Breaking Me

di DearHoney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ritorno a Cape May ***
Capitolo 3: *** Ricordi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO 

Ritrovarsi.
Ritrovarsi dopo anni.
Ritrovarsi dopo mesi.
Ritrovarsi dopo giorni.
Ritrovarsi dopo ore.
Ti ho cercato per anni, ho cercato il tuo bellissimo volto senza mai trovarti. Ho cercato dove ci era eravamo persi ma tu non c’eri. Ho provato a dimenticarti ma tu rimanevi sempre li, ancorato al mio cuore, nella mia testa in ogni singola parte del mio corpo. Ho cercato di mantenere le distanze, di non pensarti, ho lottato contro me stessa ma non ci sono riuscita, mi sono sentita debole, tu e solo tu mi hai resa cosi. Ho cercato di odiarti con tutta me stessa, ma non ci sono riuscita perché allo stesso tempo ti amavo con tutta me stessa.
Ma ora che ci siamo ritrovati, promettimi che non ci perderemo di nuovo. Prendimi per mano e promettimelo, non voglio perderti per non ritrovarti più.
 

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Capitolo 2
*** Ritorno a Cape May ***


Ritorno a Cape May 

Nel piccolo appartamento al numero dieci di Mavenue Avenue a New York, Cheryl Smith stava trafficando nella sua camera da letto per sistemare le ultime cose in vista dell’imminente partenza per Cape May nel New Jersey, sua città natale. Dall’altro lato della stanza Jack, il suo fidanzato la osservava divertito meravigliandosi ancora come quella ragazza cosi bella fosse sua da quasi dieci mesi. Cheryl fasciata in un corto  abito color malva, riempiva la sua borsa con le ultime cose che aveva preparato per il viaggio. Non si sentiva cosi nervosa da molto tempo, l’ultima volta che si sentì così, fu quando si era trasferita a New York tre anni prima per frequentare la facoltà di giornalismo, laurea che aveva ottenuto tre mesi prima con il massimo di voti. La notte precedente non aveva chiuso occhio, continuava a rigirarsi nervosamente nel suo letto controllando di tanto in tanto il suo telefono.  Sapeva benissimo perché si sentisse così… il motivo o meglio la causa era un affascinante ragazzo dagli occhi neri ritornato in città dopo tre lunghi anni. Quando Kate, la sua migliore amica le aveva dato la notizia un mese prima, Cheryl stentò a crederci, di colpo tutto quel passato che aveva deciso di accantonare in una parte del suo cuore fece capolinea. Glielo aveva persino detto  sua madre qualche settimana prima al telefono, quando l’aveva chiamata quasi pregandola per far si che almeno durante le vacanze estive Cheryl passasse un po’ di tempo con loro; e quale miglior occasione se non il matrimonio di Mike, il suo vicino di casa. E Cheryl dal canto suo si era fatta convincere, un po’ perché le mancava passare del tempo con la sua famiglia, e un po’ spinta, perché no anche dalla curiosità. E adesso che il giorno della partenza era arrivato, Cheryl era un mix di emozioni: cosa sarebbe accaduto quando se lo sarebbe ritrovato davanti?
“Sei pronta tesoro?” Jack le cinse teneramente il  braccio intorno alla vita lasciandole un dolce bacio sulla guancia. Cheryl annuì. Ma lo era davvero? Era davvero pronta? Quella parte del suo passato che aveva cosi gelosamente custodito,chel’aveva spinta a lasciare prima del previsto la sua città ed approdare a New York, in quel momento stava riemergendo prepotentemente. E no Cheryl non era affatto pronta.
Il viaggio verso Cape May proseguì’ abbastanza tranquillo, la tensione che aveva accompagnato Cheryl per quasi tutta la mattinata si era alleggerita, sostituita dalla contentezza di rivedere la sua famiglia, sua sorella Stacey e Kate.
“Benvenuti a Cape May, la città dei fiori e della gentilezza” recitava un cartello posto all’inizio della cittadina. Nonostante tutto ogni volta che Cheryl ritornava lì si sentiva a casa, sentiva che, nonostante amasse New York infinitamente, quel posto sarebbe rimasto sempre casa.
Quando la macchina di Jack  accostò finalmente davanti al vialetto di una bella villetta  a due piani ad accogliere i due  con un sorriso stampato in faccia, c’erano i genitori di Cheryl e perfino Kate con il suo ragazzo Dave, mentre Stacey già correva incontro a sua sorella a braccia spalancate. Cheryl in quel momento non pensò ad alcuna preoccupazione, tutta la tensione era svanita contenta di essere li con la sua famiglia che lei tanto adorava.
“Ehi nanerottola” urlò Cheryl prima di stringere in un caldo abbraccio sua sorella,  schioccandole un sonoro bacio sulla guancia, poi osservandola si ritrovò a pensare quanto fosse cresciuta la sua piccola Stacey. Non la vedeva da quasi tre mesi e notò come i suoi lunghi capelli neri così simili ai suoi, ormai le arrivassero quasi sotto al piccolo seno. Dopo Stacey fu il turno di sua madre e suo padre e infine di Kate e Dave, sempre più innamorati. Cheryl si ritrovò quasi ad invidiarli quei due, mentre li osservava. Con Jack stava bene, la rendeva felice ma era davvero amore quello che provava nei suoi confronti? Sicuramente non si avvicinava nemmeno minimamente a quell’amore folle che solo una volta nella sua vita aveva provato. Quell’amore cosi forte e intenso che le aveva di colpo scombussolato la vita. Si erano amati cosi tanto lei e Jordan fino a perdersi e forse, o almeno cosi credeva Cheryl a non ritrovarsi più.
 
Dall’altro lato della città in una piccola casa di campagna Jordan Moore se ne stava pensieroso con in mano una bottiglia di birra, accanto a lui la sua fedele macchina fotografica, sua compagna e amica da tanti anni. Era tornato solo un mese prima dall’Europa e già la voglia di riscappare di nuovo si era ripresentata, ma quella sera in particolare quella voglia si faceva sempre più largo nei suoi pensieri. Il motivo era semplice: Cheryl Smith, era in città e non era sola. Da giorni si era rintanato in quel piccolo angolo di paradiso in mezzo al verde, lontano da tutti e da tutto.Aveva ignorato le chiamate di Ryan, Thomas e Dave i suoi migliori amici, aveva ignorato persino le chiamate di sua madre.  Una settimana prima Dave  gli aveva preannunciato la fatidica notizia. Lo aveva preso da parte per dirglielo, sapeva perfettamente come a distanza di anni l’argomento Cheryl bruciasse ancora.
“Tutto bene Dave, devi dirmi qualcosa?” gli aveva chiesto Jordan preoccupato guardandolo negli occhi.
“Io.. .Jordan non so come dirtelo ma penso sia giusto che tu sappia” gli aveva risposto il biondo poggiandoli una mano sulla schiena.
“Fra una settimana Cheryl ritorna a Cape May con il suo ragazzo” Dave gli aveva dato quella notizia tutto di un fiato. Jordan si ritrasse dalla figura dell’amico cercando di dire qualcosa, ma nessun suono usciva dalla sua bocca. Non vedeva Cheryl da tre anni da quando se ne era andato, non aveva più avuto sue notizie. Era ritornato nel corso di quegli anni in città per brevissimi periodi ma sempre quando era sicuro che lei non ci fosse. Il primo pensiero fù quello di ripartire di nuovo per l’Europa, in questo modo non sarebbe cambiato nulla. Ma quel pensiero fu presto accantonato, aveva reso cosi felici i suoi genitori con quel suo ritorno improvviso e poi c’erano i suoi amici, anche loro cosi felici che il loro quartetto si fosse ricostituito. Allora Jordan decise che sarebbe rimasto, infondo cosa sarebbe potuto accadere?

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Ehila, ecco il primo capitolo della mia nuova storia. Trovate anche un breve prologo. Era da tantissimo tempo che non scrivevo una nuova storia, anzi erano anni. E finalmente sono ritornata, ovviamente il mio stile di scrittura è molto diverso da allora molto più maturo. Spero che anche questa nuova storia possa appassionarvi. Ci vediamo al prossimo capitolo e mi raccomando non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate. Un bacio 
 

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Capitolo 3
*** Ricordi ***


 
 
 
 
Ricordi.
Quanto male facevano in quel preciso momento i ricordi per Cheryl. Un esercito silenzioso di ricordi si era insinuato dentro di lei. Ed era proprio questo uno dei motivi che spingeva la ragazza a non ritornare mai a Cape May,i ricordi. Ricordi di una vita spensierata, ricordi di quell’amore folle e passionale che un tempo l’aveva travolta, l’aveva fatta sentire viva e poi l’aveva prosciugata. E come facevano male quei ricordi, i quali ancora bruciavano sulla sua pelle e non ci pensavano minimamente a scomparire. Infondo l’unica cosa che gli rimaneva di Jordan Moore erano proprio quei ricordi.
Ecco a cosa pensava Cheryl chiusa nella piccola depandance che i suoi genitori le avevano donato il giorno della sua laurea. La villetta a due piani degli Smith, infatti, nascondeva  una piccola costruzione che fino a pochi anni prima David Smith aveva usato come deposito. Quando sua figlia si  trasferì a New York, gli sfioró l'idea di trasformare quel piccolo deposito in qualcosa di unico solo per la sua adorata Cheryl. In realtà il motivo era anche un altro poiché  David pensó che se avesse regalato a sua figlia un posto tutto suo , forse, sarebbe ritornata più spesso! Egli infatti non lo capiva proprio il motivo che spingeva Cheryl a ritornare a Cape May così sporadicamente. E cosí, piano piano per quasi tre anni David aveva trasformato quel piccolo e freddo deposito in una bellissima casetta.Una volta che  Cheryl, tornata a casa, vide per la prima volta il nuovo design di quel vecchio deposito,che ormai non poteva più essere definito tale non riusciva a crederci. Non disse nulla, ma si voltò solamente verso suo padre, abbracciandolo, sussurrandogli un grazie all’orecchio. E quel giorno Cheryl si sentì infinitamente in colpa in quanto  per tre anni si era persa tutto quello, si era persa la sua famiglia e si promise che non sarebbe accaduto più .
 
Erano passati tre giorni dall’arrivo di Cheryl e Jack a Cape May e mentre la ragazza era distesa  pensierosa sul comodo divano, con gli occhi chiusi, in preda proprio a quei ricordi , Jack di fianco a lei era immerso in una lettura; di tanto in tanto poggiava la mano sul capo di Cheryl per accarezzarle i capelli. In quei tre giorni  non avevano fatto molto in realtà, avevano cenato e pranzato con la famiglia della ragazza, si erano visti con Dave e Kate e il giorno prima erano stati in un piccolo centro commerciale con Stacey.
“Ehi tesoro sei sveglia?” chiese ad un tratto Jack abbassando il suo libro e poggiandolo sulle gambe.
“mmh”
“Okay, lo prendo per un si” disse chinandosi a baciarle la fronte.
“Che ne dici se andiamo a farci un giro? Siamo qui da tre giorni e non siamo ancora stati in città”
Cheryl a quel punto si alzò dal divano, mettendosi comoda. Ci pensò un po’ prima di rispondere, sapeva benissimo quanto Jack avesse perfettamente ragione… erano lì da tre giorni e non erano ancora stati in città. Quella sua paura di rincontrare e rivedere Jordan aveva avuto la meglio, tanto che ancora una volta quel ragazzo aveva avuto la meglio su di lei.
“Si va bene, dieci minuti e andiamo”
Si, aveva deciso che avrebbe affrontato quella paura, quel timore che aveva da quando erano giunti a Cape May. Infondo non si poteva nascondere per sempre, erano ormai passati tre anni e Cheryl era una donna adulta, con una carriera brillante davanti e un bellissimo ragazzo proprio lì affianco a lei. Jordan Moore era solamente un ricordo e come tale andava trattato.
 
 
Se Cheryl si era rifugiata nella sua piccola depandance, anche Jordan non era stato da meno, ma con la semplice differenza che lui aveva scelto la sua casa in campagna; a fargli compagnia solamente la sua macchina fotografica e niente altro. Aveva passato gli ultimi tre giorni, seguenti all'arrivo di Cheryl, facendo la cosa che gli riusciva meglio ossia  lavorare. Aveva dato uno sguardo alle ultime fotografie che aveva scattato in Europa, catalogandole per poi svilupparle e pensare alla prossima mostra. Non sapeva nemmeno lui il perché si sentisse cosi, ma aveva paura di rivedere quella ragazza che anni prima gli aveva rubato il cuore. Aveva il terrore di ritrovarsela davanti, di saperla felice con qualcun altro, nonostante fu egli stesso a porre fine alla loro relazione tre anni prima. Di colpo però i pensieri di Jordan furono interrotti dal suono del campanello, si alzò dalla poltrona sistemata nell’accogliente salotto, per dirigersi alla porta, infastidito dal suono incessante del campanello. Davanti a lui Ryan Mills uno dei suoi migliori amici:
“Ehi ”. Lo salutò il biondo, grattandosi imbarazzato la nuca.
“Avevo detto che volevo rimanere da solo, devo lavorare” rispose Jordan, con un accenno di fastidio nella voce.
Essendosi reso conto di aver usato un tono un po’ troppo infastidito, subito  si scusò con lo sguardo con l'amico.  Facendogli cenno, lo invitò ad entrare.
Il biondo entrò in quella casa che suscitò in  Ryan tanti  ricordi, dato che quella casa, infatti, per i giovani ragazzi di Cape May era stato un po’ il porto sicuro in tanti momenti. Fu proprio qui che si era tenuta la festa di diploma, e ,proprio in quella casa avevano avuto la loro prima sbornia, e proprio quella casa era stato lo scenario perfetto per l’inizio della storia di  Cheryl e Jordan. Qui infatti si erano incontrati la prima volta proprio durante una di quelle famose feste organizzate dal quartetto.  Dando una rapida occhiata in giro, Ryan notò un paio di bottiglie di birra poggiate a terra. Mentre sul tavolo giaceva il pc e la macchina fotografica, capì subito che l’amico aveva voluto rifugiarsi nel lavoro. "Tipico di Jordan", pensò. Da quando i due si conoscevano, Jordan  si era sempre rifugiato nella fotografia, durante i momenti di preoccupazione.
“Lo so che avevi detto di voler rimanere solo, ma cazzo Jordan non puoi stare qui tutta l’estate”, disse Ryan guardando negli occhi l’ amico.
“Te l’ho detto sto lavorando, ho un sacco di cose da fare… "cercando il moro molteplici giustificazioni.
“Senti lo so, che è difficile! Lei è qui con il suo nuovo ragazzo e per te non è facile, ma  starà qui tutta l'estate. Capisci!? Il suo tono tornò ad addolcirsi:
" non puoi nasconderti per sempre”. Jordan non rispose, perché sapeva perfettamente quanto Ryan avesse ragione, e lui si stava nascondendo, si stava comportando da codardo per la seconda volta nella sua vita e questo lo sapeva bene . Stava cercando di nascondere i propri errori per non affrontare le conseguenze che questi avevano e che tutt'ora stavano causando. Nascondere quella parentesi che lo aveva cosi profondamente segnato, non avendo alcuna intenzione di riaprire la scatola dei ricordi o almeno, nonostante fosse passato del tempo, non era ancora pronto. Era una parte della sua vita che aveva cercato disperatamente e malamente di accantonare.
“E quindi Ryan cosa vuoi? Perché sei qui?” ed ecco lì, pensò il biondo, il Jordan , che odiava quando gli altri gli evidenziassero la verità.
Ma Ryan non demorse, lo conosceva fin troppo bene.
“Andiamoci a fare un giro, esci da qui e vivi”, enfatizzò volutamente le ultime parole.
 
 
 Convincere Jordan non fù affatto semplice. Era da quella mattina che il moro, infatti percepiva una strana sensazione, un qualcosa che lo attanagliava da dentro, alimentando la sua agitazione. Ma allo stesso tempo si rendeva perfettamente conto di non poter dire di no a Ryan, apprezzandone il fatto che fosse andato  li per lui a cercare, almeno in parte, di strapparlo da quei pensieri che sapeva benissimo gli attanagliassero la mente.
Mentre dall’altro lato della città,
Cheryl e Jack camminavano teneramente avvinghiati per le strade di Cape May. Anche la ragazza, come Jordan , percepiva una strana sensazione, un batticuore irrazionale, un senso di ansia che la spingeva a guardarsi intorno in cerca, probabilmente di un paio di profondi occhi castani. Allo stesso tempo, però, si sentiva cosi stupida a pensare queste cose, mentre di fianco a lei il suo ragazzo, probabilmente ignaro di quei pensieri, le teneva teneramente la mano.
Così Cheryl si ritrovò a pensare a quanto fosse maledettamente sbagliato tutto ciò, cercando di promettere a se stessa che fosse giunto il momento di dimenticare per sempre il giovane Moore.
Jordan e Rayn, dopo aver pregustato una birra ghiacciata al solito e vecchio ritrovo vicino al porticciolo di Cape May, risalivano ora per le vecchie stradine della cittadina. Parlottando e facendo battutine sui numerosi turisti che in quel periodo dell’anno adornavano la città. Per un momento anche a Jordan parve di essersi dimenticato di quella strana sensazione che si trascinava con sé dalla mattina.
“Questo è in assoluto il mio periodo dell’anno preferito” gli stava ripetendo Ryan, estasiato dalla quantità di turiste che camminavano dinanzi a loro.
“Ovviamente ti riferisci alle ragazze”
 
“Insomma amico, guardati intorno, sembra di essere in paradiso”, continuò il biondo mentre sorrideva malizioso a due turiste.
 
Ryan Mills, l’eterno latin-lover di Cape May biondo, occhi azzurri e un sorriso sfacciato che faceva perdere la testa a tutte le ragazze di quella cittadina del New Jersey e non solo.  L’unica ragazza che era stata immune al suo fascino fù proprio Cheryl Smith, che preferì il suo compagno di avventure Jordan Moore. Al contrario invece  con Ryan aveva allacciato anni prima una fraterna amicizia che, dati gli eventi, si era persa lasciando spazio solamente a numerosi e teneri ricordi.
“Ecco di nuovo questa sensazione” pensò Jordan mentre si guardva  intorno agitato. Insieme all’agitazione si era presentata anche un qualcosa che il ragazzo conosceva molto bene, anche troppo forse, ovvero il bisogno di fuggire, anche se non sapeva nemmeno lui bene da chi o da cosa..o forse si.  Ad accorgersene dell’agitazione dell’amico fù anche Ryan che si ritrovò a pensare a quanto conoscesse bene il ragazzo accanto a lui.
“Jord tutto bene?”
Jordan annuì, ma cazzo no! non andava niente bene. Fu infatti una questione di attimi, un momento, il tempo di alzare lo sguardo e posarsi sull’altro lato della strada e la vide; Cheryl Smith mano nella mano con lui, camminavano vicini  le loro mani intrecciate, mentre ridevano dopo che lui le aveva baciato la guancia.
Non ora, non qui, ti prego” fu l’unica cosa che Jordan riuscì a pensare.
Anche Ryan si accorse di Cheryl e Jack e un maledizione quasi sussurrato fu l’unica cosa che riuscì a dire.
 
Jordan nel frattempo era rimasto pietrificato, voleva scappare, fuggire come aveva sempre fatto, ma non ci riusciva, le sue gambe si rifiutavano di muoversi.
Eccola lì quella sensazione che il ragazzo aveva a lungo temuto, il cuore gli martellava nel petto, sembrava come se da un momento fosse pronto a saltare fuori .
Scappa scappa” gli ripeteva una vocina nella sua testa, il cuore,  lui no, gli diceva di restare, lo implorava di non scappare di non comportarsi da codardo come tre anni prima.
La lotta tra ragione e sentimento era appena iniziata, chi dei due avrebbe avuto la meglio? ------ Ehila, ecco a voi il terzo capitolo di Breaking Me. Personalmente sono molto soddisfatta di questo capitolo spero di esservi riuscita a trasmettere l'emozioni dei due protagonisti. Fatemi sapere voi cosa ne pensate. Inoltre vorrei aggiungere un banner alla mia storia ma non so come si fa, se qualcuno di voi è più esperta può contattarmi per favore? Un bacio,a presto

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