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Quella
mattina presto, un uomo sulla quarantina d’anni, abbastanza alto e possente ma
dal viso dolce e gentile, nell’aula d’arte parlava con uno dei suoi allievi.
- Questo è il mio primo anno qui e
rivederti è stato un piacere, ma spero che un ragazzo di talento come te non
abbia smesso di dipingere?- stava dicendo il professore Honota.
– Quando eravamo all’istituto
Wako tu frequentavi il mio corso d’arte con entusiasmo, devo dire, non so di
preciso cosa sia cambiato, ma i tuoi lavori erano favolosi – concluse il
professore che insegnava in quell’anno arte all’istituto Shohoku.
– mi rendo conto di
avervi deluso prof. Honota, ma anche se non frequento più il corso d’arte ho
sempre continuato a disegnare, anche se ora ho trovato un altro club che mi
affascina, quello di Basket. So che per lei è assurdo, ma amo questo sport e mi
sento libero dopo tanto tempo – stava spiegando un ragazzo dalla folta chioma
rossa.
– Me ne rendo conto
Hanamichi, e, anzi sono fiero di vederti appassionato a qualcos’altro.Noto con piacere che questo sport ti ha ridato un po’ di serenità; tu che
hai passato dei momenti molto difficili e ancora oggi li stai affrontando,
nessuno si aspetterebbe vederti sorridere e divertiti come stai facendo tu ora,
sei ammirevole. – Disse l’uomo facendo arrossire il ragazzo.
– Comunque Hana
volevo dirti che fra due settimane si allestirà una mostra qui a scuola e
verranno i migliori critici d’arte, e vorrei che partecipasti – concluse
rivolgendogli un sorriso paterno.
– Come mai vengono a
visitarla anche critici d’arte? – chiese il ragazzo alquanto perplesso.
– Vedi i migliori lavori verranno esposti
nei migliori gallerie d’arte del paese per il quale inizieranno a rendere noto
l’artista, non solo, il migliore in assoluto avrà una borsa di studio per
qualsiasi università egli decida frequentare – spiegò il professore con la
speranza di aver convito uno dei migliori allievi che avevesse mai avuto in
tutta la sua carriera
– Mi ha convito
professore, parteciperò alla mostra. – Disse il ragazzo salutando educatamente
il docente.
Quella mattina si era presentato due ore prima
dell’inizio delle lezione, ma quell’anno per nessuna era strano vedere Hanamichi
Sakuragi in anticipo, poiché quel secondo anno il ragazzo si era dato una
moderata e in più aveva deciso di impegnarsi al fondo nel basket, anche se ogni
tanto faceva il solito sbruffone, non solo ma incominciava anche ad avere un
rapporto amichevole con la sua adorata volpetta; e si il nostro rossino durante
il periodo trascorso in ospedale a causa di un infortunio, aveva fatto chiarezza
nei suo cuore amava quella volpe e ciò che provava per Haruko era solo affetto.
Al termine delle lezioni Hana andò in palestra per gli allenamenti, quell’anno
il capitano era Myagi poiché Takenori Akagi e Kiminobu Kogure, essendosi
diplomati non appartenevano più al club, ma li andavano a trovare spesso per
fare qualche partita anche se la loro nuova squadra universitaria e i corsi li
impegnavano molto. L’allenamento proseguì tranquillo e in conclusione fecero una
partita per verificare le capacità delle nuove matricole e, dopo una doccia
calda Hana si vestì e salutò tutti, fuori lo attendeva il suo migliore amico
Yohei insieme all’armata che insieme si incamminarono verso il centro, si
fermarono d’avanti ad un ristorante dove il rosso lavorava ormai da tre anni.
- Buona sera – disse entrando educatamente nel locale
andando ad indossare la sua divisa.
- Hana noi andiamo, buon lavoro – dissero i ragazzi
andandosene.
Era una serata tranquilla anche se vi erano molti
clienti, ma essendo un locale abbastanza rinomato ed aveva quasi tutte le serate
il pienone di gente (in effetti lì andava spesso a cenere il suo allenatore la
moglie che lo aveva preso subito in simpatia), verso le 10:30 entrarono nel
locale una famiglia che il proprietario li fece accomodare nella sala un po’
appartata per i clienti che volevano
un po’ di tranquillità.
- Hana di là ci sono dei nuovi clienti, che oggi hanno
prenotato il tavolo n°11 nella sala riservata, li affido a te, che sei il
migliore, ok? – disse il signor Jeki, nonché il proprietario del ristorante.
- Si, non si preoccupi capo – rispose Hana con un sorriso
andando verso il tavolo indicato dal capo;
-^_^Buona sera…0_0…Kitsune!!
–0_0 Do’hao
… che ci fai qui?
–Baka non si
vede? Ci lavoro
- ma voi due vi conoscete?- chiese la signora Rukawa
guardando divertita insieme al marito e agli altri due figli la scena,
- ^\\\\\^si
Signora,noi due andiamo a scuola insieme,e frequentiamo la stessa classe e lo
stesso club.
Hana più rosso dei suoi capelli vedendo quella donna
bellissima con lunghi capelli neri e dalla pelle bianca come la neve e occhi
scuri, l’uomo accanto aveva lo sguardo della sua Kitsune, ma era un uomo
sorridente e cordiale a differenza del suo Ru, la ragazza che era la sorella
maggiore era identica a Kaede solo la carnagione un po’ più scura come il padre
mentre il fratellino aveva i capelli castani come il padre e gli occhi e la
pelle della madre, era una bellissima famiglia. In quel momento entrò un ragazzo
con la stessa divisa di Hana, in compagnia di due persone anziane,
- emm.. Hana scusa, ma ci sono questi due clienti che
parlano in inglese ed io trovo difficoltà - disse il ragazzo imbarazzato
- ok, scusatemi
un’ attimo – disse il rossino rivolto alla famiglia Rukawa, che osservavano la
scena - Good evening gentlemen, as can I help you? (buonasera Signori, in che
cosa posso aiutarvi?)
- kindly, we
would like to book a table for two people (gentilmente, noi vorremmo
prenotare un tavolo per due persone) – disse l’uomo
- certain, follow me! This is the menù, among few minute I give to take
the ordinations (certo, seguitemi! Questo è il menù, fra pochi
minuto passo a prendere le ordinazioni) – concluse Hana dopo averli
accompagnati al tavolo.
- Lain vai pure
di là, mi occupo io di entrambi i tavoli- disse poi Hana rivolgendosi al ragazzo
- ok Hana – disse il ragazzo andandosene
- spero di non
avervi fatto attendere molto ^_^
- no figurati,
noto con piacere che hai molta padronanza con l’inglese – questa volta fu l’uomo
a parlare
-^_^ si mia nonna era inglese e mio
nonno era di questo paese, e anche se è vissuta fino alla sua morte qui in
Giappone ha parlato sempre in inglese in famiglia ed io lo dovuto imparare fin
da piccolo. Comunque cosa ordina la mia gentile clientela?
- Beh noto con stupore che ci sono pietanze italiane nel menù. – disse la
signora Rukawa
- Vede, qui lavorano quattro chef, uno specializzato nella nostra cucina e due
specializzati in quelle Europee e uno sulla cucina Americana, per questo ogni
sera noi cambiamo menù.
- Che bello! Allora verremmo spesso per poter assaggiare anche gli altri tipi di
cucina! – esclamo felice la signora facendo ridere il marito sotto lo sguardo
divertito dei figli.
- Allora ordiniamo per stasera questi spaghetti al sugo e poi questa carne –
disse l’uomo.
- beh per il dolce dopo vi porterò un carrello con alcuni
dolcini e torte tipiche di quel paese –
concluse il rossino, ricevendo sguardi di consenso da tutta la famiglia
- ok, ora torno dagli altri clienti – disse Hana avvicinandosi al tavolo della
coppia d’anziani
Pow Ru
Non sapevo che il Do’hao sapesse parlare così bene l’inglese e ne anche che
lavorasse. Con quell’ uniforme sta veramente bene.
- Kaede tesoro è proprio un bravo ragazzo il tuo compagno! – gli disse la madre
- così finalmente conosciamo il famoso ragazzo che il nostro bambino ci parla
sempre – disse il padre scherzando
- e finalmente capisco, quel ragazzo è un pericolo pubblico per quando è sexy –
disse la sorella punzecchiandolo
-tsk -
- di solido sei molto loquace kaede – mi dice mio padre
- chi sarebbe loquace? –interviene il mio Do’hao in quel momento con le nostre
ordinazioni – lui? Kaede Rukawa, che usa solo queste parole Hn, Tsk, Do’hao e
baka quando interagisce con qualcuno, per fortuna che i suoi occhi esprimono più
dei suoi vocaboli –conclude Hana lasciandomi scioccato nel conoscermi più di
quando io pensassi
- è fatto così –dice mia madre fingendosi rammaricata – ma!! ogni tanto sa
essere molto loquace e ti posso garantire che è il più coccolone di tutte e tre.
- MAMMA è\\\é – gli dico imbarazzato e ,meno male che non si nota
- beh che c’è di male!
- davvero!!!! questa si che mi è nuova ^_^- dice il do’hao guardandomi – beh ora mi devo di
nuovo allontanami – così dicendo va via.
Per fortuna perché sono talmente imbarazzato, che la mia maschera impassibile,
questa volta si sarebbe fatta in frantumi.
- Edeeen!!*_* sai quel rossino ha un fondoschiena da urlo!! _
CHE COSA!!!! HO SENTITO BENE!!!
- Kioko prova ad allungare le mani su di lui e ti ammazzo – gli dico a denti
stretti e con rabbia che farebbe gelare chiunque. Perché se non metto
immediatamente a posto mia sorella lei sa essere peggio di quel puntaspilli di
un hentai.
- dai fratellino non ti arrabbiare, tanto io sono già fidanzata ^_^ .
- fratellone quel ragazzo mi sembra molto simpatico – mi dice Donan con uno
sguardo dolce, ed io gli sorrido accarezzandogli la testa.
Pow Hana
L’avevo sempre pensato che Kaede non era quel ghiacciolo
che mostra di essere, lo capito osservandolo ogni giorno in palestra, nei suoi
occhi riesco a vedere un luce stupenda quando gioca,^_^ma che anche un coccolone questa mi è nuova. Spero
che un giorno di poter vedere quel lato del mio volpino.
La serata
proseguiva tranquilla, e la famiglia Rukawa avevano molto apprezzato la cucina
italiana.
-^_^ signori ecco i dolci che attendavate con ansia, vi sono cannoli,
delizie, la cassata siciliana,le
ricce, le frolle,Babà, il bignè alla panna, Tiramisù, tartufo al caffè, panna
cotta, la torta di mele
- accidenti
quando siete assortiti!!!- disse il signor Rukawa meravigliato.
- già, e hanno
tutte un buon aspetto – disse la donna con due occhi luminosi di felicità.
E non era l’unica
a guardare quel carrello con il desiderio di mangiarseli tutti quei dolci.
- che ne dite se
vi metto nei piatti un’ assaggio di tutto ^_^ ?- chiese Hana notando la loro
indecisione, e soprattutto sorpreso di vedere una certa volpe golosa di dolci,
poiché aveva notato che mangiava sempre poco a scuola.
- si, direi che
la tua proposta è ben accettata da tutta la famiglia – disse l’uomo notando gli
sguardi soddisfatti dei familiari.
La serata terminò
in modo soddisfacente per la famiglia Rukawa, che si complimentarono anche con
il proprietario, avvisandoli che sarebbero ritornati molto presto; anche la
coppia stranierà era andata via molto soddisfatta e complimentandosi del
impeccabile lavoro del rossino.
- Hana, stasera
hai fatto un ottimo lavoro, complimenti – disse Jeki guardando con soddisfazione
il giovane,
– ora torna a
casa hai lavorato molto stasera – concluse il sign. Jeki dandogli una pacca
affettuosa al giovane.
Hana, soddisfatto
e stanco morto, staccò dal lavoro e si avviò nella sua dimora. Abitava in un
quartiere tranquillo di buona famiglia, in una piccola villetta di due piani,
che gli avevano lasciato come eredità i suoi nonni, scomparsi tre anni prima;
già lui abitava dall’età di sei anni con
i nonni materni dopo che la madre a causa del tumore morì. Entro in un
cancelletto circondato da un giardino ben curato da lui, mise la chiave nella
serratura ed entrò in quella casa dove lo accolse solo un miagolio di un
piccolissimo gattino nero dagli occhi gialli che doveva avere circa qualche
mesetto; lo aveva trovato tra i cassonetti dei rifiuti una sera quasi in fin di
vita, dal quale lo portò da un veterinario che lo aiuto asalvagli la vita, dall’ora se ne era preso sempre cura. Hana prese tra le
braccia il gattino e andò ai piani superiori, aprì la porta della sua camera da
letto, era di stile occidentale, vi era un letto di due piazze, un’ armadio, due
comodini al lati del letto,una scrivania con un pc potatile e una libreria che
conteneva ben ordinatamente, i libri scolastici, quelli d’arte e i suoi manga
preferiti, tutto l’arredamento era bianco. Entrò la sua stanza e appoggiò il
micio sopra a letto ed si avviò verso il bagno, la stanza era abbastanza grande
tutto decorato di un verdi acqua e bianco, vi erano sia la doccia che la vasca
da bagno per quando era ampio, si fece una doccia veloce si infilò il pigiama e
si addormentò sul suo letto tenendo il micio accanto a se.
Chiedo umilmente scusa per questa lunga attesa, ma ho
dovuto fermarmi per permettere a mia sorella di potersi preparare per
l'esame di Stato.ç_ç perdonatemi non vi farò più attendere così a lungo.
^_^ allora a presto e buona lettura.
Prima di iniziare vorrei ringraziareSEIKA, PICCOLABABI, FRI, PICCOLALUNA, MARINA87 E TORU85 per i
loro
commenti, li ho apprezzati molto e siate sicuri che i vostri consigli sono
per me cosa ben gradita.
Per questo vi invito a commentare senza problemi sia in positivo o negativo,
ma soprattutto continuare a consigliarmi.
Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del grande
Inoue-sensei.
2° CAPITOLO
La mattina seguente
il bel rossino era già da molto che stava correndo sul lungo mare per i suoi
solidi allenamenti mattutini. Si era allontanato un bel po’ rispetto al normale
e poiché era ancora presto decise di fermarsi e godere di quella tranquillità.
Erano appena le sei
orario che di solido usciva di casa per correre un po’ sulla spiaggia, ma quella
mattina alle quattro si era svegliati in preda agli
incubi e così verso le quattro e mezza e così decise di iniziare prima del
solido i suoi allenamenti, pur di scaricare la tensione che l’opprimevano.
Quella dolce quiete
venne interrotta da un suono che per lui nei ultimi tempi era diventato una
musica, si guardò un po’ in giro e notò che a poca distanza c’era un campetto da
basket; vi si avvicinò e man mano che si avvicinava riusciva a vedere
distintamente quella persona e rimase sbalordito nel vedere la sua adorabile
kitsune che si allenava immaginando i vari avversari.
Rimase li ad
ammirarlo finché proprio l’oggetto delle sue adorazioni sorpreso della sua
presenta interrompe il flusso dei suoi pensieri.
- Do’hao
- Ehmm…. °\\\\\\°
- Che ci fai da
queste parti?
- Ecco….. io tutte le
mattine mi alzo un po’ prima per fare una piccola corsetta….ehm…- cercava di
spigare un Hanamichi imbarazzatissimo
-Hn- kaede era
divertito dello strano comportamento impacciato del compagno
- Insomma stamattina
mi sono alzato molto primae ho
prolungato più del previsto il percorso.
- In pratica è un caso che tu sia qui,
giusto – disse un Ru felice di averlo lì
Pow Ru
Mio bel do’hao se
fesse per me ti vorrei tutte le mattine qui.Ora che ci penso………
- Scusa ma tu
come fai a svegliarti così presto se lavori la sera al ristorante?
- Beh ecco …. -
- Hn –ACCIDENTI!!! Quando e carino quando ha quel viso rosso dall’imbarazzo.
- Quando è il
periodo scolastico lavoro solo di Sabato(a cena) e la Domenica (a pranzo) e nei giorni di festa e al tempo pieno
il periodo delle vacanze, poiché mancava un dipendente, ieri sono andato.
- Hn, capisco. Ti
va di allenarti con me? –
Mi fa cenno di si
con la testa e iniziamo il nostro allenamento, continuiamo così per una buona
mezzora e noto con molto piacere che migliorato tanto.
È ora che torno a
casa per cambiarmi per andare a scuola. Lo vedo guardare l’orologio, poi in
fretta e furia mi saluta e corre via. Bah chi sa quando distante abita?
Hana correva più
veloce che poteva, e in fretta e furia si preparò saluto la governante che era
appena arrivata e corse lungo il viale con la speranza che quella persona no si
fosse arrabbiato per il suo ritardo.
POW ??????
Ma quando arriva
quello stupido???? AH eccola finalmenteè_émi stavo per
arrabbiare di brutto.
- Scusami per il
ritardo, e che mi stavo allenando…
-è_é
- ………..
-STO
QUI DA MEZZORA E PENSARE CHE MI HAI TELEFONATO TU PER INCONTRARCI!!!!!!!!
- Scusa –
e mi fa quel suo sguardo da cucciolo che
io amo tanto
-Va bene per questa volta passi, ok?- e
faccio un lieve sospiro
- Si va bene –
- Di cosa mi
volevi parlare cuginetto! -
- Beh vedi il
professore Honoka mi ha chiesto di partecipare ad una mostra d’arte che si terra
domenica prossima – me lo dice con un viso ancor più rosso dei suoi capelli
dalla vergogna e con lo sguardo basso.
- E tu che hai
deciso di parteciparci?
- S…Si
- Ok. Ho capito
vuoi che lo dica ai miei genitori e ai mie fratelli a posto tuo – lo conosco
bene si vergogna di chiedere agli altri di andarlo a vedere.
-Volevo dirti che
oltre agli zii …. Può venire anche il tuo ragazzo – mi dice mentre tormenta
nervosamente le labbra, quando gli dissi che stavo con il mio amico, beh il mio
cuginetto ne fu felice, loro due (anche se non ci sembra) vanno molto d’accordo.
-^_^ ok, lo riferirò anche a lui. Lo hai già detto a Mito?
- No, glie lo
dico ora che vado a scuola.
- Ok allora ciao
cuginetto – e me ne vado dandogli un bacetto sulla guancia.
Io lo adoro, gli
voglio troppo bene ^_^ .
Hana
appena arriva a scuola si trascina sulla terrazza il suo migliore amico e gli
parla della mostra e degli incontri di quella mattina.
- Così hai invitato
anche gli unici parenti che hai Hana ^_^?
- Si
- E vorresti che io
con la mia famiglia venissimo a vederti, giusto?
- si
- Ok!!! stasera
avviserò.
- Grazie Yo .
- Non ringraziami, lo
faccio volentieri
- Comunque noto che
tu e Rukawa andate molto d’accordo
^_^.
- Ehm….°\\\\\\°davvero!!!
-Non fingere con me ^_^
- Forza andiamo in
classe che fra poco suona la campanella - disse Hanaancora più imbarazzato che mai.
- E’ inutile che
cambi discorso Hana non mi freghi; 1. Tu non sai mentire
2. Lo sempre capito
che lui ti interessava
3. Da come lo guardi
nei ultimi tempi
4. Da quando è
iniziato il nuovo anno è stiamo noi con l’armata, la sorella di Akagi e lui
nella stessa classe, non litigate come lo scorso anno. Fate qualche piccola
baruffa solo per punzecchiarvi.
5. Non fai i solidi “Harukina
cara” non le fai più la corte; e proprio quest’anno che ti viene dietro.
Comunque fin
dall’anno scorso io avevo capito che quella babbuina non ti interessava, in
pratica dovevi capire ancora a chi andavo le tue attenzioni.
- O_O …………………………………
- Perché mi guardi
così????
- Sono commosso Yo mi
conosci così bene
- Dai non fare così;
e poi anche tu mi conosci bene; talmente bene che quando ho bisogno di te non
devo ne anche sprecare una parola.
- Su Hana andiamo è
suonata la campanella dell’inizio lezioni, dobbiamo tornare in classe.
- Si Yo
Hana corse con il suo
migliore amico in classe, e si diresse verso l’ultimo banco della fila vicino la
finestra;accanto aveva il banco
della sua kitsune e avanti a lui vi era il suo separabile amico Mito.
Come a solido Rukawa
appena era entrato aveva poggiato la testa sul banco e iniziò a dormire.
Le lezioni
proseguirono rapidamente e prima che terminarono e qualche minuto primadella fina dai auto parlati arrivò una comunicazione.
- A TUTTI GLI
STUDENTI, DOMENICA PROSSIMA CI SARA’ UNA MOSTRA D’ARTE ALLA QUALE PARTECIPERANNO
TUTTI GLI STUDENTI DI KANAGAWA, PER TALE AVVENIMENTO L’ISTITUTO E’ STATO ONORATO
ALLESTIRE QUESTO GRANDE GIORNO QUI ALLO SHIHOKU. LE ATTIVITA’ VERRANNO TUTTE
SOSPESE PER TALE PREPARAZIONE, POICHE’ OSPITEREMO ANCHE’ GRANDI CRITICI. I
RAGAZZI CHE VORRANNO PARTECIPARE COME ARTISTI VADANO DAL PROFESSORE HONOTA
FUSHUI.
- Ora potete tornare
a casa ragazzi – disse la professoressa per rompere quel silenzio provocato
dalla sorpresa dell’annuncio.
- Do’hao muoviti che
abbiamo una partita dall’allenamento contro il Ryona. – disse Ru
- Baka lo so –
dicendo così Hana raggiunse Ru che si stava incamminando e insieme entrarono in
palestra.
- Ciao Rukawa come
stai?^______^- disse il porcospino appena li vide arrivare
- Hn -rispose Ru ignorandolo e sia avviò nei spogliatoi per cambiarsi
- Quando siamo
loquaci!!! E tu Hana? ^________^ -
- Bene…..ma…..ma che
stai facendoooo°\\\\\\\\° -disse Hana imbarazzato dal fatto che il porcospino per scherzare gli
aveva palpeggiato il fondo schiena
-
Non sto più nella pelle di vederti dopo
nudo sotto la doccia ^__________^ - gli aveva sussurrato all’orecchio
facendolo diventare ancora più rosso
- Akira,
la voi smettere di infastidirlo-
aveva detto Koshiro con una voce basse e molto arrabbiata, che Sendoh smise
immediatamente di infastidire il povero Rossino che imbarazzato corse nei
spogliatoi per andarsi a cambiare.
Quando entrò vi era
già Rukawa cambiato.
- Do’hao che hai sei
più rosso dei tuoi capelli – disse Ru appena lo aveva visto entrare. Hana non
disse nulla si cambio in fretta sotto lo sguardo di Kaede e insieme si avviarono
in campo.
Pertutta la partita il Puntaspilli aveva marcato Hana in un modo, molto
particolare, che fece infuriare Rukawa e Koshiro, in più aveva fatto imbarazzare
talmente il povero Hana che voleva sparire.
POW RU
Quel maledetto porcospino, per tutta
la partita non ha fatto altro che strusciarsi sul MIO DO’HAO e ogni tanto gli
palpeggiava anche il suo favoloso fondoschiena è_é. Sono così furioso che se lo vedo fare qualcos’altro lo uccido!!!!!!!
Mi dirigo verso
le ultime docce poiché Hana viene sempre da questa parte, noto che lui non è
ancora venuto, comunque è meglio che mi rilasso.
Dopo qualche
minuto sento l’acqua della doccia accanto, apro gli occhi e lo vedo in tutto il
suo splendore, il viso verso in alto con gli occhi chiusi, l’acqua gli accarezza
dolcemente quei fili rossi che vorrei sfiorare con le mie mani, su quel dolce
viso e quella bocca che vorrei mordere, e vedere come ogni goccia scenda sul so
collo e poi oltre mi fa impazzire.
Calmati Kaede.
Forse è meglio che apra l’acqua fredda, per calmare i miei ormoni ormai fuori
controllo.
Che ha il mio
Hana lo visto all’improvviso irrigidirsi e si è girato per vedere qualcosa, mi
giro anche io e posso dire che è un viscido essere umano, che ha fatto avere
quella reazione ad Hana. Quel verme di Sendoh si è messo nella doccia di fronte
a lui e lo sta fissando. Hana si gira di scatto e accelera la sua doccia, mentre
io ho quasi finito continua a guardare quel coso freddamente. Hana chiude veloce
l’acqua e si infila l’accappatoio;
strano di solito usa solo le asciugamani una l’attacca alla vita ( alla quale
lascia ben poco all’immaginazione) e con l’altra si asciuga i capelli e il resto
del suo favoloso corpo, meglio così, gli avrei dato ilmio pur di non vedere quel coso dalla capigliatura antigravità sbavagli
addosso.
Quando ritorno
nei spogliatoi seguito anche da QUELLO e tutti il resto dei ragazzi, lui e già
vestito e le sue cose sono già nel suo borsone, tiene solo un asciugamano in
testa. Il suo armadietto e aperto ed è accanto al mio e ficcando un po’ il naso
devo dire che non mi aspettavo che fosse così ordinato. Mio caro rossino mi
sorprendi sempre.
- Accidenti – lo
dico senza pensare, mi sono dimenticato gli slip e ora come faccio.
- Che hai Ru? -Mi chiede Hana guardandomi un po’ perplesso come un bambino, mi giro un
po’ intorno e mi accorgo (GRAZIE AL CIELO) che gli altri sono già usciti, beh o
la và o la spacca
- Ho dimenticato
gli slip, in pratica mi dovrò mettere i pantaloni dell’uniforme senza niente
sotto -glie lo dico un po’
imbarazzato
- Io ho sempre
con me un paio di box in più per
sicurezza, se per caso deciso di dormire da Yohei o dal mio unico zio, il
fratello maggiore di mia madre, e non riesco a passare da casa,in effetti dentro l’armadietto ho anche un cambio. Comunque vai nel
borsonementre io mi finisco di
allacciare le scarpe .- me lo ha detto un po’ imbarazzato.
- Ok, grazie –
vado nel suo borsone, e devo dire che tutto ben in ordine ogni oggetto a una sua
collocazione tutto e ben piegato, tanto che non ho avuto problemi a trovare i
suoi box, ora che li guardo meglio sono blu con degli orsacchiotti,
mentre lui
indossa sempre quelli semplici a tinta unita e aderenti addosso. Sono carini
devo dire. Beh preferirei vederli di più sul mio do’hao.
- io inizio ad
uscire Ru ti aspetto fuori per chiudere la palestra-
- Ok -
Dopo qualche
minuto mi sono vestito, fa uno strano effetto indossare qualcosa di intimo che
non è mio ma del mio sogno proibito (non tanto a lungo). Mentre sto per uscire
sento delle voci:
- La devi finire
di infastidire il piccolo Hana-chan, Akira, altrimenti sono guai per te – gli
dice Koshiro, O_OUN MOMENTO COME
L’HA CHIAMATOIL MIO HANA
QUESTO?????
- Dai Hiro non ti
arrabbiare – gli supplica Sendoh
-
NON
MI DOVREI ARRABBIARE!!!! Ogni volta che lo incontriamo ti comporti peggio
di un hentai. Gli vai a sussurragli porcate, poi quelle manacce, pur che altro
bisognerebbero chiamarli tentacoli, vanno sempre a toccare… “guarda caso”…
il suo sedere. Lui fino ad ora con un po’ imbarazzo è riuscito a tenerti a
freno, ma oggi sei andato un po’ oltre, hai fatto e detto troppe cose, che lui
alla fine e scoppiato in lacrime.– ma di chi stanno parlando??? Ma sento qualcun piangere e per
KAMIIIIIIIIIIIIIIIIIII é…….. HANA.
Dallo spiraglio
della porta lo posso vederlo, sembra indifeso, come un bimbo piccolo si tiene le
mani chiuse a pugno sul viso, arrossato. Mi fa una tenerezza che mi stringe il
cuore. Vedo che quel PORCO…spino si
sta avvicinando al mio (futuro) Ragazzo
- Scusami
Hana-chan, su non piangere- gli dice quel viscido mentre con la manica della
giacca cerca di asciugare le sue lacrime.
- Non ti prometto
che non lo farò più, ma tenderò di frenarmi; pur di non farti piangere. Mi
dispiace, io non volevo. - continua lui, ma il Do’hao non risponde, cerca di
frenare le lacrime che ancora irrefrenabili continuano a scorrere sul suo bel
viso abbronzato.
Dopo qualche
minuto decido che il momento di uscire, apro di scatto la porta e vedo il do’hao
girarsi all’altra parte, Koshiro che mi osserva freddo come sempre, ma con più
attenzione, mentre quel coso mi osserva con il suo solido sorriso demenziale
stampato sul volto.
- Hn!!!Che avete tutti? – chiedo facendo finta di non sapere nulla.
- Nulla, comunque
noi due andiamo; ciao Hana, ciao Rukawa a presto – dice Sendoh trascinandosi il
suo amico via.
- Hn, do’hao
perché hai gli occhi rossi? – voglio vedere cosa mi risponde.
- Beh…ecco…, è
una cosa che per il momento non mi va di parlare- mi dice imbarazzato e con lo
sguardo triste.
-Hn, questo vuol
dire che potrò essere chiarito in futuro, per alcune cose che ho sentito,
giusto?- beh non volevo nascondergli di ciò che ho visto e sentito.
- Hai sentito
tutto? – mi chiede con un soffio di voce e impacciato.
- Solo una parte
–
E mentre
parlavano i due ragazzi avevano chiuso la palestra e si stavano incamminando
verso casa.
- beh ti avrei
detto qualcosa, ma non ti avrei detto tutto – mi dice Hana, mentre per tutto il
tragitto aveva lo sguardo rivolto al suolo.
- Hn? –gli dico guardandolo un po’ accigliato, ciò che ha detto mi ferisce un
po’, non mi avrebbe mentito e questo lo apprezzo e tanto, ma mi avrebbe omesso
qualcosa e mi dispiace.
- Non perché no
ti considero un’ amico, oppure una persona non degna della mia fiducia, anzi io
ho sempre avuto fiducia in te. È che mi vergogno di parlare di determinate cose
e mi ci vuole tempo per raccontarle. Con Yohei è diverso io lo considero un
fratello, poiché siamo cresciuti insieme – ecco, ora non saprei se esserne
geloso o meno dell’amico; vi sembrerà stupido, ma sono molto geloso del rapporto
che c’è tra Mito e il mio do’hao.
- Hn-
Dopo di che, per
un tratto di strada rimango in silenzio
ad osservare il mio do’hao finchè...
-
Ru, io sarei arrivato – mi dice il mio
amore indicandomi una piccola villetta di due piani con un giardino anche esso
piccolo ben curato, in un quartiere benestante. Noto con piacere che non è molto
distante dal mio. Beh potrei fargli visita ogni tanto, e chi sa
*_*. forse una visitina notturna mentre lui dorme, oppure...
- Voi entrare;
cioè......se non hai nessun impegno potresti fermarti a cena. ^\\\\^- mi chiede
il mio dolce do’hao un po’ imbarazzato. Interrompendo i miei pensieri che
stavano per diventare poco casti su di lui.
- Hn, ok – beh
dico mica avrei sprecato un’occasione così preziosa. Voglio conoscere tutto di
lui, proprio tutto.
-Allora entriamo.
– mi dice avvicinandosi alla porta con un mazzo di chiavi.
Continua...^_^a
presto e grazie di tutto
Cosa accadrà nel terzo
capitolo?
Il povero Hana sarà a
sicuro con quella volpe di Kaede? ^_^
Chiedo
scusa per l’attesa non era mia intensione farvi aspettare così tanto, ho avuto
dei imprevisti (più che altro problemi) e ora che riesco di nuovo a pubblicare
il terzo capitolo ne ho approfittato è un po’ corto ma presto arriverà anche il
quarto.
Ringrazio
tutti e buona lettura ^_^ .
Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i
miei ma del grande Inoue-sensei.
3°
CAPITOLO
Entrati in casa Kaede rimase basito di ciò che vide; quello che notò
immediatamente era che la casa era talmente illuminata dalla luce del sole, che
sembrava fatto apposta per il compagno, ma quello che non si aspettava era di
trovarla talmente pulita e in ordine che rimase spiazzato. Appena entrato venne
accolto in un ampio salotto, dalle pareti tinte da un bianco sporco e il
pavimento invece era di un leggerissimo celeste per il quale richiamavano le
tende delle grandi finestre, al centro vi trovavano un divano da tre posti e ai
lati due poltroncine, tutto di tessuto bianco. Al centro dei tre divani un
semplicissimo tavolino di vetro e alla parete di fronte si trovava un mobiletto
bianco dove vi era appoggiato un DVD record e sopra appeso al muro un
televisione a schermo piatto di media grandezza, e nel mobiletto biancovi erano depositati in modo molto preciso sia
in ordine alfabetico e di genere i vari cd. Per non parlare di una discreta
libreria sempre bianca, che faceva la sua figura sulla parete dietro al divano
dove erano in bella mostra vari libri (di grandi scrittori, filosofi, poeti,
pittori ecc...), tutti ordinati in ordine alfabetico e materia; infine infondo
al salone in un angolo vi era un
pianoforte bianco. Kaede ancora imbambolato
sull’uscio della porta, nota che alla sua sinistra c’era basso muretto che
divideva il salone dalla piccola cucina, dalle parti di un leggero giallo che
sembravanobianche il pavimento in vece
era beige, a centra c’era un piccolo tavolo quadrato bianco con sopra una
tovaglia con piccoli fiorellini gialli cuciti, anche le sedie erano bianche con
sopra dei cuscini con le medesime fantasie della tovaglia. Alla parete opposta
vi era una porta scorrevo,le che portava al giardinetto, e alla parete di
destra vi era una piccola credenza bianca con tutti gli utensili della cucina,
e alla parete di sinistra vi erano i fornelli con sotto un forno, il lavabo e
un frigorifero. Di fronte allentata dopo aver attraversato il salone vi era un
piccolo corridoi con delle scale che portavano ai piani superiori e alla
sinistra vi erano una porta chiusa che lui non riuscì a capire se era un’altra
stanza.
Ru venne scosso dalla sua contemplazione da un
miagolio di un tenerissimo micio nero che faceva le fusa a suo padrone.
- Ehi piccolo, hai
fame? – chiese Hana al suo amichetto, che aveva
notato una presenza estranea. Miki, il micio senza
staccarsidal suo padrone osservava
l’intruso con circospezione.
- Dai entra Ru, non rimanere sulla porta! – disse Hana
continuando ad accarezzare il suo micetto.
- Hn, Do’hao non sapevo che avevi
un gattino!!! – rispose il bruno un po’ meravigliato della scoperta.
- In verità lo
trovato quasi un mese e mezzo, ritornando una sera da lavoro, (credo che fosse
appena nato), in un cassonetto dei rifiuti abbandonato ed era in fin di vita.
Lo raccolto e per tutta la serata rimasi sveglio per prendermi cura di lui e il
giorno dopo corsi da un veterinario, così il mio piccolo Miki
si è salvato.- aveva appena concluso Hana mentre
continuava a coccolare il suo adorabile gattino, meravigliandosi delfatto che non aveva iniziato a soffiare
contro Kaede per gelosia. Anzi iniziò ad avvicinarsi
a lui ed annusarlo e dopo un poco a fargli le fusa, Kaede
dal canto suo amava i gatti così lo iniziò ad accarezzarlo.
- Do’hao perché mi guardi così- chiese Kaede
notando lo sguardo perplesso del compagno.
- Beh disolido questo monello e talmente geloso, che
quando porto qualcuno a casa gli soffia contro e lo graffia, invece con te... –
e lascio la frase in sospeso mentre osservava incredulo ed allo stesso tempo
estasiato il suo compagno che sorrideva per via del solletico che gli procurava
la lingua di Miki sul palmo della mano mentre lo
leccava.
- Come vedi Do’hao con me va molto d’accordo- gli rispose Ru continuando a giocare con il micio.
Dopo qualche
secondo entrambi si avviarono verso la cucina, con il micio che si trovava tra
le braccia del bruno acciambellato.
Hana iniziò a trafficare tra i fornelli
preparando in poco tempo una cenetta con i fiocchi, preparò la tavola in poco
tempo e riempì le tre ciotole, una con del cibo in scatola per gatti, un’altra
con del latte e l’ultima con dell’acqua.
PowRu
Il mio da’hoe è meraviglioso quando cucina, abbiamo cenato in
silenzio e poi gli ho dato una mano a riordinare, noto che tardi sono quasi le
dieci e mezza e la cosa che mi inquieta e questa troppa calma che regna in
questa casa, in più non ho incontrato nemmeno i genitori di Hana,
è tutto troppo strano.
- Ehi ci sei!
Terra chiama Ru, mi senti? RU, CI
SEI?- la voce melodiosa del mio rossino mi richiama
dalle mie riflessioni, e lo guardo un po’ stranito.
- Hn-
- Almeno ora
rispondi! Sto da un quarto d’ora che ti chiamo Ru a
che pensavi?- mi chiede unpo’
imbronciato.
- Hn, pensavo al fatto che non hoincontrato ancora i tuoi genitori.- vedo con
dispiacere che Hana si è rattristato alla mia
affermazione.
- Beh, è
normale che non li hai ancora incontra ti, Ru, io
abito da solo. – a queste parole rimango scioccato,non potevo immaginare ciò.
- Scusa, come
possibile che vivi da solo???-
- Da piccolo
dopo la morte di mia madre, sono venuto ad abitare qui dai nonni, ma tre anni
fa sono venuti a mancare, ed io ora abito da solo in questa casa. – vorrei
fargli altre domande, ma noto dal suo viso che forse non è il momento. Come
vorrei alleviare il suo dolore, quello che fa trasparire dai suoi bellissimi
occhi di un colore caldo e dolce come il cioccolato. E senza rendermene conto
mi avvicino a lui e lo stringo forte a me.
- Ti voglio
bene Hana, non essere triste. Se tu vorrai ti starò
accanto.- gli sussurro stringendolo più forte.
- Kaede– mi sussurra
e poi ricambiare il mio abbraccio.
Dopo un po’ ci
separiamo e notiamo entrambi che è molto tardi.
- Kit forse è
meglio che chiami a casa e avvisi che rimani qui a dormire.-
- Hn – in effetti è troppo tardi per avviarmi verso casa.
Hana
torna porgendomi il telefono per poter chiamare i miei, inizio a comporre il
numero e lui nel frattempo torna di là.
- Drindrindrin…,
Casa Rukawa con chi parlo- a rispondere è mia madre.
- Hn-
- Kae,… è successo qualcosa caro?- mi dice riconoscendomi
- ehm ho
cenato da mio compagno di squadra- gli dico un po’ impacciato, poiché loro
sanno ciò che provo per il mio rossino.
- Chi?!? Per caso
da quel bel rossino di nome Hana!!!
– mi chiede mia madre con voce giuliva.
- Si, e poiché
senza accorgerci si è fatto tardi mi ha chiesto di dormire qui da lui- gli dico
in modo da abbrevi sbrigativo.
-Ho tesoro, cei sicuro che non sei di disturbo per i suoi genitori????-
mi dice con un mo9to di allegria e un po’ preoccupato.
- Ehm, non
sono di disturbo- gli dico con voce triste e sento mia madre che preoccupata
pronta a chiedermi qualcosa - ma poi ti racconto. – la interrompo prima che formulasse
la domanda, in maniera da fargli capire che per il momento non potevo dire
altro a riguardo.
- Ok tesoso- mi dice dolcemente mia madre
- Mi
raccomando non saltagli addosso potrebbe spaventarsi –mi dice divertita lei
- Chi cara si
dovrebbe spaventare di nostro figlio? – chiede mio padre che avevo sentito la
frase della dolcissssima metà che si ritrova, per fortuna che il Do’hao
è di là altrimenti sprofonderei dalla vergogna.
- Quel bel rossino che abbiamo conosciuto l’altra volta, Kae stasera rimane a casa sua a dormire- dice ancora più
giuliva quella sottospecie di madre che mi ritrovo.
- OOOh capisco cara? Mi raccomando Kae
far valere il buon nome della nostra famiglia stanotte – e quello sarebbe un padreeeeeeeeeeeeeeee, e me lo dice ridendo, il bello che
anche mia madre inizia a ridere.
- Oh caro è
meglio di no, sai quel ragazzo mi sembrava troppo dolce e ingenuo e se Kaede si comporta come gli dici tu lo farebbe scappare –
continua ridacchiando cerca di non essere .
- Ora che ci penso ….... hai ragione tu cara, meglio che kae sicomporta
correttamente con quel ragazzo, ma il punto riuscirà ad resistere!?!?! –
continua mio padre sempre ridendo senza ritegno.
- Questo è
vero!?! … Kae, mi raccomando non seguire il tuo
estinto lo potresti far scappare, per non parlare che sarà il tuo primo ragazzo
e secondo me hai avuto la fortuna di incontrare quello giusto per te.
-MAMMA, TI
PREGO ORA BASTA.. – gli urlo sull’orlo della disperazione.
Ma dico sono
cose da dire ad un figlio. E’ pure vero che ho avuto dei pensieri a luci rosse
su di lui, ma mica avevo già intensione di metterli in atto, non sono così
pazzo!?! E che diamine!!!!
-Dai tesoro
non ti innervosire e passa una buona nottata – mi dice tutta allegra mia madre.
- Se ci
riuscirà cara!!! –commenta il mio CARO papino SGHIGNAZZANDO, a mia madre.
- Ora devo
attaccare ci vediamo domani ciao. – gli dico chiudendo definitivamente questa
stramba conversazione con i miei. E spesso mi chiedo se loro sono veramente i
miei genitori. Mah sarò uscito fuori famiglia.
Ciao a tutti
eccovi il nuovo capitolo e prima di lasciarvi alla vostra lettura ringrazio tutti
quelli che seguono questa fanfic, e un ringraziamento
speciale a colore che hanno lasciato il loro commenti (perdonatemi se non lo
fatto anche nel capitolo precedente:fri, desme,
seruz1986, piccola luna, hanel, mirina87, Toru85, piccolababi, seika.
Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del
grande Inoue-sensei.
Buona lettura
4° CAPITOLO
POW RU
Bah non pensiamoci più!!!!
- Ru, per te non è un
problema dormire con me?- mi dice il do’hao mentre
scende le scalinate. Io lo guardo un po’ sorpreso della domanda che mi è stata
fatta.
- Nh!!! – sono confuso
soprattutto del doppio significato che si può dare a questa domanda.
- Perché mi guardi così Ru,
è normale che te lo domando visto che ho un letto a due piazze. – e mi guarda
come se fosse una cosa ovvia …, ma dico si rende conto!!!!!! Io e lui nello
stesso letto, io il lupo cattivo e lui il povero cappuccetto rosso, ora capite
di cosa parlo!!!!!!! Dopo aver avuto quella innocente conversazione con
i miei, in più mettiamo anche tutti i sogni erotici che ormai popolano da tempo
le mie notti CON LUI,credete che
riuscirei a condividere un letto con lui senza saltagli addosso e divoramelo di
baci e qualcos’altro …; e lui che fa “IL
POVERO E INGENUO CAPUCCETTO ROSSO” va dal “LUPO CATTIVO” e gli chiede(senza alcuna malizia e doppi sensi che SOLO
IL LUPO CATTIVO ha avuto) di dormire con lui!!!
- Ru, ci sei? – mi chiede
Hana guardandomi con lo stesso sguardo che fanno i
bambini quando attendono che i genitori rispondano alle loro domande.
- … – non so
che digli, perché se mi rifiuto mi chiederà il motivo.
- Allora è deciso dormirai con me – dice il do’hao avviandosi ai piani di sopra ed io lo seguo
Allora Facciamo il punto della situazione, mi fermo
a mangiare, poi si fa tardi e lui mi chiede di rimanere e in fine mi dice che
dormiremo nello stesso letto … devo dire oltre ai miei stupidi pensieri Hentai
e i miei ormoni impazziti solo stando vicino a questo ben di dio, mi sta
andando di lusso.
POW
HANA
Ero un po’ ansioso di chiedergli di dormire nel mio
stesso letto, avrei anche potuto preparare la veccia stanza dei miei nonni, ma
non mi andava di entrarci, è da quando sono morti che non ci vado, però ho
deciso di chiamare Yo e mettermi d’accordo di
rinnovare la stanza.
Sono tutt’ora un po’ agitato, dormirò con lapersona che amo e poi mi sono sentito bene
tra le sue braccia prima e poi mi ha detto di volermi bene, forse ho una
possibilità!?! Oppure semplicemente sto fraintendendo tutto,probabilmente mi vede solo come un semplice
amico e niente più.
Entriamo nella mia camera da letto e mi dirigo verso
l’armadio in cerca di un pigiama per il mio volpino.
Quando mi giro nel porgergli un pigiama blu con sopra
l’immagine della luna a spicchio con in testa il capellino da notte e gli occhi
chiusi e con scritto sogni doro, lo vedo ancora perso nei suoi pensieri vicino
la porta.
- Ru, eccoti il pigiama –
gli dico distogliendolo dalle sue riflessioni.
- Nh, grazie. – mi dice
mentre mi dirigo verso uno dei comodini ai lati del letto e vi prese il suo.
Uscirono dalla stanzae si diressero nel
bagno, dove all’interno di un mobiletto posto sotto il lavandino dove prese una
scatola di plastica dove vi erano alcuni spazzolini nuovi.
-Nh –
mi giro e vedo che Kae mi guarda un po’ perplesso.
- Li ho di riserva quando vengono a dormire qui i
miei amici o i miei cugini e se lo dimenticano. – e dicendogli così gli porgo
uno dei spazzolini nuovi, poi esco dal
bagno dando alla mia adorabile volpetta la sua praivasimi
dirigo verso la mia stanza. Inizio a spogliarmi mettendo ogni cosa a suo posto,
rimanendo solo con i box ed è così che mi trova Ru
quando entra con in mano i suoi abiti e indossando il pigiama.
POW RU
OH KAMI!!!! Sono appena tornato nella stanza di Hana e me lo ritrovo solo in box … OH KAMI!!!!
E il problema principale che se non mi muovo
rischio che il mio amichetto si sveglia e saranno guai!!!! HANA SE VOLEVI CHE
TI SALTAVO ADDOSSO ME LO DICEVI … IO TI AVREI ACCONTENTATO!!!!!!!!!!!!!
In più è ancora più delizioso con il viso rosso
dall’imbarazzo. Si riveste alla svelta e noto che il suo pigiama è bianco che
risalta la sua carnagione dorata con sopra un dolce bebè portato dalla cicogna
che dorme serenamente. Ecco sono queste cose che frenano il tuo istinto animale
… e lo guardo con un sopraciglio alzato e con un sorrisetto divertito.
- Do’hao bel pigiamino che hai?-
- … - lo
vedo che si imbarazza ancora di più
- Delizioso rispecchia molto il tuo animo
innocente. – e mi avvicino ancora di più, mentre lui imperterrito rimane con la
testa china a fissare il pavimento e le gote ancora più colorite di prima, ed è
veramente bello non resisto più dolcemente gli alzo il viso dove i miei occhi
si rispecchiano in quelli dolci e caldi di Hana, che
sono un po’ sorpresi dal mio gesto e lo bacio dolcemente. Dopo qualche minuto
dal quale si riprende dal stupore, mi abbraccia e ricambia il mio bacio.
- Ti amo Hana – gli dico
a fior di labbra quando ci stacchiamo per prendere aria.
- Anch’io … anch’io ti amo Kaede
– mi dice con le lacrime agli occhi.
Lo trascino a letto e ci addormentiamo abbracciati.
Mi sveglio che quasi l’alba ancora abbracciato al
mio Hana. Lui è ancora addormentato placidamente con
la testa appoggiata al mio petto, e così dolce sembra un bambino.
Il do’hao si è mosso un po’
nel sonno, il problema è che la sua gamba che si trova tra le mie ha stuzzicato
il mio amichetto che si trova lì e lo ha svegliato O\\\\\\\\\O OH
KAMI!!!!!!!!
E AD COMPLICARE LA SITUAZIONE è LO STESSO DO’HAO
CHE HA DECISO DI SVEGLIARSI PROPRIO ORA!!!!!!!
OH MALDETTO KAMI SI è ACORTO DELLA MIA ERESIONE CHE
SI SVEGLIA PERCHE E’ DIVENTATO TUTTO ROSSO.
O\\\\\OOPS … non è rosso perché si è accorto del mio amico sveglio; io agitato ( avendo anch’io la mia gamba nella
stessa posizione della sua) mi sono mosso e così facendo la mia gamba si è
strusciata sul suo membro eccitandolo.
Ora siamo qui entrambi pietrificati, per questa
assurda situazione e non sappiamo che fare.
ç\\\ç- Ru … , Oh mio dio sono mortificato – è lo vedo che tenda di
alzarsi per scappare.
E no mio caro non ti lascio andare, perché prima o
poidovevamo anche spingere la nostra
storia nell’ambito sessuale, è pure vero che ieri ci siamo dichiarati e avrei (solo per te)preferito che avvenisse più in là questo
discorso (non troppo in là comunque);
insomma per te avrei anche aspettato e aspetterei finché non ti sentiresti
sicuro.Tali pensieri lo afferro per un
braccio e lo faccio finire sotto di me.
- Calmati amore, va tutto bene – gli dico
guardandolo nei occhi colmi di lacrime che minacciano di uscire e così facendo
lo bacio dolcemente e lo sento rilassarsi e calmarsi.
- E poi non sei unico atrovarti in queste condizioni.- così
dicendogli gli porto la sua mano sulla mia erezione, facendolo arrossire ancora
di più e tranquillizzandolo un po’.
Lo ribacio e piano piano
scendo sul collo, inizio a sfilagli la maglietta e gli stuzzico un capezzolo
che lo fa gemere dal piacere.
- Kae … -
- Se voi che mi fermo non ci sono problemi Hana, per te posso anche aspettare – gli dico guardandolo
negli occhi
- No, non voglio che ti fermi, è da troppo tempo
che ti desidero – mi dice con il perenne colorito color popora
che ha quando si tratta di certe cose.
- anch’io piccolo e da troppo che desidero amarti –
e così dicendogli continuo a spogliarlo del suo pigiama facendolo rimanere in
box. E prima di fare la stessa operazione con il mio pigiama mi soffermo ad
osservare questo meraviglioso spettacolo che si presenta ai miei occhi. È’ … è …
non ci sono parole esprimere ciò, è qui steso, il suo corpo risplende alle
prime luci del sole, gli occhi lucidi dal piacere che prima gli ho provocato e
di amore, le labbra umide per i baci che ci siamo dati in pratica è uno
spettacolo che mozza il fiato.
Mi libero del pigiama e mi avvicino e lo ribacio
poi continuo da dove mi ero interrotto, vado a stuzzicagli gli capezzoli poi
scendo dandogli piccoli bacetti fino ad arrivare ai box dolcemente li faccio
scivolare lungo le gambe e poi cadere giù sul pavimento, e prima di continuare
lo bacio di nuovo e mi assicuro che lui voglia andare oltre.
Lui capendomi mi assicura con un sorriso, così io
ritorno dal suo membro lì inattesa delle dovute attenzioni.
Gli lecco la putto, sento gli suoi ansimi e per
dagli più piacere lo predo tutto nella mia bocca e inizio a succhiare, il ritmo
si fa più veloce, poi viene e ingoio il suo seme assaporandomi il sapore del
mio amore.
- sei buono, piccolo. – gli dico leccandomi le
ultime gocce del suo sperma, poi porto due dita della mia mano alla sua bocca e
le faccio leccare. Dopo aver inumidito per bene le due dita le faccio scendere
fino alla sua apertura e inizio a prepararlo. Quando sono sicuro che lui sia pronto
lo penetro dolcemente, poi attendo che lui si abitui alla mia intrusione e poi
inizio a muovermi. “È così caldo e anche se avevo urgenza di soddisfare la mia
erezione, volevo che fosse speciale, desideravo che in ogni mio gesto sentisse
tutto l’amore che provo per lui.”
- Kae .. sto per … veni …
aaaaaaaahhhhhhh
– e così dicendo Hana
viene nei nostri ventri mentre io in lui.
- ti amo Kaede – mi dice esastuo
- ti amo anch’io Hana - gli dico baciandolo dolcemente selle labbra.
Grazie di cuore e AUGURO UN BUON NATALE
a tutti voi.
Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del
grande Inoue-sensei
5° CAPITOLO
Hana si teneva ancora
stretto al suo amato; era da tanto tempo che non si sentiva protetto tra le
braccia di qualcuno, era da troppo tempo che non si sentiva così bene.
Mentre il sole
ricopriva con i suoi raggi dorati i loro corpi rendendo quella scena surreale,
che sembrava che fosse uno di quei dipinti creati da pittore che disegnava solo
dei o angeli, per tanta che era la bellezza che emanavano.
- Kaede ti va se … si
insomma … ti va di farti il bagno con me? – chiede un imbarazzato rossino al
compagno.
- Do’hao dopo quello
che abbiamo fatto ti imbarazzi ancora!?! – gli dice una divertita volpetta
- Hn –
- Ah, ah, ahhhhh, ora
mi rubi anche le battute piccolo! –
- Sai Kae sei ancora
più bello quando sorridi – gli dice un rosso che lo fissava meravigliato da
tanta bellezza.
-
… Comunque si, mi va di fare il bagno
con te – gli dice la volpe imbarazzata per cambiare discorso.
- Ok allora inizio a
riempire la vasca- e così dicendo si avvia nel bagno.
Il moro dopo solo
pochi secondi si alzò per raggiungere il suo ormai (finalmente) ragazzo, e
mentre si dirigevaverso il bagno
qualcosa attira la sua attenzione, un semplice book da disegno dall’aria
consumata che si trovava sulla scrivania, tanta era la sua curiosità che lo
prese e iniziò a sbirciare. Vi erano disegni di paesaggi ad acquarello e
ritratti fatti specialmente a matita della squadra e di qualche membro di quelle
avversarie e alla fine del book vi erano altri disegni divisi con un cartoncino
con scritto su “ IL MIO ANGELO”e
dietro di esso vi erano vari ritratti di lui. Rimase senza parole ( non è che ci
voleva tanto visto il soggettoß
^_^ ) non per i soggetti in se, ma per la bellezza e la bravura dell’artista sui
quei disegni e lo si notava anche nei suoi ritratti; dove ritraeva se stesso
mentre giocava l’artista aveva impresso in esso anche la vitalità di come lui lo
face o quando dormiva la dolcezza dei suoi lineamenti, ma non solo i suoi ma
anche i ritratti degli altri si poteva notare la loro vitalità e allegria nel
giocare, in pratica l’autore era stato capace di cogliere il meglio di loro
anche nelle semplici azioni.
-Kaede il bagno è
pronto - ed a quella frase Ru si gira
distogliendo la sua attenzione al book e notando che Hana lo stava guardando
perplesso sulla soglia della camera.
- Hn –
- che hai Kae? - poi
hana notando ciò che aveva in mano Ru divenne rosso dalla vergogna.
- Do’hao li hai fatti
tu questi disegni? – chiese lui incuriosito dall’atteggiamento del suo ragazzo.
A tale domanda il
rosso annuì.
- Sono bellissimi! –
gli disse avvicinandosi un po’ a lui – parteciperai al concorsi che si terrà a
scuola´-
- Si, il professore
d’arte Honota qualche giorno fa mi aveva convocato per convincermi a partecipare
-
- Sono d’accordo con
lui hai talento e sarebbe un peccato –
- Ru, per favore non
dirlo ancora a nessuno della squadra mi vergogno –
- Per quale motivo ti
dovresti vergognare, scusa!?! Sono meravigliosi i tuoi disegni che chiunque
invidierebbe il tuo talento –
- Ma io … non me la
sento ancora di dirlo in giro e poi lo verrebbero comunque a saperlo alla mostra
– gli aveva detto setto adorabile e due occhionida cucciolo indifeso
- Va bene piccolo,
poso il book e andiamo a fare il bagno- disse Ru arrendendosi alla timidezza del suo ragazzo.
- Ok, io mi avvio,
non farmi attendere troppo – disse ritornando al bagno
Dopo aver riposto il
book sulla scrivania Rukawa si accorge che vi era un cassetto aperto con un
altro album ancora più vecchiocon
dei disegni che fuoriuscivano da esso, ciò che rapì l’attenzione del moro era
uno in particolare, era una stanza buia e in un angolo vi era una sagoma di un
bambino rannicchiato l’unica cosa che era evidenziato erano le lacrime che egli
versava dove vi era illuminazione
in quella stanza vi era un letto dove vi era addormentata
una bellissima donna dai lunghi e mossi
capelli rossi e sulla soglia della porta dove doveva provenire la fonte di luce
vi era un uomo con lo sguardo triste rivolto a letto e l’ombra di costui si
allungava verso in bimbo e ciò che lo sorprese era che questa ombra aveva un
paio d’occhi e anche malvagi rivolti al bimbo. Tale disegno lo sconcertò a tal
punto che si ripromise che ne avrebbe parlato col suo piccoloHana. Lo ripose nel cassetto e raggiunse il suo amato nel bagno.
Quando entro nel
bagno trovò già Hana disteso nella grossa vasca, lo raggiunse e si posizionò
dietro di lui stringendolo forte a se; non si sapeva spiegare il perché ma quel
disegno gli aveva trasmesso tanta tristezza e dolore.
POW HANA
Mi piace essere
abbracciato e coccolato, soprattutto mi sento protetto con lui-.
- Hana stasera
devi andare a lavorare? -mi chiede
lui interrompendo il mio flusso di pensieri.
- Si, oggi e
sabato; Perché?-
- Beh, mia
madre ieri mattina ha proposto a tutta la famiglia di ritornarci anche stasera e
pensavo che ti potremmo aspettare e riaccompagnare a casa dopo il lavoro, se a
te va bene – e dicendo ciò mi stringe di più a se.
- Certo, per me
va benone – gli dico girandomi nel suo abbraccio e baciandolo.
Siamo stati un
bel po’ a mollo nell’acqua abbracciati poi abbiamo indossato le divise e diretti
in cucina a fare una collazione abbastanza abbondante, quando, appena si sono
fatte le sette e mezza la casa è stata invasa da Yohei e dai quei deficienti dei
Guntai, quest’ultimi notando la presenza
di Ru in casa sono rimasti di sasso e dopo che il mio volpacchiotto mi ha
baciato per chiarire ( a modo suo) come stavano ora le cose tra noi, sono
rimasti shoccati, perfino quel ciccione
di Takamiya sviene dicendo che per colpa nostra aveva perso 200yen di scommessa
mentre il mio adorabile migliore amico ( se così si definisce quel sciagurato
che fa scommesse su di me) con un sorriso compiaciuto riscuoteva la sua vincita
dagli altri.
Bah… comunque
la scena che mi appare dinnanzi agli occhi è comica tutto sommato, in effetti
dopo un’ attimo di smarrimento io e Ru ci mettiamo a ridere a crepapelle, e qui
tutti i ragazzi svengono dallo shock compreso Yohei nel vedere Ru ridere (
vedete voi!!! Rukawa non ha mai mostrato nessuna emozione ora tutto di un colpo
lo vedono ridere a crepapelle ) .
Arriviamo puntualissimi a scuola e trascorriamo le nostre ore scolastiche
normalmente.
- Ru ci vediamo
stasera al ristorante allora! – gli dico non appena sono finite le lezioni
- Hn.. ok – mi
risponde
Poi gli do un
bacio a fior di labbra e scappo via.
POW RU
- Sono tornato
! – grido entrando in casa
- Bentornato
figliolo, come andata la tua permanenza a casa del bel rossino? – mi dice mio
padre sorridendomi.
- ciao tesoro,
dicci com’è andata – mi dice allegra la mia cara mammina raggiungendoci
nel salotto. Ciliegina sulla torta indovinate chi viene a curiosare nelle mie
faccende la mia adorabile sorellona.
- E’ andata
benone, ci siamo dichiarati e ora stiamo insieme – dico in brevemente e
dirigendomi frettolosamente nella mia cameretta che condivido con il piccolo
della casa Donan, per evitare altre domande imbarazzanti.
-OOOOHHHHH KAE,CHE BELLA
NOTIZIA – mi grida mia madre di sotto.
E mentre mi
stavo cambiando sento mio padre che stappa una bottiglia di spumante e ride con
mia madre.
- KAE MI DEVI
RACCONTARE I DETTAGLI – grida Kioko
Mi dispiace per
la mia cara sorellina, ma i dettagli che vuole lei se li può scordare.
- Fratellone,
come mai sono tutti felici giù? – mi chiede il mia piccolo e adorabile
fratellino che mi guarda un po’ confuso.
- Hn! –
- Per casa tu e
il tuo amico con i capelli rossi siete diventati amici ? – mi chiede speranzoso
- Diciamo che
siamo più che amici – gli dico accarezzandogli i capelli.
- Sono felice
per te Kae .- mi fa lui dandomi in bacetto e correndo a finirsi di preparare,
visto che tra un che fra un paio d’ore saranno le nove e noi abbiamo deciso di
cenare fuori come l’ultima volta.
Dopo aver
raccontato in grosso modo ai miei genitori gli avvenimenti della sera prima
(omettendo, naturalmente,ciò che
era accaduto questa mattina )
ed evitato (anche con il grande aiuto del piccolo Donan) mia sorella che cercava
di carpire delle informazioni mentre tentavo di preparami,ora siamo tutti fuori casa pronti a dirigerci alla nostra meta.
Stavamo quasi
nelle vicinanze del ristorante, quando ai nostri occhi si presenta una scena
(per Me) agghiacciante;
il mio
adorabile Hana era a terra
rannicchiato e con le braccia cercava
di proteggere la testa dai colpi di un uomo che doveva avere circa l’età di mio
padre e ciò che mi schiocca di più e vedere che lui non reagisce anzi li incassa
senza far nulla.
Noto che mio
padre ha reagito e ora a bloccato l’uomo e lo sta allontanando dal mio cucciolo,
non so il perché ma mentre osservo tale scena mi viene il mente senza logica il
disegno di Hana che stamani mi ha inquietato. Squadro l’uomo che mio padre ha
bloccato a muro, noto che alto quanto lui e di corporatura robusta, poi noto la
sua aria trasandata ed un po’ di baffi e barbetta, un’altra cosa che il mio naso
aveva captato era che puzzava d’alcol.Mi fiondo verso di lui seguito da mia madre invece mia sorella rimane
distante con il nostro fratellino in braccio; è ancora accovacciato a terra e
trema come una foglia mentre ripete a bassa voce qualcosa che non riusciamo a
capire, lo abbraccio ed in quel momento che lui nota la nostra presenza.
- Piccolo tutto
a posto – gli dico accarezzandolo dolcemente i capelli, lui non mi risponde e
continua a guardarci stupiti con quei occhioni che versano ancora delle lacrime.
- Perché
stavate aggredendo questo ragazzo?- nel fra tempo domanda mio padre all’uomo,
poi notiamo che tiene qualcosa in mano e mio padre lo afferra enotiamo che è un portafoglio, per sincerarsi di chi fosse lo apre per
leggervi i documenti di riconoscimento che vi era dentro
-Stavate
derubando un ragazzo, non vi vergogniate?- gli dice mio padre infuriato mentre
lo trattiene ancora con forza al muro, talmente forte che l’uomo in questione
(se si può chiamare uomo uno che aggredisce un ragazzo è_é ), aveva fatto una
gemito di dolore.
- Non gli
fategli del mare per favore – ci chiede Hana con voce arrochita dal pianto,
sentendolo.
-Perché Hana lo
stai proteggendo? – gli chiede mia madre con uno sguardo talmente preoccupato
che non gli avevo mai visto e poi lei dovrebbe essere abituata a certe cose,
visto che è una dottoressa affermata, deve esserci qualcos’altro sotto che solo
lei avrà intuito.
Poiché il mio
Do’hao non accenna ancora a rispondere mio padre prende il portafoglio
dell’aggressore e leggere i suoi documenti e appena finisce di leggerli lo vedo
con un viso sconvolto.
- Come è
possibile? – esclama
E in tutto ciò
l’uomo è sempre stato in silenzio e guardava ostile il mio Hana che io tenevo
tra le braccia.
- Suichiro chi
è quell’uomo? – gli chiese mia madre con sguardo ancora più serio, poi blocco
mio padre con un cenno della mano per dirglidi attendere nel rispondergli.
- Hana piccolo
me lo diresti tu – poi rivolgendosi a lui
- Ma cosa
succede mamma, perché quell’uomo è cattivo con Hana? – chiede Donan ancora
impaurito da ciò che ha visto.
Sento un altro
gemito di dolore da parte di quel sconosciuto, mio padre ha un volto infuriato e
lo sta stringendo ancora di più al muro, si vede che hanno intuito qualcosa di
grave nella faccenda perche non ho mai visto i miei con quei volti seri e
infuriati verso l’uomo e preoccupati rivolti al mio amore.
- Non gli fate
male – ripete il mio amore tra gli singhiozzi.
- Piccolo,
perché fai così? – sono troppo confuso, non riesco a capire di solido lui
reagisce no si fa pesta.
- Hana tesoro
lo conosci quell’uomo? – gli chiede mia madre dolcemente e il amo amore fa un
accenno affermativo con il capo. Rimango esterrefatto. Come possibile che lui lo
conosca questo vichingo.
- E mi dici chi
è Hana o lo dobbiamo denunciarlo per aggressione e furto? –
a questa domanda di mia madre il mio
amore scatta e inizia a piangere pi forte.
- No, non
fatelo per favore, non denunciatelo lui è mio padre –
Prima di lasciarvi alla lettura vi ringrazio a tutti voi che
seguite questa fic con tutto il cuore (utenti o no di efp).
Un ringraziamento speciale per chi mi ha messo tra i preferiti
(ed è un onore per me farne parte ) e per quelli che un piccolo commento lo
hanno lasciato.
Che dirvi BUONA LETTURA ^_^
6°CAPITOLO
Sembrava che il
tempo si fosse fermato, come se quella rivelazione avesse congelato tutto ciò
che li circondava e quei volti impietriti da quegli avvenimenti che nessuno si
sarebbe mai immaginato; solo Yuri che aveva interpretato il comportamento del
ragazzo attraverso la sua professione che l’ha portata ad assistere casi del
genere, persone che subivano violenze ed molte di esse senza reagire
e come medico ha sempre cercato di
essere in qualcun modo utile per aiutarli non solo nel guarirli fisicamente ma
anche nell’animo, nel profondo suo cuore aveva sperato che quel ragazzo così
meraviglioso non fosse a conoscenza di questo tipo di dolore.
Yuri strinse ancor più forte quel
ragazzo al suo petto per trasmettergli quel calore che da tempo quella dolce
creature aveva bisogno e l’affetto che lei provava per lui e posò il suo sguardo
sulla figura del figlio che aveva gli occhi colmi di dolore e di rabbia. Si,
anche di rabbia perché ora capiva tante cose; capiva che tutte quelle volte che
il rossino si presentava a scuola con ferite, lividi e gli veniva chiesto come
se li era procurate lui per eludere ai chiarimenti che venivano posti rispondeva
lapidario che aveva fatto a botte con qualche teppista e dalle tribune lui aveva
sempre notato che il resto dell’armata (solo in qualche sporadica occasione) non
avevano alcun tipo di contusione, ma nessuno faceva caso a ciò, poiché, per
tutti Hana era un teppista; invece la realtà era differente; il piccolo rossino
era vero che faceva ogni tanto a botte con i teppisti, ma solo quando li vedeva
far del male a qualcuno e lui per via del suo carattere buono e altruista
interveniva per aiutarli e qualche volta capitava che uno di quei gruppetti di
delinquenti lo cercava per vendetta. Ora, gli era tutto chiaro, ogni volta che
vedeva che solo lui aveva quelle lesioni voleva dire che a causarle era
quell’uomo ed era addolorato di ciò di non averlo intuito prima, proprio lui che
si considerava un ottimo osservatore non aveva capito nulla, sarà stato per via
del carattere allegro, per la forze di carattere che possedeva e il l’ottimismo
che l’altro mostravache aveva
contribuito a non fargli vedere ciò che era evidente e quel disegno aveva
dissipato ogni dubbio a riguardo.
Lentamente si
avvicinò a suo amato che tremante si trovava tra le braccia di sua madre e
dolcemente gli posò una mano su quella zazzera rossa e delicatamente lo
accarezzava, gli doleva ancora di più il cuore per tutte le volete che anche lui
era la causa di quelle ferite non solo fisiche ma anche quelle provocate al suo
cuore.
- Rukwa sei
tu? Ma cosa succede e come mai Hana è in quelle condizioni? –
domanda una
voce stridula che appartiene alla babui… ehm sorella del capitano, Haruko Akagi,
che era in compagnia della manager Ayako, Kogure e Mitsui, il gruppetto aveva
dopo essersi incontrati per caso nel centro aveva deciso di andare tutti insieme
a mangiare qualcosa al ristorante The flavors of the world“I sapori del mondo”, (in pratica dove
lavora Hana).
- HANA, HANAAA –
Urla un Mito a corto di fiato per la corsa, arrivando insieme ad altri due
uomini mori di bell’aspetto, il primo era alto e molto magro dagli occhi scuri e
il secondo altezza media e occhi grigi.
Il ragazzo raggiunge il suo amico senza osservarsi intorno, in quel momento
esisteva solo il suo amico/fratello ferito che si stava pian piano ripetendo,
mentre i due uomini dopo essersi assicurati che Hana fosse in buone mani si
avvicinarono a Soichiro che teneva ancora immobilizzato l’uomo.
- Noto che sei di nuovo ubriaco Yamato e posso solo immaginare cosa volevi da
tuo figlio!–
Esclama il moro più basso, guardandolo
con odio per come aveva ridotto il nipote. Erano anni che cercava di aiutare il
cognato, che dopo il primo anno dalla morte della moglie, non che la sua adorata
sorellina, aveva iniziato a bere dal dolore. Dopo un’ anno che ha cercato di
essere comunque un buon padre il dolore per la perdita della moglie lo aveva
schiacciato ed iniziò a bere, le prime volte che tornava a casa fracido di
alcolici urlava solo al bambino, ma dopo un po’ iniziò ad alzare le mani e la
madre per evitare che il nipote venisse seriamente ferito lo portò via nella sua
villetta e iniziò con il marito a prendesi cura di un bambino sette anni che si
credeva la causa del male del padre ed in vani furono
i tentativi dei due di aiutare il figlio e ricostruire il legame tra lui e il
nipotino.
Ma negli ultimi tempi dopo la morte della nonna del ragazzo, già in passato
quelle rare volte che lo incontrava ed era ubriaco gli si avvicinava e lo
picchiava, adesso invece gli incontri non finivano solo che il giovane le
prendeva, ma gli sfilava anche i soldi dal portafoglio.
- E beh a te che importa Eichi, che il mio caro cognatino è preoccupato che il
nipotino si è fatto la bua !?! –
Gli disse con disprezzo e rabbia.
- Il male che tu gli stai procurando, GUARDATI!!! Quanto in basso sei caduto
amico mio, rubi i soldi di tuo figlio –
Gli disse quello più alto con sguardo addolorato e prendendo il portafoglio del
rossino.
- Mio caro amico Kayoko, per me quel mostro lì è solo un peso, non è niente e mi
sto solo pretendendo solo quello che mi spetta come padre . –
Dice con ancora più cattiveria.
- MITO, per te sono Mito, il mio amico è morto insieme alla moglie tempo fa,
quello che vedo qui e me lo hai dato tu come conferma è un uomo privo di anima –
furente gli avevo detto.
- Sei tu il mostro, hai perso una moglie ma era una madre, il dolore non è stato
solo il tuo anche luiha sofferto
molto e ancor di più vedendosi rifiutato dall’unico genitore che gli era
rimasto, e tu vieni a parlare in questo modo – disse fuori di se Eichi
- Hai perso una moglie, ma avevi ancora il frutto del vostro amore, tuo
figlio,una creatura che aveva bisogno di voi per superare il dolore per la
perdita di un genitore, di una guida di un punto di riferimento e allo stesso
tempo era il vostro sole, perché un figlio ti da sempre la forza necessaria per
dare il meglio di noi stessi solo per essere guardati con quegli occhi sognanti
il loro eroe personale, aveva bisogno di un sostegno per crescere e imparare a
vivere ed essere sicuro che qualsiasi scelta lui prenda può avere il sostegno di
un padre che per lui è un pilastro una certezza, che anche se mette un piede in
una fossa ci siano le vostre mani a tenerlo saldo, quando ogni giorno ti alzi e
lo guardi vedi tutto il tempo che condividete, le risate, le carezze ciò che gli
hai insegnato e quello che lui ha insegnato a te. Si! Anche i figli ti insegnano
tante cose, ciò che da adulti noi vediamo con difficoltà loro la vedono i modo
molto semplice e con quella semplicità insieme alla loro ingenuità ti fanno
vedere la vita su un’altra prospettiva. – questo fiume di parole e sentimenti
erano state pronunciate da Soichiro che fissava con amore e orgoglio la moglie e
i propri figli.
- Lui ha lo stesso colore dei suoi capelli, la sua dolcezza, il suo carattere,
ogni giorno vedevo lei e il dolore aumentava e non riuscivo più a gestirlo, ogni
giorno mi alzavo pensando che io non potevo essere come lei e che non potevo
prendere il suo posto… - parole dette con dolore da Yamato, mentre scendevano
senza sosta le lacrime che da tempo non riusciva a versare.
- Ma ho la tua fisonomia, ho i tuoi occhi, ho il tuo sorriso, la tua forza e
vivacità, ho preso da entrambi e non avrei mai voluto che tu sostituissi la
mamma, volevo il mio solido papà forte che dopo una dura giornata di lavoro e
gli impegnitornava a casa e mi
abbracciavo, che mi lodava per i buoni risultati o mi riprendeva per le mie
marachelle e poi riderne insieme, lei era quella che mi coccolava, mi svegliava
con i baci, quella che condivideva con me tutto il suo tempo e mi preparava i
miei dolci o piatti preferiti ed insieme li preparavamo per il tuo ritorno,
colei che mi aiutava a prepararti le sorprese e mi guardava dolcemente, ma
alcune di queste cose anche tu me li
donavi ogni giorno in quelle poche ore che eri disponibile per me, di certo non
preparavi biscotti con me, ma l’amore, le coccole, le sorprese, le marachelle
che facevano disperare la mamma e poi farla sorridere con noi, ogni piccolo
gesto che mi donavi con amore erano importanti, per questo mi sentivo triste e
amareggiato, perché non riuscivo più a farti sorridere, metre prima ogni gesto,
anche solo lo strofinio delle piccole manine, strette a pugnetto, agli occhi
appena mi svegliavo ti faceva sorridere, poi tutto era diventato difficile e
allora mi impegnavo tanto in tutto solo per vederti sorridere come un tempo –
sentimenti che venivano finalmente detti dal piccolo Hana che abbracciato in
quel momento alla sua Volpetta osservavano il padre ancora con affetto
nonostante tutto il male.
Il gruppetto di amici che avevano assistito al dialogo, non avevano parlato e
cercato di fare qualcosa per quanto erano rimasti sconvolti per ciò che avevano
appreso sul compagno di squadra.
Continua -_^
Piccola nota:
Il titolo del ristorante lo tradotto con il traduttore:
Perdonatemi per l'enorme ritardo, ma sono stati dei mesi un
po' caotici che non mi hanno affatto aiutato con la fic, poiché, fin dal primo
momento questo capitolo mi ha resa insoddisfatta e spero in seguito di
modificarlo nei migliori dei modi, penserete come mai lo abbia pubblicato:
1- per tutti voi lettori che pazienti state attendendo
l'aggiornamento di questa fic da mesi.
2- Perché se non la concludo non riesco a fare le modifiche
che dovrei in futuro e mi bloccherò.
Mi auguro di non avervi deluso del tutto
e che seguiate ancora questa mia fic.
7°CAPITOLO
Famiglia ??? (parenti di Hana)
Eichi??? = lo zio
Yamato Sakuragi = padre
di Hana pucci
Famiglia Rukawa
Soichiro Rukawa= Suocero
di Hana
Yuri= Suocera
Kioko (la maggiore). =
cognata Hentai
Donan (il piccolo di
casa)= cognatino
Famiglia Mito
Kayoko Mito = il padre
dell’amico
Lara
= La Madre
Mariko= sorella minore
\ inizio
flashback \
Vi erano
risate e dolcezza, momenti di puro amore in quelle quattro mura domestiche dove
una donna e un bambino di quattro anni entrambi dai capelli di un caldo color
rosso, come il sole che in quel momento stava tingendo con lo stesso colore il
cielo, stavano preparando la cena ed ad osservarli con amore vi era un uomo che
in quel momento era tornato dal lavoro e felice raggiunge la moglie e il figlio
e in tre finiscono di preparare la cena.
Era una scena
quotidiana , regnava sempre tanto amore anche nei momenti più difficili, ed
erano talmente felici.
Poi la donna
si ammalò, un tumore la stava spegnendo, ogni giorno lottava con forza,
determinazione e soprattutto vivendo ogni giorno con gioia che non faceva mai
mancare il suo affetto al marito e al figlio che ora aveva solo cinque anni.
Dei raggi del
sole raggiunsero il viso della donna che quella mattina e altre ancora non si
sarebbe mai destata dal suo profondo sogno, il volto sereno e le labbra
segnavano un lieve sorriso e anche se la malattia l’aveva devastata la sua
bellezza risaltava ancora, il bimbo ora di sei anni osservava in mobile la sua
mamma, mentre piccole lacrime si infrangevano sulla sua piccola bocca rossa,
aveva capito, lui sapeva che non avrebbe aperto i suoi occhi identici al colore
dei prati in primavera, non gli avrebbe più sorriso, non gli avrebbe più
accarezzato le sue guance e ne anche depositato i suoi soffici bacetti pieni
d’affetto, non lo avrebbe più cullato tra le sue braccia sussurrandogli
canzoncine e non avrebbe più sgridato per le piccole marachelle e poi fatto la
pace.
I giorni
passavano e l’uomo si prendeva cura del figlio, quel figlio che assomigliava
troppo la sua adorata moglie e quel amore si trasformò in frustrazione e dolore,
iniziando così a bere e abbandonando il bimbo in balia di se stesso, inutile
furono i tentativi di farlo smettere da parte del suo migliore amico,del cognato
(il fratello maggiore della moglie ) e dei genitori, la madre preoccupata sia
per lui che per il nipote decise di andare tutti giorni ad accudirli e il marito
cercava di far ragionare ed aiutare il figlio. Poi l’uomo inizio ad essere
violento sul bambino ed a dirgli cose che lo ferivano e quell’anima innocente si
sentiva in colpa di non essere d’aiuto al padre, di essere per lui la fonte di
tristezza e dolore; cosa che venne immediatamente notata dalle persone care che
vedendo le cose precipitare decisero che il piccolo doveva lasciare
immediatamente la casa prima che gli capitasse qualcosa di rimediabile.
Così iniziò
ad abitare dai nonni ed ogni tanto dormiva dallo zio con i suoi cuginetti, ma il
piccolino voleva troppo bene al padre per questo chiedeva sempre di lui e di
come stava andando ogni tanto a controllare (con la supervisione dei nonni o
dello zio o del migliore amico del padre ) come stava. Mentre sistematicamente i
nonni andavano la mattina a controllare e ad accudirlo e cercando di farlo
ragionare.
\Fine\
Il silenzio
che li circondava sembrava che pesasse come chili e chili di cemento che li
schiacciava, padre e figlio si guardavano negli occhi che in quel momento
avevano rivisto il loro passato, quando i loro sguardi si incrociavano gioiosi e
felici.
Era stanco,
dilaniato nell’anima e in quel momento voleva solo andar via e non stare più
sotto lo sguardo del suo aguzzino che fino ad allora lo aveva ferito e rinnegato
eppure lui non riusciva ad odialo gli voleva ancora bene, ma in quel momento non
aveva la forza di affrontare nient’altro.
Brividi di
freddo percorrevano per tutto il suo corpo e
la temperatura del corpo si stava alzando e si sentiva leggermente in imbarazza
vedendo anche alcuni membri della squadra li come spettatori, con tali pensieri
Hana aveva deciso di reagire.
- Ru,
accompagnami a casa, non mi sento bene – disse cercando di rialzarsi e con
sguardo serio e stanco fisso su tutti coloro che erano lì.
- Hana, credo
che sia meglio che tu vada all’ospedale – chiese premurosa Yuri
- No, non si
preoccupi, in questo momento desidero tornare a casa e farmi medicare da suo
figlio- rispose con un dolce sorriso sulle labbra e con determinazione negli
occhi.
- Ne sei
sicuro piccolo? -gli chiese
dolcemente Kaede al suo ragazzo alzandosi anche lui da terra ed affiancandolo.
- si ne sono
sicuro, Yo puoi farmi la cortesia di avvisare il mio capo della mia mancanza e
per domani, zio tu puoi giustificare la mia assenza di dopo domani da scuola?
- Si, Hana
non ti preoccupare corro ad avvisare Jeki – dicendo questo l’amico corse via
sapendo di lasciarlo nelle mani di una persona fidata.
- Si, hana
non ti preoccupare che avviso io l’assenza di lunedì, ma domani voglio che mi
telefoni e mi dici come stai, capito !?! – gli disse lo zio con tanta affetto
- Sign.
Koyoko pensate voi a lui per cortesia? – e pronunciando quelle parole Hana poso
il suo sguardo colmo di compassione all’uomo che era chiodato al muro senza
alcuna ombra di paura.
- Si, ragazzo
mio, non ci sono problemi – rispose con
affetto anche lui
- Signori
Rukawa mi aspetto di avervi a pranzo domani a casa mia così potrete costatare di
persona della mia salute – qui guardo con gratitudine eaffetto a quella famiglia che gli avevano dimostrato un affetto sincero
nei suoi confronti che lui non si aspettava di riceverlo avendoli visti solo una
volta.
- Oh certo caro, non vedo l’ora di poter
stare con il mio dolce genero per una giornata intera.- disse allegra Yuri
abbracciandosiil giovane
sconvolgendo ancor di più i ragazzi della squadra che non si sarebbero mai
immaginati che quei due si sarebbero messi insieme. Solo uno sguardo era pieno
di rabbia ma nessuno lo notò ad eccezione di Kioko che attendeva che i ragazzi
si allontanassero per poter parlare.
Poichè il capitolo precedente era corto ho pensato di
impostare anche questo capitolo insieme all'altro.
Anche se in ritardo dedico questi capitoli a Fri per il
suo compleanno
Buona lettura
8°
CAPITOLO
Famiglia ??? (parenti di Hana)
Eichi??? = lo zio
Yamato Sakuragi = padre
di Hana pucci
Famiglia Rukawa
Soichiro Rukawa= Suocero
di Hana
Yuri= Suocera
Kioko (la maggiore). =
cognata Hentai
Donan (il piccolo di
casa)= cognatino
Famiglia Mito
Kayoko Mito = il padre
dell’amico
Lara
= La Madre
Mariko= sorella minore
I due ragazzi
dopo aver salutato tutti si avviarono verso l’abitazione di Hana che prima di
incamminarsi si era girato per ultima volta verso il padre .
- Bene! Non
rimane altro da fare che accompagnarti a casa Yamato e come a solido rassicurare
tuo figlio che stai bene, perché a differenza tua quel ragazzo si è sempre
preoccupato di te. – disse il signor Kayoko Mito togliendo l’uomo dalle mani di
Soichiro che lo teneva ancora inchiodato al muro.
- Ricordati
una cosa, quando è nato Hana mia sorella lo ha amato come fosse il gioiello più
prezioso che gli avessi donato tu e la vita, come hai reagito fino ad ora con
lui ècome se avessi rinnegato e
sporcato il vostro amore, è come se tu hai smesso di amare lei perché lui è una
parte di lei, perché Hana è frutto del vostro amore. – detto questo Eichi lo zio
di Hana si avvicinò per aiutare l’amico a portare l’uomo via.
- Grazie per
quello che state facendo per mio nipote. – concluse prima di allontanarsi del
tutto rivolgendosi alla famiglia Rukawa.
In tutti quei
discorsi nessuno aveva notato che anche se il viso dell’uomo era impassibile
alle loro chiacchiere negli occhi vi era qualcosa di profondo.
- Ora che
possiamo parlare, mi spieghi tu perché guardavi con odio Hana-chan!?! -disse Kioko attirando gli sguardi stralunati della famiglia e scuotendo i
ragazzi dal loro stato di trans e incuriosire un Yohei di ritorno per spiegare
in grosse linea la situazione ai ragazzi.
- Stai per
caso parlando con me? – disse la babbui… ehm la Akagi sentendosi puntare lo
sguardo infuocato della ragazza.
- Si parlo
con te, babbuina e ringrazio Kami che mio fratello ha buon gusto e anche se non
fosse stato gay non avrebbe mai scelto una compagna del genere. Per non parlare
che se in una remota possibilità lo avrebbe fatto ci saremmo coalizzarti tutta
la famiglia per allontanarti da lui. – quelle
parole ebbero l’effetto di incrinare l’orgoglio dell’Akagi.
- CO... COME
OSI PARLARMI COSI’? E COME FAI AD ACCETTARE UN MOSTRO DEL GENERE ACCANTO A TUO
FRATELLO VISTO CHE ANCHE IL PADRE LO RIFIUTA?-
Quelle parole
urlate ebbero l’effetto di innervosire
tutti i presenti anche se Ayako, Kogure e Mitsui non sapevano cosa era successo,
una cosa certa su quel terremoto rosso la conoscevano, quel ragazzo che si
atteggiava spesso da teppista era un’ amico leale, per gli amici si fa in
quattro e che aveva un cuore enorme e quella sera avevano capito anche un’altra
cosa, anche se era chiasso era una persona riservata sulla sua vita privata ed a
testimoniarlo lo era il fatto che non sapevano nulla che riguardasse la sua
situazione familiare.
- Tu, tu sei
solo una persona povera nell’anima che non è ne anche degna di calpestare ne
anche sul terreno dove il piccolo Hana-chan cammina, tu non sei all’altezza di
quel meraviglioso ragazzo, per questo ti consiglio di stare alla larga da Lui e
se provi solo per un’ attimo fargli male o rivolgerai solo una parola del genere
o così velenosa, sarò io a venirti a farti male, capito?- il tono di voce usato
da Kioko infuriata nera era talmente bassa e glaciale che fece tremare la bab…
ehm Haruko e farle comprendere che la
ragazza non stava scherzando e anche dagli sguardi che gli venivano rivolti dal
resto della famiglia Rukawa gli fece capire che tutti la pensavano come la
ragazza e quando si giro verso gli amici tutti la guardavano con sguardi di
disprezzo.
- Hana non è
un mostro, lui è bello, è buono ed è molto simpatico e tu sei cattiva per averlo
detto. – Una voce tremolante ed ancora sconvolta del piccolo Donan pronunciarono
quelle parole innocenti, quel piccoletto che ormai aveva gli occhi colmi di
lacrime per quello che aveva visto quella sera per poi scoppiare nell’udire
quelle parole così cattive alla persona
che quello che sarebbe diventato il suo nuovo fratello.
Juri con
dolcezza prese il piccolo e lo strinse a se cercando di calmarlo, mentre
Soichiro con una mano sulla spalla della figlia la
tratteneva (solo perché la moglie in modo tacito glie lo stava chiedendo) in
maniera che non picchiasse la ragazza in questione.
- Visto che
la pensi così di Hana, allora mi spieghi perché è dall’inizio dell’anno che stai
facendo capire a tutti che gli vai dietro?- disse un infuriato Yohei .
Non arrivando
ancora nessuna risposta un Kogure infuriato riformulò la domanda con il sostegno
del sua ragazzo Mitsui e dell’amica Ayako.
- Io lo fatto
solo per avvicinarmi a Rukawa- rispose sotto a quella pressione.
- Spiegati
meglio?- chiese un Soichiro disgustato da quella ragazza.
- Io avevo
pensato solo che Rukawa vedendomi con qualcun altro si sarebbe ingelosito e poi
avevo notato che loro due stavano diventando amici e per questo in un secondo
momento ho riflettuto sul fatto che mi potevo avvicinare a lui attraverso
Sakuragi.- aveva risposto riluttante e inodo molto sintetico la Akagi.
- Fammi
capire se Hana fosse stato innamorato veramente di te e ci fosse stato con le
tue moine tu lo avresti usato e poi gettato via spezzandogli il cuore senza
fregatene di lui???-
Rabbia, tanta
rabbia vi erano nelle parole di Yohei pensando a ciò che poteva accadere al suo
caro amico, colui che non meritava tutta la sofferenza che stava vivendo da
tanto tempo.
- Si, ma
quell’idiota ha mandato tutto il mio piano all’aria, quell’essere… -
- Le
consiglio di non andare oltre, anzi ora se non le dispiace vorrei tornare a casa
e lasciare quel ragazzo alle dovute spiegazioni che doveva dare a questi
ragazzi. Sappi che una ragazza, anzi no scusa voi non siete nulla, ne anche una
persona visto come avete agito, voi non siete catalogabile per nulla siete solo
un qualcosa indescrivibile per quel che ho potuto sentire e vedere, comunque non
sareste mai stata ben voluta nella mia casa e soprattutto accanto a mio figlio,
che per mia fortuna ha ben radicato in lui i valori che noi gli abbiamo
insegnato come il resto dei miei figli. Non so chi siano i vostri genitori ma
siete di sicuro la loro più grande delusione se solo sapessero
tutto ciò. – ogni parola pronunciata Yuri
non aveva mai staccato il suo sguardo in quello della babbuina e con gesti
fluidi e eleganti si avvicinò al marito e alla figlia e avviarsi verso cassa
dopo aver fatto un accenno di saluto ai ragazzi presenti.
Yohei non
volendo più sprecare alcuna parola trascinò con se Kogure, Mitsui e Ayako
fermandosi in un caffetteria non poco lontano e iniziare il resoconto ai
ragazzi.
Lasciata sola
in quella stradina,Haruko guardava sconvolta il vuoto davanti a se.
Ciao a tutti, chiedo scusa per questo enorme ritardo non avevo
previsto, anzi mi auguravo di riuscire ad aggiornare prima. Anche se avrei
preferito ancora rivedere questo capitolo ho preferito comunque postarlo, (
meglio saperlo pubblicato che avere il rischio di riperderlo ) .
Questo capitolo lo dedico a un'amica che lo aveva controllato
e fatto le sue piccole revisioni, che per mia fortuna lo aveva ancora così da
poterlo riadattarlo come lo avevo più o meno previsto. Un grazie e un bacione
forte forte a questa amica (friiiii ti voglio bene ) .
E chiedo profondamente scusa a tutti voi che seguite questa
fic e un grazie di cuore a chi la inserita tra i preferiti o seguite, e per chi
me la commentata un ringraziamento di cuore.
Vi lascio alla lettura, anche se il capitolo è corto vi sarà
presto un'altro aggiornamento (non vi preoccupate questa volta non passerà un
anno ^^''' , il tempo di riadattare in modo decente ciò che già ho scritto
).
baci a tutti e buon san valentino
9° CAPITOLO
Famiglia ??? (parenti di Hana)
Eichi??? = lo zio
Yamato Sakuragi = padre di Hana pucci
Famiglia Rukawa
Soichiro Rukawa= Suocero di Hana
Yuri= Suocera
Kioko (la maggiore). = cognata Hentai
Donan (il piccolo di casa)= cognatino
Famiglia Mito
Kayoko Mito = il padre dell’amico
Lara = La Madre
Mariko= sorella minore
Arrivati a
casa, ru trascinò il piccolo rossino fino alla sua camera da letto dopo aver
preso dall’armadio pigiami e biancheria pulita si liberò dei propri vestiti
rimando in box per poi, avvicinarsi al suo compagno e sfilargli gli abiti stando
attendo alle contusioni e varie ferite che in quel momento coprivano il suo
bellissimo corpo, per poi trascinarlo con lui sotto la doccia levando ad
entrambi l’ultimo indumento. Dopo, ovviamente, essersi saponato, prese la spugna
e insapono delicatamente anche lui, con tocchi delicati come carezze. Hana in
tutto quel frangente, si fece accudire come un bambino piccolo, bisognoso di
quei gesti che anni non gli venivano rivolti, così dopo la doccia si fece
condurre sempre dal suo amato di nuovo in camera da letto dopo essere stato
medicato, vestito e aspettando che anche ru lo fosse si misero sotto le calde
coperte e prima che cadesse nel mondo dei sogni, senza pronunciare alcuna parola
da quando erano arrivati, ru lo attiro a se lo baciò dolcemente per poi tenerlo
stretto tra le sue braccia fino ad addormentarsi così.
Il mattino
seguente Hana si svegliò verso le cinque del mattino, ancora coccolato tra le
braccia del suo amato kaede, rimase lì a fissare i suoi lineamenti delicati, le
sue labbra sottili che desiderava ancora sentirle sulle sue, dopo averlo
contemplato, delicatamentesenza
svegliarlo e si diresse a piano di sotto e si diresse al piano di sotto e
attraversò quella porta a fianco le scalinate che portavano in una stanza che in
un angolo vi era un piccolo tavolo con tutti i vari attrezzi e coloriper dipingere con accanto un piccolo mobiletto con altra attrezzatura,
poi addossate alle pareti di ogni angolo della camera le varie tele, molte
bianche altre dipinte e al centro della camera il cavalletto con già una tela
bianca pronta per essere usata.
Hana si
posizionò lì con la tavolozza dei colori che con movimenti precisi e veloci li
mischiava tra loro per poi imbrattare quella tela bianca di colori armoniosi
creando così una stupenda opera da mostrare alla mostra ormai vicina.
Verso le
nove e mezza Hana aveva terminato la sua opera e tutto sporco di pittura si
diresse ai piani di sopra per darsi una ripulita.
Ru non
sedendo più accanto il calore del compagno si sveglio subito e lo andò a cercare
in tutte le stanze della casa e quando lo trovò ne rimase estasiato, così bello
con il sole che illuminava la sua figura, i suoi meravigliosi capelli rossi
ancora arruffati, le pozza di cioccolato concentrate sulla tela dove quelle mani
ancor più bronze dalla luce di quei raggi birichini si muovevano sicure di ciò
che facevano, dopo averlo allungo contemplato decise di ritornare a letto e
attenderlo.
Dopo essersi
diretto in bagno e fatto una bellissima doccia si avvio nella sua stanza dove
trovò ancora il suo amato steso, pian piano si avvicinò al letto e si ristese
accanto per poi baciarlo sulle labbra in maniera un po’ goffa ed imbarazzata; ru
che fino in quel momento aveva finto di dormire, rimase piacevolmente spiazzato
dall’iniziativa che all’inizio non rispose ma poi lo ricambio facendo diventare
quel bacio ancor più appassionato, mentre le sue mani ansiose e desiderose
iniziarono a muoversi sul suo corpo come quelle impacciate di Hana, le loro
gambe intrecciate tra loro cominciarono a sentire le loro erezioni crescere pian
piano. Dopo che Hana in modo impacciato gli ha sfilato i suoi indumenti
facendolo rimanere in box, ru sfilò dolcemente la casacca del pigiama
continuando a baciagli il collo per poi scendere sui suoi capezzoli e
stuzzicaglieli con la lingua, mentre hana iniziava a gemere sotto quei tocchi,
dopo un po’ ru iniziò a depositare piccoli bacetti man mano che scendeva
arrivando ai bordi dell’elastico dei pantaloni che prese delicatamente e
facendolo scivolare pian piano sempre depositando delicati baci lungo percorso
per poi concentrare tutti quei piccoli baci sul’erezione evidente che quei slip
attillati e bianchi e leggermente bagnati del suo succo mostravano ancor di più,
con un movimento deciso sfilo via anche l’ultimo indumento, lecco prima tutta
l’asta per poi prenderlo in bocca fino a quando non venne ingoiando fino a
l’ultima goccia il suo seme, poi hana inverti le posizioni e liberò il compagno
dell’ultimo indumento, prima impacciato lecco la punta della sua erezione e poi
iniziò a leccarla per tutta la sua lunghezza, nel fra tempo ru prese una mano
del rossino e succhio due dita a tale gesto Hana sgranò i suoi occhi per poi
calmasi notando lo sguardo del compagno deciso.
Prima di
introdurre le dita inumidite dal compagno, inizio a leccarel‘apertura e quando fu a sufficienza bagnata infilo un primo dito, piano
piano anche il secondo e con l’altra mano massaggiava la base del pene del
compagno e con la bocca a leccarglielo, prima che arrivasse al culmine, hana si
fermò e sfilo via le dita per poi penetrarlo dolcemente ma anche velocemente
(ricordandosi la sua prima volta) il compagno per poi attendere fino a quando
non si fosse abituato alla sua intrusione, per poi muoversi con movimenti lenti
e con una mano tra loro per dar piacere ad entrambi, fino a quando non si
facevano ancor più velici e non vennero entrambi. Dopo un po’ entrambi i
diressero sotto la doccia e si preparano, ricordando che da li a poco, sarebbero
arrivati la famiglia di ru ed erano quasi le undici e non avevano ancora
preparato nulla.
Appena scesi
iniziarono a mettersi all’opera in cucina, preparano le lasagne, polpettone,
peperoni imbottiti e infine la macedonia di frutta e come dolce Hana preparò il
tiramisù.
Durante
tutta la preparazione, Hana si metteva vicino al compagno e gli mostrava ciò che
si doveva fare, scambiandosi spesso baci e qualche coccola.
Arrivati a
mezzogiorno tutto era pronto, la tavola ben apparecchiata la cucina ripulita con
solo le pietanze prontee appena
bussarono alla porta Hana-pucci corse ad aprirli.
Il piccolo
Donan appena hana aprì la porta gli salto a dosso e gli diede un bacio sulla
guancia e stringendo forte forte le braccine intorno al suo collo.
- Buon
giorno piccolo, come stai stamattina? – chiese Juri con tono materno
- Noto che è
già tutto pronto! – esclamò il signor Soichiro entrando
- Si sto
bene signora e si tutto è pronto – disse un hana strafelice.
- Oltre ad
essere un fico di ragazzo sei anche un ottimo casalingo, è proprio fortunato mio
fratello!! – disse Kioko squadrando con sguardo malizioso il piccolo Hana che
era vestito semplicemente di un pantalone di una tutta blu leggermente larghi
per lui e una maglietta di un paio di taglie più grande bianca che coprivano le
mani di Hana dandogli un aria da tenero cucciolo e in quel momento sfoggiava
anche delle deliziose gote rosse per il commento della ragazza, infastidendo
così il fratellino che la guardava con sguardo truce che dicevano “lui è mio giù
le mani maniaca" e lei con un ghignetto era come rispendesse “non mi pare che tu
sia un angioletto” .
Hana dopo
averli fatti entrare in casa, inizio a portare le portate a tavola con l’aiuto
del piccolo Donan che voleva stare vicino al suo fratello acquisito, a tavola
volle perfino trovarsi seduto vicino, in pratica il dolcissimo rossino ai lati
aveva un kaede che per tutto il pranzo discuteva con la sorella per i suoi
apprezzamenti sul suo ragazzo, l’altro il piccolo Donan che apprezzava la sua
cucina di forte i suoceri che oltre a complimentarsi con lui per le sue doti
culinarie parlavano di ogni cosa, la parte più divertente del pranzo fu quando i
coniugi iniziarono a parlare dell’infanzia dei loro figli facendoli imbarazzare
nel narrare quelli imbarazzanti, in quel momento i due fratelli erano muti con
facce tutte rosse che fece divertire ma allo stesso tempo intenerire il rossino.
Salve a tutti, dopo tanto tempo posso pubblicare il finale di questa storia, mi dispiace che ci è voluto così tanto, ma diciamo che l’importante è che sono riuscita .
Ringrazio coloro che hanno letto, con tutto il cuore chi ha recensito e quelli che leggeranno.
BUONA LETTURA ^_^
Famiglia Koshino (parenti di Hana)
Eichi Koshino= lo zio
Kira = zia
Yoko = cugina e la maggiore
Hiroaki = cugino un anno più grande
Yamato Sakuragi = padre di Hana pucci
Famiglia Rukawa
Soichiro Rukawa= padre
Yuri= madre
Kioko (la maggiore). = sorella Hentai
Donan= il cucciolo di casa
Famiglia Mito
Kayoko Mito = il padre dell’amico
Lara= La Madre
Mariko= sorella minore
CAPITOLO 10
Trascorsero abbastanza rapidi i giorni a seguirsi con Hana che visitava la famiglia Rukawa, che ormai lo vedevano come parte della famiglia o loro passavano a casa di Hana e spesso il rossino a passare la notte da loro , come il moretto la passava da Lui.
Ciò che faceva sorridere il rossino era la reazione della maggior parte degli studenti quando li videro arrivare insieme a scuola così pacifici tra loro, erano tutti scioccati: I membri più anziani della squadra non erano sorpresi , ma lasciarono di stucco la reazione delle RU KA WA che avevano cercato altre ragazze per il nome di SA KU RA GI e le oscenità erano adesso per la coppia non più solo per il moretto, da far imbarazzare spesso la coppia e divertire il resto della scuola. L’unica che da lontano li guardava con disapprovazione era la Babui…. Ehm Haruko Akagi , che non era più nel club di basket quando sarebbe ripreso poiché la manager Ayako dopo quella sera aveva parlato con l’allenatore e l’attuale capitano e avevano deciso che per l’armonia della squadra forse meglio non farla più partecipare alle loro attività.
Ecco arrivato il giorno della mostra il professore orgoglioso guardava l'opera di uno dei più promettenti allievi . Lo posiziona nel punto più visibile e raggiunse gli altri responsabili per permettere la visione al pubblico. Molti sono stati gli allievi che avevano partecipato e con orgoglio mostravano ai loro amici e parenti i loro dipinti.
Molti rimanevano ammaliati e anche i giudici ad ammirare un meraviglioso ritratto di una donna dai capelli di fuoco che dal suo sguardo trasmetteva un profondo amore materno.
Eichi guardava con un po di malinconia e tanta felicità il ritratto della sorella e con orgoglio sorrideva al nipote che veniva stritolato dall’abbraccio della moglie Kira e Lara la moglie del suo amico Kayoko Mito accanto a lui che sorrideva, i suoi figli Hiroaki con il fidanzato Akira ,Yoko , Yohey Mito e la sorella Mariko che rideva , della scena insieme alla famiglia Rukawa che erano tutti li riuniti a sostenere Hana .
Pow Ru
Ero a dir poco scioccato. Sfido chiunque a non guardare arrivare quell’idiota con quel sorriso in faccia e una capigliatura che sfida le leggi di gravità , con il suo ragazzo Koshino dal quel che ho capito è cugino al mio do’hao , in pratica anche Sendo stando con il cugino del mio amore sarebbe parte della famigliaaaaa O____O , non basta che ho una sorella Hentai ma anche LUIIIII , sono circondato dai maniaci fissati con il MIO ragazzo.
- Kae, hai visto !!! che bel angelo che ha dipinto Hana_chan – Donan disse strattonandomi la mano così da uscire dai miei poveri pensieri e facendomi guardare il lavoro del mio rossino.
Che imbarazzato stava subendo gli abbracci delle tre mamme presenti che lo adoravano .
( - _- ) tre perche alle altre due si è aggiunta anche la mia pazza di una madre .
Beh ero felice dell’ammirazione che molto esperti stavano dando a questo meraviglioso quadro e della felicità che vedevo sul volto di chi amo. Mi sono fatto spazio e mi sono messo dietro al mio Do’hao che mi sorride e in parte allontano tutte quegli abbracci che lo stavano soffocando.
Molti si erano fermati ad ammirare l’opera, gli allievi e i membri delle varie squadre ma soprattutto quelli dello shohoku guardavano meravigliati e compresero che tutti loro avevano fatto l’errore di giudicare quel giocatore casinista e pieno di vita, senza sapere veramente il vero Lui, e a confermare ciò era che nessuno si aspettasse che fosse uno studente molto promettente e nemmeno che fosse capace di dipingere, così quella giornata servì a molti per destarli e farli uscire dalle loro convinzioni e pregiudizi , naturalmente in un angolo della mostra c’era una persona che stava rosicchiando dall’invidia, non solo il suo dipinto non veniva per nulla notato, ma era stra gelosa della scena che aveva d’avanti, il suo amore e la famiglia di quest’ultimo intorno a gioire intorno a una persona che lei considerava un mostro ed un incapace, invece aveva mostrato non solo talento ma aveva molte persone intorno che lo amavano.
Da lontano un uomo guardava commosso il ritratto della moglie e il figlio; quella sera aveva capito che persona orribile era diventato , si avvicinò al vecchio professore del figlio , riconoscendolo.
- Scusi professor Honota, vorrei chiederle una gentilezza – chiese in tono umile
- certo mi dica – rispose cortese il professor Honota riconoscendo il Signor Sakuragi
- gentilmente potreste consegnare questa lettera a mio figlio – chiese sempre con voce sottile il sign sakuragi.
- Certo, ma come mai non lo fa lei? - rispose un po' confuso il professore
- ora non credo che sono in condizioni di potermi avvicinare a lui, ma spero che un giorno lui riesca a perdonare questo stupido vecchio – disse il Sign. Sakuragi con tono triste e andandosene.
Aveva deciso di non bere più e di mettere in sesto la sua vita e cercare di rimediare al suo rapporto con il figlio , così adesso si stava andando a fermarsi per un bel po' di tempo in un centro di recupero e aveva trovato un lavoro che poteva gestire con la sua guarigione, ma fino ad allora aveva deciso, che per i primi mesi avrebbe limitato il contatto con il figlio solo per telefono o lettera, se lui avrebbe permesso e dopo avrebbe fatto di tutto per stargli accanto ma stavolta da padre e non come il parassita.
Stava per terminare la giornata è il professore Honota con un giudice si era avvicinato ad Hanamichi premiandolo e dandogli la borsa di studio che avrebbe potuto sfruttare dopo aver conseguito gli ultimi anni allo shohoku , aprendo al giovane rossino la possibilità di poter sognare non solo continuare i suoi studi artistici, ma anche quelli sportivi con il suo volpino. Il professore Honota prima di allontanarsi si avvicina ad Hana ;
- Hanamichi poco fa c’era anche tuo padre, prima di andarsene mi ha chiesto di consegnarti questa – così dicendo lascia nelle mani di Hana la lettera.
Tutti gli sorridenti e felici per lui si complimentavano , lo abbracciavano, Kaede sempre accanto a lui che cercava di tenere un pò distanti tutti da lui.
La famiglia e gli amici decisero tutti di mangiare insieme per festeggiare, e scelsero il locale dove lavorava il rossino. Arrivati stranamente nota che era chiuso nonostante non forse giornata di chiusura, stava per dire qualcosa che il proprietario apre la porta sorridente con alcuni dei ragazzi del personale e li fa entrare e nota che avevano tutti preparato per festeggiarlo. Era piacevolmente colpito non si aspettava che avesse tante persone che tenessero a lui.
Pow Hana
Tutto mi sembra correre da stamattina, sono stato felice e imbarazzato nella mossa delle tre donne che ormai fanno parte della mia vita. Emozionato nel essere stato circondato dai miei parenti ed amici , ma la sorpresa per me nonostante le varie opere molto belle tutti si erano complimentati con la mia e gli sguardi dello zio commosso del ritratto della mamma per questo a casa ne ho preparato uno per lui, ma con entrambi fratelli. in tutto questo la costante vicinanza del mio volpino che mi ha fatto sentire amato e l’ho trovato divertente nel vederlo geloso e possessivo quando si avvicinavano Aki_chan e Kioko_chan , anche se Kae non si è reso conto che che me ne sono reso conto come anche loro per questo lo facevano apposta a stuzzicarlo, soprattutto la sorella. La gioia e la sorpresa di essere stato premiato così da poter sognare di poter proseguire i miei sogni anche fuori dal Giappone seguendo il mio ragazzo . Il mio ragazzo… che suono magnifico, non me lo sarei mai immaginato che avrei potuto dire un giorno. Sono uscito un po fuori a prendere un pò d’aria e stringo in mano l’altra cosa che oggi mi ha lasciato di stucco e ho deciso di leggerlo...
Caro Figlio,
so che per tutto questo tempo non sono stato un padre per te e non avrei diritto di chiamarti ciò, ma quella sera nel vederti cosa ti avessi fatto, compresi a quanto avevo disonorato quell’amore che tanto decantavo per tua madre, ero talmente preso dal mio dolore da non vedere che Lei non era mai andata del tutto via da me , ma che era in te, una parte del suo amore unito al mio, ed egoista quale ero non ho voluto vedere il dolore tuo nel perdere tua madre. Un dolore che io non potevo comprendere poiché la mia lo sempre avuta nella mia giovinezza. Ho perso troppo tempo e ho rotto troppi legami e spero di non essere in ritardo da recuperare quelli più importanti , così mentre leggi queste righe, mi sto recando ad un centro di recupero, ti lascio l’indirizzo e spero che mi permetterai di contattarti , vedrai nella busta anche un assegno non è molto ma ho venduto alcune delle mie cose per poterti restituire cio che quella sera come un verme ti stavo sottraendo e una delle tante cose che avrei dovuto fare come padre.
Ti amo figliolo so che ho tanto da farmi perdonare , ma sappi che sei un figlio straordinario per tutte quelle volte che mi hai aiutato e tutto lo devi a te stesso per la meravigliosa persona che sei .
Ti lascio con la speranza di renderti orgoglioso di riavermi come padre.
Con amore tuo padre
chiudo la lettera con le lacrime agli occhi pieni gioia, finalmente posso dire che ho tutto quello che sognavo, un padre che ha deciso di curarsi una famiglia e amici che lo amano, ha altri sogni questo è vero, ma aspetterò l’evolversi giorno dopo giorno , sapendo che non sono solo ma avrò molte persone che ne faranno parte.
Ru non vedendo il suo ragazzo nella sala lo cerca trovandolo fuori che deponeva una lettera nella sua tasca.
_ -nh… Do’hao come mai sei qui. - Chiese il moro
-dovevo prendere un pò d’aria e leggere un interessante lettera, che più tardi ti farò vedere, adesso andiamo dentro prima che ci danno per dispersi Kitsune- disse il rossino guardandolo con amore e gioia e trascinandolo dentro.