Hagwarts Nulda - Le cronache dei poeti

di MorSly8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi Yesse - In principio ***
Capitolo 2: *** Una strana riunione ***



Capitolo 1
*** Mi Yesse - In principio ***


Mi yesse

“ I amar prestar aen..

Han mathon ne nen..

Han mathon ne chae..

A han noston ned gwilith.

 

 

Il mondo è cambiato. Lo sento nell’acqua. Lo sento nella terra. Lo avverto nell’aria. Molto di ciò che si è perduto, perché ora non vive nessuno che lo ricorda.

Tutto ebbe inizio con l’arrivo dei Randir nel mondo dei Firya; durante l’era degli uomini, il potere aveva corrotto l’anima dei grandi re distruggendo tutto ciò che trovava sul suo cammino portando antiche alleanze a dissolversi in un attimo. Per sfuggire a queste guerre inutili, un gruppo di esseri magici decise di lasciare per sempre Arda, salpando alla volta di una terra chiamata Britannia. Arrivati stanchi ed affamati dopo un lungo viaggio, il gruppo di Randir trovò rifugio dai re di Tuanion, antico regno dei goblin, e di Tir Na Nog, regno delle divinità marine.

 

Di comune accordo, i due monarchi diedero una mano agli esuli nel cercare una terra da chiamare casa nella quale il rispetto, la tolleranza e l’armonia sarebbero regnate sovrane, memori della pesante eredità lasciata dalla guerra della Terra di Mezzo contro Sauron: fu così che, nell’Anno del Signore 157 d.C., venne fondato il regno di Inis Witrin.

Piccolo gioiello incastonato tra il mare, il cielo e la terra che fece del commercio la sua fortuna ed invisibile agli occhi umani, Inis Witrin iniziò, negli anni successivi, a crescere in popolazione ed in alleanze suggellando nel 243 d.C. il Goweith Silmerian, un trattato che permetteva anche agli umani dotati di magia o Sainast di vivere nel regno, divenendo così uno dei più floridi ed armoniosi regni mai visti sulla faccia della Terra. Ma tutto questo era destinato a cambiare.

Una sera di aprile del 844 d.C., fervevano a Silmerian, capitale di Avalon, e, mentre la regina scelta dal Vomentie, Lainiel Duanatheniel, stava per brindare alla salute dei suoi ospiti, l’Oracolo delle Acque usando, come tramite, la giovane veggente Raina Aranduriel predisse che Inis Witrin sarebbe caduta nell’oscurità di una guerra senza fine, fino a quando i grandi re ed Istar di Arda si sarebbero risvegliati e avrebbero portato il paese in un’armonia senza fine, sconfiggendo le tenebre per sempre.

Spaventata dalla profezia, la regina iniziò una lenta discesa nell’oscurità che culminò nel cacciare coloro che un tempo considerava suoi alleati, in particolare i Pereldar, figli mezzosangue dei Normacolindor o druidi e dei Sainast, lasciandoli in balia dei babbani che li bruciarono sul rogo. Quello che un tempo era un regno florido e pieno di vita, si era tramutato in una landa di morte e di dolore; quel periodo venne chiamato “Età delle Lacrime”.

Un giorno, quattro druidi originari di Rivendell decisero di consultare, in gran segreto, l’Oracolo con l’intento di fermare queste tenebre che affliggevano il regno così, gli antichi spiriti che lo popolavano, diedero ai quattro un compito importantissimo: trovare quattro bambini nati dai quattro elementi la cui magia sarebbe stata la chiave per salvare Inis Witrin.

Carichi di speranza e benedetti dal decaduto Vomentie, i quattro Normacolindor partirono segretamente, una notte di luna piena, da Silmerian diretti nella terra di Britannia trovando rifugio in un villaggio chiamato Hodahyelleon dove i locali li aiutarono a sfuggire dalle grinfie dei Rithangol, cacciatori di magia scagnozzi della regina, mischiandosi tra la gente comune come poveri viandanti e vivendo in mezzo a loro. Una notte, mentre erano rintanati nel cottage che era la loro base e la loro casa, quattro cundima a forma di animale vennero a trovare i druidi convincendoli a seguirli in quattro zone dove l’elemento si era manifestato: Rimedur Haldirion Earenro, luogotenente di Rivendell, trovò “il leone di fuoco dalla possente forza” in un piccolo villaggio del Devon, Fenume Rotwa; “il tasso del grande albero guaritore” fu trovato da Aistaraina Oryapin, guaritrice al servizio di madama Galadriel di Loth Lorien, in una grande foresta nella regione di Gwynedd, nella terra di Cymru. Caso simile accadde a Falathiel Thorongil, quando trovò l’ “aquila dalla chiara visione” nella terra di Alba ed infine, aiutato dalle ninfe di Tir Na Nog, il giovane Caomh Nyariuloce trovò “il drago Istarnen” mentre il piccino, dai grandi occhi grigi, stava coccolando il grande serpente guardiano dell’antico regno.

Sapendo che se fossero tornati ad Inis Witrin sarebbero morti in un istante assieme alle loro ambizioni di libertà, i quattro druidi decisero di crescere i bambini a contatto con i due mondi, quello magico e quello babbano, aiutati in segreto dal Vomentie e da altri regni loro alleati, e al fine da non destare sospetti, ognuno di loro diede ai piccoli il loro cognome.

I piccoli Goderic, Alasse, Helge ed Oscar, assieme al piccolo Tithdaeron Arakano, crebbero come se fossero fratelli nel piccolo villaggio di Loch Abar, non rivelando mai a nessuno la loro vera natura; segretamente i loro genitori gli insegnarono a vivere sia come maghi sia come babbani, oltre a controllare la loro magia, imparando da entrambi i mondi. Crescendo divennero dei potenti Sainast capaci di creare una potente magia che si rivelò fondamentale durante la “Guerra delle Lacrime”: insieme, sconfissero la strega oscura relegandola nelle tenebre e restaurando la pace ad Inis Witrin.

Sebbene avessero contribuito a salvare il regno e a ristabilire l’armonia perduta, tutto il Vomentie che scelse come nuova regina la nana Adedrid Eldandiliel, di comune accordo con i giovani, decise di far ritornare le razze che un tempo popolavano numerose Avalon e, quando gli fu offerta la possibilità di vivere lì, i ragazzi declinarono dicendo che la Britannia era la loro casa ed era prudente e saggio che rimanessero là per evitare che i seguaci della regina o altre forze oscure potessero minacciare la sicurezza di Avalon che rimase invisibile ed inaccessibile agli umani; con la morte nel cuore, il Vomentie e la regina accettarono la decisione vedendo i ragazzi partire una volta per tutte.

Rimasti in Britannia, i cinque amici presero strade diverse: mentre Tithdaeron decise di diventare un druido insegnando ai Sainast e ai Sainyanona la magia, i restanti quattro amici andarono nel regno del Wessex, uno dei regni ancora fedeli all’antica alleanza, offrendo i loro servigi al re Alfred il Grande al quale rimasero legati per dieci anni attraverso il quale ebbero grandi onori e gloria che li resero celebri anche tra i babbani come i migliori cavalieri del re.

Nell’undicesimo anno, Goderic, Oscar, Alasse e Helge, carichi di oro e di fama, partirono assieme alle loro famiglie alla volta del piccolo villaggio di Miruven dove si stabilirono pensando nel contempo a soddisfare la loro grande ambizione: passare la loro conoscenza alle future generazioni fondando un luogo del sapere dove, nel contempo, potevano sentirsi a casa. L’idea arrivò attraverso la figlia di Alasse, Helena, e il figlio di Tithdaeron, Edmund: i due bambini partirono alla ricerca di un piccolo di Thestral e scoprirono su una collina un intero campo di croton capitatus dove i Thestral si cibavano addormentandosi sotto ad un manto di stelle per essere poi ritrovati dai loro genitori spaventati dalla loro improvvisa scomparsa prima di cena. Sulla collina, i cinque amici ebbero un’illuminazione: quell’idea si tramutò in una scuola chiamata Hogwarts fondata nell’anno del signore 990 d.C.

Situata in un castello che univa cielo e terra così come era stato voluto dai fondatori, l’ambizione comune poté finalmente trovare un terreno fertile in cui concretizzarsi anche se sarà proprio questa a porre fine a quell’amicizia che tutti pensavano fosse eterna: a causa dell’accettazione dei figli dei babbani alla loro scuola, vi fu un’accesa discussione che portò i quattro amici a dividersi e a vedere Oscar partire per sempre da Hogwarts lasciando però dietro di sé un segreto che solo il suo vero erede sarà in grado di vedere e di percepire. Come cronista ho il dovere di raccontare le cose come sono andate veramente, anche se oramai la fama di colui che ha lasciato il posto ad Oscar Jormulygonion ha portato le tenebre in questa illustre scuola; prego solo che da questa oscurità ne verrà tratta, un giorno, la luce per tornare a vedere le stelle.

In fidem,

Ettelea Randir AD 1120”.








Dopo tanti ripensamenti, finalmente ho deciso di pubblicare questa fanfiction basata sul gioco "Harry Potter Hogwarts Mystery". Questa è la mia prima fanfiction, spero che possa piacervi.
Ci vediamo con il prossimo capitolo!
M.B.

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Capitolo 2
*** Una strana riunione ***


Hogsmeade, marzo 1977


“Sì, è così Jacob.. devi credermi” disse il giovane studente Duncan Ashe al suo migliore amico Jacob Thornhill mentre erano comodamente seduti ad un tavolo bevendo il loro secondo giro di burrobirra. Se c’era una cosa che tutti gli studenti di Hogwarts aspettavano con ansia era arrivare al terzo anno per uscire finalmente dalle quattro mura fredde del castello per andare in visita ad Hogsmeade, il piccolo villaggio situato a circa una ventina di minuti dalla scuola: ogni studente che vi andava raccontava meraviglie di quel posto partendo dai profumi inebrianti delle caramelle che si potevano sentire a Mielandia fino ad arrivare all’infinita quantità di scherzi del signor Blimes, proprietario del famigerato Emporio degli Scherzi di Zonko, che erano un sogno per i migliori combinaguai magici. E come dimenticarsi della famosa burrobirra di Madama Rosmerta, matrona dei Tre Manici di Scopa? Nessuno sapeva come la realizzava, ma tutti sapevano che un boccale di quella speciale bevanda era capace di lenire qualsiasi ferita e sanare l’anima dei poveri studenti che, ogni anno, passavano per il suo locale a rilassarsi dopo l’enorme fatica fatta sui libri. Per Duncan e Jacob, entrambi Serpeverde al terzo anno, significava un meritato riposo e svago dopo aver passato gli ultimi due anni delle loro vite a studiare nozioni su nozioni e a cercare d’ingraziarsi i professori di Hogwarts con i loro ottimi voti, anche se la loro condotta era alquanto esecrabile.
“Ma chi ti ha raccontato questa panzana, Duncan?” chiese incuriosito Jacob
“Beh, si dà il caso che sia stata proprio Olivia a parlarmene.. Comunque tutto è iniziato quando stavamo studiando per l’esame di Trasfigurazione e Olivia si era stancata così è andata a cercare un libro e le è capitato sotto mano questo libro antico di un certo Ettelea Randir in cui racconta una cronistoria legata ai fondatori di Hogwarts e di queste Sale Maledette”
A sentire quel nome, Jacob smise di bere la sua burrobirra posando il boccale sul tavolo e chiese “Sale Maledette? Vuoi dire quelle Sale Maledette di cui parlava Silente al discorso d’apertura dell’anno?”
“Sì, proprio quelle”
“Duncan.. Sai quanto me che sono soltanto una leggenda e..”
“E se non lo fossero? Pensa a cosa potremmo trovare dentro, amico mio.”
“Senti, già i nostri voti a malapena compensano il nostro comportamento non proprio conforme alle regole della scuola, pensa se iniziassimo a cercare un qualcosa che non esiste, primo ci darebbero di matti e poi..”
Duncan rimase interdetto dalla “maturità” dell’amico finché Jacob esclamò “Facciamolo!”.
Duncan esultò e disse rassicurato “Lo sai che mi hai fatto spaventare, in un primo momento pensavo davvero che pensassi davvero quello che hai detto..”
“E lo penso davvero” disse serio Jacob. “Duncan, ascolta, l’idea di cercare di queste Sale assieme a te m’intriga, davvero, ma non possiamo permetterci di sbagliare. Già non brilliamo per il nostro comportamento, se commettiamo un solo passo falso possiamo dire addio alle nostre future carriere nel mondo magico.”
“Sono d’accordo, ma forse ciò che scopriremo potrà portarci onore e gloria; non sarebbe male da inserire nel curriculum: Scopritori delle Sale Maledette.. che ne pensi?”
“Forse suona meglio così: Futuri Espulsi da Hogwarts.” disse sarcastico Jacob “Duncan, ascolta per una volta quello che sto dicendo: siamo sul filo del rasoio e non possiamo permetterci di fare delle bravate del genere.”
“E se invece le cercassimo non dando nell’occhio?” chiese una giovane Corvonero di nome Olivia Green, amica dei due ragazzi.
“Cosa vuoi dire Olivia?”
“E se manteniamo un basso profilo almeno nelle lezioni mantenendo però il nostro carattere così nessuno potrà notare una differenza nel comportamento, mentre in gran segreto potremmo svelare questo mistero.”
“Penso che sia una grande idea Olivia!” disse entusiasta Duncan
“Hai ragione! Facciamolo” disse infine Jacob brindando con i suoi amici alzando i boccali straripanti di burrobirra. 
“All’avventura!” disse Duncan
“All’avventura!” dissero in coro Olivia e Jacob facendo toccare i loro boccali festeggiando per l’idea di imbarcarsi in un emozionante avventura e bevendo la burrobirra.
Sebbene Jacob non era il tipo di tirarsi indietro davanti, il suo pensiero si volse verso una piccola fotografia che teneva nel suo portafoglio: mostrava Jacob con il suo fratellino di appena 1 anno in braccio assieme ai suoi genitori mentre erano in visita dai loro cugini americani ad Astoria, mentre celebravano la sua accettazione ad Hogwarts e la prematura comparsa dei poteri di suo fratello minore, cosa rara in un Pereldar.
Mentre vedeva il suo fratellino danzare al ritmo delle antiche melodie dei suoi antenati assieme a sua nonna Ada, disse tra sé e sé: “Farai grandi cose nella tua vita, Pip; non perdere mai chi sei”. Quel momento assieme alla sua famiglia, immortalato in quella foto fatta da suo zio Oberon con la sua Polaroid aveva un grande significato per Jacob: si sentiva felice e sembrava che niente e nessuno poteva scalfire questo stato etereo, ma in cuor suo sentiva che questa sua decisione avrebbe portato delle pesanti nubi nella sua famiglia soprattutto sul suo fratellino al quale aveva promesso che sarebbe stato sempre con lui. In quel momento prese la foto dal portafoglio e, guardando quell’attimo sospeso, disse in una strana lingua chinando il capo “Avatyara me, hanoneth”.




Secondo(o meglio) primo interludio di questa storia; cosa succederà a questo trio? 
Piccola nota: la frase alla fine è scritta in una lingua particolare che tradotta vuol dire "Perdonami, fratellino".
Spero che vi piaccia; aspetto tanta positività!
Alla prossima!
M.B.

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