Floating Museum

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Floating Museum ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***



Capitolo 1
*** Floating Museum ***


Floating Museum.
 
 
La Bellezza Fredda di un Reattore Nucleare.
Sento che e’ qui, pulsante di Luce Blu, iridescente di una Presenza luminescente che i fisici chiamano ‘ Effetto Cherenkov.’
E’ la radiazione elettromagnetica emessa da un reattore stabile che produce energia, ed e’ semplicemente meraviglioso vederla: ricorda l' apparizione dell' Aurora Boreale nei cieli, il suo lucore verde, che scolora nelle piume del pavone, va verso il viola, e poi volge al blu, un blu di una qualita' elettrica e setosa.
Ma nello stesso tempo e’ pericoloso, perche’ se c’ e’ una perdita, una minima perdita in quella fissione miracolosa, siamo tutti morti: il livello dei roentgens penetra tutto, carne, acciaio, ossa, tessuti, dna, come pallottole sparate alla velocita’ della luce.
Ecco, questa e’ lei.
Sento che mi guarda, mi osserva- da lontano, un Occhio al di sopra di lei, come uno Sguardo esterno a lei, mi studia- e anche se sono io il piu’ Forte, anche se sono io quello col Potere in mano, mi sento braccato.
Volteggiano su di lei i miei osservatori volanti, le mie truppe d’ assalto, la tengono d’ occhio, mappano il territorio intorno alla sua Montagna, la’, dove sulla cima c’ e’ il Castello dalle Mille Guglie Aguzze, quel vecchio rudere, quella sorta di Metafisica Presenza che fluttua come fosse un Regno Dimenticato, i Forgotten Realms dei giochi di fantascienza.
Uno smottamento di Terra Fluttuante e' un Regno, o un Paesaggio, staccato dal resto del territorio tramite un'operazione magica che apre un Portale di Distanziamento. Un Regno Staccato, solo per i suoi indigeni, che fluttua verso il suo Centro. Nei Regni Dimenticati, il Regno Fluttuante e' un pezzo di terra che, per influsso magico,si libra sopra il territorio. Nonostante l' aspetto fragile e quasi evanescente, e' un Regno stabile e durevole come un Regno a terra, ha un suo microclima, una sua alimentazione idrica che arriva dal Quinto Piano Dimensionale, ed e' diretta conseguenza della Peste Magica.
La’, dove c’ e’ lei, passa una Linea Magica, si realizza un Mistero Sacro, come dove esiste Kundalini.
Ho letto abbastanza su Saint Yves D’ Alveydre per sapere tutto del Re del Mondo, ma se fosse una Regina?
Se fosse un Essere Antichissimo, al di la’ del Tempo e dello Spazio, che ha preso un corpo, e di colpo dove siede, su un Trono Gelido quanto quello dello Spirito delle Nevi, Sola, si generasse un’ Energia, una Luce che emana tutt’ intorno, proprio come fa l’ Effetto Cherenkov?
Quella Luce mi e’ ostile, tuttavia, e io non sono compreso nel suo Regno: con doni e adulazioni tento di guadagnarmi la sua simpatia, perche’ sinceramente la ammiro e la temo, ma so che e’ tempo sprecato- mi ritiene la Causa Prima dei suoi guai, da’ a me la colpa delle sue sofferenze e delle sue delusioni, e in parte non ha torto, anzi, come darle torto? Lo sono: ho sbagliato, ho guardato dalla parte sbagliata, l’ ho trascurata, non dovevo lasciarla, e ora, anche se tornato, ma in ritardo, mi odia, e vuole solo andare via da me, che la lasci andare, e se non lo faro’, si vendichera’ di me; penso sia irreversibile, so, che e’ irreversibile: per quanto io guardi la Bellezza di quella Luce Blu che emana da lei come da un reattore nucleare, per quanto ne sia affascinato, so che ogni atto io faro’ per tenerla prigioniera, scatenera’ in lei una reazione uguale e contraria verso di me, e sicuramente sanguinero, perche’ intorno a lei corrono draghi in forma di onde che mi guardano e silenziosamente mi intimano di non avvicinarmi a quel Sancta Sanctorum, a quel Mostro Sacro che e’ lei, perche’ non sono puro, non sono abbastanza meritevole.
Eppure, io devo avvicinarmi. Io non posso lasciarla andare, ne va di tutto: il mio Regno, il mio Impero, la mia stessa Vita.
Se infatti il Castello in cui lei si trova diventa un Regno, un Impero, prima o dopo arrivera’ a confliggere col mio: e io sono un Re Geloso, e non voglio che lei confligga con me e con cio’ che e’ mio.
L’ avrei voluta sempre dolce e docile, al mio fianco, per ogni impresa che avessimo intrapreso, per ogni guerra avessi fatto: ma lei non puo’ accettare nulla di quello che io perseguo, i miei servi la disgustano, la mia linea di governo la impicca, la mia religione le e’ estranea, e i suoi occhi, i suoi bellissimi e tremendi occhi sbarrati, dal colore delle foglie d’ autunno nel profondo del bosco, quando il verde diviene oro, mi guardano come si guarda un invasore, un nemico esterno, ostile, e di colpo non mi riconosce piu’.
La sua Energia sta cambiando, non e’ piu’ la mia calda colomba, quella che amavo tenere tra le mie mani capaci, ora e’ un cigno aguzzo e gelido, che porta con se’ la Morte, peggio ancora, e’ un’ Estranea, e le sono Estraneo.
Ovviamente, mi vede, e io la vedo, ci guardiamo negli occhi anche a distanze enormi, come se il Tempo fosse uno Specchio che comunica tra due mondi, e io ammetto che ne ho rispetto, di questa Regina Gelida che per me non nutre piu’ ne’ Amore ne’ Compassione: vorrei riconquistarla, ridarle quel calore che le e’ stato tolto dai miei atti, dai miei errori, vorrei scaldarla affinche’ sentisse la mia Presenza, la mia Eterna Presenza, vorrei dirle che non e’ cambiato niente nell’ Arco dei Millenni, se anche ho avuto una deviazione, o anche piu’ deviazioni, e’ tutto stato transeunte, io sono qui, in ginocchio, ai piedi del suo Castello fluttuante nel Cielo, e se mi vuole, mi denudero’ il petto e le offriro’ la mia spada, l’ ho gia’ fatto: ma lei non allunga la mano a prenderla, lei rimane nel suo intricato Giardino Freddo di Rose, e sta nevicando, la’ tra le rocce aguzze dove svettano le architetture naturali del suo Regno Celeste dell’ Al Di La’; oh, Dio, se c’ e’ qualcosa che posso dire, e’ che rinnegherei tutto per un suo bacio, anche se so che non verra’, e forse qualcosa ho cominciato a rinnegare, ho abbandonato i miei compagni, ho rimpianto le mie decisioni, ho piantato un Nuovo Albero- per significare un Nuovo Inizio.
Ma lei non ha Patti con me, e non vuole farne: ritiene che il suo posto sia La’, nell’ Est- remo Freddo, dove passa la Luce Blu, dove sotto i mari le temperature ghiacciano, dove anima umana non puo’ resistere come cala la Notte.
L’ Aurora Boreale tinge di Verde- Blu quelle lande, e’ come l’ Effetto Cherenkov, piu’ bello ancora, e il Mistero si dipana da lei e dentro lei, porta con se’ quel Verde Mistico nelle notti stellate piene di scie verdazzurre; volevo stare con lei al piano piu’ alto dei grattacieli, e guardare in giu’, guardare verso tutte le luci artificiali della notte, ma lei ha detto ‘ Non c’ e’ posto per me nel tuo mondo.’, e ha ragione: come posso trovare un posto per lei, come posso farle spazio senza perderla, senza che la sua Ira si abbatta su di me, senza che il Dharma di cui e’ Figlia la protegga frustandomi dall’ Alto di Tutti gli Universi?
Non posso, semplicemente: anche un Dio e’ un semplice Uomo quando si tratta di incassare un NO.
Cosa faro’, dove andro’?
Mentre si prepara la Grande Battaglia nel Territorio Mediano Oltre il Mare, con le sue navi e le sue armate che attaccheranno incontrovertibilmente le mie, che distruggeranno ogni paese, ogni paradiso biblico o quello che pensavamo lo fosse, io guardo ad Est, incapace di poterle fare la Guerra, quella vera, ed incolpo di questa mia infelicita’ i suoi alleati, come lei incolpa di questa sua infelicita’ me, e i miei alleati: la cosa piu’ pietosa che ad un Uomo possa capitare, per quanto Antico Uomo, per quanto Uomo dei Mondi, per quanto Antico Del Tempo, e’ vedere, e sapere, che il Proprio Amore lo trova ributtante.
Lei non lo dice, con quelle sue labbra strette che hanno perso il Sorriso della Piacevolezza e dell’ Amore, ma i suoi occhi sbarrati, quelli si’, in essi passa tutta la Rabbia e la Delusione verso di me, si e’ sentita sfruttata e maltrattata, abbandonata e vilipesa, usata per essere cambiata poi con una piu’ giovane, o piu’ utile, e sebbene tutto questo sia vero, anche cosi’, anche raggelata, anche priva di Amore per me, la trovo bellissima, la trovo meravigliosa.
Anche da Cosa Rotta, la sua Alienita’ e’ cosi’ conturbante, cosi’ totalizzante, cosi’ Tremenda da non poter resistere al suo Fascino: quell’ Antico Gelo deve essere mio, anche se posso solo guardarlo da lontano, anche se possono solo immaginare il suo Paradiso rifiorire di quella Foresta Nera rigogliosa che lei tanto amava.
Si’, quando ci si inginocchia a terra, si deve farlo battendo la fronte al suolo, perche’ davanti a noi non sta un’ essere qualsiasi, ma sta il Piu’ Grande Mistero, il Segreto, di questo Mondo, e forse anche dei Mondi Superiori; e questo Segreto e’ stato offeso da tutti noi, io per primo.
Pensavo di aver costruito un Mondo a Sua Immagine, in cui lei potesse camminare per il mio Giardino senza che i suoi piedini si ferissero sui sassi aguzzi, ma mi sbagliavo: in quel mondo ricco, fatto di freddo stile minimal come certo a lei sarebbe piaciuto, non c’ era posto per un Essere Eternamente Immortale, fatto di Sola Natura.
Il mio Mondo era sofisticato, ma non raffinato; le mie citta’ erano essenziali, ma senza la trasparenza del suo Castello; la mia societa’ era ordinata, ma senza l’ armonia dell’ equilibrio.
Cosi’ e’ nata una societa’ competitiva dove tutti sono contro tutti, e lei ne era l’ Estranea per eccellenza, l’ Aliena, il Fantasma Alienato.
Oh, si’ non vede nemmeno i miei regali, se non puo’ sopravvivere per se stessa; non vede nemmeno la mia cura, se non puo’ essere libera, perfino di parlare; e vuole credere in quello che vuole, non le interessano i miei Libri Sacri, ne’ le mie Profezie, o i miei Paradisi, o Inferni. Non le interessa nulla, ed e’ comprensibile: il mio mondo ingordo e crudele l’ ha deprivata di tutto, e ora il suo cuore e’ chiuso, e’ una distesa piana di ghiaccio splendente e arido, che ribolle da tanto e’ freddo.
Ma la Amo, e forse non l’ ho mai amata cosi’ tanto, di una venerazione che trascende perfino la mia Natura vigliacca, traditrice e ladra; la amo cosi’, con le mie mani sporche di sangue, anche del suo, la amo da quell’ assassino pazzo che sono, e spero di poter almeno avere un posto nel canile, posto il Cane davanti al suo Castello mi lasci entrare.
Vorrei custodirla, ma quello che l’ Aria, l’ Etere mi porta da lungi, e’ la sua frase scettica, detta con la voce di una bambina, la sua frase muta, perche’ non ha pronunciato una sola parola, ne’ con la bocca, ne’ con la mente: ‘ Tu sei uno che custodisce tutte, e poi quando ti stanchi, cambi.’
Come posso dirle, io, che cambio solo quando lei lascia queste lande, ma non se lei cammina qui?
Come posso dirle, io, che tra mille tradimenti ed infedelta’ apparenti, le sono sempre stato vicino, e devoto?
Come posso dirle, io, che ho un Unico, Grande Amore, e quell’ Unico, Grande Amore, e’ anche il mio Dio, la mia Dea? Come posso dirglielo, sapendo, in quel suo Candore Immacolato, che non mi crede, che l’ ho lasciata senza Bambini, mentre li ho dati ad un’ altra, e ora lei nemmeno mi chiede di scegliere tra lei e l’ altra, perche’ da’ per scontato che non sceglierei mai lei?
Non mi crede, punto: non crede ad una sola delle mie parole.
E non mi chiede niente, perche’ pensa che io non possa darle niente: non vuole nemmeno cominciare a mettermi alla prova, non vuole darmi alcuna possibilita’, non crede alle possibilita’. Non per me.
Al termine dei Secoli, la piu’ brutta delle scoperte non e’ stata che sta per partire una guerra, di cui saro’ l’ Artefice e anche la Vittima; la piu’ brutta delle scoperte e’ stata che doveva finire cosi’ con lei, con il suo Allontanamento da me, dal mio costato, dal mio fianco, dal mio Cuore.
Sono il Padrone e il Tiranno di questo Mondo, e sono l’ Uomo piu’ miserabile che esista, non posseggo niente, e tutto quello che ho avuto, in termini di Potere e di Orgoglio, lo baratterei adesso felicemente, se sapessi che servisse a riportarla da me.
 
 

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Capitolo 2
*** 2. ***


2.
 
Molte cose vengono dette, circa i miei amici, circa la Fine di Questi Tempi, circa i miei alleati; molte cose non vere, molte non veritiere, molte che non si avvereranno mai.
Quello che si avverera’ invece, e’ il progressivo distaccamento di lei dal mio mondo, dal mio universo: ora vedo come non mai il suo Regno Antico galleggiare sulla mia testa, un Museo Galleggiante, che si porta verso le aspre, fredde ed eleganti Regioni del Nord; nel frattempo, si’, si prepara una guerra combattuta e battagliata, ma lontano da lei, nelle lande piu’ a Sud, dove impera il deserto, e li’ sara’ caldo, caldissimo, per tutti, per i miei alleati in primis, ma io non ho piu’ tempo, ne’ voglia, per occuparmi di loro: li ho armati come un Grande Overlord deve poter fare e sa fare, ora sono in grado di combattere, e di lasciarmi andare- ho esaudito le loro richieste, per quanto mi fosse possibile, e forse ancora piu’ ne avrei esaudite, se non ci fosse stato l’ Imprevisto, se lei non avesse messo in moto il suo Castello, se il Regno, con quei suoi misteriosi ingranaggi interni che sono fatti di Magia, non avesse cominciato a ruotare; c’ e’ una contrazione in corso, le Terre si ritirano, si ritraggono verso l’ Alto, stanno tutte diventando Isole a Nord del Mondo, ed e’ per questo che io ora devo andare, perche’ i miei occhi vedono questo contrarsi, questa progressiva riunione dei Regni Dimenticati, gli Antichi Regni dei Barbari, e da quell’ Armonia Celestiale, io rischio di rimanere fuori, molto piu’ di quanto gia’ non sia nel mio Trono all’ Occidente; cosi’ lascio i miei alleati, i miei vassalli, e prego loro di non farmi altre richieste, perche’ ogni Bene di questo mondo ho messo ai loro piedi, e anche ogni Male, che sempre si accompagna ad ogni Bene, e solo la Via Neutrale e’ quella Saggia in cui non si incorrono pericoli; dunque ora mi lascino, mi sciolgano dal Nostro Patto, non mi chiamino piu’, perche’ il Potere risiede dove risiede il proprio Cuore, e il mio Cuore ora trema, ora freme per partire, per migrare, al seguito di quegli uccelli bianchissimi che accompagnano il Verde della Montagna Rotante, il Regno di lei che sparisce, laggiu’ all’ orizzonte, per riunirsi ai Regni dei suoi parenti; si’, ce ne sono altri come lei, ma io non li posso vedere, ne’ loro sono interessati a vedermi; per questo motivo ora raccolgo i miei poteri, ma soprattutto le mie molte spie, che mi dicano notte e giorno in quali stanze lei cammini, in quali sale i suoi piccoli piedi si posino, se mai sorride all’ ora del tramonto, oppure il sorriso sia divenuto un ricordo lontano, un riflesso nel plexiglass, e solo i cristalli, i diamanti, volteggino intorno alla sua testa coronata, scintillando laddove le sue lacrime non scintillano piu’, perche’ le ha inghiottite l’ Oblio, l’ Oblio di me; ora i miei alleati chiamano, urlano, mi chiedono di reiterare il Patto Immortale con loro, e io che devo dire? Si’, si’, ci sono, come ogni Grande Signore che si rispetti, ma ora lasciatemi montare a cavallo, indossare un mantello bruno, come le cortecce degli alberi, e prendere una piantina, metterla nella sacca, vestire la mia testa col cappuccio del pellegrino, e cavalcare a Est, a Nord, perche’ il Regno Dimenticato sta fluttuando come un’ isola staccata da terra verso quelle zone, e il suo incedere e’ lento, ma costante, pertanto, se voglio seguirlo, devo mettermi in marcia.
Si e’ levata la Nebbia, il Vento dell’ Aldila’, e ha innalzato una Invisibile Barriera, come un canneto oltre il quale c’ e’ l’ inizio dei Regni, e oltre quella Barriera, non si puo’ andare, per chi arrivi dalle terre a Sud.
E’ un Recinto Sacro, un confine che e’ stato disegnato con l’ aiuto della Magia.
Ho mandato altri regali alla Regina, ma i miei corvi, i miei pipistrelli, mi dicono che si sono fermati alla loggia, non sono mai arrivati su al Castello, quindi i doni sono ancora in quella parte del Giardino in cui i Guardiani del Tempio, di quel Sancta Sanctorum, controllano scrupolosamente che nulla di impuro giunga ai piedi della loro Regina, e se valutano che questi doni possano infastidirla, o rattristarla, quei Silenziosi Araldi che vengono da un Altro Mondo li gettano fuori dal Terreno Volante, giu’ nel Vuoto, e lei semplicemente non ne sa nulla, o se viene a saperlo, perche’ vede e sente tutto, non se ne cura.
So che ha rigettato le mie Scritture, il mio Libro, ogni Rivelazione, ogni Profezia che ho dato nei miei territori, perche’ tutti quelli che mi sono soggetti, devono seguire la mia Religione, dacche’ ho imperio anche sulle loro anime; e mi dicono che in quel suo piccolo Reame Fluttuante che va ad unirsi agli altri Regni della sua Famiglia, i suoi sudditi seguono una religione naturale, pregano agli Elementali delle Fonti e delle Rocce, degli Alberi e del Vento, delle Stelle e del Sole, della Neve e del Ghiaccio, perche’ il Benessere di un Reame Volante sta nell’ Energia che gli arriva dai Piani Superiori, e in quel caso c’ e’ una grande liberta’ di scelta. Un Regno Dimenticato, con un Popolo Incurante, con una Regina Distratta, che dorme da sveglia, e questo suo dormire con occhi sognanti dispensa una Pace, ed un Bene, a tutti quelli che hanno la Fortuna, o la Sfortuna, di essere gli abitanti ed i viaggiatori di quella sua Nazione che si sposta piano ma senza mai fermarsi, con la costanza della goccia che scava la pietra.
Ha lasciato i pochi ormeggi che la trattenevano, se c’ e’ ancora qualche vincolo, sta via via sbiadendo, e mentre cavalco solitario sulla terraferma, alzo gli occhi e vedo le Nebbie che avvolgono sempre piu’ il suo dominio.
Ora, a fare una bella cosa, dovrei lasciare da parte qualunque scrupolo, e chiamare a me i miei generali, per un piano solenne di invasione terrestre, per contendere ai miei Nemici, i suoi parenti, quel Territorio Benedetto che rotea perche’ lei respira, e vive, e sogna: tuttavia, la Bellezza di quel Reame Incantato, sostenuto solo dalla sua Magia leggera quanto un battito d’ ali di farfalla, e’ troppo meraviglioso per distruggerlo cosi’, quindi per ora mi limito a seguirlo, rispettandolo.
Non e’ un Reame ricco, non dei piu’ ricchi, almeno, ma pare che i suoi cittadini siano contenti di quello che hanno, e non vogliano di piu’: ne’ si e’ sentito che non amino la propria Regina, della cui Presenza sono consapevoli, ma da cui godono di notevole autonomia, in quanto non vengono mai imposti loro editti reali, ne’ vengono mai puniti o rimproverati di alcunche’ se non riescono a svolgere qualcosa.
E’ un Mondo Bello, e’ uno di quei frammenti di Luce sfuggiti stranamente, miracolosamente, all’ esplosione dei Mondi, alla violenza delle parti oscure, di cui anche io sono composto. Tuttavia, quelle Isole di Pace qui sono contese, quando se ne scopre uno ancora esistente, e sono in pericolo.
Ecco, ho mandato un’ altra ambasceria, per sapere se e’ interessata alla mia Protezione, ma ancora una volta non e’ giunta risposta, il suo Reame di querce e boschi di latifoglie e conifere, di piante da frutto e di cipressi, di giardini di rose selvatiche e gigli di campo, appare conchiuso in se’ e quasi disabitato, solo la lepre saltella qui e la’, mentre la Nebbia occulta il lavoro operoso dei suoi sudditi nelle valli interne.
No, quel piccolo Reame sonnacchioso non vedra’ la Grande Guerra che sta per venire: ne sentira’ gli echi, forse lei, sdraiata sul suo letto, ne ricevera’ un rapporto, ne vedra’ delle immagini mentre dorme, ma la guerra non arrivera’ da lei, su quel suo Regno Sperduto: e poiche’ quella Guerra riguarda me e me solo, con i miei vassalli ed i miei feudi, la terro’ lontana da lei per non danneggiare la Bellezza del suo Essere.
In me stesso so che le Cose Preziose vanno custodite, perche’ un indomani potrei essere io a voler tornare, chiedendo asilo proprio nel suo Regno Fluttuante, oppure a voler morire li’, da lei, a pochi passi dal portone del suo Castello, in una tomba dedicata ad un Cavaliere ignoto e maledetto, su cui cresceranno gigli rossi selvatici, simbolo del mio sangue e del mio ardore ribelle.
Puo’ darsi che, morto, io le sia meno disgustoso, meno indegno, e si degni di camminare con quei suoi piedini leggeri e nudi proprio vicino alla mia tomba, fermandosi a riposare, sdraiandosi su di essa, come farebbe su un letto matrimoniale. Puo’ darsi anche che arrivi ancora a piangere per me.
A dispiacersi, a sentirsi sola, a perdonarmi le mie molte malefatte, e violenze.
I venti di guerra spirano, e lei si allontana: il suo Castello Fluttuante li lascia alle proprie spalle, Regno piccolo ma prospero, non ricco ma operoso, non povero ma con dei dolori; e qualcuno scambierebbe volentieri la sua Pace con la propria orribile condizione, nei giorni a venire.

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.
 
 
Da giorni fluttuiamo verso Nord, sempre seguendo un’ invisibile quanto misterica traiettoria, una Linea di Potenza che ci porta al Nostro Destino, quello di unirci con gli altri Reami Fluttuanti in un’ unico Impero, ancora principiale, e sebbene la Regione sia dilaniata dalle guerre e spesso sotto di noi si vedano eserciti combattere e perfino moribondi tendere la mano da Sud verso la nostra Terra Che Vola, non possiamo essere ne’ raggiunti ne’ scalfiti, a meno che non ci sia un Mago da qualche parte piu’ sotto che abbia abbastanza potere da deviare il nostro corso.
A volte lo fanno, i Maghi, specie quelli della Gilda Mercenaria, quelli che si sono venduti al Potere tradendo ogni Patto atavico con la Fratellanza Sciamanica: quelli sono degenerati, de gene errati, come dice la Mia Regina, e per pochi spiccioli venderebbero anche la Madre, figuriamoci se non vendono un Giuramento, per quanto solenne.
Ma Noi siamo uno dei pochi Regni Fluttuanti che riesce a spostarsi, per quanto con lentezza, verso una meta data da un Ordine Superiore, ossia dalla Volonta’ della Nostra Regina, che dorme quasi sempre e, sognando da sveglia, procura il moto costante del Nostro Territorio Fluttuante.
Qui dalle zone boschive del Reame non si scorgono quasi le guglie del Castello, in pietra bianca e dai tetti appuntiti azzurri, celato dalla vegetazione:  chi ci vede da sotto puo’ anche pensare che siamo solo un pezzo di terra che fluttua, come molti ce ne sono da quando c’ e’ stata la Grande Peste Magica, ed e’ precisamente questa la Nostra Forza: al contrario di una Fortezza Fluttuante armata di tutto punto, che sta al comando di un Overlord, Noi non abbiamo altra difesa che il fittissimo tappeto boschivo da cui ricaviamo anche il cibo e l’ acqua: quando venni qui ero giovane, e fui chiamato da un Regno Superiore per entrare in questo, ed assistere, assieme ad altri Silfi, la Mia Sovrana.
Siamo una corte discreta e silenziosa, e ci sono anche molti bambini ad occuparsi della Regina: bambini che sono morti in tenerissima eta’, e sono tornati come redivivi qui, approfittando del Passaggio tra le Nebbie, per stare accanto a Sua Maesta’. Si occupano di cose elementari, ma in questo Nostro Reame di Silenzio non e’ che ci sia molto da fare: nelle grotte dell’ Acqua Calda, dove sgorga la piccola fonte termale dal Quinto Cielo, ci laviamo e ci curiamo i dolori; piu’ sotto le grotte abbiamo trovato il modo di far crescere i cristalli di sale approfittando di un giacimento giovane, e quel sale lo usiamo, ora in tempi di guerra, come moneta di scambio quando il Reame ‘attracca’ vicino alla terraferma e ci e’ consentito di andare a barattare nei mercati quello di cui abbiamo bisogno, specialmente stoffe oppure sementi da poter piantare qui; ma in genere viaggiamo a lungo, anche per molti mesi, perche’ l’ Anonimato e’ la nostra sola Difesa, e la Regina, che ci vuole sempre con mantelli di lana grigia ogni volta che scendiamo ‘ tra i mortali’, fa attraccare il Castello Volante solo dove ci sono zone molto isolate, preferibilmente di montagna, con piccoli centri abitati chiusi nelle valli, di modo che’ nessuno vada a dire in giro di aver visto un ‘ Earthmote’, uno Smottamento di Terra Collinare Volante, in grado di supportare un Regno senza difese.
Gli Overlords del Potere combattono tra loro guerre sanguinosissime per poter controllare quegli Earthmotes che possono sostenere la Vita, pertanto far credere che qui ci sia solo un groviglio di boscaglia insidiosa e’ per Noi una sicurezza in piu’.
Produciamo anche incenso in grani, del tipo mastice, perche’ abbiamo qui piante di lentischio che lo lacrimano naturalmente, e quindi anche questo ci serve per molti scopi, il primo scopo e’ ovviamente usarlo come moneta presso i templi o le ecclesie che tengano magari capi di bestiame con cui fanno formaggio, burro e latte, e il secondo scopo e’ fumigarlo nelle sale del Castello, specie nella stanza della Regina, perche’ i suoi effluvi le permettono di sognare e avere Visioni, ed e’ con la Visione che il Castello ruota, e si sposta verso Nord.
Ho sentito dire che esistono altri Castelli- Fortezza piu’ veloci, alimentati con combustibile di legno fatato, vere e proprie Citta’ Volanti che hanno al loro interno tutto, dal fabbro al calzolaio ai gioiellieri, e vengono visitate dagli Overlords e dalle loro delegazioni planando su draghi immensi; qui non c’ e’ nulla di simile, il Castello ha il suo personale, che si occupa della sua manutenzione e della coltivazione di tutti i vegetali che ci permettono di sopravvivere, dalle piante da frutto fino alle verdure e ai funghi, ma se vogliamo, per esempio, un paio di scarpe, dobbiamo scendere a terra: non ci fidiamo ad approcciare un altro Earthmote piu’ evoluto del nostro, perche’ non avendo difese, potremmo anche finire colonizzati.
A questo proposito, i Regni verso cui andiamo sono Regni Fluttuanti appena piu’ complessi di questo, ma i Sovrani che li reggono sono tutti imparentati con la mia Regina, inutile dire che vengono dai Mondi Superiori, e molti di questi Reami ospitano anche neve e ghiaccio, ci fidiamo, insomma.
Da giorni, tuttavia, mantenendo la distanza di sicurezza, un grosso drago rosso ci segue, volando placidamente, senza alcun intento a planare su di noi, ma non perdendo mai d’ occhio il nostro andamento: porta in groppa un Overlord di certo, o forse un Vassallo- Cavaliere, e la cosa ci inquieta: sebbene il Castello sia coperto dalla Foresta e dalla Nebbia, e forse quest’ uomo stia solo tenendo d’ occhio l’ Earthmote per vedere se puo’ sostenere la Vita, e quindi sia colonizzabile, sarebbe meglio vederlo svoltare verso le terre in basso, per andare magari in visita a qualcuno dei suoi sottoposti. Oppure per andare a controllare un campo di battaglia.
Invece ci segue, e da quando ci segue, nessuno di noi ha piu’ osato uscire a passeggiare nel verde del nostro Reame.
La Regina stessa l’ ha sconsigliato.

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Capitolo 4
*** 4. ***


4.
 
Sono Maggiordomo di Palazzo da tre generazioni umane, e ovviamente ho visto il Mondo sotto il Regno cambiare.
Ci sono molti tumulti in questi giorni, e pertanto la Mia Signora ha ordinato la partenza: abbiamo bisogno di stare in luoghi calmi, e al sicuro.
Ci sono Reami Fluttuanti piu’ vasti di questo, alcuni portano Castelli e Fortezze notevolmente piu’ vasti, e’ il caso del Castello di Lord Lovis, da cui ci stiamo recando, anche se il Viaggio dovrebbe essere molto segreto.
Tuttavia, mentre preparo i cristalli per richiamare dal Quinto Piano Dimensionale la Pioggia e le Nuvole, non posso fare a meno di gettare uno sguardo oltre la finestra e controllare, ogni circa mezz’ ora di clessidra, il volo sempre uguale di quel wyvern rosso, che non ci attacca e nemmeno ci abborda, ma pare ci tenga solo d’ occhio senza mai cambiare di direzione.
Nella Sala Da Riposo dove dorme la Mia Sovrana, sognando lucidamente l’ Invisibile Strada da percorrere per raggiungere il suo Primo Cugino, esiste uno Specchio, lo chiamiamo lo Specchio dell’ Acqua Nera, perche’ e’ un’ ossidiana che ci restituisce spesso visioni appannate di contrade affatturate che si spostano avvolte nelle Nebbie Metafisiche, ma a volte puo’ anche mostrarci il Futuro, e ahime’, tra qualche giorno, dieci contando da oggi, ci sara’ il Solstizio, e si avra’ un’ Eclisse di Sole totale: pare debba accadere un fatto traumatico, forse una nuova guerra, perche’ il Maestro Astrologo ha riferito di transiti planetari tutti in posizione retrograda, con squilibri che si preparano e forse insurrezioni.
Non ci vorrebbe mentre siamo ancora in Viaggio: percio’ preparo i miei utensili, i miei libri di preghiera, i miei cristalli, e mi accingo a chiudere il Regno. Non appena scoppiera’ il temporale, forse la wyverna rossa cambiera’ rotta.
O forse no.
Forse ci sorveglia, ci fa da scorta.
Ho la strana sensazione che non voglia attaccarci e nemmeno che stia valutando se il nostro territorio possa diventare del Signore che la cavalca: sembra ci voglia lasciare in pace.
Vedremo: per l’ intanto, ho rivisto i libri di Profezie di Maghiar, tutti parlano di un Grande Cataclisma, c’ e’ anche il Calendario dell’ Antica Popolazione Nomade del Perduto Continente di Nomandia che saluta l’ ingresso di un periodo oscuro.
Ne sapremo di piu’ forse quando raggiungeremo Lord Lovis, che possiede una Biblioteca di ben tre ali di Castello, di gran lunga piu’ fornita della nostra, povero relitto arrivato da frammentazioni di mondi precedenti dove alcuni rami dell’ Insigne Casato, come viene chiamata la famiglia della mia Signora, si sono anche dispersi. A volte succede: un membro della Famiglia, col suo Reame Fluttuante, e’ costretto a cercare risorse altrove, e diparte con tutta la sua Corte, e non torna prima dei 1000 anni, scanditi regolarmente dalla fioritura della Rosa Antica di cui ogni membro possiede una talea: da Lord Lovis, Principe e Duca del suo Palazzo, c’ e’ la Grande Gilda degli Alchimisti che vive protetta da ogni sorta di nefandezza del mondo esterno, ed essi gli producono oro dei Magi in quantita’ sufficiente di che mantenere le spese di una vastissima Corte con guardie e protettori, pertanto ha potuto acquistare nel Tempo biblioteche di citta’ che andavano a fuoco o di Regni Fluttuanti in difficolta’ che ne vendevano una parte- raccogliere il Sapere Dimenticato dell’ Epoca Magica precedente alla Grande Peste, gli ha dato modo di poter gestire con scaltrezza un Regno che utilizza tecnologie magiche non piu’ note, e quindi di creare barriere di protezione maggiori delle nostre.
Ora Lord Lovis sta ottenendo il modo di importare dai Piani Dimensionali alti energia a sufficienza per creare fulmini artificiali che, come un plasma magico, possano essere diretti ad attaccare chiunque cerchi di avvicinarsi.
Si’, abbiamo bisogno di un protettore: ora piu’ che mai, confrontando il Nostro Regno, che e’ una delle propaggini dei Reami Fluttuanti piu’ sperduta, con quelli degli altri membri dell’ Insigne Casato, vediamo quando siamo poveri, e fragili.
La wyverna ci segue ancora, mentre le prime gocce di pioggia cominciano a scendere dalle nubi artificiali che i cristalli richiamano dai Portali Superiori.
 

 

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Capitolo 5
*** 5. ***


5.
 
Da questo punto del Castello, la Guglia Piu’ Alta, si sentono molte cose.
Entrano con i refoli di vento dalle bifore aperte, attraverso i candidi veli che coprono le fenditure, e assieme al brontolio della Nube Magica richiamata da Ogaram Il Maggiordomo, le Cose portano anche Visioni dell’ esterno.
Ora, ad occhi chiusi, vedo Ogaram, salire con la sua veste rossa ricamata di rune, portando sotto il braccio il pesante libro delle Profezie del Continente Perduto Di Nomandia: e vedo i bambini che si occupano delle mie stanze, portare nuovo incenso alchemico e la tazza di elisir verde caldo: vedo Ogaram entrare, muoversi con calma, facendo piano, ed accostarsi alla grande conchiglia di madreperla in cui dormo, sfiorare il mio orecchio con la sua voce, ‘ Mia Regina…’
So cosa deve dirmi.
Ha scrutato i cieli e ha letto le Stelle, sa che non mentono mai, e ci sara’ un’ Eclisse foriera di disastri.
Soprattutto, ha visto il drago rosso, ma ancora di piu’ ha visto il Potentato che lo cavalca, e oltre a richiamare la Tempesta con la speranza di schermare magicamente il Nostro Reame e convincere il Grande Male che ci segue a deviare altrove lasciando perdere un Earthmote dal clima instabile, non sa quale altra misura adottare: siamo un Reame che produce cristalli di sale e incenso mastice per utilizzo alimentare e per veggenza, lo usiamo come moneta di scambio, ma non possiamo permetterci armigeri ne’ guardie mercenarie, per questo viaggiamo sempre coperti dalla Nebbia e solo di notte; ma poiche’ dai Regni dei miei cugini e’ stato inviato un messaggio olografico che ci sollecitava a fare presto perche’ i Tempi della Tragedia si sono ridotti, ci siamo messi a viaggiare anche di giorno, e sicuramente abbiamo dato nell’ occhio, per quanto si sia cercata la discrezione.
Ogaram vorra’ svegliarmi dunque, e mentre si beve insieme l’ Elisir di Conoscenza, vorra’ sapere cosa dobbiamo fare: dovro’ dirgli che e’ inutile fingere di essere un’ isola disabitata, poiche’ chi cavalca quel drago rosso non e’ un uomo qualsiasi, ma qualcuno che, senza appartenere all’ Insigne Casato, in un Mondo di Caos e di Rivoluzione, ha saputo farsi strada da se’ con le sue sole forze, e giungere a controllare un Impero, con il quale Noi non possiamo ne’ vogliamo competere: ce ne stiamo semplicemente andando, anche dalle sue zone di influenza.
Ma le cose, al solito, non sono mai cosi’ facili, e quando Ogaram mi proporra’ di invitarlo al Castello con la scusa di far riposare la viverna rossa, dovro’ dirgli la Verita’.
E la Verita’ e’ che non lo conosco, ma vedo da sempre la sua pelle bronzea, quasi rossa, bruciata dal Sole; il suo volto forte, segnato da tutte le guerre che ha combattuto nel corso degli ultimi secoli; i suoi occhi grigi come piombo fuso, come acciaio stellare, brillare luminosi e pieni di neve, quella neve del Grande Nord che non ha mai visto, ma di cui conosce il profumo attraverso me; e dovro’ dire ad Ogaram che conosco la sua stretta sull’ elsa della spada, perche’ una notte, nel guardare nello Specchio dell’ Acqua Nera, ci siamo visti, e prima che io mi ritraessi, la sua mano aveva afferrato il mio fianco, riuscendo a strappare da me quel velo che porto come una cintura.
Dovro’ dire a Ogaram che non ho mai visto quell’ uomo, ma in effetti lo vedo: e che non lo conosco, ma in effetti lo conosco, e purtroppo da secoli, da millenni, forse perfino da prima della Grande Peste Magica.
Di queste cose, preferirei non parlare.
 

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Capitolo 6
*** 6. ***


 
6.
 
Vedo il suo Anello.
Quel suo largo, arrogante anello chevalier che indica il suo status, la sua Forza. Vedo che ha un motto inscritto, un motto di potenza come spesso capita di leggere sui vessilli di questi Signori della Guerra che non cessano di mettere a ferro e fuoco lande su cui, per risorse e per influenza, posano lo sguardo.
Vedo che porta quest’ Anello all’ anulare della mano sinistra, proprio vicino ad un cerchietto d’ oro che indica parimenti la sua vita, il suo stato di uomo maritato.
Si’, e’ sposato, lo e’ da molto tempo, forse la moglie e’ figlia di qualche Overlord con cui ha un’ alleanza, e pare abbiano avuto figli.
Basterebbe questo per ricordarmi che Noi dell’ Insigne Casato non abbiamo mai avuto a che fare con questi Overlord sorti dopo, sono Gente Nuova.
E poiche’ la Gente Nuova non ha nulla a che fare con le Antiche Stirpi dell’ Insigne Casato, basterebbe questo per farmi desistere dal dormire tanto a lungo per sognare di lui.
E pero’, quel largo anello ha una nota stonata.
Genericamente in tempi di guerra i Signori del Potere montano sui loro monili di comando pietre dure e grezze che ricordino a tutti gli Dei delle Battaglie, gemme burattate nere e rosse che si accordino coi transiti dei pianeti piu’ crudeli.
Lui, invece, ha fatto montare su quell’ Anello un Diamante.
Si’, un Diamante.
La Pietra per eccellenza dell’ Insigne Casato dalla pelle di Luna e i capelli pallidi come i suoi raggi.
Le Stirpi del Mondo di prima venivano dalle Grandi Nevi del Nord, e avrebbero dovuto rimanerci, perche’ le Terre qui a Mezzo sono sempre contese e lacerate per le loro ricchezze; la Neve, invece, ci pone tutti al sicuro, come la Nebbia.
Pertanto, i vasti giacimenti delle pietre luminose associate all’ Insigne Casato si trovano a Nord, in luoghi remoti e dal clima rigido, e rarissimamente vengono portate in queste lande. Non sono nemmeno capite, io credo.
No, quest’ Uomo, che cavalca quest’ eccezionale Drago dalle scaglie insanguinate e dalle dimensioni imponenti, e che ha sul braccio il tatuaggio del suo stesso animale, vola tenendo le redini con impercettibili movimenti delle dita, e il diamante sfolgora, al centro di una colata lavica di smalto rosso, prima di incastonarsi del tutto nella solida architettura d’ oro dell’ Anello, circondato da un groviglio di lettere che formano un motto: e’ come se quel candido diamante sia un membro stesso dell’ Insigne Casato, rinchiuso in una Torre, circondato dalle spire di un Drago, nel cuore di una Foresta da cui non si esce, protetta da solide mura perimetrali di metallo.
Una prigione, e un rifugio sicuro, come devono essere le braccia di quell’ Uomo.
Ogaram ha convenuto con me che, se non ci attacca, lo possiamo lasciar volare dietro di noi, senza farci troppo scorgere, come se niente fosse.
Lo dimenticheremo, non appena la Magia delle Terre di mio cugino Lovis ci avvolgera’ chiamandoci al suo Regno: allora, lo Straniero sara’ costretto a lasciarci, perche’ intorno al Reame di Lovis non c’ e’ semplice pioggia, ma vibrano anche fulmini da evocazione, che colpiscono chiunque non sia riconosciuto come un membro delle Stirpi Antiche.
Si’, Noi viviamo in un Mondo diverso, e non vogliamo sapere nulla delle Guerre di questi Signori Nuovi: e’ arrivata la Nebbia, la Grande Nebbia che segna sempre i Rapimenti verso Nuovi Cicli, e Noi ci spostiamo in accordo con essa: poiche’ Trascendiamo Elevandoci, dobbiamo anche per forza restare Staccati, e indifferenti, a quanto succede la’ fuori: Lovis ha inviato un messaggio olografico, ' Siamo nella Separazione: fai presto.', e cosi' sono partita.
Nei Nostri Mondi, il Male non deve entrare, e le Razze Nuove per Noi sono il Male: l’ Insigne Casato perse molto, a causa di queste.
Eppure.
Eppure, lui ha un corpo nuovo, con una genetica nuova, ma e’ un Essere Vetusto.
Ha un corpo nuovo e forte, forse ha perfino una trama genetica che si lega all’ Insigne Stirpe, ma e’ un’ Anima Antica.
Vorrei sapere di piu’ della sua vita, vorrei sapere della donna che ha sposato.
L’ idea che sia sposato, solleva in me un’ ignota rabbia, e un desiderio di vendetta, cosa che un membro dell’ Insigne Casato non puo’ permettersi, pena lo scompensarsi del nostro cammino.
E’ un’ idea folle, assurda, ma… ma vorrei parlarne a Lovis. Si’, vorrei che mi sottoponesse ad una di quelle pratiche di trance profonda in cui cadono i suoi alchimisti quando devono avere particolari visioni nascoste che neppure lo Specchio Nero puo’ cogliere, e vorrei indagare nella sua esistenza.
Vorrei conoscere i dettagli intimi, vorrei sapere se la ama.
Vorrei chiedere a Lovis se gli pare plausibile, che quell’ Anello rappresenti la sua seconda vita… una vita diversa, di un Uomo diverso, per cui la moglie e’ un’ estranea, e il vero legame e’ rappresentato da quel diamante.
Vorrei capire se fosse possibile… che in uno stesso Uomo ne convivano due… e che quindi abbia… due spose diverse…

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Capitolo 7
*** 7. ***


7.
 
La seguo da giorni, e ormai il mio Drago è stanco.
Vorrei lasciare perdere, tornare indietro.
Vorrei mandarla al diavolo, dopotutto so chi è e da dove viene, è una delle Stirpi Antiche, e noi siamo Gli Uomini Nuovi, nemici del Passato, nemici di tutto quello che mette a repentaglio la nostra elite.
E pero’, man mano procedo, e sento il Gelo delle Regioni a Nord avanzare nell’ aria, mi accorgo che quel Gelo cade anche nel mio Cuore, e gli occhi divengono opachi, come quelli dei morti, e tristi, come se stessi inseguendo la Luna.
E per la prima volta mi accorgo che la mia vita è vuota, e che non posso tornare indietro a prima, né far parte di lei, del Mondo in cui sta andando.
Sì, so dove va, e so anche cosa farà: non lo nasconde, quando mi guarda attraverso lo Specchio.
Un dolore cieco, sordo, come di un pezzo vitale che mi sia stato tagliato in battaglia, tormenta la mia anima, mi impedisce di lasciare correre: se io morissi in battaglia, se io venissi meno, se io mi girassi, ora, e tornassi indietro, tu piangeresti? Tu soffriresti, senza di me, oppure ricominceresti una nuova esistenza, lontana, parte di quei Mondi Scomparsi, di quei Regni Dimenticati, a cui appartieni? Io, sono solo un granello di  polvere nel Tempo, all’ interno della tua Eterna esistenza, oppure valgo piu’, per te, di quanto varrebbe un servitore? Oh, se io volessi, ora, potrei spezzarti, non sarebbe difficile, e anzi, con gratitudine lo farei, lasciando sfogo alla mia rabbia proverbiale, anche solo per uccidere qualcosa di bello, qualcosa che mi abbia fatto battere il cuore, e scoprire cosa sia la tristezza, e la frustrazione: e pero’, ti lascio vivere, ti lascio andare, perché forse, se usciro’ indenne dai miei molti legami, potro’ forse rivederti, tornare da te, in qualche modo, anche con un modo violento.
Quando non mi vedrai piu’, quel rosa sulle guance che è riflesso del turbamento del tuo cuore, diverrà bianco pallido, come un Velo da Sposa divenuta Vedova prima di andare all’ altare? E tu, ora così fredda, diverrai una tomba per me, come io sono morto dentro per te, senza di te? Non ci conosciamo nemmeno, eppure sei dentro di me dagli inizi del Tempo, come una Maledizione che mi sia stata instillata dagli Dei di un Mondo Ignoto per ricordarmi che sono solo un essere di carne e sangue, che il mio orgoglio puo’ essere piegato da una pena d’ Amore Vero, che le mie braccia, abituate a piegare il ferro e a spezzare le lame, sono inerti, che i miei vasti possedimenti ottenuti con la spada sono cenere, e i miei eserciti sono armature vuote?
Sei tu, la Divina Punizione che la mia Arroganza aspettava, il Nemico Invincibile che mi preconizzarono i Maghi molti anni fa, quando sposandomi dissero ‘ Ma devi ancora affrontare la Prova piu’ grande, quella di cadere per mano di un Ignoto Rivale’?
Sei tu, dunque, Colui che aspettavo, il Misterioso Cavaliere la cui Calma Intensa, lo Sguardo di Ghiaccio Piano, la Tristezza Profonda, avrebbero spezzato le mie Difese, attaccato il mio Valore, nientificato la mia Potenza? Non dissero mai che eri una Donna, non lo dissero mai. Lo videro? Lo tacquero perché la Voce degli Dei così raccomandò di fare?
Queste mani capaci e callose per l’ aver impugnato ogni tipo di arma non lo sanno, ma sanno, di colpo, che i gesti che fanno, come a voler trattenere un’ Ombra, un Fantasma, sono i gesti di un amante che vorrebbe tenere contro di sé l’ amata, nascondendosi nell’ angolo perché la moglie non sappia: oh, vorrei sognarti ancora, come ti ho sognata, abbandonata a me in quelle lunghe vesti del candore del piumaggio dei cigni, vinta e arresa come una preda di guerra, chiusa in uno dei miei molti Castelli, dove la mia sposa non saprà mai nulla di te, non ti vedrà mai né sospetterà che io, così onesto sempre verso di lei, ora possa amare un’ altra ancora di più, un’ altra con cui non ho scambiato una sola parola, ma ho vissuto solo di visioni e di sogni talmente reali che sento ancora il tepore del tuo corpo accanto al mio, il battito quieto del tuo cuore, la tua vita risplendere di una diafana luce lunare, le tue ciglia umide, come le tue dita, stillanti lacrime di solitudine e di infelicità… chi ti ha portato via il tuo Amore, o Bellissima Dea? E chi era, lui? Chi era quel tuo Amore per cui sei rimasta sola nella vastità di quelle sale fredde, in un Regno Remoto, sognando della tua famiglia lontana, col solo desiderio di raggiungerli per non temere piu’ pericoli? Chi era il Cavaliere che morì, e non poté difenderti? Era il Nobile di Sangue Puro come te, oppure nei tuoi giorni solitari, c’ era spazio anche per un Mezzo Sangue come me? Come morì, e dove è la sua tomba? Crescono fiori su di essa, dalle tue lacrime, oppure è spoglia, e solo le foglie secche dei tuoi boschi la ricoprono di pietoso omaggio?
Vorrei sapere di lui, perché mi pare di vederlo, mi pare di avere dei ricordi che siano suoi, o forse no, e che ora sono miei, quasi lui sia penetrato in me e abbia deciso che io debba seguirti, debba essere il tuo Cavaliere, debba farlo al posto suo…
… non importa. Che lui fosse oppure no, le tue lacrime le voglio per me, non per lui. Piangi per me, sogna di me, desidera me, come io desidero te, tormentati, come io mi torturo, e vedi nei tuoi sogni questo uomo incatenato e fustigato da una brama impossibile, abbi pietà di lui, fammi sentire ancora il Gelido Tocco della tua mano, che mi brucia fin dentro l’ animo, e risveglia in me l’ ardore cieco e la brutalità della Bestia Ferita, colpiscimi con quel flagello che è la Passione, bruciami di fiamma gelida, fino alle ossa, fino al midollo, finché lo spasimo invincibile non prende ogni fibra del mio essere, consuma i miei muscoli, e spezza e disperdi il mio orgoglio, getta nel fango il mio cuore, sii crudele con me come io lo sono stato coi miei nemici e anche con te, e dopo tutto questo, riportami a Casa: sì, a Casa, con te. Fammi servire, trovami un posto, che sia anche tra i guardiani dei cani, come scudiero dell’ Insigne Casata: ma non lasciarmi ignorato qui, alla Fine del Mondo, dove il Gelo non ha nemmeno la tua Bellezza, e dove il Fuoco è Nero, scuro come il sangue raggrumato sulla mia armatura e sul mio cuore, il sangue di tutti quelli che ho calpestato senza curarmi di chi fossero, e tra questi, o Buoni Dei, c’ eri anche tu, o mia Amatissima.
Non c’ è perdono per i vinti, e non ci deve essere, e così non perdonarmi, ma rendimi tuo schiavo, e di notte, quando solo i colpevoli ci vedono, cala le tue labbra esangui sulle mie, e nutrimi di quei baci che non ho mai avuto, quei baci che sono l’ ambrosia ultima del condannato prima di morire.
Fallo, o sarò io a tornare da te, per cercare Vendetta per quei baci che non ho avuto.
 

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Capitolo 8
*** 8. ***


8.
 
Cosa dovrei dire, ora, alla Mia Signora?
Non è facile essere Responsabile di Palazzo: devo dirle di non sperare, che Egli è infido, il suo Cuore è avvolto da nubi buie e temporalesche, perché troppi sono i compromessi, e troppi i giochi ai dadi: la Mia Signora, rimasta troppo a lungo Sola e lontana dalla Sua Famiglia, non può, nella sua Innocenza, comprendere a quali trabocchetti un uomo sia incline a cedere, a quali tentazioni, pur di raggiungere i suoi scopi, e avere il Potere sulla Materia: il Nobile Casato non se ne occupa, non appartiene a queste Genti Nuove che hanno forzato il Destino e sovvertito l’ Ordine Naturale pure di vivere nell’ agio, e vedo molti Castelli, molte ricchezze, nell’ Uomo che ci sta seguendo su quel Drago Rosso dal volo ormai stanco. No, non è possibile per un’ Antica Regina sapere cosa si sviluppa e si avviluppa nel cuore di un simile brigante, il suo capriccio, il suo malevolo desiderio, e come usa, e sfrutta, le prede che avvince. Non le dirò nulla, ma con calma le porrò diversamente la questione, che è importante non mostrarsi a quell’ Uomo, anche se penso ormai che lei lo senta, e lui senta  lei.
Sì, leggo in lui Astio Antico, e Brama Pura, di quelle che non lasciano scampo, e carattere incostante, fatto di crudeltà psicologiche e di tensioni impure, e ora lei, la mia Signora, è la Preda- quest’ Uomo non è un Cavaliere, la mia Signora deve saperlo, è al massimo un occasionale amante che va e viene, ma temo, purtroppo, che lei accetterebbe anche questo, lo vedo nella sua inclinazione a celarsi a lui e nello stesso tempo a voler sapere di lui. Ma ha una famiglia; e ha delle alleanze cupe che non può lasciare; e certamente se Lord Lovis lo vedesse, direbbe ai suoi Magi di alzare un Velo di Nebbia Azzurra per tenerlo lontano dai Regni dell’ Insigne Casato; ho cercato di scrutare nel cuore di lui con le mie Arti che da tempo non usavo né credevo di dover mai più riesumare, e ho trovato che, se lei fosse abbastanza calda, la furia di lui si scaglierebbe con maggiore furore saccheggiatore, perché egli disprezza ciò che desidera, e desidera ciò che non può avere, e fa la guerra a chi sfugge al suo controllo, e la mia Regina è tutto questo, ma anche di più.
Ho veduto che la voleva ghermire, ma poi ha lasciato andare, ho veduto nello Specchio che voleva farle male, ferirla, per godere di  quell’ Amore sofferente, per bere da quel calice: egli ferisce prima di essere ferito, si mette in guardia e rimugina vendette lunghe, poi torna, e brama quello che ha perso, è un uomo contorto con molti segreti.
E la Mia Signora è inconsapevolmente portatrice di un Impero, perché riunendosi ai suoi cugini, sarà l’ ultimo tassello che manca per far risorgere il Reame dell’ Antico Casato, il più leggendario, il Regno Che Va Oltre I Mille Anni… e questo Uomo ne è nemico.
No… ora che devo parlare con lei, non mentirò, e le dirò che l’ ho visto girare il Drago, e tornare da dove è venuto, forse perché non più interessato a noi.
E’ un Nemico, e dobbiamo trattarlo come tale.
 
 

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Capitolo 9
*** 9. ***


9.
 
There is a Ghost inside of you, My Lord.
A Ghost that floats gently in the sky, like a petal of a Rose, an abandoned Rose, a forgotten Rose, and She is haunted, like a foggy morning in the dust, when you think there is only a little Veil that can divide you from the Otherworld.
She walks in these fogs, and she doesn’t care, going always to East, as if She is following a Voice deep within, a Voice to whom She cannot say No.
This gently, softly, ghostly Phantom of a woman without feet is deep in your head, encrusted like a broken diamond in your heart, you dream of her at open eyes, you see her in your dreams, like a Memory of the Past, as if she has been planted in your consciousness, and this image enrages you, makes you feel astious, and rabid, and you don’t even say why. But you are addicted to her, entangled with her, and you dream of her as she dreams of you, crying desperately when, for the space of a moment, your heart tries to detach from her, or your soul hates her with pure venom and despise.
No, my Lord, you never are indifferent to her and she is never indifferent to you, and this is the worst wound of your long carreer, because it is a wound of a supernatural type, coming from another world, by a totally alien touch, a cold, gently, aristocratic touch, the touch of a sphinx, the touch of a star, and it burns, deeply down into you: you feel cursed, you feel loved, all in one, you feel rejected, you feel horrified by her, and you think she is not enough for someone like you, with your prowess, but she is the very last touch of that enchanting Old Taste of the Ancient Kingdoms, and even under your tongue, you can feel and sense the purity of her blue blood, and find delight in this sensation… the addicting, forbid feeling of tasting Light in the blood stream, that sort of alien electricity that comes from her, that cold, wet touch of her fingers, an innatural and non physical sensation that riverberates in your fibers, that gives you the shivers along the spine.
Anyway, you hate her: you find her an Enemy, and you are right, she is; and you find her addicting, and this is the most dangerous, and exciting, aspect of all… you want to see her tears. Despising her, quitting her, making her suffering, and feeling her heart falling for you, crushed, and in the same time, feeding her with illusions, searching for her in a non common way, reversing all of your anxious need to perceive her in every message of your body, as if she is deep under your skin, running in your veins, making you feeling insane… furious, for something frustrating and so tender, so sweet.
I cannot say you are a fool, My Lord, but you were the most easy man to catch into this delightful trap, because your life is made out only of war, contracts, alliances, richness, and there is no space for that strange, unnatural dimension made out of emotions you craved and you have gone into.
You tried to resist, to refuse this, but now, you see you cannot simply renounce. Will you search for her in the Real World? The more you go further, the more you will discover that your strenght, resolve, and power, is thirsty of her, and the more you will grow in this attitude of firm rigidity, the more you will ask for her, craving for a Real Touch, another one, as if she is a sort of drug, a philtre you are lost into, and without it you are in abstinence.
Yes, you can hate or despise her, but she is deep in your bloodstream, she poisons you and your male purity, your warrior purity, and even if you are on the watch, in a hidden, secret part of your soul, you are craving for her kisses, for that poison, for that charm, for that love that intoxicates you, for that passion that leaves you wounded, like it is always for all the Heroes that, for the first time in their life, meet the most sad, melancholic, Alien, vague being on this world, and want to feel her fragility, and her unearthly loneliness. She is, in effect, always you have dreamed of, when you were only a poor boy in search of fame and recognition on the tip of your sword, she is, in the end, the Diamond on your Ring. So spoke your loyal Red Dragon, who is carrying you since days, to run after that Silent, Precious Dream.

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