Super Hero • Come una vacanza può diventare un film horror di Diana_Bezarius (/viewuser.php?uid=76836)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Partenza ***
Capitolo 2: *** L'arrivo ***
Capitolo 3: *** Fish 'nd Fruits ***
Capitolo 1 *** La Partenza ***
- E' una situazione seria.- disse il biondo dagli occhiali spessi,
mentre guardava le sue carte. La tensione si sentiva nell'aria. - Hai
solo paura di fare la mossa sbagliata.- affermò il biondo
dalle sopraciglia folte di fronte a lui, sorridendo malizioso vedendo
il volto del compagno impaurito. - No, non ho paura. Io sono un eroe, ce la posso
fare. - Sudava mentre pensava alla giusta mossa da fare, impedendo
così di fare crollare tutto, di fare crollare il suo mondo.
- Ti vuoi smuovere? - E come se non ci mancasse quell'inglese doveva
mettergli fretta, un eroe deve pensare prima di agire. Un improvviso
scatto in avanti di Arthur spaventò America che....gli
abbassò le carte. Le guardò a una a una. - Hai
perso. - Disse sghignazzando Inghiterra per poi proseguire: - Tocca a
te cucinare. -
Alfred si mise le mani sui capelli tirandoseli. Quel giorno non aveva
proprio voglia di cucinare. Si alzò deciso e disse: -
Facciamo un altra partita, chi perde stavolta cucinerà! -
L'inglese sospirò esasperato: -E' la quinta partita che
facciamo, ed è la quinta volta che perdi. - E
così lo spirito dell'americano crollò. -Dai
ragazzi, non fate così. E' ancora presto e tra poco
arriveranno gli Axis e gli asiatici, magari potete chiedere a
quest'ultimi di cucinare qualcosa. - esclamò un terzo
biondo, ma dal biondo più acceso. Stava seduto su una sedia
a sdraio mentre guardava le sue sorelle Belgio e Seychelles giocare a
pallone, con addosso un costume. - Hai ragione Francia. - disse
sorridente America: - Sarà la più bella vacanza
al mare di tutto il mondo! -
America aveva mandato degli inviti a tutti i paesi del mondo. Alfred
aveva una bella casa al mare, alle hawaii, e aveva invitato tutti.
L'ultimo giorno delle loro vacanze sarebbe stato il suo compleanno e
doveva essere una festa da vero eroe! Si erano formati dei gruppi
pronti a partire da tutte le parti del mondo.
- Che bello si va a mare!!!! - Esclamò felice Feliciano con
tutte le valigie pronte. Germania lo guardò un pò
instranito. -Cosa hai in quelle valigie Italia? - domandò
curioso. Italia, felice che l'amico se lo sia posto,
cominciò ad aprire tutte le valigie. Erano piene di pasta,
buon vino, pizze familiari, ancora pasta e delle bandiere bianche. - Ma
cosa ci servono le bandiere bianche? - chiese Germania, e ancora una
volta Feliciano era felice della domanda e rispose prontamente: - Mi
stavo domandando come mai America-san ci voleva invitare e allora sotto
sotto ho pensato che fosse una trappola e che volevano fare una guerra
sull'isola e io ero pronto a usare le mie armi migliori!!! - Era fiero
di quello che era riuscito a macchinare la sua testa, ma non tanto lo
era il tedesco che cominciò a sbattere la testa sul muro.
Poi però gli venne un illuminazione: E se Italia avesse
ragione? Se America aveva fatto tutto questo per farli cadere in una
trappola? In quel momento arrivarono Antonio e Lovino, con le loro
valigie. - Vi state preoccupando davvero troppo. Rilassatevi,
è solo una vacanza. - disse sorridente, come sempre, lo
spagnolo. Ma Germania era ancora in dubbio. Arrivarono anche Austria e
Ungheria con i loro bagagli. Austria si sistemò gli occhi e
esclamò: - Secondo me ha ragione Italia, dobbiamo tenerci
pronti ad ogni cosa. Stando nell'isola avranno tutte le occasioni che
vogliono per attaccarci. - Germania ormai non sapeva più che
dire. Stava per tirarsi i capelli se non fosse che aveva i capelli
gelati. Tutti andarono in paranoia, cosa volevano gli alleati da loro?
Romano, guardandoli tutti in quello stato, voleva prendere tutti a
schiaffi. Prese l'invito e lo aprì. Era tutto decorato con
stelline, torte e palloncini e con scritto: "Partecipa alla mega festa
di Alfred!!!" - Questo vi pare un biglietto da trappola?!? Lo sanno
tutti che gli americani fanno feste da divi di hollywood! -
gridò deciso. Fu come un risveglio in quella casa.
Guardarono il ragazzo come se fosse un eroe, Sud Italia si
lisciò i capelli all'indietro e sorrise.
- Ok, adesso possiamo andare? Non dimentichiamo nulla. -
domandò. Si sentì uno sparo verso il ragazzo.
All'entrata era arrivato Svizzera insieme alla sorellina Liechtenstein.
- Voi non andrete da nessuna parte. - Disse serio Vash. - Non senza di
noi. - Disse gentilmente Liech sorridente.
A casa di Russia erano tutti pronti. Russia si trovava davanti
l'entrata, pronto a salutare le due sorelle. Dietro c'erano Lituania,
Estonia e Lettonia. - Bene sorelle, tenere buona la casa. Ricordate:
Fissate dritto negli occhi ogni servo, demoralizzatelo, fatelo soffrire
e poi aspettate che vi chieda il vostro perdono, va bene? - Annuirono,
poco convinte. Il russo si girò verso i suoi compagni. -
Avete pronta ogni cosa? Non credo che siate abituati ai viaggi al mare.
- chiese, loro annuirono. - Non si preoccupi Russia-san, ce la
caveremo. - Disse Lituania con il suo sorriso innocente. Lui lo
guardò e si avvicinò al ragazzo. - Liet-chan, che
ne dici di toglierti i vestiti e rimanere in costume? Sarà
più comodo il viaggio in aereo. - Il bruno
arrossì imbarazzato. - M-Ma che va dicendo Russia-san? - Ma
prima che Ivan potesse dire un altra cosa un biondino si mise in mezzo
a loro. - Lasci stare Toris! Se vuole toccarlo deve sottoporsi alla
Polonia e avere come capitale Varsavia! - - Gr-Grazie Feliks! -
esclamò contento che l'amico fosse giunto a soccorerlo. Il
polacco si girò verso di lui e gli sorrise, poi lo
guardò e gli consigliò: - Perchè non
ti togli i vestiti e rimani in costume? Sarà più
comodo il viaggio in aereo! - Tutti caddero con le gambe all'aria. -
Hai visto? Anche il tuo amico lo dice. - disse felice Ivan. Polonia
annuì felice e rispose: - Ma soltanto perchè
anche io vengo con voi! - e dal nulla gli apparvero delle valigie tra
le mani. - Anche lei viene con noi Polonia-san? - Domandò
felice Lettonia. Lui annuì stringendo il pugno in alto. -
Non lascerò Lituania nella mani della Russia! -
Francia stava guardando le due sorelline giocare...sbavando. non aveva
neanche il minimo rispetto per Seychelles e Belgio. Chissà
quante volte provò a saltarci addosso. All'improvviso si
alzò un fortissimo vento da fare volare molte cose. Si
alzò la gonna a Belgio e già Francia ci
provò. Seychelles alzò lo sguardo verso l'alto
vedendo da dove provenisse. C'era un elicottero che stava
scedendo verso di loro. Ormai lo avevano notato tutti e si
avvicinarono. notarono una persona buttarsi da là sopra. Si
accorsero che era China, che facendo tantissime acrobazie
arrivò a terra mettendosi in una posa ninja. Si accorsero
che si stavano buttando anche altre tre persone! Erano: Hong Kong, che
scese nello stesso modo del fratello maggiore, Taiwan, che
usò l'ombrello come paracadute, e Corea, che scendeva a
terra come un uccellino. I tre si misero in diverse posizioni ninja
intorno al loro fratellone maggiore. L'elicottero nel frattempo era
sceso e si era spento. Lo sportello si aprì e da
lì scese Giappone, che si unì agli altri in una
posizione seria. Ecco a voi le nazioni asiatiche!
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Premessa:
Sembra un film horror ma non lo è. XD E' un pò corto ma questo è l'inizio di una lunga avventura! Perdonate se i personaggi sono un pò OOC ma conosco Aph da due settimane (E già ho visto l'anime 4 volte e il manga in giapponese). Ho provato un pò a capire il carattere leggendo altre fanfiction, quindi spero che sia andata bene °__°
Ringrazio AngerChan che mi ha costretto convinto a farla e poi pubblicarla! E anche la super tizia che ha letto il primo capitolo XD
Spero che commientate, accetto anche cose negative. Per crescere come scrittrice! Grazie^^
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Capitolo 2 *** L'arrivo ***
L'inglese guardava davanti a sè, doveva riuscire a farlo
entrare. Se non avrebbe centrato in pieno sarebbe finito deriso
dall'americano e dal francese. Deglutì. Non si sentiva
pronto, ma più i minuti passavano e più Francis
si stava innervosendo. Come se non bastasse sentiva il cuore battere a
mille e non riusciva a stare fermo. Pensava nel modo in cui doveva
buttarsi. Doveva essere un scatto agile e veloce. Ogni mossa sbagliata
lo avrebbe fatto perdere. Si guardò intorno. Accanto aveva
il francese che era irritato, dall'altra parte Seychelles, Belgio e
Taiwan che si domandavano cosa stesse facendo. Finalmente si decise.
Fece un scatto in avanti e alzò la gamba ma improvvisamente
venne colpito da un italiano che lo fece cadere a terra e
colpì il pallone facendola entrare nella porta senza che
Cuba se ne accorse. - Goooooal!!! - gridò Feliciano
entusiasta. - I-Italia? - Balbettò sorpreso Inghiterra ma
l'altro non lo ascoltava cominciando a correre per tutto il posto per
aver segnato. - Italia! - urlò il tedesco facendo tornare il
bruno accanto a sè. Inghiterra era ancora confuso mentre
Francia se la rideva e esclamò: - Arthur, oggi tocca a te
lavare i piatti! - Ma orgoglioso com'è il sopracciglione non
voleva demordere e chiese: - Facciamo un altra partita. Questo era solo
il primo tempo! - Urlò. Francia però continuava:
- Ti stai sbagliando amico, questo mi sa che è l'ottavo
tempo di quante ne abbiamo fatte! -
- Oh siete arrivati anche voi! - disse l'americano appena uscito dalla
casa. - Dove sei stato, America-san? - domandò l'inglese
mentre si rialzava da terra e si spolverava il costume verde con
disegnate fatine e folletti di tutti i colori. Alfred fece un colpo di
tosse e rispose felice: - Ho portato gli asiatici in cucina, hanno
accettato di cucinare per oggi! - - Mangiare cinese?? Io voglio la
pasta!!! - gridò Feliciano piangendo come un disperato tra
le braccia di Germania. - Però sembra una bella idea: che ne
dite se ogni giorno cucina un nazione diversa? Così
gusteremo i cibi di ognuno! - pensò ad alta voce Ungheria.
America andò da lei prendendole la mano: - Mi piace l'idea!!
Tu sarai la prossima!! - comunicò alla ragazza, ma Italia
non sembrava d'accordo e ricominciò a correre per tutto il
posto urlando come un bambino. Avanzò Svizzera con in mano
un fucile e lo puntò verso America. America si sorprese e
indietreggiò alzando le mani. - C-Cosa vuoi fare
Svizzera-san? - chiese, Vash gli puntò il fucile allo
stomaco e avvisò: - Se farai del male a me e soppratutto a
mia sorella, sei morto. - Alfred lo guardò confuso, non
capiva cosa passase per la testa dell'europeo. Questo posò
il fucile e tornò dalla sorella. L'americano fece un sospiro
di sollievo e poi si guardò intorno. - Ma Matthew
dov'è? Ogni volta non si trova! - domandò, ma il
canadese era stato sempre dietro di lui, ma ignorato tutto il tempo. -
Ehi ragazzi, che ne dite di andare in spiaggia? - sollecità
Arthur. Feliciano arrivò di corsa entusiasta dell'offerta.
Si tolse subito i vestiti e rimase col costume blu con disegnati
pennette e farfalline e da una parte scritto: "Barilla". - Pensavo che
volevate posare prima le valigie? - esclamò Alfred
perplesso. - Si, si. E' quello che faremo. Andiamo. - ordinò
Germania, imbarazzato dalla situazione stramba.
Così fecero fare il giro turistico ai nuovi arrivati. Le
stanze furono divise così: al primo piano c'era una stanza
per tutte le ragazze, una dove stavano giappone e cina, un altra per
corea e hong kong, una per i due italiani, un'altra per Svizzera e
Austria e l'ultima per Egitto e Cuba. Nel piano di sopra c'erano la
stanza di Usa e Canada, poi Francia e Spagna, Germania e Inghiterra e
alcune stanze per la lega nord. Infine nell'ultimo piano ci stava una
stanza per Russia, una per Lituania e Polonia, un altra per Estonia e
Lettonia e infine l'ultima per Grecia e Turchia. Si, secondo lui
nessuno poteva architettare qualche attacco di nascosto e nessuno
sarebbe stato triste visto le coppie. Dopo che anche i nuovi arrivati
ebbero posato le valigie si cambiarono con i loro costumi. Ludwing
aveva un costume nero e rosso, Antonio e Romano ne avevano uno uguale
marroncino con disegnato i pomodori, Ungheria un costume a due pezzi
con i fiorellini come decorazioni e Austria era rimasto con maglietta
bianca e pantaloncini blu scuro. Erano pronti per andare al mare!
Con loro andarono pure Inghiterra e Francia (Meglio che non vi dica
come l'aveva lui il costumino) che portarono qualche ombrellone e
bibita fresca. Ungheria e Austria si misero subito sotto l'ombrellone,
una ad abbronzarsi e l'altro a fare le parole crociate. Germania,
Spagna e le due Italie entrarono in acqua. - Brr...Fa Freddo...- si
lamentò Feliciano avendo i brividi. - Non ti preoccupare,
rilassati e vedrai che tra poco farai come Heracles. -
consolò il fratello indicando il greco che dormiva su un
gommone. All'improvviso questo si sentì schizzare e vide lo
spagnolo che si divertiva a bagnarlo. - La finisci? - gridò
Lovino ma Antonio continuava a bagnarlo, come se fosse un bambino.
L'amico, irritato, cominciò a rincorrerlo per tutta la
spiaggia. Il Nord Italia allora guardò Germania e gli
chiese: - Mi riscaldi tu? - - Neanche per sogno. - Rispose prontamente
il tedesco che si guardava in giro. - Ti stai domandando come mai
Svizzera-san e la sua sorellina non sono venuti? - domandò
l'italiano vedendo il biondo perso nei suo pensieri. Questo nego, stava
pensando a Prussia. Aveva l'impressione che sarebbe arrivato come un
ladro nel loro aereo e si sarebbe unito a loro ma non era successo. -
Doitsu doitsu! Che cosa è quello? - indicò una
nave di legno, con grandissime vele e una bandiera nera con disegnato
una aquila bianca...e si stava dirigendo verso di loro! - Waaaah!!!
Sono i pirati! - Urlò Feliciano attirando l'attenzione della
gente intorno.(Anche se c'erano solo loro) La gente cominciò
a urlare, a prendere le cose e scappare, ma Germania non si mosse,
anche se c'era Italia che lo tirava da un braccio. Sapeva benissimo che
in quella nave c'era Gilbert.
La nave si stava avvicinando sempre di più. Sopra la prua si
vedeva il ragazzo dai capelli argentei, vestito con abiti da pirata e
con un occhio coperto, ridere come un matto...come faceva al suo
solito. Arrivò anche America con un binocolo sorridendo. -
Finalmente sono arrivati! - affermò e finalmente la nave
raggiunse la spiaggia. Tutti andarono verso la nave per vedere. -
Argh...salve marinai! - gridò Gilbert, imitando un vero
pirata. - Prussia, cosa stai combinando? - disse perplesso Germania. -
Non vedi? Faccio il pirata! - esclamò l'altro. America si
intromise: - Ho pagato Gilbert per fingersi un pirata per la mia festa
dei 16 anni! - Tutti lo guardarono male. - 16 anni? - chiesero in coro.
- Si, certo! Non vedete quanto sono giovane e affascinante? - Per
risposta ricevette uno spintone da Inghiterra e Francia in acqua. Si
vide qualcuno avvicinarsi al bordo della nave e salutarli. -
Russia-san? - domandarono in coro. - Salve gente! - esclamò
e insieme agli altri scese dalla nave.
- Feliks, stai bene? - Domandò il moro notando l'amico da un
colorio un pò viola. Lui annuì e poi
guardò Ivan. - Maledetto, avevi detto che andavamo via
aereo. - - Si, l'ho detto. Ma ho trovato Prussia vicino alle nostre
coste e mi sembrava un bell'inizio viaggiare via nave! - disse tutto
contento il russo. - Mi sa di bugia...- disse sottovoce Francia, ma
ricevette uno sguardo agghiacciante da Ivan che decise da solo di
buttarsi in acqua. - A chi diamo le nostre valigie? - chiesero.
Inghiterra indicò Canada vicino a lui e questo fu invaso da
bagagli giganteschi. - Bene, torniamo a casa. - disse l'inglese e tutti
insieme tornarono alla piccola villetta. All'improvviso dalla porta
videro correre Cina che andò a sbattere contro IVan. -
Yao-san, anche ti mi sei mancato. - affermò vedendolo rosso
in viso. Lui si staccò subito. - Ma perchè non
poteva succedere a te? - si chiese l'asiatico, tutti lo guardarono
confusi. - Cosa succede? - chiese America proseguendo con uno starnuto.
Yao cercò di calmarsi e riprendere fiato, poi
comunicò la notizia: - I paesi del nord...l'aereo...il loro
aereo è caduto in mare! E loro erano lì dentro,
senza via d'uscita...-
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Vi ringrazio per i
commenti! Non me ne aspettavo già...due... XD Spero che non
abbiate cambiato idea dopo l'ultima scena! Perchè le
sorprese non finiscono mai, soppratutto in una fanfiction comica! E ora
commentiamo:
X cry_chan: Ti ringrazio!^^ Beh questo capitolo
è già più lungo, spero che sia bello
lo stesso <3 Oh e per la scena Liet-Russia-Polonia...non hai
ancora visto niente! XD
X Yusaki: Ringrazio
anche te! Sono felice che ti sei divertita! Spero che l'ultimo pezzo
non ti faccia cambiare idea. E per il fatto di Lituania in
costume...glielo domandato anche io e dice che lo farà solo
in presenza di qualcuno. Ma il nome non me l'ha voluto dire T_T
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Capitolo 3 *** Fish 'nd Fruits ***
La tavola era pieno di ogni tipo di cibo, dal famoso sushi al pollo
alle mandorle,
dagli involtini di primavera al riso alla cantonese al ramen. C'erano
così tante cose
che potrebbero scoppiare! - Buon appettito! - esclamò Cina e
tutti iniziarono a
mangiare. No, che fosse il momento adatto per divertirsi. Sapere
dell'incidente ai
nordici non gli metteva molta fame, ma comunque stavano mangiando.
Inghiterra prese
il suo bel piatto di Ramen cominciando a rigirarlo. Cercò di
mangiarla ma non sapeva
proprio come usare le bacchette! Mentre cercava di mangiare per caso
ascolto la
conversazione delle ragazze. - Prussia è proprio carino
vestito da pirata. - affermò
Ungheria ridacchiando mentre le altre annuivanno. Si girò
verso di loro e si accorse
che accanto aveva Seychelles! - Oh quanto è bella...-
pensò, lui aveva sempre avuto
un debole per lei, ma non l'aveva detto per orgoglio inglese
(Seychelles è francese)
e perchè il caro fratellino non gliela avrebbe fatta passare
bene. Belgio si accorse
dello sguardo che l'inglese dava alla ragazza e le fece cenno.
Seychelles si girò
verso di lui e gli chiese: - Qualcosa non va signor Arthur? - Lui
sembrò risvegliarsi
e imbarazzato rispose: - N-No...e che sentivo voi che parlavate di
Gilbert...- - Non
sarà mica geloso, signor Arthur. - chiese Elizaveta
ridacchiando. - Certo che no! -
esclamò. - Io sono stato un grande pirata in passato! Ero
temuto da tutti! -
Seychelles ridacchiò e gli disse: - Si, è vero!
Lo ricordo benissimo! Anche lei stava
bene vestito da pirata, signor Arthur. - Dopodichè le
ragazze tornarono a parlare fra
di loro. Arthur era rosso come un peperone, la ragazza di cui aveva una
cotta gli
aveva detto che era carino. Sentì una mano toccargli la
spalla. Arthur si girò
spaventato, aveva il viso dell'amico francese a due centimetri. - Tocca
mia sorella e
sei un inglese morto. -
Un taglio netto e tutto sarebbe finito. Giappone non aveva il coraggio.
Stava con la
lama in alto, pronto a infilzare il nemico. Un colpo e sarebbe tutto
finito. Si
ripeteva questa ma più ci provava e meno ne aveva voglia.
Poteva essere così crudele?
Perchè non potevano stare tutti pacificati e uniti come
sempre. Chiuse gli occhi e
tento di colpirlo ma niente da fare. Rimise il braccio giù
sospirando. - Ancora non
hai tagliato il pesce? Ma quanto ti ci vuole, aru? - domandò
Cina entrando in cucina.
Kiku si trovava davanti al tavolo ad affettare il pesce. - E' da tre
ore che cerchi
di tagliarlo, aru. Dati una calmata, è solo un pesce, aru. -
- Si, Yao. - disse
esasperato il giapponese.
Ormai era quasi tutto finito in tavola, ma per finire il buon pranzo
c'era Taiwan che
passava con della frutta. - C'è qualcuna che ne vuole un
pò? - esclamò girando il
tavolo. - Si, io! - disse Lituania alzando la mano. Taiwan si
avvicinò mostrandorgli
il cestino. Dopo un pò prese una banana e
cominciò a sbucciarla mentre la ragazza si
allontanò saltellando. Toris la guardò
dolcemente: - E' veramente carina Taiwan. -
pensò ad alta voce il ragazzo. All'improvviso Russia si
girò verso di lui. - Non ti
starai dimenticando di mia sorella, vero? - domandò con
sguardo minaccioso. - N-No!!
Non me la sto scordando! - urlò spaventato il castano.
- Fratellone, ti è piaciuto il pranzo? - Domandò
Liech, osservandolo mentre si puliva
la bocca con un fazzoletto. - Non era male. - gli rispose, Austria lo
osservò e Vash
lo percepì subito. - Che cosa vuoi? - gli domandò
sgarbamente, l'altro si aggiustò
gli occhiali e rispose: - Ti è piaciuto perchè
era gratis, vero? - Lo svizzero si
zittì, ero veramente quello il motivo. Tornò a
guardare Liech che aspettava una
risposto ma lui non ne diede. Arrivò Francis dietro di lui e
si avvicinò al suo
orecchio dicendogli: - Se vuoi posso darti qualcosa io gratis. - Vash
capì subito,
prese un fucile e cominciò a inseguire Francia sparandogli
di continuò mentre l'altro
correva come una fanciulla che lanciava i petali. Roderich
guardò la piccola bionda e
gli chiese: - Ma è normale che fa così? - lei
sospirò e gli rispose: - Si, tutti e
due. -
Lituania si rimise bene, pronto a mangiare la banana. Appena
l'avvicinò notò che
qualcuno lo stava osservando. Si girò alla sua destra e
notò Russia osservalo con gli
occhi spalancati. Il ragazzo era un pò perplesso e gli
avvicinò il frutto ma quello
fece cenno di no. Fece tornare la banana in bocca e la
riavvicinò. Ivan deglutì. Il
castano non riusciva a vederlo così quindi decise di girare
dall'altra parte. Fu
ancora peggio. Dall'altra parte aveva Polonia. Aveva la stessa
espressione del russo,
precisa. Toris porse il frutto anche a lui, ma anche il polacco nego.
Fece ritornare
la banana indietro e la rimise di nuova in bocca e stava per morderla
quando notò che
Polonia deglutì. Non riusciendo a vedere neanche il biondo
così decide di richiudere
la banana e di metterla sul tavolo. - Ehi Corea, la vuoi la banana? Non
l'ho neanche
toccata. - gli chiese. - Si! Certo! - rispose l'altro che la prese
subito e la
divorò. Il lituano incrociò le braccia
incrociandole sul tavolo e ci appoggiò la
testa, esasperato.
Arrivò la notte, tutti andarono nelle proprie stanze.
Feliciano piangeva, voleva n Germania, ma il fratello gli tirava il ciuffo per fargli
segno di stare in
silenzio. Quando finalmente si convince a non piagnucolare
più si rimise a letto,
cercando di addormentarsi. Nel frattempo Ludwing stava passeggiando
dietro la casa.
Gilbert ancora non era andato in stanza e lui non aveva sonno.
Alzò lo sguardo verso
una finestra, quella di Italia. Sentiva già la sua mancanza.
Perchè si preoccupava?
Una notte e lo avrebbe avuto di nuovo in mezzo. Sentiva però
che c'era qualcosa di
strano, l'incidente ai nordici non era stato casuale. No, non poteva
essere. Sentì il
cespuglio muoversi. Il tedesco prese un bastoncino da terra e si mise
in posizione
d'attacco. - Chi va là! Fatti fuori! - Disse. Da dietro un
albero, che era dietro il
cespuglio, uscì una persona. - M-Ma tu sei...- l'altro gli
fece segno di stare in
silenzio. - E' un pò tardi per fare una passeggiata, non
è vero? - gli disse, il
biondo non sapeva a che punto volesse arrivare l'altro. - Ha ragione,
anche per me è
tardi ma sa...avevo un lavoro da fare. - Si riallontanò
verso il cespuglio, prese una
corda e la tirò. Legato c'era Prussia, mal conciato e
ferito. - Gilbert! - esclamò
sorpreso Germania. - Quindi sei stato tu a sabottare l'aereo della lega
nord, vero? - L'altro rispose con ghigno sul volto. Germania non sapeva che fare,
fece un passo
avanti e sentì tirare un filo. Si guardò in alto
e vide qualcosa cadergli in testa, che gli fece perdere i sensi.
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