(Re)Imagining di Cida (/viewuser.php?uid=22415)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scena Prima ***
Capitolo 2: *** Scena Seconda ***
Capitolo 3: *** Scena Terza ***
Capitolo 4: *** Contenuto Speciale ***
Capitolo 1 *** Scena Prima ***
Capitolo 1
Questa piccola raccolta nasce
come un divertimento personale (senza troppe pretese) a
seguito della mia long Seasons
e la venuta di Frozen 2.
Per questo motivo, diciamo, che è necessario avere
conoscenza di
entrambe le cose per capire meglio il tutto ed evitarsi spiacevoli
spoiler.
Non so di
preciso dove mi porterà tutto questo ma sentivo che Elsa e
Jack avessero ancora delle cose da dire, per cui eccole. |
Personaggi: Elsa, Jack
Tipo
di coppia:
Elsa/Jack
Note: Missing Moments
Contesto: Post Seasons, Pre Frozen 2
Genere: Lime
Rating: Arancione
Tipo: Flash
Parole: 342
«Regina
di Arendelle» esordì Jack, sgranando gli occhi e
portandosi a sedere sul materasso «E’ una battuta
sul sesso quella che avete
appena fatto?»
Elsa rise e si voltò appena verso di lui, mosse una mano a
sorreggerle il capo
per guardarlo meglio «Perché, non
posso?» gli chiese divertita.
«Certo che puoi» le rispose, lasciandosi
coinvolgere dal suo divertimento «Ma
credo di dovermi ancora abituare a questa incredibile
qualità che hai di
riuscire continuamente a stupirmi»
«E non hai ancora visto niente» celiò,
maliziosa.
Lui fece scivolare lo sguardo sulla sua pelle nuda e sul resto del suo
corpo
che spariva, sinuoso, sotto alle coperte «Oserei dire che qualcosa
decisamente l’ho vista» la sfidò con lo
stesso tono «Comunque sarà pure come
dici» continuò, sdraiandosi nuovamente e facendosi
più vicino «Ma ho
evidentemente acquistato in calore, non credi?»
«Credo…» concesse l’altra
prima di unire le labbra alle sue, beandosi del
tepore della sua pelle e del battito di quel cuore - schiavo di un
ritmo
accelerato - di cui lei, e solo lei, era l’unica responsabile.
Jack si staccò appena «Senza contare che ci sono
decine di altri modi per
tenerti impegnata nel frattempo» le sussurrò
furbamente, facendo scivolare
una mano sotto alle lenzuola: la vide sussultare non appena le sue dita
incontrarono la loro destinazione «Non so se mi
spiego»
Elsa abbassò le palpebre e si lasciò andare ad un
sonoro sospiro «Benissimo…»
cedette, assecondandone il movimento.
«Ottimo» accettò la sua resa lui
«Dato che hai capito, posso anche smettere» le
fece presente mentre iniziava, seppur lentamente, a ritirare il braccio.
«No!» lo ammonì lei, riaprendo di colpo
gli occhi e serrandogli la mano nella
morsa delle sue cosce: non era una supplica ma
un’intimidazione, se pensava che
si sarebbe lasciata torturare a quel modo si sbagliava di grosso
«Continua»
Un lampo – di sfida, di desiderio, di amore? –
saettò rapido negli occhi
nocciola dell’ex
Spirito dell’Inverno, questa volta
fu il suo turno di
arrendersi «Agli ordini, mia regina»
sussurrò prima di riappropriarsi della sua
bocca e riprendere da lì, dove si era interrotto.
Ebbene sì, ho
scritto le mie prime poche
righe lime... 🙈
Di chi è
la colpa? Di chi, con i suoi scritti, turba il mio assetto
ormonale. E
no, ogni riferimento non è per niente casuale ahahah
Spero che non sia
così terribile come primo approccio... Insomma, loro due li
vedo così - sempre pronti a punzecchiarsi - anche
nell'intimità.
Chissà
cosa mai avrà detto la regina al nostro Jack XD
Grazie per aver letto, al solito, vi sarei grata se voleste spendere un
po' del vostro tempo per farmi sapere il vostro parere.
Alla prossima
Cida
I personaggi di Jack e di
Elsa, ovviamente, non mi appartengono ma sono di proprietà
dei rispettivi autori e case cinematografiche. |
|
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Capitolo 2 *** Scena Seconda ***
Capitolo 1
Questa piccola raccolta nasce
come un divertimento personale (senza troppe pretese) a
seguito della mia long Seasons
e la venuta di Frozen 2.
Per questo motivo, diciamo, che è necessario avere
conoscenza di
entrambe le cose per capire meglio il tutto ed evitarsi spiacevoli
spoiler.
Non so di
preciso dove mi porterà tutto questo ma sentivo che Elsa,
Jack
and Co. avessero ancora delle cose da dire, per cui eccole. |
Personaggi: Anna, Kristoff, Jack, Olaf, Freja
Note: What if?
Contesto:
Re-do “Gioco dei mimi – scena finale”
Genere:
Commedia
Rating:
Giallo
Tipo: Flash
Parole: 416
«Ghiaccio?»
sbottò Anna incredula «Oh, andiamo, non
sapeva mimare la parola ghiaccio?»
Jack fece scendere Freja dalle proprie braccia, ignorando lo sproloquio
della
principessa, lo sguardo preoccupato ancora rivolto verso la porta da
cui Elsa
era appena uscita. Era tutto il giorno che gli sembrava distante: non
le aveva
fatto pressioni, lasciandole l’opportunità di
aprirsi spontaneamente ma, a
quanto pareva, non era intenzionata a farlo. Serrò le labbra
vagamente stizzito
«Forse, sarà il caso che vada da
lei…» si decise, cercando di congedarsi dai
presenti.
«Ehi! No, no…» lo bloccò,
invece, la rossa, raggiungendolo con grandi falcate
«Andrò io da mia sorella: ha chiaramente bisogno
di parlare, non di farsi
saltare addosso da qualcuno!»
«Che?» sbottò l’ex spirito piccato
«Pensi che sia una bestia? So controllarmi,
sai?»
«Uuuuh!» proruppe Freja garrula «Ecco a
cosa giocate con zia Elsa quando la vai
a trovare in camera e fate tutto quel baccano»
«Esatto!» inflisse il colpo di grazia Olaf
«Dev’essere sicuramente un gioco
molto divertente»
Anna avvampò, Jack sbiancò
«Eh?» pronunciarono assieme.
«Tu!» fu il
ringhio infernale che uscì dalle labbra del tagliatore di
ghiaccio «Come osi far sentire queste cose a mia figlia?»
Jack, evidentemente non propriamente conscio del pericolo mortale in
cui si
stava addentrando, decise di difendersi «Non è
colpa mia se tua
figlia di notte
non dorme»
Kristoff scattò verso di lui «Ti faccio tornare
uno spirito!»
L’altro, però, fu davvero lesto a scansarsi e, con
una strana torsione, scartò
di lato e riuscì a scappare dalla porta, il biondo subito
alle calcagna.
«Certo che è proprio agile»
constatò Anna, di fronte alle abilità del suo
praticamente cognato «Sarà di sicuro un
vantaggio…»
«Un vantaggio per cosa, mamma?» le chiese la
piccola curiosa, prendendole la
mano.
«Aspetta, che?» trasecolò la
principessa, arrossendo nuovamente «Niente di cui
ti debba preoccupare, stupidaggini dei grandi»
«Ma io sono grande» fece presente Freja, gonfiando
le guance.
«Oh no, per queste cose sei davvero troppo piccola,
credimi» cercò
di tagliare corto lei: meno male che il marito era decisamente
impegnato al momento,
altrimenti la sua furia si sarebbe abbattuta inesorabilmente anche su
di lei.
E, a proposito di furia, alle sue orecchie arrivò il
clangore di un’armatura
abbattuta al piano di sotto, subito accompagnata da una sonora risata
di Jack e
dagli improperi di Kristoff.
Si portò una mano al viso rassegnata «A nanna,
su» incitò la figlia e i suoi
immancabili compagni «La mamma deve andare ad avvisare la zia
che sta per
diventare vedova prima del tempo»
Eccoci qui ad un nuovo,
rapido, appuntamento.
In occasione del rilascio di Frozen 2 in streaming, ritorna la mia
famigliola preferita con i loro deliri assicurati.
Dato che, seguendo Seasons,
qui Anna e Kristoff sono già sposati e hanno una bambina, ho
provato a sostituire la scenetta della proposta mancata, dopo la serata
del "Gioco dei Mimi", con qualcosa di divertente e che, di nuovo, la
Disney non avrebbe potuto usare mai XD
Comunque sia ho voluto mantenere che fosse Anna ad andare dalla sorella
a sincerarsi che andasse tutto bene, bloccando Jack in una lotta per la
sopravvivenza.
Che vincerà, non temete ;)
Alla prossima
Cida
I personaggi di Jack, Anna,
Elsa, Kristoff, Olaf e Sven, ovviamente, non mi appartengono ma sono di
proprietà
dei rispettivi autori e case cinematografiche.
Freja è, invece, un mio
OC. |
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Capitolo 3 *** Scena Terza ***
Capitolo 1
Questa piccola raccolta nasce
come un divertimento personale (senza troppe pretese) a
seguito della mia long Seasons
e la venuta di Frozen 2.
Per questo motivo, diciamo, che è necessario avere
conoscenza di
entrambe le cose per capire meglio il tutto ed evitarsi spiacevoli
spoiler.
Non so di
preciso dove mi porterà tutto questo ma sentivo che Elsa e
Jack avessero ancora delle cose da dire, per cui eccole. |
Personaggi: Elsa, Jack
Tipo
di coppia: Elsa/Jack
Note: Missing Moment
Contesto: Post "Into the unknown"
Genere: Hurt/Comfort
Rating: Verde
Tipo: Flash
Parole: 477
«Elsa?»
Ancora sul limitare della lastra di ghiaccio da lei stessa creata, la regina si
voltò di scatto verso quel richiamo e lo vide, lì, in piedi e stupito,
circondato dai cristalli degli elementi che avevano riempito tutta l’area
circostante.
«Che cosa ci fai qui?» gli chiese.
Lui portò le mani ai fianchi ed alzò un pochino la testa verso di lei «Che cosa
ci faccio io? Che cosa ci fai tu, qui?» Era un’espressione vagamente delusa
quella che aveva sul visto? «Pensi davvero che me ne sarei stato buono a letto
mentre te ne andavi in giro, in piena notte, cantando?»
«Mi hai sentita?» volle sapere, avvampando.
Jack tirò le labbra di lato, divertito «Mi domando chi non l’abbia fatto…»
Riuscì a strapparle un sorriso: non era deluso ma solo curioso e, guardandolo
meglio - oltre alla sua solita irriverenza – forse, un pochino preoccupato.
In un attimo, infatti, le fu accanto: nonostante avesse perso i suoi poteri
era, comunque, quasi magico come continuasse ad avere quell’incredibile
affinità con il ghiaccio, tant’è che per raggiungerla non scivolò nemmeno una
volta.
«Questi sono i simboli degli elementi» constatò, sfiorandone appena uno
raffigurante lo spirito dell’aria.
«Temo di averli risvegliati» gli confessò lei, stringendosi nelle spalle.
Lui non comprese a pieno le sue parole ma, in quel momento, aveva una domanda
più pressante da porle «Che hai?» le chiese, quindi, accarezzandole il viso per
accompagnare il suo sguardo nel proprio «E’ tutto il giorno che sei strana,
cosa non va?»
La regina sorrise, era stata davvero così ingenua da pensare di riuscire a
nasconderglielo? «E’ da questa mattina che sento una voce portata dal vento…»
Jack inarcò un sopracciglio stranito «Una voce?»
«Sì» confermò l’altra «Come una sirena che mi attrae, il mio potere reagisce al
suo richiamo e cresce…» prese fiato «Sento come se avesse bisogno di me e io di
lei: per capire, finalmente, perché sono nata così»
Abbassò lo sguardo sulle proprie mani, colpevole di volere di più di quella
vita meravigliosa che già stava vivendo con lui, tutto il resto della sua
famiglia e del suo popolo.
L’ex Spirito dell’Inverno inspirò profondamente dal naso ma non si
arrabbiò, anzi, la avvolse in un tenero abbraccio «Sei proprio una sciocca, lo
sai?» la rimproverò bonariamente «Hai passato tutta la vita a reprimerti per
gli altri: non sentirti in colpa se, per una volta, decidi di non farlo»
Elsa sgranò gli occhi «Che cosa mi stai dicendo?»
«Ti sto dicendo che, se è quello che ti senti di fare, devi andare» le diede un
piccolo buffetto con l’indice sulla fronte «Ma diamine, mica ti serve il mio
permesso»
No, di certo non le serviva il suo permesso per farlo ma sapere di avere il suo
appoggio le aveva tolto come un peso e, adesso, era più che mai convinta che
quella fosse la cosa giusta da fare.
E'
veramente con piacere che torno a pubblicare questo nuovo capitolo
perché significa che l'incubo in cui sono scivolata dieci giorni
fa è, finalmente, finito.
E Jack ed Elsa sono fonte di estremo conforto per me.
Questo Missing Moment mi è uscito quasi naturale perché davvero non mi è piaciuto molto che nel film abbiano relegato il
dubbio di Elsa sul fatto di seguire la voce o meno in un paio di battute all'interno della canzone e non ne abbia fatto alcuna
menzione con Anna. Ho immaginato potesse essere verosimile che, incalzata, si aprisse con Jack non per ricevere il suo permesso
ma un po' di comprensione. Jack, per sua natura, non può non comprendere il suo bisogno di capire perciò la sostiene ma
solo dopo averla perculata a dovere per la sua abitudine di andarsene in giro cantando 😂
Grazie a tutti voi che leggete, anche silenziosamente, queste mie piccole trovate.
Alla prossima
Cida
P.S Winter is coming...
I personaggi di Jack e Elsa, ovviamente, non mi appartengono ma sono di
proprietà
dei rispettivi autori e case cinematografiche.
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Capitolo 4 *** Contenuto Speciale ***
Capitolo 1
Questa piccola raccolta nasce
come un divertimento personale (senza troppe pretese) a
seguito della mia long Seasons
e la venuta di Frozen 2.
Per questo motivo, diciamo, che è necessario avere
conoscenza di
entrambe le cose per capire meglio il tutto ed evitarsi spiacevoli
spoiler.
Non so di
preciso dove mi porterà tutto questo ma sentivo che Elsa e
Jack avessero ancora delle cose da dire, per cui eccole. |
Personaggi: Elsa, Jack
Tipo
di coppia: Elsa/Jack
Note: Missing Moments
Contesto:
Post Frozen 2
Genere:
Lime, Hurt/Comfort (invertito)
Rating:
Arancione
Tipo: One-shot
Parole: 1915
Un leggero
solletichio, lungo la colonna vertebrale,
risvegliò il Quinto Spirito dal suo riposo. Prona, nel
giaciglio di quella che
era la loro tenda, aprì appena gli occhi, quel tanto che
bastava per vedere il
suo amore, seduto al suo fianco, giocare assorto con una ciocca dei
suoi
capelli, sfiorandole la pelle nuda della schiena.
«A
cosa pensi?» gli chiese, quindi, con un sorriso divertito.
Lui
bloccò istintivamente la mano, aggrottò le
sopracciglia – come se si fosse
reso conto solo in quel momento di cosa stesse facendo – e la
guardò a sua
volta «Scusa, non volevo svegliarti» le disse, ma
non rispose alla sua domanda.
Elsa
sospirò ma non indagò oltre, sapeva benissimo
cosa lo tormentasse, per
questo evitò di rassicurarlo dicendogli di non preoccuparsi
e che il sonno era
per lei, ormai, un vezzo e non una necessità.
Scosse
appena il capo: quanto gli piaceva darle della testarda ma,
decisamente,
lui non era da meno. Si tirò a sedere e i capelli
chiarissimi le ricaddero addosso,
smettendo di farle da aureola sul cuscino e diventando, di fatto,
l’unica cosa
a coprirla un poco. Affrontò il suo sguardo senza timore o
alcuna vergogna,
ormai i rispettivi corpi non avevano più segreti, o meglio,
Jack li aveva ma
solo per se stesso.
Aveva
cominciato a percepire qualcosa quando il suo potere era iniziato a
crescere, attirato dal richiamo di Ahtohallan, ma era stato solo
toccandolo la
prima volta, dopo essere divenuta il Quinto Spirito, che non aveva
avuto più
dubbio alcuno.
L’intervento
di Anna le aveva, di fatto, impedito di dirglielo subito e,
successivamente, era stata la Luna a pregarla di attendere, quello
non
era ancora il momento. L’Inverno, però, era ormai
alle porte e non c’era
davvero più bisogno di aspettare.
Vedendolo
di nuovo distratto dai suoi pensieri, gli sfiorò la mano con
la
propria per richiamarlo «Oggi ti porto in un posto»
gli disse, incoraggiante.
«Mm-hm…»
annuì lui in risposta.
Elsa
sbuffò dal naso leggermente infastidita, non
l’aveva neanche ascoltata.
Assottigliò lo sguardo e sorrise furbamente, scivolando
sinuosa verso di lui: in
un attimo gli fu addosso e, stringendogli le gambe attorno alla
schiena, lo
attirò inesorabilmente verso di sé «Ho
la tua attenzione, adesso?»
Lo
sguardo di Jack tornò immediatamente attento
«Ah-ha…» le concesse,
muovendosi un poco per farle capire quanta
ne avesse attirata.
Lei
combatté l’impulso di lasciar perdere e
approfondire quell’invitante
contatto «Ti ho detto che ti porterò in un
posto»
Lui,
però, non fu altrettanto stoico: portò una mano
alla sua nuca,
intrecciando le dita con i suoi capelli morbidi, e le
imprigionò le labbra con
le sue. Senza trovare resistenza alcuna, si spinse in avanti,
adagiandola sulle
coperte «Subito?» le chiese, staccandosi
leggermente.
Il
Quinto Spirito fece finta di pensarci un attimo «Direi che
possiamo anche
ritardare qualche minuto»
L’uomo
ghignò «Qualche minuto?» le fece eco,
scostandosi ulteriormente e
fingendosi offeso «Mi sottovaluti»
L’altra
alzò gli occhi al cielo «Taci» gli
intimò «E torna qui» lo
invitò, più
conciliante.
E
colui che era
stato il Signore dell’Inverno non poté fare a meno
di
obbedire.
«Allora,
monti o no?»
Jack
guardò Elsa a cavallo di Nokk, per niente convinto.[1]
Davanti
alla sua titubanza, il destriero d’acqua nitrì,
impennandosi sulle
zampe posteriori per riabbassarsi subito dopo e spruzzargli dalla bocca
un
deciso getto sulla faccia. Scartò un paio di passi sul
posto, scoppiando in
quella che sembrava una risata cristallina, talmente contagiosa che si
fece
largo, inesorabilmente, anche sulle labbra della donna che aveva su di
sé.
L’altro
assottigliò gli occhi, pulendosi il grosso con una mano
«Molto maturi…»
si complimentò, per ghignare un secondo dopo
«… ma, se non vi dispiace,
chiederei un passaggio ad un vecchio amico»
Non
fece nemmeno in tempo a finire di dire quella frase che il vento lo
avvolse
nei suoi sbuffi, asciugandolo completamente e costringendolo ad un paio
di
piroette a diversi metri da terra.
«Ciao
Gale[2]…»
lo salutò felice. Sempre con il
suo aiuto, affiancò gli altri due
«Sono pronto»
Elsa
gioì internamente del suo buon umore «Coraggio,
Ahtohallan ci aspetta»
«Benvenuto
a casa…» lo accolse Elsa, non appena misero piede
sulle spiagge ghiacciate dell’Isola dei Ricordi.
«Cosa?»
chiese Jack, non capendo.
L’altra
annuì «Qui è dove dimorano le memorie
di tutti, ognuno può sentirsi a
casa» gli spiegò incoraggiante
«Seguimi»
Lui
obbedì ma, non appena arrivarono all’ingresso di
quella che aveva tutta
l’aria di essere una grotta, il Quinto Spirito lo
guardò e un lampo di sfida
saettò nei suoi occhi chiari «Stammi dietro, se ci
riesci» non gli diede
neanche il tempo di comprendere a pieno le sue parole:
scattò, sparendo dalla
sua vista.
«Ma
che diavolo?» borbottò l’altro confuso
ma l’idea di perdere lo pungolò
nell’orgoglio e, in un attimo, le fu alle calcagna.
Calpestò,
un passo dopo l’altro, quei pavimenti di ghiaccio, sempre
più vicino.
Lasciandosi trasportare dalla pendenza dell’ennesimo
corridoio imboccato, il
suo peso maggiore gli fece recuperare terreno, così tanto
che se avesse
allungato una mano avrebbe sfiorato con le dita uno dei veli del suo
etereo
vestito. Prima che riuscisse effettivamente a farlo, però,
lei saltò improvvisamente
e saltò ancora. Lui fu costretto ad una brusca frenata, non
avrebbe saputo dire
come
riuscì a bloccarsi fra quei pavimenti scivolosi e quelle
pareti
gelate ma, di fatto, lo fece: davanti a lui si estendeva un baratro
buio, senza
fondo, l’unico modo per attraversarlo era, appunto, saltare
fra enormi piloni
di ghiaccio che svettavano nell’oscurità.
«Che
c’è?» rimbombò la voce della
bionda, fra le pareti della caverna, al
sicuro dall’altro lato «Hai paura, per
caso?»
Era
chiaramente una pazza ma, probabilmente, era anche per questo suo
spropositato coraggio che l’amava.
«Mai!»
sibilò, incurante che a quel livello, lei non potesse
sentirlo. Prese
una discreta rincorsa ed emulò le sue gesta: arrivato
dall’altro lato di lei
non c’era più traccia ma un’inspiegabile
euforia, fomentata dall’adrenalina
appena provata, rinnovarono il suo impulso di correre.
Attraversò in un lampo
un lungo corridoio, per poi superare a grandi falcate
un’enorme sala
completamente vuota, ad eccezioni di enormi e trasparenti colonne
laterali.
Varcò, così, l’ennesima soglia ma,
quello che trovò lo stupì talmente tanto
che, quasi, si bloccò sul posto: attorno a lui, centinaia di
statue di neve –
alcune dall’aria decisamente familiare – si
muovevano e bisbigliavano parole.
Raggiunse
Elsa vicina ad una particolare coppia di fantocci: l’uomo
teneva in
mano un lungo bastone e, con aria beffarda, si prodigava in un profondo
inchino
sotto lo sguardo sospettoso della donna di fronte a lui.
Jack
sgranò definitivamente gli occhi «Ma
questi…»
«Siamo
noi, sì» concluse il Quinto Spirito «Le
memorie di tutti sono qui,
comprese le tue» e, così dicendo, gli
mostrò altre figure che lo ritraevano da
bambino, ragazzo, uomo. A volte era solo, altre accompagnato da
qualcuno.
Assottigliò
gli occhi davanti a un suo doppione di neve che si accucciava verso
un bastone da pastore mentre, al tempo stesso, cercava di
tranquillizzare un
ragazza più giovane, sussurrandole dolcemente “Andrà
tutto bene, te lo
prometto…”
Quella
era… «Mia sorella!» esclamò,
come folgorato dalla comprensione «Mentre
tornavamo a casa il ghiaccio del lago si è incrinato, era
ancora troppo
sottile… poi, non ricordo bene, a parte un freddo
terribile»
Elsa
gli prese la mano fra le sue, quasi commossa «Ti sei
sacrificato per
salvarla, è per questo che l’Uomo della Luna ha
scelto te per diventare il
nuovo Spirito dell’Inverno»[3]
«Ora,
però, non lo sono più…» si
rabbuiò l’altro.
«Possibile
che non lo capisci?» lo spronò lei
«Quali difficoltà hai incontrato
seguendomi? Sei, forse, mai scivolato una volta?» gli
scostò appena i capelli
castani dagli occhi «Quale temperatura pensi che ci sia qui
dentro? Non mi pare
tu stia congelando…»
«Che
cosa mi stai dicendo?»
«Di
aprire gli occhi»
«Mi
pare di averli aperti…» le rispose, si stava
innervosendo, lo percepì.
Decise di cambiare approccio, fece leva sulle loro mani di nuovo unite
e lo
attirò a sé «Ti sto chiedendo di
credere» e, detto questo, si alzò sulla punta
dei piedi per andare a toccare la fronte dell’altro con la
sua. Il contatto
sprigionò un’ondata di potere tale che
cristallizzò tutte le statue di neve che
li circondavano. Quando cessò, il Quinto Spirito
riaprì gli occhi, ritrovando
di fronte a sé il Signore dell’Inverno.
Jack
non ebbe bisogno di guardarsi per capire di essere tornato ad essere
quello
di sempre, lo percepiva dentro
«Io non capisco…»
Elsa
sorrise «Me l’hai detto tu, no? Non sei mai andato
via, eri solo nascosto…
solo che non avevamo ancora scavato abbastanza a fondo»
«Ma
come è stato possibile tutto quello che abbiamo vissuto
finora?»
«E’
stata una specie d’illusione» gli spiegò
«Prima necessaria a me, per capire
come avessi bisogno di te perché sei tu e non per quello che
rappresenti e
farmi arrivare fino a qui…» sorrise
«Poi, credo che i giorni a venire siano
stati come un regalo, per tutti gli anni di solitudine che siamo stati
costretti a sopportare. Tuttavia, per quanto l’Uomo della
Luna sia potente, non
può più cambiare ciò che sei
diventato. A proposito…» si staccò da
lui per un
attimo e protese le mani in avanti, il bastone dello Spirito
dell’Inverno si
materializzò fra di esse «Credo proprio che questo
sia tuo»
Non
appena il legno tornò in contatto con il suo padrone
brillò, come se la
felicità che si era dipinta sul volto di Jack, proprio in
quel momento, avesse
potuto avvertirla anche l’oggetto stesso.
Quella
reazione ebbe il potere di riempire di gioia anche il Quinto Spirito
«Prendimi» lo sorprese con un salto, andando a
circondare il suo collo con le
braccia. Per quanto preso alla sprovvista, lui non la fece cadere. La
guardò
con un muto interrogativo nello sguardo e lei, semplicemente,
alzò le
sopracciglia invitandolo a volare. Chiaramente quello obbedì
e si librò
nell’aria: su, sempre più su.
«Guarda»
lo spronò nuovamente l’altra, ora che il simbolo
dell’unione dei
quattro elementi – il suo simbolo – era interamente
visibile sull’enorme
decorazione del pavimento della stanza
«Cos’è quello?»
«Un
fiocco di neve?» le buttò lì, non
capendo dove volesse andare a parare.
«Esatto,
è me che rappresenta… e di cosa sei il Signore
tu?» continuò con un
sorriso, stringendosi a lui maggiormente «Non capisci? Noi
siamo nati
per stare insieme»
Quelle
parole ebbero un potere quasi inebriante sul ritrovato Spirito,
tant’è
che non si limitò solo a baciarla ma la trascinò
in un volo vorticoso.
«Ehi:
fermo, fermo» cercò di bloccarlo lei scombussolata
ma, chiaramente,
divertita «Non è una cosa a cui sono
abituata»
«Ah,
giusto… tu non sai volare» ghignò lui
«Però sai creare dal nulla abiti
pazzeschi» la punzecchiò.
Lei
accolse la sfida con piacere «A proposito…
sarà il caso che tu indossi qualcosa
di più consono» e così dicendo,
staccò una mano da lui per trasformare i suoi
abiti Northuldri in un principesco abito blu.
Jack
si guardò «Non avrai un po’
esagerato?»
Elsa
rise e mosse l’altra mano per ridonargli il suo classico
aspetto ma, aggiungendo
– giusto per rimarcare in maniera disinteressata il loro
legame – alcuni diamanti
ad impreziosirgli la camicia «Meglio?»
«Meglio»
concesse lui ma il sorriso che le regalò fu
tutt’altro che
rassicurante e si trasformò, ben presto, in un molesto
ghigno laterale.
Approfittando del fatto che non si stesse più reggendo,
allargò le braccia
lasciando la presa.
«Uh?»
fece appena in tempo a dire lei, sgranando gli occhi, prima
d’iniziare a precipitare.
«Jack-son!»
fu il richiamo rabbioso che arrivò alle orecchie del
riscoperto
Spirito dell’Inverno.
Fischiò
«Ahia, è davvero arrabbiata…»
sussurrò divertito, per poi lanciarsi in
picchiata al suo salvataggio.
Lo
so, le sento benissimo anche io le unghie (che non ho) che grattano
contro gli specchi su cui mi sono arrampicata per rendere Jack di nuovo
lo Spirito dell'Inverno (o meglio, fargli comprendere che in
realtà lo è sempre stato).
La colpa è tutta del richiamo del canon che mi attira come
la
sirena di Ahtohallan e, quindi, di Frozen 2 che, mannaggia alla
pupazza, ha pensato bene di rendere Elsa uno Spirito, non specificando
apertamente se sia diventata immortale o meno ma temo che il concetto
di Spirito sia, per definizione, qualcosa che trascende la natura
umana, così come anche Kristoff sottolinea dicendo "Hai
qualcosa
di diverso..." per cui è estremamente probabile.
Fatto sta che io non ho amato molto questa cosa, ok, adoro
Jack come Signore dell'Inverno e rendendo lei uno spirito hanno
strizzato l'occhio a noi Jelsa shipper (i riferimenti a ROTG in Frozen
2 si sprecano) ma, come avrete abbondantemente capito, io li
shippo in maniera viscerale per le loro personalità, i
poteri
per me sono solo un contorno, quindi nel mio cuore potevano anche
rimanere insieme mortali e prodigarsi a fare taaaanti bambini
perché, è vero: amo Elsa, amo Jack ma amo anche
Anna e,
sinceramente, l'idea che Elsa si ritrovi senza di lei per
l'eternità mi sembra una cosa tremendamente triste,
più
una condanna che non un premio. Il fatto che per amor di
tempistiche Elsa non spenda nemmeno un secondo su questo pensiero, mi
ha lasciata un pochino basita ma vabbé.
Almeno ci facessero felici dandole un aitante Spirito dell'Inverno con
cui tenere occupati i suoi giorni - e le sue notti - per Diana.
Via, sarà il caso che la smetta, altrimenti queste note
rischiano di
diventare, come al solito, un trattato. Insomma quello che volevo dire
è che è questo il motivo per cui quest'ultimo
capitolo si
chiama "Contenuto Speciale", perché devia dal sentiero
battuto
da Seasons
per riprendere la strada segnata da Frozen 2.
Siete liberi di seguire il percorso che preferite, personalmente, mi
crogiolerò in entrambi a seconda del mood della giornata.
Al momento questa raccolta termina qui ma non è detto che
non
potrà arrivare qualcosa in futuro che me la farà
riaprire.
Nel frattempo, ho un altro progetto in testa per un AU... quindi, se vi
va, state all'occhio.
Grazie davvero per avermi seguito fino a qui, lasciandomi le vostre
impressioni, listando o, semplicemente, leggendo silenziosamente.
A presto
Cida
[1]
Fra le varie strizzate d'occhio a ROTG, se così vogliamo
chiamarle, c'è la netta somiglianza di Nokk con gli incubi
di
Pitch Black e sebbene qui non abbia mai avuto a che fare con
essi, Jack avverte comunque un certo
disagio in presenza del destriero d'acqua.
[2]
Gale è il nome originale di Zefiro, lo preferisco e,
giustamente, non può non avere una qual certa
affinità
col nostro Jack.
[3]
La scena che Jack rivede nei pupazzi di neve di come è
diventato
lo Spirito dell'Inverno è, chiaramente, come quella di ROTG,
leggermente modificata in relazione alla sua età maggiorata:
anche Emma è più grande, non stavano giocando ma
stavano
semplicemente rientrando a casa dopo aver effettuato delle commissioni
per la famiglia.
I personaggi di Jack e Elsa,
ovviamente, non mi appartengono ma sono di
proprietà
dei rispettivi autori e case cinematografiche.
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