‹‹ Oh, beh, perché se invece la cosa avesse dato fastidio solo a Yoosung, allora era tutto okay? ››

‹‹ Beh... non ho detto questo, ma è una cosa diversa, Anju. Tu sei la mia migliore amica, Yoosung è uno sconosciuto che ha fatto una scenata in una chat di sconosciuti ››

strinsi la mano attorno allo schermo.

Era vero: Yoosung, tutto sommato, era uno sconosciuto. Ma si trattava comunque dei sentimenti di una persona.

‹‹ Non è una cosa che diresti in casi normali ››

‹‹ C'è qualcosa di normale in questa situazione? ›› rispose, come se avesse una serie di risposte già scritte in testa. Mi voltai, e la guardai così male che, per un attimo, temevo potesse prendere fuoco.

‹‹ Okay, okay. Ricevuto. ›› che faccia da schiaffi ‹‹ scusa... non so nemmeno io cosa mi sia preso. Chiederò scusa a Yoosung, anche se non ho ben capito dove ho sbagliato. Alla fine gli ho detto semplicemente la verità ››

‹‹ Si è suicidata sua cugina, Haruka. È Scioccato. Bisogna avere pazienza con lui ›› ed io ero intenzionata ad averne, finché non si sarebbe sentito meglio.

Haruka assottigliò lo sguardo, assumendo un espressione improvvisamente interessata all'argomento.

Conoscevo quello sguardo: praticamente mi stava psicanalizzando.

‹‹ Perché ti preoccupi così tanto per una persona che conosci da meno di ventiquattro ore? ››

bella domanda. Scrollai le spalle, in assenza di una risposta vera e propria.

Volevo preoccuparmi per lui e basta. Mi sentivo quasi in dovere di aiutarlo.

Sarà forse perché era il più piccolo, o perché mi sembrava una persona tremendamente sola... ma parlandoci, anche al telefono, capivo che Yoosung era una persona generalmente solare, ma fin troppo sola per i miei gusti.

Sapevo cos'era la solitudine, e sapevo cosa significava non avere qualcuno con cui parlare.

Forse era per quel motivo che mi sentivo in dovere di proteggerlo.

Notando che si stava preparando a fare un'altra domanda, probabilmente per spronarmi a risponderla, mi affrettai ad anticiparla, chiedendole la prima cosa che mi venne in mente.

‹‹ E tu, invece, perché aspetti in modo così ansioso una telefonata da Jumin? ››

fece per rispondere, ma si zittì ancor prima i farlo.

Arrossì come una cretina, e tirò indietro le mani contro il petto, punzecchiandosi le dita tra loro.

‹‹ Beh... ecco... è carino ›› immaginavo.

Yoosung era ingenuo, ma alla fine lo era anche Haruka.

Incrociai le braccia al petto, guardando la mia amica come si guardano dei cuccioli di gatto.

Mi veniva quasi voglia di farle pat-pat sulla testa e di darle un biscotto.

‹‹ Non hai risposto a Yoosung in quel modo, solo per concordare con Jumin, vero? ››

‹‹ No! ›› rispose velocemente e scattando in avanti con la schiena, rischiando di ruzzolare giù dal divano.

Quindi, probabilmente, era un sì.

Accennai un sorriso ed annuì, senza soffermarmi molto nel “non è vero, ma farò finta di crederti per non metterti in imbarazzo. La conoscevo fin troppo bene per essere presa in giro in quel modo.

Forse, effettivamente, Haruka era cambiata nel corso degli anni. Non era da lei assecondare così un ragazzo, solo per ottenere attenzioni.

‹‹ Forse ›› mormorò, poco dopo, cominciando a torturarsi i pollici ‹‹ ma lo pensavo anche io, comunque. Non era solo per attirare l'attenzione di Mr. Han ››

‹‹ Beh, penso che per ottenere l'attenzione di “Mr. Han” non basti concordare con lui per qualcosa come uno sfogo da parte di Yoosung ›› e, comunque, non per smontare le buone aspettative della mia amica, ma Jumin mi sembrava un uomo più... come dire... serio, di com'era generalmente Haruka.

 

 

Passarono le ore, ed io e Haruka, per ammazzare il tempo – dato che tutti quelli della RFA sembravano tremendamente occupati – optammo per guardare un film.

Uno di quelli che era solita guardare lei: stupido e senza senso.

Non ci capivo niente della trama, però sembrava divertente, e quindi non dissi nulla.

I telefoni squillarono, ed entrambe abbassammo lo sguardo per vedere la notifica.

Come non detto: forse non erano tutti impegnatissimi.

‹‹ Uh, Zen è in chat! ›› disse, con fin troppo entusiasmo.

Ma il messaggio che vidi io, non era quello della chat.

O meglio, sì, ma contemporaneamente alla notifica della chat, c'era quella di un messaggio normale.

Lo aprì, sperando fosse Yoosung che mi avvisava della fine delle lezioni, o del fatto che non potesse chiamarmi per qualsiasi motivo stupido.

Non che non avessi voglia di parlare con lui, eh... ma...

 

Unknown

Ti stai divertendo a chattare con la RFA?

Ci rivedremo presto.

 

Unknown

Ovviamente, la domanda vale anche per

la tua amica.

 

Unkwnon... di nuovo? Dovevo dirlo ad Haruka?

La guardai, raggomitolandomi sul divano. Gesto che non sembrò cogliere, tanto che era impegnata a chattare con Zen.

Sorrideva come una bambina. Quindi... sì, lei si divertiva a chattare con la RFA.

Era anche io mi stavo divertendo, su questo non c'era dubbio.

Ma quei messaggi mi mettevano a disagio: perché Unknwon cercava me? Ero certa che Haruka non avesse ricevuto nessun messaggio, altrimenti mi avrebbe avvertita.

Mi girai istintivamente verso la telecamera a circuito chiuso, sperando di attirare l'attenzione di Seven. Storsi le labbra, allora, decidendo di rispondere all'Hacker.

 

Anju

Risponderò alla tua domanda solo se tu

risponderai alla mia.

 

Premetti invio, fissando lo schermo in attesa di risposta.

Le mie mani sudavano, e sentivo il cuore in gola. Ero certa di star rischiando l'infarto.... la dura vita dell'ipocondriaca.

Quasi sputai il cuore della bocca, quando letti “Messaggio ricevuto da: Unknwon.

 

Unknwon

Quella sulla questione della mia

pericolosità? Ahah, che ragazzina

interessante. Sapevo che eri quella

giusta. Comunque, lo scoprirai da sola.

Ci rivedremo presto.

 

Anju

Hai intenzione di tornare a prendermi?

 

Quella domanda mi terrorizzò, e l'attesa della risposta era anche peggio.

‹‹ Anju, guarda questo selfie! ›› il telefono di Haruka praticamente mi finì in faccia.

Zen aveva inviato l'ennesimo selfie, e sta volta, era in compagnia di quello che sembrava essere un pacchetto di sigarette.

‹‹ Ora mi unisco alla chat e lo sgrido. Fumare gli rovinerà la pelle, provocandogli un'inevitabile invecchiamento precoce! ›› dissi, cercando di smorzare la tensione che mi aveva attanagliato lo stomaco.

‹‹ Uhm? Che hai? Sei bianca come un cadavere! ››

‹‹ Niente, Haruka... niente ›› alzai nuovamente lo sguardo verso la telecamera.

‹‹ Aaah, ho capito. ›› disse lei, con il tono di voce di chi aveva capito tutto ‹‹ Ti manca il tuo amore. È chiaro! Ora lo chiamo ››

‹‹ Cosa? Chi? ››

‹‹ Seven, naturalmente! ››

‹‹ Non disturbare Seven! Starà sicuramente lavorando, Haruka. Lascialo in pace. ››

‹‹ Okay, okay ›› e, detto questo, si alzò dal divano, saltellando fino a raggiungere il punto esatto in cui puntava l'obbiettivo della telecamera.

Cominciò a sbracciarsi e a saltellare. Magra com'era, ricordava vagamente una cavalletta, anzi: una idol, però senza base sonora. La voce squillante c'era.

‹‹ Seven! YOO-HOO! Ehi! Luciel! La tua ragazza ti vuole! Le manchi! ››

la fissai in modo sbalordito, e rapidamente afferrai un cuscino, lanciandoglielo così forte da farla cadere in avanti appena la colpì.

Pregai tutti gli dei del mio repertorio che Seven non stesse guardando la telecamera.

‹‹ Sei una cretina! ›› la rimproverai, affondando il volto contro lo schienale di quel dannato divano.

Cielo, che imbarazzo! Stupido Hacker, non poteva lasciarmi da sola?!

‹‹ Eheh, dai, almeno finalmente ho attirato la sua attenzione, no? Così la smetterai di avere quel muso lungo! ›› la sua voce squillante mi trapanava il cervello ‹‹ hai anche riacquistato colore! Ora dei rossa! Sembri, uhm... un barbapapà! Ma più magro, e con i capelli lunghi. ››

‹‹ Non è nemmeno detto che stia guardando la telecamera ›› speravo con tutto il cuore che non lo stesse facendo.

Lei, dato che era dall'altra parte del divano, ma col viso poggiato sullo schienale, poggiò le mani su questo e fece leva, spingendosi sopra il divano. Sì, perché fare il giro era troppo faticoso.

Decidi di ignorare le altre allusioni sulla mia relazione con Seven – relazione ampiamente fittizia – per dedicarmi alla chat con Zen.

O, almeno, avrei voluto farlo. La le mani cominciarono a tremare alla vista di un messaggio in attesa di essere letto. Deglutì. Non volevo guardare l'anteprima.

 

707

Voglio il nome del pusher di Haruka.

Sembra venderle della droga buona.

La mia droga consiste nelle briciole

delle Honey Buddha Chips.

 

707

O forse stava praticando un balletto

indiano per far piovere dentro casa?

Perché in quel caso, voglio imparare quel

balletto. Magari funziona anche per la

pioggia di Dr. Pepper.

 

707

O forse era un balletto speciale per il

richiamo del Dio Seven?

 

707

Ah, comunque avvertila che è inutile

che gridi di fronte alla telecamera: non c'è

l'audio, per il bene della vostra

privacy.

 

Ringraziai tutti gli dei (Seven compreso) per l'assenza dell'audio.

 

Anju

Voleva attirare l'attenzione del Dio Seven.

Ma non le dirò che è riuscita a farlo.

 

707

Male, male! Glielo dirò io.

 

Anju

TI PREGO, NO.

 

‹‹ Oh, Anju, corri in chat, Seven è appena entrato! ›› esordì Haruka, ammiccando nella mia direzione.

Mi fiondai immediatamente in chat, pronta ad implorare Seven di non scrivere niente per il bene delle mie orecchie, dato che, conoscendo Haruka, avrebbe gridato di gioia per la riuscita del suo piano.

 

[707 si è unito alla chat]

[Anju si è unita alla chat]

 

Zen

Oh, l'altra principessa è qui!

 

Haruka

EHEHEH

 

Zen

?

 

707

Haruka ha invocato il Dio

SEVEN

ZERO

SEVEN

col suo balletto, ed ora sono qui per

dissipare il male da questo mondo di

infedeli!

 

Haruka

Oh, Dio Seven, ho per lei una richiesta!

 

Anju

Seveeeen (T^T)

 

707

Sì, mia Kitty Cat?

 

707

Mi dica, fedele seguace!

 

Zen

“Kitty cat”...

Suona così Kinky....

 

Zen

E solo a leggere la parola “Cat” mi viene

da starnutire.

 

Haruka

Zen! Ahahahah

 

Haruka

Oh, grande e potente Dio Seven, hai sentito

le mie richieste tramite il potente occhio che

tutto vede?

 

‹‹ Ti prego, dimmi che non parlavi della telecamera... ›› mormorai, e lei annuì con un'espressione divertita.

 

707

Ah, a questo proposito: Haruka, la

telecamera non ha un microfono lol

 

707

Quindi, nope

 

Haruka

Nooo ho parlato da sola? ;;

 

Anju

*Gridato

 

Haruka

Ahah, so che mi ami! ^3^

 

Haruka

Seven! La mia richista è: per favore,

chiama Anju!

Sente la tua mancanza!

 

Anju

Haruka..... ;;

 

Anju

Ti ucciderò nel sonno

 

707

Ahahah, davvero?

Sono qui Babe!

 

Zen

….

 

Zen

QUALCUNO PUO' RIPORTARE L'ATTENZIONE

SU DI ME?

 

Anju

Che è successo?

 

Haruka

Zen Bae ha ottenuto un nuovo ruolo!

 

707

lol

Zen bae

lol

 

Zen

Ed un ruolo da protagonista!

 

Anju

Congratulazioni!

 

[Jaehee Kang si è unita alla chat]

 

Jaehee Kang

QUESTO SIGNIFICA: ATTESA DEL NUOVO

FILM E RISPARMIO PER IL DAY ONE!

 

Zen

Ahahah, ciao Jaehee!

 

Zen

Vedrò di procurarti un poster, se lo vuoi!

 

Jaehee Kang

Sì, per favore.

 

Haruka

Lo voglio anche io, per favore.

Autografato, magari ;;

 

Zen

Te ne darò uno al party!

 

707

Ne voglio uno anche io!

 

Zen

 

Zen

No.

 

Zen

A te no.

 

Zen

Anju, ne vuoi uno anche tu?

 

707

Perché ad Anju sì e a me no? çç

 

Anju

Beh, io potrò godere di quello di Haruka...

Quindi, se me ne dai uno, lo darò a Seven!

 

707

OH


707

ASDFOGD

 

707

ASODFJGODFP!!!

 

Haruka

Anju, temo che tu abbia rotto Seven

 

Anju

;;

 

Zen

Se vuoi darlo a Seven, allora... provvederò

a procurarglielo io stesso

 

Jaehee Kang

Sono dell'idea che Seven non sappia

fare buon uso di un poster tanto divino.

 

Jaehee Kang

Se proprio non sai a chi darlo, fai un

give away con i fan!

 

Zen

Buona idea anche questa.

 

Jaehee Kang

Sono sicura che l'apprezzeranno tantissimo!

 

Jaehee Kang

Lo dirò sul fan club.

 

Anju

Oh, c'è un fan club di Zen?

 

Jaehee Kang

Ovviamente! La presidentessa è una

mia amica.

 

Haruka

Voglio entrare nel Fan Club ;;

 

Jaehee Kang

L'iscrizione è aperta a tutti i fan

del nostro Zen.

 

707

Ma io voglio il mio poster firmato.

 

707

E voglio anche un bacino alla fine

della firma.

 

707

Perché

Zenny Io ti amo!

 

Zen

Va bene, ti procurerò quel dannato poster.

Ma niente bacio, e non dire più che mi ami.

 

707

Mi hai spezzato il cuore.

 

Haruka

Anju, provvedi c;

 

Anju

Non ho mai pensato così tanto

al cannibalismo come in questo momento.

 

707

Tokyo Ghoul made in Korea

 

Haruka

Potresti fare il cosplay di Touka!

 

707

Io?

 

Haruka

… Anju.

Tu puoi fare Kaneki, no?

 

707

Io

voglio

fare

Rize!

 

Haruka

Ma è donna...

 

E poco dopo, Seven mandò in chat la foto di una ragazza bionda.

Corrugai la fronte. Aveva forse sbagliato immagine?

In ogni caso, per un attimo, sentii il mio cuore fare un tonfo. Non sapevo il perché di quella mia reazione, ma mi sentii quasi... ferita. Perché aveva la foto di una ragazza?

Che fosse qualcuno sulla quale stava investigando?

In ogni caso, era veramente bella. Troppo bella.

 

Zen

???

 

Zen

Perché hai mandato una foto di Rika?

 

Haruka

Rika?

 

Haruka

La cugina defunta di Yoosung?

 

Jaehee Kang

Sì, lei. La fondatrice della RFA.

 

Anju

Era bellissima...

 

707

Vero?

 

707

Quella bellissima ragazza in foto

 

707

SONO IO.

 

Haruka

COSA?

 

Anju

CROSSDRESSING?

 

707

Yes!

 

707

Quando mi annoio.

 

Zen

Vado a lavarmi gli occhi con l'acqua santa.

 

Zen

Ci sentiamo sta notte.

 

Zen

Ciao ragazze!

 

707

Ciao Zenny!

Ricordati il mio poster!

 

[Zen ha abbandonato la chat]

 

Jaehee Kang

Uhm... complimenti per il vestito...?

 

Anju

Povero Zen...

 

Mi sentivo meglio, dopo quell'uscita.

Ma Haruka non si era ancora pronunciata.

Alzai lo sguardo, quindi, per vedere se per caso stesse fissando lo schermo, in preda a qualche shock temporeaneo.

Invece stava fissando me, con un'espressione da maniaca.

‹‹ Sei rossa in volto ›› disse con un tono fermo.

Sul serio? Mi tastai le guance.

No, non ero calda.

Le avrei voluto lanciare un cuscino, ma sfortunatamente non ce n'erano più. L'unico che c'era, glielo avevo lanciato prima.

 

Jaehee Kang

Mr. Han mi sta chiamando.

Devo andare via anche io.

 

Jaehee Kang

Sta notte ha una cena di lavoro. Temo

che mi lascerà Elizabeth the 3rd.

Auguratemi buona fortuna, per favore.

 

Anju

Fatti forza, Jaehee.

 

707

Puoi sempre dire al capo di lasciarla da me!

Sarebbe un onore avere in casa Elly!

 

Jaehee Kang

Dubito fortemente che Mr. Han abbia piacere

di lasciare la sua amata Elizabeth the 3rd a casa

tua.

 

Haruka

E se la lasciasse a noi?

 

Jaehee Kang

Tanto meno.

 

Jaehee Kang

Senza offesa.

 

Haruka

Nessuna offesa...

 

‹‹ Ti odio ›› sussurrò a denti stretti.

Ma capivo Jaehee, ed anche Jumin, per cui, sinceramente, non mi ero offesa.

Haruka, invece, se la prese piuttosto a cuore.

 

Anju

Spero che la cena finisca al più presto, così

sta volta non ti riempirà la casa di peli!

 

Jaehee Kang

Lo spero anche io.

Comunque, Mr. Han sta seriamente

prendendo in considerazione l'idea delle

sedie fatte di pelo di gatto.

 

707

Se creerete delle sedie per la scrivania,

con i peli di Elly, sarei felicissimo di averne

una!

 

Jaehee Kang

….

Ne parlerò con Mr. Han.

Ora devo andare.

 

Anju

Ciao Jaehee!

 

Haruka

Porta i miei saluti a Mr. Han!

 

Jaehee Kang

Sarà fatto.

 

[Jaehee Kang ha abbandonato la chat]

 

707

Bene bene, siamo rimasti soli!

 

[Haruka ha abbandonato la chat]

 

707

Cosa?

 

707

Perché?

 

707

Torna qui Haruka! Dio Seven è un

Dio buono!

 

Anju

;;

Vuole che parliamo da soli, credo

 

707

Oh

 

707

Capisco

 

Anju

Lo so, è pazza.

 

707

Nah, è carina.

Però ora abbandono anche io.

Ci sentiamo dopo, Anju.

 

Anju

A dopo, Dio Seven!

 

[707 ha abbandonato la chat]

 

Ed abbandonai subito dopo anche io.

Ti colpo, mi arrivò un cuscino in testa.

Haruka si era alzata dal divano solo per recuperarlo, così da tirarmelo addosso perché avevo abbandonato la chat con Seven.

‹‹ Vi ho lasciato soli per parlare, e tu che fai? Abbandoni la chat? Ingrata! ››

‹‹ Ha dovuto abbandonare lui! E poi, smettila! È imbarazzante! Tra me e Seven non c'è niente! Maledizione, ci conosciamo da un giorno! ››

‹‹ E beh? Non è una scusa! ›› e mi diede un altro colpo col cuscino ‹‹ c'è feeling! ››

beh, in effetti, c'era feeling. Ma questo non era comunque una scusante per il suo comportamento.

Abbassai lo sguardo al suono dell'ennesima notifica.

Un messaggio.

‹‹ Chi è? Seven? ›› domandò Haruka. Mi sembrò di vedere i suoi occhi brillare.

‹‹ Uhm... no, è Yoosung. Mi aveva detto che mi avrebbe avvertita, una volta uscito da scuola ››

‹‹ Oh... okay ›› rispose, quasi delusa.

Appena la vidi allontanarsi, decisi di aprire il messaggio.

 

Unknown

Chi lo sa.

Dormi sonni tranquilli... Anju.

Non avere paura di me. Sono una

persona decisamente migliore di lui.

 

Di chi parlava, adesso? E perché Haruka non riceveva messaggi da parte sua?

C'era forse qualcosa che io avevo, ma lei no?

Guardai, ancora un volta, la telecamera. Seven sapeva dei messaggi?

 

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Capitolo 6
*** #Day3 (1/4) ***


La notte precedente era passata in preda all'ansia. Praticamente, in tutta onestà, la notte non era mai arrivata per me.

Perché Unknown continuava a cercarmi? Perché, poi, cercava solo me? Che non avesse modo di rintracciare il telefono di Haruka?

No, non era possibile. Era capace di trovare la password per una casa, ma non di rintracciare un telefono? Oltretutto, se era stato capace di trovare il mio, non doveva essere così tanto difficile rintracciare il tuo, no?

A parte quei pensieri, non chiusi occhio prima delle 6 del mattino. Un po' per via di quei pensieri, ed un po' perché Haruka russava come un trattore a lavoro, oltre che a dare calci come un cavallo.

Inoltre aveva occupato il 90% del letto stando al centro, e non riuscivo a svegliarla in alcun modo.

A parte questo, alle 8 del mattino il mio cellulare cominciò a squillare.

Maledì chiunque fosse l'artefice di quella chiamata e risposi, senza nemmeno leggere il nome, cercando di assumere una voce dolce e udibile.

‹‹ Pronto? ››

‹‹ Buongiorno principessa. Dormivi? ›› perché la voce di Zen era così bella già dal mattino?

Non riuscii a rimanere arrabbiata con lui. Sospirai, ma non feci in tempo a dare una risposta ‹‹ ops. Scusami ›› mi anticipò.

‹‹ Non fa niente, mi sarei svegliata comunque tra meno di un'ora ››

‹‹ Anju, chiudi la chiamata, sono a mala pena le sei! ›› brontolò Haruka, coprendosi la testa col lenzuolo ‹‹ casinista! ››.

Disse quella che aveva fatto casino fino a cinque minuti fa, assumendo la voce di un trombone e la delicatezza di un elefante in un negozio di swarovski.

Sentii Zen ridere dall'altro capo del telefono ‹‹ okay, okay. Ho interrotto il sonno di due principesse, o sbaglio? Mi dispiace. Troverò un modo per farmi perdonare ››

‹‹ Non preoccuparti, Zen. Non disturbi mai ››

Haruka emise un verso contrariato, ma sapevo che era per via del suo sonno. Anzi, onestamente, mi stupii del fatto che si fosse svegliata solo per lo squillo del telefono, quando invece non si era svegliata in altri modi durante la notte. Se bastava così poco, sta notte le avrei fatto squillare il cellulare ogni cinque minuti.

‹‹ Oh, beh, in questo caso ›› sospirò ‹‹ ti ho chiamata perché sono in ansia per sta mattina. E... non lo so, mi andava di sentire la voce di qualcuno che mi... trasmettesse calma e relax. ››

‹‹ Beh, potresti guardarti allo specchio e calmarti così ›› ironizzai, ottenendo un'altra risata.

‹‹ La mia bellezza non riesce sempre a calmarmi ››

‹‹ Allora dovresti registrare la tua voce e dirti “stai calmo, Zen, oggi qualcosa splende, e non sarà il sole, ma tu stesso ››

rimase in silenzio per un attimo. Per tutto quel tempo, pensai di aver detto qualcosa di sbagliato, o semplicemente che fosse caduta la linea.

Ma la chiamata era ancora in corso, quando staccai il telefono dall'orecchio.

‹‹ Credo di essere arrossito ››

‹‹ Mi hai fatta preoccupare! Credevo di aver detto qualcosa di sbagliato! ››

‹‹ No, no... niente di sbagliato. Dio... che carina ›› e ridacchiò. Una risata così naturale ed imbarazzata, da portarti a pensare che, dopo tutto, Zen non era poi così sicuro di sé.

‹‹ Comunque, Zen, come mai hai tutta quest'ansia addosso? ››

‹‹ Oh, giusto! Ieri non l'ho detto. Ricordi il film per il quale mi hanno preso? Ecco... oggi è il primo giorno di riprese! ››

‹‹ Beh, auguri allora! Ci credo, allora, che sei agitato. Ma sono certa che sarai perfetto! ››

‹‹ Eheh, grazie. Avevo bisogno degli auguri! Spero che tu abbia ragione. ››

‹‹ Dai, non c'è bisogno di essere agitati. Se ci pensi, ormai, hai passato il provino, quindi è ovvio che vai bene ››

Prese un breve, ma profondo respiro ‹‹ beh, anche quello è vero... ma vedi, spero di fare una buona impressione il primo giorno. Ti spiego, principessa, per l'audizione mi sono impegnato parecchio e ho dovuto snaturare il “vero me”. Perché sì, come ho detto ieri notte in chat, il personaggio è parecchio interessante, e mi piace un sacco la sua psicologia, ma... ››

‹‹ Ma? ››

‹‹ Ma caratterialmente è totalmente diverso da me ››

‹‹ Beh, se sei riuscito ad interpretarlo nei provini, non vedo come tu non possa interpretarlo di fronte alla telecamera! ››

‹‹ Il fatto è che... somiglia a Jumin, caratterialmente parlando. In pratica, per quel personaggio, devo imitare quell'idiota. ››

‹‹ Deve essere frustrante per te ›› dissi, ridacchiando.

‹‹ Molto frustrante! Ma devo ammettere che Jumin è un ottimo modello di riferimento ›› beh, sicuramente interpretare un personaggio con lo stesso carattere di Jumin non doveva essere così tragico come lo faceva intendere Zen, ma... d'altronde, tra i due non scorreva poi così tanto buon sangue, anche se non ne avevo capito il motivo ‹‹ quell'idiota ›› aggiunse, come se ci avesse pensato più tardi.

‹‹ Dai, non è un idiota! A me sta simpatico ››

‹‹ Davvero? Cielo, Anju... come fai a dire una cosa simile? ››

‹‹ Beh... per me è così ›› feci le spallucce, come se lui fosse in grado di vedermi.

Era vero. D'altronde, a me, Jumin non aveva fatto niente. Anzi. Voleva addirittura comprarmi dei vestiti nuovi per non usare quelli di Rika, e già questo , per me, bastava come gesto carino e premuroso, considerando che non mi conosceva.

Anche se c'era da ammettere che, ricco com'era – a detta di Luciel – di certo non era un gran problema comprare qualcosa.

Zen sospirò, anche se con il casino di sottofondo, si sentì veramente poco. Forse era in mezzo alla strada, dato che si sentivano i rumori di clacson o qualcosa di simile ‹‹ a parte questo, principessa... ti stai trovando a tuo agio tra noi? Come ti trovi nell'appartamento di Rika? ››

‹‹ Sì, mi sto trovando a mio agio ›› accennai un sorriso. Zen era sempre premuroso, ed era una cosa che a me piaceva parecchio ‹‹ come potrei non trovarmi a mio agio? Siete tutti così carini – nel vero senso della parola – e premurosi, con me... anche con Haruka ››

‹‹ Uhm, Haruka... ›› prese una pausa di un momento, prima di riprendere a parlare.

Già... non tutti avevano digerito totalmente il suo arrivo. Zen sì, ma rimaneva comunque un punto di domanda ‹‹ mi dispiace un pochino per lei. Nel senso, sembra quasi che sia più facile accettare la tua presenza che la sua ››

Istintivamente, mi girai a guardare la mia amica. Dal respiro pesante, era palese che stesse di nuovo dormendo. Ero grata della cosa, in tutta onestà.

‹‹ Aspetta ›› mormorai. Okay, se dovevamo parlare di questo, era meglio spostarsi dal letto.

Mi alzai lentamente, cercando di fare attenzione a non fare troppo casino. Non volevo certamente svegliarla. Camminai, infatti, in punta di piedi, fino all'uscita della stanza, poi uscì, chiudendomi la porta alle spalle.

‹‹ Okay, eccomi ›› dissi, sempre a bassa voce, dirigendomi verso il divano, per poi sedermici sopra – o meglio, distendermici, nemmeno fossi la regina dell'appartamento – ‹‹ anche a me da quell'impressione. Onestamente, non mi capacito granché della cosa. Sembra quasi che solo tu, Seven e Yoosung riusciate ad accettarla, mentre Jaehee e Jumin – ››

‹‹ Jaehee l'ha accettata, dal momento che anche V ha accettato la sua presenza nella RFA. In teoria, anche quell'idiota di Jumin. Solo che entrambi sono piuttosto distaccati dalla cosa. ›› sbuffò poco dopo, come se avesse appena ricordato una questione fastidiosa, e si prese qualche attimo prima di riprendere a parlare ‹‹ se proprio vogliamo dirla tutta, Jumin sembra parlare in modo gentile solo quando si tratta di te ››

‹‹ Oh, uhm... sei geloso, Zen? ›› ironizzai, ed in risposta ottenni un suo balbettare.

‹‹ No! Cioè, sono preoccupato. Insomma... ricorda: gli uomini sono dei lupi! ››

‹‹ Anche tu sei un uomo. Quindi, anche tu sei un lupo? ››

‹‹ Io sono un lupo buono, e so controllarmi a dovere! ›› rise, dopo aver detto quella frase, poi sospirò ‹‹ beh, Anju... io sono arrivato ››

‹‹ Oh, di già? Uhm... ››

ridacchiò, con una risata così dolce che quasi riuscii ad immaginare il suo volto attraverso il telefono. Terribilmente carino. Strinsi il telefono, strizzando gli occhi. Che diavolo stavo andando a pensare?

‹‹ Volevo parlare ancora con me, principessa? ››

‹‹ Forse! ››

‹‹ Beh, se vuoi, ti chiamerò dopo le riprese ››

‹‹ Okay! Assicurati di mandarmi un selfie, durante le pause. Voglio assicurarmi che vada tutto bene! Promesso? ››

‹‹ Promesso! A dopo, allora ››

‹‹ A dopo! ››

e sperai che quel “a dopo”, fosse effettivamente così. In tutto questo, non avevo ancora ricevuto un messaggio da Yoosung, o da Seven.

Anche se, comunque, generalmente Seven entrava poco più tardi nell'app.

Alzai gli occhi verso la telecamera, accennando un sorriso e muovendo lentamente la mano. Magari era già sveglio, o... o semplicemente, ero una cretina. Niente mi assicurava che stesse guardando in quella direzione. E non potevo credere di aver salutato una telecamera.

Ma speravo che lui stesse guardando in quella direzione, e solo pensare che stesse guardando... beh...

No, dai. Non volevo credere ai miei stessi pensieri. Perché la mia testa ruotava così vorticosamente al pensiero di Seven? Sentivo le gambe deboli, ed il mio stomaco si stringeva e strizzava.

Maledizione... no. Non potevo permettermi una cotta. Lo conoscevo da fin troppo poco tempo.

Certo, indubbiamente in quando aspetto mi piaceva... il carattere, la simpatia...

scossi rapidamente la testa, calmandomi e pensando al fatto che, d'altronde, anche al pensiero di Jumin provavo bene o male le stesse cose. Pensare alle parole di Zen, riguardo al comportamento di Jumin, poi...

Mi sedetti sul divano, sfregando le mani sulle tempie. Forse dovevo cominciare a concentrarmi su qualcosa che non fosse la RFA.

E non era semplice,visto che ormai c'ero dentro fino al collo.

‹‹ Vuoi una pastiglia per il mal di testa? ›› brontolò Haruka, poggiata con una spalla allo stipite della porta.

Aveva un'aria spenta. Non che da appena sveglia, generalmente, fosse chissà quanto energica, ma...

non era quasi mai così.

‹‹ No, grazie ›› risposi, sistemandomi i capelli castani su una spalla.

‹‹ Okay ›› tirò su col naso, camminando verso il piano cottura.

‹‹ Sei raffreddata? ››

‹‹ Uhm? No, sono solo appena sveglia ›› si sforzò di rivolgermi un sorriso ‹‹ ed ho ascoltato la vostra chiacchierata ›› temevo che sarebbe successo.

Fu come un pugno nello stomaco, però, perché mi ricordai che lei stava ancora aspettando quella famosa chiamata da parte di Jumin. Chiamata che, come immaginavo, non era e non sarebbe mai arrivata. Jumin non aveva tempo per questo genere di cose, e lei doveva capirlo.

‹‹ Non capisco... perché a loro viene più facile accettare te? Da quando sono qui, cercano sempre e solo te ›› mormorò, con un tono di voce così demoralizzato da essere riuscita, involontariamente, a farmi sentire la merda della situazione.

‹‹ Non penso che sia così... penso che sia solo un impressione ››

Il suo sguardo si assottigliò al punto che i suoi occhi sembrarono ancora chiusi ‹‹ è un dato di fatto. Vogliamo controllare il registro chiamate, o la cronologia dei messaggi? ›› il suo tono di voce era tagliente quasi quanto il suo sguardo. Ma, anche se ci fosse stata una preferenza tra noi due, la colpa di certo non era mia.

‹‹ Persino Mr. Han sembra preferire te a me. Eppure, nella RFA, ci siamo dallo stesso lasso di tempo. ››

Non mi stupii di quella frase, in tuta onestà. Sapevo che, sotto sotto, era arrabbiata per quel motivo.

Forse Zen, a questo punto, aveva ragione.

‹‹ Sei arrabbiata per questo? ›› provai a chiedere, ma lei non rispose a quella domanda, e continuò il suo sfogo ‹‹ persino quando siamo in chat, e tu non ci sei, lui parla i quanto sia sicuro del fatto che farai un ottimo lavoro con gli ospiti ›› gli ospiti del party... già.

Era da ieri ogni tanto arrivava qualche mail da parte di qualche ospite contattato da Jaehee, e rispondevo a tutti in maniera più fulminea che potevo.

A pensarci bene: probabilmente era per questo che gli altri mi parlavano in maniera diversa, rispetto a come parlavano a lei. Sia per la frequenza che per i modi. E, magari, era anche per questo che Jumin si rivolgeva in modo più gentile, verso di me. Per via del fatto che fossi io ad avere il party in mano. Sarebbe logico, no? D'altronde ero io l'amministratore della cosa.

‹‹ Comunque, non preoccuparti. Onestamente non so nemmeno per quanto tempo staremo nella RFA ››

‹‹ Uhm? ›› corrugai la fronte, incuriosita da quell'affermazione ‹‹ che intendi dire? ››

sospirò, tamburellando le dita sul piano cottura. Aveva fatto il caffé nella caffettiera e non ci avevo nemmeno fatto caso, tanto che ero immersa nei miei pensieri ‹‹ niente, non preoccuparti. È solo una mia sensazione. Sai, ieri notte ho fatto un sogno ›› improvvisamente, il suo volto si illuminò, e mentre il caffè scaldava all'interno della caffettiera, lei si girò per poggiarsi al piano cottura con la schiena, rivolgendomi, finalmente, un sorriso apparentemente sincero ‹‹ lo vuoi sentire? È carino! ››

‹‹ Sì, certo! ›› sopratutto se questo potesse distrarla dalla discussione di poco fa.

Lei sollevò lo sguardo al soffitto, annuendo tra sé e sé. Il suo sguardo vagò, poi prese un grosso respiro. Sicuramente stava cercando di mettere insieme i pezzi, in modo da poterlo raccontare per ordine.

‹‹ A dire il vero, è tutto un po' confuso... è cominciato me che chattavo con uno sconosciuto, che chiedeva se potevo andare ad un indirizzo per restituire un cellulare. Poi lo scenario cambia, e... beh... ora riderai! ››

‹‹ Perché? ››

‹‹ Perché, in pratica, nel sogno ero in questa chat ›› afferrò il telefono, indicando la chat della RFA ‹‹ e dovevo affrettarmi a scegliere uno di loro, prima di undici giorni ››

‹‹ Cosa... perché? ››

‹‹ Perché, alla scadenza dell'undicesimo giorno, sarebbe tutto finito. Avevo solo undici giorni di tempo per essere felice con uno di loro. ››

‹‹ E tu, fammi indovinare... hai scelto Jumin? ››

lei arrossì e gonfiò le guance, girandosi senza darmi una risposta precisa.

‹‹ lo prendo come un sì ›› come immaginavo: Haruka si stava prendendo una cotta enorme per Jumin.

Mentre lei continuava a raccontarmi di ciò che era accaduto nel sogno, decisi di fare ciò che ogni buona amica avrebbe fatto.

 

Anju
Buongiorno, Jumin. So che è presto,

a dire il vero non so nemmeno se sei

sveglio, però... volevo chiederti un favore.
 

Mandai un messaggio a Jumin, incerta persino del fatto che fosse sveglio.

Ma era mattino, e di solito il signor direttore era sveglio, a quell'ora. Casomai, avrei contattato Jaehee, chiedendo a lei di avvertirlo una volta arrivato in un ufficio.

Dato che, però, aveva fortunatamente risposto, mi misi l'anima in pace con i miei piani.


Jumin Han

Buongiorno, Anju.

Se c'è qualcosa che posso fare per te,

chiedi pure. Hai di nuovo problemi con

i vestiti? Vuoi che chieda a Jaehee

di contattare una sarta? Però prima

dovrei parlare con Seven per sapere

l'indirizzo dell'appartamento... oppure,

dovremmo accordarci su un punto d'incontro.

Sì, forse è meglio così.

 

Anju

Oh, uhm... no, i vestiti di Rika vanno

bene, ma grazie del pensiero ^\\\^

 

Anju

Ricordi di aver detto ad Haruka che

l'avresti richiamata, o qualcosa del genere?

 

Jumin Han

Cos'è quella faccina? Seven ti sta

contagiando con le emoji?

Sì, comunque. Ricordo di aver detto una

cosa simile. Perché?

 

Anju

Potresti chiamarla?

 

Jumin Han

È successo qualcosa?

 

Anju

No, a dire il vero no. Però ci tiene...

Diciamo che si sente un pochino in

disparte.

 

Jumin Han

Allora dille di prendere parte. Semplice.

 

Anju

Non ha un ruolo preciso da svolgere...

V ha dato un compito solo a me.

Lei vorrebbe essere un pochino più coinvolta

nella RFA, e si sente un po' in imbarazzo.

Non riesce ad integrarsi.

 

Jumin Han

Se V ha dato il ruolo di Rika in mano a te, e

non a lei, è evidente che l'ha fatto per una ragione.

Probabilmente ha visto in qualcosa che lei non ha.

Magari, un po' di Rika... non lo so. Non sono nella

sua testa per sapere su cosa si sia basato per darti

così tanta fiducia.

Ma non penso che fosse perché sei arrivata prima.

Considera che è Seven ad aver creato il profilo

di Haruka, e sempre Seven ha dato in mano a

te il profilo di Rika.

Se avesse voluto, avrebbe potuto trasformare il tuo

profilo in uno come il nostro, senza la possibilità

di interagire con gli invitati e di gestire il party.

Ciò significa che erano quelle le disposizioni di V.

 

Jumin Han

Inoltre, se V avesse voluto che anche Haruka prendesse

parte all'organizzazione del party, avrebbe detto a Seven

di ampliare il suo profilo ad amministratore o

co-amministratore. Se non è successo, beh... non credo

ci siamo bisogno che continui.

 

Stavo per scrivere qualcosa come “vorrebbe conoscerti meglio”, ma parlare con Jumin, a quanto pare, era come parlare con un sasso. Perlomeno, per quanto riguardava Haruka.

Mi sentii tremendamente in colpa per lei.

Aveva anche smesso di parlare, rendendosi conto che non stava avendo molta attenzione da parte mia, ed ora aveva lo sguardo sul suo cellulare.

Probabilmente si era aperta una chatroom, ed io non stavo prestando attenzione nemmeno a quella.

Volevo fare qualcosa per lei. Volevo che Jumin le prestasse anche un minimo di attenzione, così che lei potesse essere un po' più sorridente e sentirsi un po' più partecipe nella famiglia della RFA.

 

Anju

Sì, capisco il tuo punto di vista, Jumin.

Hai ragione... ma, magari, possiamo

trovare qualcosa che lei possa fare, no?

Datele una piccola possibilità... per favore!

 

Jumin Han

Se hai qualche idea, sono tutto orecchie.

 

Anju

Uhm, beh... comincia col parlare di più, magari.

A lei farebbe tanto piacere avere almeno la tua

approvazione!

 

Jumin Han

La mia approvazione? Non è mica un documento

d'ufficio.

 

Una battuta. In un momento come quello. Sul serio, Mr. Han?

Era pure una battuta di pessimo gusto.

 

Anju

Ti prego, Jumin... chiamala.

Per favore.

È veramente brutto vederla così... non lo dice, ma ci sta male.

Vede la preferenza.

 

Jumin Han

Perché ci tieni così tanto che io la chiami?

 

Anju

Perché Haruka è la mia amica più cara. Siamo

cresciute assieme... e vederla così mi rende parecchio

triste.

Haruka è per me quello che V è per te.

 

Da quello che riuscivo a ricordare, dalle poche volte in cui si era parlato di V, in chat, Jumin e lui erano cresciuti assieme. Quindi, magari, spiegarglielo in quel modo avrebbe reso meglio l'idea.

‹‹ Con chi stai parlando? ›› chiese Haruka, improvvisamente. Forse si era resa conto, finalmente, del mio essere eccessivamente silenziosa, tanto che ero impegnata a cercare di convincere Jumin a parlare con lei.

‹‹ Seven ››

‹‹ Ma Seven è in chat... ››

‹‹ Ahahah, già, Seven è in chat ›› risposi, senza nemmeno pensarci. Poi, poco dopo, sbarrai gli occhi ‹‹ Seven è in chat? ›› ripetei ‹‹ Seven è in chat! ›› mi girai velocemente verso di lei. Troppo velocemente. Infatti, nel movimento, mi sollevai accidentamente e scivolai giù dal divano, colpendo così forte il pavimento da sentire una fitta tremenda all'osso sacro.

‹‹ Oh, Santa Elizabeth the 3rd, stai bene?! ››

‹‹ Santa Elizabeth the 3rd...? ›› influenza di Seven.

Lei rise, annuendo ‹‹ Sì, beh... ››

‹‹ Era orribile. Mi è passato il dolore al culo per questa pessima e freddissima battuta ›› brontolai, sollevandomi da terra a fatica. La botta aveva fatto parecchio male.

‹‹ Vuoi che dica a Seven di cercarti? Credevo te ne saresti resa conto! ››

‹‹ No, non ho badato alla chatroom aperta. In verità stavo... stavo... ›› sospirai, grattandomi la nuca. Che diavolo potevo inventarmi?

Lei sollevò le mani al cielo, sorridendo in modo innocente ‹‹ Ehi, testa di pomodoro, non scervellarti. Non devi per forza rispondermi! ››

Gonfiai le guance ‹‹ non sono una testa di pomodoro. Ho i capelli scuri, ora ››

‹‹ Beh, per me rimani una pel-di-carota! ››

le feci la linguaccia, apprezzando, silenziosamente, il fatto che non avesse insistito per sapere con chi stessi parlando.

‹‹ Sì, comunque... chiediglielo, per favore. Anzi, digli che più tardi lo cercherò io ››

lei annuì ‹‹ beh, sappi che comunque ha chiesto se ti fa male il culo ››

‹‹ Ehi! ›› gonfiai le guance, girandomi in direzione della telecamera e facendo la linguaccia anche a lui, sorridendogli poco dopo. Allora mi stava guardando. Seven l'onnipresente.

Riportai la mia attenzione sul telefono, notando il messaggio in attesa.

 

Jumin Han

Capito. Va bene, Anju... visto che insisti

tanto, provvederò. Non mi costa nulla.

Penserò, nel frattempo, a qualcosa da

farle fare. D'altronde, V, mentre è assente,

ha affidato a me il suo ruolo.

Chiederò consiglio anche all'assistente Kang.

 

Sorrisi come una bambina alla vista di quel messaggio, già riuscendo ad immaginare l'espressione gioiosa della mia amica. Ero certa che lei, per me, avrebbe fatto la stessa cosa.

In cuor mio, sapevo che probabilmente quella chiamata non sarebbe bastata a far cambiare idea a Jumin. Forse Haruka era troppo... iper attiva, per i gusti di quell'uomo, ma... beh, secondo il mio punto di vista, prima o poi si sarebbe ricreduto. Haruka non era una brutta persona, e dietro quell'iperattività, si nascondeva una bellissima persona. Un po' troppo ingenua, ma era di una bontà stupenda ed apprezzabile. Oltre che parecchio disponibile e responsabile.

Più o meno.

 

Anju

Grazie mille Jumin! Sapevo che mi avresti capita!

Grazie, grazie, grazie!

 

Jumin Han

Te l'avevo detto, se potevo farlo, lo avrei fatto.

È una cortesia nei tuoi riguardi.

 

Anju

Nei miei riguardi....? lo stai facendo, veramente,

solo per me? Perché?

 

Jumin Han

Non che sia un peso, non fraintendere le mie

parole.

Perché mi piace il fatto che stia facendo

tutto questo solo per far star bene la tua amica.

Nella RFA siamo una famiglia, e tu stai lavorando

per mantenere l'equilibrio stabile.

 

Jumin Han

È un bel gesto e non me la sento di ignorarlo.

Sei in gamba e responsabile. Sicura di non voler

lavorare nella mia azienda?

 

Anju

Grazie per l'offerta, ma per ora va bene così ^^'

 

Jumin Han

Sarà sempre valida. A dopo, Anju.

 

Anju

A dopo Jumin. E grazie ancora!

 

Sospirai di sollievo, lasciandomi andare contro lo schienale del divano.

Quello era un vero e proprio sollievo, per me.

C'era troppo silenzio, comunque. Così sollevai lo sguardo, guardando cosa stesse facendo Haruka.

E... non stava facendo niente di troppo diverso da quello che faceva di solito. Semplicemente, stava versando il caffè nelle tazzine, reggendo il telefono con la mano libera.

Dati i diversi sorrisi che rivolgeva allo schermo del cellulare, sicuramente il signor Seven aveva compiuto il miracolo di farle tornare il buon umore. Luciel era degno di portare quel nome, allora.

Alzai di nuovo lo sguardo verso la telecamera, grata di poter avere quel “contatto” con lui.

Indicai lo schermo del cellulare, sperando che i suoi occhi fossero puntati verso lo schermo, così che potesse vedere che gli stavo per mandare un messaggio. Poi passai ai fatti.

 

Anju

Luciel, ho una cosa da dirti, ma non dare di

matto.

 

Anju

Ieri l'hacker mi ha contattata di nuovo. Abbiamo

scambiato un paio di messaggi... ha accennato

qualcosa sul fatto di “rivederci presto”, quindi...

 

Anju

Onestamente non so nemmeno io cosa pensare,

perché ha lasciato quell'affermazione piuttosto

aperta all'interpretazione.

Non mi ha nemmeno detta come interpretarla.

 

Sicuramente era ancora nella chatroom, per cui, non aspettai di certo una risposta fulminea da parte sua. Anzi, semplicemente, entrai in chat anche io.

D'altronde non c'era nessuna fretta, no?

 

[707 ha abbandonato la chat]

 

Fu il primo messaggio che vidi, poi, subito, il mio telefono squillò.

Ovviamente, era Seven.

Cacchio, aveva letto i messaggi così velocemente? Non che fossero chissà quanti, però...

Risposi, e non ebbi nemmeno il tempo di dire “ciao”, che subito cominciò a parlare.

‹‹ Leggi tutto. Non tralasciare niente di niente. ››

Il suo tono di voce sembrava quasi affannato, tanto che parlava velocemente. E così feci.

Guardai nella direzione di Haruka, e mi spostai dall'altra parte.

‹‹ Uhm? Dove vai? ›› chiese lei ‹‹ Aaah, aspetta.... ti ha chiamata Seven? Sei al telefono con Seven! Salutamelo! ››

‹‹ Ricambia il saluto ›› disse lui, poco interessato ‹‹ anche lei ha ricevuto messaggi? ››

Scossi la testa, sapendo che tanto lui stava guardando ‹‹ ricambia ›› dissi ad Haruka, mentre continuavo ad allontanarmi

‹‹ Non fate sesso telefonico! ›› gridò alle mie spalle. Fortuna che la telecamera era lontana, e sperai che Seven non avesse sentito quell'affermazione o che perlomeno decidesse deliberatamente di ignorarla. Mi chiusi nel bagno, abbassando la tavoletta per sedermici sopra.

‹‹ Okay, sono lontana dalle sue orecchie... spero ›› mormorai, guardando verso la porta. Sperai vivamente che Haruka non decidesse di origliare, anche se non era una cosa tipicamente sua. Di solito era piuttosto riservata.

‹‹ Hai fatto bene. ››

‹‹ Mi avverti se si sposta per venire verso il bagno? Tanto la vedi, no? Non voglio che senta. ››

‹‹ Si, tranquilla. Ora sembra essersi concentrata di nuovo sul telefono ››

‹‹ Okay, grazie ››

e, detto questo, cominciai a leggere i messaggi dal primo all'ultimo, senza tralasciare niente.

Dalla sua bocca non uscì una sola parola, mentre leggevo. Fui grata della cosa, perché era evidentemente concentrato nell'ascoltarmi. Appena finii, rimanemmo un po' in silenzio.

Tanto che, per un attimo, pensai che stesse dormendo. Ma erano fin troppo pochi per potersi addormentare così facilmente.

‹‹ Finiti? ›› chiese lui. Sentii uno scricchiolio di sottofondo.

‹‹ Sì. Non sono molti, te l'ho detto, ma.... cosa stai facendo? ››

‹‹ Pranzando. Con le HB chips ››

‹‹ Ti rovineranno lo stomaco quelle patatine ››

ridacchiò, poi sospirò ‹‹ okay, okay, le metto via, per ora. Comunque, non capisco... di chi parlava? Mi sento chiamato in causa e non so nemmeno perché. In ogni caso, non preoccuparti, Anju. Farò in modo che non ti tocchi nemmeno un capello, finché ci sarò io qui. Dovesse costarmi la vita ›› il suo tono di voce era così serio che la mia schiena venne scossa da un brivido.

Cosa lo spingeva a tanto? D'altronde, per lui, non ero altro che una ragazza che conosceva da poco.

Mi morsi il labbro inferiore, poggiandomi una mano sul petto. Per un attimo, pensai che stesse prendendo fuoco. Maledizione... perché a me?

 

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Capitolo 7
*** #Day 3 (2/4) ***


‹‹ Farò in modo che non ti tocchi nemmeno un capello, finché ci sarò io qui. Dovesse costarmi la vita ››
ripensai a quelle parole come se, nella mia testa, ci fosse una sorta di registratore che mi permettesse di sentirle in un loop continuo.
Ero ancora chiusa nel bagno, seduta sulla tazza, ad ascoltare Seven che leggeva chissà quale codice binario.
La sua voce era piacevole da ascoltare, ed il suo tono concentrato, per qualche strano motivo, mi rilassava al punto che mi sarei potuta anche addormentare, ascoltandolo.
‹‹ Oh... uhm? ››
‹‹ Che c'è? ››
‹‹ Oh, no, niente di preoccupante. ››
Non si direbbe. Il suo tono di voce era cambiato di colpo, e quel verso sorpreso la diceva lunga.
‹‹ Anju... chiudo la chiamata. Credo che avrò parecchio da lavorare, e non voglio tenerti tutto il giorno al telefono, quindi... ››
‹‹ Luciel, è tutto okay? ›› domandai, preoccupata. Non mi piaceva quella sensazione allo stomaco, nel sentire quel suo tono di voce palesemente preoccupato per via di chissà cosa avevano visto i suoi occhi.
‹‹ Sì... sì. Oh, questo gattino è preoccupato per il Dio Seven? ›› provò ad ironizzare, sforzando una risatina ‹‹ non farlo, non sono io quello che ha ricevuto dei messaggi da parte di una delle blatte del web ››
‹‹ Uhm? Blatte del web? ››
‹‹ Sì. L'hacker. ››
‹‹ Ma... Luciel, anche tu sei un hacker! ››
‹‹ Io sono una blatta buona! ›› rise, e sta volta sembrò essere una risata più sincera rispetto a prima ‹‹ comunque, sei buffa, Anju. Ti conviene scegliere il nome con cui chiamarmi, o finirai col confonderti! ››
Gonfiai le guance a quella frase. Sì, in effetti, lo chiamavo un po' con tutti i nomi incrociati fino a quel momento, ma non riuscivo a trovarne uno "fisso".
Per me, Seven era il nome generale col quale chiamarlo in pubblico, 707 il semplice nome da chat, e Luciel... beh, Luciel era il nome "privato". Anche se ero già abituata a chiamarlo Seven, generalmente... in effetti era un gran casino.
‹‹ Quale preferisci, tu? ››
‹‹ Dio Seven ›› ironizzò, e ridacchiò poco dopo.
‹‹ Dai! ››
‹‹ Per me è uguale, Anju. Sul serio ››
‹‹ Allora continuerò a chiamarti con tutti i nomi. Non mi confondo, stai tranquillo. A meno che non salti fuori un altro nome... allora potrei pensare di usare quello ››
Rimase in silenzio per qualche attimo, come se fosse spaesato da quell'affermazione.
‹‹ Va bene ›› disse infine, ma non era veramente concentrato sulle proprie parole ‹‹ ora chiudo... ci sentiamo appen – ››
‹‹ Appena hai finito. Non potrai nemmeno messaggiare? ››
‹‹ Ti mancherò così tanto? ›› ironizzò ancora.
Gonfiai le guance, di nuovo, come una bambina capricciosa, prendendomi il mio tempo prima di rispondere a quella domanda. Mi sentii beccata con le mani nel sacco.
‹‹ Lo prendo come un sì? ›› intervenne lui, non sentendo la risposta da parte mia.
Annuii, ricordandomi solo in un secondo momento che lui, fortunatamente, non era in grado di vedere all'interno del bagno.
‹‹ Sì ›› brontolai. Sentii le mie guance prendere fuoco. Ero arrossita come una cretina.
Emise una risatina che, a sentirla così, simile ad un "eheheh", sembrava essere imbarazzata quasi quanto lo ero io.
‹‹ Vedrò di farmi sentire ogni tanto, ma non ti prometto niente. Ora chiudo. Sul serio, però. Più tardi comincio, più tardi finisco. ››
‹‹ Non so cosa tu voglia fare, ma.. in bocca al lupo, Luciel. Sta attento ›› ero veramente preoccupata per lui. Non avevo idea di cosa volesse fare, ma... ero certa, in cuor mio, che non erano cose facili e sicure.
‹‹ Lo sono sempre. A presto ›› e chiuse la chiamata, quasi con fretta, come se non vedesse l'ora di liberarsi di me. Quindi, per oggi, basta Seven?
Sospirai, e poggiai il cellulare sulle mie labbra, tamburellando l'indice sulla cover.
Avevo sbagliato a parlargli dell'hacker, o avevo fatto bene? Magari non era niente di rischioso.
D'altronde, alla fine, non aveva fatto niente di male. Ci aveva solo... rapite e chiuse dentro un appartamento. Okay, sì, forse era abbastanza grave.
Ma, guardando il lato positivo, se non fosse stato per lui ora non avremmo conosciuto i membri della RFA. Alla fine, aveva compiuto un opera di bene. Annuii tra me e me, e decisi, finalmente, di uscire dal bagno.
Non avevo fatto caso, fino a quel momento, della voce di Haruka che sembrava squittire come uno scoiattolo.
Il suo viso era illuminato da sorrisi che le avevo visto fare poche volte nella sua vita, e generalmente erano rivolti ai gatti – randagi e non –, e non al vuoto, come sembrava rivolgerli ora.
Era "seduta" a testa in giù sul divano, col cellulare premuto contro l'orecchio, come se volesse assorbirlo con la pelle, e la testa rivolta al soffitto.
Non ci volle molto per capire che finalmente Jumin aveva mantenuto la sua parola, chiamandola, proprio come mi aveva promesso di fare.
In un certo senso, mi sentii quasi importante, visto che "il signor direttore" mi aveva dato retta. Alla fine a lui non gli rappresentavo niente, eppure...
Scossi velocemente la testa, nel tentativo di allontanare dalla mente quei pensieri.
Dovevo pensare semplicemente che era un gesto di cortesia.
Eppure, in cuor mio... sapevo che non era così. Quella era un'altra prova del fatto che, effettivamente, fossi "lievemente" più presa in considerazione di lei.
Ma non volevo che fosse così. Volevo che fossimo allo stesso livello, in quella scala di valori immaginaria.
Sospirai, ed incrociai le braccia al petto, inclinando appena la testa.
Lei inarcò lievemente la schiena, in modo da potermi guardare, nonostante fosse a testa in giù. Mi rivolse un sorriso, assumendo lo sguardo da "so che qui c'è il tuo zampino". Ma non era arrabbiata. E come poteva esserlo?
Sollevai le spalle, come per dire "e chi lo sa?".
Io e lei avevamo questo modo silenzioso di comunicare, che solo noi riuscivamo a capire.
Come una sorta di connessione mentale. Spesso non c'era bisogno di parlare, per capire cosa stessimo pensando. Anche quando parlavamo via telefono e magari c'erano attimi interi di silenzio, sembrava che riuscissimo a capire cosa stesse passando esattamente nella testa dell'altra.
Era uno di quei "doni particolari" che solo alcune amicizie possedevano.
Feci per camminare, pronta ad andarmi a sedere su una delle sedie per mangiare qualcosa, mettendo il telefono in tasca, e questo squillò.
Cazzo. In effetti non avevo pensato al fatto che probabilmente avevo ricevuto dei messaggi, mentre ero al telefono con Seven. A parte le chatroom perse, ma quelle... beh... pazienza, potevo leggermele con calma mentre mettevo qualcosa da mangiare sotto i denti.
Sbloccai la schermata del cellulare e andai dritta nei messaggi, continuando a camminare. Potevo benissimo fare entrambe le cose... al massimo avrei preso contro qualche spigolo.
Sì, avevo ragione: ne avevo un bel po'.
Fortuna volle che solo entrando nella sezione messaggi, come ogni telefono, potevo vedere il nome e l'anteprima del contenuto, dandomi così la possibilità di scegliere a quel rispondere con più urgenza.

Zen
Anju, ehi, sono vivo! Ho provato a chiamarti ma mi d....

Yoosung
Ehi Anju... scusami se ieri, alla fine, non ti ho chiamat...

V
Ciao Anju, volevo sapere come stava andando e se ci son...

Jaehee Kang
La tua amica è strana. Voglio dire... in senso positivo, cre...

Jumin Han
Sto chiamando Haruka, come promesso. Sono riuscito a lib...

‹‹ Un messaggio di V? Addirittura? ›› domandai tra me e me, a voce alta, mentre mi sedevo sulla sedia ed afferravo una mela dal cestino della frutta, che Haruka aveva poggiato al centro del tavolo.
Ovviamente, il messaggio ricevuto poco fa, era di Zen. Fui felice di vedere che anche Yoosung si era scusato per non avermi richiamata ieri, ma... alla fine, non importava.
Sul serio! Potevo immaginare benissimo il suo stato d'animo, ed infatti glielo feci presente nella risposta che gli avevo inviato. Non potevo prendermela con lui solo perché non mi aveva richiamata.
E poi... Yoosung era così "prezioso" nella sua innocenza che era impossibile essere effettivamente arrabbiata con lui.
Subito dopo il suo messaggio, passai al messaggio di Zen. Era un lunghissimo resoconto della sua mattinata fino a quel momento. Onestamente, non mi resi conto di quanto tempo era passato.
Ed era parecchio... a me sembravano decisamente di meno.
Giustificò il "resoconto" ad inizio messaggio, dicendo che aveva provato a chiamarmi, ma gli dava che era occupato. Ed effettivamente lo era. Dovevo sentirmi in colpa per essere rimasta così tanto tempo al telefono con Seven? Perché non avvertivo quel senso.
Mi sentivo particolarmente vicina a lui... forse per via di tutta questa storia dell'hacker, e perché, in così poco tempo, avevamo qualche piccolo segreto in comune.

Anju
Visto? Sta andando bene! Scusami, ero impegnata.
Fammi sapere quando finisci!

Risposi velocemente, poi chiesi a Jaehee il motivo di quell'affermazione, ed ignorai Jumin, che tanto era al telefono con Haruka.
Volevo passare immediatamente al messaggio lasciato da V.
Era strano vedere un suo messaggio, dato che sapevo bene che non entrava molto spesso in chat.
Ancora una volta, mi chiesi se avesse cercato solo me.

V
Ciao Anju, volevo sapere come stava andando e se ci sono
stati dei problemi con la casa.
Ho parlavo con Seven, e mi ha raccontato che ci sono stati
dei problemi con l'Hacker.
Se dovesse cercarti di nuovo, per favore, non risponderlo.
Cerca di stare al sicuro.
Ovviamente, questo vale anche per Haruka.
Cerca di avere meno contatti possibili con lui... e se dovessero
esserci dei problemi particolari, per favore, contattatemi.
Cercherò di essere il più reperibile possibile.

‹‹ V... ›› mormorai, storcendo le labbra. Si preoccupava veramente così tanto, per noi? Ed era una mia sensazione, o da quei messaggi si poteva intendere che lui sapesse bene chi fosse l'hacker?
Era davvero così pericoloso?
Inspirai profondamente, tamburellando le dita sul tavolo. Sentivo di dovergli rispondere, ma non sapevo come, precisamente.
Parlare con lui, in un certo senso, mi metteva una strana sensazione addosso. Era un uomo pieno di segreti, ma allo stesso tempo era dolce. Anche Luciel era pieno di segreti, ma parlare con lui sembrava essere più facile. V era... particolare.
La sensazione che dava, tuttavia, non era negativa. Ma c'era sempre quel qualcosa che in un certo senso metteva malinconia, ma allo stesso tempo, la sua dolcezza metteva a proprio agio. Ecco perché era strano.

Anju
Ciao V. Qui tutto bene... sì, ho parlato con
l'hacker. Immagino che Seven si sia messo
in contatto con te, dopo la nostra chiamata, e
ti abbia fatto un resoconto dei messaggi.
Okay... vedrò di non risponderlo, se dovesse
farsi risentire.
Senti... già che stiamo parlando, posso chiederti
una cosa riguardo Haruka?

Forse gli stavo chiedendo già troppo. Non mi andava di approfittare di quella sua disponibilità temporanea, ma... beh...
perché no? Alla fine, era lui il capo della RFA, anche se Jumin contava come Vice-capo (a quanto avevo capito, almeno.), volevo sentire la sua opinione.
Magari, parlandone direttamente con lui, avrei ottenuto qualcosa per Haruka.
Sorprendentemente, V rispose anche piuttosto in fretta.

V
Scusami, Anju... ma, sfortunatamente, per motivi
di salute non riesco a messaggiare per molto tempo.
Però, ora ho qualche attimo libero. Se vuoi posso
chiamarti, ma per poco tempo.

Anju
Sì, certo.

Avrei voluto spararmi in quell'istante. Dovevo di nuovo chiudermi nel bagno.
Non che Haruka mi stesse prestando attenzione, però... beh...
Il tempo di alzarmi dalla sedia ed il telefono squillò.
Risposi, correndo – letteralmente – verso il bagno e chiudendo la porta, rischiando, oltretutto, di inciampare in quel dannato tappetino di fronte alla doccia. Okay, evitai la caduta, ma tirai una facciata alla porta nel cercare di non cadere. Imprecai, infatti, ma sperai che non mi avesse sentita.
‹‹ Tutto okay? ›› domandò. Quindi, tentativo piuttosto fallito.
Però... cavolo, aveva una bellissima voce. Calma, proprio come la immaginavo. Sentii quasi il dolore al naso – perché sì, mi faceva un male bestiale – sparire. Quasi.
‹‹ Sì... sì, sono inciampata ›› mentii, ma dire "ho preso la porta in faccia" mi sembrava più imbarazzante.
‹‹ Oh... Stai attenta! Se dovessi farti male, sappi che nel mobiletto del bagno c'è un kit di primo soccorso ››
‹‹ Lo terrò a mente. Comunque... V, ascolta, Haruk – ››
‹‹ Lo so, Jumin mi ha detto tutto ››
Bene, bene. Quindi V era al corrente di ogni cosa, praticamente.
‹‹ Mi dispiace che si senta così... non so cosa posso fare, però. Il ruolo di organizzatrice è stato affidato a te perché... beh, non lo so. Mi hai colpito. Ho visto in te quel "qualcosa" che aveva anche Rika ›› mi stava paragonando alla sua Ex morta e non sapevo come prendere la cosa.
‹‹ Positivo, spero ››
sentii una sorta di sghignazzo. V aveva sorriso? ‹‹ positivo, sì. Rika era veramente una bellissima persona... quindi era un complimento ››
‹‹ Capisco... però... ››
‹‹ Anju, purtroppo non posso fare altro, se non dirti che Haruka può in qualche modo contribuire con gli ospiti. Credevo di averle già detto cosa poteva fare... ›› mi poggiai una mano sulla fronte, sospirando in modo frustrato.
Capivo, comunque, che alla fine non era colpa sua.
A pensarci bene... tutto sommato, anche gli altri – a parte V, Seven e Jumin – non facevano granché, se non suggerire gli ospiti. Come ho potuto non badarci prima?
‹‹ Voglio che lei si senta parte della famiglia... proprio come spero che ti senta tu. ››
‹‹ V.. io sto benissimo con voi. Il problema non è mio. Sono tutti così gentili, con me... mi preoccupo per lei. Spero che tu non abbia frainteso le mie intenzioni... ››
E di nuovo, ecco lo stesso verso sentito poco fa ‹‹ vedi? È anche per questo che rivedo in te una parte di Rika. Ti preoccupi per il bene altrui ››
‹‹ Penso che sia un istinto naturale... ›› lo era, per me.
Era una cosa naturalissima. Avevo questo vizio di mettere il bene altrui sempre prima di ogni cosa... persino di me.
‹‹ In ogni caso, sta tranquilla. Ho detto a Jumin di fare in modo che Haruka si integri meglio nella RFA, proprio come stai facendo tu. Ti prego di chiedere ad Haruka di fare uno sforzo in più, così che ci sia collaborazione da entrambe le parti. ››
‹‹ Promesso ›› 
‹‹ Devo chiudere la chiamata ›› disse, anche se il suo tono di voce, improvvisamente, sembrò spegnersi.
‹‹ V, stai male? Sei malato? Anche prima hai detto di non poter messaggiare ››
‹‹ Non è niente di grave, non preoccuparti per me ›› perché rispondevano quasi tutti in questo modo? Era automatico che poi qualcuno si preoccupasse per loro ‹‹ ho solo qualche piccolo problema con gli occhi ›› era una risposta vaghissima. Proprio come lo era V.
‹‹ Dicendo così mi fai preoccupare ancora di più... ››
‹‹ Tranquilla, Anju. Sul serio. Lo apprezzo, ma sto bene. Devo solo tornare dentro ››
‹‹ Dentro? ››
‹‹ Sì, sono in.. gita. In montagna. Fa freddo ›› mi sembrava tanto una bugia.
Tuttavia, decisi di non fargli troppe pressioni, per non diventare noiosa.
‹‹ Spero di vederti più spesso in chat, V... voglio essere amica con tutti. Anche con te ››
‹‹ Oh... cosa? ›› lo avevo stupito con così poco? ‹‹ sì... anche io. Tranquilla, cercherò di esserci il più spesso possibile. Tanto a breve dovrò comunicarvi la data del party. Ora vado. Stammi bene, Anju... ›› 
‹‹ Anche tu, V... ah! Aspetta! Mi mandi una foto del posto dove ti trovi? ››
‹‹ Beh... sì, certo, nessun problema, ma... perché? ››
‹‹ Ho letto in chat che sei un bravissimo fotografo, e.. beh, ora ti dirò una cosa strana, forse, ma non sono mai stata in montagna... ›› ed era vero, eh... ma non era proprio quello il motivo principale per la quale volevo una foto. Volevo assicurarmi della veridicità delle sue parole.
‹‹ Nessun problema. Proverò a mandartene una, anche se la qualità di questo cellulare non è certamente paragonabile a quella della macchina fotografica ››
‹‹ Sono certa che, se sei veramente così bravo come dicono, allora sarà una foto stupenda! ››
‹‹ La prendo come una sfida personale, allora. ›› e rise appena. Stupidi membri della RFA con la risata carina. La mia, al mio orecchio, era simile ad un grugnito di maiale ‹‹ a presto Anju ››
‹‹ A presto, V ››
Il rumore della chiusura della chiamata sembrò quasi svegliarmi da un sogno ad occhi aperti.
V... cosa nascondeva, quell'uomo? Che tipo di problemi aveva agli occhi?
Ero tremendamente tentata di chiamare Seven solo per chiedergli informazioni di quel tipo... ma:
1) non volevo disturbarlo
2) in cuor mio, sapevo che non era il caso farmi gli affari di V.
Insomma... non ero una stalker, e se non mi aveva detto niente, evidentemente non voleva farlo.
D'altronde eravamo dei semplici conoscenti... chi ero io per farmi gli affari suoi?
Sbuffai, ed aprì la porta. Sobbalzai di fronte alla figura di Haruka. Era in piedi, con un sorriso a trentadue denti, di fronte alla porta del bagno.
Forse sbiancai, forse rischiai l'anemia o l'infarto, forse ero già morta.
‹‹ StavoparlandoconJumin ›› lo disse tutto d'un fiato, come se fosse una parola unica.
‹‹ Lo so, lo immaginavo ›› risposi con calma, dopo essermi ripresa da quel mini infarto che mi aveva provocato la sua improvvisa apparizione.
‹‹ È merito tuo! Lo so che è merito tuo! Non me l'ha detto, ma lo so che c'è il tuo zampino! ›› continuò, abbracciandomi quando uscì dal bagno ‹‹ sei un angelo! ››
Per così poco? Tuttavia, mi limitai a sorridere di fronte a quella reazione, senza nemmeno risponderle a parole. Ed ecco l'ennesimo squillo del cellulare.
Stavo cominciando a valutare l'idea di metterlo in silenzioso.
‹‹ Uh, chi è? ›› chiese Haruka, sporgendosi appena per vedere, anche lei, di chi fosse il messaggio.
‹‹ Non lo so ›› risposi, sollevando gli occhi al soffitto. Poi, automaticamente, finì con guardare automaticamente il retro della telecamera – dato che, da lì, riuscivo a vedere solo quello –.
‹‹ Dai, guarda, sono curiosa anche io! ›› disse, afferrando il mio telefono. Riuscì a recuperarlo giusto in tempo, prima che premesse i messaggi.
Chiunque fosse, tra vedere e non vedere, era certamente meglio che lei non leggesse niente.
Magari era Jumin che faceva il resoconto della chiamata. Oppure V. O comunque, qualcuno che parlava di lei, dato che nelle ultime ore non sembrava essersi parlato d'altro.
Ed invece...

Unknwon
Ti corromperò.

Mi congelai sul posto.
La voce di Haruka, che diceva qualcosa sul fatto che non avrebbe guardato il mittente, a patto che glielo dicessi io, risuonò come un suono lontano.
Un vortice di pensieri prese possesso del mio cervello, come se qualcuno, da fuori, li stesse mescolando con un mestolo gigante.
Cosa significava quella frase? Perché? Perché continuava a cercarmi? Perché cercava solo me?
Chi potevo cercare, adesso? Dovevo parlarne con Haruka? Cominciai ad annaspare, in cerca di aria.
Dovevo sedermi.
Allontanai la mia amica, quindi, con un gesto secco ed affaticato.
Il mio cuore batteva così velocemente che cominciai a pensare che da un momento all'altro l'avrei sputato fuori dalla bocca.
Aria. Volevo dell'aria.
‹‹ Le finestre. Apri le finestre! ›› fu l'unica cosa capace di dire, mentre camminavo a fatica verso il divano.
Haruka corse, da quel poco che riuscii a vedere. La stanza cominciò a girare vorticosamente, in simbiosi con i miei pensieri.
Nonostante le finestre aperte, continuavo a non sentire sufficiente aria attorno a me. Sudavo freddo, le mani tremavano, i miei occhi bruciavano. Era come essere prigioniera nel mio stesso corpo. Come se, oltretutto, riuscissi a vedere me stessa, sdraiata su quel divano, con le mani strette, in cerca di recuperare il controllo del mio stesso corpo. Erano così strette che riuscivo a sentire le unghie che premevano nella carne. Così strette, che le nocche erano bianche, ed il resto violaceo.
‹‹ Anju! ›› sentii un grido. Solo quello. La mia voce era stroncata nella mia gola, così come l'ossigeno.
‹‹ Lu... ciel...? ›› riuscii ad ansimare, poi portai rapidamente una delle mani sul petto, come se lo sforzo di dire il nome del ragazzo mi avesse levato ulteriore ossigeno.
Haruka si era seduta accanto a me, ed io non me n'ero nemmeno accorta.
La guardai, ed il mio mondo, per un attimo, riuscì a fermarsi. Ma solo quello. Ora la vedevo, sebbene un po' appannata.
Il suo cellulare era non troppo distante da me, con la chiamata di Luciel in corso.
Ecco da dove proveniva la voce.
‹‹ Mi senti? Bene, okay. Concentrati sulla mia voce ›› sulla sua voce.
Okay. Provai a concentrarmi. Provai. Il mio cervello era come una macchina in continua funzione.
‹‹ Prendi un grosso respiro profondo, trattieni in fiato per dieci secondi, poi rilascialo. Conta con me. 1....2.... ›› e continuò a contare. Provai a seguire le sue istruzioni. Provai.
Ma trattenerlo per dieci secondi si rivelò fin troppo complicato. Riprovammo circa cinque volte, fino a quanto non ci riuscì.
Nel vedermi più tranquilla, Haruka, già che ormai era seduta sul pavimento, e si lasciò cadere e si sdraiò, sospirando di sollievo.
Il suo telefono era poggiato sul bracciolo del divano, vicino a me, in modo che potessi sentire bene la voce di Seven, grazie al vivavoce. Persino lui sospirò di sollievo.
L'unica cosa che riuscì a fare io, dato che la mia testa pulsava per lo sforzo, fu raggomitolarmi contro lo schiena del divano.
Avrei voluto piangere per quella crisi, e lamentarmi per chiedermi che diavolo mi stesse prendendo, e perché proprio a me. Cosa significava quel messaggio?
Fino ad ora, tutto sommato, non mi ero mai sentita così tanto minacciata. Ma dopo quello, non riuscì a fare a meno di pensare che forse, l'hacker, era più pericoloso di quanto fossi anche solo lontanamente capace di immaginare.



 

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Capitolo 8
*** #Day 3 (3/4) ***


Haruka, sotto “ordine” di Luciel, mi aveva costretta ad andare a riposare sul letto. Ma avevo tutto meno che sonno, questo era certo. Il cellulare era poggiato sul cuscino, a pochi centimetri dal mio viso, ed aveva la chiamata con Luciel ancora aperta. Lo avevo messo in vivavoce, così da non dover tenere il cellulare attaccato all'orecchio.

C'era silenzio, però, ed era calato poco dopo avergli parlato dell'ennesimo messaggio da parte di Unknown.

‹‹ Luciel? ›› domandai, sperando di spezzare le catene di quel silenzio. Lui non lo diceva apertamente, ma era terribilmente sotto pressione.

Il ragazzo stava schiacciando nervosamente i tasti sulla tastiera del suo computer, con così tanta forza che temevo lo stesse letteralmente sfondando. Quasi riuscivo ad immaginarlo con lo sguardo perso di fronte agli schermi. Ma, al mio richiamo, si fermò dallo schiacciare i tasti.

‹‹ Sì? Che c'è? Ti sta tornando un attacco di panico? ›› il suo tono di voce era frenetico. Doveva essere sull'attenti, tutto per colpa mia. Lo stavo dannatamente distraendo dal lavoro, ed onestamente mi sentivo dannatamente in colpa.

Strinsi il lenzuolo del letto tra le dita, mordendomi nervosamente l'unghia del pollice.

‹‹ No... il silenzio mi sta infastidendo ››

‹‹ Devi riposare, non posso chiacchierare ›› non che quel ticchettio dei tasti fosse meno fastidioso. La sua voce, per lo meno, mi distraeva. Sopratutto se parlava con quel tono basso.

‹‹ Non ho sonno ›› brontolai ‹‹ ed in ogni caso, non credo ci sia più bisogno di stare al telefono. Tu devi lavorare, no? possiamo anche chiudere la chiamata, ora... sto bene. ››

‹‹ No ›› era un no secco, quasi scocciato da quella mia richiesta ‹‹ non stai bene, Anju. Ed io... onestamente, mi sento più tranquillo così ››

Non stavo bene, era vero. Sentivo ancora il cuore battere così forte da darmi la sensazione di averlo bloccato in gola. Era un messaggio. Solo un messaggio. Non poteva farmi niente un messaggio, no?

Magari si stava solo divertendo alle mie spalle.

‹‹ Dannazione... ›› sussurrò Seven in tono frustrato, sospirando rumorosamente poco dopo.

‹‹ Davvero, Luciel, forse è il caso ch – ››

‹‹ Anju, seriamente, è tutto okay. Ho solo... mal di testa ›› Mal di testa. Certo. ‹‹ Non ho intenzione di attaccare finché tu non ti sarai calmata. È il minimo che posso fare. Ora sto cercando un modo per bloccare i messaggi di Unknown, così non potrà più contattarti. Le misure di sicurezza della casa sono già state potenziate ›› il suo tono di voce era cambiato nuovamente ‹‹ forse dovremmo avvertire Haruka, in caso ricevesse messaggi da lui ››

‹‹ Sei in vivavoce, magari ti ha sentito ››

‹‹ Uhm... ›› sentii il rumore di uno spacchettamento provenire dall'altra parte del telefono, poi, di nuovo, il picchiettare delle sue dita sulla tastiera ‹‹ No, dubito fortemente che stia prestando attenzione a noi. È online e sta chattando con Jaehee. Inoltre... è seduta in cucina. Non ci sente ››

‹‹ Questa cosa che puoi vedere all'interno dell'appartamento, lo ammetto, è inquietante ››

Prese una piccola pausa, per poi sussurrare un “già”, quasi inudibile.

Allontanai il cellulare, ed affondai il viso contro il cuscino. Stupida me. Perché, ora, mi trovavo in una situazione come quella? Piangersi addosso, comunque, non avrebbe risolto niente.

Certo, non potevo nemmeno reagire, visto che non avevo né i mezzi né le conoscenze per farlo.

Sbuffai, alla fine, e decisi di alzarmi per raggiungere la mia amica in cucina.

‹‹ Aspetta, che fai? Perché ti stai alzando dal letto? ››

‹‹ Eh? Come fai a sapere che mi sono alzata? ››

‹‹ Il fruscio delle coperte ›› Che diavolo era, un pipistrello?

‹‹ Raggiungo Haruka. Te l'ho detto, Luciel, sto bene. Sul serio. Ora vado di là, bevo un succo di frutta e mi distraggo. Magari entro in chat anche io. ››

Sentii un piccolo schiocco. Così, ad udito, mi sembrava vagamente il rumore di scatolezza che veniva aperta ‹‹ meglio la Dr. Pepper ›› disse, con una punta di ironia. Forse voleva solo sdrammatizzare. Quindi, okay, probabilmente non stava aprendo una scatoletta, ma una lattina di Dr. Pepper.

‹‹ Non c'è la Dr. Pepper, qui... e nemmeno le HB chips. In tutta onestà... non ne ho mai mangiata nemmeno una ››

‹‹ Cosa?! Al party te ne porterò sei pacchi! ››

‹‹ Oh, Dio Seven, mio salvatore di snack! ›› E ridacchiò.

Forse in modo sarcastico, per cercare di mascherare l'ansia o qualcosa del genere. Perché, anche se lo conoscevo da poco, riuscivo a percepire chiaramente il suo tono di voce agitato. Era come se riuscissi a captare la sua agitazione, pur non avendocelo davanti.

Da quel poco che avevo capito di lui, probabilmente si sarebbe ripreso da solo... forse.

‹‹ Sicura di stare bene? ››

‹‹ Sicurissima ›› risposi, abbozzando un sorriso, Poggiai la spalla contro la parete, accanto alla porta.

‹‹ Non ti credo ›› brontolò, poi prese una piccola pausa prima di parlare ‹‹ fatti vedere e confermamelo! ››

Alzai gli occhi verso il soffitto e, dopo essermi data una piccola spinta per staccarmi dalla parete, aprii la porta e mi avviai verso la telecamera.

Haruka sollevò appena lo sguardo, salutandomi con un cenno del capo. Non disse nulla, vedendomi al telefono, ma dal suo sguardo riuscii a vedere il suo “COSA CI FAI IN PIEDI?”.

Ricambiai il cenno col capo, ma mi affrettai a posizionarmi esattamente sotto la telecamera.

‹‹ Mi vedi? ›› dissi, una volta lì sotto.

‹‹ Sì ›› rispose lui

‹‹ Bene ›› mi chinai, poggiando il telefono sul pavimento.

‹‹ Eh? Che fai? ››

mi sollevai in punta di piedi e feci un cuore con le braccia, guardando dritta l'obbiettivo.

Sentii un verso strano provenire dalla telefono, e per qualche attimo pensai che Luciel fosse caduto dalla sedia.

‹‹ Ah...ahah... carina... ›› balbettò, poi diede un colpo di tosse.... due colpi di tosse...

‹‹ Tutto bene? ››

‹‹ Mi è andata di traverso la Dr. Pepper ›› ed un altro colpo di tosse ‹‹ e mi è caduto il bicchiere ››

‹‹ Cosa... come? ››

‹‹ Mi è scivolato ›› e, ancora, un colpo di tosse ‹‹ comunque, okay, okay, mi fido. Facciamo così. Chiamami immediatamente in caso ti serva qualcosa, okay? Promettimelo ››

‹‹ Promesso ››

‹‹ Perfetto. Ci sentiamo dopo! Seven Zero Seven, chiuuude ››

E, senza nemmeno lasciarmi il tempo di dirgli ciao, chiuse la chiamata. Probabilmente senza neanche pensare.

Ma, tanto, Seven era fatto così, quindi non ci badai né me la presi a cuore.

‹‹ Gli è andata di traverso la Dr. Pepper, eh? ›› disse Haruka con un tono sarcastico, ridendo poco dopo.

Beh... sì, sicuramente non mi stava ignorando. Sperare in una cosa del genere, da parte sua, per quanto riguardava queste cose, era come sperare che un fuoco non bruciasse.

‹‹ Sicuramente gli è andata di traverso per il tuo gesto. Anju... sei una cattiva persona! ›› scrollai le spalle, alzando lo sguardo verso la telecamera. Sorrisi in quella direzione, scuotendo poi la mano per salutare, e tornando, poi, ad abbassare lo sguardo sul cellulare.

‹‹ Jaehee è preoccupata. Le ho detto della tua crisi ›› m'informò la mia amica, mentre la raggiungevo in chat ‹‹ E anche Mr. Han ›› aggiunse.

‹‹ C'è Jumin in chat? ›› domandai, disinteressata.

Vedevo i partecipanti, quindi, in tutta onestà, non c'era bisogno della sua telecronaca.

Decisi di scorrere i messaggi, prima di prendere parte al loro discorso.

Durante la chiamata con Luciel, a quanto pare, un po' tutti avevano fatto un salto in chat, ed Haruka li aveva gentilmente informati della situazione. Era bello vedere il loro interesse.

Tutto sommato, potevano anche fregarsene della cosa... eppure, sembrava essere tutti pronti a catapultarsi nell'appartamento, se solo ce ne fosse stato bisogno.

Tutti avevano chiesto ad Haruka di chiamarli in caso di necessità, e Yoosung l'aveva ringraziata circa una trentina di volte per essere lì in casa, pregandola di non lasciarmi per nessuna ragione al mondo.

In un certo senso... la RFA aveva dato ad Haruka un compito, ora: farmi da baby sitter, praticamente.

Non che ad Haruka pesasse: per lei era come prendersi cura di sua sorella.

Ma, comunque, c'era seriamente bisogno che mi venisse un attacco di panico per ottenere questo genere di cose?

‹‹ Sono tutti preoccupati per te ›› disse Haruka, non prestandomi veramente attenzione.

Annuii distrattamente, continuando a leggere. Sì, lo stavo notando.

Ci misi poco tempo, comunque, a leggere quella marea di messaggi.

 

 

Jaehee Kang

Oh... Anju! Grazie al cielo.

Come stai?

 

Jaehee si accorse della mia presenza in chat prima di chiunque altro, il che mi fece quasi tirare un sospiro di sollievo. Magari, se se ne fosse accorto Jumin, Haruka avrebbe dato di matto o si sarebbe rattristita.

 

Anju

Ehi! Bene. Mi sono riposata.

 

Jumin Han

Considerando che lo stipendio dell'assistente Kang

è dato in base alle ore di lavoro che effettivamente porta

a termine.

Intendo, qualsiasi sia la mansione che le affido.

Per cui non vedo il motivo di così tanta lamentela.

Elizabeth the 3rd oltretutto è un esemplare stupendo

da guardare. Anche solo la sua visione dovrebbe far

sentire bene.

 

Jumin Han

Ah, Anju.

Ben tornata.

 

Jumin Han

Scusa se non ti ho salutata subito, ero

troppo impegnato a far capire a qualcuno, che ora

è offline, che il mio non è sfruttamento di potere nei

confronti dell'assistente Kang.

 

Anju

Oh... okay, per un attimo ho creduto che stessi

parlando con Jaehee...

 

Jaehee Kang

Anche...

 

Jumin Han

Anche.

Jumin Han

Che buffa coincidenza, abbiamo scritto

la stessa cosa contemporaneamente.

 

Jaehee Kang

È SOLO UNA COINCIDENZA.

 

Haruka

Comunque, parlava con Zen.

 

Anju

L'avevo intuito.

 

Anju

Ma comunque, è innegabile che tenere

Jaehee oltre l'orario lavorativo, è effettivamente

un po' di abuso di potere.

 

Jumin Han

Jaehee viene pagata esattamente per quanto

lavora. Le sue ore “extra” sono comunque

retribuite.

 

Jumin Han

In ogni caso, Elizabeth the 3rd non è complicata

da seguire.

 

Jaehee Kang

La cosa complicata, di fatto, è pulire la casa

dai suoi peli.

 

Haruka

Perde molti peli?

 

Jaehee Kang

Decisamente troppi per i miei gusti.

 

Haruka

Mi dispiace. Deve essere una vera seccatura...

 

Jumin Han

Ripeto che viene pagata anche per questo.

 

Haruka

Capisco, Mr. Han... però, beh, forse potresti

tener conto anche del fatto che Jaehee, per

avere un rendimento lavorativo migliore, ha

bisogno del suo tempo libero. ^^

 

Sorpresa da quella risposta, sollevai lo sguardo dal telefono, per rivolgerlo alla mia amica, seduta accanto a me. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da parte sua.

Non che fosse una persona senza cuore, ma... mi aspettavo più un “concordo”, considerando che, d'altronde, era Jumin.

 

Jaehee Kang

Oh...

 

Jaehee Kang

Grazie...

 

Jumin Han

Dici? Capisco.

 

Haruka

Prego, Jaehee ^^

 

Anju

Haruka ha ragione, Jumin...

Dovresti darle un po' di tregua

 

Jaehee Kang

Qualcuno che prende le mie difese...

grazie!

 

Jumin Han

Capisco.

Ma non posso lasciare Elizabeth the 3rd da sola,

quando io sono impegnato, e l'unica persona di cui

mi fido è Jaehee. Inoltre, è l'unica che sa come trattarla.

Elizabeth the 3rd ha dei gusti particolari e deve essere

trattata come una vera primagatta.

 

Jaehee Kang

Primagatta...?

 

Haruka

Ahahah, primagatta invece di primadonna!

 

Jumin Han

Ha riso!

Un'altra che capisce le mie battute!

 

E stava ridendo sul serio.

Ma il mio pensiero, in quel momento, non era rivolto a quella pessima battuta.

D'altronde, onestamente e modestamente, ero abituata alle pessime battute di Haruka.

Piuttosto, pensavo ad un modo per tirare fuori Jaehee dal suo essere sommersa di lavoro.

Sotto sotto, provavo una forte tenerezza per il fatto che tra l'essere l'assistente di Jumin e il doversi “portare il lavoro a casa” con Elizabeth, beh... non avesse effettivamente un minimo di tregua.

Al posto suo, sarei sicuramente impazzita per il sovraccarico di lavoro.

Magari non era una persona che amava i gatti... anzi, l'aveva proprio lasciato intendere.

Riflettendo su questa cosa, mi venne in mente una cosa.

Poggiai la mano sul mento, pensando ad un modo carino e convincente per proporre la mia idea, ma già partendo col presupposto che Jumin non avrebbe mai accettato.

Ma, chissà... forse...

Anju

E se, ogni tanto, ci prendessimo noi cura

di Elizabeth the 3rd?

 

Scrissi rapidamente, accigliandomi pensierosa.

Haruka sgranò gli occhi, poi sollevò l'indice, come per puntualizzare la mia affermazione. Lo scosse appena, poi annuì.

‹‹ Questa è una buona idea ››

‹‹ Non accetterà mai, ma tentar non nuoce ››

 

Jumin Han

Non offendetevi, ma preferisco lasciare Elizabeth

in mano a persone della quale mi fido ciecamente.

 

Anju

Ma così facendo Jaehee ha più possibilità di lavorare

meglio. Almeno a casa si riposerebbe e arriverebbe

a lavoro più fresca e attiva!

 

Haruka

Già! E poi, potresti lasciarci una lista con scritto

tutte le attenzioni che dovremmo dare ad Elizabeth the 3rd

per farla stare bene e non farle sentire la tua mancanza.

Fidati di noi, siamo due gattare incallite!

 

Jaehee Kang

Apprezzo il vostro sacrifico, ragazze, ma dubito

che Mr. Han accetti ^^;

 

Guardai la mia amica con la coda dell'occhio. Le mani le tremavano appena, ed il suo sguardo era particolamente concentrato sullo schermo del cellulare, mentre scriveva un messaggio apparentemente lunghissimo.

O forse, semplicemente, scriveva e cancellava di continuo, misurando e cercando le parole giuste per cercare di convincere Jumin.

Capivo ciò che stava provando, non ero stupida: voleva semplicemente dimostrargli che anche lei era una persona responsabile. Voleva che lui si fidasse di lei.

Sì, quindi, ci teneva ad avere quel compito. Ed io ci tenevo a vederla felice.

 

Anju

Jumin, per favore... dacci una possibilità!

 

Jumin Han

Mmh...

 

Anju

Così ognuno di noi avrà un compito da svolgere!

 

Anju

In ogni caso, saremo in due a badarci.

 

Sperai che capisse la cosa.

Sicuramente l'avrebbe capito anche Haruka, ma, conoscendola, avrebbe apprezzato il mio sforzo.

Magari non avrebbe riposto totale fiducia in Haruka, ma con me accanto... se erano vere le sue parole, sul fatto che “in me vedeva qualcosa”, beh, in teoria avrebbe riposto un po' più di fiducia.

 

Jaehee Kang

Ragazze, sul serio...

 

Jumin Han

Assistente Kang, la cena di lavoro è sta notte,

giusto?

 

Jaehee Kang

Sì, Mr. Han... alle 20:00.

 

Jumin Han

Bene.

 

Jumin Han

Vi darò una possibilità.

 

Jaehee Kang

?!

 

Jaehee Kang

Mr. Han?!

Sta bene?

 

Jumin Han

Sì.

 

Jumin Han

Assistente Kang vi porterà Elizabeth the 3rd

tra un'ora. Se Elizabeth si troverà bene, allora

potrete badare a lei anche le prossime volte.

 

Jaehee Kang

Mr. Han, non conosco la posizione dell'appartamento

di Rika.

 

Jaehee Kang

L'unica persona che la conosce, a parte V, è Luciel.

 

Jaehee Kang

E non credo che voglia “abbandonare” Elizabeth the 3rd

a Luciel...

 

Jumin Han

….

 

Jumin Han

Chiediamogli l'indirizzo.

Non gli permetterò mai di portare Elizabeth the 3rd

 

Jaehee Kang

Provo a chiamarlo.

 

Haruka

Oppure possiamo dire ad Anju di contattarlo!

 

Jaehee Kang

Non c'è bisogno. Appena vedrà il messaggio,

si connetterà immediatamente.

Gli ho detto che era importante.

 

Jumin Han

Nel mentre che aspettiamo l'indirizzo, mi appresto

a stilare una lista delle abitudini di Elizabeth the 3rd.

 

Jumin Han

Torno tra poco.

 

Haruka

A dopo, Mr. Han.

 

[Jumin Han ha abbandonato la chat]

 

Jaehee Kang

Luciel ha detto di aspettare qualche minuto.

 

E, pochi attimi dopo, il mio cellulare squillò.

Non avevo dubbi sul fatto che Jumin mi avrebbe contattata pochi attimi dopo aver abbandonato la chat. Sapevo che, in fondo, c'era qualcosa che frullava nella sua testa. E, sotto sotto, sapevo anche che il vero motivo per la qualche ci stava lasciando Elizabeth, era proprio la mia presenza.

Abbandonai un attimo la chat. Il tempo di leggere il messaggio di Jumin, rispondere e poi tornare.

Ero certa che avrei attirato l'attenzione di Haruka, ma allo stesso tempo, ormai non aveva importanza. Tanto non era stupida, ed ero certa che avesse capito tutto.

 

Jumin Han

Come preannunciato, vi sto affidando Elizabeth the 3rd.

Ti prego di controllarla attentamente.

Ti ho promesso che avrei trovato un incarico per Haruka,

e ripongo la mia fiducia in te per quanto riguarda la

sua sicurezza.

Ti chiedo la cortesia di mandarmi delle foto i Elizabeth

ad ogni ora in modo che io mi possa assicurare del suo

benessere.

 

Jumin Han

In ogni caso, avevo capito le tue intenzioni sin dall'inzio.

Mi fido di te.

 

Anju

Sta tranquillo, mi assicurerò che tutto vada per il meglio.

Grazie della fiducia, Jumin.

 

Haruka non era una bambina. Sapeva badare bene agli animali. Sopratutto ai gatti. Ma, se questo era l'unico modo per tenere tranquillo Jumin, allora avrei fatto questo piccolo sforzo di fingermi una baby sitter per un po'. Picchiettai nervosamente l'indice sul tavolo, assaporando il dolce sapore della vittoria. Finalmente avevo trovato un modo per poter dare, finalmente, un compito anche alla mia amica, permettendole così di sentirsi un po' più membro della RFA.

Felice, tornai ad unirmi alla chat.

Una sfilza di messaggi non letti, che per il momento sarebbero rimasti tali, mi comparì davanti. Incredibile quanto avessero scritto nell'arco di qualche attimo.

Scossi la testa e mi precipitai immediatamente all'ultimo messaggio.

 

707

Assolutamente no.

L'indirizzo dell'appartamento

È S E G R E T O.

 

Jaehee Kang

….

E come possiamo portare Elizabeth the 3rd?

 

707

Posso portarla io.

 

Haruka

Jumin non ti lascerà mai Elizabeth the 3rd.

Dai... dii loro l'indirizzo!

 

707

Nope.

 

Anju

Che ne dici di accompagnare Jaehee

ed Elizabeth fino all'appartamento?

Parcheggiate distanti, così lei non scopre

dove ci troviamo, e porti tu la gabbietta

con la gatta?

 

707

Ehi Ehi, Kitty!

Come stai?

 

707

Ecco, questo è un buon ragionamento.

 

Anju

Sto bene ^^

 

Jaehee Kang

Onestamente dubito fortemente che Mr. Han

chiuderà Elizabeth all'interno di una gabbia ^^;

 

Haruka

Beh, potete sempre portarla in braccio.

Jaehee Kang

Ma così facendo, comunque, sarebbe Luciel

a portarvela...

 

Jaehee Kang

Il punto è che ho comunque il dubbio che Mr. Han

permetta una cosa del genere. Sono più che sicura che

lui voglia che sia io a portarla.

 

Jaehee Kang

Sappiamo bene che Mr. Han pensa che Luciel sia un

abusatore di gatti.

 

707

Non sono un abusatore di gatti (T-T)

 

707

Io AMO Elly!

 

707

Mi piace dimostrarle il mio amore. Il mio affetto.

Amo tutto di Elly!

 

Haruka

Sì, beh... sta di fatto che dobbiamo trovare una soluzione.

 

[Jumin Han si è unito alla chat]

 

Haruka

Oh! Mr Han, ben tornato!

Presumo che quindi la lista sia molto corta!

 

Jumin Han

Per il primo giorno non ho molto da scrivere.

Siete in prova...

 

Jaehee Kang

MI HA MANDATO UN MESSAGGIO

PER DIRMI DI SCRIVERLA IO AL POSTO

SUO. ^^

 

Jumin Han

Già.

 

Jumin Han

D'altronde, sono o non sono le tue sostitute?

 

Jaehee Kang

Mi metto subito a lavoro...

 

Jaehee Kang

Chiamatemi per informami di quale sarà

la decisione finale.

 

Jaehee Kang

Vi prego di perdonarmi...

 

[Jaehee Kang ha abbandonato la chat]

 

707

La mia risposta sul darvi l'indirizzo, rimane

N

O

 

707

Per quanto riguarda la proposta sull'accompagnare

Jaehee con Elly e poi consegnarla io... beh, si può

fare.

 

Jumin Han

Sì, ho letto.

 

Haruka

In così poco tempo?

 

Jumin Han

Leggo molto velocemente.

 

Anju

Quindi...?

 

Jumin Han

L'idea non mi fa impazzire...

Ma capisco che Luciel voglia tenere l'indirizzo segreto

per una richiesta da parte di V.

 

707

 

Jumin Han

Ed io rispetto le sue decisioni.

Quindi... quello che mi chiedo è: non è possibile far uscire le ragazze

dall'appartamento per recuperare Elizabeth the 3rd?

 

707

Con l'hacker a piede libero?

No.

 

Jumin Han

Capisco.

Hai ragione. Allora okay... a mali estremi. Estremi rimedi.

 

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Capitolo 9
*** #Day 3 (4/4) ***


Aspettammo per quella che sembrò essere un infinità di tempo, prima del messaggio in cui Jaehee c'informava della loro partenza dalla casa di Jumin.

Sentivo una strana agitazione in corpo e non facevo altro che fare avanti e indietro per casa, ignorando totalmente i messaggi continui del povero Zen che cercava a tutti i costi di mettersi in contatto con me per sapere come stavo.

Nel giro di mezz'ora, probabilmente, aveva fatto circa 10 chiamate a vuoto. Eppure Haruka aveva scritto chiaramente in chat che ora stavo bene, e che l'attacco di panico era passato.

Al momento, comunque, non m'interessavano questo genere di cose.

No. M'interessava sistemare la casa. M'interessava tenere la testa occupata.

‹‹ Perché sei così agitata? Insomma... quella agitata dovrei essere io. Badare ad Elizabeth the 3rd è un mio compito... ›› brontolò Haruka, seduta sullo sgabello mentre mi fissava in modo imbronciato.

In quel momento, pulivo attentamente e scrupolosamente il piano cottura.

Il problema di quell'attesa, non era tanto che stesse arrivando la gatta di Jumin, quanto il fatto che la stesse portando Luciel.

Il nome risuonava nei miei timpani come se qualcuno lo stesse sussurrando.

Luciel.

Praticamente il povero ragazzo al quale negli ultimi giorni avevo complicato la vita.

I sensi di colpa verso il ragazzo aumentavano a dismisura.

D'altronde stava badando a me come se fosse la mia baby sitter, ed ora stava portando nell'appartamento la gatta perché non voleva farci uscire, per paura dell'hacker.

E pensare che tutta quella strana situazione, era nata tre giorni prima, per colpa nostra... o meglio, alla fine, per colpa mia. Ero lì da prima di Haruka, d'altronde.

No. Non potevo pensarci. I pensieri vorticavano così tanto che se provavo anche solo a soffermarmi su uno di essi, beh... sarebbe sparito nel giro di pochi attimi e avrei avuto la nausea.

Luciel...

‹‹ Smettila di pensare a Seven ›› sbuffò Haruka, notando che non stavo prestando attenzione a nessuna delle sue parole.

Solo in quel momento mi fermai, piegando metodicamente il panno con la quale pulivo.

‹‹ Non stavo pensando a Seven ›› sbuffai, spostando il panno in un angolino ‹‹ ma alla situazione in sé ››

‹‹ Ma chi stai cercando di prendere in giro, Anju? ›› cantilenò, allungando la “u” del mio nome in maniera fin troppo eccessiva. Assunse la classica faccia di chi la sa lunga e gongolò sul posto, stringendosi nelle spalle ‹‹ ti conosco fin troppo bene! So perfettamente che, quando cerchi di non pensare, cominci a fare mille cose insieme. È ovvio che sei agitata per qualcosa, e dubito che si tratti di Elizabeth the 3rd ››

‹‹ Ti sbagli: è anche per lei ››

‹‹ “Anche”, hai detto bene! Ma il motivo principale è Seven, vero? ›› ed ancora, ecco quella faccia da chi la sa lunga.

Senza negare, né confermare, semplicemente mi poggiai al piano cottura, sollevando lo sguardo sul soffitto.

‹‹ No... cioè, sì, ma non per quello che pensi tu ›› cominciai. Il mio sguardo, probabilmente, si spense.

È in momenti come quello che Haruka, nonostante la sua natura scherzosa e sbarazzina, metteva da parte quel suo lato scherzoso per mettere in primo piano le paranoie di chi le sta attorno.

Puntò i gomiti sul ripiano di fronte a sé, congiungendo le mani e poggiandoci sopra il mento, assumendo un espressione concentrata.

Era pronta a prestarmi la massima attenzione, in quel momento.

Ma, in tutta onestà, non avevo molta voglia di parlare.

Cosa dovevo dirle? Anzi: cosa potevo dirle?

Per quanto Luciel avesse lasciato intendere che ora era giunto il momento di metterla al corrente della situazione con l'hacker, io non ero così sicura di volerlo fare.

E se non avesse retto la cosa? Magari si sarebbe sentita doppiamente in pericolo e avrebbe cominciato a dare di matto.

‹‹ Anju... ›› mi richiamò lei, corrugando la fronte. Il mio silenzio, probabilmente, la stava preoccupando anche più del problema dell'hacker ‹‹ stai tremando... ›› mormorò.

Corrugai la fronte, ed abbassai lo sguardo. Non mi ero accorta di quel dettaglio.

Era un tremolio leggero, ma a lei non sfuggiva niente.

‹‹ Sicura di stare bene? ›› domandò.

Annuì, passandomi nervosamente una mano tra i capelli ‹‹ tra quando dovrebbero arrivare? ››

‹‹ Beh... pochi minuti. Sono partiti un ora fa, ormai... è per questo che tremi? ››

‹‹ No.. no, tranquilla. Probabilmente è dovuto a prima. Un calo di pressione, magari ›› provai a cavarmela così, decidendo, tra me e me, che avrei discusso di questa cosa con Luciel, una volta arrivato.

‹‹ Okay... comunque, se è per questo, sta tranquilla: non ti senti agitata perché ti piace Seven.

Penso sia semplicemente l'eccitazione del primo incontro. D'altronde vi siete sempre e solo parlati tramite telefono! ›› ed ecco che Haruka cominciava a far uscire la “psicologo” dentro di sé.

Non stava scherzando, in quell'istante, ed anzi, era seria.

Apprezzai il fatto che avesse finalmente capito che tra me e Luciel non c'era niente di che.

E poi, in quel momento, on potevo che darle ragione: dentro di me sapevo benissimo che un minimo di ansia era causata anche dal primo incontro.

Sorrisi ed annuì, sentendo, poi, una forte vibrazione. Il cellulare di Haruka aveva una vibrazione particolare e personalizzata da lei stessa, così da poter riconoscere il mittente anche senza la suoneria, e senza dover per forza controllare lo schermo prima di rispondere.

‹‹ Uhm? Yoosung? ›› mormorò, quasi con un tono preoccupato. In effetti, anche io sapevo bene che i membri della RFA non erano solito a chiamare. A lei, almeno...

‹‹ Che sia perché non hai risposto a Zen? ›› ipotizzò, prendendo il cellulare ‹‹ ma avevo avvertito che non stai bene... insomma, non c'è bisogno di chiamare. ›› sospirò, prendendo il telefono in mano. Vedevo che, nonostante la mini lamentela, stava sorridendo

‹‹ Se non rispondi, non saprai mai il motivo della chiamata ›› le feci notare, e nel momento esatto in cui la mia amica premette il tasto per accettare la chiamata, il campanello trillò.

Fui colta improvvisamente da un senso di ansia. Luciel era arrivato, ed io somigliavo ancora ad una capra asmatica.

Avevo ancora i caelli scompigliati, gli abiti spiegazzati... Avevo sistemato la casa, ma non mi ero sistemata io.

Va beh, in fondo, era veramente così tanto importante?.... sì. Lo era.

Ma decisi di appellarmi al buon senso e lasciar perdere. D'altronde, non potevo di certo lasciarlo aspettare lì fuori con Elizabeth.

Mi passai rapidamente una mano tra i capelli ed andai ad aprire, cercando di non fermarmi di fronte alla maniglia della porta. Tergiversare era inutile, no?

Almeno, questo era quello che pensavo.

Il problema era metterlo in pratica.

Il mio cuore batteva così forte per l'agitazione, che mi fermai per qualche attimo di fronte alla porta.

Ero certa che il mio battito si potesse sentire anche a distanza di metri.

Allungai al mano verso la maniglia e strinsi il pugno, prima di toccarla.

‹‹ Forza... ›› mormorai, poi annuì tra me e me, come se quello mi avesse convinta.

Con forza, abbassai la maniglia e spinsi la porta verso di me, così da aprirla.

Concentrata com'ero nel compiere quel piccolo gesto, avevo calcolato male la distanza tra la porta ed il mio viso.

Sì: stavo per darmi la porta in faccia da sola. Fortuna volle che la porta sfiorò solo i miei capelli, spostandoli ai lati del mio viso.

Ed ecco Luciel. Fermo sull'uscio, quasi imbambolato.

Non disse niente, e tanto meno lo feci io.

Il senso di ansia era sparito, ma sentii il mio cuore saltare un battito alla sua vista.

Dal vivo sembrava così diverso... o forse era solo una mia sensazione?

Tuttavia, l'ansia era sparita, lasciando al suo posto una sensazione particolare... quasi familiare.

Era come se la sua presenza mi avesse improvvisamente rassicurata da ogni cosa.

Elizabeth miagolò infastidita, e questo mi riportò alla realtà.

Abbassai lo sguardo sulla gatta. Era in braccio a Luciel. Non in una gabbia... perché la cosa non mi stupiva?

‹‹ Ciao ›› disse Luciel, come se anche lui fosse tornato con i piedi a terra ‹‹ posso entrare? ››

‹‹ Oh.. sì! Scusa, stavo pensando ››

‹‹ Sì, riuscivo a vedere la rotella del caricamento che girava nel tuo cervello ›› ironizzò, poi sorrise.

Sorrisi di rimando e mi spostai, permettendo al ragazzo di entrare in casa e chiudendo subito dopo la porta, in modo anche abbastanza allarmato.

Sapevo che non sarebbe entrato nessuno da quella porta, ma...

‹‹ Ecco qui, principessa ›› d'istinto, mi girai verso Luciel.... parlava col gatto.

Beh, in fondo, era scontato che non stesse parlando con me.

Si era chinato, permettendo ad Elizabeth the 3rd di poggiare le sue zampe a terra e, di conseguenza, curiosare per casa.

La micia, dallo sguardo celestiale, aveva sollevato il muso verso l'alto e cominciato a camminare in giro per la stanza.

Era veramente bellissima, e guardandola capivo il motivo per il quale Jumin era così “innamorato” di quel gatto.

Aveva il pelo bianco come la neve, che ricadeva verso il basso in maniera così morbida che mi sembrava di sentirne la morbidezza anche solo con uno sguardo.

Era ovvio che Jumin le riservasse le cure più attente, e sicuramente quello splendore del pelo era dovuto a qualche cibo e prodotto particolare.

Non mi sarei stupita di scoprire che Jumin avesse uno chef solo per lei.

Guardandola mentre si osservava attorno, notai un dettaglio particolare: Il collare.

Era rosa confetto, quasi mimetizzato tra tutto quel pelo, ma appena fu sotto la luce della finestra, cominciò a brillare e di conseguenza diventò particolarmente evidente.

‹‹ Quelli sono – ››

‹‹ Diamanti ›› mi anticipò Seven, incrociando le braccia al petto ‹‹ Jumin le ha fatto un regalo dopo essere tornato da un viaggio di lavoro. ››

Un regalo al gatto. Un collare di diamanti.

Inclinai la testa, tenendo le labbra schiuse di fronte a quella rivelazione. Non ho mai desiderato così tanto essere un gatto, come in quel momento.

L'unica cosa di valore che qualcuno mi avesse mai regalato, era un cellulare. E funzionava anche male, oltre che essere bruttissimo. Mai collane o robe del genere.

‹‹ Ah, prima che mi dimentichi... ›› Si chinò di nuovo, inginocchiandosi, e solo in quel momento notai che aveva uno zaino in spalla. Se lo tolse e lo portò di fronte a sé, aprendo la cerniera e cominciando a frugare al suo interno.

‹‹ Qui dentro ci sono le cose di Elly. La cioccola, il suo cibo, dell'acqua... ››

‹‹ L'acqua, per fortuna, c'è anche qui ››

Luciel scosse la testa, mentre estraeva dallo zaino la ciottola.

Anch'essa, come il collare, era rosa, e la scritta “Elizabeth the 3rd” spiccava in grande... grazie ai diamanti che decoravano il bordo delle lettere.

‹‹ Elly beve solo acqua di qualità ›› rispose il ragazzo, poggiando la ciottola affianco a sé ‹‹ non beve altro ››

‹‹ Gesù... e se l'acqua finisce? ››

‹‹ Non ne ho idea. A casa di Jumin non ci sono questo genere di problemi ›› sollevò lo sguardo verso di me.

Dalle foto, non avevo mai notato quanto fossero belli i suoi occhi.

Ambrati, dorati... sotto quella luce, erano particolarmente accesi. Sembravano anch'essi dei diamanti scintillanti. Anzi, si avvicinavano di più a delle scintille elettriche...

‹‹ Okay, che sta succedendo? Proposta di matrimonio? Così? Al primo incontro? Prematuri! ››

Grazie Haruka per avermi riportata con i piedi per terra.

In effetti, la posizione era equivoca. Era inginocchiato di fronte a me...

Scossi la testa, guardando la mia amica mentre poggiava il telefono sul tavolo e si avvicinava a noi.

Luciel, intanto, si tirò su, infilando le mani in tasca ‹‹ Uhm... a dire il vero... ›› spostò una mano, portandosela dietro la nuca ‹‹ No. Perché hai ragione, è prematuro! ›› poi mi rivolse un sorriso e m'indicò ‹‹ tu sei carina, io sono carino... frequentiamoci! ››

Cosa?
Che?
Perché?
Quando?
Eh?

Che stava succedendo?

Capii praticamente subito la massiccia dose di ironia nelle parole di Luciel, ma... beh... non me l'aspettavo così all'improvviso.

Forse ero diventata rossa come un peperone. Per favore, no!

Haruka inclinò la testa, guardandomi. Non aveva fatto commenti strani, quindi, presumibilmente, non ero arrossita. In quel caso, conoscendola, me l'avrebbe fatto pesare a vita.

Forse ero riuscita a controllarmi. Era questo quello che volevo sperare, non di certo di essere arrossita come un'idiota di fronte a quella frase.

Per evitare di rimanere in silenzio, comunque, decidetti di stare al gioco.

Sorrisi nella sua direzione e strinsi i pugni, sollevandoli vicino al volto e dondolando sulle punte dei piedi ‹‹ Perché no? Saremo una coppia carina! ››

Prese una piccola pausa. Per un attimo, fui quasi sicura di aver visto i suoi occhi spalancarsi di fronte a quella mia risposta, come se non se non se lo aspettasse per niente.

Poi inclinò appena la testa, sorridendo, prima di rispondere, come se prima di farlo avesse ben pensato a cosa rispondere e con che torno.

Ridacchiò appena, ma era una risata quasi amara e forzata.

‹‹ Già ›› questo fu quasi un sussurro. Luciel... stava bene?

Diede un finto colpo di tosse, poi distolse rapidamente lo sguardo da me, portandolo sulla mia amica, che era rimasta in piedi ed in silenzio, osservandoci com'era tipico di Haruka. Stava studiando la situazione. Riuscivo quasi a vedere le rotelle nel suo cervello che giravano in maniera continua.

Quando vide che entrambi la stavamo fissando – come lei stava fissando noi – abbozzò un sorriso non curante della cosa e, sollevando la mano in modo quasi principesco, spostò la sua attenzione su Elizabeth, che intanto si era appallottolata sul divano.

Quindi ci abbandonò letteralmente da soli, per andare verso Elly e guardarla da vicino.

Inutile dire che la gatta la guardò come se fosse il più brutto alieno sceso in terra che occupava il suo spazio vitale. Quel gatto era bellissimo... ma palesemente fin troppo viziato. Sembrava dire “che schifo i poveri” solo guardandoti.

Anche se era un gatto... era normale che all'inizio dimostrasse una certa diffidenza nei confronti degli sconosciuti.

Tuttavia, Haruka era abbastanza abituata a quel genere di comportamento da parte degli animali.

Sapeva quando poteva avvicinarsi e quando no, quindi le lasciò i suoi spazi ed il suo tempo di abituarsi.

Si chinò sulle ginocchia, di fronte alla palla di pelo, e la osservò nei suoi comportamenti.

Le parlò con calma, come se questa potesse anche risponderle, presentandosi e facendo cose... “normali”... insomma, come se stesse parlando ad una bambina.

‹‹ Elizabeth la sta guardando malissimo... ›› mormorai, così da rompere quel silenzio che si era creato tra me e Luciel. Ma, quando mi girai, lo vidi con lo sguardo rivolto al suo telefono.

Stava scrivendo così rapidamente che per qualche secondo mi venne l'ansia che potesse spaccare lo schermo con le dita.

‹‹ È fatta così. Lasciale qualche attimo e vedrai che la diffidenza le passerà. Sono sicuro che Haruka non fa schifo con le interazioni sociali, e che sia una brava persona con gli animali. Si vede, d'altronde... guarda come si sta comportando ora con Elly ››, rispose, indicandola poi con la testa, ‹‹ non sta facendo una cosa cattiva. Anche io ho parlato con Elly mentre venivo qui. È una brava ascoltatrice ›› ironizzò, ridacchiando sotto i baffi ‹‹ quando parli rimane in silenzio! ››

‹‹ Uh, meno male! Odio quando m'interrompono mentre parlo ››

‹‹ Anche io! E poi... è coccolona! Si lascia abbracciare, baciare... a volte, quello. È un po' una prima donna. Ti mette le mani in faccia quando cominci a darle troppi baci. Chissà se fa così anche con Jumin... ››

‹‹ Hai provato a baciarla, venendo qui? ›› domandai. Luciel sollevò un sopracciglio, alzando, finalmente, lo sguardo dal telefono.

‹‹ No ›› rispose. Ma poco dopo fece l'occhiolino. Quindi era un sì. ‹‹ ma, comunque, le ho parlato un po'. È una cosa comune... anche Jumin lo fa molto spesso ››

‹‹ Immagino ›› accennai un sorriso, stringendomi nelle spalle ‹‹ non dovresti tornare da Jaehee? Immagino che sia rimasta in macchina ad aspettarti ››

‹‹ No, è andata via appena siamo arrivati. Le ho detto che avevo delle faccende da sbrigare. A qusto proposito, Anju ›› era strano sentire il mio nome pronunciato da lui così, faccia, senza avere il cellulare come tramite.

‹‹ Sì? ››

‹‹ Mi presteresti un attimo il tuo cellulare, per favore? Già che ci sono... controlliamo quella cosa ››

‹‹ Quale cosa? ›› intervenne Haruka, improvvisamente interessata a noi, più che al gatto.

Luciel mi guardò con la coda dell'occhio.

Uno sguardo d'intesa.

Che fosse giunto il momento di parlarle di quella cosa?

‹‹ Glielo spieghi tu? ›› gli chiesi, speranzosa di una risposta positiva, che non tardò ad arrivare.

‹‹ Che cosa? ›› domandò di nuovo la mia amica, alzandosi. Elizabeth passò definitivamente in secondo piano.

Luciel prese un respiro profondo, come se stesse cercando la calma interiore prima di parlare, poi cominciò a spiegare.

Per tutto il tempo, Haruka non disse una singola parola, ascoltando Luciel in modo silenzioso e sorprendentemente tranquillo.

Ero sorpresa di vedere che i miei film mentali, dove lei si faceva prendere dal panico, non si fossero avverati. Che fosse solo apparenza?

Nervosamente, mentre Luciel raccontava dei messaggi e del motivo del mio attacco di panico, cominciai a mordermi l'unghia del pollice.

Elizabeth the 3rd, quasi come se avesse percepito quello stato d'ansia, si era scomodata dal divano – che, attualmente, sembrava essere diventata la sua nuova dimora preferita – per sfregarsi contro le mie gambe, facendo le fusa.

‹‹ Anju, posso? ›› chiese Luciel, scuotendo il telefono. Capii che si riferiva a far leggere i messaggi alla mia amica, e silenziosamente, annuii ‹‹ Uhm.. okay. Ecco... vedi? ›› si avvicinò a lei, cominciando a scorrere i messaggi.

Non c'era niente di chissà quanto problematico... no? Ed in ogni caso, non avrei avuto problemi a spiegare eventuali cose alla mia amica.

M'inginocchiai, accarezzando Elizabeth. Mi guardava negli occhi in un modo così tenero che sembrava quasi sorridermi, mentre sfregava il muso contro la mia mano. Faceva le fusa.

Era vero, comunque: le fusa dei gatti erano in grado di rilassare.

Forse avevo bisogno di un gattino in giro per casa, in quel periodo.

‹‹ Ma... non capisco: perché mi avete nascosto questa cosa fino ad ora? ››

‹‹ Perché temevamo un tuo crollo psicologico... o qualcosa del genere. Siete state portate qui dentro da un Hacker. Insomma... non è esattamente la cosa più bella del mondo! ››

‹‹ Sì, ma ormai è accaduto. Ed ora siamo al sicuro, no? ››

Stranamente, era tremendamente disinvolta nella cosa. Sembrava quasi che le stesse parlando di qualcosa successa mille anni fa, o, semplicemente, una favola surreale.

Sì, quella situazione probabilmente sembrava tale, ma era la verità.

Io avevo visto quella persona. Mi aveva cercata. Sapevo che lui era reale, e sapevo che aveva intenzione di tornare.

‹‹ Ciò che mi chiedo, comunque... è perché cerchi Anju ›› alzai il volto verso la mia amica.

Una delle domande che temevo di più in assoluto.

Il suo sguardo era perso nel vuoto, ed una mano era poggiata sul suo mento.

‹‹ Probabilmente perché è stata la prima persona a mettere piede qui dentro ›› ipotizzò Luciel, guardandomi con la coda dell'occhio. Probabilmente assunsi lo stesso sguardo debitore di un cucciolo salvato dalla strada. Sapeva bene, ormai, quali fossero le mie paure per Haruka.

Gli avrò provocato la nausea a furia di ripetere che speravo vivamente che non si sentisse messa in un angolo e abbandonata.

Dopo qualche attimo di silenzio, Haruka spostò finalmente la mano dal mento, schioccando rumorosamente la lingua contro il palato ‹‹ quel messaggio dove chiede se ci stiamo divertendo a chattare con voi, mi da parecchio da pensare. Intendo, perché chiedere? Perché portarci qui? ›› si passò la mano tra i capelli ‹‹ sto cercando di capire quale sia il suo scopo. Non bastava Anju? ›› alla fine di quella frase, si girò verso di me, muovendo rapidamente una mano ‹‹ non intendo che non mi faccia piacere stare qui con me... però... nel senso.... ››

‹‹ Evidentemente no ›› Luciel aveva un espressione concentrata. Quello che aveva chiesto la mia amica, era la stessa cosa che ci chiedevamo tutti noi. ‹‹ Haruka, stai andando a sbattere contro un muro con questi ragionamenti... comunque, ora siete al sicuro. Il sistema di sicurezza è stati potenziato, ed in ogni caso io non tolgo mai gli occhi dal monitor. Al primo segnalino d'allarme, mi fionderò qui. Quindi... ›› sorrise, ed improvvisamente, ogni traccia di concentrazione sparì dal suo volto. Sembrò improvvisamente rilassato.

Si chinò all'altezza della mia amica, toccandole una spalla ‹‹ Non c'è da scervellarsi poi tanto. Puoi rilassarti e continuare ciò che Jumin ti ha detto di fare ››

‹‹ Oh... sì! Elizabeth the 3rd! Devo assolutamente fare una foto alla gatta e mandarla a Jumin, così sarà certo della sua salute! ››

Ed anche Haruka sembrò essere tornata quella di sempre.

Tutto nell'arco di tempo di un battito di ciglia. Era un potere di Luciel?

‹‹ Tu... stai bene? ›› domandò il ragazzo. Ero talmente concentrata a guardare Haruka tornare così rapidamente normale che non mi ero nemmeno resa conto dello spostamento di Luciel.

Annuii, rimettendomi in piedi ‹‹ non mi piace parlare di questo argomento, ma... sto bene ›› ri-confermo: avere Luciel lì era decisamente più rassicurante. Persino parlare di quell'argomento sembrava essere più leggero.

Luciel abbozzò un sorriso, poggiandosi una mano contro il braccio, per poi pormi il telefono ‹‹ visto? Non era così complicato. Alla fine, uhm... ›› si girò, guardando ancora una volta la mia amica, che aveva spostato la sua attenzione di Elizabeth ‹‹ l'ha presa bene ››.

‹‹ Sì, ma è merito tuo che le hai spiegato tutto con totale tranquillità! ›› abbozzò di nuovo un sorriso.

‹‹ Vieni, ora spiegherò qualche cosa anche a te, poi andrò via ›› mi fece cenno di seguirlo, mentre andava a sedersi sul divano.

 

Il resto del tempo lo passammo con lui che mi spiegava, a grandi linee, come funzionava il sistema di sicurezza. Sembrava saltare grandi parti, omettere dettagli, che presumibilmente non avevano niente di troppo rilevante.

E la cosa strana, era che sembrava evitare qualsiasi forma di contatto fisico. A momenti, sembrava evitare proprio il mio sguardo.

Luciel, quindi, sotto sotto era una persona impacciata? Che fosse semplicemente quello il motivo per il quale, spesso e volentieri, era il pagliaccio della situazione?

Persino di fronte ad alcune battute di Haruka, riguardo al fatto che fosse comunque così “vicino” a me, dato il fatto che il divano, tutto sommato, non era così grande, sembrò sentirsi abbastanza a disagio.

In tutto questo, Jumin continuava insistentemente a mandare messaggi e a chiedere se Elizabeh stesse bene.

Entrai in chat, ma non scrissi. Preferii ignorare i messaggi, piuttosto che ignorare Lucie.

Il primo messaggio che vidi, fu proprio da parte di Jumin.

“Sappiate che appena torna a casa conterò i peli di Elizabeth per assicurarmi che non ne abbia persi troppi”.

Voleva farci seriamente credere che contava tutti i peli di Elizabeth?

Ma Haruka non sembrò nemmeno farsi intimidire da quella minaccia, e continuava a fare foto alla gatta, che sembrava apprezzare quel genere di attenzioni ed esserci addirittura abituata.

A momenti, sembrava rimanere in posa appositamente per le foto.

Haruka, comunque, le foto non le teneva solo per sé. Anzi, le mandava immediatamente a Jumin.

Si stavano tartassando di messaggi a vicenda: Jumin per chiedere di Elizabeth, e lei mandandogli le foto.

Parallelamente a questo, c'eravamo io e Luciel divisi da un invisibile muro di sicurezza.

La situazione in cui cercava di stare a debita distanza, comunque, durò finché non andò via.

Fui colta da uno strano senso di malinconia quando vidi la porta chiudersi, mentre Luciel si avvicinava all'ascensore.

Prima di entrare dentro questo, si girò e mi salutò con un gesto della mano ed un sorriso.

Per qualche attimo, mi venne spontaneo domandarmi se quello fosse un sorriso forzato o meno.

Mi poggiai alla porta, una volta chiusa, ed abbassai lentamente lo sguardo sulle punte delle mie scarpe.

‹‹ Ti piace. ›› affermò Haruka, senza staccare, però, lo sguardo dal telefono.

‹‹ Luciel? Uhm... ›› poggiai una mano dietro il mio collo, grattandomelo nervosamente.

Non era quello il problema, e non avevo una cotta per il ragazzo.

Il problema, era che non capivo il perché di quella sua distanza. Lo vedevo stanco, in ogni caso, a prescindere dal suo essere distaccato.

‹‹ Sì, Luciel ›› affermò di nuovo, poggiando, finalmente, il telefono, ma prestando attenzione ad Elizabeth, che stranamente si era spostata sulle sue gambe ‹‹ è abbastanza evidente ››

‹‹ No, Haruka. Non è come credi ›› spostai la mano tra i miei capelli, poi ispirai profondamente ‹‹ è che tutta questa situazione mi sembra così... surreale. E poi sono preoccupata per lui. Da quando siamo qui non credo che si stia riposando... intendo... l'hacker è entrato in questa casa ben due volte! E poi mi ha spiegato a grandi linee come funziona il sistema di sicurezza della casa, e sembra un totale casino da... hackerare, o come si dice ››

‹‹ Beh... per un hacker dovrebbe essere come bere un bicchier d'acqua ››, grazie capitan ovvio, ‹‹ se no, ovviamente, non ci sarebbe riuscito ››

‹‹ Sì, ma perché farlo? ››

‹‹ Hai sentito cos'ha detto Luciel: “è come sbattere contro un muro”, quindi non è un nostro problema ››

‹‹ Però... mi sento in colpa. Ed inutile. ›› sbuffai ‹‹ non voglio che si sovraccarichi di lavoro... ››

abbassai lentamente il volto sulle mie mani. Forse, se l'hacker si fosse ripresentato un ultima volta in quella casa... beh... forse avrei fatto meglio a seguirlo senza troppe esitazioni.

Voleva me, no? Voleva tornare per me.

Strinsi i pugni, portandolo poi contro il petto. Sentii il cuore esplodermi di ansia, ma cercai con tutta me stessa di non dare di matto. Non volevo che Haruka lo notasse, e non volevo far preoccupare di nuovo tutti.

Elizabeth, comunque, balzò giù dalle gambe della mia amica e si sedette di fronte a me, fissandomi con quel suo musetto dolce.

‹‹ Comunque, come ti ha detto che funziona questo clamoroso sistema di sicurezza che ha già fallito due volte? ›› provò ad ironizzare, ma in quel momento non era il caso.

Comunque, mi trattenetti dal mandarla a quel paese.

Deglutii, cercando di mandare giù quel groppo in gola che mi si era formato per via dell'ansia, poi presi un breve respiro, pronta a spiegarle a grandi linee la situazione.

‹‹ Ammetto di non aver capito molto, ma... a grandi linee, ho capito che la casa riconosce le persone estranee... e scatta qualcosa, ma non mi ha detto cosa. Dice che è un sistema di sicurezza molto potente ››

‹‹ Non mi piace quel qualcosa, è molto vago... magari è una bomba ›› ironizzò, poggiandosi una mano sulle labbra ‹‹ più sicuro di così! Entra un ladro e salta in aria! ››

‹‹ Haruka... per favore, chi mai userebbe una bomba come sistema di sicurezza? ››

‹‹ Un pazzo criminale con manie suicide ›› sollevò il volto verso il soffitto, fingendo di pensare. Ma chiaramente, era tutta finzione. Storsi le labbra, osservando quel suo strano modo di fare.

Era turbata, forse, ma cercava di mascherare tutto con quell'ironia?

Come diavolo ha fatto a pensate ad una bomba come sistema di sicurezza?

 

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Capitolo 10
*** #Day 4 (1/4) ***


Zen

Vi prego

 

Zen

Basta spammare foto di quella stupida

palla di pelo!

 

Jumin Han

È esattamente la stessa cosa che vorrei

dirti ogni volta che pubblichi un tuo selfie.

 

Haruka

Dai, Zen, Elizabeth the 3rd è così bella!

 

[Anju si è unita alla chat]

 

Zen

Ma sono allergico!

Per me è una tortura vedere anche il suo

orrendo muso!

 

Jumin Han

Penso che Elizabeth pensi la stessa cosa

ogni volta che si ricorda della sua esistenza

 

Jumin Han

Ciao Anju.

Approfitto del tuo arrivo per ringraziare anche

te per aver tenuto Elizabeth the 3rd. È tornata a

casa in ottima forma ed ha perso la solita quantità

di peli.

 

Anju

Ahah, li hai contati sul serio?

 

Jumin Han

Ovviamente.

 

Se era veramente quella la quantità dei peli persa giornalmente da Elizabeth, non invidiavo né Jaehee né la cameriera.

Insomma... sarà stato per un motivo o per un altro, ma la gatta aveva riempito di peli il divano, ed Haruka si era presa la briga di levarli uno ad uno per essere più sicura di aver lasciato il divano in condizioni accettabili.

Ma, seriamente, si poteva ricavare un cuscino a grandezza umana.

 

Yoosung

Anju... hai sentito Seven? È da ore che non

risponde... comincio ad essere preoccupato...

 

Anju

Senti la sua mancanza?

 

Yoosung

Eh?! No! Non intendo quello!

È solo che... è da ieri che si comporta

in modo parecchio strano.

Come se avesse preso una botta in testa

e si fosse resettato.

 

Haruka

Beh, ieri è andato via abbastanza tranquillo...

credo.

 

Anju

Sì, lo era.

 

O forse no.

Mi girai verso la mia amica, assumendo un espressione preoccupata, ampiamente ricambiata da lei.

Entrambe eravamo sedute sul divano, con un espressione sconvolta dovuta alla nottata in bianco.

Avevamo fatto le grandi pulizie in casa, ma non per colpa di Elizabeth.

Avevamo, oltretutto, parecchio da discutere, ed avevamo colto l'occasione per farlo.

Nemmeno quando Luciel è tornato indietro per prendere Elizabeth e riportarla a casa sua.

È letteralmente entrato, a preso Elizabeth, un “ciao” quasi forzato ed è andato via quasi di corsa.

Ma non volevo far preoccupare di più tutti gli altri.

 

Yoosung

È successo qualcosa ieri sera?

 

Zen

Ieri sera?

 

Zen

Aspettate.. che significa “è andato via abbastanza

tranquillo”?!

 

Zen

Seven era a casa vostra?!

 

Zen

Perché?!

 

Jumin Han

Ha portato Elizabeth the 3rd

 

Zen

NON NOMINARE QUELLA PALLA

DI PELO

 

Jumin Han

Tu hai chiesto ed io ho risposto

 

Yoosung

….

 

Haruka

Non ha tutti i torti....

 

Zen

Trovo ingiusto che persino quella

palla di pelo abbia visto la vostra faccia e

noi invece no. Escludendo Luciel.

 

Jumin Han

Io veramente le ho viste.

Haruka ha accidentalmente fatto una foto ad Elizabeth

mentre era di fronte ad uno specchio.

 

Perché quel “accidentalmente” era così poco dannatamente credibile?

Sarà stato, forse, per il sorriso beffardo della mia amica?

O forse perché la conoscevo così bene da sapere perfettamente che la cosa era più che volontaria?

Aveva provato a rifilare anche a me la scusa del “non l'ho fatto a posta”, ma non ero scema.

L'unica cosa che mi creava fastidio, era che non aveva nemmeno chiesto se volessi o meno.

Né a me, né a Luciel.

Sì, perché in quella foto noi due eravamo seduti sul divano, e nel riflesso ci vedevamo entrambi di profilo.

 

Anju

Fortunatamente, quello specchio è stato levato

da lì... non incapperemo più in un errore simile.

 

Haruka

A me piaceva tanto lì T-T

 

Yoosung

Ora sono curioso di vederla

 

Jumin Han

Posso mandare la foto qui, se volete ^^

 

Yoosung

AAAH, L'EMOJI DEL TERRORE

 

Jumin Han

Volete vedere la bellissima foto con la mia bellissima

Elizabeth?

 

Zen

Non oseresti.

 

Zen

Jumin Han!

 

Zen

Jumin, no!

 

E poco dopo, Jumin mandò la foto.

Elizabeth era seduta in una posizione strategica di fronte allo specchio, in modo che il viso di Haruka si potesse vedere senza troppi ostacoli, ed anche il mio profilo e quello di Seven. Il nostri visi erano chini sullo schermo del suo telefono. Il momento in cui mi stava spiegando del sistema di sicurezza.

Tanto di cappello ad Haruka, che aveva dimostrato di avere delle buone doti da paparazza.

 

Zen

Il mio naso! Aaah, l'allergia!

 

Jumin Han

I tuoi occhi dovrebbero ringraziarmi per

così tanta bellezza sacrilega

 

Zen

Quel animale è il demonio! Quale bellezza sacrilega?!

 

Yoosung

POSSIAMO RIPORTARE L'ATTENZIONE SUL PROBLEMA

PRINCIPALE, PER FAVORE?!

 

Zen

Le uniche bellezze degne di nota, in quella foto, sono Anju e Haruka.

 

Haruka

Awww! >\\\<

 

Yoosung

Santo cielo.

 

Yoosung

Ho i brividi e non per il freddo.

 

Jumin Han

Per una volta nella sua vita, Yoosung ha ragione

 

Anju

Ma povero Yoosung...

 

Jumin Han

In ogni caso

 

Jumin Han

Avete provato a chiamarlo?

 

Haruka

Seven? A dire il vero... noi no

 

A dire il vero sì. Ci avevo provato, ma non rispondeva.

Sembrava essere molto, troppo impegnato per poter chiacchierare in chiamata, e l'aveva anche detto chiaramente.

Però era strano che non rispondesse almeno ai messaggi. Da come stavano parlando in chat, non c'era proprio modo di contattarlo.

 

Haruka

Però ad Anju risponde ai messaggi

 

Fu l'ultimo messaggio che lessi nel gruppo, prima di abbandonare improvvisamente la chat.

Mi alzai dal divano e trascinai una sedia verso la telecamera, in modo da rientrare perfettamente nel campo visivo di Luciel. Non potevo vederlo, ma lui poteva vedere me.

Alzai lo sguardo verso l'obbiettivo, sorrisi, poi sollevai il cellulare e lo scossi.

Non era idiota, e sapevo che, se stava guardando, capiva che quella era una richiesta silenziosa di essere contattata o comunque di entrare in chat.

‹‹ Ma che fai? ›› chiese Haruka.

Lei, con i suoi capelli disordinati, abbandonò il divano per recarsi al suo solito posto attorno al tavolo.

‹‹ Cerco di attirare l'attenzione di Luciel ›› brontolai, tirando su le gambe sulla sedia ‹‹ per qualche motivo, mi sento in colpa. Sento come se – ››

‹‹ Fosse colpa tua. Sì, ho capito l'antifona ›› brontolò a sua volta.

Perché improvvisamente era così scontrosa? Il suo tono di voce era radicalmente cambiato, ed anche la sua espressione. Imbronciata, seria, fredda.

Perché?

Poggiai il mento sulle ginocchia e decisi di sbirciare la chat.

Gran parte dei messaggi, dopo che abbandonai improvvisamente, furono principalmente messaggi dove chiedevano perché ero uscita senza salutare.

Sarà stato quello? O perché il primo a chiederlo, era proprio Jumin?

Mi morsi il labbro inferiore, girando gli occhi verso la mia amica.

Cominciai a temere che quello, prima o poi avremmo litigato per colpa di questa sua improvvisa e malatissima ossessione nei confronti di Jumin.

Tuttavia, lei no si rese conto che la stessi guardando, tanto che era intenta a scorrere la chat e a rispondere. Ieri sera non era così. Ieri sera parlavamo tranquillamente.

Ieri sera, sembrava essere la persona più tranquilla del mondo.

‹‹ Haruka... ›› mormorai.

Forse le mie erano improvvise paranoie campate in aria. D'altronde non era ancora successo nulla di male.

Poteva anche essere il sonno arretrato. Magari, dopo un pisolino, sarebbe tornata la solita Haruka.

 

Anju

Scusate, non ho salutato perché dovevo

semplicemente spostarmi.

Ho abbandonato la chat come un'idiota,

quando potevo benissimo semplicemente

poggiare il telefono e riprenderlo in mano

una volta finito... scusatemi ^^;

 

Haruka

Già.

 

Jumin Han

Può capitare, non preoccuparti.

 

[707 si è unito alla chat]

 

Yoosung

!!

 

Yoosung

Seven!

 

707

Ehi, Ehi!

 

Tirai un sospiro di sollievo, poi alzai lo sguardo, di nuovo, sulla telecamera. Accennai di nuovo un sorriso. Quella era un minimo di sollievo, messo a confronto con l'onda di negatività che avevo alle spalle.

E sembrava crescere man mano che il tempo passava.

Più la chat scorreva, più Haruka sembrava raccimulare negatività in corpo.

E cominciai a pensare che a questo punto non era prettamente legata alla questione Jumin, e forse nemmeno al sonno. Era qualcosa che andava oltre.

Luciel si stava comportando in maniera abbastanza... normale, per gli standard di normalità di Luciel. Insomma, stava mandando foto di gatti, meme... e cose così. Tutto normale.

 

707

Quiiiindi, come sta Elly?

 

Jumin Han

Il suo nome è Elizabeth the 3rd.

E sta benissimo

 

707

Sono stato un ottimo taxi! >.<

 

707

Ah, comunque, scorrendo la chat... ho visto

che hai mandato quella foto di Anju e Haruka.

 

Jumin Han

In teoria ho mandato la foto di Elizabeth the 3rd.

Anju ed Haruka erano nello sfondo.

 

Haruka

È colpa mia, Seven.

 

707

Non importa di chi sia la colpa, avrei preferito

evitare. Motivi di privacy, diciamo.

 

Anju

Non preoccuparti... è okay!

 

Anju

Magari ora che sanno la nostra faccia, potremmo

avere anche noi le nostre emoji personali!

Come quelle che hanno un po' tutti, no? ^^

707

Beh.... ci lavorerò su, se proprio ci tieni.

 

707

Solo perché sei tu!

 

Yoosung

.

Eheheh

 

707

?

 

707

Perché ridi, Yoosung?

 

707

Hai trovato dei trucchi da poter

utilizzare su LOLOL per livellare

più in fretta?

 

Yoosung

No. Però ho capito perché

ti comporti in modo così strano, dopo

ieri.

 

707

Non mi sto comportando in modo strano.

 

Yoosung

Oh sì invece!

 

Haruka

….

 

[Haruka ha abbandonato la chat]

 

Yoosung

??

 

Anju

Cielo...

 

Yoosung

Ho detto qualcosa di sbagliato?

 

Anju

No dolcezza.

È da prima che si comporta così.

 

Anju

Qui in chat è tranquilla, ma se metti

piede in casa sembra pronta ad una rivoluzione.

 

Jumin Han

Avrà quelle cose che vengono ogni mese.

 

Zen

Credevo e speravo fossi offline

 

Jumin Han

Stavo sperando la stessa cosa.

E poi non sono offline, ma sto cercando di rilassarmi

prima di mettermi a lavorare.

 

Jumin Han

Ah, ma che vuoi saperne tu del lavoro.

 

Zen

Ehi!

 

Anju

CALMATEVI VOI DUE.

Non è per quello

 

707

….

 

707

Yoosung.

Qualsiasi cosa tu stia cercando di dirmi,

dimmelo in privato.

 

Yoosung

Okay...

 

Yoosung

Mi sento in colpa.

 

Anju

Ma no! Sta tranquillo! Le passerà!

E poi non è colpa tua! ^^

 

Yoosung

Beh.. si... ma...

non ce la faccio.

Scusatemi.

Seven, ti cerco in privato...

A dopo...

 

707

Okay.

 

[Yoosung ha abbandonato la chat]

[707 ha abbandonato la chat]

 

Zen

Così?! Senza nemmeno salutare?

 

[V si è unito alla chat]

 

Zen

Oh, ehi V!

 

V

Hyun, è un piacere sentirti

 

Zen

Anche per me.

 

Anju

V! Che bello vederti in chat!

 

V

Ciao, Anju!

Come stai?

 

Anju

Bene. Diciamo che sto bene.

 

V

Mi dispiace per quello che è successo.

Se hai bisogno di qualcosa, fammelo sapere immediatamente.

 

Come se fosse semplice riuscire a contattare V.

Ma decisi di chiudere un occhio per quanto riguardava questo dettaglio. V era una persona troppo splendida per incolparlo di questo, ed era anche palesemente impegnato.

Un pochino come tutti, del resto...

 

Anju

Certo.

Tu come stai?

 

V

Stanco.

Però questo posto è veramente rilassante.

Qui il sole sembra essere particolarmente vicino,

ed i raggi solari accarezzano la pelle con una tale

leggerezza che ti viene voglia di dormire sul prato verde.

 

Anju

Wow... che invidia T^T

 

V

Ti prometto che dopo il party ti ci porto ^^

Jumin Han

V, finalmente ti sei unito ad una chat.

 

Jumin Han

Scusate, mi sono perso a firmare le solite

pile di documenti.

 

V

Ahahah, sempre sommerso di documenti,

eh? mai un attimo di riposo.

 

Jumin Han

Non tutti siamo nati con l'arte nelle vene e

la possibilità di relax nella natura per trarre

ispirazione, Jihyun.

 

Era così dannatamente strano leggere i veri nomi... ormai ero così abituata a leggere i soprannomi che ero quasi arrivata ad autoconvincermi che quelli fossero i nomi reali.

 

V

Sempre il solito ^^

E comunque, non sono capitato qui a caso.

Sono qui per darvi una notizia molto importante.

 

Anju

Che notizia? Aspetta... forse...

Hai finalmente deciso la data del party?

 

V

Esattamente.

 

Zen

Era ora!

E quando si terrà?

 

V

Ecco... so che molto probabilmente

vi sembrerà assurdo, e sicuramente

avrete molto da ridire, ma...

 

V

Ci ho pensato per molto tempo.

Forse non sembra, ma vi giuro che è

così.

 

Jumin Han

Arriva al punto.

Quando hai deciso che si terrà?

Tra un mese?

 

V

No. Tra una settimana.

Ecco perché, secondo me, non sarete

d'accordo. Ma, credetemi, è la scelta migliore.

Anju

.Cosa?

No. V, è davvero troppo presto!

 

V

Lo so, Anju, me ne rendo conto

anche io, ma credimi, è meglio così!

 

Zen

Ma perché questa data così imminente?

Anju si sentirà sotto pressione come non mai!

 

Anju

Un pochino, ma... posso cavarmela. Mi metterò

d'impegno, anche se... beh...

 

Jumin Han

Mi piace questo comportamento.

 

Anju

Non so... mi sembra un salto nel vuoto.

Senza offesa V.

 

V

Nessuna offesa, Anju.

Ma, comunque... tempo al tempo. Vi prego di

fidarvi di me.

 

Anju

Non so cosa ti frutti per la testa, ma... farò

del mio meglio.

Mi fido di te, V...

 

V

Grazie, Anju. ^^

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Capitolo 11
*** #Day 4 (2/4) ***


‹‹ Una settimana! Ci rendiamo conto?! E come dovremmo fare di preciso? Mh?! V ragiona proprio con un criceto nel cervello! È troppo presto! Ma tanto è facile per lui, no? Lui se ne sta lì, bello e rilassato, in vacanza chissà dove! ››

‹‹ Yoosung, calmati... per favore! Tutto sommato possiamo farcela! ›› lo pensavo davvero, ma non potevo assicurare che quella non fosse altro che un autoconvinzione creata dal mio cervello per non sprofondare nel panico.

Fino a quel momento non avevo mai sentito chissà quale pressione data dalla gestione del party, ma Yoosung sembrava veramente preoccupato. La portata del party era certamente grande, ed io, sì, ero convinta di voler dare il meglio di me e di voler assicurare alla RFA un party degno di nota.

Degno del lavoro di Rika.

Però... a pensarci bene... V poteva scegliere una data un po' più in là...

Tuttavia, cercai di mantenere la totale calma. Yoosung era già agitato per i fatti suoi, ed io dovevo dimostrargli di avere la situazione sottomano.

Ero calma, tuttosommato, ed ancora non mi ero fatta prendere dal panico.

Contavo, comunque, sull'aiuto dei membri della RFA.

‹‹ Tu... devi essere un angelo. Ho ragione a pensare che è stata Rika a mandarti... ››

In caso non si fosse notato, Yoosung non aveva preso molto bene la notizia di quella data fissata da V.

E V, dal canto suo, continuava a mandarmi messaggi privati – per evitare ulteriori sfuriate da parte del biondo, dato che aveva cominciato ad attaccarlo sin da subito – dove si scusava in mille modi differenti per l'imminenza di quella data.

Non capivo. Se anche lui si scusava, perché impostarla così presto?

Yoosung, comunque, era così nervoso che era stato inutile l'intervento di Zen ed il mio, per cercare di calmarlo, e continuava ancora.

Anzi, il mio a qualcosa era servito: mi aveva chiamata alla svelta, e per evitare di infastidire Haruka, che si era seduta sul divano a guardare la televisione, mi chiusi in camera da letto, raggomitolata contro la testiera mentre ascoltavo le lamentele del ragazzo.

La sua voce era così carina che a stento riuscivo a rimanere concentrata sul discorso, per quanto fosse effettivamente corretto.

Capivo che comunque la sua era solo preoccupazione. Non voleva farmi avere troppo lavoro in troppo poco tempo.

Sapevo anche che lui provava astio a priori, nei confronti di V.

‹‹ Ah, Anju ›› mi chiamò il ragazzo, dopo aver sospirato di frustrazione ‹‹ ho parlato con Seven.

E.. non so... come ho già detto in chatroom, era veramente strano ››

‹‹ Non so, lo conosci da più tempo di me. In effetti, scherzava parecchio, ma ho pensato fosse tutto nella norma ››

‹‹ Seven scherza sempre, ma... è diverso. Io credo che provi qualcosa per te ›› l'ultima parola, Yoosung la disse quasi sussurrando. Per un attimo il mio cuore si strinse, e non per le parole, ma per il suo tono di voce.

‹‹ Yoosung? ››

‹‹ Probabilmente non lo vuole ammettere, o non so... non lo so. Scusa, sono ancora nervoso per la questione V ›› ma erano due argomenti totalmente staccati, e quindi ci credevo poco. Oppure quello era un semplice modo per dirmi che stava parlando a vanvera.

Non ne avevo idea.

In quel momento, il mio cervello era solo capace di percepire il suo malumore attraverso la cornetta del telefono.

‹‹ Capisco ›› mormorai, prendendo una ciocca dei miei capelli e cominciando a rigirarmela tra le dita. Avrei voluto averlo lì davanti per abbracciarlo.

‹‹ Scusami. Sul serio... ›› disse, poi lo ripeté, però sottovoce.

‹‹ Yoosung, sta tranquillo. Ho capito cosa intendi. Hai la testa tra le nuvole. È okay. Sul serio. Non preoccuparti ››

‹‹ Sai cos'è? È che da quando Rika è... morta, ho desiderato così tanto poter ri-partecipare ad un party della RFA che solo il pensiero che potrebbe andare tutto a rotoli perché V è un cretino mi... mi... mi fa rabbia! Rika passava così tanto tempo ad organizzare e schematizzare un party e poi... poi... poi...! ››

‹‹ Ehi, ehi, ehi! Su! Calmati! Andrà tutto per il verso giusto! Te lo prometto! ››

non potevo dirgli altro, se non fargli quella promessa.

Sembrò calmarsi in poco tempo... ed era un bene. Ora, anche io mi sentivo decisamente più motivata ad impegnarmi nella buona riuscita del party.

Anche io speravo che andasse tutto per il verso giusto. D'altronde, beh... era il mio primo party.

Volevo comunque dare una buona impressione, ed avevo gli occhi puntati addosso.

Non mi sentivo, però, così tanto tesa. Sarà perché V, comunque. Mi rassicurava... o forse per Luciel.

O forse perché, sotto sotto, in tutto quel casino non avevo mai riflettuto così intensamente al party....

Strinsi il telefono, poi inspirai.

Doveva andare tutto bene, e dovevo impegnarmi al massimo per far sì che quel party fosse il migliore.

Certo, sicuramente non sarebbe stato ai livelli di quelli di Rika, ma dovevo far vedere che anche io non ero da meno.

Rika sembrava una bellissima persona, da come ne parlavano. Volevo essere anche io quel genere di persona. Una sorta di ancora per tutti.

Il silenzio in casa era interrotto unicamente dal rumore della tv.

Haruka non spiccicava parola da ore, ma teneva gli occhi incollati allo schermo come se quella porcheria trasmessa fosse effettivamente interessante

Faceva zapping da un canale all'altro, ma tornava sempre sullo stesso canale.

Un gruppo di ragazze palesemente rifatte che parlavano delle loro avventure sessuali, trucco, extension... cose così.

Niente che effettivamente potesse rientrare nei canali standard di Haruka, che generalmente si drogava di anime e cose comiche.

Quello, per quanto potesse essere considerato comico, dati i comportamenti delle protagoniste, non era da lei.

I suoi occhi sembravano quasi spenti.

Sì, quello era colpa del sonno. Notai, comunque, che su quel divano si era portata una coperta e dei biscotti.

Beh... si era ben armata.

‹‹ Ehi, Haruka...? ›› provai a dire, sporgendomi di più dalla porta.

Lei non si degnò nemmeno di girarsi a guardarmi, ma sospirò in modo così rumoroso da ricordarmi il verso di un animale infuriato ‹‹ posso sedermi? ››

‹‹ Fa come ti pare, questa tanto non è nemmeno casa nostra ››

‹‹ Okay, che ti prende? ››

scrollò le spalle, mordendosi il labbro inferiore. Era nervosa, ma la mia presenza sembrò peggiorare le cose.

Perché, ora, si comportava così?

‹‹ Hai intenzione di parlarmi? ›› domandai di nuovo. Girò lentamente gli occhi nella mia direzione, e come risposta, ottenni una semplice scrollata di spalle.

Era un no.

Subito dopo, riportò lo sguardo sulla TV.

Niente.

Okay.

Mi alzai, decidendo di lasciarle i suoi spazi. Tanto starle col fiato sul collo non avrebbe risolto niente.

Decisi, quindi, di andare a sedermi al solito posto vicino al bancone.

Quella dannata casa... era troppo piccola, e solo in quel momento ci feci effettivamente caso.

Non c'erano molti posti dove potersi isolare... forse, per due, la cosa stava diventando ingestibile, e magari era per questo il motivo... o forse era successo qualcosa in chatroom, ed io non mi ero accorta di niente.

Così abbassai lo sguardo sul telefono, controllando la cronologia delle chat. Ma non c'era niente di così strano.

Chiedere a lei era inutile, chiaramente. Era un muro.

Che fosse successo qualcosa con Jumin?

Chiamarlo a quell'ora era fuori discussione, sicuramente era a lavoro. Ma magari avrebbe risposto ad un messaggio.

Appena entrai in quella casella, ritrovai fin troppi messaggi da parte di V.

Era particolarmente attivo.... mai visto così tanto attivo da quando ero lì.

Erano principalmente messaggi di scuse. Da come parlava, sembrava avere una pistola puntata alla tempia. L'ultimo messaggio, comunque, mi diede una strana sensazione.

 

V

So che ci conosciamo da poco, ma Anju...

ti chiedo il favore più grande del mondo:

Fidati di me. Ti prego.

 

‹‹ V... ›› mormorai, stringendo il telefono. Mi sentii strana. Troppo strana. E mi prese una strana sensazione di ansia. C'era qualcosa dietro, e ne ero certa.

In cuor mio pregai che non fosse niente di grave.

 

Anju

Mi fido di te, V...

Ma.. stai bene? È successo qualcosa?

Mi sembri strano...

 

La risposta non tardò ad arrivare. Come se fosse automatica.

Ebbi a mala pena il tempo di aprire i messaggi con Jumin, per cominciare a scrivere, quando la risposta dell'uomo arrivò.

 

V
Io? Sto bene... tranquilla.

Ora, scusami... devo andare.

Ti prego, rimani al sicuro... a presto.

 

Anju

A presto, V...

 

No, non me la raccontava giusta, ed io volevo vederci chiaro in quella situazione così strana e tesa.

Mi girai, ancora una volta, verso Haruka.

Non si era mossa di un centimetro, sembrava quasi fatta di cera. Onestamente, faceva impressione.

Era, per caso, la giornata dei comportamenti strani?

Nervosamente, cominciai a picchiettare a caso il telefono, improvvisamente indecisa su cosa fare.

Volevo cercare Jumin. Dovevo farlo, no? Era questo il mio intento iniziale.

E, magari... forse, lui, era in grado di fare chiarezza su ciò che stava avvenendo a V.
Cominciavo seriamente a preoccuparmi anche per lui. La RFA, nel giro di pochissimo tempo, sembrava essere caduta in un tornato di mistero e problemi che nessuno voleva dire.

V che sembrava fuggire per paura di affrontare chi sa quale problema, Luciel che aveva assunto un comportamento strano, Yoosung con i suoi improvvisi attacchi d'ira nei confronti di V, perseguitato dai suoi demoni del passato, Haruka che improvvisamente aveva alzato un muro... se questo era un incubo, per favore, fatemi svegliare al più presto.

Sospirai, e decisi di mettere un attimino i piedi per terra. Incubo o no, ero totalmente certa che se non avessi fatto niente, certamente sarei uscita fuori di testa nel giro di poco tempo.

Decisi di uscire dai messaggi di V, per passare a quelli con Jumin.

 

Anju

Jumin, posso disturbarti un secondo? So che

stai lavorando, ma... puoi immaginare da solo

di cosa si tratti.

Appena puoi parlare, rispondi via messaggio.

Per favore, non chiamare.

 

Pregai con tutta me stessa che accogliesse la mia richiesta.

Nel momento esatto in cui mi sollevai dalla sedia, sentii che Haruka fece la stessa cosa.

Ma quando si girò, incrociando il mio sguardo, lo spostò immediatamente. Il suo volto... era stranissimo. I suoi occhi brillavano, e le sue labbra erano visibilmente spellate, segno che le aveva morse così tante volte in poco tempo da essersi mangiucchiata la pelle. Erano arrossate, un po' gonfie... un po' come i suoi occhi.

‹‹ Haruk – ›› non mi diede il tempo di dire una lettera in più, che aumentò il passo e andò a chiudersi in bagno. La serratura della porta scattò, e per un attimo, fu come se il mondo, all'improvviso, avesse perso ogni singolo suono.
Mi prese un senso d'angoscia così forte che temetti seriamente di esplodere per qualche attimo.

Dio... che stava succedendo?

Il mio istinto mi diceva di inseguirla e prendere a colpi quella dannata porta, assillandola così tanto per aprirmi che alla fine lo avrebbe fatto di sua spontanea volontà... dall'altra parte, invece, sapevo che quella mossa avrebbe complicato solo la situazione.

Feci per alzare gli occhi verso la telecamera, come per chiedere l'aiuto di Luciel, ma cambiai subito idea.

‹‹ No... non ora ›› mormorai. Non era il momento. Dopo quello che aveva detto Yoosung... beh, era meglio lasciarlo in pace.

Strinsi le dita attorno alla superficie del cellulare, poi guardai lo schermo, ormai spento per via del blocco.
Lo riaccesi e lo sbloccai... ma nessun messaggio di Jumin.
‹‹ Merda ›› sibilai a denti stretti. Non potevo di certo sommergerlo di messaggi, perché sicuramente era impegnato. Ecco. Ora avevo ansia.

‹‹ Okay, niente panico. Non sta succedendo niente. Niente... ›› mormorai tra me e me, guardando in direzione del bagno ‹‹ niente... ›› sussurrai, poi presi un grosso respiro e lo trattenni.
Contai lentamente fino a tre, poi lo lasciai andare.
Niente ansia. Niente panico. Non potevo permetterlo in quel momento.
Okay. Piano B.

Anju
Ehi, Jaehee? Scusa se ti disturbo

immagino che è quello che sto facendo –...
so di aver detto a Jumin di poter aspettare,

o meglio, è quello che gli ho fatto intendere,
ma qui la situazione sta diventando sempre più
strana e ho una certa urgenza.
Il problema è che non risponde, ed immagino
che sia sommerso di lavoro.
Non fraintendere, eh.... oh, cielo.
Ti prego, scusami, sicuramente anche tu sei
stra-impegnata...


Anju
Okay ora mi sento stupida.
Scusami...


Stupida. Stupida! Certo che lo è anche lei! È comunque l'assistente di Jumin!
Piano B felicemente andato in fumo. Zen? Potevo cercare Zen?
A giudicare dall'ora, sicuramente stava provando... nel senso, Zen sta sempre provando o allenando.
C'era da dire che, comunque, lui stesso mi aveva detto di cercarlo in qualsiasi momento e per qualsiasi cosa, perché un po' di tempo, per me, lo avrebbe sempre trovato.
Beh... non avevo molte altre opzioni.
Non potevo cercare Yoosung, avrei rischiato di dargli ulteriori pensieri.

Anju
Zen... Haruka si sta comportando in modo

strano.
È successo qualcosa di strano in chat, mentre
non c'ero?


Tagliai corto, sperando di non averlo disturbato. Ma, sopratutto, sperando di ottenere risposta da parte sua. Quello che disturbava me, invece, era quel silenzio assordante in casa.
Le peggiori paranoie cominciarono ad attraversare la mia testa, al solo pensiero di quello che stava facendo in bagno.
Ero una persona fin troppo ansiosa per poter mantenere quello stato senza rischiare un altro attacco di panico. Cominciai a sospettare che quella casa fosse maledetta, ed da quel minuscolo pensiero, la mia mente divagò ancora di più, finendo col pensare a Rika.
Quella ragazza... era morta... un suicidio, giusto? Cosa l'aveva spinta a quello? Era malata?

Soffriva di depressione?
All'improvviso, pensando ad una possibile malattia, persino quelle pareti mi sembravano gridare “pazzia, depressione, morte”, e sentii quasi l'odore amaro di quelle cose. La puzza che pungeva il mi naso, imperlava la mia pelle.
Ansia.
Sentii quasi delle mani invisibili afferrarmi e stringermi la gola.
Cosa nascondevano le mura di quella casa?
Mi sentii in trappola.
Non mi ero mai soffermata molto a pensare a quanti segreti potevano esserci in quelle quattro mura.
D'istinto, come se sussurrato, i miei occhi si girarono verso la camera da letto, ed un senso di oppressione sembrò piombarmi sul petto.
Mi morsi l'interno della guancia con quanta più forza riuscii ad avere in quell'istante, nel tentativo di risvegliarmi da quella trappola che mi stavo creando.
Non volevo di nuovo essere prigioniera del mio corpo e lasciarmi travolgere da quel mare di emozioni e sensazioni negative. Ma fu la vibrazione del telefono a distrarmi.

La mia mano faticava a tenere fermo il telefono. Tremavo come una foglia. Faticai persino a sbloccarlo e a leggere il nome sullo schermo. Aprii il messaggio, quasi rincuorandomi che finalmente qualcuno si era degnato di rispondere alla mia richiesta d'aiuto.
Ma questo non mi distraeva, comunque, dalla mia ansia principale.
Quel silenzio. Quella porta chiusa a chiave.

Jaehee Kang
Scusa, Anju... siamo in riunione.

Non dovrei nemmeno usare il telefono,

ma immaginavo fosse urgente.
Non sentirti stupida, sta tranquilla.

Sembri parecchio agitata... stai facendo

preoccupare anche me. Che è successo?

Comunque riferirò a Mr. Han che hai bisogno

di lui al più presto. Non dovremmo metterci

molto, forse ancora qualche minuto.

 

Dio, Jaehee. Grazie al cielo. In quel preciso istante, il suo nome nella mia “rubrica celebrale” prese il nome di “angelo sceso in terra e portatore di speranze”.

Anju

Sintetizzo... scusa, ma faccio veramente fatica

a scrivere (sopratutto, senza fare errori), perché

sto tremando come una foglia.
Haruka si è chiusa in bagno.
Ha smesso di parlarmi da quando ha abbandonato la

chat. Si comporta in modo freddissimo, e stranissimo...

e sono quasi certa che stesse per piangere... se non

addirittura che stesse già piangendo.

Non capisco perché, e non vorrei che fosse successo

qualcosa con Jumin, ma non volesse parlarne con me...

così... sai...

 

mandai il messaggio così, lasciandolo particolarmente in sospeso.

Perché? Perché, in quel momento, realizzai che anche l'uomo mi avesse messa al corrente di qualche discussione con la mia amica... effettivamente, cosa potevo fare? Andare da lei per farla sfogare? no... non potevo fare niente di niente.

Ed infatti...

 

Jaehee Kang
Capisco... vorrei dire qualcosa di più

e più confortante, ma come ho già detto,

siamo ancora in riunione.

Però, Anju... non per buttarti giù ed abbattere

le tue speranze, ma, comunque, ipotizzando che

tra Mr. Han e Haruka ci sia stata una discussione

o qualcosa di simile, cosa pensi di fare?

Non puoi entrare nella testa della ragazza per curarla.

Bisogna vedere, oltretutto, la natura della discussione.

 

Verità che, nonostante già lo sapessi, mi colpì dritta nello stomaco. Un cazzotto sui denti, o comunque nello stomaco, ma reale, probabilmente avrebbe fatto molto meno male.

Il fatto che avesse terribilmente ragione, era... peggio che mai. Il senso di nullità piombò dal cielo come una meteora.

Jaehee Kang

Comunque... ho avvisato Mr. Han.
Anche se non dovrei far vedere di aver utilizzato

il telefono durante la riunione, perché è poco professionale

(e Mr. Han, chiaramente, non vuole), ha lasciato perdere,

data l'emergenza della cosa.

E ha concluso la riunione... quindi, dagli qualche attimo

di tempo. Deve sbrigare le ultime faccende.

Qualche scartoffia, niente di più. Regolare amministrazione

post-riunione. Anche se penso vivamente che delegherà

me. Insomma... in qualche modo, dovrò scontare l'aver usato

il telefono. Ne sono certa.

 

Jaehee Kang

Nel frattempo, per quanto riguarda Haruka chiusa

nel bagno... controlla che stia bene.

 

In quel momento, riuscii a sentire il senso di sollievo pervadermi il corpo come quando, durante una giornata sotto il sole cocente, finalmente metti piede in un luogo fresco.

 

Anju

Jaehee! Grazie! Dio, sul serio, grazie mille!

Sei il mio angelo!

E... mi dispiace. Scusami, ti ho recato ulteriore lavoro...

giuro che mi sdebiterò! Ti pagherò un caffè! O due!

Anzi, meglio ancora: ti regalerò una macchina per

il caffè!

 

Anju

Anzi, meglio del meglio: ti porterò a prendere

un caffè e poi andremo insieme a vedere uno spettacolo

di Zen! E pagherò tutto io! E non voglio sentire un no

come risposta!

 

Già, comunque... aveva ragione.

Quindi, mi spostai per l'ennesima volta e andai verso la porta in modo molto, troppo lento.

Mi sentivo stupida, e ad ogni passo, mi sembrava di camminare su delle lame.

Di fronte alla porta, lo ammetto, esitai. Poi, presi coraggio, e bussai un paio di volte.

Nessuna risposta.

‹‹ Haruka? ›› la chiamai ‹‹ è tutto okay? ›› mormorai, non sentendo ancora nessuna risposta.

Allora ri-bussai.

‹‹ Haruka? ››

Sentii il cuore in gola.

Il telefono vibrò. Rapidamente, abbassai la testa.

 

Jaehee Kang

Non c'è bisogno di tutto questo, tranquilla ^^;

Ma apprezzo il pensiero.

Ora... vado. Prima che Mr. Han cambi idea e mi

dia il triplo del lavoro.

A dire il vero, nemmeno lui sembra così di buon

umore... anche se credo di sapere il motivo.

 

Anju

Jaehee, Haruka non risponde...

 

In quel momento, qualunque fosse il motivo del malumore di Jumin, decisi di pensarci in un secondo momento.

‹‹ Haruka?! ›› alzai di più la voce, bussando con più insistenza.

Provai, inutilmente, ad abbassare la maniglia della porta. Ma, ovviamente, fallii. Era bloccata, e lo sapevo.

‹‹ Haruka, per favore, rispondi! ›› diedi un pugno così forte alla porta che pensai di averci lasciato sopra un bozzo.

Invece, l'unica cosa ottenuta come premio, fu la mia mano dolorante ed arrossata.

‹‹ Dio... no... no... ›› mormorai, come una cantilena ‹‹ ti prego, no... no... ›› di nuovo quella successione di immagini oscena, e sentii il terrore quasi palpabile di quello che avrei potuto trovare dietro quella porta. Non volevo immaginare niente di orrendo, ma... era quasi più forte di me.

Lasciai cadere il telefono, strinsi i pugni, li tirai su e colpii la porta con forza ‹‹ Haruka! ›› gridai, un ultima volta. Ancora nessuna risposta.

Continuare a battere i pugni mi stava solo procurando dolori lancinanti alle mani, ora entrambe arrossate. Sembravano pulsare da quanto mi facevano male.

Avrei potuto provare a sfondarla, o cercare qualcosa per farlo.

In qualche modo dovevo fare.

Mi poggiai alla porta, guardandomi attorno come un gatto impaurito. Recuperai il telefono da terra, prima di correre il rischio di schiacciarlo con i piedi – ci mancava solo il telefono spaccato – e lo poggiai sul mobile vicino alla porta.

Nel momento in cui mi girai, sentii un rumore forte, come un colpo secco, poi uno spostamento d'aria così forte da spostarmi qualche ciuffo di capelli dalla faccia

‹‹ Che diavolo vuoi?! ›› ringhiò Haruka, a pochi centimetri dal mio viso.

Sul serio?! Dopo che mi stavo sgolando come una pazza?!

‹‹ Che? I – ››

‹‹ Stavi per sfondare la porta, cretina! ››

‹‹ Ero preoccupata perché non mi rispondevi! ››

‹‹ Avevo la musica alle orecchie, cazzo! Ma sei bacata nel cervello?! ››

Contrassi la mascella, seriamente tentata di afferrare qualcosa e spaccargli i denti solo per quell'affermazione. Doveva averlo letto nei miei occhi.

‹‹ Vaffanculo, Haruka ›› dissi, trattenendomi dal dirle qualcosa di ben peggiore. Afferrai il telefono, e nello spostarmi, intravvidi la sua faccia. Era dispiaciuta, ma troppo orgogliosa per ammetterlo.

Quindi, mormorò qualcosa tra sé e sé, e chiuse la porta.

Non disse niente di udibile. Abbassai lo sguardo sul telefono, dopo aver scosso la testa e mentre mi dirigevo verso il piano cottura. Jaehee aveva provato a chiamarmi.

Tralasciai quella notifica ed andai nei messaggi. Doveva essere in ansia anche lei.

 

Jaehee Kang

Cosa?!

 

Jaehee Kang

Trova qualcosa e sfonda la porta! Avviso

subito Mr. Han!

 

Jaehee Kang

Anju?!

 

Anju

Tutto okay... alla fine ha aperto.

Apparentemente sta bene... mi ha praticamente dato

della scema. Ed io l'ho mandata bellamente a fanculo.

A dire il vero “sta bene” è un parolone.

È ufficiale che qualcosa non va...

Devo solo capire che cosa...

 

No, in fondo, non ero per niente arrabbiata con Haruka.

Ferita sì... per il modo in cui aveva risposto. Ma capivo e sapevo che c'era qualcosa sotto, e che tutto sommato quelle cose non le pensava sul serio.

Quindi, no... non ero arrabbiata.

Ora, però, volevo capire ancora di più cosa c'era sotto.

Aspettavo ancora più impazientemente la risposta di Jumin, così, finalmente, avevo un minimo di speranza di riuscire a capire il motivo di quel comportamento.

E forse avrei potuto trovare un modo per risolvere quella situazione.

 

Jaehee Kang

Grazie al cielo sta bene! Dio...

 

Anju

Comunque... per quanto riguarda Jumin... hai detto

che sospetti qualcosa... che cosa?

 

Ma non ebbi il tempo di vedere la sua risposta... perché, anche se avevo detto a Jumin di rispondere via messaggio, e di non chiamarmi, beh... evidentemente, la parola “non fare questo”, nel vocabolario di Jumin non esisteva. Almeno, non in momenti come quello.

 

 

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Capitolo 12
*** #Day 4 (3/4) ***


Chiaramente, non potevo fare la maleducata e non rispondere alla chiamata.

Quindi...

‹‹ Pronto? ›› quasi sussurrai, terrorizzata dalla sola idea che Haruka potesse sentire anche una delle mie parole.

‹‹ Scusa, ma dati i messaggi e la situazione, ho preferito chiamare. Jaehee mi ha spiegato bene o male la situazione ›› la sua voce era apparentemente calma, ma il tono era forzato, le parole parecchio marcate... e tutto questo, infatti, tradiva quell'apparenza. O forse era solo una mia sensazione.

‹‹ beh... tutto sommato, forse hai fatto bene... solo che non voglio che lei senta ››

‹‹ Sussurra. È uscita dal bagno? ››

‹‹ No, non ancora. Ma alla fine ha aperto e mi ha risposta parecchio male. Quindi... non so, non capisco... non mi pare che sia successo qualcosa di particolare in chat, no? ››

‹‹ Non in mia presenza ›› sospirò, in modo parecchio frustrato oltretutto. Ebbi la sensazione di stargli dando un problema in più. Anzi, a dire il vero, era certamente così. D'altronde, a quando Jaehee aveva lasciato capire poco fa, Jumin non se la passava tanto bene ‹‹ hai controllato le chat precedenti? ››

‹‹ Leggo sempre tutto, e, come ho detto prima... non mi pare di aver notato niente di strano, fino a poco fa. Per questo ho chiesto a te... magari tu sapevi qualcosa in più ››

‹‹ No, non so e non ho notato niente. A dire il vero, sono particolarmente incuriosito da questo suo improvviso comportamento. Con me non si comporta in modo bizzarro, ma anzi... si comporta in modo normale. Anche fuori dalla chat. ››

Corrugai la fronte ‹‹ Uhm? In che senso “fuori dalla chat”? ››

‹‹ Tramite messaggio ›› rispose, quasi con noncuranza della cosa. E lo diceva così? Si sentivano anche fuori dalla chat, e nessuno mi aveva detto niente?

‹‹ Vi state sentendo fuori dalla chatroom? E da quando? ›› quasi mi mangiai le parole dalla rapidità con la quale le pronunciai. Non che la cosa mi desse fastidio o altro, ma era strano che Haruka mi stesse nascondendo una cosa del genere.

‹‹ Beh... messaggiamo da quando Elizabeth the 3rd è stata a casa vostra, quindi... ››

‹‹ Quindi da ieri ›› terminai la frase per lui, poggiandomi una mano sotto il mento ‹‹ e di che avete parlato? ››

‹‹ Elizabeth the 3rd ››, scontato, ‹‹ e dei suoi doveri in quanto cat sitter. Poi del più e del meno... niente di particolare, come puoi ben immaginare. In tutta onestà, l'unica cosa che ho notato, è che sembra essersi calmata... non so se mi sono spiegato. In ogni caso, deve essere merito di Elizabeth the 3rd. L'ho sempre detto che ha poteri curativi, e questo ne è la prova ››.

Non avevo niente da ridire al riguardo, perché era qualcosa di probabile.

Non che Elizabeth avesse poteri curativi, ma che Haruka si fosse calmata.... con Jumin, almeno. D'altronde aveva ottenuto le sue attenzioni, ed ora messaggiavano al di fuori della chat comune. Era una cosa positiva per lei, quindi... un suo cambiamento era totalmente fattibile e probabile.

Però, la cosa che mi sconvolgeva di più, era il fatto che avesse tenuto questo silenzio con me. Sentii come se qualcuno mi avesse tirato un pugno nella bocca dello stomaco.

‹‹ Già ›› sussurrai, dopo aver notato di aver tenuto il silenzio per fin troppo tempo.

‹‹ Ad ogni modo, come ho detto prima, non so come aiutarti ›› disse, poi lo sentii sospirare.

Eravamo (ero) in un vicolo cieco. Non sapevo seriamente dove sbattere la testa, e mi ritrovai di nuovo a brancolare nel buio. Se neanche Jumin sapeva darmi una risposta a quel problema, allora a chi potevo chiedere?

Luciel, forse? Potevo chiedergli di hackerare il telefono della mia amica?

Nel momento in cui cominciai a pensare a quella opzione, io stessa mi resi conto che sicuramente era una pessima idea.

Ovviamente Haruka si sarebbe arrabbiata un sacco, e tenerle il segreto mi sarebbe risultato comunque troppo difficile.

Ed oltretutto avrei avuto i sensi di colpa, perché si tratterebbe comunque di invasione della privacy.

Sospirai, allora, e ragionai. Attraverso il telefono si sentii il rumore di carta accartocciata.

Probabilmente Jumin stava lavorando mentre era al telefono con me.

‹‹ Jumin, se sei impegnato attacco la chiamata... non è un problema ››

‹‹ No, non preoccuparti. Non mi disturbi. Sei piuttosto silenziosa, ed io sono capacissimo di fare tre cose contemporaneamente ››

‹‹ Tre? ››

‹‹ Sì, tre ›› diede un finto colpo di tosse ‹‹ quattro, ora. Perché a breve mi verserò un goccio di vino, mente parlo con te, controllo qualche documento qua e la e fisso la chat con Haruka ››

‹‹ Oh... ›› poi, quasi come un lampo di fulmine, mi venne in mente una domanda che potevo fargli, riguardo, appunto, la chat con Haruka ‹‹ senti... dato che vi state sentendo anche al di fuori della chatroom... per caso hai parlato di altre donne? ›› provai a chiedere. Ormai stavo esaurendo le carte in tavola

‹‹ No. Non è nel mio interesse. Esagerando, mi è capitato di elogiare il tuo lavoro come coordinatrice del party. Ammiro la tua dedizione nel compito che ti è stato assegnato, e credo di avertelo anche già fatto presente. A questo proposito.... sento cielo, dov'è il tasto del vivavoce in questo affare... Okay, trovato. Ora mi sentirai un po' distante, sto poggiando il telefono sulla scrivania ›› poggiandolo? Dal fracasso che sentii per un attimo, sembrava piuttosto che gli fosse caduto dal terzo piano ‹‹ sei ancora sicura di non voler diventare la mia assistente? Una persona così paziente, dedita al lavoro e disponibile sarebbe una risorsa a dir poco preziosa per la nostra compagnia ››

mi venne quasi da balbettare ‹‹ ehm... grazie per i complimenti... ma anche Jaehee è come me... quindi... ››

‹‹ Beh, Anju, questo è vero, ma è anche vero che due assistenti sono meglio di una. La tua assunzione non implicherebbe il licenziamento dell'assistente Kang e – ›› Jumin venne interrotto da quello che sembrava essere il rumore di una porta che si aprì all'improvviso.

Dal suo sospiro pesante, non sembrava essere molto contento di quella interruzione.

‹‹ Mi scusi se la interrompo così, Mr. Han, ma è importante e la linea telefonica è impegnata da... lei. Ma... sta usando il vivavoce? ›› la voce era presumibilmente quella di Jaehee

‹‹ Sì. Che succede, assistente Kang? Spero che sia qualcosa di importante, dato che è al corrente della situazione ››

‹‹ Sì... mi scusi ancora, ma ha chiamato suo padre e ha chiesto di lei. Io ho provato a spiegare che avevamo un urgenza, ma insiste perché lei risponda al telefono ed ora è in attesa. Vuole che gli dica qualcosa? Ma ammetto di essere certa che qualsiasi cosa gli dirò, lui non ascolterà e vorrà comunque parlarle... ››

Jumin emise quello che sembrò essere uno sbuffo ancora più scocciato del suo tono di voce ‹‹ Ha spiegato il motivo della chiamata? ››

‹‹ Sì. Ha detto che si tratta del pranzo accordato già da qualche giorno ››

‹‹ Pranzo? ›› si sentii chiaramente il tono sorpreso

‹‹ Sì, Mr. Han ››

‹‹ … mi ero scordato di questo appuntamento ››

Pranzo? Era già così tardi?

Alzai lo sguardo verso il piccolo orologio appeso al muro, e... non era tardi. Era più che tardi, e a dire il vero l'ora del pranzo era passata da un bel po'.

La cosa buffa era che non avevo nemmeno così tanta fame.

Non era comunque l'unica, lì, a non aver mangiato.

Forse era il caso di mettersi a cucinare qualcosina, sia per lei che per Haruka. Prima o poi sarebbe uscita da quel dannato bagno.

‹‹ Vuole che gli dica che è stato posticipato? Posso inventarmi una riunione urgente per via del calo delle vendite ››

‹‹ Sa che non abbiamo di questi problemi, quindi no. Digli che lo richiamerò a breve, ma che ora non ho intenzione di rispondere al telefono perché sto finendo qualche pratica ››

‹‹ Come desidera, Mr. Han ›› e la porta, apparentemente, si richiuse.

Jumin sbuffò. Lo sentii piuttosto vicino, quindi, presumibilmente, aveva tolto il vivavoce.

Non sembrava per niente contento, ma non volevo entrare troppo nei dettagli... così come, però, non volevo sembrare totalmente insofferente alla cosa.

‹‹ Tutto okay? ›› domandai, con un tono di voce basso. Ero piuttosto insicura anche nel chiederglielo, sapendo che Jumin non era il genere di persona che amava parlare dei fatti propri.

‹‹ Ad essere sincero, no. Non mi piace andare a pranzo con mio padre e le sue “nuove fidanzate” ››

nuove fidanzante?

Trattenni il respiro per qualche attimo, e ricordai la questione “problemi di Jumin”, accennata da Jaehee. Probabilmente si trattava di questo.

E Haruka, magari, non aveva preso molto bene la situazione stressante di Jumin.

Perché, sì, anche se non aveva ancora parlato di stress, era palese che la cosa non lo facesse saltare di gioia.

‹‹ E oltretutto ›› riprese ‹‹ vuole che anche io mi sistemi al più presto. È preoccupato perché mi vede sempre a lavoro e non mi vedo con nessuna donna al di fuori dell'assistente Kang. Per un buon periodo di tempo ha sospettato che tra noi due ci fosse una tresca amorosa, ma non sa che odio sentire la sua voce al di fuori del lavoro ›› sbuffò ‹‹ ha detto di aver avuto un idea, ma non mi ha detto di che tipo e onestamente non voglio nemmeno saperlo. Comunque, lasciamo stare ›› e sbuffò di nuovo ‹‹ è meglio se mi affretto a sistemarmi e prepararmi per questo “magnifico” incontro ››

troppe informazioni in poco tempo, ma che mi fecero capire tutto. Purtroppo, aggiungerei.

Se i miei sospetti erano giusti, allora avevo appena trovato il motivo di quel comportamento.

Ma era ovvio, no? ‹‹ Aspetta! ›› dissi rapidamente, prima che lui potesse parlare di nuovo e chiudere la chiamata ‹‹ hai parlato con Haruka di questa cosa che ti ha detto? ››

‹‹ Sì. ›› poi, un silenzio che durò pochi attimi, ma sembrò molto di più. Il tempo di una riflessione rapida anche da parte sua ‹‹....Oh. ›› fu l'unica cosa che riuscì a dire.

Altro momento di silenzio, poi ‹‹ proverò a parlarle ancora... cercherò un rimedio ››

forse, il rimedio ad una cosa del genere non c'era. Era Haruka che probabilmente doveva semplicemente ragionare a mente fredda...

 

 

Una volta che Jumin attaccò il telefono, mi misi a cercare del cibo commestibile e rapido da preparare.

L'unica cosa che trovai, fu del ramen istantaneo... e decisi che per quella volta, poteva andare benissimo.

Non potevo permettermi di fare la schizzinosa verso i cibi pre-confezionati.

Mentra lasciavo sfreddare un pochino il contenitore del ramen, decisi di avvicinarmi alla porta del bagno e di bussare su questa.

Haruka ancora non si era fatta sentire, e c'era di nuovo quel silenzio pesante e strano.

Il silenzio in casa era una cosa non mi piaceva sin da quando ero bambina, ma accendere la TV poteva essere un arma a doppio taglio:

Sì, avrebbe colmato quel silenzio osceno, ma se Haruka avesse provato a parlare, non l'avrei sentita. O comunque l'avrei sentita male.

Preferivo essere certa di sentirla bene e subito.

‹‹ Haruka, ti ho preparato del ramen... è tardi, e devi mangiare anche tu ›› provai a dirle, dopo aver bussato.

L'unica cosa che sentii, fu uno sbuffo pesante, che mi lasciò intendere perfettamente la sua poca voglia di rivolgermi la parola.

‹‹ Senti... ho sentito del padre di Jumin ›› provai a dire, poggiandomi alla porta del bagno ‹‹ e so che la cosa ti da fastidio, ma... sono sicura che Jumin non sia interessato ad una cosa del genere. Okay? È giovane, e molto dedito al lavoro, perciò... insomma... se anche tu, come me, sospetti che il padre di Jumin stia pensando a qualche matrimonio combinato, sappi che sono dell'idea che Jumin non sia interessato a niente del genere. Non mi sembra il tipo di uomo che si sposa solo perché papino vuole così. Mi sembra un uomo in gamba. Tanto in gamba da saper seguire bene le cose tradizionali, e non cose così... barbare, diciamo ›› sì, mi stavo arrampicando sugli specchi, e non sapevo come poterla consolare. Ma sperai vivamente che la mia amica apprezzasse il gesto del cercare di consolarla in quel modo.

E, quindi, aspettai una sua risposta. Invano.

Rinunciai a questa poco quasi una quindicina di minuti, passata a fissare la telecamera dalla quale, forse, Luciel ci stava guardando, ma alla fine mi alzai per tornare al tavolo, dove ormai il Ramen era bello che pronto per essere gustato.

Tuttavia, prima di cominciare a mangiare, presi quello che avevo preparato per Haruka e lo misi nel microonde, così che poi potesse scaldarlo.

Ripresi il telefono in mano e guardai le notifiche.

Un messaggio di Zen, che si scusava per aver risposto tardi e che, nonostante stia facendo gli esercizi, era pronto a chiamarmi così da tenermi compagnia, ed un messaggio da parte di Jumin catturò subito la mia la mia attenzione.

 

Jumin Han

Forse ho un idea per tirare su il morale

di Haruka.

 

Anju

Farai portare Elizabeth the 3rd a casa nostra?

 

Jumin Han

In un certo senso.... dopo vedrai.

A breve chiamerò Haruka.

A più tardi.

 

Rispose anche fin troppo velocemente, quindi doveva trattarsi di qualcosa di importante.

 

Decisi di non voler chiamare Zen, ma di lasciargli fare i suoi esercizi in pace. Con me, quel ragazzo era in tutto e per tutto un angelo. Rispondeva ad una velocità che non credevo che qualcuno fosse in grado di avere, messaggiando.

Mi mandò un selfie mentre era sdraiato sulla panca, con la fronte imperlata di sudore, ma la sua solita bellezza incredibile.

Si rifiutò di lasciarmi perdere, mentre faceva gli esercizi, perché era preoccupato dal comportamento di Haruka, ma non sapeva come poteva aiutarmi meglio.

Luciel manteneva il silenzio stampa riguardo la posizione dell'appartamento, e lo stesso valeva per V. Quindi, anche volendo, Zen non poteva venire a casa per provare a consolare la mia amica.

Le mie speranze, quindi, erano totalmente riposte nel “piano di Jumin”.

Ed il tempo passò.

Ma lei, ancora... niente.

 

Passarono ore, prima di sentire il rumore dell'acqua della doccia.

L'unico suono udito provenire da quel bagno.

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Capitolo 13
*** #Day 4 (4/4) ***


Il rumore della doccia mi fece provare un sollievo inimmaginabile.

Non perché era segno che Haruka si stesse lavando, ma perché finalmente riuscii a sentire un rumore che non fosse il mio respiro o il mio battito cardiaco.

Rimase così tanto tempo sotto la doccia da farmi quasi pensare che si fosse addormentata lì dentro, ma, comunque, occupai quel tempo messaggiando con Zen.

Lui cercava in tutti i modi di distrarmi, tra selfie durante l'allenamento e chiacchiere varie sull'audizione.... e gli dovevo un grosso favore.

Il problema è che, comunque, la mia mente divagava sempre e comunque sul fatto che Haruka, a parte il rumore della doccia, non si era ancora degnata di dire una singola parola.

Quella porta era rimasta chiusa per ore intere.

Così come l'acqua della doccia, che era rimasta aperta per un'ora intera.

Ora che avevo passato a chiacchierare al telefono con Zen che, nel frattempo, aveva optato per chiamarmi direttamente.

La voce di Zen era talmente melodica, pure sotto sforzo, che mi ero quasi dimenticata del problema “silenzio di Haruka”.

Dopo quell'ora passata sotto la doccia, ci fu solo il suono del phon, ma poi... silenzio.

‹‹ Anju? Ti sto annoiando? ›› domandò Zen, notando il mio momento di assenza al telefono.

‹‹ Ah? No, no, scusa, pensavo ad Haruka. Dicevi? Chi è quindi la Co-protagonista? ››

‹‹ Niente poco di meno che Echo Girl! ›› rispose con un tono fiero. Apprezzai parecchio il fatto che Zen si stesse sforzando in tutti i modi di distrarmi dalla mia situazione in casa, ma non avevo la benché minima idea di chi stesse parlando.

‹‹ Ah... congratulazioni! Anche se non so chi sia ›› mormorai, imbarazzata dalla mia ignoranza.

Non ero molto informata sulle celebrità emergenti, e a quanto avevo capito, dai messaggi precedenti, questa ragazza è una “stella emergente”. Sicuramente Yoosung era più informato di me.

Ed anche Haruka... magari gliene avrei parlato dopo, cercando di appianare un po' la situazione.

‹‹ Già, grazie... sono così felice di questa opportunità ›› sospirò, e capì che la sua attenzione, in quel momento, era altrove. Il suo tono di voce era sognante, quasi come se fosse su un altro pianeta, e quindi tutto fosse lontano da lui.

La cosa mi fece sorridere, immaginandolo incantato contro la parete di quella sala allestita a mo' di palestra.

‹‹ Sai... ›› riprese ‹‹ questa opportunità probabilmente mi aprirà le porte per altri lavori molto più importanti... potrò crescere come attore, ma potrei anche incappare in qualche opera molto più grande! ›› ridacchiò, quasi imbarazzato nel parlare di quei sogni ‹‹ mi impegnerò al massimo per coronare il mio sogno e... okay, scusa, forse ti sto annoiando con questo discorso ma – ››

‹‹ È okay, Zen, non mi stai annoiando ››

‹‹ Volevo condividere questa cosa con te... ››

‹‹ Non ti devi scusare... dico sul serio! Sono veramente felice che tu abbia avuto questa opportunità. So quanto è importante il tuo lavoro per te ››

‹‹ Già... ›› prese una piccola pausa, poi un finto colpo di tosse, piazzato lì quasi come se gli servisse per riprendersi da qualcosa ‹‹ tu... tu verrai a vedermi? ››

‹‹ Uhm? Cioè? ››

‹‹ Ad una mia opera, intendo. Mi piacerebbe che tu venissi a vedermi provare. ››

‹‹ Oh... uhm... sì, certo! Beh, intendo... appena Seven dirà che è possibile uscire da questo dannato posto, lo farò volentieri. Come vedi non ho la possibilità di mettere il naso fuori dalla porta... ››

‹‹ Immagino che per te sia frustrante ››

‹‹ Lo è, ma non solo per me ›› mormorai. Non ci avevo poi dato così tanto peso fino a quel momento. Non poter uscire per prendere una boccata d'aria, o anche solo per guardare le stelle sdraiata sull'asfalto... era davvero stressante.

Girai lo sguardo verso la finestra. Quel panorama... Era bello, sì... ma ormai fin troppo conosciuto.

Per quanto tempo ancora dovevo stare chiusa tra quelle quattro mura, senza la possibilità di uscire anche solo per fare una passeggiata?

‹‹ Devi partecipare a qualche spettacolo? A breve, intendo... chiederò a Seven se posso uscire per andare a vederti. Magari con Jaehee, così non sarò sola. Tanto sono certa che anche lei andrà a vederti! ››

‹‹ Uhm... no, in arrivo no. Ma ti prometto che vi procurerò i posti migliori della sala, la prossima volta. Ci conto, eh! ››

‹‹ Ti porterò delle rose rosse come i tuoi occhi! ›› ironizzai, riuscendo a strappargli una risata.

‹‹ Dovrei essere io a portare delle rose a te ›› accennai un sorriso, portandomi una mano al petto e cominciando a giocare nervosamente con le dita.

‹‹ Non ne vedo il motivo ›› risposi, quasi bofonchiando imbarazzata.

‹‹ Beh... perché sei stata così carina da venirmi a vedere mentre mi esibisco, no? ››

‹‹ Ma così le tue fans mi terranno un attentato fuori dal teatro! ››

‹‹ Nah, le mie fans non farebbero mai niente del genere ›› oh, sì, Zen... le fans farebbero questo genere di cose e anche altre ben peggiori. Ne ero certa.

 

Zen dovette chiudere la chiamata per andare a fare una doccia. Si era scusata circa una ventina di volte prima di chiudere, ma capivo l'esigenza e, in ogni caso, sarei stata la prima ad insistere per farne una. Necessitava certamente di rilassarsi sotto il getto dell'acqua calda.

Nel frattempo, Haruka era finalmente uscita dal bagno, ma questo non le aveva fatto certamente venire voglia di parlarmi.

La sua espressione rimase seria ed impassibile mentre attraversava il corridoio per dirigersi in camera da letto, con indosso solamente un accappatoio ed i capelli bagnati che ondeggiavano a destra e a sinistra. Una volta chiusa in camera, il silenzio ripiombò all'interno della casa.

La sensazione di solitudine si fece quasi palpabile.

Yoosung rispondeva a singhiozzi, perché stava giocando a LOLOL... ma almeno rispondeva, seppure dislessicando.

Non volevo disturbarlo mentre cercava di sconfiggere un boss, quindi evitai la pioggia di messaggi.

A dire il vero... io volevo sentire Luciel...

Ero ancora dannatamente in pensiero per lui, ma fissare l telecamera in attesa di un suo messaggio mi faceva sembrare semplicemente strana ai suoi occhi, ed io volevo evitare quel genere di impressione.

Ero seduta su quel divano, mentre fissavo lo schermo del cellulare, e cominciai a domandarmi se mandargli o meno un messaggio con una scusa banale, come quella del “ehi, secondo te posso uscire di casa per andare a vedere uno spettacolo di Zen?”.

Che poi, a pensarci bene, non era una scusa banale: volevo vedere davvero uno spettacolo di Zen.

Poi, un messaggio di V comparve nella sezione notifiche.

‹‹ Ehi... ›› ma la voce di Haruka mi fece totalmente virare lo sguardo nella sua direzione.

Non mi ero accorta che fosse uscita dalla stanza, quindi doveva aver aperto la porta con una delicatezza degna di un ladro e camminato nello stesso modo.

‹‹ Ehi ›› risposi, guardandola dalla testa ai piedi.

Era truccata, cosa che non capitava mai, e pettinata con una treccia che formava uno chignon.

Oltretutto era vestita in maniera piuttosto elegante. Di certo non era una cosa da Haruka.

‹‹ Senti... scusa per prima... ›› mormorò ‹‹ so di aver sbagliato. Non volevo farti arrabbiare, preoccupare o litigare... solo che... sì, insomma, penso che anche tu sia al corrente della situazione di Jumin, no? ››

‹‹ Sì, ne sono al corrente ›› non mi aveva chiesto il perché è il come, quindi, presumibilmente, non le interessava. Sembrava essere calma, e anche a disagio per l'accaduto.

Quindi, decisi di mettere da parte il mio rancore. Alla fine, ero in grado di capirla. Haruka, d'altronde, non era una persona cattiva, e sapevo che stava male per la situazione di Jumin.

Certo, prendersela anche con me era una cosa sbagliata, ma si sa: quando si è arrabbiati si compiono azioni che non si vorrebbero compiere, e si dicono cose che non si pensano veramente.

Quello, sicuramente, era uno di quei casi. Almeno è stata in grado di capire i propri errori e di tornare sui propri passi, e non era una cosa da poco. C'era da riconoscerlo.

‹‹ Quindi... è tutto a posto, ora, vero? ›› domandò, imbarazzata, mentre stringeva le mani tra sé in un gesto nervoso. Era tipico di Haruka.

‹‹ Sì... non preoccuparti. Tutto okay ›› sorrisi, cercando di rassicurarla.

In quel momento mi ricordava vagamente un cerbiatto, con quei suoi occhi grandi e pieni di sensi di colpa ‹‹ piuttosto, dove vai così elegante? ››

‹‹ Oh... beh... Jumin mi ha proposto di andare a badare ad Elizabeth the 3rd direttamente a casa sua.

Si è accordato con Seven, e a quanto pare lui è d'accordo. Ha detto che dovrò semplicemente uscire dalla casa e andare qualche via più avanti, seguendo le indicazioni che mi manderà lui.

E poi, mi ha detto di farmi carina, e quindi... cioè, non ha detto proprio così, però preferisco rendermi un minimo presentabile. Capisci? ››

accennai un sorriso. Haruka era un tantino imbranata con questo genere di cose, ma capivo il suo tentativo.

Non potevamo di certo sperare in chissà quale abito elegante, considerando che le nostre cose si trovavano tutte altrove e lì avevamo a disposizione solo... beh.... pochi vestiti, per così dire.

Ma era effettivamente vestita bene, c'era da riconoscerlo.

‹‹ Sì, capisco ›› risposi, alzandomi per avvicinarmi di più a lei e sistemarle qualche dettaglio, dopo aver poggiato il telefono sul bracciolo del divano ‹‹ sono certa che Jumin apprezzerà tutto questo ››

‹‹ Lo pensi sul serio? ››

‹‹ M-mh ››

‹‹ Mh... Anju? ››

‹‹ Sì? ››

‹‹ Lo schermo del tuo telefono si illumina con una certa insistenza... non è che magari stanno cercando di dirti qualcosa di importante? ›› oh, sì, è vero: V.

‹‹ Scusa un secondo... ›› mormorai, afferrando rapidamente il telefono.

C'erano circa venti messaggi di V, e in tutta onestà, sembrava veramente piuttosto allarmato. Guardai la mia amica, che nel frattempo aveva corrugato la fronte.

Persino lei, anche senza leggere il contenuto di quei messaggi, aveva intuito che qualcosa non andava.

Li aprii e cominciai a scorrerli.

Bene o male, in sintesi, tutti quei messaggi lasciavano intendere che stava per succedere qualcosa, ma dovevo stare calma, e di contattarlo in caso di “problemi”. Ora, l'ansia stava venendo a me.

 

Anju

Non capisco... che succede?

 

‹‹ Va tutto bene...? ›› domandò la mia amica, mordendosi il labbro inferiore ‹‹ se.. se vuoi dico a Jumin che – ››

‹‹ No, no, tranquilla, è tutto okay! ›› mi affrettai a dire. No, sicuramente non era tutto okay, ma di certo non volevo che rinunciasse ad un impegno perché... beh... per qualcosa.

Storse il labbro in maniera poco convinta, poi tirò fuori il proprio telefono per controllare l'ora.

Nessuno le aveva mandato qualche messaggio? V aveva cercato solo me?

Probabilmente sì.

Appena vibrò il mio telefono, abbassai lo sguardo, intravvedendo l'anteprima.

 

V

Sì... diciamo di sì. Ma ti prego, se succede

qualcosa, avvertimi immediatamente. E non

uscire di casa da sola.. anzi, se puoi, non

uscire proprio.

Piuttosto, potresti dirmi che taglia veste Haruka?

 

Non vidi la connessione tra quelle affermazioni, ma trovai abbastanza semplice quell'indicazione sul non uscire di casa. Con chi uscivo? E perché mai avrei dovuto farlo?

Quello che più mi stupiva, era il fatto che non avesse detto “non uscite”, ma “non uscire”.

Haruka poteva? Oppure, forse, anche V sapeva del fatto che Haruka dovesse andare a casa di Jumin, e di conseguenza considerava quello un “appuntamento” sicuro.

Comunque, risposi alle sue domande, e lasciai cadere il discorso con lui... anche se, comunque, non sembrava tanto propenso a lasciarmi da sola.

Ed era strano da parte sua, perché... insomma... V non era così tanto presente.

 

Passai, poi, il tempo a cercare di far calmare Haruka, in preda all'ansia per il suo incontro con Jumin.

Anche se, in verità, doveva incontrare Elizabeth, ma... beh, d'altronde avrebbe visto anche lui, no?

Avevo forti dubbi riguardo al fatto che l'uomo l'avrebbe lasciata totalmente sola con la sua amata Elizabeth the 3rd.

Il suo stato d'ansia rimase fino al momento in cui dovette uscire di casa. In quel momento, infatti, sembrò congelarsi totalmente, e subentrò una calma particolare. La calma apparente, insomma.

Ma sembrò averla contagiata a me.

Fortuna volle che la chat si popolò all'improvviso. Tutti online, praticamente, una quasi rarità, e nonostante risultasse online anche Luciel, lui non disse una sola parola.

Mandò un meme totalmente a caso, ma sparì di nuovo.

Si comportava in modo davvero terribilmente strano, ma... beh, era Luciel, ed avevo capito l'antifona di quel giorno. Fuori dalla chat, chiacchierai con quel raggio di sole di Yoosung, ed un paio di ore le passai in quel modo. Anche se, a dire il vero, sentivo anche V. Sì, a distanza di ore, continuava a scrivermi.

Non che mi dispiacesse, ma... continuava a sembrarmi strano. Man mano che il tempo passava, lo sentivo particolarmente agitato. Mi scusava per non potermi chiamare, ma quasi mi pregava di non smettere di risponderlo.

Non era entrato nella chat di gruppo, ma lo sentivo solo tramite messaggio privato.

 

V

Ho visto che ci sono gli altri online...

presumo che ci sia anche tu, in quella chat.

 

Anju

Sì... come mai tu non ci sei?

 

V

A dire il vero... dove mi trovo io c'è veramente

poca linea... Ma, comunque, ti prego di non

dire che stai parlando con me...

 

Anju

V, mi stai mettendo paura... che succede? Sei

in pericolo? Sta succedendo qualcosa di grave?

 

V

No... nessuno è in pericolo...

 

Anju

Sei sicuro?

 

V

Certo. Sono solo preoccupato per te..

 

Furono i messaggi che più mi misero ansia.

Sola o no, ero certa che V stesse nascondendo qualcosa di grave. Insomma... perché essere preoccupato per me, se non stava succedendo niente di grave? Provai a chiederglielo più volte, ma sembrava totalmente evitare il discorso.

Solo dopo un bel po' di tempo si degnò di darmi una risposta quasi soddisfacente. Quasi, perché sembrava – e ne ero quasi certa – averci pensato a lungo e attentamente.

 

V

Perché sta notte sei sola...

 

Era troppo poco per essere credibile. Capii, comunque, che forse era per quello che era successo ormai quattro giorni fa. L'entrata dell'hacker. Ma il sistema di sicurezza era stato potenziato, e mi fidavo di Luciel. Strinsi la mano contro la superficie della scrivania.

Dovevo fidarmi anche di V... giusto? Potevo farlo, no?

Scossi rapidamente la testa, dandomi dell'idiota per essermi posta una domanda simile, e riportai la mia attenzione sui messaggi del mio raggio di sole personale.

 

Yoosung

Waaaaaaaaaaaaa quindi lo fai davvero?

 

Anju

Sì. Tanto non ho niente da fare. E, comunque,

sei riuscito ad incuriosirmi a furia di parlarne.

Ora chiedo a V se posso utilizzare il computer.

A meno che non esista un app abbastanza leggera

da poter installare...

 

Yoosung

No, non esiste nessuna applicazione di LOLOL

purtroppo (T^T)

Un po' di tempo fa ho mandato una mail per chiedere

se era possibile averne una, ma non mi hanno mai

risposto!

Sarebbe fantastico, comunque, se la creassero! Potrei

giocare a LOLOL ovunque ed in qualsiasi momento!

 

Anju

Magari non la vogliono creare perché sarebbe un'app

terribilmente pensate ed in pochi la scaricherebbero

proprio per quel motivo... ^^”

 

Yoosung

Beh... nah, non credo! O forse sì... non lo so.

Ma dovrebbero farci un pensierino o due!

Guadagnerebbero un sacco di soldi!

 

Annuii, come se Yoosung potesse vedermi farlo e guardai il computer davanti a me.

A dire il vero, avevo già acceso il computer anche senza il permesso di V – o meglio, glielo chiedi dopo averlo fatto, ma proprio in quel momento l'uomo sembrava aver deciso di smettere di rispondere – ed ora avevo quasi finito di scaricare LOLOL.

Quel computer non aveva una password, per cui era stato abbastanza semplice accedere al profilo utente. Oltretutto, doveva essere stato ripristinato, perché era totalmente vuoto.

Appena finì di scaricare il gioco, lo avviai, accolta da quella schermata così colorata e piena di personaggi in 3D che, anche senza aver avuto ulteriori spiegazioni, intuii immediatamente che quelli altri non erano che gli eroi giocabili all'intero del gioco.

 

Anju

Download finito.

Sono nella schermata principale... che devo

fare?

 

Yoosung

Coooosa? Cacchio, non sapevo che

il wi-fi di Rika fosse così veloce!

E poi... aspetta, non avevi detto che

dovevi chiedere a V se potevi usare il

PC o meno?

 

Anju

Beh... sì, gliel'ho chiesto, ma non ha

risposto. Poi mi sono ricordata che lui

stesso mi aveva detto di sentirmi come

se fossi a casa mia, e poi comunque questo

PC deve aver subito un reset. Era privo

di password e simili, quindi... ^^”

 

Yoosung

Oh, beh, allora.

Comunque...

 

E cominciò a spiegarmi passaggio per passaggio come fare per iscrivermi. Mi spiegò le funzioni del gioco, come creare un avatar – dandomi anche qualche indicazione in più per renderlo il più forte possibile, per quanto comunque novellina –, come aggiungere gli amici e così via.

Poi mi chiamò, così da potermi spiegare meglio e più velocemente tutte le cose, passaggio per passaggio, il modo più dettagliato possibile. Conosceva palesemente a memoria l'intera schermata di LOLOL, e quindi riusciva a darmi indicazioni più che precise.

Era così felice che riuscii a trasmettermi tranquillità anche a me.

Ad ogni passaggio che terminavo, non faceva altro che ripetere quanto non vedesse l'ora di giocare insieme a me, ed era certo che sarei diventata bravissima.

Io un po' meno, perché... sì, insomma, ho la sindrome della sfiduciata cronica.

‹‹ Fatto! ›› dissi, dopo aver completato ufficialmente il mio avatar ‹‹ ed ora, che si fa? ››

‹‹ Benissimo! Ricordi quel quadrato viola in alto a sinistra, esattamente sotto l'immagine del gioco, vicino alle mappe sotto la scritta “team di gioco”? ››

‹‹ Uhm... quella nella schermata iniziale o nel mio profilo? ››

‹‹ Quella nella schermata iniziale! ››

‹‹ Aspetta... ›› premetti il tasto “home”, così da tornare nella schermata iniziale, e spostai la freccia del mouse dove aveva detto lui, senza premere ‹‹ ci sono ››

‹‹ Okay, dovrebbe esserci scritto “unisciti alla partita”! Per ora hai solo me tra gli amici, ma appena ti unirai alla partita, vedrai, il mio team ti aggiungerà e sarai ufficialmente una di noi! ››

‹‹ Ehm... ma, Yoosung, non credo di essere già all'altezza di stare in un team... insomma... non ho mai giocato... ››

‹‹ Beh, non importa! Ti guiderò io! Vedrai, imparerai subito! ›› Beh... beato lui che aveva così tanta fiducia in me.

‹‹ Okay... dai, chiudo la chiamata, ci sentiamo via messaggio... okay? O non riesci a messeggiare mentre giochi? ››

‹‹ tenere sott'occhio il telefono è abbastanza complicato, ma... possiamo utilizzare la chat di LOLOL! ››

‹‹ Okay, vada per la chat di LOLOL ›› anche se avrei preferito utilizzare il telefono, ma mi accontentavo anche di quello.

‹‹ Okay, perfetto, fico! Ci sentiamo lì! ››

‹‹ Ci sentiamo lì! ›› risposi, sorridendo come una bambina nel sentirlo così felice per una cosa come quella.

Chiusi la chiamata, spalancando gli occhi alla vista della notifica di due chiamate perse da parte di Haruka, più circa sedici messaggi, sempre da parte sua. Neanche il tempo di richiamarla, che subito lo fece lei, come se avesse captato che ora il mio telefono era libero. Non mi lasciò nemmeno il tempo di rispondere.

‹‹ Ehi, finalmente, ma con chi diavolo stavi parlando? Con Luciel, forse, eeeeeh? ››

Fu quasi un pugno in faccia. Non che non mi piacesse parlare con Yoosung, ma in un certo senso, Luciel mi mancava e sì... avrei tanto voluto parlare anche con lui.

‹‹ … No, con Yoosung. Che succede? ››

‹‹ Hai visto la foto che ti ho mandato?! ›› la voce di Haruka quasi mi bucò il timpano.

‹‹ No, scusami... ero presa dal fare quello che stavo facendo, e quindi non ho prestato attenzione dal telefono ››

‹‹ … Oh, santo cielo, cosa diavolo stavi facendo al telefono con Yoosung? Sesso telefonico?! ››

‹‹ EH?! ›› dovevo aver assunto un colore simile a quello del passato di pomodoro ‹‹ Ma come diavolo ti vengono in mente certe cose?! ››

‹‹ Ehi, è colpa tua! ››

‹‹ Mi stavo iscrivendo a LOLOL! Dannazione... che diavolo di mente perversa che hai! ›› sbuffai, piuttosto imbarazzata.

‹‹ Okay, okay, scusa! Comunque, facciamo che ti dico direttamente quello che è successo, però poi giurami che andrai a controllare la foto che ti ho mandato! ››

‹‹ Va bene, promesso, vai! ›› premetti il tasto per il viva-voce e, mentre la mia amica si schiariva la voce, decisi di accendere il televisore per colmare il vuoto che sarebbe piombato da lì a breve, quando lei avrebbe chiuso la chiamata.

‹‹ Sono arrivata a casa di Jumin e... indovina? Sul tavolo in salotto ha lasciato in bella vista una busta con un biglietto rosso. Era un regalo per me! L'ho aperto e c'era dentro un vestito stupendo, dall'aria costosissima, oltretutto! Solo a guardarlo ho sentito il mio borsellino piangere di vergogna per essere così “povero”. La cosa buffa è che è della mia taglia! L'ho provato e mi sta a pennello!

Ho fatto bene a farmi carina, visto? E poi, comunque, nel bigliettino c'era scritto che vuole che lo indossi sta sera, perché vuole cenare assieme a me per ringraziarmi per ciò che sto facendo per lui! Oh, ti prego, se è un sogno non svegliarmi! ››

Corrugai la fronte. Una cena con Jumin? Per ringraziarla di quello che sta facendo? Quindi, era questo ciò che aveva in mente? Ed ecco, oltretutto, il motivo della domanda di V.

Ed ecco, anche, perché lui era così tranquillo per lei. A casa di Jumin, tutta la sera con lui... lei, insomma, non era sola. Ma io sì.

‹‹ È quella la foto che mi hai mandato? ›› risposi, portandomi una mano verso le labbra e cominciando a mordicchiare l'unghia del pollice, mentre mi affrettavo a raggiungere Yoosung nella chat di LOLOL ‹‹ allora corro a controllare! ››

‹‹ Sbrigati, voglio sentire la tua opinione! Mi piace da morire! ››

‹‹ Jumin o il vestito? ›› non rispose, ma emise un verso simile ad uno sbuffo. Riuscivo ad immaginare la sua faccia imbarazzata per quella domanda, quindi lasciai perdere e mi limitai ad andare a guardare i messaggio.

Altri messaggi.

Cinque di V, uno di Haruka e... due di Luciel.

Luciel? Che diavolo stava succedendo?

‹‹ Hai visto? ›› chiese la mia amica, impaziente.

‹‹ Uhm... ›› mi affrettai ad aprire il suo messaggi, giusto per vedere velocemente la foto e complimentarmi alla stessa velocità, poi, però, corsi a vedere gli altri messaggi, a partire da quelli di V.

Sembrava essere ancora più allarmato di quanto già non fosse. Insomma, che diavolo gli stava prendendo, tutto ad un tratto?

La mano mi tremava come se fossi una foglia, e sentii del freddo subentrarmi nelle ossa, come se qualcuno avesse lasciato scivolare un cubetto di ghiaccio lungo la mia schiena.

‹‹ Anju? ›› mi richiamò la mia amica, probabilmente per il mio silenzio parecchio prolungato.

Cos'era quella strana sensazione che sentivo pungermi fin dentro le ossa?

Ero abituata a quella casa, ormai, ed ero abituata a subirne il clima particolare. Aprire la finestra per far cambiare l'aria di certo non avrebbe aiutato a scacciare quella brutta sensazione, eppure, il mio sguardo si puntò esattamente in quella direzione.

La TV accesa, per ammazzare quel silenzio freddo, non faceva chissà quale effetto, e nemmeno la voce della mia amica.

Non avevo ancora aperto i messaggi di Luciel, ma già dal fatto che V sembrava essere così allarmato alla sola idea che potessi uscire di casa, riuscii ad intuire che anche lui non era poi così tranquillo. Sentii come la sensazione di non avere più tempo e che star seduta su quella sedia, senza fare niente, fosse un ulteriore perdita di quel poco tempo che mi era rimasto.

Forse era solo suggestione.

‹‹ Anju, senti, capisco che sei arrabbiata per il mio comportamento di prima, ma – ››

‹‹ No, no, scusami! Non sono arrabbiata, tranquilla... solo che V si sta comportando in maniera molto strana ››

‹‹ Strana?! In che senso? ››

‹‹ Eh... già, oggi V sembra essere particolarmente attivo ›› brontolai, ed allo stesso tempo, mi chiedevo se era un bene metterla al corrente dei messaggi allarmanti da parte dell'uomo... ma, sì, dovevo farlo. Non volevo altri segreti con lei ‹‹ è preoccupato perché sono sola a casa, e mi sta pregando di non uscire. Non so perché... ››

‹‹ Uhm... sei sicura che non vuoi che torni lì? ››

‹‹ Non ti azzardare! È la tua serata! Non preoccuparti, io sto bene! ›› stavo bene, mi stavo semplicemente lasciando condizionare dai messaggi allarmanti.

‹‹ Okay... senti... devo chiudere la chiamata. Non so tra quanto tornerà Jumin, ma presumo che non manchi molto. Non voglio farmi trovare al telefono, sarebbe poco “professionale” ››

‹‹ Sì, certo, tranquilla, lo capisco ›› ed io, invece, dovevo ancora rispondere a Yoosung e unirmi alla partita.

Chiusi la chiamata e feci un respiro profondo, dicendo a Yoosung di continuare a giocare senza di me, perché lo avrei raggiunto più tardi. Dovevo darmi una calmata e prendere un altro respiro profondo. Molto profondo. Sentii il mio cuore battere ad una velocità pazzesca, come se stesse per sfondarmi la cassa toracica.

No... non dovevo farmi prendere dal panico.

Presi il coraggio tra le mani ed inspirai, aprendo i messaggi di Luciel. Mentre parlavo con la mia amica, ne erano arrivati altri due.

 

707

Anju! Ascolta, non muoverti dall'

appartamento. Per nessun motivo, chiaro?!

Dio, sono stato uno stupido! Stupido!

Sto arrivando! Non aprire a nessuno, ti chiamo

appena sono fuori dall'appartamento.

Apri SOLO in quel caso.

 

707

Ti prego, non muoverti da lì. Chiudi a chiave

la porta d'ingresso! Okay? Stai al sicuro, sono

in strada.

 

707

Ti scongiuro, rispondimi! Sto arrivando,

sto letteralmente bruciando i limiti di velocità.

 

707

Manca pochissimo e sono da te... ti prego, stai

tranquilla, sarò lì tra poco. Ti proteggerò.

 

Anju

Che diavolo sta succedendo? Da cosa mi

devi proteggere?! Che diavolo avete tu e V

oggi? E perché diavolo stai bruciando i

limiti di velocità?! Luciel!

 

707

Non c'è tempo di spiegare. Fa quello che ti

ho detto!

 

Bene, prima V, poi Luciel... ora sì che avevo ansia.

Balzai giù dalla sedia – rischiando di storcere la caviglia – e mi affrettai a correre verso la porta. Chiusi a chiave, misi il passante, così che fosse ben bloccata, facendo anche la prova di aprirla, e quasi sospirai di sollievo nel vedere che questa non si era mossa di un solo centimetro.

Per sicurezza, corsi anche verso le finestre e chiusi anche quelle.

C'era da dire anche una cosa: quello era anche l'ultimo piano.

Anche volendo, chi diavolo potrebbe entrare da lì? Spider man? Mi sentii quasi stupida ad aver bloccato anche quelle.

Anche se forse non era stata una mossa poi così tanto stupida, visto che mi aveva dato più tranquillità. Tirare un sospiro di sollievo.

‹‹ Sistema di sicurezza disattivato ›› fu ciò che sentii, la solita voce robotica, e, poco dopo, un tonfo fortissimo provenire da dietro di me.

Sembrava un esplosione, tanto che era forte, e fu seguito poi dal rumore di cocci di vetro che cadevano sul pavimento. Mi girai di scatto, col cuore praticamente in gola e gli occhi sgranati.

Non potevo crederci: qualcuno aveva sfondato la finestra.

Una figura che avrei riconosciuto tra mille, tanto che mi era rimasto impresso. Ero certa che fosse lui: l'hacker. Non c'era nemmeno bisogno che si girasse.

Lui, incappucciato e chino sul ginocchio, con una mano poggiata sul pavimento, si sollevò lentamente, pulendosi i pantaloni e la felpa che aveva indosso con non noncuranza. Come se sfondare il vetro di un appartamento all'ultimo piano fosse una cosa di tutti i giorni. Apparentemente non si era fatto nemmeno un graffio. Diedi uno sguardo rapido verso la finestra sfondata, dalla quale s'intravvedeva una fune che penzolava. Il mezzo utilizzato... si era calato evidentemente dal tetto. Ma, alla fine, chi se ne frega di come diavolo era entrato?!

L'uomo sospirò, abbassò il cappuccio e si girò. Non riuscii a vederlo completamente in faccia, ma quel poco che riuscii ad intravvedere mi lasciò quasi incantata e disorientata.

Occhi verde smeraldo, capelli bianchi con le punte rosa pesca, la pelle pallida e le occhiaie pronunciate, tipiche di chi dorme veramente poco. Anche Luciel aveva le occhiaie, ma non a quel punto.

Non ricordavo bene la sua faccia, ma ero certa di averlo già visto in quel modo, prima di averlo rivisto nell'ombra di quella notte.

Si girò totalmente verso di me, e fece qualche passo nella mia direzione. Nonostante la maschera gli coprisse metà volto ed il collo, fui certa che stesse sogghignando.

‹‹ Ciao ›› la sua voce... questa volta, non aveva quella voce robotica... ma, comunque, mi dava semplicemente i brividi ‹‹ Dio, non avrei dovuto fare così tanto casino... eh, va beh... mh? ›› inclinò la testa, vedendo che, passo dopo passo, indietreggiavo lontano da lui ‹‹ Ehi, miss, sta ferma. Potresti farti male ai piedi se cammini sui cocci di vetro, sai? Sono sparsi un po' ovunque. Sai chi sono? ›› annuì, decidendo di fermarmi.

Però... quella voce mi ricordava qualcuno.

In ogni caso, non volevo farlo arrabbiare.

‹‹ Sei l'hacker, non è vero? ›› mormorai, portandomi una mano al petto e stringendola.

‹‹ Che ragazza intelligente ›› e rise. Quella risata così finta mi mise ancora di più brividi ‹‹ sai, quindi, che hai parlato con me. Sono piuttosto certo che non ricordi bene il nostro primo incontro, ma... non importa, questo ›› ed inclinò di nuovo la testa. Quei suoi capelli bianchi, con le punte di un rosa pesca, sotto la luce del lampadario, lo facevano sembrare un angelo caduto. Quindi... il mio tempo stava davvero finendo?

‹‹ Non essere così spaventata, mia piccola... Anju, giusto? ›› inspirò, poi, mi porse una mano ‹‹ non ti farò del male... se deciderai di seguirmi con calma. Vieni con me. Ti assicuro che sono una persona decisamente migliore di quell'altro. ››

‹‹ Q-quell'altro? ›› mormorai, corrugando la fronte ‹‹ quell'altro chi? ››

‹‹ Quel “Luciel”. Sia lui che V... ti hanno sempre e solo mentito. La RFA.. questo posto, è intriso di bugie. Non l'hai mai notato, Anju? Loro ti hanno solo usata. Vieni via con me. Ti porterò nel nostro paradiso. Al Magenta... dove tutti siamo felici ed in pace. Lì, troverai la pace. Ti porterò con me. ››

Luciel, mentirmi? E V? Mi morsi il labbro inferiore, corrugando la fronte.

Perché dovrebbero? A che scopo? Il ragazzo, di fronte a me, rise ancora.

‹‹ Hai una faccia così pensierosa. Cosa non ti convince? Forse, quei due, ti hanno raggirata così bene da farti cadere totalmente nella loro schifosa trappola? Vediamo se riesco a convincerti svelandoti un piccolo segreto... ›› mi sentii terribilmente, schifosamente debole. Vittima degli eventi. Ero troppo sconcertata per muovere anche solo un muscolo, mentre il ragazzo, con pochi passi, fu esattamente accanto a me. Si chinò il tanto giusto da raggiungere la mia stessa altezza ed avvicinò il volto al mio orecchio, parlando a voce bassa ‹‹ vuoi sapere qual è il sistema di sicurezza che il tuo caro “Luciel” ha installato in questo appartamento? Una bellissima e potentissima bomba. Se verrai con me... ti spiegherò ogni cosa. Ti mostrerò il vero paradiso... ›› fremevo. Che diavolo mi stava succedendo? La sua voce, improvvisamente bassa, e nonostante la maschera, riuscii a sentirla chiaramente ‹‹ e finalmente potrai essere felice anche tu. Senza preoccupazioni, senza limiti... ›› ero forse arrossita?

Una delle sue mani prese una ciocca dei miei capelli, e cominciò a girarsela tra le dita.

‹‹ Ne sei sicuro? ›› mi stavo facendo abbindolare come un'idiota. Ne ero totalmente cosciente.

‹‹ Ma certo. Tutta la sofferenza, tutta quella sensazione di abbandono... tutto sparirà, se solo verrai con me. Io so che tu sei come me. Lo vedo nei tuoi occhi. ›› e si allontanò, ma non troppo. Mi tese di nuovo la mano, assumendo un espressione quasi compiaciuta nel vedere quanto disorientamento era riuscito a crearmi. Ed ero di nuovo totalmente certa che dietro quella maschera stesse sogghignando ‹‹ che carina. Quindi... prendi la mia mano, e vieni con me nel nostro paradiso ››

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Capitolo 14
*** CHOOSE YOUR ROUTE + INFO ***


Eccoci finalmente al momento tanto atteso!
Vi informo che:
- Ci saranno delle bad end. Ovviamente verranno dette prima, essendo delle storie a parte (brevi o non). Le storie le trovate ovviamente nel mio profilo, chiamate (Bad end 1 - *nome del personaggio*'s route) ed anche i link che potete semplicemente tagliare e incollare della barra http.
- Ci sarà la normal ending e la good ending, chiamate Ending A o Ending B, in modo da lasciarvi il gusto della sorpresa fino alla fine del capitolo, dove scoprirete de la vostra scelta vi ha portato alla A o la B.
NON saranno mai uguali (se, per esempio, nella route di Bibi la Ending A corrisponde alla Good, non significa che nella route di Bibo la ending A sia ugualmente la Good).
Vi consiglio di salvare questo capitolo e questa storia, perché aggiornerò questo capitolo ogni volta che verrà rilasciata una nuova route.
Per ora sono solo 4, ma fatemi sapere di quali altri la volete!

JUMIN'S ROUTE: 
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3920066
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