Diario Non-Segreto

di aurora giacomini
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ecco perché parlo e capisco la lingua Inglese: l'edificazione di un processo atto al voler comunicare. ***
Capitolo 2: *** Leggi che ti passa. Come la lettura mi ha aiutata a superare il bullismo e l'emarginazione. ***
Capitolo 3: *** Come so di essere gay? Il mio viaggio attraverso la sessualità. ***



Capitolo 1
*** Ecco perché parlo e capisco la lingua Inglese: l'edificazione di un processo atto al voler comunicare. ***


Diario Non-Segreto


 
 
19 Ottobre 2020
 
Ecco perché parlo e capisco la lingua Inglese: l'edificazione di un processo atto al voler comunicare.


Caro Diario, forse dovrei darti un nome... l'ho sempre fatto, vediamo... Nicola! E' un nome che mi piace ed ha un significato importante: "colui che combatte e vince per il suo popolo".
Allora ricominciamo...

Caro Nicola,

Non mi capita più molto spesso, ma oggi mi sono emozionata.
Mi sono emozionata nel ritrovare un sentimento, forse una sensazione o bisogno: quello di comunicare.
E' stato un processo diviso in due fasi, quello che mi ha spinta a riflettere sulla comunicazione e ciò che ne comportava.
É partito questa notte, era da poco passata la mezzanotte quando, ritrovandomi nella sezione commenti di una ragazza che fa video sul tubo, ho letto il suo apprezzamento. Il punto è che ha espresso piacere nel comunicare con me su questioni non inerenti al semplice game-play (ciò di cui tratta il suo canale) forse è banale, ma non per me: quello è stato il primo punto, la spinta, il via all'elaborazione che sto cercando, in modo forse un po' mal destro, di scrivere.
Poi tutto è esploso quando, dopo aver riguardato per la terza volta "Ritratto della giovane in fiamme" sono andata in giro per internet a cercarmi le varie interviste. Già il fatto che io non parli Francese (il film lo è, così come la maggior parte dei suoi interpreti) era per me un ostacolo alla comprensione delle emozioni altrui, quindi ho cercato video-interviste in Inglese... e qui si apre un altro mondo: perché parlo Inglese? (Work in progress, actually...) perché volevo comunicare e capire, aprirmi un'altra fetta di mondo altrimenti inaccessibile.
Volevo arrivare a più persone possibili.

24 Ottobre 2020

Ciao Nicola, scusa mi sono distratta e intanto sono passati giorni, ma tu non lo noterai, se non per la data.

Quindi: Ecco perché parlo e capisco la lingua Inglese, l'edificazione di un processo atto al voler comunicare.
Anno: 2017. Collocazione temporale: Primavera/Estate. Conoscenza d'Inglese: Non pervenuta. Cos'è? Si mangia? Ah, forse quella strana cosa che tentavano di spiegarmi a scuola...! Obbiettivo: trovare una serie tv.
Mi trovavo su un sito per lo streaming in cerca di qualche serie tv con protagoniste femminili cazzute e cattive, non sto scherzando! Era il mio preciso intento, lo ricordo bene. Sono nata nel '94, "Xena principessa guerriera - Buffy l'ammazza vampiri" sono le serie con cui sono cresciuta! Ma ero stanca delle repliche che ogni tanto, soprattutto di notte per "Buffy" passavano in tv. Era tempo di cercare una nuova eroina, appunto, cazzuta e cattiva.
Scorro e scorro ed un certo punto una locandina attira la mia attenzione: Wynonna Earp, diceva il titolo scritto in grande sotto la figura di una donna con un revolver in mano. Momento superficialità e... "mmh, carina è carina, lo sfondo sembra avere toni western... sovrannaturale..." leggo la trama e me ne convinco. Gli ho dato una possibilità. Non me ne sono pentita.
Ho divorato la prima stagione in due giorni.
Passa qualche tempo e, nonostante il finale mi abbia lasciata con mille interrogativi e anche piuttosto entusiasta, me ne dimentico: avevo soddisfatto la mia voglia.
Caso vuole che, tempo dopo, capitando in un sito diverso, vedo che è uscita la seconda stagione in sub Ita. Sub Ita?! Non lo so... la serie mi stava piacendo, ma non era più in Italiano! Devo leggere per tutto il tempo... ho centinaia di libri in casa, forse un migliaio (davvero: se non la smetto di comprarne e farmene regalare una volta o l'altra dovrò lasciar loro la casa...! Ma ritengo che la storia di come io sia diventata una lettrice e, successivamente un'aspirante scrittrice, meriti un capitolo tutto suo...) quando guardo è perché voglio guardare e ascoltare, non leggere!
Per fortuna non mi sono data retta.
Ho divorato i primi episodi e... boom! Ho finito con l'innamorarmi della serie. Ho scoperto che gli interpreti, parlando nella loro lingua natia, conferivano tutto un nuovo sapore alle vicende: lo adoravo! (Sono sempre stata una fan del doppiaggio Italiano, ma alcuni attori/attrici, dopo averli sentiti parlare e recitare nella loro lingua, non riesco più ad ascoltarli doppiati.)
E' diventata quasi una droga quella serie, tanto da spingermi in territori fino ad allora inesplorati: siti non-Italiani... :O
Avendo scoperto che su un sito Inglese gli episodi erano molti di più e venivano caricati il sabato mattina, beh, ero lì tutti i sabato mattina. Ma ovviamente non c'erano i sottotitoli in Italiano (beh, neppure in Inglese, non che potesse fare tutta 'sta differenza comunque...) quindi, non capendo una sola parola e intuendo la trama solo tramite le immagini, aspettavo il lunedì sera per guardarli con i sottotitoli e finalmente capire.
Poi anche la seconda stagione finì, ed il pensiero di dover aspettare un anno intero per vedere come sarebbe andata a finire mi atterriva, ma non potevo farci niente.
Fra una cosa e l'altra, arrivò il nuovo anno.
Anno: 2018. Collocazione temporale: Primi mesi dell'anno. Conoscenza d'Inglese: Hello, my name is Aurora (fine). Obiettivo: leggere fan-fiction in lingua Inglese. Soluzione: Google traduttore... (pessimo). Luogo: Archive Of Our Own.
Nel 2018 scopro un sito per fan-fiction composto per la maggior parte di storie in lingua Inglese, ma ne puoi trovare in tutte le lingue del mondo, dico davvero! Quelle in lingua italiana non se le calcola nessuno, questo l'ho capito piuttosto presto.
Perché scopro quel sito? Perché dopo mesi in cui avevo ignorato (per non pensarci) la serie tv, mi ritorna voglia di averci a che fare. 
Nessuna fan-fiction di Wynonna Earp in Italiano...
-A tal proposito, neppure EFP ne aveva. Apro una piccola parantesi su questo meraviglioso sito, poi torno alla costruzione del mio Inglese, abbi pazienza, ci tengo.
Anno: 2013. Collocazione temporale: Non me lo ricordo. Obbiettivo: Pubblicare finalmente le mie storie. Luogo: EFP. 
Nel 2013 EFP, mi accoglie fra le schiere di scrittori dilettanti e lettori appassionati, è il mio battesimo. Le storie: “Forse” e “Pupazzo di neve” danno inizio alla mia avventura nella pubblicazione online.
Piccola curiosità: “The Heart of the Killer” è la prima fan-fiction di Wynonna Earp mai apparsa su EFP, ho fatto un po' di fatica a far mettere la serie, ma ne vado molto orgogliosa.-
Torniamo nel 2018... 
Come dicevo, nessuna delle storie pubblicate su Archive Of Our Own era in lingua Italiana (di quella serie), davvero un bel problema per me che volevo leggere qualche fan-fiction di Wynonna Earp... soluzione? Google traduttore. Allora mi mettevo lì, pezzo per pezzo, copia e incolla (traducendo direttamente la pagina si perdono dei pezzi, vuoi a causa di caratteri speciali o chissà che altro.)
Così facendo prende sempre più piede in me un piccolo sogno: pubblicare anche io una fan-fiction di Wynonna Earp.
Il 12 Ottobre 2018, Aurora1994 (il mio Nickname sul sito) ovvero io, pubblica la storia “A Reason For Not Giving Up” (Una ragione per non mollare.) Ricordo perfettamente il primo commento mai ricevuto: “is she not he.” Un cazzotto in piena faccia. Non capivo il senso, ma capivo invece che non si trattava di un complimento...
Traducendo... col traduttore (metodo che avevo usato anche per la storia) scopro il significato: “é lei non lui”.
E quindi?! Continuavo a non capire...
Quindi cosa faccio, scrivo in risposta all'utente DontStealMyBacon (non rubare il mio bacon xD) per chiedergli/le (tutt'oggi non so ancora se sia una lei o un lui) spiegazioni. -Ti saluto, so che stai leggendo questo diario anche se non parli una sola parola d'Italiano (ahahah!)-
Spiego che sono Italiana e non parlo Inglese, è che quello era il mio primo tentativo.
Bacon, chiamerò così l'utente per comodità, 'sta volta mi risponde con molta più gentilezza, (tutt'oggi è uno/a di coloro che ritrovo sotto le mie storie, che bello! :D )
E così scoprii la differenza fra “lei e lui” in Inglese, scoprendo anche che se non scrivevo l'articolo ogni volta, il traduttore lo prendeva sempre in maschile ottenendo cose come: “Nicole era altO e Lui aveva i capelli rossi...” Nicole è una lei...
Il testo da inserire nel traduttore doveva dunque essere, per esempio: Nicole stava sulla soglia, Lei prese... Lei fece... Ogni tanto metto ancora degli articoli di troppo anche quando scrivo in Italiano... abitudine scomoda...
Riuscii a pubblicare la storia premurandomi di correggere i vari maschili e femminili. (Tempo dopo,  quando il mio Inglese è migliorato, l'ho corretta e ripubblicata.)
Ma sapevo che non così non avrei mai potuto portare le mie storie a tante persone: c'è stato chi mi scrisse che la trama li piaceva, ma il testo era scritto troppo male...
Non c'era altro da fare: dovevo imparare l'Inglese! Così avrei potuto pubblicare le mie storie e centinaia, no... migliaia di persone le avrebbero finalmente lette!
Passavo ore e ore a leggere testi in Inglese, a sentire musica ad ascoltare interviste... piano piano, e grazie ad un nuovo traduttore, il mio Inglese ed i miei testi miglioravano sempre di più.
Pubblicai, qualche tempo dopo: “The Forest of Horrors” (La foresta degli orrori, presente anche su questo sito, ma credo sia meglio riscriverla e correggerla...) e notai che le persone a leggerla e commentarla erano sempre di più! E sempre meno i commenti riguardanti la grammatica e sempre più invece gli apprezzamenti! 
Il mio Inglese stava migliorando a vista d'occhio! Ma avevo (ho ancora) molta strada da fare: non ero capace di rispondere ai commenti senza usare il traduttore, ma riuscivo a capire cosa mi dicevano.
Moltiplicai i miei sforzi: ormai leggevo praticamente solo in Inglese e guardavo serie tv solo in Inglese. Pian piano i miei sforzi venivano ripagati.
Il 10 Aprile 2019 arrivò il successo. Pubblicai “She's a Demon” (presente anche qui, ma la prima parte andrebbe rivista e corretta) e le persone commentavano festose e festanti! Ma la vera gioia fu leggere il commento di una signora (che è ancora oggi una delle mie “fan” più presenti: è se non il primo, almeno il secondo commento sotto ogni storia...) che mi diceva che non avrebbe mai detto che non ero madre lingua Inglese! Mi misi a piangere.
Fra la prima e la seconda parte, oggi 24 Ottobre 2020, la storia ha ricevuto in totale più di 19.500 persone che l'hanno per lo meno aperta, più di 600 kudos (complimenti) e più di 400 commenti...
Avevo raggiunto un traguardo inimmaginabile... ad ogni capitolo arrivavano 200/300 persone... ce l'avevo fatta...! Il mio piccolo grande sogno si era avverato! Voglio dire, non lascerò mai EFP, è il posto dove praticamente sono nata come autrice e dove ho avuto i primi piccoli successi, ma per farti capire, il record di persone raggiunte qui è 196 sul primo capitolo de “La Terza Faccia della Medaglia” 196 contro quasi 20.000... quel sito, Wynonna Earp e un po' di sano impegno, hanno fatto sì che io potessi portare le mie storie a molte più persone, e il fatto di averlo fatto in una lingua che fino a due anni fa sapevo a mala pena che esistesse, beh, perdonami, ma mi riempie il cuore d'orgoglio...! Ho un po' paura di aver peccato d'arroganza, ma ci tenevo a condividere questo piccolo grande viaggio.
Grazie a tutto ciò, ho avuto modo di conoscere moltissime persone che da lettori/lettrici sono diventati amici, persone con cui parlare della vita di ogni giorno, persone con cui condividere... in una lingua che non è Italiano: la mia lingua madre! Anche qui, su questo sito, ho trovato un amico con cui parlare di davvero ogni cosa, vorrei scrivere il suo nome, ma non so se ne ho il permesso, beh, lui sa di essere lui <3 (se legge questo testo xD)
Comunque, questa era la parte più relativa alle fan-fiction, ovviamente poi c'è tutta la storia di voler anche solo capire cosa dicevano gli attori, godersi lo show in lingua originale, farsi nuovi amici ecc ecc.
Ma alla base di tutto c'era la comunicazione: voler comunicare e capire, avere a che fare con una fetta di mondo molto più grande. La comunicazione è un bisogno, non so rientra nei 14 fondamentali, ma penso di sì! Insomma è necessaria!
Oggi parlo e capisco l'Inglese, non è ancora perfetto, ma potrei tranquillamente trasferirmi in un qualsivoglia paese è riuscirei a cavarmela bene.
Wynonna Earp, come avrai capito, è stato uno show molto importante: è stato il mio via. Lo show sta diventando un po' più conosciuto, soprattutto grazie alla componente queer, (argomento che mi riguarda e a cui vorrei dedicare un capitolo tutto suo) ma anche grazie al lavoro straordinario degli attori che, a mio avviso, sono anche delle persone veramente fantastiche.
Credo che questo fosse tutto quello che volevo raccontare in merito a questa esperienza... in caso posso sempre riaprire il discorso, no? In fondo ognuno lo gestisce come meglio crede un diario, no?

A presto, grazie per avermi ascoltata!

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Capitolo 2
*** Leggi che ti passa. Come la lettura mi ha aiutata a superare il bullismo e l'emarginazione. ***


Leggi che ti passa. 
Come la lettura mi ha aiutata a superare il bullismo e l'emarginazione.
 


24 Ottobre 2020



Ciao, caro Nicola, 

La lettura è stata sempre una componente fondamentale della mia esistenza. E' sempre stata lì, silenziosa e fedele compagna di vita.
E' stato amore a prima vista.
Anno: 2000. Collocazione temporale: Autunno/Inverno. Età: 6 anni. Obbiettivo: Imparare a leggere/migliorare. Luogo: Scuola Elementare di Taipana.
Ho un ricordo dalle cornici sfocate delle mie prime volte a leggere, ma ricordo mia madre prima e Alessio poi (ciao Alessio, chissà se ci pensi ancora a me...) che mi insegnavano a leggere.
Ma il ricordo più forte è con Alessio, un ragazzo che veniva dalla Calabria, seduto accanto a me e il suo dito scuro sulle pagine colorate...
“Alessio, fai vedere ad Aurora come fare.” Disse la maestra.
Alessio mi sorrise, felice di essere preso in così alta considerazione. (Lo prendevano un po' di mira, al tempo non sapevo perché, ma oggi penso che fosse a causa della sue origini del sud e del suo aspetto un po' trasandato da bambino felice di giocare nei prati.)
“Adesso ti spiego, capito? Ti faccio vedere io!” Mi si sedette accanto (cavolo, ho il magone... mi vien da piangere...) potevo sentire il suo calore e l'odore un po' forte di sudore, ma mi calmarono: ero agitata perché non riuscivo a leggere, la sua presenza mi infuse così tanta calma e senso d'appartenenza... non per nulla fu una delle persone più importanti della mia infanzia, un amico fedele ed un oratore capace d'incantarmi... chissà se è diventato uno scrittore o se invece il suo amore sconfinato per le ruspe l'ha portato in cantiere... comunque sia, spero per lui il meglio.
“Inizio io, poi tu continui.” Mi disse, posando il dito sull'immagine di un lupo (oggi penso che fosse lupo Alberto, ma potrebbe essere un falso ricordo.)
“Sì, grazie...” annuii concentrandomi sul suo dito.
L'ultima cosa che ricordo è lui che mi spiega le pause fra virgole e punti, lo ricordo raddrizzare la schiena e trattenere il respiro enfatizzando fin troppo la cosa, che buffo che era!
Da quel momento capii che potevo entrare in qualunque vita, mondo io volessi! Era tutto lì, un universo mascherato da irregolari binari neri... dovevo solo interpretare il codice... fu magico!
Anno: 2000 al 2005. Collocazione temporale: Ehm... cinque anni... Obbiettivo: crescere, capire la vita, studiare. Luogo: Casa mia/Scuola elementare.
Nella mia famiglia ho sempre visto le persone con libri: mio nonno materno era bibliotecario e, una volta andato in pensione non cambiò nulla: aveva sempre un romanzo in mano, sapeva quasi tutto della storia del '900, ma potevo chiedergli anche di altre epoche, il modo di rispondermi lo trovava sempre. Mia nonna materna sa tutto sulle piante, sui funghi e la cucina in generale: è sempre con libri che trattavano questi argomenti (negli ultimi anni meno perché non vede più molto.) Mio padre era uno che non disdegnava nulla, (beh forse solo i romanzi rosa, ma non ne ho la certezza.) Leggeva manuali di scacchi, pesca, nodi, piante, funghi e chi più ne ha più ne metta! Ma anche romanzi storici, thriller, horror ecc ecc. Mia madre era un appassionata di gialli (ho ancora tutta la sua collezione: libri stampati venti/trent'anni prima che io nascessi!) thriller, horror e romanzi (anche rosa.) 
Io leggevo, beh, i libri di scuola, e qualche romanzo che prendevo dai miei genitori, ma questo un pochino più avanti, non tanto, un pochino... non so, verso gli otto/nove anni.
Il primo “romanzo” che ricordo di aver letto sono quasi certa che sia “Furbo il Signor Volpe”, sono molto legata a quel libro...
In quel periodo di scuole elementari, scoprii Harry Potter e i Classici.
Quindi ero una bambina che stava sempre a leggere? No. Leggevo moltissimo, ma la gran parte di quella sfera della mia vita l'ho passata a giocare al game-boy (Pokemon Verde Foglia, e Splinter Cell, avevo xD) con gli amici, ad andare in bicicletta, starmene nel bosco (ma questo merita un capitolo a parte), e godermi la vita. Avevo una bella vita: i miei genitori (qualche litigata a parte) erano sereni e mi davano amore, mi insegnavano la vita. Avevo un sacco di amici, tutti mi volevano bene ed io volevo bene a loro.
Prima di lasciare questo magico periodo della mia esistenza devo fare delle menzioni, non a libri che ho letto, ma a libri che mi sono stati letti dai vari adulti della mia vita.
Incominciamo da mia madre. Un ricordo nitido e bellissimo ci vede sedute vicine accanto allo spolert (stufa fatta di mattoni dalla forma rettangolare) sulla pietra nera che si scaldava (ricordo che più di una volta mi sono bruciata il sedere! Ma era anche il posto in cui facevo un sonnellino sulla coscia del cane xD Ero piccola!) per cui era ricoperta di cuscini. Mi leggeva una collezione di fiabe nordiche, e questo mio ricordo ne prevede una dai risvolti un po' macabri... a dirla tutta, erano tutte un po' violente e macabre, ma io le adoravo! E mia madre era bravissima ad enfatizzare la vicenda cambiando la voce di personaggio in personaggio!
Poi mio nonno, ricordo che quando ho fatto il primo trasloco della mia vita (il primo di molti, ma anche qui penso ci voglia un capitolo a sé), mi stava leggendo un libro dove c'era Pegaso, ma avevo 4 anni e non ricordo molto altro... no, voglio parlare di quando, la sera (molte volte a lume di candela, anche qui la spiegazione in un altro frangente), mi leggeva Pinocchio di Collodi... che belle serate!
Poi la maestra Elisabetta che alle classi dalla terza alla quinta (eravamo tutti insieme in un unica stanza e non arrivavamo a quindici studenti!) ci leggeva Harry Potter e la Pietra Filosofale... che bello... fuori diventava scuro e lei appoggiata alla cattedra a leggere... meraviglioso!
Ma tutte le cose belle devono finire, anche le elementari finirono, ancora non sapevo che, per molti anni, anche la mia felicità sarebbe finita.
Anno: 2005 al 2009. Collocazione temporale: 4 anni d'inferno.  Obbiettivo: Sopravvivere. Luogo: Scuole medie di Nimis/ Casa mia.
Dico subito che non c'è nessun errore: gli anni delle medie sono tre, ma io sono stata bocciata in prima, motivo? Non andavo a scuola. Ragione: mi bullizzavano.
Del bullismo, di quello che mi facevano e provavo ne voglio parlare a parte, voglio dedicare un capitolo solo a quest'infausto avvenimento. 
Stavo male, non ero mai stata così male in vita mia. Scoprire il significato di emarginazione fu orribile e spaventosamente tangibile.
In quei quattro anni diventai davvero una lettrice accanita: la lettura fu la mia fuga dal mondo, dalla realtà che mi soffocava e opprimeva impedendomi di vivere. La lettura, non ho remore nel dirlo, mi ha salvato la vita.
In quel periodo mi vennero regalati e lessi dei libri che mi porto tutt'oggi nel cuore.
Alcuni frammenti:
“La casa maledetta” è stato probabilmente, quasi sicuro, il primo romanzo horror che io abbia mai letto. Mi inquietava a morte! Forse è da lì che è nata la mia voglia di scrivere racconti di paura.
“Cuore di fuoco” o qualcosa del genere, perdona: non ne sono sicura al cento per cento... comunque era la biografia di una ragazza Etiope che raccontava gli orrori di alcune realtà.
“3096 giorni” l'autobiografia di una ragazza tenuta prigioniera in uno scantinato scavato sotto l'abitazione dal suo carceriere.
“Le cronache di Narnia”, un librone che leggevo alla notte al lume di candela, (fra l'altro alla stessa scrivania a cui sono ora... quanto è vecchia 'sta scrivania :O ) mangiando ghiaccioli al limone.
E come non citare “Le cronache del Mondo Emerso” un regalo di mia madre. Un libro che mi ha aperto il mondo della fantastica Licia Troisi! 
“Anni verdi” questo l'ho letto l'estate dopo la morte di mio padre, che coincide con la fine della medie.
Leggevo molto, di conseguenza i miei temi erano molto buoni, a dirla tutta, Italiano e Scienze erano le uniche materie in cui andavo bene, forse anche Storia, ma adesso questo non centra, torniamo ai temi.
I temi fecero i modo che le mie insegnanti di Italiano mi guardassero in modo diverso, che non pensassero che fossi stupida o con un ritardo solo perché facevo scena muta e piangevo ogni momento. Con una di loro sono rimasta in contatto anche dopo le medie, prof... sempre nel cuore...
Avevo anche sprazzi d'interazione civili con i miei compagni che, prendendosi una pausa (eh, poveri! Guardate che fare i bulli è un mestiere faticoso! Sarcasmo a parte...) mi usavano come vocabolario umano o mi chiedevano di aiutarli a scrivere i temi. Ero felice di farlo! Mi sentivo normale, utile... viva.
In quel periodo ho scritto il primo manoscritto della mia vita: “Il figlio dell'angelo caduto”, mi venne in mente di scriverlo una notte. Ero in cucina a lume di candela e stavo guardando uno dei tanti gatti che avevamo, penso si trattasse di “occhietti tristi”, (l'avevo soprannominata così perché lei aveva sempre la congiuntivite) e boom...! un gatto... una grotta... neve... due ragazze...! Da qualche parte lo conservo ancora. E' stata la prima storia con sfumature saffiche che io abbia mai scritto.
Ma in quel periodo più che altro leggevo.
Nei libri potevo non essere più io, non c'erano più i miei problemi: solo quelli dei protagonisti. Viaggiavo lontano, talmente lontano che i lividi non mi facevano più male e le voci dei miei aguzzini venivano inghiottite nella nebbia di qualche fantastico paesaggio.
Ho pensato diverse volte di togliermi la vita, come una ragazza di un libro, credo che il titolo fosse “Brutta”, beh, sua madre la chiamava così e forse anche altri, non ricordo, ricordo solo che lei cercò più di una volta di bere la varechina. Così scoprii che era un modo (abbastanza inefficace) di concludere la propria esistenza. Ma riuscii a resistere, ogni volta che stavo per arrendermi mi mettevo a leggere e fuggivo via, dopo qualche riga dimenticavo perché le lacrime mi appannassero la vista.
Non si può fuggire per sempre, ma a volte o scappi o muori. Letteralmente.
Lo ripeto: la lettura mi ha salvata. Se non avessi avuto quei testi oggi non potrei raccontare la mia storia.
Il mio modo di scrivere deve ancora maturare ed evolversi, ma è un processo graduale in cui vedo miglioramenti di volta in volta: una volta leggevo col puro scopo di scappare o intrattenermi, oggi leggo anche, per esempio, per capire l'utilizzo migliore della virgola e molte altre cose.
Ora è il 2020, ho 26 e sono ancora una lettrice, ma leggere non mi serve più per scappare via, leggere mi serve per viaggiare. A volte ho dei periodi in cui metto la lettura da parte, dimenticandomi quanto in realtà mi faccia stare bene, ma farà per sempre parte della mia vita, è stata la mia vita per quattro lunghi anni.
Negli anni ho scoperto che un buon vocabolario può aprirti molte strade e creare legami. Che una buona cultura è sempre apprezzata. E che leggere può salvarti la vita.
E' un amore che dura da 20 anni esatti... wow...

Grazie per avermi ascoltata ancora, a presto <3

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Capitolo 3
*** Come so di essere gay? Il mio viaggio attraverso la sessualità. ***


27 Ottobre 2020
 
Come so di essere gay?
Il mio viaggio attraverso la sessualità.


Ciao, Nicola,

La sessualità è una di quelle cose che, prima o poi, tutti quanti ci troviamo ad affrontare.
Ci sono persone che si accorgono di prediligere un sesso piuttosto che l'altro con l'arrivo della pubertà, altre, come la sottoscritta, che avevano già intuito qualcosa in tenera età.
Anno: 1998. Collocazione temporale: Materne o Asilo (?)  Età: 4-6 anni. Obbiettivo: Resistere senza la mamma.
Ero una di quelle bambine che preferiva giocare con i maschietti a giochi da maschietti, ma avevo capito che l'abbraccio o il bacino di una bambina mi facevano sentire in maniera decisamente diversa. Certo, qui è ancora troppo presto per parlare di attrazione, e tanto più di sesso, ma avevo comunque l'età giusta per preferire un colore, una storiella e i giochi, di conseguenza anche la compagnia.
Anno: 2000 al 2005. Collocazione temporale: Periodo Scuola Elementare. Età: 6-11 anni. Obbiettivo: Imparare.
Qui le cose rimangono ovviamente ancora mooolto soffuse e avvolte da un velo di sacrosanta ignoranza. Ma è qui la consapevolezza di voler essere il cavaliere e non la principessa prende piede in me. L'idea di proteggere la mia donzella dalla furia di un mago cattivo o drago mi riempivano d'orgoglio e mi facevano stare davvero bene. Quando poi la principessa mi abbracciava, beh, stavo ancora meglio.
In questo periodo della mia vita posi una domanda, una domanda che suggeriva l'inizio di alcune riflessioni: “cosa vuol dire quando due donne si amano?” era una domanda rischiosa da rivolgere, (pur non sapendo perché, lo sentivo) ma cominciava a pesarmi da ormai troppi giorni. Non ricordo quale fosse stata la miccia, ma ricordo perfettamente dov'ero, cosa stavo facendo e con chi.
“Sono malate, hanno una malattia.” Fu la risposta.
Non mi piacque quella risposta. Ma non protestai, cominciai invece a pensare che forse gli adulti non sanno proprio tutto, insomma, le due signore che avevo visto baciarsi sembravano stare bene! Anzi, sono sicura stessero bene, quando uno è malato lo si vede: sono pallidi, respirano male, tossiscono, insomma, se ne stanno a casa! Di sicuro non ridono e scherzano come quelle due signore! (Quanto ero innocente xD )
Qualche tempo dopo, inteso come anni, andai da mia madre, anche qui ricordo perfettamente la scena: eravamo in cucina.
“Mamma, e se a me piacessero le donne?”
“Non dire stupidaggini.” Una risposta secca che non ammetteva repliche.
Ma io replicai lo stesso: “ma tu mi vorresti bene lo stesso?”
“Certo che ti vorrei bene, ma sei troppo piccola per capire queste cose.” Era un punto fisso: sei troppo piccola.
Infatti, nel corso degli anni, ogni volta che tiravo fuori l'argomento, ero “troppo piccola per capire”.
Anno: 2005 al 2009. Collocazione temporale: Scuole Medie. Età: 11-15 anni. Obbiettivo: Sconosciuto.
(Alcuni nomi -se presenti- verranno alterati per motivi di privacy.)
Ah, qui arriva la consapevolezza: mi piacciono le ragazze.
In prima media ebbi la mia prima vera cotta. Lei era una ragazza dai lunghi capelli castani, gli occhi scuri e una fronte piena di brufoli (xD) era un incanto per me. Il suo corpo era ancora acerbo, ma il sedere era già sporgente e il seno comunicava timido a spingerle la maglietta. Complice anche il fatto che lei fosse forse l'unica ragazza che non mi usava violenza fisica/verbale, anzi, a dire il vero era sempre molto dolce nei miei riguardi... finì col farmi innamorare, parola troppo grossa, oggi lo so, mi presi una bella sbandata ecco.
Passavo le ore a guardarla, a immaginare di baciarla... nulla di più giuro, volevo solo baciarla, ascoltarla, abbracciarla... inutile dire che nulla di tutto ciò è mai avvenuto...
In quel periodo avevo visto un film, e da lì avevo preso “Mister x”... usavo quest'appellativo per nascondere la vera identità, di conseguenza il sesso, quando l'ardore mi portava a comporre poesie o a scrivere “ti amo” ovunque capitasse... insomma, cose adolescenziali.
Anche in quel periodo, forte della mia quasi assoluta sicurezza, tornai sull'argomento con mia madre... l'epilogo? “Sei troppo piccola, finiscila. Non capisci.”
Ma io capivo... quello che non capivo è cosa ci fosse di male. Forse aveva paura della reazione di mio padre allora, e dei suoi genitori -ovvero i miei nonni- sempre allora, e poi. Non lo saprò mai con certezza.
Il primo anno venni bocciata, dunque mi ritrovai con una nuova classe.
Mi partì una nuova cotta. Col senno d'oggi non riesco proprio a capire cosa ci trovassi in quella ragazza... voglio dire, era altissima e talmente magra che quando si metteva di profilo sapevi che c'era solo per i capelli... e di certo non brillava d'arguzia... scusa xD Aveva gli occhi più scuri che avessi mai visto: rimanevano neri persino a luce diretta...! Beh, questo mi piace ancora oggi...
Era la migliore amica di una della mie bulle: una gigantesca ragazzona in evidente sovrappeso con il cervello di una gallina ritardata (effettivamente, nessuna delle mie bulle brillava per intelligenza o bellezza... e poi ero io quella da bullizzare?! Robe da matti!) tutte tranne una, in realtà: era molto, ma molto bella... se non fosse stata così stronza avrei potuto provare pure attrazione... perché eri così stronza?!
Ad ogni modo...
Anno: 2009 al 2013. Collocazione temporale: Scuole Superiori (IPSIA)/ Convitto/ Mondo (xD) Età: 14-18. Obbiettivo: Stare al mondo.
Qui è un vero casino...
Allora... devi sapere che per frequentare le superiori ho dovuto andare ad abitare in un convitto perché la scuola era davvero, ma davvero troppo lontana da casa.
Il primo giorno, dopo l'esperienza traumatica della prima notte lontana da casa, in una stanza impersonale e sconosciuta, mi trovavo sulla corriera del convitto che, insieme ad altri studenti e convittuali, ci avrebbe portati a scuola. Qui incontro colui che è stato il mio primo amico dopo quattro anni di solitudine, per convenzione userò il suo soprannome Snape che in Friulano vuol dire grappa... tutto detto xD Praticamente avevo dei problemi col cellulare e lui, stile aquila sul topo, mi si fionda addosso... parla e parla... diventiamo amici... ci mettiamo insieme. Che?! Eh già...
Ma lui non è stato il mio primo bacio, non c'è stato nulla fra di noi... era molto platonica come cosa xD Comunque, perché mi sono messa con lui? Per paura di non essere accettata... per ingannare me stessa e tutti coloro che conoscevo... volevo fare la “normale”...
E' finita dopo pochissimo... ma ancora oggi è uno degli amici più cari che ho.
Ma le mie esperienze etero non finiscono qui...
Vitto (nome di fantasia) è stato il mio secondo ragazzo, lui è stato il mio primo bacio (4 Dicembre 2009)... la mia prima volta... credevo di amarlo, in un certo senso. Essendo anche lui in convitto, stavamo moltissimo tempo insieme... camminavamo... ridevamo, era bellissimo stare con lui, avevo la sensazione di conoscerlo da sempre, di appartenergli in qualche modo. Ma la natura non si può reprimere... a scuola mi ero presa una cotta per una ragazza... pensa che mi sono pure dichiarata, ma non è successo nulla...  comunque non me la sentivo più di stare con Vitto e pensare a lei, pur sapendo di non essere ricambiata, comunque sia, rimanemmo amici.
Arriva il 2011... qui cambia tutto... mi innamoro per la prima vera volta in vita mia, con lei scoprii di non aver mai amato prima... avevo 17 anni, lei 16.
10 Ottobre 2011... sono alla fermata dalla corriera e la vedo: la riconosco subito, è la stessa ragazza che, solo pochi giorni prima, mi aveva grugnito in risposta al mio farla salire per prima sulla corriera (qualche tempo dopo mi spiegò che il grugnito era perché pensava che la stessi prendendo per il culo con i miei modi “cavallereschi” xD) era impossibile non notarla! La sua pelle ebano e la sua chioma più nera della notte, unita al giallo della sua giacca, beh... capito... la guardavo da lontano, chiedendomi se avrei mai avuto il coraggio di parlarle...
Vabbeh, salii sulla corriera, al mio solito posto e, dato che in quel periodo ascoltavo praticamente solo Laura Pausini, mi mesi le cuffie pronta ad isolarmi dal mondo.
Mi passò accanto per raggiungere i posti dietro, ma, proprio pochi secondi dopo che la corriera era partita... mi passò di nuovo di lato e si sedette nei sedili davanti, il mio cuore accelerò, ma feci finta di niente, rammaricandomi al pensiero che forse era tornata in avanti perché dietro la maltrattavano, insomma, magari per il colore della sua pelle, che ne sapevo...
Passano minuti in cui mi concentro sui suoi capelli e le canzoni, poi, senza preavviso alcuno, vedo che si gira... mi guarda... la sua bocca si muove...
Stava parlando con me?!
“Scusa?” Mi tolgo le cuffie, quasi strappandomele.
Mi sorride, “no, dico, ciao!”
“Ciao...”
“Sono Sandra, comunque...” mi porge la mano. (Nome di fantasia)
“Aurora...” gliela stringo.
Era tornata per parlare con me, non perché le davano fastidio... per me! 
(Sto alternando i tempi verbali come un ubriaca.... facciamo che non ti sei accorto di nulla, ah?)
Parlammo fino alla mia fermata, quando scesi sentii i suoi occhi sulla mia nuca.
Passarono due giorni in cui continuavo a pensarla...
12 Ottobre 2011. Non è molto bello da dire, ma ero in marina... avevo passato tutto il pomeriggio con Sgnape in un vecchio rudere non troppo distante dalla stazione. 
Ad un certo punto mi arriva un messaggio da una ragazza che avevo conosciuto in convitto e con cui ero molto amica, mi chiedeva se avevo voglia di vederla.
Certo che avevo voglia di vederla! Ma le chiesi se la presenza del mio altro amico fosse un problema, non lo era. Perfetto, la raggiungemmo al parco.
Ci dividemmo una birra in tre e parlammo fino al momento in cui vidi lei... Sandra! Era la prima volta che avevo voglia di sottrarmi alla compagnia della mia amica. La salutai alla svelta e corsi da Sandra...
Parlammo per un po' lì al parco, poi camminammo insieme verso la fermata... Sgnape ci seguiva senza sapere cosa stesse succedendo (povero...)
In corriera ci scambiammo i numeri.
La sera, mentre messaggiavamo, le inviai un sms di cui ricordo perfettamente il testo:
-Ma io t'interesso davvero o è solo una cosa così?- Avevo il cuore a tremila.
-Mi interessi davvero, e io?-
-Caz*o sì!- 
Ecco... era fatta.
14 Ottobre 2012. Quel giorno marinai di nuovo la scuola: avevo appuntamento con lei e non c'è l'avrei fatta a stare con lei abbastanza tempo se fossi andata a scuola.
La portai dal vecchio rudere e cominciammo a parlare, a conoscerci meglio.
Ad un certo punto le raccolgo lo zaino e le dico: “penso di essermi innamorata.”
Non ricordo la sua risposta, ricordo solo che ci baciammo...
Fu meraviglioso! Era la prima volta che baciavo una ragazza... ho ancora l'immagine in mente del nostro bacio: due linee bianche che si muovono su uno sfondo nero.
“Cominciò a credere che ti sei innamorata...” mi disse ad un certo punto, ancora oggi penso fosse un po' decontestualizzato, ma non importa.
Un rapido riepilogo..
La notte fra il 16 e il 17 Ottobre ci scambiammo i primi “ti amo”, prima lei, poi io. Il 21 Ottobre ci siamo messe insieme. Il 25 Ottobre, nonostante il freddo, facemmo l'amore in un prato disperso fra le colline.
Ed ora, il 9 Novembre 2011... quel giorno fu il giorno del mio coming out con mia madre...
Ormai tutti nella mia cerchia di amici e conoscenti lo sapevano da anni, mancava solo lei...
Piansi come una dannata senza riuscire a calmarmi: ero terrorizzata! Ma lei, nonostante tutti gli anni precedenti in cui non voleva neppure sentir parlare di gay e lesbiche, fu la dolcezza in persona: mi coccolava, cercava di tranquillizzarmi e soprattutto, continuava a rassicurarmi sul fatto che mi volesse ancora bene, che nulla era cambiato. Non penso l'avesse mai davvero accettato, ma ha continuato a volermi bene ed amarmi fino all'ultimo respiro, lo so.
A parte qualche difficoltà con mia madre, devo dire il vero: non sono mai stata trattata male per il mio orientamento sessuale, mai! Mi considero davvero fortunata per questo, e mi dispiace sentire storie così diverse dalla mia...
Con Sandra le cose andarono alla grande per un po', poi tra un tira e molla ci perdemmo abbastanza. Io continuavo ad essere innamorata, lei no, o forse, mi piace di più pensarlo, fu a causa dei suoi che non presero per nulla bene la nostra relazione...
Ti racconto come andò, c'ero...
Non riesco a ricordare la data e un po' mi dispiace... vabbeh, fatto sta che avevamo deciso di dirlo anche ai suoi, visto il buon esisto ottenuto con mia madre.
Volevamo farlo insieme, allora mi invitò a cena.
Passammo del tempo nella sua stanza a prepararci.
Ad un certo punto scendemmo perché la cena era quasi pronta.
Eravamo sedute sul divano. Andò più o meno così:
“Mamma, devo dirti una cosa... sto con una ragazza.”
Sua madre distolse gli occhi da lei e mi guardò, “e sarebbe lei?” Le chiese, continuando a guardare me.
“Sì...” le risposi io, “stiamo insieme, ci amiamo.”
Sua madre mi scoppio a ridere in faccia... da quel momento, il delirio...
Inutile dire che non ci fu nessuna cena.
Sua madre mi riaccompagnò a casa: non voleva che qualcuno finisse per investirmi nel buio... beh, dai carino da parte sua.
In macchina mi fece tutto un discorso...
Da quel momento ci vedevamo solo di nascosto... ma non poteva funzionare.
Finimmo col perderci e trovare altre persone.
Credo fosse il 2013/14 Quando, al liceo artistico, conobbi la mia seconda ragazza.
Fu una passione travolgente, ma un fuoco che brucia con troppo vigore finisce con l'estinguersi presto.
Restammo comunque amiche.
In tutto questo ho avuto anche un'altra relazione etero sessuale con quello che oggi è il mio migliore amico.
Ma il mio amore è stato solo uno: Sandra, che per non so quale diabolica ironia, ho rincontrato qualche giorno fa... ma ci ho scritto un intera storia su quel giorno, non serve riportarla anche qui.
Dunque... questa, grosso modo, è stata la mia esperienza con la sessualità.
So di essere gay e la cosa non mi causa alcun problema. Ho capito molto tempo fa di esserlo, ma quando mi sono ritrovata fra le braccia di una donna ho capito che era assoluto, era la mia verità.
Le donne hanno quel qualcosa che le rende magiche ai miei occhi. Quel che mi muove non è puro istinto sessuale, in vero prediligo l'amore platonico, ma so per certo che un ragazzo/uomo non riuscirà mai a farmi lo stesso effetto... c'è chi ci è andato vicino, ma non potrà mai essere la stessa cosa.
Come detto, la mia non è stata una sorta di evoluzione in un verso o nell'altro: sono nata così. Non nego che potrei innamorami anche di un ragazzo, lo sono stata tecnicamente, ma non sarà mai la stessa cosa.
Lo ripeto, sono stata molto fortunata e forse non potrò mai capire fino in fondo la sofferenza di chi non è accettato, certo, anche io ho subito l'umiliazione di essere denigrata, isolata, emarginata e tutto, ma non per il mio orientamento...
Comunque se qualcuno di coloro che leggerà dovesse vivere una situazione dolorosa per il sesso che non ha scelto di amare, qui c'è la mia solidarietà. Il mondo è pieno di persone che saranno solidali, è vero, molte altre no, ma non viviamo in un mondo perfetto, ricordiamoci che viviamo in un mondo che ospita persone in grado di uccidere, stuprare e così tante altre oscenità. D'altra parte però, la lotta per i nostri diritti non dovrebbe mai sfociare nella violenza o nel vittimismo: a volte la nostra community esagera, è giusto dirlo. Con questo non voglio dire che sposarsi per noi sia sbagliato, che non possiamo adottare o tutte le altre cose che le persone, in quanto umani, possono fare, dico solo che il passo fra la ragione e il torto è breve.
Bene, grazie per avermi ascoltata anche questa volta e perdona: ho scritto come un cane analfabeta... ma facciamo che ognuno il suo diario lo scrive come crede... che paraculo...! xD

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