Tenuta Hwang.

di ungiornodimaggio
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Sorprese spiacevoli. ***
Capitolo 3: *** Notizie. ***
Capitolo 4: *** Goodbye Hyejin. ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***




 

 

Tenuta Hwang
[...] Oh sì, 𝐟𝐮𝐫𝐨𝐧𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐫𝐧𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢,
i più 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘪 della mia vita.

 

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Avrebbero potuto tranquillamente paragonarla ad un girasole. Tra quei campi di fiori risplendeva tra tutti, libera nel suo posto, nella sua casa, nella sua terra.
A piedi nudi passeggiava per quei giardini con la stessa spensieratezza di una bambina.

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ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ Il Signor Will riposava sotto una grande quercia che lo riparava dal sole e Hyejin si divertiva ad importunarlo prendendo qualche piccolo fiore per solleticargli il naso, cosa che lo portava a starnutire.
In sella al suo cavallo bianco, Hyejin attraversava quotidianamente quei piccoli boschi, raccoglieva fiori e frutti di stagione e quando tornava a casa si divertiva a preparare delle decorazioni come centro tavola per lei e suo padre.
La scuola era ormai finita da qualche mese e aveva deciso di non proseguire gli studi per dedicarsi alla scuderia di famiglia, alle corse e continuare a mantenere il podio nelle gare tra fantini.
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Suo padre la guardava con un certo orgoglio e spesso con preoccupazione, vedeva in sua figlia una piccola donna ricca di qualità e viveva con il timore di non darle abbastanza per quelli che erano i suoi sogni. Lui, alla fine, stava provando a fare del suo meglio da solo e forse stava per cedere, ma Hyejin non lo avrebbe mai capito. Era sempre e solo così concentrata sui suoi cavalli che non pensava ad altro se non a loro. Il primo pensiero appena sveglia e l'ultimo pensiero prima di andare a dormire.
Forse c'era un pizzico di egoismo in quel sogno, così cieca da non capire niente, da non notare come tutto stava per sparire da sotto le sue mani.
E in tutto quello, solo quando aprì gli occhi si rese conto di non poter più far nulla. Era impotente difronte a qualcosa più grande di lei, di quei giardini, di quei prati fioriti e di quelle gare difficili della quale ormai ne aveva solo un misero e triste ricordo.







 
NOTA AUTORE:

Salve a tutti, per me è una novità iniziare a pubblicare storie su efp. Solitamente sono sempre quella che legge e ho smesso di pubblicare roba qui all'età di 14 anni. Beh, avendono 22 penso sia passato un bel po' di tempo.
Sono una player che sta creando questo personaggio da zero, per cui ho deciso di pubblicare le note e le role anche qui su efp nella speranza di farne uscire fuori una bella storia.
Sicuramente avrà più trame e personaggi mischiati, quindi spero tanto vi piacerà. 
E accetto qualsiasi critica affinché sia costruittiva. 

 

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Capitolo 2
*** Sorprese spiacevoli. ***


 

 

Tenuta Hwang

[...] E avresti potuto pensarci prima, papà.
━ 𝐀𝐯𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚.

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Hyejin aveva da poco compiuto 20 anni, la scuola era ormai finita dalla scorsa estate e le sue giornate trascorrevano tranquillamente lì alla scuderia. Puliva le stalle, si occupava di lavare i cavalli e dar loro da mangiare. Nel pomeriggio - accompagnata da altri fantini - si allenava nel recinto e dopo gli allenamenti era solita scappare con il Signor Will tra le colline per andare a godersi il tramonto dal punto più alto.
Era quella la vita che voleva, la vita che sognava di fare, tra i suoi cavalli, le gare e la pace che la natura riusciva a darle.

ㅤㅤ
« Dovrò assentarmi qualche giorno. Ci pensi tu a tutto? »
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
Suo padre era solito partire più volte all'anno, ma Hyejin non ne aveva mai capito il motivo visto che alla fine gestivano solo una scuderia e tutto quello che c'era da vedere stava lì.

« Acquisti di nuovi cavalli. » era una delle classiche risposte ogni volta che la ragazza iniziava a fare domande.
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
Per quanto ingenua fosse agli occhi di suo padre, quando si trattava della sua scuderia sembrava una donna in carriera, determinata, astuta, piena di grinta e carisma. Erano le qualità che - a detta sua - Hyejin aveva preso da lui. Per fortuna sua figlia le usava nel migliore dei modi.
I tratti del suo volto invece erano identici alla sua defunta madre, morta quando Hyejin aveva solo sei anni.
Le circostanze della sua morte erano ancora ignare alla ragazza e sarebbe rimasto così, senza che sapesse nulla.
Quando si ritrovavano a parlarle, la risposta dell'uomo era sempre e solo "Una malanno improvviso" e Hyejin smetteva di chiedere anche in quel caso.
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
Non ricordava esattamente cosa accadde e come si era svolta quella giornata fredda di Gennaio.
Suo padre sarebbe dovuto essere lì a casa dal giorno prima, eppure non si era fatto ancora vedere o sentire.
Sua figlia aveva provato a chiamarlo, ma si ritrovò per 10 volte di fila la segreteria telefonica e si era limitata a lasciarle un messaggio chiedendogli di richiamarla.
La preoccupazione stava un po' prendendo spazio nella sua testa, ma Hyunsik provò a tranquillizzarla:
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
« Non fargli pressioni, dai! Si sarà fermato con qualche amico a visitare qualche posto. »

Hyunsik lavorava con lei alla scuderia da molto tempo ed erano praticamente cresciuti insieme, poteva definirlo un fratello maggiore che sapeva sempre cosa dirle e cosa fare per tirarla su nei suoi momenti no, eppure quella volta non ci riuscì.

Semplicemente annuì forzando un po' le labbra per accennargli un lieve sorriso, ma quel tentativo si rilevò un fallimento.

« Mh sì, probabile. »

E lasciò cadere il discorso uscendo dalla stalla per occuparsi di altre faccende.

ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
E le ore passarono, la sera arrivò e di suo padre continuava a non avere notizie.
Sì era rifugiata davanti al camino e fissava continuamente la porta in attesa che qualcuno entrasse da lì, ma più il tempo passava e più nessuno arrivava. ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
Stava quasi per addormentarsi quando - dopo ore che sembravano infinite - qualcuno iniziò a bussare più volte alla porta.
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
Si alzò scossa dalla stanchezza e si affrettò ad aprire senza nemmeno chiedere chi fosse, convinta che sicuramente era tornato suo padre e non aveva le chiavi di casa con se.
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤ
ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤMa lì non c'era ombra di suo padre.
Due poliziotti apparvero davanti gli occhi di Hyejin una volta aperta la porta e un brivido le percorse il corpo iniziando a sentire il terrore addosso. Forse stava osando viaggiare troppo con la mente, ma era avvolta da pensieri negativi da quella mattina.

ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ« Hyejin Hwang? »
ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ㅤㅤㅤ ㅤㅤㅤ« Sì, sono io. »

ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ« Suo padre è il Signor Sungmin Hwang? »

Semplicemente annuì di nuovo, sentendo l'aria venire sempre di più a mancare.
ㅤㅤ

Gli uomini si guardarono, i loro occhi trasparivano dispiacere e stavano forse cercando le parole giuste per dare quella terribile notizia a una giovane ragazza.
ㅤㅤㅤ
« Ci dispiace, signorina. Suo padre è annegato nel fiume Nakdong. Questi sono i documenti che aveva con se.
Le chiediamo di venire con noi per delle domande e il riconoscimento del corpo. »

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Capitolo 3
*** Notizie. ***


 

Tenuta Hwang

ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ[...] E avresti potuto pensarci prima, papà.
ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ━ 𝐀𝐯𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐝𝐨𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐚.

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Hyejin aveva da poco compiuto 20 anni, la scuola era ormai finita dalla scorsa estate e le sue giornate trascorrevano tranquillamente lì alla scuderia. Puliva le stalle, si occupava di lavare i cavalli e dar loro da mangiare. Nel pomeriggio - accompagnata da altri fantini - si allenava nel recinto e dopo gli allenamenti era solita scappare con il Signor Will tra le colline per andare a godersi il tramonto dal punto più alto.
Era quella la vita che voleva, la vita che sognava di fare, tra i suoi cavalli, le gare e la pace che la natura riusciva a darle.

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« Dovrò assentarmi qualche giorno. Ci pensi tu a tutto? »
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Suo padre era solito partire più volte all'anno, ma Hyejin non ne aveva mai capito il motivo visto che alla fine gestivano solo una scuderia e tutto quello che c'era da vedere stava lì.

« Acquisti di nuovi cavalli. » era una delle classiche risposte ogni volta che la ragazza iniziava a fare domande.
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Per quanto ingenua fosse agli occhi di suo padre, quando si trattava della sua scuderia sembrava una donna in carriera, determinata, astuta, piena di grinta e carisma. Erano le qualità che - a detta sua - Hyejin aveva preso da lui. Per fortuna sua figlia le usava nel migliore dei modi.
I tratti del suo volto invece erano identici alla sua defunta madre, morta quando Hyejin aveva solo sei anni.
Le circostanze della sua morte erano ancora ignare alla ragazza e sarebbe rimasto così, senza che sapesse nulla.
Quando si ritrovavano a parlarle, la risposta dell'uomo era sempre e solo "Una malanno improvviso" e Hyejin smetteva di chiedere anche in quel caso.
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Non ricordava esattamente cosa accadde e come si era svolta quella giornata fredda di Gennaio.
Suo padre sarebbe dovuto essere lì a casa dal giorno prima, eppure non si era fatto ancora vedere o sentire.
Sua figlia aveva provato a chiamarlo, ma si ritrovò per 10 volte di fila la segreteria telefonica e si era limitata a lasciarle un messaggio chiedendogli di richiamarla.
La preoccupazione stava un po' prendendo spazio nella sua testa, ma Hyunsik provò a tranquillizzarla:
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« Non fargli pressioni, dai! Si sarà fermato con qualche amico a visitare qualche posto. »

Hyunsik lavorava con lei alla scuderia da molto tempo ed erano praticamente cresciuti insieme, poteva definirlo un fratello maggiore che sapeva sempre cosa dirle e cosa fare per tirarla su nei suoi momenti no, eppure quella volta non ci riuscì.

Semplicemente annuì forzando un po' le labbra per accennargli un lieve sorriso, ma quel tentativo si rilevò un fallimento.

« Mh sì, probabile. »

E lasciò cadere il discorso uscendo dalla stalla per occuparsi di altre faccende.

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E le ore passarono, la sera arrivò e di suo padre continuava a non avere notizie.
Sì era rifugiata davanti al camino e fissava continuamente la porta in attesa che qualcuno entrasse da lì, ma più il tempo passava e più nessuno arrivava. ㅤㅤㅤ
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Stava quasi per addormentarsi quando - dopo ore che sembravano infinite - qualcuno iniziò a bussare più volte alla porta.
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Si alzò scossa dalla stanchezza e si affrettò ad aprire senza nemmeno chiedere chi fosse, convinta che sicuramente era tornato suo padre e non aveva le chiavi di casa con se.
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ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤMa lì non c'era ombra di suo padre.
Due poliziotti apparvero davanti gli occhi di Hyejin una volta aperta la porta e un brivido le percorse il corpo iniziando a sentire il terrore addosso. Forse stava osando viaggiare troppo con la mente, ma era avvolta da pensieri negativi da quella mattina.

ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ« Hyejin Hwang? »
ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ ㅤㅤㅤ ㅤㅤㅤ« Sì, sono io. »

ㅤㅤㅤㅤㅤㅤ« Suo padre è il Signor Sungmin Hwang? »

Semplicemente annuì di nuovo, sentendo l'aria venire sempre di più a mancare.
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Gli uomini si guardarono, i loro occhi trasparivano dispiacere e stavano forse cercando le parole giuste per dare quella terribile notizia a una giovane ragazza.
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« Ci dispiace, signorina. Suo padre è annegato nel fiume Nakdong. Questi sono i documenti che aveva con se.
Le chiediamo di venire con noi per delle domande e il riconoscimento del corpo. »

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Capitolo 4
*** Goodbye Hyejin. ***


 

Goodbye


 

ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ[...] Ecco come ci si sente quando hai tutto
ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ━ 𝒆 𝒑𝒐𝒊 𝒏𝒊𝒆𝒏𝒕𝒆.

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Due uomini si presentarono davanti alla tenuta Hwang nel Febbraio 2019.
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A distanza da un mese dalla morte di Hwang Sungmin, le cose per la sua giovane figlia sembravano andare sempre peggio.
Molti operai della scuderia avevano dato le dimissioni, i fonti di suo padre erano venuti a mancare dal nulla e Hyejin non capiva cosa poteva essere successo.
L'unico rimasto con lei era Hyunsik.
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ㅤㅤㅤㅤㅤ
« Non ti posso pagare, perché resti? »
« Perché questo posto è anche un po' mio. »
« Devi pagare i tuoi studi, Hyunsik. Non ho soldi da darti. »
« Troverò un modo, ma sei una donna e non ti posso lasciare da sola in questo posto a gestire tutto. »
« Posso farcela anche da sola, non dev-- »
« Smettila di fare l'eroina! »
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E quel giorno di Febbraio, Hyejin aveva dato risposta ad ogni cosa.
ㅤㅤㅤㅤㅤ
« Siamo i nuovi proprietari di questo posto. Avevate un mese di tempo per andare via, come mai siete ancora qui? »
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Furono le prime parole che ascoltò da quegli uomini appena Hyejin li fece accomodare nella sua veranda.
Rimase sconvolta a tal punto da sentire la testa girare e il fiato venire a mancare.
Senza parole, senza niente da dire.
Si ritrovò tra le mani dei documenti di vendita con sotto la firma di suo padre, la data riportata a pochi giorni prima del suo decesso.
ㅤㅤㅤㅤㅤ
« Dove sono i soldi della vendita? »
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« Signorina Hwang, suo padre ha perso tutto al poker. I soldi della vendita sono andati a finire lì per togliere i debiti del gioco. Ha deciso di vendere tutto per non finire nei guai. »
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« Strano visto che poi è morto, non crede? »
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L'uomo non seppe cosa risponderle, si limitò ad essere gentile con lei. Poteva anche solo immaginare il dolore di una giovane donna ormai orfana costretta ad andare via dall'unico ricordo rimasto dei suoi genitori.
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« Signorina Hwang, posso affittarle questo posto o può vivere con noi e lavorare per la scuderia se vuole restare qui. So che adesso è sola e per la sua età...
Ci saranno cambiamenti, molti cavalli verranno portati via e ci sarà un restauro totale, ma... »
ㅤㅤㅤㅤㅤ
Quasi sembrava far pena a quell'uomo accompagnato dal suo avvocato e non voleva la sua compassione, non in quel momento.
D'altro canto lui di colpe non ne aveva, voleva solo acquistare per recarne un buon profitto.
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« No, va bene. Quanto tempo ho per andare via? »
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« Se è possibile entro domani. Vorremmo iniziare già i lavori di restauro e cambiare tutto. »
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E quel giorno Hyejin si ritrovò a fare le valigie.

Con se portò poca roba, lo stretto necessario.
Delle fotografie, i ricordi di sua madre, i ricordi di suo padre e qualche premio a cui teneva particolarmente. Pochi vestiti e tanta amarezza.

Quel giorno Hyejin lasciò la sua casa. Disse addio al suo cavallo e in lacrime lo abbracciò, lasciandogli in silenzio la promessa di un ritorno.
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Addio mamma, addio papà, addio Signor Will, addio Hyunsik.
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ㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤㅤ 𝘼𝙙𝙙𝙞𝙤 𝙃𝙮𝙚𝙟𝙞𝙣.

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