Demons of the past

di JennyPotter99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The rat king ***
Capitolo 2: *** Do i see double or are there two hellbound? ***
Capitolo 3: *** Bird feathers ***
Capitolo 4: *** The number 68 ***
Capitolo 5: *** The new hunter. ***
Capitolo 6: *** Now, we fight. ***
Capitolo 7: *** In the viewfinder ***
Capitolo 8: *** The pack 2.0 ***
Capitolo 9: *** The other side. ***
Capitolo 10: *** The two lovers ***
Capitolo 11: *** The fuse ***
Capitolo 12: *** He’s all yours ***
Capitolo 13: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** The rat king ***


Erano passate settimane da quando Hope si era collegata con Garrett, ma di lui non c’era nessuna traccia.
Hope sperò davvero che non si facesse più vedere, dato che la sua vita procedeva più che tranquilla.
Da quando Stiles aveva approvato la sua relazione con Theo, i due si vedevano spesso e si conoscevano sempre meglio.
La ragazza si accoccolò al suo petto durante il film, ma passati svariati minuti, lo sentì dormire profondamente.
Allora si mise ad osservarlo, togliendogli la frangetta dal viso e pensò a quanto fosse carino.
Sfiorargli la guancia lo fece svegliare.
-Oh, scusami, mi sono addormentato.- bofonchiò, stropicciandosi gli occhi.
-L’ho notato da quando Edward l’ha baciata.- disse lei, ridacchiando.
-Scusa, odio i vampiri.- commentò lui.
-Beh, secondo le leggende erano nemici naturali dei licantropi.- aggiunse Hope, mettendo la mano sotto la testa.
-Certo, io gli rompo il naso a quello.- affermò Theo, facendole un occhiolino.
Allora Hope spense la tv.- Avanti, andiamo a dormire.- continuò, spingendolo verso la camera da letto.
Allo stesso tempo, Angelica e Liam accesero i lampioni del campo da LaCrosse e la ragazza si mise in porta, dopo aver preso una mazza.
-Ma tu non sai giocare a LaCrosse.- puntualizzò Liam, prendendo la mazza e la palla.
-Che sarà mai? Devo parare una semplice pallina.- disse Angelica, alzando le spalle.- Se vuoi diventare capitano, devi allenarti.-
Liam la guardò sorridendo mentre lei indossava il caschetto.
Angelica lo notò.- Cos’è quel sorrisetto?-
Il ragazzo scosse la testa.- Ti amo.-
Lei assottigliò gli occhi.- Lo dici solo per addolcirmi, ma non ci riuscirai.- affermò, tenendosi pronta a parare la palla.
Liam mise il casco e lanciò più forte che poteva, utilizzando anche i poteri da licantropo, ma Angelica riuscì comunque a pararla.- Ma che…-
Angelica scoppiò a ridere, esultando.- Ah, lo sapevo!-
Fu in quell’istante che Liam vide qualcosa avvicinarsi.- Angelica…-
Angelica si tolse il casco e voltò lo sguardo verso quello che sembrava un lupo: la sua spalla era insanguinata, era ferito e piuttosto arrabbiato.
-E’ un licantropo o un lupo?- sussurrò Liam, per non spaventarlo.
L’altra identificò il suo odore.- No, è un lupo.- rispose, avvicinandosi lentamente all’animale.- Ehi, va tutto bene, tranquillo.-
Il lupo si girò e se ne andò nella foresta, perciò decisero di seguirlo.
Quello che trovarono, fu terribile.
Un intero branco di lupi era stato ucciso e, inoltre, Angelica osservò uscire uno sciame di ragni dalla bocca di uno di loro.
Voltò lo sguardo disgustata e Liam la strinse a se.- Ma che diamine è successo?-
 
Theo fu costretto a svegliarsi di scatto dopo che Hope era sobbalzata nel letto urlando.- Toglimele, toglimele!-
-Hope, Hope, è tutto okay, è solo un sogno!- le disse Theo, prendendole il viso fra le mani.
Hope si guardò attorno col fiatone.- Sembrava così vero.-
-Che hai sognato?-
-Un posto…Pieno di ragnatele e-e rumori…E una voce che continuava a ripetere che non dovevamo fermare la Caccia Selvaggia…Che lo abbiamo liberato.- balbettò lei.
Theo rabbrividì.- Ma che significa?-
-Non lo so, Deaton ha detto che i druidi più forti possono avere delle visioni.-
-Quindi deve ancora succedere?-
-Se non è già successo.-
 
Wendy saltò col sedere sulla valigia, mentre Stiles cercò di chiuderla.
-Mi spieghi quanta roba ti sei portata per due giorni? Dobbiamo solo andare a vedere il posto, non trasferirci.- borbottò lui.
Lei sospirò.- Non lo so se è una buona idea...Lasciare qui Angelica e Hope, da sole, hanno bisogno di noi.-
Stiles le prese le mani.- Tesoro, Angelica l’hanno scorso, ha combattuto con un druido quasi tutta da sola…Lo stesso Hope, che ha affrontato Garrett. Se la caveranno, altrimenti non sono figlie nostre. E poi c’è tua madre, c’è Chris, c’è Liam.-
-E Theo.- puntualizzò Wendy.
-No, lui non lo conto.-
Fu proprio lui però, a spalancare la porta.- Forse dovreste aspettare.-
***
Hope raccontò ciò che aveva sognato ai suoi genitori e, il giorno dopo, Stiles la portò alla centrale, passando il suo tesserino nella chiave magnetica della cella.
Ci fu un suono e la luce divenne da rossa a verde.- E’ questo il suono che hai sentito?-
-Più o meno, ma non veniva da qui, ne sono sicura.- rispose Hope.
Stiles assottigliò gli occhi.- A proposito, ma tu dov’eri? Credevo che dormissi da Mason.-
Hope si grattò la guancia, arrossendo.- N-non ero da Mason.-
-Non ho acconsentito che dormiate insieme!-
-Papà, ci possiamo concentrare su questa cosa? E sul fatto che Angelica ha trovato un intero branco di lupi morti?-
-Mi dispiace interrompere sceriffo, ma qualcuno è evaso ad Eichen House.- intervenne Parrish.
-Cos’è Eichen House?- chiese Hope.
-Un luogo della quale tu non dovrai mai sapere.- rispose lo sceriffo.- Vai tu sul posto Parrish e aggiornami.-
Hope alzò gli occhi al cielo.- Perché non posso saperlo?-
Stiles la prese per le spalle, spingendola verso l’uscita.- Tu ora vai a scuola e comportarti normalmente. Chi è la mia brava bambina?-
La ragazza divenne tutta rossa, mentre i poliziotti la fissavano ridendo sotto i baffi.- Papà, ti prego…-
-Chi è la mia brava bambina?- ripeté lui.
Hope strinse i pugni, sbuffando.- Sono io.-
-Bravissima, ora va!-
 
-Oh andiamo, non dirmi che non ti serve qualcuno per indagare?- insistette Hope, mentre si avviarono in aula.
-No Hope, posso cavarmela benissimo da sola.- ripeté Angelica.
-Non ti serve qualcuno che ti faccia aria mentre cammini? Inizia a far caldo.-
-Siamo a febbraio.-
-Allora qualcuno con un bel fuocherello?-
-Ne abbiamo già uno.-
Prima che Hope potesse dire altro, si udirono della grida provenire dall’aula.
A terra c’era un gruppo di topi che stava facendo spaventare tutti, compreso Theo che sobbalzò sul tavolo.
-Che schifo! I topi no! I topi no!- esclamò, insieme a dei gridolini molto femminili.
Hope si grattò la guancia imbarazzata, quando vide da dove arrivavano gli animali: dai condotti di scarico.
Fissò sua sorella con intensità e lei alzò gli occhi al cielo.- D’accordo, andiamo a vedere.- sospirò.
-Sì!-
Theo e Mason seguirono le sorelle nei sotterranei: accesero le torce del telefono, sentendo subito un odore nauseante.
Giunsero ad una pozza di sangue, dove c’era un gruppo di topi morti con le code aggrovigliate.
-Dio, sto per vomitare.- bofonchiò Theo, voltando lo sguardo.
-Che cos’è?- domandò Hope.
-E’ un rat king.- affermò Mason che, invece, ne sembrò entusiasta.- Credo che siano stati spaventati da qualcosa e per la paura gli si sono attorcigliate le code.-
Angelica odorò l’aria.- Sì, è decisamente paura.-
-E fa decisamente schifo.- commentò Hope, nello stesso momento in cui Theo svenne.
Mason ridacchiò.- Che femminuccia.-
Angelica incrociò le braccia, confusa.- Ma che diamine gli prende a questa città?-

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Capitolo 2
*** Do i see double or are there two hellbound? ***


 
Per tutta la mattina la centrale non aveva ricevuto notizie di Parrish: non era mai tornato da Eichen House.
Così, Wendy decise di andare a controllare e si fece accompagnare da un dottore.
Egli passò la sua carta magnetica sulla porta che dava sul reparto speciale.
-E’ da qui che è evaso il paziente?- chiese Wendy, preoccupata.
-Sì, era qui da almeno 100 anni.- rispose lui, con sguardo sospetto.
Fu allora che Wendy vide una cella aperta e Parrish al suo interno.
-Jordan, che hai fatto?!-
Dalle pareti usciva aria gelida e il ragazzo tremava.
-E’ qui che le persone come voi dovrebbero stare!- esclamò il dottore, digrignando i denti.
Ma prima che potesse chiudere la cella, Wendy mise una mano sulla porta, ringhiandogli con gli occhi rossi.
-Non credo che abbia mai visto una cosa come me.- gli disse lei, dandogli un calcio sul petto che lo fece volare via.- Andiamo, ti porto via di qui.-
Wendy lo accompagnò fuori dall’ospedale e si tolse la giacca per farlo riscaldare.
-Era in quella cella.- balbettò Parrish, ancora con le labbra tremolanti.
-Quello che è evaso?-
-Era come me.-
Wendy sgranò appena gli occhi.- Intendi dire che c’è un altro Segugio Infernale che gira per la città?-
 
Angelica, Liam, Theo e Hope seguirono la puzza di bruciato che veniva dalla foresta.
I licantropi correvano molto veloce e Hope non riusciva a stargli dietro.
-Perché hai druidi non hanno dato anche la super velocità?- borbottò col fiatone, piegandosi sulle ginocchia.
Liam trovò un uomo ricoperto di cenere dietro un albero, morto.
Angelica notò subito che aveva un foro di proiettile sulla fronte.- Credevo non si potesse uccidere un Segugio Infernale.-
-A quanto pare non è poi così difficile.- affermò Theo.
Arrivando in ritardo, Hope osservò tra le foglie qualcosa che luccicava: un bossolo. -Qui c’è un bossolo.-
La sorella lo analizzò.- E’ degli Argent.-
-Credevo che non cacciasse più.-
Angelica se lo mise in tasca, sospirando.- Non esiste un solo Argent.-
-Dovremmo andare a parlargli.-
-Sì, andiamo io e Theo.-
Liam aggrottò le sopracciglia.- Cosa?!-
-Perché?- intervenne Hope.
-Tu hai le selezioni per la squadra e tu hai l’appuntamento con il consulente scolastico.-
-Lo posso rimandare!- borbottò Hope, ticchettando il piede a terra.- Salvare la città o appuntamento con il consulente scolastico? Mi pare facile scegliere.-
Angelica le mise una mano sulla spalla.- Va a scuola.-
Hope assottigliò gli occhi e, con una folata d’aria, fece inciampare la sorella.- Ops.-
 
Hope si mise in fila insieme a tutti gli altri studenti che avrebbero parlato del loro futuro con il consulente scolastico.
La Morrell era stata rimpiazzata da un’altra donna di colore: la signorina Monroe.
Un ragazzo biondino e dagli occhi azzurri si voltò verso la ragazza.- Tu che università hai scelto?- le chiese.
Hope alzò le spalle.- Non ne ho idea…-
Egli la guardò stranito.- Siamo al penultimo anno e non sai cosa vuoi fare?-
-Beh, mi piace il karate, ma non credo che esista una scuola per quello.- rispose lei, ridacchiando.
Lui le sorrise.- Sei ancora in tempo.- commentò, porgendole la mano.- Mi chiamo Nolan.-
Lei gliela strinse.- Hope.- gli disse, notando poi che le sue unghie erano più che mozzicate.
-Oh, scusa, soffro un po' d’ansia.- balbettò lui, nascondendole nelle tasche. -Hai sentito del lupo che si è avvicinato al campo di LaCrosse? O dei topi che girano nelle aule?-
-Sì, ne ho sentito parlare…-
-Tutte queste cose mi terrorizzano.-
-Nolan!- esclamò la tutor, facendolo sobbalzare.- Tocca a te.-
Nolan annuì.- C-Ci si vede in giro.-
Hope lo salutò con la mano, pensando che fosse un tipo piuttosto strano.
 
Theo uscì dall’ascensore del palazzo degli Argent e capì che non c’era nessuno in casa dopo aver suonato il campanello.
Angelica si piegò sullo zerbino, dove sapeva che c’era delle chiavi di riserva.
-Wow, ormai siete pappa e ciccia con i cacciatori.- commentò Theo, entrando in casa.
-Non con tutti: il padre di Chris ha cercato di uccidermi quando ero ancora una neonata.- raccontò Angelica, entrando nel suo ufficio.
-Dove sarà?-
-Di solito sul computer ha un’agenda.-
Theo si sedette alla scrivania e accese il pc, ma era prometto da una password.- Vediamo…Armi.-
Password errata.
Angelica osservò anche che a terra c’era delle scatole di legno con all’interno delle armi e si chiese se avesse veramente finito con la caccia.
-Un sacco di armi.- continuò Theo, ma niente.
In una delle casse, Angelica trovò anche una balestra, la vecchia arma di Allison, credendo di sapere quale fosse la password.- Prova Allison.-
Non appena digitò il nome, l’agenda si aprì e i due si diressero al luogo segnato in quel giorno.
 
Subito dopo Nolan, Hope entrò dentro l’ufficio della Monroe e si sedette davanti a lei.
La donna studiò il suo rendimento scolastico.- Wow, vai molto bene in latino.-
-Sì, è una cosa di famiglia…-
-Ma vedo che non ai scelto ancora nessuna università.- puntualizzò lei.
-Sinceramente non ci ho pensato molto.-
La Monroe unì le mani, sorridendo.- Hope, capisco che alla tua età tu abbia gli ormoni un po' impazziti, ma la frequentazione con il signor Raeken non ti aiuterà a scegliere il tuo futuro.-
Hope arrossì.- Oh no, non è per quello…E’ che…Insomma, non so ancora bene quale sia il mio posto.-
La donna cercò di scrutarla.- Quindi hai paura?-
-Forse.-
-E’ normale avere paura…L’hai avuta anche quando sono girate le voci del lupo nel campo di LaCrosse, scommetto, perché io ero terrorizzata.-
-In realtà io non l’ho visto.- rispose Hope, tranquilla.
Invece vide la pelle della donna rabbrividire.- Hai visto qualcos’altro di strano? Con me puoi confidarti, lo sai.-
Quella conversazione stava diventando piuttosto strana, come se lei sospettasse qualcosa.
Hope rimase calma.- No, niente.-
 
Angelica e Theo raggiunsero Chris in un edificio abbandonato, dove stava trattando con alcuni soldati: le armi che possedeva, le vendeva.
Ma, quella volta, sembrò che il suo acquirente fosse abbastanza misterioso.
-Chi vuole queste armi?- gli chiese Chris, mentre i due licantropi si nascosero dietro una colonna.
-Daccele e basta.- replicò un soldato, puntandogli un fucile contro.
Allora Theo decise di intervenire: attaccò un soldato alle spalle, atterrandolo con un calcio sul viso.
-Che state facendo?!- esclamò Chris.
-Ti diamo una mano.- rispose Angelica.
-Avevo già un infiltrato.-
-E chi è?- domandò Theo.
-Ci sei sopra.-
Theo osservò l’uomo dolorante a terra.- Oh.-
Improvvisamente, un altro del gruppo tirò fuori una mina e la fece cadere a terra.
-A terra!- gridò Chris.
Dall’arma uscì una nebbia accecante: Angelica e Theo si coprirono gli occhi, ma quando capirono di riuscire a vedere bene, attaccarono tutti gli altri soldati che circondavano la zona.
Una volta che le acque si furono calmate, Chris venne fuori da dietro le sue casse.
-Perché vendi le tue armi?- gli domandò Angelica.
-Perché mi servono soldi, ma adesso che li avete uccisi tutti, non potrò mai sapere chi le comprava.- puntualizzò l’uomo.
Theo storse la bocca.- Scusa.-
-Che ci fate qui?-
Angelica tirò fuori il bossolo.- Hanno ucciso un Segugio Infernale e a terra abbiamo trovato questo.-
Chris lo analizzò e vide che sopra c’era inciso il simbolo degli Argent.- Non produco questi proiettili da quando è morta Allison.-
-Allora avevamo ragione…- intervenne Theo.- C’è un altro Argent in circolazione.-

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Capitolo 3
*** Bird feathers ***


-Sono andato in biblioteca a cercare i libri sulla mitologia per indagare sul fatto dei topi e dei lupi morti, ma indovina? Qualcuno li aveva presi tutti.- spiegò Mason, sedendosi sul letto di Angelica.
-A quanto pare qualcuno si sta facendo una cultura.- commentò Angelica, chiudendo il libro di biologia.- Direi che abbiamo studiato abbastanza, si è fatto tardi.-
Mason guardò l’orologio un po' titubante.- Hope dorme da Theo, stasera?-
-Sì, perché?-
-Ti dispiace se resto?-
Angelica lo guardò stranita.
-Che c’è? E’ un problema?-
-No, ma…Non mi hai mai chiesto di rimanere a dormire.-
-Scusa è che…Continuo a vedere quel gruppo di topi e…Insomma, io non ho la fobia dei topi come Theo, ma quell’immagine e tutto quel sangue…Non riesco a togliermela dalla testa.- balbettò Mason, rabbrividendo.
Angelica gli prese la mano.- Ehi, va tutto bene, puoi restare.-
 
Hope scese dal bus e si avviò all’appartamento di Theo, ma quando provò a suonare il campanello più volte, lui non le aprì.
-Theo?- continuò a ripetere, bussando.
La finestra era troppo alta per vedere all’interno e il telefono squillava a vuoto.
Ad un certo punto, sentì qualcuno sfrecciare tra gli alberi.
Le venne la pelle d’oca e decise di chiamare la sorella.- Angelica…Ho una brutta sensazione.-
 
L’odore di Theo portava fino alla foresta, così Angelica, Hope, Stiles e Mason ci si addentrarono.
Stiles trovò tra le foglie delle tracce di scarpe e delle goccioline di sangue.- E’ ferito, sta scappando da qualcosa.-
Hope invece, vide una freccia conficcata in un albero e la estrasse.- Punta d’argento…Cacciatori.- intuì, preoccupata. -E se fosse già morto?-
-Theo è stato da solo per molto tempo, saprà cavarsela.- aggiunse Angelica.
-L’argento uccide i licantropi.- puntualizzò la sorella.
Angelica sapeva che Hope aveva ragione, ma non andò in panico.- Seguiamo le tracce.-
Proseguendo più in là, Mason trovò altro sangue, ma Stiles lo bloccò in fretta prima che facesse un altro passo.- Attento!- esclamò, localizzando una trappola su un albero.
Angelica osservò che non era scattata.- Strano, di solito ci caschiamo sempre.-
-Perché Theo no?- chiese Hope.
-Questo cacciatore sembra molto inesperto, come se fosse agli inizi.- pensò Stiles.
-Il sangue finisce qui.- disse Mason.- Ma ci sono delle strane piume d’uccello.-
Hope drizzò le orecchie.- Piume d’uccello?-
La ragazza si piegò su di esse e vide che conducevano da qualche parte.
-Che c’è di strano nelle piume d’uccello?-
Hope sorrise speranzosa.- Mi sta lasciando le molliche.-
Le piume condussero fino ai tunnel dove c’era il laboratorio dei dottori del terrore.
-Dovevo sapere che si sarebbe nascosto qui.- borbottò Angelica, sospirando.- Ma non sento niente qui sotto, solo puzza.-
-E’ qui, me lo sento.- affermò Hope, ma non si accorse dell’ennesima trappola sul muro.
Angelica la scostò in tempo, però si beccò un coltello d’argento nel petto.
 
Intanto, Melissa aveva chiamato Wendy in ospedale per mostrarle un cadavere trovato recentemente.
Non appena varcò la porta dell’obitorio, vide la madre molto vicina a Chris.
I due si allontanarono subito, imbarazzati.
Wendy sospirò, incrociando le braccia.- Farò finta di non aver visto niente solo perché la città sta andando alla scatafascio.- commentò lei, avvicinandosi al cadavere sotto il lenzuolo.- Allora, cosa abbiamo?-
-Un corpo senza faccia, vorrei prendere del tessuto epiteliale per capirne di più, ma…- spiegò Melissa, tremando.- Non ci riesco…-
Chris arrossì.- Nemmeno io.-
Wendy li guardò confusa.- Nessuno? Voi che avete a che fare con la morte tutti i giorni?-
-Credimi Wendy, non è un semplice cadavere.- aggiunse Chris.
-Oh, dammi qua!- borbottò Wendy, prendendo in mano il bisturi.
Quando tolse il lenzuolo, inizialmente si disgustò non vedendo né occhi, né bocca, né nient’altro.
Successivamente però, le mani le tremarono, non riusciva letteralmente ad avvicinarsi, come se ne fosse terrorizzata.
D’un tratto, ci fu un rumore e sobbalzò.
-Scusa, mi sono cadute le chiavi.- disse Chris, sudato sulla fronte.
Wendy prese un bel respiro, frustrata.- Oh andiamo, non può essere così difficile.-
Melissa avvicinò titubante uno specchietto dentro la quale lei avrebbe dovuto mettere un pezzo di pelle.
Passarono 5 minuti prima che Wendy avesse coraggio a farlo.
In fretta, i 3 uscirono dall’obitorio col fiatone.
-Cristo, è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto in vita mia.-
 
-Angelica, perché lo hai fatto?!- esclamò Hope, sgranando gli occhi.
-Io guarisco, tu no.- bofonchiò Angelica, tossendo. – Forza, andate avanti, io me la caverò.-
Mason si piegò su di lei.- Resto io, andate.-
Stiles e Hope proseguirono per i tunnel.
In quel momento, Hope ripensò all’ombra che aveva visto vicino a casa di Theo e pregò che non fosse Garrett.
Stiles notò che era tesa.- Ehi, stai bene?-
-No, sono terrorizzata.- balbettò, fermandosi e mettendosi le mani nei capelli.
-Tesoro, lo troveremo.-
-Papà…- singhiozzò, guardandolo negli occhi.- Ho fatto una cosa terribile…-
Suo padre la guardò confuso.- Che cosa?-
Nello stesso istante, sentirono una vocina chiedere aiuto poco più in là.
Theo stava perdendo molto sangue ed aveva una brutta ferita all’addome.
-Theo! Stai bene?!- esclamò Hope, aiutando ad alzarlo.
-Sono stato meglio.- rispose lui, aggrappandosi a lei.
Improvvisamente, si udì il suono dei trasmettitori degli Argent che diedero fastidio alle orecchie di Angelica.
-Portalo via.- disse Stiles ad Hope, seguendo il rumore.
Quello confermava che era un cacciatore e che era anche un’altra trappola.
Stiles lo ruppe in due, ma non vide nessuno nelle vicinanze.
Capì quindi che era solo un diversivo. -Hope!-
Hope riuscì a trovare una scala che conduceva ad un tombino e aiutò Theo a salirci.
Una volta arrivati in cima, il bagliore dei fari di una macchina li accecò.
Li avrebbe investiti se Hope non avesse alzato una mano e creato una tromba d’aria che fece ribaltare la macchina.
Mentre Theo svenne, se ne aggiunsero altre e le persone scesero dal veicolo, guardandola con paura.
 
Melissa mise lo specchietto dentro il microscopio per controllare.
Wendy sentì una pesante tensione fra loro.- Okay, uccidiamo l’elefante nella stanza e ditemi da quanto vi frequentate.-
-N-non da tanto.- balbettò Chris, alzando le spalle.- Dalla fine della caccia selvaggia.-
-Potevate dirmelo, avrei accettato la cosa.- replicò Wendy.
Melissa alzò un sopracciglio, mettendo le mani sui fianchi.- Credi che io avessi bisogno della tua benedizione? Wendy Cecilia McCall, ti sei sposata e hai fatto due figli senza nemmeno chiedere la mia opinione!-
Wendy si morse un labbro. -Touché.-
Chris ridacchiò sotto i baffi.- Cecilia?-
-Senti, non è colpa mia se sono messicana...Sempre meglio del vero nome di Stiles.-
Il cacciatore alzò le sopracciglia.- Vuoi dire che Stiles non si chiama Stiles?-
-No, quello è un nomignolo che si usa nella sua famiglia, il suo vero nome non saprei nemmeno scriverlo.-
-Qui non c’è niente.- affermò Melissa.- Nessuna traccia di DNA, niente di niente.-
-Ma è impossibile…-

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Capitolo 4
*** The number 68 ***


Hope e Stiles portarono subito Theo ed Angelica da Deaton, l’unico che sapesse come curarli.
Il veterinario gli fece delle iniezioni e Theo riaprì lentamente gli occhi, vedendo Hope accanto a se. -Ciao…-
Hope gli sorrise, accarezzandogli i capelli.- Ciao…-
-Hai trovato le piume…-
-Certo che le ho trovate.- affermò Hope.- Theo, chi è stato a farti questo? Papà dice che c’è un cacciatore di nome Gerard che usa armi d’argento.-
Theo scosse appena la testa, ma qualsiasi cosa gli avesse iniettato, stava facendo effetto.- No…- bofonchiò, chiudendo lentamente gli occhi. – La Mon…-
-Ha solo bisogno di riposare, adesso.- le disse Deaton.
Fu in quel momento che arrivò Liam, preoccupato per Angelica.
-Ehi, mi allontano un attimo e guarda che mi combini!- le disse lui, sorridendo.
Angelica gli prese la mano.- Come sono andate le selezioni?-
-Benissimo, sono il nuovo capitano.-
Angelica si sforzò per alzarsi e baciarlo. -Congratulazioni, tesoro.-
Deaton si avvicinò a Stiles, dandogli una pacca sulla spalla.- Dovremmo lasciarli da soli.- gli disse.- Stiles, lasciale andare.-
Deaton aveva ragione, così Stiles prese un bel respiro e se ne andò.
 
Il giorno prima.
 
Hope andò in camera da letto con delle tazze di tè e osservò che Theo si agitava nel letto.
Gli scosse appena la testa per svegliarlo.
-Ehi, come ti senti?-
-Meglio, stavo solo facendo un brutto sogno…-
-Che stavi sognando?- gli chiese, sedendosi accanto a lui.
-Sai, prima di tornare al laboratorio dei dottori, dormivo in macchina. Ogni notte ai poliziotti non stava bene che io girovagassi con il pick-up e cambiavo sempre posto, senza mai riuscire a dormire. Mi sentivo così…perso.- spiegò, abbassando lo sguardo. -Senza di te…Era una schifo.-
Hope arricciò il naso.- E’ l’imprinting a parlare.-
-No…- sussurrò lui, mettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.- Mi sono davvero innamorato di te, non per noia, non perché sei carina o per accaparrarmi il tuo potere, ma di te.-
Guardandolo negli occhi, Hope si chiese quanto avrebbe resistito senza dirgli di Douglas.- Theo, devo dirti una cosa…-
Nello stesso momento, il suo telefono squillò.
-Chi è?-
-Lydia, vuole che le procuri il modulo per iscriversi all’MIT che ha la scuola.- rispose Hope.- Tu resta qui e riposati, mi raccomando.-
-Tu hai scelto a che università andrai?-
Hope si strinse nelle spalle.- Non ne ho idea e tu?-
-Non credo che andrò all’università, devo trovarmi un lavoro, mi servono soldi.-
Hope poggiò la testa sulla sua spalla.- Allora io andrò ovunque sarai tu.-
Theo le sorrise e la baciò dolcemente, prima di rimettersi a dormire.
Raggiunse poi Lydia nella biblioteca e le diede il foglio.
-Grazie, ho perso il mio.- le disse Lydia.
-Tranquilla, il consulente scolastico ne aveva a centinaia, anche se quella donna mi mette soggezione.- commentò lei, sedendosi al tavolo con lei.
-Fai ancora quel sogno delle ragnatele?-
-In realtà no…E’ successo solo una volta, come quando ho sognato di Parrish e della Bestia.- spiegò Hope.- Tutti mi presero per matta.-
Lydia ridacchiò.- Tranquilla, ti capisco.- commentò prendendole la mano.
In quell’istante, non appena la toccò, Lydia vide delle immagini nella sua mente: delle ragnatele appese al muro.
Tolse di scatto la mano.- Che hai fatto?!-
-I-io? N-niente!- balbettò Hope, confusa.
Lentamente, Lydia la toccò di nuovo e si precipitò nel suo sogno.
Fu come se Hope glielo stesse mostrando, senza volerlo ed entrò in trance.
Di lì, passarono Mason e Liam, vedendo Lydia con lo sguardo fisso.
-D-dovremmo fare qualcosa?- chiese Liam.
-No, credo sia una cosa da Banshee.- rispose Hope.
Ad un certo punto, iniziò a muovere la mano destra.
-Che fa?-
Mason prese dal suo zaino un quaderno e una penna.- Cerca di scrivere.-
Le mise la penna in mano e, di fatti, la ragazza iniziò a scrivere qualcosa.
Poi, il contatto di interruppe.
L’unica cosa che aveva scritto era LXVIII.
-Che significa?-
-E’ il numero 68 in numeri romani.- disse Lydia.
Hope sospirò.- 68 può voler dire molte cose.-
-Ehi ragazzi, avete ripassato per il test di biologia?- intervenne Nolan, unendosi a loro.
Tutti cercarono di comportarsi in modo normale.
-Certo.- rispose Hope.
-Come no!- affermò Mason.
Liam aggrottò le sopracciglia.- C’era un test di biologia?-
-Mi stavo domandando…Se il DNA fosse capace di mutare.-
Tutto d’un tratto, Nolan afferrò la penna ed usò la punta con forza sulla mano di Liam, fino a bucarla.
-Ahi! Ma che diamine…?!-
Ovviamente, la mano del ragazzo guarì subito e tutti intorno a loro lo videro.
-S-Sta bene…- balbettò Hope, non sapendo cosa dire.
Nolan fuggì via e lei lo rincorse, bloccandolo per il corridoio. -Mi spieghi che ti è preso?!-
Lui la guardò con occhi spiritati.- Tu sei una di loro…-
Hope aggrottò le sopracciglia.- Di loro chi?-
Nolan non rispose e continuò camminare velocemente.
Fu allora che Hope notò la sua felpa della squadra di LaCrosse, proprio con il numero 68.
-Ma che gli è preso?- domandò Liam.
-Non lo so, ma è come se volesse smascherarti.- pensò Lydia, osservando che li stavano fissando tutti.
-E’ come se avesse paura.- aggiunse Hope.
-Di chi?-
-Di tutti noi.-
***
Wendy guardò l’orologio e capì che si stava facendo tardi per andare a scuola.
Hope non si era ancora alzata dal letto, così andò in camera e la scosse da sotto le coperte.
-Tesoro, sei sveglia?-
La ragazza fece finta di avere la tosse.- Non mi sento molto bene.-
Wendy alzò gli occhi al cielo, notando dai battiti del suo cuore che stava mentendo.- Hope, va a scuola.-
Hope venne fuori dalle lenzuola.- Non ci voglio andare! Mi fisseranno tutti!-
-E tu ignorali.-
-Mamma, la mia faccia era al notiziario! Sono stata fortunata che non si è fatto male nessuno.- ribatté la figlia.
Wendy le accarezzò la nuca.- Credi che avranno paura di te?-
-Ne sono sicura.-
-Hope, non puoi dargliela vita. Se non vai a scuola, vincono quelle persone con i pregiudizi e tu non sei pericolosa.- commentò Wendy.
Hope strinse i pugni e si alzò.- Hai ragione, non vinceranno loro!- esclamò, inciampando in un suo calzino e cadendo.
Wendy si grattò la guancia.- Sicuramente non sei pericolosa.-
 
Hope riuscì a superare il corridoio con coraggio, anche se tutti la fissavano e sussurravano commenti su di lei.
Si diresse al campo di LaCrosse, dove la squadra si stava allenando, per avere un momento di pace.
Quando vide Liam in panchina.
-Che fai in panchina? Non sei il capitano?- gli domandò lei, avvicinandosi.
Liam ticchettò il piede a terra, ringhiando.- Stanno discutendo se eliminarmi o no.-
Hope osservò gli altri ragazzi sul campo che parlavano fra loro.- Perché dovrebbero eliminarti?-
Il ragazzo storse la bocca.- Potrei aver esagerato un po' durante le selezioni.-
Allora Hope capì.- Hai usato i poteri per diventare capitano?-
-Solamente un po', non avevo avuto molto tempo di allenarmi! Ti prego, non dirlo ad Angelica, era così orgogliosa di me.- spiegò Liam.
Hope sospirò e osservò che Nolan e Gabe, un altro componente della squadra, li guardavano male.- Sembra che vogliano ucciderci.-
 
Wendy e Melissa avvisarono Stiles del corpo senza faccia, così i 3 si rividero all’obitorio.
-Non ha DNA, niente cellule, praticamente non esiste.- spiegò Melissa, aprendo la cella che lo racchiudeva.
Ma, quando alzò il lenzuolo, il cadavere era sparito.
-Cazzo.- esclamò Wendy.
Stiles prese la radiolina alla cintura.- Parrish, dirama una segnalazione.-
-Che devo scrivere?- domandò Parrish.
Lo sceriffo non sapeva bene cosa dire.- Un corpo senza faccia che gira per la città.-
Tornati alla stazione di polizia, Wendy osservò che Jordan continuava a guardare le foto del corpo del Segugio Infernale scappato da Eichen House.
Sembrava terrorizzato, come se avesse paura che potesse succedere anche a lui.
Wendy gli tolse le foto dalle mani e le ripose in un cassetto.- Non torturarti, Parrish.-
-Ero convinto di essere immortale.- balbettò Jordan, con la fronte sudata.
L’Alfa lo guardò negli occhi.- Ehi, stammi a sentire, non permetterò che ti accada nulla, capito?-
Parrish sorrise appena.- Dovrei essere io a salvarti la vita.-
-Invece fatti salvare il culo da una donna, ogni tanto.-
-Ho visto le foto di quel cadavere, Wendy e non riesco a togliermelo dalla testa.- sussurrò poi.
-E dove lo vedi?-
Jordan guardò alle sue spalle, tremando.- Ovunque.-

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Capitolo 5
*** The new hunter. ***


Hope, Liam e Mason si avviarono all’aula di biologia, sedendosi con la persona con la quale facevano sempre coppia durante la lezione.
La ragazza che stava con Liam però, decise di cambiare banco, dopo averlo guardato male.
L’insegnante scrisse qualcosa sulla lavagna e poi notò che Liam era rimasto da solo.- Qualcuno che vuole sedersi vicino a Liam?-
Nessuno si offrì volontario, anzi, abbassarono tutti lo sguardo.
-Se nessuno alzerà la mano, dovrò fare dei provvedimenti.- replicò la professoressa.
Hope sospirò e prese i propri libri, sedendosi vicino a Liam.
-Grazie, Hope.-
Liam le sorrise.- Grazie, ma così peggiori le cose.-
-Sono già peggiorate, la squadra di LaCrosse ha bloccato tutte le uscite.- intervenne Cory.- Gli ho sentito dire che vogliono farti trasformare davanti a tutti.-
Liam si mise una mano nei capelli.- Cazzo.-
-Ehi sta tranquillo, tu stammi vicino.- gli disse Hope, prendendogli la mano.- Non picchieranno una donna…Giusto?-
Quando Hope e Liam si diressero a mensa per il pranzo, notarono Gabe ed altri davanti alla porta.
Per paura, Liam trascinò Hope nella prima stanza che vide: l’ufficio del consulente scolastico.
-Ragazzi, che ci fate qui?- gli domandò la Monroe.
-Ehm, avevamo una seduta.- balbettò Hope, cercando una scusa.
-No…-
-Nel senso che, mi serve una seduta, ora.- aggiunse lei, sedendosi alla scrivania con Liam.
-Per cosa vi serve?-
I due si guardarono, non sapendo cosa dire.
-Bulli.- affermò Liam.- Molti bulli.-
Tamora prese un taccuino.- Datemi subito i nomi e lo riferirò al preside.-
Fu in quel momento che Hope notò dei graffi sul suo collo.- Che ha fatto sul collo?-
-Oh, niente, un ramo nel bosco.-
Liam lo trovò piuttosto sospetto.- E che ci faceva nel bosco?-
La donna alzò uno sguardo di ghiaccio su di lui.- Correvo.-
Hope ci rifletté su e posò gli occhi sulla targhetta del nome, ricordando le parole di Theo prima di addormentarsi.- La Mon…-
-Come scusa?-
Hope deglutì nervosamente.- Niente.-
Fu allora che capì che il loro consulente scolastico era la nuova cacciatrice.
-Mi volete dare quei nomi o no?-
Hope prese la mano di Liam e si alzò.- Stiamo bene così, grazie.-
Liam si ritrovò confuso e uscì dalla stanza con lei. -Che succede?-
-E’ lei, Liam…Lei è la nuova cacciatrice.-
 
Chris aveva avuto una chiacchierata con suo padre, chiedendogli di rinunciare alla sua idea di uccidere tutti i licantropi, ma, al contrario, Gerard gli aveva consigliato di far fuggire, e in fretta, Wendy e la sua famiglia.
L’Alfa non sarebbe mai scappata così a gambe levate.
Hope avvisò subito suo padre che fece venire la Monroe direttamente in centrale.
La donna non capì perché fosse stata convocata e venne accompagnata nell’ufficio dello sceriffo.
-Lei deve essere Tamora Monroe, giusto?- le chiese Stiles, indicandole di sedersi.
Le si guardò attorno, confusa.- Non capisco perché sono stata convocata, non ho fatto niente.-
-Non lo chiamerei proprio niente, usare delle armi illegali, non registrate e attaccare un adolescente nella foresta, rischiando di farlo morire.- ribatté Stiles.
La Monroe si irrigidì.- Non so di cosa lei stia parlando.-
Stiles assottigliò gli occhi.- Non ha fatto tutto da sola, vero? C’è qualcuno che la sta addestrando.-
Di scatto, lei si alzò e aprì la porta.- Non intendo restare qui.-
Ma quando fece per uscire, Wendy le bloccò la via, mettendosi a braccia conserte come un buttafuori e ringhiando.
-Lei ha le sue armi e io ho le mie signorina Monroe, quindi, la prego, chiuda la porta e si sieda.- replicò lo sceriffo.
Tamora prese un bel respiro e fece quanto indicato.- Voi non mi fate paura.-
-Nemmeno voi a noi, perciò, cercherò di parlare la sua lingua.- aggiunse Stiles, estraendo un coltello d’argento dal cassetto e conficcandolo nella scrivania con un unico colpo.
La Monroe sobbalzò, sorpresa.
-Già, ne ho uno anche io. Come ho una balestra nel mio armadietto e un altro di questi gioiellini attaccato sotto la sua sedia.- mormorò Stiles, cercando di metterla in soggezione.
La donna lo guardò negli occhi.- Sta bleffando.-
Stiles fece un ghigno.- Scommettiamo?-
-Che cosa vuole?-
-E’ Gerard, vero? Il cacciatore che la sta addestrando.-
-Che cosa vuole?-
Stiles tolse il coltello e lo ripose.- Al contrario di lui, noi vogliamo solo la pace. Cerchiamo di proteggere questa città, di proteggere tutti voi. Gerard non ha accettato di incontrarci, ma lei può convincerlo. Noi vogliamo solo la pace.-
 
Le lezioni erano finite, perciò era ora di tornare a casa, ma Gabe e Nolan bloccarono la strada a Hope e Liam.
-Togliti di mezzo, Gabe.- esclamò Hope.
-Perché? Sennò che fai? Ribalti anche me?- ribatté il ragazzo alto e moro.
Hope strinse la mano a pugno.- No, ma so qualche mossa di karate.-
Gabe scoppiò a ridere.- Sì, certo, dicono tutti così.-
Alle sue spalle, Nolan afferrò Liam e lo tirò verso un’aula vuota, iniziando a prenderlo a pugni.
-No, lasciatelo stare!- gridò Hope, mentre veniva tenuta ferma da altri atleti.
Nessuno dei presenti fece niente, restarono solo a guardare.
Liam strinse li occhi per non far vedere che erano giallo e cercò di non reagire.
Hope capì che si stava sforzando.- Liam! Le tre cose che non possono essere nascoste!- continuò, dimenandosi.
Liam ricevette un altro pugno e sputò sangue.- Il sole…La Luna…La verità…- bofonchiò, reprimendo la trasformazione.
 
Intanto, Stiles era riuscito a convincere Tamora a far incontrare licantropi e cacciatori nei tunnel.
Angelica si avviò da sola, con calma, per non far allarmare nessuno.
Ma di cacciatori, invece, ce ne erano 6, tra cui anche Gerard e Tamora, che le puntò subito la pistola contro.
L’uomo fece un ghigno divertito.- Credevo che avremmo rivisto tua madre.-
-E invece ci sono io.- affermò Angelica, togliendosi le mani dalle tasche per far vedere che non aveva gli artigli.
-Addestra un successore per la guerra.-
-Nessuno addestra nessuno e non ci sarà nessuna guerra, noi non la vogliamo.- affermò Angelica.- Noi salviamo le persone.-
-Oh, ma per favore.- intervenne la donna.- Voi non avete salvato nessuno: voi rischiate vite e basta.-
Da quell’affermazione, Angelica capì che aveva dovuti passare dei momenti difficili.- Qual è la tua storia?-
La donna la guardò male.- La mia storia?-
-Tutti hanno una storia: Gerard è arrabbiato con noi perché crede che abbiamo ucciso sua figlia, sua nipote e abbiamo plagiato suo figlio a stare dalla nostra parte. Non è così, Gerard?-
-E’ esattamente così.- confermò l’uomo.
-Tamora, quest’uomo non è innocente quanto tutti noi. Mi ha rapita e usata come ostaggio quando non sapevo ancora nemmeno parlare.- raccontò Angelica.
-Non ascoltarla, sono dei sacrifici che vanno fatti.- commentò Gerard.
-Perciò, qual è la tua storia, Tamora?-
La presa sulla pistola cedette leggermente.- Ero appena uscita da una riunione con dei miei colleghi, quando abbiamo sentito dei boati e dei ringhi. Credevamo che fosse solo un animale, ma davanti a noi si è presentata una bestia di due metri! Quando riaprii gli occhi, ero ancora viva, non sapevo come…Ed ero circondata dai corpi dei miei stessi colleghi.- singhiozzò.- Mi finsi morta per ore…Fin che qualcuno non mi ritrovò.- spiegò, riprendendo di scatto la forza sull’arma.- E dove erano gli eroi di Beacon Hills, eh?!-
Angelica alzò le mani.- Mi dispiace, ma siamo stati noi a fermare la Bestia! Ne sarebbero morti altri se noi non fossimo intervenuti!-
Tamora scosse la testa, come se non lo accettasse.- Non saresti dovuta venire da sola.-
-Non lo è.- esclamò Theo, atterrando un cacciatore che faceva la guardia all’entrata.
-Con la guerra non risolviamo niente.- continuò Lydia, accanto a lui.
-E invece preparatevi…- intervenne Gerard.- Perché è quella che arriverà.-
Improvvisamente, le luci si offuscarono.
-Angelica, qualcosa non va.- balbettò Lydia.
Angelica non riuscì a vederlo bene, ma notò una figura senza volto non tanto lontano da loro.
D’un tratto, per paura, i cacciatori presero a sparare all’impazzata.
Theo riparò Angelica e Lydia dietro un muro, ma fu in quel momento che, da un tombino, cadde un razzo segnalatore.
Subito dopo di lui, Parrish saltò all’interno del tunnel e ruggì contro la figura.
Era il corpo sparito dall’ospedale: nessuno sapeva come, ma si era alzato e se ne era andato.
Il Segugio prese il razzo e bruciò entrambi.
Solo che Parrish ne uscì vivo e l’altro no.
 
Hope era stanca di vedere Liam picchiato a morte.
Riuscì a liberarsi dalla presa degli altri atleti e diede un calcio sulla bocca di Gabe, atterrandolo.
Poi, una capriola a terra, facendo inciampare Nolan che cadde sul pavimento, rompendosi il naso.
-Te lo avevo detto che sapevo qualcosa di karate.- affermò Hope, raccogliendo Liam da terra e conducendolo fuori, alla sua auto.
-Te la sei cavata meglio di me.- commentò Liam, poggiandosi a fatica sul cofano.
Hope prese un panno dalla macchina e gli tamponò il sangue.- Angelica mi avrebbe ucciso se non avessi fatto qualcosa.-
Liam le sorrise appena.- Grazie.-
-Non ringraziarmi, non possiamo sopportare questa cosa ogni volta che veniamo a scuola.-
-E cosa facciamo?-
-Dobbiamo farli cacciare.-

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Capitolo 6
*** Now, we fight. ***


Stiles si era offerto volontario per tornare ad Eichen House e analizzare la cella del Segugio Infernale.
Con se chiamò Deaton e osservò che l’infermiere non era tanto contento di portarli in quel reparto.
-Mi scusi, so che è lo sceriffo, ma qui le armi non sono ammesse.- balbettò egli.
-Perché?-
-Perché la gente le usa per togliersi la vita.-
Stiles deglutì nervosamente e lasciò la pistola su un tavolino, mentre l’infermiere aprì la porta, restando però al di fuori.- Mi spiace, io non ci entro lì.-
I due si fulminarono con lo sguardo e avanzarono: già dai primi passi, la testa di Stiles iniziò a pensare e le gambe a tremare, sembrava di stare su una montagna russa.
-Lo senti anche tu?- bofonchiò Deaton, col fiatone.
-Sì, credo sia la stessa sensazione che ha provato Wendy quando si è avvicinata a quel cadavere.- rispose Stiles, col sudore sulla fronte.- Di solito la gente quanto dura?- chiese all’infermiere.
-Più o meno 30 secondi.-
Stiles prese un bel respiro e iniziò a contare sottovoce, mentre avanzava a fatica dentro la cella.
A terra, c’era uno strano pezzo di pietra con un disegno sopra.
-Non ce la faccio.- balbettò Deaton, strusciando lungo il muro.
Rimasto senza fiato, Stiles riuscì ad afferrarlo ed a sedersi vicino a lui.
Sulla pietra c’era l’incisione di un viso. -Che cos’è?-
-Non ne ho idea.-
Tornarono poi alla clinica veterinaria e la analizzarono, seguiti da Angelica e Cory.
-Non so cosa significhi, ma credo che manchi una parte.- commentò Deaton.
-E se te la mostrassi?- intervenne Cory.
Angelica lo guardò confusa.- Cioè tu riesci a vederla?-
Il ragazzo divenne invisibile per alcuni secondi, prese poi un pennarello e tracciò sulla roccia l’altro pezzo del disegno: un altro volto, questa volta più inquietante, che urlava.
-Mi pare di aver già letto di questa cosa.- aggiunse Stiles.
-Sì, viene chiamato Anukite. E’ un mutaforma che si nutre della paura, non ha bisogno né di forma né di armi, viene dal caos e dalla disperazione. Ha due facce e cerca disperatamente l’altra metà per fondersi e creare qualcosa di spaventoso.- spiegò il veterinario.
-Come la fermiamo?- chiese Angelica.
-Non lo so, so solo che siamo stati noi a crearla e ogni giorno diventa più forte.-
 
Stiles timbrò il cartellino alla centrale di polizia e notò subito che una cella c’erano due adolescenti: un ragazzo orientale e una ragazza bionda, tutta rannicchiata su se stessa.
-Si chiamano Jiang e Tierney.- gli disse Wendy.- Il vice sceriffo Mendes della contea vicino li ha arrestati per omicidio, ma erano sul nostro confine, quindi li hanno portati qui.-
Stiles assottigliò gli occhi.- Omicidio? Avranno 17 anni.-
-Sono licantropi, lo percepisco dall’odore.- aggiunse Wendy.
Fu allora che sentirono un grido provenire da fuori e riconobbero la voce di Hope.
Si precipitarono fuori e videro una dozzina di cacciatori con i fucili pronti e Tamora che puntava la sua pistola contro la testa di Liam.
-Lascialo stare!- esclamò Hope.
-Tamora, possiamo risolverla in un’altra maniera.- intervenne Angelica.
-Sì, con io che le stacco la testa.- ringhiò Theo.
-Che cosa sta succedendo qui?- domandò Stiles, facendo cenno alla moglie di non estrarre l’arma.
-Vogliamo quei due ragazzi, vivi o morti.- affermò la donna.
-D’accordo, tutti loro non centrano niente con questa storia, quindi perché non lasci che entrino dentro?- continuò Stiles, facendo perdere la presa di Tamora su Liam.
Così, i 4 entrarono alla stazione di polizia.
-Possiamo trattare.-
Wendy si chiese il perché i cacciatori volessero i due licantropi, così si avviò alla loro cella.
-Perché vi cercano? Che cosa avete fatto?- gli chiese, percependo qualcosa di strano in loro due: non avevano un odore chiaro, Wendy era riuscita solo a capire che fossero licantropi, ma era come se non avessero un branco. -Gli occhi, fatemeli vedere.-
Un po' titubante, il ragazzo orientale mostrò un paio di occhi azzurri, quelli di un Omega.
-Che cosa è successo?-
-Eravamo stanchi di scappare…I cacciatori hanno ucciso Satomi, eravamo del suo branco.- rispose la ragazza.- Così, abbiamo deciso di inseguire noi loro e dargli la caccia.-
Wendy incrociò le braccia.- E guarda la vendetta a cosa vi ha portato.-
-Dobbiamo farli uscire di qui.- intervenne Liam.
-Wendy, tu lo sai che cosa fanno i cacciatori. Prima ti arrostiscono per bene con 20 mila volt e poi ti ficcano una pallottola in testa, come è successo con il Segugio.- disse anche Theo.
L’Alfa non voleva che altri innocenti morissero, così usò la carta magnetica per aprire la cella.- D’accordo, usiamo la porta sul retro.-
-Nessuno va da nessuna parte.- esclamò Stiles.
Wendy aggrottò le sopracciglia.- Che vuoi fare?-
-Abbiamo fino a mezzanotte.-
La centrale di polizia venne letteralmente invasa dai cacciatori.
I poliziotti tirarono giù le tendine alle finestre e ci misero sopra le scrivanie.
-Stiles, non puoi consegnarli.- affermò Wendy, chiudendo la porta dell’ufficio.
-Hanno ucciso persone innocenti.-
-Avevano ucciso il loro Alfa! Come ti sentiresti se i cacciatori mi facessero del male?!- replicò Wendy.
Stiles sospirò.- Non eri tu quella che era contro la vendetta? Mi hai fatto milioni di discorsi su Theo, ma non valgono niente quanto si tratta di due ragazzini che non conosciamo nemmeno? Loro non sono Derek, Wendy.-
-E i cacciatori non sono Theo.-
Angelica sentì le voci alte ed entrò.- Smettetela di litigare, è quello che vogliono e il caos attira anche la creatura.-
Wendy lo guardò negli occhi.- Non farai niente che non deciderò io, sono l’Alfa.-
-E io sono lo sceriffo.- ribatté Stiles, fulminandola con lo sguardo.
Improvvisamente, la corrente saltò e tutti si ritrovarono al buio.
-Non dovrebbe essere complicato togliere la luce a questo posto?- si chiese Hope.
-No, se qualcuno sa come farlo!- borbottò Parrish, trascinando Nolan al centro della stanza.
Hope lo guardò male.- Non ci credo, lo hanno reclutato!-
Improvvisamente, una freccia attraversò la finestra e si andò a conficcare nel muro.
Liam ci vide qualcosa attaccato sopra.- E’ il numero della mia maglia da LaCrosse.-
Angelica abbassò leggermente le tendine e si accorse di chi l’aveva lanciata.- Ma quello è Gabe…Sembra molto incazzato, che gli avete fatto?-
Hope storse la bocca.- Potrei avergli rotto il naso…-
-Hai rotto anche il mio!- ringhiò Nolan.
La ragazza strinse i denti.- Potrei rompertelo di nuovo.-
Stiles la fermò prima che potesse fare qualcosa e ammanettò Nolan ad una delle sedie della stanza degli archivi.- Mendes, Gallagher, tenetelo sott’occhio.-
-Credevo avessero detto a mezzanotte.- borbottò Wendy, rompendo la freccia in due con rabbia.
-Sì, è solo un messaggio.-
Tutto d’un tratto, si sentì un urlo provenire dalla stanza dove era appena stato Stiles.
Il vicesceriffo si coprì gli occhi per non vedere come l’altro poliziotto si era appena suicidato, usando la cravatta della divisa attorno al collo.
-Io non ho fatto niente, ha incominciato ad attorcigliarsi la cravatta al collo…- balbettò Nolan, terrorizzato.
Stiles e Parrish fecero di tutto per spostare il cadavere, mentre il vicesceriffo notò che mancavano 15 minuti alla mezzanotte.
-Ci uccideranno tutti tra 15 minuti.- singhiozzò, tremando.- Moriremo tutti qui dentro.-
Stiles le vide tirare fuori la pistola e puntarsela alla testa.- No, ferma!-
-Aspetta!- gridò Hope, cercando di fermarla, ma era troppo tardi e il suo sangue le schizzò in faccia.
Sentì un sapore disgustoso e ferroso in bocca, fin che non vide qualcosa nell’ombra: una figura senza faccia. -P-Papà, lui è qui…-
 
L’Anukite stava mettendo scompiglio alla centrale di polizia, spaventando tutti.
Theo prese un panno e asciugò il sangue sul viso di Hope.- Ehi, va tutto bene, okay?-
Probabilmente Hope non si sarebbe mai dimenticata di quell’immagine, ma non era quello a spaventarla.- Theo…Lui…Tornerà a prendermi.- bofonchiò, riferendosi a Garrett.
Theo la guardò confusa.- Lui chi?-
-La mezzanotte è passata!- esclamò la Monroe, da fuori.
-Che cosa facciamo?- domandò Wendy, mettendosi una mano nei capelli.
Hope prese coraggio per guardare i due poliziotti morti.- Un momento…Sono stati trovati lontano da Beacon Hills, giusto? Quindi la Monroe non sa quali sono le loro facce.-
Stiles capì il suo piano e fece mettere i cadaveri dentro due sacchi: Theo e Wendy li trascinarono poi fuori.
-Hanno cercato di scappare, hanno preso due poliziotti in ostaggio…Ho dovuto fermarli.- spiegò lo sceriffo.
-Mostratemi i loro volti.- ordinò la cacciatrice.
Wendy e Theo aprirono i sacchi, capendo che lei non sapeva davvero quali fossero i loro volti.
-E adesso il tatuaggio.-
Tutti si guardarono preoccupati.
-Quale tatuaggi?- domandò Wendy.
-I licantropi del branco di Satomi avevano un tatuaggio sul polso, fatemi vedere.-
Nessuno sapeva cosa fare: era evidente che non avevano quel tatuaggio.
-Per fortuna non sai ancora trattare.- intervenne Rafael McCall, scendendo dal furgone dell’FBI.
Wendy lo guardò confusa.- Papà?-
-Scusatemi, il nuovo sceriffo è un novellino ed evidentemente non sa cosa fa.- commentò Rafael.- Lasciateci 5 minuti e risolveremo la cosa.-
Stiles alzò gli occhi al cielo e tornarono dentro.
-Lo hai chiamato tu?!-
-Ci ho provato quando hai iniziato a dare di matto, ma non credevo che sarebbe venuto davvero.- spiegò Stiles.
-Loro non hanno nessun diritto su quei ragazzi, solo le forze dell’ordine ce l’hanno: verranno trasportati nella nostra struttura sani e salvi.- affermò Rafael.
-E scommetto che vogliano qualcosa in cambio.-
-Che voi ve ne andiate da Beacon Hills, è l’unico modo.-
-No, non se ne parla!- esclamò Theo.
-Se è l’unico modo…- sospirò Angelica.
Liam scosse la testa, con gli occhi lucidi.- Ma così gliela date vinta!-
Hope prese la mano a Theo.- Vogliamo solo proteggervi.-
Wendy strinse i denti.- Se fossimo scappati…-
-Sareste tutti morti.- continuò Stiles.
-Va bene…- borbottò la moglie, dandogli una spallata e dirigendosi all’uscita, contrariata.
Angelica e Hope abbracciarono Theo e Liam per un’ultima volta, per poi lasciarli andare.
I cacciatori abbassarono le armi quando la famiglia uscì dalla centrale di polizia.
Jiang e Tierney vennero messi su un furgone dell’FBI e Rafael procurò una macchina anche alla figlia.
Prima di salirci sopra, Wendy e Tamora si fulminarono con lo sguardo: la cacciatrice con un ghigno soddisfatto e il licantropo con aria di sfida.
La famiglia Stilinski se ne andò così da Beacon Hills.
 
C’era un silenzio tombale nella biblioteca.
Mason, Theo e Liam avrebbero dovuto ripassare per un test, ma nessuno riusciva a toccare libro.
-Guardatevi intorno, sembra tutto così…- mormorò Liam, storcendo la bocca.
-…Vuoto.- continuò Theo.
-E’ incredibile come dessero vita a questo posto…- commentò Mason.- A questa città.-
Fu in quel momento che Liam ricevette un messaggio da Angelica e guardò stranito il telefono.- Ha detto di andare alla clinica veterinaria.-
Theo e Liam ci si precipitarono subito e videro Hope all’entrata.
-Credevo ve ne foste andati via.- balbettò Theo, precipitandosi ad abbracciarla.
-Era quello che i cacciatori dovevano credere.- spiegò Angelica, baciando Liam dolcemente sulle labbra.
-Mio padre deve essere convinto che ce ne siamo andati.- aggiunse Wendy, con accanto Stiles.
-E ora che si fa?- domandò Liam.
Wendy guardò Stiles negli occhi che le fece un cenno con la testa, come a farle capire che era d’accordo con lei qualsiasi cosa decidesse di fare.
L’Alfa fece un ghigno.- Adesso, combattiamo.-

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Capitolo 7
*** In the viewfinder ***


Per il resto dei giorni, mentre Rafael indagava sulla scomparsa dei due adolescenti, la famiglia venne ospitata a casa di Mason.
I due licantropi erano spariti e mai arrivati alla stazione dell’FBI: secondo Wendy, centravano i cacciatori.
Così, decisero di organizzare un piano per privarli delle loro armi.
Chris aprì la cartina dell’armeria di Gerard e di uno zoo abbandonato non lontano dal centro.
-Ci sono stato quando ero piccolo, adesso è praticamente deserto.- spiegò Mason.- All’entrata c’è un muro alto che non fa vedere quello che c’è all’interno se non lo oltrepassi: l’edificio è disabitato.-
-D’accordo. A proposito Mason, grazie per averci ospitato.- gli disse Wendy.
-Non preoccuparti, i miei stanno via due settimane.-
-Ce ne andremo molto prima di allora. Quindi, Theo e Stiles rimangono allo zoo e fanno da esca: Mason ci porterà delle provviste, così sembrerà che ci siamo rifugiati lì.-
-Ehi, aspetta un attimo, perché io con lui?- borbottò Theo.
-E’ il miglior cecchino che abbiamo: se le cose si mettono male, spara.- ordinò al marito.- Una volta che Gerard avrà creduto che siamo allo zoo, lasceranno l’armeria. Noi entriamo, prendiamo le armi e usciamo.- spiegò l’Alfa.
-Gerard è un tipo cauto: ci sono almeno una decina di telecamere, per non parlare dei marchingegni che usa per la sicurezza.- intervenne Chris.- Per fare questa cosa servirà un piano A e un piano B.-
Wendy guardò la figlia più grande.- Te la senti?-
Angelica annuì sicura.- Assolutamente sì.-
 
Proprio come avevano immaginato, mentre Mason si dirigeva allo zoo con le provviste, dietro di lui lo seguì con Nolan al suo interno, che avrebbe avvisato subito il resto dei cacciatori.
Theo fece capolino per controllare che le macchine arrivassero, ma era solo una con due uomini.
-Sporgiti ancora un po', così ti vedono.- sussurrò Stiles, tirandolo indietro dalla maglietta.
-Ce ne sono solo due, dove sono tutti gli altri?-
-Forse non ci sono cascati.- commentò il druido.
 
Intanto, Hope, Angelica, Liam e Chris stava appostati a qualche metro dall’entrata dell’armeria, in attesa che i cacciatori uscissero.
Hope controllò l’orologio.- Dovrebbero essere già usciti.-
-Forse dovremmo annullare la missione.- sospirò Chris.
-No, ce la faranno, lo so. Mia madre conta su di me, non manderò all’aria tutto.- intervenne Angelica.
Chris si voltò a guardarla.- Angelica, tu non devi dimostrare niente a nessuno.-
-Non è questo, è che…Voglio farcela.-
Hope sbuffò.- A quest’ora si staranno picchiando a vicenda.-
 
-Non credo che Theo si meriti il tuo morso, Wendy!- gridò Stiles, per farsi sentire dai cacciatori.
Theo aggrottò le sopracciglia.- Ma che fai?!-
Di scatto, Stiles gli diede un pugno.- Ma guardalo! Non regge nemmeno un pugno!-
Theo udì i due uomini chiamarne altri alla radiolina e intuì il suo piano.- Le mie ossa si ricompongono! Le tue no!- esclamò anche lui, dandogli un pugno sul viso ridacchiando.- E’ la stessa espressione che ha fatto il tuo Beta prima di morire!-
Stiles si asciugò il sangue e alzò uno sguardo assassino verso di lui.
Il sorrisetto sulla bocca di Theo scomparve.- O-Okay, forse ho esagerato.-
 
-Se aspettiamo ancora, ci vedranno.- aggiunse Chris, guardando l’orologio ancora una volta.
Angelica guardò la sorella.- Va bene, piano B: fai la tua magia.-
Hope si concentrò e chiuse gli occhi, immaginando di far tremare la terra.
Ma, ad un certo punto, Liam vide delle macchine uscire dal garage.- Ferma, aspetta!-
Angelica alzò le sopracciglia sorpresa.- Ha funzionato!-
Non appena l’armeria si svuotò, i 4 entrarono dentro: Hope e Chris si diressero alla centrale di controllo, facendo svenire la guardia.
Liam e Angelica, invece, uccisero i due uomini all’entrata ed entrarono nel magazzino.
Notarono subito però che delle armi non c’era nessuna traccia.
Angelica sospirò.- Se lo aspettavano.-
 
Theo rotolò giù dagli scalini in pietra, con qualche costola rotta: nonostante fosse lui il licantropo tra i due, Stiles stava avendo la meglio.
-Mi dispiace, non volevo!- replicò Theo, mentre Stiles si avventò su di lui, lo prese per la maglia e fu pronto a dargli un altro pugno.- Mi dispiace! Non voglio combattere con te!- esclamò, guardandolo negli occhi.
La mano del druido tremò e alla fine decise di lasciarlo andare.
In quello stesso momento, vide Nolan davanti a se, con la balestra pronta.
-Nolan, ascolta, non lo devi fare per forza.- gli disse, alzando le mani.
-Sì invece, io devo ucciderlo, o lei ucciderà me.- balbettò il ragazzo, puntando l’arma contro Theo.
Stiles assottigliò gli occhi, confuso.- Lui? Perché devi uccidere proprio lui?-
Anche se con le mani che gli tremavano, Nolan lanciò la freccia, ma Wendy l’afferrò prima che colpisse Theo.
Nolan sapeva benissimo di trovarsi davanti ad un Alfa: indietreggiò e l’arma gli cadde.- T-Ti prego, non uccidermi.- bofonchiò, inciampando.
Wendy andò verso di lui ringhiando, ma poi capì che era solo un innocente adolescente.- Sei solo un ragazzino, Nolan.- affermò, spezzando la freccia e lanciandogliela.- Va a casa.-
 
-E ora che facciamo?- chiese Liam.
-Non lo so…-
Fu in quel momento che, però, entrambi sentirono un odore familiare.
-Jiang e Tierney?-
Seguirono il fiuto fino ad una stanza chiusa e, non appena aprirono la porta, scattò un allarme e tutte le uscite si chiusero.
All’interno del magazzino si accesero dei raggi laser, così i due licantropi si rifugiarono nella stanza.
-Che cosa è successo?- domandò Hope, controllando le immagini delle telecamere.
-Hanno attivato un allarme.-
-E che succede se il laser li colpisce?-
Chris studiò bene il tipo di allarme che usavano.- Toglie l’ossigeno alla stanza.-
Hope si mise le mani nei capelli.- Quanto resiste un licantropo senza ossigeno?-
-Minuti…-
Liam si guardò intorno e la prima cosa che notò fu una mappa attaccata al muro con vari punti rossi per il mondo.
Angelica, invece, capì da dove veniva l’odore: su uno scaffale, dentro due teche di vetro, c’era un frammento di pelle con il tatuaggio del branco di Satomi e, in un’altra, due orecchie tagliate.
Serrò gli occhi, portandosi una mano alla bocca.- Cristo.-
-E’ quello che rimane di loro…- bofonchiò Liam, sconvolto.- Dobbiamo uscire di qui.-
Il ragazzo analizzò bene la traiettoria dei laser.- Ho visto abbastanza film di 007 per fare questa cosa.-
Angelica arricciò il naso.- Chi?-
-Lascia stare, fa quello che faccio io.-
Con agilità, Liam riuscì a saltare abbastanza in lungo ed abbassarsi con elasticità senza prendere il laser. -Andiamo, ce la puoi fare!-
Angelica prese un bel respiro e senza sapere esattamente cosa stesse facendo, cercò di imitarlo.
Ma, ad un tratto, inciampò e un laser la colpì al viso.
In quell’istante, i condotti sul soffitto iniziarono a risucchiare l’aria.
Entrambi i licantropi caddero a terra, sentendosi mancare il respiro.
-Oh no, dobbiamo fare qualcosa!- esclamò Hope, preoccupata.
-Non so come fare, non possiamo entrare, le porte sono fatte d’acciaio, sono troppo dure per qualsiasi proiettile!- balbettò Chris, in preda al panico.
Hope strinse i pugni.- Non per me.-
Liam e Angelica si sedettero lungo il muro, sudati in viso e senza riuscire a parlare bene.
-Non può finire così.- mormorò Angelica, stringendosi a lui. -Mi dispiace, io non ho visto 007.-
-Ehi, è tutto okay, non è colpa tua.- replicò Liam, accarezzandole il viso.
Angelica lo guardò negli occhi.- Non voglio morire così.-
-Tu non morirai.-
-Avrei voluto fare tante cose…-
-E le farai.-
La ragazza poggiò la fronte sulla sua.- Ti amo.- gli disse, con un ultimo respiro.
A quel punto però, la porta d’acciaio volò alla fine della stanza, dopo che la terra aveva tremato.
Hope si portò le braccia lungo i fianchi.- Andiamo via di qui.-
 
Stiles, Theo e Wendy si ritrovarono in macchina insieme, mentre tornavano al loft.
-Credevo che non facessi parte del piano.- commentò Stiles.
-Io ero quella che doveva sorvegliare.- rispose Wendy.- Soprattutto voi due.-
-Dovevi controllare che non lo uccidessi?-
Theo alzò un sopracciglio.- O che io uccidessi te.-
-Sei andato KO un bel po' di volte.-
-Basta!- esclamò Wendy, frustrata.- Sono stanca di voi due! Dovete darci un taglio!-
-Ha cominciato lui!- ribatterono all’unisono.
Theo sospirò e guardò fuori dal finestrino.- Lo so perché non mi hai ancora ucciso: perché sono l’unica cosa che ti ricorda ancora lui.-
Stiles mise il pedale sul freno, fermandosi bruscamente.- L’unico motivo perché non ti uccido è che voglio bene a mia figlia, è chiaro?-
-Potete, per favore, gettare l’ascia di guerra una volta per tutte?- intervenne Wendy, seccata. -Ho bisogno di voi due, a mente lucida.-
Theo non esitò a porgergli la mano per fare pace.- Non sono più quella persona.-
Stiles lo guardò per in attimo e poi gli strinse la mano.- Vedremo.-
 
La famiglia si rivide al loft e, quando aprirono la porta, ci trovarono già Rafael.
-Papà? Che ci fai qui?-
-Potrei farti la stessa domanda, ti avevo espressamente chiesto di andare via.- ribatté lui.
Wendy lo evitò, stendendo la mappa che avevano preso dal magazzino sul tavolo.- Non lascerò questa città in mano ai cacciatori.-
-Ascolta, so tutto, va bene? L’ho capito. Credevo fosse un’allucinazione, ma non lo era e non ho paura.- replicò Rafael.
Wendy usò un coltello d’argento per tenere ferma l’estremità del foglio.- Dovresti.-
-C’è una cosa che devi sapere: le armi che aveva Gerard, non erano per i cacciatori, le sta distribuendo ai civili gratuitamente.-
Chris sospirò.- Sta alimentando la loro paura.-
-Che cosa sono invece questi punti rossi?- domandò l’Alfa.
Chris ci diede un’occhiata.- Sono Nemeton…-
-Che cosa vuole fare?-
-Risvegliarli per attirare tutte le creature sovrannaturali.-
-Ma non può farlo.- commentò lei.
-L’unico che può…-
-Sono io.- affermò Hope.
Stiles collegò le due cose.- Ecco perché volevano che Nolan uccidesse Theo.-
-Per via del loro legame.- intuì Wendy, guardando la figlia più piccola.- Vogliono te.-
Theo ringhiò.- Non la toccheranno.-
A quel punto, Angelica sentì dei rumori provenire dalle finestre e, con il super udito, una pistola caricarsi.
-State tutti giù!- gridò.
Improvvisamente, centinaia di proiettili ruppero le finestre e li spari entrarono dentro casa.
Tutti si protessero negli angoli e sotto il tavolo.
Ma quando l’attacco cessò, Theo sentì odore di sangue accanto a se.
Hope percepì del dolore al fianco e vide che stava perdendo sangue.
L’avevano colpita.

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Capitolo 8
*** The pack 2.0 ***


Hope venne subito trasportata in sala operatoria e le venne tolto il proiettile che, fortunatamente, non aveva perforato organi vitali.
La cosa strana però, fu che entrò in coma senza una spiegazione.
Theo non riusciva nemmeno a guardarla ridotta in quel modo.- In coma? Ad occhi aperti?-
Wendy strinse i pugni con rabbia, fino a farsi sanguinare i palmi delle mani.
Stiles la notò e le accarezzò la schiena per calmarla.
-Sappiamo chi è stato.- affermò Angelica.
-Ma se è lei che vogliono, perché cercare di ucciderla?- chiese Liam, confuso.
Theo si sedette vicino al letto per stringerle la mano.- No, erano lì per me. Mi sono visto il laser del fucile sul petto e lei si è messa in mezzo…-
-D’accordo, adesso basta.- esordì Angelica.- Gerard si è creato il suo esercito, adesso noi ci creeremo il nostro e so anche a chi chiedere.-
 
Wendy ed Angelica si avviarono ad una centrale abbandonata, il posto in cui Gerard e l’Alfa Deucalion si erano incontrati per la prima volta.
Deucalion era stato graziato in passato e sperò che li aiutasse.
Grazie ai poteri della Blake, l’Alfa non era più cieco, ma era sparito dalla circolazione.
-Ho finito con la violenza, non faccio più quelle cose.- gli disse Deucalion.
-Non devi per forza combattere, aiutaci solo a trovare un branco.- ribatté Wendy.
L’altro sospirò.- D’accordo, c’è un branco appena fuori la contea di lupi mannari solitari, senza un Alfa: il loro simbolo è un cerchio con una mezza luna…Non so altro.-
-Quindi è questo che rimane del potente Deucalion? Un gattino impaurito dentro una caverna.- commentò Angelica.
-Te l’ho detto: ho finito con la violenza.-
-Ma loro no.- intervenne una voce all’entrata.
Scott McCall diede trascinò con un calcio un cacciatore alla quale aveva legato mani e bocca. -E nemmeno io.-
Wendy gli sorrise e gli corse in contro per abbracciarlo.- Scott!-
-Uno di loro mi aspettava a casa, voleva catturarmi, ma io sono stato più veloce.- raccontò il fratello. -Per strada ho incrociato un paio di persone.-
Una macchina parcheggiò dritta davanti a loro e ne uscirono Peter e Malia.
-Bene, ci serviva uno stratega psicopatico.- aggiunse Angelica.
Peter serrò i denti.- Hanno incendiato la mia auto.-
Wendy gli si avvicinò con un sorrisetto malizioso alla faccia.- Sei arrabbiato?-
Lui la guardò negli occhi.- Molto.- sussurrò.
-Ci aiuterai?-
-Probabilmente sì, il punto è: fino a quanto sei pronta a spingerti?-
Wendy non riuscì a capire cosa intendesse dire.
-Venite con me.-
 
Intanto, all’ospedale, Lydia venne a dare il cambio a Stiles che doveva iniziare il suo turno.
-Grazie, qualcuno tornerà prima di cena.- gli disse lui.
Lydia si sedette davanti al letto e analizzò il corpo della ragazza.- Siete sicuri che sia in coma?-
-E’ quello che ha detto Melissa.-
Lydia guardò i suoi occhi e osservò come le sue pupille si muovessero a destra e a sinistra: un movimento quasi impercettibile, ma che lei riuscì a notare.- Non è in coma.-
-Come sarebbe a dire?-
-Credo stia avendo una lunga visione.- intuì Lydia.- Qualche giorno fa, solo toccandomi, è riuscita a mostrarmi il suo sogno.-
-D’accordo, allora riprovaci. Ti mando Mason, tienimi aggiornato.-
Lydia annuì e chiuse gli occhi, afferrando la mano di Hope.
 
Nello stesso momento, a scuola, Liam e Theo stava interrogando Nolan.
Theo lo prese per i capelli e gli spinse la guancia sullo specchio dello spogliatoio.
-Ve lo giuro, non so chi sia stato ad attaccare la casa!- balbettò Nolan, sanguinando.
-Theo, così lo uccidi.- gli disse Liam.
-Lo vorresti anche tu se ci fosse Angelica in ospedale!- ringhiò l’altro.
-Theo, lo so come ti senti…-
-No, non lo sai!-
-Sì, invece! I dottori del terrore volevano il sangue di Angelica! E’ stata in pericolo anche lei e io mi sono sentito impotente esattamente come te!- spiegò Liam, stringendogli una spalla e guardandolo negli occhi.- Lascialo.-
Theo prese un bel respiro e lasciò la presa sul ragazzo.
-Non so chi abbia attaccato la vostra casa, ma so degli altri corpi.- continuò Nolan.
Entrambi lo guardarono straniti.- Quali corpi?-
Nolan li portò nel sotterraneo della scuola, aprì un freezer dove all’interno c’erano tre cadaveri con le bocche e gli occhi scavati.
-La Monroe voleva che li nascondessimo: erano tutti e 3 dei licantropi.- spiegò egli.
-E tu come fai a saperlo?-
Nolan abbassò lo sguardo.- Gabe voleva che facessimo dei test su tutti gli studenti.-
-E tu lo hai aiutato, idiota.- borbottò Theo.
-Quando li abbiamo trovati, avevano dei ragni morti in bocca.-
Liam e Theo si fulminarono con lo sguardo.
-E’ stato l’Anukite, sta cercando la sua altra metà.- intuì Liam.
-E’ Gabe…Gabe è l’Anukite.-
 
Peter condusse Angelica e Wendy fino ad Eichen House, in un reparto desolato.
In una delle celle, c’era un uomo con un fucile, probabilmente un cacciatore.
Peter estrasse dalla tasca posteriore il caricatore e lo fece arrivare dentro la stanza.
-Che cosa vuoi fare?- gli chiese Wendy.
-Voglio sapere che cosa farai quando un cacciatore ti punterà addosso un’arma.- rispose Peter, coprendosi le orecchie.
L’uomo caricò il fucile e colpì il vetro, anche se era antiproiettili.
Wendy protesse Angelica dietro di se.- Fermo, non vogliamo ucciderti!-
Peter alzò gli occhi al cielo.- E’ tutto quello che sai dire?-
D’un tratto, il vetro si ruppe e il cacciatore saltò fuori.
Wendy fu abbastanza veloce da togliergli l’arma e sbattergli la testa contro il muro, facendo svenire.
-Cos’era? Una specie di test?-
-Già e non l’hai superato.- affermò lui.- Devi capire che per battere Gerard, devi diventare ciò che hai sempre giurato di non diventare: un assassina.-
-Ha ragione.- aggiunse Angelica.- Loro puntano ad uccidere, non a farci qualche graffio.-
Peter le sorrise.- Ascolta cappuccetto rosso.- confermò, divenendo serio.- Allora, lo farai?-
-Sì.- mormorò Wendy, un po' titubante.
-Non ho sentito.-
-Sì!-
-Non ho sentito!- gridò Peter.
Wendy lo guardò negli occhi e ruggì con gli occhi rossi.- Sì!-
-Molto bene.-

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Capitolo 9
*** The other side. ***


 
Stiles estrasse un fascicolo dal cassetto e mise alcune foto davanti alla signorina Monroe.
-E’ inutile che io ti dica quello che ha fatto Gerard in passato, giusto? Te lo avrà già detto.- esordì lo sceriffo, mettendogli davanti la foto di Matt.- Del ragazzo che voleva usare per comandare un Kanima.- Poi degli uomini morti nell’incontro con Deucalion.- Dei cacciatori che ha sacrificato per uccidere Deucalion.- Infine, prese una foto della donna mentre veniva soccorsa da suo padre.- Ho trovato anche questa: sei stata attaccata da una creatura chiamata la Bestia. Sapevi che Gerard aveva sempre avuto con se l’arma in grado di ucciderla? Ma che voleva farlo lui stesso soltanto per far sì che ci si ricordasse del suo nome?-
-Io non ho bisogno di fidarmi di lui, sceriffo. Lei dovrebbe avere di problemi di fiducia.- affermò la donna, mentre due poliziotti entrarono nell’ufficio.
Stiles li osservò a sopracciglia aggrottate e si alzò.- E questo che vorrebbe dire?-
-Agenti, prego, liberate lo sceriffo del suo distintivo e della sua pistola.- ordinò la donna.
Stiles fece un passo indietro.- Voi toccatemi con un solo dito e io vi rompo il naso.- borbottò, dirigendosi verso la porta.- Me ne vado da solo, ma lei non sa contro chi si sta mettendo, signorina Monroe.-
-Credere che dovrebbe farmi paura?- domandò lei, con un leggero sorriso.
-Non di me…Ma di Wendy McCall, sì.-
 
In serata, Wendy, Scott ed Angelica si avviarono al rifugio del branco di licantropi di cui parlava Peter.
Si fecero luce con la torcia del cellulare, ma quando entrarono nella capanna, trovarono i corpi dei lupi mannari con la bocca e la faccia scavata.
Angelica si coprì il naso per l’odore di putrefazione.- Siamo arrivati troppo tardi.-
-L’Anukite li ha presi.- aggiunse Wendy.
-Che cos’è l’Anukite?- chiese Scott.
-E’ un mutaforma con due facce che si nutre di paura e caos…E secondo Liam e Theo sta cercando la sua altra metà.- spiegò Angelica.
-E l’ha trovata.- bofonchiò Lydia, dietro le loro spalle.
Scott, Angelica e Wendy sobbalzarono.
-Lydia, che ci fai qui?! Come sei arrivata?!- le domandò l’Alfa.
-Hope voleva che trovassi l’altra metà della Anukite.- rispose Lydia, avanzando nella foresta. -Mi ha indicato lo zoo.-
 
Successivamente, Wendy si riunì con Stiles e Peter al Nemeton.
-Sicuro che sia un richiamo?- chiese Wendy a Peter.
-Era quello che aveva in mente Gerard, ormai conosco i suoi loschi piani.- rispose Peter, voltandosi verso Stiles.- Ti avverto, se non sei abbastanza forte, ti ucciderà.-
-Ce la posso fare.- affermò Stiles, inginocchiandosi davanti la corteccia.
Wendy, invece, ci salì sopra.- Se non te la senti, fermati.-
Stiles mise le mani sul legno e chiuse gli occhi: riuscì a sentirne il potere e a vedere centinaia e centinaia di creature sovrannaturali sparse per il mondo, collegandosi ai vari Nemeton.
Il naso iniziò a sanguinargli.
-Stiles!-
-Adesso!- esclamò Stiles, aprendo gli occhi neri.
Gli occhi di Wendy divennero rossi e le spuntarono le zanne mentre emise un potente ruggito che fece vibrare la terra.
Angelica, Liam e Theo lo sentirono da casa e l’Alfa sperò che arrivasse anche ad altri licantropi.
Sperando, magari, in un loro aiuto.
***
Wendy fece sedere Stiles sul divano e gli tamponò il sangue.
-Devo andare in ospedale…- bofonchiò l’uomo, pallido in viso.
-Tu non vai da nessuna parte, sei troppo debole. C’è Lydia con lei.- affermò Wendy, sciacquando il panno.
-Wendy, l’ho già persa una volta, non voglio perderla di nuovo.-
-Non la stai perdendo, devi solo lasciare che le cose facciano il suo corso.-
Fu in quel momento che entrarono Liam, Angelica e Theo.
-Sappiamo chi è la prima metà dell’Anukite.- esordì Liam.- E’ Gabe.-
-Le premonizioni di Lydia l’hanno portata allo zoo: io credo che l’altra metà faccia parte dei cacciatori, ecco perché provano così tanta rabbia.- spiegò Wendy.
-Dobbiamo trovarla: l’ultima volta che l’abbiamo avvistato è stato nei tunnel mentre parlavamo con la Monroe.- intervenne Theo.
-Cerchiamo degli indizi: io e Theo andiamo nei tunnel e voi due a scuola.- aggiunse Angelica.
Wendy assottigliò gli occhi con un sorrisetto.
-Che c’è?-
-Fate squadra.-
Angelica alzò le spalle.- Io non ho paura.-
La madre la guardò orgogliosa.- Lo so.-
 
Stiles riposò qualche ora, ma non riuscì a non pensare a Hope, così si alzò e andò in ospedale.
Lydia era accanto al letto, pronta a prenderle la mano.
-Ci stai riprovando?- le chiese, prendendo una sedia per mettersi dall’altro lato.
-Sì.-
-Vengo con te.-
-Sicuro di non esser troppo debole?-
Stiles scosse la testa con decisione e prese la mano della figlia.- Andiamo.-
Lydia e Stiles unirono le mani e chiusero gli occhi.
In men che non si dica, i due si ritrovarono nei corridoi di Eichen House.
-E’ così che ci si sente ad entrare nella mente di qualcuno?-
-Già…Ci si sente piuttosto piccoli.- commentò Lydia.
-Perché nella mente di mia figlia ci sono le gabbie di Eichen House?-
-Se ci pensi bene ha senso: il cervello è un organo pieno di stanze dove noi mettiamo tutte le nostre cose.- spiegò la Banshee.
In realtà Stiles aveva paura di cosa ci avrebbe trovato. -Tutto?-
Lydia voltò lo sguardo verso una stanza e sorrise.- Tutto.-
Stiles seguì i suoi occhi e si vide nella stanza stringere e cullare sua figlia appena nata.
Fu allora che udirono un ruggito.
Superato un corridoio, giunsero alla cella del Segugio Infernale.
Nella mente di Hope, lui era ancora intrappolato lì.
-Non è morto…- bofonchiò Lydia.
-Lo sapevo che non si poteva uccidere.- disse Stiles.- Dobbiamo andare all’obitorio.-
-Se l’altra metà dell’Anukite è tra i cacciatori, forse potremmo impedirgli di dare il via ad un massacro.-
-Fermiamo l’Anukite…-
-E fermeremo la guerra.-
Improvvisamente, poco più in là, i due percepirono un singhiozzo.
Seguirono il rumore e trovarono Hope, immobile e seduta su una sedia, con lo sguardo fisso verso il vuoto.
Stiles le corse in contro e si accucciò su di lei, prendendole le guance tra le mani.- Hope? Hope mi senti?-
La ragazza non alzò lo sguardo, ma le sue labbra si mossero lentamente.- Moriremo tutti.-

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Capitolo 10
*** The two lovers ***


Angelica e Theo scesero da un tombino dentro i tunnel e accesero delle torce.
-Non è giusto, perché tu non hai paura come tutti noi?- borbottò Theo.
-Perché sono stata addestrata a non averne.- replicò Angelica, proseguendo nella puzza di fogna.
-Beh, fammi conoscere chi ti ha insegnato.-
Angelica si fermò sospirando.- Non posso… Lo hai ucciso.-
Theo si morse un labbro.- Oh.-
-Sta tranquillo, ormai ti abbiamo perdonato tutti.- gli disse lei, sorridendo per la sua espressione.- Col tempo ho imparato che non è il passato a renderci chi siamo, ma le nostre scelte e tu hai scelto di aiutarci, fin ora.-
-Eppure tua madre non mi ha ancora chiesto se voglio il morso o se voglio fare parte del branco.- aggiunse Theo, alzando le spalle.
-Io credo che te lo chiederà.- affermò, quando giunsero ad un bivio, c’erano due strade da poter prendere.- Strada illuminata, strada buia e spaventosa.-
Theo sospirò.- Quella buia non mi piace per niente.-
-Ma è la più ovvia da prendere.-
Angelica fece qualche passo in avanti e gli porse la mano.
Theo prese un bel respiro e la strinse, proseguendo nel tunnel.
Arrivati ad un certo punto, iniziarono a sentire un brutto odore.
Di fatti, impilati in un angolo, c’erano alcuni cadaveri uccisi nella stessa maniera di quelli trovati nel freezer.
Angelica si coprì il naso, disgustata.- E’ sicuramente stato qui.-
 
Liam e Wendy si intrufolarono a scuola durante le lezioni, così che non ci fosse nessuno nel corridoio.
Wendy si guardò intorno e diede l’okay a Liam di forzare l’armadietto di Gabe.
Il beta estrasse tutti i libri e Wendy controllò che non ci fosse dentro niente, fin che Liam non trovò una busta piena di lettere.
-Che cosa sono?- gli chiese Wendy.
-Non lo so.- rispose lui, passandogliene alcune.- Saranno una ventina.-
Wendy lesse ad alta voce.- So che un giorno cederai e in quel giorno mi renderai il ragazzo più felice del mondo.-
-Quando ti vedo per il corridoio, mi batte il cuore a mille.-
-Firmato, Nolan?!- esclamò Liam, incredulo.- Quei figli di puttana!-
-Stanno insieme.- intuì Wendy.
-E se fosse Nolan l’altra metà?-
-Ma io non ho sentito la stessa paura quando l’ho affrontato allo zoo.-
-Ma Stiles e Theo stavano litigando! L’Anukite non porta solo paura, ma anche rabbia e caos.- pensò Liam.
-Dobbiamo tenerli separati!-
Fu in quel momento che Gabe chiuse violentemente l’armadietto, guardandoli male.
Allo stesso tempo, Nolan svoltò verso il corridoio e guardò il suo fidanzato con un sorrisetto.
Wendy sgranò gli occhi.- Cazzo.-
 
Non avendo più l’autorità da sceriffo, Stiles e Lydia dovettero inventarsi qualcos’altro per entrare nell’obitorio.
Lydia trascinò i corpi di due infermieri dentro un magazzino.- Non li hai uccisi, vero?!-
-Certo che no, gli ho solo dato un pugno!-
Indossarono le loro divise per non farsi riconoscere e trasferirono il corpo del Segugio dall’obitorio in una stanza per la risonanza magnetica.
-Credo che sia il proiettile nel cervello a farlo sembrare morto.- esordì Lydia, mostrando a Stiles le immagini della risonanza.
-Quindi vuoi toglierglielo?-
-Esatto, le onde della risonanza attireranno il proiettile fuori dalla sua testa.-
Stiles guardò bene le immagini, notando delle schegge intorno al proiettile.- Queste cosa sono?-
Lydia sospirò.- Dannazione, sono schegge d’argento…Non posso farlo.-
-Perché?-
-Se estraggo il proiettile, le schegge andranno più a fondo nel cervello e lo uccideranno.- spiegò lei.
-Lydia, so che vuoi tentare di salvarlo, ma ora è l’unica possibilità che abbiamo.- replicò Stiles.
Lydia si morse un labbro e, tremando, premette il pulsante d’accensione.
Come immaginavano, non appena la macchina partì, le onde espulsero il proiettile dalla sua fronte e il Segugio si alzò in piedi, ruggendo contro di loro.
Stiles si fece indietro, sgranando gli occhi.- Se moriremo adesso, devi sapere che al primo anno avevo una cotta per te!-
Lydia alzò gli occhi al cielo.- Noi non moriremo!-
-Sicura? Sembra piuttosto incazzato!-
Il Segugio si avventò con gli artigli su di loro, ma successivamente cadde a terra, troppo debole.
Stiles e Lydia lo fecero sedere lungo il muro, notando del liquido argenteo che gli usciva dal naso: sarebbe morto entro pochi minuti.
-Che cosa mi avete fatto?-
-Ci dispiace, ma sei la nostra unica possibilità. E’ nella tua cella che ho trovato la pietra con le due facce, come facciamo a sconfiggere l’Anukite?- gli domandò Stiles.
L’uomo riuscì a malapena a parlare.- N-non guardatelo negli occhi…O vi ucciderà.- bofonchiò, mentre l’argento gli usciva dalla bocca e dal naso.- Non permettete che…Che si unisca con la sua metà…O sarà…Inar-
Detto questo, il suo cuore si fermò.
 
Gabe aveva atterrato Liam da un po' e il ragazzo giaceva sul pavimento della biblioteca sputando sangue.
Nolan fu in grado di prendere Wendy per la maglia e alzarla da terra.
-Fermati Nolan! Questo non sei tu!- gridò l’Alfa.
Nolan la ignorò e la scaraventò contro un tavolo.
-Sei solo una ragazzina, Wendy.- ringhiò Nolan, rompendole il braccio con un sol gesto che la fece gridare.- Va a casa.-
Troppo ferita per continuare, Wendy non poté impedire che i corpi di Gabe e Nolan si fondessero.
Si formò una creatura priva di pelle, con un paio di occhi viola brillanti.
A quel punto, intervennero Lydia e Stiles che trascinarono via Liam e Wendy.
-Che state facendo, dobbiamo affrontarlo!- esclamò Liam.
-Non potete, non dovete guardarlo negli occhi o vi ucciderà!- spiegò Lydia.
I 4 si nascosero dietro un muro mentre la creatura uscì da scuola: sul suo cammino, incrociò uno studente che, non appena lo guardò negli occhi, si pietrificò.
-Come lo uccidiamo se non possiamo nemmeno guardarlo?- domandò Liam, preoccupato.
-Dovremmo imparare a combatterlo senza guardare.- affermò Wendy.- E so anche chi può aiutarci.-
-Deucalion.-
***
Gli altri si riunirono con Angelica e Theo e tornarono a casa.
Quando Wendy aprì la porta scorrevole, vide che la sua casa era piena di lupi mannari: erano almeno una trentina, alcuni muscolosi, altri minuti e altri che si chiedevano il perché fossero lì.
Scott sorrise alla sorella.- Ha funzionato.-
Wendy si guardò intorno sorpresa e non seppe cose fare.
-Magari hanno bisogno di essere un po' motivati.- le sussurrò Stiles.
-Perché siamo qui?!-
-Pullula di cacciatori!-
-Ci stanno massacrando!-
Dissero delle voci dalla folla.
Wendy prese un bel respiro e si aggiustò i capelli.- Ascoltate!- esclamò, salendo sopra il tavolo per farsi sentire da tutti. -So che siete spaventati, loro hanno le armi che possono ucciderci in un’istante. Ma dovete capire che la paura genera solo altra paura, come la violenza genera altra violenza. Loro hanno cominciato e noi la finiremo!-
-Sì!-
-Morte agli Argent!-
-Gli faremo capire quanto siamo forti! Gli faremo capire che non serve solo un Argent ad uccidere un licantropo, ma serve un licantropo ad uccidere un Argent!- gridò, stringendo i pugni.- Loro non hanno dimostrato nessuna pietà e non la dimostreremo nemmeno noi! Gli manderemo gli artigli! Gli manderemo le zanne!-
Theo annuì con decisione e un sorrisetto.- Il vero Alfa!-
Molto presto iniziarono a gridarlo tutti in coro, facendo sentire a Wendy una potenza nelle vene che non aveva mai sentito.
Gli occhi le si illuminarono di rosso e, da quel momento in poi, non ebbe nessuna pietà.

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Capitolo 11
*** The fuse ***


Il giorno dopo, Angelica e Wendy tornarono all’appartamento di Deucalion per chiedergli consiglio su come combattere l’Anukite senza guardarlo.
Ma quando varcarono la porta, lo trovarono a terra, pieno di proiettili sul petto.
-No, no, no!- gridò Wendy, accasciandosi su di lui.
Ormai però, l’Alfa cieco era morto.
-Dannazione!- esclamò con rabbia, dando un calcio al muro.
Angelica captò dei rumori provenire da un’altra stanza.- Mamma…Credo che siano ancora qui.- sussurrò.
Di fatti, dal corridoio, spuntarono due cacciatori.
Uno di loro lanciò una freccia verso Wendy da una balestra, ma qualcuno la bloccò prima che potesse colpirla.
L’Alfa sgranò gli occhi.- Isaac!-
-Non credevi davvero di poter fare tutto questo senza di me?- esclamò Isaac, lanciando la freccia indietro e colpendo il cacciatore al petto.
Tolse l’arma all’altro e scaraventò la sua faccia sul muro, spappolandola.
-Che ci fai qui?- gli chiese, sorpresa.
-Mi avevano catturato, ma mi hanno liberato per mandarti un messaggio: è iniziata e vi aspettano alla vecchia distilleria.- spiegò Isaac.
Allora Wendy guardò la figlia.- Chiama il branco, ci vediamo lì.-
***
Non c’era vento, solo nuvole nere e un’aria gelida.
Gerard aspettò Wendy all’entrata della vecchia distilleria, dove Paige e Derek si nascondevano, dove Gerard aveva accecato Deucalion.
-Piaciuta la sorpresa, Wendy?- le chiese Gerard, con un sorrisetto e il fucile in mano.
Wendy serrò i denti.- Pagherai per averlo ucciso.- affermò.- Credevo che fosse l’Anukite che spargesse tutto questo odio, ma mi sbagliavo, sei tu.-
-Ne sei sicura?- intervenne la Monroe, con dietro una trentina di cacciatori. -Sono quelli come te a spargere paura.-
-Ormai non ci proviamo più a convincerti.- ribatté Angelica, che portava con se Liam, Theo e il resto del branco.
Chris e Stiles si arrampicarono su degli alberi con arco e mitra, facendo da cecchini.
Gerard tolse la sicura all’arma, guardando l’Alfa con malvagità.- Hai decimato la mia famiglia, hai ucciso mia nipote, hai ucciso mia figlia…Oggi tocca a te.-
Wendy estrasse gli artigli e gli ringhiò, ma prima che potesse attaccare, si udì una vocina.
-Fermi!-
Theo la riconobbe subito e si voltò a vedere Hope che si faceva spazio tra la folla.
Wendy la guardò confusa.- Hope, che stai facendo?-
Lei le fece un sorriso incoraggiante.- E’ tutto okay mamma.- confermò, dirigendosi da Gerard.
-Ah, la figlia prodigio.- commentò egli, sorridendo.
-Sai che sono un druido…E ho avuto una visione.-
-Deve essere sublime poter vedere quello che non è ancora accaduto.-
-Io vorrei fartelo vedere.- affermò Hope, chiedendo con lo sguardo a Theo di avvicinarsi.
Theo capì le sue intenzioni ed estrasse le unghie.
-Non vorrai mica fidarti di loro!- borbottò Tamora.
-Tranquilla, sa cosa gli aspetta se dovessero fare un passo falso.-
Theo inserì le unghie sia nel collo di Hope che in quello di Gerard, per collegare le due menti.
Ad un tratto però, Hope se li tolse, aggrottando le sopracciglia.- A te non importa! Anche dopo che avrai visto…Tu vuoi solo decimarci tutti!-
Gerard ridacchiò.- Odio ammetterlo, ma hai ragione.-
Dal fondo della fila, qualcuno sparò e colpì Hope al corpo con una decina di proiettili.
-No!-
Theo afferrò il suo corpo prima che cadesse a terra.
Hope lo guardò negli occhi, tra i vari spasmi.- Scusa…C’ho provato.- mormorò, prima di lasciar andare la testa all’indietro.
Theo ringhiò per il dolore e fu grazie a quel gesto, che la guerra ebbe inizio.
Scott, Angelica, Liam, Malia, Peter e il resto del branco si avventarono sui cacciatori.
Le mani di Stiles tremavano sull’arco, dopo quello che aveva visto, mentre Chris aveva già iniziato a sparare.
-Stiles, riprenditi, o moriranno tutti!- esclamò l’uomo.
Stiles prese un bel respiro e scoccò la prima freccia.
Wendy vide il corpo di sua figlia tra tutto quel sangue e si inginocchiò a terra, non sapendo cosa fare.
Isaac le strinse la spalla, come a darle forza.
Fu allora che iniziò a piovere.
Wendy fece brillare gli occhi, strinse le dita di Isaac e si alzò, puntando lo sguardo verso Gerard.
Lei ed Isaac corsero in mezzo alla folla e Wendy si avventò sul loro capo.
Afferrò il suo fucile e glielo spinse contro il viso, facendogli sanguinare il naso.
Gli diede un calcio sulla mano che gli fece cadere l’arma, ma Gerard ne aveva un’altra in tasca e le sparò al petto, in un attimo.
Dal dolore, Wendy capì che non si trattava di un semplice proiettile.
Il cacciatore le prese il viso con una mano, costringendola a fissarlo negli occhi.- Lo senti Wendy? E’ aconito….Lo stesso che avete usato contro mia figlia.- sogghignò Gerard.- E ora, una volta per tutte, in ginocchio.- ringhiò, prendendola per i capelli e spingendola verso terra ai suoi piedi. -Guardate tutti!-
Il suo urlo fece fermare tutti da quello che stavano facendo.
-E questo dovrebbe essere un Vero Alfa?!- gridò Gerard, estraendo un pugnale.
Wendy guardò Angelica, singhiozzando e le parlò col labiale.- Non guardare.-
Angelica scoppiò a piangere e serrò gli occhi.
-L’era del lupo è finita!-
Detto questo, Gerard trafisse la gola di Wendy con la lama e la uccise.

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Capitolo 12
*** He’s all yours ***


Mentre il corpo di Wendy giaceva ad occhi aperti davanti al campo di battaglia, Angelica uccise un cacciatore e si guardò attorno: metà dei cacciatori e metà dei lupi erano stati uccisi.
Guardò Liam contrastare un cacciatore robusto con una lancia: egli sembrava più forte di lui, rigirò la lancia con forza e gliela conficcò nel petto, da parte a parte.
Angelica non ebbe neanche la forza di gridare o aiutarlo, quando Tamora le circondò il collo con un filo spinato.
Per liberarsi, il licantropo la colpì a naso con la testa, facendola arrancare all’indietro.
Le prese poi la gola e, con rabbia disumana, gliela bucò con gli artigli, uccidendola.
Di licantropi ne rimasero ben pochi: con una gamba ferita, Peter si trascinò verso il corpo di Wendy e, singhiozzando, le chiuse gli occhi, stringendola a se.
Apparve un altro cacciatore che gli mise la pistola sulla tempia.
Ormai Peter non aveva scampo e, credendo di aver perso qualsiasi cosa, lasciò che egli lo uccidesse.
Notando che Tamora era stata uccisa e che c’erano più licantropi che cacciatori, Gerard iniziò a spaventarsi e lasciò la sua arma ormai scarica, cercando di scappare.
Ma quando si voltò, trovò la strada sbarrata da Theo, con le zanne e gli artigli pieni di sangue dei consimili dell’uomo.
-A-Avanti, possiamo parlarne.- balbettò Gerard, alzando le mani.
Chris e Stiles scesero dall’albero, riunendosi con Angelica, Malia, Scott e Theo.
-Sei da solo.- aggiunse Angelica.
Stiles non riuscì a guardare il cadavere della moglie e lo fece solo con la coda dell’occhio.- Adesso tocca a te.- ringhiò, spingendolo a terra.- In ginocchio.-
-V-Vi prego.- implorò Gerard, tremando.- C-Chris, sono tuo padre.-
Chris scosse la testa.- Tu sei un mostro.-
Stiles osservò i licantropi pronti a trucidarlo.- E’ tutto vostro.-
Le sue grida si sentirono per tutta Beacon Hills e anche nella sua stessa testa quando Theo tolse gli artigli dal suo collo e da quello di Hope.
La ragazza notò il suo sguardo sconvolto.- Hai visto? Quella sarà la fine.-
Gerard deglutì nervosamente, non sapendo cosa dire.
-Che cosa hai visto?- gli domandò la Monroe.
Gerard rimise la sicura all’arma, sospirando.
-Che stai facendo?!-
-Sta zitta, stupida!- esclamò Gerard.- Noi ce ne andiamo, ora!-
I cacciatori seguirono l’ordine e fecero dietro front.
-Che cosa?! Io non mi voglio arrendere!- esclamò la donna.
-Sei da sola, se lo fai.- le disse Hope.
Tamora la guardò male.- Non finisce qui.-
Hope fece un sospiro di sollievo: il suo piano aveva funzionato.
Corse ad abbracciare finalmente la sua famiglia.
-Credevamo che non ti saresti più svegliata.- commentò Stiles, stringendola a se.
-Ha ragione: non è finita. C’è ancora l’Anukite.- intervenne Liam.
-Non dirmi che dopo averci salvato il culo a tutti sai anche come sconfiggerlo.- aggiunse Scott.
Hope sorrise arrossendo.- In realtà sì.-
***
La famiglia Stilinski si avviò ai tunnel sotterranei, sapendo che la creatura sarebbe comparsa per renderli pietra.
Wendy si nascose dietro un muro, aizzando gli artigli.
-Sento il tuo odore.- affermò l’Anukite, con voce rauca e profonda.
-Davvero? Allora vieni a prendermi!- esclamò Wendy.
La ragazza si mostrò e con solo uno sguardo, il mostro la fece diventare completamente di pietra.
Dietro le sue spalle, giunse una freccia che lo colpì alla schiena, ma che non gli fece niente.
Se la tolse come una spina e Stiles chiuse gli occhi per non guardarlo.- Non so quanto resisterà in quello stato!-
-Che cosa vuol dire?- borbottò l’Anukite.
Angelica e Hope si mostrarono, ormai nessuna delle due aveva più paura.
-Che lei era solo il diversivo.- rispose Angelica.
-Come creatura del sovrannaturale, devi rispettare le regole!- affermò Hope, spargendo della polvere di sorbo sotto i suoi piedi.
La creatura non riuscì a capire e si arrabbiò.- Cosa?! No! Ma chi siete voi?!- gridò.
Hope alzò un sopracciglio.- Noi?-
Angelica fece un ghigno.- Noi siamo le figlie dell’Alfa.-
Subito dopo, il mostro scomparve: Gabe e Nolan si separarono, sani e salvi, mentre Wendy tornò normale, assieme a tutte le altre persone che erano state pietrificate.
Nolan si tastò il corpo.- Gabe?-
-Nolan?-
I due amanti si sorrisero e si abbracciarono, contenti di rivedersi.
Wendy si tolse la polvere dai vestiti e aiutò Gabe ad alzarsi.
La stessa cosa Hope con Nolan, che abbassò lo sguardo.- Mi spiace, io…-
-Lo sappiamo.- disse Wendy.- Ora andate via di qui.-
**
I licantropi chiamati col Nemeton ritornarono a casa, compresi Malia e Peter.
-Per caso passate per Parigi?- intervenne Isaac.
Malia ridacchiò.- Sali su!- gli disse, avvicinandosi a Wendy.- Sei rimasta cazzuta come quando me ne sono andata.-
-Vorrei sottolineare che sei io non l’avessi morsa, tutto questo non sarebbe successo e nessuno mi ringrazia mai.- borbottò Peter.
-Hai ragione.- affermò Wendy, incrociando le braccia.- Grazie.-
Peter le fece un sorrisetto affascinante.- Prego.-
Wendy si riunì con la famiglia al cimitero, dove Stiles stava cambiando i fiori alla tomba di Derek.
Angelica si tolse il braccialetto di Allison e lo posò vicino alla sua lapide, sorridendo.- Grazie, ma non ne ho più bisogno.-
-Perciò andrete a New York?- domandò Hope.
-Sì, ormai questa città non ha più bisogno di noi due.- rispose Wendy.
Stiles sospirò, guardando la tomba di Derek.- Mi spiace lasciarlo qui.-
-Io ho un’idea…-
 
Quando tornarono a casa, la trovarono riempita di festoni e persone tra cui Lydia, Scott, Parrish, i loro genitori, Liam e Theo.
Nessuno dei due se l’aspettava.
-Hai organizzato tutto tu, vero?- domandò Wendy a Lydia.
La ragazza fece un sorriso ovvio.- Ovviamente!- Wendy ridacchiò e l’abbracciò, prima che lei tirasse fuori un foglio.- Accettata all’MIT!-
-Non avevo dubbi.-
Wendy riempì un bicchiere di birra a Theo e glielo passò.- Allora…Ormai fai parte del branco.-
Theo la guardò sorpreso.- D-Davvero?-
-Certo…Quindi, vuoi il morso?-
Angelica alzò le sopracciglia.- Te lo avevo detto che te lo avrebbe chiesto.-
Theo fece un sorriso a 32 denti.- Assolutamente sì!-
Stiles gli strinse la spalla con forza.- Sei parte del branco, sì, ma se ingravidi mia figlia, ti uccido.-
-Non succederà, glielo assicuro, scerif- ehm Stiles.- balbettò Theo, timidamente.
Successivamente, Parrish restituì il distintivo a Stiles.
Ma il ragazzo scosse la testa e glielo ridiede.- Tocca a te.-
-Ne sei sicuro?- balbettò Jordan.
Stiles annuì.- Proteggi la gente di questa città, a qualsiasi costo.-
Parrish gli sorrise.- Te lo prometto.-

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Capitolo 13
*** Epilogue. ***


Prima di andare via, Wendy e Stiles assistettero alla preparazione delle loro figlie per il ballo di fine anno.
Stiles gli fece una foto, immortalando i loro vestiti simili, ma di colore diverso, azzurro per Angelica e nero per Hope.
Verso l’ora di cena, Liam bussò alla porta insieme a Theo, vestiti con un elegante smoking.
Liam deglutì nervosamente.- Andiamo bene?- sussurrò a Wendy.
Lei ridacchiò.- Siete perfetti.-
-A casa prima delle undici.- affermò Stiles.
Hope storse la bocca.- Mezzanotte?-
L’altro alzò gli occhi al cielo.- Undici e trenta.-
-Va bene!-
Entrare nella palestra abbellita con i festoni, per Angelica era rivivere la storia d’amore dei loro genitori.
Le due coppie si buttarono in pista per ballare un lento.
-E’ qui che mio padre ha chiesto a mia madre si sposarlo.- esordì lei, stringendosi a Liam.
-Ora capisco cosa intendevi….Quando hai detto di volere un amore come il loro.- disse lui.
Angelica arricciò il naso.- In realtà ho cambiato idea.-
-In che senso?-
Lei lo guardò negli occhi, accarezzandogli la guancia.- Io voglio un amore come il nostro.-
Liam le sorrise e la baciò dolcemente, mentre, vicino a loro, Theo non riusciva a staccare gli occhi a Hope.
-Mi dispiace averti fatto vedere quelle cose orribili.- commentò lei.
-Non fa niente, sono abituato a sofferenza, dolore e morte.- replicò lui.
Hope gli passò una mano nei capelli lentamente.- E io ti prometto che non proverai mai nulla del genere, mai più.-
Theo non poteva desiderare di meglio.- Ti amo.-
Hope arrossì, facendo un sorriso a 32 denti.- Ti amo anche io.-
 
Al loft, intanto, Scott, Stiles e Wendy stavano rivedendo le vecchie foto del matrimonio.
-Wow, siamo davvero cambiati.- commentò Stiles.
-Già, fino a qualche anno fa eravamo degli sfigati. Io facevo schifo a LaCrosse, Wendy sarebbe morta e Stiles non riusciva a mettere due parole una davanti all’altra.- raccontò Scott.
-Invece posso garantirti che non mi sono sentita più viva.- aggiunse Wendy, prendendo un bel respiro.
-Ma la nostra amicizia rimarrà per sempre, vero?- domandò Stiles, mettendo la mano al centro del tavolo.
-Puoi scommetterci.- affermò Wendy, mettendo la mano sulla sua.
-Tutta la vita.- replicò Scott, facendo lo stesso.
 
Alla fine della serata, prima del coprifuoco, Liam ed Angelica decisero di andare a fare una passeggiata.
Arrivati al parcheggio, Theo si tastò le tasche sospirando.- Credo mi siano cascate le chiavi dentro.-
-Va, io ti aspetto davanti la macchina.-
Quando Hope si avvicinò all’auto di Theo, vide un’ombra poggiata su di essa e camminò lentamente.
-E’ davvero un bel pick-up.- affermò Garrett, con un sorrisetto soddisfatto.
Hope rabbrividì.- Che ci fai qui?-
-Ti sono mancato?- le mormorò, rigando il cofano con un artiglio appuntito.
-Se credi che io abbia paura, ti sbagli.- ringhiò la ragazza, stringendo i pugni.
-Già, dimenticavo che sei l’eroina di Beacon Hills adesso: hai fermato la guerra, hai distrutto l’Anukite…Ma non puoi fare del male a me.- continuò l’altro, prendendole il viso con due dita.- Tu sei mia.-
Improvvisamente, qualcuno colpì il licantropo alla testa con una mazza da baseball e, anche una volta a terra, continuò a prenderlo a mazzate.
-Ho sempre odiato quel professore.- borbottò il coach, col fiatone.
Hope fece un sospiro di sollievo.
-Stai bene?-
-S-Sì, credo di sì, grazie.-
-Dentro c’è ancora un po' di alcool?-
Hope non sapeva esattamente cosa dire, era ancora un po' sconvolta.- P-Penso di sì.-
-Bene! Ho bisogno di bere.-
Hope sospirò.- Questa città è davvero strana.-
 
Fu il giorno dopo che Stiles e Wendy partirono per New York.
Salutarono tutti e si misero in viaggio con la Camaro.
Stiles batté il piede nervosamente.- Sicura che non dovremmo tornare indietro? Sono solo delle bambine.-
Wendy ridacchiò.- Se la caveranno, hanno un nuovo branco e si vogliono bene.-
-Tu che ne pensi eh, brontolone?- domandò Stiles all’urna di Derek nei posti dietro, legata con la cintura. -Di poche parole, come sempre.-
-Comunque, io l’ho sempre detto…-
-Che cosa?-
-Che saremo stati sempre io, te e Derek.-
Stiles sorrise e le strinse la mano sul cambio.
Anche se si stavano allontanando da Beacon Hills, sapevano che era al sicuro.
Magari, senza saperlo, nel mondo qualcuno aveva bisogno di loro.
Si lasciarono molte cose alle spalle e, chissà, molte altre cose erano proprio davanti a loro.
 
FINE.
 
Siamo giunti alla fine di questa saga, spero davvero che vi sia piaciuta perché ci ho messo tutto il cuore. Grazie a chi ha letto :D

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