finalmente noi

di julius55
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Confessioni ***
Capitolo 3: *** Decisioni da prendere ***
Capitolo 4: *** Ci sarò, ci sarai, conterò i tuoi passi ovunque andrai ***
Capitolo 5: *** Siamo la vostra famiglia ***
Capitolo 6: *** Rientro a casa ***
Capitolo 7: *** Il primo contratto ***
Capitolo 8: *** Incontri ***
Capitolo 9: *** Un pomeriggio al mare. ***
Capitolo 10: *** Serata al Rock studio ***
Capitolo 11: *** Finalmente Noi ***
Capitolo 12: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


La sera scendeva su Roma. Aveva smesso di piovere e il sole pettinava i tetti della città e preparava uno dei soliti tramonti mozzafiato. Eva era ormai sistemata nella sua camera di degenza, la piccola nata nel suo piccolo lettino dormiva. Al di la del vetro della camera vedeva i suoi parenti scambiarsi battute, sorridere, salutarla con la mano. In mezzo a loro il suo Marco, che si era precipitato da lei per dirle che la amava. Certo non si aspettava una situazione del genere ma, come le aveva detto sua madre: "Stai tranquilla, si aggiusta tutto."

Marco, salutò i parenti e rientrò in camera, loro dopo aver fattto ancora un cenno all'indirizzo di Eva, si diressero verso l'uscita per tornare a casa.  Era stata una giornata alquanto stressante ed emozionante.

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Capitolo 2
*** Confessioni ***


Marco rientrò in camera e fu accolto dal sorriso di Eva, quel sorriso che lui ben conosceva e che illuminava e colorava tutto intorno a se. Si avvicinò al vetro che dava sul corridoio e chiuse la tenda, Eva seguiva con lo sguardo ogni suo passo. Sia vvicinò poi al lettino della bambina e si chinò a sfiorarle la fronte con le labbra e con le dita una tenera carezza. Guardò poi Eva, si avvicinò e prendendo il suo viso tra le mani le baciò la fronte sussurrando: Ti amo, grazie di es.. non fece in tempo a termine la frase, lei catturò le labbra di lui, quelle labbra che tanto le erano mancate, e si persero entrambi in quel bacio a lungo desiderato. Si staccarono per riprendere fiato e lui fu il primo a parlare: - Che nome le diamo? Ti ho regalato il libro dei nomi, avrai avuto modo di decidere come chiamarla. Lei lo guardò e sorrise
- Non ho bisogno di nessun libro, se a te fa piacere, la chiameremo Marta. A sentire quel nome una lacrima solcò il viso di Marco e questa volta fu lei ad asciugarla cosi come era solito fare lui nei suoi confronti. Eva, disse poi lui, io ora vado, tu hai bisogno di riposare e io devo rintracciare Simona, son corso via subito dopo l'esibizione e spero solo di non aver creato problemi. Lei lo guardò e rispose: Bella la tua nuova canzone.
- Perchè l'hai ascoltata?
- Certo, ero li sul divano e ascoltandoti hai insinuato in me molti dubbi.
-In che senso? Chiese lui.
- Marco, ti devo confessare una cosa. Qualche sera fa, mentre tu eri a Milano, Mimmo mi ha dato una copia della foto del concorso dicendomi che anche tu ne aveve una copia. In quel momento è squillato il mio cellulare, ho risposto ma, non ho ricevuto alcuna risposta, eri tu vero?
- Si , ero io e come al solito non ho saputo spiaccicare una parola.
-Ecco, vedi Marco li i dubbi che già in qualche modo avevo si sono accentuati. Comunque la faccio breve, io sono venuta a Milano, ho seguito nascosta dietro una tenda un pezzo della tua conferenza stampa e quando hai dichiarato che partivi senza rimpianti e che l'XTour per te era tutto ciò che desideravi mi son sentita persa ma in un certo senso, mi sono tranquillizzata, e ho preso la decisione di lasciarti andare, e quindi di sposare Alex. Walter mi ha visto, ma l'ho pregato di non dirti nulla, e a quanto vedo, ha mantenuto la promessa.
- Eva!!! Quelle erano frasi di circostanza, non potevo confessare davanti a tutti il malessere che avevo dentro, credevo che la tua scelta di sposare Alex, fosse una scelta convinta.
- Già rispose lei e forse lo era, ma poi ho ascoltato la canzone e li i dubbi sono diventati enormi, in chiesa ero titubante, credo che mi sarei tirata indietro, che non avrei sposato Alex, ma alla fine ci ha pensato lei, ci ha pensato Marta, e io li in sala parto non volevo altri che te e ho gridato il tuo nome e tu sei venuto, sei corso li da me, anzi da noi. 

Marco abbracciò Eva, ancora le loro labbra si unirono. 
-Ora vado disse lui, riposa ne hai bisogno. A domani.
Baciò delicatamente la piccola Marta e usci.

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Capitolo 3
*** Decisioni da prendere ***


Marco usci dall'ospedale, respirò a pieni polmoni l'aria fresca della sera e si incamminò verso casa. Iniziava a sentire la stanchezza, ma preferi camminare anche per riflettere sugli ultimi giorni. Era successo tutto cosi velocemente, il disco, l'XTour, la disperazione per aver perso Eva, la corsa contro il tempo, la gioia per averla ritrovata, essere diventato padre e per ultimo rivedere suo padre e Lucia di nuovo legati, di nuovo insieme e complici nel bene e nel male. Si ricordò che doveva chiamare Simona, prese il cellulare e vide le chiamate perse della stessa, i messaggi lasciati. Lesse l'ultimo " Ciao Marco, chiamami appena puoi, stai tranquillo so già tutto". In quel momento il telefono squillò, era Giulio:
- Ciao papà, dimmi.
 - Oi Marco dove sei? Ancora in ospedale? 
- Sto tornando a casa papà, vengo a piedi, ho bisogno di camminare un pò e devo fare qualche telefonata, ci vediamo tra poco.

- Marco, noi stiamo preparando la cena, ti aspettiamo.

- No papà, tranquillo, cenate pure voi, mangerò qualcosa quando arrivo, anche se a dire il vero, non ho molta fame.

- Va bene Marcolì, a dopo. 
- Ciao, a dopo.

Chiamò in memoria il numero di Simona, la risposta fu quasi immediata. - Oi Marco!! Ciao, congratulazioni papà.

- Ciao Simo, ma come fai a sapere tutto? Scusami son corso via, spero solo di non aver creato problemi.

- Tranquillo Marco, nessun problema. Ho sentito Walter che mi ha spiegato tutto. Io sto rientrando a Roma, sono in aeroporto e viene Walter a prendermi. Ah! Ho qui anche le tue cose, la tua chitarra. - Ok! Grazie! Senti io comunque ho bisogno di parlarti, possiamo vederci domani mattina a casa mia?

- Certo Marco, va bene domattina alle 09,00? 
- Va benissimo Simo, grazie. A domani allora, buon rientro.

A casa Cesaroni intanto, riuniti in cucina, Giulio, Lucia e i ragazzi avevano preparato una frugale cena e parlavano degli ultimi avvenimenti. Nessuno aveva affrontato il discorso sulla loro crisi dei giorni precedenti e tutti erano felici di respirare di nuovo un'aria di ritrovata serenità. Sentirono la porta aprirsi e tutti si precipitarono all'ingresso, Marco era arrivato, si abbracciarono tutti e la commozione prese il sopravvento. Rientrarono in cucina,Marco si sedette con loro e fu assalito dalle domande dei suoi cari. 
Come va? Come sta Eva? Marco sorridendo fece segno di calmarsi e inizio a parlare:
 - Va tutto bene, state tranquilli. Eva sta bene, stanca ma sta bene, l'ho lasciata per farla riposare, non è stata una giornata facile per nessuno credo. Comunque, abbiamo deciso di dare alla piccola il nome di Marta. Pur nella commozione del momento a sentire quel nome, tutti sorrisero felici. Rudy abbracciò il fratello e disse:
- Sono sicuro che sarà bella come la mamma e terrà vivo in noi il ricordo. Marco continuò:
- Voi tutti sapete che io tra poco meno di due mesi, dovrò partire per l'XTour. Lo farò solo se Eva e Marta potranno venire con me. Domani mattina, verrà Simona, la mia manager, discuterò con lei della faccenda e se si potrà ne parlerò a Eva, se lei accetterà partiremo insieme, e sempre insieme decideremo le mosse per il nostro futuro. L'ho ritrovata, non voglio più perderla per niente al mondo. Restarono ancora un po insieme a parlare, poi i ragazzi salirono nelle loro camere e anche Giulio e Lucia decisero di ritirarsi. Marco decise di dormire  sul divano, voleva stare un pò da solo ancora e raccogliere i pensieri. Giulio abbraccio il figlio e salì in camera, di li a poco Lucia l'avrebbe raggiunto, gli aveva chiesto di avviarsi. Una volta sola con Marco, Lucia lo abbraccio forte - Ti voglio bene Marco e sono felice, disse. Poi si ritirò anche lei. Marco si sistemò sul divano in attesa di un po di sonno ristoratore. Una volta in camera Lucia si rivolse a Giulio:
- Allora? Giornata pesante eh? Giulio la guardò, sorrise e disse:
- Lucì, quello che è successo oggi è incredibile, non credevo che Marco e Eva si amassero così tanto. Ne hanno passate tante e anche per colpa nostra forse ma, ora avranno tutto il nostro appoggio, almeno io la penso così.
 - E io la penso esattamente come te, disse Lucia, avranno tutto il nostro appoggio. Cerchiamo di dormire ora ne abbiamo bisogno anche noi. La luce si spense e finalmente quel letto che negli ultimi tempi era stato diviso tornò ad essere l'unione del loro amore.

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Capitolo 4
*** Ci sarò, ci sarai, conterò i tuoi passi ovunque andrai ***


La notte era trascorsa tranquilla. Eva si era alzata, stava bene, serena come mai si era sentita da un po di tempo. Si avvicinò alla culla della piccola Marta che dopo la poppata dormiva serena. Tornò a letto anche lei cercando di riposare ancora un po nell'attesa che fosse tornato Marco in mattinata.

Casa Cesaroni, iniziava a riempirsi di voci, un profumo di caffè si spandeva per casa, Lucia era già al lavoro per preparare la colazione, sapeva che di li a poco sarebbero arrivati tutti. Marco, che dopo una notte di dormiveglia, era salito al piano di sopra a prepararsi, ora era pronto ad affrontare una nuova giornata. Sarebbe voluto correre da Eva, ma doveva aspettare ancora un po. Quando scese erano già tutti in cucina.
 - Ecco il neo papà disse Giulio.
 - Ma chi ce lo doveva dì disse Ezio, va che hanno combinato sti due.
 -  Certo che te..!! Disse Cesare rivolgendosi a Marco. 
- Te che? intervenne Giulio. -  Niente lassamo perde và, hanno deciso il nome? ribattè Cesare. 
- Se chiamerà Marta rispose Giulio. Tutti sorrisero e ripresero a prendersi in giro l'un con l'altro. Suonò il campanello, Marco si precipitò ad aprire, Walter e Simona entrarono, Simona lo abbracciò con affetto, Marco la invitò ad entrare in cucina per un caffè. Lui rimase da solo con Walter, i due amici si scambiarono un lungo abbraccio commossi. Fu Walter a rompere il silenzio dicendo:
- Sai, quando a Milano ti ho detto che la vita ti stava offrendo una scala reale, non pensavo che tu ti saresti preso tutto il piatto.
 - Già rispose Marco, la vita è stata molto generosa con me, ho fatto addirittura jackpot. Sono felice Walter, sono felice e fortunato, perché nel jackpot è compreso anche un amico come te. Walter lo abbraccio di nuovo e richiamati dal resto della famiglia entrarono anche loro in cucina. Marco si avvicinò a Simona e le chiese di appartarsi un attimo per parlare, Scusandosi con gli altri, invitò Walter a seguirli e si accomodarono in salotto.
 - Senti Simo,  disse Marco, prima di tutto devo ringraziarti, senza di te io non avrei forse mai realizzato il mio sogno per la musica.
 - Non dire sciocchezze Marco, lo interruppe lei, tu sei speciale e senz'altro qualcuno si sarebbe accorto di te.
 - Lasciami parlare, ti prego, ribatté Marco.

Io devo chiederti di contattare l'organizzazione del tour e chiedere se è possibile che con me ci siano Eva e Marta.. Ah! a proposito disse rivolgendosi sorridendo a Walter, l'abbiamo chiamata Marta, spero non ti dispiaccia, ma Anita ci sembrava... un pò impegnativo!!. L'amico sorrise e lui riprese il discorso con Simona. 
- Dunque Simo dicevo:- Vorrei portare Eva e Marta con me, se questo non è possibile e se Eva non dovesse accettare di venire con me io rinuncio al XTour. Quindi come prima cosa, ti prego di informarti se è possibile, che io non viaggi da solo, in caso di risposta affermativa, andremo in ospedale, parlerò ad Eva e se anche la sua risposta sarà affermativa, comunicheremo in giornata stessa la mia partecipazione all'organizzazione. Puoi fare questo? Simona lo guardò un pò perplessa ma, preso il cellulare disse: 
- Lo faccio subito Marco, lasciatemi sola per favore affinché io mi informi.

I due amici tornarono in cucina con il resto della famiglia.

Dopo poco li raggiunse Simona, si avvicinò a Marco e gli disse: 
- Marco, per l'organizzazione non c'è nessun problema, provvederanno loro a tutto. Ho avvertito che in giornata darò loro la nostra risposta definitiva, quindi non resta altro che andare a sentire cosa ne pensa Eva.

Marco, Simona e Walter si recarono quindi subito in ospedale, Marco entrò in camera e trovò Eva con in braccio la piccola.
 - Oi, disse Eva, Marta c'è papà. Lui si avvicinò, baciò entrambe e chiese:
 - Eva, sei riuscita a riposare? - Si Marco, tranquillo, ho riposato e sto bene, la piccola ha già fatto la sua poppata mattutina e sta bene anche lei. - Eva devo parlarti, di la ci sono Walter e Simona e io devo una risposta a Simona.
 - Dimmi Marco, disse Eva, mettendo la piccola nella culla. - Dunque Eva sarò molto conciso: Tu sai che tra meno di due mesi devo partire per l'XTour, lo farò solo se tu e Marta verrete con me, l'organizzazione è già al corrente e per loro non ci sono problemi. Eva lo guardò sorridente, lo abbraccio e sfiorando le sue labbra disse:
 - "Ci sarò, ci sarai, conterò i tuoi passi ovunque andrai". Quello che decidi tu per ma va bene Marco.
 -  No rispose lui noi le decisioni le prenderemo sempre insieme, e la baciò. Prese poi in braccio la bambina, aprì la tenda che copriva il vetro e la mostrò a Walter e Simona che erano al di la vetro. I due ragazzi, sorridendo salutarono Eva, a Marco bastò fare solo un cenno con la testa, Simona capì e preso il cellulare telefonò all'organizzazione per confermare la presenza al tour di Marco Cesaroni e famiglia.

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Capitolo 5
*** Siamo la vostra famiglia ***


Walter e Simona avevano lasciato l'ospedale. Simona, daccordo con Marco, si sarebbe occupata di tutti i documenti occorrenti affinché Eva e Marta avessero potuto seguire Marco in Tour. Marco si fermò in ospedale. I due ragazzi, passarono la mattinata a raccontarsi alcuni perticolari del loro tempo passato lei a New York, lui a Milano, particolari che non si erano raccontati durante i mesi di gravidanza trascorsi insieme e che ora volevano portare a conoscenza l'uno dell'altra, pur sapendo che alcuni ricordi di quei particolari avrebbero fatto male.

In tarda mattinata, Marco, Lasciò anche lui l'ospedale diretto a casa per il pranzo. Prima di andare, si fermò a parlare con i dottori che erano passati per la visita di routine, fu rassicurato circa il decorso del postparto sia sulle condizioni di salute di Eva che su quelle della neonata. Tutto procedeva a meraviglia e gli fu anche confermato che Eva sarebbe stata dimessa da li a due giorni.
Arrivato a casa, trovo Lucia e suo padre intenti a preparare il pranzo, di li a poco, sarebbero tornati anche i fratelli da scuola.
Dopo essersi salutati, Marco chiese loro di ascoltarlo un attimo. Si sedettero al tavolo della cucina e Marco disse:
- Sono stato da Eva. Lei e Marta verranno in viaggio con me all'XTour. Ora però ho bisogno di trovare un appartamento per noi. Eva, massimo due giorni sarà dimessa. Ho pensato di cercare un appartamento già ammobiliato almeno per ora. Quando torneremo dal Tour metteremo su una casa tutta nostra.
- Aspetta Marco, rispose Giulio: - Stavo pensando, noi abbiamo la mansarda, in un paio di giorni risusciamo a sistemarla, non è che poi ci sia molto da fare. Posso iniziare a occuparmene già oggi pomeriggio. Potete stare qui fino alla partenza del tour, poi quando tornere avrete tutto il tempo per pensare a una sistemazione diversa. Te che dici Lucì?
- Amore, è una bellissima idea, rispose Lucia, cosi in questo breve periodo potremmo goderci anche la bambina che poi sarà via per molto tempo.

Marco li guardò stupito e disse: 
- Per me va bene, credo e spero che vada bene anche a Eva, oggi gliene parlerò, ma non vorremmo creare imbarazzo a nessuno della famiglia. Magari non è facile accettarci.
- Marco, rispose Giulio, non lo dire neanche per scherzo, noi siamo la vostra famiglia. Abbiamo sbagliato tempo fa, non ripeteremo più lo stesso errore.

Detto questo, si alzò e abbraccio con affetto il figlio.

I ragazzi rientrarono da scuola e durante il pranzo, furono messi al corrente delle nuove decisioni prese. Tutti furono felici e accolsero con gioia la notizia.

Nel pomeriggio Giulio in bottiglieria, mise al corrente suo fratello Cesare e Ezio, che era sempre li, delle ultime notizie.
Tramite alcuni clienti della bottiglieria, contattò una ditta di 
servizi edili, spiegò il lavoro che andava fatto e si accordò che il lavoro sarebbe iniziato già quel pomeriggio,visto il poco tempo a disposizione. Contattò una ditta di arredamento, spiegò anche a loro velocemente il lavoro da fare e anche da quest'ultimi ricevette tutte le assicurazioni del caso. D'aldronde non poteva essere altrimenti, erano per lo più tutti amici, conoscenti, tutta gente del quartiere. Avvertì Lucia a casa, che da li a poco sarebbero già arrivati gli operari e che anche lui sarebbe tornato a casa per aiutare. Nel giro di due giorni la mansarda sarebbe stata pronta ad accogliere una nuova vita.

Marco, raggiunse ancora una volta l'ospedale e mise al corrente Eva dell'evolversi delle cose. Lei, prima un po titubante, fu ben felice poi di accettare la proposta, dopo che riusci a parlare con sua madre che la tranquillizzò. Non ci sarebbe stato nessun problema.


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Capitolo 6
*** Rientro a casa ***


Tre giorni dopo il parto Eva fu dimessa e tornò finalmente a casa accolta dal calore della famiglia e degli amici tutti. Anche suo padre Sergio, era tra i presenti. Aveva deciso di fermarsi a Roma qualche giorno almeno fino a quando lei non fosse tornata a casa e le promise che finché non fosse partita con Marco per il tour sarebbe tornato a farle visita ogni fine settimana. La mansarda era stata arredata a tempo di record e quando lei vi entrò in compagnia di Marco e della piccola Marta, lo stupore e la commozione dipinsero il suo volto. Abbracciò con passione Marco e dopo essersi baciati con trasporto disse:

- Come cambiano in fretta le cose. Come sa sorprenderci la vita. Pochi giorni fa tu partivi per Milano per realizzare il tuo sogno, avevi scelto la tua strada e io stavo per sposarmi, avevo scelto anch'io la mia strada ma, stavo per commettere il più grosso errore della mia vita, Sono stata fortunata, sono stata costretta dagli eventi a fermarmi e ora sono qui con te, sulla stessa strada da percorrere, non solo noi due, abbiamo una figlia con noi Marco, una figlia che ci accompagnerà e che noi accompagneremo nella sua crescita.
Marco la abbracciò e disse:

- Eva, l'unico grande sogno realizzato per me, è quello di averti accanto oggi e per sempre.

- Si Marco, lo è anche per me, rispose Eva. E' il nostro grande sogno realizzato, quel "tranne uno" che tu nominasti la sera di poco più di nove mesi fa, ma che era il sogno più grande. Ti amo Marco, ti amavo allora anche se lo negavo a me stessa e ti amerò sempre.

Un bacio appassionato li legò a lungo sembrava che il tempo si fosse fermato, sapevano in cuor loro che niente e nessuno li avrebbe più divisi. 
Marco lasciò Eva a sistemare le sue cose e scese giù. Trovò la famiglia ancora riunita a parlare del più e del meno. La radio accesa trasmetteva la sua ultima canzone. La vendita del disco stava andando bene e l'XTour era pubblicizzato con il passaggio di vari pezzi degli artisti che si sarebbero esibiti e tra questi quindi c'era anche lui con i suoi pezzi. Lucia, con Stefania sali in mansarda per accertarsi che fosse tutto a posto e per dare una mano a Eva ma, anche per godersi con un po di tranquillità la nuova arrivata.

Marco parlava con Sergio che gli chiedeva lumi sul tour, i due erano circondati dagli altri, curiosi anche loro di sapere, fu in quel momento che il cellulare di Marco squillò. Lui si scusò e si allontanò un poco da loro. Era Simona che lo chiamava:

- Ciao Simona, dimmi.

- Ciao Marco, sono al Rock studio con Franco, siamo stati contattati da una major, vogliono vederci. Abbiamo appuntamento per domani mattina, va bene per te se passiamo a prenderti per le 10,00.

- Una major, cosa vorranno mai? Comunque va bene alle 10,00.

- Marco, credo di sapere cosa vogliono. Comunque stai tranquillo, 
domani lo scopriremo, va bene? C'è li Walter? Me lo passi?
- Si è qui,ora te lo passo. A domani.


Era ormai calata la sera. In casa Cesaroni, era tornata la calma. Marco aveva messo al corrente Eva della telefonata di Simona. Marta dopo la poppata dormiva tranquilla nel port enfant sistemato sul divano con la famiglia che a turno passava a controllarla. Lucia preparò la cena aiutata da Gabriella che si era fermata li a casa. Anche i Masetti e Cesare con Pamela avevano preferito tornare a casa propria e lasciare tranquilla la famiglia a godersi la serata. Walter dopo aver parlato con Simona, era andato anche lui e l'aveva raggiunta al Rock studio.
Iniziava così la vita di Marta in  casa Cesaroni.


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Capitolo 7
*** Il primo contratto ***


Come tutte le mattine c'era fermento in casa Cesaroni. Cesare e Gabriella che facevano a gara per i cornetti, Mimmo già al suo posto seduto con accanto Matilde, Lucia che preparava il caffè con Giulio intorno che la stuzzicava, Ezio e Stefania nei lo soliti battibecchi, Rudi e Alice che non si pizzicavano più come una volta, ma che erano diventati complici e confidenti nelle loro scelte, una delle solite mattine insomma. Marco e Eva con la piccola scescero anche loro. Qualcuno si alzò per liberare qualche posto e dopo aver salutato e aver chiesto come era andata la notte, se la piccola avesse riposato bene, iniziò ognuno a prepararsi per ciò che doveva essere la giornata. I ragazzi si prepararono per la scuola, Giulio e Cesare salutarono per andare in bottigleria, seguiti a ruota da Ezio, Stefania e Lucia andarono anche loro per raggiungere il loro lavoro. In casa rimase Gabriella che dal canto suo non vedeva l'ora di godersi un po la nuova arrivata.

- Eva, disse Marco, mi spiace lasciarti sola questa mattina, non so cosa vogliono da me alla major ma, Franco e Simona hanno preso questo appuntamento e mi hanno fatto capire che è importante. Mi sarebbe piaciuto restare con te e Marta.

- Non preoccuparti, rispose Eva, non mancherà il tempo per stare insieme e poi come hai detto tu è importante. E poi Marco, stai tranquillo, non ci vuole molto a capire cosa vogliono, sei un cantautore, il tuo disco sta andando bene, credo che un contrattino te lo proporrano.

- Speriamo bene, disse lui. Comunque io mi metto nelle mani di Franco e Simona, loro sapranno consigliarmi, mi fido ciecamente di loro.

- Stai tranquillo Marco, rispose Gabriella, sto io con Eva, non ho nulla da fare e se lei ha voglia più tardi, ci facciamo una bella passeggiata con la piccola.

- Certo nonna, disse Eva, volentieri.

Poco prima delle 10,00 arrivarono Franco e Simona, Marco li raggiunse e si recarono alla casa discografica. Franco nel tragitto notò la tensione sul volto di Marco e disse:

- Stai tranquillo Marco, il responsabile della major è il mio amico Michele. Era tra i giurati delle selezioni per l'XTour ed è uno degli organizzatori del tour stesso. Quindi, stai tranquillo e vediamo cosa ha da dirci. E' una brava persona, vecchia conoscenza di mio padre e non ha niente a che vedere con Criscuolo, quindi se ci sarà una proposta, e credo che ci sarà,
di sicuro sarà una proposta seria, la valuteremo e decideremo. Daccordo?

- Va bene Franco, rispose Marco. Io comunque mi affido a te e Simona. Mi fido ciecamente di voi.

Simona sorrise e disse:

- Grazie Marco ma, fidiamoci di lui. Io con la mia impulsività sarei capace di fare casino anche quando non ce n'è bisogno.

Tutti e tre risero di gusto.

Furono ricevuti da Michele in persona che dopo averli salutati e aver abbracciato con affetto Franco li fece accomodare nel suo ufficio e prese la parola.

- Allora caro Franco, ho una proposta da farvi. La nostra casa discografica è disposta a rilevare dietro dovuto compenso, tutti i diritti relativi al disco che avete appena prodotto tu e Simona. Rileviamo l'esclusiva per gli eventuali video e servizi che saranno fatti durante l'XTour su Marco, le eventuali ristampe del disco usciranno con la nostra etichetta. A Marco proponiamo un contratto discografico  a partire da subito. Lui farà l'XTour e sarà seguito direttamente da noi. Quando tornerà dall'XTour troveremo un accordo per la produzione e i tempi di consegna per l'uscita di un nuovo album. Nel frattempo sfrutteremo, come ho detto prima, delle registrazioni anche live dell'XTour fatte su di lui. Per finire ho una proposta per Simona. Il nostro studio di Londra ha bisogno di una Executive Manager, Simona tu sei caparbia e hai la volontà di tuo padre e quindi sono certo che hai le capacità per questo ruolo. Se sei disposta a trasferirti a Londra il posto è tuo già da domani. Qui ci sono le proposte e i contratti da firmare. Prendetevi un po di tempo per pensarci, aspetto una vostra risposta, diciamo entro domani?

Franco, Marco e Simona si guardarono a bocca aperta. Si aspettavano si una proposta, ma non fino al quel punto.
Franco fu il primo a riprendersi e disse:

- Caro Michele, la tua propsta ci lascia senza parole e per quanto mi riguarda sarebbe da pazzi non accettarla. Però, c'è un problema, la metà dei diritti sul disco è nelle mani di Criscuolo.

Spiegò a quel punto tutto l'accaduto con Criscuolo, dalla protesta di Marco, al licenziamento di Simona, al ricatto di Criscuolo che minacciava di boicottare Marco per l'XTour.

- Stai tranquillo, Franco, rispose Michele. Criscuolo lo conosciamo, sappiamo che i suoi comportamenti non sono molto onesti, anzi ci sarebbe molto da ridire. Comunque a me deve qualche favore e se lo chiamo sono sicuro che rinuncerà senza null'altro a pretendere. In fondo ci ha già guadagnato con le vendite e i passaggi in radio dei pezzi che ci sono stati finora. Quindi gli può bastare. Stai tarnquillo e lascia fare a me.
Intanto, mentre io lo contatto, dai un'occhiata ai contratti. Vi lascio qui mentre io vado a fare una bella telefonata a Criscuolo.

Rimasti soli, Franco disse:

- Sentite conosco Mihele da una vita, non ho neanche bisogno di leggere i contratti, firmerei a occhi chiusi qualsiasi proposta fatta da lui. E' una persona onesta, come nostro padre, state sicuri che quello che ci ha prospettato è quanto scritto nei contratti. Marco, per te è un'occasione unica, fidati e firma.
Simona, noi cosa facciamo? Io non ho problemi. Non ho diritti sul disco, sei tu che devi rinunciare e inoltre credo che il lavoro che ti ha offerto sia un'ottimma occasione anche per te.

- Si, rispose Simona, non posso rinunciare a una proposta del genere. Accetto!

- Io sono nelle vostre mani. E' grazie a voi se oggi sono seduto qui pronto a firmare il mio primo contratto discografico. Quindi se tu mi dici di firmare io lo faccio.

Fu in quel momento che rientrò Michele. Si sedette di nuovo alla scrivania e disse:

- Con Criscuolo tutto risolto. Passerà lui da noi dove metteremo nero su bianco. Voi non avete più nulla da temere da lui. Voi avete deciso qualcosa? Volete pensarci un po?

- No, rispose Franco. Ho già detto loro che non ho bisogno di leggere niente. So che persona sei. Sei mio amico e sei stato amico di nostro padre, quindi mi fido, fai pure preparare le copie definitive noi siamo pronti a firmare.

- Bene, rispose Michele, allora visto che ormai è ora di pranzo, vi invito a pranzare insieme. Mentre qui ci preparano le copie definitive, noi ci facciamo quattro chiacchiere davanti a un buon bicchiere. Non c'è modo migliore che concludere un affare se non a tavola. Se poi la tavola è condivisa con un vecchio amico, ancora meglio.

Uscirono dalla casa discografica recandosi a un vicino ristorante. Marco si scusò e si appartò un attimo per telefonare.

- Ciao amore, rispose Eva, allora come va? 

- Ciao Eva, tutto bene. E tu? Marta?

- Tutto bene, rispose Eva. Marta sta bene, abbiamo fatto una bella passeggiata, ha fatto la sua poppata e ora dorme.

- Bene. Ascolta Eva, disse Marco. Non torno per pranzo, mi dispiace lasciarti ancora sola. Siamo stati invitati dal responsabile della major. Ci sono grosse novità ma, ti racconto tutto quanto torno a casa. Ti amo!

- Amore, tranquillo, rispose Eva. Ti amo anch'io. A dopo.

Il pranzo trascorse rievocando vecchi ricordi tra Michele e Franco. Michele tranquillizzò ancora Marco dicendogli che sarebbe stato seguito, da professionisti seri. Lo rassicurò anche per l'XTour, facendo parte dell'organizzazione era a conoscenza della sua richiesta circa Eva e Marta, lo tranquillizzò anche in merito a quello e si congratulò con lui scusandosi di non averlo fatto prima.

Rientrarono in sede, firmarono i contratti. A ognuno di loro, fu consegnata una copia. Michele diede il suo numero personale a Marco dicendogli di contattare direttamente lui per qualsiasi cosa. Fino al ritorno dell'XTour si sarebbe occupato lui di tutto personalmente. Dopo, la casa discografica gli avrebbe assegnato un agente.

Era già pomeriggio inoltrato quando tornarono a casa. Marco invitò Franco e Simona a entrare in casa ma, loro declinarono l'invito. Franco salutò Marco con la promessa che si sarebbero sentiti presto e si allontanò di qualche passo. Simona e Marco si abbracciarono commossi. Marco la ringraziò ancora per quanto lei aveva fatto per lui. Si promisero di sentirsi e Simona promise che si sarebbero senz'altro rivisti a Londra quando il tour avrebbe fatto tappa in quella città. Lei sarebbe partita subito l'indomani. Le restava una sola cosa da fare , parlare con Walter. Prese il cellulare e lo chiamò.

Marco rientrò in casa, nel salotto trovò Eva e Lucia che parlavano tra di loro, Marta nel port enfant tranquilla. Baciò Eva che non potè non notare quel sorriso che gli illuminava tutto il viso. Salutò Lucia e si avvicinò alla bimba, gli sembrò di vederla sorridere felice. Eva si avvicinò e chiese come era andata. Lui la tirò a se, la baciò e disse:

- Andiamo di sopra che ti racconto tutto mentre mi do una rinfrescata e mi cambio. 

Una volta saliti, lui le fece un resoconto di quanto era accaduto. Le diede la copia del contratto, del suo primo contratto discografico. L'unica cosa che lo rattristava un po era la partenza di Simona, di come avrebbe reagito Walter. Eva lo rassicurò, magari avrebbero provato ad avere un rapporto a distanza, con Walter che il fine settimana poteva raggiungere Simona a Londra, se non trasferirsi li anche lui. Marco non rispose, ma in cuor suo sapeva già che doveva esser pronto a stare vicino all'amico.

La sera mentre erano tutti a cena, Marco mise al corrente tutti della giornata trascorsa del contratto discografico, e di come in previsione sarebbe potuta cambiare la sua vita. Tutti furono felici e complimentandosi con lui gli augurarono il meglio.
Suonò il campanello di casa, lui stesso andò ad aprire, ancor prima sapeva già che era Walter.
Walter entrò e saluto tutti, stranamente però non sembrava cosi abbattuto. Chiese scusa ai presenti e invitò lui ed Eva ad appartarsi un attimo. Spiegò ai suoi amici che aveva parlato con Simona. Si erano lasciati da buoni amici. Lui aveva compreso che quella scelta per Simona era molto importante, lui non poteva impedirgli di realizzare quello che per lei era un sogno. Si erano ripromessi di sentirsi, ma da buoni amici. Era convinto che se avesse proseguito con una relazione a distanza, avrebbe rovinato anche un buon rapporto di amicizia e quindi andava bene così.
Si congratulò poi con Marco per il suo contratto, Simona gli aveva raccontato già tutto. I tre amici si abbracciarono e Eva, ricordando una sera di qualche mese prima in bottigleria ripetè:

-L'amicizia può durare per sempre.

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Capitolo 8
*** Incontri ***


Si era ormai nell'ultima settimana di aprile. Le giornate scorrevano serene e tranquille. In quella settimana Marco si era dovuto recare varie volte alla casa discografica. Aveva consegnato i documenti personali per poter ottenere i vari permessi di viaggio per Eva e Marta. Aveva dovuto fare dei servizi fotografici, rilasciare qualche intervista. Iniziava per lui la carriera di cantautore di successo. Eva e Marta lo accompagnavano sempre ed erano sempre accolte con gioia e cortesia da tutti. Nei momenti in cui Marco non era con loro, c'era Michele che si fermava a parlare con Eva mettendola a proprio agio e rendendola partecipe del lavoro che si andava a svolgere. Sotto la spinta pubblicitaria della casa discografica, Marco in pochi giorni aveva acquisito una certa visibilità e popolarità. Non ero affatto raro che quando erano in giro, veniva riconosciuto e fermato per una foto o per un autografo. Le radio continuavano a passare i suoi pezzi e ogni tanto per strada si sentivano persone che canticchiavano le sue canzoni. Alcune volte Walter li accompagnava e loro erano ben felici di trascorrere qualche ora insieme a quell'amico che era stato loro sempre vicino. Era l'ultimo giorno del mese e nel pomeriggio, liberi da impegni i tre amici, con Marta, decisero di fare un giro in un centro commerciale a fare un po di compere di vario tipo. Da li a poco più di un mese sarebbero partiti per l'XTour e Marta aveva bisogno di completini, Eva voleva rivedere un po il suo guardaroba, cosi come Marco. Nel loro girovagare da un negozio all'altro, da una vetrina all'altra, si ritrovarono di fronte al negozio dove Eva qualche tempo prima aveva acquistato il cd di Marco. In vetrina c'era ancora la cartografia e i cd in bella mostra. 
A un certo punto Walter che portava il passeggino con Marta, si bloccò di colpo ed esclamò:

- Carlotta!!!
- Dove? chiese Eva.
Walter indicò la vetrina di fronte e cosi anche loro la videro entratre nel negozio di dischi. Lei dall'altra parte non li aveva notati. Fu ancora Eva a parlare:

- Walter, io non ho niente contro Carlotta, anzi dovrei scusarmi con lei. Quando quella sera è venuta a casa e mi ha parlato della festa e di te, non sono stata molto tenera con lei. Non posso però dimenticare che lei è stata la prima ad aiutarmi quando sono tornata da New York e mi sono nascosta a tutti voi. E poi in fondo anch'io non ero stata sincera con lei. L'ha intuito da sola che ero incinta, io lo avevo nascosto anche a lei. Però, se tu non vuoi rivederla, se ti crea problemi incontrarla, allontaniamoci, lei non ci ha visti.

- No, rispose Walter, basta fuggire, basta nascondersi e giusto che tu riallacci i rapporti con lei, è pur sempre stata la tua migliore amica. Non preoccuparti per me, basta rancori, la rivedo e la saluto volentieri; davvero.

Eva sorrise, lo abbraccio e disse di aspettarla li.
Lei si diresse verso il negozio, sbirciò dentro e vide Carlotta che stava pagando qualcosa alla cassa e si apprestava a uscire. Lei fece un passo indietro e aspettò di fianco all'ingresso. Quando Carlotta guadagnò l'uscita, Eva esclamo:

- Ciao Carlotta, chi non muore si rivede.

Carlotta si voltò di scatto verso di lei. Non ci fu bisogno di parole, l'abbraccio scattò spontaneo. La commozione prese il sopravvento, le due non si staccavano più. Fu Marco a rompere gli indugi, si avvicinò con Walter che spingeva il passeggino e disse sorridendo:
- Ehm! Scusate, qui ci saremmo anche noi.
Ancora una volta, lasciato l'abbraccio di Eva, Carlotta si girò di scatto, nonostante la commozione dipinta sul volto, sorrise e abbracciò Marco, si rese conto che c'era anche Walter e mentre lei imbarazzata si accingeva a dire un semplice "ciao" non trovando il coraggio di abbracciarlo, lui ruppe e gli induggi e allargò le braccia per ricevere anche lui il suo abbraccio. Si ritrovarono così abbracciati dopo tanto tempo e a entrambi sembrò di ritrovare il tempo perduto.
Ripresisi dalla commozione che aveva coinvolti tutti loro, fu ancora Walter a parlare:

- Perché non ci sediamo li al bar a bere qualcosa insieme?

Mai invito fu più ben accetto, i quattro amici ritrovati si accomodarono al tavolino di un bar, Carlotta prese subito possesso del passeggino e si complimentò con Eva. Eva sorrise e le disse sorridendo:

- Beh! Visto che ci sei, puoi complimentarti anche con il suo papà e guardò divertita Marco.

- Cosa! Esclamò Carlotta, devi raccontarmi tutto.

- Tranquilla amica mia, rispose Eva, ora che ci simo ritrovate avremmo tutto il tempo di raccontarci tutto a vicenda.

Parlando del più e del meno, senza approfondire gli argomenti su quello che era capitato in quesi mesi, ordinarono da bere.
Nell'attesa, Carlotta si rivolse a Marco e tirando fuori il cd che aveva appena acquistato disse:

- Marco, ora che sei diventato la star del momento posso chiederti di firmare la copia del mio cd? 

Lui sorrise, e mentre autografava il cd, squillò il cellulare,
era Franco che lo chiamava.

- Ciao Franco, come stai?

- Ciao Marco, tutto bene. Senti, ho bisogno di parlarti, puoi passare qui al Rock studio oggi o domani?

- Certo, rispose Marco, posso passare anche ora se vuoi, sono già in giro, tu sei li?

- Si, rispose Franco, ti aspetto allora. 

- Ok! Franco, arrivo. Ci vediamo tra poco, rispose Marco.

- Tutto bene amore? Chiese Eva.

- Si amore, tutto bene, rispose Marco. Era Franco, ha detto che ha bisogno di parlarmi. Ti dispiace se ti lascio qui con Carlotta? Io e Walter andiamo insieme al Rock studio, così tu e Carlotta potete parlare tranquillamente, avrete tante cose da raccontarmi e senza noi due tra i piedi sarete più libere. Poi posso raggiungerti e torniamo a casa insieme.

- Certo, rispose Eva, Vai pure e non preoccuparti. Anzi se Carlotta è libera, potrebbe accompagnarci lei a casa me e Marta. In fondo non siamo lontani da casa e una passeggiata va sempre bene. Carlotta ti va? Puoi?

- Certo, rispose Carlotta è un po come tornare ai vecchi tempi e io non ho impegni.

- Perfetto, disse Marco, allora ci vediamo dopo a casa. Pago il conto e andiamo.

- Lascia, esclamò Carlotta, pago io dopo, magari ci fermiamo un po di più e beviamo ancora qualcosa.

- Come vuoi, a dopo, rispose Marco. Walter andiamo!

Marco e Walter dopo aver salutato si allontanarono, lasciando li ragazze a raccontarsi i loro mesi passati l'una lontana dall'altra.
Eva raccontò della sua gravidanza, di quanto Marco e Walter le fossero stati vicini. Della sua convinzione che la bimba fosse figlia di Alex, perchè dopo che era stata male e dopo la prima visita effettuata, aveva forse calcolato male la gestazione. Le racconto dell'amore che aveva fatto con Marco la notte della maturità, del suo errore nel partire il giono dopo con Alex per New York inseguendo un sogno, che, ora se ne era resa conto, senza Marco non si sarebbe mai avverato. Lei nel periodo nel quale era stata sua ospite, non le aveva mai raccontato nulla del genere. Le aveva semplicemente detto che con Alex non aveva funzionato e basta. Le raccontò del ritorno di Alex, del suo tornare con lui, rinnegando ancora una volta ciò che provava per Marco ma, forse solo per dare una sicurezza all creatura che portava in grembo. Le raccontò del giorno del matrimonio, di quando qualche ora prima di andare in chiesa, Marco cantando in TV le aveva fatto capire quanto l'amasse. Le raccontò di quando all'improvviso all'altare mentre lei era titubante, le si ruppero le acque, la corsa in ospedale e di quanto lei avesse invocato il nome di Marco in sala parto. Di come lui, lasciato di corsa il tour si era precipitato in ospedale da lei e da come li, in sala parto, si erano reciprocamente dichiarato di amarsi. Poi era nata Marta e da un controllo chiesto da Alex, si era scoperto che il papà era Marco. E oggi, le disse era felice e innamorata come non lo era mai stata.

Carlotta aveva ascoltato tutto, emozionandosi non poco. Toccò poi a lei raccontarsi ma, lei non aveva molto da dire. Le raccontò che la sera della festa, dopo che era andata via da casa sua si senti persa e vuota. Non sapeva prendere alcuna decisione. Dopo qualche giorno si era resa conto che Walter le mancava. Non vide più Guglielmo. In quei mesi, si era immersa nello studio presso l'accademia che frequentava. Cosa strana a dirsi, lei immersa nello studio, non le sembrava vero. E comunque in confidenza disse a Eva che Walter ancora ora le mancava e che averlo rivisto le aveva procurato un tuffo al cuore. Chiese allora se Eva fosse al corrente della situazione sentimentale di Walter.
Eva le raccontò di Simona, ma che al momento Walter era libero. Che negli ultimi giorni, lo vedeva un po cambiato, forse dire maturo era una parola grossa ma, che l'esperienza vissuta l'aveva cambiato un po. Le disse che aiutava il padre in officina e che il tempo libero lo passava sempre in compagnia sua, di Marco e Marta. Credeva, ma questa era una sua supposizione, un suo pensiero, che forse anche Walter avesse provato la sua sensazione nel rivederla e infine le rivelò che era stato proprio Walter a rompere gli indugi lasciando da parte i vecchi rancori.

Nel frattempo Marco e Walter avevano raggiunto il Rock studio.
Franco, come era solito fare, non girò tanto intorno a quello che aveva intenzione di fare e andò subito al punto:

- Ascolta Marco, ho pensato di organizzare un tuo concerto qui al Rock studio, prima della tua partenza per il tour. Tu non devi preoccuparti di nulla. Parlo io con Michele per la liberatoria della casa discografica qualora ce ne fosse bisogno. Lo organizzerei per il secondo sabato di Maggio. Oggi siamo a fine aprile e avremmo il tempo per pubblicizzarlo un po. Mi farebbe piacere insomma che tu ti esibissi ancora una volta qui. Ora sei un artista noto e sono sicuro che il locale sarà pieno. Daldronde lo era già quando ti esibivi da perfetto sconosciuto. Per il compenso ci accordiamo, va bene?

Marco lo guardò, sorrise e rispose:

- Franco, tu sai che puoi contare su di me, organizza pure quello che ti pare. Per il compenso, come dici tu, non voglio niente, mi hai già dato tanto. Ti chiedo solo un favore. Dovresti approntare due spazi a me riservati. Uno fronte palco per i giovani della mia famiglia e un'altro spazio magari un po sopraelevato in fondo al locale per gli adulti della famiglia, mettendo qualche divanetto e qualche tavolino. Cosi in fondo al locale ci sarebbe anche meno frastuono e potrebbe starci anche Marta senza problemi di sonorità. Poi so che ci sarai tu al mixer e che quindi non ci saranno problemi. Che ne dici?

Franco sorrise e rispose:

- Nessun problema per quello che mi hai chiesto e ti ringrazio per la rinuncia al compenso. Però resta inteso che tutte le consumazioni della tua famiglia sono pagate; e quando dico consumazioni intendo almeno un paio di bottiglie di champagne da stappare tutti insieme a fine concerto. Va bene?

- Daccordo, rispose Marco. In ogni caso ci teniamo aggiornati in questi dieci giorni.

Si lasciarono dopo un caloroso abbraccio. Si sarebbero risentiti di li a qualche giorno.

Tornarono a casa, Eva era già rientrata con Marta e Carlotta era li anche lei. Era bello ritrovarsi tutti e quattro. La sera stava scendendo, l'aria di aprile seppure fresca era piacevole i quattro amici si portarono in giardino. Marta era rimasta in casa accudita da Lucia. Marco mise al corrente Eva della richiesta di Franco e le spiegò della sistemazione dei posti che aveva chiesto lui. Eva si mostrò un po preoccupata per Marta, ma Marco le disse di non preoccuparsi che sarebbe stato organizzato tutto alla perfezione e che lui quella sera voleva tutta la famiglia con se. Approfittò, già daccordo con Walter di estendere l'invito a Carlotta che accettò ben volentieri.
Dopo un po Carlotta si preparò per tornare a casa. Si salutarono, con la promessa di risentirsi e di organizzare una cenetta insieme tutti e quattro. Walter le chiese come sarebbe tornata a casa. Lei le rispose che avrebbe chiamato un taxi. Lui si offrì di accompagnarla, lei accettò. Si allontanarono insieme. Marco e Eva sorrisero. Fu Marco a parlare:

- Vuoi vedere che?...
- Dici? Rispose Eva
- Dico! Dico! Disse ridendo Marco.

I due rientrarono in casa felici. Era stata proprio una bella giornata.





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Capitolo 9
*** Un pomeriggio al mare. ***


Era il primo weekend del mese. Roma era invasa da giovani per il concerto del 1° Maggio. Franco aveva già parlato con Michele circa la sua idea per il concerto di Marco al Rock studio. Aveva ricevuto assicurazione che non ci sarebbe stato alcun problema. Anzi la casa discografica avrebbe provveduto a pubblicizzare la serata e che lo stesso Michele avrebbe preso parte all'evento. Marco aveva comunicato a casa la notizia. Giulio e Lucia avevano espresso lo stesso timore di Eva per Marta e Gabriella si era offerta di restare lei a casa con la piccola per quella sera. Marco li tranquillizzò tutti, era tutto organizzato nel migliore dei modi e lui voleva tutta la famiglia presente. 

Nei giorni seguenti, Marco preparò la scaletta, ripassò i pezzi da eseguire e si recò varie volte al Rock studio per confrontarsi con Franco. Le radio locali e i vari siti social legati alla casa discografica e al Rock studio, pubblicizzarono l'evento. 
Sarebbe stato un concerto acustico, solo chitarra e voce, il palco sarebbe stato tutto per Marco.

Il giorno prima del concerto, Marco chiese a Eva di trascorrere il pomeriggio al mare, giusto per rilassarsi un po. Lei ne fu felice. Nel mentre si preparavano per andare, Eva ricevette una chiamata da Carlotta le chiedeva se poteva incontarla quel pomeriggio, aveva bisogno di parlarle. Eva le disse che stavano per recarsi al mare ma, che se voleva l'aspettava, poteva raggiungerla li a casa. Anche il telefono di Marco squillò, era Walter e stranamente chiese a Marco di incontrarlo perchè aveva bisogno di parlargli. Marco ripose anche lui che stava per andare con Eva al mare ma, che lo avrebbero aspettato e che poteva raggiungerlo li a casa.
Eva e Marco sorrisero, Ci siamo si dissero a vicenda.
Da li a poco arrivò Walter, non fece in tempo ad entrare che sopraggiunse anche Carlotta. I due si osservarono perplessi.
Fu Eva a parlare:

- Ascoltate voi due, sappiamo già cosa volete dirci. Vi siete rimessi insieme. Io e Marco l'avevamo capito già da quando ci siamo incontrati al centro commerciale che sarebbe finita così. Quindi niente discorsi inutili, siamo felici per voi.
Ora noi stavamo per andare al mare, venite con noi?

Sorrisero tutti e quattro, Marco prese il port enfant e tutti e quattro si recarono al mare per passare un pomeriggio in compagnia.

Si ritrovarono li dove qualche mese addietro Eva era stata con Marco, prima di comunicare a Lucia della sua gravidanda. Il pattino al quale si erano appoggiati seduti sulla sabbia era ancora li.
Eva prese in braccio la figlia e seguita da Marco, Carlotta e Walter, si avvicinò alla riva. Parlò alla figlia come se quest'ultima fosse in grado di capirla e in cuor suo sapeva che ciò sarebbe avvenuto.

- Amore mio disse, questo è il posto dove tuo papà ha scritto la ninna nanna per te. Lui non sapeva ancora di essere tuo papà, neanch'io lo sapevo ancora. Quando però dopo qualche tempo ho ascoltato quella canzone, ho capito l'amore che lui provava ancora per me e che amava già te come figlia. Io nutrivo per lui lo stesso sentimento e anche se ero confusa dagli eventi, ho sperato tanto che fosse lui il tuo papà. Oggi siamo qui insieme e siamo tanto felici.

Marco si avvicinò e abbracciò entrambe. All'orizzonte una grossa palla di fuoco si tuffava in acqua. Il tramonto colorava la fine di un pomeriggio trascorso in allegria.

Tornarono a casa per cena. Erano già tutti li. Era arrivato anche Sergio per il fine settimana così come aveva promesso. I coniugi Masetti rimasero sorpresi nel vedere Carlotta. Walter senza giri di parole, comunicò loro che erano tornati insieme.

La serata passò tranquilla. Sergio tornò in albergo, Walter accompagnò a casa Carlotta, tutti gli altri tornarono alle proprie abitazioni. L'appuntamento era per la sera successiva al Rock studio.



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Capitolo 10
*** Serata al Rock studio ***


E venne il giorno del concerto. Dopo aver passato la mattinata in giardino con Eva e Marta in assoluta tranquillità, provando ancora qualche pezzo da eseguire con la sua chitarra e il pomeriggio a rimettere in ordine la scaletta per la serata, alle 18,00 Marco era già al Rock studio per il sound-check.
L'apertura del locale era prevista per le 19,30. Il concerto avrebbe avuto inizio alle 21,00. Si era raccomandato a casa che fossero giunti li un'ora prima dell'inizio, che avrebbe provveduto lui a farli accomodare nelle zone a loro riservate. 
Alle 20,00 il suo telefono squillò, era Walter che gli comunicava che erano arrivati tutti e che fuori dal locale c'era già ressa. Lui suggerì a Walter di recarsi verso un'ingresso secondario che si trovava sulla parte posteriore, lui li avrebbe attesi li. Walter conosceva quell'ingresso avendo lavorato li qualche mese prima.
Marco, con l'aiuto di Franco fece accomodare la sua famiglia. Gli adulti, con la piccola Marta erano sistemati in fondo al locale su un palchetto dal quale si vedeva benissimo il palco. Potevano quindi tranquillamente godersi lo show comodamente seduti. I ragazzi invece, con Eva, Carlotta e Walter erano sistemati davanti al palco in una zona transennata. Alice e Rudy chiesero a Marco se i loro amici, una volta giunti, avrebbero potuto unirsi a loro in quella zona. Marco li assicurò che non c'era problema di farli pure accomodare li. Rudy e Alice rintracciarono Jolanda, Budino, Lorenzo e qualche altro amico e li fecero accomodare li con loro. Giulio intravide i coniugi Barilon e li invito a sedersi con loro, nonostante i mugugni di Cesare. Il locale andava riempendosi sempre più. Arrivò anche Michele come promesso. Franco lo accompagnò ai piedi del palco per un saluto a Marco che era in compagnia di Eva. Lo accompagnò poi da Giulio e Lucia e dopo le dovute presentazioni, si accomodò anche lui con la famiglia Cesaroni.
Mancava poco ormai, Marco baciò Eva, fece un'ultimo segno a Franco che gli fece un gesto di assenso, era tutto pronto. Erano le 21,00. Partì una base musicale in sottofondo, le luci nel locale si abbassarono di intensità. Un gioco di luci stroboscopiche danzava sul palco. Fece il suo ingresso Marco Cesaroni. Imbracciò la chitarra, la base musicale cessò, le luci si spensero eccezion fatta per un faretto che illuminava lo sgabello sul quale lui si accomodò e partì la prima canzone: "Voglio mordere la vita". Seguirono poi gli altri pezzi "Tutto quello che ho" - "Parole nuove"  e così via. Il pubblico apprezzava, c'era una bell'atmosfera. Eva era lì, immersa in un mondo tutto suo, come se intorno a lei non ci fosse stato nessuno. Solo lui li davanti a lei. Sentiva quelle canzoni sue, anche se si rendeva conto che ormai avrebbe dovuto condividerle con migliaia di persone. Fu avvicinata da Alice:

- Eva, Eva!!! disse Alice

- Scusa Ali, dimmi, rispose Eva.

- Cos'hai? Chiese Alice, stai piangendo. Hai lo sguardo fisso davanti a te, fisso su Marco. Guarda che è già il tuo uomo, le disse sorridendo, lo stai divorando con gli occhi.

- Ali, rispose Eva commossa, io sono presente in ogni singola parola di ogni verso di ogni canzone che Marco sta eseguendo. E' un regalo immenso. Io conosco quelle canzoni ma, non le ho mai sentite come le sento questa sera. E' un'emozione indimenticabile, credimi.

Alice l'abbracciò e disse sorridendo:

- E pensare che ti piacevano le canzoni di Christian, ricordi!!!

- Scema, rispose Eva sorridendo. Comunque hai ragione, ero proprio una stupida.

Il concerto proseguiva. Ogni tanto Marco dava una descrizione del pezzo che andava ad eseguire ma, lo faceva giusto per staccare un attimo e riprendere fiato. 

"Cosa cambia ormai" - "Ninna nanna"... Applausi scroscianti.

Ci si avviava verso la fine del concerto. Arrivò il momento di 
"Ovunque Andrai" accolta da un boato. Il pubblico la cantò con lui.

Alle fine di quella canzone Marco si alzò dallo sgabello. Un applauso si levò ma, lui fece cenno come a smorzare quell'applauso. Si avvicinò al microfono:

- Grazie a tutti per essere qui, disse. C'è un'ultimo pezzo che vorrei farvi ascoltare. Questo pezzo è " Un mare di guai".
Quando ho composto questa canzone, con me c'era una persona che mi ha aiutato a comporla e che ora vorrei qui con me sul palco e condividere con lei quest'ultima canzone. Eva, vieni per favore.

Eva, voleva scomparire. Non aveva mai amato mettersi in mostra. Cercò di ignorare l'invito ma, il pubblico ormai l'acclamava. Eva! Eva! Eva!. Walter, Carlotta, Alice e gli altri, la spinsero verso il palco e la obbligarono a salire.
Marco, la abbracciò la fece sedere sullo sgabello e prima ancora che lei potesse dire qualcosa iniziò a cantare:

- Sei tu che hai messo la mia mano tra le tue dita....

La canzone terminò,Eva che non si era mossa da lì, fece per alzarsi ma Marco la bloccò e disse:

- Aspetta, Scendiamo insieme e mise via la chitarra.

In quel preciso istante, a eccezione delle luci di emergenza tutte le altre luci del locale si spensero.
Solo il faretto che illuminava loro due restò acceso.
Gli applausi cessarono e un brusio si levò dal pubblico.

- Che succede Marco, disse Eva stringendosi a lui.

- Nulla, rispose, stai tranquilla e chiudi gli occhi.

- Marco?!

- Fallo, disse lui.

Eva chiuse gli occhi, Marco estrasse dalla tasca una scatolina ovale e l'aprì. Si inginocchiò e disse:

- Ora apri i tuoi splendidi occhi.

Lei li aprì e portò la mano alla bocca, meravigliata.
Nonostante il locale affollato, solo un leggero brusio aleggiava nell'aria

- Eva, vuoi sposarmi?

Eva si inginocchiò anche lei e con una lacrima che le solcava il viso rispose:

- Si Marco, siiii!!!!

Le luci si riaccesero, un applauso si levò dalla platea.

Lei lo abbracciò e sorridendo sussurò:

- Bastardo, mi hai incastrato.

- No, rispose lui, sei tu che hai incastrato me.

Scesero dal palco, furuno assaliti e abbracciati dai fratelli e dagli amici.
Non fu facile per loro raggiungere i loro genitori e parenti. Marco si dovette fermare più volte per firmare copie del cd, autografi, e foto. Tra il pubblico incontrò molti suoi amici del liceo che si complimentarono con lui.

Quando raggiunsero i loro parenti furono abbracciati commosi. Tutti a voler vedere l'anello che Eva sfoggiava al dito, tutti a complimentarsi con Marco per la serata.

Il locale andava via via svuotandosi. Franco arrivò con lo champagne e un po di stuzzichini. Ci fù un bel brindisi e si apprestarono anche loro a lasciare il locale.

Marco e Franco si scambiarono un lungo e commosso abbraccio con la promessa di tenersi in contatto.
Terminò così, la serata al Rock studio.
Dall'indomani si sarebbe pensato a organizzare il matrimonio.



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Capitolo 11
*** Finalmente Noi ***


Il matrimonio fu fissato per il 30 Maggio. Il 5 giugno si partiva per l'XTour. Quelle settimana furono frenetiche. Decisero che la cerimonia sarebbe stata semplice. Avrebbero partecipato oltre ai parenti solo gli amici più stretti e alcuni conoscenti. Furono invitati Franco e Michele. Marco, invitò tramite Franco anche Simona ma, lei declinò l'invito.
Chiamò lei stessa Marco, gli augurò il meglio per lui e Eva e lo ringraziò. 

Marco chiese a Walter di fargli da testimone. Eva lo chiese a Carlotta. I due amici accettarono con gioia.

La sera prima del matrimonio, le donne rimasero in casa e organizzarono una sorta di addio al nubilato per Eva. Niente di particolare, chiacchiere fra donne con aneddoti vari e un brindisi.

Lo stesso fecero gli uomini, in bottigleria per l'addio al celibato di Marco. Anche qui niente di particolare, chiacchiere, racconti, qualche canzone di Marco con l'immancabile chitarra e un brindisi.

Marco quella notte, anche per rispettare una sorta di tradizione, lo sposo non doveva vedere la sposa se non all'altare, avrebbe dormito al magazzino insieme a Walter.

Prima di chiudere la serata, Marco chiamò Eva al cellulare:

- Ciao amore, come va lì? Fate bisboccia?

- Ciao Marco, rispose Eva. Che bisboccia vuoi che ci sia. Tra un po tutti a letto.

- Anche noi tra un po andiamo, disse Marco. Ci vediamo domani alle 15,00 va bene? Non farmi aspettare e sopratutto non mancare.

- Ci sarò, rispose Eva sorridendo, non mancherei questo appuntamento per niente al mondo. Buona notte amore mio. Ti amo.

- Ti amo anch'io, buonanotte rispose Marco e dai un bacio alla piccola.

30 Maggio, ore 15,00. Gli invitati sono già quasi tutti in chiesa. Marco è li sul sagrato, arrivano Giulio e Lucia con in braccio la piccola Marta. Si abbracciano, Marco prende in braccio Marta e dice a Lucia:

- Lucia, mi accompagni all'altare? Voglio entratre in chiesa con te e con Marta tra le mie braccia.

Lucia resta ammutolita da questa richiesta, è commossa. Prende  Marco sotto braccio ed entrano in chiesa.

Parte un suono d'organo. Come qualche mese addietro, Jolanda intona l'Ave Maria. Entra la sposa, Marco non l'ha mai vista così bella. Il sorriso di Eva riempie e colora tutta la chiesa.
Lei dal canto suo al braccio di Sergio vive una sorta di déjà-vu. Questa volta però, l'aspetta l'uomo che ama, che ha sempre amato. Questa volta, nessun dubbio, nessuna incertezza davvero. Questa volta è per davvero un gran giorno, il loro giorno.

Sergio, saluta Marco e lascia che Eva si distacchi da lui. Eva si avvicina a Marco, lui le prende le mani, sorridono.

Il sacerdote da inizio alla cerimonia.
 
I due naufragano l'uno negli occhi dell'altrà e viceversa. La voce rotta dall'emozione, recitano prima l'uno, poi l'altra la formula che li unirà per sempre.

- Io Marco, accolgo te, Eva, come mia sposa.
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

- Io Eva, accolgo te, Marco, come mio sposo.
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

Si scambiano le fedi nunziali, il sacerdote formula la frase di rito.

- Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.

Mentre dai banchi della navata si alza un applauso. Le loro labbra si uniscono. Marco le sussura:

- Finalmente.

Eva sussurra:

- Finalmente noi.

Nel giardino di casa Cesaroni si tenne un sobrio quanto caloroso rinfresco. Ancora una volta Marco e la sua immancabile chitarra allietarono per qualche ora gli ospiti. Non mancarono gli stornelli di Cesare, le battute di Ezio e le lacrime di Gabriella abbracciata alla nipote.

Terminò cosi quella giornata. Una tiepida sera di Maggio
avvolse il sogno di due ragazzi innamorati.




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Capitolo 12
*** Epilogo ***


Pomeriggio del 5 Giugno. La famiglia Cesaroni e gli amici più cari, sono tutti all'aeroporto per salutare Marco, Eva e la piccola Marta che sono in partenza per la partecipazione di Marco allXTour.

C'è un po di tristezza in quei saluti, molta commozione negli abbracci. La promessa è quella di sentirsi tutti i giorni in videochiamata. Si sono anche ripromessi che quando il tour farà tappa in Europa in qualche città non molto distante si incontreranno.

Marco e Eva con in braccio la piccola Marta si avviano al gate per l'imbarco. Si girano ancora una volta salutare. 
Prima tappa, Buenos Aires. Tra le braccia alzate e gli ciao con le mani, nessuno nota gli sguardi intrecciati di Rudy e Alice. Ma, questa è un'altra storia.







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Si conclude qui questa mia strampalata storia. Ho amato e amo questa fiction ma, come già scritto, per me conclusasi alla terza serie e questo è una sorta di finale al quale mi sarebbe piaciuto assistere. Ho seguito la quarta e la quinta serie anche. Della quarta trovo ancora qualcosa da salvare. La quinta completamente assurda. Ma questo è un mio parere personale. Massimo rispetto per chi ha seguito l'intera serie e gli è piaciuta. Un semplice riferimento alla sesta serie, non l'ho vista e da quello che ho letto in giro, sembra che non mi sia perso nulla. Ringrazio chi ha avuto la pazienza di leggermi. Ringrazio il sito per l'ospitalità. Ringrazio chi volendo, voglia lasciare un commento sia esso positivo che negativo. Ancora grazie a tutti.

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