Stars in Wonderland di Rinalamisteriosa (/viewuser.php?uid=52428)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riku & Tenn (bambini) | Pennarello ***
Capitolo 2: *** Nagi/Mitsuki (Dream Marchen AU) | Granchio ***
Capitolo 3: *** Riku & Tenn | Una canzone speciale ***
Capitolo 4: *** Gaku(Orion)/Tenn(Sardinia) | Disprezzo ***
Capitolo 5: *** TRIGGER | Terminal dell’aeroporto all’alba ***
Capitolo 6: *** Sougo(Dyonisus) | Vino ***
Capitolo 7: *** Minami/Haruka | Neve ***
Capitolo 8: *** Momo/Yuki | Memoria ***
Capitolo 9: *** Kaoru Anesagi | Lampone ***
Capitolo 10: *** Aya & Tamaki | Fulmine ***
Capitolo 11: *** Sougo/Tamaki | Christmas Tree ***
Capitolo 1 *** Riku & Tenn (bambini) | Pennarello ***
Doc
2# Riku & Tenn (bambini) | Tenn pov | Prompt:
Pennarello | 158 parole
Mio fratello
Riku ha chiesto dei pennarelli ai dottori, ma in ospedale non ne
avevano.
Nostra madre mi
ha riferito che lui si è fatto molto triste per questo.
Anch’io provo la
sua stessa tristezza.
Con gli occhi
lucidi, mi precipito nella nostra camera per mettere ciò che aveva richiesto
dentro il mio zaino e il giorno dopo, prima di recarmi a scuola, chiedo di
essere accompagnato all’ospedale.
Non vedo l’ora
che Riku torni a casa, così posso prendermi cura di lui.
Quegli adulti in
camice bianco non sanno come renderlo felice, ma io sì.
«Grazie,
Tenn-nii! Puoi darmi la mano prima di andare?» chiede Riku, in tono
allegro.
Sul palmo, il
mio gemello passa la punta del pennarello nero scrivendo qualcosa con il nostro
linguaggio segreto.
Ti voglio tanto
bene.
Penso la stessa
cosa: anch’io voglio tanto bene al mio fratellino e vorrei vederlo in salute.
Mentre
vado via, mi sento un po’ più sereno e ottimista.
|
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Capitolo 2 *** Nagi/Mitsuki (Dream Marchen AU) | Granchio ***
Doc
Titolo
raccolta:
Stars in Wonderland
Fandom:
IDOLiSH7
Premessa:
Ecco la prima di tre piccole flash che ho scritto di getto, senza impegno, tutte
partecipanti alla “Mystery Box Challenge”
del forum Torre di Carta (se vi interessa fateci un salto: siamo pochi ma buoni!
<3)
Non
chiudo la raccolta perché prossimamente spero di scriverne altre e di arrivare
all’obiettivo di ben 20 flash ;)
___
1#
Nagi(Principe)/Mitsuki(Cinderella) | Dream Marchen AU | Prompt: Granchio | 308
parole
Il castello
aveva davvero una grande cucina, spaziosa e ben fornita di alimenti
freschi.
A Mitsuki
piaceva destreggiarsi tra i fornelli.
Decise che quel
giorno avrebbe cucinato un’insalata di mare, dopo aver chiesto al suo principe
di procurargli un granchio: gli occorreva solo quello, davvero, per il resto era
certa di disporre di tutti gli ingredienti necessari.
Si rimboccò le
mani e tagliuzzò ogni cosa con la giusta dose di energia.
Quando ebbe
finito, servì personalmente il suo piatto al giovane
nobile.
Anche se Mitsuki
non era più la povera Cinderella costretta a sgobbare per la matrigna e le
sorellastre, non si sarebbe mai abituata a essere trattata da principessa: era
ancora un’idea imbarazzante. Nonostante la perplessità iniziale, anche Nagi
aveva accettato la decisione della sua amata sposa.
Esultò nel
vederla arrivare, come sempre.
Le fece il
baciamano e anche questo accadeva spesso.
«Ti ho fatto
l’insalata di granchio: spero che ti faccia piacere», disse dopo i
convenevoli.
«L’hai preparata
con amore. Sono sicuro che sarà deliziosa. Vieni, siedi a tavola su di
me».
«Intendi
accanto. Perché mi devo sedere sulle tue gambe? Stai forse insinuando che io sia
una bambina?»
«Oh, no, no, no!
My darling, non arrabbiarti, era solo
una piccola richiesta di compleanno».
In verità, se
possibile, questo le fece inarcare ancor più minacciosamente il
sopracciglio.
Ponendo le mani
sui fianchi, rimproverò il consorte per non averla avvisata prima della
ricorrenza. A saperlo, avrebbe impastato e infornato una bella torta per
lui.
Nagi scosse il
capo, fissandola poi con indescrivibile tenerezza. Era incredibilmente bello e
luminoso il suo principe, accidenti!
«Il regalo più
bello è e sarà sempre averti trovata».
Mitsuki non lo
sapeva, ma il suo viso assunse lo stesso colorito di un pomodoro, però
lo ringraziò,
sedendosi al suo fianco e finendo per imboccarsi a vicenda.
Dopotutto,
questo era il loro lieto fine.
|
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Capitolo 3 *** Riku & Tenn | Una canzone speciale ***
Doc
3#
Riku & Tenn | Riku pov | Canon | Prompt: Una canzone speciale | 270
parole
C’era
una canzoncina che mi cantavi spesso quando eravamo piccoli: te la ricordi
ancora, Tenn-nii?
Parlava
del desiderio di volare e della fatica per riuscire a realizzarlo. Poi, del
sentirsi preda di una gioia incontenibile una volta che si staccano i piedi da
terra e ci si libra in aria, in alto, sempre più in alto.
Però
non credo fosse la canzone in sé a essermi entrata dentro: era il modo in cui la
intonavi per me a renderla davvero speciale.
Per
me era quella la vera felicità, non il pensiero di volare.
L’ho
capito quando mi hai abbandonato, quando hai lasciato indietro me e i nostri
genitori per inseguire un sogno diverso dal volo, ma altrettanto
importante.
Quello
che abbiamo sempre voluto è cantare per rendere felici gli
altri.
Crescendo,
ho ritrovato mio fratello e sto cercando di inseguirti,
Tenn-nii.
Ci
metto tutto il mio impegno, non ritengo che la mia malattia sia un limite, anche
se a volte mi mette in difficoltà, ma reagisco bene rispetto al
passato.
Sto
volando a modo mio, grazie alla mia voce e ai miei compagni, e quella canzone
così speciale sembra ormai un lontano ricordo, nostalgico e
affettuoso.
Quello
che mi fa sorridere è che, nonostante tutto, ci libriamo nello stesso cielo: non
ho occasione di vederti tutti i giorni, ma quelle poche volte in cui ci
ritroviamo nei lavori in comune sono momenti preziosi e
insostituibili.
E
un giorno sarò io, Tenn-nii, a intonare una canzone speciale per te, che
raggiunga il tuo cuore leggera come un volo, che ti renda davvero tanto felice e
orgoglioso di quello che sono diventato.
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Capitolo 4 *** Gaku(Orion)/Tenn(Sardinia) | Disprezzo ***
Doc
4# Gaku(Orion)/Tenn(Sardinia) | Hoshi Meguri AU | 238
parole
«Oh. Scacco
matto», pronunciò con tono suadente il re di Sirena, la stella dell’acqua,
appena ebbe fatto la propria mossa con il suo pezzo per vincere la partita. «Re
Orion è troppo prevedibile: dovrebbe forse rinunciare a sfidarmi, oppure
richiedere la rivincita in un altro ambito», suggerì poi, riferendosi in terza
persona all’interessato, seppur presente, nello scranno di fronte a
lui.
Se a separarli
non ci fosse un tavolo, Orion avrebbe subito inchiodato Sardinia a terra e
allora la vittoria sarebbe stata certamente sua, almeno nella lotta corpo a
corpo. Amava e al tempo stesso detestava la sua presenza, altrimenti non avrebbe
ricercato ogni scusa plausibile per fargli visita alla prima
occasione.
«Re Sardinia
invece dovrebbe smettere di giocare con il fuoco, perché non avrà sempre l’acqua
o i suoi tarocchi a spegnerlo», replicò a tono, con voce un po’ più rigida
rispetto a come vorrebbe.
«Non temo nulla
in ogni caso. Posso dimostrarlo quando vuoi», proseguì nella sua
provocazione.
«Questa notte»,
replicò senza neanche pensarci.
Quando
sopraggiunse l’ora tanto attesa, proprio come pensava, fu abbastanza facile per
Orion buttarlo a terra.
Non
si aspettava, però, il contrattacco di Sardinia. E mentre amore e odio,
attrazione e disprezzo, si mescolavano in un abbraccio tumultuoso, tutte le
barriere che avevano eretto intorno a loro caddero. Non si capì più chi avesse
vinto e chi avesse perso. O forse, non era mai stata quella la cosa
importante.
Cow-t
11, Week 7, M5: Spitefulness (Disprezzo)
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Capitolo 5 *** TRIGGER | Terminal dell’aeroporto all’alba ***
Doc
5#
TRIGGER | In canon + Headcanon | 230 parole
«Certo
che se non ci fossimo noi a ricordarti di scrivere a Nanase saresti un pessimo
fratello maggiore, Tenn», si sente in dovere di puntualizzare Gaku Yaotome,
sguardo compiaciuto dietro gli occhiali da sole, osservando Tenn Kujo che
risponde a una chat privata sul suo cellulare.
«Ha
parlato il gentleman che è stato rifiutato per ben due volte nella stessa
giornata e dalla stessa ragazza», ribatte a tono l’altro.
«Ancora
me lo rinfacci?!» esclama, punto sul vivo.
«Gaku,
Tenn, calma! Ragazzi, siamo al terminal dell’aeroporto, non attiriamo
l’attenzione per favore», si inserisce quasi timorosamente nella conversazione
Ryuunosuke Tsunashi, detto semplicemente Ryuu, trascinando con una mano il
trolley del loro center e reggendo il suo borsone da viaggio con
l’altra.
Tenn
si decide a riporre il cellulare nella tasca del cappotto e ringraziando il
ragazzo più grande si riprende il proprio trolley. Poi si volta verso destra,
verso le pareti immense in vetro dell’aeroporto, attirato dalle luci tiepide
dell’alba.
Il
tour internazionale dei TRIGGER sta procedendo a gonfie vele e lui ha solo
risposto a un messaggio di Riku, sinceramente entusiasta per il loro
successo.
Perciò
in generale si ritiene soddisfatto, non solo per la bella vista del paesaggio,
ma anche perché la strada che ha scelto per se stesso si rivela sempre più
essere quella perfettamente giusta, per lui e per i suoi due
amici.
___
Cow-t
11, Week 7, M3: Terminal dell’aeroporto all’alba.
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Capitolo 6 *** Sougo(Dyonisus) | Vino ***
#Writober
2021 ~ pumpBLANCK
list ~ 1
ottobre
6# Sougo(Dyonisus) | Everyday
Splendor in Olympus Town | Prompt:
Vino | 280 parole
Nella
Città degli Dei, sul monte Olimpo, Dyonisus aveva uno straordinario e rigoglioso
vigneto che adorava molto e di cui si prendeva quotidianamente cura, poiché dai
suoi grappoli d’uva nasceva la bevanda più deliziosa che fosse mai stata
generata.
Le
sue ramificazioni appuntite, partendo da un gambo ritorto, attraversavano ettari
di terreno e le sue foglie verdissime sembravano brillare sotto il sole: esse
celavano come il tesoro più prezioso i dolci e profumati grappoli, rossi e
pregni di uno speciale nettare che era dono per chiunque volesse
berlo.
Dyonisus,
oltre a esserne un buon intenditore, non poteva farne a meno, lo serviva sempre
durante tutti i banchetti, offrendolo generosamente a tutti i suoi amici
immortali e non.
In
molti apprezzavano il suo vino, lasciandosi cullare dalla sua delizia
sopraffina, dalla frenesia e dall’ebbrezza che esso infondeva dopo aver
pizzicato la gola.
Dyonisus
era felice di metterci tutto il suo amore e la sua pazienza nella cura e nel
mantenimento del vigneto, ma anche felicissimo di bere il frutto del suo lavoro:
lo faceva sentire leggero, libero, accomodante.
Chi
conosceva Dyonisus, non era stupito dal fatto che mostrasse spesso e volentieri
le guance rosee, un sorriso estasiato e la mente da tutt’altra parte. Di come il
suo desiderio di cantare e di ballare aumentassero a seconda della quantità di
bevanda ingerita, ma anche di osare parlando come non avrebbe mai potuto da
sobrio a causa del suo naturale riserbo.
E
infine, di come cadesse in un sonno profondo e beato, prima di tornare
nuovamente, una volta sveglio, a occuparsi del suo amato vigneto e di produrre
sempre più vino: non c’era scopo, decisamente, più bello nella sua vita da
giovane immortale.
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Capitolo 7 *** Minami/Haruka | Neve ***
#Writober
2021 ~ pumpBLANCK
list ~ 5
ottobre, prompt: Neve
7# Minami/Haruka | Headcanon | Prompt: Neve | 325
parole
Isumi Haruka
ammirava i lenti fiocchi di neve cadere dal cielo e Natsume Minami, al suo
fianco, constatò ancora una volta quanto il compagno fosse
carino.
Teneva il naso
all’insù e la bocca schiusa, dalla quale usciva il respiro come fosse vapore. Il
cappellino con la cuffietta per le orecchie era adorabile come lui e un pesante
golfino chiaro lo proteggeva dal freddo.
«Isumi-san, sei
carino», decise di esprimere il suo pensiero per attaccare bottone ed ebbe modo
di vedere quei begli occhi concentrati sulla neve che si spostarono rapidamente
su di lui, sgranati.
«Minami, sei
qui! Non ti avevo sentito arrivare…» riferì, mettendo anche il broncio e un
leggero rossore colorò quelle gote pallide, cosa che fece sorridere il ragazzo
più grande.
«Ti piace la
neve?» chiese, sistemandosi una ciocca bionda che era sfuggita al suo copricapo
di velluto.
«Non so se mi
piace, ma stavo pensando che mi ricorda… te», confessò Haruka, distogliendo un
po’ lo sguardo per l’imbarazzo.
«Uh, davvero?
Sono così freddo?» sospirò, fingendo di non aver capito.
«N-non per
quello, non fraintendere!» sbottò. «È delicata, ipnotica e poi
è-».
«Bellissima come
me?» concluse la frase Minami, prendendolo per mano e facendolo voltare verso di
lui, sotto i fiocchi di neve danzanti.
«Haru è così
carino e dolce. Tra poco vado a dirlo anche agli altri», lo provocò
improvvisando una specie di valzer.
«Non te lo
permetterò!» s’imbronciò nuovamente il center, senza però scostare le mani del
compositore dai suoi fianchi.
«Scherzetto»,
sussurrò l’altro, facendogli l’occhiolino.
C’era una bella
atmosfera tra loro, invero, e non solo perché bianchi fiocchi di neve li
circondavano, ma anche perché ormai conosceva Haruka e sapeva che non era
davvero offeso.
Minami continuò
a tenerlo vicino a sé finché non squillò il cellulare dell’altro: era il segno
che dovevano far finire quei piacevoli minuti soltanto per loro, venendo
riassorbiti da una frenetica quotidianità che, in fondo, era il prezzo da pagare
se volevano essere i migliori.
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Capitolo 8 *** Momo/Yuki | Memoria ***
#Writober
2021 ~ pumpBLANCK list ~ 12 ottobre,
prompt: Memoria
8# Re:vale,
Momo/Yuki | “6th Anniversary Special Story” | Prompt: Memoria | 332
parole
[Yuki: Wow..! You look adorable, Momo! A little
round-cheeked boy with a tan, playing soccer. It’s so
cute.
Momo: …Holy crap… A listless pretty boy,
playing the guitar…]
Nella sua memoria risiedevano moltissimi ricordi e
Momose Sunohara era grato alla vita per questo: non tutti erano belli, certo, ma
nel complesso aveva i suoi buoni motivi per essere felice di riportare alla
mente certe immagini attraverso odori, suoni, fotografie e determinati
oggetti.
La sua foto scelta di quando era un bambino, per
esempio, raccontava di lui la grande passione che l’aveva animato da piccolo e
fino al giorno dell’infortunio alla gamba, il calcio era stata l’attività che
più lo aveva divertito ed emozionato, forgiando il suo carattere. Gli aveva
fatto immensamente piacere sentire il commento di Yuki a riguardo, che lo
trovava carino e adorabile in quello scatto catturato dalla macchina fotografica
per rimanere impresso nella memoria.
Anche il suo partner nella foto era molto carino, un
bambino grazioso, mentre imbracciava quella che probabilmente era stata la prima
chitarra della sua vita.
Non gli veniva difficile immaginarlo: doveva esser stato
contentissimo di muovere i primi passi verso la musica, verso l’obiettivo
centralizzante di combinare delle note per creare melodie incredibili,
coinvolgenti e meravigliose. Proprio come quella di Mikansei na Bokura, la canzone più
importante per Momo poiché era stato grazie a quella canzone che lui era stato
capace di emozionarsi nuovamente per qualcosa dopo aver dovuto abbandonare il
calcio, un ricordo fantastico che rappresentava una svolta e un tesoro custodito
nella memoria. Dopo quello, tutto era giunto in una scia di salite e discese,
una montagna russa di sensazioni diverse, un album invisibile colmo di ricordi,
un cielo punteggiato di stelle.
I Re:vale di Yuki e Ban-san, i Re:vale di lui e Yuki:
due facce della stessa medaglia che avevano completamente rapito il suo cuore,
nella memoria, ogni volta e per sempre.
Tutti quei ricordi, tantissimi e ancora così vividi, lo
prendevano gentilmente per mano e lo accompagnavano costantemente. In cambio,
lui sperava di non lasciare mai la presa sulla mano di Yuki perché voleva
scoprire quali altri scenari avrebbero ammirato insieme, per poi imprimerli
nella memoria – e nel cuore.
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Capitolo 9 *** Kaoru Anesagi | Lampone ***
#Writober
2021 ~ pumpBLANCK list ~ 18 ottobre,
prompt: Lampone
9# Kaoru Anesagi
| Headcanon | Prompt: Lampone | 222
parole
Se c’era una
cosa alla quale la signorina Kaoru Anesagi teneva particolarmente era mantenere
la linea e per farlo – questo era un aneddoto che conoscevano in pochissimi – il
suo segreto di bellezza era mangiare lamponi o berne il loro succo almeno due
volte al giorno.
Le proprietà di
questo piccolo frutto erano molteplici: faceva bene alla salute e manteneva la
pelle giovane. Lo sentiva dentro che era perfetto per lei, lo vedeva nel proprio
aspetto quando si guardava allo specchio, il quale rifletteva un’immagine che la
rendeva così felice, davvero serena, in grado di iniziare la giornata nel
migliore dei modi e di essere abbastanza carica nel proprio lavoro di manager
meticolosa.
Le capitava
anche di svelarlo, se qualcuno dello staff dentro il backstage glielo domandava
amichevolmente, che adorava il succo di lampone e che berlo era uno dei segreti
del suo successo. Le brillavano gli occhi chiari quando ne parlava, ma
chiaramente non capitava sempre, poiché rimaneva spesso concentrata sul lavoro
ed era appunto una cosa rara che si aprisse con qualcuno.
Era un po’ lei
stessa come il lampone: un semplice frutto di bosco che non attirava lo sguardo
su di sé, eppure trovava sempre delle anime pie che lo apprezzavano per quello
che era, per il suo modo di essere, al di là dell’appartenenza di
genere.
Era
semplicemente graziosa.
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Capitolo 10 *** Aya & Tamaki | Fulmine ***
#Writober
2021 ~ pumpBLANCK list ~ 26 ottobre, prompt:
Fulmine
10# Aya &
Tamaki Yotsuba | Kidfic | Prompt: Fulmine | 312 parole
Era la prima
volta che la piccola Aya udiva venire da fuori casa tutti i suoni prodotti da un
violento temporale. La luce di un fulmine balenò alla finestra della sua
cameretta e subito dopo il rombo di un tuono la fece urlare. La bambina dai
capelli blu si era tappata forte le orecchie e aveva iniziato a piangere,
rannicchiandosi accanto a un armadio a muro.
Sua madre era
ricoverata in ospedale proprio in quei giorni, quindi non poteva neanche
rifugiarsi in uno dei suoi abbracci tranquillizzanti. Un secondo fulmine seguì
il primo e Aya iniziò a tremare e a singhiozzare dopo aver sentito l'ennesimo
rombo assordante. Aveva paura, tanta paura, pur essendo al chiuso e al
sicuro.
"Aya-chan! Aya,
dove sei?" era giunta dal corridoio la voce di un bambino, acuta e concitata,
che la stava chiaramente cercando.
"Sono qui! Ho
paura!" esclamò rivolta a colui che malgrado il buio aveva riconosciuto: era il
suo fratellone Tamaki. Il bambino, poco più alto rispetto a lei, si sedette al
suo fianco, con le spalle al muro, e la tirò dolcemente a
sé.
"Aya-chan! Non
ti preoccupare! Mamma dice che il brutto tempo passa e che poi arriva sempre il
sole. Anch'io avevo paura, prima, ma ora non più!" le disse, mentre le
accarezzava i capelli.
"Tamaki-niichan,
allora tu resta con me quando succede e io ti prometto che non piango più!"
garantì, rincuorata, anche se dopo il terzo e il quarto rumore tremava ancora,
però le lacrime non le scendevano più.
I due bambini,
fratello e sorella, ne avrebbero attraversati di temporali nella loro vita, di
fulmini e di tuoni in grado di squarciare il loro mondo e dividerli, ma
entrambi, pur lontani, avrebbero saputo che il sole alla fine sarebbe stato
sempre sempre lì, luminoso come il bel sorriso della mamma
perduta.
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Capitolo 11 *** Sougo/Tamaki | Christmas Tree ***
11#
Sougo/Tamaki | Slice of life | Prompt: Christmas Tree | 490
parole
Addobbare
l’albero di Natale era un’attività che raramente l’aveva coinvolto, dopo la
morte dello zio adorato. Spesso la sua famiglia era troppo impegnata e aveva
ordinato che fossero i domestici a occuparsene. Lasciavano Sougo indifferente,
poiché non avrebbero mai potuto regalargli ciò che desiderava: la vita per la
musica aveva dovuto inseguirla da solo e stava decisamente meglio da quando si
era allontanato.
Quella
capacità di Tamaki di vedere il bello nelle cose, stupirsene oppure annoiarsi a
seconda delle circostanze, non l’aveva mai avuta, eppure Sougo non immaginava
che vederlo sorridere per un albero completamente spoglio gli avrebbe dato una
sensazione di serenità.
La
prospettiva di svuotare due scatoloni con decorazioni e luminarie utili allo
scopo non era più un’idea lontana da lui e condividerla con il compagno sarebbe
stato piacevole.
Nonostante
ci fossero due telecamere a riprenderli, gli sembrava che quella piccola bolla
di spensieratezza che sarebbe stata osservata dal pubblico dei MEZZO’’ l’avesse
già vissuta.
Si
rivedeva ingarbugliato nelle lucine, lo zio sorridendo lo aiutava a liberarsi,
ma questa volta stava al suo posto ed era Tamaki quello da aiutare a metterle
attorno all’albero.
Poteva
sentire le sue braccia familiari sollevarlo per fissare una stella nel ramo in
cima – tuttavia non erano obbligati a farlo, giusto?
Era
già divertente osservare i loro modi diversi di sistemare le palline, quelle
azzurre e quelle viola che spiccavano in mezzo ad altri colori – Sougo era più
ordinato, Tamaki le aveva disposte un po’ a caso.
Aveva
notato, però, che in fondo allo scatolone era rimasta proprio una stella di
Natale.
«Waaa,
che bella! La mettiamo subito!» esclamò l’altro, tirandola
fuori.
«Sou-chan,
ti prendo in braccio, così ci arrivi!» continuò Tamaki euforico, ma inizialmente
Sougo mise le mani avanti: perché non farsi passare quella scaletta appoggiata
alla parete dello studio televisivo?
Non
era più quel bambino e il prezioso ricordo, così nostalgico e malinconico,
apparteneva al passato, però l’altro sapeva essere davvero insistente quando ci
si metteva, quindi per non mostrare al pubblico una scenata accettò di farsi
sollevare. Stranamente non pensò al passato mentre posizionava la stella in
cima: gli venne solo una domanda, una semplice curiosità.
«Tamaki-kun,
qual è stato il regalo più bello che hai ricevuto finora?» disse Sougo dopo
essere tornato con i piedi per terra ed essersi girato per stargli di
fronte.
«Un
maxi budino da Re graaaande così! Ho impiegato tre giorni a finirlo:
all’orfanotrofio non volevano che facessi indigestione mangiandolo tutto
subito!» rispose mimando la dimensione con le braccia.
Sougo
rise: impossibile non immaginarlo.
«E
il tuo, Sou-chan?»
«Questo
momento qui con te… e con le nostre fans che ci guardano».
Era
stata certamente una risposta da copione, però era davvero
così.
Qualche
anno prima, alla stessa domanda, avrebbe risposto che non l’aveva mai ricevuto,
poiché il suo desiderio era riavere lo zio Satoshi indietro – sarebbe stato
perfetto.
Tuttavia,
al momento lui aveva Tamaki, gli i7, la musica.
Era
il regalo migliore che potesse sperare.
____
Iniziativa:
“Oh, Darling, Where’ve you been?”,
50 Prompt Table C (50-C)
Ho
semplicemente pensato che desideravo scrivere qualcosa con un albero di Natale
** spero abbia senso.
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