il piccolo Hyoga - di appena tre anni - e sua madre erano in viaggio da ore quando il cielo, dapprima terso e stellato cominciò ad annuvolarsi.

Una pioggia sottile e fitta costrinse tutti i passeggeri nelle cabine divenne sempre più forte.

Il mare si ingrossò costringendo l'equipaggio a suonare l'allarme lanciando il mayday evaquando i passeggeri « procedete con ordine! » urlavano « prima le donne e i bambini! »

Natassia strinse a se il piccolo, e lo diede in braccio ad un ufficiale, cedendogli uno degli ultimi - insufficienti - posti nella scialuppa.

la piccola imbarcazione si allontanò « mama! » strillava il biondino - sporgendosi verso la donna - mentre la barca si faceva via via più piccola, lasciando al bimbo un dolce abbraccio come ricordo della donna, che di li a poco sarebbe eroicamente affondata con il relitto.

« mama!!!! » strillò un'ultima volta, pangendo.

« mama!!!! » strillò un'ultima volta, piangendo.

«mama! » urlò Hyoga quattordicenne nel sonno, svegliando di colpo Shun, che dormiva accanto a lui e se lo ritrovò abbracciato « Hyoga amore mio... » sussurrò, notando le sue lacrime.

« shh.. non piangere, ci sono io qui con te » lo cullò dolcemente, in quell'abbraccio carico d'amore « ho sognato la morte della mamma... il suo ultimo abbraccio » gli spiegò il cavaliere del cigno, con gli occhi carichi di lacrime.

« so il dolore che ti provoca quel ricordo, cerca di riposare ore » disse, continuando ad abbracciarlo e cullarlo finchè non si riaddormentò.

« drinnnnnnnnnn » poche ore dopo suonò inesorabilmente la sveglia, che li colse ancora teneramente abracciati, col cigno più sereno di qualche ora prima.