Super Hero • Come una vacanza può diventare un film horror

di Diana_Bezarius
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Partenza ***
Capitolo 2: *** L'arrivo ***
Capitolo 3: *** Fish 'nd Fruits ***



Capitolo 1
*** La Partenza ***


- E' una situazione seria.- disse il biondo dagli occhiali spessi, mentre guardava le sue carte. La tensione si sentiva nell'aria. - Hai solo paura di fare la mossa sbagliata.- affermò il biondo dalle sopraciglia folte di fronte a lui, sorridendo malizioso vedendo il volto del compagno impaurito. - No, non ho paura. Io sono un eroe, ce la posso fare. - Sudava mentre pensava alla giusta mossa da fare, impedendo così di fare crollare tutto, di fare crollare il suo mondo. - Ti vuoi smuovere? - E come se non ci mancasse quell'inglese doveva mettergli fretta, un eroe deve pensare prima di agire. Un improvviso scatto in avanti di Arthur spaventò America che....gli abbassò le carte. Le guardò a una a una. - Hai perso. - Disse sghignazzando Inghiterra per poi proseguire: - Tocca a te cucinare. -
Alfred si mise le mani sui capelli tirandoseli. Quel giorno non aveva proprio voglia di cucinare. Si alzò deciso e disse: - Facciamo un altra partita, chi perde stavolta cucinerà! - L'inglese sospirò esasperato: -E' la quinta partita che facciamo, ed è la quinta volta che perdi. - E così lo spirito dell'americano crollò. -Dai ragazzi, non fate così. E' ancora presto e tra poco arriveranno gli Axis e gli asiatici, magari potete chiedere a quest'ultimi di cucinare qualcosa. - esclamò un terzo biondo, ma dal biondo più acceso. Stava seduto su una sedia a sdraio mentre guardava le sue sorelle Belgio e Seychelles giocare a pallone, con addosso un costume. - Hai ragione Francia. - disse sorridente America: - Sarà la più bella vacanza al mare di tutto il mondo! -

America aveva mandato degli inviti a tutti i paesi del mondo. Alfred aveva una bella casa al mare, alle hawaii, e aveva invitato tutti. L'ultimo giorno delle loro vacanze sarebbe stato il suo compleanno e doveva essere una festa da vero eroe! Si erano formati dei gruppi pronti a partire da tutte le parti del mondo.
- Che bello si va a mare!!!! - Esclamò felice Feliciano con tutte le valigie pronte. Germania lo guardò un pò instranito. -Cosa hai in quelle valigie Italia? - domandò curioso. Italia, felice che l'amico se lo sia posto, cominciò ad aprire tutte le valigie. Erano piene di pasta, buon vino, pizze familiari, ancora pasta e delle bandiere bianche. - Ma cosa ci servono le bandiere bianche? - chiese Germania, e ancora una volta Feliciano era felice della domanda e rispose prontamente: - Mi stavo domandando come mai America-san ci voleva invitare e allora sotto sotto ho pensato che fosse una trappola e che volevano fare una guerra sull'isola e io ero pronto a usare le mie armi migliori!!! - Era fiero di quello che era riuscito a macchinare la sua testa, ma non tanto lo era il tedesco che cominciò a sbattere la testa sul muro. Poi però gli venne un illuminazione: E se Italia avesse ragione? Se America aveva fatto tutto questo per farli cadere in una trappola? In quel momento arrivarono Antonio e Lovino, con le loro valigie. - Vi state preoccupando davvero troppo. Rilassatevi, è solo una vacanza. - disse sorridente, come sempre, lo spagnolo. Ma Germania era ancora in dubbio. Arrivarono anche Austria e Ungheria con i loro bagagli. Austria si sistemò gli occhi e esclamò: - Secondo me ha ragione Italia, dobbiamo tenerci pronti ad ogni cosa. Stando nell'isola avranno tutte le occasioni che vogliono per attaccarci. - Germania ormai non sapeva più che dire. Stava per tirarsi i capelli se non fosse che aveva i capelli gelati. Tutti andarono in paranoia, cosa volevano gli alleati da loro? Romano, guardandoli tutti in quello stato, voleva prendere tutti a schiaffi. Prese l'invito e lo aprì. Era tutto decorato con stelline, torte e palloncini e con scritto: "Partecipa alla mega festa di Alfred!!!" - Questo vi pare un biglietto da trappola?!? Lo sanno tutti che gli americani fanno feste da divi di hollywood! - gridò deciso. Fu come  un risveglio in quella casa. Guardarono il ragazzo come se fosse un eroe, Sud Italia si lisciò i capelli all'indietro e sorrise.
- Ok, adesso possiamo andare? Non dimentichiamo nulla. - domandò. Si sentì uno sparo verso il ragazzo. All'entrata era arrivato Svizzera insieme alla sorellina Liechtenstein. - Voi non andrete da nessuna parte. - Disse serio Vash. - Non senza di noi. - Disse gentilmente Liech sorridente.

A casa di Russia erano tutti pronti. Russia si trovava davanti l'entrata, pronto a salutare le due sorelle. Dietro c'erano Lituania, Estonia e Lettonia. - Bene sorelle, tenere buona la casa. Ricordate: Fissate dritto negli occhi ogni servo, demoralizzatelo, fatelo soffrire e poi aspettate che vi chieda il vostro perdono, va bene? - Annuirono, poco convinte. Il russo si girò verso i suoi compagni. - Avete pronta ogni cosa? Non credo che siate abituati ai viaggi al mare. - chiese, loro annuirono. - Non si preoccupi Russia-san, ce la caveremo. - Disse Lituania con il suo sorriso innocente. Lui lo guardò e si avvicinò al ragazzo. - Liet-chan, che ne dici di toglierti i vestiti e rimanere in costume? Sarà più comodo il viaggio in aereo. - Il bruno arrossì imbarazzato. - M-Ma che va dicendo Russia-san? - Ma prima che Ivan potesse dire un altra cosa un biondino si mise in mezzo a loro. - Lasci stare Toris! Se vuole toccarlo deve sottoporsi alla Polonia e avere come capitale Varsavia! - - Gr-Grazie Feliks! - esclamò contento che l'amico fosse giunto a soccorerlo. Il polacco si girò verso di lui e gli sorrise, poi lo guardò e gli consigliò: - Perchè non ti togli i vestiti e rimani in costume? Sarà più comodo il viaggio in aereo! - Tutti caddero con le gambe all'aria. - Hai visto? Anche il tuo amico lo dice. - disse felice Ivan. Polonia annuì felice e rispose: - Ma soltanto perchè anche io vengo con voi! - e dal nulla gli apparvero delle valigie tra le mani. - Anche lei viene con noi Polonia-san? - Domandò felice Lettonia. Lui annuì stringendo il pugno in alto. - Non lascerò Lituania nella mani della Russia! -

Francia stava guardando le due sorelline giocare...sbavando. non aveva neanche il minimo rispetto per Seychelles e Belgio. Chissà quante volte provò a saltarci addosso. All'improvviso si alzò un fortissimo vento da fare volare molte cose. Si alzò la gonna a Belgio e già Francia ci provò. Seychelles alzò lo sguardo verso l'alto vedendo da dove provenisse. C'era un elicottero che stava scedendo verso di loro. Ormai lo avevano notato tutti e si avvicinarono. notarono una persona buttarsi da là sopra. Si accorsero che era China, che facendo tantissime acrobazie arrivò a terra mettendosi in una posa ninja. Si accorsero che si stavano buttando anche altre tre persone! Erano: Hong Kong, che scese nello stesso modo del fratello maggiore, Taiwan, che usò l'ombrello come paracadute, e Corea, che scendeva a terra come un uccellino. I tre si misero in diverse posizioni ninja intorno al loro fratellone maggiore. L'elicottero nel frattempo era sceso e si era spento. Lo sportello si aprì e da lì scese Giappone, che si unì agli altri in una posizione seria. Ecco a voi le nazioni asiatiche!




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Premessa:
Sembra un film horror ma non lo è. XD E' un pò corto ma questo è l'inizio di una lunga avventura!
Perdonate se i personaggi sono un pò OOC ma conosco Aph da due settimane (E già ho visto l'anime 4 volte e il manga in giapponese). Ho provato un pò a capire il carattere leggendo altre fanfiction, quindi spero che sia andata bene °__°
Ringrazio AngerChan che mi ha costretto convinto a farla e poi pubblicarla! E anche la super tizia che ha letto il primo capitolo XD
Spero che commientate, accetto anche cose negative. Per crescere come scrittrice! Grazie^^

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Capitolo 2
*** L'arrivo ***


L'inglese guardava davanti a sè, doveva riuscire a farlo entrare. Se non avrebbe centrato in pieno sarebbe finito deriso dall'americano e dal francese. Deglutì. Non si sentiva pronto, ma più i minuti passavano e più Francis si stava innervosendo. Come se non bastasse sentiva il cuore battere a mille e non riusciva a stare fermo. Pensava nel modo in cui doveva buttarsi. Doveva essere un scatto agile e veloce. Ogni mossa sbagliata lo avrebbe fatto perdere. Si guardò intorno. Accanto aveva il francese che era irritato, dall'altra parte Seychelles, Belgio e Taiwan che si domandavano cosa stesse facendo. Finalmente si decise. Fece un scatto in avanti e alzò la gamba ma improvvisamente venne colpito da un italiano che lo fece cadere a terra e colpì il pallone facendola entrare nella porta senza che Cuba se ne accorse. - Goooooal!!! - gridò Feliciano entusiasta. - I-Italia? - Balbettò sorpreso Inghiterra ma l'altro non lo ascoltava cominciando a correre per tutto il posto per aver segnato. - Italia! - urlò il tedesco facendo tornare il bruno accanto a sè. Inghiterra era ancora confuso mentre Francia se la rideva e esclamò: - Arthur, oggi tocca a te lavare i piatti! - Ma orgoglioso com'è il sopracciglione non voleva demordere e chiese: - Facciamo un altra partita. Questo era solo il primo tempo! - Urlò. Francia però continuava: - Ti stai sbagliando amico, questo mi sa che è l'ottavo tempo di quante ne abbiamo fatte! -

- Oh siete arrivati anche voi! - disse l'americano appena uscito dalla casa. - Dove sei stato, America-san? - domandò l'inglese mentre si rialzava da terra e si spolverava il costume verde con disegnate fatine e folletti di tutti i colori. Alfred fece un colpo di tosse e rispose felice: - Ho portato gli asiatici in cucina, hanno accettato di cucinare per oggi! - - Mangiare cinese?? Io voglio la pasta!!! - gridò Feliciano piangendo come un disperato tra le braccia di Germania. - Però sembra una bella idea: che ne dite se ogni giorno cucina un nazione diversa? Così gusteremo i cibi di ognuno! - pensò ad alta voce Ungheria. America andò da lei prendendole la mano: - Mi piace l'idea!! Tu sarai la prossima!! - comunicò alla ragazza, ma Italia non sembrava d'accordo e ricominciò a correre per tutto il posto urlando come un bambino. Avanzò Svizzera con in mano un fucile e lo puntò verso America. America si sorprese e indietreggiò alzando le mani. - C-Cosa vuoi fare Svizzera-san? - chiese, Vash gli puntò il fucile allo stomaco e avvisò: - Se farai del male a me e soppratutto a mia sorella, sei morto. - Alfred lo guardò confuso, non capiva cosa passase per la testa dell'europeo. Questo posò il fucile e tornò dalla sorella. L'americano fece un sospiro di sollievo e poi si guardò intorno. - Ma Matthew dov'è? Ogni volta non si trova! - domandò, ma il canadese era stato sempre dietro di lui, ma ignorato tutto il tempo. - Ehi ragazzi, che ne dite di andare in spiaggia? - sollecità Arthur. Feliciano arrivò di corsa entusiasta dell'offerta. Si tolse subito i vestiti e rimase col costume blu con disegnati pennette e farfalline e da una parte scritto: "Barilla". - Pensavo che volevate posare prima le valigie? - esclamò Alfred perplesso. - Si, si. E' quello che faremo. Andiamo. - ordinò Germania, imbarazzato dalla situazione stramba.

Così fecero fare il giro turistico ai nuovi arrivati. Le stanze furono divise così: al primo piano c'era una stanza per tutte le ragazze, una dove stavano giappone e cina, un altra per corea e hong kong, una per i due italiani, un'altra per Svizzera e Austria e l'ultima per Egitto e Cuba. Nel piano di sopra c'erano la stanza di Usa e Canada, poi Francia e Spagna, Germania e Inghiterra e alcune stanze per la lega nord. Infine nell'ultimo piano ci stava una stanza per Russia, una per Lituania e Polonia, un altra per Estonia e Lettonia e infine l'ultima per Grecia e Turchia. Si, secondo lui nessuno poteva architettare qualche attacco di nascosto e nessuno sarebbe stato triste visto le coppie. Dopo che anche i nuovi arrivati ebbero posato le valigie si cambiarono con i loro costumi. Ludwing aveva un costume nero e rosso, Antonio e Romano ne avevano uno uguale marroncino con disegnato i pomodori, Ungheria un costume a due pezzi con i fiorellini come decorazioni e Austria era rimasto con maglietta bianca e pantaloncini blu scuro. Erano pronti per andare al mare!

Con loro andarono pure Inghiterra e Francia (Meglio che non vi dica come l'aveva lui il costumino) che portarono qualche ombrellone e bibita fresca. Ungheria e Austria si misero subito sotto l'ombrellone, una ad abbronzarsi e l'altro a fare le parole crociate. Germania, Spagna e le due Italie entrarono in acqua. - Brr...Fa Freddo...- si lamentò Feliciano avendo i brividi. - Non ti preoccupare, rilassati e vedrai che tra poco farai come Heracles. - consolò il fratello indicando il greco che dormiva su un gommone. All'improvviso questo si sentì schizzare e vide lo spagnolo che si divertiva a bagnarlo. - La finisci? - gridò Lovino ma Antonio continuava a bagnarlo, come se fosse un bambino. L'amico, irritato, cominciò a rincorrerlo per tutta la spiaggia. Il Nord Italia allora guardò Germania e gli chiese: - Mi riscaldi tu? - - Neanche per sogno. - Rispose prontamente il tedesco che si guardava in giro. - Ti stai domandando come mai Svizzera-san e la sua sorellina non sono venuti? - domandò l'italiano vedendo il biondo perso nei suo pensieri. Questo nego, stava pensando a Prussia. Aveva l'impressione che sarebbe arrivato come un ladro nel loro aereo e si sarebbe unito a loro ma non era successo. - Doitsu doitsu! Che cosa è quello? - indicò una nave di legno, con grandissime vele e una bandiera nera con disegnato una aquila bianca...e si stava dirigendo verso di loro! - Waaaah!!! Sono i pirati! - Urlò Feliciano attirando l'attenzione della gente intorno.(Anche se c'erano solo loro) La gente cominciò a urlare, a prendere le cose e scappare, ma Germania non si mosse, anche se c'era Italia che lo tirava da un braccio. Sapeva benissimo che in quella nave c'era Gilbert.

La nave si stava avvicinando sempre di più. Sopra la prua si vedeva il ragazzo dai capelli argentei, vestito con abiti da pirata e con un occhio coperto, ridere come un matto...come faceva al suo solito. Arrivò anche America con un binocolo sorridendo. - Finalmente sono arrivati! - affermò e finalmente la nave raggiunse la spiaggia. Tutti andarono verso la nave per vedere. - Argh...salve marinai! - gridò Gilbert, imitando un vero pirata. - Prussia, cosa stai combinando? - disse perplesso Germania. - Non vedi? Faccio il pirata! - esclamò l'altro. America si intromise: - Ho pagato Gilbert per fingersi un pirata per la mia festa dei 16 anni! - Tutti lo guardarono male. - 16 anni? - chiesero in coro. - Si, certo! Non vedete quanto sono giovane e affascinante? - Per risposta ricevette uno spintone da Inghiterra e Francia in acqua. Si vide qualcuno avvicinarsi al bordo della nave e salutarli. - Russia-san? - domandarono in coro. - Salve gente! - esclamò e insieme agli altri scese dalla nave.

- Feliks, stai bene? - Domandò il moro notando l'amico da un colorio un pò viola. Lui annuì e poi guardò Ivan. - Maledetto, avevi detto che andavamo via aereo. - - Si, l'ho detto. Ma ho trovato Prussia vicino alle nostre coste e mi sembrava un bell'inizio viaggiare via nave! - disse tutto contento il russo. - Mi sa di bugia...- disse sottovoce Francia, ma ricevette uno sguardo agghiacciante da Ivan che decise da solo di buttarsi in acqua. - A chi diamo le nostre valigie? - chiesero. Inghiterra indicò Canada vicino a lui e questo fu invaso da bagagli giganteschi. - Bene, torniamo a casa. - disse l'inglese e tutti insieme tornarono alla piccola villetta. All'improvviso dalla porta videro correre Cina che andò a sbattere contro IVan. - Yao-san, anche ti mi sei mancato. - affermò vedendolo rosso in viso. Lui si staccò subito. - Ma perchè non poteva succedere a te? - si chiese l'asiatico, tutti lo guardarono confusi. - Cosa succede? - chiese America proseguendo con uno starnuto. Yao cercò di calmarsi e riprendere fiato, poi comunicò la notizia: - I paesi del nord...l'aereo...il loro aereo è caduto in mare! E loro erano lì dentro, senza via d'uscita...-


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Vi ringrazio per i commenti! Non me ne aspettavo già...due... XD Spero che non abbiate cambiato idea dopo l'ultima scena! Perchè le sorprese non finiscono mai, soppratutto in una fanfiction comica! E ora commentiamo:
X cry_chan:
Ti ringrazio!^^ Beh questo capitolo è già più lungo, spero che sia bello lo stesso <3 Oh e per la scena Liet-Russia-Polonia...non hai ancora visto niente! XD
X Yusaki: Ringrazio anche te! Sono felice che ti sei divertita! Spero che l'ultimo pezzo non ti faccia cambiare idea. E per il fatto di Lituania in costume...glielo domandato anche io e dice che lo farà solo in presenza di qualcuno. Ma il nome non me l'ha voluto dire T_T

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Capitolo 3
*** Fish 'nd Fruits ***


La tavola era pieno di ogni tipo di cibo, dal famoso sushi al pollo alle mandorle, dagli involtini di primavera al riso alla cantonese al ramen. C'erano così tante cose che potrebbero scoppiare! - Buon appettito! - esclamò Cina e tutti iniziarono a mangiare. No, che fosse il momento adatto per divertirsi. Sapere dell'incidente ai nordici non gli metteva molta fame, ma comunque stavano mangiando. Inghiterra prese il suo bel piatto di Ramen cominciando a rigirarlo. Cercò di mangiarla ma non sapeva proprio come usare le bacchette! Mentre cercava di mangiare per caso ascolto la conversazione delle ragazze. - Prussia è proprio carino vestito da pirata. - affermò Ungheria ridacchiando mentre le altre annuivanno. Si girò verso di loro e si accorse che accanto aveva Seychelles! - Oh quanto è bella...- pensò, lui aveva sempre avuto un debole per lei, ma non l'aveva detto per orgoglio inglese (Seychelles è francese) e perchè il caro fratellino non gliela avrebbe fatta passare bene. Belgio si accorse dello sguardo che l'inglese dava alla ragazza e le fece cenno. Seychelles si girò verso di lui e gli chiese: - Qualcosa non va signor Arthur? - Lui sembrò risvegliarsi e imbarazzato rispose: - N-No...e che sentivo voi che parlavate di Gilbert...- - Non sarà mica geloso, signor Arthur. - chiese Elizaveta ridacchiando. - Certo che no! - esclamò. - Io sono stato un grande pirata in passato! Ero temuto da tutti! - Seychelles ridacchiò e gli disse: - Si, è vero! Lo ricordo benissimo! Anche lei stava bene vestito da pirata, signor Arthur. - Dopodichè le ragazze tornarono a parlare fra di loro. Arthur era rosso come un peperone, la ragazza di cui aveva una cotta gli aveva detto che era carino. Sentì una mano toccargli la spalla. Arthur si girò spaventato, aveva il viso dell'amico francese a due centimetri. - Tocca mia sorella e sei un inglese morto. -

Un taglio netto e tutto sarebbe finito. Giappone non aveva il coraggio. Stava con la lama in alto, pronto a infilzare il nemico. Un colpo e sarebbe tutto finito. Si ripeteva questa ma più ci provava e meno ne aveva voglia. Poteva essere così crudele? Perchè non potevano stare tutti pacificati e uniti come sempre. Chiuse gli occhi e tento di colpirlo ma niente da fare. Rimise il braccio giù sospirando. - Ancora non hai tagliato il pesce? Ma quanto ti ci vuole, aru? - domandò Cina entrando in cucina. Kiku si trovava davanti al tavolo ad affettare il pesce. - E' da tre ore che cerchi di tagliarlo, aru. Dati una calmata, è solo un pesce, aru. - - Si, Yao. - disse esasperato il giapponese.

Ormai era quasi tutto finito in tavola, ma per finire il buon pranzo c'era Taiwan che passava con della frutta. - C'è qualcuna che ne vuole un pò? - esclamò girando il tavolo. - Si, io! - disse Lituania alzando la mano. Taiwan si avvicinò mostrandorgli il cestino. Dopo un pò prese una banana e cominciò a sbucciarla mentre la ragazza si allontanò saltellando. Toris la guardò dolcemente: - E' veramente carina Taiwan. - pensò ad alta voce il ragazzo. All'improvviso Russia si girò verso di lui. - Non ti starai dimenticando di mia sorella, vero? - domandò con sguardo minaccioso. - N-No!! Non me la sto scordando! - urlò spaventato il castano.

- Fratellone, ti è piaciuto il pranzo? - Domandò Liech, osservandolo mentre si puliva la bocca con un fazzoletto. - Non era male. - gli rispose, Austria lo osservò e Vash lo percepì subito. - Che cosa vuoi? - gli domandò sgarbamente, l'altro si aggiustò gli occhiali e rispose: - Ti è piaciuto perchè era gratis, vero? - Lo svizzero si zittì, ero veramente quello il motivo. Tornò a guardare Liech che aspettava una risposto ma lui non ne diede. Arrivò Francis dietro di lui e si avvicinò al suo orecchio dicendogli: - Se vuoi posso darti qualcosa io gratis. - Vash capì subito, prese un fucile e cominciò a inseguire Francia sparandogli di continuò mentre l'altro correva come una fanciulla che lanciava i petali. Roderich guardò la piccola bionda e gli chiese: - Ma è normale che fa così? - lei sospirò e gli rispose: - Si, tutti e due. -


Lituania si rimise bene, pronto a mangiare la banana. Appena l'avvicinò notò che qualcuno lo stava osservando. Si girò alla sua destra e notò Russia osservalo con gli occhi spalancati. Il ragazzo era un pò perplesso e gli avvicinò il frutto ma quello fece cenno di no. Fece tornare la banana in bocca e la riavvicinò. Ivan deglutì. Il castano non riusciva a vederlo così quindi decise di girare dall'altra parte. Fu ancora peggio. Dall'altra parte aveva Polonia. Aveva la stessa espressione del russo, precisa. Toris porse il frutto anche a lui, ma anche il polacco nego. Fece ritornare la banana indietro e la rimise di nuova in bocca e stava per morderla quando notò che Polonia deglutì. Non riusciendo a vedere neanche il biondo così decide di richiudere la banana e di metterla sul tavolo. - Ehi Corea, la vuoi la banana? Non l'ho neanche toccata. - gli chiese. - Si! Certo! - rispose l'altro che la prese subito e la divorò. Il lituano incrociò le braccia incrociandole sul tavolo e ci appoggiò la testa, esasperato.

Arrivò la notte, tutti andarono nelle proprie stanze. Feliciano piangeva, voleva n Germania, ma il fratello gli tirava il ciuffo per fargli segno di stare in silenzio. Quando finalmente si convince a non piagnucolare più si rimise a letto, cercando di addormentarsi. Nel frattempo Ludwing stava passeggiando dietro la casa. Gilbert ancora non era andato in stanza e lui non aveva sonno. Alzò lo sguardo verso una finestra, quella di Italia. Sentiva già la sua mancanza. Perchè si preoccupava? Una notte e lo avrebbe avuto di nuovo in mezzo. Sentiva però che c'era qualcosa di strano, l'incidente ai nordici non era stato casuale. No, non poteva essere. Sentì il cespuglio muoversi. Il tedesco prese un bastoncino da terra e si mise in posizione d'attacco. - Chi va là! Fatti fuori! - Disse. Da dietro un albero, che era dietro il cespuglio, uscì una persona. - M-Ma tu sei...- l'altro gli fece segno di stare in silenzio. - E' un pò tardi per fare una passeggiata, non è vero? - gli disse, il biondo non sapeva a che punto volesse arrivare l'altro. - Ha ragione, anche per me è tardi ma sa...avevo un lavoro da fare. - Si riallontanò verso il cespuglio, prese una corda e la tirò. Legato c'era Prussia, mal conciato e ferito. - Gilbert! - esclamò sorpreso Germania. - Quindi sei stato tu a sabottare l'aereo della lega nord, vero? - L'altro rispose con ghigno sul volto. Germania non sapeva che fare, fece un passo avanti e sentì tirare un filo. Si guardò in alto e vide qualcosa cadergli in testa, che gli fece perdere i sensi.

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