QUESTIONE DI TEMPO

di danyazzurra
(/viewuser.php?uid=111854)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 8 CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L’aula di pozioni era deserta a quell’ora, ma Lily voleva che fosse così.
Voleva approfittare dell’ora di cena di modo da poter preparare la Felix Felicis.
Non era mai stata una cima in pozioni, ma sapeva preparare quella e adesso più che mai le serviva.
Avrebbe voluto coinvolgere Alice, ma sapeva cosa le avrebbe detto. Sapeva che l’avrebbe rimproverata per la mancanza di maturità.
Ed in fondo era vero, senza contare che quello che stava facendo non era esattamente una mossa da Grifondoro.
Era una cosa scorretta e i Grifondoro non erano scorretti, ma a mali estremi, estremi rimedi e lei non poteva di nuovo vedere quel sorriso compiaciuto nel volto di Scorpius Malfoy.
L’indomani ci sarebbe stata la prima partita di Quidditch della stagione e lei non avrebbe perso, l’anno prima avevano vinto la prima partita, ma perso la seconda ed avevano ancora James in squadra, quest’anno partivano svantaggiati e non voleva rischiare.
Scorpius era il cercatore di Serpeverde e ancora le bruciava quando l’anno prima le aveva soffiato il boccino da sotto il naso.
Lei lo aveva visto per prima, ma lui lo aveva afferrato senza difficoltà.
Gli era bastato allungare una mano dato che era talmente tanto alto che le sue braccia erano lunghe quanto il suo torace.
Quindi meritava di poter usufruire della Felix, in fondo anche lui era come se barasse, era alto venti centimetri più di lei… non c’era storia.
Di conseguenza non si sarebbe sentita in colpa, avrebbe preso la pozione, avrebbe vinto la partita e tutti sarebbero stati felici e contenti.
In fondo, per una volta, non se ne sarebbe accorto nessuno.
“Che stai facendo?”
Lily trasalì, era talmente concentrata sul girare la pozione che non lo aveva sentito arrivare.
Alzò gli occhi senza smettere di mescolare la pozione. Doveva essere precisa o chissà cosa sarebbe venuto fuori.
Dieci giri in senso orario e tre in senso antiorario ripetuto per sette volte.
“Cosa ti sembra che stia facendo?” chiese di rimando cercando di non farsi distrarre da quegli occhi grigi che come sempre avevano il potere di calamitare il suo sguardo.
“Qualcosa di illegale” rispose lui annusando la pozione “l’odore si sente in tutto il corridoio” la provocò.
Lily sapeva benissimo che non poteva essere vero dato che era ancora troppo presto per riconoscerne l’odore per cui si limitò a scuotere la testa.
“In realtà mi sto esercitando per il compito di domani” disse continuando a mescolare.
Era il nono giro? O il decimo?
“A me sembra che tu stia facendo qualcosa che non devi fare e potrei dirlo a tuo fratello o peggio farti rapporto” disse battendo il dito sulla sua spilla di Caposcuola.
Lei guardò la spilla un secondo prima di portare lo sguardo nel suo. “Dillo pure ad Al, sai quanto mi interessa… sarà felice che mi alleni a pozioni…” affermò tornando a concentrarsi sul calderone davanti a lei.
Lui le sollevò il viso mettendole due dita sotto il mento e la fissò negli occhi “e questa pozione non c’entra niente con la partita di domani?”
Lily rimase per un attimo senza fiato. Perché doveva essere così attratta da quegli occhi?
Che le prendeva? Era cresciuta vedendolo quotidianamente dentro e fuori dalla scuola.
Era il migliore amico di suo fratello e non le era mai passato per la testa di considerarlo niente di più del fastidioso Serpeverde che frequentava casa sua e invece quell’anno era come se improvvisamente le avessero messo qualche pozione d’amore nella burrobirra.
Ogni volta che lo guardava, ogni volta che incrociava i suoi occhi provava una stupida morsa allo stomaco e si sentiva come se non riuscisse più a respirare.
All’inizio aveva dato la colpa all’estate, ma anche con il ritorno a scuola la situazione non era cambiata, si sentiva comunque attratta da lui.
Alice le diceva che si era presa una cotta bella e buona, ma Lily continuava a ripeterle che non era possibile. Probabilmente era chimica. Scorpius era un bel ragazzo e gli ormoni di quindicenne facevano il resto.
Scosse la testa per liberarsi e si riconcentrò sulla pozione. Aveva fatto i tre giri antiorari?
Aggiunse il biancospino e lo guardò “non tutto gira intorno a te e poi vincerò lo stesso” lo provocò e le sue labbra si stirarono in un sorriso.
“Sogna, Potter” ribattè “con tuo fratello in porta e me come cercatore, Grifondoro non ha speranza”.
Lily sbuffò “chi si loda s’imbroda ricordatelo, Malfoy” vide il suo sguardo confuso e rise “dimenticavo che sei un Purosangue viziato” lo prese in giro “comunque vuol dire che sei uno sbruffone e che quello che pensi non accadrà mai”.
Lui mise le mani sul tavolo. Una per lato del calderone e Lily sentì una scossa quando la sua mano sinistra venne in contatto con quella di Scorpius.
La spostò di scatto con la scusa di cambiare mano per girare la pozione. Che poi che giro era?
“Quello che penso accadrà eccome” le disse e negli occhi aveva una strana luce “domani vincerò e se succederà tu verrai ad Hogsmade con me il prossimo fine settimana”.
Lily aggrottò le sopracciglia mentre il cuore batteva come se fosse appena partito per correre una maratona.
“Cosa?” chiese piano “perché?” chiese ancora e lo vide scuotere le spalle.
“Ci vuole un motivo?”
“Certo che ci vuole” si arrabbiò lei “a parte il fatto che hai una decina di ragazze che vogliono venire ad Hogsmade con te mentre a me non me ne potrebbe fregar di meno, non pensi che anche mio fratello ti chiederebbe il motivo?”
Scorpius continuava a non togliersi quel sorriso dal volto e Lily lo avrebbe volentieri preso a schiaffi.
“Voglio andarci con te proprio per quel motivo… a te non importa ed io amo infastidire le persone…”
“Vai a infastidire qualcun'altra allora”.
Non esisteva. Non sarebbe andata ad Hogsmade con lui, a quel punto non sarebbe riuscita a nascondere la sua attrazione.
E lei non si sarebbe umiliata in quel modo.
“Potresti anche vincere” la provocò Scorpius e Lily sorrise.
In effetti lei aveva la Felix. Forse poteva guadagnarci più di una vittoria da quella pozione.
“Quindi se vincessi io cosa otterrei?”
Lui le sorrise malizioso “che vorresti?”
Darti uno schiaffo o un bacio e toglierti quel sorriso che mi manda fuori di testa dal viso, pensò dentro di sé, ma fortunatamente rimase in silenzio.
“Ti tingerai i capelli rosso e oro per un mese” disse invece.
“Non pensarci proprio”.
Lily rise furbescamente “allora niente patto… meglio così” disse voltandosi per prendere la cenere d’ebano, ma lui la fermò per un braccio.
“Affare fatto” le disse e le sue dita sulla pelle nuda le provocarono dei brividi.
Si guardarono un secondo, ma lui fu il primo a distogliere gli occhi “quindi direi che qua possiamo spengere” le disse e con un colpo di bacchetta spense il fuoco.
“No, aspetta!” gridò Lily, ma era troppo tardi.
Il composto iniziò a gonfiarsi sempre di più e loro erano così stupiti che per un attimo non riuscirono a fare altro che guardarlo.
“Fermalo” gli intimò Lily quando capì che stava succedendo qualcosa di sbagliato, lui puntò la bacchetta contro il calderone ma fu troppo tardi, proprio in quel momento il contenuto decise di esplodere inzuppandoli totalmente.
“Ma cosa stavi facendo? Volevi avvelenarmi?” le chiese arrabbiato togliendosi pezzi di pozione dai capelli “che schifo” commentò guardando quel liquido verde e denso e scrollandosi la mano.
“Ricordi che non gira tutto intorno a te?” gli chiese passandosi una mano in mezzo a quel groviglio che, per colpa della pozione, erano diventati i suoi capelli.
Alzò di nuovo gli occhi su di lui e lo vide ridere.
“Felice di farti ridere, Malfoy… chissà se riderai ancora così domani”.
Anche se adesso avrebbe dovuto rifare tutto da capo. Non avrebbe dovuto permettere a Malfoy di distrarla.
“Domani riderò anche di più” rispose alla provocazione “ora andiamo, ti accompagno fino alla torre…”
“Non mi è mai servito un cavaliere dall’armatura scintillante…”
Di nuovo quegli occhi confusi puntati su di lei.
“Mai pensato di aprire un libro babbano?” lo provocò.
“Perché dovrei?” ribattè.
“C’è sempre da imparare” gli rispose e poi sospirò “non importa comunque, quello voglio dire è: vattene che faccio da sola… e comunque prima devo pulire tutto questo casino”.
Scorpius inarcò le sopracciglia, Lily vide che non le credeva neanche un po’.
“Ci vuoi riprovare”.
“No che non voglio farlo”.
“Sì che vuoi, ma non lo farai…”
“Ah ah, divertente che tu voglia dirmi cosa posso e non posso fare” gli disse, ma non era affatto divertita.
I suoi occhi erano fuoco puro.
Gli voltò le spalle per prendere la bacchetta “levati dalle scatole o preparati a perdere gli attributi” lo minacciò.
Scorpius sollevò la bacchetta e così Lily fece con la propria pronta a difendersi.
“Vuoi attaccarmi?” gli chiese seria.
Scorpius scosse la testa “io non attacco le ragazze” chiarì e con un colpo di bacchetta tutta la pozione spiaccicata sul tavolo e sulle pareti cominciò a riassorbirsi.
“Mi piace fare altro con loro” le disse con un sorriso malizioso, ma Lily si voltò “per favore” gli disse “se adesso mi racconti le tue avventure amorose potrei vomitare…”
“Gelosa?” la provocò avvicinandosi.
Sì, disse la sua testa.
“Non dire stronzate, sei come un fratello fastidioso” uscì invece dalle sue labbra e lo vide sgranare gli occhi.
Il suo viso impallidì divenendo se possibile ancora più bianco e i suoi occhi divennero freddi. Sembravano non brillare più.
In realtà Scorpius stava cercando di non vomitare alla parola fratello.  Lily per lui non sarebbe mai stata una sorella.
Avrebbe voluto, sicuramente ci sarebbero stati meno problemi, ma purtroppo si era accorto da tempo che non era così.
“Hai ragione… un fratello” disse sentendo come se avesse una lametta in mezzo alla gola e non riuscisse più a parlare “io… ci vediamo domani, ora devo andare” aggiunse e le voltò le spalle uscendo dalla porta.
Lily lo guardò uscire, per un attimo dietro la sua solita maschera, gli era sembrato di leggere un’espressione ferita, ma perché avrebbe dovuto?
Sospirò e si guardò i capelli e la divisa, era sporchissima. Scorpius aveva pulito il laboratorio, ma lei era ancora piena di pozione, se la sentiva anche sulla pelle.
Merlino che schifo. Aveva decisamente bisogno di una doccia e la cosa la faceva innervosire perché sapeva che dopo non sarebbe più riuscita a tornare nel laboratorio di pozioni.
Dopo il coprifuoco era praticamente impossibile per lei scendere dalla torre fino ad arrivare nei sotterranei.
Troppe scale, troppi corridoi. Qualche Prefetto o qualche Caposcuola poteva davvero beccarla.
Scorpius avrebbe potuto beccarla.
Era sicura che pur di non farla tornare lì si sarebbe appostato davanti al laboratorio di pozioni.
Doveva davvero rinunciare.
Sbuffò innervosita ed uscì nel corridoio, aveva fatto a malapena qualche passo però che vide Scorpius fermo che fissava il vuoto.
“Che succede?” chiese raggiungendolo.
Le parve di sentirlo irrigidirsi “niente di importante credo, ma questo quadro… ricordi che qua ci fosse questo quadro?”
Lily guardò il quadro con tre persone sedute attorno ad un tavolo e una bottiglia di idromele in mezzo.
Sinceramente non ne aveva idea.
“Ma tu guardi tutti i quadri di Hogwarts?” gli chiese “sono più o meno un milione” gli disse cercando il suo sguardo, ma lui non la guardava.
“Qua solitamente c’è una giovane contadina che mi fa sempre l’occhiolino”.
Lily alzò gli occhi al cielo “ti metti ad impiegare il tuo fascino anche sui quadri?” gli chiese irritata.
“Trovi che abbia fascino?” la prese in giro e Lily alzò gli occhi al cielo “ti ricordi? Tu racconti e io vomito” lo prese in giro a sua volta, poi alzò le spalle “comunque, sarà andata a trovare un’amica” gli disse alludendo al fatto che i protagonisti dei quadri si spostavano continuamente.
“Sì, portandosi dietro anche il paesaggio?”
Lily scosse di nuovo le spalle “non lo so… è così importante?”
Stavolta fu lui a scuotere le spalle “immagino di no” le disse e riprese a camminare.
Lily accelerò il passo per stargli dietro, odiava che avesse le gambe così tanto più lunghe delle sue, ma dopo poco ci rinunciò.
Era chiaro che non volesse aspettarla. Probabilmente si era davvero offeso pensò mentre si guardava intorno.
Eppure qualcosa non tornava neanche a lei.
Forse non avrebbe saputo neanche dire precisamente cosa, ma erano sensazioni, piccole cose, quasi impercettibili che il suo cervello registrava come diverse.
Tipo la luminosità. Quei sotterranei le parevano così bui. Non erano così quando era scesa.
Sembrava che ci fossero meno fiaccole.
“Qualcosa non torna” disse piano, ma Scorpius la sentì ugualmente e si fermò girandosi verso di lei.
“Hai la mia stessa sensazione, allora?” le chiese e Lily annuì lentamente “è tutto uguale, ma sembra tutto diverso… mi dà i brividi” commentò.
Scorpius si voltò da un lato e dall’altro del sotterraneo.
“Se qualche Serpeverde ci sta giocando qualche scherzo…” lasciò la frase in sospeso, ma si passò la mano sulla cravatta quasi come se avesse paura che con la pozione spiaccicata sopra non ne vedessero il colore.
“Tutti sanno chi sei e tutti sanno che sei uno di loro… per cui non credo che sia uno dei tuoi amici…”
“Quindi è uno dei tuoi?” la interruppe.
“I Grifondoro non sono così stupidi” gli disse sorpassandolo e svoltando l’angolo, ma andò a sbattere contro qualcuno.
“Ehi! Stai attento” disse prima di alzare gli occhi e sbiancare.
Indietreggiò immediatamente di un passo e sbattè di nuovo contro qualcuno, ma stavolta ne riconobbe il profumo.
Scorpius era dietro di lei e le poggiò le mani sulle spalle quasi per proteggerla.
Anche lui doveva sapere che non era normale che si trovassero davanti quell’uomo.
“Bene, bene” disse lui “cosa ci fanno una Grifondoro e un Serpeverde nei sotterranei a quest’ora?” chiese.
Lily deglutì a vuoto. La testa continuava a dirle che non era possibile.
Era un sogno, o un incubo, ma sicuramente non era possibile.
“Penso che la pozione mi stia dando le allucinazioni” disse piano.
“Allora abbiamo la stessa allucinazione” rispose Scorpius sempre a voce bassissima.
“Direi dieci punti in meno a Grifondoro e altrettanti a Serpeverde grazie ai signori…”
Lasciò la frase in sospeso, ma né Lily né Scorpius diedero i loro nomi, Lily era troppo impegnata a fissare quel volto.
Quel naso adunco e quei capelli unti di cui aveva tanto sentito parlare.
L’uomo che suo padre aveva odiato per tanti anni prima di capire che in realtà lo aveva sempre protetto.
L’uomo di cui suo fratello portava il nome. Il secondo nome.
“Lei è davvero Severus Piton?” chiese senza riuscire a fermarsi.
“No che non lo è” rispose Scorpius prima che il professore potesse anche solo aprir bocca e lei si voltò verso di lui “non lo è? Dici sul serio?”
“Lily, Piton è morto tipo un milione di anni fa”.
Il professore sobbalzò al nome della ragazza e parve osservarla attentamente. Quei capelli non erano il rosso di Lily Evans eppure quella ragazzina davanti a lui gliel’aveva ricordata subito.
“Credo che voi dobbiate dirmi i vostri nomi e poi seguirmi dal professor Silente…”
“Ecco fatto” affermò Lily e si voltò verso Scorpius guardandolo in modo da sottolineare che aveva ragione.
Scorpius alzò gli occhi al cielo. Adorava che Lily a volte avesse ancora questi modi un po’ infantili.
“Ma come è possibile?” chiese guardando prima Lily e poi Piton più e più volte.
Lily sospirò cercando una risposta che non aveva e Scorpius cercò di far funzionare il cervello. Come avevano fatto a far arrivare Piton dal passato?
“Ma che pozione stavi facendo?” le chiese arrabbiato.
“Non sarebbe successo niente se non mi avessi distratto…” si oppose lei infastidita.
“Già… ma in fondo è quello che fanno i fratelli dispettosi” ribattè Scorpius e Lily sospirò.
Di questo passo non sarebbero arrivati da nessuna parte.
“Ora come facciamo a rimandarlo nel suo tempo?” chiese lei decisa a smuovere la situazione.
Si voltò per guardare l’ex professore dei loro padri e lo vide con le braccia incrociate e lo sguardo arguto.
Sembrava li stesse studiando. Probabilmente non si era perso una parola. Chissà se stava cominciando a capire cosa gli era successo.
“Credo che dovremmo parlarne con il professor Paciock” disse Lily e a quel punto un mezzo sorriso spuntò nel volto di Piton.
Sembrava che le parole Professor Paciock avessero avuto l’effetto di smuovere il suo volto che fino a quel momento era rimasto immobile come una statua di cera.
“Va bene, credo di aver visto abbastanza…” sentenziò guardandoli entrambi.
Lily capì per la prima volta cosa volesse dire suo zio Ron quando diceva che Piton era terrorizzante.
“Seguitemi” ordinò.
Lily sapeva che probabilmente non avrebbero dovuto andare in giro con lui, chiunque avrebbe potuto riconoscerlo, però lo aveva detto con un tono così autoritario che non era riuscita ad opporsi.
Lanciò un’occhiata a Scorpius e lo vide annuire seguendolo a sua volta.
Quando arrivarono nel corridoio centrale però Lily si fermò sul posto e si irrigidì.
Quella non era la vera Hogwarts.
Quella non era la loro Hogwarts.
Se nei sotterranei aveva avuto qualche dubbio, adesso che erano arrivati davanti alla Sala Grande ne aveva la certezza.
Quella non era la sua scuola.
Non aveva certo lo spirito di osservazione di Scorpius, ma molti di quei quadri non li aveva mai visti ed era tutto molto più buio e cupo proprio come le era sembrato nei sotterranei.
“Quando ci avete superato?” chiese Lily guardando le clessidre e notando che quella di Grifondoro era quasi priva di rubini.
“Non l’abbiamo fatto” rispose Scorpius e la sua voce era poco più di un sussurro.
Anche lui si stava guardando intorno e Lily era sicura che anche lui si stesse facendo le stesse domande.
Sentì un brivido freddo percorrerle la schiena mentre cercava di convincersi di essere solo in un brutto sogno.
 “Muovetevi” li spronò Severus, ma Lily non riuscì a farlo.
I ragazzi stavano uscendo dalla sala grande e le venne automatico cominciare a guardare i visi per trovarne almeno uno famigliare.
Alice, Albus, o uno dei mille cugini che frequentavano Hogwarts, ma non riusciva a riconoscere nessuno.
“Scorp” gemette sentendo l’angoscia attanagliarle la gola e lui la guardò “dev’esserci una spiegazione” cercò di rassicurarla.
Molti studenti li guardavano uscendo dalla sala e Lily si ricordò che erano pieni di pozione verde addosso.
“Andiamo!” ordinò perentorio Piton e questa volta non poterono esimersi dal muoversi, ma fecero pochissimi passi prima che Lily lo vedesse.
A capo basso e con i suoi zii accanto stava uscendo suo padre.
“Oddio” disse e automaticamente afferrò la mano di Scorpius stringendola.
Scorpius sentì una scossa elettrica e la guardò, ma vide che i suoi occhi erano puntati sulla porta della sala grande e lui ne seguì lo sguardo “Per Salazar” imprecò.
“Portaci da Silente” disse Scorpius portando subito l’attenzione su Piton e lui strinse gli occhi un attimo prima di voltarsi per precederli.
Lily fece per lasciargli la mano, ma lui la strinse ancora più saldamente “andiamo” le disse soltanto.
Lily non riusciva a proferire parola, sentiva ogni tanto lo sguardo di Scorpius addosso, ma era come se il suo cervello si fosse azzerato.
Quello era suo padre non c’erano dubbi e sembrava un ragazzo come lei.
Quando si fermarono davanti al gargoyle, Scorpius le picchiettò il dorso della mano con il pollice e Lily si rese conto di essere ancora per mano con lui.
“Scusa” disse sfilandola, ma lui scosse la testa “tornerà tutto a posto” le disse soltanto, ma la sua voce in quel momento era così rassicurante ed i suoi occhi così sicuri che Lily si ritrovò ad annuire.

COMMENTO: OK, ALLORA PRIMA DI TUTTO UN DISCLAIMER OVVERO SO CHE CI SONO ALTRE STORIE DI LILY E SCORP CHE VANNO INDIETRO NEL TEMPO, NE HO LETTE ALCUNE QUALCHE ANNO FA, ORA NON RICORDO I TITOLI, MA VI ASSICURO CHE QUESTA STORIA SARA’ MIA, NON E’ MIA INTENZIONE COPIARE NESSUNO IN TANTI ANNI DI EFP NON L'HO MAI FATTO E NON COMINCERO' ORA :))QUESTA E’ SOLO LA MIA NUOVA FOLLE IDEA… SO CHE COME IDEA NON E’ MOLTO ORIGINALE, MA MI E’ SEMPRE PIACIUTA L’IDEA DEL VIAGGIO NEL TEMPO COME SA CHI HA SEGUITO LA MIA “E SE DOMANI” ;)) E QUESTA VOLTA MI E’ PIACIUTO IMMAGINARE LILY E SCORP TORNARE INDIETRO ED INTERFACCIARSI CON I PROPRI GENITORI ED I GUAI CHE PASSAVANO AL QUINTO ANNO!!  INOLTRE TORNO A DESCRIVERE DEI LILY E SCORP ADOLESCENTI COSA CHE COME SAPETE NON FACCIO QUASI MAI, DATO CHE NE PREFERISCO LA VERSIONE ADULTA, MA QUA NON POTEVO FARE ALTRIMENTI : )) SPERO CHE QUESTA STORIA PIACERA’ A QUALCUNO E CHE MI FARETE SAPERE SE VALE LA PENA CONTINUARLA!! UN BACIONE A TUTTI!!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 1 CAPITOLO ***


Entrarono nell’ufficio del preside e Lily si guardò intorno, era stata poche volte nell’ufficio dell’attuale preside, ma a parte i quadri dei predecessori, non poteva essere più diverso.
Silente aveva tanti oggetti strani e moltissimi marchingegni particolari di cui quasi tutti avevano l’aria di essere pericolosi e Lily si chiese che cosa fossero la maggior parte delle cose che vedeva.
Il preside era in piedi davanti ai quadri, sembrava quasi che lo avessero interrotto. Lily ricordava che suo padre le avesse raccontato quanto Silente avesse l’abitudine di interpellare i suoi predecessori.
Lo guardò e non potè fare a meno di sentirsi ammirata.
La barba bianca che gli arrivava fino alla vita, la veste da mago viola e negli occhi una sicurezza e tranquillità che Lily non aveva mai visto in nessun’altra persona.
Occhi che in quel momento erano puntati su di loro come se li stesse scandagliando dentro e fuori.
Capì subito cosa suo padre avesse visto in lui e come mai lo considerasse un mentore. Quell’uomo trasudava autorità. E senza il minimo sforzo.
 “Severus” disse guardandolo un attimo e poi spostando di nuovo gli occhi su di loro “chi mi stai portando?” chiese incrociando le braccia dietro la schiena.
“Loro…”
“Voglio parlare con lei… da solo” lo interruppe Scorpius e Silente spostò gli occhi su di lui.
Lo vide osservarlo attentamente e quegli occhi luccicanti illuminarsi come se una teoria si stesse già formando nella sua geniale mente.
“Mi perdonerà, ma non sembra un mio studente”.
“Li conosce tutti?” chiese Scorpius di rimando e Lily vide gli occhi del preside brillare mentre si aggiustava gli occhiali sul naso “ho questa presunzione, sì” gli rispose raggiungendo la scrivania e sedendosi dietro di essa.
“Ed adesso vorrei davvero sapere i vostri nomi” insistette gentilmente.
Lily si morse il labbro “vogliamo davvero che lui esca…” ripetè pur sentendosi un po’ in colpa.
“Lui sarebbe il professor Piton?” chiese Silente.
Lily annuì sentendo gli occhi del professore puntati sulla sua nuca, era come se avessero un puntatore laser, poteva sentire con certezza in quale punto della sua testa fossero puntati.
“Va bene” si voltò verso il professore “Severus, per favore…”
“Albus, questa ragazza…”
“Ne parleremo dopo, adesso per favore lasciaci soli” lo interruppe e Lily si voltò per vedere Piton guardarla con rabbia prima di uscire dalla stanza.
“Sedetevi” gli ordinò gentilmente Silente.
Scorpius lo fece, ma Lily restò in piedi afferrando lo schienale della poltrona.
Non ce l’avrebbe fatta a sedersi. Dire che era agitata era un eufemismo.
Silente parve capire e non le disse niente facendole solo cenno di iniziare a parlare.
“Abbiamo fatto un casino” confessò immediatamente e Silente le sorrise “ne avevo il sospetto” disse soltanto.
“Io non so come abbiamo fatto…”
“Come tu hai fatto, io ero lì per caso…”
Lily gli lanciò un’occhiata rabbiosa, ma Scorpius non la guardò minimamente.
Il momento in cui si erano presi la mano e lui l’aveva rassicurata le sembrava distante anni luce.
Silente diede un’occhiata allo stemma sulla giacca di Scorpius e sorrise “un tipico Serpeverde direi”.
Scorpius si limitò a scrollare le spalle come ad affermare che non gli importava niente.
“Quindi, torniamo alla signorina” affermò Silente, tornando a guardare Lily “può dirmi il suo nome intanto?”
Lily prese un respiro e guardò Scorpius indecisa. Lui fece un gesto con la testa come per dirle che non avevano molte alternative.
Sembrava deciso a non parlarle e Lily cercò di tenere a bada la rabbia e non picchiarlo come desiderava fare in quel momento.
Si voltò di nuovo verso Silente “Lily Luna Potter” disse quasi rassegnata.
Albus si limitò ad annuire e Lily per un attimo rimase confusa. Le credeva così? Senza chiedere ulteriori spiegazioni?
“E lei?”
“Scorpius Hyperion Malfoy” rispose lui.
Silente annuì di nuovo e Lily si accigliò “ci crede così? Non ci chiede niente? Le diciamo di essere una Potter e un Malfoy che sono entrambi figli unici e non ci chiede che tipo di parenti siamo?”
Gli occhi azzurri di Silente brillarono divertiti “bè, credo mi abbia appena dimostrato di essere una Potter” scherzò, poi le fece un gesto di invito con la mano “perché non si siede come il signor Malfoy?”
Lily si morse il labbro, aveva appena fatto una figuraccia con Albus Silente, arrossì e si sedette senza osare guardare Scorpius.
“Vi dirò quello che immagino” disse l’anziano mago intrecciando le mani “correggetemi appena dirò qualcosa di sbagliato” aggiunse e picchiettò gli indici contro il dorso della mano opposta “voi non siete di questa epoca e in questo momento siete spaventati e arrabbiati perché non sapete come fare a tornare nel vostro tempo”.
Lily e Scorpius aprirono le labbra e si guardarono sorpresi. Quell’uomo era davvero un genio.
“Può farci tornare?” chiese Scorpius.
La speranza che sentì nella sua voce fece calare in Lily la voglia di picchiarlo riportandola al livello solito. In fondo anche lui era spaventato come lei.
Silente li guardò da sotto gli occhiali a mezza luna “se si potesse viaggiare nel tempo avrei ucciso Voldemort molto tempo fa per cui temo che non si possa proprio fare, signor Malfoy…”
“Esistono le giratempo” si oppose Lily.
“Permettono di andare indietro solo di qualche ora” spiegò Silente e Lily sentì lo stomaco contrarsi.
Non potevano restare lì, dovevano andarsene.
“Ma noi abbiamo viaggiato nel tempo a quanto pare” disse Scorpius e Silente annuì pensieroso “già, sembra essere questo il nucleo della situazione” affermò e Lily si lasciò andare contro la sedia.
Se anche Silente non vedeva soluzione significava che erano davvero nei guai.
“Posso chiedere come avete fatto? Anche se ho le mie teorie” disse guardando i loro volti pieni di qualche composto non identificabile.
Scorpius guardò subito Lily e lei rispose al suo sguardo con altrettanta rabbia.
“Se la signorina non pasticciasse con le pozioni…”
“Se tu non mi avessi distratto non saremmo qua, a quest’ora sarei a darti una lezione su come trovare il boccino”.
“Mi piacerebbe vederlo, Potter”.
Lily stava per ribattere a tono quando Silente si schiarì la voce facendoli zittire.
Quando parlò la sua voce era divertita. “Mi fa davvero piacere vedere che nel futuro Potter e Malfoy saranno amici e che il loro solo motivo di diatriba sarà il Quidditch…”
“Quello che è suo amico è mio fratello” lo interruppe Lily un po’ infastidita.
“Giusto, per te non sono un amico, sono solo un fratello fastidioso” ribattè Scorpius distogliendo lo sguardo da lei.
Lo sguardo di Silente sembrava sempre più divertito e Lily avrebbe voluto arrabbiarsi, ma non voleva infastidire l’unico che poteva aiutarli.
“Ha dei fratelli?” chiese Albus e Lily annuì “James Sirius e Albus Severus” disse quasi senza pensarci, poi si rese conto del nome del secondo genito e si chiese se avesse detto troppo “ecco…”
Silente alzo una mano, nei suoi occhi sembravano esserci delle lacrime, ma non disse niente riguardo al nome.
“Quindi presuppongo che alla fine suo padre ce l’abbia fatta?”
Lily annuì e quasi si impettì di orgoglio “l’ha sconfitto o meglio lo sconfiggerà… in che anno siamo?” chiese spaventata.
Non poteva essere l’ultimo anno di suo padre perché lui ad Hogwarts non c’era mai arrivato.
“Ci avviciniamo al 1996”.
Lily si portò le mani alle labbra “Oh Godric, la Umbridge”.
Silente questa volta fece davvero fatica a trattenere una risata “eh sì, pare che quest’anno abbiamo la fortuna di avere questa insegnante di difesa contro le arti oscure” affermò Silente con una punta di sarcasmo che probabilmente sarebbe sfuggita a chiunque non avesse conosciuto la storia della Umbridge.
“Già, davvero una fortuna” commentò Lily stringendo la mascella.
“Vedo che suo padre le ha raccontato le sue avventure” disse Silente aggiustandosi gli occhiali a mezza luna.
Lily annuì con una smorfia di disgusto, la Umbridge era la persona peggiore che Lily si fosse mai sentita descrivere, la trovava ancora peggio dei Mangiamorte.
Almeno loro non fingevano di essere brave persone.
Adesso desiderò ancora di più andarsene e guardò Scorpius per vedere se aveva la stessa ansia, ma lo vide con gli occhi bassi, la mascella contratta e i pugni stretti sopra i pantaloni.
Tutto il suo corpo trasudava rabbia.
“Scorpius? Che succede?” gli chiese senza riuscire a trattenersi e lui la guardò i suoi occhi argentei che sembravano emettere saette.
“Voglio andare via di qua” disse con rabbia repressa rivolgendosi al preside.
Silente annuì “capisco che anche il signor Malfoy conosca il passato del padre e il fatto che non ne sia felice mi fa capire che vi sarà redenzione anche per lui”.
Scorpius non rispose, era troppo arrabbiato per dire qualcosa.
Suo padre al quinto anno aveva fatto parte della squadra dell’inquisizione, suo nonno era al suo massimo potere e prestigio al fianco di Voldemort.
Non voleva vederli in quella versione.
“Per favore ci rimandi a casa” pregò di nuovo e Lily sentì il cuore stringerglisi nel sentire la sua voce.
Cercò di ricordare qualche racconto di suo padre su Draco Malfoy al suo quinto anno, ma non le sembrava di ricordare niente.
C’era l’episodio del Sectumsempra, ma sarebbe successo solo l’anno dopo.
Silente si alzò e si avvicinò a Lily.
“Visto che pare essere l’esplosione di questa pozione che vi ha portato qua…” iniziò appellando una fialetta “prenderò un campione di essa” e con un colpo di bacchetta Lily si ritrovò a vedere la pozione sparire dalla sua cravatta e finire nella boccetta.
“Credo che capirete però che debba dirlo a Severus… nessuno conosce le pozioni come lui”.
Lily storse le labbra e Silente sorrise “mi par di intuire dal nome di suo fratello che alla fine anche Harry abbia capito la natura del suo professore”.
Lily annuì però ricordava quanto in quell’epoca il professore fosse insopportabile con suo padre.
Il preside fece il giro della scrivania e tornò a sedersi.
“Quanto pensa che ci vorrà?” chiese Lily.
“Non penso di poter quantificare, signorina Potter”.
Lily sentì le lacrime salirle agli occhi. Voleva tornare a casa.
“Capirete anche che non posso lasciarvi liberi di andare dove volete…”
Lily e Scorpius parvero capire dove voleva andare a parare e scossero entrambi la testa.
“Non voglio frequentare Hogwarts e vedere mio padre” disse deciso Scorpius.
Sapeva che se lo avesse frequentato avrebbe odiato questa versione di suo padre.
“Bè, signor Malfoy credo che non abbiamo alternative… Voldemort è molto forte in questo momento e se venisse a sapere di voi potrebbe… diventare difficile…”
Scorpius strinse i pugni, non aveva pensato a Voldemort e come poteva? Per loro ormai era solo un racconto dei loro genitori.
“E se ci nascondessimo? Ci sarà una stanza in questo castello dove possiamo non farci notare”.
Silente sorrise a Scorpius “non sappiamo per quanto tempo dovrete restare qua per cui penso che stare in mezzo a mille studenti come voi sia il nascondiglio ideale”.
Scorpius strinse la mascella più forte.
“La giovane Lily che anno frequenta?”
“Il quinto” rispose lei “come mio padre e i miei zii a quanto pare”.
Silente sorrise di nuovo e Lily capì di essersi di nuovo lasciata sfuggire troppo, ma in fondo gli aveva già detto che suo padre aveva vinto, cosa poteva esserci di più importante?
“Sono felice che la signorina Weasley alla fine abbia conquistato il cuore di Harry, ma le consiglierei di non dire niente di tutto questo o potrebbe creare una sorta di ansia da prestazione” scherzò “e consiglierei anche al signor Malfoy…”
“Mia madre in quest’epoca ha dodici anni non credo di avere questo problema” lo interruppe ancora arrabbiato.
Silente annuì.
“Il signor Malfoy invece che anno frequenta?”
“Il settimo” rispose lui e Albus Silente sorrise “bè, direi che allora può ritenersi fortunato, non frequenterà le lezioni di suo padre…”
“Io non la lascio” si oppose Scorpius “siamo finiti in questo casino insieme e affronteremo questa cosa insieme” sentenziò pur senza staccare gli occhi da Silente.
Lily avrebbe voluto dirgli che fino a pochi minuti prima le stava dicendo che era tutta colpa sua, ma in quel momento il cuore le batteva troppo forte per parlare.
“Credo che sia difficile farla passare per un quindicenne, signor Malfoy” disse Silente.
Scorpius lo guardò accigliato “Ci sono anche quindicenni che sembrano più grandi” si oppose.
“Scorpius, tu sembri più grande anche della tua età” ribattè Lily appena riuscì di nuovo a parlare.
Scorpius si limitò a guardarla con rabbia. Come poteva non capire?
“Restiamo insieme e basta”.
Lily di solito si sarebbe opposta ad un tono così categorico, odiava le imposizioni, ma c’era qualcosa nello sguardo di Scorpius ed in fondo se erano lì era soprattutto colpa sua.
Annuì e Silente sembrò soppesare la cosa, ma poi assentì “e sia” disse poi giunse di nuovo le mani.
“Ora c’è un altro problema” espose “non potete usare i vostri cognomi per i motivi che la signorina Potter ha esposto prima”.
Lily sentì le lacrime premerle sugli occhi. Il suo cognome era importante per lei. Lei amava essere una Potter, amava le sue origini, amava tutto quello che aveva significato negli anni.
“Posso usare il cognome di mia nonna… posso essere un Black” disse Scorpius e Silente non parve convinto.
“E’ un cognome pericoloso in questo momento” gli spiegò e Lily capì che si riferiva a Sirius, potevano pensare che questo nuovo arrivato fosse legato al mago più ricercato del momento.
“Che ne dice di Jones?”
“Scorpius Jones?”
Lily lo vide stringere la mascella. Sicuramente gli costava molto perdere del tutto le sue origini.
Lo vide prendere un respiro profondo, ma alla fine annuì.
“Dovrò anche mutare leggermente il suo aspetto” lo informò Silente “anche per chi non conosce la sua storia, la somiglianza con suo padre è davvero notevole”.
Scorpius sospirò “va bene” disse senza neanche chiedere cosa avrebbe variato.
Lily lo guardò: tutto il suo corpo sembrava vibrare, era pieno di rabbia che stava cercando di domare.
Silente mosse la bacchetta e in un secondo i capelli di Scorpius divennero mori e i suoi lineamenti variarono leggermente rendendo la sua mascella più pronunciata e cambiando forma ai suoi occhi pur lasciandoli dello stesso colore.
Lily sentì il cuore mancargli un battito quando lui incrociò il suo sguardo, aveva qualcosa di sbagliato.
“E invece lei? Quale cognome vorrebbe usare?”
Lily riflettè. Quello di sua nonna poteva andare bene, ma avrebbe dovuto cambiare il nome…c’era già stata una Lily Evans.
“Bè, direi che neanche io posso usare quello di mia nonna…”
“Potresti usare Prewett” la interruppe Scorpius “il cognome dell’altra tua nonna”.
Lily si illuminò ed annuì. Sarebbe stata comunque legata alle sue radici e probabilmente Scorpius sapeva quanto fosse importante per lei.
“E Prewett sia” affermò Silente vedendo il suo viso soddisfatto.
“Adesso, come penso capirà, dovrò cambiare qualcosa anche del suo aspetto”.
La mano di Lily corse ai suoi capelli.
“Con tutto il casino in cui siamo non ti stai preoccupando davvero dei capelli, vero, Potter?” la prese in giro Scorpius.
Lily fece una smorfia e lo guardò in tralice “sono una ragazza, preoccuparmi dei capelli è un dovere” si arrabbiò.
Silente sorrise di nuovo “non tema, signorina Potter, penso che scurire di qualche tono i suoi capelli possa bastare, giusto perché non abbia lo stesso colore identico di sua madre” e mosse la bacchetta quasi in maniera impercettibile.
Lily vide la sorpresa negli occhi di Scorpius e si sollevò una ciocca, adesso aveva i capelli di un rosso Carminio.
“Sembro mia nonna” affermò pensando che quello era più vicino al rosso Evans che a quello Weasley anche se il suo colore non era mai stato proprio uguale a quello degli altri cugini.
“Un’altra cosa… vedo che siete una Grifondoro e un Serpeverde ed immagino che se volete restare insieme dovrò mettervi nella stessa casa”.
“Non esiste” si oppose Lily “non sarò mai una Serpeverde…”
“Ma se hai sempre detto ad Albus che non ti importa…”
“Lui mica io”.
Lily incrociò le braccia indispettita. Era orgogliosa della sua casa, aveva già dovuto cambiare il suo cognome e il suo aspetto.
Vide Silente spostare gli occhi su Scorpius “penso che sarebbe interessante…”
“Non posso farlo” disse deciso e Silente congiunse di nuovo le mani “bene, allora direi che ognuno resterà della sua casa”.
Scorpius sospirò “e va bene” cedette con una smorfia “sarò un Grifondoro” affermò con la voce di uno che stava buttando giù un qualcosa di amaro.
Lily si voltò di scatto verso di lui “che cosa?” chiese e lo stupore nella sua voce era vivido come se potesse essere un qualcosa di tangibile.
“Restiamo insieme” ripeté Scorpius e Lily guardò i suoi occhi sentendo il cuore accelerare.
Il colore era diverso, ma lo sguardo era come sempre una calamita per lei.
Scorpius si voltò verso Silente che continuava ad osservarli divertito “però” iniziò rilasciando il respiro “La prego ci aiuti a restare il meno possibile” lo supplicò.
Silente annuì e si alzò “vi prego di non dire niente né di chi siete, né del vostro futuro, avete già detto troppo a me” disse loro e Lily sapeva che seppur in maniera gentile li stava rimproverando.
“Mi dispiace” disse Lily, non era una grande esperta di viaggi nel tempo, ma sapeva di aver sbagliato.
Qualsiasi informazione poteva cambiare il futuro e per una parola di troppo detta alla persona sbagliata loro rischiavano di tornare in un futuro dove per esempio suo padre era morto e Voldemort al potere.
 “E vi prego anche di restare il più invisibili possibile” raccomandò “vedete, ogni vostra azione, ogni vostra parola, rischierà di cambiare il futuro, per cui anche se sapete quello che succederà non cercate di aiutare i vostri genitori” guardò Lily “né tantomeno di cambiarli” e spostò lo sguardo su Scorpius che strinse i pugni sulle cosce.
“Tutto ciò che è accaduto deve accadere e nessuno deve sapere più del necessario sul futuro” continuò.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, sicuramente la cosa andava contro a tutto ciò che stavano pensando.
Non dire niente le pareva giusto, ma non fare niente le pareva insopportabile.
“Un’ultima cosa” disse mentre Lily e Scorpius si alzavano “voi arrivate al terzo giorno di scuola del vostro ipotetico quinto anno per cui tutti si chiederanno dove siete stati fino ad ora e chi siete, avete in mente qualcosa da rispondere?”
Lily scosse la testa e guardò Scorpius ma vide che anche lui sembrava confuso.
“Entrambi potreste aver studiato a Beauxbatons e dato che i vostri genitori sono molto amici…”
Lily abbassò la testa per nascondere un risolino al pensiero di Harry e Draco molto amici, si sopportavano per amore dei figli, ma finiva tutto con una stretta di mano e un paio di convenevoli.
“E che la Francia non offriva ulteriori sbocchi lavorativi, hanno deciso di tornare a vivere in Inghilterra, paese natale dei vostri padri”.
Lily sospirò e scambiò uno sguardo con Scorpius. Era una storia così strana che avrebbero potuto crederci.
“E adesso dovrei parlare con Severus per cui vi prego di andare nella vostra sala comune, come immagino sappiate il signor Weasley e la signorina Granger sono i prefetti, per cui vi accompagneranno nei vostri dormitori e domani mattina vi verrà consegnato dal capo della vostra casa l’orario con le lezioni”.
Lily riuscì solo ad annuire prima di uscire dalla stanza. Era come se una stanchezza improvvisa l’avesse travolta.
Si sentiva stordita e confusa. Si sentiva arrabbiata e angosciata.
E dire che quel pomeriggio voleva solo fare la sua pozione e tornare nel suo dormitorio a prendere in giro qualche Serpeverde.
“Stai bene?” si sentì chiedere appena furono fuori dall’ufficio di Silente.
“Più o meno” rispose “e tu?”
Scorpius sospirò “ce la faremo” disse tra i denti, ma non ne era sicuro neanche lui.
 
COMMENTO: OK PER ORA CHIARAMENTE NON C’E’ MOLTO DA DIRE A PARTE CHE SPERO CHE L’INCONTRO CON SILENTE VI SIA SEMBRATA ABBASTANZA CANONICO PERCHE’ ODIO CHI DESCRIVE SILENTE COME UN VECCHIO BACUCCO INSOMMA, ANCHE SE A VOLTE E’ UN PO’ SOPRA LE RIGHE, NON E’ IL MAGO PIU’ POTENTE PER NIENTE, NO? :))) PER IL RESTO LASCIO LA PAROLA A VOI!! RINGRAZIO DI CUORE CHI HA LASCIATO IL PROPRIO PARERE CHE MI HA SPINTO A SCRIVERE QUESTO NUOVO CAPITOLO ANCORA PIU’ VELOCEMENTE PER CUI RINGRAZIO: ICEPRINCESS / ARYELLE / SHIRI F / LUISA 21 / DREAMER IMPERFECT / ALESSYA / FEDELA WATSON / CLALIP / HUNTER / BOOW 95 / NINI 1996 / LAPACECHENONHO / MISS WENDY  E SUSAN POTTER!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2 CAPITOLO ***


Lily scese le scale che portavano alla sala comune, ma si fermò a metà della seconda rampa.
La McGranitt li aveva condotti lì dicendogli di farsi una doccia e di attendere quando gli studenti sarebbero rientrati dalle lezioni del pomeriggio, ma non era ancora arrivato nessuno e Scorpius era solo nella grande sala comune e sembrava non essersi accorto minimamente di lei.
Era in piedi, un braccio appoggiato al camino e la testa abbassata come se fosse completamente perso nei suoi pensieri.
I suoi capelli neri facevano uno strano gioco di luce sembrando quasi blu, ma Lily non potè fare a meno di storcere le labbra.
Non riusciva a pensare a quanto in realtà le mancasse il colore originale dei capelli di Scorpius.
Poteva mancare un colore?
In fondo non era neanche niente di speciale, era un biondo così chiaro che lo facevano sembrare quasi un albino e Lily lo aveva sempre preso in giro per quello e allora perché adesso le sembrava così sbagliato con quei capelli scuri?
Lui alzò lo sguardo come se avesse percepito quello di Lily su di sé e lei notò che gli occhi però sembravano gli stessi.
Era come se il grigio cercasse prepotentemente di tornare fuori da quell’azzurro cielo o forse, era semplicemente lei che li vedeva così alla luce del camino.
“Mi spieghi come fate a vivere circondati da tutto questo rosso e oro?” le chiese lui quando lo ebbe raggiunto.
Lily sorrise “potresti abituartici” lo prese in giro e Scorpius fece una smorfia “neanche per tutti i Galeoni del mondo… mi sento prudere la pelle” si lamentò mettendo due dita attorno alla cravatta rosso e oro e allargandola sul collo.
Lily rise guardandolo “se avessi una macchina fotografica immortalerei il momento” lo prese in giro di nuovo e Scorpius la guardò in tralice “provaci, Potter e potresti dire addio alle tue belle manine” replicò e Lily inarcò le sopracciglia “belle manine? Non è neanche un insulto…”
“E questo che vuol dire?” protestò Scorpius scontroso.
Lily non capiva se fosse il gioco di luci del camino ma le sembrava che le sue guance avessero preso colore.
“Vuol dire che potevi sprecarti di più… tipo orrende manacce o simili”.
Scorpius scosse la testa e bisbigliò qualcosa che somigliava a stupida prima di lasciarsi cadere sul divano.
“Hai detto stupida?” chiese Lily sentendo la rabbia riempirle le vene.
“E se anche fosse?” la sfidò alzando gli occhi su di lei “forse ti sembra ancora un insulto poco valorizzato per Lily Potter?”
“Non dire stronzate” disse incrociando le braccia.
“Già, perché se davvero volessi trovare un insulto da rivolgerti penso che avrei l’imbarazzo della scelta” scosse la testa “ma tu non lo capisci, vero?” le chiese.
“Non capisci cosa significa per me essere qua? Indossare questa stupida divisa, essere in questa precisa epoca… oh no, la viziata, egoista e stupida Lily Potter non può capirlo…”
Lily lo guardò arrabbiata. Quindi era quello che pensava davvero di lei?
“Non ti ha costretto nessuno ad essere un Grifondoro e per quanto riguarda l’epoca non l’ho certo scelta io…”
“Vai al diavolo, Potter” la interruppe lui e Lily aprì le labbra.
Ecco, quello in effetti era un insulto.
Fece per ribattere, ma il rumore del quadro della signora grassa che scorreva e le decine di ragazzi che si riversarono dentro le interruppero non solo le parole, ma addirittura i pensieri.
Dopo un paio di minuti trascorsi a fissare ogni volto che entrava finalmente arrivarono anche suo padre e i suoi zii.
Lily vide sua zia Hermione indicare il divano con la testa e suo zio Ron fare una smorfia svogliata, mentre suo padre sembrava troppo arrabbiato per avere una qualsiasi reazione verso di loro.
“Ciao” disse Hermione non appena li ebbe raggiunti “voi siete i ragazzi nuovi, giusto?”
Lily notò che suo padre non si era avvicinato come i suoi zii, ma era rimasto in disparte seduto sul bracciolo del divano.
Vicino, ma non troppo, pensò Lily. Sembrava davvero furioso e pensò che probabilmente la Umbridge aveva già dato spettacolo di sé.
“Scorpius Jones” disse Scorpius alzandosi per stringere la mano di Hermione e Ron “e io sono Lily Prewett” si presentò a sua volta Lily.
Vide suo padre alzare finalmente gli occhi e incrociare i suoi.
Era impressionante, era come guardare suo fratello. Non che vi fossero stati molti dubbi, ma suo padre da giovane era praticamente identico ad Albus.
Gli sorrise automaticamente e lui emise un mezzo sorriso sicuramente ancora troppo arrabbiato.
Scorpius le tirò una lieve gomitata e lei si riconcentrò sui suoi zii “mia madre è una Prewett” stava dicendo suo zio Ron “mi sembra di vedere anche una somiglianza… chissà se siamo dei parenti alla lontana” aggiunse e Lily sorrise “probabilmente alla lontana” disse cercando di non ridere “in fondo tutti i Purosangue sono un po’ imparentati tra di loro, no?”
Lily vide suo padre alzare di nuovo la testa e guardarla attentamente e sapeva anche perché.
Quella frase era stata detta dal suo padrino.
“Che fate non ci presentate?”
“Avete paura della competizione?”
Fred e George arrivarono tirando una spallata al fratello per farsi spazio davanti a loro.
“Sono Fred Weasley” disse il primo stringendo la mano prima di Lily e poi di Scorpius “e io sono George” aggiunse il secondo, ma Lily non riusciva a staccare gli occhi da suo zio.
Lei chiaramente non l’aveva mai conosciuto, ma era cresciuta con i racconti dei fantastici gemelli Weasley, di come si completassero e di come fossero insieme e doveva dire che già con una frase era riuscita a capire quello che sua madre voleva dirle quando gli raccontava di loro.
Si completavano.
Senza contare che Lily non aveva mai visto suo zio George sorridere in quel modo.
“Weasley? siete fratelli?” finse di non sapere Scorpius.
Fred sorrise “Sì, ma vedi, noi siamo quelli divertenti…”
“Lui è quello noioso” concluse George alzando il pollice per indicare Ron alle sue spalle.
“Non siete simpatici” li rimproverò Hermione.
“Proprio per niente” aggiunse Ron spingendoli via per tornare davanti ai due nuovi arrivati.
“Ho capito, ho capito, sloggiamo” si lamentò George.
“Noi inventiamo merendine” li informò Fred fermandosi “merendine marinare, roba di tutti i tipi… se volete… prezzi buoni per i nuovi arrivati”
“George” lo rimproverò Hermione con un’occhiataccia e i due gemelli sparirono dopo aver fatto l’occhiolino a Lily e Scorpius che si guardarono divertiti.
“Io sono convinta che finiranno nei guai con questa storia…”
“Lasciali stare, Hermione”.
“Siamo prefetti, Ron”.
Lily vide suo padre alzare gli occhi al cielo.
“Hai solo quei due fratelli?” chiese Scorpius per farli smettere di battibeccarsi e Ron si concentrò su di lui lasciando perdere la discussione.
“No, siamo in sette, ma qua a scuola ci sono solo loro e Ginny, mia sorella…” si guardò intorno e Lily lo fece con lui, ma sua madre non si vedeva da nessuna parte.
“Sarà in biblioteca, ve la presenterò a cena”.
Lily sospirò. Suo padre che li ignorava e sua madre che non si trovava, non aveva certo immaginato così il primo incontro con i suoi genitori.
“Questo ragazzo che sprizza gioia da ogni poro invece è Harry” lo prese in giro Hermione guadagnandosi un’occhiata in cagnesco da parte del ragazzo.
“Harry Potter?” chiese Scorpius sorpreso e Lily dovette trattenersi per non inarcare le sopracciglia, come faceva a mentire così bene?
Era impressionante come riuscisse a sembrare realmente sorpreso e ammirato.
Probabilmente un’abilità Serpeverde.
“Mi conoscete anche in Francia? Per caso sono un pazzo visionario anche là?” si arrabbiò.
“Io non penso tu sia un visionario” disse Scorpius precedendola e Lily vide suo padre spalancare gli occhi “Sì” confermò lei “noi ti crediamo. Voldemort è tornato” aggiunse.
Hermione si portò una mano alle labbra e Ron sobbalzò al nome del mago più potente dei loro tempi mentre Harry aggrottò le sopracciglia stupito e Lily si maledì mentalmente.
Nessuno a parte suo padre e pochi altri pronunciavano il nome del Signore Oscuro in quell’epoca.
Ancora non lo facevano neanche i suoi zii.
Scorpius la guardò con ammonizione e Lily rispose allo sguardo cercando di fargli capire che non l’aveva fatto apposta.
“Io abbasserei la voce” suggerì Hermione “giusto oggi Harry è stato inviato dalla McGranitt per questo tipo di affermazione”.
“In che senso?” chiese Lily anche se più o meno ricordava di aver sentito qualcosa anche su quell’episodio.
“Nel senso che mi sono guadagnato una punizione per aver detto la verità” disse Harry rabbioso “perché quella stupida della Umbridge non vede oltre al suo naso… Cedric non è stato un incidente, lui…”
“Harry” lo fermò Hermione vedendo diverse teste voltarsi verso di loro.
“Sì, direi che è meglio se vi presentiamo alcuni studenti del nostro anno” aggiunse Ron e li portò lontani lasciando Hermione a cercare di calmarlo.
Lily ricordava che suo padre gli avesse detto che il suo anno peggiore era stato sicuramente il quinto, ma non pensava che lo avrebbe visto così arrabbiato.
Era davvero una versione di suo padre che non conosceva, di solito era sua madre quella che faceva fuoco e fiamme e suo padre quello calmo, vederlo così era… bè, perlomeno strano.
“Ora capisco da chi ha preso tuo fratello” le sussurrò Scorpius.
“James?” chiese, pensando a come Scorpius non sopportasse il maggiore dei suoi fratelli.
“No, Albus” scherzò Scorpius e Lily si sentì meglio vedendo che le sorrideva.
Amava il suo sorriso e fortunatamente Silente gli aveva lasciato le sue labbra.
Conobbero diversi studenti e Lily non potè fare a meno di provare un moto di tenerezza nel conoscere quello che sarebbe divenuto il loro professore di erbologia.
Vide anche il volto di Scorpius stupito.
“Siamo sicuri che sia la stessa persona?” le chiese quando rimasero soli.
“Mio padre ha sempre detto che il cambiamento inizierà quest’anno con la fuga di Bellatrix…”
Vide Scorpius arricciare i pugni al pensiero della zia di suo padre.
“Devi smetterla di far così” lo rimproverò “non è colpa tua…”
“Facile per te dire così” la interruppe “non ti devi vergognare di loro”.
Neanche il tempo di finire di pronunciare l’ultima parola però che le urla di Fred e George che incitavano due ragazzi che vomitavano in una teiera la fecero voltare.
“Tu dici?” domandò ridendo e indicando i suoi zii con la testa.
Scorpius arricciò le labbra in un sorriso, ma scosse la testa “non è questa la vergogna di cui parlo” ribattè tornando serio.
“Tu non guardi negli occhi ogni giorno il tuo professore di erbologia e pensi al fatto che se è praticamente orfano dipende dalla tua famiglia”.
Lily vide gli occhi di Scorpius oscurarsi e capì che era quando provava delle forti emozioni che il grigio delle sue iridi cercava di tornare prepotentemente fuori. 
“La tua famiglia non sei tu”.
“Disse quella che non voleva neanche cambiare cognome…”
“E’ un’altra cosa” protestò Lily e Scorpius inarcò le sopracciglia “e in quale modo?”
Lily sospirò “quello che conta è che tu sei una brava persona, tuo padre e tua madre sono brave persone, mentre la parte di famiglia che ha sbagliato, ha pagato ed è in prigione” gli disse e lo vide rilassare le spalle.
Quasi come se le sue parole gli avessero tolto un peso di dosso.
“Grazie” le disse e Lily arrossì, non solo perché che lei ricordasse Scorpius non l’aveva mai ringraziata, ma anche per come le stava guardando.
I suoi occhi era calore puro su di lei, era come se la stessero scaldando dall’interno, come se la stessero bruciando.
“Di solito quando arrossisci prendi il colore dei tuoi capelli adesso invece sono più scuri” le disse prendendone tra le dita una ciocca.
“Loro…” Lily s’interruppe non riuscendo a formulare una frase corretta.
Se prima le pareva di bruciare, adesso che la stava toccando le sembrava di avere un incendio dentro di sé.
Deviò lo sguardo per non fargli vedere quanto fosse scombussolata.
“Mia madre” borbottò e lo vide contrarre le sopracciglia “mia madre è… lei è… appena passata dal ritratto” balbettò cercando di riacquistare padronanza di se stessa.
Lo vide inspirare profondamente come se volesse riconcentrarsi prima di spostare gli occhi a sua volta.
Ginny Weasley stava entrando con dei libri stretti al petto ed un’amica accanto a lei.
“Certo che tuo padre ha scelto bene” disse Scorpius e Lily si voltò verso di lui con un cipiglio “ti piace mia madre?” chiese infastidita.
“Ehi ehi rinfodera gli artigli, leonessa” scherzò “ti somiglia un po’ troppo perché sia attratto da lei” la rassicurò e Lily lo guardò arrabbiata prima di dirigersi verso di lei.
Non capiva perché lui dovesse darle tutti questi segnali contrastanti, a volte era perfetto, dolce e sembrava pronto a fare tutto per lei come quando aveva accettato di essere un Grifondoro mentre altre era al limite dell’odioso.
Raggiunse sua madre che era seduta ad un tavolo dove aveva disposto i libri che prima stringeva al petto.
Adesso era sola, la sua amica probabilmente era tornata in camera.
“Ciao, io sono Lily Prewett” si presentò sedendosi accanto a lei.
“Ah quella nuova” disse sorridendole “Hermione mi ha detto di voi… perché non sei sola, giusto?”
Lily si guardò intorno. Scorpius non era con lei, lo cercò con lo sguardo e lo vide parlare con un altro gruppo di ragazzi.
L’aveva lasciata sola e aveva detto che non lo avrebbe fatto, ma in fondo anche lei aveva detto che non lo voleva e allora perché ora si sentiva arrabbiata?
Poteva davvero essere mancanza quella che sentiva?
“Comunque io sono Ginny” disse stringendole la mano e riportandola alla realtà.
“Ginny Weasley e domani la McGranitt mi toglierà non so quanti punti perché non sono riuscita a finire il saggio…”
“Perché non chiedi ad Hermione?”
Ginny spostò lo sguardo verso l’amica e la vide a parlare in maniera intensa con suo padre e suo zio.
“Di solito chiedo a lei, ma…diciamo che hanno troppi problemi in questi giorni”.
“Hanno?”
“Lei, Harry e Ron”.
Lily annuì “certo” disse soltanto.
Conosceva bene sua madre e le sembrava di capire anche la sua versione adolescente.
Lei sapeva che Harry era in crisi che si sentiva arrabbiato e sopraffatto da tutto e che in quel momento aveva bisogno di tutto l’aiuto di Ron ed Hermione.
Era incredibile come sua madre avesse sempre messo suo padre davanti a tutto e lui non se ne fosse accorto per anni.
“Dai fammi vedere” le disse spostando la pergamena per leggere ed aiutarla.
Cosa che era tutt’altro che facile. La loro professoressa di trasfigurazione non dava saggi difficili come la McGranitt.
E menomale che era il programma del quarto anno, si chiese se sarebbe riuscita a seguire quello del quinto.
Quando finalmente fu l’ora di scendere a cena Scorpius ricomparve.
“Vedi che riesci a divertirti anche con i Grifondoro?” lo provocò.
“Devo sopravvivere” rispose alla provocazione “e comunque se togli tutta la vanità e l’ego che avete alla fine riuscite ad essere quasi sopportabili”.
“Eppure con l’ego dovresti andarci d’accordo… lo gonfi da anni” lo prese in giro e lui fece per ribattere, ma in quel momento arrivarono Harry, Ron ed Hermione che si offrirono di condurli alla sala grande.
Scesero le scale e finalmente suo padre sembrava aver ritrovato un po’ di buon umore.
“Vi assicuro che la maggior parte delle volte sono più amichevole di come mi avete visto in sala comune” si giustificò affiancandoli per scendere le scale.
“Non importa” replicò Lily con un sorriso.
“Sì, alla fine scoprire che anche il prescelto si arrabbia lo rende solo più umano” aggiunse Scorpius.
“Vorrei che non mi chiamassi così” ribattè Harry, gli occhi verdi che luccicavano guardando Scorpius.
“Pensavo che ti avrebbe fatto piacere… in questo periodo hai bisogno di sapere che le persone ti appoggiano, no?” chiese Lily fermandosi davanti alla porta della sala Grande.
“Sembra che le persone si attacchino a questo per dipingermi come un pazzo in cerca di attenzione” si giustificò.
“Oh guarda, il povero piccolo Potter”.
Lily sentì Scorpius irrigidirsi al suo fianco, sicuramente ne aveva riconosciuto la voce senza neanche voltarsi.
Si voltò lentamente. Un giovane Draco Malfoy era arrivato alle loro spalle senza che neanche se ne accorgessero.
Tiger e Goyle erano al suo fianco, un ghigno nel viso.
“Ti sei fatto dei nuovi amichetti?” lo provocò “che ne hai fatto di quelli vecchi? Hanno deciso di abbandonarti anche loro?”
Lily vide suo padre inalberarsi ed estrarre la bacchetta dalla tasca.
Si spostò di modo da essergli davanti e impedirgli di attaccare Draco davanti a tutti gli studenti che stavano sopraggiungendo per la cena.
“Voi chi siete, comunque?” chiese assottigliando gli occhi e guardando attentamente sia lei che Scorpius.
Il suo sguardo si fermò qualche secondo in più sul volto di Scorpius e Lily si chiese se, nonostante Silente gli avesse modificato quasi del tutto il viso, suo padre potesse notarne la famigliarità.
“Tu chi sei invece?” chiese di rimando Lily.
Draco sorrise e si voltò verso Tiger e Goyle “dev’essere sicuramente una sanguesporco per non…”
Draco non riuscì a finire di parlare che un incantesimo lo gettò a terra e Lily si voltò verso suo padre, ma vide che quello con la bacchetta sguainata era Scorpius.
Aveva davvero attaccato suo padre?
“Sei impazzito?” bisbigliò Lily, ma Scorpius non la guardava, sembrava aver occhi solo per suo padre.
Occhi che erano talmente pieni di rabbia da sembrare di nuovo di quel grigio scuro che Lily aveva imparato ad amare.
Tiger e Goyle si mossero verso Scorpius pronti a menare le mani, non avevano neanche pensato a tirare fuori le bacchette, talmente erano abituati ad usare i pugni, ma in quel momento si stavano guardando l’uno con l’altro quasi indecisi.
In fondo Scorpius, nonostante stesse passando per un quindicenne, era un diciassettenne piuttosto alto e robusto, probabilmente si stavano chiedendo se avessero potuto vincere.
Draco si alzò con tutta la dignità possibile e si guardò intorno.
Avevano attirato un bel capannello di gente e sicuramente stava valutando se in quel momento gli sarebbe convenuto attaccare Scorpius.
“Sicuramente Potter non ti ha detto chi sono e chi è mio padre” lo minacciò guardandolo con un’espressione che era un misto di rabbia e derisione.
Scorpius strinse le labbra talmente forte che sembrarono diventare quasi bianche, ma ancora non distolse lo sguardo da Draco.
“Vattene, Malfoy” disse Harry e mise un braccio su quello di Scorpius per spingerlo via e farlo entrare dentro la sala, ma lui non si mosse ancora troppo arrabbiato.
“Cosa ti fa credere che prenda ordini da te, Potter?” lo sfidò Draco ed Harry fece per rispondere, ma Scorpius lo precedette “e da chi prendi ordini?” lo provocò.
“Scorpius” lo ammonì Lily e gli mise una mano sul braccio.
Lui finalmente abbassò gli occhi su di lei e fu come se all’improvviso i suoi occhi si rischiarassero.
“Non farlo” lo pregò.
Lily sapeva che quando fosse stato a mente fredda si sarebbe pentito di aver attaccato suo padre e adesso sembrava anche sull’orlo di dirgli qualcosa di troppo.
“Fossi in te darei retta alla tua fidanzata… io sono un Prefetto” disse indicandosi la spilla sul petto.
“Anche io, Malfoy” disse Ron arrivando e mettendosi di fianco ad Harry.
“La festa è finita” aggiunse Hermione che anche lei li aveva raggiunti “prima che tolga punti a tutte le persone che sono qua a godersi lo spettacolo siete pregati di andare a cena”.
Gli studenti che erano raccolti attorno a loro passarono lo sguardo da Draco a Scorpius quasi come se stessero valutando se valesse la pena rischiare di vedersi togliere i punti, ma poi decisero di andarsene.
Pochi per volta, proprio come erano arrivati.
“La pagherai” disse Draco e si scosse di nuovo la divisa come se il ricordo della caduta lo facesse nuovamente impolverare.
“Adesso basta” intervenne Hermione “tutti dentro prima che arrivi qualche professore”.
“Non prendo ordini da una…”
“Non userei certe parole fossi in te” lo interruppe Scorpius con voce gelida “un giorno potresti pentirtene” aggiunse.
Gli occhi di Draco si sgranarono talmente tanto che parvero quasi potergli uscire dalle orbite.
“E’ una minaccia?” chiese e tirò fuori la bacchetta.
Scorpius per tutta risposta se la rimise in tasca e gli sorrise “suona come una minaccia?” chiese fingendosi confuso.
“Forse tu non sai chi è mio padre, lui è…”
Scorpius alzò le spalle senza togliersi il sorriso dal volto, ma Lily sapeva che quello che provava in quel momento era ciò che di più lontano c’era dalla serenità che voleva far trapelare.
“Non potrai nasconderti ancora a lungo dietro a tuo padre” gli disse “se vuoi un consiglio: cresci” concluse e gli diede le spalle continuando a tenere le mani in tasca.
Lily fece appena in tempo a vedere un incantesimo partire dalla bacchetta di Draco prima che sua zia evocasse uno scudo.
“Attacchi un altro studente alle spalle, Malfoy?” domandò “dieci punti in meno a Serpevederde” aggiunse suo zio.
Scorpius si voltò e come se si fosse aspettato di essere attaccato da suo padre gli sorrise di nuovo prima di dargli ancora le spalle ed entrare in sala grande.
Lily lo raggiunse correndo e gli si appese al braccio per fermarlo “sei impazzito?” gli chiese “hai attaccato tuo padre” aggiunse come se volesse essere sicura che gli fosse ben chiaro quello che aveva fatto.
Lui la guardò e Lily vide nei suoi occhi quella che sembrava una vera e propria tempesta, era come se volesse farle capire qualcosa. Qualcosa che Lily sentiva di non riuscire a cogliere.
“Non doveva permettersi…” le disse poi s’interruppe e prese un respiro “e comunque lui non è mio padre” sentenziò.
Lily aggrottò le sopracciglia “che stai dicendo?” domandò stupita.
“Non è ancora l’uomo che sarà mio padre… quello è solo uno stupido bulletto” chiarì e Lily cercò di sorridergli, ma non potè fare a meno di chiedersi quanto gli costasse dire quelle parole.
Non fece in tempo a dire altro però perché suo padre e i suoi zii gli arrivarono alle spalle cominciando a riempire Scorpius di complimenti.
“Chiunque attacchi Malfoy è un nostro amico” disse Harry con un sorriso.
“Dovete ringraziare che non vi abbia visto nessun professore” li riprese Hermione.
“Oh rilassati, Hermione” la rimproverò Ron “e poi hai sentito Harry… ti ha detto come aveva chiamato Lily”.
Hermione sospirò “va bene dai, andiamo a mangiare” disse, ma Scorpius scosse la testa “ho perso l’appetito” disse e si voltò uscendo dalla sala grande.
 
COMMENTO: OK HO SCRITTO QUESTO CAPITOLO ALLA VELOCITA’ DELLA LUCE PERCHE’ SIETE STATE TUTTE CARINISSIME E MI AVETE LASCIATO TANTE RECENSIONI CHE SONO STATE COME BENZINA PER ME : )) E QUINDI ECCO QUA IL PRIMO INCONTRO CON I GENITORI DEI NOSTRI PROTAGONISTI !! DIREI CHE AL POVERO SCORP NON E’ ANDATA MOLTO BENE!! SPERO VI SIANO SEMBRATI TUTTI ABBASTANZA IC… IN FONDO HARRY NEL QUINTO LIBRO ERA DAVVERO SEMPRE ARRABBIATO E PENSAVA CHE IL MONDO CE L’AVESSE CON LUI, COSì COME DRACO ERA UN TRONFIO FIGLIO DI PAPA’… SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE!!  INTANTO RINGRAZIO DI CUORE, MA DAVVERO TANTO TANTO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO E MI HANNO SPINTO A SCRIVERE VELOCE VELOCE ;)) QUINDI GRAZIE MILLE A ICEPRINCESS /ARYELLE / SHIORI F / LUISA 21 / DREAMER IMPERFECT / BOOW 95 /  FEDELA WATSON / ALESSYA / LILYSCORPIUS / LAPACECHENONHO / HUNTER / KETTY / CLALIP / MISS WENDY / LADY STELLA HANS / VALE CAF 05 E GAIAPAOLA 94!! SPERO MI FARETE SAPERE ANCORA!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 3 CAPITOLO ***


Scorpius rientrò in sala comune dopo diverse ore e la trovò semi deserta.
D’altronde era mezzanotte passata, ma lui aveva deciso di non rientrare a scuola dopo l’incontro con suo padre.
Lo aveva attaccato, ma non lo aveva fatto solo perché aveva offeso Lily.
Certo quella era stata la classica goccia, ma anche solo vederlo in quel modo gli aveva fatto salire la rabbia a livelli che non pensava di aver mai raggiunto.
Lo aveva mandato fuori di testa.
Vedere così suo padre che nella loro epoca gli aveva detto più volte quanto fosse pentito di tutto quello che aveva detto o fatto da adolescente, di cui aveva visto il rimpianto negli occhi quando gli diceva come avesse odiato, negli anni a seguire, la sua immagine di rampollo viziato e manovrabile.
Ed invece ora ce lo aveva davanti agli occhi, in tutta la sua odiosità.
Come avrebbe potuto continuare a vederlo, ad incontrarlo e parlare con lui senza sentire ogni volta il bisogno di picchiarlo e dargli una shackerata al cervello fino a farlo tornare sano di mente?
Mai come in quel momento sentiva la mancanza di Albus. Avrebbe voluto parlare con lui, era sicuro che il suo amico avrebbe trovato le parole giuste e gli avrebbe impedito di restare fuori al freddo fino ad oltre mezzanotte.
Vide Lily rannicchiata in una delle grandi poltrone rosse della sala. Sembrava addormentata ed era come se quella poltrona l’avesse inglobata dentro di sé.
Oltre a lei c’erano solo poche persone che stavano finendo i loro compiti o parlando vicine come se stessero condividendo dei momenti speciali.
“Ehi” sussurrò tirandole un piccolo colpetto sulla gamba “Lily” la chiamò e si piegò sulle gambe fino a raggiungere il suo viso.
Merlino se era bella. In quel momento poi, illuminata dalle braci che stavano esaurendo la loro luce sembrava avere la pelle di alabastro per come era chiara e le sue lentiggini risaltavano di più.
Sentì le dita formicolare, forse non si sarebbe svegliata se le avesse toccato il viso.
Solo una volta, solo sfiorarla per sentire se effettivamente la sua pelle era così morbida come sembrava.
Appena si rese conto dei suoi pensieri si alzò in piedi di scatto.
Maledetto Godric Grifondoro!
Era davvero impazzito?
Poteva essere più stupido? Sembrava un patetico diciassettenne innamorato.
Sembrava Albus.
Merda! Sembrava Albus quando parlava di Alice.
Merda. Merda. Merda.
Era davvero fregato.
Si era davvero innamorato della piccola Potter?
Certo che gli piacesse lo aveva capito ormai da tempo.
Da quando non passava notte senza che quella streghetta dai capelli rossi entrasse in ognuno dei suoi sogni, ma non pensava di essere ridotto addirittura così male.
Oltretutto si era impantanato in un amore praticamente impossibile, dato che per lei era solo un fratello fastidioso. Era stata chiara.
Merlino. Avrebbe pagato Galeoni sonanti per poterla considerare in maniera fraterna, sarebbe stato molto più semplice.
Era ridotto proprio male pensò con un sospiro. Doveva togliersela dalla testa, ma come poteva fare quando era bloccato con lei nel passato?
Scosse la testa e prese un respiro, avrebbe trovato il modo.
Per un attimo fu quasi tentato di lasciarla lì, preoccuparsi per lei non era esattamente il modo per cominciare i suoi buoni propositi, ma poi si sentì in colpa.
Probabilmente si era addormentata aspettando lui.
“Lily!” ripetè a voce un po’ più alta e lei finalmente aprì gli occhi “alla faccia del sonno pesante” scherzò.
Lei si strusciò un occhio con le dita “avresti anche te il sonno pesante con James…”
S’interruppe e puntò due occhi d’un tratto svegli e arrabbiati su di lui “si può sapere dov’eri?” chiese e dalla sua voce Scorpius ebbe la conferma di quello che aveva appena letto dai suoi occhi.
“A fare un giro” rispose e la vide stringere gli occhi ed alzarsi in piedi “eri a fare un giro?” la sua voce era divenuta stridula, probabilmente non era un buon segno.
“A fare un giro, non credo ci sia niente di male” disse e cercò di non ridere.
Il viso di Lily era così espressivo che poteva leggere quanto fosse scandalizzata dalla sua risposta.
“Sei sparito per tre ore, Scorpius!” replicò furiosa “litighi con tuo padre e sparisci per tre ore” ribadì come se avesse paura che il concetto non fosse stato abbastanza chiaro.
Gli occhi di Scorpius si oscurarono quando il pensiero gli andò nuovamente al litigio con la versione adolescente di suo padre.
La rabbia che aveva provato non era spenta, ribolliva sotto la sua pelle.
“Beh, avevo bisogno di sbollire” si giustificò.
Non voleva darle delle giustificazioni.
Cosa avrebbe dovuto dirle? Che sentire suo padre così tronfio e ottuso lo aveva ferito quanto una lama affilata sulla carne? O che quando lo aveva sentito dare della sanguesporco proprio a lei il sangue gli era arrivato di botto al cervello oscurando ogni altro ragionevole pensiero?
“Non mi importa quello che ha detto tuo padre” chiarì e nei suoi occhi gli parve di leggere la verità.
“Ma importa a me”.
“Perché?” chiese stupita “perché deve importarti? Da noi quelle parole non significano più niente e oltretutto non lo sono neanche… il mio cognome è Prewett, ricordi?” scherzò “appena gli diranno come mi chiamo non potrà più appigliarsi a questo”.
Il suo sorriso sincero gli fece venire voglia di prenderla tra le braccia e questo lo fece innervosire ancora di più.
“Possibile che tu non capisca?” le chiese, la rabbia che minacciava di tornare fuori, poi scosse la testa “no, senti, non posso proprio parlarne ancora… vado a letto”.
Era troppo arrabbiato, rischiava di esagerare.
Lily lo fermò per un braccio mentre la stava già superando.
Salazar, le sensazioni di quelle dita sulla pelle nuda. Scorpius si chiese come dovesse essere sentirle sul proprio corpo.
Si diede una scrollata mentale. Doveva smettere di comportarsi da ragazzino.
Lei non lo voleva. Doveva bastargli quel pensiero per scordarsi di lei.
La guardò negli occhi, ma la situazione non migliorò. Avrebbe voluto che Silente le modificasse quegli occhi che riuscivano ad ammaliarlo in quel modo.
“Devi imparare a controllarti…” gli disse lei “in quest’epoca la gente si attacca nei corridoi, la Umbridge è una rospa sadica ed ha spie da tutte le parti… verrà istituita la squadra dell’inquisizione”.
“Già e indovina chi ne farà parte?” le disse con un sorriso sarcastico.
Lily sospirò “lo so, ma devi riuscire a scinderti da questa cosa”.
La sua voce dolce lo irritò ancora di più. Non era un caso pietoso da salvare.
“Non è così semplice” le disse freddo.
“Lui non è più il ragazzo che vedi qua!” s’impuntò Lily e Scorpius perse definitivamente la battaglia con la sua rabbia.
“Non è così semplice!” ribadì alzando la voce e nel silenzio della sala comune sembrò quasi avesse urlato.
Vide i suoi occhi feriti e si sentì uno stupido. Lei era preoccupata per lui e lui la ripagava così.
Il fatto era che non voleva essere il suo caso pietoso e tantomeno che si preoccupasse di lui come lo avrebbe fatto per Albus o James.
“Avevi ragione… è l’ora di andare a letto” disse senza neanche guardarlo più negli occhi.
Stavolta fu lui a fermarla per un polso e la vide sgranare gli occhi e scrollarsi immediatamente la sua mano di dosso.
Serrò la mascella e prese un respiro per calmarsi.
“Senti, non posso davvero prometterti che riuscirò a stare calmo con lui, ma posso prometterti che ci proverò” sospirò “E’ mio padre e mi ha insegnato tutto ciò che ho di buono e invece adesso è un viziato rampollo, pieno di sé e ottuso…”
S’interruppe vedendo le labbra di Lily tremare come se stesse trattenendo una risata.
“E ora che c’è?” le chiese e lei scosse la testa, ma Scorpius notò che aveva sempre più difficoltà a trattenere la risata.
“Dimmi, che cosa ci trovi di tanto ilare?” le domandò offeso e Lily finalmente rise apertamente “scusa, scusa… giuro che non volevo ridere di te, ma descrivendo tuo padre hai appena descritto te, lo sai, vero?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia “che stai dicendo?”
“Bè, come viziato rampollo, pieno di sé e un po’ ottuso…”
“Non paragonarmi a lui” la interruppe e capì che il suo volto doveva aver mostrato tutta la rabbia che provava in quel momento perché la vide tornare seria.
“Scusa, io…”
“Non importa, come dicevo, vado a letto” sentenziò “e non preoccuparti più per me, non sono uno dei tuoi fratelli” le disse e poi la superò inforcando le scale prima di poterci ripensare.
Si sentì in colpa per un momento, ma fu solo un attimo.
Lui l’aveva difesa, lui l’aveva fatto perché l’amava e lei lo paragonava a suo padre?
Entrò nella camera ed individuò subito il letto di Harry, dormiva esattamente come Albus.
Era incredibile quanto fosse uguale al figlio.
Sentì di nuovo la mancanza del suo migliore amico anche se neanche a lui avrebbe potuto confessare di essersi preso una cotta colossale per Lily.
Era una sensazione nuova per lui, non aveva mai provato niente del genere per nessuna ragazza e quelle con cui era uscito erano stato puro divertimento.
Si spogliò e si mise a letto, ma era sicuro che non sarebbe mai riuscito a dormire.
Quel giorno aveva vissuto davvero troppe emozioni. Ed era solo il primo giorno.
Si ritrovò a pregare tutti i fondatori perché Silente ci mettesse poco tempo.
Non sapeva come sarebbe finita altrimenti.
***
Lily non scese a far colazione quella mattina.
Forse era un comportamento un po’ infantile, ma non aveva voglia di vedere il viso di Scorpius più di quanto non fosse necessario.
La sera prima era ancora nitida nella sua testa.
Forse aveva sbagliato a paragonarlo al padre, ma lui aveva esagerato e Lily non l’aveva mai visto così.
Arrivò davanti all’aula di incantesimi , la prima lezione che avrebbero avuto quel giorno, ma quando lo vide appoggiato al muro con gli occhi bassi e le braccia conserte desiderò tornare indietro o forse correre tra le sue braccia.
Era arrabbiata con lui, ma allora perché lo trovava così dannatamente attraente?
Lo vide alzare gli occhi e guardarla come se, non solo avesse percepito la sua presenza, ma avesse anche capito il punto preciso in cui si trovava.
Quei maledetti occhi azzurri che anche in quel momento sembravano voler far fuoriuscire il colore originario per come sembravano in preda ad una tempesta interiore.
Non le sorrise, ma si staccò dal muro e si avvicinò a lei.
“Sei in ritardo” le disse.
“Non mi pare che la lezione sia ancora cominciata” replicò e poi fece per superarlo.
Non aveva voglia di cominciare a litigare, le era bastata la sera precedente, ma lui non glielo permise e la fermò per un polso.
Lei si voltò di nuovo verso di lui, gli occhi infuocati per la furia.
“Insomma, cosa vuoi ancora?” chiese rabbiosa, ma lui non si scompose “Non eri a colazione” rispose semplicemente.
“E quindi?” domandò lei scrollandosi il braccio “tu non eri a cena ieri sera e mi sembra che abbiamo stabilito di non preoccuparci l’uno dell’altro se non sbaglio”.
“Lily…”
Fu interrotto dall’arrivo di Vitius che con un “tutti dentro” mise fine al loro discorso.
Il primo quarto d’ora della lezione di incantesimi si svolse con il piccolo professore che elencava loro l’importanza dei G.U.F.O. e poi passarono all’incantesimo di appello che per fortuna Lily conosceva da quando era piccola, dato che senza non sarebbe mai riuscita a riprendersi le bambole che James e Albus le fregavano.
Il fatto che fosse già preparata in incantesimi però permise alla testa di Lily di girovagare per tutto il tempo e con sua rabbia, i pensieri le finivano sempre su un ragazzo che avrebbe invece voluto dimenticare.
Dopo Incantesimi fu il turno di trasfigurazione e lì la cosa si fece più difficile.
Conosceva la McGranitt solo come preside, ma era una professoressa davvero brava e pretendeva molto di più rispetto alla loro.
Non riuscì a padroneggiare l’incantesimo evanescente nonostante ci provasse ogni volta e sentì la rabbia salirle quando vide che oltre a sua zia Hermione, l’unico ad esserci riuscito era stato Scorpius.
Anche se per lui la strada era più semplice visto che nella loro epoca frequentava il settimo anno si innervosì ugualmente soprattutto dato che entrambi fecero guadagnare dei punti alla sua casa e la McGranitt si complimentò con loro.
Durante la strada che li portava a cura della creature magiche Scorpius le si riavvicinò.
“Devo pensare che stai cercando di evitarmi?” le chiese
“No dovresti pensare che sto cercando di dimenticarmi che esisti”.
“Addirittura?” le domandò con un sorriso e Lily arricciò i pugni.
Non sapeva se la infastidiva più la sua arroganza o il fatto che non riuscisse a restare indifferente a quel sorriso.
“Senti, Lily, forse ieri sera…”
“Non lo voglio sentire, ok?” lo interruppe spazientita “penso tu abbia detto abbastanza ieri sera, tu…”
Lily si interruppe sentendo una risata famigliare alle sue spalle, si voltò e vide Draco Malfoy con la sua cricca che ridevano a sua volta per qualcosa che sicuramente Draco aveva detto.
“Ha la mia stessa risata” disse Scorpius piano.
“Allora ora si possono fare paragoni?” chiese Lily irritata, prima di posizionarsi accanto ad Harry che stava parlando di Hagrid con i suoi zii.
“Chi è Hagrid?” finse e suo padre si voltò verso di lei, per un attimo sembrò indeciso se parlargliene, ma poi le sorrise “il miglior insegnante di cura delle creature magiche abbiamo mai avuto” le disse e guardò sua zia Hermione come a sfidarla a negare, ma lei scosse la testa “sono d’accordo” disse semplicemente ed Harry si voltò di nuovo verso Lily “nessuno può esser bravo come lui”.
Dopo di ciò continuarono a seguire la lezione sugli Asticelli e sinceramente a Lily parve che la professoressa Caporal fosse brava, ma non osò aprire bocca per due motivi: conosceva Hagrid anche se ormai non insegnava più era un amico per lei ed i suoi fratelli e secondo, Draco Malfoy stava prendendo in giro apertamente il mezzo gigante e Lily non riusciva a staccare gli occhi da Scorpius che sembrava furioso ogni secondo di più.
La campanella arrivò in maniera tempestiva perché Lily era sicura che se avessero trascorso lì un altro secondo Scorpius lo avrebbe steso di nuovo.
Guardò Scorpius e sospirò. Era ancora arrabbiata con lui, ma erano soli e i suoi pugni chiusi e il suo sguardo basso erano come un coltello piantato nel cuore per lei.
“Ehi” gli disse affiancandolo.
“Adesso mi parli?”
“Bè, qualcuno deve farti i complimenti per non aver picchiato di nuovo quel borioso e pomposo di tuo padre”.
Scorpius emise un sorriso “sono stato tentato, Hagrid sta simpatico anche a me…”
“Ma non l’hai fatto” lo interruppe Lily “ed è questo che conta”.
Lui si fermò di botto e Lily lo guardò accigliata “adesso che cosa ho detto di strano?” gli chiese quasi offesa.
Non poteva aver detto nulla.
Scorpius le sorrise “sei davvero permalosa” le disse e sollevò una mano per spostarle un ciuffo di capelli dietro le orecchie e indugiando per un attimo sul suo viso.
Lily sentì il cuore farle un balzo nel petto e lo stomaco stringersi fino a farle quasi male.
“Non è una novità, no?” disse, ma si accorse che la sua voce era quasi un sussurro.
“No, direi che non lo è” replicò lui e fece scivolare le dita dal suo viso, ma sembrava che i suoi occhi si fossero oscurati.
“Sei la ragazza più permalosa e cocciuta che esista”.
“Non riempirmi troppo di complimenti” lo prese in giro con un sorriso sornione, ma Scorpius le sollevò il mento con le dita.
In quel momento gli occhi di Lily era puntati talmente fissi in quelli di Scorpius da farle quasi male.
“Era un complimento” scherzò e la lasciò andare delicatamente, ma a Lily parve quasi che fosse stato in maniera brusca dato che la mancanza del suo sguardo le fece quasi male.
Lui si mise le mani in tasca e la guardò con gli occhi azzurri che brillavano “andiamo?” le chiese e Lily non potè fare meno di maledirsi.
Perché lui continuava a darle quelle sensazioni? E perché continuava a darle questi segnali contrastanti?
Non riuscì a concentrarsi per tutta la lezione di Erbologia e ringraziò Merlino che con la fine delle lezioni dovessero rientrare al castello.
Fu tentata di chiudersi in camera ad aspettare l’ora di cena, ma poi vide suo padre dirigersi verso la sala grande con ancora la borsa dei libri addosso e decise di seguirlo.
“Hai già fame, Harry?” gli chiese sedendosi accanto a lui.
Harry si servì la prima portata e la guardò quasi rassegnato “ho la prima punizione con la Umbridge” le disse.
“Oddio mi dispiace” rispose Lily sentendosi davvero male per lui.
Non aveva mai voluto sapere precisamente cosa quell’odiosa professoressa gli avesse fatto, ma sapeva che la cicatrice che suo padre aveva nella mano sinistra la doveva a lei.
Guardò automaticamente la mano di suo padre ancora sana.
“Vorrei non fossi costretto ad andarci” gli confessò e Harry la guardò accigliato “perché?” le chiese stupito e Lily arrossì per un attimo.
Merlino quanto era stupida e avventata.
“Bè, perché in fondo Lily sa che hai detto la verità”.
Scorpius le comparve alle spalle e Lily si morse il labbro annuendo al padre.
Non aveva il coraggio di guardare Scorpius. L’aveva rimproverato il giorno prima dicendogli che alla fine si sarebbe tradito e poi…
“Sì, infatti” concordò con voce ancora incerta “non meriti questa punizione”.
Harry annuì “Cedric un incidente” disse come se ancora gli ribollisse “se solo le persone avessero visto…”
“Ti crederanno tutti prima o poi ne sono sicura” lo interruppe Lily vedendo la rabbia oscurare gli occhi del padre e sentendo una tenerezza incredibile venirle dal cuore.
“In questo momento mi sembra impossibile” le disse “per convincere il ministro, Voldemort dovrebbe apparire nel bel mezzo del ministero della magia e non credo che neanche lui farebbe una cosa del genere…”
Lily quasi sorrise, suo padre aveva descritto quello che sarebbe davvero successo.
“Magari Voldemort lo farà più avanti, quando si sentirà più sicuro di…”
S’interruppe sentendo gli occhi di Scorpius puntati su di lei con un’intensità tale che le sembrò quasi di sentirsi bruciare.
Lo guardò, ma lui chiuse gli occhi e scosse impercettibilmente la testa per cui Lily si voltò di nuovo verso suo padre e vide che aveva sgranato i suoi occhi verdi.
“Perché non hai paura?” le chiese e Lily capì come mai Scorpius l’aveva guardata in quel modo.
Aveva sbagliato di nuovo.
“Cosa intendi?” gli chiese torcendosi lievemente le dita.
“Il nome” le rispose “il nome di Voldemort, nessuno lo pronuncia”.
“Tu lo pronunci” si oppose Lily.
“Sì, ma solo in pochi lo facciamo… quel nome fa paura”.
Lily sorrise “sono una Grifondoro, no?” scherzò, ma vide che suo padre non aveva cambiato espressione.
“Non vuol dire niente”.
“Sai, Harry, Lily ha avuto tutta la famiglia coinvolta nella prima guerra magica e la sua famiglia le ha insegnato a non temere un nome, neanche quello di tu sai chi, perché la paura del nome rende la paura della cosa stessa ancora peggiore” intervenne Scorpius “e Lily non ha mai paura” aggiunse con lo sguardo fisso su di lei.
Lily sentì le lacrime salirle agli occhi per la gratitudine.
Era la seconda volta che la salvava con suo padre.
“Hai perso qualcuno?” le chiese Harry scambiando i suoi occhi lucidi per dolore.
“I miei nonni, uno zio e diversi amici di famiglia” elencò Lily.
“Sono felice che i tuoi genitori siano sopravvissuti…”
“Sono vivi per miracolo ed hanno sofferto tantissimo” lo interruppe “ma non voglio più parlarne… ho sentito Angelina dirti della squadra di Quidditch, sei un cercatore?” gli chiese per cambiare argomento e subito gli occhi di Harry si illuminarono.
“Sì, esatto” confermò “il cercatore di Grifondoro… voi giocate?” chiese e Lily sorrise “sì, sono anche io una cercatrice e anche Scorpius”.
“Già, pare ci sia un esubero di cercatori quest’anno” scherzò.
“Bè, noi cerchiamo un portiere se vi interessa fare il provino”.
Stavolta fu Lily a scuotere la testa diretta a Scorpius che la guardò accigliato, ma ne seguì il consiglio implicito.
“Non sono portato per fare il portiere” rispose “no, siamo due frane” gli diede manforte Lily, sorridendo riconoscente a Scorpius.
Suo zio Ron doveva diventare il portiere di Grifondoro.
Harry infilò il suo ultimo pezzo di pane in bocca e si alzò in piedi rimettendosi la borsa a tracolla.
“Dovrò chiederle libero venerdì, fatemi gli in bocca al lupo” disse loro e sia Lily che Scorpius lo fecero.
“Ci vediamo dopo” disse loro con un sorriso e corse verso l’imboccatura della sala.
Lily sospirò guardandolo oltrepassare la porta e sapendo che stava andando incontro ad una tortura invece che ad una punizione.
“Non otterrà venerdì libero, vero?” le chiese Scorpius riportandola al presente e Lily scosse la testa “da qui a venerdì avrà già una cicatrice sulla mano”.
“Quella cicatrice che tuo padre ha sulla mano è colpa della Umbridge?” chiese stupito e Lily annuì con un sospiro “quella maledetta megera lo torturerà più volte per cercare di farlo rinnegare le sue parole…” scosse la testa per scacciare l’ennesimo orrendo pensiero dalla sua mente e guardò Scorpius che la stava osservando con una strana espressione negli occhi.
Aveva di nuovo il grigio delle sue iridi che cercava di lottare per venire fuori.
“Grazie per prima” gli disse e lui scosse le spalle “devo farti un corso di Serpeverdite” scherzò.
Lily fece un’espressione schifata e Scorpius rise “solo per imparare a mentire meglio o cavartela in situazioni come quelle di prima”.
Lily alzò gli occhi al cielo “e va bene iniettami un po’ di Serpestordite” scherzò e lo vide scuotere di nuovo la testa.
“E tu cosa mi dai in cambio?” le chiese con un sorriso malizioso.
Lily inarcò le sopracciglia “ti sei offerto tu” si oppose e lui alzò le spalle senza smettere di sorridere “questo non vuol dire che non ci debba guadagnare qualcosa” la provocò e Lily per un attimo rimase senza fiato.
Era possibile che per un attimo le sue iridi grigie avessero di nuovo fatto capolino nei suoi occhi o era l’intensità del suo sguardo a farglielo sembrare?
I suoi occhi sembravano poterle penetrare l’anima e Lily per un secondo pensò che le stesse davvero leggendo dentro e vedendo quanto in quel momento il suo cuore battesse veloce e il suo stomaco continuasse a fare capriole dentro il suo ventre.
Si alzò di scatto. Non gli avrebbe permesso di vederla umiliarsi per lui, ma lui la fermò immediatamente, bloccandola per un polso.
La sua morsa era decisa anche se gentile ed i suoi occhi non accennavano a lasciarla.
Il tavolo li divideva e Lily sapeva che sarebbe bastato liberarsi dalla sua presa per andarsene, ma non sapeva come mai non riusciva più a farlo.
E lui ne sembrò improvvisamente consapevole.
I suoi occhi si fecero ancora più decisi “mi devi un’uscita ad Hogsmade” le disse.
“Non ti devo niente” protestò Lily e si maledì di come la sua voce risultasse ancora incerta.
Riprenditi Lily. Riprenditi.
“Non hai vinto la sfida a Quidditch” lo provocò e Scorpius le lasciò il braccio mettendosi le mani dietro la testa come se si stesse rilassando “sappiamo benissimo che avrei vinto io…” s’interruppe per sporgersi in avanti “almeno che tu non fossi riuscita a preparare la felix” la provocò e Lily inspirò bruscamente.
Come lo sapeva?
“Oh andiamo… pensi davvero che non avessi capito cosa stavi combinando? Ti stavo distraendo apposta” le disse con voce divertita.
Lily sentì la rabbia salirle e il viso diventarle a bollore.
“Ti rendi conto che stai dicendo che è colpa tua se siamo in questo casino?”
“Oh no, ragazzina, è comunque colpa tua… ti mando in confusione” la provocò e Lily arricciò i pugni.
La stava prendendo in giro?
“Sei il ragazzo più stupido, egoista ed egocentrico che conosca Scorpius Malfoy… e ad Hogsmade vacci da solo, idiota” gli disse e si voltò per andarsene, ma lui la fermò di nuovo e questa volta la presa era più decisa come se avesse già previsto che Lily si sarebbe mossa per liberarsi.
“Facciamo la sfida che dovevamo fare” le propose “un allenamento… solo noi, la prima volta che il campo sarà libero” aggiunse.
Lily si morse appena il labbro indecisa, ma in fondo che male potevano fare?
Non avrebbero cambiato niente.
“Preparati ad essere distrutto” gli rispose e lui le lasciò il braccio con un’espressione così soddisfatta che Lily avrebbe voluto tirargli un bolide in faccia.

COMMENTO: OK, DICIAMO CHE UN PO’ MI STO DIVERTENDO NEL DESCRIVERE QUESTI LILY E SCORPIUS…ERA TANTO CHE NON LI SCRIVEVO COSI’ GIOVANI E “IMMATURI” :P IL FATTO AD ESEMPIO CHE ALL’INIZIO SCORPIUS VOGLIA ALLONTANARSI DA LILY E A FINE CAPITOLO LE CHIEDA DI USCIRE FA PARTE PROPRIO DELL’AVER 17 ANNI ED ESSERE INNAMORATO… SAPERE CHE NON DOVRESTI AMARE QUELLA RAGAZZA, MA NON RIESCI A STARNE LONTANO ;) SO CHE NON ACCADONO TANTISSIME COSE, MA STO SEGUENDO ANCHE UN PO’ IL LIBRO E NON POSSO INVENTARE COSE DI SANA PIANTA, PER LO MENO NON PER ORA CHE SONO APPENA ARRIVATI ;)) SPERO VI SIA COMUNQUE PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE!!  RINGRAZIO LE FANTASTICHE PERSONE CHE LO HANNO FATTO NELLO SCORSO CAPITOLO!! NON CAPITE CHE CARICA MI DATE, VI ADORO TUTTE NELLE PERSONE DI: ICEPRINCESS / ARYELLE  / SHIORI F / LUISA 21 / DREAMER IMPERFECT / BOOW95 /LILY SCORPIUS / LAPACECHENONHO / ALESSYA / CLALIP/ HUNTER / LADY STELLAHANS / KETTY / MISS WENDY / GAIA PAOLA 94  E MARIAPIA 6 !! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 4 CAPITOLO ***


Il resto della settimana passò in un battito di ciglia.
Lily vide suo padre tornare più volte dalla punizione con la Umbridge, ed era sempre più cupo e con la mano sempre più sanguinante.
Vide dal volto di Scorpius che anche lui sembrava disgustato per il comportamento dell’insegnante.
“Da noi non farebbero mai una cosa del genere” affermò.
“Penso che nessuno a parte quella stronza sadica farebbe una cosa del genere” affermò Ron che li aveva sentiti.
“Dovresti dirlo a Silente” suggerì Hermione ed Harry disse che non l’avrebbe fatto e che il vecchio mago aveva fin troppe cose a cui pensare.
Lily sospirò piano, avrebbe voluto dirlo lei, ma sapeva che non sarebbe stato giusto.
“Dovresti dirglielo te” gli sussurrò Scorpius capendo quello che le stava passando per la testa.
Perché era sempre così intuitivo con lei?
“Non potrei farlo… dev’essere lui a sceglierlo, troppe cose cambierebbero altrimenti”.
Scorpius strinse la mascella ma annuì.
Finalmente arrivò il sabato e con lui il relax del week end.
Videro Harry rientrare dalla guferia con un gran sorriso e, nonostante Lily non ne sapesse il motivo, era felice di vedere un pizzico di gioia nel suo volto.
Fecero colazione serenamente almeno fino a quando non lessero di Sirius e di Sturgis, ma, nonostante la preoccupazione, riuscirono comunque a restare piuttosto tranquilli.
“Direi che è l’ora della nostra sfida” le disse Scorpius alzandosi in piedi e tendendole la mano.
Lily strinse gli occhi e un sorriso furbo le nacque spontaneo nel volto.
Adorava le sfide e adorava quelle con Scorpius. Era inutile negarlo, le loro partite a Quidditch le mancavano quasi più di ogni altra cosa ad Hogwarts.
Seconde solo ad Alice.
“Ci sto” gli disse accettando la sua mano per alzarsi.
Una piccola scossa le pervase la pelle e subito alzò gli occhi per vedere anche quelli azzurri di Scorpius puntati nei suoi con un’intensità tale da darle dei piccoli brividi.
“Andiamo” gli disse lasciando i suoi zii a litigare e suo padre che cercava di mettere pace.
Arrivarono al campo di Quidditch e videro Ginny, era seduta sugli spalti e accanto a lei c’era la sua madrina.
Luna Lovegood con i suoi orecchini a forma di ravanello che avevano sempre fatto molto ridere a Lily.
Le salutò con un cenno e poi guardò Scorpius che con un colpo di bacchetta aveva appellato due scope della scuola.
“Sono scope dell’ottocento” si lamentò e Lily rise “hai paura di perdere senza la tua firebolt superspeed?”
“Non è la scopa che fa il giocatore…”
“Io lo so” lo interruppe prendendogli una scopa dalla mano “e tu?” lo sfidò.
Scorpius scosse la testa e andò a prendere la scatola con il boccino a bordo campo, poi l’aprì e liberò il boccino.
Lo guardarono entrambi per un secondo come se per loro fosse un’attrazione troppo forte e poi tornarono a guardarsi negli occhi.
“Conti te?” le chiese Scorpius.
“Che cavaliere” lo prese in giro Lily e lui la guardò malizioso “so essere cavaliere in molti modi, Potter” le disse sentendosi libero di usare il suo vero cognome “ma non nel Quidditch” aggiunse con un occhiolino e montò sopra la scopa.
Lily arrossì e si maledì per essere così dannatamente emotiva.
“Uno” disse cominciando a contare. Una volta arrivata a dieci entrambi sfrecciarono alla ricerca del boccino.
Lily chiuse per un attimo gli occhi cercando di isolare i rumori e sperando di sentire il frenetico battito d’ali, ma non sentì niente.
Azzardò uno sguardo verso Scorpius e lo vide impegnato ad esibirsi in qualche coreografia invece che cercare il boccino.
Per un attimo non ne capì il motivo, ma poi vide più in basso una capannello di ragazze che guardavano verso di lui e lo indicavano ridendo.
Le aveva viste diverse volte in quella settimana e sembravano delle ochette ridoline sempre pronte a seguire Scorpius ovunque e a baciare la terra su cui camminava.
Ed il fatto peggiore era che lui sembrava molto a suo agio con loro.
Sentì una rabbia incredibile nascerle dal petto e si lanciò verso Scorpius così velocemente e che le loro spalle cozzarono e Scorpius quasi finì disarcionato dalla scopa.
“Ehi” protestò lui guardandola arrabbiato “potevo farmi male”.
“Ops scusa non ti avevo visto”.
“Non mi avevi visto? Ma…” i suoi occhi brillarono come se tutto ad un tratto un’idea lo avesse folgorato.
“Sei gelosa, Potter?”
Lily rise nervosamente. Era pazzo. Gelosa lei?
Lei non era gelosa, ma allora cos’era quel fuoco che aveva sentito dentro?
“Non essere stupido” rispose “ti ricordi? Tu mi racconti le tue avventure ed io vom…”
S’interruppe, aveva appena visto il riflesso del sole sul boccino dorato e vi si lanciò prima ancora di finire la parola.
Scorpius si voltò e si lanciò a sua volta all’inseguimento.
Volarono fianco a fianco per diversi metri.
“Non ce la farai, Potter” l’ammonì Scorpius “devi rassegnarti” le disse e allungò il braccio, ma le sue dita non arrivarono a prenderlo.
“Mi pare che sia tu a non farcela, Malfoy” gli disse e con una spallata cercò di farlo sbandare, ma Scorpius era forte e in quel momento era concentrato per cui non si spostò.
Eppure era lì, era vicinissimo.
Lily sapeva di dover pensare a qualcosa o appena si fossero avvicinati un altro po’ Scorpius l’avrebbe preso approfittando delle sue lunghe braccia.
Con un colpo di coda gli sbarrò la strada e quasi caddero entrambi.
La manovra richiese la loro concentrazione e quando, una manciata di secondi dopo, rialzarono gli occhi il boccino era sparito.
“Prolunghi l’inevitabile” la prese in giro Scorpius e Lily scrollò le spalle “sì, la tua umiliazione” gli disse dandogli le spalle per ricominciare a cercare.
Passarono decine di minuti, nel frattempo Lily aveva visto suo padre e suo zio iniziare a giocare.
Harry tirava le pluffe e suo zio le parava quasi tutte.
Era davvero bravo.
Poi finalmente lo vide di nuovo. Era piuttosto vicino a suo padre che però era a pochi metri da Scorpius.
Avrebbe dovuto agire d’astuzia. Ma come?
La scopa vecchia e instabile traballò un pochino e Lily decise di approfittarne.
Con dei genitori come i suoi aveva imparato a volare prima ancora che a camminare per cui non aveva paura di sbagliare.
“Scorpius” gridò e si lasciò quasi cadere dalla scopa, restando ancorata con un braccio.
Lo vide fermarsi e guardare verso di lei “merda” imprecò e cambiò direzione per raggiungerla.
Lily contò fino a tre e quando fu abbastanza sicura riallacciò la gamba attorno al manico e si lanciò nella direzione opposta.
Scorpius se ne accorse un secondo più tardi “brutta stronza” la offese seppur un sorriso gli increspasse le labbra.
Si gettò al suo inseguimento, ma questa volta Lily aveva un paio di metri di vantaggio.
Stese il braccio, il vento le scompigliava i capelli gettandoglieli sul viso, Lily adorava quella sensazione.
Sfiorò il boccino con la punta delle dita, bastavano due centimetri, due miseri centimetri.
Avvolse le dita attorno a quella pallina dorata e poi… BAM.
Scorpius le finì praticamente addosso perdendo entrambi il controllo della scopa.
Vide che tutti li stavano guardando mentre planavano ad una velocità incredibile in un vortice indistinto.
Poi d’un tratto tutto si fermò e atterrarono piano sul tappeto erboso.
Lily si ritrovò sopra Scorpius, i loro corpi incastrati insieme, ma non riuscì ad alzarsi.
Sentiva come una strana vibrazione, una sensazione che la spingeva a restare tra le sue braccia.
Forse erano quegli occhi e lo sguardo che aveva in quel momento. O forse era il suo corpo e i loro cuori che sembravano battere all’unisono.
“Ehi state bene?” chiese Ginny arrivando e spezzando quella magia del momento.
Lily imprecò e si alzò in piedi rischiando quasi di inciampare per come erano incastrati.
Diede un’ultima occhiata a Scorpius e vide di nuovo la lotta interna che vi era dentro quegli occhi. Sembrava sempre come se il suo colore originario non volesse lasciar spazio a quell’azzurro limpido.
Non quando di limpido non vi era niente in Scorpius.
“Hai fermato te la caduta?” chiese Lily concentrandosi sulla madre che annuì “grazie, quest’idiota ha rischiato di farci ammazzare”.
“Quest’idiota…” iniziò Scorpius alzandosi in piedi e scrollandosi l’erba di dosso “aveva sottovalutato la tua stazza…”
“Che vorresti dire?” domandò mettendosi le mani sui fianchi.
“Che sei un fuscello e basta un soffio per disarcionarti” le rispose e Lily lo guardò con rabbia prima di dargli le spalle.
Poi parve ripensarci e si voltò verso di lui “a proposito” gli disse “ho vinto!” esclamò aprendo la mano e lasciando libero il boccino.
Scorpius aprì le labbra e per un attimo guardò il boccino vibrare a pochi centimetri dalla mano di Lily, poi spostò lo sguardo sulla ragazza.
I capelli scarmigliati che le circondavano il volto e l’espressione fiera del viso, la voglia di baciarla l’assalì talmente tanto che fece un passo in avanti, ma poi si fermò.
Mezza scuola stava assistendo alla loro sfida per cui mise le mani in tasca e scosse le spalle.
“Sarà per la prossima volta” affermò e si incamminò verso il castello.
La violenza di quello che aveva sentito lo aveva investito con una forza tale da lasciarlo stordito.
La voglia di baciarla era ancora così presente in lui che sentiva le gambe tremare per la voglia di tornare indietro e prenderla tra le sue braccia, ma non poteva.
Lily non lo vedeva in quel modo e adesso aveva anche vinto la sfida, non sarebbe mai andata ad Hogsmade con lui.
Doveva togliersela dalla testa, doveva dimenticarsela, eppure il suo corpo reagiva al solo contatto con lei.
Strinse i pugni. Non le avrebbe permesso di farlo uscire di testa.
Vide il gruppo di ragazzine a cui prima aveva dedicato la sua esibizione e si avvicinò. Scelse quella che meno somigliava a Lily e la baciò.
Un bacio lungo. Passionale. Un bacio in cui stava mettendo tutto quello che provava per Lily perché fino a quando erano ad occhi chiusi poteva fingere che fosse lei.
Anche se il suo corpo si opponeva e sembrava gridargli a gran voce che non era Lily, poteva non ascoltarlo.
Poteva fingere.
Si staccò quando sentì i fischi e gli applausi delle persone che lo stavano guardando e osservò la ragazza che aveva scelto.
Mora e occhi verdi, una ragazza carina in generale.
Una ragazza che non era Lily gli ricordò il suo cervello riempiendolo nuovamente di rabbia.
“Vuoi uscire con me stasera?” le chiese e la ragazza arrossì ma mormorò subito il suo assenso e Scorpius annuì soddisfatto, poi si voltò verso Lily.
Lei lo stava osservando come se non lo conoscesse, come se fosse sicura di non aver capito niente di lui.
I suoi occhi duri e rabbiosi erano puntati verso di lui e lo stavano guardando al pari di un escremento.
Scorpius ne fu quasi sollevato. Era così che doveva essere.
Si girò e tornò verso la scuola sotto lo sguardo di tutti.
***
Lily cominciò a camminare come per tornare a scuola, ma poi deviò verso lo spogliatoio e si lasciò cadere sull’erba prendendosi la testa tra le mani.
“Qui ti può ancora vedere qualcuno”.
Lily alzò gli occhi sentendo la voce di sua madre e per un attimo le sembrò di avere davanti Ginny Potter, la sua vera mamma e non la Ginny Weasley di vent’anni più giovane.
“Non ho intenzione di piangere” la informò e Ginny si sedette accanto a lei “non ne avevo dubbi” disse soltanto.
“Che vorresti dire?” chiese Lily stupita.
“Che sapevo che non avresti pianto… a volte è come se ti conoscessi da sempre” la informò con un sorriso e questo a dispetto delle sue parole di prima le fece salire le lacrime agli occhi.
Cominciava a pensare che fosse vero che una madre riconosceva il figlio ovunque e oltretutto lei aveva davvero tanto bisogno di confidarsi con qualcuno.
La scena che aveva appena visto l’aveva ferita più di una lama incandescente sulla pelle.
Il modo in cui l’aveva tenuta tra le braccia, il modo in cui l’aveva guardata, era tutta una menzogna.
Scorpius stesso era una menzogna.
“Mi viene da vomitare” si lamentò Lily e Ginny giocherellò con un filo d’erba “a volte lo fa anche a me…”
“Con Harry?”
Ginny arrossì “si vede così tanto?”
Lily scosse la testa “diciamo che io sono molto sensibile…percepisco un po’ tutto intorno a me…”
Ginny sorrise “sai che me lo ricordi a volte?”
Lily aggrottò le sopracciglia e Ginny aprì le mani in un gesto di resa “non fraintendermi, solo in certi atteggiamenti…”
Non era la prima che qualcuno le diceva che la sua impulsività e la testardaggine la facessero assomigliare al padre, ma per capirlo Ginny doveva essere davvero intuitiva.
Ecco da chi aveva preso suo fratello Albus.
“Sì, avete un po’ lo stesso modo di fare…”
“E quale sarebbe?” chiese Lily.
Ginny strappò qualche filo d’erba e lasciò che volasse via portato dal vento “bè, anche tu ti tuffi nelle cose senza darti il tempo di pensare e ti ho visto sulla scopa…sembri nata su di essa, sei un talento naturale, proprio come Harry”.
Stavolta fu Lily ad arrossire “non sono così brava” si schernì “anzi sono sicura che tu sia più brava di me… hai mai provato a giocare?”
Ginny sorrise “gioco sempre con i miei fratelli e mi fanno fare sempre il cercatore, ma non toglierei mai il posto ad Harry…”
“Sei proprio cotta, eh?” scherzò Lily e dopo un attimo si rese conto che stava parlando con sua madre proprio come fosse un’amica.
“Potrei dire la stessa cosa di te” la provocò e Lily emise un sorriso amaro “è una cosa complicata”.
“Gli amori più belli lo sono” affermò Ginny.
“Sei sempre stata romantica” quella di Lily era un’affermazione e Ginny la guardò confusa “in che senso?” chiese.
“Bè, è una frase molto romantica” corresse un po’ il tiro Lily “una frase di chi sta provando un grande amore”.
Ginny si oscurò in volto “già, ma lui ha in testa solo Cho…”
“Cho?” chiese Lily “chi è Cho?”
Lily si rese conto che non lo sapeva davvero. Non che avesse mai chiesto delle avventure del padre prima di sua madre.
“Una ragazza di Corvonero… è molto bella, non posso competere”.
Lily rise e Ginny la guardò con ancora più confusione di prima.
“Scherzi, vero?” le chiese “sei bellissima, devi solo fare in modo che si accorga di te”.
“Missione impossibile… lui mi vede solo come la sorellina del suo migliore amico” si lamentò Ginny e Lily sorrise “già conosco la sensazione” scherzò e sua madre la guardò confusa, ma Lily scosse le spalle.
Sarebbe stato complicato spiegarle che anche Scorpius era il migliore amico di suo fratello.
Proprio come Harry con Ron…era un po’ la storia che si ripeteva.
Guardò sua madre e vide che si era incupita.
Era un po’ colpa sua, l’aveva intristita lei.
“Ci penserò io” la rassicurò e Ginny scosse la testa tornando a sorridere “non mi pare il caso” replicò “e poi come siamo finiti a parlare di me…eri te quella che aveva bisogno di una consolazione”.
Lily sentì una morsa allo stomaco appena le immagini di Scorpius con quella moretta le arrivarono di nuovo davanti agli occhi.
“Non c’è niente da consolare” ribattè imponendosi di sorridere alla madre “lui può fare quello che vuole” sentenziò poi si alzò in piedi “andiamo a pranzo?”
Ginny annuì e si avviarono ridendo e scherzando verso il castello.
***
Scorpius stava osservando l’entrata della sala grande da un quarto d’ora, ma Lily non si vedeva.
Si chiese se le fosse successo qualcosa, ma sapeva che era molto improbabile.
Quasi sicuramente lo stava evitando.
Strinse i pugni sul tavolo, ogni tanto si chiedeva anche lui cosa gli fosse preso.
Era stata una cosa istintiva. Un impulso del momento.
Voleva farle del male perché lei glielo faceva continuamente.
Ogni giorno gli toglieva un pezzettino di cuore quando vedeva i suoi occhi e non poteva baciarla, quando la sentiva parlare e non poteva baciarla.
Adesso aveva baciato un’altra e probabilmente aveva definitivamente rovinato tutto con Lily.
Merlino. Gli occhi con cui lei l’aveva guardato.
Non aveva mai visto un’espressione del genere, non era dolore, non era rabbia, era furia.
“Arriverà” disse Harry, notando come per la ventesima volta stesse guardando verso l’entrata.
“Non lo so” rispose Scorpius.
Lily era capace di saltare il pranzo per evitarlo, non sarebbe stata la prima volta.
“Fate sempre così in Francia?” chiese Hermione e Scorpius la guardò confuso “il bacio, il fatto che la conoscessi solo da una settimana… non mi sembrava di averti mai visto con lei e…”
“E’ complicato” la interruppe ed Hermione si zittì, ma continuò a guardarlo come se non fosse sicura di come considerare il suo comportamento.
“Andiamo, Hermione” intervenne Ron “Romilda andava dietro a Scorpius da quando è arrivato, sembrava non chiedesse altro” disse il ragazzo con un sorriso saputo.
“Oh certo perché tu le conosci così bene le ragazze, Ronald” lo riprese lei facendolo arrossire e continuarono a becchettarsi, ma Scorpius si isolò non voleva più sentire niente riguardo al suo bacio.
Anzi, avrebbe voluto dire a tutti di farsi i fatti propri, ma sapeva per esperienza che la cosa si sarebbe sgonfiata più lentamente se lo avesse fatto.
“Lasciali stare, ogni scusa è buona per litigare” intervenne Harry e Scorpius gli sorrise.
Gli veniva così naturale apprezzare Harry, forse perché somigliava tantissimo ad Albus.
“E’ stata davvero una bella sfida… siete bravissimi a volare” continuò e Scorpius scosse la testa “lei è più brava di me a quanto pare” disse e lanciò di nuovo un’occhiata alla porta.
“Sai, io credo che…”
Ma Scorpius non seppe mai che cosa credeva Harry perché Lily aveva appena fatto il suo ingresso.
Non sembrava avere occhi gonfi o arrossati, ma Scorpius non se ne stupì, da quando la conosceva l’aveva vista piangere una sola volta ed aveva dieci anni.
La cosa però che lo fece innervosire fu che stava ridendo.
Era entrata insieme a Ginny Weasley e ridevano come fossero amiche da vent’anni.
“Vedi è con mia sorella” lo informò Ron, ma lui non riuscì a staccare gli occhi da Lily.
Sembrava così serena, come se tutta la rabbia che aveva visto nel suo sguardo fosse evaporata.
Arrivò al tavolo e con un ciao generico si sedette accanto a sua madre continuando a parlare fittamente.
Scorpius cercò di isolarsi per tutto il pranzo, di non guardarla, di comportarsi normalmente. Quando la vide uscire da sola però non riuscì a resistere, la raggiunse e la bloccò che era già sulle scale.
“Che vuoi?” domandò lei guardandolo dritto negli occhi.
Merlino. Quegli occhi così decisi, quegli occhi che non lo temevano mai.
“Volevo…”
Che voleva? Fermarla. Parlarle. Baciarla e non per forza in quell’ordine.
“Non vieni a vedere gli allenamenti ufficiali?”
“No, penso di averne abbastanza di Quidditch per oggi” rispose.
“Lily…”
Non sapeva neanche lui che cosa voleva dirle, in fondo non sembrava aver sofferto particolarmente, no?
“Bella mossa prima, Jones” lo elogiò un compagno di casa, superandoli per tornare alla torre.
Quello parve risvegliare Lily e la vide guardare le mano sul suo polso e liberarsene dopo due secondi.
Lo guardò con rabbia.
“Già, Jones…” iniziò Lily calcando la voce sul cognome “perché non vai ad importunare la tua conquista del giorno? Sono sicura che lei amerebbe che lo facessi”.
Scorpius alzò gli occhi al cielo. Non si poteva dire che non se la fosse cercata.
“Sai? Pensavo che ci avresti messo un po’ di più ad ambientarti e invece…” scosse la testa “fai davvero schifo, Scorpius”.
Scorpius incassò l’insulto. Invece di arrabbiarsi, vederla così infervorata e piena di passione lo stava facendo divertire.
Amava il suo carattere, adorava che le sue orecchie prendessero fuoco al pari dei capelli, che i suoi occhi si scurissero di un paio di toni e che arricciasse le labbra in una smorfia di disappunto che aveva visto solo in lei.
“Vieni ad Hogsmade con me” le disse e Lily rise di una risata nervosa “mi stai prendendo per i fondelli?”
“Per niente” disse Scorpius salendo un gradino, era ancora in uno sotto al suo eppure adesso la superava.
Lily ebbe la tentazione di salirne uno a sua volta per mettere di nuovo le distanze.
Odiava le reazioni del suo corpo quando le era vicino.
“Vieni ad Hogsmade con me domani” le ripetè.
Lily assottigliò gli occhi “hai perso la scommessa” protestò.
Lui le prese il viso a coppa e lo alzò verso di sé, i loro occhi erano così concentrati gli uni negli altri da farle quasi male.
“Non venire per la scommessa, vieni perché vuoi farlo” le sussurrò.
Lily sentì il respiro incepparglisi nei polmoni e per un attimo pregò il suo cervello di smettere di funzionare, di lasciarla libera di baciare Scorpius, di non farla sentire la stupida di turno.
Però questo non lo fece e anzi le inviò un’immagine piuttosto nitida di quello che era successo neanche un’ora prima.
Si allontanò di scatto salendo non uno ma due scalini e continuò a guardarlo negli occhi.
“Non ci credo” disse tornando a respirare “è assurdo!” esclamò portandosi per un attimo una mano alla testa come se cercasse di riprendere la concentrazione “quante hanno ceduto dopo che hai messo in scena questa pantomima?” gli chiese e di nuovo la furia le invase gli occhi.
Quanto era stupida.
Una stupida innamorata.
“Non so perché sei entrato in fissa con me e con questa storia di Hogsmade, ma io non sarò mai l’ennesima tacca sulla tua bacchetta e non uscirei con te neanche se il resto della popolazione maschile si fosse estinta, per cui stammi lontano, Jones” concluse calcando di nuovo la voce sul suo finto cognome.
“Non sono Jones e lo sai bene” la riprese rabbioso.
“No, non lo so” ribattè lei “perché io non so chi tu sia davvero e a che gioco stai giocando” concluse.
Era ormai partita, si sentiva come un fiume in piena che non riusciva a fermarsi, ma non voleva soffrire più e invece ogni volta che lui gli dava questi segnali per lei poi era sempre più difficile prendere di nuovo le distanze.
Era stufa di giocare. Era il suo cuore con cui stava giocando.
Lo vide muoversi come per salire uno scalino, ma alzò una mano come per bloccarlo.
“Dico sul serio, Scorpius. Lasciami in pace” gli disse e se ne andò.

COMMENTO: ECCOCI QUA!! UN BEL MACELLO CHE DITE? IL NOSTRO SCORP UNA NE FA E CENTO NE SBAGLIA :D:D:D SCHERZI A PARTE L’HA COMBINATA GROSSA, DICIAMO CHE GIA’ E’ UN UOMO E POI HA ANCHE DICIASSETTE ANNI PER CUI NON HA SAPUTO INGOIARE ED HA REAGITO COSI’ PER ORGOGLIO FERITO…ADESSO PERO’ HA FATTO CASINO ;) CHISSA’ CHE SUCCEDERA’ ADESSO ;) FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!! INTANTO RINGRAZIO CON TUTTO IL CUORE CHI LO HA FATTO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / LUISA21 / DREAMER IMPERFECT / ALESSYA / MISS WENDY /LAPACECHENONHO / HUNTER / BOOW 95 E GAIAPAOLA94!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE A TUTTI!!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 5 CAPITOLO ***


Lily guardò Scorpius di sottecchi prima di riportare l’attenzione sulla propria pergamena.
Era rimasta indietro in Astronomia e dal fatto che anche suo padre e suo zio erano accanto a lei a cercare di capire qualcosa in quei libri capì di non essere l’unica.
Scorpius invece si stava divertendo un mondo… con Romilda Vane.
Sua madre e sua zia erano state tutta la sera ad elencare quanto fosse un’oca gioiosa, ma a quanto pareva a Scorpius andava bene così.
Erano usciti, come da proposta di Scorpius e quando erano tornati lei sembrava raggiante e lui come sempre era rimasto un grosso punto di domanda per Lily.
Avrebbe voluto leggergli dentro come faceva lui, ma non le riusciva soprattutto quando, come quel giorno si erano degnati a malapena di uno sguardo.
Certo, era stata lei a dirgli di starle lontano, ma allora perché le sembrava che le mancasse l’aria?
In fondo ultimamente sembravano riuscire solo a litigare però, per assurdo, le mancavano anche quei momenti.
Merlino come era stupida. Era solo una stupida ochetta anche lei che anelava così le attenzioni di Scorpius?
“Non può trovarci niente in lei” disse Ginny chiudendo il libro che aveva davanti.
“Non mi importa” rispose Lily e Ginny sorrise “hai ragione” concordò “vieni a letto?” chiese.
Lily guardò il suo saggio ancora incompleto. Pensare a quell’idiota la stava facendo diventare anche indisciplinata.
“Devo finire qua” si lamentò ed Harry e Ron gemettero in risposta “non rimarremo mai più indietro con i compiti” brontolò suo zio facendo ridere Lily.
Vide Scorpius alzare lo sguardo e puntarlo su di lei, ma l’ochetta gli mise una mano sul braccio per attirare nuovamente la sua attenzione e Lily trattenne un sospiro rimettendosi a scrivere.
Piano piano andarono a letto quasi tutti e in quel modo la nuova coppietta felice risaltava ancora di più.
Hermione arrivò sedendosi accanto a lei “non pensavo che Romilda sarebbe stato il tipo di Scorpius” le disse con un mezzo sbadiglio.
“Già, neanche io” sussurrò Lily, ma Hermione non la sentì “vuoi una mano?” si offrì e Lily vide suo padre e suo zio far scattare la testa.
“Non ti offri mai di aiutare noi” la rimproverò Ron.
“La vostra è solo pigrizia, Ronald” ribattè Hermione e Lily sorrise vedendo suo padre alzare gli occhi al cielo.
Sicuramente adesso Ron ed Hermione avrebbero litigato per minimo un quarto d’ora.
E così fu, ma quello permise a Lily di dimenticarsi per un po’ di Scorpius e Romilda e quando riportò lo sguardo sull’angolo opposto vide che erano spariti.
Per un attimo la sua mente andò a scene da film, le sembrò quasi di poter vedere Scorpius baciarla con passione, attirarla a sé e darle un bacio della buonanotte degno di uno dei migliori film romantici che avesse mai visto.
Stava quasi per mettersi a vomitare quando sentì un rumore ritmico venire dalla finestra.
Si voltò e vide l’allocco di suo zio Percy. Era un po’ più giovane, ma aveva la stessa aria pomposa che Lily attribuiva a quell’animale.
Ron si avvicinò ad Hermes e gli prese la lettera dalla zampa.
Non sapeva perché quella lettera gli arrivasse a quell’ora invece che con la posta del mattino, era strano e vide che anche suo zio era stupito mentre l’apriva per leggerla.
Ron diventò sempre più rosso man mano che i suoi occhi scorrevano sul foglio e quando la gettò sul tavolo aveva il viso di uno che poteva vomitare da un momento all’altro.
Lily stava per chiedere cosa fosse successo, ma suo padre la precedette e Ron gli disse solo di leggerla, come se dire una parola in più potesse realmente fargli rimettere tutta la cena.
Lily si avvicinò a sua zia e cominciò a leggere. Erano le parole più assurde che lei avesse mai letto.
Accusava suo padre di essere un visionario, una persona da cui stare lontano e Percy si faceva forza sulla spilla da prefetto che suo zio aveva ricevuto quell’anno per suggerirgli di prendere una strada che lo portasse lontano da lui e da quegli ideali.
Quando alzò gli occhi dalla pergamena si accorse di tremare di rabbia. Non si era mai neanche lontanamente immaginata che lo zio bonaccione che si faceva prendere in giro dai suoi fratelli potesse aver fatto e detto quelle cose.
Perché nessuno ne aveva mai fatto parola? E come poteva suo padre averlo perdonato?
Sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla e si voltò vedendo Scorpius.
Per un attimo lo sguardo con cui la stava osservando le fece venire voglia di buttarsi tra le sue braccia, ma poi tornò in sé e si liberò subito da lui allontanandosi di qualche passo.
Quando era tornato? Aveva letto la lettera?
“Bè…” disse Harry cercando di scherzare “se vuoi tagliare i ponti con me, giuro che non diventerò violento”* scherzò, ma Ron parve fuori di sé quanto Lily.
Prese lettera dalle mani di suo padre e cominciò a strapparla in pezzetti sempre più piccoli inveendo contro suo fratello fino a gettarla nel fuoco.
Lily guardò la lettera bruciare senza avere il coraggio di dire niente, per fortuna ci pensò suo padre a rompere il silenzio ricordando a tutti che dovevano finire i loro saggi.
Lily si risedette inquieta. Tra Scorpius e la lettera di suo zio le sembrava davvero di poter sentire la bile risalirle in gola.
“Gli passerà, lo sai” disse Scorpius.
Lily sapeva che aveva ragione dato che passava ogni singola festa con suo zio, ma già il fatto che fosse successo la infastidiva.
“Tu come puoi saperlo?” chiese Ron che lo aveva sentito “non lo conosci… è un idiota, si è venduto al ministero” disse con rabbia.
“Le persone cambiano continuamente e…”
Scorpius s’interruppe guardando il fuoco e tutti compresa Lily si fermarono a guardarlo.
“Che ti succede?” chiese Lily, ma Scorpius scosse la testa continuando a tenere gli occhi fissi sul fuoco.
“Dai, datemi i saggi che ve li controllo” intervenne Hermione e Lily rise vedendo Ron cominciare a riempirla di complimenti.
Guardò Scorpius, ma lo vide con lo sguardo ancora fisso verso il fuoco e vi si concentrò anche lei.
Cosa aveva visto?
“Oh Merlino!” esclamò e fece un salto indietro sulla sedia.
“L’hai visto anche te?” chiese Scorpius e Lily annuì lentamente.
A spaventarli non era stato il fatto che vi fosse qualcuno che faceva capolino nel fuoco, entrambi erano abituati a comunicare via camino, era solo che la persona che ogni tanto appariva era Sirius Black.
Lily sentì il cuore balzargli in petto. Era superfluo dire che da quando era finita in quell’epoca aveva sognato di conoscerlo.
I racconti che le aveva sempre fatto suo padre su che persona fantastica, divertente e giusta fosse le erano sempre rimasti nel cuore.
Per non parlare delle sue avventure da malandrino. Suo padre ne conosceva poche, ma quelle che conosceva le avevano fatto sognare di vivere qualche decennio prima.
Doveva essere davvero bello aver vissuto a fianco dei grandi Malandrini.
Però era sicura che suo padre e i suoi zii non gli avrebbero permesso di conoscerlo. Si erano già aperti fin troppo con loro considerato che li conoscevano a malapena e sicuramente dir loro che sapevano dove si nascondeva quello che agli occhi di tutti era un evaso non era una mossa che i futuri eroi del mondo magico avrebbero fatto.
Però Sirius doveva parlare con loro o chissà cosa sarebbe successo. Ogni volta che lui si metteva in comunicazione con loro rischiava molto per cui doveva essere una cosa importante.
“Dobbiamo andare a letto” disse afferrando il braccio di Scorpius per farlo alzare, poi si rese conto di quello che aveva detto e arrossì “cioè ognuno nel suo letto” chiarì e si rese conto dalle loro facce divertite che aveva solo peggiorato la situazione “oh, insomma sono stanca e tu verrai a letto con me”.
Si sbattè una mano sul viso. Scorpius la stava guardando con quel mezzo sorriso strafottente che aveva quando sapeva che si stava incasinando con le sue stesse mani e Lily sentì la rabbia cominciare a scorrerle nelle vene.
Stava diventando una scena patetica.
“Non sei stanco?” gli chiese cercando di trasmettergli le sue intenzioni con gli occhi e Scorpius che aveva incrociato le braccia e si era rilasciato sulla sedia si limitò a mettere le mani dietro la testa come a mettersi più comodo “Devi finire la relazione” la provocò e Lily assottigliò gli occhi piena di rabbia.
Prima baciava Romilda, poi le chiedeva di uscire, poi usciva con Romilda e ora la provocava così?
Senza riflettere prese la bacchetta e gliela puntò contro “aguamenti” disse prima che qualcuno potesse fermarla e Scorpius si ritrovò bagnato dalla testa ai piedi.
“Finiscila tu la relazione” urlò arrabbiata e si voltò per prendere le scale, ma Scorpius la raggiunse e la fermò per un polso.
Era talmente bagnato che i capelli gli ricadevano flosci sulla testa, ma gli occhi gli brillavano nel viso lucido in un modo che fece quasi rabbrividire Lily.
“Dove pensi di andare, Po…Prewett” si corresse appena in tempo.
“A letto” gli rispose sentendo la testa fumarle per la rabbia di quella giornata.
“Mi sembrava avessi detto che volevi venissi a letto con te” la provocò alzando una mano per carezzarle una guancia, ma Lily fece scattare la testa indietro “sai che non intendevo quello, Jones” rispose calcando la voce sul suo cognome.
Gli occhi di Scorpius sembravano grigi, sembrava che ormai il suo colore naturale avesse vinto la battaglia contro l’azzurro che gli aveva attribuito Silente.
“Già, sei troppo…”
Scorpius non finì il discorso perché sentì Harry pronunciare il nome di Sirius e Lily guardò verso il camino.
Non lo vedeva. Erano nascosti agli occhi dei tra ragazzi e per cui anche a quelli di Sirius, ecco perché lui era finalmente apparso.
Pensava che fossero soli, ma gli altri li avevano sicuramente sentiti per cui sapevano che loro erano ancora lì dietro.
“Devi sparire”.
Lily sentì la voce di suo padre e si sporse un po’, quel tanto che bastava per vedere gli occhi dei tre ragazzi saettare dal volto di Sirius nel fuoco al loro.
“Cominciavo a pensare che saresti andato a letto prima che sparissero tutti gli altri” disse “ho controllato ogni ora”*
“Non siamo ancora soli” affermò Hermione e Lily si accorse che non aveva fatto il suo nome.
“Non importa” disse piano Lily “noi non abbiamo visto niente” il suo era quasi un sussurro, ma i tre ragazzi la guardarono sospettosa.
“Sul serio” aggiunse “non sappiamo neanche chi sia”.
Lily sapeva di non essere credibile, suo padre le aveva raccontato come per il suo padrino si fosse scatenata una vera caccia all’uomo. I volantini con il suo viso erano dappertutto.
Infatti Harry li guardò sollevando un sopracciglio, ma Scorpius scosse la testa “è chiaro che sappiamo chi è… tutti sanno chi è, ma davvero non ci importa” affermò cercando di rimediare alla sua frase infelice.
“Buonanotte” disse Lily, ma nessuno le rispose e lei e Scorpius salirono i gradini seguiti dal silenzio e dallo sguardo dei tre.
“Ecco perché cercavo di farti capire che dovevamo andare via” disse Lily acida quando furono arrivati in cima.
“Certo, perché sei sempre così chiara con le tue intenzioni”.
Lily strinse gli occhi insieme alle dita attorno alla sua bacchetta.
“Vuoi un altro incantesimo, Malfoy?” lo minacciò.
“Torniamo ai nomi reali, Potter?” la provocò in risposta “per cui adesso sai chi sono?” aggiunse parafrasando le sue parole del pomeriggio e Lily sospirò ignorando la provocazione.
Era esausta, quella giornata l’aveva spossata e ora, come se non bastasse, era anche preoccupata.
“Sarò fortunata se mia zia non mi oblivierà nel sonno” disse.
“Bè, perlomeno tuo padre e tuo zio non sembrano in grado di farlo” replicò divertito “per cui semmai ci penserò io a renderti la memoria”.
“Anche se potrebbe non essere male dimenticarsi di stasera” commentò Lily.
“Sei gelosa Potter?” chiese Scorpius con occhi pieni di trionfo.
“No, solo disgustata” ribattè desiderando togliergli quell’espressione a suon di schiaffi “sai che tecnicamente potrebbe essere tua madre?” domandò e lo vide storcere le labbra.
“In realtà ha quindici anni” ribattè “già e tua madre tredici” replicò e il suo cuore gridò di trionfo vedendolo tornare serio.
Gli battè un dito sul petto ed esibì un sorriso soddisfatto “buonanotte, Malfoy” disse ritraendo il dito, ma lui con uno scatto mosse la mano e la racchiuse attorno al suo dito “attenta a giocare con il fuoco” le disse attirandola a sé “potresti bruciarti” aggiunse in un sussurro e la lasciò andare mentre il cuore di Lily ancora cercava di uscirle dalla gabbia toracica.
***
Lily non si stupì il giorno dopo di essere chiamata immediatamente nell’ufficio di Silente.
Suo padre e i suoi zii avevano sicuramente già avvertito l’anziano preside di quello che avevano visto.
Lei e Scorpius camminarono accanto senza neanche guardarsi, sembrava che dalla sera prima un muro fosse stato erto tra loro.
O forse era lei che lo percepiva così.
“Entrate” disse loro Severus e Lily incrociò gli occhi del professore omonimo del fratello solo per vedere i suoi puntati su di lei.
Erano così pieni di rimpianto che Lily sentì il desiderio di dire qualcosa, ma non sapeva cosa poteva dire per cui entrò dentro la stanza.
Il preside gli fece cenno di sedersi e, al contrario della prima volta che erano stati in quell’ufficio, Lily lo fece immediatamente seguita da Scorpius.
“Immagino sappiate perché siete qua” disse congiungendo le dita e guardandoli da sopra gli occhiali a mezza luna.
“Certo!” esclamò Lily incrociando le braccia “io non volevo ritrovarmi a quel punto… se solo qualcuno mi avesse appoggiato” aggiunse acida.
“Capirti in questi giorni è impossibile, Potter” intervenne Scorpius.
Silente fece un mezzo sorriso “direi che ormai la frittata è fatta” convenne “come potete immaginare i Prefetti di Grifondoro, Weasley e Granger sono arrivati da me appena si è fatto giorno temendo per la copertura di Sirius”.
Lily piegò la testa “non starà mica pensando che potremmo dire a qualcuno…”
Silente scosse la testa impercettibilmente “come potete immaginare però ho dovuto creare una storia appositamente per voi”.
Scorpius che fino a quel momento non si era neanche mosso si raddrizzò meglio nella sedia.
“Ho detto che i vostri genitori sono parte di una costola dell’ordine della fenice che aveva sede in Francia e che ora è stata richiamata in Inghilterra dopo il ritorno di Voldemort” si aggiustò gli occhiali sul naso “devo essere stato particolarmente convincente perché mi ha creduto anche la signorina Granger”.
Lily sorrise al tono scherzoso di Silente.
“Sicuramente a quest’ora avranno già informato Harry sul fatto che siete degni di fiducia per cui non credo che la signorina Potter debba più temere di essere obliviata nel sonno”.
Lily sbattè le palpebre. Come faceva quell’uomo a sapere sempre tutto?
“Vi inviterei comunque a fare attenzione nel pronunciare i vostri veri cognomi” li ammonì “i nomi sono cose potenti”.
Lily sospirò sentendosi lo sguardo di Scorpius addosso, ma ancora non si voltò verso di lui.
“Quindi adesso parleranno liberamente davanti a noi?”
“Delle cose dell’ordine probabilmente sì” rispose Silente e Lily sorrise felice.
Se aveva meno segreti poteva cercare di far trapelare alcuni messaggi a suo padre.
“Ricordate la promessa di non dire niente del futuro?”
Lily sostenne lo sguardo del preside. Quindi leggeva davvero la mente?
“Certo” disse sicura.
Suo fratello James le aveva insegnato che sostenere lo sguardo di una persona era come una dichiarazione di innnocenza.
Gli occhi di Silente brillarono furbi e poi si spostarono su Scorpius che a sua volta confermò.
“Penso che sappiate quanto è importante che restiate uniti...”
“A che punto è la pozione, professore?” lo interruppe Scorpius e per la prima volta Lily lo guardò.
La sua mascella era tesa e i suoi occhi duri come pietre.
Silente parve capire tutta la sua rabbia e il suo sguardo si addolcì “ci stiamo lavorando” lo rassicurò e poi li congedò.
Lily e Scorpius scesero le scale a chiocciola ancora nel silenzio e sempre senza dire niente si diressero verso le scale che li avrebbero condotti alla torre.
Lily era talmente sovrappensiero che non si accorse dei ragazzi che uscivano dalla colazione prima di sbattere contro una di loro.
La ragazzina si sbilanciò e cadde a terra ed i capelli scuri le oscurarono per un attimo il viso.
“Oddio, scusa!” disse subito Lily e poi rimase a bocca aperta.
Quella che era letteralmente caduta ai suoi piedi era la madre di Scorpius. Astoria Greengrass.
Chi diceva che Scorpius fosse la copia sputata del padre non poteva sbagliarsi di più.
Certo ad un’occhiata grossolana non poteva esserci dubbi a chi somigliasse, ma guardando bene quella ragazzina Lily ritrovò per lo meno dieci punti in comune con il figlio.
La forma del viso tanto per iniziare o il naso e il mento o addirittura le dita delle mani che erano lunghe e affusolate per una tredicenne.
“Scusami non ti avevo visto” si giustificò “sono un po’ svampita ultimamente” aggiunse, ma prima che potesse tenderle la mano per rialzarsi Scorpius tese la sua.
“Stai bene?” le chiese con uno sguardo così dolce che Lily si ritrovò a sorridere intenerita.
“Sì” rispose lei arrossendo, ma accettando la mano del suo futuro figlio “non mi sono fatta niente” li rassicurò e Scorpius annuì con un sorriso disarmante.
“Io sono Scorpius e lei è Lily” si presentò lui, sicuramente per Scorpius doveva essere un sollievo vedere una parte della sua famiglia che non era molto diversa dalla sua versione adulta.
“Lo so” disse lei con voce dolce “tu sei quello che ha schiantato Draco… non si parla di altro in sala comune”.
Scorpius arrossì “sì, beh è stato solo un impulso…”
Astoria lo interruppe con una risata e Lily si rese conto che era sempre stata contenuta e non era solo la risata della donna adulta ad esserlo.
“Sì, so che Draco può scatenare questi impulsi” scherzò e Lily osservò Scorpius.
Sembrava felice come un bambino a natale. Sua madre era una ragazzina simpatica.
“Arriva prima il suo ego di lui” aggiunse e spostò lo sguardo su Lily “non doveva dirti quelle cose” le disse e Lily aprì le labbra sorpresa “non importa, io non…”
“Allontanati da loro, Greengrass”.
Lily si irrigidì sentendo la voce di Draco e sospirò vedendo Scorpius stringere la mascella e chiudere le mani in due pugni.
Astoria prese un respiro e si voltò verso Draco “ed immagino che dovrei farlo perché me lo dice…”
“Il tuo Prefetto” la interruppe lui puntandosi un dito sulla spilla.
“Già, il Prefetto perfetto” lo schernì Astoria facendo sorridere Lily. Era come James aveva sempre apostrofato Albus.
“Non costringermi a togliere punti alla nostra casa” la minacciò e Astoria si strinse semplicemente più forte i libri al petto “e per cosa precisamente?” chiese.
Lily vide lo sguardo di Draco brillare di perfidia e presagì già qualcosa di brutto.
Automaticamente si avvicinò a Scorpius che, probabilmente senza rendersene conto, aveva già tirato fuori la bacchetta.
“Non lo so” disse aprendo le labbra in un ghigno “forse perché sei la vergogna della nostra casata”.
Alla sua affermazione successero più cose contemporaneamente.
Astoria fece un passo indietro come se invece delle parole Draco gli avesse scagliato contro un incantesimo, Lily si mosse verso Scorpius immaginando già cosa sarebbe successo, ma non fece in tempo e lui alzò la bacchetta per lanciare un incantesimo verso il padre.
Questa volta però Draco non si fece trovare impreparato e lo parò immediatamente.
Guardò Scorpius con un ghigno “prevedibile, Jones” lo ammonì e Scorpius alzò di nuovo la bacchetta, ma Tiger e Goyle si mossero per proteggere il loro capo con la loro mole.
“Forse la vergogna della casata sei tu che ti fai proteggere dai tuoi scagnozzi”.
Draco rise “tieniti la Greengrass se ti piace tanto, ma sappi che la sorella è molto meglio”.
Questa volta Lily riuscì a trattenere Scorpius per un braccio.
“Lasciami” urlò lui “non può permettersi…”
“Scorpius!” lo interruppe lei indicando con la testa le decine di studenti che si erano fermati ad osservarli.
“Che sta succedendo qua?”
Lily vide arrivare la professoressa McGranitt e per una volta ringraziò tutti e quattro i fondatori per l’arrivo di un professore.
“Niente, professoressa”.
Draco alzò le mani in segno di resa, ma soprattutto per dimostrare che lui non aveva la bacchetta in mano al contrario di Scorpius che non solo aveva la bacchetta sguainata, ma aveva anche Lily che lo teneva per un braccio ed un’espressione omicida negli occhi.
“Dieci punti in meno a Grifondoro ed una punizione che vi comunicherò più tardi” disse la McGranitt “ed ora tutti in classe” ammonì con un’occhiata severa e tutti si dispersero.
Tutti tranne Lily, Astoria e Scorpius che ancora non aveva riniziato a respirare normalmente.
Astoria si voltò verso di loro e Lily vide che aveva le lacrime che le riempivano gli occhi, ma non una scendeva nel suo viso.
“Come dicevo arriva prima il suo ego di lui” disse soltanto e se ne andò lasciando una sensazione di angoscia nel cuore di Lily.
Scorpius si liberò dal braccio di Lily “dovevi lasciarmelo…”
“Cosa?” chiese Lily “lasciartelo uccidere a mani nude?”
“Ha offeso mia madre”.
“L’ho sentito”.
“Non deve permettersi”.
“Lo so”.
“Dovevo…”
“Scorpius, è tuo padre!” si inalberò “so che questa versione…” ma Lily venne interrotta da uno sguardo arrabbiato dal ragazzo “non sai niente” le disse e poi se ne andò.
 
*frasi prese da “Harry Potter e l’ordine della Fenice”.
 
COMMENTO: LO SO CHE AVEVO DETTO CHE MI SAREI CONCENTRATA SULL’ALTRA, MA QUANDO INSISTONO A BALZARTI IN TESTA NON CI SI PUO’ FAR NIENTE :D:D:D PARLANDO DEL CAPITOLO LILY E SCORPIUS HANNO “SCOPERTO” SIRIUS BLACK E QUINDI SILENTE E’ DOVUTO CORRERE AI RIPARI…PIU’ AVANTI, COME IMMAGINATE, LI VEDREMO PROPRIO INTERAGIRE CON LUI : )) PER QUANTO RIGUARDA L’ARRIVO DI ASTORIA VI E’ PIACIUTO? LA ROW NON CI HA DETTO NIENTE DI LEI (ALMENO CHE IO SAPPIA) PER CUI E’ TUTTA UNA MIA IDEA QUINDI SPERO VI SIA PIACIUTA E CHIARAMENTE SCORPIUS HA DI NUOVO SCLERATO CON SUO PADRE… NON CE LA FA PROPRIO : )) PER QUANTO RIGUARDA I NOSTRI PICCIONCINI E IL LORO RAPPORTO PER ORA SONO IN FASE CASINO ON :P SPERO MI FACCIATE SAPERE E RINGRAZIO DI CUORE CHI LO HA FATTO NELLO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS / SHIORI F / ARYELLE / DREAMER IMPERFECT / LUISA 21 / GAIAPAOLA 94 / LAPACECHENONHO / CLALIP / MISS WENDY  E HUNTER!! GRAZIE MILLE DAVVERO!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 6 CAPITOLO ***


Per Lily quella giornata si prospettava complicata e infinita.
Complicata perché sapeva di avere pozioni e cura delle creature magiche con i Serpeverde e per quanto si fosse ripromessa di star lontana da Scorpius, il suo cuore e il suo cervello non erano d’accordo facendola restare in ansia all’idea di un nuovo incontro tra Scorpius e Draco.
Poi avrebbero avuto difesa contro le arti oscure e Lily aveva la sensazione che suo padre non ne sarebbe uscito indenne e lei odiava vederlo soffrire.
Senza contare che quella mattina a colazione la McGranitt aveva comunicato a lei e Scorpius che quella sera avrebbero scontato la punizione per il duello del giorno prima e avrebbero dovuto pulire tutta la sala dei trofei senza bacchetta. E quello la rendeva infinita.
Era una sala enorme e piena di trofei inutili. Ci avrebbero messo ore.
Quindi, quando le cose iniziarono con un Accettabile in pozioni, Lily capì che le cose sarebbero andate esattamente come aveva previsto.
Lei non era mai stata accettabile in pozioni, il suo voto minimo era stata una O, come era possibile che adesso fosse peggiorata in quel modo.
Osservò Piton e lo vide guardarla con quel suo sguardo che era un misto di rabbia e disgusto.
La stava punendo per essere una Potter?
Guardò verso Scorpius per sbirciare il suo voto, ma lui lo teneva ben nascosto e non si degnava neanche di guardarla.
Sentì Piton infamare chi avesse preso i voti più bassi e si sentì sempre peggio, soprattutto notando la fiera E che svettava nel compito di sua zia.
“Non preoccuparti posso aiutarti io” si offrì e Lily dovette mordersi la lingua per non rispondere a tono.
Doveva ricordarsi che lei non era sua nipote in quell’epoca e si sarebbe potuta offendere, anzi, sicuramente si sarebbe offesa.
Vide suo padre nascondere il suo compito e capì di non essere l’unica ad essere andata male, il fatto era però, che lei era brava in pozioni.
Nella sua epoca almeno.
Aveva deciso, avrebbe affrontato Piton. Lei odiava le ingiustizie.
Si attardò nel rimettere a posto i libri nella sua borsa e si avvicinò alla cattedra.
“Può dirmi sinceramente che il mio compito meritasse una A?” domandò diretta e Piton alzò gli occhi su di lei “non è mia abitudine dare un voto che uno studente non merita, signorina Prewett” le rispose con sufficienza.
Lily scosse la testa e vide Piton seguire con gli occhi i suoi capelli rossi che Lily sapeva essere dello stesso colore di sua nonna.
Si sentì invadere dalla rabbia. Era una cosa personale.
Maledetto Silente, era lui che le aveva modificato il colore dei capelli e Lily sapeva perché l’aveva fatto.
Ormai dai racconti di suo padre aveva imparato ad inquadrare Silente. Un uomo buono e giusto, ma che manipolava le persone per ottenere ciò che gli serviva nella strada per il bene superiore.
E quello sicuramente era un promemoria per Piton, per quello che avrebbe fatto Harry se lui l’avesse protetto.
L’aveva usata per ricordare a Piton in quale nome proteggeva Harry Potter, solo che questo feriva il suo insegnante talmente tanto da non riuscire quasi a guardarla.
“E il mio cognome non c’entra niente? O il fatto che somigli così tanto a mia nonna?” domandò con sfida.
Gli occhi di Piton già scuri sembrarono diventare ancora più ombrosi.
Era abituato a spaventare gli studenti con un solo sguardo, ma lei no, lei era cresciuta con i suoi racconti.
“Signorina Prewett…”
“No” lo interruppe e prima di potersene pentire riprese “Silente ha scelto il colore dei miei capelli… non è colpa mia per cui non mi punisca”.
“Signorina Prewett, la prego di sottoporre i suoi ragionamenti da ragazzina ai suoi compagni di casa e…”
“Ragionamenti da ragazzina?” chiese arrabbiata “non può mentire con me” gli disse ed era sicura che il suo volto fosse divenuto rosso come i suoi capelli “io so chi è lei e so com’è… mi dispiace se mia nonna l’ha rifiutata, ma lei ha fatto una cosa orribile per cui mio padre ha pagato per tutta la vita…”
“LILY!”
La voce di Scorpius la interruppe e Lily si accorse di essere partita e che non sapeva dove sarebbe arrivata.
Nonostante suo padre avesse perdonato Piton, avesse compreso quello che lui aveva fatto per salvarlo, lei non era mai riuscita a comprenderlo del tutto.
Forse erano i suoi quindici anni a non farglielo capire, ma Lily non riusciva a comprendere come avesse sperato che sua nonna avrebbe potuto perdonarlo dopo aver rivelato a Voldemort della profezia.
“Signorina Prewett” la voce di Piton era così fredda e gelida che la fece quasi rabbrividire “non so come usino le cose nella sua scuola, ma qua non possiamo rivolgerci ad un insegnante come ha fatto lei” s’interruppe e le sue labbra si serrarono per un attimo in un’unica linea come se non fosse sicuro di quello che stava per dire “penso che una settima di punizione con me sia sufficiente” spostò gli occhi su Scorpius “e penso che dovrebbe seguire le orme del signor Jones… lui ha preso una E” le spiegò.
Lily contrasse la mascella così forte che i suoi denti scricchiolarono.
Era troppo educata per opporsi alla punizione, ma non era giusto, per cui lo guardò con rabbia ancora un secondo, poi afferrò la borsa ed uscì dalla stanza senza curarsi di Scorpius.
Aveva fatto neanche una decina di passi che lui la raggiunse.
“Già, mi chiedo perché non prenda lezioni da te per gestire la rabbia” la prese in giro.
“Non hai bisogno di lezioni, fai già schifo” commentò lei aggiustandosi il laccio della borsa.
“Per lo meno io non mi metto ad offendere un professore”.
“E’ un idiota”.
“Tuo padre ha dato il suo nome a tuo fratello”.
“E’ uno stupido. E’ un uomo pieno di pregiudizi e se lui non avesse fatto quello che ha fatto…” disse guardandosi intorno “i miei nonni sarebbero vivi”.
“Non puoi saperlo”.
Lily si fermò e lo guardò negli occhi. Avrebbe tanto voluto vedere il grigio confortante e che amava invece di quell’azzurro sconosciuto.
“Sì che posso”.
“No che non puoi” ribattè ancora lui “Merlino, Lily, devo spiegarti io la storia della tua famiglia e del topo infame che ha spifferato tutto?”
Lily strinse i pugni e aprì la bocca come per replicare, ma si fermò.
Non poteva replicare a quello. Era vero. Peter Minus e la sua codardia avevano ucciso i suoi nonni, ma lei continuava a pensare che anche lo zampino di Piton avesse influito.
E se amava sua nonna quanto affermava non avrebbe dovuto farlo.
Il silenzio scese su di loro mentre attraversavano la porta per uscire nel giardino e recarsi a cura delle creature magiche, ma non durò molto perché Lily si sentiva ribollire il sangue nelle vene.
“E comunque ha dei pregiudizi”.
“Lily…”
“Godric!” Lily si fermò sul posto e il suo corpo sembrava vibrare di rabbia “puoi smetterla di fare così?” si arrabbiò.
“Lui mi ha dato una A perché sono una Potter, perché grazie a Silente ho i capelli di mia nonna e perché ancora gli fa male essere stato rifiutato da lei per mio nonno…”
Scorpius si guardò intorno. Lily aveva usato il suo cognome.
Sembravano soli per cui riprese “magari il tuo compito era semplicemente da A”.
“E magari mio nonno era un trattore… io in pozioni sono bravissima”.
“Aldor non è Piton”.
“Lo vedo anche da sola… tanto per iniziare Aldor si lava”.
Scorpius trattenne una risatina “Lily, devi controllarti o la settimana di punizione sarà…”
“Senti chi parla di controllo” lo interruppe.
Scorpius si passò una mano tra i capelli imbarazzato “ti pare la stessa cosa?”
“Perché, a te no?”
Scorpius scosse la testa “è mio padre ed è…”
“Dietro di te” affermò Lily e Scorpius si fermò in tempo per vedere Draco Malfoy passare con Pansy Parkinson sotto braccio e guardarlo con una risatina.
“Come va, Jones? Sei pronto per la lezione?” lo sfottè “sono sempre pronto per tutto” replicò Scorpius stringendo la mascella.
“Già, mi chiedo perché non prenda lezioni da te” lo prese in giro ripetendo le sue parole e raggiungendo gli altri a lezione.
***
“Mamma mia, oggi Harry è nero” affermò Ginny sedendosi vicino a lei.
Erano appena finite le lezioni e suo padre si era preso anche il rimprovero del capitano della sua squadra, dato che avrebbe dovuto saltare anche gli allenamenti di quel giorno per l’ennesima sfuriata contro la Umbridge.
Senza contare che la McGranitt attirata dalle urla era accorsa da loro e gli aveva tolto punti a sua volta affermando che le punizioni non servivano con lui.
Lily avrebbe voluto urlarle di guardare la sua mano per vedere quanto servivano, ma poi si trattenne, aveva già urlato con un professore quel giorno e poteva bastare per cui si rimise a capo basso sui libri ed era così che l’aveva trovata sua madre.
“Sì, problemi con la Umbridge” le disse “tu che hai fatto finora? Eri in biblioteca?”
Ginny arrossì visibilmente e guardò per un secondo verso Harry prima di riportare gli occhi su di lei.
“Ero con Micheal”.
“Micheal?” chiese Lily con un pessimo presentimento.
Ricordava che sua madre, la sua mamma della sua epoca, le aveva parlato dei suoi precedenti ragazzi, tra cui Micheal Corner, un bellissimo ragazzo di Corvonero, ma non sapeva quando sarebbe successo e a quanto pare era quello il momento.
“Sì, Micheal Corner” confermò lei infatti e Lily sentì il sorriso scivolarle dal viso, ma lo riprese subito.
“State insieme? Mi sembrava che fossi innamorata di Harry”.
“Lily” la riprese Ginny in un sussurro e guardandola allarmata.
Quando vide che Harry non guardava verso di loro sospirò “amerò sempre Harry, ma non posso aspettarlo per tutta la vita…”
“Certo che puoi, lui si accorgerà di te”.
“Davvero? Puoi assicurarmelo?”
Lily stava per dirle che poteva eccome e che lei ne era la prova vivente, ma Ginny riprese a parlare e la delusione che sentì nella sua voce le fece male e la bloccò per un attimo.
“Non fino a quando avrà Cho e potrebbe essere per tutta la vita”.
Quando vide gli occhi lucidi di Ginny, Lily si riprese e scosse la testa “non è la ragazza per lui”.
Ginny sorrise “ti ringrazio, ma in realtà lei è dolce e lui la guarda…” si fermò per un attimo “la guarda come vorrei guardasse me” confessò “invece Micheal non mi vede come una ragazzina…” riprese “Già immagino” sussurrò Lily e poi pensò a quanto sua madre avesse ragione.
Alla prima occasione ci avrebbe pensato lei ad insinuare in suo padre un po’ di tarlo della gelosia. Era sicura che ci fosse già.
“Ginny, Lily che ne dite di provare questa merendina?”
Fred arrivò e si sedette davanti a loro raggiunto immediatamente da George.
“E cosa dovrebbe fare?” chiese Lily.
“Pasticcini svenevoli…” iniziò a spiegare George.
“Siamo sicuri che non siano pericolosi?” lo interruppe Ginny e Fred e George esibirono una delle loro più credibili facce scandalizzate.
“Ci offendi, sorellina” iniziò Fred “mi domando se ti sentisse mamma che direbbe” continuò George e Ginny rise “mamma non ve li farebbe fare” li rimbrottò e i gemelli risero.
Lily rimase a ridere e scherzare con loro fino a quando non fu l’ora di andare alla punizione della McGranitt.
Vide Scorpius alzarsi dal fianco di Romilda e si alzò a sua volta.
Raggiunsero la sala dei trofei in silenzio.
Non si erano più rivolti parola da quella mattina e anche nei piccoli sguardi che si davano c’era sempre qualcosa di non detto.
Di sospeso.
La McGranitt li aspettava all’entrata, ritirò le loro bacchette e gli disse che sarebbe tornata alle undici e che tutto sarebbe dovuto essere pulito.
Lily afferrò uno strofinaccio ed un prodotto ed iniziò a lucidare il primo trofeo.
Guardò Scorpius e lo vide leggere le istruzioni del detersivo.
“Per un purosangue come te deve essere arabo” lo prese in giro senza riuscire a contenersi e lui la guardò in tralice.
“Sai, sono stufo di questa storia” le disse stringendo lo strofinaccio con forza “sai di essere una purosangue anche te, vero?”
“Io…”
“Già, vedi? Nel nostro mondo per fortuna non frega più niente praticamente a nessuno, ma per essere dei Purosangue basta avere tutti i nonni maghi ed…ops guarda chi è appena entrata a far parte del club?”.
Cavoli non ci aveva pensato. E ora come poteva prenderlo in giro.
“Già, ma io non sono Purosangue da mille generazioni, tu sei un appartenente alle sacre ventotto” lo prese in giro e Scorpius alzò gli occhi al cielo “già e guarda che fortuna” commentò strusciando lo strofinaccio con più vigore.
Lily sorrise. Vederlo così arrabbiato le faceva tenerezza.
“Ti fa onore, sai?” gli disse e lui si voltò di scatto verso di lei che scosse le spalle “il fatto che tu voglia così tanto prendere le distanze da quel ragazzino viziato che è tuo padre”.
Sentì l’intensità dello sguardo di Scorpius e un brivido le si propagò dalla spina dorsale.
Perché i suoi occhi dovevano attrarla così tanto? E perché a volte sembrava che il suo colore originario tornasse nelle sue iridi?
Fu solo un secondo però perché lui spostò di nuovo lo sguardo sui trofei.
Li guardò senza muoversi poi appoggiò le mani sulla mensola davanti a lui “da qualche parte c’è il trofeo vinto dal mio bisnonno per meriti scolastici” disse semplicemente “meriti completamente inventati dato che l’unico merito fu la donazione del mio trisavolo”.
Lily emise una piccola risata “vuoi prenderti la colpa anche della spocchiosità del tuo trisavolo?” chiese ironica “non ti sembra un po’ troppo?”
Scorpius si voltò verso di lei e si ritrovò a sorridere per l’espressione sorpresa che aveva Lily nel volto.
Era così bella e spontanea che l’avrebbe baciata lì e subito.
“Non essere sarcastica, Potter” ribattè invece “non voglio prendermi nessuna colpa gratuita, intendo solo che la mia famiglia ha sempre avuto tutto con i soldi invece che con i meriti… da quando esiste la famiglia Malfoy, persino mio padre si è comprato l’ammissione alla squadra di Quidditch comprando una scopa a tutti i componenti…”
“Ma cosa c’entra con te… aspetta…” si portò le mani alla bocca fingendo un’espressione scandalizzata “ecco perché non prendi mai un boccino, hai comprato anche tu…”
“Ti piacerebbe, Potter” la interruppe tirandole un colpetto con lo strofinaccio “e se fosse stato così facile battermi, non avresti provato a fare la felix felicis” sollevò un angolo delle labbra “e a proposito di questo, hai ancora il coraggio di dire che sei brava in pozioni?”
“Avrei fatto una perfetta felix se tu…”
“Allora lo ammetti?” la provocò abbassando gli occhi per puntarli dritti nei suoi.
Lily si morse il labbro. Miseriaccia si era tradita.
Mai cercare di battere in astuzia un Serpeverde, suo fratello lo diceva sempre.
“Non ammetto proprio un bel niente” si oppose lei tornando a spolverare.
Per un po’ lo fecero in silenzio. Fianco a fianco, ognuno perso nei suoi pensieri.
“E comunque stai deviando il discorso” riprese d’un tratto Lily.
Scorpius sospirò “Perché non c’è più niente di cui parlare”.
Lily lo guardò in tralice “c’è eccome” ribattè “siamo qua da quanto? Due settimane? e ti sei scontrato con tuo padre tante volte…”
“Due volte” la interruppe sentendo la rabbia crescere.
“Sono già due di troppo”.
“Ma perché ti interessa?” si impuntò Scorpius voltandosi verso di lei “non sono il tuo caso pietoso e, nonostante quello che dici, non sono uno dei tuoi fratelli”.
Lily aprì e chiuse le labbra. Davvero non capiva?
“Sei davvero uno stupido, Scorpius Malfoy” gli disse “non voglio aiutarti perché sei il mio caso pietoso né tantomeno perché ti considero un fratello, ma perché mi fa male vederti così” gli confessò, poi scosse la testa e si allontanò per resistere alla tentazione di prenderlo a schiaffi.
Si era mossa solo di un paio di passi però quando si sentì afferrare per un braccio e voltare su se stessa.
Le sue labbra si aprirono per urlargli contro, ma prima che potesse dire qualsiasi cosa lui la prese per le guance e l’attirò a sé baciandola.
Lily era preparata a tutto, ma non a quello.
Il suo cervello andò in panne immediatamente e il suo cuore cominciò a premerle nel petto come se stesse bussando sempre più forte per farle capire che voleva uscire.
Per un attimo la sensazione delle sue labbra e il profumo della sua pelle la inebriarono talmente tanto che gli occhi le si chiusero automaticamente e una mano si poggiò sul suo braccio, ma fu solo un secondo.
Un secondo prima che il suo cervello tornasse a funzionare, prima che lei tornasse ad essere se stessa e che quel briciolo di razionalità che le era rimasta prendesse il sopravvento.
Si staccò di colpo e lo spinse via con una tale forza che lui barcollò per un attimo.
“Mi hai baciato?” domandò sottolineando l’ovvio.
La rabbia l’assalì e lo spinse di nuovo, ma questa volta lui non si mosse “mi hai baciato?” ripetè spingendolo ancora “mi hai…”
Questa volta si fermò a mezza frase perché lui le afferrò i polsi impedendole di spingerlo un’altra volta.
“Non sta bene rispondere ad un bacio con la violenza” la prese in giro e Lily assottigliò gli occhi per impedire che la furia potesse uscire da essi come se fosse una presenza fisica dentro di lei che stava lottando per essere liberata.
“Sai cosa non sta bene?” gli chiese strattonando le braccia verso il basso per liberarsi “baciare una ragazza quando stai con un’altra”.
“Se è solo questo che ti infastidisce, sappi che…”
“Infastidisce?”
La domanda di Lily uscì con una voce talmente stridula che Scorpius avrebbe voluto tapparsi le orecchie.
“Certo che mi disturba perché io non frego il fidanzato a nessuna” chiarì “ma no, Scorpius Malfoy, non è solo quello che mi infastidisce” aggiunse e la sua voce era piena di rabbia.
Lei sapeva perché lo aveva fatto e quello la faceva imbestialire.
“Merda!” imprecò sbattendo un piede per terra come una bambina “vorrei aprirti la testa e guardarci dentro per capire cosa non funziona”.
Lui sorrise ma non disse niente.
“So perché mi hai baciata” riprese “il tuo bacio urla gratitudine da tutti i lati” gli spiegò “tu hai visto una spalla in me perché ti ho detto che sei diverso dalla tua famiglia, tu hai visto Albus in me…”
“Io non bacio tuo fratello” la interruppe alzando gli occhi al cielo.
Perché doveva essere così testona e fraintendere tutto?
Non poteva semplicemente aver voglia di baciarla?
Proprio come l’aveva in quel momento.
Con quegli occhi castani brucianti di rabbia aveva una dannata voglia di prenderla tra le braccia e dimostrarle qual era un vero bacio e che quello di prima era stato a malapena un assaggio.
“Hai finito di fare la matta?” le chiese “puoi ascoltarmi per un minuto?” domandò e lei chiuse gli occhi come se volesse riprendere il controllo di sé.
“Ti ho baciato perché volevo baciarti… volevo baciare Lily Potter e non Albus Potter” disse semplicemente “non c’è niente di psicologico dietro, tranne pura e semplice alchimia”.
La vide diventare rossa, ma non gli sembrò un rossore che prometteva qualcosa di buono, anzi sembrava sempre più furente.
“Sai che ti dico? L’Alchimia puoi infilartela…” ma Lily non finì la frase perché sentirono un rumore sordo, come qualcosa che si rompeva.
Si guardarono per un secondo allarmati e poi si affacciarono al corridoio immediatamente, ma non videro nessuno.
“Merda! Non posso crederci” affermò Scorpius stringendo i pugni “non era un rumore a caso…qualcuno ci ha visti e sentiti e poi è scappato”.
“Hai paura che questo qualcuno lo dica a Romilda?” chiese Lily e la domanda voleva essere ironica, ma si rese conto che era così infastidita che in realtà venne fuori acida.
“Ma ragioni un minimo, Prewett?” le chiese innervosito “è da quando è iniziata la punizione che usiamo i nostri cognomi e che raccontiamo i fatti delle nostre famiglie”.
Lily spalancò gli occhi. Cosa avevano fatto?
“Dobbiamo andare da Silente, subito!” disse Scorpius concitato, ma Lily scosse il braccio “magari non era niente di che… magari era solo un compagno che ha visto che ci baciavamo e… insomma io non credo che…”
S’interruppe quando Scorpius l’afferrò per le braccia, non aveva la dolcezza di prima nello sguardo, ma la paura.
“Vuoi rischiare?” le chiese “Ti rendi conto di chi sei tu e in quale epoca siamo finiti?” le domandò, poi la guardò deciso facendo scivolare le mani dalle sue braccia “dobbiamo andare da Silente subito” affermò e questa volta Lily non riuscì a replicare.
Aveva ragione.

COMMENTO: OK VI HO FATTI ASPETTARE MA FINALMENTE ARRIVO ANCHE CON QUESTA STORIA!! ALLORA PRIMA DI TUTTO PRIMA DI TUTTO VI AVVERTO CHE MI AVETE FATTO VENIRE L’ANSIA DA PRESTAZIONE :D:D:D PERCHE’ NELLA MAGGIOR PARTE DELLE VOSTRE RECENSIONI DELLO SCORSO CAPITOLO MI DICEVATE CHE NON VEDETE L’ORA DI VEDERE SCORPIUS E LILY CON SIRIUS…MI AVETE TERRORIZZATO :P CHIARAMENTE SCHERZO, SPERO SOLO DI NON DELUDERVI: )) ORA TORNIAMO AL PRESENTE : ))  SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!! MI DISPIACE PER CHI AMA PITON, MA IO NON L’HO MAI AMATO TANTO E NON SONO MAI RIUSCITA A PERDONARGLI CHE ABBIA FATTO IL BULLO CON DEI RAGAZZINI APPROFITTANDOSI DELLA SUA POSIZIONE E SOLO PERCHE’ HARRY GLI RICORDAVA TROPPO JAMES…CMQ SPERO CHE CHI LO AMA NON SE LA PRENDA TROPPO E NON MI ARRIVINO UN MILIONE DI RECENSIONI NEGATIVE PER QUELLO, VI ASSICURO CHE AVRA’ ANCHE UNA SUA REDENZIONE : )) PER QUANTO RIGUARDA MICHEAL E GINNY MI SONO ACCORTA RILEGGENDO IL LIBRO CHE GINNY STAVA CON LUI DA FINE DEL QUARTO LIBRO PER CUI HO FATTO UN PICCOLO ERRORE SPERO MI PERDONERETE : )) PER ULTIMI I NOSTRI AMATI… SI SONO BACIATI, SCORPIUS NON CE L’HA FATTA PIU’ MA COME SAPETE LA MIA LILY NON E’ UN’OCHETTA E COME AVETE NOTATO PER ORA LA SITUAZIONE NON E’ MIGLIORATA, ANZI E INFINE…LA FINE (SCUSATE IL GIOCO DI PAROLE) SECONDO VOI DAVVERO QUALCUNO LI HA SENTITI? E SE ANCHE FOSSE CHI E’ STATO? E C’è DAVVERO DA PREOCCUPARSI? SONO DAVVERO CURIOSA DI SAPERE LE VOSTRE OPINIONI!! PER ORA RINGRAZIO TANTISSIMO CHI MI HA FATTO SAPERE LO SCORSO CAPITOLO, OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / DREAMER IMPERFECT / LUISA 21 / FEDELA WATSON / LAPACECHENONHO / MISS WENDY / BOOW 95 / HUNTER/ GAIAPAOLA 94 E KETTY!! GRAZIE DAVVERO DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE /SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 7 CAPITOLO ***


Quando tornarono dall’ufficio di Silente, Lily era completamente immersa nei suoi pensieri.
Scorpius aveva insistito per andare da lui, ma Silente aveva solo detto loro che per ora non aveva modo di sapere se effettivamente qualcuno li avesse sentiti, ma che avrebbe indagato.
Li aveva rimproverati per il fatto che si erano lasciati andare nel parlare liberamente usando i loro veri cognomi e aveva di nuovo sottolineato l’importanza del loro silenzio.
Scorpius gli aveva esposto la paura che la vera identità di Lily potesse giungere alle orecchie di Voldemort, ma Silente li aveva tranquillizzati dicendo che avrebbe seguito da vicino la situazione.
Adesso stavano tornando in sala comune accompagnati dalla McGranitt che sembrava guardarli con diffidenza.
Sicuramente la loro professoressa, essendo una strega brillante, aveva capito che loro nascondevano qualcosa.
Erano arrivati all’improvviso ed erano spesso da Silente, sicuramente anche un mago più stupido avrebbe fatto i suoi calcoli.
Disse la parola d’ordine rivolta al quadro della signora grassa e poi si voltò verso di loro.
Li osservò con severità “conto che andiate immediatamente entrambi nei vostri letti” disse soltanto, poi voltò loro le spalle e se ne andò.
“Direi che la McGranitt ci adora” ruppe il silenzio Scorpius, ma Lily non lo guardò.
Appena superato il ritratto aveva visto suo padre.
Era solo nella sala comune e stava riparando una ciotola.
La memoria di Lily fu solleticata da un ricordo che suo zio raccontava sempre ridendo: quando proposero ad Harry di creare quello che poi sarebbe diventato l’E.S. lui si arrabbiò talmente tanto che ruppe la ciotola di pulviscolo che aveva sulle gambe.
Sentì gli occhi di Scorpius addosso come se volesse spronarla a dire o fare qualcosa e quando non lo fece fu lui a fare un passo avanti.
“Tutto ok, Harry?”
Suo padre emise un mezzo sorriso e abbassò gli occhi immediatamente come se si vergognasse anche se loro non avevano assistito alla scena.
“Tutto a posto, ho solo rotto una ciotola” si giustificò grattandosi il naso.
Lily seguì la sua mano e vide che era talmente rossa che non riusciva a capire se fosse sangue vivo o rappreso.
“La tua mano” disse quasi in un sussurro ed Harry l’alzò e se la guardò come se la vedesse per la prima volta.
“Devi fare qualcosa” aggiunse.
“Sto bene” replicò Harry arricciandola a pugno come se la volesse nascondere.
Lily si avvicinò “sei uno stupido” disse guardandolo con rabbia “non stai bene, quella donna ti sta torturando e tu hai la possibilità di cambiare le cose…”
“Hermione ti ha parlato della sua idea?” chiese capendo dove Lily volesse arrivare.
Lily sospirò e gli prese la mano “più o meno” mentì, poi puntò la bacchetta contro la sua mano e mormorò un incantesimo curativo.
Non l’avrebbe guarito, ma gli avrebbe dato sollievo.
“Wow” disse Harry “è fantastico… che incantesimo è?”
“Me l’ha insegnato mia madre” rispose Lily “io ed i miei fratelli siamo dei veri terremoti” aggiunse.
Harry rise “hai dei fratelli?” le chiese e Lily annuì “due” rispose sedendosi sulla poltrona.
Scorpius si schiarì la voce sedendosi sul bracciolo accanto a lei e Lily capì che stava per commettere un altro errore.
“Più grandi, ormai sono entrambi fuori dalla scuola” chiarì.
“Dev’essere una bella famiglia” affermò Harry con una punta di nostalgia “mi sono sempre piaciute le famiglie numerose e tre figli sono l’ideale” continuò con voce serena.
Lily sorrise nel vedere il volto di suo padre. Era come se in quel momento avesse dimenticato tutte i problemi e le tempeste di quella notte. Chissà forse stava davvero immaginando il proprio futuro.
“Sì, tutto sta nel trovare la ragazza ideale” lo provocò.
Harry inarcò le sopracciglia tornando a guardarla come se lo avesse appena svegliato da un bellissimo sonno.
“Bè, anche avere Voldemort che ti sta con il fiato sul collo non aiuta” scherzò.
“Ci sono ragazze a cui non importa” ribattè ed Harry rise “già, per esempio Hermione che però è come una sorella per me”.
“Forse Hermione non è la sola…”
Harry aggrottò le sopracciglia e spostò lo sguardo su Scorpius.
Lily si sentì arrossire. Non stava mica pensando che si stesse offrendo lei?
“Non sei il mio tipo, Harry” scherzò e quando lo vide sorridere rilassato capì che aveva proprio indovinato.
Merlino. Dopo sarebbe dovuta passare dal bagno a vomitare.
“Dico solo che con te potrebbe stare solo una ragazza coraggiosa, piena di vita, capace di tenere testa ai tuoi cambiamenti umorali...”
“Ehi” la interruppe Harry offeso.
“Una come Ginny” concluse Lily come se Harry non avesse parlato.
“Chi?” chiese lui e guardò Scorpius per sentirsi dar manforte.
“Non è una brutta idea, amico” disse invece lui.
Harry scosse la testa e poi guardò verso la finestra “non so che vi prenda a tutti oggi, prima Hermione mi dice di insegnare Difesa contro le arti oscure in un gruppo segreto e Ron non la trova una brutta idea, poi tu mi suggerisci di uscire con Ginny e lui ti dà ragione” sospirò “non sono un insegnante e non uscirei mai con la sorellina del mio migliore amico”.
“Lei è più di questo e tu sei solo un cieco” affermò Lily arrabbiata.
Si sentiva infuriata con suo padre. Un po’ perché non riusciva a fargli aprire gli occhi su quale ragazza splendida fosse sua madre e un po’ perché dire che era solo la sorella del suo migliore amico era una frase che le era dolorosamente famigliare.
Harry rise “può darsi, ma allora diciamo che ho in mente qualcun’altra e comunque…” la precedette prima che lei lo interrompesse “non so come siamo arrivati a parlare della mia vita privata, ma è privata” scherzò e Lily sospirò e si alzò.
“Hai ragione, ma credimi non stai guardando nella giusta direzione” gli disse.
Guardò Scorpius cercando qualcosa da dire anche a lui, ma cosa?
Con quel bacio l’aveva ferita più di quanto potesse immaginare perché era stato come dare un cracker a chi sta morendo di fame.
Non era stato neanche lontanamente abbastanza, ma sapeva che non poteva chiedere di più perché lui non era suo, non era innamorato.
Aveva solo voluto baciarla. Alchimia l’aveva chiamata.
Vide dai suoi occhi che anche lui stava pensando a quello che era accaduto neanche un’ora prima, ma non voleva parlarne.
Non ne avrebbe avuto la lucidità. Ma l’avrebbe mai avuta?
“Buonanotte” salutò facendosi violenza per staccare gli occhi da lui.
Scorpius fece per alzarsi a sua volta, ma lei scosse la testa e lui rimase seduto, solo la contrazione della mascella le fece capire quanto avrebbe voluto non farlo.
Si voltò per andarsene, ma quando arrivò davanti alle scale parve ripensarci “sai Harry?” gli disse voltandosi “io imparerei da te” aggiunse e poi se ne andò lasciandoli soli.
Per un po’ i due ragazzi restarono in silenzio, poi Harry poggiò i gomiti sulle cosce e incrociò le mani poggiandole alla bocca pensieroso.
Sentì lo sguardo di Scorpius addosso e quando alzò gli occhi vide che lo stava osservando.
“Vuoi darmi anche tu qualche consiglio? Oggi sembrano tutti non vedere l’ora”.
Scorpius scivolò sulla poltrona prendendo il posto di Lily.
A volte gli veniva facile paragonare Harry al suo migliore amico. Si somigliavano così tanto.
Però Albus aveva una serenità negli occhi che non era ancora mai riuscito cogliere negli occhi di Harry.
“No, perché mi sembra tu abbia avuto una pessima giornata” gli disse indicandogli la mano.
“L’incantesimo di Lily ha funzionato” aprì e chiuse la mano “non mi fa più molto male” sentenziò.
Scorpius sorrise “Lily è molto brava in queste cose” disse e il pensiero di Lily gli provocò una stretta allo stomaco.
Aveva davvero rovinato tutto?
“Anche tu sembri molto provato” affermò Harry “problemi con Romilda?”
Scorpius storse le labbra. Doveva decisamente lasciare quella ragazza.
“No, con qualcun'altra”.
“Lily?”
Scorpius non sapeva se ridere o cosa.
Parlare con Harry di Lily in quel senso era così strano.
Era pur sempre suo padre, anche se, tecnicamente, era solo un ragazzo di sedici anni.
Però quegli occhi, erano così simili a quelli di Albus.
“Sì” confessò.
“Come avrai visto non sono una cima con le ragazze, ma credo che stare con una e volerne un’altra non sia la mossa più azzeccata” lo prese in giro.
“No, infatti” concordò “soprattutto con una come Lily”.
Harry sorrise sentendo un moto di tenerezza “sembra un tipetto molto deciso”.
“Non sai quanto, lei è ostinata, caparbia e quando si mette in testa qualcosa non si smuove di un millimetro”.
“Sì, direi che l’ho notato” rispose Harry con un sorriso “penso che Ginny non abbia mai avuto tifosa più fedele” scherzò “come se potessi vedere Ginny in quel senso, è la sorellina del mio migliore amico”.
“Anche io lo pensavo” replicò Scorpius.
Harry si accigliò “in che senso?” chiese e Scorpius sospirò “Lily… lei è…” sospirò di nuovo e poggiò la schiena contro la seduta della poltrona.
“Il fratello di Lily è il mio migliore amico” spiegò ed Harry inarcò le sopracciglia “davvero?”
Scorpius annuì “davvero e fidati che anche io pensavo…” s’interruppe e lasciò andare la testa, adesso fissava il soffitto.
“In fondo quando le vedi la prima volta non sono che delle bambine pestifere e tu pensi che resteranno sempre così e invece un giorno crescono…” chiuse gli occhi “e tu non ti rendi conto come è successo, non capisci come sia possibile che d’un tratto non riesci a smettere di guardarle, o che vorresti toccare la loro pelle… solo per sentire se è morbida come sembra e soprattutto vorresti baciarle e…”
“Wow” lo interruppe Harry “qualcuno ci ha pensato bene”.
Scorpius si passò una mano tra i capelli per calmarsi. Non si era reso conto neanche lui di quanto intensi fossero i suoi pensieri.
“Sì, bè, forse succederà anche a te…”
“Per favore, non di nuovo” lo interruppe Harry alzandosi “è davvero l’ora di andare a letto” aggiunse con un sorriso.
“Sì, penso anche io” concordò Scorpius.
***
“Dobbiamo parlare”.
Scorpius le comparve così all’improvviso accanto che se non fosse stato perché sapeva benissimo che nei confini di Hogwarts non ci si poteva smaterializzare avrebbe pensato che lo avesse appena fatto.
Maledizione. Eppure era stata attenta.
Era riuscita ad evitarlo per tutto il resto della settimana.
Era passata quasi una settimana dal bacio e lei era stata capace di scansarlo ogni volta che lo vedeva arrivare, invece adesso l’aveva beccata nonostante si fosse messa ad osservare gli allenamenti di Quidditch di Grifondoro nella gradinata più alta e laterale che ci fosse.
“No, non dobbiamo” lo contraddisse alzandosi per aggirarlo, ma lui girò semplicemente su se stesso e si alzò sbarrandole in quel modo la strada “io dico di sì invece” ribattè.
“Ma hai cinque anni?” si arrabbiò Lily tentando, senza riuscire, di aggirarlo.
Scorpius sorrise sfacciato “mi metto al pari del mio interlocutore che si nasconde come i bambini” la provocò e Lily alzò gli occhi al cielo.
“Bene, dato che sono così infantile puoi evitare di parlarmi” affermò rimettendosi seduta e riportando lo sguardo sugli allenamenti.
Forse se avesse chiuso gli occhi e pregato tutti e quattro i fondatori, lui sarebbe scomparso, ma l’illusione fu spezzata dalla sua risata.
“Non scomparirò” la prese in giro.
“Posso sempre sperarlo” ribattè.
“Non mi arrenderò” replicò deciso “è una settimana che mi eviti” continuò, anche se non aggiunse che gli era mancata come l’aria.
“Pensavo avresti riempito le tue giornate con qualcun’altra” si strinse le braccia attorno al corpo.
Perché non aveva portato il cappotto? Era ormai quasi ottobre e il pomeriggio raffrescava velocemente.
Vide Scorpius osservarla e aggrottò le sopracciglia “ora che c’è? Non hai mai visto nessuno aver freddo?”
“Vuoi che ti scaldi io?” le propose cercando di trattenere un sorriso.
“Vuoi uno schiaffo?” ribattè Lily e Scorpius alzò gli occhi al cielo “mamma mia quanta violenza” la rimproverò.
“Ti ho già detto che non si risponde alla dolcezza con la violenza”.
“Che ci vuoi fare, sono strana” ribattè Lily e Scorpius scosse la testa e si avvicinò al suo viso “vuoi sapere un segreto?” le chiese fingendo di sussurrare “adoro le tue stranezze”.
Lily si chiese se fosse per la sua vicinanza o per il formicolio che le aveva dato il suo respiro sulla pelle, ma rabbrividì di nuovo.
Lui lo prese per un brivido di freddo e si tolse la giacca “dai, metti questo” le disse porgendogliela.
“Non ci penso proprio”.
“Se congeli non potrai più offendermi e so quanto ti piace…”
“Merlino, Scorpius, sei il ragazzo più fastidioso della terra” si arrabbiò Lily che però non potè fare a meno di arrossire leggermente “e non metterò la tua giacca… non ci tengo a ricevere una qualche fattura dalla tua fidanzata” si guardò intorno “dov’è a proposito?”
“L’ho lasciata” rispose prontamente Scorpius e Lily ebbe quasi l’impressione che la stesse studiando.
“Da giorni” aggiunse “e lo sapresti se avessi evitato di cambiare strada ogni volta che mi vedevi arrivare” la provocò.
“Io non cambiavo…”
“Sì, invece” la interruppe con un sorriso furbo.
Lily strinse gli occhi desiderando di tirargli uno schiaffo per togliergli quell’espressione saputa dal viso.
Lui non sapeva proprio niente.
“Hai sbagliato a lasciarla” disse lapidaria e prendendolo di sorpresa si alzò di scatto e cominciò a scendere i gradini.
Li aveva scesi quasi tutti quando fece l’errore di voltarsi per vedere come mai non l’avesse raggiunta e lo vide esattamente un passo dietro a lei.
Era un maledetto ninja da quanto era silenzioso.
La prese per l’avambraccio e la portò al lato delle gradinate, ma questa volta Lily si accorse di non aver via uscita, almeno che non lo caricasse a mo’ di toro.
E non era escluso che lo facesse.
“Lasciami uscire subito se non vuoi che ti affatturi le parti intime” lo minacciò e Scorpius alzò gli occhi al cielo sbuffando “sei troppo violenta è un vizio che devi perdere” la prese in giro e Lily strinse gli occhi.
“Ti faccio vedere subito quanto sono violenta se vuoi” replicò alzando un gomito per colpirlo nello stomaco, ma Scorpius fece un passo indietro.
“Ma insomma, Lily Prewett che vuol scappare?” la provocò.
“Io non scappo” replicò orgogliosa e Scorpius avvicinò il viso al suo.
Sembrava che volesse sfidarla a non muoversi. Che volesse provare la sua provocazione.
Lily rimase ferma immobile, ma il suo cuore prese a battere talmente velocemente che sentì la testa girarle.
“Devo dedurre che tutta questa tua voglia di fuggire pur di non parlarmi sia perché il nostro bacio ti è piaciuto troppo?” le sussurrò.
“Sogna, Jones” rispose, ma la sua voce era incerta.
Erano troppe le sensazioni che la stavano invadendo.
Le sue labbra erano troppo vicine, il suo profumo la inebriava.
Doveva concentrarsi.
Lo guardò negli occhi, le sue iridi azzurre, da così vicino, sembrava brillare come un cielo estivo.
Quello la riportò alla realtà. Le sembrava così strano quel colore nelle sue iridi.
Lo spinse mettendo le sue mani sul suo petto in uno strano deja vu della settimana prima.
“Non so perché ti sei fissato con me, ma non sarò l’ennesimo nome da spuntare nella tua lista”.
Gli occhi di Lily parevano lampeggiare di rabbia.
“Non ho nessuna lista” replicò Scorpius.
“Era una metafora” ribattè lei.
“Non sono queste le metafore”.
Lily puntò i piedi “vuoi davvero darmi lezioni di inglese?” chiese rabbiosa e Scorpius sorrise avvicinandosi di nuovo.
“Voglio solo dimostrare che anche tu ogni tanto sbagli” rispose.
Si avvicinò ancora “frena questa testolina” le disse appoggiando un dito sulla fronte e picchiettandola leggermente “smettila di andare sempre a mille ” fece scivolare il dito fino a scorrerlo sulla guancia.
Lily non riusciva a ragionare molto bene. Il suo dito era una carezza così delicata che avrebbe voluto prendergli la mano e poggiarla interamente sulla sua guancia.
“Domani andiamo ad Hogsmade e vediamo come va…”
Vediamo come va?
Non c’era bisogno di vedere un bel niente. Lei sapeva già come sarebbe andata: si sarebbe innamorata follemente e lui l’avrebbe lasciata dopo averla illusa.
Smettila di andare a mille.
Era così che aveva detto? E aveva ragione.
Lei si era già fatta un film mentale e per quello si precludeva di provarci?
Certo che se lo precludeva. Era sicura che lui l’avrebbe usata e buttata come un giocattolo vecchio.
Smettila di andare a mille.
Lei non era una stupida. Era Lily Potter e non si sarebbe mai fatta usare.
Neanche da lui?
Smettila di andare a mille.
Prese un respiro e lo guardò attentamente “va bene, ma questo non vuol dire…”
Lui le mise un dito sulle labbra “frena questa testolina e fermati a va bene… il resto lo vedremo dopo” le disse e prima che lei potesse di nuovo ribattere se ne era già andato.
Lily si morse le labbra sentendole tremare. Che aveva fatto?
Merlino. Che aveva fatto?
Aveva davvero detto sì?
Aveva davvero detto sì.
 
COMMENTO: OK ECCOCI QUA!! SCUSATE IL RITARDO MA E’ UN PERIODO UN PO’ PIENO DI IMPEGNI!! IN PIU’ QUESTO E’ UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE, MA SPERO CHE VI SIA PIACIUTO LO STESSO : )) COME AVRETE INTUITO IL MOMENTO IN CUI ABBIAMO  TROVATO HARRY ERA QUELLO DOVE LITIGA CON RON ED HERMIONE PERCHE’ GLI HANNO PROPOSTO DI FARE QUELLO CHE DIVENTERA’ L’ESERCITO DI SILENTE E LILY, COME AVEVA PROMESSO A SUA MADRE, HA CERCATO DI FARE LA CUPIDO, MA HARRY NON E’ UNO CHE PARLA FACILMENTE DEI SUOI SENTIMENTI LO SAPETE E POI, PURTROPPO, HA ANCORA IN TESTA CHO : )) PARLANDO DEI NOSTRI PICCIONCINI ALLA FINE SCORPIUS HA USATO L’ASTUZIA E LILY HA CEDUTO, COME ANDRA’ HOGSMADE SECONDO VOI? SPERO MI FARETE SAPERE!! INTANTO RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE LO HANNO FATTO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO: ICEPRINCESS / ARYELLE / LUISA21 / SHIORI F / GAIAPAOLA 94 / PELLEROSSA / DREAMER IMPERFECT / LAPACECHENONHO / KETTY / FEDELA WATSON / CLALIP / HUNTER E MISS WENDY!! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 8 CAPITOLO ***


Lily scese le scale del dormitorio femminile stringendo i pugni lungo il corpo.
Era assurdo.
Non riusciva a capire come avesse potuto mandare il cervello in vacanza in quel modo.
La realtà però era proprio quella e lo aveva dimostrato quando lui le aveva parlato, quando le aveva detto che voleva davvero uscire con lei.
Godric era davvero una patetica ragazzina innamorata.
E invece avrebbe voluto restare indifferente, soprattutto visto i mille segnali contrastanti che lui continuava a mandarle.
Distese e racchiuse le mani più volte.
Doveva darsi una calmata o avrebbe fatto meglio a mettersi un cartello davanti al viso con scritto: spoiler, sono cotta di te.
Arrivò in sala comune e sorrise nel vedere la confusione che aleggiava là dentro. Almeno in quello i ragazzi coetanei dei suoi genitori non differivano molto dai suoi coetanei.
Era una domenica di Hogsmade e tutti si stavano organizzando per vedersi e passare il tempo divertendosi in qualche modo.
Sua madre si avvicinò di corsa appena la vide.
La scrutò dalla testa ai piedi e Lily sorrise ritrovando lo stesso sguardo che usava anche da adulta.
“Sei perfetta” le disse e prima che potesse replicare la prese a braccetto per avvicinarsi ulteriormente senza che nessuno la sentisse.
“Non posso credere che hai detto di sì” le bisbigliò sorridendole complice e Lily sospirò “neanche io” confessò.
“Levati quel broncio dalla faccia, Lily Prewett” le ordinò Ginny staccandosi da lei per guardarla dritta negli occhi.
Lily inarcò le sopracciglia, era impressionante quanto sua madre fosse già la donna che sarebbe diventata e contemporaneamente fosse diversa quando si relazionava con suo padre.
Perché quando era con lui non tirava fuori la forza che aveva sempre visto in lei?
“Hai ottenuto quello che volevi” piegò la testa vedendola pensierosa “o no?” le domandò.
Lily sospirò di nuovo e si guardò intorno per essere sicura che non ci fosse Scorpius.
“In realtà non lo so” confessò “lui è più lunatico di me”.
Ginny sorrise “sai penso che in realtà gli uomini siano più semplici di come li pensiamo noi”.
Lily aggrottò le sopracciglia “in che senso?” le chiese e Ginny scosse le spalle facendo oscillare i suoi lunghi capelli rossi.
Miseriaccia le mancavano così tanto i suoi capelli.
“Nel senso che noi ci facciamo mille paranoie” le spiegò calcando la voce sul noi “e sicuramente il massimo pensiero di Scorpius è stato: voglio uscire con lei e quindi glielo chiedo”.
Lily rise nel tentativo di Ginny di imitare la voce di Scorpius, ma il sorriso le morì sulle labbra quando vide proprio l’oggetto dei suoi pensieri attraversare il buco del ritratto.
Quando non lo aveva visto nella sala aveva dato per scontato che volesse farsi attendere, che volesse passarle il messaggio che lui poteva arrivare quando voleva e lei doveva solo aspettarlo e invece era fuori.
Perché era fuori?
E perché era così bello?
Eppure lo aveva visto mille volte senza divisa nelle estati che aveva passato praticamente vivendo a casa sua, ma quel giorno sembrava più bello del solito.
I capelli neri cominciavano ad essergli leggermente lunghi e continuavano a ricadergli negli occhi e i jeans sembravano aderire alle sue lunghe gambe.
Non poteva stupirsi se gli sguardi di quasi tutte le ragazze presenti si erano concentrati su di lui.
Lo vide vagare con lo sguardo fino a quando finalmente la scorse e provò a sorridere anche se non era sicura di esserci riuscita.
“Terra chiama Lily” la prese in giro Ginny agitandole una mano davanti al viso e lei riportò lo sguardo su sua madre che le stava sorridendo vittoriosa.
“Io allora vado” disse mentre Scorpius le raggiungeva “Micheal mi starà aspettando fuori dalla torre”.
Lily storse le labbra al pensiero di sua madre con quel Corner.
Era stupido ma si sentiva gelosa per suo padre.
“Venite alla riunione alla testa di porco?” le sussurrò e Lily guardò Scorpius che ormai era davanti a lei “certo” rispose alla madre che poi si dileguò.
Per un attimo il silenzio aleggiò tra loro, talmente potente che a Lily parve quasi che qualcuno avesse abbassato all’improvviso la radio.
“Dove sei stato?” chiese Lily per rompere quel tremendo silenzio.
“In giro” rispose lui vago poi le sorrise in maniera arrogante “sei pronta?” le disse e, senza aspettare la sua risposta, la prese per mano per condurla fuori dal castello.
“Ehi vai piano” protestò Lily mentre uscivano dal pullman “non tutti hanno due metri di gambe come te” scherzò facendolo ridere.
“E poi non abbiamo nessun Mangiamorte alle calcagna” aggiunse e Scorpius si fermò di botto facendola sbattere contro di lui.
“Abbiamo la riunione segreta” le disse guardandola attentamente negli occhi “e poi sono mesi che voglio un po’ di tempo con te” aggiunse e Lily sentì il cuore accelerare così tanto da rischiare di esploderle in petto.
Sono mesi che voglio un po’ di tempo con te.
Mesi.
Mesi non giorni.
Mesi voleva dire prima del loro viaggetto nel tempo.
Lily si schiarì la voce “e dove stiamo andando?” domandò e lo vide sorridere arrogante “non ti fidi di me?”
Lily rise nervosamente “stai scherzando, vero?” chiese “fidarmi di un Serpeverde come te?”
Scorpius assottigliò gli occhi e Lily notò che l’argento originario sembrava sovrastare l’azzurro.
Si avvicinò fino a sfiorarle la pelle con le labbra “ma ora non sono un Serpeverde, giusto?” la provocò.
Lily sentì i brividi di eccitazione percorrerle la spina dorsale.
“A che gioco stai giocando?” gli chiese e Scorpius scosse le spalle allontanandosi di un passo “nessun gioco” le disse “ho smesso di giocare con te”.
Lily stava per ridere ma vide il suo sguardo serio e capì che diceva davvero.
“Andiamo” le disse lui “il tempo è tiranno”.
“Conosci i detti babbani?” si stupì lei “conosco molte cose che non sai” la provocò di nuovo e stavolta Lily fece per assestargli un calcio negli stinchi, ma Scorpius si spostò velocemente.
“Continui a rispondere alla dolcezza con la violenza, non va bene” fece finta di rimproverarla, ma Lily vide che aveva lo sguardo divertito e quello la fece arrabbiare di più.
“Va bene. Andiamo” concordò e ricominciarono a camminare.
Dopo dieci minuti però lui si fermò e Lily aprì le labbra riconoscendo dove fossero.
Al di là della staccionata si stagliava la stamberga strillante in tutta la sua strana cupezza.
“La stamberga?” domandò voltandosi stupita verso di lui.
“La stamberga” confermò Scorpius “ho pensato che in questa epoca non entra nessuno in questo posto”.
Lily la guardò e si ricordò dei racconti su quel luogo, nel loro tempo era ormai un posto quasi mitologico e non c’era studente che non l’avesse visitata, ma in quell’epoca la Stamberga spaventava.
“Hai uno strano gusto per il primo appuntamento”
Lo vide illuminarsi e avvicinarsi di nuovo pericolosamente a lei “appuntamento, Potter?”
Lily fece fatica a capire le sue parole dato che il cuore le rimbombava sempre più forte nelle orecchie.
“Non avevamo detto niente cognomi reali?” replicò anche se si maledì per quanto la sua voce uscisse incerta.
Scorpius sorrise di trionfo “entriamo dai” e la prese di nuovo per la mano.
Lily continuava ad ordinare al suo cervello di assisterla e di smettere di abbandonarla al suo minimo contatto, ma la realtà era che lui continuava a fare come gli pare e sembrava essersi messo d’accordo con il cuore.
Stavano per entrare quando un minimo di lucidità tornò in Lily che si fermò piantando i piedi e facendo voltare Scorpius.
“Che ti succede?”
“Succede che in quest’epoca il padre di Teddy è vivo e non ci tengo a vedere un lupo mannaro da vicino, nonostante sia mansueto grazie alle pozioni di Piton”.
Scorpius sorrise di nuovo e Lily cercò di non guardare i suoi occhi brillanti.
“In questo momento non credo che usi la stamberga come base, ma se anche fosse mancano cinque giorni alla luna piena e ti assicuro che stamani ho controllato ed era completamente vuota”.
“Stamani? Sei uscito di nascosto?” Ecco dov’era.
Scorpius si portò le mani dietro la testa intrecciandole con fare innocente “io? Nooo” rispose e le fece l’occhiolino.
Lily non riuscì a fare a meno di ridere. Non era credibile neanche un po’.
Quando aprì la porta rimase stupita.
La stamberga non sembrava neanche la solita casa di sempre.
C’era entrata così tante volte nella sua epoca, a volte l’aveva usata anche per uscire dal castello, ma adesso non sembrava la stessa.
Prima di tutto le pareti sembravano restaurate, niente graffi né vernice che si staccava inesorabile dal muro.
Le travi sul soffitto erano stranamente pulite ed anche i pavimenti sembravano essere stati aggiustati e un tappeto era disposto proprio al centro di esso.
“Che hai fatto?” sussurrò Lily stupita.
“Ho pensato semplicemente che la Burrobirra avremmo potuto bercela qua” le disse e la superò per tirare fuori dallo scaffale due bottiglie e porgergliene una.
Lily guardò la bottiglia ma non la prese e rialzò gli occhi su di lui.
“Hai fatto la stessa cosa per Romilda quando quella sera non tornavate più?” domandò.
Non riusciva a farne a meno. Si sentiva come sulle montagne russe, era un saliscendi di emozioni e si rendeva conto che riusciva sempre meno a trattenersi con lui.
“Quindi l’hai notato?”
Lily non avrebbe saputo dire se fosse stata una domanda o un’affermazione, ma sicuramente il sorriso tronfio che aveva nel viso le faceva venir voglia di prenderlo a schiaffi.
“Non per i motivi che pensi tu” ribattè piccata e lui rise facendo bollire la rabbia nelle sue vene.
Scorpius notò il suo sguardo e alzò gli occhi al cielo “frena quella testolina” le disse poggiandole un dito sulla fronte “non avrei mai fatto tutto questo per lei” aggiunse indicando la stanza aprendo le mani.
Lily lo guardò indecisa se fidarsi o meno.
Sapeva come era Scorpius. Le ragazze ne parlavano sempre.
Era uno dei motivi per cui era tanto desiderato.
Scorpius aveva il potere di far sentire ogni ragazza una principessa, ma Lily non aveva mai voluto un principe azzurro.
 “Perché non beviamo una Burrobirra in pace dato che mancano…” guardò il suo orologio “quarantacinque minuti all’incontro con tuo padre”.
Lily guardò a sua volta il suo orologio e poi prese la bottiglia dalle mani di Scorpius “solo una bevuta” chiarì e lui alzò le mani in segno di resa prima di sedersi sul tappeto.
Per un po’ si limitarono a parlare di quanto fossero difficili le lezioni della McGranitt o di Piton e di quanto fosse ottusa la Umbridge.
“Quindi oggi cosa accadrà?” si informò Scorpius bevendo un sorso della bevanda.
Lily appoggiò la sua a terra cercando di distogliere gli occhi dal viso di Scorpius e di scacciare quella maledetta sensazione che i suoi occhi continuavano a darle.
“Verrà istituito l’esercito di Silente” rispose e Scorpius inarcò le sopracciglia “wow faremo parte della storia” commentò e Lily sorrise “fa un certo effetto vedere le cose che sono cresciuta sentendomi raccontare”.
Scorpius tornò serio a quelle parole “già, fa davvero effetto” disse cupo.
Lily gli battè sulla pianta della scarpa con la propria “non ricominciare” gli disse con un cipiglio così serio che Scorpius non potè non sorridere.
“Ti ripeto che tu non sei la tua famiglia” gli disse marcando ogni parola e desiderando che la cosa gli penetrasse nel cervello.
“Ah no? Ma se fino all’altro giorno mi hai detto che sono viziato come mio padre” ribattè, ma Lily notò che la sua voce era divertita.
“E lo sei” concordò “vedere tuo padre adolescente è come vedere te” alzò una mano prima che lui potesse ribattere “in piccola parte però” aggiunse immediatamente.
“Cosa vorresti dire?” chiese lui.
Lily appoggiò le mani sul pavimento dietro la schiena e guardò il soffitto “Come te è un viziato, arrogante e pensa che tutto gli sia concesso” sorrise al suo sguardo sconvolto, ma riprese immediatamente “lui però è anche un bullo che si diverte a terrorizzare gli studenti più piccoli come abbiamo visto con tua madre e pensa di essere il capo dei Serpeverde solo perché tuo nonno è potente” lo vide serrare la mascella e indurire gli occhi.
“So che ti fa male vederlo così, ma sai che cambierà” non resistette più e poggiò una mano sulla sua per distendere il suo pugno “e lo sai perché tu sei diverso e te l’ha insegnato lui” gli disse sincera.
“Non farlo, Lily” le disse piano e lei lo guardò confusa.
Lui tolse la mano da sotto la sua e Lily strinse la mano sentendosi come se all’improvviso l’aria attorno a lei si fosse raffreddata.
 “Non farlo” ripetè guardandola.
Era sicura di non aver mai visto uno sguardo così intenso.
“Non consolarmi, perché ti voglio baciare da quando sono entrato in sala comune stamattina e se tu parli così penserai che ti abbia baciata per gratitudine quando in realtà non c’è niente che voglia di più”.
Il cervello di Lily era rimasto ancora alle parole “ti voglio baciare” quando Scorpius la prese per entrambe le guance e l’attirò a sé.
E se prima aveva creduto di essere nelle montagne russe per le emozioni che stava vivendo, adesso stava scendendo giù in picchiata.
Lo stomaco le si contrasse mentre il suo respiro si fece subito affannato.
Se non fosse stata già seduta probabilmente le sue gambe avrebbero ceduto, mentre sentiva le sue mani spostarsi sui suoi capelli e scompigliarli per farla aderire ancora di più a sé.
Era come se volesse entrarle sempre più in profondità, come se il contatto con il suo corpo non fosse abbastanza e si volesse fondere con lei.
Lily portò le braccia dietro il suo collo e senza neanche rendersene conto si sporse fino a finirgli in grembo.
Le sue mani l’aiutarono nel passaggio e sentì le sue dita come fuoco sulla pelle della sua schiena, della sua pancia, della sua vita.
Quando le labbra di Scorpius lasciarono le sue per scenderle sul collo però Lily riacquistò un po’ di lucidità.
“Porco Salazar” disse spalancando gli occhi e alzandosi subito da lui come se fosse appena diventato bollente e si fosse scottata.
“Scusa… scusa, io…”
Perfetto balbettava, era una vera idiota.
Lo vide guardarla un attimo a bocca aperta poi passarsi le mani sul volto più volte come a cercare di tornare cosciente.
“Per cosa ti stai scusando precisamente?” le chiese e la voce glaciale che usò con lei la fecero immediatamente innervosire.
“Era questo che volevi?” gli chiese chiudendosi la camicetta che si era sganciata quasi totalmente al passaggio delle sue mani.
“Perché tu no?” le chiese di rimando e lei lo guardò in tralice “sai benissimo cosa intendo” disse.
“Tutto questo” spiegò aprendo le labbra “l’hai fatto con questo scopo e io non sono una delle tue galline” chiarì.
Lui si alzò e Lily avrebbe preferito non lo avesse fatto. Non solo era così tanto più alto di lei che la faceva sentire in svantaggio, ma il suo profumo l’aveva di nuovo raggiunta dandole dei brividi sulla schiena.
“Tutto questo l’ho fatto perché volevo stare con te e poi ci siamo baciati…non capisco il problema”.
Sembrava davvero infastidito e Lily avrebbe voluto capire se lo era perché si erano interrotti o per quello che lei pensava di lui.
Era sicuramente la prima, perché mai avrebbe dovuto importargli cosa pensava, era abbastanza sicuro di sé da non aver bisogno di conferme.
Tanto meno della sua.
“Il problema c’è perché io…”
“Cosa? Tu cosa? Vorresti convincermi che tu non lo volevi, Lily?” chiese.
“Non è questo…”
“Oh è esattamente questo” la interruppe “tu vuoi baciarmi quanto lo voglio io, ma il tuo cervello mette dei paletti pazzeschi e si appiglia a tutto pur di…”
“Il mio cervello non mette paletti a caso” lo interruppe a sua volta “mette paletti perché tutto questo è stato un errore” vide la sorpresa nei suoi occhi “Scorpius, solo qualche giorno fa baciavi un’altra ragazza e magari questi discorsi li facevi con lei ed io non voglio…”
Lui la riprese per le guance e l’attirò di nuovo a sé baciandola fino a farle dimenticare quello che stava dicendo.
“Sei una stupida se pensi di essere come le altre per me” le disse e Lily desiderò poter credere con tutta se stessa alle sue parole.
 “Dobbiamo andare” disse allontanandosi, ma lui non glielo permise e la fermò per un polso “dillo, Lily” le disse e in quel momento gli occhi gli brillavano talmente tanto che sembrava avesse un faro ad illuminarli dall’interno.
“Dillo che lo vuoi anche tu” sembrava quasi che la stesse pregando con gli occhi, ma come poteva dirlo?
Scosse la testa.
Avrebbe voluto dirlo, avrebbe voluto essere libera di amarlo, ma la realtà era che non si fidava di lui.
Lui le mandava continuamente segnali contrastanti e non voleva ritrovarsi con il cuore spezzato.
“Non posso” disse lapidaria e vide la delusione nei suoi occhi azzurri.
***
Fecero la strada che li conduceva alla testa di porco nel silenzio più totale.
Nessuno incontrandoli avrebbe mai detto che solo qualche minuto prima si stavano baciando donandosi completamente l’uno all’altro.
Quando entrarono dentro il bar Lily sentì immediatamente lo sguardo di sua madre posarsi su di lei e scosse impercettibilmente la testa prima di sedersi.
Ascoltò suo padre e i suoi zii parlare ed esporre la loro teoria, conobbe finalmente quella Cho Chang di cui le parlava sua madre, ma la cosa invece di agitarla la tranquillizzò.
Non era decisamente la donna per lui ed era imbarazzante vedere come lui diventasse in sua presenza.
Sua madre invece la preoccupava di più.
Ogni volta che la vedeva guardare Harry scorgeva una malinconia negli occhi che riempiva immediatamente prendendo la mano di Corner o avvicinandosi di più a lui.
Guardò un attimo Scorpius e lo vide rapito da quello che stava succedendo. Era vero quello che aveva detto nella stamberga, avrebbero fatto parte della storia.
Si avvicinarono per firmare la pergamena e Lily si ricordò dell’incantesimo di sua zia, sperò che non ne avesse aggiunto uno anche per scoprire se c’erano dei bugiardi tra loro.
Firmò Lily Prewett sentendosi una traditrice nel dover dare un falso nome in una cosa così importante.
Quando anche Scorpius ebbe firmato ed Hermione ebbe dato a tutti la moneta, la compagnia iniziò a sciogliersi.
Salutò sua madre e Micheal che uscirono per primi e anche suo padre e i suoi zii che se ne andarono quasi subito dopo.
Guardò Scorpius.
Ormai erano rimasti praticamente solo loro e il barista, non poteva continuare ad ignorarlo.
“Vuoi…”
“Penso che tornerò al castello” la interruppe subito guardandola con rabbia.
“Senti, Scorpius…”
“Non dire niente” la interruppe, di nuovo quella voce glaciale che le fece venire voglia di arretrare di un passo.
Lui non aveva mai usato quel tono con lei. Doveva essere davvero arrabbiato.
Forse perché la giornata non era andata come voleva? Perché non era divenuta la sua ennesima conquista?
Stava per parlare mossa dalla rabbia che la stava invadendo sempre di più, ma lui la precedette.
“Penso tu abbia già parlato abbastanza” le disse “è stato un errore”.
E’stato un errore.
Sentì come se l’avesse appena pugnalata al petto, ma non riusciva a capirne il motivo.
In fondo erano le stesse parole che aveva usato lei, ma perché dette da lui le laceravano la carne in quel modo?
“Mi stai dando ragione, allora?” chiese e lo vide indurire ancora di più lo sguardo “come ti pare, Potter” le rispose, poi trasalì rendendosi conto dell’errore e si guardò intorno, ma era rimasto solo il barista che continuava a pulire i bicchieri con il solito straccio sporco.
“Ci vediamo” le disse ed uscì lasciandola sola.
Lily guardò per un minuto il barista chiedendosi come mai avesse un’aria così famigliare e poi uscì a sua volta.
Si strinse le mani attorno al corpo sentendo come se il freddo fosse arrivato all’improvviso nonostante fosse solo ottobre.
Sapeva perché aveva quella sensazione, era lo stesso motivo per cui sentiva come se le avessero strappato il cuore dal petto per giocarci a pallavolo.
Era ferita.
Il modo in cui le aveva parlato, il modo in cui l’aveva guardata erano così contrastanti rispetto alla dolcezza delle sue labbra e al tocco delle sue dita.
Merlino, doveva decisamente fare pace con il suo cervello.
Si incamminò verso la stamberga strillante. Sarebbe passata dal passaggio segreto, non aveva voglia di vedere nessuno.
Soprattutto lui.
Una lacrima le scorse nel viso, seguita da una seconda e una terza.
Si asciugò rabbiosamente il volto. Doveva reagire.
Eppure la disperazione che sentiva in quel momento non voleva lasciarla andare.
Si sentiva sempre peggio ad ogni passo che faceva.
Si guardò intorno, ma era sola.
Eppure all’improvviso non era più solo il volto duro e freddo di Scorpius ad ossessionarla, c’erano anche le immagini di sua madre e suo padre morti.
Si rese conto che dentro di sé era quello che temeva dall’inizio. E se il loro viaggio avesse cambiato tutto?
E se i suoi genitori fossero morti?
Le lacrime ormai scorrevano sul suo volto senza che riuscisse più a fermarle.
Le mancava Alice.
Cosa avrebbe detto se l’avesse vista così? E i suoi fratelli? Si sarebbero preoccupati o l’avrebbero presa in giro?
Godric, i suoi fratelli e se per colpa sua non fossero mai nati?
Poteva essere più stupida?
Un singhiozzo le scosse le spalle e si fermò non riuscendo più a vedere davanti a sé.
Si appoggiò alla staccionata.
Si sentiva sempre più disperata.
Non riusciva a capire. Non riusciva a capirsi.
Lei non era così.
Lei non piangeva praticamente mai.
Lei reagiva.
Eppure adesso si sentiva come se non riuscisse a fare nient’altro che lasciarsi andare alla disperazione.
Si piegò sulle ginocchia cercando di respirare tra i singhiozzi mentre immagini sempre più orrende si formavano nella sua mente.
Poi all’improvviso una voce e due mani che l’afferrarono per le braccia sollevandola letteralmente di peso.
I suoi occhi incrociarono quelli di Scorpius mentre la mente cominciava a snebbiarsi.
“Come stai?”
Non riusciva neanche a rispondere. Si sentiva debole e confusa e la disperazione non riusciva ancora ad abbandonarla.
“Lily?” lui la scosse leggermente e lei riportò lo sguardo su di lui.
Non aveva lo sguardo dell’ultima volta che l’aveva visto, ma i suoi occhi grondavano di agitazione e ansia.
“Merda sei gelata” imprecò e portò le mani a circondarle il volto “ti ha fatto del male?”
“Chi?” riuscì finalmente a dire.
Lui chiuse gli occhi come per concentrarsi e non esplodere “Lily, c’era un dissennatore proprio sopra di te”.
Dissennatore? Ma non erano tutti scomparsi?
“Andiamo, devi andare subito in infermeria” le disse sicuramente vedendo che non rispondeva.
Lily si lasciò letteralmente trasportare. Si sentiva come se le fosse passato sopra un treno.
“Non riesco a capire cosa ci facesse un Dissennatore ad Hogsmade” sussurrò Scorpius come se stesse seguendo una sorta di ragionamento interno.
Camminava continuando a guardarsi intorno e la teneva per mano come se avesse paura che le potesse scappare.
Lily cominciò a sentirsi meglio. Il calore di Scorpius la stavano facendo tornare in sé e tutta quella disperazione si stava diradando nel suo cervello.
“C’era un Dissennatore sopra di me?” chiese e Scorpius si fermò i suoi occhi erano torvi, la prese nuovamente per le guance e Lily per un attimo pensò che l’avrebbe baciata.
O forse lo sperò, ma lui non lo fece.
“Ti ho trovata inginocchiata e lui ti volava a pochi centimetri dalla testa” gli occhi plumbei, sembrava che una tempesta si stesse agitando in lui.
Fece scivolare le mani dal suo volto come se anche a lui costasse molto “dobbiamo tornare al castello” disse per giustificarsi.
Lei rabbrividì subito e lui si tolse la felpa restando solo con la maglietta e gliela mise addosso.
“Non hai freddo?” gli chiese mentre faceva passare la testa e le braccia.
“Devi scaldarti” rispose soltanto e Lily annuì stringendosi la felpa addosso e cercando di inspirare il suo profumo.
In quel momento il suo profumo, il ricordo di quello che era successo, erano calore puro nella sua mente.
“Devi anche mangiare un po’ di cioccolata” le disse e lei annuì cercando di non rabbrividire di nuovo “un quintale visto che ti va bene qualsiasi cosa dico”.
Lily avrebbe voluto protestare, ma si sentiva ancora senza energie.
“Come ho potuto non accorgermene?” domandò quasi più a se stessa.
Non poteva credere di essere stata così stupida. Di essersi fatta ridurre in quelle condizioni, azzerare i pensieri felici senza rendersi conto di quello che le stava accadendo.
Eppure suo padre gliel’aveva raccontato più volte quello che provavano le persone in presenza di quelle maledette creature.
“Viviamo in un mondo dove i Dissenatori non ci sono più, non è che uno pensa ai Dissennatori al primo pensiero triste che le viene in mente… e dopo probabilmente era troppo tardi” lo vide stringere i pugni “se non fossi tornato qua…”
Aveva lo sguardo pieno di rabbia, come se seguisse dei ragionamenti interni che lo stavano tormentando.
Lily si strinse ancora di più nella felpa.
“Stai bene?” chiese di nuovo lui e Lily pensò che doveva avere davvero un aspetto orribile se lui arrivava a dimenticarsi della rabbia per chiederglielo.
“Sto bene” mentì e lui annuì guardandosi intorno più volte.
“E’ troppo strano per essere un caso” affermò “il Dissennatore è venuto da te quando sarebbe potuto andare in paese dove avrebbe fatto il pieno di emozioni” continuò “forse qualcuno ci ha davvero sentito” prese un respiro “dobbiamo andare di nuovo da Silente” concluse.
 
COMMENTO: OK, ECCOCI QUA!! ALZI LA MANO CHI PENSAVA CHE QUESTI DUE AVREBBERO AVUTO VITA SEMPLICE ; ) NON SAREI IO, NO? :D SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, SPERO NON SARETE TROPPO ARRABBIATE CON LILY MA METTETEVI NEI SUOI PANNI, COSA HA FATTO SCORPIUS PER FARLA FIDARE DI LUI? E POI I DISSENNATORI ;) LO SAPETE CHE AMO METTERE ANCHE UN PO’ DI MISTERO NELLE MIE STORIE E ALLORA ECCOCI QUA, FATEMI SAPERE CHE NE PENSATE!! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO FATTO SAPERE NELLO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / LUISA21 / CLALIP /HUNTER / LAPACECHENONHO /DREAMER IMPERFECT E MISS WENDY!! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3907020