Nonno Bassotto

di F3d3r1ca
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nonno Bassotto ***
Capitolo 2: *** Cavalli disastrosi ***



Capitolo 1
*** Nonno Bassotto ***


Ciao a tutti, questa è la prima storia che scrivo qui. È una favola per bambini, l'ha inventata mio padre per me e per mia sorella. Oggi ho deciso di riportarla qui (un po' modificata) e spero di poter regalare sorrisi e notti tranquille a tanti bambini come mio padre fece con me. Che altro posso dire se non : buona lettura!

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Nonno Bassotto

Ciao ragazzi, mi presento, io sono Nonno Bassotto e desidero raccontarvi le mie avventure nella Valle delle Fate. Penso però che sia meglio cominciare dall’inizio.
 
Tanto tempo fa, prima che comparissero gli uomini sulla Terra, il Mondo era interamente popolato da animali, che rispettavano le regole di Madre Natura.  Alcuni vivevano in luoghi freddi, altri in luoghi caldi e ogni animale aveva le capacità per sopravvivere in un determinato ambiente.
La “Valle delle Fate” era un posto bellissimo, alberi altissimi, fiori colorati che sembrava creassero disegni sul terreno. La valle era attraversata da fiume Akeron e circondata dalle montagne di Khol e dalle colline di Rekar.

Otto Von Krugher era un grande Rottweiller, molto muscoloso, viveva cacciando per sé e per la sua famiglia.
Una notte, dopo a ver cacciato una lepre, Otto andò nella sua tana ma non trovò i genitori. Preoccupato si mise a cercarli lì vicino. Li trovò davanti ad un cespuglio di bacche velenose; le avevano mangiate quasi tutte…
Otto iniziò a piangere ed ululare come mai aveva fatto prima, si sentiva in colpa, i suoi genitori avevano mangiato quelle bacche perché lui aveva impiegato troppo tempo per la caccia ed era tornati tardi.
Non poteva crederci… man mano però la disperazione lasciò spazio alla rabbia.                                                                                          
Lui aveva sempre rispettato le regole ma secondo lui quelle regole avevano ucciso i suoi genitori. Allora cominciò a cacciare, tutti gli animali che incontrava diventavano sue prede e molto spesso non le mangiava nemmeno. Tutta la valle seppe delle feroci gesta di Otto e i Folletti del Cedro lo riferirono a Madre Natura.

Un giorno Otto vide improvvisamente innanzi a sé la Regina del bosco e di tutte le cose conosciute, che gli chiese:
-Che fai amico mio? Perché sei diventato violento? Eri così buono e gentile con tutti…-                                                                                                                                             
-Non ti interessa- disse Otto –essere gentile e rispettoso con gli altri non è servito a nulla perché la mia mamma e il mio papà sono morti aspettando del cibo che avrebbero potuto avere se avessi cacciato di più! Ora voglio cacciare in ogni momento. –                                                                       
Subito dopo iniziò a rincorrere uno scoiattolo; mentre lo stava per azzannare intervenne Madre Natura che afferrò la povera preda e la ripose su di un ramo salvandola da morte certa. Allora Madre Natura disse:
-Tu, caro Otto, ti stai comportando con arroganza. Pensi di poter infrangere le regole che ho dato a tutti gli animali. Stai sfruttando la tua forza per cacciare e prevalere, anche quando non è necessario. – sospirò –Ho un’idea! Voglio farti capire che la forza e la violenza non sono tutto, che bisogna pensare bene prima di agire e, soprattutto, che bisogna rispettare le regole. –
Nel dirlo alzò la mano e diresse un gesto gentile ad Otto.
Improvvisamente il Rottweiller si accorse di star diventando più piccolo. Le sue zampe stavano diventando molto corte ma il corpo era lungo e le sue orecchie erano triangolari e pendule. Aveva sempre le sue macchie marroni sul petto, sugli occhi e sul muso; ma era piccolo e aveva paura perciò si nascose dietro una pietra.

-Perché mi hai fatto questo? Perché una punizione così severa? – chiese Otto.
-oh...no mio caro, non intendo punirti- rispose Madre Natura –voglio farti capire che il vero potere è in noi stessi, in ciò che siamo e che possiamo fare con le capacità che ci sono state donate. Ti ho solo cambiato e ora tocca a te capire come comportarti. Tu sei un nuovo cane e, da oggi, tutti ti chiameranno Bassotto. –

Bassotto (eh sì, ormai era questo il suo nuovo nome) sulle prime si sentì spaesato ma poi si rese conto che poteva entrare nelle tane, correre agilmente anche senza essere visto, conoscere nuovi animali e vedere cose che prima non avrebbe visto.
 
Cari ragazzi, io sono Bassotto, e proprio da quando sono cambiato è iniziata la mia nuova vita fondata sul rispetto.
Madre Natura (che aveva previsto tutto) mi ha affidato il compito di vigilare sul bosco e di evitare che i forti e i furbi possano imporre il loro volere sugli altri animali della Valle. Nel far ciò mi sono imbattuto in tante incredibili avventure che vi voglio raccontare.

 
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Ciao!! Spero vi sia piaciuta la mia storia. Se vi state chiedendo come mai lui è NONNO BASSOTTO se è l'unico della sua specie.... bhe... aspettate e scoprirete!
Per quanto riguarda il prossimo capito credo che uscirà a breve.
(per un po' di tempo ho pensato a come salutarvi e alla fine ho trovato la chiusura perfetta)
BUONA INFANZIA A TUTTI 


 

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Capitolo 2
*** Cavalli disastrosi ***


Ciao a tutti, sono tornata con un nuovo capitolo. Bassotto conosce maolti animali e si fa degli amici. Saranno loro a fare la differenza in questa avventura?
Bhe non sta a me svelarvelo..
Buona lettura!
 
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Cavalli disastrosi
 
Era passato già un po’ di tempo dall’inizio della nuova vita di Bassotto.
Aveva già risolto alcuni problemi tra gli animali, facendosi anche degli amici.
Per via di un problema alla diga, aveva conosciuto Gianni Castoro, un animale labirioso e molto simpatico. Un giorno, invece, un grande e bellissimo albero venne attaccato dagli insetti; conobbe così Don Coniglio, un tipo particolare: parla con uno strano accento (dice di venire da un luoco chiamato “Sicilia”), è il capo dei conigli, i suoi “Picciotti” (è così che li chiama) e fa tanto il duro ma in realtà è dolce e a volte ha bisogno di affetto.
 
Tutti rispettavano Bassotto e avevano affidato a lui il compito di istruire i cuccioli, in modo che, attraverso le sue storie, i piccoli potessero imparare il rispetto e ad usare l’intelligenza e l’ingegno.
I piccoli erano molto affezionati a Bassotto e lo vedevano come un nonno; gli raccontava le storie, gli insegnava tante cose e li proteggeva. Era una specie di maestro di vita per tutti, perciò iniziarono a chiamarlo “NONNO BASSOTTO”.
 
Un giorno, durante una delle sue lezioni, Nonno Bassotto fu interrotto da Castoro, che, si fiondò da lui disperato
-Nonno Bassotto… è successa una catastrofe! Cavalli…cavalli, ci hanno distrutto la diga! Ora dovremo ricostruirla tutta; tra l’altro l’avevo appena ristrutturata...-
-Castoro tranquillo, ora arrivo- disse Nonno Bassotto; poi si rivolse ai suoi allievi:
-cuccioli la lezione finisce qui, finirò di raccontarvi la storia la prossima volta-
-Ok, Nonno Bassotto- dissero in coro i piccoli animaletti.
 
Durante il tragitto per andare alla diga, Nonno Bassotto e Gianni Castoro incontrarono Don Coniglio, a cui era stata distrutta la tana e la sua scorta di carote, e Ottavio il Fagiano, grande e bell’uccello dalla lunga coda, che si era ritrovato senza casa perché il suo nido era caduto dall’albero su cui stava per colpa del passaggio dei cavalli.
 
Da tempo i cavalli erano ritenuti pericolosi ma non avevano mai fatto così tanti danni. Sorpreso dall’accaduto, Nonno Bassotto decise di andare ai margini della foresta per parlare con Jonny, il capo branco dei cavalli; Bassotto lo conosceva da tanto tempo e sapeva che lui e i suoi amici erano bravi ragazzi.
 
Quando Jonny vide arrivare Nonno Bassotto disse:
-Guardate ragazzi! C’è una salsiccia nera! - e tutti scoppiarono a ridere.
Nonno Bassotto si arrabbiò e gli disse che non doveva permettersi di prenderlo in giro.
Jonny, imbarazzato, si scusò immediatamente e gli confessò che effettivamente non vedevano molto bene le cose lontane.
Nonno Bassotto capì tutto! I cavalli erano miopi perciò non vedevano dove andavano e facevano molti danni senza volerlo. Purtroppo non esistevano gli occhiali nella foresta; Nonno Bassotto, perciò, andò a trovare Mosè (un bel pastore tedesco) e gli chiese di fare da guida ai cavalli ogni giorno per il bene di tutti.
 
Da quel giorno tutti vissero in piena con i cavalli, guidati dall’eroico cane.
Nonno Bassotto aveva risolto un altro problema dimostrando che le difficoltà si possono superare con l’aiuto degli altri.

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Ciao!! Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo. Don Coniglio e Gianni Castoro saranno con noi in tutte le avventure, ma chissà... magari troveremo anche degli altri piccoli amici (o perchè no.. anche grandi).
in questo weekend cercherò di scrivere più che posso ma non credo che il terzo capitolo uscirà tra pochi giorni.
BUONA INFANZIA A TUTTI

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