Whatever It Takes

di LadyOfMischief
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Erano trascorsi soltanto tre giorni dalla battaglia di Exegol, ma Rey aveva ancora la sensazione di essere in quel luogo dove aveva perso per sempre una parte di sé. La notte non riusciva a chiudere occhio nonostante ci provasse con tutte le sue forze, ma ogni volta continuava a rivivere quei momenti da incubo e sapeva che l'avrebbero tormentata a lungo. Continuava a rivivere il momento in cui l'Imperatore era quasi riuscito a spingerla ad ucciderlo, il momento in cui aveva sfruttato il suo potere e quello di Ben per rigenerarsi.
Ma quelli non erano nemmeno gli attimi peggiori, nonostante si fosse sentita impotente, a darle il vero tormento era quanto accaduto subito dopo. Ricordava la sensazione orrenda che aveva provato quando aveva smesso di percepire Ben e aveva creduto di averlo perso per sempre, in quel preciso istante si era sentita nuovamente più sola che mai. E da sola si era ritrovata ad affrontare il nemico, con l'unico contributo da parte dei Jedi del passato che l'avevano soltanto usata come tramite, come la loro personale arma vivente ed una volta assolto il proprio compito l'avevano lasciata lì a morire da sola. Rey si era rassegnata all'idea che la sua storia sarebbe finita in quel modo e non c'era niente che potesse fare per cambiare le cose, la sua unica consolazione era sapere che così la galassia ed i suoi amici erano salvi.
Ricordava lo stupore che aveva provato quando si era risvegliata tra le braccia di Ben, sapeva che era impossibile ma in quel momento non si era posta alcuna domanda. Per un attimo si era illusa che i Jedi avessero avuto pietà di loro e che gli stessero offrendo una seconda occasione riportandola in vita, ma quell'illusione era svanita in fretta non appena aveva capito com'erano andate realmente le cose. A salvarla non era stato un atto di compassione dei Jedi, ma soltanto il sacrificio di Ben che le aveva letteralmente dato la sua vita, lo stesso sacrificio che era stata disposta a fare anche lei sulla Morte Nera. Era quello a darle il vero tormento ogni notte.
Nei giorni precedenti aveva cercato di evitare il più possibile i suoi amici, cosa che non era stata così difficile dal momento che erano sempre indaffarati, non se la sentiva di stare in compagnia degli altri e fingere che tutto andasse bene. Aveva finto per quasi un anno, tenendoli all'oscuro di tutto ciò che era successo nel periodo in cui era andata a cercare Luke, del suo legame con Ben e di come si era sentita nei mesi seguenti, quando aveva cominciato a sentirsi attratta dal Lato Oscuro e aveva fatto di tutto per resistergli. Temeva che i suoi amici non si sarebbero più fidati di lei e che li avrebbe delusi, perciò aveva preferito tenersi tutto dentro, nonostante avesse pensato più di una volta di confidarsi con Rose che era sempre comprensiva con tutti. Ma adesso Rey non poteva più fingere che tutto andasse bene, aveva perso fin troppo e provava un senso di vuoto che non avrebbe potuto colmare, aveva perso una parte di sé che non poteva rimpiazzare nemmeno se l'avesse desiderato. Il suo rimpianto più grande era essersene resa conto troppo tardi, anzi, era di averlo ammesso a sé stessa troppo tardi.
Era ancora notte fonda su Ajan Kloss, il cielo era punteggiato da migliaia di stelle e l'aria era umida, dopo tutti quegli anni trascorsi nel deserto Rey trovava davvero piacevole quel posto. Dal momento che non riusciva a dormire decise di lavorare alla spada laser incompleta a cui stava lavorando prima di lasciare la base, almeno si sarebbe tenuta occupata e avrebbe allontanato i pensieri per un po'. Non c'era molto lavoro da fare, fatta eccezione per il pulsante d'accensione e l'impugnatura a cui mancavano dei pezzi, ma senza un cristallo di kyber non avrebbe mai potuto utilizzarla. Nonostante ciò si mise comunque al lavoro, concentrarsi sui problemi che poteva risolvere le era di grande aiuto, le ricordava che ad alcune cose si poteva rimediare. Non era facile assemblare i pezzi usando poca luce, non voleva assolutamente svegliare tutti gli altri che stavano dormendo nei paraggi, ci avrebbe impiegato più tempo ma non era un problema. 
Quando ebbe terminato stava ormai sorgendo il sole a segnare l'inizio di un nuovo giorno, forse quel giorno Rey avrebbe trovato il coraggio di parlare con qualcuno dei suoi amici, era stanca di dovergli nascondere qualcosa di così importante per lei soltanto perché temeva di allontanarli. Ma come gli avrebbe spiegato che nel momento in cui non aveva nessun altro la persona che più disprezzavano le era stata accanto, l'aveva capita, ascoltata e le aveva dato il conforto di cui aveva bisogno? Come gli avrebbe spiegato che era stato in quel momento che aveva iniziato provare qualcosa per Ben? Qualcosa che a quel tempo nemmeno lei aveva saputo spiegarsi e che aveva cominciato a comprendere soltanto quando lui le aveva chiesto di lasciarsi tutto alle spalle insieme, Rey avrebbe voluto accettare ma non l'aveva fatto perché i suoi amici avevano bisogno di lei.
Adesso non riusciva a fare a meno di chiedersi come sarebbero finite le cose se quel giorno avesse fatto una scelta diversa, purtroppo non avrebbe mai avuto una risposta a quella domanda e se anche l'avesse avuta non avrebbe cambiato le cose.




 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il sole era ormai alto nel cielo da qualche minuto, l'umidità stava cominciando a diminuire e la luce del sole iniziava a filtrare attraverso i rami rigogliosi degli alberi della giungla nei pressi della base ribelle. Rey era così assorta nei propri pensieri mentre camminava tra gli alberi che si accorse della presenza di BB-8 soltanto quando vi andò a sbattere contro, il droide emise un lieve beep di protesta
-Scusa BB-8, ero sovrappensiero- mormorò, il droide emise una serie di beep acuti e rapidi per esternare la propria preoccupazione, per quanto un droide potesse preoccuparsi
-Lo so, ho un aspetto orrendo, beh capita quando non dormi da giorni- questa volta il droide chinò la testa ed emise un unico beep sommesso, Rey si stupiva sempre per la capacità di BB-8 di capire quale fosse il suo stato d'animo, era davvero perspicace per essere un droide
-Sì, sono triste- confermò Rey al suo piccolo amico sferico che rispose con due beep con fare interrogativo -Perché sono triste? Perché ho perso una persona che amo- era la prima volta che lo diceva ad alta voce e le sembrò che quella frase rendesse tutto più reale. BB-8 non rispose ma si limitò a strofinarle la testa contro la gamba, come un animale che cerca di dare conforto al proprio padrone, quel semplice gesto fece venire a Rey voglia di piangere, cosa che si era imposta di non fare sin da quando era tornata su Ajan Kloss. Ma sapeva che non poteva andare avanti così a lungo e che prima o poi sarebbe crollata; quasi come se fosse un segno inviatole dalla Forza stessa Rey sentì dei passi alle sue spalle
-Oh ciao Rey, come mai sei già sveglia?- a rivolgerle la domanda era stata Rose, che era sempre stata mattiniera, tra le mani aveva dei pezzi di ricambio per gli x-wing su cui stava effettuando riparazioni da giorni
-Non riuscivo a dormire perciò ho passato tutta la notte a completare la mia spada laser- non aveva senso mentire su una cosa così banale, era stanca dei sotterfugi con i suoi amici e forse parlare con Rose sarebbe stato un buon inizio. Tra tutti era la più comprensiva e dimostrava una grande empatia verso chiunque
-Non prenderla male, ma in effetti non hai un bell'aspetto-
-Me l'hanno già detto- disse indicando BB-8 con un cenno del capo e forzando un mezzo sorriso
-Lo sai che con me puoi sempre parlare di tutto, vero?- inconsciamente Rose le aveva appena fornito l'occasione perfetta per liberarsi da quel peso che in certi momenti sembrava toglierle persino il respiro
-Lo so, e ti ringrazio per questo- poi fece un gesto che stupì persino se stessa, abbracciò l'amica e nonostante quest'ultima avesse le mani occupate ricambiò, per Rey non era sempre facile esternare in quel modo il proprio affetto verso gli amici e non era particolarmente amante del contatto fisico, beh, tranne con una persona rammentò a se stessa con tristezza
-Rey, sicura di stare bene? Sei parecchio strana ultimamente- Rose sciolse l'abbraccio e le rivolse uno sguardo preoccupato
-No, non sto affatto bene ma non sapevo con chi parlarne...- cominciò a giustificarsi -non volevo far preoccupare nessuno e temevo che nessuno potesse capire. Ma adesso non posso più far finta che tutto vada bene, non ce la faccio più- disse tutto d'un fiato senza nemmeno rendersi conto che aveva cominciato a piangere, probabilmente spaventando la sua amica dal momento che in presenza d'altri si era sempre mostrata forte e in grado di superare ogni cosa. Questa volta fu Rose ad abbracciarla, quel gesto le diede un minimo di conforto perché nonostante si fosse sentita più sola che mai in quei giorni sapeva che non era realmente così
-Ti va di parlarmene? Qualunque cosa sia successa cercherò di capirti e aiutarti se posso, il lavoro può aspettare-


 

Qualche minuto dopo Rey si ritrovò con Rose seduta su un tronco caduto al limitare della giungla, lontane da occhi indiscreti, per il momento aveva deciso di confidarsi soltanto con lei. Ma cosa le avrebbe detto di preciso? Non sapeva proprio da dove cominciare, i suoi pensieri erano più confusi che mai e non sapeva come metterli in ordine per dar loro un senso, per fortuna fu l'amica a parlare per prima rompendo il silenzio che aleggiava tra loro
-Rey sono seriamente preoccupata per te, ma se non mi racconti cos'è che ti fa soffrire così tanto non posso aiutarti-
-Va bene- trasse un sospiro profondo per farsi forza e per impedirsi di scoppiare in lacrime nuovamente -Riguarda quello che è successo su Exegol, ecco...io non ero sola, e non mi riferisco alla Resistenza- fece una pausa per dare il tempo a Rose di metabolizzare quell'informazione e dall'espressione che fece l'amica Rey intuì che aveva capito dove avrebbe portato quella conversazione
-Oh...- fu tutto quello che riuscì a risponderle, Rey sapeva che Rose aveva perso sua sorella maggiore Paige lo scorso anno e che avrebbe capito quanto stava per dirle
-Le cose non sono andate come credete, l'Imperatore era riuscito a farsi strada nella mia mente e mi aveva quasi costretta a ucciderlo per portare a compimento il suo piano...se l'avessi ucciso sarei diventata il suo tramite- fece un'altra pausa per concedere qualche secondo all'amica che a quel punto era sbigottita -se non fosse stato per...Ben- pronunciare il suo nome ad alta voce le provocò una fitta di dolore, ma era giusto che tutti sapessero che se lei era riuscita a salvare la galassia era soltanto merito suo
-Scusa se ti interrompo Rey, ma temo di un essere confusa, il figlio del Generale Organa era su Exegol e ti ha aiutata? Finn mi ha raccontato che vi siete scontrati su Kef Bir e poi sei sparita- Rey apprezzò molto il fatto che Rose si fosse riferita a lui come "il figlio del Generale Organa" e non come Kylo Ren
-Le cose sono un po' più complicate, è vero, ci siamo scontrati ma solo perché sono stata io ad attaccarlo per prima. Ero accecata dalla rabbia e dall'odio, me la sono presa con Ben soltanto perché mi ha rivelato le mie vere origini. Vedi, c'è una cosa che dovresti sapere, che tutti dovreste sapere...- le parole le rimasero incastrate in gola e sentiva che stava per piangere di nuovo
-Hey, se non te la senti va bene, non sei costretta farlo- Rose le posò una mano sul braccio per confortarla, ma sapeva che se non avesse parlato in quel momento non avrebbe trovato mai più il coraggio di farlo
-Lo so, ma ho bisogno di parlarne- fece un altro respiro profondo e ricacciò indietro le lacrime, doveva riacquistare il controllo delle proprie emozioni o non sarebbe riuscita a raccontare tutto -la verità è che l'Imperatore è mio nonno e i miei genitori mi hanno venduta per nascondermi da lui, quando l'ho scoperto le mie emozioni hanno preso il sopravvento e ho ferito mortalmente Ben sul relitto della Morte Nera. Ma poi ho capito che non potevo perderlo e l'ho salvato, ero disposta a dargli tutta la mia vita pur di salvarlo. Nonostante tutto è corso in mio aiuto quando ne avevo più bisogno e se oggi sono qui a raccontarti tutto ciò è soltanto merito suo...Rose io ero morta su Exegol e Ben ha dato la sua vita pur di riportarmi indietro- a quel punto non riuscì più a trattenere ancora una volta le lacrime, non le importava di apparire debole in presenza della sua amica che le rivolse uno sguardo carico d'apprensione
-Non posso immaginare come ti senta per la faccenda delle tue origini, però capisco cosa significa perdere una persona cara ed evidentemente per te Ben era davvero importante, non so in che modo ma non spetta a me giudicare- le disse Rose con una calma che la prese in contropiede, sebbene fosse una persona estremamente empatica e comprensiva Rey si aspettava una reazione sconvolta o persino di disgusto a causa della parentela con Palpatine. Era davvero grata di aver trovato un'amica come Rose, quella ragazza riusciva sempre a trovare le parole giuste da dire e a dare supporto, raccontarle tutto era diventato più facile anche se non lo rendeva meno doloroso
-In merito a questo c'è un'ultima cosa che dovresti sapere...nelle settimane in cui sono stata via lo scorso anno io ho avuto dei contatti con Ben perché siamo legati nella Forza- Rey si rifiutava di parlarne al passato, sentiva che il loro legame esisteva ancora in qualche modo e che nemmeno la morte l'avrebbe potuto spezzare -potevamo vederci e parlare anche a distanza, col passare del tempo quel legame si è rafforzato ma non l'abbiamo detto a nessuno. Nel momento in cui ne avevo più bisogno lui mi è stato accanto, mi ha capita come nessuno aveva mai fatto prima e mi ha dato conforto, c'era ancora del buono in lui.
Per poco tempo siamo stati alleati, Ben non ha ucciso Snoke per prendere il suo posto come tutti pensate, l'ha ucciso per salvarmi e mi aveva chiesto di unirmi a lui, non al Lato Oscuro o al Primo Ordine ed io desideravo accettare con tutta me stessa- ammise con un briciolo di vergogna, aveva appena confessato che avrebbe preferito lasciarsi tutto alle spalle piuttosto che correre in aiuto della Resistenza -Ma non potevo restare e lui non poteva seguirmi- aggiunse in fretta
-Rey tu l'amavi, non è così?- le chiese Rose, ecco la fatidica domanda che si era posta per un anno intero e a cui non aveva mai trovato il coraggio di darsi una risposta, aveva preferito provare a reprimere tutto quanto e per un po' aveva funzionato finché le loro strade non si erano incrociate di nuovo. Ma adesso conosceva la risposta a quella domanda, l'aveva capito nel momento stesso in cui si erano toccati la mano su Ahch-To e ne aveva avuto la conferma soltanto di recente, quando l'aveva baciato, ricordava ancora quel senso di appartenenza che aveva provato stando tra le braccia di Ben, la sua mano che le accarezzava dolcemente la schiena e l'altra che le cingeva la vita, ricordava ancora il sapore delle sue labbra che ricambiavano il suo bacio. Quel ricordo la fece sorridere perché nonostante tutto quella era stata l'unica volta in vita sua in cui si era sentita davvero felice e si era illusa che sarebbe stato soltanto l'inizio di qualcosa di splendido
-Sì, Rose, lo amavo e lo amo ancora- finalmente aveva ammesso ad alta voce quello che sapeva già da tempo, peccato che ormai fosse troppo tardi -Nemmeno io riesco a spiegarmi come sia successo, è successo e basta-
-L'amore non si può spiegare e a volte puoi trovarlo nel modo più inaspettato, ma non devi vergognartene, anche se ti sei innamorata del nemico. Non è stata una tua scelta né sua e da quello che mi hai raccontato il vostro amore ha soltanto rafforzato il legame mistico che avevate- le disse Rose dolcezza -Inoltre è la dimostrazione che l'amore prevale sempre sull'odio e sull'oscurità, nessuno può giudicarti male per una cosa così meravigliosa e se qualcuno si azzarda a farlo se la vedrà personalmente con me- quella frase riuscì a strappare a Rey una lieve risata e le alleggerì il cuore
-Adesso devo solo trovare il momento adatto per dirlo anche a Finn e Poe, anche loro meritano di sapere tutto, ma temo che non reagiranno bene, per loro sarà sempre e solo Kylo Ren-
-Ascolta, non è una cosa facile da digerire così su due piedi, specialmente per Finn, ma alla fine capiranno come ho fatto io- la rassicurò l'amica e Rey in quel momento le credette, non poteva andare poi così male o forse si stava sbagliando?

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La chiacchierata con Rose aveva infuso a Rey abbastanza coraggio da decidere di parlarne con Finn e Poe quanto prima; al momento erano presi da una riunione con alcuni politici che erano stati liberati dalle grinfie del Primo Ordine l'anno precedente*, ma che per paura non avevano agito e non ne avevano voluto sapere di unirsi alla Resistenza apertamente.
Non appena si sarebbero liberati da quell'impegno importante sarebbe andata dritta da loro e gli avrebbe detto ogni cosa, o almeno quasi ogni cosa, con loro preferiva omettere qualche dettaglio, se avesse detto loro che l'unica persona con la quale aveva voluto parlare nel suo momento più buio era qualcuno che disprezzavano profondamente li avrebbe feriti. E se avesse detto anche che aveva desiderato accettare l'offerta di Ben non sapeva come avrebbero potuto reagire, avrebbero potuto considerarla una traditrice, anche se di fatto aveva anteposto il loro bene ai propri desideri.
Ma come le aveva detto Rose avrebbero capito prima o poi, in fondo avevano accolto persino una ex Imperiale tra i ranghi della Resistenza e una ragazzina che aveva lavorato per il Primo Ordine su Corellia** e sarebbero andati oltre i loro pregiudizi. Per la prima volta dopo giorni aveva riacquistato una parvenza d'ottimismo, Rey non poté fare a meno di chiedersi quanto sarebbe durato prima che la sofferenza prendesse nuovamente il sopravvento. Avrebbe dovuto imparare a convivere con quel dolore per sempre, ma non sapeva come avrebbe fatto, non riusciva ancora a metabolizzare del tutto la realtà dei fatti nonostante l'avesse raccontato a qualcuno. Una parte di sé continuava a sperare che un giorno non troppo lontano Ben sarebbe tornato da lei, sapeva che era impossibile e che la Forza non funzionava così eppure non riusciva a scacciare dalla mente quel pensiero irrazionale. 

Un potere come la vita stessa.

Quella frase continuava a perseguitarla, perché la Forza gli aveva concesso un potere così raro per poi non potersene servire per salvarsi a vicenda? A Rey sembrava tutto un enorme scherzo del destino, soprattutto se teneva conto della visione avuta l'anno precedente quando aveva sfiorato la mano di Ben, una visione in cui aveva riposto tutte le sue speranze e che adesso sapeva non si sarebbe mai realizzata. Aveva ancora quell'immagine nitida impressa nella propria mente, era stata breve ma era bastata per darle la spinta necessaria per rischiare tutto per andare da Ben e convincerlo a seguirla. Aveva visto chiaramente il momento in cui Ben avrebbe tradito Snoke per salvarla e subito dopo aveva visto entrambi tornare alla base tenendosi per mano, ingenuamente aveva creduto che le cose sarebbero andate esattamente in quel modo se fosse andata da lui, ma le cose erano andate diversamente.
Per un po' aveva accantonato quella visione e aveva cercato di seppellirla in un angolino della sua mente, si era persino sentita una stupida per averci creduto anche solo per un istante nonostante Luke l'avesse avvisata che non sarebbe finita nel migliore dei modi. Ma poi la fiamma della speranza si era riaccesa nel momento in cui aveva percepito la sua presenza su Exegol, si era illusa che parte della visione fosse legata all'esito di quella battaglia finale contro l'Imperatore, era stato quello a darle la forza per opporre resistenza e combattere, non solo per la galassia e per i suoi amici, ma anche per loro. Proprio quando era stata sicura che non ci sarebbe stato più nessun ostacolo a separarli e che quella visione si sarebbe concretizzata tutte le sue certezze erano crollate nel momento in cui aveva avvertito che qualcosa non andava in Ben. Si era sentita nuovamente impotente, avrebbe voluto fare qualcosa per salvarlo ma aveva capito che non c'era niente che avrebbe potuto fare se non restargli accanto fino alla fine. E così aveva fatto, gli aveva stretto la mano come se quel gesto bastasse a trattenerlo nel mondo dei vivi.


Era ormai pomeriggio inoltrato quando finalmente Rey trovò i suoi due amici liberi da qualsiasi tipo d'impegno, da quando avevano preso il posto di Leia ogni responsabilità era ricaduta sulle loro spalle e c'erano molte questioni urgenti da risolvere al più presto. Entrò nella sala di comando, Poe e Finn erano in piedi uno di fronte all'altro che parlavano a voce bassa dando le spalle alle apparecchiature che utilizzavano per comunicare, si accorsero a malapena della sua presenza per quanto erano assorti in quella conversazione
-È un brutto momento?- non voleva sembrare brusca ed interromperli, ma se non era il momento adatto per parlare preferiva saperlo.
-Oh, ciao Rey- la salutò Poe spostando lo sguardo da Finn a lei.
 -No, stavamo soltanto discutendo di quello che ci hanno riferito i Senatori, ma può attendere- aggiunse Finn.
-Bene, perché ho bisogno di parlare con entrambi e non sarà una cosa facile da dire, non sono stata del tutto onesta con voi...- cominciò a dire Rey.
-A cosa ti stai riferendo?- la interruppe Finn, voleva bene al suo amico ma a volte non sopportava quando non le lasciava il tempo di finire una frase. 
-A molte cose, alcune recenti che ritengo dobbiate sapere, ma promettetemi di ascoltare ogni cosa prima di giudicare- conosceva il temperamento degli amici, specialmente quello di Poe e doveva strappargli quella promessa prima di dirgli tutto.
-Hai la nostra parola, ti ascolteremo- le promise Poe parlando a nome di entrambi.
Così Rey si fece coraggio e cominciò a raccontare gli avvenimenti dei giorni precedenti, a partire dalla scoperta delle sue origini e dal modo in cui si era lasciata trasportare dalle proprie emozioni negative, nonostante la loro promessa di ascoltarla prima di esprimere un giudizio quella rivelazione li portò a rimangiarsi la parola data.
-Come fai ad essere certa che non fosse una bugia di Ren per portarti al Lato Oscuro?- le chiese Finn, quella domanda la prese in contropiede, davvero la credeva così ingenua?
-Non era una bugia, ho percepito quel legame di sangue nel momento stesso in cui ho messo piede su Exegol- rispose Rey nel modo più pacato possibile, stupendo persino se stessa dal momento che stava cominciando a innervosirsi. 
-Non dev'essere stata una cosa facile da digerire, capisco perché tu ce l'abbia tenuto nascosto fino ad ora- aggiunse Poe con tono gentile, era la prima volta da giorni che lo sentiva parlare in quel modo anziché rispondere in maniera brusca e scontrosa. 
-C'è ancora una cosa di cui devo parlarvi e forse vi piacerà ancor meno- i due sembravano non avere alcun problema con la sua parentela con Palpatine, in fondo avevano seguito e appoggiato Leia nonostante fosse la figlia di Darth Vader.
-Coraggio, a noi puoi dire tutto e di certo non sarà peggio di quello che ci hai appena detto- la incoraggiò Poe.
Non fu facile trovare le parole più adatte, come aveva fatto quando si era confidata con Rose, ma in qualche modo riuscì a raccontare anche a loro quasi tutto ciò che era successo tra lei e Ben. Le loro espressioni di disappunto non le furono d'alcun aiuto, si sentiva come qualche giorno prima, quando dopo aver lasciato Pasaana aveva raccontato a Finn della sua visione oscura e lui l'aveva guardata con delusione ignorando ciò che gli aveva appena confidato. Un silenzio imbarazzante calò per qualche secondo, il che non era un buon segno nonostante Rey si fosse aspettata che i suoi amici le urlassero contro.
-Tutto questo non ha alcun senso, come potevi amare un mostro del genere? Ti ha sicuramente manipolata usando uno di quei suoi giochetti mentali- sentenziò Finn, non che lei si aspettasse una reazione diversa da parte sua dal momento che aveva i suoi motivi personali per odiare Ben.
-Pensi davvero che io sia così stupida? Che non sappia distinguere cos'è reale e cosa non lo è? Non funziona così, non puoi obbligare qualcuno ad amarti usando la Forza!- ribatté Rey scontrosa, quell'affermazione l'aveva davvero ferita ed era stufa di essere considerata debole o ingenua dai suoi amici. 
-E se ti avesse semplicemente ingannata? Forse stava già progettando di uccidere Snoke per prendere il suo posto e ti ha salvata per convincerti a stare dalla sua parte- s'intromise Poe, era chiaro che si stesse sforzando di essere oggettivo e dare una spiegazione logica a tutto, ma questo non migliorò le cose.
-Ben non mi ha mai mentito, potevo percepirlo attraverso il nostro legame ed è sempre stato sincero con me. So che per voi è difficile da accettare, ma questo non cambierà le cose- nel suo tono adesso c'era una nota di tristezza, sapeva che con Finn e Poe non sarebbe andata poi così bene.
-Hai ragione, non cambierà il fatto che ha provato a ucciderci tutti, te compresa- fu la risposta secca di Finn. 
-Se avesse voluto uccidermi l'avrebbe fatto quando ci siamo scontrati la prima volta, non ha mai voluto farmi del male, anzi sono stata io fargliene- rammentò loro Rey. 
-L'hai fatto soltanto per difenderti e quello che è successo su Kef Bir non è colpa tua, era il Lato Oscuro ad influenzarti- proseguì l'amico. Quella conversazione aveva appena preso una piega ridicola, sul serio la stavano giustificando per aver quasi ucciso qualcuno che lei aveva attaccato per prima e che per giunta non aveva nemmeno reagito subito per difendersi? 
Rey non si rese conto di ciò che stava succedendo finché non notò che Finn e Poe avevano fatto dei passi indietro e le stavano rivolgendo uno sguardo sconcertato. Abbassò lo sguardo e vide l'elettricità crepitare tra le proprie mani proprio com'era successo su Pasaana. Stava perdendo di nuovo il controllo e senza rendersene conto questa volta, fece dei respiri profondi e cercò di rilassarsi prima che potesse far del male a qualcuno. 
Le cose non andarono come aveva previsto ed un fulmini scaturì dalla mano destra andando a colpire il generatore che alimentava le apparecchiature della sala provocando un corto circuito. Nello sguardo che le rivolsero i suoi amici Rey vide soltanto terrore e non poteva di certo biasimarli, soprattutto adesso che sapevano.
-Mi dispiace, io non volevo...- si scusò pur sapendo che non sarebbe bastato a tranquillizzarli e prima che i due potessero replicare lasciò la sala in cui aleggiava un forte odore di cavi bruciati ed una scia di fumo nero proveniente dal generatore ormai incenerito.






Spazio autrice:

Salve lettori, innanzitutto vorrei ringraziare coloro che hanno lasciato una recensione e seguono questa storia, in particolare Shaara_2 che mi ha dispensato ottimi consigli.
In alcuni capitoli ci saranno riferimenti a luoghi, personaggi ed eventi presenti in altro materiale canonico che non vengono mostrati nei film perciò ho inserito degli * che corrispondono a delle note che troverete a fine capitolo.


Note:
*In Resistance Reborn (libro ambientato dopo The Last Jedi) si scopre che il Primo Ordine ha fatto rapire ed imprigionare figure politiche e simpatizzanti della Resistenza.
**Sempre in Resistance Reborn i ribelli sono alla ricerca disperata di alleati e reclutano una ex Imperiale. In seguito ad una missione su Corellia salvano e accolgono anche una ragazzina che aveva lavorato come assistente presso degli uffici sotto il comando del Primo Ordine.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Senza riflettere su dove stesse andando Rey si ritrovò nel posto in cui si addestrava con Leia, voleva allontanarsi il più possibile da tutti gli altri per evitare di far del male a qualcuno. Non si era aspettata che la situazione degenerasse in quel modo, soprattutto perché in quel momento non aveva provato rabbia o sentito il richiamo del Lato Oscuro com'era successo qualche giorno prima, stavolta si era soltanto innervosita. Ma ciò che la spaventava di più era il fatto che non si fosse resa conto di niente, il suo corpo aveva agito per conto proprio e non era riuscita a riprenderne il controllo per fermarsi in tempo. Le tremavano ancora le mani e aveva i battiti accelerati, credeva di aver imparato a controllare le proprie emozioni e non lasciare che prendessero il sopravvento ancora una volta.
Pensava che togliendosi quel peso che si portava dietro da giorni le cose sarebbero migliorate, ma evidentemente si sbagliava e aveva soltanto peggiorato le cose. Le uniche persone che avrebbero saputo aiutarla e darle conforto erano tutte morte, si sentiva nuovamente più sola che mai nonostante avesse i suoi amici. Era così che si sarebbe sentita per il resto della sua vita?
"Tu non sei sola" le aveva detto Ben quella notte su Agch-To e lei gli aveva creduto, ma adesso le sembrava soltanto una promessa infranta. Per tutta la vita aveva cercato disperatamente la propria appartenenza e quando l'aveva finalmente trovata le era stata portata via bruscamente. Le sembrava tutto così ingiusto e stava cominciando a pensare che la via dei Jedi conducesse soltanto alla sofferenza, forse le emozioni stavano offuscando il suo giudizio ma non era più sicura di voler procedere su quel sentiero. Non era più sicura di nulla in quel momento e Rey odiava sentirsi in quel modo, gli eventi dell'ultima settimana l'avevano scossa nel profondo e niente sarebbe stato più come prima.
Era stato facile mettersi il cuore in pace e accettare che i suoi genitori fossero dei nessuno e che erano morti dopo averla abbandonata, aveva messo la parola fine a quel capitolo della propria vita ed era pronta ad andare avanti. Scoprire la verità su di loro non aveva fatto altro che alimentare la sua rabbia, avrebbero potuto proteggerla in molti altri modi, avrebbero potuto affidarla a qualcuno che si sarebbe preso cura di lei anziché venderla.
La cosa peggiore di tutta quella faccenda era che i suoi maestri conoscevano le sue origini e l'avevano tenuta all'oscuro di tutto, perché nessuno era mai stato onesto con lei? Perché tutti le avevano nascosto cose importanti che la riguardavano? Queste erano altre domande a cui non aveva delle riposte e che probabilmente non avrebbe mai avuto.
Più cercava di distaccarsi dal passato più questo tornava a galla a stravolgere la sua vita, a volte rimpiangeva di aver lasciato Jakku nonostante odiasse quel luogo. Avrebbe continuato ad aspettare una famiglia che non sarebbe mai tornata per lei, avrebbe sofferto la fame e combattuto per la propria sopravvivenza fino alla fine dei suoi giorni, ma almeno avrebbe sofferto di meno. Era giunta alla conclusione che in certi casi era meglio non sapere perché la verità poteva ferire più di una bugia.
Si sedette a terra a gambe incrociate come faceva sempre durante l'addestramento quando cercava di sentire le voci dei Jedi del passato, tuttavia questa volta non voleva mettersi in contatto con loro, aveva soltanto bisogno meditare e schiarirsi le idee. Chiuse gli occhi e si concentrò sulla natura che la circondava, sulle forme di vita che ospitava la giungla e inspirò a fondo l'aria che profumava di alberi, piante e fiori.
Poi accadde qualcosa che non si aspettava e che reputava impossibile, quella sensazione di vuoto che provava dalla morte di Ben era temporaneamente sparita e aveva cominciato a percepire di nuovo quella sensazione familiare che provava soltanto quando era con lui. Tutto ciò non ha alcun senso pensò la ragazza cercando di mantenere la concentrazione, probabilmente era tutto uno scherzo della propria mente perciò decise di ignorarla sperando che sparisse.
-Sei tornata a ignorarmi?- disse una voce alle sue spalle con un pizzico d'ironia, Rey trasalì perché conosceva fin troppo bene quella voce e sembrava così vicina nonostante sapesse che non era così. Non aveva il coraggio di voltarsi perché sapeva cosa, o meglio chi, avrebbe visto e sebbene fosse sollevata nel sapere che quella sensazione non era soltanto frutto della sua immaginazione, non fu in grado di formulare una riposta.
-Capisco se non hai voglia di parlarmi- ma non era così, Rey voleva parlargli perché c'erano tante cose avrebbe voluto dirgli e non aveva detto perché non ne aveva avuto il tempo, aprì gli occhi e si alzò scrollandosi dei rametti dai pantaloni.
-Non andare, ti prego- disse prima ancora di voltarsi, Ben era lì a pochi centimetri da lei e proprio come Luke era avvolto da un'aura azzurrognola, ma molto più lieve. Aveva ancora lo stesso aspetto che aveva su Exegol, ma la cosa sorprendente era quanto sembrasse vivo.
-Non lo farò, ricordi la mia promessa*? Sarò sempre con te nonostante tutto- le disse Ben con dolcezza, Rey però poteva percepire il dolore che si celava dietro quelle parole perché era lo stesso che provava anche lei.
-Come potrei dimenticarla? È solo che...fa male- averlo così vicino ma allo stesso tempo così lontano era doloroso.
-Lo so che fa male, farti soffrire in questo modo era l'ultima cosa che avrei voluto, ma non potevo perderti- le disse evitando il suo sguardo.
-E io invece potevo perdere te?- quella domanda le uscì in un modo più sgarbato di come l'aveva immaginata.
-Tu avevi una famiglia da cui ritornare, io no- ammise rivolgendole uno sguardo triste.
-Una famiglia di cui avrei voluto facessi parte anche tu- replicò.
-Rey guarda in faccia la realtà, credi davvero che loro mi avrebbero accolto a braccia aperte? Dopo tutto quello che ho fatto?- questa volta non poteva dargli torto, soltanto qualche minuto prima Finn e Poe avevano reagito male quando gli aveva parlato di Ben.
-No, non l'avrebbero fatto, ma avrei potuto provare a convincerli...- ma neppure Rey era convinta delle sue stesse parole.
-Non ti avrei chiesto di nuovo di scegliere tra loro e me- proseguì Ben.
-No, non l'avresti fatto perché avrei scelto da sola, avevo già scelto o forse l'hai dimenticato? Credevo che almeno tu mi conoscessi e che mi capissi- non voleva arrabbiarsi con lui, non più ma le sue convinzioni stavano mettendo a dura prova la propria pazienza.
-Ed è proprio perché ti conosco se so che non avresti mai abbandonato i tuoi amici-
-Quindi pensavi che avrei abbandonato te?- gli chiese
-Vuoi davvero una riposta a questa domanda? Sì, pensavo che mi avresti lasciato da solo e non ti avrei biasimata per questo perché lo meritavo**- le rispose con calma, raramente Rey l'aveva sentito parlare in quel modo e l'aveva fatto soltanto in sua presenza.
-Mi dispiace se ti ho dato l'impressione che non m'importasse nulla di te, non era così che dovevano andare le cose. Ho sbagliato tutto con te- istintivamente gli prese la mano, dimenticando la realtà dei fatti e ne rimase stupita quando si accorse che poteva toccarlo come quando era ancora vivo, non poteva avvertire il calore della sua pelle e non era una presa solida, era quasi come toccare l'acqua.
-Come hai fatto?- le chiese Ben stupito, confermandole che neppure lui capiva come fosse possibile una cosa del genere.
-Non lo so, io non ho fatto niente...- ammise.
-Potrebbe essere il nostro legame a permetterlo, finché vivi anche una parte di me continua a vivere- quasi come se volesse testare la sua teoria Ben allungò la mano libera e le accarezzò la guancia, anche questa volta percepì soltanto un lieve tocco, quanto avrebbe voluto che l'avesse fatto da vivo. Ma il ragazzo ritrasse subito la mano, come se si fosse appena reso conto di quel gesto affettuoso. -Scusa, volevo soltanto capire se funzionava per entrambi- ma Rey sapeva che stava mentendo, non le aveva mai mentito e non gli riusciva bene.
-Non devi scusarti, proprio non riesci a capire che non ti odio e non l'ho mai fatto?-
-Beh, scusa tanto se ho pensato che mi odiassi, di solito infilzare qualcuno con la propria spada non è una dimostrazione di simpatia- le rispose sarcastico, in quel momento le ricordò tanto Han, nonostante il poco tempo trascorso in sua compagnia aveva capito che di pasta era fatto il contrabbandiere.
-Non mi perdonerò mai per quel gesto, è stato in quel momento che ho capito che non potevo e non volevo perderti- gli confessò tenendogli ancora la mano. -Ma alla fine ti ho perso comunque- le ci volle tutta la sua forza di volontà per non piangere, non voleva che Ben la vedesse in quello stato o l'avrebbe fatto sentire peggio.
-Allora capisci il motivo della mia scelta? Ho fatto esattamente ciò che avresti fatto tu e lo rifarei ancora-
-Lo capisco, è solo che c'erano così tante cose che avrei voluto dirti...-
-Anch'io, ma il tempo non è stato dalla nostra parte- nel suo sguardo Rey vide soltanto tristezza. -Non è troppo tardi e lo so che non cambierà le cose, ma parliamone per favore-
-Non rendiamo le cose più difficili, soffriresti ancora di più-
-Se tu non vuoi parlare allora ascoltami- non avrebbe sprecato quell'opportunità di mettere in chiaro le cose tra loro e non sapeva se e quando l'avrebbe rivisto ancora.
-Avrei dovuto aspettarmelo, quando ti metti in testa una cosa è impossibile farti cambiare idea- Ben le rivolse un sorrisetto divertito e Rey non poté fare a meno di sorridere a sua volta. -Va bene, parliamone-








Spazio Autrice:
Probabilmente mi odierete per come l'ho fatto finire, ma credo che immaginiate cosa vorranno dirsi.
Siccome della diade si sa poco e niente ho deciso di inventarmi io qualcosa, perciò quasi tutto quello che leggerete a riguardo in futuro non proviene da fonti ufficiali.

Note:
*Nella novel di The Rise of Skywalker le ultime parole di Ben a Rey sono proprio "Sarò sempre con te"
**Sempre nella novel di The Rise of Skywalker nel momento in cui Rey torna in vita, Ben pensa che lei andrà via per andare avanti con la propria vita

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Rey non era mai stata troppo brava a esternare i propri sentimenti, non aveva neppure mai detto ai suoi amici che gli voleva bene. Dire a Ben quello che aveva confidato a Rose non era così facile e il fatto che fino a quel momento lui aveva creduto che lei lo odiasse complicava le cose. Rey sapeva che era soltanto colpa sua se si era convinto di una cosa del genere, dopotutto lo aveva respinto e quando l'aveva rivisto dopo un anno aveva sfogato su di lui la propria frustrazione. Non sapeva quanto sarebbe durato quell'incontro, con Luke non aveva avuto più di una manciata di minuti, ma nel loro caso era un territorio inesplorato grazie al legame che li univa e che apparentemente nemmeno la morte poteva spezzare.
-Quanto tempo credi che abbiamo?- chiese a Ben, era stato lui a rivelarle che erano una Diade perciò ne sapeva più di lei
-Non ne ho idea, il nostro legame potrebbe concederci qualche minuto in più- le rispose dubbioso
-Allora non voglio sprecarli, non so nemmeno se ti rivedrò-
-Quando mi rivedrai- la corresse -Non ho intenzione di infrangere la mia promessa-
-So che non lo faresti, sono stata io ad abbandonarti-
-Lo credevo anch'io all'inizio, ma Rey tu non mi hai abbandonato, sono stato io ad allontanarti chiedendoti di restare. Pensavo che saresti stata al sicuro con me e che l'unico modo per proteggerti fosse attraverso il potere, ma mi sbagliavo- le confessò -Sono stato io a sbagliare tutto con te-
-Abbiamo sbagliato entrambi, non prenderti tutta la colpa- lo rassicurò -E io ti ho già perdonato-
-Non credo di meritare il tuo perdono-
-Smettila di pensarla in questo modo, lo meriti e meritavi anche una seconda occasione-
-L'ho avuta grazie a te- questa volta fu lui a prenderle la mano, sebbene le risultasse ancora strano quel tipo di contatto quel gesto le diede conforto -Mi hai fatto capire che non era troppo tardi per fare la cosa giusta e so che il mio sacrificio non sarà abbastanza per rimediare ai miei errori...- 
-Non era così che avresti dovuto rimediare- lo interruppe Rey, le faceva male sentirgli dire quelle cose, come poteva pensare che lei meritasse di vivere al suo posto? 
-Non mi hai lasciato finire- le disse accennando un sorriso -L'ho fatto soltanto per te, non per ottenere il perdono della Galassia, ti avevo appena ritrovata e persa nello stesso momento e non sapevo cosa fare, sapevo soltanto che non potevo perdere la persona che...ecco, che amo- pronunciò le ultime parole con una nota d'imbarazzo ed evitando di incrociare il suo sguardo, sebbene una parte di sé l'avesse sempre saputo quella confessione la colse di sorpresa e la fece arrossire come una ragazzina
-Era per caso una dichiarazione d'amore?- lo prese in giro lei stupendo persino se stessa, con Ben era tutto così spontaneo, persino scherzare che era una cosa che faceva di rado 
-Forse, non sono bravo in queste cose- ironizzò lui -Ma va bene se tu non provi lo stesso, non ti ho mai dato dei motivi per farlo- si affrettò a dire lui serio e lasciandole la mano
-Non è così, tu mi hai sempre capita e quando mi sono sentita completamente sola tu c'eri, mi hai ascoltata e dato il conforto di cui avevo bisogno. Mi hai salvata da Snoke senza esitare ed eri pronto ad offrirmi la galassia...- 
-Sono stato egoista con quell'offerta, non era ciò che volevi tu ma qualcosa che volevo io- questa volta fu lui a interromperla 
-No, non era ciò che volevo, io volevo soltanto te- gli confessò e a giudicare dal calore che percepiva alle guance era sicura di essere arrossita ancora di più. Per un attimo calò un silenzio imbarazzante, non aveva mai associato la timidezza a Ben dal momento che era sempre stato sfacciato con lei, ma evidentemente non conosceva quel lato del suo carattere e avrebbe voluto tanto conoscerlo.
-Quindi non mi hai baciato solo per ringraziarmi?- sdrammatizzò Ben per infrangere il silenzio, quella domanda le fece scappare una risata, era passato tanto tempo dall'ultima volta che aveva riso per qualcosa che quasi non lo ricordava
-Hey, sarò anche cresciuta su Jakku ma non è così che ringrazio le persone- rispose fingendosi offesa, quella situazione le sembrava quasi irreale, qualche ora prima non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi nella giungla a scherzare con Ben -Siamo stati degli idioti, se ne avessimo parlato prima le cose sarebbero andate diversamente- aggiunse
-Non possiamo cambiare il passato, ma tu puoi ancora avere un futuro- le disse tornando di colpo serio -Promettimi che non sprecherai quest'opportunità- ma prima che lei potesse replicare sparì così com'era apparso e quel vuoto che era stato temporaneamente colmato tornò a farsi sentire.
Ancora una volta Ben le era stato accanto in un momento buio e sapeva che non era un caso che si fosse fatto vedere proprio in quel preciso istante, la Forza operava in modi misteriosi che neppure lei riusciva a comprendere fino in fondo. Adesso aveva l'assoluta certezza che il loro legame fosse più forte che mai e che non sarebbe mai stata completamente sola, era una magra consolazione ma era pur sempre meglio di niente. Ciò che l'aveva resa davvero felice, per la prima volta dopo giorni, era stata la conferma che anche lui l'amasse ed era una cosa che niente e nessuno avrebbe mai potuto cambiare. Non poteva finire tutto ancor prima che cominciasse, c'era un motivo se erano stati uniti dalla Forza e i loro destini si erano intrecciati.


Quella sera Rey si unì alla cena con tutti gli altri membri della Resistenza, non erano rimasti in molti dal momento che la maggior parte aveva deciso di fare subito ritorno ai propri pianeti d'origine, perciò era tutto abbastanza tranquillo fatta eccezione per i versi degli animali provenienti dalla giungla circostante. Individuò subito Rose, Finn e Poe seduti allo stesso tavolo nel mezzo di una conversazione, ma Rose la notò comunque e le fece cenno di sedersi con loro. Incerta sul da farsi li raggiunse e prese posto sulla panca accanto all'amica
-Stai bene?- si affrettò a chiederle Finn, che era seduto di fronte a lei
-Dovrei essere io a chiedervelo, ma sì sto bene e voglio scusarmi per quello che è accaduto oggi-
-Sappiamo che è stato un incidente- intervenne Poe -E riconosco che abbiamo esagerato un po'-
-Io ho esagerato di più- precisò Finn -Rey mi dispiace aver detto quelle cose, non ho mai pensato che tu fossi ingenua- 
-Apprezzo le tue scuse, lo so che sembra tutto così assurdo-
-A me non lo sembra- commentò Rose, Rey fu grata per quel commento, almeno lei era dalla sua parte e sembrava capire. 
Per la restante durata della cena chiacchierarono soprattutto del futuro della Resistenza, alcuni erano dell'idea che non avesse più motivo d'esistere ora che la guerra era finita ma Poe aveva fatto notare che c'erano ancora dei seguaci del Primo Ordine a piede libero che se l'erano data a gambe prima della battaglia su Exegol e credeva che fosse un loro dovere rintracciarli quanto prima. Rey non era molto d'accordo con quella linea di pensiero, non era ancora stato formato alcun tipo di governo e loro non avevano alcuna autorità per decidere cosa farne dei criminali di guerra, inoltre non avevano le risorse necessarie per una missione del genere. Non arrivando ad alcuna conclusione lasciarono cadere l'argomento, ne avrebbero parlato l'indomani con una riunione aperta a chiunque fosse rimasto alla base e avrebbero messo ai voti la questione.
La stanchezza delle notti pressoché insonni cominciò a farsi sentire e Rey ormai era troppo stanca per opporsi al sonno, raggiunse la sua postazione di lavoro e recuperò il sacco a pelo in cui dormiva e lo distese proprio accanto. Non era il massimo della comodità e si ritrovava sempre costretta ad usare la sua sacca come cuscino, a volte le mancava il suo letto improvvisato nell'unica "casa" che avesse mai avuto.
Nonostante avesse sempre avuto problemi a dormire, nel momento in cui si distese e poggiò la testa sul suo cuscino di fortuna si addormentò all'istante, dimenticando persino gli incubi che l'avrebbero tormentata di lì a poco. Ma ciò non accadde, quella notte gli incubi cedettero il posto a qualcos'altro.


Si trovava in una caverna ricoperta interamente di cristalli privi di colore, sebbene regnasse il silenzio più assoluto Rey continuava a sentire una specie di sussurro. Seguì la fonte di quel suono finché non si trovò davanti una formazione cristallina, si sentiva attirata da essa come le era successo su Ahch-To con la caverna oscura, istintivamente tese una mano e chiuse gli occhi. Quando li riaprì vide che nel palmo della sua mano c'era un cristallo di kyber che emanava un bagliore giallo, ma nel giro di pochi secondi quel colore brillante si tramutò in rosso scarlatto. 
La scena cambiò, adesso era all'aperto e nel cielo Rey poteva scorgere due lune che illuminavano l'intera area sovrastata da un obelisco nero come la notte e che irradiava un potere oscuro, ma lei non era spaventata. La scena mutò nuovamente, questa volta si trovava in un luogo che credeva fosse astratto, sembrava un unico ed infinito cielo nero trapuntato di migliaia di stelle. C'erano vari sentieri bordati di bianco che conducevano a quelli che sembravano portali, ognuno decorato con simboli che non riconosceva, tutto taceva quando a un tratto udì una voce indistinta pronunciare la frase
"Non troverai qui le risposte che cerchi, ma puoi ancora salvarlo".




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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***



Quella mattina Rey si svegliò più confusa che mai, il sole era già alto nel cielo perciò doveva aver dormito più del dovuto, ma per tutta la notte quelle visioni non l'avevano abbandonata. Sapeva che non si trattavano di comuni sogni perché erano stati troppo vividi e aveva provato la sensazione di essere davvero in quei luoghi, inoltre non era certo la prima volta che le capitava.
Quando viveva ancora nel deserto le era capitato spesso di sognare un'isola circondata dal mare, che si era rivelata essere Agch-To, ma il suo sogno più ricorrente era sempre una misteriosa figura mascherata e vestita completamente di nero, adesso sapeva perfettamente chi era e perché l'aveva visto costantemente nei suoi sogni. Da quando aveva intrapreso l'addestramento con Leia le era capitato spesso di avere quel tipo di visioni così intense, la più frequente era stata quella in cui la versione oscura di sé sedeva sul trono dei Sith al fianco di Kylo Ren, sapeva che quello della visione non era il Ben che conosceva e con cui aveva avuto a che fare. Era stata così terrorizzata da ciò che aveva visto che non aveva avuto il coraggio di raccontarlo a Leia, ma a ripensarci in quel momento forse sarebbe stato meglio se si fosse avverata perché almeno sarebbero stati insieme. Sai che non è vero pensò, come le era venuta in mente una cosa del genere? Era perfettamente cosciente che era una cosa sbagliata sotto ogni punto di vista, o almeno credeva che lo fosse.
Le visioni che aveva avuto durante la notte l'avevano confusa parecchio, apparentemente non sembravano collegate tra loro in alcun modo e non ne capiva il significato, specialmente per l'ultima. 
Doveva fare ordine nella propria mente e analizzare tutto con calma, la prima cosa che aveva visto era la caverna di cristalli di kyber e stando a quanto appreso dai testi che aveva letto era in posti come quello che i padawan si recavano per trovare il proprio cristallo tramite l'aiuto della Forza*. Tuttavia ciò che l'aveva turbata di quella visione era il cristallo scarlatto che aveva visto nella propria mano, nel corso di quell'anno aveva reperito parecchie informazioni sui cristalli di kyber per poter riparare quello spezzato e tra le tante cose aveva scoperto che l'unico modo per ottenerne uno rosso era corromperlo con sentimenti negativi**. Perché mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere? La parte oscura di sé sarebbe riemersa e avrebbe prevalso?
La seconda parte della visione era stata meno chiara e non c'erano molti elementi che potessero aiutarla a identificare il pianeta che aveva visto, eccezion fatta per le due lune e per l'obelisco che irradiava una forte energia oscura. Era più che certa che si trattasse di un pianeta dei Sith, un monumento del genere poteva trovarsi soltanto in un luogo del genere, ancora una volta si trovò a chiedersi se ciò che aveva visto avesse a che fare con la sua oscurità. Non le veniva in mente alcun motivo per cui sarebbe dovuta andare in un posto come quello, aveva sconfitto l'Imperatore e ogni traccia del Lato Oscuro sembrava sparito per il momento. Sapeva che non sarebbe durato per sempre, come le aveva detto Maz Kanata il male assumeva sempre forme diverse e prima o poi sarebbe si sarebbe presentato nuovamente.
L'ultima visione era quella che le interessava di più, aveva riconosciuto quello strano luogo perché l'aveva intravisto*** quando era entrata in contatto con i Jedi del passato, ma cos'era davvero? Un posto del genere non poteva esistere a livello fisico, andava contro ogni logica e legge fisica, ma del resto aveva imparato che quando si trattava della Forza non esisteva alcuna logica. Ma ciò che aveva catturato la sua attenzione era stata la voce che aveva udito e ciò che le aveva detto

"Non troverai qui le risposte che cerchi, ma puoi ancora salvarlo"

Fino a quel momento non aveva considerato seriamente l'idea di trovare un modo per riportare indietro Ben, credeva che nessuno potesse tornare dopo essersi unito alla Forza, se fosse esistito un modo i Jedi l'avrebbero saputo, o forse no? 
Si alzò dal sacco a pelo e recuperò uno dei testi Jedi che aveva tradotto con l'aiuto di C-3PO, c'era voluto un anno soltanto per tradurne una parte e non ricordava di essersi imbattuta in niente del genere, ma se avesse completato la traduzione magari avrebbe trovato qualche informazione utile. Come sospettava, nelle pagine già tradotte non c'era nulla che riguardasse l'argomento, ma questo non la scoraggiò affatto.
Se ci fosse stata una remota possibilità di salvare Ben non l'avrebbe sprecata, dopo tutto quello che aveva affrontato meritava una seconda occasione per rimediare ai propri errori, anche se lui credeva di averla già avuta sacrificandosi per lei. Tuttavia non era quello l'unico motivo che la stava spingendo a cercare quella possibilità, in parte lo faceva anche per sé stessa perché non sopportava di vivere per sempre con quel vuoto che provava e col dolore di averlo perso subito dopo averlo ritrovato davvero. Aveva passato un anno intero a cercare di ignorare i suoi sentimenti e a bloccare qualsiasi forma di connessione mentale, adesso se ne pentiva perché avrebbe voluto trascorrere più tempo con Ben. Era davvero troppo chiedere la possibilità di recuperare quel tempo perduto? 



Dopo una doccia fresca ed una rapida colazione per conto proprio, dal momento che si era alzata tardi e tutti gli altri l'avevano già fatta, Rey si mise alla ricerca di C-3PO. Quel droide chiacchierone non era mai a portata di mano quando serviva, spesso lo si vedeva in giro per la base a svolgere varie mansioni e recapitare messaggi, ma quel giorno non lo aveva ancora visto da nessuna parte e stranamente non aveva visto neppure Poe o Finn. Se c'era qualcuno che poteva dirle dov'erano finiti tutti era Rose, da giorni la ragazza impiegava tutto il suo tempo ad effettuare riparazioni sui caccia danneggiati in battaglia. Non disponendo di un vero e proprio hangar, tutte le navi atterravano in una radura priva di alberi, ma soltanto circondata da essi, ed era lì che venivano riparati. Rey raggiunse l'amica nella radura sperando di ottenere risposte e nel frattempo poteva darle una mano, non era una meccanica esperta come Rose ma sapeva il fatto suo con i pezzi di ricambio. La ragazza era così assorta nel proprio lavoro che non notò Rey che si stava avvicinando.
-Hey, serve una mano?- chiese a Rose
-Hey- la salutò di rimando -Beh, una mano mi farebbe proprio comodo, devo riparare parte del motore e sostituire i cavi a questo gioiellino- disse posando una mano sul fianco del caccia di Poe
-Dimmi cosa devo fare e sarà fatto- 
-Va bene, occupati dei cavi- Rose si mise una mano nella tasca della cintura degli attrezzi e le porse cinque fili colorati -Sbaglio o sei di buon umore oggi?- le chiese
-Non ti sbagli- le rispose mentre cominciava a mettersi al lavoro 
-Se non sono troppo invadente, posso sapere come mai?- sapeva che Rose era sempre in vena di conversare con chiunque ed era una qualità che Rey apprezzava e che avrebbe voluto avere
-Lo so che ti sembrerà folle, ma ieri ho parlato con Ben- non sapeva come spiegarle qualcosa che neppure lei comprendeva fino in fondo, nessuno le aveva mai spiegato cosa fossero le manifestazioni di coloro che si univano alla Forza
-Hai ragione, mi sembra abbastanza folle, come tutto ciò che riguarda i Jedi- le disse Rose con aria confusa -E suppongo sia stata una bella chiacchierata a giudicare dal tuo umore-
-Lo è stata- le confermò accennando un sorriso -Adesso però vorrei fartela io una domanda-
-Certo, chiedi pure- 
-Sai dove sono finiti Finn, Poe e C-3PO? Non li ho visti da nessuna parte- le chiese mentre collegava il primo cavo al proprio posto
-Sì, sono partiti questa mattina presto per incontrare dei rappresentanti di Ryloth- le rispose l'amica che intanto era alle prese con il motore -Li cercavi per qualcosa in particolare?-
-Avevo bisogno dell'aiuto C-3PO per continuare la traduzione dei testi Jedi- ammise
-Oh, capisco, ma entro domani sera dovrebbero essere di ritorno- 
Le due ragazze continuarono a lavorare sul caccia in silenzio finché non ebbero finito, Rey non era un granché nel portare avanti le conversazioni e voleva migliorare sul fronte delle interazioni sociali, con Rose era facile parlare e sentiva di poter essere completamente sincera con lei.
-Posso farti una domanda personale?- chiese Rey di punto in bianco
-Puoi chiedermi quello che vuoi-
-Pensi mai a cosa farai quando tutto sarà tornato alla normalità?- Rose sembrò pensarci su prima di darle una risposta
-No, non ci ho ancora pensato e dubito che le cose torneranno mai come prima. Al momento preferisco concentrarmi sul presente e rendermi utile- Rey comprendeva perfettamente cosa intendesse Rose, quando non si aveva una famiglia e una casa a cui ritornare non c'era molto a cui pensare. Si era sentita allo stesso modo qualche giorno dopo aver lasciato Jakku e aveva scelto di partire alla ricerca di Luke per aiutare la Resistenza. 
-E tu ci hai pensato?- Rey aveva smesso di pensare al proprio futuro qualche mese dopo la battaglia di Crait, si era buttata a capofitto nell'addestramento e si era focalizzata soltanto nel porre fine a ogni cosa, ma non aveva mai pensato seriamente a cos'avrebbe fatto dopo.
-No, non ci riesco, mi sento così confusa e non so cosa voglio- non era una bugia ma nemmeno tutta la verità, c'era qualcosa che voleva e al momento preferiva lasciare i suoi amici fuori da quella faccenda. Non le piaceva l'idea di nascondergli nuovamente una cosa così importante, ma voleva lasciar loro del tempo per accettare ciò che gli aveva detto. Non aveva ancora un piano concreto né alcuna prova che si potesse davvero riportare in vita qualcuno, perciò prima di parlarne con chiunque voleva esserne certa. Quando terminò di collegare tutti i cavi al proprio posto Rey si congedò da Rose, che aveva ancora molto da fare e l'aveva ringraziata per l'aiuto. Non avendo altre mansioni da svolgere fece ritorno alla sua amata postazione di lavoro, aveva completato la sua spada laser ma mancava ancora il cristallo per farla funzionare, al momento però non sentiva l'urgenza di procurarsene uno, specialmente dopo la sua visione. Non le piaceva starsene con le mani in mano, era sempre stata abituata a lavorare tutto il giorno su Jakku e successivamente ad addestrarsi con Leia per un anno. Un motivo in più per cominciare quanto prima a tradurre i testi con l'aiuto di C-3PO, sapeva che avrebbe richiesto molto tempo e probabilmente avrebbero impiegato mesi nel farlo. Era più che certa che avrebbe trovato quello che stava cercando, anche se nemmeno lei sapeva cosa fosse di preciso, ma aveva la sensazione che fosse quello il punto di partenza. Era consapevole che le visioni non sempre si avveravano, ne aveva avuto più volte la prova, nonostante tutto Rey si fidava del volere della Forza.



Spazio autrice:
Le cose iniziano a farsi interessanti (o almeno spero), nel prossimo capitolo ci sarà anche un leggero salto temporale e se qualcosa al momento non ha ancora senso, lo avrà abbastanza presto. 
Ringrazio tutti quelli che seguono questa storia e coloro che hanno recensito (mi commuovo ogni volta, giuro).


Note:

* Nella quinta stagione di The Clone Wars ci sono degli episodi dedicati proprio ad un gruppetto di Padawan che devono cercare il proprio cristallo su Ilum e ciò è possibile grazie alla Forza.
** I cristalli di kyber sono traspranti allo stato naturale, per poi assumere diversi colori in base alla natura del possessore. Per ottenere il colore rosso si ricorre ad un processo chiamato "Bleeding" che viene mostrato anche nel fumetto The Rise of Kylo Ren
*** Nella novel di The Rise of Skywalker poco prima che Rey senta le voci dei Jedi del passato vede un cielo nero stellato (come nel film) e lo descrive come "guardare attraverso una finestra per un altro luogo, un posto tra i posti" 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Come le aveva anticipato Rose, i suoi amici e C-3PO fecero ritorno ad Ajan Kloss il giorno seguente. Seppur Rey desiderasse mettersi al lavoro sulla traduzione il prima possibile preferì lasciare il tempo necessario agli amici per sistemarsi. Prima di 'prendere in prestito' il droide voleva mettere al corrente Finn e Poe della sua idea di tradurre i testi senza però rivelarne le reali motivazioni, dopotutto l'aiuto di C-3PO era fondamentale per loro, non ne sapevano molto di politica e la diplomazia non era esattamente il loro forte, specialmente per Poe. Rey voleva assicurarsi che entrambi fossero d'accordo, non voleva privarli per troppe ore dell'unico aiuto di cui disponevano in campo diplomatico. Comprendeva che non si trovassero in una posizione facile e che da soli non avrebbero potuto mai farcela, di punto in bianco si erano trovati coinvolti nella formazione di una nuova forma di governo in quanto generali della Resistenza.
Nel frattempo si limitò a raggruppare i libri che le sarebbero serviti e a mettere in ordine il proprio spazio, era sempre stata una persona ordinata ma da quando era tornata aveva lasciato parte del contenuto della sua borsa nel primo posto che le era capitato. Le due spade laser degli Skywalker erano posate sullo stesso ripiano della sua, sapeva che non avrebbe dovuto lasciarle in giro, non che non si fidasse dei Ribelli, ma erano comunque armi pericolose. Gettato sul pavimento c'era ancora il pugnale che avevano usato per trovare il secondo puntatore Sith, era convinta di averlo perso o che i suoi amici se ne fossero disfatti ed era rimasta sorpresa quando l'aveva trovato tra le sue cose. L'unica cosa che aveva riposto non appena era tornata alla base era la maglietta di Ben che aveva recuperato dal pavimento gelido e impolverato di Exegol, era l'unica cosa materiale di lui che le restava e non aveva voluto lasciarla lì. L'aveva conservata tra i pochi vestiti che possedeva e non l'aveva più tirata fuori, ma la sola consapevolezza di avere qualcosa di suo la rincuorava.
Raccolse le due spade laser e le avvolse in un panno morbido, non le avrebbe usate mai più, ma aveva intenzione di custodirle in segno di rispetto verso Leia e Luke. Ripose le due spade in uno scomparto del tavolo su cui lavorava di solito, non era il massimo ma al momento non aveva un posto migliore in cui metterle. Inevitabilmente si ritrovò a pensare alla domanda che aveva posto a Rose il giorno prima, cos'avrebbe fatto quando le cose sarebbero tornate alla normalità? Lei non aveva una casa a cui fare ritorno né un posto in cui andare.
Prima di lasciare Jakku tutto ciò che aveva sempre desiderato era una famiglia che tornasse da lei e che l'amasse, ma in un angolo del suo cuore aveva sempre saputo che i suoi genitori non sarebbero mai tornati. E sebbene adesso considerasse gli amici la sua famiglia, sapeva che a un certo punto ognuno si sarebbe fatto una vita per conto proprio, era ciò che si meritavano dopo tutto quello che avevano perso. Ma Rey che strada avrebbe preso? 
Non aveva alcuna intenzione di rifondare l'ordine dei Jedi, non avrebbe mai avuto il coraggio di separare dei bambini dalle proprie famiglie per addestrarli, inoltre lei stessa non aveva completato l'addestramento perciò non sarebbe mai stata una buona insegnante. Ripensò a quello che le aveva detto Luke l'anno precedente, la luce non apparteneva soltanto ai Jedi ed era convinto che fosse giunto il momento di porvi fine. Rey aveva fatto di tutto per fargli cambiare idea, ma adesso comprendeva il suo punto di vista, era chiaro che i vecchi metodi non funzionassero. 
Non voleva avere a che fare con questioni politiche, non ne capiva niente e non le era mai importato più di tanto, aveva combattuto per la libertà della galassia e non di certo per un'ideologia politica. Quel tipo di vita non avrebbe fatto per lei, tra incontri con i senatori, decisioni importanti da prendere e questioni burocratiche che trovava noiose.
Nonostante adesso la sua unica priorità fosse quella di trovare e sfruttare a qualunque costo la possibilità di riportare Ben in vita, non poteva far dipendere il suo futuro da quella possibilità incerta. Proprio in quel momento avvertì nuovamente la sensazione che aveva provato nella giungla due giorni prima.
-Mi dispiace per l'altro giorno, non volevo sparire in quel modo- si voltò nella direzione da cui proveniva la voce, poggiato contro la parete alla sua destra c'era Ben.
-Non devi scusarti, è qualcosa che non puoi controllare- rispose Rey sovrappensiero.
-Mi sembri pensierosa, qualcosa non va?-  
-Pensavo al futuro, e pensavo anche a te- ammise
-In merito a questo, ti avevo chiesto di promettermi che non avresti sprecato l'opportunità di farti un futuro, me lo prometti?- le chiese accarezzandole una guancia, questa volta Rey ebbe la sensazione di un tocco più solido rispetto alla prima volta, ma forse era soltanto la sua immaginazione.
-E se quel futuro includesse anche te?- chiese lei a sua volta.
-Sai che è impossibile, per quanto sarebbe bello- le rispose lui visibilmente addolorato nell'affermare una cosa del genere.
-Forse potrebbe esserci un modo per riportarti indietro, ho avuto una visione-
-Rey le visioni non sempre sono corrette, dovresti saperlo-
-Lo so perfettamente e non voglio illudermi, ma qualcosa mi dice di crederci- era davvero convinta di ciò che diceva, ma comprendeva anche il punto di vista di Ben.
-Raccontami di questa visione, forse posso aiutarti ad interpretarla- 
Rey decise che la cosa migliore da fare fosse raccontargli tutto ciò che aveva visto quella notte, a partire dalla caverna con i cristalli di kyber fino alla visione di quel luogo misterioso e quella voce che non era riuscita ad identificare. Ben l'aveva ascoltata in silenzio e senza mai interromperla esattamente come aveva fatto su Ahch-To, era davvero un ottimo ascoltatore.
-Non mi piace questa faccenda del cristallo rosso e il pianeta che mi hai descritto- le disse Ben quando ebbe finito di raccontargli ogni cosa, sembrava davvero preoccupato e non era affatto un buon segno.
-Tu conosci quel posto, non è così?-
-Purtroppo sì, ci sono stato qualche mese fa ed era uno dei cinque pianeti sacri dei Sith*- Rey lo guardò incuriosita, era così che si era procurato il primo puntatore per Exegol? -Ero andato lì alla ricerca di risposte sul nostro legame ed è stato allora che ho scoperto che siamo una Diade nella Forza- le disse accennando un sorriso.
-Perché sei andato su un pianeta Sith a cercare una risposta? Cos'ha a che vedere con noi?- le chiese genuinamente incuriosita, in fondo non sapeva molto sulla natura del loro legame, sapeva soltanto che erano sempre stati legati per volere della Forza.
-Su Krayiss durante l'epoca dei Sith c'era una biblioteca che custodiva ogni loro conoscenza e si accedeva dall'obelisco che hai visto tu, ma ormai è parzialmente distrutto. Non è stato facile per me accedervi ma alla fine ci sono riuscito, all'interno c'era qualcosa che mi attirava ed è stato così che ho trovato una profezia**-
-Una profezia dei Sith?-
-No, è questa la cosa strana, è stata scritta da una Jedi e da un Sith che hanno profetizzato un legame creato dalla Forza, il nostro legame, tra due persone che avrebbero completato ciò che il Prescelto aveva cominciato. Credo che per natura la Diade debba essere costituita da due persone appartenenti a entrambi i lati della Forza per essere bilanciata- Rey non si era accorta che lo stava fissando con un'espressione probabilmente incantata mentre le spiegava cos'aveva scoperto. -Perché mi stai guardando in quel modo, ti sto confondendo le idee?- le chiese Ben serio.
-È solo che mi piace come mi spieghi le cose- rispose arrossendo, ancora una volta si sentì come una ragazzina e lo trovò alquanto imbarazzante, era una situazione del tutto nuova per lei.
-Beh, dato che siamo in argomento, a me piace il modo in cui arrossisci- quel complimento non fece altro che peggiorare le cose facendola arrossire ulteriormente, nessuno le aveva mai detto una cosa del genere.
-Così non migliori le cose, sappilo- gli disse sarcastica. 
-Parla per te!- esclamò lui divertito -E comunque c'è dell'altro che devi sapere di quel luogo- aggiunse.
-Ti ascolto-
-Per accedere alla biblioteca bisogna avere l'approvazione degli spiriti dei Sith che la sorvegliano e non è stato facile ottenerla. Gli spiriti avevano avvertito il conflitto che era in me e resistergli è stato molto faticoso, hanno cercato di insidiarsi nella mia mente ma li ho respinti alla fine-
quel dettaglio fece rabbrividire Rey, sapeva cosa volesse dire avere qualcuno che cerca di infiltrarsi nella propria mente e sospettava che per Ben non fosse stata la prima volta, ma preferì non forzarlo a parlarne.
-È possibile che abbia visto il passato e che quella visione riguardi ciò che mi hai appena detto?-
-È abbastanza plausibile, le visioni non riguardano sempre il futuro, lo sai, e potresti aver ragione-
-E che mi dici del cristallo?-
-Credo tu sappia che allo stato naturale non esistono cristalli rossi e che l'unico modo per renderli di quel colore è attingere all'oscurità. Potrebbe essere una delle tante possibilità per il futuro...- non ci fu bisogno che Ben finisse la frase, dopotutto era esattamente ciò che temeva anche lei -Ma so che sei forte e che non prenderai quella strada, sei sempre stata migliore di me-
-Ti sbagli, l'hai visto che sono riuscita a malapena a controllarmi e so che tu non hai mai ceduto completamente al Lato Oscuro, perciò non sono migliore di te-
-Non permetterò che ti accada ciò che è successo a me, ti aiuterò- le disse prendendole entrambe le mani e stringendole delicatamente tra le sue, se prima le era sembrata soltanto la sua immaginazione adesso Rey aveva la certezza che fosse un tocco più solido.
-Non puoi impedirlo- disse semplicemente lei -Per caso l'ultima visione ti dice qualcosa?- aggiunse cambiando discorso
-Vagamente, ricordo che in uno dei testi dei Jedi che aveva mio zio si parlava di un luogo del genere di cui nessuno ha mai provato l'esistenza, è un'ipotetica dimensione in cui spazio e tempo sono irrilevanti- non era molto incoraggiante il fatto che quella dimensione fosse soltanto teorica. 
Questa volta Rey capì che il loro tempo stava per scadere perché poteva percepire il loro legame affievolirsi sempre di più e dallo sguardo che le rivolse Ben si rese conto che anche lui l'aveva percepito.
-Direi che l'orario di visita sia giunto al termine- le disse ironicamente.


Erano trascorse due settimane da quando Rey aveva cominciato a tradurre nuovamente gli scritti dei Jedi con l'aiuto di C-3PO. Procedevano a rilento dal momento che era un linguaggio molto antico e spesso la presenza del droide era richiesta altrove. Con sua somma sorpresa gli amici avevano acconsentito a prestarle C-3PO ogni volta che ne aveva bisogno, anche se non aveva ancora rivelato loro il vero motivo per cui aveva ripreso a studiare da quei libri. Nonostante si comportassero normalmente poteva percepire ancora un minimo di delusione nei suoi confronti e dirgli che aveva in mente di riportare indietro Ben non era la cosa migliore al momento. Inoltre avevano questioni molto più urgenti di cui occuparsi perciò non voleva fornirgli ulteriore preoccupazione, al momento giusto gliene avrebbe parlato a prescindere dalle conseguenze o dai loro giudizi. Rey sapeva che era un pensiero egoista da parte sua, tutti avevano sacrificato qualcosa per la libertà della galassia ma non per questo avevano smesso di combattere. Ma adesso la guerra era finita, o almeno così sembrava, nonostante alcuni sistemi fossero ancora fedeli agli ideali del Primo Ordine e circolassero voci di ex-ufficiali sopravvissuti. I pochi rimasti alla base stavano già cominciando a pianificare una nuova vita, e i più fortunati stavano per fare ritorno a quella che si erano lasciati alle spalle quando si erano uniti alla causa. 
Era passata l'ora di cena quando finalmente Rey e C-3PO fecero un piccolo progresso nella traduzione di un passaggio illustrato, Rey aveva riconosciuto soltanto i nomi "Ahch-To" ed "Exegol" perciò quelle pagine avevano catturato la sua attenzione.
-Signorina Rey sono riuscito a decifrare la prima parte!- esclamò il droide con il suo caratteristico entusiasmo.
-E che cosa dice?- chiese impaziente, ma pur sempre con gentilezza.
-I due pianeti indicati in queste pagine si trovano in prossimità di vergenze della Forza***, le dice forse qualcosa?- 
-No, e non credo sia quello che sto cercando- rispose delusa, proprio quando credeva di aver fatto un progresso si era rivelato un buco nell'acqua -Per oggi abbiamo finito, puoi andare- disse congedando il droide.
-Come desidera signorina- le disse il droide per poi lasciarla da sola. Eppure pensava di essere sulla strada giusta, aveva continuato ad avere sempre le stesse visioni quando dormiva, anche se ormai conosceva il significato dietro le prime due. 
Dopo aver trascorso tutta la giornata sui libri Rey cominciava a sentirsi mentalmente stanca e non aveva molta fame, era quasi ironico che dopo aver patito la fame per tutta la vita adesso saltasse persino i pasti. Ripose i libri al proprio posto e sistemò il sacco a pelo per la notte, si tolse gli stivali e si sciolse i capelli prima di coricarsi. Una bella dormita le avrebbe fatto più che bene e aveva bisogno di riposare la propria mente per poter ricominciare le ricerche il giorno seguente.

Si trovava nuovamente in quel luogo, o meglio quella dimensione, costellato di stelle. Questa volta stava camminando lungo un sentiero che le sembrava infinito, poco più avanti vide quello che sembrava un portale circolare ornato di scritte in una lingua che non comprendeva. La curiosità la spinse ad avvicinarsi ed osservare meglio, oltre quel portale vide una scena familiare e che le fece venire i brividi. Era se stessa su Exegol ed era appena morta salvando tutti, qualche secondo dopo però notò una seconda figura avvicinarsi a fatica a lei, era Ben che a malapena si reggeva in piedi. Vide la sua disperazione e senso di smarrimento nel cercare un aiuto che non avrebbe mai avuto, ma nonostante ciò non esitò nel prenderla delicatamente tra le sue braccia e stringerla a sé per la prima e ultima volta. Rey si allontanò di scatto da quel portale, faceva male assistere a quella scena e sapeva cosa sarebbe successo dopo, non voleva soffrire ancora di più.
"Adesso sai perché la risposta non è qui" le disse quella voce misteriosa. 







Spazio Autrice:

Questo capitolo è un po' più lunghetto e spero che non vi abbia annoiato, ma finalmente siamo arrivati ad un punto di svolta (o almeno spero sia così per voi).


Note:
* Facendo una ricerca ho scoperto che i Sith avevano cinque pianeti a loro sacri: Korriban, Krayiss, Ziost, Rhelg e Khar Delba.
** Una delle poche cose che è stata detta ufficialmente sulla Diade è che era stata profetizzata, perciò ho modificato un po' questo dettaglio vago.
*** Nel visual dictionary di The Rise of Skywalker vengono mostrate nel dettaglio alcune pagine dei testi Jedi in cui Ahch-To ed Exegol sono indicati come luoghi situati su vergenze della Forza (che non sono collegate al World Between Worlds)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Rey si svegliò di soprassalto ansimando e madida di sudore, una cosa che nemmeno su Jakku le era mai capitata, quella visione che aveva appena avuto l'aveva angosciata. Si mise a sedere e fece dei respiri profondi per calmarsi, era da due settimane che non aveva incubi né aveva più avuto visioni riguardanti Exegol e vedere quel momento in particolare era stato come ricevere una pugnalata. Nonostante sapesse com'erano andate le cose vedere la disperazione di Ben con i propri occhi le aveva spezzato il cuore, sapeva perfettamente come si era sentito in quel momento perché era lo stesso modo in cui si era sentita lei. E si sentiva così anche adesso che aveva una minima speranza di riportarlo in vita, per quanto fosse ottimista quel vuoto che provava era sempre lì e spariva soltanto in quei pochi attimi in compagnia di Ben.
Consapevole che difficilmente sarebbe riuscita ad addormentarsi nuovamente si infilò gli stivali e si alzò, aveva davvero bisogno una boccata d'aria e per fortuna la notte su Ajan Kloss era sempre fresca, non era come il freddo che calava nel deserto durante la notte ed era davvero piacevole. Stando attenta a non svegliare gli amici che dormivano nei sacchi a pelo e sulle brandine non troppo lontane dal suo piccolo angolino personale si incamminò verso la giungla. Ormai la conosceva abbastanza bene da sapere che gli animali notturni che sbucavano dalle proprie tane erano innocui e poteva recarsi lì senza correre alcun pericolo. 
C'era un punto preciso in cui gli alberi lasciavano il posto a una piccola radura circondata da cespugli, piante di cui non ricordava mai i nomi, alcuni fiori esotici e persino un ruscello. Da lì era possibile ammirare il cielo limpido e punteggiato di stelle che nella giungla era impossibile vedere bene a causa dei rami. Rey l'aveva trovato per caso durante i primi mesi in cui avevano spostato la base lì ed era diventato il suo posto preferito.
Raggiunse la radura dopo quelli che le erano sembrati minuti, ma in realtà non lo sapeva con certezza perché non si era mai presa la briga di verificare quanto distasse dalla base.
Lo scorrere dell'acqua aveva sempre un effetto rilassante sulla propria mente, era esattamente ciò di cui Rey aveva bisogno in quel momento. Le due lune erano alte nel cielo e illuminavano tutto con la loro luce argentea conferendo a tutto un'atmosfera quasi da sogno. Quanto vorrei che Ben fosse qui pensò, parlare con lui le avrebbe risollevato il morale e le piaceva trascorrere quel poco tempo insieme. Un'idea prese forma nella sua mente, la loro connessione sembrava funzionare normalmente e su Ahch-To era riuscita a controllarla quando aveva avuto bisogno di parlargli, poteva riuscirci una seconda volta?
Senza pensarci due volte si sedette a terra e si concentrò esattamente come aveva fatto quella sera, immaginò Ben seduto proprio di fronte a lei. All'inizio non accadde nulla e non percepì nulla, a parte il leggero vento che le sfiorava il viso e il sottofondo del suono dell'acqua che scorreva, si concentrò di più immaginando il vento che scompigliava i capelli di Ben. Questa volta avvertì la solita sensazione familiare che provava ogni volta che erano insieme e quando riaprì gli occhi lo vide esattamente a pochi metri da lei dove l'aveva immaginato, Rey non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto mentre Ben era visibilmente confuso e non poteva di certo biasimarlo.
-Avevo bisogno di vederti- disse lei andando dritta al punto, non sapeva mai cosa dire ogni volta che lo vedeva apparire all'improvviso e doveva sempre reprimere l'istinto di abbracciarlo. Sarebbe stato fin troppo strano e al tempo stesso doloroso, ogni volta si sfioravano o si tenevano per mano era come ricevere un costante promemoria che lui non fosse completamente lì.
-Sei stata tu a portarmi qui?- le chiese stupito -Come hai fatto?-
-Ho provato a sfruttare la nostra connessione come ho fatto sull'isola, non ero sicura che avrebbe funzionato ma ti ho semplicemente immaginato qui con me- ammise, anche se neppure lei sapeva esattamente come funzionasse.
-Non smetti mai di stupirmi- le disse con un sorriso, Rey pensò che quello fosse il sorriso più bello che avesse mai visto e le sarebbe piaciuto vederlo più spesso. Per un attimo rimasero semplicemente a guardarsi, sotto la luce argentea delle due lune l'alone azzurro che di solito circondava Ben era pressoché impercettibile e il vento che gli scompigliava la chioma corvina lo faceva sembrare più vivo che mai. Sarebbe rimasta per ore a guardarlo seduto lì così sereno in mezzo a quella radura, ma purtroppo non avevano ore a disposizione. Ben allungò una mano verso di lei e le spostò una ciocca di capelli dal viso, nel corso di quell'anno si erano allungati di parecchi centimetri e per una questione di praticità aveva ripreso a portare i suoi tipici tre codini.
-Sei ancora più bella così- le disse dolcemente, ancora non era abituata a sentirsi dire cose del genere da parte sua e normalmente Rey non avrebbe dato peso ad apprezzamenti sul suo aspetto perché non le importava cosa pensassero gli altri, ma detto da lui le faceva tutt'altro effetto e la faceva sempre arrossire.
-Se volevi farmi arrossire sappi che ci sei riuscito- disse ironica, sperò di non aver rovinato quel momento ma essendo tutto così nuovo per lei non sapeva come comportarsi.
-Oh no, mi hai scoperto- rispose anche lui ironico e sorridendole nuovamente, ogni volta che lo vedeva sorridere Rey aveva la sensazione il proprio cuore saltasse qualche battito. Non era mai stata innamorata in vita sua, del resto dover sopravvivere nel deserto non le aveva lasciato molto spazio per socializzare, e non poteva fare a meno di chiedersi se l'amore facesse lo stesso effetto a tutti. A volte si sentiva persino un po' stupida per questo, non aveva mai saputo di avere un lato romantico fino a quel momento e lo stava scoprendo poco a poco.
Calò nuovamente il silenzio, non c'era imbarazzo in quel silenzio ma soltanto pace, era tutto esattamente come doveva essere, o quasi tutto rammentò a se stessa Rey. Lo prese per mano e intrecciò le proprie dita con le sue, ricordava la prima volta che aveva fatto quello stesso gesto e le sembrava passata un'eternità da allora.
La sola presenza di Ben era riuscita a tranquillizzarla da quella visione che l'aveva angosciata, anche se non riusciva a scacciare dalla propria mente ciò che aveva visto. Non avrebbe mai potuto dimenticare la sofferenza che Ben aveva provato nel momento in cui aveva capito di averla persa e che nessuno l'avrebbe aiutato a salvarla, era stato messo di fronte ad una scelta difficile eppure non aveva esitato a decidere.
-Qualcosa ti angoscia, riesco a percepirlo- le disse Ben infrangendo il silenzio, una delle caratteristiche del loro legame era che potessero percepire lo stato d'animo l'uno dell'altra e Rey se n'era resa conto quando era andata da lui l'anno prima.
-Non è niente...è stata soltanto un'altra visione e non sono riuscita più ad addormentarmi- cercò di rassicurarlo, non voleva rovinare quel momento tra loro
-Qualunque cosa tu abbia visto puoi dirmela-
-Lo so, ma preferirei non farlo adesso, voglio solo godermi questi minuti con te- questa volta fu lei a parlargli con dolcezza, per una volta voleva far finta che andasse tutto bene e non pensare a niente -Questo è il mio posto preferito- si affrettò a cambiare argomento.
-È davvero carino e capisco perché ti piaccia, qui siamo circondati dalla natura-
-Sai la prima volta che ho visto così tanto verde è stato su Takodana, proprio il giorno in cui ci siamo incontrati-
-Oh me lo ricordo bene quel giorno, mi hai sparato contro ripetutamente e se non ti avessi immobilizzata mi avresti ucciso- scherzò Ben
-E senza sapere niente di te- scherzò a sua volta ricordandogli le esatte parole che le aveva detto, se quel giorno le avessero detto che in futuro si sarebbe trovata a scherzare con lui sul loro primo incontro non ci avrebbe creduto neppure per un istante. Nello stesso momento però Rey cominciò a sentirsi estremamente stanca e ad avvertire un forte mal di testa, anche Ben sembrò accorgersene e le rivolse uno sguardo pieno d'apprensione.
-Rey stai tremando, sei sicura di star bene?- fino a che lui non gliel'aveva fatto notare non si era resa conto del fatto che stesse tremando, non faceva così freddo ed era abituata a temperature molto più basse rispetto a quella che c'era lì, cosa le stava succedendo? Stava bene fino a pochi attimi prima ed era più che certa di non avere alcun problema di salute.
-Non capisco cosa mi stia succedendo, mi sento stanca e mi fa male la testa- gli rispose mantenendo la calma.
-Qualcosa non va, sento la tua forza vitale indebolirsi, tenermi qui ti sta prosciugando- le fece notare preoccupato.
-Ma è impossibile, l'ho già fatto una volta e non mi è successo niente- ma Rey sapeva che stava mentendo persino a se stessa, sapeva quale fosse la verità e non voleva dirla ad alta voce.
-Quella volta ero ancora vivo, adesso tutto ciò che resta di me vive in te e credo che inconsciamente tu lo stia sfruttando per mantenere la connessione- le spiegò Ben -Ti prego Rey interrompila prima che ti succeda qualcosa- lo sguardo supplichevole che le rivolse le fece tornare in mente il momento in cui l'aveva pregata di unirsi a lui.
-Sono stata una stupida, non ho pensato alle possibili conseguenze- disse lei abbassando lo sguardo
-Non sei stata stupida, hai seguito l'istinto-
-No, ho seguito il mio cuore- gli disse prima di chiudere gli occhi e concentrarsi, immaginò di stringere le proprie dita intorno al nulla anziché a quelle semi-solide di Ben, immaginò quel senso di vuoto che provava quotidianamente e quando riaprì gli occhi lui era sparito.
Aveva corso un grosso rischio con quel suo piccolo 'esperimento', ma adesso sapeva che persino il loro legame aveva dei limiti che non avrebbe dovuto superare mai più. Le faceva ancora male la testa e si sentiva come se non dormisse da giorni, una sensazione che conosceva fin troppo bene. Si alzò lentamente facendosi forza anche sulle braccia, non era sicura che le gambe avrebbero retto a causa della debolezza e quando si alzò ebbe un lieve capogiro. Aveva imparato la lezione, ma se doveva essere onesta era valsa la pena rischiare, per la prima volta dopo tanto tempo si era sentita in pace e l'angoscia che aveva provato era sparita completamente. Se non fosse stato pericoloso per se stessa probabilmente avrebbe passato l'intera notte lì a parlare con Ben, anche se spesso calava il silenzio adorava quei momenti, non avevano bisogno di parole per capirsi ed esprimere quello che sentivano. Adorava quelle piccole manifestazioni d'affetto che si scambiavano e il modo in cui scherzavano quando le cose si facevano imbarazzanti. 
Rey si chiese come sarebbe stato una volta che l'avrebbe riportato indietro, senza più limiti e liberi di vedersi ogni volta che lo desiderassero, o almeno sperava sarebbe stato così. Era consapevole del fatto che nessuno avrebbe accolto Ben a braccia aperte fingendo di non sapere, tra le fila dei Ribelli c'era chi sapeva che Kylo Ren e Ben Solo fossero la stessa persona, tra cui i suoi amici. Un problema alla volta si disse, per prima cosa avrebbe trovato una soluzione, almeno teorica, poi avrebbe informato Finn e Poe della sua decisione perché meritavano di saperlo anche se non sarebbero stati d'accordo.
Lentamente imboccò il sentiero per tornare indietro, di tanto in tanto aveva bisogno di appoggiarsi al tronco degli alberi perché sentiva le gambe cedere, non si sentiva così da quel giorno orrendo su Exegol. Alla fine riuscì a tornare alla base, aveva assolutamente bisogno di riposare e non si premurò nemmeno di togliersi gli stivali prima infilarsi nel sacco a pelo, sapeva che avrebbe dormito per ore per recuperare a pieno le proprie forze.



 
Come aveva previsto Rey dormì per quelle che le erano parse almeno nove ore e con molta probabilità avrebbe continuato a farlo se qualcuno non avesse cominciato a scuoterla per il braccio, quando si svegliò la prima cosa che vide fu il viso di Rose.
-Hey, mi dispiace svegliarti così ma non ti ho vista a colazione e mi sono preoccupata, ti ho portato qualcosa da mangiare- le disse l'amica che si era chinata per porgerle una barretta ai cereali e frutta essiccata, era tutto ciò che costituiva la colazione da almeno un anno, a volte i suoi amici si lamentavano del cibo ma per Rey era più di quanto avesse mai mangiato negli ultimi quindici anni. Si tirò su a sedere facendo leva sui gomiti e prese la barretta.
-Grazie Rose, è davvero gentile da parte tua e apprezzo che ti sia preoccupata per me- anche se non trascorrevano molto tempo insieme Rey era arrivata a considerare quella ragazza come una sorella maggiore. -Quanto ho dormito?-
-Circa dodici ore, è quasi ora di pranzo, ma ho pensato che avessi fame e per questo ti ho portato la colazione-
-Grazie, ne ho proprio bisogno- le disse mentre scartava la l'involucro che avvolgeva la barretta.
-Figurati, è a questo che servono gli amici. Ma dimmi, ti senti bene?- le chiese Rose sedendosi a terra accanto a lei.
-Dopo questa lunga dormita sì- diede un morso allo spuntino, il sapore della frutta prevaleva su quello dei cereali e non era così male come diceva la maggior parte dei Ribelli -Ho fatto una cosa stupida ieri e mi sono stancata troppo- con Rose era sempre facile parlare e sapeva di poter contare sulla sua discrezione perciò non c'era alcun motivo di mentirle.
-Questa cosa stupida c'entra con i libri che stai traducendo?- le chiese l'amica mentre Rey finiva ciò che restava del suo spuntino
-Non proprio, ma ho imparato la lezione e non lo farò mai più-
-Mi fa piacere sentirtelo dire, sarai anche una Jedi potente, ma devi essere prudente-
-Non credo di essere una Jedi, non ho mai finito l'addestramento e non mi piace definirmi così- ammise
-Non capisco, se non credi di essere una Jedi perché passi di nuovo le giornate sui libri?- le chiese Rose curiosa, era una domanda legittima e nessuno fino a quel momento gliel'aveva posta.
-Se te lo dico devi promettermi che per ora non lo dirai né a Finn né a Poe, almeno finché non avrò alcuna certezza- le disse, si fidava della sua amica e in ogni caso glielo avrebbe detto prima di dirlo agli altri.
-Te lo prometto, sai che sono brava a mantenere i segreti-
-Sto cercando un modo per riportare Ben in vita, so che sembra assurdo e impossibile, ma se esiste anche una minima possibilità non la sprecherò- Rose assunse un'espressione confusa e la guardò come se avesse parlato in una lingua aliena che non conosceva.
-Riportare in vita qualcuno? Rey non sono un'esperta ma non ho mai sentito una cosa del genere, cosa ti fa pensare che sia possibile?-
-Ho avuto una visione, c'era una voce che mi diceva che posso ancora salvarlo...è l'unica speranza che mi resta- ammise in preda allo sconforto.
-Capisco, se fossi al tuo posto farei lo stesso per mia sorella Paige, ma sei sicura che è ciò che voglia anche lui?-
-Beh, quando gliene ho parlato mi ha detto che era impossibile ma non ha provato a dissuadermi, quindi credo che lo voglia- rispose incerta, non l'aveva mai chiesto esplicitamente a Ben perché era più che sicura che lo desiderasse quanto lei, ma avrebbe dovuto chiederglielo. Come aveva potuto essere così egoista? Era una scelta che riguardava soprattutto lui e Rey non sarebbe stata meglio di Snoke, o l'Imperatore, non offrendogli la possibilità di scegliere.
-Scusa, non volevo essere pessimista- le disse Rose notando il suo silenzio.
-Va tutto bene, e hai ragione, dovrei chiederglielo-
-Sono sicura che voglia tornare da te e sarà davvero romantico!- esclamò la ragazza, era sorprendente che Rose trovasse sempre il lato positivo di ogni cosa -A proposito, posso chiederti una cosa personale?-
-Certo, qualunque cosa-
-Vi siete mai baciati?- quella domanda così semplice fu in grado di imbarazzarla, ma supponeva che fosse normale tra amiche. -Non devi rispondere se ti mette a disagio- aggiunse Rose
-Tranquilla, la tua domanda mi ha solo colta di sorpresa, e comunque sì- le rispose sorridendo ripensando al momento più bello della sua vita, sperando che sarebbe stato il primo di tanti.
-Dev'essere stato molto stato romantico-
-Credo di sì, anche se Exegol non è il massimo del romanticismo- disse sarcastica
-Oh...vedrai che la seconda volta andrà meglio- rispose Rose ed entrambe scoppiarono a ridere.





Spazio autrice: Una bella dose di fluff e chiacchiere tra amiche era quello che ci voleva, spero vi sia piaciuto.
Piccola nota, quando Ben e Rey scherzano sul fatto che lei su Takodana l'avrebbe ucciso senza sapere nulla di lui è un riferimento alla novel di The Force Awakens, dove al loro primo incontro Ben le dice proprio "Mi uccideresti. Senza sapere niente di me" dopo che Rey ha provato a sparargli.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Erano passati giorni dall'ultima volta in cui Rey aveva visto Ben, ma le andava bene così perché preferiva aspettare per giorni interi piuttosto che mettere in pericolo la propria vita di nuovo. Nel frattempo era tornata a concentrarsi sui libri e questa volta era sicura di aver trovato delle informazioni utili.
Ripensando più volte a quello strano luogo che ospitava una quantità indefinita di portali, e basandosi su quel poco che le aveva rivelato Ben, era riuscita a trovare ciò che stava cercando. C'erano delle illustrazioni abbastanza complesse e che non riusciva ad interpretare nemmeno con l'aiuto di C-3PO, quel luogo metafisico aveva molti nomi tra cui "Mondo tra i Mondi"*. Teoricamente era una dimensione mistica, creata dalla Forza stessa probabilmente, tra il tempo e lo spazio. Lì passato, presente e futuro esistevano allo stesso tempo e non era menzionato da nessuna parte il modo di accedervi. Rey tenne in considerazione anche il fatto che quei libri fossero molto antichi e nonostante Luke avesse aggiunto delle note e pagine con appunti personali, che sospettava avesse scritto con l'aiuto di Ben date le due grafie diverse, non c'era molto sull'argomento. 
Ma adesso Rey capiva il senso della frase "Non troverai qui le risposte che cerchi", se ipoteticamente fosse riuscita a trovare un punto di accesso al Mondo tra i Mondi non avrebbe potuto usarlo per tornare al passato e sottrarre Ben alla morte, non senza creare paradossi nella linea temporale o stravolgerla del tutto. Se l'avesse salvato su Exegol nel momento che le aveva mostrato il portale sarebbe rimasta morta, se fosse tornata ancora più indietro avrebbe cambiato il corso degli eventi senza avere la certezza di ottenere un risultato diverso, o peggio avrebbe potuto portare alla distruzione della galassia. Doveva trovare un'altra soluzione e sapeva che la risposta era tra quelle pagine, doveva solo continuare a cercare a fondo. 
Era pomeriggio inoltrato e Poe aveva indetto una riunione per discutere con tutti coloro che erano rimasti di una questione importante che non aveva accennato a nessuno, a parte Finn ovviamente in quanto co-generale. Più volte avevano viaggiato da soli per missioni diplomatiche di cui Rey nemmeno conosceva i dettagli perché era stata troppo presa dalla sua piccola 'missione' personale e, se doveva essere onesta, non era per niente interessata alla politica.
Si ritrovarono tutti nella zona in cui erano atterrati subito dopo la battaglia, Rey contava almeno una ventina di persone inclusa Rose, C-3PO, Finn e Poe. Ormai erano gli unici rimasti lì perché non avevano un altro posto in cui andare, era una situazione temporanea e lo sapevano tutti, ma preferivano evitare l'argomento il più possibile. Quando Poe si accertò che fossero tutti presenti fece qualche passo avanti e si rivolse verso di loro
-Amici se oggi vi ho riuniti con così poco preavviso è per portarvi pessime notizie- cominciò a dire, ma fu interrotto immediatamente dai commenti preoccupati dei presenti. 
-Hey prima ascoltate quello che ha da dirvi!- esclamò Finn per riportare ordine e silenzio, subito la situazione si calmò e Poe lo ringraziò con un cenno.
-Non ci girerò intorno e non ci sono altri modi per dirlo, i sospetti erano fondati e abbiamo prove che i sopravvissuti del Primo Ordine si stanno raggruppando nelle Regioni Ignote- si levarono altri versi di protesta, Rey invece rimase in silenzio, avevano già parlato di una possibilità del genere e questa notizia non la stupì.
-Amici- proseguì Poe -non voglio mentirvi, la situazione potrebbe essere più grave di quanto sembri, voci non ancora confermate segnalano l'avvistamento di uno Star Destroyer della flotta Sith- 
-Ma non è possibile, abbiamo impedito che lasciassero Exegol!- questa volta fu Rose a parlare, Rey era stata messa al corrente di quello che era successo durante la battaglia e doveva ammettere che anche lei sembrava impossibile. 
-Come ho detto, non c'è nulla di confermato- le rispose Poe pazientemente -Il punto è che questa è una nostra responsabilità, al nemico servirà un po' di tempo per riorganizzarsi e dovremmo fare altrettanto prima di passare ai fatti. Non appena ne sapremo di più e saremo pronti chiuderemo questa faccenda una volta per tutte, se avete qualcosa da dire siete liberi di farlo- concluse il generale, ma questa volta nessuno osò proferire parola, la notizia era stata un fulmine a ciel sereno. -Bene, per oggi è tutto, potete andare- concluse Poe palesemente scoraggiato. I presenti non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono ad allontanarsi per tornare alle proprie attività. Rey fece altrettanto e s'incamminò senza una meta precisa, voleva soltanto passeggiare per pensare a quello che aveva appena ascoltato.
Quella notizia l'aveva turbata più di quanto si aspettasse, dopo tutte le vite perse e i sacrifici fatti non era cambiato nulla, anche senza la minaccia dell'Imperatore la guerra non era mai davvero finita. Il suo sacrificio e quello di Ben erano stati inutili, si trovavano nuovamente punto e capo, questa volta senza Leia a guidarli. Era stanca di quella guerra che le aveva dato più di quanto avesse mai immaginato per poi portarglielo via. Non aveva intenzione di perdere anche i suoi amici, erano tutto ciò che le restava e il solo pensiero che potesse capitargli qualcosa le provocava un senso d'inquietudine. 
Ma ciò che Rey aveva paura di ammettere persino a se stessa era che non aveva intenzione di farsi trascinare nuovamente in guerra, non si sentiva ancora pronta ed aveva altro per la testa. Si sentiva combattuta e non sapeva come agire, si trovava davanti a un bivio, doveva scegliere tra ciò che era giusto e ciò che l'avrebbe resa felice. L'unica nota quantomeno positiva dell'intera faccenda era che avrebbe avuto il tempo di pensarci su, almeno finché non avessero avuto un piano d'azione. Probabilmente avrebbero impiegato settimane per scoprire la posizione esatta in cui ciò che restava del nemico si stava nascondendo, inoltre non sapevano quanti fossero né di quali mezzi disponessero, a parte la voce non confermata sullo Star Destroyer avevano molto poco su cui lavorare al momento. 
Passeggiare tra gli alberi, ascoltando il canto degli uccelli e i versi delle altre creature che abitavano nella giungla, l'aiutò a rilassarsi e scacciare temporaneamente i brutti pensieri. Le piaceva essere immersa nella natura ed essere circondata da così tanta vita, sperò che ovunque l'avesse portata il futuro sarebbe stato un bel posto rigoglioso, non riusciva proprio a immaginarsi nuovamente in un posto come Jakku o in una città caotica. Sebbene non ci fosse mai stata ne aveva sentito parlare spesso tra i ribelli che raccontavano la loro vita prima della guerra. A Rey piaceva la calma, piaceva passeggiare tra gli alberi, le piaceva ammirare le stelle la notte e ascoltare lo scorrere dell'acqua dei ruscelli, le dava un senso di pace. Stava cominciando a prendere consapevolezza di ciò che voleva e a lasciarsi lentamente il passato alle spalle, rimuginarci su non sarebbe servito a nulla. Sarebbe stato logico considerare anche Ben parte del suo passato, era l'unica cosa che si rifiutava categoricamente di lasciar andare, ma quando c'era in ballo la Forza e i sentimenti la logica cessava di esistere. Si addentrò di più nella giungla, che ormai conosceva come il palmo della propria mano, lì faceva meno caldo grazie alla copertura degli alberi, anche se per Rey il sole forte e le alte temperature non erano un problema. Colse un bagliore azzurro tra gli alberi più lontani con la coda dell'occhio, ormai sapeva bene cosa fosse, così come sapeva che non poteva trattarsi di Ben perché non percepiva il loro legame. Si avvicinò alla figura e fu sorpresa nel vedere Leia, le sembravano passati mesi dall'ultima volta in cui l'aveva vista, indossava ancora gli stessi abiti che aveva quando l'aveva salutata prima di partire ma nel suo sguardo non c'era più dolore, soltanto pace.
-Ciao Rey- la salutò la donna
-Maestra...- fu tutto quello che riuscì a dire, vederla in quel modo era doloroso, Rey si era affezionata a lei quasi quanto a una madre ed era stata una guida preziosa.
-Niente formalità, chiamami soltanto Leia- le disse con un sorriso gentile come sempre, in effetti più volte il Generale Organa le aveva detto di chiamarla semplicemente col suo nome ma Rey non ci era mai riuscita per qualche strano motivo. Era troppo sopraffatta dalle emozioni per parlare, perciò si limitò ad annuire. 
-Non devi essere triste, il mio tempo era giunto al termine e ne ero consapevole, ma non rimpiango nulla-
-Ti ho sentita anch'io quel giorno- disse d'un tratto Rey -Hai usato le tue ultime forze per metterti in contatto con Ben...- ma non finì quella frase perché si vergognava di dire a Leia che aveva approfittato di quel momento per far del male a suo figlio.
-So cos'è successo, hai commesso un errore, ma è nella natura umana sbagliare e imparare dai propri errori. Io dovrei saperlo bene, contrariamente a quanto si pensi ne ho commessi tanti, anche di recente- Rey capì a cosa si stesse riferendo Leia, Luke le aveva rivelato che sua sorella aveva sempre saputo che fosse una discendente di Palpatine, anche se non capiva come.
-Perché non me l'hai mai detto?-
-Perché non sono le tue origini a definirti, essere la nipote di Palpatine non cambia chi sei e avrei dovuto dirtelo dal principio. Mi ero ripromessa di non fare con te gli stessi errori che ho fatto con Ben- Leia le aveva raccontato cos'era successo con suo figlio, gli aveva tenuto nascosto che Darth Vader fosse suo nonno e l'aveva scoperto insieme al resto della Galassia quando un Senatore aveva rivelato pubblicamente le origini di Leia.
-Volevi soltanto proteggerlo, così come volevi proteggere me-
-Tenere nascosta la verità non protegge nessuno se non te stesso, ed è esattamente ciò che ho fatto io. Ma non sono qui soltanto per questo, sono qui per dirti che sono fiera di te- quelle parole la misero a disagio, come quando tutti la definivano un'eroina per aver salvato tutti e le attribuivano il merito per qualcosa che non aveva fatto, l'Imperatore era stato sconfitto soltanto perché i Jedi l'avevano usata come tramite. Ma prima che potesse ribattere Leia sparì.


Qualche ora più tardi fu sorpresa quando Finn le chiese se potessero parlare da soli, da quando era finita la guerra non avevano avuto molte occasioni per parlare, eccetto per quella spiacevole volta in cui Rey accidentalmente aveva quasi fulminato sia lui che Poe. Si era scusata per quell'episodio, ma da allora si erano visti soltanto durante i pasti e si erano scambiati poche parole a causa dei rispettivi impegni. Né Finn né Poe avevano fatto ulteriori domande quando aveva chiesto loro se potesse usare le conoscenze linguistiche di C-3PO per tradurre i testi, quando si trattava di 'questioni da Jedi', come le definivano loro, si fidavano del suo giudizio.
Rey e Finn erano seduti al tavolo dove di solito sedevano in compagnia di Rose e Poe durante i pasti, ormai erano diventati un quartetto nonostante passassero poco tempo insieme. Mancava poco all'ora di cena, ma a parte un paio di droidi non c'era nessun altro in giro.
-Di cosa volevi parlarmi?- chiese Rey all'amico che non aveva ancora detto una parola da quando si erano seduti.
-Sono un po' preoccupato per te, è da settimane che passi le tue giornate su quei libri e trascorri molto tempo da sola-
-Sto bene Finn, ma non è facile decifrare un linguaggio così antico- lo rassicurò
-Ne sei sicura? Non c'è un modo facile per dirlo...ma prima ti ho vista parlare da sola- le disse preoccupato, non poteva fargliene una colpa, non gli aveva mai spiegato cosa succedeva a coloro che dopo la morte si univano alla Forza. Non l'aveva nemmeno mai spiegato a Rose nonostante le avesse accennato di aver parlato con Ben.
-Oh quello, stavo parlando con il Generale Organa- prima di proseguire si soffermò a pensare al modo più semplice per spiegargli qualcosa che nemmeno lei capiva -Devi sapere che alcuni Jedi, o chi ha ricevuto un addestramento da Jedi, può unirsi alla Forza al momento della morte e manifestarsi ai vivi-
-Fammi capire bene, tu puoi parlare con i morti?- le chiese con un'espressione di stupore stampata sul volto, era molto da digerire -Non è proprio così, ma direi di sì-
-È inquietante, puoi parlarci quando vuoi?- la curiosità dell'amico era evidente e non le dispiaceva condividere con lui quelle conoscenze.
-No, non funziona in questo modo- non era una bugia dal momento che una cosa del genere era possibile soltanto tra due persone legate nella Forza. Finn sembrò esitare prima di rivolgerle un'altra domanda.
-Hai parlato anche con lui?- non era una domanda che si sarebbe aspettata da lui, non dopo l'ultima volta in cui era saltato fuori l'argomento.
-Sì, e più di una volta- Rey voleva essere onesta, ma allo stesso tempo voleva essere cauta -Lo vedo spesso-
-Rey lo so che sono l'ultima persona con cui parlarne, non voglio giudicarti di nuovo, ma voglio provare a capire- 
-Lo apprezzo davvero tanto, significa molto detto da te, sei il mio migliore amico-
-Non dev'essere facile per te vederlo in quel modo-
-No, ma sto davvero bene quando siamo insieme- gli disse, quello era il momento perfetto per rivelare a Finn ciò che voleva fare -C'è una cosa che voglio dirti, non voglio mentire di nuovo-
-Puoi dirmi qualsiasi cosa-
-Il vero motivo per cui ho ripreso i miei studi è perché sto cercando un modo per riportare in vita Ben, so che esiste perché è stata una visione a dirmelo- sulle prime l'amico non rispose e si limitò a guardarla confuso.
-Rey ti rendi conto di quello che vuoi fare? Non puoi farlo tornare e pretendere che tutti fingano che Kylo Ren non sia mai esistito- ci aveva già pensato e sapeva che Finn aveva ragione, ma sapeva anche che lui e Poe potevano cambiare le cose.
-Credi che non lo sappia? Volevo parlarne con te e Poe, ma volevo aspettare il momento giusto, ho bisogno del vostro aiuto-
-Di che tipo di aiuto parliamo?- Rey era davvero sorpresa dalla piega che stava prendendo quella conversazione, per la prima volta Finn la stava ascoltando sul serio e sembrava propenso ad aiutarla, era davvero maturato molto nelle ultime settimane.
-Tutti sanno che Kylo Ren è morto su Kef Bir per mano mia e soltanto la Resistenza conosce la sua vera identità, tutto ciò che chiedo è che manteniate il segreto e che non lo consegniate ad un qualsiasi governo che lo giustizierebbe-
-Non sono un grande ammiratore di Ren, ma sono d'accordo, non si paga per i propri crimini con la morte o non saremmo meglio del Primo Ordine. Ne parlerò con Poe- 
-Davvero?- chiese incredula 
-Davvero, sei la mia migliore amica e se lui ti fa stare bene è tutto ciò che conta- le disse abbozzando un sorriso
-Grazie Finn, non lo dimenticherò- gli disse prima di abbracciarlo, il ragazzo ricambiò l'abbraccio e Rey si sentì sollevata nel sapere che il suo migliore amico finalmente la supportasse e che l'avrebbe aiutata. 
-Aspetta a ringraziarmi, non ho ancora fatto nulla- le disse sciogliendo l'abbraccio -Non voglio illuderti, ma credo ci siano buone probabilità che Poe accetti, era molto legato al Generale Organa e sappiamo tutti quanto lei desiderasse il ritorno di suo figlio, lui ci tiene a rispettare le sue ultime volontà-
-Di che parli?- questa volta era lei ad essere confusa.
-Subito dopo la battaglia R2 ci ha mostrato un messaggio registrato dal Generale pochi giorni prima che morisse, a quanto pare sapeva che non le restava molto e ha lasciato istruzioni specifiche per Poe. Tra queste anche l'indulgenza per suo figlio, era certa che avrebbe fatto la cosa giusta e che sarebbe tornato-
-Non aveva mai smesso di credere in lui- confermò Rey con un sorriso
-Già, e a quanto pare aveva ragione-




Spaz
io autrice:
Allora come avrete notato
in questo capitolo l'attenz
ione si sposta su quello che sta succedendo nella galassia, questo per gettare le basi per il seguito che ho pianificato (a questo punto penso che abbiate già capito come finirà questa storia e chi ci sarà nel seguito) e giuro che lì Rey avrà il suo lieto fine definitivo.

Note:
* Il Mondo tra i Mondi
i viene introdotto in Star Wars Rebels, e come ho già scritto è un piano astratto della Forza in cui il tempo converge e si può accedere a eventi del passato tramite dei portali, nella serie l'unico ingresso noto è su Lothal.




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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Rey non si sentiva così nervosa da molto tempo, subito dopo la cena Finn aveva preso Poe da parte per metterlo al corrente di quello che gli aveva confidato lei. Si erano diretti al centro di comando dove nessuno li avrebbe disturbati e adesso Rey li stava aspettando fuori camminando avanti e indietro da quelle che le parevano ore, ma in realtà erano trascorsi soltanto pochi minuti. Finn l'aveva rassicurata dicendole che Poe avrebbe rispettato il volere di Leia, perciò non aveva motivo di essere nervosa, eppure Rey non riusciva a stare ferma.
Non riusciva a sentire cosa si stessero dicendo i due, il che era positivo, se Poe avesse preso male la notizia l'avrebbe sentito alzare la voce come aveva già fatto in altre occasioni quando discuteva con Finn, e quella volta con lei quando aveva fatto cadere un albero su BB-8. 
Qualche istante dopo Rey vide i due amici emergere dalla tenda in cui era allestito il centro di comando, entrambi avevano un'aria serena, perciò intuì che fosse andata bene, e si fermarono a pochi passi da lei.
-Okay, Finn mi ha raccontato quello che hai in mente e mi sembra una follia, non avevo mai sentito niente del genere- esordì Poe -Ma se davvero credi di esserne in grado, ti aiuterò per ciò che ne conseguirà- Rey stentò a credere a quello che aveva appena sentito
-Grazie Poe, significa davvero molto per me- 
-Aspetta, ti aiuterò, ma ad una condizione- dichiarò Poe con tono autoritario.
-Qualunque cosa-
-Non riguarda soltanto te, ti concedo il tempo necessario per la tua missione personale, ma quando sarà il momento di combattere tornerai qui, e se Ren sarà con te dovrà unirsi a noi- quell'idea non la entusiasmava, farsi trascinare di nuovo sul campo di battaglia era l'ultima cosa che voleva e non aveva alcun diritto di decidere anche per Ben. Le piaceva ancor meno avere dei tempi da rispettare, specialmente se non sapeva se si trattasse di giorni o settimane.
-Ne parlerò con lui, non spetta a me decidere al posto suo- Finn doveva avergli parlato anche del fatto che lei riuscisse a vederlo perché Poe non reagì a questa sua affermazione.
-Farà meglio ad accettare o lo esilierò sull'isola remota dove hai trovato Luke-
-E cosa ne sarebbe di me in quel caso?- 
-Saresti libera di andare con lui se lo desiderassi e se cambiassi idea potresti sempre tornare- non era un'alternativa migliore, ma almeno Poe gliene aveva offerta una e avrebbe rispettato la scelta di Ben qualunque fosse stata.
-Capisco, è comunque più di quanto mi aspettassi- 
-Ricordati che lo faccio soltanto perché volevo bene a Leia come ne volevo a mia madre, non lo faccio per pietà nei suoi confronti- a giudicare dalla sua espressione gli faceva male anche solo menzionare Leia. Soltanto in quel momento Rey si rese conto di quanto fosse fortunata a poter vedere Ben anche soltanto per pochi minuti, Poe invece non avrebbe mai più visto Leia.
-Lo so, ma lo apprezzo comunque- poi si rivolse a Finn che era stato in silenzio tutto il tempo -Grazie anche a te-
-Coraggio, adesso riposa e domani potrai continuare a cercare un modo per recuperare il tuo tenebroso- le disse Poe sarcastico e rivolgendole un mezzo sorriso prima di salutarla e allontanarsi con Finn.
Tutto il nervosismo che Rey aveva provato fino a quel momento l'abbandonò di colpo, nonostante Poe avesse posto delle condizioni al ritorno di Ben non si aspettava di certo che l'avrebbero accolto tra loro come se nulla fosse. Comprendeva il punto di vista dell'amico, e, anche se Poe aveva accettato soltanto per Leia, non si rendeva conto che allo stesso tempo stesse offrendo a Ben l'occasione per rimediare ai propri errori. Adesso restava un solo problema: il tempo, Rey non sapeva quanto ne avesse a disposizione e non aveva ancora trovato ciò che stava cercando. 
Dormirci su forse le avrebbe schiarito le idee, s'incamminò verso la sua nuova stanza, le ricordava la sua vecchia 'casa' su Jakku dal momento che altro non era che un trasporto irreparabile. Era stata una sua idea riconvertire in alloggi tutti i mezzi che erano rimasti gravemente danneggiati in battaglia e che non avrebbero mai più volato. Tutti avevano approvato quella proposta, dormire su una brandina era indubbiamente più comodo che dormire a terra in un sacco a pelo. Di tanto in tanto gli incubi tornavano a farle visita, probabilmente non se ne sarebbe mai liberata, ma ormai Rey si era abituata a svegliarsi nel cuore della notte col battito accelerato, spaventata e con i capelli appiccicati al collo a causa del sudore. Ma il più delle volte continuava a vedere quelle immagini delle sue visioni e sempre nello stesso ordine. 
Entrò nella sua stanza, Rey faceva ancora fatica ad abituarsi a uno spazio più grande rispetto a quello in cui aveva vissuto per anni. Come ogni sera si sciolse i capelli e si infilò la maglietta di Ben sopra i suoi vestiti, su Ajan Kloss le notti si erano fatte più fredde e umide da quando era arrivato l'autunno e una semplice coperta malandata non bastava a riscaldare nessuno. Inoltre quel gesto aveva per Rey un significato affettivo, ogni volta che indossava quella maglia le sembrava di essere nuovamente tra le braccia di Ben. Si tolse gli stivali e s'infilò sotto la coperta, il sonno non tardò ad arrivare anche se non si sentiva particolarmente stanca.

 
Rey era di nuovo su quel pianeta dei Sith, Krayiss, questa volta però si trovava all'interno di un edificio in rovina. Udiva dei sussurri, ma non riusciva a distinguerne le parole che erano in un linguaggio antico. Da una crepa nel soffitto riusciva a scorgere le due lune alte nel cielo e la cui luce si riversava nella stanza attraverso essa. Si guardò intorno e capì di trovarsi nella biblioteca in cui era custodita ogni sorta di conoscenza dei Sith. I sussurri si fecero più frequenti e più forti man mano che avanzava, non sapeva come ma adesso riusciva a cogliere qualche parola: luce, oscurità, equilibrio. Fu piuttosto insolito, i Sith erano portatori del caos, non volevano l'equilibrio e cercavano sempre di estinguere la luce, qualunque fosse la fonte di quelle parole era chiaro che non appartenesse a quel luogo. 
 
 
Rey si svegliò alle prime luci dell'alba, nel sonno aveva avvertito la consueta sensazione che precedeva la comparsa di Ben, era la prima volta che le capitava quando non era sveglia e nemmeno quando era ancora vivo era mai successo. Cos'aveva provocato quel cambiamento? Si tirò su a sedere sbadigliando e ancora assonnata, si guardò in giro e lo vide in piedi proprio accanto alla porta. 
-Mi dispiace averti svegliata-
-Non è colpa tua- gli disse con la voce ancora impastata dal sonno -E poi non sarebbe la prima volta- aggiunse Rey ripensando alla prima volta in cui la Forza li aveva connessi, anche in quell'occasione si era appena svegliata e la prima cosa che aveva visto era stato Ben.
-Oh me lo ricordo, mi hai sparato contro, di nuovo- le disse sarcastico.
-Avresti dovuto vedere la tua reazione- gli rispose lei sforzandosi di non ridere, ma non ci riuscì -Scusa, non volevo ridere di te- aggiunse rendendosi conto che forse era inappropriato.
-Non scusarti, è così bello sentirti ridere e vorrei vederti sempre così allegra- le disse con dolcezza.
-Presto sarà così- rispose -Se lo desideri- aggiunse, Rey detestava rovinare un bel momento tra loro, ma era giunta l'ora di affrontare seriamente la questione.
-Pensi ancora di potermi riportare indietro?- 
-Sì, ma non posso decidere per te e mi dispiace non avertelo chiesto prima-
-Rey non c'è niente che mi renderebbe più felice che tornare da te, ma questo non riguarda solo noi due, ho commesso dei crimini e tutti vorranno che venga fatta giustizia- le disse amareggiato
-Lo so, per questo ne ho parlato con i miei amici, adesso sono loro i generali e vogliono rispettare la volontà di tua madre-
-Di cosa parli?- le chiese confuso
-Tua madre sapeva che stava morendo e ha lasciato un messaggio in cui chiede che ti venga concessa l'indulgenza per ciò che hai fatto. Sapeva che avresti fatto la scelta giusta perché non aveva mai smesso di credere in te- dal suo sguardo Rey capì che quella rivelazione l'aveva colto alla sprovvista -Ma Poe ha posto una condizione- 
-Qualunque essa sia la accetterò, ho sprecato gli ultimi anni della mia vita deludendo la mia famiglia e loro si sono sacrificati per me. Non voglio che sia stato tutto invano-  
-Non c'è un modo facile per dirtelo...ma ciò che resta del Primo Ordine sta architettando qualcosa nelle Regioni Ignote, Poe vuole che ti unisca alla Resistenza e che combatteremo con loro quando sarà il momento. L'alternativa sarebbe l'esilio sull'isola dove ha vissuto Luke e in quel caso potrei venire con te- 
-Ti ho già chiesto una volta di rinunciare a tutto, non lo farei una seconda volta e non è ciò che voglio, voglio l'opportunità di ripagare per il male che ho fatto- quella ritrovata determinazione riempì il cuore di Rey di gioia e non poté fare a meno di sorridere, in un'altra circostanza sarebbe corsa ad abbracciare Ben ma si trattenne, avrebbe avuto tutto il tempo per farlo quando sarebbe tornato. Sentì il suo sguardo posato su di lei e lo vide sorridere.
-Vedo che hai tenuto la mia maglia, ti sta bene sai?- le disse divertito
-So che può sembrare stupido, ma volevo avere qualcosa di tuo- gli confessò, a volte si sentiva ancora insicura nell'esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni, ma col tempo stava migliorando nel farlo.
-Io non lo trovo affatto stupido, è stato molto dolce da parte tua- la rassicurò Ben.
 
 
 
 
La giornata di Rey era cominciata nel migliore dei modi, era davvero ottimista e sapeva esattamente cosa doveva fare per trovare la risposta che stava cercando. Non aveva raccontato a Ben della sua visione perché non voleva che si preoccupasse, e sapeva che se gli avesse detto che aveva intenzione di andare su Krayiss avrebbe provato a dissuaderla perché era un posto pericoloso. Si sentiva in colpa per avergli tenuto nascosto quel dettaglio, ma non voleva discutere con lui finché uno dei due non avrebbe ceduto e cambiato idea. Gliel'avrebbe detto al suo ritorno, l'avrebbe presa comunque male e probabilmente avrebbero discusso lo stesso, ma poi vedendola sana e salva avrebbe capito. Per lo stesso motivo non poteva dirlo a nessuno dei suoi amici, non avrebbe condiviso con loro i dettagli della missione o avrebbero insistito per accompagnarla, non poteva metterli in pericolo e distrarli dai loro doveri. Tutto ciò di cui aveva bisogno era un co-pilota, non poteva pilotare il Falcon da sola e Chewbecca era tornato su Kashyyyk qualche ora dopo il loro ritorno da Exegol, Rey l'aveva scoperto soltanto il giorno dopo e Poe le aveva riferito che aveva lasciato a lei la nave. Da allora nessuno più l'aveva usata o ci era entrato, a parte Rose per effettuare delle riparazioni.
Doveva riuscire a contattare il wookie nella speranza che avrebbe accettato di accompagnarla in missione, d'altronde l'aveva già assecondata quando aveva raggiunto Ben a bordo del Supremacy e non aveva obiettato, nonostante tutto neppure Chewbecca aveva smesso di credere in lui. 
Rey aveva appena calato la rampa del Falcon per entrarvi, avrebbe contattato il wookie direttamente da lì per avere maggiori probabilità di ottenere una risposta. Le sembrava passata una vita dall'ultima volta che aveva messo piede sul vecchio mercantile, il silenzio che regnava al suo interno era quasi innaturale e le metteva tristezza, fino al mese precedente non era così raro trovare Chewbecca impegnato in una partita a dejarik con Finn e Poe, che il più delle volte accusavano il wookie di barare. Si diresse nella cabina di pilotaggio, da lì avrebbe potuto avviare la comunicazione senza problemi, Chewbecca portava sempre con sé un comlink che lo metteva in collegamento diretto, anche a pianeti di distanza, con il Falcon e con molta probabilità ne era ancora in possesso. Qualcos'altro, però, catturò l'attenzione della ragazza, sul sedile del co-pilota c'era un olo-dischetto* che non aveva mai visto prima, ed era più che certa che non fosse lì l'ultima volta che era stata a bordo. Spinta dalla curiosità Rey lo prese e senza accorgersene il dischetto si attivò, era un ologramma di Chewbecca che teneva tra le braccia un bambino dai capelli corvini che scalciava e che con le mani paffute strattonava il pelo del wookie. Chewbecca però non sembrava infastidito da Ben che lo tormentava, ma lo stringeva ancora di più emettendo un verso simile a delle fusa. Quella scena la fece commuovere e senza rendersene conto Rey si ritrovò a piangere, non erano lacrime di tristezza, ma vedere un momento così tenero tra i due le aveva smosso qualcosa dentro. Desiderava dar loro l'occasione di ricongiungersi, Ben si era sbagliato quando le aveva detto che lei aveva una famiglia da cui tornare, anche lui ce l'aveva ancora e l'avrebbe rivista presto. Si asciugò le lacrime e spense l'olo-dischetto, decise che l'avrebbe conservato e che l'avrebbe restituito a Chewbecca non appena l'avesse visto. 
Si sedette al posto del pilota, premette un paio di pulsanti per accedere al canale di comunicazione che usavano di solito e s'inifilò le cuffie, all'inizio sentì soltanto un ronzio, ma le bastò dare un colpetto alla vecchia apparecchiatura per risolvere il problema. A quanto pareva quella era l'unica cosa che Rose non era riuscita a sistemare, la scelta più logica sarebbe stata sostituire tutto con qualcosa di più avanzato. Attese per qualche istante prima di udire il verso familiare del wookie
-Chewbe, sono così contenta di sentirti!- il wookie le rispose che la cosa era reciproca e le chiese sue notizie
-Adesso sto bene, come vanno le cose laggiù?- Chewbecca la informò che Kashyyyk ormai era libero dall'occupazione del Primo Ordine**, le poche truppe rimaste sul pianeta durante la battaglia di Exegol erano state respinte definitivamente, e coloro che le guidavano erano tenuti in custodia dai wookie in attesa della formazione del nuovo governo.
-È un'ottima notizia, finalmente siete liberi- Chewbecca le chiese se ci fossero novità dalla base.
-Sono successe molte cose da quando sei andato via- il wookie la esortò a metterlo al corrente di ogni cosa. Così Rey cominciò a raccontare quello che aveva già raccontato agli amici cercando di non prolungarsi troppo. Questa volta fu persino più doloroso, per Chewbecca i Solo erano la sua famiglia e apprendere cos'era successo davvero a colui che considerava un nipote fu peggio che sapere che era morto come Kylo Ren su Kef Bir. Inaspettatamente il wookie la ringraziò
-Per cosa mi stai ringraziando?- chiese confusa -Meritavi di conoscere la verità- Chewbecca precisò che la stava ringraziando non solo per avergli detto la verità, ma anche per essere stata  accanto a Ben fino alla fine.
-Non avrei mai potuto abbandonarlo, e non lo farò nemmeno ora. Posso farlo tornare Chewbe, ma ho bisogno di te- il wookie emise un verso di confusione
-Devo andare in un posto che potrebbe darmi la risposta che cerco e non posso farlo senza un co-pilota, mi aiuterai?- Chewbecca non se lo fece ripetere due volte e accettò, le disse che sarebbe partito al più presto e che sarebbe arrivato il giorno seguente. Rey salutò il wookie e interruppe la comunicazione, tirò un sospiro di sollievo e prese l'olo-dischetto dal sedile accanto al suo, ci teneva a darlo personalmente a Chewbecca.
Doveva essere il suo giorno fortunato perché non appena Rey uscì dal Falcon s'imbatté in Poe, risparmiando quindi il tempo di andarlo a cercare ovunque.
-Hey Poe, cercavo proprio te- gli disse Rey avvicinandosi
-Ciao Rey, per cosa mi stavi cercando?- 
-Voglio soltanto informarti che domani partirò per la mia missione, prenderò il Falcon e Chewbe sta tornando da Kashyyyk per venire con me-
-Non mi avevi detto che saresti partita così presto, dove sei diretta?- Rey si aspettava quella domanda, perciò sapeva esattamente cosa dire.
-Torno ad Ahch-To, mi sono ricordata che lì c'è qualcosa che potrebbe aiutarmi nella mia ricerca-
-D'accordo, incaricherò qualcuno di caricare delle provviste sul Falcon così eviterai a Chewbe di catturare quegli strani uccelli che abbiamo trovato a bordo- scherzò Poe, in effetti quando lei e Chewbecca avevano recuperato gli altri su Crait a bordo c'erano dei porgs e i suoi amici se li erano ritrovati sulle brandine mentre dormivano.
-Non li aveva catturati, si erano imbarcati clandestinamente- scherzò a sua volta -Ma ti ringrazio per le provviste-
-Figurati, lo so che non andiamo sempre d'accordo, ma per qualsiasi cosa puoi contare su di me-
-Lo so, e ti ringrazio per tutto quello che stai facendo- Rey stentava ancora a credere al fatto che finalmente gli amici stessero accettando i suoi sentimenti per Ben e che anche lui fosse una parte importante della sua vita, una parte a cui lei non aveva alcuna intenzione di rinunciare.

 
 
Spazio autrice:
 
Finalmente Rey sta per partire per la sua avventura, se siete arrivati fino a questo capitolo vi ringrazio per la pazienza che avete avuto e ringrazio anche tutti voi che avete lasciato delle recensioni, non me ne aspettavo così tante. Ormai avrete capito che Ben non tornerà grazie al Mondo tra i Mondi come molte teorie suggeriscono, ho pensato a qualcosa di leggermente diverso per questa storia.
 
Note:
 
* Nella novel di The Rise of Skywalker Lando trova un olo-dischetto negli alloggi di Chewbecca che contiene un'ologramma che mostra ciò che ho scritto nel capitolo.
** Nel numero 27 della serie a fumetti Star Wars Adventures si parla di un attacco del Primo Ordine su Kashyyyk con l'intenzione di occupare il pianeta.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Quella notte Rey non chiuse occhio, non a causa degli incubi e delle visioni, ma semplicemente perché era impaziente di partire per Krayiss. Era consapevole del fatto che fosse un posto tutt'altro che ospitale, Ben le aveva raccontato che il pianeta, in particolare la biblioteca, era abitato dagli spiriti ostili dei Sith che custodivano gelosamente i propri segreti e cercavano di entrare nella mente di chiunque provasse ad entrare nel loro luogo più sacro. Quel dettaglio le faceva venire i brividi, era riuscita a malapena a resistere contro l'Imperatore, che voleva farsi strada nella sua mente, era riuscita a respingerlo soltanto perché nello stesso istante aveva percepito Ben ed era bastato a darle la forza di reagire. Questa volta sarebbe stata da sola, ma era sicura di potercela fare, doveva farcela e non poteva assolutamente fallire. Quando si metteva in testa qualcosa difficilmente cambiava idea, era sempre stata caparbia e non si era mai lasciata intimidire da nulla, nemmeno dalle situazioni pericolose. La sua era una scelta avventata e lo sapeva, dopotutto non aveva alcuna certezza di ciò che avrebbe trovato in quella biblioteca e si stava affidando soltanto al suo istinto. 
Rey se ne stava seduta sul suo letto a gambe incrociate e stava fissando l'olo-dischetto che teneva nel palmo della propria mano, lo attivò e osservò nuovamente il ricordo che custodiva. Ben sembrava così allegro e spensierato tra le braccia del wookie ed era evidente che ci fosse un legame profondo tra i due. Provava allo stesso tempo tristezza e rabbia per tutto ciò che era stato fatto a quella famiglia. Leia le aveva raccontato l'intera storia non molto dopo la fuga da Crait, aveva raccontato di come avesse percepito l'influenza di Snoke sulla mente di Ben sin da quando aveva pochi anni e lei non aveva avuto idea di come proteggerlo da quel male. La situazione era soltanto peggiorata ed era stato quello a spingere Leia a separarsi da suo figlio e affidarlo a Luke affinché lo addestrasse, nella vana speranza che seguire la via dei Jedi fosse abbastanza per respingere l'oscurità. Da quel momento tutto era precipitato e Rey conosceva il resto della storia, o quantomeno parte di essa, perché era stato Ben stesso a raccontargliela. 
Rey spense l'olo-dischetto e lo ripose sul tavolino accanto al letto, nonostante non avesse sonno doveva provare a riposare dal momento che l'attendeva un lungo viaggio e aveva bisogno di essere al massimo della propria forza, sia fisica che mentale. Ci impiegò un po', ma alla fine riuscì ad addormentarsi sperando di non avere i soliti incubi, anzi una parte di sé sperava in una nuova visione che sarebbe potuta rivelarsi utile per il suo viaggio. Tuttavia la mente di Rey quella notte decise di darle tregua, non ebbe alcuna visione né incubi ed erano rare le volte in cui capitava una cosa del genere.
I raggi del sole filtravano dalle finestre, o meglio dai finestrini, Rey si girò dall'altra parte del letto, "altri dieci minuti" si disse. Evidentemente erano trascorsi più di dieci minuti perché la seconda volta fu svegliata da BB-8, che le aveva appena tolto la coperta di dosso e l'aveva gettata sul pavimento.
-Hey! Perché l'hai fatto?- BB-8 emise dei beep rapidi e colmi d'indignazione.
-Cosa? Il Falcon è già pronto a partire e Chewbe sta aspettando?- non poteva essere così tardi, la luce del sole non era più intensa rispetto alla prima volta in cui si era svegliata. BB-8 emise dei versi che a Rey sembrarono quasi divertiti e capì che il droide le aveva mentito per spingerla a darsi una mossa. A volte BB-8 aveva degli atteggiamenti fin troppo umani persino per un droide con la sua intelligenza.
-Per un attimo ci sono cascata- gli disse chinandosi per fargli una carezza sulla testa -Ma grazie per essere passato a svegliarmi- BB-8 cinguettò allegramente e lasciò l'alloggio della ragazza. Rey rifece il proprio letto e raccolse la coperta dal pavimento, non le piaceva il disordine nonostante alla base fosse tutto perennemente in disordine e si poteva trovare qualunque cosa nei posti più impensabili. Ripiegò la coperta e la mise sul letto, recuperò la propria borsa da uno degli scompartimenti delle pareti da cui aveva rimosso tutte le componenti meccaniche e cavi per riadattarli come armadietti. Non aveva molto da portarsi dietro, perciò prese soltanto un cambio d'abiti, il blaster che le aveva regalato Han Solo e si sfilò la maglia che indossava la notte per ripiegarla e metterla in borsa. Prese l'olo-dischetto dal tavolino accanto al letto e richiuse la borsa, preferì lasciare le spade laser nei suoi alloggi, non avrebbe potuto comunque utilizzare la sua, a cui mancava ancora un cristallo e stava cominciando a pensare che presto avrebbe dovuto procurarsene uno. Ci avrebbe pensato al termine della propria missione, al momento non era una priorità e inoltre dubitava che una spada laser sarebbe tornata utile contro degli spiriti.
 
 
Quando Chewbecca arrivò alla base Rey era già pronta, aveva trasportato a bordo razioni di cibo e acqua che sarebbero bastate per almeno un paio di giorni e avrebbero soddisfatto l'appetito del wookie. 
Non appena Chewbecca la individuò sulla rampa del Falcon l'abbracciò con un tale impeto che la sollevò di pochi centimetri dal pavimento metallico e fece un verso non molto diverso da quello che lei aveva sentito nell'ologramma.
-Anch'io sono felice di vederti!- esclamò la ragazza, il wookie la rimise a terra e le scompigliò i capelli, che quel giorno Rey portava raccolti in una mezza coda. Nello stesso momento si avvicinarono anche Finn, Poe e Rose che si erano tenuti nei paraggi per salutare Chewbecca e Rey prima della loro partenza. Il wookie salutò i ragazzi dando a ciascuno una pacca sulla spalla mentre a Rose riservò lo stesso saluto che aveva rivolto a Rey. 
-Hey come mai niente abbracci per noi?- ironizzò Finn rivolgendosi al wookie.
-Vorresti essere preso in braccio anche tu?- intervenne Poe sarcastico, Rey non poté fare a meno di ridere osservando lo scambio di battute tra i due. 
-Quanto starete via?- le chiese Rose riportando l'attenzione sul motivo per cui erano tutti lì.
-Soltanto un paio di giorni- rispose Rey, ufficialmente i suoi amici sapevano che era diretta ad Ahch-To e Chewbecca non conosceva ancora la loro meta perché non c'era stato il tempo di parlarne.
-Lo so che stai andando nel posto più sicuro della galassia, ma se ti servisse qualcosa non esitare a contattarci- le disse Finn, quell'affermazione la fece sentire in colpa, se adesso avesse rivelato la sua vera meta avrebbero cercato di dissuaderla o avrebbero insistito per accompagnarla? No, non poteva rischiare di far saltare la missione o di mettere in pericolo gli altri, era una cosa che doveva fare da sola.
-Me ne ricorderò- si limitò a rispondere. 
Rey e Chewbecca salutarono i tre ragazzi e salirono a bordo del Falcon, si diressero subito alla cabina di pilotaggio e presero posto. Il wookie occupava come sempre la postazione da co-pilota, nonostante Rey avesse insistito più volte nel corso dei mesi precedenti che spettasse a lui essere il pilota. Cominciarono a eseguire tutte le operazioni preliminari al decollo e Rey cercò le coordinate per Krayiss nel navicomputer, il Falcon era la nave con la banca dati più ampia e aggiornata che avesse mai visto, probabilmente frutto di qualche modifica apportata nel corso degli anni. Le coordinate indicavano che il pianeta fosse collocato nel settore di Esstran nell'Orlo Esterno, la cosa stupì Rey dal momento che anche Ajan Kloss era situato nell'Orlo Esterno, ma allo stesso tempo le diede conforto perché ciò voleva dire che il viaggio non sarebbe stato così lungo come aveva immaginato. 
Chewbecca diede uno sguardo alle coordinate sullo schermo e la guardò con fare interrogativo.
-Lo so, non è esattamente la meta che ho riferito agli altri- ammise la ragazza, il wookie fece un verso di disapprovazione.
-È una cosa che devo fare da sola, è troppo pericoloso per loro e non volevo che si preoccupassero- Chewbecca annuì e le disse che comprendeva. 
Una volta completate tutte le operazioni il Falcon fu pronto a decollare, per un attimo a Rey sembrò di essere tornata con la mente indietro nel tempo all'ultima volta in cui aveva lasciato la base, improvvisamente si sentì nervosa e provò la sensazione di avere un peso sul petto che le impediva di respirare normalmente, non riusciva neppure a muoversi. Una zampa posata sul suo braccio destro la fece tornare con la mente alla realtà, Chewbecca le rivolse uno sguardo colmo d'apprensione e le chiese se si sentisse bene.
-Non è niente...ma grazie per avermelo chiesto- il wookie non sembrò molto convinto da quello risposta, ma la assecondò e fecero decollare la nave.
Una volta nello spazio Rey cominciò a rilassarsi, non capiva cosa le fosse successo qualche attimo prima, non le era mai capitata una cosa del genere, se non durante la notte quando aveva gli incubi. Credeva di star iniziando a superare i recenti avvenimenti, ma forse era ancora troppo presto per lasciarsi tutto alle spalle e fingere che le cose stessero tornando come prima. Sapeva che era una cosa comune tra le persone reduci da una battaglia o una guerra, ma Rey non aveva avuto problemi dopo l'attacco alla base Starkiller o la battaglia di Crait. 
Cercò di pensare ad altro, doveva essere lucida ed avere la mente libera da ogni pensiero o non sarebbe mai riuscita a resistere agli spiriti dei Sith. 
-Oh, quasi dimenticavo- disse a Chewbecca -Ho una cosa per te- si slacciò la cintura di sicurezza e si alzò per prendere la sua borsa dal sedile posteriore, il wookie era più che capace di restare ai comandi da solo per qualche secondo. Rey estrasse l'olodischetto dalla borsa., tornò al proprio posto e porse l'oggetto a Chewbecca.
-L'avevi dimenticato a bordo, spero non ti dispiaccia se gli ho dato un'occhiata- il wookie la ringraziò per averglielo conservato ed emise un verso triste.
-Manca anche a me- ammise Rey, nonostante vedesse Ben spesso ne sentiva comunque la mancanza -Lo riporterò a casa e potrai riabbracciarlo- non sapeva se stesse rassicurando Chewbecca o se stessa, ma lui apprezzò e iniziò a raccontarle un aneddoto sull'infanzia di Ben. Le raccontò della volta in cui era andato a trovare i Solo per l'ottavo compleanno di Ben e l'aveva portato nel giardino di casa, quando l'intera famiglia viveva ancora su Chandrila, per insegnargli a sparare con il blaster che gli aveva appena regalato. Chewbecca aveva preso delle bottiglie di vetro per usarle come bersaglio e quando Leia aveva cominciato a sentire il suono dei vetri infranti era corsa subito in giardino rimproverandolo per aver regalato a un bambino un'arma tanto pericolosa. Han e Lando, che aveva preso parte alla piccola festa, avevano assistito alla scena divertiti mentre Ben aveva implorato Leia di non requisirgli l'arma, ma con scarsi risultati. 
Quel racconto strappò un sorriso a Rey, conosceva soltanto i dettagli più cupi di quella famiglia ed era stato bello ascoltare qualcosa di positivo.
-Dev'essere stata una festa divertente- il wookie annuì e le confermò, che a parte la sgridata di Leia, era stata una bella giornata per tutti. 
Stando ai calcoli del navicomputer mancavano soltanto sei ore standard all'arrivo su Krayiss, un viaggio relativamente breve rispetto ad altri che aveva intrapreso, eppure a Rey sei ore parevano troppe. 




Spazio autrice:

So che questo capitolo è p
iù breve rispetto agli altri, ma è soltanto di passaggio tra la prima parte della storia e la seconda che comincia da questo. Spero vi sia piaciuto lo stesso e ringrazio tutti coloro che continuano a seguire questa storia!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Mancava poco all'arrivo su Krayiss e Rey si sentiva sempre più impaziente di atterrare, aveva trascorso gran parte del viaggio seduta ed aveva un gran bisogno di sgranchirsi le gambe. Non sapeva cos'aspettarsi, a parte le coordinate il navicomputer non aveva altre informazioni riguardanti quel pianeta e quel poco che sapeva l'aveva appreso dalla sua visione e da Ben. Inoltre non conosceva l'esatta posizione dell'obelisco che indicava l'entrata per la biblioteca, per trovarla si sarebbe affidata alla Forza e si sarebbe lasciata guidare da essa. 
Ad un certo punto durante il viaggio lei e Chewbecca avevano inserito il pilota automatico e si erano concessi qualche partita a dejarik per passare il tempo, Rey non aveva mai giocato prima d'allora, di solito il wookie giocava con Finn e Poe. Chewbecca le aveva insegnato le regole che si erano rivelate più semplici di quanto si fosse aspettata, aveva persino vinto qualche partita e sospettava che il wookie l'avesse lasciata vincere di proposito. Nonostante quella piacevole distrazione a Rey sembravano essere passate molte più ore di quanto non fossero trascorse in realtà, continuava a gettare lo sguardo allo schermo del navicomputer e osservava il numero dei parsec diminuire man mano che si avvicinavano alla destinazione. 
Non appena entrarono nell'atmosfera di Krayiss Rey capì che non sarebbe stato un atterraggio facile, le raffiche di vento erano così forti che il Falcon stava avendo delle serie difficoltà nella discesa. Inoltre era quasi impossibile vedere dove stessero per atterrare, o schiantarsi, a causa della sabbia rossiccia sollevata dal vento. Era una tempesta in piena regola, la condizione peggiore per qualsiasi tipo di atterraggio sicuro, Chewbecca stava facendo del suo meglio con gli stabilizzatori per rendere la discesa meno brusca e le stava dicendo che aveva un gran brutto presentimento.
-Anch'io, non sarà un atterraggio facile!- esclamò la ragazza, detestava le tempeste di sabbia, su Jakku erano abbastanza rare, ma quando capitavano causavano non pochi problemi a chi viveva nel deserto come lei. 
Con un po' di fortuna e qualche manovra forzata Rey e Chewbecca riuscirono a non far schiantare il Falcon nel bel mezzo del nulla. Il wookie le disse che Han sarebbe stato fiero di quell'atterraggio privo di danni per la sua amata nave, Rey si sentì lusingata per quel complimento.
-Ti ringrazio, ma senza di te non ce l'avrei fatta- gli disse, la presenza di Chewbecca la rassicurava e sapeva che senza di lui non sarebbe arrivata fin lì, era sollevata nel sapere che fosse disposto a reggerle il gioco pur sapendo che era una cosa sbagliata. 
La tempesta non dava alcun segno di rallentamento, anzi a Rey sembrava che si fosse leggermente intensificata e questo voleva dire soltanto una cosa: uscire dal Falcon era fuori discussione. Quell'imprevisto la scoraggiò, le tempeste di sabbia potevano durare anche per giorni per quanto ne sapeva e, nonostante avesse abbastanza razioni per una sosta più lunga, non le piaceva l'idea di trascorrere più tempo del previsto in quel posto. Fin dal momento in cui erano atterrati, Rey aveva cominciato a provare una sensazione di gelo che non aveva nulla a che vedere con le condizioni climatiche, era qualcosa che avvertiva nel profondo e non troppo diversa da quella che aveva provato su Exegol. Nonostante ciò non era spaventata, questa volta non si sarebbe fatta sopraffare dall'oscurità com'era successo su Kef Bir, questa volta credeva di potercela fare.


Rey non sapeva dire con precisione quanto tempo fosse passato dal suo arrivo fino alla fine della tempesta, poteva trattarsi di minuti o di ore, ma disponendo di scarse informazioni sul posto non era certa di nulla. Per quanto ne sapeva poteva essere persino trascorsa una notte e non se n'era resa conto. Aveva mangiato qualcosa in compagnia di Chewbecca e poi avevano avviato una diagnostica della nave su suggerimento del wookie, che sospettava avessero subito qualche leggero danno durante l'atterraggio. Chewbecca ci aveva visto giusto, gli stabilizzatori si erano danneggiati dal momento che erano stati forzati al massimo a causa delle raffiche di vento. A detta del wookie però non era una cosa grave e avrebbe potuto effettuare le riparazioni nel giro di poco tempo, perciò si era messo subito al lavoro. 
Chewbecca stava ultimando le riparazioni quando la tempesta era cessata, Rey lo informò che stava per lasciare la nave e mettersi in cammino per trovare l'obelisco che aveva visto in sogno. Chewbecca protestò e le disse che era troppo pericoloso andare senza d
i lui.
-Ho bisogno che tu resti qui al sicuro a finire il tuo lavoro e fare da guardia alla nave, io me la caverò- il wookie replicò che sapeva che era in grado di badare a se stessa, ma non gli piaceva l'idea di lei che vagava da sola in quel posto. 
-Lo sai che niente mi farà cambiare idea, voglio che tu resti al sicuro- insistette Rey, apprezzava la preoccupazione del wookie e non voleva che gli accadesse nulla, qualunque cosa l'aspettasse lì fuori doveva affrontarla da sola. Non era sicura di poter proteggere entrambi dai trucchetti mentali degli spiriti dei Sith. 
-Ci vediamo tra qualche ora- disse per rassicurare Chewbecca, il wookie le posò una zampa su una spalla e le augurò buona fortuna. Prima di uscire Rey prese il blaster dalla sua borsa e se l'assicurò alla cintura, nel corso degli anni aveva imparato che doveva sempre avere con sé qualcosa con cui difendersi da eventuali imboscate e il fatto che Krayiss fosse apparentemente abitato soltanto da spiriti non era un buon motivo per uscire disarmata. 
Rey aprì il portellone e calò la rampa del Falcon, cosa che fece sollevare parecchia sabbia, poi uscì lentamente. Durante la tempesta non l'aveva notato ma il cielo era rosso scuro ed era nuvoloso, osservando meglio Rey notò che le nuvole erano nere come l'inchiostro e lasciavano filtrare a malapena i raggi del sole. Se su Exegol tutto era avvolto da un blu innaturale, su Krayiss era il rosso a predominare e a conferire un'aria tetra a tutto. A rendere tutto ancora più insolito fu il fatto che Rey non sprofondò con i piedi nella sabbia morbida e scura, a differenza di come le accadeva spesso su Jakku, ma sembrava che sotto quello strato di ci fosse una superficie compatta e liscia. L'unica cosa che sembrava avere senso in quel posto era il calore, nonostante fosse tutto nuvoloso soffiava un vento molto caldo e l'aria era abbastanza pesante, ma respirabile. 
Guardandosi intorno Rey vide che era nel bel mezzo del nulla, in lontananza però vide la sagoma dell'obelisco nero stagliarsi contro il cielo cremisi. Chiuse gli occhi ed espanse i propri sensi, il Lato Oscuro lì era potente ed impregnava ogni cosa, percepì soltanto morte e distruzione intorno a lei. Avvertì anche qualcos'altro, erano dei sussurri quasi impercettibili, qualcosa la stava chiamando esattamente come la caverna oscura su Ahch-To e Rey sapeva esattamente cosa fare. Riaprì gli occhi e focalizzò tutta la propria attenzione su quelle voci sommesse e inquietanti, si sarebbe lasciata guidare da esse per raggiungere la meta. Lanciò uno sguardo alle proprie spalle, ammirò il Falcon per qualche istante, vide la rampa richiudersi e tirò un sospiro di sollievo. Chewbecca sarebbe stato al sicuro sulla nave, quel pensiero le diede la forza d'incamminarsi nella direzione da cui provenivano le voci che udiva. 
Non era facile orientarsi con la scarsa illuminazione e Rey doveva prestare molta attenzione a dove metteva i piedi, nonostante ci fosse una superficie stabile al di sotto della sabbia aveva notato che in alcuni punti qualcosa la risucchiava in una maniera simile alle sabbie mobili, ma più rapidamente. Non ci teneva a scoprire cosa provocasse quel fenomeno e non voleva nemmeno sapere se fosse naturale o generato da qualche strana creatura che viveva lì sotto. Il caldo non facilitava le cose, Rey era abituata sia al caldo del deserto che al freddo che calava durante la notte, ma su Krayiss era diverso. Era un caldo schiacciante e che le quasi le toglieva il respiro, Rey rimpianse di non aver portato con sé la borraccia con l'acqua, in passato trascorreva molte ore sotto al sole bevendo poco perché l'acqua potabile non era facilmente accessibile su Jakku e non poteva permettersi di sprecarla. In quel momento le avrebbe fatto comodo avere qualcosa da bere, ma ormai aveva fatto fin troppa strada per tornare indietro.
Più di una volta fu costretta a fermarsi per riprendere fiato e per riposarsi, la destinazione era più lontana di quanto avesse immaginato e aveva la sensazione di aver vagato nel nulla per ore. Capì di star andando nella giusta direzione soltanto perché man mano che avanzava l'obelisco era sempre più visibile. Rey si chiese come stesse Chewbecca, ormai doveva aver completato le riparazioni da un bel po' e sicuramente si stava preoccupando per lei. Riprese a camminare accelerando un po' il passo, i sussurri si stavano facendo sempre più intensi e dopo aver visto soltanto sabbia ovunque Rey iniziò ad intravedere delle rovine. Avvicinandosi riuscì a distinguere colonne spezzate, parti di fondamenta ricoperte dalla sabbia, muri crollati e parti di quello che un tempo era stato un tetto. Qualunque cosa fosse successa lì molto tempo prima irradiava ancora morte e sofferenza, anche senza sforzarsi poteva percepirlo chiaramente.
Ormai i sussurri erano diventate vere e proprie voci che parlavano nell'antica lingua dei Sith, eppure riusciva a comprendere chiaramente che la stavano esortando a proseguire. Rey era consapevole che non poteva fidarsi, ma era l'unico modo che aveva per trovare la strada per la biblioteca. Nonostante sentisse la necessità di fermarsi scelse di non farlo, adesso riusciva a vedere la base dell'obelisco chiaramente, prima arriverai e prima potrai tornare al Falcon si disse.
Quando finalmente raggiunse la base della struttura che torreggiava su tutta l'area ormai era calata la notte ed esattamente come nella sua visione le due lune erano già alte nel cielo facendo capolino da dietro le nuvole, che a quanto pareva lasciavano filtrare soltanto la luce lunare. Non c'era una vera e propria porta, soltanto un arco scavato nell'ossidiana da cui era stato ricavato l'obelisco, Rey spinse lo sguardo oltre l'arco, ma non vide nient'altro che tenebre. Fece qualche passo incerto verso l'ingresso e fu pervasa da un senso di profonda inquietudine.
Tre figure dalle fattezze umane, che sembravano fatte di fumo scarlatto e di cui non riusciva a distinguere i tratti del volto, si materializzarono proprio davanti a lei.
"I Jedi che vengono qui vanno incontro alla propria morte"  una delle figure alla sua sinistra parlò senza muovere le labbra indistinte.
"La ragazzina non è una Jedi" disse la seconda figura.
"Il sangue dei Sith scorre nelle sue vene, ma lo rinnega" aggiunse l'unica figura che sembrava avere sembianze femminili.
"Debole, come l'altro" soltanto quando udì quelle parole Rey si rese conto che si trovava davanti gli spiriti che aveva affrontato Ben.
"Vediamo se avrà la forza di reagire come ha fatto l'altro" replicò lo spirito femminile con una risata inquietante. 
Tutto accadde così velocemente che Rey non ebbe il tempo di replicare, era stata immobilizzata dai tre Sith e percepiva chiaramente che stessero cercando di farsi strada nella sua mente. All'inizio riuscì a respingerli, le bastò concentrarsi e immaginare una barriera invisibile a proteggere i propri pensieri, ma dopo qualche istante cominciò a cedere. Non aveva mai provato nulla del genere né con Snoke né con l'Imperatore, l'uno le aveva estrapolato informazioni e l'aveva torturata, l'altro aveva provato a controllarla. 
"C'è molta paura in te, hai paura di te stessa" le disse uno degli spiriti, un istante dopo Rey avvertì una presenza nella sua propria mente che scavava tra le sue paure più profonde, provò a scacciarla, ma non ci riuscì. Cominciava a sentirsi stanca sia mentalmente che fisicamente e capì che non avrebbe potuto fare nulla per contrastare i Sith. Delle immagini presero forma nella sua mente, vide la sua versione oscura con la sua doppia lama scarlatta e crepitante avvicinarsi ai suoi amici, aveva un'espressione compiaciuta e camminava lentamente come se avesse a disposizione tutto il tempo dell'universo. Vide i suoi amici indietreggiare spaventati puntandole i blaster contro, ma senza sparare, la Rey oscura li disarmò con un gesto della mano. Finn, Poe e Rose supplicavano la ragazza di non far loro alcun male, di fermarsi ma lei si limitò semplicemente ad immobilizzarli con la Forza. La ragazza si avvicinò Rose e con un sorriso inquietante la trapassò con la propria lama, udì i due ragazzi urlare il nome di Rose che ormai giaceva agonizzante sul pavimento. La stessa sorte toccò prima a Poe ed poi a Finn che aveva assistito alla morte di due persone a lui care per mano della sua migliore amica.
"Questa è ciò che sei destinata a diventare, accettalo" disse lo spirito femminile, Rey ormai era crollata in ginocchio e le lacrime scorrevano incessanti.
Altre immagini si fecero largo nella sua mente, ma questa volta si trattava di un ricordo. Lei e Ben stavano combattendo sul relitto della seconda Morte Nera, lei lo incalzava con fendenti e affondi della propria spada, lui si difendeva e allo stesso tempo cercava di non farle del male. Vide il momento in cui Ben aveva percepito la morte di sua madre e si era distratto, era stato allora che accecata dalla rabbia aveva raccolto la spada che lui aveva lasciato cadere e l'aveva usata per ferirlo mortalmente. Si rese conto che non si trattava di un ricordo quando vide sé stessa alzarsi ed abbandonarlo a una morte lenta anziché chinarsi al suo fianco e salvarlo.
"Era così che sarebbe dovuta andare"  le dissero all'unisono i tre Sith. Adesso Rey stava letteralmente singhiozzando e non riusciva a fermare le lacrime, si sentiva sempre più debole e non c'era niente che potesse fare per scacciare quegli esseri dalla propria mente, era sicura che l'avrebbero portata alla pazzia prima di ucciderla. Non aveva più le forze per opporre resistenza, pensò al povero Chewbecca che la stava aspettando e probabilmente l'avrebbe fatto per ore prima di realizzare che non sarebbe più tornata. Pensò ai suoi amici che la credevano al sicuro ed invece non l'avrebbero più vista, ma soprattutto pensò a Ben, aveva dato la propria vita per lei per garantirle un futuro che non avrebbe avuto perché era stata così stupida da andare alla cieca in un posto del genere. 
Proprio quando era sicura di non reggere ulteriormente avvertì qualcosa di diverso, questa volta non vide scene di morte e violenza. Era un ricordo, ma non era interamente suo, vide se stessa davanti al fuoco, avvolta in una coperta e con i capelli bagnati, tendere la mano verso quella di Ben. Quello era stato il momento in cui si erano resi conto di non essere davvero soli e si erano avvicinati. Il ricordo cambiò e questa volta vide il loro primo bacio, vide Ben sorriderle subito dopo e quella era stata la prima volta in cui l'aveva visto felice.
Rivedendo quei momenti Rey capì cosa doveva fare, non sapeva se avrebbe funzionato ma era sempre meglio che morire senza aver reagito. Cercò di ignorare il dolore lancinante che provava alla testa ed il senso di debolezza, doveva concentrarsi soltanto sui bei ricordi e le emozioni positive sperando che fosse abbastanza per contrastare quelle visioni orrende. 
"L'amore non ti salverà" disse lo spirito femminile, che doveva aver visto quei ricordi e capito le sue intenzioni.
-Mi ha già salvata- questa volta Rey riuscì a rispondere, era a malapena un sussurro ma era sicura che i Sith l'avessero sentita. Ripensò al momento in cui aveva sentito la vita scorrere nuovamente in lei e aprendo gli occhi la prima cosa che aveva visto era stato Ben, dimostrando che l'amore in certi casi poteva salvare persino dalla morte. Aggrappandosi a quel pensiero trovò la forza di reagire, doveva farcela a ogni costo.
Le costò parecchio innalzare nuovamente una barriera mentale, ma non le importava, non era così che sarebbe finita la sua vita. Poteva percepire ancora la presenza degli spiriti nella propria mente che cercavano di mostrarle altri scenari orrendi, ma ogni volta che ci provavano Rey sostituiva quelle immagini con i suoi ricordi. 
"Sentimentale, questo sarà la tua rovina"  dissero gli spiriti con un'unica voce prima di dissolversi nel nulla, tutto taceva intorno a Rey, persino le voci che l'avevano guidata si erano zittite. Provò ad alzarsi ma non ci riuscì, era troppo debole e viva per miracolo, perciò non le restò altro che sedersi per recuperare le forze. Quel luogo di notte era ancora più inquietante, specialmente dopo quello che era successo, e Rey non poté fare a meno di gettarsi occhiate nervose alle spalle. 
Sperò che Chewbecca stesse bene e che non avesse avuto la folle idea di lasciare la nave per andarla a cercare, non osava neppure immaginare quanto fosse preoccupato per lei e non poteva biasimarlo. Come aveva potuto essere così incosciente? Conosceva i rischi, Ben l'aveva avvertita inconsciamente e non gli aveva dato ascolto. Adesso che aveva provato sulla propria pelle quell'esperienza tremenda non riusciva a fare a meno di immaginare Ben sentirsi esattamente come si era sentita lei. 
Tentò nuovamente di alzarsi e questa volta ci riuscì, con passo incerto si avvicinò all'ingresso e si apprestò ad entrare.
-Cosa ti è saltato in mente? Potevi morire!- Rey sussultò nel sentire la voce di Ben alle proprie spalle, si voltò e si trovò faccia a faccia con lui. Non sembrava arrabbiato, ma era chiaramente preoccupato.
-Lo so, sono stata incosciente e stupida- ammise evitando di guardarlo negli occhi abbassando lo sguardo.
-Sì, sei stata davvero incosciente, perché non mi hai detto che saresti venuta qui?- le chiese.
-Se l'avessi fatto avresti provato a dissuadermi-
-L'avrei fatto e ci sarei riuscito, anche a costo di farmi odiare da te- le confessò lui.
-Avresti davvero mandato all'aria l'unica possibilità di tornare da me? Io so che parte della risposta è qui-
-Per proteggerti l'avrei fatto, preferirei starti accanto in questo modo piuttosto che saperti in pericolo a causa mia- 
-Non sarebbe colpa tua se mi accadesse qualcosa, tutto ciò che sto facendo è una mia scelta e ho bisogno che tu lo comprenda- replicò Rey sollevando lo sguardo e posandogli una mano sulla guancia, esattamente nel punto dove una volta c'era la cicatrice che lei stessa gli aveva procurato. Se fosse stato vivo avrebbe potuto percepire il calore della sua pelle con le proprie dita, invece avvertì la consueta sensazione di star sfiorando qualcosa non del tutto solido. 
-Lo comprendo, ma ti prego sii prudente e rifletti prima di agire- le disse con dolcezza.
-Te lo prometto...è stato davvero orrendo prima-
-Lo so, ti ho sentita soffrire ed è stata una sensazione tremenda- con quell'affermazione Rey finalmente trovò un senso a quanto accaduto nella propria mente.
-Sei stato tu allora? Tu mi hai mostrato i ricordi che hai di noi?- 
-Sì, non ero sicuro che avrebbe funzionato e mi dispiace aver invaso di nuovo la tua mente, ma non c'era altro modo-
-Mi hai dato la forza di reagire e mi hai salvato di nuovo la vita, non scusarti- gli fece notare lei -Grazie per non avermi lasciata sola- aggiunse con dolcezza.
-Non ti lascerò mai più da sola, te lo prometto- Ben fece qualcosa che la colse di sorpresa, chinò leggermente il capo e le diede un bacio sulla fronte, ancora una volta Rey si trovò a desiderare che fosse vivo -Ma da qui dovrai proseguire da sola- aggiunse.
-Lo immaginavo, questo luogo è colmo di oscurità- 
-Puoi farcela, il peggio è passato- la incoraggiò lui, a malincuore Rey ritrasse la mano e si allontanò per varcare l'ingresso. 





Spazio Autrice:
Sapete che di solito pubblico il sabato, ma per questa settimana ho fatto un'eccezione perché passerò il fine settimana fuori casa e senza pc. Spero che il capitolo vi sia piaciuto (e che non mi odiate per quello che ho fatto passare a Rey).

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Tutto era buio davanti a Rey, la luce flebile che proveniva dall'esterno illuminava a malapena pochi metri di quello stretto passaggio. Non aveva paura del buio, ma era diffidente dopo quanto accaduto fuori, esitante cominciò ad avanzare tenendo la mano destra poggiata contro la parete, che stranamente era fredda, per orientarsi. Da quello che poteva vedere con quel minimo di luce il pavimento era spaccato in alcuni punti perciò doveva prestare molta attenzione a dove metteva i piedi.
Dopo qualche passo si trovò completamente immersa nelle tenebre e le sembrava che il tratto che stava percorrendo fosse leggermente in discesa. Lentamente, e sempre tenendo la mano poggiata contro la parete, si addentrò ancora di più nell'oscurità. Esattamente come all'esterno tutto taceva, e Rey ne fu grata, ne aveva abbastanza di sentire voci sussurrarle nella mente. Trasse un respiro di sollievo e continuò la propria discesa, notando che il soffitto era sempre più basso fino a sfiorarle la testa. La strada curvò a sinistra e non era più in discesa, Rey non sapeva dire da quanto stesse camminando, ma si sentiva le gambe pesanti. Era ancora debole per quello che era successo con gli spiriti, era assetata ed era stanca per tutta la strada che aveva percorso fino a quel momento.
Continuò a camminare per qualche metro, il passaggio stava cominciando a farsi più largo e il soffitto era di qualche centimetro più alto. Quando l'oscurità iniziò a dissiparsi Rey capì di essere vicina all'uscita, dovette sbattere le palpebre più volte per adattarsi a quel minimo di luce, che sapeva provenire dalle due lune perché aveva visto quella sala in sogno. Questo bastò a incoraggiarla e farle ritrovare la forza necessaria per accelerare un po' il passo, senza però mai staccare la mano dalla parete. La luce si fece sempre più intensa, ma s
i adattò in fretta al cambio d'illuminazione, l'uscita era proprio davanti a lei e senza esitare la imboccò.
Esattamente come nella sua visione si trovava in un'antica sala completamente in rovina, grazie alla luce delle lune che si riversava all'interno della stanza attraverso una grossa crepa nel soffitto Rey poté vedere meglio ciò che aveva intorno. Ai due lati della sala, che era più piccola di quanto si fosse aspettata, file di scaffali colmi di libri e artefatti erano accostati contro le pareti si alternavano con delle statue a grandezza umana. Non riuscì distinguere le figure rappresentate dalle statue poiché erano tutte danneggiate, ad alcune mancava la testa ad altre un braccio o entrambe e altre ancora erano andate in frantumi. Il soffitto era sorretto da colonne che miracolosamente erano ancora intatte, fatta eccezione per alcune che erano crollate sul pavimento, e a parte quell'unica crepa sembrava anch'esso in buone condizioni. Rey abbassò lo sguardo e si accorse che il pavimento era ricoperto di crepe in molti punti. In fondo alla sala c'era soltanto un'altra statua che non riusciva a distinguere bene a causa della scarsa illuminazione in quel punto preciso, ma era certa che fosse più grande delle altre.
Per qualche strana ragione si sentiva attirata proprio da quella statua, e, incuriosita, attraversò a grandi passi la sala, evitando i punti in cui c'erano parti delle poche colonne crollate. Quando raggiunse la statua capì perché ne era attratta, raffigurava esattamente la stessa figura del mosaico* che aveva visto nel tempio su Ahch-To. Una creatura seduta a gambe incrociate e che impugnava una spada laser, come nel mosaico la creatura era divisa perfettamente in due, una metà era bianca e una metà nera. Alla base della statua c'erano due scompartimenti, uno bianco e uno nero, quello nero però era aperto. Rey capì che era lì che Ben aveva trovato la profezia che li riguardava, ma se in realtà ne avesse trovato soltanto una parte?
Si inginocchiò e posò una mano sul marmo bianco, che si aprì immediatamente come un cassetto e, proprio come Rey sospettava, c'era una pergamena molto vecchia al suo interno. Anche senza toccarla poteva percepire la Luce che emanava, era come un faro in mezzo a tutta l'oscurità che impregnava quel pianeta. Delicatamente prese la pergamena tra le proprie mani e l'aprì con cautela, restò delusa quando si accorse che era scritta nella stessa identica lingua dei testi Jedi. Riuscì a cogliere soltanto qualche parola, "luce", "oscurità" ed "equilibrio", le stesse che aveva udito in sogno. Nulla che al momento le sembrasse utile per la situazione in cui si trovava. Riavvolse la pergamena e si alzò, si era illusa che una volta trovata la risposta si sarebbe diretta ovunque dovesse andare per riportare Ben indietro, ma adesso doveva accantonare quell'idea e tornare alla base per poter decifrare qualunque cosa ci fosse scritta.
Rey si sentiva davvero confusa, com'erano collegati la statua, la profezia sulla Diade e coloro che l'avevano scritta? E come poteva aiutare tutto ciò a portare equilibrio nella Forza? Credeva di averlo già fatto distruggendo l'Imperatore. Inoltre c'era anche la questione del Mondo tra i Mondi, perché aveva visto quel luogo se la risposta non era lì? E a chi apparteneva la voce che aveva sentito? C'erano troppe domande a cui non aveva trovato ancora una risposta e da sola non credeva di poterci riuscire.


 


Ripercorrere tutta la strada a ritroso era ancora più stancante dell'andata, e il fatto che fosse notte non migliorava di certo la situazione, fatta eccezione per la luce che le permetteva di vedere meglio. Doveva fare pause più frequenti a causa dell'estrema stanchezza, Rey sentiva i muscoli del proprio corpo andare a fuoco per lo sforzo enorme. C'era un limite a tutto ed era più che certa che l'avesse appena superato, temeva che sarebbe crollata a terra da un momento all'altro e che sarebbe rimasta lì per tutta la notte. Sapeva di star andando nella giusta direzione soltanto perché si stava servendo della Forza per percepire forme di vita e l'unica presente nelle vicinanze era Chewbecca. Si chiese cosa stesse pensando il wookie, era stata via almeno una o due ore, forse anche di più ma era difficile dirlo con precisione.
Fece un'altra pausa, era ancora in mezzo al nulla e il vento si stava facendo più caldo e forte, presto ci sarebbe stata una nuova tempesta di sabbia e Rey non aveva alcuna voglia di trovarsi là fuori quando sarebbe cominciata. Ne aveva abbastanza di quel posto inquietante e si sarebbe sentita tranquilla soltanto una volta a bordo del Falcon. Proseguì ancora per qualche chilometro prima di riuscire a intravedere la sagoma familiare della nave, la rampa era ancora chiusa, così come il portellone, e probabilmente Chewbecca la stava aspettando. Con le ultime energie che le restavano accelerò il passo fino ad annullare la distanza tra lei e il Falcon. Diede dei colpetti con le mani sul portellone della nave per far capire a Chewbecca che era tornata, fece qualche passo indietro e attese che il wookie calasse la rampa.
Non appena Chewbecca la vide a bordo la strinse in un abbraccio così forte quasi da toglierle il fiato, il tipico abbraccio che il wookie riservava solo agli amici più cari e alla sua famiglia. Il wookie le chiese come stesse perché a sua detta aveva un aspetto orrendo.
-Starò bene dopo che avrò mangiato e bevuto qualcosa- gli disse Rey per tranquillizzarlo -E magari una bella dormita- aggiunse, Chewbecca le suggerì anche di darsi una ripulita da tutta la sabbia che impregnava la stoffa dei suoi pantaloni, che ormai non erano più così bianchi.
-Detesto la sabbia- sbuffò Rey, dopo un'intera vita passata nel deserto si era illusa di non dover avere più a che fare con la sabbia o l'estremo calore, sperò che Krayiss fosse l'ultimo pianeta desertico su cui avrebbe mai messo piede. Aveva ancora la pergamena stretta in mano ed era troppo stanca per muovere anche solo un altro passo.
-Chewbe ho bisogno che metta questa in un luogo sicuro- disse porgendo la pergamena al wookie -Ma fai attenzione, è molto antica- Chewbecca annuì e la prese con delicatezza, per quanta ne potesse avere una creatura così forte come lui.
La stanchezza ebbe la meglio e, incurante del fatto che il pavimento in durasteel fosse il posto più scomodo del mondo, Rey si sedette e si appoggiò con la schiena contro una parete. Chewbecca si offrì di portarle da bere e da mangiare, le risultava ancora strano sapere che non doveva più contare soltanto su se stessa.
-Ti ringrazio, ne ho davvero bisogno- gli disse rivolgendogli un sorriso, il wookie si allontanò a grandi falcate e tornò qualche istante dopo. Non aveva più la pergamena tra le zampe, ma soltanto una borraccia e diverse razioni. Chewbecca le porse l'acqua e i pacchetti contenenti il cibo, poi si sedette di fronte a lei occupando gran parte dello spazio in cui si trovavano. Rey era così assetata che nel giro di una manciata di secondi svuotò quasi del tutto la borraccia, quel poco d'acqua che era avanzata l'avrebbe bevuta dopo aver mangiato. Chewbecca la informò che aveva riparato i danni che avevano subito e che potevano partire immediatamente, attendeva soltanto sue istruzioni.
-Prima andiamo via da qui meglio è- il wookie non se lo fece ripetere due volte e le chiese quale fosse la prossima destinazione. Dal momento che c'era stato un cambio di programma Rey gli disse di impostare la rotta per Ajan Kloss, il wookie annuì e si alzò per dirigersi alla cabina di pilotaggio.
Fu soltanto quando pochi minuti dopo sentì il suono del motore che si avviava e dei sistemi prendere vita che Rey si sentì al sicuro. Aprì uno dei pacchetti che le aveva portato Chewbecca e ne mangiò il contenuto, non aveva mai capito cosa fossero realmente quella specie di gallette che consumavano regolarmente alla base, ma non erano un granché. A Rey però poco importava, era pur sempre meglio di niente e in quel momento avrebbe mangiato qualunque cosa per quanto fosse affamata. Non si sentiva così da quando aveva lasciato Jakku, l'esperienza in quel posto l'aveva provata molto sia fisicamente che mentalmente. Quando ebbe finito di mangiare bevve il resto dell'acqua e si alzò lentamente, le facevano male le gambe e tutto ciò che desiderava era darsi una rinfrescata per poi andare a riposare.
Il Falcon disponeva soltanto di due piccoli bagni, uno negli alloggi del capitano, in cui nessuno aveva mai osato mettere piede, e uno in corridoio. Rey prese il completo grigio che aveva messo in borsa e si diresse in bagno per farsi una doccia. Non era il massimo lavarsi lì perché l'acqua era a tratti fredda, nonostante si provasse a regolarla, e bisognava sempre stare attenti a non consumare troppa acqua dal momento che il serbatoio aveva una scarsa capienza. Per Rey non era un problema, su Jakku l'acqua era una rarità e un bene prezioso, perciò aveva imparato a non sprecarne nemmeno una goccia e farsene bastare una minima quantità.
Dopo aver fatto la doccia ed essersi cambiata Rey uscì dal bagno intenta ad asciugarsi i capelli con un vecchio asciugamano, parte della stanchezza fisica sembrava averla abbandonata, ma aveva comunque bisogno di dormire. Si diresse verso uno degli alloggi, oltre a quelli del capitano e quello di Chewbecca ce n'erano altri tre, Rey non ci aveva mai dormito dopo la loro fuga da Crait perché aveva trascorso quasi tutto il tempo in cabina di pilotaggio e, le poche volte in cui si era concessa qualche ora di sonno, aveva dormito su uno dei sedili posteriori. La porta più vicina al bagno si trovava alla sua sinistra, Rey l'aprì e accese la luce, all'interno vi erano soltanto quattro brandine e diverse scatole sul pavimento, sicuramente contenevano dei pezzi di ricambio della nave dal momento che ne avevano bisogno spesso. Senza nemmeno premurarsi di prendere una coperta e togliersi gli stivali Rey si coricò sulla brandina più vicina alla porta, servendosi della Forza spense la luce e chiuse gli occhi. Ma non appena lo fece rivide la scena che le avevano mostrato i Sith, la sua versione oscura che conficcava la propria spada nel cuore dei propri amici e sentì le loro urla disperate. Si tirò su a sedere respirando affannosamente e col cuore che le martellava nel petto, la parte razionale di sé le diceva che quella visione non si sarebbe mai avverata e che le era stata mostrata soltanto per farla crollare, eppure ne era terrorizzata. Aveva già perso il controllo con i suoi amici ed era stata soltanto fortunata a non avergli fatto realmente del male, da allora non era più successo e aveva accantonato la questione. Ripensò alla conversazione avuta con Ben qualche settimana prima, quando lei gli aveva raccontato delle sue visioni e aveva menzionato il cristallo rosso. L'aveva rassicurata dicendole che era soltanto una remota possibilità e che lei era forte abbastanza da impedire che diventasse realtà. In quel momento però ne dubitava, non era stata forte da resistere agli spiriti e gli aveva permesso di sfruttare le sue paure più grandi contro di lei. Agli incubi che aveva riguardanti Exegol adesso si erano aggiunti quelli in cui faceva dal male alle persone a cui voleva bene, Rey si chiese se un giorno quegli incubi l'avrebbero mai abbandonata.

 

 

Ad un certo punto doveva essersi addormentata nonostante tutto e Chewbecca le aveva messo una coperta addosso. La stanchezza era passata del tutto, anche se le faceva un po' male la testa, ma dopo quello che era successo era normale. Rey si alzò dalla brandina stiracchiandosi, non sapeva per quanto tempo avesse dormito e voleva raggiungere Chewbecca. Uscì dalla cabina chiudendosi la porta alle spalle e si avviò lungo il corridoio che portava all'area comune.Iil familiare scricchiolio che emetteva la nave ogni volta che erano in volo, e che dava l'impressione che questa fosse sempre sul punto di sfasciarsi, era confortante. Su quella nave Rey si sentiva quasi a casa, nonostante non vi avesse messo piede per settimane. Anche se il wookie l'aveva lasciata a lei non la sentiva interamente sua, l'avrebbe sempre considerata di Han e Chewbecca.
Raggiunse la cabina di pilotaggio, Chewbecca occupava il posto del pilota e quando si accorse della sua presenza le chiese se volesse fare cambio.
-Sai credo che per questa volta mi limiterò a fare da co-pilota- gli disse -Quanto manca all'arrivo?- il wookie le rispose che mancava circa un'ora e le chiese come si sentisse.
-Sto bene adesso, e grazie per la coperta- Chewbecca le rivolse uno sguardo confuso e le chiese di cosa stesse parlando dal momento che era rimasto tutto il tempo ai comandi del Falcon. Rey aveva dato per scontato che fosse stato il wookie a fare quel gesto affettuoso, adesso sapeva che non era stato così e si rese conto che aveva dormito così profondamente da non aver percepito la connessione con Ben. Il pensiero che fosse stato lì mentre lei era addormentata e che si fosse premurato di metterle quella coperta addosso le fece scappare un sorriso, anche se doveva ammettere di essere un po' delusa dal fatto di aver perso l'occasione di parlargli.



Spazio autrice:

Arriverà il giorno in cui alla nostra povera Rey concederò sonni tranquilli ma non è questo il giorno, e a parte gli scherzi spero che vi sia piaciuto questo capitolo, Rey si sta avvicinando sempre di più alla risposta anche se è piena di dubbi.


Note:

* Ad un occhio più attento non sarà sfuggito un particolare presente in The Last Jedi, nel tempio roccioso su Ahch-To vi è un mosaico che raffigura il cosiddetto "Prime Jedi" e di questo ve ne parlerò più avanti nel corso della storia. 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Quando il Falcon entrò nell'atmosfera di Ajan Kloss era sera, perciò Rey ne dedusse che su Krayiss le giornate fossero molto più brevi dal momento che quando lei e Chewbecca avevano lasciato il pianeta era già notte. La zona d'atterraggio era quasi completamente vuota, fatta eccezione per un paio di caccia - incluso quello di Luke - e due trasporti. Insieme al wookie cominciò le procedure per l'atterraggio, tornare alla base era confortante dopo la brutta esperienza sul pianeta desertico. Non c'era nessuno in giro in quel momento, probabilmente erano ancora tutti a cenare, ma Rey sapeva che avrebbero notato presto il suo ritorno repentino e aveva già una scusa, in parte vera, per giustificare la breve durata del viaggio.
Chewbecca le aveva giurato che non avrebbe fatto parola di nulla con gli altri sulla vera destinazione, Rey gli aveva anche raccontato quello che era successo nelle ore in cui si era allontanata, che aveva scoperto essere due e mezzo, omettendo i dettagli sulle visioni che le avevano mostrato i Sith per non spaventarlo più del dovuto
. Aveva chiesto a Chewbecca di mantenere il segreto almeno per il momento, si era ripromessa di non mentire più ai suoi amici eppure l'aveva fatto ancora e aveva persino mentito a Ben. Su Krayiss non c'era stato il tempo di parlarne adeguatamente, ma non appena l'avrebbe visto avrebbe voluto raccontargli ogni cosa perché sapeva che l'avrebbe capita. L'aveva provato sulla propria pelle e nessun altro avrebbe potuto capire come si era sentita in quel momento. 
Atterrarono nel bel mezzo della radura e spensero tutti i sistemi, Rey si affrettò ad alzarsi e recuperare le proprie cose.
-Hey Chewbe mi daresti la pergamena che ti ho affidato?- il wookie si alzò e spostò una grata dal pavimento rivelando uno scompartimento segreto di lei cui non era a conoscenza, ne aveva trovati alcuni per caso effettuando delle riparazioni, ma quella nave non smetteva mai di stupirla. Chewbecca tirò fuori la pergamena e gliela consegnò.
-Grazie, vado a cercare subito C-3PO- lo informò Rey prima di lasciare la cabina di pilotaggio.
Era impaziente di scoprire il contenuto di quella che era sicura fosse la restante parte della profezia che aveva trovato Ben, qualunque cosa ci fosse scritta lì era la sua ultima speranza. Aveva deciso di ignorare la possibilità di tornare indietro nel tempo sfruttando il Mondo tra i Mondi nel momento in cui ne era venuta a conoscenza, non poteva stravolgere ogni cosa soltanto per la propria felicità e inoltre non sapeva come accedere a quella dimensione.
Calò la rampa del Falcon ed uscì, Rey notò che Chewbecca era rimasto a bordo, non doveva essere facile per lui tornare in quel luogo e sapere che non avrebbe trovato Leia al solito posto. Eppure non aveva esitato a rispondere alla sua chiamata, raggiungerla per portarla in luogo pericoloso e coprire le sue bugie. Gli doveva molto e non sapeva se fosse mai riuscita a ripagarlo per tutto ciò che stava facendo per lei.
Udì il suono di passi avvicinarsi, qualcuno alla fine doveva averli notati, si voltò nella direzione da cui proveniva e vide Rose munita di torcia.
-Hey, già di ritorno?- le chiese l'amica abbracciandola, Rose era sempre propensa a manifestazioni d'affetto con chiunque ed ormai Rey si era abituata, era contenta di aver trovato un'amica come lei.
-Diciamo che c'è stato un imprevisto e ho dovuto cambiare i miei piani- ammise, Rose sciolse l'abbraccio e le rivolse uno sguardo curioso.
-Che genere di imprevisto?-
-Ho trovato ciò che stavo cercando, ma sfortunatamente è scritto in una lingua antica e mi serve l'aiuto di C-3PO-
-Capisco, beh al momento è con Poe e Finn, stanno lavorando ad un messaggio criptato da inviare ad i nostri alleati per informarli della situazione col Primo Ordine- Rey era stata così concentrata sulla propria missione che quasi se n'era dimenticata, in cuor suo sperava che le cose si sarebbero evolute lentamente ed era consapevole che fosse un pensiero egoista. Anche se  sarebbe stato un bene ottenere più informazioni possibili prima di lanciarsi in un attacco potenzialmente suicida. Aveva sentito parlare spesso di ciò che era successo durante l'evacuazione di D'Qar, Poe aveva fatto una scelta avventata e molti piloti, tra cui la sorella di Rose, avevano perso la vita. Non voleva che si ripetesse una cosa del genere e che qualcuno dei suoi amici ci rimettesse la vita.
Rey doveva aver assunto un'espressione preoccupata perché Rose le posò una mano sul braccio con fare rassicurante.
-Vedrai che andrà tutto bene, ce l'abbiamo fatta una volta e possiamo farcela di nuovo- le disse l'amica.
-Me lo auguro, non voglio perdere nessun altro- le confessò.
-Nemmeno io, non mi resta nessun altro se non voi- disse l'amica con una nota di tristezza, soltanto allora capì quanto fosse stata egoista al punto tale da non accorgersi di quanto fosse difficile quella situazione per Rose e provò vergogna per essere stata una pessima amica. Rey abbracciò l'amica, capiva il suo stato d'animo e avrebbe voluto tanto rassicurarla che non sarebbe successo, ma sarebbe stata soltanto l'ennesima bugia da parte sua. 


Dopo essere stata esposta al calore del deserto per due ore, a Rey la notte su Ajan Kloss sembrava più umida e fredda del solito. Se ne stava seduta sul letto con una coperta sulle gambe ed indossava la sua tenuta da notte, che altro non era che la maglietta di Ben e un semplice legging beige. Non aveva sonno visto che aveva dormito durante il viaggio di ritorno perciò si stava tenendo occupata rileggendo da un datapad ciò che lei e C-3PO avevano tradotto. Voleva assicurarsi di non aver tralasciato nulla, inoltre aveva la sensazione di avere la soluzione a portata di mano e non essersene resa conto prima. Tutto quello che aveva scoperto fino a quel momento non le era stato molto utile, ma forse non aveva prestato la dovuta attenzione.
Rey era così assorta nella propria lettura che quasi trasalì quando avvertì la consueta sensazione che precedeva le sue connessioni con Ben. Era la terza volta che capitava in un giorno, non succedeva da quel giorno tremendo che stava provando a dimenticare con tutte le sue forze. A volte le sembrava assurdo che fosse accaduto tutto in un solo giorno standard, aveva ritrovato e perso nello stesso giorno una delle persone più importanti della sua vita. Aveva perso colei che era diventata quasi come una madre e che l'aveva addestrata nonostante discendesse da chi aveva condannato la sua famiglia alla sofferenza ancor prima che nascesse.
-Lettura interessante?- le chiese Ben, sollevò lo sguardo e lo vide in piedi accanto la porta, esattamente come la scorsa volta.
-Non è nulla che non sappia già- rispose lei spegnendo il datapad e riponendolo sul tavolino accanto al letto -Mi dispiace averti nascosto la verità- disse tutto d'un fiato, per Rey non era mai stato facile scusarsi né era brava a farlo.
-Immagino che tu non l'abbia detto nemmeno ai tuoi amici, dubito che ti avrebbero lasciata andare da sola-
-Non l'ho detto nemmeno a loro- confermò lei -Ho mentito sulla destinazione-
-Che ti sta succedendo Rey? Menti ai tuoi amici e mi nascondi le cose- le disse preoccupato.
-Sai perché l'ho fatto, avreste provato tutti a dissuadermi- si giustificò lei evitando di rispondere alla sua domanda.
-Questo non ti avrebbe fermata, e ti conosco abbastanza da sapere che saresti partita comunque- quell'affermazione era vera, l'aveva già fatto una volta quando Luke aveva provato a convincerla che andare da Ben non avrebbe portato a nulla, eppure lei aveva fatto di testa sua e ci era andata ugualmente. Si era detta che l'aveva fatto per non far preoccupare i suoi amici, per tenerli al sicuro ed evitare che la seguissero in un posto pericoloso, ma la verità era che Rey si era abituata fin troppo a nascondergli le cose. 
-Hai ragione, ma pensavo fosse più facile mentire- ammise lei alla fine -Dobbiamo parlare di quello che è successo su Krayiss- aggiunse cambiando argomento e picchiettando una mano sul letto accanto a lei per invitarlo a sedersi, si sentiva più tranquilla a parlarne avendolo accanto piuttosto che dall'altra parte della stanza.
-Ne sei sicura? Se non te la senti ne possiamo parlare in un altro momento- le disse sedendosi accanto a lei e prendendole la mano, ormai era diventato un gesto consueto e a Rey non dispiaceva affatto.
-Sono sicura, ho bisogno di parlarne ora e tu sei l'unico che possa capirmi-
-D'accordo, ma qualunque cosa tu abbia visto non era reale-  la rassicurò Ben.
-A me sembrava più che reale, ho visto me stessa uccidere i miei amici mentre mi imploravano di non farlo...li trapassavo con la spada laser senza esitazione e sembrava che mi stessi divertendo- rabbrividì ripensando alle urla dei suoi amici e al sorriso malefico della sua versione oscura -E poi ho visto che combattevamo sulla Morte Nera, questa volta io non ti salvavo...ti abbandonavo e ti lasciavo morire. Lo so che non era reale, ma se fosse inevitabile perché è nella mia natura?- 
-Non pensarlo nemmeno per un secondo, lo so che sono stato io a dirti che è nella nostra natura e mi dispiace, ma era quello di cui mi aveva convinto l'Imperatore per tutti questi anni e- ma non finì la frase perché Rey lo interruppe.
-Aspetta, l'Imperatore ti ha convinto? Credevo che non sapessi di lui fino ad un mese fa-
-È sempre stato lui, le voci che sentivo fin da bambino e Snoke, è stata tutta opera sua- le confessò, Rey non era a conoscenza di questo particolare del suo passato, Leia le aveva soltanto raccontato che aveva problemi a controllare la Forza e che aveva avvertito l'influenza di Snoke. Scoprire cosa gli aveva fatto realmente l'Imperatore le fece provare ancora più disprezzo nei confronti di quell'essere malvagio che rifiutava di considerare suo nonno.
-Non ne avevo idea...-
-Non l'ho mai detto nemmeno ai miei genitori, sei la prima persona a cui lo dico- le disse stringendole la mano con delicatezza -Ma adesso non stiamo parlando di me, e mi sbagliavo, l'oscurità non è mai stata nella tua natura-
-Nemmeno nella tua, la luce è sempre stata lì e tu non la vedevi-
-Forse non la vedevo perché sei sempre stata tu la mia luce- le disse dolcemente, era la cosa più bella che le avesse mai detto e poteva percepire l'amore che c'era dietro quelle parole che la fecero commuovere. Ben l'aveva colta di sorpresa e sembrava così diverso dal ragazzo tormentato che aveva conosciuto soltanto l'anno prima, era più sereno e tutta la rabbia che lo contraddistingueva l'aveva abbandonato del tutto, al suo posto c'era quel lato dolce che Rey tanto amava. 
-Io...la tua luce?- gli chiese arrossendo e con gli occhi lucidi.
-E lo sarai sempre- le disse accarezzandole la guancia, Rey non poteva percepire il suo calore, ma riusciva quasi ad immaginarlo. Si poteva essere felice e triste allo stesso tempo? In quel momento provava un miscuglio di emozioni contrastanti, era felice che Ben fosse lì con lei, che le dicesse quelle cose ma non ne poteva più di avere i minuti contati e sapere che sarebbe sempre sparito da un momento all'altro. Aveva trascorso un anno senza vederlo né parlargli e quando alla fine si erano ritrovati Rey non avrebbe voluto più separarsi da lui, ma era esattamente ciò che era accaduto.
-Vorrei che avessimo più tempo- 
-Presto saremo insieme e avremo tutto il tempo della galassia- le disse Ben sorridendole -Credo in te e so che ce la farai-
-Presto saremo insieme- ripeté Rey sorridendo a sua volta mentre la connessione si indeboliva sempre di più, segno che di lì a poco sarebbe stata nuovamente da sola nella sua stanza.


Rey trascorse il resto della notte a leggere più e più volte i passaggi dei testi tradotti, non aveva il coraggio di chiudere occhio sapendo che sarebbe stata tormentata da quei nuovi incubi. Era un atteggiamento irrazionale, ci era già passata e sapeva che restare sveglia per intere notti non l'avrebbe portata a nulla. 
Era quasi arrivata alla fine del file quando qualcosa attirò la sua attenzione, la prima volta non ci aveva fatto ma in un paragrafo era citato brevemente l'essere di cui aveva visto le raffigurazioni. 


"Il primo Jedi fondò il primo tempio nonché l'Ordine su Ahch-To, un pianeta che si trova in corrispondenza di una vergenza nella Forza. Egli preservava l'equilibrio, sfruttando sia la Luce che l'Oscurità senza mai cedere completamente né all'una né all'altra, sebbene risulti impossibile una simile abilità. Alcune leggende inoltre suggeriscono che il primo Jedi non fosse una singola entità, ma non vi sono prove sufficienti che lo dimostrino."

Quel passaggio le sembrava familiare in qualche modo, nella visione che l'aveva condotta su Krayiss aveva sentito chiaramente le parole "luce", "oscurità" ed "equilibrio". Non poteva essere una coincidenza, così come non era una coincidenza che la statua del primo Jedi si trovasse in quella biblioteca e che dentro vi fosse nascosta metà della profezia sulla Diade.
Rey non riusciva ancora a vedere il quadro completo, ma era chiaro che fosse tutto collegato e forse traducendo la pergamena avrebbe trovato le informazioni mancanti per trovare un senso a tutto quanto.






Spazio Autrice:
Questo è un capitolo abbastanza filler, tranne l'ultima parte. Tutto ciò che ho scritto sul Prime Jedi è completamente inventato, fatta eccezione per la fondazione del primo tempio Jedi su Ahch-To che è riportato da fonti ufficiali. 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Quella mattina Rey fu tra i primi a presentarsi per la colazione, non era sempre così mattiniera, ma del resto aveva trascorso tutta la notte sveglia. La sera prima l'unica persona in cui si era imbattuta era stata Rose, ma sicuramente Finn e Poe avevano scoperto del suo ritorno semplicemente vedendo il Falcon. Seduti al loro solito tavolo c'erano soltanto Finn e Rose che stavano chiacchierando mentre mangiavano. Rey prese qualcosa da mangiare e un succo prima di unirsi a loro, che sembrarono non notare la sua presenza fino a quando non prese posto accanto a Rose.
-Hey ragazzi!- li salutò lei allegramente, pur non avendo chiuso occhio tutta la notte non si sentiva stanca e si sentiva di particolarmente di buon umore.
-Hey, Rose mi ha appena detto che sei dovuta tornare subito-
-C'è stato un piccolo imprevisto, ma nulla di grave- disse all'amico -A proposito, avrei bisogno dell'aiuto di C-3PO-
-Adesso è con Poe, non appena finiranno lo manderò da te- le assicurò Finn.
-Notizie dagli alleati?- chiese Rose.
-Hanno ricevuto il messaggio e se scopriranno qualcosa ci informeranno-
-E voi avete scoperto altro?- domandò Rey.
-Niente che non sospettassimo già, alcuni dei sistemi che erano fedeli al Primo Ordine continuano ad esserlo e non sono interessati a far parte di una seconda Nuova Repubblica- quella notizia smorzò il buon umore di Rey, fino a quando i sistemi non avessero trovato un accordo sulla direzione da prendere per formare un altro governo non ci sarebbe mai stata la pace nella galassia. La fedeltà al Pr
imo Ordine da parte di quei sistemi rendeva tutto più difficile, probabilmente stavano già finanziando nuovi progetti e sostenendo coloro che si erano rifugiati nelle Regioni Ignote.
-Non promette nulla di buono, quella gente non cambierà mai- commentò Rose con disprezzo.
-Dovranno farlo o ci saranno sempre conflitti- replicò Finn, Rey invece rimase in silenzio a bere il suo succo, le cose non stavano andando bene come speravano e loro non erano nemmeno una vera e propria potenza militare, la maggior parte di loro erano soltanto persone comuni e con scarsi mezzi.
-Inizio a dubitare che ce la caveremo questa volta- disse Rose, persino lei che era sempre stata la più ottimista di tutti, e che la sera prima aveva detto esattamente l'opposto, stava cominciando a perdere la speranza. 
Terminarono la colazione nel silenzio più assoluto, non c'era altro da dire sull'argomento, o almeno niente di positivo che potesse risollevare gli animi. Per quanto Poe e Finn si sforzassero di proseguire l'operato di Leia non era lo stesso senza di lei, con i suoi anni di esperienza politica e bellica. Rey aveva un gran brutto presentimento riguardo quella situazione, che li vedeva già in posizione di svantaggio e che inevitabilmente avrebbe portato ad altre perdite. Era ingiusto che un tale fardello ricadesse interamente sulle loro spalle, dopo tutto ciò che avevano fatto doveva pur esserci qualcuno disposto a dargli supporto per prevenire un'altra guerra. Un segnale acuto emesso dal comlink di Finn infranse il silenzio che era calato.
-Scusate ragazze ma devo proprio lasciarvi adesso- disse il ragazzo alzandosi rapidamente.
-Novità?- chiese Rey.
-Lo spero- rispose Finn prima di allontanarsi in fretta lasciando le due ragazze da sole.
-Vorrei che tutto questo finisse subito- disse Rose palesemente in preda allo sconforto, Rey non poteva biasimarla, anche lei voleva la stessa identica cosa -Scusa, di solito non sono così pessimista-
-Non devi scusarti, ti capisco e lo so che ultimamente sono stata una pessima amica, ma se vuoi sfogarti io ci sono- la rassicurò Rey, non le piaceva vedere Rose in quello stato e forse sfogarsi le avrebbe fatto bene.
-Pessima amica? Quello che stai cercando di fare è incredibile e richiede tutta la tua attenzione-
-Questo non giustifica il fatto che abbia trascurato tutto il resto-
-Ogni tanto va bene pensare a se stessi- questa volta fu Rose a rassicurarla.



Rey trascorse il resto della mattinata in compagnia di Chewbecca che aveva passato la maggior parte del tempo a bordo del Falcon, era uscito soltanto il tempo necessario per salutare gli altri. Il wookie aveva un'aria triste mentre giocavano a dejarik in silenzio e non stava nemmeno prestando attenzione alla partita, Rey era in netto vantaggio, ma neppure lei era davvero concentrata sulla partita. Aveva accettato di giocare soltanto per tenere compagnia a Chewbecca per non lasciarlo solo, anche se sospettava che fosse l'esatto contrario. Dopo quello che aveva raccontato al wookie era abbastanza probabile che volesse tenerla d'occhio per accertarsi che stesse bene. Era comunque un buon modo per occupare il proprio tempo, che sembrava scorrere più lentamente del solito, mentre aspettava che C-3PO portasse a termine le proprie mansioni e la raggiungesse per esaminare la pergamena. Non voleva nemmeno prendere in considerazione l'idea che avrebbe potuto trovare informazioni inutili, avrebbe ottenuto la risposta che stava cercando da settimane. E questa volta non era la Forza a dirglielo, ma semplicemente il suo cuore. 
Arrivati alla quarta partita di fila, quando ormai era sempre più chiaro che nessuno dei due giocatori era concentrato, Chewbecca decise di intrattenere Rey con un altro aneddoto riguardante i Solo. Cominciò a raccontarle di un pomeriggio in cui Leia era impegnata con una sessione del Senato, lui ed Han erano rimasti a casa a badare a Ben che allora aveva solo tre anni. Tutto stava filando liscio fino a quando Han non aveva avuto la brillante idea di portare suo figlio a bordo del Falcon, che si trovava nell'hangar privato della famiglia, per mostrargli quella che considerava una seconda casa. Per un bambino di tre anni i numerosi pulsanti colorati sulla console equivalevano a pulsanti da premere assolutamente, nel farlo però aveva avviato per sbaglio i motori e l'iperguida. Fortunatamente Chewbecca ed Han erano intervenuti in tempo spegnendo tutto, per quel giorno il contrabbandiere aveva deciso che fosse abbastanza e perciò aveva riportato tutti a casa. Rey scoppiò in una fragorosa risata ascoltando quella storia, immaginando un piccolo Ben intento a toccare tutto ciò che c'era sulla console del Falcon ed Han dare di matto. Forse era stato quell'episodio a dargli l'ispirazione per compiere il salto a velocità luce dall'hangar del mercantile, in cui Rey aveva per sbaglio liberato dei rathtar nel tentativo di chiudere i portelloni. Quel racconto le risollevò il morale e le fece tornare il buon umore che aveva perso a colazione.
-Grazie per avermi raccontato questa storia- disse al wookie -Mi hai davvero migliorato la giornata- Chewbecca allungò una zampa e le scompigliò i capelli, che quel giorno portava raccolti in una semplice coda.
I passi metallici di C-3PO risuonarono per tutta la nave, la figura scintillante del droide emerse dal corridoio.
-Oh Chewbecca, che gioia rivederti!- esclamò il droide non appena vide il suo amico di vecchia data -Signorina Rey 
il generale Finn mi ha riferito che ha bisogno della mia assistenza- si rivolse a lei il droide voltando la testa nella sua direzione.
-Mi serve di nuovo una mano per una traduzione-
-L'a
iuterò con piacere-
Rey e C-3PO salutarono Chewbecca e uscirono dal Falcon per spostarsi nella stanza di Rey, dove aveva conservato la pergamena. Per il droide non era mai facile camminare sul terreno irregolare e per questo motivo aveva un'andatura buffa, anche se più lenta del solito.
Giunti a destinazione Rey prese la pergamena che aveva messo dove custodiva le spade laser di Luke e Leia, con delicatezza la aprì e la porse al droide.
-Fai attenzione, è molto antica ed è scritta nella stessa lingua dei libri- lo informò.
-Starò molto attento signorina, mi dia qualche minuto e sarò in grado di dec
ifrarla- disse il droide inclinando leggermente la testa e prendendo il foglio. Rey si sedette sul suo letto mentre aspettava che C-3PO elaborasse e traducesse quanto c'era scritto. Trascorsero vari minuti prima che il droide si rivolgesse nuovamente a lei.
-Ci sono!- esclamò il droide -Non per vantarmi, ma le avevo detto che era soltanto una questione di minuti- 
-È fantastico, cosa c'è scritto?- gli chiese Rey impaziente -Leggimi le parole esatte-
-La Diade ripristinerà l'equilibrio nella Forza, poiché essa necessita sia della Luce che dell'Oscurità. Ma quando i due che sono uno verranno separati, l'altra metà dovrà attraversare il velo che separa il mondo dei vivi dall'aldilà della Forza- quelle parole erano esattamente ciò che Rey aveva bisogno di sentire, era la conferma che c'era il modo di riportare Ben indietro.
-Non ci sono indicazioni sul luogo in cui dovrei andare?-
-Temo di no, c'è solo questo schema- le disse C-3PO porgendole la pergamena, non appena diede uno sguardo all'illustrazione in fondo al foglio Rey si diede della stupida, come aveva fatto a non notarla prima? Guardando meglio quell'immagine si sentì ancora più stupida, l'aveva già vista quando lei e C-3PO avevano cominciato a tradurre i testi. Era lo stesso schema che c'era nella sezione in cui si parlava di vergenze nella Forza. La risposta era sempre stata lì sotto i suoi occhi e non si era sbagliata quando credeva di poter trovare la soluzione nei testi Jedi.  
-Grazie mille C-3PO, il tuo aiuto è stato davvero prezioso!- quella notizia le riempì il cuore di gioia al punto tale che abbracciò il droide.
-Signorina Rey cosa sta facendo? Si sente bene?- le chiese C-3PO confuso.
-Scusa- disse liberando il droide dal suo abbraccio e soffocando una risata -Sto più che bene, grazie per averlo chiesto.
-C'è altro che posso fare per lei?- 
-Al momento no, puoi andare, ti meriti qualche ora di ricarica-
-Col suo permesso allora mi congedo- e senza farselo ripetere due volte il droide andò via.
Adesso Rey sapeva esattamente dove andare, un luogo che conosceva bene e che aveva cambiato tutto per lei: Ahch-To. Finalmente aveva ottenuto parte delle risposte alle tante domande che si era posta da quando era cominciata quella storia. C'era ancora qualcosa che le sfuggiva, come la questione dell'aldilà della Forza, non aveva alcuna idea di come attraversare il "velo" citato nella profezia né aveva mai visto nulla di simile durante la sua permanenza sull'isola. 
Sarebbe voluta partire immediatamente, ma voleva concedersi un altro giorno di riposo e non fare nulla di avventato, era un pensiero irrazionale dal momento che era già stata in quel posto e sapeva che non vi era alcun pericolo. Non sarebbe stato un viaggio relativamente lungo, il pianeta era situato nelle Regioni Ignote esattamente come Exegol, sebbene in un settore meno ostile e in cui era più sicuro viaggiare.
Impaziente di condividere la buona notizia con Chewbecca, Rey ripose la pergamena al proprio posto e si diresse al Falcon. Come aveva immaginato il wookie era ancora a bordo della nave, se ne stava seduto sul divanetto dell'area comune con un'aria sconsolata rigirandosi una medaglia dorata tra le zampe. Si avvicinò lentamente a Chewbecca e gli posò una mano sulla spalla.
-Hey Chewbe, ho una buona notizia da darti- gli disse sperando di tirarlo su di morale, il wookie alzò lo sguardo ma non disse nulla.
-Adesso ho la certezza di poter riportare Ben indietro e so dove dobbiamo andare- Chewbecca le chiese quale fosse la prossima destinazione e quando sarebbero partiti.
-Torniamo ad Ahch-To e se sei d'accordo possiamo partire domani- il wookie concordò sul partire il giorno seguente e le disse qualcosa che Rey tradusse come "L'isola con gli uccelli paffuti".
-Sì, esattamente quella- gli rispose ridendo.


Questa volta Rey sarebbe stata completamente onesta con i suoi amici, nelle ultime ore ci aveva riflettuto a lungo e aveva preso una decisione di cui aveva già messo al corrente Chewbecca, che l'aveva accettata di buon grado. In effetti era stata proprio una domanda che le aveva posto il wookie a spingerla a decidere come procedere una volta part
iti. Quando Rey gli aveva spiegato meglio la situazione Chewbecca le aveva chiesto per quanto tempo sarebbero stati via, ma ovviamente lei non aveva saputo dargli una risposta e non sapeva neppure dove cercare il passaggio che avrebbe dovuto attraversare. Si sarebbe occupata di quel dettaglio una volta arrivati sul posto, era qualcosa che non poteva fare dalla base. C'era anche un altro motivo per cui non aveva risposto subito alla domanda del wookie, non era sicura di voler tornare subito alla base. Per questo ci aveva pensato su a lungo prima di decidere il da farsi e alla fine aveva scelto di non tornare subito. Non appena Ben sarebbe tornato voleva concedergli qualche giorno per adattarsi, dopotutto era morto da un mese e mezzo e tornare tra i vivi dopo quel lasso di tempo doveva essere strano. Inoltre Rey non poteva negare che desiderava trascorrere qualche giorno in sua compagnia lontano da tutto e da tutti, non appena sarebbero tornati ad Ajan Kloss non sarebbe stato facile per nessuno dei due. Nonostante avesse già affrontato l'argomento con i suoi amici, che l'avevano presa piuttosto bene, non sapeva come avrebbero reagito tutti gli altri. Trascorrere del tempo in tranquillità era il minimo dopo tutto ciò che avevano passato e con una nuova possibile guerra in arrivo non avrebbero avuto molte occasioni per godersi un po' di pace.
E così Rey aveva comunicato a Chewbecca che sarebbero rimasti ad Ahch-To per una settimana o anche qualche giorno in più, lì il tempo scorreva diversamente e se n'era accorta quando aveva raggiunto gli altri su Crait. Mentre per lei erano trascorsi un paio di giorni, per tutti gli altri era passato quasi un giorno standard dalla loro evacuazione da D'Qar. Perciò non si sarebbe assentata a lungo e qualora i suoi amici avessero avuto bisogno di lei avrebbero potuto contattarla. 
Era nella sua stanza ad ultimare i preparativi per il suo viaggio, aveva deciso di portare con sé la sua spada nella speranza di poter andare alla ricerca del proprio cristallo con Ben, anche se non si definiva una vera e propria Jedi voleva comunque completare la sua arma. Raccolse i testi e li infilò in borsa, con l'intenzione di rimetterli nel posto a cui non ne aveva più bisogno dal momento che aveva la traduzione sul datapad, che aveva già messo tra sue cose. Quando ebbe finito Rey andò alla ricerca dei propri amici, sapeva dove trovare Rose, che trascorreva gran parte del suo tempo a modificare apparecchiature e mezzi, ma era incerta sul dove fossero Finn o Poe. Se non erano impegnati a setacciare la galassia cercando informazioni sul Primo Ordine, o a negoziare con politici nel tentativo di convincerli a supportare la causa, i due potevano essere ovunque.
Quello doveva essere decisamente il suo giorno fortunata perché trovò Rose, Poe e Finn che parlavano non troppo lontani dal Falcon, da come stavano gesticolando doveva trattarsi di una discussione piuttosto accesa.
-Quella modifica che hai chiesto potrebbe disintegrare il tuo caccia al primo utilizzo!- sentì esclamare a Rose.
-Non ne abbiamo la certezza, hai detto che c'è soltanto il 50% di possibilità- ribatté Poe.
-Poe ascoltala, Rose ne sa più di te- s'intromise Finn.
-E se invece funzionasse? Se non tentiamo non lo scopriremo mai- rispose Poe.
-La tecnologia per il salto a velocità luce non è stata progettata per i caccia, è un azzardo- affermò Rose con fermezza, ma prima che Poe o Finn potessero ribattere si accorsero della presenza di Rey.
-Hey, Rey puoi darci il tuo parere su una questione?- le chiese Poe.
-Riguarda la modifica di cui parlava Rose? Stavate parlando a voce così alta che ho sentito tutto anche a distanza-
-Tu cosa ne pensi? L'ho avvisato dei rischi, ma lo sai com'è fatto- disse Rose.
-Sono d'accordo con te, il margine di rischio è troppo alto e rischiare la vita per un esperimento non ne vale la pena- dichiarò Rey, anche se forse era la persona meno indicata per fare la predica sul rischiare la vita, dopotutto lei stessa l'aveva fatto p
iù volte.
-Come vedi siamo tutti d'accordo- concluse Rose.
-E va bene, mi avete convinto- si arrese Poe.
-Ragazzi dovrei dirvi una cosa- annunciò Rey -È il motivo per cui sono venuta a cercarvi-
-Spero non siano pessime notizie- mormorò Finn.
-Beh dipende dal punto di vista- scherzò Rey -Domani io e Chewbe partiamo di nuovo, staremo via per qualche giorno...-
-Non sembra una pessima notizia- la interruppe Poe, Rey ignorò la cosa e riprese a parlare.
-Non torneremo soli questa volta- disse semplicemente.




Spazio Autrice: 

Le (dis)avventure della famiglia Solo a cura di Chewbecca sono tornate brevemente in questo capitolo dove finalmente l'ultimo tassello del puzzle è al proprio posto, o quasi, ci sono ancora domande a cui Rey presto troverà una risposte. 
Inoltre vorrei fare una piccola precisazione per evitare confusione: l'aldilà della Forza (che viene citato in The Clone Wars) non è il Mondo tra i Mondi (che appare in Rebels).
Se siete arrivati fino a questo punto della storia vi ringrazio, quasi non ci credo che siamo quasi alla fine e spero che leggiate anche il sequel!

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


La notizia che Rey aveva appena dato ai suoi amici suscitò le reazioni più disparate, Poe e Finn all'inizio non le dissero nulla, ma si limitarono a scambiarsi uno sguardo perplesso, Rose invece aveva un'espressione incredula stampata sul volto.
-Lo so che per voi non sarà una cosa facile, ma nemmeno per me o per Ben lo sarà...ed è per questo che ho deciso di non tornare subito, credo sia la cosa migliore per tutti quanti- spiegò Rey, la sua decisione avrebbe concesso qualche giorno per adattarsi anche ai suoi amici.
-Quindi parti per una fuga d'amore?- le chiese Poe con fare sarcastico, non era di certo la risposta che Rey si aspettava, ma d'altro canto il pilota prendeva quasi tutto con ironia ed era il suo modo di affrontare le cose. La ragazza sentì le guance andare a fuoco per l'imbarazzo e non riuscì a trovare una risposta altrettanto sarcastica alla battuta dell'amico.
-Scusa, non volevo metterti a disagio- si scusò Poe.
-Scuse accettate, lo so che stavi scherzando- replicò Rey.
-E parlando seriamente- intervenne Finn -Se è di questo che hai bisogno chi siamo noi per impedirtelo?- quel giorno i suo­i amici non smettevano di stupirla, sebbene avessero assecondato il suo folle piano e accettando persino di accogliere tra loro qualcuno che era stato loro nemico, non si sarebbe mai aspettata tutto quel supporto.
-Grazie per la comprensione ragazzi-
-Hey te lo meriti dopo quello che hai passato- le disse Rose.
-Ma se per caso cambiassi idea e decidessi di lasciare Ren sull'isola ti supporteremmo lo stesso- scherzò Finn facendo scoppiare tutti a ridere, inclusa Rey.
-Oh non ne dubito- disse lei ancora ridendo, se per i suoi amici al momento era più facile affrontare l'argomento scherzando non poteva fargliene una colpa. Era già un passo avanti e sperava che le cose potessero migliorare una volta che avrebbero imparato a conoscere il vero Ben. Con il tempo avrebbero capito che non era più la persona che avevano tanto temuto e che era intenzionato a rimediare ai propri errori.



Dopo aver cenato in compagnia dei suoi amici Rey era tornata nella propria stanza per prendere le sue cose e portarle a bordo del Falcon. Aveva deciso di trascorrere la notte lì dal momento che si sentiva irrequieta per la sua partenza, era una cosa sciocca eppure non riusciva a smettere di fare avanti e indietro nella cabina che aveva occupato. E se avesse avuto un solo tentativo e avrebbe mandato tutto all'aria perdendo per sempre la possibilità di riunirsi a Ben? E se, una volta tornato, Ben si fosse reso conto di non provare realmente ciò che provava anche lei? Sapeva che era un pensiero ridicolo dal momento che fin dalla prima volta in cui le era apparso aveva messo in chiaro i suoi sentimenti e più volte gliel'aveva dimostrato, ma c'erano ancora delle cose che non si erano detti e di cui avrebbero dovuto parlare prima o poi. Quel momento sarebbe arrivato presto e probabilmente era in parte il motivo dell'agitazione di Rey, temeva che affrontare quel "non detto" avrebbe potuto rovinare ogni cosa. 
Smettila con questi 'se'  si rimproverò mentalmente, non aveva avuto alcun dubbio fino a quel momento e non c'era motivo di averne ora, la sua era soltanto paranoia. Tutto sarebbe andato bene, doveva soltanto individuare il passaggio di cui aveva bisogno e capire come procedere. La profezia non le aveva fornito alcuna indicazione, a parte il luogo in cui andare e cosa cercare, perciò avrebbe dovuto cavarsela da sola e affidarsi al proprio intuito. Rey si chiese se le guardiane dell'isola, le Lanai, fossero al corrente di ogni cosa e se avessero potuto guidarla in qualche modo. Non comprendeva la loro lingua e durante la sua permanenza su Ahch-To non aveva fatto proprio una buona impressione sulle guardiane. A dirla tutta Rey era sicura che le Lanai non nutrissero alcuna simpatia nei suoi confronti, ma tentare non le sarebbe costato nulla, anche se restava il problema della lingua.
Alla fine giunse alla conclusione che continuare a camminare avanti e indietro sovrappensiero non le sarebbe stato di alcun aiuto, perciò spense la luce e a tentoni si diresse verso la brandina. S'infilò sotto la coperta senza nemmeno togliersi gli stivali e chiuse gli occhi, con la speranza che questa volta avrebbe avuto un sonno privo di incubi.

Rey stava percorrendo uno degli infiniti sentieri presenti nel Mondo tra i Mondi, quel sentiero in particolare però non conduceva ad alcun portale. L'istinto le disse di proseguire comunque, si trovava in quel luogo per un motivo ed era intenzionata a scoprire quale fosse. Continuò ad andare avanti e man mano che avanzava gli altri sentieri che conducevano ai portali diminuivano sempre di più.  
Non sapeva da quanto stesse andando avanti, tutto intorno a Rey era un unico cielo stellato ed era impossibile orientarsi con precisione, poteva solo andare avanti o tornare indietro su quel sentiero completamente isolato da tutti gli altri. 
"Sei quasi vicina alla verità" il silenzio che avvolgeva quel luogo fu infranto dalla misteriosa voce che aveva già udito le altre volte, sembrava provenire proprio da svariati metri più avanti. Rey accelerò il passo per raggiungerne la fonte, ma non vide niente se non la notte infinita. Avanzò ancora di qualche metro fino a quando non scorse una figura avvolta in un mantello candido in contrasto con tutto il nero di quel luogo, le dava le spalle e il cappuccio era alzato, ma sembrava umana.
Si avvicinò con cautela nonostante quell'entità sembrasse innocua e soltanto una volta giunta alle sue spalle quest'ultima si voltò. Rey rimase parecchio stupita nel constatare che era una giovane donna, la carnagione chiara era in netto contrasto la sua chioma rossa come il fuoco e aveva gli occhi azzurri come il mare. Sotto al mantello bianco indossava una tunica azzurra e dei pantaloni bianchi, da una cintura anch'essa bianca pendeva una spada laser dall'impugnatura argentata.
"Chi sei?" chiese Rey alla donna.
"Hai già capito chi sono" le rispose, riconobbe subito la sua voce, era la stessa che aveva udito pochi istanti prima.
"Sei la Jedi che ha profetizzato la Diade" non sapeva come, ma Rey era sicura che fosse quella l'identità della donna misteriosa.
"Sono molto più di questo" 
"Tu sei il primo Jedi" affermò Rey.
"Non è del tutto corretto, nel corso dei secoli la storia è stata mal interpretata, neppure il termine primo Jedi è del tutto corretto." la donna fece una pausa dando a Rey il tempo di metabolizzare quell'informazione e fu allora che capì.
"Il primo Jedi era una Diade" 
"La prima Diade" la corresse con gentilezza la donna "Io e mio fratello minore siamo stati i primi a essere legati dalla Forza stessa per mantenere l'equilibrio. Mentre io eccellevo nel Lato Chiaro, mio fratello eccelleva nel Lato Oscuro e insieme ci compensavamo. Erroneamente siamo stati etichettati come primo Jedi e primo Sith, ma non eravamo nessuna delle due cose. Tutti abbiamo sia luce che oscurità in noi, i Jedi e Sith così come li conosci hanno scelto di far prevalere soltanto una delle due e ciò li ha condotti alla loro distruzione. Vedi Rey, per esserci equilibrio bisogna abbracciare sia la luce che l'oscurità ed è per questo che è stata creata la Diade, la metà appartenente al Lato Chiaro mantiene alimenta la luce nella metà appartenente al Lato Oscuro e viceversa" 
"Ma l'oscurità porta a far del male, ho fatto del male alla mia metà" confessò Rey interrompendo la donna.
"Questo perché non c'è ancora equilibrio tra voi due, avete molto da imparare l'uno dall'altro e quando ciò accadrà anche nella Forza verrà ristabilito l'equilibrio. Non c'è luce senza oscurità e non c'è oscurità senza luce, entrambe possono essere usate per fare del bene se sfruttate correttamente. Per molti anni è stato così anche per me e mio fratello, fondammo il tempio su Ahch-To e prendemmo con noi tredici studenti, gli insegnammo a trarre potere da entrambi i lati della Forza, non rinnegavamo le emozioni, ma le sfruttavamo a nostro vantaggio e nessuna conoscenza era proibita."
"Cos'è successo poi?" 
"Una volta completato l'addestramento i nostri allievi erano liberi di lasciare l'isola, mettendo in pratica ciò che gli avevamo insegnato e col compito di trasmetterlo agli altri. Qualcosa andò storto, cominciarono a sorgere altri ordini, ma erano estremisti poiché incoraggiavano a sfruttare solo l'uno o l'altro lato della Forza. L'equilibrio cominciò a vacillare, finché un giorno i pochi allievi rimasti al tempio ci si rivoltarono contro, volevano unirsi a coloro che sarebbero diventati i Jedi e i Sith. Io e mio fratello non volevamo batterci contro di loro, ma fummo costretti, nel tentativo di proteggermi mio fratello fu ucciso e fu soltanto questione di secondi prima che mi toccasse la sua stessa sorte. La visione che avevamo avuto non riguardava noi due"
"Visione? Intendi la profezia?"
"Proprio quella, qualche anno prima di quel tragico giorno avevamo avuto una visione condivisa. Erano solo frammenti, ma avevamo visto chiaramente qualcuno infrangere la barriera tra il mondo dei vivi e quello dei morti, una capacità concessa soltanto a quelli come noi. C'è un motivo se il legame della Diade è definito come la vita stessa, possiamo letteralmente restituire la vita, ma possiamo anche condividerla"
"Questo lo so, ho curato Ben dandogli un po' della mia energia vitale" a quelle parole la donna emise una lieve risata.
"Temo tu mi abbia fraintesa mia cara, tu e Ben potete condividere l'energia vitale che ti ha ceduto sacrificandosi, ma c'è un prezzo da pagare. Sei disposta a pagarlo?"
"Sì" rispose Rey senza alcuna esitazione "Sono disposta a qualunque cosa per Ben"
"Potrai condividere quell'energia con lui, ma nel farlo prosciugherà temporaneamente la tua Forza ed entrambi  non sarete in grado di percepirvi né potrete sfruttare la vostra connessione. Allo stesso tempo ciò consentirà alle vostre singole energie vitali di rigenerarsi  e soltanto allora tutto tornerà come prima"
"Non m'importa, se anche fosse per sempre sarei disposta a farlo ugualmente"
"Capisco, c'è qualcosa di più profondo della Forza che vi lega, come fu per coloro prima di voi "
"C'è stata un'altra diade?" chiese Rey curiosa.
"Sì, in principio entrambi erano Jedi, ma lui cedette al Lato Oscuro e lei fu incaricata di ucciderlo. Invece lei scelse di salvargli la vita e fu allora che la Forza li unì, tuttavia la loro storia fu molto travagliata e finì in tragedia. Non erano neppure loro la Diade della profezia perché siete sempre stati tu e Ben Solo"
"Perché proprio noi?" chiese Rey.
"Non ho la risposta a questa domanda, come sai la Forza agisce in modi che persino noi non riusciamo a comprendere. Adesso sai cosa fare e conosci il prezzo da pagare, non esitare e ricongiungiti alla tua metà" la donna le rivolse un sorriso benevolo e sparì nel nulla.


Quando Rey si svegliò doveva essere ormai l'alba, stranamente si sentiva più stanca rispetto a quando era andata a dormire e le gambe le dolevano come se avesse davvero camminato per tutta la notte. La visione che aveva avuto era stata così vivida e intensa, diversa da ogni altra che aveva avuto fino a quel momento. Adesso conosceva l'intera storia ed ogni pezzo era tornato al proprio posto, per motivi ignoti la Forza aveva deciso millenni prima di legare lei e Ben affinché portassero equilibrio. Era un peso dal quale non sarebbero mai potuti sfuggire, ma Rey sapeva che insieme avrebbero potuto affrontare ogni cosa. 
Qualche ora dopo Rey e Chewbecca si ritrovarono a salutare Finn, Rose e Poe a pochi passi dal Falcon.
-Siate prudenti, lo so che siete eccellenti piloti, ma è sempre bene prestare attenzione con il Primo Ordine che si aggira nelle Regioni Ignote- disse Poe ad entrambi.
-Prometto che staremo attenti- lo rassicurò Rey.
-Appena arrivate inviateci una trasmissione, così sapremo che state bene- intervenne Finn, questa volta fu Chewbecca a promettere.
-E per favore Chewbe assicurati che non salgano porgs a bordo del Falcon, l'ultima volta hanno mangiucchiato dei cavi- raccomandò Rose al wookie, quest'ultimo sbuffò dicendo che non era colpa sua e che quei volatili si intrufolavano dappertutto senza farsi scoprire. Tutte quelle raccomandazioni fecero capire a Rey quanto i suoi amici le volessero bene, nonostante ultimamente avessero trascorso poco tempo insieme.
-Non preoccuparti Rose, controlleremo bene questa volta- disse Rey all'amica.
I quattro ragazzi ed il wookie si abbracciarono e si salutarono, Rey e Chewbecca salirono a bordo del Falcon ed avviarono tutte le procedure per il decollo. Quel viaggio sarebbe durato meno di un giorno, era una rotta che avevano già fatto, ma come aveva raccomandato Poe era meglio prestare attenzione sapendo chi si nascondeva in quell'angolo remoto della galassia.



Il viaggio fu tranquillo esattamente come le prime due volte in cui si era recata ad Ahch-To, l'unica differenza dalla sua ultima visita era la pioggia incessante. La prima volta che Rey aveva visto la pioggia era stata sull'isola e aveva osservato meravigliata come una bambina tutta quell'acqua cadere dal cielo. Non appena il Falcon atterrò alla base della lunga scalinata di pietra, che conduceva al piccolo villaggio delle Lanai e al tempio, Rey si precipitò fuori, incurante del cattivo tempo. S'incamminò per le scale prestando attenzione a dove metteva i piedi dal momento che la pioggia rendeva tutto più scivoloso, sarebbe stata una salita piuttosto faticosa da lì al tempio. Era il primo luogo in cui Rey aveva deciso di cercare, in parte perché era lì che aveva visto il mosaico raffigurante quella che ora sapeva essere la prima Diade, in parte perché era uno dei luoghi dell'isola ad avere una maggiore connessione con la Forza. 
Nel giro di pochi minuti Rey si ritrovò completamente inzuppata dalla pioggia, ma neppure ciò sarebbe bastato a fermarla perché era troppo impaziente. Era abbastanza ironico se si soffermava a pensarci, aveva aspettato per circa quindici anni i propri genitori senza battere ciglio e adesso non riusciva ad aspettare neppure un paio d'ore. Da tempo ormai non era più la ragazzina sola cresciuta nel deserto, ma Rey se ne stava rendendo conto soltanto in quel momento. Era ormai giunta a metà strada presso il piccolo villaggio costituito da varie capanne di pietra, tutto taceva fatta eccezione per il suono della pioggia scrosciante e dei tuoni. Se Rey non avesse saputo dell'esistenza delle Lanai avrebbe pensato di trovarsi in un villaggio abbandonato. 
Riprese la sua salita verso il tempio sempre facendo attenzione a dove metteva i piedi, ad alcuni gradini mancavano dei pezzi e altri presentavano delle crepe. Non mancava molto, ancora un piccolo sforzo e Rey sarebbe arrivata a destinazione e avrebbe potuto cominciare a cercare ciò di cui aveva bisogno. Non sapeva con precisione cosa aspettarsi perciò la cosa più logica da fare era cercare qualunque cosa sembrasse anomala o fuori posto. Finalmente raggiunse il tempio, seppur fradicia ed infreddolita, e come si aspettava non era cambiato nulla. Al centro della struttura scavata nella roccia fredda c'era il mosaico che aveva catturato fin da subito l'attenzione di Rey quando era stata lì la prima volta. Si avvicinò a esso, adesso che conosceva la verità tutto aveva più senso, le due metà della figura non solo rappresentavano entrambi i lati della Forza, ma anche le due metà che costituivano la Diade. Nulla sembrava fuori luogo né percepiva qualcosa di insolito, forse meditare l'avrebbe aiutata a capire, perciò si sedette sul pavimento gelido e chiuse gli occhi. Ricordò la prima lezione di Luke, di come le avesse insegnato a percepire tutto quello che c'era intorno a lei e la sensazione che aveva provato quando ci era riuscita. 
Rey percepì la vita che c'era sull'isola, le onde del mare infrangersi contro le scogliere, la tempesta perdere intensità ed il vento. Questa volta, però, non avvertì il richiamo oscuro della caverna presente sull'isola, questa volta era un richiamo che non nasceva dal suo bisogno disperato di conoscere la verità. Era completamente diverso da ciò che aveva provato la prima volta, qualunque cosa la stesse chiamando non era malevola. 
Rey aprì gli occhi e si alzò di scatto, sapeva esattamente dove andare e cosa fare. La donna della sua visione aveva detto di "infrangere la barriera" e la profezia parlava di "attraversare il velo", adesso sapeva come. La barriera era chiaramente lo specchio presente nella caverna oscura e l'accesso, o il cosiddetto "velo", che conduceva all'aldilà della Forza era sicuramente celato oltre lo specchio.
La pioggia era ormai cessata del tutto, nell'aria aleggiava l'odore dell'erba bagnata e del terriccio, e il vento si stava placando. Lentamente Rey ripercorse la strada a ritroso e mentre scendeva con attenzione i gradini scivolosi si chiese se Chewbecca avesse già inviato la trasmissione ai loro amici. Si sentiva in colpa per non aver mantenuto quella promessa, la sua impulsività ed impazienza gliene avevano fatto dimenticare. Doveva imparare a riflettere prima di agire e ferire indirettamente le persone a lei care. 
Rey si ritrovò nuovamente a passare per il villaggio ancora avvolto nel silenzio, le gambe le facevano male e aveva bisogno di una breve sosta. Si sedette su una delle panche di pietra nonostante fosse bagnata, del resto neppure lei era asciutta ed era più che certa che questo le avrebbe procurato qualche malanno. Si soffermò ad osservare l'oceano in lontananza, che aveva assunto il medesimo colore del cielo coperto da nuvoloni grigi e sembrava essere diventato un tutt'uno con esso. Quel panorama trasmetteva a Rey un senso di serenità, non si sarebbe mai stancata di osservare l'oceano ed ogni volta ne sarebbe rimasta colpita come se fosse stata la prima.
Si alzò dalla panca e proseguì per la propria strada, quando si era recata alla caverna oscura l'anno precedente ci era caduta dentro, questa volta Rey non avrebbe commesso lo stesso errore e sarebbe entrata dall'uscita. Non era molto lontano dal villaggio, ma era impossibile da notare se non si era conoscenza della sua esistenza poiché si trattava di uno stretto passaggio naturale nel fianco della collina e che scendeva in profondità fino al lago sotterraneo. Nel giro di qualche minuto Rey giunse a destinazione, per fortuna era minuta abbastanza da poter attraversare tranquillamente il passaggio senza doversi abbassare, anche se lo stesso non si poteva dire di Ben che sarebbe dovuto uscire di lì abbassandosi più che poteva. Rey sorrise a quel pensiero, sarebbe stata una scena buffa da vedere e le sembrava un sogno la prospettiva di uscire da lì con lui. Quasi temeva che si sarebbe risvegliata e che tutto si sarebbe rivelato un sogno o un'illusione creata dalla sua mente per elaborare il dolore della sua perdita.
Discese fino a quando non si ritrovò con le caviglie immerse nell'acqua fredda, la luce si riversava nella caverna attraverso gli unici due accessi e Rey sapeva già in quale direzione andare. Cercò di ignorare il freddo e l'umidità che sembravano infiltrarsi fin dentro le ossa. Avanzò finché l'acqua non le arrivò all'altezza dei fianchi, la sponda del lago era a pochi centimetri da lei, un altro passo e fu fuori dall'acqua. Senza alcuna esitazione si avvicinò allo specchio e posò una mano sulla superficie levigata, quello che vide non aveva alcun senso. Era esattamente la stessa cosa che aveva visto l'anno prima, due sagome, una più minuta rispetto all'altra, fondersi in una sola. Due che sono uno, quella frase risuonò nella mente di Rey e tutto ebbe senso, lo specchio le aveva sempre mostrato lei e Ben, non si era mai trattato dei suoi genitori. Erano sempre stati legati a quel luogo e forse era quella la ragione per cui le connessioni tra loro erano iniziate soltanto quando lei era arrivata ad Ahch-To.
Ma come avrebbe dovuto infrangere la barriera che li separava? Dubitava che sarebbe bastato concentrarsi e sarebbe semplicemente sparita, perciò a Rey venne un'idea decisamente più drastica. Indietreggiò di qualche passo, non aveva mai provato a utilizzare i fulmini volontariamente e non era nemmeno sicura che avrebbe funzionato, ma doveva tentare. Tese una mano in avanti e si concentrò sulle sue emozioni, ogni volta che aveva evocato i fulmini era successo perché si era arrabbiata o innervosita
. Questa volta avrebbe provato un approccio diverso, doveva sfruttare sia le emozioni negative che quelle positive. Attinse al dolore che aveva provato per la perdita di Leia e per quella di Ben, alla paura costante di far del male a coloro che amava. Attinse alla gioia che aveva provato tra le braccia di Ben, all'allegria che provava ogni volta che scherzava con lui o i suoi amici. Un fulmine, che con sua sorpresa notò essere bianco anziché blu-violaceo come in precedenza, scaturì dalla sua mano e si abbatté contro la parete cristallina. Una crepa si formò sulla superficie, ma quel singolo fulmine non era bastato a frantumarla, Rey non si scoraggiò e provò una seconda, una terza e infine una quarta volta. Finalmente la superficie andò in frantumi, Rey ritrasse la mano tesa più velocemente che poté per evitare le schegge ma non abbastanza da evitare che qualcuna le ferisse il palmo. Abbassò lo sguardo sulla propria mano e vide dei piccoli frammenti di cristallo ancora conficcati nella pelle, con delicatezza li estrasse e non appena lo fece i tagli presero a sanguinare. Strappò il lembo di una delle fasce incrociate che indossava sempre e lo utilizzò come benda provvisoria.
Al posto dello specchio adesso c'era soltanto un'apertura da cui fuoriusciva una nebbiolina azzurra e la Forza che percepiva oltre era più potente che mai. Rey fece un respiro profondo ed attraversò quella nebbia.




Spazio Autrice:
E adesso c
he ogni pezzo è al proprio posto, Rey può finalmente ricongiungersi alla sua metà!
Se qualcuno tra voi ha giocato a KOTOR o conosce gli avvenimenti della Old Republic avrà colto il piccolo easter egg che ho inserito (con una leggera modifica), altrimenti prendetelo come parte della leggenda che ho inventato.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


 

Rey non sapeva cos'aspettarsi dall'altro lato della nebbia, ma di certo non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi in una perfetta copia della caverna da cui era entrata. Le uniche differenze erano l'illuminazione che conferiva a tutto un'aura bianco-azzurra, esattamente come quella dei fantasmi di Forza, ma più lieve e la quasi totale assenza di colori. Abbassò lo sguardo sui suoi vestiti e notò che anch'essi sembravano aver perso ogni traccia di colore, non erano più grigi e avevano assunto la stessa tinta bianco-azzurra dell'ambiente circostante. In apparenza l'aldilà della Forza non era altro che una copia sbiadita del mondo dei vivi, ma non ne era certa. Ciò che davvero stupì Rey era il fatto che non vedesse nessuno, poteva percepire la presenza dei Jedi intorno a lei e riusciva a sentire le voci di alcuni di loro, ma non riusciva a vederli.
"La Forza fin qui condotta ti ha, portare a termine da sola ciò che hai iniziato ora devi" disse una voce che Rey aveva già udito su Exegol, il modo in cui aveva parlato era davvero strano, ma era il suo messaggio era chiaro: da lì in poi doveva cavarsela da sola, proprio come aveva sospettato.
Doveva uscire da quella caverna e trovare Ben ovunque fosse, il loro legame funzionava esattamente come aveva sempre fatto e riusciva a sentire che fosse vicino. Ancora una volta avrebbe dovuto attraversare il lago, Rey non si scoraggiò e si immerse in acqua per raggiungere l'uscita. L'acqua però non era fredda, in verità sembrava non avere una temperatura precisa, e la cosa più stupefacente era il fatto che non le stesse bagnando i vestiti già inzuppati. Raggiunse la riva rapidamente e imboccò lo stretto passaggio scavato nella collina, la luce intensa del sole si riversava all'interno a pochi metri dall'uscita. Quella era un'altra cosa insolita, durante la sua permanenza su Ahch-To, nonostante ci fossero state giornate di sole, il cielo era stato perennemente ricoperto di nuvole. Quando Rey emerse dalla caverna dovette sbattere le palpebre più volte per adattarsi a quella luce e si ritrovò ad ammirare un cielo limpido e soleggiato, ma non percepiva il calore del sole.

Percorse il sentiero che conduceva al villaggio, man mano che avanzava avvertiva sempre di più la vicinanza di Ben, si chiese se anche lui la percepisse e se la stesse aspettando. Non ci volle molto prima che Rey ottenesse una risposta perché i due s'incontrarono a metà strada tra le colline e il villaggio. In quel luogo Ben appariva più vivo che mai, nonostante non si fosse mai manifestato com'era successo con Luke e Leia. Questa volta era lei a trovarsi nel suo mondo e lì le normali "regole" non si applicavano, come nel caso del lago. Ben stava per dirle qualcosa, ma Rey non gliene diede la possibilità perché si fiondò tra le sue braccia senza neppure avere la certezza di poterlo toccare realmente. Con sua sorpresa si accorse che questa volta ci riusciva, poteva sentire le sue braccia stringerla in un abbraccio incurante del fatto che lei fosse grondante d'acqua. Rey non riuscì a trattenere le lacrime, che questa volta erano di gioia, stentando a credere che fossero finalmente insieme, o quasi. Rimasero in silenzio l'uno tra le braccia dell'altro per un tempo che a Rey parve infinito, come se parlare potesse in qualche modo rovinare quel momento. Attraverso il legame che li univa Rey poteva percepire le emozioni di Ben, che in quel momento erano un misto tra la gioia, lo stupore e la confusione. Gli doveva una spiegazione e doveva metterlo al corrente di ciò che stava per fare per riportarlo indietro.
-Come fai ad essere qui?- le chiese Ben stringendola ancora di più a sé.
-È una lunga storia, ma te la racconterò non appena saremo fuori di qui- gli disse sciogliendo di malavoglia l'abbraccio -Ti chiedo soltanto di fidarti di me, l'unico modo per riportarti indietro è condividere la mia forza vitale con te- gli spiegò brevemente Rey e parlando più velocemente di quanto avrebbe voluto.
-Rey è una follia ed è pericoloso, non voglio che tu rischi la tua vita per me!- esclamò Ben.
-Non correrò alcun rischio, per una volta fidati di me!- ribatté lei, avrebbe dovuto aspettarsi una reazione del genere, al suo posto probabilmente anche Rey avrebbe reagito allo stesso modo.
-Io mi fido di te- le disse posandole entrambe le mani sulle spalle e guardandola negli occhi -Ma è un prezzo troppo alto da pagare-
-Nessun prezzo è troppo alto per poter stare insieme- gli rispose Rey con fermezza, sperava che Ben comprendesse il suo punto di vista, lui più di tutti doveva capirla perché si era sacrificato per lei.
-Non riuscirò a farti cambiare idea, vero?- le chiese rassegnato, sapeva quanto fosse testarda e che nulla le avrebbe mai fatto cambiare idea.
-No, non ho fatto tutta questa strada per tornare indietro senza di te-
-Lo so- disse semplicemente Ben -Ma mi preoccupo per te- le disse accarezzandole le braccia, Rey poteva percepire la sua apprensione e sapeva che nasceva soltanto dall'amore che provava per lei, non perché la ritenesse debole o incapace di riuscire in quell'impresa.
-So che ti preoccupi, ma devi lasciarmelo fare...per noi- questa volta Ben non rispose e si limitò ad annuire, ma senza interrompere il contatto fisico.
Rey sapeva cosa fare, il concetto era più o meno simile a ciò che avevano fatto entrambi per salvarsi a vicenda, ma mentre nel caso di Rey si era limitata a curare una ferita fisica, Ben le aveva ridato la vita. Ciò che doveva fare era una via di mezzo tra i due estremi, trasferire troppa poca vita come per curare non avrebbe sortito alcun effetto, ma troppa l'avrebbe uccisa. Chiuse gli occhi e posò una mano proprio all'altezza del cuore di Ben, che ovviamente non aveva alcun battito. Rey si concentrò e immaginò la propria forza vitale diffondersi dalle sue dita, non poteva fallire proprio adesso, doveva funzionare. Si stava affidando unicamente al suo istinto, che il più delle volte non l'aveva mai tradita e l'aveva aiutata a sopravvivere per tutti quegli anni. Poco a poco Rey percepì la vita tornare a scorrere in Ben, riusciva a sentire il calore della sua pelle e il suo cuore tornare a battere lentamente. Quel processo la stava indebolendo gradualmente, ma non c'era un altro modo, Rey stava iniziando a respirare a fatica, sentiva il proprio battito cardiaco rallentare sempre di più e le gambe cedere. Era sufficiente il quantitativo di forza che aveva trasferito a Ben? Non poteva andare avanti a lungo senza prosciugarsi completamente e morire una seconda volta.
Lentamente Rey ritrasse la mano e riaprì gli occhi.
-Come ti senti?- chiese a Ben, nonostante avesse sentito la vita scorrere nuovamente in lui voleva esserne certa.
-Davvero bene, o forse dovrei dire vivo di nuovo?- rispose leggermente confuso, Rey capiva come si sentisse perché si era sentita esattamente nello stesso modo quando lui l'aveva riportata in vita. Nel caso di Ben doveva essere persino più disorientante e gli sarebbe servito del tempo per riadattarsi.
-Ha funzionato!- esclamò Rey entusiasta, cercando di non dare a vedere quanto si sentisse stanca -Pronto per tornare a casa?- gli chiese prendendolo per mano.
-Sarà strano, ma sì- le rispose Ben.
Insieme s'incamminarono lungo il sentiero che aveva percorso Rey, si tennero per mano tutto il tempo, quasi come per accertarsi che fosse tutto reale e non un'illusione. Per Rey anche solo camminare costituiva uno sforzo, ma cercava di non darci peso visto che erano appena arrivati allo stretto passaggio che conduceva alla caverna.
-Davvero dobbiamo passare di lì?- chiese Ben sarcastico.
-A meno che tu non voglia precipitare dall'ingresso in alto, sì- rispose Rey a sua volta sarcastica, imboccò il passaggio per prima. Lanciò una rapida occhiata alle sue spalle giusto in tempo per vedere Ben chinarsi di parecchio per non battere la testa contro il soffitto basso, proprio come aveva immaginato fu una scena abbastanza buffa da vedere e non riuscì a trattenere una lieve risata.
-Non è affetto divertente- le disse Ben cercando di mantenere un tono serio, ma la sua espressione lo tradì e Rey notò il suo sorrisetto divertito.
-Un po' sì- gli disse prima di proseguire nell'unica direzione possibile.
La discesa fu più lenta del previsto, per Ben non era facile camminare ricurvo e per Rey era semplicemente stancante, si sentiva esattamente come si era sentita su Krayiss dopo la sua spedizione alla biblioteca, ma questa volta la stanchezza era puramente fisica. Giunti sulla sponda del lago Rey dovette fermarsi per riprendere fiato.
-Cos'hai?- le chiese Ben avvicinandosi.
-Non è niente, è solo stanchezza ed è normale dopo ciò che ho fatto- lo rassicurò lei -E poi ci siamo quasi- aggiunse indicando l'apertura nella parete rocciosa che si trovava sull'altra sponda. Nonostante sapesse che in quelle acque non ci si potesse bagnare realmente Rey rimase nuovamente stupita da quello strano fenomeno, accanto a lei Ben non disse nulla, ma era chiaro che fosse stupito in egual misura. Percepiva ancora la presenza dei Jedi, ma questa volta tutto taceva tranne per la voce che Rey aveva udito in precedenza.
"Seconda occasione avete adesso e concessa non a tutti essa è, sprecarla non dovete"
-Non lo faremo- rispose Rey, ma non ricevette alcuna risposta.
-Era davvero la voce del maestro Yoda?- le chiese Ben meravigliato.
-Chi? Non ho mai sentito questo nome- ammise Rey, né Luke né Leia le avevano mai parlato degli altri maestri Jedi se non in maniera generica e pertanto Rey non ne conosceva i nomi.
-È stato il maestro di mio zio Luke e uno dei Jedi più potenti- le spiegò brevemente Ben, Luke doveva avergli raccontato così tanto dei Jedi nel periodo in cui aveva insegnato e Rey era davvero curiosa di ascoltare quelle storie, ma non era né il luogo né il momento adatto. Istintivamente prese nuovamente la mano di Ben e intrecciò le proprie dite con le sue, si scambiarono uno sguardo e insieme varcarono la soglia che riconduceva al mondo dei vivi.
Pochi secondi dopo Rey e Ben si trovavano nello stesso luogo che si erano appena lasciati alle spalle, ma questa volta sulla vera isola, non la sua copia fantasma. Rey ci impiegò qualche istante per realizzare che non era più in grado di percepire Ben attraverso il loro legame e che riusciva a malapena a sentire la Forza che scorreva in quel luogo, ma non le importava. Tutta la stanchezza che provava sembrò aumentare di colpo, sentiva le palpebre pesanti e la terra venirle meno sotto ai propri piedi. L'ultima cosa di cui fu cosciente prima di perdere completamente i sensi era Ben che la prendeva tra le sue braccia prima che cadesse a terra.

 

 

Quando Rey si risvegliò stava piovendo di nuovo, sentiva il forte scrosciare della pioggia ed i tuoni che rimbombavano all'esterno. Disorientata si rese conto di non trovarsi più nella caverna, era distesa su una delle panche di pietra all'interno di una capanna, aveva la testa poggiata su un cuscino abbastanza soffice e due coperte addosso. Le faceva male la testa e stava tremando di freddo nonostante le coperte, probabilmente aveva la febbre, una cosa che le era capitata raramente in vita sua. Il fuoco era acceso, illuminando l'ambiente con bagliori rossastri tendenti all'arancione e sembrava essere stato ravvivato di recente. Eppure Rey non riusciva a smettere di tremare, si tirò su a sedere e se ne pentì all'istante, oltre al mal di testa il minimo movimento le aveva causato un capogiro. Alzarsi per cercare un'altra coperta era fuori questione, perciò si strinse di più nelle coperte che aveva addosso. Per un attimo Rey fu assalita dal panico pensando che tutto quello che era accaduto in precedenza fosse stato soltanto un sogno.
L'ultima cosa che ricordava era di essere svenuta e Ben che l'aveva afferrata in tempo per evitarle una brutta caduta, non poteva essere stato tutto un sogno. Si guardò intorno alla ricerca di Ben e provò un'ondata di sollievo quando lo vide dall'altra parte della capanna seduto sul pavimento con la schiena poggiata contro il muro. Nonostante la posizione scomoda in cui si trovasse Ben stava dormendo, arrivare al villaggio con lei tra le braccia doveva averlo stancato. Sembrava così sereno mentre dormiva e Rey non aveva alcuna intenzione di svegliarlo soltanto perché voleva un'altra coperta. Non riusciva a capire che ora del giorno fosse, fuori era tutto scuro e non sapeva dire se fosse a causa del temporale o perché fosse semplicemente notte. Rey sentì la mano ferita bruciarle, abbassò lo sguardo e vide che la sua fasciatura provvisoria era stata sostituita da delle candide bende, che però stavano cominciando a macchiarsi di un rosso vivo. Forse il semplice atto di stringere le coperte aveva fatto riaprire i tagli che aveva sul palmo della mano.
Rey si chiese cosa stesse facendo Chewbecca, l'ultima volta l'aveva vista precipitarsi fuori dal Falcon e non era più tornata, era andato a cercarla o la stava ancora aspettando? In entrambi i casi doveva essere davvero preoccupato per lei.
Nonostante si fosse appena svegliata si sentiva ancora molto stanca, aveva bisogno di recuperare le proprie forze, perciò si distese nuovamente per riposare e non appena posò la testa sul cuscino si addormentò profondamente. Per la prima volta dopo g
iorni fu un sonno tranquillo e privo di incubi o visioni. Quando Rey si svegliò per la seconda volta stava ancora piovendo, ma non sapeva dire se fossero passate ore o addirittura giorni. Il mal di testa era diminuito e si sentiva più riposata rispetto alla prima volta in cui si era svegliata, ma sentiva ancora molto freddo.
Sentì una mano posarsi sulla sua fronte, era fredda o molto probabilmente era lei ad avere ancora la temperatura alta a causa della febbre. Aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu Ben seduto sul bordo della panca accanto a lei.
-Ben...- sussurrò con un filo di voce, si sentiva la gola e le labbra secche, segno che era trascorso molto tempo dall'ultima volta che aveva bevuto.
-Sei sveglia finalmente- le disse rivolgendole un sorriso -Come ti senti?-
-Sto bene adesso- cercò di rassicurarlo lei, era più che sicura di avergli fatto prendere un bello spavento quando era svenuta.
-Rey non hai bisogno di fingere con me, hai ancora la febbre alta e sei rimasta priva di sensi per due giorni- le disse Ben con dolcezza.
-Due giorni?- ripeté Rey tirandosi su a sedere lentamente e poggiandosi con la schiena contro la parete di pietra, questa volta non ebbe alcun problema a mettersi seduta. Ben annuì, e nonostante la semi-oscurità della capanna Rey notò la sua espressione turbata. Ormai doveva aver capito che qualcosa non andava e che il loro legame si era indebolito al punto tale da sembrare inesistente.
-Ben...c'è una cosa che devo dirti- gli disse posando le proprie mani sulle sue -Quello che ho fatto ha indebolito il nostro legame temporaneamente...e anche la mia capacità di usare la Forza- gli confessò, Ben sulle prime non le disse nulla e l'abbracciò. Tra le sue braccia Rey si sentì al sicuro, ma soprattutto si sentì a casa per la prima volta.
-Quando ho smesso di percepirti credevo di averti persa di nuovo- ammise Ben stringendola ancora di più a sé.
-Mi dispiace, non volevo spaventarti- si scusò lei.
-Va tutto bene- le disse accarezzandole i capelli -Siamo insieme adesso-
In quel momento era tutto ciò che contava, si erano finalmente ritrovati e questa volta nessuno li avrebbe separati, non dopo tutto quello che avevano affrontato. Il vuoto che aveva provato nell'ultimo mese e mezzo era svanito completamente e non sentiva più la mancanza di una parte di sé, ma non avrebbe mai potuto dimenticare quella sensazione opprimente. Stretti l'uno tra le braccia dell'altra non avevano bisogno di parole, a volte era più facile esprimere tutto con un semplice gesto come quell'abbraccio. Ben stava continuando ad accarezzarle i capelli con delicatezza, anche se Rey non capiva se lo stesse facendo per rassicurare lei o se stesso, forse entrambe le cose.
-Mi sei mancato- gli sussurrò nonostante non ci fosse nessun altro con loro.
-Anche tu, non sai quanto-
-Non voglio stare mai più lontana da te- confessò Rey, forse era la febbre a farla parlare in quel modo o forse era arrivata al punto di non riuscire a tenere i propri pensieri per sé.
-Non accadrà, te lo prometto- Ben smise di accarezzarle i capelli e delicatamente le posò entrambe le mani sul viso prima di chinarsi per baciarla, quel gesto la colse alla sprovvista tanto che sulle prime non reagì. Rey posò le proprie mani su quelle di Ben e ricambiò quel bacio con dolcezza, provò una strana sensazione di calore diffondersi per tutto il corpo, era qualcosa che non aveva provato nemmeno la prima volta in cui l'aveva baciato. Questa volta erano entrambi consapevoli dei propri sentimenti e non avevano più alcun b
isogno di reprimerli. Rey avrebbe voluto che quell'attimo durasse per sempre, non avrebbe mai voluto smettere di baciare quelle labbra così morbide e delicate. Quando si allontanarono entrambi avevano un enorme sorriso stampato sul volto.
-Devo considerarlo un ringraziamento per averti salvato?- chiese Rey ironicamente.
-Beh, se la vedi così credo che ti ringrazierò spesso- entrambi scoppiarono a ridere, Rey era così felice che credeva che il cuore le sarebbe esploso.
-Credo che non mi dispiacerà- ripose lei ancora ridendo. Era sollevata nel vedere che anche Ben fosse impacciato quanto lei, non le serviva alcun legame per capire che anche lu
i doveva ancora abituarsi all'idea di poter stare realmente con lei
.
-Ha smesso di piovere, sarà meglio che vada dalle guardiane a prendere qualcosa da mangiare, sarai affamata- Rey non si era neppure accorta che il temporale fosse cessato, se non avesse avuto la febbre si sarebbe precipitata fuori per raggiungere Chewbecca e fargli sapere che stava bene, che Ben stava bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
-E assetata- aggiunse Rey.
-Torno subito, tu resta qui- le disse Ben prima di alzarsi e uscire dalla capanna.
Come promesso Ben tornò qualche istante dopo con due tazze fumanti e un piatto di quelli che sembravano biscotti, di qualunque cosa si trattasse aveva davvero un buon profumo e soltanto allora Rey si rese conto di quanto fosse affamata.
-Sembra che tu vada a genio alle Lanai- commentò Rey indicando il piatto -A me non hanno mai offerto nulla-
-Stento a crederlo- replicò Ben sarcastico sedendosi nuovamente sul bordo della panca e porgendole una tazza, il contenuto aveva un odore pungente ed era scuro. Rey ne bevve un sorso e scoprì che aveva un sapore dolciastro e non era così male come sembrava.
Era un buon momento per raccontare a Ben come aveva fatto a raggiungerlo nell'aldilà della Forza e del suo incontro con una metà della prima Diade.
-Credo sia ora di raccontarti la lunga storia di cui ti ho parlato- gli disse.
-Sicura? Possiamo parlarne quando starai meglio-
-Ne sono sicura- rispose Rey -La profezia che hai trovato era solo una parte, ho trovato l'altra metà su Krayiss e mi ha condotta qui- cominciò a spiegargli.
-Nella statua?-
-Sì, era nascosta lì ma era scritta nella stessa lingua dei testi Jedi perciò sono dovuta tornare alla base per farmi aiutare da C-3PO a tradurla- fece una pausa per bere un altro sorso della tisana -Appena ho capito dove andare sono partita e durante il viaggio ho avuto una specie di visione mentre dormivo. Ho incontrato la Jedi della profezia e mi ha raccontato la sua storia, lei e suo fratello hanno scritto la profezia ma non erano né Jedi né Sith. Erano la prima Diade e sfruttavano entrambi i lati della Forza per mantenere l'equilibrio, avevano fondato il primo tempio proprio qui e avevano preso degli allievi con loro. Entrambi avevano avuto una visione su una Diade che si sarebbe riunita e pensavano riguardasse loro due, ma si erano sbagliati e non riguardava nemmeno la Diade prima di noi. Siamo sempre stati io e te, crede che siamo destinati a ristabilire quell'equilibrio e che dobbiamo imparare l'uno dall'altra. È stata lei a dirmi cos'avrei dovuto fare per riportarti indietro e quale sarebbe stato il prezzo da pagare- concluse Rey, Ben l'aveva ascoltata attentamente tutto il tempo senza mai interromperla come faceva sempre da buon ascoltatore quale era.
-Non sarà facile, ma insieme capiremo cosa fare-



Spaz
io autrice:

E f
inalmente Rey e Ben ce l'hanno fatta a ricongiungersi! Adesso potranno stare tranquilli per un po' e adattarsi a questa nuova realtà. Ma non è ancora finita perché mancano gli ultimi tre capitoli!

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Rey si sentiva decisamente meglio dopo aver mangiato e bevuto qualcosa, aveva ancora freddo, ma almeno aveva smesso di tremare come una foglia. Ben era uscito nuovamente per riportare le tazze e il piatto alle guardiane, per Rey era una grossa novità avere qualcuno che si prendesse cura di lei. Non era nemmeno abituata a starsene a riposo nonostante stesse male, persino su Jakku non si era mai concessa una giornata di riposo, neppure quando era debole a causa del digiuno o le rare volte in cui si sentiva poco bene. Quei pochi minuti da sola le sembravano interminabili e si stava annoiando, non era stata un'idea così brillante camminare sotto la pioggia per tutto quel tempo e aveva imparato la lezione. La sua impulsività la spingeva spesso ad agire in maniera stupida e se ne rendeva conto soltanto quando ne pagava le conseguenze.
Ben rientrò nella capanna chinandosi leggermente dal momento che era un po' più alto della porta, un tratto chiaramente ereditato da Han.
-Ti senti un po' meglio?- le chiese con dolcezza e sedendosi nuovamente sulla panca, a meno che non preferisse il pavimento non c'erano altri posti dove sedersi e a Rey non dispiaceva affatto averlo così vicino.
-Sto molto meglio di prima e anche la mano va meglio- rispose -Grazie per esserti preso cura di me, nessuno l'aveva mai fatto prima- aggiunse sporgendosi in avanti per dargli un bacio sulla guancia. Era davvero grata per le attenzioni che le aveva dedicato e in parte si sentiva in colpa, non voleva essere un peso per nessuno, neppure per Ben.
-Io mi prenderò sempre cura di te- le disse spostandole una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso e sistemandogliela dietro l'orecchio. Adesso che erano realmente insieme sembravano non poter fare a meno del contatto fisico, come per accertarsi che fosse tutto reale nonostante lo sapessero già. Rey era cresciuta senza mai ricevere un abbraccio, una carezza o qualsiasi altro gesto affettuoso L'unica tipo di contatto fisico a cui era stata abituata erano le strattonate e gli spintoni da parte di Unkar Plutt quando più volte da bambina aveva provato a rifiutarsi di intrufolarsi negli spazi più angusti nei relitti degli Star Destroyer. Ed era stata proprio quella la ragione per cui a Rey non era mai piaciuto essere toccata anche solo per semplice una stretta di mano. Tutto era cambiato quando aveva lasciato Jakku e lei aveva appreso che non tutte le persone erano prepotenti, violente e insensibili come la vile creatura che l'aveva "cresciuta".
Rey non capiva perché stesse ripensando a quelle cose proprio in quel momento, non ci pensava da un bel po' di tempo ormai.
-Ho forse detto qualcosa di sbagliato?- le chiese Ben incerto, quel suo silenzio doveva averlo fatto preoccupare di aver detto qualcosa che l'avesse turbata.
-No, non è colpa tua...mi è solo tornata in mente una cosa della mia infanzia-
-Se hai bisogno di parlarne a me puoi raccontare ogni cosa- le disse prendendole la mano non ferita.
-Lo so, ed è per questo ti ho cercato quella notte, sapevo che mi avresti capita- gli confessò.
-Mi hai colto di sorpresa quando mi hai cercato, dopo tutto ciò che mi avevi detto non credevo l'avresti fatto-
-Ben mi dispiace per le cose orrende che ti ho detto, non ho mai pensato davvero che tu fossi un mostro, ero soltanto arrabbiata-
-Non devi scusarti, avevi ragione e lo sappiamo entrambi, ma farò del mio meglio per rimediare ai miei errori-
-Ci riuscirai e non affronterai tutto questo da solo, io sarò al tuo fianco- gli disse con dolcezza, Rey sapeva non avrebbero dovuto mai più affrontare nulla da soli e che ci sarebbero sempre stati l'uno per l'altro.
-Inizio a chiedermi cos'abbia fatto per meritarti, ti ho fatta soffrire fin dal momento in cui ci siamo conosciuti, ma non è mai stata mia intenzione- ammise, nelle sue parole Rey avvertì un profondo senso di vergogna, ma lei aveva sempre sospettato che Ben non avesse mai voluto ferirla o farle del male intenzionalmente e ne aveva poi avuto la conferma quando si era trovata al cospetto di Snoke. Aveva percepito il terrore, la rabbia, l'odio che provava Ben nei confronti del suo maestro e quelle emozioni si erano intensificate nel momento in cui Snoke aveva cominciato a torturarla soltanto per farlo soffrire.
-Tutti possono sbagliare, sei stato manipolato per tutta la vita e ciò ti ha portato a commettere degli errori, ma quello che conta è imparare da essi- lo rassicurò Rey, se c'era una cosa che aveva imparato da tutta quella faccenda era proprio quella. Sbagliare era nella natura umana, persino lei aveva sbagliato e aveva fatto del male.

-Quand'è che sei diventata così saggia?- le disse Ben scherzando.
-Stai forse insinuando che prima non lo fossi?- replicò lei fingendosi offesa per quella domanda.
-Non oserei mai- le rispose soffocando una risata.
Trascorsero quelle che a Rey parvero ore a chiacchierare e scherzare, come se da tacito accordo avessero deciso di tenere le questioni più serie e cupe lontane almeno per quel giorno. Inoltre aveva ricominciato a piovere, perciò non c'era molto che potessero fare se non starsene riparati al caldo e impiegare il loro tempo in quel modo. Rey raccontò a Ben il motivo per cui non andava particolarmente a genio alle guardiane dell'isola, a partire dal buco che aveva fatto nella parete di una delle capanne durante la loro prima connessione. La scusa che aveva trovato per giustificare quel colpo non aveva certamente contribuito a fare una buona impressione, si era giustificata dicendo che le era partito per sbaglio pulendo il blaster passando per una totale imbranata. Le cose non erano migliorate quando Rey durante un allenamento con la spada laser aveva tagliato a metà una roccia nei pressi della scogliera facendone precipitare la punta a pochi centimetri dalla testa di alcune Lanai, che proprio in quel momento stavano passando poco più in basso.
-Adesso capisco perché non gli stai simpatica, sei un tale pericolo pubblico!- esclamò Ben ridendo di gusto per quella storia.
-Hey ti ricordo che il buco nella parete è anche colpa tua!-
-Non ti ho chiesto io di spararmi contro- precisò lui, quel giorno sembrava proprio in vena di scherzare e Rey ne fu felice, per la prima volta da quando si conoscevano potevano permettersi il lusso di essere spensierati. Vedere Ben felice la riempiva di gioia, dopo una vita di continue sofferenze era ciò che si meritava, che entrambi meritavano e non era certa che nell'immediato futuro avrebbero avuto molte occasioni per non pensare a nulla.
-Sei un idiota- gli disse dandogli un leggero colpo sul braccio.
-Siamo già arrivati al punto in cui mi dai dell'idiota?-
-Hai cominciato tu dandomi del pericolo pubblico- entrambi scoppiarono in una fragorosa risata.
L'atmosfera che si era creata trasmetteva a Rey un senso di familiarità che non aveva mai provato prima, come se ridere insieme e prendersi in giro fosse una cosa che avessero fatto da sempre.




Alla fine la stanchezza aveva preso nuovamente il sopravvento, nonostante Rey avesse dormito per due giorni di fila e non avesse fatto nulla che potesse stancarla. Anche Ben le era sembrato stanco, perciò aveva capito che doveva trattarsi ancora di un effetto collaterale del condividere la forza vitale. Sperava solo che non sarebbe durato a lungo come l'indebolimento del loro legame e la sua inabilità nel servirsi della Forza. A Rey dispiaceva l'idea che Ben dormisse sul pavimento freddo e senza nemmeno una coperta a disposizione, perciò aveva proposto di condividere la panca. Se si fosse accostata di più al muro ci sarebbe stato spazio a sufficienza per entrambi e per lei non avrebbe rappresentato un problema dal momento che era minuta. Con una nota d'imbarazzo Ben aveva accettato l'offerta e, dopo svariati tentativi per trovare una posizione comoda per entrambi, alla fine si erano addormentati stretti l'uno all'altra ascoltando il suono della pioggia.
Dei colpi incessanti dati alla porta fecero sussultare Rey, aprì lentamente gli occhi soltanto per ritrovarsi a fissare il muro di pietra. Dalla finestra poco più in alto filtrava la luce del tramonto e la tempesta si era placata del tutto. Sentiva il caldo respiro di Ben sul collo, che nonostante quel baccano continuava a dormire come se nulla fosse e le cingeva la vita con un braccio. Rey non poté fare a meno di sorridere e di chiedersi come sarebbe stato svegliarsi ogni giorno in quella maniera. Se c'era una cosa di cui era ormai certa era che voleva un futuro con Ben e non aveva bisogno di alcun legame mistico per capire che anche lui voleva la stessa cosa.
Rey non avrebbe voluto svegliare Ben, ma sapeva esattamente chi stesse bussando alla porta con tanta insistenza e voleva essere lei stessa ad aprirgliela. Chewbecca doveva aver atteso il suo ritorno finché non ce l'aveva più fatta ed era andata a cercarla, dopotutto era sparita da tre giorni e non poteva biasimarlo.
-Ben...-sussurrò Rey dolcemente per svegliarlo, ma quest'ultimo si limitò a rispondere mugugnando e stringendola ancora di più. Il sonno pesante era qualcosa che non avrebbe mai associato a lui, ma evidentemente era un altro tratto che avevano in comune. Doveva tentare di nuovo, lentamente si girò dall'altra parte e si trovò faccia a faccia con lui. Una ciocca di capelli gli ricadeva sugli occhi ancora chiusi, Rey allungò una mano per spostargliela delicatamente.
-Ben, svegliati-
-Che succede?- le chiese ancora con gli occhi chiusi e con la voce impastata dal sonno, la risposta non tardò ad arrivare perché Chewbecca prese a bussare nuovamente e fu sufficiente affinché Ben si svegliasse del tutto -Cos'è questo baccano? Sembra che qualcuno voglia sfondare la porta-
-E la sfonderà se non apriamo, non è la prima volta che Chewbe lo fa- non era quello il modo in cui avrebbe voluto informarlo della presenza del wookie, ma ormai era fatta. Rey pensava che l'avrebbe presa male, invece c'era soltanto stupore mista a tristezza nel suo sguardo, probabilmente era convinto che il wookie lo odiasse per ciò che aveva fatto ad Han.

-Chewbecca? Lui è d'accordo con tutto questo?- chiese confuso.
-Ben anche lui voleva che tornassi e ti vuole ancora bene - lo rassicurò lei -Ma se adesso non sei pronto a parlargli posso chiedergli di tornare al Falcon-
-No...va bene, voglio scusarmi con lui anche se non basterà- Ben si alzò dalla panca e Rey fece altrettanto, dopo essere rimasta lì per tre giorni si sentiva le gambe indolenzite e aveva un gran bisogno di sgranchirsele. A parte quello si sentiva davvero bene e non aveva più i brividi, segno che la febbre si era abbassata o le era passata del tutto. Rey aprì la porta ed il wookie dovette abbassarsi di parecchio per entrare, per una creatura della sua stazza quella capanna era relativamente minuscola. Chewbecca la strinse in un abbraccio emettendo dei versi sommessi e dicendole che era felice di vedere che stesse bene. Il wookie sciolse l'abbraccio e rivolse la sua attenzione a Ben, che era rimasto in disparte ed in silenzio.
Chewbecca gli si avvicinò e gli riservò un abbraccio caloroso, sulle prime Ben non seppe come reagire ma poi si lasciò andare e ricambiò l'abbraccio.
-Mi dispiace Chewbe, mi dispiace per tutto quello che ho fatto- mormorò Ben -Non merito il tuo perdono- Chewbecca replicò dicendo che l'aveva già perdonato da tempo e che i suoi genitori sarebbero stati fieri di lui per aver fatto la scelta giusta.
Rey osservò quella riunione di famiglia con le lacrime agli occhi per la commozione, dopo tutti quegli anni persi potevano finalmente recuperare il tempo perduto e ricominciare. Entrambi avevano perso sia Han che Leia, erano tutto ciò che restava di quella famiglia e Rey era felice di avergli concesso una seconda occasione. Il wookie la invitò a unirsi all'abbraccio, senza esitare la ragazza accettò quell'invito e Chewbecca la ringraziò per avergli dato la possibilità di riabbracciare Ben.
-Anch'io devo ringraziarti, è tutto merito tuo- le disse Ben.
-Non dovete ringraziarmi- disse Rey rivolta ad entrambi -Avevate bisogno di un'altra occasione-
I tre sciolsero l'abbraccio, Chewbecca chiese a Rey e Ben di raccontargli cosa fosse successo e perché non avessero dato loro notizie per tre giorni. Ognuno raccontò la propria parte della storia, Rey raccontò di come aveva cercato invano al tempio l'ingresso per l'aldilà della Forza e di come l'avesse poi trovato nella caverna. Cercò di riassumere come meglio poté la questione del condividere la forza vitale e delle conseguenze che comportava. A quel punto Ben raccontò di quello che era successo dopo dal momento che l'ultima cosa che ricordava Rey era il loro ritorno. Raccontò ad entrambi come fosse giunto al villaggio stanco e con Rey priva di sensi tra le sue braccia. Le Lanai gli avevano concesso di restare per tutto il tempo necessario, o almeno era ciò che aveva inteso Ben visto che neppure lui comprendeva la loro strana lingua. Aveva comunicato con loro a gesti e dopo vari tentativi era riuscito a rimediare delle bende per fasciare la mano di Rey.

-Mi dispiace essere corsa via in quel modo e di averti fatto preoccupare- si scusò Rey, Chewbecca le rispose che ormai si era abituato alle sue avventatezze, ma che comunque si era preoccupato per lei.
-Sembra che sia la sua specialità farci preoccupare- intervenne Ben scherzando, il wookie concordò dicendo che avrebbe fatto meglio a tenerla d'occhio.
-Lo terrò a mente-
-Dimenticate che io sono ancora qui e vi sento- ribatté Rey sarcastica.


 

Dopo la piccola riunione di famiglia Chewbecca aveva insistito affinché Rey e Ben tornassero al Falcon con lui, per quanto fosse confortante il calore del fuoco all'interno della capanna a Rey mancava il Falcon e preferiva di gran lunga stare lì. Tuttavia Rey aveva lasciato decisione a Ben, che non metteva piede a bordo di quella nave colma di ricordi legati a suo padre da troppo tempo ed era consapevole che per lui non sarebbe stata una situazione facile. Seppur con un minimo di esitazione aveva accettato e adesso i tre stavano scendendo lungo la scalinata che conduceva alla larga sporgenza rocciosa dov'era atterrato il Falcon.
Chewbecca era qualche gradino più giù rispetto ai due dal momento con con un solo passo riusciva a scendere due gradini alla volta, Rey era dietro di lui e Ben chiudeva la fila.
-Sei sicuro di voler tornare al Falcon?- gli chiese Rey.
-Più che sicuro, non posso evitare il mio passato per sempre- rispose lui con fermezza, non si sarebbe mai aspettata un'affermazione del genere da parte sua visto che soltanto l'anno prima le aveva detto di lasciar morire il passato. Al tempo stesso quell'affermazione la fece riflettere, da quando aveva scoperto la verità sulle proprie origini aveva semplicemente scelto di ignorare la verità, nonostante l'avesse raccontata agli amici. Ma come aveva appena detto Ben, non si poteva sfuggire per sempre al proprio passato ed anche lei prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo.
Il trio giunse al Falcon, Chewbecca abbassò la rampa e salì a bordo lasciando i due ragazzi soli. Ben cercò la mano di Rey e lei gliela strinse per rassicurarlo che non avrebbe affrontato il suo passato da solo. Raggiunsero Chewbecca all'interno, che si trovava nell'area comune, Ben si guardava intorno con un'aria nostalgica.
-È esattamente come la ricordavo, non è cambiato nulla-
-Nessuno ci ha messo piede negli anni in cui è stata ferma su Jakku, è rimasto quasi tutto invariato- gli confermò Rey.
-Ci sono tanti bei ricordi qui, da bambino ci trascorrevo molto tempo e dicevo sempre a tutti che un giorno sarei diventato un pilota come mio padre- le disse accennando un sorriso, era la prima volta che le parlava della propria infanzia e sapeva che per Ben non era facile aprirsi in quel modo -Questo posto era come una seconda casa per me- aggiunse. Chewbecca intervenne dicendo che era ancora casa sua e lo sarebbe sempre stata.
Rey concesse a Ben e Chewbecca un po' di tempo da soli usando la scusa che aveva bisogno di darsi una rinfrescata e cambiarsi i vestiti, anche se non era completamente una bugia. Perciò si recò nella cabina in cui aveva dormito per prendere un cambio d'abito e si diresse al bagno per farsi una doccia. Quando ne uscì e tornò all'area comune trovò Chewbecca e Ben impegnati in una conversazione, di cui Rey colse soltanto il finale, il wookie teneva una zampa sulla spalla del ragazzo dicendogli di non sprecare la sua seconda occasione.
-Non lo farò Chewbe- gli promise Ben, Chewbecca lo corresse dicendo che poteva ancora chiamarlo "zio Chewbe" come faceva da piccolo -D'accordo zio Chewbe-
Qualche ora più tardi, dopo aver cenato tutti insieme a bordo del Falcon, Chewbecca si era ritirato nella propria cabina annunciando di avere sonno, ma Rey sospettava che lo stesse facendo soltanto per lasciarla da sola con Ben.
-Ti va se usciamo fuori a guardare le stelle?- gli propose Rey, era una cosa che su Jakku aveva sempre fatto, specialmente durante le notti insonni.
-Per quanto mi piacerebbe non dovresti stare al freddo, ti sei appena ripresa-
-A questo c'è rimedio- rispose lei, si alzò dal divanetto nell'area comune e andò a prendere una coperta dalla sua cabina -Adesso possiamo andare-

-Sei sempre così testarda- le disse -Ma è una delle cose che più mi piacciono di te- ammise leggermente imbarazzato.
I due uscirono fuori, il cielo era ancora coperto da qualche nuvola, ma le stelle erano abbastanza visibili. C'era ancora umidità e soffiava un vento freddo, segno che l'inverno su Ahch-To doveva essere ormai alle porte. Rey rabbrividì e si avvolse la coperta intorno alle spalle come se fosse uno scialle, per Ben invece il freddo non sembrava un problema dal momento che si era cambiato ed adesso stava indossando una giacca di pelle nera appartenuta ad Han sopra una maglietta bianca che gli stava un po' stretta, le uniche cose che non aveva cambiato erano i pantaloni e gli stivali . Si sedettero sul tronco di un albero, che probabilmente era caduto durante il temporale, e rivolsero lo sguardo al cielo.
-Sai ogni sera mi soffermavo ad ammirare le stelle chiedendomi se anche i miei genitori le stessero osservando- disse Rey improvvisamente poggiando la testa sulla spalla di Ben -Credevo che fossero in qualche sistema vicino-
-Mi dispiace averti detto la verità su di loro in quel modo, non era così che meritavi di scoprirlo- le disse mettendole un braccio intorno le spalle.
-Non c'era un modo piacevole per scoprirlo, perciò sono contenta che sia stato tu a dirmelo-
-Come fai a trovare sempre il lato positivo di ogni cosa?-
-A volte me lo chiedo anch'io-
Per un po' rimasero ad osservare il cielo, le stelle delle Regioni Ignote sembravano brillare più intensamente e Rey non l'aveva notato la prima volta che era stata lì.
-Ancora non riesco a credere che tu sia davvero qui-
-Nemmeno io, hai fatto ciò che nessuno aveva mai fatto prima-
-Non potevo rinunciare così facilmente a te- gli confessò Rey prima di baciarlo, da quando erano tornati aveva sentito il costante bisogno di avere un contatto fisico ed era qualcosa che neppure lei riusciva a spiegarsi. Sentì le mani di Ben accarezzarle la schiena mentre i loro baci si facevano sempre più intensi. Rey gli mise una mano sulla spalla e l'altra tra i capelli così morbidi al tatto. Non era la prima volta che si baciavano eppure Rey non si era mai sentita nel modo in cui si sentiva in quel momento, si sentiva come se fosse a corto d'ossigeno e Ben ne fosse l'unica fonte. Rey si era lasciata trasportare così tanto dalle proprie emozioni che si rese conto di aver morso il labbro inferiore di Ben soltanto quando ques'ultimo biascicò un "ow", imbarazzata Rey si ritrasse rapidamente.
-Scusa...non so cosa mi sia preso- gli disse sentendo il calore affluire alle guance, per fortuna era buio e sperò che Ben non avesse notato quanto fosse arrossita.
-Ti stai davvero scusando per una cosa del genere?- le chiese lui divertito riuscendo a malapena a trattenere una risata. In realtà neppure Rey capiva perché si fosse scusata, dopotutto stavano insieme e non le sembrava di star correndo troppo, ma voleva esserne sicura.
-Quindi non ti sembra che stia succedendo tutto velocemente?- chiese per averne una conferma.
-Rey, tra noi è sempre successo tutto velocemente e per me non è mai stato un problema- la rassicurò lui
-Nemmeno per me e volevo essere sicura che per te fosse lo stesso- ammise lei.
Trascorsero quasi tutta la notte ad osservare il cielo stellato e a parlare nonostante il freddo, ad un certo punto a Rey parve persino di vedere una stella cadente, qualcosa che raramente aveva visto quando trascorreva le notti su Jakku a volgere lo sguardo alle stelle.




Spazio Autrice:

E finalmente abbiamo avuto anche la reunion tra Ben e Chewbecca, una cosa che a mio avviso  reputo fondamentale e che non poteva assuolutamente mancare. Tra un po' di fluff e humor per i nostri piccioncini (un po' impacciati aggiungerei) ci avviciniamo sempre di più al finale. Se qualcuno ha letto la novel di The Last Jedi avrà sicuramente notato il riferimento al piccolo Ben che diceva di voler diventare un pilota, se non l'avete letta beh ora sapete lì viene menzionata questa cosa.

 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Ogni volta che Rey chiacchierava con Ben perdeva la cognizione del tempo, non avevano mai avuto l'occasione di poter parlare con la dovuta calma e di qualsiasi altra cosa non riguardasse la guerra. Le cose erano poi cambiate quando dopo Exegol lui aveva cominciato ad apparirle, ma anche in quel caso il loro tempo era sempre stato limitato. Ma adesso che si erano riuniti non c'era più alcun limite e potevano finalmente dirsi ogni cosa. Non era mai riuscita ad aprirsi con qualcuno nello stesso modo in cui faceva con Ben, nonostante avesse iniziato a farlo anche con i propri amici. A loro non sarebbe mai riuscita a raccontare le sue paure più profonde, che la tormentavano nei suoi incubi, come aveva fatto con Ben. Non sarebbe riuscita neppure mai a raccontargli i dettagli più cupi e tristi del suo passato.
Alla fine senza neppure rendersene conto Rey  si era ritrovata a raccontare a Ben quello a cui aveva pensato quella mattina, alla sua infanzia priva di affetto e senza nessuno a prendersi cura di lei. La sua non era mai stata una vera e propria infanzia, le circostanze l'avevano spinta a maturare prima del dovuto e ad imparare a badare a se stessa perché nessun altro l'avrebbe fatto. Non ricordava neppure come fosse la sua vita prima di Jakku, se fosse stata felice o se i suoi genitori l'avessero amata come aveva sempre desiderato. Ben l'aveva ascoltata come faceva al suo solito e l'aveva confortata stringendola a sé, con lui riusciva a concedersi di essere fragile e non se ne vergognava affatto. Ben le aveva tirato su il morale scherzando sul fatto che avrebbe fatto meglio ad abituarsi in fretta alle attenzioni che le avrebbe dedicato e a Rey era tornato il sorriso.
Era ormai quasi l'alba, il cielo era nuovamente coperto da nuvole scure che avrebbero portato altra pioggia, l'aria si era fatta più umida ed il vento stava cominciando a soffiare con maggiore intensità. Rey ne stava poggiata nuovamente con la testa sulla spalla di Ben con gli occhi chiusi ad ascoltare il suono delle onde che s'infrangevano contro le scogliere. Per la prima volta dopo settimane Rey si sentiva serena ed era riuscita a mettere momentaneamente da parte ogni sua preoccupazione. Al momento desiderava soltanto godersi il presente, in cui ogni conflitto sembrava un lontano ricordo.
-Dovremmo tornare dentro prima che cominci a piovere di nuovo- le disse Ben.
-Sono d'accordo, torniamo dentro- gli disse Rey aprendo gli occhi e alzando lo sguardo su di lui.
-Mi hai appena dato ragione su qualcosa?- le chiese Ben ironico.
-Non abituarti troppo a questa cosa- replicò sarcastica.
I due si alzarono e tornarono al Falcon, anche se in realtà Rey non aveva affatto sonno dal momento che aveva dormito fino al tardo pomeriggio. Chewbecca d'altro canto stava ancora dormendo nei suoi alloggi, da quando Rey lo conosceva non era mai stato troppo mattiniero e in fondo non aveva alcun motivo per alzarsi ancor prima dell'alba. Perciò tutto era avvolto nel silenzio più totale, tanto che Rey poteva udire i suoi passi e quelli di Ben riecheggiare lungo il corridoio della nave. 
Fino a quel momento Rey aveva quasi dimenticato di aver portato con sé la sua spada laser incompleta, l'aveva portata nella speranza di poter andare con Ben alla ricerca del proprio cristallo. Soltanto dopo aveva scoperto che riportarlo in vita avrebbe limitato la sua capacità di utilizzare la Forza per un certo periodo. Non era sicura che adesso avrebbero potuto intraprendere un tale viaggio, ma voleva comunque mostrargli la spada che aveva costruito. 
-C'è qualcosa che voglio mostrarti e vorrei un tuo parere a riguardo- disse Rey una volta arrivata davanti la porta della cabina che occupava. Era sicura di aver svolto un buon lavoro nella costruzione della propria arma, ma voleva comunque un'opinione da parte di Ben che ne sapeva più di lei sull'argomento. Quella richiesta parve coglierlo di sorpresa a giudicare dall'espressione che assunse.
-Non credo di essere bravo a dare pareri...- le disse incerto -Ma posso provarci-
-Sono certa che in questo caso lo sarai- Rey aprì la porta e si diresse verso la brandina su cui aveva poggiato la sua borsa, iniziò a frugarvi dentro e sepolta sotto gli abiti trovò la spada laser. Si voltò verso Ben, che nel frattempo si era seduto sulla brandina accostata alla parete opposta, e gli porse l'arma.
-Ho cominciato a costruirla qualche mese fa riutilizzando parti del mio bastone, ma l'ho completata soltanto di recente- cominciò a spiegargli -Manca ancora il cristallo ed...ecco mi piacerebbe sapere cosa ne pensi- concluse. 
-E l'hai fatta da sola?- le chiese meravigliato mentre esaminava la spada, che tra le sue mani sembrava piccola quanto quella di un bambino. 
-Beh sì, non sapevo ancora che...- si fermò in tempo prima di menzionare il fatto che sua madre avesse ricevuto un addestramento da Jedi e che avesse smesso soltanto a causa di una visione * in cui aveva visto Ben morire. 
-Che mia madre fosse stata addestrata da mio zio?- concluse lui al posto suo -Va tutto bene Rey, l'ho sempre saputo- 
-Sai anche perché ha smesso?- azzardò a chiedere lei.
-Mi disse che l'aveva fatto perché voleva aiutare la galassia in un altro modo, la politica è sempre stata tutta la sua vita- dunque Ben non era conoscenza di quella visione, cos'avrebbe dovuto fare? Continuare a fargli credere a quella storia vera soltanto in parte? Non voleva mentirgli ancora, era stanca delle bugie ed era sicura che non avrebbe potuto nascondergli per sempre una cosa del genere.
-Ben...non è stato quello l'unico motivo- disse sedendosi accanto a lui -Quando sono tornata qui dopo Kef Bir ho parlato con Luke, mi ha indicato dove trovare la spada di Leia e mi ha raccontato la verità
-Quale verità?- chiese con calma, ma Rey si accorse quanto fosse sconvolto in realtà dal modo in cui stava stringendo la sua spada tra le mani, quasi come se fosse qualcosa a cui aggrapparsi.
-Non è facile da dire...l'ultima sera di addestramento tua madre ha avuto una visione su di te- ma con quale coraggio gli avrebbe detto che sua madre l'aveva visto morire? 
-Posso sopportare la verità, ti prego Rey dimmi cos'è successo- le disse con tono supplichevole, le faceva male vederlo così e si sentiva in colpa per aver fatto emergere la questione.
-Tua madre ha smesso di addestrarsi per proteggerti- gli disse posandogli una mano sul braccio -Aveva visto che se avesse completato il suo percorso da Jedi tu...tu saresti morto- gli confessò, Ben non disse nulla e si limitò a fissare un punto impreciso della stanza. Quel silenzio preoccupò Rey, per un attimo le sembrò di trovarsi nuovamente in presenza del ragazzo che preferiva reprimere ogni cosa. Non l'avrebbe forzato a parlarne, non era una cosa facile da metabolizzare e lei lo sapeva meglio di chiunque altro, l'unica cosa che poteva fare era stargli accanto. Rey gli tolse delicatamente la spada dalle mani, posandola accanto a lei, e lo abbracciò.
-Mi dispiace- fu tutto quello che riuscì a dire, nel giro di un giorno l'aveva gettato in pasto al proprio passato nonostante si fosse ripromessa di dargli del tempo.
-Non devi scusarti, grazie per  avermi detto la verità- le rispose Ben di rimando e stringendola tra le proprie braccia, come se fosse lei ad avere bisogno di conforto e non lui.
-Ho rovinato tutto di nuovo, oggi non ho fatto altro che ricordarti il passato- ammise.
-Non è colpa tua e come ti ho già detto non posso evitarlo per sempre- le disse prima di sciogliere l'abbraccio -Quello che mi hai raccontato non è facile da accettare, ma adesso ha tutto più senso-
-Leia mi ha raccontato tutto quello che è successo e nonostante abbia commesso degli errori, ogni sua scelta è stata per proteggerti-
-Per tutto questo tempo sono stato arrabbiato con lei e la incolpavo di ogni cosa pensando che mi avesse mandato via perché mi odiava...era ciò che continuavano a ripetermi le voci che sentivo- confessò lui con tristezza.
-Non è mai stato così, tua madre ti amava più ogni altra cosa- lo rassicurò lei, era soltanto a causa della sua "famiglia" se Ben aveva sofferto fin da piccolo ed era stato manipolato, quel pensiero metteva a Rey i brividi e allo stesso tempo le faceva provare rabbia. 



I soli erano ormai sorti nel cielo di Ahch-To, i loro raggi filtravano dalle nubi nere che ricoprivano ogni cosa e aveva cominciato a tuonare ripetutamente. Nonostante a Rey piacesse la pioggia cominciava ad esserne davvero stufa, era stanca di trascorrere tutto il tempo al chiuso seppur in ottima compagnia. Lei, Ben e Chewbecca erano seduti attorno al tavolo da gioco a consumare la propria colazione, che consisteva nelle consuete barrette ai cereali. Il wookie era già alla terza barretta consecutiva dal momento che una bastava a saziare il suo appetito, e se Rey doveva essere onesta a volte non bastava nemmeno a placare il suo ma le razioni alla base erano limitate perciò non ne mangiava mai più di una. Chewbecca fece notare ai due ragazzi che avevano un'aria davvero stanca e gli chiese a che ora fossero andati a dormire, proprio come avrebbe fatto un genitore preoccupato. La realtà era che non avevano mai chiuso occhio perché Ben alla fine aveva scelto di affrontare con Rey di tutta la questione di Leia. Rey non l'aveva mai visto così fragile come in quel momento, l'aveva ascoltato e gli aveva dato conforto proprio come aveva fatto lui per lei. Se c'era una cosa che stava imparando era che in una relazione era fondamentale esserci l'uno per l'altro e farsi forza a vicenda, solo in quel modo avrebbero potuto affrontare ogni cosa.
-Se ti sembriamo stanchi è perché non abbiamo dormito Chewbe- disse Rey rispondendo alla domanda del wookie, che le rivolse uno sguardo strano e guardando prima lei, poi Ben.
-Non è come pensi- intervenne Ben alquanto imbarazzato prima che Chewbecca potesse replicare, quest'ultimo si limitò a scrollare le spalle e a ridere. Rey si sentiva confusa da quello scambio di battute tra i due, a qualunque cosa si stessero riferendo lei non l'aveva capita, ma doveva essere qualcosa di particolarmente imbarazzante e preferì non indagare oltre.
-Pensavo che potremmo lasciare l'isola prima che il tempo peggiori- cambiò argomento Rey.
-Potrei portarti a cercare il cristallo per la tua spada- suggerì Ben.
-Credi che sarei in grado di trovarlo anche senza poter usare la Forza?-
-Riesci ancora a percepirla?- 
-Debolmente, ma sì- 
-Credo che potresti riuscirci in questo caso, normalmente i padawan cercano il proprio cristallo quando sono ancora bambini e la loro abilità nel percepire la Forza non è ancora sviluppata al massimo- le spiegò lui, a Rey piaceva il modo in cui le spiegava le cose e ne restava sempre affascinata -Perciò non dovresti avere alcun problema- concluse. 
-D'accordo maestro- scherzò Rey -Hai già pensato ad una meta precisa?- gli chiese.
-Possiamo andare dove mi ha portato Luke quando ero suo allievo- rispose -E per favore non chiamarmi più maestro, sembra una cosa da anziani- aggiunse scherzando a sua volta.
-Sbaglio o una volta sei stato proprio tu a proporti come mio maestro?- lo punzecchiò lei, Chewbecca intervenne dicendo che Rey aveva un punto suo a favore.
-Grazie per il sostegno zio Chewbe- disse sarcastico, il wookie replicò che era stato soltanto oggettivo mentre Rey si stava sforzando di non ridere.
I tre si diressero alla cabina di pilotaggio per impostare le coordinate e prepararsi alla partenza, Rey esitò prima di occupare il posto del pilota. Chewbecca le aveva lasciato il Falcon quando era andato via soltanto perché non era rimasto più nessuno della sua famiglia, ma adesso Ben era tornato ed era giusto che la nave spettasse a lui.
-Qualcosa non va Rey?- le chiese Ben che aveva già preso posto sul sedile posteriore, mentre Chewbecca sedeva al suo solito posto.
-Dovresti essere tu il pilota, tecnicamente il Falcon è tuo-
-Chewbecca ha scelto di affidarlo a te e credo che anche a mio padre farebbe piacere sapere che è tuo adesso- replicò lui accennando un sorriso, Chewbecca s'intromise dicendo di aver appena preso una decisione per risolvere la faccenda.
-Quale decisione?- chiese Rey, il wookie rispose dicendo che da quel momento il Falcon sarebbe appartenuto a entrambi.
-Non posso accettare- replicò Ben, ma Chewbecca sapeva essere testardo più di lui e Rey messi insieme e insistette dicendo che era giunto il tempo di lasciare spazio alla nuova generazione. Il wookie si alzò dal proprio posto invitando Ben a fare cambio e la sua non fu una richiesta, ma un ordine. Alla fine Ben accettò ed  esitante fece si scambiò di posto con il wookie, che gli disse che era esattamente dove doveva essere e Rey non poté fare a meno di concordare con quel pensiero.
-Allora, qual è la nostra destinazione?- chiese Rey andandosi a sedere e cominciando ad avviare i sistemi.
-Lothal**, è nell'Orlo Esterno- la informò Ben, Chewbecca chiese se fosse sicuro o se fosse uno di quei pianeti ancora fedeli al Primo Ordine.
-A te l'onore- gli disse Rey indicando lo schermo del navicomputer.
Una volta inserite le coordinate, e aver effettuato tutte le operazioni preliminari al decollo, il Falcon lasciò l'isola. Fortunatamente non aveva ancora cominciato a piovere perciò non ebbero alcun problema. Rey ancora stentava a credere al fatto che tutto fosse andato secondo i suoi piani e che fosse in viaggio verso una breve avventura in compagnia di Ben e Chewbecca. Se le circostanze fossero state diverse non le sarebbe dispiaciuto affatto prendersi del tempo per esplorare la galassia. Ma con la silente minaccia di un nuovo conflitto non era un lusso che Rey avrebbe potuto concedersi, non in quel momento almeno.
Stando ai dati elaborati dal navicomputer il viaggio verso Lothal sarebbe durato all'incirca due ore standard. Rey era davvero impaziente di arrivare a destinazione, nonostante qualche settimana prima avesse avuto quella visione riguardante il cristallo rosso. Non si era soffermata molto a pensare al fatto che durante la sua permanenza su Ahch-To non avesse avuto incubi, se ne stava rendendo conto soltanto in quel momento. Rey adesso era più che sicura che quella visione non si sarebbe mai avverata, non aveva alcun motivo per riversare emozioni negative nel cristallo che avrebbe trovato perché non ne provava. Al contrario Rey non si era mai sentita così in pace con se stessa.


Il Falcon atterrò in una pianura verdeggiante ai piedi di una catena montuosa, il sole stava cominciando a sorgere nel cielo limpido di Lothal ed era un bel cambiamento rispetto alla pioggia. Stando alle indicazioni di Ben la caverna dei cristalli si trovava sul fianco di una delle montagne che circondavano la zona. Non era molto lontano dalla loro posizione attuale ed era facilmente raggiungibile in un'ora di cammino, anche se a un certo punto si sarebbero dovuti arrampicare. Per Rey non era un problema dal momento che aveva passato tutta la vita ad arrampicarsi all'interno di vecchi Star Destroyer malandati per recuperarne parti da vendere. 
Chewbecca si offrì di restare di guardia alla nave, nonostante fossero fuori città, e raccomandò a Rey e Ben di stare attenti.
-Non staremo via molto- gli assicurò Rey.
-E gli animali in questa zona sono innocui- aggiunse Ben -Pronta ad andare?- le chiese poi.
-Pronta- rispose lei prendendolo per mano, il wookie sembrò tranquillizzarsi e gli augurò buona fortuna.
I due s'incamminarono verso le montagne, l'alba illuminava tutto con una luce rosa-arancione e si era alzato un vento tiepido che smuoveva i fili d'erba che arrivavano all'altezza delle caviglie di Rey. Poco più avanti intravide dei felini di piccole dimensioni inseguire un qualcosa nell'erba, probabilmente un altro animale. Sentì lo sguardo di Ben posarsi su di lei mentre si guardava in giro meravigliata, non era la prima volta che vedeva tutto quel verde, ma ogni volta ne restava affascinata come una bambina. Tutto sommato era davvero un posto carino e dopo aver trascorso due giorni priva di sensi, al chiuso e con la pioggia aveva bisogno di stare all'aria aperta. Era davvero rilassante camminare sotto il sole e con il vento tiepido che le scompigliava i capelli semi-raccolti in una mezza coda. Ed era ancora più rilassante stare mano nella mano con Ben come se fossero due ragazzi qualunque che stavano semplicemente passeggiando. Era consapevole che non avrebbero mai potuto avere una vita normale, non dopo quello che aveva scoperto sul loro legame, ma questo non escludeva la possibilità di godersi degli attimi di normalità.
Giunsero ai piedi della montagna, uno stretto sentiero conduceva fino alla sporgenza da cui si sarebbero dovuti poi arrampicare. Sollevando lo sguardo Rey poteva scorgere chiaramente l'ingresso della caverna situato a diversi metri da terra, non era una scalata difficile e in passato si era arrampicata in punti molto più in alto di quello. Per Rey fu automatico trovare degli appigli a cui aggrapparsi e su cui poggiare i piedi, in poco tempo sia lei che Ben raggiunsero la sporgenza che conduceva all'ingresso della caverna. La scalata in sé non era stata stancante, ma si concessero comunque un minuto di riposo sedendosi a terra. Dal punto in cui si trovavano era possibile ammirare la pianura sottostante e Rey riusciva persino a scorgere la sagoma del Falcon.
-La vista da quassù è davvero bella-
-Non l'avevo notato la prima volta che sono venuto qui- ammise Ben -Ero troppo impaziente di trovare il mio cristallo-
-Fatico a credere che tu fossi impaziente
-Che tu ci creda o no prima del mio addestramento con Luke causavo parecchi problemi-
-Quindi eri un pericolo pubblico anche tu- affermò ironica Rey.
-Ti piace proprio usare le mie stesse parole contro di me, vero?- replicò Ben.
-Dovresti prestare più attenzione a ciò che dici-
Dopo quella breve pausa Rey si addentrò nella caverna mentre Ben rimase all'ingresso ad aspettarla. Sapeva già cosa fare perché l'aveva visto nella sua visione e ricordava vagamente ciò che aveva appreso dai testi. I cristalli di kyber in un certo senso "comunicavano"*** con coloro a cui erano destinati, che potevano udirli tramite la Forza, e guidandoli. La caverna era esattamente come quella che aveva visto, era più che certa che fosse la stessa, perciò Rey non ebbe alcun tipo di problema nell'orientarsi. Percepiva a malapena la Forza che scorreva in quel luogo, ma era pur sempre meglio di nulla. Concentrandosi riuscì a sentire il richiamo del cristallo, era quasi come un canto sommesso ma Rey riusciva ad udirlo perfettamente. L'intera caverna era ricoperta da formazioni di kyber, tanto da sembrare composta da specchi, che riflettevano la luce proveniente dall'esterno. 
Dopo aver svoltato un paio di volte a destra e a sinistra Rey si ritrovò nello stesso punto che aveva visto nella visione, lo riconobbe non appena vide la formazione cristallina che aveva davanti a lei. L'unica differenza era che questa volta poteva chiaramente distinguere il cristallo che la stava richiamando, o meglio i cristalli. Il richiamo che Rey aveva sentito proveniva da due cristalli di una tinta arancione tenue, che le ricordava quasi il colore dell'alba, incastonati nel cristallo più grande. Rey si avvicinò e, consapevole di non poter utilizzare la Forza, provò a staccare i due cristalli dalla formazione. Sorprendentemente non ebbe alcuna difficoltà nel farlo, al contrario i cristalli si staccarono immediatamente come se fossero fatti di un materiale fragile. Rey abbassò lo sguardo sulla mano in cui teneva i cristalli e sorrise soddisfatta, la visione non si era avverata.




Spazio autrice:

E quindi siamo giunti al penultimo capitolo, caspita come vola il tempo! 
La piccola "vacanza" per i nostri protagonisti si è appena tramutata in una nuova avventura, ma non prima di affrontare un'altra questione legata al passato di Ben.


Note:

* Per chi non avesse visto i film, o semplicemente non lo ricordasse, quando Rey torna sull'isola dopo gli eventi di Kef Bir ha una conversazione con Luke, che le rivela della visione in cui Leia aveva visto morire Ben se avesse completato l'addestramento.
** Lothal è il pianeta su cui si svolgono gran parte degli eventi della serie Star Wars Rebels, inoltre vi era un tempio Jedi e l'accesso al Mondo tra i Mondi ma entrambi sono stati distrutti.
*** Una delle caratteristiche dei cristalli di kyber è il fatto che sembrano possedere una sorta di "coscienza" che gli permette di comunicare con esseri senzienti (fonte Wookiepedia)

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


 

Ripercorrere la strada a ritroso fu abbastanza facile nonostante le gallerie si somigliassero tra loro, Rey ricordava la direzione da cui era venuta ed utilizzava le formazione cristalline come punti di riferimento. Mentre si faceva strada verso l'uscita della caverna si soffermò a pensare al fatto che avrebbe dovuto apportare delle modifiche alla propria spada laser. Quando aveva cominciato a progettarla aveva optato per la classica lama singola e non aveva mai preso in considerazione l'idea della doppia lama, anche se sarebbe stata la scelta più logica in quanto si adattava al suo stile di combattimento. Perciò Rey era impaziente di mettersi al lavoro sulle modifiche alla spada, nonostante le avrebbe ricordato molto quella che aveva visto brandire alla sua controparte oscura.
I raggi del sole che si riversavano dall'esterno e si riflettevano sulla superficie dei cristalli di kyber creavano un effetto ottico che dava l'impressione di trovarsi sott'acqua. Rey non aveva mai visto niente del genere in vita sua e ne rimase completamente affascinata, tanto che decise di fermarsi qualche istante per poter ammirare meglio quel gioco di luci.
Quando Rey raggiunse l'uscita trovò Ben in piedi poggiato contro una parete ed intento ad osservare il panorama.
-Avevi ragione, la vista da quassù è proprio bella- disse voltandosi verso di lei -Hai trovato il cristallo?- le chiese avvicinandosi. Anziché rispondere Rey aprì il palmo della mano in cui teneva i cristalli per mostrarglieli, alla luce del sole sembravano brillare di luce propria.

-Non ne avevo mai visti di questo colore!- esclamò Ben visibilmente meravigliato -Sapevo che ce l'avresti fatta- aggiunse sorridendole. Ben l'abbracciò con un tale impeto che la sollevò da terra di qualche centimetro esattamente come faceva a volte Chewbecca.
-Grazie per aver creduto in me- lo ringraziò Rey, avere il suo sostegno anche per una cosa così semplice significava molto per lei. A differenza dei suoi amici che a volte dubitavano di lei, dal momento non comprendevano come funzionasse la Forza, Ben aveva sempre creduto in lei. Neppure quando erano stati nemici l'aveva mai sottovalutata.
I due ragazzi tornarono indietro, per assicurarsi di non perdere i cristalli Rey li affidò a Ben che li mise in una tasca della giacca. Scendere lungo la parete rocciosa era stato ancora più facile che salirvi ed arrivarono ai piedi della montagna in poco tempo. Mentre camminavano Rey vide più volte quei buffi felini che aveva intravisto quando erano arrivati, erano abbastanza piccoli, con delle grandi orecchie a punta ed il pelo maculato.
-Cosa sono quelle creature?- chiese Rey indicando i felini che si rincorrevano nell'erba, su Jakku non aveva avuto modo di vedere molti animali, a parte qualche uccello o ratto e perciò ogni volta che ne vedeva qualcuno era sempre incuriosita.
-Oh quelli? Sono loth-gatti, sono dappertutto qui-
-Sono davvero carini-
-Non lasciarti ingannare, sono innocui ma se ti avvicini troppo mordono e ne so qualcosa-

-Hanno provato a morderti?- chiese divertita.
-Volevo accarezzarne uno, ma probabilmente si è spaventato e mi ha morso la mano- a quella risposta Rey cominciò a ridere immaginandosi la scena e non ci volle molto prima che anche Ben ridesse insieme a lei.
Quando tornarono al Falcon trovarono Chewbecca disteso nell'erba a godersi il tepore del sole, se ne stava lì ad occhi chiusi e Rey non seppe dire se fosse sveglio o se stesse dormendo. In effetti era una così bella giornata che sarebbe stato uno spreco trascorrerla a bordo del mercantile, inoltre non avevano alcuna fretta di lasciare Lothal. Rey aveva detto ai suoi amici che sarebbe stata via un paio di giorni e dal momento che il tempo scorreva diversamente su Ahch-To sapeva che in realtà non erano passati davvero tre giorni dalla sua partenza.
-Stavo pensando che per oggi potremmo restare qui-
-Mi sembra una buona idea- concordò Ben -E credo che anche a Chewbe farà piacere- aggiunse indicando con un cenno del capo il wookie disteso nel prato.
-Ti va di aiutarmi a modificare la mia spada laser?- gli chiese Rey, nonostante fosse capace di svolgere quel lavoro da sola un aiuto sarebbe stato più che gradito.
-Davvero vuoi il mio aiuto?- chiese a sua volta Ben palesemente sorpreso da quella sua richiesta.
-Certo, altrimenti non te l'avrei chiesto- replicò Rey -Non sei costretto a dirmi di sì- aggiunse.
-Voglio aiutarti, mi ha soltanto sorpreso che tu me l'abbia chiesto visto hai assemblato da sola la spada-
-Mi stai sopravvalutando, non sai quante volte ho dovuto ricominciare da capo- ammise lei, aveva cominciato a lavorare su quella spada ancor prima del suo addestramento con Leia e l'unica guida che aveva avuto erano stati i vecchi testi dei Jedi. Dopo vari fallimenti, nonostante si fosse servita della Forza, aveva accantonato quel progetto per riparare la spada che lei e Ben avevano spezzato e alla fine aveva deciso di utilizzarla per l'addestramento.
-Hai fatto un ottimo lavoro- la rassicurò Ben prendendole entrambe le mani.



 

Mentre Chewbecca continuava a sonnecchiare beatamente al sole, Rey sedeva su una coperta distesa sul prato in compagnia di Ben e stava smontando la spada laser. Non c'era altro modo per apportare le modifiche necessarie senza compromettere il corretto funzionamento dell'arma. Fortunatamente gli attrezzi a bordo del Falcon erano adeguati anche per questo tipo di lavoro e tra la varie cianfrusaglie trovate a bordo c'erano ancora delle componenti meccaniche che Chewbecca aveva sostituito alla nave e parecchi scarti metallici. Se c'era una cosa in cui Rey eccelleva era proprio rimettere a nuovo qualsiasi cosa, su Jakku l'aveva fatto innumerevoli volte dato che molti pezzi provenienti dalle navi erano danneggiati. Era così che aveva rimediato tutti i componenti per la spada laser, oltre alle parti ricavate dal suo bastone, aveva raccattato parti da qualunque cosa mal funzionante e le aveva riutilizzate dandogli un nuovo scopo.
La prima cosa da fare creare una seconda camera di messa a fuoco* per il cristallo per rendere possibile l'utilizzo di due cristalli anziché uno. Ben le aveva spiegato che in quel modo l'energia emessa dalla cella d'alimentazione** sarebbe stata focalizzata da entrambi i cristalli posti alle due estremità dell'impugnatura. Era un processo abbastanza lungo e la prima volta Rey ci aveva impiegato delle ore, ma adesso sapeva esattamente cosa fare e con l'aiuto di Ben era tutto più facile. Mentre lei cominciò a selezionare i pezzi necessari per la camera della messa a fuoco, Ben si stava già occupando di alcune parti necessarie per l'emettitore*** per la seconda lama. Rey rimase stupita nel vedere che se la cavava davvero bene con i lavori manuali, si chiese se esistesse qualcosa che Ben non fosse in grado di fare.
I due ragazzi lavorarono in silenzio per qualche ora, scambiandosi qualche parola o consiglio di tanto in tanto, non potevano permettersi distrazioni perché il minimo errore avrebbe potuto impedire alla spada di accendersi o, nel peggiore dei casi, esplodere alla prima accensione. Erano davvero una bella squadra e Rey se ne stava rendendo sempre più conto man mano che procedevano con la creazione dei nuovi componenti.
Chewbecca nel frattempo si era svegliato e vedendoli così indaffarati gli aveva portato qualcosa mangiare e dell'acqua.
-Grazie zio Chewbe, non era necessario - lo ringraziò Ben continuando a lavorare sulla matrice dell'emettitore.
-Siamo già a buon punto, perché non facciamo una pausa?- propose Rey, avevano quasi terminato e potevano concedersi qualche minuto per fare uno spuntino in compagnia del wookie.
-Direi che ce la meritiamo- concordò Ben mettendo giù il componente a cui stava lavorando. Chewbecca si sedette sull'erba davanti a loro e gli passò le borracce ed un paio di pacchetti contenenti del cibo. Il wookie chiese a Rey come fosse andata la sua ricerca e se avesse trovato il cristallo.
-In realtà ne ho trovati due ed è per questo che stiamo modificando la spada- rispose Rey -Vuoi vederli?- il wookie annuì e le disse che non aveva mai visto un cristallo di kyber. Ben estrasse i due cristalli dalla tasca della giacca e li mostrò a Chewbecca, che li guardò incuriosito.
Dopo quella breve pausa Rey e Ben si misero nuovamente al lavoro mentre Chewbecca tornò al Falcon dichiarando che non voleva essere fonte di distrazione per loro. Nel giro di poco tempo portarono a termine la costruzione delle nuove parti, tutto ciò che Rey doveva fare era assemblarle ed inserire i cristalli. Con calma cominciò a mettere al proprio posto i vari componenti, sarebbe stato più rapido eseguire quell'operazione servendosi della Forza come aveva già fatto la prima volta ma per ovvi motivi non poteva. Tuttavia a Rey non dispiaceva dover lavorare con le proprie mani, l'aveva fatto per tutta la sua vita senza mai far ricorso ad alcun potere. Le sembrava quasi di essere tornata a quella che per quindici anni era stata la normalità. Ben le passò i cristalli ed una volta inseriti Rey finì di montare la spada. A livello estetico il design era rimasto pressoché invariato, a parte l'altra estremità dell'impugnatura che adesso aveva un'apertura per permettere l'emissione della seconda lama. Rey ammirò soddisfatta per qualche istante il risultato, quella spada la rispecchiava e per la prima volta aveva qualcosa che fosse interamente suo.
-Direi che è il momento di provarla- disse Rey alzandosi, Ben fece altrettanto ed indietreggiò di parecchi passi -Sul serio Ben? Indietreggi perché temi che possa esplodere?- gli chiese sarcastica.
-Ti sto solo prendendo in giro!- esclamò lui ridendo -Ti assicuro che non esploderà-
Rey premette il pulsante d'accensione e due lame arancione chiaro presero vita emettendo il tipico ronzio, la spada era abbastanza leggera e perfettamente bilanciata. Era persino meglio di come l'aveva progettata ed osservandola con più attenzione si rese conto che non aveva nulla in comune con quella della Rey malvagia dei suoi incubi.
-È meravigliosa- commentò Ben avvicinandosi a lei -Ed è unica nel suo genere- aggiunse abbracciandola da dietro e dandole un bacio sulla guancia. Rey non poté fare a meno di arrossire per quei complimenti, non sapeva mai come rispondere adeguatamente quando le persone si complimentavano con lei.
-Quindi sono promossa maestro?- scherzò Rey spegnendo la spada.
-A pieni voti direi- rispose lui sarcastico.
Rey era così entusiasta della sua nuova spada che voleva mostrarla anche a Chewbecca, perciò tornò a bordo del Falcon per invitarlo ad uscire fuori. Era più sicuro attivare l'arma all'aperto che in uno spazio più ristretto. Il wookie le fece i complimenti per il suo lavoro e le chiese se l'avesse già testata in un combattimento.
-Non possiamo Chewbe, Ben non ha più la sua spada-
-Forse gettarla in mare non è stata un'ottima idea- ammise Ben ed il wookie gli diede dello stupido per aver fatto una cosa del genere.

-Lo so, sono stato stupido, ma potremmo tentare di recuperarla-
-Non vorrei essere pessimista, ma è sul fondo del mare da più di un mese e sicuramente si è danneggiata- fece notare Rey.
-Le spade laser generalmente sono progettate per resistere anche all'acqua, i danni saranno minimi- spiegò Ben.

 

 

Diverse ore dopo Rey e Ben erano nuovamente sul relitto della Morte Nera, il mare in tempesta era così scuro che si confondeva col cielo nuvoloso. Il vento soffiava così forte che più volte Rey dovette scostarsi i capelli che le finivano davanti agli occhi ed aveva i brividi per quanto facesse freddo, si appuntò mentalmente di procurarsi una giacca per i futuri viaggi. Le onde alte s'infrangevano contro il metallo provocando spruzzi ovunque, l'idea di inzupparsi completamente d'acqua non entusiasmava Rey. Trovarsi in quel luogo le risvegliò brutti ricordi ancora freschi, non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di lei che trafiggeva Ben con la propria spada. Anche lui doveva star pensando la stessa cosa, tutta la serenità di qualche ora prima sembrava averlo abbandonato.
-Stai bene?- gli chiese.

-Dovrei essere io a chiedertelo, sembri parecchio turbata- le rispose.
-Stare qui mi fa ripensare a quel giorno...ti ho quasi ucciso-
-È vero, ma salvandomi mi hai fatto capire che non era troppo tardi per me-
-Adesso sei tu quello che sta trovando il lato positivo-
-Devo averlo imparato da te- le disse Ben abbozzando un sorriso.
-Sei sicuro di volerlo fare?- chiese Rey abbassando lo sguardo verso il mare tumultuoso.
-Più che sicuro, lasciarmi il passato alle spalle non lo cancellerà- Ben le aveva spiegato durante il viaggio che aveva intenzione di curare****il cristallo crepato all'interno della spada, che era anche il motivo per cui la lama era altamente instabile. Ben tese una mano verso l'acqua e chiuse gli occhi, una cosa del genere richiedeva molta concentrazione e Rey non sapeva dire se stesse funzionando o meno. Rimasero in attesa per diversi minuti in cui non successe assolutamente nulla, forse la spada era stata trascinata via dalle correnti troppo forti ed era finita così lontana da essere fuori portata. Perciò quando alla fine la spada emerse dall'acqua Rey ne rimase sorpresa, non perché non avesse fiducia nelle abilità di Ben ma le possibilità di riuscita erano davvero minime.
-Non pensavo avrebbe funzionato sul serio- ammise il ragazzo.
-Nemmeno io, sembra che ci siamo sbagliati entrambi-
-Grazie per la fiducia- disse sarcastico.
-L'hai appena ammesso anche tu che non pensavi avrebbe funzionato- si giustificò Rey -Contattiamo Chewbe e lasciamo questo rottame- disse cambiando discorso. Ben estrasse un commlink dalla giacca e contattò Chewbecca, che dopo averli lasciati sul relitto si era tenuto nei paraggi. Il wookie non ci mise molto a raggiungerli e si avvicinò quel tanto che bastava per permettere ad entrambi di saltare a bordo.
Chewbecca fece atterrare il Falcon nel bel mezzo del prato, non troppo lontano dalla costa, intraprendere un altro viaggio sarebbe stato stancante per tutti e tre e perciò si sarebbero fermati lì.
Rey e Ben se ne stavano seduti sul pavimento dell'area comune e stavano esaminando la spada, esternamente non sembrava aver subito alcun danno ed anche se era progettata per resistere all'acqua era comunque rimasta troppo a lungo in mare. Provare ad attivarla sarebbe stato pericoloso considerata l'instabilità dell'arma, perciò la soluzione più logica era smontarla e dare un'occhiata all'interno. I due si misero immediatamente al lavoro, l'operazione non richiese molto dal momento che la spada di Ben aveva un design più semplice rispetto a quella di Rey, fatta eccezione per i due canali posti ai lati dell'impugnatura per deviare l'energia in eccesso generata dal cristallo crepato.
A parte l'acqua finita in alcuni componenti non c'erano segni di corrosione o altri danni visibili, sarebbe bastato asciugare con cura le varie parti e la spada avrebbe funzionato correttamente. Ben rimosse il cristallo, la superficie rossa era ricoperta da spaccature abbastanza profonde, ma Rey sapeva per esperienza che si poteva riparare. Aveva fatto lo stesso con la spada degli Skywalker, il processo era identico a quello per curare gli esseri viventi e non richiedeva un eccessivo dispendio di energia.
-Avrei dovuto farlo prima- commentò Ben osservando il cristallo.
-Rimuginare sul passato non lo cambierà- gli disse Rey, comprendeva come si sentisse Ben perché anche lei si era sentita allo stesso modo quando l'aveva perso. Lui non rispose ma si limitò ad annuire, faceva ancora fatica ad aprirsi del tutto e Rey sapeva che gli serviva soltanto del tempo. Senza aggiungere altro Rey si alzò per andare a cercare un panno o un qualunque cosa potesse aiutarla ad asciugare le parti della spada. A bordo del Falcon c'era sempre tanto disordine e niente era al proprio posto, doveva proprio dare una ripulita non appena ne avrebbe avuto l'occasione. Alla fine trovò quello che stava cercando nella sala motori e con calma tornò all'area comune. Ben se ne stava ancora seduto sul pavimento e teneva il cristallo stretto in una mano, Rey si sedette accanto a lui per cominciare ad asciugare i pezzi della spada.
-Ha funzionato?- gli chiese.
-Guarda tu stessa- le rispose Ben sorridente, quando aprì la mano Rey vide un cristallo perfettamente integro e bianco.
-È bellissimo, non credevo esistessero cristalli bianchi- commentò stupita.
-Sono abbastanza rari persino tra i Jedi, e se devo essere onesto mi aspettavo che tornasse blu-
-A me piace di più così, ti si addice-
-Che intendi dire?-
-Come te anche questo cristallo è finalmente libero dall'oscurità ed ha ritrovato la propria luce-
-Credo che tu abbia ragione, mi piace quest'interpretazione- le disse sporgendosi in avanti per baciarla delicatamente.
Dopo aver asciugato ogni componente della spada ed averla assemblata i due uscirono per testare le loro armi nuove. Rey si era raccolta i capelli in una coda alta e Ben si era tolto la giacca per impedire che lo limitasse nei movimenti. Fuori c'era molta umidità e faceva freddo, ma l'allenamento sarebbe stato più che sufficiente per riscaldarli.
-Non andarci piano con me soltanto perché non posso usare la Forza- disse Rey.
-Quando mai l'ho fatto?-
-Oh quindi tutte le volte in cui ti ho battuto non dipendono dal fatto che ci stessi andando piano?- lo stuzzicò lei.

-Tecnicamente hai barato, il nostro legame ti ha permesso di imparare tutto che so- le rispose con sarcasmo.
-Se è ciò che pensi vediamo chi di noi due ha ragione- fu la risposta di Rey mentre attivava la spada, Ben fece altrettanto, la sua spada aveva perso la particolare lama tremolante e dai due canali laterali non fuoriusciva più il flusso energetico in eccesso. Persino con la temporanea assenza del loro legame Rey ebbe la sensazione che si fossero addestrati insieme per tutta la vita. Riuscivano a prevedere l'uno le mosse dell'altro ed ogni volta che lei sferrava un colpo Ben lo parava con la spada o lo bloccava con la Forza. L'obiettivo di quell'allenamento era piuttosto semplice, chi avrebbe disarmato l'altro avrebbe vinto. Per rendere tutto più equo Ben le aveva promesso di non usare la Forza per disarmarla. Tuttavia neppure quel vantaggio avrebbe aiutato Rey, come avrebbe fatto a disarmarlo senza fargli del male o danneggiare la sua spada? Un'idea si fece strada nella sua mente, l'ultima volta che si erano scontrati lei era inciampata e la spada le era rotolata via dalle mani, forse poteva ricreare una situazione del genere. Dopotutto terreno su cui stavano combattendo era irregolare, nell'erba c'erano molti sassi e rocce di piccole dimensioni.
Rey incalzò i propri colpi, Ben continuò a pararli ma a lei bastava soltanto farlo indietreggiare per farlo inciampare, era l'unica idea che le era venuta in mente per disarmarlo in maniera innocua. Continuarono per un po' a sferrare e parare colpi, Rey sentiva i muscoli farle male e cominciava a sentirsi stanca, dopo una notte senza sonno e due viaggi avrebbe dovuto aspettarselo. Ben doveva aver capito le sue intenzioni perché smise di indietreggiare e tentò di sferrare un colpo che Rey intercettò con la propria spada. Forse fu soltanto una questione di fortuna ma Rey sfruttò quell'occasione per farlo indietreggiare fino a farlo inciampare. La spada di Ben si spense non appena lui finì a terra.
-Ti ho battuto ancora una volta- gli disse soddisfatta mentre disattivava la spada.
-Devo ammettere che sei stata davvero furba-
-Stai bene?- chiese Rey tendendogli una mano per aiutarlo a rialzarsi, ma Ben la tirò e Rey gli cadde addosso perdendo la presa sulla spada.
-Direi che abbiamo perso entrambi- scherzò Ben.
-Sei un imbroglione!- esclamò Rey ridendo, soltanto dopo si rese conto di quanto i loro visi fossero vicini e non poté resistere all'impulso di baciarlo. Ben ricambiò quel bacio con una passione che non aveva mai dimostrato prima e si staccarono soltanto quando entrambi si trovarono a corto di fiato.
Fu piuttosto imbarazzante per entrambi quando sentirono Chewbecca scusarsi per interrompere qualunque cosa stessero facendo ed informarli di aver ricevuto un messaggio da parte di Poe. Rey, che era sicura di essere arrossita fino alla punta dei capelli, si alzò lentamente e recuperò la propria spada dall'erba, Ben fece altrettanto ed era arrossito tanto quanto lei.
-Che succede? La Resistenza è nei guai?- chiese Rey, il wookie le disse che Poe aveva soltanto richiesto il loro rientro alla base perché aveva delle notizie importanti da condividere.
-Non credo siano buone notizie- intervenne Ben.
-Mi dispiace Ben credevo che avremmo avuto più tempo prima di tornare-
-Va tutto bene, questo momento sarebbe arrivato prima o poi- la rassicurò lui -zio Chewbe imposta la rotta- il wookie annuì e si diresse verso il Falcon.
Qualunque cosa riguardassero quelle notizie non era nulla di buono, Rey non si sentiva ancora pronta ad affrontare un'altra battaglia e sapeva che per Ben era lo stesso. Ma avevano entrambi accettato quella condizione posta da Poe e adesso non potevano più tirarsi indietro, la galassia aveva bisogno di loro ancora una volta.

Spazio autrice: 

Mi sembra incredibile dirlo, ma siamo giunti alla fine e ci tengo immensamente a ringraziare tutti coloro che hanno letto e recensito questa storia, sappiate che ogni vostro commento mi ha incoraggiata tantissimo per proseguire. Spero che seguirete anche il sequel, ma nel caso non lo facciate spero che questo finale sia di vostro gradimento (i finali sono il mio punto debole perciò chiedo venia).

Note:
*La camera di messa a fuoco (in inglese Focusing Chrystal Chamber) è la parte della spada che ospita il/i cristallo/i.
**La cella d'alimentazione si può definire il cuore della spada insieme al cristallo, senza di essa la spada non funzionerebbe in quanto è lì che viene generata l'energia per farla funzionare.
***L'emettitore è la parte della spada che genera la lama ed è composto da sei parti che vanno costruite separatamente.
**** La cura del cristallo è ciò che permette ai cristalli rossi o danneggiati di tornare ad uno stato normale.


 

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